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View Full Version : Il conservatorio


simbar78
03-01-2011, 21:49
Come da titolo:Cosa né pensate?

Dre@mwe@ver
04-01-2011, 20:14
Lo trovo un circolo di insegnamento molto chiuso su se stesso. Certamente da una grande preparazione musicale, ma non insegna ad innovare: conosco musicisti molto bravi tecnicamente che frequentano il conservatorio, che sono bravissimi esecutori ma che quando si tratta di improvvisare sono davvero senza fantasia. Ovviamente baso quanto detto sulle mie esperienze, che magari non rappresentano la norma.

Gnubbolo
05-01-2011, 01:28
un improvvisatore che pesta a caso su un pezzo di bach è meglio che lasci il mestiere ad altri, mi vengono in mente le variazioni goldberg di keith jarreth, non hanno aggiunto nulla al repertorio classico, una registrazione paragonabile a decine di altri pianisti meno acclamati.
la professione di esecutore non è la stessa del compositore o improvvisatore.
facciamo pero' un distinguo..

le donne, notoriamente scarse di slanci fantasiosi, suppliscono a questa mancanza con grande dedizione e forza di volontà, infatti stanno crescendo in numero.
pero' nei ruoli dove occorre interpretare non hanno possibilità, nella conduzione per esempio.
credo che sarebbe tragico farsi dirigere da una donna, con il loro carattere così indissolubilmente legato alle norme.
si puo' estende il concetto a tutte le forme artistiche, ma anche alle attività commerciali.. dirigenziali etc, dove le donne hanno messo piede le società hanno rischiato il fallimento, stuckate in posizioni difensive.

Danny Morali
06-01-2011, 12:36
un improvvisatore che pesta a caso su un pezzo di bach è meglio che lasci il mestiere ad altri, mi vengono in mente le variazioni goldberg di keith jarreth, non hanno aggiunto nulla al repertorio classico, una registrazione paragonabile a decine di altri pianisti meno acclamati.
la professione di esecutore non è la stessa del compositore o improvvisatore.
facciamo pero' un distinguo..

le donne, notoriamente scarse di slanci fantasiosi, suppliscono a questa mancanza con grande dedizione e forza di volontà, infatti stanno crescendo in numero.
pero' nei ruoli dove occorre interpretare non hanno possibilità, nella conduzione per esempio.
credo che sarebbe tragico farsi dirigere da una donna, con il loro carattere così indissolubilmente legato alle norme.
si puo' estende il concetto a tutte le forme artistiche, ma anche alle attività commerciali.. dirigenziali etc, dove le donne hanno messo piede le società hanno rischiato il fallimento, stuckate in posizioni difensive.

ahahah, ma sei ubriaco?
Le donne notoriamente scarse di slanci fantasiosi? Magari ti sfugge qualcosa della storia della musica, giusto qualche musicista (senza contare il fatto che per millenni la posizione di subordinazione delle donne ha impedito a molte di fatto di creare). Francamente il tuo post sembra scritto da qualcuno vissuto
secoli fa.

Comunque per quanto riguarda il conservatorio, la vedo abbastanza come dreamweaver, a meno di non fare corsi di composizione. E' vero che molti strumentisti da conservatorio in fase creativa sono delle pippe (anche se chiaramente non vale sempre, semplicemente l'improvvisazione non viene coltivata a meno che uno non lo faccia per i fatti suoi). Credo sia valido per dare una tecnica molto solida.

simbar78
06-01-2011, 16:39
Questo dice tutto su donne e conservatorio

http://www.youtube.com/watch?v=ASB6hFUat4g&feature=related
http://http://www.youtube.com/watch?v=hR8H8CSojis&feature=related

Gnubbolo
08-01-2011, 23:08
ahahah, ma sei ubriaco?
Le donne notoriamente scarse di slanci fantasiosi? Magari ti sfugge qualcosa della storia della musica, giusto qualche musicista (senza contare il fatto che per millenni la posizione di subordinazione delle donne ha impedito a molte di fatto di creare). Francamente il tuo post sembra scritto da qualcuno vissuto
secoli fa.

po' essere :D
http://www.businessweek.com/managing/content/jan2009/ca20090116_310986.htm


lo scopo della donna è difendere il nido, il villaggio..
è l'uomo che va a cacciare, che rompe il velo dell'oscurità.
la donna ce la vedo bene a suonare Bach, in maniera impeccabile, o a suonare gigi d'agostino per i prossimi 2000 anni di storia..
usciamo quindi dall'ambito classico, io conosco centinaia di dj, tutti maschi, tutti !
L'amore per la sperimentazione, la ricerca di nuovi suoni, è del maschio, non della femmina.
le sale underground delle discoteche, tutte "abitate" da uomini, le ragazze invece stipate nelle sale dove si suona commerciale, lady gaga e simili.
perchè è l'uomo che ricerca la sperimentazione, l'innovazione, che si slancia in territori sconosciuti, la donna ( anche se culturalmente molto sviluppata ) è sempre in difesa proprio per una questione fisica ( testosterone ).

asd.


Questo dice tutto su donne e conservatorio

http://www.youtube.com/watch?v=ASB6hFUat4g&feature=related
http://http://www.youtube.com/watch?v=hR8H8CSojis&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=94EtgwmjJZ8
leggi i commenti su yt.
potremmo suonare i midi con un sintetizzatore se esistessero solo donne a suonare, tanto il risultato sarebbe uguale, fredda perfetta ripetizione.
non che sia sbagliato eh ? è solo una constatazione.

Danny Morali
09-01-2011, 01:45
po' essere :D
http://www.businessweek.com/managing/content/jan2009/ca20090116_310986.htm


lo scopo della donna è difendere il nido, il villaggio..
è l'uomo che va a cacciare, che rompe il velo dell'oscurità.
la donna ce la vedo bene a suonare Bach, in maniera impeccabile, o a suonare gigi d'agostino per i prossimi 2000 anni di storia..
usciamo quindi dall'ambito classico, io conosco centinaia di dj, tutti maschi, tutti !
L'amore per la sperimentazione, la ricerca di nuovi suoni, è del maschio, non della femmina.
le sale underground delle discoteche, tutte "abitate" da uomini, le ragazze invece stipate nelle sale dove si suona commerciale, lady gaga e simili.
perchè è l'uomo che ricerca la sperimentazione, l'innovazione, che si slancia in territori sconosciuti, la donna ( anche se culturalmente molto sviluppata ) è sempre in difesa proprio per una questione fisica ( testosterone ).

asd.


si vabbè, magari quando ti capita prova a sentire qualcosa di Lili Boulanger (o a leggere chi fosse la sorella Nadia), o di Ruth Crawford Seeger, o di Ljubica Maric, o di Mary Lou Williams, Joni Mitchell, Diamanda Galas, Meredith Monk e tantissime altre prima di tirare fuori questa teoria dell'innovazione e della sperimentazione. Magari potresti anche pensare al fatto che nella nostra cultura fino a questo secolo le donne erano fortemente discriminate, poi magari ne riparliamo

Gnubbolo
09-01-2011, 17:35
resta il fatto che il rapporto è 1000 a 1.
la cultura non è determinante, su 1000 liceali 500 sono maschi e 500 femmine, chi suona musica piu' avanguardistica sono sempre gli uomini, fai un test osservando qualsiasi istituto tu abbia o stia frequentando :D

mancanza di cultura ? partiamo tutti alla pari, ma chi sceglie scienze dell'informazione sono sempre al 90% maschi. cultura ? no le femmine non trovano interesse in qualcosa da inventare, da scoprire, di ignoto, tutto qua.
lo ritengono un interesse da nerd.
preferiscono la difesa di cio' che già abbiamo studiato e prodotto, si iscrivono a Legge ed economia e commercio, ma non per diventare economiste, ma per diventare esperte di contabilità.. , cioè la strada sicura.


la realtà è un fatto fisiologico, cioè la mancanza di testosterone, la femmina di una specie è difensiva a causa di milioni di anni di selezione naturale.

non è cosa brutta "conservare" il repertorio musicale e le tecniche ortodosse di esecuzione.
il loro ruolo è quello, tutto lì, non c'è da continuare un discorso su chi è migliore o peggiore tra chi conserva e chi innova, sono 2 cose entrambe necessarie.

