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View Full Version : tesina di laurea triennale


jello biafra
04-05-2005, 20:35
ok... sono ancora al secondo anno.. però inizio già a prendermi avanti! :D

allora... partirò a febbraio 2006 per varsavia (erasmus) e, visto che avrò problemi a rimanere giusto nel mio tabellino di marcia (laurearmi entro il 2006), volevo approfittare già ad inizio 2006 a fare la tesi e tenerla "congelata".

l'argomento che vorrei portare è inerente all'informatica sicuramente (pensavo all'impatto dell'open source nelle aziende, visto che faccio informatica, quindi parlando della licenza gpl, di alternative sia ai programmi proprietari sia al sistema operativo windows based).

il problema è: si può fare una cosa del genere, o devo aver finito gli esami per iniziare la tesi?

nikhes
04-05-2005, 20:40
quando al proff gli dirai che ti mancano ancora 15 esami ti dirà :nonsifa: :asd: :rotfl: :fuck: :eek: , sperdo di essere stao chiaro , pensa a fare l'erasmus e fare esami che a fare la tesi se sei bravo ci metti 1 mese.

frussi
07-05-2005, 14:19
ecco..io sono al secondo anno ma non ho ancora capito come funziona la tesi e in genere la laurea..:D

1)mi hanno detto che nel fare la media dei voti tolgono il voto più basso e il voto più alto..mi sembra una baggianata..voi che dite?

2)una tesina come si fa?:Dè una ricerca su un argomento che vuoi te..ma è difficile scegliere:( poi c'è il relatore ecc..ma..

Ps io faccio lingue e mi voglio laureara in russo...

recoil
07-05-2005, 19:19
da noi la tesi triennale, da quest'anno, è collegata allo stage (obbligatorio) ed è una relazione di circa 40 pagine, quindi si fa davvero velocemente. non so se da voi è così

la nostra università pone come vincolo per entrare in tesi la mancanza di massimo 3 esami. se tu sei al secondo anno dubito te ne manchino così pochi quindi o da te le regole sono molto diverse o c'è poco da fare

frussi
07-05-2005, 20:51
si infatti mi manca molto ancora ma sento tutti i miei compagni di corso che ne parlano e sono al mio stesso liuvello..bo mi informerò..

Syd Barrett
09-05-2005, 14:03
Ad ogni modo devi andare dal professore con cui intendi laurearti e parlarne con lui. Ti dirà se vuole o meno che ti laurei con lui, se vuole o meno che ci pensi così tanto tempo prima (non credo proprio) e concorderete assieme un tema.

lukeskywalker
09-05-2005, 18:38
con la triennale ci si può appellare "dottore"?
:fagiano:

Syd Barrett
09-05-2005, 18:53
con la triennale ci si può appellare "dottore"?
:fagiano:

Sì. (per quanto inutile fosse prima e sia adesso).

Burns
09-05-2005, 19:00
1)mi hanno detto che nel fare la media dei voti tolgono il voto più basso e il voto più alto..mi sembra una baggianata..voi che dite?


Dipende da università a università, e anche da facoltà a facoltà.
Da me non è così, da te potrebbe anche essere... basta informarsi ;)

lukeskywalker
10-05-2005, 06:05
Sì. (per quanto inutile fosse prima e sia adesso).
sono d'accordo, certamente i titoli lasciano il tempo che trovano, ma rimane il fatto che ci sono e si fanno sentire :) .
c'è una fonte ufficiale di riferimento?
grazie ;)

Syd Barrett
10-05-2005, 08:21
sono d'accordo, certamente i titoli lasciano il tempo che trovano, ma rimane il fatto che ci sono e si fanno sentire :) .
c'è una fonte ufficiale di riferimento?
grazie ;)

dal "Corriere della Sera", 10 novembre 2004, pp. 1, 25.

I nuovi modi di distinguersi
Tutti «dottori», la passione italiana è salva
Il titolo spetterà anche a chi ha preso la laurea breve in tre anni. Chi prosegue gli studi sarà «dottore magistrale»

di BEPPE SEVERGNINI

I posteggiatori non sbaglieranno più, quando grideranno «Piano, dottore!» durante la retromarcia. L'annuncio «Dottoressa, le stanno portando via la macchina», in un ristorante, provocherà una sommossa: solo la cameriera resterà dov’è, e forse nemmeno lei. Visti gli stipendi dei neo-laureati, infatti, è probabile che molte giovani italiane decideranno di servire spaghetti e contorni. C’è da registrare una novità, gravida di conseguenze sociali. La novità è questa: la revisione del decreto che ha istituito il percorso universitario detto «3+2», approvata dalla Corte dei Conti e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, introduce nuove qualifiche accademiche. Il titolo di «dottore» spetterà ai possessori della laurea triennale. Chi prosegue gli studi e consegue la laurea magistrale e il dottorato di ricerca avrà diritto, rispettivamente, alla qualifica di «dottore magistrale» e di «dottore di ricerca».

NUOVI DOTTORI - Prepariamoci, dunque: la Penisola verrà attraversata da raffiche di sdottoreggiamenti. Il titolo - sogno dichiarato di milioni di mamme, cruccio segreto di tanti che hanno abbandonato l’università - verrà rilasciato con più generosità. Chi sognava di ridurre l’uso pubblico delle qualfiche accademiche è servito. Festa grande, invece, tra quanti si sono iscritti all’università soprattutto per ottenere un titolo di studio (scopo raggiunto in soli tre anni, venticinque per cento di sforzo risparmiato). Tutto bene, quindi? Siamo giunti alla pacificazione sociale nel segno del «dottore»? Temo di no: il sottile classismo italiano troverà altre strade. I dottori di ricerca, che esistono anche negli altri Paesi, scopriranno che il titolo (sudato) è troppo comune, e cominceranno a farsi chiamare PhD, all’americana: così, giusto per non fare confusione. Anche i dottori magistrali - quelli che completano il 3+2 - vorranno distinguersi. Stamperanno «Dott. Mag.» sul biglietto da visita, magari: così qualcuno li scambierà per magistrati, che fanno sempre una certa impressione.

DOTTORI MAGISTRALI - Non è finita: se si è capito bene, il titolo di «dottore magistrale» spetterà anche a chi «ha conseguito la laurea con gli ordinamenti didattici previgenti al decreto 509/1999». Penso a molti fuori-corso degli Anni Ottanta, laureati a calci del sedere sotto ricatto di genitori esasperati, improvvisamente insigniti del titolo di «dottore magistrale». Se hanno un po’ di senso dell’umorismo, dovrebbero ridere. Non escludo, invece, che corrano a farsi la carta intestata. Ci aspettano giornate interessanti. Con tre diverse categorie di «dottori» (più i medici, poveretti, che hanno studiato sei anni, più specialità, per ritrovarsi con un titolo inflazionato) la nazione barocca darà il meglio di sé. Le persone importanti nasconderanno il titolo accademico (e poi cadranno malamente, accettando d'essere chiamate «vip»). Il dottor Rossi di Milano e il dottore (con la «e») Russo di Napoli metteranno in cornice il diploma di laurea in giurisprudenza, perché si veda che è stato conseguito prima del 1999. Ragionieri e geometri penseranno di rivolgersi alla Corte Costituzionale: come, e noi? Ma più di tutti si divertiranno gli stranieri. Già da tempo erano convinti che il prefisso «dott.», davanti al nome di una persona, indicasse che quella persona era italiana. Ora hanno la prova definitiva. Un tempo eravamo «il bel Paese là dove il sì suona» (Dante Alighieri). Oggi, dopo i condoni e le riforme accademiche, siamo «il Paese (un po’ meno bello) là dove riecheggia il dott.». Potrebbe essere un progresso, ma non siamo sicuri.

ma anche
http://www.studentistatale.it/forum/viewtopic.php?highlight=dottore&t=4081
http://www.tesine.net/universita/articoli/index.php/id=438

frussi
13-05-2005, 18:29
ma infatti anche seconmdo me è presto pensare alkla laurea..ma visto che la maggior parte dei miei compagni ci pensano ho creduyto di esser superficiale o ritardataria io..va be ci penserò..intanto devo pensare ai miei 8 esani circa.. :muro: :muro: