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View Full Version : Hill: "A Imola sbagliò Ayrton"


RiccardoS
21-04-2004, 07:01
"Da dieci anni a questa parte ho sentito un sacco di teorie sul come e il perché Senna fosse uscito di pista a Imola in una curva 'semplice' come il Tamburello. Ma nessuno, oltre a me e lui, poteva sapere com'era guidare quella macchina in quella curva, in quella corsa, quel giorno, con le gomme fredde. Non sapremo mai cosa successe veramente. Io sono convinto che Ayrton fece un errore, ma molta gente non lo crede possibile. Perché no? Fece altri errori nella sua carriera".


A parlare così, mentre si avvicina il decennale della scomparsa del campione brasiliano, è Damon Hill. In un articolo scritto per il quotidiano The Times, il compagno di squadra di Senna in quel giorno tragico racconta la sua verità.

"Ayrton era conosciuto per la capacità di spingersi al limite e anche oltre - prosegue Damon -. Spesso aveva preferito fare un incidente con un rivale piuttosto che venire battuto. So che queste opinioni possono risultare sacrileghe. Lui era un grandissimo pilota e un uomo dotato di enorme umanità. Ma non era un dio. Era fragile e vulnerabile come tutti noi". Secondo Hill non c'era niente di sbagliato su quella Williams. "In pochi sapevano che la nostra macchina era dotata di servosterzo. E non è concepibile che, sulla sua vettura, la colonna dello sterzo si sia rotta mentre il servosterzo continuava a funzionare, come indicato dai dati di telemetria ricavati in seguito".
A distanza di dieci anni Damon ha la sua teoria. "Ci furono moltissime polemiche ma è la vita, lo sport. Non è stata colpa di nessun altro se Ayrton ha tenuto giù il piede quando avrebbe dovuto invece sollevarlo un po'".

Vi segnaliamo la stupenda galleria di immagini dedicate a Senna presente sul nostro Forum dedicato.

[Fonte Gazzetta]

keygarden
21-04-2004, 07:38
Originariamente inviato da RiccardoS
"Da dieci anni a questa parte ho sentito un sacco di teorie sul come e il perché Senna fosse uscito di pista a Imola in una curva 'semplice' come il Tamburello. Ma nessuno, oltre a me e lui, poteva sapere com'era guidare quella macchina in quella curva, in quella corsa, quel giorno, con le gomme fredde. Non sapremo mai cosa successe veramente. Io sono convinto che Ayrton fece un errore, ma molta gente non lo crede possibile. Perché no? Fece altri errori nella sua carriera".


A parlare così, mentre si avvicina il decennale della scomparsa del campione brasiliano, è Damon Hill. In un articolo scritto per il quotidiano The Times, il compagno di squadra di Senna in quel giorno tragico racconta la sua verità.

"Ayrton era conosciuto per la capacità di spingersi al limite e anche oltre - prosegue Damon -. Spesso aveva preferito fare un incidente con un rivale piuttosto che venire battuto. So che queste opinioni possono risultare sacrileghe. Lui era un grandissimo pilota e un uomo dotato di enorme umanità. Ma non era un dio. Era fragile e vulnerabile come tutti noi". Secondo Hill non c'era niente di sbagliato su quella Williams. "In pochi sapevano che la nostra macchina era dotata di servosterzo. E non è concepibile che, sulla sua vettura, la colonna dello sterzo si sia rotta mentre il servosterzo continuava a funzionare, come indicato dai dati di telemetria ricavati in seguito".
A distanza di dieci anni Damon ha la sua teoria. "Ci furono moltissime polemiche ma è la vita, lo sport. Non è stata colpa di nessun altro se Ayrton ha tenuto giù il piede quando avrebbe dovuto invece sollevarlo un po'".

Vi segnaliamo la stupenda galleria di immagini dedicate a Senna presente sul nostro Forum dedicato.

[Fonte Gazzetta]

Credo poco a quello che dice Hill, di sicuro invece i rapporti tra Senna e la Williams non erano certo idilliaci.
Qualche tempo fa' hanno trasmesso parte della deposizione di Hill fatta durante il processo, vi posso assicurare che non aveva tutta questa parlantina e rispondeva "non lo so'" anche a domande banali.
La verita' difficilmente verra' fuori, resta il fatto che cedimento strutturale o errore umano, sono i rischi che un pilota sa' di correre.
Da allora hanno fatto molti passi avanti.

Quincy_it
21-04-2004, 08:04
Io ricordo anche le risposte di gente come Hill e Coulthard al processo per la morte di Senna: "Non lo so", "non ricordo", ecc, e provo ancora rabbia, oggi come allora, per la morte di una grande campione di sport e di vita.

fabius00
21-04-2004, 08:10
Senna è stato il più grande pilota di formula ! che io abbia visto!



hill era ubriaco poveretto :rolleyes:

Franz73
21-04-2004, 08:55
Originariamente inviato da fabius00
Senna è stato il più grande pilota di formula ! che io abbia visto!



hill era ubriaco poveretto :rolleyes:


Concordo, e in piu' aggiungo: Hill non e' stato nemmeno un granche' di pilota, forse lui il piede al Tamburello lo toglieva proprio perche' non aveva le palle come il mitico Ayrton...

E poi pensateci: dare la colpa ad un morto e' quanto di piu' comodo e semplice possa esistere, o no?

ciao

Blue Spirit
21-04-2004, 09:08
le dichiarazioni di hill sono ridicole e infamanti

giovane acero
21-04-2004, 09:16
C'è gente che non beneficia mai dell'opzione di far silenzio...

nicovent
21-04-2004, 09:22
Certo potrebbe anche essere un errore umano. Ci sta tutto.
Ma nulla potrà mai essere realmente dimostrato semplicemente perchè così in Williams hanno voluto.

Di certo rimane che Hill è un uomo piccolo piccolo ed anche questa volta non si è astenuto dal dimostrarlo.
Grazie, ma l'avevamo già capito da soli.

david-1
21-04-2004, 09:23
Originariamente inviato da Blue Spirit
le dichiarazioni di hill sono ridicole e infamanti
Non sono d'accordo: non è l'ultimo arrivato, e ha diritto di dire la sua opinione. Di certo ha potuto vedere telemetrie, documenti e sentire indiscrezioni che noi neanche immaginiamo.
Quindi se dice la sua ne ha motivo.
Cio non toglie che nessuno realmente sa la verità.

Blue Spirit
21-04-2004, 09:28
Originariamente inviato da david-1
Non sono d'accordo: non è l'ultimo arrivato, e ha diritto di dire la sua opinione. Di certo ha potuto vedere telemetrie, documenti e sentire indiscrezioni che noi neanche immaginiamo.
Quindi se dice la sua ne ha motivo.
Cio non toglie che nessuno realmente sa la verità.

curioso che abbia una così gran memoria oggi, quando all'epoca diceva sempre non ricordo...

nestle
21-04-2004, 09:30
Per quanto possa stare antipatico e per quanto possa essere stato "piccolo" come pilota, Hill sicuramente ne sa più lui di tutti noi...

noi possiamo fare supposizioni lui c'era e sa cose che nessuno di noi può sapere.

ha espresso un suo parere che potrebbe anche essere vero, stiamo parlando di una persona che PUO' commettere errori e magari non ha calcolato, come dice Hill le gomme fredde in una curva veloce dove anche con gomme in temperatura si fa fatica a lasciare giù il piede.

Senna è stato un grande ma se uno azzarda una ipotesi sulla sua morte che includa un suo possibile errore non può essere considerato pazzo o ubriaco :rolleyes:

Fratello Cadfael
21-04-2004, 09:32
Originariamente inviato da nicovent
...
Di certo rimane che Hill è un uomo piccolo piccolo ed anche questa volta non si è astenuto dal dimostrarlo.
Grazie, ma l'avevamo già capito da soli.
Da qel poco che so di Hill, visto che ha sempre scelto di vivere in maniera abbastanza riservata in un mondo luccicante come la Formula 1, mi sembra sia un uomo tutt'altro che piccolo.

fabius00
21-04-2004, 09:35
posso farvi una domanda? se è considerato un suo errore perchè non fare un avviso di garanzia ai responsabili dell'autodromo di monza per omicidio colposo?

nicovent
21-04-2004, 09:36
Originariamente inviato da Fratello Cadfael
Da qel poco che so di Hill, visto che ha sempre scelto di vivere in maniera abbastanza riservata in un mondo luccicante come la Formula 1, mi sembra sia un uomo tutt'altro che piccolo.

Io mi riferivo alla visibile reticenza al processo.
Se paragonassimo le testimonianze di Hill e Totò Riina nei processi ne verrebbe fuori che Riina è un gran chiaccherone... :(

aleza
21-04-2004, 09:37
Originariamente inviato da fabius00
posso farvi una domanda? se è considerato un suo errore perchè non fare un avviso di garanzia ai responsabili dell'autodromo di monza per omicidio colposo?

Imola ;)

fabius00
21-04-2004, 09:38
Originariamente inviato da aleza
Imola ;)
hai ragione scusa :p :) ancora mi ricordo quel giorno! terrbile :cry: prima ratzenberger poi lui!

kikki2
21-04-2004, 09:38
mi sa che glielo hanno fatto ( e cmq era Imola)

fabius00
21-04-2004, 09:39
Originariamente inviato da kikki2
mi sa che glielo hanno fatto ( e cmq era Imola)
be allora se non è colpa della williams è colpa dell'autodromo! non si scappa! perchè se l'errore umano può scapparci è diritto del pilota aavere il massimo della via di fuga che li non c'è!

aleza
21-04-2004, 09:39
Originariamente inviato da fabius00
hai ragione scusa :p :) ancora mi ricordo quel giorno! terrbile :cry: prima ratzenberger poi lui!

ricordo bene pure io :(....e il giorno prima aveva rischiato grosso anche barrichello...

kikki2
21-04-2004, 09:42
Originariamente inviato da fabius00
be allora se non è colpa della williams è colpa dell'autodromo! non si scappa! perchè se l'errore umano può scapparci è diritto del pilota aavere il massimo della via di fuga che li non c'è!
ma allora + che i responsabili dell'autodromo, perchè non chi ha avallato quel circuito ( come era allora, poi l'hanno modificato) per competizioni come la F1? se penso a quelli che se lo facevano in moto, il tamburello ( vecchio)

nicovent
21-04-2004, 09:44
Originariamente inviato da fabius00
be allora se non è colpa della williams è colpa dell'autodromo! non si scappa! perchè se l'errore umano può scapparci è diritto del pilota aavere il massimo della via di fuga che li non c'è!

Non proprio, perchè se il circuito è omologato la "colpa" potrebbe riversarsi sulla FIA. Cosa che non averrà MAI!

Ma ripeto, non esiste verità perchè la williams ha voluto che così fosse rendendo inservibili alcune centraline della telemetria...

Nevermind
21-04-2004, 09:46
Alla fine è sempre colpa di errori umani, è la via + semplice da fare :rolleyes:

Come quando si schianto un treno sempre colpa del macchinista :rolleyes:

Saluti.

pagghi
21-04-2004, 09:47
SENNA è stato un grande del suo tempo, questo è e resterà innegabile.

Balle o verità dette da Hill o da tutti gli altri nn importa, questo è lo sport che fanno, è una cosa che vogliono e accettano.
Quando scendi in un campo di calcio al max pensi che possono essere le tue caviglie a rischiare, su un'auto o moto che corrono a 300km/h lo sai che i rischi sono ben altri. Lo accetti, ti piace farlo, e sei anche stipendiato a dovere.

xò Senna era Senna, è morto e da 10 anni si stà portando avanti un processo.... xò solo ogni tanto e solo in fono ad un articolo si ricorda che quel finesettimana morì un altro pilota.

ma quel pilota nn si chiamava Senna, quindi....


nn mi borrite x la vena polemica, ma questa è la mia idea, l'idea che la legge nn è uguale x tutti.

RiccardoS
21-04-2004, 09:50
Originariamente inviato da pagghi
SENNA è stato un grande del suo tempo, questo è e resterà innegabile.

Balle o verità dette da Hill o da tutti gli altri nn importa, questo è lo sport che fanno, è una cosa che vogliono e accettano.
Quando scendi in un campo di calcio al max pensi che possono essere le tue caviglie a rischiare, su un'auto o moto che corrono a 300km/h lo sai che i rischi sono ben altri. Lo accetti, ti piace farlo, e sei anche stipendiato a dovere.

xò Senna era Senna, è morto e da 10 anni si stà portando avanti un processo.... xò solo ogni tanto e solo in fono ad un articolo si ricorda che quel finesettimana morì un altro pilota.

ma quel pilota nn si chiamava Senna, quindi....


nn mi borrite x la vena polemica, ma questa è la mia idea, l'idea che la legge nn è uguale x tutti.

perfettamente d'accordo in toto. ;)

fabius00
21-04-2004, 09:52
Originariamente inviato da pagghi
SENNA è stato un grande del suo tempo, questo è e resterà innegabile.

Balle o verità dette da Hill o da tutti gli altri nn importa, questo è lo sport che fanno, è una cosa che vogliono e accettano.
Quando scendi in un campo di calcio al max pensi che possono essere le tue caviglie a rischiare, su un'auto o moto che corrono a 300km/h lo sai che i rischi sono ben altri. Lo accetti, ti piace farlo, e sei anche stipendiato a dovere.

xò Senna era Senna, è morto e da 10 anni si stà portando avanti un processo.... xò solo ogni tanto e solo in fono ad un articolo si ricorda che quel finesettimana morì un altro pilota.

ma quel pilota nn si chiamava Senna, quindi....


nn mi borrite x la vena polemica, ma questa è la mia idea, l'idea che la legge nn è uguale x tutti.
purtroppo cio che dici è vero :(

nicovent
21-04-2004, 09:54
Originariamente inviato da pagghi
...
xò Senna era Senna, è morto e da 10 anni si stà portando avanti un processo.... xò solo ogni tanto e solo in fono ad un articolo si ricorda che quel finesettimana morì un altro pilota.

ma quel pilota nn si chiamava Senna, quindi....


nn mi borrite x la vena polemica, ma questa è la mia idea, l'idea che la legge nn è uguale x tutti.

Roland è morto per un suo errore di valutazione in quanto dopo un uscita di strada non è rientrato ai box per valutare i danni ma ha continuato a tirare...nonostante l'ala fosse danneggiata.

Per Ayrton il caso è diverso in quanto la magistratura è sostanzialmente convinta che la morte possa dipendere da un cedimento strutturale causato o da errori progettuali o da errori di costruzione.

Nevermind
21-04-2004, 09:56
Originariamente inviato da pagghi
SENNA è stato un grande del suo tempo, questo è e resterà innegabile.

Balle o verità dette da Hill o da tutti gli altri nn importa, questo è lo sport che fanno, è una cosa che vogliono e accettano.
Quando scendi in un campo di calcio al max pensi che possono essere le tue caviglie a rischiare, su un'auto o moto che corrono a 300km/h lo sai che i rischi sono ben altri. Lo accetti, ti piace farlo, e sei anche stipendiato a dovere.

xò Senna era Senna, è morto e da 10 anni si stà portando avanti un processo.... xò solo ogni tanto e solo in fono ad un articolo si ricorda che quel finesettimana morì un altro pilota.

ma quel pilota nn si chiamava Senna, quindi....


nn mi borrite x la vena polemica, ma questa è la mia idea, l'idea che la legge nn è uguale x tutti.

Certo lo sanno che rischiano la vita, ma nel qual cosa fosse morto per errori di qualcuno è giusto che questi la paghi.

Quindi è giusto fare luce sulla vicenda.

Saluti.

kikki2
21-04-2004, 09:58
Ma è vero che l'anno prossimo Imola non farà parte dei circuiti della F1 ( ci dovrebbe essere un gp in turchia o in corea, non ricordo)

pagghi
21-04-2004, 10:01
Originariamente inviato da nicovent
Roland è morto per un suo errore di valutazione in quanto dopo un uscita di strada non è rientrato ai box per valutare i danni ma ha continuato a tirare...nonostante l'ala fosse danneggiata.

Per Ayrton il caso è diverso in quanto la magistratura è sostanzialmente convinta che la morte dipenda da un cedimente strutturale causato o da erriri progettuali o da errori di costruzione.


mi dispiace, ma le cose nn sono così chiare come dici, e solo il fatto che qualcuno dica, anche solo per ipotesi "ese fosse stato senna a sbagliare?" tutti gridano allo scandalo.
X carità, tutto è possibile, ma restano sempre e comunque dei rischi.

A te anno detto che il tedesco morì per errore di valutazione, ma sei sicuro sia la verità? io non al 100%, x' comunque èfacile far credere ciò che si vuole.

Ma per Senna nn è così, nn è facile far credere che morì per errore suo, x' era qualcuno di molto grosso e mai sarebbe passato in sordina, e un processo era cosa ovvia.

X roland.... roland, chi? a quello che morì x un suo errore....

pagghi
21-04-2004, 10:02
Originariamente inviato da kikki2
Ma è vero che l'anno prossimo Imola non farà parte dei circuiti della F1 ( ci dovrebbe essere un gp in turchia o in corea, non ricordo)


dipende da come andranno le vendite quest'anno...
il motore principale della F1 restano i soldi x +0- ovvi motivi.

aleza
21-04-2004, 10:02
Originariamente inviato da kikki2
Ma è vero che l'anno prossimo Imola non farà parte dei circuiti della F1 ( ci dovrebbe essere un gp in turchia o in corea, non ricordo)

sono molti anni che il gp di s.marino è messo in discussione.... penso che abbia vita breve :(
anche perchè in Italia si corre già a Monza e 2 Gp (3 se contiamo montecarlo che è dietro l'angolo) in un paese sono un po troppi...
io cmq personalmente preferisco che venga mantenuto monza rispetto a imola

pagghi
21-04-2004, 10:05
Originariamente inviato da Nevermind
Certo lo sanno che rischiano la vita, ma nel qual cosa fosse morto per errori di qualcuno è giusto che questi la paghi.

Quindi è giusto fare luce sulla vicenda.

Saluti.


risposta di prima, se razzembergher e senna fossero invertiti nella situazione a mio parere oggi saremmo comunque con un processo aperto... ma sempre per senna.


