View Full Version : [Thread Ufficiale] Le immagini di Windows 10 - Windows 10 SpotLight Images & Company
Gli scatti sono veramente belli!!
Questa secondo me è SuperTop!!!
https://i.postimg.cc/j2Lyhq1y/aurora-boreale.png
kirkjufell mountain with aurora
tallines
27-10-2019, 15:57
Gli scatti sono veramente belli!!
Questa secondo me è SuperTop!!!
Si è bella .
Però.....non sapete postare le immagini...........:doh:
1 - L' immagine di dove è ? Di che luogo ?......
2 - nessuna delle tre descrizioni, neanche la principale che è quella in alto a destra si vedono.......
3 - e le misure dell' immagine..........?
4 - e la Descrizione sotto all' immagine ?...........
Hai letto al post n.5 la voce ? >
Come postare le Immagini >>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140660&postcount=5
Rileggi e riposta :)
Si è bella .
Però.....non sapete postare le immagini...........:doh:
1 - L' immagine di dove è ? Di che luogo ?......
2 - nessuna delle tre descrizioni, neanche la principale che è quella in alto a destra si vedono.......
3 - e le misure dell' immagine..........?
4 - e la Descrizione sotto all' immagine ?...........
Hai letto al post n.5 la voce ? >
Come postare le Immagini >>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140660&postcount=5
Rileggi e riposta :)
Non posso ripostare l'immagine perchè è cambiata.
tallines
27-10-2019, 16:04
Non posso ripostare l'immagine perchè è cambiata.
Postane un' altra, al posto di quella che hai postato (alias la sostituisci nel tuo post n.251 )
secondo i canoni del post n.5 :)
Postane un' altra, al posto di quella che hai postato (alias la sostituisci nel tuo post n.251 )
secondo i canoni del post n.5 :)
Che strano, sul sito non si trova quell'immagine, kirkjufell.
tallines
27-10-2019, 16:11
Che strano, sul sito non si trova quell'immagine, kirkjufell.
Perchè le immagini che appaio On Screen, certe volte devono essere ancora pubblicate in Windows 10 SpotLight Images .
E ho spiegato anche questo :)
Postane un' altra, sempre On Screen, con tutte e tre le Descrizioni :), secondo i canoni del post n.5.............
Più la Descrizione sotto, come faccio io di solito, quando posto un' immagine On Screen :)
tallines
28-10-2019, 10:51
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Schlehdorf, Germania
A dir poco stupenda l' immagine tipicamente autunnale o autunno-invernale, On Screen apparsa oggi, immagine Black & White, superba............:)
E' rarissimo, che Windows 10 SpotLight Images, pubblichi immagini, in Bianco e Nero, ma quando lo fa, hanno il loro fascino :)
L' immagine non è ancora stata pubblicata in Windows 10 SpotLight Images
https://i.postimg.cc/6qHKdTJq/Schlendorf-Germania.jpg (https://postimages.org/)
Schlehdorf, Germania
Schlehdorf è un comune tedesco situato nel land della Baviera, fa parte del circondario di Bad Tölz-Wolfratshausen.
tallines
29-10-2019, 10:35
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
The Arthur Ravenel Jr. Bridge
as
The Cooper River Bridge
South Carolina, USA
Meravigliosa immagine On Screen, di un ponte in America, precisamente in uno dei 50 Stati, degli Stati Uniti d' America (USA > United States of America), la Carolina del Sud .
L' Arthur Ravenel Jr. Bridge (Cooper River Bridge) .
Tra virgolette, la Carolina del Sud o South Carolina, è uno dei 50 Stati degli Stati Uniti d' America, di cui Windows 10 SpotLight Images, non ha ancora pubblicato nessuna immagine.
Quindi è uno Stato Nuovo, per Windows 10 SpotLight Images, al momento solo On Screen
https://i.postimg.cc/NfSm8S0T/Charleston-Carolina-del-Sud.jpg (https://postimages.org/)
Charleston, Carolina del Sud
The Arthur Ravenel Jr. Bridge (Cooper River Bridge) .
L' Arthur Ravenel Jr. Bridge conosciuto anche con il nome Cooper River Bridge, è un ponte strallato sul fiume Cooper nella Carolina del Sud, negli Stati Uniti d'America, che collega il centro di Charleston a Mount Pleasant.
Il ponte ha otto corsie ed è attraversato dalla US Route 17 ed è stato aperto nel 2005 per sostituire due ponti a traliccio.
Il ponte ha una campata principale di 471 m È stato costruito utilizzando il metodo design-build ed è stato progettato da Parsons Brinckerhoff.
Perchè il ponte ha come nome Arthur Ravenel Jr. Bridge ?
Il ponte è conosciuto come già detto anche come Cooper River bridge, in quanto è stato costruito sopra il fiume Cooper in Carolina del Sud .
Il primo nome, alias Arthur Ravenel Jr. Bridge, deriva dal deputato in pensione Arthur Ravenel Jr.,
che ha corso per il Senato della Carolina del Sud con l' obiettivo di risolvere il problema del finanziamento del ponte stesso, visto i costi del ponte stesso >>>
Building the Bridge
Funding
Raising financial support for a new eight-lane bridge over the Cooper River was a struggle 20 years in the making, prolonged by the state's insistence that it could not afford such a bridge and by Charleston's reluctance to provide any funds for the project.
Several proposals were made for a toll bridge, but the mayors of Charleston and Mount Pleasant objected.
When officials revealed in 1995 that the Grace Bridge scored a 4 out of 100 for safety and integrity,
retired U.S. Congressman Arthur Ravenel Jr. ran for the South Carolina Senate with a goal of solving the funding problem.
He helped to establish the S.C. Infrastructure Bank and worked with local, state, and federal officials to create partnerships that helped to materialize the final funding.
The State Infrastructure Bank (SIB) budgeted $325 million to accompany $96.6 million from the Federal Highway Administration.
The project did not become a reality, however, until the SIB agreed to commit to a $215 million federal loan, provided that Charleston County would contribute $3 million a year for 25 years, including an 8.33% sales tax increase, to the federal loan, as well as yearly payments from the SCDOT and State Ports Authority.
The overall price of the bridge totaled around $700 million.
Due to his efforts in passing laws for the new bridge's funding, fellow lawmakers voted to name bridge the Arthur Ravenel Jr. Bridge. >>>
https://en.wikipedia.org/wiki/Arthur_Ravenel_Jr._Bridge
https://i.postimg.cc/QNT3Y8fy/Aerial-view-of-The-Arthur-Ravenel-Jr-Bridge-The-Cooper-River.gif (https://postimages.org/)
Aerial view of The Arthur Ravenel Jr. Bridge - The Cooper River Bridge
Il ponte, recentemente costruito in sostituzione di un ponte a tralicci metallici, colpisce per le sue dimensioni, per i 4 chilometri complessivi di lunghezza, per i doppi pilastri alti 175 metri cui sono ancorati i cavi che sostengono il piano di percorrenza e per la sua bellezza .
Bella visione da sud con il bianco che si staglia sullo scuro del mare, entusiasmante percorso sul ponte da un capo all'altro anche solo per vedere i cavi che si susseguono.
In caso di bella giornata, un'andata e ritorno è dunque consigliata anche solo per ammirare da vicino grandiosità e semplicità strutturale di un ponte che rappresenta quasi un'attrazione americana a se stante
Il Progetto
Skanska, in qualità di amministratore delegato di una joint venture, si aggiudicò un contratto di progettazione per la costruzione di un ponte di 2,5 miglia sul fiume Cooper da I-26 a Charleston a Coleman Boulevard a Mount Pleasant.
Il progetto, completato con un anno di anticipo rispetto ai tempi previsti, è stato seguito rapidamente con una durata totale di 48 mesi per la progettazione e la costruzione.
Il nuovo ponte è largo otto corsie con una pista ciclabile / pedonale larga 12 piedi.
La campata principale di 1.546 piedi, che si trova a 186 piedi sopra il fiume, è una delle campate più lunghe del Nord America che prevede otto corsie di traffico.
Il ponte è stato progettato per soddisfare severi standard: categoria 5 uragani, terremoti fino a 7,3 e impatti di alcuni dei più grandi mercantili del mondo.
Le torri sono state progettate per sembrare vele su una barca per integrare il vicino porto di Charleston.
In effetti, il ponte migliora notevolmente l'accessibilità delle spedizioni al porto, fornisce uno sviluppo economico all'intera area e funge da punto di riferimento visivo straordinario.
Il ponte ha vinto numerosi premi per la progettazione, la costruzione e la responsabilità ambientale.
Sviluppo del progetto
Parsons Brinckerhoff (PB) è stato il progettista del ponte principale. Hanno progettato l'unità di campata principale che, da quando è stata completata, è la campata principale strallata più lunga del Nord America.
Costruzione del progetto
Durante la costruzione, sono state utilizzate più di quaranta gru per sollevare e posizionare involucri di acciaio, gabbie, casseforme e travi di cemento. Le due torri diamantate furono costruite con quasi 22.000 iarde cubiche di cemento, 3.700 tonnellate di acciaio di rinforzo, ciascuna delle quali si estendeva per 572,5 piedi in aria.
Il ponte principale è stato costruito a 186 piedi sopra la media marea alta nel fiume Cooper per migliorare notevolmente l'accessibilità delle spedizioni a Port Charleston.
Il ponte completato è costituito da 300.000 iarde cubiche di cemento, 50.000 tonnellate di acciaio di rinforzo e 40.000 tonnellate di acciaio strutturale.
Ambiente
La terra dei vecchi ponti viene utilizzata per creare spazio nel parco aperto e accesso pubblico al lungomare.
Le fondamenta del vecchio ponte Pearman furono riutilizzate per costruire un molo pubblico.
tallines
29-10-2019, 12:48
Sostituzione
immagini
Sistituite 2 immagini ai primi due post di questo >>>
Thread ufficiale di Windows 10 SpotLight Images & Company .
Al post n.1, Le immagini di Windows 10 Prima Parte
sostituita l' immagine > Great Blue Heron (Ardea herodias) fishing in Costello Creek, Algonquin Park, Ontario, Canada >
https://spotlight.it-notes.ru/images/088f7a9e4e9d98a01849d88d444a3d83
con l' immagine > Limestone karst Island at Talo Wao Bay, Ko Tarutao, National Marine Park, Satun, Thailand >
https://spotlight.it-notes.ru/images/b8d37a0f759df7745c242831f60c92a4
perchè mi sembrava più adatta visto le 2 immagini precedenti che ci sono .
Al post n. 2, Le immagini di Windows 10 Seconda Parte
sostituita l' immagine > Horses and riders crossing the river on a foggy morning in the Ozarks, Eminence, Missouri, USA >
https://spotlight.it-notes.ru/images/7a70da3e962444e43ab77767192a745a
in quanto mi sembrava un' immagine troppo autunnale....per essere stata postata a Marzo 2019...........
con l' immagine > Tropical island beach and boat, Dhigurah, Maldives 1 >
https://spotlight.it-notes.ru/images/d76f563ea3870021ddf9d4cd40ac0fb0
molto più attinente e in Tema, visto anche le tre immagini precedenti
Tutte le immagini postate nei primi 3 post, anche quelle sostituite, fanno parte delle Top Images,
ossia delle Immagini Più Belle, Più Significative, Più Affascinati...... :p pubblicate da Windows 10 SpotLight Images .
Cambiate quindi fino ad adesso, tre immagini .
La prima immagine che è stata cambiata, agli inizi di Agosto 2019, era questa >
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46335192&postcount=168
Queste sostituzioni, sono state fatte, per migliorare il Thread Ufficiale, in Apertura :)
Intervention
30-10-2019, 08:23
Ottima la ricerca sul ponte di Arthur Ravenel Jr. ;)
Cavolo, per integrare la propria cultura storico-geografica (ma anche antropologica e sociale), questi post di tallines sono una vera miniera.
Edit:
fighissimo il cambiamento apportato al post 1:
https://spotlight.it-notes.ru/images/b8d37a0f759df7745c242831f60c92a4
tallines
30-10-2019, 08:37
Ottima la ricerca sul ponte di Arthur Ravenel Jr. ;)
Cavolo, per integrare la propria cultura storico-geografica (ma anche antropologica e sociale), questi post di tallines sono una vera miniera.
Addirittura...........:eek: :asd: :asd:
I like :p
Non mi ricordo da quando esattamente, ma le immagini On Screen, quelle che appaiono quando l' utente accende il computer,
adesso vengono commentate, nel senso che oltre a postare l' immagine che appare On Screen,
all' immagine viene fatta una Descrizione più dettagliata dell' immagine stessa, prendendo vari spunti on line.......per.........fare quello che hai detto tu :D :p
In modo che uno abbia una visione dell' immagine a 360° :p
http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
tallines
30-10-2019, 21:08
Daily Pic
Prague, Czech Republic
Charles Bridge And Its Statues
By Night
Illuminated By The Moon
L' immagine pubblicata da quasi tutti gli stati did Daily Pic, compreso gli Stati Uniti, riguarda una Superstizione che aleggia, a quanto si dice...... sul Ponte Carlo, a Praga, nella Repubblica Ceca
Immagine un pò......misteriosa.... :eek: piena di suspence ....:eek: :eek: di pathos :eek: :eek: :eek: .......
Ma alla fine, meravigliosa, a dir poco straordinaria, con la luce della luna che illumina la notte :) .....sembra quasi un tempo da lupi........
Daily Pic Stati Uniti 30/10/2019
https://i.postimg.cc/gjsgv4Bj/Charles-Bridge-over-the-Vltava-River-in-Prague-Czech-Republic.jpg (https://postimages.org/)
Charles Bridge over the Vltava River in Prague, Czech Republic
Charles Bridge
Il ponte Carlo è uno storico ponte in pietra sulla Moldava, situato nella città di Praga, e collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana: è (forse) il più famoso monumento della capitale della Repubblica Ceca.
Misura 515 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza .
Il ponte è una delle più grandi attrazioni turistiche della città, ed è molto frequentato dagli artisti di strada, dai musicisti e dai venditori di "souvenir" durante tutto l'anno.
Screenshot Daily Pic Stati Uniti
https://i.postimg.cc/3NzdbQqc/30c.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Leggende del Ponte Carlo a Praga
Voluto da Carlo IV, il Ponte Carlo è il simbolo di Praga. Ma, soprattutto, è il centro di affascinanti e inquietanti leggende
Simbolo della città, è calcato ogni giorno da centinaia di persone.
Lungo i suoi 515 metri, qui artisti di strada si esibiscono al fianco di musicisti e venditori di souvenir, mentre turisti e cittadini camminano l’uno al fianco dell’altro.
Voluto dal Re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV, fu progettato dall’architetto Petr Parléř, già firma della Cattedrale di San Vito e del Castello di Praga.
Costruito tra il 1357 e il 1402 (ma le 30 statue barocche di santi che scandiscono i suoi lati iniziarono ad essere posizionate qui a partire dal XVIII secolo), il Ponte Carlo è in realtà molto celebre soprattutto per le leggende di cui è oggetto.
1 - La leggenda più affascinante, anche se a tratti un po’ macabra, ha per oggetto la statua di San Giovanni Nepomuceno.
Si racconta che il re Venceslao IV, contrariato dal fatto che San Giovanni, allora prete di corte, si fosse rifiutato di riferirgli quanto detto in una conversazione con la regina, lo punì tagliandogli la lingua e uccidendolo.
I suoi resti sarebbero stati gettati dal Ponte Carlo e, nel punto in cui caddero, avrebbero fatto brillare cinque stelle nell’acqua.
Quelle stesse cinque stelle che oggi sono il simbolo del Santo.
La statua di San Giovanni Nepomuceno si trova oggi nel punto esatto da cui il corpo sarebbe stato gettato: si ritiene che, accarezzare la sua croce, porti fortuna.
Ecco perché, spesso, di fronte alla statua si assiste ad una lunga fila!
Ma non è questa l’unica leggenda che ha per oggetto il Ponte Carlo.
2 - Carlo IV, quando ne ordinò la costruzione, chiese a tutti gli abitanti dei villaggi lì vicini di inviare quanti più albumi riuscissero a recuperare, affinché potessero essere impastati con la malta per tener saldi i pilastri.
Si racconta che, gli abitanti di Velvary, per la paura che i gusci si rompessero durante il viaggio, decisero di inviare… uova sode!
Verità oppure no, secondo la leggenda per molto tempo tutto quanto si costruiva di giorno crollava poi durante la notte.
A questo punto, l’architetto decise di fare un patto con il diavolo: se lo avesse aiutato nella costruzione, Satana avrebbe potuto rubare l’anima alla prima persona che avrebbe attraversato il ponte durante la notte. Pensando di ingannarlo, l’architetto liberò – all’imbrunire – un gallo sul ponte: ma il diavolo si accorse di tutto, e rubò l’anima di sua moglie dopo averla fatta giungere sul ponte per soccorrere il marito fintemente ferito.
3 - Infine, il Ponte Carlo pare essere legato a doppio filo ai Vodink, i folletti che secondo gli abitanti del luogo vivrebbero nelle acque della Moldava.
Si racconta che trascinino le persone cadute nel fiume nelle loro grandi pentole per “conservarle”, ma c’è un fatto – curioso e crudele – di cui si dice siano stati protagonisti.
Arrabbiato col proprietario di un carretto per aver sporcato le acque del fiume, un Vodink avrebbe atteso l’uomo in prossimità del ponte, mentre i cavalli si abbeveravano, per trascinarlo nella Moldava e imprigionare per sempre la sua anima nella sua pentola.
Se di giorno il Ponte Carlo è tutto un brulicare di vita, di notte – in effetti – qualche brivido lo regala.
Sembra che le statue si muovano, che parlino, che si mettano comode.
E c’è chi sostiene che, quando sull’isola di Kampa (isola sita nel cuore della Moldava, nel centro di Praga) nasce un bambino,
si animino per festeggiarlo.
E per promettergli protezione.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Oct 30, 2019
E cosa dice New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery ?
Praticamente se avete il coraggio di osare, di attraversare il ponte, ce l' avete ? :)
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/28wKNjGv/Cross-this-bridge-if-you-dare.jpg (https://postimages.org/)
Cross this bridge if you dare
Le 30 statue sul ponte Carlo
Fu per il volere dei Gesuiti che a fra il 1700 e il 1800 vennero poste 30 statue in stile barocco che omaggiassero i santi e che oggi accompagnano coloro che attraversano il ponte sui lati della struttura.
A dire il vero oggi si tratta solamente di copie perfette perché le statue originali sono difatti esposte al Lapidario, il Museo Nazionale cittadino.
Sul lato sinistro andando verso Mala Strana si possono ammirare le statue in questo ordine:
Sant’Ivo
Santa Barbara, Santa Margherita e Santa Elisabetta
La Pietà
San Giuseppe con Gesù
San Francesco Saverio
San Cristoforo
San Francesco Borgia
Santa Ludmilla con il piccolo Venceslao
San Francesco Serafino
San Vincenzo Ferreri e San Procopio
Bruncvík
San Nicola da Tolentino
Santa Lutgarda o il Sogno di Santa Lutgarda
San Adalberto
San Giovanni da Matha, San Felice da Valois e Ivan
San Venceslao
Invece sul lato opposto del ponte, sempre con la Città Vecchia alle spalle, vedrete questi gruppi di statue:
La Madonna e San Bernardo
La Madonna, San Domenico e San Tommaso d’Aquino
Il Calvario, la Santa Croce
Sant’Anna
Santi Cirillo e Metodio
San Giovanni Battista
San Norberto, San Venceslao a San Sigismondo
San Giovanni Nepomuceno
Sant’Antonio da Padova
San Giuda Taddeo
Sant’Agostino
San Gaetano
San Filippo Benizi
San Vito
San Cosma e San Damiano con Cristo Salvatore
Karluv Most
La leggenda, una delle tante che riguardano Praga, dice che di notte le statue del Ponte Carlo si animano per prendersi cura dei bambini della vicina isola di Kampa.
In effetti, attraversando il ponte di notte, quando la folla dei turisti è chiusa nelle camere d'hotel, sembra che le statue siano diverse da come le abbiamo viste durante il giorno.
Forse è la luce, o forse si sono davvero mosse.
tallines
30-10-2019, 21:20
Un' immagine un pò inquietante quella sopra, ma alla fine, veramente molto bella :)
tallines
31-10-2019, 13:01
Daily Pic
Thursday 31 October 2019 - Halloween
Pumpkins and Vampires
Vampires in
Corvin Castle, Romania
Beh oggi è la festa di Halloween, quindi si postano immagini sul Tema :p e meno male che Daily Pic, al contrario di Windows 10 SpotLight Images....:rolleyes: :doh:
:)
La prima immagine è la classica immagine delle famose sssuuuuchhe :p
La seconda immagine di questo post, se l' immagine del Ponte Carlo nel post sopra, era un pò inquitante.......questa lo è ancora di più :)
Daily Pic Brasile 31/10/2019
https://i.postimg.cc/mr7nJL1T/Pumpkins.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Pumpkins
Cosa è Halloween ?
Halloween è una ricorrenza di origine celtica celebrata la sera del 31 ottobre, che nel XX secolo ha assunto negli Stati Uniti le forme spiccatamente macabre e commerciali con cui è divenuta nota.
L'usanza, molto influenzata dalle nuove tradizioni statunitensi, si è poi diffusa in molti Paesi del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie:
si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del trick-or-treat (dolcetto o scherzetto, in italiano).
Caratteristica della festa è la simbologia legata alla morte e all'occulto, di cui è tipico il simbolo della zucca con intagliata una faccia sorridente (il più delle volte spaventosa) e illuminata da una candela o una lampadina piazzata all'interno.
Origine del nome
La parola Halloween rappresenta una variante scozzese, dal nome completo All Hallows' Eve che tradotto significa "Notte di tutti gli spiriti sacri", cioè la vigilia di Ognissanti (in inglese arcaico "All Hallows' Day", moderno All Saints' Day).
Sebbene il sintagma All Hallows si ritrovi in inglese antico (alra hālgena mæssedæg, giorno della messa di tutti i santi), All Hallows' Eve non è attestato fino al 1556.
L'origine andrebbe ricercata nel racconto del personaggio di Jack O' Lantern che fu condannato dal diavolo a vagare per il mondo, di notte, alla sola luce della zucca "scavata" contenente una candela.
Poiché il termine inglese per scavare è "to hollow" (e quindi l'atto di scavare è "hollowing") da ciò deriverebbe il nome Halloween.
Halloween oggi
Halloween cade il 31 ottobre di ogni anno e viene festeggiato soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, anche se negli ultimi decenni ha preso piede anche in molti altri paesi, compresa l’Italia.
Durante la notte tra il 31 e il 1 novembre i bambini, ma spesso anche gli adulti, girano di casa in casa mascherati da creature mostruose per il famoso rito del “dolcetto o scherzetto”:
gli abitanti della casa potranno allora salvarsi dai terribili scherzi a tinte macabre solo regalando dolcetti ai bambini.
Origine di Halloween: la festa celtica del Semhain
La festa celtica di Semhain: il passaggio dalla fine dell'estate all'inizio dell'inverno
Alcuni studiosi hanno individuato le origini dell’attuale festa di Halloween nella festa celtica di Semhain, che coincide col il capodanno celtico.
I Celti, come altri popoli antichi, misuravano il tempo in base alle stagioni e ai cicli del raccolto, così che Semhain era la festa che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno e allo stesso tempo l’ultimo raccolto prima dell’inizio della stagione fredda, l’occasione in cui si mettevano da parte le provviste per superare il freddo inverno nordico.
Per questo motivo Semhain era la festa più importante per i celti e rappresentava un momento di passaggio, fuori dal tempo.
Da questo deriva il carattere mortuario della festa di Semhain, che ritroveremo nel moderno Halloween: in questo momento di mezzo infatti i Celti credevano che la parete che divide il regno dei morti da quello dei vivi si assottigliasse e che i due mondi potessero entrare in comunicazione: i morti potevano tornare nel mondo dei vivi ed entrare in contatto con essi.
Per questo motivo la festa di Semhain era anche un momento per onorare i morti.
I Romani più tardi fecero coincidere la festa di Semhain con la loro festa dei morti, che aveva luogo in maggio, mentre più avanti i cristiani istituiranno la festa dei morti il 2 novembre, il giorno dopo di Ognissanti.
In effetti lo stesso nome moderno di Halloween è legato alla festa di Ognissanti, in quanto deriva da “All Hallow’s Eve”, che in inglese antico significava proprio la vigilia di Ognissanti. Semhain si lega dunque, oltre che ad Halloween, a una serie di feste in onore dei morti, sia religiose che non religiose.
Semhain, l’antenato del nostro Halloween è dunque una festa che viene dall’Irlanda, dove la cultura celtica ebbe più lunga fortuna.
Ma come la festa di Halloween è giunta negli Stati Uniti?
Alla base di tutto ci sono le migrazioni.
Quando nel corso dell’800 molti irlandesi, spinti dalla povertà, decisero di emigrare verso le nuove terre americane, portarono con sé molte delle loro tradizioni, tra cui quella del capodanno celtico, ovvero Halloween.
Negli Stati Uniti la festa ha poi preso il carattere che oggi conosciamo, scadendo negli ultimi anni anche nel consumismo dilagante e perdendo i suoi significati originari.
Screenshot Brasile
https://i.postimg.cc/W1x3SngQ/Pumpkins-2.jpg (https://postimages.org/)
Halloween, significato della zucca e storia di Jack-o’-lantern
Uno dei simboli di Halloween è la zucca intagliata. Il procedimento è molto semplice: si prende una zucca, la si svuota del suo contenuto, e si intaglia nella scorza un volto, che può essere minaccioso o allegro.
Infine, si inserisce nella zucca intagliata una candela e la si pone come decorazione delle case la notte di Halloween.
La leggenda di Jack-o'-lantern: il primo inganno
Ma anche questa tradizione apparentemente molto semplice e moderna legata alla festa di Halloween, affonda in realtà le sue radici in un’antica leggenda irlandese: quella di Jack-o’-lantern.
Jack era un fabbro irlandese ubriacone, che riuscì a più riprese a ingannare il diavolo. Al primo incontro, Jack chiede al diavolo di trasformarsi in una moneta per un’ultima bevuta, prima di consegnargli per sempre la sua anima.
Ma, una volta che il diavolo si è trasformato, Jack estrae una croce e il diavolo, paralizzato, non riesce più a tornare sé stesso. Pur di riottenere la libertà e non restare per sempre una moneta, il diavolo promette a Jack che non lo avrebbe infastidito per i dieci anni successivi.
Il secondo inganno al diavolo
Ma quando il diavolo torna, dieci anni dopo, Jack riesce di nuovo a ingannarlo.
Questa volta gli chiede di cogliere una mela da un albero e, una volta che il diavolo è salito, Jack posiziona una croce alla base dell’albero, così da impedirgli di riscendere.
Il diavolo è allora costretto a scendere di nuovo a patti con Jack e a promettergli che gli avrebbe risparmiato l’Inferno.
Il rifiuto alle porte del Paradiso e dell'Inferno .
Tuttavia, una volta morto, ed essendo stato in vita un gran peccatore, a Jack viene rifiutato l’ingresso in Paradiso.
Il diavolo, contento di potersi rifare per i tanti inganni subiti da Jack, gli rifiuta anche l’Inferno, così che da allora Jack è costretto a vagare da morto nel mondo dei vivi.
Il diavolo, come ultimo dono, regala a Jack una fiamma eterna dell’Inferno, impossibile da spegnere, che Jack posiziona all’interno di una rapa.
Il simbolo della lanterna
Racconta la leggenda che durante la notte di Halloween Jack vaghi alla ricerca di un rifugio e gli abitanti devono appendere una rapa-lanterna fuori di casa per indicare a Jack che lì non c’è posto per lui.
In seguito, quando la festa passerà agli Stati Uniti, la rapa diventerà una zucca, perché più facile da trovare in quelle terre.
Dolcetto o scherzetto: il motto di Halloween
Dal "trick or treat" al "dolcetto o scherzetto
Anche la tradizione del “dolcetto o scherzetto” di Halloween deriva dalla leggenda di Jack e in parte anche da quella di Semhain.
Tra gli spiriti dei morti che durante la notte di Halloween vagano per il mondo dei vivi c’è quello del malvagio Jack, che va per le case recitando la terribile formula “trick or treat”, che letteralmente vuol dire “sacrificio o maledizione”, decisamente più minaccioso della traduzione moderna di “dolcetto o scherzetto”.
Per questa ragione, la leggenda tramanda che fosse preferibile pagare il proprio sacrificio a Jack ed evitare di farlo arrabbiare, al fine di evitare che la casa e i suoi abitanti fossero maledetti e sottoposti di conseguenza a sfortuna e malattie.
Di qui anche l’usanza, di cui abbiamo già parlato, di posizionare la notte di Halloween delle zucche sulla porta per cacciare Jack.
Un’altra tradizione lega invece il “dolcetto o scherzetto” all’usanza medievale dei mendicanti di chiedere l'elemosina il giorno di Ognissanti in cambio della promessa di pregare per i defunti del donatore in occasione della festa dei morti del 2 novembre.
Questo ci dimostra che la festa di Halloween e le sue usanze si sono costruiti nel corso dei secolo attraverso la sovrapposizione di leggende e tradizioni legate a varie epoche e diverse tradizioni.
Halloween, come altre feste moderne, è il risultato di una lunga serie di trasformazioni e mescolanza di vari elementi di origine diversa.
Daily Pic Stati Uniti 31/10/2019
https://i.postimg.cc/gJ7R6kh3/Corvin-Castle-Romania.jpg (https://postimages.org/)
Corvin Castle, Romania
Samhain, la vera storia di Halloween
Halloween: etimologia del nome
Il nome Halloween (in irlandese Hallow E’en), deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi, quindi.
Ognissanti, invece, in inglese è All Hallows’ Day.
L’importanza che, tuttavia, viene data alla vigilia si deduce dal valore della cosmologia celtica: questa concezione del tempo, seppur soltanto formalmente e linguisticamente parlando,
è molto presente nei paesi anglofoni, in cui diverse feste sono accompagnate dalla parole “Eve”, tra cui la stessa notte di Capodanno, “New Year’s Eve”, o la notte di Natale “Christmas Eve”.
I Celti e i festeggiamenti di Samhain
I Celti erano prevalentemente un popolo di pastori, a differenza di altre culture europee, come quelle del bacino del Mediterraneo.
I ritmi della loro vita erano, dunque, scanditi dai tempi che l’allevamento del bestiame imponeva, tempi diversi da quelli dei campi. Alla fine della stagione estiva, i pastori riportavano a valle le loro greggi, per prepararsi all’arrivo dell’inverno e all’inizio del nuovo anno.
Per i Celti, infatti, l’anno nuovo non cominciava il 1° gennaio come per noi oggi, bensì il 1° novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda ed iniziava la stagione delle tenebre e del freddo, il tempo in cui ci si chiudeva in casa per molti mesi, riparandosi dal freddo, costruendo utensili e trascorrendo le serate a raccontare storie e leggende.
Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato con lunghi festeggiamenti, lo Samhain (pronunciato sow-in, dove sow fa rima con cow), che deriverebbe dal gaelico samhuinn e significa “summer’s end”, fine dell’estate.
In Irlanda la festa era nota come Samhein, o La Samon, la festa del Sole, ma il concetto è lo stesso.
In quel periodo dell’anno i frutti dei campi (che pur non essendo la principale attività dei celti, venivano comunque coltivati) erano assicurati, il bestiame era stato ben nutrito dell’aria fresca e dei pascoli dei monti e le scorte per l’inverno erano state preparate.
La comunità, quindi, poteva riposarsi e ringraziare gli Dei per la loro generosità.
Ciò avveniva tramite lo Samhain, che, inoltre, serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno e dei suoi pericoli, unendo e rafforzando la comunità grazie ad un rito di passaggio che propiziasse la benevolenza delle divinità.
L’importanza che la popolazione celta attribuiva a Samhain risiede nella loro concezione del tempo, visto come un cerchio suddiviso in cicli:
il termine di ogni ciclo era considerato molto importante e carico di magia.
Insieme a Samhain (31 ottobre, appunto) si festeggiavano Lughnasadh (1 agosto), Beltane (30 aprile o 1 maggio), Imbolc (1-2 febbraio), Yule (21 dicembre), Ostara (21 marzo), Litha (21 giugno) e Mabon (21 settembre).
L’avvento del Cristianesimo non ha del tutto cancellato queste festività, ma in molti casi si è sovrapposto ad esse conferendo loro contenuti e significati diversi da quelli originari.
La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura: durante la stagione invernale la vita sembra tacere, mentre in realtà si rinnova sottoterra, dove tradizionalmente, tra l’altro, riposano i morti.
Da qui è comprensibile l’accostamento dello Samhain al culto dei morti.
I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, cioè il 31 ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti, che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge,
e che le forze degli spiriti potessero unirsi al mondo dei viventi, provocando in questo modo il dissolvimento temporaneo delle leggi del tempo e dello spazio e facendo sì che l’aldilà si fondesse con il mondo dei vivi e permettendo agli spiriti erranti di vagare indisturbati sulla Terra.
Samhain era, dunque, una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno.
Durante la notte del 31 ottobre si tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione del Fuoco Sacro e venivano effettuati sacrifici animali.
Vestiti con maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.
Dopo questi riti i Celti festeggiavano per 3 giorni, mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti.
In Irlanda si diffuse l’usanza di accendere torce e fiaccole fuori dagli usci e di lasciare cibo e latte per le anime dei defunti che avrebbero reso visita ai propri familiari, affinché potessero rifocillarsi e decidessero di non fare scherzi ai viventi.
Screenshot Daily Pic Stati Uniti
https://i.postimg.cc/HLLZXzn5/Description-Corvin-Castle-Romania.jpg (https://postimages.org/)
L’avvento del Cristianesimo
Attraverso le conquiste romane, Cristiani e Celti vennero a contatto.
L’evangelizzazione delle Isole Britanniche portò con sé un nuovo concetto della vita, molto distante da quello celtico e durante tale periodo la Chiesa tentò di sradicare i culti pagani, ma non sempre vi riuscì.
Halloween non fu completamente cancellata, ma fu in qualche modo cristianizzata, tramite l’istituzione del giorno di Ognissanti il 1° Novembre e, in seguito, della commemorazione dei defunti il 2 Novembre.
Fu Odilone di Cluny, nel 998 d.C., a dare l’avvio a quella che sarebbe stata una nuova e longeva tradizione delle società occidentali.
Allora egli diede disposizione affinché i monasteri dipendenti dall’abbazia celebrassero il rito dei defunti a partire dal vespro del 1° Novembre.
Il giorno seguente era invece disposto che fosse commemorato con un’Eucarestia offerta al Signore, pro requie omnium defunctorum.
Un’usanza che si diffuse ben presto in tutta l’Europa cristiana, per giungere a Roma più tardi.
La Festa di Ognissanti, infatti, fu celebrata per la prima volta a Roma il 13 Maggio del 609 d.C., in occasione della consacrazione del Pantheon alla Vergine Maria.
Successivamente, Papa Gregorio III stabilì che la Festa di Ognissanti fosse celebrata non più il 13 Maggio, bensì il 1° Novembre, come avveniva già da tempo in Francia.
Fu circa nel IX secolo d.C. che la Festa di Ognissanti venne ufficialmente istituzionalizzata e quindi estesa a tutta la Chiesa, per opera di Papa Gregorio IV.
Fanno eccezione i cristiani Ortodossi, che coerentemente con le prime celebrazioni, ancora oggi festeggiano Ognissanti in primavera, la Domenica successiva alla Pentecoste.
L’influenza del culto di Samhain non fu, tuttavia, sradicata e per questo motivo la Chiesa aggiunse, nel X secolo, una nuova festa: il 2 Novembre, Giorno dei Morti, dedicato alla memoria delle anime degli scomparsi.
Screenshot Daily Pic Regno Unito
https://i.postimg.cc/7h06YgyJ/Regno-Unito-Corvin-Castle-Romania.jpg (https://postimages.org/)
Descrizione del 31/10/2019 - Regno Unito Corvin Castle, Romania
E' stata postata anche l' immagine di Daily Pic Regno Unito, perche la Descrizione, rispetto a quella di Daily Pic Stati Uniti, è diversa .
Dall’ Irlanda agli Stati Uniti
Verso la metà del XIX secolo, l’Irlanda fu investita da una terribile carestia, ancor oggi ricordata con grande partecipazione dagli irlandesi.
In quel periodo per sfuggire alla povertà, molte persone decisero di abbandonare l’isola e di tentar fortuna negli Stati Uniti, dove crearono, come molte altre nazionalità, una forte comunità.
All’interno di essa venivano mantenute vive le tradizioni ed i costumi della loro patria, e tra di essi il 31 Ottobre veniva celebrato Halloween.
Ben presto, questa usanza si diffuse in tutto il popolo americano, diventando quasi una festa nazionale. Più recentemente, gli Stati Uniti grazie al cinema ed alla televisione hanno esportato in tutto il mondo i festeggiamenti di Halloween, contagiando anche quella parte dell’Europa che ne era rimasta estranea.
In moltissimi film e telefilm spesso appaiono la famosa zucca ed i bambini mascherati che bussano alle porte.
E molti, infine, sono i libri ed i racconti horror che prendono Halloween come sfondo o come spunto delle loro trame.
Negli Stati Uniti Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, ed è diventata un’occasione per divertirsi e organizzare costosi e allegri festeggiamenti.
Pare che ogni anno gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre!
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Oct 31, 2019
https://i.postimg.cc/MTFxBtSr/Protect-your-neck.jpg (https://postimages.org/)[url=https://postimages.org/]
Protect your neck
Non bastava natale, mo c'è pure halloween a scassarci i maroni. Cmq i castelli della Romania so bellissimi, come le pulzelle di quelle zone :asd:
giovanni69
31-10-2019, 21:11
Pare che ogni anno gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre![/COLOR][/SIZE]
Troppo pochi, hai dimenticato tre zeri; $2Mln li spenderanno in spilli da balia... :p
How much are Americans spending on Halloween? According to the National Retail Federation's annual survey, U.S. consumers are expected to spend $2.6 billion on Halloween candy, or, about $25 per person on average.Sep 26, 2019
Altre stime parlano addirittura di $8/9 bln.
tallines
01-11-2019, 07:46
Non bastava natale, mo c'è pure halloween a scassarci i maroni. Cmq i castelli della Romania so bellissimi, come le pulzelle di quelle zone :asd:
Oooohhh è intervenuto Eress :sofico:
Se vuoi puoi postare qualche immagine On Screen, che ti appare quando accendi il computer, secondo i canoni del post n. 5 :)
Poi arriverà anche Natale :asd:Troppo pochi, hai dimenticato tre zeri; $2Mln li spenderanno in spilli da balia... :p
How much are Americans spending on Halloween? According to the National Retail Federation's annual survey, U.S. consumers are expected to spend $2.6 billion on Halloween candy, or, about $25 per person on average.Sep 26, 2019
Altre stime parlano addirittura di $8/9 bln.
Mahhhh giòòòò...........:p
Che spendaccioni che sò sti mmerrrricani :asd:
Anche tu se vuoi, puoi postare le immagini On Screen che ti appaiono sul computer quando lo accendi, sempre secondo il post n.5 .
Non fate come jeremj, la pagina precedente, al post n.251....ehhhh......:doh: :)
giovanni69
01-11-2019, 08:53
Anche tu se vuoi, puoi postare le immagini On Screen che ti appaiono sul computer quando lo accendi, sempre secondo il post n.5 .
Non ho immagini su Win 10, desktop fisso, no Aero. Nelle avanzate/ opzioni prestazioni ho solo arrotondamento bordi fonts.
tallines
01-11-2019, 10:57
Non ho immagini su Win 10, desktop fisso, no Aero. Anch' io ho un pc fisso .
Nelle avanzate/ opzioni prestazioni ho solo arrotondamento bordi fonts.
Nelle avanzate de chè .....?
giovanni69
01-11-2019, 14:18
Controllo Sistema di Windows; ho disattivato tutto Aero ecc per max prestazioni.
uso LTSB/LTSC; non so nemmeno se arrivino quelle immagini :O
tallines
01-11-2019, 15:26
Controllo Sistema di Windows; ho disattivato tutto Aero ecc per max prestazioni.
uso LTSB/LTSC; non so nemmeno se arrivino quelle immagini :O
Non mi sembra che il controllo Sistema, abbia a che fare con le immagini........
Le immagini, se arrivano le vedi quando accendi il pc, come dovrebbe essere .
Il pc l' accenderai qualche volta o no ? :)
Se vuoi puoi postare qualche immagine On Screen, che ti appare quando accendi il computer, secondo i canoni del post n. 5 :)
Che cosa complicata :D
Ma poi che senso ha postarle, tanto le vedono tutti gli utenti di 10 sul proprio desktop.
Poi arriverà anche Natale :asd:
Purtroppo.
tallines
01-11-2019, 17:29
Che cosa complicata :D
Ehhhhhhh adesso, è di una facilità aberrante.........:D
Ma poi che senso ha postarle, tanto le vedono tutti gli utenti di 10 sul proprio desktop..
Il Thread Ufficiale è stato fatto anche per questo :)
Purtroppo.
Stanno già vendendo panettoni e pandori (quelli nel cellophane) dalla prima decade di ottobre 2019.........sono pazzi.......:doh: :asd: :asd:
giovanni69
01-11-2019, 18:36
Ho lo sfondo blu standard con la finestra da cui arriva luce.
Non so che dirti; non vedo nessuna immagine arrivare. E per la verità, non voglio che arrivi: per l'uso che viene fatto, lo sfondo va bene statico, Immagine e non Presentazione.
tallines, questo non significa che non apprezzi il tuo thread; semplicemente non è il mio caso. :)
tallines
01-11-2019, 19:22
Ho lo sfondo blu standard con la finestra da cui arriva luce.
Non so che dirti; non vedo nessuna immagine arrivare. E per la verità, non voglio che arrivi: per l'uso che viene fatto, lo sfondo va bene statico, Immagine e non Presentazione.
Ok :)
tallines, questo non significa che non apprezzi il tuo thread; semplicemente non è il mio caso. :)
:cincin: http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
Intervention
01-11-2019, 19:26
+ per le "darkissime" 30 statue sul ponte Carlo del post 262 ;)
tallines
01-11-2019, 19:38
+ per le "darkissime" 30 statue sul ponte Carlo del post 262 ;)
:p
Intervention, anche per te vale la stessa regola, come per tutti .
Se vuoi........posta quante immagini On Screen che ti capitano, quando accendi il computer,
secondo i canoni sempre del post n. 5 :O :)
Scommetto che mi rispondi come Giovanni, no ehhhh :D
E non dire che è difficile, come ha detto Eress, no ehhhh.........:p
;)
Il Thread Ufficiale è stato fatto anche per questo :)
Semmai è stato fatto per gli utenti dei sistemi Windows precedenti, che non hanno questa feature :asd:
Stanno già vendendo panettoni e pandori (quelli nel cellophane) dalla prima decade di ottobre 2019.........sono pazzi.......:doh: :asd: :asd:
Completamente fuori :asd: comunque non è solo per questo che detesto il natale.
Intervention
02-11-2019, 00:21
Scommetto che mi rispondi come Giovanni, no ehhhh :D
Diciamo che, come Giovanni, anch'io uso sfondi statici; e, tuttavia, anch'io apprezzo il tuo thread, perché - come dicevo qualche post fa - ci dai la possibilità di fare una ricognizione storico-geografica a partire da bellissime immagini. Insomma, Windows 10 spotLight ti dà il materiale, ma tu lo riversi ordinatamente qui sopra in maniera quasi enciclopedica; ed è un lavoro davvero apprezzabile e, per molti versi, utile oltre che appassionante ;)
Diciamo che, come Giovanni, anch'io uso sfondi statici; e, tuttavia, anch'io apprezzo il tuo thread, perché - come dicevo qualche post fa - ci dai la possibilità di fare una ricognizione storico-geografica a partire da bellissime immagini. Insomma, Windows 10 spotLight ti dà il materiale, ma tu lo riversi ordinatamente qui sopra in maniera quasi enciclopedica; ed è un lavoro davvero apprezzabile e, per molti versi, utile oltre che appassionante ;)
Non dico che tallines non stia facendo un gran lavoro co sti post, specie con questo, ma a me questo di spotlight sembra un po' ridondante, su cose ormai viste e riviste dagli utenti di 10 e a cui sono ormai abituati da tempo. Non è una critica, ma solo una considerazione. E comunque un post sempre bellissimo da guardare :asd:
giovanni69
02-11-2019, 07:24
- ci dai la possibilità di fare una ricognizione storico-geografica a partire da bellissime immagini. Insomma, Windows 10 spotLight ti dà il materiale, ma tu lo riversi ordinatamente qui sopra in maniera quasi enciclopedica; ed è un lavoro davvero apprezzabile e, per molti versi, utile oltre che appassionante ;)
Rubato le parole di bocca :ave: :mano:
tallines
02-11-2019, 07:39
Semmai è stato fatto per gli utenti dei sistemi Windows precedenti, che non hanno questa feature :asd:
Ad essere sincero, no, non è stato fatto per il motivo che hai detto :)
Completamente fuori :asd:
Di più....... :asd:, però mi sa che oggi, ne comprerò uno....per la gulasssssion :asd:
comunque non è solo per questo che detesto il natale.
Ahh beh poi ognuno ha i suoi motivi :)Non dico che tallines non stia facendo un gran lavoro co sti post, specie con questo, ma a me questo di spotlight sembra un po' ridondante, su cose ormai viste e riviste dagli utenti di 10 e a cui sono ormai abituati da tempo. Non è una critica, ma solo una considerazione. E comunque un post sempre bellissimo da guardare :asd:
Se molti utenti non hanno neanche le immagini che appaiono On Screen quando accendono il pc............serve anche per questo........:asd:
tallines
02-11-2019, 08:15
Diciamo che, come Giovanni, anch'io uso sfondi statici; e, tuttavia, anch'io apprezzo il tuo thread, perché - come dicevo qualche post fa - ci dai la possibilità di fare una ricognizione storico-geografica a partire da bellissime immagini. Insomma, Windows 10 spotLight ti dà il materiale, ma tu lo riversi ordinatamente qui sopra in maniera quasi enciclopedica; ed è un lavoro davvero apprezzabile e, per molti versi, utile oltre che appassionante ;)Rubato le parole di bocca :ave: :mano:
Se Eress da un certo punto di vista è un minimalista......:p voi due :O siete esageratamente esagerati, but i like very much :p http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
Adesso non per..........ma io prima di aprire questa discussione, che avevo da tempo in mente di aprire........ ho fatto un giro in moltissimi forum della concorrenza famosi e meno famosi, sia italiani che stranieri.......e non ho trovato nulla di quello che è stato fatto .
Qualcosa nel link postato al post n.1, ma non è come questa discussione, neanche da mettere.............. :)
1 - Le immagini On Screen che spesso posto, sono delle immagini in Anteprima, tra l' altro........nel senso che in Windows 10 SpotLight Images non sono ancora state pubblicate .
Vengono postate anche immagini On Screen, già pubblicate in Windows 10 SpotLight Images, ma con le tre Descrizioni nell' immagine stessa, sono più belle...............:)
2 - Viene evidenziato quando Windows 10 SpotLight Images
aggiunge uno Stato che prima non c' era........
3 - Si parla anche delle immagini di & Company al post n.4 che da più punti di vista sono legate a Windows 10 SpotLight Images & Company
4 - è stata aggiunta la Descrizione tipo Enciclopedia vedi Intervention ;) nelle immagini On Screen e non solo..........
Quindi un pò di lustro al Forum di Hardware Upgrade è stato dato, imho :)
Quindi in tutta onestà, penso di poter dire che :sofico: :sofico: :sofico:
We Are The First
:winner: :winner: :winner:
We Are The First
E qualcuno potrebbe pensare che una discussione del genere c'è solo nel forum di Hardware Upgrade, perchè più di quel tanto non interessa........
Seeee aspèèèè..........gli altro forum, sia italiani che stranieri, non hanno la benchè minima idea di questo argomento che fa parte di Windows 10 :asd:
Gli altri sono indietro, noi siamo Always Advanced & Updateeeeeed http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
Edit > E per rimanere in Tema On Screen, oggi Vi porto a spasso in....Florida.......:p
tallines
02-11-2019, 12:30
Windows 10 SpotLight Images
St. Augustine, Florida
The Fortress
Magari leggendo Florida famosa per le sue spiagge incantevoli.......uno pensa a Miami o a Miami Beach o a Daytona Beach o a Tampa Bay.........o alla città di Orlando........
Ma c'è anche la città di St. Agustine che con la sua Fortezza di San Marco, ci farà fare un bellissimo e interessante tuffo nel passato .
A beh poi io per Castelli e Fortezze......sono completamente incantato da queste cose qui, nel senso che mi piacciono da morire, anche perchè dietro c'è una Intera Storia da scoprire...... :)
L' immagine On Screen, non è stata ancora pubblicata in Windows 10 SpotLight Images
https://i.postimg.cc/WzQqrRpv/St-Augustine-Florida.jpg (https://postimages.org/)[/url]
St. Augustine, Florida
St. Augustine (San Agustín in spagnolo) è un comune degli Stati Uniti d'America, capoluogo della contea di St. Johns nello Stato della Florida.
Si tratta del più antico insediamento europeo negli Stati Uniti continentali, e il secondo più antico del continente americano dopo San Juan di Porto Rico.
La città fu fondata il 28 agosto 1565, giorno di sant'Agostino, dall'ammiraglio spagnolo Pedro Menéndez de Avilés.
Questo avvenne 21 anni prima dell'insediamento inglese sull'isola di Colonia di Roanoke nella Colonia della Virginia e 42 anni prima del riuscito insediamento di Santa Fe, Nuovo Messico e Jamestown, Virginia.
Nel 1586 St. Augustine fu attaccata e bruciata da Sir Francis Drake, nel corso della guerra anglo-spagnola dal 1585 al 1604.
Nel 1668 fu saccheggiata dai pirati e la maggior parte degli abitanti furono uccisi.
Nel 1702 e 1740 fu attaccata senza successo da parte delle forze inglesi partite dalle loro nuove colonie della Carolina del Nord, Carolina del Sud e Georgia.
Il più grave di questi attacchi ebbe luogo nell'ultimo anno, quando James Edward Oglethorpe, governatore della Provincia di Georgia, si alleò con Ahaya the Cowkeeper, capo del clan degli Alachua della tribù dei Seminole per assediare la città.
Nel 1763 il Trattato di Parigi concluse la guerra franco-indiana e cedette la Florida e St. Augustine agli inglesi.
St. Augustine diventò di competenza della legge inglese e servì come colonia Lealista (a favore degli inglesi) durante la Guerra d'Indipendenza Americana.
Il Trattato di Parigi nel 1783 diede alle colonie americane nel nord della Florida la loro indipendenza e restituì la Florida alla Spagna, come ricompensa per l'aiuto spagnolo agli americani nella loro guerra contro l'Inghilterra.
La Florida rimase ancora sotto il controllo spagnolo dal 1784 al 1821.
Durante questo periodo la Spagna fu invasa da Napoleone e dovette lottare duramente per mantenere le sue colonie.
La Florida non ebbe più l'importanza che aveva avuto in passato per la Spagna.
Gli Stati Uniti consideravano tuttavia la Florida vitale per i loro interessi espansionistici.
Nel 1821, il Trattato Adams - Onís convertì pacificamente le colonie spagnole in Florida e, con loro, St. Augustine agli Stati Uniti.
La Florida fu un possedimento territoriale degli Stati Uniti fino al 1845, quando divenne uno stato degli USA. Nel 1861 la Florida si separò dall'Unione e si unì agli Stati Confederati d'America ma le truppe dell'Unione occuparono rapidamente St. Augustine e controllarono la città per i quattro lunghi anni della guerra.
Nel 1865 la Florida si ricongiunse agli Stati Uniti.
Non me ne voglia Windows 10 SpotLight Images, senza nulla togliere all' immagine apparsa On Screen, ma........non è che si vede bene.....il Castillo de San Marco...
Per questo sono state prese on line, altre cinque (5) immagini,
per dare un' idea migliore sulla Fortezza, che dall' immagine di Windows 10 SpotLight Images, si vede si e no.....solo un lato, neanche.....
https://i.postimg.cc/cL8CYkPx/Castillo-de-San-Marcos-Aerial-view-1.jpg (https://postimages.org/)
Castillo de San Marcos, aerial view
L'epoca degli edifici coloniali spagnoli è ancora viva nella città e comprende la fortezza chiamata Castillo de San Marcos.
La fortezza respinse con successo gli attacchi inglesi del XVIII secolo, fu occupata dalle truppe dell'Unione durante la Guerra di secessione e successivamente servì come prigione per Osceola, il capo dei Nativi americani.
Ora è diventata il Castillo de San Marcos National Monument.
https://i.postimg.cc/cLjDkCD7/Castillo-de-San-Marcos-Aerial-view-2.jpg (https://postimages.org/)
Castillo de San Marcos, aerial view
Castello di San Marco (St. Augustine)
Il castello di San Marco (Castillo de San Marcos in spagnolo) si trova nella città di St. Augustine (Florida) ed è la più antica fortezza in muratura della parte continentale degli Stati Uniti d'America, preceduta solamente dal forte San Felipe del Morro a San Juan (Porto Rico).
https://i.postimg.cc/MpT6Pw3J/Castillo-de-San-Marcos-Aerial-view-4.jpg (https://postimages.org/)
Castillo de San Marcos, aerial view
Costruzione
La costruzione iniziò nel 1672, 107 anni dopo la fondazione della città di St. Augustine da parte dell'ammiraglio Pedro Menéndez de Avilés nel 1565, quando la Florida faceva parte dell'Impero spagnolo sul sito di un esistente villaggio indiano.
Nei successivi 100 anni gli spagnoli costruirono in posti differenti nove forti in legno a difesa della città, dopo l'attacco da parte di Francis Drake e della sua flotta di 20 navi nel 1586, seguito dall'attacco nel 1668 del pirata inglese Robert Searle.
Maria Anna d'Asburgo, regina di Spagna, approvò la costruzione di una fortificazione in muratura a stella per proteggere la città.
Come materiale di costruzione venne utilizzata la coquina, una pietra calcarea prodotta da sedimenti di conchiglie.
Per la costruzione del forte furono utilizzati lavoratori provenienti dall'Avana (Cuba), in aggiunta a nativi americani.
La coquina fu estratta dalla King's Quarry sull'isola Anastasia, in quello che oggi è il parco statale di Anastasia dall'altra parte della baia di Matanzas rispetto al castello.
La costruzione iniziò il 2 ottobre 1672 e durò 23 anni, con il suo completamento nel 1695.
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/02mkhZPc/Castillo-de-San-Marcos-Aerial-view-3.jpg (https://postimages.org/)
Castillo de San Marcos, aerial view
Struttura
Il forte, che copre un'area di 1,29 km² ed è gestito dal National Park Service, ha quattro bastioni chiamati :
1 - San Pedro,
2 - San Agustín,
3 - San Carlos e
4 - San Pablo
con un rivellino a protezione dell'uscita fortificata.
Sui due lati verso la parte terrestre sono stati costruiti due glacis che costringevano gli attaccanti a procedere contro i cannoni del forte e che permettevano ai cannoni di colpire in discesa obbiettivi multipli.
A circondare il forte vi era poi un fossato che poteva essere allagato con una profondità di un piede (0,3 m) durante l'alta marea con acqua salata della baia di Matanzas prima di un attacco per mezzo di una paratia costruita nell'argine verso il mare.
Diverse feritoie sono state costruite nel muro di cortina sulla cima del forte e sui bastioni per l'installazione di cannoni di differente calibro.
Feritoie per la fanteria sono state costruite nella mura al di sotto del terrapieno per lo spiegamento di moschettieri dai difensori del forte.
Fu attraverso una di queste feritoie che venti Seminole in prigionia fuggirono nel 1837.
https://i.postimg.cc/Yq8n2Br9/Castillo-de-San-Marcos-Aerial-view-5.jpg (https://postimages.org/)
Castillo de San Marcos, aerial view
Differenza tra Fortezza, Castello e Rocca
1 - Fortezza (https://it.wikipedia.org/wiki/Fortezza)
2 - Castello (https://it.wikipedia.org/wiki/Castello)
3 - Rocca (fortificazione) (https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_(fortificazione))
E per finire in bellezza :) >>>
Glossario dei termini relativi all’architettura fortificata (http://www.istitutoitalianocastelli.it/risorse/supporti-scientifici/11-supporti-scientifici.html)
tallines
06-11-2019, 17:04
Daily Pic
Saffron in Spain
L' immagine di oggi di Daily Pic riguardo lo zafferano, poi un viola che tende al blue è bellissimo :)
Daily Pic Stati Uniti 06/11/2019
https://i.postimg.cc/Ssdqp165/Saffron-crocus-flowers-in-Spain.jpg (https://postimages.org/)
Saffron crocus flowers in Spain
Lo zafferano
Lo zafferano vero (Crocus sativus) è una pianta della famiglia delle Iridaceae, coltivata in Asia minore e in molti paesi del bacino del Mediterraneo.
In Italia le colture più estese si trovano nelle Marche, in Abruzzo, in Sicilia e in Sardegna;
altre zone di coltivazione degne di nota si trovano in Umbria, Toscana e Basilicata.
Dallo stimma trifido si ricava la spezia denominata "zafferano", utilizzata in cucina e in alcuni preparati medicinali.
La parola zafferano deriva dalla parola araba za῾farān
La pianta dello zafferano si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media non molto alta (300-400 mm annui), tipica della Spagna e della Grecia.
Tollera anche climi più piovosi, come in Kashmir (India), dove l’indice di piovosità è molto intenso (1500–2000 mm annui).
Screenshot Daily Pic Stati Uniti
https://i.postimg.cc/qvrxYm7y/6c.jpg (https://postimages.org/)
I fiori dello zafferano sono stupendi: si caratterizzano per i colori vivaci, il viola dei petali, il giallo del polline, il rosso dei preziosi stimmi.
Il momento della fioritura dello zafferaneto è magico, in quanto è il coronamento di un anno di lavoro nella coltivazione delle piante di crocus sativus.
Se non fosse tanto delicato il fiore del crocus sativus avrebbe certamente un maggior rilievo a livello estetico, invece viene coltivato esclusivamente per via dell’altissimo valore della spezia che si ricava.
Caratteristiche del fiore
Visivamente il fiore di zafferano è di tre colori: viola, giallo e rosso ad ognuno di questi tre toni cromatici corrisponde una funzione botanica, possiamo quindi “scomporre” l’anatomia del fiore in perigonio, parte riproduttiva maschile e parte riproduttiva femminile .
Il fiore del crocus sativus infatti si compone di una parte esterna (il perigonio) formata da sei petali viola che hanno funzione protettiva e contengono le due parti vere e proprie, che sono gli organi sessuali della pianta.
Lo scopo del petalo è proteggere dagli agenti atmosferici gli stimmi e il polline che tiene al suo interno, al tempo stesso devono schiudersi mettendo gli stessi a disposizione di api e bombi.
La parte maschile è il polline, che si localizza sulle tre antere, di colore giallo vivace.
La parte femminile del fiore invece è composta dall’ovario, che ha come parte recettiva gli stimmi: tre lunghi fili rossi che si congiungono alla base del fiore nello stilo.
Gli stimmi vengono a volte chiamati erroneamente pistilli e hanno il compito di raccogliere il polline.
Lo scopo riproduttivo del fiore dello zafferano è però con l’evoluzione venuto meno: la pianta infatti è sterile e non arriva mai a produrre fiori e semi, il crocus sativus si replica oggi sono grazie alla moltiplicazione dei suoi bulbi (che sarebbe più giusto chiamare cormi, essendo un croco).
Per questo motivo non cercate i semi dello zafferano perché non esistono, se volete cominciare a coltivare questa pianta dovete comprare i cormi.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Nov 6, 2019
E per questa immagine, cosa dice New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery ?
Che lo zafferano è in fiore :)
https://i.postimg.cc/ry0s4xkr/Saffron-in-bloom.jpg (https://postimages.org/)
Saffron in bloom
tallines
08-11-2019, 12:28
Windows 10 SpotLight Images
Image On Screen
Published
Serralunga d’Alba, Piedmont, Italy
L' ultima immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images è di ieri 07-Nov-2019 e riguarda l' Italia .
Ma non solo.......finalmente :sofico: un' altra immagine On Screen che ho postato in Anteprima, è stata pubblicata da Windows 10 SpotLight Images
Vi ricordate Piedmont, Italy ? >>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46370751&postcount=198
https://i.postimg.cc/JhbZkbwP/Piedmont-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Piedmont, Italy
Bene, adesso Windows 10 SpotLight Images l' ha pubblicata,
dicendoci meglio di che città piemontese si tratta .
Perchè scrivere On Screen solo > Piedmont, è leggermente superficiale...........
Quante città, paesi........ci sono in Piemonte o anche solo nelle Langhe ..........? :O :D :)
I tags per questa immagine sono:
Tags: agriculture, architecture, castle, countryside, field, fort, hill, history, Italy, medieval, monument, outdoors, sky, summer, sunny, townscape, village
:read: >>> https://spotlight.it-notes.ru/images/9a8893203d6bd51d2d9fa7c267e7f09a
https://i.postimg.cc/Y0nMDyF8/Serralunga-d-Alba-castle-medieval-village-in-Piedmont-Langhe.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Serralunga d’Alba castle, medieval village in Piedmont, Langhe, north Italy
Serralunga d'Alba
Serralunga d'Alba (Seralonga d'Alba in piemontese) è un comune italiano di 575 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte.
Il Castello
Il castello è da molti oggi considerato uno degli esempi meglio conservati di castello nobiliare trecentesco del Piemonte.
Collocato a sommità della collina di Serralunga, a dominio del caratteristico borgo e delle sue famose vigne, in uno dei comprensori turistici più interessanti e di maggior sviluppo della regione, il castello è simbolo indelebile di questo paesaggio.
All’epoca in cui i discendenti di Bonifacio del Vasto, Bonifacio Minore e Ottone del Carretto, nel XII secolo, erano i signori del territorio, una torre sovrastava e difendeva il borgo di Serralunga.
Dagli inizi del XIII secolo sono attestati anche un’area di pertinenza signorile, difesa stabilmente, e un nucleo abitativo a carattere rurale, che sotto la dominazione della famiglia Falletti grazie ai suoi meriti militari entrò in possesso della parte di feudo di Serralunga del marchese di Saluzzo e fece abbattere la torre difensiva per lasciar posto al castello.
Il castello svolse nel territorio più che un ruolo militare una funzione di controllo delle attività produttive locali, come dimostra la sua stessa struttura estremamente slanciata e tesa a sottolineare in questo modo il prestigio della famiglia Falletti.
La residenza fin dal Trecento constava di diverse parti, tra cui in particolare il Palacium, blocco compatto e allungato costituito da vaste sale sovrapposte, una torre cilindrica, che presenta i caratteri più innovativi dell’architettura fortificata del Trecento, una torre quadrata ed una cappella, piccolo ambiente con volta a botte e affreschi databili alla metà del XV secolo.
Il maniero non fu mai trasformato in residenza di villeggiatura e quindi mantenne inalterata per secoli la sua struttura di roccaforte medievale.
Fu oggetto di interesse da parte di molti studiosi nell’Ottocento e venne iscritto nelle liste dei monumenti nazionali protetti dallo Stato , godendo così della tutela garantita dalle prime leggi per i beni culturali (L.185/1902,1089/1939).
Nel secondo dopoguerra l’Opera Pia Barolo, istituita dagli ultimi discendenti della famiglia Falletti di Barolo, mise in vendita il castello che venne acquistato dallo Stato nel 1949: in quel periodo vengono avviati i primi importanti lavori di restauro.
Il salone dei Valvassori è la sala principale del castello, caratterizzato dal bel soffitto a cassettoni.
Il salone è ornato dagli antichi affreschi della cappella votiva, affreschi della metà del XV sec. raffiguranti il Martirio di santa Caterina d’Alessandria, affiancato dalla figura di San Francesco sulla parete di fondo ed è sormontato dal simbolo dell’Agnus Dei.
La gestione è attualmente affidata alla Barolo & Castles Foundation, aggiudicataria del bando emesso dal Polo Museale del Piemonte.
https://i.postimg.cc/mgcQbPb2/Serralunga-d-Alba-castle-medieval-village-in-Piedmont-Langhe.jpg (https://postimages.org/)
Serralunga d’Alba castle, medieval village in Piedmont, Langhe, north Italy
CASTELLO DI SERRALUNGA D'ALBA
Slanciato e maestoso, simbolo indelebile di questo paesaggio, domina uno dei borghi più belli e intatti delle Langhe, circondato dalle colline dei grandi vini.
È considerato uno degli esempi meglio conservati di castello nobiliare trecentesco del Piemonte, e rappresenta un caso unico in Italia per la sua struttura architettonica, propria di un donjon francese.
Già nel XII secolo una torre sovrastava e difendeva il borgo.
Nel 1340 Pietrino Falletti riceve il feudo quale ricompensa per il proprio impegno militare, fa abbattere la torre ed erigere il castello.
La costruzione dell’edificio doveva essere terminata nel 1357, al cui febbraio risale un documento che registra una vendita effettuata in una sua sala.
Le circostanze di non essere stato oggetto di fatti militari importanti e di non essere mai stato trasformato a scopo residenziale ce lo hanno consegnato inalterato nella sua struttura originale di roccaforte medioevale.
Più che un ruolo militare, però, il castello ha svolto nei secoli una funzione di controllo sulle attività produttive del territorio, come dimostra la sua ardita verticalità, tesa a sottolineare il prestigio della famiglia Falletti.
Il castello già a fine Trecento presenta il palacium, edificio principale compatto e allungato, costituito da ampie sale sovrapposte;
una torre cilindrica ed una pensile con finalità di avvistamento e funzione di status symbol; una torre a base quadrata; la corte con il ponte levatoio.
Nel palacium, presso l’ampio ambiente al livello della corte, con funzione di aula pubblica per l’amministrazione della giustizia, si trova anche una piccola cappella con volta a botte e affreschi databili alla metà del XV secolo.
Raffigurano il Martirio di santa Caterina d’Alessandria.
Alcuni grandi camini e soffitti lignei sono le uniche testimonianze rimaste degli arredi originali.
Al piano sommitale si sviluppava il cammino di ronda, inizialmente aperto e protetto dai merli, successivamente coperto dal tetto.
Dalle finestre del terzo piano la vista è spettacolare, a 360 gradi sulle Langhe, fino all’arco alpino.
Dal 1949 il castello è proprietà dello Stato, [U]che lo ha acquistato dall’Opera Pia Barolo, l’ente istituito per volontà testamentaria della marchesa Giulia di Barolo, ultima erede della famiglia Falletti.
Fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la cura del castello da parte dell’Opera Pia è stata subordinata all’attenzione per le prestazioni produttive delle cascine del territorio: il castello ha ospitato in questi anni cantine, tinaggi e depositi di prodotti agricoli.
Con l’acquisizione statale sono stati avviati i primi importanti lavori di restauro.
Dal 2015 il castello è in consegna al Polo Museale del Piemonte. La gestione è attualmente affidata alla Barolo & Castles Foundation aggiudicataria del bando emesso dal Polo.
https://i.postimg.cc/Nf1vb9d9/Castello-di-Serralunga-d-Alba-Cuneo-Piemonte-vista-aerea.jpg (https://postimages.org/)
Castello di Serralunga d’Alba, Cuneo, Piemonte, vista aerea
Serralunga d’Alba
l centro di Serralunga, tipico borgo medievale, è quasi intatto. Dalle mura del castello si può osservare la struttura urbanistica: le vie e le case sono poste in modo concentrico per favorire l’accesso della popolazione al castello in caso di guerra.
Il castello fu fatto restaurare da Luigi Einaudi e oggi è uno dei pochi castelli visitabili delle Langhe.
Le alte torri rimandano alla necessità, oltre che difensiva e di avvistamento, di comunicare con segnalazioni visive con le altre torri collegate.
Serralunga è uno dei caposaldi nella produzione di Barolo. La festa patronale si celebra la terza domenica di Agosto.
Storia
L’origine del paese viene fatta coincidere con la costruzione del castello.
Dominio di Bonifacio del Vasto, “Sera Longa” (per la sua caratteristica forma di lingua di terra stretta e lunga sulle colline), fu in seguito possesso dei Del Carretto e dei marchesi di Saluzzo.
Divenne poi feudo dei marchesi Falletti di Barolo, che vi fecero erigere il castello e, con titolo comitale, dei Baldi di Bra.
Il castello fu espugnato nell’anno 1616 e fu poi conquistato dagli Spagnoli.
Di attuale proprietà dello Stato italiano dal 1949,
nel 1950 è stato restaurato per intervento del presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
https://i.postimg.cc/BQyN8MT2/Castello-di-Serralunga-d-Alba-Cuneo-Piemonte.jpg (https://postimages.org/)
Castello di Serralunga d’Alba, Cuneo, Piemonte
tallines
09-11-2019, 15:47
Daily Pic
American symbol
National Bison Day
Daily Pic ci ricorda che il primo Novembre di ogni anno, dal 2012 c'è il National Bison Day, evento importante per l' America .
A parte che io ho sempre pensato che il Bisonte fosse uno dei simboli dell' America, oltre all' Aquila di mare dalla testa bianca .
Nel 2016, il presidente Obama ha nominato il bisonte il mammifero nazionale degli Stati Uniti.
Daily Pic Stati Uniti 02/11/2019
https://i.postimg.cc/6Q6QCGGQ/Bison-at-Yellowstone-National-Park-Wyoming-USA.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Bison at Yellowstone National Park, Wyoming (USA)
Il bisonte, l’animale simbolo degli Stati Uniti.
Il bisonte è senza alcun dubbio considerato il mammifero più noto del Nord America.
Ha una struttura fisica imponente, caratterizzata da una gobba piuttosto pronunciata ed una grossa testa dotata di piccole corna, avvolta da una fitta peluria scura.
È possibile avvistarlo all’interno della grande prateria nordamericana, che un tempo il bisonte abitava in giganteschi branchi di migliaia di capi.
In seguito l’arrivo dei primi colonizzatori europei purtroppo coincise con una spietata caccia all’animale, che veniva effettuata fra l’altro per privare gli indiani di un’importante fonte di nutrimento.
Basti pensare al leggendario Buffalo Bill, che si vantava di averne abbattuti più di 4000 esemplari.
Quindi dagli iniziali 70 milioni essi con il tempo si ridussero drasticamente, condannati ad una sicura estinzione, se molte associazioni naturaliste, come ad esempio gli “Amici del Bisonte”, fondata nel 1901, non si fossero prodigate per salvaguardarli.
Oggi il loro numero si aggira attorno ai 50.000 esemplari, che vivono allo stato brado nelle riserve e nei parchi dall’Alaska al Messico.
Questo magnifico animale rimane tuttavia iscritto nella lista delle specie a rischio.
Nel 2016 il Presidente degli Stati Uniti d' America, Barack Obama lo ha eletto (come l’aquila) simbolo della nazione, con il National Bison Legacy Act.
Dunque non possiamo che ricordare i cento anni dalla morte di Buffalo Bill dal punto di vista del bisonte, agli inizi del 900 sopravvissuto con qualche centinaio di esemplari e oggi con alcune migliaia.
La mandria più grande è nello Yellowstone National Park.
Oggi, fra laghi, boschi e colline, montagne di granito e animali selvatici, il bisonte sopravvive come può.
Come i nativi, che dopo il genocidio hanno appena riportato una piccola vittoria: i tecnici dell’esercito americano hanno bloccato la costruzione di un oleodotto sotto il fiume Missouri, nella riserva lakota di Standing Rock.
Anche Obama (e Robert Redford, che aveva lanciato un appello) erano con loro.
Screenshot Daily Pic Stati Uniti
https://i.postimg.cc/sD7Wf7rQ/Bison-at-Yellowstone-National-Park-Wyoming.jpg (https://postimages.org/)
Stati Uniti, il bisonte eletto mammifero nazionale
Così come l'aquila, ora anche il ''buffalo'' diventa simboli degli States.
Ad eleggerlo ''national mammal" è stato il presidente Obama
Chissà cosa direbbe oggi Buffalo Bill.
Quasi 160 anni dopo che il cacciatore di bisonti più famoso d'America uccise 5000 esemplari per far spazio al progresso delle ferrovie e rifornire di carne gli operai, lo stesso progresso ha eletto il bisonte come mammifero nazionale Usa, simbolo di rinascita del Paese.
Il presidente Barack Obama ha firmato il National Bison Legacy Act, capace di mettere d'accordo democratici e repubblicani: così come l'aquila è l'uccello icona degli States,
ora il bisonte, che gli americani chiamano anche buffalo, è diventato il "national mammal", il mammifero di rappresentanza.
E' una storia lunga e complicata quella dei bisonti americani.
Prima della conquista del West scorrazzavano all'impazzata nelle praterie, erano liberi, fin dall'Era Glaciale tra i 30 e i 60 milioni di bisonti vivevano nelle incontaminate pianure americane.
Dal 1800 in poi, però, fu tutta un'altra storia.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Nov 2, 2019
https://i.postimg.cc/0NhfHm18/A-national-icon.jpg (https://postimages.org/)
A national icon
L'arrivo delle macchine industriali e del progresso cambiò tutto: quei grandi animali con le corna divennero preda di migliaia di cacciatori.
Fu allora ad esempio che William Frederick Cody si guadagnò il soprannome di Buffalo Bill: uccise fra i 4 e i 5 mila esemplari tra il 1868 ed il 1872.
Uno sterminio voluto per lasciare spazio ai binari delle ferrovie, per sfamare gli operai ma anche per sfiancare la resistenza dei nativi americani per cui i bisonti erano fonte di vita.
Foto in bianco e nero del 1870 mostrano migliaia di teschi e carcasse ammassati a formare montagne su cui posarono i cacciatori.
Così, a causa di caccia e habitat distrutto, nel 1884 rimasero soltanto 325 bisonti selvaggi, dato certificato dal Fish and Wildlife Service degli Stati Uniti.
Erano simbolo della cultura dei nativi americani che stava scomparendo con loro.
Se i nativi che li uccidevano ne utilizzavano tutte le parti, i coloni invece spesso ne utilizzavano solo le pelli.
Per fortuna alcuni privati iniziarono a lavorare con le tribù, così come rami dello Stato e del Dipartimento degli Interni: si resero conto dell'importanza del "buffalo" ben prima di una possibile estinzione.
Non solo la loro, ma anche quella dei nativi: se fossero finiti i bisonti, anche i nativi americani sarebbero stati completamente sradicati.
Oggi negli Usa ci sono 5000mila bisonti che vagano in branchi decine e decine di stati.
Lo Yellowstone National Park, dove questi animali hanno sempre vissuto, ospita la mandria più grande.
Da allora, da quelle colline fatte di carcasse pronte ad essere usate come fertilizzanti, l'America ha preso coscienza: per questo l'iter di legge durato due anni e appena concluso considera la specie come un "successo di conservazione del Paese".
O meglio ancora, un "fondamento culturale e volano economico, perché il bisonte veicola valori quali l'unità, la resilienza e l'impegno nella preservazione delle comunità", si legge fra i passaggi del National Bison Legacy Act.
Per questo era tempo, per entrambi i principali partiti americani, di eleggerlo a mammifero simbolo degli Usa.
Laddove la politica ci ha messo anni per decidere, gli americani però l'avevano già fatto:
- il bisonte appare nelle bandiere di due stati,
- in tre è già stato adottato come animale ufficiale,
- è comparso sulle monete
- ed è la mascotte di centinaia di squadre sportive.
[U]Una vera incornata all'estinzione.
Intervention
11-11-2019, 07:01
Siccome ai bisonti preferisco le belle puledrine :D , salto direttamente al post n. 286 e partecipo all'esaltazione del castello nelle Langhe piemontesi: un gioiellino inserito in un contesto medievale (architettonico, paesaggistico e naturale) quasi inalterato. Un salto magnifico nel tempo.
Come sempre, grazie a tallines che ci permette queste magnifiche escursioni geografiche e - anche - temporali! :)
tallines
11-11-2019, 11:55
Siccome ai bisonti preferisco le belle puledrine :D
Che lazzarone che sei Intervention :asd: , le puledrine....... :asd:
salto direttamente al post n. 286 e partecipo all'esaltazione del castello nelle Langhe piemontesi: un gioiellino inserito in un contesto medievale (architettonico, paesaggistico e naturale) quasi inalterato. Un salto magnifico nel tempo.
Si interessante, anche se il post n.284 secondo me, lo è ancora di più, perchè intanto è un' altra cosa, più bella da un certo punti di vista .
In più al post n.284 ho messo anche che differenza c'è tra un Castello e una Fortezza e anche una Rocca :)
Come sempre, grazie a tallines che ci permette queste magnifiche escursioni geografiche e - anche - temporali! :)
:cincin: :mano:
tallines
12-11-2019, 16:38
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Pennsylvania, USA
Windows 10 SpotLight Images, ha aggiunto un' altro stato che fino ad adesso non c' era, uno degli Stati Uniti d' America, la Pennsylvania, l' 11-Nov-2019
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Summary che che è stato già fatto in un post a sè, al post n.228 >>>
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46422307&postcount=228
Per avere la situazione, sotto controllo, come si dice :)
https://i.postimg.cc/XXMGxVkj/Red-fox-vixen-and-pup-in-a-field-of-Buttercups-Pennsylvania-US.jpg (https://postimages.org/)
Red fox vixen and pup in a field of Buttercups, Pennsylvania, USA
https://i.postimg.cc/SNW7552T/Red-fox-vixen-and-pup-in-a-field-of-Buttercups-Pennsylvania-US.jpg (https://postimg.cc/BXnKPmCH)
Red fox vixen and pup in a field of Buttercups, Pennsylvania, USA
Come sempre, i Tags .
Per questa immagine di Windows 10 SpotLight Images, sono:
Tags: agriculture, animals, field, flowers, mammals, nature, outdoors, Pennsylvania, USA, wildlife
https://spotlight.it-notes.ru/images/eb5e81154c26685af5cf807e08fe6b4a
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Dall' apertura di questo Thread Ufficiale, avvenuta il 26-03-2019, quindi dal mese di Marzo 2019,
compreso quello di oggi, Ghana,
Windows 10 SpotLight Images ha aggiunto ben 7 Nuovi Stati, 7 Nuovi Paesi che prima non c' erano .
Andiamo a rivedere quali erano, in Ordine Cronologico, ovviamente :),
quindi facciamo il punto della situazione fino ad oggi, per avere la situazione, sotto controllo, come si dice :) :
1 - Maggio 2019 > Andorra > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46234194&postcount=75
2 - Giugno 2019 > Latvia - Lettonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46335862&postcount=169
3 - Agosto 2019 > Albania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46335862&postcount=169
4 - Settembre 2019 > Puerto Rico > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46397049&postcount=215
5 - Ottobre 2019 > Bosnia and Herzegovina > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46421430&postcount=227
6 - Ottobre 2019 > Ghana > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46449144&postcount=246
7 - Novembre 2019 > Pennsylvania USA > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46478822&postcount=290
Oggi una bellissima immagine!!!!:eek: :eek:
https://i.postimg.cc/BZ1PhGGF/Kromlau-Germania.jpg
giovanni69
13-11-2019, 18:36
Eh sì!... :ave: :cool:
tallines
13-11-2019, 19:18
Oggi una bellissima immagine!!!!:eek: :eek:
Stiamo migliorando, good :), almeno si vede la località :)
Stiamo migliorando, good :), almeno si vede la località :)
per un attimo mi sembrava un'immagine da me fotografata, sempre molto bella, però è in Italia. :)
Intervention
14-11-2019, 09:02
Si interessante, anche se il post n.284 secondo me, lo è ancora di più, perchè intanto è un' altra cosa, più bella da un certo punti di vista .
Sì la struttura "a stella" del post n.284 è più eccentrica; ma io esaltavo il castello delle Langhe per il fatto di essere rimasto (insieme al contesto paesaggistico) pressoché immutato fin dalla sua origine medievale. ;)
tallines
14-11-2019, 10:22
Sì la struttura "a stella" del post n.284 è più eccentrica; ma io esaltavo il castello delle Langhe per il fatto di essere rimasto (insieme al contesto paesaggistico) pressoché immutato fin dalla sua origine medievale. ;)
Intervention devo dire che i tuoi interventi, sono a dir poco.......encomiabili :flower:
https://i.postimg.cc/bvYxFymx/kbzdZsd.gif (https://postimages.org/)
Sentite già nostalgia del bel tempo, ecco un posto da favola!!!
https://i.postimg.cc/5y0qvSC5/Indonesia.jpg
tallines
17-11-2019, 17:14
Sentite .........
jeremj :cool: > Come postare le Immagini (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140660&postcount=5)
tallines
18-11-2019, 19:26
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Lake Garda, Italy
A volte tornano............:) in quanto di questa immagine ne abbiamo già parlato qui >
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46146067&postcount=17
Ma questa è un' immagine On Screen, ossia con le 3 (tre) descrizioni che ci sono solo nelle immagini che appaiono On Screen, volete mettere :p
Quindi l' immagine c'è già in Windows 10 SpotLight Images
Sono state aggiunte 4 (quattro) immagini prese On Line, del Lago di Garda, perchè...........serviva :) per rendere meglio l' idea :)
https://i.postimg.cc/DyLd85TH/Lago-di-Garda-Italia-Surfers-between-mountains-on-Lake-Garda.jpg (https://postimages.org/)
Lago di Garda, Italia - Surfers between mountains on Lake Garda, Italy
Il Lago di Garda
Il lago di Garda o Benaco è il maggiore lago italiano, con una superficie di circa 370 km² (terzo per profondità dopo Como e Maggiore).
Cerniera fra tre regioni, Lombardia (provincia di Brescia), Veneto (provincia di Verona), Trentino-Alto Adige (provincia di Trento), è posto in parallelo all'Adige, da cui è diviso dal massiccio del monte Baldo.
A settentrione si presenta stretto a imbuto mentre a meridione si allarga, circondato da colline moreniche che rendono più dolce il paesaggio.
Il lago è un'importante meta turistica ed è visitato ogni anno da milioni di persone.
Etimologia e pronuncia
In epoca romana il lago era conosciuto come Benacus e da alcuni era venerato come dio Benacus, personificazione stessa del lago, talvolta associata al culto del dio Nettuno.
Oggi è meglio noto come lago di Garda, toponimo attestato fin dal Medioevo e di origine germanica, derivante da quello dell'omonima cittadina sulla sponda veronese del lago, la quale, insieme a un'altra località celebre del lago, Gardone Riviera, e altre meno conosciute, come Gàrdola, Gardoncino, Gardoni, Guàrdola e Le Garde, testimonia la presenza germanica che va dal VI all'VIII secolo, in particolare quella longobarda.
Il toponimo Garda, con il quale è chiamato il lago già in alcuni documenti dell'VIII secolo, è l'evoluzione della voce germanica warda,
ovvero "luogo di guardia" o "luogo di osservazione".
Il toponimo classico del lago, ovvero Benācus lacus (Benaco), è quasi sicuramente di origine celtica, precedente quindi al dominio romano, e dovrebbe derivare da bennacus, confrontabile con l'irlandese bennach, e significherebbe "cornuto", ovvero dai molti promontori.
La traduzione "cornuto" viene anche interpretata in riferimento alla penisola di Sirmione.
La voce latina di Benaco è attestata come Benācus, -i e presuppone quindi un accento piano (Benàco): la versione italiana dell'accento tonico rimane fedele all'accentazione latina, quindi va pronunciato con l'accento sulla "a".
Gli abitanti del lago, in particolar modo quelli della sponda veronese, pronunciano il nome Benaco con l'accento sulla "e", ovvero Bènaco.
Resta oscuro il motivo per cui i nativi delle zone del lago tendono ad utilizzare la versione con l'accento sdrucciolo del nome.
Secondo lo storico veneto Danilo Lazzarini il nome deriva da Venacus (lago veneto).
Questa ricostruzione dell'etimologia è plausibile secondo il betacismo.
Isole
Nel lago sono presenti cinque isole, tutte di dimensioni piuttosto ridotte.
La più grande è l'isola del Garda, su cui nel 1220 san Francesco d'Assisi fondò un monastero, soppresso nel Settecento,
e su cui oggi sorge un palazzo ottocentesco in stile neogotico veneziano.
A breve distanza si trova la seconda isola per dimensioni, l'isola di San Biagio, anche detta "dei Conigli" in quanto nel XVI secolo vi erano numerose lepri e conigli che offrivano cacce abbondanti.
L'isola, situata all'estremità sud-orientale del golfo di Manerba del Garda, si trova a breve distanza dalla costa e nei periodi di secca è raggiungibile a piedi.
Lungo la riva orientale si trovano altre tre isole, tutte di dimensioni modeste, situate nei dintorni di Malcesine:
la più settentrionale è l'isola degli Olivi,
quindi vi è l'isola del Sogno, anch'essa nei periodi di secca raggiungibile a piedi dalla costa,
e infine la più meridionale, l'isola del Trimelone (o del Tremellone).
Orografia subacquea
Il lago di Garda può essere idealmente suddiviso in due parti:
- Bacino nord-occidentale (circa 93% con massima profondità di 346 metri)
- e Bacino orientale (con massima profondità assai minore, di circa 79 metri, in corrispondenza di Bardolino).
La suddivisione si giustifica per la presenza di una faglia sommersa tra Sirmione e Punta San Vigilio che costituisce quasi uno sbarramento naturale, il quale ostacola di fatto l'omogeneizzazione tra le acque delle due zone.
Questo rilevo sommerso ha come culmine la "Secca di Garda" (profondità media 3 -5 metri) dove è stata collocata una meda galleggiante elastica e un opportuno palo di segnalazione: "il Pal del Vo".
Invece, la massima profondità si trova approssimativamente di fronte alla costa tra Castelletto e Brenzone.
https://i.postimg.cc/Yq6nJthv/Close-up-of-a-swan-swimming-in-the-Garda-Lake-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Close-up of a swan swimming in the Lake Garda, Italy
Flora e fauna
Il succedersi delle glaciazioni e dei disgeli contribuì, inizialmente, a formare una vegetazione simile a quella europea continentale; in seguito ad un'alluvione avvenuta nel VII secolo, il limite della foresta si alzò e la vegetazione lacustre cominciò a caratterizzarsi in modo diverso:
aumentarono le specie coltivate, tipiche ancora oggi del lago di Garda
(in particolare il castagno, il noce, l'olivo, la vite e i cereali),
ma aumentò anche la varietà delle specie selvatiche, rendendo dal punto di vista dei botanici il lago eccezionale, grazie al clima che va da sub-mediterraneo sulla costa, ad alpino nei monti che lo circondano.
Risalendo il monte Baldo, celebrato fin dall'antichità e noto come hortus Europae, ovvero "giardino d'Europa", a causa del vasto patrimonio floristico e degli endemismi, si affronta un avvicendamento di fasce vegetali:
alle altitudini inferiori si trovano una grande quantità di specie termofile tipiche dei climi steppici e caldo umidi, come artemisie, astragali, lauri, lecci, tassi e terebinti;
risalendo il versante, tra i 400 e gli 800 metri, si trova il tipico bosco di fascia media, composto da carpini neri, frassini ornielli, roverelle, e in misura minore bagolari, noccioli e peri;
segue una fascia di latifoglie composta da aceri, carpini, frassini, noccioli e sorbi;
tra i 1000 e i 1200 metri la vegetazione è composta principalmente da faggi, e ad altezze poco superiori si trovano gli abeti rossi e, più rari, gli abeti bianchi;
a partire dai 1700 metri inizia il clima alpino, con mughi, basse aghifoglie, rododendri e fiori di montagna.
Anche da parte bresciana vi è una simile successione di vegetazione, anche se condizionata dalla significativa presenza di scogliere e dalla minore altezza, che vede il suo punto massimo nei 1975 metri del monte Tremalzo, contro i 2218 metri della cima Valdritta della catena del Baldo.
Le specie ittiche presenti nel lago sono oltre venticinque.
Specie endemica del Garda è il carpione, un salmonide che predilige l'alto Garda e si ciba di plancton.
Le sue carni sono apprezzate fin dall'antichità, ma questo ha causato una sovrapesca che ha portato la specie a rischio di estinzione.
Tra le altre cause che hanno portato la specie ad essere in pericolo vi sono il peggioramento della qualità dell'acqua e la concorrenza di altre specie di pesci alloctone.
Le specie autoctone del lago sono: alborella, agone, anguilla, barbo comune, bottatrice, carpione, cavedano, luccio, scardola, spinarello, tinca, triotto, vairone e la trota lacustre che raggiunge anche dimensioni notevoli (sono stati pescati esemplari di 15 kg).
Mentre tra quelle alloctone ci sono: coregone lavarello, carpa, persico sole, persico trota e persico reale.
Gli uccelli acquatici sono piuttosto numerosi, anche se alcune specie che in passato sostavano lungo le rive oggi non compaiono più, come fenicotteri e pellicani.
Le specie più comuni sono le anatre (come germani reali, canapiglie, alzavole e le marzaiole), gli smerghi, gli aironi, le folaghe
e i cigni.
Il palmipede più diffuso è però il gabbiano, grazie alla varietà della sua alimentazione.
https://i.postimg.cc/5yYmpj3j/Panorama-da-Riva-del-Garda.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Panorama del Lago di Garda da Riva del Garda
Immissari ed emissari
Il fiume Sarca, le cui sorgenti sono alimentate dall'Adamello e dal gruppo dolomitico del Brenta, è il principale immissario fra i 25 affluenti.
Il fiume, che si immette nel lago nelle immediate vicinanze di Torbole, ha formato la piana alluvionale di Arco.
Altri immissari minori sono quelli che scendono dai monti che si affacciano sul lago: il Ponale, alimentato dal lago di Ledro, il Varone o Magnone, che dà origine alle cascate del Varone, il Campione, che ha formato l'omonima penisola, il Toscolano, che ha formato l'ampia penisola di Maderno, e l'Aril o Ri, che con i suoi 175 metri di lunghezza è considerato il fiume più breve d'Italia e uno dei più corti al mondo.
L'Aril è originato da una florida sorgente presso Cassone, alimentata dalle falde acquifere del monte Baldo che, a causa della sua natura carsica, dà vita anche a numerose sorgenti subacquee.
L'alimentazione del lago è quasi completamente controllata dall'uomo a causa della costruzione della diga di Valvestino, della diga di Ledro, dei versamenti controllati dal lago di Molveno nel Sarca e dalla costruzione del canale scolmatore dell'Adige, la galleria Adige-Garda, il quale viene però utilizzato esclusivamente in caso di piene eccezionali del fiume.
Pure l'unico emissario del lago, il Mincio, è controllato tramite la chiusa di Salionze.
La modesta portata dell'unico emissario (mediamente 58,4 m³/s) rispetto al grande volume d'acqua contenuta nel bacino lacustre genera una condizione di stasi, tanto che le acque restano nel lago in media 26,8 anni.
La lentezza del ricambio è la causa della limpidezza delle acque lacustri, anche se oggi l'infittirsi degli insediamenti, l'inquinamento e le imbarcazioni a motore hanno ridotto considerevolmente la qualità dell'acqua.
Fonti termali
Tra le sorgenti subacquee del Garda la più nota è la Boiola, la cui peculiarità è data dagli attributi termali sodico-sulfurei che rendono quest'acqua di buone qualità terapeutiche.
La sorgente sgorga a circa 300 metri di distanza dalla sponda est della penisola di Sirmione, alla profondità di 17 metri.
Fino all'Ottocento la sorgente rilasciava in più punti e senza interruzione bolle che risalivano in superficie, dove sprigionavano un intenso odore di zolfo.
La sorgente venne incanalata per la prima volta nel 1889 tramite un tubo che portava l'acqua termale fin sopra la superficie del lago, ma solo in seguito a numerosi tentativi si riuscì nell'impresa.
Da questo getto uscivano 245 litri d'acqua al secondo a una temperatura di 63 °C, e grazie a questa canalizzazione, che in seguito avrebbe portato l'acqua termale fino a riva, la località divenne nel Novecento un frequentato centro termale.
L'acqua che sgorga da questa sorgente ha la sua origine nelle profondità del monte Baldo, dove, a oltre 800 metri di altitudine, l'acqua meteorica si raccoglie, e da qui compie un percorso della durata di circa venti anni durante il quale scende fino a oltre 2.100 metri sotto il livello del mare, arricchendosi di minerali e aumentando di temperatura fino a 69 °C.
È classificata come acqua minerale e ipertermale batteriologicamente pura, e ancora come sulfurea salsobromoiodica (in quanto contenente una quantità notevole di zolfo sotto forma di acido solfidrico, sodio, bromo e iodio). Presenta inoltre una grande quantità di oligoelementi, con un residuo fisso di 2,476 g/l.
https://i.postimg.cc/3xnn8Md8/Lago-di-Garda-visto-da-Punta-larici-sullo-sfondo-Limone-sul-Gar.jpg (https://postimages.org/)
Lago di Garda visto da Punta Larici, sullo sfondo Limone sul Garda
Elenco dei comuni che si affacciano sulle rive del lago con una popolazione superiore ai 10.000 abitanti:
1 - Desenzano del Garda
2 - Riva del Garda
3 - Castelnuovo del Garda
4 - Salò
5 - Peschiera del Garda
Località del Lago di Garda
[U]I comuni che sono toccati dalle meravigliose acque del Lago di Garda, appartengono a tre province ben distinte, che a loro volta appartengono a tre regioni differenti.
Per quanto riguarda la regione Trentino Alto Adige, la provincia di Trento (Tn) comprende da ovest a est i comuni di Riva del Garda, Arco e Nago-Torbole.
Per la regione Veneto, provincia di Verona (Vr), andando da nord a sud il Lago di Garda tocca Malcesine, Brenzone, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda.
Più affollata di località balneari la costa della Lombardia, che per la provincia di Brescia (Bs) comprende da sud a nord, Sirmione, Desenzano del Garda, Lonato, Padenghe sul Garda, Moniga del Garda, Manerba del Garda, San Felice del Benaco, Salò, Gardone Riviera, Toscolano-Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone sul Garda.
https://i.postimg.cc/gkBHQV5j/Mappa-dei-paesi-che-si-affacciano-sul-Lago-di-Garda.jpg (https://postimages.org/)
Mappa dei paesi che si affacciano sul Lago di Garda
tallines
21-11-2019, 19:59
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Dobbiaco, Italy
A dir poco stupenda questa immagine, ormai invernale........di una località Italiana, abbastanza nota .
L' immagine non è ancora stata pubblicata in Windows 10 SpotLight Images, quindi questa è un pò, un' anteprima :)
Le lingue a cui si riferisce la Descrizione in alto a sinistra sono chiaramente l' Italiano e anche il Tedesco per questo posto .
https://i.postimg.cc/WbdKf1pM/Dobbiaco-Italia.jpg (https://postimages.org/)
Dobbiaco, Italia
Dobbiaco
Dobbiaco (Toblach in tedesco originale ) è un comune italiano della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige; è un "comune delle Tre Cime", assieme ai comuni di Sesto e San Candido.
Fino al termine della prima guerra mondiale le autorità militari italiane si riferivano al paese con il nome di Toblacco
Dobbiaco si trova a 1 256 m sopra il livello del mare, in val Pusteria, la cosiddetta "valle verde", protetto a sud dalle pareti rocciose delle Dolomiti (Cima Nove, Monte Serla) mentre dall'altro lato troviamo la catena delle Alpi dei Tauri occidentali (Cornetto di Confine, Corno di Fana) e delle Alpi Carniche, le quali vanno a formare la sella di Dobbiaco.
Il comune di Dobbiaco si trova in Alta Val Pusteria e si estende da 1.182 m a 3.146 m s.l.m.
Considerato la “Porta delle Dolomiti”, Dobbiaco confina con il Parco Naturale Tre Cime nelle Dolomiti di Sesto e Fanes-Senes-Braies e sul suo territorio si trovano due laghi di notevole bellezza, il Lago di Dobbiaco ed il Lago di Landro.
Oltre a Dobbiaco Vecchia e Dobbiaco Nuova, il comune comprende anche le località di Santa Maria, San Silvestro e la Valle San Silvestro.
Dobbiaco è anche detta la "porta sulle Dolomiti" (Tor zu den Dolomiten).
Origini del nome
Il toponimo è attestato nell'827, in un documento della chiesa vescovile di Frisinga, come in vico Duplago, in seguito germanizzato in Douplach (993) e successivamente in Toblach (1020).
Il nome potrebbe essere preromano e la sua etimologia non è conosciuta con sicurezza, in quanto da una parte viene esclusa una derivazione dalla radice *tob- ("burrone"), e dall'altra si afferma che il suffisso (-acu, -ago, in ted. -ach) possa essere di derivazione pretedesca.
Una tesi ha affermato l'origine del nome "Dobbiaco", da Duplagum, ovvero "due-acque", in quanto nelle vicinanze del paese si trovano sia i due laghi (il lago di Dobbiaco ed il lago di Landro), che le sorgenti di due importanti fiumi (la Drava e la Rienza);
la seconda parte del toponimo in lingua tedesca infatti si può ricondurre a Bach che in italiano significa torrente.
Il Lago di Dobbiaco e le montagne offrono un meraviglioso spettacolo naturale.
https://i.postimg.cc/dVKbkKvr/Lago-di-Dobbiaco.jpg (https://postimages.org/)
Lago di Dobbiaco, Italia
Lago di Dobbiaco
Il lago di Dobbiaco (Toblacher See in tedesco) è un piccolo lago alpino, di origine franosa, situato in val Pusteria a 1.176 m s.l.m. nel comune di Dobbiaco, a circa 106 km da Bolzano.
Il lago si trova a sud dell'omonimo paese.
La Rienza è il suo immissario ed emissario.
La profondità del lago è di 3,5 metri .
Il lago si trova esattamente al confine tra due parchi naturali:
- il parco naturale Tre Cime
- e il parco naturale Fanes - Sennes e Braies.
Il bacino ha un volume stimato in 286.000 metri cubi e un perimetro di circa 4,5 chilometri.
Il lago di Dobbiaco rappresenta uno dei pochi esempi di marcita (una zona umida) esistenti nella regione alpina.
È sconsigliato immergersi nelle acque gelide del lago, anche nella stagione estiva, ma è possibile effettuare dei giri in barca o pedalò.
Nelle stagioni fredde, quando il lago è completamente ghiacciato, è possibile praticare il curling > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Curling), o semplicemente passeggiare sul ghiaccio.
Nelle prossimità del lago si trova anche un campeggio, oltre che alcuni ristoranti.
Nel lago è possibile pescare previo acquisto della licenza in loco.
Già nel XVII secolo il topografo Marx Sittich von Wolkenstein ne lodava la pescosità.
Tra le specie che si trovano nel lago si ricorda il pesce scazzone e alcuni tipi di trota.
Attorno al lago è stato costruito un percorso naturalistico nella primavera del 2000.
Lungo il tragitto, che percorre l'intero perimetro del lago, sono allestite undici diverse tabelle informative sulla flora, fauna e geomorfologia della zona nei pressi del lago.
tallines
23-11-2019, 17:03
Windows 10 SpotLight Images
Famous Waitomo
glowworm cave
New Zealand
Molto interessante, illuminata e quasi fiabesca.....l' immagine pubblicata ieri 22-Nov-2019 da Windows 10 SpotLight Images .
Ci troviamo in Nuova Zelanda, nelle grotte della località di Waitomo, che hanno qualcosa di attraente..............:)
https://i.postimg.cc/fW5fx2LW/Famous-Waitomo-glowworm-cave-Waikato-New-Zealand-1.jpg (https://postimages.org/)
Famous Waitomo glowworm cave, Waikato, New Zealand
Le Grotte di Waitomo
Le grotte di Waitomo (Waitomo Caves o Glowworm Caves in inglese) sono un enorme complesso di grotte calcaree visitabile.
Sono situate nell'Isola del Nord della Nuova Zelanda.
Esse si sono formate circa 30 milioni di anni fa per l'erosione delle onde dell'Oceano Pacifico.
La maggior parte delle caverne è abitata da un insetto chiamato glow-worm > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Verme_luminoso),
che è luminescente come la lucciola.
Milioni di queste piccole creature irradiano con la loro luce bioluminescente le caverne di Waitomo, creando uno spettacolo peculiare, simile ad un cielo stellato.
https://i.postimg.cc/kgL07X3H/Famous-Waitomo-glowworm-cave-Waikato-New-Zealand-2.jpg (https://postimg.cc/BjcYg3v5)
Famous Waitomo glowworm cave, Waikato, New Zealand
Incredibile...ma non ci sono Tags, per questa immagine.........in Windows 10 SpotLight Images >
https://spotlight.it-notes.ru/images/b7b70e1ef8d3afbe7c1f00507338dfca
Edit > .Windows 10 SpotLight Images non è che ha tolto i TAGS Tags
li ha semplicemente spostati
Adesso si trovano sotto le tre immagini che vengono suggerite in ogni post......
I TAGS per questa immagine sono:
Tags: abstract, cave, dark, famous, glowing, landmark, nature, New Zealand, river, underground
https://i.postimg.cc/PJ9LqBJf/Immagine.jpg (https://postimages.org/)
TAGS
Waitomo Glowworm Caves:
le grotte illuminate dalle lucciole in Nuova Zelanda
Sono note come Waitomo Caves o Glowworm Caves e ospitano un fenomeno straordinario.
Queste grotte si trovano in Nuova Zelanda e sono popolate da insetti luminescenti, che emettono luce nel buio, proprio come le lucciole.
Centinaia di insetti bio-luminescenti illuminano le Waitomo Caves e creano uno spettacolo che ricorda a un cielo stellato.
Le piccole creature, simili alle lucciole, emettono dei bagliori che variano dal verde al blu
e sono presenti nel mondo solo in Nuova Zelanda.
Le grotte furono esplorate per la prima volta nel 1887 da un capo Maori locale, Tane Tinorau, e da un geometra inglese, Fred Mace.
I Maori conoscevano l’esistenza delle grotte, ma non avevano mai raggiunto le caverne sotterranee fino a quel momento.
Hanno potuto raggiungere le profondità delle grotte a bordo di una zattera che poteva galleggiare sul torrente che scorre all’interno delle grotte per poi proseguire il proprio corso sottoterra.
Nelle grotte si trovano centinaia di insetti luminescenti e interessanti formazioni calcaree.
Con le esplorazioni successive fu scoperto l’accesso superiore alle grotte, che è l’ingresso attuale.
Dal 1906 l’amministrazione della grotta è nelle mani del Governo della Nuova Zelanda.
Altri luoghi del mondo in cui si possono osservare spettacoli luminescenti sono Toyama Bay in Giappone e Goppsland Lakes in Australia.
https://i.postimg.cc/GpDmRmt7/Waitomo-glowworm-cave.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Waitomo glowworm cave
Guardate questi 2 video, che sono video di pochi minuti, quindi non sono video lunghi, che magari stancano....
che sono a dir poco incantevoli, sembra che sia una parte di un film, invece è un Documentario..........
- Glowworms in Motion - A Time-lapse of NZ's Glowworm Caves in 4K > https://www.youtube.com/watch?v=JC41M7RPSec&feature=emb_title (https://postimages.org/)
- Waitomo's Lights - Avatar in Real Life - 4k > [url]https://www.youtube.com/watch?v=AlLKjKgV5So
tallines
25-11-2019, 10:49
Windows 10 SpotLight Images
ha Spostato i TAGS
in tutte le immagini pubblicate
Adesso sono sotto le 3 immagini
suggerite in fondo alla pagina
I TAGS i TAGS sono stati Spostati dopo la seconda immagine
o anche dopo la prima immagine >
se il post di Windows 10 SpotLight Images contiene solo una immagine, che è quella in Orizzontale
Adesso si trovano sotto le tre immagini, che vengono suggerite, pubblicate, in ogni post di Windows 10 SpotLight Images .
Prendendo come esempio, l' immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images 25-Nov-2019 >
https://spotlight.it-notes.ru/images/5f0521850fea4754d049ec11f5bf8e73
I Tags sono questi >
Tags: architecture, bridge, day, famous, forest, fort, France, history, landmark, landscape, medieval, river, stone, town
https://i.postimg.cc/1XkpdgpK/Tags.jpg (https://postimages.org/)
Tags
In più, rimangono anche sulla parte destra del post dove viene pubblicata l' immagine (se solo quella in Orizzontale) o delle immagini (se ci sono sia quella in Orizzontale che quella in Verticale)
https://i.postimg.cc/28WNhcPb/Tags.jpg (https://postimages.org/)
TAGS & Search in Windows 10 SpotLight Images
Cosi come rimane, ovviamente...........la Ricerca > Search
dove potete scrivere in Inglese qualsiasi parola che non ci sia già nell' Elenco che compare a destra, visto che c'è già....:)
tipo light, seaside, cityscape, seascape, green, abstract, colour, color, poster........... etc etc etc.........e vi compaiono i Risultati della Ricerca :)
tallines
26-11-2019, 09:06
Corretto la storia dei Tags e riportata anche al post n.2 di questo Thread Ufficiale :)
tallines
26-11-2019, 16:57
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Methane bubbles
in the White Lake in Switzerland
and not only in the Swiss White Lake
L' immagine apparsa oggi On Screen, tratta un Tema che aumenta sempre di più, con il passare del tempo.........e che riguarda tutto il Mondo .
Questa immagine apparsa On Screen, che vedrete, non è stata ancora pubblicata in Windows 10 SpotLight Images
e tra l' altro è la più bella, la più interessante, indicativa, emozionale.......... di quelle che ci sono già .
https://i.postimg.cc/9MwmRbgP/Lago-Bianco-Svizzera.jpg (https://postimages.org/)
Lago Bianco, Svizzera
Senza le tre (3) descrizioni, l' immagine è ancor di più interessante e impressiona benevolmente :) >>>
https://i.postimg.cc/ZKy9m834/Immagine.jpg (https://postimages.org/)
Lago Bianco, Svizzera - Senza Descrizioni
Perchè ho detto sopra, che l' immagine On Screen è la più bella..........di quelle che ci sono già ?
Perchè Windows 10 SpotLight Images c' è già arrivata, nel senso che il Tema è stato già trattato, in questo caso, per il Lago Abraham in Alberta, Canada .
Ci sono ben due immagini sul tema:
- 22-Feb-2018 - Methane bubbles under ice, sunset at Abraham Lake, Alberta, Canada (https://spotlight.it-notes.ru/images/c98786578650e3da2470b9c317eb672c)
- 22-May-2018 - Methane bubbles under frozen Abraham Lake, Alberta, Canada (https://spotlight.it-notes.ru/images/a522947dd05aab5f55449cba19e674fe)
https://i.postimg.cc/MGTsJNgZ/Methane-bubbles-under-ice-sunset-at-Abraham-Lake-Alberta-Cana.jpg (https://postimages.org/)
Methane bubbles under ice, sunset at Abraham Lake, Alberta, Canada
Cosa causa le bolle di metano in un lago?
Le bolle di metano sono la causa e l' effetto dell'aumento della temperatura
A causa dei cambiamenti climatici, più metano sta ribollendo da laghi, stagni, fiumi e zone umide in tutto il mondo.
Il rilascio di metano, un potente gas serra, porta ad un ulteriore aumento della temperatura, creando così un circolo vizioso.
Questa è la conclusione di un team di biologi guidato dalla Radboud University in un articolo pubblicato su Nature Communications il 22 novembre 2017 .
Ridurre i gas a effetto serra è il modo per spezzare il circolo vizioso.
"Mai prima d'ora sono state mostrate relazioni così inequivocabili e forti tra la temperatura e le emissioni di bolle di metano su una scala così ampia, che attraversa il continente", afferma il biologo Sarian Kosten della Radboud University.
Lo studio si è concentrato su laghi poco profondi, stagni, fiumi e zone umide.
Questi ambienti acquatici sono rilevanti nel contesto dei cambiamenti climatici perché sono responsabili di un'alta percentuale delle emissioni globali di gas serra .
Un fattore importante sono le bolle riempite di gas metano che si sviluppano nei sedimenti sul fondo di questi corpi idrici.
Quando le bolle raggiungono la superficie, il gas entra nell'atmosfera.
Per la ricerca attuale, un team internazionale di scienziati ha studiato la letteratura esistente e condotto un grande esperimento in stretta collaborazione con l'Istituto olandese di ecologia (NIOO-KNAW).
In primo luogo, le ricerche esistenti sulle bolle di metano sono state raccolte da varie località, che vanno da uno stagno per la pesca a Malden (una città vicino a Nimega) ai laghi postglaciali nella Svezia settentrionale e stagni forestali in Canada.
"Successivamente, abbiamo simulato la produzione di bolle di metano in" mini-laghi "da 1000 litri presso il NIOO, dove abbiamo potuto controllare accuratamente la temperatura e altre condizioni", spiega Ralf Aben, biologo dell'Università di Radboud.
"In questo modo abbiamo escluso cause diverse dall'aumento della temperatura."
In vasche aperte piene di acqua e sedimenti, i ricercatori sono stati in grado di imitare un ciclo annuale.
Quattro serbatoi avevano un clima olandese "normale" e in altri quattro serbatoi la temperatura media era di 4 gradi Celsius più alta.
Ciò ha comportato un aumento del 50% delle emissioni di bolle di metano.
I biologi prevedono che un innalzamento della temperatura di 1 grado centigrado porta a emissioni dal 6 al 20 percento più elevate di bolle di metano,
il che a sua volta porta a ulteriori gas serra nell'atmosfera e ad un ulteriore aumento della temperatura.
E adesso?
I sedimenti ricchi di nutrienti producono più metano dei sedimenti poveri di nutrienti.
Una possibilità per ridurre la produzione di metano è quindi quella di assicurarsi che i sedimenti abbiano meno nutrienti, il che significa utilizzare meno fertilizzanti.
L'aumento globale della temperatura sarà difficile da invertire, ma non impossibile.
"Ogni tonnellata di gas a effetto serra che emettiamo comporta emissioni aggiuntive da fonti naturali come le bolle di metano ", afferma Kosten.
"Fortunatamente, è anche vero il contrario: se emettiamo meno gas a effetto serra e diminuiscono le temperature , otteniamo un bonus sotto forma di meno produzione di metano .
Questo bonus dalla natura dovrebbe essere la nostra motivazione per ridurre ulteriormente le emissioni di gas a effetto serra."
https://i.postimg.cc/DZcmQpys/Methane-bubbles-under-frozen-Abraham-Lake-Alberta-Canada-1.jpg (https://postimages.org/)
Methane bubbles under frozen Abraham Lake, Alberta, Canada
Bolle di metano: la causa e l'effetto dell'aumento delle temperature
I cambiamenti climatici e le temperature in aumento stanno causando la formazione di più bolle di metano in tutto il mondo.
Questo rilascio di metano - un potente gas serra - provoca un ulteriore aumento della temperatura: è un circolo vizioso.
I ricercatori della Radboud University lo mostrano in una pubblicazione su Nature Communications.
Ridurre i gas a effetto serra è il modo migliore per interrompere il circolo vizioso.
"Mai prima d'ora è stato mostrato un rapporto così forte tra la temperatura e l'emissione di bolle di metano e mai su così grande scala", afferma il biologo Sarian Kosten dell'Università di Radboud.
Gas serra gorgogliante
La ricerca si concentra su laghi poco profondi, stagni, fiumi e zone umide.
Queste zone umide sono rilevanti nel contesto dei cambiamenti climatici perché sono responsabili di una percentuale sostanziale delle emissioni globali di gas serra.
Una quantità significativa di queste emissioni è causata da bolle di gas metano: bolle che si sviluppano nel terreno, si fanno strada sopra il suolo, emergono dalla superficie dell'acqua e viaggiano nell'atmosfera.
Dallo stagno da pesca in Malden ad un lago della foresta in Canada.
Per lo studio, un team internazionale di scienziati ha esaminato la letteratura e condotto un grande esperimento in collaborazione con l' Istituto olandese di ecologia (NIOO-KNAW) .
In primo luogo, sono state raccolte ricerche esistenti sulle emissioni di bolle di metano per varie località: da uno stagno da pesca alle Malden a laghi postglaciali nel nord della Svezia e laghi forestali in Canada. "Abbiamo quindi ricreato la produzione di bolle di metano in" mini laghi "da 1000 litri nel NIOO, dove abbiamo potuto controllare con precisione la temperatura e altre condizioni", afferma Ralf Aben, biologo dell'Università di Radboud.
"Questo è il modo in cui siamo stati in grado di escludere cause diverse dall'aumento della temperatura".
1 grado in più, dal 6 al 20% in più di metano
In vasche aperte piene di acqua e sedimenti, i ricercatori sono stati in grado di imitare un ciclo annuale.
Quattro serbatoi avevano un clima olandese "normale" e altri quattro serbatoi avevano una temperatura media che era di 4 gradi Celsius più calda.
Ciò ha comportato un aumento del 50% delle emissioni di bolle di metano.
I biologi prevedono che un aumento della temperatura di 1 grado centigrado comporti un aumento del 6-20% delle emissioni di bolle di metano, il che a sua volta porta a ulteriori gas serra e quindi a un aumento ancora maggiore della temperatura.
E adesso?
Si forma più metano in sedimenti ricchi che sono pieni di sostanze nutritive rispetto a terreni meno fertili.
Un modo possibile per ridurre le bolle di metano è creare un terreno meno fertile.
Questo significa usare meno fertilizzante!
Le temperature globali in aumento sono difficili da invertire, ma è ancora possibile.
"Per ogni tonnellata di gas serra che emettiamo, la natura in realtà aggiunge un po 'di più sotto forma di cose come le bolle di metano", afferma Kosten.
“Fortunatamente, funziona anche al contrario.
Se emettiamo meno gas serra e, a sua volta, la temperatura diminuisce, la natura ci dà un bonus sotto forma di meno bolle di metano.
Quel bonus dalla natura dovrebbe essere la nostra motivazione per continuare a ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra ”.
Metano atmosferico > click (https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://en.wikipedia.org/wiki/Atmospheric_methane&prev=search)
https://i.postimg.cc/y8PVb3z4/Methane-bubbles-under-frozen-Abraham-Lake-Alberta-Canada-1-S.jpg (https://postimages.org/)
Lago Abraham, Canada - Methane bubbles under frozen Abraham Lake, Alberta, Canada - Windows 10 SpotLight Images On Screen
Per chiudere il post in modo scherzoso, simpatico.... ovviamente, vi posto un video e vi chiedo :):
volete prendere un caffè su un lago ghiacciato che ha delle bolle di Metano ?
Si ? Se sapete farlo......però occhio...........:D alla fine del video c' è anche il caffè :) >>>
- Fun with burning methane on a lake First experiment (https://www.youtube.com/watch?v=iJQzyBqZeZc)
tallines
27-11-2019, 13:09
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
The Devil's Bridge
Park Kromlau, Germany
https://i.postimg.cc/mg0zTKmv/Kromlau-Germania-senza-Descrizioni.jpg (https://postimages.org/)
Kromlau, Germania, senza le tre (3) Descrizioni
Molto interessante l' immagine in Black & White apparsa oggi On Screen, un' immagine che colpisce e che non lascia indifferenti .
Che è l' immagine già postata da jeremj .
L' immagine non è ancora stata pubblicata in Windows 10 SpotLight Images
Vedremo il ponte anche a colori nelle varie Stagioni dell' anno, partendo dalla Primavera .
https://i.postimg.cc/2yQRBLYd/Kromlau-Germania.jpg (https://postimages.org/)
Kromlau, Germania, con le tre (3) Descrizioni
Azalea e Rhododendron Park Kromlau
L'Azalea and Rhododendron Park Kromlau è un parco paesaggistico di 200 acri nel comune di Gablenz, in Germania (a meno di 6 chilometri dal confine polacco).
Fu costruito nel XIX secolo.
Il parco è un esempio di un giardino inglese e ha molti piccoli stagni e laghi.
Comprende il Rakotzbrücke (chiamato anche "ponte del diavolo"), che è stato appositamente costruito durante la metà del 19 ° secolo per creare un cerchio quando si riflette nelle acque sottostanti.
Le colonne di basalto formate artificialmente dal ponte furono spedite da cave lontane.
Il parco non ha costi di iscrizione ed è possibile accedervi in qualsiasi momento.
Il Rakotzbrücke è a pochi passi dal parcheggio a pagamento.
Il parcheggio principale vicino al ponte di Rakotz si trova nel villaggio di Kromlau.
https://i.postimg.cc/x8m8Fk1Z/1-Rakotzbrucke-bridge-Germany-Spring.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, Spring
Il Kromlau Park
Una volta all' interno del Parco, sarete abbagliati da un panorama fantastico .
Goditi la vista di Rakotzbrücke, scatta molte foto e passeggia lungo i sentieri intorno al lago.
Il parco Kromlau è pieno di rododendri e azalee giganti, un bel posto da visitare in primavera.
L'autunno è un altro grande momento per visitare Rakotzbrücke, per scattare foto del ponte circondato dai colori autunnali.
Nota importante: è vietato camminare su Rakotzbrücke per preservare il ponte.
Ci sono recinzioni e segni Verboten (Non entrare) alle due estremità del ponte.
https://i.postimg.cc/GhtGvwTT/Rakotz-Bridge-Park-Kromlau-Germany-blooming-flowers.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, with blooming flowers in Spring
La storia dietro il pittoresco ponte del diavolo
nel Parco di Kromlau, Germania .
I ponti del diavolo sono numerosi in tutta Europa.
Nella sola Francia, ci sono circa 50 Ponti del Diavolo e questi possono essere trovati anche in Italia, Germania, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svizzera e in tutto il mondo.
Molti di questi ponti sono stati costruiti anni fa, tra il 1000 e il 1600 d.C., e ciascuno ha una leggenda o una leggenda relativa al Diavolo.
Tuttavia, esiste un ponte eccezionale al mondo, bello e mistico, chiamato Rakotzbrucke o il Ponte del Diavolo in Germania.
Si trova nel Kromlau Park, il più grande parco della Sassonia, a circa 120 km a nord-ovest di Dresda e vicino al confine tedesco-polacco.
Rakotzbrucke è il più panoramico di tutti i ponti del diavolo al mondo.
https://i.postimg.cc/MGWGRmdr/Rakotz-Bridge-Park-Kromlau-Germany-Azalea-and-Rhododendron-pa.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, Azalea and Rhododendron Park in Spring
Il parco fu commissionato dal cavaliere di Kromlau e da un amante della natura nel XIX secolo, Friedrich Hermann Rotschke.
È largo 200 acri e composto da uno splendido paesaggio con scenografica architettura gotica e ovviamente il misterioso Devil's Bridge.
A differenza di altri ponti del diavolo, questo nel Parco di Kromlau risale al 1860, e quindi non fu costruito tra il 1000 e il 1600 d.C.
Diverse leggende sono attribuite a questo capolavoro architettonico, tra cui quello che l'architetto che ha disegnato il ponte ha stretto un patto con il Diavolo stesso per poter costruire un ponte unico.
In cambio, il diavolo ha chiesto di prendere l'anima della prima persona che avrebbe attraversato il ponte.
Con l'obiettivo di battere in astuzia il diavolo, l'architetto lasciò che un cane attraversasse il nuovo ponte.
Ma secondo un'altra leggenda, l'architetto fedele alla sua parola, prima di tutto ha camminato sul ponte.
Un altro mito legato al Rakotzbrucke sostiene che una persona scoprirà le sue abilità mistiche, se naviga in una barca sotto il ponte del diavolo con la luna piena.
Alcune persone dicono che si vedrà il volto del Diavolo se si guarda di lato
e altri credono che il ponte è un portale per un altro mondo.
https://i.postimg.cc/x1NkX4QQ/2-Close-up-Rakotz-Bridge-Park-Kromlau-Germany-Summer.jpg (https://postimages.org/)
Close-up Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, Summer
Il Ponte del Diavolo nel Parco dei rododendri di Kromlau, Germania
In Sassonia, nel comune di Gablenz, al confine con la Polonia, nel florido parco naturale di Kromlauer c’è un ponte caratteristico costruito nella seconda metà dell’800 che passa sulle acque del Rakotzsee.
Le sue estremità sono costituite da roccia di basalto suddivisa in guglie sottili e in colonne ottagonali, e la sua forma a semicerchio è talmente perfetta che quando è riflesso sull’acqua forma un cerchio esatto.
Chiamato “Ponte del Diavolo” per il suo disegno, che si fatica a credere possa essere opera umana, offre uno spettacolo fantastico nel contesto dell’intero parco, specie nel mese di maggio o in autunno, quando esplode la fioritura delle innumerevoli varietà di rododendri ed azalee.
Per preservarne il più possibile la bellezza e l’integrità non è più possibile attraversarlo.
https://i.postimg.cc/25c8TdrG/3-Rakotz-Bridge-Germany-Autumn.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, Autumn
Rakotzbrücke: un ponte da favola (fairytale) in Sassonia, Germania
Rakotzbrücke, chiamato anche Ponte del Diavolo, sembra qualcosa che appartiene a una fiaba.
Questo ponte dall'aspetto unico è nascosto in un piccolo parco in Sassonia, in Germania.
Arrivare qui può essere una sfida, dal momento che Rakotzbrücke non si trova vicino a nessuna grande città.
Tuttavia, se combini un viaggio qui con altre destinazioni vicine, puoi trasformare questa visita in una fantastica gita .
https://i.postimg.cc/7YW9vdXr/4-Rakotz-Bridge-Germany-Winter.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, Winter
Che cos'è Rakotzbrücke?
Rakotzbrücke è uno dei tanti Devil's Bridges in Europa.
https://i.postimg.cc/TP53Nz4H/Rakotz-Bridge-Park-Kromlau-Germany-during-a-winter-snowfall.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, during a winter snowfall
Cos'è un Devil's Bridge?
Numerosi ponti del diavolo furono costruiti durante il medioevo.
Questi ponti sono ponti in muratura che sono così spettacolari o così difficili da costruire che solo il diavolo avrebbe potuto aiutare con la loro costruzione.
La leggenda narra che il diavolo aiuta a costruire il ponte in cambio dell'anima del primo umano che attraversa il ponte.
Ogni ponte ha il suo racconto popolare unico.
Rakotzbrücke fu costruito nel 1860 da mani umane.
L'intero ponte è fatto dall'uomo, comprese le guglie frastagliate e rocciose su entrambe le estremità del ponte e le rocce appuntite che si trovano nel lago.
Anche se Satana non ha avuto un ruolo nella costruzione di questo ponte, prende ancora il nome di Devil's Bridge per il suo arco delicato.
È così straordinario che Satana deve averlo costruito.
Costruito quasi 150 anni fa, nel 1860, il Rakotz Bridge attira ogni Anno molti Fotografi professionisti visto il suo particolare Aspetto e Bellezza, offrendo uno scenario quasi Fiabesco.
La sua forma precisa a Semicerchio, fa si che indipendentemente dal punto di osservazione, il suo riflesso nelle acque, vada a completare l’immagine, facendo vedere un Cerchio Perfetto.
https://i.postimg.cc/VLrGNzJk/5-Rakotz-Bridge-Germany-Snowy.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, Snowy
Il ponte del diavolo nel parco tedesco di Kromlau
è progettato per riflettere un cerchio perfetto nell'acqua
A differenza di monumenti come la Torre Eiffel a Parigi o la Porta di Brandeburgo a Berlino, questi siti non fanno la prima pagina di una guida turistica, ma offrono un'esperienza straordinaria.
In tutta Europa, spesso in agguato nascosto nella natura o in prossimità di alcune città meno conosciute, ci sono i cosiddetti Devil's Bridges.
Si tratta in genere di ponti ad arco molto vecchi, splendidi esempi di lavorazione in muratura e nei tempi in cui sono stati costruiti, hanno portato a un grande successo tecnologico e architettonico.
Ciò che è ancora più interessante è che questi Devil's Bridges sono associati al folklore.
Come dice il nome del ponte, uno dei personaggi principali della storia è, ovviamente, il diavolo stesso.
Come accennato, l'Europa ha molti di questi ponti.
La sola Francia ne possiede circa 50 e sono conosciuti come Pond du Diable .
Si trovano anche in Italia, sotto il nome di Ponte del Diavolo .
Si può vedere di più in quasi ogni angolo del vecchio continente, dal Portogallo sull'Oceano Atlantico all'Estonia sul Baltico, o dal Regno Unito nel nord-ovest alla Romania e alla Bulgaria nei Balcani.
Ma probabilmente l'esempio più spettacolare di questo tipo di ponte è quasi nascosto nel Kromlau Park, il più grande parco che si trova nella regione tedesca della Sassonia.
Il ponte del Parco Kromlau è anche soprannominato Rakotzbrücke, e il tratto più evidente di questo ponte è la sua parabola, progettata come tale per formare la metà di un cerchio impeccabile.
Pertanto, quando le acque sotto il ponte sono calme e la luce è giusta, si forma l'illusione di un cerchio splendidamente completo fatto di pietra, il sogno di ogni fotografo.
In queste circostanze, la vista maestosa del Rakotzbrücke offre un'esperienza da favola per gli spettatori.
https://i.postimg.cc/FFDsmM6z/6-Rakotz-Bridge-Reflection.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, Reflection
La Leggenda del Ponte del Diavolo
Secondo la leggenda, questi ponti unici sono stati realizzati con l'aiuto del diavolo.
Ma si sono sviluppati tutti da soli in diversi paesi europei.
Nella maggior parte dei racconti sui ponti, c'è una dose di inimicizia tra il costruttore di ponti e Satana.
Inizialmente, il costruttore persegue un accordo in cui il diavolo aiuta la costruzione del ponte
e, in cambio, il diavolo rivendicherà l'anima del primissimo essere vivente che capita di attraversare l'arco.
Anche la fine di queste storie è prevedibile, poiché il costruttore cerca sempre un modo per ingannare il diavolo.
Di solito attira un animale, forse un cane, per attraversare il ponte e salvare la vita di un essere umano.
Ma la leggenda di Rakotzbrücke finisce presumibilmente in modo diverso.
https://i.postimg.cc/W32mqDP0/Rakotz-Bridge-in-the-lush-spring-Park-Kromlau-Germany.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, in the lush Park Kromlau, Germany
Al completamento del ponte, è il costruttore stesso che cammina sul ponte e sacrifica la propria vita a Satana.
La maggior parte dei ponti del diavolo in Europa furono eretti nel Medioevo o, per essere più precisi, nel periodo tra il 1000 e il 1600 d.C.
Tuttavia Rakotzbrücke sembra essere un po 'più recente di così.
Questo ponte fu completato nel 1860, dopo che la sua costruzione era stata commissionata dalle autorità locali della città.
Il meraviglioso pezzo fonde pietra di campo e basalto in uno dei migliori esempi del suo genere.
Per comporre le colonne di basalto, i costruttori di ponti dovevano spedire il materiale da cave lontane.
Il parco Kromlau, dove si trova il Rakotzbrücke, si apre in un'area di 200 acri e si trova nel regno di Ofblenz, a poco meno di quattro miglia dal confine tedesco con la Polonia.
Il parco è un ottimo esempio di stile giardino inglese, con numerosi stagni e laghi.
Non è necessario pagare alcuna tassa per accedere al sito, ma non è consentito attraversare il ponte, la caratteristica più importante del parco, al fine di preservarlo.
https://i.postimg.cc/vBfMsN4Z/Rakotz-Bridge-Germany-amazing-show.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, amazing perfect circle in the water
Rakotz Bridge - Ponte del Diavolo - Sassonia Germania
Il Rakotz Bridge, o per dirla in tedesco il Rakotzbrücke, si trova nel parco denominato “Azalea and Rhododendon Park Kromlau“, nella Municipalità di Gablenz nel distretto di Görlitz, Sassonia, Germania .
Il suo nome è dovuto alla presenza appunto di Rododendri e Azalee, pertanto il periodo migliore per visitare il Parco è sicuramente nel mese di Maggio, quando la fioritura è al suo massimo Splendore.
Il Parco dove si trova il Rakotz Bridge, è ad accesso Gratuito, senza alcun limite di tempo, infatti è possibile accedervi 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, il Rakotz Bridge è un Ponte quasi Surreale che dona uno Spettacolo indescrivibile agli occhi del visitatore.
https://i.postimg.cc/ZYFhqsSv/The-German-Bridge-Was-Built-As-An-Optical-Illusion.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, the German Bridge Was Built As An Optical Illusion
Rakotz Bridge - Ponte del Diavolo - Lastre di Basalto
Costruito quasi 150 anni fa, nel 1860, il Rakotz Bridge attira ogni Anno molti Fotografi professionisti visto il suo particolare Aspetto e Bellezza, offrendo uno scenario quasi Fiabesco.
La sua forma precisa,un perfetto Semicerchio, fa si che indipendentemente dal punto di osservazione, il suo riflesso nelle acque, vada a completare l’immagine, mostrando un Cerchio Perfetto.
https://i.postimg.cc/T3jZRTsW/7-Rakotz-Bridge-The-optical-illusion-of-the-Devil-s-bridge.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge - The optical illusion of the Devil's bridge
Rakotz Bridge – Storia
Nel 1842, Friedrich Hermann Rotschke, proprietario terriero dell’intera zona, decise di investire quasi la metà di tutti i suoi averi nella realizzazione di un Parco Ricco di vegetazione, quest’area però era attraversata da un corso d’acqua e quindi fu necessaria la progettazione di un Ponte di collegamento tra le due sponde, fu così che nacque il Rakotz Bridge.
Rotschke, però aveva delle idee abbastanza inusuali, preferì un Ponte senza passamano ne barriere, ben lontano dalle tipologie di Ponti del Tempo, inoltre per la realizzazione fece pervenire dei macigni di Basalto dalle Cave Svizzere.
I lavori di realizzazione del Rakotz Bridge, furono lunghi, terminando dopo dieci Anni .
Vista la particolarità, e se vogliamo dirla tutta, l’eccentricità del Progetto, iniziarono a circolare delle “Strane” voci, che affermavano il carattere Mistico-Simbolico della Struttura .
Infatti molti, a quei tempi, credevano che il Ponte non fosse un semplice collegamento tra le due sponde, ma bensì la porta che delimitava il confine tra paradiso e Inferno, per questa ragione gli fu dato l’appellativo di Ponte del Diavolo.
https://i.postimg.cc/28jDVb47/8-Rakotz-Bridge-Germany-The-perfect-circle.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Germany - The perfect circle
Rakotz Bridge, il ponte del diavolo in Germania
Il suggestivo ponte di Rakotz del 19esimo secolo che con il suo riflesso forma un cerchio perfetto
Immerso nel verde del parco di Kromlauer in Sassonia, il ponte di Rakotz è stato appositamente costruito per creare un cerchio perfetto quando si riflette nell'acqua.
Commissionato nel 1860 dal cavaliere di a Kromlau, l'arco costruito con pietra locale si trova sulle acque del Rakotzsee.
Come molti altri ponti in Europa, il Rakotzbrücke è anche conosciuto come il ponte del diavolo.
Le estremità del Rakotzbrücke sono formate da guglie di roccia sottili con colonne ottagonali in basalto che sostengono un arco talmente perfetto che sembra essere realizzato dal diavolo in persona.
Secondo le credenze popolari, infatti, nessuna mano umana avrebbe mai potuto costruirlo.
Potrete vedere il ponte all'interno del parco, ma per poterlo preservare è severamente vietato attraversarlo.
https://i.postimg.cc/CLpyN4xH/Rakotzbrucke-green.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Germany - In the middle of the Green
Germania, il ponte del diavolo che fa impazzire i turisti
I turisti si innamorano di questo ponte ad arco perfetto, uno dei luoghi più fotogenici d'Europa
Tutti i turisti che si trovano a visitare il Parco di Kromlau non possono fare a meno di innamorarsi del Ponte di Rakotzbruke, noto anche come Ponte del Diavolo.
L’arco della sua struttura attraversa lo stagno sottostante, formando un cerchio perfetto da qualsiasi parte lo si osservi:
[SIZE="5"]un’immagine quasi soprannaturale, che agli appassionati di fantascienza
dà l’impressione di trovarsi di fronte a uno stargate,
un passaggio multidimensionale pronto a trasportarli in un mondo parallelo.
https://i.postimg.cc/fWj5ww17/Rakotz-Bridge-Park-Kromlau-Germany-bridge-seen-up-close.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, bridge seen up close
I visitatori impazziscono con fotocamere e cellulari alla ricerca dello scatto perfetto, tanto che l’immagine del ponte e del suo cerchio circondato dalla splendida vegetazione è diventata virale in Rete, con decine di migliaia di condivisioni.
La struttura, costruita nel 1860 e sostenuta da colonne esagonali di basalto, deve il soprannome di “Ponte del Diavolo” alla difficoltà di ottenere una creazione così perfetta.
In effetti, i lavori di costruzione durarono ben dieci anni.
Il Parco di Kromlau si trova in Germania, all’estremità orientale della Sassonia, a meno di sei chilometri dal confine con la Polonia.
Il parco è noto per i bellissimi fiori di azalea e rododendro, oltre che per l’incredibile vegetazione che fa da sfondo al ponte.
Il ponte è splendido in tutte le stagioni, sia durante l’estate che l’autunno ma anche in primavera o inverno, in quanto la vegetazione che lo circonda muta continuamente nel corso di tutto l’anno regalando allo scenario sfumature uniche di colore.
https://i.postimg.cc/VN4Zb92W/Rakotz-Bridge-Germany-the-inner-side.jpg (https://postimages.org/)
Rakotz Bridge, Germany - The inner side
Aggiornamento importante per il 2019:
il ponte è attualmente in fase di ristrutturazione
e dovrebbe continuare per diversi anni.
Il lago è stato prosciugato e recinzioni e attrezzature per l'edilizia che giacciono nel letto del lago.
https://i.postimg.cc/BbTJz8vV/Rakotz-Bridge-Park-Kromlau-Germany-work-in-progress.jpg (https://postimages.org/)[url=https://postimages.org/]
Rakotz Bridge, Park Kromlau, Germany, work in progress, maintenance work
giovanni69
28-11-2019, 08:05
tallines, hai fatto un lavoro del diavolo!!! :eek: :ave:
Grazie per queste chicche!
Chissà se si trovano foto dei ponti del diavolo in Italia ;)
tallines
28-11-2019, 08:20
tallines, hai fatto un lavoro del diavolo!!! :eek: :ave:
Grazie per queste chicche!
Grazie :)
Ho rubato i diritti di copyright a jeremj............ :asd: :asd:
Vedrai quando lo viene a sapere, madòòò......:eek: :) :asd: :asd:
Chissà se si trovano foto dei ponti del diavolo in Italia ;)
Si ci sono, ma sono quasi tutti dritti...........il ponte più particolare e più interessante di tutti è proprio quello in Germania .
Se vuoi dare un' occhiata >
I 10 Ponti Del Diavolo Più Famosi D'Italia Non Sono A Venezia (E Narrano Di Affascinanti Leggende) (https://www.elle.com/it/lifestyle/viaggi/news/g1418247/ponti-del-diavolo-in-italia/)
Forse....il più interessante è questo, poi.....:) >
Borgo a Mozzano, il paese del misterioso Ponte del Diavolo (https://siviaggia.it/borghi/borgo-a-mozzano-ponte-del-diavolo/234347/)
O anche questo >
La leggenda del ponte del diavolo di Torcello, Venezia (https://www.venezia.net/leggenda-ponte-diavolo-torcello)
Però quello in Germania, secondo me....... è veramente spettacolare, il più bello e il più interessante, che colpisce :)
Grazie :)
Ho rubato i diritti di copyright a jeremj............ :asd: :asd:
Vedrai quando lo viene a sapere, madòòò......:eek: :) :asd: :asd:
Si ci sono, ma sono quasi tutti dritti...........il ponte più particolare e più interessante di tutti è proprio quello in Germania .
Se vuoi dare un' occhiata >
I 10 Ponti Del Diavolo Più Famosi D'Italia Non Sono A Venezia (E Narrano Di Affascinanti Leggende) (https://www.elle.com/it/lifestyle/viaggi/news/g1418247/ponti-del-diavolo-in-italia/)
Forse....il più interessante è questo, poi.....:) >
Borgo a Mozzano, il paese del misterioso Ponte del Diavolo (https://siviaggia.it/borghi/borgo-a-mozzano-ponte-del-diavolo/234347/)
O anche questo >
La leggenda del ponte del diavolo di Torcello, Venezia (https://www.venezia.net/leggenda-ponte-diavolo-torcello)
Però quello in Germania, secondo me....... è veramente spettacolare, il più bello e il più interessante, che colpisce :)
Tallines, sei impazzito???!!!:mad:
Gran bel lavoro, bravo!!:D ;)
Giovanni, si c'è il ponte del diavolo in Italia, fotografato dal sottoscritto, o Ponte della Maddalena, ma stai tranquillo non passerò manco una foto sennò chissà cosa combina Tallines!!!
giovanni69
28-11-2019, 12:09
:p
tallines
28-11-2019, 12:12
Tallines, sei impazzito???!!!:mad:
Gran bel lavoro, bravo!!:D ;)
:p :cincin: :mano: :flower:
Giovanni, si c'è il ponte del diavolo in Italia, fotografato dal sottoscritto, o Ponte della Maddalena, ma stai tranquillo non passerò manco una foto sennò chissà cosa combina Tallines!!!
Ma jeremj......:eek: .....:asd: :asd: :rotfl: :rotfl:
:p :cincin: :mano: :flower:
Ma jeremj......:eek: .....:asd: :asd: :rotfl: :rotfl:
:D :D :D :Prrr: :Prrr:
Ascolta se ti ricordi l'avevo postata nel thread di win10.
Adesso cercare la pagina è un macello, se la trovi puoi postarla, hai il mio permesso. :) ;) :cincin:
tallines
28-11-2019, 13:26
:D :D :D :Prrr: :Prrr:
Ascolta se ti ricordi l'avevo postata nel thread di win10.
Adesso cercare la pagina è un macello, se la trovi puoi postarla, hai il mio permesso. :) ;) :cincin:
Ahhh ma è questo, che avevo postato a giò nel post sopra >
Borgo a Mozzano, il paese del misterioso Ponte del Diavolo (https://siviaggia.it/borghi/borgo-a-mozzano-ponte-del-diavolo/234347/)
tallines
28-11-2019, 13:26
Quoto il post n. 312 :sofico: :p
giovanni69
28-11-2019, 13:46
@jeremj: grazie per la fantastica foto e la storia del ponte. :ave:
@jeremj: grazie per la fantastica foto e la storia del ponte. :ave:
Figurati!!
Ahhh ma è questo, che avevo postato a giò nel post sopra >
Borgo a Mozzano, il paese del misterioso Ponte del Diavolo (https://siviaggia.it/borghi/borgo-a-mozzano-ponte-del-diavolo/234347/)
Non ho visto l tuo post, parli di quello tedesco.
tallines
28-11-2019, 18:30
Non ho visto l tuo post, parli di quello tedesco.
Il link parla del ponte della Maddalena di Borgo a Mezzano .
Invece volevo chiederti jeremj, le immagini che hai postato, belle :),
le hai scattate tu o le hai prese on line ?
Bene che hai messo anche la Descrizione, + :sofico: :sofico:
Il link parla del ponte della Maddalena di Borgo a Mezzano .
Invece volevo chiederti jeremj, le immagini che hai postato, belle :),
le hai scattate tu o le hai prese on line ?
Bene che hai messo anche la Descrizione, + :sofico: :sofico:
Il link ok, ma non ho visto dove l'hai postato!
L'ho scritto prima, quelle sono le mie, le puoi vedere anche sul mio profilo Instagram! :)
tallines
28-11-2019, 19:00
Il link ok, ma non ho visto dove l'hai postato!
Post n.307 e post n. 313 .
L'ho scritto prima, quelle sono le mie, le puoi vedere anche sul mio profilo Instagram! :)
Ok :)
Post n.307 e post n. 313 .
Ok :)
Ok.
Se vi piacciono inserisco altre foto scattate da me con descrizione.
tallines
28-11-2019, 19:38
Ok.
Se vi piacciono inserisco altre foto scattate da me con descrizione.
Alt :O se no va a farsi benedire tutto il Thread Ufficiale.........:D
Leggere attentamente al post n. 5 > Come postare le Immagini
Terzo titolo dopo Come cercare le immagini Where e Procedura........>>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140660&postcount=5
Deve esserci un' attinenza, altrimenti salta tutto............:)
Poi ci sono anche le Misure delle immagini ;)
Alt :O se no va a farsi benedire tutto il Thread Ufficiale.........:D
Leggere attentamente al post n. 5 > Come postare le Immagini
Terzo titolo dopo Come cercare le immagini Where e Procedura........>>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140660&postcount=5
Deve esserci un' attinenza, altrimenti salta tutto............:)
Poi ci sono anche le Misure delle immagini ;)
Ok, allora lascio così!
Nicodemo Timoteo Taddeo
29-11-2019, 09:30
jeremj, se hai voglia di pubblicare foto c'è una sezione apposita sul forum:
" Galleria virtuale
Sezione dove poter esporre le proprie foto per ricevere commenti e critiche al fine di migliorare la propria tecnica"
https://www.hwupgrade.it/forum/forumdisplay.php?f=132
tallines
29-11-2019, 11:14
Ok, allora lascio così!
Yes, ameno che non ci sia un' attinenza, allora si, tipo le immagini dei ponti del diavolo......:)
Il faro a little bit Off Topic, ma lasciamolo, ormai..........:)
Segui il suggerimento di Nicodemo, che ringrazio per il suo intervento chiarificatore :)
jeremj, se hai voglia di pubblicare foto c'è una sezione apposita sul forum:
" Galleria virtuale
Sezione dove poter esporre le proprie foto per ricevere commenti e critiche al fine di migliorare la propria tecnica"
https://www.hwupgrade.it/forum/forumdisplay.php?f=132
Ti ringrazio.........l'avevo già vista, però non ho idea.......se postare!!
tallines
29-11-2019, 11:58
Ti ringrazio.........l'avevo già vista, però non ho idea.......se postare!!
Occhio ehhhh, nella sezione Galleria virtuale, leggi prima >
[LEGGERE SUBITO] Guida alla sezione: come, cosa e dove postare
Che se posti le immagini come le hai postate qui, ti vengono rimosse dal Mod........:D
E anche qui avresti dovute postarle in un certo modo........sempre scritto tutto al post n.5 > Come postare le Immagini
e non a tutto schermo........:)
giovanni69
29-11-2019, 12:17
tipo le immagini dei ponti del diavolo......:)
Sì, quelle! ancora.. ancora.... con la storiellina di turno :fagiano:
Yes, ameno che non ci sia un' attinenza, allora si, tipo le immagini dei ponti del diavolo......:)
Il faro a little bit Off Topic, ma lasciamolo, ormai..........:)
Segui il suggerimento di Nicodemo, che ringrazio per il suo intervento chiarificatore :)
Ho tolto il faro, così non creo nessun precedente!
tallines
29-11-2019, 13:05
Ho tolto il faro, così non creo nessun precedente!
Ok, al limite lo torni a postare con le misure dette al post n.5, mi raccomando..........:)
quando si parlerà di fari, perchè escono nelle immagini On Screen o su Daily Pic o in Windows 10 SpotLight Images e qualcuno ne parla :)
Intervention
30-11-2019, 08:45
volete prendere un caffè su un lago ghiacciato che ha delle bolle di Metano ?
Si ? Se sapete farlo......però occhio...........:D alla fine del video c' è anche il caffè :) >>> [/COLOR][/SIZE]
- Fun with burning methane on a lake First experiment (https://www.youtube.com/watch?v=iJQzyBqZeZc)
Cacchio, fino alla fine ho sperato che, invece di bollirsi i ravioli, si accovacciasse e sganciasse un peto sopra a quella fiammella sul lago: sai che catastrofe ornata di fiammate dall'odor sopraffino... :D
--------
Mi unisco anch'io ai complimenti per l'enciclopedico lavoro di tallines, e ben integrato da jeremj, sui ponti del demonio. Bravi entrambi!
Alla vostra :cincin:
tallines
30-11-2019, 15:53
Cacchio, fino alla fine ho sperato che, invece di bollirsi i ravioli, si accovacciasse e sganciasse un peto sopra a quella fiammella sul lago: sai che catastrofe ornata di fiammate dall'odor sopraffino... :D
--------
Ehhh adessss, che fantasia Intervention........:asd: :asd:
Mi unisco anch'io ai complimenti per l'enciclopedico lavoro di tallines, e ben integrato da jeremj, sui ponti del demonio. Bravi entrambi!
Alla vostra :cincin:
:cincin: http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
tallines
01-12-2019, 09:21
Windows 10 SpotLight Images
Image On Screen
Published
Dobbiaco (Toblach) Italy
La penultima immagine (ad oggi 01 Dicembre 2019) pubblicata da Windows 10 SpotLight Images è del 29-Nov-2019 e riguarda l' Italia .
Ma non solo.......finalmente un' altra immagine On Screen che ho postato in Anteprima, è stata pubblicata da Windows 10 SpotLight Images
Vi ricordate Dobbiaco, Italy ? >>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46495633&postcount=300
https://i.postimg.cc/MHwdp1kV/Dobbiaco-Italia.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Dobbiaco Italia
Bene, adesso Windows 10 SpotLight Images l' ha pubblicata,
mettendo addirittura il nome del paese sia in Italiano (Dobbiaco) che in Inglese (Toblach) con una Descrizione più dettagliata :).
Chiaramente avendo già messo la Descrizione Dettagliata dell' Immagine On Screen, nel post n. 300, non viene messa qui..........in quanto è stata già fatta una Descrizione Dettagliata .
Visto che ormai ci avviamo verso la Nuova Stagione, l' Inverno che entra da Calendario il 21 Dicembre 2019, diciamo che.....l' immagine ci può anche stare....
anche se è stata pubblicata durante la stagione Autunnale..........:)
I tags per questa immagine sono:
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https://i.postimg.cc/Qt7KnzyJ/The-sun-rises-over-Dobbiaco-lake-Pusteria-valley-Toblach-Ital.jpg (https://postimages.org/)
The sun rises over Dobbiaco lake, Pusteria valley, Toblach, Italy
https://i.postimg.cc/DfsYqyB8/The-sun-rises-over-Dobbiaco-lake-Pusteria-valley-Toblach-Ital.jpg (https://postimg.cc/PNX4HhGj)
The sun rises over Dobbiaco lake, Pusteria valley, Toblach, Italy
tallines
09-12-2019, 18:38
Windows 10 SpotLight Images
It's Christmas Time
L' ultima immagine postata da Windows 10 SpotLight Images è proprio dell' 08-Dec-2019, almeno questa volta, Windows 10 SpotLight Images fa le cose come vanno fatte :)
https://i.postimg.cc/7YCqk7Fy/Oude-Markt-in-Leuven-during-Christmas-evening-Flemish-Region-B.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Oude Markt in Leuven during Christmas evening, Flemish Region, Belgium
Il Periodo di Feste Natalizie, inizia l' 08 Dicembre e finisce il 06 di Gennaio dell' anno successivo .
Come sapete già :)
Periodo natalizio
Il periodo natalizio, o stagione natalizia, è un periodo dell'anno ricorrente, tipico del mondo occidentale e incentrato intorno al Natale.
La sua durata è generalmente dalla fine di novembre all'inizio di gennaio, includendo quindi l'Avvento, il Natale e Capodanno. A questo periodo sono associate una serie di tradizioni natalizie.
Il periodo natalizio comprende:
Avvento
Festa di san Nicola (6 dicembre)
Immacolata Concezione (8 dicembre)
Festa di santa Lucia (13 dicembre)
Novena di Natale (16-24 dicembre)
Vigilia di Natale (24 dicembre)
Natale (25 dicembre)
Giorno di Santo Stefano/Boxing Day (26 dicembre)
Dodici Giorni di Natale (25 dicembre-5 gennaio)
Capodanno (1º gennaio)
Epifania (6 gennaio)
Battesimo di Gesù (la domenica successiva all'Epifania)
Candelora (2 febbraio)
Tempo di Natale
Il Tempo di Natale è il periodo dell'Anno Liturgico che inizia con il giorno di Natale (25 dicembre)
e che dura fino alla domenica del Battesimo del Signore, la prima domenica dopo l'Epifania.
Ha dunque una durata di due o tre settimane.
Al suo interno si celebrano varie feste e solennità: la festa della Sacra Famiglia, che ricorre la prima domenica dopo il Natale; la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il 1º gennaio; la solennità dell'Epifania, il 6 gennaio; la Festa del Battesimo del Signore, che chiude il ciclo natalizio.
Le letture feriali della Messa propongono in questo tempo i racconti dell'infanzia di Cristo (Vangelo) e la lettura continua della Prima lettera di Giovanni (prima lettura).
Il colore liturgico di questo tempo è il bianco o l'oro.
https://i.postimg.cc/C539GvwC/Oude-Markt-in-Leuven-during-Christmas-evening-Flemish-Region-B.jpg (https://postimages.org/)
Oude Markt in Leuven during Christmas evening, Flemish Region, Belgium
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Tags: architecture, Belgium, Christmas, church, city, cityscape, clear sky, decoration, dusk, evening, illumination, lights, outdoors, street, trees > https://spotlight.it-notes.ru/images/21a9d2907dd8fa07d85344e8a61dd335
Secondo la Tradizione,
quando si prepara l' Albero di Natale ?
L'albero di Natale è, insieme con la tradizione del presepe, una delle più diffuse usanze natalizie.
Si tratta in genere di un abete o un sempreverde addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Questo può essere portato in casa o tenuto all'aperto, viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale e rimosso dopo l'Epifania.
Quando l'albero viene collocato in casa, è tradizione che ai suoi piedi venga collocato anche il presepe come pure siano collocati anche i regali di Natale ben impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.
Nella tradizione milanese l'albero di natale viene preparato a Sant'Ambrogio, patrono di Milano, il 7 dicembre;
mentre nella tradizione barese è allestito a San Nicola, patrono di Bari, il 6 dicembre.
Un'altra usanza ne prevede la preparazione l'8 Dicembre, ovvero durante la festività cattolica dell'Immacolata Concezione.
L'immagine dell'albero come simbolo della vita ha origini molto antiche e trova riscontri in diverse religioni.
L’albero di Natale di Piazza San Pietro
La tradizione dell’albero di Natale in piazza San Pietro è stata avviata nel 1982 per volere di papa Giovanni Paolo II, che quell’anno aveva ricevuto in dono un abete da un contadino polacco portato dall’uomo fino a Roma.
Da allora è tradizione che ogni anno ogni regione europea porti in dono un gigantesco abete proveniente dai propri boschi per essere poi issato al centro della piazza, accanto al presepe anch’esso offerto ogni anno da una diversa località del mondo.
L’albero e il presepe vengono solitamente inaugurati la sera del 7 dicembre, vigilia della festa dell’Immacolata Concezione, e spenti il giorno della solennità del battesimo del Signore, la domenica successiva alla festa dell’Epifania, che secondo il calendario liturgico conclude il tempo di Natale.
L'Albero di Natale di Gubbio
L'Albero di Natale di Gubbio è il più grande del mondo e viene realizzato sul monte Ingino, dominante la cittadina umbra.
https://i.postimg.cc/nLH55gjd/Albero-e-Presepe-di-Natale-2019-in-Piazza-San-Pietro-Roma.jpg (https://postimages.org/)
Presepe e Albero di Natale 2019 in Piazza San Pietro, Roma
Natale 2019 a San Pietro: inaugurazione del presepe e illuminazione dell'albero
Roma - Piazza San Pietro si appresta a inaugurare il Natale 2019 con un nuovo presepe e un nuovo albero.
Dopo il caratteristico presepe di sabbia giunto da Jesolo nel dicembre dello scorso anno,
quello di quest'anno 2019 proviene invece da Scurelle, comune della Valsugana in provincia di Trento.
Il presepe sarà allestito proprio al centro della piazza San Pietro.
L'albero, invece - come riporta il Vaticano in un comunicato ufficiale - proviene dall'Altipiano di Asiago.
Si tratta di un maestoso abete rosso alto circa 26 metri e dal diametro di 70 centimetri, che verrà innalzato accanto al Presepe.
L'albero è stato donato con una ventina di alberi più piccoli dal Consorzio di usi civici di Rotzo-Pedescala e San Pietro in provincia di Vicenza.
Albero e presepe sono legati dal comune ricordo della tempesta dell'ottobre-novembre 2018 che devastò varie zone del Triveneto.
Inoltre, quest'anno il Gruppo Presepio Artistico Parè di Conegliano, in provincia di Treviso, curerà l'allestimento del Presepe all'interno dell'Aula Paolo VI.
L'inaugurazione
La tradizionale inaugurazione del presepe e l'illuminazione dell'albero di Natale in piazza San Pietro si svolgono giovedì 5 dicembre alle 16.30.
La cerimonia quest'anno sarà presieduta dal Cardinale Giuseppe Bertello e dal Vescovo Fernando Vérgez Alzaga, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Il presepe è realizzato quasi completamente in legno ed è formato da due elementi architettonici caratteristici della tradizione trentina.
In queste due strutture risiedono circa 20/25 personaggi a dimensione naturale (1,80 metri circa) in legno policromo.
La Sacra Famiglia è posta sotto la struttura più grande.
Intorno alla scena centrale trovano spazio altri personaggi e decorazioni, tra cui i Re Magi, pastori, animali, piante e oggetti vari.
In ricordo della tempesta dell'ottobre-novembre 2018, inoltre, a fare da sfondo al paesaggio ci sono alcuni tronchi di legno provenienti dalle zone colpite dai nubifragi.
L'abete rosso di Natale proviene dai boschi del comune di Rotzo e delle frazioni di Pedescala e San Pietro.
Gli addobbi e l'illuminazione dell'albero sono curati dalla Direzione Infrastrutture e Servizi del Governatorato, in collaborazione con Osram, che offre un sistema di illuminazione decorativa ad alta resa cromatica ma di ultima generazione, in modo da limitare l'impatto ambientale e il consumo energetico.
Il presepe di Conegliano, infine, richiama come ambientazione le antiche stalle fienile della Lessinia, una zona geografica delle Prealpi Venete.
Nel corso della mattinata del 5 dicembre, le delegazioni di Scurelle, del Consorzio di usi civici di Rotzo-Pedescala e San Pietro e del Gruppo Presepio Artistico Parè di Conegliano verranno ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni.
L'albero e il Presepe rimarranno esposti fino a domenica 12 gennaio 2020.
https://i.postimg.cc/8CRvFXZV/Albero-di-Natale-2019-in-Piazza-San-Pietro-Roma.jpg (https://postimages.org/)
Albero di Natale 2019 in Piazza San Pietro, Roma
Edit 1 > Quando nasce la Tradizione di preparare il Presepe ?
[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Presepe"]1 - Il Presepe (https://postimages.org/)
1 - Storia del Presepe (http://www.intrage.it/Famiglia/storia-del-presepe)
2 - Come è nato il presepe? Origine e tradizione della rappresentazione della natività (https://www.si24.it/2013/12/20/come-e-nato-il-presepe-origine-e-tradizione-della-rappresentazione-della-nativita/)
4 - La storia del Presepe: da San Francesco d’Assisi ai giorni nostri (http://www.meteoweb.eu/2014/12/la-storia-del-presepe-da-san-francesco-dassisi-ai-giorni-nostri/358739/)
5 - Storia del Presepe: origini e significato (https://www.studentville.it/studiare/storia-del-presepe-origini-significato/)
Edit 2 > Quando nasce la Tradizione di preparare l' Albero di Natale ?
Leggete alla voce > 1 - Storia Origine e significato (https://it.wikipedia.org/wiki/Albero_di_Natale)
2 - L'origine dell'albero di Natale (http://www.viaggio-in-germania.de/albero-natale.html)
3 - Da dove nasce la tradizione dell’albero di natale? La magia del Natale (https://www.rotex.net/blog/dove-nasce-la-tradizione-dellalbero-natale/)
4 - Tradizioni di Natale: ecco come è nata l’usanza di addobbare l’albero (https://news.leonardo.it/tradizioni-di-natale-ecco-come-e-nata-lusanza-di-addobbare-lalbero/)
5 - La storia dell’albero di Natale e la sua Leggenda + Albero di Natale: quando si fa e quando si toglie ? (https://magicblitzen.com/albero-di-natale-la-storia/)
tallines
12-12-2019, 10:38
Daily Pic
Waxwings
Interessante l' immagine pubblicata da Daily Pic in Brasile, Resto del mondo e Germania .
Immagine invernale e.....da un certo punto di vista anche Natalizia, perchè a me sembra quasi quasi un quadro di Natale...........:)
Daily Pic Brasile & Resto del mondo 10/12/2019
https://i.postimg.cc/RZY3W7qq/Brasile-Resto-del-mondo-Waxwings-feeding-on-rowans.jpg (https://postimages.org/)
Waxwings feeding on rowans
Waxwings as Bombycilla
Bombycilla Vieillot, 1808 è un genere di uccelli appartenente all'ordine dei passeriformi, nell'ambito dei quali rappresenta l'unico genere ascritto alla famiglia Bombycillidae .
Etimologia
Il nome scientifico del genere, Bombycilla, deriva dall'unione della parola greca βομβυξ (bombyx/bombux, "seta") con quella tardo-latina cilla ("coda", in base a interpretazioni errate di testi di Varrone), col significato di "coda di seta", traduzione del nome comune dei beccofrusoni in tedesco (Seidenschwänze).
I beccofrusoni sono uccelli diurni e molto gregari, che formano stormi anche molto numerosi (coi componenti che si contano nell'ordine delle migliaia), coi vari esemplari che si tengono in contatto fra loro mediante richiami ronzanti.
Sono uccelli frugivori e insettivori. Durante la maggior parte dell'anno si nutrono prevalentemente di frutta, mentre gli insetti divengono la fonte principale di cibo durante i mesi più caldi.
Sono uccelli monogami che nidificano in gruppo alla fine dell'estate, scegliendo i siti di nidificazione in relazione alla presenza di alberi da frutto:
la femmina si occupa da sola della costruzione del nido a coppa (col maschio che può fornirle parte del materiale da costruzione) e della cova delle 2-4 uova, mentre l'allevamento della prole è a carico di ambedue i partner.
Il genere ha distribuzione olartica, col beccofrusone dei cedri diffuso in America settentrionale e centrale,
il beccofrusone giapponese che vive in Estremo Oriente
e il beccofrusone comune che popola tutta l'Eurasia e il Nordamerica.
Tutte le specie effettuano migrazioni, spostandosi verso nord durante l'estate e scendendo a sud per passare l'inverno, spesso percorrendo distanze anche considerevoli.
I beccofrusoni sono abitatori della foresta boreale e delle pinete.
Screenshot Brasile & Resto del mondo
https://i.postimg.cc/cCpNwJyq/Brasile-and-Resto-del-mondo.jpg (https://postimages.org/)
Il Beccofrusone nidifica nei boschi della Siberia, dell’Europa e dell’America settentrionale.
La sua è una migrazione irregolare che coincide con la scarsità di cibo e che lo porta a spostarsi verso la porzione meridionale del proprio areale di presenza, in America centrale o nel bacino del Mediterraneo.
Si nutre principalmente di frutti, bacche di ginepro, sorbo e gemme.
Durante la nidificazione si dedica anche alla cattura degli insetti in volo.
La specie è particolarmente diffusa nelle regioni nordiche e talvolta si sposta in grandi stormi verso l’Italia settentrionale.
Si tratta di eventi occasionali che interessano più o meno massicciamente il nord Italia (soprattutto Trentino-Alto-Adige e Lombardia) ogni 1-3 anni, con grandi ondate ogni 10 anni o più (l’ultima nel 2005).
In inverno si può osservare anche vicino ai centri abitati, alla ricerca di bacche di sorbo, principale fonte di sostentamento nella stagione fredda.
Il Beccofrusone presenta una lunghezza media di 18-20 cm e un peso pari a 50-60 grammi, mentre l’apertura alare raggiunge i 35 cm.
Le ali si caratterizzano per una forma lunga e appuntita.
Prevalentemente grigie, nel maschio presentano nella parte terminale vistose strisce colorate, soprattutto nella parte più interna.
La coda, anch’ essa grigia, termina con una barra gialla orizzontale. Schiena e spalle sono di colore bruno chiaro, mentre la fronte è fulva o arancione che sfuma fino al marrone chiaro.
Petto e ventre vanno dal bruno al grigio, mentre il sottocoda si presenta di colore arancione.
Il becco, corto e appuntito, è anch’esso grigio, ma con sfumature più scure, e mostra due macchie bianche sui lati.
Il Bombycilla garrulus nidifica nei boschi di betulle e di conifere intorno al circolo polare artico.
Il nido viene costruito con licheni, muschi e fibre vegetali.
Qui la femmina depone dalle 3 alle 7 uova di colore grigio-blu.
Il Beccofrusone va alla ricerca di cibo per i pulcini, sia su alberi e arbusti sia a terra.
Ricordo che >
le immagini di Dialy Pic - Resto del mondo, sono le stesse, che si trovano in Tema dinamico - Immagine quotidiana di Bing ;)
tallines
13-12-2019, 15:16
Daily Pic
The Highest Railway In The Alps
Bernina Express
World Heritage Site 2008
L' immagine di oggi, il 13 Dicembre 2019, 13 Dicembre che è Santa Lucia > https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Lucia
quindi siamo sempre in Periodo Natalizio :)
è un' immagine sia invernale, ma che in effetti sa molto di Natale o lo richiama .
Si parla del Bernina Express e dei suoi scenari davvero mozzafiato e spettacolari .
Bene protetto dall'UNESCO e quindi riconosciuto come Patrimonio dell' Umanità, World Heritage Site, dal 2008 .
Tutti concordi (o quasi) i Paesi di Daily Pic, oggi, su che immagine pubblicare
https://i.postimg.cc/RFQ8Nff2/Immagine.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Bernina Express, Switzerland
Ferrovia del Bernina
La ferrovia del Bernina (ted. Berninabahn) è una linea ferroviaria di montagna, a scartamento metrico (https://postimages.org/), che congiunge la città di Tirano, in Italia, con la svizzera Sankt Moritz.
Costruita fra il 1906 e il 1910, non solo a scopo turistico, ma per trasportare anche passeggeri che si muovono per lavoro od altre necessità e pure merci,
la linea raggiunge con ardite opere di ingegneria ferroviaria un'altitudine massima di 2.253 m, ed è pertanto la più alta ferrovia ad aderenza naturale (senza la cremagliera) > (Ferrovia a cremagliera) (https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_a_cremagliera)
delle Alpi,
oltre che una delle più ripide al mondo (raggiunge una pendenza massima del 7%).
Daily Pic Stati Uniti 13/12/2019
https://i.postimg.cc/y8N5Qk9z/Bernina-Express-on-the-Landwasser-Viaduct-Graub-nden-Switzerla.jpg (https://postimages.org/)
Bernina Express on the Landwasser Viaduct, Graubünden, Switzerland
Inizialmente aperta solo nei mesi estivi, dall'inverno 1913-1914 la linea è aperta tutto l'anno.
La costruzione fu particolarmente impegnativa, anche per le maestranze, confluite in prevalenza da diverse regioni italiane, con un elevato numero di incidenti sul lavoro .
È stata una delle prime linee ferroviarie pensate e progettate per la trazione elettrica.
La prima domanda di concessione del dicembre 1899 fu presentata dalla società inglese General Water Power Limited.
Le centrali idroelettriche ottenute utilizzando le acque del Lago Bianco permettevano la disponibilità in loco della necessaria potenza, in epoche in cui il trasporto dell'energia su lunghe distanze incontrava, ancora, difficoltà quasi insormontabili.
Nell'atto di concessione fu espressamente prevista la clausola che l'energia elettrica per la trazione ferroviaria sarebbe stata ceduta a prezzo di favore.
La prima centrale resa produttiva fu quella di Brusio, seguirono le altre in val Poschiavo.
Nel frattempo, nel 1902, Tirano fu raggiunta dalla ferrovia e si prospettò la possibilità di creare un collegamento tra Italia e Svizzera.
Nel 1905 ci fu un referendum a Brusio, Poschiavo, Pontresina e St. Moritz, che ebbe un esito largamente favorevole alla proposta.
Il governo federale svizzero approvò il progetto il 2 marzo 1906 e il successivo 1º maggio iniziarono effettivamente i lavori.
Alcuni tratti vennero aperti man mano che proseguivano i lavori:
nel luglio 1908 la Pontresina-Morteratsch e la Poschiavo-Tirano, e in agosto la Celerina-Pontresina e la Morteratsch-Bernina Suot.
Nel luglio 1909 da St. Moritz si poteva arrivare fino ad Ospizio Bernina.
La linea venne inaugurata nella sua completezza il 5 luglio 1910.
Screenshot Daily Pic Stati Uniti
https://i.postimg.cc/52xHZMNJ/Screenshot-Stati-Uniti.jpg (https://postimages.org/)
Fu gestita inizialmente dalla società Bernina-Bahngesellschaft (BB), per passare nel 1943 alla ferrovia Retica (RhB).
Fino al 1950 per aggirare le complicazioni date dalla legge italiana, il breve tratto da Tirano fino al confine, originariamente concesso nel 1902 alla ditta Frotè e Westermann di Zurigo, figurava di proprietà di una società di diritto italiano, la Società Anonima Tramvia Tirano-Campocologno (TTC), posseduta interamente dalla società svizzera.
Inoltre formalmente era classificata come tramvia.
Con decreto federale del 22 marzo 1945 la ferrovia del Bernina fu inserita nella rete delle RhB;
la TTC fu in seguito sciolta, e con decreto ministeriale del 9 marzo 1950 il governo italiano trasferì la concessione del tronco tra Tirano e il confine alla RhB.
Le difficoltà finanziarie dell'impresa costruttrice furono superate con l'intervento della Banca Sarasin di Basilea, che aveva investito anche nelle imprese elettriche.
Nei primi anni era previsto un esercizio solo nella stagione estiva, ma su pressione degli albergatori, che volevano sfruttare anche la stagione turistica invernale (allora assoluta novità), nel 1912 furono acquistati mezzi spartineve, con diversi problemi a fare cambiare direzione.
La ferrovia del Bernina, insieme alla vicina linea dell'Albula, è stata inserita il 7 luglio 2008 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO,
come esempi tecnicamente avanzati di gestione del paesaggio di alta montagna e come ferrovie a scartamento ridotto più spettacolari del mondo.
Dal 1979 la linea è gemellata con la nipponica Ferrovia Hakone Tozan, costruita secondo lo stesso principio della ferrovia del Bernina:
come simbolo del gemellaggio i nomi delle stazioni di St. Moritz, Alp Grüm e Tirano sono scritti anche in giapponese.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Dec 13, 2019
https://i.postimg.cc/L6yR8d32/Taking-the-scenic-route.jpg (https://postimages.org/)
Taking the scenic route
Bernina Express
Il Bernina Express è un treno diretto (fino al 2012; a partire dall'orario 2013 è classificato come BEX) della compagnia ferroviaria svizzera Ferrovia Retica che copre la tratta tra Tirano, Sankt Moritz e Coira.
Questo treno, importante dal punto di vista turistico, percorre un itinerario di notevole interesse paesaggistico, reso più apprezzabile dalle speciali carrozze panoramiche di cui è dotato;
il percorso comprende le ferrovie dell'Albula e del Bernina che sono state incluse, nel 2008, nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità stilato dall'UNESCO.
Il Bernina Express percorre, in poco più di quattro ore, una tratta ferroviaria di 145 km complessivi con un dislivello totale di 1.824 m e pendenze fino al 70 per mille.
Tutto il percorso viene effettuato ad aderenza naturale senza l'uso di alcun sistema a cremagliera.
La massima altitudine raggiunta è 2.253 m s.l.m. in corrispondenza del passo del Bernina, la minima è di 429 m s.l.m. a Tirano.
La linea ferroviaria attraversa il Cantone dei Grigioni: passa per Coira, l'Engadina, affianca il corso del fiume Albula, valica il passo del Bernina e percorre la Valposchiavo e la Val di Pila fino a Brusio e Tirano.
A partire dal 28 maggio 2000, la panoramicità del percorso è stata esaltata con l'entrata in servizio di 10 carrozze panoramiche,
di cui 3 sono di 1a classe e 7 di 2a classe con cassa in lega leggera, aria condizionata e WC chimico, costruite dalla Stadler Altenrhein, su disegno Pininfarina, capaci di 34 posti nella classe superiore e 44 nella seconda.
Il percorso del Bernina Express è di particolare interesse anche dal punto di vista ingegneristico e architettonico
comprendendo complessivamente 55 tunnel e gallerie coperte, 196 viadotti e ponti, tratti a pendenza elevata che coprono ampi dislivelli.
Tra le opere degne di nota: il viadotto Landwasser, le gallerie a spirale Bergün-Preda, il tunnel dell'Albula e il viadotto elicoidale che copre il dislivello di 30 metri tra Brusio e Campocologno .
La costruzione della linea Tirano-Coira venne completata nel 1910 con l'inizio del servizio nel 1913, anche se il tratto Tirano-Sankt Moritz era stato già inaugurato il 1º luglio 1908.
Il treno percorre 2,5 km in territorio italiano fino alla stazione di Campocologno, mentre il restante percorso è in territorio svizzero.
Per tale motivo, prima dell'entrata in vigore in Svizzera degli Accordi di Schengen, chi partiva da Tirano doveva espletare le formalità doganali all'imbarco.
https://i.postimg.cc/DwhFmGCh/Viadotto-elicoidale-di-Brusio.jpg (https://postimages.org/)
Viadotto elicoidale di Brusio
Punti di rilievo paesaggistico e architettonico
Brusio: il viadotto di forma elicoidale, di 70 metri di raggio e interamente visibile per tutto il suo sviluppo, permette di guadagnare, in uno spazio molto ristretto con una pendenza costante del 70‰, la trentina di metri di quota necessari per raggiungere la stazione di Brusio.
Miralago: provenendo da Tirano, raggiunta la stazione di Miralago, la linea ferroviaria costeggia il lago di Poschiavo offrendo una spettacolare vista panoramica sul lago e la valle, che in questo punto si apre completamente.
Le Prese: per circa 1 km, la ferrovia corre sulla sede stradale e non di rado gli autoveicoli sono costretti a fermarsi per far passare il treno in transito;
in alcuni punti (soprattutto nella località di Sant'Antonio) le carrozze sfiorano i muri delle case che si affacciano sulla strada.
Poschiavo: superata la stazione di Poschiavo, il percorso riprende nuovamente a salire lungo un costone boscoso molto panoramico.
Questo tratto della linea ferroviaria è caratterizzato da una serie di stretti tornanti dovendo superare una pendenza diretta che sarebbe mediamente del 70‰.
Alp Grüm: dalla stazione di Alp Grüm, posta sul fianco di un alpeggio scosceso, si può ammirare il panorama di tutta la val Poschiavo e i ghiacciai che si trovano di fronte alla stazione stessa.
Morteratsch: questa stazione si trova sul fondo della valle del ghiacciaio del Morteratsch;
da qui è possibile ammirare la cima del Pizzo Bernina (4 049 m) e la cresta che scende dal Pizzo Bianco, il cosiddetto Biancograt.
https://i.postimg.cc/vmMdQ27M/Bernina-Express-Train-in-Tirano.jpg (https://postimages.org/)
Bernina Express Train in Tirano
Bernina Express – Patrimonio Mondiale UNESCO
Con il termine di Patrimonio Mondiale dell’Umanità vengono identificati, ad oggi, oltre 1000 fra aree geografiche e/o siti specifici di diversa natura, in quanto vanno dalla bellezza naturale di una regione all’eredità culturale del presente e/o del passato che vogliamo trasmettere alle generazioni future.
Una volta registrati dall’UNESCO, questi apparterranno a tutti i popoli del mondo intero, a prescindere dal territorio sul quale si trovano.
Tutti i siti che vengono denominati come Patrimonio Mondiale lo sono per l’unicità delle loro caratteristiche peculiari, essendo il miglior esempio e immagine del patrimonio culturale e naturale riconosciuto in tutto il mondo.
I siti iscritti in questa lista, stilata dall’apposito comitato dell’UNESCO, costituiscono un patrimonio “alla cui salvaguardia l’intera comunità internazionale è tenuta a partecipare”, senza però togliere nulla alla sovranità nazionale e al diritto di proprietà della Nazione nel quale si trovano.
Affinché un bene venga considerato meritevole di tale denominazione
deve presentare un eccezionale valore universale e soddisfare almeno uno dei dieci criteri di selezione,
stilati durante la Convenzione sul patrimonio dell’umanità del 16 novembre 1972, soddisfare le condizioni di integrità e/o autenticità, oltre a essere dotato di un adeguato sistema di tutela e di gestione che ne garantisca la salvaguardia nel tempo.
https://i.postimg.cc/0jtpN4K4/Trenino-Rosso-del-Bernina.jpg (https://postimages.org/)
Trenino Rosso del Bernina Express
I 10 criteri di selezione per il Patrimonio Mondiale dell’Umanità:
Per poter identificare un Patrimonio Mondiale e differenziarlo da una qualsiasi attrazione turistica e/o culturale sono stati stilati 10 criteri che permettono di effettuare una distinzione univoca. Fino al 2004 venivano divisi in due categorie ben precise, i primi sei si riferivano esclusivamente per i beni culturali e i restanti quattro per il patrimonio naturale, ma dal 2005 in poi sono stati raggruppati in un unico blocco. Gli attuali criteri di valutazione sono i seguenti:
1 - deve rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;
2 - deve testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico;
3 - deve apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà;
4 - deve offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana;
5 - deve essere un esempio eminente dell’interazione umana con l’ambiente;
6 - deve essere direttamente associato a avvenimenti legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti);
7 - deve rappresentare dei fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale;
8 - deve essere uno degli esempi rappresentativi di grandi epoche storiche a testimonianza della vita o dei processi geologici;
9 deve essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso nell’evoluzione dell’ecosistema;
10 - deve contenere gli habitat naturali più rappresentativi e più importanti per la conservazione delle biodiversità, compresi gli spazi minacciati aventi un particolare valore universale eccezionale dal punto di vista della scienza e della conservazione.
La tratta del Bernina soddisfa almeno cinque di questi dieci criteri e non ci sono dubbi sulla sua integrità e sul suo sistema di gestione.
L’entrata nella Lista del Patrimonio Mondiale della tratta del Bernina Express ha offerto, inoltre, la possibilità alla Valposchiavo di aprirsi verso altri e nuovi mercati.
https://i.postimg.cc/C5D3T9Pj/Landwasser-Viaduct.jpg (https://postimages.org/)
Landwasser Viaduct
IL BERNINA EXPRESS: UN CAPOLAVORO D’INGEGNERIA FERROVIARIA
Definita dal National Geographic Magazine come “una delle linee ferroviarie più suggestive al mondo”,
la linea ferroviaria del Bernina Express che percorre la tratta Tirano–Saint Moritz è stata inerita nel 2008 fra i siti di particolare interesse culturale e naturale, diventando Patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Il progetto di candidare la Ferrovia Retica come Patrimonio UNESCO per l’Umanità prese vita nel 2004 in Svizzera.
Qualche anno dopo la richiesta venne allargata anche alla linea del Bernina, oltre a quella iniziale dell’Albula, cambiandone così nome in Ferrovia Retica nel paesaggio culturale Albula/Bernina.
Il motivo della presentazione di tale domanda è legata all’indubbia qualità di questa linea ferroviaria unica al mondo:
si tratta della trasversale alpina più alta di tutta Europa e di una delle ferrovie ad aderenza naturale più ripide al mondo.
La presentazione ufficiale avvenne nel dicembre 2006 e, per raggiungere un importante obiettivo transnazionale, tale proposta includeva anche Tirano.
Così il 5 maggio 2007 venne inaugurata la nuova stazione di Tirano della Ferrovia retica e le nuovissime carrozze panoramiche che da quel momento si affiancarono alle già collaudate Glacier e Bernina Express.
Vennero inoltre inaugurate le splendide vetture panoramiche scoperte del Bernina Express e la motrice UNESCO, messa in moto sul binario per l’occasione.
Oggi la Ferrovia retica è orgogliosa del riconoscimento ricevuto dall’UNESCO e lo sta abilmente utilizzando per attirare passeggeri e giornalisti.
Inizialmente, però, i vertici dell’azienda furono piuttosto scettici all’idea di inoltrare la candidatura, in quanto non esistevano esempi concreti su cui basarsi per poter valutare le ripercussioni che una simile scelta potesse avere sul territorio e sull’azienda stessa.
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Bernina Express, The Red Train
Si voleva evitare che diventasse una ferrovia museo, senza avere così la possibilità di potersi sviluppare ulteriormente oltre a non potersi permettere di incrementare i costi di manutenzione, già molto elevati.
Numerosi e importanti investimenti sono costantemente necessari per mantenere in buono stato l’infrastruttura e il materiale rotabile.
Questo tipo di intervento è di vitale importanza soprattutto per la linea del Bernina Express, in quanto la maggior parte dei suoi 61 km di rotaie che superano il dislivello di 1800 metri, sono quasi completamente a cielo aperto.
Questo fu uno dei motivi per cui, all’inizio del 2004, la Ferrovia retica decise di candidare come il Patrimonio Mondiale soltanto la linea dell’Albula, ritenuta più interessante da un punto di vista tecnico.
Alla diffusione di tale notizia gli abitanti della Valposchiavo regirono con fermezza, mobilitandosi per difendere e affermare la bellezza e la peculiarità del Bernina Express, arrivando addirittura ad ottenere una revisione della decisione da parte della Direzione della Ferrovia retica.
La tratta ferroviaria dell’Albula e del Bernina, ormai ultracentenaria, è un capolavoro unico della tecnica per quanto riguarda l’ingegneria civile.
Proprio lo stretto legame tra tecnica ferroviaria, paesaggio e cultura
ha convinto l’UNESCO ad inserire la tratta del Bernina e quella dell’Albula – che da Saint Moritz prosegue verso Coira, la capitale dei Grigioni –
nel patrimonio mondiale dell’umanità.
Per l’UNESCO, le due linee s’iscrivono «in modo particolarmente armonioso nei paesaggi alpini attraversati» e rappresentano «una costruzione ferroviaria esemplare per rompere l’isolamento delle Alpi».
A livello mondiale soltanto altre due ferrovie sono riuscite ad ottenere l’ambito marchio: la ferrovia del Semmering in Austria e la Darjeeling Himalaya Railway in India.
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Landwasser Viaduct in winter
Patrimonio dell’Umanità tra l’Italia e i cantoni svizzeri:
Ferrovia Retica, vertigine ad alta quota!
È una delle ferrovie storiche più spettacolari al mondo, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2008, la Ferrovia Retica, opera di Willem Jan Holsboer, collega i cantoni svizzeri all’Italia tagliando le Alpi con un percorso mozzafiato, da provare almeno una volta!
Il trenino del Bernina, Patrimonio dell’Umanità
Tra le ferrovie storiche di montagna composta di più tratte, la Ferrovia Retica dell'Albula e del Bernina collega il nostro Paese ai cantoni svizzeri
attraverso un lungo labirinto di vallate e passi di montagna,
solcando un paesaggio che lascia senza fiato,
soprattutto in prossimità del celebre Viadotto Landwasser, l’arcata sospesa nel vuoto, a 65 metri d’altezza, al termine della quale il “trenino rosso del Bernina” viene inghiottito dalle gallerie.
La Ferrovia Retica non è una ferrovia come le altre, rappresenta un capolavoro ingegneristico, architettonico e gestionale senza precedenti, in un ambiente impervio come le montagne che attraversa, per questo va considerata meta turistica di per sé.
Il viaggio sul Bernina Express è un’emozione da provare in tutte le stagione: d’estate è un’immersione in un polmone verde e rinfrescante,
in inverno, un percorso suggestivo tra cime innevate, che dai cantoni svizzeri giunge al capolinea di Tirano, in provincia di Sondrio.
Una tratta tra le più spettacolari al mondo, che offre ai viaggiatori paesaggi ed emozioni indimenticabili, oltre alla possibilità di visitare alcune tra le più belle località alpine di villeggiatura che si dispongono tra parchi nazionali, siti archeologici e profonde vallate, collegando i siti rupestri della Valcamonica alle località sciistiche e sportive di Livigno e Bormio, dove sarà piacevole degustare i numerosi prodotti locali a marchio DOC e concedersi una pausa di assoluto relax.
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Bernina Express, Snowy Langwieser Viaduct, Switzerland
Il Bernina Express
Il Bernina Express non è un semplice treno … è molto di più!
Il Trenino del Bernina è la realizzazione del sogno di ingegneri audaci, è un capolavoro dell’ingegneria civile per la tecnica con il quale è costruito, è un teatro dal quale ammirare l’affascinante spettacolo della natura, è una testimonianza della storia (ha già compiuto 100 anni) e del Patrimonio mondiale dell’Umanità, un modello esportato dall’altra parte del mondo, in Giappone.
Il Bernina Express…è conosciuto come il treno più bello del mondo, o come il Trenino del Bernina, o ancora come il “treno che scala la montagna”…affrontando pendenze del 70 per mille infatti arriva quasi a toccare il cielo, a 2.253 metri di altezza…il punto più alto raggiunto da un treno in Europa.
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Bernina Express, Fireworks, Best wishes from Bernina Express
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Bernina Express Happy New Year
tallines
15-12-2019, 11:19
Daily Pic
Red Deer Stags
Cairngorms National Park
Scotland, UK
L' immagine di ieri, 14 Dicembre 2019, che è stata pubblicata solo da Daily Pic Regno Unito,
è di un candore a dir poco strepitoso :) è bellissima :sofico: :sofico:
Immagine a Tema Invernale, l' Inverno come sapete entra il 21 Dicembre, quindi siamo a fine Autunno e ci può stare......e anche immagine che da un certo punto di vista, ricorda anche, perchè no :) il Natale :)
Daily Pic Regno Unito 14/12/2019
https://i.postimg.cc/xCDywK70/Herd-of-red-deer-stags-in-a-snow-covered-pine-forest-Cairngorms.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Herd of red deer stags in a snow-covered pine forest, Cairngorms National Park
Cairngorms National Park
Il parco nazionale di Cairngorms (inglese: Cairngorms National Park) è un'area naturale protetta situata nel nordest della Scozia, istituita nel 2003.
È stato il secondo parco nazionale creato dal Parlamento scozzese, dopo il Parco nazionale Loch Lomond e Trossachs, stabilito nel 2002.
Il parco comprende la catena montuosa di Cairngorm e le colline circostanti.
Inizialmente il più vasto dell'Arcipelago britannico, nel 2010 è stato esteso all'area delle Highlands scozzesi di Perth e Kinross.
Il parco di Cairngorms copre un'area di 4.528 km² nelle regioni dell'Aberdeenshire, Moray, Highland, Angus e Perth e Kinross.
Le montagne Cairngorm presentano un paesaggio spettacolare, simile ai parchi nazionali norvegesi come quello di Hardangervidda, con grandi altopiani e laghi naturali.
Il parco è classificato nella V categoria dei parchi nazionali, con area adibite alla coltivazione e zone particolarmente fruibili agli escursionisti.
Il sito turistico di Aviemore è una popolare destinazione vacanziera, mentre i luoghi meno conosciuti di Dalwhinnie, Newtonmore e Kingussie sono meta di quegli escursionisti che amano zone più solitarie e di una bellezza peculiarmente locale, entrando dalla parte meridionale del parco stesso.
All'interno di Crairngorms si trovano anche riserve di flora e fauna, e antiche distillerie di whisky di single malt.
Screenshot Daily Pic Regno Unito
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Fauna
Le montagne di Cairngorm offrono un habitat alpino unico nella semi-tundra , che ospita molte piante, uccelli e animali rari.
Le specie di uccelli speciali sugli altopiani includono pernice bianca, dotterel, zigolo delle nevi, aquila reale, anello ouzel e fagiano di monte .
Le specie di mammiferi comprendono il cervo rosso
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Red Deer stag (Cervus elaphus) in snow-covered pine forest, Cairngorms National Park, Scotland, UK
e la lepre di montagna, [U]nonché l'unica mandria di renne nelle isole britanniche .
Ora vagano per gli alti Cairngorm, dopo essere stati reintrodotti nel 1952 da un pastore svedese.
La mandria è ora stabile a circa 150 individui, alcuni nati in Scozia e alcuni introdotti dalla Svezia.
https://i.postimg.cc/nL9BH09y/The-reindeer-that-call-Scotland-s-Cairngorms-home.jpg (https://postimages.org/)
The reindeer that call Scotland's Cairngorms home
Straths e glens del parco nazionale presentano un tipo di bosco antico noto come la foresta caledoniana .
La distesa di pineta che si estende da Glen Feshie ad Abernethy costituisce la più grande area singola di questo habitat rimasto in Scozia, e il parco nel suo insieme detiene più della metà della foresta caledoniana sopravvissuta.
In queste foreste si possono trovare specie di uccelli come il gallo cedrone , il fagiano di monte, la balestra scozzese, la balestra di pappagallo e la cincia dal ciuffo .
L'intera lunghezza del fiume Dee è definita come un'area speciale di conservazione (ZSC) per la sua importanza per il salmone , le lontre e le cozze di perle d'acqua dolce e il Don sostiene pesci come salmone, trota di mare, trota fario, anguille e lampreda.
Nella parte superiore di Strathspey, le Insh Marshes formano una delle aree più grandi di pianura alluvionale e vegetazione palustre in Scozia, e sono importanti per molte specie di uccelli che si riproducono lì ogni estate.
Le specie da riproduzione includono il falco pescatore, le anatre come il wigeon , il mestolone e il goldeneye e i trampolieri che includono stinco, beccaccino, chiurlo e pavoncella .
Le paludi ricevono anche visitatori invernali tra cui oche selvatiche dall'Islanda e fino a 200 cigni selvatici .
tallines
18-12-2019, 17:39
Daily Pic
Christmas Market
Germany
Interessante l' immagine di oggi di Daily Pic .
Ci da l' opportunità sempre di rimanere in Tema, che è il Natale e di parlare di una Usanza che si è sviluppata nel tempo e c'è ancor oggi, in quanto come si dice, si è sparsa la voce :)
Il tema che andremo ad analizzare sono i famosissimi Mercatini di Natale, andremo a vedere l' Origine e come si sono evoluti fino ai giorni nostri .
Molto concordi tutti i paesi di Daily Pic su quale immagine pubblicare, tranne il Giappone che magari la pubblicherà domani, dopodomani o..........
https://i.postimg.cc/26qSw8J2/Immagine.jpg (https://postimages.org/)
Annual Christmas market, Germany
Mercatino di Natale
Il Mercatino di Natale è una manifestazione commerciale pubblica, che si svolge generalmente all'aperto, nel centro cittadino, nel quale viene esposto tutto ciò che concerne il Natale.
Generalmente vi si trovano dei piccoli stand, nei quali vengono messe in vendita le decorazioni natalizie, i prodotti regionali gastronomici o dell'artigianato, souvenir, piccoli oggetti regalo.
Si effettua diffusamente un servizio di ristorazione veloce che propone spesso il vin brulé, panini, salsicce e würstel caldi.
La decorazione del luogo cerca di risultare suggestiva: si compone di una notevole illuminazione, fatta di luminarie, e spesso di fuochi di ceppi.
Sovente il paesaggio sonoro è allietato da cori e musiche natalizie.
L'intrattenimento comprende spesso degli spettacoli tradizionali quali, ad esempio, l'interpretazione di personaggi del presepe o della nascita di Gesù.
A volte, i mercatini hanno anche apertura notturna, talvolta solo in alcune serate notti, talvolta per l'intero arco della manifestazione.
In molte città dell'Italia settentrionale, e in generale di tutto l'arco alpino, l'avvento viene solitamente introdotto con l'apertura del Mercatino di Natale,
in Germania meridionale e Austria spesso chiamato Christkindlmarkt (che letteralmente in tedesco significa il mercato del Bambino Gesù).
Oggi, i mercati di Natale più famosi sono tenuti nelle città di:
Augusta (Germania), Norimberga (Germania), Dresda (Germania), Colonia (Germania),
Vienna (Austria),
Zurigo (Svizzera),
Strasburgo (Francia), Parigi (Francia),
Trento (Italia) e Bolzano (Italia).
Durante il periodo di dicembre, i mercati le rendono mete turistiche molto popolari.
A Colonia si tengono ben sette mercati, in differenti luoghi della città, di cui uno in una imbarcazione sul Reno.
N.B. > Abbiamo parlato dell' Avvento, già nel post n. 335 > It's Christmas Time .
Cosa è l' Avvento e quando Inizia e Finisce ?
Avvento 2019.
Inizio: domenica 1 dicembre
Fine: martedì 24 dicembre
1 - AVVENTO, COS'È E QUALI SONO LE CELEBRAZIONI PIÙ IMPORTANTI (https://www.famigliacristiana.it/articolo/avvento-cos-e-e-quali-sono-le-celebrazioni-piu-importanti.aspx)
2 - Avvento (https://it.wikipedia.org/wiki/Avvento)
3 - Inizia l'Avvento, tempo di attesa e di conversione verso il Natale (https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/avvento-2019-tempo-di-attesa-e-conversione-verso-il-natale)
4 - Che cosa è l'Avvento e cosa significa?
Cos'è l'Avvento? Tutto ciò che c'è da sapere su questo periodo dell'anno che ci accompagna fino a Natale (https://www.supereva.it/che-cosa-e-lavvento-e-cosa-significa-26488)
Daily Pic Stati Uniti 18/12/2019
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Annual Schwäbisch Hall Weihnachtsmarkt in the market square, Baden-Württemberg, Germany
Storia
La tradizione dei mercati di Natale risale a un tempo in cui gli acquisti all'ingrosso non si facevano nei supermercati, ma bisognava aspettare le fiere organizzate in genere alla scadenza di ricorrenze annuali come ad esempio il periodo dell'Avvento.
Le prime tracce di mercati di Natale risalgono al XIV secolo in Germania e Alsazia con il nome di Mercato di San Nicola.
Il primo documento che attesta un mercato di Natale è datato 1434 e cita un Striezelmarkt (mercato degli 'Striezel', un dolce tedesco) che ha avuto luogo a Dresda, il lunedì precedente il Natale.
Più tardi, durante la Riforma protestante, il nome fu ribattezzato in Christkindlmarkt, per opposizione al culto dei santi.
Altri antichi mercati sono quello di Strasburgo che risale al 1570, e quello di Norimberga del 1628.
Screenshot Daily Pic Stati Uniti
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La Vera Storia dei Mercatini di Natale
La storia dei Mercatini di Natale ha origini antiche e profonde.
Essi affondano le loro radici nelle fiere di paese che venivano organizzate proprio alla scadenza di ricorrenze annuali, come ad esempio il periodo dell’Avvento.
LE ORIGINI
Anche i mercatini di Natale, come tutte le grandi invenzioni della storia, nascono prestando ascolto ad una necessità.
Nel nostro caso i mercatini nascono come atto di solidarietà e rispetto per l’artigianato locale.
I Bauer
I contadini di montagna, chiamati Bauer, conducevano una vita di sacrifici e stenti.
Le città, abitate da commercianti spesso ricchi e da artigiani e impiegati che disponevano di denaro, brulicavano di vita in ogni periodo dell’anno, grazie alla loro fiorente economia e al clima, più mite rispetto alle zone di montagna, che permetteva ai cittadini di poter utilizzare gran parte della giornata per lavorare o fare commissioni.
Per i contadini di montagna (detti anche Bauer nelle zone di lingua tedesca), la vita non era così comoda e il clima non era così clemente.
Costretti dalle rigide temperature di montagna a rimanere molte più ore al caldo dentro casa rispetto ai cittadini del fondovalle, i Bauer passavano il tempo producendo oggetti di artigianato, statuine e oggetti in legno intagliato,
mentre le loro donne confezionavano indumenti tipiche o creavano tessuti particolari o ricamati.
Questi prodotti venivano poi portati a valle durante il periodo dell’Avvento e quindi venduti in piccoli stand creati e organizzati per l’occasione.
Acquistando questi prodotti gli abitanti del fondo valle contribuivano quindi a migliorare le condizioni di vita dei contadini aiutando inoltre lo sviluppo dell’artigianato montano e tradizionale.
Queste iniziative venivano quindi viste di buon occhio dalla comunità, tutti vi partecipavano con entusiasmo mettendo a disposizione la piazza, adornandola di luci, predisponendo le botteghe o esponendo fiori alle finestre.
Qualcuno contribuiva anche organizzando piccoli cori e concerti per strada.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Dec 18, 2019
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It’s Weihnachtsmarkt time!
I PRIMI MERCATINI
Le prime testimonianze dei mercatini di Natale si hanno in Germania ed in Alsazia, nel tardo medioevo, intorno al XIV secolo.
Il primo mercatino della storia risale al 1384, a Bautzen.
Altre fonti ne datano uno nel 1434 a Dresda, lo Striezelmarkt o mercato degli Striezel – un dolce tedesco – tenutosi il lunedì precedente il Natale.
Più tardi, durante la riforma protestante, il nome venne cambiato con Christkindlmarkt, nome che è tutt’oggi in uso.
In questi mercatini ogni anno i migliori artigiani della zona esponevano le loro opere che avevano come soggetti la Natività e l’Avvento.
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Mercatino di Natale a Norimberga
NORIMBERGA
Con il passare degli anni aumenta l’interesse per queste mostre artigiane, che piano piano si espandono per tutto il Paese.
Alcuni documenti citano Norimberga come la città con il mercatino di Natale più famoso.
Dal 1937 quasi tutti gli artigiani della zona prenotano un posto per poter esporre i loro prodotti in questo che è considerato uno dei mercatini più belli e suggestivi della Germania.
Le vie della città che portano al mercato sono decorate da colonne bianche agghindate da ghirlande di abeti, simboli natalizi e luci.
Una delle tradizioni più famose del Mercatino di Natale di Norimberga è l’arrivo dell’Angelo del Natale durante la prima domenica di avvento.
L’arrivo dell’Angelo apre ufficialmente i mercatini di Natale.
Egli pronuncia un prologo dal balcone sopra l’ingresso della Frauenkirche (il Duomo) accompagnato da canti natalizi e musica.
In quell’ istante le luminarie vengono accese.
Tra le manifestazioni tradizionali vi è inoltre la processione delle lanterne, alla fine della quale vi è la rappresentazione della natività.
Nel 1948, nello stesso anno in cui si tenne il primo Mercatino di Natale del dopoguerra a Norimberga,
i bambini della città si diressero verso la collina del Castello con le loro lanterne fatte in casa.
Era un periodo difficile e molte luci simboleggiavano – allora come oggi – il desiderio di una pace durevole e la gioia per l’arrivo del periodo natalizio.
Questa bellissima tradizione con il suo significato di pace dura ancora oggi.
Anche la diligenza postale storica fa parte dello spettacolo, accompagnando adulti e bambini in giro per la città guidata dai cocchieri in livrea.
I principali mercatini di Natale storici in ordine di importanza sono quelli di Norimberga (1628), Dresda (1434), Colonia e Strasburgo (1570).
In Italia uno dei mercatini storici è quello di Bolzano che risale al 1990.
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Casette tipiche dei Mercatini di Natale
L' avvento in Germania è un periodo magico
Ci sono migliaia di mercatini di Natale in Germania, praticamente tutte le città ne hanno.
Di solito sono aperti tra la fine di Novembre e Natale e rappresentano una delle usanze più radicate e più amate del periodo prenatalizio.
In alcune città questi mercatini si chiamano "Weihnachtsmarkt" (Mercato di Natale),
in altre "Christkindlmarkt" (Mercato di Gesù bambino).
Questi mercatini non sono soltanto occasioni per comprare le decorazioni natalizie o i prodotti dell'artigianato locale, ma anche per guardare, passeggiare o per gustare le specialità culinarie natalizie, tipiche della città o della regione.
Spesso si tratta di vere feste popolari con rappresentazioni di folklore popolare locale.
Un ingrediente indispensabile - e da non perdere - di queste feste è il "Glühwein" (vin brulé) che viene offerto quasi dappertutto e che è il giusto modo per riscaldarsi nelle fredde giornate di dicembre
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Mercatini di Natale Valle d' Aosta
La nascita dei Mercatini di Natale
“Stille Nacht! Heilige Nacht! Alles schläft; einsam wacht” …a sentirle così, sembrano semplici parole in tedesco, ma in realtà rappresentano la canzone natalizia più famosa del mondo, “Astro del ciel”.
Erano circa 200 anni fa, quando Astro del ciel fu stata composta in una piccola parrocchia del Salisburghese.
Per ripercorrerne le tracce, considerato il suo grande successo anche in Italia, è importante capire cosa ci narra la leggenda del Natale e precisamente a quando risale la nascita dei mercatini dell’Avvento.
L’antica storia dei "Bauer"
La prima, antichissima, storia è ricondotta ai “Bauer di montagna”, o meglio definiti contadini, che non godevano di una vita molto comoda al contrario dei cittadini che vivevano nel fondovalle e dei commercianti spesso ricchi e da artigiani e impiegati dalla fiorente economia.
I contadini di montagna erano costretti a rimanere molte ore della giornata nelle loro case per combattere il freddo rigido dell’inverno, e necessitavano poi di scendere in città per scambiare o vendere la merce che producevano.
All’interno delle loro case, infatti, impiegavano il tempo compiendo attività artigianali;
le donne cucivano indumenti tipici e gli uomini modellavano oggetti in legno.
I manufatti artigianali che prendevano vita, avevano un obiettivo di distribuzione commerciale;
nacquero per questo motivo i mercatini per la vendita dell’artigianato, successivamente, diventati i “mercatini dell’Avvento”, avvicinandosi sempre di più al periodo del Natale e assumendo un’atmosfera del tutto magica, fatta di luci e canzoni!
https://i.postimg.cc/8CyBf8ZB/Mercatino-di-Natale-in-Austria.jpg (https://suwalls.com/digital-art/moon-rising-from-the-clouds)
Mercatino di Natale in Austria
L’arrivo del Christkindlmarkt. Che magia!
D’altro canto, si narra anche che la nascita dei mercatini di Natale abbia avuto origine nel tardo Medioevo nei territori compresi tra la Germania e l’Alsazia.
Era il 1384, quando a Bautzen fu allestito il primo mercatino.
Un po' più tardi, nel 1434 a Dresda, fu identificato come lo Striezelmarkt o mercato degli Striezel, riprendendo il nome di un tipico dolce tedesco.
Il nome di quest’ultimo cambiò molto presto in Christkindlmarkt ,
cioè Mercatino del Bambino Gesù,
non appena nel 1517 arrivò la riforma protestante e ci fu l’abbandono del culto dei Santi.
Il Santo di riferimento era proprio Babbo Natale, colui che durante la sua esistenza aveva compiuto miracoli e prodigi.
Da San Nicola si arrivò, quindi, a Santa Claus che a Regensburg (in Baviera) distribuiva regali e dolci ai bambini.
Nessuno avrebbe di certo immaginato che questo fenomeno folcloristico si sarebbe sviluppato in tutta Europa.
Da ricordare è la città di Salisburgo, la patria del magico Mozart, dove il Natale aveva tutto un altro sapore con la sua musica: tutto diventava romantico e pare proprio che si danzasse sulle note del musicista durante la preparazione del mercatino natalizio!
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Mercatino di Natale a Milano
Oh Bej! Oh Bej! I mercatini di Natale a Milano
L’atmosfera natalizia fatta di arte e magia si diffuse attivamente per tutto l’arco alpino per approdare in Italia solo in tempi piuttosto recenti.
Il Mercatino più storico in assoluto è quello di Bolzano, del 1990, con il suo Bozner Christkindlmarkt.
A Milano, il più atteso in assoluto è il mercatino degli Oh Bej! Oh Bej!
La tradizione, risalente al 1510, vuole che fosse il grido di gioia lanciato dai bambini durante la visita di Papa Pio XI, Giannetto Castiglioni, che durante la sua visita in città portava a loro i doni.
Durante il mese di Natale, la città milanese si riempie di mercatini e di lunga durata sono proprio quelli collocati al Duomo:
le casette di legno caratteristiche, hanno tanto di portoncini d’ingresso ornati da ghirlande natalizie e il tetto ricoperto di muschio e neve, in pieno stile baite del nord.
Tantissimi prodotti tipici artigianali, da quelli alimentari a quelli fatti a mano, aspettano di essere visti e provati anche per questo Natale 2019, per riscontrare il grandissimo successo di sempre e regalando quel tocco suggestivo alla città!
Breve storia dei mercatini di Natale in Germania
La nascita dei tradizionali mercatini di Natale in Germania, risale al 1400, quando durante le settimane che precedono i giorni di Natale, gli artigiani come i cestai, i fabbricanti di giocattoli ed i pasticceri, nei territori compresi tra la Germania e l'Alsazia, si davano appuntamento nella piazza del paese per esporre sulle bancarelle i loro prodotti, creati appositamente per il Natale.
Questo è stato il primo passo che ha segnato la nascita dei mercati, che sono poi cresciuti, anno dopo anno, diffondendosi in tutti i paesi.
Il primo mercatino della storia viene indicato come quello di Dresda del 1434.
Fin dall'inizio si è pensato alle esigenze alimentari dei visitatori e quindi, vicino a giocattoli ed utensili, si potevano trovare in vendita anche castagne, mandorle e noci.
I prodotti esposti dagli artigiani erano rigorosamente fatti a mano e piuttosto costosi, fuori dalla portata delle famiglie del paese: all'inizio quindi solo la borghesia ne era attratta.
La diffusione in tutta Europa dei mercatini ha avuto inizio solo verso la fine del secolo scorso.
Sono costituiti da decine di casette di legno, addobbate per l'occasione con rami di pino fresco, nastri e piccoli addobbi natalizi; sono disposte lungo le strade nei centri cittadini e nelle piazze principali.
Ancora oggi, come alle origini, espongono artigianato locale, addobbi per Natale, prodotti tipici, dolciumi e cibi caratteristici, il tutto supportato da musiche natalizie e folcloristiche.
Si possono trovare nelle principali città europee a partire da fine novembre fino alla vigilia di Natale per tutto l'arco della giornata.
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I mercatini di Natale in Germania
I mercati di Natale più famosi in Germania
Lo storico mercatino di Natale di Norimberga
Il mercatino più famoso della Germania è senza dubbio quello di Norimberga: è considerato uno dei primi e da sempre preso a modello per la realizzazione degli stand.
Organizzato nella piazza del mercato, viene inaugurato il venerdì precedente la Prima domenica di Avvento: la cerimonia vede la presenza dell'Angelo del Natale che, dalla balconata della Chiesa di Nostra Signora, apre l'attività del mercatino con la recita di un discorso solenne.
Ogni anno le 180 bancarelle di questo mercato accolgono circa 2 milioni di visitatori.
I prodotti tipici sono le salsicce di Norimberga, il panpepato e gli uomini di prugne, piccole figure realizzate con la frutta secca.
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Mercatino di Natale Monaco di Baviera
I mercatini di Natale a Monaco di Baviera
Un altro mercato degno di nota è senza dubbio quello di Monaco, capitale della Baviera, che trova le sue radici già nel corso del 1300.
I mercatini della città sono numerosi e diffusi nei vari quartieri.
Il più antico ed il più famoso è quello che si trova nella piazza principale, Marienplatz, dove si innalza, per ben 26 metri, anche il maestoso albero di Natale che proviene dai boschi limitrofi.
Il mercato viene ufficialmente inaugurato dal sindaco alla fine di novembre.
Da non dimenticare se si visita questa città è senza dubbio il Mercato di Natale di Schwabing, uno dei quartieri più popolari della capitale bavarese, dove si trova l'unico mercato internazionale degli artisti di prodotti natalizi.
Durante il periodo dei mercatini, un'iniziativa interessante per chi si reca a Monaco è senza dubbio un giro turistico della città sul Tram di Natale: un percorso attraverso il centro, accompagnato da vin brulè e musica.
Anche ai bambini viene offerto il punch e un programma speciale durante le domeniche dell'avvento.
Il 5 dicembre inoltre, San Nicolò fa visita ai piccoli che si trovano sul tram.
A Monaco inoltre si trova il più grande mercato per gli amanti del Presepe di tutta la Germania, che espone l'artigianato locale e tutto ciò che serve per realizzare il Presepe.
Non mancano ovviamente cibi e bevande tipiche come il vin brulè, il panpepato e le salsicce arrosto. Sul sito ufficiale, solo in tedesco, anche gli orari di apertura.
https://i.postimg.cc/rmhX3Hnh/Mercatino-di-Natale-a-Dresda.jpg (https://postimages.org/)
Mercatino di Natale a Dresda
Il mercatino di Dresda
Il mercato di Dresda, nel nord del Paese è stato organizzato per la prima volta nel 1434 ed i suoi prodotti tipici sono lo Stollen e le sculture di Erzgebirge.
Fin dalle sue origini, il mercatino di Natale di Dresda ha tentato di mantenere intatto il suo carattere e le sue tradizioni, diventando uno dei punti di riferimento tra i mercatini in Germania.
Le bancarelle infatti, con i loro tetti fatti di tegole rosse, sono posizionate in modo da donare al mercatino l'antico aspetto medievale.
Il mercato di Dresda è anche conosciuto con il termine di Striezelmarkt, Mercato dello Striezel.
Il termine Striezel fa riferimento al tradizionale pane natalizio, anche conosciuto come Stollen, fatto con farina, strutto, frutta secca e canditi, tipico appunto di questa città.
Anche la cerimonia di apertura è legata a questo prodotto tipico: i mercatini si aprono infatti con il taglio di una fetta di uno Stollen gigante.
Altri prodotti tipici della zona, non solo alimentari, sono le ceramiche di Lausitz oltre all'artigianato locale.
Infatti in questa zona della Germania, quando le miniere iniziarono ad esaurirsi, l'economia della città venne indirizzata verso la produzione di giocattoli e addobbi natalizi.
Altri importanti mercatini fuori dal Paese
Non lontano dai confini della Baviera, si trova un mercatino degno di nota e cioè quello di Salisburgo, tappa perfetta sulla via del ritorno, o dell'andata, per chi ha scelto di fare il viaggio in auto dall'Italia.
Le 95 bancarelle del mercatino di Salisburgo espongono una vasta gamma di prodotti: tessili e prodotti naturali, artigianato artistico, giocattoli, gioielli e ovviamente dolciumi, cibi e bevande.
Il mercatino si estende intorno al Duomo della città ed in Piazza della Residenza; sotto gli archi del Duomo si concentrano i principali stand gastronomici, dove non può certo mancare il vin brulé!
Molto tipico e caratteristico è poi il mercato che si trova appena fuori della città nel cortile del Castello di Hellbrunn: numerose attrazioni quali veri animali da accarezzare per i bambini e il Presepe vivente, lo rendono uno dei più attesi e pittoreschi.
Tra le particolarità dei mercatini di Salisburgo ricordiamo il negozio Christmas in Salzburg, negozio di tre piani tutto dedicato alle decorazioni natalizie, tra cui le famose palle in vetro soffiato decorate con immagini della città o il ritratto di Mozart.
Il 24 dicembre all'interno dell'antico cimitero di Petersfriedhof, per augurare Buon Natale anche a chi non c'è più, le tombe vengono decorate con candele e piccoli alberi di Natale.
https://i.postimg.cc/ydV4xK36/Mercatini-di-Natale-in-Europa.jpg (https://postimages.org/)
Mercatini di Natale in Europa
Mercatini di Natale in Europa
Mercatini di Natale: slitte trainate da renne, gioielli swarosky e concerti natalizi
I mercatini di Natale sono una piacevole tradizione che si tramanda in ogni Paese europeo.
Alcuni mercatini sono storici e molto frequentati dai locali e dai turisti per per l’occasione si recano nelle diverse località per respirare l’atmosfera natalizia che solo i mercatini di Natale diffondono nell’aria.
Vediamo quelli più interessanti.
https://i.postimg.cc/26KDKJ3z/Mercatini-di-Natale-in-Europa-2.jpg (https://postimages.org/)
Mercatini di Natale in Europa
Mercatino di Natale di Dresda
Tra i mercatini più noti c’è quello di Dresda, conosciuto come Striezelmarktè.
Una tradizione a cui non si può rinunciare.
Le bancherelle occupano un’area di quasi due chilometri trasformando la città in un vero e proprio villaggio natalizio.
Unico nel suo genere nasce nel lontano 1434.
I banchetti hanno tetti composti da tegole rosse che creano l’idea di tante piccole casette del natale.
Le specialità culinarie e i doni creati artigianalmente sono molti e tutti particolari.
https://i.postimg.cc/yNhM2CmH/Lo-Z-rcher-Christkindlimarkt-il-pi-grande-mercatino-coperto-d.jpg (https://postimages.org/)
Lo Zürcher Christkindlimarkt è il più grande mercatino coperto d’Europa. Collocato nella Hall della stazione centrale di Zurigo, presenta più di 150 stand ed è abbellito dalla presenza di un gigantesco albero di Natale decorato con più di 7000 gioielli Swaroski.
Mercatino di Natale a Zurigo
A Zurigo il Natale ha un posto speciale nel cuore delle persone tanto che i mercatini natalizi sono ben quattro.
Uno di questi si trova presso le sale della stazione centrale, il famoso Zürcher Christkindlimarkt.
Rappresenta la più estesa esposizione di bancarelle al coperto in Europa.
Facile perdersi fra i 150 chalet allestiti per l’occasione e
non si può che restare con il naso all’insù per ore ad osservare lo strabiliante albero addobbato con 7000 gioielli di swaroski.
Mercatino di Natale a Vienna
In Austria a Natale si vive la magia Natalizia al mercatino di Vienna.
La città viene trasformata durante il periodo natalizio.
In Piazza del Municipio, intorno all’ imponente albero di Natale, si estende il romantico mercatino di Natale viennese con i suoi prodotti artigianali che richiamano le tradizioni del paese e le idee regalo più moderne per accontentare tutti.
Tra musica e luci il mercatino di natale di Vienna è una delizia per grandi e piccini.
Con una pista da pattinaggio sul ghiaccio di oltre 3000mq o un giro a bordo della slitta trainata dalle renne.
Mercatino di Natale a Strasburgo
Risale al lontano 1570 l’evento natalizio di Strasburgo meglio conosciuto con il nome di Crikindelmarik, o mercato del Gesù bambino.
Città della Francia che rappresenta già di per sé una località affascinante, si arricchisce dura l’inverno con i particolari addobbi luminosi che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.
Particolare l’usanza di applicare agli abeti, dolci, mele e fiori di carta.
https://i.postimg.cc/8PBcwP4b/Mercatino-di-Natale-a-Stoccolma.jpg (https://postimages.org/)
Mercatino di Natale a Stoccolma
Mercatino di Natale a Stoccolma
Durante l’avvento a Stoccolma non si può perdere la fiera sull’isola di Djurgarden.
Luogo in cui è situato il parco reale di Rosendal in cui le bancherelle ricoprono i viali.
Il sottofondo musicale viene fornito dai concerti natalizi che si alternano creando un’atmosfera unica.
Mentre al Kunstragarden si potrà pattinare sul ghiaccio sotto il cielo stellato.
Mercatino di Natale a Norimberga
A Norimberga c’è l’Angelo del Natale che da il benvenuto dalla Chiesa di Nostra Signora ai turisti e agli abitanti della città.
I banchetti del mercatino offrono una varietà di bancarelle ricche di ogni bene come la famosa salsiccia di Norimberga e il pan pepato, delizie tipiche locali.
Mercatini di Natale in Italia
Nel Belpaese i mercatini di Natale sono coinvolgenti ed entusiasmanti.
Come quelli di Bolzano, di Brunico e di Merano.
Mercatini che sono diventati veri e propri punti di riferimento per i regali natalizi.
Da non dimenticare la fiera natalizia di Trento, tipico evento con bancarelle, musica, spettacoli e innumerevoli occasioni di vivere il Natale sorseggiando un caldo vin brulé.
A Napoli l’avvento è particolarmente sentito e sono famosi i presepi con le statuine create ogni anno con i personaggi di rilievo del momento.
A Torino le luci d’artista decorano le vie creando atmosfere fiabesche.
https://i.postimg.cc/XNH992ZN/Mercatini-di-Natale-Trentino-Alto-Adige-Bolzano.jpg (https://postimages.org/)
Mercatino di Natale Trentino Alto Adige, Bolzano
E per finire in bellezza...........Vi dedico una canzone di Natale, non le solite che sono scontate,
ma questa, Hallelujah by Pentatonix > [url]https://www.youtube.com/watch?v=LRP8d7hhpoQ (https://suwalls.com/movies/blackout-transformers)
giovanni69
18-12-2019, 18:36
Grazie, tallines!:cool: :ave:
tallines
19-12-2019, 12:37
Dal post n. 335 sono stati fatti, in effetti dei post, tutti a Tema di Natale, di un certo Interesse :cool: :p
Grazie giòòòòòòò :cincin:
Però adesso anche Voi dovete fare la Vs parte :sofico: :sofico:
https://i.postimg.cc/Gttb3p02/I-Want-You.jpg (https://postimg.cc/LYccN28K)
Bene :), cosa dovete fare ?
Tutti gli utenti che hanno partecipato fini ad oggi a questo Thread Ufficale, da Giovanni69 a jeremj, da Styb a Eress a Intervention.............
e tutti gli utenti che vogliono partecipare da adesso in poi :)
possono postare qualsiasi immagine di Natale, anche più di una .
Dagli alberi, ai presepi, alle vie illuminate, ai mercatini, alle palle di Natale a.........quello che volete, basta che il Tema sia il Natale .
A - Le immagini, le potete prendere On Line, senza problemi,
basta che non abbiano i famosi Watermarks,
ossia le firme dei vari autori, quindi immagini prese da Internet, senza firma .
B - Oppure le potete fare Voi, se volete,
- sia con la Macchina fotogafica, che ce l' ha,
- sia con il Vostro Smartphone, senza nessun problema .
Devono essere Rispettati questi 3 parametri, altrimenti non postate che fate prima..............:):
1 - Tema il Natale
2 - Misure delle immagini > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140660&postcount=5
Andate alle 2 voci :
- Come postare le Immagini
e soprattutto >
- Le Misure delle immagini postate
3 - L immagine che avete scattato o che avete preso On Line, deve avere sotto l' immagine stessa,
una Descrizione, per capire se l' albero (es.) di Natale è de Roma, de Firenze, de Pisa o.........:)
Fatal Frame
19-12-2019, 14:22
Iscritto ... poi leggo
tallines
19-12-2019, 14:34
Iscritto ... poi leggo
:cincin: :mano: http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif :flower:
@ jeremj
:mbe:....... :cry:
giovanni69
19-12-2019, 17:43
https://i.postimg.cc/FRS08FGY/2019-12-19-18-41-57.jpg (https://postimages.org/)
tallines
20-12-2019, 08:06
Cosa devo dire......meno male che c'è Windows 10 SpotLight Images e DailyPic :asd: :asd:, altrimenti...........il deragliamento sarebbe assicurato............:asd: :asd:
Styb la seconda immagine, potresti toglierla, non sta bene, mentre la prima e l' ultima, possono..........:stordita: andare........
Anche se per immagini di Natale, non intendevo quello che hai postato..........ma quello scritto al post n. 341........:stordita:
Oggi Torniamo In Topic :O con immagini congrue sul Tema del Natale .
@ Giovanni69
Grazie :cincin: :flower:
tallines
20-12-2019, 11:15
Ma sì...ma certo. Fatto!
Good, so it's better :) :cincin: :mano: :flower:
Si possono postare immagini di Natale, a Tema, senza andare fuori dai binari...........:)..........ecco...........fino al 25 Dicembre 2019, ovviamente :)
tallines
20-12-2019, 12:55
Windows 10 SpotLight Images
Village of Ftan
Scuol, Lower Engadine,
Canton of Graubünden
Switzerland
Ieri, 19-Dec-2019, Windows 10 SpotLight Images, si è superata.........:)
Ha postato ben 2 immagini, una più in Tema di Natale, dell' altra .
Inziamo dalla prima, anche se non ha niente di Natale.....ma lo richiama in un certo qual modo, la stagionalità, la montagna, gli alberi, la neve....;)
La seconda immagine di Windows 10 SpotLight Images, postata sempre ieri 19 Dicembre 2019, avrà un post suo, a parte .
https://i.postimg.cc/JzD3LR5s/Fresh-snow-at-the-village-of-Ftan-Scuol-Lower-Engadine-Canton.jpg (https://postimages.org/)
Fresh snow at the village of Ftan, Scuol, Lower Engadine, Canton of Graubünden, Switzerland
Ftan
Ftan (toponimo romancio; in tedesco Fetan, ufficiale fino al 1943) è una frazione di 506 abitanti del comune svizzero di Scuol, nella regione Engiadina Bassa/Val Müstair (Canton Grigioni) .
Ftan è situato in Bassa Engadina, sul lato sinistro del fiume Inn.
Dista 44 km da Davos, 57 km da Sankt Moritz, 64 km da Landeck e 101 km da Coira.
Il punto più elevato del comune è la cima dell'Augstenberg (3 230 m s.l.m.), sul confine con Galtür.
La maggior parte della popolazione (al 2000) parla Rhaeto-Romance (57,8%), con il tedesco che è il la seocnda lingua più usata (37,0%) e l'italiano al terzo posto ( 1,2%).
https://i.postimg.cc/RZS8QsKS/Fresh-snow-at-the-village-of-Ftan-Scuol-Lower-Engadine-Canton.jpg (https://postimg.cc/gn7NGKgQ)[/url]
Fresh snow at the village of Ftan, Scuol, Lower Engadine, Canton of Graubünden, Switzerland
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Tags: architecture, buildings, church, forest, mountains, outdoors, snow, Switzerland, tower, village, winter >
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Scuol
Scuol (toponimo romancio; in tedesco Schuls, ufficiale fino al 1943;
dal 1943 al 1970 ufficialmente Scuol/Schuls;
in italiano "Scolio" è un comune svizzero di 4 690 abitanti del Canton Grigioni, nella regione Engiadina Bassa/Val Müstair della quale è capoluogo.
Il 1º gennaio 2015 ha inglobato i comuni soppressi di Ardez, Ftan, Guarda, Sent e Tarasp.
Scuol è il capoluogo della regione Engiadina Bassa/Val Müstair, sul lato sinistro del fiume Inn.
Dista 48 km da Davos, 59 km da Landeck, 61 km da Sankt Moritz e 104 km da Coira.
Il punto più elevato del comune è la cima del Piz Sesvenna (3 205 m).
Altra montagna importante è il Piz Lischana (3 105 m s.l.m.). 22,65 km², del territorio comunale sono compresi all'interno del Parco Nazionale Svizzero.
https://i.postimg.cc/Sx8KpKj1/Ftan-GR-Switzerland.jpg (https://postimages.org/)
Ftan GR, Switzerland
Regione Engiadina Bassa/Val Müstair - Lower Engadine
La regione Engiadina Bassa/Val Müstair è una regione del Canton Grigioni, in Svizzera, istituita il 1º gennaio 2016 quando nel cantone le funzioni dei distretti e quelle dei circoli, entrambi soppressi, sono stati assunti dalle nuove regioni;
il territorio della nuova regione Engiadina Bassa/Val Müstair coincide con quello del vecchio distretto dell'Inn.
La regione confina con le regioni Maloja e Prettigovia/Davos a ovest,
con l'Austria (distretti di Bludenz nel Vorarlberg e di Landeck nel Tirolo) a nord
e con l'Italia (provincia di Bolzano in Trentino-Alto Adige a est
e provincia di Sondrio in Lombardia a sud).
Il capoluogo è Scuol.
La massima elevazione della regione è il Piz Linard (3 411 m), nel Gruppo del Silvretta.
Altre cime principali comprendono il Piz Fenga (3 399 m) e il Piz Buin (3 312 m), nel gruppo della Silvretta, il Piz Muttler (3 294 m), il Piz Sesvenna (3 204 m) e il Piz Tasna (3 183 m).
Il fiume principale della regione è l'Inn, che scorre nella Bassa Engadina e ha come tributari lo Spöl (Val dal Spöl), il Susasca (Val Susasca) e lo Schergenbach (Val Samnaun).
Il Rio Ram, che scorre in Val Müstair, appartiene al bacino dell'Adige.
Lungo lo Spöl vi sono i laghi artificiali di Livigno e di Ova Spin.
La regione Engiadina Bassa/Val Müstair è divisa in 5 comuni:
Samnaun
Scuol (capoluogo)
Valsot
Val Müstair
Zernez
https://i.postimg.cc/2jbVCYcW/Il-Pizzo-Bernina-4-050-m-s-l-m-la-cima-pi-elevata-delle-Al.jpg (https://postimages.org/)
Il Pizzo Bernina (4.050 m s.l.m.) è la cima più elevata delle Alpi Retiche occidentali e dell'omonimo massiccio,
posta tra territorio svizzero e italiano nei pressi del confine con l' Italia .
Cantone dei Grigioni - Canton of Graubünden
Il Cantone dei Grigioni (tedesco Kanton Graubünden; romancio Chantun Grischun o Cantung Grischung; lombardo Canton Grisun; alemanno Kanton Graubünde o Kanton Graubündä; francese: Canton des Grisons) è il più grande e il più orientale dei 26 cantoni della Svizzera.
È anche l'unico cantone ufficialmente trilingue (italiano, romancio e tedesco).
Il Cantone è in prevalenza montuoso;
[U]la vetta più alta è il Pizzo Bernina che raggiunge i 4.050 m s.l.m.
Le sezioni e sottosezioni alpine che interessano il cantone sono:
Alpi Lepontine (Alpi del Monte Leone e del San Gottardo, Alpi dell'Adula)
Alpi Glaronesi (Alpi Urano-Glaronesi, Alpi Glaronesi in senso stretto)
Alpi Retiche occidentali (Alpi del Platta, Alpi dell'Albula, Alpi del Bernina, Alpi di Livigno, Alpi della Val Müstair, Alpi del Silvretta, del Samnaun e del Verwall, Alpi del Plessur, Catena del Rätikon).
Il massiccio del Bernina (comprese le Alpi del Bregaglia) contiene i ghiacciai più importanti, tra i quali il Ghiacciaio del Morteratsch.
I fiumi principali che interessano il Cantone sono il Reno e l'Eno, entrambi correnti sul versante settentrionale delle Alpi.
Origini del Nome
La denominazione di Grigioni, o Grisoni per indicare le comunità sovrane del Libero Stato delle Tre Leghe risale alle Guerre d'Italia.
È infatti con questo nome che Francesco Guicciardini designa i soldati delle Tre Leghe che presero parte alla conquista del Ducato di Milano a fianco degli Svizzeri.
L'utilizzazione di questa denominazione è legata alla forza e al prestigio della Lega Grigia, che annoverava tra i suoi membri, oltre ai comuni giurisdizionali (Gerichtgemeinde),
potenti signori territoriali come il Principe-Abate di Disentis/Mustér,
il Vescovo di Coira e
l'Imperatore del Sacro Romano Impero, nella sua veste di Signore di Rhäzüns.
L'invasione francese del 1798 segnò la fine del Libero Stato delle Tre Leghe.
Antichi alleati degli Svizzeri dal tempo delle Guerre di Svevia (1499), i Grigioni furono ridotti da Napoleone al rango di provincia della nuova Repubblica Elvetica, sotto l'egida della Francia rivoluzionaria.
La creazione del Cantone dei Grigioni risale dunque all'Atto di Mediazione del 1803, con il quale l'Imperatore dei francesi mise fine all'esperienza della Repubblica Elvetica di tipo centralista.
Regioni
Il Canton Grigioni è diviso in 11 regioni,
che il 1º gennaio 2016 hanno sostituito i vecchi 11 distretti (mantenendone pressoché inalterati i confini).
Le regioni seguono tendenzialmente i confini naturali tra le valli.
Le regioni del Canton Grigioni sono (tra parentesi il capoluogo e il vecchio distretto che hanno sostituito):
Albula (Albula, distretto dell'Albula)
Bernina (Poschiavo, distretto di Bernina)
Engiadina Bassa/Val Müstair (Scuol, distretto dell'Inn)
Imboden (Ems, distretto di Imboden)
Landquart (Landquart, distretto di Landquart)
Maloja (Samedan, distretto di Maloggia)
Moesa (Roveredo, distretto di Moesa)
Plessur (Coira, distretto di Plessur)
Prettigovia/Davos (Klosters-Serneus, distretto di Prettigovia/Davos)
Surselva (Ilanz, distretto di Surselva)
Viamala (Thusis, distretto di Hinterrhein)
https://i.postimg.cc/0jKQnTXh/Regioni-del-Canton-Grigioni.png (https://postimages.org/)
Le 11 Regioni del Canton Grigioni
tallines
20-12-2019, 19:56
Windows 10 SpotLight Images
Christmas Star
as Poinsettia
Native to Mexico
L' ultima immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images ieri, 19-Dec-2019, è prettamente Natalizia .
Qual' è il colore per eccellenza del Natale ? Il rosso
E qual' è la pianta per Eccellenza che rappresenta più di tutte le altre piante, il Natale ?
La famossisima Stella di Natale .
Chi di Voi non ha mai sentito parlare almeno una vita nella sua vita, di questa pianta ? O non l' ha mai vista almeno una volta ?
Penso nessuno .
Preciso che le Stelle di Natale non sono solo di colore Rosso, ma c'è anche il Bianco Tradizionale e tantissimi altri colori .
https://i.postimg.cc/G3q25MqS/Group-of-red-poinsettias-with-green-foliage-and-yellow-buds-Mex.jpg (https://postimages.org/)
Group of red poinsettias with green foliage and yellow buds, Mexico
Euphorbia pulcherrima - Poinsettia - Stella di Natale
L'Euphorbia pulcherrima nota come Poinsettia o Stella di Natale è una pianta ornamentale originaria del Messico,
nazione nella quale cresce spontaneamente e dove, allo stato selvatico, può raggiungere anche un'altezza fra i due e i quattro metri.
Il nome "Poinsettia" deriva da Joel Roberts Poinsett, il primo Ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, il quale introdusse la pianta negli Stati Uniti nel 1825.
Appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, ordine Euforbiali (Euphorbiales), classe delle Dicotiledoni (Magnoliopsidae), divisione delle Angiosperme (Magnoliophytae);
all'interno del suo tronco e dei suoi rami vi è una sostanza lattiginosa (il lattice), leggermente irritante per la pelle e altamente tossica per cani e gatti.
Altri nomi comuni della poinsettia sono: Mexican flame leaf, Christmas star, Winter rose, Noche Buena, Lalupatae, Atatürk çiçeği ("Fiore di Atatürk", in Turchia), Αλεξανδρινό (traslitterato "Alexandrinò", cioè Alessandrino, in Grecia).
La sua bellezza è senza dubbio la fioritura ma, al contrario di quello che si può pensare,
il suo fiore, detto ciazio, con petali e sepali disposti a coppa, non è rosso ma di colore giallo
e circondato da una corona di cinque brattee rosse (sebbene ve ne siano anche di colore rosa var. Annette Hegg Pink; bianco var. Annette Hegg White e rosso acceso var. Annette Hegg Supreme).
È una pianta tipicamente fotoperiodica o brevidiurna;
per questo la sua fioritura avviene in pieno inverno quando le giornate sono più corte.
Una buona luminosità favorisce una crescita rigogliosa ma per avere una buona fioritura la pianta deve stare per buona parte della giornata al buio.
Andrà quindi posta in un luogo dove non riceva luce artificiale e in un ambiente comunque illuminato da non più di otto ore di luce solare.
https://i.postimg.cc/3JPHS6Dh/Group-of-red-poinsettias-with-green-foliage-and-yellow-buds-Mex.jpg (https://postimg.cc/1fcT4vH7)
Group of red poinsettias with green foliage and yellow buds, Mexico
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https://i.postimg.cc/JzPWQnmy/close-up-photo-of-a-Poinsettia-Euphorbia-pulcherrima.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Close-up photo of a Poinsettia (Euphorbia pulcherrima)
Coltivazione
La sua coltivazione – praticata specialmente nelle aree più calde del Mediterraneo – richiede una temperatura tra i 14 e i 22 °C.
Può vivere anche a temperature più basse, ma non sopporta il gelo.
Va concimata, nel periodo invernale, almeno ogni quindici giorni con del potassio e del fosforo e innaffiata regolarmente quando il terreno risulta asciutto in superficie.
In primavera va potata e rinvasata prestando molta attenzione al fusto e alle radici che sono molto delicati.
La Poinsettia è una pianta tipicamente natalizia: spesso, quando perde le foglie, viene buttata via; invece, se ha delle buone radici e viene posta in un luogo luminoso, lasciandola vegetare per tutta l'estate, a fine settembre – quando verrà riportata all'interno – riprenderà la sua fioritura.
Durante il riposo estivo la si potrà tenere al sole, dopo averla fatta abituare con un'esposizione graduale in modo che la pianta non si ustioni, con innaffiature regolari da effettuare quando la pianta presenta le foglie flosce ma con qualche concimazione mensile.
La riproduzione della Poinsettia avviene in primavera per talea (avendo cura di usare una lametta anziché una forbice, in modo da evitare lo schiacciamento del ramo);
la parte tagliata va posta poi in un bicchiere di acqua tiepida e lasciata radicare; quindi invasata.
La poinsettia è molto coltivata in Italia (nelle zone a vocazione floricola), anche se negli ultimi anni c'è stata una sensibile diminuzione a causa del costo del riscaldamento delle serre.
A livello mondiale è coltivata anche nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti.
https://i.postimg.cc/Znwq2hyj/Stella-di-Natale.jpg (https://suwalls.com/girls/anastasia-shcheglova)
Stella di Natale
Stella di Natale
Il nome botanico è Euphorbia pulcherrima;
viene anche chiamata Poinsettia, in quanto al momento della sua prima catalogazione botanica non si pensava fosse una euphorbia, e quindi le venne dato il nome del primo governatore americano del Messico.
Solo successivamente, ulteriori studi, fecero capire che questa pianta appartiene alla grande famiglia delle euphorbiacee, che comprende piante succulente simili a cactus, arbusti, piccoli alberi e piante erbacee.
In natura questa pianta è originaria del Messico, anche se ai nostri giorni si è naturalizzata anche in molte zone dell’Asia;
https://i.postimg.cc/XNLZyzgN/stelle-di-natale.jpg (https://postimg.cc/Yj4258VT)
Albero Stella di Natale Rosso
Siamo abituati a vedere piccole piante di stella di Natale, ma in natura si sviluppano come grandi arbusti, o piccoli alberi, arrivando a superare i tre metri di altezza;
in vaso in genere è difficile trovare delle poinsettie più alte di un metro.
https://i.postimg.cc/RFQTtLPr/Christmas-Tree-Red-and-White.jpg (https://postimages.org/)
Christmas Tree Red and White
Hanno sottili fusti semi legnosi, di colore verde brillante, molto ramificati; il fogliame è scuro, di forma particolare, ricorda un poco quello dell’agrifoglio, pur avendo lamine fogliari più sottili e delicate;
all’apice dei fusti si sviluppano in inverno grandi infiorescenze, che siamo abituati a considerare singoli fiori. In realtà i veri fiori della stella di Natale sono simili a quelli di tutte le euphorbie: sono detti ciazi e hanno dimensioni piccole, sono praticamente privi di petali e sono di colore verde o giallo.
Quelli che consideriamo i grandi petali della poinsettia sono in realtà brattee, che sottendono le infiorescenze; ciò significa che non sono petali, ma foglie trasformate.
La specie botanica ha brattee di colore rosso acceso, lisce e ampie; nel corso dei decenni però il successo in coltivazione di questa pianta ha dato il via alle ibridazioni; così oggi possiamo avere poinsettie con brattee rosa, fucsia, gialle, bianche, striate, variegate, doppie, arricciate, arrotolate.
Si tratta però sempre della stessa pianta e della stessa specie, e quindi tutte le stelle di Natale vanno coltivate nello stesso modo.
https://i.postimg.cc/Vst3vx9p/Christmas-Tree-Red-and-White-with-helical-structure.jpg (https://postimg.cc/YjpXyysz)
Christmas Tree Red and White with helical structure
Tipicamente nel periodo natalizio i vivai sono pieni di stelle di Natale di vari colori, ottenute di solito per talea da piante madri.
Ne acquistiamo una, la portiamo in casa, cerchiamo di farla sopravvivere almeno per il periodo di festività, e non appena si affloscia o perde le foglie, la lasciamo seccare, del resto l’anno successivo ne acquisteremo un’altra.
Non deve necessariamente accadere sempre in questo modo: è possibile coltivare una poinsettia in vaso per molti anni, ottenendo ogni anno, in inverno, le tipiche brattee colorate.
Prima di tutto, cerchiamo di coltivare la nostra poinsettia nel modo migliore, annaffiando con regolarità, fornendo fertilizzante di buona qualità e rinvasando ogni due o tre anni, ovvero quando le radici cominciano ad uscire dai fori di scolo del vaso.
Oltre a questo cerchiamo di trovare una posizione ideale per la nostra pianta;
in estate la stella di Natale può stare sul terrazzo, in luogo semiombreggiato;
all’arrivo dell’autunno andrà spostata in una stanza poco riscaldata o sul pianerottolo delle scale, possibilmente in luogo luminoso, ma non vicino a finestre o con luce solare diretta.
A questo punto, se desideriamo che le brattee colorate si presentino, dovremo considerare che queste piante fioriscono solo quando le giornate sono molto brevi;
a tale scopo, è necessario fare in modo che la pianta riceva più di 12 ore di buio ogni giorno, considerando anche la luce artificiale.
Per questo motivo, è necessario coprire le piante in casa, con della carta scura, dalle 16 fino alle 8 del giorno dopo (più o meno).
In genere è sufficiente effettuare tale operazione per circa una settimana per favorire lo sviluppo dei fiori;
a questo punto, sospendiamo le concimazioni e lasciamo la pianta senza copertura.
Godiamoci a questo punto le grandi infiorescenze;
in primavera cimeremo tutti i rami, in modo da favorire uno sviluppo più compatto della pianta.
Nelle zone d' italia con clima invernale molto calo, le poinsettie potrebbero vivere anche in giardino, anche se generalmente anche un breve periodo di freddo intenso può rovinare molto le piante, o anche distruggere tutti i rami;
piante rovinate dal freddo si riprendono germogliando in primavera, ma di solito è difficile vedere poinsettie in un giardino siciliano, anche a causa di questo problema.
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Christmas Star tree with Christmas gifts
Le piante natalizie
La gran parte delle piante che vengono utilizzate durante il periodo natalizio sono simboli, più o meno chiari, delle feste che andremo a celebrare.
Tipicamente molte piante son sempreverdi, a richiamare la gioia della vita, anche durante l’inverno;
molte piante utilizzate nel periodo natalizio hanno fiori o bacche rosse, questo per richiamare Gesù Cristo, a cui viene attribuito, nell’iconografia classica, un mantello rosso fuoco, e quindi il colore rosso, tipico del Natale.
Gli abeti venivano anche anticamente utilizzati per celebrare le festività di fine anno, in quanto alberi cosmici, in quanto tramiti tra l’uomo e la divinità, che risiede nell’alto dei cieli, dove giungono le cime degli alberi più alti.
L’agrifoglio veniva già utilizzato dagli antichi romani, per tenere lontano da casa il male;
il pungitopo, utilizzato come l’agrifoglio, anche nelle feste del solstizio d’inverno.
Il vischio, pianta sacra per le antiche popolazioni celtiche, diviene sacra anche nelle leggende legate a Cristo.
Assieme a tutte queste piante, la poinsettia diviene pianta natalizia solo in tempi più recenti,
assieme alla leggenda dei piccoli pastorelli, che non potendo donare nulla a Gesù in chiesa per la notte di Natale, portarono un ramo preso da una pianta trovata per strada, una poinsettia rossa appunto.
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Christmas star outdoor, in a garden
La vera storia della Stella di Natale
Quasi nessuno sa che l'avventura della Stella di Natale ha avuto origine nel celebre Hollywood Boulevard di Los Angeles.
E, proprio come una vera stella del cinema, puo' vantare un giorno a lei dedicato, il Poinsettia Day (12 dicembre), e una biografia internazionale, ricca di avvenimenti e di grandi successi.
Il suo nome Euphorbia pulcherrima, vuol dire la “più bella delle euforbie” .
Una leggenda azteca narrava che questa pianta dalle lucenti brattee rosse fosse il risultato di una tragica storia d’amore.
Le gocce di sangue scaturite dal cuore infranto di una dea azteca avevano creato la Stella di Natale.
Gli Aztechi apprezzavano la pianta, che abbelliva le regioni montuose tropicali durante le brevi giornate invernali con il suo aspetto decorativo, ma anche e soprattutto per le sue effettive proprietà.
Nella loro lingua, la Stella di Natale era chiamata “Cuetlaxochitl”.
Dalle sue brattee estraevano il pigmento rosso usato per i tessuti ed i cosmetici.
La linfa lattiginosa della Stella di Natale era lavorata per produrre un preparato antipiretico.
Nel clima subtropicale, da dove proviene, la Poinsettia è un cespuglio e può arrivare a misurare fino a 4 metri di altezza.
La Stella di Natale selvatica affascinò Joel Roberts Poinsett all’incirca nel 1828.
Ambasciatore statunitense in Messico, dottore e cultore di botanica, portò la Stella di Natale via con sé, a casa sua negli USA.
E in suo onore, alla Stella di Natale fu dato il nome di ‘Poinsettia’.
Ma questo non è tutto: sin dalla metà del XVIII secolo, negli Stati Uniti il 12 dicembre, si celebra il giorno in cui Poinsett morì, con “il giorno della Poinsettia” (Poinsettia Day).
Ed è tradizione in questa giornata, scambiarsi le Stelle di Natale – una bella consuetudine che sta prendendo piede anche in Europa.
Questo meraviglioso fiore invernale fu introdotto in Europa all’inizio del 19º secolo.
Nel 1804, il naturalista Alexander von Humboldt notò questa pianta dalle vivaci brattee rosse e in seguito a un suo viaggio in America ne portò con sé in Europa un esemplare.
A Berlino, nel 1833 fu catalogata e dal botanico Carl Ludwig Willdenow le fu dato il nome botanico di Euphorbia pulcherrima, la “più bella delle euforbie”.
Ed è del 1834 la descrizione della Stella di Natale, redatta da Johann Friedrich Klotzsch, dottore, chimico e custode del Museo Botanico di Berlino, secondo un documento dell’erbario “Willdenow”.
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Poinsettia baskets
Una Stella Per Bouquet E Per Vaso
L’emigrante tedesco in America Paul Ecke cominciò a commercializzare la Stella di Natale all’inizio del 20° secolo, dando così il via ad un’insigne carriera a livello mondiale.
Affascinato dalla bellezza delle piante rosse, che crescevano spontaneamente vicino alla sua azienda agricola in California, Paul Ecke decise di cimentarsi nella coltivazione delle Poinsettie.
Inizialmente riscosse successo vendendone rami recisi, che mise sul mercato come pianta di Natale.
Il figlio, Paul jr. le vendette ai migliori negozi di Los Angeles, su Sunset Boulevard e Hollywood Boulevard durante le festività americane per il mercato natalizio.
Indubbiamente quello era il luogo più esclusivo per il lancio di una “star” che doveva conquistare una fama mondiale.
E cominciò così la carriera della Stella di Natale, proprio nei pressi del “Walk of Fame”, dove le star mondiali del mondo del cinema sono rese immortali.
Spronato dai suoi successi ottenuti ad Hollywood con la Poinsettia, Paul Ecke continuò a coltivarla.
Nella sua azienda agricola nel sud della California, coltivava le piante di Poinsettia in estesi campi, poi le metteva in commercio come fiori recisi grazie ad una rete di fiorai in tutto il Paese.
In seguito la produzione di fiori recisi fu soppiantata dalla produzione di piante da vaso.
Ma è solo grazie ai successi nella coltivazione in Germania, iniziata negli anni successivi al 1950, che oggi la Stella di Natale riesce a sopravvivere negli ambienti riscaldati, condizioni che inizialmente erano sfavorevoli alla crescita della pianta stessa.
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Many wonderful Christmas Stars
Poinsettia Worldwide
La Poinsettia sta riscuotendo un gran successo anche nei Paesi medio orientali e asiatici.
In Cina e Giappone viene utilizzata come decorazione o dono per celebrare il Capodanno che tradizionalmente cade tra il 21 gennaio e il 21 febbraio.
Al contrario, in Turchia e in Egitto la Poinsettia ha una lunga tradizione non legata al Natale.
Qui, infatti, già veniva coltivata quando in Europa era ancora sconosciuta.
In Turchia è nota come “Fiore di Atatürk” in memoria del generale Mustafa Kemal, fondatore e primo presidente della Repubblica Turca.
La Stella di Natale era una delle piante preferite del leader popolarmente conosciuto come Atatürk (padre dei turchi).
Fu sotto il suo governo che la Poinsettia si diffuse rapidamente in tutto il Paese.
In Egitto invece la Stella di Natale si coltivava già dal 1860 e la chiamano “Bent El Consul”, la figlia del console.
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Stella di Natale Rossa e Bianca
Stella di Natale ? Non solo Rossa!
Uno dei regali più apprezzati sotto le feste, un vero must per il periodo più bello dell’anno.
Ma chi l’ha detto che la Stella di Natale è solo rossa?
Esistono tante varietà di Stella di Natale, ognuna con dei colori bellissimi.
Una valida alternativa al grande classico che stupirà amici e parenti.
Per un regalo di Natale molto elegante .
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Stella di Natale non solo Rossa
Stella di Natale, Le Più Belle Varietà .
Albicocca, bordeaux, bianco crema, arancione, salmone, giallo limone, diverse sfumature di rosso.
E ancora cannella, rosa e addirittura bicolore.
Tantissime le varietà di Stella di Natale, nota anche come Poinsettia:
si calcola ne esistano circa 150.
Incredibile, vero? Ecco un elenco delle principali:
Christmas Beauty Nostalgia
Christmas Feelings Glitter
Christmas Aurora
Autumn Leaves
Ice Punch
MaximaPremium Ice Crystal
Premium Picasso
Primero Glitter
Princettia
Mira White
Sigma
Titan
Le specie differiscono non solo per colore, ma anche per la crescita e la forma delle foglie.
E per le misure: esistono Stelle di Natale da pochi centimetri sino a formati più grandi e cespugliosi, addirittura simili a piccoli alberi fino a un metro di altezza.
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Christmas stars in greenhouse
La leggenda della Stella di Natale
Avete mai sentito parlare della leggenda della Stella di Natale?
Questa pianta, in concomitanze delle festività natalizie, fa bella mostra di sé e rende l’atmosfera ancora più suggestiva, grazie al suo colore rosso e alla sua particolare forma.
Con il passare degli anni è diventata uno dei simboli per eccellenza del Natale.
Forse non tutti lo sanno, ma la pianta è originaria del Messico ed è proprio in Messico che è ambientata la leggenda della Stella di Natale.
Si narra che in un piccolo villaggio vivesse una bambina povera, che non aveva nulla da offrire a Gesù per il giorno di Natale.
Tutti si recavano alla chiesetta del villaggio, con i loro doni, ma lei decise di rimanere a casa, perché non aveva niente.
La piccola era molto triste, ma proprio in quel momento le apparve un angelo.
L’angelo le disse di raccogliere le frasche dai bordi delle strade, per portarle in chiesa, e le assicurò che il suo dono sarebbe stato il più bello.
A renderlo il più bello sarebbe stato il sentimento più importante: l’amore.
La bimba seguì le istruzioni e raccolse le frasche.
In chiesa, ne depose un mazzo vicino all’altare e cominciò a pregare.
Fu allora che quelle frasche si trasformarono nella splendida pianta dai fiori rossi e così nacque la Stella di Natale.
In Messico, le Stelle di Natale sono chiamate “Flores de la Noche Buena”, cioè fiori della Notte Santa.
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A flood of white poinsettias in greenhouse
Grazie alle Stelle di Natale, parleremo di una cosa Seria, Interessante, di cui è Assolutamente Obbligatorio parlarne .
Io nel mio piccolo ho sempre contribuito, da molti anni .
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AIL - Ogni malato di leucemia, ha la sua buona stella
Stelle di Natale AIL
Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma
Per la Ricerca Scientifica
L'AIL, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, costituita l'8 aprile 1969 a Roma e riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica n. 481 del 19/09/1975, è una ONLUS che opera sul territorio nazionale grazie all'attività di 81 sezioni provinciali che collaborano in stretto rapporto con i centri di ematologia.
AIL raccoglie i fondi da destinare alla ricerca scientifica e all'assistenza al paziente attraverso diverse iniziative nazionali.
Quelle più importanti sono: le Stelle di Natale, le Uova di Pasqua e la Giornata nazionale contro le leucemie, linfomi e mieloma che si svolge ogni 21 giugno.
Dal 2006 anche la raccolta fondi tramite il 5 per mille ha permesso all'associazione di erogare somme che sono state destinate ai progetti di ricerca e assistenza.
AIL raccoglie fondi anche tramite gli eventi e le manifestazioni locali promosse sul territorio dalle sue 81 Sezioni.
AIL finanzia il Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto (GIMEMA), collabora a sostenere le spese per il funzionamento dei centri di Ematologia e di trapianto, realizza case di accoglienza, organizza servizi di cure domiciliari, promuove seminari interattivi per i pazienti, realizza scuole e sale gioco in ospedale, promuove la formazione e l'aggiornamento professionale di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio.
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Stelle di Natale AIL Associazione Italiana contro le Leucemie - Linfomi e Mieloma Per la Ricerca Scientifica
Eventi e manifestazioni
Su tutto il territorio nazionale l’AIL organizza iniziative di raccolta fondi:
Uova di Pasqua, la manifestazione si svolge generalmente due settimane prima della Pasqua;
Giornata nazionale contro le leucemie i linfomi e il mieloma, si svolge ogni 21 giugno dell'anno;
Stelle di Natale, la manifestazione si svolge generalmente due settimane prima della Vigilia di Natale.
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Poinsettia o Stella di Natale
Le tappe dell'associazione
1969 L’AIL nasce l’8 aprile del 1969 a Roma da Franco Mandelli.
1975 Il 19 settembre l’associazione viene riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica n. 481.
Nascono le prime 13 sezioni provinciali.
1987 Viene inaugurato a Roma l’ufficio operativo della sede nazionale, con lo scopo di coordinare le attività delle sezioni locali.
1989 Si svolge la prima edizione della manifestazione nazionale Stelle di Natale.
1993 Si sperimenta con successo il primo servizio di Assistenza Domiciliare per i pazienti ematologici.
Nascono le prime Scuole in ospedale.
1994 Alla campagna delle Stelle viene affiancata quella delle Uova di Pasqua nelle piazze italiane.
1995 Il professor Mandelli, in accordo con colleghi ematologi di tutta Europa, propone di realizzare la Settimana Europea contro le leucemie.
La settimana diventerà poi la “Giornata nazionale”.
1998 L’AIL viene riconosciuta come ONLUS.
2005 Il 7 aprile, l’AIL riceve dal Presidente della Repubblica - Carlo Azeglio Ciampi – la medaglia d’oro “Al Merito della Sanità Pubblica”.
Inizia la collaborazione tra l’AIL e il GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto), il cui principale obiettivo è promuovere e coordinare le attività di ricerca no profit in ambito ematologico, aggiornando e migliorando i protocolli di diagnosi e cura.
2009 Nasce “AIL-pazienti” con il primo gruppo “AIL Pazienti Leucemia Mieloide Cronica”.
2012 L’AIL stringe un accordo con FIEOP – Federazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica
2018 Il 5 maggio, il Consiglio di Amministrazione nomina Sergio Amadori nuovo Presidente nazionale dell'AIL
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Christmas red star
Premi e riconoscimenti
Nel 2005, in occasione della Giornata Mondiale della Sanità,
il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato ad AIL la medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica.
Motivazioni del premio ad AIL: “Per aver assicurato tangibili contributi allo sviluppo della Ricerca Scientifica e al funzionamento dei centri di Ematologia e di Trapianto di cellule staminali;
per l’assistenza sanitaria assicurata ai pazienti e le attenzioni riservate ai loro familiari – e per i congrui finanziamenti destinati alla Ricerca sulle leucemie, i linfomi, il mieloma e le altre malattie del sangue”.
Nel 2006 l'AIL Nazionale riceve l’attestato di Socio Aderente dell'Istituto Italiano della Donazione (IID), organismo che attesta l’uso chiaro, trasparente ed efficace dei fondi raccolti, a tutela dei diritti del donatore.
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Happy Christmas with a wonderfurl Christmas star
tallines
22-12-2019, 09:05
Le Piante di Natale
Riprendiamo il post sopra > il post numero 354 (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46544104&postcount=354) e da un certo punto di vista anche > il post numero 335, (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46524996&postcount=335) Post dal quale è partito tutto il Tema del Natale .
Post n. 335, in cui avrei dovuto parlare anche di una determinata cosa, di cui mi sono dimenticato.....di cui possiamo parlare anche in questo post .
Il tema delle Piante di Natale verrà trattato in ordine Alfabetico, non in ordine di importanza, di fama, la pianta più conosciuta.......... .
la prima voce che vedrete nell' Elenco sotto, ha un' Eccezione:
- Albero di Natale - Abete
Albero di Natale Vero o Finto ?
- Agrifoglio
- Biancospino
- Pungitopo
- Rosa di Natale
- Stella di Natale
- Vischio
Albero di Natale - Abete Rosso
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Abete rosso vero
Nel nostro Paese, a dicembre è tradizione decorare l' albero di Natale, il tipico abete.
LE ORIGINI
Si pensa sia nata in ambito pagano: poiché l’ bete è una pianta sempreverde, i Druidi - i sacerdoti celti - fecero di quest'albero un simbolo di vita e lo onoravano in varie cerimonie.
Anche i Romani, alle calende di gennaio (il primo giorno di quel mese), usavano regalarsi un rametto di una pianta sempreverde come augurio di buona fortuna.
L’ idea dell’ abete come rappresentazione della vita eterna venne, poi, ripreso dai cristiani, che ne fecero il simbolo di Cristo stesso oppure, secondo altre leggende, dell’ albero della vita di cui parla la Bibbia o di quello del bene e del male, che crescevano entrambi nell’ Eden.
Nei secoli poi si sono sviluppate moltissime altre leggende e teorie attorno all’albero di Natale.
Secondo alcuni studiosi, per esempio, l’ abete fu scelto dai Cristiani fra tutti gli alberi sempreverdi per la sua forma triangolare, che rappresenterebbe la Santa Trinità.
L' ALBERO DI NATALE
Tuttavia, il primo vero albero di Natale, così come lo conosciamo noi, fu introdotto in Germania nel 1611 dalla Duchessa di Brieg che, secondo la leggenda, aveva già fatto adornare il suo castello per festeggiare il Natale, quando si accorse che un angolo di una delle sale dell’ edificio era rimasto completamente vuoto.
Per questo, ordinò che un abete del giardino del castello venisse trapiantato in un vaso e portato in quella sala.
In Francia, invece, il primo albero di Natale fu addobbato nel 1840 dalla duchessa d’Orleans.
I cattolici, infatti, dopo la riforma di Martin Lutero (1483-1546), consideravano un’usanza protestante quella di decorare alberi per celebrare il Natale.
Furono soprattutto i prussiani, i "predecessori" dei tedeschi, a contribuire alla sua diffusione anche all’ interno dei paesi non toccati dalla riforma di Lutero.
A Tallinn (Estonia), per esempio, già nel 1441, fu eretto un grande abete nella piazza del municipio, attorno al quale uomini e donne non sposati ballavano alla ricerca di un’anima gemella .
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Abete rosso vero, addobbato
Abete Rosso
L' abete rosso o peccio è un albero appartenente alla famiglia Pinaceae, ampiamente diffuso sulle Alpi, nonché nel resto d'Europa.
L' abete rosso, nome comune per picea excelsa, è un albero dalla bella figura slanciata, particolarmente diffuso nell' Europa settentrionale e centrale e, in generale, nelle regioni a clima nordico.
Nel nostro paese è largamente presente sulle Alpi, dove ci si può imbattere in ampi boschi formati da questo albero, soprattutto nella zona dell' Alto Adige.
In Inghilterra, e in buona parte dell' Europa del nord è famoso per essere utilizzato anche come albero di Natale.
L' abete rosso si differenzia dal resto delle conifere - gruppo di cui fa parte - per il fatto di presentare aghi sempre singoli e mai disposti in gruppi e, se ne venisse staccato uno dal proprio ramo, verrebbe via con quello anche uno stelo di piccole dimensioni.
L' abete rosso è un albero longevo che riesce ad arrivare anche a cinque secoli di vita.
La sua corteccia ha un colore rossastro e si presenta sottile e assai squamosa al tatto.
Essa è così squamosa e spessa al fine di proteggere meglio il tronco dalle basse temperature.
Nel corso dell' evoluzione, infatti, l' abete rosso - così come il tipo “bianco” e il larice - si è modificato per reggere con più facilità le temperature rigide e la diffusa presenza di neve nelle regioni in cui cresce maggiormente.
La corteccia si è quindi inspessita, le foglie si sono lentamente trasformate in aghi, muniti di una sostanza vischiosa e cerosa con la facoltà di combattere la perdita di acqua che, nelle zone a clima particolarmente rigido, necessita di lunghi tempi per essere assorbita dal terreno.
Anche la sua chioma va a svilupparsi in modo tale che la neve possa scivolare via facilmente
L' abete rosso ha forma piramidale, quella del tipico albero di Natale.
Può raggiungere altezze che si avvicinano ai 50 metri e presenta un tronco slanciato, dritto fino alla sommità, munito di rami che dalla base alla vetta assumono forma sempre più breve conferendo alla pianta il tipico aspetto piramidale.
Oltre al classico Abete Rosso, c'è anche l' Abete Nordmanniana, che viene acquistato per poi addobbarlo in casa o all' esterno della propria casa .
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Close-up of a real christmas tree, Spruce
Albero di Natale - Vero o Finto ?
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Albero di Natale finto, detto anche Artificiale o Ecologico
I primi alberi di Natale artificiali furono sviluppati in Germania durante il XIX secolo, (1 ° gennaio 1801 e terminò il 31 dicembre 1900) sebbene esistano esempi precedenti.
Questi "alberi" sono stati realizzati usando piume d'oca tinte di verde, come risposta dei tedeschi alla continua deforestazione .
Gli alberi di Natale di piume avevano una dimensione molto ampia, da un piccolo albero da 51 mm ad un grande albero da 2.5 pollici da 2.5 pollici venduto nei grandi magazzini negli anni '20.
Spesso i rami degli alberi erano punteggiati di bacche rosse artificiali che fungevano da portacandele .
Nel corso degli anni, altri stili di alberi di Natale artificiali si sono evoluti e sono diventati popolari. Nel 1930, la società americana Addis Brush Company creò il primo albero di Natale artificiale fatto con setole di pennelli .
Un altro tipo di albero artificiale è l' albero di Natale in alluminio, prodotto per la prima volta a Chicago nel 1958, e successivamente a Manitowoc, Wisconsin, dove è stata prodotta la maggior parte degli alberi.
La maggior parte degli alberi di Natale artificiali moderni sono realizzati in plastica riciclata da materiali di imballaggio usati, come il polivinilcloruro (PVC).
Circa il 10% degli alberi di Natale artificiali utilizza resina vergine in PVC a sospensione; nonostante sia di plastica, la maggior parte degli alberi artificiali non è riciclabile o biodegradabile.
Per la maggioranza degli Italiani, – sette italiani su dieci – si tratta di un albero finto, di plastica, da andare a recuperare in cantina o in soffitta insieme alla scatola delle decorazioni.
C’è però anche chi preferisce un abete vero, magari per ragioni estetiche.
E poi forse c’è chi, proprio in questo periodo pre-natalizio, si sta chiedendo
quale tipo di albero di Natale abbia un minor impatto ambientale:
la risposta è quello vero, ma deve avere le radici.
Tutta la faccenda era stata analizzata un paio di anni fa da un articolo di The Verge, che aveva intervistato il botanico della Saint Joseph’s University di Philadelphia Clint Springer.
Gli alberi finti, di plastica e metallo, causano emissioni di anidride carbonica – il principale gas serra – nell’ atmosfera sia quando vengono prodotti che quando vengono trasportati, cosa che spesso avviene per lunghe distanze dato che molti alberi sono prodotti in Cina.
Al contrario gli alberi veri, soprattutto se sono cresciuti poco lontano da casa, assorbono anidride carbonica, invece che emetterla.
Molte persone si trattengono dal comprare un abete vero perché sradicare (o tagliare) un albero per usarlo per meno di un mese fa un po’ impressione.
Springer però ha sminuito l’ impatto di questa scelta,
spiegando che gli alberi in questione non crescono in una foresta tropicale,
ma sono fatti crescere con l’ unico scopo di essere venduti per Natale.
Quasi sempre, fra l’ altro, quando il vivaio ne vende uno se ne ripiantano altri: spesso quattro o cinque, per essere sicuri che almeno uno cresca solido e bello.
In più, mentre crescono gli abeti possono essere un utile habitat per diversi animali, soprattutto uccelli.
Gli alberi di Natale veri sono una fonte di inquinamento – per quanto meno impattante rispetto a quelli di plastica – nel caso in cui non abbiano le radici e vengano gettati subito dopo l’ Epifania.
Invece se possono essere ripiantati dopo la stagione delle feste (magari nello stesso vivaio in cui li si è acquistati, se possibile) non si trasformano in un rifiuto, a condizione di prendersene cura in modo corretto.
Ad esempio, bisogna ricordare che far passare un albero dai 22 gradi centigradi di un salotto agli zero di un giardino non è l’ ideale.
Prima di farlo bisognerebbe tenere per qualche giorno l’ albero in una zona intermedia, ad esempio in una veranda o in un garage illuminato.
E come saprete sicuramente, da un bel pò di anni a questa parte, dai primi anni 2000,
hanno preso piede gli Alberi in Fibra Ottica, di varie misure, coloratissimi, bellissimi.......poi ognuno ha i suoi gusti .
La Fibra Ottica è stata inventata in America, nel 1970 .
Agrifoglio
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Agrifoglio
Per la bellezza delle sue bacche rosse e delle sue foglie verdi ben lucide, ondulate e spinose, l’ agrifoglio è utilizzato da sempre nelle decorazioni e negli addobbi natalizi.
Si usa, infatti, per fare ghirlande da appendere dentro e fuori casa, portacandele da mettere in salotto ed eleganti centrotavola.
Si dice che le sue foglie sono spinose per difendersi dalle capre, notoriamente ingorde e onnivore.
Questa pianta avrebbe, infatti, sviluppato questa caratteristica fogliare solo fino ad una determinata altezza, in quanto nella parte sommitale le foglie non sono dentate.
L’ agrifoglio o Ilex aquifolium, è una pianta che cresce spontanea anche in Italia e si adatta facilmente a molti habitat.
Le lucide bacche rosse compaiono all’ inizio dell’ inverno.
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Agrifoglio con neve
Ha foglie pungenti con striature bianche e bacche rosse, e viene facilmente confuso con il pungitopo.
L’ agrifoglio, il cui nome originario è Ilex Aquifolium, appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae, è un sempreverde ed è un’altra delle piante maggiormente attribuite al periodo natalizio, come canta la canzone “verde e rosso è l’ agrifoglio”.
Questa pianta, però, non è considerata speciale solo grazie alla natività.
Infatti, ancora prima dell ’istituzione del Natale cristiano le venivano attribuite proprietà magiche, ed era vista come una protezione dal male e dai demoni.
Le sue bacche rosse erano simbolo di rinascita e di fertilità, come una luce che si intravedeva dopo il buio dell’ inverno, rappresentato invece dalle foglie verde scuro.
Oggi, viene utilizzata nel periodo di Natale per simboleggiare la corona di spine di Gesù Cristo e il suo sangue.
Secondo la nuova tradizione cristiana, la struttura della foglia infatti ricorderebbe la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue.
Inoltre i boccioli bianchi sarebbero immagine della purezza della Madonna.
Una delle leggende della tradizione cristiana racconta che le bacche rosse rappresentino il sangue di un pastore che nel recarsi a portare i doni a Gesù si era ferito con le foglie.
Si tratta quindi di una pianta decisamente magica e spirituale da sempre, ma attenzione a non mangiarla! Le sue foglie infatti contengono ilicina, un elemento tossico per l’ essere umano.
Biancospino
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Biancospino fiori e frutti
Porta fortuna, tipico fiore del Natale, idea regalo elegante.
Il biancospino è ricco di qualità, nonostante le sue spine…
Il biancospino è un arbusto, un piccolo albero molto ramificato e dotato di spine.
La sua altezza può variare dai 50 centimetri fino ai 6 metri, il fusto è ricoperto da una corteccia compatta e di colore grigio.
I rami giovani sono dotati di spine che si sviluppano alla base dei rametti brevi.
I fiori sono raggruppati in corimbi che ne contengono circa 10.
I frutti invece, sono ovali, rossi a maturazione e con un nocciolo che contiene il seme.
La fioritura avviene tra aprile e maggio e i frutti maturano tra novembre e dicembre, proprio per fare del biancospino una pianta di Natale.
I frutti sono edibili (commestibili), ma solitamente non vengono mangiati freschi, bensì lavorati per ottenere confetture, gelatine e sciroppi.
Il biancospino è utilizzato anche come erba medicale per le sue qualità ricostituenti, ipotensive e cardiotoniche.
Gli antichi Romani lo utilizzavano per scacciare il malocchio e la sfortuna. Proprio per questo suo significato, era dunque uso nell’ antichità adornare le culle dei neonati con piccoli rami fioriti. Speranza, tanta fortuna e positività, ecco il messaggio di questo fiore bello e delicato.
Il Biancospino, che con le sue bacche rosse ricorda le palle dell’ albero di Natale
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Biancospino Christmas
Il biancospino è una delle piante di Natale dalle bacche rosse che si usa per decorare la casa e che, visto il suo significato nel linguaggio dei fiori, dovrebbe essere regalato proprio a tutti: sapete perché?
Il biancospino è un arbusto il cui nome deriva dal greco “kratos” che significa forza, “oxus” accuminato e “anthos” fiore.
Secondo un’antica leggenda (tramandata già nell’ antica Roma) questo fiore sarebbe in grado, grazie alle sue spine aguzze, di allontanare gli spiriti del male.
Per questo motivo, durante matrimoni e celebrazioni, veniva utilizzato come simbolo di protezione.
L’ invio invece di biancospino è considerato un dolce segno di speranza, forse per i suoi fiori bianco-rosa dal profumo gradevole.
Questi fiori si possono inoltre usare per tisane fai da te depurative e rilassanti!
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Biancospino frutti
Pungitopo
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Pungitopo
Il pungitopo è un arbusto sempreverde con tipiche bacche rosse impiegate come ornamento natalizio, appartenente alla famiglia delle Ruscaceae.
Il pungitopo viene coltivato come pianta ornamentale, soprattutto come decorazione durante le feste natalizie.
I germogli di pungitopo, dal gusto amarognolo, raccolti da marzo a maggio, vengono utilizzati in cucina a mo' di asparagi, lessati per insalate, minestre e frittate.
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Frutti di Pungitopo
Questo arbusto sempreverde, appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, grazie alle sue foglie verde scuro e le bacche rosse, colori tipici della festività, conferisce subito un’aria molto natalizia nel luogo in cui viene posizionato.
Il pungitopo viene solitamente appeso in casa, considerato di buon auspicio perché si dice auguri l’ arrivo di soldi per l’ anno nuovo.
Inoltre si può anche mangiare e anzi porta con sé varie proprietà fitoterapiche.
Il nome fa riferimento al fatto che anticamente le sue foglie, taglienti, venivano messe attorno alle provviste, per salvaguardarle dai topi
Così nasce il nome pungitopo.
I frutti della pianta maturano in inverno, sono rossi e da tostati – in passato – erano usati come sostituti del caffè.
Il pungitopo maggiore è meglio noto come agrifoglio.
Rosa di Natale
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Rosa di Natale di colore Bianco
Chiamata anche Elleboro, la Rosa di Natale è una pianta europea perenne. Solitamente ha cinque petali ed è bianca.
Secondo una leggenda sarebbe stata portata in dono a Gesù Bambino da una pastorella povera che non poteva regalargli nient’altro.
Porta con sé il significato di liberazione, infatti è regalata a Natale proprio perché considerata un buon auspicio per l’ inizio dell’ anno nuovo.
L' Elleboro nero o Rosa di Natale (nome scientifico Helleborus niger L., 1753) è una pianta erbacea perenne, rizomatosa, dai grandi fiori bianchi, che fiorisce a inizio inverno (Dicembre).
Appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae.
Helleborus niger, comunemente chiamato rosa di Natale o elleboro nero, è una pianta da fiore perenne sempreverde della famiglia ranuncolo .
I numerosi nomi della rosa di Natale e il loro significato
Rosa delle nevi, Elleboro nero, fiore di Natale, rosa di Cristo, rosa di Natale o rosa invernale: tutti nomi che lasciano intuire quanto il fiore e le storie che lo accompagnano siano radicati nelle nostre tradizioni.
Le definizioni con “neve” e “inverno” alludono alla sua fioritura invernale,
mentre “Cristo” e “Natale” indicano la tradizione di coltivare le piante per le festività natalizie.
Ma si chiama anche Elleboro nero, nome che si riferisce al termine greco elleboros, formato da due parole “helein” (uccidere) e “bora” (nutrimento).
Questo nome è dovuto alle sostanze contenute nella pianta, la quale è altamente velenosa in tutte le sue parti, mentre il colore nero si riferisce al rizoma scuro.
L’ elleboro era conosciuto e utilizzato dagli antichi per le sue proprietà medicinali, i quali nonostante conoscessero la reale pericolosità della pianta ritenevano il decotto delle radici un valido rimedio alla pazzia.
Le radici essiccate e polverizzate hanno una potente azione irritante, per cui un tempo venivano utilizzate per provocare gli starnuti.
L’ azione irritante, narcotica e anestetica è dovuta all’ elleborina, un glucoside, il cui effetto può essere talmente potente che in passato si riteneva avesse la proprietà di rendere invisibili le persone.
La rosa di Natale: il racconto natalizio
Poiché la rosa di Natale è un fiore natalizio, esiste anche un racconto commovente al riguardo.
Come tutte le fiabe inizia con “C’era una volta…”.
C’era una volta un pastore.
Uno di quelli di cui la Bibbia narra che nella notte di Natale accudisse le pecore nei pressi di Betlemme.
Ai pastori apparve un angelo per annunciare la nascita del Salvatore.
I pastori, tra cui anche il nostro, decisero di mettersi in cammino per rendere visita a Gesù.
Il nostro pastore era triste: desiderava tanto portare un dono a Gesù, ma essendo povero non aveva nulla da regalare.
Inoltre era inverno e faceva freddo, quindi nei campi non vi erano fiori da cogliere.
Il pastore iniziò a piangere amaramente.
In quel momento avvenne un miracolo: le sue lacrime caddero al suolo e prima che asciugassero, spuntarono magnifici fiori, di una bellezza mai vista finora.
Felice ne colse un intero mazzo e lo portò in regalo a Gesù.
Era nata la rosa di Natale!
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Close - up of Helleboris
La Rosa di Natale, Elleboro, è una pianta della famiglia Ranunculaceae originaria delle zone mediterranee diffusa alla stato rustico nei sottoboschi europei, asiatici ed italiani.
Si tratta di una pianta erbacea rustica e perenne alta circa 20-30 cm provvista di una radice rizomatosa profonda e robusta di colore nero che genera folti ed eleganti cespugli erbacei molto decorativi.
Le foglie coriacee con forma oblunga, lungo picciolo e margini seghettati sono di colore verde scuro.
I fiori grandi e bellissimi sono di candido colore bianco e di altre tonalità di colore dal rosa al verde a seconda della varietà.
La corolla è molto decorativa ed è composta da 5 grandi petali che fanno da corona a vistosi stami di colore giallo intenso.
I frutti piccoli e sferici, invece, contengono numerosi semi.
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Rosa di Natale di colore Rosa
Stella di Natale
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Stella di Natale, di vari colori
Beh cosa dire della di più, della famosissima Stella di Natale, di cui c'è un post tutto suo, che è il post n. 354 ?
Che forse c' è più di una leggenda su questa pianta ?
La leggenda vuole che la pianta dalle belle brattee rosse (questo il nome dei suoi petali grandi) sia nata una lontana sera della vigilia di Natale, grazie alla bontà di un bambino molto povero che volle portare in chiesa al bambin Gesù un mazzolino di frasche.
Intimidito, gli cadde una lacrima sul misero dono e gli arbusti si trasformarono nel bellissimo fiore rosso.
Parlando di Natale si pensa a lei, che la festività la porta nel nome: la Stella di Natale.
Originaria del Messico, dove nasce spontaneamente e dove può raggiungere anche un'altezza fra i due e i quattro metri, si dice porti fortuna.
Sulla sua origine si raccontano varie leggende,
tra le più note una riguarda quanto accadde una notte di vigilia, in Chiesa, quando una bambina molto povera desiderava mostrare a Gesù il proprio amore, ma non aveva nulla da poter donare.
Allora raccolse un fascio di erbe che mise sull’ altare: queste si trasformarono in Stelle di Natale.
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Christmas Star
La Stella di Natale appartiene alla famiglia dell’ euforbiacee.
Cresce in regioni dal clima caldo e temperato, per questo ha bisogno di caldo, di luce e non deve essere lasciata fuori all’ aperto sul balcone.
Il suo nome originario è Euphobia Pulcherrima e proviene dal Sudamerica, ma noi la conosciamo tutti come Stella di Natale ed è il simbolo floreale numero uno delle feste.
Si tratta di una pianta molto bella, dai colori accesi, che una volta trascorso il periodo invernale si secca facilmente, ma se curata attraverso una precisa recisione delle foglie può rifiorire, così puoi mantenerla e riproporla l’ anno successivo.
Oltre a essere una bella decorazione, rappresenta uno dei classici regali delle feste,
tant’è che anche le varie Onlus in fase di raccolta fondi nel periodo di Natale propongono proprio questo fiore, che è un regalo duraturo, simbolico e bello.
Vischio
https://i.postimg.cc/CMsVVLrD/Vischio-con-il-nastro-rosso.jpg (https://falloutfacts.com/top-10-fallout-weapons)
Vischio con il nastro rosso
Il vischio (Viscum album L., 1753) è una pianta cespugliosa che appartiene alla famiglia delle Viscaceae .
Il vischio è una pianta sempreverde di numerosi alberi, soprattutto latifoglie come ad esempio pioppi, querce, tigli, meli,
ma anche delle conifere: pino silvestre e pino montano ed abeti.
Se ne può notare la presenza specialmente in inverno, quando i suoi cespugli piantati nei tronchi e sui rami sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita.
Caratterizzato da foglie oblunghe e coriacee della larghezza di circa 2 cm poste a due a due lungo il ramo, il vischio ha i fiori gialli e frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre translucide e con l' interno gelatinoso e colloso.
Al vischio sono riconducibili leggende e tradizioni molto antiche: per le popolazioni celtiche, che lo chiamavano oloaiacet, era, assieme alla quercia, considerato pianta sacra e dono degli dei;
secondo una leggenda nordica teneva lontane disgrazie e malattie.
Continua in molti paesi a essere considerato simbolo di buon augurio durante il periodo natalizio: diffusa è infatti l' usanza, originaria dei paesi scandinavi, di salutare l' arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami.
A questo proposito il mito di Baldur (raccontato nel Gylfaginning), figlio del dio Odino e signore della luce (per questo sovrapponibile a Cristo), che muore ucciso da una bacchetta di vischio da cui, idealmente e simbolicamente, proviene,
in quanto il padre Odino è identificato con l 'albero cosmico Yggdrasill su cui nasce il vischio: come era accaduto a Cristo per il legno della croce.
Nel VI libro dell' Eneide (vv. 133-141) di Virgilio, dove si racconta la discesa di Enea nell' oltretomba,
la Sibilla cumana gli ordina di trovare un "ramo d'oro" (cioè di vischio, secondo gli studi antropologici) che sarà necessario per placare le divinità infere durante la sua catabasi.
L' antropologo britannico James Frazer ha dedicato a questo mito una poderosa ricerca.
Il succo delle bacche veniva usato per preparare colle usate nell' uccellagione.
A questo uso fanno riferimento alcuni modi di dire entrati nel linguaggio corrente:
può essere vischiosa una sostanza attaccaticcia o una persona particolarmente tediosa, mentre non è gradevole rimanere invischiati in certe situazioni.
Alla natura parassita di questa pianta il poeta italiano Giovanni Pascoli dedicò una poesia, intitolata Il vischio.
https://i.postimg.cc/qMzqB5hp/Fiori-e-bacche-di-Vischio.jpg (https://postimages.org/)
Fiori e bacche di Vischio
Le popolazioni nordiche la credevano una pianta caduta dal cielo.
Una credenza che, nata dal tentativo di spiegare il fatto che il vischio non ha radici a terra, ma cresce sui rami di pioppi, querce e molti altri alberi, giustifica la particolare funzione che i druidi gli attribuivano.
Con il vischio, infatti, venivano preparate pozioni contro la sterilità e ogni male.
Oggi, pur essendosi modificata, la tradizione continua e vede nel vischio un simbolo beneaugurante di armonia e fecondità.
Il vischio, che appartiene alla famiglia delle Viscacee, è un arbusto emiparassita, che cresce cioè sui rami dell’ albero da cui trae linfa.
Anche se durante le feste lo troviamo dorato artificialmente, in natura la sua corteccia è verde-giallognola, le foglie sono appaiate, carnose e coriacee, mentre la bacca è color paglierino.
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Vischio
Sicuramente è conosciuto per la tradizione del bacio sotto il vischio, che gli conferisce una connotazione molto romantica.
Forse però non sai che il Viscum Album è una pianta sempreverde, parassita di altri alberi come pioppi e querce, da cui dipende per la propria sopravvivenza.
Detto questo, nel periodo natalizio la sua presenza è pressoché immancabile.
Già considerata pianta divina dai Celti, pare che il suo utilizzo in questo periodo dell’ anno sia nato verso la fine del Diciottesimo secolo in Inghilterra,
Regalato e appeso in casa come augurio e buon auspicio per il nuovo anno, il vischio viene utilizzato molto anche in erboristeria, per la realizzazione di tisane e infusi.
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Viscum album , Vischio
[U]Almeno una volta nella vita bisogna baciarsi sotto il vischio.
La leggenda a cui si ispira questo rito tra innamorati affonda le radici nella mitologia scandinava.
Il vischio era associato alla dea anglosassone dell’ amore Freya,
la Dea Freya, protettrice dell’ amore e una tra le spose del Dio Odino, il padre di ogni cosa, aveva un figlio di nome Baldr.
Questi era celebre per la sua bontà e bellezza, pertanto era il più amato tra gli dei.
L’ invidia furiosa del dio maligno Loki, figlio di Odino, indusse Freya a temere il peggio.
Per assicurarsi l’ incolumità del figlio, costrinse tutte le creature del mondo a giurare che non gli avrebbero fatto alcun male.
Al giuramento però non fu sottoposto il vischio, dimenticato poiché esso non viveva né in cielo né in terra.
A questo punto Loki si servì proprio del vischio per creare una freccia appuntita.
La mise nelle mani dell’ ignaro Hoder, il Dio cieco, aiutandolo a mirare contro il Dio tanto amato.
Così Baldr venne ucciso.
Freya, disperata, pianse sul suo cadavere, ma come per magia le sue lacrime si trasformarono in bacche bianche e miracolose, e Baldr tornò in vita.
Da quel momento in poi, Freya benedice l’ amore di tutti coloro che si baciano sotto il vischio.
Tallines, io ti considero un pazzo scatenato, però sei simpatico! :D
Stai facendo un super lavoro in questa discussione.
Partecipo anche io con tre immagini invernali recenti di Bing:
https://i.postimg.cc/L8ycNs79/1b.jpg
Snowflake (© TothGaborGyula/Getty Images Plus) (https://wallpaperhub.app/wallpapers/5873)
https://i.postimg.cc/HWQFFzKP/2b.jpg
Luzulo-Fagetum beech forest covered with frost and snow, Ardennes, Belgium (© Philippe Moes/Alamy) (https://wallpaperhub.app/wallpapers/5847)
https://i.postimg.cc/rp0PjNxj/3b.jpg
Cabins in Valley Forge National Historical Park, Pennsylvania (© Mark C. Morris/Shutterstoc) (https://peapix.com/bing/29700)
Tallines, io ti considero un pazzo scatenato, però sei simpatico! :D
Stai facendo un super lavoro in questa discussione.
Styb sei matto!!! Senza didascalia ti mangia vivo!!!!:D :D :p
tallines
22-12-2019, 12:24
Tallines, io ti considero un pazzo scatenato,
:asd: :asd:
però sei simpatico! :D
Grasssie :p
Stai facendo un super lavoro in questa discussione.
Thank you very much :cincin: :mano: :flower:
D' altronde è il periodo .........è ci sono un certo tipo di immagini che compaiono, perchè non pubblicarle, prendendo sempre spunto da Windows 10 SpotLight Images, DailyPic, Bing.............
Partecipo anche io con tre immagini invernali recenti di Bing:
Ottimo :winner: :sofico:
Magari facessero tutti come te, ossia partecipassero di più :sofico: :sofico:
Bravo Styb :flower:
PS > le immagini se le metti centrali, farebbero una figura ancor più bella :p
Adesso arrivo anch' io con DailyPic :)
Per esempio, mi è venuta in mente anche questa idea, però.....visto che poi uno si fa nu mazzzzz.....tanto
(il post n. 355 ci ho impiegato un giorno e mezzo per farlo ehhhhh :) , non è che è uscito in un' ora.........forse si e no solo la bozza, neanche.......:D )
preferisco postare questo giro solo i link :D
- I 20 alberi di Natale più belli del mondo >
https://it.sputniknews.com/foto/201812186971333-i-20-alberi-di-natale-piu-strani-del-mondo/
- Gli alberi di Natale più belli del mondo 2019 >
https://www.vanityfair.it/viaggi-traveller/notizie-viaggio/2019/12/07/gli-alberi-di-natale-piu-belli-del-mondo-2019
- Gli alberi di Natale più belli al Mondo >
https://viaggiare.moondo.info/gli-alberi-di-natale-piu-belli-al-mondo/
- Alberi di Natale 2019: i più belli d’Italia da vedere >
https://www.viagginews.com/2019/12/20/alberi-natale-2019-piazze-belli/
- DA NEW YORK A DUBAI: GLI ALBERI PIÙ BELLI DEL NATALE 2019 >
https://style.corriere.it/lifestyle/viaggi/new-york-dubai-alberi-natale-2019/?refresh_ce-cp
- Il giro del mondo alla scoperta degli alberi di Natale più belli del 2019 >
https://viaggi.corriere.it/itinerari-e-luoghi/cards/alberi-di-natale-piu-belli-mondo/?img=1
Gli alberi di Natale 2019 più belli del mondo >
https://www.travelblog.it/post/212028/gli-alberi-di-natale-2019-piu-belli-del-mondo
- Gli alberi di Natale più Grandi e Strani al Mondo >
https://www.travel365.it/gli-alberi-natale-piu-grandi-strani-mondo.htm
tallines
22-12-2019, 12:25
Styb sei matto!!! Senza didascalia ti mangia vivo!!!!:D :D :p
Jeremj vediamo di postare qualcosa forza :D ..........che non è difficile su :) .......le immagini possono essere prese anche On Line, come già detto.........:)
Jeremj vediamo di postare qualcosa forza :D ..........che non è difficile su :) .......le immagini possono essere prese anche On Line, come già detto.........:)
2 pesi 2 misure!:confused:
Non è mia consuetudine prendere foto online!
tallines
22-12-2019, 12:41
2 pesi 2 misure!:confused:
In che senso dici: 2 pesi, 2 misure......?........:what:
Per capire .
Non è mia consuetudine prendere foto online!
E io molte immagini che ho postato, dove le ho prese, dal satellite :asd:
Styb sei matto!!! Senza didascalia ti mangia vivo!!!!:D :D :p
Fatto! Per fortuna c'è la ricerca per immagini di google ... :asd:
Magari facessero tutti come te, ossia partecipassero di più :sofico: :sofico:
L'ho fatto solo perché ora ti dovrai mettere al lavoro sull'altro 3d. Io i miei due interventi su questa discussione li ho fatti... :D (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46476090&postcount=914)
tallines
22-12-2019, 16:03
Fatto! Per fortuna c'è la ricerca per immagini di google ... :asd:
Addirittura con il collegamento al link.........:) :p
Però non le hai messe al centro :asd:
L'ho fatto solo perché ora ti dovrai mettere al lavoro sull'altro 3d. Io i miei due interventi su questa discussione li ho fatti... :D (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46476090&postcount=914)
Ahhhhh ecco perchè.....quindi sotto c' era un interesse :asd: ..........:cool:
Però mi ero dimenticato di dire :asd: almeno due interventi, al mese :asd:
Siccome tu non hai fatto almeno due interventi al mese nell' anno 2019, niet, richiesta non soddisfatta :asd: :asd:
No, ovviamente sto scherzando :)
Spero che quello che hai scritto, corrisponda comunque al vero, a parte che mi consideri un pazzo :D >
"Tallines, io ti considero un pazzo scatenato, però sei simpatico!
Stai facendo un super lavoro in questa discussione."
Comunque un pò più di interventi di Styb durante anche tutto l' anno prossimo, alias 2020 e anche in futuro, a me farebbero piacere :p
Lo stesso vale anche per tutti gli altri utenti, che sono intervenuti fino ad oggi :)
Fatal Frame
22-12-2019, 18:13
Mettere le immagini al centro senno Tally ve inchiappetta :sofico: :sofico: :oink: :oink:
tallines
22-12-2019, 18:24
Fatal e tu cosa aspetti a postare ? L' anno del dragone :asd:
Fatal Frame
22-12-2019, 18:32
Non sono un tipo di immagini ... preferisco guardare :asd:
https://www.hwupgrade.it/forum/customavatars/avatar313775_10.gif
tallines
22-12-2019, 18:42
Vediamo di renderci utili :O
Non postare tanto per...........:)
Fatal Frame
22-12-2019, 18:54
Vediamo di renderci utili :O
Non postare tanto per...........:)
Appunto ... non spammiamo sempre che poi ci azzerano il count come a Cy :O
tallines
23-12-2019, 08:03
Windows 10 SpotLight Images
Christmas trees and
Christmas Market in Paris
Abbiamo parlato già degli Alberi di Natale e anche dei Mercatini di Natale .
L' immagine di ieri, 22-Dec-2019, di Windows 10 SpotLight Images, parla....o meglio fa vedere ambedue le cose .
https://i.postimg.cc/kGL4jLC7/Christmas-trees-and-Christmas-Market-in-Paris-L-Defense-district.jpg (https://postimages.org/)
Christmas trees and Christmas Market in Paris Defense district illuminated at night, France
La Défense
La Défense è un distretto composto da grattacieli di uffici, condomini e centri commerciali, che sorge su parte dei comuni di Nanterre, Courbevoie e Puteaux (tutti nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine), a ovest di Parigi.
La Défense è il più grande quartiere d'affari in Europa.
All'estremità occidentale si trova un grande interscambio dei trasporti pubblici, costruito attorno e sopra la stazione ferroviaria preesistente allo sviluppo moderno dell'area.
Esso comprende una stazione degli autobus, il capolinea della linea tramviaria T2, una stazione della linea A della RER, e il capolinea della linea 1 della metropolitana di Parigi, "La Défense".
La linea 1 ha anche una stazione sull'estremità orientale, più vicina a Parigi, chiamata "Esplanade de La Défense".
La Défense prende il nome dalla statua de "La Défense de Paris" ("La Difesa di Parigi"), che venne costruita nel 1883 per commemorare i soldati che avevano difeso Parigi durante la guerra franco-prussiana.
https://i.postimg.cc/m2hCmGYW/Christmas-trees-and-Christmas-Market-in-Paris-L-Defense-district.jpg (https://postimg.cc/VdQJNpZK)
Christmas trees and Christmas Market in Paris Defense district illuminated at night, France
I tags per questa immagine sono:
Tags: architecture, celebration, Christmas, city, decoration, design, France, illumination, lights, market, night, outdoors, tree >>>
https://spotlight.it-notes.ru/images/53b284d3caa0e53e20ccf9a8d7056c6b
La Défense è il più grande quartiere degli affari costruito in Europa con 560 ettari (1.400 acri) di superficie, 72 edifici in vetro e acciaio (di cui 19 sono grattacieli completati),
180.000 lavoratori giornalieri
e 3.500.000 metri quadrati (38.000.000 piedi quadrati) di uffici .
Intorno al suo Grande Arche e al piazzale ("le Parvis"), La Défense contiene molti dei grattacieli più alti dell'area urbana di Parigi.
Les Quatre Temps, un grande centro commerciale a La Défense, ha 220 negozi, 48 ristoranti e 24 cinema.
Il quartiere si trova all'estremità più occidentale dell'Histororique Axe ("asse storico") di 10 chilometri ( Parigi), che inizia al Louvre nel centro di Parigi e continua lungo gli Champs-Élysées, ben oltre l' Arco de Triomphe lungo l' Avenue de la Grande Armée prima di culminare a La Défense.
Il distretto è incentrato su un'autostrada orbitale a cavallo tra i comuni del dipartimento Hauts-de-Seine di Courbevoie, La Garenne-Colombes , Nanterre e Puteaux .
La Défense è principalmente un quartiere degli affari e ospita una popolazione di 30.000 residenti permanenti e 45.000 studenti.
La Défense è anche visitata da 8.000.000 di turisti ogni anno e ospita un museo a cielo aperto .
Diviso in 4 grandi settori
310.000 metri quadrati di lastricato e marciapiedi
110.000 metri quadrati di verde
3.500.000 metri quadrati di uffici
180.000 impiegati
30.000 residenti
1.500 imprese (di cui 14 delle prime 20 aziende francesi e 15 delle prime 50 aziende mondiali)
2.600 camere d'albergo
70 monumenti e sculture moderni
https://i.postimg.cc/prCPnTVh/La-D-fense-aerial-view-by-night-in-the-background-on-the-right.jpg (https://postimages.org/)
La Dèfense, aerial view by night, in the background on the right you can see the Eiffel tower
Nella Descrizione sotto l' immagine, c'è si vede un Errore.....ossia prima della parola Defense c'è un Elle con l' apostrofo...........
In più, l' immagine è stata lavorata con Adobe Photoshop .
Vi ricordate che ve ne ho parlato ?
Le immagini le controllo sempre tutte :)
https://i.postimg.cc/0yySz1NB/Adobe-Photoshop-2.jpg (https://postimages.org/)
Adobe Photoshop
https://i.postimg.cc/Njd1DfVt/Adobe-Photoshop-1.jpg (https://postimages.org/)
Joyeux Noël
https://i.postimg.cc/ZnNmk16V/Image03.jpg
EDIT: ho centrato l'immagine :asd:
tallines
23-12-2019, 17:06
Non quelle del post n. 356 :asd:
Non quelle del post n. 356 :asd:
Quelle ormai son nate così...
tallines
23-12-2019, 17:45
Daily Pic
Christmas
Prima Parte
Abbiamo visto le immagini augurali di Windows 10 SpotLight Images, è giusto e corretto vedere anche quelle di Daily Pic .
Le immagini di Daily Pic Christmas, vengono postate in primis:
- in Ordine di Data di uscita e poi
- in Ordine di Paese .
Nel senso che se ci sono 2 immagini postate nella stessa Data,
viene postata prima l' Immagine del Paese che si trova Prima, del Paese successivo .
Come già detto sin dai primi post di questo Thread Ufficiale, esattamente al post n. 4 > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140657&postcount=4
L' Ordine Alfabetico dei Paesi di Daily Pic, partendo dalla A di Australia, è:
- Australia, Lingua usata > Inglese + Dettagli
- Brasile, Lingua usata > Inglese + solo Descrizione
- Canada (francese), Lingua usata > Francese + solo Descrizione
- Canada (inglese), Lingua usata > Inglese + Dettagli
- Cina, Lingua usata > Cinese + solo Descrizione
- Francia, Lingua usata > Francese + Dettagli
- Germania, Lingua usata > Tedesco + Dettagli
- Giappone, Lingua usata > Giapponese + Dettagli
- India, Lingua usata > Inglese + Dettagli
- Regno Unito, Lingua usata > Inglese + Dettagli
- Resto del mondo, Lingua usata > Inglese + solo Descrizione
- e Stati Uniti, Lingua usata > Inglese + Dettagli
Dato che siamo a Natale,
tutte le Immagini, sia quella senza Descrizione all' interno della stessa immagine,
sia gli Screenshot fatti da me, che hanno la Descrizione all' interno dell' immagine,
avranno il Titolo dell' immagine, sotto l' immagine stessa, postata .
E gli Screenshot avranno anche la Data nel Titolo (Tipo > Screenshot Australia 18/12/2019), che di solito non metto, perchè la Data si vede nella Descrizione, interna all' immagine stessa .
E ci sarà anche la Traduzione della Descrizione .
Questa deve essere considerata una Eccezione, solo perchè siamo a Natale, ok ?
The Carousel Pavilion with floating Christmas tree
Daily Pic Australia 18/12/2019
https://i.postimg.cc/3xZ4n783/18-Australia-1-Sunset-over-The-Carousel-Pavilion-with-Christm.jpg (https://postimages.org/)
Sunset over The Carousel Pavilion with Christmas tree, Geelong
La giostra sul lungomare di Geelong
Geelong è la seconda città più popolosa dello Stato australiano di Victoria.
È una città portuale situata sulla Corio Bay e il fiume Barwon, 75 chilometri a est di Melbourne, e ha un clima temperato.
Il Carousel si trova all'interno di un padiglione chiuso sul pittoresco Geelong Waterfront.
Risalenti alla fine del 1800, 24 dei 36 cavalli sono originali, e si ritiene che siano rari esempi scolpiti a mano dal maestro americano Charles
Dare.
I cavalli restaurati presentano peli di cavallo reali e conservati per la coda.
Ogni cavallo ha impiegato 300 ore per il ripristino.
Il padiglione ospita anche The Steam Engine, il motore acuto che guidava il Carousel come un unti portatile fino a quando non fu convertito in energia elettrica intorno al 1920.
Il motore fu prodotto dalla Hershell-Spillman Company di New York nel 1890 e si ritiene che sia il solo uno del suo tipo in Australia e forse uno dei soli cinque al mondo.
Il Padiglione Carousel ospita una giostra del 1892 splendidamente restaurata, che è disponibile per essere prenotata privatamente per cerimonie nuziali, ricevimenti di nozze, servizi fotografici e funzioni private o aziendali.
Questa location esclusiva per tutte le stagioni a prezzi competitivi è disponibile per noleggio privato, sette giorni alla settimana dalle 15:00.
Il Carousel può ospitare fino a 150 ospiti
Screenshot Australia 18/12/2019
https://i.postimg.cc/T2ytSN5z/18-Australia-3.jpg (https://postimages.org/)
Sunset over The Carousel Pavilion with Christmas tree, Geelong
La Descrizione praticamente dice questo:
Geelong, dove la comunità locale celebra il Natale in classico stile australiano - con un albero di Natale galleggiante!
Sì, in corsa per il suo sesto anno fino al 7 gennaio (in coincidenza con il Natale ortodosso), l'albero è a due passi dall'amato Carousel, permettendo a residenti e turisti di incontrarsi e meravigliarsi delle sue luci mentre il sole tramonta .
I visitatori possono assistere a uno spettacolo di sei minuti che si svolge quattro volte all'ora e
per incoraggiare le visite ripetute,
ci sono tre varianti dello spettacolo,
ognuna con un display luminoso e una traccia musicale diversi.
https://i.postimg.cc/pXsq2xWr/Geelong-Floating-Christmas-Tree-at-Corio-Bay.jpg (https://postimages.org/)
Geelong floating Christmas Tree, at Corio Bay
Christmas market in Schwaebisch Hall, Germany
Daily Pic Stati Uniti 18/12/2019
https://i.postimg.cc/MK4NdsbT/18a-Annual-Schw-bisch-Hall-Weihnachtsmarkt-in-the-market-square.jpg (https://postimages.org/)
Annual Schwäbisch Hall Weihnachtsmarkt in the market square, Baden-Württemberg, Germany
Schwäbisch Hall Weihnachtsmarkt - Christmas Market Schwaebisch Hall
Capanne di legno decorate con cura brillano in uno dei mercati più belli della Germania meridionale, ai piedi dell'imponente scalinata di fronte alla chiesa di San Michele.
Strade strette, prelibatezze regionali, artigianato e molti piccoli negozi ti invitano a divertirti.
Gli ospiti sono intrattenuti con un programma di supporto colorato e vario da cori e gruppi musicali della regione.
I fine settimana dell'Avvento a Schwäbisch Hall promettono anche eventi speciali come il tradizionale mercato dell'artigianato nel cortile dell'ospedale il 1 ° fine settimana di Avvento.
Mercatino di Natale in una delle piazze più belle della Germania meridionale
Il 28 novembre 2019, il mercatino di Natale di Hall aprirà sulla piazza del mercato alle 18:00.
La piazza del mercato, il municipio e la chiesa di San Michele risplendono di colori caldi e creano un'atmosfera festosa nella città medievale.
Capanne decorate con cura, diversi tipi di vin brulè, prelibatezze natalizie, artigianato e idee regalo intelligenti: un'offerta che ispira i visitatori da vicino e da lontano.
I cori e i gruppi musicali della regione, che intrattengono gli ospiti con un colorato programma di supporto, ricevono un'attenzione speciale. Ma il programma per bambini promette anche grande entusiasmo.
I fine settimana dell'Avvento a Schwäbisch Hall promettono eventi speciali come il tradizionale mercato dell'artigianato nel cortile dell'ospedale nel fine settimana del primo Avvento. Una selezione selezionata di espositori originali vicini e lontani si riunisce nel suggestivo centro storico.
Il mercatino di Natale sarà aperto fino al 22 dicembre 2019.
Screenshot Stati Uniti 18/12/2019
https://i.postimg.cc/XY4H2TBn/18c.jpg (https://postimages.org/)
Annual Schwäbisch Hall Weihnachtsmarkt in the market square, Baden-Württemberg, Germany
La Descrizione praticamente dice questo:
Le strade di questa piazza del mercato sono tutte decorate con una tradizione nata circa 700 anni fa.
I mercatini di Natale si svolgono in tutto il mondo, ma hanno avuto origine in Germania come un modo celebrativo per osservare l'Avvento, la stagione cristiana che porta alla vigilia di Natale.
Questi mercati sono generalmente affari all'aperto dove tutto è decorato, compresi gli alberi (chiamati Tannenbaums in tedesco se sono abeti).
La gente fa acquisti da artigiani locali che vendono i loro articoli fatti a mano in piccoli chalet di legno.
Si possono mangiare cibi tradizionali - mandorle tostate, dolci e biscotti - e sorseggiare un vin brulè caldo.
https://i.postimg.cc/jjBJc3sR/Annual-Schw-bisch-Hall-Weihnachtsmarkt-in-the-market-square-Bad.jpg (https://postimages.org/)
Schwäbisch Hall Weihnachtsmarkt in the market square, Baden-Württemberg, Germany, by night
Schwäbisch Hall: il gioiello nascosto della Germania (con e senza mercatini di Natale)
In questo antico borgo medievale le strade sono un dedalo di ponti coperti, scale e vicoli stretti.
Con al centro una piazza veramente magica, che in questo periodo si riempie dei colori e dei profumi del mercatino dell’Avvento, ma che vi toglierà il fiato in ogni stagione .
Prima di affacciarvi sulla piazza principale di Schwäbisch Hall ricordate di fare un bel respiro, perché quello che apparirà davanti ai vostri occhi potrebbe davvero togliervi il fiato.
Schwäbisch Hall, nella regione del Baden-Württemberg, è un borgo prezioso, uno dei più belli della Germania.
Prezioso, sì, perché di vero gioiellino si tratta.
Nascosto, quasi segreto, ha dimensioni ridottissime – 300 metri appena intorno a un’unica piazza -, ma ognuno di essi riesce a farsi valere e, soprattutto, ricordare.
In questo antico paese medievale – divenuto ricco grazie ai giacimenti di oro e di sale,
e scelto dall’imperatore Federico I Barbarossa come sede della zecca di Stato (Hall era il nome della moneta che veniva coniata qui, Schwäbisch in tedesco significa «svevo»),
c’è una sola strada che si percorre con i mezzi, le altre sono un dedalo di ponti coperti, scale e vicoli stretti: talmente angusti che i tetti delle case a volte quasi s’incontrano (in alcuni casi senza «quasi»).
La piazza a guardarla dall’alto, in cima alla scalinata della Chiesa di St. Michael (1156 d.C.), la Marktplatz di Schwäbisch Hall sembra quasi un salotto.
Elegante, fiero, aristocratico, è dominato dal Duomo e dall’imponente Municipio in stile barocco (il Rathaus),
mentre, ai lati, i palazzi nobiliari si alternano a edifici di legno a graticcio e alle casette medievali dai colori pastello, tutte con i tetti rigorosamente all’insù.
Il colpo d’occhio è assicurato, la foto panoramica quasi un obbligo.
D’estate, la luce del sole farà risaltare le tonalità sgargianti e le decorazioni in oro.
D’inverno, le luci di Natale renderanno ancora più fiabesca l’atmosfera, già di per sé senza tempo.
Il picco di magia si vive in questo periodo, fino al 22 dicembre, quando la piazza si riempie dei colori e dei profumi del mercatino dell’Avvento, un trionfo di cialde, vin brûlé e specialità locali.
Il paradiso dei golosi è nella vicina Sparkassenplatz, che ospita lo Schocoladen-Weinachtmarkt: letteralmente, «mercatino della cioccolata».
Eppure Schwäbisch Hall riserva sorprese in ogni stagione:
in estate, per esempio, la piazza si trasforma in un teatro a cielo aperto.
I cinquantatré gradini della scalinata di St. Michael diventano un palco, mentre la piazza si riempie di sedie destinati agli spettatori.
Il risultato è un «doppio spettacolo», veramente suggestivo.
Ma le meraviglie di Schwäbisch Hall – che si narra abbiano incantato anche la Regina Elisabetta e il principe Filippo (il quale pare abbia dei parenti qui) – non si esauriscono in piazza:
il Großcomburg, antica abbazia benedettina fondata nel 1078 e ricostruita nel 1715, al suo interno custodisce un lume romanico a forma di corona, risalente al 1130 e tra i più pregevoli di tutto l’Occidente. Un vero tesoro .
A proposito di tesori nascosti, al Museo Halliaches si può ammirare anche un antico interno di sinagoga, interamente in legno e dipinto a mano:
in origine si trovava nel sottotetto di una casa, poi, per preservarlo durante l’occupazione nazista, fu «tagliato», nascosto e successivamente ricostruito.
Christmas tree at the Queen Victoria Building
Daily Pic Australia 19/12/2019
https://i.postimg.cc/cCvw0KdB/19-Australia-1-Christmas-tree-under-the-dome-of-the-Queen-Vict.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Christmas tree under the dome of the Queen Victoria Building, Sydney
Queen Victoria Building
Il Queen Victoria Building (abbreviato come QVB) è un edificio di fine Ottocento, patrimonio dell'umanità, progettato dall'architetto George McRae .
Situato ai numeri 429-481 di George Street nel quartiere centrale degli affari di Sydney, nello stato australiano del Nuovo Galles del Sud.
L'edificio rinascimentale romanico fu costruito tra il 1893 e il 1898 ed è largo 30 metri (98 piedi) per 190 metri (620 piedi) di lunghezza.
Le cupole furono costruite da Ritchie Brothers, un'azienda siderurgica che costruiva anche treni, tram e attrezzature agricole.
L'edificio riempie un isolato delimitato da George, Market, York e Druitt Streets.
Progettato come un mercato, è stato utilizzato per una varietà di altri scopi, è stato ristrutturato e ha subito un decadimento fino al suo restauro e al suo uso originale alla fine del XX secolo.
La proprietà è di proprietà della città di Sydney ed è stata aggiunta al registro del patrimonio statale del Nuovo Galles del Sud il 5 marzo 2010 .
L'edificio, sulla "scala di una cattedrale" fu progettato da George McRae, un architetto scozzese emigrato a Sydney nel 1884.
A quel tempo, Sydney stava vivendo un boom edilizio e dal momento che nell'architettura "nessuna scuola o stile predominava", McRae produsse quattro disegni per l'edificio in stili diversi (gotico, rinascimentale, regina Anna e romanico) da cui il Consiglio poteva scegliere.
La scelta del Consiglio dello stile romanico vittoriano trasmette le influenze dell'architetto americano Henry Hobson Richardson.
L'uso di colonne, archi,e una quantità prodigale di dettagli come è stato utilizzato da McRae nel design scelto sono tipici di Richardsonian Romanesque, uno stile eclettico identificabile stabilito tra il 1877 e il 1886.
La caratteristica dominante dell'edificio è la cupola centrale che consiste in una cupola di vetro interno e un esterno in rame, sormontato da una cupola a cupola.
Cupole più piccole di varie dimensioni sono sul tetto, comprese quelle su ogni angolo superiore dell'edificio rettangolare.
Le vetrate, tra cui una finestra a ruota raffigurante le braccia della città di Sydney, permettono la luce nella zona centrale, e il tetto stesso incorpora lucernari ad arco che corrono lungo lungo nord e sud dalla cupola centrale.
I colonnati,gli archi, le balaustre e le cupole sono tipicamente intricati in stile vittoriano.
Denominazione
Nel 1897, il Consiglio decise di "dedicare i nuovi edifici del mercato", allora ancora in costruzione, alla regina Vittoria e
di nominarli The Queen Victoria Market Buildings in commemorazione del suo Giubileo di diamante :
"... al fine di segnare in modo appropriato il regno senza precedenti e glorioso di Sua Maestà la Regina, così fecondo nelle benedizioni per il popolo britannico in ogni terra ... ".
I Consiglieri decisero di non chiedere l'assenso della Regina, in parte perché avrebbe reso "necessario avere lo stemma reale sull'edificio".
Dopo che i mercati originariamente conservati nell'edificio furono trasferiti nel 1910, il nome fu modificato nel 1918 in "Queen Victoria Buildings".
Infine, nel 1987, il Consiglio rescisse la risoluzione del 1918 e la chiamò "Queen Victoria Building".
L'edificio fu ufficialmente inaugurato giovedì 21 luglio 1898
e ha fornito un ambiente di lavoro per sarti, mercenari,parrucchieri, fioristi e caffetterie, nonché showroom e una sala da concerto.
Screenshot Australia 19/12/2019
https://i.postimg.cc/qBK2b3Zp/19-Australia-3.jpg (https://ralphrobertspersonaltrainer.com/why-lacroix-isnt-as-healthy-as-you-think)
Christmas tree under the dome of the Queen Victoria Building, Sydney
La Descrizione praticamente dice questo:
visitare l'albero di Natale del Queen Victoria Building è una tradizione annuale.
In piedi a 24 metri, si arrampica su tutti e tre i piani dell'edificio, quasi toccando la cupola centrale.
Durante la stagione festiva, molti turisti e gente del posto accorrono per dare un'occhiata o scattare un selfie veloce dai molteplici balconi del QVB.
https://i.postimg.cc/gkZ4h0ZT/QVB-Swarovski-Christmas-tree-1-jpg.jpg (https://postimg.cc/VdzjQm4q)
QVB Swarovski Christmas tree
L' albero si trova a 24 metri su 3 piani, sotto il famoso QVB Dome ed è l'albero di Natale più alto di Sydney.
Gli amanti dello shopping rimarranno incantati dalla sua bellezza nostalgica
con oltre 100.000 ornamenti,
6.400 boccioli di rosa bianchi e
65.000 luci scintillanti sormontate da una drammatica ampia stella dorata di cristallo.
The Queen Victoria Building
Se l’esterno del Queen Victoria Building non passa inosservato,
gli interni vi lasceranno senza fiato per lo sfarzo: questo ex mercato occupa un intero isolato tra George, Market, York e Druitt Street, nel centro di Sydney, è oggi un centro commerciale di lusso, che mescola elementi in stile romanico e vittoriano a dettagli art déco.
Mosaici, vetrate variopinte e due grandi orologi elaborati che scendono dal soffitto.
Tanti appassionati di shopping, ma anche amanti dell’architettura visitano il Queen Victoria Building ogni giorno, divenuto negli anni una delle principali attrazioni di Sydney.
Offre più di 200 boutique di lusso e anche se i prezzi non sono proprio economici, vale comunque la pena visitare questo luogo anche solo per l’atmosfera, se poi vi capita una giornata di pioggia, trascorrere un pomeriggio qui è un’alternativa molto invitante.
https://i.postimg.cc/L5WVgJRN/Southern-end-of-the-Queen-Victoria-Building-Sydney.jpg (https://postimages.org/)
Southern end of the Queen Victoria Building, Sydney
L' Esterno
L’esterno di questo gioiello architettonico, è stato concepito come se fosse una basilica:
basta osservare l’ampio uso di cupole, colonne, archi e altri dettagli che demarcano una forte influenza dello stile romanico.
L’elemento che più cattura lo sguardo è la cupola centrale, quella più grande, formata da due strati, uno interno in vetro e uno esterno in rame.
A decorare gli ingressi su George e York Street ci sono due gruppi di statue in marmo:
su George Street la figura femminile centrale, con la testa incoronata, rappresenta il “Genio Guardiano della Città” e porta in una mano il simbolo di speranza e nell’altra quello di giustizia.
Ad affiancare questa figura ci sono due uomini: uno rappresenta il lavoro e l’industria, l’altro il commercio e lo scambio.
All’ingresso su York Street il protagonista al centro è un giovane vigoroso con una torcia simbolo di conoscenza;
è affiancato da due bellissime ragazze che simboleggiano rispettivamente le scienze e l’arte e l’artigianato.
La facciata sud dell’edificio è rivolta vero la Bicentennial Plaza, di fronte alla quale sorge il Town Hall; qui potete ammirare un’altra scultura, che in questo caso rappresenta la Regina Vittoria.
https://i.postimg.cc/XvFNTmpJ/Inside-of-the-Queen-Victoria-Building.jpg (https://thesawmillgrill.com/)
Inside of the Queen Victoria Building
L’ Interno
L’edificio si sviluppa su 4 piani con numerosi negozi che vendono di tutto, dai souvenir e l’abbigliamento agli articoli per la casa e i gioielli;
ristoranti e caffetterie eleganti, si alternano ai negozi, con un intero piano interrato occupato dalla food court.
La galleria sotterranea offre anche un accesso diretto alla stazione ferroviaria Town Hall e al centro commerciale Myer Building.
Nel periodo natalizio la zona centrale, dove si trova la cupola, viene abbellita con un gigantesco albero natalizio ricco di addobbi che attira tante famiglie, curiosi e turisti.
https://i.postimg.cc/0yZFsPty/Interior-of-the-Queen-Victoria-Building-Sydney-with-one-of-the.jpg (https://postimg.cc/k26fN330)
Interior of the Queen Victoria Building, Sydney, with one of the two elaborate clocks hanging from the ceiling
Tra le attrazioni principali del Queen Victoria Building ci sono sicuramente i due maestosi orologi, che si possono ammirare più da vicino dagli ultimi piani:
il Royal Clock è decorato con 6 scene legate alla dinastia reale britannica,
mentre il Great Australian Clock, altro 10 metri, è decorato con 33 riferimenti alla storia australiana.
https://i.postimg.cc/HLDHrpw4/Queen-Victoria-Building-close-up-of-one-of-the-two-elaborate-cl.jpg (https://falloutfacts.com/top-10-fallout-weapons)
Queen Victoria Building, close-up of one of the two elaborate clocks coming down from the ceiling
Il palazzo, inoltre, ospita alcune mostre temporanee e sculture,
come una carrozza cinese imperiale realizzata in giada,
una statua della Regina Vittoria sul trono che ruota su sé stessa in continuazione per essere visibile da ogni punto dell’edificio,
ma l’oggetto più curioso è una lettera della Regina Elisabetta II indirizzata ai cittadini di Sydney: scritta nel 1986, la lettera dovrà essere aperta dal futuro sindaco di Sydney nel 2085.
Ogni dettaglio del Queen Victoria Building è stato restaurato con un’estrema cura al dettaglio e potrete cogliere tanti particolari bellissimi come le vetrate, i pavimenti decorati, alcune scalinate originali del 1800, le cupole in vetro, ecc.
Passeggiando oggi nel Queen Victoria Building è difficile credere che più volte questo edificio ha rischiato di essere demolito, dopo un lungo periodo di trascuratezza.
https://i.postimg.cc/Pq26By5p/Queen-Victoria-Building-Christmas-with-view-of-one-of-the-two-el.jpg (https://postimg.cc/HJ84MQ5d)
Queen Victoria Building Christmas with view of one of the two elaborate clocks, coming down from the ceiling in the foreground,
with Christmas tree and Christmas lights
La storia illustre del Queen Victoria Building
Inaugurato nel 1898, il Queen Victoria Building è stato da subito un centro polifunzionale, in gran parte occupato da un mercato.
Nato per offrire un ambiente di lavoro a sarti, parrucchiere, fiorai, caffetterie e commercianti, fu utilizzato anche come sala da concerti, sala da ballo, biblioteca e galleria d’arte.
L’edificio venne dedicato alla regina Vittoria, in onore del suo 60° anniversario della salita al trono.
Già all’epoca era un mercato di qualità e sicuramente più elegante rispetto ad altri contesti commerciali, con la presenza di sale da tè e caffetterie di classe.
Negli anni ’30 l’edificio venne rinnovato per ospitare il municipio di Sydney, ma nei decenni successivi, complice l’usura e il declino del palazzo, si pensò di demolirlo, cosa che fortunatamente non avvenne grazie all’opposizione pubblica.
Negli anni ’80 venne avviata una grande opera di restauro dell’edificio, che lentamente riacquisì il suo antico splendore;
pur rendendolo più moderno e lussuoso, molti dettagli architettonici e decori furono conservati, realizzando un paradiso per gli amanti dello shopping dove storia, lusso e modernità si mescolano in maniera perfetta.
https://i.postimg.cc/qvnHV9Pt/Queen-Victoria-Building-Christmas.jpg (https://postimages.org/)[url=https://ralphrobertspersonaltrainer.com/should-you-cut-fat-or-carbs]
Queen Victoria Building Christmas
tallines
24-12-2019, 15:12
Daily Pic
Christmas
Seconda Parte
Bearberry and lichens
Nunavik, Quebec, Canada
Daily Pic Canada (inglese) 19/12/2019
https://i.postimg.cc/02bLj3zz/19-Canada-Inglese-1-Bearberry-arctostaphylos-and-lichens.jpg (https://postimages.org/)
Bearberry (arctostaphylos) and lichens, Nunavik, Que.
Nunavik
Il territorio denominato Nunavik è collocato nel terzo settentrionale della provincia del Québec, in Canada.
Copre una porzione di terreno vasta 443.684,71 km² situata a nord del 55º parallelo, ed è la patria degli Inuit del Québec.
Gran parte degli abitanti della Regione (erano 11.627 al Censimento canadese del 2006 dei quali il 90% sono Inuit) vive nei quattordici centri urbani della costa nord di Nunavik e nel territorio della riserva Cree di Whapmagoostui, nei pressi di Kuujjuarapik.
Il significato di Nunavik nella lingua locale Inuktitut significa posto in cui vivere e gli abitanti Inuit della regione chiamano se stessi Nunavimmiut.
Fino al 1912 la regione è stata parte del distretto di Ungava dei territori del nordovest canadesi.
Sono in corso negoziati per garantire l'autonomia della regione, ed è possibile che Nunavik diventi un territorio autonomo all'interno della provincia del Québec, con la soluzione delle irrisolte rivendicazioni territoriali prevista per il 2011.
La sede del governo dovrebbe essere Kuujjuaq.
Nunavik è un vasto territorio, più grande della California, situato nell'estremo nord del Québec.
È posto in posizione tale da comprendere le zone climatiche artica e subartica. In tutto vivono nella regione circa 11.000 persone, il cui numero è in crescita.
Nunavik è separato dal territorio Nunavut dalla Baia di Hudson ad ovest e dallo Stretto di Hudson e dalla Baia di Ungava a nord.
Nunavik confina con la regione Côte-Nord del Québec e con la regione Labrador della provincia di Terranova e Labrador.
La Penisola di Ungava costituisce i due terzi più settentrionali del territorio.
Nunavik ha quattordici centri urbani, popolati a maggioranza Inuit.
Il più importante centro urbano e amministrativo del territorio è Kuujjuaq, situato sulla costa più a sud della baia di Ungava .
Gli altri centri sono Inukjuak (dove è stato girato il film Nanook of the North), Salluit, Puvirnituq, Ivujivik, Kangiqsujuaq, Kangiqsualujjuaq, Kangirsuk, Tasiujaq, Aupaluk, Akulivik, Quaqtaq, e Umiujaq.
Secondo il censimento del 2006 la popolazione dei centri urbani varia dai 2.132 abitanti di Kuujjuaq ai 174 di Aupaluk.
Non ci sono strade che collegano Nunavik con il Québec meridionale, poiché la Trans-Taiga Road della regione Jamésie termina vicino al 55º parallelo, nella Riserva Caniapiscau, diverse centinaia di chilometri a sud di Kuujjuaq. Esiste un collegamento aereo annuale con tutti i villaggi e collegamenti marittimi stagionali in estate ed autunno.
A Nunavik sono presenti tre crateri meteoritici: il Cratere Pingualuit, il Cratere Couture, ed il Cratere La Moinerie.
Screenshot Canada (inglese) 19/12/2019
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Bearberry (arctostaphylos) and lichens, Nunavik, Que.
La Descrizione praticamente dice questo:
Originaria dell'Asia, dell'Europa e del Nord America, la pianta dell'orsetto è tempestata di foglie verde scuro con bacche commestibili e lucide.
Nonostante le variazioni di elevazione e clima, possono essere trovati diffusi in tutte le province e territori, qui in Canada.
Dato il colore rosso vivo delle bacche e il pop di verde delle foglie, questa pianta raddoppia come attraente decorazione festiva in questo periodo dell'anno.
Mentre arctostaphylos uva-ursi è il nome botanico di bearberry, è anche comunemente noto come kinnikinnick, sandberry e mealberry.
Carnaby Street, London
Daily Pic Regno Unito 19/12/2019
https://i.postimg.cc/sDsMfLDZ/19-Regno-Unito-UK-1-Christmas-lights-in-Carnaby-Street-London.jpg (https://postimages.org/)
Christmas lights in Carnaby Street, London
Carnaby Street
Carnaby Street è una via di Londra, nel quartiere di Soho, vicino a Oxford Street, e appena ad est di Regent Street.
Descritta da Charles Dickens come zona malfamata in Nicholas Nickleby, divenne inizialmente popolare tra i seguaci dello stile Mod negli anni sessanta, dopo che nel 1958 John Stephen, un giovane stilista scozzese, aprì il primo negozio di abbigliamento, con l'intuizione di dare, per la prima volta nella storia della moda, la stessa importanza e lo stesso potenziale economico all'abbigliamento sia femminile che maschile.
Nel 1966 la rivista statunitense Time pubblicò un primo servizio sulla Swinging London e cominciarono ad affluirvi centinaia di migliaia di turisti.
Nello stesso anno, tre film si ispirarono allo stile di Carnaby Street rendendola ancora più popolare: Alfie, Modesty Blaise - La bellissima che uccide e Blow-Up.
All'epoca vi si trovavano molti negozi di musica indipendente, boutique di moda, e stilisti come Mary Quant.
Oggi Carnaby Street è diventata meno alternativa, con negozi di grandi catene e ristoranti, e pochi negozietti indipendenti, ed è popolare tra i giovani e i turisti per lo shopping.
Gli unici due pub, Firkin e The Shakespeare's Head, sono entrambi nell'estremità nord della strada, vicino a Great Marlborough Street.
Dal 1999 alla chiusura per bancarotta nel maggio 2000, Carnaby Street fu anche l'indirizzo della società di vendita di capi di alta moda boo.com.
Tra i vicini luoghi di interesse troviamo Broadwick Street, dove si può ancora vedere la pompa dell'acqua che venne sigillata da John Snow, per fermare un'epidemia di colera nel 1854; Regent Street;
e Golden Square appena a sud, che durante l'estate si riempie di impiegati che cercano di prendere un po' di sole.
XX secolo: la Swinging London
La prima boutique nella strada apparve nel 1958, quando aprì i battenti "His Clothes" di John Stephen, seguito poi da "I Was Lord Kitchener's Valet", "Kleptomania", "Mates", "Ravel", ed altri ancora.
Ma fu negli anni sessanta che la strada iniziò a diventare popolare.
Il noto quotidiano britannico The Times, infatti, redasse un articolo il 15 aprile 1966 che parlava della Swinging London.
L'epicentro di questa dinamica culturale era proprio Carnaby Street, che cominciò ad essere frequentata da numerosi giovani e anche da nascenti band, come gli Small Faces, gli Who e i Rolling Stones, che ivi avevano stabilito la propria base per lavorare.
Screenshot Regno Unito 19/12/2019
https://i.postimg.cc/63BdspSy/19-Regno-Unito-UK-3.jpg (https://postimages.org/)
Christmas lights in Carnaby Street, London
La Descrizione praticamente dice questo:
Benvenuti in Carnaby Street, nel cuore del West End di Londra.
Questa famosa strada di Soho è animata in questo periodo dell'anno mentre gli acquirenti cercano regali, i turisti si immergono nell'atmosfera e gli operai si dirigono verso le feste di Natale in ufficio.
Carnaby Street è spesso associata agli Swinging Sixties - quando molti designer, tra cui Mary Quant, avevano boutique lì.
È ancora un hub per la moda ed è una delle numerose strade del West End che vanno davvero in città alle loro luci di Natale.
L'immagine della nostra homepage mostra il colorato display in stile carnevale del 2017: quest'anno Carnaby Street abbraccia la sostenibilità con un tema subacqueo.
Le decorazioni sono realizzate con materiali riciclati o riutilizzabili e le luci sono alimentate da energia rinnovabile.
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Carnaby Street Christmas 2019 Project Zero
Natale a Londra: domani 7 novembre Carnaby accende le Christmas lights a tema… oceanico
Alcuni dettagli sulle Christmas Lights a Carnaby Street, a Londra, per il Natale 2019 sono stati svelati nei giorni scorsi:
dopo l’enorme successo delle luminarie a tema Bohemian Rhapsody dell’anno scorso 2018,
la celebre destinazione dello shopping nel centro di Londra ha scelto per questa stagione un tema “oceanico”.
L’installazione di luci sostenibili è stata progettata in collaborazione con l’ente benefico per la conservazione dell’oceano, Project 0 – che ha collaborato con Carnaby e l’artista James Chuter anche al murales a tema sealife nella zona.
L’idea di fondo è quella del riciclo di materiale inquinante, plastica soprattutto, per cui per l’installazione sono state utilizzate 1, 500 bottiglie e reti da pesca riciclate dai mari.
Lungo Carnaby Street, le luci ricreeranno, sulle teste dei passanti, scene subacquee, con sezioni che rappresentano diverse aree dell’oceano che necessitano di conservazione.
Si potrà, perciò, passeggiare attraverso una ‘foresta’ di alghe galleggianti e coralli rosa brillanti, prima di finire nel mare profondo.
Un sacco di modellini di creature marine saranno riprodotti, tra cui una balena di 5 metri che soffierà bolle sui visitatori;
e ancora delfini, tartarughe, meduse, uno squalo martello e banchi di pesci.
Naturalmente, c’è un messaggio di conservazione legato all’idea:
le parole “One Ocean One Planet” sul famoso arco di Carnaby evidenzieranno l’urgente necessità di proteggere e ripulire l’oceano.
Santa's reindeer, Norway
Daily Pic Stati Uniti 24/12/2019
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A herd of reindeer in Norway
Le Renne di Babbo Natale
Le renne di Babbo Natale sono una squadra di renne volanti che trainano la slitta di Babbo Natale durante la consegna dei regali.
I nomi delle renne, comparsi per la prima volta in una poesia natalizia del 1823 intitolata A Visit from St. Nicholas, sono: Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Dunder (o Donder) e Blitzen.
Negli ultimi sessant'anni, Rudolph la renna dal naso rosso è stata aggiunta alla squadra principale delle renne di Babbo Natale in seguito al grande successo della canzone natalizia Rudolph the Red-Nosed Reindeer scritta da Johnny Marks nel 1949
Le prime otto renne
Gran parte della tradizione natalizia contemporanea è attribuita alla poesia A Visit from St. Nicholas (conosciuta anche come The Night Before Christmas o Twas the Night Before Christmas) scritta da Clement Clark Moore nel 1823;
nel poema, i nomi delle prime otto renne fanno la loro prima apparizione
I nomi Donner e Blitzer derivano dalle parole tedesche Donner (tuono) e Blitz (fulmine/lampo).
Rudolph (la nona renna)
La storia originale di Rudolph venne scritta nel 1939 da Robert L. May e pubblicata sotto forma di libro per essere letta ai bambini durante il periodo di Natale.
Secondo la storia, Rudolph, renna giovane da un insolito naso rosso e luminoso, viene scelta da Babbo Natale per illuminare e rendere visibile alle altre renne il sentiero offuscato dalla nebbia.
Nel 1949, Johnny Marks adattò la storia di Rudolph in una canzone natalizia dal titolo Rudolph the Red-Nosed Reindeer.
Screenshot Stati Uniti 24/12/2019
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A herd of reindeer in Norway
La Descrizione praticamente dice questo:
Mentre molti associano le renne alla meraviglia delle vacanze, questi animali sono magici a modo loro.
Conosciute nel Nord America come caribù, le renne sono ben adattate per vivere nelle fredde e aspre regioni artiche, come la Norvegia settentrionale, dove questa mandria è stata fotografata.
Sono costruiti per resistere a temperature rigide con l'aiuto di peli folti e densi e di nasi che riscaldano l'aria prima di inspirarla.
In più possiamo dire che:
Le renne furono introdotte nella tradizione natalizia nel 1823 con la poesia "La notte prima di Natale".
Scritti da Clement Moore, i versi dipingono un Babbo Natale e la sua slitta, guidati da otto renne volanti.
Nel 1939, Robert May aggiunse Rudolph la renna dal naso rosso alla tradizione delle vacanze
quando il suo datore di lavoro, Montgomery Ward, gli chiese di scrivere una storia che il grande magazzino potesse usare come promozione durante la faticosa stagione dello shopping natalizio.
Il racconto divenne popolare tra i bambini e in seguito fu trasformato in un film d'animazione.
Rudolph ha persino ottenuto la sua canzone e alla fine è diventato uno dei simboli natalizi più famosi e amati.
Anche se la scienza non supporta la teoria delle renne volanti, potresti voler guardare due volte stasera quando guardi il cielo stellato: non sai mai cosa potresti vedere.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Dec 24, 2019 - Stati Uniti
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Dashing through the snow
Santa Claus
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Santa Claus
Babbo Natale è una figura presente in molte culture che distribuisce i doni ai bambini, di solito la notte della vigilia di Natale.
Babbo Natale è un elemento importante della tradizione natalizia della civiltà occidentale, oltre che in America, in Giappone ed in altre parti dell'Asia orientale.
Babbo Natale viene rappresentato come un anziano signore vestito di giacca .
e pantaloni rossi e il famosissimo cappello.
Origini
Tutte le versioni del Babbo Natale moderno, chiamato Santa Claus nei paesi anglofoni, derivano principalmente dallo stesso personaggio storico:
san Nicola, vescovo di Myra (oggi Demre, città situata nell'odierna Turchia), di cui per esempio si racconta che ritrovò e riportò in vita cinque fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste, e che per questo era considerato il Protettore dei bimbi.
L'appellativo Santa Claus deriva da Sinterklaas, nome olandese di san Nicola.
Il primo personaggio è san Nicola di Myra, un vescovo cristiano del IV secolo. Myra era una città della Licia, una provincia dell'Impero bizantino che si trova nell'attuale Turchia.
In Europa (in particolare nei Paesi Bassi, in Belgio, Austria, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia ed in alcune parti d'Italia) viene ancora rappresentato con abiti vescovili. Le Reliquie di san Nicola furono in parte traslate a Bari, narra una leggenda da alcuni pescatori[2][3], ma in realtà furono dei mercanti a trafugarle da Myra nel 1087 e per ospitarle fu costruita una basilica, poggiando le fondamenta su una preesistente struttura, nell'anno stesso. Il luogo, la basilica di san Nicola di Bari, è da allora meta di pellegrinaggi fra i fedeli. Parte delle Sante Reliquie, rimaste a Myra, furono in seguito rinvenute dai veneziani e traslate nella chiesa ed abbazia di san Nicolò a Lido di Venezia, l'omero sinistro si trova tuttora quasi integro a Rimini ed altre ossa sono sparse per l'Europa.
San Nicola è considerato il proprio patrono da parte di adulti, marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti.
È anche il santo patrono delle città di Bari (compatrono assieme a san Sabino), Amsterdam e della Russia.
In Grecia san Nicola viene talvolta sostituito da san Basilio Magno (Vasilis), un altro vescovo del IV secolo originario di Cesarea.
Nei Paesi Bassi, San Nicola (Sinterklaas tradotto in olandese) viene festeggiato annualmente il 5 dicembre (la vigilia del giorno dedicato a questo santo), data in cui si distribuiscono doni;
in Belgio, Polonia, Lussemburgo e Francia del nord (Fiandre francesi, Lorena e Artois), i medesimi festeggiamenti si svolgono il giorno successivo.
Tali celebrazioni hanno dato origine al mito ed al nome di Santa Claus, nelle sue diverse varianti.
L'equivalente di Babbo Natale in questi paesi è Kerstman (letteralmente "uomo di Natale").
In alcuni villaggi delle Fiandre, in Belgio, si celebra la figura, pressoché identica, di san Martino di Tours (Sint-Maarten).
In molte tradizioni della Chiesa ortodossa, san Basilio porta i doni ai bambini a Capodanno, giorno in cui si celebra la sua festa.
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Babbo Natale
Evoluzione di Babbo Natale
Il babbo Natale di oggi riunisce le rappresentazioni premoderne del portatore di doni, di ispirazione religiosa o popolare, con un personaggio britannico preesistente.
Quest'ultimo risale almeno al XVII secolo, e ne sono rimaste delle illustrazioni d'epoca in cui è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia.
Rappresentava lo spirito della bontà del Natale, e si trova nel Canto di Natale di Charles Dickens sotto il nome di Spirito del Natale presente.
Santa Claus ha origine da Sinterklaas, il nome olandese del personaggio fantastico derivato da san Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas;
questo spiega anche l'esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).
La renna appare con Santa Claus poiché la tradizione lo ha fatto un personaggio proveniente dal Nord Europa.
La renna era sacra a Isa o Disa la dea Grande Madre degli Scandinavi.
Nel nord Europa la renna assume spesso il significato di simbolo lunare, come tutti gli altri cervidi, perciò ha ruoli funerari e di guida delle anime dei defunti nell'oltretomba, ma soprattutto ha ruoli notturni per cui è collegata a Santa Claus che giunge di notte portando doni.
Le strenne che vengono regalate in questa ricorrenza sono spesso accompagnate da poesie, talvolta molto semplici ed, in altri casi, elaborate ed ironiche ricostruzioni del comportamento di chi le riceve durante l'anno trascorso.
I regali veri e propri, in qualche caso, sono addirittura meno importanti dei pacchetti in cui sono contenuti, di solito molto sgargianti ed elaborati;
quelli più importanti, spesso, sono riservati al mattino seguente. Anche se la spinta commerciale verso il Natale è presente anche nei Paesi Bassi, la distribuzione tradizionale dei regali viene compiuta da Sinterklaas il 6 dicembre.
Secondo alcuni il vestito rosso di Babbo Natale sarebbe opera della Coca-Cola:
originariamente infatti, tale vestito era verde, sarebbe divenuto rosso solo dopo che, negli anni '30, l'azienda utilizzò Babbo Natale per la sua pubblicità natalizia, e lo vestì in bianco e rosso, come la scritta della sua famosa bibita.
Questa teoria non è però da ritenersi corretta, siccome storicamente la Coca-Cola non fu la prima ad usare la figura moderna di Babbo Natale nelle sue pubblicità, ma venne preceduta in questo dalla White Rock Beverages, per la vendita di acqua minerale nel 1915 e per la vendita di ginger ale nel 1923.
Ancor prima di queste pubblicità, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo la figura di Babbo Natale apparve vestita di rosso e bianco in alcune copertine del periodico umoristico statunitense Puck nonché nelle illustrazioni di raccolte di canzoni natalizie.
Possiamo inoltre trovare un Babbo Natale vestito di rosso in una cartolina russa dello stesso periodo.
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Santa claus feeding reindeer
La dimora di Babbo Natale - Santa Claus
La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni.
Negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l'occasione in Alaska)
mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel nord del paese;
in Europa è più diffusa la versione finlandese che lo colloca in un villaggio vicino alla ben più grande città finlandese di Rovaniemi, in Lapponia, esattamente sul Circolo Polare Artico.
Secondo i norvegesi la sua residenza è Drøbak, dove si trova l'ufficio postale di Babbo Natale.
Altre tradizioni parlano di Dalecarlia, in Svezia, e della Groenlandia.
Nei paesi dove viene identificato con San Basilio viene talvolta fatto abitare a Cesarea in Cappadocia.
Con l'avvento di Internet, sono stati pubblicati alcuni siti web affinché i bambini e gli adulti interessati potessero simbolicamente seguire via radar il percorso di Babbo Natale.
In realtà si tratta di un jet della US Air Force che parte da una base canadese per arrivare a Città del Messico, ma l'intento di seguire le gesta di Babbo Natale sono di molto precedenti.
Ad esempio, nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti, distribuì ai bambini il fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia.
Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea,
che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD (North American Aerospace Defense Command).
Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell'errore e disse loro che sui radar c'erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord.
Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile sul sito web del comando della difesa aerea.
Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi.
Sono anche disponibili alcuni siti web che seguono Babbo Natale tutto l'anno, mostrando le attività che si svolgono presso la sua fabbrica di giocattoli.
In molti casi sono pubblicati anche indirizzi e-mail a cui inviare una versione più moderna delle letterine cartacee a Babbo Natale.
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Santa claus traveling with his eight reindeer
tallines
24-12-2019, 18:49
Auguri di Buone Feste
A Tutti
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Merry Christmas Windows 10 SpotLight Images, Daily Pic and Bing
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Christmas snowing
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Santa Claus and The Cristmas tree
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Happy Christmas
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Christmas Balls
tallines
25-12-2019, 19:13
Daily Pic
Christmas
Terza e Ultima Parte
Christmas, December 25, 2019
Noi lavoriamo sempre, anche a Natale, anzi quando ci sono queste Feste, lavoriamo di più :)
Daily Pic che immagini ha pubblicato per il 25 Dicembre 2019 ?
Una panoramica la si può vedere dall' immagine principale di Daily Pic
https://i.postimg.cc/Kz72drWy/Daily-Pic-December-25-2019-Main-Image.jpg (https://postimages.org/)
Daily Pic December 25, 2019 Main Image
In Australia hanno costruito un babbo Natale sulla spiaggia > Australian Christmas sandman on a white sand beach ..........
In Giappone parlano della Poinsettia, Stella di Natale, di cui abbiamo già ampiamente trattato .
In India, hanno costruito un altro Babbo Natale, in spiaggia, questa volta più decente rispetto a quello dell' Australia >
Sand sculpture of Santa Claus at Puri, Odisha (india)
Il Resto dei Paesi di Daily Pic, come si vede da immagine sopra, sono stati tutti concordi sull' immagine da pubblicare .
Christmas decorations in Warsaw, Poland
Daily Pic Stati Uniti 25/12/2019
https://i.postimg.cc/rw2BxYFC/Christmas-decorations-in-Warsaw-Poland.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Christmas decorations in Warsaw, Poland
Varsavia
Come saprete già, Varsavia è la capitale della Polonia, situata nella parte centro-orientale del Paese nel voivodato della Masovia, sul fiume Vistola.
Varsavia è la città più grande della Polonia in termini di popolazione con 1.764.615 residenti registrati nel 2017 e la sua area metropolitana di circa 3.100.844 abitant.
Si classifica al decimo posto delle città più popolose dell'Unione europea.
La città è il principale centro scientifico, culturale, politico ed economico ed è anche il capoluogo del voivodato della Masovia, e costituisce al contempo comune e distretto.
La storia della città risale alla fine del XIII secolo.
A quel tempo era una piccola città di pescatori.
Nel 1569, il re Sigismondo II trasferì la sua corte insieme alla capitale della Polonia da Cracovia a Varsavia.
Una volta descritta come la "Parigi del Nord", Varsavia fu considerata una delle città più belle del mondo fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Bombardata all'inizio dell'invasione tedesca nel 1939, la città resistette.
Le deportazioni della popolazione ebraica nei campi di concentramento portarono alla Rivolta del ghetto di Varsavia nel 1943 e alla distruzione del ghetto dopo un mese di combattimenti.
Una rivolta generale a Varsavia tra agosto e ottobre 1944 portò a ulteriori devastazioni. Varsavia ha acquisito il nuovo titolo di "città fenice" a causa della sua lunga storia e ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, che aveva lasciato in rovina più dell'85% degli edifici.
Varsavia è la sede di Frontex, l'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.
Varsavia è anche una delle città metropolitane più dinamiche d'Europa.
Nel 2012 l'Economist Intelligence Unit ha classificato Varsavia come la 32a città più vivibile al mondo.
Nel 2017 la città è arrivata 4ª nella categoria "Business-friendly" e 8a in "Capitale umano e stile di vita".
Inoltre è stata classificata come una delle città più vivibili dell'Europa centrale e orientale.
Il centro storico di Varsavia è stato inserito nel 1980 tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.
È la parte più antica della città ed è anche la principale attrazione turistica con la Colonna di Sigismondo, il Barbacane e il Castello Reale.
Screenshot Stati Uniti 25/12/2019
https://i.postimg.cc/TwJDRPY5/Christmas-decorations-in-Warsaw-Poland.jpg (https://postimages.org/)
Christmas decorations in Warsaw, Poland
La Descrizione praticamente dice questo:
I tedeschi iniziarono a decorare alberi di Natale con candele fin dal 1700, ma la gente non iniziò a infilare alberi con luci elettriche fino alla fine del 1800.
Thomas Edison creò le prime luci a incandescenza pratiche e le usò per decorare il suo laboratorio di Menlo Park per Natale nel 1880.
Poi, tre anni dopo, il vicepresidente della società di Edison, Edward H. Johnson, fece realizzare appositamente lampadine per alberi di Natale, che usava decorare l'albero nella sua casa di New York City.
Tuttavia, le luci elettriche non sono diventate una decorazione natalizia per il pubblico fino al 1895,
quando il presidente Grover Cleveland chiese che l'albero di Natale della Casa Bianca fosse illuminato da centinaia di lampadine elettriche multicolori.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Dec 25, 2019 - Stati Uniti
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Merry and bright
Le Meravigliose Decorazioni Natalizie di Varsavia
https://i.postimg.cc/Qxv16n6F/Illumination-2019-Lighting-up-Warsaw.jpg (https://bettafishcaretaker.com/marimo-moss-ball)
Illumination 2019 – Lighting up Warsaw!
All'inizio di Dicembre, la tradizione vuole, che tutte le strade e le piazze più importanti di Varsavia siano decorate con migliaia di luci, decorazioni colorate e figure fiabesche.
La Piazza del Castello è ornata da un albero di Natale di circa 30 metri, mentre le strade del Centro Storico sono coperte da baldacchini in lampade.
https://i.postimg.cc/cHkwpQyH/Christmas-decoration-Varsavia.jpg (https://falloutfacts.com/fallout-frank-horrigan)
Christmas decorations, Warsaw
Camminare a piedi per le strade invernali di Varsavia può diventare un'esperienza indimenticabile.
La magia dell'inverno ritorna a Varsavia per l'undicesima volta quest'anno.
L'anno scorso (2018) la capitale è stata illuminata con quasi 4,5 milioni di eco-LED e quasi 1300 elementi decorativi:
lanterne,
pendenti,
ghirlande,
barriere fotoelettriche,
ghiaccioli e
decorazioni autoportanti.
Il gigantesco albero di Natale sulla piazza del castello sarà illuminato il 7 dicembre .
Migliaia di luci illumineranno la Piazza della Città Vecchia, la Strada Reale (Krakowskie Przedmieście, Nowy Świat, Ujazdowskie Avenue, Belwederska Street), Grzybowski Street, Grzybowska Street ed Emilii Plater. Che lo spettacolo abbia inizio!
https://i.postimg.cc/J0BM1WgX/Christams-tree-in-Varsavia.jpg (https://poemsonly.com/poem/962)
Christams tree in Warsaw
Nella Piazza del Castello (Plac Zamkowy), un'ampia zona davanti al Castello Reale (Zamec Kròlevsky), spicca il grande albero di Natale.
Da qui partono i mercatini di Natale e percorrono parte delle antiche mura. Sono aperti tutto il giorno dal 24 novembre al 6 gennaio.
Non sono molto grandi, con circa 60 tipiche casette di legno, che vendono regali, souvenir, pezzi di artigianato.
Non mancano le decorazioni, con fiocchi rossi, pino, una grande slitta di Babbo Natale e altro.
Ovunque si diffonde un profumino davvero invitante! Già dalla mattina sfrigolano salsicce, cipolle e altre prelibatezze locali.
Non manca nemmeno il gluhwein caldo da sorseggiare durante la visita, magari insieme ad un po' di formaggio grigliato o ai tipici pierogi, ravioloni ripieni di carne .
Nella Piazza del Mercato si trova un piccolo mercatino di Natale, che prevede principalmente stand gastronomici con gluhwein e specialità locali.
C'è inoltre una bella pista di pattinaggio, che è posizionata attorno alla statua della sirenetta, simbolo della città.
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Lights on for Christmas illuminate the streets of Warsaw
Ma il vero spirito natalizio qui emerge quando scende la sera e si accende l’illuminazione della città.
Ci sono migliaia di luci, per un totale di 20 km di installazioni luminose.
Si tratta del progetto di illuminazione natalizia più grande della Polonia e uno dei più grandi d’Europa,
dove La Via Reale (dalla Piazza del Castello, attraverso Krakowskie Przedmiescie, Nowy Swiat, fino alla residenza Belvedere) si illumina in maniera davvero spettacolare.
https://i.postimg.cc/yYXyL3QM/Tree-decorated-with-christmas-lights-Warsaw.jpg (https://postimages.org/)
Bright sculptures, Warsaw
Ogni albero e ogni angolo sono addobbati con piccole lucine bianche o gialle, per creare un'atmosfera festosa.
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Bright sculptures, Warsaw
Diverse sono anche le sculture luminose distribuite lungo questo tratto:
- trenini,
- grandi libri,
- sirenette
e molto altro, per attirare l'attenzione di grandi e piccini.
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Plays of light projected on the buildings, Warsaw
Nelle varie zone della città vengono proiettati sugli edifici giochi di luci di diverso tipo e le strade si riempiono di cori natalizi, spettacoli di equilibristi e suonatori.
Happy Christmas
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Happy Chrismas with Santa Claus dancing
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Santa Claus and his eight reindeer bringing gifts in all of the world, isn't it wonderful and amazing at the same time ?
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Christmas with christmas balls decorations and gifts
tallines
26-12-2019, 17:39
Santo Stefano
December 26, 2019
Boxing Day
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Santo Stefano 26 Dicembre
Santo Stefano
Il giorno di Santo Stefano è una festività cristiana celebrata il 26 dicembre dalla Chiesa cattolica e da alcune Chiese protestanti,
mentre la Chiesa ortodossa lo celebra il 27 dicembre.
In questo giorno si ricorda Stefano protomartire, ovvero il primo martire del cristianesimo secondo il Nuovo Testamento. Intorno all'anno 36 d.C. fu accusato di blasfemia dal sinedrio e condannato alla lapidazione.
Il giorno di Santo Stefano è una festa nazionale in:
- Austria,
- Città del Vaticano,
- Croazia,
- Danimarca,
- Germania,
- Irlanda,
- Italia,
- Romania,
- San Marino e
- Svizzera italiana.
L'Italia lo rese festivo nel 1947 laddove in precedenza era un normale giorno lavorativo;
la Chiesa cattolica lo celebra altresì come festa religiosa, ancorché non di precetto, come invece è in Germania e altri Paesi germanofoni.
Il motivo del giorno festivo in Italia, non richiesto dalla Chiesa cattolica nonostante la fama del santo, è da ricercarsi nell'intento di prolungare la vacanza del Natale, creando due giorni festivi consecutivi.
Cosa che accade anche nel caso del Lunedì dell'Angelo,
informalmente Pasquetta, festa non religiosa, ma che vuole solo allungare la Pasqua.
Prima del 1947 le due giornate erano giorni lavorativi, con le banche e gli uffici aperti.
Nel Regno Unito e in vari Paesi del Commonwealth si celebra altresì il Boxing Day, che corrisponde sempre alla festa di Santo Stefano a meno che non cada di domenica, nel qual caso si celebra il 27 dicembre.
Santo Stefano, perché si festeggia anche il giorno dopo Natale
Il 26 dicembre è Santo Stefano una ricorrenza cristiana che lo Stato italiano dal 1947 riconosce come giorno festivo per prolungare la solennità del Natale.
In effetti sapere di non dovere andare al lavoro il giorno seguente rende il 25 dicembre una festa più fruibile e rilassante,
ma chi è Santo Stefano e perché la Chiesa ha deciso di festeggiare proprio lui subito dopo la nascita di Cristo?
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Santo Stefano
Chi è Santo Stefano
Stefano in greco ha il significato di “coronato”.
È patrono dei diaconi.
Suo attributo sono le pietre della lapidazione, per questo è invocato contro il mal di pietra, cioè i calcoli ed è il patrono dei tagliapietre e muratori.
Oltre a essere stato il primo dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana per aiutare gli Apostoli nel ministero della fede,
Santo Stefano è il primo ad aver dato la vita testimoniando la propria fede nella diffusione del Vangelo.
Stefano, il diacono ebreo di nascita e di lingua greca convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, è il protomartire e il suo martirio avvenuto tramite lapidazione è descritto negli Atti degli Apostoli capitoli 6-7
La celebrazione liturgica di Santo Stefano è stata fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale,
perché nei giorni seguenti furono posti i «comites Christi», cioè i più vicini a Gesù nel suo percorso terreno e i primi a renderne testimonianza con il martirio.
Così il 26 dicembre è il giorno di Santo Stefano primo martire della cristianità,
a cui segue il 27 San Giovanni Evangelista,
poi il 28 i Santissimi Innocenti, i bambini uccisi da Erode con la speranza di eliminare anche il piccolo Gesù.
Come si festeggia Santo Stefano in Italia
La cristianità ha dato molta importanza al culto del protomartire, in Italia esistono 14 Comuni che ne portano il nome
e sono numerose le Chiese, Basiliche e Cappelle tributate in suo onore, solo a Roma se ne contavano una trentina tra le quali la più celebre è quella di Santo Stefano Rotondo al Celio, costruita nel V secolo da papa Simplicio.
Nelle raffigurazioni artistiche indossa la veste liturgica dei diaconi, la dalmatica, e il suo attributo sono le pietre della lapidazione.
Un esempio importante è il ritratto di Giotto, uno dei più raffinati dipinti su tavola superstiti risalente al periodo tra il 1330 e il 1335.
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Santo Stefano in un'opera di Giotto - Stefanus
Santo Stefano appare nella sua preziosa dalmatica mentre regge un libro ben rilegato con una mano lunga, snella, geometrica
e sul suo capo sono poste le due pietre che lo hanno ucciso di cui pare non avvertire alcun peso dolore.
E nel resto d'Europa
Oltre che in Italia, Santo Stefano è un giorno festivo anche in Austria, Germania, Irlanda, Danimarca, Catalogna, Croazia, Romania e nella Svizzera italiana.
Il 26 dicembre viene celebrato da alcune Chiese protestanti mentre la Chiesa ortodossa ne festeggia la memoria il 27 dicembre.
Nei paesi anglosassoni non è il giorno di Santo Stefano, ma il boxing day. L’origine della giornata viene dalla tradizione di regalare qualcosa ai poveri.
Santo Stefano è un momento da trascorrere con la famiglia o gli amici che per qualche motivo non si sono visti nel giorno di Natale.
In tempi recenti, la giornata è diventata sinonimo di molti sport seguiti con passione in Inghilterra come le corse dei cavalli e il calcio, senza contare lo shopping visto che da queste parti iniziano i primi saldi.
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Santo Stefano Primo Martire
Santo Stefano Primo Martire
Stefano fu il primo a dare la vita e il sangue per Gesù Cristo. Ebreo di nascita, e convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, mostrò subito un meraviglioso zelo per la gloria di Dio e una grande sapienza nel confutare i Giudei, che increduli disprezzavano il Nazareno.
Fu eletto dagli Apostoli primo dei sette diaconi per provvedere ai bisogni dei primi fedeli, specialmente delle vedove e degli orfani di cui la Chiesa ebbe sempre cura particolare.
E S. Stefano pieno di grazia e di fortezza, animato dallo Spirito Santo predicava con forza e confermava la predicazione coi miracoli.
Per questo si attirò l'odio dei Giudei che non potevano soffrire tanto zelo, né resistere alla sua sapienza, operatrice di numerose conversioni.
Essi vollero dapprima disputare con Stefano, ma vedendosi vinti dallo Spirito che parlava per bocca di lui, cercarono falsi testimoni per accusarlo di bestemmia contro Mosé e contro Dio.
Il Signore però volle manifestare la innocenza del suo servo facendo apparire il suo volto bello come quello di un Angelo.
Dopo la lettura delle accuse, il sommo sacerdote Caifa gli disse di parlare per difendersi, ed egli fece la sua apologia, rappresentando loro la bontà e la misericordia del Signore verso il popolo ebreo, cominciando da Abramo fino a Davide.
Se da una parte mostrò i benefici che il Signore aveva concesso alla nazione dei Giudei, dall'altra ricordò pure le ingiurie fatte a Dio dai loro padri. Ma non facendo quelle parole alcuna impressione in quei cuori induriti, pieni di malizia, mutando d'un tratto tono disse:
« O uomini di dura cervice e incirconcisi di cuore. voi sempre resistete allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi». Essi all'udire queste cose fremettero nei loro cuori e digrignarono i denti contro di lui.
Ma egli pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi nel cielo, esclamò:
« Ecco io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'Uomo stare alla destra di Dio ».
Quelli, alzando grandi grida, si turaron le orecchie e tutti insieme gli si avventarono addosso e trascinatolo fuori della città si diedero a lapidarlo, deponendo le loro vesti ai piedi d'un giovane chiamato Saulo.
E lapidarono Stefano che pregava dicendo : « Signore Gestì, ricevi il mio spirito », e ad alta voce: « Signore, non imputare loro questo peccato ». Ciò detto s'addormentò nel Signore.
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Santo Stefano, la lapidazione
Boxing Day
Il Boxing Day è una festività del Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Guatemala e, in generale, tutti i Paesi che fanno parte del Commonwealth delle nazioni > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Commonwealth), che hanno popolazione di religione prevalentemente cristiana.
È basata sul regalare doni ai membri meno fortunati della società.
Contemporaneamente, il Boxing Day in molti paesi è associato all'inizio dei saldi.
Il giorno è in concomitanza con la ricorrenza di santo Stefano, festività celebrata in molti paesi europei, e cade il 26 dicembre, mentre per la Chiesa cristiana ortodossa - a eccezione della Grecia, che lo festeggia sempre il 26 - è il 27 dicembre.
Solitamente dunque si festeggia il 26 dicembre, giorno successivo al Natale.
La festività può essere tuttavia spostata alla settimana successiva se il 26 dicembre cade di sabato o domenica.
Origini
L'etimologia del termine "Boxing Day" deriva dalla parola inglese "box", scatola,
e all'usanza nata nell'Ottocento di regalare doni ai dipendenti o ai membri delle classi sociali più povere.
In particolare, era consuetudine delle famiglie agiate britanniche preparare delle apposite scatole con all'interno alcuni doni e avanzi del ricco pranzo di Natale, da destinare al personale di servizio a cui era concesso libero il giorno successivo al Natale, per far visita alle proprie famiglie.
Oggigiorno il boxing day è associato alla data di partenza dei saldi specialmente per il mercato dell'abbigliamento.
L'Oxford English Dictionary fornisce i primi attestati della Gran Bretagna negli anni '30 del XIX secolo, definendolo:
"il primo giorno feriale dopo il giorno di Natale, considerato una festa in cui postini, commissioni e servitori di vario genere si aspettano di ricevere una scatola di Natale" .
Il termine "scatola di Natale" risale al 17 ° secolo e, tra le altre cose, significava:
un regalo o una mancia a Natale: .
In Gran Bretagna, di solito limitati alle mance fornite a coloro che dovrebbero avere un vago reclamo sul donatore per i servizi resi a lui come uno del pubblico in generale da cui sono impiegati e pagati, o come cliente del loro datore di lavoro legale;
la teoria indefinita è che, poiché hanno ricoperto incarichi per questa persona, per la quale non li ha pagati direttamente, a Natale sta diventando un riconoscimento diretto .
In Gran Bretagna, per i commercianti era consuetudine raccogliere "scatole di Natale" di denaro o regali il primo giorno feriale dopo Natale, grazie per il buon servizio durante tutto l'anno.
Ciò è menzionato nel diario di Samuel Pepys del 19 dicembre 1663.
Questa usanza è legata a una più antica tradizione britannica in cui ai servi dei ricchi era permesso il giorno successivo di visitare le loro famiglie poiché avrebbero dovuto servire i loro padroni il giorno di Natale.
I datori di lavoro avrebbero dato a ogni servitore una scatola da portare a casa contenente regali, bonus e talvolta cibo rimasto.
Fino alla fine del XX secolo, nel Regno Unito continuava ad esserci una tradizione per offrire un regalo di Natale, di solito in contanti, ai venditori, anche se non nel giorno di Santo Stefano, poiché molti non avrebbero funzionato in quel giorno.
In Sudafrica, negli anni '80, i venditori che normalmente interagivano poco con quelli che servivano erano abituati a bussare alla porta chiedendo una "scatola di Natale", una piccola donazione in contanti, nelle settimane prima o dopo Natale.
La tradizione europea di dare denaro e altri doni a chi è nel bisogno e nelle posizioni di servizio è stata datata al Medioevo, ma l'origine esatta è sconosciuta.
Si ritiene che sia in riferimento alla Cassa delle elemosine collocata nelle aree di culto per raccogliere donazioni ai poveri.
La tradizione può derivare da un'usanza della tarda epoca romana / paleocristiana in cui scatole di metallo poste all'esterno delle chiese venivano utilizzate per raccogliere offerte speciali legate alla festa di Santo Stefano, che nella chiesa occidentale cade lo stesso giorno del Boxing Day.
https://i.postimg.cc/k5XY0vfR/The-Boxing-Day-Shopping.jpg (https://postimages.org/)
Boxing Day Shopping
Shopping
Nel Regno Unito, Canada, Australia, Trinidad e Tobago e Nuova Zelanda, il Boxing Day è principalmente conosciuta come una vacanza all'insegna dello shopping,
proprio come il Black Friday (il giorno dopo il Ringraziamento - Thanksgiving) nel Stati Uniti.
Le vendite di Santo Stefano sono comuni e i negozi spesso consentono riduzioni dei prezzi molto alte .
Per molti commercianti, il Santo Stefano è diventato il giorno dell'anno con le maggiori entrate.
Nel Regno Unito nel 2009 è stato stimato che alle vendite sono apparsi fino a 12 milioni di acquirenti (un aumento di quasi il 20% rispetto al 2008, sebbene ciò sia stato influenzato anche dal fatto che l'IVA stava per tornare al 17,5% dal 1 ° gennaio , in seguito alla riduzione temporanea al 15%).
Sport
La ricorrenza del Boxing Day è occasione, in particolare nel Regno Unito, per la disputa di importanti manifestazioni sportive con notevole afflusso di appassionati, facilitato dal giorno festivo.
La Premier League, massimo campionato calcistico inglese, disputa puntualmente un intero turno nel giorno del Boxing Day, prescindendo dal giorno della settimana in cui cade.
Corse dei cavalli: nel giorno del Boxing Day si disputa il "King George VI Chases" all'ippodromo di Kempton Park, nel Surrey.
È, per importanza, la seconda corsa a ostacoli del Regno Unito, dopo la "Gold Cup" di Cheltenham.
Analogamente avviene per il rugby, anche se in passato era tradizione un incontro tra i Leicester Tigers e i Barbarians.
https://i.postimg.cc/pVwGWF2r/Sale-The-Boxing-Day.jpg (https://gasstation-nearme.com/)[url=https://postimages.org/]
Sale, Boxing Day
Credo sia in tema :D
Pensavo fosse in tema anche una immagine in un mio precedente post che Tally mi ha fatto togliere... :D
Pensavo fosse in tema anche una immagine in un mio precedente post che Tally mi ha fatto togliere... :D
La tua purtroppo non l'ho vista :D ma la mia non è nemmeno nuda :D anche un prete non ci troverebbe nulla di osceno :asd: E poi di postare un'immagine qui, me l'aveva chiesto tallines in persona :D :p
Anche le mamme natale meritano il loro spazio o no?! :D
tallines
27-12-2019, 15:55
Credo sia in tema :D
Assolutamente no, non è in Tema, anzi...... :O
Toglila che è a dir poco volgare :O
Non avete idee, cioè siete proprio, madòòòò.......:doh: :doh:
Potevi postare un' immagine, anche presa on line di Venezia per esempio, avresti fatto più bella figura .
Se sapevo non facevo il post n.341........:doh:
Mai più farò inviti, visto i risultati abbondantemente deludenti, per non dire pessimi...........:cry: :cry:
Assolutamente no :O
Toglila che è a dir poco volgare :O
Non avete idee, cioè siete proprio, madòòòò.......:doh: :doh:
Potevi postare un' immagine, anche presa on line di Venezia per esempio, avresti fatto più bella figura .
Se sapevo non facevo il post n.341........:doh:
Mai più farò inviti, visto i risultati abbondantemente deludenti, per non dire pessimi...........:cry: :cry:
Tallì i gusti sono gusti, ognuno ha i suoi :asd:
Io non la trovo affatto volgare, né tanto meno oscena. Ne girano a milioni di mamme natale ormai e molto più svestite, mica siamo nel medioevo, o forse si...:rolleyes:
tallines
27-12-2019, 16:09
Non c' entra nulla con il Thread e neanche con quello scritto al post n.341 .
Posta piuttosto, un' immagine di Venezia a Natale, anche se avresti dovuto farlo entro il 25 Dicembre, quindi saresti anche out of time...........:)
Ok tolta, ma non trovo giusto fare togliere immagini postate da altri utenti. Inoltre non ci trovo nulla di osceno o volgare in quell'immagine. Poi in fondo il natale non è altro che la festa dei saturnali pagani, dove si praticavano ben altri eccessi...
Nel post 341 c'è scritto "possono postare qualsiasi immagine di Natale, anche più di una...Tema il natale" Mi pare che l'immagine riguardasse il natale, la prossima volta specifica niente donnine, nemmeno vestite :asd:
Quanto casino però, per un'innocente foto di una bella fanciulla che addobba un albero :asd:
Non c' entra nulla con il Thread e neanche con quello scritto al post n.341 .
Posta piuttosto, un' immagine di Venezia a Natale, anche se avresti dovuto farlo entro il 25 Dicembre, quindi saresti anche out of time...........:)
Ok rilassati, però da oggi in poi ti chiamerò don tallines :asd: :p
tallines
27-12-2019, 16:20
Se ci fosse stato solo l' albero di Natale, ok, ma con quella li, nella posizione in cui era.....................no .
Grazie per aver tolto quell' oscenità :cincin:
Se ci fosse stato solo l' albero di Natale, ok, ma con quella li, nella posizione in cui era.....................no .
Grazie per aver tolto quell' oscenità :cincin:
Di nulla don tallines :D
Le cose oscene sono ben altre, le vediamo ogni giorno in tv o sui quotidiani per esempio...
tallines
27-12-2019, 16:22
Di nulla don tallines :D
Grazie patriarca Eress :asd: :asd:
Intervention
28-12-2019, 08:44
tallines sempre più titanico. Non so se riuscirò a partecipare, ma si sta rivelando l'utente più fottutamente pazzo che io abbia mai letto in vita mia :D
tallines
28-12-2019, 09:24
tallines sempre più titanico. Non so se riuscirò a partecipare, ma si sta rivelando l'utente più fottutamente pazzo* che io abbia mai letto in vita mia :D
Vedi di partecipare :)
Invece domanda: quale Post Vi è piaciuto di più, partendo dal post n. 335 ? :p
Non c'è nessuna obbligatorietà nel rispondere, chi vuole risponde, chi non vuole, non risponde :)
Potete rispondere anche > nessuno :D
Vedi di partecipare :)
Ehhh vabbè........:)
Invece domanda: quale Post Vi è piaciuto di più, partendo dal post n. 335 ? :p
Non c'è nessuna obbligatorietà nel rispondere, chi vuole risponde, chi non vuole, non risponde :)
Potete rispondere anche > nessuno :D
A me quello di Styb, che purtroppo non ho visto completo :D e il mio :p
PS: vogliamo accontentare Intervention? E magari anche Styb potrebbe mettere un linkino all'immagine rimossa.
tallines
28-12-2019, 18:51
A me quello di Styb, che purtroppo non ho visto completo :D e il mio :p
Risposta errata......
PS: vogliamo accontentare Intervention? E magari anche Styb potrebbe mettere un linkino all'immagine rimossa.
Questa ancora peggio..........
tallines
29-12-2019, 13:48
I Made a GIF with Audio
Dal post n. 376 > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46549455&postcount=376
dove in fondo ci sono 3 Gif animate, alias Animated Gif
e gli ho messo l' Audio alla seconda Gif, quella di mezzo :)
(Santa Claus and his eight reindeer bringing gifts in all of the world, isn't it wonderful and amazing at the same time ?)
Se volete sentire e anche fare il Downlod del Video, andate qui >
https://streamable.com/dgmox
Io l' ho già mandato tramite WhatsApp ad almeno 10 persone.........:)
Il Video l' ho chiamato Tallines ahahahaha.......
Alzate il Volume :sofico: :sofico: :sofico:
E' una cosa semplice ehhhhh.......però ci ho messo un pò :)
Chi è che aveva detto che ero pazzo :asd: :asd: ?
Mi sa che aveva ragione :asd: :asd: :) :p
http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif :flower:
Col freddo di questi giorni mi sembra che siano appropriate le seguenti immagini recenti di bing.
https://i.postimg.cc/qqzWDBmw/St-Thomas-Kirche-ber-dem-Dorf-Praprotno-nahe-kofja-Loka-Slow.jpg
St.-Thomas-Kirche über dem Dorf Praprotno nahe Škofja Loka, Slowenien. © Guy Edwardes/Minden Pictures (https://www.bingwallpaperhd.com/slovenia-alps.html)
https://i.postimg.cc/D0TBL29m/Frozen-Tree-ROW0002697620-1366x768-1.jpg
Saule pleureur gelé sur un lac, quelque part en France. © Philippe Sainte-Laudy Photography/Getty Images (https://www.bingwallpaperhd.com/frozen-tree.html)
https://i.postimg.cc/63wvhyQs/Trumpeter-Winter-ROW0041165745-1366x768-1.jpg
Trumpeter swans at Kelly Warm Springs, near Kelly, Wyoming, USA. © DEEPOL by plainpicture (https://www.bingwallpaperhd.com/trumpeter-winter.html)
https://i.postimg.cc/MXkxyjWV/Reindeer-Norway-ROW9860690045-1366x768-1.jpg
Rentierherde in Norwegen. © Lena Granefelt/plainpicture (https://www.bingwallpaperhd.com/reindeer-norway.html)
P.S. Vediamo così di raffreddare gli animi dei frequentatori del thread. :rotfl: :rotfl:
Thread ripulito.. non fatemi tornare sull'argomento.
>bYeZ<
Buon anno a tutti
https://i.postimg.cc/FH6Jm6KR/2020-800.jpg
link (https://www.1zoom.me/it/wallpaper/575086/z4664.5/1920x1080)
tallines
01-01-2020, 19:14
Un dovuto ringraziamento al Mod FreeMan e a Styb, per aver riportato la barra tutta a dritta, della nave che stava per andare a incagliarsi sugli scogli........dopo tutto il circo che avete fatto............
La prossima volta, sono mazzate ehhhhh, come scritto nel post n.390 .
Che non succeda mai più una cosa del genere.........
Tutti quelli intervenuti il 30 Dicembre 2019, sono iscritti nel Registro degli Indagati, il primo sbaglio.......sono fatti vostri!!
Mai più inviti,
visto il Risultato altamente negativo e deludente.....avete super travisato e preso questa discussione a mò di circo.........
A proposito di inviti, visto che Eress in modo ridanciano mi ha detto: ehhh mi hai invitato.......
L' invito si è esaurito, visto che il 25 Dicembre ormai è passato .
In più, Eress, proprio a te faccio un' altro Invito:
Non postare più niente in questa discussione, che abbia immagini o meno .
Non fare nessun intervento, Non E' Gradito .
In più:
- l' intervento o gli interventi che hai fatto........Non Erano In Tema
- le immagini non erano centrate
- non avevano le misure richieste dal Post n.5
- e non avevano una Descrizione sotto l' immagine stessa......
Un Disastro annunciato........
Altra cosa sempre per Eress:
Posta le tue immagini augurali........ che hai postato qui, nelle tue discussioni, tipo la guerra dei br.............non qui
Se dovete postare cosi, non fatelo, che fate più bella figura . Closed.
Dopo tutto questa can can.......ripartiamo,
grazie al Mod FreeMan e a Styb
che dopo il primo post una volta ricevuto l' Invito,
ha cambiato atteggiamento, più consono alla discussione
Anzi Eress avresti dovuto imparare da Styb......parole al vento........comunque non postare più nessun post, messaggio.....
A proposito di Styb, perchè è giusto e corretto che ne venga a conoscenza, anche il tuo primo intervento con le tue donnine, è stato giustamente cancellato anche quello, in quanto Non In Tema .
Se il Mod lo avesse reputato In Tema, non l' avrebbe cancellato, quindi.........:)
Ripartiamo ? Ripartiamo, senza Eress ovviamente.........:O :O :O
Tutti a Bordo Ripartiamo
https://i.postimg.cc/52TGQdN7/Travel-Trailer-on-Redwood-Highway-California-USA.jpg (https://postimages.org/)
Travel Trailer on Redwood Highway, California, USA
tallines
01-01-2020, 19:16
Notte di San Silvestro
https://i.postimg.cc/Cx7XhPR5/tallines.gif (https://postimages.org/)
Happy New Year 2020
La notte di San Silvestro, corrisponde alla notte tra il 31 dicembre e il 1º gennaio (Capodanno).
Essa è celebrata in diversi modi a seconda della nazione. Si chiama così in quanto la data 31 dicembre il santo che si festeggia è appunto san Silvestro papa. Il 31 dicembre viene spesso anche erroneamente chiamato Capodanno, pur trattandosi in realtà dell'ultimo giorno dell'anno in corso.
Anche per questa ragione, in alcuni stati (come in Francia) augurare "Buon Anno" prima della mezzanotte è considerato di cattivo auspicio.
In Italia, è tradizione fare la cosiddetta "cena di Capodanno" o "cenone", un abbondante pasto, in cui i piatti più caratteristici sono lo zampone o il cotechino con le lenticchie, tanto che in alcune regioni si pensa che più lenticchie si mangino a capodanno, più soldi arrivino durante l’anno.
In genere si usa fare il "veglione" cioè stare svegli fino a mezzanotte passata, per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Solitamente si trascorre la serata in famiglia o con gli amici, a casa o in piazza, dove si organizzano concerti o feste varie.
È tradizione fare il conto alla rovescia fino alla mezzanotte, generalmente a partire da 10 secondi prima.
Allo scoccare della mezzanotte ci si augura buon anno, si brinda stappando lo spumante e, dove possibile, si guardano o accendono i fuochi d'artificio.
In alcune regioni, durante il conto alla rovescia, è tradizione tenere in mano dell'uva e tre monete diverse, come portafortuna. Ogni regione italiana possiede tradizioni diverse: in alcune, per esempio, si gioca a tombola o ad altri giochi per intrattenersi fino al nuovo anno.
Infine, si usa ascoltare i discorsi del capo dello stato e del governo, che vengono trasmessi in televisione.
https://i.postimg.cc/mZVmFzbp/Colosseo-Capodanno-2020.jpg (https://postimages.org/)
Colosseo Capodanno 2020
Fra San Silvestro e Capodanno si festeggia la partenza del nuovo anno, per il 2020 riti propiziatori e tradizioni
Si chiamavano strenae i doni che gli antichi romani usavano scambiarsi all’inizio dell’anno, inizio indicato da Giulio Cesare nel primo di gennaio in quel calendario che è ancora la base del nostro.
E ancora oggi fra l’ultimo giorno dell’anno e il Capodanno ci si scambiano auguri e si fanno riti propiziatori anche se non si donano più fichi accompagnati da ramoscelli d’alloro come le strenne, dal bosco della divinità Strenia.
Nel mondo occidentale il giorno festivo è il 1 gennaio, ma la festa e la mangiata si fanno la sera precedente, quella di San Silvestro, il 31 dicembre, la vigilia in cui si fa il veglione, cioè si sta svegli fino a mezzanotte, al giorno e all’anno nuovo.
Tutto accade nella notte fra l’ultimo giorno di un anno, in questo caso del 2019, e il primo del successivo, il 2020.
Dalla notte dei tempi è momento di espiazione, di chiusura di un ciclo e dell’inizio di un altro.
Non sempre però fine e inizio hanno coinciso nella storia con dicembre e gennaio.
LA NOTTE PRECEDENTE
Leopardianamente la festa è una, ma il giorno migliore è quello che la precede, la vigilia. Accade così l’ultimo e il primo dell’anno. Si festeggia il 31, la sera, che non è giornata festiva, per entrare in quella che è la festa vera, il primo dell’anno. È la sera di San Silvestro.
SAN SILVESTRO
San Silvestro è il santo che la Chiesa festeggia il 31 dicembre. Il cenone prende il nome da lui, ma la sua storia non è legata a riti della fine dell’anno.
Silvestro I papa e santo è vissuto nel 300 con Costantino imperatore che pare abbia fatto molto più del pontefice per la chiesa.
La sua gloria viene tutta dalla posizione nel calendario.
https://i.postimg.cc/vZP1ry1s/Buongiorno-Buon-Anno-2020.jpg (https://postimg.cc/mPH240NX)
Buongiorno, Buon Anno 2020
CAPODANNO
Lo dice il nome: Capodanno è il Capo dell’Anno, l’inizio dell’anno.
È il primo giorno dell’anno.
Per quella parte di mondo che segue il calendario gregoriano Capodanno è il primo giorno di gennaio.
Per chi segue invece ancora il calendario giuliano, per esempio le chiese ortodosse, la data è quella del 14 gennaio, ma vale solo per questioni religiose.
È stato Giulio Cesare, introducendo il calendario, nel 46 a.C., a fissare la data al primo giorno di gennaio.
Prima era stato fatto iniziare l’anno il primo di marzo.
Pare ci fosse anche una necessità più antica nella scelta della data.
Si doveva dare in fretta incarico al console Quinto Fulvio Nobiliore, già eletto a dicembre, per mandarlo a sedare una rivolta in Spagna nel 153 a.C..
La sua nomina arrivò dunque in antico di tre mesi e mezzo rispetto all’abituale 15 marzo.
La festa romana corrispondente è quella del dio Giano, bifronte, guarda un anno e l’altro.
Dal suo nome viene quello del mese di gennaio.
https://i.postimg.cc/wvzd3y6T/Buon-Anno-Nuovo-2020.jpg (https://postimg.cc/gwg7T0Xf)
Buon Anno Nuovo 2020
LE ALTRE DATE
L’adozione del 1 gennaio come obbligatorio primo giorno dell’anno è del 1691 con papa Innocenzo XII che stabilì in questo giorno la festa della circoncisione di Gesù. Prima ognuno aveva fatto un po’ a modo suo.
In Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo, in Spagna si cambiava l’anno al 25 dicembre.
La Francia sceglieva la domenica di Resurrezione, Venezia andava con il primo di marzo e la Sardegna con il primo di settembre.
In seguito ci sono almeno un paio di tentativi, naufragati, di cambio di data.
Il calendario repubblicano francese nato con la Rivoluzione faceva partire l’anno il 21 settembre.
Il capodanno cinese cambia tutti gli anni, il prossimo vede l’arrivo dell’anno del topo, e non è l’unico diverso dal nostro nel mondo.
I RITI CONTRO IL MALE
Ci sono riti per scacciare il maligno in tutte le fine d’anno.
Bruciano il vecchio (anno) in forma di fantoccio molte città italiane e anche tante popolazioni straniere.
C’è chi spara colpi in aria e chi getta pezzi di legno ardente, oltre a buttare i piatti rotti dalle finestre.
Tornando a Roma antica, ricorda l’enciclopedia Treccani, c’era l’espulsione dalla città di Mamurio Veturio, un vecchio rivestito di pelli che rappresentava Marte, cioè l’anno vecchio, il 14 marzo.
Gettare oggetti vecchi dalle finestre ha lo stesso significato.
https://i.postimg.cc/WpXPb1xT/Buon-Venti-Venti.jpg (https://postimg.cc/QV9zfhXy)[/url]
Buon Venti Venti :)
RITI DI BUON AUGURIO
Ovvio partire dai proverbi per i riti di buon augurio: «Anno nuovo, vita nuova», «Buona fine e miglior principio».
Poi ci sono i riti.
Nel Laos si prega per la fertilità della terra, gettando in apposite buche l’acqua per provocare la pioggia.
In Estonia si distribuisce alla servitù e al bestiame una focaccia in forma di verro, il maiale da riproduzione, come mezzo di fecondazione.
In Belgio si fanno gli auguri di buon anno agli alberi e al bestiame.
In Scozia si cammina in processione, da est a ovest come il sole, dietro un uomo coperto da una pelle di bue.
In Irlanda, come si faceva con il fuoco di Vesta nell’antica Roma, si accende il nuovo fuoco dal quale poi si accendono tutti gli altri.
Mai mancano casa e tavola: dal bacio sotto il vischio a cotechino e lenticchie in tavola perché ogni società che si rispetti almeno un rito culinario lo mette in campo per iniziare al meglio il nuovo anno.
Ovviamente con un brindisi a mezzanotte.
DIVINARE
Oggi c’è l’oroscopo per l’anno nuovo.
Nell’antica Babilonia la festa del nuovo anno, Zagmuk, vedeva il dio Marduk fissare il destino annuale della città.
Più vicino e rurale il rito di gettare oggetti come fagioli e grano e stabilire dalla loro caduta quali sono gli auspici per l’anno nuovo.
Una carrellata di
Fuochi d' Artificio 2020
da Urlo
- Capodanno 2020, gli spettacolari fuochi d'artificio a Sydney in Australia (https://postimages.org/)
- New Year's 2020: Auckland, New Zealand dazzling fireworks rings in new decade (https://www.youtube.com/watch?v=PJeCLTW0XyI)
- New Year's 2020: London Eye dazzles as England welcomes 2020 (https://www.youtube.com/watch?v=KyKXdGhrAIo)
- Stunning 2020 celebration in France (https://www.youtube.com/watch?v=J1T3YBAzKgs)
- Times Square 2020 Ball Drop in New York City: full video (https://www.youtube.com/watch?v=I3TSEN22ACI)
- New York rings in 2020 with spectacular traditional New Year's Eve Times Square Ball Drop (https://www.youtube.com/watch?v=FuaPfEoISHI)
- 4k) Philippines New Year Countdown 2019 - 2020 | Dragon Fireworks | Rockwell Makati Metro Manila (https://www.youtube.com/watch?v=0nIfM8OdLGU)
- Dubai New Year 2020 Fireworks | Burj Khalifa New Year Eve 2020 Celebration (https://www.youtube.com/watch?v=IGxP24hnN_0)
- Singapore rings in 2020 with spectacular fireworks show (https://www.youtube.com/watch?v=TdkxuqSeUMs)
- Taipei 101 New Year’s 2020 Full Fireworks Celebration (https://www.youtube.com/watch?v=zHzufacOBHk)
- 2020: i fuochi d'artificio in giro per l'Europa (https://www.youtube.com/watch?v=bXkiXvr4O0Q)
- Countdown to 2020 from all over the world (https://www.youtube.com/watch?v=LdpjRA0R3n8)
- Cities around the world welcome in 2020 with fireworks (https://www.youtube.com/watch?v=DMLHdO7y4LQ)
- The best New Year's Eve 2020 celebrations and fireworks from around the world (https://www.youtube.com/watch?v=kxWS0FVRWaQ)
Per finire in bellezza, anzi in Super Bellezza, posto un Video Musicale bellissimo, che mi piace da morire :)
e in più Vi insegno io :O :O chi sono veramente le belle donne, pivelli da quattro soldi, com'è che dicono a Roma.......poracciiiii aooooo..........fate a dir poco pena e questi video della Bellissima Katy Perry :flower: , sono In Super Tema e non sono volgari come le immagini postate.... :Prrr: :Prrr:
La classe non è acqua, imparate :ciapet: :ciapet: >>>
...................................................
Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
It's always been inside of you, you, you
And now it's time to let it through
...................................................
Katy Perry - Firework (Official) (https://www.youtube.com/watch?v=QGJuMBdaqIw)
Katy Perry - Firework (Live on X Factor 2010) (https://www.youtube.com/watch?v=c630dt4u-Bg)
https://i.postimg.cc/RhVWWTCN/Thankyou.gif (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/C5mw9TgK/Leonardo-Di-Caprio-Cin-Cin.gif (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/50f0rmCn/Cheers.gif (https://postimages.org/)[url=https://postimages.org/]
tallines
05-01-2020, 18:00
Aggiornato il Post n. 5 > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140660&postcount=5
Mettendo come prima voce > Immagine Lock Screen - L' Immagine di Default di Windows 10 .
Perchè è una Parte Importante e Fondamentale, dell' Intero Thread Ufficiale,
di cui mi ero dimenticato di mettere......nei primi 5 post.......:)
giovanni69
05-01-2020, 18:54
Mamma mia che thread, tallines! :ave:
C-O-M-P-L-I-M-E-N-T-I per la cura e pazienza certosina con cui lo stai crescendo.
Adesso però toccherebbe ad immagini di... Befane! :D
tallines
05-01-2020, 19:07
Mamma mia che thread, tallines! :ave:
C-O-M-P-L-I-M-E-N-T-I per la cura e pazienza certosina con cui lo stai crescendo.
Giòòòòò che piacere risentirti, tu sei uno di quelli che mi fa immensamente :sofico: piacere quando fai un intervento :cincin: :mano: :sofico:
Adesso però toccherebbe ad immagini di... Befane! :D
The Epiphany is tomorrow, 6 January 2020, not really today 5 January 2020.....:p
tallines
06-01-2020, 17:37
Epifania tutte le feste porta via
La Befana vien di notte.....
I tre Re Magi e la Stella di Betlemme
Il falò della Befana
https://i.postimg.cc/QCqXck1m/Buona-Epifania.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Buona Epifania
Epifania
L'Epifania (nome completo: Epifania del Signore) è una festa cristiana celebrata dodici giorni dopo il Natale,
ossia per le Chiese occidentali il 6 gennaio,
giorno che per le Chiese orientali che seguono il calendario giuliano corrisponde al 19 gennaio del computo civile.
Il termine deriva dal greco antico, verbo ἐπιφαίνω, epifàino (che significa "mi rendo manifesto"), dal sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifàneia (manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina).
Sin dai tempi di San Giovanni Crisostomo il termine assunse una valenza ulteriore, associata alla Natività di Gesù Cristo.
Nelle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana è una delle massime solennità celebrate, assieme, per esempio, alla Pasqua, al Natale e alla Pentecoste, ed è quindi istituita come festa di precetto;
nei Paesi in cui non è festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l'8 gennaio.
È l'ultima delle solennità del tempo di Natale.
In Italia la ricorrenza si celebra il 6 gennaio.
Si tratta di una festa legata alla manifestazione di Gesù, ma nel tempo questa giornata ha assunto anche altri significati.
L’Epifania, che come recita un proverbio popolare "tutte le feste porta via", è una festività cristiana che si celebra 12 giorni dopo il Natale, chiudendo così il periodo natalizio.
In Italia e in tutte le Chiese occidentali è il 6 gennaio,
ma per le Chiese orientali, che seguono il calendario giuliano con il Natale il 7 gennaio, cade il 19 dello stesso mese.
Il significato della ricorrenza, secondo la religione cattolica, è quello della manifestazione di Gesù come Dio, con l’adorazione dei Magi.
E se l’Epifania, in un modo o nell’altro, si festeggia in tantissimi Paesi nel mondo,
quella della Befana è invece una tradizione tipicamente italiana, che tuttavia affonda le sue radici in un’antichità precedente all’epoca cristiana.
Le origini
Il termine "epifania" viene dal greco e significa "apparizione","apparizione divina", "venuta", e già gli antichi greci lo utilizzavano per riferirsi alla manifestazione della divinità.
Si riferisce all’apparizione di Gesù bambino all’umanità rappresentata dalla visita dei tre Re Magi nel Cristianesimo occidentale e dal battesimo nel Cristianesimo Orientale.
Anche la celebrazione di riti affini all’Epifania nel periodo dei 12 giorni successivi alla nascita del dio Sole, il 25 dicembre (data legata al solstizio d’inverno), risale a tradizioni precristiane.
Il primo a riferire di una simile festività nell’ambito del cristianesimo è il padre della chiesa Tito Flavio Clemente d'Alessandria, parlando delle comunità cristiane d'Alessandria d'Egitto che celebravano il battesimo di Gesù Cristo - dunque l'Epifania come la "manifestazione del Signore al mondo" - il quindicesimo giorno del mese di Tybi dell'antico calendario alessandrino, il nostro 6 gennaio.
Inizialmente l’Epifania era associata ai tre segni rivelatori di Gesù Cristo, ovvero:
- l'adorazione dei Magi,
- il battesimo di Gesù adulto nel fiume Giordano
- e il primo miracolo di Gesù avvenuto a Cana - click > Tramutazione dell'acqua in vino - Il miracolo alle nozze di Cana (https://falloutfacts.com/top-10-fallout-weapons)
E secondo alcuni documenti, i primi cristiani di Gerusalemme festeggiavano lo stesso Natale il 6 gennaio.
Fu Giovanni Crisostomo, nel 386 d.C., a stabilire una volta per tutte la celebrazione del Natale il 25 dicembre.
Il teologo San Epifanio di Salamina continuò poi a parlare dell’Epifania, il 6 gennaio, come il giorno in ricordo del battesimo di Gesù nel fiume Giordano, all’età di 30 anni, a opera di Giovanni Battista.
Tutt’ora gli ortodossi della Chiesa d’Oriente di rito bizantino, che celebrano l’Epifania il 19 gennaio sotto il nome di ‘Teofania’, ricordano in questa data il battesimo di Gesù.
La Chiesa di rito romano, in seno alla quale è nata la confessione cattolica, stabilì che l'Epifania doveva cadere il 6 gennaio del calendario gregoriano.
In questo giorno si doveva celebrare esclusivamente la manifestazione del Signore attraverso il segno rivelatore dell'adorazione dei Magi a Betlemme, mentre il Battesimo di Gesù sarebbe stato ricordato la domenica successiva.
Così ancora oggi, nella tradizione cattolica, il 6 gennaio rappresenta il giorno in cui i Magi giungono alla grotta di Betlemme dove è nato Gesù Bambino.
In Italia è una delle festività civili, anche se dal 1978 venne cancellata, insieme ad altre feste, dai giorni rossi del calendario.
Ma già nel 1985 tornava a essere riabilitata da un decreto del presidente della Repubblica, Sandro Pertini >
click > La Festa della befana fu ripristinata grazie ad una studentessa della scuola media di Serravalle di Chieti, provincia di Macerata, Regione Marche (https://www.cronachemaceratesi.it/2015/01/04/la-festa-della-befana-fu-ripristinata-grazie-ad-una-studentessa-di-serravalle/609723/)
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La Befana vie di notte......
La Befana vien di notte......
Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania”, ovvero “apparizione” o “manifestazione”.
La Befana si festeggia, quindi, nel giorno dell’Epifania, che solitamente chiude il periodo di vacanze natalizie.
La Befana è rappresentata, nell’immaginario collettivo, da una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo, che viaggiando su di una scopa in lungo e in largo, porta doni a tutti i bambini.
Nella notte tra il 5 e il 6 di gennaio, infatti, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), la Befana vola sui tetti e, calandosi dai camini, riempie le calze lasciate appese dai bambini.
Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchina, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino.
Il mattino successivo, oltre ai regali e al carbone per chi è stato un po’ più cattivello, i bambini troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.
Come dice la famosa filastrocca “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana!”,
la Befana indossa un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
Originariamente la Befana era simbolo dell’anno appena passato, un anno ormai vecchio proprio come lo è la Befana stessa.
I doni che la vecchietta portava, erano dei simboli di buon auspicio per l’anno che sarebbe iniziato.
Nella tradizione cristiana, la storia della befana è strettamente legata a quella dei Re Magi.
La leggenda narra che in una freddissima notte d’inverno Baldassare, Gasparre e Melchiorre, nel lungo viaggio per arrivare a Betlemme da Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchietta che indicò loro il cammino.
I Re Magi, allora, invitarono la donna ad unirsi a loro, ma, nonostante le insistenze la vecchina rifiutò. Una volta che i Re Magi se ne furono andati, essa si pentì di non averli seguiti e allora preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, ma senza successo.
La vecchietta, quindi, iniziò a bussare ad ogni porta, regalando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù Bambino.
La Befana, che secondo la filastrocca "vien di notte con le scarpe tutte rotte", è un’anziana signora che non porta i regali a tutti i bambini del mondo, ma solo a quelli italiani.
Sì, perché la Befana, che comunque deve il suo nome a una corruzione lessicale di "Epifania" che diventa "Befania", rappresenta una tradizione tipica del nostro Paese risalente a epoche molto antiche.
Già tra il X e il VI secolo a.C. diverse comunità rurali in Italia festeggiavano in questo periodo la chiusura del ciclo stagionale legato all’agricoltura.
Nacque così anche la tradizione del dono, che inizialmente era l’offerta di chi aveva giovato di maggiore abbondanza verso chi era stato meno fortunato.
Dapprima condannata come festa pagana, venne via via accolta dal cattolicesimo, che coniuga la tradizione dei doni con quelli portati dai Magi a Gesù Bambino.
In molte città del Nord la Befana richiama un’altra festività religiosa, con cui condivide le antiche origini, ovvero la festa di Santa Lucia.
Quella della Befana resta una figura altamente simbolica, a partire dalla sua vecchiaia, che rappresenta il vecchio anno ormai trascorso.
I doni che si distribuiscono oggi sono per lo più dolcetti, da infilare nelle calze vicino al camino o appese per la casa, e carbone per chi è stato più cattivo (ma anche questo, ormai, esiste in versione zuccherata).
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La Befana 06 Gennaio
La vera storia della Befana - La Dea Strenia e i Re Magi
L’Epifania mette fine alle festività natalizie: si tratta di una festa molto amata, soprattutto dai più piccoli. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio infatti i bambini attendono l’arrivo della Befana, protagonista assoluta di questo giorno speciale.
Nella religione degli antichi Romani la dea Strenia era legata al culto della salute: il primo giorno dell’anno i Romani si scambiavano doni per onorare la dea e per gli auguri di buon anno.
È infatti proprio dal nome della dea che deriva il termine strenna! Un’altra tradizione era legata alla dea Abundia: 12 giorni dopo il 25 dicembre (festa Romana del Sole Invitto) si festeggiava Abundia, dea dell’abbondanza, portatrice di fortuna e prosperità per il nuovo anno.
Qualche traccia dei miti pagani sopravvisse all’arrivo del Cristianesimo, fino a creare una nuova figura che contiene influenze di tutte e due le tradizioni.
Secondo la leggenda i Re Magi diretti a Betlemme si fermarono a bussare alla porta di un’anziana per chiedere indicazioni sulla strada da percorrere. Ottenute le informazioni, i Re Magi ringraziarono la donna e la invitarono a seguirli per rendere con loro omaggio a Gesù.
L’anziana rifiutò e tornò in casa. Non appena i tre se ne furono andati, la donna si convinse di aver commesso un errore: così si mise in cammino in cerca dei Magi.
Non riuscendo a trovarli bussò a ogni casa, lasciando a tutti i bambini dei regali non sapendo dove si trovasse Gesù.
Così, da quel giorno la vecchia continua a percorrere le vie del mondo, distribuendo doni ai bambini buoni e carbone ai meno buoni.....
Il 6 gennaio si festeggia l’Epifania: questa parola di origine greca significa Manifestazione: è il giorno durante il quale si celebra Gesù, visitato dai Re Magi e riconosciuto come figlio di Dio.
È proprio dal termine Epifania che deriva la parola Befana! Come? I cambiamenti della lingua italiana sono stati molti, e hanno avuto inizio quando dal latino si è passati a parlare prima la lingua volgare, e infine l’italiano.
I termini latini venivano riportati spesso in modo errato, ed è così che Epifania è diventato Beffania.
L’anziana che porta i doni ai bambini, erede della dea Strenia e di Abundia, è passata dall’essere Strega della Beffania al più semplice Befana.
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La Befana
La “vera” storia avvincente, della Befana
In un villaggio, non molto distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana.
Non era brutta, anzi, era molto bella e aveva parecchi pretendenti.. Però aveva un pessimo caratteraccio.
Era sempre pronta a criticare e a parlare male del prossimo.
Cosicché non si era mai sposata, o perché non le andava bene l’uomo che di volta in volta le chiedeva di diventare sua moglie, o perché l’innamorato – dopo averla conosciuta meglio – si ritirava immediatamente.
Era, infatti, molto egoista e fin da piccola non aveva mai aiutato nessuno.
Era, inoltre, come ossessionata dalla pulizia.
Aveva sempre in mano la scopa, e la usava così rapidamente che sembrava ci volasse sopra.
La sua solitudine, man mano che passavano gli anni, la rendeva sempre più acida e cattiva, tanto che in paese avevano cominciato a soprannominarla “la strega”.
Lei si arrabbiava moltissimo e diceva un sacco di parolacce.
Nessuno in paese ricordava di averla mai vista sorridere.
Quando non puliva la casa con la sua scopa di paglia, si sedeva e faceva la calza.
Ne faceva a centinaia.
Non per qualcuno, naturalmente!
Le faceva per se stessa, per calmare i nervi e passare un po’ di tempo visto che nessuno del villaggio veniva mai a trovarla, né lei sarebbe mai andata a trovare nessuno.
Era troppo orgogliosa per ammettere di avere bisogno di un po’ di amore ed era troppo egoista per donare un po’ del suo amore a qualcuno.
E poi non si fidava di nessuno.
Così passarono gli anni e la nostra Befana, a forza di essere cattiva, divenne anche brutta e sempre più odiata da tutti.
Più lei si sentiva odiata da tutti, più diventava cattiva e brutta.
Aveva da poco compiuto settant’anni, quando una carovana giunse nel paese dove abitava.
C’erano tanti cammelli e tante persone, più persone di quante ce ne fossero nell’intero villaggio.
Curiosa com’era vide subito che c’erano tre uomini vestiti sontuosamente e, origliando, seppe che erano dei re.
Re Magi, li chiamavano.
Venivano dal lontano oriente, e si erano accampati nel villaggio per far riposare i cammelli e passare la notte prima di riprendere il viaggio verso Betlemme.
Era la sera prima del 6 gennaio.
Borbottando e brontolando come al solito sulla stupidità della gente che viaggia in mezzo al deserto e disturba invece di starsene a casa sua, si era messa a fare la calza quando sentì bussare alla porta.
Lo stomaco si strinse e un brivido le corse lungo la schiena.
Chi poteva essere?
Nessuno aveva mai bussato alla sua porta.
Più per curiosità che per altro andò ad aprire.
Si trovò davanti uno di quei re.
Era molto bello e le fece un gran sorriso, mentre diceva: “Buonasera signora, posso entrare?”.
La Befana rimase come paralizzata, sorpresa da questa imprevedibile situazione e, non sapendo cosa fare, le scapparono alcune parole dalla bocca prima ancora che potesse ragionare: “Prego, si accomodi”.
Il re le chiese gentilmente di poter dormire in casa sua per quella notte e Befana non ebbe né la forza né il coraggio di dirgli di no.
Quell’uomo era così educato e gentile con lei che si dimenticò per un attimo del suo caratteraccio, e perfino si offrì di fargli qualcosa da mangiare.
Il re le parlò del motivo per cui si erano messi in viaggio.
Andavano a trovare il bambino che avrebbe salvato il mondo dall’egoismo e dalla morte.
Gli portavano in dono oro, incenso e mirra.
“Vuol venire anche lei con noi?”.
“Io?!” rispose Befana..
“No, no, non posso”.
In realtà poteva ma non voleva. Non si era mai allontanata da casa.
Tuttavia era contenta che il re glielo avesse chiesto. “Vuole che portiamo al Salvatore un dono anche da parte sua?”.
Questa poi…
Lei regalare qualcosa a qualcuno, per di più sconosciuto.
Però le sembrò di fare troppo brutta figura a dire ancora di no.
E durante la notte mise una delle sue calze, una sola, dove dormiva il re magio, con un biglietto: “per Gesù”.
La mattina, all’alba, finse di essere ancora addormentata e aspettò che il re magio uscisse per riprendere il suo viaggio.
Era già troppo in imbarazzo per sostenere un’altra, seppur breve, conversazione.
Passarono trent’anni.
Befana ne aveva appena compiuti cento.
Era sempre sola, ma non più cattiva.
Quella visita inaspettata, la sera prima del sei gennaio, l’aveva profondamente cambiata.
Anche la gente del villaggio nel frattempo aveva cominciato a bussare alla sua porta.
Dapprima per sapere cosa le avesse detto il re, poi pian piano per aiutarla a fare da mangiare e a pulire casa, visto che lei aveva un tale mal di schiena che quasi non si muoveva più.
E a ciascuno che veniva, Befana cominciò a regalare una calza.
Erano belle le sue calze, erano fatte bene, erano calde.
Befana aveva cominciato anche a sorridere quando ne regalava una, e perciò non era più così brutta, era diventata perfino simpatica.
Nel frattempo dalla Galilea giungevano notizie di un certo Gesù di Nazareth, nato a Betlemme trent’anni prima, che compiva ogni genere di miracoli.
Dicevano che era lui il Messia, il Salvatore.
La Befana capì che si trattava di quel bambino che lei non ebbe il coraggio di andare a trovare.
Ogni notte, al ricordo di quella notte, il suo cuore piangeva di vergogna per il misero dono che aveva fatto portare a Gesù dal re magio: una calza vuota… una calza sola, neanche un paio!
Piangeva di rimorso e di pentimento, ma questo pianto la rendeva sempre più amabile e buona.
Poi giunse la notizia che Gesù era stato ucciso e che era risorto dopo tre giorni.
Befana aveva allora 103 anni. Pregava e piangeva tutte le notti, chiedendo perdono a Gesù.
Desiderava più di ogni altra cosa rimediare in qualche modo al suo egoismo e alla sua cattiveria di un tempo.
Desiderava tanto un’altra possibilità ma si rendeva conto che ormai era troppo tardi.
Una notte Gesù risorto le apparve in sogno e le disse: “Coraggio Befana! Io ti perdono.
Ti darò vita e salute ancora per molti anni.
Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero bambino ora lo porterai a tutti i bambini da parte mia.
Volerai da ogni capo all’altro della terra sulla tua scopa di paglia e porterai una calza piena di caramelle e di regali ad ogni bambino che a Natale avrà fatto il presepio e che, il sei gennaio, avrà messo i re magi nel presepio.
Ma mi raccomando!
Che il bambino sia stato anche buono, non egoista… altrimenti gli metterai del carbone dentro la calza sperando che l’anno dopo si comporti da bambino generoso”.
E la Befana fece così e così ancora sta facendo per obbedire a Gesù.
Durante tutto l’anno, piena di indicibile gioia, fa le calze per i bambini… ed il sei gennaio gliele porta piene di caramelle e di doni.
È talmente felice che, anche il carbone, quando lo mette, è diventato dolce e buono da mangiare.
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Buona Befana
La Befana: storia, leggende e tradizioni
Come nasce la storia della buona vecchina che vola su una scopa?
Perché è diventata il simbolo dell’Epifania?
Nell’immaginario collettivo, la Befana è rappresentata da una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo che, viaggiando su una scopa, porta doni a tutti i bambini del mondo: giocattoli, cioccolatini e caramelle a chi è stato buono, e cenere a carbone a chi non lo è stato.
Volando per i tetti, la Befana si cala dai camini e riempie le calze lasciate appese dai bambini che preparano per lei un piatto con un’arancia o un mandarino e un bicchiere di vino.
Tradizioni pagane precristiane
La storia della Befana discende da tradizioni precristiane.
Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania”, ossia “apparizione” o “manifestazione”.
La Befana è infatti la protagonista del giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, che chiude il periodo di vacanze natalizie.
Furono gli antichi Romani ad ereditare i riti propiziatori pagani legati ai cicli stagionali associandoli al calendario romano: la dodicesima notte dopo il Solstizio invernale veniva celebrata la morte e la rinascita della Natura, e si credeva che in quelle dodici notti alcune figure femminili volassero sui campi coltivati per rendere i terreni più fertili.
Queste figure vennero poi identificate con Diana, Dea della caccia, o con divinità minori come Abùndia, Dea dell’abbondanza.
Alcune credenze collegano la Befana ad una festa romana che si svolgeva in inverno in onore del Dio Giano (Januarius deriva da questa divinità) e della Dea Strenia (da cui “strenna”, ossia “regalo natalizio”).
Tradizione cristiana
Nella tradizione cristiana, la storia della Befana è strettamente legata ai Re Magi: la leggenda narra che Baldassare, Gasparre e Melchiorre, nel loro viaggio per arrivare a Betlemme da Gesù Bambino durante la fredda notte, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchietta che indicò loro il cammino.
I Re Magi insistettero per far unire la vecchina a loro ma lei rifiutò e, pentendosi subito dopo il loro allontanamento, preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli senza successo, bussando ad ogni porta e regalando i dolcetti a ciascun bambino che incontrava sperando che uno di loro fosse Gesù Bambino.
In realtà il 6 gennaio corrispondeva anche ad altre due occasioni importanti nella vita di Gesù Cristo:
era il giorno in cui San Giovanni Battista lo aveva battezzato e anche il giorno in cui a Canaa Gesù si era “manifestato” con il primo miracolo (la trasformazione dell’acqua in vino).
Dal IV secolo d.C., la Chiesa di Roma avviò la condanna di credenze e riti pagani e Diana e le altre divinità femminili vennero trasformate, nell’immaginario collettivo, in streghe orribili e maligne, anche se il vecchio carattere buono e positivo non venne del tutto cancellato.
Infatti, nel XIII secolo d.C., si cominciò a festeggiare la figura stregonesca con canti e balli, anche se le streghe che spaventavano i bambini erano due, una buona e una cattiva.
Solo più tardi si iniziò a descrivere la “Befana” come un unico personaggio che ha in sé una forte dualità (vecchia bisbetica che porta i regali ma anche il carbone).
Un’origine agricola della Befana è testimoniata anche dai suoi doni più caratteristici che sono noci e arance, e lo stesso carbone come dono “negativo” fa pensare a una tradizione certamente rurale.
La Befana nel Mondo
La figura della Befana è presente in qualche variante anche all’estero:
per esempio, Frau Holle e Frau Berchta in Germania.
Si parla di un rapporto della Befana con Santa Lucia, santa della Luce, dell’Illuminazione e quindi della “Manifestazione”, venerata in particolare in Nord Europa.
Vi sono altre tradizioni stregonesche di origine scandinava che hanno sicuramente aiutato a modellare questo inconsueto personaggio.
All’aspetto vecchio della Befana si ricollega inoltre la raffigurazione simbolica dell’anno passato che se ne va, ecco perché in molti Paesi europei si usa bruciare dei vecchi fantocci a inizio anno.
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Calze della Befana
Calza della Befana, la regola delle "3 C"
Dopo Natale, Santo Stefano e Capodanno, ecco arrivare l’Epifania con il tradizionale rito dei dolciumi da mettere nella calza della Befana che, come arriva, così saluta l’ultimo weekend di feste natalizie.
La regola delle 3 C:
1 - niente compiti delle vacanze nell'ultimo giorno di festa,
2 - no al carbone nella calza perché i bambini cattivi non esistono, pertanto non c'è motivo di 'multarli' o punirli (oltretutto il carbone potrebbe far loro cadere l'autostima o far elaborare idee ansiogene o ancora colpevolizzarli".
3 - E, infine, "sì al cioccolato".
La calza più lunga del Mondo è a Viterbo - Cinquantadue metri, 400 chili e 15 Fiat 500 per trasportarla > Click (http://www.tusciaweb.eu/2020/01/la-calza-piu-lunga-del-mondo-attraversa-la-citta/)
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I Tre Re Magi, Gasparre, Melchiorre e Baldassarre
I Tre Re Magi
I Re Magi Gasparre, Melchiorre e Baldassarre e la Storia della festa dell'Epifania
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James Jacques Joseph Tissot Viaggio dei Re Magi (1894)
La storia dei re Magi è una leggenda che nasce molto lontano, in terre esotiche e ricche di antiche tradizioni, ispirata all'oracolo di Balaam, identificato con Zoroastro, che aveva annunciato che un astro sarebbe spuntato da Giacobbe e uno scettro da Israele.
I tre misteriosi personaggi sono menzionati solo nel Vangelo di Matteo che parla dei Magi che dall'Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato Re dei Giudei.
Tutte le notizie che abbiamo sui Magi ci vengono dai Vangeli Apocrifi e da ricostruzioni e ragionamenti postumi.
Dal Vangelo di Matteo abbiamo solo riferimenti ai tre doni, l'oro, l'incenso e la mirra;
il numero tre ha una forte valenza simbolica, per alcuni indicherebbe le tre razze umane, discendenti dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Iafet.
il fatto che i Re Magi fossero tre così come il fatto che si chiamassero Melchiorre, Baldassare e Gaspare fu introdotto dalla Chiesa solamente nel Medioevo, ne i vangeli ne la Bibbia danno infatti indicazioni precise sul numero e l’identità dei Magi.
Pare che furono scelti nomi diffusi all’epoca tra i sovrani indoeuropei e la Persia (attuale Iran).
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Leonardo da Vinci, Adorazione dei Magi, Galleria degli Uffizi, Firenze (1481-1482)
Il nome dei Re Magi
Un aspetto della storia dei magi è il loro nome.
La religione cristiana attribuisce ai magi i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma non tutte le fonti sono concordi.
Nel complesso monastico di Kellia, in Egitto, sono stati rinvenuti i nomi di Gaspar, Melechior e Bathesalsa.
Melchiorre sarebbe il più anziano e il suo nome stesso deriverebbe da Melech, che significa Re.
Baldassarre deriverebbe da Balthazar, mitico re babilonese, quasi a suggerire la sua regione di provenienza.
Gasparre, per i greci Galgalath, significa signore di Saba.
Un accenno a questi mitici re lo troviamo anche in Marco Polo:"...in Persia è la città che è chiamata Saba da la quale partirono tre re che andaron ad adorare Dio quando nacque..."
Secondo numerose leggende i tre magi giunsero a Betlemme 13 giorni dopo la nascita del Cristo.
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Sandro Botticelli, Adorazione dei Magi, Galleria degli Uffizi, Firenze (1475 circa)
L'origine dei Re Magi
Originari dell'altopiano iranico i magi erano sciamani legati al culto degli astri e, successivamente, sacerdoti del dio Ahura Mazda il protettore di tutte le creature.
Studiosi di astronomia, seguendo la lettura del cielo, avevano riconosciuto in Cristo uno dei loro "Saosayansh", il salvatore universale, diventando così loro stessi, "l'anello di congiunzione" tra la nuova religione nascente, il cristianesimo, e i culti misterici orientali, come il mazdaismo e il buddismo.
Ancora oggi il culto del magi non è dimenticato, la leggenda narra che i resti mortali dei Re Magi furono recuperati in India da Sant'Elena e poi portati a Costantinopoli.
Nel 1034 pare che queste reliquie fossero trasportate a Milano in un'arca e depositate nella chiesa di Sant'Eustorgio, ricca di simbolismi legati ai tre re e ancora oggi luogo di pellegrinaggio.
Nella tradizione cristiana i magi (singolare magio) sono alcuni saggi astrologi che, secondo il Vangelo di Matteo (2,1-12), seguendo "il suo astro" giunsero da Oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù, il "re dei Giudei" che era nato .
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Domenico Ghirlandaio, Adorazione dei Magi degli Innocenti, Galleria dello Spedale degli Innocenti, Firenze (1485-1488)
La simbologia dei doni dei Re Magi
I doni dei Magi hanno un significato: fanno riferimento alla duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina.
Il significato di oro, incenso e mirra è dunque questo:
l'oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re,
l'incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Dio,
la mirra, usata nel culto dei morti, perché Gesù è uomo e come uomo, mortale.
Oro, incenso e mirra i doni che curano > click (https://www.corriere.it/salute/11_dicembre_20/oro-incenso-mirra-fitoterapia_e302287e-28a4-11e1-b2e0-62df0bde9a01.shtml)
https://i.postimg.cc/26MYSGbt/Lorenzo-Monaco-al-secolo-Piero-di-Giovanni-Adorazione-dei-Magi.jpg (https://postimg.cc/TLVFkrcj)
Lorenzo Monaco, al secolo Piero di Giovanni, Adorazione dei Magi, Galleria degli Uffizi, Firenze (1420-1422)
Oro incenso e mirra - Il significato simbolico dei doni dei Magi > click (http://www.osservatoreromano.va/it/news/oro-incenso-e-mirra)
I tre doni.........possono alludere :
- alla Trinità,
- alle tre parti della terra,
- ai tre significati della Scrittura,
- ai tre più importanti gradi della gerarchia ecclesiastica.
Già Ireneo, nel ii secolo, spiega il significato dei tre doni:
- la mirra corrisponde alla morte del Cristo,
- l’oro alla sua regalità,
- l’incenso alla sua divinità.
Tale decodificazione pare utile a uno scioglimento cristologico della donazione, che trova soluzioni iconografiche nell’arte dei primi secoli, quando i Magi recano elementi diversificati, ossia:
- l’oro come corone o vassoi,
- l’incenso come globi e
- la mirra come piccole fiale.
Dai doni dei Re Magi a Gesù, proviene la tradizione di portare dolci e giocattoli ai bambini:
questa tradizione si incrocia con la leggenda della Befana che racconta come i Re Magi, durante il viaggio verso Betlemme, si fermarono alla casa della vecchietta e la invitarono ad unirsi a loro.
La Befana declinò l'invito e lasciò partire i Magi da soli, ma poi ripensandoci, decise di seguirli.
Non riuscendo a ritrovarli, nel buio della notte, da allora, lascia a tutti i bambini un dono, sperando che fra quei bambini ci sia Gesù.
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Pietro Perugino, Adorazione dei Magi, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia (1470 - 1473 o al 1476 circa)
La tomba dei Re Magi
Meno conosciuta è la sorte dei re Magi dopo la loro morte.
Una cronaca dell'epoca (IV secolo), riferisce che le sacre reliquie, risposte dentro una cassa di legno, avvolti in tessuti intrisi di profumi e di mirra, vennero portati a Milano nella chiesa di Sant'Eustorgio al ritorno da un suo viaggio a Costantinopoli.
I corpi dei Re Magi erano intatti, essendo stati trattati con balsami e spezie, e mostravano dal volto e dalla capigliatura età differenti:
il primo sembrava avere 15 anni,
il secondo 30 e
il terzo 60 anni.
L'antica chiesa dove la tradizione vuole che fosse battezzato San Barnaba, il primo vescovo della città, venne ampliata dal vescovo Eustorgio per ospitare la reliquia che venne riposta in un'arca romana di marmo sormontato dalla stella e dalle tre corone, con l'epigrafe "Sepulcrum trium Magorum”.
La testimonianza della custodia nella Chiesa di Sant'Eustorgio a Milano si trova nella iscrizione di antichissima data, sul lato sinistro (guardando la facciata della chiesa), che dice:
"Basilica Eustorgiana titulo Regibus Magis” che attesterebbe la presenza dei corpi dei Re Magi.
Inoltre, la chiesa ambrosiana, nel calendario e nei libri liturgici, di prima del X secolo, viene chiamata Basilica dei Re.
Nel 1164 durante l'assedio di Federico Barbarossa, i resti dei Re Magi furono trafugati e trasportati a Colonia, dove venne costruita una bellissima Basilica per contenerli e dove ora riposano.
Grande fu lo sconforto dei cittadini alla notizia e Milano tentò più volte di riaverle, ci provò anche Ludovico il Moro nel 1434 ma inutilmente.
Solo il cardinal Ferrari, agli inizi del secolo scorso, riuscì ad ottenere parte delle ossa ora collocate in un prezioso tabernacolo sopra l'altare dei Magi.
https://i.postimg.cc/w3Ythyg2/Giotto-di-Bondone-Adorazione-dei-Re-Magi-Cappella-degli-Scrov.jpg (https://postimg.cc/bSLNPvGS)
Giotto di Bondone - Adorazione dei Re Magi, Cappella degli Scrovegni, Padova
La stella di Betlemme o cometa di Halley ?
Un fantastico “errore” di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, Padova
Pare che il “mito” della Cometa di Halley fu introdotto nell’ “Adorazione dei Magi” di Giotto quando nel suo splendido ciclo di affreschi nella Cappella degli Scrovegni di Padova l’artista toscano dipinse al posto della stella di Betlemme una cometa,
la cometa di Halley
che pare aver visto tra il 1301 e 1302.
Descrizione dell' affresco Adorazione dei Magi di Giotto
L' adorazione dei Magi è un affresco (200×185 cm) di Giotto databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova È compresa nelle Storie di Gesù del registro centrale superiore, nella parete destra guardando verso l’altare.
La scena si svolge sotto un’impalcatura lignea simile a quella Natività su uno sfondo roccioso.
Maria, vestita da una veste rosso intenso con bordature d’oro e da un manto di blu oltremare quasi completamente perduto), offre il figlio in fasce e coperto da una mantellina verde pastello all’adorazione dei Re Magi, accorsi seguendo la stella cometa che si vede in alto.
Ciascuno ha i calzari rossi, simbolo di regalità.
Il primo re, quello anziano, è già inginocchiato ed ha deposto la sua corona in terra, mentre il suo regalo è probabilmente il reliquiario d’oro tenuto dall’angelo a destra.
Il secondo re, di età matura, porta un corno colmo di incenso, mentre quello più giovane una coppa di cui solleva il coperchio per mostrare l’unguento di mirra.
I tre doni simboleggiano rispettivamente la regalità del nascituro,
la sua santità e
il presagio della sua morte (la mirra si usava infatti per profumare i cadaveri).
Dietro i Magi stanno due alti cammelli, gustoso dettaglio esotico nuovo nell’iconografia, bordati di finiture rosse, raffigurati con spiccato naturalismo e tenuti da due inservienti di cui solo quello in primo piano è visibile.
Dietro Maria assiste san Giuseppe e i due angeli, di cui uno, con estremo naturalismo, si trova in corrispondenza della trave della capanna ed ha quindi il viso coperto.
Un muto dialogo si svolge tra i volti dei presenti, che intrecciano gli sguardi con grande naturalezza, evitando qualsiasi fissità di matrice bizantina.
Alcuni dettagli sono legati alla quotidianità del Trecento, come la struttura “moderna” della capanna o la foggia degli abiti, come quello dell’angelo che ha la manica stretta ai polsi e larga ai gomiti.
Delicate sono le tonalità dei colori, che spiccano sull’azzurro del cielo (in questo caso un po’ danneggiato), armonizzandosi con le altre scene della cappella.
Stella di Betlemme > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Stella_di_Betlemme)
https://i.postimg.cc/bwcrr8Sq/Il-Fal-della-Befana-Pignarul-in-Friuli-Venezia-Giulia.jpg (https://postimages.org/)
Il Falò della Befana - Il Pignarul in Friuli Venezia Giulia
Il Falò della Befana detto anche Il Falò di Inizio Anno
Cosa è un falò ?
Un falò è un grande fuoco controllato effettuato all'aperto.
Nel Nord-Est Italia, dei falò di inizio anno sono effettuati per l'Epifania (6 gennaio).
Sulla cima del falò è collocata una strega di paglia vestita con abiti vecchi.
La tradizione ha probabilmente origini pre-cristiane e simboleggia l'anno vecchio che è bruciato e che quindi è pronto per nascere nuovamente.
I falò di inizio anno sono una tradizione popolare dell'Italia nord-orientale e dell’Emilia occidentale consistente nel bruciare delle grandi cataste di legno e frasche nei primi giorni di gennaio, solitamente la vigilia dell'Epifania.
Data la sua larga diffusione, ne esistono moltissime versioni e denominazioni:
- nella maggior parte del Friuli è detto pignarûl (o, in alcune zone della Bassa friulana, cabosse),
- in Bisiacaria (parte meridionale della Provincia di Gorizia in Friuli Venezia Giulia) seima,
- nella bassa provincia di Pordenone (Friuli) e nelle provincie venete di Treviso e Venezia panevìn o panaìn (da pan e vin "pane e vino", in segno di augurio per un anno di abbondanza), ma anche capàn, pìroła-pàroła, vècia ("vecchia":
- le pire possono assumere la forma di un fantoccio), fogherada e bubarata (Padova),
- nel basso Friuli (specie lungo il basso corso del Tagliamento) e nel Veneto Orientale foghèra o casèra,
- nel Veronese e nel Polesine briolo, buriolo, brugnèlo, brujèo, bruja e simili.
- In provincia di Parma e Reggio Emilia è chiamata Fasagna.
- Nelle zone di Bologna e Modena vi è l'usanza di bruciare un fantoccio raffigurante un vecchio (falò del vecchione), come sul Lago Maggiore, dove è chiamata se brüsa ul vécc.
Origini e tradizioni
Sembra che questa usanza derivi da riti purificativi e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana.
I Celti, per esempio, accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità relativa e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato.
Mentre il falò ardeva, i contadini in cerchio gridavano e cantavano varie formule augurali.
Rimasta intatta come rituale da svolgersi nella vigilia dell'Epifania,
ancor oggi la fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si può bruciare la "vecchia" posta sopra la pira di legna).
Il rogo è talvolta benedetto dal parroco e lo scoppiettare dell'acqua santa nel fuoco viene identificato con il demonio infuriato che fuggiva.
La direzione del fumo e delle faville (talvolta alzate di proposito dai contadini usando una forca) viene letta come presagio per il futuro.
Il rito dei fuochi è anche un momento in cui la comunità si raccoglie per stare in compagnia.
Viene accompagnato dalla degustazione di vin brulé e di pinza, focaccia tipica di questa festa e cotta talvolta tramite gli stessi roghi.
Attualmente, per l'occasione possono venire organizzati spettacoli pirotecnici.
https://i.postimg.cc/9MZRJM7g/Fal-di-inizio-anno.jpg (https://postimages.org/)
Falò di inizio anno
La Direzione del Fuoco e del Fumo
L’originario significato del falò, secondo l'antica tradizione, era quello di evocare il ritorno del Sole sulla Terra, cioè il progressivo allungarsi delle giornate che ha inizio con il solstizio d’inverno.
Nel medioevo poi, quando l’opera di integrazione nel cristianesimo delle liturgie pagane arrivò fino alle campagne venete, il rito del falò venne spostato alla notte dell’Epifania, per ricordare i re magi che portarono doni al bambin Gesù appena nato.
La notte del falò continuava però ad essere un momento di incontro di tutta la comunità agricola, che auspicava nel nuovo anno doni dalla terra più generosi di quelli passati.
Da qui ha origine un complesso di riti che varia a seconda dei luoghi, fra i quali l’esame del carbone, il rogo della vecchia, a simboleggiare il tentativo di lasciarsi alle spalle l’anno passato, e l’attenzione per la direzione del fumo.
Detto veneto:
“Se la falive la va a matina, tol su el saco e va a farina, se le falive le va a sera, de polenta pien caliera, se le falive le va a garbin tol su el caro e va al mulin”
A seconda che la direzione presa dal fumo fosse il nord o l’est (matina), oppure il sud o l’ovest (sera),
vi sarà bisogno di elemosinare per il raccolto scarso che si prospetta, o una pentola piena di polenta per un ricco raccolto.
Lo stesso proverbio trova un equivalente in friulano, a dimostrazione che il rito del falò e le liturgie ad esso annesse hanno un’unica origine:
“Se il fum al va a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont. Se il fum al va a soreli jevât, cjape il sac e va al marcjât”.
Se il fumo volge a oriente prendi il sacco e vai al mercato, se il fumo piega al tramonto prendi il sacco e vai per le vie del mondo.
Come affermare che se il fumo va a oriente allora sarà un anno propizio,
se va nella direzione opposta bisognerà rimboccarsi le maniche per cercar fortuna.
Alla tradizionale accensione del Pignarûl Grant seguono grandiosi spettacoli pirotecnici, che precedono numerose brindate nelle osterie, che avvengono, come di consueto, indipendentemente dall’esito della profezia.
Nel secolo scorso, quest’arte divinatoria era ormai divenuta nient’altro che un gioco espresso in strofette scherzose, anche se i più superstiziosi fanno ancora molta attenzione alla direzione del fumo, nel momento in cui esprimono i loro personali desideri raccolti davanti al falò.
Così, persi i significati originari, resisteva il suo valore di momento di incontro di tutta una comunità.
I falò servivano cioè a saldare il senso comunitario, l’integrazione in un gruppo sociale preciso nel quale il singolo trovava protezione.
Da qui l’usanza della pinza, rustico dolce tipico dell’occasione, e del vin brulè.
È quindi comprensibile come questa usanza vada ritrovando oggi un nuovo sviluppo, sia per il fatto che faccia riferimento a situazioni collettive che nella nostra campagna sono durate più a lungo e di cui c’è ancora il ricordo, sia per la situazione storica di cui siamo oggi protagonisti.
[URL="http://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/I_magi_Non_erano_re_e_forse_nemmeno_tre.html"]PS >
- I magi. Non erano re, e forse nemmeno tre (https://suwalls.com/mad-men/)
- Tutto quello che sai sui re magi è falso
Non erano tre, non erano re, non si chiamavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e non seguivano una "stella cometa" (https://www.ilpost.it/2017/01/06/re-magi-maghi-epifania/)
- Non erano tre, non erano Re e neppure Magi (https://www.monasterosantanna.it/non-tre-non-re-neppure-magi/)
- I Re Magi erano quattro (https://www.doppiozero.com/rubriche/3/201601/i-re-magi-erano-quattro)
tallines
09-01-2020, 13:17
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Myanmar, Burma (Birmania)
Windows 10 SpotLight Images, ha aggiunto un' altro stato che fino ad adesso non c' era,
Myanmar, Burma
l' ultimo giorno dell' Anno 2019, il 31-Dec-2019,
quindi è l' ultimo Stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images per l' anno 2019
https://i.postimg.cc/44jCRmKN/Pagoda-landscape-in-the-plain-of-Bagan-Myanmar-Burma.jpg (https://postimages.org/)
Pagoda landscape in the plain of Bagan, Myanmar, Burma
Birmania
La Birmania o Myanmar, ufficialmente Repubblica dell'Unione del Myanmar è uno Stato dell'Asia sudorientale. Occupa parte della costa occidentale della penisola indocinese, è affacciata sul Golfo del Bengala e sul mar delle Andamane e confina da ovest a est con Bangladesh, India, Cina, Laos e Thailandia.
Il 6 novembre 2005 la capitale è stata spostata da Yangon a Pyinmana, che il 27 marzo 2006 è stata ufficialmente rinominata Naypyidaw, cioè "sede dei re".
Dopo aver ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito nel 1948, la Birmania è stata governata dapprima democraticamente, poi, in seguito a un colpo di Stato nel 1962, da una dittatura militare.
A partire dal 2010, il governo militare birmano ha attuato una serie di graduali riforme politiche, instaurando un governo civile .
Secondo il censimento del 2017, ha una popolazione di 55 499 500 abitanti.
La maggioranza della popolazione è di etnia Bamar e di religione buddhista, ma vi sono anche numerose minoranze etniche, che sin dall'indipendenza sono state coinvolte in diversi conflitti armati con il governo centrale.
Denominazione
La Birmania, è il Paese conosciuto nel mondo con esonimi diversi:
- in italiano e spagnolo "Birmania",
- in francese Birmanie,
- in inglese Burma,
- in tedesco e russo Birma
La denominazione Birmania deriva dal nome dello Stato in lingua locale colloquiale, Bama.
In birmano, la Birmania è indicata tanto con Bama (/bəmà/) che con Myama (/mjəmà/).
Myanma è la versione tipica del registro scritto e letterario, mentre Bama è la forma più diffusa, che rappresenta la versione colloquiale e da essa derivano gli esonimi Burma e Birmania.
Secondo la propaganda del regime dittatoriale birmano il termine Burma sarebbe legato all'etnia maggioritaria dei Bamar, e quindi sgradita alle minoranze locali,
mentre Myanmar, nome imposto dopo il colpo di Stato del 1988, sarebbe etnicamente neutro.
Il nome Myanmar deriva dal termine (relativo al registro linguistico formale) Myanma o Myama a cui, nel 1989, la giunta militare birmana aggiunse una "r" finale per facilitare la pronuncia dell'inglese.
Tale modificazione rientrò nel programma di revisione dei nomi previsto da una legge interna ratificata dal regime nel 1989: l'Adaptation of Expressions Law.
Myanma (e quindi Myanmar) è la forma breve della denominazione ufficiale "Myanma Naingngandaw", Myanmar long form.svg in lingua birmana, e incominciò a diffondersi con l'arrivo dei Mongoli nel XIII secolo.
Solo nel 1989 il nuovo nome venne imposto dalla giunta militare appena arrivata al potere, per sostituire Burma, nome ufficiale dal 1948 al 1989, come avvenne per la capitale di allora, Rangoon, diventata ora Yangon.
L'Unione europea usa entrambi i nomi: Myanmar/Burma.
I governi di Regno Unito, Stati Uniti d'America, Canada e Australia hanno continuato ad usare la denominazione "Burma" (Birmania),
mentre ONU, ASEAN, Giappone, Cina e India hanno adottato il nome "Myanmar".
La BBC utilizzò esclusivamente Burma fino al 2014 facendo notare come gli etimologisti considerino le argomentazioni del regime del tutto false e inaccettabili, in quanto sia Myanma(r) che Burma provengono dalla stessa radice, hanno la stessa valenza semantica e sono stati utilizzati in modo intercambiabile per secoli, adottando comunque l'uso di "Myanmar" a partire dal 2014.
Similmente altri giornali statunitensi hanno adottato la dizione Myanmar, per esempio il Financial Times nel 2008, The New York Times nel 1989, l'Associated Press nel 2006.
https://i.postimg.cc/HWyZ53xd/Pagoda-landscape-in-the-plain-of-Bagan-Myanmar-Burma-2.jpg (https://postimg.cc/rzqN21xP)
Pagoda landscape in the plain of Bagan, Myanmar, Burma
Come sempre, i Tags .
Per questa immagine di Windows 10 SpotLight Images, sono:
Tags: architecture, Burma, dawn, famous, fog, landscape, morning, nature, outdoors, pagoda, plain, religion, sky, sunrise, temple, trees
https://windows10spotlight.com/images/a2c93088f3755e1fdd94a974cc4a06a5
Bagan
La città di Bagan precedentemente conosciuta come Pagan, formalmente nominata Arimaddanapura (la città del frantoio nemico) ed anche conosciuta come Tambadipa (la terra del rame) o Tassadessa (la terra secca), fu la vecchia capitale di parecchi regni antichi in Birmania.
È situata nelle pianure centrali asciutte del paese, sulla riva orientale del fiume Irrawaddy, 145 chilometri a sud-ovest di Mandalay.
L'UNESCO ha tentato senza successo di nominare Bagan come sede di patrimonio mondiale.
La giunta militare (SPDC), attualmente al potere in Birmania, ha ristrutturato le opere d'arte antiche, templi e gli edifici, non tenendo conto degli stili architettonici originali, usando materiali moderni incompatibili esteticamente ai materiali edilizi originali.
Nel 2019, Bagan è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
In Birmania a Pagoda ci sono più di una Pagoda .
Quella dell' immagine è la Pagoda di Shwesandaw .
La pagoda di Shwesandaw
E' una pagoda buddista situata a Bagan, in Birmania .
La pagoda contiene una serie di cinque terrazze, sormontate da uno stupa cilindrico, che ha un ombrello ingioiellato .
Shwesandaw Pagoda fu commissionata nel 1057 dal sovrano Anawratha, fondatore del Regno di Bagan (Primo Impero Birmano) e un tempo conteneva piastrelle di terracotta raffiguranti scene della Jataka .
Shwesandaw Pagoda Bagan ha un imponente basamento quadrato, caratterizzato superiormente da cinque terrazze concentriche, accessibili da quattro ripide scalinate poste in corrispondenza dei punti cardinali principali
Ogni terrazza è ornata con statue raffiguranti Ganesha, la divinità della mitologia Induista con la testa di elefante.
Ganesha in Birmania è denominato Maha Peinne.
Shwesandaw Pagoda infatti e conosciuta anche con il nome di Ganesha Pagoda o Maha Peinne Pagoda .
La chedi – stupa – presenta la classica forma a campana, con l’estremità superiore decorata con il tradizionale pinnacolo ornamentale in stile birmano (Hti)
Stupa
E' il monumento religioso che accoglie le reliquie e gli elementi di insegnamento del Buddha.
Si compone di solito di una cupola emisferica sormontata da una costruzione quadrata terminante con un’asta verticale a supporto di dischi orizzontali.
L’intero monumento è spesso circondato da una balaustra che prevede la possibilità di camminare intorno ad una persona o ad un oggetto fisico o ideale.
Gli stupa sono monumenti per la pace nel mondo.
Sono stati costruiti in Asia per migliaia di anni ed esercitano una influenza benefica sul campo di energia dell’intero universo.
Si dice che color che partecipano alla loro costruzione o che vivono nelle vicinanze possano bneficiare di una sorta di sorgente di tranquillità, felicità, e prosperità.
Nel III secolo a.C., dopo la conversione al buddhismo, l'imperatore indiano Asoka ordinò che gli stupa originali venissero aperti e che le ceneri del grande Buddha fossero distribuite tra i mille stupa.
Spostandosi dall’India all’Estremo Oriente lo Stupa si trasformò in Pagoda.
La pagoda, soprattutto in Cina, Corea, Giappone e Nepal, è un edificio normalmente destinato a scopi religiosi.
E' un'evoluzione dello stupa indiano, il quale però aveva come scopo principale quello di ospitare reliquie sacre e successivamente si armonizzarono all'espansione del filone buddista.
La maggioranza delle pagode aveva certamente uno scopo religioso ma poiche la forma dell'edificio si sviluppava anche in altezza divenne talvolta usata anche come torre di guardia.
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Summary che che è stato già fatto in un post a sè, al post n.228 >>>
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46422307&postcount=228
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Dall' apertura di questo Thread Ufficiale, avvenuta il 26-03-2019, quindi dal mese di Marzo 2019,
compreso quello di oggi, Myanmar, Burma (Birmania),
Windows 10 SpotLight Images ha aggiunto ben 8 Nuovi Stati, 8 Nuovi Paesi che prima non c' erano .
Andiamo a rivedere quali erano, in Ordine Cronologico,
quindi facciamo il punto della situazione fino ad oggi, per avere la situazione, sotto controllo, come si dice :) :
1 - Maggio 2019 > Andorra > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46234194&postcount=75
2 - Giugno 2019 > Latvia - Lettonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46258338&postcount=114
3 - Agosto 2019 > Albania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46335862&postcount=169
4 - Settembre 2019 > Puerto Rico > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46397049&postcount=215
5 - Ottobre 2019 > Bosnia and Herzegovina > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46421430&postcount=227
6 - Ottobre 2019 > Ghana > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46449144&postcount=246
7 - Novembre 2019 > Pennsylvania USA > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46478822&postcount=290
8 - 31 Dicembre 2019 > Myanmar, Burma (Birmania) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
10-01-2020, 19:24
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Lithuania
Iniziamo bene il nuovo anno 2020 :), Windows 10 SpotLight Images il 03-Jan-2020, aggiunge il primo Nuovo Paese del 2020, che è la > Lituania (Lithuania in English) con la vista di un paesaggio urbano, by night .
https://i.postimg.cc/ncqW4P5Z/Cityscape-view-of-New-Center-of-Vilnius-with-Neris-river-from-Ge.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Cityscape view of New Center of Vilnius with Neris river from Gediminas Tower at night, Lithuania
Vilnius
Vilnius, in italiano Vilna, è la capitale e la città più popolosa della Lituania, capoluogo dell'omonima contea.
Lituania, che come saprete già, insieme a Estonia e Lettonia fa parte dei Paesi Baltici .
Vilnius vanta un centro storico barocco tra i più estesi e meglio conservati d'Europa, dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1994 .
Cliccate sulla frase sotto, che è un collegamento ;) >
Centro politico del Granducato di Lituania dal 13° alla fine del 18° secolo, Vilnius ha avuto una profonda influenza sullo sviluppo culturale e architettonico di gran parte dell'Europa orientale.
Nonostante invasioni e parziale distruzione, ha conservato un imponente complesso di edifici gotici, rinascimentali, barocchi e classici, nonché la sua struttura medievale e la sua cornice naturale. (https://banks-nearme.com/pnc-bank-near-me)
Il comune urbano di Vilnius è uno dei 60 comuni (o municipalità) della Lituania, situato al centro della Contea di Vilnius, a sua volta inclusa quasi interamente nella regione storica della Dzūkija.
La municipalità di Vilnius è suddivisa in 21 distretti urbani
https://i.postimg.cc/Hs92y3g3/Cityscape-view-of-New-Center-of-Vilnius-with-Neris-river-from-Ge.jpg (https://postimg.cc/2V3hpQ3B)
Cityscape view of New Center of Vilnius with Neris river from Gediminas Tower at night, Lithuania
I Tags per questa immagine del 03-Jan-2020 sono:
Tags: aerial view, architecture, bridge, city, cityscape, dusk, illumination, landmark, Lithuania, night, outdoors, river, skyscrapers, summer, twilight
https://windows10spotlight.com/images/7064ba12c1a9f02599c6fe003a15f380
https://i.postimg.cc/Hs4bvtBK/Vilnius-New-City-Center-from-the-White-Bridge-2013.jpg (https://postimages.org/)
Vilnius New City Center from the White Bridge (2013)
Šnipiškės - New City Centre
Šnipiškės (noto anche come New City Centre) è un quartiere di Vilnius, la capitale della Lituania .
Situato sulla riva nord del fiume Neris , è il sito del nuovo quartiere degli affari di Vilnius e della storica architettura in legno.
Numerosi grattacieli e il centro commerciale Europa Tower sono stati eretti dall'inizio del millennio.
Sebbene fino a poco tempo fa l'area fosse solo un piccolo villaggio suburbano a nord di Vilnius, continua ad espandersi con piani per moderni complessi commerciali e di appartamenti.
Šnipiškės è anche sede del mercato di Kalvarijos.
Šnipiškės è una parte della città di Vilnius, situata sulla riva destra del fiume Neris.
Il quartiere di Šnipiškės è famoso per il Chiune Sugihara Sakura Park, che attira molti visitatori durante la fioritura primaverile dei ciliegi, e per le moderne torri di uffici che si affacciano sul fiume Neris.
La National Gallery of Art espone opere moderne lituane, mentre l'Energy and Technology Museum offre mostre pratiche in una vecchia centrale elettrica.
Inoltre è presente un'enclave di case in legno del tardo '800 e dei primi del '900, che ospita anche il Kalvariju Market con i suoi chioschi di cibi.
Origine nome
Nel XIX-XX secolo, Šnipiškės era un insediamento suburbano.
Il nome di Šnipiškės deriva dal nome del ricco mercante di Vilnius Povilas Šnipis, che possedeva il maniero in questa zona ed è stato conferito dal Granduca di Lituania Vytautas su ampie aree del fiume Neris .
Durante il periodo tra le due guerre le guide dei turisti usarono il nome del luogo Šnipiškis a Vilnius .
https://i.postimg.cc/HkXRhRfm/View-of-nipi-k-s-district-Vilnius-Lithuania-in-2017.jpg (https://postimages.org/)
View of Šnipiškės district (Vilnius, Lithuania) in 2017
PS > Center or Centre - Which Is Right?
Avete notato che sotto le immagini di Windows 10 SpotLight Images, c'è scritto Center,
mentre nella terza immagine e nel Titolo > Šnipiškės - New City Centre, è scritto Centre ? Perchè ?
Do you speak British or American English ?
Center and centre have the same meaning.
Center is the correct spelling in American English (Windows 10 SpotLight Images is American),
but British English writers usually prefer centre .
https://i.postimg.cc/25pCyZrj/Gediminas-Tower-Of-The-Upper-Castle.jpg (https://postimages.org/)
Gediminas’ Tower Of The Upper Castle
La Torre di Gediminas
La torre di Gediminas è la parte rimanente del castello superiore di Vilnius, in Lituania .
E' una torre di guardia situata sull'omonima collina che domina la città di Vilnius, capitale della Lituania.
Le prime fortificazioni in legno furono costruite da Gediminas, Granduca di Lituania .
La prima torre risale al XIII secolo e aveva un piano più alto.
Il primo castello in mattoni fu completato nel 1409 dal Granduca Vytautas .
La torre a tre piani fu ricostruita nel 1933 dall'architetto polacco Jan Borowski.
Alcuni resti dell'antico castello sono stati restaurati, guidati da ricerche archeologiche.
È possibile salire sulla cima della collina a piedi o prendendo un ascensore .
https://i.postimg.cc/Z5H9XbN8/Gediminas-Tower-Upper-Castle-in-Vilnius-2013.jpg (https://postimages.org/)
Gediminas' Tower - Upper Castle in Vilnius (2013)
La torre ospita un museo che espone reperti archeologici provenienti dalla collina e dalle aree circostanti.
Il museo ha modelli di castelli di Vilnius dal XIV al XVII secolo, armamenti e materiale iconografico della Vecchia Vilnius.
La torre di Gediminas è un importante stato e simbolo storico della città di Vilnius e della stessa Lituania.
https://i.postimg.cc/VsjS9zdk/Gediminas-Tower-2.jpg (https://postimages.org/)
Gediminas’ Tower
È stato raffigurato sull'ex moneta nazionale, i litas, ed è menzionato in numerose poesie patriottiche lituane e canzoni popolari.
