View Full Version : c'è qualche ingegnere gestionale???
jeffryeretico
07-10-2004, 21:32
ciao,
siccome sono ancora molto confuso su cosa fare da grande ;)
sto valutando anche questo corso di laurea...ormai sarà oer l'anno prossimo ovviamente.
cosa mi sapete dire su questo corso?
c'è un problema,sto completamente a zero con la matematica e non sono mai stato una cima.
potrei rimediare questanno per i fatti miei.
potrei riuscire cmq negli studi o il requisito essenziale in ingegneria è essere dei geni della matematica???
materie come "ingegneria elettrica","fisica sperimentale", mi spaventano solo a pronunciarle....
:eek:
jeffryeretico
07-10-2004, 21:34
u
Espinado
08-10-2004, 02:07
se stai veramente a zero non c'è speranza in facoltà scientifiche o pseudo tali, buttati su economia aziendale.
nulla è impossibile, anche recuperare da zero, ma ci vorrebbe una volontà di ferro, ce l'hai?
jeffryeretico
08-10-2004, 09:02
mica troppo :D
quindi fra un economista ed un gestionale, non c'è moltas differenza? intendo sul mondo del lavoro
Espinado
08-10-2004, 10:23
gli sbocchi sono a grande linee sovrapponibili, il laureato in ec az avrà nozioni più specifiche sui campi d'azienda (contabilità e finanza az, mktg e cose simili) ma poco spessore quantitativo. Nel tuo caso però la scelta sembra quasi obbligata.
jeffryeretico
08-10-2004, 10:34
tu che lavoro fai se non sono troppo indiscreto?
Espinado
08-10-2004, 11:41
Studio Economia politica, che sarebbe la parte dell'economia dove ci sono molta matematica e statistica rispetto ad aziendale (ma siamo ancora lontani da ingegneria).
jeffryeretico
08-10-2004, 11:54
la fai in statale vero?
avevo visto anche io quel corso di laurea, ma poi hp visto che questano è uscito in bicocca uno nuovo dal nome:
"merketing e comunicazione aziendale"
cosa ne pensi?
secondo te, per noi milanesi, una laurea in economia, dovrebbe aprire più porte rispetto ad una in informatica?
considera cmq che la matematica di oggi ad ingegneria è sicuramente più semplice di quella che si faceva nel vecchio ordinamento
mi han fatto vedere la dimensione di un libro di analisi :D
Espinado
08-10-2004, 14:00
Originariamente inviato da jeffryeretico
la fai in statale vero?
avevo visto anche io quel corso di laurea, ma poi hp visto che questano è uscito in bicocca uno nuovo dal nome:
"merketing e comunicazione aziendale"
cosa ne pensi?
secondo te, per noi milanesi, una laurea in economia, dovrebbe aprire più porte rispetto ad una in informatica?
rispetto a informatica probabilmente si, a quel che dicono qui su hw il settore è in crisi nera.
L'economia politica c'entra niente con il marketing, che è parte dell'economia aziendale. E' un indirizzo di studi che scegli se ti piace studiare modelli economici e molta matematica.
Ti sconsiglio cmq un corso di m&c se non sei già naturalmente portato per il pierraggio.
jeffryeretico
08-10-2004, 14:05
Originariamente inviato da Espinado
Ti sconsiglio cmq un corso di m&c se non sei già naturalmente portato per il pierraggio.
cosa significa "pieraggio"??????
:D
Essere portati per le pubbliche relazioni.
Intendo anche la parte più spiacevole della mansione.
jeffryeretico
08-10-2004, 14:22
a bhe se è perquesto io sono un tipo molto socievole e chiaccherone.... ;)
Espinado
08-10-2004, 19:52
e allora forse non è una brutta idea orientarsi verso quei lidi...
ChristinaAemiliana
09-10-2004, 01:18
Originariamente inviato da Espinado
se stai veramente a zero non c'è speranza in facoltà scientifiche o pseudo tali...
Dissento su tutta la linea.