Danny Morali
09-01-2011, 17:51
resta il fatto che il rapporto è 1000 a 1.
la cultura non è determinante, su 1000 liceali 500 sono maschi e 500 femmine, chi suona musica piu' avanguardistica sono sempre gli uomini, qualsiasi istituto tu abbia o stia frequentando :D

perchè nella nostra cultura (altro che balle come dici) la musica viene vista ancora come cosa da uomini e attrae probabilmente molte meno donne, eppure gli esempi e tanti altri che potrei aggiungere (di classica, di jazz, pop, rock eccetera) che ti ho fatto dimostrano che di certo non c'è nulla di "inferiore" nella creatività femminile come sembri pensare.

Gnubbolo
09-01-2011, 17:57
viene vista cosa da uomini perchè è l'uomo anzi il maschio che ha l'ugula d'oro, le penne piumate, che porta rammetti e bastoncini alla femmina..
siamo animali e lo scopo del maschio scaturito dalla presenza di testosterone è quello di essere esuberante per attrarre la femmina.
la femmina invece difende il nido, si occupa delle scorte.

così è e così sarà per i milioni di anni a seguire, fino a che renderemo legale l'uso di ormoni sintetici per appiattire la differenza tra i sessi.

taurus
09-01-2011, 18:08
Il conservatorio è un ottimo modo per crearsi la base per una professione musicale. Se fatto con motivazione ti permette di acquisire capacità tecnica dello strumento, composizione, musica d'insieme e ti prepara all'impatto con il pubblico. Il problema di fondo è che se uno studente prende per oro colato tutto quello che gli arriva, alla fine del corso di studi sarà una macchina per suonare..nulla di più..il vero musicista deve affiancare studi paralleli a quelli che segue normalmente.
A vederla in modo oggettivo non è una grande mancanza dal punto di vista del conservatorio, è come un qualunque altro istituto universitario: hai le basi, belle solide e devi cercare di camminare anche un po' da solo..però non tutti riescono e quindi si trova gente più o meno robotica in giro.
Nella mia "storia" di musicista ho visto veramente tanta gente farmi le scarpe dal punto di vista tecnico, ma nel momento in cui bisognava togliere lo sguardo dallo spartito..bè..non c'era storia. Questo che significa? che chi è tecnicamente molto bravo potrà trovare più lavoro rispetto ad un improvvisatore super skillato (a meno che l'ambito di interesse non sia solo il jazz/blues).
Per quanto riguarda le donne e le boiate che si son dette: quoto al 100% Danny Morali..il problema principale è che le donne sono numericamente indietro rispetto agli uomini oltre che avere una mentalità diversa. Il fatto di trovare poche ragazze iniziate alla musica (strumentale) secondo me è dato anche dal fatto che suonare significa esercitarsi 8 ore al giorno da soli in una stanza...secondo voi è un compito più facile per un uomo tipicamente sempre stato orso solitario o per una donna aperta a relazioni con altri esseri viventi in continua ricerca di stimoli esterni?
...ricordiamo che il 99.9% dei nerd è maschio e possibilmente senza grossi problemi...se io dovessi conoscere una di quello 0.1% probabilmente farei di tutto per farla vedere da uno psicologo...

simbar78
09-01-2011, 19:07
Il conservatorio è un ottimo modo per crearsi la base per una professione musicale. Se fatto con motivazione ti permette di acquisire capacità tecnica dello strumento, composizione, musica d'insieme e ti prepara all'impatto con il pubblico. Il problema di fondo è che se uno studente prende per oro colato tutto quello che gli arriva, alla fine del corso di studi sarà una macchina per suonare..nulla di più..il vero musicista deve affiancare studi paralleli a quelli che segue normalmente.
A vederla in modo oggettivo non è una grande mancanza dal punto di vista del conservatorio, è come un qualunque altro istituto universitario: hai le basi, belle solide e devi cercare di camminare anche un po' da solo..però non tutti riescono e quindi si trova gente più o meno robotica in giro.
Nella mia "storia" di musicista ho visto veramente tanta gente farmi le scarpe dal punto di vista tecnico, ma nel momento in cui bisognava togliere lo sguardo dallo spartito..bè..non c'era storia. Questo che significa? che chi è tecnicamente molto bravo potrà trovare più lavoro rispetto ad un improvvisatore super skillato (a meno che l'ambito di interesse non sia solo il jazz/blues).
Per quanto riguarda le donne e le boiate che si son dette: quoto al 100% Danny Morali..il problema principale è che le donne sono numericamente indietro rispetto agli uomini oltre che avere una mentalità diversa. Il fatto di trovare poche ragazze iniziate alla musica (strumentale) secondo me è dato anche dal fatto che suonare significa esercitarsi 8 ore al giorno da soli in una stanza...secondo voi è un compito più facile per un uomo tipicamente sempre stato orso solitario o per una donna aperta a relazioni con altri esseri viventi in continua ricerca di stimoli esterni?
...ricordiamo che il 99.9% dei nerd è maschio e possibilmente senza grossi problemi...se io dovessi conoscere una di quello 0.1% probabilmente farei di tutto per farla vedere da uno psicologo...
Volevo farvi sentire cosa si può fare venendo da anni di studio e di passione:

http://www.youtube.com/watch?v=T32m44asM_k&feature=recentlik

Wynton Marsalis fà anche jazz che al conservatorio non insgnano:

http://www.youtube.com/watch?v=9OtZrIjQuwA&feature=related

Danny Morali
09-01-2011, 19:34
viene vista cosa da uomini perchè è l'uomo anzi il maschio che ha l'ugula d'oro

veramente per esempio a proposito di ugola molti dei più grandi cantanti di sempre sono donne, soprattutto nel cosiddetto canto creativo. Nel canto jazz le donne per esempio sovrastano gli uomini, ma voglio dire, dalla Callas a Aretha Franklin, Marion Jones, Bessie Smith Ella Fitgerald, Billie Holiday, Nina Simone, Betty Carter, Sarah Vaughan, cathy Berberian, Meredith Monk, Diamanda Galas, Jeanne Lee, Patty Waters, Houm Kalthoum, Sainkho Namtchylak, Elis Regina, Edith Piaf, Sandy Denny e tante altre che forse non stavano e non stanno a difendere il nido o occuparsi delle scorte :rolleyes:

taurus
09-01-2011, 19:54
Volevo farvi sentire cosa si può fare venendo da anni di studio e di passione:

http://www.youtube.com/watch?v=T32m44asM_k&feature=recentlik

Wynton Marsalis fà anche jazz che al conservatorio non insgnano:

http://www.youtube.com/watch?v=9OtZrIjQuwA&feature=related

Non devi venirmi a dire chi sono i grandi del jazz che nulla hanno a che fare con il conservatorio (jazz, che rientra negli studi paralleli di cui parlavo anche se ormai non è più neanche vero questo visto che creano molti corsi di studio jazz)..li conosco..il mio discorso è basato sul fatto che mai nulla è bianco o nero...esistono anche le sfumature..molti ottimi jazzisti professionisti che ho conosciuto sono diplomati al conservatorio..perchè non tutti sono come Marsalis o come i grandi nomi che si sentono sempre..il mondo non è composto da talenti nati..

simbar78
09-01-2011, 21:15
Non devi venirmi a dire chi sono i grandi del jazz che nulla hanno a che fare con il conservatorio (jazz, che rientra negli studi paralleli di cui parlavo anche se ormai non è più neanche vero questo visto che creano molti corsi di studio jazz)..li conosco..il mio discorso è basato sul fatto che mai nulla è bianco o nero...esistono anche le sfumature..molti ottimi jazzisti professionisti che ho conosciuto sono diplomati al conservatorio..perchè non tutti sono come Marsalis o come i grandi nomi che si sentono sempre..il mondo non è composto da talenti nati..

