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ChristinaAemiliana 08-06-2011 01:27

Quote:

Originariamente inviato da Bahamuts (Messaggio 35327200)
Spero che qualcuno riesca a darmi una delucidazione. ;)

IMHO il problema è che non hai ben chiaro cosa sia una funzione e cosa un polinomio. Non aiuta il fatto che Wikipedia, così come anche altri testi, chiamino "f(x)" un polinomio nel momento in cui lo definiscono, e poi chiamino allo stesso modo le funzioni polinomiali.

Un polinomio di grado n in x è un oggetto del tipo a_n*x^n + a_(n-1)*x^(n-1) + ... + a_0 con a_n diverso da zero, i coefficienti a_i sono costanti (o comunque non dipendenti da x) e gli esponenti (n, n-1 etc) sono interi non negativi.

Una funzione è, a livello molto intuitivo (tanto che se un matematico mi legge, rabbrividisce), un oggetto che ti mappa elementi di un insieme X in un insieme Y in modo che a ogni elemento di X corrisponda un solo elemento di Y.

Una funzione polinomiale è una particolare funzione algebrica in cui la "mappa", cioè la "legge" mediante la quale ottieni l'output f(x) dall'input x, ha la forma di un polinomio. In pratica per ogni x che appartiene al dominio della funzione ottieni f(x) valutando il polinomio in questione.

Quindi la prospettiva è un po' differente: se guardi solo il polinomio nudo e crudo, x è semplicemente una indeterminata, se pensi alla corrispondente funzione polinomiale allora x diventa un qualcosa che varia in un insieme eccetera. In ogni caso, penso ti basterebbe una rinfrescata ai due concetti per avere tutto perfettamente chiaro...ma anche solo su un libro da liceo o da precorso di matematica, inutile che tu vada a leggerti definizioni in cui si parla di anelli e quant'altro se non sai cosa siano (essenzialmente si parla di anello per dire che hai le operazioni di somma e di moltiplicazione, che ti servono per definire i polinomi, però se il prof non ti ha mai parlato di questa roba è inutile andare a ripetergli una definizione così complessa).

Infine, ti chiederei di evitare nel futuro di reiterare 15 volte al giorno la domanda...se Ziosilvio legge le ultime pagine e ci trova prima i tuoi up extra regolamento e poi la mia risposta (che dal punto di vista di un matematico è terrificante), non rimane molto contento...:D

Bahamuts 08-06-2011 01:36

Ok grazie,quindi in poche parole mi basta semplicemente dire,a livello molto "semplicistico" che la funzione polinomiale è la funzione di un polinomio,specificando ovviamente cos'è una funzione e cos'è un polinomio,ovvero la somma algebrica di più monomi che non sono simili tra loro,giusto?
Grazie ancora e scusate per gli up;)

ChristinaAemiliana 08-06-2011 01:57

Quote:

Originariamente inviato da Bahamuts (Messaggio 35327349)
Ok grazie,quindi in poche parole mi basta semplicemente dire,a livello molto "semplicistico" che la funzione polinomiale è la funzione di un polinomio,specificando ovviamente cos'è una funzione e cos'è un polinomio,ovvero la somma algebrica di più monomi che non sono simili tra loro,giusto?
Grazie ancora e scusate per gli up;)

Se dici che è la funzione di un polinomio, sembra che la variabile sia un polinomio...:D Direi semplicemente che è una funzione della forma f(x) = a_n*x^n + ... + a_0 e che quell'espressione a dx è un polinomio eccetera. La definizione di polinomio che dici può anche andare, ma allora ti si potrebbe chiedere cosa è un monomio e cosa sono monomi simili tra loro. :fagiano: In ogni caso, se al prof "piace" quella definizione lì, ripetigliela senza problemi. Comunque, un polinomio è essenzialmente un oggetto costruito con somma e moltiplicazione (ecco perché c'entrano gli anelli) di indeterminate e coefficienti (ricordando che l'elevamento a potenza, considerando n interi non negativi, è una moltiplicazione ripetuta e la sottrazione equivale alla somma con lo stesso termine cambiato di segno). Infine se la domanda è specificatamente "cos'è una funzione polinomiale?" non dovrebbe servire partire da Adamo ed Eva definendo cosa sia una funzione. :boh:

keroro.90 08-06-2011 09:48

Quote:

Originariamente inviato da matmat (Messaggio 35327128)
grazie1000;)

come lo reputi?

ho solo un pdf di poche pagine preso dalla rete e spero che anche il resto sia spiegato così: chiaro e facile:D

Non è male, forse un pelo piu difficile di altri nella parte degli esercizi....

Bahamuts 08-06-2011 18:57

Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 35327409)
Se dici che è la funzione di un polinomio, sembra che la variabile sia un polinomio...:D Direi semplicemente che è una funzione della forma f(x) = a_n*x^n + ... + a_0 e che quell'espressione a dx è un polinomio eccetera. La definizione di polinomio che dici può anche andare, ma allora ti si potrebbe chiedere cosa è un monomio e cosa sono monomi simili tra loro. :fagiano: In ogni caso, se al prof "piace" quella definizione lì, ripetigliela senza problemi. Comunque, un polinomio è essenzialmente un oggetto costruito con somma e moltiplicazione (ecco perché c'entrano gli anelli) di indeterminate e coefficienti (ricordando che l'elevamento a potenza, considerando n interi non negativi, è una moltiplicazione ripetuta e la sottrazione equivale alla somma con lo stesso termine cambiato di segno). Infine se la domanda è specificatamente "cos'è una funzione polinomiale?" non dovrebbe servire partire da Adamo ed Eva definendo cosa sia una funzione. :boh:

Capito,solo che ricordarsi quella forma a memoria non è che sia difficile,solo che mi suona strano dirla a parole.Quindi come potrei ovviare,cioè dire che una funzione polinomiale è del tipo f(x)=...?
Comunque alla fine monomi simili sono quelli con parti letterali uguali,esempio 8x+5x ecc,giusto?
Monomi non simili tra di loro=8x^2+5x+6 ecc giusto?


Grazie ancora.

matmat 08-06-2011 19:07

Quote:

Originariamente inviato da keroro.90 (Messaggio 35328096)
Non è male, forse un pelo piu difficile di altri nella parte degli esercizi....

Basta che le spiegazioni siano moooolto comprensibili:stordita:

ora però non so quale prendere, ne han fatto mille versioni :eek:

biennio, triennio, per itc, licei... :boh:

xxxyyy 12-06-2011 19:08

Due domandine, la prima semplice:

1-La funzione f(x)=1/(exp((x-a)/b) + 1), la sua derivata rispetto a x e' una funzione pari di x-a. E' vero?


2-


dovrebbe essere questo, come si verifica? (mi dicono con passaggi elementari)


Lampo89 13-06-2011 19:40

Quote:

Originariamente inviato da xxxyyy (Messaggio 35360229)
Due domandine, la prima semplice:

1-La funzione f(x)=1/(exp((x-a)/b) + 1), la sua derivata rispetto a x e' una funzione pari di x-a. E' vero?


2-


dovrebbe essere questo, come si verifica? (mi dicono con passaggi elementari)


per l'integrale, puoi scrivere 1/(1+e^x) come una serie geometrica, ottenendo l'uguaglianza:
1/(1+e^x) = serie per k da 0 a infinito di (-1)^k *e^(kx)
ATTENZIONE: lo sviluppo fatto vale solo quando e^x < 1 e dunque per x < 0
quando x > 0 posso invece usare l'uguaglianza:
1/(1+e^x) = e^(-x)/(1+e^(-x)) = serie per k da 0 a infinito di (-1)^k *e^(-(k+1)x)

è possibile portare il segno di derivata sotto il segno di serie, ottenendo:
d/dx(1/(1+e^x) )= serie per k da 1 a infinito di (-1)^(k) k e^(kx) per x < 0
d/dx(1/(1+e^x) )= serie per k da 0 a infinito di (-1)^(k+1) (k+1) e^(-(k+1)x) per x > 0

e infine portare fuori il segno di serie dagli integrali (spezzi l'integrale su R in due integrali e in ciascuno usi la rappresentazione in serie della derivata appena calcolata)
i due integrali che ottieni sono due funzione gamma valutate nel punto z intero, e che per valori interi della variabile gamma(n+1) = n! con n >1

edit: il procedimento porta davvero al risultato sperato; allego il link allo svolgimento http://www.megaupload.com/?d=I9V3Z2RX

Bahamuts 15-06-2011 01:24

Ragà qualcuno che mi può dare una definizione semplice e chiara,da ricordare facilmente a memoria,della funzione polinomiale?

Grazie.

Bahamuts 17-06-2011 19:06

Dai ragà nessuno che può darmi una definizione semplice ma "giusta"?

xxxyyy 21-06-2011 19:46

Ma... seguite un'attimo il ragionamento.
La trasformata di Fourier della delta di Dirac e' 1.
Perche' quella di un treno infinito di impulsi equispaziati (di Dirac) e' ancora un treno di impulsi equispaziati (nelle frequenze ovviamnete)?

Lampo89 21-06-2011 21:59

Quote:

Originariamente inviato da xxxyyy (Messaggio 35422467)
Ma... seguite un'attimo il ragionamento.
La trasformata di Fourier della delta di Dirac e' 1.
Perche' quella di un treno infinito di impulsi equispaziati (di Dirac) e' ancora un treno di impulsi equispaziati (nelle frequenze ovviamnete)?

la trasformata di fourier della delta centrata nell'origine è 1 (o comunque una costante, dipende da come è definita la trasformata di fourier); se la delta non è centrata nell'origine viene fuori un'esponenziale con argomento immaginario puro

Bahamuts 22-06-2011 00:51

Quote:

Originariamente inviato da Bahamuts (Messaggio 35376559)
Ragà qualcuno che mi può dare una definizione semplice e chiara,da ricordare facilmente a memoria,della funzione polinomiale?

