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Riordinando le idee (si spera) sono arrivato alla conclusione che il pc posso collegarlo anche via bluetooth avendo https://www.amazon.it/gp/product/B07...?ie=UTF8&psc=1 quindi la porta usb posteriore non è necessaria, le Hp600 Pro le collegherò all' ottica del tv, la tv in analogico e le superlux all'uscita cuffie dell'amplificatore.
Esteticamente mi piacerebbe come quello di Graphite600T. Ciò che non mi è chiaro è che sullo Scythe ora ho 2 ingressi occupati a "spinotto", due sono quelli bianco e rosso del tv e due sono neri ma ahimè dovrei estrarli dal raccogli cavi per capire a cosa si riferiscono |
Tutti gli amplificatori nominati da me e da graphite hanno una connessione usb per il pc.
Ti abbiamo raccomandato più volte di usare la connessione con il pc usb o l'ottica e invece vuoi usare il bluetooth che è notoriamente più instabile... Ma ti sta antipatica la connessione usb per qualche ragione a noi sconosciuta?:D :D :D P.s. se è un modo per dire che preferisci l'Auna AMP-2 DG e quindi puoi fare a meno dell'usb...ti faccio presente che quell'auna non ha uscite cuffie ma ha due ingressi microfonici, si sa i cinesi vanno pazzi per il karaoke, e per questo non l'ho considerato...ma magari a te piace il karaoke :D :D :D ? Se per connettori "a spinotto" intendi questi sono normali connettori rca...non è che ci sia molto dietro lo schyte Si usano per gli ingressi analogici dell'amplificatore. ![]() PPS la mitica cuffia meliconi http://www.meliconi.com/it/prodotti/...-tv/hp600-pro/ a quanto pare la puoi collegare anche in analogico con un cavo RCA a Y tipo questo ![]() così ti eviti di mettere la tv su muto ma ti basta scegliere l'uscita che ora usi per la TV. La TV a quel punto la potresti collegare in ottico all'amplificatore e il pc con l'USB. Spero di non incasinarti troppo... |
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Si intendo quelli e due sono come in foto e dallo Schyte vanno a finire nella tv, poi ce ne sono altri 2 tutti e due neri che dovrebbero finire alla Xonar (che non mi servirà più) Comunque, spulciando su internet, ho constatato che sotto i 100€ non si trova nulla con quello che cerco. Vedrò durante l'Amazon Prime se ci sarà qualche buona offerta, ma sarei orientato sul SMSL Q5 tra quelli consigliati da voi, ho qualche titubanza ad ordinare su Aliexpress se non cose di poco conto. Non mi dispiacciono nemmeno i Fosi Audio. So che con entrambi non userei le Superlux No no, non mi stai incasinando, anzi ti ringrazio per la pazienza. Le Meliconi in effetti hanno tutte le connessioni possibili, sono già collegate in analogico, il video su Amazon diceva di ricordarsi di mettere muto, infatti accendendole e non mettendo muto si sentono entrambe. |
Si ma sia il così che smsl non hanno una uscita cuffie.
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No. Cmq l'alientek è disponibile su uno store europeo piuttosto conosciuto che è audiophonics.fr...capisco che costa... ma nemmeno poi così tanto considerato che ha caratteristiche superiori al scythe.
Un alternativa a costo quasi 0 che potresti percorrere per rendere "telecomandabile" lo schyte è connetterlo in modo più furbo... Cerca un "cavo rca jack 3.5" su amazon ce ne sono da 2 euro, collega il jack all'uscita delle cuffie della TV e le rca allo schyte. In questo modo le casse le puoi comandare con il telecomando, puoi continuare ad usare le meliconi con l'ottico e puoi collegare il pc in analogico e ti rimane un'ingresso libero per altro... Che te ne pare? |
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Si risolve anche questo con una presa intelligente o smartplug.
La puoi comandare con il cellulare dall'app o a voce con alexa o google cerca TP-Link Presa Intelligente WiFi Smart Plug |
Ok, domani ci guardo bene e poi ti faccio sapere. Grazie
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Se colleghi l'uscita cuffie della tv allo Schyte puoi usare il telecomando della tv per gestire il volume. Il pc lo puoi usare sull'altro ingresso analogico dello cyte l'unico fastidio qui è dover selezionare manualmente gli ingressi dello scythe ma è quello che fai adesso. Quote:
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Quello che non riesco a capire è che audio ascolterei dalle cuffie, la mia intenzione è ascoltare l'audio dalle casse tramite le Meliconi, ora per ascoltare l'audio tv dalle casse metto speakers in impostazioni audio ma se è già "occupato" dall'impostazione cuffie non vedo come sia possibile |
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Le casse non sono una sorgente non puoi sentire "l'audio delle casse" sulle meliconi. Puoi sentire l'audio della TV o del PC sulle Meliconi escludendo le casse se la sorgente è la tv o il pc. Beh questo lo puoi fare cambiando l'uscita audio sul telecomando della TV ( se lo permette) quindi passi da cuffie a uscita ottica. e questo potresti farlo a a distanza. Oppure colleghi l'ingresso aux delle meliconi all'uscita cuffie dello scythe con un tramite un cavo jack/jack. Però questo lo devi fare manualmente: quando inserisci il jack cuffie le casse dovrebbero andare in muto ( almeno è così che funziona generalmente sugli amplificatori sullo scyte non lo so) |
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Da quello che avevo capito volevi regolare il volume delle casse e delle cuffie con il telecomando. Vuoi tenere anche le superlux? Allora se lo colleghi con il cavo ad Y all'uscita cuffie della tv puoi regolare il volume delle casse e delle cuffie con il telecomando della tv quando usi la tv come sorgente. Per usare il pc come sorgente ti basta collegarla all'altro ingresso analogico dello scythe, funzioneranno le casse che passeranno su muto nel momento in cui inserisci le cuffie superlux. Qui ovviamente non puoi usare il telecomando della tv ma dovrai usare il controllo del volume dell'amplificatore o il cursore da pc. Di solito non è un problema perchè a differenza della tv il pc si usa su una scrivania vicino allo schermo e alla tastiera e non servono controlli remoti. Le meliconi le lasci collegate all'uscita ottica tanto hanno il loro controllo per il volume separato Per accedere e spegnere tutto usi la presa intelligente. Chiaro? Oltre questo non so cos adire le opzioni sono state presentate tutte. Pensaci da solo un po' e fa delle prove....vedrai che capisci meglio. |
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Dovremmo essere arrivati alla fine:yeah: |
Confermo che pensionerò le Superlux in favore delle HP600 che ho collegato all'attacco cuffie dello Scythe, e così impostando audio off sulla tv sento le casse dalle cuffie. Ora devo capire se c'è posto per la presa intelligente sulla ciabatta sotto la scrivania, ma su questo non potete aiutarmi :D perciò grazie di tutto
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Beh hai visto? Alla fine ti serviva una smart plug...non un ampli nuovo.
:doh: Avrei dovuto capirlo subito... Si scherza eh :D :D :D |
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Si, alla fine ho risolto così che era ciò che cerccavo inizialmente dato che lo Scythe fa il suo lavoro...ma non volevo pensionare le Superlux :cry: :cry: :cry: Credo comunque che un amp più potente e serio non sia escluso che lo prenda ma, in quel caso la scelta non sarebbe così dura |
Ormai un servizio equivale l'altro ovviamente il dac fa la differenza. Considera io appena preso un Loxjie A30 e la differenza con il vecchio dac integrato nell'Onkyo è impressionante.
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Sono della vecchia guardia quindi dirò la cosa più ovvia, che a fare la differenza sono le casse oltre ad eventuali "bug" del setup casalingo. Idem per il DAC: conta quando è scadente, ma se non lo è mi sembra difficile che "faccia la differenza" se non su inpianti di altissimo livello.
Guardo con grande interesse e rispetto al test di @Rumpelstiltskin ma non posso ("in scienza e coscienza") considerare definitivo un test su casse focal sib evo ed un denon che non so (letteralmente) se è un multicanale con un DSP interno o un integrato stereo con interfaccia digitale. E' evidente che nel primo caso rileva se il DSP in generale e la room EQ in particolare erano disinserite. Ignota (ma presumo irrilevante ai fini del test) la presenza o meno di un subwoofer. === Nel frattempo comincio a maturare un dubbio: ma da dove prendono le tracce questi provider? Non vorrei che stiamo a spaccare il capello in quattro per poi scoprire che il file digitale che mi viene streammato sia né più né meno quello fornito dalla relativa casa editrice sia che mi arrivi da Qobuz sia che mi arrivi da Amazon Music o Apple (ometto Tidal e Spotify per ovvi motivi relativi alla peculiarità delle rispettive codifiche). Qualcuno ha notizie in merito? Io non credo che le piattaforme di streaming si mettano a produrre in proprio milioni di file audio direttamente dai master (ma chi glieli da poi i master?), ma che si limitino a chiederli al detentore legale dei diritti che ovviamente poi da la stessa cosa a tutti. A questo punto a fare la differenza tra le varie piattaforme sono i servizi accessori (dalla usabilità dell' interfaccia utente all' affidabilità del servizio ecc ecc da non trascurare la funzione di ricerca dei brani e la fruibilità reale dei "suggerimenti d' ascolto") |
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Se il Loxjie suona meglio dell'Onkyo non è tanto una questione di dac ma di tutta l'elettronica (...soprattutto in meno :D ) che gli sta intorno. |
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Per quanto riguarda i "master" che poi MASTER non sono penso che le varie case inviino i file alle piattaforme che li equalizzano e codificano secondo le proprie necessità. Io penso che ci sia anche una colorazione su questi file hires soprattutto paragonando la stessa canzone in 44khz CD 16 bit e 24bit 96\192 khz su Qobuz. Voi cosa ne pensate? Sono artefatte o cosa? 8 bit di differenza non dovrebbero influire così tanto come spesso mi trovo ad ascoltare. |
Io ho provato Qobuz, Tidal, Amazon music HD oltre a Spotify; mi sono fermato su Amazon Music HD perché costa meno e differenze rispetto agli altri on il mio setup audio non ne rilevo.
