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x=Re[z0]=0 y=Im[z0]=1 Teta = arctg(Im[z0]/Re[z0]) = arctg(1/0) = arctg(infinito) = 90° = pi.gr/2 z0 = e^(i * pi.gr/2) Ora viene il difficile. Sai che ogni angolo alfa è equivalente ad alfa+2*pi.gr, o ad alfa+2*2*pi.gr, ad alfa+3*2*pi.gr... Calcolare la radice quarta di e^(i * pi.gr/2) è come calcolare la radice quarta di z0 = e^(i * (pi.gr/2+2*pi.gr)), ecc... MA NON E' DETTO CHE I RISULTATI SIANO GLI STESSI. Quindi inseriamo questo fattore additivo nell'angolo di fase. Quindi: z0 = e^(i * (pi.gr/2+n*2*pi.gr)) dove n è un numero intero allora z0^(1/4)=e^(i * (pi.gr/2+n*2*pi.gr)/4) Vediamo che angolo esce in quell'esponente: (pi.gr/2+n*2*pi.gr)/4=(pi.gr+4*n*pi.gr)/8=pi.gr*(1+4*n)/8 Quindi il risultato sarebbe e^(i*(1+4*n)/8): dipende da n. Ma questo non significa che la radice quarta di z0 abbia infiniti valori. Dopo un certo n, gli angoli calcolati ricalcheranno i precedenti. Se infatti li elenchiamo: n=0--->l'angolo è pi.gr/8 n=1--->l'angolo è (5*pi.gr)/8 n=2--->l'angolo è (9*pi.gr)/8 n=3--->l'angolo è (13*pi.gr)/8 n=4--->l'angolo è (17*pi.gr)/8 Ma attenzione: l'ultimo angolo non è altro che (17*pi.gr)/8=(16*pi.gr)/8+(pi.gr)/8=2*pi.gr+(pi.gr)/8 che ci riporta a pi.gr/8, quindi da n=4 in poi non faremo altro che ripercorrere i seguenti angoli ciclicamente: pi.gr/8 (5*pi.gr)/8 (9*pi.gr)/8 (13*pi.gr)/8 Ed infatti, la radice quarta di z0 ha QUATTRO valori: e^(i*(pi.gr/8)) e^(i*(5*pi.gr)/8) e^(i*(9*pi.gr)/8) e^(i*(13*pi.gr)/8) |
Ciao, ho provato a guardare quello che dici tu e quello che avevo scritto sugli appunti.
Non capisco una cosa, noi sappiamo che la radice quarta di n è uguale a n^(1/4), quindi so che rho^(1/4) = 1, quindi rho = 1 Questo risultato lo devo mettere a sistema con n*teta = pi.gr/8 + 2k*pi.gr quindi Sistema tra: rho^(1/4) =1 rho = 1 teta/4 = pi.gr/8 + 2k*pi.gr teta = (pi.gr/2) + 8k*pi.gr Non capisco come faccia a venire quello che hai scritto tu.... |
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Rho è il modulo di z0, non z0. La seconda parte dell'esercizio ti chiede di trovare la radice quarta di z0, del numero complesso, non del modulo rho(ebbene sì, si può fare la radice di un numero complesso:D ). Per fare questo serve esprimere z0 in notazione esponenziale. Ogni numero complesso è esprimibile come rho*e^(i*theta), dove rho è un numero reale positivo o nullo(la distanza tra l'origine degli assi e il punto z0 nel piano di Gauss) e theta(reale pure lui) è l'angolo compreso tra l'asse orizzontale del p. di Gauss e la retta che congiunge z0 con l'origine. Ovviamente theta va da 0 a 2*pi. Proprio perché stiamo operando con numeri complessi, l'aspetto più inconsueto è che la radice n-esima di un numero complesso da' sempre n risultati diversi(in fondo anche la radice quadrata di 9 da' più di un risultato: 3 e -3...). Il motivo di ciò è dovuto alla presenza di una quantità angolare. E' difficile da spiegare a parole, ma segui questo esempio, che dovrebbe rendere l'idea. Supponi di avere un'orologio, con la lancetta dei minuti sulle 12. Ora, vuoi spostare la lancetta di un certo angolo per quattro volte di seguito, usando sempre lo stesso angolo, in modo da ritornare esattamente al punto di partenza. Potresti usare un angolo di 90°, infatti 90+90+90+90=360, che ti riporta alla posizione iniziale. Però potresti usare anche un angolo di 180°. Infatti 180+180+180+180=720, che sono due angoli giri, e quindi ritorni alla posizione originaria. Lo stesso se usi un angolo di 270°: 270*4=1080°, sono tre angoli giri, ritorni sempre alla posizione iniziale. Un'altro angolo banale è 0°: "non fai nulla" per 4 volte, ritorni a dove eri partito. Come vedi, hai trovato 4 angoli diversi(0, 90, 180 e 270) che se applicati 4 volte ti riportano alla posizione iniziale. E' immediato verificare, poi, che non ce ne sono altri, minori di 360°, che ti permettono questo risultato. Matematicamente, questo è come dire che la radice quarta di un numero complesso ha 4 risultati diversi.:read: Se vuoi la radice terza troverai gli angoli 0, 120 e 240... Se vuoi la radice quinta: 0, 72, 144, 216, 288...:sofico: |
Si, questo discorso è chiaro.