Grazie.

Help please

Ziosilvio 22-06-2011 07:07

Quote:

Originariamente inviato da Bahamuts (Messaggio 35376559)
Ragà qualcuno che mi può dare una definizione semplice e chiara,da ricordare facilmente a memoria,della funzione polinomiale?

Grazie.

L'ha già fatto la mia collega. Due volte.
Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 35327333)
IMHO il problema è che non hai ben chiaro cosa sia una funzione e cosa un polinomio. Non aiuta il fatto che Wikipedia, così come anche altri testi, chiamino "f(x)" un polinomio nel momento in cui lo definiscono, e poi chiamino allo stesso modo le funzioni polinomiali.

Un polinomio di grado n in x è un oggetto del tipo a_n*x^n + a_(n-1)*x^(n-1) + ... + a_0 con a_n diverso da zero, i coefficienti a_i sono costanti (o comunque non dipendenti da x) e gli esponenti (n, n-1 etc) sono interi non negativi.

Una funzione è, a livello molto intuitivo (tanto che se un matematico mi legge, rabbrividisce), un oggetto che ti mappa elementi di un insieme X in un insieme Y in modo che a ogni elemento di X corrisponda un solo elemento di Y.

Una funzione polinomiale è una particolare funzione algebrica in cui la "mappa", cioè la "legge" mediante la quale ottieni l'output f(x) dall'input x, ha la forma di un polinomio. In pratica per ogni x che appartiene al dominio della funzione ottieni f(x) valutando il polinomio in questione.

Quindi la prospettiva è un po' differente: se guardi solo il polinomio nudo e crudo, x è semplicemente una indeterminata, se pensi alla corrispondente funzione polinomiale allora x diventa un qualcosa che varia in un insieme eccetera. In ogni caso, penso ti basterebbe una rinfrescata ai due concetti per avere tutto perfettamente chiaro...ma anche solo su un libro da liceo o da precorso di matematica, inutile che tu vada a leggerti definizioni in cui si parla di anelli e quant'altro se non sai cosa siano (essenzialmente si parla di anello per dire che hai le operazioni di somma e di moltiplicazione, che ti servono per definire i polinomi, però se il prof non ti ha mai parlato di questa roba è inutile andare a ripetergli una definizione così complessa).

Infine, ti chiederei di evitare nel futuro di reiterare 15 volte al giorno la domanda...se Ziosilvio legge le ultime pagine e ci trova prima i tuoi up extra regolamento e poi la mia risposta (che dal punto di vista di un matematico è terrificante), non rimane molto contento...:D

Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 35327409)
Se dici che è la funzione di un polinomio, sembra che la variabile sia un polinomio...:D Direi semplicemente che è una funzione della forma f(x) = a_n*x^n + ... + a_0 e che quell'espressione a dx è un polinomio eccetera. La definizione di polinomio che dici può anche andare, ma allora ti si potrebbe chiedere cosa è un monomio e cosa sono monomi simili tra loro. :fagiano: In ogni caso, se al prof "piace" quella definizione lì, ripetigliela senza problemi. Comunque, un polinomio è essenzialmente un oggetto costruito con somma e moltiplicazione (ecco perché c'entrano gli anelli) di indeterminate e coefficienti (ricordando che l'elevamento a potenza, considerando n interi non negativi, è una moltiplicazione ripetuta e la sottrazione equivale alla somma con lo stesso termine cambiato di segno). Infine se la domanda è specificatamente "cos'è una funzione polinomiale?" non dovrebbe servire partire da Adamo ed Eva definendo cosa sia una funzione. :boh:

Noi le spiegazioni le diamo.
Lo sforzo di capirle, però, devi farlo tu. È così che funziona l'apprendimento.

maury89 01-07-2011 23:02

esercizi elementi di probabilità e statistica
 
mi potreste spiegare come risolvere questi esercizi mostrandomi i vari algoritmi e passi da seguire? un grazie in anticipo :)

Esercizio 1. Si vuole studiare l’utilit` dei precorsi universitari esaminando i
a
risultati degli esami. Il 25% degli studenti ha ottenuto ottimi risultati, il 30%
risultati buoni, il 20% risultati mediocri e il 25% risultati negativi. L’ 80% degli
studenti che hanno risultati ottimi, il 60% con risultati buoni, il 45% con risul-
tati mediocri e il 18% di quelli con risultati negativi avevano seguito i precorsi.
Calcolare la probabilit` che uno studente abbia risultati mediocri sapendo che
a
ha frequentato i precorsi.
Descriviamo gli eventi coinvolti:
A1 = {studenti con ottimi risultati}, con probabilit` P (A1 ) = 0.25
a
A2 = {studenti con buoni risultati}, con probabilit` P (A2 ) = 0.30
a
A3 = {studenti con mediocri risultati}, con probabilit` P (A3 ) = 0.20
a
A4 = {studenti con risultati insufficienti}, con probabilit` P (A4 ) = 0.25
a
e infine: B = {studenti con precorso}.
Sappiamo inoltre che:
P (B|A1 ) = 0.80
P (B|A2 ) = 0.60
P (B|A3 ) = 0.45
P (B|A4 ) = 0.18


