DeadMan87
11-09-2011, 12:33
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Premessa
Dopo circa un mese dall'acquisto, rompo gli indugi e mi appresto a buttare giu le mie impressioni su questo modello di in ear. Come sempre premetto che non sono un audiofilo, non uso termini tecnici e non so assolutamente nulla di elettronica e modulazione dei segnali. Quindi se come me quando si discerne di fatti puramente tecnici che escono fuori dai confini del puro ascolto musicale, l'unica cosa che vi viene in mente è "aha molto bello, anche io ne ho uno grigio opaco" potreste essere interessato a questa lettura, tutti gli altri penso preferiranno rivolgersi ad HeadFi&affini.
Come molti altri utenti, i miei acquisti si basano su opinioni di altri utenti, su recensioni (semi)professionali e pareri di patiti di audio in generale e pur conoscendo per osmosi l'intera terminologia dalla macrodinamica fino al backchaining affermo gioiosamente di non comprendere appieno, pur conoscendolo, il significato di molte espressioni quindi qui di tecnicismi ce ne saranno molto pochi, giusto l'ABC fondamentale.
Veniamo ai fatti, questa IEM ha colpito la mia attenzione per 3 fattori principalmente che mi aspettavo leggendone i pareri:
- Il cavo per tutte le sue proprietà: spesso, intercambiabile e immune ad attorcigliamenti.
- La promessa di un suono musicale e dettagliato al tempo stesso.
- La prospettiva di effettuare un vero upgrade rispetto alle Eterna mantenendo un impronta sonora simile.
Se per i primi due punti, come spiegherò anche avanti, ho trovato una conferma piena sul terzo il discorso è più complesso in quanto di sicuro la lega delle due IEM è simile, bassi molto presenti, suono avvolgente musicale e tendenzialmente caldo, c'è però una differenza di personalità notevole che mi ha da subito conquistato. Per dirla in parole povere, dove le Eterna sono più morbide, velate e conseguentemente più rilassanti, le SE-215 hanno un impatto più duro e secco soprattutto sulle percussioni e anche sulla gamma media in generale, il che come ne consegue da un impatto maggiore e che come effetto negativo dopo ascolti (molto) prolungati, può stancare di più rispetto alle Eterna. La differenza di classe poi tra le due IEM si nota dal corpo sonoro generale, le Shure superano le russe in tutto, il suono è più avvolgente, più dettagliato, molto più "arioso" e vincono a tavolino soprattutto nel comparto degli alti, dove le Eterna come è noto sono abbastanza carenti. Basta prendere una traccia come "Oh It's So Quiet" di Bjork per accorgersi di come l'esplosione musicale che avviene a più riprese sia molto più frizzante con le americane. Viene quasi voglia di cantare assieme alla pazza Islandese e mettersi a ballare da soli come dei cretini.
Materiali, design, comfort
Beh come si può evincere dalla parte iniziale del post, la qualità del cavo è eccellente ma questo si riflette in realtà nell'interezza del prodotto, tenendo le Shure in mano si percepisce chiaramente che saranno dure a morire. Sono sicuramente solidissime e costruite con un ottima plastica. Tuttavia ciò che colpisce davvero, e mi preme sottolineare, è il cavo rinforzato in Kevlar da l'impressione di poterlo flettere praticamente in ogni modo senza che si rompa. Dato che non mi piace parlare a vanvera, ho provato a mio rischio e pericolo ad attorcigliarlo attorno alla gamba della scrivania (che per inciso è parecchio pesante) e ho tirato fino a spostarla di qualche cm. Il cavo non ha fatto una piega. Inoltre in un mese di utilizzo non accenna ancora ad attorcigliarsi (dato più interessante visto che non è certo lo spostamento di scrivanie il suo utilizzo primario XD) su se stesso, e presumo che non lo farà mai vista la consistenza.
L'unica nota negativa può essere la struttura flessibile di cui è rivestita la parte terminale del cavo verso i driver, fatta sostanzialmente per mantenere la forma che gli si imprime con le dita. Se sulla carta la caratteristica è vincnete, nella pratica meno perché riponendole qua e la dentro al custodio verranno inevitabilmente sottoposte a una pressione che cambierà la forma della struttura rigida e vi troverete spesso a dovergli ridare la forma desiderata (operazione che occupa circa 3 secondi).
Sulla comodità di queste Shure ho un giudizio sostanzialmente positivo anche se con una piccola riserva. Hanno senz'altro una forma molto migliore di tante IEM, che permette di poterle tranquillamente indossare a letto (ebbene si: stando con la testa rivolta di lato!) senza percepire il minimo fastidio. La presa una volta modellato il cavo è saldissima e difficilmente vi salteranno dalle orecchie (problem Fischer Audio?) anche per l'assoluta qualità degli inserti sia foam che in silicone. L'unica riserva su questo aspetto è che ho l'impressione che la dimensione degli inserti non sia del tutto standard, quelli piccoli mi sembrano più piccoli di quelli a cui sono abituato, quelli medi un po più grandicelli e quelli grandi sono semplicemente enormi. Certo vista anche la quantità di inserti inclusi (3 paia foam + 3 paia in silicone + un pirulo strano che dovrebbe servire a pulirle, anche se temo di averlo smarrito) c'è poco da lamentarsi in effetti. Dimenticavo, le cuffie sono corredate di un astuccetto molto comodo per il trasporto.
Suono
In basso ho proposto una lista di brani (in realtà rappresentativa perché dovrei elencare altrimenti giorni e giorni di ascolto critico) che ho utilizzato nell'ascolto, non ho seguito criteri particolari nel selezionarli se non nel tentare di stilare una scaletta il più eclettica possibile in modo da coprire, restando sempre nei confini dei miei gusti musicali, un misto decente di sonorità e non fossilizzarmi sul metal in senso stretto (Heavy/Thrash/Core/Nu eccetera). Questo soprattutto perché quel poco che ho imparato dalla mie esperienza è che spesso quel che si cerca è una cuffia in grado di adattarsi a varie situazioni. Sono poche in realtà le persone che hanno gusti mirati e monotoni, si tende a sfociare spesso in sfumature lontanissime dai propri ascolti abituali senza accorgerse, ed è in quel caso che la prima cosa da fare è girare il largo da descrizioni come "suited for basshead", perché prima o poi metterete su un singolo di Bon Jovi e le vostre orecchie urleranno vendetta. Se sono arrivato a questa recensione è perché sono convinto che questa cuffia sia in grado di gestire una buona varietà di impronte sonore. Sicuramente posso rivelare subito che la ritengo più adatta a situazione danzerecce o comunque mostra tutti i suoi muscoli nella musica elettronica. Ma questo non significa che sia da intendere in quell'utilizzo esclusivo altrimenti sarebbero tornate di filata al venditore. Una cosa che considero davvero notevole, e si può notare soprattutto nell'ascolto di brani più sperimentali che possono spaziare da quella che io definisco la "melodia disarmonica" dei più recenti (e disprezzati) In Flames alle prodezze di Trent Reznor o Bjork passando per la lucida follia della Autumn, è che queste Shure non temono le situazioni concitate e dense di suoni molto diversi tra loro. E' in questi frangenti dove sonorità apparentemente lontane si congiungono che l'attrezzatura di ascolto gioca un ruolo fondamentale perché spesso si rischia di trovarsi spiazzati da un suono impastato o la perdita di troppi dettagli che rovinano totalmente la ragion d'essere del brano.
Aspetto fondamentale infatti è la quantità e qualità di dettagli che sono in grado di scovare, che saltano subito in primo piano quando ci si trova di fronte a gruppi eclettici e altrettanto tecnici come Dream Theater, Tool e Opeth in grado di regalare sempre gradite sorprese, nelle giuste cuffie anche un feedback in lontananza può regalare un senso di compiacimento senza pari, non parliamo poi di un arpeggio in sordina finalmente valorizzato.
Tuttavia le due qualità maggiori a mio sentire di queste Shure rimangono la loro musicalità e pienezza, in certi frangenti sono in grado di emozionare sul serio. I brani dei Gorillaz suonano semplicemente perfetti così come le spacconate tipicamente hard rock, per non parlare dei muri di suono più tipici del cosidetto groove metal o delle trame sonore dense e complesse che sanno tessere gruppi nordici come i Dark Tranquillity. In questo senso non avevo ancora trovato qualcosa in grado di valorizzare appieno l'album The Blackening dei Machine Head come queste IEM, ogni traccia assume una forma diversa, è tutto più violento, più miserabile e più disperato di quanto non lo sia mai stato con altri modelli, mi ha fatto piacere soprattutto il fatto che riescono a gestire senza alcun problema le chitarre sparate al massimo (che su altre cuffie gracchiano o sono decisamente sottotono con le Eterna) di questi brani che ti si conficcano nel cervello come stalattiti. Dato il carattere tutt'altro che anemico, le trovo particolarmente adatte a quei generi carichi di atmosfera, come può esserlo il gothic in ogni sua accezione come probabilmente l'ambient di cui non sono tuttavia un fan sfegatato. Inoltre anche quando si entra nel reparto 'old stuff, si fa sul serio e niente sembra troppo velato o nelle retrovie (Cliff Burton ringrazia vivamente).
Una nota a parte vorrei dedicarla alle voci sia femminili che maschili, se è vero che possono risultare più secche e meno morbide rispetto alle Eterna è vero anche che risaltano con maggior vigore ed espressività. La voce straziante della O'Riordan in queste in-ear come è davvero qualcosa di eccezionale, così come i versi grutturali e profondi del metal estremo o timbri più ricercati e particolari come quelli di Nathalie Giannitrapani piuttosto che la già citata Emilie Autumn. Similmente alle Eterna non sono particolarmente sensibili ai suoni sibilanti (le famose S, T, Z ) e ciò rende molto più tollerabili cantati che in certi brani possono risultare particolarmente fastidiosi (vedi Editors, Arctic Monkeys).