Ci siamo solo capiti male, io quando dico rho = 1 intendo rho = sqrt( x^2 + y^2), siccome nel mio caso x = 0 e y = 1 ottengo che rho = sqrt(0^2 + 1^2) = 1 . Visto che rho è uguale a 1, che sia sotto radice quinta, decima o ventundicesima ( :sofico: ) sempre 1 sarà. Io di solito opero in questo modo: Trovo prima rho Trovo l'angolo theta ( facendo l'arcotangente di y/x ) Metto a sistema rho e theta con le seguenti condizioni: Rho^n = quello che ho trovato n*theta = 2k*pi.gr + l'angolo theta trovato Così facendo non dovrei riuscire a trovare la giusta notazione esponenziale del numero complesso? Inoltre, per capire quanti sono i K, non mi basta guardare a cosa è elevata la funzione ( in questo caso 4, quindi K = 0, 1, 2, 3 )? Altra cosa: se mi viene chiesto di definire il massimo intervallo nel quale una data funzione è invertibile, mi basta fare la derivata prima e porla maggiore di 0, guardare dove cresce e dove decresce e stabilirne quindi l'intervallo max? |
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Riprendiamo bene le definizioni. Hai un numero z0, che in notazione di Eulero è z0=rho*e^(i*theta)=1*e^(i*pi/2) Devi trovare un numero z1 che è la radice quarta di z0. z1=z0^(1/4) E la notazione esponenziale di z1 è rho1*e^(i*theta1). Adesso, sai che z1^4=z0 questo comporta che rho1^4=rho=1 e quindi rho1=1 ma anche che 4*theta1=theta+2k*pi=pi/2+2k*pi Con pochi calcoli trovi theta1=pi/8+k*pi/2 k=0->theta1=pi/8 k=1->theta1=pi/8+pi/2=5*pi/8 k=2->theta1=pi/8+2*pi/2=9*pi/8 k=3->theta1=pi/8+3*pi/2=13*pi/8 Quindi hai quattro valori per z1: z1=e^(i*pi/8) z1=e^(i*5*pi/8) z1=e^(i*9*pi/8) z1=e^(i*13*pi/8) Quote:
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Gli intervalli saranno compresi tra due punti che annullano la derivata prima, oppure tra un punto e infinito, oppure tra -infinito e +infinito... Non capisco il senso di "massimo" intervallo.:mbe: |
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Per massimo intervallo credo si intenda una roba del genere: poniamo che la funzione esiste nell'intervallo [0;+inf) Cresce nell'intervallo [0;5) Decresce nell'intervallo (5;7) Se andiamo a vedere l'ampiezza di di piano comperta dai 2 intervalli scopriamo che il primo è maggiore del secondo, infatti 5-0 = 5 e 7-5 = 2 Penso si debba fare una cosa del genere, cmq quello ceh mi interessa è sapere se fare la derivata prima > 0 è corretto. Tutto qua. Per questo posso anche chiedere al professore all'esame. |
ciao,
il mio precedente post non vi è piaciuto, forse troppo banale la domanda ? :stordita: Provo con questa: Codice:
lim log(1 + x^2) - sen(x)^2 Il risultato lo conosco già grazie a Derive, mi interessano i passaggi per la semplificazione. grazie |
Qualcuno mi dice come si risolvono gli integrali perfavore :cry: io non me lo ricordo più e da google wikipedia & co. non c'ho capito na cippa :muro:
grazie in anticipo a chiunque possa essermi d'aiuto. |
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Io porrei la derivata =0, risolvo l'equazione e trovo tutti i punti di non invertibilità... |
Qualcuno può spiegarmi, anche via pvt, equazioni di primo grado, disequazioni, e sistemi??
Perchè non ci sto capendo niente... |
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Per cui... Il secondo integrando è simmetrico sia rispetto alla x che rispetto alla y, quindi puoi calcolare solo sul "ramo destro" e poi raddoppiare. |
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Curiosità..
date f(x) e g(x) soluzioni di un'equazione differenziale del secondo ordine, è possibile scrivere l'equazione differenziale che ha f e g soluzioni? |
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A parte gli scherzi, non mi è chiaro cosa intendi: fai un esempio. |
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se voglio scrivere un'equazione di secondo grado che ha a e b come soluzioni mi basta scrivere (x-a)(x-b)=0, cioe' x^2-(a+b)x+ab=0.. Esiste un metodo per scrivere un'equazione differenziale che ha f(x) e g(x) come soluzioni? |
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ma y'*y' è uguale a y''?
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quindi la formula che mi hanno dato sopra non vale |
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Teoria delle code (aiuto urgente)
Ho da affrontare un problema di teoria delle code.
E' stato osservato un fenomeno e ne sono stati rilevati i tempi fra due arrivi. Il dominio di appartenenza di tali arrivi è stato suddiviso in classi con ampiezza pari a 20 minuti. QUi ci sono i dati della tabella (il + indica il valore inferiore escluso). C'è la formula che ho nella parte di teoria, poi c'è la formula che è presentata nell'esercizio. Ora, sono gnucca. Perchè è diversa (errore o va bene lo stesso?), inoltre, come faccio a farmi venire il risultato di 2,0346 clienti/h? ._. Vi prego è abbastanza urgente ._. |
ciao,
dovendo lavorare con i limiti ci si scontra sempre con infiniti/infinitesimi e mi chiedevo se questa classifica vi pare corretta considerando la direzione verso +infinito: dal più veloce al più lento 1) x^x 2) x! 3) e^x 4) x^n 5) x 6) sqrt(x) 7) log(x) grazie |
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Da x! in giù sono corretti |
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ciao,
grazie per la risposta, e chiaramente verso zero l'ordine si inverte ? ordine degli infinitesimi: dal più lento a più veloce verso lo zero 7) x^x 6) x! 5) e^x 4) x^n 3) x 2) sqrt(x) 1) log(x) http://it.wikipedia.org/wiki/Stima_a...e_infinitesimi |
Secondo me l'ordine rimane sempre quello.
Ad esempio, prendendo x e sqrt(x) abbiamo: x = 0,01 sqrt(x) = 0,1 Quindi x tende a 0 più velocemente della sua radice quadrata. Allo stesso modo: e^0,001 = 1,0010005 0,001^0,001 = 0,993116048 Quindi x^x tende a 0 più velocemente di e^x. Non sono sicuro, ma penso che l'ordine rimanga invariato rispetto agli infiniti. :stordita: |
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lim(x/sqrtx,x,0) = 0 x->0 se provi tutti quegli infinitesimi tenendo al denominatore logx tendono tutti a zero. |
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piccola domanda
cosa significa l'uguale concavo convesso ? :stordita: (per x --> 0) asintotico a zero ? |
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Le mie modeste conoscenze mi suggeriscono che quel simbolo indichi "equigrande" o "dello stesso ordine", riferito a due funzioni il cui rapporto, al limite (dunque per x che tende a qualcosa, in un I insomma...) è un numero reale non necessariamente pari a 1 ma diverso da 0 (nel caso sia 1 si parla di funzioni "equivalenti" e si indica con una tilde).
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Quel simbolo significa che hanno eguale ordine di grandezza, ossia:
Esistono due costanti c,d>0 t.c per un intorno di raggio delta: 0<d <= | f(x) / g(x)| <= c Ossia che il rapporto fra le due funzioni per x che tende a p (d'accumulazione) è compreso fra due costanti. Ovviamente x=!p (diverso) Scusate se non ho usato il latex ma vado di fretta e non ho la mano.. |
Un dubbio che mi perseguita ormai da due anni: perchè l'integrale di 1/x è il logaritmo naturale del VALORE ASSOLUTO di x?! Insomma, questo valore assoluto a cosa serve?
Ad esempio svolgendo questo integrale per parti: ln(x+3) / x^2 mi ritrovo come primitiva: -1/x[ln(x+3)] + [ln |x|]/ 3 - [ln|x+3|]/3 Insomma se volessi compattare i logaritmi... come trattare i valori assoluti? |
Penso che sia dovuto al fatto che il logaritmo esiste solo per valori di x positivi ( maggiori di 0 ).
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