DarkAngel77
27-01-2005, 22:41
Mi da una strana impressione aprire un thread qui in OT, sezione che leggo spesso ma in cui partecipo di rado.
Ebbene, proprio in questi giorni scade il primo "anniversario" della mia separazione da mia moglie (dice: "E sti cazzi?"). Tra ieri ed oggi mi sono ritrovato spesso a riflettere, a rimuginare pensieri già passati molte volte per il mio cervello, chiedendomi e richiedendomi dove potevo aver sbagliato, cercando di rendermi conto dei miei errori.
Mi sono di nuovo ritrovato a pensare di essere solo. Ma una frazione di secondo dopo salta su la consapevolezza che prima, da sposato, ero molto più solo di adesso. Ero rimasto solo con me stesso. Era riuscita a togliermi gli amici, tutti gli amici. Era riuscita a togliermi anche i suoi amici con cui avevo iniziato a stringere un minimo legame. Ha cercato di togliermi anche la mia famiglia (ovvero mia sorella, i genitori li ho persi molti anni fa). Ha fatto il possibile per impedirmi legami che andassero oltre un freddo "buongiorno/buonasera" anche sul lavoro. Ha fatto tutto il possibile perchè io non avessi nessuno oltre lei. E tutto questo a partire da pochi giorni dopo che ci siamo sposati. Peccato che poi lei non abbia mai fatto niente per colmare il vuoto lasciato in me dalla sua stessa possessività.
Come se non bastasse mi sono ritrovato, mio malgrado, a subire quattro traslochi in pochi anni (gli zingari mi fanno una pippa) perchè nemmeno lei sapeva dove voleva abitare: nessuna casa andava bene,
Ho sopportato tutto ciò per tre anni e mezzo, poi ho detto basta: prima di tutto l'ho detto a me stesso, rendendomi conto che piuttosto che passare una vita intera così era meglio lasciar perdere tutto; poi l'ho detto a lei, che non ci credeva perchè più volte avevo cercato di farle capire la situazione (a freddo cercando di riflettere insieme, non certo durante un litigio) e avevo minacciato di lasciarla, ma regalandole sempre un'altra occasione.
Ora è da un anno che ho cambiato casa e vivo da solo; non ci sono state complicazioni particolari dovute alla separazione, in quanto non avendo avuto figli, non avendo beni comuni di valore rilevante, avendo firmato per la separazione dei beni ed avendo redditi paragonabili non abbiamo avuto alcuna complicazione nell'effettuare una separazione consensuale.
Ho passato un anno da solo, e mi sono sentito libero: anche grazie al mio essere completamente autonomo in casa ho potuto isolarmi quasi completamente nei primi mesi (quando avevo più bisogno di pensare e di cercare il mio vero io, che ero stato costretto ad offuscare in nome del quieto vivere), per poi progressivamente iniziare a ricostruire i ponti che erano stati da lei abbattuti. Ho cercato la forza di ricominciare, e la sto trovando giorno dopo giorno: non mi dispero per ciò che è successo ma , al contrario, cerco di trarne un insegnamento che mi sarà utile durante la vita.
Quello che mi dispiace è che, attraverso lei, ho perso la fiducia nelle donne: sono ben consapevole che non sono tutte uguali, ma per ora preferisco evitare qualunque relazione sentimentale. Forse c'è una persona che potrebbe farmi cambiare idea, ma sono ancora troppo sfiduciato per legarmi e preferisco "mantenere le distanze". Mi ritrovo a pensare che mi potrei di nuovo avvicinare a una persona che finge di essere diversa da ciò che in realtà è, e questo mi spaventa. Tuttavia, so che anche questo timore passerà da sè, portato via dal tempo che passa. L'importante è non rifare lo stesso errore un'altra volta.
Scusate se vi ho annoiato con le mie sconclusionati parole, ma dopo una generosa bevuta al pub con un amico (e dodici ore di sonno complessive nelle ultime tre notti) non riesco a scrivere meglio.