Giunti a questo punto, mi tocca ripetermi ma è un concetto importante, queste IEM hanno un difetto che per un modello musicale secondo me vale la pena considerare seriamente, dato che al contrario di quelle analitiche non ha come utilizzo primario quello della produzione musicale/mixaggio/eccetera ma dell'ascolto rilassato, per il puro gusto dell'ascolto, è da segnalare il fatto che soprattutto sulle alte frequenze un uso proloungato può risultare irritante. Si parla di utilizzi superiore all'ora di ascolto e con un volume sostenuto (chi è abituato ad approfittare dell'isolamento per ascoltare a volumi ridotti non ha nulla da temere quindi). Di solito questo difetto è messo da conto in determinati modelli come un fatto scontato, però ho notato che nel caso di queste Shure non è molto noto. Forse è il mio orecchio ad essere particolarmente sensibile, e sottolineo subito che non si tratta di un problema ne di hissing ne di suoni sibilanti, semplicemente gli alti seppur non esageratamente briosi tendono ad essere irritanti con certe soluzioni musicali, e alla lunga l'orecchio (o almeno il mio) si stanca e di conseguenza mi trovo costretto ad abbassare leggermente il volume o a fare una pausa. Premetto che a parte che con le Aurvana Live!, che sono delle cuffie chiuse full-size, non utilizzo mai volumi particolarmente elevati anche se sostenuti, quindi dubito che possa essere a causa di un utilizzo sconsiderato. Questa cosa non si è mai verificata ad esempio con le Eterna, in quest'ottica il loro suono più velato e inoffensivo sulle alte frequenze è un pregio.
L'unico tecnicismo che mi concedo è quello del cosidetto soundstage, ovvero la spazialità del suono, sicuramente siamo in un territorio superiore alle ben più strette Eterna, non saprei dire com'è paragonato ad IEM della stessa fascia dal momento che ad oggi queste Shure stabiliscono il nuovo record di prezzo nei miei acquisti. Sulla separazione degli strumenti non mi esprimo dal momento che non sono mai stato un grande appassionato del tema, sinceramente non so proprio dove dovrebbe stare una batteria piuttosto che la chitarra nello spazio percepito dal suono, però se rimaniamo sulla semplice constatazione che gli strumenti siano o meno impastati, non preoccupatevi, non è proprio il caso di questo modello.
In Sostanza
Per concludere mi sento di poter tranquillamente affermare che queste Shure SE-215 rappresentano per me un sostanziale miglioramento rispetto alle Fischer Audio Eterna, pur condividendo un suono estremamente gratificante per gli amanti dei bassi, le americane riescono a superare le russe sia sull'impatto/profondità della gamma bassa sia sul resto delle caratteristiche sonore, in particolar modo le invasioni di campo dei bassi delle Eterna qui sono sostanzialmente assenti. Per la mia modesta opinione, le Shure sono ancora più versatili delle Eterna e si adattano a contesti musicali molto variegati, eccellendo particolamente quando entrano in campo sintetizzatori e tastiere, ma in realtà non ho trovato particolari punti deboli se non un suono relativamente più stancante sulle alte frequenze e una minore morbidezza sulle voci femminili.
Inoltre la loro qualità costruttiva è di prim ordine il che è un punto da non sottovalutare.
PS: Nella mia scaletta musicale c'è una grande assenza, la musica classica, che apprezzo solo sotto forma di soundtrack o accompagnamento ad altre sonorità, quindi per pareri in merito alle performance delle SE-215 nell'ambito della classica in senso stretto, è meglio rivolgersi ad altri.
