View Full Version : Pneumantico con azoto. Si o no?
Sarei quasi intenzionato a gonfiare le gomme con azoto. Faccio bene oppure è una cavolata?
Ciao
IcEMaN666
19-07-2004, 13:24
se non sbaglio si usa l'azoto perchè risente meno della dilatazione termica...o sbaglio?
mi pare fosse così...quindi in teoria in strada dovrebbe essere meglio in quanto anche a freddo hai sempre la stessa pressione.
Ripeto, mi pare fosse così non ne sonosicuro :D
Originariamente inviato da GioFX
prova con metano.
Me la spieghi che non l'ho capita?
Originariamente inviato da fogman
Me la spieghi che non l'ho capita?
Battuta infelice
Originariamente inviato da fogman
Me la spieghi che non l'ho capita?
BUUUMMM :D
jesusquintana
19-07-2004, 13:34
cmq l'aria e' 79% azoto... io mi accontento .. e' gratise!
Athlon64-FX53
19-07-2004, 13:35
Originariamente inviato da IcEMaN666
se non sbaglio si usa l'azoto perchè risente meno della dilatazione termica...o sbaglio?
mi pare fosse così...quindi in teoria in strada dovrebbe essere meglio in quanto anche a freddo hai sempre la stessa pressione.
Ripeto, mi pare fosse così non ne sonosicuro :D
E' proprio così, l'azoto non varia la pressione al variare della temperatura come l'aria comune.
E poi le gomme non perdono pressione così rapidamente come con l'aria.
Originariamente inviato da Kajok
non ne vale la pena!
Xchè? Hai esperienza in merito?
Athlon64-FX53
19-07-2004, 13:42
Originariamente inviato da fogman
Xchè? Hai esperienza in merito?
Io me lo son fatto fare gratis e ti assicuro che d'estate la pena ne vale eccome, soprattutto per chi come me lascia l'auto tutto il giorno sotto il sole... la gomma ne risente dell'aumentata pressione.
Senza contare l'efficacia della gomma stessa sotto stress.
Originariamente inviato da Athlon64-FX53
E' proprio così, l'azoto non varia la pressione al variare della temperatura come l'aria comune.
E poi le gomme non perdono pressione così rapidamente come con l'aria.
La perdita di pression e' identica , visto che l'aria e' composta di azoto.
Quello che cambia e' che l'azoto puro e' anidro mentre l'aria comune contiene umidita' , a temperature superiori ai 100° il comportamento di un gas anidro e' decisamente diverso rispetto a quello di un gas umido , quindi nelle corse si usa l'azoto anidro per evitare che superati i 100° (le gomme da pista lavorano tra i 70 ed i 130°) ci siano variazioni improvvise e NON volute della pressione.
Le gomme delle auto normali lavorano a circa 40° quindi usare aria o azoto e' INDIFFERENTE.
Athlon64-FX53
19-07-2004, 13:45
Originariamente inviato da Athlon
La perdita di pression e' identica , visto che l'aria e' composta di azoto.
Quello che cambia e' che l'azoto puro e' anidro mentre l'aria comune contiene umidita' , a temperature superiori ai 100° il comportamento di un gas anidro e' decisamente diverso rispetto a quello di un gas umido , quindi nelle corse si usa l'azoto anidro per evitare che superati i 100° (le gomme da pista lavorano tra i 70 ed i 130°) ci siano variazioni improvvise e NON volute della pressione.
Le gomme delle auto normali lavorano a circa 40° quindi usare aria o azoto e' INDIFFERENTE.
Sarà come dici tu, ma io con l'azoto sono 2 mesi che giro e non ho perso un decimo di bar... cosa che non mi capitava con il gonfiaggio tradizionale. IDEM per la verifica della pressione... sempre stabile, con l'aria arrivavo anche a 0.3 bar in più... poi io porto la mia esperienza, tu la tua teoria.
cmq l'aria e' 79% azoto... io mi accontento .. e' gratise!
IMHO, quasi tutti quelli che si fanno gonfiare le gomme con azoto ignorano questo dettaglio. :D
Però anche tu sei impreciso: l' aria contiene "solo" il 78 % di azoto.
E poi le gomme non perdono pressione così rapidamente come con l'aria.
Quanto è il tempo "giusto" per perdere 0.1 atm ?
In un anno io ho avuto questa perdita, con la vecchia sana (per modo di dire...) aria.
Guardando un po' in giro, posso riassumere così:
Un primo vantaggio offerto da questa soluzione riguarda innanzitutto la pressione del pneumatico che, grazie proprio alle caratteristiche specifiche dell'azoto, rimane costante per un periodo di tempo tre volte superiore rispetto a quanto avviene usando la normale aria: ciò porta ad una riduzione dei controlli periodici, ad un minor consumo del battistrada e ad un conseguente allungamento della vita del pneumatico. Una corretta pressione permette, tra l'altro, anche di ridurre al massimo la resistenza al rotolamento del pneumatico (con una conseguente, sia pure lieve, riduzione dei consumi di carburante).