Che poi è giusto che paghino i responsabili nn lo nego, resta il fatto che nn tutti siamo uguali alla legge.

Nevermind
21-04-2004, 10:07
Originariamente inviato da pagghi
........... resta il fatto che nn tutti siamo uguali alla legge.

Questo direi senza ombra di dubbio ;).

La legge è una delle cose meno uguali per tutti.

Saluti.

nicovent
21-04-2004, 10:15
Originariamente inviato da aleza
sono molti anni che il gp di s.marino è messo in discussione.... penso che abbia vita breve :(
anche perchè in Italia si corre già a Monza e 2 Gp (3 se contiamo montecarlo che è dietro l'angolo) in un paese sono un po troppi...
io cmq personalmente preferisco che venga mantenuto monza rispetto a imola

Già perchè il gran premio d'europa e quello di germania dove si tengono?
No, ma va!!!....tutti e due in germania!!! Non sono troppi 2 gp nello stesso paese?

No, il problema non è quello. ll problema come al solito è $

lucio68
21-04-2004, 10:22
Al di là dei motivi che hanno portato Ayrton a schiantarso contro quel maledetto muro, mi sembra di ricordare che ad ucciderlo sia stato un braccetto dello sterzo che si è staccato e lo ha colpito come un proiettile spezzandogli il collo. Se è così un cedimento dell'auto c'è stato, tant'è che poi hanno cominciato a "legare" i vari pezzi al telaio per evitare che si staccassero.
Senna potrebbe anche aver compiuto un errore (e ai tempi ci fu addirittura chi sospettò che fosse privo di sensi quando prese quel dritto), ma se la macchina si fosse semplicemente sfasciata forse oggi sarebbe ancora con noi

palombaro
21-04-2004, 10:23
ho sempre stimato Hill come uomo e pilota
ma ha perso un occasione per tacere.
Mi rifiiuto di pensare che il più grande pilota che la storia
abbia avuto sia morto per un errore così stupido.
:(

aleza
21-04-2004, 10:26
Originariamente inviato da nicovent
Già perchè il gran premio d'europa e quello di germania dove si tengono?
No, ma va!!!....tutti e due in germania!!! Non sono troppi 2 gp nello stesso paese?

No, il problema non è quello. ll problema come al solito è $

quoto per il discorso $ comunque vedrai che nel giro di pochi anni toglieranno anche quello d'europa. ci sono molti stati che vogliono ospitare un gp e non si vuole aumentare il numero di gp/stagione...fatalmente qualche gp dovrà essere soppresso

francofranchi
21-04-2004, 10:31
in molti sono usciti fuori e sono andati a sbattere nello stesso muretto prima di senna , quello era un punto a rischio, quindi ci puo stare anche un suo errore, se pensiamo anche che senna quel giorno non era lo stesso senna freddo e concentrato che tutti conoscevano,

tetsuya31
21-04-2004, 10:36
Andate a questo link....

www.ayrtondasilva.net

Ci sono tutti gli atti del processo, compreso i filmati inediti a cui hanno lavorato i periti, in cui si vede chiaramente che prima dello schianto le traiettorie delle luci del cruscotto sono fuori asse, segno che il pinantone dello sterzo sta cedendo.
Senna capisce ciò che sta succedendo, e spinge in avanti il volante cercando il qualche modo di innestare una forza sul piantone rotto.
Non ha effetto, allora inchioda, mentre non puo scalare marcia poiche i cavi del cambio che passano dentro al piantone del volante si sono tranciati con la rottura dello stesso.
Dai dati di telemetria si vede chiaramente l'assenza di movimenti sulla scatola dello sterzo(mentre il volante é in movimento) e la forza centrifuga é pari a zero, quindi la macchina va completamente dritta come se nessuno avesse sterzato mai.

Inoltre il tamburello era una MEZZA curva che anche la minardi faceva in pieno senza decellerare senza alcun problema, quindi che cosa va vaneggiando hill di "alleggerire il piede??"

Il piantone di senna era stato modificato a imola quel week end poiche quel DEFICENTE di adrian niwey (attuale progettista dei catorci mclaren in cui i piloti ancora non riescono ad entrarci tanto é piccolo l'abitacolo) aveva progettato la wiliams con lo sterzo troppo lontano dal pilota.

Per avvicinarlo i tecnici williams hanno SEGATO il piantone e ci hanno saldato una prolunga. proprio su una saldatura della prolunga il piantone si é spezzato.