Innanzitutto occorrerebbe sapere cosa si intende per "stare a zero". In ogni caso se ci si iscrive all'università si presuppone che sia stata frequentata una scuola superiore che, per quanto pessima possa essere stata nella ipotesi più conservativa, almeno una base di matematica dovrebbe averla fornita. Inoltre il non aver fatto bene la matematica alle superiori non preclude la possibilità di frequentare una facoltà scientifica a meno di non dedicarsi allo studio di analisi, trigonometria e geometria analitica a marce forzate...se così fosse sarebbe un bel guaio, vista la qualità media delle basi di matematica fornita dalle scuole secondarie italiane. Infine, molte facoltà scientifiche organizzano, prima dell'inizio dei corsi universitari, i cosiddetti corsi di azzeramento, utili a ripassare la matematica che dovrebbe essere nota, o anche a sentirla e impararla per la prima volta laddove sia necessario.
Per quanto riguarda i corsi di analisi propri di ingegneria gestionale, questi non sono certo ostacoli insormontabili, soprattutto con il nuovo ordinamento. Imparare la matematica necessaria ad affrontarli non è sicuramente un'impresa titanica che comporti un anno di studio a ritmo serrato.
Quasi tutti gli studenti di ingegneria ai quali ho fatto da tutore e che si erano piantati sugli esami di analisi incontravano tante difficoltà perché affrontavano lo studio della materia con la mentalità sbagliata, percependola già per partito preso come troppo ostica e temendo che permeasse anche tutti gli esami a venire, rendendoli incomprensibili...tant'è che molti ragazzi pensavano addirittura di ritirarsi. Salvo rare eccezioni, il problema è stato superato con un po' di buona volontà e mettendosi nell'ottica giusta guardando agli esami di questo tipo come a un insieme di concetti di cui ci si deve impadronire per usarli nel proseguimento degli studi. Ciò naturalmente significa semplicemente sapersi destreggiare e non implica l'obbligo di far propria una disinvoltura da provetto matematico.
Detto questo, se l'autore del thread ritiene che economia sia una scelta più adatta a sè, la compia, ma non sia per "paura" della matematica che potrà trovare a ing. gestionale.
Visto che sono qui, colgo l'occasione per invitare a non dare giudizi troppo drastici scoraggiando il prossimo quando non ve n'è motivo...;)
Originariamente inviato da jeffryeretico
mica troppo :D
quindi fra un economista ed un gestionale, non c'è moltas differenza? intendo sul mondo del lavoro
ci sono otto specializzaziioni nella LS per gestionale... non è una domanda cui porre risposta in due parole.
se scegli un indirizzo come finanza o gestione di impresa direi di sì, anche se devi considerare che i bocconiani sono ormai un plotone per cui trovare lavoro non è poi così immediato... noi ce la possiamo ancora giocare su un numero minoere di laureati e quindi con un poeter contrattuale un pò più forte, almeno nella selezione...
viceversa se scegli il ramo impiantistco, logistico o IT... direi che con economia e comm c'entra na sega, anche se tutto sommato il gestionale per definizione certe basi economico organizzative le deve avere....
per analisi fisica etc, tutto sta dal culo che vuoi farti, io ho cominiciato non da zero, ma da meno di zero :D
Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Innanzitutto occorrerebbe sapere cosa si intende per "stare a zero". In ogni caso se ci si iscrive all'università si presuppone che sia stata frequentata una scuola superiore che, per quanto pessima possa essere stata nella ipotesi più conservativa, almeno una base di matematica dovrebbe averla fornita.
più o meno :sofico:
Espinado
09-10-2004, 21:23
Originariamente inviato da ChristinaAemiliana Visto che sono qui, colgo l'occasione per invitare a non dare giudizi troppo drastici scoraggiando il prossimo quando non ve n'è motivo...;)
il tuo discorso è giusto in quanto valuti tutte le possibilità, mentre io pragmaticamente assumo che se uno dice che "sta a zero" ciò sia avvenuto nn perché non ha mai avuto la possibilità di darsi da fare bensì perché la matematica non fa per lui.
