no vabbè sono persa..ho editato, volevo scrivere unione, non intersezione :muro: (in realtà mentre scrivevo stavo pensando ad un esercizio che avevo appena fatto con un'intersezione di mezzo :stordita: )
grazie comunque! :) |
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bisogna aspettare zio silvio :O |
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allora attendiamo lumi dagli esperti :) |
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pure io ho compitino sabato :mbe: |
hai mp :D
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Questo è l'insieme dei vettori che appartengono sia ad U, che a V. Invece, U+V è l'insieme dei vettori che si possono scrivere come somma di un vettore di U e uno di V. Esempio non banale: U e V sottospazi di IR^4, U={(a,b,0,0):a,b in IR}, V={(c,0,d,0):c,d in IR}. Allora U-intersezion-V={(t,0,0,0):t in IR}, mentre U+V={(x,y,z,0):x,y,z in IR}. (In effetti, di solito, U-union-V non è un sottospazio. Lo è, invece, U-join-V, ossia il più piccolo sottospazio che contiene sia U che V; e che però fai presto a vedere essere proprio U+V. D'altro canto, U-meet-V, il più grande sottospazio che è contenuto sia in U che in V, è proprio U-intersezion-V.) Quote:
Però ti puoi aiutare con la formula di Grassmann: dim U + dim V = dim(U+V) + dim(U-intersezion-V). Un trucco è questo: - Trova una base per ciascuno dei sottospazi. - L'unione delle due basi, sicuramente genera U+V, anche se magari non è un sistema libero. - Trova un sottosistema libero di tale unione con un numero massimo di elementi: quella è una base di U+V. - Adopera la formula di Grassmann per calcolare dim(U-intersezion-V). - Metti a sistema per trovare condizioni necessarie e sufficienti affinché un vettore appartenga a tale intersezione. Vediamo nel caso del nostro esempio: parti dalla base {(1,0,0,0),(0,1,0,0)} di U e dalla base {(1,0,0,0),(0,0,1,0)} di V. L'unione è {(1,0,0,0),(0,1,0,0),(0,0,1,0)}, che guarda caso è anche un sistema libero. Per la formula di Grassmann, U-intersezion-V deve avere dimensione 1. Mettendo a sistema, vedi che un vettore di U-intersezion-V deve avere contemporaneamente la forma (a,b,0,0) e la forma (c,0,d,0). Questo è possibile se e solo se a=c e b=d=0. Quindi, ogni vettore di U-intersezion-V avrà la forma (t,0,0,0). Scusa se non è preciso, ma a quest'ora non sono troppo sveglio... |
30 di Analisi ;) ... vi ringrazio tutti per l'aiuto e i dubbi che mi avete tolto :)
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2) Per trovare una base di U+V puoi applicare il Teorema della Base Incompleta. Parti dalla base di U e poi aggiungi ad ogni iterazione un vettore della base di V che sia linearmente indipendente da quelli correntemente selezionati (sia dalla base di U sia dalla base di V), fino ad avere n vettori, dove n=dim(U+V) calcolata con la formula di Grassmann. Alternativamente, puoi fare come diceva il post precedente, fai l'unione delle basi di U e V e elimina man mano i vettori che dipendono linearmente da quelli che precedono (guarda caso, è sempre possibile trovare una base di U+V che contenga tutti i vettori della base di U...). |
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In effetti, quel tipo di posizione andrebbe fatta se al secondo membro della diseguaglianza ci fosse la somma di due integrali... Evidentemente ci sfugge qualcosa... :( |
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Oltretutto, per quanto ne sappiamo, delta(epsilon,ypsilon-barra) potrebbe benissimo essere 0... |
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E' chiaro che se la continuità è lungo qualsiasi direzione, allora dalla continuità di f segue quella dell'integrale. Forse il testo adotta una definizione meno stretta (ad esempio, continuità rispetto ad almeno una direzione in ciascun punto)... |
[Analisi A] Domande su serie
Sto ripassando in preparazione all'esame e ho alcune domande
Per determinarne il comportamento io ho fatto così, usando il criterio di convergenza assoluta e del confronto in entrambi i casi. 1] quindi converge e assolutamente perchè converge 2] quindi diverge La mia prima domanda è.. ho ragione?? La seconda, invece è come posso utilizzare il citerio di Liebnitz(e chi mi da una dritta per capirne la dimostrazione)?? Ciauz |
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Scusate l'off-topic. |
qualche buon'anima che mi spiega il significato del quantile ?
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:( In merito al teorema/criterio di Leibniz, la dimostrazione non è difficile, è solo noiosa e va imparata. Va applicato tutte le volte che la serie a termini di segno alterno data non converge assolutamente. Devi assicurarti, però, che la successione an converga a zero non crescendo. Se è così. il criterio ti assicura che la serie converge semplicemente. Aggiungo anche che questo criterio è un caso particolare del più generale teorema di Dirichlet-Abel sulle serie di termine generale il prodotto di una successione che converge a zero non crescendo e una avente somme parziali limitate... |
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