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Ziosilvio 20-11-2010 15:07

Quote:

Originariamente inviato da error 404 (Messaggio 33705027)
'giorno.

Avrei una domanda: sto ripassando le equzioni con valore assoluto, però mi sono impantanato in questa |2x-x^2|=x. Potreste aiutarmi? Grazie

Innanzitutto devi avere x >= 0, perché la stai uguagliando al valore assoluto di qualcosa.
Dopodiché puoi portare fuori un valore assoluto di x, e riscrivere: |x| * |2-x| = x.
Per x=0 l'uguaglianza è verificata.
Per x>0 hai x = |x| e puoi semplificare, ottenendo |2-x| = 1. Questo avviene per 2-x = 1 o per 2-x = -1, cioè per x=1 o x = 3.
Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 33705186)
Al principio mi avevano insegnato a considerare i due casi come complementari, ossia mettevo l'uguale della disequazione da una parte sola. Poi però una persona che scrive di matematica mi ha assicurato che matematicamente è più corretto mettere l'uguale in ambedue le disequazioni in quanto la condizione sul valore assoluto si scrive comunque sempre con l'uguale. Chi ha ragione? :stordita:

Confesso di non aver capito la domanda.
A me pare che si stia parlando di una serie di cose diverse.
Una è l'uguaglianza, che richiede l'uguale. (Monsieur de la Palice a parlé :stordita: )
Le altre sono disuguaglianze o su x o sull'argomento del valore assoluto.

kwb 20-11-2010 15:20

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 33707166)
Confesso di non aver capito la domanda.
A me pare che si stia parlando di una serie di cose diverse.
Una è l'uguaglianza, che richiede l'uguale. (Monsieur de la Palice a parlé :stordita: )
Le altre sono disuguaglianze o su x o sull'argomento del valore assoluto.

Se ho ben capito intende dire che le han detto che è più corretto scrivere:
2x-x^2>=0
2x-x^2<=0

Quando le si mettono a sistema...

misterx 20-11-2010 17:53

ciao,
ho un dubbio sui limiti.
Quando devo risolvere un limite, se questo ha una forma familiare posso sostituirlo con un qualcosa di noto come ad esempio il limite notevole:

cos x - 1
--------- = -1/2 per x->0
x^2

ed ho

cos x - (1/x^2)^(1/5)
---------------------- per x->0
3x^2

al posto di cos x posso scrivere -1/2x^2 + 1 e in luogo di (1/x^2)^(1/5) l'equivalente asintotico giusto ?

Fatti i conti il risultato è -7/30 ma non è questo il mio dubbio: il docente ha detto che l'asintotico si comporta bene col prodotto ma male con le somme: cosa voleva dire ?

grazie

ChristinaAemiliana 20-11-2010 18:08

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 33707166)
Confesso di non aver capito la domanda.

Sì, in effetti l'ho posta malissimo...stavo facendo le solite millemila cose in parallelo. :stordita:

Allora, le cose sono andate così. Un giorno guardavo una dispensa di ripasso di matematica per l'università insieme a qualche persona che aveva bisogno di rinfrescare quei concetti e, arrivati al capitolo sulle disequazioni col valore assoluto, la dispensa proponeva il classico schemino mnemonico del tipo che risolvere |f(x)|=g(x) equivale a risolvere i sistemi {f(x)>=0 e f(x)=g(x)} e {f(x)<0 e -f(x)=g(x)}. Passa un tizio che è un matematico (almeno credo :stordita:) e dopo aver dato un'occhiata commenta che il 2o sistema dovrebbe essere scritto {f(x)<=0 e -f(x)=g(x)} (con l'uguale nella disequazione). All'obiezione secondo cui però in quel modo è come considerare lo stesso caso due volte, e che di solito l'uguale si mette da una parte sola (indifferentemente), lui risponde che così facendo si violenta la definizione di valore assoluto (e se ne va con l'aria di chi ha detto una cosa ovvia e banale ma rivolgendosi a gente senza speranze, percui nessuno ha avuto il coraggio di chiedere lumi). :asd:

Io devo confessare che non ho capito cosa volesse dire, perciò chiedevo...:mc:

Lampo89 20-11-2010 19:00

Quote:

Originariamente inviato da misterx (Messaggio 33708542)
ciao,

il docente ha detto che l'asintotico si comporta bene col prodotto ma male con le somme: cosa voleva dire ?

grazie

Se hai due funzioni f(x) e g(x), le quali hanno la proprietà: f(x) ̴ f(x') e g(x) ̴ g(x') per x->x0, in genere non vale che f(x)+g(x) ̴ f'(x)+g'(x) per x->x0. E' questo il motivo per cui di solito si usano gli opiccoli nel calcolo dei limiti, per cui non esistono questi problemi. Quel limite non mi quadra

goldorak 20-11-2010 19:18

Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 33708661)
Sì, in effetti l'ho posta malissimo...stavo facendo le solite millemila cose in parallelo. :stordita:

Allora, le cose sono andate così. Un giorno guardavo una dispensa di ripasso di matematica per l'università insieme a qualche persona che aveva bisogno di rinfrescare quei concetti e, arrivati al capitolo sulle disequazioni col valore assoluto, la dispensa proponeva il classico schemino mnemonico del tipo che risolvere |f(x)|=g(x) equivale a risolvere i sistemi {f(x)>=0 e f(x)=g(x)} e {f(x)<0 e -f(x)=g(x)}. Passa un tizio che è un matematico (almeno credo :stordita:) e dopo aver dato un'occhiata commenta che il 2o sistema dovrebbe essere scritto {f(x)<=0 e -f(x)=g(x)} (con l'uguale nella disequazione). All'obiezione secondo cui però in quel modo è come considerare lo stesso caso due volte, e che di solito l'uguale si mette da una parte sola (indifferentemente), lui risponde che così facendo si violenta la definizione di valore assoluto (e se ne va con l'aria di chi ha detto una cosa ovvia e banale ma rivolgendosi a gente senza speranze, percui nessuno ha avuto il coraggio di chiedere lumi). :asd:

Io devo confessare che non ho capito cosa volesse dire, perciò chiedevo...:mc:

Eh no, se g(x) < 0 l'equazione non ha alcuna soluzione. :Perfido:

misterx 20-11-2010 20:25

ciao,
quando si parla di asintotici e di limiti notevoli significa parlare degli sviluppi di taylor vero ?

http://www.math.it/formulario/sviluppiMcLaurin.htm

In secondo luogo nn caoisco da dove rrivano limiti di questo tipo:

lim log(1+f(x)) / f(x) = 1
x->alfa

quando invece nei formulari trovo sempre
lim log(1 + x) / x = 1
x->0

grazie

Bandit 22-11-2010 13:52

ragazzi ciao a tutti spero in un vostro aiuto illuminante

ho questa espressione V= V1 cos(w1t)+ V2 cos (w2t)
he vado a sostituire in questa non linearità a1V+a2V+a3V ed ottengo
a1V= a1V1 cos (w1t) + a1V2 cos(w2t)

per quanto riguarda il secondo termine
a2V^2= a2 ( V1 cos(w1t)+ V2 cos (w2t) )^2
però svolgere il quadrato non mi basta poichè dovrei avere dei termini con argomenti di coseno pari a (2w1t) , (2w2t), (w1+w2) , (w1-w2)
mi dite quale formule posso utilizzare?

goldorak 22-11-2010 14:32

Quote:

Originariamente inviato da Bandit (Messaggio 33723090)
ragazzi ciao a tutti spero in un vostro aiuto illuminante

ho questa espressione V= V1 cos(w1t)+ V2 cos (w2t)
he vado a sostituire in questa non linearità a1V+a2V+a3V ed ottengo
a1V= a1V1 cos (w1t) + a1V2 cos(w2t)

per quanto riguarda il secondo termine
a2V^2= a2 ( V1 cos(w1t)+ V2 cos (w2t) )^2
però svolgere il quadrato non mi basta poichè dovrei avere dei termini con argomenti di coseno pari a (2w1t) , (2w2t), (w1+w2) , (w1-w2)
mi dite quale formule posso utilizzare?

Se vuoi linearizzare una potenza di seno o di coseno (oppure una somma di potenze di seni e coseni) la formula di de moivre insieme al binomio di newton e' d'obbligo.
Codice:

sin x = (e(ix)-e(-ix))/2i

cos x = (e(ix)+e(-ix))/2

(a+b)^n = Somma (k=0,n) [ C(n,k) * a^k*b^n-k],
C(n,k) coefficiente binomiale, n intero, a,b complessi

Altrimenti ti devi imparare tutte le identita' trigonometriche. Si puo' fare ma e' piu' semplice imparare 3 forumule che 20. :p

misterx 23-11-2010 16:08

ciao,
ma la mia domanda precedente era corretta ?

altra domanda: studiando le derivate il docente dopo aver fornito come calcolare la derivata di:
f(x) = x^alfa
f'(x) = alfa*x^(alfa-1)

dice:
quando avrei problemi qui alfa*x^(alfa-1) ma non qui x^alfa ?
Quando alfa è compreso tra 0 e 1 in quanto starei dividendo, se non ho capito male nella f'(x) per zero: che significa ?

grazie

Ziosilvio 23-11-2010 16:16

Quote:

Originariamente inviato da ChristinaAemiliana (Messaggio 33708661)
Sì, in effetti l'ho posta malissimo...stavo facendo le solite millemila cose in parallelo. :stordita:

Allora, le cose sono andate così. Un giorno guardavo una dispensa di ripasso di matematica per l'università insieme a qualche persona che aveva bisogno di rinfrescare quei concetti e, arrivati al capitolo sulle disequazioni col valore assoluto, la dispensa proponeva il classico schemino mnemonico del tipo che risolvere |f(x)|=g(x) equivale a risolvere i sistemi {f(x)>=0 e f(x)=g(x)} e {f(x)<0 e -f(x)=g(x)}. Passa un tizio che è un matematico (almeno credo :stordita:) e dopo aver dato un'occhiata commenta che il 2o sistema dovrebbe essere scritto {f(x)<=0 e -f(x)=g(x)} (con l'uguale nella disequazione). All'obiezione secondo cui però in quel modo è come considerare lo stesso caso due volte, e che di solito l'uguale si mette da una parte sola (indifferentemente), lui risponde che così facendo si violenta la definizione di valore assoluto (e se ne va con l'aria di chi ha detto una cosa ovvia e banale ma rivolgendosi a gente senza speranze, percui nessuno ha avuto il coraggio di chiedere lumi). :asd:

Io devo confessare che non ho capito cosa volesse dire, perciò chiedevo...:mc:

Non l'ho capito nemmeno io. Ma forse non c'era proprio niente da capire...

sekkia 23-11-2010 17:34

Quote:

Originariamente inviato da misterx (Messaggio 33735655)
ciao,
ma la mia domanda precedente era corretta ?

altra domanda: studiando le derivate il docente dopo aver fornito come calcolare la derivata di:
f(x) = x^alfa
f'(x) = alfa*x^(alfa-1)

dice:
quando avrei problemi qui alfa*x^(alfa-1) ma non qui x^alfa ?
Quando alfa è compreso tra 0 e 1 in quanto starei dividendo, se non ho capito male nella f'(x) per zero: che significa ?

grazie

No, è sbagliato:
0=< alfa =< 1 rientra perfettamente nei casi corretti, infatti:
D(sqrt(x))= D(x^(1/2)) = (1/2)(x^(-1/2))

misterx 23-11-2010 18:28

Quote:

Originariamente inviato da sekkia (Messaggio 33736616)
No, è sbagliato:
0=< alfa =< 1 rientra perfettamente nei casi corretti, infatti:
D(sqrt(x))= D(x^(1/2)) = (1/2)(x^(-1/2))

forse non è derivabile nel punto zero?

sekkia 23-11-2010 18:56

Ah ok ho capito!
Si si scusa nel punto x=0 la derivata non è calcolabile, ma puoi sempre calcolare il lim x->0, che ti verrà un intorno di +inf, che corrisponde infatti alla retta verticale, tangente a y=sqrt(x) per x->0.
In sintesi:
y=sqrt(x) è definita per x>=0 e nel suo dominio è continua. E' derivabile solo per x>0, non x=0. :)

misterx 23-11-2010 18:59

Quote:

Originariamente inviato da sekkia (Messaggio 33737505)
Ah ok ho capito!
Si si scusa nel punto x=0 la derivata non è calcolabile, ma puoi sempre calcolare il lim x->0, che ti verrà un intorno di +inf, che corrisponde infatti alla retta verticale, tangente a y=sqrt(x) per x->0.
In sintesi:
y=sqrt(x) è definita per x>=0 e nel suo dominio è continua. E' derivabile solo per x>0, non x=0. :)

scusa ma non si fa prima a dire che tutte le radici hanno problemi in zero ? :stordita:

sekkia 23-11-2010 20:59

Sì, nessuna funzione y=x^alfa è derivabile in x=0 se 0<alfa<1.

agma 23-11-2010 22:06

Ciao! Sto cercando un'idea per un problema:

supponendo di avere due insiemi di numeri interi di cui se ne conosce la grandezza (ed uno è circa la metà dell'altro), è possibile trovare una funzione invertibile che leghi i due insiemi?

Grazie!

misterx 24-11-2010 07:12

edit

mi sono accorto che la risposta già la sapevo, scusate

goldorak 24-11-2010 07:39

Quote:

Originariamente inviato da agma (Messaggio 33739363)
Ciao! Sto cercando un'idea per un problema:

supponendo di avere due insiemi di numeri interi di cui se ne conosce la grandezza (ed uno è circa la metà dell'altro), è possibile trovare una funzione invertibile che leghi i due insiemi?

Grazie!


Per l'esattezza la "grandezza" di un insieme si chiama cardinalita'.
E la risposta alla tua domanda e' no, se i due insiemi hanno cardinalita' finita (ma non uguale) allora non esiste alcuna funzione inveritibile definita su quei 2 insiemi.

agma 24-11-2010 13:10

Quote:

Originariamente inviato da goldorak (Messaggio 33740628)
Per l'esattezza la "grandezza" di un insieme si chiama cardinalita'.
E la risposta alla tua domanda e' no, se i due insiemi hanno cardinalita' finita (ma non uguale) allora non esiste alcuna funzione inveritibile definita su quei 2 insiemi.

Scusami, mi sono espresso male, sto cercando (se possibile) una funzione in qualche modo invertibile che leghi i due insiemi con cardinalità diversa, ad un terzo insieme di cardinalità superiore alla somma dei due:

z=f(n1; n2)


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 23:07.

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