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Ziosilvio 23-06-2008 14:48

Quote:

Originariamente inviato da jerrygdm (Messaggio 23019036)
Calcolare il volume del solido A definito da

A= (x,y,z) appartenenti a R3: x^2+y^2+z^2>=6, 1<=z<=x^2+y^2


Ok devo calcolare l'integrale triplo in A di 1*dxdydz

Ma come lo imposto? la regione A è una sfera

Se c'è >=, allora è l'esterno di una sfera... sicuro di volere quello?

Comunque, visto che quello sembra proprio essere un errore di battitura, io direi che puoi semplificarti i conti se osservi che il solido è simmetrico rispetto a x e y: ossia, se a e b sono -1 o +1, e se (x,y,z) è nel solido, allora anche (ax,by,z) è nel solido.
Per cui, il volume del solido sarà 4 volte il volume della porzione contenuta nel primo ottante (x,y,z tutti >0).

jerrygdm 23-06-2008 15:54

si infatti era un errore di battitura...

ok che è simmetrico rispetto i lati ma non ho capito il tuo ragionamento...

Non riesco a capire come è fatto l'insieme comunque...

Ziosilvio 23-06-2008 17:43

Quote:

Originariamente inviato da jerrygdm (Messaggio 23020879)
ok che è simmetrico rispetto i lati ma non ho capito il tuo ragionamento

Perché ho sbagliato io: non c'è simmetria rispetto all'asse Z. Ora ho corretto.

jerrygdm 23-06-2008 18:11

riusciresti per favore a impostarmi l'integrale? non capisco proprio l'area di integrazione quale sia...ho problemi a visualizzare la figura

Ziosilvio 23-06-2008 19:27

Quote:

Originariamente inviato da jerrygdm (Messaggio 23022747)
riusciresti per favore a impostarmi l'integrale? non capisco proprio l'area di integrazione quale sia...ho problemi a visualizzare la figura

Beh, non è che io proprio sprizzi gioia da tutti i pori all'idea... comunque...

Un'idea che mi è venuta in mente può essere questa.
La forma della figura è una fonte di incertezza più che di aiuto, quindi non te ne stare a preoccupare.
La figura ha simmetria rotazionale, perché puoi farla ruotare come ti pare intorno all'asse Z, e lei non cambia.
Questo ti fa venire un'idea; Se sezioni la figura mediante il piano XZ, vedi da te che puoi considerare il tuo solido, come se fosse un solido di rotazione intorno all'asse Z, di una superficie delimitata dalle rette del piano XZ di equazioni x=0 ed x=sqrt(5). dalla retta z=1, e dal grafico della funzione z=x^2.
Il valore sqrt(5) viene fuori dal fatto che la seconda retta deve passare per un punto della forma (x,0,1) con x>0 giacente sulla superficie della sfera di equazione x^2+y^2+z^2=6.
Adopera la formula del volume dei solidi di rotazione...

jerrygdm 23-06-2008 19:41

perchè questo?
"Il valore sqrt(5) viene fuori dal fatto che la seconda retta deve passare per un punto della forma (x,0,1) con x>0 giacente sulla superficie della sfera di equazione x^2+y^2+z^2=6."

non riesco a cqpire quel sqrt(5)...

EDIT: forse ho capito hai messo gli estremi di x da 0 e sqr(5) considerando che deve appoggiarsi sulla sfera cioè hai fatto x^2+0^2+1^2=6 -> x^2=5 -> x=sqr(5)
però come calcolo la coordinata xg (il baricentro) da usare nel teorema di Guldino?

Ziosilvio 23-06-2008 20:51

Quote:

Originariamente inviato da jerrygdm (Messaggio 23023921)
hai messo gli estremi di x da 0 e sqr(5) considerando che deve appoggiarsi sulla sfera cioè hai fatto x^2+0^2+1^2=6 -> x^2=5 -> x=sqr(5)

Sì.
Quote:

Originariamente inviato da jerrygdm (Messaggio 23023921)
come calcolo la coordinata xg (il baricentro) da usare nel teorema di Guldino?

