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View Full Version : Allo stato attuale, studiare è una perdita di tempo?


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El Macho
09-07-2010, 10:32
Modificato.

easyand
09-07-2010, 10:35
dipende dalla facoltà, dipende dall'università, dipende se è in italia o all'estero

whistler
09-07-2010, 10:36
La mia opinione è che non si studia solo per trovarsi un lavoro , ma per formarsi e conoscere conoscere conoscere.

morpheus85
09-07-2010, 10:36
secondo me solo chi lavora può permettersi il lusso di studiare in italia...

El Macho
09-07-2010, 10:37
Modificato.

Scannabue²
09-07-2010, 10:37
Boh, non saprei, posso solo consigliarti di chiederlo a lui ...

http://www.politicalive.com/wp-content/uploads/2009/09/renzo-bossi.jpg

Aldin
09-07-2010, 10:38
Ma sei serio?:stordita:
Io mica vado all'Università per trovare lavoro, anzi, è l'ultima cosa a cui penso, e non sono neanche benestante. Poi il mondo è grande, mica bisogna rimanere ignoranti perché l'Italia lo richiede. Infine ci sono 30 e 30. Se uno è veramente bravo puoi contare che non si troverà uno stipendio da 1000 euro al mese.

El Macho
09-07-2010, 10:39
Modificato.

entanglement
09-07-2010, 10:40
La mia opinione è che non si studia solo per trovarsi un lavoro , ma per formarsi e conoscere conoscere conoscere.

PRIMA si studia per specializzarsi su un lavoro
A LAVORO OTTENUTO c'è spazio per svolazzi

e se uno si applica sul primo aspetto, lo studio è un buon investimento

El Macho
09-07-2010, 10:41
Modificato.

the_joe
09-07-2010, 10:42
Gentili utenti del forum, che ne pensate?

Anche voi pensate che studiare sia spesso una perdita di tempo e che la maggior parte dei laureati usciti dall'università, non sappia fare praticamente nulla? :D
In Italia tanta teoria, zero pratica.

Lo studio deve dare le basi per poi fare l'esperienza, le facoltà buone preparano anche sotto il lato pratico visto che per fare la tesi devi raffrontarti con problemi reali....


Inoltre a conti fatti la laurea contando i costi e il ritardato inserimento nel mondo del lavoro, è così conveniente?


Di certo il ritardo nell'inserimento del mondo del lavoro c'è se vai a fare un lavoro che non richiede la laurea, ma prova a fare il medico (o l'ingegnere o l'avvocato ecc. ecc.) senza essere laureato.


Nella mia esperienza da studente lavoratore ho notato che per qualcuno l'università è a volte una scusa. Ragazzi bravissimi per carità (tutti esami con 30), ma che vanno avanti all' infinito con master, dottorati ecc e alla fine usciranno a 26 anni e chi li assumerà? :)

Fate le vostre considerazioni!

Grazie!

Li assumerà chi ne ha bisogno, di certo se uno prende una laurea poi fa il master e il dottorato e va a spostare i pianali su un piazzale di un porto, forse era meglio se ci andava direttamente a 16 anni, ma se vuol ambire ad un posto migliore, la strada dello studio è obbligata.

Poi c'è da dire che anche a livello personale, lo studiare non è mai tempo sprecato, e lo dico io che rimpiango sempre di non aver fatto l'università e anche se ora ho una buona collocazione lavorativa.

entanglement
09-07-2010, 10:43
Italia, per le facoltà purtroppo dobbiamo generalizzare, ma ultimamente pure una laurea in ingegneria non offre moltissimo.

rispetto a filosofia o scienza della comunicazione vai sul sicuro

El Macho
09-07-2010, 10:44
Modificato.

El Macho
09-07-2010, 10:44
Modificato.

hakermatik
09-07-2010, 10:45
Gentili utenti del forum, che ne pensate?

... e che la maggior parte dei laureati usciti dall'università, non sappia fare praticamente nulla?
...

Come sei arrivato a questa conclusione? te lo sei sognato stanotte o lo hai letto su topgirls?

mixkey
09-07-2010, 10:45
Ma sei serio?:stordita:
Io mica vado all'Università per trovare lavoro, anzi, è l'ultima cosa a cui penso, e non sono neanche benestante. Poi il mondo è grande, mica bisogna rimanere ignoranti perché l'Italia lo richiede. Infine ci sono 30 e 30. Se uno è veramente bravo puoi contare che non si troverà uno stipendio da 1000 euro al mese.

Il lavoro e', per la maggior parte della gente, un problema prioritario.

whistler
09-07-2010, 10:47
Grazie per avermelo ricordato.

Non contiamo l'aspetto di arricchimento personale, ma l'aspetto economico.

L' aspetto economico infatti non c entra nulla con lo studio , perchè puoi studiare il cavolo che vuoi saperne più di tutti , ma se il tuo paese fa cagare come l italia in questo bruttissimo periodo tutto lo studio del mondo non ti servirà a molto...

El Macho
09-07-2010, 10:49
Modificato.

whistler
09-07-2010, 10:49
PRIMA si studia per specializzarsi su un lavoro
A LAVORO OTTENUTO c'è spazio per svolazzi

e se uno si applica sul primo aspetto, lo studio è un buon investimento

Prima ci si forma e poi ci si specializza , casomai..
Lo studio è sempre un buon investimento non solo se mirato al successo che può anche non arrivare.. dipende da troppi fattori ormai...
Preferirei essere un barbone che conosce , piuttosto che un barbone e basta...

the_joe
09-07-2010, 10:50
Infatti ci si scontra con cose pratiche solo per la tesi. Bella roba... :D

Ci sono anche esami che richiedono ore di laboratorio se è per quello, ma devo puntualizzare proprio tutto?

Alla fine poi c'è da dire che lo studio è lo studio, mica vorrai che prima di aver acquisito la teoria mettessero un ingegnere a progettare un ponte dove passano le persone vere???????

La teoria serve ad avere le basi per affrontare le cose pratiche per questo è molto meglio avere molta teoria piuttosto che una preparazione specifica in un campo solo, se va in crisi o in disuso quel settore, sei tagliato fuori, viceversa puoi sempre trovare impiego in altri campi......

El Macho
09-07-2010, 10:52
Modificato.

gigio2005
09-07-2010, 10:53
io faccio fatica a comprendere certe domande...



immaginiamo un paese in cui la gente non studia piu', non si studia la matematica, non si studia la chimica, non si studia l'ingegneria, non si studia la fisica, non si studia arte e letteratura...




ma che cazzo di domande fate?

El Macho
09-07-2010, 10:53
Modificato.

LaK-o-OnE
09-07-2010, 10:53
La risposta è NI: c'è chi studia perchè vuole davvere imparare per poi inserirsi nel migliore dei modi nel mondo lavorativo (anche se non è detto che questo sforzo venga poi ricompensato); mentre c'è chi "studia" giusto per poter cazzeggiare e non fare una mazza dalla mattina alla sera (conosco diversa gente che fa così:asd:)

entanglement
09-07-2010, 10:54
Prima ci si forma e poi ci si specializza , casomai..
Lo studio è sempre un buon investimento non solo se mirato al successo che può anche non arrivare.. dipende da troppi fattori ormai...
Preferirei essere un barbone che conosce , piuttosto che un barbone e basta...

bè poco ma sicuro al successo senza formazione non ci arrivi, in un paese normale. non tirarmi fuori la trota che ci ha già pensato qualcuno :D

per i comuni mortali non "figli di ..." funzona così

El Macho
09-07-2010, 10:54
Modificato.

mixkey
09-07-2010, 10:54
Guarda i piani di studio di tutte le facoltà (anche ingegneria) e fai la media... Il laboratorio tanti non l'hanno mai visto e tanti non lo vedranno mai con i tagli che stan facendo...

E senza gente formata finalmente l'Italia affondera' come si merita.

whistler
09-07-2010, 10:55
Purtroppo con la crisi non ci si può permettere di buttare soldi e anni della propria vita.

Buttare anni della propria vita studiando? :eek:
Casomai è tutto l opposto , certo che vivere per lavorare senza conoscere tutto quello che c è da conoscere a questo mondo è veramente una vita di merda, dal mio punto di vista..

hakermatik
09-07-2010, 10:55
Purtroppo con la crisi non ci si può permettere di buttare soldi e anni della propria vita.

Il problema è che studiando NON si buttano anni della proprio vita.

Se sei uno studente universitario e la pensi così, ti consiglio di lasciar stare l'università, davvero. Non te la prendere.

El Macho
09-07-2010, 10:56
Modificato.

mixkey
09-07-2010, 10:56
Domande pratiche e non distaccate dalla realtà.

Per realizzare quello che hai in avatar sevono ingegneri.
Milioni di operai, bottegai ed impiegati non ce la faranno mai senza la "maledetta" teoria.

mixkey
09-07-2010, 10:57
Buttare anni in facoltà "inutili"...

Adesso direte eh tutte le facoltà son serie e importanti... :asd:

Beh, a volte ai laureati danno molto di piu' che tre monete l'ora anche se l'inizio puo' essere duro.

lupin 3rd
09-07-2010, 10:57
studiare non è più un buon investimento,lo era un tempo...contano solo raccomandazioni e basta...

El Macho
09-07-2010, 10:57
Per realizzare quello che hai in avatar sevono ingegneri.
Milioni di operai, bottegai ed impiegati non ce la faranno mai senza la "maledetta" teoria.

Servono anche ottimi operai specializzati che scarseggiano.

hakermatik
09-07-2010, 10:58
Buttare anni in facoltà "inutili"...

Adesso direte eh tutte le facoltà son serie e importanti... :asd:


La pensiamo molto diversamente.

Fatto sta che quelli che non hanno potuto studiare, arrivati verso i 35 anni iniziano a lamentarsi...praticamente tutti.

Cmq ti do ragione se parli di quelle persone che si iscrivono solo per cazzeggiare...che comunque non è per niente vero che sono la maggioranza degli universitari.

whistler
09-07-2010, 10:58
bè poco ma sicuro al successo senza formazione non ci arrivi, in un paese normale. non tirarmi fuori la trota che ci ha già pensato qualcuno :D

per i comuni mortali non "figli di ..." funzona così

Il problema è proprio questo , quello che consideriamo come successo singolarmente... Oggi con tutto lo schifo che c è la cultura in generale è l unica cosa importante , lo è da sempre...

fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza..

El Macho
09-07-2010, 10:59
Modificato.

mixkey
09-07-2010, 11:01
La pensiamo molto diversamente.

Fatto sta che quelli che non hanno potuto studiare, arrivati verso i 35 anni iniziano a lamentarsi...praticamente tutti.

Cmq ti do ragione se parli di quelle persone che si iscrivono solo per cazzeggiare...che comunque non è per niente vero che sono la maggioranza degli universitari.

Infatti, la solita tiritera, "se avessi studiato".

the_joe
09-07-2010, 11:02
Guarda i piani di studio di tutte le facoltà (anche ingegneria) e fai la media... Il laboratorio tanti non l'hanno mai visto e tanti non lo vedranno mai con i tagli che stan facendo...

Domande pratiche e non distaccate dalla realtà.

I tagli e la situazione delle scuole in Italia ha poco a che vedere con lo studio vero, uno che esce da una buona facoltà con buoni voti e un po' di intraprendenza che serve sempre, il lavoro lo trova.......

Se poi guardi solo al lato economico, la scelta migliore sarebbe quella a 14 anni di comprarsi un'ape e mettersi a fare l'idraulico con qualcuno che lo fa già, così a 20 hai le competenze giuste per metterti in proprio e tirare su dei buoni soldi....(va bene anche il muratore o l'elettricista ecc. ecc.)

- anche se oggi per fare l'idraulico e l'elettricista servono titoli e abilitazioni per cui è necessario studiare un po', ma niente in confronto ad un titolo universitario....

paditora
09-07-2010, 11:02
Secondo me per il 70-80% degli studenti italiani è tempo sprecato.
Ora come ora credo che solo la minima parte di chi si laurea va a fare il lavoro per cui ha studiato.
Tra l'altro poi non capisco il discorso cultura.
Cioè se vuoi farti una cultura personale mica c'è bisogno per forza di andare all'università, ti compri un libro che tratta un determinato argomento e te lo leggi.
A me se interessa un argomento così faccio. Mi compro il libro o mi documento su internet.

whistler
09-07-2010, 11:02
Insomma le raccomandazioni ci sono dai tempi di Roma...

La raccomandazione è uno dei principali sintomi che delineano una società di merda , già da allora....

Xilema
09-07-2010, 11:03
Ormai... la maggioranza dei laureati prende i soldi di un qualsiasi diplomato.
Non consideriamo poi gli artigiani...
Dal punto di vista prettamente monetario... i laureati italiani credo siano frai più poveri d'Europa.
La cultura comunque... paga sempre.
Non scambierei la mia cultura ed il mio modo di pensare con uno stipendio più alto... manco morto!
Anche perchè... la cultura t'insegna a vivere con meno, ad avere obiettivi più alti.

whistler
09-07-2010, 11:04
Secondo me per il 70-80% degli studenti italiani è tempo sprecato.
Ora come ora credo che solo la minima parte di chi si laurea va a fare il lavoro per cui ha studiato.
Tra l'altro poi non capisco il discorso cultura.
Cioè se vuoi farti una cultura personale mica c'è bisogno per forza di andare all'università, ti compri un libro che tratta un determinato argomento e te lo leggi.
A me se interessa un argomento così faccio. Mi compro il libro o mi documento su internet.

In parte è vero ci si può "acculuturare" da soli ma non per tutto i chiarimenti di un insegnante sono la differenza tra conoscere per sommi capi e capire veramente e avere padronanza dell argomento..

gigio2005
09-07-2010, 11:06
Domande pratiche e non distaccate dalla realtà.
ti ripropongo la questione:
immagina un paese i cui abitanti non studiano piu': matematica, fisica, chimica, ingegneria, arte e lettere, medicina

secondo te? cosa succede a questo paese?
Buttare anni in facoltà "inutili"...

Adesso direte eh tutte le facoltà son serie e importanti... :asd:

ma prima ovviamente dobbiamo chiarire questo punto.... se la domanda faceva riferimento alle facolta'/puttanate tipo scienze del bicchiere, filosofia forestale del diritto o arredamento urbano applicato alla metempsicosi

ALLORA SIAMO D'ACCORDO AL 101%!

ConteZero
09-07-2010, 11:06
Se non avrebbi studiato celo sarebbe stato diverso.
Mi hanno imparato cose scognite ma cuando ci dico agli altri le cose quelli ce lo sanno che io sono bbravo. (maggica Inter, amala! amala!)