Ho sbagliato a quotarti!
Io ho fatto vedere due video di una persona che secondo me fa' bene tutte e due.Mi emoziona di più il primo(forse sbagliando?)

simbar78
09-01-2011, 21:38
Io non sono un musicista,di mestiere faccio il muratore.
Faccio il conservatorio da 2 anni,mi impegno molto e cerco di studiare il più possibile.
Per me non è facile,certe volte mi demoralizzo perchè non riesco a fare gli esercizi che mi danno a casa!
In solfeggio sono in terza,per me veramente dura(ho saltato il primo hanno).
Setticlavio,dettato,parlato,canto.....
I professori sono contenti dei miei progressi ma io non vedo la fine!

Tzor
10-01-2011, 00:29
Che ventata ottocentesca in questo thread. :Prrr:

Non credo per nulla ai motivi fisiologici per spiegare quelle differenze tra uomo e donna. Semplicemente da centinaia di anni a questa parte l'uomo ha avuto sempre a sua disposizione più tempo di fare quello che desiderava (non mi risulta che in passato gli uomini partorissero e allevassero i figli), con conseguenze svantaggiose per la donna in termini di istruzione e lavoro. Non a caso quei paesi dove anche l'uomo ha un ruolo importante nelle faccende domestiche sono anche quelli in cui si ha una presenza femminile maggiore ai vertici delle aziende e nei governi, eppure non mi sembra che i suddetti stati vadano a rotoli.

aunktintaun
19-01-2011, 21:35
marsalis è stato un grande trombettista classico, secondo solo ad andrè...è passato al jazz solo perche il jazz paga di più in termini di incassi che non la musica classica/colta.

queste sono le donne prive di fantasia
http://www.youtube.com/watch?v=QxGFP52NiAo&feature=fvw

http://www.youtube.com/watch?v=tVuP1BjbhAg&playnext=1&list=PL5B5C775AAA228133&index=10

il talento delle due è inquietante...

tornado al discorso conservatorio
ad un ingegnere civile non possiamo chiedere la fantasia di un architetto, non perche i secondi abbiano più creatività ma solo perche il corso di studi che affrontano è totalmente diverso.

il conservatorio da la preparazione necessaria per affrontare un repertorio barocco, classico e rmantico.
in questi 3 repertori è indispensabile avere un suono omogeneo in tutte le tessiture ed in tutte le situazioni tecniche più difficoltose (cosa del tutto sconosciuta al musicista di musica extra colta), avere una tecnica tale da affrontare le problematiche tecniche iniste nei brani, gestire in modo preciso la struttura del brano, gestire in modo appropriato l'agocica di un brano, l'insieme di queste cose restituira al pubblico un messaggio quanto più fedele delle intenzioni musicali del compositore.
quando un musicista ha in testa tutte queste cose, nel modo più preciso possibile, avra garantito un interpretazione eccezionale.
la grande interpretazione non è data assolutamente dal "sentimento" del musicista ma dalla sua conoscenza di ogni minimo particolare della struttura del brano..."il sentimento" è loscalino successivo



uno strumento si può imparare sia al conservatorio, sia a casa come autoditatti, tutto sta nel capire quele sia l'obbiettico finale che chi si avvicina ad uno strumento vuole centrare.

per alcuni strumenti il conservatorio è una scelta obbligatoria come per l' oboe, organo, arpa, percussioni classiche, viola, violoncello, contrabbasso...giusto per fare alcuni esmpio.
per altri strumenti un buon inizio può aver luogo in banda, parlo di strumenti quali clarinetto, tromba, trombone, basso tuba, sax, corno...poi si può scegliere se continuare a livello dilattantistico , intraprendere la via della musica extracolta o quella degli studi classici.

io ho studiato al conservatorio e devo dire grazie ai miei insegnanti perche mi hanno dato l'opportunita di imparare un mestiere che ora mi da da vivere.
poi sta ad ognuno di noi allargare i propri orizzonti.

Gnubbolo
20-01-2011, 15:05
queste sono le donne prive di fantasia
http://www.youtube.com/watch?v=QxGFP52NiAo&feature=fvw

http://www.youtube.com/watch?v=tVuP1BjbhAg&playnext=1&list=PL5B5C775AAA228133&index=10

il talento delle due è inquietante...
la fantasia è insita nell'atto compositivo, queste sono repliche, ovvero un atto di difesa del patrimonio musicale già prodotto, tra qualche anno avremo software in grado di replicare un pezzo meglio del miglior esecutore umano..
quando la percentuale di compositori/trici sarà 50-50 e non 99-1 ne riparlermo. a proposito.. la dj in topless è un gran talento o no ?

aunktintaun
20-01-2011, 16:36
la fantasia è insita nell'atto compositivo, queste sono repliche, ovvero un atto di difesa del patrimonio musicale già prodotto, tra qualche anno avremo software in grado di replicare un pezzo meglio del miglior esecutore umano..

tra 50 anni riparleremodi questa cosa...o forse tra 100, ma non ci saremo...
voglio vedere un software talmente evoluto da simulare lo stato d'animo di un musicista a fiato che è cagato addosso per l'escuzione, la mattina ha rotto la macchina e 15 minuti prima del concerto a bisticciato con la moglie...

Gnubbolo
20-01-2011, 19:36
all'ascolto cieco l'ascoltatore non dovrà essere in grado di distinguere il computer dall'uomo.

per ora è stato più facile simulare la composizione rispetto all'esecuzione, ma un sintetizzatore puo' essere programmato per generare errori random, non c'è nulla di irrealizzabile, ovvio che è più facile che oggi un computer con la necessaria potenza computazionale sia disponibile ad un grande maestro rispetto che ad un utonto.. ma tra una manciata di anni non è detto che un midi non possa generare qualcosa di indistinguibile da una esecuzione umana.

aunktintaun
20-01-2011, 22:25
all'ascolto cieco l'ascoltatore non dovrà essere in grado di distinguere il computer dall'uomo.

per ora è stato più facile simulare la composizione rispetto all'esecuzione, ma un sintetizzatore puo' essere programmato per generare errori random, non c'è nulla di irrealizzabile, ovvio che è più facile che oggi un computer con la necessaria potenza computazionale sia disponibile ad un grande maestro rispetto che ad un utonto.. ma tra una manciata di anni non è detto che un midi non possa generare qualcosa di indistinguibile da una esecuzione umana.
forse hai ragione...
vieni a riparlarne quando questo accadra.
per il resto siamo off topic in maniera incredibile.

Gnubbolo
21-01-2011, 07:42
no io non credo che sia OT perchè il conservatorio è l'istituto che garantisce la conservazione della cultura musicale ma è anche un laboratorio che dovrebbe garantire e formare sia il compositore o esecutore del futuro e ciò comporta saper utilizzare ogni strumento possibile ed aiutare anche le software house a progettarli.
negli anni 50 e 60 i veri grandi compositori, quelli che hanno davvero innovato, stavano più tempo tra relè e valvole che con le loro orchestre.
quindi un compositore coi controcazzi del 2010 deve sapere tutto di teoria, e deve sapere pure saper scriptare in qualche linguaggio di programmazione per dirne una..
tu non devi pensare che io non rispetti Hilary Hahn o altre.. ma per me sono come professoresse di filosofia o italiano, sanno tutto ovviamente, sono brave nell'esposizione, ma non è che aggiungono qualcosa alla materia.

