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View Full Version : CONDANNA A 8 ANNI E MEZZO PER IL CANNIBALE DI ROTENBURG


SwissRe
30-01-2004, 13:07
BERLINO - Armin Meiwes, il cosiddetto cannibale di Rotenburg, e' stato condannato oggi a Kassel (Assia) a otto anni e mezzo per avere ucciso, fatto a pezzi e in parte mangiato la sua vittima, un ingegnere di Berlino.
Il tribunale di Kassel ha riconosciuto l'imputato colpevole di omicidio. La difesa parlava invece di uccisione su richiesta della vittima in quanto questa sarebbe stata consenziente.
Il 42/enne Meiwes aveva confessato di avere compiuto il raccapricciante delitto e di avere filmato con una telecamera le scene dell'uccisione, del sezionamento del corpo e sequenze in cui si cibava di parti del cadavere.
La richiesta di un ricovero in un ospedale psichiatrico e' stata scartata poiche' due esperti avevano attestato durante il processo il pieno possesso delle facolta' mentali dell'imputato.
Meiwes soffriva di disturbi sessuali che lo inducevano a trarre piacere al solo pensiero di sezionare uomini.
30/01/2004 10:39


http://ansa.it/fdgimages03/1075457650_h_in_Cann_20040130.jpg

ve lo ricordate?? aveva convinto un pazzo trovato su internet a farsi uccidere e mangiare!! :eek: ero rimasto scioccato x parecchi giorni!

thotgor
30-01-2004, 13:08
solo otto anni e mezzo?

ManyMusofaga
30-01-2004, 13:09
in effetti xò il morto era consenziente.....

Phantom II
30-01-2004, 13:10
Gente simile andrebbe rinchiusa a vita.

kingv
30-01-2004, 13:12
Originariamente inviato da SwissRe
due esperti avevano attestato durante il processo il pieno possesso delle facolta' mentali dell'imputato.



pieno possesso... :rolleyes:

sarebbe da rinchiudere per sempre, non si sa mai che se il prossimo non lo trova consenziente...

SwissRe
30-01-2004, 13:12
solo 8 e mezzo..sinceramente, spero che qualcuno in carcere "se lo faccia" :mad:

Arësius
30-01-2004, 13:15
condanna ingiusta

Belzebub
30-01-2004, 13:15
io non sono un avvocato, ma sarei curioso di sapere se essere consensiente nel farsi pappare è un attenuante....boh!

Arësius
30-01-2004, 13:16
Originariamente inviato da Belzebub
io non sono un avvocato, ma sarei curioso di sapere se essere consensiente nel farsi pappare è un attenuante....boh!

trovo sia una versione enhanced dell'eutanasia.

SwissRe
30-01-2004, 13:33
ma siamo fuori??!

Uno così, minimo minimo la pena di morte!

Arësius
30-01-2004, 13:34
liberticida :asd:

abxide
30-01-2004, 13:38
Originariamente inviato da ManyMusofaga
in effetti xò il morto era consenziente.....
consenziente dai...
Se oggi scherzando con un amico dico, wè sparami, lui davvero lo fà, quest'ultimo non ha nessuna colpa dato che ero consenziende??:D

Arësius
30-01-2004, 13:41
Originariamente inviato da abxide
consenziente dai...
Se oggi scherzando con un amico dico, wè sparami, lui davvero lo fà, quest'ultimo non ha nessuna colpa dato che ero consenziende??:D

non è la stessa cosa

SwissRe
30-01-2004, 13:42
non può essere eutanasi, anche perchè la vittima non aveva una malattia terminale

ManyMusofaga
30-01-2004, 13:43
Originariamente inviato da Arësius
non è la stessa cosa

si infatti....quell'altro era d'accordo con lui....condividevano la stessa fantasia malata

Arësius
30-01-2004, 13:45
Originariamente inviato da SwissRe
non può essere eutanasi, anche perchè la vittima non aveva una malattia terminale

eutanasia non significa "morte accelerata per malato terminale" mi pare :)

piuttosto che suicidarsi ha preferito farsi mangiare. non è un suo diritto?

parax
30-01-2004, 13:52
Ha avuto l'attenuante esclusivamente perchè ha mangiato un ingegnere. :D

Dark Schneider
30-01-2004, 14:15
Cmq a me sembra più pazza la vittima che questo cannibale.:eek:

Cmq in effetti veramente poco 8 anni e mezzo.

Arësius
30-01-2004, 14:20
Originariamente inviato da Dark Schneider
Cmq a me sembra più pazza la vittima che questo cannibale.:eek:

Cmq in effetti veramente poco 8 anni e mezzo.

cos'è tutta sta pietà? non sei degno di quel nickname! :D

ManyMusofaga
30-01-2004, 14:21
Originariamente inviato da Dark Schneider
Cmq in effetti veramente poco 8 anni e mezzo.

su qs sono d'accordo;)

Fradetti
30-01-2004, 14:22
Originariamente inviato da parax
Ha avuto l'attenuante esclusivamente perchè ha mangiato un ingegnere. :D

sasdaasddasdas.... cmq forse son stati troppo leggeri (anche se l'attenuante della consensualità la trovo valida)

SwissRe
30-01-2004, 14:31
:eek:

Cannibale tedesco scrive ricettario
E’ in galera con l’accusa di omicidio

Un libro di ricette per cucinare la carne umana. E’ questa l’idea di Armin Meiwes, 42 anni, arrestato in Germania con l’accusa di aver ucciso, cucinato e infine mangiato un uomo. Nella propria autobiografia, l’uomo includerà le istruzioni per preparare bicipiti al Marsala, brasato di lombofianco con aglio e succo di limone e fegato di ragazzo fritto. Queste sono solo alcune delle ricette con cui Meiwes ha intenzione di ricavare una fortuna.
Meiwes è accusato di aver ucciso Bernd Juergen, un quarantatrenne esperto di computer, incontrato dopo una prima conoscenza fatta in Internet. Il corpo dell’uomo è stato poi macellato e mangiato da Meiwes, che ne aveva anche fritto il pene, seguendo una delle sue ricette (una ricetta del cazzo, ndr). Tutta la scena è stata filmata dallo stesso Meiwes.

L’uomo ha sempre negato la propria colpevolezza, sostenendo che la vittima sapeva a cosa andava incontro, dato che aveva acconsentito a tutto.

SwissRe
30-01-2004, 14:33
E’ la storia di Armin Meiwes, il cannibale, un tecnico di computer tedesco di quarantadue anni e di Jurgen Brandes, la vittima, un ingegnere berlinese 43enne. I due vengono a contatto tramite un annuncio pubblicato on line. Meiwes cerca qualcuno che sia disposto a farsi squartare, a farsi macellare. Ma la sua ricerca non è affidata al puro caso: il cannibale vuole un uomo giovane, bello e snello. Il solo pensiero di poter tagliare minuziosamente un corpo così lo eccita sessualmente. E’ il suo sogno nel cassetto: sin da bambino sognava di squartare e mangiare i compagni di scuola che gli piacevano. E nel marzo del 2001 arriva l’occasione. Prima di arrivare a Brandes, Meiwes è costretto a scartare altri pretendenti ad essere divorati: chi perché troppo grasso, chi perché, dopo aver accettato la proposta del cannibale, non si è fatto più sentire. L’ingegnere berlinese su cui è ricaduta la scelta definitiva, invece, è uno serio, uno che non sperava altro di essere mangiato. <<Ci sono centinaia, migliaia di persone che desiderano solo di essere mangiate>>, ha detto il carnefice tedesco di fronte all’allibito uditorio del tribunale sede del processo. Allibito è a dir poco. Sono increduli, sconcertati, sconvolti i presenti in aula quando Meiwes mette in scena il raccapricciante racconto della notte in cui lui e Brandes, cannibale e vittima consenziente, si sono incontrati di persona, quando il virtuale si è trasformato in realtà, le pagine del sito web nella soffitta di una villa abbandonata. Una soffitta predisposta per il macello: il macabro scenario di un delitto orribile per molti aspetti, ma soprattutto per la sua assurdità. Dopo che l’ospite venuto da Berlino ha ingerito venti tranquillanti e bevuto una bottiglia di alcool, il cannibale gli taglia il pene e insieme se lo mangiano. Dieci ore più tardi, dopo che la vittima perde coscienza per la forte perdita di sangue, Meiwes gli taglia la gola e lo fa a pezzi. <<Lo squartamento del corpo mi ha divertito, il momento dell’uccisione è stato terribile – dice il cannibale – Ho provato al contempo odio, rabbia e felicità>>. Insomma, emozioni. Lucide emozioni. Dopo aver “affettato” l’ingegnere berlinese, Meiwes ha congelato le parti del corpo sezionate in alcune buste di plastica e, col tempo, le ha mangiate. Giorno dopo giorno, ha ingerito oltre venti chili di carne umana. <<E’ stato come fare la comunione – riferisce il carnefice – ogni volta che mangiavo un pezzo di carne mi ricordavo di lui>>. Come se non bastasse, una videocamera tenuta accesa la sera del delitto ha filmato passo dopo passo tutte le scene dell’orrore.

SwissRe
30-01-2004, 14:36
qua http://www.4law.co.il/cann1c.htm c'è tutto!!!

la foto del tipo k si è fatto mangiare, la casa dove è avvenuto il fatto, la pagina web dove lui chiedeva su internet aspiranti suicidi!! :eek:

Ciaba
30-01-2004, 15:01
...nn vedo il problema ognuno della propria vita fà quello che vuole....Un pò vigliacco l'ingengnere a nn farlo da solo...ma potrebbe èssere stata anche una scelta ben precisa. Riguardo alla pena è la dimostrazione più assoluta che la libertà nn esiste e per i governi è una minaccia.

Arësius
30-01-2004, 15:02
sì infatti è assurdo.

se c'è la prova tangibile che è stata fatta la sua volontà, non vedo che senso può avere condannare l'esecutore.

non c'è libero arbitrio al mondo, pare.

ManyMusofaga
30-01-2004, 15:08
azzolina.....20 tranquillanti e una bottiglia di alcool:eek: :eek: e ha perso conoscenza a causa della perdita di sangue:eek: :eek: alla faccia ke agonia....

andreamarra
30-01-2004, 15:17
In questo caso, non avendo ucciso tre persone, non si può parlare di serial killer. Ecco il perchè la pena è stata così mite, almeno penso. Otto anni e mezzo sono sicuramente poco, ma persone come queste soffrono di problemi enormi, sicuramente...

Avete mai sentito parlare del Lupo Mannaro di Hannover? Quello era veramente assurdo... un mostro sui generis :eek:

Arësius
30-01-2004, 15:19
Originariamente inviato da andreamarra
genesis :eek:

fichissimi! :D

Ciaba
30-01-2004, 15:24
Originariamente inviato da Arësius
fichissimi! :D
:eek: :sofico: :asd:

ManyMusofaga
30-01-2004, 15:32
Originariamente inviato da andreamarra
Avete mai sentito parlare del Lupo Mannaro di Hannover? Quello era veramente assurdo... un mostro sui generis :eek:

spiega spiega un pò

kingv
30-01-2004, 15:35
Originariamente inviato da Arësius
non c'è libero arbitrio al mondo, pare.


libero arbitiro?
allora anche se un pedofilo adesca una bambina di 10 anni "consenziente" (plagiata) non deve essere punito?

il fatto che il morto sia piu' pazzo dell'omicida non vuol dire che questo non sia un assassino

Ciaba
30-01-2004, 15:40
Originariamente inviato da kingv
libero arbitiro?
allora anche se un pedofilo adesca una bambina di 10 anni "consenziente" (plagiata) non deve essere punito?

il fatto che il morto sia piu' pazzo dell'omicida non vuol dire che questo non sia un assassino

...nn mi sembra che abbia ammazzato bambini di 10 anni(plagiati).......ha semplicemente fatto quello che uno gli ha chiesto....

kingv
30-01-2004, 15:48
Originariamente inviato da Ciaba
...nn mi sembra che abbia ammazzato bambini di 10 anni(plagiati).......ha semplicemente fatto quello che uno gli ha chiesto....


1° testiomone:

Bose said that shortly after he arrived at Meiwes' home he removed his clothes and Meiwes strung him up on a meat hook, then using a pulley, brought him over a butcher table where his body was smeared in oil and Meiwes marked out his body for butchering.
The man said he finally began to feel ill and Meiwes let him off the hook. He said he left soon after.

2° testimone:
Dirk Moller, 27, a London-based hotel worker was the second witness. He told the court how he was chained to a bed by Meiwes and also had his body marked out for butchery before changing his mind and released.


chissa' se la prossima volta si fermera' in tempo.... :rolleyes:

andreamarra
30-01-2004, 16:05
Originariamente inviato da ManyMusofaga
spiega spiega un pò


FRITZ HAARMAN
DATA DI NASCITA: 25 ottobre 1879.
LUOGO DI NASCITA: Hannover (Sassonia, Germania).
PERIODO DI ATTIVITA': 1918 - 1924.
LUOGO DI ATTIVITA': Hannover, nelle abitazioni di Cellarstrasse 27 prima e poi di Neuestrasse.
COMPLICE: Hans Grans.
NUMERO DELLE VITTIME: circa 50, ma il numero esatto non è mai stato accertato. Di 28 di esse è stata accertata l'identità.
TIPOLOGIA DELLE VITTIME: ragazzi tra i 13 e i 20 anni.

Fritz Haarmann, definito dai suoi contemporanei "il lupo mannaro", è uno dei serial killers che maggiormente hanno colpito l'immaginario collettivo di tutti i tempi, incarnando la figura forse più temibile per l'inconscio umano: quella del cannibale.
Nato il 25 ottobre 1879 ad Hannover, in Sassonia, era il sesto figlio di una coppia che si può definire "tipica" tra le famiglie dei serial killers: un padre introverso e taciturno (soprannominato per questo "Olle l'imbronciato"), fuochista di locomotive e quindi spesso assente da casa, e una madre più anziana del padre di sette anni, invalida, autoritaria, possessiva e sempre presente nella vita di Fritz che era un po' il "cocco" di casa.

Da piccolo Fritz Haarmann non amava i giochi violenti tipici dei suoi coetanei ma preferiva appartarsi per giocare con le bambole delle sorelle; a 16 anni fu mandato in una scuola per aspiranti sottufficiali dell'esercito ma venne allontanato quando si scoprì che era epilettico. Iniziò allora a lavorare ma, pigro e inefficiente, non riusciva a conservare a lungo il posto di lavoro.
ebbe i primi contatti con la giustizia quando, accusato di atti di libidine nei confronti di alcuni bambini, venne rinchiuso per un periodo di osservazione in un manicomio criminale, dal quale venne però dimesso dopo 6 mesi. Iniziò così la sua vera e propria attività criminale, che lo vide arrestare e condannare per brevi periodi per scasso, borseggio, truffa. Haarmann si dedicava anche al furto e a piccole rapine, continuando comunque a intrattenere relazioni omosessuali con ragazzi minorenni, spesso appena adolescenti.
Dopo una breve parentesi trascorsa nell'esercito, Haarmann tornò ad Hannover dove il padre (dopo aver provato di nuovo inutilmente a farlo dichiarare pazzo) gli procurò un lavoro in un negozio di cibi cotti, lavoro che naturalmente perse quando fuggì con tutti gli incassi su cui era riuscito a mettere le mani.
Nel 1918, dopo l'armistizio che poneva di fatto termine alla I Guerra Mondiale, Haarmann approfittò del periodo di crisi economica ed alimentare in cui si trovava la Germania per mettere su una fiorente attività di borsa nera, che in breve tempo lo rese ricco.

Trasferitosi al n. 27 di Cellarstrasse associò all'attività di contrabbandiere quella di ladro e quella di confidente della polizia; e proprio questa sua ultima attività fu quella che maggiormente gli fu utile quando le sue tendenze pedofile ed omosessuali, alimentate da fantasie di violenza e da una mente violentemente asociale ed egoistica, sfociarono nella più cupa serie di omicidi che la Germania abbia dovuto affrontare (se si escludono ovviamente casi particolari quali i campi di sterminio nazisti).
Sfruttando la libertà di movimento che il suo ruolo di confidente gli forniva, oltre ad una certa insospettabilità e all'autorità che esercitava nei confronti soprattutto dei più giovani (ufficiosamente a conoscenza del ruolo svolto dal "poliziotto Haarmann", come veniva chiamato), Fritz Haarmann adescava giovani profughi e sbandati rifugiatisi nelle sale d'attesa della stazione ferroviaria e offriva loro ospitalità per una notte, portandoli nella sua abitazione dove, dopo aver abusato di loro, li uccideva, li smembrava e ne vendeva i resti al mercato nero come carne di maiale.

Arrestato perché sorpreso a compiere atti di libidine con un minorenne, venne condannato e, dopo un breve periodo di detenzione, nel settembre 1919 tornò ad Hannover, trasferendosi in Neuestrasse. Qui conobbe un ladruncolo omosessuale, Hans Grans, che come lui frequentava l'allora famoso Caffè Kröpke, dove si riunivano ladri, truffatori, contrabbandieri.
I due iniziarono la loro convivenza e la loro collaborazione criminale benché Haarmann, dopo aver accusato inizialmente Grans di essere suo complice, lo abbia poi scagionato affermando che non era a conoscenza della sua attività omicida (Grans infatti fu condannato in sede processuale a soli 12 anni di detenzione).
Haarmann ottimizzò la propria attività: dopo aver adescato i ragazzi ne abusava sessualmente, li uccideva (con un morso alla gola, secondo le sue affermazioni) e poi li smembrava, vendendo le parti commestibili e gli abiti al mercato nero. Le parti non commestibili (testa, ossa etc.) venivano invece gettate nel fiume Leine.
Diverse volte cittadini insospettiti dallo strano aspetto della carne venduta loro da Haarmann si rivolsero alla polizia, la quale concluse però che si trattava di carne di maiale; altre persone, pur non rivolgendosi alle autorità, gettarono via la carne acquistata dal contrabbandiere definendola bianchiccia, troppo morbida e insipida per poter essere di maiale. I sospetti intanto crescevano e si rafforzavano poiché sulle rive della Leine sempre più spesso venivano rinvenuti parziali resti umani, e l'attenzione si accentrava sempre più su Haarmann, che comunque continuava ad uccidere indisturbato.

Una perquisizione svolta da poliziotti venuti apposta da Berlino portò alla scoperta in casa di Haarmann dei vestiti appartenuti a diversi ragazzi scomparsi, vestiti riconosciuti senza ombra di dubbio dalle loro famiglie.
Accusato, arrestato, Haarmann si decise a confessare.
Iniziato il 4 dicembre 1924 alle Assise di Hannover, il processo durò 14 giorni e portò la città a scoprire il più grande orrore che essa abbia mai dovuto affrontare.
Del processo ci è giunta un'interessante cronaca svolta dal dottor Theodore Lessing, medico, filosofo e soprattutto psicologo, il quale nel suo libro "Haarmann - Storia di un lupo mannaro" (ed. Adelphi) analizzò accuratamente le vicende e la personalità di Haarmann, soprattutto avvalendosi degli atti processuali e di colloqui tenuti con l'omicida detenuto in carcere.
Condannato alla decapitazione, Haarmann rilasciò una seconda confessione nella quale descriveva il piacere intenso che traeva dalle sofferenze inflitte alle vittime e la sua incapacità di controllare questo prepotente desiderio di morte.
L'acuta analisi di Lessing ci presenta un processo schizofrenico, da un lato volto ad affossare le (indubbie) responsabilità della polizia e a nascondere il ruolo, più o meno ufficiale, di confidente svolto da Haarmann, e da un altro lato dominato dalla forte figura dell'omicida, interessato non tanto alla propria vicenda giudiziaria quanto a salvaguardare e a proteggere il suo giovane amante, Hans Grans, con un deciso atteggiamento da maturo innamorato respinto ma comprensivo (Grans si era infatti affrettato a prendere le distanze da lui e dalle sue azioni, minimizzando il suo rapporto con l'accusato e l'entità e la frequenza dei loro contatti).
Malgrado l'"utilizzo" accuratamente pianificato fatto da Haarmann dei resti delle sue vittime quello non era che l'aspetto secondariamente utilitaristico di una serie di omicidi violenti, brutali, iniziati lentamente ma caratterizzati da una progressiva escalation sia per quanto riguarda la violenza che per quanto riguarda la frequenza, dettati non da scopi economici ma da un intenso desiderio di morte momentaneamente appagato dal piacere dell'atto violento. Nonostante l'analisi di Lessing ci presenti un uomo per molti versi patetico e sottoposto ad un processo per certi aspetti sicuramente arbitrario, Haarmann era senz'altro un temibile omicida seriale, preso dalla sua spinta all'omicidio e del tutto irrecuperabile e, contrariamente all'opinione dello psicologo, capace di intendere e di volere.


Abbastanza esauriente, Many ;) ?

Phantom II
30-01-2004, 16:18
Originariamente inviato da andreamarra
FRITZ HAARMAN
DATA DI NASCITA: 25 ottobre 1879.
LUOGO DI NASCITA: Hannover (Sassonia, Germania).
PERIODO DI ATTIVITA': 1918 - 1924.
LUOGO DI ATTIVITA': Hannover, nelle abitazioni di Cellarstrasse 27 prima e poi di Neuestrasse.
COMPLICE: Hans Grans.
NUMERO DELLE VITTIME: circa 50, ma il numero esatto non è mai stato accertato. Di 28 di esse è stata accertata l'identità.
TIPOLOGIA DELLE VITTIME: ragazzi tra i 13 e i 20 anni.

Fritz Haarmann, definito dai suoi contemporanei "il lupo mannaro", è uno dei serial killers che maggiormente hanno colpito l'immaginario collettivo di tutti i tempi...
Mai letto nulla di simile :eek:

ManyMusofaga
30-01-2004, 16:20
Originariamente inviato da andreamarra
Abbastanza esauriente, Many ;) ?


:eek: :eek:


si grazie....nn lo conoscevo:)

SPhinX
30-01-2004, 16:21
Ho sentito la notizia oggi al Tg, che dire...cose da pazzi :rolleyes: :D

SwissRe
30-01-2004, 16:47
il peggiore era Andrei Chikatilo..52 bambini uccisi


http://profiler.hp.infoseek.co.jp/image/chikatilo1.jpg


E' una fredda notte invernale del 1978, mancano pochi giorni al Natale. Nella piccola cittadina di Shakhty, vicino Rostov, nel sud della Russia, la piccola Lena Zakotnova, di nove anni, raccolta nel suo cappotto rosso, uscita da scuola si incammina verso casa. Ma quel giorno i suoi genitori non la vedranno tornare. Lungo la strada la piccola incontra un uomo che le promette una vera rarità: gomme americane importate. Ed e così che i due si incamminano verso una baracca a poche centinaia di metri da lì. In questa baracca si consuma il primo di una lunga serie di omicidi commessi per lo più su bambini sotto i dieci anni. E il carnefice è sempre lo stesso: Andrei Chikatilo.

Il corpo dissanguato e mutilato della piccola Lena viene ritrovato qualche giorno dopo tra le acque di un fiume. E l'uomo intanto continua imperterrito i suoi delitti. La dinamica è sempre la stessa: Chikatilo abborda i bambini, con delle promesse li attira in luoghi appartati per poi stuprarli, seviziarli, ucciderli a coltellate o soffocarli e infine li colpisce agli occhi con un coltello, convinto che così mantengono impressa l'ultima immagine della loro vita straziata.

Chikatilo vive una doppia vita. Da mostro che sembra provare piacere e un senso di incontrollabile euforia ed eccitazione sessuale provocando la morte di innocenti, si trasforma in padre di famiglia e professore di scuola. Ed e così che per anni riesce a sfuggire alle piste d'indagine seguite dai due detective Viktor Burakov e Colonel Fetisov. I sospetti cadono infatti su un uomo completamente estraneo agli omicidi: Aleksandr Kravchenko il quale nel settembre del 1984 viene giustiziato a morte accusato di oltre venti delitti.

