10/7/2010 (7:2) - IL PRESIDENTE PUNITO PER AVER DISCUSSO GLI AFFARI MILITO E MOTTA CON PREZIOSI, ALL’EPOCA INIBITO
Inter, Moratti: "Me la fanno pagare"
«Ho rispetto dei giudici, molto meno della Figc. Purtroppo non sono libero come José»
TIZIANA CAIRATI
MILANO
Tre mesi di inibizione per Massimo Moratti e multa di 45mila euro, sei mesi per Enrico Preziosi più ammenda di 90mila euro. Tanto è costata al presidente dell’Inter e a quello del Genoa (all’epoca squalificato) la colazione di lavoro del 20 maggio 2009 dove si è parlato della compravendita di Thiago Motta e Diego Milito.
I novanta giorni inflitti a Moratti sono il minimo della pena, ma il presidente nerazzurro non ci sta e attacca: «
Questa decisione è il coronamento di un atteggiamento e di una volontà. Io non mi sento assolutamente colpevole.
Non hanno tenuto conto per nulla della nostra difesa e delle nostre giustificazioni. Ho molto rispetto per i giudici, molto meno per la Federazione.
Aveva ragione Mourinho che quest’anno sarebbe stata dura e che ce l’avrebbero fatta pagare». Poi minaccia: «Lui per questo è andato via, io purtroppo non posso farlo perché non ho la sua libertà».
Parole a chiusura di una settimana di lavoro, ma non dettate dalla stanchezza bensì dalla rabbia. Un sentimento che il presidente dei campioni d’Europa non nasconde.
Alza la voce perché si sente vittima di un’ingiustizia.
Troppe volte in questa stagione è accaduto, continua a ripetere.
E proprio per questo ha già dato mandato ai suoi legali di presentare ricorso per la pena inflitta dalla Disciplinare, che ha confermato, senza sconti, le richieste di deferimento del Procuratore Federale Stefano Palazzi. In tal senso gli avvocati dell’Inter si sono già messi al lavoro e avranno tempo tre giorni per annunciare la volontà di ricorso, sette invece per presentare le nuove carte.
Anche il Genoa dal canto suo ha deciso di ricorrere. Il club di Preziosi, infatti, attraverso il suo legale, avvocato Grassani, fa sapere: «Quasi sicuramente andremo alla Corte di Giustizia Federale». Un colpo duro da digerire per i due club che attraverso i difensori, davanti alla Disciplinare, hanno tentato di dimostrare che l’incontro non fu in alcun modo finalizzato a definire o anche solo ad impostare la trattativa di mercato. Tesi senza peso dinnanzi alla Commissione, che definisce il rendez-vous tra Moratti e Preziosi «prodromico alla conclusione della trattativa», e anzi si può «affermare che proprio l’incontro fra i due odierni deferiti, massimi esponenti delle due Società, sia stato momento fondamentale per la successiva piena definizione dell’accordo».
lastampa.it
:sofico: