ok la derivata è
ma la cosa si complica quando devo calcolarla in (1+e) verrebbe :eekk: |
si dovrebbe essere così!!!!
Io invece vi assillo con gli integrali e vichiedo una mano con questo... essendoci il modulo ho spezzato il dominio in 2 ma viene una cosa assurda! |
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allora mentre Quote:
Tu hai g(x)=x^3+e^x. Nel semiasse reale positivo la funzione è continua e monotona crescente, quindi invertibile. Ora, g(1)=1+e, quindi g^-1(1+e)=1. Pertanto il valore che cerchi è: |
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In questo caso puoi scrivere in modo più chiaro: |
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hai ragione era poco chiaro!Scusate |
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Devi calcolare l'integrale di f esteso al dominio Ora, f è pari in x, ossia f(-x,y) = f(x,y) per ogni x e y; quindi, l'integrale di f esteso a D, non può che essere uguale al doppio dell'integrale di f esteso a A sua volta, questo si spezza in due sottodomini, uno in cui y>=x^2, e uno in cui y<x^2. Devi perciò calcolare e Cominciamo da I1. Ovviamente quindi dal che Passiamo a I2. Come prima quindi Questa funzione, in effetti, dà un po' di problemi, perché una sua primitiva è però, facendo un grosso respiro e un po' di conti, viene fuori (Prima di erigermi statue in bronzo :sofico: ricorda che sul mio computer ho installato Maxima ;) ) Ne segue che l'integrale cercato vale 2 * (1/6 + 3/8 Pi + 1), ossia 3/4 Pi + 7/3. |
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p.s.comunque la statua te la faccio lo stesso perchè: 1)Hai aiutato un povero studente di ingegneria disperato perchè il suo prof dice che gli esercizi come quelli sono banali! :D 2)mi hai fatto scoprire maxima che non conoscevo. 3)Hai risolto quel mostro :D Grazie |
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Se fai ingegneria, ti conviene avere a portata di mano uno di quei manuali di formule matematiche, che hanno anche gli integrali indefiniti di funzioni notevoli. Quote:
Questo non ha niente a che vedere col fatto che la risoluzione in sé richieda poche o tante energie. Quote:
- è in grado di risolvere quasi qualunque problema di un qualsiasi corso di matematica dei primi due anni, - è software libero, e - ti èvita una grossa spesa per Mathematica o Matlab, finché non è davvero necessaria. |
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Nel nostro caso: osserva le regolarità, scomponi il dominio, risolvi su ciascun dominio, somma i risultati. Non ci vuole molto, a dirlo. Ma a farlo? ;) |
Dubbio veloce riguardo una derivata, è corretta la seguente? y = e^(-x) => y' = -e^(-x)
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qualcuno mi potrebbe spiegare il metodo di newton per trovare le radici di una funzione? dovrebbe trattarsi di analisi numerica...non so se in quel giorno ero particolarmente disattento, ma ci ho capito veramente poco nella spiegazione del prof :D mi ricordo che bisogna fare un calcolo ciclico, partendo da un numero a caso, e prendendo come nuovo numero non mi ricordo bene cosa...sul fatto che c'entrassero le derivate però sono sicuro :asd:
edit: ok niente l'ho trovato su wikipedia :D |
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qualcuno mi riesce a spiegare il primo teorema di fattorizzazione delle applicazioni? non riesco a capirlo
~§~ Sempre E Solo Lei ~§~ |
Altro quesito forse banale per gli esperti del thread :).
In uno studio di funzione che ho effettuato, vi era la necessità di ricavare la derivata seconda dalla derivata prima y' = (1 - x^2)/(x^2 + 1)^2. La derivata seconda da me ricavata era la seguente: y'' = (2x^5 - 4x^3 - 6x)/(x^2 + 1)^4 che, evidentemente, era abbastanza scomoda da risolvere come disequazione... Sul libro ho trovato una semplificazione, alla quale però non ho capito come si arriva, ovvero y'' = (2x^3 - 6x)/(x^2 + 1)^3. Qualcuno mi riesce a spiegare i passaggi? :confused: |
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Ce n'è un altro più illuminante. Tu hai: Applica la regola di derivazione del rapporto in questo modo: Vedi da te che numeratore e denominatore sono entrambi divisibili per 1+x^2. Semplifica: e sviluppa ;) |
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pag 4 I miei problemi iniziano da "Se invece consideriamo una relazione ..." Altra cosa che non capisco è sul teorema di Cantor come costruisco B :wtf: ~§~ Sempre E Solo Lei ~§~ |
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Salve
per risolvere una equazione irrazionale fratta (radice di x al denominatore), si fa il minimo comune multiplo, si fanno le condizioni di esistenza del denominatore e poi si manda via, giusto? Se il minimo comune multiplo è √x*(4 + √x) le condizioni di esistenza sono x>0 e x >16 ? |
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~§~ Sempre E Solo Lei ~§~ |
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Stando così le cose, prendi una qualsiasi relazione di equivalenza rho su A: devi trovare una funzione f : A --> A/rho tale che ker f = rho nel senso delle relazioni, ossia che (a1,a2) in rho se e solo se f(a1)=f(a2). E questo lo fai semplicemente ponendo f(a) uguale alla classe di equivalenza secondo rho cui appartiene a. Così facendo, infatti, (a1,a2) in rho se e solo se la classe di equivalenza di a1 secondo rho è uguale alla classe di equivalenza di a2 secondo rho, ossia, per costruzione, se e solo se f(a1)=f(a2). Veniamo ora al Primo teorema di fattorizzazione. Sia f : A --> B una funzione e sia p : A --> A/ker f la proiezione canonica di A: ossia, sia p(a) l'insieme degli x in A tali che f(x)=f(a). Il teorema dice che esiste una e una sola funzione iniettiva g : A/ker f --> B tale che g-dopo-p=f. Come fai a costruire g? Se x in A/ker f è una classe di equivalenza, basta porre g(x)=f(a) dove a è un qualsiasi elemento di x. Vedi da te che g è una funzione e che g-dopo-p=f. Inoltre g è iniettiva, perché se g(x)<>g(y), allora f(a)<>f(b) per ogni a in x e b in y, quindi x e y sono distinte. Inoltre, data h : A/ker f --> B, se per qualche x in A/ker f si ha h(x)<>g(x), allora si ha anche h-dopo-p(a)=h(x)<>g(x)=f(a) qualunque sia a in x, quindi h-dopo-p<>f: quindi g è unica. Infine, osserva come per costruire g non sia necessario l'Assioma di Scelta. Quote:
Per costruzione, g(a) è un insieme quale che sia a in A, per cui ha senso chiederti se a sia in g(a) oppure no. Sia B l'insieme di tutti gli a in A che verificano la proprietà di "non appartenere alla propria immagine mediante g". Essendo g una biiezione, deve esistere b in A tale che B=g(b). Ma allora, le seguenti sono equivalenti: - b in B; - b non in g(b) (perché B è l'insieme degli a non in g(a)); - b non in B (perché g(b)=B) e questo è assurdo. |
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allora x>0 è sufficiente (x>=0 perché siano definite le radici quadrate, e x<>0 perché il denominatore non sia nullo). Se invece intendi allora devi avere 1) x>=0, 2) x(4+sqrt(x))>=0, e 3) x(4+sqrt(x))<>0 e fai presto a vedere che l'unica condizione x>0 le esprime tutte e tre insieme. |
Innanzi tutto grazie per la disponibilità. :)
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Comunque se ho capito bene il ragionamento è questo: al denominatore ho una radice di x moltiplicata per (4+√x). La prima condizione è x>0 (per quanto riguarda la radice di x perchè una radice non può essere minore di 0 e in questo caso neanche uguale perchè è al denominatore), la seconda è il sistema di -4<0 e √x > 0 quindi x>0. |
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Perche stai usando IE, mentre lui per scrivere le espressioni usa LaTex e in tale linguaggio il per non é * |
Capito.
Un'altra cosa: se ho una cosa del tipo √f(x) + √(gx) > n Faccio il sistema con le condizioni: √f(x) ≥ 0 √g(x) ≥ 0 Poi devo elevare: è indifferente la posizione di f(x) e di g(x)? Cioè io posso fare sia [ √f(x) ]^2 > [ n-√(gx) ]^2 sia [ √f(x) + √(gx) ]^2 > n^2 ? Grazie |
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E poi: sì, essendo un fattore del denominatore, deve essere sqrt(x)<>0, il che implica x>0. Quote:
Dato che sai già che deve essere x>0, vai tranquillo. |
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Io ho risolto 4+√x>0 che viene √x>-4 ovvero x>0 :confused: Un'ultima cosa, per risolvere questo come faccio lo studio? Faccio il mcm e poi? Grazie 1000, siete davvero gentilissimi. :) |
Non so se mi sono spiegato devo fare le C.E al denominatore di 4+√x. :confused:
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prima ti trovi il CE dei denominatori, che dev essere strettamente maggiore di 0. Fai MCM, e sviluppi i calcoli, dividi per l`mcm tanto sai che é sempre positivo a questo punto ti ritrovi una disequazione con i radicali che risolvi con i metodi che sai. |
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Per cui, equivale a che, elevando al quadrato entrambi i membri, equivale a Ma 1+x>4-4x è lo stesso che 5x>3, ossia x>3/5. Dato che devi già avere x>-1 e x<1, l'insieme delle soluzioni è l'intervallo aperto (3/5,1). |
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a me non sembra :mbe: |
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ma il seno è una classe di resto modulo 2pi?
il modulo del seno è una classe di resto modulo pi? |
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Una "classe di resto" è un insieme di numeri che hanno tutti lo stesso resto modulo un certo numero, ossia che si scrivono tutti nella forma x=ny+k, dove n è intero, e y e k sono sempre gli stessi. Il seno è una funzione periodica di periodo 2 Pi, ossia per ogni x reale e k intero si ha sin(x+2*k*Pi)=sin(x). Detto ciò, ricorda che si ha sin(x+Pi)=-sin(x) per ogni x. |
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 23:33. |
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