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peppozzolo 18-06-2012 16:29

grazie mille per l'attenzione mi sapresti indicare a cosa fare riferimento per colmare questa mia lacuna :) credo di aver capito cosa intedi ma avrei bisogno di un appoggio teorico o almeno potresti essere un po piu preciso Grazie ancora

ChristinaAemiliana 18-06-2012 16:54

Quando studi il segno del numeratore, dovresti trovare - per mezzo della tua equazione ausiliaria in t - due intervalli in cui esso è positivo, di cui uno limitato a sinistra dalla condizione di esistenza del logaritmo. Quest'ultimo, a quanto pare, manca nella tua soluzione. ;)

peppozzolo 18-06-2012 17:04

scusami ma non ho ben capito ,una volta arrivato alla mia bella disequazione in t

mi dovrei ritrovare un sistema classico con

x>0
x diverso da 1
(t^2 +t -2)/t>=0

che una volta risolta mi da solo una soluzione parziale cioe x >10

ma adesso come trovo la seconda parte della soluzione e soprattuto perche il falso sistema (quello sulla disequazione in t) non basta per concludere :confused:

Grazie ancora a tutti :)

ChristinaAemiliana 18-06-2012 17:09

Il sistema va bene, ma ti manca un pezzo nella soluzione della disequazione. Non è che per errore stai mettendo a sistema anche numeratore e denominatore, anziché fare lo studio dei segni? :confused:

peppozzolo 18-06-2012 17:21

ed è cosi che scopri di essere il piu grande idiota del mondo conosciuto :D

l'ho fatto 3 volte e solo ora mi sono reso conto :muro:, stavo impazzendo al pensiero di non riuscire a fare una disequazione logaritmica :banned:

Grazie a tutti per il sostegno chiedo venia ...che dire sara il caldo e le mille cose da studiare insieme

ChristinaAemiliana 18-06-2012 17:27

Figurati, è un errore comunissimo che abbiamo fatto tutti alle prime armi e magari anche qualche volta dopo. :D

peppozzolo 18-06-2012 17:35

Grazie per il supporto ....ma sono tutt'altro che alle prime armi :cry:

tipicA situazione , si fanno le cose piu astruse perdendo di vista le basi mi sono sentito veramente stupido :D

ChristinaAemiliana 18-06-2012 17:45

Oh, allora avoglia...peggio ancora! :D Ritornare alla matematica del liceo è terribile, io "patisco" soprattutto la geometria analitica perché non ricordo assolutamente tutte le formulette! Tremendo se devo dare ripetizioni...:stordita:

peppozzolo 18-06-2012 17:52

Geometria analitica è ancora sopportabile...mio fratello sta facendo il liceo e di tutta quella roba coi triangolo io conosco solo il teorema di pitagora :D maledetta ragioneria :sofico:

ps fine ot e grazie mille per il supporto rinnovo come al solito la mia firma:)

stgww 25-06-2012 19:50

Alegbra lineare, omomorfismi e kernel
 
Ciao, io ero rimasto che il kernel di una funzione si trovava cercando per quali valori la funzione si annulava, ma dovendo dare algebra tra qualche ora non capisco gli esercizi del tipo "dato un omomorfismo trovare il kerf"
un esempio:
Determinare il nucleo H dell’omomorfismo j (ovvero la ker j classe della matrice
identica) e dire se H è normale in G;
omomorfismo è definito come matrice 2x2 ( a b | 0 c)->a/c nell'insieme Q\0

La soluzione è questa
http://dl.dropbox.com/u/52074377/sol_algebra.png

Sapete darmi una mano?

Grazie mille

keroro.90 26-06-2012 00:27

Quote:

Originariamente inviato da stgww (Messaggio 37697943)
Ciao, io ero rimasto che il kernel di una funzione si trovava cercando per quali valori la funzione si annulava, ma dovendo dare algebra tra qualche ora non capisco gli esercizi del tipo "dato un omomorfismo trovare il kerf"
un esempio:
Determinare il nucleo H dell’omomorfismo j (ovvero la ker j classe della matrice
identica) e dire se H è normale in G;
omomorfismo è definito come matrice 2x2 ( a b | 0 c)->a/c nell'insieme Q\0

La soluzione è questa
http://dl.dropbox.com/u/52074377/sol_algebra.png

Sapete darmi una mano?