Il rischio di presentare la cosa come normalmente possibile è di infondere un po' troppa fiducia nei propri mezzi, con il rischio di spedire tanta gente nel posto sbagliato. Tu dirai che con i giudizi troppo drastici si rischia di precludere anche a uno solo vie percorribili (vero), ma si evita anche a tanti altri di andare a perdere il proprio tempo. Opinioni.
jeffryeretico
09-10-2004, 21:41
sono daccordo co espinado
ChristinaAemiliana
09-10-2004, 23:55
Originariamente inviato da Espinado
il tuo discorso è giusto in quanto valuti tutte le possibilità, mentre io pragmaticamente assumo che se uno dice che "sta a zero" ciò sia avvenuto nn perché non ha mai avuto la possibilità di darsi da fare bensì perché la matematica non fa per lui.
Il rischio di presentare la cosa come normalmente possibile è di infondere un po' troppa fiducia nei propri mezzi, con il rischio di spedire tanta gente nel posto sbagliato. Tu dirai che con i giudizi troppo drastici si rischia di precludere anche a uno solo vie percorribili (vero), ma si evita anche a tanti altri di andare a perdere il proprio tempo. Opinioni.
Il discorso di non spedire gente nel posto sbagliato è sacrosanto e lo condivido pienamente, infatti sono sempre stata una sostenitrice dei test di ammissione e del numero chiuso, anche a costo di scontrarmi con molti colleghi dell'idea che ogni facoltà debba essere aperta a tutti. Sono la prima a dire che preferisco precludere la possibilità di frequentare (almeno per quell'anno) a una minoranza di gente adattissima alla facoltà ma che il giorno del test per qualche casualità contingente non riesce a far bene e a passare, piuttosto che riempire le aule con centinaia di persone che da lì a due mesi capiranno di essere finiti nel posto sbagliato.
Quello che io contesto è il passaggio "sto a zero di matematica"--->"sono completamente incapace di apprendere la matematica". Questo perché ti assicuro che in tutti questi anni di assistenza alla didattica in un politecnico ho visto che, su 100 persone che avevano problemi con la matematica, 95 li avevano perché era stata insegnata loro male e non per attitudine personale. Quindi se uno mi dice che hai delle forti carenze in matematica e mi chiede se per fare ingegneria bisogna essere dei geni della matematica, io gli rispondo che le carenze con un po' di volontà si colmano e che a ingegneria la matematica la puoi ingoiare come un male necessario, a patto ovviamente che a te INTERESSI fare ingegneria. In parole povere il discorso è questo: se uno mi viene a spiegare che è indeciso sulla scelta della facoltà e che la matematica gli fa del tutto schifo, allora gli sconsiglio ingegneria; al contrario, se mi dice che gli piacerebbe un pacco ingegneria ma che ha paura della matematica, lo invito a ridimensionare i timori o almeno a saggiare prima le sue capacità per capire da dove derivi l'avversione per quella materia.
Spero che sia chiaro il concetto che voglio esprimere...l'ora tarda non aiuta :D
Espinado
10-10-2004, 00:08
chiarissima ;)
a questo punto il tutto sta nella capacità del singolo di fare una sincera disamina della propria situazione, visto che nei politecnici alla fine i test in quasi tutti gli indirizzi sono sempre non vincolanti (e inascoltati purtroppo).
Come si faccia però a concludere un corso lungo e basato sul calcolo come ingegneria odiando la matematica mi sembra un contronsenso, esistono casi accertati?
ChristinaAemiliana
10-10-2004, 00:43
Originariamente inviato da Espinado
chiarissima ;)
a questo punto il tutto sta nella capacità del singolo di fare una sincera disamina della propria situazione, visto che nei politecnici alla fine i test in quasi tutti gli indirizzi sono sempre non vincolanti (e inascoltati purtroppo).
Eh, questo purtroppo è un altro problema...fare una tale oggettiva disamina del proprio caso è già difficile di per sè...se poi contiamo che in genere mentre decidi c'è uno che ti dice di fare questa facoltà perché poi lavorando si guadagna di più, un altro che asserisce di non fare quell'altra perché ci sono poche possibilità di trovare un lavoro, i genitori che ti spiegano che avrebbero sempre sognato che ne facessi un'altra ancora...
Come si faccia però a concludere un corso lungo e basato sul calcolo come ingegneria odiando la matematica mi sembra un contronsenso, esistono casi accertati?
Mah, in genere se l'odio è profondo e radicato non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di fare una facoltà scientifica, vuol dire che probabilmente hai tutt'altre attitudini.
Se una persona sceglie di fare ingegneria o scienze pure dovrà pur provare una certa attrazione verso la logica e il metodo scientifico. Allora può capitare o che la matematica venga temuta perché ci sono delle voragini nella preparazione di base, oppure anche che semplicemente non si gradisca la matematica fine a se stessa. Nel primo caso superi il problema rendendoti conto che la tua avversione deriva dal fatto che non sei mai andato bene in matematica perché non te l'hanno mai fatta capire. Nel secondo caso la materia non ti piace perché ti annoiano tutte le dimostrazioni e i teoremi, ti sfugge il perché si debba studiarli e ti chiedi a cosa mai ti potranno servire...così, come accennavo prima, quello che devi fare è metterti l'animo in pace e ingoiare il rospo, confidando nel fatto che per arrivare a fare gli esami che ti piacciono prima devi dare analisi 1 e analisi 2.
Il punto è che anche a ingegneria le lezioni di matematica sono tenute da matematici che ti presenteranno la materia da un punto di vista estremamente teorico, senza limitarsi strettamente alle applicazioni che ti serviranno negli anni di studio a venire. E può anche starci: ti forma la mente, come lo studio del latino. Proseguendo, però, i prof saranno ingegneri e le materie assumeranno caratteristiche più pratiche, o cmq, anche nel caso di materie molto teoriche, le teorie avranno uno scopo ben preciso. Quindi la matematica diventerà un mezzo che usi per farti dei modelli, comprendere dei fenomeni, prevedere dei comportamenti.
Il signor Fabio80 che ha postato prima è un neolaureato fresco fresco, ed è uno dei casi accertati di superamento del problema...appena ha toccato con mano che la matematica diventava uno strumento per studiare questo fenomeno e imparare a maneggiare quell'altro, ha cominciato a macinare gli esami superandoli ottimamente uno dopo l'altro, pur non essendo certo un amante della matematica in quanto tale...;)
Espinado
10-10-2004, 01:24
happy ending almeno per lui :cool:
Originariamente inviato da Espinado
Come si faccia però a concludere un corso lungo e basato sul calcolo come ingegneria odiando la matematica mi sembra un contronsenso, esistono casi accertati?
io :D
tra l'altro devo riprende in mano tutto dato che mi han piazzato un corso di analisi e meccanica razionale st'anno, 'tacci loro e di chi fa il piano studi :muro: :muro: :muro:
ps: il test d'ammissione è vincolante nel senso che stila una graduatoria al di fuori della quale non ti fanno immatricolare, almeno al polimi.
il punto è:
- serve? l'ho passato due volte al primo colpo con un voto scarsissimo alla maturità, se quel coso fosse calibrato correttamente dubito che sarei mai entrato al poli... :confused:
imho serve a un cazzo, solo a mungere soldi...
- che senso ha adesso? le richieste di immatricolazione sono, da almeno un paio d'anni, inferiori ai posti disponibili, per cui test o non test non c'è il problema di trovare posto. il fatto banale è che attira di più scienze della comunicazione ( e li capisco, pacchi di figa a frotte.... ) o similari e l'ingegnere è il classico sfigato masochista che va a chiudersi in un luogo tetro pieno di gente che fa battutacce matematiche ( e guarda che l'altro giorno un mio collega mi ha scritto una mail con una battuta sugli insiemi semplicemente connessi :muro: ) poca topa ( un centinaio di donne su diecimila cristiani se va di lusso, di tipe notevoli ancora meno :D ...) e per giunta dove, anche se quelli del vo diranno di no ( in parte han ragione, ma solo in parte..) comuqnue il mazzetto te lo devi fare, c'è poco da fare...:coffee:
GuitarRic
11-10-2004, 01:03
Un pò in ritardo, ma eccomi qua:D .
Confermo tutto quello che ha detto fabio80 (anche per quanto riguarda la popolazione femminile :cry: ).
Avevo dei colleghi al primo anno che non sapevano neanche cosa fossero le derivate. Alcuni sono riusciti a farcela (certo non erano riusciti a dare analisi al primo appello :D ), altri no. Dipende tutto da quanto ti impegni i primi mesi per colmare il gap.