Un secondo vantaggio deriva dalle caratteristiche di gas inerte proprie dell'azoto: ciò comporta che questo gas tende a mantenere costante la sua pressione al variare della temperatura. In pratica, nonostante le variazioni di temperatura che avvengono in un pneumatico durante il suo normale impiego, la pressione iniziale (effettuato con azoto) rimane praticamente costante anche a pneumatico caldo. Proprio questa caratteristica dell'azoto ha fatto sì che nelle competizioni automobilistiche (a tutti i livelli) già da tempo venga impiegato esclusivamente questo tipo di gas nei pneumatici; infatti, nella guida sportiva, una pressione costante garantisce un comportamento dinamico più regolare del pneumatico, con conseguenti miglioramenti in termini di costanza delle sue prestazioni nell'arco della gara. Ma anche nella guida normale su strada, il fatto che la pressione resti costante al salire della temperatura evita qualsiasi rischio di scoppio dovuto a surriscaldamento (riducendo di molto anche il rischio di esplosione del pneumatico nel caso esso sia già danneggiato nella sua stessa struttura).
Un terzo vantaggio, infine, deriva dalla completa assenza di umidità nell'azoto. Ciò consente di evitare la formazione di ruggine nella struttura interna del pneumatico e del cerchio, a tutto vantaggio della sicurezza di marcia.
Infine, una nota ecologista: pneumatici meglio conservati possono (al termine del loro ciclo vitale) essere poi ricostruiti in maggior numero, con immaginabili vantaggi in termini di riduzione della produzione di questo genere di rifiuti.
Tempi e costi. Gonfiare i pneumatici con azoto richiede tempi rapidissimi (equivalenti a quelli di un normale gonfiata con aria). Anche la spesa è abbastanza contenuta: in media, 10-15 euro.
Svantaggi: nessuno
Anche la spesa è abbastanza contenuta: in media, 10-15 euro.
10 € per 4 gomme ? :eek:
Avevo capito che era azoto, non radon :D
Originariamente inviato da Quetzal
10 € per 4 gomme ? :eek:
Avevo capito che era azoto, non radon :D
No, no... 10 euro a gomma!!!!:sofico:
Athlon64-FX53
19-07-2004, 13:59
Originariamente inviato da Quetzal
10 € per 4 gomme ? :eek:
Avevo capito che era azoto, non radon :D
Poi a me che non le fan pagare... chissenefrega direi no ragazzi? ;)
Direi che se vai in pista puoi avere dei vantaggi....altrimenti è una tamarrata notevole...manca l'adesivo sul retro <<gomme gonfiate con azoto>> magari su una tipo 1100
:D
Athlon64-FX53
19-07-2004, 14:11
Originariamente inviato da sider
Direi che se vai in pista puoi avere dei vantaggi....altrimenti è una tamarrata notevole...manca l'adesivo sul retro <<gomme gonfiate con azoto>> magari su una tipo 1100
:D
Che fesseria, io ho solo i tappini rossi e stop... nessuna tamarrata!
ziozetti
19-07-2004, 14:28
Originariamente inviato da fogman
Un secondo vantaggio deriva dalle caratteristiche di gas inerte proprie dell'azoto: ciò comporta che questo gas tende a mantenere costante la sua pressione al variare della temperatura. In pratica, nonostante le variazioni di temperatura che avvengono in un pneumatico durante il suo normale impiego, la pressione iniziale (effettuato con azoto) rimane praticamente costante anche a pneumatico caldo.
Chi è il genio autore di questa nuova legge fisica?
Tutti i gas, inerti o non inerti, all'aumentare della della temperatura aumentano di pressione.
Per evitare aumenti di pressione devi gonfiare le gomme con un solido o un liquido. :D
Come già detto da Athlon l'aria è composta per circa il 78% da azoto, per il 21% da ossigeno e il resto è per la maggior parte argon (nobile).
L'azoto del gommista sarà puro al 95%, le macchine che usano arrivano intorno a quel valore. Le bombole forse hanno una purezza maggiore, ma non di molto.
ziozetti
19-07-2004, 14:29
Originariamente inviato da Quetzal
10 € per 4 gomme ? :eek:
Avevo capito che era azoto, non radon :D
Spero bene che non sia radon, tende ad essere un po' cancerogeno... ;)
Che cavolata di legge fisica sarebbe quella che l'azoto non cambia densità con la temperatura?
Come ogni gas è soggetto alle stesse leggi dei gas quindi o si riscrive la fisica o si smette di dire fesserie.