Lista Brani (MP3 320 / FLAC)
Editors - When The Anger Shows
Bjork - Oh It's So Quiet /Declare Indipendence
Gorillaz - Feel Good Inc. / DARE
Five Finger Death Punch - The Way of The Fists
Dark Tranquillity - Monochromatic Stains / Punish My Heaven
The Haunted - Unseen
The Cranberries - Hollywood / I Just Shot John Lennon
The Fire - Small Town Boy
Emilie Autumn - Opheliac / Liar
In Flames - Free Fall / Take This Life / Deliver Us
Metallica - Creeping Death / Sanitarium
Lamb Of God - Walk With Me In Hell
Dream Theater - Erotomania / Take The Time
Volbeat - The Mirror And The Ripper / Making Believe
Nine Inch Nails - The Hand That Feeds / Heresy
Machine Head - Clenching The Fists Of Dissent / Halo
Judas Priest - Electric Eye / Screaming For Vengeance
Alice Cooper - Brutal Planet / Sanctuary / Man Of The Year
Nathalie - In Punta di Piedi / Vivo Sospesa
Norman Corbeil - The Bulldozer
Opeth - The Grand Conjuration / Bleak
Madonna - Frozen
Zack Hemsey - Mind Heist
Sorgenti
Cowon iAudio J3
Pc Desktop (Xonar Essence STX)
capitolo extra: VS Creative Aurvana Air
Nonostante siano due cuffie di tipo totalmente differente, ispirato dalla richiesta di Rainy ho deciso di fare un testa-a-testa tra le Creative Aurvana Air e le Shure SE-215. Per far conoscere un attimino la rivale, premetto che si tratta di un paio di auricolari di fascia alta (altissima considerando che il folle prezzo originale era di 199 euro), che puntano però molto sul design e sugli ottimi materiali con cui sono costruite. Il suono è sicuramente superiore a qualsiasi paio di auricolari che potete trovare in un comune negozio di elettronica, per convincermi del fatto che non siamo le migliori earbuds in circolazione bisognerebbe accostarle a delle Yuin o simili. L'impronta sonora è generalmente decisamente secca sulle basse frequenze (anche se in realtà il basso elettrico è reso con una pienezza più che accettabile), con le voci soprattutto femminili che ti entrano nel cervello anche se risultano in rari casi un po troppo accentuate e una resa su suoni quali note alte di chitarra e piatti generalmente molto chiara, che può sfociare anche nell'irritabile con volumi troppo sostenuti. Un suono tutt'altro che analitico comunque, molto rockettaro per come la vedo io, ma che ci aiuta a mettere in difficoltà le Shure che grafici alla mano dovrebbero avere una resa degli alti molto sottotono. Per effettuare questo test utilizzerò una equalizzazione il più neutra possibile, questo per un motivo molto semplice. Cioè entrambi i modelli rispondono molto bene alle equalizzazioni, le Air possono essere rese molto più impattanti e liquide sui bassi mentre le SE-215 se sollecitate sulla gamma alta possono dare altrettante soddisfazioni.
Partiamo con The Night dei Disturbed, con le Air senza equalizzazioni ed effetti in aiuto sulla zona bassa siamo a livelli quasi anemici, la batteria è secca e veloce, la voce di Draiman di contro è eccezzionale e l'assolo centrale fa la sua porca figura, anche se il risalto maggiore, quasi esagerato direi, spetta ai piatti. Le Shure esibiscono di contro da subito la loro impronta bassosa, mettendo in evidenza eccessiva le note di basso, il cantato è decisamente sottotono rispetto alle Air, in compenso merito anche dell'isolamento si riescono a percipire delle note di sintetizzatore nascoste tra riff e batteria. Il suono dei piatti è decisamente meno evidente, e in certi punti è addirittura coperto dall'incedere della batteria. Anche l'assolo appare inoffensivo rispetto al suono squillante di poc'anzi.
Proseguiamo con Headstrong di Kiko Loureiro, aprono le danze le americane questa volta. C'è da subito una sensazione claustrofobica in questa traccia che non ricordavo affatto, il riffing solare ed energico sembra un po smorzato mentre le varie percussioni intervengono con precisione e corpo senza invadere la scena. La resa generale seppur strana è piacevole, anche se piatti si sentono un po troppo poco. Inserite le Air la sensazione è diametralmente opposta, le chitarre tornano ad essere frizzanti come le ricordavo e sono le percussioni a starsene un po troppo in disparte adesso, c'è da segnalare che differentemente dalla traccia precedente qui mi sembra di avvertire un headstage sensibilmente più ampio, mentre i piatti recuperano il loro ruolo e si fanno sentire più spesso anche se in generale in questa traccia sono poco presenti.
Ora è il turno di 22 Acacia Avenue degli Iron Maiden, nonostante tutto devo dire che la batteria si comporta benissimo sulle Air con questa traccia, picchia veloce e assieme al basso crea un suono molto "on stage", le chitarre sono in primissimo piano giusto un passo davanti alla potente voce dell'ottimo Bruce. Come per le precedenti tracce i piatti sono tutti al posto loro e ogni tanto si fanno sentire molto chiaramente in passaggi che non ricordavo, gli assoli sono acuti ed esaltanti al punto giusto, senza risultare stancanti. Con le Shure i protagonisti sono basso e batteria, che già erano molto presenti nell'ascolto con le Creative, l'attacco del basso in si sente in modo particolarmente evidente, e quando inizia a darci giù pesante ruba un po di scena a Smith&Murray. La resa delle parti vocali seppur sottotono rispetto a quella delle Air è apprezzabilissima, mentre i piatti a volte risultano davvero troppo lontani, così come le note più alte del secondo assolo di chitarra che vanno un po perdendosi.
Mi fermo qui perché la solfa è chiara, queste Shure non brillano sulla gamma alta e di fronte alle Air vengono anche affossate nella gamma media, dove invece le Creative tra le cuffie in mio possesso non hanno rivali. Pur ritenendo le SE-215 un ottimo modello di in-ear dal suono pieno, musicale e molto dettagliato, è giusto sottolineare nuovamente che chi ha l'orecchio avvezzo a un suono analitico o predilige le alte frequenze, non penso che potrà apprezzarle in alcun modo. Certo come ho già scritto, rispondono bene alle equalizzazioni e si può tirare fuori qualche scintilla in più soprattutto sulle chitarre, ma ovviamente non si può cambiare oltre un certo limite la loro impronta sonora che ho già descritto.