La bandiera della Lituania fu rialzata in cima alla torre il 7 ottobre 1988, durante il movimento per l'indipendenza che fu messo a punto dall'Atto per il ripristino dello Stato della Lituania l'11 marzo 1990.
Una ricostruzione del Palazzo Reale di Lituania è stata completata nel 2009 e si trova vicino alla base della collina su cui sorge la Torre di Gediminas.
https://i.postimg.cc/mg60Vnjb/Gediminas-Tower.jpg (https://postimages.org/)
Gediminas’ Tower, tower entrance
La Leggenda
Molto tempo fa, il Granduca lituano Gediminas stava cacciando nei boschi della valle di Šventaragis .
La caccia ebbe successo e il duca Gediminas abbatté un toro selvaggio su una collina; ma si stancò degli arti e così il duca si ritirò e vi trascorse la notte.
Ora Gediminas aveva un sogno che, in cima alla stessa collina dove aveva cacciato quel giorno, si trovasse un grande lupo fatto di ferro, e ululava rumorosamente come se fossero cento lupi.
Il duca chiese al mago di corte Lizdeika di spiegargli il suo sogno.
Lo interpretava così: questo era un presagio che indicava che avrebbe dovuto costruire una città in questo luogo,
che sarebbe poi diventata nota in tutto il mondo e sarebbe diventata la magnifica capitale della Lituania .
https://i.postimg.cc/SKdYwWXN/Gediminas-Tower-with-a-clear-blue-sky.jpg (https://bettafishcaretaker.com/)
Gediminas' Tower with a clear blue sky
Gediminas, obbedendo alla volontà degli dei, iniziò a costruire la futura capitale e un castello al centro di essa.
La città fu chiamata Vilnius come il vicino fiume Vilnia .
La torre di Gediminas è l'unica parte sopravvissuta di quel castello costruito da Gediminas.
https://i.postimg.cc/sfvTyJpL/Gediminas-Tower-aerial-view-on-skyscrapers.jpg (https://postimages.org/)
Gediminas' Tower, aerial view on skyscrapers
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 il primo paese ad essere stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, quindi è la:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399 (https://postimages.org/)
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > [url]https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
14-01-2020, 13:44
Windows 10 SpotLight Images
Vs
DailyPic
Who has done better on the Themes
Christmas, Christmas Markets and
New Year's fireworks ?
Who performed better ?
Wich is better ? Who is The Best ?
And The Winner Is......
La domanda proposta sarebbe.......chi ha fatto meglio riguardo i Temi:
- Natale
- Mercatini di Natale
- e Fuochi di Artificio di Fine Anno o del Nuovo Anno
tra Windows 10 SpotLight Images e DailyPic ?
Partiamo dal post n. 335, che è il Primo Post che ha aperto la Stagione Natalizia, primo post quindi, il cui spunto è stato dato da Windows 10 SpotLight Images:
Il titolo dei vari Posts, è un collegamento, se volete andare a leggere o a rileggere .
Accanto a Windows 10 SpotLight Images e DailyPic sarà scritto 1,2,3....a seconda se il post è il Primo post, il Secondo o.........
- Post n. 335 - It's Christmas Time > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46524996&postcount=335) Windows 10 SpotLight Images 1
- Post n.336 - Waxwings (sempre in Tema Natalizio) > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46529631&postcount=336) DailyPic 1
- Post n.337 - The Highest Railway In The Alps Bernina Express World Heritage Site 2008 > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46532415&postcount=337)DailyPic 2
- Post n.338 - Red Deer Stags Cairngorms National Park Scotland, UK > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46534737&postcount=338) DailyPic 3
- Post n.339 - Christmas Market Germany > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46540436&postcount=339) DailyPic 4
- Post n.348 - Village of Ftan Scuol, Lower Engadine, Canton of Graubünden Switzerland > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46543440&postcount=348) Windows 10 SpotLight Images 2
- Post n.349 - Christmas Star as Poinsettia Native to Mexico > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46544104&postcount=349) Windows 10 SpotLight Images 3
- Post n.350 - Le Piante di Natale > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46545650&postcount=350) Windows 10 SpotLight Images 4
Il Post n.350 l' ho fatto io, nel senso che non c'è nessuna immagine di Windows 10 SpotLight Images o di DailyPic che mi ha dato il La, come si dice.........
Ma è stato attribuito a Windows 10 SpotLight Images, perchè è il post conseguente al post n. 349, che è il Post il cui La, è stato dato da Windows 10 SpotLight Images, ok ?
- Post n.364 - Christmas trees and Christmas Market in Paris > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46546633&postcount=364) Windows 10 SpotLight Images 5
- Post n.368 - Christmas Prima Parte > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46547515&postcount=368) DailyPic 5
- Post n.369 - Christmas Seconda Parte > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46548511&postcount=369) DailyPic 6
- Post n.369 - Christmas Terza e Ultima Parte Christmas, December 25, 2019 > (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46549455&postcount=371) DailyPic 7
I post riguardanti:
- Santo Stefano, The Boxing Day, Post n.372
- Notte di San Silvestro Post n.393
- e Epifania tutte le feste porta via......., Post n. 397
non rientrano nel conteggio fatto sopra, in quanto non c' era nessuna immagine di Windows 10 SpotLight Images o di DailyPic che ha dato il famoso La......per fare il Post .
Tanto meno rientrano nel conteggio i due ultimi Post che riguardano i 2 Nuovi Stati aggiunti da Windows 10 SpotLight Images .
Quindi al momento abbiamo Windows 10 SpotLight Images con 5 Post e DailyPic con 7 Post....e già a questo punto si potrebbe dare una Risposta alle domande del Titolo di questo Post.........:):
- Windows 10 SpotLight Images 5
e
- DailyPic 7
Come mai, direte Voi...:) questo Post ? E' un Riassunto o.......?
Anche ma....è stato fatto perchè manca qualcosa .
Mancano le immagini dei Fuochi di Artificio dell' Ultimo dell' Anno .
Che DailyPic ha prontamente postato il 31 Dicembre 2019,
mentre Windows 10 SpotLight Images, quasi sempre in ritardo sul Tema, o non posta l' immagine o se la posta, posta out of time.......in super ritardo .
Windows 10 SpotLight Images ha postato, come vedremo una immagine di un Paese dove venivano fatti i famosi Fireworks, quando ? :O
Il 06 Gennaio 2020, all' Epifania, che tutte le feste porta via..........:doh:, un pò in ritardo ehhhhh..............
Partiamo con l' immagine di Windows 10 SpotLight Images e poi postiamo quella di DailyPic, tema > Fireworks .
Windows 10 SpotLight Images
Fireworks
https://i.postimg.cc/HsxW6szg/New-Years-firework-seen-from-Market-Square-in-Wroc-aw-Poland-1.jpg (https://postimages.org/)
New Years firework seen from Market Square in Wrocław, Poland
https://i.postimg.cc/KcdFDr1n/New-Years-firework-seen-from-Market-Square-in-Wroc-aw-Poland-2.jpg (https://postimg.cc/3WCPKGCR)
New Years firework seen from Market Square in Wrocław, Poland
I tags per questa immagine sono:
Tags: architecture, celebration, Christmas, city, decoration, dusk, fireworks, illumination, market, New Year, Poland, sky, square, street, town, twilight, winter
https://windows10spotlight.com/images/3fed2060168c60a764d3d1bdcf7f251b
I Fuochi d' Artificio
I fuochi d'artificio sono un tipo di esplosivo formato da polvere pirica e altri elementi chimici che all'atto dell'esplosione genera colorati effetti luminosi e sonori.
Vengono accesi dal pirotecnico.
Sono di solito lanciati al buio da terra in aria.
In particolare la pirotecnica è l'arte e lo studio della fabbricazione dei fuochi d'artificio a fini di divertimento e spettacolo. La storia della pirotecnica affonda le sue origini in epoca remota, nell'VIII secolo in Cina.
I fuochi pirotecnici sono generalmente impiegati per intrattenimento, eventi e feste, soprattutto per l'effetto visivo/sonoro che spesso viene amplificato dall'ambiente, come accade nello spazio antistante ad uno specchio d'acqua o nei pressi di monumenti, rovine, anfiteatri, piazze, vallate o particolari conformazioni naturali. Normalmente i fuochi artificiali producono quattro "effetti primari":
luce
rumore
fumo
materiale solido in combustione che cade lentamente (es.: striscioline, coriandoli, etc.).
Il materiale pirotecnico è generalmente classificato come esplosivo e la sua produzione, trasporto e uso sono regolati dalla legge e soggetto a severe normative di sicurezza.
La composizione degli esplosivi dei fuochi artificiali varia a seconda dell'utilizzo:
esplosivi di lancio, costituiti essenzialmente da polvere nera per cariche di lancio e razzi, per inneschi, micce e spolette;
esplosivi "fulminanti", destinati alla confezione di tutti i fuochi che producono scoppi violenti accompagnati o da lampi di luce;
esplosivi di "spaccata", usati per i fuochi che, raggiunta una carica di lancio, debbono spaccarsi proiettando violentemente una rosa di colori.
La colorazione dei fuochi artificiali è ottenuta aggiungendo alla miscela combustibile un ossidante e un sale che, sublimando, colorano la fiamma del fuoco.
Il rosso è ottenuto grazie ai composti dello stronzio,
mentre
il verde è prodotto dai composti del bario,
il viola dalla combinazione dei cloruri di stronzio e di rame,
il blu dal cloruro di rame.
L'arenadoro è un tipo di polvere pirica che dà alla fiamma il colore azzurro,
mentre il carbonato di sodio serve per il colore giallo.
Il gesso, mischiato al violetto, dà il rosa .
Per il bianco si usano sostanze quali l'antimonio oppure il magnesio che, arrivando alla temperatura di 3.000 °C, dà una luce bianca molto intensa.
I fuochi d'artificio sono detti :
- "da terra",
- "aerei" o
- "d'acqua"
a seconda di dove vengono usati.
Ai grandi fuochi pirotecnici aerei si affiancano i fuochi di piazza, aerei o da terra, di bassa potenza e con la postazione di lancio posizionata nel luogo da cui i fuochi vengono osservati, e altre composizioni minori, con piccoli giochi pirotecnici montati su strutture particolari o anche le "batterie d'onore", che sono legate a particolari manifestazioni del folclore, come, ad esempio, il ballo della pupa.
Chi ha inventato i Fuochi d' Artificio e quando si usano ?
Non c'è festa di Capodanno senza... fuochi d'artificio!
I più spettacolari sono quelli che puoi vedere negli spettacoli organizzati da veri professionisti che sanno come "maneggiare" queste sostanze molto pericolose.
La disciplina che regola l'arte, lo studio e la fabbricazione dei fuochi d'artificio è chiamata pirotecnica .
È una parola che deriva dal greco pyr (fuoco) e tecné (tecnica): tecnica del fuoco.
I fuochi d'artificio sono stati inventati dai cinesi.
Secondo la storia in epoca remotissima: addirittura, pare, nell'VIII secolo, ossia attorno all'anno 700.
Per vedere i primi fuochi d'artificio in Europa, però, si sono dovuti aspettare altri 600 anni, ossia fino al 1300!
I cinesi hanno inventato i fuochi d'artificio grazie alla creazione della polvere nera o polvere pirica.
È una miscela composta dal 5% di nitrato di potassio (salnitro), dal 15% di carbone in polvere e dal 10% di polvere di zolfo.
DailyPic
Fireworks
Daily Pic Sati Uniti 31/12/2019
https://i.postimg.cc/C1zcx2pX/Fireworks-for-New-Year-s-Eve-in-Backnang-Germany.jpg (https://postimages.org/)
Fireworks for New Year's Eve in Backnang, Germany
Screenshot Stati Uniti 31/12/2019
https://i.postimg.cc/c1cvJLXq/31c.jpg (https://postimages.org/)
Fireworks for New Year's Eve in Backnang, Germany
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Dec 31, 2019 - Stati Uniti
https://i.postimg.cc/BQrf9xHJ/3-2-1-Happy-New-Year.jpg (https://postimages.org/)
3, 2, 1...Happy New Year
Quindi dopo le immagini sui Fireworks, abbiamo:
- Windows 10 SpotLight Images con 6 Post
e
- DailyPic con 8 Post
L' immagine di Windows 10 SpotLight 10 sui Fireworks forse è più bella......ma quella di DailyPic ne ha di più....e in più è stata pubblicata in tempo, il 31 Dicembre 2019.......
A proposito di Date, DailyPic il 25 Dicembre 2019 cosa ha pubblicato ?
C' è tutto nel Post n. 371 > Christmas Terza e Ultima Parte (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46549455&postcount=371)
E Windows 10 SpotLight Images ?
Beh se uno va a fare una ricerca nel link > https://windows10spotlight.com/
noterà che tra il 24 Dicembre e il 26 Dicembre 2019, Windows 10 SpotLight Images, ha saltato completamente :doh: il 25 Dicembre 2019, non c'è proprio........:doh:
Quindi alle domande del Titolo di questo Post, la Risposta è
:winner: :winner: :winner: :winner:
And The Winner is
DailyPic
:winner: :winner: :winner: :winner:
tallines
17-01-2020, 11:08
Daily Pic
Val Gardena
Dolomites of South Tyrol
Italy
Ieri 16 Gennaio 2020, tutti i Paesi di DailyPic, sono stati concordi su quale immagine pubblicare :p
https://i.postimg.cc/0jpjkWTQ/italy.jpg (https://postimages.org/)
Italy
Val Gardena
La val Gardena n lingua ladina, Gröden o Grödnertal in tedesco) è una valle alpina che si trova nelle Dolomiti, in Alto Adige, Italia, considerata, per la sua prevalente identità ladina, parte integrante della Ladinia.
È coronata dalle catene montuose definite come Dolomiti di Gardena. È percorsa dal rio Gardena (Derjon / Grödnerbach), lungo 25 km.
È suddivisa in tre comuni:
- Ortisei (Urtijëi / St. Ulrich),
- Santa Cristina Valgardena (S. Cristina Gherdëina o S. Crestina Gherdëina / St. Christina in Gröden) e
- di Val Gardena (Sëlva / Wolkenstein in Gröden),
nonché, sulla sinistra orografica del rio Gardena, presso Ortisei,
di tre frazioni del comune di Castelrotto (Ciastel / Kastelruth) chiamate:
- Oltretorrente (Sureghes / Überwasser), Roncadizza (Runcadic / Runggaditsch)
- Bulla (Bula / Pufels) e
- Alpe di Siusi (Alpe di Siusi / Seiser Alm).
La popolazione autoctona di questa valle è di madrelingua ladina (circa 85-90% della popolazione).
La valle è ufficialmente trilingue, e tutte le denominazioni sono riportate in italiano, ladino e tedesco.
Daily Pic Stati Uniti 16/01/2020
https://i.postimg.cc/9QTDJf8T/Sunset-in-Val-Gardena-in-the-Dolomites-of-South-Tyrol-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Sunset in Val Gardena in the Dolomites of South Tyrol, Italy
Dolomiti
Le Dolomiti, anche dette Monti pallidi (Dolomiten in tedesco, Dolomites in ladino, Dolomitis in friulano), sono un insieme di gruppi montuosi delle Alpi Orientali italiane, a sud della catena principale alpina,
comprese tra Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli, tra le province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine, Pordenone, Vicenza e Verona, con una parte compresa anche in Austria (Dolomiti di Lienz).
Tra le zone più rinomate a livello naturalistico-ambientale e turistico delle Alpi, sede di un parco nazionale e otto parchi naturali e del più grande comprensorio sciistico italiano (il Dolomiti Superski),
il 26 giugno 2009 il Comitato Esecutivo della Convenzione sul patrimonio materiale dell'umanità dell'UNESCO, riunita a Siviglia, le ha dichiarate Patrimonio dell'umanità .
Origine del Nome
Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore dolomia, costituita principalmente dal minerale dolomite (MgCa(CO3)2) ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio.
Questa composizione chimica delle rocce dà origine al fenomeno dell' enrosadira.
La prima denominazione geografica del termine "Dolomiti" comparve nel 1837 in una guida edita a Londra, per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di Fassa, Gardena, Badia, la val Pusteria nonché le Alpi venete.
Nel 1864 fu pubblicato il volume The Dolomite Mountains, resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, J. Gilbert e G.C.Churchill.
Con questo volume il termine fu introdotto a livello europeo.
La denominazione Monti Pallidi si rifà alla leggenda di un prodigioso incantesimo >
LEGGENDA DOLOMITI MONTI PALLIDI – “LE MONTAGNE PALLIDE” > click (https://www.montipallidi.net/alta-badia/leggenda-dolomiti/)
Screenshot Stati Uniti 16/01/2020
https://i.postimg.cc/RhXx92S4/Dolomites.jpg (https://postimages.org/)
Südtirol
Südtirol (letteralmente « Sud Tirolo») è un toponimo tedesco che storicamente è stato usato per indicare aree differenti:
la provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, così ufficialmente denominata in tedesco dal 1972, ma storicamente in uso sin dall'annessione del Tirolo meridionale all'Italia nel 1919;
storicamente anche il Trentino, denominato Tirolo italiano o Tirolo meridionale (talvolta identificato con l'esonimo tedesco Welschtirol o Welsch-Südtirol in quanto parte di lingua italiana del Tirolo),
mentre la provincia di Bolzano faceva parte del Deutsch-Südtirol, o più raramente Mitteltirol, in italiano Tirolo centrale;
storicamente in senso largo l'intera regione Trentino-Alto Adige.
Con l'aggettivo derivato Südtiroler, si indicavano in epoca asburgica anche i trentini.
Così il roveretano Antonio Rosmini, in testi di lingua tedesca, veniva definito Südtiroler.
Nella lingua italiana il termine Südtirol è stato tradotto in Sudtirolo, Sud Tirolo, Tirolo meridionale o Tirolo del Sud.
La Civiltà Cattolica attesta il toponimo Sud Tirolo (indicante anche il Trentino) sin dal 1895.
Ancor più antico è l'uso di Tirolo meridionale e Tirolo del Sud anche per la provincia autonoma di Trento.
Nel Patto di Londra del 1915, si parlò nell'art. 4 espressamente del "Trentino" e del "Tirolo cisalpino" (a sud del Brennero) in modo separato.
L'Istituto Geografico Militare considera il termine Sud Tirolo equivalente ad Alto Adige.
L'aggettivo derivato sudtirolese si riferisce agli abitanti e alle persone originarie del Sud Tirolo.
Il vocabolario Treccani, con questo termine, individua i soli abitanti di lingua tedesca dell'Alto Adige
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Jan 16, 2020 - Stati Uniti
https://i.postimg.cc/wTzDrvbh/In-the-valley-of-the-doll.jpg (https://postimages.org/)
In the valley of the doll
Perchè Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery da come Titolo all' immagine sopra > In the valley of the doll ?
Ossia nella valle della bambola?
Lo si capisce dalla Descrizione:
Since the 17th century, the villagers have been famed for their wood carving.
Artisans create everything from simple, utilitarian items, like bowls, to finely detailed figurines.
One of the woodcarvers' biggest hits?
A wooden peg doll that was popular across Europe and the US during the 19th century.
Dal 17 ° secolo, gli abitanti del villaggio sono famosi per le loro sculture in legno.
Gli artigiani creano di tutto, da oggetti semplici e utilitari, come ciotole, a statuine finemente dettagliate.
Uno dei più grandi successi degli intagliatori del legno?
Una bambola di legno che fu popolare in Europa e negli Stati Uniti durante il XIX secolo.
tallines
18-01-2020, 11:22
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Pisa, Italia
Se da una parte c'è DailyPic, dall' altra c' è Windows 10 SpotLight Images che contrattacca, sul Tema > Italy :)
E' apparsa ieri verso le 20.00 di sera un' immagine On Screen, riguardante la famosa Torre di Pisa
Torre di Pisa che ci viene proposta da un' angolazione, diciamo interessante.......from the bottom to the top......:)
L' immagine deve essere pubblicata in Windows 10 SpotLight Images, in quanto al momento non c'è!
https://i.postimg.cc/Z51TZ6Lw/115-Pisa-Italia.jpg (https://postimages.org/)
Pisa, Italia
Torre di Pisa
La torre di Pisa (popolarmente torre pendente e, a Pisa, la Torre) è il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, nella celeberrima piazza del Duomo
di cui è il monumento più famoso per via della caratteristica pendenza, simbolo di Pisa e fra i simboli iconici d'Italia.
Si tratta di un campanile a sé stante alto 57 metri (58,36 metri considerando il piano di fondazione) costruito nell'arco di due secoli, tra il dodicesimo e il quattordicesimo secolo.
Con una massa di 14.453 tonnellate, vi predomina la linea curva, con giri di arcate cieche e sei piani di loggette.
La pendenza è dovuta a un cedimento del terreno sottostante verificatosi già nelle prime fasi della costruzione.
L'inclinazione dell'edificio misura 3,9° rispetto all'asse verticale.
La torre è gestita dall'Opera della Primaziale Pisana, ente che gestisce tutti i monumenti della piazza del Duomo di Pisa.
È stata proposta come una delle sette meraviglie del mondo moderno.
https://i.postimg.cc/zGxStSTP/Torre-di-Pisa-pendente.jpg (https://postimages.org/)
Torre di Pisa pendente
La costruzione
I lavori iniziarono il 9 agosto 1173.
Come era solito fare con i fari e con le costruzioni adiacenti al mare in genere, le fondamenta vennero lasciate a riposare per un anno intero.
Alcuni studi attribuiscono la paternità del progetto all'architetto pisano Diotisalvi, che nello stesso periodo stava costruendo il battistero.
Le analogie tra i due edifici sono infatti molte, a partire dal tipo di fondazioni.
Altri suggeriscono invece Gherardi,
mentre secondo il Vasari i lavori furono iniziati da Bonanno Pisano.
La tesi del Vasari, ritenuta priva di fondamento, fu invece ritenuta valida soprattutto dopo il ritrovamento nelle vicinanze del campanile di una pietra tombale col nome del Bonanno, murata nell'atrio dell'edificio;
inoltre nell'Ottocento fu rinvenuto sempre nei dintorni un frammento epigrafico di materiale rosa, probabilmente un calco su cui venne fusa una lastra metallica, che trova collocazione sullo stipite della porta di ingresso dell'edificio.
Su tale frammento si legge, rovesciato: "cittadino pisano di nome Bonanno". Tale calco con tutta probabilità era relativo alla porta regia del Duomo, distrutta durante l'incendio del 1595.
La prima fase dei lavori fu interrotta a metà del terzo piano, a causa del cedimento del terreno su cui sorge la base del campanile.
La cedevolezza del terreno, costituito da argilla molle normalconsolidata, è la causa della pendenza della torre e, sebbene in misura minore, di tutti gli edifici nella piazza.
I lavori ripresero nel 1275 sotto la guida di Giovanni di Simone e Giovanni Pisano, aggiungendo alla costruzione precedente altri tre piani.
Nel tentativo di raddrizzare la torre, i tre piani aggiunti tendono a incurvarsi in senso opposto alla pendenza.
Il campanile fu completato alla metà del secolo successivo, aggiungendo la cella campanaria.
https://i.postimg.cc/L85ZXdZN/Torre-di-Pisa.jpg (https://postimages.org/)
Torre di Pisa
Struttura
La struttura del campanile incorpora due stanze:
una alla base della torre, nota come sala del Pesce, per via di un bassorilievo raffigurante un pesce;
tale sala non ha soffitto,essendo di fatto il cavo della torre.
L'altra invece è la cella campanaria, al settimo anello.
Delimitata dalle mura del camminamento superiore, è anch'essa a cielo aperto e al centro, tramite un'apertura, è possibile vedere il pian terreno della torre.
Sono inoltre presenti tre rampe di scale:
una ininterrotta dalla base fino al sesto anello, dove si esce all'esterno;
una, a chiocciola più piccola che porta dal sesto anello al settimo;
infine una ancor più piccola, sempre a chiocciola, che porta dal settimo anello alla sommità.
https://i.postimg.cc/KzxTm17g/Pisa-Piazza-Dei-Miracoli-Torre-2013-07-02.jpg (https://postimg.cc/DWp0gyM2)
Pisa Piazza Dei Miracoli Torre 2013
Elevazione di piazza del Duomo: circa 2 metri s.l.m.
Altezza: 58,36 metri (100 braccia pisane) sul piano di fondazione
Altezza sul terreno: 55,86 metri sul lato più basso e 56,70 metri sul lato più alto
Altezza di ogni loggiato: 5,82 metri (2 pertiche o 10 braccia pisane)
Diametro esterno alla base: 15,484 metri
Diametro interno alla base: 7,368 metri
Diametro della fondazione: 19,58 metri
Diametro del foro alla fondazione: 4,5 metri
Circonferenza alla base: 48,6 metri (100 piedi pisani)
Massa: 14.453 tonnellate
Direzione della pendenza: 1173-1250 N, 1272-1997 S
Campane totali: 7
Campana più grande: "L'Assunta"; 2,5 tonnellate, fusa nel 1655
Campana più antica: "Pasquareccia", fusa nel 1262
Scalini fino alla cella campanaria: 296
tallines
19-01-2020, 12:20
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Great Bahama Bank, Bahamas
L' immagine apparsa oggi On Screen, è cosi meravigliosa che sembra.....un quadro, un dipinto al primo sguardo,
invece...........è la natura stessa che da questa immagine a dir poco spettacolare .
C' è da dire che l' immagine non è ancora stata pubblicata in Windows 10 SpotLight Images .
In più sarebbe la prima immagine delle Bahamas, perchè scrivendo nella Ricerca (Search) di Windows 10 SpotLight Images, non esce niente.......
https://i.postimg.cc/Nj1XyZSW/Great-Bahama-Bank-Bahamas.jpg (https://postimages.org/)
Great Bahama Bank, Bahamas
Bahama Banks
Le Bahama Banks sono le piattaforme sommerse di carbonato che compongono gran parte dell'arcipelago delle Bahamas .
Il termine viene di solito applicato in riferimento alla Great Bahama Bank intorno all'isola di Andros, o alla Little Bahama Bank dell'isola di Grand Bahama e Great Abaco, che sono la più grande delle piattaforme, e alla Cay Sal Bank a nord di Cuba .
Le isole di queste banche fanno parte politicamente delle Bahamas.
Altre banche sono le tre sponde delle Isole Turks e Caicos, ovvero la Caicos Bank delle Isole Caicos, la banca delle Isole Turks e la Mouchoir Bank completamente sommersa.
Più a sud-est si trovano la Silver Bank e la Navidad Bank, anch'esse completamente sommerse, a nord della Repubblica Dominicana .
https://i.postimg.cc/YCt3HJrq/Great-Bahama-Bank-the-currents-sweeping-through-the-shallow-wat.jpg (https://postimages.org/)
Great Bahama Bank, the currents sweeping through the shallow waters around the Bahamas
have heaped up these elongated sand banks
Il calcare che comprende le Banche si è accumulato almeno dal periodo Cretaceo, e forse già dal Giurassico;
oggi lo spessore totale sotto la Great Bahama Bank è di oltre 4,5 chilometri (2,8 miglia).
Dato che il calcare è stato depositato in acque poco profonde, l'unico modo per spiegare questa enorme colonna è stimare che l'intera piattaforma si sia ridotta sotto il proprio peso ad una velocità di circa 3,6 centimetri (2 pollici) per 1.000 anni.
Le acque delle Bahama Banks sono molto basse;
sulla Great Bahama Bank non sono generalmente più profondi di 25 metri (80 piedi).
I pendii che li circondano, tuttavia, come il confine della Lingua dell'Oceano nella Great Bahama Bank, sono molto ripidi.
Le rive erano terra asciutta durante le ere glaciali passate, quando il livello del mare era fino a 120 metri (390 piedi) più basso di quello attuale;
l'area delle Bahamas oggi rappresenta quindi solo una piccola parte della loro estensione preistorica.
Quando furono esposti all'atmosfera, la struttura calcarea fu soggetta agli agenti chimici che crearono le grotte e le doline comuni al terreno carsico, dando luogo a strutture come i buchi blu .
https://i.postimg.cc/YSSFS7L8/Turquoise-waters-surround-sandbanks-off-Eleuthera-in-the-Bahamas.jpg (https://postimages.org/)
Turquoise waters surround sandbanks off Eleuthera in the Bahamas as seen from a plane
Bahamas
Le Bahamas o Bahama sono uno stato insulare dell'America centrale costituito da un arcipelago corallino di 700 isole e isolette alcune delle quali disabitate,
situate nell'Oceano Atlantico, a est della Florida, a nord di Cuba e del resto dei Caraibi, e a ovest della dipendenza britannica delle Isole Turks e Caicos.
Grand Bahama e Paradise Island a nord sono tra le più famose e ospitano molti alberghi di grandi dimensioni.
Le immersioni subacquee e lo snorkeling si svolgono presso la barriera corallina di Andros, la grotta Thunderball e i giardini di corallo nero di Bimini.
Scoperte durante il primo viaggio di Cristoforo Colombo divenendo parte della corona spagnola,
furono poi conquistate dagli inglesi nel XVII secolo
per divenire indipendenti nel 1973.
Prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo, queste isole si chiamavano Lucayas, derivante da lucayos, nome delle pacifiche popolazioni indigene che l'abitavano.
In particolare San Salvador, l'isola su cui sbarcò l'esploratore genovese il 12 ottobre 1492, era indicata come Guanahaní.
Leggendo le relazioni scritte da Colombo sulla scoperta, uno degli elementi che più attirò la sua attenzione durante il primo viaggio fu la scarsa profondità delle acque.
Per questa ragione battezzò le Lucayas come Islas de la Bajamar (isole del mare basso in spagnolo).
I due nomi furono mantenuti per circa un secolo e mezzo: quando però caddero in mano britannica, questi ne adattarono il nome alla loro lingua chiamandole Bahamas Islands, nome con cui sono poi diventate note
La lingua ufficiale è l'inglese.
È parlato anche il Creolo Bahamense.
Città principali
Nassau, 248.984 ab.
Freeport, 47.085 ab.
West End, 13.004 ab.
Coopers Town, 9.069 ab.
Dato il periodo dell'anno, ultimamente su Bing sono comparse molte immagini di animali in inverno e posto quelle che mi son piaciute.
https://i.postimg.cc/dtR1rs7L/Adelie-Breeding.jpg
Adélie penguins at Possession Island, Antarctica (https://www.bingwallpaperhd.com/adelie-breeding.html)
https://i.postimg.cc/wMm1SDTV/Hairy-Highlanders.jpg
Highland cattle in Drenthe province, Netherlands (https://www.bingwallpaperhd.com/hairy-highlanders.html)
https://i.postimg.cc/c4DC4srY/Trumpeter-Winter.jpg
Trumpeter swans at Kelly Warm Springs, near Kelly, Wyoming, USA (https://www.bingwallpaperhd.com/trumpeter-winter.html)
https://i.postimg.cc/6QL6GwMB/SnowHare.jpg
A mountain hare hunkers down in a snow storm, the Cairngorms, Scotland, UK (https://www.bingwallpaperhd.com/snow-hare.html)
https://i.postimg.cc/fy5B339Y/Seidenschwanz.jpg
Waxwings feeding on rowans (https://www.bingwallpaperhd.com/seidenschwanz.html)
https://i.postimg.cc/3RNRMVZ7/Musk-Ox-Winter.jpg
Male muskoxen near Prudhoe Bay in Alaska, USA (https://www.bingwallpaperhd.com/musk-ox-winter.html)
:)
tallines
20-01-2020, 18:49
Grazie dell' Intervento Styb :cincin: :mano: :flower:
L' ultima immagine si poteva titolarla, scontro tra Titani :p
Poi i cigni sono a dir poco meravigliosi :flower:
Eh he he ...ti sei dimenticato però un' immagine che secondo me avresti potuto postare, in quanto in tema con il tuo Tema :), Animali in Inverno su Bing :)
Adesso vedrai :)
tallines
20-01-2020, 19:01
DailyPic
Polar bear
cubs playing
Oggi in DailyPic Brasile e in Resto del mondo, solo in questi 2 Paesi, è stata pubblicata un immagine che fa parte delle famose coccolesse :p
E' che rientra anche nel Tema postato sopra da Styb e c'è anche in Bing :)
DailyPic Brasile & Resto del mondo 20/01/2020
https://i.postimg.cc/q7nXqJSj/20-Brasile-Resto-del-Mondo-1-Polar-bear-cubs-playing-in-Kakt.jpg (https://postimages.org/)
Polar bear cubs playing in Kaktovik, Alaska
Screenshot Brasile & Resto del mondo 20/01/2020
https://i.postimg.cc/V6wzHSZy/20-Brasile-Resto-del-Mondo-2.jpg (https://postimages.org/)
C'è da dire che ultimamente Brasile e Resto del mondo, pubblicano praticamente ogni giorno le stesse immagini .
A breve, ci sarà un' interessante novità su DailyPic :)
Eh he he ...ti sei dimenticato però un' immagine che secondo me avresti potuto postare, in quanto in tema con il tuo Tema :), Animali in Inverno su Bing :)
Adesso vedrai :)
Ehmmm... non è che me la sono dimenticata. :D
tallines
20-01-2020, 19:10
Ehmmm... non è che me la sono dimenticata. :D
Non ti aggradava :p però merita, almeno.....:)
tallines
21-01-2020, 19:53
DailyPic
Giornata Internazionale
delle Coccole
Ahhhh ecco.......adesso ho capito perchè il 20 Gennaio 2020 il Brasile, il Resto del Mondo e anche Bing :), hanno pubblicato l' immagine dei due orsi che giocano ok......, ma a me sembrava di più, che si facevano le coccole, infatti.......:p
Perchè oggi 21 Gennaio 2020 è la Giornata Internazionale delle Coccole !
Screenshot DailyPic Francia 21/01/2020
https://i.postimg.cc/wxsSmRk7/Deux-jeunes-ours-blancs-jouant-dans-la-neige-en-se-faisant-des-c.jpg (https://postimages.org/)
Deux jeunes ours blancs jouant dans la neige en se faisant des câlins, Kaktovik, Alaska
La Descrizione praticamente dice:
Titolo > Due giovani orsi polari che giocano nella neve mentre si coccolano, Kaktovik, Alaska
È la Giornata Internazionale di... Coccole!.
Sarebbe sbagliato privarci di esso
Oggi non è un giorno come gli altri: è la Giornata Internazionale delle Coccole.
Secondo la leggenda, questo giorno di abbracci è stato creato da un reverendo americano nella seconda metà degli anni '80.
L'idea era quella di incoraggiare le persone della stessa famiglia o degli stessi amici o anche, perché no, perfetti sconosciuti, ad abbracciare per qualche istante e godere di un momento di tenerezza e di affetto che, è dimostrato, promuove la secrezione di ossitocina, l'ormone dell'amore e del legame sociale.
https://i.postimg.cc/qqQ4D0sZ/Bears.jpg (https://postimages.org/)
Giornata Mondiale dell’Abbraccio (National Hugging Day) del 21 gennaio: coccoliamoci!
Le “coccole” rappresentano anche per voi dei momenti irrinunciabili, tutti da godere?
Allora il 21 gennaio vi farà senz’altro piacere.
È questa infatti la data in cui dal 1986 si celebra la Giornata Mondiale dell’Abbraccio (inglese: National Hugging Day),
introdotta dallo statunitense Kevin Zaborney e diffusa non soltanto negli USA, bensì anche in Europa e in Australia.
Probabilmente Kevin Zaborney è – come la maggior parte di noi – un “fan delle coccole”.
Per cui ha pensato che questa predisposizione fosse degna di essere incentivata nell’intento di regalare più spesso un abbraccio, e quindi calore umano, a partner, familiari e buoni amici. Secondo l’Università di Medicina di Vienna, le coccole favoriscono perfino la salute perché contribuiscono a ridurre lo stress e l’ansia.
In breve: riportate questa data in grande nella vostra agenda.
E quando arriva il 21 gennaio non esitate a regalare un affettuoso abbraccio a partner, bambini, genitori e ai vostri migliori amici.
https://i.postimg.cc/ydNfhPbC/Cani-e-gatti.jpg (https://postimages.org/)
Farsi le coccole è salutare.
Un dato di fatto confermato anche dal Centro di ricerca cerebrale della facoltà di medicina dell’Università di Vienna.
Aiuta a smaltire lo stress e a ridurre le paure.
Oltre a riuscire ad abbassare la pressione arteriosa e a rafforzare il sistema immunitario.
Grazie alle coccole, si incentivano perfino la facoltà di concentrazione e le prestazioni mnemoniche.
Il tutto è da attribuire a un ormone, l’ossitocina, la cui produzione aumenta durante le coccole, rafforzando il legame e l’affetto reciproci.
A quanto pare è stato provato che chi vive in una relazione felice ha un livello di ossitocina più elevato rispetto ad altre persone.
Non per nulla tale ormone è anche stato designato come “ormone della fedeltà e dei legami”.
Ma non è tutto. Oltre all’ossitocina, durante le coccole il nostro corpo libera anche la dopamina, ossia l’ormone della felicità, che incrementa ulteriormente la sensazione di benessere.
Tutti validi motivi per dedicarsi alle coccole e agli abbracci... e non solo il 21 gennaio ben inteso!
https://i.postimg.cc/GmxwqXq4/Untitled.jpg (https://postimages.org/)
È la Giornata mondiale degli abbracci: coccoliamoci di più non solo oggi
Il 21 gennaio, ormai da 34 anni, si celebra la Giornata mondiale degli abbracci, l’occasione giusta per ricordarci di coccolare di più chi amiamo (ma non facciamolo solo oggi!).
L’idea di festeggiare gli abbracci è nata negli Stati Uniti nel 1986 quando Kevin Zaborney pensò di dedicare un’intera giornata a questo gesto semplice ma potente con il quale ci si scambia amore e affetto un po’ tutto il mondo.
E’ nato così il National Hugging Day.
Il successo dell’iniziativa è stato subito chiaro e si è esteso al di fuori degli Usa, del resto chi non ama ricevere o donare un abbraccio?
Ricordiamo infatti la potenza che ha un abbraccio sia sul nostro corpo che su mente e sistema nervoso. Quando ci si abbraccia si rilascia ossitocina, ormone dell’amore, che riduce i livelli di cortisolo e dunque lo stress.
Ma i benefici di un abbraccio non si esauriscono certo qui: questo gesto d’amore ci aiuta a proteggere il corpo da infezioni e problemi cardiovascolari, aiuta le funzioni cerebrali, allevia il mal di testa, previene il raffreddore, migliora l’umore attenuando l’ansia e rinforzando l’autostima.
Dispensiamo importantissimi abbracci anche a neonati e bambini dato che li aiutano a crescere meglio e a sviluppare correttamente il cervello.
E ormai in tanti l’hanno capito, c’è addirittura una scuola danese che ha inserito gli abbracci tra le materie scolastiche.
Non solo oggi.
In realtà ogni giorno è quello giusto per donare un abbraccio a chi amiamo e, perché no, anche a qualche sconosciuto (tanti flash mob sono stati realizzati in passato, e non solo in occasione di questa giornata, proprio per donare abbracci per strada a chi ne aveva bisogno).
Non dimentichiamo infine di abbracciare i nostri amici animali e i tanto preziosi alberi!
https://i.postimg.cc/Vvsv7Sct/Horses.jpg (https://postimg.cc/r0bqswsy)
tallines
26-01-2020, 15:44
DailyPic Alternatives
How Can I Install DailyPic
If Is Not Longer Available
On MS Store ????
With A File .APK
& ON LINE
Eccoci, finalmente a raccontare la Storia di DailyPic.........
DailyPic era disponibile presso lo Store della Microsoft, fino ad Aprile-Maggio 2019, poi è stato ritirato dal creatore stesso di DailyPic .
Io l' ho installato a Settembre 2018 .
Questo è il link in Inglese > https://www.microsoft.com/en-mt/p/dailypic-wallpaper/9nblgggzm5n9?activetab=pivot:overviewtab
https://i.postimg.cc/3Nkzb5bx/DailyPic.jpg (https://postimages.org/)
Questo è il Link in Italiano > https://www.microsoft.com/it-it/p/dailypic-wallpaper-from-bing/9nblgggzm5n9?activetab=pivot:overviewtab
https://i.postimg.cc/N0JcN4fb/Daily-Pic-It.jpg (https://postimages.org/)
Potete andare in qualsiasi altro link terzo......che vi rimanderà sempre allo Store della MS, quindi siamo punto e a capo, DailyPic è stato ritirato..........da Timo Partl, che è il creatore della App di DailyPic e non si può più scaricare .
Che poi come tutte le App dallo Store della MS non scarichi il Setup,
l' app viene installata direttamente, senza che l' utente possa avere il Setup, che magari, gli può tornare utile in futuro.......
Come per esempio avviene anche per l' App, Tema dinamico, dove c'è Bing .
Gli ho scritto tramite e-mail a Timo Partl, chiedendogli, come mai DailyPic non è più disponibile ?
Sapete cosa mi ha risposto ? :eek:
For Legal Reasons...........:eek: :eek:
Chissà cosa è successo........
Quindi quali sarebbero queste alternative ?
Non sono altri programmi, ma diciamo una specie di Escamotage Ufficiale .
With A File .APK
Se DailyPic non è più disponibile nello Store della MS, qualcosa si può fare.....anche più di qualcosa .
Esiste il file Ufficiale .APK di DailyPic che potete scaricare liberamente da qui > click (https://www.google.it/search?source=hp&ei=wootXoLDAqKUlwSljrjQCw&q=dailypic+file+.apk&oq=dailypic+file+.apk&gs_l=psy-ab.3...42.5567..5870...0.0..0.201.1790.7j8j1......0....1..gws-wiz.......0j0i131j0i10j0i30j0i10i30j0i13j0i13i30j0i13i10i30j0i22i30j33i160.C_LYRur_RXU&ved=0ahUKEwiCrJ3UpqHnAhUiyoUKHSUHDroQ4dUDCAg&uact=5)
In molti link notere che c' è scritto........for Android .
I file .APK si installano senza nessun problema sugli smartphone che hanno come SO, Android .
Basta che lo scaricare e lui si installa in automatico .
Se invece volete scaricare il file .APK e installarlo sul computer fisso o Portatile, lo potete scaricare ugualmente .
Ma perchè il file .APK venga riconosciuto e installato dovete installare sul Computer..........>>>
BlueStacks - Il Miglior Emulatore Android Per PC > https://www.bluestacks.com/it/index.html
BlueStacks è un programma per Giochi......ma essendo praticamente l' unico o il Migliore per i file .APK, io l' ho installato .
Il Programma è molto pesante, installato occupa ben 2Gb di spazio, ancora un pò pesa più di Office 2019.........
Se non avete una componentistica hardware recente, sta molto tempo per installarsi e sta molto tempo per aprirsi, dai 40 secondi al minuto e mezzo............
BlueStacks, è Freeware
IMPORTANTE >
Le immagini di DailyPic che andremo a vedere da Computer Fisso, a BlueStacks installato,
sono le stesse che ci sono sullo smartphone una volta scaricato e installato il file di DailyPic .APK,
tranne la cornice con tutte le varie Impostazioni di BlueStacks .
1 - Quindi installato BlueTacks,
2 - scaricato il file .APK Ufficiale di DailyPic,
3 - doppio click sul file .APK perchè venga riconosciuto da BuleStacks,
4 - aprendo BlueTacks, apare questa pagina
E come vedete dalla pagina principale, DailyPic è stato riconosciuto da BlueTacks, altrimenti non comparirebbe il Logo di DailyPic, che è quello che si vede nell' immagine sotto
A destra compaiono i vari giochetti....che a me.....
https://i.postimg.cc/SKdgcSfz/Blue-Stacks.jpg (https://postimages.org/)[/url]
DailyPic on BlueStacks
Adesso apriamo sul Computer Fisso, DailyPic, da file .APK e appare la schermata di Default, che è impostata sugli Stati Uniti
https://i.postimg.cc/KvLWWy5R/Blue-Stacks-1.jpg (https://postimages.org/)
Questa è una delle tantissime immagini, che possono apparire.....adesso cliccando sul + in basso a destra ci appaiono le varie Opzioni di DailyPic, Stati o Paes compresi!
DailyPic li chiama regioni
https://i.postimg.cc/C5TSDsN1/Blue-Stacks-2.jpg (https://postimages.org/)
La parte contornata dal quadrato o rettangolo verde.....è la parte che riguarda DailyPic, come fanno vedere anche le 2 frecce verdi .
mentre la parte esterna in alto e a destra, su sfondo grigio, nero.....riguarda le varie Impostazioni di BlueStacks .
Come si nota subito, sulla parte destra abbiamo le voci :
- Informazioni - da Informazioni sulla versione di DailyPic etc etc etc....
- Condividi, se volete condividere l' immagine con.....
- regioni - a questa voce appaio tutti i paesi che appaio in DailyPic installato dallo Store della MS
In basso:
- la prima icona a forma di quadrato con la una montagna disegnata nel mezzo.....sta a indicare se volete mettere l' immagine come sfondo
- la freccia rivolta verso il basso > download, ossia scarica l' immagine, che vi andrà in Immagini, almeno.....
- l' icona a mò di Ingranaggio, sono le Impostazion di di DailyPic
- la x, cliccandoci sopra, si trasforma nell' iniziale +, che abbiamo visto prima .
Potete vedere le Immagini, sia con la x che con il + .
Stesse cose, anche sullo Smartphone
regioni
Selezionando la voce regioni, come già detto, appaio gli stati Stati, Paesi o.....che appaiono in DailyPic installato dallo Store della MS .
Non ci credete ? :-)
Si vede si, quale è DailyPic su BlueStacks e quale è quello installato dallo Store della MS (Check out on my other apps on) ?
Che è quello sotto BuleStacks ?
https://i.postimg.cc/k4x5g5rL/Blue-Stacks-3.jpg (https://postimages.org/)
Bene, ora torniamo sugli Stati Uniti e come accade in DailyPic installato dallo Store della MS, clicchiamo sull' immagine ed esce:
1- il Titolo dell' Immagine,
2 - con il nome del fotografo,
3 - il nome della Società e
4 - la Data
https://i.postimg.cc/PJSdF385/Blue-Stacks-4.jpg (https://postimages.org/)
Se avete installato il file .APK sullo Smartphone, potete scorrere le 15 immagini che DailyPic fa vedere (vi ricordate che Vi avevo detto che DailyPic tiene fino a 15 immagini ??? In prima pagina.............) da destra verso sinistra .
Lo stesso nel Pc, con il mouse, da destra verso sinistra .
Con il Pc, scorrere le immagini di DailyPic è un pò....scomodo, fastidioso e più lento rispetto ad averlo installato sullo Smartphone (molto più facilmente scorrevoli le immagini) e anche rispetto a DailyPic installato dallo Store della MS, perchè non ci sono le frecce che invece ci sono in DailyPic installato dallo Store della MS!
Però nell' immagine sopra manca qualcosa, giusto ? Cosa manca ?
https://i.postimg.cc/d3zPkzbp/Blue-Stacks-5.jpg (https://postimages.org/)
Manca la Descrizione!!!!
Ehhh si, installando il file .APK di DailyPic o su Smartphone o sul Pc tramite BlueStacks, ci sono le stesse Immagini, la stessa secuenza, gli stessi Paesi (regioni)....ma.......manca la Descrizione che invece c'è in DailyPic installato dallo Store della MS .
Anche qui, il creatore dell' App....avrebbe potuto mettere le Descrizione anche per chi installava il file .APK............
E adesso come risolviamo il problema della Descrizione ?
Perchè il fatto che non ci sia la Descrizione una cosa mica di poco conto ehhh........
Andando semplicemente On Line :-)
DailyPic ON LINE
Peapix.com
Se non volete installare il file .APK di DailyPic o su Smartphone o su Pc tramite BlueStacks, ma volete tutto pronto e subito :-)))
basta che andate On Line, dove c'è un Link, vabbè che ce n' era anche un altro, che adesso non funziona più.......comunque questo Link c'è e funziona benissimo .
Il Link di DailyPic è questo, Peapix > https://peapix.com/bing/au
Troveremo quasi tutti i Paesi di DailyPic, con qualche mancanza e......qualche aggiunta :-) .
E in più troveremo non solo la Descrizione che appare in DailyPic installato dallo Store della MS, che apparirà a destra delle immagini selezionate .
Ma anche una Descrizione più lunga, spesso............ rispetto a quella che c'è in DailyPic installato dallo Store della MS .
https://i.postimg.cc/dVVjX4LZ/Peapix-1.jpg (https://postimages.org/)
Come si nota da immagine sopra, ci sono i Paesi di cui vengono pubblicate tutte le immagini, addirittura, fino al 2011.............
Tra i paesi manca Brasile e Resto del mondo di DailyPic installato dallo Store della MS, che pubblicano le stesse immagini che ci sono in tema dinamico - Bing
E in più manca anche il Canada (francese) .
Il paese invece che c'è in più, è la Spagna, che non c'è in DailyPic installato nè dallo Store della MS, nè da file .APK
Il Canada che c'è nel Link di Peapix è il Canada (inglese) in quanto la descrizione è in Inglese .
Visto che in Canada (francese) la descrizione è in francese .
Mentre i nome dei Paesi in Peapix sono in English, quelli di DailyPic sono in Italiano
https://i.postimg.cc/5tC3fj1w/Peapix-2.jpg (https://postimages.org/)
Torniamo nell' immagine di prima, quella indiana e andiamo a vedere dove sta la Descrizione ?
https://i.postimg.cc/RVbp9N20/Peapix-3.jpg (https://postimages.org/)
Eccola che vi compare a destra dell' immagine .
Poi come si vede, si può scaricare facilmente l' immagine, selezionando la voce Download .
Le misure delle immagini scaricate, sono uguali a quelle scaricate da DailyPic, sia installato dallo Store della Ms, sia tramite file .APK, sempre > 1920x1080
In più come si nota dall' immagine, c'è la freccia solo a sinistra, per scorrere le immagini precedenti, visto che l' immagine che viene visualizzata, è l' ultima, quella di oggi January 26, 2020
Anche in Peapix, come in Windows 10 SpotLight Images, ci sono i famosi Tags, sono sotto la Descrizione > fog, sky, outdoor........
Ma la Descrizione che c'è in Peapix è lunga, come quella di DailyPic installato dallo Store della MS o magari.................anche più lunga ?
https://i.postimg.cc/yYSp1VKX/Peapix-4.jpg (https://postimages.org/)
Quella in Peapix, spesso, è sempre più lunga :-)
Peapix Extension
Come si nota, in alto a destra, l' ultima voce che appare, dopo Wallpapers, Videos, Collection e Bing Gallery, è Extension .
Ossia il link da l' opportunità di installare l' estensione per i browser Chrome, Firefox e Edge, vabbè che l' icona di Edge non è proprio l' ultima...........:)
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/tTRnf5J2/Peapix-Extension.jpg (https://postimages.org/)
tallines
28-01-2020, 12:02
Da adesso in poi,
visto che è stato fatto il post sulle Alternative di DailyPic,
ogni volta che verrà postata un' immagine di DailyPic, installato dallo Store della MS,
andremo anche in Peapix.com,
per vedere se la Descrizione rispetto a quella che appare nelle immagini di DailyPic installato dallo Store della MS, è uguale più corta o più lunga .
Facile la terza ipotesi :)
tallines
28-01-2020, 13:00
Aggiunto il Post n.410 al post n.4, dopo aver parlato di DailyPic, mettendo come Titolo >
IMPORTANTISSIMO
DailyPic Alternatives
How Can I Install DailyPic
If Is Not Longer Available
On MS Store ????
With A File .APK
& ON LINE
Non conoscevo Peapix, lo metto nei miei segnalibri.
tallines
28-01-2020, 15:32
Non conoscevo Peapix, lo metto nei miei segnalibri.
http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
Ti è piaciuto il Post n. 410 su DailyPic Alternatives ? :)
http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
Ti è piaciuto il Post n. 410 su DailyPic Alternatives ? :)
Sì sì. Non sono interessato all'app ma il sito peapix mi piace.
tallines
28-01-2020, 19:01
Sì sì. Non sono interessato all'app ma il sito peapix mi piace.
Ok :p
Peapix è a dir poco stupendo http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
C'è pure l'estensione di peapix (in alto a destra nel sito) per visualizzare lo sfondo di bing nelle nuove schede, disponibile per firefox, chrome ed edge.
tallines
29-01-2020, 07:48
C'è pure l'estensione di peapix (in alto a destra nel sito) per visualizzare lo sfondo di bing nelle nuove schede, disponibile per firefox, chrome ed edge.
Si lo sapevo, ma non ne ho fatto cenno, perchè credevo che non fosse importante........
Invece visto che l' hai fatto notare, ho integrato il post n.410, aggiungendo l' ultimo Titolo > Peapix Extension :cincin: :)
tallines
30-01-2020, 19:07
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Estonia
Il 29-Jan-2020, Windows 10 SpotLight Images (dopo la Lituania) aggiunge il secondo Stato che prima non c' era, l' Estonia, facendoci vedere un bellissimo windmill, mulino a vento, nel Parco Nazionale Lahemaa .
Che insieme alla Lettonia (Latvia) e alla Lituania (Lithuania) fanno parte dei Paesi Baltici .
https://i.postimg.cc/TPs1BXx8/Windmill-at-Vihula-Manor-in-Lahemaa-National-Park-Estonia-1.jpg (https://postimages.org/)
Windmill at Vihula Manor in Lahemaa National Park, Estonia
Vihula
Vihula è un comune rurale dell'Estonia nordorientale, nella contea di Lääne-Virumaa. Il centro amministrativo è il borgo (in estone alevik) di Võsu.
Oltre al capoluogo, il comune comprende 52 località .
https://i.postimg.cc/tCrjBNyw/Windmill-at-Vihula-Manor-in-Lahemaa-National-Park-Estonia-2.jpg (https://postimg.cc/nCQgz7XG)[/url]
Windmill at Vihula Manor in Lahemaa National Park, Estonia
I Tags per questa immagine del 29-Jan-2020, sono:
Tags: cloudscape, Estonia, landscape, national park, nature, outdoors, sky, windmill
https://windows10spotlight.com/images/e233dd6444627bb4eeca47ceaa821d25 (https://keyboardtester.co/keyboard-tester)
Parco nazionale Lahemaa - Lahemaa National Park
Il parco nazionale di Lahemaa è una area naturale protetta situata nell'Estonia settentrionale, 70 km ad est dalla capitale Tallinn.
Istituito nel 1971, si estende per un'area di 72.500 ettari (inclusi 25.090 ettari di mare nel golfo di Finlandia).
Date le sue dimensioni, è il più grande parco nazionale in Estonia e uno dei più grandi parchi nazionali d'Europa.
Il suo statuto prevede la conservazione, la ricerca e la promozione dei paesaggi Nord-estoni, gli ecosistemi, la biodiversità e del patrimonio nazionale.
Il parco nazionale venne istituito il 1º giugno 1971 e fu la prima area ad essere designata come parco nazionale dell'Unione Sovietica
l parco confina a nord con il golfo di Finlandia e a sud con l'autostrada Tallinn-Narva (E20).
Si affaccia sul Mar Baltico con una linea costiera molto frastagliata: si susseguono le penisolette, tra le quali splendida è quella di Käsmu, all'estremità orientale. Il parco include anche il punto più settentrionale dell'Estonia: il Capo Purekkari.
Circa il 70% del territorio è ricoperto da foreste,
mentre l'8% del parco è costituito in riserve per lo studio della flora e della fauna e, come tale, inaccessibile ai visitatori.
La carta del parco nazionale richiama alla preservazione, la ricerca e la promozione dei paesaggi, della biodiversità e degli ecosistemi del nord Estonia.
Tra i motivi di interesse forniti dal parco, dal 2005 diretto da Arne Kaasik, sono non solo le attrattive del paesaggio, assai vario, ma anche i numerosi monumenti per la conoscenza della storia estone, come i siti archeologici e i castelli, costruiti dalla nobiltà baltico-tedesca.
Fauna
Nel parco nazionale sono presenti 24 specie di pesci, 50 specie di mammiferi e 222 specie di uccelli, tra cui alcune specie in pericolo come falco pescatore, aquila reale, aquila di mare, pernice bianca nordica, cicogna nera e visone europeo.
Flora
Nel parco sono state individuate oltre 900 specie di piante
https://i.postimg.cc/L6R9C373/Il-palazzo-di-Palmse.jpg (https://postimages.org/)
Il palazzo di Palmse
Palmse
Tra le attrazioni vi è la tenuta di Palmse, situata a 8 km a nord di Viitna, antica stazione di posta, dove si insediarono nel XIII secolo, al seguito dei Danesi, le monache cistercensi provenienti dall'isola di Gotland.
Il complesso attuale porta il segno della famiglia Von Der Pahlen, cui appartenne dal 1672 al 1922, anno in cui, in seguito alla riforma agraria, la tenuta venne espropriata e divisa tra molti piccoli proprietari.
[U]Il castello andò incontro a un lento declino, dal quale si è salvato proprio con l'istituzione del parco nazionale di Lahemaa nel 1971.
Il palazzo principale è stato costruito da J.G.Mohr in stile barocco nel 1753-65, mentre il parco, ricco di stagni dove un tempo si praticava la piscicoltura, fu disegnato dai monaci nel medioevo.
La parte coltivata a frutteto, con specie rare, è un'aggiunta del XIX secolo.
https://i.postimg.cc/dVcJkmRy/Il-palazzo-di-Palmse-2.jpg (https://postimages.org/)
Vista frontale del palazzo di Palmse
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 il primo paese ad essere stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, quindi è la Lituania e poi l' Estonia:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
02-02-2020, 08:47
Giorno della Candelora
02/02/2020
Data Palindroma Mondiale
https://i.postimg.cc/1zrwthzN/Giorno-della-Candelora-Data-Palindroma.jpg (https://postimages.org/)
02-02-2020 Giorno della Candelora, Data Palindroma
Candelora
Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in italiano (ma nomi simili esistono anche in altre lingue) la festa della Presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39), celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio .
Il 02 Febbraio è la Festa di Purificazione di Maria, 40 giorni dopo il Natale e la Presentazione di Gesù, chiamata popolarmente "Festa della Candelora" .
In quanto in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo, luce per illuminare le genti, come il Bambin Gesù .
Le candele benedette vengono poi portate in casa, quale segno di Augurio, che possa garantire la salute e la salvezza dell' anima .
Cosa rappresenta la Candelora?
Si tratta, com’è noto, della famosa ricorrenza che celebra, il 2 febbraio, la presentazione di Gesù al Tempio dopo 40 giorni dalla sua nascita, dove Simeone si accorge che è lui la luce della rivelazione.
Il suo nome deriva da “candelorum“, benedizione delle candele, perché in questa speciale occasione vengono benedette le candele che simboleggiano Cristo, inteso come luce che illumina le genti.
Leggende sulla Candelora
La Candelora, come premesso, cade il 2 febbraio ed è preceduta dai cosiddetti giorni della Merla, che corrispondono al 29, 30 e 31 Gennaio.
Sono chiamati della Merla perché una delle tante leggende che li riguarda, racconta che il 28 di gennaio un merlo, dopo aver resistito al mese più freddo dell’anno, gridò al cielo: “Più non ti curo Domine, che uscito son dal verno”.
Una bestemmia che Gennaio non gradì e a cui rispose con una vendetta, prestando 3 giorni di freddo a febbraio, che li rese ancora più gelidi.
Ecco, la Candelora, arriva proprio in quel febbraio freddissimo, e coincide con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
La Candelora viene anche chiamata in alcune regioni, tra cui il Piemonte, “Giorno dell’orso“, perché la leggenda racconta che l’orso si sveglia dal letargo e uscendo fuori dalla tana valuta se il tempo è abbastanza buono per uscire definitivamente.
A Mentoulles nel periodo di Carnevale si usava far vestire un uomo da orso e farlo schernire e bastonare mentre vagava per le strade tirato da una catena o da una corda.
In Puglia l’orso ballava la tarantella mentre girovagava per le strade del paese.
E feste simili si ritrovano in molte altre località, anche perché questo animale simboleggia la forza primitiva della natura che in inverno va in letargo e si risveglia in primavera.
Nella tradizione celtica la Festa della Candelora corrisponde alla Festa di Imbolc, che però si festeggia il primo febbraio.
Si tratta della festa della luce, che pian piano torna a risvegliarsi sebbene sia ancora inverno. Una vera e propria rinascita.
Il tempo della Candelora secondo le leggende popolari può predire la fine dell’Inverno, ma sarà vero?
Nella cultura popolare sono molti i proverbi che riguardano la Candelora e secondo alcuni di essi, in base al clima che la caratterizza, è possibile ipotizzare come sarà la seconda parte dell’inverno e quando finirà.
Uno dei proverbi più famosi recita:
”Madonna della Candelora| dell’inverno sèmo fòra| ma se piove o tira vento,| de l’inverno semo ancora dentro.”
Quindi se in questo giorno il tempo è brutto, l’inverno continua, se è bello finisce.
Tuttavia esiste un altro detto che sostiene esattamente il contrario,
”Per la Santa Candelora| se nevica o se plora| dell’inverno siamo fora,| ma se l’è sole o solicello| siamo sempre a mezzo inverno’‘.
Nel nord-est, per la precisione a Trieste, in Friuli Venezia Giulia, si va dicendo che la Candelora caratterizzata da sole e bora indica la fine dell’inverno, mentre se ci sono pioggia e vento, l’inverno continua:
‘‘Se la vien con sol e bora| de l’inverno semo fora.| Se la vien con piova e vento, |de l’inverno semo drento.”
https://i.postimg.cc/CLg61DSZ/Data-Palindroma.jpg (https://postimages.org/)
Data Palindroma
Che cosa significa la parola “palindromo”?
Che corre all' indietro
Si legge allo stesso modo sia da sinistra che da destra : la data di domenica, 02/02/2020, è una di quelle combinazioni che capita raramente e per questo suscita curiosità e scaramanzia.
Si legge allo stesso modo, sia da sinistra verso destra >, che destra verso sinistra <, il significato non cambia .
C’è chi dice che porti fortuna, chi che porti male.
Di sicuro, è una casualità particolare, che non capitava da circa un millennio.
Abbiamo vissuto date palindrome l’11 febbraio del 2011 e il 21 febbraio del 2012, ma questa è ancora più rara, per diversi motivi.
Si ripetono solo due cifre per giorno mese e anno: lo zero e il due.
Poi, è palindroma in tutti i Paesi del mondo, anche quelli che scrivono le date in modo diverso dal nostro, come nel mondo anglosassone e in Canada e Stati Uniti,
che antepongono il mese al giorno: una casualità che non si verificava da circa un millennio.
2 Febbraio 2020 - February 2, 2020
Non capitava da 900 anni una simile combinazione di numeri:
l’ultima volta l’umanità era nel pieno Medioevo (non in senso figurato), precisamente l’11 novembre del 1111.
Il prossimo “palindromo” speciale come quello di oggi sarà quello del 12 dicembre del 2121 (12/12/2121).
Una data questa composta da due sole cifre, l’uno e il due che si ripetono con intervalli regolari, affascinante quanto quella del capodanno degli anni ’10 del secolo mille, un vero codice binario: 01/01/1010.
I più giovani potranno assistere tra 72 anni ad un evento unico, la data palindroma bisestile: il 29 febbraio del 2092
Non solo Date
Succede anche alle parole di essere palindromiche come ad esempio, "Anna", che resta "Anna" letta in entrambe le direzioni.
O addirittura alle frasi.
In italiano ne esistono parecchie di palindrome.
La più famosa è "i topi non avevano nipoti", che si può leggere senza problemi al contrario nello stesso nome.
Secondo il dizionario della lingua italiana, la prima definizione del lemma "palindromo" è:
"verso, frase, parola o cifra che letta in senso inverso mantiene immutato il significato".
In enigmistica, palindromo indica "bifronte".
Esiste poi, oltre il sostantivo, l'aggettivo "palindromico".
La parola deriva dal greco "palíndromos", che significa "che corre all'indietro".
Palindromo
Il palindromo, è una sequenza di caratteri che, letta al contrario, rimane invariata.
dal greco antico πάλιν "di nuovo" e δρóμος "percorso", col significato "che può essere percorso in entrambi i sensi" .
Per esempio, in italiano: "Ai lati d'Italia".
Il concetto è principalmente riferito a parole, frasi e numeri.
Secondo una leggenda l'inventore e il primo virtuoso del genere sarebbe stato il poeta greco Sotade, vissuto ad Alessandria d'Egitto nel III secolo.
Esiste anche il "palindromo sillabico",
vale a dire una parola oppure una frase le cui sillabe,
se lette al contrario, sono invariate.
Per esempio: "le-ta-le", "Ma-rem-ma", "Ne-ro-ne".
PAROLE E FRASI PALINDROME >
1 - Click (https://www.culturaesvago.com/umorismo-e-battute/frasi-palindrome/)
2 - Click (http://cristina-farfalle.blogspot.com/2010/12/parole-palindrome.html)
3 - Click (https://www.iltuocruciverba.com/un-elenco-di-parole-palindrome/)
4 - + Parole Bifronti Click (https://www.dizy.com/it/lista/4834116855922688)
5 - Parole e Frasi Palindrome in Inglese: le 50 più famose e divertenti (https://www.frasimania.it/parole-frasi-palindrome-inglese/)
tallines
07-02-2020, 12:14
DailyPic
Old Quebec City
Canada
Ooohhhh...finalmente una immagine invernale, si vede la neve sui tetti e non solo......:) infatti stavo pensando che sono state postate poche immagini invernali.........:)
Tutti concordi in DailyPic i Paesi, su quale immagine postare
https://i.postimg.cc/d1ZbWcSv/General-Screenshot.jpg (https://postimages.org/)
All Contries, All States
C' è da dire che l' immagine di Australia, Cina, Giappone e India è del 06/02/2020 .
DailyPic Stati Uniti 07/02/2020
https://i.postimg.cc/m23td00Q/View-of-the-Old-City-in-Quebec-City-Canada.jpg (https://postimages.org/)
View of the Old City in Quebec City, Canada
Old Quebec city
Old Quebec ( francese : Vieux-Québec ) è un quartiere storico di Quebec City , Quebec , Canada . Composta da Città Alta ( francese : Haute-Ville ) e Città bassa ( francese : Basse-Ville ), l'area è patrimonio mondiale dell'UNESCO .
Dal punto di vista amministrativo, l'antica Quebec fa parte del distretto di Vieux-Québec – Cap-Blanc – colline Parlementaire nel distretto di La Cité-Limoilou .
L'area è comunemente denominata "la Città Vecchia" o "Città Vecchia del Quebec" in inglese.
A volte viene anche chiamato Quartiere Latino ( francese : Quartier latino ), sebbene questo titolo si riferisca maggiormente all'area intorno alla Séminaire de Québec , il sito originale dell'Università di Laval .
Città Alta
Samuel de Champlain scelse la Città Alta come sito per Fort Saint Louis nel 1608.
È rimasto il centro militare e amministrativo della città a causa della sua posizione strategica in cima al promontorio di Cap Diamant .
Fu occupato principalmente da funzionari del governo britannico e dal clero cattolico dopo la conquista britannica, mentre mercanti e artigiani francesi e inglesi vivevano nella Città Bassa.
L'uso militare ha ostacolato la crescita nella Città Alta per molti anni e alla fine del XIX secolo sorse un movimento per demolire le fortificazioni come obsolete e come ostacolo allo sviluppo urbano.
Fu Lord Dufferin a persuadere con successo i funzionari a preservarli e ricostruirli.
L'area declinò e cadde in rovina negli anni '50, ma il nuovo edificio iniziò negli anni '70.
La maggior parte degli edifici risale al XIX secolo, sebbene rimangano anche alcuni secoli XVII e XVIII.
L'area ha diverse strade commerciali come Saint Jean, Sainte Anne e De Buade.
Alcune amministrazioni pubbliche e altre istituzioni nella Città Alta sono il Municipio di Quebec (Hôtel de Ville), la Séminaire de Québec, il Convento delle Orsoline e il Monastero Agostiniano e l' Hôtel-Dieu de Québec .
Ci sono molti hotel, tra cui il castello Frontenac, la città vecchia è una destinazione turistica molto popolare.
I parchi della Città Alta includono i parchi De l'Esplanade, Artillerie, Des Gouverneurs e Montmorency, nonché i terreni dell'Hotel-de-Ville.
Screenshot Stati Uniti 07/02/2020
https://i.postimg.cc/fbkmkmK2/Screenshot-Stati-Uniti-07-02-2020.jpg (https://postimages.org/)
Città Bassa
La città bassa è un quartiere storico situato nella parte inferiore di Cap Diamant .
Nel 1608, Samuel de Champlain costruì un'abitazione in cui i suoi resti possono essere trovati con Place Royale come centro. Fu restaurato con l'obiettivo di ricostruire il fascino francese dalle sue origini.
La costruzione della Chiesa di Notre-Dame-des-Victoires iniziò nel 1687 in questa località e fu completata nel 1723.
Il Museo della civiltà, il Museo navale del Québec, il caserne Dalhousie e il Théâtre Petit Champlain sono alcuni dei musei, sale per spettacoli, teatri e spazi espositivi nella Città Bassa.
Luoghi come il Louise Basin, il Brown Basin, La –Pointe-à-Carcy, la Gare du Palais e il Marché du Vieux-Port sono visibili dal porto di Quebec .
Altri luoghi di interesse includono:
Place de Paris,
Parc Ulric-Joseph-Tessier,
Saint-Pierre Street,
Saint-Paul Street,
Sault-au-Matelot Street e
Saint-Vallier Est Street, precedentemente chiamata Saint-Charles Street, la prima strada asfaltata del Quebec.
Una funicolare consente un facile trasporto fino a Cap Diamant che collega a Upper Town dalla stretta strada Petit-Champlain ai piedi del Capo fino alla cima con una meravigliosa vista sulla città.
La Costa de la Montagne è un'altra opzione per gli escursionisti.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Feb 07, 2020 - Stati Uniti
https://i.postimg.cc/jdzGkJyF/Frozen-fun-in-the-canadian-cold.jpg (https://postimages.org/)
Frozen fun in the Canadian cold
Link di New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery > https://bing.gifposter.com/wallpaper-1324-QuebecWinter.html
Il quartiere storico della vecchia Quebec
Il sito del vecchio patrimonio del Quebec si trova a Quebec City, sebbene sia amministrativamente riconosciuto come parte del quartiere La Cité-Limoilou .
Ha ottenuto il riconoscimento come parte del patrimonio culturale del Quebec ed è anche uno dei siti patrimonio mondiale dell'UNESCO .
Durante il 1956, la Commissione per i siti e i monumenti storici del Canada fu autorizzata ad acquisire o espropriare qualsiasi "sito, edificio o altro luogo di interesse o significato storico nazionale".
Il quartiere storico è stato istituito a seguito di dibattiti pubblici dal 1945 al 1965, riguardanti la conservazione dell'antica Quebec e il restauro di Place Royale. Il distretto storico della Vecchia Quebec è un patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 1985.
Il distretto è stato istituito dall'Assemblea nazionale del Quebec il 10 luglio 1963 dopo una modifica della Legge sui siti storici e sui monumenti.
L'atto ha reso l'area nell'area storica della città un "distretto storico dichiarato" ( francese : Arrondissement historique décrété ) "della provincia del Quebec, ed è stato ampliato l'anno successivo a un'area di 135 ettari (330 acri).
Comprende 1.400 edifici nel quartiere di La Cité, tra cui il promontorio di Cap Diamant e una striscia di terra sotto le scogliere, tra il fiume Saint-Charles e il fiume Saint Lawrence .
Il perimetro protetto dell'area è stato delimitato in due fasi.
Il layout iniziale comprendeva l'area fortificata e la sua periferia.
Il secondo e ultimo layout hanno aggiunto altre aree circostanti al piano il 6 maggio 1964.
L'intero distretto copre un'area totale di 1,4 km.
Il 3 dicembre 1985, l' UNESCO ha dichiarato il distretto storico della vecchia Quebec un sito del patrimonio mondiale.
E il famoso Peapix.com, cosa dice, lato Descrizione ???
Che la Descrizione è più lunga, rispetto a quella che appare in DailyPic :)
Ed ha sia il Titolo di DailyPic, che il Titolo di New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery, come evidenziato in blue, quest' ultimo .
La parte che manca in DailyPic, è quella evidenziata in Verde
https://i.postimg.cc/4yqKqStp/Peapix.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Peapix.com - View of the Old City in Quebec City, Canada - Frozen fun in the Canadian cold
Link di Peapix.com >>> [url]https://peapix.com/bing/30199 (https://poemsonly.com/poem/1070)
tallines
11-02-2020, 20:28
Windows 10 SpotLight Images
Soccer field
between ocean and mountains
In Winter
Faroe Islands, Denmark
Immagine Invernale, molto Speciale :)
L' immagine di oggi, 11-Feb-2020, pubblicata o postata da Windows 10 SpotLight Images, è a dir poco sorprendente........e anche di affascinante :)
Vorreste giocare una partita di calcio, in un green field, vicino alle montagne innevate e vicino al mare, senza avere tutti quegli spettatori, che di solito si hanno negli stadi ?
Si ? Beh si può, in Danimarca, nelle Isole Faroe :)
E' veramente un' immagine Spettacolare, in quanto il campo di calcio, si staglia sul resto del paesaggio
In Winter, nel Titolo, l' ho inserito io, visto che si vede benissimo, che nelle montagne c'è la neve, che solitamente c'è in Inverno, poi.........:)
A parte che anche i Tags di Windows 10 SpotLight Images mi danno ragione, visto che nei Tags, c'è scritto anche > winter :)
https://i.postimg.cc/7Yd21gT6/Soccer-field-between-ocean-and-mountains-Eidi-Eysturoy-Faroe.jpg (https://postimages.org/)
Soccer field between ocean and mountains, Eidi, Eysturoy, Faroe Islands, Denmark
Eiði
Eiði è un comune delle Isole Fær Øer. Ha una popolazione di 712 abitanti, fa parte della regione di Eysturoy sull'isola omonima.
Oltre al capoluogo (670 abitanti) il comune comprende le località di Ljósá e Svínáir.
Eysturoy
Eysturoy (letteralmente "isola dell'est"), pronuncia ['istroi]) è la seconda delle Isole Fær Øer sia per la dimensione (286,08 km²) che per la popolazione (11.069 abitanti).
È compresa interamente nella regione omonima.
L'isola, separata da Streymoy da uno stretto, è particolarmente ricca di rilievi, con circa 66 cime diverse, incluso lo Slættaratindur, il monte più alto dell'arcipelago.
Importanti centri dell'Eysturoy sono Fuglafjørður nel nord, Runavík e Nes nel sud (la zona più ricca di centri abitati dell'isola).
L'Eysturoy è collegato con Streymoy tramite un ponte stradale sopra lo stretto.
Gli abitanti definiscono umoristicamente questo ponte come l'unico sopra l'Oceano Atlantico (i nativi dell'isola di Seil in Scozia però affermano la stessa cosa).
Le città del sud comunque possono essere raggiunte, partendo dalla capitale Tórshavn, più velocemente con il traghetto.
Leirvík sul litorale orientale è lo snodo per i collegamenti alle isole nord-orientali, specialmente Klaksvík sull'isola di Borðoy, la seconda città delle Faroe.
I luoghi di interesse nell'Eysturoy includono i villaggi di Eiði e Gjógv, che ha un piccolo porto naturale nella roccia, il Blásastova historical museum nel villaggio di Gøta, e le varmakelda (sorgenti termali) di Fuglafjørður, che ricordano l'origine vulcanica dell'arcipelago.
Vicino alla costa nord dell'isola possiamo vedere due scogli basaltici molto suggestivi, chiamati Risin og Kellingin.
https://i.postimg.cc/Jz6H7vbG/Soccer-field-between-ocean-and-mountains-Eidi-Eysturoy-Faroe.jpg (https://postimg.cc/9D9QJxgh)
Soccer field between ocean and mountains, Eidi, Eysturoy, Faroe Islands, Denmark
I Tags per questa immagine del 11-Feb-2020, sono:
Tags: aerial view, cliff, clouds, coastline, day, Denmark, Faroe Islands, field, grass, island, landscape, mountains, nature, ocean, outdoors, sky, snow, soccer, sport, winter
https://windows10spotlight.com/images/94d42cee2e8ea23f6a2a4167f53f8036
https://i.postimg.cc/3rZ3XpdT/Wondeful-image-of-Faroe-Island-and-his-soccer-filed.jpg (https://postimages.org/)
Wonderful image of the Faroe Islands and its soccer field
Faroe Islands
Situate tra Scozia, Islanda e Norvegia, nell’Oceano Atlantico del Nord, le isole Faroe sono un arcipelago a governo autonomo che fa parte del Regno di Danimarca e comprende 18 isole vulcaniche rocciose.
Sono collegate tra loro da tunnel stradali, traghetti, strade rialzate e ponti.
Grazie alle loro peculiarità naturalistiche sono una delle mete predilette di escursionisti e appassionati di birdwatching che arrivano per ammirare l’infinita bellezza di montagne, vallate, lande erbose, ripide scogliere e la costa popolata da migliaia di uccelli marini.
Sulle Isole Faroe è possibile fare quasi qualsiasi attività all’aperto, dall’equitazione, al trail- running, dall’arrampicata al kayak di mare, dalla vela alla pesca di salmoni selvatici.
Per gli amanti delle due ruote le tranquille strade di montagna sono perfette
https://i.postimg.cc/FsrdQN2j/Football-in-the-Faroe-Islands.jpg (https://postimg.cc/kDHXQ3M4)
Football in the Faroe Islands
La Capitale
A sud dell'isola di Streymoy si trova Torshavn, la pittoresca e colorata capitale delle Isole Faroe, che è di per sé una città balneare affascinante.
Il nome Tórshavn significa Porto di Thor:
la città venne fondata nel X secolo e può essere considerata la capitale più vecchia dell’Europa settentrionale.
Particolarmente suggestiva è la parte vecchia della città, Reyni, punteggiata dalle coloratissime casette variopinte, costruite in legno e con i tetti d’erba.
Le attrazioni più importanti includono la Cattedrale di Tórshavn, risalente al 1788;
il Museo dell’Arte delle Isole Faroe che ospita due gallerie, una chiamata Listaskáli e l’altra una galleria di arte storica;
la Fortezza Skansin, costruita nel 1580 da Magnus Heinason;
il Palazzo Tinganes, sede del Parlamento delle Isole Faroe;
la Casa Nordica dove è ospitato l’istituto culturale più importante dell’arcipelago, che promuove la cultura Faroese e Nordica;
l’Acquario e il Parco Vidarlundin.
https://i.postimg.cc/Y084ZsRN/Aerial-view-of-soccer-filed-Eidi-Eysturoy-Faroe-Islands-Denm.jpg (https://postimg.cc/CnBLfJWd)
Aerial view of soccer field, Eidi, Eysturoy, Faroe Islands, Denmark
Fær Øer
Le Fær Øer (in italiano anche: Isole Faroe o Feringie; in faroese: Føroyar; e in danese: Færøerne)
sono le 18 isole che formano un arcipelago subartico situato al largo delle coste settentrionali dell'Europa, tra il Mare di Norvegia e il nord dell'Oceano Atlantico, a metà strada tra l'Islanda e la Norvegia.
Le isole sono una Nazione costitutiva del Regno di Danimarca e del Folketing, ovvero il Parlamento danese, che comprende anche Danimarca e Groenlandia.
Hanno ottenuto l'autonomia nel 1948 e nel corso degli anni hanno acquisito il controllo su quasi tutte le questioni di politica interna, ma non la difesa e gli affari esteri.
Con l'eccezione di una piccola forza di polizia e guardia costiera, non hanno una forza militare organizzata, che rimane responsabilità della Danimarca.
Le Fær Øer hanno legami tradizionali con l'Islanda, le Shetland e le Orcadi, le Ebridi e la Groenlandia. L'arcipelago si separò politicamente dalla Norvegia nel 1815.
Le Fær Øer hanno due rappresentanti nel Consiglio nordico (il forum di cooperazione dei governi dei Paesi nordici). Con l'Islanda, l'Irlanda e il Regno Unito, le Fær Øer si contendono l'isolotto di Rockall.
Il testo più antico che descrive le isole è il "Liber de mensura orbis terrae" del monaco irlandese Dicuil, scritto nell'anno 825, testo in cui vengono descritti i viaggi di alcuni monaci scozzesi nelle isole.
Sebbene il testo non nomini le isole Fær Øer, la descrizione data si adatta molto bene all'arcipelago, come notato già da A. Letronne nel 1814.
Dicuil mette in evidenza la grande quantità di ovini presenti sull'isola, da cui Fær, che in lingua norrena significa "pecore", mentre Øer sarebbe una forma plurale di ø, "isola", parola rimasta anche nel danese moderno.
Fær Øer significherebbe quindi: "isole delle pecore"
Le Fær Øer non fanno parte dell'UE.
Un protocollo al trattato di adesione della Danimarca alla Comunità europea afferma che i cittadini danesi che risiedono nelle Fær Øer non devono essere considerati cittadini europei ai sensi del trattato.
Le Fær Øer non hanno aderito al trattato di Schengen, che consente la libera circolazione tra i Paesi aderenti;
tuttavia, essendo le isole parte dell'Unione nordica dei passaporti, non esistono controlli di frontiera tra l'arcipelago e l'area Schenge
https://i.postimg.cc/x1sdQmKQ/Soccer-field-Eidi-Eysturoy-Faroe-Islands-Denmark.jpg (https://postimages.org/)
Soccer field Eidi, Eysturoy, Faroe Islands, Denmark
Mi sembra ovvio che quel campo da calcio venga utilizzato come zona camping per parcheggiare camper e roulotte. :asd:
tallines
12-02-2020, 13:30
Mi sembra ovvio che quel campo da calcio venga utilizzato come zona camping per parcheggiare camper e roulotte. :asd:
Si, per assistere alle partite :p
tallines
13-02-2020, 15:43
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Dubrovnik (Ragusa) Croazia
St John' s Fortress
&
Filming Locations
L' immagine di oggi 13 Febbraio 2020, apparsa On Screen, è a dir poco splendida !!
E' che immagini del genere, a me mandano in estasi.....:) perchè mi sono sempre piaciute le Fortezze, i Castelli, le Rocche (fortificazioni) e anche le Fortificazioni cittadine, Tema di cui trattiamo in questo post .
Per quanto riguarda Fortezza, Castello e Rocca (fortificazione), ne abbiamo già parlato in questo post, quando abbiamo parlato della Fortezza di St. Augustine, in Florida (U.S.A)> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46460811&postcount=284
L' immagine di oggi, ci da l' opportunità di parlare anche delle (click sul nome, che è un link!) > Fortificazioni cittadine (https://it.wikipedia.org/wiki/Fortificazione)
L' immagine, non è ancora stata pubblicata in Windows 10 SpotLight Images
.
https://i.postimg.cc/9XZkk0Gc/Dubrovnik-Croazia.jpg (https://postimages.org/)
Dubrovnik, Croazia
Ragusa, Dubrovnik, Croazia
Ragusa, in croato Dubrovnik,
in italiano anche Ragusa di Dalmazia e,
all'uso antico, Ragusi, Rausa, Raugia e Ragugia
è una città della Croazia meridionale di 42 641 abitanti, capoluogo della Regione raguseo-narentana e affacciata sul Mare Adriatico, nella Dalmazia meridionale.
La città, che ha lungamente mantenuto la propria indipendenza, vanta un centro storico di particolare importanza storica e culturale,
che figura nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO e che le ha valso il soprannome di "Perla dell'Adriatico".
La città fu fondata originariamente su un'isola rocciosa con il nome di Ragusium nella prima metà del VII secolo da abitanti della vicina città di Epidaurum (l'attuale Ragusa Vecchia, che dista 18 km da Ragusa) in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari.
Caduta Costantinopoli durante la IV Crociata (1204), Ragusa passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia, seppur con brevi interruzioni, fino al 1358, quando ottenne l'indipendenza.
Durante il periodo di appartenenza alla Repubblica di Venezia, Ragusa mutuò da quest'ultima il proprio assetto istituzionale.
Da tale anno diventò la capitale di una repubblica marinara indipendente, la Repubblica di Ragusa, fino all'arrivo delle truppe napoleoniche nel 1808, dopo di cui fu annessa prima al Regno d'Italia napoleonico e successivamente alle Province illiriche.
Assegnata definitivamente all'Impero austriaco con il Congresso di Vienna (1815), Ragusa fu integrata nel Regno di Dalmazia, sotto il dominio diretto degli Asburgo.
Nel 1919, dopo gli eventi legati alla prima guerra mondiale, tra cui la disgregazione dell'Impero austriaco, Ragusa passò al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi diventato Regno di Jugoslavia.
In seguito alla dissoluzione della Jugoslavia, e alla successiva guerra d'indipendenza croata, Ragusa entrò a far parte del nuovo Stato indipendente della Croazia.
Toccato l'apice del suo sviluppo economico e sociale tra il XV e il XVI secolo, Ragusa ha notevolmente influenzato lo sviluppo della letteratura croata diventando punto di riferimento di poeti, drammaturghi, pittori, matematici, fisici e di altri studiosi.
Grazie alla sua secolare storia, che ha lasciato anche un'importante presenza architettonica e artistica, Ragusa è diventata una delle principali mete turistiche dell'Adriatico, come testimoniato anche dalla tipologia di traffico che passa dal suo porto marittimo, che è principalmente crocieristico
https://i.postimg.cc/cHB1WnCw/Panoramic-view-of-Dubrovnik.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Panoramic view of Dubrovnik
Origini del nome
Nel tempo il nome romanzo della città, risalente al VII secolo, venne scritto in vari modi, tutti derivanti dalla stessa radice:
Lausa, Labusa, Raugia, Rausia, Rachusa e infine Ragusa.
Per quanto riguarda l'etimologia del nome Ragusa, un celebre passo di Costantino Porfirogenito spiega che:
«[...] Nella lingua dei Romani, la città di Ragusa non è chiamata Ragusa, ma, poiché si trova in cima a dei colli, nell'idioma romano è chiamata lau, "la rupe", sicché gli abitanti sono chiamati "Lausaioi", cioè "quelli che vivono sulla rupe".
Ma la volgare consuetudine, che corrompe spesso i nomi alterando le loro lettere, ha mutato questo appellativo, e li chiama "Rausaioi"
Il nome slavo Dubrovnik deriva invece dal termine croato dubrava, che significa foresta di querce.
Questi alberi ricoprivano un tempo la montagna di San Sergio (in croato Srđ).
La denominazione Dubrovnik apparve per la prima volta in un trattato commerciale fra il Banato di Bosnia e la Repubblica di Ragusa del 29 agosto 1189, noto come Carta del bano Kulin, dal nome dell'allora signore della Bosnia.
Il nome Ragusa fu quello ufficiale fino agli anni settanta del XIX secolo, utilizzato in modo esclusivo anche dalla grande maggioranza dei testi geografici e storici dell'Europa occidentale e nelle mappe nautiche.
A partire da quel periodo, il nome ufficiale diventò bilingue: Ragusa – Dubrovnik.
Alla fine della dominazione austroungarica sulla Dalmazia e all'inserimento della città nel nuovo Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (de facto dal 1918, mentre de jure dall'anno successivo) l'unico nome ufficiale divenne quello croato di Dubrovnik, oggi utilizzato in modo quasi esclusivo nella quasi totalità delle lingue.
Anche nei testi di lingua italiana ha iniziato a prevalere quest'ultima denominazione, cosicché negli anni novanta personaggi pubblici come Federico Zeri, Indro Montanelli e Claudio Magris hanno invitato a non abbandonare il toponimo Ragusa.
Il nome della città quando si parla dell'antica Repubblica di Ragusa è rimasto invece in prevalenza quello antico, ma nella pubblicistica in lingua croata è usato il termine Dubrovačka Republika (Repubblica di Dubrovnik).
Il Ministero degli Esteri italiano, nel decreto istitutivo di un consolato onorario nella città dalmata datato 23 luglio 2007, ha usato per la prima volta la doppia denominazione Ragusa/Dubrovnik.
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Dubrovnik, la Perla dell' Adriatico
Storia - Età Antica
Dall' invenzione della scrittura (3100 a.C.) alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.)
Periodo successivo alla Preistoria, che va dall' introduzione della scrittura databile verso il 3.100 a.C., alla caduta dell' Impero Romano d' Occidente nel 476 d.C.
La città venne fondata con il nome di Ragusium (in greco Ragousion, Ραγούσιον) nella prima metà del VII secolo grazie a un gruppo di abitanti della vicina città di Epidaurum (l'attuale Ragusa Vecchia, in croato: Cavtat, pronuncia Zavtat, che dista 18 km da Ragusa), che erano in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari nella penisola balcanica cercando rifugio su un'isola di fronte alla costa, solo successivamente unita alla terraferma, che ha costituito il primo nucleo urbano di Ragusa.
Ragusa ha quindi una genesi di fondazione simile a Venezia:
quest'ultima è stata fondata grazie all'insediamento di abitanti provenienti dal Veneto che cercarono rifugio nella Laguna veneta, fino ad allora disabitata, in seguito alle varie ondate di invasioni barbariche che si succedettero dal V secolo, in particolare quella degli Unni (452) e dei Longobardi (568).
Seppur con notevole autonomia, la città fu da quel momento soggetta alla protezione dell'Impero Bizantino iniziando a sviluppare un fiorente commercio nell'Adriatico e nel Mar Mediterraneo orientale.
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Dubrovnik, Aerial View
Età medievale
Dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.) alla scoperta dell'America (1492) .
Dura circa 11 secoli .
Con la temporanea caduta dell'Impero bizantino durante la quarta crociata (1204), a cui successe l'Impero latino, entità statale sostituita nel 1261 dal neo costituito Impero bizantino, Ragusa passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia e tale rimase, seppur con brevi interruzioni, fino al 1358, quando ottenne l'indipendenza.
Dal 1208 al 1358, durante la sottomissione formale alla Repubblica di Venezia, Ragusa pagava un tributo annuale, che erogava sia in termini di denaro che di imbarcazioni, garantendosi tuttavia un'indipendenza di fatto.
In questo periodo Ragusa mutuò dalla Repubblica di Venezia il proprio assetto istituzionale costituendo un consiglio cittadino e un proprio senato.
Se a capo di Venezia c'era il Doge, a Ragusa fu creata la figura del Rettore, che era insediato nell'omonimo palazzo, che esiste ancora oggi trasformato in museo.
Nell'XI secolo Ragusa era già una florida città mercantile, e grazie alla salda alleanza con Ancona,
riuscì a resistere allo strapotere economico veneziano nel Mare Adriatico
potendo svilupparsi ulteriormente come repubblica marinara autonoma, la Repubblica di Ragusa, che fu ufficialmente proclamata nel 1358.
La secessione formale dalla Repubblica di Venezia avvenne dopo sconfitta dei veneziani per opera dell'Ungheria, da cui conseguì la pace di Zara (1358),
che portò anche alla perdita di parte dei possedimenti veneziani in Dalmazia a favore degli ungheresi, poi gradualmente riconquistati dalla repubblica veneta.
Il primo Rettore della Repubblica di Ragusa ufficialmente indipendente fu Nicola De Sorgo.
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Dubrovnik sightseeing
Età moderna
Dalla scoperta dell'America (1492) alla Rivoluzione industriale (1750) e alla Rivoluzione francese (1789)
Inizia nel 1492.
Per quanto riguarda l'anno che segna la sua fine, non tutti gli storici sono concordi:
secondo alcuni esso è il 1789 l'anno della Rivoluzione francese,
altri fissano la fine della Storia Moderna con il Congresso di Vienna del 1815
e altri ancora con i moti rivoluzionari del 1848 .
Dura quasi 3 secoli
Ragusa iniziò a prosperare grazie ad una spiccata attitudine mercantile ed all'abilità dei suoi governanti.
Nel giro di pochi decenni la città divenne un primario centro commerciale e culturale giungendo a rivaleggiare con la Repubblica di Venezia.
Nel 1416 la Repubblica di Ragusa fu il primo Stato europeo ad abolire la schiavitù e il suo traffico nel territorio di sua pertinenza.
Neppure lo smembramento dell'Ungheria tra l'Impero ottomano e l'Arciducato d'Austria, che fu la conseguenza della disfatta ungherese nella battaglia di Mohács (1526), riuscì a scalfire la prosperità di Ragusa: la città si alleò, così come aveva fatto all'epoca con gli ungheresi sperando di ottenere l'indipendenza da Venezia, con l'Impero ottomano.
In questo modo preservò ancora una volta, tramite il pagamento di un tributo, la sua indipendenza lasciando intatta la sua rete commerciale.
La prima fase del declino della città fu causato dalla scoperta dell'America (1492), che escluse il Mar Mediterraneo dalle principali rotte commerciali.
Ma fu solo con l'espansione ottomana del XVI secolo, che iniziò per la città un lento quanto inarrestabile declino, dovuto anche al terremoto che scosse Ragusa nel 1520. Il declino fu poi accelerato da un nuovo terremoto, che avvenne il 6 aprile 1667 e che rase al suolo gran parte della città facendo 5.000 vittime.
Ragusa fu quasi completamente ricostruita prendendo la forma attuale.
Si dotò di un impianto urbanistico moderno, con una pianta molto regolare, che la differenziava dalle altre città di impianto veneziano, che erano caratterizzate da anguste e irregolari.
Nella nuova Ragusa le nuove calli, nome mutuato dagli omonimi vicoli veneziani, vennero realizzati paralleli tra loro fino ad incontrare perpendicolarmente il cosiddetto Stradun, cioè la nuova arteria viaria principale di Ragusa, che esiste ancora oggi.
Questa via, che taglia la città a metà, parte da Porta Pilla, e in direzione del mare scende verso oriente fino alla Torre dell'Orologio in prossimità del porto dove incrocia la diga Le Casse.
La città diventò sempre più dipendente dai mutevoli equilibri politici delle potenze europee potendo conservare la propria indipendenza solo grazie alla sua importanza economica e culturale, che stava però gradualmente scemando, avendo perso la propria autonomia politica e soprattutto commerciale.
Nell'anno 1806 la città venne occupata militarmente dalla Grande Armée napoleonica,
mentre nel 1808 un proclama del maresciallo francese Auguste Marmont pose formalmente fine alla secolare Repubblica di Ragusa, decretando la sua soppressione.
L'amministrazione francese annesse i suoi ex territori al Regno d'Italia napoleonico e successivamente (1809) alle Province Illiriche, governatorato francese dipendente direttamente della Francia metropolitana.
Assegnata all'Impero austriaco in seguito al Congresso di Vienna (1815), che fu convocato dopo la sconfitta di Napoleone,
Ragusa fu assegnata al Regno di Dalmazia, territorio sotto il dominio diretto della corona austriaca, rimandoci fino al termine della prima guerra mondiale (1918).
Le autorità asburgiche stabilirono che il Regno di Dalmazia sarebbe stato governato da una propria assemblea, chiamata Sabor, con sede a Zara, dove si potevano confrontare i due maggiori partiti politici austriaci dell'epoca, ovvero il Partito autonomista e il Partito popolare.
La Dalmazia diventò quindi una monarchia, avente come lingua ufficiale il tedesco, governata da un'élite locale bilingue (croata e italiana).
Anche all'epoca la religione più diffusa a Ragusa era il cristianesimo cattolico, professato dagli italiani e dai croati, che affiancato dal cristianesimo ortodosso, professato invece dalla minoranza serba.
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Dubrovnik, Ragusa, Croatia
Età Contemporanea
dalla Rivoluzione francese (1789) e dalla Rivoluzione industriale (1750) al presente.
Dopo la prima guerra mondiale le truppe italiane occuparono militarmente la parte della Dalmazia promessa all'Italia dal Patto di Londra,
accordo segreto firmato il 26 aprile 1915, che venne stipulato tra il governo italiano e i rappresentanti della Triplice Intesa,
con cui l'Italia si impegnò a scendere in guerra contro gli Imperi Centrali in cambio di cospicui compensi territoriali
in seguito non completamente riconosciuti nel successivo trattato di Versailles (1919), che fu invece firmato alla fine del conflitto.
La regione divenne quindi oggetto di un'aspra contesa, e localmente si acuì all'estremo la tensione fra l'elemento italiano e la maggioranza slava.
Con l'annessione della maggior parte della Dalmazia al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, si verificò l'esodo di una parte consistente degli italiani ed italofoni della Dalmazia,
tra cui i ragusei italiani, verso Zara, Lagosta (invece annesse al Regno d'Italia) e verso la penisola italiana stessa.
Ai dalmati italiani rimasti fu concesso il diritto di richiedere la cittadinanza italiana – rinunciando a quella jugoslava – grazie ad alcune clausole contenute nel trattato di Rapallo (1920), che consentiva loro di rimanere nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni senza dover emigrare verso l'Italia.
Nel 1919 Ragusa divenne quindi parte del neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni,
poi diventato Regno di Jugoslavia, con il nome di Dubrovnik.
Il nome italiano Ragusa non fu più utilizzato da allora.
Tuttavia l'Italia, nel corso della conferenza di pace di Parigi del 1919, decise di non rivendicare Ragusa, al fine di ottenere la parte di Dalmazia promessale dal patto di Londra, ovvero quella settentrionale.
Non di meno, nel corso della conferenza, venne anche avanzata la proposta di creare uno Stato dalmata indipendente di cui Ragusa avrebbe fatto parte.
Nonostante la possibilità di optare per la cittadinanza italiana data ai dalmati italiani, furono poche le domande per ottenerla.
Infatti a Ragusa molti italiani, che in precedenza avevano manifestato intenzione di optare per la cittadinanza italiana, erano ormai decisi a rimanere cittadini jugoslavi, soprattutto coloro che avevano rilevanti interessi economici da tutelare, così da non esporsi a persecuzioni ed angherie.
Nell'aprile 1941, durante l'invasione della Jugoslavia, operazione militare della seconda guerra mondiale, Ragusa fu occupata militarmente, così come tutta la Dalmazia, dal Regno d'Italia.
Nel settembre 1941, a smembramento della Jugoslavia già avvenuto, venne proposta l'annessione di Ragusa al Governatorato della Dalmazia, divisione amministrativa del Regno d'Italia che esistette tra l'aprile 1941 e il settembre 1943, con la contestuale creazione della Provincia di Ragusa di Dalmazia,
che però non fu costituita per l'opposizione del croato Ante Pavelić (furono invece create la provincia italiana di Spalato e la provincia italiana di Cattaro, mentre la già esistente provincia italiana di Zara fu notevolmente ampliata).
Durante le guerre jugoslave, che scoppiarono nel marzo del 1991 e che portarono poi alla formale dissoluzione della Jugoslavia (1992),
la città si trovò quasi sulla linea del fronte di guerra, e il 6 dicembre 1991 venne bombardata dalle forze armate jugoslave (serbe e montenegrine) dalle montagne alle spalle della città .
Le bombe causarono molte vittime e non risparmiarono neppure il centro storico, che venne notevolmente danneggiato.
La città rimase assediata dall'esercito popolare jugoslavo dal 1º ottobre 1991 al maggio 1992.
Con la fine delle ostilità Ragusa si è gradualmente ripresa riacquistando la sua vocazione culturale e turistica.
La ricostruzione si è svolta nel rispetto delle tecniche tradizionali, pur applicando i moderni criteri anti-sismici.
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Dubrovnik, Croatia
Patrimonio dell' Umanità - UNESCO
Dubrovnik è una città di particolare bellezza e patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, situata nella Croazia meridionale lungo la costa della Dalmazia.
Viene chiamata "perla dell'Adriatico" grazie al suo centro storico raccolto dalle mura di fortificazione.
Le piazze di Dubrovnik sono pavimentate in marmo, le ripide vie acciottolate, le case, i conventi, le chiese, i palazzi, le fontane tutti realizzati con la stessa pietra da costruzione di colore chiaro.
Dubrovnik ha subito pesanti bombardamenti nel corso dei secoli a seguito delle dominazioni e nel 1991 con la guerra dei Balcani, ma è stata in gran parte restaurata.
La città di Dubrovnik è completamente attorniata dalle mura e da fortezze, compreso il Vecchio porto cittadino.
Di forte impatto visivo, le mura cittadine conferiscono a Dubrovnik un aspetto caratteristico e rinomato in tutto il mondo, attorniando la città ininterrottamente per 1940 metri.
Quest'opera complessa, uno dei più belli e più solidi sistemi fortificati difensivi del Mediterraneo, è composta di una serie di fortificazioni, bastioni, casematte, torri e fortezze separate.
Le attuali dimensioni delle mura derivano dal XIV secolo, mentre il suo aspetto definitivo lo si fa discendere dal 1453, sino al terremoto catastrofico ed alla distruzione della città, nel 1667.
Il muro principale è largo, nella parte che dà sulla terraferma, tra i 4 ed i 6 metri, mentre verso il mare è un po' meno spesso - da 1,5 a 3 metri. La sua altezza, in alcuni punti, raggiunge persino i 25 metri.
La città vecchia di Ragusa è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO.
Dal 1979 la città è entrata a far parte della lista di siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Questo riconoscimento ha fatto guadagnare alla città di Ragusa il soprannome di "Perla dell'Adriatico".
La motivazione dell'inserimento nella lista dell'UNESCO di Ragusa è stata la seguente:
«La Perla dell'Adriatico, situata sulla costa dalmata, divenne un'importante potenza marittima del Mediterraneo dal 13 ° secolo in poi. Sebbene gravemente danneggiata da un terremoto nel 1667, Dubrovnik riuscì a conservare le sue belle chiese gotiche, rinascimentali e barocche, i monasteri, i palazzi e le fontane.»
Essendo stata dichiarata in pericolo dall'UNESCO dal 1991 al 1998 a causa delle distruzioni causate dalle guerre jugoslave, la città vecchia di Ragusa è tuttora oggetto di lavori di restauro, che sono coordinati dalla già citata organizzazione mondiale.
La Ragusa moderna è quella ricostruita ex novo dopo le gravi distruzioni architettoniche riportate con il terremoto del 1667, ricostruzione che è stata realizzata in stile barocco su progetto degli architetti italiani Andrea Buffalini e Paolo Andreotti.
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The walls of the fortress and view of the old city of Dubrovnik, panorama
Le Mura di Ragusa
Le mura di Ragusa sono state realizzate tra il XIII e il XVII secolo a scopo difensivo.
Sono lunghe 1.940 metri, alte 25 metri e larghe 4-6 metri su terra e 1,5-3 metri su mare.
Lungo il loro perimetro sono presenti delle torri.
All'interno delle mura, ai tempi della Repubblica di Ragusa, intorno al 1272, erano presenti circa 2 000 abitanti.
Nel XV secolo il numero di residenti salì a circa 6 000 persone.
Dal XIV secolo si iniziarono a costruire le torri difensive, che in seguito vennero dotate di accorgimenti architettonici per proteggerle dai colpi di artiglieria.
L'aspetto attuale delle mura risale a un periodo compreso tra il XV e il XVI secolo.
Nel secolo successivo sono stati infatti eseguiti solo lavori di ampliamento marginali.
Lungo le mura sono giunti sino a noi tre fortificazioni che hanno rilevanza storica e architettonica:
la fortezza Minceta, la fortezza Revelin e la fortezza Imperiale.
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Dubrovnik, Ragusa, Croatia, aerial view of St John Fortress
La Fortezza di San Giovanni, Dubrovnik, Croazia
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Dubrovnik, Croatia, St John Fortress
La fortezza di San Giovanni (Tvrda Sv. Ivana) si trova a sud della cinta muraria, dal lato opposto alla fortezza di Ravellin sita sul versante settentrionale.
Affacciata direttamente sul mare, a protezione del vecchio porto, ospita attualmente l’Acquario cittadino e il Museo Marittimo.
Nel primo ci sono le principali specie marine che popolano il mar Adriatico e il Mediterraneo,
mentre nel secondo sono presenti i reperti e le testimonianze più significative della marineria cittadina.
L’acquario è piccolo, costituito da 31 vasche, in tutto .
Le mura di Dubrovnik che circondano e proteggono la città vennero costruite a partire dal XII secolo e negli anni vennero rinforzate, ampliate e rafforzate con una serie di interventi che videro il susseguirsi di diversi costruttori tra cui
Nicifor Ragnina (1319), Johannes da Vienna (1381-1387), Johannes da Senis (1397), Michelozzo Michelozzi (1461-1464), Giorgio Orsini da Zara (1465-1466), Pasquale di Michele Ragusino (1466-1516), Antonio Ferramolino (1538), Saporoso Matteucci (1570-1571), Giovanni Battista Zanchi da Pesaro (1571-1573), Mihajlo Hranic (1617), Marino Darsa (1645-1660), Marcantonio Bettacci (1658-1660), Giovanni Girgi (1668-1671) e Marchione Peroni (1676-1678).
Le mura sono lunghe 1940 m e larghe da 4 a 6 metri nel tratto verso la terraferma e
da 1,5 a 3 m nella parte rivolta verso il mare, e
sono alte fino a 25 m in alcuni punti.
Ci sono poi 3 torri rotonde, 12 torri quadrangolari, 5 bastioni, 2 fortezze angolari e la splendida fortezza di San Giovanni o Sveti Ivan.
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Dubrovnik, Porta Pile
Le Porte di Accesso alla Fortezza di San Giovanni
Fino al quindicesimo secolo le mura ospitavano 10 porte - Porta Ploce dedicata a San Luca, Porta Pile, Porta della Beccaria, Porta del Leone, Porta della Legna, Porta della Sorte, Porta di Ragnina, Porta del Collenga, Porta del Borgo, Porta della Pescheria,
ma nel 1360 vennero ridotte a 4,
Porta Pescheria e Porta del Ponte rivolte verso il porto,
Porta Pile (ovest) con ponte levatoio e
Porta Ploce con ponte che originariamente aveva quattro archi.
Durante il dominio Austriaco, nel XIX secolo, vennero aperte altre due porte: la Porta di San Giacomo e la Pusterla.
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Dubrovnik fortifications internal
PERCORSO
La visita alle mura di Dubrovnik inizia dalla torre di Porta Pile, raggiungibile con una scalinata che parte dalla chiesa di San Salvatore.
Dopo porta Pile, in senso orario si arriva alla torre rotonda di San Francesco, poi alla torre Angolare costruita sui resti della Torre della Campana Morta, il punto più alto della città, dove una campana suonava l'allarme all'avvicinarsi di navi nemiche, ma anche per le esecuzioni.
Proseguendo si raggiunge la torre monumentale chiamata Minceta o forte Menze - questa torre prende il nome dalla famiglia de Menze che la fece costruire.
Bruciata in un incendio conseguente a un fulmine, venne ricostruita nel 1464: i lavori vennero seguiti da Michelozzo Michelozzi e Giorgio Orsini e terminati da Antonio Ferramolino e nel suo aspetto ricorda Castel Sant'Angelo.
Ci sono una torre merlata che si erge su un burrone artificiale ed è la più alta di tutte le altre torri.
Proseguendo verso il lato nord delle mura si raggiunge il Forte Minceta e si scende verso il porto incontrando le Torri trecentesche di Santa Barbara, Santa Lucia, Sotto San Vito o Santa Caterina ricostruita nel 1464 da Giorgio Orsini,
e si raggiunge la torre di San Giacomo dove si pare la Porta di San Giacomo.
Si prosegue poi verso la Torre Drezvenik fino alla quattrocentesca Torre Asimov costruita nella seconda metà del quindicesimo secolo proprio sopra Porta Ploce.
Proseguendo verso sud si arriva a Forte San Luca con vista sul porto, quindi alla Loggia delle Campane e a Porta Pescheria dove si trova la seconda scalinata che consente di salire alle mura.
Da qui le mura portano sopra l'ex Arsenale, il Teatro, il Palazzo del Rettore e sopra Porta Ponte fino al Forte San Giovanni o Forte Molo proprio di fronte al Forte Revelin.
Forte Molo o Forte San Giovanni deve la sua forma attuale, ad angolo, al cinquecento ed è opera di Michele di Pasquale Raguseo:
tra Forte San Giovanni e Forte Revelin veniva tesa una catena che chiudeva il porto.
All'interno del Forte si trovano il Museo del Mare, l'Acquario e alcune sale in cui sono esposti modelli di navi del sedicesimo e diciassettesimo secolo.
Da forte Revelin si prosegue toccando le torri di San Salvatore, Santo Stefano, Santa Margherita, Torre Zvijezda, chiamata anche Campana Morta, fino a Forte Bokar che si trova nell'angolo sud ovest delle mura: difende il fossato e Porta Pila, ed è opera di Michelozzo (1461-63).
Da qui si gira verso nord e si arriva alla Torre Puncijela e di nuovo a Porta Pile.
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Dubrovnik fortifications external
Fortezza di San Giovanni
Uno dei forti nella difesa delle mura della città di Dubrovnik.
Uno dei forti nel complesso difensivo delle mura della città di Dubrovnik è sicuramente la fortezza di San Giovanni, spesso chiamata torre di Mulo.
È una fortezza monumentale complessa situata sul lato sud-est del vecchio porto della città, che controlla e protegge l'ingresso del porto.
Il forte fu costruito come conseguenza di molti aggiornamenti del sistema di difesa del porto.
Il lato verso il mare è rotondo e la parte inferiore del muro è inclinata, mentre la parte rivolta verso il porto ha pareti verticali piatte.
Nel 1346 il governo di Dubrovnik concluse la costruzione di un forte sul molo esterno del porto Dock Fort.
L'edificio iniziò quell'anno e durò diversi anni.
Questo forte è ancora visibile come parte integrante della fortezza di San Giovanni.
Il profilo di questo forte iniziale è visibile sulla parete occidentale della fortezza di San Giovanni.
Questa fortezza iniziale era collegata alla città con un muro difensivo e le porte che passavano attraverso quelle mura ("Vrata mula" Dock Gates croato).
All'angolo della città, vicino alle mura difensive si trovava il vecchio forte quadrilatero che tutti chiamavano "Forte Gundulić".
All'inizio del XV secolo fu costruito un basso bastione semicircolare davanti al porto di attracco.
Il bastione di nuova costruzione si integrava efficacemente come il muro esterno del Dock Fort.
Nel 1500 iniziò l'aggiornamento della vecchia Gundulić.
Questo forte veniva talvolta chiamato Forte di San Giovanni secondo la chiesa vicina.
Il vecchio forte quadrilatero fu trasformato in un forte molto più grande con forma semicircolare e un bastione pentagonale di fronte.
Nel 1552, la fusione di tutti i bastioni iniziò con un grande rinnovamento dell'intero complesso di fortificazioni secondo i progetti del maestro architetto Paskoje Miličević.
Entrambi i forti, fortezza Gundulic e fortezza Dock, con i loro rispettivi bastioni sono stati fusi in un unico edificio che ha ottenuto un nuovo nome ufficiale: "La fortezza di San Giovanni al Molo".
La fusione fu completata nel 1557.
Oggi l'ampio interno della fortezza di San Giovanni ospita il Museo marittimo e l'Acquario.
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Port of Dubrovnik from the walls
La fortezza di San Giovanni (conosciuta anche come Tanaja; croato : Tvrđava sv. Ivana) è una fortezza moderna di Sebenico, in Croazia, situata in cima a una collina a nord del centro storico della città.
Prende il nome da una chiesa medievale dedicata a San Giovanni Battista che vi si trovava almeno dal 1444,
la fortezza, insieme all'adiacente Fortezza del Barone, fu costruita durante la guerra di Creta e respinse con successo attacchi ottomani consecutivi nel 1646 e 1647 .
Un nome locale per la fortezza, Tanaja, deriva da una delle sue strutture, una lavorazione a forma di pinza, o tenaglia ( tanaglia italiana).
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View from the city wall of Dubrovnik
Storia
All'inizio della guerra di Creta, la città di Sebenico aveva un disperato bisogno di ulteriori fortificazioni.
I cittadini temevano la possibilità di un attacco nemico dalle colline sopra la città e supplicavano il senato veneziano per la loro fortificazione dal 1520.
Nella primavera del 1646, un ingegnere genovese al servizio veneziano, padre Antonio Leni, progettò un semplice forte simmetrico con il suo corno anteriore allungato verso il nemico e due semi-bastioni fiancheggianti sul lato verso la città.
Sebbene il consiglio di guerra veneziano non stanziasse fondi per la costruzione, non proibì ai cittadini di costruire da soli la fortezza.
E così, secondo il piano di Leni, lo sviluppo iniziò.
Le basi furono fatte il 1 ° agosto 1646 e l'intera fortezza fu completata in soli 58 giorni.
Sebbene costruito in fretta e privo di alcuni elementi, la Fortezza di San Giovanni ebbe un ruolo chiave nella difesa della città contro gli Ottomani nell'ottobre 1646 e specialmente durante l'assedio di un mese in agosto e settembre del 1647, quando circa 7000 difensori riuscirono a respingere 25.000 soldati ottomani che avevano già conquistato parti della fortezza.
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Dubrovnik Front of fortress
La forma e le strutture di base della fortezza sono rimaste intatte fino ad oggi, come testimoniano numerose rappresentazioni grafiche negli ultimi tre secoli.
Le forze militari veneziane, austriache e jugoslave hanno occupato la fortezza e hanno lasciato il segno in interventi su piccola scala su varie strutture, a seconda delle loro esigenze.
Poiché la fortezza stava perdendo la sua funzione primaria, parti delle strutture difensive furono sempre più trascurate, diventando obsolete e devastate.
Negli ultimi decenni, i cittadini di Sebenico hanno utilizzato questa zona, già completamente ricoperta dalla pineta di Aleppo, come via e punto di vista.
La prima fase di costruzione, nel 1646, consisteva in un forte a forma di stella in pietra a secco, costruito attorno alle fondamenta della cappella di San Giovanni.
Molti adattamenti tra il 1646 e la metà del 1660 hanno portato a una forma simile a quella odierna.
Vale la pena notare che la Fortezza di San Giovanni, all'epoca non ancora completamente completata, nel 1647 respinse quello che era quasi certamente il più grande esercito invasore in Dalmazia dai tempi dei romani.
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Dubrovnik fortress, Croatia
Progetto di rivitalizzazione
Il progetto di rivitalizzazione della fortezza di San Giovanni, che costa € 6,7 milioni, è attualmente in corso (a partire dal 2017 ), con la riapertura prevista della fortezza per i visitatori prevista nel 2021
Game Of Thrones
Filming Locations
Dubrovnik, Croatia
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St. Jhon Fortress, Dubrovnik, Croatia, Filming Locations
E una cosa veramente Incredibile......che neanche sapevo.........:-))), ma in alcuni posti che abbiamo visto, come in Dubrovnik per quanto riguarda questo post, sono state girate le scene finali, della Serie televisiva, Il Trono Di Spade - Game Of Thrones, molto interessante! :-)
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The final series of Game of Thrones (Il Trono Di Spade) starts filming in Dubrovnik
Dato che ci sono moltissime immagini interessanti, anche di più, vi invito a vedere i tre link che riporto, dove ci sono le immagini dove sono state girate molte scene di Game Of Thrones .
Si vede prima l' immagine del Film e poi l' immagine Reale .
E' uno Spettacolo a dir poco stupendoooooo, è Una Meravigliaaaaa :-)))
[URL="https://hellojetlag.com/dubrovnik-game-of-thrones-locations/"]1 - THE DUBROVNIK GAME OF THRONES SELF-GUIDED WALKING TOUR (https://gasstation-nearme.com/shell)
2 - GAME OF THRONES IN DUBROVNIK, CROATIA (https://www.thetravelingblondie.com/game-of-thrones-dubrovnik-croatia/)
3 - Couple Goes To Croatia To Find Game Of Thrones Filming Locations In Real-Life (https://www.demilked.com/fan-visit-real-life-game-of-thrones-filming-locations-asta-skujyte-razmiene/)
tallines
19-02-2020, 10:01
Dopo l' Epifania, che tutte le feste ha portato via, entrano altre 2 feste :
- Il Carnevale, che arriva subito dopo l' Epifania, Epifania che cade, come ben sapete :) il 06 Gennaio
- e la Pasqua .
tallines
20-02-2020, 14:39
DailyPic
Rifugio Lagazuoi
Dolomites
Italy
Tutti concordi o quasi....tranne la Germania, su che imagine pubblicare oggi 20 febbraio 2020, è un' immagine di una parte di Italia .
E quando c'è l' Italia, come sapete già, non ci sono Temi che reggono......
https://i.postimg.cc/7hcffwrG/Immagine.jpg (https://postimages.org/)
Oggi c'è ' Italia :) con il Rifugio Lagazuoi, nelle Dolomiti Italiane .
Rifugio Lagazuoi
Il rifugio Lagazuoi è un rifugio alpino situato sul massiccio del Lagazuoi, nelle Dolomiti Orientali di Badia, ad una quota di 2.752 m s.l.m.. Si trova in cima al Piccolo Lagazuoi, in posizione molto panoramica su numerosissime vette dolomitiche, tra cui Cunturines, Cime di Fanes, Tofane, Odle e Marmolada.
La costruzione del rifugio avvenne tra il 1964 e il 1965, su iniziativa della guida alpina ampezzana Ugo Pompanin, per servire le piste da sci che si stavano ricavando sul Lagazuoi.
Negli anni sono stati svolti molti lavori di ristrutturazione e ampliamento, tanto che oggi è il rifugio alpino più capiente nel comune di Cortina d'Ampezzo.
DailyPic Stati Uniti 20/02/2020
https://i.postimg.cc/FKGZTrdk/Rifugio-Lagazuoi-above-the-clouds-with-Monte-Pelmo-in-the-backgr.jpg (https://postimages.org/)
Rifugio Lagazuoi above the clouds with Monte Pelmo in the background, Dolomites, Italy
DOLOMITI PATRIMONIO NATURALE UNESCO
I nove sistemi montuosi che compongono le Dolomiti Patrimonio dell’umanità comprendono una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale.
Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme scultoree che è straordinaria nel contesto mondiale.
Queste montagne possiedono inoltre un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra.
La quantità e la concentrazione di formazioni carbonatiche estremamente varie è straordinaria nel mondo, e contemporaneamente la geologia, esposta in modo superbo, fornisce uno spaccato della vita marina nel periodo Triassico, all’indomani della più grande estinzione mai ricordata nella storia della vita sulla Terra.
I paesaggi sublimi, monumentali e carichi di colorazioni delle Dolomiti hanno da sempre attirato visitatori da tutto il Mondo .
Nel 2009 l’UNESCO ha iscritto le Dolomiti tra i Patrimoni naturali dell’umanità.
Si tratta di un Bene complesso sia dal punto di vista geografico che amministrativo, composto da nove Sistemi ed esteso su 142mila ettari in 5 Province e 3 Regioni.
Nel 2010 nasce, in accordo con UNESCO, la Fondazione,
il cui compito è garantire una gestione efficace del Bene seriale, favorirne lo sviluppo sostenibile e promuovere la collaborazione tra gli Enti territoriali che amministrano il proprio territorio secondo diversi ordinamenti.
Screenshot Stati Uniti 20/02/2020
https://i.postimg.cc/nLMkw8vd/Screenshot-Stati-Uniti-20-02-2020.jpg (https://postimages.org/)
Giardino Botanico
Il Lagazuoi si può definire una sorta di giardino botanico al naturale per le infinite varietà di fiori che, durante la stagione estiva, arricchiscono di mille colori il territorio a prima vista roccioso e brullo.
Alcune varietà sono molto rare e crescono in pochi luoghi come sul Lagazuoi.
Un esempio fra tutte l'Artemisia Genepì che ha trovato il suo abitat preferito attorno al rifugio, diffusa nelle Alpi Occidentali, ma rarissima nelle Alpi Orientali e nell'Ampezzano.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Feb 20, 2020 - Stati Uniti
https://i.postimg.cc/9ML1xWkN/Apr-s-ski-in-the-Dolomites.jpg (https://postimages.org/)
Après-ski in the Dolomites
Link di New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery > https://bing.gifposter.com/
Rifugio Lagazuoi - Cortina d' Ampezzo
Il Rifugio Lagazuoi si trova sulla vetta sul Monte Lagazuoi, sopra il Passo Falzarego, a metà strada tra Cortina d'Ampezzo e Val Badia.
Situato ad un'altitudine di 2752m metri, è il rifugio a quota più elevata e il più capiente di Cortina d'Ampezzo e vanta la terrazza più panoramica delle Dolomiti con vista su un vero oceano di vette, dalle Cunturìnes alle Cime di Fànes, alle possenti Tofane, alle Odle, alla splendente Marmolada.
Si trova a 50 metri dalla stazione a monte della funivia e a breve distanza dalla vetta del Piccolo Lagazuoi ed è facilmente raggiungibile a piedi o con la funivia del Lagazuoi.
È una moderna ed accogliente struttura gestita da sempre dalla famiglia Pompanin.
Costruita nel 1964/65 per iniziativa della guida alpina ampezzana Ugo Pompanin, accademico del CAI, forte scalatore con all’attivo numerose prime ascensioni nelle Dolomiti, attualmente viene gestito dal figlio Guido Pompanin e sua moglie Alma .
Il rifugio Lagazuoi offre servizio bar e ristorante con 100 coperti interni / 200 esterni e 74 posti letto in camere e camerate.
Cucina di montagna e camere confortevoli assicurano piacevoli serate in quota, con tramonti ed albe meravigliosi
E Peapix cosa dice, riguardo la Descrizione ?
C'è la stessa identica Descrizione, che c'è in DailyPic .
Per quanto riguarda il Titolo dell' Immagine, troviamo sia quello di DailyPic, che quello di New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery .
https://i.postimg.cc/B66L5D1k/Peapix.jpg (https://postimages.org/)
Peapix.com - Rifugio Lagazuoi above the clouds with Monte Pelmo in the background, Dolomites, Italy - Après-ski in the Dolomites
Link di Peapix.com >>> https://peapix.com/bing/30329
https://i.postimg.cc/1tc7k8R9/Rifugio-Lagazuoi-on-a-sunny-day.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Rifugio Lagazuoi, on a sunny day
Il rifugio Lagazuoi (2752 m. s.l.m.) sorge a breve distanza dalla vetta del Lagazuoi Piccolo, presso la stazione superiore della funivia Falzarego - Lagazuoi.
È una moderna ed accogliente struttura gestita dal 1965 dalla famiglia Pompanin.
È uno dei rifugi a quota più elevata nelle Dolomiti,
e la sua terrazza è famosa per l'incredibile panorama sulle Dolomiti:
un vero oceano di vette, dalle Cunturìnes alle Cime di Fanes, alle possenti Tofane, alle Odle, alla splendente Marmolada,
Cucina di montagna e camere confortevoli assicurano piacevoli serate in quota, con tramonti ed albe meravigliosi.
È tappa dell'Alta Via delle Dolomiti n. 1 e base di partenza per le vie ferrate Tomaselli e Lipella.
Dà accesso al Museo all'aperto della Grande guerra e, in inverno, alla pista Armentarola, fra le più belle delle Dolomiti.
https://i.postimg.cc/XY6mhkxM/Sauna-a-Botte-Lagazuoi-Interno-Esterno.jpg (https://postimages.org/)
Sauna a Botte, Lagazuoi, Esterno
La sauna a botte del rifugio Lagazuoi
Accanto al rifugio Lagazuoi, a 2746 metri di altitudine, la sauna finlandese più alta delle Dolomiti vi offre il mix perfetto per un’esperienza indimenticabile:
il paesaggio mozzafiato, il calore rilassante, il profumo della legna e di oli eterici che donano un paradisiaco senso di completo benessere.
https://i.postimg.cc/nLhX47y7/Sauna-a-Botte-Lagazuoi-Interno.jpg (https://postimages.org/)
Sauna a Botte, Lagazuoi, Interno
A 2752 metri di altezza, in mezzo allo spettacolare panorama delle Dolomiti, si trova una delle saune finlandesi riscaldate a legna più affascinanti al mondo.
È la novità del Rifugio Lagazuoi, gestito dalla famiglia Pompanin .
La sauna botte sopra Cortina, vera e propria esperienza multisensoriale, è incastonata tra i Parchi Naturali di Fanes e Sennes e delle Dolomiti d’Ampezzo.
È facilmente raggiungibile a piedi o con la funivia del Lagazuoi .
La sauna, nella quale trovano spazio dalle 6 alle 8 persone, è aperta tutto l’anno.
https://i.postimg.cc/fW1587fx/Rifugio-Lagazuoi-close-up-view.jpg (https://postimages.org/)[url=https://bettafishcaretaker.com/best-food]
Rifugio Lagazuoi, close-up view
tallines
24-02-2020, 18:53
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Tunisia
Ieri 23 Febbraio 2020, Windows 10 SpotLight Images ha aggiunto un Nuovo Paese che prima non c' era: la Tunisia .
Mostrandoci degli antichi resti di Cartagine, dalla collina di Byrsa, insieme al paesaggio di Tunisi, in Tunisia .
https://i.postimg.cc/sDJVvCH2/View-from-hill-Byrsa-with-ancient-remains-of-Carthage-and-landsc.jpg (https://postimages.org/)[/url]
View from hill Byrsa with ancient remains of Carthage and landscape, Tunis, Tunisia
Byrsa
Byrsa era la cittadella fortificata che si ergeva sull'omonima collina dominante l'antico porto di Cartagine.
Il termine è derivato dall'antico nome, in lingua fenicia, del termine cittadella.
In un racconto di Virgilio sulla fondazione di Cartagine da parte della regina Didone,
viene narrato che quando Didone e la sua scorta si accamparono a Byrsa,
il locale capo berbero offrì loro un appezzamento di terreno che potesse essere coperto da una pelle di bue.
Didone tagliò allora una pelle di bue in sottili strisce e le pose una dietro l'altra a formare un cerchio intorno alla collina di Byrsa.
Questa storia è considerata apocrifa e sicuramente inventata
in quanto Byrsa ha un'assonanza simile al termine greco βύρσα che significa pelle di bue.
La cittadella domina la città sottostante e ha costituito la principale installazione militare di Cartagine.
È stata assediata da Scipione Emiliano nella terza guerra punica e fu sconfitta e distrutta nel 146 a.C.
La Cattedrale di San Luigi venne costruita sulla collina di Byrsa a partire dal 1884. Oggi è stata trasformata in un centro culturale
https://i.postimg.cc/m2MsKzFJ/View-from-hill-Byrsa-with-ancient-remains-of-Carthage-and-landsc.jpg (https://postimages.org/)
View from hill Byrsa with ancient remains of Carthage and landscape, Tunis, Tunisia
I Tags per questa immagine del 23-Feb-2020 sono:
Tags: ancient, antique, archeology, architecture, city, excavations, hill, history, landmark, landscape, outdoors, ruins, sea, sky, Tunisia, view
https://windows10spotlight.com/images/64b5e26d1dfcd264f9d3d91e58770838
https://i.postimg.cc/5NNz3CK5/Vista-del-quartiere-Hannibal-di-Byrsa-con-muri-in-opus-africanu.jpg (https://postimages.org/)
Vista del quartiere Hannibal di Byrsa, con muri in opus africanum datati all’inizio del II secolo a.C. - Quartier punique Byrsa
Cartagine
Cartagine, nome derivante dal fenicio 𐤒𐤀𐤓𐤕𐤇𐤀𐤃𐤀𐤔𐤕 <QRT ḤDŠT>, Qart-ḥadašt, Città nuova, inteso come "Nuova Tiro" è stata un'antica città fenicia,
una delle più importanti colonie puniche del Mediterraneo e, all'epoca del suo massimo splendore, capitale di un piccolo impero che includeva territori dell'attuale Spagna orientale, la Corsica e la Sardegna sud-occidentale, la parte occidentale della Sicilia e le coste della Libia.
Fondata nel IX secolo a.C. sulle sponde dell'odierno Golfo di Tunisi come scalo commerciale fenicio,
Cartagine crebbe rapidamente in popolazione ed importanza fino a rendersi infine indipendente dalla madrepatria, e giungendo ad esercitare notevole influenza e controllo sul Mediterraneo occidentale e sul mar Tirreno.
A partire dal III secolo a.C. si pose in contrasto con Roma,
che le disputava il controllo sulla Sicilia, il dominio dei mari e che in generale vedeva nella città punica una minaccia per la sua crescente egemonia e per la sua stessa sopravvivenza.
Tale contrasto sfociò in un conflitto armato, che vide le due città opporsi in tre guerre (passate alla storia come guerre puniche) con alterne vicende,
la più celebre delle quali fu l'impresa del generale cartaginese Annibale, che valicate le Alpi affrontò e sconfisse l'esercito romano più volte, annientandolo infine a Canne e restando padrone dell'Italia meridionale per 15 anni, senza però infliggere il colpo di grazia all'avversario.
I romani risposero con le incursioni in Africa di Publio Cornelio Scipione, che riuscì infine a battere il generale cartaginese a Zama.
Al termine della terza guerra punica Cartagine fu infine conquistata e distrutta dalle legioni di Scipione Emiliano;
circa un secolo dopo, all'epoca di Giulio Cesare, i Romani la ricostruirono,
e la rinata città continuò a prosperare fin dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, divenendo parte prima del regno vandalo e poi dell'impero bizantino.
Infine, nel 698 d.C., Cartagine fu occupata dagli Omayyadi, che di fatto la spopolarono lasciando al suo posto solo un presidio militare, mettendo così fine alla sua storia.
I suoi resti archeologici si trovano oggi all'interno del territorio della moderna Cartagine, città tunisina situata a 16 chilometri a nord-est della capitale.
https://i.postimg.cc/3wwS2Vj7/Rovine-di-Cartagine-Byrsa-Carthage-National-Museum.jpg (https://postimages.org/)
Rovine di Cartagine (Byrsa) - Carthage National Museum
La città era collocata sul lato orientale del lago di Tunisi.
Secondo una leggenda romana, fu fondata nell'814 a.C. da coloni fenici provenienti da Tiro, guidati da Elissa (la regina Didone).
Divenne una grande e ricca città, molto influente nel Mediterraneo occidentale, fino a scontrarsi con Siracusa e Roma per l'egemonia sui mari.
Le prime battaglie navali coinvolgenti il popolo cartaginese, infatti, furono le cosiddette guerre greco-puniche, campagne di assedio per il predominio sul Mediterraneo e in particolare sulla Sicilia, la quale nel corso dei secoli VIII fino al V a.C. era coabitata dalle etnie fenicio-puniche (principalmente a Mozia, Solunto, Palermo), dai Popoli preellenici e dall'etnia greca.
Le campagne di espansione greca verso l'occidente furono spesso motivi di guerra tra le due componenti e in particolare i contrasti tra le città di Selinunte (greca) e Segesta (elima e in quanto tale alleata dei Fenici) erano motivo di accesi conflitti.
Spesso Cartagine entrava nello scacchiere fornendo mezzi e uomini a supporto dei Fenici isolani, fino ad essere coinvolta in diversi scontri.
Il terreno di battaglia fu spesso la Sicilia, come nella celebre battaglia di Hymaera, ma non mancarono scontri navali.
Inoltre, verso il VI secolo a.C., i Cartaginesi cercarono di impadronirsi della Sardegna.
Al tentativo di colonizzazione seguì l'inevitabile reazione armata dei sardo-nuragici che in breve rioccuparono i territori invasi minacciando la distruzione delle città costiere già loro colonie.
Nella Prima guerra sardo-punica (540 a.C.), Cartagine inviò in Sardegna un suo esperto generale, già vittorioso in Sicilia contro i Greci e da questi chiamato Malco;
nella Seconda guerra sardo-punica (535 a.C.), dopo la vittoriosa battaglia navale del Mare Sardo contro i Greci focesi, i Punici al comando dei due fratelli Asdrubale e Amilcare, figli di Magone, tentarono una nuova campagna militare per la conquista dell'Isola.
Venticinque anni dopo, nel 510 a.C., si combatteva ancora, ed in quell'anno i Punici persero in battaglia il generale Asdrubale.
I Cartaginesi inoltre, sotto la guida di Annibale, giunsero a mettere in pericolo il dominio romano con la vittoria a Canne, ma uscirono poi debolissimi dalla seconda guerra punica.
Con la sconfitta nella terza guerra punica, la città fu distrutta nel 146 a.C. dai Romani.
I Romani distrussero Cartagine perché era una città che non si era arresa a loro dopo le prime sconfitte, ma dopo molte guerre.
Successivamente però la ricostruirono e ne fecero una delle città più importanti dell'Impero romano.
Conquistata dai Vandali nel 439, fu la capitale del loro regno fino al 533, quando fu riconquistata da Belisario con la Guerra vandalica.
In seguito alla conquista omayyade del Nord Africa, Cartagine fu distrutta definitivamente nel 698.
Resta ancor oggi una popolare attrazione turistica, che nel 1979 è stata inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'umanità.
Il 25 dicembre 1943 il Primo ministro inglese Winston Churchill e il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt si incontrarono in questa località per pianificare i termini dello sbarco di Anzio, ovvero lo sbarco alleato oltre la Linea Gustav.
https://i.postimg.cc/MZgqG2kC/Archaeological-Site-of-Carthage-Vista-di-due-colonne-a-Cartagi.jpg (https://postimg.cc/dDRzWfV6)
View of two columns in Carthage - Archaeological Site of Carthage
Tunisi
Tunisi giornalisticamente chiamata anche Cartagine, è una città di 1.056.247 abitanti dell'Africa settentrionale,
capitale e massimo porto della Tunisia (di cui è la città più popolosa) e capitale del governatorato omonimo.
Si trova sulle rive di una laguna presso l'antica Cartagine, unita al Mar Mediterraneo da un canale navigabile di circa 10 km che la collega all'avamporto di La Goletta.
Nata come modesto villaggio situato all'ombra di Cartagine, Kairouan e Mahdia, Tunisi è finalmente stata designata come capitale il 20 settembre 1159 (5 ramadan 554, per il calendario musulmano) per volontà della dinastia degli Almohadi, successivamente confermata dentro il proprio statuto sotto la dinastia hafside nel 1228 e anche all'indipendenza del paese, il 20 marzo 1956.
Tunisi è la capitale economica e commerciale della Tunisia.
La densità della rete stradale, autostradale e della struttura aeroportuale della città ne fanno un punto di convergenza per i trasporti nazionali.
Questa situazione è il risultato di una lunga evoluzione, in particolare della concezione centralistica che ha dato un ruolo considerevole alla capitale e che ha fatto in modo che vi si concentrassero le istituzioni principali.
https://i.postimg.cc/Bb8BmPMn/Carthage-ruins-Archaeological-Site-of-Carthage.jpg (https://treetop100babynames.com/irish-baby-names)
Carthage ruins - Archaeological Site of Carthage
Tunisia
La Tunisia, ufficialmente Repubblica Tunisina, è uno Stato del Nordafrica bagnato dal mar Mediterraneo e confinante con l'Algeria ad ovest e la Libia a sud e a est.
Si ritiene che il suo nome, Tūnus, abbia origine dalla lingua berbera, con il significato di promontorio, o, più probabilmente, "luogo in cui passare la notte" .
Il francese è molto diffuso e utilizzato nella pubblica amministrazione, nell'istruzione superiore e nel commercio.
Dal 2014 è una repubblica semipresidenziale (vedi democrazia islamica).
https://i.postimg.cc/prD4sS0T/Carthage-ruins-Archaeological-Site-of-Carthage-view-of-the-ru.jpg (https://postimages.org/)
Carthage ruins - Archaeological Site of Carthage
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 la Tunisia, è il terzo Stato-Paese ad essere stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, dopo la Lituania e l' Estonia:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399 (https://celebsroll.com/rihanna-wiki)
2 - Gennaio 2020 > Estonia > [url]https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
26-02-2020, 15:45
Windows 10 SpotLight Images
Sardinia
Italy
Quando c'è un' immagine dell' Italia.....ne parliamo, come è giusto che sia, come abbiamo sempre fatto e come sarà sempre fatto :)
Il 27 Febbraio 2020, 24-Feb-2020, Windows 10 SpotLight Images ha pubblicato un' altra immagine di una parte dell' Italia .
Questa volta con la Spiaggia di Su Portu e la Torre di osservazione di Chia Genovese, Cagliari, Sardegna, Italia
https://i.postimg.cc/Wzb4pM3m/Su-Portu-beach-and-Chia-Genovese-viewing-tower-Cagliari-Sardin.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Su Portu beach and Chia Genovese viewing tower, Cagliari, Sardinia, Italy
Su Port Beach
Su Portu è una delle diverse spiagge di Chia nel comune di Domus de Maria.
E' situata in una baia proprio sotto il promontorio dove sorge la Torre di Chia.
E' chiamata anche spiaggia del Porticciolo.
Ai piedi della torre di Chia sorgeva l'antica città fenicia di Bithia, di cui rimane solo qualche traccia.
Su Portu è la prima spiaggia del centro turistico di Chia, quella più ad est, se si esclude la piccola rada di Cala de sa Musica, raggiungibile solo dal mare perché completamente circondata da pareti scoscese.
La spiaggia di Su Portu è chiusa ad ovest da alcune rocce al di là delle quali si trova un piccolo stagno ed ancora più ad ovest dall'isolotto di Cardulinu, collegato alla terraferma da un istmo di sabbia.
L'arenile della spiaggia di Su Portu è costituito da sabbia dorata fine e ciottoli.
Il mare è trasparente e di color verde smeraldo.
La Spiaggia Su Portu si distende all'interno del Golfo degli Angeli occidentale, non lontano dal comune di Domus de Maria.
Dominata dalla Torre di Chia, che sorge su di un suggestivo promontorio,
si tratta di una splendida spiaggia di sabbia fine dorata mista in alcuni tratti a ciottoli, caratterizzata da un arenile a mezza luna di medie dimensioni, bagnato da un mare cristallino e color smeraldo, con fondali che digradano dolcemente verso il largo.
La spiaggia nei dintorni offre numerosi servizi, tra cui bar, campeggio e ristoranti.
E' la classica spiaggia da cartolina, sinceramente più bella dall'alto che una volta che hai i piedi sulla battigia.
Fuori stagione è un qualcosa di splendido.
In piena stagione, complice anche la vicinanza col campeggio (Torre Chia) è molto affollata, anche se meno delle spiagge che la seguono.
E' praticamente la prima spiaggia che si incontra a Chia ed è divisa in due parti dalla scogliera.
Dall'alto sembra completamente di sabbia chiara, invece una volta "sul posto", verso una estremità, c'è anche diversa ghiaia.
Alle spalle è orlata da una profumata pineta che rende il paesaggio ancor più grazioso.
A farla da padrone a livello di scorcio, ovviamente la bella torre Chia, che svetta austera sulla destra (guardando il mare).
Il mare è molto bello e il grande vantaggio che ha questa spiaggia è quello di essere inserita in una baia chiusa e quindi ben protetta dai venti.
Non è poco in Sardegna...
In spiaggia ci sono bagnini con pedalò di salvataggio, un bel chiosco bar, una zona picnic ombreggiata, lettini e ombrelloni a nolo.
E' anche comoda da raggiungere per chi non stesse nel camping e la macchina la si può lasciare a circa 250 metri (se si arriva presto, si trovano anche posti all'ombra).
Per chi non riuscisse a starsene fermo sotto l'ombrellone, si può fare una escursione, da fare a piedi (ma anche in bicicletta) su di una strada sterrata che, volendo, porta addirittura sino al Pinus Village di Santa Margherita di Pula.
La sterrata parte dietro la spiaggia, è facile da individuare.
A sinistra della torre spiaggia dietro la pineta molto riparata con ghiaione nei primi metri di spiaggia e di acqua Ingresso al mare subito profondo ma acqua incantevole .
Acqua favolosa, ombra disponibile sotto i vicini alberi o la Pineta attrezzata per i pic nic!
Vale la pena passarci delle belle giornate di sole !
Piccola e poco frequentata è ideale per i giorni di grande affollamento agostano.
https://i.postimg.cc/4xtXg8Pk/Su-Portu-beach-and-Chia-Genovese-viewing-tower-Cagliari-Sardin.jpg (https://celebsroll.com/who-nathalie-kelley)
Su Portu beach and Chia Genovese viewing tower, Cagliari, Sardinia, Italy
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https://i.postimg.cc/bYtD6jSp/La-baia-di-Chia-Sardegna.jpg (https://postimages.org/)
La baia di Chia, Sardegna
Chia (Domus de Maria)
Chia o Baia di Chia è una località costiera della Sardegna meridionale, frazione del comune di Domus de Maria, nella provincia del Sud Sardegna.
Ubicata sul lato occidentale del golfo degli Angeli, è una rinomata località balneare della costa meridionale della Sardegna.
Il territorio, suddiviso nelle località di Chia, propriamente detta, e di Spartivento, è composto da una stretta piana costiera sulla quale insistono le formazioni collinari, prevalentemente rocciose, che costituiscono le pendici meridionali dei Monti del Sulcis.
Il piccolo insediamento di Bithia rappresenta uno dei più importanti siti archeologici della Sardegna meridionale.
Probabile insediamento nuragico, a partire dal secolo VIII a.C. divenne dapprima una città fenicia, poi punica e, infine, romana e rappresentava lo scalo marittimo intermedio nella rotta di circumnavigazione che collegava le città di Nora e Karalis a quella di Sulki.
Come le altre città costiere meridionali dell'età antica (con l'eccezione di Karalis) vide il suo progressivo declino a partire dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente.
Dell'antica Bithia restano oggi i resti portati alla luce dagli scavi che testimoniano l'esistenza di due templi e un tofet, oltre alle abitazioni.
La parte principale dell'insediamento è ubicato nell'isolotto di Su Cardulinu, altri resti sono ubicati nel promontorio di Chia.
Nel medioevo esisteva un abitato di nome Chia, poi scomparso, facente parte del giudicato di Cagliari > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Giudicato_di_Cagliari), nella curatoria di Nora o Nuras.
La chiesa della villa era dedicata a Sant'Andrea.
Luoghi di interesse naturalistico
La costa è formata da diverse rade, formate da spiagge di sabbia chiara fine o grossolana, che si alternano a piccoli promontori rocciosi.
Il paesaggio è integrato da tre stagni costieri, frequentati dai fenicotteri rosa e altre specie importanti:
lo stagno di Chia a est
e gli stagni di Stangioni de su Sali e di Campana a ovest, ubicati nella zona retrodunale.
Davanti alla costa sono dislocati alcuni isolotti, di cui il più importante, sotto l'aspetto storico e archeologico, è l'isolotto Su cardulinu o Isula manna.
Le spiagge e i promontori, procedendo da est a ovest sono:
- Cala de sa musica. È una piccola rada raggiungibile solo dal mare, completamente circondata da pareti scoscese e sovrastata da una formazione collinare ricoperta da macchia mediterranea.
Da terra è possibile solo osservarla dall'alto, arrivando a piedi dalla spiaggia del Porticciolo.
- Isolotto Su Cardulinu (in sardo, il fungo). In realtà è una penisola perché è collegato alla terra ferma da un breve istmo sabbioso.
Ha una conformazione livellata ed è ricoperto da una rada vegetazione a gariga.
È raggiungibile a piedi dalla spiaggia del Porticciolo.
Sull'isolotto sono ubicati gli scavi dell'antico insediamento fenicio di Bithia.
- Il porticciolo. È il sito forse rappresentativo della località, anche se non il più esteso.
Si tratta di una spiaggia di sabbia bianca che si affaccia sulla baia racchiusa, a est, dall'isolotto Su Cardulinu e, a ovest, dal promontorio di Chia.
- Promontorio di Chia. È un promontorio prominente, che domina la baia del porticciolo a est e la lunga distesa prevalentemente sabbiosa che si estende a ovest.
L'elemento caratteristico di questo sito è la Torre di Chia, in buono stato di conservazione.
- Sa Colonia. È una distesa di sabbia bianca, lunga circa un chilometro, racchiusa fra i promontori di Chia e di Monte Cogoni;
costituisce insieme al Porticciolo le spiagge della località di Chia propriamente detta.
Separa dal mare aperto lo Stagno di Chia.
- Monte Cogoni. Malgrado la denominazione "monte", è un promontorio poco prominente, alto poco più di 60 metri.
Le sue pendici degradano sul mare in due scogliere che racchiudono una breve rada sabbiosa.
- Cala del Morto. È la piccola rada sabbiosa sovrastata dal Monte Cogoni e racchiusa fra due brevi scogliere.
- Porto Campana. È una formazione di dune sabbiose dorate, il cui retro è ricoperto da una vegetazione arbustiva psammofila.
Rappresenta la prima delle spiagge di Spartivento procedendo verso ovest.
- Su Giudeu. Detta anche spiaggia de s'Abba Durci (spiaggia dell'acqua dolce), è una lunga distesa sabbiosa che costituisce insieme a Porto Campana la suggestiva formazione dunale di Spartivento, una delle più estese della Sardegna meridionale.
Sul retro, nel tratto centrale, è ubicato lo stagno di Spartivento, di minore estensione rispetto a quello di Chia.
La spiaggia di Su Giudeu è stata diverse volte scenario di film e spot televisivi.
Davanti alla spiaggia, a brevissima distanza è ubicato l'isolotto Su Giudeu facilmente raggiungibile per il fondale basso che la separa dalla terraferma.
La battigia è separata da quella di Porto Campana da una piccola scogliera rocciosa, mentre il sistema retrodunale è contiguo.
- Cala Cipolla. Raggiungibile solo a piedi è una piccola e affollatissima spiaggia che si estende in una insenatura riparata racchiusa a est da un promontorio roccioso che la separa da Su Giudeu e a ovest dalla scogliera del Capo Spartivento.
Da Cala Cipolla parte un sentiero che conduce al Faro di Capo Spartivento,
da cui si domina l'intera costa meridionale del Sulcis.
https://i.postimg.cc/SjbN0QdB/Chia-Domus-de-Maria-con-la-torre-si-Chia-sullo-sfondo.jpg (https://postimages.org/)
Chia, Domus de Maria, con la torre di Chia sullo sfondo
La torre di Chia, Domus de Maria, Cagliari, Sardegna
https://i.postimg.cc/3wDVPjyc/La-Torre-di-Chia.jpg (https://postimages.org/)
La Torre di Chia, Domus de Maria, Cagliari, Sardegna
La torre di Chia è una torre costiera di Domus de Maria, situata poco lontano dalla spiaggia di Chia.
L'edificio sorge su un promontorio dove in origine era situata l'acropoli dell'antico centro di Bithia.
La torre fu eretta nel 1578 ed era chiamata originariamente I Santi de Quaranta de Quiat;
fu costruita per difendere la foce del rio di Chia, che rappresentava una fonte di approvvigionamento idrico per i pirati.
È stata edificata in pietra calcarea, ha un'altezza di circa 13 m e un diametro di oltre 10 m.
La costruzione faceva parte della rete difensiva composta dalle torri costiere, allestita fra i secoli XVI e XVII dalla Corona di Spagna contro le incursioni dei corsari barbareschi.
La torre di Chia era dotata di due cannoni.
La torre è costruita sull'acropoli dell'abitato punico-romano di Bithia.
Sorvegliava soprattutto la zona verso S, verso la spiaggia di Chia, ideale per il rifornimento dell'acqua, e teneva sotto controllo un territorio molto esposto allo sbarco dei pirati grazie alla presenza di numerose spiagge.
Dalla torre non è però possibile vedere le altre torri costiere, per cui l'amministrazione aveva predisposto due posti di vedetta e trasmissione dei messaggi nelle punte dette Guardia Grande a N/E e Las Cannas sul Capo Spartivento a S/O.
La torre nasce per volontà del viceré De Moncada nel 1578, con il compito di difendere la foce del Rio di Chia, che rappresentava una fonte di approvvigionamento idrico per i pirati, contrariamente alla valutazione del capitano Camos (1572).
Nel 1592 la torre è detta de "I Santi de Quaranta de Quia", forse per la presenza di una chiesa altomedioevale dedicata ai quaranta martiri di Sebaste.
Prima della costruzione del baluardo (1572), l'area era detta anche "la guardia maestra".
Già nel 1594 la torre era operativa.
Fu una "torre de armas", sempre munita di cannoni del calibro di 6 e 8 libbre ed una guarnigione di 5 persone, più altre due per ciascuna delle due "guardie morte" (cioè le postazioni di vedetta mobili, senza torre).
Ha un'altezza di circa 13 m e un diametro di oltre 10 m.
Secondo uno schema collaudato e diffuso nell'intero settore S/O, presenta una zoccolatura di base molto pronunciata e all'interno del primo piano la volta è sostenuta da una massiccia colonna centrale.
La struttura non poteva contenere più di 5 uomini;
infatti, gli uomini delle vedette di Las Cannas e di capo Spartivento, che di notte riparavano nella torre, erano costretti a dormire nel terrazzo sotto la mezzaluna (tettoia di canne e coppi sovrastante la terrazza all'aperto, così detta per la forma a semicerchio).
L'ingresso si apriva a circa 5 m dal suolo in direzione N.
Lo spessore murario è di circa 2,5 m d'ampiezza, nel cui interno si sviluppa la scala di accesso al terrazzo, costruita in gradini di pietra e coperta in origine con tavole di ginepro.
Le mura esterne sono caratterizzate, come le torri di San Macario e del Coltellazzo, da conci di arenaria calcarea ben squadrati, provenienti dall'antica città di Bithia, e da ciottoli arrotondati.
Nel 1605 si ha notizia dei primi restauri.
Nel 1614 la torre - essendo "alcaide", (comandante della torre) Leonardo Lucio Obino - aveva subito un incendio probabilmente ad opera dei barbareschi che ne assaltarono gli spalti.
Nella piazza d'armi sono visibili le tracce di tre cannoniere e di due garitte lignee, che proteggevano i boccaporti e di cui si ha notizia dal 1767.
In epoca sabauda la guarnigione scese a tre torrieri più l'artigliere e l'alcaide.
Nel 1720 la fortezza era in buono stato.
Durante questi anni la torre mantenne la sua importanza e la sua presenza favorì la nascita, nel XVIII secolo, dell'abitato di Domus de Maria.
Nel settembre del 1769 l'ingegnere Perin e il misuratore Girolamo Massey preparano un intervento di restauro per le torri di Chia e del Coltellazzo, ma le stesse ne 1773 ebbero bisogno di altri lavori secondo la relazione del misuratore Viana.
Un intervento fu realizzato nel 1784, ma già nel 1786 l'alcaide lamentava che la nuova santabarbara fosse già diroccata.
Altri lavori furono effettuati con cadenza periodica dal 1806;
successivamente nel 1818 dall'architetto Girolamo Melis e nel 1840 dal mastro Rafaele Fadda.
Dopo la dismissione, conseguente alla fine dell'Amministrazione delle Torri, fino agli anni '50 del XX secolo, la Torre di Chia fu utilizzata dalla Guardia di Finanza, per contrastare il contrabbando.
Nel 1988 e all'inizio degli anni '90 ha subito un pesantissimo restauro.
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Domus de Maria, Torre di Chia
I Fenicotteri rosa di Chia
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I fenicotteri rosa di Chia
Sa Genti Arrubia è il nome che in Sardegna viene usato per chiamare le grandi colonie di fenicotteri che la abitano.
Inizialmente questi splendidi volatili avevano scelto gli stagni sardi per le loro soste durante le migrazioni dall’Africa alla Francia. Negli ultimi decenni il sud Sardegna è diventato il loro “regno” per tutto l’anno.
Il clima umido e le zone non abitate sono un habitat perfetto per questi animali che amano la quiete.
I fenicotteri rosa sono visibili tutto l’anno e spesso attraversano i cieli cagliaritani in gruppi molti numerosi.
Il periodo più emozionante per osservarli è però l’inizio di giugno, quando i fenicotteri si fermano per nidificare.
A pochissima distanza da Chia si trova lo stagno di Spartivento, una preziosa oasi naturalistica, scelta dai Sa Genti Arrubia proprio per la nidificazione.
Numerosi sono gli amanti del birdwatching e delle fotografie suggestive che rimangono incantati dallo spettacolo.
Si ha come l’impressione che le acque e le zone circostanti si tingano di rosa.
Altra importante zona per osservare i fenicotteri è quella di Cagliari e dei suoi stagni molto estesi fino a diventare paludi.
[U]I fenicotteri rosa sono animali simbolo della Sardegna e in tutta l’isola sono protetti e tutelati.
https://i.postimg.cc/Bb22RjNf/I-fenicotteri-rosa-stagno-di-Chia.jpg (https://postimages.org/)
Fenicotteri rosa, stagno di Chia
tallines
28-02-2020, 17:59
Windows 10 SpotLight Images
Tuscany
Italy
Ancora un' altra immagine dell' italia, pubblicata oggi 28 Febbraio 2020 da Windows 10 SpotLight Images .
Questa volta siamo in Toscana, con un campo di colza con alveare .
https://i.postimg.cc/Pr43BNwg/Field-path-through-colza-field-with-beehive-Tuscany-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Field path through colza field with beehive, Tuscany, Italy
La Colza
La colza (Brassica napus L., 1753) (raramente maschile, "il colza") o navone è una pianta, dal fiore giallo brillante (o bianco a seconda della varietà), appartenente alle Brassicaceae.
La colza presenta una radice fittonante abbastanza profonda, prediligendo, così, terreni di medio impasto, profondi, freschi ed esenti da ristagno idrico.
Infatti, l'irrigazione non viene effettuata, preferendo, mediante terreno profondo, approvigionarsi dell'acqua piovana.
La colza ha un accrescimento determinato, terminando con uno scapo fiorale, che porta fiori gialli.
La fioritura è scalare e mediante la fecondazione produce un legume, la siliqua, che ha semi piccoli contenenti il 30-35% di olio.
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Field path through colza field with beehive, Tuscany, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata oggi 28-Feb-2020, sono:
Tags: agriculture, bloom, clouds, day, field, footpath, Italy, landscape, nature, outdoors, scenery, sky, sunset
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Campi di colza, nella Valle dell' Arno, Toscana
Usi
L'olio di colza viene ricavato dai semi della pianta.
L'olio viene usato in alimentazione dopo essere stato raffinato e miscelato ad altri oli poiché all'origine ha sapore e odore poco gradevoli.
L'olio di colza contiene acido erucico, tossico per gli esseri umani ma usato come additivo alimentare in piccole dosi.
Proprio per il contenuto di acido erucico l'olio di colza non era ammesso per l'alimentazione umana in Italia.
La legislazione varia in altri paesi.
Canola è una specifica varietà di colza dal basso contenuto di acido erucico che è stata sviluppata in Canada:
il suo nome è composto da Canadian oil low acid (Olio canadese a basso contenuto di acido).
Il seme è la parte di valore della coltura che viene anche coltivata come coltura di copertura invernale.
Provvede a una buona copertura del suolo in inverno ma impoverisce il terreno.
Nelle colture poliennali è infatti considerata una pianta "depauperante" poiché lascia il terreno in condizioni di fertilità peggiori di quelle che trova.
La pianta viene miscelata nel suolo tramite aratura o usata come pacciamatura.
La lavorazione dei semi per ricavare l'olio produce un residuo usato nell'alimentazione degli animali da allevamento.
Questo sottoprodotto è un alimento molto ricco di proteine e può competere con la soia.
È usato principalmente per nutrire i bovini, ma anche per maiali e polli (meno importante per questi ultimi).
Il sottoprodotto per animali ha un basso contenuto di glucosinolati (causa di disturbi del metabolismo per bovini e suini).
Alcune varietà di colza sono vendute come verdura, soprattutto nei negozi asiatici.
È pianta mellifera.
https://i.postimg.cc/xdf3LSTL/Semi-di-colza.jpg (https://postimages.org/)
Semi di colza
Biodiesel
L'uso dell'olio di colza per la produzione di biodiesel potrebbe essere una valida alternativa ma solo per pochi veicoli per sostituire in tempi rapidi i combustibili per autotrazione attuali.
Secondo la Coldiretti dalle oleaginose come la colza sono ricavabili 850 kg di biodiesel per ettaro, mediamente un veicolo consuma più di una tonnellata di biodiesel all'anno e i veicoli sono circa 34 milioni.
Dato che la superficie agricola utile (SAU) italiana è di 13 milioni di ettari si evince che è realistico alimentare col biodiesel solo qualche permille del parco veicolare italiano (anche se si potrebbe importare dall'estero come avviene già per il petrolio).
Secondo la Coldiretti sono alimentabili circa 200-300 000 veicoli col biodiesel italiano.
Tra i tanti veicoli importanti da alimentare a biodiesel spiccano quelli che coltivano il cibo.
Alcune associazioni di coltivatori si stanno organizzando in modo da produrre colza e semi di girasole che verranno trasformati in loco in biodiesel e usati senza pagare accise e iva esclusivamente per fini agricoli (trattori, motofalciatrici, ecc, ecc).
In questo modo la produzione alimentare sia per uso umano che animale diventerebbe meno dipendente dall'ascesa del prezzo del petrolio.
Al momento la produzione è limitata e di conseguenza i prezzi non sono competitivi con quelli del gasolio.
Tuttavia bisogna considerare che in molti paesi (come l'Italia) il prezzo finale dei carburanti è molto accresciuto dalla tassazione e che le coltivazioni (italiane ed europee) sono pesantemente sovvenzionate sia dall'Italia sia dall'Europa, quindi il prezzo dell'olio di colza è il risultato di sovvenzioni e non è un prezzo da libero mercato.
Nel 2005 si diffuse la voce secondo cui l'olio di colza puro poteva essere usato come carburante per le motorizzazioni diesel.
Tuttavia il mensile Quattroruote ha effettuato una prova con una Fiat Punto che ha però avuto esiti disastrosi (occlusione degli iniettori e creazione di depositi dovuti all'elevata viscosità dell'olio non trattato).
https://i.postimg.cc/gJ6XZMRv/Honey-bee-Apis-mellifera-pollinates-rapeseed-Brassica-napus.jpg (https://postimages.org/)
Honey bee (Apis mellifera) pollinates rapeseed (Brassica napus) blossom. Honey bees play a predominant role in increasing the yield of rapeseed.
Miele
La colza produce molto nettare da cui le api ricavano un miele chiaro, ma pungente, molto apprezzato nell'Europa centrale e settentrionale.
Deve essere estratto immediatamente dopo la sua fabbricazione, perché cristallizza rapidamente nel favo rendendo impossibile l'estrazione.
Questo miele in Italia di solito viene mescolato con varietà più dolci se usato come prodotto da tavola o venduto come prodotto da pasticceria.
[U]I produttori di semi si accordano con gli apicoltori per l'impollinazione.
tallines
01-03-2020, 10:17
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Chia
Sardinia, Italy
E' incredibile come la tempistica di fare vedere On Screen immagini di un' immagine appena pubblicata in Windows 10 SpotLight Images, sia molto veloce .
Oggi 01 marzo 2020, è apparsa On Screen l' immagine di cui abbiamo già parlato recentissimamente :) >
Su Portu beach and Chia Genovese viewing tower, Cagliari, Sardinia, Italy (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46639902&postcount=429)
Non c'è nulla da dire in più, pubblichiamo solo l' Immagine apparsa On Screen, per vedere il Titolo principale (che è quello in alto a Destra) e le 2 Descrizioni (quella in alto a Sinistra e quella al Centro) ;)
https://i.postimg.cc/Cxrsd2YB/Chia-Italia.jpg (https://postimages.org/)
Chia, Italia
tallines
04-03-2020, 15:45
Windows 10 SpotLight Images
Pompeii
Naples, Campania
Italy
Sempre più famosi e sempre più ben voluti da Windows 10 SpotLight Images :)
Martedi 03 Marzo 2020, Windows 10 SpotLight Images ha publicato ancora una volta, un' immagine di una parte dell' Italia .
Questa volta ci troviamo a Pompei, nelle rovine di Pompei .
Pompei che si trova come tutti saprete presso Napoli in Campania .
https://i.postimg.cc/tTD3WrZR/Pompeii-ruins-with-Mount-Vesuvius-Pompei-Naples-Campania-Ita.jpg (https://postimages.org/)
Pompeii ruins with Mount Vesuvius, Pompei, Naples, Campania, Italy
Pompei
Pompei (Pumpeje in napoletano) è un comune italiano, della città metropolitana di Napoli in Campania.
È nota per la sua città antica sepolta nel 79 d.C. dall'eruzione del Vesuvio.
Le rovine includono la Villa dei Misteri con affreschi e l'anfiteatro romano.
In città, il Santuario della Beata Vergine del Rosario ha mosaici e una grande cupola.
Il Museo Vesuviano G.B. Alfano espone rocce vulcaniche e stampe di storiche eruzioni.
https://i.postimg.cc/NjtByYTc/Pompeii-ruins-with-Mount-Vesuvius-Pompei-Naples-Campania-Ita.jpg (https://postimg.cc/w7wSPC0f)
Pompeii ruins with Mount Vesuvius, Pompei, Naples, Campania, Italy
I tags per questa immagine, pubblicata il 03-Mar-2020, sono:
Tags: ancient, city, history, Italy, mount, outdoors, ruins, sky, volcano
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Una strada dell'antica Pompei
Periodo prima dell'eruzione
Una migrazione di abitanti dalle terre dell'Egeo discendenti dei Pelasgi, formò un primitivo insediamento ai piedi del Vesuvio, nell'area di Pompei:
forse non un villaggio vero e proprio, più probabilmente un piccolo agglomerato di case posto all'incrocio di tre importanti strade, ricalcate in epoca storica dalla via proveniente da Cuma, Nola, Stabia e da Nocera.
Fu conquistata una prima volta dalla colonia di Cuma tra il 525 e il 474 a.C.:
le prime tracce di un centro importante risalgono al VI secolo a.C., anche se in questo periodo la città, sembra ancora un'aggregazione di edifici piuttosto disordinata e spontanea.
La battaglia persa dagli Etruschi nelle acque di fronte a Cuma contro Cumani e Siracusani (metà del V secolo a.C.) portò Pompei sotto l'egemonia dei sanniti.
La città aderì alla Lega nucerina:
probabilmente risale a questo periodo la fortificazione dell'intero altopiano con una cerchia di mura di tufo che racchiudeva oltre sessanta ettari, anche se la città vera e propria non raggiungeva i dieci ettari d'estensione.
Fu ostile ai Romani durante le guerre sannitiche.
Una volta sconfitta, divenne alleata di Roma come socia dell'Urbe, conservando un'autonomia linguistica e istituzionale.
È del IV secolo a.C. il primo regolare impianto urbanistico della città che, intorno al 300 a.C., fu munita di una nuova fortificazione in calcare del Sarno.
Durante la seconda guerra punica Pompei, ancora sotto il controllo di Nuceria Alfaterna, rimase fedele a Roma e poté così conservare una parziale indipendenza.
Nel II secolo a.C. la coltivazione intensiva della terra e la conseguente massiccia esportazione di olio e vino portarono ricchezza e un alto tenore di vita.
Allo scoppio della guerra sociale Pompei fu ostile a Roma:
nell'89 a.C. Silla, dopo aver fatto capitolare Stabia, partì alla volta di Pompei, che tentò una strenua difesa rinforzando le mura cittadine e avvalendosi dell'aiuto di un gruppo di celti capitanati da Lucio Cluenzio.
Ogni tentativo di resistenza risultò vano e la città cadde ma, grazie all'appartenenza alla lega nucerina, ottenne la cittadinanza romana e fu inserita nella Gens Menenia.
Nell'80 a.C. entrò definitivamente nell'orbita di Roma e Silla vi trasferì un gruppo di veterani nella Colonia Venerea Pompeianorum Sillana.
Tacito ricorda la rissa tra Nucerini e Pompeiani del 59 d.C. nell'Anfiteatro romano di Pompei, che spinse i consoli a proibire per dieci anni ogni forma di spettacolo gladiatorio.
Nel 79 d.C. Pompei fu interessata dall'eruzione del Vesuvio, che la seppellì sotto una coltre di materiali piroclastici di altezza variabile dai cinque ai sette metri, determinandone la fine.
Al momento dell'eruzione molti edifici erano in fase di ricostruzione a causa del sisma del 62 d.C.
https://i.postimg.cc/x8HYtrdG/Pompei-scavi-archeologici.jpg (https://postimages.org/)
Pompei scavi archeologici
Periodo dopo l'eruzione
Alcuni reperti bizantini testimoniano l'esistenza di un piccolo insediamento anche nel Medioevo;
in questo periodo gli abitanti erano concentrati in località Civiltà Giuliana, a nord della città antica e in posizione più elevata, vista la presenza di paludi e di una forte umidità nella parte più meridionale, nei pressi del fiume Sarno, portatrice di malattie e morte.
Successivamente il Sarno fu deviato dal Principe di Scafati, e ciò provocò la morte di quasi tutti gli abitanti della valle di Pompei.
I Borboni realizzarono poi alcune opere idrauliche e la foce del fiume fu interamente bonificata e delimitata da argini in pietra.
A inizio Ottocento fu costruita la Chiesa della Giuliana.
Dal 1805 al 1810 fu denominata Gioacchinopoli, in onore del sovrano.
La Pompei moderna fu fondata dopo la costruzione del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei.
Il Santuario fu consacrato nel 1891.
Il comune di Pompei fu istituito il 29 marzo 1928, acquisendo la parte del territorio di Scafati, denominata Valle di Pompei.
Il restante territorio fu ceduto dai comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Gragnano e Castellammare di Stabia.
Personaggio di rilievo fu Bartolo Longo, proclamato beato il 26 ottobre 1980 da Papa Giovanni Paolo II.
Per sua volontà fu eretto il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, ora Basilica Pontificia, ricca di ex voto, la quale costituisce una delle mete italiane più frequentate "per grazia ricevuta";
in esso è conservata la tela seicentesca della scuola di Luca Giordano, raffigurante la Madonna di Pompei.
Un pellegrinaggio si verifica in occasione delle due suppliche alla Madonna, l'8 di maggio e il 7 di ottobre.
Ebbe risalto internazionale la registrazione in audio e video, nell'Anfiteatro romano di Pompei, avvenuta nell'ottobre 1971, del concerto dei Pink Floyd, pubblicato nel 1972 come Pink Floyd a Pompei.
Il concerto fu tenuto in assenza di pubblico, alla presenza del solo staff tecnico.
Nello stesso anfiteatro l'ex componente degli stessi Pink Floyd, David Gilmour ha eseguito due concerti nel luglio 2016, da queste tappe, del suo Rattle That Lock Tour, è stato tratto un album dal vivo, sia audio che video, dal titolo Live at Pompeii pubblicato nel 2017.
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Pompei scavi archeologici, foto da un' altra angolazione
Siti archeologici
A partire dalla fine del XVIII (dal 1 ° gennaio 1701 al 31 dicembre 1800) secolo sono stati riportati alla luce i resti dell'antica città romana: le indagini archeologiche hanno restituito non solo pitture, mosaici, suppellettili ed edifici, ma hanno permesso di ricostruire lo stile di vita in epoca romana.
Il sito archeologico pompeiano, insieme a quelli di Ercolano e Oplonti, è stato dichiarato nel 1997 dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.
https://i.postimg.cc/DzFNdwy2/Via-dell-Abbondanza.jpg (https://postimages.org/)
Via dell'Abbondanza
Via dell'Abbondanza
Piena di ristoranti, bar, panifici, falegnami, lavanderie, fruttivendoli e case private,
Via dell'Abbondanza era la strada di maggiore fermento dalle prime ore del mattino sino alle ore 13:00 circa.
Passava vicino al Foro ed al Comitium, e costituiva il decumanus inferior della Città di Pompei, attraversandola tutta da Porta Marina (così chiamata perché conduceva al mare) a Porta Sarno.
Il nome della via deriva da un bassorilievo presente su una fontana pubblica posta sulla via stessa:
raffigurava la Fortuna, con la cornucopia, corno dell'abbondanza da cui trabocca una serie di primizie, ed era quindi rappresentazione dell'abbondanza.
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Anfiteatro di Pompei
Onorificenze
Titolo di Città > Click (https://bettafishcaretaker.com/when-sleep)
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 9 gennaio 2004
Con decreto firmato il 9 gennaio 2004 dall'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Pompei è stata elevata al rango di città
https://i.postimg.cc/vBZCcJ98/Scavi-di-Pompei-Interni.jpg (https://postimages.org/)
Scavi di Pompei, Interni
Eruzione del Vesuvio del 79
L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è il principale evento eruttivo del Vesuvio in epoca storica.
L'eruzione, che ha profondamente modificato la morfologia del vulcano, ha provocato la distruzione delle città di Ercolano, Pompei, Stabia e Oplontis,
le cui rovine, rimaste sepolte sotto strati di pomici, sono state riportate alla luce a partire dal XVIII secolo.
https://i.postimg.cc/hv3thFGV/Alexandre-Dunouy-Eruzione-Vesuvio-1813-Colonna-eruttiva-nell.jpg (https://postimages.org/)
Eruzione Vesuvio 1813 - Colonna eruttiva nelle prime fasi di sviluppo (25 dicembre 1813) - Alexandre Dunouy
La Data dell' Eruzione
La data dell'eruzione del Vesuvio del 79 è attestata da una lettera di Plinio il Giovane a Tacito.
Nella variante universalmente ritenuta più attendibile del manoscritto, si legge nonum kal septembres cioè nove giorni prima delle Calende di settembre, data che corrisponde al 24 agosto.
Questa data era stata accettata come sicura fino ad oggi, ma alcuni dati archeologici via via emersi mal si accordano con una data estiva.
Ad esempio, il ritrovamento di frutta secca carbonizzata, di bracieri, usati all'epoca per il riscaldamento,
di mosto in fase di invecchiamento trovato ancora sigillato nei contenitori (dolia) e, soprattutto,
di una moneta ritrovata sul sito archeologico, che riferisce della quindicesima acclamazione di Tito ad imperatore, avvenuta dopo l'8 settembre del 79,
lasciano supporre che l'eruzione sia avvenuta in autunno, probabilmente il 24 ottobre di quell'anno.
Un'ulteriore prova a supporto della tesi secondo la quale l'eruzione avvenne in autunno è costituita da un'iscrizione rinvenuta nel 2018
in una casa che al momento dell'eruzione era probabilmente in ristrutturazione:
l'iscrizione, a carboncino, reca la data del 17 ottobre, e si riferisce con tutta probabilità allo stesso 79, poiché le scritte a carboncino si cancellano con estrema facilità, quindi sembrerebbe da escludersi che possa risalire a un periodo molto precedente all'eruzione.
https://i.postimg.cc/hGpYxK9z/Gli-scavi-a-Pompei.jpg (https://postimages.org/)
Gli scavi a Pompei
Dinamica dell'eruzione
I primi eventi sismici ebbero già inizio nel 62,
con il crollo di diverse case che furono poi ricostruite negli anni successivi.
Solo alcuni anni dopo, nel 79, il Vesuvio iniziò il suo ciclo eruttivo che porterà poi al seppellimento di alcune zone di Stabia, Pompei, Ercolano e molte città a sud-est dal Vesuvio.
Intorno all' una del pomeriggio con un boato terribile il Vesuvio eruttò.
Le sostanze eruttate per prime dal Vesuvio furono fondamentalmente pomici, quindi rocce vulcaniche originate da un magma pieno di gas e raffreddato.
Mescolate alle pomici si trovano parti di rocce di altra natura che furono trasportate dal magma.
La maggior parte dei cadaveri a Pompei sono rimasti intrappolati al di sopra delle pomici, avvolti nelle ceneri.
I residui piroclastici della eruzione sono stati rintracciati in un'area ampia centinaia di chilometri quadrati.
Secondo una stima di Plinio il Giovane, testimone del fenomeno, l'altezza della nube indicata secondo le moderne unità di misura può aver raggiunto i 26 chilometri.
Per quanto riguarda la composizione chimica delle sostanze eruttate nel 79, questa è diversa da quella delle lave eruttate nel periodo che va dal 1631 al 1944;
infatti i magmi pliniani hanno mostrato di possedere una maggiore ricchezza di silice, di sodio e di potassio e una minore quantità di calcio e magnesio;
gli specialisti giustificano queste differenze con il fatto che, nel caso delle lave pliniane, il magma si sarebbe fermato per alcune centinaia di anni (circa 700) ad una profondità di qualche chilometro, nella camera magmatica, dove si sarebbe raffreddato fino a 850 °C e si sarebbe attivata la cristallizzazione.
La testimonianza più rilevante su ciò che accadde in quei giorni è data da Plinio il Giovane, che si trovava in quei giorni a Miseno con la sua famiglia.
Trent'anni dopo descrisse l'evento all'amico Tacito .
In questa lettera Plinio il Giovane riferì anche le testimonianze sulla morte dello zio Plinio il Vecchio.
Lo zio si era diretto ad Ercolano per andare ad aiutare la famiglia dell'amico Cesio Basso:
egli provò a raggiungere la località vesuviana via mare, ma dovette cambiare rotta a causa del ritiro improvviso delle acque, per cui si diresse verso Stabia dove approdò, facendosi ospitare da Pomponiano (Pomponianus).
Tuttavia, anche questa cittadina venne colpita dalle ceneri e lapilli del vulcano e, soffocato dai vapori tossici, Plinio il Vecchio vi trovò la morte.
In una seconda lettera a Tacito descrisse ciò che accadde a Miseno.
Egli racconta delle scosse di terremoto avvenute giorni prima, e la notte dell'eruzione le scosse «crebbero talmente da far sembrare che ogni cosa [...] si rovesciasse».
Inoltre, pareva che «il mare si ripiegasse su se stesso, quasi respinto dal tremare della terra», così che «la spiaggia s'era allargata e molti animali marini giacevano sulle sabbie rimaste in secco».
«... Si elevava una nube, ma chi guardava da lontano non riusciva a precisare da quale montagna [si seppe poi che era il Vesuvio]: nessun'altra pianta meglio del pino ne potrebbe riprodurre la forma.
Infatti slanciatosi in su in modo da suggerire l'idea di un altissimo tronco, si apriva in diversi rami...»
https://i.postimg.cc/TwVm4JcZ/Parco-Archeologico-di-Pompei.jpg (https://postimages.org/)
Parco Archeologico di Pompei
La distruzione di Pompei, Ercolano e Stabia
L'eruzione è avvenuta dopo un lungo periodo di quiescienza del vulcano, e gli abitanti dell'area sono stati colti di sorpresa dal rapido susseguirsi di eventi.
Nella seconda parte dell'eruzione, quando si verificarono i flussi piroclastici, si ebbero i danni maggiori e le maggiori perdite di vite umane negli abitati vicini al vulcano.
A Pompei delle vittime si erano già registrate nella prima fase, a causa del crollo dei tetti.
Nella seconda fase le vittime si ebbero sia direttamente a causa dei traumi fisici che per asfissia a causa dell'alta concentrazione di ceneri nell'ari.
Le città stesse scomparvero alla vista, sepolte sotto almeno 10 metri di materiali eruttivi.
Le desolate distese che avevano visto la vita vivace e ricca, ora erano evitate e oggetto di terrori superstiziosi.
Le caratteristiche dei fenomeni che interessarono Pompei e Stabia furono differenti rispetto ad Ercolano:
le prime furono sommerse da una pioggia di pomici, cenere e lapilli che, salvo un intervallo di alcune ore (trappola mortale per tanti che rientrarono alla ricerca di persone care e oggetti preziosi), cadde ininterrotta.
Ercolano invece non fu investita nella prima fase, ma quasi dodici ore dopo e, sino alle recenti scoperte degli anni '80, si era pensato che tutti gli abitanti si fossero posti in salvo.
La natura dei fenomeni che interessarono questo piccolo centro (Ercolano), fu molto diversa.
Infatti, ciò che accadde fu che il gigantesco pino di materiali eruttivi prese a collassare e, per effetto del vento, un'infernale mistura di gas roventi, ceneri e vapore acqueo (il cosiddetto flusso piroclastico) investì l'area di Ercolano.
Coloro che si trovavano all'aperto ebbero forse miglior sorte, vaporizzati all'istante, di chi trovandosi al riparo ha lasciato tracce di una morte che, seppur rapida, ebbe caratteristiche tremende. Il fenomeno è oggi conosciuto come "nube ardente" o frane piroclastiche.
Al calar della sera del secondo giorno, l'attività eruttiva iniziò a calare rapidamente fino a cessare del tutto.
L'eruzione deve essere durata non più di due giorni e mezzo durante le quali il vulcano aveva espulso circa 4 km³ di materiale .
https://i.postimg.cc/wBTjpcHC/Scavi-archeologici-a-Pompei.jpg (https://postimages.org/)
Scavi archeologici a Pompei
Per finire in bellezza :), dato che il tema è .....della serie non si finisce più..........e per vedere altre bellissime immagini
Vi posto alcuni link interessanti dove si parla dei vari ritrovamenti grazie agli scavi archeologici, in Dettaglio:
[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Scavi_archeologici_di_Pompei"]- Scavi archeologici di Pompei (https://postimages.org/)
- Storia degli scavi archeologici di Pompei (https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_degli_scavi_archeologici_di_Pompei)
- Breve storia di Pompei (https://cultura.biografieonline.it/breve-storia-di-pompei/)
- Pompei antica (https://it.wikipedia.org/wiki/Pompei_antica)
- Storia e leggenda di Pompei (qui troverete molte immagine bellissime e anche molti Video a dir poco entusiasmanti) (https://www.capitolivm.it/speciali/storia-e-leggenda-di-pompei/)
- Cenni storici sulla città di Pompei (https://www.pompeionline.net/pompei-scavi/cenni-storici-sulla-citta-antica)
- Pompei Storia (http://ilmondodiaura.altervista.org/POMPEI/POMPEISTORIA.htm)
- Pompei, cosa vedere nella città pietrificata (http://www.hotelfree.it/itinerari_campania/pompei.asp)
- Basilica (Pompei) (https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_(Pompei))
- Anfiteatro romano di Pompei (https://it.wikipedia.org/wiki/Anfiteatro_romano_di_Pompei)
- 8 Cose da Visitare a Pompei (https://www.scavidipompei.net/8-cose-da-visitare-a-pompei/)
- Pompei Scavi (https://www.bananiele.it/campania/PompeiScavi.htm)
- Nuova scoperta a Pompei: portato alla luce un “fast food” di 2000 anni fa (https://amalfinotizie.it/nuova-scoperta-a-pompei-portato-alla-luce-un-fast-food-di-2000-anni-fa-thermopolium/)
- Thermopolium, l’antesignano dei moderni fast food (https://crono.news/Y:2019/M:03/D:11/h:13/m:20/s:47/thermopolium-lantesignano-dei-moderni-fast-food/)
- Il fast food? Un’invenzione degli antichi romani: i più famosi si trovavano a Pompei
Il take away nell'antichità (https://www.fanpage.it/cultura/il-fast-food-un-invenzione-degli-antichi-romani-i-piu-famosi-si-trovavano-a-pompei/)
- Un’antica cucina romana del 79 d.C. torna negli Scavi di Pompei
Succede negli ambienti della Fullonica di Stephanus, la più importante lavanderia e tintoria dell’antichità conservata a Pompei. (https://www.fanpage.it/cultura/un-antica-cucina-romana-del-79-d-c-torna-negli-scavi-di-pompei/)
- Gli Dei di Mitoraj rivivono a Pompei (https://www.tgtourism.tv/2016/05/gli-dei-di-mitoraj-rivivono-a-pompei-15436/)
- Igor Mitoraj: I giganti risvegliano Pompei (https://www.lacooltura.com/2016/05/igor-mitoraj-giganti-risvegliano-pompei/)
- Pompei: Dedalo di Mitoraj resta nella città eterna (https://www.youreporter.it/foto_pompei_dedalo_di_mitoraj_resta/)
- Dedalo di Mitoraj resterà a Pompei (http://pompeiisites.org/comunicati/dedalo-di-mitoraj-restera-a-pompei/)
https://i.postimg.cc/1txM4Zr6/Gli-Dei-di-Mitoraj-Memorie-al-Foro-Pompei.jpg (https://postimages.org/)
Gli Dei di Mitoraj - Memorie al Foro, Pompei
tallines
14-03-2020, 14:16
Windows 10 SpotLight Images
Stelvio Pass (Stilfserjoch)
Ortler Alps
Italy
Windows 10 SpotLight Images ci omaggia, a noi Italia di continuo................:)
L' immagine pubblicata il 04-Mar-2020, riguarda un' altra parte della nostra Italia .
In questo caso, riguarda il Passo dello Stelvio, nelle Alpi Ortles .
https://i.postimg.cc/XJ0KQktJ/Mountain-road-scenery-Stelvio-Pass-Stilfserjoch-Ortler-Alps.jpg (https://postimages.org/)
Mountain road scenery, Stelvio Pass (Stilfserjoch), Ortler Alps, Italy
Passo dello Stelvio
Il passo dello Stelvio (2.758 metri s.l.m. - Stilfser Joch in tedesco) è un valico alpino delle Alpi Retiche
il più alto valico automobilistico d'Italia, davanti al colle dell'Agnello,
e il secondo d'Europa dietro al colle dell'Iseran,
situato fra Trentino-Alto Adige e Lombardia,
all'interno delle Alpi dell'Ortles (gruppo Ortles-Cevedale)
e del parco nazionale dello Stelvio, vicino a importanti massicci come l'Ortles, l'Umbrail, il monte Livrio e il monte Scorluzzo,
dividendo dal punto di vista geomorfologico le Alpi Retiche occidentali dalle Alpi Retiche meridionali.
Il passo dello Stelvio è da sempre un importante collegamento non solo per il turismo sciistico ed escursionistico, ma anche perché meta ambita di ciclisti e motociclisti.
Il valico è situato al confine tra Lombardia e Trentino-Alto Adige.
https://i.postimg.cc/LXgmxzKJ/Mountain-road-scenery-Stelvio-Pass-Stilfserjoch-Ortler-Alps.jpg (https://postimg.cc/mzRxD1r4)[/url]
Mountain road scenery, Stelvio Pass (Stilfserjoch), Ortler Alps, Italy
I tags per questa immagine, pubblicata il 04-Mar-2020, sono:
Tags: clouds, Italy, landscape, lights, mountains, outdoors, pass, road, scenery, sky, trail
https://windows10spotlight.com/images/edb5b167382429be2cf13b065a92c8dd (https://ralphrobertspersonaltrainer.com/can-exercise-reduce-breast-size)
La strada statale omonima che lo attraversa, che collega Bormio (valle del Braulio, Valtellina) con Prato allo Stelvio (valle di Trafoi, val Venosta), è asfaltata, a due carreggiate e carrozzabile,
e conta ben ottantotto tornanti,
di cui quarantotto sul versante altoatesino
e quaranta su quello lombardo.
Sul versante lombardo, a quota circa 2.500 m, la strada si collega con il vicino Giogo di Santa Maria, valico che conduce in territorio svizzero (Cantone dei Grigioni).
[U]Su tutti e tre i versanti, i due italiani e quello svizzero, il passo rimane chiuso stagionalmente tra novembre e maggio.
Dalla sommità del passo si diramano diversi percorsi escursionistici, tra cui il sentiero per la Cima Garibaldi (2.843 m s.l.m.) e la strada sterrata che raggiunge il rifugio Pirovano (3.028 m s.l.m.).
https://i.postimg.cc/bYBS3R7R/I-tornanti-della-strada-del-versante-valtellinese-Stilfserjoch.jpg (https://postimages.org/)
I tornanti della strada del versante valtellinese - Stilfserjoch Strasse
Ciclismo
Il passo dello Stelvio è una salita storica del ciclismo, è stata infatti percorsa dal Giro d'Italia molte volte ed è spesso stata teatro delle imprese di grandi campioni.
È classificabile come una salita alpina lunga e dal grande dislivello, dalla quota massima molto elevata, con la conseguente rarefazione dell'aria che complica ulteriormente la scalata.
Presenta pendenze di media difficoltà, ed è estremamente affascinante e impegnativa da tutti e tre i versanti (italiani e svizzero).
La corsa rosa ha affrontato il Passo dello Stelvio complessivamente 12 volte, 7 dal lato altoatesino e 5 da quello valtellinese,
e in 4 occasioni l'arrivo di tappa è stato posto in cima al valico.
Dal 1965 lo Stelvio è stato "Cima Coppi" in ogni edizione in cui il Giro vi ha transitato, essendo il punto più alto toccato dalla corsa.
L'inserimento del passo nel percorso del Giro presenta sempre qualche rischio logistico: a fine maggio/inizio giugno le condizioni meteorologiche sulle Alpi non sono ancora pienamente stabilizzate e perciò sono ancora possibili delle nevicate, con conseguente rischio di deviazione o annullamento della tappa.
Il valico è entrato nel mondo del ciclismo nel 1953, quando è stato inserito per la prima volta nel tracciato del Giro d'Italia.
In quell'occasione lo Stelvio è stato teatro di una delle ultime grandi imprese di Fausto Coppi: nella penultima tappa, da Bolzano a Bormio, il campione ormai trentaquattrenne staccò il leader della classifica, lo svizzero Hugo Koblet, conquistò la maglia rosa e vinse il suo quinto e ultimo Giro.
Il Giro Rosa, il giro d'Italia femminile, ha inserito lo Stelvio nel suo percorso per la prima volta nel 2010 .
https://i.postimg.cc/cJQ07SVV/Il-Passo-dello-Stelvio-fotografato-da-un-tornante-direzione-Alto.jpg (https://postimages.org/)
Il Passo dello Stelvio fotografato da un tornante direzione Alto Adige - Stilfserjoch
Alpi dell'Ortles
Le Alpi dell'Ortles sono una sottosezione
(in accordo con le definizioni della SOIUSA > Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Suddivisione_Orografica_Internazionale_Unificata_del_Sistema_Alpino))
delle Alpi Retiche meridionali, situate in Italia (Trentino-Alto Adige e Lombardia).
La vetta più alta è l'Ortles che raggiunge i 3.905 m s.l.m.
https://i.postimg.cc/264LMMgW/L-Ortles-visto-dal-Passo-dello-Stelvio.jpg (https://postimages.org/)
L'Ortles visto dal Passo dello Stelvio
tallines
15-03-2020, 10:14
Windows 10 SpotLight Images
Pian di Cultura
Veneto
Italy
Ancora Italia, Suuuuper :)
L' immagine pubblicata il 07-Mar-2020 da Windows 10 SpotLight Images ci porta in Veneto a Pian di Cultura, anche se cercando Pian di Cultura, non esce niente.........esce Pian di Coltura o Pian de Coltura.........:)
Pian di Coltura che si trova nel comune di Lentiai, Belluno, Veneto, Italia .
https://i.postimg.cc/JhSzZcF9/Spring-dawn-at-Pian-di-Cultura-Veneto-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Spring dawn at Pian di Cultura, Veneto, Italy
Lentiai - Pian de Coltura
Il territorio di Lentiai è posizionato sulla sponda sinistra del fiume Piave e
fino alla fine dell’Ottocento Lentiai era inserito nell’antica contea di Cesana
che con il suo castello controllava una vasta area di importanza strategica per la Val Belluna soprattutto per l’indispensabile traghetto che collegava le due sponde del Piave tra le frazioni di Cesana (Lentiai) e Busche (Cesiomaggiore).
Costruito, si racconta, ai tempi dei Longobardi, all’inizio del Trecento
il castello abbandonò l'antica posizione su di un promontorio per essere inserito nel centro cittadino di Cesana e trasformato in abitazione nel corso dei secoli.
La frazione conserva anche l’antico Palazzo Pretorio, realizzato tra i secoli XVI e XVII con particolari elementi architettonici.
Imprescindibile tappa è la chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta di Lentiai, monumento nazionale, che conserva dipinti di Paolo Veronese, Palma il Giovane, del Pordenone, Francesco Frigimelica, Agostino Ridolfi e Luigi Cima e sculture di Andrea Brustolon e Francesco Terilli.
L’altare maggiore ospita un polittico realizzato nella bottega di Tiziano Vecellio, mentre il soffitto è decorato a cassettoni con venti tavole dipinte da Cesare Vecellio.
https://i.postimg.cc/8PGBLhQJ/Spring-dawn-at-Pian-di-Cultura-Veneto-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/rzhrkRpM)
Spring dawn at Pian di Cultura, Veneto, Italy
I tags per questa immagine, pubblicata il 07-Mar-2020, sono:
Tags: aerial view, dawn, forest, grass, hills, Italy, landscape, meadow, mountains, nature, outdoors, road, springtime
https://windows10spotlight.com/images/4c7ac2a2a4efcdf48c13f9659d3e4fab
https://i.postimg.cc/K8mBwFJ0/Lentiai-Pian-di-Coltura-alberi-e-narcisi.jpg (https://postimages.org/)
Lentiai, Pian di Coltura, alberi e narcisi
Ma Lentiai non è solo arte e storia;
Pian di Coltura, che nella verde stagione incanta per i narcisi,
d'inverno è meta ideale per gli appassionati dello sci e dello slittino.
La tradizionale traversata Pianezze-Lentiai con gli sci o le ciaspole è uno degli appuntamenti invernali più amati, poiché permette di poter ammirare i magnifici paesaggi del territorio:
dal monte Cesen, al Mariech, dalla dorsale panoramica del monte Garda, del Col dei Piatti, di Col Moscher, fino a Stabie e Pian di Coltura.
https://i.postimg.cc/ZKw5YSJ7/I-narcisi-di-Pian-di-Coltura.jpg (https://postimages.org/)
I narcisi di Pian di Coltura
Pian di Coltura
Imboccando la stradina che da Lentiai sale alla frazione di Colderù, semplicemente seguendo le indicazioni per il Pian de Coltura, si può giungere a questo magnifico ed importantissimo luogo.
Ad ogni primavera infatti un’ampia e spettacolare fioritura di Narcisi rende semplicemente unico il dolce paesaggio prealpino, mostrandosi in tutto il suo splendore.
Inoltre la valenza naturalistica del luogo, costituito da prati magri a Narcisi, rende Pian di Coltura importante fonte di studio per gli esperti che ne volessero appunto studiare gli aspetti più tecnicamente botanici.
Un’occasione per ammirare la spettacolare fioritura dei narcisi che ricoprono i prati di Lentiai, piccolo centro della Valbelluna da sempre considerato il “Paese dei narcisi”.
https://i.postimg.cc/q7yrKVdd/Lentiai-Pian-di-Coltura-veduta-aerea.jpg (https://postimages.org/)
Lentiai, Pian di Coltura, veduta aerea
Ammireremo la natura nel suo splendore di colori e forme, camminando tra boschi, prati in fiore e vedute mozzafiato sulle selvagge Dolomiti Bellunesi.
Partiremo da Colderù, piccolo borgo adagiato su un bel poggio panoramico, fino a raggiungere Pian di Coltura,
dove ogni anno si rinnova incantevole e imponente la fioritura dei bianchi e profumati fiori che, con le loro ondulazioni, si trasformano in un mare bianco a perdita d’occhio.
Lungo il percorso incontreremo alcuni rustici e casere che in passato ospitavano gli agricoltori con i loro animali durante la bella stagione,
testimonianza della vita di un tempo, quando il pascolo e l’allevamento costituivano una delle fonti principali di vita per la montagna bellunese.
Un’escursione emozionante in un paesaggio quasi fatato fatto di bianche corolle, silenzi e profumi stordenti.
https://i.postimg.cc/yYgbxhHM/Lentiai-Pian-di-Coltura-vista-aerea.jpg (https://postimages.org/)
Lentiai, Pian di Coltura, vista aerea
Importante > questo post fa parte, ovviamente, anche del famoso Tema Green, più Green di cosi :p :sofico:
N.B. > dal 03 Marzo 2020, incredibile, ma vero...........:)
Windows 10 SpotLight Images pubblica ben tre (3) immagini al giorno :sofico:
tallines
20-03-2020, 20:02
Windows 10 SpotLight Images
Doric Temple
Segesta, Trapani
Sicily
Italy
Ancora Italia, questa volta ci spostiamo in Sicilia .
Siamo a Segesta in provincia di Trapani, per ammirare un bellissimo Tempio Dorico, arrivato in buone condizioni fino ai giorni nostri .
Il Tempio, come si evince dalle 2 immagini pubbicate da Windows 10 SpotLight Images, è stato fotografato, in Primavera, visto che domani entriamo nella nuova Stagione della Primavera :)
In più lo dicono anche i Tags .
E in più ci saranno anche altre immagini del tempio di Segesta, Primaverili .
https://i.postimg.cc/TYKB73R9/The-Doric-temple-of-Segesta-dated-5th-century-BC-Trapani-Sicil.jpg (https://postimages.org/)
The Doric temple of Segesta dated 5th century BC, Trapani, Sicily, Italy
Segesta
Segesta (in greco antico: Ἕγεστα) fu un'antica città elima (Gli Elimi erano un antico popolo della Sicilia occidentale) > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Elimi)
situata nella parte nord-occidentale della Sicilia.
La vecchia città sorge sul Monte Barbaro, nel territorio comunale di Calatafimi Segesta, nel libero consorzio comunale di Trapani, a pochi chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo.
Custodisce, all'interno del parco archeologico, un tempio in stile dorico e
un teatro di età ellenistica, in parte scavato nella roccia della collina.
Altri scavi hanno portato alla luce una cittadina ellenistico-romana e un borgo medievale.
La data della fondazione non è conosciuta, ma da documenti risulta che la città era abitata nel IX secolo a.C.
Lo storico greco Tucidide narra che i profughi troiani, attraversando il Mar Mediterraneo, giunsero fino in Sicilia, e fondarono Segesta, chiamata Aegesta, ed Erice.
Questi profughi presero il nome di Elimi.
Secondo il mito, Segesta sarebbe stata fondata da Aceste (che ne fu il primo re), figlio della nobile troiana Egesta e del dio fluviale Crimiso.
Virgilio riporta la leggenda secondo cui Segesta sarebbe stata fondata da Enea per far riposare i vecchi e le donne, dopo che queste avevano incendiato le navi poco prima di riprendere il viaggio
https://i.postimg.cc/0Q3hxTnm/The-Doric-temple-of-Segesta-dated-5th-century-BC-Trapani-Sicil.jpg (https://postimg.cc/r01fNYvF)[/url]
The Doric temple of Segesta dated 5th century BC, Trapani, Sicily, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata il 14-Mar-2020 sono:
Tags: ancient, antique, archeology, architecture, day, history, island, Italy, landscape, outdoors, religion, scenery, sky, springtime, temple, wildflowers
https://windows10spotlight.com/images/abb97ae1833bfc4d060b2c70bd2be7aa (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/GmmTXTDS/Area-archeologica-di-Segesta-Interno-del-Tempio-di-Segesta.jpg (https://postimages.org/)
Area archeologica di Segesta, Interno del Tempio Dorico
Il sito archeologico
L'area archeologica di Segesta, divenuta nel 2013 parco archeologico, comprende diversi siti.
L'area, dagli anni novanta, è stata enormemente rivalutata grazie a numerose scoperte che hanno riguardato le rovine dell'antica città elima.
Il tempio dorico
il teatro
Il santuario di contrada Mango
l' agorà e casa del navarca (epoca greco-romana)
l' area medievale (mura di cinta, castello annesso al teatro, due chiese di epoca normanna, il quartiere medievale e la moschea).
https://i.postimg.cc/YqZC2xtB/Segesta-Temple-Plan.jpg (https://postimages.org/)
Segesta Temple Plan
Il Tempio di Segesta
https://i.postimg.cc/KzJdrVhW/Tempio-di-Segesta-veduta-aerea.jpg (https://postimages.org/)
Tempio di Segesta, veduta aerea
È di stile dorico.
Possiede trentasei colonne, contando anche quelle degli angoli,
e cinque per l'atrio anteriore e altrettante per quello posteriore.
Le colonne sono appoggiate a due basi che hanno due palmi napoletani di altezza e otto di larghezza.
Ogni colonna ha venticinque palmi di circonferenza;
essa si rastrema in maniera diversa da quella di Paestum, di Girgenti e di Selinunte, aggiungendosi al capitello per mezzo di un intaglio.
Non ha canoni come quelle di Girgenti e di Paestum, cosicché si potrebbe convenire sulla base di questo genere di costruzione, che il Tempio di Segesta è strutturalmente posteriore agli altri .
https://i.postimg.cc/x1qm5bDT/Tempio-di-Segesta-vista-sulla-collina.jpg (https://postimages.org/)
Tempio di Segesta, vista sulla collina
La posizione del tempio è sorprendente:
al sommo d'una vallata larga e lunga, in vetta a un colle isolato e tuttavia circondato da dirupi, esso domina una vasta prospettiva di terre (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia)
Il tempio di Segesta è un tempio greco dell'antica città di Segesta sito nell'area archeologica di Calatafimi Segesta, comune italiano della provincia di Trapani in Sicilia.
Il tempio, a volte denominato "Tempio Grande", è stato costruito sulla cima di una collina a ovest della città, fuori dalle sue mura,
durante l'ultimo trentennio del V secolo a.C (ll V secolo a.C. inizia nell'anno 500 a.C. e termina nell'anno 401 a.C. incluso) .
5th century BC > In counting years BC (before Christ) also called BCE (before the common era)
The 5th century BC started the first day of 500 BC and ended the last day of 401 BC.
https://i.postimg.cc/PqYQb8Yv/Segesta-interno-del-Tempio.jpg (https://postimages.org/)
Segesta, interno del Tempio
Si tratta di un grande tempio periptero (circondato da un portico esterno con colonne)
esastilo (con sei colonne sul lato più corto, non scanalate, sei colonne sulla facciata)
e dorico (1° dei tre ordini architettonici classici - dorico, ionico, corinzio) .
Sul lato lungo presenta invece quattordici colonne (in totale 36 quindi, alte 10 metri).
L'attuale stato di conservazione presenta l'intero colonnato della peristasi completo di tutta la trabeazione.
Nonostante gli elementi costruttivi e le proporzioni della costruzione si riferiscano con chiarezza al periodo classico dell'architettura greca, il tempio presenta aspetti peculiari sui quali la storiografia non esprime pareri unanimi.
https://i.postimg.cc/QMZTx0C9/Segesta-Tempio-greco-interno.jpg (https://postimages.org/)
Segesta Tempio greco, interno
Il primo elemento di dibattito è costituito proprio dalla sua natura di espressione artistica pienamente ellenica, aggiornata alle maggiori espressioni dell'arte della madrepatria
ed in particolare dell'Attica, ma realizzata in una città degli Elimi, una popolazione di origine incerta, ma stanziata in Sicilia molto prima dell'arrivo dei coloni greci nella vicina Selinunte,
con la quale Segesta fu perennemente in conflitto.
Gli storici ipotizzano che, grazie agli scambi commerciali, la città elima abbia raggiunto nel corso del V secolo a.C. un alto grado di ellenizzazione,
tale da poter consapevolmente importare un sofisticato modello artistico come il tempio dorico periptero che grazie alla canonizzazione di dimensioni e proporzioni si prestava ad una larga diffusione.
Inoltre è probabile che il progettista e le maestranze impiegate fossero greche, provenienti da una delle vicine città.
https://i.postimg.cc/KvnN7kTM/Segesta-interno-del-Tempio-Dorico.jpg (https://postimages.org/)
Segesta, interno del Tempio Dorico
Il secondo aspetto che ha sempre colpito molto gli storici è l'assenza di vestigia della cella all'interno del colonnato, che invece è uno dei meglio conservati del mondo greco.
Questo ha fatto pensare ad un tempio ipetro cioè ad un luogo sacro privo di copertura e di cella e legato a riti indigeni.
In alternativa si è pensato ad una cella interamente a struttura lignea, come tutta la copertura, e quindi andata persa.
Negli anni '80 sono state trovate tracce della fondazione della cella, interrate all'interno del tempio, insieme a tracce di costruzioni precedenti (il che farebbe pensare che il tempio fosse stato costruito su un luogo sacro ancora più antico).
Pertanto l'ipotesi ora prevalente è che il tempio non sia mai stato terminato, a causa probabilmente di avvenimenti bellici che coinvolsero a lungo la città e che la cella e la copertura non siano mai state realizzate.
https://i.postimg.cc/3x9FKhBq/Tempio-di-Segesta-il-crepidoma-con-le-bugne-ben-evidenti.jpg (https://postimages.org/)
Tempio di Segesta, il crepidoma con le bugne ben evidenti
Tale ipotesi è avvalorata anche dalla mancanza di scanalature delle colonne e dalla presenza, soprattutto sui blocchi del crepidoma,
di "bugne" cioè di protuberanze destinate a proteggere il blocco durante la messa in opera che sarebbero state scalpellate via in fase di rifinitura.
Crepidoma
Nell'architettura classica, prende il nome di crepìdoma (κρηπίδωμα, dal greco krepìs, fondazione)
la piattaforma a gradini rialzata in pietra sulla quale veniva costruito il tempio.
È costituito da tre o più gradini con la funzione di sopraelevare l'edificio, separando simbolicamente la residenza degli dei dal livello del terreno.
I gradini prendono il nome di crepidoma.
Il piano su cui poggiano le colonne è detto stilobate.
La crepidine può presentare decorazioni come modanature o altro sulle facce visibili.
Talvolta vi si riscontrano anche degli accorgimenti ottici, come nel Partenone, dove tutto il basamento è impercettibilmente convesso per sembrare prospetticamente più ampio.
Il tempio quindi avrebbe dovuto avere un'ampia cella preceduta da un pronao distilo in antis ed un simmetrico opistodomo sul retro.
La crepidine
E' un elemento architettonico dell'architettura classica .
In maniera generica indica il basamento o lo zoccolo di un edificio (si pensi ad esempio a un tempio greco).
Si può avere una crepidine sotto un altare, un piedistallo o anche il semplice gradino di un marciapiede può essere chiamato crepidine.
Più precisamente, nell'architettura greca antica, la crepidine indica i tre (o più) piani, solitamente in pietra, che nel loro complesso formano una gradinata che porta all'ingresso del tempio.
La superficie sulla quale poggiano le colonne e le pareti della cella viene chiamata crepidoma o stilobate o piano stilobatale.
Come per altri termini relativi all'architettura antica, ci sono molte dissonanze tra gli studiosi:
secondo alcuni è indicata con il termine crepidoma tutta la gradinata di accesso al tempio, che altri, come prima scritto, chiamano crepidine, definendo invece quest'ultimo come zoccolo.
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Segesta Tempio, particolare delle colonne, lato esterno
Il colonnato, con interassi uguali su tutti i lati, presenta la canonica doppia contrazione degli intercolumni terminali per risolvere il conflitto angolare
oltre ad altri tipici accorgimenti ottici come la curvatura delle linee orizzontali e alla concezione decorativa del fregio che perde, almeno in parte la sua dipendenza dal colonnato.
Tali caratteristiche mostrano una derivazione dai modelli evolutivi attici della fine del V secolo a.C. ed in particolare dal tempio degli Ateniesi a Delo, ai quali rimandano anche gli elementi decorativi.
Gli unici aspetti riferibili ancora allo stile severo sono le proporzioni allungate con 6x14 colonne in luogo delle canoniche 6x13 (doppio quadrato), e le grandi dimensioni in un'epoca in cui i templi divenivano più piccoli.
Nel XVIII secolo il tempio fu oggetto di un primo restauro da parte dell'architetto Chenchi.
Fu visitato da Goethe e divenne una delle mete del Grand Tour e una della cause della riscoperta dell'architettura greca e del dorico che fu alle radici del neoclassicismo .
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Segesta Tempio, colonne lato esterno
Tempio di Segesta:
un misterioso monumento greco in una città èlima
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The Doric Temple Segesta, in spring
“Quando si contempla questo paesaggio semplice e suggestivo, si sente che lì, soltanto lì, si poteva costruire un tempio greco.
I maestri decoratori che insegnarono l’arte all’umanità, dimostrarono, in Sicilia soprattutto, quale scienza profonda e raffinata essi avessero dell’effetto e della scena.
Il tempio di Segesta sembra essere stato posto ai piedi della montagna da un uomo di genio che aveva avuto la rivelazione dell’unico punto in cui lo si doveva costruire:
animando da solo l’immensità del paesaggio, che ne esce vivificato e divinamente bello”.
Così scriveva il francese Guy de Maupassant (Viaggio in Sicilia, 1885) dopo la sua visita a Segesta.
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Il Tempio di Segesta, Trapani, Sicilia
L'eccezionalità di questo luogo sta anche nel fatto che ancora oggi, caso più unico che raro in Sicilia e non solo, appare ai tanti che vi giungono così come appariva ai viaggiatori del Grand Tour.
Tutta l'area è rimasta pressoché uguale: vaste colline destinate alla semina o al pascolo, modesti rilievi animati da pochi alberi.
Poche le costruzioni recenti.
Già da lontano, percorrendo la strada statale o l'autostrada in direzione di Trapani, il tempio, isolato in mezzo ad un mare di colline, colpisce per la sua imponenza.
Poi, una volta lasciata la macchina, quando si inizia a intravedere dietro le agavi, le ginestre e gli ulivi, mentre si sale, a piedi, per un largo sentiero,
la suggestione è tale che si ha l'impressione che da un momento all'altro quelle colonne dovessero animarsi di gente di un popolo indigeno per certi versi ancora misterioso, gli Èlimi.
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Particolare del timpano, sigma, fregio, architrave, capitelli e colonne
Costruito al di fuori dell'area urbana, sui resti di una costruzione più antica, a partire dall'ultimo trentennio del V secolo a.C.,
il tempio si compone di un crepidoma (basamento) a gradini di circa 61 metri per 26 metri
dove poggiano 36 massicce colonne (6 nei lati corti e 14 nei lati lunghi) alti circa 10 metri.
Ogni colonna, distanziata dall'altra da uno spazio di circa 2 metri e 40,
ha il diametro inferiore di circa 2 metri
e quello superiore di circa 1 metro e 50.
Le colonne sorreggono ancora tutto l'architrave, il fregio e i due timpani.
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The Doric Temple Segesta
Nella costruzione sono state adottate diverse raffinatezze come ad esempio
la correzione ottica ottenuta mediante una leggera curvatura del basamento, accorgimento riscontrabile solo nel Partenone di Atene.
Secondo gli studiosi il tempio fu realizzato, su progetto di un abile architetto ateniese, da maestranze provenienti dalle vicine colonie con cui la città manteneva rapporti commerciali.
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The Doric Temple Segesta, close-up
La presenza di un tempio greco in una città èlima, così come le differenze con altri templi dorici e la mancanza di alcuni elementi,
hanno fatto discutere gli studiosi, e continuano ad animare ancora oggi numerosi dibattiti, soprattutto in merito alla funzione svolta e ai motivi della costruzione.
Alcuni sostengono che gli Èlimi abbiano voluto costruire un peristilio pseudo-templare, secondo i modi usati dai greci,
per dare prestigio ad un luogo di culto indigeno, quindi volutamente lasciato scoperto.
Ipotesi, questa, avvalorata dalla totale mancanza, tra il colonnato, della cella interna, elemento essenziale in un tempio greco e generalmente la prima parte ad essere costruita.
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Tempio di Segesta
Altri sostengono che si tratti di un tempio destinato ad un culto greco ma rimasto incompleto, forse a causa della guerra con Selinunte scoppiata nel 409 a.C.,
come lasciano supporre la mancanza delle scanalature sulle colonne e i perni di pietra nel basamento,
generalmente usati per la messa in opera dei conci e rimossi alla fine dei lavori.
Al di là del fatto che si tratti di un tempio finito o meno, destinato ad un culto greco o indigeno, di certo c'è che è giunto a noi in un ottimo stato di conservazione e,
nonostante gli oltre 2400 anni di vita,
continua a meravigliare per l'imponenza, l'eleganza e le proporzioni armoniose.
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The Doric temple of Segesta in all its majesty
tallines
23-03-2020, 13:19
Windows 10 SpotLight Images
Isola Madre
Verbano-Cusio-Ossola
Piedmont
Italy
Sempre Italia :sofico:
L' ultima immagine che riguarda l' Italia, è stata pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 22-Mar-2020 .
Siamo in Piemonte, per vedere l' Isola Madre sul Lago Maggiore, nella Provincia di Verbano-Cusio-Ossola
In più le immagini sono Primaverili, come è giusto che sia, visto che siamo in Primavera, la Stagione più bella di tutte :p
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Floral gardens on Isola Madre at Lake Maggiore, Verbano-Cusio-Ossola, Piedmont, Italy
Isola Madre
L'Isola Madre (in dialetto locale Isola Mader) è la più grande dell' arcipelago delle Isole Borromee sul Lago Maggiore.
L'arcipelago delle Isole Borromee sul Lago Maggiore, si compone di tre isole, un isolino e uno scoglio:
- Isola Madre Superficie (ettari) 7,8 Comune di Stresa (provincia Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
- Isola Bella Superficie (ettari) 6,4 Comune di Stresa (provincia Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
- Isola dei Pescatori Superficie (ettari) 3,4 Comune di Stresa (provincia Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
- Isolino di San Giovanni Superficie (ettari) 0,4 Comune di Verbania (Pallanza) (provincia Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte.)
- Scoglio della Malghera, noto anche come Isolino degli Innamorati, è un piccolo isolotto del Lago Maggiore - Superficie (ettari) 0,02 Comune di Stresa (provincia Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
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Floral gardens on Isola Madre at Lake Maggiore, Verbano-Cusio-Ossola, Piedmont, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata il 22-Mar-2020 sono:
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Isola Madre, Lago Maggiore, Isole Borromee
L'Isola Madre. È il luogo più voluttuoso che abbia mai visto al mondo .
Gustave Flaubert, 1845, Scrittore Francese
Nel XIV secolo i Borromeo, potenti feudatari della zona ma originari di San Miniato, divennero proprietari delle isole e iniziarono così la loro trasformazione.
Tutt'oggi la famiglia possiede ancora l'Isola Bella e l'Isola Madre,
oltre ai tre scogli emersi conosciuti come Castelli di Cannero per via delle rovine di fortificazioni medioevali.
L'isola dei Pescatori è l'unica abitata stabilmente, anche se da una piccola comunità,
mentre le due isole "sorelle" sono ambite tra i turisti che ammirano i due splendidi palazzi e i relativi giardini, famosi in tutta Europa
per la qualità del paesaggio e per la cura e la varietà delle architetture vegetali, composte da oltre 2000 varietà di specie differenti.
Nell'Isola Madre è presente anche una numerosa fauna di volatili orientali, come pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli, liberi nello splendido giardino.
L' Isola Bella possiede invece un giardino che, abilmente progettato nei secoli, presenta fioriture multicolori per tutto l'anno, a rotazione tra le varie specie floreali (rose, orchidee, bulbose, magnolie, frutteti, azalee, gardenie, glicini).
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Isola Madre, Frazione Di Stresa
L' Isola madre è larga 220 metri e lunga 330, l'isoletta è occupata da alcune costruzioni e soprattutto da giardini.
Anticamente era chiamata Isola di San Vittore e successivamente Isola Maggiore.
Le fonti storiche indicano che nella metà del IX secolo sull'isola era presente la chiesa con abside a pianta quadra
(edificio probabilmente costituente il riferimento alla matrice di una macropieve verbanese dedicata a San Vittore),
un cimitero (il cui ricordo si perpetua nella cosiddetta ‘scala dei morti');
non si esclude che vi potesse sorgere anche un piccolo apprestamento militare, in analogia e assonanza con il castrum di Sant'Angelo sito sull'Isolino di San Giovanni.
Per certo si sa che vi erano coltivazioni di ulivi, la cui produzione veniva forse impiegata per usi sacri.
A partire dal 1501 Lancillotto Borromeo, uno dei cinque figli di Giovanni III e Cleofe Pio di Carpi, introduce nell'isola le prime coltivazioni di agrumi fatti arrivare dalla Liguria con un giardiniere ("hortolano") che li avrebbe accuditi;
ordina la costruzione di un primo nucleo della dimora gentilizia, che viene successivamente ampliata in forma rinascimentale negli anni ottanta del Cinquecento da Renato I Borromeo.
Sono gli anni in cui si avvicendano nella cura dei giardini gli esponenti di una dinastia di "hortolani", i Della Torre, che risiederanno all'Isola Madre sino al primo Ottocento.
A partire circa dal 1823-1825, per decisione dei conti Giberto V e Vitaliano IX Borromeo Arese, ad opera di Renato I, Giacomo e Francesco Rovelli, famiglia di giardinieri originaria di Monza, pur preservando il bosco nella parte verso Nord-Ovest dell'isola,
i settori tenuti a frutteto vengono convertiti in giardino romantico all'inglese, che ancora viene considerato tra i migliori esempi di quest'arte in Italia .
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Isola Madre, Facciata Palazzo Borromeo
Monumenti
- Palazzo Borromeo (edificato nel XVI secolo sui resti della primitiva chiesa, cimitero - e fors' anche castello - di S. Vittore) e relativo giardino all'inglese
Il Palazzo sorse sui resti di una chiesa con abside e pianta quadrata e venne aperto al pubblico a partire dal 1978.
- Cappella gentilizia del 1858 (al contrario di quella dell'Isola Bella, non contiene cenotafi o monumenti funebri)
- Il grande e scenografico giardino all'inglese di 8 ettari, progettato su un precedente agrumeto, produttivo sino alla fine del Settecento.
Famosa è la "scala dei morti", che negli ultimi decenni è stata arricchita con un'importante collezione di Wisteria (glicine).
Isola Madre, Lago Maggiore, Arcipelago delle Isole Borromee
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Isola Madre, Lago Maggiore, Isole Borromee - Il Giardino All’ Inglese
Il Giardino All’ Inglese
Con i suoi otto ettari di estensione è la più grande delle Isole Borromee.
Il patrimonio botanico e la forte impronta esotica l’hanno resa il luogo più voluttuoso visto al mondo (cit. Gustave Flaubert).
L’attuale parco botanico all’inglese è stato realizzato ai primi dell’Ottocento, e da allora trovano dimora piante e fiori portati da viaggi lontani e acclimatate grazie alle dolci e favorevoli temperature.
Oggi quello dell’Isola Madre è un giardino botanico unico per le essenze vegetali rare provenienti da ogni parte del mondo.
Fioriture continue ed esuberanti frutto del lavoro di giardinieri esperti rinnovano di continuo gli angoli del parco:
dai boschetti di magnolie a quelli di bambù, dalle profumate pergole di glicini alle spalliere di agrumi, dai parterre di camelie antiche e rododendri fino alle vasche traboccanti di ninfee e fior di loto.
Eucalipti, palme e banani convivono con la collezione di conifere e aceri.
In piena estate ibiscus, bougainvillee e ipomme esaltano l’emozione del viaggio nel viaggio.
A completare un quadro di così armoniosa bellezza,
uccelli variopinti che vivono in perfetta libertà nel parco.
Fagiani argentati e dorati, pavoni bianchi passeggiano tranquillamente nei prati e fra i cespugli.
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Isola Madre, Fontana
Una collezione botanica unica, imperdibili le proteee
Il clima mite ha permesso l’insediamento di una flora sorprendente e difficilmente reperibile in altri luoghi:
rare essenze vegetali provenienti dalle più diverse latitudini e spettacolari fioriture la rendono un vero paradiso terrestre.
Unica la terrazza delle protee, fiore preistorico simbolo del Sudafrica che qui ha trovato il suo ambiente ideale.
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Isola Madre, Cipresso del Kashmir
La storia del cipresso del Kashmir
Ad ombreggiare il Palazzo l’imponente cipresso del Cashmir, arrivato qui nel 1862 dall’Himalaya in un cartoccio di semi freschissimi e diventato negli anni simbolo dell’Isola Madre.
È il più grande e il più vecchio esemplare in Europa della sua specie che, nella sua terra di origine in Tibet, è in via di estinzione.
La tromba d’aria che nel giugno del 2006 si abbatté nel nord dell’Isola Madre lasciò il segno anche su questo gigantesco albero.
Salvarlo fu un operazione di alta ingegneria e botanica.
Anche se non tornerà mai più alle forme che lo hanno reso «l’albero più bello del mondo», il grande cipresso dell’Isola Madre resta il testimone della dedizione della Famiglia Borromeo alla conservazione del patrimonio naturale.
Dal 2002 i giardini dell’Isola Madre, insieme a quelli dell’Isola Bella, fanno parte del prestigioso circuito inglese della Royal Horticultural Society.
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Isola Madre, Pozzo nei Giardini all' Inglese
Isola Madre: un fiabesco giardino botanico sul Lago Maggiore
L’isola Madre, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, porta questo nome per via delle sue dimensioni, superiori rispetto alle altre due isole, misurando circa 330 metri per 220.
Non solo, pare infatti che questa sia anche l’isola che venne abitata per prima tra le tre.
Già dal IX secolo erano presenti sull’isola Madre una chiesa dedicata a San Vittore (a cui si deve il primo nome dell’isola), un cimitero e vaste coltivazioni di ulivi .
All’inizio del XVI secolo, subito dopo aver ricevuto la proprietà dell’isola Madre dalla curia di Novara,
i Borromeo fecero introdurre alcune varietà di agrumi sull’isola, fatte arrivare direttamente dalla Liguria e, per accudirle al meglio, venne anche prevista la figura di un “hortolano” che risiedeva in piante stabile sull’isola e che diede vita ad una dinastia di ortolani, la famiglia Della Torre, che rimarrà sull’isola fino all’inizio del XIX secolo.
Contestualmente all’istituzione delle piante di agrumi venne anche cominciata l’edificazione di un palazzo gentilizio, ampliato poi durante lo stesso secolo e ancora oggi visitabile.
[U]Attualmente l’isola non è più abitata, ma è una meta continua per turisti che vogliono visitare i grandi giardini che qui si trovano.
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Glicine a Primavera sull' Isola Madre
Tra i più antichi giardini botanici d’Italia, presenta un microclima assai favorevole allo sviluppo di glicini, rare piante subtropicali, fiori esotici e uccelli dai colori sgargianti (non è raro imbattersi in variopinti pappagalli, nei fagiani cinesi o negli eleganti pavoni dalle piume candide).
Tutto questo, unito alla cura con cui l’ambiente viene conservato, dà l’illusione di trovarsi in una località tropicale.
Nei primi anni del Cinquecento la zona era popolata da oliveti, poi convertiti in un suggestivo giardino.
Interventi successivi portarono alla creazione di un giardino all’inglese che si estende su di una superficie di quasi otto ettari.
Dopo ulteriori modifiche, il parco assunse l’aspetto attuale:
si sviluppa su più terrazze e permette al visitatore di fermarsi ad ammirare autentiche rarità come un bicentenario cipresso del Kashmir e una palma Jubaeae Spectabilis che compirà presto 125 anni.
Come sovente accade nei giardini all’inglese, la struttura dei viali non sembra essere stata disegnata a tavolino, essi si snodano in una trama che potrebbe apparire quasi casuale.
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Isola Madre, veduta, quadro
Isola Madre - Storia
Dalla nuda roccia dell’era glaciale fece capolino nella storia nell’anno 846 come isoletta con poche case,
una chiesetta dedicata a san Vittore, un cimitero e alcune piante d’ulivo destinate alla produzione dell’olio da usare nelle liturgie.
Durante l’età medievale, l’Isola di San Vittore è appartenuta a vari proprietari (abati e vescovi) e solo nel 1501
appare il documento che ratifica il passaggio di proprietà dal vescovo di Novara al nobile Lancillotto Borromeo.
Lancillotto Borromeo acquista gran parte dell’isola di San Vittore che verrà poi chiamata isola Renata e in seguito Madre.
Già nel 1542 l’isola è ormai trasformata in un luogo di delizia dove le coltivazioni agricole prosperano sui terrazzamenti del giardino, grazie al clima temperato del lago.
L’isola di San Vittore prende il nome di Madre solo nel 1704.
Per alcuni è un omaggio alla supremazia storica di questa isola nel bacino del Verbano.
Per altri, è un omaggio alla madre del Conte Renato, Margherita Trivulzio;
è grazie a lei infatti che l’isola ritornò in possesso della Casata Borromeo.
Per via di matrimoni, l’Isola di San Vittore passò attorno al 1520 alla famiglia Trivulzio,
e solo nel 1563 Renato Borromeo rientrò in possesso della proprietà, che da lui prese il nome di Isola Renata.
Venne dato nuovo impulso alla fabbrica del palazzo chiamando Pellegrino Pellegrini, detto il Tibaldi, figura di spicco della cultura lombarda e architetto di fiducia di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano.
In questo periodo risale l’aspetto tardo cinquecentesco del Palazzo che ancora oggi vediamo.
A fare grandi progressi anche i giardini ad opera dell’architetto Filippo Cagnola, che nel 1710 immortalò con grande precisione scalinate, pergolati e vasi.
Alla fine del secolo XVIII l’Isola Madre aveva assunto l’aspetto che sostanzialmente conserva ancora oggi e
iniziò ad essere considerata un luogo di pace e riposo grazie al clima mite ed alla lussureggiante natura.
Furono in seguito costruite le serre (1826) e la cappella di famiglia, voluta a partire dal 1858 da Vitaliano IX ad opera dell’architetto Defendente Vannini.
All’inizio del Novecento si pensò di trasformare l’Isola Madre prima in albergo e poi di affittarlo solo privatamente a una clientela molto selezionata.
A definire il futuro dell’Isola Madre sono stati invece Giberto e Bona Borromeo Arese tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento:
il palazzo (sontuosamente arredato con mobili e opere d’arte provenienti dalla villa Borromeo Arese di Cesano Maderno) e i vasti giardini sono stati definitivamente destinati al godimento del pubblico.
Porcellane e livree, dipinti di famiglia, arazzi e letti a baldacchino decorati con sontuosi broccati compongono un affascinante affresco di vita cortese .
Il palazzo dell’isola Madre infatti, aperto al pubblico nel 1978, è allestito con preziosi arredi provenienti da varie dimore della Famiglia Borromeo che restituiscono un suggestivo itinerario attraverso ambienti che ricalcano lo stile di vita del XVI e XVII secolo.
Di particolare bellezza il salotto veneziano con le pareti decorate a trompe l’oeil che ricordano quelle di un gazebo fiorito.
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Isola Madre, veduta aerea
tallines
25-03-2020, 13:18
Windows 10 SpotLight Images
Flowering
Castelluccio Di Norcia
Perugia, Umbria
Italy
Ormai Windows 10 SpotLight Images ha preso il via e propone ancora un' immagine dell' Italia .
Questo giro siamo in Umbria, in Provincia di Perugia, per vedere la fioritura a dir poco sensazionale che c'è dalla Primavera fino all' Estate, a Castelluccio Di Norcia .
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Landscape with Castelluccio di Norcia and flowering, Perugia, Italy
Castelluccio (Norcia)
Castelluccio è una frazione del comune di Norcia (PG) in Umbria, uno dei centri abitati più elevati dell'Appennino.
Secondo i dati ISTAT il paese si va man mano spopolando:
nel censimento del 2001 il paese risultava abitato da 150 residenti, mentre in quello del 2011 i residenti sono scesi a 120.
Il 30 ottobre 2016 è stato quasi completamente distrutto da un importante evento sismico:
il campanile e la Chiesa di Santa Maria Assunta sono andati completamente perduti, mentre alcune opere di notevole pregio storico-artistico custodite nella chiesa sono state messe in sicurezza prima dei crolli .
Il paese si trova sull'Appennino Umbro-Marchigiano, a circa 28 km da Norcia, ad una altitudine di 1452 m s.l.m. che ne fanno uno dei centri abitati più elevati degli Appennini,
posto in cima ad una colle che si eleva sull'omonimo altopiano (Piani di Castelluccio) tra i più vasti dell'Italia Centrale
ed inserito nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, raggiungibile attraverso una strada panoramica.
Di fronte ad esso si erge la sagoma del Monte Vettore (Cima del Redentore) .
La presenza dell'uomo nella zona è testimoniata sin dall'epoca romana, con il rinvenimento di alcuni oggetti in terracotta presso la Fonte di Canatra, in località Soglio.
Inoltre, nelle fondamenta di una casa furono rinvenute nei secoli passati diverse monete romane risalenti al periodo dell'imperatore Claudio il Gotico (III secolo), e lungo la strada che conduce a Forca di Presta, si trovò anche la tomba di un soldato romano.
Il nucleo attuale risale al XIII secolo, anche se alcune ricerche tendono a retrodatarne la fondazione.
Castelluccio fu un antico castello nell'orbita di Norcia costruito per difendere il confine orientale dei pascoli.
Dopo il terremoto del 30 ottobre 2016, il paese è quasi completamente distrutto e disabitato.
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Landscape with Castelluccio di Norcia and flowering, Perugia, Italy
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L'economia del paese è strettamente legata all'attività della pastorizia, che ancora costituisce una buona parte degli introiti degli abitanti.
Ad essa va aggiunta l'agricoltura, con la produzione di prodotti tipici quali le famose lenticchie di Castelluccio.
Il turismo è presente tutto l'anno:
nel periodo invernale, la località di Forca Canapine ospita impianti di risalita a volte funzionanti per attività sciistiche,
mentre nel periodo estivo l'escursionismo attrae un gran numero di appassionati.
Inoltre tutta l'area dei piani di Castelluccio è molto apprezzata per la pratica del volo libero, in particolare del parapendio, per via della particolare conformazione orografica e per la quasi totale assenza di tralicci e antenne.
Per questo motivo nel paese si trovano diverse scuole di volo frequentate, soprattutto in estate, da appassionati e principianti provenienti da ogni zona d'Europa.
La fioritura di Castelluccio avviene ogni anno tra la fine di maggio e i primi di luglio nel Pian Grande e nelle valli di Castelluccio,
e consiste in una massiccia fioritura di migliaia di fiori che a seconda della coltivazione dei campi sono di una sfumatura cromatica differente creando un mosaico di colori meravigliosi .
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Castelluccio Di Norcia, Fioritura Viola
La Fioritura di Castelluccio di Norcia .
La natura esplode di colori in Umbria .
La monocromia delle piane di Castelluccio di Norcia diventa un mosaico di nuance (sfumature, gradazioni di colore) profumate tra fine maggio e metà luglio.
Uno spettacolo Unico, quello della Fioritura, di poetica bellezza .
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Campo di Papaveri e Fiordalisi a castelluccio Di Norcia
Blu, giallo, rosso, viola, e bianco.
In Umbria, tra fine maggio e metà luglio, la natura offre uno spettacolo magico che giustamente richiama folle di curiosi e fotografi, pronti a immortalarne i colori effimeri e per questo ancor più speciali.
Parliamo dell’evento della Fioritura, che si verifica ogni anno presso Castelluccio di Norcia.
Qui, nel cuore della Valnerina e circondati dalle vette di quasi 2500 metri dei Monti Sibillini,
i prati per un periodo variabile di 20-25 giorni si colorano delle tonalità dei fiori che vi sbocciano, dai fiordalisi ai papaveri fino alle violette.
La visione è spettacolare, eppure il culmine del fenomeno non è prevedibile con precisione a causa delle variabili climatiche, nonostante la Festa della Fiorita in sé ricada tra la terza e l’ultima domenica di giugno.
D’altronde, la bellezza del fenomeno consiste anche e soprattutto nell’osservare il continuo mutamento delle nuance della natura.
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Castelluccio Di Norcia, nuance di colori
Durante la Festa della Fiorita, a Castelluccio, possono essere degustati prodotti locali, tra cui le note Lenticchie di Castelluccio di Norcia.
I weekend di giugno e luglio sono i più affollati, con visitatori che camminano numerosi in mezzo ai fiori, motivo per il quale sarebbe meglio recarvisi in mezzo alla settimana.
Tocca però sbrigarsi e controllare costantemente il procedere della Fioritura, per decidere quando si preferisce andare in base alle proprie predilezioni cromatiche.
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Piana di Castelluccio di Norcia, I campi di Lenticchie con Papaveri e Fiordalisi
Camminando lungo il Pian Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto dominati dall’imponente Monte Vettore,
possono essere ammirati tra gli altri genzianelle, lenticchie (rinomate e tipiche del luogo), ranuncoli, asfodeli, trifogli, acetoselle…
ma lo spettacolo non è mai uguale di anno in anno: talvolta è il giallo a essere predominante, altre il blu e così via.
La monocromia del pascolo si accende dunque di poesia fino all’orizzonte,
un’esplosione di colori che lascia negli occhi e nel cuore del visitatore uno stupore immenso, una sensazione meravigliosa.
Un mosaico sgargiante e geometrico da cui lasciarsi ammaliare e divenuto giustamente famoso, di cui il nostro Bel Paese può a ragione vantarsi.
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Piana di Castelluccio di Norcia, la Fioritura
La stupenda fioritura di Castelluccio di Norcia
La stupenda e meravigliosa fioritura di Castelluccio di Norcia, è un vero spettacolo della natura, che attira l’attenzione di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Gli abitanti di Castelluccio di Norcia chiamano questo spettacolare evento “La Fiorita“.
Ogni anno, dalla fine di maggio alla metà di luglio, la zona del Pian Grande si trasforma in un vero e proprio arcobaleno di colori grazie alla fioritura di lenticchie, papaveri, violette, viola eugeniae, genzianelle, narcisi, asfodeli, trifogli e acetoselle.
I fiori ci regalano un’infinità di sfumature, con mille colori di diverse tonalità.
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Castelluccio Di Norcia, campi di Papaveri e Fiordalisi
Ogni anno, dalla fine di maggio alla prima metà di luglio, la piana cambia volto e si trasforma in un tripudio di colori.
Le variopinte sfumature dei fiori che sbocciano danno vita ad uno spettacolo naturale senza eguali in Italia.
Gli abitanti di Norcia chiamano questo spettacolare evento “La Fiorita“.
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Flowering landscape of Castelluccio Di Norcia
In molti collegano la fioritura del Pian Grande solo ed esclusivamente alla fioritura della lenticchia.
In realtà non è così,
perché la fioritura della lenticchia (uno spettacolo floreale unico al mondo)
è solo uno degli eventi che concorrono a colorare la piana di Castelluccio di Norcia.
Sono molte le specie floreali che colorano la piana.
Camminando lungo i sentieri infatti si possono incontrare [U]genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola eugeniae, trifogli, acetoselle e tante altre specie.
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Castelluccio Di Norcia, veduta aerea del paesaggio in fiore
Dove vedere la fioritura di Castelluccio di Norcia
Il palcoscenico che ospita questo spettacolare evento naturale è la zona del Pian Grande è situato a pochi chilometri dal centro storico di Norcia.
La piana si trova alle pendici del Monte Vettore, che con i suoi 2.476 metri di altitudine è il rilievo montuoso più alto del massiccio dei Monti Sibillini.
Il Monte Vettore, insieme al monte Guaidone, al monte Veletta ed al monte Ventosola contribuisce a creare una conca naturale che prende il nome di Pian Grande.
Queste zona è veramente stupenda ed ospita anche numerose specie animali.
Mentre si visita la piana, immersi tra i mille colori della fioritura, è infatti possibile avvistare gazzelle e caprioli!
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Castelluccio Di Norcia, veduta dal basso con i campi in fiore
Quando vedere la fioritura di Castelluccio di Norcia
Non esiste un giorno preciso dell’anno per ammirare l’incantevole spettacolo della fioritura di Castelluccio di Norcia.
Ogni anno infatti la fioritura dipende dall’andamento climatico della stagione, in base al quale sarà possibile ammirare più o meno colori.
Indicativamente l’arco temporale per ammirare la fioritura è quello che va dalla fine di maggio ai primi giorni di luglio.
Inoltre bisogna considerare che le fioriture non avvengono tutte nello stesso momento, creando così delle alternanze temporali dal punto di vista cromatico.
Solitamente a dare inizio alle danze nei primi dieci giorni di maggio
ci pensano le corolle gialle della senape selvatica,
che ben presto vengono affiancate dai primi papaveri di stagione, che tingono di rosso la piana.
Verso la metà di maggio spuntano i fiori bianchi della camomilla bastarda e dal leucantemo.
Poi è la volta dello “specchio di Venere”, che aggiunge un nuovo colore alla piana, un bellissimo blu che può virare verso il violetto ed il celeste.
Infine tocca al fiordaliso che, con il suo particolare color violetto, nel mese di giugno regala alla piana l’ultimo tocco di colore.
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Castelluccio Di Norcia, Fioritura Rossa e Viola
La Festa della Fiorita
Ogni anno a Norcia si svolge la Festa della Fiorita.
Solitamente le date scelte sono quelle della terza e della quarta domenica del mese di giugno.
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Piana di Castelluccio di Norcia, in fiore
Castelluccio Di Norcia e La Fioritura delle Lenticchie
Ogni anno l’immagine che la natura offre agli occhi degli spettatori è sempre diversa, in stretto collegamento con quella che è l’abbondanza e qualità del raccolto.
Attenti, però, a non confondere come fanno molti, la fioritura vera e propria con Festa della Fioritura, che è sì un evento ad essa collegato, ma non prende in considerazione i tempi diversi dettati dalla natura.
Insomma la festa potrebbe giungere in anticipo o in ritardo rispetto alla fioritura.
Lo spettacolo finale, inoltre, dipende dalle temperature invernali, dalle precipitazioni e da molti altri fattori che non possono essere controllati.
Per questo motivo alcuni spettatori rimangono spesso delusi dalla vacanza.
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Castelluccio Di Norcia, primo piano del paesaggio in fiore[
Una scacchiera di colori
Abbiamo parlato di natura, ma c’è un elemento che non dipende da questa ma dall’uomo.
Il momento della semina delle lenticchie, infatti, è l’unico a poter essere controllato.
Dalla disposizione non casuale deriva successivamente il gioco a scacchiera creato dai colori.
Castelluccio di Norcia, infatti, durante la fioritura delle lenticchie si colora di fiori in varie gradazioni di colori,
dal verde vivace dei campi al rosso dei papaveri, dal giallo fino al viola e alle gradazioni di turchese.
Insomma da oggi quando pensate alla lenticchia non fatelo immaginando qualcosa di triste e dai colori spenti.
Basta dare una breve occhiata per rendersi conto che nasce da un’esplosione di colori!
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La Piana di Castelluccio di Norcia, in un tripudio di colori
La Piana di Castelluccio dona un legume pregiato
conosciuto in tutto il mondo
Ciò che rende la lenticchia di Castelluccio di Norcia diversa da tutte le altre è il suo luogo di origine,
l' altopiano di Castelluccio situato a circa circa 1500 m sul livello del mare e caratterizzato da un clima con inverni piuttosto rigidi e gelate primaverili che si protraggono fino a Giugno;
l'estate è molto breve e con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte.
Tali peculiarità, assieme alle particolari caratteristiche dei terreni della vallata, consente di ottenere un prodotto unico al mondo .
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Castelluccio Di Norcia, paesaggio in fiore, con il bosco di conifere a forma d’Italia, sullo sfondo
LA TRADIZIONE
La storia di questa lenticchia è antichissima ed è profondamente legata al territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Le condizioni climatiche della zona unitamente alle caratteristiche dei terreni della vallata, formatasi in età preistorica a seguito del prosciugamento di un grande lago montano e per questo particolarmente ricchi di materiale organico, con un'alta percentuale di calcare, hanno favorito lo sviluppo delle peculiarità che contraddistinguono il pregiato ecotipo locale.
LA DENOMINAZIONE
Il legume, profondamente legato alla sua terra di origine che gli ha conferito caratteristiche di eccellenza,
ha ottenuto il riconoscimento della prestigiosa I.G.P. nel 1997.
LE CARATTERISTICHE
Caratteristica peculiare della lenticchia di Castelluccio che la differenzia da tutte le altre,
è la sua straordinaria resistenza alla siccità e al freddo dei lunghi inverni, che la rende, di fatto, immune dal tonchio un piccolo coleottero lungo circa 4 mm le cui larve si nutrono di legumi.
La sua elevata resistenza, inoltre, consente di non fare ricorso a diserbanti e pesticidi nel processo di coltivazione del prodotto, rendendolo così unico al mondo.
Nei baccelli si possono trovare da uno a tre semi di dimensioni piuttosto ridotte (con un diametro di circa 3/4 mm), dalla forma tondeggiante ed appiattita e dall'aspetto tigrato, il cui colore varia dal verde al marrone chiaro.
La buccia particolarmente fina e tenera consente di cuocere direttamente il prodotto, senza che questo venga messo a bagno come accade per gli altri legumi.
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Castelluccio di Norcia, il bosco di conifere a forma d’Italia
Castelluccio di Norcia, il bosco di conifere a forma d’Italia
Quando venne creato il bosco Italia?
Nel lontano 1961
la località di Castelluccio di Norcia ospitò sul Pian Grande, la X Festa della Montagna
per volontà del ministro Mariano Rumor che era titolare all’epoca del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
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Castelluccio di Norcia, Italia
Perchè venne creato il bosco?
Il ministro Mariano Rumor in occasione della X Festa della Montagna decise,
per ricordare e celebrare il primo centenario dell’unità d’Italia,
di far piantare centinaia di conifere in maniera da riprodurre la forma dell’Italia e
di ereggere una cappella alla base del bosco proprio a pochi metri dalla strada che passa sul Pian Grande.
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Castelluccio di Norcia e il bosco di conifere
Bosco a forma d’Italia simbolo di Castelluccio
A distanza di anni oramai il bosco con il profilo dell’Italia è diventato un simbolo che caratterizza l’intero panorama di Castelluccio di Norcia.
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Castelluccio di Norcia e l' Italia sullo sfondo
tallines
29-03-2020, 16:29
Windows 10 SpotLight Images
Gardens of Bardini (Giardino Bardini)
Florence
Tuscany
Italy
Un' altra immagine della Bella Italia :-))
Siamo in Toscana, a Firenze, per vedere il bellissimo Giardino Bardini, dove c'è sempre anche qui, il Famoso Tema Green, che è Importantissimo .
N.B.: Tuscany nel titolo l' ho messo io, visto che Toscana in Inglese si traduce in Tuscany .
Non c' è scritto Tuscany, come vedrete, nella Descrizione sotto le due immagini .
Che poi la Descrizione in Windows 10 SpotLight Images, come già detto sin dall' inizio, c'è solo sotto la prima immagine, che è quella in Orizzontale .
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Landscape view at Gardens of Bardini (Giardino Bardini), Florence, Italy
Giardino Bardini
Il giardino Bardini è un giardino storico di Firenze, in zona Oltrarno.
Si estende su un'ampia zona collinare dalle pendici di piazzale Michelangelo fino all'Arno, tra piazza dei Mozzi, via de' Bardi, costa Scarpuccia, costa San Giorgio e la via di Belvedere (con due accessi), per una superficie totale di circa 4 ettari.
Nel 2013 il circuito museale del Giardino di Boboli, che comprende anche il Museo degli Argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini,
è stato il sesto sito italiano statale più visitato, con 710.523 visitatori e un introito lordo totale di 2.722.872 Euro.
Nel 2016 il circuito museale ha fatto registrare 881.463 visitatori .
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Landscape view at Gardens of Bardini (Giardino Bardini), Florence, Italy
I tags per questa immagine, pubblicata il 26-Mar-2020 sono:
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Storia
La cosiddetta collina di Montecuccoli, dove si estende il parco attuale, appartenne sin dal medioevo alla famiglia dei Mozzi e confinava con il loro palazzo.
Già nel 1259 è citato un orto murato adiacente alla parte posteriore del palazzo (ancora lontano dall'idea di giardino che si sviluppò nel Rinascimento),
mentre la zona più alta del parco era destinata all'agricoltura, con vigne e altre coltivazioni su alcuni elementari terrazzamenti.
Nel 1309 dopo il tracollo familiare, i possedimenti (palazzi case e terreni) vennero acquistati dal Comune di Firenze,
salvo poi ritornare nelle mani della famiglia Mozzi nel 1591, che mantenne la proprietà fino al 1880.
Il parco attuale comunque è più vasto dei terreni antichi dei Mozzi e comprende quella che era una proprietà separata, verso costa San Giorgio,
dove esisteva dalla prima metà del Seicento la cosiddetta villa Manadora, fatta costruire da Francesco Manadori all'architetto Gherardo Silvani.
Le due proprietà vennero gradualmente abbellite da giardini, statue e altre amenità, sfruttando la vocazione panoramica dei luoghi.
Nell'Ottocento Giacomo Le Blanc venne in possesso della villa e trasformò il parco in un giardino all'inglese, con boschi, vialetti tortuosi, statue e fontane.
Risalgono a questo periodo la Kaffeehaus con grotta ancora esistente, gemellata con un'analoga struttura nella parte di proprietà dei Mozzi.
All'inizio dell'Ottocento i Mozzi divennero gli unici proprietari delle due tenute, ma non intrapresero sostanziali lavori di modifica, mantenendo il carattere peculiare di ciascuna zona.
Nel corso dell'Ottocento alcune relazioni testimoniano come la proprietà incorresse in un inesorabile declino, con una sempre maggiore sensazione di abbandono e con le pessime condizioni dell'impianto idraulico nella zona superiore.
Con l'estinzione della famiglia, nel 1880 i principi Carolath Benten acquistarono la proprietà, arricchendo il giardini di alcuni dettagli secondo la moda vittoriana.
Nel 1913 il complesso del palazzo Mozzi, della villa Manadora, del giardino barocco e all'inglese, oltre a alcuni terreni agricoli, vengono acquistati dall'antiquario Stefano Bardini,
il quale diede il via a una serie di grandi rinnovi e modifiche, in quella che fu la stagione più intensa del giardino.
Costruì un viale per raggiungere la villa e sacrificò i giardini murati di impianto medievale che ancora esistevano, mentre gli edifici sulla costa San Giorgio venivano unificati in quella che sarà chiamata Villa Bardini.
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Villa Bardini, lato giardino
Alla morte di Stefano, la proprietà passò al figlio Ugo.
Con la morte di Ugo Bardini, senza eredi (1965), iniziò un lungo iter burocratico sull'eredità, conclusasi solo nel 1996 grazie all'interessamento di Antonio Paolucci, allora ministro per i Beni culturali, che fece adempiere alle condizioni del defunto il quale aveva destinato le sue proprietà alla città di Firenze.
Gravemente danneggiato da decenni di abbandono, il giardino fu restaurato a fondo a partire dal 2000, grazie all'interessamento dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, attraverso la Fondazione parchi monumentali Bardini e Peyron.
Durato quasi cinque anni, con la reintroduzione di alberi da frutto, piante e altri ornamenti, il restauro, che ha visto la cura anche delle statue e degli edifici, ha permesso la recente riapertura del parco, che, sebbene non sia gestito dalla Soprintendenza del Polo museale fiorentino, è stato associato al giardino di Boboli, grazie a un biglietto unico.
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Villa Bardini, vista dall' alto della scalinata barocca
Cenni storici più chiari
Il giardino Bardini è uno straordinario belvedere su Firenze: 4 ettari di parco tra la riva sinistra dell'Arno, la collina di Montecuccoli e le mura medievali.
In origine era un sistema di orti murati verso Palazzo Mozzi e sulla collina retrostante.
Nel Settecento Giulio Mozzi, appassionato di giardini, arricchisce la proprietà con un lungo muro fontana con fondali a mosaico polimaterico.
A metà Ottocento il giardino barocco viene ampliato con l'acquisizione del confinante giardino anglo-cinese di Villa Manadora, creato da Luigi Le Blanc a inizio Ottocento.
Nella seconda metà del secolo i principi Carolath Benten acquistano tutta la proprietà e arricchiscono il giardino di dettagli vittoriani.
Nel 1913 l'antiquario Stefano Bardini acquista il complesso composto da Palazzo Mozzi, dal giardino barocco, dal giardino anglo-cinese con una porzione rimasta agricola, e dalla villa Manadora.
Bardini agisce spregiudicatamente: costruisce un viale per salire in macchina dall'Arno sino alla villa, distruggendo i giardini murati di origine medievale, e riunifica i due edifici esistenti sulla costa San Giorgio.
Passato al figlio Ugo, con la sua morte nel 1965 inizia la lunga vicenda dell'eredità, conclusa solo nel 1996.
Nel 2000 la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, attraverso la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, inizia il restauro del complesso, durato quasi cinque anni, per restituire al giardino identità, ricchezza compositiva e vegetale.
- Nel parco agricolo, dove sono stati piantati alberi da frutto della tradizione toscana, si trova un rondò-belvedere dal quale si percorre un tunnel di glicini e si ammirano ben 60 varietà di ortensie.
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Giardino Bardini, scalinata barocca
- La scalinata barocca è la parte più scenografica del giardino con il Belvedere sulla città e le sei fontane con fondali a mosaico polimaterico.
- Lungo la scalinata sono state piantate rose bourboniane e iris rifiorenti;
- nella parte più bassa si visita un giardino con bordi di erbacee e graminacee e il teatro verde ricavato in una conca.
- Nel bosco all'inglese, che faceva parte del giardino anglo-cinese, si trova il prato delle azalee, con felci, viburni, camelie e una collezione di agrumi.
Da via de' Bardi il percorso si snoda in salita verso la villa e consente di ammirare sia il giardino sia i monumenti di Firenze.
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Villa Bardini, scalinata barocca con fiori ai lati
La parte più scenografica del giardino resta la grande scalinata barocca che culmina con un piccolo edificio-belvedere, dal quale si gode una spettacolare vista sulla città.
Nelle vicinanze si trovano sei fontane decorate da mosaici.
Numerose sono le rose e gli iris piantati, oltre alle ortensie e altre piante decorative.
Nella parte più bassa esiste un teatro verde, ricavato nella vegetazione in una concavità del terreno.
Il giardino possiede due grotte:
una semplice, simile ad una grotta naturale, nella parte più alta, vicino alla Kaffeehaus, sorella della Kaffeehaus del giardino di Boboli;
una più decorata, situata a valle, dall'aspetto eclettico, sormontata all'ingresso da un arco in laterizi.
Fanno parte della decorazione inoltre un tempietto e varie fontane.
Nel giardino resta una parte della statuaria collocata da Bardini, sebbene in maniera frammentaria e incompleta a causa di spoliazioni che hanno disperso una fetta del patrimonio dell'antiquario.
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Giardino Bardini
Un luogo prezioso, Il fascino di un Giardino da sempre incantato
La splendida posizione panoramica su Firenze le valse il nome di “Villa Belvedere”:
Villa Bardini ricorda i “Casini di Delizia” diffusi a Firenze tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento,
nati per il riposo e lo svago e circondati da coltivazioni agricole con fini non solo produttivi, ma anche ornamentali.
Grazie all’impegno e alla cura congiunta di Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e di Fondazione CR Firenze, Villa Bardini è tornata a vivere.
Recuperata dal lascito Bardini, la villa è stata restituita a Firenze nel 2006 come spazio museale, centro di cultura e luogo di natura per tutti, tutto da scoprire.
Quattro ettari di bosco, giardino e orto frutteto affiancati dalle mura medievali della città, il Giardino Bardini non è soltanto natura, ma cultura, arte e storia: una parte di Firenze.
Situato tra Costa San Giorgio e Borgo San Niccolò, preserva in pieno centro città un luogo incontaminato .
Oggi Villa Bardini, oltre a mantenere una vista unica sulla città, è diventata un centro espositivo, una location per eventi, ma soprattutto un luogo ricco di storia, arte e cultura ancora fruibile e a disposizione della città e dei turisti.
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Scalinata Barocca Giardino di Villa Bardini
“…Un delizioso e vastissimo giardino il quale, nonostante che sia in costa piuttosto ripida e scoscesa, è comodamente accessibile con le carrozze per una comoda e bella strada…”
Così citava una guida di Firenze di fine ‘800 e così è rimasto ancora oggi: un Giardino con un panorama unico su Firenze che occupa gran parte di una collina circondata dalle mura medievali della città.
Fin dal Medioevo, il Giardino Bardini è appartenuto a ricche famiglie che si sono succedute:
nato a destinazione agricola,
si è trasformato nel corso dei secoli in uno splendido giardino all’italiana,
che nei primi anni del Novecento fu usato dal proprietario da cui prende il nome, il collezionista Stefano Bardini, conosciuto come il “principe degli antiquari”, anche come uno spettacolare ambiente di rappresentanza, in cui accogliere la sua facoltosa clientela.
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Giardino Bardini, giardino all' Italiana
Il Giardino Bardini integra tre giardini, diversi per epoca e stili:
- il giardino all’italiana, con la magnifica scalinata barocca;
- il bosco all’inglese che, con i suoi elementi esotici, rappresenta un raro esempio di giardino anglo-cinese;
- il parco agricolo in cui ha trovato posto un nuovo frutteto e lo splendido pergolato di glicini.
Il Giardino Bardini, grazie all’intervento della Fondazione, rappresenta oggi un’eccellenza del restauro:
finalmente, questo cuore verde di Firenze è tornato a battere nella sua città e per la sua città.
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Giardino di Villa Bardini, glicine in fiore
Dove è sempre primavera.
Le fioriture.
Dal glicine alle ortensie, dagli iris alle rose: le collezioni botaniche del Giardino Bardini.
Le collezioni botaniche, con le loro rigogliose e colorate fioriture, sono le vere protagoniste del Giardino Bardini,
tornate finalmente a rifiorire grazie all’intervento della Fondazione Bardini e Peyron.
Camminando tra le piante, le aiuole fiorite e gli alberi, sarà proprio come camminare e immergersi nei sette secoli di storia della Villa e della città di Firenze.
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Giardino Bardini, entrata tunnel glicine
Il Glicine. Il fiore e l’odore della coscienza
Il glicine è una tra le piante più suggestive e amate dai visitatori del Giardino Bardini.
Sarà per il pergolato completamente ricoperto da questi grappoli violacei o perché conduce fino alla Loggia del Belvedere da cui si può godere del panorama su Firenze e su San Miniato al Monte.
Come il Giardino e la Villa Bardini, questo fiore porta con sé un’antica storia e una provenienza lontana:
si narra che il glicine sia stato portato come rarità dalla Cina da Marco Polo, anche l’effettivo arrivo nel nostro Paese è attestato a partire dal ‘700.
La particolarità di questa pianta è la sua capacità di accrescersi in modo rapido, intenso e costante, rendendo il glicine uno dei simboli dello sviluppo della coscienza umana:
la pianta rampicante, proprio come la coscienza umana si sviluppa velocemente con un costante movimento a spirale sino ad abbracciare il mondo esterno.
Dal lilla al violetto, dall’azzurro malva al rosato, lo spettacolo della fioritura del glicine è ammirabile al Giardino Bardini in primavera, tra aprile e maggio.
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Giardino Bardini, rose
La rosa. Un colore per ogni sentimento.
Pianta e fiore fondamentale, la rosa è presente nel Giardino Bardini in numerose collezioni diverse:
rose bourbon, noisettiane, bengalensis, invadono di colori e forme molti luoghi del Giardino:
dalla scalinata al Belvedere, dall’oliveta fino all’ingresso su Costa San Giorgio.
» Periodo di fioritura: Giugno – Settembre
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Giardino Bardini, ortensie
L’ortensia. Le sfumature dell’amore.
Dall’amore più puro a quello più ardente, nel Giardino Bardini sono presenti una sessantina di varietà di ortensie, coltivate con amore proprio nell’aiuola originaria in cui si trovavano prima del restauro: sotto al pergolato di glicini.
» Periodo di fioritura: Maggio – Luglio
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Giardino Bardini, camelie
La camelia. Il fiore degli innamorati.
Alla luce, ma anche all’ombra, precisamente lungo le mura, cresce la collezione di camelie in alcune varietà storiche che erano particolarmente apprezzate nei giardini toscani ottocenteschi.
» Periodo di fioritura: Marzo
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Statue della Terrazza panoramica
Le bordure di erbacee e gli Iris.
Ai lati del canale del drago e nel giardino di fiori in fondo alla scalinata, crescono le collezioni di felci e erbacee da ombra, in contrasto di colori e forme con le graminacee.
Al centro della scalinata invece, gli iris, che fioriscono ininterrottamente da dall’inizio della primavera sino all’autunno
» Periodo di fioritura: Aprile, Giugno – Agosto, Novembre
La collezione di frutti antichi.
La “fruttiera”, il giardino di frutti, aveva una funzione ben precisa: dividere la parte produttiva, da quella ornamentale.
Qui sono state reintrodotte diverse collezioni di antiche piante da frutto toscane: le mele, le pere, le pesche e diverse altre varietà di frutti.
» Periodo di fioritura: Marzo – Aprile
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Terrazza panoramica con le statue e i fiori
tallines
02-04-2020, 14:40
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Congo & Mauritania
Il 13 Marzo 2020, Windows 10 SpotLight Images ha aggiunto due Nuovi Paesi che prima non c' erano: la Tunisia e la Mauritania, entrambi in Africa .
La Tunisia ci viene presentata tramite un mammifero, l' Okapi .
La Mauritania tramite un paesaggio desertico, il Sahara .
Congo - Africa
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Okapi (Okapia johnstoni) forest or Congolese giraffe, Congo
Okapia johnstoni
L'okapi è un mammifero artiodattilo giraffide originario del settore nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo in Africa centrale.
Nonostante presenti una serie di striature che ricordano molto quelle delle zebre, è più strettamente imparentato con le giraffe.
L'okapi e la giraffa sono le uniche specie viventi della famiglia dei Giraffidi.
L'okapi misura circa 1,5 m di altezza al garrese e ha una lunghezza media di circa 2,5 m. Il suo peso varia tra i 200 e i 350 kg.
È dotato di un lungo collo e di grandi orecchie flessibili.
Il manto ha colorazione variabile dal cioccolato al bruno rossastro, e su di esso spicca nettamente il bianco delle caviglie e delle strisce orizzontali e degli anelli che cingono le zampe.
I maschi sono dotati di brevi corna ricoperte di pelo chiamate ossiconi, che misurano meno di 15 cm di lunghezza.
Nelle femmine, invece, gli ossiconi sono assenti e al loro posto vi sono dei ciuffi di pelo.
Gli okapi sono prevalentemente diurni, ma possono essere attivi anche nelle ore notturne.
Essenzialmente solitari, si incontrano unicamente per accoppiarsi.
Gli okapi sono erbivori e si nutrono di foglie e boccioli di albero, erba, felci, frutta e funghi.
La fregola nei maschi e l'estro nelle femmine non dipendono dalla stagione.
In cattività, il ciclo estrale si ripete ogni 15 giorni.
Il periodo di gestazione è lungo circa 440-450 giorni, trascorsi i quali nasce di solito un unico piccolo.
Il piccolo rimane nascosto nel folto della foresta, e la madre lo allatta di rado.
I giovani iniziano ad assaggiare cibi solidi a partire dai tre mesi, e lo svezzamento ha luogo a sei mesi.
Gli okapi vivono nelle foreste a baldacchino ad un'altitudine di 500–1500 m.
Sono endemici delle foreste tropicali della Repubblica Democratica del Congo, più precisamente delle sue regioni centrali, settentrionali e orientali.
L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) classifica l'okapi tra le specie in pericolo.
Tra i principali fattori che ne minacciano l'esistenza figura la perdita dell'habitat a causa dell'industria del legname e dell'avanzata degli insediamenti umani.
Anche la caccia intensa per la carne e la pelle e le estrazioni minerarie illegali hanno contribuito al declino della popolazione.
Nel 1987, con lo scopo di proteggere le popolazioni di okapi, è stato istituito l'Okapi Conservation Project.
https://i.postimg.cc/zDkVfGt2/Okapi-Okapia-johnstoni-forest-or-Congolese-giraffe-Congo-2.jpg (https://postimg.cc/z3VJt81T)
Okapi (Okapia johnstoni) forest or Congolese giraffe, Congo
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Mauritania - Africa
https://i.postimg.cc/50pGyrXr/Late-afternoon-landscape-of-Sahara-desert-dunes-Chinguetti-Adrar-Mauritania-1.jpg (https://postimages.org/)
Late afternoon landscape of Sahara desert dunes, Chinguetti, Adrar, Mauritania
Chinguetti
Cinguetti o Chinguetti è una città santa dell'Islam nel deserto della Mauritania.
Anticamente era uno ksar e importante centro nelle vie carovaniere, e ospitava ben 24 biblioteche.
Con l'avanzata della desertificazione ha perso ogni importanza.
Attualmente la città è divisa in due (vecchia e nuova) da un fiume di sabbia.
Si raggiunge in fuoristrada partendo da Atar e seguendo piste nel deserto.
Da qualche tempo si sono avviate iniziative, soprattutto su impulso dell'antropologo italiano Attilio Gaudio, per salvare il ricco patrimonio delle "biblioteche del deserto", tra cui quelle di Chinguetti, minacciate dall'avanzata delle sabbie.
La stima ed il recupero delle opere di Chinguetti è iniziato nel 1949 dopo una visita e un inventario pubblicato dal mauritano Mokhtar Ould Hamidoun.
Descrisse le opere in mano ai privati custodite in maniera pessima, lacerate e rose dalle termiti.
In mezzo a questa desolante situazione trovò testi antichi e preziosi e manoscritti rari.
Il testo più antico custodito nella città è di Ebi Hilal el-Askeri, un testo di teologia autografo del 480 dell'Egira.
Descrisse due grandi gruppi fra i testi, quelli di genere mauro e di genere egiziano.
La provenienza è da Egitto, Siria, forse Turchia e dal Maghreb, identificabili per un genere di scrittura comune dell'attuale Marocco, Algeria e Tunisia.
È conservata anche una produzione di eruditi locali, circa 240 volumi, di Ouadane, Oualata, Tichitt, Atar, Trarza e del Tagant con opere a volte in più volumi.
Al largo delle sue coste si trova il giacimento petrolifero omonimo.
Insieme con le città di Ouadane, Tichitt e Oualata fa parte dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco della Mauritania.
Regione di Adrar
La regione di Adrar è una regione (wilaya) della Mauritania con capitale Atar.
La regione è suddivisa in 3 dipartimenti (moughataas):
- Atar
- Aoujeft
- Chinguetti
Mauritania
La Mauritania è uno Stato dell'Africa Occidentale che confina con il Sahara Occidentale a nord, l'Oceano Atlantico ad ovest, il Senegal a sud-ovest, il Mali a sud e ad est, e l'Algeria a nord-est.
Non va confusa con l'antica regione Mauretania.
In Mauritania ha corso una moneta non decimale.
La città capitale, e la più grande, è Nouakchott, che si trova sulla costa atlantica.
La Mauritania è attraversata al proprio interno dal confine tra mondo arabo e Africa nera.
Il nome Mauritania deriva dalle antiche tribù berbere dei Mauri e dal loro regno, la Mauretania > click, (https://it.wikipedia.org/wiki/Mauretania) che divenne una provincia romana nel 33 d.C.
I romani chiamavano con il nome Mauri tutti i popoli nativi del Nord Africa.
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Late afternoon landscape of Sahara desert dunes, Chinguetti, Adrar, Mauritania
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Il Deserto del Sahara
Il Sahara è il più vasto deserto caldo della Terra, con una superficie di 9000000 km².
Attraversato dal Tropico del Cancro (23° 27′ latitudine nord), si trova nell'Africa settentrionale, tra 16° di longitudine ovest e 35° longitudine est.
Si estende dall'Oceano Atlantico al Mar Rosso per una lunghezza di circa 5000 km, con l'unica interruzione della Valle del Nilo,
e per una larghezza 1500–2000 km dal Mediterraneo fino alle regioni centrali dell'Africa,
dove il passaggio da deserto a savana è a volte assai incerto e stabilito da fattori di ordine climatico.
Il Sahara non ha un aspetto uniforme, si identificano infatti diversi tipi di paesaggio:
l'hammada, deserto di roccia nuda, liscia, incisa e lavorata dai venti che forma acute e taglienti schegge;
il serir, o reg, formato da uno strato di ciottoli e ghiaia;
l'erg, chiamato anche idean, nel Sahara centrale, formato dalle caratteristiche dune di sabbia.
Nel Sahara mancano totalmente corsi d'acqua e quindi l'idrografia è rappresentata da una rete di valli disseccate e di fiumi fossili
orientati verso il Niger, il Ciad, e il Nilo, nei quali scorre l'acqua solo in caso di piogge eccezionalmente abbondanti.
Ricchissima è invece la circolazione sotterranea alimentata da numerose falde poste a diverse profondità che danno origine alla grande maggioranza delle oasi.
La caratteristica fondamentale del Sahara è la forte siccità:
le precipitazioni sono ben al di sotto dei 100 mm annui.
Rapidissima è l'evaporazione, fortissimo il riscaldamento diurno e intensa l'irradiazione notturna che provocano ampie escursioni termiche fino a 25–30 °C.
Le temperature diurne raggiungono punte molto alte, nella stagione estiva comprese tra i 45 °C e i 50 °C di media
(nelle zone più interne si stima che questi valori possano essere superati, sebbene non ci siano stazioni meteorologiche che possano confermarlo con certezza),
mentre le piogge, soprattutto in alcune regioni, mancano del tutto.
Una particolarità del clima del Sahara sono i venti desertici, che prendono vari nomi: ad esempio simùn, harmattan, khamsin, ghibli.
Il Deserto del Sahara comprende i seguenti Paesi:
Marocco, Sahara Occidentale, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Mauritania, Mali, Niger, Ciad, Sudan
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 Il Congo e la Mauritania, sono rispettivamente il quarto e il quinto Paese ad essere stati aggiunti da Windows 10 SpotLight Images, dopo la Lituania, l' Estonia e la Tunisia:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
12-04-2020, 17:42
Special Happy Easter
DalyPic
against
Covid-19
Oggi è interessante l' immagine che posto, in quanto è apparsa solo in in DailyPic Regno Unito, ed è l' unica immagine, fino ad adesso, pubblicata sull' argomento .
L' argomento purtroppo è quel maledetto Covid-19, e noi, visto il Thread Ufficiale, lo affrontiamo, con le immagini ;)
L' immagine vuole ringraziare praticamente tutti gli Operatori Sanitari che lavorano i Ospedale quali Medici, Infermieri, etc etc etc...........in UK .
Estendiamo il Ringraziamento a tutti gli Operatori Sanitari anche in Italia e in tutto il Tutto il Mondo, Worldwide .
Non sono eroi....Di Più............http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
DailyPic Regno Unito 02/04/2020
https://i.postimg.cc/SRpQqpSM/2-Regno-Unito-UK-1-Blackpool-Tower-illuminated-in-blue-to-honour-NHS-workers-during-the-coronaviru.jpg (https://postimages.org/)
Blackpool Tower illuminated in blue to honour NHS workers during the coronavirus outbreak
Blackpool Tower
La Blackpool Tower o torre di Blackpool è un'attrazione turistica a Blackpool, nel Lancashire, in Inghilterra, che fu aperta al pubblico il 14 maggio 1894.
Una volta completata, la Blackpool Tower era la struttura artificiale più alta dell'Impero britannico.
Ispirato alla Torre Eiffel a Parigi, è alto 158 metri ed è la 120 ° torre indipendente più alta del mondo.
Blackpool Tower è anche il nome comune per gli edifici della torre, un complesso di intrattenimento in un blocco di tre piani in mattoni rossi che comprende la torre, il Tower Circus, la Tower Ballroom e i giardini pensili (giardini coperti sul tetto), che fu designato come edificio di I grado nel 1973 .
La torre viene ridipinta ogni sette anni da operai specializzati chiamati "stick men" .
Nei momenti di massimo afflusso di turisti vi sono impiegati 250 dipendenti.
La torre ha celebrato il suo 125 ° anniversario a maggio 2019.
https://i.postimg.cc/DwH1sB7w/2-Regno-Unito-UK-3.jpg (https://postimages.org/)
Blackpool Tower illuminated in blue to honour NHS workers during the coronavirus outbreak
Andiamo a vedere cosa dice per questa immagine, come già spiegato, Peapix, Regno Unito > https://peapix.com/bing/30747
Clapping the carers
The blue heart shining out from Blackpool’s iconic tower in our homepage photo is part of a UK-wide salute to the nation’s health workers on the front line of the coronavirus battle.
While millions of people across the UK gathered at their doorways and windows to join a mass round of applause for the NHS last week as part of the #clapforourcarers campaign,
many landmarks were lit up in blue for the #lightitblue tribute.
Applaudire le badanti
Il cuore azzurro che brilla dall'iconica torre di Blackpool nella nostra foto sulla homepage è parte di un saluto in tutto il Regno Unito agli operatori sanitari della nazione in prima linea nella battaglia contro il coronavirus.
Mentre milioni di persone in tutto il Regno Unito si sono radunate alle loro porte e finestre per unirsi a una serie di applausi per il SSN la scorsa settimana come parte della campagna #clapforourcarers,
molti punti di riferimento sono stati illuminati in blu per l'omaggio #lightitblue.
Per Ringraziare gli Operatori Sanitari di tutto il Mondo, e anche quelli che operano in Italia :):
- per quello che hanno fatto,
- per quello che stanno facendo
- e per quello che faranno.................
avevo pensato a questa immagine, apparsa in DailyPic Stati Uniti, il 30 Marzo 2020 .
Anche perchè l' immagine, fotografa un luogo, molto vicino all' Italia :)
E perchè lo fanno con il Cuore http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
https://i.postimg.cc/mDn5cKm2/30a-Aerial-view-of-Gale-njak-Island-on-the-Adriatic-coast-of-Croatia.jpg (https://postimages.org/)
Aerial view of Galešnjak Island on the Adriatic coast of Croatia
L' immagine in Peapix, United States, è qui > https://peapix.com/bing/30719
https://i.postimg.cc/7YmfCTd6/Andr-Tutto-Bene.jpg (https://postimages.org/)
http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
E per finire.........Buona Pasqua :p >
https://www.youtube.com/watch?v=J0shXU_7rXg
tallines
22-04-2020, 18:19
Windows 10 SpotLight Images
Dolomites
UNESCO
Italy
Ancora un' immagine dell' Italia, questa volta ci troviamo nelle Dolomiti .
L' immagine è stata pubblicata da Windows 10 SpotLight Images il 07-Apr-2020 .
Ed ha anche....un certo fascino.........:)
https://i.postimg.cc/rFyT9d7Y/Winter-sunrise-landscape-in-the-Dolomites-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Winter sunrise landscape in the Dolomites, Italy
Le Dolomiti
Le Dolomiti, anche dette Monti pallidi (Dolomiten in tedesco, Dolomites in ladino, Dolomitis in friulano), sono un insieme di gruppi montuosi delle Alpi Orientali italiane,
a sud della catena principale alpina, quasi interamente comprese nelle regioni del Veneto,
del Trentino-Alto Adige e
del Friuli-Venezia Giulia,
suddivise tra le province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine, Pordenone, Vicenza e Verona, con una piccola parte compresa anche in Austria (Dolomiti di Lienz).
Tra le zone più rinomate a livello naturalistico-ambientale e turistico delle Alpi, sede di un parco nazionale e nove parchi naturali e del più grande comprensorio sciistico italiano (il Dolomiti Superski),
il 26 giugno 2009 il Comitato Esecutivo della Convenzione sul patrimonio materiale dell'umanità dell'UNESCO, riunita a Siviglia, le ha dichiarate Patrimonio dell'umanità.
Origine del nome
Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore dolomia,
costituita principalmente dal minerale dolomite (MgCa(CO3)2) ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio.
Questa composizione chimica delle rocce dà origine al fenomeno dell'enrosadira > click (https://forensicanthropologist.net/salary)
La prima denominazione geografica del termine "Dolomiti" comparve nel 1837 in una guida edita a Londra, per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di Fassa, Gardena, Badia, la val Pusteria nonché le Alpi venete.
Nel 1864 fu pubblicato il volume The Dolomite Mountains, resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, J. Gilbert e G.C.Churchill. Con questo volume il termine fu introdotto a livello europeo.
La denominazione Monti Pallidi si rifà al particolare candore che distingue la roccia dolomitica dalle tonalità più scure dei sistemi alpini circostanti.
Questa particolare luminosità è stata attribuita dal folclore ad un prodigioso incantesimo; similmente al fenomeno dell'enrosadira .
Quando si parla di Dolomiti ci si può riferire principalmente a
- quell'insieme di gruppi montuosi, caratterizzati da una prevalente presenza di roccia dolomitica.
Tali gruppi si trovano principalmente all'interno della sezione alpina definita come Dolomiti ma anche in altri gruppi appartenenti ad altre sezioni.
Per contro, alcuni gruppi montuosi inseriti nella sezione Dolomiti hanno poco o per nulla natura dolomitica.
- quella parte delle Alpi definita come sezione Dolomiti che ha limiti geografici ben precisi e continuità territoriale.
https://i.postimg.cc/hG7R74CD/Winter-sunrise-landscape-in-the-Dolomites-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/VS1VxwQp)
Winter sunrise landscape in the Dolomites, Italy
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Per il resto posto dei linki, perchè l' argomento è lungo e molto articolato >
- Dolomiti (https://it.wikipedia.org/wiki/Dolomiti)
- Dolomiti (sezione alpina) (https://it.wikipedia.org/wiki/Dolomiti_(sezione_alpina))
- 10 domande e risposte sulle Dolomiti
Tutto quel che c’è da sapere su queste bellissime montagne, patrimonio Unesco (https://www.visittrentino.info/it/articoli/unesco-dolomiti/dolomiti/10-domande-risposte)
- L' Origine delle Dolomiti (https://www.saliinvetta.com/culture-e-tradizioni/2185-l-origine-delle-dolomiti)
- Come si sono formate le Dolomiti (http://www.isprambiente.gov.it/it/museo/calendario-eventi/2014/come-si-sono-formate-le-dolomiti)
- Perché si chiamano Dolomiti? (https://www.schededigeografia.net/Italia/Rilievi/dolomiti.htm)
- Le 10 più belle montagne delle Dolomiti (https://www.expedia.it/explore/le-10-piu-belle-montagne-delle-dolomiti)
- Le 12 perle delle Dolomiti (https://www.turismo.it/natura/multimedia/art/le-12-perle-delle-dolomiti-id-6077/)
- Dolomiti | Unesco Italia (http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/148)
- Clima e geologia delle Dolomiti. (https://www.guidedolomiti.com/dove-sono-clima-geologia/)
- Dolomiti: le montagne più belle e originali al mondo
Dolomiti: la regione montana più spettacolare al mondo. Lo pensano anche gli americani. (https://www.viagginews.com/2018/10/02/dolomiti-montagne-mondo/)
tallines
28-04-2020, 10:44
Windows 10 SpotLight Images
Tofane, Dolomites
Belluno, Veneto
Italy
Ancora un' immagine del' Italia pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 10-Apr-2020 .
Si parla sempre di Dolomiti, ma in questo caso ci troviamo in Provincia di Belluno, Veneto, per ammirare il massiccio montuoso delle Tofane .
https://i.postimg.cc/mkyn1vQ7/The-Tofane-from-south-Dolomites-province-of-Belluno-Veneto-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)[/url]
The Tofane from south, Dolomites, province of Belluno, Veneto, Italy
Tofane
Le Tofane sono un massiccio montuoso della catena delle Dolomiti orientali (Dolomiti Ampezzane),
a ovest di Cortina d'Ampezzo e
a nord ovest di San Vito di Cadore,
la cui vetta più alta si erge fino a 3244 m s.l.m.
Le Tofane sono forse il massiccio più maestoso tra tutte le montagne che si affacciano sulla conca ampezzana.
Si estende sul versante occidentale della valle, tra il Passo Falzarego e la Val di Fanes, in direzione nord-sud, e conta tre vette principali, tutte con quota superiore ai 3.000 metri:
la Tofana di Rozes (o di Roces), 3.225 m s.l.m., la più meridionale;
la Tofana di Mezzo (o Seconda), 3.244 m s.l.m., la più elevata;
la Tofana di Dentro (de Inze o Terza), 3.238 m s.l.m., la più settentrionale, collegata alla precedente da una cresta.
La Seconda e la Terza ospitavano un tempo piccoli ghiacciai, facenti parte del bacino del Piave;
oggi tuttavia sono quasi completamente scomparsi, a causa del riscaldamento generale del clima alpino e della minore portata delle nevicate invernali.
Il 25 gennaio 2009 un'importante valanga interessò la zona, rendendo necessario l'intervento di squadre di soccorso dalle centrali confinanti.
https://i.postimg.cc/28W2Xb33/The-Tofane-from-south-Dolomites-province-of-Belluno-Veneto-Italy-2.jpg (https://postimages.org/)
The Tofane from south, Dolomites, province of Belluno, Veneto, Italy
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[url]https://windows10spotlight.com/images/1b4ca1753c7c3e03f429edbd9fde87f5
Territorio
Tofana di Rozes.
Totalmente appartenenti alla Provincia di Belluno,
le Tofane sono circondate da tre valli principali:
- la Val di Fanes a nord,
- la Conca ampezzana a est e
- la Val Travenanzes a ovest,
mentre il limite più meridionale del massiccio è per così dire rappresentato dal Passo Falzarego (2.109 m s.l.m.), che mette in comunicazione l'Ampezzo con Livinallongo.
Le vie principali per l'accesso al massiccio sono rappresentate dalla SS 48 delle Dolomiti a sud, passante appunto per il Falzarego, e dalla SS 51 di Alemagna, che percorre la Val di Fanes e collega Cortina a Dobbiaco.
Costruita nella seconda metà del XX secolo e divisa in tre tronconi, la funivia Freccia nel Cielo è il più diretto mezzo di trasporto per raggiungere la cima della Tofana di Mezzo.
La base (1.250 m s.l.m.), o prima stazione, si trova infatti nel pieno centro di Cortina, proprio davanti al famoso Stadio Olimpico del ghiaccio.
La seconda stazione, a 1.778 m d'altitudine, è invece situata all'altezza del cosiddetto Col Drusciè, noto soprattutto per le due omonime piste da sci che da lì scendono verso il paese.
Dalla terza stazione (2.472 m s.l.m.), chiamata Ra Vales (dal ladino, "le valli"), si può godere di un panorama della Conca e di tutti i monti circostanti, e ospita numerosi tracciati sciistici collegati alla Tofana di Rozes tramite la Forcella Rossa.
Infine il capolinea, detto Cima Tofana, è situato sulla vetta più alta dell'intero massiccio, a 3.191 m s.l.m. Per ragioni di sicurezza, in inverno quest'ultima stazione è chiusa ai turisti e non raggiungibile tramite funivia.
A seguito del boom turistico cortinese, le Tofane sono diventate una delle maggiori attrazioni di tutte le Dolomiti, nonché uno dei più conosciuti simboli delle Alpi italiane.
Per questo motivo, a partire dalla fine dell'Ottocento, sul massiccio sono stati costruiti numerosi rifugi alpini e sono stati aperti sentieri, vie ferrate e piste da sci.
https://i.postimg.cc/QMXMyykC/Gruppo-delle-Tofane.jpg (https://postimages.org/)
Gruppo delle Tofane
Rifugi
Cinque sono i principali rifugi presenti nell'area delle Tofane, in cui i turisti estivi e invernali possono trovare vitto e alloggio:
- il rifugio Angelo Dibona (2.083 m s.l.m.), a gestione familiare, situato in Vallon di Tofana e raggiungibile sia in automobile, tramite la SS 48, sia a piedi, attraverso il sentiero 421 o in alternativa dalla località Pocòl.
È base di partenza e snodo per i sentieri del massiccio e per le ferrate della Tofana di Rozes, e aperto solo in estate;
- il Rifugio Giussani (2.580 m s.l.m.), proprietà della sezione CAI di Cortina, situato in Forcella Fontananegra, è raggiungibile dal Rif. Dibona attraverso ghiaioni per il sentiero 403, ed è punto di partenza e arrivo per la via di salita normale alla Tofana di Rozes;
- il rifugio Duca d'Aosta (2.098 m s.l.m.), a conduzione privata, aperto per tutto il periodo estivo e in stagione sciistica.
È raggiungibile con autoveicolo per la SS 48, in seggiovia per mezzo dell'impianto Pietofana e a piedi per il sentiero da Piè Tofana o per strada sterrata da Pocol;
- il rifugio Pomedes (2.303 m s.l.m.), a conduzione familiare, posto all'altezza della Punta Anna.
È aperto in estate e durante la stagione sciistica, raggiungibile a piedi dal Rif. Duca d'Aosta per il sentiero 420.
Il rifugio è base di partenza per la ferrata Giuseppe Olivieri, e per la grande traversata del Sentiero Astaldi.
- il rifugio Col Drusciè (1.778 m s.l.m.) collegato al centro dalla funivia freccia nel cielo.
https://i.postimg.cc/FHXqNt6r/Le-Tofane.jpg (https://postimages.org/)
Le Tofane
tallines
30-04-2020, 19:45
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Armenia
Il 25 Aprile 2020, Windows 10 SpotLight Images ha aggiunto un paese, che prima non c' era > l' Armenia .
Con un' immagine che fa vedere la Gola del Garni
https://i.postimg.cc/9fqFj05h/The-dramatic-Garni-Gorge-with-river-Garni-Kotayk-Armenia-1.jpg (https://postimages.org/)
The dramatic Garni Gorge with river, Garni, Kotayk, Armenia
Gola del Garni
La gola del Garni si trova 23 km a est di Yerevan, in Armenia, proprio sotto il villaggio con lo stesso nome.
Su un promontorio sopra la gola si può vedere il tempio di Garni del I secolo d.C. Ai lati della gola si trovano pareti rocciose di colonne di basalto ben conservate, scavate dal fiume Goght .
Questa parte della gola del Garni è in genere denominata "Sinfonia delle pietre".
È facilmente raggiungibile tramite una strada che porta a sinistra lungo la gola poco prima di raggiungere il tempio di Garni.
Un'altra strada conduce alla gola attraverso il villaggio, lungo una strada di ciottoli e nella valle.
Una volta nella valle, girando a destra si arriva alla gola di Garni, un ponte medievale dell'XI secolo e alla "Sinfonia delle pietre".
Svoltando a sinistra, lungo il fiume si passa un vivaio di pesci, fino alla Khosrov Forest State Reserve e un po 'più lontano il Monastero di Havuts Tar .
https://i.postimg.cc/mk3K3xvJ/The-dramatic-Garni-Gorge-with-river-Garni-Kotayk-Armenia-2.jpg (https://postimg.cc/Wq39jybw)
The dramatic Garni Gorge with river, Garni, Kotayk, Armenia
I tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 25-Apr-2020, sono:
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Molto interessante sull' argomento, il seguente link, che ha delle immagini meravigliose >
Gola del Garni: elegia di pietra dell'Armenia (https://www.thailand-trip.org/it/ushhele-garni-kamennaya-elegiya-armenii)
https://i.postimg.cc/DzpbTTdT/Basalt-Rock-columns-formations-Symphony-of-the-Stones-Garni-Gorge-Armenia.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Basalt Rock columns formations, (Symphony of the Stones), Garni Gorge, Armenia
Garni
Garni (in armeno: Գառնի), fino al 1936 Bash Gyarni è un comune di 7.415 abitanti (2008) della provincia di Kotayk' in Armenia, situato a circa 32 km a sud-est di Erevan, noto soprattutto per il suo complesso archeologico fortificato.
Il sito riceve un gran numero di visitatori ogni anno, anche perché è situato sulla strada del noto monastero di Geghard (7 km a sud-est di Garni).
Nel III millennio a.C. una prima fortificazione fu costruita nella zona, su un terreno facilmente difendibile, in prossimità di un'ansa formata dal fiume Azat.
Conquistata nell'VIII secolo a.C. dal re di Urartu Argishti I, la fortezza divenne base militare e residenza estiva del sovrano. Da allora vennero costruiti molti altri edifici, tra i quali il palazzo reale, i bagni e uno degli edifici più famosi: un tempio ad imitazione del Partenone.
Di particolare interesse sono i bagni, situati nella parte settentrionale del sito, che presentano una cella di riscaldamento ancora ben conservata.
Il pavimento interno del bagno è decorato con mosaici ispirati a figure della mitologia greca, tra le quali spicca Teti. Una delle iscrizioni in koinè greca recita: "ΜΗΔΕΝ ΛΑΒΟΝΤΕΣ ΗΡΓΑΣΑΜΕΘΑ"; e cioè: "senza aver preso nulla, abbiamo lavorato".
Il tempio fu edificato nel I secolo d.C. dal re Tiridate I di Armenia e la costruzione fu forse finanziata grazie al denaro che il re armeno ricevette dall'imperatore Nerone durante la sua visita a Roma.
Il tempio era probabilmente dedicato al dio Mitra. La copertura dell'edificio è sorretta da 24 colonne di ordine ionico.
Diversamente da altri templi greco-romani, quello di Garni presenta un basamento di basalto.
L'edificio andò distrutto in seguito ad un terremoto nel 1679. Gran parte dei pezzi originari rimasero sul posto fino al XX secolo cosicché, tra il 1969 e il 1979, fu possibile ricostruire la struttura.
Negli ultimi anni, alcuni archeologi hanno avanzato un'altra ipotesi circa l'origine del tempio: esso, infatti, sarebbe stato costruito quale sepolcro del re armeno Sohaemus.
Se fosse così, la costruzione del tempio andrebbe postdatata al 175 d.C.
Dopo la conversione degli armeni al Cristianesimo, alcune chiese e il palazzo di un katholikos furono costruiti entro i confini della fortezza: anche di questi edifici, come tutti gli altri (fatta eccezione per il tempio), rimangono solo alcune rovine.
Al di fuori della zona fortificata si trovano altri luoghi di culto: una chiesa dedicata a Maria, un'altra dedicata a San Mashtots, oltre alle rovine del monsatero di Havuts Tar.
https://i.postimg.cc/y8Md8Vph/Basalt-Rock-columns-Garni-Gorge-Armenia.jpg (https://postimages.org/)
Basalt Rock columns, Garni Gorge, Armenia
Il Tempio di Garni
Il tempio di Garni è il solo tempio Greco-Romano colonnato rimasto in Armenia.
Realizzato in stile ionico e situato nel villaggio di Garni è la struttura e simbolo più conosciuto dell'Armenia pre-cristiana.
L'edificio fu probabilmente fatto costruire da re Tiridate I nel I secolo d.C. e dedicato al dio del sole Mihr. In seguito alla conversione dell'Armenia al cristianesimo all'inizio del IV secolo venne convertito in una residenza estiva per Khosrovidukht, sorella di Tiridate III.
Secondo alcuni studiosi non era un tempio, ma una tomba e per questo sopravvisse alla distruzione delle strutture pagane.
Crollò nel terremoto del 1679.
L'interesse rinnovato nel XIX secolo portò agli scavi del sito e alla sua ricostruzione tra il 1969 e il 1975.
E' una delle principali attrazioni turistiche dell'Armenia e il santuario centrale del neopaganesimo armeno.
Il tempio è situato sull'orlo di una scogliera triangolare che sovrasta il burrone del fiume Azat e le montagne di Gegham e fa parte della fortezza di Garni. una delle più antiche fortezze armene.
La fortezza fu strategicamente significativa per la difesa delle principali città della piana dell'Ararat.
[B]Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 l' Armenia, è il sesto Paese-Stato, ad essere stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, dopo quelli che trovate sotto:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > [url]https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
6 - Aprile 2020 > Armenia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46751693&postcount=443
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
10-05-2020, 10:03
DailyPic
available again
on MS Store
Importantissimo
Se vi ricordate, ci eravamo lasciati, con il problema, per chi avesse voluto installare DailyPic,
che DailyPic non era più disponibile nel MS Store,
addirittura da Aprile-Maggio 2019..............:eek: >
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46594419&postcount=410
Bene, adesso il problema è stato finalmente risolto!!!!!
Cercando On Line, una cosa, ne è saltata fuori un' altra........
ossia sono andato a cercare On Line, come si poteva risolvere il fatto che nella schermata di avvio, non comparivano più le 3 Descrizioni, dell' immagine di Windows SpotLight e..........mi è comparso questo link >>>
https://magicu.be/app/en-US/dailypic/
https://i.postimg.cc/FzkVztgF/Daily-Pic-available-again.jpg (https://postimages.org/)[/url]
DailyPic - Install
E mi sono chiesto: ma cosa c' entra DailyPic con il fatto di risolvere il problema che non si vedono più le tre Descrizioni nella Lock Screen ? :mbe:
Forse perchè volendo, si possono mettere le immagini di DailyPic, che compaiano nella Lock Screen di avvio al posto delle immagini di Windows 10 SpotLight Images ?
Può essere........
Stavo già pensando: seee aspèèèèè, se clicco su Install, poi mi rimanda alla solita finestra di MS Store, dove dice che DailyPic non è attualmente disponibile.............is currently not available.
Perchè avevo pensato questo ?
Perchè se andate a cercare il Download di DailyPic, potete imbattervi in link tipo questi:
- https://winair.altervista.org/dailypic-bing-wallpaper/ (https://postimages.org/)
- https://www.softpedia.com/get/Desktop-Enhancements/Other-Desktop-Enhancements/DailyPic.shtml
e aprendoli vi comparirà la solita finestra di MS Store in Italiano o in Inglese, dove vi dirà che DailyPic non è attualente disponible...is not currently available.........uffff!!!!!
Quindi quando mi è comparso il link di MagicCube, ero mooolto scettico......ho detto vabbè proviamo, tanto.........prenderò un' altra delusione.........:(
Si apre il link dello Store della MS e per scaricarlo e mi chiede l' Account Microsoft......
Ok, mi loggo con l' Account MS che ho e.........incredibilmente inizia il download............:sbavvv: :sbavvv:
Madòòòòòò, noooo, mi son detto, cos'è uno scherzo ??? :eek:
Non era un scherzo, anzi...........:) DailyPic veniva scaricato dal MS Store :winner: :winner: :winner:
https://i.postimg.cc/rwHn8JL9/DailyPic.jpg (https://postimages.org/)
DailyPic on MS Store
Che poi uno si chiede:
Ma come mai nella pagina di DailyPic, la MS dice che non c'è e poi da MagicCube parte il download ?
Per me sono matti anche alla MS............:asd:
Tutto è bene quel che finisce bene, scaricate, se volete e non ve ne pentirete :) DailyPic
From here to eternity :) >>> https://magicu.be/app/en-US/dailypic/
Account Microsoft
Adesso io non so, se senza Account Microsoft, permette di scaricare DailyPic.......
Comunque aprire un Account Microsoft, è cosi facile, che state un attimo a crearvelo, se non ce l' avete .
Scrivete qualsiasi nome che volete tipo pippo, pluto, paperino......ecte etc etc etc..........quello che volete voi
poi mettete la famosa chiocciola > @
e come finale potete anche mettere gmail. it
ma è meglio se mettete > outlook.it, MS gradisce di più :)
Quindi l' indirizzo e-mail esce tipo: tally@outlook.it
E godetevi DailyPic, che è il miglior software per le immagini, in circolazione :sofico:
Oggi ci sono queste immagini, domani ce ne saranno delle altre, e cosi via....
immagini con la Descrizione che è Fondamentale http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
https://i.postimg.cc/vBwcwp2w/Daily-Pic-Wolrdwide-Il-Mondo-di-Daily-Pic.jpg (https://postimages.org/)
DailyPic Worldwide - Il Mondo di DailyPic
https://i.postimg.cc/JhZzxpr6/Daily-Pic-Stati-Uniti.jpg (https://postimages.org/)
DailyPic Stati Uniti
Data l' Importanza del post, questo post è stato messo anche in Prima Pagina,
al post n.4, alla voce IMPORTANTISSIMO > click (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46140657&postcount=4)
Il Nuovo Modo per Scaricare DailyPic,
se quello sopra, non dovesse funzionare,
lo trovate al Post n. 519 >
Tema Dinamico e
[U]DailyPic
Technical Tips (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47514077&postcount=519)
tallines
23-05-2020, 10:45
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Piano Grande
Umbria
Italy
Tornano dopo un pò di tempo....le immagini On Screen interessanti :)
Premessa: da un bel pò di tempo mi apparivano solo le Immagini, senza le Tre Descrizioni classiche.
Per fare ritornare Le Descrizioni, purtroppo.......l' unico rimedio che ha dato un Risultato Positivo è stato quello di...........:(
reinstallare da zero Windows 10 .
In questa immagine apparsa On Screen, ci troviamo in Umbria, nel Piano Grande, che tra virgolette è già stato trattato l' argomento,
quando abbiamo parlato di Castelluccio Di Norcia Perugia, Umbria, Italy (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46683329&postcount=437)
Questa immagine, non è ancora stata pubblicata in Windows 10 SpotLight Images
https://i.postimg.cc/j26vtMMT/Piano-Grande-Umbria-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Piano Grande, Umbria, Italy
Piano Grande
Il Piano Grande (Grande Pianura) è un grande altopiano, a 4.000 piedi sul livello del mare nelle montagne dell'Appennino centrale italiano.
Il piano è affiancato dal gruppo montuoso sibillino (italiano Monti Sibillini ), il più alto dei quali è il Monte Vettore a 8.123 piedi (2.476 m).
Il piano è un bacino carsico (vedi sotto il Carso ) composto da calcare poroso che contiene riserve sotterranee di acqua e supporta una sorprendente serie di fiori selvatici in primavera ed estate.
Il suo unico villaggio, Castelluccio (Norcia), è arroccato su un'alta roccia nel mezzo dell'altopiano ed è famoso per le piccole lenticchie delicate che crescono nella pianura circostante.
Il Piano Grande può essere avvicinato su strada attraverso passi di montagna da Norcia in Umbria, da Ascoli Piceno nelle Marche o da Visso a nord nell'Appennino.
https://i.postimg.cc/FFGLXtZR/Blooming-in-Piano-Grande-of-Castelluccio-di-Norcia-Monti-SIbillini-sunset-Umbria-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Blooming in Piano Grande of Castelluccio di Norcia, Monti SIbillini, sunset, Umbria, Italy
E cosa c'è di interessante e di particolare nel Piano Grande ?
Come già dovreste sapere, degli alberi che formano l' immagine del famoso Stivale dell' Italia :)
https://i.postimg.cc/xTpY25hM/Piano-Grande-Norcia-Castelluccio-di-Norcia.jpg (https://postimages.org/)
Piano Grande, Norcia, Castelluccio di Norcia
tallines
24-05-2020, 09:16
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Bahamas
Ieri 23 Maggio 2020, è stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, un altro Paese che prima non c' era, quindi è nuovo .
Si tratta delle Bahamas .
Tra l' altro questo caso qui, è forse.....il primo di quei casi, che ...........prima viene fatta vedere l' immagine On Screen >>>
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46583012&postcount=403
E poi la stessa immagine, viene pubblicata in Windows 10 SpotLight Images
https://i.postimg.cc/dVgL3cdv/Great-Bahama-Bank-aerial-view-Bahamas-1.jpg (https://postimages.org/)
Great Bahama Bank aerial view, Bahamas
Nel link sopra, alias Post n. 403 del 19-01-2020, abbiamo già parlato sia dei Bahama Banks, che delle Isole Bahamas
https://i.postimg.cc/LX9R6xy2/Great-Bahama-Bank-aerial-view-Bahamas-2.jpg (https://postimg.cc/5HRDsSdR)
Great Bahama Bank aerial view, Bahamas
I Tags per questa immagine del 23-May-2020, sono:
Tags: aerial view, Bahamas, beach, clouds, horizon, islands, nature, ocean, outdoors, sea, seascape, sky, summer
https://windows10spotlight.com/images/17aeec83cdaa5d79a1901b07be4e5b52
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 Il Congo e la Mauritania, sono rispettivamente il quarto e il quinto Paese ad essere stati aggiunti da Windows 10 SpotLight Images, dopo la Lituania, l' Estonia e la Tunisia:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
6 - Aprile 2020 > Armenia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46751693&postcount=443
7 - Maggio 2020 > Bahamas > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46798081&postcount=446
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
26-05-2020, 12:11
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
in Black & White
Cadini di Misurina
Italia
Molto bella l' immagine apparsa oggi 26 maggio 2020 di una Località Italiana, immagine in Black & White .
Ogni tanto Windows 10 SpotLight Images On Screen ci regala queste delizie :)
Sembra una foto anni 60, 70...............il Bianco e Nero è stato usato nella Fotografia fino agli anni 70,
quando il calo dei prezzi ha reso popolare la fotografia a colori, la quasi totalità delle foto scattate era in bianco e nero.
Il bianco e nero tuttavia non è scomparso, ma si è ritagliato una nicchia per le sue peculiari capacità espressive e ha superato indenne anche l'avvento delle fotocamere digitali.
L' immagine, ad oggi, non è stata ancora pubblicata da Windows 10 SpotLight Images .
Siamo a Cadini di Misurina che fa parte delle Dolomiti .
Cosi abbiamo anche risposto alla domanda che ci viene posta nella Descrizione centrale.......dove parla dei Monti Pallidi........:) > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Dolomiti)
https://i.postimg.cc/CMBK8Pgw/Cadini-di-Misurina-Italia-Screenshot-On-Screen-2020.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Cadini di Misurina, Italia - Screenshot On Screen 2020
Cadini di Misurina
I Cadini di Misurina (Ciadìs de Meśorìna in ladino, dal cadorino Ciadìn, Ciadìs al plurale, tradotto in valloni)
sono un gruppo montuoso delle Dolomiti orientali (Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo),
in provincia di Belluno, Veneto
all'interno del territorio del comune di Auronzo di Cadore,
a ovest di Auronzo,
a nord-est di Cortina d'Ampezzo
e a sud di Dobbiaco,
in posizione sovrastante il lago di Misurina.
La vetta più alta è la Cima Cadin di San Lucano (2.839 m s.l.m.).
La catena montuosa è attraversata dall'Alta via n. 4 e dal sentiero attrezzato Alberto Bonacossa, che partendo dalla sponda meridionale del lago, arriva sino alle Tre Cime di Lavaredo.
La particolare geomorfologia che distingue e caratterizza così profondamente i Cadini di Misurina,
permette comunque di attraversare il gruppo da svariate direttrici
cosicché, salendo e scendendo dalle loro forcelle, diventa possibile godere del paradiso dolomitico che li circonda.
Il sentiero attrezzato Giovanni Durissini permette ad esempio di compiere il giro completo del ramo di San Lucano.
Si tratta di un percorso ad anello, con partenza al rifugio Fonda-Savio (2.367 m),
che attraversa in sequenza la forcella della Torre (2.400 m),
la forcella Sabbiosa (2.440 m),
la forcella Cadin Deserto (2.400 m),
la forcella Cristina,
la forcella de la Neve (2.471 m)
e per ultima la forcella del Nevaio (2.620 m),
con un dislivello totale di circa 1.000 m.
La prima salita risale al 31 agosto 1896 ad opera di: Giovanni Siorpaes, Pietro Siorpaes, Ilona Eötvös, Rolanda Eötvös, Johann Innerkofler, Loránd Eötvös.
https://i.postimg.cc/mD3L8DbR/I-Cadini-di-Misurina-Belluno-Veneto-Italia.jpg (https://suwalls.com/cartoons/a-charlie-brown-christmas)
I Cadini di Misurina, Belluno, Veneto, Italia
I Cadini di Misurina
I Cadini di Misurina (2839 m) fanno parte delle Dolomiti Orientali e sono inseriti nel quinto gruppo riconosciuto Patrimonio naturale dell’Umanità dall’UNESCO.
Situati nel comune di Auronzo di Cadore, in provincia di Belluno, sovrastano il magnifico Lago di Misurina.
Il loro nome deriva dal termine cadorino ciadìn (catino), ovvero circo, vallone, che si riferisce agli elevati avvallamenti estesi all'interno del gruppo.
La vetta più alta è la Cima Cadin di San Lucano (2839 m s.l.m.), seguita da Cima Eötvös (2825 m s.l.m.) e da Cima Cadin Nord Est (2788 m s.l.m.).
I Cadini confinano a nord con le Tre Cime di Lavaredo e la Croda dei Rondoi,
a est con la Croda dei Toni e il Gruppo del Popera,
a sud con la Val d’Ansiei, i Gruppi delle Marmarole e del Sorapis
e a ovest con il Lago di Misurina e il Gruppo del Cristallo.
I Cadini sono percorsi sia dall'Alta Via n. 4 che, provenendo dalle Tre Cime di Lavaredo,
passa per il Rifugio Fratelli Fonda-Savio e il Rifugio Città di Carpi, sia dal sentiero attrezzato Alberto Bonacossa
che, partendo dalla sponda meridionale del Lago di Misurina, arriva sino alle Tre Cime di Lavaredo.
Morfologia e suddivisione dei Cadini di Misurina
Il Gruppo dei Cadini si presenta nello stadio estremo dell'evoluzione della roccia dolomitica:
il piano originale del Cadini è ora profondamente intagliato ed eroso dai ghiacciai e dagli agenti atmosferici.
Un'incredibile varietà di torri, guglie, pinnacoli e campanili fa da contorno ai bacini e ai canaloni.
Questa particolare morfologia che li distingue consente di attraversare il gruppo da svariate direttrici godendo dello stupendo panorama dolomitico che li circonda.
La prima salita risale al 31 agosto 1896 ad opera dei due alpinisti italiani, i fratelli Giovanni e Pietro Siorpaes.
Il Gruppo dei Cadini è suddiviso in due sottogruppi:
- Cadini Settentrionali di Misurina:
Ramo di Rimbianco
Ramo dei Tocci
Ramo del Nevaio
Ramo del Diavolo
Ramo di San Lucano
Ramo di Croda Liscia
- Cadini Meridionali di Misurina:
Ramo della Neve
Ramo di Misurina
Ramo di Campoduro
Principali valichi
I valichi sono 9:
Forcella del Nevaio, 2620 m
Forcella Verzi, 2550 m
Forcella de la Neve, 2471 m
Forcella Sabbiosa, 2440 m
Forcella di Misurina, 2400 m
Forcella Cadin Deserto, 2400 m
Forcella della Torre, 2400 m
Forcella del Diavolo, 2380 m
Forcella Maraia, 2100 m
I rifugi sui Cadini di Misurina
3 i rifugi che gravitano attorno i Cadini di Misurina:
1 - il Rifugio Fratelli Fonda Savio (2359 m.),
2 - il Rifugio Città di Carpi (2110 m.)
3 - e il Rifugio Col de Varda (2115 m.).
Il Rifugio Fratelli Fonda Savio sovrasta dall’alto il Lago di Misurina, sorge sul crinale del Passo dei Toci nel cuore del Gruppo dei Cadini ed è raggiungibile sia da dal Pian degli Spiriti (s.115, ore 1.30) sia dal lago d’Antorno, posto sulla strada Misurina-Rif. Auronzo (s.101,199 e 117, ore 1.45) sia dalla Val Marzon (s. 319 e 317, ore 3.30).
Il Rifugio Città di Carpi, ubicato sul versante meridionale del gruppo dei Cadini di Misurina, nel Pian de la Musa, presso la forcella Maraia, gode di una vista favolosa sulle Marmarole, il Sorapiss, la Croda dei Toni, il Cristallo e le Tofane e può essere raggiunto da Federavecchia (s 120, ore 2.30), dalla Val Marzon (ore 3.30 circa), da Misurina (s.120 e 121, ore 2 circa) o dal Rif. Col de Varda (ore 1.30, s.120).
Il Rifugio Col de Varda, situato sul versante occidentale della Catena dei Cadini in prossimità della stazione a monte della cabinovia che parte da Misurina, può essere raggiunto sia con la cabinovia sia a piedi da Misurina (s. 120, ore 1.20).
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/vHYr7xQY/Vista-aerea-dei-Cadini-di-Misurina-Belluno.jpg (https://postimages.org/)
Vista aerea dei Cadini di Misurina, Belluno
tallines
05-06-2020, 08:56
5 Giugno 2020
World Environment Day
Giornata Mondiale dell' Ambiente
https://i.postimg.cc/xCycCbCd/World-Environment-Day-2020.jpg (https://postimages.org/)
World Environment Day 2020
Giornata mondiale dell'ambiente
La giornata mondiale dell'ambiente (in inglese World Environment Day o WED) è una festività proclamata nel 1972 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite
in occasione dell'istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e viene celebrata ogni anno il 5 giugno.
È stata celebrata per la prima volta nel 1974 con lo slogan Only One Earth (un sola Terra).
Uno dei temi trattati in questa giornata è anche quello del fumo e per smettere di fumare in questi giorni è arrivata la notizia del lancio di un nuovo metodo che verrà reso noto prima della Fine del 2020
https://i.postimg.cc/X7h7ng88/Protezione-dell-Ambiente.jpg (https://postimages.org/)
Protezione dell' Ambiente
GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE 2020:
PROTEGGIAMO LA BIODIVERSITÀ INSIEME
“Go wild for life” è il motto di quest’anno 2020, per questa ricorrenza dedicata all'ambiente,
che vuole alzare la voce sui temi ambientali con un focus particolare sul cambiamento climatico che oggi, sempre più, ci spinge ad essere soggetti attivi.
Un motto che ci ricorda come sia indispensabile proteggere i nostri ecosistemi per muoverci verso un futuro migliore dove le nuove generazioni potranno godere di un Pianeta sano dove l’uomo e l’ambiente coesistano in maniera sostenibile e con rispetto.
https://i.postimg.cc/3JgYHHkK/It-s-Time-For-Nature.jpg (https://postimages.org/)
It's Time For Nature
E' il momento della natura
Il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell'Ambiente: al centro del tema di quest'anno, la Natura (e l'importanza di preservarla).
È il momento della natura: questo lo slogan che accompagna la 47a edizione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, che si celebra il 5 giugno.
La natura e la sua biodiversità sono al centro delle preoccupazioni delle Nazioni Unite:
e a ragione, dal momento che nel mondo sono circa un milione le specie viventi a rischio estinzione, pari all' 11% circa del totale.
Secondo gli scienziati, a questo ritmo ci troveremo presto di fronte a una sesta (o forse quinta?) grande estinzione di massa.
Ad aggravare la situazione già compromessa del nostro pianeta concorrono diversi fattori: dal tanto citato cambiamento climatico, al conseguente scioglimento dei ghiacciai, alla deforestazione.
https://i.postimg.cc/pdmSRDsD/Specie-animali.jpg (https://postimages.org/)
Specie animali
PIÙ VELOCE DEL PREVISTO.
Un nuovo studio pubblicato su PNAS afferma che la sesta estinzione di massa si sta avvicinando più in fretta del previsto:
«Tra il 2001 e il 2014 si sono estinte 173 specie animali», ha dichiarato alla CNN Gerardo Ceballos González, uno degli autori dello studio.
«L'estinzione sta correndo ad una velocità 25 volte superiore a quanto ci aspetteremmo guardando ai ritmi del passato».
Negli ultimi cento anni, si sono estinte oltre 400 specie animali:
nel normale corso dell'evoluzione, affermano i ricercatori, ci sarebbero voluti fino a 10.000 anni per assistere a una tale estinzione.
E non dimentichiamo che siamo sempre noi umani la prima causa delle estinzioni (e delle pandemie)...
Circa un milione di specie animali e vegetali su un totale stimato di circa 8,7 milioni sono minacciate di sparire tanto da ritenere che siamo di fronte alla sesta grande estinzione massa .
Il tema di quest'anno è la biodiversità, con lo slogan "E' il momento per la Natura".
La biodiversità, spiega l'Onu, "è la base che sostiene tutta la vita sulla terra e sott'acqua" e riguarda "ogni aspetto della salute umana, fornendo aria e acqua pulita, cibi nutrienti, conoscenze scientifiche e fonti di medicina, resistenza naturale alle malattie e mitigazione dei cambiamenti climatici.
La modifica o la rimozione di un elemento di questa rete influisce sull'intero sistema di vita e può produrre conseguenze negative".
La scienza ha messo in guardia sul drammatico declino della biodiversità del pianeta:
circa un milione di specie animali e vegetali (su un totale stimato di circa 8,7 milioni) sono minacciate di sparire tanto da ritenere che siamo di fronte alla sesta grande estinzione massa.
L' emergere di Covid-19 ha sottolineato il fatto che "quando distruggiamo la biodiversità, distruggiamo il sistema che supporta la vita umana - ricordano le Nazioni Unite -
Oggi si stima che, a livello globale, circa un miliardo di casi di malattia e milioni di morti si verificano ogni anno a causa di malattie causate da coronavirus;
e circa il 75% di tutte le malattie infettive emergenti nell'uomo sono zoonotiche, cioè trasmesse alle persone dagli animali".
La natura, avverte l' Onu,"ci sta inviando un messaggio".
"La sicurezza alimentare, il benessere e la prosperità delle comunità umana è messa in pericolo se non si intraprendono azioni per invertire la crisi della biodiversità", ricorda l'Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricercaambientale, il braccio scientifico del ministero dell'Ambiente).
Negli ultimi 150 anni, la copertura della barriera corallina viva è stata ridotta della metà,
entro i prossimi 10 anni una specie su quattro conosciuta potrebbe essere stata spazzata via dal pianeta
e ci vorrebbero 1,6 terre per soddisfare le richieste che gli umani fanno alla natura ogni anno, ricorda ancora l'Onu.
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World Environment Day June 5th
- Il video della Giornata mondiale dell'ambiente 2020 >>> https://stream24.ilsole24ore.com/video/sostenibilita/il-video-giornata-mondiale-ambiente-2020/ADzECBV
- Giornata Mondiale dell'Ambiente 2020, il momento della natura - 5 giugno 2020 > Click (https://www.youtube.com/watch?v=1YNcBzWhIN4)
- Messaggio del Segretario Generale ONU in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente > Click (https://www.youtube.com/watch?v=GXsUP7NNXIU)
Il 5 giugno si celebra il World Environment Day, sancito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 15 dicembre 1972
per ricordare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ Ambiente, tenutasi a Stoccolma nel giugno dello stesso anno.
https://i.postimg.cc/1tkXJcjM/Giornata-Mondiale-dell-Ambiente-2020.jpg (https://postimages.org/)
Giornata Mondiale dell' Ambiente 2020
In questa occasione venne adottata la Dichiarazione di Stoccolma che stabilì i 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ Ambiente.
Negli anni l’obiettivo della Giornata è stato quello di “dare un volto umano alle questioni ambientali, facendo sì che le persone diventino agenti attivi dello sviluppo equo e sostenibile; accrescere la consapevolezza che le comunità sono di importanza fondamentale per il cambiamento dell’atteggiamento riguardo le questioni ambientali; promuovere partnership che garantiranno a tutte le nazioni e popolazioni un futuro sicuro e prospero”- ha dichiarato l’ONU Italia.
Nel 2016 il tema “Go Wild for Life” ha richiamato l’attenzione sul commercio illegale di animali selvatici, che distrugge la biodiversità, mette a repentaglio la sopravvivenza di elefanti, rinoceronti, tigri e moltissime altre specie animali causando danni anche all’economia, favorendo il crimine organizzato e incrementando la corruzione.
La salvaguardia dell’ambiente è al centro dell’Agenda 2030 che dedica uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), il numero 15, a questo tema: “Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità”.
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Aiutiamo l' Ambiente 2020
Biodiversità
La diversità biologica o biodiversità in ecologia è la varietà di organismi viventi, nelle loro diverse forme, e nei rispettivi ecosistemi:
secondo il Glossario Dinamico ISPRA-CATAP, per biodiversità entro un determinato ambiente si intende appunto la varietà di organismi viventi in esso presenti.
Essa comprende l'intera variabilità biologica di geni, specie, nicchie ecologiche ed ecosistemi con le risorse genetiche considerate la componente determinante della biodiversità all'interno di una singola specie.
Le specie descritte dalla scienza sono in totale circa 1,74 milioni, mentre il valore di quelle stimate oscilla da 3,63 a più di 111 milioni;
tuttavia queste stesse stime risultano incomplete, in quanto nuove specie vengono scoperte e aggiunte continuamente al totale generale.
L'estinzione di specie è invece la minaccia principale alla biodiversità.
L'anno 2010 è stato dichiarato dall'ONU l'Anno internazionale della biodiversità, mentre il decennio 2011-2020 è stato dichiarato Decennio della Biodiversità.
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Salvaguardia del Pianeta 2020
Significato del termine biodiversità
Il termine biodiversità deriva dal greco bios che significa vita, e dal latino diversitas che significa differenza o diversità.
Come traduzione alternativa si potrebbe proporre biovarietà o varietà della vita presente sul pianeta.
Il termine biodiversità si è ormai consolidato e viene comunemente utilizzato nei diversi ambiti scientifici e culturali.
https://i.postimg.cc/nzLxts67/World-Environment-Day-5-June-2020.jpg (https://suwalls.com/games/star-wars-bounty-hunter)
World Environment Day, 5 June 2020
Livelli di biodiversità
Si considerano tre distinti livelli di biodiversità:
diversità genetica, la somma complessiva degli esseri viventi che abitano il pianeta;
diversità di specie, che indica l'abbondanza e la diversità tassonomica di specie presenti per la terra;
diversità di ecosistemi, con cui si indica l'insieme di tutti gli ambienti naturali presenti sul nostro pianeta.
La biodiversità non è un valore fisso e stabile, ad esempio in un dato ambiente la biodiversità delle specie presenti può aumentare o diminuire nel tempo a causa di diversi fattori che possono essere di carattere naturale e/o antropico.
https://i.postimg.cc/5tmX9Cj2/Movies-For-Nature-5-June-2020.jpg (https://postimages.org/)
Movies For Nature 5 June 2020
MOVIES FOR NATURE
WORLD ENVIRONMENT DAY 2020
CINEMAMBIENTE
Environmental Film Festival
Movies for Nature è una maratona di film in streaming online gratuiti disponibili per 24 ore, il 5 giugno 2020, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Undici film sul tema della biodiversità, selezionati dal Festival CinemAmbiente, offriranno un viaggio alla scoperta dell’infinita bellezza della natura e del sempre più fragile equilibrio tra la sua vita animale e vegetale, ora pesantemente minacciata dagli effetti devastanti dell’antropizzazione.
https://cinemambiente.it/world-environment-day-2020cinema-for-nature/
Always Remember >>>
[U]Green Is Life
tallines
14-06-2020, 08:13
Windows 10 SpotLight Images
Ponte Vecchio Florence,
Tuscany,
Italy
Di nuovo Italia e che Italia...........:)
L' ultima immagine postata è del 13 Giugno 2020 ed è questa >
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Ci troviamo a Firenze, con in primo piano il Ponte Vecchio sul fiume Arno .
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Ponte Vecchio bridge over Arno River, Florence, Tuscany, Italy
Ponte Vecchio
Il Ponte Vecchio è uno dei simboli della città di Firenze ed uno dei ponti più famosi del mondo.
Attraversa il fiume Arno circa 150 metri a valle dell'area in cui il fiume presenta naturalmente uno dei punti in cui l'alveo è più stretto all'interno della città di Firenze nel suo tratto a monte delle Cascine.
L'area in questione è ai Canottieri sotto gli Uffizi.
Nell'antichità esisteva un guado.
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Ponte Vecchio bridge over Arno River, Florence, Tuscany, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata il 13-Jun-2020, sono:
Tags: arch, architecture, bridge, footbridge, Italy, landmark, medieval, outdoors, reflection, river
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Storia del Ponte Vecchio di Firenze .
Ponte Vecchio è uno dei ponti più vecchi di Firenze, forse anche il più vecchio.
All'origine era circondato da quattro torri ed comprendeva tre campate a tutto sesto.
È stato poi ricostruito da Taddeo Gaddi in seguito ad un'alluvione che ha causato la sua distruzione.
Dopo la ricostruzione il ponte divenne a sesto ribassato.
Al giorno d'oggi è molto famoso e meta di numerosi turisti.
Il Ponte Vecchio è composto da tre ampi valichi ad arco ribassato;
per la prima volta in Occidente veniva superato il modello romano che prevedeva l'uso esclusivo di valichi a tutto sesto (ovvero arcate semicircolari) che nel caso di un ponte molto lungo richiedevano un gran numero di arcate, creando così potenziali pericoli in caso di piena (per la facile ostruzione dei valichi stretti) o una pendenza molto accentuata, soluzione ugualmente indesiderabile (casi tipici: il Ponte della Maddalena, presso Borgo a Mozzano, il Ponte Fabricio, a Roma).
L'esempio fece scuola, con una simile arcata ribassata fu costruito nel XVI secolo il Ponte di Rialto a Venezia e molti altri.
Il ponte di Alconétar, in Spagna, offre un esempio molto più antico di impiego di valichi ad arco ribassato, ma non riesce ad evitare il problema dell'intasamento del letto del fiume con le pile di sostegno degli archi, dato che si tratta di un ponte con numerosi piccoli valichi, in tutto simile ai tradizionali ponti con archi a tutto sesto.
Altra caratteristica tipica, ben più evidente al turista ma meno rivoluzionaria, è il passaggio fiancheggiato da due file di botteghe artigiane, ricavate in antichi portici poi chiusi, che lo hanno reso famoso, come se si trattasse del proseguimento della strada.
Le botteghe di Ponte Vecchio si affacciano tutte sul passaggio centrale, ciascuna con un'unica vetrina chiusa da spesse porte in legno, e spesso presentano un retrobottega costruito a sbalzo sul fiume e sostenuto da beccatelli (o "sporti").
Ai quattro angoli del ponte esistevano altrettante torri che ne controllavano l'accesso: di queste resta solo la torre dei Mannelli, mentre la torre dei Rossi-Cerchi fu ricostruita dopo le esplosioni del 1944 .
https://i.postimg.cc/j26vgYgd/Il-retro-delle-botteghe-costruite-a-sporto-sul-fiume-sul-lato-est-del-ponte.jpg (https://postimages.org/)
Il retro delle botteghe costruite a sporto sul fiume sul lato est del ponte
Al centro del ponte le botteghe si interrompono con due terrazze panoramiche:
quella ad est è sormontata dal corridoio vasariano,
mentre l'altra ospita il monumento con busto di Benvenuto Cellini, famoso scultore (ed orafo) fiorentino, realizzato da Raffaello Romanelli ed inaugurato il 26 maggio del 1901.
L'opera, è anche dotata di fontanella, che venne collocata in occasione delle celebrazioni del quarto centenario della nascita del Cellini.
L'acqua zampilla da quattro mascheroni posti sugli spigoli del piedistallo e convogliano in altrettante vasche a valva di conchiglia eseguite da Egisto Orlandini.
Sempre nel basamento ricorrono alcune decorazioni tipiche dell'epoca del Cellini, come i festoni, i mascheroni, le zampe leonine, le teste di caprone (emblemi di Cosimo I) e gli anelli con diamante, presenti nell'impresa di numerosi componenti della famiglia Medici.
La cancellata del monumento del Cellini è stata usata dagli innamorati per appendervi dei lucchetti con scritte in pennarello, simbolo di un legame amoroso che si vuole indissolubile;
le chiavi del lucchetto vengono poi gettate nell'Arno affinché simbolicamente nessuno possa più toglierlo.
Questa usanza, iniziata forse dai militari dell'Accademia di San Giorgio alla Costa, risale a non più di venti anni fa ed è la prima del genere, prima ancora del più conosciuto Ponte Milvio a Roma.
L'amministrazione comunale, per porre freno all'enorme mole di lucchetti che deturpavano ormai le decorazioni del ponte, ha stabilito nel 2006 una multa di 50 euro per chi venga sorpreso ad attaccare un lucchetto alla cancellata del Cellini:
l'attacco dei lucchetti si è allora spostato nelle inferriate del vicino lungarno degli Archibusieri.
https://i.postimg.cc/6qj3ryrr/Ponte-Vecchio-Florence-by-night.jpg (https://gasstation-nearme.com/)
Florence, Ponte Vecchio by night
PS > il prossimo Post o i prossimi Post, perchè non so se riesco a fare tutto in un Post............
riprenderanno il tema del Post n. 448, quindi il tema Green e la Primavera .
Temi che vedranno come Protagonisti sia Windows 10 SpotLight Images. che DailyPic .
[U]Tantissime immagini Splendide, con solo la Descrizione sotto le immagini stesse!
Sperando di riuscire a fare il Post o i Post prima del 21 Giungo giorno in cui arriva l' estate.............:)
giovanni69
14-06-2020, 16:57
Anche questa è una pregevole.... puntata :D
tallines
15-06-2020, 08:03
Anche questa è una pregevole.... puntata :D
Grazie giovanni :cincin: :mano: :flower:
Stavo pensando che se continuiamo cosi...........:what: :) non riesco a far il post o i post per il Tema green & la Primavera.....
Voi diret: perchè ?
Perchè oggi c'è un' altra puntata sull' Italia :)
E andremo dalla Toscana-Tuscany, in Puglia-Apulia, come la chiamano gli Amerrrrrricani :p
Devo dire interessante......:cool:
Parleremo di una cosa che tra l' altro è stata trattata anche o su Rai1 o sulle reti Fininvest......forse su Rai1, perchè il programma si chiamava >
Sapiens – Un solo pianeta
è un programma televisivo di divulgazione scientifica condotto da Mario Tozzi.
Va in onda su Rai 3 il sabato in prima serata dal 16 marzo 2019, fino al 4 Aprile 2020 .
Il conduttore, geologo e primo ricercatore del CNR, aveva già condotto nella stessa fascia oraria il programma Gaia - Il pianeta che vive, sempre su Rai 3.
Il nome del programma deriva dall'Homo Sapiens, la cui evoluzione, il cui futuro e il cui rapporto con la natura sono uno dei principali argomenti di trattazione della trasmissione. (https://it.wikipedia.org/wiki/Sapiens_-_Un_solo_pianeta)
Infatti ho visto il filmato, che poi posterò :) o l' anno scorso nel 2019 o quest' anno, nei primi 3 mesi e 4 giorni del 2020 .
tallines
15-06-2020, 16:33
Windows 10 SpotLight Images
Castel del Monte
Andria
Apulia (Puglia)
Italy
Windows 10 SpotLight Images ci porta dalla Toscana > Tuscany,
in Puglia > Apulia
con l' immagine esemplare del Castel del Monte
L' immagine è di oggi 15 Giugno 2020 - 15-Jun-2020
E c'è anche da dire che molte immagini, parlano da sole e .....sono la storia dell' Italia, tra qui questa!
https://i.postimg.cc/9MQTbDQC/Castel-del-Monte-medieval-citadel-and-castle-in-Andria-Apulia-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte medieval citadel and castle in Andria, Apulia, Italy
Castel del Monte
Castel del Monte è una fortezza del XIII secolo fatta costruire dall' imperatore del Sacro Romano Impero Federico II
nell'altopiano delle Murge occidentali in Puglia, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, a 17 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte,
in provincia di Barletta-Andria-Trani, sulla sommità di una collina, a 540 metri s.l.m.
Inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936
(abrogato nel 2010) e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996,
nel 2014 è stato il trentesimo sito statale italiano più visitato, con 206.924 visitatori e un introito lordo totale di 518.960 Euro.
https://i.postimg.cc/kgkR8TkN/Castel-del-Monte-medieval-citadel-and-castle-in-Andria-Apulia-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/QFJMZJNV)
Castel del Monte medieval citadel and castle in Andria, Apulia, Italy
I Tags, per questa immagine, pubblicata oggi, il 15-Jun-2020, sono:
Tags: ancient, architecture, castle, citadel, clear sky, hill, history, Italy, medieval, outdoors, tower
https://windows10spotlight.com/images/6e0ddf802f3d1710b05bed4d391308fe
https://i.postimg.cc/1zZHZ0yH/Castel-del-Monte.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte, Andria, Puglia, Italia
Storia
L'origine dell'edificio si colloca al 29 gennaio 1240, quando Federico II Hohenstaufen ordinò a Riccardo da Montefusco, giustiziere di Capitanata,
che venissero predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Santa Maria del Monte (oggi scomparsa).
Questa data, tuttavia, non è accettata da tutti gli studiosi:
secondo alcuni, infatti, la costruzione del castello in quella data era già giunta alle coperture.
Incerta è anche l'attribuzione a un preciso architetto: alcuni riconducono l'opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che a ideare la costruzione fu lo stesso Federico II.
Pare che sia stato costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna.
Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l'edificio non era ancora terminato.
Dai tempi dell'imperatore Federico fino a Giovanna I, regina di Napoli, questa splendida fortezza fu sempre denominata "Castello di Santa Maria del Monte".
La prima volta che fu descritto senza l'appellativo "Santa Maria", quindi semplicemente "Castel del Monte" è in un decreto di re Ferdinando d'Aragona, datato dal Castello di Altamura, il 1º dicembre 1463.
Fu raramente adibito a feste;
fra queste nel 1246 si ricordano le nozze di Violante, figlia naturale di Federico e Bianca Lancia con il conte di Caserta Riccardo Sanseverino.
Castel del Monte è stato anche un luogo destinato alla funzione di carcere.
Sotto il Regno di Manfredi vi fu imprigionato Marino da Eboli dopo la congiura del 1253.
Sotto la giurisdizione di Carlo I invece vi furono imprigionati, in via del tutto segreta e sotto la custodia del castellano Golardo Saumeri, i figli piccoli di Manfredi: Enrico, Federico, Enzio e Corrado di Caserta con Enrico di Castiglia.
Nel 1528 a causa di una spedizione francese nel Regno di Napoli, Castel del Monte fu devastato e bombardato.
L'8 settembre 1552 fu venduto al Conte di Ruvo, Don Fabrizio Carafa, al prezzo di 100.000 Ducati.
Negli anni a seguire, i Carafa nominavano i castellani e vi impiantarono una panetteria con mulino e un forno.
Per i Carafa fu un incantevole luogo di villeggiatura.
A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d'abbandono, durante il quale il castello venne spogliato degli arredi e delle decorazioni parietali di marmo (le cui tracce restano visibili solo dietro i capitelli) e divenne oltre che carcere anche un ricovero per pastori, briganti e profughi politici.
Nel 1876 il castello, in condizioni di conservazione estremamente precarie, venne infine acquistato (per la somma di 25.000£) dallo Stato italiano, che ne predispose il restauro a partire dal 1879.
Il 24 giugno 1883 il cavaliere Buongiovannini, ispettore centrale dei monumenti presso il Ministero della Pubblica Istruzione e l'ingegnere del Genio Civile Francesco Sarlo tennero un convegno sul restauro del manufatto.
Nel 1928 il restauro diretto dall'architetto Quagliati rimosse il materiale di risulta all'esterno del castello e demolì parte delle strutture pericolanti, ricostruendole in seguito per dare al castello un aspetto "ringiovanito";
questo non ne arrestò il degrado e si dovette procedere a un ulteriore restauro tra il 1975 e il 1981.
Nel 1936 Castel del Monte fu dichiarato monumento nazionale, poi eliminato.
Nel 1996 l'UNESCO lo ha inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità per il rigore matematico ed astronomico delle sue forme e per l'armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell'antichità classica, tipico esempio di architettura del medioevo.
https://i.postimg.cc/q7yC4W1h/Il-fascino-di-Castel-del-Monte.jpg (https://postimages.org/)
Il fascino di Castel del Monte
Descrizione
L'edificio è a pianta ottagonale (lato esterno: 10,30 m intervallo tra le torri più diametro di ogni torre: 7,90 m)
e a ogni spigolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale (lato 2,70 m),
mentre l'ottagono che corrisponde alla corte interna ha lati la cui misura varia tra i 6,89 m e i 7,83 m.
Il diametro del cortile interno è di 17,86 m.
Il diametro dell'intero castello è di 40 m,
mentre il diametro di ogni torre è di 7,90 m.
Le torri sono alte 23 m e superano di poco l'altezza delle pareti del cortile interno (20,50 m).
https://i.postimg.cc/x17FWNZj/Castel-del-Monte-la-corona-di-pietra-della-Puglia.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte, la corona di pietra della Puglia
Interno
Lo spazio interno è suddiviso in due piani, rialzati rispetto al piazzale antistante di 3 e 9,5 metri rispettivamente.
Le stanze, trapezoidali, sono divise da muri che congiungono gli spigoli dell'ottagono interno e gli spigoli di quello esterno, dove si impostano le omologhe torri.
Il problema della copertura delle stanze è risolto scomponendo il trapezio iniziale in un quadrato centrale e due triangoli laterali.
Il quadrato centrale è coperto da una volta a crociera,
mentre i due triangoli laterali sono sovrastati da due spicchi di volta a botte per ciascuna stanza.
Al centro di ogni volta a crociera, nell'intersezione tra i costoloni, fuoriesce dall'intradosso una chiave di volta "estradossata" diversa per ogni stanza.
I costoloni non hanno una funzione di portanza statica, ma solo decorativa.
Le volte a botte sono costruite seguendo l'andamento dei muri esterni relativi a quella parte della costruzione.
Per quanto adiacenti, i due tipi di volte utilizzate sono completamente indipendenti:
nell'intersezione tra le stesse, infatti, si può notare come l'orditura presenti una discontinuità, provocata da una sfasatura nella composizione delle due coperture contigue.
Il piano di imposta della volta è sottolineato da una cornice, ripresa anche nel capitello sopra le colonne portanti.
La comunicazione tra il piano inferiore e quello superiore è assicuratadalla presenza, non in tutte le otto torri, delle scale a chiocciola.
Le scale si sviluppano secondo un senso antiorario e constano di 44 gradini trapezoidali che si dipartono, ognuno in un unico masso lapideo, da una colonna centrale del diametro di circa 22 centimetri.
Il piano superiore, per quanto ricalchi la struttura del piano inferiore, si presenta più raffinato e curato:
i costoloni che sorreggono le volte sono più slanciati, ed ogni sala è vivacemente illuminata dalla presenza delle finestre bifore o, in un caso (il lato che guarda verso Andria), trifora.
Queste finestre erano divise da eleganti colonnette che l'architetto Luigi Vanvitelli pensò di adoperare per "qualche giocosa fonte circondata da porticato gotico in uno dei boschetti del giardino della Reggia di Caserta".
La particolarità di queste finestre è la presenza di gradini e di sedili che le fiancheggiano.
Lungo le pareti di ogni sala corre un sedile al di sotto della base delle colonne.
Degno di particolare attenzione, all'interno del castello è il marchingegno di manovra dell'antica saracinesca di chiusura del portale principale, visibile con tutti i cavedi necessari, all'interno della muratura portante, per lo scorrimento delle catene che lo sostenevano.
Come già detto, il castello è composto da otto torri, in cima a cinque di esse vi erano delle cisterne,
mentre le restanti tre torri servivano ad ospitare falconieri e soldati.
https://i.postimg.cc/k5LDZCKR/Una-delle-bellezze-della-Puglia-Imperiale-Castel-del-Monte.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte, una delle bellezze della Puglia Imperiale
Esterno
Nel cortile interno la compattezza delle mura è attenuata solo dalla presenza di tre ingressi nella parte inferiore e tre "porte finestre" nella parte superiore.
La sensazione all'interno del cortile è che tutto il primo piano funga da zoccolo per il piano superiore, alleggerito dalla presenza di archi ciechi.
In alcuni resoconti scritti esistono indicazioni circa l'esistenza di una vasca, o fontana, al centro di questo cortile, secondo alcuni anch'essa ottagonale e costituita da un unico blocco di marmo (come descritto dal Troyli nel 1743), poi distrutta.
Le poche testimonianze, d'altra parte, appaiono imprecise e contraddittorie.
Al di sotto del piano di calpestìo del cortile è presente una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane, aspetto tenuto in gran conto in questo edificio tanto che erano presenti altre cinque cisterne di raccolta all'interno delle torri;
quella al di sotto del cortile interno è l'unica rimasta funzionante.
Le alte pareti da cui è formato il cortile interno danno l'idea di trovarsi all'interno di un pozzo, che nella simbologia medioevale rappresentava la conoscenza.
https://i.postimg.cc/dVkh9DTc/Sala-all-interno-di-Castel-del-Monte.jpg (https://postimages.org/)
Sala all’interno di Castel del Monte
Decorazione
La decorazione dell'edificio, in origine assai ricca ma oggi quasi del tutto scomparsa,
si segnala per le chiavi di volta dei costoloni,
decorate con creature mitologiche e motivi vegetali, caratteristici del realismo della tarda scultura sveva, di ispirazione romaneggiante (come il Busto di Barletta).
Architettura e scultura tradiscono influenze dell'edilizia francese e di quella cistercense.
Ricche cornici in porfido decorano le porte.
La struttura è composta principalmente da tre diversi materiali, la cui disposizione non è casuale ma è studiata per l'effetto cromatico che ha nell'osservatore:
la pietra calcarea è il materiale preponderante, dal momento che di questo materiale sono composte tutte le strutture architettoniche e alcuni elementi decorativi.
Tale materiale dona alla costruzione una colorazione che va dal bianco al rosato, a seconda del periodo del giorno in cui si osserva l'edificio;
il marmo bianco o con leggere venature, oggi presente solo in rare decorazioni nelle sale, doveva rappresentare in passato il materiale di cui era costituito tutto l'arredo e le decorazioni dell'edificio;
la breccia corallina, che dona un'importante nota di colore alla struttura.
In passato l'effetto della breccia corallina doveva essere più marcato, dal momento che tutti gli ambienti erano rivestiti di lastre di questo materiale.
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Castel del Monte, Cortile interno
Ipotesi sulla funzione dell'edificio
Si sono susseguite nel tempo diverse ipotesi circa un utilizzo alternativo o una finalità completamente diversa da quella di castello per Castel del Monte.
A causa dei forti simbolismi di cui è intrisa, è stato ipotizzato che la costruzione potesse essere una sorta di tempio, o forse una sorta di tempio del sapere, in cui dedicarsi indisturbati allo studio delle scienze.
In ogni caso si rivela come un'opera architettonica grandiosa, sintesi di raffinate conoscenze matematiche, geometriche ed astronomiche.
Alcune lievi asimmetrie nella disposizione delle residue decorazioni e delle porte interne, quando non dovute a spoliazioni o alterazioni, hanno suggerito ad alcuni studiosi l'idea che il castello e le sue sale, pur geometricamente perfette, fossero stati progettati per essere fruiti attraverso una sorta di "percorso" obbligato, probabilmente legato a criteri astronomici.
Per spiegare la totale mancanza di corridoi si è inoltre ipotizzato che al livello del primo piano vi fosse un tempo un ballatoio in legno, oggi scomparso, dal lato prospiciente il cortile interno, che avrebbe consentito l'accesso indipendente alle singole sale.
Una recente ipotesi di Fallacara e Occhinegro assegnerebbe alla costruzione la funzione di centro benessere, atto alla rigenerazione e alla cura del corpo, su modello dell'hammam arabo.
Diversi sono gli elementi della costruzione che porterebbero in tale direzione:
i molteplici e ingegnosi sistemi di canalizzazione e raccolta dell'acqua, le numerose cisterne per la conservazione, la presenza delle più antiche stanze da bagno della storia, la particolare conformazione dell'intero complesso, il percorso interno obbligato e la forma ottagonale.
A causa della sua forma ottagonale, con altrettanti ottagoni posti in corrispondenza dei vertici della pianta centrale, è possibile supporre che l'edificio fosse costruito per richiamare la forma di una corona;
ciò spiegherebbe la funzione di Castel del Monte, ovvero un'ulteriore affermazione del potere imperiale, un monumento.
La costruzione è stata spesso oggetto di interpretazioni "esoteriche", in libri e trasmissioni televisive di divulgazione.
Il medievista Raffaele Licinio - professore ordinario di Storia medievale all'Università di Bari e direttore del Centro studi normanno-svevi - e molti altri storici accademici, come il professor Franco Cardini, hanno in più occasioni ribadito l'inesattezza di tali interpretazioni.
Secondo Licinio, l'edificio era parte integrante del sistema castellare del regno, mentre non è, come alcuni studiosi dilettanti sostengono, una misteriosa costruzione costruita dai templari (assai improbabile considerati anche i dissapori tra Federico II e i templari) o frutto di altre leggende esoteriche più o meno antiche.
https://i.postimg.cc/vBXD3nYX/Castel-del-Monte-Pianta-Ottagonale.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte, Pianta Ottagonale
Motivi simbolici
L'edificio, oltre a essere un esempio di costruzione precisa, è carico di simbolismi che hanno appassionato numerosi studiosi, sulla base però di considerazioni del tutto infondate
L'ottagono irregolare su cui è basata la pianta del complesso e dei suoi elementi è una forma geometrica simbolica:
si tratta - per chi ci crede - della figura intermedia tra il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, che rappresenta l'infinità del cielo; quindi segnerebbe il passaggio dell'uno all'altro.
La scelta dell'ottagono potrebbe derivare, secondo alcuni, dalla Cupola della Roccia a Gerusalemme, che Federico II aveva visto durante la sesta crociata, o dalla Cappella Palatina di Aquisgrana.
L'intera costruzione sarebbe intrisa di forti simboli astrologici e la sua posizione sarebbe stata studiata in modo che nei giorni di solstizio ed equinozio le ombre gettate dalle pareti abbiano una particolare direzione.
A mezzogiorno dell'equinozio di autunno, ad esempio, le ombre delle mura raggiungerebbero perfettamente la lunghezza del cortile interno, ed esattamente un mese dopo coprono anche l'intera lunghezza delle stanze.
Due volte l'anno (l'8 aprile e l'8 ottobre, ed ottobre in quel tempo era considerato l'ottavo mese dell'anno),
inoltre, un raggio di sole entrerebbe dalla finestra nella parete sudorientale e, attraversando la finestra che si rivolge al cortile interno, illuminerebbe una porzione di muro dove prima era scolpito un bassorilievo.
Sulle due colonne che fiancheggiano il portale di ingresso sono accovacciati due leoni, quello di destra che guarda verso sinistra e viceversa, rivolti verso i punti dell'orizzonte in cui il sole sorge nei due solstizi d'estate e d'inverno.
Alle cinque cisterne d'acqua presenti sotto le torri, si colleggerebbero idealmente cinque camini all'interno.
È stato poi notato come l'edificio, visto da lontano, appaia molto simile ad una corona e, in particolare, quella con cui fu incoronato Federico II stesso (anch'essa ottagonale).
Volendo idealmente tagliare il portale di ingresso all'edificio con una linea verticale passante per il suo asse, sarebbe possibile vedere una grande F, iniziale del sovrano che la volle e che forse lasciò così la sua impronta e la sua firma.
La disposizione delle scale, inoltre, sarebbe stata studiata affinché chiunque esca non possa mai dare le spalle all'edificio o all'iniziale dell'uomo che lo fece costruire.
Il numero otto ricorre in vari elementi di questa costruzione:
la forma ottagonale della costruzione,
del cortile interno e delle otto torri ai vertici,
le otto stanze interne,
la vasca interna che doveva essere ottagonale,
otto fiori quadrifogli sulla cornice sinistra sul portale di ingresso,
altri otto sulla cornice inferiore,
otto foglie sui capitelli delle colonne nelle stanze,
otto foglie sulla chiave di volta,
otto foglie di vite sulla chiave di volta della prima sala del piano terra,
otto foglie di girasole sulla chiave di volta di un'altra sala,
otto foglie ed otto petali su quella della quinta sala,
otto foglie di acanto sulla chiave di volta dell'ottava sala,
otto foglie di fico sulla chiave di volta dell'ottava sala al piano superiore.
L'unica trifora della costruzione è rivolta verso la città di Andria.
L'ubicazione dell'edificio sarebbe stata determinata da motivi astronomici:
alla latitudine in cui sorge Castel del Monte (N 41° e 5'), nei giorni equinoziali il sole, un'ora prima di mezzogiorno, ha rispetto alla linea meridiana un'apertura angolare di 22° e 30'.
Uguale apertura ha ovviamente un'ora dopo.
Sommando questi due valori si ottiene un angolo di 45 gradi che, aperto al centro della circonferenza, sottende una corda:
il lato di un ottagono regolare inscritto nella circonferenza stessa.
Insomma, chi è sensibile al fascino dell'esoterismo può trovare soddisfazione, sebbene, come è stato già scritto, le ipotesi "magiche" ispirate da Castel del Monte siano state tutte smontate dagli storici accademici.
https://i.postimg.cc/q7x7vK30/Castel-del-Monte-ingresso-con-a-destra-uno-dei-due-Leoni.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte ingresso con a destra, uno dei due Leoni
Utilizzo dell'immagine di Castel del Monte
Il 2 maggio 1977 è stato emesso un francobollo da 200 lire che ne riporta una veduta prospettica.
Il 22 settembre 1980 ne è stato emesso un altro per la serie ordinaria del valore di 20 lire.
Nel 1998 la sagoma di Castel del Monte viene scelta per la moneta metallica da 1 centesimo di euro coniata nello stato italiano.
La forma ricorrente dell'ottagono nella pianta del castello è presente nella bandiera della Regione Puglia,
nello stemma del Politecnico di Bari
e in numerosi altri loghi di entità della regione, tra i quali quello di BancApulia.
La struttura della biblioteca del convento in cui è ambientato il film Il nome della rosa del 1986 di Jean-Jacques Annaud è chiaramente ispirata a Castel del Monte.
Nel film Il racconto dei racconti - Tale of Tales del 2015, le scene ambientate nella immaginaria reggia di Altomonte sono state girate a Castel del Monte.
Nel 2016, il Castel del Monte è stato usato come location per il film Wonder Woman, usandolo per ricreare la fortezza sull'isola di Themyscira.
https://i.postimg.cc/zGvgc8V8/Castel-del-Monte-la-Struttura-Ottagonale.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte, la Struttura Ottagonale
Per concludere, posto dei link interessanti da leggere:
- I numeri e i segreti di Castel del Monte (https://www.iltaccoditalia.info/2019/08/22/i-numeri-e-i-segreti-di-castel-del-monte/)
- CASTEL DEL MONTE: Il Castello dei Misteri (https://www.irenemarchese.it/6079/castel-monte-andria-in-puglia/)
- Castel del Monte: i misteri della fortezza di Federico II (https://www.passaggilenti.com/castel-del-monte-puglia-misteri/)
- Castel del Monte | Unesco Italia (http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/113)
E ci sono anche dei Video molto Interessanti, da vedere .
Per visualizzare i Video di RaiPlay, dovete crearvi un Account, se non ce l' avete già .
Mentre per i Video di YouTube non c'è bisogno:
- sapiens un solo pianeta castel del monte (https://www.google.it/search?ei=45DnXsvdJvyQ1fAPruyB6Aw&q=sapiens+un+solo+pianeta+castel+del+monte&oq=sapiens+un+solo+pianeta+castel+del+monte&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzIFCCEQoAE6BQgAEIMBOgUIABCxAzoCCAA6BAgAEEM6BwgAELEDEEM6BwgAEIMBEEM6BwghEAoQoAE6BQgAEM0COggIABAWEAoQHjoGCAAQFhAeOggIIRAWEB0QHjoECCEQFUoGCBoSAjg3UM7tAVjq1AJgh9cCaAJwAHgAgAGIAYgBjCKSAQUxNy4yNZgBAKABAaoBB2d3cy13aXo&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwiL29XUjoTqAhV8SBUIHS52AM0Q4dUDCAw&uact=5)
- raiplay castel del monte (https://www.google.it/search?ei=EJHnXuCxIPSE1fAPvL6KqAk&q=raiplay+castel+del+monte&oq=raiplay+castel+del+monte&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzICCAA6BAgAEEc6BAgAEA06BggAEAcQHjoICAAQCBAHEB46BggAEAgQHjoICAAQCBANEB5KBwgaEgMxMTBQ7vYCWN-XA2CimgNoAXABeACAAbEBiAGECJIBAzMuNpgBAKABAaoBB2d3cy13aXo&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwjg-YnqjoTqAhV0QhUIHTyfApUQ4dUDCAw&uact=5)
Questi sono video su YouTube:
- Castel del Monte e l'acqua - Voyager 2015 (https://www.youtube.com/watch?v=4BZ1MDFIxtM)
- Promo "Manoscritto Voynich e Castel del Monte" (https://www.youtube.com/watch?v=cSu-b7w-Mmg)
- Il mistero di Federico - Castel del Monte - Puglia - Italia.it (https://www.youtube.com/watch?v=8EpaYMYrrts)
- Castel del Monte - Nuove indagini sull'ipotesi funzionale del monumento (2009 - 2017) (https://www.youtube.com/watch?v=vjYTM51XPu0)
https://i.postimg.cc/PxCHgV1L/Castel-del-Monte-la-Perla-della-Pulgia.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte, la Perla della Puglia
tallines
20-06-2020, 16:07
Windows 10 SpotLight Images
A New Season
The Spring - Springtime
Oggi 20 Giugno 2020, è l' ultimo giorno di Primavera, in quando domani 21 Giugno è il Primo giorno d' Estate .
Oggi vengono postate le più belle immagini, almeno.....
Prima quelle pubblicate da Windows 10 SpotLight Images
e nel secondo Post, quelle pubblicate da DailyPic .
Perchè proprio alla fine della Stagione Primaverile e non inizialmente ?
Perchè all' inizio della Primavera non c' erano tutte le Immagini che vedrete....in quanto sono state pubblicate man mano, con il passare del tempo, verso la fine di Marzo, tutto Aprile, tutto Maggio e metà Giugno.....:-))
Cercheremo di fare altrettanto con le prossime Stagioni, ossia verranno pubblicati uno o più Post sulla Stagione in Essere, senza arrivare proprio in fondo fondo, all' ultima curva, come si dice :-)
Dato che le Immagini sono MOLTE (ho dovuto anche tagliare.....) verrà fatto un Post per Windows 10 SpotLight Images e uno per DailyPic
Le immagini che vedrete sia di Windows 10 SpotLight Images, che di DailyPic, vengono postate per Data .
I 2 Temi che vengono trattati nelle Immagini sono come sempre il Tema Green e questa volta, la Primavera, ovviamente :-)) .
PS > Tutte le immagini, avranno sotto le stesse la Descrizione e anche la Data di Pubblicazione, evidenziata in grassetto .
Primavera
La primavera è una delle quattro stagioni in cui si divide l'anno, posta tra l'inverno e l'estate.
Nell'emisfero boreale la stagione ha inizio attorno al 21 marzo, in coincidenza dell'equinozio.
Il termine indicativo è invece fissato al 21 giugno, prima che si verifichi il solstizio estivo.
Per quanto riguarda l'emisfero australe la primavera occupa il periodo dal 23 settembre al 21 dicembre, ovvero in corrispondenza dell'autunno boreale.
In senso meteorologico la stagione va dal 1º marzo al 31 maggio nella metà superiore del globo, e dal 1º settembre al 30 novembre nell'altro emisfero.
Dal punto di vista dell'astrologia la primavera si caratterizza per l'ingresso del Sole nel segno zodiacale dell'Ariete, per il transito in quello del Toro e per l'uscita da quello dei Gemelli.
In occasione dell'equinozio, si registra una parità nelle ore diurne e notturne.
Successivamente le giornate acquisiscono progressiva lunghezza, fino a toccare il punto massimo sul finire della stagione.
Elemento che contraddistingue la primavera è la rinascita della natura, col rifiorimento di piante e campi.
La Primavera è la stagione dell'anno, compresa fra il 21 marzo (il 20 marzo negli anni bisestili) e il 21 giugno nel'emisfero nord,
mentre dal 23 settembre al 21 dicembre per l'emisfero sud; preceduta dall'inverno e seguita dall'estate .
Bene ora la parola alle Immagini, un' immagine vale più di mille parole .
Se volete, dite qual' è l' immagine che Vi è Piaciuta di più , se volete ehhh, enjoy.......:-))))
Windows 10 SpotLight Images
The Spring
https://i.postimg.cc/nzjwyWvn/11-Mar-2020-Springtime-poppy-Eschscholzia-californica-bloom-at-Antelope-Valley-California-USA.jpg (https://postimages.org/)
11-Mar-2020 - Springtime poppy (Eschscholzia californica) bloom at Antelope Valley, California, USA
https://i.postimg.cc/ZYLrTcVm/12-Mar-2020-Wildflowers-in-spring-at-Bunaroo-valley-Ikara-Flinders-Ranges-National-Park-South-Au.jpg (https://postimages.org/)
12-Mar-2020 - Wildflowers in spring at Bunaroo valley, Ikara-Flinders Ranges National Park, South Australia
https://i.postimg.cc/d3MvprZS/16-Mar-2020-Blooming-globe-flowers-Trollius-in-the-mountains-Russia.jpg (https://postimages.org/)
16-Mar-2020 - Blooming globe-flowers (Trollius) in the mountains, Russia
https://i.postimg.cc/mrcv4h4x/19-Mar-2020-Sunrise-over-canal-with-flowers-and-bicycles-on-the-bridge-in-spring-Amsterdam-Nethe.jpg (https://postimages.org/)
19-Mar-2020 - Sunrise over canal with flowers and bicycles on the bridge in spring, Amsterdam, Netherlands
https://i.postimg.cc/v8j68Nfp/21-Mar-2020-Rhododendron-forest-valley-The-Vee-in-county-Tipperary-Ireland.jpg (https://postimages.org/)[/url]
21-Mar-2020 - Rhododendron forest valley, The Vee in county Tipperary, Ireland
https://i.postimg.cc/qvmNYDJb/25-Mar-2020-Lake-under-mountains-Jasna-Lake-Prisank-Peak-Triglav-National-Park-Julian-Alps-Sl.jpg (https://postimages.org/)
25-Mar-2020 - Lake under mountains, Jasna Lake, Prisank Peak, Triglav National Park, Julian Alps, Slovenia
https://i.postimg.cc/Fsrs4bn2/29-Mar-2020-Blooming-flowers-in-Keukenhof-park-Lisse-Netherlands.jpg (https://postimages.org/)
29-Mar-2020 - Blooming flowers in Keukenhof park, Lisse, Netherlands
https://i.postimg.cc/7YtDrFz2/29-Mar-2020-Path-through-the-bluebells-Chiltern-Hills-England-UK.jpg (https://postimages.org/)
29-Mar-2020 - Path through the bluebells, Chiltern Hills, England, UK
https://i.postimg.cc/y6vC0Mvb/13-Apr-2020-Lupins-in-Kenai-Fjords-National-Park-at-summer-Alaska-USA.jpg (https://postimages.org/)
13-Apr-2020 - Lupins in Kenai Fjords National Park at summer, Alaska, USA
https://i.postimg.cc/hGq5ks2m/15-Apr-2020-Fuji-and-sakura-blossom-at-Lake-Kawaguchiko-Yamanashi-Japan.jpg (https://postimages.org/)
15-Apr-2020 - Fuji and sakura blossom at Lake Kawaguchiko, Yamanashi, Japan
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/6q0ZQWKw/23-Apr-2020-View-of-Trump-Intl-hotel-and-tower-with-skyline-Central-Park-New-York-USA.jpg (https://postimages.org/)
23-Apr-2020 - View of Trump Intl hotel and tower with skyline, Central Park, New York, USA
https://i.postimg.cc/Jn3DTrGJ/28-Apr-2020-View-of-Chicago-Botanic-Garden-Illinois-USA.jpg (https://postimages.org/)
28-Apr-2020 - View of Chicago Botanic Garden, Illinois, USA
https://i.postimg.cc/52HXhqXf/01-May-2020-Lily-pond-in-the-garden-at-the-home-of-Claude-Monet-Giverny-Normandy-France.jpg (https://postimages.org/)
01-May-2020 - Lily pond in the garden at the home of Claude Monet, Giverny, Normandy, France
https://i.postimg.cc/T14R0Fqg/02-May-2020-Place-to-relax-blooming-canola-field-near-Sydney-New-South-Wales-Australia.jpg (https://postimages.org/)
02-May-2020 - Place to relax, blooming canola field near Sydney, New South Wales, Australia
https://i.postimg.cc/V6NQh4NR/10-May-2020-Sunset-with-blooming-daffodils-narcissus-in-Skagit-Valley-Washington-USA.jpg (https://postimages.org/)
10-May-2020 - Sunset with blooming daffodils (narcissus) in Skagit Valley, Washington, USA
https://i.postimg.cc/XvVTZx9b/14-May-2020-Tulip-fields-by-the-mountains-of-Skagit-Valley-at-sunrise-Washington-USA.jpg (https://postimages.org/)
14-May-2020 - Tulip fields by the mountains of Skagit Valley at sunrise, Washington, USA
https://i.postimg.cc/c47WrvPf/18-May-2020-Butterfly-sitting-on-purple-flower-Itami-Hyogo-Japan.jpg (https://postimages.org/)
18-May-2020 - Butterfly sitting on purple flower, Itami, Hyogo, Japan
https://i.postimg.cc/vZ8JT3rd/23-May-2020-Breathtaking-Sopoaga-falls-in-Samoan-paradise-Samoa.jpg (https://postimages.org/)
23-May-2020 - Breathtaking Sopoaga falls in Samoan paradise, Samoa
https://i.postimg.cc/TPDC3D46/04-Jun-2020-Red-African-tuliptree-Spathodea-in-a-garden-on-a-sunny-day-Bali-Indonesia.jpg (https://postimages.org/)
04-Jun-2020 - Red African tuliptree (Spathodea) in a garden on a sunny day, Bali, Indonesia
https://i.postimg.cc/Pr5y8cRK/17-Jun-2020-Alpine-wildflowers-along-a-path-in-Mount-Rainier-National-Park-Washington-USA.jpg (https://postimages.org/)
17-Jun-2020 - Alpine wildflowers along a path in Mount Rainier National Park, Washington, USA
Collegamento al Post n. 454 >
DailyPic
A New Season
The Spring - Springtime (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46844561&postcount=454)
tallines
20-06-2020, 16:08
DailyPic
A New Season
The Spring - Springtime
Questo è il Post dove vengono pubblicate le immagini di DailyPic, sempre con i 2 Temi Green e La Primavera
Oltre alla Data in grassetto e alla Descrizione,
tra la Data e la Descrizione, ci sarà anche il nome dello Stato - Paese che ha pubblicato l' immagine .
Primavera, perché si chiama così? Ecco il suo significato
Con l'equinozio torna la primavera, la stagione del risveglio della natura e del miglioramento delle condizioni meteorologiche. Ma qual è l'etimologia di questa parola?
Perché si chiama così?
La sua antica origine è illuminante.
L’etimologia della parola primavera non è facile da ricostruire, perché in essa ci sono influenze antichissime, ben anteriori al latino.
Come molte parole che oggi usiamo è formata da più termini: in questo caso sono due. Uno è “prima”, la cui origine è più facile da ricostruire: il latino “primus”.
Il secondo termine, che forma la seconda parte della parola (“vera”), ha radici antichissime, indoeuropee.
Secondo quanto ci dicono alcuni dizionari etimologici, verrebbe dalla radice sanscrita -Vas, che è presente ancora oggi, sebbene un po’ cambiata, in molte lingue del continente Eurasiatico.
Questa parola significa “ardere”, “splendere”.
Del resto, anche nel latino, ritroviamo il termine “vesta”, che era il nome della dea del focolare domestico, fuoco sempre acceso e tenuto vivo.
Secondo questa ipotesi etimologica, la parola primavera ci parla allo stesso tempo di un inizio, e di qualcosa di splendente e pieno di ardore.
Potrebbe essere il termine che indica l’inizio di un periodo caratterizzato dallo splendore e dalla esuberanza della natura, che si risveglia.
La stagione in cui si verifica il risveglio della natura ed il miglioramento delle condizioni climatiche.
Il ritorno del caldo.
Il termine primavera non è utilizzato soltanto per indicare la stagione dopo l’inverno.
Al termine primavera si associano altri concetti, sempre legati all’esuberanza, alla rinascita ed allo splendore, con un’accezione positiva.
Ad esempio, la primavera di una persona è solitamente intesa come il periodo della prima gioventù (“la primavera della vita”).
Ma si può vivere una primavera a qualsiasi età, semplicemente per un ritrovato vigore interno, fiducia, entusiasmo (“vivere una seconda primavera”).
La primavera può anche essere associata ad un momento di risveglio dei popoli, ad una ribellione dopo un periodo di repressione e perdita delle libertà (“la primavera dei popoli” o “la primavera di Praga” ed ancora, “le primavere arabe”).
Bene e anche qui, adesso spazio alle Immagini :-)))
DailyPic
The Spring
https://i.postimg.cc/N0ZmCGBf/18-03-2020-Brasile-Resto-del-mondo-1-Crocus-flowers.jpg (https://postimages.org/)
18-03-2020 - Brasile & Resto del mondo - Crocus flowers
https://i.postimg.cc/8zjbZ0M4/23-03-2020-Australia-Crimson-rosella-with-juvenile-Victoria-Australia.jpg (https://postimages.org/)[/url]
23-03-2020 - Australia - Crimson rosella with juvenile, Victoria, Australia
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/zfTKMZBC/26-03-2020-India-Azaleas-in-bloom-at-Magnolia-Plantation-and-Gardens-Charleston-South-Carolin.jpg (https://postimages.org/)
26-03-2020 - India - Azaleas in bloom at Magnolia Plantation and Gardens, Charleston, South Carolina, USA
https://i.postimg.cc/Hnvy5TZg/30-03-2020-Brasile-Resto-del-mondo-Blooming-cherry-trees-in-Vancouver-B-C-Canada.jpg (https://postimages.org/)
30-03-2020 - Brasile & Resto del mondo - Blooming cherry trees in Vancouver, B.C., Canada
https://i.postimg.cc/FKbkpyWG/30-03-2020-Germania-B-ume-im-Fr-hling-in-der-N-he-von-Berlin-Deutschland-Trees-in-spring-near.jpg (https://postimages.org/)
30-03-2020 - Germania - Bäume im Frühling in der Nähe von Berlin, Deutschland - Trees in spring near Berlin, Germany
https://i.postimg.cc/J49yW6SP/01-04-2020-Canada-Inglese-Purple-Saxifrage-Saxifraga-oppositifolia-in-bloom-Bathurst-Island.jpg (https://postimages.org/)
01-04-2020 - Canada (Inglese) - Purple Saxifrage (Saxifraga oppositifolia) in bloom Bathurst Island, Nunavut (Canada)
https://i.postimg.cc/RhW0kKRk/01-04-2020-Stati-Uniti-Rhododendrons-and-azaleas-blooming-around-the-Moon-Bridge-Kubota-Garden.jpg (https://postimages.org/)
01-04-2020 - Stati Uniti - Rhododendrons and azaleas blooming around the Moon Bridge, Kubota Garden, Seattle, Washington (USA)
https://i.postimg.cc/y84NGJSG/07-04-2020-Canada-Inglese-Bluebonnets-growing-alongside-an-old-road-in-the-Texas-Hill-Country.jpg (https://postimages.org/)
07-04-2020 - Canada (Inglese) - Bluebonnets growing alongside an old road in the Texas Hill Country
https://i.postimg.cc/XJzjkXbQ/07-04-2020-Regno-Unito-UK-Daffodils-in-Dora-s-Field-Rydal-Lake-District-England-UK.jpg (https://postimages.org/)
07-04-2020 - Regno Unito UK - Daffodils in Dora’s Field, Rydal, Lake District (England, UK)
https://i.postimg.cc/NMSyfd5s/17-04-2020-Regno-Unito-UK-Bluebells-in-Micheldever-Wood-Hampshire.jpg (https://postimages.org/)
17-04-2020 - Regno Unito UK - Bluebells in Micheldever Wood, Hampshire (southern England)
https://i.postimg.cc/5NqtZ4qN/19-04-2020-Australia-Keukenhof-in-Lisse-Netherlands.jpg (https://postimages.org/)
19-04-2020 - Australia - Keukenhof in Lisse, Netherlands
https://i.postimg.cc/tC5XBrps/19-04-2020-India-Fields-of-lavender-and-sunflowers-with-beehives-in-Provence-France.jpg (https://postimages.org/)
19-04-2020 - India - Fields of lavender and sunflowers with beehives in Provence, France
https://i.postimg.cc/zDkZNVMM/25-04-2020-Francia-Village-de-Simiane-la-Rotonde-et-champ-de-lavande-en-Provence.jpg (https://postimages.org/)
25-04-2020 - Francia - Village de Simiane-la-Rotonde et champ de lavande, en Provence
https://i.postimg.cc/7LzdW60K/26-04-2020-Regno-Unito-UK-Halnaker-tree-tunnel-near-Chichester-West-Sussex-England.jpg (https://postimages.org/)
26-04-2020 - Regno Unito UK - Halnaker tree tunnel near Chichester, West Sussex (England)
https://i.postimg.cc/SQgTV8Hy/28-04-2020-Australia-A-tractor-kicks-up-dust-while-tilling-fields-on-the-Palouse-near-Pullman-W.jpg (https://postimages.org/)
28-04-2020 - Australia - A tractor kicks up dust while tilling fields on the Palouse near Pullman, Washington
https://i.postimg.cc/C5549P9w/04-06-2020-Australia-Synchronous-fireflies-illuminate-the-forests-of-Great-Smoky-Mountains-Nati.jpg (https://postimages.org/)
04-06-2020 - Australia - Synchronous fireflies illuminate the forests of Great Smoky Mountains National Park, Tennessee, USA
https://i.postimg.cc/L8LVdZQg/10-06-2020-Giappone-Meigetsuin-Kanagawa-Kamakura.jpg (https://postimages.org/)
10-06-2020 - Giappone - 「明月院」神奈川, 鎌倉 - Meigetsuin, Kanagawa, Kamakura
https://i.postimg.cc/qvwxMd0p/11-06-2020-Brasile-Resto-del-mondo-Olive-trees-and-poppies-in-Luberon-Regional-Nature-Park-Fr.jpg (https://postimages.org/)
11-06-2020 - Brasile & Resto del mondo - Olive trees and poppies in Luberon Regional Nature Park, France
https://i.postimg.cc/pyNnksHG/11-06-2020-Regno-Unito-UK-Roe-deer-Capreolus-capreolus-in-meadow-with-poppies.jpg (https://postimages.org/)
11-06-2020 - Regno Unito UK - Roe deer (Capreolus capreolus) in meadow with poppies
https://i.postimg.cc/3xt2QCCR/14-06-2020-Canada-Inglese-Kettle-River-Recreation-Area-bursting-with-wildflowers-after-a-fire.jpg (https://postimages.org/)
14-06-2020 - Canada (Inglese) - Kettle River Recreation Area bursting with wildflowers after a fire destroyed much of the forest
Collegamento al Post n. 477 >
Windows 10 SpotLight Images
A New Season
The Summer - Summertime (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46988971&postcount=477)
giovanni69
22-06-2020, 08:21
Come non rimanere estasiati dalla natura!
Grazie
tallines
22-06-2020, 09:05
Come non rimanere estasiati dalla natura!
Grazie
Come sempre grassssie Giovanni :cincin: :p
Tra le immagini di Windows 10 SpotLight Images quale ti piace di più ?
E tra quelle di DailyPic ? :D
giovanni69
22-06-2020, 09:45
Difficile a dirsi ma Castel del Monte, la lavanda in India e quello scorcio di ortensie in Giappone, sono tra le mie preferite. :)
tallines
22-06-2020, 10:07
Difficile a dirsi ma Castel del Monte,
Grazie per Castel del Monte, ma non c' entra con i 2 Post sulla Primavera :)
la lavanda in India e quello scorcio di ortensie in Giappone, sono tra le mie preferite. :)
Ottimo :)
A me piacciono molto la quarta immagine di Windows 10 SpotLight Images, molto Romantica :) e la quattordicesima immagine di DailyPic .
Quando le ho viste :eek: ho detto:
queste 2 immagini Devono-Must far parte del Post o dei Post (perchè non sapevo ancora quante immagini disponibili ci sarebbero state) che farò sulla Primavera :p
tallines
26-06-2020, 13:00
Windows 10 SpotLight Images
Burano
near Venice
Italy
Torniamo in Italia, con un' immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight IOmages il 16-Jun-2020,
immagine molto colorata come le famose case di Burano .
Burano è conosciuta sia per le sue case colorate che per i Famosi Merletti, di cui parleremo :-)
Mentre Murano, è conosciuta per la lavorazione del vetro, come saprete già .
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Famous old town of the village Burano near Venice, Italy
Burano
Burano (Buràn in veneto) è un centro abitato di 2 373 abitanti, che sorge su quattro isole della laguna di Venezia settentrionale.
Fa parte del comune di Venezia e in particolare della municipalità di Venezia-Murano-Burano.
È collegato da un ponte all'isola di Mazzorbo, che ne è divenuta una sorta di appendice.
[B]La cittadina è nota per le sue tipiche case vivacemente colorate e per la secolare lavorazione artigianale ad ago del merletto di Burano.
Notevoli sono le tradizioni gastronomiche; tipici dolci sono i bussolai.
Fino al 2005 fu sede del quartiere 6 Burano-Mazzorbo-Torcello, abolito con l'istituzione delle odierne municipalità .
Burano sorge nella Laguna Veneta settentrionale, a nord-est di Murano, ed è a questa collegata tramite il percorso navigabile canale Bisatto-canale Carbonera-scomenzera San Giacomo.
Attorno si estendono alcune formazioni palustri, in particolare la palude di Santa Caterina, a sud-ovest, e la palude di Burano, a sud est.
A nord è lambita dal canale dei Borgognoni-canale di Burano, mediante il quale si raggiungono Treporti (a sud) e Torcello (a nord).
Subito ad ovest si trova, invece, Mazzorbo, alla quale è unita tramite un ponte.
È costituita da quattro isole, separate da tre canali interni, che sono il rio Pontinello, il rio Giudecca e il rio Terranova.
Analogamente a Venezia, è divisa in cinque sestieri, distinti appunto dai suddetti canali, sui quali si basa la codifica degli indirizzi:
San Mauro
Giudecca
San Martino Sinistra
San Martino Destra
Terranova
Burano
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Famous old town of the village Burano near Venice, Italy
I tags per questa immagine, pubblicata il 16-Jun-2020, sono:
Tags: architecture, clear sky, day, famous, history, houses, island, Italy, landmark, outdoors, street, summer, town, village
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Il rio del Pontinello
Rio (Venezia) >
Il rio è un elemento essenziale della viabilità acquea della città di Venezia.
Questo termine indica esclusivamente i canali, naturali o artificiali, costeggiati da edifici o strade che separano le singole isole di cui è composto il centro storico.
Nella toponomastica cittadina alcuni dei rii di dimensione minore vengono denominati con il termine di rielo > Click (https://it.wikipedia.org/wiki/Rio_(Venezia))
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Burano e le sue case colorate
Origine del Nome
Il toponimo dovrebbe essere un prediale riferito al nome di un proprietario terriero, tale Bu(r)rius o Borius.
È infatti probabile che anticamente l'isola, potendo contare su una superficie molto più estesa dell'attuale, avesse caratteri rurali.
Analogamente a Murano e a Torcello, la tradizione lo fa derivare da una presunta porta di Altino, quella detta Boreana perché rivolta verso nord (da bora).
https://i.postimg.cc/BvcP5ZSc/Le-coloratissime-case-di-Burano.jpg (https://postimages.org/)
Le coloratissime case di Burano
Storia
La tradizione vorrebbe che Burano fosse stata fondata, come i centri dei dintorni, dagli abitanti della città romana di Altino che si erano rifugiati in laguna per sfuggire alle invasioni barbariche, in particolare agli Unni di Attila e ai Longobardi.
La prima attestazione documentaria, comunque, risale all'840 quando nel Pactum Lotharii viene citata - al genitivo - Burani.
Le prime abitazioni erano poste su palafitte con le pareti fatte di canne e fango e solo a partire dall'anno Mille furono costruite case in mattoni.
Burano poteva godere anche di un clima mite e salubre grazie ad una certa ventilazione che allontanava la malaria.
Il governo locale, di tipo comunale, cadde ben presto sotto l'orbita di Venezia a cui rimase sempre legata.
Nel corso dei secoli, alcune famiglie di Burano si trasferirono ad Ancona per motivi di lavoro, dove costituirono una piccola comunità: quella dei Buraneli.
L'influsso della loro presenza si sente ancor oggi nel dialetto anconitano, essendo la parlata di Burano, insieme a quella autoctona e a quella levantina, una delle tre componenti che si fusero per dare origine al dialetto del capoluogo marchigiano.
Fu comune autonomo sino al 1923, anno in cui fu aggregata a Venezia con Murano e Pellestrina.
Il suo territorio si estendeva anche sull'attuale Cavallino-Treporti e sulle isole di Mazzorbo, Torcello, Santa Cristina, Cason Montiron, La Cura, San Francesco del Deserto.
https://i.postimg.cc/wMq6KJm3/L-Isola-di-Burano-con-i-suoi-colori-sgargianti-a-Venezia.jpg (https://postimages.org/)[/url]
L' Isola di Burano a Venezia, con le sue case dai colori sgargianti .
Perchè l' Isola di Burano ha le case Colorate ?
Viene considerata una delle 10 città più colorate al mondo
il perché è molto semplice: le sue case sono gialle, azzurre, rosa e si rispecchiano sulle acque verdi dei canali.
Uno spettacolo cromatico da ammirare a Burano, una delle isole di Venezia famosa anche, per il merletto buranello ricamato a mano dalle anziane signore.
Dimora di grandi artisti come Baldassare Galuppi, Remigio Barbaro e Pino Donaggio, l’isola si trova nella laguna di Venezia settentrionale, ad appena 11 km da Venezia.
I visitatori rimangono affascinanti dall’atmosfera che sembra rimandare indietro nel tempo: bambini in bicicletta, balconi variopinti e ornati dai fiori.
https://i.postimg.cc/zv2Y9QNP/Burano-Island-canal.jpg (https://postimages.org/)
Burano island canal
Sul perché l’isola sia così colorata ruotano diverse supposizioni.
Un’ipotesi suggerisce che ogni colore sarebbe semplicemente il simbolo di una determinata famiglia,
un’altra forse più fondata, afferma che i colori vivaci servirebbero ai barcaioli per ritrovare la propria casa in presenza della nebbia, che a Burano è particolarmente fitta.
Di certo c’è che le abitazioni sono tutte uguali:
di forma quadrata o rettangolare, di due o tre piani.
Al pianoterra si trova la cucina, il tinello e i servizi, sopra le camere.
Le abitazioni più belle sono quelle che si trovano lungo le rive e soprattutto su quella dei Tre ponti, dove è possibile fare delle fotografie da cartolina.
Le prime case erano fatte di palafitte con le pareti perimetrali costituite di canne intrecciate e successivamente intonacate con fango.
Erano costruzioni molto leggere composte da un solo vano, perché il terreno era molle, il pavimento era in terra battuta e i letti erano fatti di foglie secche.
Successivamente essi vennero sostituiti da costruzioni in mattoni.
Il nome Burano deriva dalla “Porta Boreana” chiamata così perché posta a nordest, direzione da cui soffia la bora.
Esiste una scuola di pensiero che ipotizza che essa non sia sorta dove si trova oggi.
Alcuni antichi testi scrivono, infatti, che l’isola era collocata più vicino al mare e che gli abitanti l’abbandonarono a causa delle forti correnti marine che allagavano la terra e a causa dei venti che la corrodevano.
Altri scrivono che essa sia sempre stata dove risiede oggi e che abbia sempre goduto di un’ottima posizione geografica:
la continua ventilazione dell’isola sia riuscita a tenere addirittura lontana la malaria.
https://i.postimg.cc/KYfqqMx0/Colourful-houses-in-Burano-with-a-bike-standing-next-to-a-flower-decorated-door.jpg (https://postimages.org/)
Colorful houses in Burano, with a bike standing next to a flower decorated door
In sintesi, quindi, nell’isola di Burano non potete perdere:
la Chiesa di San Martino, il Campanile pendente o storto e il Museo del Merletto, dove sono conservati splendidi capolavori realizzati a mano.
Oggi Burano ha circa 3mila abitanti che vivono di agricoltura e di artigianato.
Insomma un gioiellino tra viuzze, calli e callette in cui perdersi.
https://i.postimg.cc/PrLqdW78/lavorazione-dei-Merletti-Ombrelli-di-Burano.jpg (https://postimages.org/)
La lavorazione dei Merletti, Ombrelli di Burano
La lavorazione dei merletti
La leggenda vuole che proprio grazie ad un pescatore sia nata la tradizionale produzione tessile artigiana.
Costui infatti, avendo resistito al canto delle sirene in nome della sua bella che lo attendeva a Burano, avrebbe ricevuto dalla regina dei flutti una corona di schiuma per ornare il capo della sua sposa.
Le amiche della diletta, invidiose e conquistate dalla bellezza del velo, avrebbero cercato di imitarlo, dando così inizio a una scuola di tradizione centenaria.
Storicamente, comunque, l'artigianato del merletto risale al XVI secolo.
https://i.postimg.cc/kG27XCTd/Grande-corsia-in-pizzo-Burano-di-Venezia-anni-50-Molto-elegante-e-raffinata-questa-corsia-realiz.jpg (https://postimages.org/)
Grande corsia in pizzo Burano di Venezia, anni '50 .
Molto elegante e raffinata, corsia realizzata in pizzo Burano,
eseguito completamente a mano ad ago, che vede ai lati sinuosi draghi.
I Merletti di Burano
Il merletto di Burano è uno dei più rinomati merletti al mondo e ha una tradizione antichissima,
per questo nell’ isola esiste perfino [U]il Museo del merletto.
La storia del perché ci sia questo tipo di lavorazione è legata a congetture e leggende.
La leggenda racconta di un pescatore promesso sposo che riuscì a resistere al richiamo delle sirene.
La regina delle sirene, rimasta impressionata dalla fedeltà dell’uomo gli regalo un velo nuziale fatto con la schiuma del mare.
Quando la sposa indossò il velo, la sua bellezza era tale che tutte le donne dell’isola, invidiose del dono fatto al marito dalle sirene, provarono ad imitarlo utilizzando ago e filo.
Fu così che sull’isola iniziò la tradizionale lavorazione del Merletto.
Al di là delle storie, il merletto di Burano risale al 1500,
era a casa delle dame che si realizzavano con ago e filo, senza il supporto della tela, meravigliosi capolavori.
Purtroppo, con la caduta della Repubblica Serenissima, l’attività subì un forte declino.
Alla fine dell’Ottocento, grazie alla propaganda di una nota merlettaia iniziò la nuova era del merletto e si introdussero nuovi punti, così da trasformare i ricami in vere e proprie opere d’arte.
https://i.postimg.cc/507nSWby/Foto-dell-abito-cerimoniale-della-Regina-Margherita-di-savoia-una-delle-prime-aristocratiche-che-de.png (https://postimages.org/)
Foto dell'abito cerimoniale della Regina Margherita di Savoia,
una delle prime aristocratiche che decise di rilanciare il merletto veneziano,
aprendo la relativa scuola a fine Ottocento.
tallines
28-06-2020, 09:28
Windows 10 SpotLight Images
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Bahrain
Il 19 Giugno 2020, è stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, un altro Paese che prima non c' era, quindi è nuovo .
Si tratta del Bahrain .
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Cormorants babies early morning, Hawar Islands, Bahrain
Bahrain
Il Regno del Bahrain è uno stato sovrano nel Golfo Persico .
La nazione insulare comprende un piccolo arcipelago composto da 33 isole naturali e altre 51 isole artificiali, incentrate sull'Isola del Bahrain che costituisce circa l'83 percento della massa terrestre del paese.
Il paese è situato tra la penisola del Qatar e la costa nord-orientale dell'Arabia Saudita, a cui è collegato dal King Fahd Causeway di 25 chilometri (16 miglia) .
Secondo il censimento del 2010, la popolazione del Bahrein è di oltre 1,2 milioni, di cui circa la metà sono stranieri.
A 780 chilometri quadrati (300 sq mi) di dimensioni, è la terza nazione più piccola in Asia dopo le Maldive e Singapore .
La capitale e la città più grande è Manama, la lingua ufficiale è l'arabo.
Il Bahrein, in precedenza un emirato, è diventato un regno nel 2002, costituito come monarchia costituzionale.
Le sue acque territoriali confinano a ovest con quelle dell'Arabia Saudita e a sud con quelle del Qatar.
L'isola più importante è Bahrein, che insieme alle isole Sitrah e Muharraq forma il nucleo più importante dell'arcipelago.
Si ricordano anche le piccole isole di Nabih Saleh, il penitenziario di Jidda, Umm al-Nasan.
A sud-est si estende, inoltre, l'arcipelago Hawar.
Noto per il suo petrolio e per le sue perle, (è famoso fin dall'antichità per le sue attività di pesca delle perle, che nel XIX secolo erano considerate le migliori al mondo) .
Il Bahrein è anche sede di molte grandi strutture nella sua capitale Manama, tra cui il Bahrain World Trade Center e il Bahrain Financial Harbour.
Il Gran Premio di Formula 1 del Bahrein si svolge presso il Bahrain International Circuit.
In lingua araba, baḥrayn è la forma duale del sostantivo arabo baḥr ("mare"), perciò al-Baḥrayn significa "[Regno dei] due mari".
Tuttavia, che il termine sia stato inizialmente destinato all'odierno Bahrein è oggetto di contestazione.
Il termine compare cinque volte nel Corano ma non si riferisce all'isola moderna.
Originariamente Awāl si riferiva a delle oasi situate nell'odierna Arabia Saudita.
Non è chiaro quando il termine cominciò a riferirsi esclusivamente alle isole del Bahrein ma fu probabilmente dopo il XV secolo.
Dilmun
Il Bahrein è il sito dell'antica civiltà Dilmun .
L’arcipelago è indicato nei testi mesopotamici dell’epoca di Ur III (fine del 3° millennio a.C.) con il nome di Dilmun.
Quando l’isola di B. divenne uno scalo fondamentale nella navigazione del Golfo Persico, a partire dal 2500-2400 a.C., si svilupparono i primi centri della civiltà di Dilmun,
fiorente anche per un’intensa attività agricola e artigianale, testimoniata dal ritrovamento di un’officina per la lavorazione del rame vicino a Karzakkan.
Dopo la fine della civiltà di Dilmun (1800-1750 a.C.), l’isola passò sotto la dominazione dei signori cassiti di Babilonia;
a partire dal 1° millennio a.C., riacquistò il suo ruolo di mediazione negli scambi commerciali dell’impero neoassiro, divenendo anche un importante centro politico.
PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITÀ UNESCO
Qal‛at al-Bahrain, antico porto e capitale di Dilmun (2005).
https://i.postimg.cc/nh5DMr4G/Cormorants-babies-early-morning-Hawar-Islands-Bahrain-2.jpg (https://postimg.cc/18Gtj9Y8)
Cormorants babies early morning, Hawar Islands, Bahrain
I Tags per questa immagine del 19-Jun-2020, sono:
Tags: Bahrain, birds, island, morning, nature, outdoors, wildlife
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Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 Il Congo e la Mauritania, sono rispettivamente il quarto e il quinto Paese ad essere stati aggiunti da Windows 10 SpotLight Images, dopo la Lituania, l' Estonia e la Tunisia:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
6 - Aprile 2020 > Armenia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46751693&postcount=443
7 - Maggio 2020 > Bahamas > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46798081&postcount=446
8 - Giugno 2020 > Bahrain > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46855960&postcount=460
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
29-06-2020, 16:35
DailyPic
The Sanctuary of
Madonna della Corona
in Italy
Ooohhhh...finalmente dopo molto tempo, una immagine dell' Italia, anche da parte di DailyPic
Questa volta ci troviamo sempre in Veneto, in Provincia di Verona
L' immagine diciamo impressiona benevolmente :)
perchè l' Edificio è costruito in una Posizione Particolare......:eek: :)
DailyPic Stati Uniti 27/06/2020
https://i.postimg.cc/P5Rt8JV5/The-Sanctuary-of-Madonna-della-Corona-in-Italy.jpg (https://postimages.org/)
The Sanctuary of Madonna della Corona in Italy
Santuario Madonna della Corona
Il santuario della Madonna della Corona è situato nel territorio del Comune di Ferrara di Monte Baldo in provincia di Verona, in un incavo scavato nel monte Baldo.
Nel XV secolo era un romitaggio; la prima chiesa venne inaugurata nel 1530, dopo la visita del vescovo Gian Matteo Giberti. Divenne santuario nel 1625, quando i cavalieri di Malta fecero riedificare la chiesa, che venne poi completata nel 1680.
All'inizio il santuario era noto col nome di "Santa Maria di Montebaldo".
Nel 1898 si decise di ampliarla di circa due metri verso il piazzale antistante; fu così che nel 1899 fu rifatta la facciata in stile gotico e decorata con marmi di Sant'Ambrogio.
Nel 1928 furono fatti alcuni ritocchi all'altare maggiore nella nicchia della Madonna.
Nell'Anno Santo 1975 iniziarono dei lavori per la ristrutturazione della chiesa, fu scavato nella roccia per ampliarla: da 220 m2 si passò ai 600 m2,
ora è lunga 30 m e larga 20 m e la sua cupola è alta 18 m.
Le sei Campane alla veronese, in tonalità di Si maggiore, sono state fuse nel 1884.
Il santuario fu consacrato il 4 giugno 1978,
il completamento della ristrutturazione venne fatto in onore della visita del papa Giovanni Paolo II il 17 aprile 1988
(nel luglio del 1982 lo stesso papa aveva elevato il santuario alla dignità di basilica minore).
Screenshot Stati Uniti 27/06/2020
https://i.postimg.cc/K8Fp8Pyy/The-Sanctuary-of-Madonna-della-Corona-in-Italy.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Mentre una volta vi si accedeva solamente attraverso una salita di gradini dal paese di Brentino in Vallagarina,
oggi è raggiungibile anche attraverso una strada asfaltata dopo il paese di Spiazzi, che termina in una galleria scavata nella roccia nel 1922, dove è esposto il dipinto della Madonna.
Questa strada è percorribile solo a piedi, e lungo il tragitto ci sono le quattordici stazioni della Via Crucis in statue bronzee, e viene riprodotto il sepolcro dove venne messo Gesù dopo la sua morte.
Il santuario è il punto terminale del cosiddetto Cammino dei due Santuari, che inizia nel santuario della Pieve di Chiampo, attraversa sette valli delle Prealpi Venete e arriva al Santuario della Madonna della Corona.
https://i.postimg.cc/nrhcxjcK/la-Scala-Santa.jpg (https://postimages.org/)
La Scala Santa
La Scala Santa
All'interno del santuario vi è la Scala Santa, riproduzione della scala che si trova a Roma vicino alla basilica di San Giovanni in Laterano;
è la scala dove Gesù salì e discese più volte nel giorno in cui fu flagellato, coronato di spine e condannato alla morte sulla croce, tingendola così con il suo sangue.
Per poterla percorrere ci sono delle tradizioni da seguire:
Dopo aver intinto la mano nell'acqua santa si fa il segno della croce.
Si salgono i 28 gradini solamente in ginocchio e ad ogni gradino si prega il Signore.
Con grande raccoglimento si medita e si prega sulla passione di Gesù Cristo:
- Il sudore di sangue nell'orto
- La flagellazione
- La coronazione di spine
- Il viaggio al Calvario
- La crocifissione e morte di nostro Signore Gesù Cristo.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Jun 27, 2020 - Stati Uniti
https://i.postimg.cc/vH1bvd1m/Looking-for-peace-on-the-precipice.jpg (https://postimages.org/)
Looking for peace on the precipice
Link di New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery > https://bing.gifposter.com/wallpaper-1468-MtBaldoSantuario.html
Peapix.com
https://i.postimg.cc/FsK8ybBg/Peapix-The-Sanctuary-of-Madonna-della-Corona-in-Italy-Looking-for-peace-on-the-precipice.jpg (https://postimages.org/)
Peapix.com - The Sanctuary of Madonna della Corona in Italy - Looking for peace on the precipice
Link di Peapix.com >>> https://peapix.com/bing/31641 (https://postimages.org/)
La Descrizione dice >
In cerca di pace sul precipizio.
Il Santuario della Madonna della Corona si erge su un affioramento alto quasi 2.500 piedi che domina la valle del fiume Adige, nel nord Italia, vicino alla città di Verona.
Sin dal Medioevo, questo luogo è stato meta di pellegrinaggi religiosi.
I fedeli sono attratti senza dubbio dalle opinioni e, forse, dal pericoloso percorso per arrivarci: l'illuminazione non dovrebbe venire facile.
Nel corso dei secoli, la struttura si è evoluta da un eremo a una chiesa, inaugurata per la prima volta nel 1530, e infine a un santuario per la contemplazione e la riflessione.
A metà degli anni '70, l'architetto Guido Tisato supervisionò un'importante ristrutturazione, tra cui scavare più parte della montagna per aggiungere spazio.
Oggi, i visitatori possono raggiungere il santuario dall'alto attraverso un sentiero lastricato o dal basso, su un sentiero più lungo, noto come il "Sentiero della Speranza", che termina con una ripida scala a zigzagare verso l'alto.
Pensiamo che coloro che gestiscono la salita possano essere giustificati nel sentirsi un po 'superiori.
https://i.postimg.cc/DZcTpvh9/Santuario-Madonna-della-Corona-vista-aerea.jpg (https://postimg.cc/2b3MVfVG)
Santuario Madonna della Corona
Madonna della Corona, il santuario italiano che toglie il fiato
Santuario incastonato nella roccia, raggiungibile attraverso un antico sentiero dei pellegrini .
Avvicinarsi al Santuario della Madonna della Corona vuol dire regalarsi un cammino panoramico da sogno, anche se faticoso.
Un’esperienza a tratti dura, ripagata dallo splendore del luogo.
Molto spesso si va a caccia di bellezze al di fuori dei confini italiani, quasi ignorando la costante capacità di stupire del nostro Paese.
Con un’attenta ricerca è possibile scoprire sempre luoghi nuovi, che hanno dell’incredibile.
Basti pensare al Santuario della Madonna della Corona.
Per ammirarlo occorre recarsi a Ferrara di Monte Baldo, in provincia di Verona, per la precisione nella località di Spiazzi.
È qui che sorge una delle strutture più suggestive d’Italia, che dà l’impressione d’essere sospesa in aria.
Incastrata nella roccia, sembra quasi opera naturale, partorita dalla terra.
La parete rocciosa cinge il terrazzo, dal quale è possibile ammirare lo strapiombo, a 775 metri d’altezza, sito sulla valle.
Ogni anno migliaia di pellegrini raggiungono il Santuario, così come tantissimi turisti, italiani e stranieri.
Per ritrovarsi dinanzi alle sue porte d’ingresso è necessario passare attraverso un cammino specifico, decisamente panoramico.
Viene definito Sentiero della Speranza e parte dal paese di Brentino Belluno.
Da qui si arriva a una scalinata alquanto lunga, dopo la quale ecco apparire lo splendido edificio storico.
https://i.postimg.cc/yd1xnr98/Santuario-Madonna-della-Corona.jpg (https://postimages.org/)
Santuario Madonna della Corona
Se in passato soltanto i pellegrini e i devoti erano soliti percorrere il sentiero, il numero di turisti è andato aumentando di anno in anno .
In tanti si concedono lunghe passeggiate o sessioni di trekking, approfittando dei meravigliosi 2.5 chilometri per raggiungere il Santuario.
Una prova non di certo per tutti però, considerando come inizi con una scalinata, per poi proseguire in un sentiero con dislivello di circa 600 metri.
C’è modo però di fermarsi in alcuni luoghi particolarmente panoramici. Il primo di questi è La Croce, ovvero una spaziosa terrazza che garantisce una vista mozzafiato.
Si prosegue poi verso il Monte Baldo, affrontando una scala a zig zag, per poi fermarsi magari presso la Grotta della Pietà, una caratteristica capanna.
Se si è arrivati fin qui, non mancherà altro che l’ultima parte del Sentiero della Speranza, che richiede l’attraversamento dello splendido ponte del Tiglio, interamente realizzato in pietra. Superato questo, ecco la scalinata d’accesso.
Percorrere l’intero cammino porta il turista come il pellegrino a sentire dentro sé d’aver davvero meritato l’accesso al Santuario e alle sue bellezze paesaggistiche.
Per i più pigri però si può sempre utilizzare l’auto, parcheggiandola in strada a 500 metri di distanza.
https://i.postimg.cc/RF5qfZCK/L-ingresso-della-chiesa-del-Santuario-della-Madonna-della-Corona.jpg (https://postimages.org/)
L'ingresso della chiesa del Santuario della Madonna della Corona
Verona, tra leggenda e realtà:
Santuario Madonna della Corona
https://i.postimg.cc/0NFngDkm/Santuario-della-Madonna-della-Corona.jpg (https://postimg.cc/Jy3ZZyB4)
Santuario della Madonna della Corona
A Spiazzi (Verona) si trova una delle opere più mistiche e ardite d’Italia: il Santuario Madonna della Corona.
Completamente incastonato nella roccia, questa struttura sembra quasi fluttuare nel vuoto, sulle pendici rocciose del Monte Baldo.
Si raggiunge grazie al “Sentiero dei Pellegrini” (o sentiero della Speranza) che parte dal fondo della Val d’Adige.
Un itineriario tra i più belli sia per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici e culturali e sia per quanto riguardo gli aspetti della fede.
L’intero pellegrinaggio al santuario conta 1540 gradini e un dislivello di 1400 metri.
[U]Il tempo di percorrenza è stimato a 2 ore per la salita
e una per la discesa.
Per chi fosse impossibilitato ad effettuare l’intera camminata c’è in servizio un minibus.
https://i.postimg.cc/nVvk5X6j/The-Sanctuary-of-Madonna-della-Corona-close-up.jpg (https://postimages.org/)
The Sanctuary of Madonna della Corona, close-up
tallines
02-07-2020, 19:15
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Adds A New State >>>
Micronesia
Oggi 02 Luglio 2020, è stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, un altro Paese che prima non c' era, quindi anche questo è nuovo .
Si tratta della Micronesia.
https://i.postimg.cc/8CBshVBb/Napoleon-wrasse-fish-at-Blue-Corner-Palau-Micronesia-1.jpg (https://postimages.org/)
Napoleon wrasse fish at Blue Corner, Palau, Micronesia
Micronesia
La Micronesia è una delle macroregioni in cui tradizionalmente viene divisa l'Oceania.
A questa ripartizione tradizionale dell'Oceania utilizzata anche dalle Nazioni Unite per dividere il mondo in macroregioni, i ricercatori preferiscono la moderna divisione in due sole regioni: l'Oceania vicina e l'Oceania lontana di cui la Micronesia fa parte.
Il nome Micronesia è stato coniato dal francese Jules Dumont d'Urville intorno al 1830 (insieme a quelli della Polinesia, della Melanesia e della Malaysia)
e deriva dal greco antico μικρος (piccolo) e νησος (isola), cioè "piccole isole".
Si trova a est delle Filippine, a nord-est dell'Indonesia, a nord di Papua Nuova Guinea e della Melanesia e a ovest della Polinesia.
La regione è composta da centinaia di piccole isole.
Politicamente è divisa in cinque Stati indipendenti e due territori dipendenti dagli Stati Uniti d'America:
- Guam (Stati Uniti d'America)
- Isole Marshall Isole Marshall
- Isole Marianne Settentrionali (Stati Uniti d'America)
- Kiribati
- Nauru
- Palau
- Stati Federati di Micronesia
Dal punto di vista artistico la regione si può suddividere in undici aree, differenziate per lingua e religione.
Anche se la scultura è rara, notevole è la grande costruzione di pietra a Nan Madol, una residenza reale caratterizzata da colonne alte cinque metri e da pietre angolari pesanti anche cinquanta tonnellate.
Pregevoli e importanti sono gli edifici collettivi in legno presenti in tutta la regione, caratterizzati da decorazioni e pali con sculture zoomorfe stilizzate.
Diffusi anche gli imponenti dischi-moneta di pietra e i monili antropomorfi.
https://i.postimg.cc/90Fjs69C/Napoleon-wrasse-fish-at-Blue-Corner-Palau-Micronesia-2.jpg (https://postimg.cc/HcKKyP3h)
Napoleon wrasse fish at Blue Corner, Palau, Micronesia
I tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 02-Jul-2020 sono:
Tags: diving, fish, Micronesia, Palau, reef, reserve, undersea, underwater, wildlife
https://windows10spotlight.com/images/68344226029341cf3b5d789ed822a20f
Stati Federati di Micronesia
Gli Stati Federati di Micronesia, conosciuti semplicemente anche come Micronesia, sono uno stato insulare (702 km², 135.869 abitanti al 2000, capitale Palikir) dell'Oceania.
Sono situati nella parte centrale e orientale delle Isole Caroline, fra le Isole Marianne a nord, le Isole Marshall e Kiribati a est, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Nauru a sud e Palau a ovest.
Gli Stati che formano la federazione sono, da ovest a est, Yap, Chuuk, Pohnpei e Kosrae.
La lingua ufficiale è l'inglese.
Le lingue locali sono usate dai singoli Stati della nazione.
I primi abitanti
Le prime popolazioni ad abitare le isole vennero presumibilmente dall'Insulindia 4.000 anni fa, approdando prima sull'isola Yap, e poi colonizzando le altre. La prima forma di governo fu il regno della dinastia Saudeleur. Questa dinastia dominò dal 500 al 1450 a Pohnpei, realizzando la città megalitica e anfibia di Nan Madol.
La colonizzazione occidentale
I primi colonizzatori occidentali a visitare le isole furono i Portoghesi prima, e poi gli Spagnoli nel XVI secolo, quando vi imposero la propria sovranità inglobandole nelle Indie orientali spagnole.
Vendute ai tedeschi nel 1899, entrarono a far parte dell'Impero coloniale tedesco.
Nel 1914 passarono all'Impero giapponese che ne mantenne il controllo fino
alla Seconda guerra mondiale, quando vennero liberate dagli Stati Uniti d'America.
Nella laguna di Chuuk, a seguito dell'Operazione Hailstone, avvenne una delle più importanti battaglie navali della Guerra del Pacifico, in cui vennero distrutti numerosissimi aerei e navi nipponici.
Gli U.S.A. le amministrarono con mandato delle Nazioni Unite dal 1947 come parte del Territorio fiduciario delle Isole del Pacifico.
Il 10 marzo 1979, quattro dei distretti del Territorio fiduciario ratificarono una Costituzione che portò alla nascita degli Stati Federati di Micronesia.
Palau, le Isole Marshall, e le Isole Marianne Settentrionali scelsero di non aderire.
Il 3 novembre 1986, gli SFM firmarono un il Trattato di Libera Associazione (COFA) con gli U.S.A., il quale fu poi rinnovato nel 2003.
https://i.postimg.cc/C1bj9tgP/Micronesia.jpg (https://postimages.org/)
L'Oceania (anche Continente Nuovissimo) è il continente della Terra che comprende Polinesia, Melanesia, Micronesia, Nuova Guinea, Australia e Nuova Zelanda.
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
9 - South Carolina
Per questo nuovo anno, il 2020 Il Congo e la Mauritania, sono rispettivamente il quarto e il quinto Paese ad essere stati aggiunti da Windows 10 SpotLight Images, dopo la Lituania, l' Estonia e la Tunisia:
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
6 - Aprile 2020 > Armenia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46751693&postcount=443
7 - Maggio 2020 > Bahamas > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46798081&postcount=446
8 - Giugno 2020 > Bahrain > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46855960&postcount=460
9 - Luglio 2020 > Micronesia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46862832&postcount=462
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
07-07-2020, 10:40
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Castel del Monte
Andria
Apulia (Puglia)
Italy
Do you Remember ? :) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46836318&postcount=452
Bene, adesso è uscita l' immagine On Screen di Windows 10 SpotLight Images, con in più i Quiz
I Quiz ????..........
Quando al posto della Lente di Ingrandimento, vicino alle immagini, trovate l' icona del Mondo,
molte immagini On Screen contengono dei Quiz o si viene rimandati a determinati Link, che poi sono quelli della MSN:
- Notizie
- Intrattenimento
- Etc etc etc.........
L' Immagine On Screen di Castel del Monte,
di cui abbiamo già parlato in modo abbastanza approfondito è questa >
https://i.postimg.cc/nLMv8rb2/Castel-del-Monte-Apulia-Italia-Screenshot-On-Screen-2020.jpg (https://postimages.org/)
Castel del Monte, Apulia, Italy
Il link che si apre, selezionando la Descrizione in alto a sinistra, Metti alla prova la tua conoscenza e fai il quiz, è questo >
Riconosci queste città dai loro monumenti?
https://www.msn.com/it-it/intrattenimento/msnquiz/riconosci-queste-citt%c3%a0-dai-loro-monumenti/ar-AABrzQp?ocid=ems.msn.historicallocations.itit%E2%80%8B
Se invece selezionate la Descrizione al centro, Scopri di più su questo e altri luoghi storici italiani - Sfoglia la gallery, esce questo >
Luoghi storici italiani da non perdere
https://www.msn.com/it-it/notizie/foto/luoghi-storici-italiani-da-non-perdere/ss-BB14CaZX?ocid=ems.msn.historicallocations.
Le Immagini che appaiono On Screen di Windows 10 SpotLight Images
parlano anche della Storia, della Cultura etc etc etc...... del Luogo che viene fotografato................
quindi sono Sempre Interessanti :) http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif
Ahh dimenticavo...visto che abbiamo parlato di MSN.....:) >
Cosa è MSN ? > MS - N = Microsoft Network > https://it.wikipedia.org/wiki/MSN
In +, link Microsoft >
1 - Microsoft presenta in anteprima il nuovo MSN
settembre 8, 2014 | Microsoft News Center (https://news.microsoft.com/it-it/2014/09/08/microsoft-presenta-in-anteprima-il-nuovo-msn/)
2 - MSN
Acronym for the Microsoft Network.
The network includes web-based programs and services offered by Microsoft Corporation.
MSN offers a range of services including news, search engines, user-driven forums, instant messaging, e-mail, and services to connect to the internet.
Microsoft Windows users are able to synchronize their computer system with online services offered as a method of centrally organizing and managing tasks
3 - MSN
MSN is a collection of Internet sites and services provided by Microsoft.
The Microsoft Network debuted as an online service and Internet service provider on August 24, 1995, to coincide with the release of the Windows 95 operating system.
The range of services offered by MSN has changed since its initial release in 1995.
MSN was once a simple online service for Windows 95, an early experiment at interactive multimedia content on the Internet, and one of the most popular dial-up Internet service providers.
MSN was primarily a popular Internet portal. Microsoft used the MSN brand name to promote numerous popular web-based services in the late 1990s,
most notably Hotmail and Microsoft Messenger service, before reorganizing many of them in 2005 under another brand name, Windows Live.
MSN.com was the 17th most visited domain name on the Internet.
tallines
10-07-2020, 12:28
DailyPic
The bell tower
South Tyrol
Italy
Italy' s submerged village
Oggi grazie a DailyPic torniamo in Italia, nel Sud Tirolo, a vedere un' immagine un pò strana.....bella ma strana, che ha una sua storia dietro, come del resto tutte le immagini, hanno una loro Storia....
Adesso capirete il perchè.
Invece di occuparci o di parlare di Windmills (mulini a vento) e di Lighthouses (fari), (avremo comunque modo di parlare anche di loro in futuro :-) )
oggi parleremo di Campanili > Bell Towers
https://i.postimg.cc/P5fGCnDX/The-bell-tower-in-Lake-Reschen-South-Tyrol-Italy.jpg (https://postimages.org/)
The bell tower in Lake Reschen, South Tyrol, Italy
Il Campanile Sommerso nel Lago di Resia
Il lago di Resia è un lago alpino artificiale situato a 1.498 m s.l.m. nel comune di Curon Venosta in Alto Adige, a nord del vicino lago di San Valentino alla Muta.
Con la sua capacità di 120 milioni di metri cubi è il lago più grande della provincia di Bolzano.
Presso il passo di Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon detto anche lago di Mezzo (ted. Grauner See o Mittersee) e il lago di San Valentino alla Muta.
La costruzione di una grande diga nel 1950 unificò i primi due precedenti laghi e sommerse l'antico abitato di Curon Venosta che venne ricostruito più a monte.
163 case e 523 ettari di terreno coltivato a frutta furono sommersi.
Se ne ricavò il bacino dell'attuale lago, lungo 6 km e largo 1 km nel punto di massima larghezza.
L'idea di sfruttare questi tre laghi per la produzione di energia idroelettrica risaliva all'anno 1910, ma solo nel 1920 furono presentate le relative domande per la concessione.
Nel 1923 la stessa società che richiese la concessione (Comitato Promotore della Società Elettrica Alto Adige) entrò a far parte del gruppo Montecatini.
I lavori iniziarono nel 1939, ma per l'inizio della guerra furono prima rallentati e poi sospesi nel 1943.
Nel 1946 nonostante le difficoltà economiche del dopo guerra, e la mancanza di tutte le materie prime necessarie alla continuazione dell'opera, i lavori furono ripresi anche grazie a investimenti svizzeri ed ultimati con l'inaugurazione il 28 agosto 1949.
DailyPic Stati Uniti 10/07/2020
https://i.postimg.cc/wT2NXD1X/Screenshot-Stati-Uniti-10-07-2020.jpg (https://postimages.org/)
La costruzione della diga accese vive proteste tra gli abitanti del luogo, i quali la interpretarono come un affronto del governo di Roma nei confronti dei sudtirolesi.
Questi si recarono dal Papa per scongiurare la realizzazione dell'opera, ma ciò non servì.
Le difficoltà più grandi si ebbero per la mancanza delle indispensabili materie prime.
Fu infatti importata per la prima volta della glicerina dall'Argentina per poterla usare come esplosivo.
Fu inoltre portato il legname dalla Sila ed il cemento con i camion e convogli ferroviari dal nord Italia.
Ai lavori parteciparono 7.000 operai, per mille giornate lavorative, con un costo di 25 miliardi di lire.
In totale furono scavati 35 chilometri di tunnel sotterranei, ed utilizzati 1,5 milioni di quintali di cemento, 10.000 t di ferro e 800 t d'esplosivo.
Ma il costo più elevato fu quello di dover radere al suolo completamente il centro abitato di Curon Venosta, e parzialmente quello di Resia, che vennero ricostruiti in posizioni più elevate.
A inizio 2014 i ricercatori dell'EURAC di Bolzano hanno condotto uno studio di fattibilità per valutare il potenziale di "isole fotovoltaiche galleggianti" sul lago.
Secondo lo studio la superficie di un lago in alta montagna potrebbe essere sfruttata per produrre energia.
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Jul 10, 2020 - Stati Uniti
https://i.postimg.cc/VLfgPfMF/Italy-s-submerged-village.jpg (https://postimages.org/)
Italy' s submerged village
Link di New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery > https://bing.gifposter.com/wallpaper-1481-BellTowerItaly.html
Peapix.com
https://i.postimg.cc/9Xd2Npt7/Peapix-com-The-bell-tower-in-Lake-Reschen-South-Tyrol-Italy-Italy-s-submerged-village.jpg (https://postimages.org/)
Peapix.com - The bell tower in Lake Reschen, South Tyrol, Italy - Italy's submerged village
Link di Peapix >>> https://peapix.com/bing/31774
Descrizione:
Il villaggio sommerso d'Italia
Un campanile del XIV secolo che fa capolino sull'acqua offre un indizio sul passato qui sul Lago di Resia, nel nord Italia.
Fino alla metà del 20 ° secolo, questo sito sulle Alpi italiane ospitava il villaggio di Graun, che comprendeva circa 163 case.
Ma poi nel 1939, una compagnia elettrica annunciò i piani per costruire una diga e un lago artificiale qui, che avrebbe sommerso Graun e parte della città di Resia.
Nonostante le proteste pubbliche e i ritardi dovuti alla seconda guerra mondiale, le città furono infine sommerse nel 1950 (con tutti rimossi in modo sicuro, ovviamente).
In questi giorni, il campanile della chiesa rimanente attira i turisti, soprattutto in inverno, quando il lago è ghiacciato e i visitatori possono attraversare.
https://i.postimg.cc/8PKtN7hb/Estate-campanile-di-Curon-emergente-dall-acqua.jpg (https://postimages.org/)
Estate - Campanile di Curon emergente dall'acqua
Il campanile
La cima del vecchio campanile di Curon (Graun) emerge dalle acque ed è tuttora visibile;
la struttura risale al 1357, mentre la chiesa che vi era annessa era stata costruita nel 1832-38.
In inverno, quando il lago gela, il campanile è raggiungibile a piedi.
Una leggenda racconta che in alcune giornate d'inverno si sentirebbero ancora suonare le campane, rimosse invece dal campanile il 18 luglio 1950 (prima della formazione del lago).
La chiesa di cui fa parte il campanile fu costruita verso la metà del Trecento.
Il 9 luglio 2009 sono stati conclusi dei lavori di restauro del campanile romanico;
il livello dell'acqua del lago era stato precedentemente (a maggio) leggermente abbassato per permettere i lavori di risanamento sulla statica della struttura, oltre che sulle crepe presenti negli angoli delle facciate nord e nord-est, causate con tutta probabilità dalle infiltrazioni dell'acqua nelle piccole fessure e dalle successive gelate invernali.
Anche il tetto è stato restaurato, dopo che l'ultimo intervento, come risulta dalla data impressa sulle tegole, risaliva al 1899.
La spesa complessiva del restauro del 2009 si aggira sui 130.000 €.
https://i.postimg.cc/gJ2xz2yv/Inverno-campanile-di-Curon-emergente-dall-acqua-ghiacciata.jpg (https://postimages.org/)
Inverno - Campanile di Curon emergente dall'acqua ghiacciata
Il Campanile nel lago - Il simbolo della Val Venosta
Il Campanile nel lago è a un tempo fiabesco e affascinante.
Dal chiaro lago di Resia, lungo sei chilometri, e davanti alle maestose montagne della selvaggia Vallelunga, emerge solitario un campanile sommerso.
La storia, però, che sta dietro a quest’immagine da cartolina, “il campanile nel lago”, è molto meno idilliaca.
La chiesetta romanica del 14° secolo è muta testimone dell’irresponsabile costruzione della diga avvenuta subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Tutto però si sviluppò in modo completamente diverso.
Un bacino artificiale per la produzione di energia elettrica era il progetto successivo ancora sotto l'impero austro - ungarico.
Il governo italiano (dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, il Tirolo è stato diviso col patto pacifico di St. Germain, e l'Alto Adige annesso dall'Italia) nel 1920 ha ripreso il progetto e ha concesso una elevazione del livello d'acqua fino a 5 metri.
La dimensione di questo progetto non era tanto preoccupante perché non aveva un immediato pericolo per i paesi Curon e Resia.
Nel 1939 lo Stato concesse al consorzio "Montecatini" la costruzione di una diga in basso al "Mittersee", la quale doveva permettere un ristagno d'acqua fino a 22 metri.
La popolazione di Curon e Resia veniva totalmente trascurata.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale il progetto fu temporaneamente abbandonato.
Gli abitanti dell'alta Val Venosta credettero che il progetto del bacino artificiale fosse sepolto per sempre.
Nel 1947 peró, sbalordendo le popolazioni dei due paesi, la "Montecatini" annunció l'immediato proseguimento della costruzione del lago artificiale.
Nell’estate del 1950 tutto era ormai pronto.
Le chiuse sono state serrate e l’acqua si è alzata.
677 ettari di terreno sono stati sommersi, quasi 150 famiglie hanno perso i loro averi, la metà di questi è stata costretta all’emigrazione. I risarcimenti erano molto modesti.
Gli abitanti di Curon sono stati sistemati in delle baracche di fortuna costruite in gran fretta all’inizio di Vallelunga.
Con questo progetto di diga, nato al tempo del fascismo, centinaia di famiglie hanno perso le basi della loro esistenza.
Oggi il campanile nel lago a Curon è stato messo sotto protezione ed è diventato una calamita per turisti e il simbolo del comune.
https://i.postimg.cc/c4ww56FH/Il-campanile-durante-lavori-di-restauro-del-2009.jpg (https://postimages.org/)
Il Campanile di Curon, durante i lavori di restauro del 2009.
Il Lago di Resia e l’antico campanile di Curon, in Val Venosta
Insolito e a tratti addirittura malinconico, è questo lo scenario che contraddistingue il lago di Resia, un bacino artificiale della Val Venosta situato a 1.498 metri s.l.m.
È il lago più grande dell’Alto Adige e si trova precisamente nel comune di Curon.
La sua storia in realtà è legata a un triste ricordo.
Un tempo presso il Passo Resia si trovavano tre laghi naturali:
il lago di Resia,
il lago di Curon (anche detto lago di Mezzo) e
il lago di San Valentino alla Muta.
Con la costruzione di una grande diga nel 1950 i tre laghi vennero unificati provocando la completa sommersione dell’antico centro abitato di Curon che venne trasferito più a monte.
I lavori di costruzione iniziarono già nel ’39 con l’intento di sfruttare i tre laghi per la produzione di energia idroelettrica.
Le attività furono sospese solo durante il conflitto mondiale per poi riprendere nel ’46, nonostante le difficoltà economiche e la mancanza di materie prime.
Grazie ad alcuni investimenti svizzeri fu possibile importare alcuni materiali dall’Argentina, dalla Sila (Calabria) e dal resto del Nord Italia e dare seguito quindi ai lavori.
Furono circa 7.000 gli operai che presero parte all’impresa e 25 miliardi di lire i soldi spesi.
La costruzione della diga causò non poche polemiche fra gli abitanti del posto che tentarono di rivolgersi addirittura al papa per scongiurarne la realizzazione.
Purtroppo ogni tentativo fu invano e le acque dei tre laghi presto sommersero 163 case e 523 ettari di terreni coltivati.
Fra questi vi era anche un’antica chiesa del ‘300, a testimoniarlo è il suo campanile che ancora oggi emerge dalle acque del lago di Resia.
Solo d’inverno, quando il lago diventa ghiacciato, il campanile può ancora essere raggiunto a piedi.
Purtroppo, numerose infiltrazioni d’acqua minacciano la sua integrità, ecco perché nel 2009 sono stati eseguiti alcuni lavori di restauro.
Oggi il campanile di Curon rappresenta uno dei punti più affascinanti del lago di Resia, capace di attirare un ampio numero di fotografi.
Il particolare affetto della gente del posto ancora lo ricorda vivo nel cuore grazie a una leggenda che sente ancora le campane suonare durante le rigide notti invernali.
https://i.postimg.cc/NG5zLh4t/Campanile-sommerso-dalle-aque-del-Lago-di-Resia-in-estate.jpg (https://postimages.org/)
Il Campanile di Curon, sommerso dalle acque del Lago di Resia, in estate
Curon, il paese sommerso nel Lago di Resia
Quel che rimane di un paese sommerso da un lago artificiale è un vecchio campanile, oggi simbolo della Valle Venosta
Un campanile che si erge solitario dalle acque del lago. È questa l'emblematica immagine che viene in mente quando si pensa alla Val Venosta.
Quello che spunta dal Lago di Resia è il campanile della chiesa dell'antico villaggio di Curon che oggi non esiste più.
LAGO DI RESIA
Il vecchio paese di Curon è oggi borgo sommerso e si trova sotto il Lago Artificiale di Resia, nella provincia di Bolzano.
Un tempo, quello visibile in mezzo al lago era l'antico campanile romanico della chiesa del piccolo villaggio del Sudtirol.
In passato in questa zona vi erano tre laghi naturali, il Lago di Resia, il Lago di Curon e il Lago di San Valentino alla Muta.
Nel corso degli anni '50 la costruzione di una grande diga per la produzione di energia elettrica, unificò due dei tre laghi sommergendo completamente le 163 case e i terreni del centro abitato di Curon Venosta.
Il paese venne raso al suolo, i suoi abitanti furono costretti a lasciare le loro case e a trasferirsi a qualche chilometro a nord, dove il paese venne ricostruito.
I cittadini del borgo si opposero con tutte le loro forze per impedire la distruzione delle loro proprietà recandosi anche in udienza dal Papa.
A nulla valsero le proteste, si decise di lasciare emergere dalla diga, come ricordo, lo storico campanile della chiesa di Curon Vecchia che ancora oggi potrete vedere spuntare dal lago.
Secondo quanto narra la leggenda ancora oggi si possono udire le campane del campanile risuonare dal fondo del lago.
Il suggestivo ed inquietante paesaggio del Lago di Resia
è stato utilizzato come set della serie TV Les Revenants.
Durante la stagione invernale, quando il lago ghiaccia, si può raggiungere il campanile a piedi,
mentre nei mesi estivi attorno al lago si praticano kayak e kitesurf.
Periodicamente vengono fatti lavori di risanamento alla torre a causa delle infiltrazioni e le gelate che mettono a dura prova la struttura.
https://i.postimg.cc/YqX0RWFY/Campanile-imprigionato-nel-Lago-ghiacciato-di-Resia-in-inverno.jpg (https://postimg.cc/0bw92rcy)
Campanile imprigionato nel Lago ghiacciato di Resia, in inverno
tallines
14-07-2020, 08:04
Windows 10 SpotLight Images
Image On Screen
in Black & White
Published
Cadini di Misurina Italia
Un' immagine dell' Italia apparsa On Screen, è stata pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 12-Jul-2020, 12 Luglio 2020 .
Si tratta di un' immagine in Black & White, prima apparsa On Screen e poi pubblicata da Windows 10 SpotLight Images .
Vi ricordate Cadini di Misurina, Italia ? >>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46801776&postcount=447
https://i.postimg.cc/CMBK8Pgw/Cadini-di-Misurina-Italia-Screenshot-On-Screen-2020.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Cadini di Misurina, Italia - Screenshot On Screen 2020
Adesso l' immagine è stata pubblicata il 12-Jul-2020, da Windows 10 SpotLight Images,
con una Descrizione più dettagliata, dove nella Descrizione è stata messa anche la Regione dove si trova Cadini di Misurina >>>
https://i.postimg.cc/BvT9JQcB/Cadini-di-Misurina-in-the-eastern-Dolomites-Misurina-Veneto-Italy-1.jpg (https://suwalls.com/cartoons/a-charlie-brown-christmas)
Cadini di Misurina in the eastern Dolomites, Misurina, Veneto, Italy
Non occorre che parliamo di nuovo di Cadini....in quanto l' abbiamo già fatto nel post linkato sopra, il post n. 447
I tags per questa immagine, sono:
Tags: black and white, clouds, day, daylight, Italy, landscape, mountains, nature, outdoors, peak, sky, snow, winter
[url]https://windows10spotlight.com/images/3fb3dfffa25759b57319b76a61d9db9b
https://i.postimg.cc/YC7Tbww4/Cadini-di-Misurina-in-the-eastern-Dolomites-Misurina-Veneto-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/6yHHpgqw)
Cadini di Misurina in the eastern Dolomites, Misurina, Veneto, Italy
Che poi è la stessa cosa avvenuta, anche per quest' altra immagine Italiana,
prima l' immagine On Screen e poi
la pubblicazione dell' immagine stessa in Windows 10 SpotLight Images .
Do you remember ? :) >>> https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46511512&postcount=334
tallines
15-07-2020, 16:19
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
South Carolina (U.S.A.)
Dopo la Micronesia aggiunta il 02 Luglio 2020,
il 05 Luglio 2020 è stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, un altro Paese che prima non c' era, quindi anche questo è nuovo .
Si tratta finalmente :) di uno dei 9 (nove) Stati Uniti d' America (USA) che mancavano, South Carolina
C' è da dire che in verità gli Stati che mancavano agli USA, io avevo messo 8 (otto), invece di 9 (nove) come sono realmente quelli mancanti .
Ho corretto lo sbaglio .
Avevo creato una cartella anche per la Sounth Carolina e credevo che ci fossero delle immagini............
Sapete perchè avevo creato, la cartella South Carolina ?
Per metterci dentro uno Screenshot On Screen.......che poi posterò per farvi vedere che dico la verità :)
Sono andato a controllare la cartella dopo aver visto l' immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images e dopo aver fatto la Ricerca in Search (di qui abbiamo già perlato) di Windows 10 SpotLight Images .
Infatti per sapere se l' immagine postata è l' unica immagine dello Stato....basta fare la Ricerca in Seach di Windows 10 SpotLight Images
https://i.postimg.cc/zBTKcMgd/Ravenel-Bridge-over-the-Cooper-River-in-Charleston-South-Carolina-USA-1.jpg (https://postimages.org/)
Ravenel Bridge over the Cooper River in Charleston, South Carolina, USA
Arthur Ravenel Jr. Bridge
L'Arthur Ravenel Jr. Bridge, noto anche come Ravenel Bridge e Cooper River Bridge è un ponte via cavo sul fiume Cooper in South Carolina, USA , che collega il centro di Charleston a Mount Pleasant.
Il ponte ha una campata principale di 471 m, il terzo più lungo tra i ponti sospesi nell'emisfero occidentale.
E 'stato costruito utilizzando il metodo di progettazione-costruzione ed è stato progettato da Parsons Brinckerhoff.
https://i.postimg.cc/prWrGs88/Ravenel-Bridge-over-the-Cooper-River-in-Charleston-South-Carolina-USA-2.jpg (https://postimg.cc/phSPyYsX)
Ravenel Bridge over the Cooper River in Charleston, South Carolina, USA
I tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 05-Jul-2020 sono:
Tags: architecture, bridge, clouds, cloudscape, design, dusk, night, outdoors, river, road, sky, South Carolina, twilight, USA
https://windows10spotlight.com/images/dbd6fac4057e989b43228a0d51142fb0
https://i.postimg.cc/qRW86VCw/Ravenel-Bridge-over-the-Cooper-River-in-Charleston-South-Carolina-USA-1-Charleston-Carolina-del.jpg (https://postimages.org/)
Charleston, Carolina del Sud - Screenshot On Screen 2019
RAVENEL BRIDGE
Il ponte Arthur Ravenel è stato inaugurato durante una celebrazione di una settimana nel luglio 2005.
Questo ponte a otto corsie, fermato da cavi con due torri a forma di diamante consente lo sgombero per i moderni cargo oceanici di accedere al porto di Charleston .
I suoi predecessori, lo storico Grace Bridge e il Ponte Pearman, sono stati una parte amata dello skyline di Charleston per quasi 80 anni.
Nel corso del tempo, tuttavia, divennero obsoleti e insicuri per i viaggiatori.
Il politico di Charleston Arthur Ravenel guidò la campagna per la costruzione di un nuovo ponte sul fiume Cooper, sostituendo il vecchio ponte.
Il nuovo ponte offre più di un salto stradale ai residenti - ha anche una pista ciclabile e pedonale, e la famosa Cooper River Bridge Run si tiene qui ogni anno.
Il Grace Memorial bridge, era conosciuto con affetto (e anche un po 'paura) dalla gente del posto come il "Old Bridge".
Le sue due stradine strette (10 piedi ciascuna senza cordoli o mediana) aprirono il traffico l'8 agosto 1929, come un ponte a pedaggio del costo di 50 centesimi per viaggio.
Questo pedaggio è stato utilizzato per pagare il prezzo di 6 milioni di dollari del ponte; era di proprietà e gestito da una società privata chiamata Cooper River Bridge, Inc.
Il presidente di questa compagnia, John P. Grace, nativo di Charleston, in seguito ne servì come omonimo .
Prima del 1929, le persone che avevano bisogno di viaggiare tra Charleston e Mount Pleasant, lo facevano in barca privata o in traghetto.
Il ponte attraversa in realtà due corpi d'acqua: il fiume Cooper e Town Creek.
In tutto, la sua lunghezza misura 2,71 miglia; è 15 piedi più alto del ponte di Brooklyn a New York.
Al momento della sua costruzione, era il più grande ponte del suo genere nel mondo.
27 anni dopo, nel 1946, lo stato della Carolina del Sud acquistò il ponte ed eliminò il suo pedaggio.
Un altro ponte è stato costruito nel 1966 lungo il ponte Grace, ed è stato chiamato per l'allora-autostrada Direttore Silas N. Pearman.
La maggior parte delle persone, ovviamente, lo conosceva semplicemente come il "Nuovo Ponte".
https://i.postimg.cc/JtVcvVr0/Arthur-Ravenel-Jr-Bridge-from-Charleston.jpg (https://postimages.org/)
Arthur Ravenel Jr. Bridge from Charleston
Il 16 luglio 2005, l'Arthur Ravenel Jr. Bridge (dal nome del senatore che ha guidato la campagna per la sua costruzione) ha aperto in mezzo alla grande fanfara, un anno prima del previsto.
La gente che temeva la sua coppia di predecessori stretti, il John P. Grace Memorial del 1929 e il 1966 Silas N. Pearman,
poteva ora affrontare un viaggio sul fiume Cooper grazie alla distesa a otto corsie.
https://i.postimg.cc/zBmx4cJy/Arthur-Ravenel-Jr-Bridge-panorama.gif (https://postimages.org/)[/url]
Arthur Ravenel Jr. Bridge, panorama
I Diamanti sono per sempre
Le cime delle due torri a forma di diamante del ponte da 632 milioni di dollari si trovano a 575,5 piedi sopra la linea d'acqua, circa l'altezza di un edificio di 57 piani.
Sospeso da 128 cavi, il letto stradale si lima 186 piedi sopra il fiume Cooper, lasciando ampio spazio per la più grande delle navi container a passare sotto.
https://i.postimg.cc/0jbP3FtT/Walking-The-Ravenel-Bridge.jpg (https://postimages.org/)
The Ravenel Bridge by night
Lo sapevi?
La pista pedonale e ciclabile larga 12 piedi che si estende per più di due miglia dalla penisola a Mount Pleasant è denominata "Wonders' Way" in onore di Garrett Wonders, un tenente della Marina degli Stati Uniti con sede a Charleston e ciclista-in-training olimpico, morto a carico delle ferite riportate quando è stato investito da un camion vicino a Moncks Corner nel 2006.
https://i.postimg.cc/gkBqfTsG/Road-deck-of-the-Arthur-Ravenel-Jr-Bridge.jpg (https://postimages.org/)
Road deck of the Arthur Ravenel Jr. Bridge
Party Hearty
Quando l'elegante distesa ha aperto nel luglio 2005, le celebrazioni della settimana includevano un gala di cravatta nera sul ponte del ponte, completo di una performance dell'Orchestra Sinfonica di Charleston, e un indimenticabile spettacolo pirotecnico da 250.000 dollari.
https://i.postimg.cc/MTxy726m/Arthur-Ravenel-Jr-Bridge-close-up.gif (https://postimages.org/)
Arthur Ravenel Jr. Bridge, close-up
Calcestruzzo e Illuminazione
Il calcestruzzo dei ponti Grace Memorial e Pearman demoliti è stato utilizzato per creare barriere artificiali al largo.
Inoltre, l'illuminazione del Ravenel Bridge viene modificata per ridurre l'impatto sugli uccelli migratori, e le luci vengono spente dopo il tramonto durante la stagione di nidificazione delle tartarughe marine da maggio a ottobre.
https://i.postimg.cc/q7Q759cL/Ravenel-Bridge.jpg (https://postimages.org/)
Ravenel Jr. Bridge
Resistente ai disastri
Questo punto di riferimento di Lowcountry è progettato per sopportare raffiche di vento superiori a 300 mph e un terremoto di 7.2 della scala Richter.
Le isole rocciose di un acro circondano le torri per proteggerle dalle collisioni navali.
https://i.postimg.cc/tJbpRkzT/Arthur-Ravenel-Jr-Bridge-Cooper-River-Bridge.gif (https://bettafishcaretaker.com/betta-fish-names-top-100-most-popular)
Arthur Ravenel Jr. Bridge (Cooper River Bridge)
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
[U]Stati aggiunti fino ad oggi nel 2020 (e nel 2019):
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
6 - Aprile 2020 > Armenia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46751693&postcount=443
7 - Maggio 2020 > Bahamas > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46798081&postcount=446
8 - Giugno 2020 > Bahrain > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46855960&postcount=460
9 - Luglio 2020 > Micronesia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46862832&postcount=462
10 - Luglio 2020 > South Carolina (USA) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46881866&postcount=466
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
16-07-2020, 18:14
Windows 10 SpotLight Images
Game Of Thrones
Filming Locations
On Screen
Published
Dubrovnik (Ragusa) Croazia
Il 14 Luglio 2020, 14-Jul-2020, Windows 10 SpotLight Images ha pubblicato l' immagine apparsa On Screen,
di cui abbiamo già parlato, in modo molto Specifico :) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46622147&postcount=425
https://i.postimg.cc/V61BjFNW/Old-town-and-harbor-Revelin-Fortress-bridge-Dubrovnik-Croatia-1-Dubrovnik-Croazia-Screenshot.jpg (https://postimages.org/)
Dubrovnik, Croazia - Screenshot On Screen 2020
Perchè nel Titolo c'è scritto Filming Locations ?
Perchè nella Località di Dubrovnik,
sono state girate delle scene della Serie Televisiva, composta da Otto Stagioni per 73 episodi >
Il trono di Spade - Game Of Thrones >>>
https://i.postimg.cc/hGK1mrvb/Old-town-and-harbor-Revelin-Fortress-bridge-Dubrovnik-Croatia-1.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Old town and harbor, Revelin Fortress bridge, Dubrovnik, Croatia
Ottava stagione
Le riprese dell'ottava e ultima stagione si sono svolte nuovamente ai Paint Hall Studios di Belfast, nell’Irlanda del Nord.
In Irlanda sono state impiegate 55 notti di riprese per la battaglia di Grande Inverno, per la cui realizzazione è stata presa ispirazione dalla battaglia al Fosso di Helm de Le due Torri.
Un'enorme sezione di Approdo del Re è stata costruita all'esterno degli studi per le riprese del quinto episodio della stagione.
Molte altre riprese ad Approdo del Re sono state girate a Dubrovnik.
Altre riprese sono state svolte a Larne e nei dintorni del villaggio di Moneyglass, sede del set di Grande Inverno.
In Islanda e in Croazia sono state girate scene aggiuntive. (https://poemsonly.com/category/friendship)
https://i.postimg.cc/bYGY8fgk/Old-town-and-harbor-Revelin-Fortress-bridge-Dubrovnik-Croatia-2.jpg (https://postimg.cc/0rs1d3Ly)
Old town and harbor, Revelin Fortress bridge, Dubrovnik, Croatia
I Tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images il 14-Jul-2020, sono:
Tags: alley, architecture, archway, bridge, city, Croatia, fortress, gate, harbor, harbour, history, outdoors, sea, town, wall
https://windows10spotlight.com/images/0d39e332bd1b9771e825a77764cbf4a4 (https://poemsonly.com/poem/1511)
Per un Ulteriore approfondimento tra Revelin Fortress & St. John Fortress,
perchè:
- nello Screenshot On Screen, nella Descrizione al centro, c'è scritto:
"Una delle numerose e imponenti fortificazioni cittadine, la fortezza di San Giovanni..." >>> St. John Fortress
- nella Descrizione che c'è tra le due immagini pubblicate da Windows 10 SpotLight Images il 14-Jul-2020 (sotto la prima immagine, che è quella in Orizzontale, come sempre), c'è scritto Revelin Fortress,
vi rimando a questo link >
https://en.wikipedia.org/wiki/Walls_of_Dubrovnik#Revelin_Fortress
Walls of Dubrovnik
Sea Walls
The main wall on the sea-facing side of Dubrovnik stretches from
Fort Bokar in the west
[U]to St. John Fortress in the south,
and to the Revelin Fortress on the land-side
These walls are 1.5 to 5 meters (5–16 feet) thick, depending on their location and its strategic importance.
The purpose of these walls were to help defend the city from sea-based attacks, particularly from the Republic of Venice, which was often considered a threat to Dubrovnik's safety.
tallines
19-07-2020, 12:38
DailyPic
Venice by night
Italy
Anche DailyPic ci parla della Meravigliosa Venezia, che tutti conosciamo, in questo caso in chiave notturna, by night
Tutti I paesi di DailyPic, concordi nel dire qual' è oggi l' Immagine da postare, un' immagine Romantica di Venezia, by night :)
https://i.postimg.cc/bv1Jvc6d/Daily-Pic-All-States.jpg (https://postimages.org/)
DailyPic, All States
Di Venezia, se vi ricordate abbiamo già parlato in modo molto ampio,
prendendo spunto dall' Immagine On Screen, apparsa sul computer, immagine che è di Windows 10 SpotLight Images come già sapete ormai ;) >
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46434563&postcount=236
E abbiamo parlato anche delle Copie di Venezia, che ci sono in giro per il Mondo > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46446701&postcount=240
DailyPic Stati Uniti 19/07/2020
https://i.postimg.cc/rpyfgcvt/20200719-The-Grand-Canal-and-Basilica-di-Santa-Maria-della-Salute-in-Venice-Italy-1920x1080.jpg (https://postimages.org/)
The Grand Canal and Basilica di Santa Maria della Salute in Venice, Italy
Screenshot Stati Uniti 19/07/2020
https://i.postimg.cc/XJz1ph1B/The-Grand-Canal-and-Basilica-di-Santa-Maria-della-Salute-in-Venice-Italy.jpg (https://postimages.org/)
The Grand Canal and Basilica di Santa Maria della Salute in Venice, Italy
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Jul 19, 2020 - Stati Uniti
https://i.postimg.cc/vm6t0B0T/Venice-By-night.jpg (https://postimages.org/)
Venice by night
Link di New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery > https://bing.gifposter.com/wallpaper-1490-GrandCanalGondolas.html
Peapix.com
https://i.postimg.cc/sx0JnhCB/Peapix-com-The-Grand-Canal-and-Basilica-di-Santa-Maria-della-Salute-in-Venice-Italy-Venice-by-n.jpg (https://postimages.org/)
Peapix.com - The Grand Canal and Basilica di Santa Maria della Salute in Venice, Italy - Venice by night
Link di Peapix.com > https://peapix.com/bing/31864
Del Canal Grande abbiamo già parlato .
Per quanto riguarda la Basilica di Santa Maria della Salute, vi rimando a questi link > click (https://www.google.it/search?ei=PScUX6i_JoO1sAe7r4vYCw&q=Basilica+di+Santa+Maria+della+Salute&oq=Basilica+di+Santa+Maria+della+Salute&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzICCAAyAggAMgIIADICCAAyAggAMgIIADIGCAAQFhAeMgYIABAWEB4yBggAEBYQHjIGCAAQFhAeUIOrZ1iDq2dg-KxnaABwAHgAgAGtAYgBrQGSAQMwLjGYAQCgAQKgAQGqAQdnd3Mtd2l6&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwjo0ZCelNnqAhWDGuwKHbvXArsQ4dUDCAw&uact=5)
Ma perchè DailyPic, pubblica proprio oggi, 19 Luglio 2020, un' immagine di Venezia ?
Lo dice la Descrizione stessa >
Venice by night
In Venice, Italy, the third Sunday in July is known as 'Festa del Redentore' (The Redeemer's Feast), which commemorates the city's salvation from the plague in the 16th century.
As Italy still reels from being hard hit by the new coronavirus, the holiday is particularly poignant this year.
It traditionally features a fireworks display, a regatta, and a temporary bridge that connects the Zattere promenade to the Church of the Redeemer on the island of Giudecca.
While this year's celebration will look different due to COVID-19, it will still be an important and festive day for Venetians.
Venezia di notte
A Venezia, in Italia, la terza domenica di luglio è conosciuta come la "Festa del Redentore", che commemora la salvezza della città dalla pestilenza del XVI secolo.
Dato che l'Italia continua a essere colpita dal duro colpo del nuovo coronavirus, quest'anno la festa è particolarmente toccante.
Presenta tradizionalmente uno spettacolo pirotecnico, una regata e un ponte temporaneo che collega la passeggiata delle Zattere alla chiesa del Redentore sull'isola della Giudecca.
Mentre la celebrazione di quest'anno sembrerà diversa a causa di COVID-19, sarà comunque un giorno importante e festoso per i veneziani.
Oggi è la terza Domenica di Luglio :) > Venezia terza domenica di Luglio Festa del Redentore (https://www.google.it/search?ei=rS8UX6ePCM-wkwXT4bfoCA&q=Venezia+terza+domenica+di+Luglio+Festa+del+Redentore&oq=Venezia+terza+domenica+di+Luglio+Festa+del+Redentore&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzoECAAQR1DjngdYvqIHYPesB2gAcAF4AIABoAGIAfkBkgEDMS4xmAEAoAEBqgEHZ3dzLXdpeg&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwjnme6jnNnqAhVP2KQKHdPwDY0Q4dUDCAw&uact=5)
tallines
26-07-2020, 11:05
Windows 10 SpotLight Images
Grand Canal
from Rialto bridge
Venice, Italy
Pubblicata ieri 25 Luglio 2020, un' altra immagine su o di Venezia :)
Cos' è ci facciamo concorrenza ? :asd: :asd:
(Windows 10 SpotLight Images vs DailyPic) :p
Invece di dire by night, nella Descrizione di Windows 10 SpotLight Images, c' è scritto at dusk........gira volta siamo li ehhh ..........:)
Ci sono anche altre belle città Italiane ehhh........:)
https://i.postimg.cc/GhRYB5vD/View-on-Grand-Canal-from-Rialto-bridge-at-dusk-Venice-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
View on Grand Canal from Rialto bridge at dusk, Venice, Italy
Abbiamo già parlato (come detto anche nel post sopra, quello di DailyPic) in modo esaustivo, penso, poi...di Venezia .
E abbiamo già parlato sia del Canal Grande sia del Ponte di Rialto .
Alle voci >
8 - Canal Grande
9 - Il Canal Grande E I Suoi Edifici
26 - I Ponti di Venezia
27 - I 10 Ponti Di Venezia Più Belli (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46434563&postcount=236)
https://i.postimg.cc/W4xqsW2h/View-on-Grand-Canal-from-Rialto-bridge-at-dusk-Venice-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/gwq2DKLW)
View on Grand Canal from Rialto bridge at dusk, Venice, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images il 25-Jul-2020, sono:
Tags: architecture, boats, buildings, canal, cityscape, clouds, dusk, evening, famous, illumination, Italy, landmark, outdoors, overcast, sky, sunset, twilight, view, water
https://windows10spotlight.com/images/a7fb8314253bb986d7f4676a324d2c25
Quale immagine Vi piace di più ?
Quella pubblicata da DailyPic o quella pubblicata da Windows 10 SpotLight images ?
E perchè :D :p ?
tallines
31-07-2020, 09:33
Windows 10 SpotLight Images
Thufa hill
Reykjavik harbor
Iceland
Finiamo il mese di Luglio 2020, come si dice....in bellezza :p
Il 30 Luglio 2020 Windows 10 SpotLight Images ha pubblicato un' immagine
davvero interessante, oltre a tante altre, cosi come anche DailyPic,
un' immagine che colpisce .
Questa volta l' immagine non è Italiana, perchè oltre all' Italia, ci sono moltissimi posti interessanti in tutto il Mondo.
Questa volta siamo in Islanda, vicino al porto di Reykjavik, per vedere la sensazionale collina di Thufa e quello che c'è sulla collina stessa .
Anche delle immagini semplici, possono essere molto belle,interessanti e colpiscono :)
https://i.postimg.cc/W1wpvR26/Thufa-hill-with-a-fishing-shed-on-top-near-Reykjavik-harbor-Iceland-1.jpg (https://postimages.org/)
Thufa hill with a fishing shed on top near Reykjavik harbor, Iceland
Reykjavik
Reykjav'k è la capitale e la più grande città dell'Islanda.
Si trova nell'Islanda sud-occidentale, sulla riva meridionale della baia di Faxaflìi.
La sua latitudine è di 64 08' N, rendendola la capitale più settentrionale del mondo di uno stato sovrano.
Con una popolazione di circa 131.136 abitanti (e 233.034 nella Regione della Capitale), è il centro dell'attività culturale, economica e governativa dell'Islanda, ed è una popolare destinazione turistica.
Si ritiene che Ii luogo del primo insediamento permanente in Islanda sia il luogo sia il luogo in cui si trova il primo insediamento permanente, che, secondo Landn'mabàk, fu fondato da Ingàlfr Arnarson nell'874 d.C.
Fino al XIX secolo, non c'era sviluppo urbano nella posizione della città.
La città è stata fondata nel 1785 come città commerciale ufficiale e cresciuta costantemente nei decenni successivi, in quanto si trasformò in un centro regionale e successivamente nazionale di commercio, popolazione e attività governative.
È tra le città più pulite, più verdi e più sicure del mondo .
https://i.postimg.cc/3NG4jL2S/Thufa-hill-with-a-fishing-shed-on-top-near-Reykjavik-harbor-Iceland-2.jpg (https://postimg.cc/tnX4pNSW)
Thufa hill with a fishing shed on top near Reykjavik harbor, Iceland
I tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images il 30 Luglio 2020, sono :
Tags: artwork, grass, harbor, hill, Iceland, outdoors, shed
https://windows10spotlight.com/images/501f69bccb6f81c7790f5b4799d7e38e
L' immagine mi ha colpito subito, sin da quando l' ho visualizzata On Screen .
Si perchè di questa immagine, c'è anche l' immagine On Screen che mi è
apparsa a quasi metà di questo mese stesso, Luglio 2020 .
https://i.postimg.cc/MHwx4thr/Thufa-hill-with-a-fishing-shed-on-top-near-Reykjavik-harbor-Iceland-1-Reykjavik-Islanda-Screen.jpg (https://postimages.org/)
Reykjavik, Islanda
ÞÚFA
https://i.postimg.cc/qRGrnyFf/Thufa-hill-lanscape.jpg (https://postimages.org/)
Thufa hill, lanscape
UN'OPERA D'ARTE AMBIENTALE DELL'ARTISTA NORDAL.
PORTO DI REYKJAVIK.
https://i.postimg.cc/3JVsktw4/Creative-landscape.jpg (https://postimages.org/)
Creative landscape
L'opera d'arte è il risultato di un concorso tenuto da HB Grandi, Faxafl'ahafnir e dall'Associazione degli artisti islandesi, del 2103 .
Ólöf Nordal vinse il concorso e assegnò la costruzione dell'opera a tre fratelli: Guàn, Benjamàn e Gu'mundur'li .
L'ingresso ovest del porto si trova proprio di fronte alla sala da musica di nuova costruzione Harpa.
Si tratta di una collina erbosa con pietre miliari verso l'alto dove si trova una piccola capanna progettata per l'essiccazione del pesce.
https://i.postimg.cc/908rdvkj/Thufa-by-Nordal-Reykjavik-Harbour.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Thufa by Nordal, Reykjavik Harbour
Dall'alto si ha una splendida vista sul porto e sul centro della città.
La collina ha un diametro di 26 metri e 8 metri di altezza.
Il nucleo interno è costituito da circa 4.500 tonnellate di ghiaia e un muro di pietra a secco per ottenere la forma della collina regolata correttamente.
La collina è stata poi coperta di tappeto erboso.
Tutto questo rende la più grande opera d'arte mai realizzata in Islanda ed è già diventata un punto di riferimento per la città.
https://i.postimg.cc/T2LwFHBh/Thufa-by-night.jpg (https://bettafishcaretaker.com/supplies)
Thufa by night
Per concludere, posto un link di YouTube, dove si vede che viene fatto a piedi tutto il percorso, per arrivare fino in cima alla collina, dove c'è la casetta per l' essiccazione del pesce >
https://www.youtube.com/watch?v=Tp7VbplGlGg (https://bettafishcaretaker.com/supplies)
https://i.postimg.cc/QNkP8j2z/Thufa-hill-path.jpg (https://postimages.org/)
Thufa hill, path
Una piccola precisazione sulla parola porto > harbour .
[U]Nella Descrizione di Windows 10 SpotLight Images c'è scritto harbor .
Nella Descrizione della sesta immagine c'è scritto harbour, con in più la u .
Harbor is American English,
Harbour is British English .
tallines
02-08-2020, 15:42
DailyPic
Isola Bella
Piedmont
Italy
Oggi apriamo il mese di Agosto 2020 con DailyPic che ci fa un ragalooone
Una super immagine, di un super posto in Italia .
Un' immagine incantevole, a dir poco paradisiaca, che posto stupendi che abbiamo in Italia!
Siamo in Piemonte, nel Lago Maggiore e l' Isola si chiama Isola Bella, anche Bellissima!
Ci sono al Mondo e anche in Italia, dei posti, che ti fanno rimanere.....senza fiato..........talmente sono belli
DailyPic Stati Uniti 02/08/2020
https://i.postimg.cc/2jvRPYQc/Isola-Bella-Lake-Maggiore-Piedmont-Italy.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Isola Bella, Lake Maggiore, Piedmont, Italy
Isola Bella (Lago Maggiore)
L'Isola Bella (in dialetto locale Isola Bela) è situata nel lago Maggiore, fa parte del gruppo delle cosiddette Isole Borromee >>>
Di una delle Isole Borromee > click (https://keyboardtester.co/keyboard-tester)
abbiamo già parlato, grazie all' immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, a Marzo 2020 >
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46679810&postcount=436
e si trova nel golfo dedicato alla nota famiglia che ancora ne ha la proprietà, a circa 400 metri al largo di Stresa.
Misura 320 metri di lunghezza e 180 di larghezza ed è in gran parte occupata dal giardino all'italiana del palazzo Borromeo, che occupa la costa nord-occidentale dell'isolotto.
[SIZE="3"]Screenshot Stati Uniti 02/08/2020
https://i.postimg.cc/Vv3jyMX6/Isola-Bella-Lake-Maggiore-Piedmont-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Fino al 1632 l'isola inferiore o "isola di sotto" era uno scoglio roccioso occupato da un minuscolo villaggio di pescatori provvisto di due chiese, una intitolata a san Vittore, presente sin dall'XI secolo, l'altra a san Rocco.
I Borromeo, il cui nome iniziale era Vitaliani (provenivano dall'omonima località nel Padovano), ebbero in feudo dai Visconti, nel XV secolo e in varie fasi, tutta questa zona del lago Maggiore, che fu appunto detta "Golfo Borromeo".
Vitaliano I Borromeo fu il primo a concepire il progetto di un incredibile palazzo sull'isola Bella.
Ma esso venne realizzato in seguito, soprattutto dal 1632:
in quell'anno Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un grandioso palazzo dedicato alla moglie, Isabella D'Adda, affidando i lavori al progettista milanese Angelo Crivelli, al quale si deve anche la progettazione dell'impianto di base dei giardini.
I lavori subirono una pausa d'arresto verso la metà del XVII secolo a causa della grave epidemia di peste scoppiata nel ducato di Milano.
Peapix.com
https://i.postimg.cc/BnWnFNqb/Peapic-com-Isola-Bella-Lake-Maggiore-Piedmont-Italy-Bellissima.jpg (https://postimages.org/)
Peapix.com - Isola Bella, Lake Maggiore, Piedmont, Italy - Bellissima!
Link di Peapix.com >>> https://peapix.com/bing/32004
La costruzione riprese slancio quando l'isola passò ai figli, il cardinale Giberto III (1615-1672) e Vitaliano VI (1620-1690);
quest'ultimo in particolare, con l'appoggio finanziario del fratello, affidò il completamento dei lavori all'architetto ticinese Carlo Fontana e fece diventare la villa luogo di feste sontuose e rappresentazioni teatrali per la nobiltà europea.
Al palazzo lavorò anche Francesco Maria Richini, e per i giardini intervenne lo scultore milanese Giuseppe Vismara.
In epoca neoclassica, nel tardo Settecento, vi lavorò anche Giuseppe Zanoja, progettista del salone da ballo.
Al suo successore, il nipote Carlo IV (1657-1734), si deve invece il completamento dei giardini che furono inaugurati nel 1671.
L'isola venne ristrutturata in modo da trasformarla in una fantastica nave, in cui la parte del palazzo era la prua e la parte dei giardini a terrazze, su quello che viene detto anfiteatro o castello (forse per la memoria di un preesistente castello medioevale), la poppa.
Il progetto prevedeva infatti un approdo lungo, poi non realizzato in toto, davanti al palazzo nella parte occidentale.
https://i.postimg.cc/0QzK0fB4/Isola-Bella-un-Gioiello-sul-lago-Maggiore.jpg (https://postimages.org/)
Isola Bella, un Gioiello sul lago Maggiore
Gli ospiti illustri
Al periodo di Giberto V Borromeo (1751–1837) risalgono le frequentazioni più illustri dell'isola,
da Napoleone con la moglie Giuseppina di Beauharnais
alla principessa del Galles Carolina di Brunswick.
Quest'ultima vi soggiornò due volte: nel 1797, alla prima campagna d'Italia di Napoleone, e vi tornò poi, innamorata del luogo, nel 1805.
Di questi soggiorni abbiamo la stanza di Napoleone, arredata da mobili in stile impero.
Sulla prima moglie di Napoleone, racconta un aneddoto che, innamoratasi del luogo, fece di tutto per convincere i Borromeo a vendere l'isola Madre o (meno probabilmente) i castelli di Cannero.
Incontrò il rifiuto dei Borromeo, ma seppe assai degnamente consolarsi con la splendida villa d'Este di Cernobbio, sul lago di Como.
Il palazzo, aperto alle visite, mostra i suoi saloni e camere del piano nobile, realizzati dal XVII al XIX secolo, e nella parte inferiore le grotte, che tanto estasiarono Stendhal.
All'interno vi sono tele del Cerano, di Francesco del Cairo, di Giordano nella sala detta appunto sala di Giordano, sono Il Giudizio di Paride, Europa rapita da Giove trasformato in Toro,
Il trionfo di Galatea, di Salvator Rosa, del fiammingo Muller detto il Tempesta (artista ospitato a lungo dai Borromeo, suoi mecenati, che lo avevano anche salvato dal processo di tentato omicidio della di lui moglie), del Nuvolone, di Francesco Zuccarelli, ecc.
Da ricordare la galleria degli arazzi, così detta per i suoi enormi arazzi fiamminghi, sei in tutto, del XVI secolo, in seta e oro, il cui tema ricorrente è il Liocorno, emblema dei Borromeo.
Negli ambienti del tutto particolari delle grotte, ricoperti di pietre e conchiglie di un'infinita varietà di tipi, sono raccolti anche resti archeologici della preistorica Cultura di Golasecca.
Da ricordare anche i giardini botanici con un'incredibile varietà di piante esotiche.
In essi la parte superiore è quella detta "anfiteatro", dato che qui si tenevano le rappresentazioni sceniche che appassionavano i Borromeo.
Sono qui varie statue, alcune realizzate dallo stesso progettista, il Vismara.
https://i.postimg.cc/QxZQq2JZ/Isola-Bella.jpg (https://postimages.org/)
Isola Bella, Bellissima
Isola Bella
Ci sono voluti quasi quattrocento anni e il lavoro di squadra di centinaia di qualificati
architetti, ingegneri, stuccatori, pittori ed ebanisti
che si sono succeduti nei secoli per dar luogo alla straordinaria trasformazione dell’Isola Bella
da scoglio lambito dalle acque del lago in luogo di delizie.
Fino al 1630 l’isola Bella era uno scoglio abitato da pescatori, con due piccole chiese e qualche orto.
I Borromeo, già proprietari dell’isola Madre dal 1501, dal primo ventennio del Seicento con Giulio Cesare III e Carlo III concentrano i propri interessi sull’isola, dando avvio al grandioso progetto che porterà alla creazione del Palazzo e del giardino.
Questo intento verrà portato avanti, ampliato e definito da Vitaliano VI a tutti gli effetti considerato il fondatore dell’Isola Bella.
I lavori che hanno portato all’ attuale assetto si susseguono senza interruzione anche successivamente durante tutto il Settecento e l’Ottocento,
fino ad arrivare al 1948 quando con Vitaliano IX Borromeo vengono costruiti il Salone Nuovo, la facciata settentrionale e il grande molo.
Isola Bella appartiene al gruppo delle Isole Borromee che prendono il nome dalla famiglia che dal Cinquecento ne è proprietaria.
Isola Bella, a quattrocento metri da Stresa,
è lunga circa trecentoventi metri
e larga circa centottanta metri
ed è quasi interamente occupata dal giardino del Palazzo Borromeo e dal palazzo stesso.
Fino al 1630 Isola Bella era poco più che uno scoglio abitato solo da pescatori, con due chiese e un orticello, anche se già dal 1501 erano i Borromeo i proprietari dell’isola.
É proprio grazie al progetto voluto, nel Seicento, da Giulio Cesare III e Carlo III, ampliato da Vitaliano VI e portato avanti, nel 1948, da Vitaliano IX, che l’Isola Bella è diventato il luogo incantevole che è oggi.
Il Palazzo Borromeo, che affaccia sul lago, è quanto più di sfarzoso potete immaginare:
marmi, sculture, arazzi e stucchi neoclassici, che abbelliscono porte e finestre, lo fanno rientrare a pieno titolo nello stile barocco al quale appartiene.
Al pian terreno ci sono le grotte, pavimentate e rivestite con ciottoli, sassi e tufo nero, che furono volute e pensate da Vitaliano come luogo dove rilassarsi al fresco.
Salendo troverete la Galleria del Generale Berthier, che racchiude centotrenta dipinti,
la Sala del Trono e la Sala delle Regine;
la Sala della Musica, che ospitò la Conferenza di Stresa del 1935,
e la Sala di Napoleone, che si chiama così perché lui stesso vi soggiornò con la moglie Giuseppina nel 1797.
Se il Palazzo vi ha lasciato senza parole, altrettanto vi stupirà il giardino:
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Pavone Bianco, Isola Bella
pavoni che camminano liberi e che fanno la ruota – come si suol dire – aprendo la loro coda, forse per far notare ancor più la loro indistinta classe e bellezza ai visitatori;
innumerevoli tipi di fiori e vere e proprie sculture verdi, se così si possono definire i capolavori creati dagli esperti giardinieri che si occupano indefessamente delle piante;
statue, obelischi, scalinate e l’anfiteatro che si trova al centro dell’isola.
Salendo sulla terrazza si può ammirare, come dalla prua di una nave, la distesa del lago Maggiore che si trova di fronte e ai lati.
Un luogo incantevole, raggiungibile via lago, che è stato anche ambientazione di una parte del romanzo di Antonio Fogazzaro Piccolo mondo antico.
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Isola Bella, Palazzo Borromeo
Uno scrigno d’arte barocca sospeso sull’acqua
Una dimora principesca barocca che ha continuato a trasformarsi nei secoli, dall’inizio dei lavori a metà Seicento per il volere di Vitaliano VI fino alla realizzazione del Salone Nuovo negli anni del dopoguerra con Vitaliano X.
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Cupola Sala da Ballo, Palazzo Borromeo
Il palazzo Borromeo di origine seicentesca, è ottimamente conservato .
La facciata di 80 metri domina la costa di una parte dell’isola e nasconde la pianta a T dell’intero palazzo il cui piano terra venne decorato a grotte.
Si compone di due piani, con una grande copertura a cupola che rende incredibilmente suggestiva la sala da ballo.
https://i.postimg.cc/fRyRSvgS/Sala-da-Ballo.jpg (https://postimg.cc/NKhcWRtQ)
Sala da Ballo, Palazzo Borromeo
Tra le altre sale più sorprendenti poste al primo piano c’è il salone riccamente decorato da statue.
Una delle sale più barocche è invece quella dei quadri, dove sono appesi numerosissimi dipinti (130) appartenenti alla ricca collezione del generale Berthier.
Degne di note sono anche la sala del trono e quella degli arazzi, dove se ne trovano una grande quantità a decorare le pareti, subito prima degli ingressi ai giardini.
La sala più spettacolare è però quella da ballo, con i soffitti molto alti rivestiti da una cupola ed i tenui colori azzurri che riflettono il colore del lago Maggiore visibile dalle finestre.
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La sala del trono
Scendendo al piano terra, si arriva alla parte delle grotte.
Queste stanze sono totalmente rivestite da pietre bianche e nere, schegge di tufo e conchiglie, spesso molto grandi, e sono state allestite con statue, busti e teche contenenti gli oggetti più disparati, come coralli, ceramiche o plastici.
L’intenzione di Vitaliano Borromeo, quando fece costruire in questa maniera le stanze, era quella di avere un ambiente fresco e confortevole dove potersi divertire.
Da qui, attraverso una scala a chiocciola, si può risalire al primo piano del palazzo Borromeo e passando per la sala degli arazzi uscire nei giardini botanici.
Un affascinante percorso tra arte e storia accompagna attraverso le oltre 20 sale, tra cui spiccano
la Sala del Trono,
la Sala delle Regine,
la Sala di Napoleone – dove dormì il generale francese durante il suo soggiorno sull’Isola – e
il salone con gli splendidi arazzi fiamminghi in seta e oro.
Esempi unici la Galleria Berthier e le grotte.
Per gli amanti della storia, una tappa fondamentale è la Sala della Musica, dove nell’aprile del 1935 si svolse la Conferenza di Stresa.
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La Galleria dei Quadri o del Generale Berthier, Palazzo Borromeo, Isola Bella
Marmi, stucchi, arazzi e quadri.
Il barocco nella sua massima esplosione.
La Galleria Berthier
Cuore di Palazzo Borromeo, la Galleria Berthier è un mosaico di oltre 130 quadri che include capolavori, opere d’arte di primo piano barocche e, secondo una prassi ricorrente in altre collezioni nobiliari dell’epoca, alcune copie di grandi maestri del passato del calibro di Raffaello, Correggio, Tiziano, Guido Reni.
Le Grotte
Ciottoli e schegge di tufo, stucchi e marmi decorano le sei grotte volute da Vitaliano VI Borromeo per stupire i suoi ospiti e proteggerli dalla calura estiva.
Un progetto unico di grande impatto che sembra trasportare in un magico mondo marino.
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Le Grotte, Palazzo Borromeo, Isola Bella
Cosa sono le grotte di Palazzo Borromeo e a cosa servivano
Le grotte sono costituite da una sequenza di sei ampi ambienti illuminati dal baluginare della luce che si rifrange su lago, interamente ricoperti a ciottoli, stucchi, madreperle, concrezioni, marmi, a voler ricreare la sensazione di addentrarsi in vere e proprie grotte.
La realizzazione di questi ambienti, voluti da Vitaliano Borromeo, per proteggere famiglia e amici dalla calura estiva ma anche per stupire e divertite i suoi ospiti, ha richiesto più di un secolo, con diverse interruzioni.
Gli architetti che si sono succeduti nella creazione di questo stupefacente ambiente, ma anche i committenti, avevano idee e obiettivi precisi.
Per accontentarli i materiali necessari sono stati selezionati e qui portati anche da molto lontano, così come dai territori del lago.
Decine e decine di migliaia di piccoli frammenti di concrezioni, marmi rari, rocce e conchiglie, schiume di ferro sono stati qui assemblati secondo disegni precisi per creare un nuovo fantastico mondo.
Il fine era quello di creare camere delle meraviglie che si prestassero, per la frescura, ad ospitare gli amici, durante le calde giornate d’estate.
A popolarlo sono giunti statue, mobili, reperti, il tutto tra giochi d’acqua, motivi araldici e mosaici.
Non c’è da stupirsi se, ben presto, queste Grotte siano diventate famose e che gli illustri visitatori di passaggio per l’Italia le inserissero tra le mete imperdibili nel Grand Tour nel Bel Paese.
Le magnifiche statue in marmo bianco che qui hanno trovato collocazione hanno sempre stupito i visitatori per la loro bellezza, talvolta creando pruderie oggi impensabili.
Come nel caso della bella Venere nuda, creata da Vincenzo Monti sull’ esempio della Ninfa dormiente del Canova.
A proposito di questo bellissimo nudo, le rimostranze degli ospiti più pudibondi, avevano spinto Gilberto V Borromeo e pensare di disfarsene, decisione che fortunatamente non ha avuto seguito.
Attualmente le Grotte ospitano reperti diversissimi, di grande interesse.
Accanto ai preziosi marmi, vi si ammirano raccolte di conchiglie e alghe fossili, ma anche reperti protostorici ed una piroga dell’età del ferro ritrovati sulle sponde del Lago,
il modello storico del Bucintoro di Venezia,
vesti e armature di antichi Samurai,
una piccola divinità indù del Mille, e tanto altro:
una wunderkammer dove riunire tesori e curiosità, testimonianze del gusto collezionistico della famiglia e alcuni dei più curiosi doni che le giungevano da mezzo mondo.
Un tesoro a se stante è la sontuosa collezione di selle, bardature e finimenti di gala dei cavalli da parata del Casato.
Capolavori creati dai migliori artigiani dell’area milanese, giunti perfettamente intatti sino ad oggi e che il restauro in corso preserverà perfetti anche per il futuro.
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Isola Bella, Giardino Botanico
Dieci terrazze che esplodono di un colore diverso ad ogni fioritura
Celebre nel mondo il giardino barocca all’italiana dell’Isola Bella, dove statue e decori architettonici si alternano a geometrie e preziosità botaniche.
A fare da sipario, una grande canfora che da duecento anni accoglie i visitatori.
Obelischi e fontane stupiscono ad ogni angolo il visitatore, che percorrendo i viali del giardino potrà salire fino alla grande terrazza, vera plancia di comando dell’isola, da cui ammirare la distesa del lago Maggiore e l’incanto di questo scrigno forgiato dall’uomo.
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Giardino Quadro, Giardini Botanici, Isola Bella
Da decenni le mani dei giardinieri si prendono cura del patrimonio botanico, preservandone la bellezza incanta dallo scorrere del tempo.
Originariamente chiamato Teatro Massimo, si tratta del monumento più importante del giardino.
La maggior parte delle statue sono opere dello scultore milanese Carlo Simonetta e risalgono al decennio che va dal 1667 al 1677.
Sulla cima, tra le personificazioni di Arte e Natura, svetta la statua dell’Unicorno, simbolo araldico della famiglia Borromeo, cavalcato da un amorino che rappresenta “Onore”, o secondo altre versioni “Amore”.
Ai piani inferiori, le statue simboleggiano il Verbano (Lago Maggiore), più in basso i fiumi Ticino e Po.
Ai lati delle esedre svettano quattro obelischi con statue che rappresentano gli elementi primari: aria, acqua, terra e fuoco.
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Vista dall' alto dei Giardini Botanici, nell' Isola Bella
Di fronte al monumento si estendono due parterres di forma rettangolare, dove vivono in libertà i pavoni bianchi.
Al lato opposto del Teatro, il Giardino d’Amore è composto da siepi di bosso che creano un ricamo verde visibile dall’alto delle terrazze, accentuato dai quattro alberi di tasso dalla forma conica.
Spalliere e grandi vasi di agrumi completano il decoro di questa zona.
Ponendosi con le spalle al lago, si possono ammirare le terrazze con le statue delle quattro stagioni.
Infine la Serra Elisa nata a inizio Ottocento come giardino d’inverno e oggi micro-ambiente che accoglie piante esotiche e rarità botaniche.
Dal 2002 i giardini dell’Isola Bella, insieme a quelli dell’Isola Madre, fanno parte del prestigioso circuito inglese della Royal Horticultural Society.
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Isola Bella, Ingresso ai Giardini, Atrio di Diana
Usciti dal palazzo Borromeo attraverso la sala degli arazzi ci troviamo davanti una piccola piazzetta, chiamato l’atrio di Diana per via della statua che padroneggia sull’area, da cui partono diverse scalinate:
le due frontali, che si ricongiungono, portano al piano rialzato accedendo direttamente ai giardini botanici, mentre noi prendiamo la scalinata a destra.
Con pochi gradini arriviamo all’ ingresso della serra botanica.
Qui vengono fatte crescere decine e decine di piante in un clima controllato.
Alcune di queste andranno ad aggiungersi alle numerose già presenti nel giardino esterno, altre a causa della loro fragilità, rimarranno sempre interne .
Usciti anche dalla serra ci troviamo immersi tra fiori e alberi secolari, i cui rami si allungano verso il cielo in un intreccio di legno e foglie che crea qualche area di protezione dal sole.
Dalla poppa dell’ Isola Bella si gode di un ottimo panorama su di tutto il lago e le vicine coste.
Non mancano anche specie di piante più rare, oltre ad agrumi con tantissimi frutti .
Ci troviamo nel piano della Canfora, così nominato per via del grande albero di canfora piantato qui quasi due secoli fa e che ancora oggi continua a crescere.
Si tratta di un giardino all’ italiana con qualche rimando allo stile barocco e la sua bellezza è data dai vari piani e parterres che si intersecano con le geometrie accurate delle varie aiuole.
Le scalinate che permettono di muoversi tra i vari piani sono decorate da balaustre e statue bianche che splendono sotto il sole.
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Teatro Massimo con Pavone bianco, Isola Bella
[COLOR="Blue"]Il Teatro Massimo
Il cuore dei giardini botanici è la parte più scenografica oltre che conosciuta, e si tratta del Teatro Massimo:
un’alta costruzione di statue che ritraggono soggetti mitologici e conchiglie, a cui si alternano le scalinate che danno a vita a diversi terrazzetti sul retro della struttura.
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Isola Bella, Teatro Massimo, costruzione a tre piani
Si tratta di una costruzione a tre piani,
[U]sormontata da un grandissimo unicorno che punta verso il cielo.
Al di sotto una fontana riceve gli schizzi d’acqua che vanno a rendere ancora più verdi le piante e i fiori piantate alla base del teatro Massimo.
È uno spettacolo imperdibile, un’esempio di maestosità e ostentazione oltre che un omaggio alla natura.
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Teatro Massimo e Aiuole del Giardino Quadro, Giardini Botanici, Isola Bella
Affacciandosi da sopra il Teatro Massimo si può ammirare anche il giardino Quadro, così chiamato per via della sua forma.
Il giardino Quadro ha al centro una fontana, dalla quale partono 4 aiuole racchiuse in una siepe di bosso.
https://i.postimg.cc/0NqBr7xR/Isola-Bella-veduta-aerea.jpg (https://postimages.org/)
Isola Bella, veduta aerea
tallines
28-08-2020, 11:05
Windows 10 SpotLight Images
The City of Romeo and Juliet
City of Verona and Adige river
Veneto, Italy
Il 25 Agosto 2020 è stata pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, un' immagine della città di Verona .
Quindi ci spostiamo, prendendo come riferimento l' ultimo Post di DailyPic >
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46906949&postcount=471
da Piedmont in Veneto,
dall' Italia nord occidentale all' Italia nord orientale,
da nord-ovest a nord-est .
https://i.postimg.cc/B6QgWFM4/City-of-Verona-and-Adige-river-aerial-view-through-leaf-frame-Veneto-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)[/url]
City of Verona and Adige river aerial view through leaf frame, Veneto, Italy
Verona famosa per la Storia di Romeo e Giulietta, per l' Arena di Verona, per il panettone e il pandoro Bauli e non solo.....e per molte altre cose, che andremo a vedere .
Verona, fa parte del Patrimonio Mondale UNESCO, dal 30 Novembre 2000
https://i.postimg.cc/BQ1RwWjN/City-of-Verona-and-Adige-river-aerial-view-through-leaf-frame-Veneto-Italy-2.jpg (https://banks-nearme.com/bank-of-america-near-me)
City of Verona and Adige river aerial view through leaf frame, Veneto, Italy
I tags per questa immagine pubblicata il 25-Aug-2020 da Windows 10 SpotLight Images, sono:
Tags: aerial view, ancient, architecture, city, cityscape, famous, history, Italy, landmark, landscape, outdoors, river, street, town
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Verona
Verona, comune italiano e capoluogo dell'omonima provincia, è situata in Veneto, lungo il fiume Adige e ai piedi dei monti Lessini.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, Verona è la prima città del Veneto per numero di abitanti, superando così il capoluogo di regione Venezia.
Di origine preistorica, l'abitato divenne municipium romano nella metà del I secolo a.C., quando venne rifondato all'interno dell'ansa dell'Adige,
accrescendo velocemente la sua importanza e rimanendo sotto il governo romano fino al V secolo, quando venne occupato dal re germanico Teodorico il Grande,
che per il suo legame con la città è conosciuto nelle saghe nordiche col nome di Teodorico da Verona.
In seguito finì sotto il dominio del Longobardi prima e dei Franchi poi, rimanendo fedele nei secoli successivi agli imperatori del Sacro Romano Impero.
Con il passare del tempo la città assunse sempre maggiore autonomia per divenire libero Comune all'inizio del XII secolo e prosperare sotto il governo degli Scaligeri, in particolare grazie a Cangrande I.
La città si dedicò alla Serenissima nel 1405, godendo di quattro secoli di relativa serenità e vivacità intellettuale e artistica sotto il governo della Repubblica Veneta.
Occupata da Napoleone nel 1797, nel 1815 divenne parte dell'Impero austriaco che la trasformò nella sua maggiore piazzaforte militare in territorio italico, per essere annessa al Regno d'Italia nel 1866, insieme a Veneto e Friuli.
La città ospita ricche testimonianze di età romana, che includono
porta Borsari, porta Leoni, l'arco dei Gavi,
che venne smantellato durante i pochi anni di egemonia napoleonica e ricomposto accanto a Castelvecchio negli anni trenta del Novecento,
il ponte Pietra, il teatro romano e l'anfiteatro Arena,
simbolo della città insieme a Romeo e Giulietta,
tragedia che il drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare ambientò nella Verona medievale.
Gli Scaligeri ampliarono le mura durante il basso Medioevo, abbracciando un territorio molto vasto che finì per custodire e contenere l'abitato fino agli inizi del Novecento e al cui interno si situa il cuore di Verona, costituito da piazza delle Erbe (con il pittoresco mercato di frutta e verdura) e dei Signori, attorno alle quali emergono edifici monumentali quali
il palazzo della Ragione, il palazzo del Podestà, la loggia del Consiglio e le arche scaligere;
quindi piazza Bra, caratterizzata da un palinsesto di edifici risalenti a epoche diverse tra cui spiccano l'Arena romana, la Gran Guardia e palazzo Barbieri.
Infine si devono elencare anche complessi ecclesiastici di grande valore, quali la basilica di San Zeno, la basilica di Santa Anastasia e il duomo di Verona.
- Verona cosa vedere: 15 cose bellissime da non perdere in città (https://www.skyscanner.it/notizie/15-cose-da-vedere-a-verona)
- Perché toccare il seno della statua di Giulietta porta fortuna (https://verona.italiani.it/scopricitta/perche-toccare-il-seno-della-statua-di-giulietta-porta-fortuna/)
- Se toccare il seno della statua di Giulietta è di buon auspicio, perchè? (http://xcolpevolex.blogspot.com/2017/06/se-toccare-il-seno-della-statua-di.html)
- Shakespeare, Romeo e Giulietta, Montecchi e Capuleti (https://library.weschool.com/lezione/riassunto-romeo-e-giulietta-william-shakespeare-trama-12554.html)
- La vera storia di Giulietta e Romeo (https://ilmiolibro.kataweb.it/storiebrevi/402847/la-vera-storia-di-giulietta-e-romeo/)
- La vera storia di Romeo e Giulietta e il segreto del suo successo (https://www.antoniosocci.com/la-vera-storia-romeo-giulietta-segreto-del-suo-successo-lamore-eterno-fedele/)
- Verona patrimonio mondiale UNESCO (https://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=16341&tt=verona_agid)
- La Città di Verona | patrimoniomondiale.it (https://www.patrimoniomondiale.it/?p=18)
- Città di Verona | Unesco Italia (http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/135)
- Verona, la città degli innamorati - Siti UNESCO (http://www.italia.it/it/idee-di-viaggio/siti-unesco/verona-la-citta-degli-innamorati.html)
tallines
09-09-2020, 13:30
Windows 10 SpotLight Images
Hydroelectric Dam
River Tiber
Lake Corbara
Umbria, Italy
Bene, oggi ci spostiamo dal Veneto (post sopra) in Umbria .
E andiamo a vedere una bellissima Diga Idroelettrica, che ha creato il Lago Corbara, in Umbria .
https://i.postimg.cc/wvGL4dLm/Power-of-water-hydroelectric-dam-across-the-River-Tiber-at-Lake-Corbara-Umbria-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Power of water, hydroelectric dam across the River Tiber at Lake Corbara, Umbria, Italy
Lago di Corbara
Il lago di Corbara è un lago dell'Italia centrale, di origine artificiale,
formatosi con la costruzione negli anni sessanta del bacino idroelettrico omonimo sul fiume Tevere.
Prende il nome dalla frazione di Corbara, località del comune di Orvieto.
Caratterizzato da rive frastagliate che si allungano dentro una profonda e stretta gola che si insinua fin quasi a Todi (gola del Forello),
è costeggiato sulla sponda sinistra dalla strada statale 448.
Fa parte, unitamente ai territori circostanti, del Parco fluviale del Tevere, area naturale protetta dell'Umbria.
https://i.postimg.cc/V6WGTv4V/Power-of-water-hydroelectric-dam-across-the-River-Tiber-at-Lake-Corbara-Umbria-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/PpNQvtgW)
Power of water, hydroelectric dam across the River Tiber at Lake Corbara, Umbria, Italy
L' immagine è stata pubblicata da Windows 10 SpotLIght Images, il 07-Sep-2020 .
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Tags: clouds, dam, industry, Italy, lake, river, sky, sunset, water
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https://i.postimg.cc/ZYFSGkcG/Diga-di-Corbara.jpg (https://postimages.org/)
Diga di Corbara, Umbria
Nell'area del lago di Corbara sono attive numerose strutture ricettive quali agriturismi, case vacanza e country house, hotel, villaggi e camping attrezzati, bed & breakfast, appartamenti e residenze d'epoca.
Nel bacino sono praticate alcune attività sportive, in particolare il canottaggio.
Quest'ultimo fa riferimento al Centro di canottaggio della Corlago, in località Salviano.
Altre attività che è possibile praticare nel lago sono:
torrentismo > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Torrentismo)
speleologia > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Speleologia)
pesca sportiva > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Pesca_sportiva)
canoa/kayak > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Canoa/kayak)
jogging > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Jogging)
calcetto > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Calcio_a_5)
tennis > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Tennis)
orientamento > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Orientamento_(sport))
escursionismo a cavallo > click (https://www.loescher.it/Risorse/DAN/Public/O_D4035/D4035/Piu_che_sportivo/sezione5/escursionismo-cavallo.html)
https://i.postimg.cc/Sstkvcqg/Particolare-dei-due-tratti-di-diga-a-sx-in-calcestruzzo-e-a-dx-in-terra.jpg (https://postimages.org/)
Particolare dei due tratti di diga, a sx in calcestruzzo e a dx in terra
Corbara - Progetto Dighe
La diga si trova a Corbara, una frazione di Orvieto (Tr) dalla quale prende il nome.
E’ una struttura imponente che sbarra il corso del fiume Tevere a circa tre chilometri dalla confluenza del fiume Paglia.
Trovandosela davanti in tutta la sua magnificenza, si rimane davvero impressionati dalla sua possente ed avveniristica mole, ma soprattutto salta subito all’occhio la particolarità di questa diga:
una parte è in terra ed una parte in calcestruzzo.
La parte in terra è lunga 225 m e la parte in calcestruzzo 416 m.
In totale quindi il suo coronamento raggiunge la lunghezza di 641 m.
L’altezza della diga invece è di 52 m.
https://i.postimg.cc/KjvQRgMh/L-imponenza-dello-sbarramento-visto-dal-basso.jpg (https://postimages.org/)
L'imponenza dello sbarramento visto dal basso
Il tratto in calcestruzzo è del tipo a gravità, a speroni pieni ad eccezione del tratto centrale di 91 m perché tracimabile, quindi ospita un grande scivolo che, in caso di piene, genera degli sfiori spettacolari che attirano numerosi visitatori.
In caso di sfioro si genera una cascata d’acqua notevole che prima scende dallo scivolo per poi risalire, "sparata" in aria da una sorta di trampolino, e poi di nuovo giù, con un fragore possente, impressionante, nell’alveo del Tevere.
Uno spettacolo nello spettacolo quindi.
Durante questo evento le acque invadono la strada sottostante la diga che porta alla frazione di Corbara creando anche non pochi problemi alla circolazione.
Per questo, sul corpo della diga è stata costruita una strada che consente ai cittadini di poter uscire senza problemi dalla piccola frazione.
Sulla sommità dello scivolo ci sono cinque grandi luci di sfioro con paratoie di due tipi, ossia a settore ed a ventola posizionate in modo alternato.
La parte di diga in terra ha un nucleo centrale che è costituito da materiali granulari e argillosi, da due aree di transizione che lo delimitano e da due settori estremi di valle e di monte formati con materiali a granulometria assortita privi di argilla.
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Il tratto di diga con i possenti contrafforti
Il motivo della differenziazione nella tipologia di questa diga è da attribuire sicuramente alla caratteristica del terreno sopra il quale si trova la diga stessa:
il fondo sul quale poggia la parte in calcestruzzo, ossia lungo l’alveo del Tevere, è certamente più stabile, quindi più idoneo ad ospitare una struttura rigida com’è una diga a gravità come questa;
la parte di diga in terra invece, si trova forse in una zona più instabile e quindi, per via della sua capacità ad adattarsi meglio agli assestamenti del terreno, si è resa necessaria una struttura più "flessibile".
I lavori, affidati all’impresa Astaldi, vennero consegnati nel novembre del 1959 e ultimati nel 1962.
Nel 1962 venne costruita la diga sul fiume Tevere, a formare così un imponente bacino idroelettrico da 207 milioni di m³.
La diga è lunga 641 m, di cui 416 in cemento e 225 in terra.
https://i.postimg.cc/bJK1kCdP/L-intera-diga-ed-una-piccola-parte-del-grande-bacino.jpg (https://postimages.org/)
L'intera diga ed una piccola parte del grande bacino
Questa straordinaria diga forma un grande lago, tra l’altro meta di numerosi pescatori per via della sua eccezionale pescosità.
Il Lago di Corbara ha un’estensione di circa 10.5 Kmq ed il suo invaso ha una capacità di 200 milioni di m3.
L’invaso, gestito dall’azienda E-ON, consente, con due gruppi da 62500 KVA installati nella centrale di Baschi (Tr), di produrre energia elettrica per circa 220 milioni di KWh all’anno.
L’acqua del bacino raggiunge la centrale grazie ad una condotta lunga 4500 m.
Il lago fa parte, unitamente ai territori circostanti, del Parco fluviale del Tevere, area naturale protetta dell’Umbria.
Caratterizzato da rive frastagliate che si allungano dentro una profonda e stretta gola che si insinua fin quasi a Todi (Gola del Forello), è costeggiato sulla sponda sinistra dalla Strada Statale 448.
E’ soggetto a notevoli variazioni dovute sia alle precipitazioni che allo sfruttamento per scopi idroelettrici, pertanto il suo livello può salire o scendere considerevolmente.
In alcuni periodi particolarmente siccitosi affiorano alcune graziose isolette.
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/wTzmzsmw/Diga-di-Corbara-aperta-per-la-piena-del-Tevere.jpg (https://postimages.org/)
Diga di Corbara aperta per la piena del Tevere
tallines
11-09-2020, 17:02
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Verona
Italia
Con l'immagine apparsa On Screen (quando avviate il pc), oggi torniamo nella città di Giulietta e Romeo :), a Verona .
Verona, come già detto, quando ci siamo occupati per la prima volta di questa città,
è stata iscritta nella World Heritage List dall'UNESCO, il 30 Novembre del 2000
Lo dice anche la prima Descrizione, in alto a sinistra :)
https://i.postimg.cc/KYsfrHZD/Verona-Italia.jpg (https://postimages.org/)
Verona, Italia
Questa immagine, non è ancora stata pubblicata in o da Windows 10 SpotLight Images, quindi è diciamo una Anteprima .
In più, come si legge nella Descrizione in alto a sinistra e ancora di più, nella Descrizione centrale, anche qui, come abbiamo già visto ci sono i Quiz di Windows 10 SpotLight Images
, che non sono altro che i Quiz di Bing.
Di seguito il link che si apre, selezionando la voce in alto a sinistra:
https://www.bing.com/search?q=cosa+fare+a+Verona&setmkt=it-it&setlang=it-it&beu=rwd&beupc=U540&beuch=winhs1&form=M401J4&OCID=M401J4
e il link che appare, selezionando la Descrizione centrale:
Quiz su Verona
Quanto ne sai su questo sito patrimonio UNESCO?
https://www.bing.com/search?q=Quiz+di+Bing+su+Verona&setmkt=it-it&setlang=it-it&beu=rwd&beupc=U540&beuch=winhs2&form=M401J5&OCID=M401J5
PS > l' immagine, è stata postata leggermente più grande del solito, perchè le due Descrizioni, la prima in alto a sinistra e la seconda, che è quella centrale, non si leggevano bene :)
tallines
13-09-2020, 13:27
Windows 10 SpotLight Images
On Screen
Verona, Italia
Published
Incredibile!! Che tempismo!!!
Lo stesso giorno che mi è apparsa l' Immagine On Screen sopra......il 12 Settembre 2020, as yesterday :)
Windows 10 SpotLight Images ha pensato di pubblicare la stessa immagine
la Descrizione è Dettagliata, nel senso che ci dice che l' Arena Di Verona, si trova in Piazza Bra
https://i.postimg.cc/qMSx7HXm/Verona-Arena-Roman-amphitheatre-at-dusk-time-Piazza-Bra-in-Verona-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Verona Arena Roman amphitheatre at dusk time, Piazza Bra in Verona, Italy
I Tags per questa immagine pubblicata in Windows 10 SpotLight Images, il 12 Settembre 2020 sono:
Tags: amphitheatre, ancient, architecture, dusk, heritage, history, illumination, Italy, landmark, outdoors, sky, sunset, town
https://windows10spotlight.com/images/b6ec196374580e72455fbfb6db5911ec
https://i.postimg.cc/3Jsfcv6J/Verona-Arena-Roman-amphitheatre-at-dusk-time-Piazza-Bra-in-Verona-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/vcvv1cbp)
Verona Arena Roman amphitheatre at dusk time, Piazza Bra in Verona, Italy
Ricordo, come già detto che Verona, fa parte del Patrimonio dell' Unesco, dal 30 Novembre 2000 .
- Verona – Unesco - UNESCO beni culturali (https://www.unesco.beniculturali.it/projects/verona/)
- City of Verona - UNESCO World Heritage Centre (https://whc.unesco.org/en/list/797/)
Windows 10 SpotLight Images
Dolomites,
Belluno district,
Veneto,
Italy
Sempre il 12 Settembre 2020, Windows 10 SpotLight Images, ha pubblicato un' altra immagine dell' Italia .
Siamo sempre in Veneto, però a Belluno, nelle Dolomiti
https://i.postimg.cc/SNScNNM7/Croda-da-Lago-e-Lastoi-de-Formin-mountains-Dolomites-Belluno-district-Veneto-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Croda da Lago e Lastoi de Formin mountains, Dolomites, Belluno district, Veneto, Italy
Croda da Lago
La Croda da Lago è un massiccio montuoso delle Dolomiti Ampezzane nelle Dolomiti, a sud di Cortina d'Ampezzo e a ovest di San Vito di Cadore,
la cui vetta più alta si erge per 2.715 m s.l.m.
Fa parte del più ampio gruppo montuoso Croda da Lago - Cernera.
La Croda da Lago è posta all'estremo lato meridionale della Conca ampezzana, che chiude a sud insieme ai Lastoi de Formìn, al Becco di Mezzodì e alle Rocchette.
Si sviluppa come frastagliata cresta con andamento prevalente sud-nord;
ad ovest poggia sulle aspre bancate dei Lastoi de Formìn,
ad Est digrada con una gradinata rocciosa sopra l'alpeggio di Federa.
Il nome si riferisce al laghetto Fedèra (o da Lago) che sorge ai piedi del versante est, a quota 2.038 m. Sulle sue sponde si affaccia il Rifugio Gianni Palmieri.
Sulla Croda da Lago sono state disperse le ceneri di Dino Buzzati
https://i.postimg.cc/hGBDchJK/Croda-da-Lago-e-Lastoi-de-Formin-mountains-Dolomites-Belluno-district-Veneto-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/fV8nvzjP)
Croda da Lago e Lastoi de Formin mountains, Dolomites, Belluno district, Veneto, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata il 12 Settembre 2020, in Windows 10 SpotLight Images, sono:
Tags: clouds, day, forest, Italy, landscape, mountain range, mountains, nature, outdoors, sky, snow, winter
https://windows10spotlight.com/images/0a4339707b788946ae06a6667d0b989c
Lastoni di Formin
I Lastoni di Formin o, secondo la dizione ladina, Lastoi de Formin sono un gruppo montuoso dolomitico facente parte del gruppo Croda da Lago - Cernera
e posto al confine tra San Vito di Cadore e Cortina d'Ampezzo.
Sono più propriamente compresi nel sottogruppo della Croda da Lago e raggiungono la quota massima di 2.657 m (IGM).
Il nome Lastoi, secondo la locale parlata ladina, viene spesso impropriamente italianizzato in Lastoni o Lastroni.
Il toponimo si riferisce al vasto altopiano, declinante verso Nord, che guarda la Croda da Lago ed è caratterizzato da terrazzamenti e lastronate rocciose ricoperti di ghiaie e detriti ed intervallati da brevi salti e fessurazioni.
Detto tavolato presenta la maggiore elevazione (a volte indicata come Cima o Punta dei Lastoi, 2.657 m) verso Sud-Ovest, dove sovrasta Forcella Giau (2.370 m), mentre si salda ad Est con la Cima Ambrizzola (2.715 m) mediante la Forcella Rossa (dei Lastoi, 2.462 m).
Sulla Val Costeana, ad Ovest, e verso Mondeval, a Sud, precipita bruscamente con ampie e verticali pareti rocciose particolarmente gradite agli arrampicatori per il loro breve accesso e le numerose vie di roccia di stampo sia classico che moderno.
I diversi torrioni del massiccio hanno denominazioni di origine alpinistica; tra questi spicca per individualità lo Spiz de Mondeval (2.604 m), possente prua rocciosa che segna il termine a Sud-Est dei Lastoi sopra l'alpe omonima.
La leggenda di Merisana
La leggenda narra che da queste parti, il giorno delle nozze di Merisana, la regina dei Lastoi, con Rèj de Raiés (re dei raggi), il sovrano dei piani dell'Antelao,
dai fiori e fronde loro donati dai sudditi nacque il larice.
Le giovani foglie che germogliano in primavera sui larici altro non sono che il velo di sposa di Merisana che, posato dalla regina sui rami secchi dell'albero, lo fa rifiorire in primavera
tallines
19-09-2020, 21:14
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Sudan
Eravamo rimasti all' ultimo Stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, vi ricordate ?
Era la South Carolina > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46881866&postcount=466
Il 13 Settembre 2020, as > 13-Sep-2020, è stato aggiunto il Sudan, uno dei Paesi che si trovano in Africa
https://i.postimg.cc/wBXvc6KY/Clown-fish-Amphiprion-bicinctus-and-sea-anemone-Actiniaria-Red-Sea-Sudan-1.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Clown fish (Amphiprion bicinctus) and sea anemone (Actiniaria), Red Sea, Sudan
Sudan
Il Sudan, ufficialmente Repubblica del Sudan,
è uno Stato arabo-africano, che confina con l'Egitto a nord,
col mar Rosso a nord-est,
con l'Eritrea e l'Etiopia ad est,
con il Sudan del Sud a sud,
con la Repubblica Centrafricana a sud-ovest,
con il Ciad a ovest
e con la Libia a nord-ovest.
Il paese viene diviso longitudinalmente dal Nilo in due metà (orientale e occidentale).
La popolazione del Sudan è una combinazione di abitanti autoctoni della valle del Nilo e di discendenti di immigrati dalla Penisola arabica.
Il nome Sudan deriva dall'espressione araba Bilād al-Sūdān, ossia "Paese degli uomini neri".
La popolazione del Sudan ha una lunga storia fin dall'antichità, che si intreccia con la storia dell'Egitto.
Membro delle Nazioni Unite, il Sudan aderisce anche all'Unione africana, alla Lega araba, all'Organizzazione per la cooperazione islamica e al Movimento dei paesi non allineati, oltre ad avere lo status di osservatore nell'Organizzazione mondiale del commercio.
La sua capitale è Khartum, il centro politico, culturale e commerciale della nazione.
https://i.postimg.cc/PqXbBfWT/Clown-fish-Amphiprion-bicinctus-and-sea-anemone-Actiniaria-Red-Sea-Sudan-2.jpg (https://keyboardtester.co/keyboard-tester)
Clown fish (Amphiprion bicinctus) and sea anemone (Actiniaria), Red Sea, Sudan
I Tags per questa immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images sono:
Tags: Africa, coral, fish, lagoon, nature, outdoors, reef, sea, Sudan, undersea, underwater, wildlife
https://windows10spotlight.com/images/61f769f2b158d5d584ef9600a6512a53
https://i.postimg.cc/HLsV9rmD/Hawksbill-sea-turtle-in-the-Elphinstone-Reef.jpg (https://postimages.org/)
Hawksbill sea turtle in the Elphinstone Reef
Il Mar Rosso - The Red Sea
Il Mar Rosso è un'insenatura di acqua di mare dell'OceanoIndiano, chesi trova tra l'Africa e l'Arabia.
Il suo collegamento con l'oceano è a sud, attraverso lo stretto di Bab el Mandeb e il Golfo di Aden.
A nord si trovano la penisola del Sinai, il Golfo di Aqabae il Golfo di Suez (che conduce al Canale di Suez).
È sottorete dalla Landa del Mar Rosso, che fa parte della Great Rift Valley.
Il Mar Rosso ha una superficie di circa 438.000 km2 (169.100 mi2),
è lunga circa 2250 km e, al suo punto più largo, larga 355 km.
Ha una profondità media di 490 m, mentre nella centrale Suakin Trough raggiunge la sua profondità massima di 3.040 m.
Il Mar Rosso ha anche ampi ripiani poco profondi, noti per la loro vita marina e coralli.
Il mare è l'habitat di oltre 1.000 specie di invertebrati e 200 tipi di coralli morbidi e duri.
È il mare tropicale più settentrionale del mondo ed è stato designato un' ecoregione globale 200 .
https://i.postimg.cc/Njb0FQHN/Red-sea-coral-reef-and-fishes.jpg (https://keyboardtester.co/keyboard-tester)
Red sea coral reef and fishes
Il Nome
Red Sea è una traduzione diretta della greca Erythra Thalassa .
Il mare stesso era un tempo indicato come il Mar Erythraean dagli europei.
Così come Mare Rubrum in latino (in alternativa Sinus Arabicus, letteralmente "Arabian Gulf").
Altre denominazioni includono l'arabo romanizzato: Al-Baḥr Al-Aḥmar (in alternativa Baḥr Al-Qulzum, letteralmente "il Mare di Clysma"),
Somali Badda Cas
e Tigrinya Qeyyiḥ bāḥrī .
Il nome del mare può indicare le fioriture stagionali del Trichodesmium erythraeum di colore rosso vicino alla superficie dell'acqua.
Una teoria favorita da alcuni studiosi moderni è che il nome rosso si riferisce alla direzione sud, proprio come il nome delMar Nero può riferirsi al nord.
La base di questa teoria è che alcune lingue asiatiche hanno usato parole di colore per riferirsi alle direzioni cardinali.
In un'occasione Erodoto utilizza il Mar Rosso e il Mar Del Sud in modo intercambiabile.
Il nome in ebraico Yam Suph (ebraico : illuminato. 'Mare di Ance') è di origine biblica.
Il nome in copto Phiom Enhah ("Mare di Hah") è collegato alla radice dell'antico egizio ḥḥ che si riferisce all'acqua e al mare (ad esempio i nomi degli dei Ogdoad Heh e Hauhet)- Pa-yem 'Aa en Mu-Ked, l'antico nome egiziano del Mar Rosso.
Storicamente, era noto anche ai geografi occidentali come Mare Mecca (Mare della Mecca), e Sinus Arabicus (Golfo d'Arabia).
Alcuni antichi geografi chiamarono il Mar Rosso il Golfo Arabico o Golfo d'Arabia.
L'associazione del Mar Rosso con il racconto biblico degli Israeliti che attraversano il Mar Rosso è antica, ed è stata resa esplicita nella traduzione septuagint del Libro dell'Esodo dall'ebraico al greco Koine nell'appro circa il TERZO secolo a.C. In quella versione, lo Yam Suph (ebraico, illuminato. 'Mare di ance') è tradotto come Erythra Thalassa (Mar Rosso).
Anche se le canne non crescono nel Mar Rosso oggi (le canne non crescono in acqua salata), il professor Colin Humphreys spiega la discrepanza sulla base del fatto che una palude d'acqua dolce di canne avrebbe potuto esistere intorno ad Aqaba.
Il Mar Rosso è uno dei quattro mari chiamati in inglese dopo termini di colore comuni - gli altri sono il Mar Nero > click (https://en.wikipedia.org/wiki/Black_Sea)
il Mar Bianco > click (https://en.wikipedia.org/wiki/White_Sea)
e il Mar Giallo > click (https://en.wikipedia.org/wiki/Yellow_Sea)
La resa diretta della greca Erythra thalassa in latino come Mare Erythraeum si riferisce alla parte nord-occidentale dell'Oceano Indiano, e anche ad una regione su Marte.
https://i.postimg.cc/sx9rLJPn/Red-Sea-Coral-Reef-with-fishes-and-a-blue-starfish.jpg (https://postimages.org/)
Red Sea Coral Reef with fishes and a blue sea star
Ecosistema
Il Mar Rosso è un ecosistema ricco e diversificato.
Più di 1200 specie di pesci sono state registrate nel Mar Rosso,
e circa il 10% di queste non si trova da nessun'altra parte.
Questo include anche 42 specie di pesci d'acqua profonda.
La ricca diversità è in parte dovuta ai 2.000 km di barriera corallina che si estende lungo la sua costa;
queste barriere coralline fringing sono 5000-7000 anni e sono in gran parte formate da acropora di pietra e coralli poriti.
Le barriere coralline formano piattaforme e talvolta lagune lungo la costa e occasionali altre caratteristiche come i cilindri (come il Blue Hole (Mar Rosso) a Dahab).
Queste barriere costiere sono visitate anche da specie pelagiche di pesci del Mar Rosso, tra cui alcune delle 44 specie di squali.
Contiene 175 specie di nudibranch, nudibranchia > click (https://keyboardtester.co/mouse-click-tester)
molte delle quali si trovano solo nel Mar Rosso.
Il Mar Rosso contiene anche molte barriere coralline al largo, tra cui diversi veri atolli.
Molte delle insolite formazioni di barriere coralline offshore sfidano i classici schemi di classificazione della barriera corallina (cioè darwiniana), e sono generalmente attribuite agli alti livelli di attività tettonica che caratterizzano l'area.
La biodiversità speciale dell'area è riconosciuta dal governo egiziano, che ha istituito il Parco Nazionale Ras Mohammed nel 1983.
Le norme e i regolamenti che disciplinano questa zona proteggono la vita marina locale, che è diventata un'attrazione importante per gli appassionati di immersioni.
I subacquei e gli amanti dello snorkeling dovrebbero essere consapevoli del fatto che, sebbene la maggior parte delle specie del Mar Rosso siano innocue, alcune sono pericolose per l'uomo .
Altri habitat marini includono letti di erba marina, saline, mangrovie e paludi salate.
https://i.postimg.cc/437TGGbH/Red-sea-coral-reef-Underwater-Paradise.jpg (https://postimages.org/)
Red sea coral reef, Underwater Paradise
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
[U]Stati aggiunti fino ad oggi nel 2020 (e nel 2019):
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399
2 - Gennaio 2020 > Estonia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
6 - Aprile 2020 > Armenia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46751693&postcount=443
7 - Maggio 2020 > Bahamas > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46798081&postcount=446
8 - Giugno 2020 > Bahrain > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46855960&postcount=460
9 - Luglio 2020 > Micronesia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46862832&postcount=462
10 - Luglio 2020 > South Carolina (USA) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46881866&postcount=466
11 - Settembre 2020 > Sudan > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46987916&postcount=476
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
20-09-2020, 16:25
Windows 10 SpotLight Images
A New Season
The Summer - SummerTime
Oggi 20 Settembre 2020, è l' ultimo giorno d' Estate, in quando domani 21 Settembre è il Primo giorno d' Autunno .
Stagioni astronomiche
Emisfero Boreale
Primavera: 21 marzo fino a 20 giugno
Estate: 21 giugno fino a 20 settembre
Autunno: 21 settembre fino a 20 dicembre
Inverno: 21 dicembre fino a 20 marzo
Emisfero Australe
Primavera: 21 settembre fino a 20 dicembre
Estate: 21 dicembre fino a 20 marzo
Autunno: 21 marzo fino a 20 giugno
Inverno: 21 giugno fino a 20 settembre
Verranno postate le immagini più belle, almeno....spero che vi piacciano....:-))
Prima quelle pubblicate da Windows 10 SpotLight Images
e nel secondo Post, quelle pubblicate da DailyPic .
Perchè proprio alla fine della Stagione Estiva e non inizialmente ?
Perchè all' inizio dell' Estate non c' erano tutte le Immagini che vedrete....in quanto sono state pubblicate man mano, con il passare del tempo, verso la fine di Giungo, tutto Luglio, tutto Agosto e metà Settembre .
Dato che le Immagini sono MOLTE (ho dovuto anche tagliare.....) verrà fatto un Post per Windows 10 SpotLight Images e uno per DailyPic
Le immagini che vedrete sia di Windows 10 SpotLight Images, che di DailyPic, vengono postate per Data .
I 2 Temi che vengono trattati nelle Immagini sono come sempre il Tema Green (per quanto possibile....) e questa volta, l' Estate, ovviamente :-)) .
PS > Tutte le immagini, avranno sotto le stesse la Descrizione e anche la Data di Pubblicazione, evidenziata in grassetto .
Per quanto riguarda W10 SpotLight Images, non segue esattamente le Stagioni,
tanto che.....è possibile trovare immagini estive, anche in altri mesi,
tipo a Gennaio, Febbraio.....
come in Estate, è possibile che vengano pubblicate da W10 SpotLight Images, come ha fatto......
anche immagini Autunnali o anche Invernali......
Estate
L'estate è una delle quattro stagioni in cui è diviso l'anno, segue la primavera e precede l'autunno.
Nell'emisfero boreale la stagione copre l'arco di tempo che va dal solstizio di giugno (20-21 giugno) all'equinozio di settembre (23 settembre) occupando in totale 92 giorni.
In Italia, tradizionalmente, l'estate inizia il 21 giugno.
In questo periodo dell'anno il Sole, che ha raggiunto il punto più alto rispetto all'orizzonte, comincia una discesa che termina con l'equinozio di autunno.
Le temperature raggiungono i loro livelli massimi, solitamente nel pieno della stagione.
Ciò rende molto più rare le precipitazioni, causando anzi siccità e secchezza.
Una conseguenza è rappresentata anche dalla maggior lunghezza del dì rispetto alla notte.
Il caldo porta, in vari Stati, alla sospensione delle attività scolastiche: tale periodo è noto come "vacanza".
Nell'emisfero australe è invece detta "estate" la fascia temporale dal 21 dicembre al 20 marzo, ovvero quando nella parte alta del globo è in corso l'inverno.
Qui ha una durata di 89 giorni, 90 nell'anno bisestile.
Il termine deriva dal latino aestas («calore bruciante»),
mutato da aestus che come il greco aìthos significa calore.
L'estate è vista come la stagione del gran caldo e delle vacanze.
Concettualmente, tale periodo dell'anno può essere paragonato all'apice della vita e delle forze.
L'astrologia occidentale associa alla stagione i segni di Cancro, Leone e Vergine.
Tra i quattro elementi classici l'estate corrisponde al fuoco,
tra le età della vita alla giovinezza,
tra i punti cardinali al Sud,
fra i temperamenti umorali al collerico,
tra le parti della giornata al pomeriggio.
Festività estive sono:
la notte di San Giovanni (celebrata a ridosso del solstizio),
il giorno del Canada (1 luglio),
il giorno dell'indipendenza americana (4 luglio),
l'anniversario della presa della Bastiglia (14 luglio),
la notte delle "stelle cadenti" o di San Lorenzo (10 agosto),
il Ferragosto(15 agosto)
e il Labor Day (ricorrente il primo lunedì di settembre).
L'oroscopo colloca in estate i segni di Cancro (acqua), Leone (fuoco) e Vergine (terra).
Windows 10 SpotLight Images
The Summer
https://i.postimg.cc/L4wYsCmv/20-Jan-2020-Vilac-town-in-Val-d-Aran-decorated-with-flowers-during-summer-Catalonia-Spain.jpg (https://postimages.org/)
20-Jan-2020 - Vilac town in Val d’Aran decorated with flowers during summer, Catalonia, Spain
https://i.postimg.cc/MpjYTfkf/01-Feb-2020-Miyakojima-in-summer-Ikema-ohashi-seen-from-Miyakojima-side-Okinawa-Japan.jpg (https://postimages.org/)
01-Feb-2020 - Miyakojima in summer, Ikema ohashi seen from Miyakojima side, Okinawa, Japan
https://i.postimg.cc/tCFdPZRK/28-Mar-2020-Summer-sunset-at-the-Godafoss-Waterfall-on-Skj-lfandaflj-t-river-Iceland.jpg (https://postimages.org/)
28-Mar-2020 - Summer sunset at the Godafoss Waterfall on Skjálfandafljót river, Iceland
https://i.postimg.cc/hjHxQgk4/21-Apr-2020-Mykonos-town-bay-view-Mykonos-Island-Greece.jpg (https://postimages.org/)
21-Apr-2020 - Mykonos town bay view, Mykonos Island, Greece
https://i.postimg.cc/qvj3X2P5/11-May-2020-Beach-of-Cachorro-Fernando-de-Noronha-Brazil.jpg (https://postimages.org/)
11-May-2020 - Beach of Cachorro, Fernando de Noronha, Brazil
https://i.postimg.cc/HxH1Y7xT/03-Jun-2020-Tropical-sea-and-rocks-Krabi-Town-Thailand.jpg (https://postimages.org/)[/url]
03-Jun-2020 - Tropical sea and rocks, Krabi Town, Thailand
https://i.postimg.cc/wBXnGTkZ/28-Jun-2020-Cliffs-along-the-Pacific-Coast-in-the-Paracas-National-Reserve-Peru.jpg (https://postimages.org/)
28-Jun-2020 - Cliffs along the Pacific Coast in the Paracas National Reserve, Peru
https://i.postimg.cc/MHMDg9SH/23-Jul-2020-Beach-with-crystal-clear-water-in-Adriatic-Sea-Pla-a-Jezero-Pelje-ac-Peninsula-Croa.jpg (https://postimages.org/)
23-Jul-2020 - Beach with crystal clear water in Adriatic Sea, Plaža Jezero, Pelješac Peninsula, Croatia
https://i.postimg.cc/G3WVdySV/26-Jul-2020-Praia-da-Fal-sia-cliffs-and-beach-at-dawn-Albufeira-Algarve-Faro-Portugal.jpg (https://postimages.org/)
26-Jul-2020 - Praia da Falésia cliffs and beach at dawn, Albufeira, Algarve, Faro, Portugal
https://i.postimg.cc/637bNWVB/01-Aug-2020-A-brightly-coloured-double-rainbow-in-the-English-countryside-Charlesworth-Glossop.jpg (https://postimages.org/)
01-Aug-2020 - A brightly coloured double rainbow in the English countryside, Charlesworth, Glossop, UK (Derbyshire, England)
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/0y8tydGW/02-Aug-2020-Mountain-valley-landscape-during-sunrise-at-summer-time-Carpathian-mountains-Ukraine.jpg (https://postimages.org/)
02-Aug-2020 - Mountain valley landscape during sunrise at summer time, Carpathian mountains, Ukraine
https://i.postimg.cc/8CYw4229/03-Aug-2020-Cruising-across-the-Atlantic-Ocean.jpg (https://postimages.org/)
03-Aug-2020 - Cruising across the Atlantic Ocean
https://i.postimg.cc/4xL1NCxy/04-Aug-2020-Natural-window-sunset-over-beach-Zanzibar-Tanzania.jpg (https://postimages.org/)
04-Aug-2020 - Natural window, sunset over beach, Zanzibar, Tanzania
https://i.postimg.cc/vmCLfW9d/16-Aug-2020-West-Indian-sea-star-at-the-coast-of-Belize-Mesoamerican-Barrier-Reef-System.jpg (https://postimages.org/)
16-Aug-2020 - West Indian sea star at the coast of Belize, Mesoamerican Barrier Reef System
https://i.postimg.cc/VvmtW4k2/21-Aug-2020-Lake-Mangamahoe-shore-with-Mount-Taranaki-in-background-New-Plymouth-New-Zealand.jpg (https://postimages.org/)
21-Aug-2020 - Lake Mangamahoe shore with Mount Taranaki in background, New Plymouth, New Zealand
https://i.postimg.cc/MpvQ5nzZ/22-Aug-2020-Balloons-and-tea-valley-view-on-sunrise-at-Cameron-Highlands-Tanah-Rata-Pahang-Mala.jpg (https://postimages.org/)
22-Aug-2020 - Balloons and tea valley view on sunrise at Cameron Highlands, Tanah Rata, Pahang, Malaysia
https://i.postimg.cc/TYPL2KLj/25-Aug-2020-Bay-near-Brela-town-Makarska-rivera-Dalmatia-Croatia.jpg (https://postimages.org/)
25-Aug-2020 - Bay near Brela town, Makarska rivera, Dalmatia, Croatia
https://i.postimg.cc/5NjydDTn/14-Sep-2020-Sunrise-at-Lake-Worth-Pier-at-Lake-Worth-Beach-Palm-Beach-County-Florida-USA.jpg (https://postimages.org/)
14-Sep-2020 - Sunrise at Lake Worth Pier at Lake Worth Beach, Palm Beach County, Florida, USA
https://i.postimg.cc/brZhWfrn/16-Sep-2020-Laguna-Garz-n-Bridge-near-Punta-del-Este-city-and-resort-on-the-Atlantic-Coast-Urugua.jpg (https://postimages.org/)
16-Sep-2020 - Laguna Garzón Bridge near Punta del Este city and resort on the Atlantic Coast, Uruguay
https://i.postimg.cc/BnpJjgrX/18-Sep-2020-Board-walk-in-Saint-Louis-Botanical-gardens-Missouri-USA.jpg (https://postimages.org/)
18-Sep-2020 - Board walk in Saint Louis Botanical gardens, Missouri, USA
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DailyPic
A New Season
The Summer - SummerTime (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46988974&postcount=478)
tallines
20-09-2020, 16:27
DailyPic
A New Season
The Summer - SummerTime
Questo è il Post dove vengono pubblicate le immagini di DailyPic, sempre con i 2 Temi Green e L' Estate
Oltre alla Data in grassetto e alla Descrizione,
tra la Data e la Descrizione, ci sarà anche il nome dello Stato - Paese che ha pubblicato l' immagine .
Estate, perché si chiama così?
Il 21 giugno inizia "ufficialmente" l' Estate:
è infatti il giorno del solstizio, momento in cui nell'emisfero Nord della Terra le giornate sono più lunghe e la notte è più corta.
I raggi incidono con minor inclinazione alle nostre latitudini e l'insolazione è maggiore.
L'etimologia della parola estate, così come moltissime altre parole che usiamo, ha radici che affondano in un passato molto remoto.
Viene dal sanscrito, antichissima lingua indo-europea, in particolare dalla radice idh- o aidh-, che significava "ardere", "accendere", "infiammare".
Più recentemente il termine estate deriva dal latino "aestas", che indica un calore molto forte, che arde, e dal greco "aitho", anch'esso con un significato simile.
Ma queste ultime lingue hanno riprodotto l'antica radice sanscrita.
Insomma, estate fa riferimento alla caratteristica più nota di questa stagione: il calore bruciante.
Da segnalare poi il grande appuntamento dell'estate per gli amanti dell'osservazione del cielo: la notte di San Lorenzo, con l'inizio della "pioggia di stelle cadenti".
Stiamo parlando delle Perseidi, uno sciame meteorico spettacolare che, negli ultimi anni, ha il suo massimo intorno al 12 agosto.
Resta però nella cultura popolare la data del 10 agosto, che nel passato era il momento di culmine dello sciame.
DailyPic
The Summer
https://i.postimg.cc/1XbrcwbF/24-06-2020-Australia-German-Navy-tall-ship-Gorch-Fock-in-waters-close-to-Reykjav-k-Iceland.jpg (https://postimages.org/)[/url]
24-06-2020 - Australia - German Navy tall ship Gorch Fock in waters close to Reykjavík, Iceland
https://i.postimg.cc/t4NmyvLm/24-06-2020-Canada-Inglese-Aerial-view-of-blue-and-white-parasols-on-the-rocky-coast-of-Rhodes.jpg (https://postimages.org/)
24-06-2020 - Canada (Inglese) - Aerial view of blue and white parasols on the rocky coast of Rhodes, an island in Greece
https://i.postimg.cc/cHrDRx6V/04-07-2020-Francia-Piscine-naturelle-au-nord-est-de-Saint-Barth-lemy-mer-des-Cara-bes-Antille.jpg (https://postimages.org/)
04-07-2020 - Francia - Piscine naturelle au nord-est de Saint Barthélemy, mer des Caraïbes, Antilles françaises
https://i.postimg.cc/SK5LpWNv/04-07-2020-Stai-Uniti-Independence-Day-fireworks-over-the-National-Mall-Washington-DC-Distri.jpg (https://postimages.org/)
04-07-2020 - Stati Uniti - Independence Day fireworks over the National Mall, Washington, DC (District of Columbia) USA
https://i.postimg.cc/kGytD8q9/07-07-2020-Giappone-Blue-morning-glory.jpg (https://postimages.org/)
07-07-2020 - Giappone - 「青い朝顔」 - Blue morning glory
https://i.postimg.cc/4xYmRj7X/10-07-2020-India-Migrating-flock-of-flamingos-in-Mumbai-India.jpg (https://postimages.org/)
10-07-2020 - India - Migrating flock of flamingos in Mumbai, India
https://i.postimg.cc/5tcNdyWm/13-07-2020-Regno-Unito-UK-Boats-in-Tollesbury-Marina-Essex-England.jpg (https://postimages.org/)
13-07-2020 - Regno Unito UK - Boats in Tollesbury Marina, Essex, England
https://i.postimg.cc/k5d9YHW1/23-7-2020-Regno-Unito-UK-Wooden-doors-and-a-stone-path-at-the-base-of-Fort-Lovrijenac-in-Kolorin.jpg (https://postimages.org/)
23-7-2020 - Regno Unito UK - Wooden doors and a stone path at the base of Fort Lovrijenac in Kolorina Bay, Dubrovnik, Croatia
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/x1DW9zqq/28-07-2020-Francia-Vue-a-rienne-de-bungalows-sur-l-le-de-Bora-Bora-Polyn-sie-fran-aise.jpg (https://postimages.org/)
28-07-2020 - Francia - Vue aérienne de bungalows sur l’île de Bora-Bora, Polynésie française
https://i.postimg.cc/KvS28VHZ/31-07-2020-Regno-Unito-UK-Hot-air-balloons-over-Clifton-Suspension-Bridge-at-sunrise-Bristol-S.jpg (https://postimages.org/)
31-07-2020 - Regno Unito UK - Hot air balloons over Clifton Suspension Bridge at sunrise, Bristol, South West England
https://i.postimg.cc/d01MfKL9/04-08-2020-Stati-Uniti-White-tailed-doe-and-fawn-in-Wisconsin-USA.jpg (https://postimages.org/)
04-08-2020 - Stati Uniti - White-tailed doe and fawn in Wisconsin (USA)
https://i.postimg.cc/g0wSRcx1/07-08-2020-Canada-Inglese-Young-humpback-whale-giving-its-mother-a-hug-off-the-coast-of-Tonga.jpg (https://postimages.org/)
07-08-2020 - Canada (Inglese) - Young humpback whale giving its mother a hug off the coast of Tonga
https://i.postimg.cc/Hsp6z9Jw/10-08-2020-Australia-Bioluminescent-sea-fireflies-along-the-shore-of-Okayama-Japan.jpg (https://postimages.org/)
10-08-2020 - Australia - Bioluminescent sea fireflies along the shore of Okayama, Japan
https://i.postimg.cc/nV1kX9dC/12-08-2020-Australia-Window-arch-at-Loch-Ard-Gorge-at-dawn-Port-Campbell-National-Park-Victori.jpg (https://postimages.org/)
12-08-2020 - Australia - Window arch at Loch Ard Gorge at dawn, Port Campbell National Park, Victoria (Canada)
https://i.postimg.cc/RFB7FvK7/18-08-2020-Canada-Inglese-Summerside-waterfront-in-P-E-I-Prince-Edward-Island-Canada.jpg (https://postimages.org/)
18-08-2020 - Canada (Inglese) - Summerside waterfront in P.E.I. (Prince Edward Island, Canada)
https://i.postimg.cc/hjcmnpRM/21-08-2020-Australia-Urquhart-Castle-and-Loch-Ness-in-the-Scottish-Highlands.jpg (https://postimages.org/)
21-08-2020 - Australia - Urquhart Castle and Loch Ness in the Scottish Highlands
https://i.postimg.cc/Y9dvH73q/25-08-2020-Stati-Uniti-The-Tasman-Sea-from-Punakaiki-on-South-Island-New-Zealand.jpg (https://postimages.org/)
25-08-2020 - Stati Uniti - The Tasman Sea from Punakaiki on South Island, New Zealand
https://i.postimg.cc/Xv8JfWtc/29-08-2020-India-Straw-bales-in-a-field-in-Jutland-Denmark.jpg (https://postimages.org/)
29-08-2020 - India - Straw bales in a field in Jutland, Denmark
https://i.postimg.cc/8cFzg6ct/06-09-2020-Stati-Uniti-Reedy-Island-in-Moneyboque-Bay-Long-Island-New-York-USA.jpg (https://postimages.org/)
06-09-2020 - Stati Uniti - Reedy Island in Moneyboque Bay, Long Island, New York (USA)
https://i.postimg.cc/9M0Wy7dC/16-09-2020-Regno-Unito-UK-The-Mayflower-II-replica-of-the-original-Mayflower.jpg (https://postimages.org/)
16-09-2020 - Regno Unito UK - The Mayflower II replica of the original Mayflower
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Windows 10 SpotLight Images
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The Autumn - Fall (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47180646&postcount=490)
tallines
14-10-2020, 19:57
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State >>>
Nicaragua
Iniziamo la nuova stagione Autunnale 2020, con un nuovo Stato aggiunto da Windows 10 SpotLight Images, perchè l' immagine è autunnale, come vedrete, anche se non c'è scritto nei famosi Tags .
Il nuovo Stato Aggiunto è il Nicaragua .
Vi domanderete, come fai a dire che è nuovo ?
Come già detto, perchè se fate la ricerca in Search di Windows 10 SpotLight Images, scrivendo Nicaragua, uscirà solo una immagine, immagine postata l' 08 Ottobre 2020
https://i.postimg.cc/3xQp4RHF/lcano-Concepci-n-on-Ometepe-island-in-Lake-Nicaragua-covered-by-lenticular-cloud-at-sunset-1.jpg (https://postimages.org/)
lcano Concepción on Ometepe island in Lake Nicaragua covered by lenticular cloud at sunset
Nicaragua
Il Nicaragua, ufficialmente Repubblica del Nicaragua (in spagnolo República de Nicaragua), è uno Stato dell'America centrale nonché il più grande della regione con una superficie di 130.373 chilometri quadrati.
Confina con l'Honduras a nord e la Costa Rica a sud, è bagnato dall'oceano Pacifico a ovest e dal mar dei Caraibi a est.
Il Nicaragua si trova nell'emisfero boreale, a una latitudine compresa tra 11 e 14 gradi nord, nella zona tropicale.
L'abbondanza nel Nicaragua di ecosistemi biologicamente significativi e unici contribuisce alla designazione della Mesoamerica > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Mesoamerica), come uno dei punti caldi di biodiversità.
La capitale del Nicaragua è Managua.
Circa un quarto della popolazione vive nella capitale,
il che la rende la seconda città più grande dell'America centrale.
L'origine del nome "Nicaragua" non è del tutto chiara.
Secondo una teoria si tratta di una parola macedonia coniata dai coloni spagnoli basato sul nome del capo locale Nicarao e la parola spagnola agua, cioè "acqua";
secondo un'altra teoria essa può avere significato "circondato da acqua" in una lingua indigena.
In entrambi i casi il nome sembra riferirsi o ai laghi d'acqua dolce di grandi dimensioni (il lago Nicaragua, diciottesimo più grande del mondo, e il lago di Managua), o al fatto che il Paese si affaccia a est e ovest sul mare.
Fu raggiunto per la prima volta dagli spagnoli nel 1523 e fra il 1524 e il 1529 venne invaso da conquistadores in lotta fra di loro, nonché contro i nativi americani.
Nel 1529 fu diviso fra i conquistadores usciti vincitori.
https://i.postimg.cc/W1wf3zHQ/lcano-Concepci-n-on-Ometepe-island-in-Lake-Nicaragua-covered-by-lenticular-cloud-at-sunset-2.jpg (https://postimg.cc/pmyBcWxZ)
lcano Concepción on Ometepe island in Lake Nicaragua covered by lenticular cloud at sunset
I Tags per questa immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images l' 08 Ottobre 2020, sono:
Tags: clouds, forest, island, lake, landscape, nature, Nicaragua, outdoors, sky, sunset, volcano
https://windows10spotlight.com/images/27b2abd70184bccad2cc3f5904f2050e
https://i.postimg.cc/3x2WD5jM/Concepci-n-volcano.jpg (https://postimages.org/)
Concepción (volcano)
Morfologia
La zona del Nicaragua è ricca di vulcani a causa della sua morfologia geologica.
Il territorio, infatti, è attraversato da una catena montuosa nata da un'intensissima attività vulcanica che portò alla separazione del Mar dei Caraibi dall'Oceano Pacifico.
Qui si trovano i cosiddetti Marabios, circa una ventina di vulcani sorti in epoca neozoica.
Il territorio del Nicaragua, quindi, a est è ancora soggetto a un assestamento tettonico e a fenomeni eruttivi e sismici con un arco vulcanico che da Panamá arriva al Messico.
Tra i vulcani ricordiamo:
Casitas, viene ricordato per una valanga di fango che seppellì nell'ottobre 1998 la città di Posoltega, già colpita pesantemente dall'uragano Mitch; Cerro Negro, 675 m, è il vulcano più recente (sorto nel 1850) e più attivo, ha eruttato diverse volte negli ultimi anni (l'ultima nell'agosto 1999) e per questo è particolarmente pericoloso;
Concho Cosigüina ormai è ridotto in una vasta caldera di circa un chilometro nel promontorio di Cosigüina, che chiude il golfo di Fonseca, ed è ciò che rimane di una spaventosa esplosione che nel 1835 provocò una scossa avvertita a migliaia di chilometri di distanza e piogge di ceneri per un raggio di 1200 km.
Hoyo Maderas, 1.329 m, vulcano gemello di Concepción a cui è collegato mediante un istmo, e con cui forma l'isola di Ometepe nel lago Nicaragua;
Masaya, conosciuto anche come Popogatepe, fa parte di un parco nazionale nato nel 1979, è attualmente attivo con una caldera composta da 13 coni craterici e da un lago, con fenomeni gassosi e lavici nel suo interno. In passato era oggetto di venerazione sia per gli indigeni sia per i conquistadores che lo battezzarono "Bocca dell'Inferno";
Mombacho, si eleva sulle sponde del lago Nicaragua, sopra la città di Granada e fa parte della Reserva Natural Volcan Mombacho.
È estinto oramai da molto tempo per cui è completamente ricoperto di vegetazione che forma un particolare ecosistema;
Momotombo, 1280 m, è responsabile di violente eruzioni avvenute nel 1870 e nel 1886 che lo ridussero da oltre 1600 m all'attuale altezza, si trova a nord del lago di Managua;
Momotombito, fiancheggia il Momotombo ed emerge dalle acque del lago di Managua;
Rota San Cristóbal, detto anche El Viejo o Chinandega, è alto 1745 metri ed il più elevato vulcano del Nicaragua;
Telica,
Concepción
https://i.postimg.cc/L8cSLNkr/Volcano-Concepci-n-Ometepe-island-Nicaragua.jpg (https://postimages.org/)
Volcano Concepción, Ometepe island, Nicaragua
Idrografia
La zona orientale del Nicaragua è ricca di laghi che si allungano alle pendici della catena dei Marabios, i vulcani attivi che si trovano lungo la catena montuosa del Paese.
I due più grandi laghi del Paese formano un bacino idrico unico in quanto, in passato, dovevano essere un'insenatura della costa dell'oceano Pacifico che si è andata a separare in seguito alle eruzioni e al deposito di materiale lavico.
A testimonianza di questa loro natura c'è la fauna ittica che ospita specie marine adattatesi alle acque dolci come il tiburon, uno squalo lungo fino a 3 metri.
I laghi più importanti sono:
lago di Nicaragua, detto anche Cocibolca, è vasto 8.430 km² (quasi quanto l'Umbria) e per questo è il più grande dell'America Centrale, ricco di isole di origine vulcaniche tra cui i due vulcani Maderas e Concepción sull'isola di Ometepe;
lago di Managua, detto anche Xolotlan, è vasto 1042 km² e profondo fino a 30 metri, ha forma circolare per cui si pensa a un'origine vulcanica, comunica con il precedente mediante il fiume Titi-tapa, collegamento che si interruppe nel 1910 e che è stato riattivato nel 1998 a causa dell'uragano Mitch;
Laguna Apoyo, deve il nome alle sue acque salmastre (Alt-poyec), la sua forma circolare lascia supporre che si sia formata in un vecchio cratere vulcanico.
Grazie a queste caratteristiche e alle sue acque limpide è ricco di fauna ittica e meta turistica.
https://i.postimg.cc/MTKzpXmT/Volcano-Concepci-n-from-Ometepe-Island-in-the-lake-Cocibolca-NIcagagua-Nicaragua.jpg (https://postimages.org/)
Volcano Concepción from Ometepe Island, in the lake Cocibolca (NIcaragua), Nicaragua
Vulcano Concepción
Concepciàn (in italiano) è uno dei due vulcani (insieme a Maderas) che formano l'isola di Ometepe, che si trova nel lago Nicaragua in Nicaragua, America Centrale.
Concepciàn è uno stratovulcano attivo che forma la parte nord-occidentale dell'Isla de Ometepe.
Concepciàn è alto 1.610 m e poggia su una base di lacustrina quaternaria di 1 km (3.300 piedi).
È considerato un vulcano "pristina" perché non c'è stata alcuna influenza di altri vulcani sulla sua crescita.
La crescita del vulcano avviene in fasi in base alle debolezze della crosta su cui poggia il vulcano.
Man mano che cresce da un ulteriore flusso di magma, il vulcano cresce di massa ed esercita pressione sulla crosta.
Ciò provoca cambiamenti che a loro volta causano una maggiore crescita vulcanica.
Questo colpisce la camera magmatica che inizia il ciclo di nuovo con la crescita a causa del flusso magmatico.
Dal 1883, Concepciàn è esploso almeno 25 volte;
la sua ultima eruzione è stata il 9 marzo 2010.
Le eruzioni di Concepciàn sono caratterizzate da frequenti esplosioni di dimensioni moderate.
Le fumarole attive sono presenti appena a nord del cratere sommità di Concepciàn.
I cercatori di avventura provenienti da tutto il mondo si recano sull'isola di Ometepe per scalare Volcàn Concepciàn.
Ci sono numerosi sentieri nella foresta tropicale che circonda il picco coperto di cenere del vulcano
https://i.postimg.cc/xC4Vj5dx/Volcano-Concepci-n-Ometepe-island-lake-Nicaragua-as-Cocibolca-Nicaragua.jpg (https://postimages.org/)[/url]
Volcano Concepción, Ometepe island, lake Nicaragua as Cocibolca, Nicaragua
Windows 10 SpotLight Images
Adds A New State
Summery
Importante >
ogni volta che verrà aggiunto uno Stato da Windows 10 SpotLight Images,
nello stesso post, verrà fatto anche il Summary .
Gli Stati degli USA, che mancano ancora all' appello, nel senso che non c'è ancora nessuna immagine riguardante gli stessi, postata
in Windows 10 SpotLight Images, sono i seguenti:
1 - Arkansas, USA
2 - Indiana, USA
3 - Kansas, USA
4 - Kentucky, USA
5 - Mississippi, USA
6 - Nebraska, USA
7 - North Dakota, USA
8 - Oklahoma, USA
Stati aggiunti fino ad oggi nel 2020 (e nel 2019):
1 - Gennaio 2020 > Lithuania > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46569843&postcount=399 (https://postimages.org/it/)
2 - Gennaio 2020 > Estonia > [url]https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46601207&postcount=419
3 - Febbraio 2020 > Tunisia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46637135&postcount=428
4 e 5 - Marzo 2020 > Congo e Mauritania - Africa > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46697202&postcount=439
6 - Aprile 2020 > Armenia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46751693&postcount=443
7 - Maggio 2020 > Bahamas > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46798081&postcount=446
8 - Giugno 2020 > Bahrain > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46855960&postcount=460
9 - Luglio 2020 > Micronesia > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46862832&postcount=462
10 - Luglio 2020 > South Carolina (USA) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46881866&postcount=466
11 - Settembre 2020 > Sudan > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46987916&postcount=476
12 - Ottobre 2020 > Nicaragua > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47037067&postcount=479
Più gli otto (8) paesi del 2019 ;) > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46567587&postcount=398
tallines
19-10-2020, 20:03
Windows 10 SpotLight Images
Semifonte Chapel
Tuscany, Italy
&
Prosecco Road
Veneto, Italy
Oggi torniamo ad occuparci delle località Italiane, andando in ben due località .
Prima in Toscana e poi in Veneto .
Semifonte Chapel
Tuscany, Italy
L' 11-Oct-2020, Windows 10 SpotLight Images ha pubblicato questa immagine >
https://i.postimg.cc/Fs8RztCf/Semifonte-Chapel-and-Petrognano-locality-Barberino-Val-d-Elsa-Tuscany-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Semifonte Chapel and Petrognano locality, Barberino Val d’Elsa, Tuscany, Italy
Barberino Val d'Elsa
Barberino Val d'Elsa è una frazione del comune italiano di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Ha dato i natali allo scrittore Andrea de' Mengabotti, conosciuto come Andrea da Barberino, autore de Il Guerrin Meschino.
La sua storia è legata alla distruzione di Semifonte da parte dei Fiorentini nel 1202 e il suo sviluppo fu legato soprattutto al fatto di essere sulla Strada Regia Romana che collegava Firenze con Roma.
Comune italiano nella Provincia di Firenze e nella Regione Toscana, situato a circa 30 Km (19 miglia), a sud di Firenze.
L'abitato di Barberino Val d'Elsa si trova nella valle dalla quale ha preso il nome.
Il centro della città è ancora circondato da un'antica cinta muraria fortificata.
Nella "Piazza Barberino" vi è la chiesa di San Bartolomeo che conserva i resti di una "Annunciazione" opera della scuola di Giotto (secolo XIV-XV), e un busto in bronzo di Pietro Tacca.
La "Via Francesco da Barberino" conduce alla "Porta Senese" del secolo XIV e allo "Ospedale dei Pellegrini" che risale al 1365.
La dinastia della nobile famiglia Barberini ebbe origine a Barberino Val d'Elsa nel secolo XI.
Vi è anche il Palazzo del Cardinale o Palazzo dei Barberini, dove è esposto l'emblema della famiglia Barberini e quello di Papa Urbano VIII.
https://i.postimg.cc/VLPxsmXZ/Semifonte-Chapel-and-Petrognano-locality-Barberino-Val-d-Elsa-Tuscany-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/rzgnQ6n5)
Semifonte Chapel and Petrognano locality, Barberino Val d’Elsa, Tuscany, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images l' 11-Oct-2020 sono:
Tags: aerial view, agriculture, architecture, chapel, clouds, dawn, farmland, field, Italy, landscape, morning, nature, outdoors, sky, sunrise
https://windows10spotlight.com/images/5739a2d1ba444dd086b66ed32fba13a2
https://i.postimg.cc/4yyY2q1p/Panorama-di-Petrognano-Semifonte.jpg (https://postimages.org/)
Panorama di Petrognano - Semifonte
Petrognano
Petrognano è una frazione del comune italiano di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Si tratta di un piccolo agglomerato di case lungo la strada che da Certaldo conduce a Barberino Val d'Elsa e alla pieve di Sant'Appiano.
Citato per la prima volta in una carta di Carlo Magno datata 774, le testimonianze sono ancora più antiche, essendo stati scavati in questa località reperti di epoca romana e paleocristiana.
Senza possibilità di errore si può individuare nell'odierno abitato di Petrognano,
il "Borgo" che era sorto immediatamente fuori le mura della città di Semifonte, distrutta dai Fiorentini nel 1202:
in merito a tutto questo, infatti, ha assunto la denominazione Petrognano - Semifonte.
Di questa epoca si conservano cospicue tracce,
tra le quali avanzi di tre torri,
nonché la chiesa di San Pietro, risalente agli inizi del XIII secolo e
che in passato ha ospitato anche lo splendido Cristo detto di Petrognano o di San Donnino, oggi nel Museo di arte sacra di Certaldo.
Proprio perché fuori dalle mura di Semifonte, il borgo sopravvisse alla furia distruttrice fiorentina,
passando nel 1343 sotto la protezione della potente famiglia Capponi, esponenti della quale, in epoca rinascimentale,
costruirono la splendida villa situata al centro dell'abitato,
nonché la Cappella di San Michele arcangelo, poco distante:
quest'ultima, fu eretta tra il 1594 e il 1597 per volontà di Giovan Battista di Neri Capponi con l'intento di ricordare la distrutta città.
https://i.postimg.cc/wMB1CbDc/Cappella-di-San-Michele-Semifonte-veduta-aerea.jpg (https://postimages.org/)
Cappella di San Michele, Semifonte, veduta aerea
Semifonte
Semifonte fu una città fortificata, che sul finire del XII secolo, divenne una fiera avversaria di Firenze.
Oggi è solo il toponimo di una località nei pressi di Petrognano, frazione del comune di Barberino Val d'Elsa, in provincia di Firenze.
Il nome deriva da latino Summus Fons (sorgente d'acqua alla sommità di una altura), divenuto in seguito Summofonte e infine Semifonte.
Il castello prima, e la città poi, vennero fondati, intorno al 1177, dal conte di Prato Alberto IV degli Alberti, divenendo, in breve, uno dei centri più potenti della Valdelsa, nonché caposaldo imperiale nella zona.
Questa nuova potenza fu immediatamente malvista dalla Repubblica fiorentina che vi si oppose in ogni modo e che riuscì a sconfiggerla nel breve volgere di un ventennio.
Nel 1202, Semifonte, dopo un assedio iniziato nel 1198, venne sconfitta, conquistata e subito rasa al suolo dalle truppe di Firenze, che aveva voluto esemplarmente punire un avversario alle proprie mire espansionistiche.
Terminata l'opera di distruzione, Firenze decretò che su quel colle non si sarebbe mai più potuto costruire nessun edificio.
Tale divieto è stato, di fatto, rispettato fino ad oggi, ad esclusione della Cappella di San Michele, eretta, nel 1597, sulla cima del colle, su progetto di Santi di Tito, che ne ottenne, con fatica, l'approvazione da Ferdinando I de' Medici, allora Granduca di Toscana.
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Cappella di San Michele, aerial view
Semifonte: storia di una città fantasma
Semifonte era stata una fiera avversaria della città gigliata, tanto che il perimetro della sua cerchia muraria era di poco inferiore a quella della Firenze contemporanea.
Fondata per volontà della famiglia degli Alberti nel 1181 - 1182 in un brevissimo lasso di tempo, grazie alla vicinanza alle due varianti nord e sud della strada volterrana (importanti arterie di comunicazione tra Volterra e Firenze) nonché alla importantissima Francigena, era divenuta assai prospera e potente.
Si narra che i cavalieri di Semifonte andassero fin sotto le mura di Firenze a gridare in segno di scherno:
«Va Firenze, fatti in là
Semifon divien città»
Seguì una inevitabile guerra dal 1198 al 1202, anno della definita sconfitta e distruzione della città di Semifonte:
un lungo, epico assedio, narrato da Messer Pace da Certaldo nella sua Storia della guerra di Semifonte,
al quale parteciparono oltre ai fiorentini anche milizie delle città di Poggibonsi, Volterra, Siena e Prato.
Semifonte aveva invece visto i suoi alleati, San Gimignano e Colle Val d'Elsa, dileguarsi, abbandonandola al suo destino.
Seguì la già citata completa distruzione della città, nonché il divieto assoluto di costruire.
Unica eccezione: la Cappella di San Michele.
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Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte (Barberino Val d'Elsa)
Cappella di San Michele Arcangelo (Semifonte)
La cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte si trova a Semifonte, nei pressi di Petrognano, frazione del comune di Barberino Val d'Elsa, in provincia di Firenze, diocesi della medesima città.
La piccola cappella a pianta ottagonale, coronata da una cupola che (nel rapporto di 1:8) riproduce esattamente quella della Cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore, venne costruita fra il 1594 e il 1597 su progetto di Santi di Tito.
Il committente fu Giovan Battista di Neri Capponi, proprietario della rinascimentale Villa di Petrognano, nonché canonico della Cattedrale di Santa Maria del Fiore:
tuttavia, per poter costruire il tempietto fu costretto a chiedere il permesso al granduca Ferdinando I, dato che vigeva ancora l'antico divieto di edificare in quella zona, di proprietà del Canonico, dove un tempo si ergeva il castello di Semifonte, distrutto dai fiorentini nel 1202.
Il modello brunelleschiano è ripetuto pedissequamente nella pianta ottagonale, derivata dal tamburo di imposta della cupola di Santa Maria del Fiore, finanche nel modello costruttivo a doppia calotta:
le diversità riguardano le finestre del tamburo qui rettangolari e non circolari, e la lanterna priva di aperture.
La pala destinata alla cappella (San Michele Arcangelo, San Nicola e altri santi) è di Bernardino Poccetti (1597 circa).
La Cappella di San Michele a Semifonte è l’unico edificio costruito nell’area del castello di Semifonte dopo la distruzione ed il divieto assoluto di riedificazione imposto da Firenze nel 1203.
E’ l’eccezione che conferma la regola, il tempietto si impone sulla sommità della collina e diviene il sigillo del potere di Firenze.
Infatti, la cappella è sormontata da una cupola ottagonale che riproduce con spiccata fedeltà la cupola del Duomo di Firenze del Brunelleschi.
In questo modo, l’emblema di Firenze sovrasta la campagna rendendosi visibile dalle colline limitrofe.
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Cappella di San Michele, la cupola vista dell'interno
Una Simbologia complessa
La simbologia della Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte non è legata alla sola riproduzione della cupola del Brunelleschi.
Da un lato ribadisce il senso del potere fiorentino in un luogo simbolo delle lotte di età comunale e rende omaggio al sacrificio di Semifonte.
Ma non basta.
L’edificio fu voluto da Giovani Battista Capponi alla fine del XVI secolo e l’ opera mostra dei rispondenze proprio con la sua personalità.
Capponi era un uomo pio e caritatevole, ma anche di raffinata cultura, così il tempietto ha un valore religioso in quanto cappella di San Michele, ma allo stesso tempo si riferiva ad una vicenda storica ed erudita.
Quindi, si intreccia il valore spirituale con quello civico e politico.
Inoltre, Capponi era Canonico di Santa Maria del Fiore, Duomo di Firenze, e ancora una volta torna il tema della riproduzione della cupola emblema di Firenze.
La costruzione della cappella
Nel 1588 il Canonico Capponi scrisse la supplica a Ferdinando I chiedendo di poter costruire l’oratorio in deroga al divieto di edificazione dei primi anni del 1200.
Alla fine la costruzione della Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte, ma il Capponi morì nel 1594.
Fu per volontà testamentaria che il tempietto fu costruito entro il 1597, non rispettando tale data gli eredi avrebbero violato il testamento.
La rispondenza con la Cupola di S.M. del Fiore trova confronto anche nella cappella di S.Stefano alla Vittoria nei pressi di Foiano della Chiana.
Ovvero, il luogo della battaglia di Scannagallo dove i fiorentini vinsero i senesi.
Pertanto, non il monumento si riaffermò oltremodo il dominio fiorentino su Semifonte e sul suo territorio.
Prosecco Road
Treviso district,
Veneto, Italy
Windows 10 SpotLight Images ci porta dalla Toscana in Veneto .
Ieri, il 18-Oct-2020, è stata pubblicata questa immagine >>>
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Prosecco Road, Susegana, Treviso district, Veneto, Italy
Prosecco Road
La Strada del Prosecco (o Via del Prosecco)si rilassa all'interno di un vasto teatro naturale (in Veneto)quasi interamente decorato da vigneti, abbazie, chiese e castelli.
Il protagonista di questo itinerario è il Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG, uno dei nomi che,
oltre a Colli di Conegliano DOCG e Verdiso IGT (Geografica Indicazione Tipica)
hanno contribuito a rendere famosa la viticoltura Made in Italy in tutto il mondo.
A Conegliano, c'è la Scuola Enologica Cerletti – la prima d'Italia – che da più di un secolo insegna alcuni dei migliori enologi del paese.
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Prosecco Road, Susegana, Treviso district, Veneto, Italy
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Valdobbiadene, Italy's Prosecco Road
La strada del vino bianco, ora più propriamente chiamata "Strada del Prosecco", è la prima del suo genere in Italia.
Si estende per 47 km tra le colline di Conegliano, Feletto, Quartier del Piave e Valdobbiadene ai piedi delle Prealpi veneziane.
La strada è stata chiamata
"il passaggio poetico tra colline ricoperte di vigneti e affascinanti città dove ci sono antiche locande, taverne con tradizionale panca larga intorno al camino, paesaggi di straordinaria bellezza".
La Strada del Prosecco nasce secondo un percorso culturale sviluppato nel 1938 dal professor Italo Cosmo, seguendo l'esempio della Deutsche Weinstrasse.
A questa storica iniziativa può partecipare, e poi utilizzare il titolo "Bottega del Vino", solo i negozi con lo spirito dell'iniziativa.
I negozi non sono tali solo perché si trovano sul percorso della strada, ma perché meritano di tenere di anno in anno questo titolo,
offrendo ai suoi ospiti un caloroso benvenuto, uno spazio tipico, un'esperienza vinicola consolidata e
soprattutto una selezione di pregiati vini bianchi locali, accompagnati da salsicce di maiale tradizionali come la famosa "sopressa", formaggio squisito , e talvolta "pan de casada" (pane fatto in casa), anche cotto nei vecchi forni a legna.
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Le colline del Prosecco - Prosecco Hills
Italy’s Prosecco Hills Recognized By UNESCO
Le colline del Prosecco in Italia riconosciute dall'UNESCO
Domenica 7 luglio 2019, le Colline del Prosecco del Veneto sono state aggiunte come 55esimo contributo dell'Italia alla Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.
L'UNESCO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Istruzione, la Scientifica e la Cultura, ha recentemente aggiunto la sua decima aggiunta 2000 al suo "paesaggio culturale": le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene in Veneto.
Dopo l'annuncio fatto a Baku, in Azerbaigian dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, domenica scorsa sono state istituite le Colline del Prosecco dell'Italia nord-orientale in quella che il Ministro degli Esteri e dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio ha definito una "giornata storica per il Veneto e per l'Italia nel suo complesso".
La terra è più popolare per la sua produzione leader di vino Prosecco, un bianco frizzante italiano preferito da molti in tutto il mondo.
Il sito è la 55a puntata dell'Italia nelle liste dell'UNESCO,
ponendo il paese davanti a Spagna, Cina e Francia.
E con le vendite di Prosecco che hanno battuto le vendite di Champagne, con un aumento del 21% delle esportazioni nel 2019, non c'è da meravigliarsi perché l'interesse per la zona sia così alto.
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Colline del Prosecco
Conosciuta (la zona) per le sue "colline "hogback"
e "piccoli appezzamenti di viti su strette terrazze erbose",
e il fatto che per 1000 anni sono stati mantenuti i vigneti che si trovavano a nord di Venezia, in eccellente stato,
attirano turisti e amanti del vino anno dopo anno.
E dopo essere stato respinto dalla loro richiesta di riconoscimento con pochi voti l'anno scorso, il popolo veneto è lieto di avere ufficialmente un ottavo contributo da parte della propria regione riconosciuto dall'UNESCO e dal mondo.
Ora che l'induzione è stata assegnata, la regione Veneto si aspetta un aumento della sensibilizzazione e del turismo, nonché una "spinta all'economia locale".
Secondo il consorzio veneto, tuttavia, un aspetto importante su cui si concentreranno è la gestione del loro turismo, soprattutto man mano che cresce, in modo sostenibile che sarà vantaggioso per il territorio.
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Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg
Le Colline del Prosecco sono patrimonio UNESCO
Le Colline Venete diventano patrimonio dell’umanità.
Le colline venete, Conegliano e Valdobbiadene, diventano patrimonio dell’umanità,
sono il decimo sito al mondo che rientra tra quelle adottate dall’agenzia dell’Onu.
Gli italiani “brindano” per la vittoria di un paesaggio modellato da un’interazione uomo-ambiente in continua evoluzione.
“Si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante”, ha spiegato il ministro degli Esteri Moavero.
La decisione, presa a Baku, in Azerbaigian, nel corso della 43esima sessione del Comitato mondiale dell’Unesco, ha conferito all’Italia il primato per numero di luoghi, tradizioni e attività adottate dall’agenzia dell’Onu
Salgono a 55 i siti nella lista mondiale .
A fare da cornice a questo clima di eccitazione e felicità le pesanti critiche di quaranta associazioni, fra cui Pesticides Action Network (PAN Italia), WWF, Legambiente, Marcia Stop pesticidi, Colli Puri. Esse si sono formalmente schierate contro questa candidatura, così come fecero nel 2010 e nel 2017, ed hanno consegnato all’Unesco tutta la documentazione per spiegare dettagliatamente i motivi della propria contrarietà. Due deputate venete, Sara Cunial e Silvia Benedetti e Patrizia Bartelle, consigliera regionale, sono le portavoci della protesta. Venerdì 28 giugno 2019 in un sit-in a Venezia davanti a Palazzo Zorzi, sede del Regional Bureau for Science and Culture in Europe Unesco, si sono unite le associazioni per dire “no” agli effetti dannosi della viticoltura intensiva e dell’uso dei pesticidi nella produzione delle colline del Trevigiano.
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Colline del Prosecco, Cartizze
Nonostante l’opposizione serrata degli ambientalisti le Colline del Prosecco sono diventate patrimonio Unesco.
Ecco perché:
Si tratta di un paesaggio solcato dal più antico percorso enoturistico del nostro paese, nato negli anni ’60, oggi ridisegnato su trenta chilometri di versanti ripidissimi ricoperti di vigneti.
Grazie al clima e a un terreno in cui 250 milioni di anni fa emerse dal mare una barriera corallina.
I vigneti sono collocati sulle “rive” (come vengono chiamate in dialetto le salite) e questo rende particolarmente faticoso il lavoro dei viticoltori.
Nella descrizione ufficiale dell’Unesco, si legge che
“la zona include una serie di catene collinari, che corrono da est a ovest, e che si susseguono l’una dopo l’altra dalle pianure fino alle Prealpi, equidistanti dalle Dolomiti e dall’Adriatico, il che ha un effetto positivo sul clima e sulla campagna.
Se Conegliano ospita molti istituti legati al vino, Valdobbiadene è invece il cuore produttivo dell’area vinicola.
I ripidi pendii delle colline rendono difficile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli produttori.
E’ grazie a questo grande, pacifico esercito di lavoratori e grazie all’amore per la loro terra che è stato possibile preservare queste bellissime colline e creare un forte legame tra l’uomo e la campagna.
Il risultato di questo forte legame è uno straordinario esempio di come questa antica cultura sia fortemente radicata alla sua terra”.
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Colline del Prosecco, Valdobbiadene
Un territorio da proteggere, conservare e trasmettere alle generazioni future
per il patrimonio culturale mondiale di eccezionale valore universale
7 luglio 2019
Da oggi le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono il 55° sito italiano “Patrimonio dell’Umanità”.
Così ha decretato l’Assemblea Unesco riunita in Azerbaijan.
“Grande soddisfazione e immensa gioia per l’iscrizione a Patrimonio dell’Umanità delle Colline di Conegliano Valdobbiadene - dichiara Innocente Nardi, Presidente dell’Associazione Temporanea di Scopo “Colline di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità” e del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG.
“A Baku, l’Assemblea mondiale Unesco ha assegnato alle nostre colline quest’ambito riconoscimento, da oggi quindi rappresentano il 55° sito italiano da proteggere e tutelare per l’unicità del suo paesaggio culturale.
Grazie al lavoro svolto da una squadra eccezionale capitanata dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia, con il contributo dei Ministeri competenti e l’impeccabile lavoro del comitato scientifico, presieduta da Mauro Agnoletti, e, non ultimo, il supporto della Delegazione italiana Unesco, abbiamo raggiunto questo traguardo.
Parlo di traguardo – continua il presidente Nardi - anche se il riconoscimento non rappresenta il punto di arrivo, ma un’importante tappa di un percorso che mira alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed agricolo presente in questo piccolo territorio, noto per il suo prodotto principe, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”.
L’iter della candidatura è durato dieci anni, un percorso lungo e non privo di difficoltà, sebbene nella media degli altri siti iscritti, durante il quale è emersa grande coesione delle parti promotrici, dalle amministrazioni comunali alle associazioni di categoria, agli imprenditori del territorio fino agli abitanti.
Entusiasmo e dedizione hanno fatto sì che si centrasse l’obiettivo.
“Propulsore e anima della candidatura sono stati i produttori del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg” aggiunge Innocente Nardi.
“Fin dall’inizio e per l’intero percorso della candidatura non hanno mai smesso di credere nell’unicità del paesaggio delle nostre colline ricamate dai vigneti, dai pendii impervi che richiedono fatica e lavoro interamente manuale.
Questo impegno che generazioni di viticoltori hanno speso nelle vigne per forgiare “i mosaici”, che oggi ammiriamo, e i caratteristici “ciglioni”, che contraddistinguono la nostra viticoltura e quindi il nostro territorio, ha permesso di arrivare al riconoscimento Unesco”.
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Colline del Prosecco, Farra di Soligo (TV)
Da oggi l’impegno di tutti, in primis del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg in sintonia con l’Associazione di gestione del sito, di nuova costituzione, sarà rivolto alla conservazione e alla manutenzione dei beni paesaggistici iscritti,
con particolare attenzione alle raccomandazioni Unesco per la tutela e la valorizzazione di questi a favore delle future generazioni, in coerenza con l'obiettivo di un equilibrato e armonico sviluppo economico e sociale.
L’obiettivo della valorizzazione comporta lo sviluppo sostenibile dell’area iscritta, possibile grazie a un piano di gestione studiato in accordo tra istituzioni private e pubbliche.
La sostenibilità è un tema già presente da anni nei piani di governo del territorio grazie alla collaborazione tra imprenditori, viticoltori e amministrazioni pubbliche con il coordinamento del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg per la salvaguardia dell’ambiente e delle popolazioni che vi abitano.
Primo aspetto che sarà affrontato dalle parti coinvolte, e dal Consorzio di Tutela, sarà uno sviluppo controllato del turismo nel territorio.
Particolare attenzione infatti sarà prestata al settore proprio per le sue prospettive economiche decisamente positive che però andranno gestite e indirizzate con un approccio sostenibile.
Il paesaggio delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene è il 10° sito al mondo iscritto alla categoria di “paesaggio culturale” ed è caratterizzato da tre attributi unici, basati sulle differenti caratteristiche geomorfologiche e culturali,
rispetto agli altri nove territori (Alto Douro - Portogallo, Tokaj - Ungheria, Pico Island - Portogallo, Lavaux - Svizzera, Langhe Roero e Monferrato - Italia, Champagne - Francia, Borgogna - Francia, Saint-Emilion – Francia, Wachau - Austria).
Tutti e dieci i siti sono paesaggi culturali evolutivi, il cui risultato visibile è dato dall’interazione uomo-ambiente, un’interazione vitale, in continua evoluzione.
L'Italia brinda alle colline del Prosecco, ora patrimonio dell'Umanità. Un paesaggio solcato dal più antico percorso enoturistico d'Italia oggi ridisegnato in un tracciato di 120 chilometri, ramificato in itinerari tematici unici .
Bere con gli occhi.
Inebriarsi di quello scenario “fatto a mano”, ricamato a filari da un lavoro secolare: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, dal 7 Luglio 2019 Patrimonio dell’Umanità, il 55° sito italiano e il 10° sito vitivinicolo al mondo.
Così ha decretato l’assemblea Unesco riunita a Baku, Azerbaijan, per il valore universale di un paesaggio culturale, esemplare del lavoro dell’uomo in perfetta armonia con la natura.
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Colline del Prosecco - Patrimonio Mondiale dell'Umanità, UNESCO
tallines
25-10-2020, 13:26
Windows 10 SpotLight Images
Gran Sasso
Calascio, L’ Aquila district
Abruzzo, Italy
Prima eravamo in Toscana, poi in Veneto, adesso andiamo di nuovo giù, in Abruzzo questa volta .
Il 22 Ottobre 2020, Windows 10 SpotLight Images ha pubblicato un' immagine riguardante la Regione Abruzzo
https://i.postimg.cc/jStpWmxS/Top-of-Gran-Sasso-mountain-at-sunset-Calascio-L-Aquila-district-Abruzzo-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Top of Gran Sasso mountain at sunset, Calascio, L’Aquila district, Abruzzo, Italy
Il Gran Sasso
Il Gran Sasso d'Italia (o semplicemente Gran Sasso) è il massiccio montuoso più alto degli Appennini, situato interamente in Abruzzo, nella dorsale più orientale dell'Appennino abruzzese, al confine fra le province di L'Aquila, Teramo e Pescara.
Composto da diversi e adiacenti gruppi montuosi e compreso tra
i Monti della Laga a nord-ovest (da questi separato dall'alta Valle del Vomano e la Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia che l'attraversa),
il teramano a nord-est, l
a piana di Assergi e la Conca Aquilana a sud-ovest,
la Piana di Navelli e la Valle del Tirino a sud,
le Gole di Popoli a sud-est,
è un'area ambientale tutelata con l'istituzione del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
e su di esso ricadevano la Comunità montana Gran Sasso e la Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli.
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Top of Gran Sasso mountain at sunset, Calascio, L’Aquila district, Abruzzo, Italy
I Tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 22-Oct-2020, sono:
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Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga
Origine del nome
Chiamato dagli antichi Romani Fiscellus Mons (Monte Ombelico) per la sua posizione centrale nella penisola italiana (Catone, Plinio, Silio Italico),
questo massiccio montuoso era denominato nel Medioevo Monte Corno, dizione che serviva ad indicare sia il Corno Grande sia – per estensione – l'intera catena.
Secondo il celebre geografo Roberto Almagià, la denominazione "Gran Sasso" è molto tarda e risalirebbe addirittura al Rinascimento.
Per questo autore, il primo abbozzo del toponimo è da ricercarsi in un poemetto del 1636 scritto da Francesco Zucchi di Montereale,
in cui si fa riferimento al massiccio come al «Sasso d'Italia».
Il primo documento in cui entrambe le denominazioni compaiono senza possibilità di equivoco è la "Carta topografica del Contado e della diocesi dell'Aquila" (seconda metà del XVIII secolo), nella frase:
«Monte Corno overo Gran Sasso d'Italia».
A dare conferma alle parole dell'Almagià sembra essere la consuetudine delle popolazioni locali che, ancora oggi, nei paesi che circondano la montagna, fanno riferimento al massiccio utilizzando il toponimo "Monte Corno".
Il massiccio del Gran Sasso risulta popolato da almeno 100.000 anni:
frammenti del femore di un uomo di Neandertal di circa 14 anni di età, vissuto 80.000 anni fa durante il Paleolitico, sono stati trovati nella zona di Calascio,
in alcune anguste cavità rocciose, chiamate "Grottoni", a quota 670 m s.l.m. (si tratta dei resti del più antico Neandertal ritrovato in Abruzzo).
Negli anfratti rocciosi c'erano anche schegge ossee di molti differenti animali, il che fa supporre che le specie cacciate fossero numerose:
il lupo, il leopardo, il cavallo, la iena delle caverne, e finanche i topi e le lucertole, mentre tra gli ungulati, prede privilegiate erano il cervo, il camoscio, il capriolo ed il bue ancestrale.
Frammenti di carbone e scaglie di selce hanno consentito di ricostruire le abitudini di questi Neandertal;
essi macellavano le prede nelle grotte e le consumavano crude o le arrostivano su fuochi di legno di ginepro e di abete;
ricavavano le punte delle lance dalle rocce del Monte Scarafano e del Monte Bolza.
Reperti ritrovati a Campo Pericoli attestano che, in Età del bronzo, i cacciatori preistorici traversavano il territorio da Campo Imperatore a Campo Pericoli attraverso i valichi della Portella e della Sella dei Due Corni.
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Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga - I due Corni in veste invernale, visti dal versante teramano
In quest'epoca (XIII-XI secolo a.C.) vi era certamente un insediamento di cacciatori-raccoglitori nella zona di Rocca Calascio come dimostrano resti di ceramiche rinvenuti in loco ed una punta di freccia, in bronzo, con due fori, considerata, ancora in anni recenti (2000), unica in Italia.
Scavi effettuati nella Grotta a Male, a 2 km da Assergi, confermano la permanenza stanziale dell'uomo in quest'area nell'Eneolitico e nell'Età del Ferro.
I numerosi passi che mettono in comunicazione il versante teramano con quello aquilano favorirono, fin dalla preistoria, un intenso scambio commerciale fra l'economia prevalentemente agricola del versante settentrionale e quella basata sulla pastorizia del versante meridionale.
In epoca storica, vi sono testimonianze di un intenso sfruttamento di Campo Imperatore come pascolo.
Dopo la ricompattazione del Sud Italia operata dai Normanni, in questa zona vennero aperti numerosi tratturi,
cioè vie di transito per la transumanza delle bestie, utilizzati dai pastori per condurre le mandrie ai pascoli del Tavoliere delle Puglie prima dell'arrivo dei rigidi mesi invernali.
Un altro, interessante, commercio che è stato presente nel territorio, e di cui si ha certezza che fosse già praticato nel XVI secolo, è lo sfruttamento della neve.
Questa, ricavata da nevai presenti in quota, veniva stoccata in pozzi profondi anche 20 metri ed utilizzata d'estate per la produzione di sorbetti e per usi medicali.
Il commercio della neve era regolamentato dai comuni, che stabilivano apposite tariffe per le concessioni demaniali, e che stilavano anche tabelle di valutazione del prodotto.
La neve, principalmente, veniva distinta in "nera",
il che significava che era stata raccolta nei dintorni dei paesi, quindi senza garanzia di purezza;
e in "candida", denominazione che indicava la provenienza dalle zone di alta montagna.
Questo tipo di attività commerciale è perdurato fino agli inizi del Novecento.
Ricadono nel territorio del massiccio del Gran Sasso numerosi comuni delle province dell'Aquila, Teramo e Pescara, tra cui:
L'Aquila
Castel del Monte
Calascio
Santo Stefano di Sessanio
Castelvecchio Calvisio
Carapelle Calvisio
Barisciano
Ofena
Villa Santa Lucia
Pizzoli
Fano Adriano
Pietracamela
Isola del Gran Sasso d'Italia
Castelli
Farindola
Crognaleto
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Parco Nazionale Gran Sasso, Rocca Calascio, Abruzzo
Calascio e la Rocca di Calascio
Calascio è un comune italiano della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
Faceva parte, fino al 2008, della Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli.
Il territorio del comune rientra nel territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte meridionale.
Estremamente pittoresco il sottostante borgo di Rocca Calascio.
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Parco Nazionale Gran Sasso, Rocca Calascio, Abruzzo
Rocca Calascio
Rocca Calascio è una rocca situata in Abruzzo, in provincia dell'Aquila, nel territorio di Calascio, ad un'altitudine di 1.460 metri s.l.m.
Di origine medievale, è conosciuta per la presenza del castello, tra i più elevati d'Italia, considerato uno dei simboli dell'Abruzzo.
La rocca, baricentrica tra l'altopiano di Campo Imperatore e quelli sottostanti di Navelli e del Tirino,
è inserita in un contesto di grande valore paesaggistico e ricompresa nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di cui costituisce una delle principali mete turistiche.
Restaurata e consolidata sul finire del XX secolo, è stata più volte set cinematografico per pellicole nazionali ed internazionali ed è oggi importante meta turistica.
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Parco Nazionale Gran Sasso, Rocca Calascio, il Castello, veduta aerea
Il Castello
Il castello, che domina la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli a poca distanza dalla piana di Campo Imperatore, è situato su un crinale a 1.460 metri d’altezza, in una posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo ed era utilizzato come punto d’osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini, sino all’Adriatico.
La struttura, interamente in pietra bianca a conci squadrati, si compone di un maschio centrale, probabilmente preesistente, di una cerchia muraria merlata in ciottoli e quattro torri d’angolo a base circolare fortemente scarpate.
L’accesso avviene attraverso un’apertura sul lato orientale posta a circa cinque metri da terra, cui si accede attraverso una rampa in legno, originariamente retrattile, poggiata di mensole in pietra.
Il castello, danneggiato dal terremoto del 1703, è stato soggetto a una serie di restauri conservativi tra il 1986 ed il 1989 volti a risanare la struttura e a consentirne il recupero architettonico-funzionale, ed è oggi fruibile gratuitamente ai visitatori.
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Scorcio del borgo medievale
Il borgo
Il borgo, situato a sud-ovest rispetto al castello, lungo il sentiero che da Santo Stefano di Sessanio porta all’abitato di Calascio, compone con esso un unico organismo fortificato.
Il suo sviluppo è legato alle modeste dimensioni del castello e all’esiguità di uomini che riusciva ad ospitare,
oltre che alla necessità di salvaguardare la popolazione dagli assalti di invasori e pirati.
Il collegamento con il castello avveniva attraverso un ponte levatoio in legno, oggi sostituito da una semplice rampa.
Può essere distinto in due parti,
una originaria adiacente al castello
ed una posta più a valle e più recente.
La parte alta venne praticamente abbandonata già in seguito alle distruzioni causate dal terremoto del 1703 ed è oggi in forma di rudere;
la parte bassa era invece abitata sino al primissimo dopoguerra ed è stata sottoposta negli anni a numerosi restauri conservativi.
Accanto a forme di restauro, per così dire “pubbliche”, vanno segnalati anche interventi di semplici appassionati della montagna abruzzese che hanno contribuito con i loro interventi al recupero del sito.
La chiesa di Santa Maria della Pietà
Nelle vicinanze della rocca, sul sentiero che porta a Santo Stefano di Sessanio,
si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà,
un piccolo tempietto eretto tra il XVI ed il XVII secolo sul luogo dove, secondo la legenda, la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti.
Altre fonti dicono sia stata costruita nel 1451 forse su disegni del Bramante.
La chiesa, probabilmente fondata su una preesistente edicola rinascimentale, presenta una struttura esterna a pianta ottagonale con un ambiente adibito a sacrestia appoggiato a una delle facciate ed una cupola ad otto spicchi.
L’interno, articolato su un sistema di paraste tuscaniche, presenta un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa ed una scultura di San Michele armato.
La chiesa, oggi adibita a semplice oratorio, è meta di fedeli e devoti.
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Gran Sasso mountain, Rocca Calascio, Abruzzo, at sunset
Set cinematografico
A partire dagli anni ottanta del XX secolo il comprensorio aquilano del Gran Sasso ed in particolare la rocca di Calascio sono stati utilizzati some ambientazione per numerosi film.
Il primo e principale lungometraggio girato è LadyHawke (USA, 1985) in cui la rocca (allora non ancora restaurata) era il rifugio dell’eremita impersonato da Leo McKern.
L’anno successivo venne ambientato nella rocca Il nome della rosa (FRA-GER-ITA, 1986) con Sean Connery,
mentre successivamente sono stati ambientati Il viaggio della sposa (ITA, 1997) e L’orizzonte degli eventi (ITA, 2005).
Rocca Calascio è stato anche set di alcune serie televisive, tra cui le produzioni della Rai La Piovra 7 - Indagine sulla morte del commissario Cattani (Italia, 1995) e Padre Pio (Italia, 2006).
La rocca è visibile anche in alcune scene del film The American (USA, 2010) con George Clooney,
interamente girato nella provincia dell’Aquila, in particolare tra Castel del Monte, Calascio e Castelvecchio Calvisio.
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Gran Sasso mountain, Rocca Calascio, Abruzzo, at sunset
Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Abruzzo, Italia
Il Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga è un parco nazionale istituito nel 1991
ed è uno dei tre parchi nazionali presenti in Abruzzo oltre ad essere la terza riserva naturale protetta più grande d'Italia per estensione territoriale,
situato per la maggior parte in Abruzzo (provincia dell'Aquila, Teramo e Pescara)
ed in misura minore nelle zone adiacenti del Lazio (Rieti) e delle Marche (Ascoli Piceno).
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Campo Imperatore, il “Piccolo Tibet” nel Parco Nazionale del Gran Sasso
Coi suoi 150.000 ettari di estensione, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è uno dei parchi più grandi d’Italia.
Istituito nel 1991, interessa marginalmente anche il Lazio e le Marche.
La parte abruzzese copre le province di Teramo, L’Aquila e Pescara e 41 comuni.
Il suo territorio ha caratteri prettamente montani, dagli scenari quasi alpini, ed è costituito da due distinti gruppi montuosi:
il massiccio del Gran Sasso d’Italia
e il gruppo ad esso soprastante, i Monti della Laga.
Il Gran Sasso è la montagna d’Abruzzo per eccellenza, con la maestosità delle sue vette, le più alte dell’Appennino, che culminano nel Corno Grande (2.912 m s.l.m.), nel Corno Piccolo, nel Pizzo d’Intermesoli e nel Monte Camicia.
Ospita il ghiacciaio del Calderone, l’unico dell’Appennino nonché il più meridionale d’Europa,
ed è affiancato a sud dall’altopiano di Campo Imperatore,
una sterminata landa carsica d’alta quota (fra i 1.600 e gli oltre 2.000 metri s.l.m.) di una bellezza mozzafiato,
quanto di più simile al Tibet possa trovarsi in Europa.
Nel Parco vivono circa 2.300 specie vegetali superiori, oltre un quinto dell’intera flora europea, e più di un terzo del patrimonio floristico italiano.
La vegetazione include le faggete sulla Laga (con abete bianco) e sul versante teramano del Gran Sasso, pascoli a Campo Imperatore e sul Voltigno e magnifiche fioriture d’alta quota.
Non manca poi la grande fauna, in particolare quella delle specie di rilevante interesse naturalistico.
Tra queste il camoscio d’Abruzzo, reintrodotto nel 1992 e oggi presente con oltre cento individui;
il lupo appenninico, con una popolazione di oltre trenta esemplari.
Di recente ha fatto la sua ricomparsa anche l’orso bruno marsicano, a riprova del forte impegno profuso dall’Ente Parco nella tutela e nella valorizzazione di un territorio straordinario e unico.
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Parco Nazionale Gran Sasso
Gli aspetti naturalistici non sono l’unica attrattiva di questo Parco, che anzi si caratterizza per una comunione fra natura e presenza umana.
Ne sono testimonianza gli innumerevoli, antichi e splendidamente conservati paesi e castelli disseminati nel suo territorio:
sul versante teramano, innanzitutto i piccoli borghi medievali fra i boschi della Laga e gli eremi della Montagna dei Fiori,
lo splendido centro rinascimentale di Campli,
Civitella del Tronto con la sua possente fortezza,
gli spettacolari ruderi di Castel Manfrino affacciato sulle gole del Salinello,
i castelli medievali di Castel di Luco e Piano di Roseto, Castelli con le botteghe della nota e pregiata ceramica e l’oratorio di San Donato,
i deliziosi centri storici di Isola del Gran Sasso, Cortino, Valle Castellana, Tossicia, Pietracamela;
sul versante aquilano, Campotosto col suo grande lago,
L’Aquila con i suoi splendidi musei e monumenti,
e poi gli antichi centri storici del Gran Sasso, con la loro atmosfera medievale intatta:
Assergi, Barisciano, Santo Stefano di Sessanio, Calascio con la sua splendida Rocca, Castelvecchio Calvisio e Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Ofena.
Sul versante pescarese, ripidamente digradante verso le colline e il mare, la torre di Forca di Penne domina i due versanti, marino e montano, ai suoi piedi Farindola, col suo notissimo formaggio pecorino.
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Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, il Camoscio d' Abruzzo
tallines
02-11-2020, 18:29
Windows 10 SpotLight Images
Pasture with alpine hut
Dolomites, Alps,
Trentino-Alto Adige, Italy
Con l' immagine dell' Italia, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images il 01 Novembre 2020, torniamo verso Nord .
Ci troviamo nelle Dolomiti, Alpi, del Trentino-Alto Adige, andando a vedere un pascolo con una tipica malga alpina della zona .
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Pasture with typical alpine hut, Dolomites, Alps, Trentino-Alto Adige, Italy
Delle Dolomiti abbiamo già parlato nel primo post di questa pagina, il post n. 441 > https://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=46819132
Alpi
Le Alpi sono la catena montuosa più importante d'Europa, situata a cavallo dei confini di Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria, Slovenia e Ungheria:
separano l'Europa centrale da quella meridionale e racchiudono la regione geografica italiana, comprendendo al loro interno le vette più alte del continente europeo,
tra cui il Monte Bianco, che con i suoi 4.810 m d'altezza è la montagna più alta della catena, d'Italia, di Francia e in generale del continente.
Il toponimo deriva dal latino Alpes, che può significare "pietra", "collina", "montagna", "bianco".
Si chiamano in francese Alpes,
in occitano Aups/Alps,
in tedesco Alpen,
in romancio Alps,
in sloveno Alpe,
in friulano Alps.
Sesto Pompeo Festo nel suo Primo Libro attesta che il nome deriva da albus (bianco) che i Sabini pronunciavano alpus e indicava il colore sempre bianco della catena innevata anche durante la stagione estiva
Alcuni tratti della catena alpina sono detti "Prealpi";
si tratta dei rilievi montuosi periferici, tipicamente meno alti e posti a contorno della fascia mediana e più elevata delle Alpi.
Si estendono sia sul versante esterno, sia su quello interno o italiano.
Tutti i criteri più comuni di suddivisione della catena, al di là delle differenti denominazioni e di piccole variazioni di estensione, concordano sull'identificare questi settori prealpini:
Prealpi di Provenza,
Prealpi del Delfinato,
Prealpi di Savoia,
Prealpi Lombarde,
Prealpi Venete,
Prealpi Carniche e
Prealpi Giulie.
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Pasture with typical alpine hut, Dolomites, Alps, Trentino-Alto Adige, Italy
I Tags per questa immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 01-Nov-2020, sono:
Tags: autumn, dusk, fall, huts, Italy, landscape, mountains, nature, outdoors, pasture, sunset, village
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Italia, le Alpi in Trentino-Alto Adige
Alpi italiane
Le Alpi italiane sono la parte della catena montuosa alpina che si estende nel territorio italiano, su una lunghezza di circa 1200 km ed una superficie di circa 51941 km²,
pari al 27,3% della superficie totale delle Alpi, comprendendo circa una ventina di sezioni, raggruppate tradizionalmente in tre grandi settori:
Alpi occidentali, centrali ed orientali.
Caratterizzano il territorio di sette regioni dell'Italia settentrionale:
Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia,
incidendo profondamente sul modo di vivere, sulle tradizioni, sull'economia
(Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, in particolare, hanno il loro territorio completamente compreso nell'area alpina).
Formano un grande arco con concavità a sud, che racchiude la Pianura Padana e segna per lunghi tratti il confine tra Italia e Francia, Svizzera, Austria e Slovenia;
costituisce da sempre, in tal modo, il tramite tra le culture mediterranee e quelle dell'Europa centrale, fungendo nei secoli a volte da barriera, altre volte da luogo d'incontro.
La vetta più alta delle Alpi italiane, confinante con la Francia, è il Monte Bianco (4808 m); è nel settore delle Alpi Graie, nelle Alpi occidentali.
Il Monte Bianco, con i suoi 4.808 m d'altezza, è anche la montagna più alta di tutte le Alpi e d'Europa.
Delle ventitré vette alpine che superano i 3.500 metri di altitudine,
dodici sorgono nelle Alpi italiane, a volte interamente in territorio nazionale, a volte sulla linea di confine
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Trentino-Alto Adige
Trentino-Alto Adige Etimologia
Questa regione ha due nomi perché è composta da due regioni distinte:
la parte meridionale è il Trentino
che prende il suo nome dal capoluogo, cioè Trento, dal latino Tridentum (antico municipio)
e la parte settentrionale Alto Adige,
chiamata così perché è situata nel bacino del corso superiore di questo fiume.
Sud Tirolo è il nome tedesco dell’Alto Adige perché fino al 1918 questa regione faceva parte del territorio austriaco del Tirolo.
Successivamente la regione si chiamò Venezia Tridentina fino al 1948, anno in cui prese il nome attuale.
Il Trentino Alto Adige è una regione interamente montuosa.
Essa comprende tutto il bacino montano del fiume Adige che nasce nella regione e poi prosegue il suo tragitto in Veneto.
Collegamento > L'origine del nome Alto Adige, e perché qualcuno vuole abolirlo (https://www.agi.it/politica/alto_adige_origine_nome-6353435/news/2019-10-14/)
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Italy, Mountains, Dolomites in Trentino-Alto Adige
Imponenti catene montuose caratterizzano le zone di questa regione.
In Trentino Alto Adige troviamo moltissime montagne che superano i 3.000 metri di altitudine.
A Nord la regione è chiusa dalle Alpi Atesine, appartenenti alle Alpi Orientali, che comprendono le Alpi Venoste e le Alpi Aurine.
Nelle Alpi Atesine si trova la Vetta d'Italia, il punto più settentrionale del nostro paese.
A sud troviamo le Alpi Retiche meridionali (Adamello, Ortles , Cevedale e il gruppo del Brenta).
Ai confini con la Lombardia si trovano le Alpi Retiche Meridionali
e ai confini con il Veneto si trovano le Dolomiti.
Nel limite meridionale del Trentino Alto Adige vi è una fascia prealpina.
Ad est il massiccio delle Dolomiti è costituito da un tipo di roccia biancastra ricca di magnesio e di calcio.
I gruppi montuosi del Pasubio e dei monti Lessini, fanno parte delle Prealpi.
La Valle dell’Adige si chiama Val Venosta nella parte altoatesina
e Val Lagarina nel Trentino, ed è ricca di frutteti e vigneti
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Monte Ortles visto dal Lago di Resia
Monti del Trentino-Alto Adige:
Ortles (m 3.905) - Alpi Retiche Meridionali
Cevedale (m 3.769) - Alpi Retiche Meridionali
Palla Bianca (m 3.736) - Alpi Atesine
Monte Similàun (m 3.602) - Alpi Atesine
Gran Pilastro (m 3.510) - Alpi Atesine
Adamello (m 3.554) - Alpi Retiche Meridionali
Pizzo dei Tre Signori (m 3.499) - Alpi Atesine
Marmolada (m 3.342) - Dolomiti
Sassolungo (m 3.181) - Dolomiti
Cima Tosa (m 3.173) - Dolomiti
Gruppo del Sella (m 3.151) - Dolomiti
Catinaccio (m 3.004) - Dolomiti
Vetta d'Italia (m 2.911) - Alpi Atesine
Latemar (m 2.846) - Dolomiti
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Passo dello Stelvio, Alpi Retiche, Trentino-Alto Adige, importante collegamento tra Valtellina e val Venosta
Passi o valichi del Trentino-Alto Adige:
Passo di Resia - collega con l'Austria
Passo del Brennero - collega con l'Austria
Passo di Dobbiaco - collega con l'Austria
Passo dello Stelvio - collega con la Lombardia
Più moti altri, che trovate sotto >
Valichi della provincia di Bolzano > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Valichi_della_provincia_di_Bolzano)
Valichi della Provincia di Trento > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Valichi_della_Provincia_di_Trento)
Il Passo dello Stelvio è il passo più elevato d'Europa (m 2757) .
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Val di Fiemme, Dolomiti, Trentino-Alto Adige
Valli del Trentino-Alto Adige:
La valle principale è la valle dell'Adige che si sviluppa da Merano a Rovereto passando per Bolzano e Trento.
Altre valli trentine sono la valle di Primiero, la val di Cembra, la val di Fassa,
la val di Fiemme, la Vallagarina, la valle dei Laghi, la valle di Ledro, la valle dei Mocheni,
la val di Sole, la Val di Non (che si estende sia in Trentino sia in Alto Adige),
la Val Rendena, la Valle delle Giudicarie (Valle del Chiese) e la Valsugana.
Sono invece altoatesine la val Passiria, la val Martello, la valle Isarco, la val Gardena, la val Pusteria, la val Badia e la val Venosta
La val Monastero si estende in Trentino-Alto Adige e nel cantone svizzero dei Grigioni.
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Una Malga in Trentino-Alto Adige
La Malga alpina
Le malghe sono dei pascoli alpini, costituiti da costruzioni rustiche di pietre e di legno adibita ad abitazione per i pastori nel periodo estivo, comprendente anche la stalla per le bestie e la casera per la lavorazione del latte .
Il malghese, detto anche casaro, è colui che accudisce gli animali in Alpeggio .
L'alpeggio è l'attività agro-zootecnica che si svolge in montagna durante i mesi estivi .
L’attività di allevamento si svolge in fasi diverse:
– la salita in alpeggio a maggio/ giugno
– Il ritorno in pianura a settembre, chiamato “Transumanza”
I pascoli alpini ospitano specialmente bovini, che vivono in condizioni ambientali privilegiate, la qualità dell’aria e la luce del sole, i pascoli verdi di montagna e l’attività che li mantiene in piena salute, fanno sì che i bovini d’alpeggio crescano sani, pienamente a contatto col verde e immersi nella propria natura.
In Italia l' Alpeggio, si svolge tra un'altitudine minima di 600 m s.l.m. e una massima di 2500-2700,
inizia con la monticazione, cioè la salita sull'alpe,
che avviene tra la fine di maggio e la metà di giugno
e termina con la demonticazione, cioè la ridiscesa in pianura che avviene a fine settembre.
L'alpeggio passa attraverso varie fasi (tramuti) che si identificano con pascolo e strutture poste a diversa altezza sulla stessa montagna .
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Malga Fane, la Malga più bella del Trentino-Alto Adige
Le malghe sono delle abitazioni caratteristiche del Trentino Alto Adige che si trovano nelle zone più alte delle montagne.
Sono caratteristiche costruzioni in pietra immerse nel verde delle radure alpine e sono adibite all’alpeggio.
Quest’ultimo si svolge in montagna durante i mesi estivi e inizia con la monticazione, cioè la salita del bestiame sull’alpe tra la fine di maggio e la metà di giugno,
e termina con la demonticazione, cioè la ridiscesa in pianura a fine settembre.
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Mucche nella Malga di Coredo, in Val di Non
L’alpeggio ha diverse fasi e si distingue anche in base al tipo di bestiame ospitato.
Quello più comune è l’alpeggio per bovini, ma c’è anche quello per ovini, caprini, equini o misto.
Le malghe sono, quindi, abitate solo nei mesi estivi.
In esse si possono vedere le mucche al pascolo e assaporare prodotti caseari freschi: nelle malghe, infatti, si producono burro e formaggio.
Le malghe possono essere raggiunte su mulattiere a piedi, in bici o a cavallo.
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Malga Serla, sul Monte Serla, Bolzano, Trentino-Alto Adige
Le Malghe
Queste strutture rappresentano, ora più che mai, l'avamposto operativo delle azioni volte al mantenimento del paesaggio di alta montagna,
un sistema che merita grande attenzione e che è quindi destinatario di alcuni importanti interventi di sviluppo rurale.
Gli alpeggi sono presenti in tutte le valli, con maggiore frequenza nelle zone montane più estese:
Lagorai, Adamello-Brenta, alta Val di Sole, Monte Baldo;
la proprietà è per la maggior parte pubblica (comuni, A.S.U.C.)
o collettiva (Magnifica Comunità di Fiemme, Regole, Consortele),
anche se vi sono alcune proprietà private (circa 30 attualmente caricate).
Nelle ultime stagioni sono state alpeggiate mediamente 300 malghe con un carico di circa 8.500 vacche da latte;
la trasformazione del latte in alpeggio viene attuata in circa 80 malghe,
mentre il latte prodotto negli altri alpeggi viene conferito ai caseifici di valle;
circa 30 malghe esercitano attività agrituristica.
La superficie a pascolo complessiva regolarmente utilizzata è stimata in circa 35.000 ettari.
Gli alpeggi sono in parte ancora gestiti in forma comune da società di malga e pascolo,
anche se è sempre più frequente la gestione diretta da parte di un'azienda zootecnica che trasferisce il proprio bestiame durante la stagione di alpeggio.
Questo è conseguenza della trasformazione strutturale delle aziende:
ci sono meno stalle, ma di dimensioni maggiori,
sono praticamente scomparse le aziende con pochi capi.
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Formaggi del Trentino-Alto Adige
Andare in malga è un piacere .
In tutto il Trentino-Alto Adige le malghe sono tantissime .
Non si può dire ho passato l' estate in montagna, se non si va almeno una volta in malga.
Le malghe sono luoghi dove rilassarsi, gustare qualcosa di buono, assaggiare e anche acquistare prodotti locali,
dove i bambini si fanno conquistare dagli animali al pascolo e dove anche i grandi possono riscoprire la bellezza delle cose semplici.
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Malga Casapinello, Torcegno, Trento, Trentino-Alto Adige
Ma cos' è esattamente, una malga?
Camminando lungo i sentieri di montagna, soprattutto all'inizio della stagione estiva, nei prati si trova facilmente una fine erbetta fresca che ha un profumo delizioso .
E se le mucche mangiano erba buona, il latte sarà sicuramente ottimo e i formaggi che farà il casaro saranno a dir pochi deliziosi .
Questo è uno dei motivi per cui in estate le mucche vengono portate in montagna, nella malga, dette anche alpeggio.
Con questo termine si intendono sia i pascoli in quota, di solito a partire dai 600 metri di altitudine
fino anche ai 2000, 2500 metri, a seconda delle zone,
sia tutte le costruzioni che ospitano gli animali e chi se ne occupa.
Solitamente troviamo la stalla dove avviene la mungitura delle mucche, i locali dove viene fatto il formaggio
e poi la casa, o un piccolo alloggio, dove vivono i pastori, il casaro e tutti quelli che si occupano della gestione della malga.
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Mucche abbellite con fiori, durante la transumanza in Alto Adige
La Desmagalda
Le mucche salgono in malga all'inizio dell'estate, verso l'inizio di giugno, e stanno al fresco sui monti fino alla fine di settembre, quando avviene la desmalgada.
In molte località la desmalgada è una vera e propria festa,
le mucche vengono abbellite con fiori e campanacci e tutti insieme si torna a valle a piedi,
per trascorrere l'inverno al riparo.
Non è raro che in malga vengano portati anche altri animali.
Si trovano in molte cavalli che pascolano liberi, ma anche maiali, conigli, asini, anatre, insomma una vera e propria piccola fattoria in quota.
Molto spesso ci sono anche le capre che vengono lasciate libere di pascolare anche ad altissime quote, sulle creste dei monti.
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Malga di Coredo in Val di Non, formaggi tipici
Perchè è quasi un obbligo piacevole, andare in Malga?
Soprattutto recentemente, molte malghe in Trentino sono state ristrutturate e ammodernate, e in tantissime i gestori offrono anche un punto di ristoro.
In alcune si trovano locali molto semplici e spartani, in altre anche sale ristorante più grandi,
ma in tutte si possono assaggiare ottimi piatti tipici preparati spesso con i prodotti dell'azienda, come formaggi e salumi.
Molte malghe si possono raggiungere facilmente in macchina, spesso su strade sterrate ma tenute molto bene, e sono quindi una meta ideale per tutti.
Ad altre si arriva con brevi passeggiate o anche camminate più impegnative, un'ottima scusa per gustarsi all'arrivo
un bel piatto di polenta o una birra fresca.
Ci sono addirittura alcune malghe aperte anche nel periodo invernale, principalmente nei weekend,
per offrire qualcosa di caldo a tutti gli amanti dello sci o delle gite sulla neve.
Molto spesso si possono anche acquistare i prodotti caseari preparati sul posto, come formaggi, burro e panna fresca,
per tornare a casa con qualcosa di davvero speciale.
Ma non è tutto qui, la malga è un mondo da scoprire, tra animali che corrono liberi e montagne meravigliose.
I paesaggi sono da favola, l'aria fresca di montagna rigenera il corpo e lo spirito, e si torna a valle felici portandosi dietro un sorriso e un' esperienza in più.
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Malga in Val di Non
Le malghe in Val di Non
In Val di Non le malghe sono davvero tantissime.
Se ne trovano in tutte le montagne che circondano la valle, dal Brenta, alle Maddalene, alla Costiera della Mendola.
Molte si possono raggiungere in macchina, e possono essere una meta per il pranzo o la merenda, o un ottimo punto di partenza per una passeggiata in montagna.
In Val di Bresimo si raggiungono in macchina la Bordolona e la malga Preghena, in Predaia si arriva alla malga di Coredo.
Altre si possono raggiungere a piedi facendo brevi o più lunghe passeggiate, come il giro delle malghe di Proves .
Sul monte Roen si puòfare un bellissimo giro a piedi o in mountain bike tra le malghe di Sanzeno, Don, Amblar e Romeno.
Si può pensare anche a camminate più lunghe e impegnative, per raggiungere malghe in luoghi veramente spettacolari,
come come l'itinerario che sale a malga Tuena dal lago di Tovel.
https://i.postimg.cc/3NbNZnT5/Malga-Fossernica-di-Fuori-San-Martino-di-Castrozza-Valle-del-Primiero-e-Valli-del-Vanoi-Trentino.jpg (https://postimages.org/)
Malga Fossernica di Fuori, San Martino di Castrozza, Valle del Primiero e Valli del Vanoi, Trentino-Alto Adige
Le malghe del Trentino:
uno dei piaceri a cui non si può rinunciare sulle Dolomiti
Tra i boschi e i prati di montagna si trovano dei luoghi in cui prevalgono i sapori della tradizione montana e in cui degustare i prodotti tipici della gente di montagna.
In Trentino le malghe che si possono contare sulle Dolomiti sono circa 400.
Questi edifici di montagna portano con sè moltissima parte di storia e di tradizione montana, a testimoniare una grandissima attività svolta in passato.
In estate infatti, si trasferivano tutte le mucche in Alta quota.
Proprio per questo, quasi ogni paese possiede una sua malga.
Le maggiori zone di alpeggio oggi sono suddivise tra Lagorai, Adamello-Brenta, alta Val di Sole, Monte Baldo.
Pensate che nelle ultime stagioni sono state in alpeggio circa 8500 mucche da latte, e che in circa 80 malga il latte prodotto viene trasformato direttamente in alpeggio, mentre il restante viene conferito ai caseifici del paese.
A oggi, le malghe che possiedono ancora una sede abitativa e una stalla, riescono a possedere per lo più mucche,
ma anche cavalli, maiali e capre.
Montagne, alpeggi e duro lavoro, uniti al passione per la terra, tengono vive le malghe del territorio.
In alpeggio oggi si produce un formaggio di malga davvero squisito, che riesce ad esaltare la cucina tipica della gente di montagna.
Tuttavia, le malghe in valle sono molto diverse tra di loro, anche se hanno in realtà moltissimi elementi in comune.
Basti pensare che alcune di loro, quelle più semplici da raggiungere, sono diventati dei veri e propri agriturismi.
Diventa davvero una magia, poter salire in malga nel silenzio dei boschi e dei prati delle Dolomiti, per assaporare il gusto della tradizione delle nostre montagne.
E non si sa il motivo, ma mangiare in malga ci provoca un piacere che è il doppio del solito
https://i.postimg.cc/fLMtLjLJ/Malghe-e-fienili-del-maso-in-Trentino-Alto-Adige.jpg (https://postimages.org/)
Malghe e fienili, del maso, in Trentino-Alto Adige
Edit >
I Fienili e le Malghe sono parte integrante del Maso
anche se posti a notevoli distanze da esso
Per capire cos' è un Maso, posto dei link, leggete tutti i link che appaiono, aprendo il link di origine .