Grazie mille

Si la definizione di Kerf è esatta...
In questo caso hai la matrice caratteristica della tua applicazione lineare...
La dimensione del sottospazio Kerf la trovi con il teorema delle dimensioni e sfruttando il rango della matrice...
Le basi del sottospazio Kerf invece le trovi assetando un generico vettore e risolvendo il sistema...

Ziosilvio 26-06-2012 08:30

Quote:

Originariamente inviato da stgww (Messaggio 37697943)
Ciao, io ero rimasto che il kernel di una funzione si trovava cercando per quali valori la funzione si annulava, ma dovendo dare algebra tra qualche ora non capisco gli esercizi del tipo "dato un omomorfismo trovare il kerf"
un esempio:
Determinare il nucleo H dell’omomorfismo j (ovvero la ker j classe della matrice
identica) e dire se H è normale in G;
omomorfismo è definito come matrice 2x2 ( a b | 0 c)->a/c nell'insieme Q\0

La soluzione è questa
http://dl.dropbox.com/u/52074377/sol_algebra.png

Sapete darmi una mano?

Grazie mille

L'esercizio riguarda un omomorfismo di gruppi, e non di spazi vettoriali.
Ed è un esercizio basilare, nel senso che se non sai svolgerlo vuol dire che non hai le basi per affrontare l'esame. La seconda parte, poi, è addirittura un teorema.
Posticipa l'esame, se puoi.

stgww 26-06-2012 09:14

Quote:

Originariamente inviato da keroro.90 (Messaggio 37699187)
Si la definizione di Kerf è esatta...
In questo caso hai la matrice caratteristica della tua applicazione lineare...
La dimensione del sottospazio Kerf la trovi con il teorema delle dimensioni e sfruttando il rango della matrice...
Le basi del sottospazio Kerf invece le trovi assetando un generico vettore e risolvendo il sistema...

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 37699562)
L'esercizio riguarda un omomorfismo di gruppi, e non di spazi vettoriali.
Ed è un esercizio basilare, nel senso che se non sai svolgerlo vuol dire che non hai le basi per affrontare l'esame. La seconda parte, poi, è addirittura un teorema.
Posticipa l'esame, se puoi.

La seconda parte la so fare comunque l'ho risolto nel frattempo
Grazie

Bandit 26-06-2012 19:36

ciao a tutti ragazzi
mi aiutate per favore con questa derivata?

3*sin^2(x)+ 5*sin(2x).

E' corretto questo?

2sin(x)cos(x)+2cos(2x)?

ChristinaAemiliana 26-06-2012 20:59

Quote:

Originariamente inviato da Bandit (Messaggio 37703818)
ciao a tutti ragazzi
mi aiutate per favore con questa derivata?

3*sin^2(x)+ 5*sin(2x).

E' corretto questo?

2sin(x)cos(x)+2cos(2x)?

Direi 6sin(x)cos(x) + 10cos(2x) :mbe:

Bandit 26-06-2012 21:22

a quindi si applica la regola:
derivata del primo termine * il secondo= quindi viene zero poichè il primo è un numero

+derivata del secondo termine *il primo =2*3=6

robertogl 26-06-2012 21:25

Quote:

Originariamente inviato da Bandit (Messaggio 37704365)
a quindi si applica la regola:
derivata del primo termine * il secondo= quindi viene zero poichè il primo è un numero

+derivata del secondo termine *il primo =2*3=6

quando usi quella regola se c'è una costante che moltiplica la funzione (seno o coseno) la costante resta ferma e non si tocca, si deriva solo la funzione e si moltiplica per la costante dopo :)
esempio:
derivata di sin(x)=cos(x)
derivata di 2sin(x)=2cos(x)

