Anche io opterei per il 40 che oltre al cono più grande dovrebbe avere anche la possibilità di fare piccoli loop se non erro; tuttaia se la differenza di prezzo è rilevante rispetto all'uso previsto va benissimo il 20 per uso casalingo come quello descritto.
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Per il selettore invertito: come giustamente fa notare qualcuno se la chitarra è nuova è tuo sacrosanto diritto farlo notare al negozio e fartelo sistemare...altrimenti pace, puoi anche tenerlo al contrario...tanto una volta che ci hai fatto l'abitudine....
Per l'amplificatore: io prenderei il 20. La differenza di prezzo con il 40 è di più di 100 euro, che non sono pochi, e 40 watt sono comunque troppo pochi per esecuzioni in pubblico (basta un pazzo qualsiasi alla batteria e 40 watt spariscono nel vuoto). Valuterei magari il caso di investire quei 100 euro risparmiati in una pedaliera multi effetto elettronica o, perché no, li riverserei nel budget chitarra :D PS: un'acustica da battaglia, di quelle che abbandoni senza problemi sull'erba o sulla sabbia e che lasci suonare anche alle mani meno capaci dell'amico che vuole fare la canzone del sole, fa sempre comodo imho Inviato da mio iPhone usando Tapatalk |
Non è vero, un mio amico ha il Cube 40XL e si sente anche con il mio batterista (che pesta tantissimo). In pubblico si può tranquillamente usare, non sono mai salito su un palco dove gli amplificatori non fossero microfonati.
Lascia perdere la pedaliera, se prendi il Cube non serve! :) |
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Fidati, dipende molto anche dalla disposizione degli strumenti nella sala dove si prova e dalla sua acustica. Un Cube 40XL si sente, anche se bisogna alzare moltissimo il volume, e si sente bene! :) Sicuramente, la possibilità di suonare in gruppo il 20W non la da...io possiedo un Cube 60 e va benissimo, anche se in realtà ha molto più volume del 40. Ho suonato su diversi palchi e un discreto numero di volte, oltre ad aver provato tantissimo con il gruppo: mai un problema. Ovviamente, sul palco ero microfonato :D
Mi piacerebbe molto avere uno stack di Marshall, ma si sa...gli studenti universitari non sono noti per essere dei ricconi! :sofico: |
Confesso che tutta 'sta manfrina per quello che a conti fatti è una cosa di legno con delle parti in nichel e delle altre in rame, mi ha un po' stancato...
Per cui: ieri mattina ho confermato la Vintage. Il tecnico del negozio mi sistemerà le connessioni del selettore dei pickup. Con l'occasione, faccio cambiare le corde, montare un capotasto in grafite (in TUSQ non ce l'avevano) e regolare l'intonazione e la curvatura del manico. La settimana prossima vado a ritirarla, e a quel punto decido anche la custodia e, verosimilmente, l'amplificatore. (Sono molto orientato sul Roland, ma forse vorrei provare anche il Vox VT40+. Naturalmente potrei anche accattarmi un Micro Cube o Cube 20 adesso, e un VT40+ in futuro...) E così comincia anche un esperimento: Partendo da una chitarra economica, e sostituendo gradualmente i vari pezzi, quanto si verrà a spendere, in tutto, per farla suonare come uno strumento di fascia media? |
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ma la domanda è sempre quella: vale la pena prendere uno strumento economico e spenderci soldi sopra per farlo suonare un po' meglio o procedere a gradini e vendere lo strumento economico per prenderne uno meno economico e così via? io sono per la seconda... |
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Il discorso del cambiare strumenti, oltretutto, dipende anche da quanto uno è bravo non solo come musicista, ma anche come commerciante! Io sono un musicista dilettante, e non credo che riuscirei a valorizzare una Les Paul autentica: invece, mi prendo la Vintage che suona accettabilmente, ci faccio pratica sopra, e tra un annetto o due valuterò innanzitutto se ho ancora voglia di suonare la chitarra elettrica, e poi se mi sono meritato una Gibson. |
facci sapere come va il vox vt40+, è un mio vecchio pallino e sono molto interessato.