---

WAS : Conta molto meno d'un tempo in ambito lavorativo, ma se non hai studiato si sente, sia da come parli sia da come affronti problemi e conduci la tua vita.

mixkey
09-07-2010, 11:06
Secondo me per il 70-80% degli studenti italiani è tempo sprecato.
Ora come ora credo che solo la minima parte di chi si laurea va a fare il lavoro per cui ha studiato.
Tra l'altro poi non capisco il discorso cultura.
Cioè se vuoi farti una cultura personale mica c'è bisogno per forza di andare all'università, ti compri un libro che tratta un determinato argomento e te lo leggi.
A me se interessa un argomento così faccio. Mi compro il libro o mi documento su internet.

Per parlarne al bar va bene.
Per avere padronanza dell'argomento serve studiare con metodo e quante risate si fanno ai colloqui con gli autodidatti.

Con il tuo metodo, purtroppo seguito da molti, ci si puo' laureare e poi grattarsi la testa all'ennesimo rimbalzo ad un colloquio tecnico di lavoro.

E' uno dei motivi di svalutazione della laurea. Cumolo di nozioni scollegate tra loro.

Scannabue²
09-07-2010, 11:09
Tra l'altro poi non capisco il discorso cultura.
Cioè se vuoi farti una cultura personale mica c'è bisogno per forza di andare all'università, ti compri un libro che tratta un determinato argomento e te lo leggi.
A me se interessa un argomento così faccio. Mi compro il libro o mi documento su internet.
Interrogato, il libro non rispose ...

Unrue
09-07-2010, 11:10
Gentili utenti del forum, che ne pensate?

Anche voi pensate che studiare sia spesso una perdita di tempo e che la maggior parte dei laureati usciti dall'università, non sappia fare praticamente nulla? :D
In Italia tanta teoria, zero pratica.

Inoltre a conti fatti la laurea contando i costi e il ritardato inserimento nel mondo del lavoro, è così conveniente?

Nella mia esperienza da studente lavoratore ho notato che per qualcuno l'università è a volte una scusa. Ragazzi bravissimi per carità (tutti esami con 30), ma che vanno avanti all' infinito con master, dottorati ecc e alla fine usciranno a 26 anni e chi li assumerà? :)

Fate le vostre considerazioni!

Grazie!

Studiare conviene sicuramente. Se poi si è propensi al trasferimento all'estero ancora meglio. La domanda vera da fare è: conviene studiare in Italia? O ancora meglio, conviene studiare in Italia e cercare lavoro in Italia?

Dipende da un milione di cose, ma ovviamente più il livello di cultura è elevato e meglio è. TI vendi meglio sul mercato ( anche estero) Mi sembra una cosa talmente ovvia che è anche banale dirlo. La cultura non si fa solo studiando ovviamente, ma anche accumulando esperienze lavorative.

Inoltre non si pensi che una volta finita l'università non si studi più. Un dottore, ingegnere, o qualsivoglia professionista serio deve continuamente aggiornarsi per stare al passo con i tempi.

Froze
09-07-2010, 11:10
La raccomandazione è uno dei principali sintomi che delineano una società di merda , già da allora....
se legato esclusivamente ad un qualsivoglia tipo di scambio (favori, voti, ecc.) si, ma non e' detto che una raccomandazione sia necessariamente negativa.
e non a caso il sistema delle referenze e' utilizzato in tutto il mondo.

whistler
09-07-2010, 11:12
se legato esclusivamente ad un qualsivoglia tipo di scambio (favori, voti, ecc.) si, ma non e' detto che una raccomandazione sia necessariamente negativa.
e non a caso il sistema delle referenze e' utilizzato in tutto il mondo.

E chi non ha referenze e merita comunque che cazzo fa ? guarda chi ha le referenze? Appunto parlavo di società di merda per questo. Ci deve essere posto per tutti!!

mixkey
09-07-2010, 11:12
se legato esclusivamente ad un qualsivoglia tipo di scambio (favori, voti, ecc.) si, ma non e' detto che una raccomandazione sia necessariamente negativa.
e non a caso il sistema delle referenze e' utilizzato in tutto il mondo.

Referenza vuol dire "Tizio e' una persona in gamba".

Raccomandazione vuol dire "Caio e' un nostro elettore".

C'e' un po' di differenza.

the_joe
09-07-2010, 11:13
Secondo me per il 70-80% degli studenti italiani è tempo sprecato.
Ora come ora credo che solo la minima parte di chi si laurea va a fare il lavoro per cui ha studiato.

E questo in una società che vuole evolvere è normale, negli stati con molti laureati come gli USA, il Giappone, quelli del nord Europa, i laureati sono molti e li trovi a fare i lavori più disparati, hanno perso tempo o sono più elevati a livello culturale in modo da rendersi meglio conto del mondo che li circonda?


Tra l'altro poi non capisco il discorso cultura.
Cioè se vuoi farti una cultura personale mica c'è bisogno per forza di andare all'università, ti compri un libro che tratta un determinato argomento e te lo leggi.
A me se interessa un argomento così faccio. Mi compro il libro o mi documento su internet.

