psico88 ho fatto la maturita scientifica, con indirizzo scientifico l`anno scorso, e l`esame, ti posso assicurare non c`entrava nulla con quelli degli anni passati ( infatti ho preso 15, ho risolto 7 quesiti sui 10 proposti e sono uscito 1 ora prima :asd:).. molto piu facile. ti auguro che sia cosi anche quest`anno.
Oltretutto, una voce di corridoio vuole che il figlio del ministro dell`istruzione studi a torino, e abbia la maturita quest`anno............................... |
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
Il compito dell'anno scorso non era difficile, confermo. Quanto al figlio del ministro... quanto al figlio del ministro mi astengo dal commentare! :ciapet: |
Quote:
Per trovarlo, puoi considerare la parabola y = -x^2 e ruotarla rispetto all'asse delle ascisse (retta y = 0)... Più esattamente, ti basta calcolare l'integrale da 0 a rad6 di x^4 e moltiplicare per pi il risultato; successivamente, il volume così trovato va sottratto a quello del cilindro di raggio 6 e raggio rad6, ed ottieni il volume richiesto. Pensaci e fammi sapere. ;) |
Quote:
:confused: |
Quote:
Adesso usa la rappresentazione del laplaciano in coordinate sferiche, per calcolare quello di 1/r... |
grazie mille per la pazienza!
Quote:
invece nel libro risulta uguale a -4 pi, non 0 :cry: :cry: |
Quote:
Comunque è possibilissimo che abbia sbagliato io, non sarebbe neanche la prima volta... |
d@vid, prova a usare l'identità secondo cui il laplaciano di f è uguale alla divergenza del gradiente di f. Dovresti ottenere l'integrale di volume della divergenza del gradiente di 1/r, che è uguale al flusso del gradiente di 1/r attraverso la superficie che circonda il volume. In coordinate sferiche dovrebbe rimanere semplice perché la normale alla superficie è proprio lungo r. Facendo i conti a memoria dovrebbe rimanere (-1/R^2)*(R^2)sin(theta), integrato in d(fi) e d(theta) tra 0 e 2pi e tra 0 e pi come al solito...questo dovrebbe fare appunto -4pi.
Mi spiace ma questo browser non visualizza il LaTeX e non riesco a esprimermi in modo più umano, spero che l'idea sia comprensibile e soprattutto che non sia una scempiaggine...:D In ogni caso il "problema" è nell'origine, 1/r è una funzione armonica ovunque altrimenti, quindi che il laplaciano ti vada identicamente a zero è normale... |
Quote:
Usando le distribuzioni invece si ottiene: cioè una delta di Dirac centrata nell'origine O. E' facile ottenere questo risultato pensando all'analogo fisico con cariche elettriche: 1/r è 4п volte il potenziale di una carica negativa unitaria, e il suo laplaciano è la distribuzione di cariche (carica puntiforme => delta di Dirac). Quote:
|
Quote:
Quote:
|
Quote:
Colpa del docente, ovviamente, ma purtroppo la realtà è quella. :boh: Cmq son contenta di non aver scritto scempiaggini, ormai la memoria perde colpi :old: e devo ricavare a mente almeno una bozza dei passaggi...:D |
Quote:
Quote:
Quote:
ps grazie mille a tutti!!! |
Quote:
Una funzione fondamentale su Omega, è una funzione infinitamente derivabile a supporto compatto contenuto in Omega. Ricordiamo che il supporto di una funzione è la chiusura dell'insieme dei punti in cui è diversa da zero. Lo spazio delle funzioni fondamentali su Omega viene indicato come D(Omega). Su tale spazio si definisce una topologia, dicendo che u{n} converge a u se 1) esiste un compatto K che contiene i supporti di tutte le u{n}, e 2) per ogni operatore di derivazione D si ha Du{n}-->Du uniformemente in Omega. Lo spazio D'(Omega) dei funzionali lineari e continui su D(Omega), viene detto spazio delle distribuzioni su Omega. Ogni funzione f localmente sommabile (ossia, integrabile secondo Lebesgue su ogni compatto contenuto in Omega) "è" una distribuzione su Omega, o meglio, viene identificata con la distribuzione Tf data da dove <T,u> è il valore della distribuzione T sulla funzione fondamentale u. Se inoltre n=1, f è derivabile, e la derivata prima è localmente sommabile, allora integrando per parti trovi Si definisce allora la derivata di una generica distribuzione T rispetto alla variabile x{j} per mezzo della relazione |
grazie Ziosilvio, impeccabile come sempre!! :)
|
Quote:
Ora provo a ritoccare... EDIT: fatto (spero...) |
Quote:
;) |
Salve,
potete spiegarmi come risolvere questi tre esercizi a crocette? http://img518.imageshack.us/img518/635/hwap4.jpg grazie |
Quote:
Nel primo caso, tra le equazioni proposte solo la B è quella di una parabola passante per (-1, 0); nel secondo, ti basta ricordare che il vertice ha la stessa ascissa del fuoco e si trova a mezza strada tra fuoco e direttrice; nel terzo, la parabola non è unica poiché tutte quelle della forma: y = a(x -1)(x+1) (con a non nullo) soddisfano le condizioni poste... Ho tanto sonno ma credo di aver letto bene i quesiti... :Prrr: |
EDIT
|
salve
qualcuno sa darmi lo sviluppo in serie di potenze di exp2a lo stesso tipo di sviluppo che per exp(a^2) porta a (a^j)\(j\2)! Dovrebbe essere lo sviluppo di Taylor Grazie |
in pratica quello che vorrei sapere è qualcosa sulla convergenza di questo oggetto per j-->inf.