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Premessa
Dopo circa un mese dall'acquisto, rompo gli indugi e mi appresto a buttare giu le mie impressioni su questo modello di in ear. Come sempre premetto che non sono un audiofilo, non uso termini tecnici e non so assolutamente nulla di elettronica e modulazione dei segnali. Quindi se come me quando si discerne di fatti puramente tecnici che escono fuori dai confini del puro ascolto musicale, l'unica cosa che vi viene in mente è "aha molto bello, anche io ne ho uno grigio opaco" potreste essere interessato a questa lettura, tutti gli altri penso preferiranno rivolgersi ad HeadFi&affini.
Come molti altri utenti, i miei acquisti si basano su opinioni di altri utenti, su recensioni (semi)professionali e pareri di patiti di audio in generale e pur conoscendo per osmosi l'intera terminologia dalla macrodinamica fino al backchaining affermo gioiosamente di non comprendere appieno, pur conoscendolo, il significato di molte espressioni quindi qui di tecnicismi ce ne saranno molto pochi, giusto l'ABC fondamentale.
Veniamo ai fatti, questa IEM ha colpito la mia attenzione per 3 fattori principalmente che mi aspettavo leggendone i pareri:
- Il cavo per tutte le sue proprietà: spesso, intercambiabile e immune ad attorcigliamenti.
- La promessa di un suono musicale e dettagliato al tempo stesso.
- La prospettiva di effettuare un vero upgrade rispetto alle Eterna mantenendo un impronta sonora simile.
Se per i primi due punti, come spiegherò anche avanti, ho trovato una conferma piena sul terzo il discorso è più complesso in quanto di sicuro la lega delle due IEM è simile, bassi molto presenti, suono avvolgente musicale e tendenzialmente caldo, c'è però una differenza di personalità notevole che mi ha da subito conquistato. Per dirla in parole povere, dove le Eterna sono più morbide, velate e conseguentemente più rilassanti, le SE-215 hanno un impatto più duro e secco soprattutto sulle percussioni e anche sulla gamma media in generale, il che come ne consegue da un impatto maggiore e che come effetto negativo dopo ascolti (molto) prolungati, può stancare di più rispetto alle Eterna. La differenza di classe poi tra le due IEM si nota dal corpo sonoro generale, le Shure superano le russe in tutto, il suono è più avvolgente, più dettagliato, molto più "arioso" e vincono a tavolino soprattutto nel comparto degli alti, dove le Eterna come è noto sono abbastanza carenti. Basta prendere una traccia come "Oh It's So Quiet" di Bjork per accorgersi di come l'esplosione musicale che avviene a più riprese sia molto più frizzante con le americane. Viene quasi voglia di cantare assieme alla pazza Islandese e mettersi a ballare da soli come dei cretini.
Materiali, design, comfort
Beh come si può evincere dalla parte iniziale del post, la qualità del cavo è eccellente ma questo si riflette in realtà nell'interezza del prodotto, tenendo le Shure in mano si percepisce chiaramente che saranno dure a morire. Sono sicuramente solidissime e costruite con un ottima plastica. Tuttavia ciò che colpisce davvero, e mi preme sottolineare, è il cavo rinforzato in Kevlar da l'impressione di poterlo flettere praticamente in ogni modo senza che si rompa. Dato che non mi piace parlare a vanvera, ho provato a mio rischio e pericolo ad attorcigliarlo attorno alla gamba della scrivania (che per inciso è parecchio pesante) e ho tirato fino a spostarla di qualche cm. Il cavo non ha fatto una piega. Inoltre in un mese di utilizzo non accenna ancora ad attorcigliarsi (dato più interessante visto che non è certo lo spostamento di scrivanie il suo utilizzo primario XD) su se stesso, e presumo che non lo farà mai vista la consistenza.
L'unica nota negativa può essere la struttura flessibile di cui è rivestita la parte terminale del cavo verso i driver, fatta sostanzialmente per mantenere la forma che gli si imprime con le dita. Se sulla carta la caratteristica è vincnete, nella pratica meno perché riponendole qua e la dentro al custodio verranno inevitabilmente sottoposte a una pressione che cambierà la forma della struttura rigida e vi troverete spesso a dovergli ridare la forma desiderata (operazione che occupa circa 3 secondi).
Sulla comodità di queste Shure ho un giudizio sostanzialmente positivo anche se con una piccola riserva. Hanno senz'altro una forma molto migliore di tante IEM, che permette di poterle tranquillamente indossare a letto (ebbene si: stando con la testa rivolta di lato!) senza percepire il minimo fastidio. La presa una volta modellato il cavo è saldissima e difficilmente vi salteranno dalle orecchie (problem Fischer Audio?) anche per l'assoluta qualità degli inserti sia foam che in silicone. L'unica riserva su questo aspetto è che ho l'impressione che la dimensione degli inserti non sia del tutto standard, quelli piccoli mi sembrano più piccoli di quelli a cui sono abituato, quelli medi un po più grandicelli e quelli grandi sono semplicemente enormi. Certo vista anche la quantità di inserti inclusi (3 paia foam + 3 paia in silicone + un pirulo strano che dovrebbe servire a pulirle, anche se temo di averlo smarrito) c'è poco da lamentarsi in effetti. Dimenticavo, le cuffie sono corredate di un astuccetto molto comodo per il trasporto.
Suono
In basso ho proposto una lista di brani (in realtà rappresentativa perché dovrei elencare altrimenti giorni e giorni di ascolto critico) che ho utilizzato nell'ascolto, non ho seguito criteri particolari nel selezionarli se non nel tentare di stilare una scaletta il più eclettica possibile in modo da coprire, restando sempre nei confini dei miei gusti musicali, un misto decente di sonorità e non fossilizzarmi sul metal in senso stretto (Heavy/Thrash/Core/Nu eccetera). Questo soprattutto perché quel poco che ho imparato dalla mie esperienza è che spesso quel che si cerca è una cuffia in grado di adattarsi a varie situazioni. Sono poche in realtà le persone che hanno gusti mirati e monotoni, si tende a sfociare spesso in sfumature lontanissime dai propri ascolti abituali senza accorgerse, ed è in quel caso che la prima cosa da fare è girare il largo da descrizioni come "suited for basshead", perché prima o poi metterete su un singolo di Bon Jovi e le vostre orecchie urleranno vendetta. Se sono arrivato a questa recensione è perché sono convinto che questa cuffia sia in grado di gestire una buona varietà di impronte sonore. Sicuramente posso rivelare subito che la ritengo più adatta a situazione danzerecce o comunque mostra tutti i suoi muscoli nella musica elettronica. Ma questo non significa che sia da intendere in quell'utilizzo esclusivo altrimenti sarebbero tornate di filata al venditore. Una cosa che considero davvero notevole, e si può notare soprattutto nell'ascolto di brani più sperimentali che possono spaziare da quella che io definisco la "melodia disarmonica" dei più recenti (e disprezzati) In Flames alle prodezze di Trent Reznor o Bjork passando per la lucida follia della Autumn, è che queste Shure non temono le situazioni concitate e dense di suoni molto diversi tra loro. E' in questi frangenti dove sonorità apparentemente lontane si congiungono che l'attrezzatura di ascolto gioca un ruolo fondamentale perché spesso si rischia di trovarsi spiazzati da un suono impastato o la perdita di troppi dettagli che rovinano totalmente la ragion d'essere del brano.
Aspetto fondamentale infatti è la quantità e qualità di dettagli che sono in grado di scovare, che saltano subito in primo piano quando ci si trova di fronte a gruppi eclettici e altrettanto tecnici come Dream Theater, Tool e Opeth in grado di regalare sempre gradite sorprese, nelle giuste cuffie anche un feedback in lontananza può regalare un senso di compiacimento senza pari, non parliamo poi di un arpeggio in sordina finalmente valorizzato.
Tuttavia le due qualità maggiori a mio sentire di queste Shure rimangono la loro musicalità e pienezza, in certi frangenti sono in grado di emozionare sul serio. I brani dei Gorillaz suonano semplicemente perfetti così come le spacconate tipicamente hard rock, per non parlare dei muri di suono più tipici del cosidetto groove metal o delle trame sonore dense e complesse che sanno tessere gruppi nordici come i Dark Tranquillity. In questo senso non avevo ancora trovato qualcosa in grado di valorizzare appieno l'album The Blackening dei Machine Head come queste IEM, ogni traccia assume una forma diversa, è tutto più violento, più miserabile e più disperato di quanto non lo sia mai stato con altri modelli, mi ha fatto piacere soprattutto il fatto che riescono a gestire senza alcun problema le chitarre sparate al massimo (che su altre cuffie gracchiano o sono decisamente sottotono con le Eterna) di questi brani che ti si conficcano nel cervello come stalattiti. Dato il carattere tutt'altro che anemico, le trovo particolarmente adatte a quei generi carichi di atmosfera, come può esserlo il gothic in ogni sua accezione come probabilmente l'ambient di cui non sono tuttavia un fan sfegatato. Inoltre anche quando si entra nel reparto 'old stuff, si fa sul serio e niente sembra troppo velato o nelle retrovie (Cliff Burton ringrazia vivamente).
Una nota a parte vorrei dedicarla alle voci sia femminili che maschili, se è vero che possono risultare più secche e meno morbide rispetto alle Eterna è vero anche che risaltano con maggior vigore ed espressività. La voce straziante della O'Riordan in queste in-ear come è davvero qualcosa di eccezionale, così come i versi grutturali e profondi del metal estremo o timbri più ricercati e particolari come quelli di Nathalie Giannitrapani piuttosto che la già citata Emilie Autumn. Similmente alle Eterna non sono particolarmente sensibili ai suoni sibilanti (le famose S, T, Z ) e ciò rende molto più tollerabili cantati che in certi brani possono risultare particolarmente fastidiosi (vedi Editors, Arctic Monkeys).