E non sarai mai in grado di sapere altro oltre all'argomento, se sarai in grado di comprenderlo mancandoti le basi che magari sono su un altro libro, e comunque la laurea per un dottore (in qualsiasi ramo non inteso come medico) è solo l'inizio di una vita di studi fatta di aggiornamenti, specializzazioni e magari anche altre lauree.

mixkey
09-07-2010, 11:14
Studiare conviene sicuramente. Se poi si è propensi al trasferimento all'estero ancora meglio. La domanda vera da fare è: conviene studiare in Italia? O ancora meglio, conviene studiare in Italia e cercare lavoro in Italia?

Dipende da un milione di cose, ma ovviamente più il livello di cultura è elevato e meglio è. TI vendi meglio sul mercato ( anche estero) Mi sembra una cosa talmente ovvia che è anche banale dirlo. La cultura non si fa solo studiando ovviamente, ma anche accumulando esperienze lavorative.

Se dovevi restare al mio paesino dove la gente fa il pastore studiare e' sempre stato inutile. Solo che il mio paesino si e' esteso a tutta l'Italia.

whistler
09-07-2010, 11:15
Referenza vuol dire "Tizio e' una persona in gamba".

Raccomandazione vuol dire "Caio e' un nostro elettore".

C'e' un po' di differenza.

E chi per un motivo o per un altro non ha nessuno che possa dire che sia in gamba che fà? Crepa?

mixkey
09-07-2010, 11:16
E questo in una società che vuole evolvere è normale, negli stati con molti laureati come gli USA, il Giappone, quelli del nord Europa, i laureati sono molti e li trovi a fare i lavori più disparati, hanno perso tempo o sono più elevati a livello culturale in modo da rendersi meglio conto del mondo che li circonda?



E non sarai mai in grado di sapere altro oltre all'argomento, se sarai in grado di comprenderlo mancandoti le basi che magari sono su un altro libro, e comunque la laurea per un dottore (in qualsiasi ramo non inteso come medico) è solo l'inizio di una vita di studi fatta di aggiornamenti, specializzazioni e magari anche altre lauree.

*

Sarebbe dire che se mi compro il manuale Merck o lo consulto in rete posso curare la gente.

Unrue
09-07-2010, 11:17
Se dovevi restare al mio paesino dove la gente fa il pastore studiare e' sempre stato inutile. Solo che il mio paesino si e' esteso a tutta l'Italia.

E' il concetto che usavano i nonni o bisnonni, mi sembra piuttosto superato ormai..

Studiare non è MAI inutile ;)

the_joe
09-07-2010, 11:17
E chi non ha referenze e merita comunque che cazzo fa ? guarda chi ha le referenze? Appunto parlavo di società di merda per questo. Ci deve essere posto per tutti!!

Non so se ti rendi conto, ma le referenze che può fornire un precedente datore di lavoro sono molto importanti, chi non ne ha, presenta il curriculum e verrà valutato su quello, chi ha ANCHE referenze ha un titolo in più....

mixkey
09-07-2010, 11:17
E chi per un motivo o per un altro non ha nessuno che possa dire che sia in gamba che fà? Crepa?

Si usava fare la gavetta senza pretendere di fare il dottore il primo giorno di lavoro.

Unrue
09-07-2010, 11:19
E chi non ha referenze e merita comunque che cazzo fa ? guarda chi ha le referenze? Appunto parlavo di società di merda per questo. Ci deve essere posto per tutti!!

Non confondiamo referenze con raccomandazioni.

whistler
09-07-2010, 11:20
Non so se ti rendi conto, ma le referenze che può fornire un precedente datore di lavoro sono molto importanti, chi non ne ha, presenta il curriculum e verrà valutato su quello, chi ha ANCHE referenze ha un titolo in più....

Mi rendo conto grazie , le referenze del precedente datore di lavoro vanno bene.Ma se la referenza in qualche modo danneggia un altra persona che meriterebbe che si fa? perchè si deve lasciare questo margine d ingiustizia...

mixkey
09-07-2010, 11:20
E' il concetto che usavano i nonni o bisnonni, mi sembra piuttosto superato ormai..

Studiare non è MAI inutile ;)

Se devi restare in una realta' ottusa piu' che inutile e' un'aggravante.

E come essere sobri in una compagnia di ubriachi. Io sono scappato e chiunque studi deve mettere in preventivo un trasferimento.

elect
09-07-2010, 11:20
La tesi di primo livello ha ancora un senso (anche se come già detto dipende dal tipo di laurea), la specialistica così così, un dottorando no.

All'estero è diverso, aver fatto un dottorando dà la precedenza sugli altri e assicura uno stipendio più alto (almeno 5mila lordi qui).

whistler
09-07-2010, 11:22
Non confondiamo referenze con raccomandazioni.