In questo caso:
D(3*sin^2(x))=3*D(sin^2(x))=3*(2*sinx*D(sinx))=6*sinx*cosx
(la notazione non è delle migliori ma è per capire i passaggi)

ChristinaAemiliana 26-06-2012 21:34

Quote:

Originariamente inviato da Bandit (Messaggio 37704365)
a quindi si applica la regola:
derivata del primo termine * il secondo= quindi viene zero poichè il primo è un numero

+derivata del secondo termine *il primo =2*3=6

Molto più semplicemente, la derivata è un operatore lineare e quindi, se a e b sono costanti:

D[a*f(x) + b*g(x)] = a*D[f(x)] + b*D[g(x)] = a*f'(x) + b*g'(x)

E' lo stesso motivo per cui senza farti troppi problemi hai trattato la derivata di una somma come la somma delle singole derivate. :D

e-commerce84 07-07-2012 12:52

Ciao ragazzi,
a breve avrò l'esame di Ricerca Operativa, è il mio ultimo esame e purtroppo mi trovo un po' impicciato perchè a causa di altri impegni di lavoro e per studiare il mega mostro di algoritmi e strutture dati questo semestre mi sono perso varie lezioni di RO...

Qualcuno potrebbe aiutarmi a capire come si risolve questo esercizio? Non avendo una funzione obbiettivo non riesco proprio a capire quale sia il metodo da usare per risolverlo...sono 2 giorni che cerco sul libro per farmi venire un'idea ma nada...

Si supponga di essere nella FASE 1 del metodo del simplesso e che il dizionario corrente sia il seguente:







Individuare una SBA del problema originario o concluderne l’inammissibilità


Guardando sugli appunti non riesco proprio a capire come possa essere risolto.

Le varie variabili con la a sopra dovrebbero essere quelle introdotte nel problema artificiale per ricavare una SBA quando non è nota a priori o non è evidente...

Qualche idea?

Grazie mille

sampeiz 12-07-2012 22:35

ciao a tutti
ho appena scoperto questo sito
cercando con google aiuti per mate... ho visto anche la sezione con i videocorsi di mate, ottimo!

però mi servirebbe un aiuto urgente per questo esercizio:

devo verificare continuità e derivabilità al variare dei parametri a e b e infine scrivere l'equazione della retta tangente...

x^3+2bx+1 per x<1
ln(x^2-2x+2)+a per x>=1

vi ringrazio tantissimo

Ziosilvio 13-07-2012 07:50

Quote:

Originariamente inviato da sampeiz (Messaggio 37788082)
ciao a tutti
ho appena scoperto questo sito
cercando con google aiuti per mate... ho visto anche la sezione con i videocorsi di mate, ottimo!

però mi servirebbe un aiuto urgente per questo esercizio:

devo verificare continuità e derivabilità al variare dei parametri a e b e infine scrivere l'equazione della retta tangente...

x^3+2bx+1 per x<1
ln(x^2-2x+2)+a per x>=1

vi ringrazio tantissimo

Inizia a vedere dove è definita la funzione.
Poi valuta i punti in cui potrebbe esserci discontinuità, e verifica se il valore della funzione in quei punti è uguale al limite dei valori, oppure no. Quali possono essere questi punti? Ti dovrebbe risultare una condizione su a e b.
Dopodiché fa' la stessa cosa con gli eventuali punti di non derivabilità. Ti dovrebbe risultare un'altra condizione su a e b.