Danny Morali
23-01-2011, 10:10
marsalis è stato un grande trombettista classico, secondo solo ad andrè...è passato al jazz solo perche il jazz paga di più in termini di incassi che non la musica classica/colta.


questo non è affatto vero, per quanto marsalis sia effettivamente uno dei musicisti più in vista e probabilmente più pagati del jazz recente di sicuro la sua non è stata una mossa strategica, Marsalis è nato come musicista jazz da una famiglia di musicisti jazz

aunktintaun
28-01-2011, 22:30
questo non è affatto vero, per quanto marsalis sia effettivamente uno dei musicisti più in vista e probabilmente più pagati del jazz recente di sicuro la sua non è stata una mossa strategica, Marsalis è nato come musicista jazz da una famiglia di musicisti jazz

magari hai ragione tu, o forse io...non lo sapremo mai.

Danny Morali
29-01-2011, 18:28
magari hai ragione tu, o forse io...non lo sapremo mai.

ahahaha, ma perchè mai? Cioè basterebbe anche conoscere il suo rapporto col suo mentore stanley crouch o leggere le tante interviste per capire che può essere senza dubbio considerato un tradizionalista, molte sue opinioni possono essere considerate discutibili, ma certamente non un musicista classico che da freddo opportunista è saltato sul carro che offriva più possibilità (piuttosto è uno che ha coltivato parallelamente entrambe le cose). Marsalis è uno che crede nel jazz fino al fanatismo, e va calcolato pure che se è vero che lui ha avuto un successo come nessuno della sua generazione, va detto che appunto quando lui è venuto fuori il jazz era dato per spacciato soprattutto come fenomeno commerciale, poi gli ha detto bene ma fosse stata solo una mossa strategica sarebbe stata illogica ai limiti davvero dell'assurdo...

aunktintaun
29-01-2011, 22:40
ahahaha, ma perchè mai? Cioè basterebbe anche conoscere il suo rapporto col suo mentore stanley crouch o leggere le tante interviste per capire che può essere senza dubbio considerato un tradizionalista, molte sue opinioni possono essere considerate discutibili, ma certamente non un musicista classico che da freddo opportunista è saltato sul carro che offriva più possibilità (piuttosto è uno che ha coltivato parallelamente entrambe le cose). Marsalis è uno che crede nel jazz fino al fanatismo, e va calcolato pure che se è vero che lui ha avuto un successo come nessuno della sua generazione, va detto che appunto quando lui è venuto fuori il jazz era dato per spacciato soprattutto come fenomeno commerciale, poi gli ha detto bene ma fosse stata solo una mossa strategica sarebbe stata illogica ai limiti davvero dell'assurdo...

allora hai ragione tu...però mi pare strano dal 1983 al meta anni 90 ha praticamente solo inciso lavori classici per tromba, poi di colpo ha mollato quel modo di intendere lo strumento (per arrivare ai suoi livelli ci vuole una dote innata senza eguali, che vale il 20%, ed uno studio pazzesco giornaliero, che vale l' 80%) per darsi principalmente al jazz...e nemmeno un jazz d'avanguardia...questa cosa mi lascia molto perplesso.

Danny Morali
30-01-2011, 14:24
allora hai ragione tu...però mi pare strano dal 1983 al meta anni 90 ha praticamente solo inciso lavori classici per tromba, poi di colpo ha mollato quel modo di intendere lo strumento (per arrivare ai suoi livelli ci vuole una dote innata senza eguali, che vale il 20%, ed uno studio pazzesco giornaliero, che vale l' 80%) per darsi principalmente al jazz...e nemmeno un jazz d'avanguardia...questa cosa mi lascia molto perplesso.

per quanto riguarda il jazz che chiami d'avanguardia, Marsalis è controverso soprattutto per le sue opinioni in merito (influenzate di nuovo da quelle di Crouch). Lui apprezza qualcuno tipo Don Cherry e Ornette Coleman ma ha una pessima opinione di gran parte del jazz elettrico e di moltissimo free jazz (e io nonostante apprezzi tantissimo alcuni dei più grandi musicisti del free almeno in generale penso che abbia ragione per certi versi, nel senso che ci sono lavori difficili mperò bellissimi e illuminanti, ma pure una valanga di ciarpame inascoltabile e spacciato appunto per "avanguardia", mentre il jazz elettrico ha preso molto in fretta la china della fusion più commerciale). Io penso che la sua ambizione, che spiega anche i suoi studi classici, sia quella di essere visto come un moderno Ellington

Gnubbolo
30-01-2011, 16:21
ellington ha scritto pezzi memorabili, marsalis ?
ecco per parlarci chiaro.. marsalis è lo zio tom moderno del jazz anche se è per skill il trumpeter migliore ( e sfido chiunque a dire che non lo sia ) è apprezzato perchè reincarna il negro buono che non è culturalmente pericoloso.
la sua critica allo smooth jazz è condivisibile.. ma la critica alla fusion è sciocca, non capisco cosa ci possa essere di criticabile in negativo nel fondere elementi diversi, raga rock ritmi latini etc
se parliamo della musica da ascensore sono d'accordo ma non è il caso di marsalis, che critica tutto cio' che supera gli anni 60.. per me è un totale imbecille.

aunktintaun
30-01-2011, 17:48
ellington ha scritto pezzi memorabili, marsalis ?
ecco per parlarci chiaro.. marsalis è lo zio tom moderno del jazz anche se è per skill il trumpeter migliore ( e sfido chiunque a dire che non lo sia ) è apprezzato perchè reincarna il negro buono che non è culturalmente pericoloso.
la sua critica allo smooth jazz è condivisibile.. ma la critica alla fusion è sciocca, non capisco cosa ci possa essere di criticabile in negativo nel fondere elementi diversi, raga rock ritmi latini etc
se parliamo della musica da ascensore sono d'accordo ma non è il caso di marsalis, che critica tutto cio' che supera gli anni 60.. per me è un totale imbecille.

dopo che marsalis ha inciso e suonato in una certa maniera il repertorio classico chiamarlo imbecille mi pare un pò fuori luogo...
gnubbolo per tagliare la testa al toro tu suoni qualcosa, sai mettere le mani su quelche strumento, hai composto qualcosa?
sono curioso di ascoltare qualcosa di tuo sia dal punto di vista esecutivo che compositivo:)

Danny Morali
30-01-2011, 20:08
ellington ha scritto pezzi memorabili, marsalis ?
ecco per parlarci chiaro.. marsalis è lo zio tom moderno del jazz anche se è per skill il trumpeter migliore ( e sfido chiunque a dire che non lo sia ) è apprezzato perchè reincarna il negro buono che non è culturalmente pericoloso.
la sua critica allo smooth jazz è condivisibile.. ma la critica alla fusion è sciocca, non capisco cosa ci possa essere di criticabile in negativo nel fondere elementi diversi, raga rock ritmi latini etc

Non credo che la critica sia alla fusione di elementi diversi (peraltro quello è una cosa vecchia come il jazz, e pure marsalis usa elementi di altre musiche). Il fatto è che spesso il confine tra fusion e smooth jazz è molto labile, ci sono dei dischi belli ma come scrittura il livello compositivo medio è molto basso, se si va a vedere ci sono pochissimi pezzi fusion che sono diventati standard, nessun monk, mingus o ellington da quel periodo... perfino lo stesso Shorter che è uno dei più grandi compositori della storia del jazz nei weather report aveva un ruolo abbastanza marginale.
Diciamo che in buona parte il jazz rock si è trasformato molto in fretta in un fenomeno commerciale, con musica molto più accessibile fatta da molti (con le dovute eccezioni) nella speranza di far soldi


se parliamo della musica da ascensore sono d'accordo ma non è il caso di marsalis, che critica tutto cio' che supera gli anni 60.. per me è un totale imbecille.