Hill era un pilota mediocre e una persona pessima. Farebbe solo un gran bene a tacere, visto che al processo a detto solo "non so, non ricordo."

francofranchi
21-04-2004, 10:43
Originariamente inviato da lucio68
Al di là dei motivi che hanno portato Ayrton a schiantarso contro quel maledetto muro, mi sembra di ricordare che ad ucciderlo sia stato un braccetto dello sterzo che si è staccato e lo ha colpito come un proiettile spezzandogli il collo. Se è così un cedimento dell'auto c'è stato, tant'è che poi hanno cominciato a "legare" i vari pezzi al telaio per evitare che si staccassero.
Senna potrebbe anche aver compiuto un errore (e ai tempi ci fu addirittura chi sospettò che fosse privo di sensi quando prese quel dritto), ma se la macchina si fosse semplicemente sfasciata forse oggi sarebbe ancora con noi il braccetto della sospensione che si è staccato e gli è entrato nella visiera sopra l'occhio
http://www.ayrtondasilva.net/processo/immagini/sospensione.jpg http://www.ayrtondasilva.net/processo/immagini/casco.jpg

tetsuya31
22-04-2004, 00:43
Ed ecco lo schema del piantone di senna prolungato in maniera sbagliata dai tecnici williams che si è spezzato causando il dritto al tamburello che lo ha ucciso....chicche ne dica quel cretino di Hill è questo quello che è successo e che è emerso dal processo.

GioFX
22-04-2004, 01:23
azzo, l'ho già postata qui:

http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&threadid=621713&perpage=20&highlight=official&pagenumber=13

e cmq se leggete la versione originale NON dice affatto così!

GioFX
22-04-2004, 01:26
riporto di nuovo... :rolleyes:

Da Timesonline.co.uk (http://www.timesonline.co.uk/article/0,,12771-1077121,00.html):

Had Ayrton foreseen his death?

By Damon Hill

He has never spoken publicly about the tragedy of Imola ten years ago. Today, Damon Hill relives the final hours of a motor racing legend

BEFORE the San Marino Grand Prix weekend of 1994, I was the “number one number two” in Formula One. I was team-mate at Williams to the already legendary Ayrton Senna. By the Sunday night, however, the whole course of my life had been changed, not only because the fabric of the sport had been ripped apart with as much violence as the accidents that claimed two lives that weekend, but more because I have no doubt that I would never have been world champion if Ayrton had not been killed at Imola.

I have never publicly given my version of the events of that weekend, other than to give the bare technical facts to the investigators. I was there. I was intimately involved. I was deeply affected. I drove an identical car in the same race. I remember everything only too well.

The previous season I had had Ayrton’s nemesis from earlier in his career, ALain Prost, as a team-mate, so I was getting something of a unique and concentrated insight into the complex and intense relationships and personalities of Formula One’s sharp end. Add to that having been Nigel Mansell’s “monkey” understudy test driver the year before that and the picture emerges of me as an initiate on a steep learning curve. Unfortunately, it was to get a lot steeper much sooner than I would have wanted.

I was only six months younger than Ayrton (a not-so-young 33) but, in Formula One terms, I was just a boy and in only my second season. He, by comparison, virtually was Formula One. The previous season he had held Formula One in contempt by not deciding if he would turn up to the races until 24 hours before the event. This, understandably, made him somewhat controversial and, in certain circles, unpopular. But his maverick streak was as revenue-generating as it was petulant and he could drive like a god.

Indeed, it was to God that he ascribed his genius and he had developed an almost messianic character. Ayrton publicly talked about his Christian faith and that he studied the Bible, and he suggested from time to time that he felt divinely guided. The outpouring of grief, especially in Brazil, was somewhat more than one would ordinarily expect from the death of a sports star, and the evidence was that Ayrton had some “ other power” that people recognised in him. The manner in which he went about his work reflected the absolute seriousness with which he regarded what he was doing, something I was watching intently, learning for all I was worth.

The 1994 season had jolted into action with Ayrton in a new team, Williams, and a young whippersnapper from Germany called Michael Schumacher humiliating him in his own country. Michael won the first two races of the season, with no finishes for Senna. I was actually ahead of my team-mate in the championship going into Imola.

But all was not good. The Williams was not responding well to the new regulations that had forced a return to the less complex type of suspension, from computer-controlled “active” to traditional “passive”. In addition, Senna was still trying to settle into his new environment at Williams, having been at McLaren for the previous six years. The new car was not to his (or my) liking. We had yet to find a good set-up: that is to say, to drive it really fast was really difficult. We both had to push ourselves to our limits and beyond to extract what the car was capable of. So there was work still to do to get the best out of the FW16 and there were the expected “new car” problems. The car was typically cramped as the chief designer, Adrian Newey, had whittled away every spare gap to enhance its aerodynamic efficiency.