Non serve il teorema di Guldino: basta la formula del volume del solido di rotazione di una superficie del piano XZ intorno all'asse Z, che è


jerrygdm 23-06-2008 21:13

sicuro che quell'integrale è il volume?...

se geometricamente è un solido di rotazione xchè non dovrei usare guldino? quella "figura" ruota come dici tu sull'asse z..

dario fgx 24-06-2008 08:35

Quote:

Originariamente inviato da dario fgx (Messaggio 22977847)
Allora il primo teorema di J. (enunciato dal mio prof) dice che:
Se f è ovunque olomorfa in un settore circolare di raggio R individuato dall'angolo (@' - @), a meno del punto z° (centro della cerchio a cui appartiene il settore circolare), e se lim z-->inf di z*f(z)=l , allora:

lim R-->inf dell'Integrale di f(z) sull'arco di circonferenza (quello che racchiude il settore circolare) è il(@'-@)

Ho trovato sul mio libro di analisi "III" un enunciato analogo che in sostanza dice questo:

Prende una semicirconferenza di raggio R e la dispone sul semipiano supeiore (in pratica di diametro -inf +inf quando farà tendere R-->inf)

1) richiede che qui F sia ovunque olomorfa a meno di un numero finito di poli(quindi qui è diverso da ciò che dice il mio prof che ammette 1 solo polo nel centro del cerchio a cui appartiene il settore circolare)
2) richiede che zf(z)-->0 uniformemente

,allora:

Se f è ovunque olomorfa in un settore circolare di raggio R individuato dall'angolo (@' - @), a meno del punto z° (centro della cerchio a cui appartiene il settore circolare), e se lim z-->inf di z*f(z)=l , allora:

lim R-->inf dell'Integrale di f(z) sull'arco di circonferenza (quello che racchiude il settore circolare) è 0


Al contrario del teorema che il prof. ci ha enunciato, in alcuni esercizi, applica il 1° teorema di J a settori circolare in cui vi sono evidentissime polarità all'interno!



Inoltre il problema di questo tipo di integrali è che per calcolarli spesso devi utilizzare integrali più generali, mostrare che sussistono delle maggiorazioni tra gli integrali o mostrare che le funzioni sono limitate:un casotto!


up


plz
tnx
hlp

Calcifer 24-06-2008 11:22

Quote:

Originariamente inviato da dario fgx (Messaggio 23028288)
CUT

Non capisco alcune cose dal tuo post...

La tesi del teorema del tuo prof è? Che lim R-->inf dell'Integrale di f(z) sull'arco di circonferenza vale... quanto? E la tesi dell'altro teorema?
Poi, con il secondo teorema cosa hai provato a fare? Hai controllato se "appattava" facendo il caso particolare del primo per quell'angolo e per quel valore del limite?

Cioè, alla fine la domanda quale è? :mbe: A parte quella su chi conosce il teorema di Jordan (mi dispiace, anche io no... :stordita: )

dario fgx 24-06-2008 12:33

Ciao, Grazie per la risposta...


Quote:

Originariamente inviato da Calcifer (Messaggio 23030299)
Non capisco alcune cose dal tuo post...

La tesi del teorema del tuo prof è? Che lim R-->inf dell'Integrale di f(z) sull'arco di circonferenza vale... quanto?


lim R-->inf dell'Integrale di f(z) sull'arco di circonferenza (quello che racchiude il settore circolare) è il(@'-@)

dove "i" è l'immaginario; "l" è il limite di z*f(z) per z-->inf

Il teorema enunciato dal mio prof "appatta" con l'enunciato del libro nel caso in cui "l" = 0

Negli altri casi invece non lo posso sapere perchè l'enunciato del libro si limita al caso in cui "l"=0 e non tratta tutti gli altri possibili valori di "l".

Ma anche in nel caso di "l"=0 non ci siamo del tutto perchè il mio prof. richiede che non ci siano poli nel settore, mentre l'enunciato del libro ne ammette in numero finito.

Ziosilvio 24-06-2008 13:08

Quote:

Originariamente inviato da dario fgx (Messaggio 22977847)
il primo teorema di J. (enunciato dal mio prof) dice che:
Se f è ovunque olomorfa in un settore circolare di raggio R individuato dall'angolo (@' - @), a meno del punto z° (centro della cerchio a cui appartiene il settore circolare), e se lim z-->inf di z*f(z)=l , allora:

lim R-->inf dell'Integrale di f(z) sull'arco di circonferenza (quello che racchiude il settore circolare) è il(@'-@)

Scrivo L (maiuscolo) al posto di l(minuscolo) per maggiore chiarezza.
Se definisci L come sopra, allora L è un caso un po' più generale di residuo di f in z0. Dico un po' più generale, perché il calcolo dei residui richiede che f sia definita in un intorno del punto e ivi olomorfa tranne che nel punto stesso.
Ma allora, il teorema di Jordan nella forma anzidetta sembra generalizzare un caso particolare del teorema dei residui, nel senso che non si richiede più di prendere un'intera circonferenza ma solo un suo arco.

Solo che c'è qualcosa che non mi torna.
Tu puoi valutare il limite di z*f(z) per z-->oo, nel senso di: per |z|-->+oo, solo se f è definita in tutto il piano complesso privato di un disco aperto.
Se poi il limite suddetto esiste finito, allora f è limitata in modulo in tale regione: per un teorema di Liouville, o è costante, oppure ha delle singolarità non eliminabili.
Quote:

Originariamente inviato da dario fgx (Messaggio 22977847)
Ho trovato sul mio libro di analisi "III" un enunciato analogo che in sostanza dice questo:

Prende una semicirconferenza di raggio R e la dispone sul semipiano supeiore (in pratica di diametro -inf +inf quando farà tendere R-->inf)

1) richiede che qui F sia ovunque olomorfa a meno di un numero finito di poli(quindi qui è diverso da ciò che dice il mio prof che ammette 1 solo polo nel centro del cerchio a cui appartiene il settore circolare)
2) richiede che zf(z)-->0 uniformemente

,allora:

Se f è ovunque olomorfa in un settore circolare di raggio R individuato dall'angolo (@' - @), a meno del punto z° (centro della cerchio a cui appartiene il settore circolare), e se lim z-->inf di z*f(z)=l , allora:

lim R-->inf dell'Integrale di f(z) sull'arco di circonferenza (quello che racchiude il settore circolare) è 0

Questo enunciato sembra un po' più ragionevole: le ipotesi sono più restrittive, e in generale le implicazioni sul comportamento di f mi sembrano tenute in migliore considerazione.

Purtroppo ora come ora non posso dire di più: i teoremi di Jordan in analisi complessa sono molteplici e abbastanza profondi, per cui avrei bisogno di un buon manuale per addentrarmi meglio nella faccenda, e attualmente non ne dispongo.

Calcifer 24-06-2008 14:28

Quote:

Originariamente inviato da dario fgx (Messaggio 23031461)
Ma anche in nel caso di "l"=0 non ci siamo del tutto perchè il mio prof. richiede che non ci siano poli nel settore, mentre l'enunciato del libro ne ammette in numero finito.

Il secondo enunciato però pone delle restrizioni anche sull'angolo da prendere in considerazione (parla di semicirconferenza).
I due insiemi di ipotesi sono abbastanza diversi... sia più stringenti che meno stringenti a seconda di quale si guarda.

Ziosilvio 24-06-2008 15:28

Ho trovato su Wikipedia e sul sito dell'Università di Perugia due versioni sostanzialmente concordi del "lemma di Jordan".

Le ipotesi sono:
  1. sia un cammino semicircolare, contenuto nel semipiano Im(z)>0, e col diametro parallelo all'asse reale;
  2. f sia una funzione analitica nel semipiano superiore compreso l'asse reale al di fuori di un cerchio di raggio opportuno;
  3. importante: uniformemente rispetto ad arg(z).
La tesi è che



essendo il residuo di f in z.

*MATRIX* 24-06-2008 18:27

scusate raga ma

k *(f(n) *g(n)) = k*f(n) +k*g(n) è vero?

con k è una costante

Ziosilvio 24-06-2008 18:49

Quote:

Originariamente inviato da *MATRIX* (Messaggio 23036984)
scusate raga ma

k *(f(n) *g(n)) = k*f(n) +k*g(n) è vero?

con k è una costante

Se a primo membro tra f e g c'è +, è vero pure se k non è costante.
Se c'è *, è falso in generale. Controesempio: k=1, f(n)=0 per ogni n, g(n)=1 per ogni n.

