Quote:
In questo caso hai il criterio che ti dice che:
|
nessuno puo' aiutarmi? :(
|
Quote:
|
Quote:
Una domanda: la soluzione che hai scritto ti viene data nel testo o è scritta proprio come soluzione del esercizio? Comunque a noi ce li facevano mettere dal più piccolo al più grande... e se provi a metterli in quest'ordine troverai un risultato un po' più sensato :D, ma comunque siamo sempre nel campo delle probabilità di trovare la scomposizione voluta dall'autore del testo... che non è univoca... Ciao P.S. Spesso il metodo di risoluzione del problema viene scritto in ciò che non pare, ad un primo controllo, "sostanziale"... da qui la domanda di Ziosilvio (penso). |
questo risultato,53,6 - 50 - 36
è xchè alla fine dei conti mi serve ricavare una forma cubica, quindi base - altezza-profondità ecco spiegato piu' o meno :) |
Quote:
Facendo il ragionamento inverso, si scopre che i fattori sono 12 - 10 - 8 che moltiplicati per 3 - 5 - 6,7 restituiscono il risultato... il problema è che senza un rapporto tra i vari fattori, l'impresa di azzeccare il risultato è pressochè impossibile... Ciao |
Quote:
960 è scomponibile in INFINITE terne di numeri reali(quelli con la virgola). |
Ciao! Qualcuno sa dove trovare una tabella degli asintotici (quelli per risolvere i limiti) e una dei limiti notevoli, ho già provato su google, ma non trovo niente, sopratutto quella degli asintoci sembra introvabile.
Grazie |
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
|
Ciao,
stò studiando per un corso di calcolo numerico ed ho qualche dubbietto su alcuni di questi passaggi... Si parla di condizionamento di sistemi lineari... Io ho un sistema Ax = b dove A è la matrice dei coefficienti, x è il vettore delle variabili x1, x2, xn e b è il vettore dei termini noti. Consideriamo che il sistema ammetta una ed una sola soluzione e che abbia coefficienti, termini noti e variabili REALI. Ora considero lo stesso sistema perturbandone il vettore dei termini noti (cioè viene introdotto un errore delta b sul vettore dei termini noti) e considerando la matrice A priva di qualsiasi perturbazione. Se il vettore b è stato perturbato ovviamente anche il vettore x delle soluzioni risulterà perturbato a sua volta perchè ovviamente l'errore si propaga alla soluzione del sistema, quindi avrò la seguente relazione: che appunto significa quanto detto prima: pertubo il vettore dei termini noti b e conseguentemente avrò una perturbazione delta x sulla soluzione x Quindi visto che Ax = b (sono uguali) posso sottrarli ad ambo i membri ed ottenere il SISTEMA DEGLI ERRORI INTRODOTTI Allora adesso io vorrei avere delle informazioni riguardanti la perturbazione delta x generata sul vettore delle soluzioni x (in prativa voglio cercare una maggiorazione dell'errore massimo introdotto sulla soluzione del sistema) Per fare questo moltiplico ambo i membri per A^(-1) così lascio a sinistra solo delta x, così: A questo punto visto che delta x è un VETTORE e non uno scalare e visto che voglio una sua maggiorazione introduco una norma, e visto che le norme sono submoltiplicative ottengo una MAGGIORAZIONE DELL'ERRORE ASSOLUTO COMMESSO SUL VETTORE SOLUZIONI x, cioè: *1 e fin quà tutto bene credo (magari datemi una conferma o una smentita qualora mi fossi perso qualcosa...ma non credo...) Ora c'è un passaggio oscuro invece: Con la maggiorazione dell'errore assoluto ci faccio poco e vorrei avere una maggiorazione dell'ERRORE RELATIVO (perchè potrebbero capitare casi in cui ho un errore assoluto molto piccolo ma un errore relativo molto grande...) Mi dice che dal sistema iniziale Ax = b posso dire che: Perchè? sempre per la storia che la norma è submoltiplicativa? E poi da quà fà questo passaggio che non capisco: *2 Come c'è arrivato a dire questa cosa ?!?! Ora poi dice che moltpiplicando membro a membro le due disuguaglianze *1 e *2 ottengo la seguente disuguaglianza relativa al CONDIZIONAMENTO RELATIVO DEL PROBLEMA QUANDO