Più che altro mi interessa sapere il valore del coefficiente di x^2, quindi potrebbe bastarmi fino al secondo ordine. Per esempio il coefficiente di x^2 dello sviluppo della radice quadrata è 1/8, della radice cubica è 1/9 (se non ricordo male)... non capisco come trovare questi valori al variare dell'indice della radice
edit: io so che devo usare questa formula negli sviluppi di (1+x)^a per trovare il coefficiente di ogni x^n: (a!) / [n! (a-n)!] nel caso della radice quinta il mio "a" vale 1/5, ma non so come si svolge il fattoriale di una frazione!! :help: |
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Ho già notato quell'integrale da quando l'hai postato, ma non mi viene nulla in mente. O meglio, temo che non si possa risolverlo per via diretta poiché ho la sensazione che l'integrando non abbia una primitiva che si esprime in forma elementare... La cosa però che più mi stranizza è il risultato che tu posti, e cioè un valore dipendente da pi greco! Questo mi porta a pensare che ci siano di mezzo funzioni goniometriche... Mah! In ogni caso, devi prima prolungare per continuità la funzione nell'origine, cosa che puoi fare poiché il limite per x tendente a zero da dx viene zero. Continuo a pensarci, comunque dobbiamo ancora sentire cosa ne pensa Silvio... A proposito, che fine avrà fatto? :ciapet: |
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D'altra, parte, se k è un intero non negativo, allora il coefficiente binomiale "a su k" si definisce combinatorialmente come (Per k=0, al numeratore c'è un prodotto vuoto e al denominatore c'è 0!, quindi la frazione è uguale a 1.) |
Ricomparso!
:Prrr: |
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Io però non ci capsco na cippa. |
ciao a tutti, volevo chiedervi nelle funzioni goniometriche quando ad esempio compare 5 sen^2 90° sarebbe 5 per il sen1 al quadrato?
quindi 5? |
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si è 5 |
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scommetto che hai installato matlab apposta |
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mmm, ho bisogno di un piccolo chiarimento (cioè più che altro spero di una piccola conferma).
Il metodo dei tableux nel calcolo proposizionale è un procedimento per verificare la soddisfacibilità di una formula dove per soddisfacibile intendo che esiste almeno un'interpretazione (assegnamento di tutti i possibili valori di verità ai vari enunciati atomici) che rende vero l'enunciato composto. Quindi se prendo un enunciato e ne faccio il tableaux e nessun ramo è chiuso vuol dire semplicemente che è soddisfacibile (e non significa che è una tautologia). Per verificare invece se una formula è una tautologia devo fare il tableaux della negazione dell'enunciato di partenza, se tutti i rami sono chiusi significa che non esiste un'interpretazione che rende vera quella formula negata, di conseguenza la formula originale sarà sempre vera a prescindere da quali valori di verità inserisco negli enunciati atomici che la compongono. Se invece faccio il tableux della formula di partenza (quella non negata) e magari ottengo 2 rami: uno chiuso e l'altro no...che significa? che la formula è falsificabile? e se faccio il tableaux anche della sua versione negata sarà falsificabile quindi con un ramo chiuso e l'altro no? Altro dubbio....il professore ad intelligenza artificiale ci ha detto che i tableaux sono un metodo puramente sintattico mentre su un libro di logica matematica (mutuato da un corso di logica ad un'altra università anni fà) li chiama tableau semantici.... e allora...è un metodo sintattico o semantico? chi ha ragione?!?!? Grazie Andrea |
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:ciapet: Non è 5 per il sen1, bensì 5 per il quadrato del sen90°, e poiché sen90° vale 1, abbiamo 5 per 1^2, ovvero 5 per 1, che è eguale a 5. :ciapet: |
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Hai visto il link che ho messo prima? |
qualcuno mi può spiegare meglio il Teorema del Dini, o delle funzioni implicite?
Tnks |
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Cominciamo con l'enunciato. Sia G una funzione continua di due variabili, di classe C1 in tutto il piano. Se 1) , e 2) , allora esistono un intorno aperto I di x0 ed una funzione f : I --> IR di classe C1 tali che 1) f(x0)=y0, e 2) G(x,f(x))=0 per ogni x in I. Se inoltre esiste una funzione g: I --> IR, di classe C1, e tale che 1) g(x0)=y0, e 2) G(x,g(x))=0 per ogni x in I, allora g(x)=f(x) per ogni x in I. Proviamo ad esaminare il significato. Supponi di avere una funzione G, sufficientemente regolare, che ad ogni punto del piano associa un valore reale. Il valore preciso di G in (x0,y0) non è fondamentale, perché puoi sostituire G(x,y) con G(x,y)-G(x0,y0) e ricadere nelle ipotesi del teorema. Se fissi x, puoi pensare G come variabile della sola y. Supponi che, quando fissi x=x0, il punto y0 non sia un punto critico per la funzione che ottieni in questo modo. Allora, "nelle vicinanze del punto x0", puoi dare una legge del tipo "scelto x, gli associo y in modo che G valga in (x,y) esattamente quanto vale in (x0,y0)", e ottenere una funzione. |
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:D Però tempo fa avevo fatto un lavoro carino di divulgazione sulla funzione Z di Riemann e i numeri primi... ;) |
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Il nostro docente ci ha introdotto la classe come le funzioni derivabili continue fino alla derivata (parziale) n-esima. Quindi le funzioni di classe sono le continue con derivata prima o derivate parziali 1-esime. Ma cosa si intende + genericamente con classe di funzione ??? P.S: l'analisi mi stuzzica, ma l'algebra mi gasa troppo :D :D |
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una domanda veloce spero sia giusto il posto:
Io ho questa riga di latex: Codice:
\begin{displaymath} grazie |
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(Sempre con la Elle, la Ti e la Chi maiuscole.) Quote:
Dividi in colonne con & e vai a capo con \\, come fai con le tabelle. Io di solito divido in tre colonne: la prima è riempita solo nella prima riga, la seconda contiene i segni di uguaglianza e/o di disuguaglianza, e la terza i vari passaggi uno dopo l'altro. |
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 22:40. |
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