Convinti di aver catturato il serial killer di bambini, la polizia russa interrompe le indagini, fino a quando non vengono ritrovati i corpi straziati di altre piccole vittime. A questo punto la polizia chiede l'aiuto di un noto psicologo russo Aleksandr Bukhanovsky il quale traccia un profilo psicologico del killer definendolo il "cittadino X". Secondo lo psicologo si tratta di un uomo di mezza età probabilmente sposato e con figli, che ha sofferto in passato di una forma di inadeguatezza sessuale che compensa attraverso la brutalizzazione delle sue vittime. Sui corpi delle femmine Chikatilo asportava il seno a colpi di coltello, distruggeva l'utero e l'addome; sui maschi mutilava il pene, lo scroto e l'ano.

La polizia sembra convinta che nella maggior parte dei casi gli abbordaggi del serial killer avvengano in prossimità di stazioni ferroviarie ed è così che un giorno in una delle stazioni pattugliate il signor Chikatilo viene fermato da due poliziotti in borghese. Frugando nella borsa gli agenti trovano una confezione di vaselina, una corda, asciugamani sporchi e un coltello da cucina. Oggetti sufficienti per far pensare che sia lui il pluriomicida ricercato. L'indagine sembra aver raggiunto una svolta, ma è il test del Dna a scagionare Chikatilo. Lo sperma prelevato dai corpi delle vittime infatti (contenente Dna) non corrisponde al gruppo sanguigno dell'uomo. Passano altri anni, Chikatilo non si arresta e continua nella sua efferata serie di omicidi. Altre dieci, venti piccole vittime tutte uccise e mutilate, fino al 1994 quando finalmente la polizia riesce a incastrarlo: Chikatilo, questa volta, confessa tutti i 52 delitti. Ammette, inoltre, l'eccitazione sessuale derivata dall'uccidere, dal mutilare e dal cibarsi dei corpi esanimi dei piccoli.

Giudicato mentalmente in grado di intendere e volere, Chikatilo viene condannato a morte con un colpo di pistola alla testa nel 1994.

La discrepanza tra il sangue e lo sperma rimane tutt'oggi un mistero. In natura infatti c'è una compatibilità genetica tra il gruppo sanguigno (contenente le proteine che sono geneticamente determinate) e il Dna. Tuttavia alcuni scienziati hanno ipotizzano che in seguito a delle mutazioni genetiche si possa verificare una forma di "discrepanza" tra le proteine e il Dna: Chikatilo era uno di questi casi.

ManyMusofaga
30-01-2004, 17:27
Originariamente inviato da SwissRe
il peggiore era Andrei Chikatilo..52 bambini uccisi



Il mostro di Rostov....qs lo conoscevo purtroppo:rolleyes: :(

Fratello Cadfael
30-01-2004, 17:36
Originariamente inviato da parax
Ha avuto l'attenuante esclusivamente perchè ha mangiato un ingegnere. :D
Bellissima :D .
Scherzi a parte trovo assurdo riconoscere all'omicida il possesso delle piene facoltà mentali e concedergli le attenuanti perché la vittima era consenziente. Se non altro perché una perizia psichiatrica della vittima non può essere fatta.
E ho tralasciato l'argomento della sacralità della vita.

SwissRe
04-02-2004, 08:36
eccolo qui il vecchio 3d...

..::M::..
04-02-2004, 12:14
Per me... pena di morte.... :mad: :mad:

Hanamichi
04-02-2004, 19:43
Originariamente inviato da SwissRe
il peggiore era Andrei Chikatilo..52 bambini uccisi


http://profiler.hp.infoseek.co.jp/image/chikatilo1.jpg


E' una fredda notte invernale del 1978, mancano pochi giorni al Natale. Nella piccola cittadina di Shakhty, vicino Rostov, nel sud della Russia, la piccola Lena Zakotnova, di nove anni, raccolta nel suo cappotto rosso, uscita da scuola si incammina verso casa. Ma quel giorno i suoi genitori non la vedranno tornare. Lungo la strada la piccola incontra un uomo che le promette una vera rarità: gomme americane importate. Ed e così che i due si incamminano verso una baracca a poche centinaia di metri da lì. In questa baracca si consuma il primo di una lunga serie di omicidi commessi per lo più su bambini sotto i dieci anni. E il carnefice è sempre lo stesso: Andrei Chikatilo.