IL SOLO VETTORE b DEI TERMINI NOTI è PERTURBATO: Dove chiamo K(A) è il NUMERO DI CONDIZIONAMENTO DELLA MATRICE A relativo alla soluzione di un sistema lineare che indica il massimo fattore di amplificazione dell'errore relativo sui dati. Come intuizione (ma non sò se è giusta come idea)guardando la maggiorazione ottenuta mi viene da pensare così: intoruduco una perturbazione relativa (un certo errore relativo?) sul vettore dei termini noti b, al più quanto sarà perturbazione relativa della soluzione x? Come la perturbazione relativa su b moltiplicata per il massimo fattore di amplificazione relativo... HELP ME :-( |
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
Una tabella dovrebbe essere su ogni buon libro di analisi matematica. Se non c'è sul tuo, puoi cercare un formulario, ce ne dovrebbe essere uno che mi è sembrato abbastanza buono, è un libretto non mi ricordo se Garzanti o Zanichelli, l'autore è tedesco. |
Quote:
Una domanda un po' lunga forse Se la richiesta è : Comportamento agli zeri e all'infinito della funzione, asintoti, ordine e parte principale. Mi sapete spiegare cosa devo fare, perchè mi sa che non ho capito mica tanto. Thx |
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
Quote:
Comportamento all'infinito: limiti (se applicabili) per x-->+oo e per x-->-oo; forse, se tali limiti esistono infiniti, trovare un infinito di confronto. Asintoti: trovare asintoti orizzontali, verticali, e obliqui. Ordine: probabilmente è l'ordine di infinitesimo negli zeri e di infinito sugli asintoti. Parte principale: non capisco a cosa si riferisca. |
Credo che per parte principale indichi la funzione monomiale (infinita o infinitesima a seconda dei casi) equivalente alla funzione data. Di tale parte principale, poi, l'ordine reale è quello del suo grado (esponente).
|
Quote:
|
Quote:
La parte principale, in questo caso, sarà -2x^4 . |
Quote:
E che però, di solito (si fa per dire) è anche pari all'ordine dello sviluppo... boh... |
scusate
edit |
Quote:
|
Quote:
Ciao |
Quote:
|
Problemino con teoria delle probabilità
Dunque sto iniziando a studiare la teoria delle probabilità per l'esame di comunicazioni elettriche :muro: :muro:
Non riesco a capire questa affermazione su cosa si basa Codice:
Preso un dado i risultati dell'esperimento sono le 6 facce. Lo spazio degli |
Quote:
|
|
ciao,
ho dubbi sulla definizione di limite. Leggo che: usando un linguaggio pratico, che se per ogni numero positivo epsilon piccolo a piacere esiste un delta(epsilon) tale che: |x-xo|< delta(epsilon) => (f(x)-l)< epsilon allora la funzione ammette limite :stordita: Non avendo capito il senso fino in fondo, allora prendo un esempio che dice: abbiamo una funzione y=(2x-1) definita in D=]0,4[ e scelto un xo=3 consideriamo il limite Codice:
lim (2x-1) = 5 Si scrive allora il limite sotto forma di disequazione usando la definizione |x-xo|< epsilon che diventa: |(2x-1)-5| < epsilon Scritto a questo credo di aver intuito cosa si intende con questa scrittura e cioè |x-xo|< delta(epsilon) => (f(x)-l)< epsilon ma vorrei una conferma. Questo |(2x-1)-5| < epsilon significa dire che fissato un epsilon piccolo a piacere e facendo tendere x->3 deve rimanere sempre vera l'uguaglianza ? Mi chiedo allora se esistonon casi in cui tale disuguaglianza può non essere verificata per tutti i punti e se esiste un esempio. Scusate per le eventuali imprecisioni. grazie |
Chi mi dice al volo come si chiama in Analisi n con la sbarretta sopra?
|
Quote:
vettor n |
Limite
Ciao, come risolvo questo limite?
|
Quote:
|
Quote:
sbaglio o si possono semplificare un pò di cose ? Ad esempio i denominatori spariscono e forse anche i numeratori :stordita: |
Quote:
Forse così vi è più semplice... |
Quote:
tende a zero ? |
Quote:
Prova a fare il calcolo su foglio elettronico |
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 18:11. |
Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Hardware Upgrade S.r.l.