Ebbene, proprio in questi giorni scade il primo "anniversario" della mia separazione da mia moglie (dice: "E sti cazzi?"). Tra ieri ed oggi mi sono ritrovato spesso a riflettere, a rimuginare pensieri già passati molte volte per il mio cervello, chiedendomi e richiedendomi dove potevo aver sbagliato, cercando di rendermi conto dei miei errori.
Mi sono di nuovo ritrovato a pensare di essere solo. Ma una frazione di secondo dopo salta su la consapevolezza che prima, da sposato, ero molto più solo di adesso. Ero rimasto solo con me stesso. Era riuscita a togliermi gli amici, tutti gli amici. Era riuscita a togliermi anche i suoi amici con cui avevo iniziato a stringere un minimo legame. Ha cercato di togliermi anche la mia famiglia (ovvero mia sorella, i genitori li ho persi molti anni fa). Ha fatto il possibile per impedirmi legami che andassero oltre un freddo "buongiorno/buonasera" anche sul lavoro. Ha fatto tutto il possibile perchè io non avessi nessuno oltre lei. E tutto questo a partire da pochi giorni dopo che ci siamo sposati. Peccato che poi lei non abbia mai fatto niente per colmare il vuoto lasciato in me dalla sua stessa possessività.
Come se non bastasse mi sono ritrovato, mio malgrado, a subire quattro traslochi in pochi anni (gli zingari mi fanno una pippa) perchè nemmeno lei sapeva dove voleva abitare: nessuna casa andava bene,
Ho sopportato tutto ciò per tre anni e mezzo, poi ho detto basta: prima di tutto l'ho detto a me stesso, rendendomi conto che piuttosto che passare una vita intera così era meglio lasciar perdere tutto; poi l'ho detto a lei, che non ci credeva perchè più volte avevo cercato di farle capire la situazione (a freddo cercando di riflettere insieme, non certo durante un litigio) e avevo minacciato di lasciarla, ma regalandole sempre un'altra occasione.
Ora è da un anno che ho cambiato casa e vivo da solo; non ci sono state complicazioni particolari dovute alla separazione, in quanto non avendo avuto figli, non avendo beni comuni di valore rilevante, avendo firmato per la separazione dei beni ed avendo redditi paragonabili non abbiamo avuto alcuna complicazione nell'effettuare una separazione consensuale.
Ho passato un anno da solo, e mi sono sentito libero: anche grazie al mio essere completamente autonomo in casa ho potuto isolarmi quasi completamente nei primi mesi (quando avevo più bisogno di pensare e di cercare il mio vero io, che ero stato costretto ad offuscare in nome del quieto vivere), per poi progressivamente iniziare a ricostruire i ponti che erano stati da lei abbattuti. Ho cercato la forza di ricominciare, e la sto trovando giorno dopo giorno: non mi dispero per ciò che è successo ma , al contrario, cerco di trarne un insegnamento che mi sarà utile durante la vita.
Quello che mi dispiace è che, attraverso lei, ho perso la fiducia nelle donne: sono ben consapevole che non sono tutte uguali, ma per ora preferisco evitare qualunque relazione sentimentale. Forse c'è una persona che potrebbe farmi cambiare idea, ma sono ancora troppo sfiduciato per legarmi e preferisco "mantenere le distanze". Mi ritrovo a pensare che mi potrei di nuovo avvicinare a una persona che finge di essere diversa da ciò che in realtà è, e questo mi spaventa. Tuttavia, so che anche questo timore passerà da sè, portato via dal tempo che passa. L'importante è non rifare lo stesso errore un'altra volta.
Scusate se vi ho annoiato con le mie sconclusionati parole, ma dopo una generosa bevuta al pub con un amico (e dodici ore di sonno complessive nelle ultime tre notti) non riesco a scrivere meglio.