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View Full Version : Cos'è l'arte?


Maxmel
05-08-2005, 14:14
Per Schopenhauer l'arte è una alternativa alla vita ascetica, che consente di liberare: liberare l'individuo dalla sofferenza, dalla passione, sublimate nella pura e ascetica contemplazione della bellezza, della forma astratta, retaggio kantiano, nella incoscienza, nella perdita della individuazione, sollecitando al contempo la simpatia e l'attitudine sociale tra tutti gli individui, accomunati dalla medesima schiavitù. L'arte occulta lo sguardo assatanato e la voce da sirena della volontà; li occulta dietro le note della musica, rappresentazione della volontà in movimento. L'arte è il sogno e il sonno, e nell'arte l'individuo si confonde come puro soggetto di conoscenza. La tragedia, in particolare, è per Schopenhauer, quella forma d'arte che più di tutte suggerisce all'individuo di liberarsi dalla volontà, semplicemente presentando con le parole e i fatti, con il sangue prima alluso (nella tragedia greca) e poi esibito (da Seneca), la tragicità e lo stupore di una esistenza condannata al desiderio.
Il dionisiaco e l'apollineo, in Nietzsche, sono la volontà e la rappresentazione della cultura greca. L'artista, per Nietzsche, è un satiro che danza sulle note dell'ebbrezza, e crea ciò che Apollo deve trasformare in arte, per rendere possibile, sopportabile e giustificabile la vita. L'arte non nasce dalla rinuncia, dalla contemplazione rassegnata, ma dalla perdizione totale, vitale e consapevole nel desiderio, nel bisogno.
L'arte come trasfigurazione dell'ebbrezza. Arte e nient'altro che arte! L'arte è desiderio di vita, è avviluppata al desiderio e alla vita. L'arte per l'arte, l'arte astratta, priva di sofferenza o di piacere, di desiderio, è come un verme che insegue la propria coda. L'arte è sana menzogna, è tellurica illusione. L'arte svela il senso della esistenza con una bugia, salva l'esistenza rincorrendo il desiderio del corpo, della sensualità. I satiri danzanti non sono gli animali accecati di Schopenhauer, sono sognatori. E l'eroe tragico, schiavo della passione, che osa e soffre della insensatezza del mondo, del divenire che la stessa opera tragica mette in scena, non produce rassegnazione, quanto piuttosto un sacro e corroborante senso di rispetto universale e di amore verso una esistenza così mutevole e così bella, dove la gioia va afferrata e divorata all'istante. Dove l'amore è la prova più meravigliosa di quanto lontano possa ballare il potere trasfigurante dell'ebbrezza.

L'amore, soltanto l'amore, creatura intelligente e delirante, è l'ebbrezza che giustifica la vita. E l'arte senza amore e senza ebbrezza è un inutile e virtuoso gracidio di rane nella loro palude. Lo spettatore della tragedia, intossicato da Dioniso, diventa opera d'arte e artista. E Nietzsche, che dal 1872 scrive, pensa e forse vive nel nome di Dioniso, è il primo filosofo della storia occidentale a rivelare e amare il potere di un'arte e di una cultura, quelle greche, vissute sempre nel nome di Dioniso.


fonte: http://www.liceovoltacomo.it/ipertesti/dioniso/schopenhauer.htm


E' necessariamente riassuntivo e perciò forse ermetico...

per rispondere a drago ( magari recupera qualche post dalla precedente discussione...)

Drago
05-08-2005, 14:25
http://images3.deviantart.com/i/2004/101/8/d/_Cate_Blanchett.jpg


recuperato dall'altro 3d e rimaneggiato
premesso che quanto segue è soggettivo:

sicuramente è ripreso da una foto.ma è talmente espressivo che sembra vero,e la mano dell'artista (in questo caso) ha permesso di trasmetterne l'espressività in maniera così sublime.sembra addirittura di capire quasi che cosa pensa. ecco questo ritratto per me trasmette qualcosa.

come ascoltare una canzone alla radio,e sentire una musica talmente bella da emozionarti.ecco lì sta la differenza,secondo me.

approfondisco il discorso arte,sperando che attacchi e che molti rispondano:
secondo me è lo strumento che si usa per comunicare qualcosa.uno stato d'animo,dei pensieri,delle parole.questo stesso post,se fosse scritto con un linguaggio leggermente più forbito,sarebbe utilizzare un mezzo (la scrittura) per esprimere i miei pensieri.

nel disegno di sopra,credo,ma il ragionamento è difficile e dovrei trovare le parole esatte,che l'ablitià dell'artista sia stata quella di rendere il suo lavoro quasi trasparente:il disegno suddetto è talmente espressivo e vivo che quasi sembra non sia importante il fatto stesso che sia un disegno,fatto con la matita,su carta.diventa secondario.primaria diventa invece l'emozione che suscita.

Drago
05-08-2005, 14:30
E' necessariamente riassuntivo e perciò forse ermetico...

per rispondere a drago ( magari recupera qualche post dalla precedente discussione...)

la tua cultura ogni volta mi lascia a bocca aperta.non riesco da solo a comprenndere appieno quanto hai scritto sopra..ho bisogno di una mano.riusciresti a riassumere e a trasmettermi il pensiero che è scritto in quelle righe?

Nicky
05-08-2005, 14:36
Per quanto mi riguarda l'Arte è l'insieme dei mezzi espressivi.
Essere un artista vuol dire riuscire ad utilizzare uno dei mezzi a disposizione [la parola, la pittura, la fotografia, la scultura o quel che l'è] per trasmettere un pensiero, un'idea, un'emozione.
Credo che chiunque possa definirsi o ritenersi un'artista, ma che non tutti..vuoi per carenza di talento [cosa che, ahimè, hanno ben pochi] o per carenza di mezzi [non aver mai studiato le tecniche, non aver tempo e voglia da dedicare a quella determinata cosa]...possano esserlo davvero.
Inoltre, come dicevo nell'altro topic, credo che ogni artista o presunto tale incontri sulla sua strada qualcuno che non sappia capirlo o apprezzarlo..
Qualcuno che lo criticherà più o meno duramente ci sarà sempre.

Infine la differenza netta tra un'artista e una persona che si ritiene tale ma non ha la fortuna di esserlo è che le opere del primo lasciano una traccia indissolubile nel tempo, mentre le opere del secondo finiscono nel dimenticatoio o comunque non influenzeranno niente e nessuno.

p.s. il tutto ovviamente imho. :fagiano:

marco1474
05-08-2005, 15:05
Qualsiasi opera d'ingegno può definirsi arte ed infatti tutelata dalla siae in tutte le sue "qualità" quindi penso che nessuno possa dire il contrario.

Ora, parliamo d'altro? :D

Per spiegare meglio:
In ogni opera c'è qualcosa che la lega all'artista: lo stesso ritratto fatto dalla stessa persona il giorno dopo, è impossibile che venga uguale al precedente e a quelli successivi quindi lo fa diventare qualcosa in cui l'artista ha messo qualcosa di suo in quel determinato momento....unico.

Un clarinettista (c'ho questo davanti che suona :stordita: ) suona la pagina di partitura con il suo strumento. Si può definire una esecuzione giusto? Ora, provate a fargli registrare una frase 100 volte. Chi ne trova 2 uguali dimostra che l'esecuzione è slegata dall'arte e quindi che lui non è un artista.....impossibile....e sto parlando di registrare lo stesso giorno-stesso esecutore-stessa parte-stesso studio-stesso microfono- ecc. ecc.


Quindi, per concludere, si può definire cos'è arte? Ci si può provare, ma è impossibile farlo senza lasciare tante di quelle porte aperte da rendere la definizione superflua.

*applausi* :sofico:

ally
05-08-2005, 15:24
...l'arte parte da una necessità...una necessità di esprimere un sentimento...un sentimento molto forte...la grandezza che differenza una persona da un artista è appunto la capacità di riuscire a trasmettere tale sentimento al fruitore dell'opera...

...mh...sono ancora perplesso...è da parecchi minuti che cerco di inquadrare l'argomento...riesco solo a fissare piccoli elementi che tentano di delineare ciò che ritengo arte o artistico...fosse per me direi...ecco ascolta qui...guarda la...ottimo questa per me è arte...preferisco gustarla che cercare...quasi inutilmente...di spiegarla...

...ciao...

marco1474
05-08-2005, 15:39
...mh...sono ancora perplesso...è da parecchi minuti che cerco di inquadrare l'argomento...riesco solo a fissare piccoli elementi che tentano di delineare ciò che ritengo arte o artistico...fosse per me direi...ecco ascolta qui...guarda la...ottimo questa per me è arte...preferisco gustarla che cercare...quasi inutilmente...di spiegarla...

...ciao...


Bella: Perche impegnarsi a cercare definizioni quando la si può vivere?

Comlimenti.

Lakitu
05-08-2005, 15:58
A mio parere l'arte è l'opera dell'ingegno umano che riesce a dare emozioni a chi ne fruisce.

marco1474
05-08-2005, 16:01
A mio parere l'arte è l'opera dell'ingegno umano che riesce a dare emozioni a chi ne fruisce.


Visto che non tutti siamo sensibili alle stesse cose, come approfondiresti la tua analisi? se a te da emozioni è arte, altrimenti non lo è?

Lakitu
05-08-2005, 16:04
Visto che non tutti siamo sensibili alle stesse cose, come approfondiresti la tua analisi? se a te da emozioni è arte, altrimenti non lo è?
Esatto.
Primo esempio: secondo me le canzoni dei Beatles sono arte, secondo altri è "comune" musica pop, secondo altri ancora è spazzatura.
Secondo esempio: secondo me i Simpsons e Futurama sono arte, secondo altri sono "semplici" cartoni animati, secondo altri ancora è spazzatura.

marco1474
05-08-2005, 16:06
Se a me da emozioni è arte, altrimenti non lo è.



Chi concorda? Un critico può avere tutto questo potere? Questa è la definizione di arte?

Lakitu
05-08-2005, 16:14
Chi concorda? Un critico può avere tutto questo potere? Questa è la definizione di arte?
Attenzione che hai quotato una frase che non ho mai scritto... ;) ...in ogni caso tendo a non dare troppo peso alla critica. Il loro parere non vale molto più di quello di un appassionato.

Kendall
05-08-2005, 16:21
Chi concorda? Un critico può avere tutto questo potere? Questa è la definizione di arte?


forse si potrebbe aggiungere che l'arte deve essere universalmente riconosciuta, che non significa "da ogni individuo sulla terra" ma almeno da un numero consistente di individui

rimane il problema degli artisti riconosciuti dopo la loro morte: ma quelli sono precursori (spero di aver usato il termine esatto) e cmq hanno avuto il loro riconoscimento universale anche se ritardato (che solitamente è però molto più duraturo)

marco1474
05-08-2005, 16:31
Attenzione che hai quotato una frase che non ho mai scritto... ;) ...in ogni caso tendo a non dare troppo peso alla critica. Il loro parere non vale molto più di quello di un appassionato.


Dai, non ci mettiamo a questionare su ste cavolate. E' quello che pensi o no?

marco1474
05-08-2005, 16:33
forse si potrebbe aggiungere che l'arte deve essere universalmente riconosciuta, che non significa "da ogni individuo sulla terra" ma almeno da un numero consistente di individui

rimane il problema degli artisti riconosciuti dopo la loro morte: ma quelli sono precursori (spero di aver usato il termine esatto) e cmq hanno avuto il loro riconoscimento universale anche se ritardato (che solitamente è però molto più duraturo)


Eeeeeeegià. Quindi neanche il numero può definire l'arte. E poi, ci sono fiorfiori di artisti (madonnari) che non sono conosciuti ma tutto si può dire tranne che non siano artisti.

marco1474
05-08-2005, 16:36
...in ogni caso tendo a non dare troppo peso alla critica. Il loro parere non vale molto più di quello di un appassionato.

Cavolo, ma quelli studiano.
Nella musica, se non sei preparato, passi ad ascoltare lo stesso brano per 2 giorni senza accorgerti della maggiorparte dei cambiamenti che avvengono durante il mix.....quindi il peso di un giudizio di uno preparato varrà di + di uno che non sente differnenze o no?

Kendall
05-08-2005, 16:43
Eeeeeeegià. Quindi neanche il numero può definire l'arte. E poi, ci sono fiorfiori di artisti (madonnari) che non sono conosciuti ma tutto si può dire tranne che non siano artisti.

secondo questo punto di vista quindi non si può definire l'artista o il non artista ma solo l'artista e l'artista di successo?

Lakitu
05-08-2005, 16:47
forse si potrebbe aggiungere che l'arte deve essere universalmente riconosciuta, che non significa "da ogni individuo sulla terra" ma almeno da un numero consistente di individui
...
No... basta che a me dia emozioni una canzone e per me quella canzone diventa opera d'arte, indipendentemente da quanto quella stessa canzone sia conosciuta da tutte le altre persone di questo pianeta. :)

marco1474
05-08-2005, 16:48
secondo questo punto di vista quindi non si può definire l'artista o il non artista ma solo l'artista e l'artista di successo?


Non saprei ma probabilmente è + giusto poiche la notorietà (gente) e il riconoscimento (soldi) fanno di un artista un artista di successo. Forse è così......

