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Vorrei descriverlo con laplace perche tutto il resto del sistema è descrivibile con laplace. Il problema è che è non lineare. Immagino di non si possa visto che è non lineare. Nel caso, siccome il coefficente di x^2 è pressoche nullo, lo linearizzo al primo ordine e ho visto che viene bene lo stesso. |
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Qualcuno può spiegarmi l'uso del teorema di Cayley-Hamilton per invertire una matrice, facendo qualche esempio? Io l'enunciato l'ho capito, ma non riesco a metterlo in pratica :rolleyes:
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Ragazzi un aiuto urgente: domani mattina ho compito e mi è venuto un dubbio atroce:
come faccio ad avere una rappresentazione cartesiana della somma di due sottospazi? in altre parole ho un esercizio che mi chiede quali tra i seguenti vettori è base della somma dei due sottospazi, e mi servirebbe credo avere la rappresentazione cartesiana, ed io ho sempre calcolato la somma in modo vettoriale come combinazione lineare di vettori :help: |
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1. calcolo una base qualsiasi per i due sottospazi (se già non ce l'hai); 2. unisco le due basi e calcolo la dimensione dello spazio che generano, ed elimino i vettori non necessari per avere una base; 3. tra gli insiemi di vettori proposti, scelgo ovviamente quelli di cardinalità pari alla dimensione di cui sopra, e che siano linearmente indipendenti (beh...); 4. verifico se i vettori dati sono tutti generati dalla base che ho ottenuto (o viceversa, verifico se i vettori della base ottenuta sono generati dai vettori forniti). |
Salve a tutti, ho un piccolo dubbio riguardo ad una funzione scritta in un modo "strano" su un libro di esercizi di analisi differenziale e calcolo integrale (il corso è di matematica generale).
Mi rendo conto che può sembrare molto semplice, ma una cosa del genere non l'ho mai trovata scritta da nessuna parte, e tutti i miei "colleghi" non hanno saputo dove mettere le mani, quindi mi rivolgo quì. Non sbeffeggiatemi troppo però :asd:. Mi ritrovo con un bel: Questo "mostro" equivale semplicemente a ergo oppure altre cose "strane"? Grazie in anticipo |
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Allora, supponi che il polinomio caratteristico di una matrice quadrata A sia Per il teorema di Cayley-Hamilton, hai : supponendo che A sia invertibile, moltiplica l'espressione per l'inversa di A, porta il termine al secondo membro e dividi tutto per -a0. Se vuoi un esempio, ce n'è uno a pagina 32 di questo documento (il primo che mi è capitato con Google). |
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Bene, allora mi metto a fare lo studio funzione con l'anima in pace :asd:
GRAZIE. |
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comunque ho fatto l'esame, diciamo che era abbastanza difficile rispetto ai soliti compiti di geometria. Ho fatto comunque tutti gli esercizi ma ho un paio di dubbi: un esercizio mi chiedeva una retta appartenente ad un piano alfa dato, ortogonale ed incidente ad una retta r data. Io ho calcolato il fascio di piani di asse r e l'ho imposto ortogonale ad alfa, ed ho messo a sistema il piano che ho ottenuto con quello alfa iniziale, ho fatto bene? poi in un altro mi dava un piano rispetto ad un parametro h, e mi chiedeva per quali h questo piano apparteneva al fascio di una retta r(data). Io ho fatto in due modi, prima ho uguagliato il piano rispetto ad h al fascio di piani di asse r ed ho risolto di conseguenza, e poi ho provato anche a mettere a sistema i coefficienti della retta r(con anche i termini noti) ed il piano rispetto ad h, imponendo che il rango fosse 2. In entrambi i casi mi veniva non esiste nessun r, è possibile? grazie per l'aiuto che mi state dando :) |
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eh dai qualcuno che sbeffeggiasse lo dovevi pur trovare :D |
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A beneficio dell'utente che ha postato la domanda, aggiungo ancora che, quand'anche fosse stata f(x) = xlog(x^2) l'eguaglianza: f(x) = xlog(x^2) = 2xlogx sarebbe stata valida solo per x>0. Dunque, in quel caso, le due funzioni sarebbero state la stessa funzione non su tutto R\(0), ma solo in R+ ( si osservi, del resto, che 2xlogx non è definita per valori di x negativi o nulli...). |
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Io avrei considerato il vettore direttore di r e ne avrei fatto il prodotto vettoriale col vettore ortogonale al piano alfa, ottenendo un vettore direttore della retta cercata. Questo viene comodo se le rette le puoi dare in forma parametrizzata, però. Tu le potevi esprimere solo come sistemi di due equazioni lineari? Quote:
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so che può essere una domanda ripetitiva ma...sto cercando di capire l'integrazione per sostituzione..qualcuno può farmi qualche esempio che così capisco meglio???
Tnks |
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P.S: una altra cosa da "digerire" e capire la "funzione integrale" e la sua rappresentazione cartesiana |
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integrale indefinito di : [e^(2x)]*x*dx posto: e^x=t => x=lnt => dx=(1\t) dt risulta integrale indefinito di: [t^(2)*lnt*dt] \ t = integrale indefinito di: t*lnt*dt e risolvi rispetto alla variabile t ( per parti in questo caso, sai integrare per parti? ) facile facile, se poi hai degli estremi di integrazione devi rivalutare anche quelli in funzione della nuova variabile. non so se esiste un teorema che dimostra come la risoluzione per sostituzione di questi integrali sia valida, paradossalmente so dirti che esiste e si dimostra per gli integrali doppi. |
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Tnks cmq per la pazienza |
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