Per la chitarra penso anche io che l'unica spesa seria può riguardare i 2 pickup (a meno che ponte, meccaniche ed elettronica non facciano ridere) e che difficilmente altri elementi influiscano maggiormente in una modifica consistenete del suono. Dimenticavo: non ho mai smontato una les paul style ma immagino che per il potenziometro non sia neanche necessario rifare le saldature, basterà semplicemente aprire il vano e girare l'elemento. |
Bisogna invertire un paio di cavetti e quindi c'è da lavorare di saldatore, ma non è assolutamente un lavoro di precisione: roba da 2 minuti. Quando ho sostituito lo switch distrutto della vecchia Epiphone c'ho messo veramente un attimo!
Ziosilvio hai fatto bene a tagliare la testa al toro e a prendere lo strumento! Alla fine la ricerca della chitarra perfetta potrebbe andare avanti secoli e secolo, tutte avranno sempre qualche imperfezione...l'importante è che tu abbia preso uno strumento che senti tuo e che ti soddisfa! Ora aspettiamo qualche demo eh :D Inviato da mio iPhone usando Tapatalk |
Indubbiamente, se si cerca la perfezione, non si finisce più. È un po' come il matrimonio: non si tratta di trovare la persona perfetta, ma quella con cui si sta sufficientemente bene!
Tra l'altro, ho scoperto ieri che le Reissued con finitura lucida, come la mia, sembrano essere fatte in Cina, mentre le Icon, con verniciatura "distressed" (che riproduce uno strumento "consumato" dall'uso) sembrano essere fatte in Corea. Io però ho preso la lucida (Iced Tea, come quella che aveva visto skadex) sia perché non lo sapevo :stordita: sia perché la moda del "distressed" al momento non mi dice molto, e lo strumento preferisco "di-stressarlo" io come si deve :cool: (Tra l'altro, tecnicamente non sono un fulmine, e non mi è parso di sentire troppo la differenza tra finitura lucida e satinata sul retro del manico. Quando sarà, su uno strumento da trecento euro posso usare pure la carta vetrata.) Per l'amplificatore vedremo, in teoria potrei anche tenermi per ora l'amPlug e rimandare l'acquisto. Il Vox VT40+, oltre ad avere la valvola 12AX7 nel finale, mi sembra molto più "ricco" del Roland Cube 40XL, forse pure troppo: una volta che uno ha JC120 per il jazz, Fender Twin per il blues, AC30 per il rock e Mesa Boogie Rectifier per il metal, servono davvero altri 29 modelli? Però il Roland mi sembra molto più "strapazzabile" come costruzione, e resistente agli sbatacchiamenti dei trasporti. C'è poi una cosa del Vox che non mi è chiara: come fa ad assorbire 36 watt dalla presa di corrente, e restituire dal cono "maximum 60 watt RMS @ 8 ohm"? Perché questo dicono le specifiche sul sito Vox, mentre Roland per il Cube 40XL dichiara 40 watt in output ma 43 assorbiti. A meno che 36 non siano i watt assorbiti "a riposo" o qualcosa di simile :confused: |
Il Vox ha più modelli, ma come qualità il Cube mi piace di più: ha anche una discreta (per un transistor) dinamica, si riesce a pulire il suono anche con il semplice tocco.
La valvola nel pre è come se non ci fosse, non incide minimamente sul suono..il VT40+ resta comunque molto bello, è questione di gusti se preferirlo o meno al Cube. |
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Per la questione watt (ottima segnalazione, non l'avevo vista la cosa) è piuttosto curioso ciò che scrivono, indagando un utente ha posto la stessa domanda alla vox ed ha ottenuto queste risposte (mi scuso per la lunghezza e per l'inglese): " I have a response from Vox Support in the UK, but it only partially answers my question and seems almost deliberately vague and misleading. Here are the main points - apologies if it's a bit long-winded: 1. They have confirmed that the stated power consumption (54 watts for the VT80+) is the MAXIMUM power the unit will draw from the mains supply. 2. They say (and I quote) "Output power is most accurately quoted as RMS (an average of the peak voltage multiplied by 0.707) when a specific load is connected, in the VT80+ case - 4 ohm". However, they didn't provide any figures on this, like what the peak voltage might be in the VT80+. The use of the word "peak" makes me nervous here - are they just taking the peak output and multiplying by 0.707 to convert to RMS? Because that's a VERY different scenario than quoting a CONTINUOUS RMS output figure, which is what most guitar amp makers do (including VOX on their other amp ranges). 3. They state that there is no fixed formula to calculate output power from input power, because of variation in circuit design and efficiency. This is absolutely true with one HUGE caveat - no amplifier circuit is more than 100% efficient. 4. They refer me to a web article that discusses home cinema amps whose quoted RMS output is more than their quoted power consumption. This is completely bogus because such amps have multiple channels, and are often measured with only one channel at a time driven. Such amps are not capable of producing the same power per channel when all channels are driven together due to power supply limitiations. This argument just doesn't apply to a mono guitar amp. (The article is at http://www.hifivision.com/amplifiers...put-power.html) 5. One of the questions I asked them was whether the 120 watts RMS quoted in the VT80+ manual was a continuous RMS figure or a momentary figure. They chose not to answer this. 6. I also asked them what the continuous RMS figure actually is, if the 120 watt figure is indeed just a momentary figure. They didn't answer that one either. 7. They ended with "I can confirm that the VT80+ will deliver a maximum of 120W RMS into 4 ohms"." e "... Another response from Vox Support in the UK. It was pretty brief, but they did answer almost all of my questions. Here's the detail, point by point: 1. I asked them to absolutely confirm that 54 watts is the maximum power consumption for this amp. Their response: "Yes, this is correct." 2. I asked them to confirm whether the quote 120 watts RMS is a continuous figure or more of a momentary peak figure. Their response: "RMS is an average, the figure is normally quoted when a sine wave is injected into the circuit. As you are from an engineering background, you will be familiar with the math’s and methods involved in reaching this figure http://en.wikipedia.org/wiki/Root_mean_square." This response actually didn't answer my question, or tell me anything I didn't alreayd know. 3. I asked that, if the 120 watts RMS is a momentary figure rather than a continuous one, what is the actual continuous RMS output figure for this amp. Their response: "120 watts RMS". 4. I said I agreed with their earlier point that amplifier output depends in part on the efficiency of the circuit design, but asked them whether or not they agreed with me that no amplifier design is more than 100% efficient. They chose not to answer that one. They restated what they told me in their previous email - that the VT80+ does produce 120 watts RMS into a 4 ohm load (although I note they don't use the word "continuous"). They closed the email by saying they would not discuss this issue with me any further, and if I felt they were misleading customers, I should take this up using whatever method was appropriate in my country (I'm in New Zealand). I plan to do so, as I believe they are in breach of consumer law here. To sum up: If what they say is correct, this amp can produce a continuous output of 120 watts RMS while consuming no more than 54 watts of power. Am I the only one on here who thinks they're breaking the laws of physics here? Interested to hear what you all think. On a side note, I was in my local music shop yesterday. They are not a Vox dealer, but they do sell amps from Marshall, Fender, Mesa Boogie, Orange, Line 6, Soldano, Gallien Kruger and others. We did a quick, unscientific survey of about 15 different amps of all shapes and sizes. Every single one has a rated power consumption that is significantly higher than the quoted RMS output, and in some cases it is three times or more. Is anyone aware of any amp builders other than Vox who are claiming more power output than power input? I know it's not just the VT80+, their figures for the whole Valvetronix range are similarly supicious. " Un moderatore del forum vox produce poi quest'altra risposta (:confused: ) http://www.voxamps.com/forum/topic.php?id=4866 Mah.. Dimenticavo: su youtube avevo visto un divertente confronto tra 4 ampli di questa fascia (compresi il roland ed il vox) ovviamente va pesato il fatto che è un video in rete e l'utilizzo dei 2 musicisti ma comuqnue sono su stessa chitarra e setup quindi un minimo indicativo: http://www.youtube.com/watch?v=erKaCn2wgLw parte 1 http://www.youtube.com/watch?v=EcXSmBXylWQ parte 2 a mio parere in questo confronto mi piace complessivamente il roland (sui puliti nettamente il fender) ma ho l'impressione che sul vox abbiano pasticciato sui preset |
L'altro ieri ho fatto un rapido confronto fra Roland Cube 40XL e Vox VT40+.