Giunti a questo punto, mi tocca ripetermi ma è un concetto importante, queste IEM hanno un difetto che per un modello musicale secondo me vale la pena considerare seriamente, dato che al contrario di quelle analitiche non ha come utilizzo primario quello della produzione musicale/mixaggio/eccetera ma dell'ascolto rilassato, per il puro gusto dell'ascolto, è da segnalare il fatto che soprattutto sulle alte frequenze un uso proloungato può risultare irritante. Si parla di utilizzi superiore all'ora di ascolto e con un volume sostenuto (chi è abituato ad approfittare dell'isolamento per ascoltare a volumi ridotti non ha nulla da temere quindi). Di solito questo difetto è messo da conto in determinati modelli come un fatto scontato, però ho notato che nel caso di queste Shure non è molto noto. Forse è il mio orecchio ad essere particolarmente sensibile, e sottolineo subito che non si tratta di un problema ne di hissing ne di suoni sibilanti, semplicemente gli alti seppur non esageratamente briosi tendono ad essere irritanti con certe soluzioni musicali, e alla lunga l'orecchio (o almeno il mio) si stanca e di conseguenza mi trovo costretto ad abbassare leggermente il volume o a fare una pausa. Premetto che a parte che con le Aurvana Live!, che sono delle cuffie chiuse full-size, non utilizzo mai volumi particolarmente elevati anche se sostenuti, quindi dubito che possa essere a causa di un utilizzo sconsiderato. Questa cosa non si è mai verificata ad esempio con le Eterna, in quest'ottica il loro suono più velato e inoffensivo sulle alte frequenze è un pregio.
L'unico tecnicismo che mi concedo è quello del cosidetto soundstage, ovvero la spazialità del suono, sicuramente siamo in un territorio superiore alle ben più strette Eterna, non saprei dire com'è paragonato ad IEM della stessa fascia dal momento che ad oggi queste Shure stabiliscono il nuovo record di prezzo nei miei acquisti. Sulla separazione degli strumenti non mi esprimo dal momento che non sono mai stato un grande appassionato del tema, sinceramente non so proprio dove dovrebbe stare una batteria piuttosto che la chitarra nello spazio percepito dal suono, però se rimaniamo sulla semplice constatazione che gli strumenti siano o meno impastati, non preoccupatevi, non è proprio il caso di questo modello.
In Sostanza
Per concludere mi sento di poter tranquillamente affermare che queste Shure SE-215 rappresentano per me un sostanziale miglioramento rispetto alle Fischer Audio Eterna, pur condividendo un suono estremamente gratificante per gli amanti dei bassi, le americane riescono a superare le russe sia sull'impatto/profondità della gamma bassa sia sul resto delle caratteristiche sonore, in particolar modo le invasioni di campo dei bassi delle Eterna qui sono sostanzialmente assenti. Per la mia modesta opinione, le Shure sono ancora più versatili delle Eterna e si adattano a contesti musicali molto variegati, eccellendo particolamente quando entrano in campo sintetizzatori e tastiere, ma in realtà non ho trovato particolari punti deboli se non un suono relativamente più stancante sulle alte frequenze e una minore morbidezza sulle voci femminili.
Inoltre la loro qualità costruttiva è di prim ordine il che è un punto da non sottovalutare.
PS: Nella mia scaletta musicale c'è una grande assenza, la musica classica, che apprezzo solo sotto forma di soundtrack o accompagnamento ad altre sonorità, quindi per pareri in merito alle performance delle SE-215 nell'ambito della classica in senso stretto, è meglio rivolgersi ad altri.