Ascolto "flat" con casse di qualità media (come hi-fi) / alta (come casse da tavolo). Ho un subwoofer per "completare" in basso le casse (crossover 65Hz) nonostante ascolti molta classica e jazz e poco o niente pop. Escludo che le tracce siano equalizzate o rielaborate. La qualità delle tracce [imho] è disomogenea, né si è in grado di sapere quale edizione (si pensi ai classici del rock degli anni '70 ristampati più volte negli anni) a meno che questa non si evinca dal titolo (edizione "remastered"). La mia impressione (ma non saprei dimostrarlo) è che la qualità sia quella dell' edizione caricata e che molto probabilmente molti album (penso soprattutto al rock) una edizione decente non l'abbiano mai avuta. Non ho mai provato Roon (che oltretutto mi raddoppierebbe il costo mensile di abbonamento). Io credo che l'audiofilo esigente rimanga su CD e vinili e che scelga con accuratezza l' edizione da acquistare, ma non è certo il mio caso, trovo straordinario poter cambiare continuamente le cose che ascolto o ascoltare qualcosa solo perché mi incuriosisce. |
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Vedi ad esempio tutte quelle canzoni che hanno quel woooof tra basso e midrange che ti stona le orecchie quando poi una canzone come "Katy Perry - Dark Horse" che ha bassi molto + invasivi suoni netta e pulitissima. Dipende dalla produzione, se fa schifo diventa ancora peggio in ascolto ad alta fedeltà cacciando fuori tutti i difetti. Purtroppo su questo non possiamo farci niente ti posso fare l'esempio dei Tool che producono con una qualità impressionante mentre altri grupponi siano molto distanti da una buona qualità |
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Il punto è che purtroppo la maggior parte della musica più "commerciale" ha registrazioni orribili. Per esempio io sono un grande fan degli U2...ma non si salva quasi nulla in particolare degli album più recenti mi conviene quasi sentirli in macchina con lo stereo di serie... |
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Quasi tutti gli album dei dire straits sono prodotti bene.
Il punto è che i gruppi più commerciali devono fare produzioni che sia accettabili al pubblico più grande possibile e questo significa che farli suonare bene su sistemi da pochi spicci... |
Lo streaming di qualità allarga la platea degli ascoltatori esigenti e restituisce all' industria musicale parte di quella fonte di guadagno che si era persa con la pirateria.
Che poi i campionamenti superiori alla "qualità CD" siano solo una bandiera per dire "ti vendo musica di qualità", oppure vi sia una sostanza, in fondo non mi nteressa più di tanto. Ho la pretesa di accorgermi quando il brano ha una profondità di 24 bit (i provider mischiano nelle playlist e negli album brani con diversi campionamenti, ed A.M. HD definisce commercialmente "Ultra HD" i brani da 24/44100 in su) che poi sia perché l'incisione così diffusa è stata selezionata tra quelle di maggiore qualità o perché il sistema funziona veramente non mi importa il risultato è lo stesso. |
Lo streaming di qualità è ( o meglio sarebbe) un ottima cosa.