Devo dire che il Vox è di concezione decisamente più moderna, con un accordatore che riconosce automaticamente la nota più vicina (sul Roland va impostata) e un pannello molto più ricco di opzioni; inoltre, i suoni in overdrive e distorsione mi hanno convinto più di quelli del Roland, il quale dalla sua ha però una costruzione che sembra veramente a prova di bomba, nonché il loop per gli effetti e, notevolmente, un chorus e un delay completamente indipendenti (nel Vox si possono usare insieme, ma in quel caso la profondità del chorus è fissa). Per la questione delle potenze in entrata e in uscita sul Vox continuerò a chiedere: io propendo per l'ipotesi che siano state misurate due quantità concettualmente diverse in due maniere strumentalmente diverse, poi magari c'entra pure che il VT40+ è un amplificatore in classe D (che nun so manco che vôr dì però magari qualcun altro la può trovare un'informazione utile). |
classe d ma queso sembra violare un pò di leggi della fisica continua a non essere chiaro. Comunque mi confermi le impressioni che avevo avuto nei video ovvero il roland sembra "suonare" meglio.
E' possibile che il vox abbia il problema dei settaggi ? Ovvero ha così tante opzioni in più che in realtà andrebbe settato bene. A livello di volumi di uscita come sono messi ? |
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Il volume a 40 watt mi è sembrato confrontabile: teniamo però conto che il Roland ha un pulsante per passare da 40 watt a 6 watt (e viceversa) mentre il Vox ha una manopola per regolare la potenza da 0 a 60 watt. |
La differenza, secondo me, sta nel fatto che il Roland è più dinamico, per quanto possa essere dinamico un transistor. Lo notai confrontando il mio Cube 60 con un Vox della stessa serie di quello da te provato, ma 30W (non dovrebbe cambiare nulla, a livello di circuitazione).
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Io sono di questo avviso: se lo strumento NON presenta gravi difetti quali
ammaccature parti che si staccano manici a banana segni di incauto utilizzo in negozio* tenendo presente che il suono ti piace e te la senti in temini di peso, feeling (anche il colore e qualche dettaglio su cui ti può cadere l'occhio!), allora è comprabilissima perchè ad altri problemucci si può porre tranquillamente rimedio. La personalizzazione dello strumento potrebbe richiedere necessariamente ulteriore esborso, ma non è detto che su una Gibson da 2000 euro non ci sia bisogno di intervenire. Ad esempio se ti piace l'accoppiata JB 59 non ci sono altre storie, si montano anche se lo strumento è stato usato da Bernie Marsden (perchè in questo momento sto ascoltando i Whitesnake del periodo in cui suonava lui con la LP). * Vorrei aprire una parentesi: purtroppo nonostante la sorveglianza del personale e i cartelli gli strumenti sono esposti all'utilizzo da parte del pubblico del negozio di turno. Provano, riprovano, cambia continuamente l'umidità, poi non hanno le mani pulite e depositano sporcizia, le corde si arrugginiscono, la posizione sospesa poi potrebbe anche stirare un po' il manico, arriva quello con la mano pesante che invece di suonare zappa, il capotasto perde lubrificazione e allora non tiene l'accordatura... insomma una serie di situazioni che rischiano di peggiorare la condizione di uno strumento. |
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E se puntassi su una Orange Micro Terror? E' testatina + piccola cassa da 20W semivalvolare. E un Epiphone Junior da 5w valvolare? O un ferro vecchio tipo un Marshall Lead 12 degli anni 80? (no fare troppo conto dei mei consigli, non mi piacciono gli amplificatori moderni ricchi di gingilli) |