Esercizio 4. Dopo le elezioni si esamina un lotto di 200 schede e il candidato
A ha ricevuto 40 voti. Se si estraggono a caso dal lotto 10 schede, quale ` la
probabilita` che 3 di esse siano voti per A?

Come si pu` approssimare tale probabilita` facendo ricorso a distribuzioni
piu` semplici?

Ziosilvio 01-07-2011 23:39

Per il primo esercizio, ovviamente, bisogna usare la formula di Bayes.

:.Blizzard.: 03-07-2011 15:06

Ciao ragazzi, innanzitutto un saluto a tutti che era un po' che non postavo più :)

Avrei bisogno di un vostro aiuto nel capire una dimostrazione per l'esame di teoria dei codici. In particolare riguarda la dimostrazione della regola della catena che mette in relazione entropia congiunta ed entropia condizionata:



Nel primo passaggio applica la definizione di entropia congiunta.

Nel secondo passaggio utilizza Bayes e sostituisce.

Nel terzo passaggio spezza il logaritmo.

Nell'ultimo a destra ottengo l'entropia H(Y|X), ma a sinistra non ho capito come fà a far sparire quella sommatoria al variare della Y.

Qualcuno può darmi una mano?

Aldin 03-07-2011 19:27

Googolando ho visto che ΣxΣy p(x,y)ln(p(x))=Σx(Σy p(x,y))ln(p(x))=Σx p(x)ln(p(x)) quindi Σy p(x,y) = p(x), ma non so cosa significhi.

Squalo_206 05-07-2011 11:27

Quote:

Originariamente inviato da Aldin (Messaggio 35176950)
Se ancora ti interessa, ti stai chiedendo come trovare la radice n-esima di un numero complesso. Per il teorema fondamentale dell'algebra l'equazione ha quattro radici. Due numeri complessi sono uguali quando hanno stesso modulo e stesso argomento. -i ha modulo 1 e angolo tre mezzi pi. La radice quarta di uno è uno, quindi non ri resta che trovarti i quattro angoli. Se ti ricordi la forma esponenziale dei numeri comlessi è tutto molto semplice. Ho fatto uno schizzo nel fogli. Quel 2kpi che ho aggiunto nei calcoli sta a significare che un angolo è definito a meno di una costante 2pi, o meglio 2kpi con k intero, nel senso che 20 gradi e 380 sono la stessa roba. Nel secondo punto del foglio ho riscritto rho invece di phi.

Con molto ritardo, ma ringrazio!! :)

xxxyyy 09-07-2011 01:31

Qualche problema con gli O grandi per T che tende a 0...

Provate a vedere qui (pag 22)

http://online.physics.uiuc.edu/cours...tes%201-39.pdf

E' solo la matematica che mi interessa, la parte che inizia col 2 cerchiato.
La definizione di g(mu(T)) non so se e' importante... ma dovrebbe essere "g(mu)=cost * sqrt(mu)" e mu e' un O(T^2). Una possibile definizione a pag 20, nel rettangolo in fondo.

Be', dopo il 2 cerchiato, la righa sotto, perche' la cancella?
Oppure, la terz'ultima righa, perche' sostituisce mu con Ef?

Facendo i calcoletti (sbagliati sicuramente) mi vengono degli O grandi piu' piccoli di O(T^3) e quindi non semplificabili/sostituzioni come quella di prima non accettabili.

Un aiuto?
Grazie!

xxxyyy 14-07-2011 19:19

Una cosa un po' di piu' semplice lettura...

http://online.physics.uiuc.edu/cours...560Notes-2.pdf

pagina 8, rettangolo in fondo, perche' sostituisce mu con Ef nella derivata di g?

Grazie

B-jo 15-07-2011 20:40

Ragazzi avrei un dubbio su un esercizio che dice

Determinare il dominio e rappresentarlo della funzione
http://latex.codecogs.com/gif.latex?arctg(y/x)

Verificare che sia continua


Allora io per il dominio,siccome l'arcotangente dovrebbe essere definita in tutto R,ho posto solo x diverso da 0
quindi nella rappresentazione del dominio escludo solo l'asse y


riguardo la continuità ho negato che lo fosse in quanto calcolandomi

http://latex.codecogs.com/gif.latex?...=\frac{\pi}{2}

http://latex.codecogs.com/gif.latex?...-\frac{\pi}{2}

Poi mi sono calcolato il limite nel punto (0,0)
http://latex.codecogs.com/gif.latex?...0,0}arctg(y/x)

Il quale,quando lo considero sulla retta y=mx, mi viene dipendente da m.

Vi chiedo scusa se non mi visualizza le immagini ma non ho capito perchè non lo fa...spero di esser stato il piu esaustivo possibile...purtroppo sono un po preso dall'ansia a causa degli esami imminenti...
Se ho mancato qualcosa o fatto un errore sono felice di rivederlo dato che non sono molto sicuro del ragionamento fatto...

Lampo89 15-07-2011 23:08

Quote:

Originariamente inviato da xxxyyy (Messaggio 35572179)
Una cosa un po' di piu' semplice lettura...

http://online.physics.uiuc.edu/cours...560Notes-2.pdf

pagina 8, rettangolo in fondo, perche' sostituisce mu con Ef nella derivata di g?

Grazie

perchè l'errore commesso nel valutare g' in corrispondenza dell'energia di fermi invece che per il valore del potenziale chimico per T > 0 è un errore dell'ordine di T^2, che viene trascurato nel calcolo. scritto non a parole ma a formule varrebbe :
g'(mu) = g'(ef + (mu - ef) ) = g'(ef) + g''(ef) m(u-ef) + O((mu-ef)^2)
questa formula è arrestata all'ordine 1 dello sviluppo in mu -ef; ma sappiamo (leggendo dalla pagina) che mu - ef è un O(T^2)
perciò tale termine aggiuntivo non deve essere considerato (dato che nello sviluppo vengono trascurati termini dello stesso ordine) , detto in altri termini l'O grande si mangia gli infinitesimi di ordine maggiore o uguale al suo

Lampo89 15-07-2011 23:21

Quote:

Originariamente inviato da B-jo (Messaggio 35578719)
Ragazzi avrei un dubbio su un esercizio che dice

Determinare il dominio e rappresentarlo della funzione
http://latex.codecogs.com/gif.latex?arctg(y/x)

Verificare che sia continua


Allora io per il dominio,siccome l'arcotangente dovrebbe essere definita in tutto R,ho posto solo x diverso da 0
quindi nella rappresentazione del dominio escludo solo l'asse y


riguardo la continuità ho negato che lo fosse in quanto calcolandomi

http://latex.codecogs.com/gif.latex?...=\frac{\pi}{2}

http://latex.codecogs.com/gif.latex?...-\frac{\pi}{2}

Poi mi sono calcolato il limite nel punto (0,0)
http://latex.codecogs.com/gif.latex?...0,0}arctg(y/x)

Il quale,quando lo considero sulla retta y=mx, mi viene dipendente da m.

Vi chiedo scusa se non mi visualizza le immagini ma non ho capito perchè non lo fa...spero di esser stato il piu esaustivo possibile...purtroppo sono un po preso dall'ansia a causa degli esami imminenti...
Se ho mancato qualcosa o fatto un errore sono felice di rivederlo dato che non sono molto sicuro del ragionamento fatto...

giusto così...in realtà per essere pignoli dovresti dire anche che nelle zone non incriminate la funzione è continua

SerPaguroSniffa³ 15-07-2011 23:50

Un paio di domande
 


Riguardo al primo, ho provato a sommare 2^x + 3^y + (2^x -3^y) = a+1

cosi' risulta 2^2x=a+1
e quindi ne deduco che la soluzione sia a>-1
però è sbagliato. più che altro, non è abbastanza preciso direi visto che la soluzione dovrebbe essere a>1..
Cosa c'è di sbagliato nel mio modo di procedere?
(ho trovato la correzione su un sito ma non capisco dove sbaglio io)


thanks..

B-jo 16-07-2011 00:26

Quote:

Originariamente inviato da Lampo89 (Messaggio 35579416)
giusto così...in realtà per essere pignoli dovresti dire anche che nelle zone non incriminate la funzione è continua

ti ringrazio....sei stato gentilissimo....

Cerco di essere il più preciso e dettagliato possibile in quanto può diventare un possibile argomento su cui verrò interrogato per l'orale che dovrò sostenere...

quindi dopo aver fatto quei ragionamenti posso concludere che nel suo insieme di definizione la funzione è ovviamente continua...giusto? :D

Amsirak 16-07-2011 19:08

Quote:

Originariamente inviato da SerPaguroSniffa³ (Messaggio 35579508)


Riguardo al primo, ho provato a sommare 2^x + 3^y + (2^x -3^y) = a+1

cosi' risulta 2^2x=a+1
e quindi ne deduco che la soluzione sia a>-1
però è sbagliato. più che altro, non è abbastanza preciso direi visto che la soluzione dovrebbe essere a>1..
Cosa c'è di sbagliato nel mio modo di procedere?
(ho trovato la correzione su un sito ma non capisco dove sbaglio io)


thanks..

non lo so, ma in ogni caso a non può essere negativo perché:
2^x + 3^y > 0
2^x + 3^y = a (come da ipotesi)
ne consegue che a > 0

io mi sto chiedendo invece perché a non possa valere, che so, 1/2

Lampo89 16-07-2011 19:40

Quote:

Originariamente inviato da Amsirak (Messaggio 35583123)
non lo so, ma in ogni caso a non può essere negativo perché:
2^x + 3^y > 0
2^x + 3^y = a (come da ipotesi)
ne consegue che a > 0

io mi sto chiedendo invece perché a non possa valere, che so, 1/2

se a fosse uguale a un mezzo a quel punto il sistema sarebbe impossibile (si vede sottraendo le 2 equazioni del sistema, si ottiene un'equazione in cui il primo membro è una funzione esponenziale e a destra si trova -1/2)

2^x + 3^y = a 2^x = ( a+1)/2
2^x - 3^y = 1 è equiv a 3^y = (a-1)/2

e il sistema ammette soluzioni se e solo se entrambi i secondi membri sono strettamente positivi (se fossero uguali a zero dovrebbe essere x o y uguali a meno infinito )
perciò deve essere a > 1

Amsirak 16-07-2011 19:49

Quote:

Originariamente inviato da Lampo89 (Messaggio 35583257)
se a fosse uguale a un mezzo a quel punto il sistema sarebbe impossibile (si vede sottraendo le 2 equazioni del sistema, si ottiene un'equazione in cui il primo membro è una funzione esponenziale e a destra si trova -1/2)

2^x + 3^y = a 2^x = ( a+1)/2
2^x - 3^y = 1 è equiv a 3^y = (a-1)/2

e il sistema ammette soluzioni se e solo se entrambi i secondi membri sono strettamente positivi (se fossero uguali a zero dovrebbe essere x o y uguali a meno infinito )
perciò deve essere a > 1

hai ragione, mi sa che l'errore sta nel considerare solo una delle due ipotesi.

comunque, ieri ho iniziato a vedere le esponenziali e i logaritmi, e siccome il libro che sto usando non dà tutte le soluzioni agli esercizi... è giusto?

semplificare la seguente espressione:

ho risolto così:



SerPaguroSniffa³ 17-07-2011 00:54

Quote:

Originariamente inviato da Lampo89 (Messaggio 35583257)
se a fosse uguale a un mezzo a quel punto il sistema sarebbe impossibile (si vede sottraendo le 2 equazioni del sistema, si ottiene un'equazione in cui il primo membro è una funzione esponenziale e a destra si trova -1/2)

2^x + 3^y = a 2^x = ( a+1)/2
2^x - 3^y = 1 è equiv a 3^y = (a-1)/2

e il sistema ammette soluzioni se e solo se entrambi i secondi membri sono strettamente positivi (se fossero uguali a zero dovrebbe essere x o y uguali a meno infinito )
perciò deve essere a > 1


ma tra le opzioni c'è a>1 o a>=1 quindi non basta questo ragionamento.
su un sito ho trovato questa soluzione:
-----------------------------------------------
Basta sostituire i due membri
2x + 3y = a; 2x - 3y = 1
Ricavo 2x dalla seconda disequazione e la sostituisco nella prima: 2x = 1 + 3y
Ora sostituisco nella prima equazione: (1 + 3y) + 3y = a
Raccogliendo 3y: 2*3y = a - 1
Siccome il primo membro è sempre positivo (basta vedere il grafico dell'esponenziale per accorgersene), allora anche il secono membro deve essere positvo: 2*3y > o => a - 1 > 0 ; a > 1
--------------------------------------------

Amsirak 17-07-2011 01:45

Quote:

Originariamente inviato da SerPaguroSniffa³ (Messaggio 35584074)
ma tra le opzioni c'è a>1 o a>=1 quindi non basta questo ragionamento.

se a = 1
sostituendo in 3^y = (a-1)/2

abbiamo 3^y = 0, impossibile.

Rimskij 18-07-2011 16:41

Quote:

Originariamente inviato da SerPaguroSniffa³ (Messaggio 35579508)


Riguardo al primo, ho provato a sommare 2^x + 3^y + (2^x -3^y) = a+1

cosi' risulta 2^2x=a+1
e quindi ne deduco che la soluzione sia a>-1
però è sbagliato. più che altro, non è abbastanza preciso direi visto che la soluzione dovrebbe essere a>1..
Cosa c'è di sbagliato nel mio modo di procedere?
(ho trovato la correzione su un sito ma non capisco dove sbaglio io)


thanks..

poni 2^x=X e 3^y=Y, da cui:
X+Y=a
X-Y=1 allora,

X=(a+1)/2 e Y=(a-1)/2 quindi,
2^x=(a+1)/2 e 3^y=(a-1)/2 cioè
x=log(base2)(a+1)/2 e y=log(base3)(a-1)/2.
Essendo logx definito per x>0 dovrà assere:
a+1>0 & a-1>0 cioè a>1.