Buon lavoro.

sampeiz 13-07-2012 14:14

ok grazie

io provo, vediamo

limite sinistro= 2b+2
limite destro= a

poi faccio a=2b+2 e sostituisco in f? oppure passo subito alla derivata prima?

sostituendo, la funzione diventerebbe:
x^3+2bx+1 per x<1
ln(x^2+2x+2)+2b+2 per x>=1

la derivata prima:
3x^2+2b
(2x-2)/(x^2-2x+2)

faccio di nuovo i limiti in x=1
limite sinistro=3+2b
limite destro=0

b= -3/2

quindi a=2b+2 diventa a= -1

in questi a e b ho f(x) continua e derivabile, è tutto giusto?


ora il problema é per la retta tangente, applico questa formula?
y(x) = f ' (x) (x-x0) + f (x0) con x0=1

quindi ora che ho la "a" e la "b"... sempre che siano giusti... sostituisco nella funzione di partenza?

x^3 +2(-3/2)x+1 per x<1
ln(x^2-2x+2)+(-1) per x>=1

ma ora le devo eguagliare? e trovare un'unica funzione per poi fare la derivata e calcolare la f in 1?

grazie tantissimo per l'aiuto

Ziosilvio 13-07-2012 15:38

Quote:

Originariamente inviato da sampeiz (Messaggio 37791102)
ok grazie

io provo, vediamo

limite sinistro= 2b+2
limite destro= a

poi faccio a=2b+2 e sostituisco in f? oppure passo subito alla derivata prima?

sostituendo, la funzione diventerebbe:
x^3+2bx+1 per x<1
ln(x^2+2x+2)+2b+2 per x>=1

la derivata prima:
3x^2+2b
(2x-2)/(x^2-2x+2)

faccio di nuovo i limiti in x=1
limite sinistro=3+2b
limite destro=0

b= -3/2

quindi a=2b+2 diventa a= -1

in questi a e b ho f(x) continua e derivabile, è tutto giusto?

I conti sono giusti, e quei valori di a e b sono gli unici per cui la funzione è sia continua che derivabile nel punto x=1.

(Ovviamente, i valori sono unici perché costituiscono l'unica soluzione di un sistema di due equazioni lineari in due incognite.)
Quote:

Originariamente inviato da sampeiz (Messaggio 37791102)
ora il problema é per la retta tangente, applico questa formula?
y(x) = f ' (x) (x-x0) + f (x0) con x0=1

quindi ora che ho la "a" e la "b"... sempre che siano giusti... sostituisco nella funzione di partenza?

x^3 +2(-3/2)x+1 per x<1
ln(x^2-2x+2)+(-1) per x>=1

ma ora le devo eguagliare? e trovare un'unica funzione per poi fare la derivata e calcolare la f in 1?

grazie tantissimo per l'aiuto

La retta tangente deve essere nel punto x=1, o in un punto arbitrario?
Perché, per un noto teorema di analisi, se i limiti destro e sinistro della derivata prima in un punto x0 in cui la funzione è continua sono uguali, allora la funzione è derivabile in x0 e il valore comune dei limiti sinistro e destro della derivata prima in x0 coincide con il valore della derivata prima nel punto x0...

ChristinaAemiliana 13-07-2012 15:42

Allora...innanzitutto ti sei perso un passaggio:

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 37788924)
Inizia a vedere dove è definita la funzione.

Hai un logaritmo, quindi un argomento che deve essere positivo dove ti interessa, altrimenti la funzione non è definita. Quando vai a controllare, scopri che x^2-2x+2>0 è una condizione sempre verificata, perciò non ci sono problemi con la definizione della nostra funzione. Ma devi controllare, altrimenti è un errore.

Poi, per trovare la retta tangente (in x0 presumo, da quello che hai scritto...) va bene applicare la formula che hai ricordato, ma non devi eguagliare le due espressioni né trovare un'unica funzione. La tua funzione è già quella lì ed è definita proprio così, a tratti. La funzione è continua e derivabile in x0=1 quindi per la tangente in x0 puoi usare una qualsiasi delle due espressioni. Vedi da te infatti che gli "ingredienti" della formula, f'(x0)=0 e f(x0)=-1, sono gli stessi com'è giusto che sia. Applicando la formula trovi allora semplicemente y=-1, una tangente orizzontale in accordo col fatto che x0 è pure un punto stazionario, come si scopre osservando il valore della derivata.

mister_slave 03-09-2012 19:36

salve a tutti qualcuno mi può spiegare a fare questo esercizio su i limiti di successione?

lim n->inf 1/n log ( (2n)! /n^n))

il problema sta nel fatto che il rapporto 2n! /n^n sarebbe inf/inf come lo risolvo?

