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Ziosilvio 27-05-2008 18:24

Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 22640548)
INTEGRALE da 1 a 2 di dx/(x-1)

+oo.
Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 22640548)
Faccio il campo di esistenza ed ottengo x != 1

Quindi ho un unico punto che mi crea un problema ed è x=1 in quanto mi annulla il denominatore creando un asintoto verticale nella funzione che va ad infinito.

L'uso dei limiti va bene per x=0 ed x=infinito ma se ho un problema in un punto particolare che non è ne 0 ne infinito devo riportare il problema a 0 mediante un opportuno camnbio di variabili.

In questo caso faccio il cambio di variabili seguente:

t=x-1 quindi dt=dx

a cui faccio seguire il cambio degli estremi di integrazione:

quando x=1 ho che t=0
quando x=2 ho che t=1

e mi sono ricondotto all'integrale improprio:

INTEGRALE da 0 ad 1 di: dt/t

In questo caso il problema è in 0...a questo punto per confronto asintotico posso ricondurmi al caso particolare della funzione (1/x^a) e posso dire che diverge perchè a=1

Esatto.
Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 22640548)
A me a lezione hanno detto una cosa un po' diversa però.

Parlando di funzioni che vanno ad infinito per un certo punto x0 cioè: lim(x-->x0) f(x) = infinito
devo vedere con che ordine la funzione va ad infinito per dire se l'integrale converge o non converge.

In particolare mi hanno detto che devo fare un confronto della mia funzione f(x) con la funzione particolare: 1/(x-x0)^a

che poi è equivalente al lim(x-->x0) f(x)*(x-x0)^a

e mi hanno detto che:

se esiste a>0 tale che lim(x-->x0) f(x)*(x-x0)^a è diverso da 0 e da più infinito allora f(x) è infinita di ordine a e perciò l'integrale di f(x) in un intorno di x0 converge se a<1.

Se esiste a>0 tale che lim(x-->x0) f(x)*(x-x0)^a = 0 allora f(x) è infinita di ordine minore di a e perciò se a<1 l'integrale di f(x) converge nell'intorno di x0

Se invece lim(x-->x0) f(x)*(x-x0)^a = INFINITO per almeno un valore di a>1 allora f(x) è infinita di ordine magiore a>1 e quindi l'integrale non converge nell'intorno di x0

Sì, è il solito criterio dell'ordine di infinitesimo.
Quote:

Originariamente inviato da D4rkAng3l (Messaggio 22640548)
Il mio ragionamento è che visto che nel precedente esercizio: INTEGRALE da 1 a 2 di: dx/(x-1) il problema è proprio in x=1 che posso considerarlo come x0 e visto che:
lim(x-->1) di 1/(x-1) = INFINITO.

Posso considerare x0=1 e fare il confronto in x0 con la funzione: 1/(x-1)^a

Allora faccio:

lim(x-->1) di [1/(x-1)] / [1/(x-1)^a] che poi è equivalente a fare:
lim(x-->1) di [(x-1)^a]/(x-1) che a sua volta è uguale a:

lim(x-->1) di (x-1)^(a-1) = 0 per a-1>=0 quindi a>=1

A questo punto ricado nel secondo caso precedentemente enunciato che dice che se tale limite tende a 0 per un a>0 allora f(x) è infinita di oridne minore di a e che se a<1 l'integrale di f(x) converge nell'intorno di x0=1, però in questo caso per venire 0 a deve essere maggiore o uguale ad 1 quindi l'integrale DIVERGE e dho ottenuto un risultato coerente con quello della prima soluzione proposta...

Però non sò se è un magheggio oppure se è effettivamente così.

Sì, in effetti è parecchio farraginoso come ragionamento...

Toni85 28-05-2008 10:22

Di nuovo un piccolo aiuto

ln(x)=-1/2(ln(2))-1

Come fa a diventare x= 1/e*rad2 ???

L'esponenziale è l'inverso del logaritmo, ma non mi tornano i conti su come procedere...:muro: :muro:

flapane 28-05-2008 10:31

conosci le proprietà dei logaritmi?

Ziosilvio 28-05-2008 11:07

Quote:

Originariamente inviato da Toni85 (Messaggio 22648869)
Di nuovo un piccolo aiuto

ln(x)=-1/2(ln(2))-1

Come fa a diventare x= 1/e*rad2 ?