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A questo livello, credo che un amplificatore a transistor "tutto in uno" sia più economico e robusto, e altrettanto sfruttabile (da me) di un valvolare a cui associare effetti a pedale. Degli Orange sento parlare molto bene: ma personalmente li devo ancora provare. Il nostro armonicista ha un clone Harley Benton dell'Epiphone GA5, e devo dire che non è male. |
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A sfavore del Cube 40XL hanno giocato un crunch che ci è piaciuto di meno (noi facciamo blues) e un cavo di alimentazione che esce direttamente dal corpo e soprattutto non ha la messa a terra! (Io non vivo in Italia, e la situazione nel Bel Paese potrebbe essere diversa.) Comunque il Roland rimane un signor amplificatore, pensato forse davvero più per un professionista che si muove molto per piccoli locali che per un principiante o un hobbista: basti pensare alla robustezza costruttiva, che include una meravigliosa grata in acciaio anti-gatto davanti all'altoparlante :sborone: Il Vox, dal canto suo, è di concezione decisamente più moderna, più ricco (e complesso!) del Roland, e con la gran comodità della potenza in uscita regolabile con una manopola anziché solo con un pulsantino come sul Roland, per cui se con 40 watt copro il bassista ma con 6 vengo coperto dall'altro chitarrista posso portare a 20 e stare tranquillo :) |
Perfetto, grazie per la recensione. Ma hai provato a metterlo alla massima potenza ? Ovvero si riesce ad ottenere quel famoso boost in watt dichiarato (sempre che ti sia possibile verificarlo )?
Comunque la scelta di un combo a transistor piuttosto che di un piccolo valvolare è la stessa che ho fatto io a suo tempo: per un hobbysta è preferibile forse avere più possibilità di variazioni di suono (senza usare cento pedali) anche se probabilmente sacrifichiamo un pò di qualità del suono, ma approvo. |
A potenza massima lo metterò quando potrò, verosimilmente in una delle future prove con il gruppo: nel mio appartamento, oltre un certo volume non voglio andare... i rapporti con il vicinato sono importanti!
Ho scoperto di avere a disposizione tre varianti (standard, special e custom) per ciascuno degli undici modelli base di amplificatore: stando al manuale, l'opzione US Blues - Standard corrisponde a "un combo 4x10 del 1959 che era stato originariamente progettato per il basso"... e ti credo che ci era piaciuto! :) In compenso, sperimentando con l'amplificatore, ho scoperto un'altra magagna della Vintage: Il selettore ora funziona correttamente. Invece, i potenziometri sono invertiti: quelli vicino alle corde regolano il pickup al ponte, e quelli vicino al bordo quello al manico! :eek: (Non me ne ero accorto prima, perché con l'amPlug metto tutte e quattro le manopole della chitarra a metà corsa, e regolo il volume in cuffia dall'amplificatorino.) Comunque, come nel caso precedente, la cosa non dovrebbe essere insormontabile: potrei addirittura lasciarlo così, e far rifare direttamente tutta l'elettronica quando cambio i pickup... se cambio i pickup... |
Secondo me hanno montato tutto al contrario, nel senso che non sono sbagliate le saldature ma il verso dei selettori e delle manopoline, in teoria aprendo il vano dovrebbe bastare semplicemente spostare nella giusta sede i potenziometri a meno che non sono invertiti anche i versi.