Ayrton had wanted some modifications made before the start of the season to create more room for him to work. The steering column was made thinner to enable the steering wheel to be raised and the monocoque was cut away to create more clearance for the knuckles. My car, too, was changed in exactly the same way. Much controversy was raised about these details in the weeks and years after his crash, but I will explain later in the series why I believe this to be a red herring.

There was also an uncomfortable feeling that new rivals Benetton were up to something unfathomable. They certainly had a distinct advantage when it came to employing the fuel-stop strategy necessary for ’94. This factor was one of the many possible influences on the mind of Ayrton during the race. It was now possible that the car behind was not on the same level of fuel and, therefore, deceptively faster or slower. This would have meant that Ayrton was working in the dark and would have to work harder than normal to ensure a significant gap was generated. And “harder” for him was another level altogether.

But there was more on Ayrton’s plate than we may ever know and certainly more than anyone knew at the time, even before Roland Ratzenberger’s crash on the Saturday. Recently there have been suggestions about relationship problems within the family regarding Ayrton’s new girlfriend, which I know no more about than I read. I was totally unaware of it at the time. One was aware, however, that Ayrton had more to think about than the race itself and there was an air of things getting serious from now on. The Autosport front cover for that weekend was “Can Senna take the heat?”

Traditionally, whoever won the San Marino Grand Prix usually went on to become champion, so the pressure was mounting. There was also this new chap, Schumacher, who seemed to show no respect or due regard for a three-times world champion. The tension shot up another notch in first qualifying, when Rubens Barrichello’s car was seen flying, or so it seemed, into the grandstand at the last chicane.

If it means anything to hold one’s breath for only two seconds, this was the time. How the fencing held the car, which flip-flapped along its length and finally back on to the track, is the engineering mystery of all time. How Rubens wasn’t hurt was another one. We all brushed ourselves off and carried on qualifying, reassured that our cars were tough as tanks and we could be shaken but not hurt.

The next day, that was proved unequivocally to be a myth. In a brave attempt to qualify his “back-of-the-grid-or-bust” Simtek, one of the nicest men in Formula One, Roland Ratzenberger, flew unchecked at maximum speed into the concrete wall, just one corner after Tamburello, where Ayrton was to crash the day after. His front wing had come off, possibly because of a trip over the kerbs on the previous lap. I passed by slowly as the red flags were waved to stop the session.

Roland was slumped, seemingly unconscious, in the intact cockpit. It did not look too bad at the scene . . . until we saw the replay. The speed of impact and the angle was sickening. The car may have withstood the forces, but poor Roland could not have. A silence fell over the circuit as we waited in case the session was restarted, not knowing the whole truth. It was only when mechanics started packing up and the TV monitor displayed “End of Session” that we knew this was bad. We all went back into the truck, as we would do normally for a debrief, but the mood was sombre.

Ayrton had gone to the scene to see for himself. Professor Sid Watkins (the head of the FIA medical commission) talked with him and I think tried to persuade him not to see, but about that I’m not sure. Whatever, when he came back to the truck he told us that Roland was dead. He was upset and angry. It was typical of Ayrton to want to know, to get involved. But what made him different from the rest was that he saw Formula One as his own domain. He regarded it as totally within his rights to go to the scene and ask those involved what had happened and what they were doing. You had the feeling, even then, that he knew he was looking, potentially, at himself.

So that made Rubens’s little dance mere entertainment: he turned up on race day with nothing more than an arm in plaster. Everyone was relieved to see him, but it was not enough to totally lift the gloom. Apparently, there was talk of Ayrton not racing, but that went over my head or around it. I had a job to do. I had my wife, Georgie, with me, so there was someone I could confide in, and Ayrton even reassured her that I was safe in a car like a Williams.

But we all knew that once you decide to be a racing driver, you have to understand that these things are bound to happen. It would be admitting that you had had no idea of the real risks to pull out now, or so the reasoning went. Now was the time to show what you were made of and be professional. Nothing less was expected, either of us, or by us. Nearly all the drivers had no question about racing the next day. But we had no idea that our puny philosophy was about to be taken to breaking point.

The mornings of a race in those days consisted of a warm-up of half an hour, in which Ayrton was quickest, quicker than me by a mind-busting second. Frank Williams could be proud of his No 1. I don’t mind admitting I had some ground to make up there, but as a team we had more hope for the race. Maybe the tide was turning.

After the warm-up we went to the drivers’ briefing. Ayrton was upbeat and determined after his good performance, but he had concerns about the new safety car regulations. These fears were to be prophetic. It was a measure of the political climate of Formula One that A. S. felt it necessary to get other drivers to ask questions about the safety car so that he did not appear to be alone. The implication was that the bosses made the rules; if you had issues with that, they would make sure you knew who ran things. So we got on to the subject of the safety car (importantly distinct from the “pace car” used to spice up US racing).