Il corpo dissanguato e mutilato della piccola Lena viene ritrovato qualche giorno dopo tra le acque di un fiume. E l'uomo intanto continua imperterrito i suoi delitti. La dinamica è sempre la stessa: Chikatilo abborda i bambini, con delle promesse li attira in luoghi appartati per poi stuprarli, seviziarli, ucciderli a coltellate o soffocarli e infine li colpisce agli occhi con un coltello, convinto che così mantengono impressa l'ultima immagine della loro vita straziata.

Chikatilo vive una doppia vita. Da mostro che sembra provare piacere e un senso di incontrollabile euforia ed eccitazione sessuale provocando la morte di innocenti, si trasforma in padre di famiglia e professore di scuola. Ed e così che per anni riesce a sfuggire alle piste d'indagine seguite dai due detective Viktor Burakov e Colonel Fetisov. I sospetti cadono infatti su un uomo completamente estraneo agli omicidi: Aleksandr Kravchenko il quale nel settembre del 1984 viene giustiziato a morte accusato di oltre venti delitti.

Convinti di aver catturato il serial killer di bambini, la polizia russa interrompe le indagini, fino a quando non vengono ritrovati i corpi straziati di altre piccole vittime. A questo punto la polizia chiede l'aiuto di un noto psicologo russo Aleksandr Bukhanovsky il quale traccia un profilo psicologico del killer definendolo il "cittadino X". Secondo lo psicologo si tratta di un uomo di mezza età probabilmente sposato e con figli, che ha sofferto in passato di una forma di inadeguatezza sessuale che compensa attraverso la brutalizzazione delle sue vittime. Sui corpi delle femmine Chikatilo asportava il seno a colpi di coltello, distruggeva l'utero e l'addome; sui maschi mutilava il pene, lo scroto e l'ano.

La polizia sembra convinta che nella maggior parte dei casi gli abbordaggi del serial killer avvengano in prossimità di stazioni ferroviarie ed è così che un giorno in una delle stazioni pattugliate il signor Chikatilo viene fermato da due poliziotti in borghese. Frugando nella borsa gli agenti trovano una confezione di vaselina, una corda, asciugamani sporchi e un coltello da cucina. Oggetti sufficienti per far pensare che sia lui il pluriomicida ricercato. L'indagine sembra aver raggiunto una svolta, ma è il test del Dna a scagionare Chikatilo. Lo sperma prelevato dai corpi delle vittime infatti (contenente Dna) non corrisponde al gruppo sanguigno dell'uomo. Passano altri anni, Chikatilo non si arresta e continua nella sua efferata serie di omicidi. Altre dieci, venti piccole vittime tutte uccise e mutilate, fino al 1994 quando finalmente la polizia riesce a incastrarlo: Chikatilo, questa volta, confessa tutti i 52 delitti. Ammette, inoltre, l'eccitazione sessuale derivata dall'uccidere, dal mutilare e dal cibarsi dei corpi esanimi dei piccoli.

Giudicato mentalmente in grado di intendere e volere, Chikatilo viene condannato a morte con un colpo di pistola alla testa nel 1994.

La discrepanza tra il sangue e lo sperma rimane tutt'oggi un mistero. In natura infatti c'è una compatibilità genetica tra il gruppo sanguigno (contenente le proteine che sono geneticamente determinate) e il Dna. Tuttavia alcuni scienziati hanno ipotizzano che in seguito a delle mutazioni genetiche si possa verificare una forma di "discrepanza" tra le proteine e il Dna: Chikatilo era uno di questi casi.

o mio dio... a leggere queste cose ho paura ad uscire di casa... è orribile!
:eek:

SwissRe
04-02-2004, 19:45
a palo!