Per il secondo basta applicare Bernoulli con p e q=1/2
P=(p+q)^6 e prendere il termine con p^4 cioè 15p^4q^2:
15(1/2)^4(1/2)^2=15/64

Rimskij 18-07-2011 18:03

Quote:

Originariamente inviato da B-jo (Messaggio 35578719)
Ragazzi avrei un dubbio su un esercizio che dice

Determinare il dominio e rappresentarlo della funzione
http://latex.codecogs.com/gif.latex?arctg(y/x)

Verificare che sia continua


Allora io per il dominio,siccome l'arcotangente dovrebbe essere definita in tutto R,ho posto solo x diverso da 0
quindi nella rappresentazione del dominio escludo solo l'asse y


riguardo la continuità ho negato che lo fosse in quanto calcolandomi

http://latex.codecogs.com/gif.latex?...=\frac{\pi}{2}

http://latex.codecogs.com/gif.latex?...-\frac{\pi}{2}

Poi mi sono calcolato il limite nel punto (0,0)
http://latex.codecogs.com/gif.latex?...0,0}arctg(y/x)

Il quale,quando lo considero sulla retta y=mx, mi viene dipendente da m.

Vi chiedo scusa se non mi visualizza le immagini ma non ho capito perchè non lo fa...spero di esser stato il piu esaustivo possibile...purtroppo sono un po preso dall'ansia a causa degli esami imminenti...
Se ho mancato qualcosa o fatto un errore sono felice di rivederlo dato che non sono molto sicuro del ragionamento fatto...

ciao, ma quando tu calcoli i due limiti in 0+ e 0- non lo stai facendo vicino allo 0 ma agli estremi del dominio perchè la y può assumere valori diversi da 0.
Considera solo la funzione y/x perchè tanto artg è continua in tutto R.
Quando poni y=mx attenzione al fatto che z=mx/x e, semplificando le x, z=m, sono diverse! Ossia sono uguali in tutto R tranne 0. la prima presenta una discontinuità artificiale in 0. Quindi y/x ha una discontinuità artificiale in 0, etc..
Spero di essere stato chiaro

B-jo 19-07-2011 01:34

Ciao grazie per la risposta...

Quote:

Originariamente inviato da Rimskij (Messaggio 35592358)
ciao, ma quando tu calcoli i due limiti in 0+ e 0- non lo stai facendo vicino allo 0 ma agli estremi del dominio perchè la y può assumere valori diversi da 0.

Io quando faccio questi limiti lo faccio verificare cosa accade lungo l'asse y
poi successivamente vado a calcolare il limite in (0,0) per vedere anche li cosa accade

Siccome dai miei risultati mi trovo che ho
1.lungo l'asse due limiti con valori diversi per 0 da destra e da sinistra
2.In 0,0 addirittura il limite non è proprio definito

in base a ciò concludo che non è continua

è giusto?

Quote:

Quando poni y=mx attenzione al fatto che z=mx/x e, semplificando le x, z=m, sono diverse! Ossia sono uguali in tutto R tranne 0. la prima presenta una discontinuità artificiale in 0. Quindi y/x ha una discontinuità artificiale in 0, etc..
riguardo a questo discorso non mi è chiaro molto il fatto della discontinuità artificiale in quanto al corso non abbiamo parlato di discontinuità ma ci è stata data solo una condizione sufficiente per determinare l'esistenza del limite ovvero che se dipende da m allora non esiste mentre se è 0 allora non si può concludere nulla...

Ti ringrazio ancora per la risposta

Rimskij 19-07-2011 15:18

Si, certo tutto giusto.
Il fatto è che questo tipo di funzioni andrebbero studiate in forma parametrica.
Prova a visualizzarla; per es, se poni x=Rcos(t), y=Rsin(t) allora y/x=tg(t) e quindi z=arctg(tg(t))=t per t in ]-pi/2.pi/2[. (Nota che con R che assume anche valori negativi non ci sono più discontinuità) In pratica la superficie è formata da rette (generatrici) parellele al piano xy e incidenti all'asse z cioè è un conoide retto. Puoi fartene un'idea facendo ruotare una penna di un giro completo e contemporaneamente spostandola verso l'alto. Vicino a (0,0) trovi più valori perchè la funzione stessa ha più valori. Quindi, quando ti avvicini a (0,0) da una direzione che forma un angolo t con l'asse x il punto rappresentativo si avvicina all'asse z su una retta parallela ad altezza t ma arrivati in (0,0) c'è un "buco". la funzione è anche discontinua in (0,0) ma in modo diverso perchè non "salta". Si potrebbe ridefinire il valore di f in (0,0) con il valore del limite eliminando così la discontinuità.
ciao.