Fai l'esponenziale di entrambi i termini e ricorda che, quale che sia a, vale ln(t^a) = a*ln(t).

3vi 28-05-2008 18:36

Questa è la definizione di probabilità?

Una funzione f definita su uno spazio campionario di variabili reali a valori reali
, è una probabilità se soddifisa i seguenti assiomi:

- probabilità dei singoli eventi è compresa tra 0 e 1

- probabilità dell'intero spazio campionario è uguale a 1

- se abbiamo n eventi a due a due disgiunti, la probabilità dell'unione di tutti gli eventi è uguale alla somma di ogni singolo evento

Oggi parlando tra noi del corso, sono sorti dubbi sulla parte sottolineata e se qualcuno mi togliesse questi dubbi, gliene sarei grato :D

Ziosilvio 28-05-2008 19:19

Quote:

Originariamente inviato da 3vi (Messaggio 22657744)
Questa è la definizione di probabilità?

Una funzione f definita su uno spazio campionario di variabili reali a valori reali
, è una probabilità se soddifisa i seguenti assiomi:

- probabilità dei singoli eventi è compresa tra 0 e 1

- probabilità dell'intero spazio campionario è uguale a 1

- se abbiamo n eventi a due a due disgiunti, la probabilità dell'unione di tutti gli eventi è uguale alla somma di ogni singolo evento

Oggi parlando tra noi del corso, sono sorti dubbi sulla parte sottolineata e se qualcuno mi togliesse questi dubbi, gliene sarei grato :D

Mi sembra di ricordare, da quello che diceva il mio professore di Istituzioni di Fisica Matematica, che qualche tempo fa si era provato a definire misure di probabilità a valori complessi, in modo da accomunare l'equazione di Schrödinger all'equazione del calore non solo dal punto di vista formale... ma che le difficoltà erano tante e tali che alla fine si è lasciato perdere...

Comunque:
Dato un insieme X ed una sigma-algebra Omega di sottoinsiemi di X, una misura di probabilità sullo spazio misurabile (X,Omega) è una funzione P : Omega --> [0,1] tale che
  1. P(X) = 1, e
  2. data una famiglia numerabile di insiemi X{n} appartenenti ad Omega e a due a due disgiunti, risulta

Nota che da 1 e 2 (anzi, a voler spaccare il capello, anche solo da 2) segue che l'insieme vuoto ha probabilità zero.

3vi 28-05-2008 19:27

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 22658419)
Mi sembra di ricordare, da quello che diceva il mio professore di Istituzioni di Fisica Matematica, che qualche tempo fa si era provato a definire misure di probabilità a valori complessi, in modo da accomunare l'equazione di Schrödinger all'equazione del calore non solo dal punto di vista formale... ma che le difficoltà erano tante e tali che alla fine si è lasciato perdere...

Comunque:
Dato un insieme X ed una sigma-algebra Omega di sottoinsiemi di X, una misura di probabilità sullo spazio misurabile (X,Omega) è una funzione P : Omega --> [0,1] tale che
  1. P(X) = 1, e
  2. data una famiglia numerabile di insiemi X{n} appartenenti ad Omega e a due a due disgiunti, risulta

Nota che da 1 e 2 (anzi, a voler spaccare il capello, anche solo da 2) segue che l'insieme vuoto ha probabilità zero.

Ok, ma la definiozione scritta da me, identifica la funzine di probabilità? :stordita:

E' più che altro che non riesco a spiegare variabili reali di valori reali :stordita:

Ziosilvio 28-05-2008 20:30

Quote:

Originariamente inviato da 3vi (Messaggio 22658576)
la definiozione scritta da me, identifica la funzine di probabilità?

Diciamo che è un po' imprecisa, perché, anche ammesso che la misura di probabilità sia definita sullo spazio campionario dei numeri reali, opera in ogni caso su insiemi di numeri, e non su numeri.
Non vorrei che steste facendo confusione con la funzione di distribuzione, che al numero x associa il valore P((-oo,x]).

3vi 28-05-2008 20:41

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 22659639)
Diciamo che è un po' imprecisa, perché, anche ammesso che la misura di probabilità sia definita sullo spazio campionario dei numeri reali, opera in ogni caso su insiemi di numeri, e non su numeri.
Non vorrei che steste facendo confusione con la funzione di distribuzione, che al numero x associa il valore P((-oo,x]).

porca trota :muro: domani ho una prova di accertamento :asd:

Riguardano negli appunti c'è scritto che una fuzione P è una probabilità se definita da P(S) in R ( S = spazio campionario). Quel P(S) identifica quelli che tu chiami eventi misurabili? può essere inteso come insieme delle parti?

edit: e la definizione di variabile aletoria che ci ha dato è che una variabile aleatoria X è una funzione definita su uno spazio campionario a valori reali. Allora, non ci capisco più un caxxo, la definizione mi sembra la stessa, tranne che per i 3 assiomi e che la probabilità può assumere valori compresi tra 0 e 1, mentre la variabile aleatoria può assumere qualsiasi numero reale positivo :stordita:

Ziosilvio 29-05-2008 01:06

Quote:

Originariamente inviato da 3vi (Messaggio 22659839)
negli appunti c'è scritto che una fuzione P è una probabilità se definita da P(S) in R ( S = spazio campionario). Quel P(S) identifica quelli che tu chiami eventi misurabili? può essere inteso come insieme delle parti?

Beh, se S è un insieme, allora P(S) è una sigma-algebra su S, quindi lo puoi prendere come insieme degli eventi misurabili.
Quote:

Originariamente inviato da 3vi (Messaggio 22659839)
e la definizione di variabile aletoria che ci ha dato è che una variabile aleatoria X è una funzione definita su uno spazio campionario a valori reali.

Come detto sopra, P(S) è una sigma-algebra su S.
Ma allora, se S è finito, dare una probabilità su S, è lo stesso che stabilire una famiglia di valori P(s), probabilità dell'evento elementare s (interpretati come P({s}), la probabilità del singoletto {s}) per ogni s in S.
Quote:

Originariamente inviato da 3vi (Messaggio 22659839)
la definizione mi sembra la stessa, tranne che per i 3 assiomi e che la probabilità può assumere valori compresi tra 0 e 1, mentre la variabile aleatoria può assumere qualsiasi numero reale positivo :stordita:

A me sembra che la definizione dica solo che lo spazio campionario è formato da numeri reali, almeno nei casi che eseminate voi.
Ma non dice mica che devono essere tutti i numeri reali, eh...

psico88 30-05-2008 19:47

Due domande:

1) ho un po' di problemi con le disequazioni a due variabili, riesco a risolverle ma non a unire poi tutte le soluzioni... vi faccio un paio di esempi che mi hanno messo in difficoltà:

calcolare i domini delle seguenti funzioni:





Va bè nella prima impongo (con gli uguali sotto i simboli di disuguaglianza che non so mettere), divido la disequazione in due e ho il sistema:





portando al primo membro i termini noti:





e ora, escludendo il punto (0,0) che non è nel dominio, avrei:

x > 0
y > 0
x + y > 0

e non so come unire le tre cose in un unico risultato...

La seconda basta imporre , posso considerare solo il primo quadrante con x > 0 e y > 0 perché la funzione è simmetrica rispetto agli assi e otterrei:

Denominatore:
-1 < x < 1
y < -1 o y > 1
(che posso restringere perché sono nel primo quadrante, ma le ho lasciate come sono)

Numeratore:
2 - x - y > 0

e anche qui non so come unire le tre condizioni...

2) Determinare la trasformata di Fourier di:



Sottraendo le due funzioni gradino ottengo una funzione porta di ampiezza 3 traslata di 1/2 verso destra e quindi avrei da calcolare:



e perciò con una modulazione e traslazione trovo la trasformata, è giusto no? Perché il risultato che mi viene è parecchio diverso dalla soluzione, ma non mi sembra di aver fatto errori, incomincio a pensare sia la soluzione ad essere sbagliata, perché non sarebbe la prima che trovo.

Grazie come sempre :)

gionnico 30-05-2008 20:50

CALCOLATORE DI SEQUENZA
 
Esiste un programma in grado di ricavare, da una serie di numeri, la funzione che li genera?

Anche magari soltanto scrivendo a schermo vari tentativi o modi diversi di vedere i numeri (magari con pi greco, radici, frazioni)?

