View Full Version : Dubbi su potenza reattiva e portata elettrica
Trattatemi pure da ignorante :(
Allora, esempio pratico:
Prendo un adattatore Schuko, massima corrente 10A.
Finora, ho sempre fatto il conto veloce 10A x 230V = 2300W. Che per una lampada, va anche bene.
Ora stavo pensando: ma la potenza reattiva, va inclusa anch'essa nella portata?
Cioè, se prendo una lavatrice dal consumo di 2200W (e sappiamo che questa indicazione sul libretto è riferita alla potenza attiva), mi basta quell'adattatore?
Oppure devo pensare che il cavo della lavatrice trasporta 2200W/cos(φ)=3111VA (ipotizzando un φ di 45°, che mi pare di capire essere un valore spesso usato come riferimento...)
E quindi, aver bisogno di un adattatore da almeno 13,5A?
Spero di non aver detto cavolate...
bancodeipugni
28-11-2023, 16:43
cos fi non è un angolo, ma un valore numerico che indica lo sfasamento tra i carichi resistivi / induttivi, cosfi di 45 gradi vale circa 0,7
In caso di carichi puramente resistivi cosfi=1 (angolo di sfasamento tra i vettori resistenza/reattanza = 0 gradi).
La normativa impone di avere almeno un cosfi tra 0.6 e 0,95: al di sotto, sei obbligato a rifasare mediante batteria di condensatori, altrimenti devi pagare una penale. L'ideale sarebbe rimanere sopra 0.95 (prima era 0.9 ora è aumentato).
Negli impianti civili la componente dei carichi reattivi è solitamente trascurabile, cosa che non vale per impianti industriali dove il rifasamento, visti gli elevati consumi, conviene.
In sostanza, è l'ultima che hai detto: nonostante il contatore rilevi 2200W in realtà l'assorbimento sulla linea è superiore. Il cavo da 10A infatti è sconsigliato per qualsiasi tipo di posa, gli adattatori soprattutto (che non superano i 1500W cioè 6A).
Cambia la presa a muro con una shuko e accertati che i conduttori siano di sezione adeguata, almeno 2.5mmq di sezione in posa ordinaria.
Perseverance
28-11-2023, 19:10
Trattatemi pure da ignorante :(
Allora, esempio pratico:
Prendo un adattatore Schuko, massima corrente 10A.
Finora, ho sempre fatto il conto veloce 10A x 230V = 2300W. Che per una lampada, va anche bene.
L'errore lo commetti già qui. Moltiplicando tensione e corrente in alternata non ottieni i Watt ma i VA cioè la potenza apparente (o totale). Questa misura rappresenta il totale di potenza attiva + reattiva. Solo in un carico completamente resistivo i Watt corrispondono ai VA, in tutti gli altri casi i Watt saranno sempre inferiori ai VA xkè ci sarà una parte di potenza reattiva (espressa in VAR).
In ogni caso non devi selezionare i cavi o le prese in base alla potenza ma in base agli ampere. Che poi siano tutti resistivi o reattivi, non ti deve importare, ti deve interessare solo quanti ne passano.
Se non ci capisci nulla fatti seguire o consigliare da un elettricista almeno.
DelusoDaTiscali
28-11-2023, 19:46
Non è chiaro il riferimento ad una "lampada" (?) da 2.300W, valore spropositato anche ai tempi delle lampade a filamento.
Se la interpretiamo come una ipotesi "scolastica" di un tot lampade a filamento (o una stufa a incandescenza) per un totale di 2.300W il risultato del calcolo semplificato (I = P / V) è corretto, come implicito negli interventi precedenti.
Sugli elettrodomestici dovrebbe essere indicato esplicitamente l' assorbimento in ampére - non so se sia obbligatorio ma capita spesso di vederlo. A volte mi è capitato di vedere l' assorbimento in VA.