Per quanto riguarda il lavoro è impossibile dire ora le possibilità che ci saranno tra 5 anni (e a meno che non sei uno che studia 24h/24 mettine in conto 6-7).
Quando ero entrato io lo st....imatissimo prof Bertelè :blah: ripeteva sempre che appena usciti le aziende avrebbero fatto la file per prenderci , poi però il crollo dei mercati ecc. ha cambiato tutto e a fare la fila ai vari colloqui di lavoro ci sono finito io.
Sicuramente è più difficile entrare nel settore finanziario, dove fanno gia fatica ad entrarci gli economisti. Per tutte le altre specializzazioni invece uno stage per incominciare lo trovi sempre e poi nella maggiorparte dei casi si trasforma in un rapporto continuativo. In ogni caso c'è sempre la strada della consulenza (Accenture, ....).
lordfrigo
12-10-2004, 12:41
Originariamente inviato da GuitarRic
Un pò in ritardo, ma eccomi qua:D .
Confermo tutto quello che ha detto fabio80 (anche per quanto riguarda la popolazione femminile :cry: ).
Avevo dei colleghi al primo anno che non sapevano neanche cosa fossero le derivate. Alcuni sono riusciti a farcela (certo non erano riusciti a dare analisi al primo appello :D ), altri no. Dipende tutto da quanto ti impegni i primi mesi per colmare il gap.
Per quanto riguarda il lavoro è impossibile dire ora le possibilità che ci saranno tra 5 anni (e a meno che non sei uno che studia 24h/24 mettine in conto 6-7).
Quando ero entrato io lo st....imatissimo prof Bertelè :blah: ripeteva sempre che appena usciti le aziende avrebbero fatto la file per prenderci , poi però il crollo dei mercati ecc. ha cambiato tutto e a fare la fila ai vari colloqui di lavoro ci sono finito io.
Sicuramente è più difficile entrare nel settore finanziario, dove fanno gia fatica ad entrarci gli economisti. Per tutte le altre specializzazioni invece uno stage per incominciare lo trovi sempre e poi nella maggiorparte dei casi si trasforma in un rapporto continuativo. In ogni caso c'è sempre la strada della consulenza (Accenture, ....).
....allora che specializzazione dici di prendere?
GuitarRic
12-10-2004, 19:09
Originariamente inviato da lordfrigo
....allora che specializzazione dici di prendere?
Come prima risposta ti direi quella che più ti piace.
Infatti non si può dire a priori come sarà il mercato tra qualche anno. Magari ci sarà un boom di richieste di competenze gestionali nel mercato finanziario, e un calo nel settore produttivo, logistico, chi lo può dire?
Quindi è meglio fare ciò per cui si è portati; ci metterai meno tempo e più voglia per passare gli esami e avrai una votazione più alta alla fine (cose molto importanti a cui i responsabili delle risorse umane purtroppo danno maggior valore, che non alle reali competenze e abilità del reclutando; per loro non fa molta differenza se la specializzazione è in sistemi prod., finanza, o IT, a volte non sanno nemmeno che esistono).
Intanto poi alla fine se il mercato lo permetterà sarai tu a decidere dove lavorare, altrimenti dovrai adattarti a essere scelto e i parametri sono sempre quei 2.
Non sono più aggiornato sul mondo universitario, ma adesso con il nuovo ordinamento quando devi fare la scelta per il piano di studi? Con il VO si faceva al terzo anno, quindi potevi valutare bene la scelta per i primi 2.
Originariamente inviato da GuitarRic
Per tutte le altre specializzazioni invece uno stage per incominciare lo trovi sempre e poi nella maggiorparte dei casi si trasforma in un rapporto continuativo. In ogni caso c'è sempre la strada della consulenza (Accenture, ....).
più che stage preferirei una laurea appoggiandomi a qualche azienda, ho già fatto uno stage e mi è costato un botto (trasferta milano-piacenza a carico mio) oltre ad avere un ritorno nullo in quanto incentrato su tematiche di ricerca un pò troppo innovative al giorno d'oggi per poterle rivendere come esperienza.
accenture e company assumo indiscriminatamente dal tipo di ingegneria ( prendono anche matematici e fisici) , solo che a quanto pare ti spremono tipo mulo da traino fino a quando non inizi ad avere una posizione che non sia da ultimo entrato
per la specializzione a gestionale funziiona cosi:
- biennio comune
- terzo anno tra organizzazione vs logistica& produzione ( con scelta di improntare un piano di studi applicativo - con stage - destinato a sdoganarti subito o di fare un piano di studi per continuare, cosa che io ho fatto e visto le aziende come considerano la laurea triennale direi valga la pena di soppesare bene...)