Ma la qualità dipende in minima parte dal campionamento o dalla risoluzione***. Purtroppo questioni di marketing si pone troppa attenzione su questi aspetti e meno a come quella registrazione sia stata eseguita. E' pieno di registrazioni orribili e il fatto di essere "hires" è utilizzato come modo facile per spuntare un prezzo superiore a fronte di una registrazione che rimane povera. Mi piacerebbe un servizio che invece di spingere su campionamento vendesse un servizio che fosse "audiophile" per la qualità delle registrazioni come fanno alcune etichette indipendenti... ma la vedo dura. ***Per chi è interessato sulla effettiva rilevabilità di un segnale a 16bit/44khz rispetto allo stesso segnale in hi-res in un ambito sperimentale in doppio cieco c'è un paper pubblicato dall' AES. Quote:
https://web.archive.org/web/20140206...ng/index1.html Poi c'è questo test più recente realizzato da archimago http://archimago.blogspot.com/2014/0...t-part-ii.html Sulle ragioni tecniche c'è un famoso articolo a firma dell'autore del codec Vorbis Chris Montgomery https://web.archive.org/web/20140412...ung.html#foot6 |
E' un tema su cui a molti piace tornare spesso, sul piano tecnico credo che non ci sia nulla di nuovo da aggiungere ai soliti argomenti detti e ridetti, ma, a quanto pare, c'é una ritrosia ad accettare il fenomeno dell' hi-res anche solo come mero fenomeno commerciale / sociale sulla base del sacrosanto principio "vivi e lascia vivere".
D' altro canto se Amazon allo stesso prezzo di Spotify mi dà non solo il formato flac ma anche un 10% di tracce in quello che loro chiamano "Ultra HD", perché gli dovrei dire di no? |
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L'unica ritrosia da parte mia è nell'associare una registrazione di qualità solo perchè viene veicolata in hi-res. Se il pubblico fosse un pochino più accorto nel cogliere la differenza forse anche chi propone questi servizi avrebbe un catalogo veramente di qualità, ma mi rendo conto che ci sono degli ostacoli oggettivi che di per se sono insormontabili. Per rendere un file hi-res alla fine basta un tasto e parecchia banda. Fornire registrazioni di qualità superiore probabilmente in molti casi richiederebbe di rimasterizzare i brani secondo standard più elevati che poi magari non si sentirebbero così bene con impianti economici e sicuramente i costi sarebbero elevatissimi. E' facile capire cosa è più semplice spingere commercialmente. Quote:
Già abbiamo discusso di come gli mp3 ad alto bitrate siano difficili da distinguere rispetto ai corrispettivi in flac. Qui il test che avevo postato se qualcuno vuole cimentarsi https://www.npr.org/sections/thereco...=1623864538274 Qui Rick Beato che commenta questo test https://www.youtube.com/watch?v=YgEjI5PZa78 Poi io ho presentato i fatti. Non capisco cosa c'entri con "il vivi e lascia vivere". |
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Ciò che in fondo contesti è se quella qualità aggiuntiva sia utile o meno al consumatore, ma questo credo che lo si possa far decidere liberamente al consumatore stesso. Personalmente continuerò ad usare indicazioni come "streaming di qualità", ma invito a riflettere sul fatto che, dopo aver provato i servizi principali, mi sono fermato su quello che... costa meno! ;) |
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Non è questo il punto: una traccia in alta risoluzione non trasforma una cattiva registrazione in una traccia di alta qualità. Una cattiva registrazione dipende solo in parte dalla risoluzione, dal campionamento e dal fatto che sia compressa o no. |
Ormai il digitale fa parte della vita comune, soprattutto grazie al mondo video / foto credo che un po' tutti hanno chiara la differenza tra risoluzione e qualità.
Il punto caso mai è decidere quando una risoluzione aggiuntiva diventa un puro costo, un confine che probabilmente si sta raggiungendo nel mondo della Tv con il passaggio da 4K ad 8K. Tornando allo streaming audio quello che è difficile far emergere è il "costo" della risoluzione aggiuntiva (a prescindere dalla sua utilità), visto che l'impegno della rete è ormai irrilevante per la maggior parte degli utenti e che l'impegno dell' hardware "lato utente" in genere è irrilevante. Presumo che in casodi costi reali, ad esempio nell' acquisto di tracce hi res, ddella loro conservazione nello storage casalingo o in cloud personale, la scelta del consumatore (accantonerei un attimo il concetto di "audiofilo") sarebbe più accorta. |
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Per mettere l'anima in pace agli audiofili ammettiamo che la compressione è un male assoluto e consideriamo solo flac o formati audio non compressi a 44/16...tutto quello che va sopra a questo livello è irrilevante a livello qualitativo. A livello di rete e di hw file più grandi non sono mai irrilevanti in termini più generali in termini d'impatto ambientale e risparmio energetico specialmente quando come in questo caso è irrilevante la ricaduta in termini qualitativi. Riguardo all'acquisto di tracce a parte che lo stile di consumo prevalente non si basa sul modello di acquisto e conservazione ma sullo streaming per il quale valgono le considerazioni già fatte anche qui mi concentrerei più sull'acquisire musica ben registrata, ovviamente in standard cd, piuttosto che musica ad alta risoluzione che serve più a i producer che agli utenti finali. |
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