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Ottimo consiglio :stordita:
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Metodo di gran lunga migliore! @FroZen: Quando fai il flash a caldo basta che i pin dei chip siano appena inseriti, altrimenti l'operazione di swap diventa da brividi perché non riesci a estrarre i chip! :muro: |
Si si certo :stordita:
sul chip "originale" lo estraggo e lo appoggio, boot, tolgo chip originale e "appoggio" quello da flashare. Poi spengo tutto e infilo l'originale duro e fino in fondo di nuovo!!!!! Pare la sceneggiatura di un porno... |
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chissà :D tutto può accadere |
Ieri mi è sfuggito un lotto di MB da riparare:O, potenzialmente possono essere tutte non riparabili, ma a volte può succedere che su 10 ne recuperi anche la metà, il problema fondamentale è se le schede sono state usate per sperimentare (quindi per schifezzarci:muro:), oppure se invece sono state messe via per upgrade o per eventuale problema di funzionamento (vedi condensatori).
Ormai però noto che questi lotti sono abbastanza rari da trovare a prezzi decenti (tra 1 e 3 € a scheda;)), qualcuno chiede per una singola scheda prezzi stratosferici, se poi è qualcosa di extra-old (da 286 a 486) i prezzi sono stellari per il semplice rottame.:sofico: Purtroppo per gli hobbysti ormai c'è ben poco da reperire, anni fa si potevano trovare offerte per tutte le esigenze, tanto che schede al di sotto del skt7 non le prendevo neanche in considerazione, questo discorso vale anche per le schede (non madri) oggi quelle ISA VLB sono costose e anche parecchie PCI.:doh: Insomma credo son finiti i tempi che potevi farti un PC con poco, certo magari era più conveniente comprare un PC usato, piuttosto che autocostruirselo (assemblandolo ovviamente), e forse visto che ultimamente sono spariti parecchi negozi on-line, e la minor quantità di PC assemblati (ormai sono quasi tutti marchiati), il futuro potrebbe essere l'usa e getta, cioè se si rompe si butta perché tanto conviene comprarlo perché è quasi impossibile ripararlo (miniaturizzazione).:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: |
Purtroppo nell' ambito computer vecchi e' successo quello che da sempre succede in tutti gli ambiti del superfluo che invecchiando come prodotti cominciano ad attirare l' interesse prima di pochi appassionati, poi sempre di piu', poi di chi non e' appassionato ma ne vede una eventualità di guadagno e infine chi cerca per poi imho rivendere ovviamente a cifre assurde e creando dei valori totalmente ipotetici "di listino" su componenti che teoricamente nemmeno all' isola ecologica dovrebbero volere. Le ultime volte che mi capitò andare a fiere dell' elettronica dove in tempi remoti poteva capitare qualche occasione, anche componenti che non avevano fondamentalmente alcun valore venivano venduti come se fossero il prototipo unico al mondo. Ovvio che il venditore fa il prezzo che vuole ma tra appassionati ci sarebbe imho una sorta di sintonia, di "buon senso", mentre tra chi lo fa come compra-vendita continua imho la passione c'entra poco e spesso e' anche difficile capire quanto una cosa venduta a caro prezzo possa funzionare o meno.
Poi ovvio, alcuni componenti sono effettivamente "ormai" rari ed e' giusto che abbiano un certo valore ma tra vendere una scheda 3dfx (es.) o una qualsiasi generica no-brand scheda PCI magari qualche S3 Virge o cose simili a centinaia di euro mah.. Tra l'altro il grosso problema che si finge non vedere nell' ambito retrohardware e' che prima o poi tutti i componenti cesseranno di funzionare teoricamente anche solo per deterioramento dei condensatori elettrolitici che sono presenti su praticamente ogni scheda elettronica moderna. Certo si possono cambiare ma il valore e la originalità non sarebbe proprio piu' la stessa se poi il lavoro non viene magari fatto proprio bene. Viene in mente una console come il Game Gear, se anche uno lo trovasse nuovo non aperto con pellicola di plastica, sarebbe nel dilemma che se lo apre perde valore, se non lo apre i condensatori che 99% hanno ceduto il contenuto si staranno "già" probabilmente mangiando la scheda PCB. Era gia' un problema ad inizi anni 2000, figuriamoci vent'anni dopo. |
Io mi sono pentito di aver buttato qualche anno fa, per motivi di spazio, dei vecchi PC (un 286 e dei 486)... ho tenuto solo le cpu 486 e la edo ram perché ho pensato che in futuro potrebbero servire a qualcuno.
I PC più vecchi che ho sono dei pentium (un 100 e un 166 per l'esattezza). Poi ho dei PII e dei PIII e via dicendo fino ai tre PC in sign. |
Aaaaah ce l’ho fatta!!!!