Io non le confondo , ma spesso si usa la referenza per raccomandare , ed altri più sfortunati o privi di referenza per mille motivi ma ugualmente VALIDI restano nella merda , non è giusto.

the_joe
09-07-2010, 11:23
Mi rendo conto grazie , le referenze del precedente datore di lavoro vanno bene.Ma se la referenza in qualche modo danneggia un altra persona che meriterebbe che si fa? perchè si deve lasciare questo margine d ingiustizia...

Giusto, che si fa?????

Se tu devi chiamare un idraulico per fare un lavoro importante a casa tua, di chi ti fidi di più, di quello che questi lavori li ha già fatti e ha dimostrato di saperli fare o del primo che capita che ti garantisce a parole di saperli fare?

El Macho
09-07-2010, 11:24
Modificato.

Unrue
09-07-2010, 11:24
Io non le confondo , ma spesso si usa la referenza per raccomandare , ed altri più sfortunati o privi di referenza per mille motivi ma ugualmente VALIDI restano nella merda , non è giusto.

Se io raccomando tizio perché secondo me è bravo, non vedo nulla di male. Se invece lo raccomando perché è mio cugino, e magari non sa fare una ceppa, allora si che non va bene.

Prima dovresti chiedere perché una persona non ha referenze. Non è che se uno ha referenze=raccomandato, ed uno che non ne ha è sfortunato. Magari quello che ha referenze è più bravo e preparato di quello senza? Quindi mi pare anche giusto che venga considerato di più. Mettiti dal punto di vista del datore di lavoro. Tu chi prenderesti tra uno con 20 referenze ed uno senza?

whistler
09-07-2010, 11:28
Giusto, che si fa?????

Se tu devi chiamare un idraulico per fare un lavoro importante a casa tua, di chi ti fidi di più, di quello che questi lavori li ha già fatti e ha dimostrato di saperli fare o del primo che capita che ti garantisce a parole di saperli fare?

E' difficile scegliere. Ripeto si dovrebbero ridurre il più possibile i margini d ingiustizia..

whistler
09-07-2010, 11:29
Se io raccomando tizio perché secondo me è bravo, non vedo nulla di male. Se invece lo raccomando perché è mio cugino, e magari non sa fare una ceppa, allora si che non va bene.

Prima dovresti chiedere perché una persona non ha referenze. Non è che se uno ha referenze=raccomandato, ed uno che non ne ha è sfortunato. Magari quello che ha referenze è più bravo e preparato di quello senza? Quindi mi pare anche giusto che venga considerato di più. Mettiti dal punto di vista del datore di lavoro. Tu chi prenderesti tra uno con 20 referenze ed uno senza?

E se si fanno delle false referenze? ok che il datore si accorge subito ma intanto ha rovinato l altro ragazzo:cry:

El Macho
09-07-2010, 11:29
Modificato.

Unrue
09-07-2010, 11:31
E se si fanno delle false referenze? ok che il datore si accorge subito ma intanto ha rovinato l altro ragazzo:cry:

Un datore di lavoro *serio* le referenze le controlla *prima* di decidere chi assumere, quindi non rovina nessuno.

Conosco persone che non hanno referenze semplicemente perché sono incapaci.. NON basta solo avere le nozioni tecniche. Il lavoro è tutt'altra cosa. Contano molte altri fattori: capacità di collaborazione, di inserimento in un gruppo, di aggiornamento, e molto altro ancora.

the_joe
09-07-2010, 11:32
E' difficile scegliere. Ripeto si dovrebbero ridurre il più possibile i margini d ingiustizia..

Difficile scendere dagli ideali e raffrontarsi con la realtà, eppure viviamo nella realtà e non negli ideali......

A parità di caratteristiche sono importanti anche i precedenti e le referenze, di certo non dovrebbero esistere le raccomandazioni per cui un incompetente prende il posto grazie solo a quelle, ma ripeto fra 2 persone altrettanto valide, contano anche le sfumature per cui è e sarà sempre così.

whistler
09-07-2010, 11:34
La raccomandazione in Italia è al 90% quella di tipo negativo.

Che te lo dico a fare.. (cit)

whistler
09-07-2010, 11:35
Un datore di lavoro *serio* le referenze le controlla *prima* di decidere chi assumere, quindi non rovina nessuno.

Insomma, conosco persone che non hanno referenze semplicemente perché sono incapaci.. NON basta solo avere le nozioni tecniche. Il lavoro è tutt'altra cosa. Conta molte altre cose: capacità di collaborazione, di inserimento in un gruppo, di aggiornamento, e molto altro ancora.

Devi trovarlo il datore serio...

paditora
09-07-2010, 11:36
E non sarai mai in grado di sapere altro oltre all'argomento, se sarai in grado di comprenderlo mancandoti le basi che magari sono su un altro libro, e comunque la laurea per un dottore (in qualsiasi ramo non inteso come medico) è solo l'inizio di una vita di studi fatta di aggiornamenti, specializzazioni e magari anche altre lauree.
Si ma se ti laurei in medicina e poi vai a fare chessò il meccanico, che caxxo te ne frega di saperne sempre di più e sempre meglio.
Tra l'altro poi devi continuare a studiartele perchè dopo un po' le cose si dimenticano.
Io per esempio alle superiori avevo 8 in matematica, ma adesso che sono diplomato da quasi 20 anni la maggior parte della roba che ho studiato me la sono dimenticata.

