View Full Version : Odio il latino...mi serve un piccolo aiuto
Roberto M.
19-09-2004, 14:09
Qualcuno mi potrebbe trovare e postare uno schemino della terza declinazione? Sono 3 anni che la studio ma non riesco a capirla, mi pare di aver capito che i parasillabi e gli imparasillabi si declinino in modo diverso, che insomma ci siano delle differenze, ma cmq ho le idee molto annebbiate a proposito, visto anche che ogni libro suddivide il tutto in modo diverso...
Spero che possiate aiutarmi
http://www.splash.it/cultura/latino/grammatica/declinazioni/3.htm
Espinado
19-09-2004, 20:34
all'inizio è giusto che si parta studiando regole ed eccezioni, ma dopo 3 anni dovresti sentirla la lingua, senza più bisogno di troppi studi mnemonici. fai pratica, se proprio non ce la fai da solo vai a lezione o comprati un volume con traduzioni guidate. buona fortuna :)
Roberto M.
19-09-2004, 21:01
Originariamente inviato da Espinado
all'inizio è giusto che si parta studiando regole ed eccezioni, ma dopo 3 anni dovresti sentirla la lingua, senza più bisogno di troppi studi mnemonici. fai pratica, se proprio non ce la fai da solo vai a lezione o comprati un volume con traduzioni guidate. buona fortuna :)
Giusto, è la pratica che mi manca, imparo le cose a memoria e poi faccio una versione e viene uno schifo...
Se solo in questi 3 anni avessi fatto un po' di allenamento in più nella pratica più che imparare regole ed eccezioni...
Espinado
19-09-2004, 21:11
io sono arrivato al quinto che traducevo alla grande, ma se mi avessi chiesto di declinare o le regole varie su imparisillabi etc etc non ne avrei ricordata molte. ora io avevo un certo talento per la cosa, però vedevo che cmq la cosa tutto sommato valeva anche per i miei compagni di classe un po' più svegli.
Se sei proprio disperato cercati qualcuno per le lezioni private, ma visto che la cosa ti è così ostica fai una ricerca accurata, o un bravo studente o cmq un insegnante non troppo all'antica...
io sono arrivata in quinta che grazie alle ripetizioni traducevo senza vocabolario
stbarlet
20-09-2004, 14:28
lascia perdere imparisillabi etc... cerca di ricordarti le desinenze di ogni caso , poi a cercare sul vocabolario basta un pò di pratica
anch'io sono al terzo e sono fermo alle declinazioni :rolleyes:
l'importante e' non prendere piu' di tre insufficenze oltre al latino :D
Non sono per niente convinto di quello che avete postato.
Io insegno latino, e mi sento di dire che il vostro ragionamento può valere solo per le traduzioni dal latino all'italiano, nelle quali si può andare a naso.
Ma nel momento in cui vi trovate a tradurre dal latino allora l'orecchio vi tradisce e la lingua non la sentite per niente....sarà in -ium o in -um il genitivo plurale? E l'ablativo singolare? boh.........
Se traduci ad occhio dal latino sicuramente hai sviluppato delle capacità logiche e sei entrato in sintonia con la grammatica latina, ma da qui a dire che la sai ce ne passa molto.
Espinado
22-09-2004, 19:26
beh ovvio che un minimo le cose bisogna saperle, però diciamo che non sono moltissime le cose che bisogna tassativamente sapere, per il resto si può tradurre abbastanza confortevolmente "sentendo" la versione.
Cmq dopo 4 anni che non tocco il latino penso che saprei fare ben poco...
Ripeto, secondo me le tue conclusioni sono piuttosto superficiali.
Anche al top della tua forma traduttiva sarebbe stato difficile tradurre DALL'italiano AL latino "ad orecchio".
E non sono d'accordo che sono "quattro" le cose che bisogna sapere. Anch'io sui banchi di scuola me la cavavo agevolmente nelle versioni in classe dal latino, ma dall'italiano (e questo dimostra se sai o non sai una lingua) non è così facile.
ChristinaAemiliana
23-09-2004, 15:22
Sottoscrivo ogni parola scritta da Deckard...