Lista Brani (MP3 320 / FLAC)
Editors - When The Anger Shows
Bjork - Oh It's So Quiet /Declare Indipendence
Gorillaz - Feel Good Inc. / DARE
Five Finger Death Punch - The Way of The Fists
Dark Tranquillity - Monochromatic Stains / Punish My Heaven
The Haunted - Unseen
The Cranberries - Hollywood / I Just Shot John Lennon
The Fire - Small Town Boy
Emilie Autumn - Opheliac / Liar
In Flames - Free Fall / Take This Life / Deliver Us
Metallica - Creeping Death / Sanitarium
Lamb Of God - Walk With Me In Hell
Dream Theater - Erotomania / Take The Time
Volbeat - The Mirror And The Ripper / Making Believe
Nine Inch Nails - The Hand That Feeds / Heresy
Machine Head - Clenching The Fists Of Dissent / Halo
Judas Priest - Electric Eye / Screaming For Vengeance
Alice Cooper - Brutal Planet / Sanctuary / Man Of The Year
Nathalie - In Punta di Piedi / Vivo Sospesa
Norman Corbeil - The Bulldozer
Opeth - The Grand Conjuration / Bleak
Madonna - Frozen
Zack Hemsey - Mind Heist
Sorgenti
Cowon iAudio J3
Pc Desktop (Xonar Essence STX)
capitolo extra: VS Creative Aurvana Air
Nonostante siano due cuffie di tipo totalmente differente, ispirato dalla richiesta di Rainy ho deciso di fare un testa-a-testa tra le Creative Aurvana Air e le Shure SE-215. Per far conoscere un attimino la rivale, premetto che si tratta di un paio di auricolari di fascia alta (altissima considerando che il folle prezzo originale era di 199 euro), che puntano però molto sul design e sugli ottimi materiali con cui sono costruite. Il suono è sicuramente superiore a qualsiasi paio di auricolari che potete trovare in un comune negozio di elettronica, per convincermi del fatto che non siamo le migliori earbuds in circolazione bisognerebbe accostarle a delle Yuin o simili. L'impronta sonora è generalmente decisamente secca sulle basse frequenze (anche se in realtà il basso elettrico è reso con una pienezza più che accettabile), con le voci soprattutto femminili che ti entrano nel cervello anche se risultano in rari casi un po troppo accentuate e una resa su suoni quali note alte di chitarra e piatti generalmente molto chiara, che può sfociare anche nell'irritabile con volumi troppo sostenuti. Un suono tutt'altro che analitico comunque, molto rockettaro per come la vedo io, ma che ci aiuta a mettere in difficoltà le Shure che grafici alla mano dovrebbero avere una resa degli alti molto sottotono. Per effettuare questo test utilizzerò una equalizzazione il più neutra possibile, questo per un motivo molto semplice. Cioè entrambi i modelli rispondono molto bene alle equalizzazioni, le Air possono essere rese molto più impattanti e liquide sui bassi mentre le SE-215 se sollecitate sulla gamma alta possono dare altrettante soddisfazioni.
Partiamo con The Night dei Disturbed, con le Air senza equalizzazioni ed effetti in aiuto sulla zona bassa siamo a livelli quasi anemici, la batteria è secca e veloce, la voce di Draiman di contro è eccezzionale e l'assolo centrale fa la sua porca figura, anche se il risalto maggiore, quasi esagerato direi, spetta ai piatti. Le Shure esibiscono di contro da subito la loro impronta bassosa, mettendo in evidenza eccessiva le note di basso, il cantato è decisamente sottotono rispetto alle Air, in compenso merito anche dell'isolamento si riescono a percipire delle note di sintetizzatore nascoste tra riff e batteria. Il suono dei piatti è decisamente meno evidente, e in certi punti è addirittura coperto dall'incedere della batteria. Anche l'assolo appare inoffensivo rispetto al suono squillante di poc'anzi.
Proseguiamo con Headstrong di Kiko Loureiro, aprono le danze le americane questa volta. C'è da subito una sensazione claustrofobica in questa traccia che non ricordavo affatto, il riffing solare ed energico sembra un po smorzato mentre le varie percussioni intervengono con precisione e corpo senza invadere la scena. La resa generale seppur strana è piacevole, anche se piatti si sentono un po troppo poco. Inserite le Air la sensazione è diametralmente opposta, le chitarre tornano ad essere frizzanti come le ricordavo e sono le percussioni a starsene un po troppo in disparte adesso, c'è da segnalare che differentemente dalla traccia precedente qui mi sembra di avvertire un headstage sensibilmente più ampio, mentre i piatti recuperano il loro ruolo e si fanno sentire più spesso anche se in generale in questa traccia sono poco presenti.
Ora è il turno di 22 Acacia Avenue degli Iron Maiden, nonostante tutto devo dire che la batteria si comporta benissimo sulle Air con questa traccia, picchia veloce e assieme al basso crea un suono molto "on stage", le chitarre sono in primissimo piano giusto un passo davanti alla potente voce dell'ottimo Bruce. Come per le precedenti tracce i piatti sono tutti al posto loro e ogni tanto si fanno sentire molto chiaramente in passaggi che non ricordavo, gli assoli sono acuti ed esaltanti al punto giusto, senza risultare stancanti. Con le Shure i protagonisti sono basso e batteria, che già erano molto presenti nell'ascolto con le Creative, l'attacco del basso in si sente in modo particolarmente evidente, e quando inizia a darci giù pesante ruba un po di scena a Smith&Murray. La resa delle parti vocali seppur sottotono rispetto a quella delle Air è apprezzabilissima, mentre i piatti a volte risultano davvero troppo lontani, così come le note più alte del secondo assolo di chitarra che vanno un po perdendosi.
Mi fermo qui perché la solfa è chiara, queste Shure non brillano sulla gamma alta e di fronte alle Air vengono anche affossate nella gamma media, dove invece le Creative tra le cuffie in mio possesso non hanno rivali. Pur ritenendo le SE-215 un ottimo modello di in-ear dal suono pieno, musicale e molto dettagliato, è giusto sottolineare nuovamente che chi ha l'orecchio avvezzo a un suono analitico o predilige le alte frequenze, non penso che potrà apprezzarle in alcun modo. Certo come ho già scritto, rispondono bene alle equalizzazioni e si può tirare fuori qualche scintilla in più soprattutto sulle chitarre, ma ovviamente non si può cambiare oltre un certo limite la loro impronta sonora che ho già descritto.
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