Ziosilvio 04-09-2012 08:46

Quote:

Originariamente inviato da mister_slave (Messaggio 38042958)
salve a tutti qualcuno mi può spiegare a fare questo esercizio su i limiti di successione?

lim n->inf 1/n log ( (2n)! /n^n))

il problema sta nel fatto che il rapporto 2n! /n^n sarebbe inf/inf come lo risolvo?

Prova a vedere se puoi adoperare l'approssimazione di Stirling: , o in forma asintotica: ln n! = n ln n - n + O(ln n).

serbring 14-09-2012 13:54

Sto giusto studiando un po' di metodi analitici per l'ottimizzazione vincolata.
Mi sto basando su questi appunti perchè son semplici. Non ne ho bisogno per risolvere esercizi, bensì per utilizzare l'optimization toolbox di matlab. Cmq non riesco a capire come arrivano alla formula 2-18. Potreste perfavore darmi qualche input? Grazie

Ziosilvio 14-09-2012 14:41

Quote:

Originariamente inviato da serbring (Messaggio 38112709)
Sto giusto studiando un po' di metodi analitici per l'ottimizzazione vincolata.
Mi sto basando su questi appunti perchè son semplici. Non ne ho bisogno per risolvere esercizi, bensì per utilizzare l'optimization toolbox di matlab. Cmq non riesco a capire come arrivano alla formula 2-18. Potreste perfavore darmi qualche input? Grazie

Uhm... il primo membro della (2.18) è chiaramente la parentesi di Poisson di y ed f...

però confesso che non mi riesce di capire la notazione :(
Sembrerebbe una matrice hessiana o qualcosa di simile, ma fatta in che modo?

serbring 14-09-2012 15:37

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 38113141)
Uhm... il primo membro della (2.18) è chiaramente la parentesi di Poisson di y ed f...

però confesso che non mi riesce di capire la notazione :(
Sembrerebbe una matrice hessiana o qualcosa di simile, ma fatta in che modo?

come scriveresti che le curve di livello di y e f devono essere tangenti in un pto stazionario? Non capisco come hanno fatto a ricavare la parentesi di poisson da quella affermazione.

Ziosilvio 14-09-2012 20:21

Quote:

Originariamente inviato da serbring (Messaggio 38113593)
come scriveresti che le curve di livello di y e f devono essere tangenti in un pto stazionario? Non capisco come hanno fatto a ricavare la parentesi di poisson da quella affermazione.

Per la prima: uhm... avevo pensato al teorema della funzione implicita, ma quello richiede che almeno una delle derivate parziali non si annulli. Mamma mia, quanto mi ricordo male Analisi II :(
Spoiler:
Ho pure detto hessiana anziché jacobiana... va be', pazienza.

L'altra boh, non lo so manco io finche non capisco che è quella notazione.

serbring 17-09-2012 11:35

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 38115518)
Per la prima: uhm... avevo pensato al teorema della funzione implicita, ma quello richiede che almeno una delle derivate parziali non si annulli. Mamma mia, quanto mi ricordo male Analisi II :(
Spoiler:
Ho pure detto hessiana anziché jacobiana... va be', pazienza.

L'altra boh, non lo so manco io finche non capisco che è quella notazione.

ok ti ringrazio. Altra domanda, per fare un'analisi di sensibilità di un problema di ottimizzazione vincolata, basta guardare il gradiente?

ChristinaAemiliana 17-09-2012 16:56

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 38113141)
Uhm... il primo membro della (2.18) è chiaramente la parentesi di Poisson di y ed f...

però confesso che non mi riesce di capire la notazione :(
Sembrerebbe una matrice hessiana o qualcosa di simile, ma fatta in che modo?