vabbè totale imbecille è un po' ingeneroso, ha dei gusti conservatori ma un disco come live at the house of tribes per esempio è un signor disco (sul youtube si trova per esempio un video tratto dal disco della sua gran versione di green chimneys). Come compositore anche a me quello che ho sentito ha sempre lasciato freddino, mi pare uno che non abbia un'identità vera e cerca di copiare i vari Shorter ed Ellington, cosa che fa con diligenza ma senza il genio dei modelli, però non ho mai approfondito più di tanto la sua discografia

Adric
30-01-2011, 20:17
E da tempo che sto seguendo questa discussione, finora non ho postato per motivi di tempo.
A me sembra che dal terzo post in poi il discorso si sia incentrato troppo su un aspetto in questa sede marginale, la creativita musicale della donna ed il confronto musicale uomo-donna.
Visto che è intervenuto più di un musicista, io chiedo a tutti (anche a chi non suona): ma fareste studiare voi a vostro/a figlio/a la musica (conservatorio o scuola di musica) in quest'Italia del 2011 ?
In quest'Italia dove la crisi non è solo politica ed economica, ma anche culturale, dove da sempre la vendita procapite sia dei dischi che degli strumenti musicali è tra le più basse dell'Europa occidentale ? Io no.
E se qualcuno di voi riesce oggi a vivere dignitosamente con la musica, siete sicuri che in futuro vostro/a figlio/a sarà in grado di fare altrettanto ?. Lo chiedo anche perchè personalmente conosco parecchie persone che hanno definitivamente abbandonato da anni la professione di musicista.
Dopo il conservatorio (o la scuola di musica) un futuro da disoccupati in Italia a meno di non trasferirsi stabilmente all'estero (come avviene per i laureati di molte facoltà universitarie) ?
Non conosco la diffusione di ciascun strumento nelle varie nazioni, ma la Germania è la nazione col maggior numero sia di pianoforti pro capite al mondo, sempre in Germania si trovano quasi la metà dei teatri d'opera.
E sul software e l'hardware musicale informatico la Germania è insieme a USA e Giappone leader mondiale.
Questo anche se i maggiori compratori di dischi pro capite sono sempre stati i britannici.

Una premessa, come chi sa chi mi conosce almeno forumisticamente, io seguo molto più la musica neroamericana che il rock o la musica classica.
Cio non mi impedisce di far notare che l'Italia del dopoguerra ha espresso musicisti classici di fama mondiale (ad esempio Gazzelloni, Luigi Nono, Luciano Berio, Abbado ecc) mentre non ha espresso, a differenza di quasi tutte le nazioni dell'Europa occidentale, alcun jazzista di rilievo internazionale. A riprova di ciò, su molti libri di jazz americani ed europei non è citato neanche un musicista italiano; l'unico standard de facto italiano è 'Estate' di Bruno Martino, e l'unico musicista apparso su qualche Real Book come compositore è Enrico Pieranunzi.
Eppure italostatunitensi come Tristano, Giuffre, De Franco, La Faro, Corea ed altri sono tra gli innovatori del jazz cosi come importanti anche diversi altri musicisti (Tony Scott, Joe Pass(alacqua), Rugolo, Wallington, Mariano, Rosolino, Fontana ecc).
Innovatori del jazz sono stati anche ebreostatunitensi come Goodman, Rodney, Charles, Getz, Lacy, Brecker ecc
Per non parlare poi dei grandi compositori della canzone popolare di Broadway dell'epoca di Tin Pan Alley (Gershwin, Berlin, Kern, Rodgers ecc; in maggioranza ebrei con l'eccezione di Cole Porter e pochi altri -Hoagy Carmichael, Johnny Mercer e Jimmy McHugh) ma anche altri compositori contemporanei non jazz tra loro molto diversi come Bacharach, Reich o Glass.
Poi ci sono anche jazzisti italoebreostatunitensi come Mike Mainieri e Bob Berg (un genitore italiano, l'altro ebreo).
Se poi andiamo sulla classica contemporanea molti grandi violinisti sono ebrei, cosi come pianisti e direttori d'orchestra.
Eppure Israele da quando esiste (cioè dal 1948) non hai mai espresso, così come l'Italia, jazzisti di statura internazionale.
E' pertanto evidente che italiani ed ebrei non sono inferiori ad altre etnie come predisposizione alla musica, ma che in Italia ed Israele c'è un ambiente culturale locale non favorevole al jazz.
Almeno in Israele come non piccola attenuante hanno un servizio militare obbligatorio - anche per le donne - di tre anni.
Ma in Italia ?
Aggiungo: a differenza di altre nazioni europee, si contano sulle dita di una mano i grandi jazzisti americani che hanno vissuto stabilmente in Italia per più di qualche mese, al di fuori di coloro che dovevano incidere dischi per etichette italiane di jazz (a Milano di solito) o passare in televisione alla RAI (a Roma di solito).
Chet Baker in galera a Lucca un anno e mezzo per droga, uno squattrinato Gato Barbieri a Roma ad inizio carriera, Tony Scott (italoamericano) a Roma dopo un girovagare per i continenti di decenni e Kenny Wheeler (mi pare a Bologna, non ne sono sicuro). Non mi sembra ce ne siano stati altri.

Certamente da una grande preparazione musicale, ma non insegna ad innovare
L'innovazione non rientra tra gli scopi di un conservatorio. Se migliaia di musicisti studiano nei conservatori di tutto il mondo è impossibile che ci siano anche migliaia di innovatori, a meno di non avere migliaia di generi musicali. Tra gli scopi di una scuola di musica dovrebbe esserci però anche quello di formare compositori; ma essere compositori originali e di talento non implica necessariamente essere anche degli innovatori.

Gnubbolo, il discorso che fai sul ruolo delle donne non sarebbe neanche sbagliato. Concordo su Bach (tra i suoi più grandi interpreti c'è la Rosalyn Tureck) e su Jarrett. A proposito di ruoli, le ragazze borghesi americane di buona famiglia ( bianche, nere o creole che fossero) studiavano la lingua francese e il pianoforte; nelle orchestre jazz bianche degli anni 40 e 50 la cantante doveva essere (ed era) quasi inevitabilmente bionda.
Sul rapporto numerico donne: uomini nella musica ti darei anche ragione, se anche in altre nazioni fosse come in Italia, tuttora uno dei paesi piu sessisti d'Occidente. Dove sbagli è nel non fare alcuna distinzione geografica.
Gli Stati Uniti dal punto di vista etnico, religioso e culturale sono da più di un secolo il paese più eterogeneo del mondo. Una diversità culturale, spesso interdisciplinare, che in Italia è mancata. Ad esempio negli USA è frequente la figura del musicista-presentatore televisivo (o conduttore radiofonico): penso a Billy Taylor, a Ramsey Lewis, a Ben Sidran, a Marian McPartland ecc, così come negli anni 50 c'era Hazel Scott; con tutto il rispetto Renzo Arbore e Gegè Telesforo non sono proprio la stessa cosa....
Le donne non sono la maggioranza solo nel canto jazz, ma anche nell'arpa; inoltre sono molte le organiste, e non trascurabile numericamente anche la presenza delle pianiste (a proposito; negli USA quasi tutte le cantanti suonano anche uno strumento, per lo più il pianoforte, mentre le cantanti europee ed italiane in genere cantano e basta).
Come arrangiatrice si è distinta sin dagli anni 50 Melba Liston, nella conduzione in decenni successivi hanno avuto grande successo Toshiko Akiyoshi, Carla Bley e Maria Schneider (ononima dell'attrice di 'ultimo tango a Parigi'). Per quanto riguarda le altre attività artistiche le donne sono presenti in muisura molto naggiore che nel jazz; nel cinema sono molte le registe (il più importante regista d'avanguardia degli anni 40 è una donna, Maya Deren, ma negli anni 30 c'era Lieni Riefenstahl, tra le mie preferite c'è la ceka Věra Chytilová, molto attiva negli anni 60, una dei maggiori esponenti della Nouvelle Vague è Agnes Varda): http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_female_directors , molte lo fotografe famose sin dagli anni 30 (mi vengono in mente Tina Modotti e Diane Airbus): http://en.wikipedia.org/wiki/Women_in_photography , e parecchie le pittrici: www.theartofpainting.be/AOP-Female_Painters.htm


Il discorso su Marsalis è molto complesso; di qui la disparità di opinione tra di voi. In genere ci si riferisce a Wynton, ma ha un padre (Ellis) e tre fratelli (Bradford, Delfeayo e Jason) attivi. E Bradford, il più noto degli altri tre fratelli, ha manifestato opinioni spesso antitetiche sul jazz e sulla musica rispetto a Wynton, suonando su molti dischi di Sting, ma anche con i Grateful Dead, Tina Turner, Crosby Still & Nash ecc
Su Wynton Marsalis si sono scritti fiumi d'inchiostro negli USA in questi ultimi trent'anni; semplicemente impossibile seguire qui dall'Italia dove gli echi arrivano piuttosto smorzati e dove non c'è un'informazione jazzistica sufficiente e tempestiva. Wynton Marsalis va molto al di la del "ristretto" campo del jazz ; per il prestigio derivante dai suoi incarichi pubblici e privati, per la sua esposizione mediatica, è da anni, più di Quincy Jones, l'afroamericano più influente degli USA in assoluto a livello politico nel campo culturale (e tra le venti personalità piu influenti, bianchi compresi, questo secondo un noto periodico statunitense).
Per la prima volta probabilmente nella storia del jazz è un critico (Stanley Crouch) a influenzare un musicista. E come fa notare Eric Nisenson nel suo libro su Coltrane 'Ascension', con i neocon degli anni 80 "per la prima volta il jazz è diventato una forma d'arte reazionaria anzichè rivoluzionaria".
Tra l'altro Jarrett e Marsalis non si sopportano molto, eppure Jarrett (che ha polemizzato anche con Bradford) non rientra certo nel free jazz (a parte qualche influenza nei suoi dischi dei primi anni 70) e si è cimentato con la musica classica anche lui.

simbar78
30-01-2011, 21:27
Io frequento il conservatorio da 2 anni,ma vedo che avete le idee più chiare delle mie!

Mia figlia se gli piacesse suonare la manderei al conservatorio,io mi trovo bene.
Io,ho cominciato a lavorare a 15 anni,e adesso che né ho 32 voglio riscattarmi con me stesso.
Ho cominciato a suonare la chiarina dritta a 13 anni e a 21 anni mi sono iscritto al Boito di Parma poi ho conosciuto mia moglie ed ho mollato tutto!
Mi sono riscritto a 30 anni al Peri di Reggio Emilia
Io non sono un talento ma mi applico moltissimo,amo la musica, fa parte della mia vita.

Danny Morali
30-01-2011, 22:11
il mio commento sarà ancora clamorosamente off topic, per cui scusate


Una premessa, come chi sa chi mi conosce almeno forumisticamente, io seguo molto più la musica neroamericana che il rock o la musica classica.
Cio non mi impedisce di far notare che l'Italia del dopoguerra ha espresso musicisti classici di fama mondiale (ad esempio Gazzelloni, Luigi Nono, Luciano Berio, Abbado ecc) mentre non ha espresso, a differenza di quasi tutte le nazioni dell'Europa occidentale, alcun jazzista di rilievo internazionale. A riprova di ciò, su molti libri di jazz americani ed europei non è citato neanche un musicista italiano; l'unico standard de facto italiano è 'Estate' di Bruno Martino, e l'unico musicista apparso su qualche Real Book come compositore è Enrico Pieranunzi.

vero, non ho mai neppure ben capito perchè questa mancanza soprattutto di autori di livello (forse qualche musicista non autore si, tipo Urbani o il mitologico Umberto Cesari di cui però temo che rimanga appunto più mitologia che musica registrata purtroppo, e oggi è difficile farsi un'idea precisa).

Va detto pure che anche ci fosse stato un compositore jazz notevole (Gaslini da noi è probabilmente il personaggio più in vista in tal senso) il passaggio a "standard" è dettato anche dalla popolarità, e un pezzo jazz che non è popolare in america difficilmente credo possa diventare tale. Non so come sia andata ma ho il sospetto che senza Joao Gilberto neanche estate sarebbe diventato un brano da repertorio (e peraltro pure compositori stratosferici e complessi come Andrew Hill e Herbie Nichols forse non hanno manco un pezzo che venga considerato standard, forse proprio perchè pur vivendo in america e componendo pezzi notevolissimi non se li filava nessuno). Argomento molto molto interessante per me, anche se parecchio ot.
Comunque sarò ignorante io ma ho il sospetto che pure Francia, Spagna, Germania e le altre nazioni europee abbiano tirato fuori poco o nulla in fatto di standard. Forse gli inglesi stanno leggerissimamente meglio, non so.



Le donne non sono la maggioranza solo nel canto jazz, ma anche nell'arpa; inoltre sono molte le organiste, e non trascurabile numericamente anche la presenza delle pianiste (a proposito; negli USA quasi tutte le cantanti suonano anche uno strumento, per lo più il pianoforte, mentre le cantanti europee ed italiane in genere cantano e basta).
Come arrangiatrice si è distinta sin dagli anni 50 Melba Liston, nella conduzione in decenni successivi hanno avuto grande successo Toshiko Akiyoshi, Carla Bley e Maria Schneider (ononima dell'attrice di 'ultimo tango a Parigi'). Per quanto riguarda le altre attività artistiche le donne sono presenti in muisura molto naggiore che nel jazz; nel cinema sono molte le registe (il più importante regista d'avanguardia degli anni 40 è una donna, Maya Deren, ma negli anni 30 c'era Lieni Riefenstahl, tra le mie preferite c'è la ceka Věra Chytilová, molto attiva negli anni 60, una dei maggiori esponenti della Nouvelle Vague è Agnes Varda): http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_female_directors , molte lo fotografe famose sin dagli anni 30 (mi vengono in mente Tina Modotti e Diane Airbus): http://en.wikipedia.org/wiki/Women_in_photography , e parecchie le pittrici: www.theartofpainting.be/AOP-Female_Painters.htm

grandissima Maya Deren, e hai fatto benissimo a tirare fuori il fatto che in altri ambiti artistici molte donne hanno avuto un ruolo determinante, a riprova del fatto che la creatività non è appannaggio maschile ed è legata a doppio filo a fattori culturali. Nota a margine, negli ultimi anni ci sono stati studi di un musicologo considerati approfonditi e credibili da molti esperti, che dimostrerebbero come molte delle opere maggiori di Bach siano state in realtà composte dalla moglie, tipo le celeberrime suite per violoncello, di cui si pensava fosse solo la copista. Notizie del genere però non hanno ampio risalto, chissà che succederebbe ai detrattori della creatività femminile se venissero a conoscenza del fatto che buona parte della musica di quello che viene considerato forse il più grande compositore della storia della musica è probabilmente opera di una donna (probabilmente non succederebbe nulla, la liquiderebbero senza battere ciglio dicendo che sono cazzate, continuando però a prendere per buone tutte le altre nozioni incerte sulla vita e sull'opera di bach)


Tra l'altro Jarrett e Marsalis non si sopportano molto, eppure Jarrett (che ha polemizzato anche con Bradford)

va detto che Jarrett credo che sarebbe capace di polemizzare pure col suo comodino comunque