Ziosilvio 31-05-2008 11:54

Quote:

Originariamente inviato da gionnico (Messaggio 22691718)
Esiste un programma in grado di ricavare, da una serie di numeri, la funzione che li genera?

Dato un insieme di coppie (x,y) privo di punti di accumulazione e tale che x1=x2 implica y1=y2, esistono infinite funzioni continue il cui grafico passa per tutti i punti dell'insieme.

Quindi, in generale, la risposta è no.

Potresti essere in grado di ottenere unicità aggiungendo delle ipotesi: per esempio, che sia globalmente C1 e polinomiale di terzo grado a tratti.

In certi casi, se aggiungi le ipotesi giuste, può andarti molto bene.
Per esempio, l'unica funzione tale che
1) f(1)=1,
2) f(x+1)=x*f(x) per ogni x>0, e
3) log f(x) è convesso
è la funzione gamma di Eulero.

3vi 31-05-2008 14:18

zio silvio, mi son sempre dimenticato di ringraziarti :D

grazie :O

gionnico 31-05-2008 15:02

Quote:

Originariamente inviato da Ziosilvio (Messaggio 22696816)
Dato un insieme di coppie (x,y) privo di punti di accumulazione e tale che x1=x2 implica y1=y2, esistono infinite funzioni continue il cui grafico passa per tutti i punti dell'insieme.

Quindi, in generale, la risposta è no.

Potresti essere in grado di ottenere unicità aggiungendo delle ipotesi: per esempio, che sia globalmente C1 e polinomiale di terzo grado a tratti.

In certi casi, se aggiungi le ipotesi giuste, può andarti molto bene.
Per esempio, l'unica funzione tale che
1) f(1)=1,
2) f(x+1)=x*f(x) per ogni x>0, e
3) log f(x) è convesso
è la funzione gamma di Eulero.

Davvero stai in Islanda?

Allora ricorro alla tua intelligenza. :D
Codice:

x        f(x)
1        330
2        726 (396)
3        1.197 (867)
4        1.756 (1.426)
5        2.415 (2.085)
6        3.188 (2.858)
7        4.092 (3.762)
8        5.144 (4.814)
9        6.366 (6.036)
10        7.781 (7.451)
[...]
23        123.568
24        141.836 (18.268)
25        162.520 (38.952)
26        185.922 (62.354)
27        212.380 (88.812)
28        242.272 (118.704)
29        276.016 (152.448)
30        314.088 (190.520)
31        357.014 (233.446)
32        405.384 (281.816)

Tra parentesi l'incremento rispetto a f(1) e f(23) nella seconda parte.
Non voglio tu mi dica i valori, ma che funzione ti viene in mente con un andamento di questo genere?

85francy85 31-05-2008 16:15

mi sembra ch con matlab tu tossa trovare la curva polinomiale che meglio approssima i punti che hai dato nel tuo range di valori

Polyfit forse è il comando

yes

http://www.mathworks.com/access/help...n+Google&meta=


NOTA NON ottieni la funziona che li genera ma una curva polinomiale che li approssima sempre meglio tanto piu vai su di grado. Per un ingegnere va piu che bene, per un matematico è un abominio l'approssimazione :-P

Ziosilvio 31-05-2008 20:32

Quote:

Originariamente inviato da psico88 (Messaggio 22690860)




Va bè nella prima impongo

Devi anche imporre .
Quote:

Originariamente inviato da psico88 (Messaggio 22690860)
con gli uguali sotto i simboli di disuguaglianza che non so mettere

e
Quote:

Originariamente inviato da psico88 (Messaggio 22690860)
divido la disequazione in due e ho il sistema:




E qui devi fare attenzione, perché, se , allora il sistema si riscrive





mentre se allora





in quanto moltiplicare per una quantità negativa cambia il verso della disuguaglianza.

danny2005 03-06-2008 10:35

Se il potenziale è definito come:




come calcolo il rotore di A? r è un vettore tridimensionale; mi serve l'espressione completa e non quella approssimata per r tendente a infinito.

T3d 03-06-2008 10:55



i rotori dei potenziali vettori li ho sempre fatti così... F1, F2 e F3 sono le componenti del potenziale vettore nella base desiderata, in questo caso x, y e z. devi trovare il campo magnetico giusto?

danny2005 03-06-2008 12:38

si


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 01:52.

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