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Nella seconda parte dicevo solo che il limite è infinito e non precisavo il segno poiché lì intendevo indicare solo che il limite non era finito. Semmai ho scritto "denominatore" riferendomi al fattore (x+1) che invece rimane a numeratore, ma questa è stata l'unica vera svista. :D Ribadisco: il limite esiste e vale meno infinito. :O |
scusate per la domanda stupida, ma non riesco a venirne a capo!!
so che il limite per x-> a infinito di (x^2 - 3)/(x + 2) - 1·x è uguale a -2 ma non so come calcolarlo, programmi che ti mostrino passo passo come fare esistono? ho provato derive ma mi dà semplicemente il risultato... a giorni ho l'esame di matematica e non saper calcolare un limite del genere mi sembra da deficente... p.s. è il calcolo per l'asintoto obliquo di (x^2 - 3)/(x + 2)... |
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Riscrivi la funzione così: (x^2 - 3)/(x + 2) - x = (x^2 - 4)/(x + 2) + 1/(x+2) - 1·x Il primo termine diventa x - 2 e il secondo termine va a zero per x -> oo. Esegui i calcoli e guarda il risultato ;) |
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Ho un dubbio (anzi alcuni dubbi) su come si verifica questa identità (con tau con tilde trasposto di tau)
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Purtroppo non mi intendo moltissimo di calcolo vettoriale. OK per la nabla e per V, ma perché tau ha due sbarre anziché una? |
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Mi ricordassi qualcosa aiuterei volentieri. Qualche anno fa me la mangiavo sta roba :muro: |
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Il primo membro lo puoi riscrivere così (tn sono i vettori riga del tensore): Per ogni termine k puoi scrivere: Scrivere tutti i passaggi è pesante :p Se prendi il primo termine al secondo membro per tutti i k e raccogli i termini di v (v1, v2 etc) ottieni il prodotto scalare fra il vettore delle divergenze delle colonne di tau (= divergenza di tau) e V, cioè il primo termine. Il secondo termine per me è problematico perchè non conosco la definizione di prodotto scalare fra tensori. Se ho capito la definizione su Mathworld corrisponde in questo caso alla traccia del prodotto colonne per righe delle matrici corrispondenti, e infatti abbiamo la somma delle colonne di tau trasposta (tk) scalare derivata di V rispetto a xk (riga k-esime del gradiente di V). I calcoli dovrebbero tornare. |
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grazie cmq, è veramente una rottura scriversi tutti i passaggi, vedrò che ne esce fuori, se trovo il filo |
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2) riscrivendo la funzione come tu l'hai riscritta, non puoi applicare de l'Hospital perché, a meno di segni, ottieni la forma "inf/0"... :ciapet: |
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In generale si definisce un particolare tipo di prodotto tensoriale saturando uno o più indici di un fattore con altrettanti indici di varianza diversa dell'altro fattore. L'operazione così definita si chiama composizione e generalizza il prodotto interno tra due vettori, tant'è che, quando il risultato è uno scalare, anche nel caso dei tensori si parla, con un'ovvia estensione di linguaggio, di prodotto scalare. In questa fattispecie, comunque, non abbiamo da complicarci tanto la vita con l'algebra tensoriale, perché tau è il tensore degli sforzi, cioè un semplice tensore di ordine 2, rappresentabile con una matrice, e lo stesso si può dire del gradiente di V (l'operatore gradiente aumenta di 1 l'ordine del tensore cui si applica). Quindi ci troviamo di fronte a quello che di solito si definisce come "double dot product": (è sottintesa una sommatoria sugli indici ripetuti secondo la convenzione di Einstein, pertanto sommando su i e j si ottiene proprio uno scalare). |
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Mi sovviene alla mente una certa "equazione di campo"... :rolleyes: |
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infatti stavo cercando informazioni sul doppio prodotto scalare perchè era quell'operazione, però addirittura un sito diceva che non esisteva :confused:
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No ti prego, quelle no! :D |
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Mmmhhh...vediamo se ritrovo il formulario che davamo agli allievi di fluidodinamica... |
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