Poi che usando ossigeno o azoto o altri gas privi di umidità si diminuiscano alcuni difetti si può parlarne, ma non stravolgiamo le leggi della natura.
PS provate a fare una immersione con le bombole e fate una bella risalita da una 50ina di metri senza fare decompressione e poi vedete se l'azoto non cambia densità, l'embolia gassosa è causata proprio dalle bollicine di azoto che si formano nel sangue.
EDIT postato insieme a Zio...
Originariamente inviato da fogman
Xchè? Hai esperienza in merito?
CERCAVO LA PAGINA :pp
ECCO:
Il gonfiaggio delle gomme con l'azoto
Introduzione
Spesso ci si sente proporre dal gommista il “gonfiaggio con azoto”.
I vantaggi che ci promette sono: maggior stabilità della pressione al variare della temperatura, minor perdita di pressione nel tempo, quindi piú affidabilità e ridotta manutenzione. Inoltre – sostengono – si riducono le possibilità di esplosione perché si riduce la corrosione interna del pneumatico dovuta all'aggressività dell'ossigeno.
Vediamo cosa c'è di vero.
L’azoto: che cos’è
In chimica, “azoto” identifica l'elemento, simbolo N, numero atomico 7, peso atomico 14.01, raggio atomico 0.74 Å.
L'azoto cui ci si riferisce comunemente, invece, è la molecola di gas azoto, di formula chimica N2 , e da qui in avanti con il termine azoto mi riferirò sempre all'azoto come gas biatomico.
I gas inerti
I gas inerti sono i cosiddetti gas nobili (proprio perché non reagiscono in alcun modo con altri elementi), quali Azoto (N), Elio (He), Neon (Ne), Argo (Ar), Kripto (Kr), Xeno (Xe) e Radon (Rn). Gli ultimi due in realtà non sono esattamente inerti, lo Xeno si può far reagire con il Fluoro, e il Radon è radioattivo.
Proprietà chimico-fisiche
L'azoto è un gas incolore, inodore e insapore; è pochissimo solubile in acqua, con la quale non reagisce. È una molecola biatomica, con un triplo legame fra i due atomi, questo le garantisce una fortissima stabilità, tant'è che per questo è detto gas inerte.
Il gonfiaggio dei pneumatici, secondo quanto dichiarano, non avviene con azoto puro, bensí con una “miscela di gas inerti”, è quindi verosimile pensare che siano presenti anche percentuali dei gas sopraccitati. Cosa ci sia effettivamente dentro, bisognerebbe chiederlo ai distributori delle bombole, anche se, come vedremo, non cambia nulla.
L’aria comune
Quando gonfiamo le gomme con l'aria di compressore, quindi con quella atmosferica, pompiamo nel pneumatico una miscela di gas piú o meno cosí composta:
78% azoto
20% ossigeno
1% anidride carbonica
1% altri gas (fra i quali gas nobili, altri gas, vapori vari in particolare d'acqua)
Essenzialmente la differenza fra “miscela di gas inerti” e aria comune può essere riassunta nella presenza in quest'ultima di ossigeno e vapor d'acqua. Vedremo che differenza fanno.
Gonfiaggio
L’azoto sfugge meno dell’ossigeno?
Una delle prime considerazioni che si sentono fare è che “con l'azoto la pressione resta costante piú a lungo perché l'azoto sfugge meno dell'ossigeno attraverso la gomma”.
Questa è ovviamente una sciocchezza, per una serie di motivi. Innanzitutto, la dimensione di una molecola di gas (quale esso sia) è relativamente grande, e non può certo sfuggire attraverso la struttura del reticolo delle fibre della gomma. È una questione strettamente meccanica: immaginatevi una rete (tipo quelle da pesca) che vogliamo riempire con palline (che sarebbero le nostre molecole di gas). Abbiamo palline da tennis e da ping pong : quelle da ping pong sono piú piccole delle maglie e passano: non potrete mai contenere le palline da ping pong in una rete come quella, non è che se ne perda “una ogni tanto”: come le butto nella rete, cadono immediatamente fuori. In questo caso, sarebbe impossibile lo stesso gonfiaggio della gomma, dato che i “pori” sarebbero talmente tanti da interessare l'intera superficie del pneumatico: sarebbe come voler gonfiare un pneumatico fatto di tessuto di cotone!
Le palline da tennis, invece, non passano attraverso le maglie, quindi le potrete contenere senza problemi. E di nuovo, non è che “se ne perda qualcuna ogni tanto”. O passa, oppure non passa.
Ovviamente, se una maglia si rompe, da lí può uscire una pallina da tennis alla volta, e piano piano le perderò tutte. Questo è quello che capita in caso di foratura, che provoca una perdita progressiva del gas. Ma ciò è dovuto al fatto che il “buco” è limitato a una piccolissima porzione della superficie totale.