- otto lauree specialistiche, che si distinguono fino a un certo punto salvo quelle proprio settoriali tipo finanza o e-business
la scelta imho va fatta ecslusivamente sui propri interessi, tanto più che anche gli esami fuffa sono impegnativi grazie ai cari prof che piuttosto che regalare qualcosa si fanno evirare senza anestesia, per cui studiare qualcosa che interessa è un aiuto non indifferente
sbocchi lavorativi: in teoria il ramo logistico e produttivo copre più del 50 % dei laureati, il resto se la gioca un pò tra consulenza, ict, etc....
vorrei demolire al volo quelli che pensano di fare gestionale per imitare lapo elkann: NON vi daranno MAI un'azienda da dirigere, non vi metteranno mai nel CDS al volo, non avrete MAI la porsche appena assunti... paiono banalità ma conosco persone che fanno "gestione di impresa" convinti di essere accolti come i salvatori dell'azienda con ori e allori :rotfl:
io ho optato per qualcosa che ti lasci delle metodologie di lavor,o piuttosto che per un orientamento (consentitemi) fuffa tutto incentrato su tecniche di management e simili: ottimo se uno ha l'azienda di famiglia, ma al pischelletto i cerca di primo impiego mi domando cosa possano far fare e cosa possa asserire lui di saper fare....
infine, il sito consigliato è: http://www.dig.polimi.it
la sezione specifica è http://www.dep.polimi.it/gestionale/ cui si trova regolamento didattico e programmi degli insegnamenti
buon divertimento :D
GuitarRic
16-10-2004, 14:34
Originariamente inviato da fabio80
più che stage preferirei una laurea appoggiandomi a qualche azienda, ho già fatto uno stage e mi è costato un botto (trasferta milano-piacenza a carico mio) oltre ad avere un ritorno nullo in quanto incentrato su tematiche di ricerca un pò troppo innovative al giorno d'oggi per poterle rivendere come esperienza.
accenture e company assumo indiscriminatamente dal tipo di ingegneria ( prendono anche matematici e fisici) , solo che a quanto pare ti spremono tipo mulo da traino fino a quando non inizi ad avere una posizione che non sia da ultimo entrato
...
E' vero, in alcuni casi lo stage se non finalizzato all'assunzione non serve a molto, ma solo a creare una sorta di manovalanza per le aziende. Però bisogna dire che per chi è appena laureato in ing c'è solo da scegliere dove andare a farlo vista la grande richiesta da parte di grandi-medie aziende (e da un pò anche le piccole hanno iniziato). Questo è un grande vantaggio rispetto a molte altre lauree dove per essere preso come stagista devi almeno fare un master post laurea.
Per cui prima di accettare la prima offerta è sempre meglio valutare bene le tematiche dello stage e le possibilita di inserimento. Tanto nei primi 2 anni dopo la laurea le offerte arrivano sicuramente.
Per quanto riguarda accenture & co (nella azienda dove lavoro ce ne sono tantissimi) è vero che fanno orari assurdi, però si fanno una esperienza altamente rivendibile ( e poi possono sempre fare carriera all'interno di Acc , anche se da quel che vedo la concorrenza tra di loro è altissima).
Per il resto concordo su tutto ;)
Originariamente inviato da GuitarRic
E' vero, in alcuni casi lo stage se non finalizzato all'assunzione non serve a molto, ma solo a creare una sorta di manovalanza per le aziende. Però bisogna dire che per chi è appena laureato in ing c'è solo da scegliere dove andare a farlo vista la grande richiesta da parte di grandi-medie aziende (e da un pò anche le piccole hanno iniziato). Questo è un grande vantaggio rispetto a molte altre lauree dove per essere preso come stagista devi almeno fare un master post laurea.