Si può dire di conoscere una lingua, viva o morta che sia, quando si possiede un buon bagaglio sia della grammatica e della sintassi, sia della messa in pratica delle stesse.
Anche io traducevo senza problemi e quasi senza vocabolario dal latino all'italiano, ma mi sento di dire che questo accadesse non già per mio talento personale, ma piuttosto perché il latino ormai era considerato una materia poco utile (ho fatto il liceo scientifico) e non al passo coi tempi, pertanto si proponevano versioni prive di particolari trappole linguistiche. E già così una buona metà della classe aveva l'insufficienza fissa, visto che tutti, dalla famiglia agli amici, dispensavano consigli superficiali del tipo: "Il latino non serve a niente, mira alla sufficienza senza sprecare troppo tempo".
Cmq la mentalità imperante è quella espressa nel thread: addirittura chi impartisce ripetizioni ormai non fa altro che dare una spolverata alle regolette fondamentali per poi chiedere all'allievo che tipo di versioni dà il prof di ruolo, e di quali autori, in modo tale da insistere soprattutto su quelle per fargli "fare l'orecchio".
Del resto, chissà perché, ormai la traduzione dall'italiano al latino in molte scuole non si fa più...;)
colgo l'occasione per chiedere una cosa.
si dice "quid pro quo" o "qui pro quo" ?
la mia ragazza usa sempre la prima, io ribatto sempre che è giusta la seconda.
chi ha ragione?
Commando
24-09-2004, 18:58
Curioso che uno pensi di poter tradurre verso il latino sapendo giusto quattro cose... :rolleyes:
Dev'essere la stessa mentalità che spinge molte persone a tradurre verso altre lingue diverse dalla lingua madre (devo ancora incontrarlo un italiano che sappia tradurre bene un testo colto verso l'inglese), con risultati a dir poco ilari.
Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Sottoscrivo ogni parola scritta da Deckard...
Si può dire di conoscere una lingua, viva o morta che sia, quando si possiede un buon bagaglio sia della grammatica e della sintassi, sia della messa in pratica delle stesse.
Anche io traducevo senza problemi e quasi senza vocabolario dal latino all'italiano, ma mi sento di dire che questo accadesse non già per mio talento personale, ma piuttosto perché il latino ormai era considerato una materia poco utile (ho fatto il liceo scientifico) e non al passo coi tempi, pertanto si proponevano versioni prive di particolari trappole linguistiche. E già così una buona metà della classe aveva l'insufficienza fissa, visto che tutti, dalla famiglia agli amici, dispensavano consigli superficiali del tipo: "Il latino non serve a niente, mira alla sufficienza senza sprecare troppo tempo".
Cmq la mentalità imperante è quella espressa nel thread: addirittura chi impartisce ripetizioni ormai non fa altro che dare una spolverata alle regolette fondamentali per poi chiedere all'allievo che tipo di versioni dà il prof di ruolo, e di quali autori, in modo tale da insistere soprattutto su quelle per fargli "fare l'orecchio".
Del resto, chissà perché, ormai la traduzione dall'italiano al latino in molte scuole non si fa più...;)
:mano: :mano:
Personalmente quando impartisco lezioni io cerco:
1) di migliorare le votazioni a scuola con il metodo veloce (del resto è questo l'obiettivo principe di una mamma che fa dei sacrifici per pagare le lezioni e pertanto devo offrire in primis questo servizio)
2) di spingere il mio allievo/a ad imparare davvero la lingua, cercando di fare un salto di qualità nella conoscenza della stessa che le permetta di avere una certa dimestichezza (infatti non mi scordo di inserire le versioni latino-italiano e di ripetere fino alla nausea declinazioni e coniugazioni)
Originariamente inviato da gtr84
colgo l'occasione per chiedere una cosa.
si dice "quid pro quo" o "qui pro quo" ?
la mia ragazza usa sempre la prima, io ribatto sempre che è giusta la seconda.
chi ha ragione?
La più diffusa è la tua, ma la troverai anche nell'altra forma
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