View Full Version : La8 oscurata dalla RAI
Ci risiamo, oltre R4 ora ci pensa la RAI a usurpare frequenze già assegnate e utilizzate da tempo. :rolleyes:
http://www.la8.tv/
:muro:
alphacygni
06-01-2004, 14:07
ma si, una piu', una meno.... :mad: :mad: :mad:
TheDarkAngel
06-01-2004, 14:10
ma lol
Scoperchiatore
06-01-2004, 14:12
o sono idioti o incompetenti non c'è via di mezzo :D
Bilancino
06-01-2004, 14:13
Originariamente inviato da AnAndA
Ci risiamo, oltre R4 ora ci pensa la RAI a usurpare frequenze già assegnate e utilizzate da tempo. :rolleyes:
http://www.la8.tv/
:muro:
Mi scusi ma lei è un tecnico TV ? :D
Ciao
Originariamente inviato da Bilancino
Mi scusi ma lei è un tecnico TV ? :D
Ciao
E' un cameraman di La8... ha paura di perdere il posto :asd:
bluelake
06-01-2004, 14:28
La8 trasmette sulla frequenza 49 da Monte Cavo, la RAI ha attivato il proprio "bouquet" digitale sul canale 49 da Montecompatri. Sempre in fatto di curiosità, la stessa RAI trasmette sul canale E RaiUno da Eur - Palazzo Eni e il bouquet digitale da M. Mario - Via Cadlolo ;)
Se vi interessa, su http://otgtv.supereva.it/index2.html trovate le liste delle emittenti di molte città italiane ;)
La storia delle frequenze televisive è perlomeno oscura.
Tutti se ne interessano ovviamente e giustamente quando in qualche modo la questione riguarda le aziende di Berlusconi, eppure stando a quanto riportato in questo periodo ci sono ad esempio le frequenze di Tele+ Bianco e Tele+ Nero che sono libere e sono state vendute. Ed altre frequenze nazionali ancora, sono inutilizzate.
Franco Debenedetti inoltre ha rilevato come la legge Gasparri consente e legalizza l'interconnessione simultanea, vale a dire ciò che fece Berlusconi nel 1984 per sfidare il monopolio RAI: trasmettere alla stessa ora lo stesso programma su tante reti locali, in modo da avere a tutti gli effetti una programmazione nazionale e poter contrattare su queste basi la pubblicità. Oggi tra l'altro l'interconnessione, grazie al satellite, costa pochissimo.
E' strano che nessuno abbia segnalato questa possibilità.
Ci sono (oltra a La7) numerose altre frequenze nazionali libere o inutilizzate, e virtualmente infinite frequenze nazionali costruibili con l'interconnessione: Emi.Li che ha trasmesso lo show di Sabrina Guzzanti, grazie alla Gasparri potrebbe trasmettere 12 ore al giorno in tutta Italia.
Perchè non lo fanno?
Ecco l'articolo, da "La Stampa" del 23 Dicembre:
La massaia garante della TV
Oltre all’ormai famigerato SIC che tutto consente, e al digitale terrestre che tutto assolve, la legge Gasparri contiene anche una norma di cui finora si è parlato poco. Sta nascosta nell’art. 8, dove si parla di "diffusioni interconnesse" tra le tv locali: il comma 3 le consente per 12 ore al giorno, mentre ora il limite è di 6 ore. Sembra un fatto tecnico, ma è una piccola rivoluzione. Perché con 12 ore si cattura l’85% di ascolto televisivo, (che corrisponde al 95% dell’ascolto venduto ai pubblicitari): poco più del 50% con le 6 ore di prima. In Italia esistono diverse reti locali a cui si accede con un numero sul telecomando: le si può connettere in modo che tutte trasmettano lo stesso programma. Questa norma, aumentando la quota di ascolto, le rende interessanti per la grande pubblicità, consente quindi di creare alcune reti nazionali, accessibili direttamente da telecomando. E’ la stessa strada su cui Berlusconi mosse i primi passi: ma allora bisognava trasportare fisicamente le "pizze" a tutti i trasmettitori, oggi c’è il satellite, che, ricevuto il programma, lo irradia simultaneamente alle stazioni locali. Anche negli USA alle grandi reti non è concesso irradiare più del 35% del territorio: ma nessuno se ne accorge, perché grazie all’interconnessione i loro programmi si vedono in tutti gli Stati.
Naturalmente è possibile (possibile?) che Berlusconi, nella sua bulimia, abbia voluto quella norma per avere uno spazio in più da occupare. Ma quelle paroline dell’art. 8 comma 3 aprono anche ad altri la strada per entrare nel business della TV. Infatti non si richiede più di acquistare canali, ma solo di realizzare di un palinsesto da 12 ore. Per ridurre i costi fissi, si potrebbe anche qui copiare il Berlusconi d’antan. Lui si faceva pagare la pubblicità dalle aziende con una percentuale dell’aumento di fatturato che avrebbero consuntivato. Adesso, personaggi famosi della TV, diventando imprenditori di se stessi, potrebbero pretendere, anziché un cachet fisso, una percentuale dei ricavi pubblicitari delle proprie trasmissioni.
Insomma la partita, per chi si muova con velocità e determinazione, è tutta da giocare. E’ una provocazione immaginare un programma che dia spazio alla verve dei tanti esiliati dalla TV, dai Biagi e Santoro proscritti in Bulgaria, fino agli ultimi censurati? Sul successo si potrebbe scommettere. In seguito, certo, se non si vuol calare, si è condannati a crescere. E per crescere bisogna intercettare fasce più ampie di pubblico, non solo chi va ai girotondi, ma anche chi vota a sinistra e resta a casa, non solo i fedelissimi dell’Unità, ma anche, spero, tanti tra i lettori della Stampa. Per aumentare il fatturato, sarà necessario aumentare la varietà, venire incontro a una più ricca tavolozza di gusti, a un più sfaccettato insieme di opinioni: perché gli acquisti di pannolini e di merendine non dipendono dalle preferenze politiche. E così ancora una volta si dimostrerà che è (anche) grazie alle massaie che si realizza il pluralismo.
Franco Debenedetti
bluelake
06-01-2004, 15:55
Originariamente inviato da SaMu
La storia delle frequenze televisive è perlomeno oscura.
Tutti se ne interessano ovviamente e giustamente quando in qualche modo la questione riguarda le aziende di Berlusconi, eppure stando a quanto riportato in questo periodo ci sono ad esempio le frequenze di Tele+ Bianco e Tele+ Nero che sono libere e sono state vendute. Ed altre frequenze nazionali ancora, sono inutilizzate.
Franco Debenedetti inoltre ha rilevato come la legge Gasparri consente e legalizza l'interconnessione simultanea, vale a dire ciò che fece Berlusconi nel 1984 per sfidare il monopolio RAI: trasmettere alla stessa ora lo stesso programma su tante reti locali, in modo da avere a tutti gli effetti una programmazione nazionale e poter contrattare su queste basi la pubblicità. Oggi tra l'altro l'interconnessione, grazie al satellite, costa pochissimo.
E' strano che nessuno abbia segnalato questa possibilità.
Ci sono (oltra a La7) numerose altre frequenze nazionali libere o inutilizzate, e virtualmente infinite frequenze nazionali costruibili con l'interconnessione: Emi.Li che ha trasmesso lo show di Sabrina Guzzanti, grazie alla Gasparri potrebbe trasmettere 12 ore al giorno in tutta Italia.
Perchè non lo fanno?
Le frequenze di PrimaTV e Sport Italia sono le ex-frequenze Tele+, che hanno entrambe regolare concessione e autorizzazione a trasmettere (PrimaTV in criptato, Sport Italia in chiaro). Sull'interconnessione simultanea televisiva ammetto la mia ignoranza: quella radiofonica prevede un limite di 6 ore giornaliere, quella televisiva non saprei; finora si sono comunque mosse in tal senso OdeonTV e 7Gold (che ha di recente iniziato le trasmissioni in Puglia). Riguardo alla emittenti locali, prima di muovere ogni passo sarà necessario attendere l'effettivo sviluppo del digitale terrestre, a tutt'oggi non è dato sapere quali e quante emittenti locali "vedranno" il capodanno del 2005 e soprattutto su quali frequenze lo faranno ;)
ma almeno l'avete letto il palinsesto? tutta televendita come il 90% delle rete private piccole...la cui utilità è pari a 0...ci saranno persone ke lavorano mi spiace ma si potevano reinventarsi...non ne possso + piu di maghi televendite e fattukkiere...
:O
Lavorando in una radio privata posso darvi testimonianza che la cara RAI se ne strafrega delle frequenza già vendute e legalmente occupate.
RAI 3 qui da noi, ha bellemente occupato la banda di trasmissione di una rete locale. La cosa è finita davanti ai legali e la soluzione è stata che si spostasse la rete locale perchè i loro programmi vengono trasmessi ad interese nazionale.
Un tanto per farvi capire di come le leggi sono applicate ad uso e consumo di chi ha la voce più grossa.
Tanto la massa conclude con "ma chi se ne frega, una più una meno", ed è per questo che saremo sempre pecore da macellare.
La legge è uguale per tutti, l'interpretazione della stessa no!
bluelake
06-01-2004, 16:57
Ho chiesto consiglio all'amico Oliviero (che di Tv se ne intende, il sito OTGtv che ho citato prima è curato da lui), e mi ha risposto: "Diciamo che per aver ragione basta che dimostrino che il loro canale 49 a Monte Cavo è regolare e poi sono dalla parte della ragione. In più la Rai non ha mai chiesto l'autorizzazione all'Agcm per comperare i rami d'azienda (a differenza di Mediaset e di La 7) del digitale; forse può bastare una semplice denuncia per spegnere il digitale"
Originariamente inviato da icoborg
ma almeno l'avete letto il palinsesto? tutta televendita come il 90% delle rete private piccole...la cui utilità è pari a 0...ci saranno persone ke lavorano mi spiace ma si potevano reinventarsi...non ne possso + piu di maghi televendite e fattukkiere...
:O
E che cazzo c'entra? :p Per quanto mi riguarda non è il contenuto a dare dignità di trasmissione ad una emittente, ma l'autorizzazione a trasmettere.
E comunque ci sono anche programmi di pubblica utilità.
Originariamente inviato da Bilancino
Mi scusi ma lei è un tecnico TV ? :D
Ciao
Yesser... problemi di antenna? :D:D
Originariamente inviato da bluelake
Ho chiesto consiglio all'amico Oliviero (che di Tv se ne intende, il sito OTGtv che ho citato prima è curato da lui), e mi ha risposto: "Diciamo che per aver ragione basta che dimostrino che il loro canale 49 a Monte Cavo è regolare e poi sono dalla parte della ragione. In più la Rai non ha mai chiesto l'autorizzazione all'Agcm per comperare i rami d'azienda (a differenza di Mediaset e di La 7) del digitale; forse può bastare una semplice denuncia per spegnere il digitale"
Illuminante.
Epurator
19-01-2004, 18:44
E chissà quanti altri "piccoli" casi del genere ci sono e non li conosciamo... :rolleyes:
Originariamente inviato da Epurator
E chissà quanti altri "piccoli" casi del genere ci sono e non li conosciamo... :rolleyes:
Ma perchè stai scavando tutti i post di ananda??:D
Benvenuto NUOVO UTENTE :p :rolleyes:
Epurator
19-01-2004, 18:51
Originariamente inviato da abxide
Ma perchè stai scavando tutti i post di ananda??:D
Benvenuto NUOVO UTENTE :p :rolleyes:
Perchè mi sta simpatico. :D:D
Grazie del benvenuto!!! :p
A quanto ne so, la RAI, per adempiere agli OBBLIGHI IMPOSTI dal ministero di servire il 50 % della popolazione entro il termine PERENTORIO del 1/1/04 ha comprato, pagando in soldoni, i canali di alcune emittenti locali. Ovviamente, questo non ha fatto bene alle casse di mamma rai... magari sono un dietrologo, ma io ci sento puzza di manovra p0l1t1c@ :D
Una fonte che reputo affidabilissima (interna alla rai stessa) mi ha anche detto la cifra che hanno sborsato per comprare, qui a Milano, il canale 22 da una locale. Non posso rivelare la cifra, ma sappiate che quando l' ho sentita mi si e' gelato il sangue...
BTW, credo che il nostro sia l' unico paese piu' o meno civile dove esiste il mercato delle frequenze... in tutto il resto del mondo civile, tutti, emittenti locali o di stato, devono stare alle frequenze assegnate da un organismo di controllo. Qui, invece, si e' iniziato in maniera molto leoncavallina, accendendo, senza alcun controllo, degli impianti che trasmettevano il cartello "kanale okkupato" :D, e, in seguito vendendo una "cosa" (la frequenza) che semplicemente non appartiene ne' a chi la vende ne' a chi la compra,ma semmai appartiene alla collettività. Vabbe', l' ho un po'esagerata, ma non siamo poi molto lontani dalla realtà.
In altre zone, mi dice sempre la mia fonte, la rai ha deciso di spegnere degli impianti giudicati "secondari". Per cui, "grazie" al digitale terrestre, alcune zone di Pescara si sono giocate rai1, mentre a Foggia (o Lecce, non ricordo bene) e' toccato a rai3.
Il tutto con ampissimo preavviso: circa 48 ore. Gli antennisti della zona ringraziano,gli utenti un po' meno.
Tra l' altro ho visto questo miraboloso DVB-T (e' questa la sigla del digitale terrestre) e mi ha provocato i conati, sia per qualita' tecnica (inferiore ad una buona ricezione convenzionale) che per contenuti (Rai news 24, raisat ragazzi, raisport piu' due canali stream definiti "test" perennemente neri).
Gran bella cosa, il progresso :D
bluelake
19-01-2004, 20:05
Sui costi delle freuqenze acquistate da RAI e Mediaset ho trovato un intervento che recita:
"Si spiega così la frenesia del direttore generale della Rai Cattaneo che intorno ai primi di agosto ha presentato al Cda una lista di acquisto relativa alle frequenze di 39 emittenti locali. Costo 124 milioni di euro, una cifra che ha fatto sobbalzare tutti i consigliere Rai. Sappiamo come è finita. Su proposta del presidente Annunziata l'intero incartamento è stato rinviato a settembre. E' notizia di qualche giorno fa che in realtà, fatti due conti, la Rai è in grado di spendere solo 50 milioni di euro. Per fortuna quindi, che Cattaneo non ha avuto il via libera. Se fosse stato per lui, la Rai avrebbe speso 18 milioni di euro per le frequenze della romana Telestudio. Lombardia 7 ne aveva chiesti 24 di milioni. Nel Lazio era stata valutata 8,5 milioni circa ReteOro, in Calabria ne sono stati chiesti 5 per Ten, 9,3 per la siciliana Videotre. Insomma, un affarone. Da notare che mentre Mediaset anch'essa in campagna acquisti, ha comprato le frequenze ad un massimo di 1,5 euro circa per abitante, la Rai ne avrebbe sborsati 5 euro per abitante. Da parte sua il Biscione ha già realizzato un succoso shopping.
Sono diverse le società che hanno venduto o sono lì lì per farlo. Dal gruppo toscano che fa capo a Barbagli, al gruppo Ciancio sia in Puglia che in Sicilia. Nel Lazio Mediaset ha messo le mani su Tva 40, storica antenna della Capitale. Inoltre ha già acquisito le frequenze di Quadrifoglio Tv per la copertura del Piemonte, di SeiMilano per la Lombardia, di alcune frequenze de La8, La9, La10 del Gruppo Romi-Osti in Veneto e Napoli Tv in Campania. E' interessante che questo movimento potrebbe cambiare la geopolitica del mondo televisivo locale. Nel settore si assiste ad una divaricazione di atteggiamenti frutto di interessi e strategie contrapposte.
http://www.promiseland.it/forum/read.php?f=24&i=54181&t=54124
Sul caos delle frequenze, ti cito alcune righe di un intervento pubblicato oggi nella mailing list Talkmedia da Nicola Franceschini (curatore, tra l'altro, della Guida Radio di SuperEva), che mi trovano pienamente d'accordo:
"Ho notato anch'io che all'estero c'e una cura maggiore
dell'rds rispetto a noi italiani (so che certe emittenti a volte non
inseriscono fx utili nella sottoportante AF, senza parlare del solito
problema delle fx a 50 KHz, ormai escluse perfino in ricerca manuale da
molti ricevitori pre-installati sulle auto).
In Francia, poi, sono estremamente rigorosi anche su cio che viene
visualizzato: non esiste nessuna emittente con l'rds che cambia, cosa che
invece e presente in Spagna (eh eh... l'ho sempre detto che la popolazione
che ci assomiglia di piu e quella spagnola ;-)).
Per quel che riguarda il discorso delle interferenze, penso che pochi
abbiano interesse a ripulire l'etere. Il famoso censimento del 1990 ha
ufficializzato "quel" tipo di FM, decisamente disordinato. Ogni frequenza,
anche la piu piccola e disturbata, e una risorsa e quindi, salvo che qualche
grosso gruppo non voglia comprare tutte le fx limitrofe alla propria per
spegnerle, non vedo grosse vie d'uscita. Noto negligenze anche nel cercare
di arrotondare i "cinquantini", ormai - come gia detto - snobbati da tutti i
ricevitori... figuriamoci il resto!!"
e, in un'altra mail:
"A dire il vero, quando ho scritto quella mail pensavo piu' agli Ispettorati
Territoriali che alle emittenti (che ovviamente non sono contente di essere
interferite). Si e' ufficializzata l'anarchia che vigeva fino al 1990 senza
cercare di mettere ordine all'FM e oggi, non solo e' difficile, ma c'e' pure
scarso interesse (da parte degli I.T.) nel sistemare il tutto (se privilegi
un'emittente, anche le altre pretendono giustamente un trattamento alla pari
e allora, onde evitare casini e imparzialita', tanto vale mantenere la
situazione cosi' com'e').
Tralasciando il caso particolare di interferenze estere, andrebbe
guardato da entrambi i punti di vista (a mio parere) il caso Margherita
(93.0) - Capital (93.1). La prima ha riesumato una fx spenta da anni, ma
presumo regolarmente censita con una certa potenza. Non so se dopo anni di
inattivita' un canale puo' essere revocato. In caso in cui la risposta sia
negativa, trovo che Capital debba pagarne le conseguenze per non aver mai
provveduto a comprarlo per spegnerlo. Mi sembra un caso in parte analogo ai
102.5 di Malvisi a Ferrara (fx che fu della storica locale Radio Base Moreno
e che si e' cercato di riposizionare altrove invano). RTL si e' rifugiata
sui limitrofi 102.0 e se Malvisi ha ottenuto la possibilita' di modulare sui
102.5, non vedo perche' non debba farlo (nessuna legge obbliga di tenere
libera la fx 102.5 ed RTL puo' sempre scambiare il canale con il proprio
102.0).
Capisco che la cosa dia fastidio all'ascoltatore medio, ma allo stesso modo
comprendo anche il piccolo editore che si attacca alla frequenza che
possiede per quanto piccola e disturbata possa essere.
W il DAB (e anche l'FM digitale) se questi riusciranno a dare a tutti le
stesse opportunita'. In caso contrario, preferisco il caos attuale, ma con
tante voci (ti dico questo solo perche' mi sembra che si stiano concedendo
pochi spazi per il DAB, col rischio di ritrovarci con i soliti network e
superstation, riducendo ulteriormente le voci piu' piccole e alternative)."
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