*MATRIX* 24-06-2008 18:56

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 23037170)
Se a primo membro tra f e g c'è +, è vero pure se k non è costante.
Se c'è *, è falso in generale. Controesempio: k=1, f(n)=0 per ogni n, g(n)=1 per ogni n.

non ho capito

qundi è vero

k *(f(n) *g(n)) = ( k*f(n) )* (k*g(n))

Ziosilvio 24-06-2008 19:13

Quote:

Originariamente inviato da *MATRIX* (Messaggio 23037256)
non ho capito

qundi è vero

k *(f(n) *g(n)) = ( k*f(n) )* (k*g(n))

Non hai capìto.
La formula che hai appena scritto è falsa in generale. Controesempio: k=2, f(n)=g(n)=1 per ogni n.

dario fgx 24-06-2008 20:11

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 23034362)
Ho trovato su Wikipedia e sul sito dell'Università di Perugia due versioni sostanzialmente concordi del "lemma di Jordan".

Le ipotesi sono:
  1. sia un cammino semicircolare, contenuto nel semipiano Im(z)>0, e col diametro parallelo all'asse reale;
  2. f sia una funzione analitica nel semipiano superiore compreso l'asse reale al di fuori di un cerchio di raggio opportuno;
  3. importante: uniformemente rispetto ad arg(z).
La tesi è che



essendo il residuo di f in z.


Quello che hai citato, se consideriamo solo wiki, è la versione con condizioni indebolite del lemma di Jordan, riportata anche sul mio libro.

e mi ci ritrovo.


Invece quello che dice sul sito di perugia non mi ci trovo, perchè l'integrale su Tp per p-->inf è = 0 solo quando si integra sul tratto di circonferenza, mentre invece l'integrale sull'asse reale da -inf a +inf è = alla somma dei residui.


E' importante per risolvere molti integrali che si annulli l'integrale sul tratto curvilineo!

Cmq oggi vedendo per bene tutti gli esercizi (che ho scoperto essere molto sfiziosi) ho incominciato a masticare sti teoremi...


Allora vi ringrazio tutti, e rimando alla prossima richiesta

Grazie!!!

83darking83 27-06-2008 17:08

Spettro di ampiezza e di fase di sinc...
 
ho la seguente trasformata di Fourier:

X(f)= Tsinc(fT) - Tsinc(fT)e^(-j2πfT/2)

qual è lo spettro di ampiezza e di fase?

The_ouroboros 27-06-2008 17:55

qual'è un metodo veloce per calcolare le radici di polinomi complessi???


Ciauz

83darking83 28-06-2008 14:33

Quote:

Originariamente inviato da 83darking83 (Messaggio 23075911)
ho la seguente trasformata di Fourier:

X(f)= Tsinc(fT) - Tsinc(fT)e^(-j2πfT/2)

qual è lo spettro di ampiezza e di fase?

nessuno?? :cry:

Fabietto206 30-06-2008 13:45

Ho questi 3 esercizi di probabilità e statistica da risolvere, io li ho risolti in parte, mi potete dire se sono giusti?

Quote:

Una fila di n cammelli legati tra loro percorre un ponte. I cammelli sono legati in modo tale che se
l’i-esimo cammello cade dal ponte, allora tutti i cammelli successivi (cioe’ quelli di posto i+1, i+2,
…, n) cadono di conseguenza. Diremo in tale situazione che i e’ il cammello che cade per primo e
che i cammelli i+1, i+2, …, n sono quelli che cadono di conseguenza. Se ciascun cammello che
transita sul ponte ha una probabilita’ indipendente p di cadere per primo, calcolare:
1) la probabilita’ che nessun cammello cada dal ponte ;
2) la probabilita’ che esattamente n/2 cammelli cadano dal ponte (contando sia quello che cade
per primo che quelli che cadono di conseguenza);
3) il numero medio di cammelli che cadono dal ponte.
Nota: In tutti i casi esprimere le quantita’ richieste in termini di n e p.
1) P(nessuno cade) = (1-p)^n
2) p^(n/2) * (1-p)^(n - n/2)
3) media = [1-(1-p)] / (1-p)


Quote:

Una compagnia aerea vuole stimare il tasso di carico massimo dei propri aerei. Su un dato volo,
chiamiamo P il peso caricato sull’aereo. Assumiamo che P sia una variabile casuale uniforme su
[0,a], con a parametro positivo. La compagnia osserva durante un anno il peso caricato su 10000
voli. Siano P1, P2, .., P10000 tali osservazioni. Supponendo che ciascuna di queste osservazioni siano
variabili casuali indipendenti uniformemente distribuite su [0,a], fornire:
1) uno stimatore di massima verosimiglianza per a;
2) uno stimatore per intervalli per campioni numerosi per a, di livello δ = 0.01.
3) Stabilire (giustificando la risposta) se lo stimatore del punto 1) e' o meno asintoticamente
normale.
1) a = media campionaria = (P1 +...+ P10000) / 10000
2) P(-z <= Q <= z) = 0.01 Q = (media camp.-a)/(√1/(n*J(media camp))) e quindi a è compreso tra media camp. ± z / √n*J(media camp.)
3) ???


Quote:

Siano X e Y due variabili casuali con densità discreta congiunta
fX,Y(x,y) = 1/5 I{0,0}(x,y) + 1/5 I{0,1}(x,y)+ 1/10 I{1,0}(x,y) + 3/10 I{1,1}(x,y) + 1/5 I{2,1}(x,y)
1) Calcolare le densita’ (marginali) di X e di Y.
2) Definita Z la variabile Z = 3X+Y, calcolare E[Z].
3) Definita W la variabile W = X*Y, calcolare E[W].
1) fX(x) = 2/5 I{0,1}(x) + 1/5 I{2}(x)
fY(y) = 3/10 I{0}(y) + 7/10 I{1}(y)
2) E[Z] = 3*E[X] + E[Y] = 31/10
3) E[W] = 7/10

85francy85 30-06-2008 14:08

Quote:

Originariamente inviato da 83darking83 (Messaggio 23075911)
ho la seguente trasformata di Fourier:

X(f)= Tsinc(fT) - Tsinc(fT)e^(-j2πfT/2)

qual è lo spettro di ampiezza e di fase?

X(f)=Tsinc(fT)*(1-e^jk)=Tsinc(fT)*e^-jk/2*(e^(+jk/2)-e^(-jk/2))

poi riconosci con le formule di eulero un seno nella seconda parte a meno di un 2j al denominatore. Da qui sviluppi facilmente modulo e fase:)

83darking83 30-06-2008 15:08

Potresti postare un plot degli spettri? :)
O almeno l'espressione finale di modulo e fase?

Ziosilvio 30-06-2008 15:57

Una fila di n cammelli legati tra loro percorre un ponte. I cammelli sono legati in modo tale che se
l’i-esimo cammello cade dal ponte, allora tutti i cammelli successivi (cioe’ quelli di posto i+1, i+2,
…, n) cadono di conseguenza. Diremo in tale situazione che i e’ il cammello che cade per primo e
che i cammelli i+1, i+2, …, n sono quelli che cadono di conseguenza. Se ciascun cammello che
transita sul ponte ha una probabilita’ indipendente p di cadere per primo, calcolare:
1) la probabilita’ che nessun cammello cada dal ponte ;
2) la probabilita’ che esattamente n/2 cammelli cadano dal ponte (contando sia quello che cade
per primo che quelli che cadono di conseguenza);
3) il numero medio di cammelli che cadono dal ponte.
Nota: In tutti i casi esprimere le quantita’ richieste in termini di n e p.[/quote]


1) P(nessuno cade) = (1-p)^n
2) p^(n/2) * (1-p)^(n - n/2)
3) media = [1-(1-p)] / (1-p)[/quote]
L'i-esimo cammello della fila cade se e solo se cade lui oppire uno di quelli che lo precedono.
"Probabilità indipendente di cadere per primo" dovrebbe voler dire che la probabilità che cada lui dato l'evento che nessuno di quelli di prima è caduto, è pari a p.
Se le cose stanno così, allora la variabile aleatoria "primo cammello caduto" è una geometrica troncata di parametro p.
Per cui:
  1. corretta;
  2. idea giusta ma conclusione sbagliata: la probabilità che l'i-esimo sia il primo a cadere è p*(1-p)^(i-1);
  3. sto ancora facendo i conti, ricorda che p*(1-p)^(i-1) è anche la probabilit`che cadano esattamente n-i cammelli.