L'argomento conservatorismo nel jazz è lo stesso interessante, ma anche lì il discorso è abbastanza ampio e complesso, e va al di là del genere jazz ma riguarda anche la classica, le avanguardie artistiche e una coscienza diversa che forse sta mettendo le cose in prospettiva e sta anche ridiscutendo il ruolo dell'innovazione a tutti i costi (anche coscientemente e volutamente a scapito dell'espressività, cosa che ha portato pure a notevoli mostruosità) che per gran parte del novecento a differenza dei secoli precedenti ha avuto un ruolo preponderante.
Altra nota a margine, lo stesso Crouch che viene liquidato da molti come semplice conservatore è in realtà uno che sul jazz la sa lunghissima e che conosce molto bene pure il free e la cosiddetta avanguardia jazzistica, basti dire che è stato allievo di Sunny Murray, che idolatra Billy Higgins e Don Moye, che ammira Ayler, Sun Ra, Coleman, Art ensemble, Don Cherry, Hill e che ha suonato pure sui dischi di David Murray, ma quelli per cui crouch è solo un reazionario conservatore sparacazzate questa parte la omettono sempre

aunktintaun
30-01-2011, 22:22
io mi son diplomato in un conservatorio e a 33 anni posso solo ringraziato i miei insegnanti di avermi trasemsso delle conoscenze che ora sono fondamentali per il mio lavoro...ebbene si io lavoro con la musica.
ma nella musica non si finisce mai di imparare, a giugno acquisirò la mia seconda laurea...si avete capito bene laurea, le cose son cambiate.
il conservatorio come lo intendete voi non estiste più dal 1999, non iscriveremo più i nostri figli al conservatorio, al conservatorio ci si iscriveranno i vostri figli perche lo vogliono loro, non esiste più il conservatorio nel quale si entra alle medie...quel mondo è finito nel 1999, ora ci sono solo le ceneri di quello che voi conoscete come conservatorio.
ora l'sitruzione musicale ha altri due canali, le scuole medie ad indirizzo musicalem di orientamento musicale (sapete per caso di cosa si tratta? se esprimete pareri cosi precisi sul consrvatorio, come minimo dovete conoscere a menadito quale sia il percorso di formazione che lo stato italiano risreva a chi vuol avvicnarsi al mondo della musica) ed il liceo musicale da poco nato (sarebbe dovuto nascere nel 1999).
il conservatorio arriva dopo, presumibilemnte dopo la maturita classica.
se si cerca di sovvertire questo ordine scolastico...bhe l'istruzione musicale italiana andra davvero alla deriva tra scuola private, scuole civiche e corsi di base ai conservatori che servono solo a rubare iscritti a quello che dovrebbe essere il reale bacino di utenza del conservatorio...il liceo musicale.
sò che sembra strano, ma la domanda cosa pensate del conservatorio allo stato attuale delle cose è una domanda inutile...è come dire cosa ne pensi dell'esame di quinta elementare che è stato eliminato anni addietro.
tutto il resto della discussione scaturita qua dentro non ha davvero senso, io gia avevo parlato di off topic, non sono stato ascolatato.

Danny Morali
30-01-2011, 22:48
io mi son diplomato in un conservatorio e a 33 anni posso solo ringraziato i miei insegnanti di avermi trasemsso delle conoscenze che ora sono fondamentali per il mio lavoro...ebbene si io lavoro con la musica.
ma nella musica non si finisce mai di imparare, a giugno acquisirò la mia seconda laurea...si avete capito bene laurea, le cose son cambiate.
il conservatorio come lo intendete voi non estiste più dal 1999, non iscriveremo più i nostri figli al conservatorio, al conservatorio ci si iscriveranno i vostri figli perche lo vogliono loro, non esiste più il conservatorio nel quale si entra alle medie...quel mondo è finito nel 1999, ora ci sono solo le ceneri di quello che voi conoscete come conservatorio.
ora l'sitruzione musicale ha altri due canali, le scuole medie ad indirizzo musicalem di orientamento musicale (sapete per caso di cosa si tratta? se esprimete pareri cosi precisi sul consrvatorio, come minimo dovete conoscere a menadito quale sia il percorso di formazione che lo stato italiano risreva a chi vuol avvicnarsi al mondo della musica) ed il liceo musicale da poco nato (sarebbe dovuto nascere nel 1999).
il conservatorio arriva dopo, presumibilemnte dopo la maturita classica.

ma anche per strumenti come il violino? Adesso non ricordo bene, ma mi pare che (almeno prima) il limite massimo per iscriversi fosse 9 anni, ma anche stessi sbagliando non cambia molto il discorso... per molto tempo ho pensato che per molti strumenti si ritenesse l'età anche per fattori fisici una questione fondamentale. Possibile che uno strumento che prima pareva che o iniziavi da bambino o non c'era speranza si inizi solo alle medie, cioè dopo quello che era considerato prima limite massimo, e si studi intensivamente solo dopo essere diventati maggiorenni?

Sull'argomento comunque, fare il conservatorio o una scuola musicale in prospettiva lavorativa oggi in italia, è come ha scritto Adric un suicidio assoluto. Come passione è un altro discorso, anche se a me non piace per nulla il fatto per cui la scuola musicale metta così a margine la composizione, l'aspetto teorico, la ricerca, l'improvvisazione e produca più che altro strumentisti che suonano repertorio in gran parte vecchio di secoli. Non che ci sia nulla di sbagliato nella preservazione delle radici musicali, cosa buona e giusta, ma se di un pezzo di Mozart o Beethoven esistono centinaia di diverse versioni in cd forse non c'è più così bisogno di preservare, forse questo sistema è vecchio e andrebbe cambiato proprio la mentalità che sta dietro il concetto di scuola di musica

aunktintaun
31-01-2011, 06:52
il conservatorio a 9 anni??
e quando è mai esistito?
forse erano eccezioni...
ora quel mondo non esiste più dal 1999.
come vi ho detto ora i percorsi scolastico/musicali sono profondamente cambiati.
state parlando di un qualcosa che ora non c'è più...ora sarebbe come parlare di bambini all'università.

ripeto io sono diplomato al conservatorio e lavoro in italia con la musica:)

Danny Morali
31-01-2011, 11:45
il conservatorio a 9 anni??
e quando è mai esistito?
forse erano eccezioni...

come sarebbe eccezioni? Ogni strumento ha o aveva il suo limite d'età per accedere, per la chitarra c'è o c'era il limite di 15 ed era uno degli strumenti col limite d'età più alto, mi pare che l'unico che si poteva iniziare anche a 18 è il contrabbasso. Non so adesso ma ripeto, quindi adesso il violino o altri strumenti con cui bisognava iniziare tassativamente da bambini (a meno di non sostenere gli esami da privatista) adesso si studiano intensivamente solo da maggiorenni?


ora quel mondo non esiste più dal 1999.

non esisterà più, ma io per esempio ho preso la licenza di solfeggio da privatista dopo quella data, anche se adesso non ricordo l'anno, e assieme a ragazzi che facevano i corsi regolari di conservatorio di tutti gli strumenti

aunktintaun
31-01-2011, 13:34
ora fare esami da privatisti è particamente impossibile...all'università non è consentito fare esami da privatisti.
visto che nessuno praticamente sa come funziona ora l'istruzione musicale pubblica in italia (poi ci concediamo anche di dare un giudizio su qualcosa che non si conosce minimamente) vi speigo per sommi capi come funziona oggi.

chi vuole avvicinarsi allo studio dello strumento e della musica in generale i passi da effettuare ora sono 3:

iscriversi in una scuola media ad indirizzo musicale; cosa è una scuola media ad indirizzo musicale? è una scuola media dove oltre alle 2 ore di educazione musicale si fanno anche 3 ore di strumento musicale, qindi avremo un insegnante per ed musicale ed un insegnante per lo specifico strumento, tutto questo rientra nel curricolo del ragazzo, non si tratta di laboratori, alla fine dell'anno scolastico il ragazzo avra anche un voto (che influira sull'andamento scolastico come le altre materie di studio); le scuole medie ad indirizzo musicale attivano una sezione nella quale è previsto lo studio dello strumento, ma non di tutti gli strumenti, solo di 4 che verranno decisi dal collegio dei docenti (che sò pianoforte, tromba, flauto e percussioni)...solo i 24 bambini iscritti nela sezione musicale potrano imparare uno di quei 4 strumenti a scelta.
badate bene che alle scuole medie quel che conta è l'orientamento, quindi non è indispensabile che si diventi grandi struemntisti, è però necessario far fiorire nei ragazzi interesse per la musica a 360°, se uno che studia pianoforte poi finito il triennio vorraà procedere i suoi studi musicali con un altro strumento ben venga, l'obbiettivo dell'orientamento musicale sarà cmq centrato.

dopo la scuola media ad indirizzo musicale chi vuole contionuare i propri studi musicali potra iscriversi al liceo...da questo anno scolastico esiste in italia il liceo musicale, assimilabile in tutto e per tutto ad un liceo classico però con le differenze riportate di seguito:
si elimina il greco ed il latino
si aggiunge lo studio dello strumento (con docente specifico per quello strumento) del solfeggio e teoria, della musica d'insieme, della composizione e dell'armonia.
dopo il quinquennio di liceo musicale il ragazzo avra le competenze (si spera) pe potersi iscrivere al conservatorio che oggi gorno è equiparato all'universita con un corso di studi suddiviso in:
triennio, nel quale si continua a studiare il proprio strumento e parallelamente si sostengono esami di livello universitario su materie riguardanti l'ambito musicale vi posto l'esempio del piano di studi di chi intraprende il triennio di pianoforte classico:
Lettura cantata, intonazione e ritmica
Ear training
Semiografia musicale
Fondamenti di composizione
Fondamenti di composizione
Analisi delle forme compositive
Storia e storiografia della musica
Storia e storiografia della musica
Storia delle forme e dei repertori musicali
Prassi esecutive e repertori I
Prassi esecutive e repertori I
Prassi esecutive e repertori I
Tecniche di lettura estemporanea I
Pratica dell'accompagnamento
e della collaborazione al pianoforte I
Pratica dell'accompagnamento
e della collaborazione al pianoforte I
Prassi esecutive e repertori d'insieme
da camera
Prassi esecutive e repertori d'insieme
da camera
Prassi esecutive e repertori d'insieme
da camera
Videoscrittura musicale
ed editoria musicale informatizzata
Tecniche di espressione
consapevolezza corporea
Strumenti e metodi
della ricerca bibliografica
Tesi e recital finale
ovvaiemnte per conseguire il treinnio (laurea di I livello) bisognera sostenere questi esami.

dopo il triennio ci sarà un biennio (lauera di II livello) superiore suddiviso in biennio superiore ad indirizzo solistico interpretativo, cameristico o didattico.

per farvi capire meglio come il conservatorio non sia quello che pensate voi vi elenco quali strumenti si possono studiare nel triennio:
Arpa
BASSO ELETTRICO.
BATTERIA E PERCUSSIONI JAZZ
CANTO JAZZ
CANTO
CHITARRA JAZZ
CHITARRA
CLARINETTO JAZZ
CLARINETTO
CLAVICEMBALO E TASTIERE STORICHE Storiche
COMPOSIZIONE
CONTRABBASSO JAZZ
CONTRABBASSO
CORNO
DIDATTICA_base
DIDATTICA_strumentale
DIREZIONE DI CORO E COMPOSIZIONE CORALE
FAGOTTO
FLAUTO
MUSICA ELETTRONICA_compositivo
MUSICA ELETTRONICA_regia e tecnologia del suono
OBOE
ORGANO
PIANOFORTE JAZZ
PIANOFORTE
SAXOFONO JAZZ
SAXOFONO
STRUMENTI A PERCUSSIONE
TASTIERE ELETTRONICHE
TROMBA JAZZ
TROMBA
TROMBONE JAZZ
TROMBONE
VIOLA
VIOLINO JAZZ
VIOLINO
VIOLONCELLO


ora credo che sia palese che parlare di conservatorio nei termini da voi proposti si una cosa priva di alcun senso visto lo stato attuale delle cose
:)

Danny Morali
31-01-2011, 13:57
ora fare esami da privatisti è particamente impossibile...all'università non è consentito fare esami da privatisti.

non per ripetermi, ma io l'ho fatto dopo il '99, e durante l'università peraltro, comunque... magari le cose sono cambiate ma molto gradualmente

per il resto il quadro che fai effettivamente è molto più interessante rispetto al vecchio concetto di conservatorio, certo viene da chiedersi al di là della facciata se la cosa funzioni. Detto questo, rimane il fatto che in prospettiva lavorativa rimane una scelta molto rischiosa.

aunktintaun
31-01-2011, 14:04
non per ripetermi, ma io l'ho fatto dopo il '99, e durante l'università peraltro, comunque... magari le cose sono cambiate ma molto gradualmente

per il resto il quadro che fai effettivamente è molto più interessante rispetto al vecchio concetto di conservatorio, certo viene da chiedersi al di là della facciata se la cosa funzioni. Detto questo, rimane il fatto che in prospettiva lavorativa rimane una scelta molto rischiosa.

si dal 1999/2000 al 2009/2010 c'è stato un periodo nel quale gradualmente si è passati dal vecchio al nuovo ordinamento.
ora è impossibile fare esami da privatisti.
ora è impossibile iscriversi al conservatorio e conseguire un titolo se prima non si possiede la maturità.

mi dici quale ambito di studio non è rischioso per il futuro lavorativo in italia?
se in italia si iniziasse a capire che con la musica si lavora, che la musica è un lavoro e che fare i musicisti non vuol dire solo diventare rock star o prime parti alla scala magari le cose cmabieranno....

Danny Morali
31-01-2011, 15:50
mi dici quale ambito di studio non è rischioso per il futuro lavorativo in italia?

diciamo che un ingegnere ha probabilmente più possibilità di un chitarrista classico, ma in generale senza fare del qualunquismo ovviamente quelli per cui c'è più domanda sono meno a rischio.


se in italia si iniziasse a capire che con la musica si lavora, che la musica è un lavoro e che fare i musicisti non vuol dire solo diventare rock star o prime parti alla scala magari le cose cmabieranno....

a me il problema non sembra capire che con la musica si lavori (per certi versi è una cosa vera, per molti altri mi urta terribilmente questa visione impiegatizia dell'arte e del bello), quanto che anche le cose che non producono immediata ricchezza sono ugualmente essenziali.

simbar78
31-01-2011, 21:46
Io per esempio sono iscritto al classico e finirò con il classico.

simbar78
31-01-2011, 21:52
Io per esempio sono iscritto al classico e finirò con il classico.
Non ho la maturità.

aunktintaun
31-01-2011, 21:53
Io per esempio sono iscritto al classico e finirò con il classico.
certo ti sei iscritto non in questo anno accademico ma precedentemente...lasciano il tempo di finire col vecchio ordinamento chi si è iscritto prima del 2010:)
ripeto non è possibile fare una prima iscrizione al vecchio ordinamento, tanto meno se non si ha la maturita...ancora meno se non si hanno un numero adeguato di crediti per poter accedere al triennio (crediti che si acquiscono con il liceo musicale)
sfido chiunque ad andare domani al conservatorio e chieder di iscriversi al corso decennale vecchio ordinamento...

simbar78
31-01-2011, 22:16
certo ti sei iscritto non in questo anno accademico ma precedentemente...lasciano il tempo di finire col vecchio ordinamento chi si è iscritto prima del 2010:)
ripeto non è possibile fare una prima iscrizione al vecchio ordinamento, tanto meno se non si ha la maturita...ancora meno se non si hanno un numero adeguato di crediti per poter accedere al triennio (crediti che si acquiscono con il liceo musicale)
sfido chiunque ad andare domani al conservatorio e chieder di iscriversi al corso decennale vecchio ordinamento...
Assolutamente vero!