Le perdite che ci sono avvengono unicamente per sfiati meccanici, ovvero imperfetta tenuta della valvola, o imprecisa tenuta del cerchio, magari dovuta anche a uno stile di guida un po' allegro con “marciapiedate” senza ritegno.
Al proposito, penso sia doveroso far presente che insieme al gonfiaggio con azoto, vengono usualmente sostituite le valvole dei pneumatici con altre “speciali” con guarnizione metallica. Manca la controprova (che nessuno credo abbia ancora fatto) di montare quelle stesse valvole e poi gonfiare la gomma con aria comune, ma esiste il serio sospetto che tutte le “miracolose” diminuzioni delle perdite di pressione piú che all'azoto vadano imputate a quelle valvole di qualità decisamente superiore.
Si sente anche dire che l'ossigeno sfugge attraverso il reticolo della gomma, mentre l'azoto no: gonfiando con aria comune, io perdo quel 20% di ossigeno che è cosí responsabile del progressivo calo di pressione. Anche quest’affermazione è ridicola: se fosse vero, nel momento stesso in cui gonfio la gomma, la pressione “sparerebbe” l'ossigeno fuori dal pneumatico, la cui superficie farebbe né piú né meno l'effetto di un filtro: e dentro mi troverei in brevissimo tempo solo azoto e gli altri gas che non sfuggono. Ma soprattutto è ridicola perché la molecola dei due gas è grande praticamente uguale! Infatti, il raggio molecolare dell'azoto è di 1.8 Å, mentre quella dell'ossigeno è 1.7 Å; l'elio è relativamente molto piú piccolo (1.4 Å), ciononostante era utilizzato (non so se avviene ancora adesso) nel gonfiaggio dei pneumatici delle biciclette da pista, il tutto senza problemi di tenuta nonostante gonfiaggi 12 atm. E se da una camera d'aria non sfugge l'elio a 12 atm, a maggior ragione non sfuggono azoto e ossigeno a meno di 3!
L’ossigeno aggredisce il pneumatico?
Altre teorie sostengono che l'azoto allunghi la vita delle gomme, perché l'ossigeno che c'è nell'aria aggredisce la parte interna del pneumatico. E che l'ossigeno che ossida la gomma (combinandosi quindi con essa) è il responsabile del calo di pressione che si ha col tempo, poiché la molecola di ossigeno che si combina formando un ossido solido, fa venir meno il suo contributo alla pressione totale, che forzatamente diminuisce. Questo discorso poteva essere vero diverse decine di anni fa, quando le gomme erano di derivazione naturale (e non sintetica), in particolare le camere d'aria che equipaggiavano la totalità dei pneumatici (il tubeless era ancora lontano dal diffondersi). Tant'è che su “Chimica” di Quagliano-Vallarino (Piccin Editore, 1973) alla pag. 647 troviamo scritto testualmente:
“La vita dei pneumatici delle automobili può essere notevolmente allungata gonfiandoli con azoto invece che con aria: in questo modo si previene la corrosione ossidativa delle pareti interne di gomma da parte dell'ossigeno dell'aria, alle alte pressioni e temperature che normalmente si sviluppano nei pneumatici sotto sforzo”.
Venendo un po' di piú ai giorni nostri, però, le cose cambiano. La gomma sintetica è decisamente piú stabile e non presenta questi problemi. Cfr. “Chimica Organica”, di P. Vollhardt, ed. Zanichelli, 1990, pag. 600: “La gomma sintetica: … il 2-cloro-1,3-butadiene può essere polimerizzato in un polimero elastico, resistente al calore e all'ossigeno, detto neoprene…”. La gomma sintetica odierna non risente dell'aggressione ossidativa dell'ossigeno, e tutti i problemi di cui sopra sono superati.
Altri sostengono che gonfiando le gomme col compressore, si pompino all'intero dei vapori d'olio di lubrificazione del compressore, e che siano questi ad aggredire la gomma. Senza dilungarci in complesse analisi di chimica organica, basta limitarsi a notare che non risulta tuttora che ci sia alcuno che abbia mai dovuto cambiare una gomma perché si era “consumata” all'interno...
Con l’azoto la pressione si mantiene piú a lungo, e conseguentemente non ho piú bisogno di controllarla di frequente?
Come detto, l'azoto sfugge esattamente come l'ossigeno, non esiste quindi alcun motivo sensato per cui l'azoto debba garantire cali di pressione minori nel tempo rispetto all'aria comune (che - per inciso - è formata al 78% da azoto!).
Ma in ogni modo, se anche fosse vero, non controllare le gomme a lungo sarebbe ugualmente un pessimo consiglio. Dalla legge isocora dei gas, otteniamo la seguente relazione:
P1 / T1 = P2 / T2
dove P1 e T1 sono rispettivamente pressione (in atm) e temperatura (in °K) iniziali, e P2 e T2 quelle finali. Supponiamo di gonfiare le nostre gomme d'estate, con 35°C (cioè 308°K), a 2.50 atm. Supponendo che non vi sia la benché minima perdita, quando andrò a misurare la pressione, d'inverno, con 0°C (= 273°K) troverò le mie gomme a:
2.5 / 308 = P2 / 273
che risolta mi fornisce una pressione di 2.25 atm.
Quindi dire che “con l'azoto si può evitare di controllare la pressione perché questa resta stabile” è concettualmente un cattivo consiglio, dato che solo per la variazione di temperatura, il gas (quale esso sia, non importa) comporta una riduzione di 0.25 bar a freddo. Variazione non trascurabile sul comportamento di una gomma. Pertanto, è buona abitudine controllare comunque regolarmente la pressione dei pneumatici, e in ogni modo ogniqualvolta la temperatura atmosferica ha dei cambiamenti importanti.
Con l’azoto si ha una maggiore stabilità della pressione durante il funzionamento?
Uno degli argomenti cardine che propongono i sostenitori dell'azoto è quello secondo il quale il gonfiaggio con azoto garantirebbe una minore variazione della pressione dovuta al riscaldamento della gomma durante la marcia. Alcuni sostengono addirittura che con l'azoto la gomma si scaldi meno. Questa seconda affermazione è ovviamente stupida, il riscaldamento della gomma deriva essenzialmente dall'attrito generato con l'asfalto (e in minima parte dall'irraggiamento dei freni portati ad alta temperatura), condizioni che ovviamente sono indipendenti dal tipo di gas che gonfia il pneumatico.
Quanto al fatto che la variazione di pressione sia minore, è un'affermazione imprecisa, richiede i debiti distinguo. Fondamentalmente, se si vuole trovare un “merito” alle miscele di gas inerti, non è per il comportamento fisico che può avere l'azoto o qualche altro gas (che, come vedremo, si comportano piú o meno tutti uguali), bensí semmai al fatto che sono gas anidri (cioè non contengono vapor d'acqua). Questo fatto è di grande interesse in gomme destinate alle competizioni, che raggiungono temperature parecchio elevate. È invece trascurabili nelle gomme da strada, la cui temperatura resta a valori molto piú bassi.
Ma procediamo con ordine. Partiamo dall'equazione di stato dei gas ideali, che è:
P • V = n • R • T
dove:
P pressione in atm
V volume in litri
N numero moli
R costante (0.082 litri per atm/grado)
T temperatura in gradi Kelvin.
I gas reali, invece, deviano leggermente da questa equazione, che comunque è un'ottima approssimazione per la maggior parte delle esigenze, e presenta il vantaggio di una notevole semplicità di calcolo. Volendo calcolare con esattezza il comportamento dei gas reali, bisogna ricorrere all'equazione corretta secondo Van der Waals, che è:
(P + a • n² / V²) • (V - b) = n • R • T
dove P, n, R e T sono gli stessi di prima, e “a” e “b” sono detti appunto coefficienti correttivi di Van der Waals. Questi coefficienti variano da gas a gas. Sennonché quello che scopriamo è che tali valori sono:
per l’azoto:
a = 1.35 atm * ( l / mole )²
b = 0.0383 l / mole;
per l’ossigeno:
a = 1.32 atm * ( l / mole )²
b = 0.0322 l / mole;
Come si vede, le differenze dei valori per azoto e ossigeno sono trascurabili, e possiamo a buon diritto affermare che le loro variazioni di pressione, all'aumentare della temperatura, sono identiche. Tra tutti e due, poi, formano il 98% dell'aria che respiriamo: avere solo azoto, oppure azoto e ossigeno, non cambia alcunché. Se cambiamenti ci sono, non sono dovuti evidentemente al diverso comportamento di questi due gas, o dalla presenza o meno di uno dei due nella miscela gassosa.
L’azoto ha un comportamento piú lineare perché è privo di umidità
Questa è l'unica affermazione sensata che si può fare sull'azoto. Ed è per questo che l'azoto trova applicazione nelle competizioni piú estreme, laddove il mezzo decimo di bar può far cambiare l'auto da instabile a perfetta. Ma non perché l'azoto faccia variare di meno la pressione, scaldandosi; ma piuttosto perché senza umidità, gli aumenti di pressione dovuti alla temperatura sono piú prevedibili.
Nell'uso quotidiano, ad ogni modo, è un fenomeno assolutamente irrilevante, e questo per un motivo unicamente di temperatura. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che le gomme da competizione raggiungo e superano temperature dell'ordine di 130°C; ovviamente sono valori impensabili nelle gomme delle nostre auto!
L'umidità atmosferica è acqua allo stato liquido in sospensione. È un fenomeno che tutti conosciamo, perché quando ce n'è molta, si manifesta sotto forma di nebbia. Gonfiando le gomme con aria comune, ovviamente pompo dentro anche l'acqua in sospensione. Già questo pone un grosso problema di indeterminazione, poiché l'umidità atmosferica (e quindi la quantità di acqua in sospensione nell'aria) è una quantità che varia di giorno in giorno.
L'umidità relativa dell'aria indica il rapporto fra la pressione parziale del vapor d'acqua nell'aria, e la tensione di vapore che avrebbe l'acqua alla stessa temperatura. Cosí, a 25°C, la tensione di vapore dell'acqua è di 24 torr, se l'umidità è del 75% vuole dire che la pressione parziale dell'acqua è di 24×0.75=18 torr. Il grosso problema nasce dal fatto che, aumentando la temperatura, aumenta la tensione di vapore dell'acqua, e conseguentemente la sua pressione parziale. Le cose sono complicate dal fatto che la tensione di vapore dell'acqua ha un comportamento non lineare. A 60°C ha ancora solo 150 torr di pressione parziale (0.2 atm), a 80°C ha 355 torr (poco meno di 0.5 atm), poi a 100° fa il salto ed arriva a 760 torr (1 atm). A 134°C addirittura la tensione di vapore è di circa 1500 torr (2 atm).
Ecco spiegato come mai in F1 è indispensabile togliere l'umidità, per sapere a che pressione avremmo le gomme a caldo, mentre sulle nostre auto cambia poco o nulla: gonfiando a freddo (25°C) le nostre gomme a una pressione iniziale di 2 bar, con un'umidità relativa del 75%, abbiamo la pressione parziale dell'acqua di 18 torr (0.02 atm!). Cioè, di quelle 2 atm, praticamente nulla è dovuto alla parte di umidità che passa allo stato di vapore. Se l'umidità fosse del 40%, la pressione parziale dell'acqua sarebbe 0.01 atm, ovvero non rileveremmo differenza.
A 60°C, le gomme gonfiate con gas anidro (chiamiamolo “azoto", se volete) avranno una pressione di 2.23 atm, secondo la già vista regola isocora dei gas (P1/V1=P2/V2). Quelle gonfiate con aria al 75% di umidità relativa, saranno invece a 2.23+0.2×0.75=2.38 atm, e non credo che cambi la vita di un'automobilista avere 2.38atm piuttosto che 2.23 a caldo. Se poi l'aria atmosferica avesse avuto il 40% di umidità relativa, a 60°C sarebbero a 2.3 atm, e restano tutte differenze pressoché irrisorie. In queste condizioni, capiamo come avere una miscela di gas inerti (ma soprattutto anidri) oppure dell'aria comune faccia ben poca differenza.
Arrivati a 80°C (ma quante gomme da strada arrivano a queste temperature?) la differenza comincia già a farsi sentire, le gomme con azoto sono a 2.37 atm, quelle con la nostra aria atmosferica al 75% di umidità saranno a 2.37+0.5×0.75=2.74 atm, mentre quelle con l'aria al 40% sono a 2.56 atm. La differenza diventa tangibile.
A 130°C (valori esclusivamente toccati da gomme da competizione) le cose cambiano radicalmente. Con aria anidra (azoto, se volete) arrivano a 2.70 atm, con aria al 40% di umidità sarebbero a 3.5 atm, ma con l'aria umida al 75% sarebbero arrivate a 4.45!
Come si vede, la percentuale di umidità dell'aria modifica in modo drastico la pressione delle gomme, trovarsele a 4.5 piuttosto che 2.7 è una differenza spaventosa, a maggior ragione su auto che passano da pole position a metà schieramento per molto meno! Cosí si vede che senza conoscere l'esatta umidità dell'aria con la quale ho gonfiato le gomme, non ho modo di sapere la pressione che raggiungeranno durante l'utilizzo. Eliminare il vapor d'acqua, elimina un grossissimo fattore d’imprevedibilità.
Ma allora, l’azoto ha un senso oppure no?
In definitiva si può affermare con cognizione di causa che, sulla vostra auto con la quale andate in ufficio ogni giorno o con la quale anche vi lanciate sui curvoni autostradali a ruote fischianti, l'azoto è un puro capriccio non motivato da alcun fondamento tecnico.
Le variazioni di comportamento rispetto all'aria comune e alle temperature raggiunte dalle gomme da strada, sono talmente insignificanti da non compensare le scomodità cui l'azoto ci costringe, ovvero dovere necessariamente rivolgerci al gommista per controllare la pressione ed eventualmente ripristinarla, piuttosto che poterlo fare presso qualunque benzinaio.
Tanto piú che la gomma non viene mai portata sottovuoto, quando viene poi gonfiata con l'azoto. Una pressione di 2.5 atmosfere effettive significa 3.5 atmosfere assolute, di queste 3.5, la pressione atmosferica è comunque ineliminabile. Quando vado a sgonfiare completamente il pneumatico per gonfiarlo con azoto, in realtà la gomma contiene ancora 1 atmosfera assoluta di aria comune, che in nessun modo si elimina.
Rigonfiando con azoto, ottengo in realtà una miscela formata per circa il 30% da aria comune, e per il 70% da azoto. Pertanto, tutti i problemi creati dall'umidità dell'aria, ce li trasciniamo dietro anche gonfiando le gomme con l'azoto, sia pure in misura ridotta. Per ottenere un risultato efficace, dovrei sgonfiare e rigonfiare con azoto almeno una decina di volte. Poiché nessun gommista fa una cosa del genere, il gonfiaggio con azoto si riduce ad essere una pura manovra commerciale, senza alcun beneficio effettivo sulla guida di tutti i giorni.
L'azoto diventa al contrario indispensabile nelle gomme da competizione, che raggiungono alte temperature, per eliminare il parametro di incertezza rappresentato dall'umidità atmosferica (variabile di giorno in giorno) che renderebbe imprevedibile la pressione raggiunta a caldo.
Bibliografia
J. V. Quagliano - L. M. Vallarino, Chimica, ed. Piccin.
P. Vollhardt, Chimica Organica, ed. Zanichelli.
R. Breschi - A. Massagli, Stechiometria, ed. ETS.
Ecco un interessante commento a questo articolo apparso sul newsgroup it.hobby.motociclismo il 16/03/2003
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Sara'. Io in Chimica ho preso 18 da quel gentiluomo del prof. Rollier il
quale mi ha guardato sconsolato dicendo:
"Senta Carughi, io le do' 18 perche' lei di chimica capisce meno di niente e
comunque da una rapa non si ricava nulla e poi e' l'ultimo esame!"
Ma se io avessi detto:
I gas inerti sono i cosiddetti gas nobili (proprio perché non reagiscono in
alcun modo con altri elementi), quali Azoto (N), Elio (He), Neon (Ne), Argo
(Ar), Kripto (Kr), Xeno (Xe) e Radon (Rn). Gli ultimi due in realtà non sono
esattamente inerti, lo Xeno si può far reagire con il Fluoro, e il Radon è
radioattivo.
due calci nelle palle li avrei presi!
Il primo perche' radioattivo non e' sinonimo di chimicamente attivo e il
secondo perche' poi avrei dovuto spiegare come, secondo me, si formano:
L'ipoazotide = NO2, il nitruro di silicio = Si3N4, tutti i nitrati e nitriti
vari, con che cosa si forma la polvere pirica, come accidenti faccio a
preparare la nitroglicerina, perche' si usa il nitrometano nei dragster.....
ed altre MIGLIAIA di composti del cosiddetto gas inerte.... che e' talmente
inerte da formare sia acidi (nitrico, nitroso) che basi (ammoniaca).
Poi mi avrebbe chiesto di spiegare la posizione dell'azoto non in colonna
con gli inerti nella tebella di Mendeleiev.
E, last but not least, perche' l'azoto, unico tra i gas "inerti" ha la
molecola biatomica (escamotage studiato dalla natura proprio per
neutralizzare gli atomi chimicamente attivi).
Attenzione: il fatto che una cosa sia scritta su un sito, non la qualifica
per verita' assoluta, dogma di fede! (non Emilio).
Ciao da un Carlo
P.S. Il che non toglie che il gonfiaggio gomme con azoto sia una puttanata
pazzesca!
fonti:
http://www.cuorialfisti.com/Elaborazione/Azoto.htm
http://www.professionalpneus.it/azoto.asp
http://www.netcar.it/asp/new.asp?ID=117
http://www.pneuscar.it/gonf_azoto.html
solo x citarne qualcuno.
Ciao
ziozetti
19-07-2004, 14:49
L'azoto è nobile? :eek: In che film?
Non reagisce in nessun modo con altri elementi? :eek:
I primi composti che mi vengono in mente:
NH3
NO
NO2
HNO2
HNO3
CN...
E così via...
Insomma, come ho detto prima, se non vai in pista è inutile!!
ziozetti
19-07-2004, 15:08
Originariamente inviato da sider
Insomma, come ho detto prima, se non vai in pista è inutile!!
Anche se vai in pista, mi sa...
Originariamente inviato da Kajok
CERCAVO LA PAGINA :pp
Che è questa... http://www.dodero.it/pneumatici_faq.htm#La%20pressione
giusto?
Rigonfiando con azoto, ottengo in realtà una miscela formata per circa il 30% da aria comune, e per il 70% da azoto. Pertanto, tutti i problemi creati dall'umidità dell'aria, ce li trasciniamo dietro anche gonfiando le gomme con l'azoto, sia pure in misura ridotta. Per ottenere un risultato efficace, dovrei sgonfiare e rigonfiare con azoto almeno una decina di volte. Poiché nessun gommista fa una cosa del genere, il gonfiaggio con azoto si riduce ad essere una pura manovra commerciale, senza alcun beneficio effettivo sulla guida di tutti i giorni.
L'azoto diventa al contrario indispensabile nelle gomme da competizione, che raggiungono alte temperature, per eliminare il parametro di incertezza rappresentato dall'umidità atmosferica (variabile di giorno in giorno) che renderebbe imprevedibile la pressione raggiunta a caldo.
Quindi
Auto di tutti i giorni = Azoto inutile
Auto di tutti i giorni usata in pista = Azoto inutile
Auto da competizione = Azoto utile solo se si sgonfia completamente la gomma prima di rigonfiarla con azoto.
Originariamente inviato da ziozetti
Anche se vai in pista, mi sa...
Xò, se non ricordo male, le auto da corsa sono tutte equipaggiate con pneumatici ad azoto.
Di sicuro lo sono gli aerei, e i camion adibiti a trasporti pericolosi (gas infiammabili, benzine, ecc.)
Ciao
ziozetti
19-07-2004, 15:17
Originariamente inviato da fogman
Xò, se non ricordo male, le auto da corsa sono tutte equipaggiate con pneumatici ad azoto.
Di sicuro lo sono gli aerei, e i camion adibiti a trasporti pericolosi (gas infiammabili, benzine, ecc.)
Ciao
I camion non mi sembra, gli aerei e le auto da competizione si perchè utilizzano pressioni molto elevate e hanno bisogno della totale assenza di acqua.
Originariamente inviato da ziozetti
I camion non mi sembra, gli aerei e le auto da competizione si perchè utilizzano pressioni molto elevate e hanno bisogno della totale assenza di acqua.
Solo i camion (TIR) adibiti a trasporti pericolosi. Se non ricordo male è una disposizione di legge.
Gli aerei montano pneumatici ad azoto x misure di sicurezza (che sono poi le stesse che valgono per i TIR che trasportano materiale pericoloso) poichè le gomme ad azoto sono notevolmente meno soggette ad esplosione.
Ciao
Originariamente inviato da fogman
Che è questa... http://www.dodero.it/pneumatici_faq.htm#La%20pressione
giusto?
azz no.. pero' e' la stessa.... sito clone????
http://www.quattrotempi.net/azoto.htm :eek:
Originariamente inviato da fogman
Sarei quasi intenzionato a gonfiare le gomme con azoto. Faccio bene oppure è una cavolata?
Ciao
Ma va sono tutte cazate........lascia stare:O
jesusquintana
19-07-2004, 16:00
cmq si dice LO pneumatico!
ALTIERIM
19-07-2004, 16:36
Cmq costa 15 euro la prima gonfiata (in quanto sgonfiano tutta l'O2 e mettono tutto l'azoto.
Gli altri rabbocchi ogni 4mesi costano 3 euro.
Secondo me state facendo tante chiacchiere e concludendo poco...
Azoto
Vantaggi: La gomma rimane sempre a pressione a differenza della semplice gonfiata ad aria
Svantaggi: Se buchi una gomma devi sgonfiarla completamente e gonfiarla ad aria (almeno chè non hai una bomboletta spray x rigonfiarla)
Semplificatevi la vita:sofico:
Originariamente inviato da PoW3r
Secondo me state facendo tante chiacchiere e concludendo poco...
Azoto
Vantaggi: La gomma rimane sempre a pressione a differenza della semplice gonfiata ad aria
Semplificatevi la vita:sofico:
L'affermazione di cui sopra si è rivelata una leggenda metropolitana leggi qualche post sopra
:muro:
ziozetti
20-07-2004, 09:20
Originariamente inviato da ALTIERIM
Cmq costa 15 euro la prima gonfiata (in quanto sgonfiano tutta l'O2 e mettono tutto l'azoto.
Gli altri rabbocchi ogni 4mesi costano 3 euro.
Se non fai il vuoto (cosa improbabile), l'aria rimane dentro lo stesso.
Un metro cubo di azoto ultrapuro (con pochi ppm di ossigeno), costa circa 500-1000 £ all'industria che lo produce.
Quanto ce ne sta in 4 pneumatici?
Quanto te lo fanno pagare?
Topomoto
20-07-2004, 10:34
Vantaggi: La gomma rimane sempre a pressione a differenza della semplice gonfiata ad aria
Boiata paurosa.
Inoltre, la gomma è già, da sgonfia (quindi a pressione atmosferica), piena d'aria.....quindi gonfiandola ad azoto quest'ultimo risulterà comunque miscelato all'aria.
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