Deuced
09-07-2010, 11:36
dipende tutto da cosa intendi.

Se consideriamo il caso di un laureato che guadagna quanto un diplomato e ammesso che uscendo dalle superiori trovi lavoro ben retribuito a 18/19 anni allora sì,andare all'università è una perdita di soldi poiché all'età della possibile laurea avrai già accumulato qualche risparmio ed una discreta esperienza.

La conditio sine qua non è però che ci sia parità di mansioni/responsabilità,stiamo parlando di eventuali lavori non specializzati.

Se vuoi fare il medico,l'infermiere o l'ingegnere puoi solo rivolgerti all'università e studiare.

Per questo credo che le varie scienze della xxxxx siano inflazionate,sono lauree troppo generiche per cui il principale sbocco,l'insegnamento o simili,è praticamente precluso.

Investire in una laurea con un buon percorso formativo non è MAI un cattivo investimento

Si ma se ti laurei in medicina e poi vai a fare chessò il meccanico, che caxxo te ne frega di saperne sempre di più e sempre meglio.



ecco,appunto.In quel caso,se mai esistesse,direi che lo studio è stato un pessimo investimento economico,culturalmente direi di no.Però saremmo davvero al limite,medicina è una laurea lunga è faticosa perciò dubito che un medico accetterebbe mansioni di quel tipo

whistler
09-07-2010, 11:37
Difficile scendere dagli ideali e raffrontarsi con la realtà, eppure viviamo nella realtà e non negli ideali......

A parità di caratteristiche sono importanti anche i precedenti e le referenze, di certo non dovrebbero esistere le raccomandazioni per cui un incompetente prende il posto grazie solo a quelle, ma ripeto fra 2 persone altrettanto valide, contano anche le sfumature per cui è e sarà sempre così.

Le sfumature contanto sino ad un certo punto , se creano ingiustizie non mi vanno bene.. anche tu conoscerai persone valide che meritano e sono fuori dal mondo del lavoro ( che ha i suoi problemi in italia :( ) è questo non è giusto...

El Macho
09-07-2010, 11:38
Modificato.

Unrue
09-07-2010, 11:38
Secondo me le lauree brevi in Italia hanno peggiorato la situazione in quanto si è sicuramente abbassato il livello medio di preparazione. Abbiamo più laureati, mediamente meno preparati ma che il mercato non è in grado di assorbire. Risultato: un sacco di laureati a spasso..

Quando parlo di minore preparazione, non intendo che i nuovi siano più "ciucci", ma semplicemente che hanno fatto un percorso di studi totalmente diverso da quello previsto dal vecchio ordinamento.

Vi faccio l'esempio di Ingegneria, che è quella che conosco meglio( ma lo stesso si applica un pò ovunque): tutti quelli vecchio ordinamento che ho conosciuto erano molto più preparati di quelli nuovi laureati con la magistrale.

monkey.d.rufy
09-07-2010, 11:40
studiare è sempre la migliore scelta
in Italia però è difficile, io ho mollato poichè ho preferito avere un'indipendenza economica sin da subito

Deuced
09-07-2010, 11:43
Secondo me le lauree brevi in Italia hanno peggiorato la situazione in quanto si è sicuramente abbassato il livello medio di preparazione. Abbiamo più laureati, mediamente meno preparati ma che il mercato non è in grado di assorbire. Risultato: un sacco di laureati a spasso..

molti di quelli a spasso però hanno lauree fuffa.Per il resto la colpa è di chi ha governato negli ultimi decenni e della classe dirigenziale,sono loro che stanno trasformando il paese in una grossa fabbrica che necessita solo di bassa manovalanza.Persino i paesi del terzo mondo hanno capito che senza specializzazioni si è portati al declino

Come si può addossare la colpa di questa situazione ad un ingegnere o a un medico?

the_joe
09-07-2010, 11:45
Le sfumature contanto sino ad un certo punto , se creano ingiustizie non mi vanno bene.. anche tu conoscerai persone valide che meritano e sono fuori dal mondo del lavoro ( che ha i suoi problemi in italia :( ) è questo non è giusto...

Non sei stato in grado di rispondere in merito a quale idraulico sceglieresti, come puoi dire di poter trovare un modo che possa togliere le ingiustizie dal mondo?????

Se parliamo di utopie allora hai ragione, ma poi come ti ho già detto, c'è il mondo reale e con quello ci si deve raffrontare.

mixkey
09-07-2010, 11:45
molti di quelli a spasso però hanno lauree fuffa.Per il resto la colpa è di chi ha governato negli ultimi decenni e della classe dirigenziale,sono loro che stanno trasformando il paese in una grossa fabbrica che necessita solo di bassa manovalanza.Persino i paesi del terzo mondo hanno capito che senza specializzazioni si è portati al declino

Come si può addossare la colpa di questa situazione ad un ingegnere o a un medico?