Vj+1 =[[2J+2(L+1) -p] X Vj ] \ (J+1)(J+2L+2) mi viene da pensare che vadano come i coefficienti di exp2a AIUTOOOO!!! |
Quote:
allora Quote:
Puoi confermare? |
confermo
(inoltre scusa l'ignoranza ma dove si piglia sto latex?) |
secondo il mio conticino dovrebbe differire da exp2a per una costante. confermi?
|
Quote:
Ora, quali che siano L e p, il secondo membro è rapporto di un polinomio di primo grado, e uno di secondo: per cui converge a zero. In particolare, da un certo J in poi, tale quantità è in valore assoluto minore di 1, quindi da quel J in poi la successione |V{j}| è monotona strettamente decrescente. Dato che il rapporto tra i valori assoluti di due termini successivi diventa sempre più piccolo, tale successione non può che convergere a zero. Quote:
Poi: si impara, e si usano delle distribuzioni apposite, che contengono il compilatore e le macro. Per Windows, c'è MikTeX. |
Ziosilvio attendo il tuo parere illuminante.
|
perchè a me è stato detto che per j-->inf si comporta come exp2a e quindi diverge?
|
allora ascoltami cerco di spiegarmi meglio.
Ti parlo di un'altro caso che so per certo. Aj+2\Aj = (t-1-2L)\(L+1)(L+2). Per L grande = circa = 2L\L^2 = 2\L Scrivo ora lo sviluppo in serie di Taylor di exp(u^2) exp(u^2)= 1 + u^2 + u^4\2! + u^6\3! + ... + u^L\(1\2)! + (u^(L+2))\(L\2+1)! + ... Ora Aj+2\Aj è il rapporto tra due termini successivi di una serie utile a definire una certa funzione H(u) che si sta cercando mediante il metodo di Frobenius. esso vale 2\L come si è visto. Calcolo analogamente il rapporto tra due termini successivi nella serie per exp(u^2). Esso vale nell'approssimazione per L grande: [1\(L\2+1)!] \ [1\(L\2)!] = [(L\2)!] \ [(L\2+1)!] = [(L\2)!] \ [(L\2+1)(L\2)!] = 1\(L\2+1) = circa = 2\L ANCORA Questo risultato mi permette di affermare che i termini di elevata potenza di u nella serie per exp(u^2) possono differire dai corrispondenti termini nella serie per H(u) alpiù per una costante che si cancelli nel rapporto tra termini successivi. allora H(u) è esprimib9ile come il prodotto di una costante per exp(u^2). Detto ciò io vorrei cercare l'analogo per il rapporto tra i termini successivi Vj+1\Vj secondo l'espressione che ho detto prima |
Quote:
Se ti serve il comportamento della successione V{j}, quella converge a zero. Se ti serve il comportamento della successione V{j}+1/V{j}, le cose sono un pochettino più complicate. Infatti, se V{j} va a zero da una stessa parte, ossia se per ogni j abbastanza grande si ha V{j}>0 o V{j}<0, allora V{j}+1/V{j} diverge positivamente o negativamente. Di fatto, dato che i due polinomi del rapporto hanno entrambi coefficiente direttore positivo, il rapporto tra due V{j} consecutivi ha segno positivo per ogni j abbastanza grande, e quindi quei V{j} sono o tutti positivi o tutti negativi. |
scusami ma purtroppo io voglio capire soltanto questo:
visto l'esempio che ti ho portato su Aj ripetendo lo stesso ragionamento sulll'altro caso (quello di Vj) quale è secondo te le funzione analitica che gli corrisponde (cioè come ad Aj corrispondeva exp(u^2) ) . |
Quote:
Confermi? |
più o meno...
|
diciamo si
|
Quote:
... forse vuoi qualcosa di più, tipo o no? |
si mai io parlo di sempre una stessa costante...che si cancella nel rapporto tra 2 coefficienti successivi ...è il metodo usato dal mio libro "Quantum Physics"
|
perchè nell'esempio che ti ho portato io dati i primi termini dello sviluppo se ne fai il rapporto tra il 2° ed il 1° termine (quindi non per L Grande) e lo paragoni al rapporto tra il 2° ed il 1° termine dello sviluppo di exp(u^2) che vale u^2 di certo non puoi affermare che questi differiscano x una costante dato che sono pesce e carne, perlomeno dovresti trovare una costante apposita per ogni rapporto tra termini successivi .
|
Quote:
|
Quote:
Né ho confidenza con il metodo di Frobenius, quindi non so se riuscirò a dare una risposta in tempi brevi... |
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 11:48. |
Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Hardware Upgrade S.r.l.