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Mi perdonerete il doppio post ma stasera mi sono cimentato nel suonare sopra backing track giusto per sudare un pò di più e devo dire che effettivamente è un gran bel divertimento suonare con musica di accompagnamento per chi come me è letteralmente "solitsta" :banned: ;
per la cronca mi sono divertito con Die to live del buon Vai (visto che è in Italia e che sto studiandola da un pò di tempo) e non è uscita male da ciò che mi sembrava di sentire, un buon feeling. Poi Glasgow Kiss di Petrucci ma mi sono accorto che cammina ancora troppo per me (con l'uso di guitar pro ho visto che le note sono a 207, se le scendoa 190 vado bene ma alla sua velocità sono fuori giri ed ancora non tocco gli assoli :doh: ) oltre ad essermi accorto che sbaglio di sicuro un passaggio perchè perdo il tempo. Infine si va su Criyn, the extremist, the mistycal potato head groove thing ecc del mio buon Satriani e comprendo la differenza tra replicare e SUONARE la chitarra :cry: :tapiro: Devo dire che però è stato dannatamente divertente, non so se sia possibile pubblicare i link di un paio di siti che mettono online queste tracks ma potrebbe essere utile anche per altri. Adesso vado a strizzare la canotta e presumo mi servirà un canotto..... |
Eheh anche io qualche tempo fa mi mettevo a suonare sopra le backing track dei solisti; è veramente divertente se si è in forma :) e sentir suonare le proprio mani in maniera simile a quella di chitarristi famosi ti da anche grande motivazione !
Io ormai non faccio esercizi da più di un anno e mi è anche passata la voglia di imparare assoli tremendi stile quelli di Petrucci. Devo dire che Glasgow Kiss è un'ottima canzone per allenare la mano, ci sono un sacco di parti interessanti; l'assolo paradossalmente mi sembrava la parte più facile della canzone visto che le parti veloci erano tutte in legato/tapping :D Una volta mi ero messo a studiare l'assolo di erotomania ma ho dovuto lasciar perdere, era disumano : gruppi di cinquine in plettrata alternata a 160bpm :sofico: |
In realtà essendo piuttosto grezzo nello stile è un ottima fonte di studio: innanzitutto la plettrata visto che io praticament so fare solo quella alternata mentre tutta la fase di non assolo richiede spesso una pennata a mo' di sweep e l'ho trovato utile. Poi le parti di tapping non dovrebbero essere troppo complesse da quello che ho visto mentre con i legati vale il discorso fatto sopra, è una tecnica che devo migliorare ed imparare bene quindi sarebbe ottimo. Poi come sempre , anche se ho guitar pro, mi piace imparare "ad orecchio" e in visione anche se sugli assoli sarà impossibile. Comunque Glasgow kiss è quella che mi piace di più dell'album, l'ho trovata più personale (anche damage control è bella) mentre le altre troppo influenzate nello stile da Vai e Satriani.
L'interesse comunque è anche nel vedere effettimvamente la differenza di suono come dicevo prima, replicare una canzone può essere più o meno facile ma avere il giusto feeling ed il giusto tono è un altro paio di maniche e con l'accoompagnamaento delle track risalta in maniera vistosa, devo dire che è davvero un ottimo esercizio. |
Ma tu intendi la pennata sweep per il motivo principale ? Perché Petrucci fa in pennata alternata anche quello :) infatti a me risultava difficile il riff principale visto che in pratica bisognava andare a fare un arpeggio in pennata alternata pescando le note sempre su corde diverse.
L'assolo mi è risultato più semplice del resto della canzone perché, anche se è veloce, è quasi tutto in legato. Ovviamente come dici tu è un ottimo allenamento e poi è anche musicalmente fantastico :D Fai benissimo ad imparare ad orecchio ! Le tab che si trovano su internet non sono per niente affidabili. Meglio allenare l'orecchio e suonare con il proprio stile. Secondo me le tab vanno bene per iniziare a suonare la chitarra, da un certo punto in poi fanno più male che altro :stordita: Sono d'accordo con te: far suonare la chitarra come si deve è veramente la parte più difficile. Suonare le stesse note dei chitarristi famosi è semplice, ma non è altrettanto semplice farle suonare allo stesso modo. Sì anche per me Glaskow Kiss è la più bella dell'album. Da grande appassionato di Petrucci (è il mio chitarrista preferito) devo dire che l'album solista mi piace veramente poco. Preferisco il lavoro che fece con Rudess in "an evening with John Petrucci & Jordan Rudess". Se non l'hai mai sentito ascolta questa: http://www.youtube.com/watch?v=LZWr4AR5NFc |
Grazie per il link, per me Petrucci è un mondo sconosciuto quindi non conosco bene la sua produzione eccetto qualche passaggio con i DT. Per i passaggi in sweep intendo esattamente la parte inziale che in effetti faccio quasi tutta in alternate picking andando in "discesa" ma in risalita se non lo faccio a mò di sweep picking non riesco ad avere fluidità. Poi mi sono accorto che in ripresa fa una variazione del motivo principale che non avevo considerato e la cosa bella e che elimina un paio di note creandomi molta più difficoltà che se vi fossero...ci devo un pò lavorare ancora.