Lakitu
05-08-2005, 16:49
Cavolo, ma quelli studiano.
Nella musica, se non sei preparato, passi ad ascoltare lo stesso brano per 2 giorni senza accorgerti della maggiorparte dei cambiamenti che avvengono durante il mix.....quindi il peso di un giudizio di uno preparato varrà di + di uno che non sente differnenze o no?
Il mix non è arte, la tecnica dei musicisti non è arte... e potrei continuare così per un po'... ;)

Scoperchiatore
05-08-2005, 16:53
Esatto.
Primo esempio: secondo me le canzoni dei Beatles sono arte, secondo altri è "comune" musica pop, secondo altri ancora è spazzatura.
Secondo esempio: secondo me i Simpsons e Futurama sono arte, secondo altri sono "semplici" cartoni animati, secondo altri ancora è spazzatura.

Concordo.
Il concetto d'arte è puramente soggettivo, e quindi è inutile tentare di dargli un inquadramento oggettivo o universale.
Ognuno ritiene arte quel che vuole, e giudica artista chi vuole. Per me Salad Fingers di Fat Pie (http://www.fat-pie.com/flash.htm) è una forma d'arte che definirei decisamente degna di nota, anche se lacunosa sotto molti aspetti. Per molti è solo merda (immagino per quasi tutte le persone normali :D)

Le canzoni delle Spice Girls non mi hanno mai trasmesso emozioni, mentre una Mia Martini, gli Amon Amarth, i Tokyo Sky Paradise Orchestra, anche se in modi totalmente differenti, mi trasmettono molte emozioni.

Non credo che si possa dire qualcosa sulla "oggettività" o "soggettività" dell'arte: l'arte è soggettiva, totalmente dipendente da chi guarda.

Invece, che importanza ha la conoscenza in tutto questo? Quanto cambia la percezione di qualcosa come "artistico" se si conosce la storia dell'opera o dell'artista? Secondo voi è importante che, prima di apprestarsi a definire qualcosa "arte" ci si informi su chi l'ha fatto, sul quando, sul come?

Su questo ho avuto sempre molti dubbi. So solo che l'aver approfondito la mia conoscenza in campo musicale mi ha permesso di apprezzare molto di più artisti che prima non consideravo granchè.

Maxmel
05-08-2005, 17:06
la tua cultura ogni volta mi lascia a bocca aperta.non riesco da solo a comprenndere appieno quanto hai scritto sopra..ho bisogno di una mano.riusciresti a riassumere e a trasmettermi il pensiero che è scritto in quelle righe?
Praticamente per Schopenhauer l'arte è la contemplazione di quella realtà ideale che permette all'individuo di sfuggire alla sua singolarità ai suoi bisogni alla volonta di vivere che lo incatena alla vita, una volonta infinita impersonale e mai paga di obbiettivi che condanna alla sofferenza. Sia l'asceta che l'artista riescono a sfuggire e a trascendere questa volontà e il principio di individuazione da cui l'uomo e determinato in quanto materia e non solo soggetto di conoscenza, percui l'arte assume una valenza universale per tutti gli uomini. Questo sarà ad esempio il punto di partenza di uno scrittore7 filosofo come A.Camus: l'arte consente di sfuggire alla morte: le forme ideali espresse in una scultura o in un dipinto immobili e imutabile si sotttraggono al tempo e all'isensatezza della morte.
Anche per Nietzsche l'arte è in rapporto con la volontà ma contrariamente che per Schopenhauer non è un sottrarsi ad essa ma un abbandonarvisi pura volonta di esistere, l'espressione primaria di quello che l'uomo è innanzitutto: instintualità (il riferimento alla danze e a Dioniso) , non c'è nessuna trascendenza, l'uomo conicide con la sua volontà, la sua volonta e la di questa affermazione, in tanto è uomo in tanto afferma la sua volontà di esistere, di essere al mondo, di essere il mondo. Non è l'individuo che si universalizza e già da se stesso universale. L'esalatazione della vita per come essa è e diventa per il volere umano.

marco1474
05-08-2005, 17:07
Il mix non è arte, la tecnica dei musicisti non è arte... e potrei continuare così per un po'... ;)


Non è un offesa: non sai di cosa parli. Fidati.

Lakitu
05-08-2005, 17:08
...
Invece, che importanza ha la conoscenza in tutto questo? Quanto cambia la percezione di qualcosa come "artistico" se si conosce la storia dell'opera o dell'artista? Secondo voi è importante che, prima di apprestarsi a definire qualcosa "arte" ci si informi su chi l'ha fatto, sul quando, sul come?

Su questo ho avuto sempre molti dubbi. So solo che l'aver approfondito la mia conoscenza in campo musicale mi ha permesso di apprezzare molto di più artisti che prima non consideravo granchè.
Ecco, questo è interessante.

Io penso che un'opera d'arte lo sia indipendentemente dall'autore, dalla sua vita e da quelle che erano le sue reali intenzioni nel creare tale opera.
Faccio un (altro) esempio: John Lennon cantava di pace e fratellanza universale, ma non riusciva ad andare d'accordo nemmeno con se stesso; questo non sminuisce però il valore di canzoni come "All You Need Is Love" o "Imagine".

Vero è che spesso l'artista non è degno della sua stessa arte.

Lakitu
05-08-2005, 17:11
Non è un offesa: non sai di cosa parli. Fidati.
E' la tua opinione... la rispetto, ma non la condivido affatto. Così come non condivido il tono con cui l'hai espressa.

Maxmel
05-08-2005, 17:11
Vero è che spesso l'artista non è degno della sua stessa arte.
Il prodotto artistico è tale in quanto si emancipa dal suo creatore.

Kendall
05-08-2005, 17:12
Praticamente per Schopenhauer l'arte è la contemplazione di quella realtà ideale che permette all'individuo di sfuggire alla sua singolarità ai suoi bisogni alla volonta di vivere che lo incatena alla vita, una volonta infinita impersonale e mai paga di obbiettivi che condanna alla sofferenza. Sia l'asceta che l'artista riescono a sfuggire e a trascendere questa volontà e il principio di individuazione da cui l'uomo e determinato in quanto materia e non solo soggetto di conoscenza, percui l'arte assume una valenza universale per tutti gli uomini. Questo sarà ad esempio il punto di partenza di uno scrittore7 filosofo come A.Camus: l'arte consente di sfuggire alla morte: le forme ideali espresse in una scultura o in un dipinto immobili e imutabile si sotttraggono al tempo e all'isensatezza della morte.
Anche per Nietzsche l'arte è in rapporto con la volontà ma contrariamente che per Schopenhauer non è un sottrarsi ad essa ma un abbandonarvisi pura volonta di esistere, l'espressione primaria di quello che l'uomo è innanzitutto: instintualità (il riferimento alla danze e a Dioniso) , non c'è nessuna trascendenza, l'uomo conicide con la sua volontà, la sua volonta e la di questa affermazione, in tanto è uomo in tanto afferma la sua volontà di esistere, di essere al mondo, di essere il mondo. Non è l'individuo che si universalizza e già da se stesso universale. L'esalatazione della vita per come essa è e diventa a causa dell'uomo.

credo che aiuterebbe in questo frangente anche aggiungere quello che diceva Leoparti sul "fanciullino" in relazione alla poesia, ricordo che era molto interessante ed in relazione al ns discorso, ma il mio tempo è scaduto ed ora vado a fare le valigie :D se il topic dura magari lo cerco e lo posto al mio ritorno
ciao ;)

Scoperchiatore
05-08-2005, 17:13
Ecco, questo è interessante.

Io penso che un'opera d'arte lo sia indipendentemente dall'autore, dalla sua vita e da quelle che erano le sue reali intenzioni nel creare tale opera.
Faccio un (altro) esempio: John Lennon cantava di pace e fratellanza universale, ma non riusciva ad andare d'accordo nemmeno con se stesso; questo non sminuisce però il valore di canzoni come "All You Need Is Love" o "Imagine".

Vero è che spesso l'artista non è degno della sua stessa arte.

Si, ma sapere che Beethoven era quasi sordo quando compose le sue ultime sonate, avvalora la sua opera, o non ne cambia nulla, nel tuo giudizio?

E conoscere il perchè Kandiski (mi scuso per le j dimenticate) dipingeva in quel modo, rende i suoi triangoli e quadrati più affascinanti?

E sapere del concetto di "epifania" per Montale, prima di leggere le sue poesie, può cambiare il giudizio che hai di esse e trasformare quelle 2 quartine in qualcosa di forte e struggente?

A me è capitato spesso che conoscendo la filosofia, la biografia, e le condizioni dell'autore, rivalutassi la sua opera e da "arte che non capisco" sia passato a giudicarli grandissimi.

Maxmel
05-08-2005, 17:14
@ drago: come vedi quello che cambia è, ad esempio, il ruolo della conoscenza per l'arte. Per nietzsche è immediatezza è un'impulso quasi biologico, per schopenhauer è contemplazione ...e poi la concezione della soggettività e dell'oggettività. spero di non aver fatto troppo casino. :D

Kendall
05-08-2005, 17:15
E' la tua opinione... la rispetto, ma non la condivido affatto. Così come non condivido il tono con cui l'hai espressa.

non è sempre facile condividere i toni di marco1.. ma non fate chiudere la discussione please :D

marco1474
05-08-2005, 17:26
Concordo.
Il concetto d'arte è puramente soggettivo, e quindi è inutile tentare di dargli un inquadramento oggettivo o universale.
Ognuno ritiene arte quel che vuole, e giudica artista chi vuole. Per me Salad Fingers di Fat Pie (http://www.fat-pie.com/flash.htm) è una forma d'arte che definirei decisamente degna di nota, anche se lacunosa sotto molti aspetti. Per molti è solo merda (immagino per quasi tutte le persone normali :D)

Le canzoni delle Spice Girls non mi hanno mai trasmesso emozioni, mentre una Mia Martini, gli Amon Amarth, i Tokyo Sky Paradise Orchestra, anche se in modi totalmente differenti, mi trasmettono molte emozioni.

Non credo che si possa dire qualcosa sulla "oggettività" o "soggettività" dell'arte: l'arte è soggettiva, totalmente dipendente da chi guarda.

Invece, che importanza ha la conoscenza in tutto questo? Quanto cambia la percezione di qualcosa come "artistico" se si conosce la storia dell'opera o dell'artista? Secondo voi è importante che, prima di apprestarsi a definire qualcosa "arte" ci si informi su chi l'ha fatto, sul quando, sul come?

Su questo ho avuto sempre molti dubbi. So solo che l'aver approfondito la mia conoscenza in campo musicale mi ha permesso di apprezzare molto di più artisti che prima non consideravo granchè.

Se questo è vero (prima parte), che senso ha definire artista o meno una persona? Secondo il tuo ragionamento tale definizione (arte), poiche usata a livello personale, perde di importanza. Di conseguenza anche il cercare di inquadrarla in modo oggettivo. Io potrei anche essere d'acordo con te, ma tanta gente ci studia sopra e ci si fa quelle che io chiamo "pippe mentali". Perche dovremmo aver ragione noi?

Conoscere la storia dell'artista e l'epoca in cui è stata fatta l'opera ti fanno dire che "2001 odissea nello spazio" è un capolavoro artistico. Se non si prendono in considerazione questi fattori si ridurrebbe ad una rottura di coglioni immane.
A parte gli scherzi, secondo me l'arte si apprezza meglio se uno ha aprofondito la conoscenza del settore anche perche si viene affascinati dalla difficoltà che l'artista ha affrontato per realizzare l'opera.
E' anche vero che ci sono persone che reputano Steven King un artista senza aver letto mai una sua opera ma solo perche "è così".

Lakitu
05-08-2005, 17:27
Si, ma sapere che Beethoven era quasi sordo quando compose le sue ultime sonate, avvalora la sua opera, o non ne cambia nulla, nel tuo giudizio?

E conoscere il perchè Kandiski (mi scuso per le j dimenticate) dipingeva in quel modo, rende i suoi triangoli e quadrati più affascinanti?

E sapere del concetto di "epifania" per Montale, prima di leggere le sue poesie, può cambiare il giudizio che hai di esse e trasformare quelle 2 quartine in qualcosa di forte e struggente?
A mio parere, no.

A me è capitato spesso che conoscendo la filosofia, la biografia, e le condizioni dell'autore, rivalutassi la sua opera e da "arte che non capisco" sia passato a giudicarli grandissimi.
Ma le emozioni che hai provato passando da una fase all'altra sono le stesse?

Lakitu
05-08-2005, 17:27
non è sempre facile condividere i toni di marco1.. ma non fate chiudere la discussione please :D
Nessun problema, per me. :)

marco1474
05-08-2005, 17:29
E' la tua opinione... la rispetto, ma non la condivido affatto. Così come non condivido il tono con cui l'hai espressa.


Ti ho detto anche NON E' UN OFFESA. E' un dato di fatto: definire il fonico non artista, significa che non sai che significa fare il fonico. Ti sei mai scontrato con la registrazione professionale di un disco?

marco1474
05-08-2005, 17:31
Si, ma sapere che Beethoven era quasi sordo quando compose le sue ultime sonate, avvalora la sua opera, o non ne cambia nulla, nel tuo giudizio?

E conoscere il perchè Kandiski (mi scuso per le j dimenticate) dipingeva in quel modo, rende i suoi triangoli e quadrati più affascinanti?

E sapere del concetto di "epifania" per Montale, prima di leggere le sue poesie, può cambiare il giudizio che hai di esse e trasformare quelle 2 quartine in qualcosa di forte e struggente?

A me è capitato spesso che conoscendo la filosofia, la biografia, e le condizioni dell'autore, rivalutassi la sua opera e da "arte che non capisco" sia passato a giudicarli grandissimi.