Per cui prima di accettare la prima offerta è sempre meglio valutare bene le tematiche dello stage e le possibilita di inserimento. Tanto nei primi 2 anni dopo la laurea le offerte arrivano sicuramente.
Per quanto riguarda accenture & co (nella azienda dove lavoro ce ne sono tantissimi) è vero che fanno orari assurdi, però si fanno una esperienza altamente rivendibile ( e poi possono sempre fare carriera all'interno di Acc , anche se da quel che vedo la concorrenza tra di loro è altissima).
Per il resto concordo su tutto ;)
personalmente diffido della pmi, hanno una forma mentis manageriale da contadini evoluti nella maggior parte dei casi, il che significa che il boss è il proprietario e manda avanti la cosa a stretto giro familiare, più che vederti come un lavoratore ti vedono come un costo e il resto vien da sè... personalmente non campo con la gloria, se devo sbattermi volgio un ritorno monetario altrimenti chiedano altrove che cedo il posto senza troppi complimenti
:p
ti dico solo che l'azienda dove ho fatto lo stage non ha sganciato un centesimo perchè a detta loro sono piccoli e non possono permetterselo ( nota bene: ha filiali anche in america) :rolleyes:
conosco gente che ha fatto stages altrove e ha avuto dalla macchina di servizio ( in bmw, una mini... ) alla paghetta mensile ( 5/600 €, non tanto ma inizia a dire... ) ad altre facilities che non la mensa degli operai a cui (almeno quello) accedevo aggratise....ma appunto erano grosse aziende....
d'altro canto è vero che nelle grandi sei un numero, ma è un ambiente differente da quel che ho visto e saputo...
accenture però lavora sostanzialmente nel ramo ict, fanno bpr a quel che ho sentito dire da un loro consulente venuto al synesys... potrebbe anche essere interessante ma quel settore mi puzza troppo di new economy con tutto il resto.... magari sbaglio ma... boh... non mi piace molto l'idea di entrare in un settore dove ci siano troppi competitori pronti a soffiarti il lavoro... idealmente vorrei lavorare in qualche società tipo altran o similari, possibilmente anche girando un pò il mondo e non crepando in un ufficio a milano :muro:
si vedrà, tanto alla tesi finale devo pensare all'inizio del prossimo anno accademico, ne ho di tempo... :sofico:
la cosa positiva è che ing gestionale spalanca tante di quelle porte che alle volte vi è davvero l'imarazzo della scelta... in tempi un pò di magra come questi non è una cosa da poco...:mc:
ma stavo pensando che anche accenture ha il suo fascino dopotutto....
http://www1.accenture.fi/tyopaikat/tyop_tapahtumat/messut_1103.jpg
:sbav: :sbav:
http://www.polygen.org/web/Gestionale.517.0.html :asd: :asd:
GuitarRic
18-10-2004, 17:03
Affidabilita', Controllo e Sicurezza nell'Informazione Automatica e Organizzazione degli Automatismi Automatici per la Logistica Operativa
:sbonk:
Affidabilita' e Qualita' nell'Organizzazione degli Impianti Informativi e Controllo nella Costruzione degli Impianti Industrial
Espinado
21-10-2004, 08:49
se si lavora in consulenza le 10-11 ore sono d'obbligo, nelle banche d'affari si arriva alle 13-14 weekend inclusi...però almeno all'estero gli stipendi sono da subito interessanti (e hai così poco tempo per spenderli che mi raccontano che quando esci non ti devi fare problemi di alcun tipo...)
Originariamente inviato da Espinado
se si lavora in consulenza le 10-11 ore sono d'obbligo, nelle banche d'affari si arriva alle 13-14 weekend inclusi...però almeno all'estero gli stipendi sono da subito interessanti (e hai così poco tempo per spenderli che mi raccontano che quando esci non ti devi fare problemi di alcun tipo...)
qua invece oltre a lavorare come un animale da traino ti pagano pure una ceppa :D
ho già i bagagli pronti, devo solo vedere le occasioni che mi si proporranno finita la LS :O
sto paese ca22one non avrà il mio lavoro aggratise :rolleyes:
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