[NEWS] USA, NSA e le intercettazioni a strascico
giovedì 6 giugno 2013
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Documenti esclusivi provano che l'intelligence tiene sotto controllo tutte le chiamate dei cittadini statunitensi. L'ha stabilito il presidente Obama, ed è una sorpresa che non sorprende. EFF: ve l'avevamo detto
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Roma - Comunicazioni telefoniche dei cittadini statunitensi spiate dalle agenzie di intelligence alle dipendenze della Casa Bianca: una verità che riemerge grazie a uno scoop del Guardian, il quale pubblica un ordine segreto che obbliga il secondo provider statunitense a fornire informazioni a strascico alla National Security Agency (NSA) sulle chiamate quotidiane degli utenti.
L'ordine è stato dato dalla Foreign Intelligence Surveillance Court (FISC) e stabilisce l'obbligo, per Verizon, di raccogliere e fornire "su base giornaliera" i metadati sulle chiamate effettuate dai cittadini USA: che si tratti di comunicazioni nazionali o internazionali non fa alcuna differenza.
L'ordine è stato firmato a metà aprile con scadenza 19 luglio 2013, viene eseguito nel pieno rispetto delle norme del Patriot Act - che garantisce l'accesso ai registri di dati delle aziende per questioni di intelligence e antiterrorismo - e prova, per la prima volta in maniera inequivocabile e senza possibilità di appello, che la seconda amministrazione Obama non intende rinunciare alle pratiche illiberali messe in atto sull'onda dell'antiterrorismo figlio dell'attentato alle Torri Gemelle.Verizon ha l'obbligo di fornire "solo" i metadati delle comunicazioni veicolate sul proprio network e non il contenuto delle chiamate vero e proprio o i dettagli privati (nome, indirizzo, dati finanziari) degli utenti, nondimeno NSA ha accesso quotidiano a informazioni sensibili quali numeri di telefono identificativi, tempo della chiamata e dati di localizzazione.
La privacy al telefono? Negli USA è poco meno che uno scherzo: che NSA e l'intelligence fosse invischiata in pratiche di intercettazioni a strascico è un fatto noto da anni, così come è nota la volontà della politica di Washington di mettere al sicuro compagnie di telecomunicazioni collaborative con norme ad hoc che le difendano dalle richieste di verità provenienti dai cittadini o dal potere giudiziario.
Amaro, come prevedibile, anche il giudizio della Electronic Frontier Foundation (EFF): l'associazione di legali e attivisti sottolinea come la rivelazione del Guardian confermi quanto si va dicendo da tempo sulle intercettazioni a strascico negli States, esorta gli americani ad arrabbiarsi e a chiedere a gran voce la fine del programma - illiberale e incostituzionale - di intercettazioni messo in atto dalla NSA.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico
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