Per me è semplicemente in entrambi i casi, e nel primo manca una d...:D

Altrimenti non so, io quelle notazioni lì le ho sempre viste usare nel significato di "derivata taldeitali fatta a y (o a f, nell'altro caso) costante". Se quella in parentesi non è una derivata non so proprio cosa possa essere. :stordita:

serbring 18-09-2012 10:24

Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 38130846)
Per me è semplicemente in entrambi i casi, e nel primo manca una d...:D

Altrimenti non so, io quelle notazioni lì le ho sempre viste usare nel significato di "derivata taldeitali fatta a y (o a f, nell'altro caso) costante". Se quella in parentesi non è una derivata non so proprio cosa possa essere. :stordita:

Cioè per si intende la derivata di x1 su x2 tenendo costante y? :confused:

ChristinaAemiliana 18-09-2012 11:59

Quote:

Originariamente inviato da serbring (Messaggio 38134752)
Cioè per si intende la derivata di x1 su x2 tenendo costante y? :confused:

Così su due piedi mi torna in mente quel significato lì, anche se le parentesi usate erano solitamente quelle tonde. Una derivata tra parentesi con fuori un pedice di consueto significava "fatta a y costante" o "lungo y" se y era una particolare direzione o anche una curva...:boh:

Però non sono un matematico, quindi può darsi benissimo che in altri ambiti quella notazione significhi tutt'altro. :stordita:

serbring 18-09-2012 13:16

Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 38135500)
Così su due piedi mi torna in mente quel significato lì, anche se le parentesi usate erano solitamente quelle tonde. Una derivata tra parentesi con fuori un pedice di consueto significava "fatta a y costante" o "lungo y" se y era una particolare direzione o anche una curva...:boh:

Però non sono un matematico, quindi può darsi benissimo che in altri ambiti quella notazione significhi tutt'altro. :stordita:

ma non ha molto senso perchè x1 e x2 sono le variabili e f è la funzione....:confused:

ChristinaAemiliana 18-09-2012 13:32

Quote:

Originariamente inviato da serbring (Messaggio 38136151)
ma non ha molto senso perchè x1 e x2 sono le variabili e f è la funzione....:confused:

E allora no, può essere che dx1 e dx2 siano semplicemente gli incrementi...però continuo anche io a non capire cosa sia quella formula 2.16. :stordita:

serbring 18-09-2012 14:20

Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 38136244)
E allora no, può essere che dx1 e dx2 siano semplicemente gli incrementi...però continuo anche io a non capire cosa sia quella formula 2.16. :stordita:

ok grazie...

venendo alla domanda sull'analisi di sensitività, se avessi il seguente problema di ottimizzazione:

f(x1,x2)=0
g(x1,x2)<0

Come faccio a valutare come varia la f al variare di x1 e x2? Come faccio a trovare di quanto posso far variare x1 tenendo la x2 costante senza uscire dalla feasibility region?

misterx 09-10-2012 15:09

ciao,
ho 6 computer e devo calcolare la probabilità che siano guasti all'accensione:
- si accende
- non si accende

e quindi calcolare la probabilità che un certo numero di computer manifesti il medesimo problema.
Una serie di esperimenti mi fa asserire che la probabilià che un computer non si accenda è di 7/19 cioè su 19 accensioni ho notato 7 casi di fallimento: mi chiedo quale potrebbe essere la probabilità che tutti e 6 i computer non si accendano.

Ho pensato ad una binomiale ma è giusto usare:

n=19 numero delle prove
k=6 numero dei successi che equivale al numero dei computer
p=7/19 probabilità di insuccesso di un singolo computer


grazie

drakal 09-10-2012 15:16

se i computer non si influenzano a vicenda allora gli eventi sono indipendenti e la probabilità cercata è il prodotto delle singole probabilità, ossia (7/19)^6

misterx 09-10-2012 15:33

Quote:

Originariamente inviato da drakal (Messaggio 38264760)
se i computer non si influenzano a vicenda allora gli eventi sono indipendenti e la probabilità cercata è il prodotto delle singole probabilità, ossia (7/19)^6

perchè sarebbe errato calcolare così?

P(X=6)=19!/[6!(19-6)!]* (7/19)^6 * (1-7/19)^13


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