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Ragazzi, non c'entra niente ma devo sfogare il mio entusiasmo :asd: ieri sera sono andato a vedere i mitici Toto in tour a Padova per il 35º anno di attività...un concerto pazzesco, pazzesco, pazzesco!
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Beh anche se in senso lato direi che Lukather c'entra MOLTO con la chitarra, posso immaginare che bel concerto. Quest'anno però sono fortuato anche io per l'estate verranno Paco de Lucia, Tuck and Patti, Brian Mai e Mike Stern per citare i più famosi. Devo solo decidere come gestire le finanze.
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Che assoli ragazzi, che assoli. Altro che Satriani e compagnia...Lukhater se li mangia a colazione :sofico: Inviato da mio iPhone usando Tapatalk |
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chissà che spettacolo di concerto però :) @skadex : se ti piace lo stile di Petrucci e cerchi esercizi per migliorare la tecnica allora vai su youtube e cerca Rock Discipline. Un video didattico che è considerato come la bibbia per gli shredders :D |
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Petrucci non è tra i miei graditi ma questo non significa che non lo apprezzi. Sapevo del suo metodo ma io mi sono esercitato un pò con questo a suo tempo ed utilizzo alcuni suoi esercizi qui indicati per il riscaldamento o comunque per migliorare alcune cosine:
http://www.youtube.com/watch?v=fbGO7...D300A5EB0EC079 c'è buona parte anche di alcuni suoi fraseggi dell'album Suspended Animation ; per la gioia di DarthFeder il mio preferito in assoluto (mi trovo molto più in sintonia con lui) è proprio Satch :asd: |
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E' molto probabile che mi sbagli perché di metodi non ne conosco molti. Io ho visto un paio di metodi della Lizard, uno di Giacomo Castellano, uno di Stetina, Rock Chops di Ritchie Kotzen e vari video di Paul Gilbert. |
Seganlo qui , anche se leggermente ot, che su steam è in offerta Rocksmith a 9 euro circa; ho potuto provare il gioco a casa di un mio amico che tra l'altro non aveva il cavo ma una cosa tipo i guitar link ed i modelli sonori erano davvero notevoli (devo ammettere forse meglio di quelli stile guitar rig, almeno di quelli default) anche se il gioco potrebbe essere davvero frustrante per chi già suona da un pò (non sono disponibili le canzoni intere dall'inizio ma ti costringe a seguire facendo una nota ogni tanto senza contare l'inversione delle corde nelle sequenze).
Tuttavia è interessante. |
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Semplice, è stile i guitar hero delle consolle ma si usa la chitarra elettrica reale (io ho usato una delle mie ibanez e la squier per prova e nonstante non siano in lista funzionano perfettamente); mano a mano che vai avanti nel gioco (tipo giovane chitarrista che impara e fa concerti) sblocchi nuovi amplificatori, pedali e tutto l'ambaradan che sappiamo oltre a canzoni più o meno famose da replicare. Come detto sono rimasto sorpreso dal suono che sono davvero notevoli anche nei soli ed in particolare nelle canzoni si ha esattamente il tono giusto della stessa.
Unica nota: o si ha il cable tone orgininale di rocksmith (che costa tra i 30 e 40 euro circa mi pare) o si deve usare oggetti tipo i guitar link berhinger ma a quanto ho capito occorrono mod per farlo funzionare correttamente quindi occhio prima dell'acquisto eventuale. |
Il cavo ubisoft costa 25€...boh mi tenta! Ma non ha un gran repertorio e le canzoni extra in steam costano 3€
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