Ayrton became vociferous, claiming that it was ill- conceived and dangerous for one specific reason — the temperature of the tyres of a Formula One car is critical in several respects. One, they only stick when they are very hot; two, the pressure varies enormously with temperature and, consequently, the stability of the tyre construction.

To sum up: if a Formula One car has to follow an ordinary road car it will not travel fast enough for the tyres to keep within their designed working temperature and pressure. I believe this was a contributing factor in Ayrton’s accident, as the safety car was deployed directly after the start, exactly as he had feared.

And so it was we left the briefing on Sunday having agreed to pay some kind of tribute to Roland on the grid. We went to the normal sponsor functions and then back to the motorhome. I never really talked or spent any time with Ayrton before the race. Everything was extremely businesslike, with an added severity because of the death of Roland.

jumpermax
22-04-2004, 01:54
E' stato uno dei week end più tragici della formula1. Su un circuto, Imola considerato uno dei più sicuri al mondo, in assoluto, basti ricordare cosa successe a Berger qualche anno prima. Non solo ci furono i casi da voi ricordati, ma rischiò la vita anche una persona colpita da una gomma schizzata fuori dalla pista dopo un incidente.
Certo è che hanno cancellato una curva, il tamburello, dove la gente con le palle teneva si il piede a tavoletta per fare una chicane tutto sommato anonima (e rovinare la viabilità attorno al circuito, parola di Imolese).

Ayrton
22-04-2004, 05:32
:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

Fire Fox II
22-04-2004, 19:51
Originariamente inviato da nestle
ha espresso un suo parere che potrebbe anche essere vero, stiamo parlando di una persona che PUO' commettere errori e magari non ha calcolato, come dice Hill le gomme fredde in una curva veloce dove anche con gomme in temperatura si fa fatica a lasciare giù il piede.


Si, infatti uno come Senna non badava mai allo stato delle gomme e pensava solo ad abbassare il piede... :rolleyes:
Hai mai visto Donington 1993? ;)

Originariamente inviato da pagghi
A te anno detto che il tedesco morì per errore di valutazione, ma sei sicuro sia la verità? io non al 100%, x' comunque èfacile far credere ciò che si vuole.


Hanno, con l'h :sofico:
E Ratzenberger era austriaco ;)

Originariamente inviato da tetsuya31
Hill era un pilota mediocre e una persona pessima. Farebbe solo un gran bene a tacere, visto che al processo a detto solo "non so, non ricordo."

Quoto in pieno ;)

Cmq, visto che siamo in tema, sapete se in questo periodo ci sono inserti particolari dedicati a Senna? :)

francofranchi
22-04-2004, 20:07
Originariamente inviato da Fire Fox II
Si, infatti uno come Senna non badava mai allo stato delle gomme e pensava solo ad abbassare il piede... :rolleyes:
Hai mai visto Donington 1993? ;)



Hanno, con l'h :sofico:
E Ratzenberger era austriaco ;)



Quoto in pieno ;)

Cmq, visto che siamo in tema, sapete se in questo periodo ci sono inserti particolari dedicati a Senna? :) nelle prossime 7 uscite di autosprint piu quella in edicola desso

Fire Fox II
22-04-2004, 20:10
Originariamente inviato da francofranchi
nelle prossime 7 uscite di autosprint piu quella in edicola desso

Azz, spero che questa sia la prima! :eek:

francofranchi
22-04-2004, 20:15
Originariamente inviato da Fire Fox II
Azz, spero che questa sia la prima! :eek:
si:) copertina e primo fascicolo

nestle
22-04-2004, 21:40
Originariamente inviato da Fire Fox II
Si, infatti uno come Senna non badava mai allo stato delle gomme e pensava solo ad abbassare il piede... :rolleyes:
Hai mai visto Donington 1993? ;)




questo non toglie che avrebbe potuto commettere un errore... :rolleyes:

non dico che l'abbia fatto o meno, ma mi sembra stupido dare per scontato che lui non poteva sbagliare.

Fire Fox II
22-04-2004, 22:47
Originariamente inviato da nestle
questo non toglie che avrebbe potuto commettere un errore... :rolleyes:

non dico che l'abbia fatto o meno, ma mi sembra stupido dare per scontato che lui non poteva sbagliare.

Non sto dando x scontato con abbia commesso errori, ma dire che Senna abbia sottovalutato il fattore gomme è azzardato considerata la sua esperienza, soprattutto quando si trattava di umidità e bagnato in generale...

Il tutto IMHO ;)