![]() Hot flash andato!!!! :D Mi sono divertito come un bimbo |
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Quindi hai ricreato il BIOS per la ASUS AT (P2B-B ? non ricordo), spero vada tutto bene e si avvii senza alcun problema. Se ti va di raccontare come hai fatto, magari a qualcuno può venire voglia di imitarti, e resuscitare una vecchia mb.:eek: Io potrei farlo per una MSI MS-6163, è una slot 1 con chipset VIA e supporto per CPU con VCore 1.3V, e qui mi viene voglia di piazzarci un bel Tualatin, anche se credo vadano meglio sui chipset Intel, con i VIA non ho memoria di chipset particolarmente performanti. |
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Sul discorso dei condensatori, non capisco perché sia importante avere quelli originali (o uguali), in molte schede ho messo dei Rubycon al posto di OST (presenti in molte ASUS), trovare degli OST funzionanti non credo sia tanto semplice, ne ho qualcuno ma non li userei neanche in qualche PCChips o roba simile.:help: |
Esattamente come spiegato da life bringer et soci
Avviata la p2b con il chip bios sollevato ma a contatto Avviato da floppy bootable con uniflash e rom bios della p5a scaricato dal sito asus Cambiato in corsa il chip con il mio winbond portoghese (la prima volta ho mosso la vga nel togliere il bios originale e ho perso il monitor! La seconda volta è andata!) Primo ho pulito la rom e poi ci ho flashato sopra il bios Ora swappo sul banchetto il tutto e vediamo se si avvia la p5a-b |
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Se vuoi ricostruirlo e ti serve una mano, chiedimi pure qualsiasi info ti occorre, posso consigliarti di cercare una VLB, che va abbastanza bene ed è piuttosto comune.;) A me hanno buttato via a mia insaputa un 486 DX4 100 PCI, tra l'altro il case era un enorme tower a cui avevo messo le ruote, e avevo speso parecchio per l'alimentatore e la scheda audio, una trust Sound Blaster De Luxe Wave 32 3D, pensa che il negoziante provò a fregarmi rifilandomi una normalissima SB16, gliela ridiedi indietro subito, anche perché non costava nulla (in confronto) e non aveva la vawetable.:banned: |
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Però è interessante questa cosa dell'uniflash, in passato ho fatto degli aggiornamenti alle ASUS, sul P3B-F ho dovuto farlo per il supporto al Tualatin, ricordo però che non faceva l'aggiornamento se usavo un programma diverso da quello presente nel sito ufficiale, probabilmente non era un uniflash, era un AWFlash o qualcosa del genere. Tra l'altro spero che con uniflash sia possibile flashare anche se hanno BIOS di marche differenti:Prrr:, cioè passare ad esempio da AWARD ad AMI. Per rendere semplicissima l'operazione del cambio di chip, consiglierei un Zif, in pratica uno zoccolo con leva di sblocco, non credo costi molto ma è molto comoda e anche penso più sicura. |
Supporta una marea di chipset/rom sto uniflash
Permette pure il dump! Figata! |
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Anche se l'idea del ZIF si fa sempre più concreta, visto il basso costo, l'alternativa era l'adattatore, credo si chiami DIL-DIP 32, praticamente trasforma il chip rettangolare in quadrato, e quello posso programmarlo senza problemi.;) Ultima cosa scusa l'ignoranza, cosa sarebbe il dump!:confused: |
In pratica è il download del bios presente, il contrario del flash
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Sicuramente con tool di flashing generici suddetti ci si toglie da una estenuante ricerca della giusta versione di flasher per ciascun tipo di chip e che spesso poi finisce a non essere ancora compatibile altre volte essere fin troppo recente come versione etc..
Pero' come sempre, finche' la barra di progresso nel flashing della eeprom non arriva in fondo con l' ok del software, non si sta tranquilli.. :p Comunque utile sempre leggere come rileva il chip e cosa dice a proposito della versione che si vuole caricare. Non e' del tutto scontato sia compatibile con ogni chip allora esistente. Comunque imho per le schede che lo supportano il boot con la sola scheda video ISA a suo tempo fu una scoperta eccezionale per me pur con un bios danneggiato si riusciva ad arrivare ad un boot minimale per fare il flash. Sul dump del bios presente prima del flash (salvare la versione precedente sul disco o floppy) e' una funzione sicuramente utile ma sempre meglio poi controllare l' output prima di eventualmente riutilizzare quel backup. :) |
Mamma mia è tutto un ufficio complicazioni affari semplici qui...
Ci credo che il buon frozen era terrorizzato di fare l'hot flash e ho dovuto insistere un mese :asd: |
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