D4rkAng3l 30-06-2008 17:11

NOTAZIONE ASINTOTICA
 
Vabbè è un esercizio trovato sulle esercitazioni di elementi di algoritmi e strutture dati ma credo che l'argomento sia più vicino all'analisi quindi posto quà.

Per ogni coppia di funzioni f(n) e g(n) dire se:




Ditemi sei i miei risultati vanno bene o se ho sbagliato qualche procedimento:

1)



Allora:

ed essendo un o piccolo non può essere un OMEGA grande quindi tantomeno un THETA

2)



Quindi f(n)=o(g(n)) -> f(n)=O(g(n)) e visto che è o piccolo non può essere OMEGA ne tantomento TETA

3)



Quindi:


e visto che è un omega piccolo non può essere un OMEGA GRANDE quindi non può essere manco un teta.

Ci possono stare come raggionamenti?

Grazie
Andrea

Ziosilvio 30-06-2008 18:09

Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 23113145)
Per ogni coppia di funzioni f(n) e g(n) dire se:




Ditemi sei i miei risultati vanno bene o se ho sbagliato qualche procedimento:

1)



Allora:

ed essendo un o piccolo non può essere un OMEGA grande quindi tantomeno un THETA

Invece no, perché


Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 23113145)
2)



Quindi f(n)=o(g(n)) -> f(n)=O(g(n)) e visto che è o piccolo non può essere OMEGA ne tantomento TETA

Sì, perché, ai fini del confronto asintotico, confrontare n * log log n con n^(1+epsilon) è lo stesso che confrontare log log n con n^epsilon.
Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 23113145)
3)



Quindi:


e visto che è un omega piccolo non può essere un OMEGA GRANDE quindi non può essere manco un teta.

Sì, perché



e


D4rkAng3l 30-06-2008 18:15

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 23114018)
Invece no, perché



Sì, perché, ai fini del confronto asintotico, confrontare n * log log n con n^(1+epsilon) è lo stesso che confrontare log log n con n^epsilon.

Sì, perché



e


Quindi tranne il primo gli altri due me li avresti considerati buoni come procedimento? doh poi mi rivedo quella proprietà nel primo...a volte mi ci impippo sulle minchiate base :eek:

D4rkAng3l 30-06-2008 20:39

Ok...mi sono rivisto la storia dei logaritmi...quindi secondo te quest'altro è così che si fà:





Le due funzioni f(n) e g(n) sono la stessa funzione quindi sono una teta dell'altra

corretto?

:.Blizzard.: 02-07-2008 16:47

Qualcuno potrebbe spiegarmi in maniera MOLTO spicciola cosa è l'equazione di Laplace e che ruolo ha nella divisione in task di un problema (informatica quindi...).

In particolare, nella slide c'è scritto questo:

Quote:

Equazione di Laplace : Soluzione parallela
- Implemento un modello SPMD
- Partiziono il dominio e distribuisco T(i,j) a tutti i task
- Il calcolo della soluzione nei punti interni del dominio
non dipenderà da valori esterni al task
- Il calcolo della soluzione nei punti del dominio vicini
al bordo dipenderà da valori dei task vicini, quindi
necessito di comunicazioni
- Il processo master spedisce le informazioni iniziali ai
task, controlla la convergenza e collega i risultati
- I vari task calcolano la soluzione, comunicano
quanto necessario con i task vicini
Ziosilvio aiutami tu! Ho l'esame domani mattina :cry:

Ziosilvio 02-07-2008 17:09

Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 23116100)
Ok...mi sono rivisto la storia dei logaritmi...quindi secondo te quest'altro è così che si fà:





Le due funzioni f(n) e g(n) sono la stessa funzione quindi sono una teta dell'altra

corretto?

Sì.

Ziosilvio 02-07-2008 17:12

Quote:

Originariamente inviato da :.Blizzard.: (Messaggio 23145332)
Qualcuno potrebbe spiegarmi in maniera MOLTO spicciola cosa è l'equazione di Laplace e che ruolo ha nella divisione in task di un problema (informatica quindi...).