Sono pienamente d'accordo. Bello sto viaggio. :)

marco1474
05-08-2005, 17:32
non è sempre facile condividere i toni di marco1.. ma non fate chiudere la discussione please :D


:asd: + che dirlo prima........ :muro:

Buona partenza :)

Lakitu
05-08-2005, 17:35
Ti ho detto anche NON E' UN OFFESA. E' un dato di fatto: definire il fonico non artista, significa che non sai che significa fare il fonico. Ti sei mai scontrato con la registrazione professionale di un disco?
Ehm... sei forse un (qualche tipo di) tecnico? :p
Comunque, massimo rispetto per loro ma non reputerò mai l'opera di un tecnico del suono, di un montatore o di un operatore di ripresa come "arte".

Maxmel
05-08-2005, 17:36
Concordo.
Il concetto d'arte è puramente soggettivo, e quindi è inutile tentare di dargli un inquadramento oggettivo o universale.
Ognuno ritiene arte quel che vuole, e giudica artista chi vuole. Per me Salad Fingers di Fat Pie (http://www.fat-pie.com/flash.htm) è una forma d'arte che definirei decisamente degna di nota, anche se lacunosa sotto molti aspetti. Per molti è solo merda (immagino per quasi tutte le persone normali :D)


non concordo.
http://www.labont.it/ferraris/BOOKS/012_Estetica_razionale.asp
appena hai un pò ( :D) di tempo... Vedrai che ti chiarira molte cose. ;)

ally
05-08-2005, 17:38
Non è un offesa: non sai di cosa parli. Fidati.


...ok...allora potresti essere piu' chiaro?...a che livello la tecnica strumentale è da considerasri arte?...

...ciao...

marco1474
05-08-2005, 17:43
Ehm... sei forse un (qualche tipo di) tecnico? :p
Comunque, massimo rispetto per loro ma non reputerò mai l'opera di un tecnico del suono, di un montatore o di un operatore di ripresa come "arte".


Qui mi rifaccio al discorso che condivido di CLaudio: Conoscere la cosa che si definisce "non arte" aiuterebbe e probabilmente si cambierebbe idea.
I fonici diciamo di "serie A" hanno una preparazione tecnica al masimo dei livelli eppure gli artisti preferiscono "come suona" (non ho sbagliato termine) un fonico piuttosto che un altro. Un fonico viene scelto per la sua sensibilità artistica e non solo perche tecnicamente preparato. E questo è solo una delle 1000 sfaccetature che fanno del fonico una figura artistica nellla realizzazione di un disco al pari dei musicisti. Durante la registrazione il fonico è l'elemento (musicista) esterno al gruppo. Chiunque conosce l'ambiente ad alti livelli può dirtelo.
Altra cosa: un musicista non è mai tecnico e basta quindi non l'ho presa in considerazione.

marco1474
05-08-2005, 17:46
...ok...allora potresti essere piu' chiaro?...a che livello la tecnica strumentale è da considerasri arte?...

...ciao...


Cosa intendi per tecnica strumentale? Di cosa si sta parlando? Mi sono perso..... :stordita:

Lakitu
05-08-2005, 17:48
Se questo è vero (prima parte), che senso ha definire artista o meno una persona?
...
Riallacciandomi all'intervento di Maxmel ("il prodotto artistico è tale in quanto si emancipa dal suo creatore"), secondo me non ha molto senso definire una persona come "artista". A mio modo di vedere sarebbe più corretto parlare di persone che si esprimono attraverso un qualche tipo di sensibilità particolarmente sviluppata, senza per questo essere "migliori" o "peggiori" di altre persone... sono le loro opere, che li rendono speciali.

ally
05-08-2005, 17:54
Cosa intendi per tecnica strumentale? Di cosa si sta parlando? Mi sono perso..... :stordita:

...sto parlando di questo...

Il mix non è arte, la tecnica dei musicisti non è arte... e potrei continuare così per un po'... ;)

Non è un offesa: non sai di cosa parli. Fidati.

...puoi fare luce?...

...ciao...

Lakitu
05-08-2005, 17:59
Qui mi rifaccio al discorso che condivido di CLaudio: Conoscere la cosa che si definisce "non arte" aiuterebbe e probabilmente si cambierebbe idea.
...
Credo di capire quel che intendi... è solo che non la penso come te, tutto qui.
In campo musicale, secondo me è arte quel che mi emoziona per "quello che sento" e non per "come lo sento"... scrivendo sempre dei Beatles, "In My Life" è arte e mi emoziona non certo per la bravura del tecnico del suono o per come è stata mixata in fase di registrazione.

marco1474
05-08-2005, 18:00
...sto parlando di questo...





...puoi fare luce?...

...ciao...


Scusami ma pensavo di aver risposto con questo:

Qui mi rifaccio al discorso che condivido di CLaudio: Conoscere la cosa che si definisce "non arte" aiuterebbe e probabilmente si cambierebbe idea.
I fonici diciamo di "serie A" hanno una preparazione tecnica al masimo dei livelli eppure gli artisti preferiscono "come suona" (non ho sbagliato termine) un fonico piuttosto che un altro. Un fonico viene scelto per la sua sensibilità artistica e non solo perche tecnicamente preparato. E questo è solo una delle 1000 sfaccetature che fanno del fonico una figura artistica nellla realizzazione di un disco al pari dei musicisti. Durante la registrazione il fonico è l'elemento (musicista) esterno al gruppo. Chiunque conosce l'ambiente ad alti livelli può dirtelo.
Altra cosa: un musicista non è mai tecnico e basta quindi non l'ho presa in considerazione.

Se vuoi sapere altro o + approfonditamente dimmi pure.... :)

Drago
05-08-2005, 18:05
uhh dopo una bella dormita vedo 3 pagine nuove,dopo me le leggo con calma!

marco1474
05-08-2005, 18:07
Credo di capire quel che intendi... è solo che non la penso come te, tutto qui.
In campo musicale, secondo me è arte quel che mi emoziona per "quello che sento" e non per "come lo sento"... scrivendo sempre dei Beatles, "In My Life" è arte e mi emoziona non certo per la bravura del tecnico del suono o per come è stata mixata in fase di registrazione.


Una semplice chitarra flat (senza reverberi/filtri e cosine varie), con il gusto artistico del fonico può diventare "magica e sognante" oppure "dura e fastidiosa". Le emozioni da trasmettere le può decidere lui. Ma questo succede x ogni strumento di ogni singolo brano......e la cosa è lampante x chi lavora e nessuno (quasi) ti dirà mai che il suo fonico non è un artista. Non pensi sia errato da parte tua dire il contrario visto che non conosci la cosa?

ally
05-08-2005, 18:09
Qui mi rifaccio al discorso che condivido di CLaudio: Conoscere la cosa che si definisce "non arte" aiuterebbe e probabilmente si cambierebbe idea.
I fonici diciamo di "serie A" hanno una preparazione tecnica al masimo dei livelli eppure gli artisti preferiscono "come suona" (non ho sbagliato termine) un fonico piuttosto che un altro. Un fonico viene scelto per la sua sensibilità artistica e non solo perche tecnicamente preparato. E questo è solo una delle 1000 sfaccetature che fanno del fonico una figura artistica nellla realizzazione di un disco al pari dei musicisti. Durante la registrazione il fonico è l'elemento (musicista) esterno al gruppo. Chiunque conosce l'ambiente ad alti livelli può dirtelo.
Altra cosa: un musicista non è mai tecnico e basta quindi non l'ho presa in considerazione.

...senza compositore ed esecutore il fonico non farebbe nulla...la grandezza sta nella composizione e nella capacità di esecuzione...e qui siamo davanti a due elementi richiesti all'esecutore : la capacità di riprodurre il brano...quindi la vera e propria tecnica strumentale...e l'espressività...quindi quel velato tocco che un grande artista sa darti...la prima la si puo' acquisire con la pratica...la seconda o la si ha o ben difficilmente la si puo' emulare...non a casa la parola emulare...l'esecutore puo' prendere spunto da una precedente esecuzione per dare al pezzo piu' sentimento...il fenomeno dei musicisti tecnici ma fredi è tutt'altro che raro...ultimamente con lo spopolare delle accademie ci si ritrova con gente preparatissima...con un bagaglio tecnico incredibile...in grado di suonare qualsiasi spartito ma che a sentimento risultano piuttosto carenti...quindi il caso di musicista "tecnico e basta" è tutt'altro che che fantasioso...

...ciao...

Lakitu
05-08-2005, 18:12
Una semplice chitarra flat (senza reverberi/filtri e cosine varie), con il gusto artistico del fonico può diventare "magica e sognante" oppure "dura e fastidiosa". Le emozioni da trasmettere le può decidere lui. Ma questo succede x ogni strumento di ogni singolo brano......e la cosa è lampante x chi lavora e nessuno (quasi) ti dirà mai che il suo fonico non è un artista. Non pensi sia errato da parte tua dire il contrario visto che non conosci la cosa?
Siamo andati un po' OT, credo... comunque: l'utilizzo degli effetti dei vari strumenti musicali non credo proprio sia di particolare competenza dei tecnici audio, quanto dei musicisti o degli autori.

Lakitu
05-08-2005, 18:15
...senza compositore ed esecutore il fonico non farebbe nulla...la grandezza sta nella composizione e nella capacità di esecuzione...

...
Quoto.

CYRANO
05-08-2005, 18:21
L'arte intesa come espressione artistica e' quell'insieme di opere denominate , appunto , "arte ".
l'Arte insigna in una persona , invece , e' un profumo unico che essa emana , e che la distingue dalle persone non artistiche.
Saper disegnare non equivale a saper dipingere con arte , cosi' come saper mettere su carta 4 versi non equivale a scrivere poesie.
Non sono d'accordo con chi dice " ci metto passione quindi arte ". magari bastasse la passione.
Arte e' quel " plus valore" innato ma coltivabile con l'esercizio , ed e' un dono di non tutti.
Saper giocare a calcio non equivale ad essere un maradona o un baggio , ci vuole talento , ci vuole il dono dell'arte.


Ciaozzz

Drago
05-08-2005, 18:32
... Questo sarà ad esempio il punto di partenza di uno scrittore7 filosofo come A.Camus: l'arte consente di sfuggire alla morte: le forme ideali espresse in una scultura o in un dipinto immobili e imutabile si sotttraggono al tempo e all'isensatezza della morte...

Anche per Nietzsche l'arte è in rapporto con la volontà ma contrariamente che per Schopenhauer non è un sottrarsi ad essa ma un abbandonarvisi pura volonta di esistere, l'espressione primaria di quello che l'uomo è innanzitutto: instintualità (il riferimento alla danze e a Dioniso)...

ok ora ho capito.mi piace molto la prima definizione,molto 'azzardata' in termini di tempo (è difficile creare qualcosa che sfugga alle leggi del tempo come un david di michelangelo,dannatamente difficile) ma bellissima



Le canzoni delle Spice Girls non mi hanno mai trasmesso emozioni, mentre una Mia Martini, gli Amon Amarth, i Tokyo Sky Paradise Orchestra, anche se in modi totalmente differenti, mi trasmettono molte emozioni.



ot-ma non erano tokio ska paradise orchestra?compositori di alcuni pezzi delle colonne sonore di lupin o qualcosa di simile?

A mio parere l'arte è l'opera dell'ingegno umano che riesce a dare emozioni a chi ne fruisce.

hai sintetizzato in una frase quello che ho cercato di scrivere nel secondo post.

hikari84
05-08-2005, 19:48
Arte... una grossa parola, non ne parlerei così facilmente.
Cos'è Arte?
È qualcosa che apre gli occhi, che illumina. Quando la nostra natura stolta acquisisce conoscenza, quella è Arte.

Scoperchiatore
05-08-2005, 20:36
Se questo è vero (prima parte), che senso ha definire artista o meno una persona? Secondo il tuo ragionamento tale definizione (arte), poiche usata a livello personale, perde di importanza. Di conseguenza anche il cercare di inquadrarla in modo oggettivo. Io potrei anche essere d'acordo con te, ma tanta gente ci studia sopra e ci si fa quelle che io chiamo "pippe mentali". Perche dovremmo aver ragione noi?


Esattamente, per me l'arte è qualcosa di totalmente soggettivo, e perde di significato dire che qualcuno fa arte o meno, dipende solo da me, soggetto che lo guardo.

Io non voglio aver ragione, è solo la mia opinione. Ho sbagliato a pensare che fosse condivisa anche dagli altri partecipanti al thread ;)



Conoscere la storia dell'artista e l'epoca in cui è stata fatta l'opera ti fanno dire che "2001 odissea nello spazio" è un capolavoro artistico. Se non si prendono in considerazione questi fattori si ridurrebbe ad una rottura di coglioni immane.
A parte gli scherzi, secondo me l'arte si apprezza meglio se uno ha aprofondito la conoscenza del settore anche perche si viene affascinati dalla difficoltà che l'artista ha affrontato per realizzare l'opera.
E' anche vero che ci sono persone che reputano Steven King un artista senza aver letto mai una sua opera ma solo perche "è così".

Ho capito, quindi per te è abbastanza importante conoscere un artista prima di darne un giudizio. Più o meno anche per me, ma non vale sempre, un'opera può essere giudicata tale anche senza conoscere nulla dell'artista. Goya, la prima volta che lo vidi, mi ispirò un'inquietudine tale che, pur non sapendo nulla della sua cecità avanzante, capii che quell'uomo aveva qualocosa di angosciante da gridare al mondo.

Scoperchiatore
05-08-2005, 20:39
Ma le emozioni che hai provato passando da una fase all'altra sono le stesse?

No, da un quasi disprezzo (ad esempio per il cubismo) sono passato a ammirazione.

Scoperchiatore
05-08-2005, 20:40
non concordo.
http://www.labont.it/ferraris/BOOKS/012_Estetica_razionale.asp
appena hai un pò ( :D) di tempo... Vedrai che ti chiarira molte cose. ;)

Tempo, intedi qualche era geologica? :D

Scoperchiatore
05-08-2005, 20:47
...senza compositore ed esecutore il fonico non farebbe nulla...la grandezza sta nella composizione e nella capacità di esecuzione...e qui siamo davanti a due elementi richiesti all'esecutore : la capacità di riprodurre il brano...quindi la vera e propria tecnica strumentale...e l'espressività...quindi quel velato tocco che un grande artista sa darti...la prima la si puo' acquisire con la pratica...la seconda o la si ha o ben difficilmente la si puo' emulare...non a casa la parola emulare...l'esecutore puo' prendere spunto da una precedente esecuzione per dare al pezzo piu' sentimento...il fenomeno dei musicisti tecnici ma fredi è tutt'altro che raro...ultimamente con lo spopolare delle accademie ci si ritrova con gente preparatissima...con un bagaglio tecnico incredibile...in grado di suonare qualsiasi spartito ma che a sentimento risultano piuttosto carenti...quindi il caso di musicista "tecnico e basta" è tutt'altro che che fantasioso...

...ciao...

Si però anche se tu hai sentimento e tecnica, e fai un mixer dei due che si possa considerare portentoso, il balancing dei volumi, degli effetti precisi, etc etc, può (IMHO) sottolineare in maniera eclatante quel che hai creato. E forse questa è arte aggiunta all'arte ;)

Scoperchiatore
05-08-2005, 20:51
ot-ma non erano tokio ska paradise orchestra?compositori di alcuni pezzi delle colonne sonore di lupin o qualcosa di simile?


Si, loro ;)

Hanno fatto una cover del main theme di Lupin III, ma fanno tantissimi generi di musica. Ascolta KANARIYA NAKU SORA è veramente carinissima.

ally
05-08-2005, 22:24
Si però anche se tu hai sentimento e tecnica, e fai un mixer dei due che si possa considerare portentoso, il balancing dei volumi, degli effetti precisi, etc etc, può (IMHO) sottolineare in maniera eclatante quel che hai creato. E forse questa è arte aggiunta all'arte ;)


...Scop lo sai meglio di me che questa non è arte...

...ciao...

Scoperchiatore
06-08-2005, 08:44
...Scop lo sai meglio di me che questa non è arte...

...ciao...

Non conoscendo di preciso il lavoro di un fonico o di un addetto al mixer, non posso dire con certezza che lo sia o non lo sia.

E' più arte il fonico che sistema una creazione altrui, o il pittore che "crea" intitolando "Lotta della vita sulla morte" un quadro con 4 bastoncini e un cerchio?

Scoperchiatore
06-08-2005, 08:57
Credo che l'incertezza artistica sia il problema degli ultimi 50 anni soprattutto in pittura, ma anche in musica e scultura: dal cubismo al surrealismo al minimalismo alla pop art, ogni passo ha sempre tolto oggettività al giudizio: prima si sono eliminati i canoni estetici greci e latini, poi si sono abbattuti i muri di stesura del colore, poi ancora si sono deformate le figure, e in seguito sono stati i concetti a deformarsi, poi non si è dato più valore all'abilità del pittore, ed alla fine si è arrivati alla ripetizione ossessiva dello stesso tema semplice moltissime volte.

Oggi arriviamo ad un punto in cui la cacca sul vasino è arte (è stata esposta ad un museo di arte moderna qualche anno fa). L'incertezza artistica degli ultimi 50 anni è, IMHO, una prova che non esiste oggettività nell'arte, almeno in quella moderna.

Partendo dal presupposto di ally, alla prima pagina, ovvero che l'arte nasce dalla voglia di un soggetto di rappresentare in qualche modo un'emozione, tale soggetto si può definire "artista" solo quando qualcuno, contemplando la sua opera (che sia la Cappella Sistina o Il Cane La Scala e la Luna), capisce ciò che lui aveva voluto dire.
Quando la creazione è troppo ermetica, troppo personale, troppo vuota, allora io stento a definirla arte.

Pensandola così, alcune volte per me è fondamentale consoscere l'artista prima di giudicarne le opere, altre volte non serve (e nel secondo caso, generalmente, rimango molto più colpito dalle opere).

marco1474
06-08-2005, 09:49
Esattamente, per me l'arte è qualcosa di totalmente soggettivo, e perde di significato dire che qualcuno fa arte o meno, dipende solo da me, soggetto che lo guardo.

Io non voglio aver ragione, è solo la mia opinione. Ho sbagliato a pensare che fosse condivisa anche dagli altri partecipanti al thread ;)


Ti ho detto che sono d'accordo con te e la penso come te....ma non posso chiudere tutte le finestre, quindi mi interrogavo sulle motivazioni degli altri. Ma di fondo sono d'accordo. :)


Ho capito, quindi per te è abbastanza importante conoscere un artista prima di darne un giudizio. Più o meno anche per me, ma non vale sempre, un'opera può essere giudicata tale anche senza conoscere nulla dell'artista. Goya, la prima volta che lo vidi, mi ispirò un'inquietudine tale che, pur non sapendo nulla della sua cecità avanzante, capii che quell'uomo aveva qualocosa di angosciante da gridare al mondo.

Ho detto che, conoscere l'artista e il periodo in cui l'opera è stata fatta da quel qualcosa in + per aprezzare di + l'opera. ES: A me piace Dalì perche alcune delle sue opere mi hanno stregato. Dopo ho studiato (a grandi linee ma è bastato) la sua corrente artistica e la sua persona (ancor meno) e mi hanno fatto godere della sua opera 10 volte di + della prima (ottima) volta.
Sapere che Beethoven era sordo x me da ancora + valore alle sue opere perche, x riuscire ed eccellere rispetto agli altri pur avendo un andicap così importante, si deve essere per forza un genio e l'ammirazione viene di conseguenza.
Quindi, per sinetizzare il discorso "conoscere l'epoca/artista" :stordita: :fondamentale no, ma molto importante e utile sicuramente.


PS Per gli altri che continuano a parlare di lavori artistici che non conoscono minimamente (da quello che scrivete, se poi siete i nuovi Bob Rock, tanto di cappello ma probabilmente non avreste questo modo errato di vedere gli elementi che contribuiscono alla realizzazione di un disco), preferisco parlare di ARTE senza andare OT almeno mi è utile e posso imparare qualcosa che non conosco molto bene. (non è provocatorio in quanto un idea ma è un dato di fatto e non so come dirlo diversamente)

marco1474
06-08-2005, 09:53
...Scop lo sai meglio di me che questa non è arte...

...ciao...


Non avevo letto.......
A questo punto: :asd:

ally
06-08-2005, 10:06
Non avevo letto.......
A questo punto: :asd:


...ok allora riesci ad enfatizzare qualsiasi brano?...anche una banale scala maggiore su di un midi?...

...ciao...

Nicky
06-08-2005, 10:15
Non avevo letto.......
A questo punto: :asd:

Deridere le idee altrui non è molto producente sul forum.
Sono stufa di dovertelo dire..

Dal momento in cui si afferma che l'arte è soggettiva, è lecito che ognuno abbia la sua idea su cosa è arte o meno, su chi è artista oppure no.

Lakitu
06-08-2005, 12:45
...
E' più arte il fonico che sistema una creazione altrui, o il pittore che "crea" intitolando "Lotta della vita sulla morte" un quadro con 4 bastoncini e un cerchio?
Qui non ti seguo più, però...
Un quadro "con quattro bastoncini e un cerchio", agli occhi di chi lo osserva potrà sempre essere considerato come arte (esattamente come Salad Fingers, tra l'altro...), ma il lavoro di un tecnico come, ad esempio, il fonico, per quanto importante e meritevole di attenzione non può che definirsi "accessorio" all'opera cui è destinato. E a tale opera non potrà in nessun caso dare (o aggiungere) valenza artistica.

eriol
06-08-2005, 12:55
l' arte è il comunicare un messaggio o uno stato d' animo in modo illuminante.
la valutazione sull' efficacia di comunicazione poi è soggettiva.
fine.

Lakitu
06-08-2005, 13:06
...

fine.
Perchè fine?
:confused:

Maxmel
06-08-2005, 14:08
L'incertezza artistica degli ultimi 50 anni è, IMHO, una prova che non esiste oggettività nell'arte, almeno in quella moderna.
. E perchè non un'indice del generale degrado culturale e morale della nostra società? Della perdita di un'orizzonte superiore o "perdita dei valori" di cui tanto si sente parlare?
Che l'essere possa andare perduto non significa che non esista o no?

marco1474
06-08-2005, 14:35
...ok allora riesci ad enfatizzare qualsiasi brano?...anche una banale scala maggiore su di un midi?...

...ciao...


A: Prendi questa scala.
B: Assegnale una chitarra distorta come strumento.
C: Dammi un Lexicon 480.
D: Ascolta che pad soft ti tiro fuori e comincia a sognare ;) (Tecnica insegnatami dal grande Luciano Torani. Il risultato non sarà mai uguale a lui perche artisticamente abbiamo sensiblità differenti)

Secondo te questa è dimostrazione di arte? Basta questo? Fatto!
....Comunque continuo a dire che non sai cosa significa Registrare/mixare/collaborare alla realizzazione di un disco.

Hal2001
06-08-2005, 14:42
Oh che bello, ho scoperto anch'io d'essere un artista, riesco a utilizzare il teflon con una granularità mai vista prima.

marco1474
06-08-2005, 14:42
Deridere le idee altrui non è molto producente sul forum.
Sono stufa di dovertelo dire..

Dal momento in cui si afferma che l'arte è soggettiva, è lecito che ognuno abbia la sua idea su cosa è arte o meno, su chi è artista oppure no.


Continuo a dire che sta parlando di una cosa che non conosce minimamente ed è divertente sentire i suoi commenti errati in merito invece di ascoltare ed imparare qualcosa. Poi che lui pensi che la figura del fonico professionista non sia un lavoro artistico, non mi tocca + di tanto se non per "illuminarlo": ci sono grandi maestri che ancora mi fanno i complimenti per la mia "anima artistica" anche dopo anni.......e lui è soltanto ally.

Quindi non era per deriderlo in modo provocatorio: sono 3 pagine che spiego questa cosa e non si vuol capire. ORA non parlerò + di questo lavoro ma voglio solo parlare ed imparare umilmente cose sulla pittura/scrittura che non conosco magari da qualcuno che ne sa + di me.

Ciao :)

marco1474
06-08-2005, 14:45
Oh che bello, ho scoperto anch'io d'essere un artista, riesco a utilizzare il teflon con una granularità mai vista prima.


Spiegaci questa cosa.....magari impariamo qualcosa che non conosciamo :)

Maxmel
06-08-2005, 14:59
non mi tocca + di tanto se non per "illuminarlo": ci sono grandi maestri che ancora mi fanno i complimenti per la mia "anima artistica" anche dopo anni.......e lui è soltanto ally.


Ma vedi è appunto questo il problema: l'arte non è una cosa specialistica da grandi "maestri" ma comunica a tutta l'umanità. Anche a lui che è solo Ally...
Riesci ad aprezzare "L'infinito" di Leopardi anche senza conoscere la metrica...

Lakitu
06-08-2005, 15:05
...
...e lui è soltanto ally.
...
...ed io sono soltanto Lakitu.

E tu sei soltanto marco1474.

Lakitu
06-08-2005, 15:17
Ma vedi è appunto questo il problema: l'arte non è una cosa specialistica da grandi "maestri" ma comunica a tutta l'umanità. Anche a lui che è solo Ally...
Riesci ad aprezzare "L'infinito" di Leopardi anche senza conoscere la metrica...
Non hai centrato il punto, Maxmel... non si discute a chi possa "comunicare" l'arte, quanto chi (e come) possa crearla.

Siamo tutti OT da un pezzo, comunque... :)

ally
06-08-2005, 15:22
Continuo a dire che sta parlando di una cosa che non conosce minimamente ed è divertente sentire i suoi commenti errati in merito invece di ascoltare ed imparare qualcosa. Poi che lui pensi che la figura del fonico professionista non sia un lavoro artistico, non mi tocca + di tanto se non per "illuminarlo": ci sono grandi maestri che ancora mi fanno i complimenti per la mia "anima artistica" anche dopo anni.......e lui è soltanto ally.

Quindi non era per deriderlo in modo provocatorio: sono 3 pagine che spiego questa cosa e non si vuol capire. ORA non parlerò + di questo lavoro ma voglio solo parlare ed imparare umilmente cose sulla pittura/scrittura che non conosco magari da qualcuno che ne sa + di me.

Ciao :)

...benissimo...se ti ritieni un buon fonico stupiscimi presentandomi una scala maggiore suonata via midi che mi trasmetta due tuoi diversi stati d'animo...annulliamo la figura del compoitore e dell'esecutore e diamo tutto in mano al fonico...

...stupiscimi...

...ciao...

Maxmel
06-08-2005, 15:23
Non hai centrato il punto, Maxmel... non si discute a chi possa "comunicare" l'arte, quanto chi (e come) possa crearla.

Siamo tutti OT da un pezzo, comunque... :)
Affinerò la mira.
Può creare e comunicare arte chi riesca ad esprimere con strumenti adeguati dei "concetti" comuni a tutta l'umanità, almeno trasversalmente, nel senso se non nel simbolo. Questo implicava il post cha hai quotato.

eriol
06-08-2005, 15:24
Perchè fine?
:confused:


perchè il concetto di arte è talmente dipendente dalla soggettività di ognuno che può essere riassunto con una frase brevissima. ;)
alla fine è chi guarda che decide se un' opera è artistica o meno.
non è mai chi la fa che si definisce "artista" anche per gli altri.

Maxmel
06-08-2005, 15:27
Continuo a dire che sta parlando di una cosa che non conosce minimamente ed è divertente sentire i suoi commenti errati in merito invece di ascoltare ed imparare qualcosa. Poi che lui pensi che la figura del fonico professionista non sia un lavoro artistico, non mi tocca + di tanto se non per "illuminarlo": ci sono grandi maestri che ancora mi fanno i complimenti per la mia "anima artistica" anche dopo anni.......e lui è soltanto ally.

Quindi non era per deriderlo in modo provocatorio: sono 3 pagine che spiego questa cosa e non si vuol capire. ORA non parlerò + di questo lavoro ma voglio solo parlare ed imparare umilmente cose sulla pittura/scrittura che non conosco magari da qualcuno che ne sa + di me.

Ciao :)
non ti offendere ma finora qui dell'artista abbiamo visto solo l'arroganza...

Scoperchiatore
06-08-2005, 15:28
E perchè non un'indice del generale degrado culturale e morale della nostra società? Della perdita di un'orizzonte superiore o "perdita dei valori" di cui tanto si sente parlare?
Che l'essere possa andare perduto non significa che non esista o no?

Se non fosse iniziato l'abbattimento dei canoni estetici verso l'800, non avremmo avuto Picasso, i surrealisti, e tanti altri movimenti che a molti trasmettono emozioni profonde. Oltre che nella musica, i metallari :D

Quindi non credo che sia stato per forza indice di degrado culturale, ma all'inizio era indice di apertura ed evoluzione umana. I suoi picchi recenti sono probabilmente indice di una società alla ricerca di un obiettivo che non si riesce a scoprire o a capire.

Sull'ultima frase passo, devo ancora capirla :D

Nicky
06-08-2005, 15:36
Continuo a dire che sta parlando di una cosa che non conosce minimamente ed è divertente sentire i suoi commenti errati in merito invece di ascoltare ed imparare qualcosa. Poi che lui pensi che la figura del fonico professionista non sia un lavoro artistico, non mi tocca + di tanto se non per "illuminarlo": ci sono grandi maestri che ancora mi fanno i complimenti per la mia "anima artistica" anche dopo anni.......e lui è soltanto ally.

Quindi non era per deriderlo in modo provocatorio: sono 3 pagine che spiego questa cosa e non si vuol capire. ORA non parlerò + di questo lavoro ma voglio solo parlare ed imparare umilmente cose sulla pittura/scrittura che non conosco magari da qualcuno che ne sa + di me.

Ciao :)

Io non so quanto sappiate tu e ally del lavoro del fonico, quanto il lavoro del fonico sia importante, artistico ecc. ecc.
L'unica cosa che mi "riguarda" è cercare di tenere la discussione su toni educati e pacati.
Se credi che lui non sappa/capisca alcune cose, cerca di spiegargli ciò che sai senza farlo con supponenza e senza assumere atteggiamenti arroganti.

Quoto te, ma questo vale per tutti..
Le opinioni vanno rispettate anche se a noi paiono assurde.

Maxmel
06-08-2005, 15:39
Se non fosse iniziato l'abbattimento dei canoni estetici verso l'800, non avremmo avuto Picasso, i surrealisti, e tanti altri movimenti che a molti trasmettono emozioni profonde. Oltre che nella musica, i metallari :D

Quindi non credo che sia stato per forza indice di degrado culturale, ma all'inizio era indice di apertura ed evoluzione umana. I suoi picchi recenti sono probabilmente indice di una società alla ricerca di un obiettivo che non si riesce a scoprire o a capire.



sui canoni estetici concordo infatti. Ma l'eliminazione di un canone mica conduce all'eliminazione di ciò che canonizzava... Mi piego ( ci provo) se tu abolisci questo o quel divieto mica con ciò togli l'idea stessa di divieto no? Concordo infatti con la parte sottolineata.
Sull'ultima frase: se perdi una cosa questo ti autorizza a dire qualcosa sul fatto che esista ( o sia esistita...) o meno?

marco1474
06-08-2005, 16:16
Ma vedi è appunto questo il problema: l'arte non è una cosa specialistica da grandi "maestri" ma comunica a tutta l'umanità. Anche a lui che è solo Ally...
Riesci ad aprezzare "L'infinito" di Leopardi anche senza conoscere la metrica...


non era questo il senso della frase presa in esame da te. Era solo per dire che posso avere un'idea sul lavoro del fonico professionista, qualsiasi essa sia, ma devo prima sapere cosa fa tale persona, e i grandi direttori sanno sicuramente qual'è il contributo artistico che un fonico mette in una produzione al contrario di ally (da quello che scrive).
Per il disorso arte, sono d'accordo con te.

marco1474
06-08-2005, 16:18
...ed io sono soltanto Lakitu.

E tu sei soltanto marco1474.


Piacere :mano:

LOL

marco1474
06-08-2005, 16:28
...benissimo...se ti ritieni un buon fonico stupiscimi presentandomi una scala maggiore suonata via midi che mi trasmetta due tuoi diversi stati d'animo...annulliamo la figura del compoitore e dell'esecutore e diamo tutto in mano al fonico...

...stupiscimi...

...ciao...

Mai detto questo poiche impossibile (la parte in grassetto), mentre tu affermi completamente l'opposto ;)

Quello che scrivi non mi interessa + (dopo quest'ennesimo post) quindi se vuoi veramente sapere, parla con chi ti ha messo in testa che un fonico professionista non è una figura artistica, fammelo conoscere così mi confronto con qualcuno che mi capisce (se parla......) , e saprai la verità.

Ripeto: Non sai di cosa stai parlando e dai giudizi invece di cercare di imparare qualcosa quindi, se vuoi che ti stupisca: PAGAMI ;)

marco1474
06-08-2005, 16:32
non ti offendere ma finora qui dell'artista abbiamo visto solo l'arroganza...


Arroganza è giudicare senza conoscere minimamente ciò di cui si parla ;) E questo è stato il principio di tutta l'arroganza (anche mia) venuta in seguito.

Chi è stato arrogante alla luce di questo post?

marco1474
06-08-2005, 16:39
Io non so quanto sappiate tu e ally del lavoro del fonico, quanto il lavoro del fonico sia importante, artistico ecc. ecc.
L'unica cosa che mi "riguarda" è cercare di tenere la discussione su toni educati e pacati.
Se credi che lui non sappa/capisca alcune cose, cerca di spiegargli ciò che sai senza farlo con supponenza e senza assumere atteggiamenti arroganti.

Quoto te, ma questo vale per tutti..
Le opinioni vanno rispettate anche se a noi paiono assurde.


Spero tu stia scherzando........Ripeto:
Arroganza è giudicare senza conoscere minimamente ciò di cui si parla E questo è stato il principio di tutta l'arroganza (anche mia) venuta in seguito.

Potevi intervenire prima, ma capisco che hai una vita da vivere.....ma almeno rivolgiti alla persona giusta.

Per il resto, nulla da dire infatti, da ora, mi immettero nei post (magari solo leggendo) molto interessanti di CLaudio e Maxmel così imparo qualcosa.

Nicky
06-08-2005, 16:47
Spero tu stia scherzando........Ripeto:
Arroganza è giudicare senza conoscere minimamente ciò di cui si parla E questo è stato il principio di tutta l'arroganza (anche mia) venuta in seguito.

Potevi intervenire prima, ma capisco che hai una vita da vivere.....ma almeno rivolgiti alla persona giusta.

Per il resto, nulla da dire infatti, da ora, mi immettero nei post (magari solo leggendo) molto interessanti di CLaudio e Maxmel così imparo qualcosa.

A dire il vero la discussione l'ho letta tutta dall'inizio alla fine, ma non c'erano interventi per cui mi paresse il caso di intervenire.
Magari se conoscessi meglio il lavoro del fonico anche io non sarei d'accordo con ally, ma non per questo è il caso di deriderlo e usare la faccina asd a sproposito.
Senza contare che il suo è un parere personale, non una verità assoluta. Lui non ritiene arte il lavoro del fonico, perchè gli sembra marginale rispetto ad altri ruoli [come compositore ed esecutore]...per te che lo fai e la vivi in maniera diversa non è così.
Questo è il "brutto" della soggettività..

Comunque il problema del tuo post non è tanto il contenuto, quanto la forma.Mi spiace marco ma il tuo modo di porti risulta spesso irritante ai più e io da mod non posso passarci sopra.
Come al solito dietro al rimprovero non c'è nulla di personale, ma solo una questione di "netiquette"

Frasi come "non capisci nulla", "parli a sproposito" non apportano nessun contributo alla discussione.
Se lo pensi bene, ma sei pregato di non dirlo e ripeto: per rispetto del regolamento, non per altro.

Scoperchiatore
06-08-2005, 17:10
sui canoni estetici concordo infatti. Ma l'eliminazione di un canone mica conduce all'eliminazione di ciò che canonizzava... Mi piego ( ci provo) se tu abolisci questo o quel divieto mica con ciò togli l'idea stessa di divieto no? Concordo infatti con la parte sottolineata.


Del tipo: abbattere i canoni classici (inteso greci e romani) della bellezza, vuol dire abbattere l'idea stessa di bellezza?

Se intendevi questo, non saprei. Da una parte la bellezza ha una componente indipendente dalle regole che gli uomini le danno, ma dall'altra puoi trovare bellezza in qualcosa che non ha nulla a che fare con tipi di bellezze viste in precedenza.

Per me l'abbattimento di quegli specifici canoni, nelle arti visive, ha permesso di scoprire nuove forme di bellezza. E' però difficile negare che nell'uomo non esista un'idea di bellezza innata, simile a quella canonizzata da greci e romani.


Sull'ultima frase: se perdi una cosa questo ti autorizza a dire qualcosa sul fatto che esista ( o sia esistita...) o no?

Nel caso della bellezza classicista, rimango dell'idea che è innata nell'uomo. Solo che la bellezza ha tante forme, e quella classicista non è l'unica. E' come se perdendo la sua unica rappresentazione nel fine 800, si siano scoperti tanti tipi di bellezza oltre a quella precedentemente vista.

Scoperchiatore
06-08-2005, 17:16
E a tale opera non potrà in nessun caso dare (o aggiungere) valenza artistica.

Su questo ho i miei dubbi.

Un esempio che mi viene ora: St Anger dei Metallica. Io non so chi sia stato, se il fonico o Lars, ma il suono della batteria IMHO rovina l'album. Un fonico che copra tale suono in modo tale che non sia evidente, avrebbe avuto il potere di farmi piacere molto di più quell'album.

Io credo che fra volumi, effetti, mixer, canali, un fonico professionista possa seriamente fare la differenza fra registrazioni "normali" e registrazioni superlative.
Altro punto che riesco ad apprezzare è il cambio di volume: il primo esempio che mi viene in mente è Home dei Dream Threater: i cambi di volume fatti male "rovinano" il pezzo (in Home il volume si abbassa a metà della seconda strofa).

ally
06-08-2005, 17:16
Mai detto questo poiche impossibile (la parte in grassetto), mentre tu affermi completamente l'opposto ;)

Quello che scrivi non mi interessa + (dopo quest'ennesimo post) quindi se vuoi veramente sapere, parla con chi ti ha messo in testa che un fonico professionista non è una figura artistica, fammelo conoscere così mi confronto con qualcuno che mi capisce (se parla......) , e saprai la verità.

Ripeto: Non sai di cosa stai parlando e dai giudizi invece di cercare di imparare qualcosa quindi, se vuoi che ti stupisca: PAGAMI ;)

...benissimo tua stessa ammissione il fonico senza compositore ed esecutore non puo' fare nulla...ergo senza un idea non sua non puo' esprimere nulla...se non puo' di sua spontanea volontà esprimere nulla non puo' fare arte...arte intesa come capacità e necessità di esprimere un sentimento...un pensiero o uno stato d'animo...caratteristica delle forme d'arte universalmente riconosciute...scrittura pittura musica e prosa/poesia...tutto il resto sono scuse e incapacità di portare prove concrete a sostegno della tua tesi...

...ciao...

Lakitu
06-08-2005, 18:28
Su questo ho i miei dubbi.

Un esempio che mi viene ora: St Anger dei Metallica.
...
OK. Provo a farti un esempio proprio con St. Anger, allora... ;)

Questo disco ti è piaciuto... ma ti ha emozionato? Lo potresti considerare quindi come un'opera d'arte? Perchè un disco, oppure un fumetto o una scultura o altro, possono "piacere" senza per questo procurare nessuna emozione in particolare, quindi senza essere classificabili come arte, IMHO.

Detto questo, ecco le due possibilità:

1)Per te St. Anger E' un'opera d'arte.
Quindi, benché il suono della batteria non ti aggradi, ciò non è sufficiente a declassarlo come "semplice" bel disco.

2)Per te St. Anger NON E' un'opera d'arte.
Domanda: sarebbe potuto esserlo (un'opera d'arte) se soltanto la batteria fosse stata registrata in modo diverso?

marco1474
06-08-2005, 18:48
...benissimo tua stessa ammissione il fonico senza compositore ed esecutore non puo' fare nulla...ergo senza un idea non sua non puo' esprimere nulla...se non puo' di sua spontanea volontà esprimere nulla non puo' fare arte...arte intesa come capacità e necessità di esprimere un sentimento...un pensiero o uno stato d'animo...caratteristica delle forme d'arte universalmente riconosciute...scrittura pittura musica e prosa/poesia...tutto il resto sono scuse e incapacità di portare prove concrete a sostegno della tua tesi...

...ciao...


Quindi il direttore d'orchestra? Non scrive niente di originale ma adatta qualcosa di non suo e dirige (Non è cosi in realtà e se vuoi ti spiego in privato) i musicisti.
L'interprete? Canta qualcosa di non suo.
E il produttore artistico? Segue un opera che non è sua.

Ho parlato, non a sproposito, del produttore Bob Rock, ti dice nulla questo nome legato ai Metallica o Bryan Adams? Non l'hai colta perche non sai "cosa" è lui. Cerca su google anche se ti consiglio di vedere il video della realizzazione del disco dei metallica Reload e quanto ha messo di suo. Probabilmente Claudio lo odia al contrario di me, ma nessuno mette in discussione la sua figura artistica e il suo contributo artistico nella realizzazione dei dischi da lui seguiti. Ed è solo uno su 10.000.000 nomi che posso farti. Posso darti un consiglio? Cerca di assistere alla realizzazione professionale di un disco. Ti renderai conto di cosa significa collaborare. I ruoli non sono MAI a compartimenti stagni, soprattutto negli ambienti artistici. Se vuoi conoscere meglio l'ambiente, possiamo continuare in privato lunedì perche qui non mi sembra + il caso visto che siamo molto OT.

Ora torno in acqua :D

marco1474
06-08-2005, 18:56
OK. Provo a farti un esempio proprio con St. Anger, allora... ;)

Questo disco ti è piaciuto... ma ti ha emozionato? Lo potresti considerare quindi come un'opera d'arte? Perchè un disco, oppure un fumetto o una scultura o altro, possono "piacere" senza per questo procurare nessuna emozione in particolare, quindi senza essere classificabili come arte, IMHO.

Detto questo, ecco le due possibilità:

1)Per te St. Anger E' un'opera d'arte.
Quindi, benché il suono della batteria non ti aggradi, ciò non è sufficiente a declassarlo come "semplice" bel disco.

2)Per te St. Anger NON E' un'opera d'arte.
Domanda: sarebbe potuto esserlo (un'opera d'arte) se soltanto la batteria fosse stata registrata in modo diverso?


Ci sono 10.000 sfumature tra le 2 scelte. A te TUTTE le opere d'arte piacciono alla stessa maniera? Ciò non toglie che rimangono opere d'arte no? :stordita:
Monet è un artista o stiamo discutendo anche i mostri sacri? Sicuramente ci saranno sue opere che a te non piacciono/suscitano emozioni. Avresti il coraggio di dire che non sono opere d'arte?

Nel disco in particolare, un bravo fonico avrebbe potuto aggiungere la sua arte e sommarla per ottenere un'opera eccellente. Per CLaudio non l'ha fatto, per me si, per te no....è questa la soggettività di cui si parla da 5 pagine.

Lorenzaccia
06-08-2005, 21:28
Se non fosse iniziato l'abbattimento dei canoni estetici verso l'800, non avremmo avuto Picasso, i surrealisti, e tanti altri movimenti che a molti trasmettono emozioni profonde. Oltre che nella musica, i metallari :D

Quindi non credo che sia stato per forza indice di degrado culturale, ma all'inizio era indice di apertura ed evoluzione umana. I suoi picchi recenti sono probabilmente indice di una società alla ricerca di un obiettivo che non si riesce a scoprire o a capire.


Quoto e aggiungo che l'abbattimento dei canoni estetici cui ti riferisci rientra in un discorso di più ampia portata. Contrariamente a quanto accadeva prima - soprattutto in epoca rinascimentale, dove ciascuna espressione artistica rimaneva rigidamente confinata nei canoni stabiliti da gerarchie ecclesiastiche, depositarie della cultura - a partire da Hegel la ragione umana è tale da poter cogliere le contraddizioni: comprende e supera ciò che vi era in precedenza. La visione umana della realtà e delle cose si apre a 360°, e questo fattore permea ogni aspetto, ogni ambito della cultura. In campo artistico questo porta, nel '900, al proliferare di una molteplicità di correnti, di stili e di modi d’intendere la realtà, alcuni tali da non poter nemmeno essere ricondotti a correnti (ad es. Modigliani). Picasso a questo proposito è emblematico perché segna una svolta nella storia della prospettiva, introdotta nel XV sec. grazie agli studi di Piero della Francesca. Suggerisco di prendere sott’occhio un qualsiasi quadro di Picasso cubista, ad es. Ragazza con mandolino e Guernica soprattutto. Ecco, questi quadri sono espressione di quella coesistenza di contraddizioni cui accennavo prima. La scomposizione pittorica della realtà umana ha ingegnosamente lo scopo di portare su tela e rendere visibili quegli aspetti del reale che altrimenti, per la bidimensionalità della tela, sarebbero nascosti all’occhio umano, e che invece sono messi in evidenza ad es. nella scultura. Con Picasso nel quadro sta tutto il reale: sta il naso che si vede di fronte, e sta anche l’orecchio che sottratto alla posizione originaria viene proiettato sulla tela quasi fosse una componente irrinunciabile della linea visiva umana.
Ma più in generale tutto l’informale del ‘900 comprende la realtà precedente e la supera.

A chi fosse interessato e già non lo conoscesse, suggerisco di fare un salto a Rovereto di Trento al MART che ospita al piano alto una mostra permanente sul ‘900. Io sono stata due volte, e nei prossimi giorni tornerò per la terza, e devo dire che mi ha lasciato a bocca aperta. Già dall’inizio si vede, per chi è un po’ attento, la sensibilità e la cultura artistica della curatrice che, organizzando e disponendo i quadri all’interno della struttura, chiude l’800 con il gigantesco Segantini e poi s’inoltra nel ‘900 stanza dopo stanza. Ma anche qui: ciascuna room non è mai monotematica, c’è sempre un quadro o un qualcosa che ci ricorda la molteplicità delle correnti del ‘900 e le contraddizioni site. Mai in una stanza solo opere espressione di uno stile informale: accanto ai quadri ad es. di Kandinsky, sta anche il figurativo, per ricordarci che questo non è stato travolto dalle avanguardie ma persiste e continua autonomamente anche in un contesto che è ormai aperto all’innovazione e alla sperimentazione.
Il museo di Trento merita davvero di essere visto: ogni artista del XX sec. trova collocazione, decennio per decennio, fino a raggiungere un livello espressivo, quello contemporaneo, che va molto oltre le mie conoscenze e la mia capacità valutativa, e a dire il vero in diversi casi un po' mi ha lasciato perplessa.

Maxmel
06-08-2005, 23:17
Hegel la ragione umana è tale da poter cogliere le contraddizioni: comprende e supera ciò che vi era in precedenza. La visione umana della realtà e delle cose si apre a 360°, e questo fattore permea ogni aspetto, ogni ambito della cultura.
Si tratta di una sintesi non di un semplice superamento. Ed è importante ai fini del discorso (di quello sull'arte e anche dell'altro a cui acenni a inizio post).
Cmq l'emancipazione della ragione di cui parli inizia prima che con Hegel con l'illuminismo, quello che lui stesso nella "Fenomenologia dello spirito" chiamò <<la conversione dal cielo alla terra>> ovvero la nascita della modernità.
E cmq non criticavo certo "l'apertura mentale" ma semmai le degenerazioni contemporanee.

Lorenzaccia
06-08-2005, 23:28
Si tratta di una sintesi non di un semplice superamento. Ed è importante ai fini del discorso (di quello sull'arte e anche dell'altro a cui acenni a inizio post).


ho scritto "comprende e supera" congiuntamente non a caso. (Vel, non et).

Maxmel
06-08-2005, 23:50
ho scritto "comprende e supera" congiuntamente non a caso. (Vel, non et).
Si ma la sistesi comprende senza toglierle la tesi e l'antitesi, allora a me pare più che si tratti di superamento senza "com-prensione" quello che è avvenuto. Mi riferisco, visto che se n'è parlato a cio di cui parla Horkeimer ne "Eclisse della ragione" ad esempio. Per quanto attiene al discorso, come dicevo, oltre al canone hanno levato pure ciò che canonizzava e il "soggettivismo" contemporaneo altro non è che relativismo.

ally
07-08-2005, 00:11
Quindi il direttore d'orchestra? Non scrive niente di originale ma adatta qualcosa di non suo e dirige (Non è cosi in realtà e se vuoi ti spiego in privato) i musicisti.
L'interprete? Canta qualcosa di non suo.
E il produttore artistico? Segue un opera che non è sua.

...un direttore d'orchestra non è un fonico...così come un interprete...se mi spieghi gentilmente il lavoro del direttore d'orchestra non puoi che farmi un piacere...

Ho parlato, non a sproposito, del produttore Bob Rock, ti dice nulla questo nome legato ai Metallica o Bryan Adams? Non l'hai colta perche non sai "cosa" è lui. Cerca su google anche se ti consiglio di vedere il video della realizzazione del disco dei metallica Reload e quanto ha messo di suo. Probabilmente Claudio lo odia al contrario di me, ma nessuno mette in discussione la sua figura artistica e il suo contributo artistico nella realizzazione dei dischi da lui seguiti. Ed è solo uno su 10.000.000 nomi che posso farti. Posso darti un consiglio? Cerca di assistere alla realizzazione professionale di un disco. Ti renderai conto di cosa significa collaborare. I ruoli non sono MAI a compartimenti stagni, soprattutto negli ambienti artistici. Se vuoi conoscere meglio l'ambiente, possiamo continuare in privato lunedì perche qui non mi sembra + il caso visto che siamo molto OT.

Ora torno in acqua :D

...Bob Rock...Martin Brihc...grandi personaggi dietro a grandi gruppi...grandi compositori...grandi esecutori...

...ciao...

Lorenzaccia
07-08-2005, 00:26
Si ma la sistesi comprende senza toglierle la tesi e l'antitesi, allora a me pare più che si tratti di superamento senza "com-prensione" quello che è avvenuto. Mi riferisco, visto che se n'è parlato a cio di cui parla Horkeimer ne "Eclisse della ragione" ad esempio. Per quanto attiene al discorso, come dicevo, oltre al canone hanno levato pure ciò che canonizzava e il "soggettivismo" contemporaneo altro non è che relativismo.

Vabbè se vuoi continuare imperterrito sulla terminologia linguistica fai pure. Comprende e supera con la congiunzione latina vel, come ho specificato, vuol proprio dire quello che hai sottolineato tu: sintesi. E non riduce, nè squalifica, nè degrada.
Per le altre tre righe, specie sul relativismo, mi trovi daccordo; e a questo proposito avrei da dire parecchie cose, ma non adesso, ché in questo momento sono troppo spensierata per scrivere fiumi di righe pensando con serietà a queste cose tanto elevate.
Ora me ne vado a letto, ci si legge più in là.

Maxmel
07-08-2005, 00:44
Vabbè se vuoi continuare imperterrito sulla terminologia linguistica fai pure. Comprende e supera con la congiunzione latina vel, come ho specificato, vuol proprio dire quello che hai sottolineato tu: sintesi. E non riduce, nè squalifica, nè degrada.

infatti ho detto che è "quello che è avvenuto" non stavo correggendo te ;) Relax ;)

Lorenzaccia
07-08-2005, 00:51
tranquillo, sono altre le cose che mi fanno agitare

Maxmel
07-08-2005, 00:57
tranquillo, sono altre le cose che mi fanno agitare
Come è giusto che sia.
Buonanotte.

Lakitu
07-08-2005, 11:22
Ci sono 10.000 sfumature tra le 2 scelte. A te TUTTE le opere d'arte piacciono alla stessa maniera? Ciò non toglie che rimangono opere d'arte no? :stordita:
La tua risposta non è attinente all'esempio che ho fatto... mi sarò spiegato male io, credo.

Monet è un artista o stiamo discutendo anche i mostri sacri? Sicuramente ci saranno sue opere che a te non piacciono/suscitano emozioni. Avresti il coraggio di dire che non sono opere d'arte?
Anche questo non c'entra molto col mio intervento, comunque qui ti rispondo: un quadro di Monet non mi emoziona? Non è un'opera d'arte.
Sempre IMHO, eh... ;)

Nel disco in particolare, un bravo fonico avrebbe potuto aggiungere la sua arte e sommarla per ottenere un'opera eccellente. Per CLaudio non l'ha fatto, per me si, per te no....è questa la soggettività di cui si parla da 5 pagine.Anche qui il punto è un altro: è mia opinione che il fonico aggiunga "mestiere", non certo arte. Se un fonico geniale lavorasse su della musica che reputo brutta, quest'ultima non potrebbe comunque mai diventare arte; se un fonico geniale lavorasse su della musica fantastica (che quindi riterrei opera d'arte a prescindere dal fonico, dall'esecutore o dalla qualità di riproduzione in generale), il suo lavoro andrebbe a rifinire tale opera, non certo a dargli sostanza o qualsivoglia tipo di valenza artistica.

Lorenzaccia
07-08-2005, 14:29
Io non credo affatto nella soggettività del concetto artistico. Sono soggettive le emozioni e le sensazioni che un certo linguaggio suscita in noi, come soggettivo è quanto riusciamo a cogliere dell’opera, ma non è soggettiva l’arte, che è invece, e non può essere diversamente, qualcosa di molto rigoroso nei suoi presupposti. Non tutti i colori mischiati ed accostati su una tela danno origine ad un’opera arte; non tutte le forme modellate d’argilla danno origine ad un’opera d’arte. Se accettiamo il concetto che l’arte è soggettiva, legittimiamo l’esercizio di chiunque, anche quello di un bambino intento a cimentarsi per la prima volta coi pastelli, perché sicuramente esiste qualcuno che è in grado di apprezzare e a cui suscita emozioni. Le creazioni di molti studenti e neodiplomati di Università come il Dams o come l’Accademia di Belle Arti (Bologna) sono un triste esempio di quello che sto dicendo.
Per la mia formazione, per la mia esperienza, per le mie conoscenze - questi due ultimi fattori piuttosto limitati – ritengo che affinché si possa parlare di arte sono necessari alcuni requisiti di base, scontati i quali ha senso parlare di soggettività, intesa come peculiare espressione artistica di un soggetto (Io-mio) che come tale si differenzia dall’espressione artistica di un altro soggetto, ed è a questo secondo livello che diventa difficile, se non impossibile, dare una definizione univoca di arte, dire cosa è arte e cosa non lo è.
Innanzi tutto, l’artista deve possedere una grande tecnica, che quasi sempre è dono di natura, ma ciò nonostante va sviluppata, va allevata, va modellata. E di questa abilità tecnica occorre dare o aver dato dimostrazione; non tanto alle masse, beninteso – e del rapporto dell’arte con le folle vorrei parlare più avanti - ma prima di tutto a se stessi, in modo inequivocabile, sgombrando il campo dalle obiezioni di chi insinua che si è approdati a certe realizzazioni innovative perché non si sapeva fare bene ciò che le ha precedute, e in questo senso l’opera diverrebbe mero superamento, senza comprensione di ciò che è venuto prima. In pittura/scultura questo discorso si concretizza nel saper realizzare perfettamente la trasposizione figurativa del reale, ad esempio di una mano o del viso, che sono tra gli aspetti del corpo umano di più difficile riproduzione. Non sono stati pochi nel ‘900 coloro che, non essendo in grado di riprodurre queste componenti della realtà con successo, hanno deviato, glissato sulle difficoltà della rappresentazione mediante l’escamotage del volto bianco, del non-volto, aggirando così l’ostacolo del non saper fare. Questi sì, hanno superato senza comprendere (comprensione come contenimento dello stile precedente e successiva rielaborazione, come apprendimento e conseguente disapprendimento). Ma un Picasso, lo prendo ancora ad esempio, diede prova nelle opere giovanili di straordinaria capacità di rappresentazione figurativa del reale, e le sue opere mature sono il contenimento e assieme il superamento di quel figurativo in cui si cimentò negli anni giovanili. In questo senso, l’informale, o arte astratta che dir si voglia, per me ha senso solo come punto d’arrivo, e non di partenza, di un percorso individuale che mira innanzi tutto all'apprendimento di una struttura pre-esistente per poi passare al disapprendimento, alla disgregazione della struttura stessa e conseguente sostituzione con nuove modalità espressive. La complessità dell'informale sta nel fatto che la relazione tra il tutto e le sue parti, ossia tra la composizione intera e ogni singolo aspetto in essa riprodotto, si fonda su degli equilibri delicatissimi e precari, molto più di quanto accada per il figurativo: spostando una sola riga, aggiungendo un solo puntino, modificando una sola sfumatura, crolla tutto l’insieme. Chi è consapevole di questo, chi si occupa d’arte con rigore, chi ha alle spalle un certo percorso, si rende conto del valore dell’opera che ha davanti, ed è immediatamente in grado di distinguere un capolavoro dalla tanta pittura vacanziera del secondo ‘900.
Oltre alla tecnica, è importante, in chi crea, un rapporto critico con la realtà storico-sociale che non prescinde dalla conoscenza e dalla successiva rielaborazione personale di questa, per contribuire a definire le linee direttive di un cammino individuale e personale, di cui l’arte è espressione, che inevitabilmente s’intreccia e s'inserisce in un cammino collettivo, cioè dell’umanità, di cui l’artista allora diviene non solo interprete ma spesso anche precursore. L’arte, cioè, non prescinde dalla cultura: l’artista è, per definizione, un intellettuale. Ciò non significa che qualsiasi intellettuale è anche un artista, ma senz’altro qualsiasi artista è un intellettuale, la cui riflessione personale porta un contributo originale, una verità, che in un certo senso scoperchia quelle già esistenti mostrandone l’inadeguatezza o l’insufficienza nel tentativo di dare ragione della complessità della realtà umana nella totalità dei suoi aspetti.

Quanto al momento della creazione artistica come manifestazione di una verità ed espressione della bellezza, vi lascio allo straordinario saggio di Andrei Tarkovskij che un po' di tempo fa ho messo nella home page del mio profilo.
http://www.aspide.it/piazza/poiesis/andreij.htm
E’ interessante notare come il fattore della libertà sia centrale nella creazione artistica, e a questo proposito sarebbe utile fare un parallelo tra i valori di giustizia (libertà e uguaglianza) che hanno preso piede in occidente e i c.d. asian values, in cui non rientra invece la libertà personale, ma il senso della famiglia, del gruppo sociale, la gerarchia dei ruoli nei diversi ambiti della vita eccetera. Ed è altrettanto interessante notare come in nessun paese dove le libertà individuali mancano o sono limitate, non siano mai stati prodotti quei capolavori assoluti che hanno contraddistinto invece l’occidente, culla di una fioritura artistica che non trova eguali in nessuna parte del mondo, e che ha indotto le economie orientali, quelle emergenti negli anni ’80 come il Giappone, e quelle emergenti attualmente come la Cina, a imitare e copiare ciò che l’occidente ha realizzato.

Scoperchiatore
07-08-2005, 15:13
OK. Provo a farti un esempio proprio con St. Anger, allora... ;)

Questo disco ti è piaciuto... ma ti ha emozionato? Lo potresti considerare quindi come un'opera d'arte? Perchè un disco, oppure un fumetto o una scultura o altro, possono "piacere" senza per questo procurare nessuna emozione in particolare, quindi senza essere classificabili come arte, IMHO.

Detto questo, ecco le due possibilità:

1)Per te St. Anger E' un'opera d'arte.
Quindi, benché il suono della batteria non ti aggradi, ciò non è sufficiente a declassarlo come "semplice" bel disco.

2)Per te St. Anger NON E' un'opera d'arte.
Domanda: sarebbe potuto esserlo (un'opera d'arte) se soltanto la batteria fosse stata registrata in modo diverso?

Ho capito cosa intendi. Direi che il discorso non è così chiaro e lampante: ho sentito in live le canzoni di St Anger (in cui la batteria è normale), e mi prendono molto molto di più.
In generale St Anger non lo considero arte.

Ma mi rendo conto che Scenes From a Memory lo ritengo il punto di arrivo dei DT anche per come è curato il suono. Cmq, capisco i tuoi dubbi e non ti saprei dare una risposta precisa ;)

Scoperchiatore
07-08-2005, 15:37
In questo senso, l’informale, o arte astratta che dir si voglia, per me ha senso solo come punto d’arrivo, e non di partenza, di un percorso individuale che mira innanzi tutto all'apprendimento di una struttura pre-esistente per poi passare al disapprendimento, alla disgregazione della struttura stessa e conseguente sostituzione con nuove modalità espressive.

L’arte, cioè, non prescinde dalla cultura: l’artista è, per definizione, un intellettuale.

Sono d'accordo in quasi tutto, ma mi chiedo questo: se tu, semplice appassionato d'arte, che non hai studiato nè praticato granchè, che hai serie lacune sulle correnti classiche e moderne (ammesso che oggi esistano correnti), senti di avere un'idea rivoluzionaria, forte, che potrebbe scuotere il panorama artistico, e potrebbe permetterti di esprimere bene ciò che senti e come lo senti, cosa devi fare per attuarla, diventare prima un professionista dell'arte, o puoi sentirti "abbonato" dallo studio e comprensione in toto delle epoche precedenti?

Insomma, quelle eccezioni, le persone che sentono dentro qualcosa che rivoluziona l'arte, come si rapportano al tuo discorso che vorrebbe (secondo me a ragione) professionisti dell'arte precedente che innovano verso il futuro?

Sia chiaro che questo è solo un pelo nell'uovo, ma è sempre stato il motivo per cui non sono riuscito ad accettare un discorso come il tuo tempo addietro, pur trovandolo decisamente sensato e razionale ;)

Lorenzaccia
07-08-2005, 16:03
Sono d'accordo in quasi tutto, ma mi chiedo questo: se tu, semplice appassionato d'arte, che non hai studiato nè praticato granchè, che hai serie lacune sulle correnti classiche e moderne (ammesso che oggi esistano correnti), senti di avere un'idea rivoluzionaria, forte, che potrebbe scuotere il panorama artistico, e potrebbe permetterti di esprimere bene ciò che senti e come lo senti, cosa devi fare per attuarla, diventare prima un professionista dell'arte, o puoi sentirti "abbonato" dallo studio e comprensione in toto delle epoche precedenti?

Insomma, quelle eccezioni, le persone che sentono dentro qualcosa che rivoluziona l'arte, come si rapportano al tuo discorso che vorrebbe (secondo me a ragione) professionisti dell'arte precedente che innovano verso il futuro?

Sia chiaro che questo è solo un pelo nell'uovo, ma è sempre stato il motivo per cui non sono riuscito ad accettare un discorso come il tuo tempo addietro, pur trovandolo decisamente sensato e razionale ;)

Scusa, ma come può un "semplice appassionato d'arte, che non ha studiato nè praticato granchè, che ha serie lacune sulle correnti classiche e moderne" pensare che l'idea che sente è un'idea rivoluzionaria, forte, che potrebbe scuotere il panorama artistico? La rivoluzione è la disgregazione di un tessuto, di una struttura, di un canone che si conosce perfettamente, tanto bene che ormai ha stufato e allora si sente la necessità, impellente, immediata di andare oltre. In questo senso, ho parlato di apprendere e poi disapprendere. Questo non significa naturalmente conoscere, fin dall'inizio, ogni minimo cavillo a proposito di ciò che ci ha preceduti, ma l'apprendimento delle grandi linee direttive che hanno mosso la storia nei suoi diversi ambiti senza dubbio. E cmq la curiosità intellettuale che anima chi è definibile come artista dovrebbe essere sufficiente a colmare queste lacune. Infine, ho specificato che il soggettivismo che riconosco all'arte è la peculiare espressione di un Io-mio che si differenzia da artista ad artista, scontati alcuni presupposti che rendono l'arte qualcosa di rigoroso e complesso, e non di consolatorio e di immediata realizzazione. Il discorso che fai tu implica invece il soggettivismo-relativismo, che io non condivido e che anzi temo parecchio, non solo in campo artistico.

Lorenzaccia
07-08-2005, 16:35
Quanto alla razionalità che mi imputi, confesso che in realtà io non mi ci ritrovo per nulla. Vedo il momento della creazione come qualcosa che è la negazione stessa della razionalità, anche se questo non vieta che dietro tutto ci sia una progettualità, un'azione. Quest'ultima, anzi, è il fondamentale presupposto della creazione. Il fatto è che mettere per iscritto certe cose che ho sempre "sentito" e che sono sempre state confinate nella mia mente, un po' mi mette in difficoltà, perché mi sembra quasi di assumere un atteggiamento fascista: questo sì, questo no; per di più, ci esprimiamo con un linguaggio, ecco un’altra bella struttura, che per molti è l’origine dei problemi e delle incomprensioni in cui incappiamo in vari ambiti, specie artistico-filosofico. Si tratta, allora, di trovare quel concetto esatto che sgombri il campo dalle pretese artistiche del primo che passa, ma che allo stesso tempo non delimiti troppo certi confini che invece sono così sfumati, così impalpabili, così sfuggenti, così aperti all’impensabile. E che restituisca la giusta dimensione a quelle correnti, specie quelle degli ultimi anni, che ora sono troppo vicine all’osservatore critico, pertanto questi non ha ancora l’adeguata distanza per desumere la rilevanza e l’importanza del contributo in campo artistico e per collocarle adeguatamente in un più ampio processo storico. (Ad es. Caravaggio, che operava nel 1600 e per molto tempo considerato quasi eretico, un non-artista, venne riabilitato solo ad inizio del ‘900, ed è oggi considerato uno dei più grandi, se non il più grande, in campo pittorico; è l’unico artista che si conosca a dipingere direttamente su tela senza neppure uno straccio di bozza a mina, la sua manualità è qualcosa di impressionante, tanto quanto fu la manualità di un Michelangelo in scultura, oggi considerato da molti il più grande scultore di tutti i tempi, rimasto insuperato, e per alcuni eguagliato solo dal Bernini).

marco1474
07-08-2005, 17:01
Cavolo, alla luce di quanto letto, mi trovo a rettificare quanto detto sin'ora (l'ho detto che volevo imparare :D ) e cioè che l'arte non è assolutamente soggettiva ma il gusto si. E penso che in questa discussione si sia fatta confusione su questo fatto. Un quadro può piacere o meno, può suscitare emozioni o lasciare indifferenti, puo travolgere o essere insignificante, ma in quanto risultato di un espressione artistica e una buona conoscenza tecnica, non può che definirsi opera d'arte.

IMHO :)

eriol
08-08-2005, 09:12
Cavolo, alla luce di quanto letto, mi trovo a rettificare quanto detto sin'ora (l'ho detto che volevo imparare :D ) e cioè che l'arte non è assolutamente soggettiva ma il gusto si. E penso che in questa discussione si sia fatta confusione su questo fatto. Un quadro può piacere o meno, può suscitare emozioni o lasciare indifferenti, puo travolgere o essere insignificante, ma in quanto risultato di un espressione artistica e una buona conoscenza tecnica, non può che definirsi opera d'arte.

IMHO :)


premetto che non ho seguito tutta la discussione.
non sono assolutamente d' accordo.
non esiste imo una definizione fatta e finita di arte.
e anche la tecnica può essere usata in mille modi diversi.

akfhalfhadsòkadjasdasd
08-08-2005, 10:36
[...]
Quanto al momento della creazione artistica come manifestazione di una verità ed espressione della bellezza, vi lascio allo straordinario saggio di Andrei Tarkovskij che un po' di tempo fa ho messo nella home page del mio profilo.
http://www.aspide.it/piazza/poiesis/andreij.htm
E’ interessante notare come il fattore della libertà sia centrale nella creazione artistica, e a questo proposito sarebbe utile fare un parallelo tra i valori di giustizia (libertà e uguaglianza) che hanno preso piede in occidente e i c.d. asian values, in cui non rientra invece la libertà personale, ma il senso della famiglia, del gruppo sociale, la gerarchia dei ruoli nei diversi ambiti della vita eccetera. Ed è altrettanto interessante notare come in nessun paese dove le libertà individuali mancano o sono limitate, non siano mai stati prodotti quei capolavori assoluti che hanno contraddistinto invece l’occidente, culla di una fioritura artistica che non trova eguali in nessuna parte del mondo, e che ha indotto le economie orientali, quelle emergenti negli anni ’80 come il Giappone, e quelle emergenti attualmente come la Cina, a imitare e copiare ciò che l’occidente ha realizzato.

ciao a tutti... premetto che tengo in grande considerazione Tarkovskij come regista, ma leggere questo passo mi ha urtato e rattristito un bel po'. Io non sarei mai tanto orgoglioso della nostra arte occidentale, molte opere hanno davvero una storia tragica alla base della loro realizzazione... libertà e giustizia
non sono mai stati tali e assoluti. che se ne fa un artista squattrinato della libertà? trovo molti artisti tra i più grandi hanno avuto una vita tragica ed è questa proprio tragedia che ha catalizzato al realizzazione di quello che ora noi possiamo ammirare.
Penso che Tarkovskij può parlare così in relazione al cinema, sicuramente era una sua grande preoccupazione poter presentare contenuti nei suoi film che non venissero censurati dalla allora URSS e guardare con ammirazione i paesi in cui bene o male questi problemi non c'erano.
che ora da vent'anni cina e giappone copiano è una brutta storia non dovrebbe assolutamente avvenire. pare loro non hanno nulla di cui vantarsi... non dimentichiamoci che lì esistevano la stampa e le arti figurative quando ancora in europa si mangiava n'altro poco con i piedi! leggete Marco Polo!

infine per dare il mio piccolo contributo al topic sulla ontologia della parola arte, una volta lessi una definizione molto bella a riguardo (purtroppo anni fa), era esposta in una biblioteca. ve la posso riassumere così: Arte è tutto ciò, libro immagine video oggetto che riesce in un certo qual modo a muovere la nostra sensibiltà e stimolare profondamente le associazioni della nostra memoria. il pregio di questa definizione è che non è assolutamente limitativa e che poggia sul concetto che più un opera è artistico più riuscirà a farsi comprendere dal più insensibile degli individui.

Lorenzaccia
08-08-2005, 21:34
Vedere che il massimo che è stato recepito delle mie considerazioni su oriente-occidente e libertà è un presunto orgoglio personale per la parte di mondo in cui vivo è davvero deprimente. E a questo punto mi viene il dubbio che alla base della tua risposta stia una visione del confronto tra diversi termini che non ammette il momento valutativo - inteso quest’ultimo come analisi critica di percorsi e processi, in un’ottica comparata, che hanno condotto a certe modalità espressive invece di altre - ma ammette solo la mera postposizione quantitativa dei termini stessi.
Io non penso affatto che tutta l’arte orientale sia scadente e di contro tutta l’arte occidentale sia eccellente, questo è un discorso assoluto ed improponibile. Ma è altrettanto vero che le varie espressioni creative non sono tutte buone uguali in ogni contesto spaziale, nel senso che hanno tutte la medesima capacità innovativa, la medesima potenza espressiva, la medesima portata psicologica. Allora, in questo senso, se ricorrono i motivi, non vedo perché non si possa riconoscere con serenità che, tra le tante espressioni d’arte, alcune sono migliori di altre; e, con altrettanta serenità, che di certi picchi di genio creativo che hanno contraddistinto l’occidente, l’oriente è stato invece fino ad oggi incapace. Certe vette, certi spasmi orgasmici che si ritrovano qui da noi nella pittura, nella scultura, nella musica, e che sono nel sublime, certe realizzazioni che sono sconcertanti per significato e potenza innovativa, in oriente non si trovano. Penso, in Giappone, al No e al Kabuki. Sono espressione di grande raffinatezza e di grande gusto estetico, che ultimamente in Europa negli ultimi anni fanno molto moda; il Kabuki in particolare ha assunto in patria un valore elevatissimo, e non si può non riconoscere, a livello scenico, pregi come una grande forza visiva e l’attenzione maniacale per il dettaglio (specie nelle scelte di colore, o la presenza ricorrente di certi fiori con significati simbolici precisi). Però, proviamo un attimo ad accostare alle opere del kabuki il teatro di Marlow e di Shakespeare, o di Artaud, o di T.S.Eliot per fare qualche esempio, e analizziamone il testo, il contenuto. Nel teatro tradizionale giapponese è centrale il momento celebrativo, inizialmente come culto e rituale liturgici (imperatore o gli dei), poi si è via via evoluto per approdare al burlesco, o al folkloristico, o all’acrobatico, tutti elementi che hanno lo scopo di suscitare stupore nel pubblico, ma non ha mai perso del tutto la componente originaria. Il kabuki mancava ancora alla fine del ‘700 di una sua drammaturgia specifica e si concretizzava solamente in effetti scenici di grande impatto visivo, come fossero fuochi d’artificio, e quest’aspetto è rimasto tutt’ora. Negli autori occidentali che ho citato di quel celebrativo che sa di sudditanza non c’è manco l’ombra, la volontà di suscitare i consensi del pubblico nemmeno. Sgombrato il campo dal decorativo, dall’aspetto visivo, dal trucco scenico (in cui i Giapponesi possono dare lezioni) cosa resta? Un Amleto, un MacBeth, un Re Lear sono altro rispetto alla loro rappresentazione scenica. E, scontato che i gusti son gusti - ma bisognerebbe chiedersi da dove derivano certi gusti anziché altri -, se non si è in grado di vedere la diversa portata dei due tipi di teatro, forse è perché non si hanno adeguati strumenti per poterla cogliere. E questo chiaramente non implica che il teatro giapponese non sia degno o che non meriti attenzione.
Il sentirsi parte di una struttura, di un sistema da dover celebrare, il non poter-voler scostarsi da questo, l’ansia di dover catturare l’attenzione del pubblico sono componenti tipiche della cultura giapponese. E, ancora una volta, ciò non implica che questa non sia una grande ed antica cultura. Un’aria simile in occidente si è respirata durante il periodo fascista, dove l’arte, struemntale al regime, era mero asservimento, concepita come celebrazione della magnificenza. Paragoniamo una struttura architettonica fascista come l’Eur, con l’opera architettonica di un Brunelleschi, di un Bramante, con San Pietro, con santa Maria del Fiore, e così via. Scontato ancora che i gusti sono gusti, non c’è nessuna differenza? Sono tutti indistintamente capolavori solo perché messi in piedi? Non è dato valutare? Due anni fa ero in Rep. Ceca, e l’ho girata un po’: sono rimasta allibita di fronte alla piattezza dell’architettura di regime. Era la mortificazione della creatività e dell’espressione dell’Io soggettivo: tutto uguale, solo grandi linee al di fuori delle quali ogni lampo di genio era segato alla radice, neanche un misero orpello a rompere il lungo schema di scatole quadre che mi trovavo davanti.
Le tecniche per la realizzazione di ceramiche e porcellane sono famose in Giappone, ed è noto che sono stati raggiunti livelli di altissima perfezione decorativa. Però appunto si parla di ceramiche e di porcellana, mentre in Italia si parla della scultura di Michelangelo, di Bernini, di Canova.
A fronte di capolavori artistici come le Pietà, specie l’ultima Rondanini, che sono il lirismo, la sublimazione di quella tensione all’infinito che ci permea come esseri umani, in grado di esprimere un ethos drammatico di una potenza sconvolgente, questo utente, nel tentativo di riequilibrare i conti con l’oriente (non sia mai che una cultura abbia un primato in qualcosa), cita la stampa. La stampa, rendiamoci conto. (Con tutto il rispetto per quest’utilissimo strumento).

akfhalfhadsòkadjasdasd
08-08-2005, 22:09
Sono sempre più urtato e rattristito! Devo cambiare il mio nick in "utente"?
Per quanto riguarda:

A fronte di capolavori artistici come le Pietà, specie l’ultima Rondanini, che sono il lirismo, la sublimazione di quella tensione all’infinito che ci permea come esseri umani, in grado di esprimere un ethos drammatico di una potenza sconvolgente, questo utente, nel tentativo di riequilibrare i conti con l’oriente (non sia mai che una cultura abbia un primato in qualcosa), cita la stampa. La stampa, rendiamoci conto. (Con tutto il rispetto per quest’utilissimo strumento).

questa... "parlata", la trovo insopportabile arroganza nei miei confronti!
Visto che con Lei non è possibile dialogare di queste cose senza il rischio di infangare in qualche modo l'arte occidentale la finisco qui!

Lorenzaccia
08-08-2005, 22:38
Va bene, mi scuso per averti urtato dandoti dell’utente generico ed entro un po’ più nello specifico della risposta.
“che se ne fa un artista squattrinato della libertà?”.
Libertà è prima di tutto libertà di esprimere il proprio Io fuori da certi vincoli imperativi, certe linee direttive, certi antri stretti e angusti che il sistema ove si vive impone o dispone per finalità sue proprie. Se non si è in grado di riconosce che la libertà d’espressione è condizione necessaria perché il genio creativo possa avere un tarlo che lo pervade, la cui successiva elaborazione porta all’opera, non ha più senso parlare di espressione. A dire il vero non ci sono manco le basi per iniziare a parlare di “creatività”. Prima di pensare a come realizzare, occorre avere in mente qualcosa da realizzare, l’idea. In questo senso, tanto più si è liberi di rompere gli schemi, tanto più aumentano le possibilità di partorire opere geniali. La libertà non implica automaticamente genialità, ma senz’altro la genialità richiede libertà d’espressione. Ecco perché ho scritto prima della piattezza dell’arte di regime, che necessariamente sopprime la libertà individuale per uccidere il dissenso. E questo Cina e Giappone lo sanno perfettamente.

Libertà e uguaglianza a partire dai greci non sono mai stati un concetto assoluto per il semplice motivo che per avere uno straccio di senso concreto i principi astratti devono essere rivestiti di contenuti storici e di risorse economiche disponibili, che mutano notevolemnte a seconda delle epoche. Ma sono queste libertà, pur con tutti i loro contenuti diversi, che stanno alla base della libertà d’espressione, di cui quest’ultima è appunto un aspetto, anche se ha assunto un senso autonomo e concreto solo nei secoli più recenti in relazione ai c.d. diritti civili. E’ vero, la disponibilità di risorse economiche che concretizzi il discorso della creazione non è un dettaglio: in epoca rinascimentale dietro ai Leonardo, ai Michelangelo, ai Raffaello stavano i Medici, Giulio II e Sisto IV, che si accollavano l’onere pecuniario. Però che centrano i quattrini con l’idea artistica, se non come mezzo di realizzazione della stessa?

akfhalfhadsòkadjasdasd
08-08-2005, 23:08
La libertà di espressione è certamente fondamentale... ma io puntavo il discorso su ciò che più propriamente causa la genialità, la potenza espressiva di un artista. La libertà e la giustizia non sono causa di una tempesta di sentimenti e drammi umani che permettono di produrre cose che al solo guardare o sentire possono emozionare... bensì più la mancanza delle stesse. Forse ora mi comprendi un po' di più.
Per quanto riguarda il denaro... non volgio fare discorsetti ma o sei "libero con tutti i tuoi problemi e drammi" ad esempio Vincent Van Gogh o sei "Michelangelo che deve raffigurare i miti del cristianesimo". Guarda non vorrei condurre di nuovo ad equivoci per parlare in modo approfondito avrei bisogno di molto più tempo e più cultura quindi cerca di prendermi con leggerezza ok? :D

Lorenzaccia
08-08-2005, 23:18
ok ;)