Cosa è il Maso (e Maso chiuso) ? > click (https://www.google.it/search?ei=oDehX5KwIsjgkgXJ_4iABQ&q=cosa+%C3%A8+il+maso&oq=cosa+%C3%A8+il+maso&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzICCAAyBggAEBYQHjIGCAAQFhAeMgYIABAWEB4yBggAEBYQHjIGCAAQFhAeMgYIABAWEB4yBggAEBYQHjIGCAAQFhAeMggIABAWEAoQHjoKCAAQsQMQgwEQQzoICAAQsQMQgwE6CAguELEDEIMBOgQIABBDOgUIABCxAzoHCC4QsQMQQzoECAAQCjoKCAAQsQMQgwEQClCcFli-LGDxLmgAcAF4AIABqgKIAc4XkgEFMC41LjmYAQCgAQGqAQdnd3Mtd2l6wAEB&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwiSgLfYm-bsAhVIsKQKHck_AlAQ4dUDCA0&uact=5)
Differenza tra Maso e Malga > click (https://www.google.it/search?ei=ATqhX_fbEsGMkgWf4rTgCQ&q=differenza+tra+Maso+e+Malga&oq=differenza+tra+Maso+e+Malga&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzICCAA6CAgAELEDEIMBOgUIABCxAzoECAAQQzoFCC4QsQM6BAguEEM6BggAEBYQHlCjG1ipZmCqa2gFcAB4AIABiwGIAYAbkgEENC4yOJgBAKABAaoBB2d3cy13aXrAAQE&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwi34Nn6nebsAhVBhqQKHR8xDZwQ4dUDCA0&uact=5)
https://i.postimg.cc/MGFSv1zz/Andar-per-Malghe-e-Masi-i-Masi-di-Braies-Valle-di-Braies-Bolzano-Val-Pusteria-Trentino-Alto-Ad.jpg (https://postimages.org/)
Andar per Malghe e… Masi, i Masi di Braies, Valle di Braies, Bolzano, Val Pusteria, Trentino-Alto Adige
giovanni69
02-11-2020, 19:30
Sììì.... vabbè... :eek: :eek: :eek: ma così non valeeee!!!! :cry: :mc: :oink:
tallines
03-11-2020, 11:35
Sììì.... vabbè... :eek: :eek: :eek: ma così non valeeee!!!! :cry: :mc: :oink:
Perchè :asd:
Ahhh giusto mi ero dimenticato del Maso..........:doh:
Cambiato la parte finale del post sopra, inserendo anche il Maso,
visto che la Malga fa parte del Maso .
E anche perchè l' immagine o le immagini (una orizzontale e una verticale) di Windows 10 SpotLight Images, fanno si vedere delle Malghe,
ma in effetti è un Maso :D
Quindi ho cambiato la parte finale del post sopra, aggiungendo il Maso :p
tallines
18-11-2020, 14:52
DailyPic
Vineyards near Barolo,
Piedmont, Italy
Questa volta, dopo molto tempo, è DailyPic che pubblica un' immagine dell' Italia .
L' immagine è del 09 Ottobre 2020 e riguarda una località in Piemonte, ossia Barolo e le vigneti che ci sono nelle sue colline, dove viene prodotto il famoso vino Barolo .
Con questo post, continuiamo, visto che abbiamo iniziato con il Trentino-Alto Adige (post sopra) ad andare a vedere perchè una Regione ha un determinato nome,
ossia andiamo ad analizzare l' Etimologia del nome dato alla Regione stessa .
Sapete già che le Regioni italiane, sono 20, non 21 come più di qualcuno, sbagliando, dice .
DailyPic Stati Uniti 09/11/2020
https://i.postimg.cc/tg2xnVb5/9a-Vineyards-near-Barolo-Piedmont-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Vineyards near Barolo, Piedmont, Italy
Piemonte
Il Piemonte è una regione a statuto ordinario, dell'Italia nord-occidentale, con capoluogo amministrativo – nonché capitale storica – la città di Torino.
Confina ad ovest con la Francia (regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra),
a nord-ovest con la Valle d'Aosta,
a nord con la Svizzera (cantoni Vallese e Ticino),
ad est con la Lombardia,
a sud-est per un breve tratto con l'Emilia-Romagna
e a sud con la Liguria.
È la seconda regione italiana per superficie,
settima per numero di abitanti,
seconda per maggior numero di comuni,
la più occidentale d'Italia
e fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo,
della Macroregione alpina
e, limitatamente ai territori delle province di Novara e VCO, della Regio Insubrica.
Screenshot Stati Uniti 09/11/2020
https://i.postimg.cc/Jnt5rCgP/Stati-Uniti-Vineyards-near-Barolo-Piedmont-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Vineyards near Barolo, Piedmont, Italy
Etimologia
Inizialmente il termine Piemonte,
che a partire dalla fine del XII secolo apparve scritto nelle cartine topografiche nella versione latina Pedemontium o Pedemontis (che significa "al piede del monte"),
identificava i possedimenti dei Savoia, limitati ai tratti compresi in prossimità del Sangone, della Dora Riparia e del Po.
Successivamente il termine si estese ad indicare una parte sempre più ampia della pianura al di qua delle Alpi,
elevata nel 1418 a Principato, in concomitanza con le conquiste sabaude.
Il legame con il paesaggio alpino è evidente nella storia.
In Valle di Susa nella zona di Novalesa, posta alla base del Colle del Moncenisio, che presenta un ripido dislivello tra passo e fondovalle circondato da alte cime,
un edificio ecclesiastico posto lungo la frequentata Via Francigena veniva già indicato tra XII e XIII secolo come S. Maria ad Pedem Montis Cenisii, o S. Maria de Pedemontio .
La Regione deve il nome che porta al fatto di trovarsi geograficamente parlando "ai piedi dei monti".
Nella fattispecie le Alpi Occidentali.
Nel Medioevo si iniziò a chiamare già in questo modo una porzione di territorio pianeggiante posto ai piedi delle montagne alpine.
Col passare del tempo rimase lo stesso nome per indicare un territorio più vasto, che è quello attuale.
Screenshot Regno Unito UK 09/11/2020
https://i.postimg.cc/2jvn2y7z/Regno-Unito-UK.jpg (https://postimages.org/)
The hills of Barolo vineyards in Piedmont, Italy
Lo screenshot di DailyPic Regno Unito UK, è stato postato, per far vedere che spesso, cambiano i Titoli dell' immagine stessa
e seppur parzialmente, anche la Descrizione stessa, per esprimere sempre lo stesso concetto .
Come già detto .
Peapix.com
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery Nov 9, 2020 Stati Uniti
https://i.postimg.cc/vH18W2Rk/Autumn-in-Piedmont.jpg (https://postimages.org/)
Autumn in Piedmont
Come si nota, in New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery, non c'è più la possibilità di votare, accendendo il cuore, e la Descrizione appare come da immagine .
Link New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery > https://bing.gifposter.com/column-1603-autumn-in-piedmont.html
https://i.postimg.cc/qBCjzYpg/Zona-collinare-e-suoi-vigneti-Langhe-in-provincia-di-Cuneo-in-Piemonte.jpg (https://postimages.org/)
Zona collinare e suoi vigneti (Langhe) in provincia di Cuneo, Piemonte
Le Langhe piemontesi
Le Langhe sono un territorio o sub-area geografica del basso Piemonte,
situato tra le province di Cuneo e Asti,
costituito da un esteso sistema collinare,
delimitato dal corso dei fiumi Tànaro, Belbo, Bòrmida di Millesimo e Bòrmida di Spigno e confinante con l'Astesana, il Monferrato e il Roero.
Si suddividono in:
paesi delle Langhe a bassa quota: zona con quote genericamente inferiori ai 600 m; zona di vini e tartufo (rinomato il bianco di Alba).
paesi delle Langhe ad alta quota: zona con quote fino agli 896 m. (Mombarcaro); dominano i boschi e la coltivazione della pregiata varietà di nocciole "tonda gentile delle Langhe".
Langhe Astigiane: zona nel sud della provincia di Asti, con un picco di 851 m nel comune di Seròle.
Il 22 giugno 2014, durante la 38ª sessione del comitato UNESCO a Doha (il grande albero - è la capitale e la città più popolata dello stato del Qatar.),
le Langhe sono state ufficialmente incluse, assieme a Roero e Monferrato, nella lista dei beni del Patrimonio dell'Umanità.
Oltre che per lo sviluppo del settore terziario, la zona si distingue per la sua poliforme produzione enogastronomica.
https://i.postimg.cc/DyPQG3Hf/Vigne-nelle-Langhe.jpg (https://postimages.org/)
Vigne nelle Langhe
Le Langhe sono anzitutto un importante centro di viticoltura e vinificazione, dove spiccano numerose varietà di vino (in larga parte soggette a certificazioni DOC e DOCG), quali :
Barolo, Nebbiolo, Barbaresco, Dolcetto d'Alba, Dolcetto di Dogliani, Barbera d'Alba, Pelaverga di Verduno.
Altrettanto celebre è il tartufo bianco di Alba, in onore del quale ogni anno vi si tiene una fiera internazionale.
Capillarmente diffusa è altresì la coltivazione della nocciola Tonda Gentile delle Langhe.
Numerosi sono anche i formaggi sottoposti a tutela DOP, primi fra tutti le Robiole di Roccaverano e di Murazzano.
La varietà sopra descritta ha favorito negli anni lo sviluppo del turismo enogastronomico.
L'ètimo del nome langhe (in piemontese indica proprio la collina) è incerto.
Dante Olivieri aveva proposto un accostamento alla voce lombarda lanca,
poi ha aderito alla proposta di Giulia Petracco Sicardi che, partendo dall'etnico ligure Langates, ha ricavato una base riferita alla posizione del castello o al castello stesso, dove vivevano queste popolazioni.[4]
Nino Lamboglia invece propende per un accostamento a una base non indoeuropea lanka, che si riscontra anche in Langobriga (città iberica), dal probabile significato di "conca, avvallamento" e, da questo, "zona collinare".
Un documento del X secolo parla di Langarum.
https://i.postimg.cc/Dfd4jdgB/La-Langa-del-Barolo-Paesaggi-Vitivinicoli-di-Langhe-Roero-e-Monferrato.jpg (https://postimages.org/)
La Langa del Barolo - Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato
Langhe, come sono nate
Le Langhe fanno parte di un complesso di terre (che includono il Monferrato e le colline di Torino),
che emersero 25 milioni di anni fa per un processo di corrugamento del fondo marino dell’allora mare Padano che
mediante un canale, giudicato largo ventisette chilometri, metteva in contatto quel mare con il mar Ligure passando attraverso l’attuale colle di Cadibona, (436 metri sul livello del mare).
Poi per effetto di spinte tettoniche, il canale si chiuse e si formarono le nostre Langhe che sono considerate una “dorsale appenninica”;
dorsale che dai 754 metri sul livello del mare di Montezemolo, raggiunge la punta massima di 950 metri a Mombarcaro, e digrada poi fino a Dogliani, (340 m.) e Alba. (172 m. sul livello del mare).
Prove che confermano queste origini, sono date dalla presenza nel terreno di conglomerati di arenaria, marne a strati sovrapposti, gessi, calcari e sabbie in cui si trovano conchiglie marine, frammenti fossili, scheletri di pesci e alghe.
L’origine etimologica della parola Langa è incerta,
infatti c’è chi sostiene che derivi da “Landa Ligurum”, paese dei liguri,
oppure che possa derivare dal francese “langue” lingua di terra che si estende in mare,
oppure ancora dal latino, “Langa”, sorta di lucertola a coda lunga come sosteneva Gaio Plinio Secondo il vecchio morto nell’eruzione del Vesuvio nel 79.
Ma non è da escludere, più semplicemente, che possa derivare dal nome di una delle tante tribù liguri, la tribù dei Langates, che abitavano le Langhe.
Tracce di quelle tribù, furono trovate in una necropoli scoperta nel 1971 a Vicoforte Mondovì dall’archeologo Prof. Emilio Ianigro d’Aquino, risalente a 4.000 anni fa.
Ma popolazioni ancora più antiche abitavano già 10.000 anni fa, sulle sponde del fiume Tanaro nelle località oggi note con i nomi dì Clavesana, Farigliano, Monchiero e Alba.
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Vista panoramica di Barolo
Barolo: un piccolo paese di Langa con una grande storia
Il castello che domina l’ampio sistema di colline coltivate ad uve Nebbiolo fu costruito nella sua prima fase attorno all’anno 1000.
Il nome del paese deriverebbe dal celtico “bas reul”, luogo basso, come di fatto è rispetto ad altri paesi della zona.
Verso il 1250 il feudo passò ai Falletti, la cui dinastia ne rimase proprietaria fino al 1864, con Giulia che per prima sperimentò il metodo di vinificazione del Barolo, così come oggi lo conosciamo.
All’interno del castello oggi ha sede l’Enoteca Regionale del Barolo , dove è selezionata la produzione più pregiata dei vini locali, di cui il re è sicuramente l’omonimo Barolo DOCG.
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Barolo, Piemonte
Storia
Se non Barolo, certo il suo territorio fu abitato in tempi preistorici: infatti utensili ed armi silicee risalenti all’età neolitica furono ritrovati nella conca della «Fava».
Una lapide funeraria ritrovata nel 1920 in frazione Vergne è testimonianza d’epoca romana.
La costruzione del Castello viene fatta risalire al X secolo, quando, a seguito delle scorrerie ungare e saracene, Berengario I di Provenza concesse ai feudatari ed ai religiosi della zona la possibilità di erigere torri ed opere di difesa.
Nel 1250 lo ebbero in feudo i marchesi Falletti, che, nel tempo, vantarono la loro signoria su altri 50 luoghi nel solo Piemonte.
L’attuale zona del Barolo fu pressoché per intero di loro proprietà.
La dinastia si estinse nel 1864 con la morte dell’ultima marchesa, Giulia Colbert, che diede nome e fama al vino Barolo.
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Comune di Barolo, Provincia di Cuneo, Piemonte
Barolo
Barolo (Bareu o Bareul in piemontese) è un comune italiano della provincia di Cuneo, in Piemonte noto per dare il nome al vino Barolo.
Il comune rientra con la langa del Barolo tra i patrimoni dell'umanità.
Questo paesello, il cui nome è così famigliare pel suo meritamente celebratissimo vino,
sta a est di Cherasco, sulla destra della Stura, tra Novello e La Morra, sul pendio australe di un colle, a 4 chilometri da La Morra.
Parrocchiale di San Donato, con le reliquie di S. Barolo martire, da cui credesi che il paese derivasse il nome.
Castello dei marchesi di Barolo.
Congregazione di carità e Opera pia Barolo, che fabbrica e smercia i sullodati vini.
Cenni storici. — Fu dato in feudo da tempo remotissimo ai Falletti con titolo marchionale.
I duchi di Mantova lo cederono a quelli di Savoia nella pace di Cherasco del 1631.
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La Strada del Barolo, Piemonte
La Strada del Barolo:
l’affascinante itinerario tra le vigne e i castelli del Piemonte
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Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa
Le lussureggianti colline delle Langhe piemontesi
fanno da sfondo a una delle esperienze sensoriali più apprezzate
da chi è alla ricerca di un itinerario che sappia creare un grandioso mix di eno-gastronomia, storia, arte e paesaggi magici.
La Strada del Barolo e dei grandi vini di Langa costituisce un percorso spettacolare, capace di unire la bellezza del paesaggio
alla storia e al gusto che c’è dietro la produzione di uno dei vini più pregiati del Piemonte, il Barolo.
Soprannominato il “re dei vini” o “vino dei re”, il Barolo è composto unicamente dai prodotti derivanti dal vitigno Nebbiolo.
Vino dal gusto intenso e dal color rosso rubino,
questo pregiato nettare degli Dei piemontese è sottoposto a un invecchiamento di almeno 38 mesi.
Il vino Barolo trova il giusto abbinamento con piatti come arrosti di carne rossa, brasati, cacciagione, selvaggina, cibi tartufati, formaggi a pasta dura e stagionati.
Come tutti i "grandi vini rossi", può essere anche classificato come vino da meditazione.
È un ingrediente essenziale del brasato e del risotto al barolo, tipiche ricette della cucina piemontese.
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Strada del Barolo e dei grandi vini di Langa
Il progetto “La Strada del Barolo” è nato nel 2006 ed è condiviso da sempre più soci ogni anno.
Le aziende produttrici, i vigneti, le enoteche locali, i musei e persino i castelli medievali rientrano in questo speciale itinerario.
La Strada unisce i comuni di Alba, Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Dogliani, Grinzane Cavour, La Morra, Monchiero, Monforte d’Alba, Montelupo Albese, Novello, Roddi, Roddino, Rodello, Serralunga d’Alba, Sinio e Verduno, in un affascinante viaggio nel cuore e nello spirito delle bellissime Langhe.
Il tutto unito dal vino, protagonista indiscusso di questo viaggio.
E, a far da cornice, il grande patrimonio di cultura e tradizioni, lo straordinario fascino della natura con l’incanto delle colline e dei suoi vigneti.
Esistono diverse tipologie di itinerari:
ci sono i percorsi medievali, da fare risalendo le colline in cerca dei borghi e dei castelli, oppure affacciandosi al mondo dell’arte e dedicandosi ai belvedere e alle visite dei musei.
Altra possibilità è quella di scoprire la cultura locale attraverso il cibo, assaggiando i tradizionali piatti piemontesi che ben si sposano con un bicchiere di Barolo.
Molto interessanti per una prima visita sono le colline occidentali del Barolo,
dove potrete scoprire i vigneti produttori di Barolo e visitare anche i luoghi di vita di Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana.
Imperdibile è anche il WiMu, il Museo del Vino del Comune di Barolo ospitato nel Castello dei Marchesi Falletti.
Si tratta di uno spazio espositivo storico dedicato al vino e alla civiltà enoica, espressa e discussa attraverso l’utilizzo di opere multimediali.
https://i.postimg.cc/QNTLqFxN/Uva-nebbiolo-coltivata-sulle-colline-di-Barolo.jpg (https://postimg.cc/c605x4nP)
Uva nebbiolo coltivata sulle colline di Barolo
Barolo vino
Il Barolo è un vino rosso a Denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) prodotto in alcuni comuni del Piemonte.
La zona di origine delle uve adatte a produrre i vini a denominazione di origine controllata e garantita «Barolo», la cui prima delimitazione risale al 31 agosto 1933, comprende i territori dei comuni di :
Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d'Alba e parte dei territori dei comuni di La Morra, Monforte d'Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d'Alba, Novello e Grinzane Cavour in provincia di Cuneo.
Vitigni con cui è consentito produrlo > Nebbiolo 100%
Il Nebbiolo è un vitigno autoctono a bacca nera del Piemonte (Italia), considerato di pregio e adatto per vini da invecchiamento di alta qualità (D.O.C. e D.O.C.G.).
È coltivato soprattutto nelle colline di Langhe-Roero, quindi in alcune zone del Monferrato, Canavese, Astigiano e, in misura più ridotta, Vercellese-Novarese (col nome di Spanna).
Ne è autorizzata anche una parziale coltivazione anche in alcune regioni limitrofe del Piemonte,
quali Lombardia (in Valtellina, con il nome di Chiavennasca)
e in Provincia di Varese (IGT Ronchi Varesini),
in Valle d'Aosta (col nome di Picotener, Picotendre o Picotendro),
e alcune zone della Sardegna (Luras).
È coltivato anche in una piccola zona dell'Umbria, a Marsciano.
Viene inoltre utilizzato anche per la vinificazione e l'assemblaggio di alcuni vini in Abruzzo e Basilicata,
mentre all'estero esistono alcune coltivazioni in vari paesi, tuttavia con risultati non sempre soddisfacenti.
Altri sinonimi del vitigno possono essere:
Nebiolo, Prunenta, Brunenta, Marchesana, Martesana, Melasca, più altri vitigni cloni denominati Lampia, Michet, Rosé, Bolla.
Il termine pare derivare da "nebbia",
ma non è chiaro se per definire l'aspetto dell'acino, scuro, ma appannato (annebbiato) da abbondante pruina,
oppure se dovuto alla maturazione molto tardiva delle uve, che porta spesso a vendemmiare nel periodo delle nebbie autunnali.
Il Nebbiolo ha le sue prime citazioni storiche alla fine del Duecento, per la sua presenza in vari luoghi, primariamente in Piemonte, soprattutto per l'Astigiano e le Langhe:
nel 1431 è citato negli statuti di La Morra assieme al Pignolo.
Solo a partire dal XIX secolo il Nebbiolo viene frequentemente citato nelle opere dei più famosi ampelografi > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Ampelografia)
Vini ricavati
Solo in purezza (100% uve Nebbiolo): Barbaresco, Barolo, Nebbiolo d'Alba.
Anche con aggiunta di altre uve: Carema, Gattinara, Ghemme, Langhe Nebbiolo, Valtellina superiore, Sforzato di Valtellina, Canavese Nebbiolo, Albugnano, Spanna, Roero, Lessona, Terre Alfieri, Valli Ossolane.
Solo con aggiunta di altre uve: Bramaterra, Boca, Fara, Sizzano.
Il Barolo richiede un invecchiamento di almeno 38 mesi, di cui 18 in botti di legno, a decorrere dal 1º novembre dell'anno di produzione delle uve.
https://i.postimg.cc/g2dKn202/Bottiglia-di-Barolo-Barolo-DOCG-Selezione-Ufficiale-dell-Enoteca-Regionale-del-Barolo.jpg (https://postimg.cc/QH47zs52)
Bottiglia di Barolo - Barolo DOCG Selezione Ufficiale dell'Enoteca Regionale del Barolo
Eccellenze
Barolo è la
"Città Italiana del Vino 2021"
Il prestigioso titolo di Città Italiana del Vino 2021 è stato assegnato a Barolo, nel cuore delle Langhe piemontesi
La “Città Italiana del Vino 2021” è stata ufficialmente scelta.
Il prestigioso riconoscimento, che ha il patrocinio del ministero per le Politiche agricole, è stato assegnato a Barolo.[/U][/B]
Il comune delle Langhe si contendeva il titolo con altri territori italiani celebri per la loro produzione vitivinicola,
come Bianco (in provincia di Reggio Calabria),
Montespertoli (Firenze),
Taurasi (Avellino),
Tollo (Chieti),
Duino Aurisina (Trieste)
e Montepulciano (Siena).
A queste ultime due località, cioè a Duino Aurusina e a Montepulciano, la Commissione ha riconosciuto una menzione speciale per la validità dei loro progetti culturali presentati a sostegno delle candidature.
https://i.postimg.cc/1RCV1Rkq/Le-colline-del-Barolo.jpg (https://postimages.org/)
Le colline del Barolo
Perché Barolo è la Città Italiana del Vino 2021 ?
Barolo si è aggiudicato il titolo di “Città Italiana del Vino 2021” grazie a un ricco programma che prevede diversi eventi tra mostre, seminari, Lectio magistralis, installazioni artistiche e altre iniziative.
Il progetto è stato sviluppato dal Comune di Barolo in collaborazione con la Barolo&Castle Foundation.
Il tema di fondo della candidatura è il viaggio tra tradizione e modernità che racchiude l’anima stessa del Barolo,
“un vino dalla storia antica che ha saputo rinnovarsi e aprirsi al mondo”.
Complessivamente, ad oggi, il programma di “Barolo Città Italiana del Vino 2021” prevede in calendario 24 grandi iniziative.
Tra queste spicca la Hall of Fame, cioè la cerimonia d’ingresso nel Museo del Vino delle grandi personalità del vino italiano.
Sono previsti, inoltre, gemellaggi internazionali tra realtà museali e territori del vino,
iniziative di avvicinamento tra campagne e città,
la Convention d’Autunno delle Città del Vino,
mostre di arte contemporanea in alcune cantine del Barolo
e ovviamente, emergenza Covid permettendo, degustazioni di vino Barolo.
Renata Bianco, sindaco di Barolo, ha commentato così la notizia:
“Siamo molto contenti che sia stato premiato il nostro dossier e lo sforzo di coinvolgimento del territorio e delle istituzioni locali e regionali, che ci supporteranno nel programma di appuntamenti ed eventi previsti per il 2021.
Il 2020 è stato un anno molto difficile e crediamo che questa iniziativa sia un forte messaggio di speranza e ripartenza”.
E poi: “Insignire Barolo del titolo di Città Italiana del Vino 2021 è un riconoscimento del lavoro e dell’impegno di un Comune che ha saputo valorizzare in questi anni il legame del territorio con il vino e l’enoturismo, al centro di un’area, le Langhe, che è anche Patrimonio Unesco”.
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Vino Barolo, Langhe Piemontesi
Alla scoperta di Barolo e del Barolo
Barolo è un comune piemontese che si trova nella zona delle Langhe, Patrimonio Unesco.
Il paese, adagiato su una sorta di altopiano, a forma di sperone e protetto dai rilievi circostanti disposti come un anfiteatro, chiude una valletta.
A ogni angolo di questo borgo si “respira” vino: qua, infatti, viene prodotto il vino Barolo, vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, conosciuto come “il Re dei Vini, il Vino dei Re“.
Per poter essere chiamato Barolo, il vino deve invecchiare almeno 38 mesi, a partire dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui 18 all’interno di botti di legno.
Il colore di questo vino è rosso rubino fresco e vivo, tendente nel tempo all’aranciato.
Al naso, i profumi dell’uva Nebbiolo di rosa e confettura di frutta rossa si accompagnano a quelli boisé dati dal passaggio in legno, con note calde di tostato, vaniglia e tabacco.
Al palato spicca l’intensa freschezza di frutta surmatura, quasi cotta, con aromi di menta e sottobosco e il finale dai retrogusti caldi e imperiosi.
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/8kwGytFp/Barolo-in-degustazione.jpg (https://postimages.org/it/)
Vino Barolo, in Degustazione
tallines
22-11-2020, 13:49
Windows 10 SpotLight Images
Sassolungo mountain
and Val Gardena,
Dolomites of South Tyrol, Italy
Con questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 13 Novembre 2020, torniamo sulle Montagne italiane .
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Sassolungo mountain (Langkofel) and Val Gardena, Dolomites of South Tyrol, Italy
Sia il Monte Sassolungo, che la Val Gardena, sono stati nominati, nel Post 482, quando abbiamo parlato di >
Pasture with alpine hut
Dolomites, Alps,
Trentino-Alto Adige, Italy
https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47072432&postcount=482
infatti, anche nel' immagine sopra, si vedono le Malghe, di cui abbiamo già ampiamente parlato e quindi anche il Maso, di cui abbiamo già parlato, sempre nel post n. 482 .
Sempre nel post 482, abbiamo già parlato anche dell' origine del nome Trentino-Alto Adige .
Le Dolomiti, non sono state solo nominate, ma sono state già ampiamente trattate, nel post n. 441 >
Dolomites
UNESCO
Italy
https://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=46819132
Qundo oggi, andremo a parlare in modo più specifico del Monte Sassolungo, della Val Gardena e del South Tyrol o Sud Tirol .
https://i.postimg.cc/8cXXV3Pg/Sassolungo-mountain-Langkofel-and-Val-Gardena-Dolomites-of-South-Tyrol-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/Lgf3tx1x)
Sassolungo mountain (Langkofel) and Val Gardena, Dolomites of South Tyrol, Italy
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Tags: autumn, clouds, day, daylight, fall, forest, huts, Italy, meadow, mountains, nature, outdoors, sky, trees, valley
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https://i.postimg.cc/3RcfsVw5/Monte-Sassolungo.jpg (https://postimages.org/)
Monte Sassolungo
Monte Sassolungo
Il Sassolungo (Langkofel in tedesco, Saslonch in ladino) è la vetta principale del massiccio omonimo, collocato tra la Val Gardena e la Val di Fassa, nelle Dolomiti.
Il toponimo - attestato sin dal 1770 nella forma di Lang Kofel -
significa "pietra lunga" ed è da comprendere quando si guarda la montagna da nord-est e confrontandola con il Sasso Piatto.
Quest'ultimo è anche l'unica cima raggiungibile tramite sentiero fra le otto che compongono il gruppo, caratterizzato da versanti scoscesi lungo la quasi totalità del perimetro.
Nel 1992 Ivo Rabanser apre anche una via sulla parete nord, vicino alla via Soldà, estremamente difficile chiamata "via Monumento", che si sviluppa per 1000 m, con difficoltà fino al VII e A3.
Una leggenda locale vuole che il massiccio sia il luogo di sepoltura di un gigante punito dai suoi simili per aver derubato gli uomini dando la colpa agli animali di bosco.
I pinnacoli noti come le "Cinque Dita" sarebbero l'ultima parte del corpo visibile.
Ulteriori cime sono la Punta Grohmann, la Torre Innerkofler e il Dente.
La montagna si presenta come una serie di cime che si allungano per circa un chilometro con andamento da nord-ovest a sud-est.
Con una funivia dal passo Sella si raggiunge la forcella del Sassolungo a 2.681 metri,
e il rifugio Toni Demetz, punto di partenza per diverse escursioni.
Sul lato est, in una nicchia, è collocata una Madonna in legno alta tre metri opera dello scultore Flavio Pancheri.
Da nome alla pista da sci Saslong della Val Gardena che scende dai sui piedi, sede ogni anno dell'omonima discesa libera della coppa del mondo di sci alpino.
https://i.postimg.cc/rpzPfq8C/Il-gruppo-del-Sassolungo-visto-dalle-Alpe-di-Siusi-con-indicazioni-delle-principali-vette.jpg (https://postimages.org/)
Il gruppo del Sassolungo visto dalle Alpe di Siusi con indicazioni delle principali vette.
Gruppo del Sassolungo
Il gruppo montuoso nelle Dolomiti occidentali costituisce il confine tra la Val Gardena e la Val di Fassa.
Il Gruppo del Sassolungo si estende nella sua forma rotonda tra il Sella ed il Catinaccio.
La cima più alta che da il nome all’intero gruppo è il Sassolungo con 3.181 m s.l.m.
La sua superficie, assieme alla sua cima a sud-ovest, somma quasi la metá dell’intero gruppo montuoso.
Il massiccio che un tempo era una barriera corallina, è noto sia d’estate che d’inverno:
il Sassolungo e il Sasso Piatto sono famose mete per escursioni e ferrate,
qui si trovano p.e. la Via Ferrata Oskar Schuster e il Sentiero Friedrich August.
Con una funivia dal Passo Sella si raggiunge inoltre la cresta del Sassolungo su 2.681 m s.l.m. dalla quale si può fare il Giro del Sassolungo.
Il panorama sulla Marmolada e l’Alpe di Siusi conquista con il suo fascino!
D’inverno invece, aree sciistiche come Plan de Gralba, Monte Pana e Ciampinoi (con la discesa di Coppa del Mondo, Saslong) si trovano ai piedi del massiccio, e anche il famoso Sella Ronda passa di qua.
Vetta più alta: Sassolungo (3.181 m s.l.m.)
Ulteriori cime: Punta Grohmann, Torre Innerkofler, Dente, Punta delle Cinque Dita e Sasso Piatto
https://i.postimg.cc/qqfVscLW/Val-Gardena-min.gif (https://postimg.cc/JDQ2mkSQ)Val Gardena
Se volete, potete guardare l' immagine GIF anche da Imgur > https://imgur.com/AuztNmJ
https://i.postimg.cc/Xq38wXRn/Selva-di-Val-Gardena-Val-Gardena-un-gioiello-delle-Dolomiti.jpg (https://postimages.org/)
Selva di Val Gardena, Val Gardena, un gioiello delle Dolomiti!
Val Gardena
La val Gardena è una valle alpina delle Dolomiti, in Alto Adige, Italia,
considerata, per la sua prevalente identità ladina, parte integrante della Ladinia stessa > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Ladinia)
La valle è attestata nei documenti già sul finire del X secolo.
Infatti, è degli anni 993/94–1005 una notitia della chiesa vescovile di Frisinga con la quale il conte bavarese Ottone, della stirpe dei Rapotoni,
intestò al vescovo Gottschalk di Frisinga fra l'altro „ad Gredine forestum“,
la foresta in Gardena.
Coronata dalle catene montuose definite come Dolomiti di Gardena e percorsa dal rio Gardena (Derjon / Grödnerbach), lungo 25 km.
In val Gardena si trovano alcuni laghi in maggior parte sopra i 2000 metri:
il lech dl Dragon (2680 m) sulla cengia del Sella,
il lago Crespëina (2380 m) nel Puez,
i laghi lech Sant (2096 m),
lech da Iman (2208 m),
lech da Rijeda (2135 m)
ed il lech dla Scaies (2050) sull'alpe Mastlè.
Prendono il nome dalla val Gardena le formazioni geologiche arenarie di Val Gardena.
È suddivisa in tre comuni:
- Ortisei (Urtijëi / St. Ulrich),
- Santa Cristina Valgardena (S. Cristina Gherdëina o S. Crestina Gherdëina / St. Christina in Gröden)
- e Selva di Val Gardena (Sëlva / Wolkenstein in Gröden),
nonché, sulla sinistra orografica del rio Gardena, presso Ortisei, di tre frazioni del comune di Castelrotto chiamate
- Oltretorrente,
- Roncadizza e Bulla
- e Alpe di Siusi .
https://i.postimg.cc/W4WJ1znd/Val-Gardena-aerial-view.jpg (https://postimages.org/)
Val Gardena - Alto Adige, Provincia di Bolzano, aerial view
Paradiso sciistico e non solo, della Val Gardena
La valle è nota soprattutto per il turismo (sciistico), e vi si tengono numerose gare di rilevanza internazionale,
nonché tappe della Coppa del Mondo di sci alpino.
Negli ultimi anni sulla pista Saslong si disputano un Super G e una discesa libera.
La val Gardena dispone di 175 km di piste da discesa, 83 impianti di risalita e 115 km di piste da fondo.
Anche il turismo estivo ha una sua lunga tradizione, con molti sentieri e vie ferrate che facilitano trekking e scalate in questa zona delle Dolomiti.
Le Vie Ferrate sono diffuse e non si contano i tipici Rifugi Alpini che - assieme alla presenza e operatività di molti impianti di risalita -
rendono possibili delle escursioni anche ad alta quota in tempi relativamente brevi.
Negli ultimi anni si sono anche aggiunti molti trail per le mountain bike,
rendendo accessibili varie aree agli amanti delle bici.
Ortisei è sede del museo della Val Gardena che espone numerose collezioni di oggetti riguardanti la valle.
Nella vallata, la lingua più diffusa, è la lingua ladina, una delle lingue retoromanze.
Sull'Alpe del Mastlè nel territorio di Santa Cristina, si trova la piattaforma ufficiale UNESCO,
simbolo per il territorio dichiarato patrimonio naturale dell' UNESCO il 19 giugno 2009.
https://i.postimg.cc/C5yCwdhj/South-Tyrol.jpg (https://postimages.org/)
South Tyrol
South Tyrol - Il Sud Tirolo - Provincia autonoma di Bolzano
La provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige (Autonome Provinz Bozen – Südtirol in tedesco; provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan – Südtirol in ladino)
è la più settentrionale delle province della regione Trentino-Alto Adige e d'Italia,
la seconda provincia più estesa d'Italia dopo la provincia di Sassari.
Assieme alla provincia autonoma di Trento e al Tirolo,
costituisce l'Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino;
inoltre, unitamente al Veneto ed al Friuli-Venezia Giulia, appartiene alla macro-area geografica del Triveneto.
La denominazione riportata nello statuto di Autonomia del 1972 (legge costituzionale dello Stato) e nelle successive norme statali di attuazione
è quella di provincia di Bolzano o di provincia autonoma di Bolzano,
accompagnata dall'omologa traduzione ufficiale in tedesco (Provinz Bozen o Autonome Provinz Bozen).
L'articolo 116 della Costituzione della Repubblica Italiana a partire dalla riforma costituzionale del 2001 riporta la dicitura Alto Adige/Südtirol:
"La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano".
L'ente pertanto utilizza in tutti i suoi atti la doppia denominazione Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige (ufficialmente tradotta in tedesco nella forma Autonome Provinz Bozen – Südtirol).
Gli abitanti della provincia sono generalmente detti altoatesini.
Si può tuttavia constatare anche in italiano l'utilizzo delle denominazioni Sud Tirolo, Sudtirolo o Tirolo del sud per la provincia di Bolzano e sudtirolesi per i suoi abitanti di lingua tedesca o ladina.
La forma ladina non è riportata nello statuto di autonomia o in altre leggi dello Stato,
ma negli atti provinciali viene abitualmente resa come Provinzia Autonoma de Balsan – Südtirol (nella variante badioto-marebbana)
oppure Provinzia Autonoma de Bulsan – Südtirol (nella variante gardenese).
Durante la dominazione asburgica il territorio dell'odierna provincia di Bolzano era anche conosciuto come Mitteltirol, cioè Tirolo centrale,
mentre con Südtirol (Tirolo meridionale) spesso si designava l'odierno Trentino o l'intera parte meridionale del Tirolo (essenzialmente il Trentino-Alto Adige),
ove si differenziava fra il Tirolo meridionale italiano (italienisches Südtirol, Welschsüdtirol o Welschtirol, il Trentino)
e tedesco (Deutschsüdtirol, l'odierno Alto Adige).
L'uso del termine Südtirol per indicare il territorio fra Brennero e Salorno sarebbe pertanto, secondo alcuni autori, ingiustificato.
In ogni caso, nel Patto di Londra del 1915, si parlò nell'art. 4 espressamente del "Trentino" e del "Tirolo cisalpino" (a sud del Brennero) in modo separato.
Anche in altre lingue l'uso storico non sempre corrisponde con quello attuale.
In fonti di lingua inglese South Tyrol (anche South Tirol) si estende oltre la provincia di Bolzano odierna.
In fonti di lingua francese Sud-Tyrol indica (anche) il Trentino.
https://i.postimg.cc/634SH7bR/San-Pietro-by-the-Dolomites-in-South-Tyrol-Italy.jpg (https://postimages.org/)
San Pietro by the Dolomites in South Tyrol, Italy
Südtirol
Südtirol (letteralmente «Sud Tirolo») è un toponimo tedesco che storicamente è stato usato per indicare aree differenti:
la provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, così ufficialmente denominata in tedesco dal 1972,
ma storicamente in uso sin dall'annessione del Tirolo meridionale all'Italia nel 1919;
storicamente anche il Trentino, denominato Tirolo italiano o Tirolo meridionale (talvolta identificato con l'esonimo tedesco Welschtirol
o Welsch-Südtirol in quanto parte di lingua italiana del Tirolo),
mentre la provincia di Bolzano faceva parte del Deutsch-Südtirol, o più raramente Mitteltirol, in italiano Tirolo centrale;
storicamente in senso largo l'intera regione Trentino-Alto Adige.
Con l'aggettivo derivato Südtiroler, si indicavano in epoca asburgica anche i trentini.
Così il roveretano Antonio Rosmini, in testi di lingua tedesca, veniva definito Südtiroler.
Nella lingua italiana il termine Südtirol è stato tradotto in Sudtirolo, Sud Tirolo, Tirolo meridionale o Tirolo del Sud.
La Civiltà Cattolica attesta il toponimo Sud Tirolo (indicante anche il Trentino) sin dal 1895.
Ancor più antico è l'uso di Tirolo meridionale e Tirolo del Sud anche per la provincia autonoma di Trento.
Nel Patto di Londra del 1915, si parlò nell'art. 4 espressamente del "Trentino" e del "Tirolo cisalpino" (a sud del Brennero) in modo separato.
L'Istituto Geografico Militare considera il termine Sud Tirolo equivalente ad Alto Adige.
L'aggettivo derivato sudtirolese si riferisce agli abitanti e alle persone originarie del Sud Tirolo.
Il vocabolario Treccani, con questo termine, individua i soli abitanti di lingua tedesca dell'Alto Adige.
Anche in altre lingue l'uso storico non sempre corrisponde con quello poi divenuto invalso nell'uso.
In fonti di lingua inglese, come The Geographical Journal della Royal Geographical Society,
South Tyrol (anche South Tirol) si estendeva all'epoca ben oltre la provincia autonoma di Bolzano e comprendeva anche il Trentino.
Anche nelle guide turistiche dell'Ottocento South Tyrol indica tutta la parte meridionale del Tirolo, comprendente l'odierna provincia di Trento.
Analogamente, in fonti storiche di lingua francese Sud-Tyrol o Tyrol du Sud indicava anche il Trentino,
mentre l'uso attuale corrisponde solo alla Provincia di Bolzano
https://i.postimg.cc/DwCMnQtL/Lago-di-Anterselva-Valle-di-Anterselva-Sud-Tirolo.jpg (https://postimages.org/)
Lago di Anterselva, Valle di Anterselva, Sud-Tirolo
tallines
27-11-2020, 16:49
Windows 10 SpotLight Images
Medieval Aragonese Castle,
Ischia island,
Gulf of Naples, Italy
Con questa immagine del 18 Novembre 2020, andiamo dal Trentino-Alto Adige, in Campania .
Più precisamente nell' Isola di Ischia, a vedere il bellissimo castello medievale Aragonese
Andremo a vedere anche per la Regione Campania, come abbiamo iniziato a fare con il Trentino-Alto Adige, l' Etimologia .
https://i.postimg.cc/3RFBgc6m/Landscape-with-medieval-Aragonese-Castle-Ischia-island-Gulf-of-Naples-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Landscape with medieval Aragonese Castle, Ischia island, Gulf of Naples, Italy
Campania
La Campania è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale .
È la terza regione per numero di abitanti (dopo la Lombardia e il Lazio),
la più popolosa dell'Italia meridionale e la prima a livello nazionale per densità di popolazione.
Con 10 riconoscimenti, la Campania è la seconda regione italiana per siti ed elementi iscritti nelle liste dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO, dopo la Lombardia:
- il Riconoscimento per la Dieta Mediterranea,
- l’Arte dei "Pizzaiuoli" Napoletani,
- le Macchine a spalla di Nola,
- il Centro storico di Napoli,
- la Reggia di Caserta,
- il Complesso monumentale di Santa Sofia,
- Pompei con Ercolano e Oplonti,
- la Costiera Amalfitana,
- il Parco Nazionale del Cilento con Paestum, elia e la Certosa di Padula,
- e la Transumanza.
In Campania si trovano 5 dei primi 20 siti statali più visitati nel 2018 secondo il Ministero dei Beni e delle Attività culturali.
Secondo i dati Eurostat del 2011 la Campania è tra le 20 regioni più visitate in Europa e tra le prime in Italia.
https://i.postimg.cc/sXWpc0Nw/Landscape-with-medieval-Aragonese-Castle-Ischia-island-Gulf-of-Naples-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/Fd9dFGmL)
Landscape with medieval Aragonese Castle, Ischia island, Gulf of Naples, Italy
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Etimologia
Il toponimo Campania non è di certa etimologia.
Esso deriverebbe, secondo alcuni, dal termine latino campus, che vuol dire campagna,
e, per commistione linguistica, dal termine osco Kampanom,
con il quale si indicava l'area nei pressi della città di Capua antica, per secoli centro principale della Pianura Campana.
Non essendo gli studi al riguardo giunti a conclusioni univoche,
altri studiosi sostengono che la derivazione trovi invece coincidenza con il significato di "campagna", come farebbe presupporre la nota espressione "Campania felix".
In questo secondo senso si sottolinea che il sostantivo latino "campus" ha appunto il significato di "pianura, campagna aperta",
che indicherebbe, unitamente al clima favorevole altrettanto noto, la particolare fertilità ed amenità dell'area.
https://i.postimg.cc/Y098xxQ9/Isola-d-Ischia.jpg (https://postimages.org/)
Isola d'Ischia
Isola d'Ischia
Ischia è un'isola dell'Italia appartenente all'arcipelago delle isole Flegree, della città metropolitana di Napoli.
Posta all'estremità settentrionale del golfo di Napoli e a poca distanza dalle isole di Procida e Vivara, nel mar Tirreno,
è la maggiore delle Flegree ed un'importante meta del turismo internazionale.
Con i suoi 64 062 abitanti è la terza più popolosa isola italiana, dopo Sicilia e Sardegna.
In antichità era nota col nome Pithekoussai o Pithecusae (in greco Πιθηκοῦσσαι).
Etimologia
L'isola di Ischia fu dai Latini chiamata Pithecusa, nome che la tradizione fa derivare dal Greco “pithos” (vaso), cioè l'Isola dei vasai.
Altra interpretazione, del tutto fantasiosa, collega il nome a “pithekos” (scimmia).
È stato proposto che il nome descriva una caratteristica dell'Isola, ricca di pinete.
“Pitueois” (ricco di pini), “pituis” (pigna), “pissa, pitta” (resina) appaiono termini descrittivi dai quali potrebbe derivare Pithecusa, che significherebbe dunque “isola della resina”, una importante sostanza usata, tra l'altro, per rendere impermeabili i vasi vinari.
L'espressione “insula visca”, con l'aggettivo greco “(v)ixos” (appiccicoso) e la consueta caduta della “v” iniziale, fornisce una probabile origine del moderno “Isola d'Ischia”.
Ai piedi del Vesuvio coperto di pini, il nome popolare di Ercolano era “Resìna”, forse reminiscenza di un antico mercato di questo prodotto, similmente al toponimo “Pizzo” in Calabria, da dove proveniva la resina migliore, la “pece brettia” ottenuta dai pini della vicina Sila.
Massimo Pittau riteneva che l'etimo derivasse da un più ampio substrato tirrenico di origine preromana
https://i.postimg.cc/L6SzkSFW/Isola-di-Ischia.jpg (https://postimages.org/)
Isola d'Ischia
Origine del nome Ischia
I Greci chiamarono la loro colonia sull'isola Pithekoussai, nome dalla etimologia incerta.
Secondo Senagora il nome deriverebbe da pithekos, scimmia, e alluderebbe al mito dei Cercopi, abitanti delle isole flegree trasformati da Zeus in cercopitechi.
Plinio il Vecchio (Nat. Hist. 111, 6.82) fa invece derivare il nome da pythos, anfora, teoria suffragata da ritrovamenti archeologici che testimoniano la produzione greco-italica di ceramiche (e in particolare di anfore da vino) nell'isola e nel golfo di Napoli.
Le prime testimonianze del nome dell'isola risalgono all'anno 812, in una lettera di Papa Leone III nella quale informa l'imperatore Carlo Magno di devastazioni occorse nell'area, chiamando l'isola Iscla maior «Ingressi sunt ipsi nefandissimi Mauri [...] in insulam, quae dicitur Iscla maiore, non longe a Neapolitana urbe».
Alcuni studiosi ricollegano il termine alla parola di origine semitica i-schra, "isola nera" che in sé potrebbe anche essere accettabile se non fosse che dal punto di vista geologico l'isola per i suoi prodotti vulcanici appare soprattutto bianca.
Peraltro la frequentazione fenicia dell'isola è archeologicamente documentata in epoca molto antica.
Nella diffusione in Campania ed Etruria meridionale, fin dall'VIII secolo a.C., di oggetti di produzione o ispirazione egiziana, «hanno certo parte i mercanti fenici installati a Ischia e poi frequentatori delle coste tirreniche».
Il nome Aenaria, utilizzato dai latini,è legato alle officine metallurgiche (da aenus, metallo) localizzate sulla costa orientale, sotto il castello.
https://i.postimg.cc/8CX1CrqL/Il-Castello-Aragonese-di-Inschia-collegato-all-Isola-d-Ischia-per-mezzo-di-un-ponte-in-muratura-l.jpg (https://postimages.org/)
Il Castello Aragonese di Ischia, collegato all' Isola per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m, conosciuto come Ischia Ponte.
Castello Aragonese (Ischia)
Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un'isola tidale > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Isola_tidale)di roccia trachitica > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Trachite) posto sul versante orientale dell'isola d'Ischia,
collegato per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m all'antico Borgo di Celsa, conosciuto come Ischia Ponte.
L'isolotto su cui è stato edificato il castello deriva da un'eruzione sinattica avvenuta oltre 300.000 anni fa.
Raggiunge un'altezza di 113 metri sul livello del mare e ricopre una superficie di circa 56000 m².
Geologicamente è una bolla di magma che si è andata consolidando nel corso di fenomeni eruttivi e viene definita "cupola di ristagno".
Al castello si accede attraverso un traforo, scavato nella roccia e voluto verso la metà del Quattrocento da Alfonso V d'Aragona.
Prima di allora l'accesso era possibile solo via mare attraverso una scala situata sul lato nord dell'isolotto.
Il traforo è lungo 400 metri e il percorso è illuminato da alti lucernari che al tempo fungevano anche da "piombatoi"
attraverso i quali si lasciava cadere olio bollente, pietre e altri materiali sugli eventuali nemici.
Il tratto successivo è una mulattiera che si snoda in salita all'aperto e conduce fino alla sommità dell'isola.
Da questa strada si diramano sentieri minori che portano ai vari edifici e giardini.
Dagli anni settanta del novecento è anche in funzione un ascensore, il cui percorso è ricavato nella roccia e che raggiunge i 60 metri sul livello del mare.
https://i.postimg.cc/sf9ksjff/Il-Castello-Aragonese-di-Ischia.jpg (https://postimages.org/)
Il Castello Aragonese di Ischia
Origini
La costruzione del primo castello risale al 474 a.C. sotto il nome di Castrum Gironis,
ovvero "castello di Girone", in onore del suo fondatore.
In quell'anno, infatti, il greco Gerone I detto il tiranno di Siracusa prestò aiuto con la propria flotta ai Cumani nella guerra contro i Tirreni, contribuendo alla loro sconfitta al largo delle acque di Lacco Ameno.
Debitori di tale intervento, i Cumani decisero allora di ricompensare l'alleato cedendogli l'intera isola.
La fortezza venne poi occupata dai Partenopei,
ma nel 315 a.C. i Romani riuscirono a strappar loro il controllo dell'isola e vi fondarono la colonia di Aenaria.
Il Castello venne utilizzato come fortino difensivo e vi furono edificate anche alcune abitazioni ed alte torri per sorvegliare il movimento delle navi nemiche.
Nei secoli successivi la fortezza di Gerone fu radicalmente trasformata, in modo da fungere da rifugio sicuro per la popolazione contro i saccheggi di Visigoti, Vandali, Ostrogoti, Arabi, Normanni (1134-1194), Svevi (1194-1265) e Angioini (1265-1282).
L'eruzione dell'Arso del 1301 fornì un notevole incentivo allo sviluppo dell'insediamento urbano:
distrutta la città di Geronda, che sorgeva nella zona in cui nel ventunesimo secolo vegeta la pineta,
gli Ischitani si rifugiarono nel castello che garantiva maggiore tranquillità e sicurezza, dando vita ad un vero e proprio rifugio in cui vivere.
https://i.postimg.cc/DfBxx8yG/Castello-Aragonese.jpg (https://postimages.org/)
Ischia, entrata del Castello Aragonese
Si deve agli Aragonesi la moderna fisionomia del castello
Un solido a forma quadrangolare, con mura fornite di quattro torri.
Partendo dal vecchio maschio di età angioina, nel 1441 Alfonso V d'Aragona diede vita ad una struttura che ricalcava quella del Maschio Angioino di Napoli.
Il sovrano fece costruire un ponte di legno che congiungeva l'isolotto all'isola maggiore (che sarebbe stato successivamente sostituito da uno in pietra),
mentre fino alla metà del XV secolo l'unico strumento di accesso al castello era costituito da una scala esterna di cui si può ancora intravedere qualche rudere dal mare, dal lato che dà sull'isola di Vivara.
Furono inoltre realizzate poderose mura e fortificazioni (come i cosiddetti piombatoi, ossia fessure da cui venivano lanciati acqua bollente, piombo fuso, pietre e proiettili sull'eventuale invasore) dentro le quali quasi tutto il popolo d'Ischia trovava rifugio e protezione durante le incursioni dei pirati.
All'interno dell'edificio erano posti gli alloggi reali e quelli riservati ai cortigiani, alla truppa e ai servi.
Ai piedi del castello fu invece posta una casamatta, adibita a quartiere della guarnigione addetta alle manovre del ponte levatoio.
Il periodo di massimo splendore della struttura si ebbe alla fine del XVI secolo:
al tempo il castello ospitava 1892 famiglie,
il convento delle clarisse,
l'abbazia dei monaci basiliani di Grecia,
il vescovo con il capitolo ed il seminario,
il principe con la guarnigione.
Vi erano 13 chiese tra cui la cattedrale, dove il 27 dicembre 1509 furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco d'Avalos, marchese di Pescara e condottiero delle truppe imperiali di Carlo V, e la poetessa Vittoria Colonna.
Il soggiorno di Vittoria Colonna nel castello, dal 1501 al 1536, coincise con un momento culturalmente assai felice per l'intera isola:
la poetessa fu infatti circondata dai migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Michelangelo Buonarroti, Ludovico Ariosto, Jacopo Sannazaro, Giovanni Pontano, Bernardo Tasso, Annibale Caro l'Aretino e molti altri.
https://i.postimg.cc/jjvTxyrX/Il-Castello-degli-Aragonesi.jpg (https://postimages.org/)
Ischia, il Castello degli Aragonesi
Dal Settecento all'unità d'Italia
Nella seconda metà del Settecento, cessato il pericolo dei pirati, la gente cominciò ad abbandonare il castello,
in cerca di una più comoda dimora nei vari comuni dell'isola per poter curare meglio le attività economiche principali:
la coltivazione della terra e la pesca.
Nel 1809 le truppe inglesi assediarono l'isolotto, sotto il comando francese, e lo cannoneggiarono fino a distruggerlo quasi completamente.
Nel 1823 Ferdinando I, re delle Due Sicilie ed esponente della dinastia borbonica, allontanò gli ultimi 30 abitanti, riconvertì la fortezza a luogo di pena per gli ergastolani e trasformò le stanze in alloggi per le guardie carcerarie.
Il castello divenne, a partire dal 1851, prigione per i cospiratori contro il Regno delle Due Sicilie, tra i quali Carlo Poerio, Luigi Settembrini, Michele Pironti e Pasquale Battistessa.
Nel 1860, con l'invasione di Giuseppe Garibaldi, Ischia fu annessa al Regno d'Italia e il carcere politico fu soppresso.
L' 8 giugno 1912 l'amministrazione del demanio, con trattativa privata, pose il castello aragonese in vendita all'asta.
Da allora l'isola è gestita da privati, che ne curano i restauri e la gestione.
Il castello è aperto al pubblico ed è una meta turistica.
https://i.postimg.cc/MGBZznp3/Ischia-il-Castello-Aragonese.jpg (https://postimages.org/)
Ischia, il Castello Aragonese
Caratteristiche
Gli edifici ricoprono una parte minima della superficie dell'isolotto, che è per lo più occupato da ruderi, da orti e vigneti.
Le fitte costruzioni ritratte nelle stampe settecentesche sono state in buona parte distrutte dagli eventi bellici che hanno interessato l'isola sotto la dominazione francese nei primi dell'ottocento e, in seguito, dall'incuria e dall'abbandono fino all'acquisto dell'isola da parte di una famiglia ischitana.
Alcuni eredi di questa famiglia hanno lentamente intrapreso una campagna di restauri che, a partire dalle poche stanze elette a propria dimora, hanno gradualmente interessato la parte monumentale del complesso architettonico, anche se molte strutture sono ancora in rovina.
In questo castello, nel 1952, sono state girate alcune scene del film statunitense Il corsaro dell'isola verde con Burt Lancaster.
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Castello Aragonese, particolare
Siti di maggior interesse
Chiesa dell'Immacolata (XVIII secolo)
La sua cupola domina l'intero castello e offre una magnifica vista del borgo di Ischia Ponte, anticamente chiamato borgo di Celsa per la presenza di una piantagione di gelsi nei terreni dei frati Agostiniani.
Essi avevano importato sull'isola l'allevamento intensivo del baco da seta (il cui nutrimento, il gelso, è appunto chiamato morus celsa).
L'attività s'interruppe di colpo nel 1809, quando Gioacchino Murat emanò un decreto di soppressione degli ordini religiosi per impossessarsi delle enormi ricchezze che i religiosi avevano accumulato nei secoli nel regno di Napoli.
La chiesa fu costruita a partire dal 1737 al posto di una precedente cappella dedicata a san Francesco, per volere della badessa Lanfreschi dell'attiguo convento delle Clarisse.
L'enorme impegno economico impedì alle suore di portare a termine la costruzione e, nonostante fosse stata venduta persino l'argenteria del convento per far fronte alle spese, la facciata e gli interni della chiesa non sono rifiniti e le pareti sono completamente bianche.
La pianta della chiesa è a croce greca con l'aggiunta di un presbiterio e di un pronao d'ingresso.
Su un tamburo circolare con 8 finestroni, insiste l'imponente cupola che domina l'intero complesso di edifici.
Dopo il restauro eseguito nel 1980, la chiesa viene utilizzata per mostre temporanee di pittura e scultura.
Convento delle Clarisse
Il Convento delle Clarisse fu fondato nel 1575 da Beatrice Quadra, vedova di Muzio d'Avalos, che si insediò con quaranta suore provenienti dal convento di San Nicola che si trovava sul monte Epomeo.
Le suore provenivano da famiglie nobili che le destinavano in genere alla vita claustrale già dall'infanzia per evitare la frammentazione delle eredità.
Il convento fu chiuso nel 1810 in seguito alla già citata legge di secolarizzazione emanata da Murat .
Un'ala del convento ospita un albergo, le cui stanze sono le celle di un tempo.
Cimitero delle Clarisse
L'annesso cimitero sotterraneo (XVI secolo) presenta, a ridosso delle pareti, sedili in pietra su cui venivano adagiati, in posizione seduta e a tronco eretto, i corpi senza vita delle suore affinché mummificassero.
La carne si decomponeva lentamente e i liquidi venivano raccolti in appositi vasi situati sotto i sedili, finché gli scheletri non venivano raccolti in un ossario.
Ogni giorno le monache vi si recavano in preghiera e meditavano sulla morte e sulla durata effimera della vita terrena.
Cattedrale dell'Assunta
Questa cattedrale fu eretta dalla popolazione in sostituzione di quella situata sull'isola maggiore, distrutta dall'eruzione vulcanica del 1301.
È una basilica a tre navate, e lo spazio absidale era verosimilmente ricoperto da una cupola a sesto ribassato.
Nel 1509 vi furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco d'Avalos e Vittoria Colonna.
Originariamente di stile romanico, fu ritoccata nel XVI secolo e rifinita successivamente con stucchi barocchi.
Nel 1809 fu distrutta dalle cannonate degli Inglesi, per cui si presenta come uno spazio semiaperto, senza soffitto, e ospita concerti di musica classica e letture di prosa e di poesia.
Cripta della Cattedrale
Costruita fra l'XI e il XII secolo, era in origine una cappella.
Fu trasformata in cripta quando vi fu costruita sopra la cattedrale dell'Assunta.
È costituita da un ambiente centrale con volta a crociera e da sette piccole cappelle con volta a botte che si sviluppano lungo il perimetro.
Ciascuna cappella rappresentava una delle famiglie gentilizie che abitavano l'isolotto ed è decorata da affreschi di scuola giottesca che si presentano gravemente danneggiati e per i quali è stato avviato un restauro.
Chiesa di San Pietro a Pantaniello
La chiesa, la cui costruzione attribuita è attribuita all'architetto Jacopo Barozzi da Vignola nel XVI secolo, è un importante esponente del Rinascimento italiano.
Da non dimenticarsi :
la chiesa di Santa Maria delle Grazie (XVI secolo),
il terrazzo panoramico degli ulivi,
le carceri politiche (che ospitarono gli eroi del Risorgimento italiano),
il Maschio e
l'abbazia dei Basiliani di Grecia.
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Castello Aragonese, stampa
Le Origini
CASTRUM GIRONIS
Il Castello prese in origine il nome di Castrum Gironis: secondo alcuni dal nome di Gerone da Siracusa (cui è attribuito il primo insediamento risalente al V secolo a.C.), secondo altri dal "giro di mura" fortificate che circondava il l'isolotto di roccia trachitica.
Il Medioevo
INSULA MINOR
In epoca medioevale fu sempre indicato come Insula Minor per distinguerlo dall'Insula Major (l'Isola d'Ischia) che andava lentamente popolandosi.
È a questo periodo che risale l'attuale cripta della Cattedrale dell'Assunta con i suoi pregevoli affreschi.
Il Rinascimento
CASTELLO ARAGONESE
Il nome attuale ha origine dalla dinastia che più delle altre ha impresso all'isolotto la fisionomia che lo caratterizza: Alfonso I d'Aragona trasformò nel XV secolo d.C. il preesistente Maschio angioino, costruì le poderose mura difensive, fece scavare nella roccia la galleria di accesso pedonale.
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Castello Aragonese d'Ischia, di sera
La terza generazione della famiglia Mattera si prende oggi cura del Castello
garantendone l'apertura al pubblico 365 giorni all'anno, realizzando le necessarie opere di manutenzione e restauro e promuovendo eventi culturali che ne animano la vita.
Infatti l'opera più importante, oltre il restauro, è quella di tenere in vita il Castello:
esso non è una semplice mostra di reperti storici ma un essere vivente dal quale pulsa un'energia utile alla comprensione del passato e del futuro .
Non c'è più l'affannoso movimento di una roccaforte che si difende, non c'è più la tumultuante vita quotidiana di 1800 famiglie che lavorano e si incontrano,
ma una serenità ed una pace ineguagliabili che avvolgono il Castello di oggi, animato da mostre d'arte antica e contemporanea, studiato da storici e ammirato da migliaia di turisti che lo visitano e ne catturano il ricordo.
L'arte dialoga con il Castello e lo rende vivo;
dopo aver ricoperto tanti ruoli, il maniero riprende quello di interlocutore privilegiato di tutte le forme d'arte e ripropone un'ennesima volta la sua presenza come indispensabile all'equilibrio dell'intero "regno" circostante.
L'intuizione iniziale dell'Avv. Nicola Ernesto Mattera trova ancora oggi nei suoi eredi il pieno entusiasmo e la conferma della giustezza di un gesto che, apparentemente inspiegabile all'epoca, ha garantito la rinascita di un protagonista della Storia dell'Isola e dell'intero Regno di Napoli.
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Le Meraviglie di Ischia, il Castello Aragonese
tallines
30-11-2020, 18:22
Windows 10 SpotLight Images
Palazzo Vecchio
Florence
Italy
Oggi, dalla Campania andiamo in Toscana, grazie all' immagine pubblicata il 20 Novembre 2020, da Windows 10 SpotLight Images .
Andiamo in Toscana,
quindi anche in questo caso, andremo a vedere l' Etimologia del nome della regione,
a vedere uno dei Palazzi più conosciuti al mondo: Palazzo Vecchio .
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Palazzo Vecchio architecture and geometries view from courtyard, Florence, Italy
Toscana
La Toscana è una regione italiana a statuto ordinario d situata nell'Italia centrale, con capoluogo Firenze.
Confina a nord-ovest con la Liguria,
a nord con l'Emilia-Romagna,
a est con le Marche e l'Umbria,
a sud con il Lazio.
Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Carrara (foce del torrente Parmignola, confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti;
il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del Chiarone, che segna il confine con il Lazio.
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Palazzo Vecchio architecture and geometries view from courtyard, Florence, Italy
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Etimologia
Il nome è antichissimo e deriva dall'etnonimo usato dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi:
"Etruria", trasformata poi in "Tuscia" e poi in "Toscana".
Dal latino medievale Tuscania, avente come aggettivo Tuscanus, dal latino tardo Tuscia, dall'aggettivo Tuscus, plurale Tusci, a sua volta da un precedente *Truscus, forma accorciata di Etruscus, plurale Etrusci, Etruschi, gli abitanti della regione in età preromana.
Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell'Etruria antica, che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere.
Fino al 1861 è stata un'entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana con una enclave costituita dalla Repubblica e poi Ducato di Lucca.
Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia ed oggi della Repubblica Italiana.
In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato La Leopolda.
La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre, nel ricordo del suddetto giorno del 1786 in cui furono abolite la pena di morte e la tortura nel Granducato di Toscana.
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Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria a Firenze
Firenze
Firenze in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza; Florentia in latino, è una città italiana, capoluogo della Toscana e centro della città metropolitana;
è il primo comune della regione per popolazione, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia.
Nel Medioevo è stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario;
nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni.
Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea.
Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento.
Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1982,
è considerata luogo d'origine del Rinascimento
– la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica – e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura.
È universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata tra le più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti.
Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come
Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de’ Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri,
che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la più alta concentrazione di opere d'arte al mondo.
La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".
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Palazzo Vecchio, Firenze
Palazzo Vecchio
Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria a Firenze ed è la sede del Comune.
Rappresenta la migliore sintesi dell'architettura civile trecentesca cittadina ed è uno dei palazzi civici più conosciuti nel mondo.
Chiamato in origine "Palazzo dei Priori", e poi successivamente venne identificato nel XV secolo come "Palazzo della Signoria", dal nome dell'organismo principale della Repubblica di Firenze;
nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne fece la sua residenza;
infine il nome Vecchio lo assunse dopo il 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel "nuovo" Palazzo Pitti.
Non sono presenti porte o aperture per la sicurezza di chi amministrava il potere.
Ci si poteva accedere solamente dal cortile .
Dal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento del Regno d'Italia, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali.
Vi si trova inoltre un museo, che permette di visitare le magnifiche sale dove lavorarono, fra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio.
L'edificio si è gradualmente ingrandito verso est, arrivando ad occupare un isolato intero e allungando l'iniziale parallelepipedo trecentesco fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio del quale la facciata è solo il lato più corto.
Sulla facciata principale a bugnato, la Torre di Arnolfo è uno degli emblemi della città.
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Palazzo Vecchio, Cortile interno, Firenze
Storia
Nell'antica città romana di Florentia si trovava in questo punto l'antico teatro romano, che aveva la platea semicircolare verso piazza della Signoria e la scena più o meno lungo l'attuale via dei Leoni.
Negli scavi ancora in corso (iniziati nei primi anni del 2000) sono state scavate una serie di stanze nei sotterranei, senza intaccare la muratura portante, che hanno dato alla luce vari resti di epoche diverse.
Tra i più interessanti ci sono tre stanze, accessibili al pubblico dal dicembre 2008, dove sono state ritrovate tracce dei pavimenti del palco del teatro, con un pezzo di colonna che dovette rompersi quando venne abbattuta la scena. Sono stati scavati poi resti di pozzi più tardi, monete, anfore e gioielli e uno scheletro di fanciullo, che dovrebbe risalire al I secolo (studi sono in corso).
Nell'alto medioevo l'area era densamente edificata, con case e case-torri del tutto simili a quelle ancora visibili nel quadrilatero oltre la vicina via della Condotta.
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Arnolfo di Cambio
Il Nuovo Palazzo dei Priori
Alla fine del XIII secolo la città di Firenze decise di costruire un palazzo
in modo da assicurare ai magistrati un'efficace protezione in quei tempi turbolenti, ed al contempo celebrarne l'importanza.
Il palazzo è attribuito a Arnolfo di Cambio, architetto della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e della Basilica di Santa Croce, che iniziò a costruirlo nel 1299, secondo alcuni ispirandosi al già esistente Palazzo dei Priori di Volterra.
Il palazzo al tempo, chiamato appunto Palazzo dei Priori, fu costruito sulle rovine del Palazzo dei Fanti e del Palazzo dell'Esecutore di Giustizia, già posseduto dalla famiglia ghibellina degli Uberti, cacciata nel 1266.
Incorporò l'antica torre della Vacca utilizzandola come parte bassa della torre nella facciata.
Questa è la ragione per cui la torre rettangolare (94 m) non è nel centro dell'edificio.
Dopo la morte di Arnolfo nel 1302, il palazzo fu portato a termine da altri due maestri, nel 1314.
Inoltre nei sotterranei venivano usate come prigioni le antiche cavità sotto le arcate del teatro romano di Florentia.
Dal 26 marzo 1302 (a inizio dell'anno secondo il calendario fiorentino) il palazzo fu la sede della Signoria, ovvero del consiglio cittadino con a capo i Priori, e del Gonfaloniere di Giustizia, una via di mezzo tra un sindaco e un capo di governo con una carica che però durava per un periodo molto breve.
La prima fase costruttiva si concluse nel 1315.
Il palazzo attuale è frutto di altre costruzioni e ampliamenti successivi, portati a termine fra il XIII ed il XVI secolo.
Il Duca di Atene, Gualtieri VI di Brienne iniziò le prime modifiche nel periodo (1342-1343), ingrandendolo verso via della Ninna e dandogli l'aspetto di una fortezza.
Altre modifiche importanti avvennero nel periodo 1440-60 sotto Cosimo de' Medici, con l'introduzione di decorazioni in stile rinascimentale nella Sala dei Dugento ed il primo cortile di Michelozzo.
Il Salone dei Cinquecento fu costruito invece dal 1494 durante la repubblica di Savonarola.
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Cosimo I de' Medici
La Residenza del Duca
Fra il 1540 e il 1550 fu la casa di Cosimo I de' Medici, il quale incaricò il Vasari di allargare ulteriormente il palazzo per assecondare le necessità della corte ducale.
Il cantiere fu il luogo di fondamentali esperienze per molti artisti, fra cui Livio Agresti e Pier Paolo Menzocchi.
Il palazzo raddoppiò così il proprio volume per effetto delle aggiunte sulla parte posteriore.
L'ultimo ampliamento risale alla fine del XVI secolo, quando Battista del Tasso e Bernardo Buontalenti sistemarono la parte posteriore come si presenta oggi.
Il nome venne cambiato ufficialmente quando nel 1565 Cosimo si spostò a Palazzo Pitti e chiamò la precedente residenza Palazzo Vecchio, mentre la piazza della Signoria mantenne il proprio nome.
Vasari inoltre costruì un percorso, il Corridoio Vasariano, che collega ancor oggi Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti attraversando l'Arno sul Ponte Vecchio.
Cosimo I inoltre spostò l'amministrazione governativa e le magistrature negli adiacenti Uffizi.
Storia contemporanea
Il palazzo guadagnò nuova importanza quando fu sede del Senato e della Camera dei deputati del Regno d'Italia nel periodo 1865-71, quando Firenze divenne capitale del Regno d'Italia.
Tra il 1950 e il 1960 vennero effettuati lavori di restauro in alcuni quartieri del palazzo, compresi il salone del Cinquecento e lo studiolo di Francesco I, a opera di Giulio Cirri.
La gran parte di Palazzo Vecchio è adibita a museo, ma è rimasto il simbolo del governo locale, ospitando la sede del Comune di Firenze e del consiglio comunale.
https://i.postimg.cc/Zn5qpyLm/Ingresso-di-Palazzo-Vecchio-con-la-copia-del-David-di-Michelangelo-e-la-cinquecentesca-statua-di-Erc.jpg (https://postimages.org/it/)
Ingresso di Palazzo Vecchio con la copia del David di Michelangelo e la cinquecentesca statua di Ercole e Caco realizzata da Baccio Bandinelli
Arengario ed entrata
La pedana rialzata davanti al palazzo è il cosiddetto arengario o aringhiera, una zona che prende il nome dalla "ringhiera" che un tempo lo recintava e che fu eliminata durante i restauri ottocenteschi di Giuseppe Del Rosso.
La scalinata stessa girava anche sul lato sinistro, ma venne tagliata con gli interventi rinascimentali.
Da questo luogo i priori assistevano alle cerimonie cittadine sulla piazza.
Durante il governo del Duca d'Atene (1342-1343) l'aringhiera venne ulteriormente difesa da due antiporte e altri elementi.
Fin dal Quattrocento venne decorato da sculture che, se non sostituite da copie o leggermente spostate, vi si possono ancora ammirare.
Le più antiche sono il Marzocco e la Giuditta e Oloferne (1455-60 circa), entrambe opere di Donatello, sostituite da copie per la loro preziosità (il Marzocco è conservato al Bargello, la Giuditta dentro il palazzo). Queste statue un tempo si trovavano più avanti sulla piazza.
Il David di Michelangelo marcò l'ingresso dal 1504, anno del suo completamento, fino al 1873 quando venne spostato all'Accademia.
Una copia è al suo posto dal 1910,
fiancheggiato dall'Ercole e Caco di Baccio Bandinelli, scultore che venne molto criticato per la sua "sfrontatezza" ad accostare una sua opera al capolavoro michelangiolesco.
Davanti agli stipiti del portale si trovano i due Termini marmorei, quello maschile di Vincenzo de' Rossi e quello femminile di Baccio Bandinelli che riprendono una tipologia della statuaria classica:
essi in antico sostenevano una catena che serviva a sbarrare l'ingresso.
https://i.postimg.cc/wjxWCxTr/Il-Monogramma-e-il-Trigramma-di-Cristo-tra-i-due-leoni-che-sormontano-l-ingresso-principale-di-Pal.jpg (https://postimages.org/)
Il Monogramma e il Trigramma di Cristo, tra i due leoni che sormontano l'ingresso principale di Palazzo Vecchio
Sopra il portale principale campeggia frontespizio decorativo in marmo datato 1528, con il monogramma raggiato di Cristo Re.
Al centro, affiancato da due leoni, c'è il trigramma di Cristo, circondato dalla scritta Rex Regum et Dominus Dominantium (Gesù Cristo, Re dei Re e Signore dei Signori).
Questa iscrizione, fatta mettere dal gonfaloniere Niccolò Capponi nel 1551, risale al tempo di Cosimo I e sostituiva l'iscrizione precedente ispirata da Savonarola:
anche se non tutte le fonti sono concordi circa l'antica trascrizione, doveva suonare qualcosa come Iesus Christus rex florentini populi S.P. decreto electus,
intendendo cioè che Cristo era il sovrano della città e che (sottinteso) nessuno avrebbe mai osato "spodestare" il Cristo prendendo il comando di Firenze.
Cosimo I la fece sottilmente sostituire con quella presenza, indicando Cristo sì Re, ma Re dei re e Signore dei signori.
Un'altra targa in bronzo ricorda il plebiscito del 15 marzo 1860 che permise l'unione della Toscana al Regno d'Italia.
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I 20 stemmi sulla facciata di Palazzo Vecchio, Firenze
Gli stemmi sulla facciata
Sotto gli archi del ballatoio nel 1353 vennero dipinti una serie di stemmi che simboleggiano alcuni particolari aspetti della Repubblica fiorentina e ancora oggi fotografano, in certo senso, la situazione politica trecentesca.
[U]La serie di nove stemmi si ripete due volte sulla facciata e due stemmi si ritrovano anche sul lato sinistro.
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I 9 Stemmi ripetuti, sula facciata di Palazzo Vecchio
1 - Il primo che si incontra da sinistra è la croce rossa in campo bianco, che rappresenta le insegne del popolo fiorentino e segnala le cose pubbliche a Firenze.
2 - Successivamente si incontra il giglio fiorentino rosso in campo bianco, attuale simbolo cittadino, adottato dai guelfi ai tempi della cacciata dei ghibellini nel 1266, ribaltando lo stemma ghibellino, dipinto un po' più avanti, che rappresenta un giglio bianco (come se ne trovano numerosi nella campagna di Firenze) in campo rosso.
- Nel 1266, con la definitiva sconfitta e cacciata dei Ghibellini da Firenze, i Guelfi, volendo mantenere il tradizionale giglio nel loro gonfalone, decisero, a spregio, di ribaltare i colori dei loro avversari
- In pratica non avevano fatto altro che cambiare i colori al giglio bianco su campo rosso dei Guelfi invertendo i colori.
3 - Il successivo stemma è partito verticalmente tra bianco e rosso e rappresenta il legame tra Fiesole (il cui stemma è in campo bianco) e Firenze (il cui antico stemma era in campo rosso, appunto), che i fiorentini hanno ricordato sempre come un rapporto di madre/figlia.
4 - Le chiavi dorate su sfondo rosso stanno a significare la fedeltà verso il pontefice della città./B]
5 - [B]Il quinto simboleggia la Signoria, con la scritta Libertas d'oro in campo azzurro (su fondo di lapislazzuli), motto della libertà e indipendenza cittadina.
6 - Sesto stemma: la successiva aquila rossa in campo bianco che aggredisce un drago verde è lo stemma della Parte Guelfa.
- Le città guelfe erano caratterizzate nel medioevo da uno stemma bianco/rosso (Firenze, Lucca, Pistoia...),
- mentre quelle ghibelline generalmente presentavano come colori il bianco e il nero (Siena e Arezzo).
7 - Come settimo stemma, troviamo lo stemma del Re di Francia
8 - I tre gigli d'oro in campo azzurro, di Carlo e Roberto d'Angiò, primi podestà stranieri della città.
- Gigli d’oro e rastrello d’oro in campo azzurro, concesso da Carlo d’Angiò ai fiorentini come ricompensa per i servigi resi contro re Manfredi di Sicilia e per aver avuto il governo della città per 10 anni.
9 - Il nono e ultimo stemma propone gigli dorati su sfondo azzurro da una parte mentre dall’altra è a a fasce nere e oro a ricordare Ludovico d’Angiò, re d’Ungheria
- Scudo bipartito per lungo in due parti uguali con una a gigli d’oro in campo azzurro e l’altra a liste rosse in campo d’ oro, rappresenta l’arme del re Roberto di Napoli, al quale i fiorentini concessero, nel 1313, il governo della città per cinque anni.
Questi stemmi furono dipinti sotto gli archetti del ballatoio sulla facciata di Palazzo Vecchio nel 1343, terminata la tirannia del Duca di Atene, e furono ripristinati l’ anno 1792, perchè logore e consunte dal tempo.
Tre tra questi stemmi, vale a dire quelli più importanti nella tradizione storica fiorentina,
sono rappresentati in un dipinto che rappresenta uno degli eventi fondamentali della storia della Repubblica gigliata:
si tratta della famosa “Cacciata del Duca di Atene“, conservato nella Salotta dello stesso Palazzo Vecchio,
nella quale si vede Sant’ Anna in atto di consegnare ai militi fiorentini le insegne del Comune (giglio rosso in campo bianco e insegna bipartita per lungo in rosso e bianco) e del Popolo (croce rossa in campo bianco).
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Palazzo Vecchio, la Torre di Arnolfo
La torre di Arnolfo
La torre di Palazzo Vecchio fu costruita verso il 1310 quando il corpo del palazzo era quasi terminato.
Posta sulla facciata (ispirandosi probabilmente al Castello dei Conti Guidi a Poppi), si appoggia solo in parte alle murature sottostanti, presentando il lato frontale costruito completamente in falso (cioè sporgente rispetto alle strutture sottostanti) con una soluzione architettonica insieme audacissima ed esteticamente soddisfacente.
Alta circa 94 metri, la torre non è centrata sulla facciata
ma è decentrata verso il lato sud della stessa (verso destra per chi guarda frontalmente il palazzo)
perché poggia su una casa-torre preesistente appartenuta ai Foraboschi detta "della Vacca" a causa del nomignolo affibbiato dai Fiorentini alla grossa campana che la sormontava
(la vicina via che congiunge piazza della Signoria a via Por Santa Maria si chiama via Vacchereccia sempre a causa di tale campana).
La presenza della torre è ancora oggi distinguibile dalle finestre murate presenti sulla parte di facciata sottostante la torre di Arnolfo.
Il corpo della torre, oltre alle scale, presenta un piccolo vano denominato l'Alberghetto dentro il quale vennero tenuti prigionieri, tra gli altri, Cosimo il Vecchio prima di essere condannato all'esilio (1433) e Girolamo Savonarola prima di essere impiccato ed arso in piazza il 23 maggio 1498.
Il ballatoio della cella campanaria, con merli ghibellini (a coda di rondine), è sostenuto da mensoloni con archetti ogivali, sopra il quale poggia un'edicola con archi a tutto sesto sostenuti da quattro massicce colonne in muratura sormontate da capitelli a foglie.
Nella cella sono attaccate tre campane:
- La Martinella, che richiama i fiorentini ad adunanza,
- La campana del mezzogiorno,
- La campana dei rintocchi (la più grande).
Attorno ad una delle colonne si può vedere la scaletta a chiocciola che permette di salire sulla copertura.
https://i.postimg.cc/vB5bm4PQ/La-grande-banderuola-pi-di-due-metri-d-altezza-a-forma-di-Marzocco-che-si-trova-sulla-sommit-de.jpg (https://postimg.cc/tZRLS4Qf)
La grande banderuola (più di due metri d'altezza) a forma di Marzocco, che si trova sulla sommità della Torre di Arnolfo
Sulla sommità si trova una grande banderuola (più di due metri d'altezza) a forma di Marzocco > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Marzocco),
che tiene l'asta sormontata dal giglio fiorentino: si tratta di una copia, l'originale può essere ammirato in tutta la sua grandezza all'interno del palazzo.
Guardando le mensole che sostengono la balconata della torre dal basso si ha la strana sensazione che quelle d'angolo non poggino su niente, come piccole piramidi capovolte: è un curioso effetto ottico causato dalle ombre agli spigoli.
Il grande orologio fu originariamente costruito dal fiorentino Nicolò Bernardo, ma rimpiazzato nel 1667 da uno realizzato da Giorgio Lederle di Augusta e montato da Vincenzo Viviani, che è tuttora funzionante.
Dato che parlare in modo esauriente di Palazzo Vecchio non è facile,
in quanto la storia è molto lunga e molto articolata da raccontare................vi rimando ai seguenti link:
- Palazzo Vecchio (https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Vecchio)
- PALAZZO VECCHIO: DAL PALAGIO NOVO A COMUNE DI FIRENZE (https://www.tuscanypeople.com/palazzo-vecchio/)
- PALAZZO VECCHIO – ALCUNE INTERESSANTI CURIOSITÀ (https://www.visitarefirenzein3giorni.com/palazzo-vecchio-curiosita/)
- Palazzo Vecchio, Città di Firenze (https://www.comune.fi.it/pagina/sale-monumentali/palazzo-vecchio?language_content_entity=it)
- Palazzo Vecchio a Firenze, palazzo comunale in stile gotico (https://www.goticomania.it/gotico-italiano/palazzo-vecchio.html)
tallines
08-12-2020, 13:31
DailyPic
Rocca Calascio
in Abruzzo
Italy
Oggi 08 Dicembre 2020, siamo tornati in Abruzzo, grazie a DailyPic, più precisamente a Rocca Calascio .
L' argomento è stato già trattato, tramite Windows 10 SpotLight Images, ma l' immagine e il tema di fondo, erano altri >
Windows 10 SpotLight Images
Gran Sasso
Calascio, L’ Aquila district
Abruzzo, Italy (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47055212&postcount=481)
Da un certo punto di vista.....l' immagine di DailyPic è più concentrata sulla Rocca Calascio che sul Gran Sasso, Calascio........
E anche di Rocca Calascio abbiamo già parlato nel link postato sopra, al post n. 481 .
DailyPic Stati Uniti 08/12/2020
https://i.postimg.cc/2jw7hM22/Rocca-Calascio-in-Abruzzo-Italy.jpg (https://postimages.org/)
Rocca Calascio in Abruzzo, Italy
Non abbiamo parlato dell' Etimologia del nome della Regione Abruzzo, visto che siamo partiti con l' Etimologia per la Regione Trentino-Alto Adige,
al post 482 > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47072432&postcount=482
Abruzzo
L'Abruzzo (o gli Abruzzi) è una regione a statuto ordinario dell'Italia meridionale, con capoluogo L'Aquila, compresa tra il medio Adriatico e l'Appennino centrale:
estesa su una superficie di 10 831 km² è divisa in quattro province: L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, e 305 comuni.
Confina a nord con le Marche,
ad est con il mare Adriatico,
ad ovest con il Lazio
e a sud con il Molise:
si divide principalmente in una parte costiera-collinare sul versante orientale con le spiagge e le colline prospicienti l'Adriatico,
e una parte montuosa sul lato occidentale con i Monti della Laga (2.458 m s.l.m), il Gran Sasso d'Italia (2 914 m s.l.m.), la Majella (2 793 m s.l.m.), il Sirente-Velino (2 487 m s.l.m.) e i Monti Marsicani (2.283 m s.l.m.), che costituiscono i principali massicci montuosi della catena appenninica.
Pur potendo essere considerato centrale dal punto di vista geografico, l'Abruzzo è storicamente, culturalmente, economicamente e in gran parte anche linguisticamente legato al Mezzogiorno d'Italia, anche secondo le definizioni adottate da Istat ed Eurostat .
Screenshot Stati Uniti 08/12/2020
https://i.postimg.cc/nzkpGBRj/Rocca-Calascio-in-Abruzzo-Italy-Screenshot.jpg (https://postimages.org/)
Rocca Calascio in Abruzzo, Italy
Etimologia
La parola Abruzzo, secondo l'ipotesi più accreditata proposta per la prima volta dallo storico umanista Flavio Biondo nella sua pubblicazione L'Italia Illustrata,
deriverebbe da Aprutium come evoluzione popolare di (ad) Praetutium, ovvero la terra dei Pretuzi (lat. Praetutii o Praetuttii),
un'antica popolazione italica che viveva nella zona dell'attuale Teramo.
Secondo altre ipotesi, il lemma potrebbe derivare anche da abruptus (in latino "ripido", "scosceso" oppure "brusco", "rozzo"),
participio perfetto del verbo abrumpere ("strappare", "troncare", "violare i patti").
Dal momento in cui Carlo I d'Angiò nel 1273 col diploma di Alife, divise il Giustizierato d'Abruzzo (voluto da Federico II nel 1233),
in due province sopra e sotto il tratto del fiume Pescara,
cioè Abruzzo Ulteriore e Abruzzo Citeriore,
la regione fu, da allora sino ad oggi, nota anche come "gli Abruzzi".
Peapix.com
Screenshot New Bing Wallpaper - Bing Wallpaper Gallery December 08, 2020 Stati Uniti
https://i.postimg.cc/0jRXjBd7/A-fortress-in-the-sky.jpg (https://postimages.org/)
A fortress in the sky
La Traduzione della Descrizione in Inglese, che è uguale sia in DailyPic Stati Uniti che in Peapix.com Stati Uniti è:
Cominciando come una torre di avvistamento solitaria sull'Appennino italiano nel X secolo, la fortezza chiamata Rocca Calascio guadagnò più importanza nel corso dei prossimi cento anni.
Un quartetto di torri aggiuntive e mura pesanti fu gradualmente aggiunto intorno alla prima torre.
Queste fortificazioni rendevano evidente che Rocca Calascio era pronta per eventuali rivali militari che potessero scalare i pendii dalla valle sottostante per attaccare questa guarnigione.
La lotta non è mai arrivata.
Le rovine che vedi qui non sono cicatrici di battaglia, ma il risultato di un potente terremoto.
All'inizio del 1700 Rocca Calascio fu abbandonata, ma può ancora rivendicare il titolo di fortezza più alta dell'Appennino e alcuni dei panorami più spettacolari di tutta Italia.
In effetti, i registi hanno scelto il sito per diversi film, tra cui "Il nome della rosa" e "Ladyhawke".
https://i.postimg.cc/J0bWTJzC/Rocca-Calascio-l-Aquila-Abruzzo-Italy-A-fortress-in-the-sky.jpg (https://postimages.org/)
Rocca Calascio, l' Aquila, Abruzzo, Italy - A fortress in the sky
tallines
20-12-2020, 17:30
Windows 10 SpotLight Images
A New Season
The Autumn - Fall
Oggi 20 Dicembre 2020, è l' ultimo giorno dell' Autunno, in quando il 21 Dicembre 2020 è il Primo giorno d' Inverno.
Dopo un' attenta selezione, vedrete le immagini più belle, più interessanti, dell' Autunno, almeno spero.....
Prima quelle pubblicate da Windows 10 SpotLight Images
e nel secondo Post, quelle pubblicate da DailyPic .
Perchè proprio alla fine della Stagione Autunnale e non inizialmente ?
Perchè all' inizio dell' Autunno non c' erano tutte le Immagini che vedrete....in quanto sono state pubblicate man mano, con il passare del tempo.....
Dato che le Immagini sono MOLTE (ho dovuto anche tagliare.....) verrà fatto un Post per Windows 10 SpotLight Images e uno per DailyPic
Le immagini che vedrete sia di Windows 10 SpotLight Images, che di DailyPic, vengono postate per Data, dalla meno recente, alla data più recente .
I 2 Temi che vengono trattati nelle Immagini sono come sempre
- il Tema Green
- e questa volta, l' Autunno chiaramente .,
PS > Tutte le immagini, avranno sotto le stesse la Descrizione e anche la Data di Pubblicazione, evidenziata in grassetto .
Per quanto riguarda le Immagini di Windows 10 SpotLight Images, quest' anno.....non è che ne abbia pubblicate chissà quante.....quindi ?
Quindi verranno postate immagini prese anche dagli anni precedenti, sempre Autunnali (ovviamente), a partire addirittura.....dall' anno 2016, molte immagini sono del 2017, molto interessanti :-)
Mentre in DailyPic questo problema non c'è, in quanto le immagini, sono tutte del 2020 .
Ultima cosa, sempre su Windows 10 SpotLight Images:
non tutte le immagini di Windows 10 SpotLight Images, hanno una Locazione,
ossia nella Descrizione, Non dice dove sono state scattate, se in America, Australia, Europa, Giappone, Cina o...........?
Come ormai ci ha già abituato.
Ma la domanda è :-), se volete rispondere:
Vi sono piaciute di più, in generale....le Immagini di Windows 10 SpotLight Images,
o quelle di DailyPic ?
E qual' è l' immagine più bella secondo Voi, in questo Post e nel successivo, che è quello di DailyPic ?
Autumn & Fall
What' s The Difference ?
What to Know
Autumn and fall are used interchangeably as words for the season between summer and winter.
Both are used in American and British English,
but fall occurs more often in American English.
Autumn is considered the more formal name for the season.
Cosa sapere
L'autunno (autumn) e l'autunno (fall) sono usati in modo intercambiabile come parole per la stagione tra estate e inverno.
Entrambi sono usati in inglese americano e britannico,
ma l'autunno (fall) si verifica più spesso nell'inglese americano.
L'autunno (autumn) è considerato il nome più formale per la stagione.
Autunno
Autunno 2020 (Emisfero boreale).
Inizio:
martedì 22 settembre
Fine:
lunedì 21 dicembre
L'autunno è una delle quattro stagioni in cui è suddiviso l'anno, segue l'estate e precede l'inverno .
Nell'emisfero boreale, l'inizio dell'autunno è convenzionalmente individuato attorno al 23 settembre: al verificarsi dell'equinozio d'autunno.
La fine della stagione corrisponde invece al 21 dicembre, quando avviene il solstizio invernale.
L'inizio e la fine dell'autunno corrispondono a due particolari posizioni del Sole nel suo apparente movimento intorno alla Terra:
nelle date indicate entra rispettivamente nel segno della Bilancia ed esce da quello del Sagittario.
In autunno, tra le due costellazioni, il Sole ne attraversa una terza:
quella dello Scorpione.
Meteorologicamente, la stagione va dal 1º settembre al 30 novembre.
Nell'emisfero australe, si definisce invece "autunno" il periodo che va dal 21 marzo al 21 giugno: durante tale lasso di tempo, nella parte opposta del globo è in corso invece la primavera.
Il primo giorno della stagione vede, al pari del corrispettivo primaverile, l'equinozio, ossia l'eguale durata delle ore di luce e buio.
Altro evento correlato all'autunno è il passaggio, negli Stati che la adottano, dall'ora legale all'ora solare, che si verifica a fine ottobre.
Elemento che caratterizza la stagione è la caduta delle foglie da alberi e piante
L'immaginario collettivo inquadra l'autunno come la stagione della decadenza, dopo i calori portati dall'estate.
Per altri, invece, si tratta di un periodo di rinascita.
I raccolti e le vendemmie, propri della stagione, rappresentano invece una preparazione in vista dell'inverno.
Una serie di ricerche condotte in America è giunta alla conclusione che le persone nate in autunno, specialmente nel mese di novembre, possano vivere più a lungo toccando anche i 100 anni.
L'astrologia occidentale associa alla stagione i segni di Bilancia, Scorpione e Sagittario.
Tra i quattro elementi classici l'autunno corrisponde alla terra,
tra le età della vita alla maturità adulta e alla vecchiaia,
tra i punti cardinali all'Ovest,
fra i temperamenti umorali al malinconico,
tra le parti della giornata alla sera,
tra le fasi dell'opera alchemica alla rubedo.
Le feste maggiormente conosciute della stagione autunnale sono:
la festa dei nonni e il ricordo degli angeli custodi, che cadono entrambe il 2 ottobre;
l'Oktoberfest, in italiano comunemente detta «festa della birra», che ha luogo tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre;
Halloween, Ognissanti e la Commemorazione dei defunti:
tali feste si celebrano in 3 giorni consecutivi, dal 31 ottobre al 2 novembre;
la notte dei falò, che ricorre il 5 novembre per ricordare la cosiddetta "congiura delle polveri";
l'estate di San Martino, celebrata l'11 novembre;
il giorno del ringraziamento: essendo una festa mobile, la data precisa varia di anno in anno.
In Canada si celebra il secondo lunedì di ottobre (settimana dall'8 al 14 ottobre),
mentre negli Stati Uniti il quarto giovedì di novembre (ossia nella settimana che va dal 22 al 28 novembre);
l'immacolata Concezione, che si festeggia l'8 dicembre.
Etimologia
Il nome deriva dal latino autumnus, prev. auctumnus, formato da auctus (participio di augere: 'aumentare, arricchire') e desinenza -mnos (dal greco μένος: desinenza propria dei participi medi e passivi),
a significare la stagione ricca di frutta che segue l'estate e aumenta la ricchezza dei contadini.
Windows 10 SpotLight Images
The Autumn
https://i.postimg.cc/VsVs4XSj/The-red-trees-of-a-forest-in-autumn-Strasbourg-Alsace-France.jpg (https://postimages.org/)
16-Dec-2016 - The red trees of a forest in autumn, Strasbourg, Alsace, France
https://i.postimg.cc/sxRk0DrC/Grand-Teton-National-Park-in-autumn-Wyoming-USA-1.jpg (https://postimages.org/)
21-Jan-2017 - Grand Teton National Park in autumn, Wyoming, USA
L' immagine sotto, è stata già pubblicata, nel Post n.3, che è uno dei Post di Presentazione di questo Thread Ufficiale sulle Immagini di Windows 10 .
Ma è cosi Meravigliosaaaaa......che è impossibile non pubblicarla, parlando del Tema Autunnale :-))
https://i.postimg.cc/c1XhzLZ7/Glowing-yellow-autumn-tree-Kebler-Pass-Colorado-USA-1-TOP-Image.jpg (https://postimages.org/)
13-May-2017 - Glowing yellow autumn tree, Kebler Pass, Colorado, USA
https://i.postimg.cc/3w8Z8kXx/Autumn-landscape-lake-Wanaka-New-Zealand.jpg (https://postimages.org/)
27-May-2017 - Autumn landscape, lake Wanaka, New Zealand
https://i.postimg.cc/QN4wR3r7/Colorful-autumn-leaves-of-Japanese-Maple-tree-lit-with-sun.jpg (https://postimages.org/)
31-May-2017 - Colorful autumn leaves of Japanese Maple tree lit with sun
https://i.postimg.cc/bNHhW53f/Tree-lined-road-in-autumn.jpg (https://postimages.org/)
04-Jun-2017 - Tree lined road in autumn
https://i.postimg.cc/nL5rrWyw/Vineyards-at-sunset-in-autumn-harvest-ripe-grapes-in-fall.jpg (https://postimages.org/)
01-Sep-2017 - Vineyards at sunset in autumn harvest, ripe grapes in fall
https://i.postimg.cc/dQ9FSXWP/Autumn-park-Vienna-Austria.jpg (https://postimages.org/)
03-Sep-2017 - Autumn park, Vienna, Austria
https://i.postimg.cc/qMY5mxdH/Country-road-tree-lined-perspective-in-autumn-with-bright-sunlight.jpg (https://postimages.org/)
04-Sep-2017 - Country road tree lined perspective in autumn with bright sunlight
https://i.postimg.cc/T1KcmB1L/Autumn-country-side-in-the-hills-above-Woodstock-Vermont-New-England-USA.jpg (https://postimages.org/)
29-Sep-2017 - Autumn country side in the hills above Woodstock, Vermont, New England, USA
https://i.postimg.cc/X7JvK4nD/Autumn-park-landscape-in-foggy-weather-Russia.jpg (https://postimages.org/)
08-Oct-2017 - Autumn park landscape in foggy weather, Russia
https://i.postimg.cc/sDq3pW6v/Autumn-colors-in-the-forest-Elswout-Overveen-Netherlands.jpg (https://postimages.org/)
07-Nov-2017 - Autumn colors in the forest, Elswout, Overveen, Netherlands
https://i.postimg.cc/brMf9XRK/Autumn-tree-leaves-Netherlands.jpg (https://postimages.org/)
10-Nov-2017 - Autumn tree leaves, Netherlands
https://i.postimg.cc/26Sppjcs/Beautiful-landscape-with-magic-autumn-trees-and-fallen-leaves-in-the-mountains.jpg (https://postimages.org/)[/url]
16-Nov-2017 - Beautiful landscape with magic autumn trees and fallen leaves in the mountains
[url=https://postimages.org/]https://i.postimg.cc/4xxFN2bc/Autumn-on-Sherando-Lake-Recreation-Area-in-the-George-Washington-National-Forest-Virginia-USA.jpg (https://postimages.org/it/)
15-Oct-2018 - Autumn on Sherando Lake Recreation Area in the George Washington National Forest, Virginia, USA
https://i.postimg.cc/kXnTfYHH/Fields-at-Hackpen-Hill-on-the-Malborough-Downs-in-the-late-afternoon-autumn-Wiltshire-England-UK.jpg (https://postimages.org/)
13-Nov-2019 - Fields at Hackpen Hill on the Malborough Downs in autumn afternoon, Wiltshire, England, UK
https://i.postimg.cc/rmjrmj9d/Autumn-tree-by-the-lake-near-Cerro-Torre-mountain-Los-Glaciares-National-park-Argentina.jpg (https://postimages.org/)
16-Sep-2020 - Autumn tree by the lake near Cerro Torre mountain, Los Glaciares National park, Argentina
https://i.postimg.cc/m2BTVRBG/Country-dirt-road-with-autumn-foliage-Vermont-New-England-USA.jpg (https://postimages.org/)
31-Oct-2020 - Country dirt road with autumn foliage, Vermont, New England, USA
https://i.postimg.cc/L5RFyBdV/Autumn-leaves-falling-to-the-ground.jpg (https://postimages.org/)
03-Nov-2020 - Autumn leaves falling to the ground
https://i.postimg.cc/9fTkvRYg/Faller-Klamm-Br-cke-road-bridge-over-Lake-Sylvenstein-in-autumn-Bavaria-Germany.jpg (https://postimages.org/)
15-Dec-2020 - Faller-Klamm-Brücke road bridge over Lake Sylvenstein in autumn, Bavaria, Germany
Collegamento al Post n. 491 >
DailyPic
A New Season
The Autumn - Fall (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47180651&postcount=491)
tallines
20-12-2020, 17:31
DailyPic
A New Season
The Autumn - Fall
Questo è il Post dove vengono pubblicate le immagini di DailyPic, sempre con il Tema Green e L' Autunno
Oltre alla Data in grassetto e alla Descrizione,
tra la Data e la Descrizione, ci sarà anche il nome dello Stato - Paese che ha pubblicato l' immagine .
Autunno, perchè si chiama cosi?
L'etimologia della parola autunno è da ricollegarsi al verbo latino augere = aumentare, arricchire, il cui participio passato auctus + la desinenza -mnus danno origine al latino autumnus.
Andando ancor di più alle origini, rintracciamo la radice sanscrita av- o au- che esprime l'idea del saziarsi, del godere.
Ecco che, contrariamente a quanto si possa immaginare, la parola autunno non significa la stagione che prepara al tramonto, al declino dell'inverno,
bensì, al contrario, la stagione ricca di frutti che la natura ed il lavoro dell'uomo hanno preparato.
Le giornate si accorciano, le campagne acquistano nuovi colori, passando per dal rosso, all’arancio e al marrone, regalandoci un’esperienza che ritempra, stimola i sensi.
Posta tra l’estate e l’inverno, questa stagione nell’emisfero boreale ha come inizio convenzionalmente l’equinozio d’autunno, mentre finisce al solstizio invernale.
L’inizio e la conclusione dell’autunno sono dettate dal movimento del sole che, nelle date indicate, entra rispettivamente nel segno della Bilancia ed esce da quello del Sagittario.
Altro segno della stagione è lo Scorpione.
Inverso è discorso per l’emisfero australe.
DailyPic
The Autumn
https://i.postimg.cc/QNwK4FVW/22-Giappone-1-Grape-for-wine-Mendoza-Argentina.jpg (https://postimages.org/)
22-09-2020 - Giappone - 「ワイン用のぶどう」アルゼンチン, メンドーサ - Grape for wine Mendoza, Argentina
https://i.postimg.cc/nhcjRgqC/23-Regno-Unito-UK-Golden-ginkgo-leaves-at-Xuanwu-Lake-Park-in-Nanjing-Jiangsu-Province-China-DD.jpg (https://postimages.org/)
23-09-2020 - Regno Unito UK - Golden ginkgo leaves at Xuanwu Lake Park in Nanjing, Jiangsu Province, China
https://i.postimg.cc/Hn6HVZnh/25-Australia-1-Autumn-mist-above-Restormel-Castle-in-Cornwall-England.jpg (https://postimages.org/)
25-09-2020 - Australia - Autumn mist above Restormel Castle in Cornwall, England
https://i.postimg.cc/DfMMw3wK/29-Regno-Unito-UK-1-Steeply-terraced-vineyards-of-the-Lavaux-region-on-the-shores-of-Lake-Geneva.jpg (https://postimages.org/)
29-09-2020 - Regno Unito UK - Steeply terraced vineyards of the Lavaux region on the shores of Lake Geneva, Switzerland
https://i.postimg.cc/YSr5mfKc/30-Francia-1-L-automne-dans-une-for-t-de-pins-Les-Vosges-France.jpg (https://postimages.org/)
30-09-2020 - Francia - L’automne dans une forêt de pins, Les Vosges, France
https://i.postimg.cc/TP1k6kvP/2-Canada-Inglese-1-Misty-forest-in-fall-colours-Yukon.jpg (https://postimages.org/)
02-10-2020 - Canada (Inglese) - Misty forest in fall colours, Yukon, Oklahoma, Canada
https://i.postimg.cc/YCW6fJ7Y/9-Australia-1-Aerial-view-of-American-flamingos-flying-over-Los-Roques-Archipelago-National-Park.jpg (https://postimages.org/)
09-10-2020 - Australia - Aerial view of American flamingos flying over Los Roques Archipelago National Park, Venezuela
https://i.postimg.cc/vHHMnsW2/9-Stati-Uniti-Roaring-Fork-in-Great-Smoky-Mountains-National-Park-Tennessee-USA.jpg (https://postimages.org/)
09-10-2020 - Stati Uniti - Roaring Fork in Great Smoky Mountains National Park, Tennessee (USA)
https://i.postimg.cc/tTXvcXRL/12-Brasile-Resto-del-mondo-Autumn-in-Killarney-Provincial-Park-Ontario-Canada.jpg (https://postimages.org/)
12-10-2020 - Brasile & Resto del mondo - Autumn in Killarney Provincial Park, Ontario, Canada
https://i.postimg.cc/0ynVJT0n/19-India-Bare-trees-and-autumn-ferns-in-Beaver-Lake-Nature-Center-New-York-USA.jpg (https://postimages.org/)
19-10-2020 - India - Bare trees and autumn ferns in Beaver Lake Nature Center, New York, USA
https://i.postimg.cc/dVSwjxqR/3-Australia-1-Caribou-swimming-across-Alaska-s-Kobuk-River-during-autumn-migration-USA.jpg (https://postimages.org/)
03-11-2020 - Stati Uniti - Caribou swimming across Alaska's Kobuk River during autumn migration, USA
https://i.postimg.cc/QN64CGSq/6-Australia-1-Chestnuts-inside-their-husks.jpg (https://postimages.org/)
06-11-2020 - Australia - Chestnuts inside their husks
https://i.postimg.cc/Zn16NcWJ/6-Giappone-1-Autumn-leaves-of-fern-Hokkaido.jpg (https://postimages.org/)
06-11-2020 - Giappone - 「シダの紅葉」北海道 - Autumn leaves of fern Hokkaido
https://i.postimg.cc/ydc884M6/11-India-1-Connery-Pond-and-Whiteface-Mountain-in-New-York-state-USA.jpg (https://postimages.org/)
11-11-2020 - India - Connery Pond and Whiteface Mountain in New York state, USA
https://i.postimg.cc/pXgcKw4M/14-Australia-1-Lupins-on-the-shores-of-Lake-Tekapo-in-New-Zealand.jpg (https://postimages.org/)
14-11-2020 - Australia - Lupins on the shores of Lake Tekapo in New Zealand
https://i.postimg.cc/C5v1WHyb/17-Canada-Ingkese-1-Andy-Goldsworthy-s-Wood-Line-installation-along-Lovers-Lane-in-the-Presid.jpg (https://postimages.org/)
17-11-2020 - Canada (Inglese) - Andy Goldsworthy's 'Wood Line' installation along Lovers' Lane in the Presidio of San Francisco, California, USA
https://i.postimg.cc/MpfTFQ9j/21-Giappone-1-Kirigamine-Sun-Pillar-Nagano-Yatsugatake-Chushin-Kogen.jpg (https://postimages.org/)
21-11-2020 - Giappone - 「霧ヶ峰のサンピラー」長野, 八ヶ岳中信高原国定公園 - 「霧ヶ峰のサンピラー」長野, 八ヶ岳中信高原国定公園 -
"Kirigamine Sun Pillar" Nagano, Yatsugatake Chushin Kogen National Monument
https://i.postimg.cc/2STFcnJ7/21a-Autumn-leaves-frozen-in-ice-Price-Lake-Julian-Price-Memorial-Park-Blue-Ridge-Parkway-North.jpg (https://postimages.org/)
21-11-2020 - Stati Uniti - Autumn leaves frozen in ice, Price Lake, Julian Price Memorial Park, Blue Ridge Parkway, North Carolina (USA)
https://i.postimg.cc/4yPxkvcX/25a-A-grove-of-American-elm-trees-at-Central-Park-s-Mall-New-York-City-USA.jpg (https://postimages.org/)
25-11-2020 - Stati Uniti - A grove of American elm trees at Central Park's Mall, New York City
https://i.postimg.cc/6QdQ9NJW/17a-Pine-cones-Netherlands.jpg (https://postimages.org/)
17-12-2020 - Stati Uniti - Pine cones, Netherlands
Collegamento al Post n. 505 >
Windows 10 SpotLight Images
A New Season
The Winter (https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=47383745&postcount=505)
giovanni69
21-12-2020, 11:08
Sembrano immagini meravigliose di un mondo che non c'è più se continuiamo ad essere rinchiusi in casa.
Ma la speranza..... :sperem: :tie:
Comunque, davvero, ci sarebbe da perdere le giornata leggere le didascalie ed ammirare le immagini thread :D
tallines
21-12-2020, 11:26
Sembrano immagini meravigliose di un mondo che non c'è più se continuiamo ad essere rinchiusi in casa.
Ma la speranza..... :sperem: :tie:
Comunque, davvero, ci sarebbe da perdere le giornata leggere le didascalie ed ammirare le immagini thread :D
Grazie.........:sofico: http://www.mercedesbenzclub.it/forum/images/smilies/023.gif :flower:
Però non hai risposto alle Domande che ci sono nel primo Post sull' Autunno :O :O :asd: :asd:
giovanni69
22-12-2020, 08:45
Difficile scegliere tra tante meraviglie ma personalmente...
08-Oct-2017 - Autumn park landscape in foggy weather, Russia
25-09-2020 - Australia - Autumn mist above Restormel Castle in Cornwall, England
tallines
22-12-2020, 11:02
Difficile scegliere tra tante meraviglie ma personalmente...
08-Oct-2017 - Autumn park landscape in foggy weather, Russia
25-09-2020 - Australia - Autumn mist above Restormel Castle in Cornwall, England
Concordo con le tue scelte :)
Anche se, mi piacciono molto le foto che fanno vedere il viale alberato e queste >
13-May-2017 - Glowing yellow autumn tree, Kebler Pass, Colorado, USA
15-Oct-2018 - Autumn on Sherando Lake Recreation Area in the George Washington National Forest, Virginia, USA
03-Nov-2020 - Autumn leaves falling to the ground
06-11-2020 - Australia - Chestnuts inside their husks
25-11-2020 - Stati Uniti - A grove of American elm trees at Central Park's Mall, New York City
17-12-2020 - Stati Uniti - Pine cones, Netherlands
:p
In effetti la scelta non è facile :)
tallines
25-12-2020, 09:44
Merry Christmas
Oggi che è Natale 25 Dicembre 2020
un'immagine da Windows 10 SpotLight Images e una da DailyPic
per Augurare a tutti un Buon Natale .
Prima c'è l' immagine di Windows 10 SpotLight Images e poi quella di DailyPic
Le Descrizioni oggi sono in Rosso evidenziato, chiaramente :)
Windows 10 SpotLight Images
https://i.postimg.cc/XqY84jPt/Christmas-festive-decoration-on-an-european-market.jpg (https://postimages.org/)
Christmas festive decoration on an european market
Se volete vederne altre di immagini Natalizie, andate qui :) >
https://windows10spotlight.com/search/christmas
DailyPic
DailyPic Stati Uniti 25/12/2020
https://i.postimg.cc/DZMW47Z9/20201225-Santa-s-giant-sleigh-and-mailbox-Ilulissat-Greenland-1920x1080.jpg (https://postimages.org/)
Santa's giant sleigh and mailbox, Ilulissat, Greenland
La Descrizione la trovate qui > https://peapix.com/bing/33453
Descrizione che dice:
I grandi sogni richiedono una grande slitta
Per il giorno di Natale, abbiamo viaggiato per 217 miglia a nord del circolo polare artico fino a Ilulissat, in Groenlandia.
È la terza città più grande dell'isola, anche se in quasi tutte le altre regioni sarebbe considerata una piccola città: qui vivono solo 4.670 persone.
Fino a pochi anni fa, Ilulissat era una destinazione chiave per quella più importante corrispondenza festiva: migliaia di lettere inviate da tutto il mondo a Babbo Natale, Polo Nord, finirono per essere reindirizzate a questa gigantesca cassetta delle lettere.
Oggi la cassetta delle lettere si è spostata più a nord, a Uummannaq, sempre più vicino al magico domicilio del vecchio e allegro elfo.
Se oggi festeggi il Natale, speriamo che tu ne abbia uno allegro.
tallines
31-12-2020, 15:57
Happy New Year 2021
Happy New Year 2021
Happy New Year 2021
Oggi 31 Dicembre 2020 è l' ultimo giorno dell' anno 2020 .
Domani entrerà il primo giorno dell' Anno Nuovo, 2021 .
Un augurio di ogni bene a tutti, che le cose possano milgiorare e andar bene per tutti .
Di seguito una serie di immagini, prese On Line, per augurare un Buon Inizio di Anno Nuovo, il 2021 .
Queste immagini, non hanno niente a che fare con le immagini pubblicate da W10 SpotLight Images, nè da DailyPic .
perchè questo tipo di immagini, non è neanche mai stato pubblicato .
https://i.postimg.cc/hvyf3nmj/2021-happy-new-year-with-clock-firework-background-1017-29028.jpg (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/J4rN67f1/2021-happy-new-year-vector-background-with-golden-gift-ribbon-confetti-white-numbers-145391-694.jpg (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/WpFzsB0M/2021-happy-new-year-with-white-numbers-golden-hours-159711-841.jpg (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/brzm9x0P/golden-new-year-2021-background-23-2148782356.jpg (https://postimages.org/)
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https://i.postimg.cc/PfRD4bQM/happy-new-year-banner-with-realistic-golden-numbers-316696-424.jpg (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/qR7tcgtY/realistic-happy-new-year-banner-with-green-golden-gifts-1361-3171.jpg (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/mkvtGwdf/red-color-happy-new-year-2021-banner-design-1055-9727.jpg (https://postimages.org/)
Buon anno a tutti, chi vuole scaricare tutte le immagini di Bing dell'anno passato, può usare il link in fondo a questo articolo: https://www.windowsblogitalia.com/2020/12/auguri-buon-2021/
Ciao!
tallines
02-01-2021, 12:44
Ottimo intervento Styb :)
Eccoci nel 2021 :sofico:
Sarà un 2021, per questo Thread Ufficiale con delle Novità :sofico:
Inizieremo tra pochi giorni sempre con una Località Italiana, ma...
da quest' anno andremo anche all' Estero
- sia con Windows 10 SpotLight Images,
- sia con DailyPic
- sia con gli screenshot presi quando si avvia il pc ;)
Perchè anche per l' anno passato ci sono state delle immagini a dir poco spettacolari ma che non sono state postate nel Thread.........perchè non erano immagini dell' Italia..........
Da quest' anno 2021, si cambia :sofico:
In più ci sarà un Post per il Nuovo Resizer, che sto usando già da quasi 6 mesi,
da usare per far dimagrire le immagini, come peso, non come dimensioni .
E ci saranno anche le Unique Images di DailyPic :sofico:
Poi spiegherò.........:)
tallines
10-01-2021, 14:23
Windows 10 SpotLight Images
Castelvecchio
Verona
Northern Italy
Iniziamo il Nuovo Anno 2021 con un' immagine dell' Italia postata da Windows 10 SpotLight Images, l'ultimo giorno dell' anno passato ossia il 31 Dicembre 2020 .
https://i.postimg.cc/Zn80rD1r/Castelvecchio-at-sunset-Verona-Northern-Italy-1.jpg (https://postimages.org/)
Castelvecchio at sunset, Verona, Northern Italy
Veneto - Etimologia
- Dall'antico popolo preromano dei Veneti, chiamati anche Paleoveneti, antichi Veneti (per distinguerli dagli odierni abitanti del Veneto), Venetici,
Eneti (dal greco antico Ἐνετοί, chiamati così da Erodoto), citati da alcune principali figure storiche, tra cui: Cesare (Veneti dell'Armorica), Tacito e Plinio il Vecchio (Venedi);
la radice indoeuropea che è stata individuata all'origine di questo nome è wen, amare: quindi i Veneti sarebbero gli amati, gli amichevoli.
- Il nome deriva da quello dall'antico popolo dei Veneti.
Secondo alcune ipotesi il termine sarebbe legato alla radice indoeuropea wen con il significato di "desiderare" pertanto i Veneti si potrebbero definire i "desiderati".
I Tags per questa immagine, pubblicata da Windows 10 SpotLight Images, il 31-Dec-2020, sono:
Tags: ancient, architecture, bridge, castle, city, evening, fort, fortress, history, Italy, landmark, museum, outdoors, river
https://windows10spotlight.com/images/ee005b8b01a27f155a7192e9d6572282
https://i.postimg.cc/cJRjG7yF/Castelvecchio-at-sunset-Verona-Northern-Italy-2.jpg (https://postimg.cc/kV5wxb5S)
Castelvecchio at sunset, Verona, Northern Italy
Verona
Della città di Verona, abbiamo già parlato nel post n.472 > https://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=46940714&postcount=472
https://i.postimg.cc/t4SQmNbW/Castelvecchio-Verona-veduta-aerea.jpg (https://postimages.org/)
Castelvecchio, sistema difensivo di Verona, veduta aerea
Castelvecchio (Verona)
Castelvecchio, originariamente chiamato castello di San Martino in Aquaro, è un fortino medievale situato nel centro storico di Verona attualmente adibito a sede dell'omonimo museo civico;
si tratta del più importante monumento militare della signoria scaligera.
Inizialmente la fortificazione era chiamata "castello di San Martino in Aquaro", denominazione derivata dalla preesistente chiesa che si collocava dove sarebbe poi sorta la cosiddetta "Corte d'Armi", la cui esistenza risaliva all'VIII secolo.
Il toponimo "Aquaro" può essere ricondotto sia alla vicinanza dell'Adigetto (acquario o canale), sia alla vicinanza di un ponte (quaro) che avrebbe superato lo stesso canale o il fiume Adige.
Il complesso assunse il nome di "Castel Vecchio" a seguito della costruzione di castel San Pietro da parte dei Visconti.
https://i.postimg.cc/rFYCzDNM/Il-castello-con-il-ponte-fortificato-che-permetteva-il-collegamento-tra-le-due-sponde-dell-Adige.jpg (https://postimages.org/)
Il castello con il ponte fortificato che permetteva il collegamento tra le due sponde dell'Adige
L'edificazione del castello
La vicenda costruttiva del castello è complessa e prolungata nel tempo:
la complessità deriva, in generale, dall'importanza della sua posizione nell'organismo urbano e, in particolare, dal suo stretto legame, morfologico e funzionale, con la cinta urbana comunale eretta lungo l'Adigetto.
Non trascurabile è poi la presenza della porta urbica generata dall'antico Arco dei Gavi, inglobato nella medesima cinta muraria.
Un altro elemento dell'ipotetica configurazione originaria del castello può essere stata la costruzione voluta da Alberto I della Scala, nel 1298, delle "regaste",
la muraglia che doveva servire ad arginare l'Adige nella grande ansa fra le mura comunali e il borgo murato di San Zeno.
Le mura comunali, l'Adigetto, le mura di Alberto sulla riva fluviale,
delimitavano un impianto a forma di trapezio irregolare, idoneo ad ampliare la difesa verso l'esterno, con un nuovo recinto murario destinato a divenire il caposaldo occidentale della cinta comunale.
Questo potrebbe essere il nucleo primigenio del castello alla fine del XIII secolo, oggi riconoscibile nel recinto a trapezio che contiene la Corte della Reggia e la Corte del Mastio.
L'intervento definitivo voluto da Cangrande II della Scala, riconducibile al 1354, configura un vero e proprio castello urbano:
sistemato il fortilizio preesistente a meridione della cinta comunale, che assunse le forme della residenza fortificata, a settentrione della stessa cinta fu costruito il grande recinto rettangolare della Corte d'Armi;
contemporaneamente fu edificato il ponte fortificato sull'Adige.
Il complesso fortificatorio fu portato a compimento nel 1376 da Antonio e Bartolomeo II della Scala, con la costruzione dell'alto mastio.
Il nuovo castello si trovava così tra la testata della cinta scaligera a destra d'Adige, presso la Catena superiore, e la testata della cinta a sinistra d'Adige, presso la porta San Giorgio.
L'essenza funzionale e architettonica della sua posizione è quella di costituire un elemento della difesa urbana inscindibile dal fiume, e nello stesso tempo predisposto a proiettare la sua azione oltre il fiume stesso.
Il ponte, a uso esclusivo del castello, serviva come via di fuga o di accesso per gli aiuti provenienti dalla Valle dell'Adige, evitando così che il fiume diventasse una barriera insuperabile.
Ma all'interno del complesso sistema difensivo urbano poteva servire per organizzare sortite in modo da operare tatticamente sulle opposte rive fluviali.
Il castello è stato pensato pertanto come fulcro dell'intero sistema difensivo, e la sua torre maestra come centro del controllo visuale della città, sia a sinistra sia a destra d'Adige, e del paesaggio circostante.
Durante la dominazione dei Visconti, che presero il posto per alcuni anni dei Della Scala, venne costruito il nuovo caposaldo difensivo di Castel San Pietro,
fatto che portò a una diminuzione della primaria funzione difensiva del castello di San Martino,
che tuttavia assunse importanza in relazione al nuovo sistema di attrezzature logistiche della Cittadella militare, l'ampio quadrangolo fortificato esteso a sud-ovest, tra la cinta comunale > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Mura_comunali_di_Verona) e la cinta scaligera > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Mura_scaligere_di_Verona), destinato anche all'accampamento delle milizie.
Questo spazio, completamente difeso da mura, era infatti in diretta comunicazione con Castelvecchio attraverso una strada coperta esistente tra la cinta comunale e l'antemurale.
Inoltre, sul coronamento della cinta comunale fu raddoppiata la merlatura, per ottenere un camminamento protetto dallo stesso castello fino a piazza Bra.
In epoca veneta il castello fu utilizzato come residenza del castellano e del cappellano, oltre che come caserma, arsenale d'artiglieria, armeria, polveriera e magazzino per le riserve alimentari.
Parte del mastio fu inoltre utilizzato come carcere, mentre un'altra residenza per il castellano fu sistemata nella Reggia scaligera.
Nel 1759 divenne invece sede del Veneto Militar Collegio, un istituito per la formazione di ingegneri da inquadrare in un corpo tecnico militare.
La nuova prestigiosa destinazione rese necessaria la sistemazione degli edifici esistenti nella corte meridionale e la costruzione di un nuovo edificio ortogonale alla Reggia.
Nella corte settentrionale permaneva invece l'acquartieramento dei soldati e il deposito dei materiali d'artiglieria, in fabbricati appositamente disposti nello spazio interno.
https://i.postimg.cc/FFBCByPX/Castelvecchio-Verona-entrata.jpg (https://postimages.org/)
Castelvecchio, Verona, entrata
Fatto erigere attorno alla metà del XIV secolo dal principe Cangrande II della Scala, dopo l'anfiteatro Arena è il più grandioso ed imponente monumento della città.
Originariamente denominato Castello di San Martino in Aquaro, assunse il nome di Castello Vecchio quando un nuovo castello, ancora più grande ed imponente, venne fatto costruire dai Visconti sulla cima del colle di San Pietro.
Catelvecchio è una fortezza molto vasta, che colpisce per il suo aspetto imponente e per la sua forma decisamente militare,
accentuata dalle merlature che si susseguono lungo le mura e dalle sette torri angolari coperte, in cui l'antico uso residenziale è ancora oggi ben testimoniato dai resti dell'originaria decorazione a fresco visibile in alcune sale.
Venne FATTO ERIGERE TRA IL 1354 ED IL 1357 DA CANGRANDE II DELLA SCALA, che in un’epoca di guerre tumultuose volle trasferire la sua corte in un sicuro maniero.
Il complesso è costituito da due parti, divise dalle imponenti mura duecentesche.
Alla sinistra, venendo da via Roma, è presente la Reggia degli Scaligeri, protetta da uno stretto cortile a doppio ordine di mura.
Al centro svetta l'alta torre principale (Torre del Mastio)
da cui si slancia sul fiume il ponte fortificato Scaligero a tre arcate, che integra il sistema difensivo del castello, costituendo un magnifico esempio di ingegneria trecentesca.
Sul lato destro della struttura è presente un grande cortile di pianta rettangolare, originariamente destinato a piazza d'armi;
al centro è situata una curiosa fontanella a forma di cane, simbolo scaligero di fedeltà.
Varie ed alterne furono le vicissitudini del castello, spesso impiegato come fortezza.
Sotto la dominazione veneziana fu destinato ad arsenale e guarnigione;
durante l'occupazione napoleonica venne modificata la struttura e costruito il corpo di fabbrica lungo il fiume;
con gli austriaci fu utilizzato come caserma per le truppe di occupazione.
Durante i primi decenni del novecento Castelvecchio fu sottoposto ad un primo grande restauro e trasformato in museo (inaugurato nel 1923), prestigiosa sede delle civiche raccolte d'arte che precedentemente erano conservate a Palazzo Pompei.
NEL GENNAIO DEL 1944 OSPITO' IL PROCESSO DI VERONA con il quale vennero condannati a morte Galeazzo Ciano e i gerarchi fascisti che avevano fatto deporre Benito Mussolini, e sul finire della guerra venne danneggiato dai bombardamenti degli angloamericani.
Dal 1958 al 1964 la fortezza di Castelvecchio è stata oggetto di un nuovo restauro e di un riallestimento museale curato dal grande architetto veneziano Carlo Scarpa,
che con il suo intervento ha portato alla luce le strutture originarie ovunque fosse possibile, liberandole dalle aggiunte ed evidenziando le stratificazioni successive.
Un'opera di recupero in cui i materiali tipici della tradizione veronese, come le lastre in pietra di Prun, si alternano ai moderni acciaio e cemento, che sostengono e suturano le parti antiche.
Il risultato è un "capolavoro della museografia italiana, con soluzioni validissime e imitate a molti anni di distanza".
Oggi il castello ospita la sede del MUSEO CIVICO DI VERONA che è una delle maggiori raccolte d'arte italiane, con pinacoteca, galleria di sculture e biblioteca d'arte aperte al pubblico.
Periodicamente inoltre, al termine del normale percorso museale, vengono realizzate in sala Boggian delle interessanti esposizioni che mostrano alcune delle opere d'arte abitualmente conservate nei magazzini del castello stesso.
https://i.postimg.cc/xCszX7Vq/Castelvecchio-Verona-primo-piano.jpg (https://postimages.org/)
Castelvecchio, Verona, primo piano
La complessa disposizione planimetrica del castello è generata da più fasi costruttive, dalle trasformazioni e dai restauri succedutisi nel corso dei secoli nel tempo.
Se ne possono tuttavia distinguere tre parti principali:
- la cosiddetta "Corte della Reggia" scaligera, a meridione;
- la "Corte d'Armi", a settentrione;
- e a separare le due precedenti la cosiddetta "Corte del Mastio",
oggi assai trasformata a causa della rettifica tardo ottocentesca al profilo della rampa di accesso al ponte fortificato.
Tra la Corte del Mastio e la Corte d'Armi si erge un'alta cortina muraria merlata, imponente resto delle mura di epoca comunale edificate sull'Adigetto e preesistenti al castello.
https://i.postimg.cc/zfKXds9b/La-Torre-dell-Orologio-I-Camminamenti-di-Ronda-e-il-Giardino-Pensile.jpg (https://postimages.org/)[/url]
La Torre dell' Orologio, I Camminamenti di Ronda e il Giardino Pensile
La cortina si estende dalla "Torre dell'Orologio" sino alla riva dell'Adige, presso il ponte.
Le diverse tessiture murarie e i diversi materiali in opera indicano l'evolversi delle fasi costruttive e le ricostruzioni:
alle estremità il muro è a blocchi grezzi di tufo, rimanenze dell'originaria edificazione della prima metà del XII secolo;
nella parte centrale, ricostruita dopo il crollo del 1239, la muraglia è invece a fasce alterne di ciottoli e laterizio;
verso la Torre dell'Orologio è invece visibile un tratto di muratura formato da grossi blocchi lapidei, recuperati da antichi edifici.
L'originaria Torre dell'Orologio, demolita dai soldati del generale Napoleone Bonaparte, si innalzava in posizione assai più sporgente sul corso prospiciente, quasi a contatto e a difesa dell'Arco dei Gavi, che fu inglobato nelle mura comunali dell'Adigetto e trasformato in porta urbana.
https://i.postimg.cc/Hn31DfRW/Sulla-sinistra-la-torre-porta-d-accesso-e-al-centro-in-parte-nascosta-dalla-cortina-la-residenza-f.jpg (https://postimages.org/it/)
Sulla sinistra la torre-porta d'accesso e al centro, in parte nascosta dalla cortina, la residenza fortificata
Corte della Reggia
A meridione, la Corte della Reggia è caratterizzata da una conformazione planimetrica irregolare, a trapezio.
La residenza fortificata scaligera, collegata all'alto Mastio, era disposta solo lungo il lato adiacente alla riva dell'Adige
mentre l'altro corpo di fabbrica, a essa innestato in ortogonale e addossato alla cortina settentrionale della corte,
venne edificato nel Settecento per ampliare la sede del Veneto Militar Collegio (in epoca asburgica occupato dalla Scuola d'Artiglieria dello Stato Maggiore e poi dall'armeria),
edificio però gravemente manomesso tra il 1923 e il 1925, oggi irriconoscibile.
Una torre-porta, con ponte levatoio, si protende verso meridione dall'estremità della Reggia;
a est della stessa torre, lungo l'alveo dell'Adigetto, si innesta la cinta merlata, con apparecchio murario di ciottoli e laterizio, che circonda la corte a sud e a est, sino alla torre di levante, sul corso, che precede la Torre dell'Orologio.
https://i.postimg.cc/Mp3RKHVV/La-Corte-d-Armi-da-cui-si-pu-accedere-al-museo-civico.jpg (https://postimages.org/)
La Corte d'Armi, da cui si può accedere al museo civico
Corte d'Armi
A settentrione si dispone il recinto merlato, quasi rettangolare, della Corte d'Armi, protetto sul perimetro esterno da un fossato asciutto e munito di quattro torri, merlate e coperte da tetto ligneo a padiglione.
Il grande recinto è chiuso a meridione, verso la Corte del Mastio, dall'alta cortina comunale attestata alla Torre dell'Orologio (quest'ultima completamente ricostruita durante i lavori di restauri avvenuti tra 1923 e 1925);
davanti alla medesima cortina è stato rimesso in luce l'originario fossato asciutto interno, completamente interrato già nel Sei-Settecento.
Nella cortina orientale, prospettante su corso Castelvecchio, è inserita in posizione intermedia un'ulteriore torre-porta con ponte levatoio.
Infine un ingresso secondario, anch'esso con ponte levatoio, è posto accanto alla torre d'angolo sul corso.
Il recinto si conclude sulla riva dell'Adige con la quarta torre, alla cui base si apre una piccola porta di sortita detta pusterla.
Sulle pareti di torri e cortine murarie si può osservare l'impiego omogeneo di paramenti murari laterizi;
il basamento, a profilo scarpato dal piano del fossato asciutto, è invece rafforzato e rivestito da blocchi squadrati, regolari, di pietra da taglio.
Nello spazio interno della corte è disposta, a ovest, a chiudere il fronte sull'Adige, e a nord, addossata alla cortina, l'ottocentesca caserma napoleonica, oggi irriconoscibile per la trasfigurazione del restauro stilistico del 1923-1926.
La caserma era una struttura casamattata, con possenti volte terrapienate, a prova di bomba.
Il piano terra era originariamente adibito a magazzini e laboratori per i materiali d'artiglieria;
al primo piano erano disposti invece gli alloggiamenti, disimpegnati da un ballatoio esterno.
Uno scalone a rampe contrapposte, appoggiato alla cortina comunale, portava al ballatoio e alla copertura, formata dal terrapieno a profilo di fortificazione, sul quale erano ordinate nove postazioni di artiglieria.
In epoca absburgica, prima che fosse edificato il nuovo Arsenale della Campagnola, gli edifici della Corte d'Armi furono adibiti ad arsenale d'artiglieria, e in seguito utilizzati come caserma d'artiglieria.
https://i.postimg.cc/YqND8hs1/Mastio-e-ponte-scaligero.jpg (https://postimages.org/)
Mastio e ponte scaligero
Mastio > click (https://it.wikipedia.org/wiki/Maschio_(architettura)) e ponte fortificato
L'insieme del castello è dominato dall'alta mole del mastio che si erge sul fronte occidentale, in riva all'Adige, presso il ponte fortificato.
La sua figura è possente anche per l'aspetto dei paramenti murari, di laterizio, compatti e privi di distacchi o risarciture.
[U]Ancora nel Settecento, sulla faccia orientale campeggiava la grande immagine, in affresco, del leone di San Marco, simbolo del dominio veneto.
In epoca asburgica la torre ospitò la stazione del telegrafo ottico militare, necessario per permettere la comunicazione con la rete di segnalazione istituita tra le fortezze del Quadrilatero.
Gli apparecchi segnalatori, diurni e notturni, collocati sulla copertura a terrazza, erano in collegamento con i corrispondenti apparati posti sulla Torre della Gabbia, a Mantova, e con quelli della torre telegrafica di Pastrengo, sul colle di San Martino.
Tangente alla base del mastio, il ponte fortificato scaligero a tre grandi archi diseguali supera il fiume, con l'audacissimo slancio dell'arcata maggiore, avente una luce di ben 48,69 metri.
Ricostruito dopo la rovina bellica operata dell’esercito nazista nel 1945, ancora oggi il ponte si impone all’osservatore come un capolavoro d’arte:
l’elemento funzionale della sicurezza militare, materializza nell’architettura un’opera di assoluto valore paesistico, capace, per sé stessa, di imprimere al paesaggio urbano un indimenticabile carattere.
https://i.postimg.cc/cHkqT6kx/Vista-del-Mastio-dall-estremit-del-ponte-scaligero.jpg (https://postimages.org/)
Vista del Mastio dall'estremità del ponte scaligero
Il Mastio e la Reggia Scaligera
Dopo aver attraversato la porta del Morbio si accede al cortile della Reggia, dove si erge la mole del Mastio trecentesco (un’iscrizione murata all’ultimo piano ne attesta la data di completamento, 1376, da parte di Antonio e Bartolomeo della Scala).
Ne sono visitabili tre piani poiché i livelli superiori non sono aperti al pubblico.
In questa zona si concentrano una serie di percorsi verticali e orizzontali, destinati a connettere il Mastio con la Reggia costruita dagli Scaligeri per ragioni di sicurezza, in un’ area protetta e isolata.
Necessario per dare compiutezza al circuito museale, il collegamento è costituito da due passerelle sospese e sovrapposte:
due interventi incisivi, che si inseriscono nel tessuto murario di mattoni medievali con linguaggio e materiali contemporanei.
L’architetto amava progettare le scale e sa bene pure che la torre costituisce il blocco ascensionale del percorso;
al suo interno sistema una nuova scala di mattoni e pietra, foderandone le pareti con lastre di Prun rosa, intuendo l’antica tecnica di rivestimento di epoca scaligera.
Sottoposto recentemente (2010) ad una pulitura generale degli intonaci e degli elementi lapidei, questo spazio espone, oltre ad importanti campane (secoli XIV - XVI) un capitello gotico proveniente da via Nuova, l’attuale via Mazzini, il cui supporto cilindrico è stato disegnato da Arrigo Rudi, il principale collaboratore di Carlo Scarpa a Castelvecchio.
Dopo la scomparsa del maestro, Rudi ha completato la sala delle Armi (1989), situata al terzo livello del Mastio, e la sezione dei rinvenimenti Longobardi, nell’adiacente passaggio coperto.
Il restauro dell’ala della Reggia e di tre piani del Mastio rappresenta (è il caso di ricordarlo) la fase iniziale del complesso progetto scarpiano, iniziato nel 1958.
Allora gli ambienti trecenteschi della Reggia, appesantiti dalle decorazioni “in stile” degli anni Venti, apparivano falsi;
una delle prime, delicate operazioni fu il riconoscimento dei brani originali di affreschi e l’eliminazione delle false decorazioni, portando alla luce i lacerti decorativi originali.
I frammenti affrescati oggi risaltano sulle sfondo sobrio delle pareti finite ad intonaco a calce, per la pittura medievale, che spesso presenta colori intensi e superfici dorate.
Lasciando immutati i soffitti lignei e l’originaria distribuzione in un grande salone irregolare con quattro salette laterali,
l’architetto collega i due piani con una nuova ed essenziale scala lignea, sorretta da putrelle di ferro.
I nuovi pavimenti di marmo clauzetto al primo piano e legno al secondo piano sono contornati da uno zoccolo rialzato in pietra tenera, che sottolinea l’irregolarità degli spazi e risolve l’attacco tra piano orizzontale e pareti verticali.
Per l’allestimento di questa sezione, vengono messi a punto vari sistemi ostensori, adatti a differenti tipologie di opere:
- semplici mensole di tufo per i polittici gotici;
- blocchetti ancora di tufo per le croci stazionali;
- cavalletti (disegnati originariamente per il veneziano Museo Correr e qui riutilizzati)
- e aste di ferro, zavorrate alla base, per esporre capolavori come La Madonna della Quaglia di Pisanello e la Madonna del Roseto di Stefano (sala 9);
- aste rotanti, incernierate nei battiscopa, per alcuni dipinti che il visitatore può inclinare onde vederli con la giusta luce;
- semplici strutture di ferro per gli affreschi staccati.
Grande attenzione è dedicata alla definizione delle incorniciature, con la messa a punto di un sistema di “cornice a cassetta” che contiene l’opera in un telaio di legno foderato nel fondo e lungo i bordi interni con un tessuto colorato intonato al dipinto.
Tra tutte, si notino il frammento di Madonna con il bambino di Andrea da Murano (sala 15), dove la cornice scarpiana restituisce visivamente le dimensioni originali della tavola mutilata del volto della Madonna,
e le due Madonna con il Bambino di Giovanni Bellini, presentate in un passe-partout unico di velluto azzurro, che accosta i dipinti, impaginandoli sia nella parete sia in un inquadramento prospettico (sala 13).
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Veduta del ponte dal Castelvecchio di Verona
Ponte di Castelvecchio
Il ponte di Castelvecchio, conosciuto anche come ponte scaligero, è un'opera infrastrutturale e militare situata a Verona lungo il fiume Adige, parte della fortezza di Castelvecchio è ritenuto l'opera più audace e mirabile del Medioevo veronese.
Il ponte venne realizzato tra il 1354 ed il 1356
sotto la signoria di Cangrande II della Scala,
con la funzione di assicurare alla costruenda rocca di Castelvecchio una via di fuga verso il Tirolo nel caso vi fosse stata una sommossa da parte di una delle fazioni nemiche interne alla città.
Il progettista ed esecutore del ponte non è conosciuto, tuttavia un documento del 1495 (quindi postumo di oltre un secolo rispetto alla sua costruzione) sembra indicare come autore un certo Guglielmo Bevilacqua, protagonista, tra l'altro, di una leggenda raccolta dal cronista Girolamo Dalla Corte nella sua Historia di Verona:
si racconta infatti che Cangrande II della Scala donò al Bevilacqua una spada ritenuta di san Martino, fino a quel momento custodita nell'omonima chiesa, edificio che a quei tempi sorgeva all'interno delle mura di Castelvecchio.
Alcuni studiosi hanno invece ipotizzato, basandosi sulle analogie tra questo ponte e quello detto delle Navi, una comune paternità, da attribuire quindi a Giovanni da Ferrara e Giacomo da Gozo.
La robustezza della struttura consentì al ponte di passare indenne cinque secoli di storia
fino a quando, nel 1802, i francesi, che occuparono Verona a seguito del trattato di Lunéville,
mozzarono la torre sul lato campagna ed eliminarono le merlature, come già precedentemente fatto per le altre torri del castello, per potervi così alloggiare le batterie di cannoni, usate poi durante le note vicende delle Pasque veronesi.
Infine il ponte venne fatto saltare il 24 aprile 1945 dai soldati tedeschi in ritirata verso la Germania, insieme a tutti gli altri ponti della città, compreso l'ancora più antico ponte Pietra.
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Castelvecchio, uno scorcio del ponte scaligero e delle mura
Nell'immediato dopoguerra si decise di ricostruirlo insieme ad altri importanti monumenti della città perduti nel corso della seconda guerra mondiale.
Sostenuta dall'opinione pubblica e considerato che almeno le pile si erano in parte conservate nonostante le violente esplosioni, la Soprintendenza di Verona, nella persona di Piero Gazzola, decise di ripristinare la situazione precedente all'esplosione piuttosto che realizzare un ponte ex novo.
Per il progetto di ricostruzione, Piero Gazzola si avvalse della collaborazione dell'ingegnere Alberto Minghetti per la parte tecnica e dell'architetto Libero Cecchini per la parte artistica.
I primi lavori iniziarono alla fine del 1945 e videro lo sgombero dell'alveo del fiume Adige dalle macerie, mentre nella seconda fase, iniziata nel 1949, i conci di pietra rinvenuti integri vennero ricollocati nella loro posizione originale,
grazie alla documentazione fotografica e al rilievo realizzati poco prima della distruzione del ponte stesso.
Inoltre, grazie allo studio dei cromatismi della pietra, si poté risalire alla cava da cui vennero estratti i blocchi in età medievale, situata nel territorio di San Giorgio di Valpolicella, da cui vennero così cavate le nuove pietre che avrebbero sostituito le originali danneggiate.
Il laterizio originale, costituito da terre diverse e di dimensioni diseguali, proveniva invece da diverse fornaci, si decise quindi di procurarsi quello nuovo dai cantieri di edifici in demolizione e da diverse fornaci veronesi e mantovane.
I lavori di restauro terminarono solamente il 20 luglio 1951.
https://i.postimg.cc/W1nCnX4m/Ponte-di-Castelvecchio-particolare-dell-interno.jpg (https://postimages.org/)
Ponte di Castelvecchio, particolare dell' interno
Il ponte, appartenente al complesso di Castelvecchio, risulta essere un'opera ardita per il periodo in cui venne costruita,
con l'arcata destra avente una luce di addirittura 48,69 metri,
mentre le due arcate minori hanno luci di 29,15 e 24 metri .
L'arcata maggiore è da alcuni studiosi considerata addirittura la più grande in Europa al tempo della sua costruzione,
e aveva una dimensione utile ad agevolare il passaggio delle imbarcazioni.
Il diverso dimensionamento dell'ampiezza degli archi e della mole dei piloni è da ricondurre ad uno studio della diversa distribuzione delle correnti in questo meandro del fiume;
questo disegno particolare del ponte, ideato da un punto di vista prettamente funzionale e strutturale, ha comunque determinato una soluzione figurativa gotica e inedita.
Il basamento dei piloni e le ghiere degli archi, quindi la parte inferiore della struttura, sono in pietra,
mentre la parte rimanente del ponte è in cotto, materiale che caratterizza tutti i monumenti medievali veronesi.
I due piloni a base pentagonale, rostrati verso monte per facilitare lo scorrimento delle acque dell'Adige, sono estremamente massicci, ed il maggiore era arricchito da quindici capitelli corinzi e da frammenti di bassorilievi romani.
Il percorso lungo il ponte, lungo oltre centoventi metri e largo oltre sei,
è difeso da mura merlate a coda di rondine, con camminamenti e feritoie,
oltre che dall'imponente mastio verso città e da una torre, mozzata dai francesi nell'Ottocento, verso campagna
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Museo di Castelvecchio, Affreschi trecenteschi nelle sale interne della Reggia
Museo civico di Castelvecchio
Il museo di Castelvecchio, uno dei più importanti musei della città di Verona, venne restaurato e allestito con criteri moderni tra il 1958 e il 1964 da Carlo Scarpa, di cui divenne uno degli interventi più completi e meglio conservati.
Esso si distribuisce in circa trenta sale e in relativi settori:
- il cortile d'accesso ospita un lapidario medievale;
- le sale d'accesso al pianterreno costudiscono epigrafi di età altomedievale e romanica e sculture veronesi del XIV e XV secolo;
- le sale della Reggia presentano affreschi staccati, dipinti del Medioevo e del primo Rinascimento, sculture e gioielli trecenteschi (tra cui opere di Pisanello, Bellini, Carpaccio, Mantegna e Rubens);
- nel mastio si trova la sala delle armi antiche;
- il livello superiore dell'ala napoleonica presenta tele di grandi dimensioni di artisti veronesi e veneziani dal XVI al XVIII secolo (tra cui Tintoretto e Paolo Veronese);
- l'ultima sala, infine, è dedicata alle opere di artisti del XVIII secolo (tra cui Giambattista Tiepolo).
In un punto particolarmente importante del percorso è inoltre collocata, su un supporto sopraelevato, la statua equestre di Cangrande della Scala,
opera del XIV secolo che fu rimossa dalla sua posizione originale, presso le Arche scaligere, per poterla meglio conservare.
https://i.postimg.cc/PxmGnh4Z/La-statua-equestre-di-Cangrande-riposizionata-dalla-sua-collocazione-originale-a-seguito-del-restaur.jpg (https://postimg.cc/DJyp19Ry)
La statua equestre di Cangrande riposizionata dalla sua collocazione originale a seguito del restauro operato dal noto architetto Carlo Scarpa
Per finire in bellezza, tre filmati molto interessanti:
- uno sul castello di Castelvecchio (https://www.youtube.com/watch?v=dpNDi1LAG78)
- uno sul Museo Civico di Castelvecchio (https://www.youtube.com/watch?v=ngvJlbxUWx8)
- e uno sempre sul Museo di Castelvecchio, dell' Architetto veneziano Carlo Scarpa >
Carlo SCARPA - Castelvecchio Museum (https://www.youtube.com/watch?v=P3B4VKATF-M)
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