Quote:
Tutavia, non me ne vorrai, ma non riesco ancora a capire questo passaggio: ", tranne che nella k-esima riga, che è uguale alla i-esima riga di A. Se i=j, questa matrice è proprio A. Se i<>j, allora questa matrice ha due colonne uguali. " Effettivamente se al posto K ci fosse i in quella espressione avremmo il determinante della matrice A. ma che centra i=j e i diverso da j proprio non ci sono! Magari me lo riguardo in un'altro momento che sono più fresco, però se riesci a darmi un chiarimento a parole forse è intiuitivo e mi sfugge qualcosa di immediato... |
Quote:
|
Quote:
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :sperem: |
Quote:
Purtroppo non ho ancora capito se tratti le i come righe o come colonne... eventuali altri chiarimenti sono graditissimi. Ora ci dormo su anche se alla fine non dovrebbe essere difficile... |
Quote:
|
Quote:
Ziosilvio ha perso entrambe le mani schiacciate dai sui innumerevoli libri di matematica. :asd: |
Quote:
|
Quote:
Azz! L'hai detto... :ops2: |
Quote:
Scrivo la mia interpretazione delle tue parole: Questa espressione, a guardar bene, rappresenta lo sviluppo di Laplace, rispetto alla j-esima riga, del determinante di una matrice uguale ad A, tranne che (inteso che questa matrice è diversa da A tranne che) nella k-esima riga ( di questa matrice) che corrisponde alla i-esima riga della matrice A originale. -qui nasce la prima confusione i è riga o colonna?Ma provo a proseguire ugualmente- Questo perchè nell'espressione per (AB) il termine aik avrebbe dovuto essere aij. Allora, affinchè questa matrice sia uguale ad A le righe k-esima ed i-esima (usando la tua notazione) devono essere uguali. Lo sarebbero se al posto di k in aik ci fosse j allora questo richiede (visto che la kriga corrisponde alla iesima riga) che i=j. Questa una mia molto probabilmente spagliata interpretazione. ma per i><j non ho proprio capito nulla, inoltre sei sicuro che in questo caso si avrebbero 2 colonne diverse e non due righe?? Help! |
Ragazzi perdonatemi per le sciocchezze che vi chiedo. Comincio ad essere stanco e non ho altri a cui chiedere una mano. Vi ringrazio, quindi, anticipatamente dell'aiuto che mi darete.
Il problema è questa derivata: Quindi essendo una funzione composta ho provato nel seguente modo: Proseguendo per questa strada il risultato sistematicamente differisce da quello del libro, ovvero: Colgo l'occasione per dire che le formule di questo post sono state scritte utilizzando il semplicissimo equation di cui quasi tutti dispongono. In pratica scrivo le formule col suddetto programma, le salvo come .gif e le metto su ImageShack. Non so se qualcuno ne fa già uso, ma ritengo questo metodo molto più rapido del Latex che prevede come minimo la conoscenza del linguaggio. Grazie ancora. Marco. |
1 Allegato(i)
salve ragazzi...qualcuno sa spiegarmi quanto detto nel file allegato?..grazie a tutti
ma c'è anche qualche sezione particolare di trigonometria o geometria?... ciaoo... |
Quote:
Quote:
Come scrivevo in un altro post in un'altra sezione, sono rimbambito. Ora correggo il post originale. |
Quote:
|
Quote:
la x e la y col cappelletto dovrebbero essere dei semplici versori. |
Quote:
:Prrr: P.S.: non ti ammazzare troppo con le derivate, l'importante è che hai afferrato l'argomentazione... - soprattutto la teoria! |
Quote:
Grazie del consiglio comunque! |
Quote:
|
Quote:
|
mi è venuto un dubbio:
f: R^3 ---> R^3 continua e differenziabile in R^3 se ho la seguente derivata parziale: @f(x1,x2,x3)/@x1 e voglio effettuare il cambio di variabili x1=cos(theta)*sin(fi)*R che forma assume la derivata parziale? cioè come si procede quand esprimo la variabile rispetto a cui svolgo la derivata parziale come funzione di più variabili? |
scusate... una piccola comunicazione di servizio...
ho da cambiare qualche ventola al server.... il servizio mimetex sara' down credo per poco tempo... scusate di nuovo per l'inconveniente :) |
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 17:03. |
Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Hardware Upgrade S.r.l.