In particolare, nella slide c'è scritto questo:



Ziosilvio aiutami tu! Ho l'esame domani mattina :cry:

Ma perché ogni volta che c'è un esame "Ziosilvio aiutami tu"? Neanche fossi Gesù Cristo...

Comunque: sembra un problema di analisi numerica su un elaboratore parallelo.
A quale equazione di Laplace si riferisca non lo so, temo sia l'equazione delle funzioni armoniche (laplaciano nullo) eventualmente con condizioni al contorno assegnate.
In questo caso, l'idea sembrerebbe essere di adoperare un "normale" algoritmo di risoluzione agli elementi finiti, ma l'elaborazione degli elementi viene ripartita tra i processori, con l'unità centrale che coordina il lavoro e verifica se il metodo è convergente.
Più di così non so dire... puoi darmi altre informazioni, per favore?

:.Blizzard.: 02-07-2008 21:06

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 23145773)
Ma perché ogni volta che c'è un esame "Ziosilvio aiutami tu"? Neanche fossi Gesù Cristo...

Comunque: sembra un problema di analisi numerica su un elaboratore parallelo.
A quale equazione di Laplace si riferisca non lo so, temo sia l'equazione delle funzioni armoniche (laplaciano nullo) eventualmente con condizioni al contorno assegnate.
In questo caso, l'idea sembrerebbe essere di adoperare un "normale" algoritmo di risoluzione agli elementi finiti, ma l'elaborazione degli elementi viene ripartita tra i processori, con l'unità centrale che coordina il lavoro e verifica se il metodo è convergente.
Più di così non so dire... puoi darmi altre informazioni, per favore?


D4rkAng3l 02-07-2008 21:26

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 23145773)
Ma perché ogni volta che c'è un esame "Ziosilvio aiutami tu"? Neanche fossi Gesù Cristo...

Vabbè ma te sei meglio :D

Ziosilvio 03-07-2008 00:38

Quote:

Originariamente inviato da :.Blizzard.: (Messaggio 23149485)

Allora sì, è proprio l'equazione di Laplace delle funzioni armoniche

in

con condizioni al contorno

su

e quello è proprio il metodo alle differenze finite "classico", vista la proprietà della media delle funzioni armoniche:

Per una funzione armonica definita su un dominio, per ogni punto interno al dominio e per ogni palla chiusa centrata nel punto e contenuta nel dominio, il valore della funzione nel punto è pari alla media della funzione sulla superficie della palla.

Qui hai una griglia quadrata, e la "palla" è il vicinato di von Neumann costituito dal centro e dai primi vicini a nord, sud, est e ovest.

D4rkAng3l 03-07-2008 13:31

Notazione asintotica
 
Domandina al volo sulla notazione asintotica

Se ho f(n)=n^3 e la confronto con:


Allora posso affermare che:



Ma posso affermare anche che che:


con epsilon piccolo a piacere?

Grazie
Andrea

Ziosilvio 03-07-2008 14:19

Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 23157564)
Domandina al volo sulla notazione asintotica

Se ho f(n)=n^3 e la confronto con:


Allora posso affermare che:



Ma posso affermare anche che che:


con epsilon piccolo a piacere?

No, perché f(n) = Omega(g(n)) vuol dire che da un certo n in poi f(n) sta sopra un opportuno multiplo di g(n), e in questo caso non succede.

Puoi dire che



Oppure puoi dire che


D4rkAng3l 03-07-2008 14:37

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 23158407)
No, perché f(n) = Omega(g(n)) vuol dire che da un certo n in poi f(n) sta sopra un opportuno multiplo di g(n), e in questo caso non succede.

Puoi dire che



Oppure puoi dire che


Oddio che rincoglionito che sono...no vabbè ho fuso...queste sono banalità...le ho sempre fatte...bah rincoglionimento :D

IspiCiosa 04-07-2008 16:37

esercizietto di algebra lineare
 
Chi mi aiuta si questo esercizio??

data la matrice A:

A= 29/7 30/7 0

-18/7 -22/7 0

0 0 3


Qual `e la matrice elementare E tale che la matrice A21 = E A
ha nullo l’ elemento di posto (2, 1)?

come devo procedere??
un grazie a chi mi aiuta!!


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