Lampo89 19-07-2011 16:46

Quote:

Originariamente inviato da Rimskij (Messaggio 35597887)
Si, certo tutto giusto.
Il fatto è che questo tipo di funzioni andrebbero studiate in forma parametrica.
Prova a visualizzarla; per es, se poni x=Rcos(t), y=Rsin(t) allora y/x=tg(t) e quindi z=arctg(tg(t))=t per t in ]-pi/2.pi/2[. (Nota che con R che assume anche valori negativi non ci sono più discontinuità) In pratica la superficie è formata da rette (generatrici) parellele al piano xy e incidenti all'asse z cioè è un conoide retto. Puoi fartene un'idea facendo ruotare una penna di un giro completo e contemporaneamente spostandola verso l'alto. Vicino a (0,0) trovi più valori perchè la funzione stessa ha più valori. Quindi, quando ti avvicini a (0,0) da una direzione che forma un angolo t con l'asse x il punto rappresentativo si avvicina all'asse z su una retta parallela ad altezza t ma arrivati in (0,0) c'è un "buco". la funzione è anche discontinua in (0,0) ma in modo diverso perchè non "salta". Si potrebbe ridefinire il valore di f in (0,0) con il valore del limite eliminando così la discontinuità.
ciao.

non capisco...in che senso è possibile ridefinire la funzione in (0,0) con continuità? magari sbaglio io, ma (come dice anche giustamente B-jo) in (0,0) non esiste poprio non tanto perchè sia una discontinuità eliminabile (credo che eliminabile e artificiale siano due sinonimi) ma perchè proprio non esiste il limite (il limite non è unico poichè dipende dal modo in cui mi avvicino al punto incriminato-> non esiste il limite).
p.s. perchè R dovrebbe assumere valori negativi? :stordita:

Rimskij 19-07-2011 19:30

Giusto, è eliminabile. le def sono diverse: è eliminabile se f converge in x ma non è definita in x; è artificiale se f converge ed è definita in x ma il valore in x è diverso dal limite. Per r che assume valori negativi intendevo che la posizione x=rcos(t), y=rsin(t) era una parametrizzazione con r in ]-inf,inf[ e t in ]-pi/2,pi/2[ e non una trasformazione a coordinate cilindriche. Con questa parametrizzazione f diventa z=arctg((rsin(t)/rcos(t))=arctg(tg(t)) ossia z=t per r diverso da 0. Se taglio la f con piani z=a ottengo delle rette:
x=rcos(a), y=rsin(a), z=a che per r->0 sia da destra che da sinistra z->a ma in 0 la f non è definita. Potrei completare la f ponendo z=a anche per r=0. In (0,0) assumerebbe più valori come le funzioni non iniettive. Daltronde una superficie a cui appartiene una retta verticale assume valori diversi a seconda di come raggiungo i punti sulla retta.

Rimskij 19-07-2011 22:59

Quote:

Originariamente inviato da Lampo89 (Messaggio 35598461)
ma perchè proprio non esiste il limite (il limite non è unico poichè dipende dal modo in cui mi avvicino al punto incriminato-> non esiste il limite).

Aggiunta:
Dire che il limite in un punto non è unico non significa che non esiste ma, appunto, che ne esistono più di uno e questo non significa che f non esiste in quel punto ma che non converge. Però se f presenta dei tratti verticali in x1 in un sistema di coordinate apparentemente sembra non convergere in x1 (anche se in questo caso non è per def una funzione). Una funzione non ammette limite quando oscilla indefinitamente nell'intorno di un punto tipo y=sin(1/x) per x->0

Lampo89 19-07-2011 23:40

Quote:

Originariamente inviato da Rimskij (Messaggio 35600779)
Aggiunta:
Dire che il limite in un punto non è unico non significa che non esiste ma, appunto, che ne esistono più di uno e questo non significa che f non esiste in quel punto ma che non converge. Però se f presenta dei tratti verticali in x1 in un sistema di coordinate apparentemente sembra non convergere in x1 (anche se in questo caso non è per def una funzione). Una funzione non ammette limite quando oscilla indefinitamente nell'intorno di un punto tipo y=sin(1/x) per x->0

non esiste solo quel caso ... ci sono tantissimi esempi di funzioni (soprattutto in 2 variabili o più) in cui per studiare l'esistenza del limite si studia il limite della funzione lungo rette passanti per il punto in esame e avvicinandosi. Se il limite esiste su ogni retta ed è lo stesso per ogni possibile retta del fascio con "centro" il punto in questione è cosa buona (ma non implica l'esistenza del limite), se invece il limite dipende dal coefficiente angolare della retta allora si può dire (non perchè lo dico io, ma perchè è un teorema di analisi) che il limite non esiste in quel punto http://it.wikipedia.org/wiki/Teorema...%A0_del_limite
attendo replica :D

kierlo 20-07-2011 11:40

Il limite se esiste è necessariamente unico (negli spazi metrici).
Quindi i due devono coincidere, altrimenti non ha limite...


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