Premetto che il mio discorso era appunto per capire, l'esempio era solo teorico, e uso sempre elementi da 16A per la linea motrice, quelli da 10A solo per l'impianto di illuminazione...
cos fi non è un angolo, ma un valore numerico che indica lo sfasamento tra i carichi resistivi / induttivi, cosfi di 45 gradi vale circa 0,7
In caso di carichi puramente resistivi cosfi=1 (angolo di sfasamento tra i vettori resistenza/reattanza = 0 gradi).
La normativa impone di avere almeno un cosfi tra 0.6 e 0,95: al di sotto, sei obbligato a rifasare mediante batteria di condensatori, altrimenti devi pagare una penale. L'ideale sarebbe rimanere sopra 0.95 (prima era 0.9 ora è aumentato).
Sì, appunto, leggevo che quando non si conosce l'angolo effettivo di sfasamento si suppone sia 45° e quindi un cosfi di circa 0,7 (probabilmente è un valore mediamente sovrastimato, ma che permette calcoli in sicurezza...)
Negli impianti civili la componente dei carichi reattivi è solitamente trascurabile, cosa che non vale per impianti industriali dove il rifasamento, visti gli elevati consumi, conviene.
In sostanza, è l'ultima che hai detto: nonostante il contatore rilevi 2200W in realtà l'assorbimento sulla linea è superiore. Il cavo da 10A infatti è sconsigliato per qualsiasi tipo di posa, gli adattatori soprattutto (che non superano i 1500W cioè 6A).
Cambia la presa a muro con una shuko e accertati che i conduttori siano di sezione adeguata, almeno 2.5mmq di sezione in posa ordinaria.
Grazie.
Quindi, il conto che facevo io era che quando ho un carico non puramente resistivo, e mi viene dato il consumo in Watt, per trovare la corrente di passaggio dovrei prima dividere il valore per un cosfi di 0,7 (valore generico e abbastanza alto nell'uso comune), e solo poi dividere per la tensione.
L'errore lo commetti già qui. Moltiplicando tensione e corrente in alternata non ottieni i Watt ma i VA cioè la potenza apparente (o totale). Questa misura rappresenta il totale di potenza attiva + reattiva. Solo in un carico completamente resistivo i Watt corrispondono ai VA, in tutti gli altri casi i Watt saranno sempre inferiori ai VA xkè ci sarà una parte di potenza reattiva (espressa in VAR).
In ogni caso non devi selezionare i cavi o le prese in base alla potenza ma in base agli ampere. Che poi siano tutti resistivi o reattivi, non ti deve importare, ti deve interessare solo quanti ne passano.
Ma, per poter capire indicativamente gli ampere in uso, e ricavarli dall'unico dato disponibile sul libretto dell'apparecchio (ossia la potenza assorbita, e quindi solo la parte attiva), cercavo una formula veloce da poter applicare.
Poi, come già detto, so benissimo che la regola è di usare componenti certificati da 16A.
Ma spesso sento fare, da persone più ignoranti di me, dei calcoli semplicistici utilizzando solo la potenza attiva, e cercavo una conferma sui miei dubbi...
Non è chiaro il riferimento ad una "lampada" (?) da 2.300W, valore spropositato anche ai tempi delle lampade a filamento.
Se la interpretiamo come una ipotesi "scolastica" di un tot lampade a filamento (o una stufa a incandescenza) per un totale di 2.300W il risultato del calcolo semplificato (I = P / V) è corretto, come implicito negli interventi precedenti.
Sì, era un esempio solo teorico... :D
Sai che lampada...
Sugli elettrodomestici dovrebbe essere indicato esplicitamente l' assorbimento in ampére - non so se sia obbligatorio ma capita spesso di vederlo. A volte mi è capitato di vedere l' assorbimento in VA.
Controllerò meglio, ma credo siano solo dei casi.
Generalmente, mi pare di veder indicati solo i watt...
Grazie a tutti per le conferme.
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