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però non capisco una cosa: Per usare questa formula io devo conoscere la primitiva di quella funzione, e io non la conosco. O magari siccome hai spostato dx a sinistra cambia qualcosa? Cioè terra terra il valore in 1- quant'è? Perchè il fatto che sia limitata lo capisco anche in altro modo, usando il teorema del confronto ad esempio. A me è venuta un'idea: io te la dico e poi tu mi dici se è giusta o sbagliata. Io costruisco una funzione asintotica polinomiale usando Taylor, e poi integro quella per vedere il comportamento in 1. A me interessa capire una cosa: La derivata è -INF quindi la funzione punta a sud. Ma come faccio a capire se si ferma e tange l'asintoto verticale o prosegue per -Inf scusami eh, ma mi son perso le esercitazioni di venerdi e giovedi e già non ci sto piu a capire nulla. |
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Chiaramente, quelli che in un'equazione sono parametri in altre equazioni possono essere incognite, ma questa è un'altra storia :) |
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come è stato scritto sopra se ci limitiamo al caso delle equazioni(algebriche o differenziali) un paramento è un elemento che si considera noto quando si calcola la soluzione dell'equazione... ma si usa solo in quest'ambito il termine "parametro"?! sto cominciando a pensare che la differenza sia più o meno questa: variabile: simbolo metalinguistico sostituibile. incognita di equazione: variabile che è vincolata ad assumere il valore che soddisfa l'equazione (o eventualmente i valori) parametro: variabile il cui valore si considera noto durante il calcolo della soluzione di una equazione :mc: |
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Notoriamente, se F ha l'espressione qui sopra, e x è nell'insieme di definizione di f, allora che è quello che ho scritto io. Quote:
Esiste invece il limite del valore di F(x) per x che tende a 1 da sinistra. Quote:
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Personalmente sono convinto che esista; però non l'ho ancora calcolato :fiufiu: |
avevo aperto questo topic http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1436863 ma lo riprongo qui
Domani ho l'orale di Analisi LA e potrebbe chiedermi uno di questi 3 esercizi che nn ho fatto allo scritto. 1) f è una funzione di domino R a volori in R ![]() f è concava in ]-inf,0] e convessa in [0,+inf[ Vorrei sapere come ci si arriva a questo risultato 2) ![]() La successione ![]() Sulle successioni proprio nn ho capito un cavolo!! 3) ![]() il risultato è 4/15 Per il punto 3) avrei anche risolto però vorrei sapere se qualcuno conosce una procedura per risolvere integrali di questo tipo ma cn esponenti maggiori. Sul libro di analisi ne parla ma si capisce molto poco, so applicare bene o male il metodo ma nn saprei spiegarlo benissimo. Per il punto 2) dovrei averlo risolto, tanto l'integrale viene 2 e facendo il limite per n che tente a +infinito viene come risultato +infinito o -infinito a seconda di n (se è pari o dispari). è corretto? Il problema grosso c'è l'ho cn il primo esercizio. Svolgere l'integrale mi sembra impossibile, ma sfruttando il teorema fondamentale del calcolo integrale riesco a calcolarmi la derivata seconda di f e mi viene f''(x)=-e^(3x^2)*(2+6x^2) ma nn penso che sia giusto perché così x è sempre elevato alla seconda e quindi nn cambia se è maggiore o minore di zero. Come si svolge sto esercizio??? Spero qualcuno possa aiutarmi entro domattina |
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Deriva un'altra volta: Tale derivata seconda è evidentemente ovunque negativa, quindi la funzione è concava in tutto IR. Quote:
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Riscrivi: Poni t = cos(x) e integra per sostituzione. |
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In pratica, se hai un fattore (sin x)^(2k+1), lo riscrivi come (1-cos^2 x)^k * sin x; analogo se hai una potenza dispari del coseno. Quote:
Per cui, se s = cos x, allora ds = ... |
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Però si può dimostrare che esiste, in questo modo qui. Anzitutto, l'integrando è somma di un polinomio, e di una quantità negativa in (0,1). L'addendo polinomiale non dà problemi. L'addendo con l'integrando negativo, è monotono strettamente decrescente; e ci soffermiamo su quello. Ora, se F, definita su (a,b) a valori reali, è monotona decrescente in (a,b) e ivi dotata di estremo inferiore reale, allora ci si rende conto facilmente che esiste Questo, per lo stesso motivo per cui una successione monotona decrescente limitata inferiormente converge al suo estremo inferiore. (Usa il Teorema Ponte se non ti ci raccapezzi.) Considera quindi Dato che exp(-t)<=1 e log(1-t)<0 per t in (0,1), in tale intervallo hai L'ultimo integrando ha una primitiva esplicita, monotona decrescente in (0,1), e che converge a 0 per tau-->0. Grazie a questo, puoi stimare F(x) dal basso. |
Cosa si intende per...: differenziale logaritmico di una funzione?
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In che contesto è venuta fuori questa espressione? |
per esempio nelle equazioni che descrivono le onde d'urto e le relazioni di flusso isentropico, P1/P2 Po1/Po2 T1/T2 e così via... si hanno espresisoni complicate e poi i lucidi dicono: sviluppando logaritmicamente si ha... :sofico:
Nessuno ha chiesto cosa fosse e mi chiedevo se fossi io ignorante o nessuno ha chiesto per paura di fare una figuraccia con gli altri:cool: |
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errata corrige: differenziando logaritmicamente...
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Grande ZioSilvio, grazie mille. E scusa se il mio linguaggio è stato povero, non si ripeterà mai piu! |
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(Senza contare che hai F(x) >= qualcosa, quindi se qualcosa va a -oo F(x) può fare quello che gli pare.) |
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Nella seconda equazione però dovrebbe essere dp/p0 invece di dp/p, o sbaglio? L'espressione "differenziata logaritmicamente" però sembra far pensare che prima abbiano fatto un logaritmo e poi abbiano derivato, anche se non ne vedo il motivo... (forse gamma dipende da M) EDIT: o forse ho scritto qualche cavolata :stordita: ... prova questo link |
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Se f è una funzione "abbastanza buona", la sua derivata logaritmica è e il suo differenziale logaritmico è La derivata logaritmica è importante in Analisi complessa, perché (se ricordo bene; confesso di essere un po' arrugginito) dà informazione sulla distribuzione degli zeri e dei poli. Inoltre, si comporta "naturalmente" rispetto alle operazioni comuni: ad esempio, la derivata logaritmica di un prodotto è pari alla somma delle derivate logaritmiche. Ulteriori informazioni su PlanetMath. |
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