Gli ingegneri ed i medici hanno la sola colpa di essere in numero maggiore di quanto richiesto.

paditora
09-07-2010, 11:47
ecco,appunto.In quel caso,se mai esistesse,direi che lo studio è stato un pessimo investimento economico,culturalmente direi di no.Però saremmo davvero al limite,medicina è una laurea lunga è faticosa perciò dubito che un medico accetterebbe mansioni di quel tipo
Bè intendevo dire le lauree dove praticamente hai pochissime possibilità di trovare lavoro nel tuo campo.
Medicina era tanto per fare un esempio.

johnnyc_84
09-07-2010, 11:48
La tesi di primo livello ha ancora un senso (anche se come già detto dipende dal tipo di laurea), la specialistica così così, un dottorando no.

All'estero è diverso, aver fatto un dottorando dà la precedenza sugli altri e assicura uno stipendio più alto (almeno 5mila lordi qui).

se ancora non lo sapete il dottorato di ricerca è un lavoro vero e proprio, e aanche se non pagato profumatamente non credo che 1200 euro al mese siano da buttare. POi vabbè se la massima aspirazione è lavorare per gli imprendiminchia italiani è logico che il dottorato non serva, ma all'estero ci sono grandi aziende che richiedono per determinate posizioni proprio quest'ultimo titolo di studio

johnnyc_84
09-07-2010, 11:48
Gli ingegneri ed i medici hanno la sola colpa di essere in numero maggiore di quanto richiesto.

e anche lì dipende da che tipo di ingegneria

dave4mame
09-07-2010, 11:50
PRIMA si studia per specializzarsi su un lavoro
A LAVORO OTTENUTO c'è spazio per svolazzi

e se uno si applica sul primo aspetto, lo studio è un buon investimento


*

la cultura (quel pocherrimo....) me la sono fatta per conto mio e per mio uso e consumo....

di contro ci sono un congruo numero di manager davvero competenti ma ignoranti come capre con riferimento a tutto quello che non riguarda il loro campo.

Deuced
09-07-2010, 11:52
Gli ingegneri ed i medici hanno la sola colpa di essere in numero maggiore di quanto richiesto.


bene,allora tocca alle università e agli ordini professionali porvi rimedio.Non lo faranno mai perché hanno bisogno incessante di soldi per mantenere il carrozzone.

Vogliamo parlare degli avvocati?O degli psicologi?Date un'occhiata al loro numero e paragonatelo agli altri paesi europei e non,rimarrete sbalorditi.

johnnyc_84
09-07-2010, 11:55
bene,allora tocca alle università e agli ordini professionali porvi rimedio.Non lo faranno mai perché hanno bisogno incessante di soldi per mantenere il carrozzone.

Vogliamo parlare degli avvocati?O degli psicologi?Date un'occhiata al loro numero e paragonatelo agli altri paesi europei e non,rimarrete sbalorditi.

nel mio paesello di 3500 abitanti sull'appenino calabrese ho contato all'incirca una 10ina di studi d'avvocato. Secondo voi è una cosa normale? :asd:

mixkey
09-07-2010, 11:58
nel mio paesello di 3500 abitanti sull'appenino calabrese ho contato all'incirca una 10ina di studi d'avvocato. Secondo voi è una cosa normale? :asd:

Se lavorano evidentemente servono.

Nei paesini (ne so qualcosa) il principale hobby di molti e farsi cause e regalare soldi agli avvocati.

dave4mame
09-07-2010, 12:00
Beh scusa ben che vada i 3 anni di una triennale tra mancati stipendi, costi per vivere, stage non retribuiti o retribuiti scarsamente per il primo anno...

Siamo già a 40.000€...



a patto che tu in quei tre anni trovi lavoro; altrimenti il costo-opportunità scende sensibilmente.

guarda che non è poca la gente che si iscrive "perchè non sa che altro fare".

Deuced
09-07-2010, 12:01
nel mio paesello di 3500 abitanti sull'appenino calabrese ho contato all'incirca una 10ina di studi d'avvocato. Secondo voi è una cosa normale? :asd:

non so se questo articolo è affidabile,ma pare che solo a roma ce ne siano più che in francia...

http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/27/Roma_citta_avvocati_Piu_che_co_9_080127041.shtml

the_joe
09-07-2010, 12:02
Se lavorano evidentemente servono.


Appunto.

Anzi così se un giorno avrai bisogno di un avvocato c'è la probabilità che facendosi concorrenza trovi il modo di avere un buon trattamento sulla parcella......


Perchè mai ci dovrebbe essere un limite al numero di una qualsivoglia attività, sarà poi il mercato a regolare il tutto, di certo se si continua con la logica delle lobby e del numero chiuso, ci si rimette tutti.

dave4mame
09-07-2010, 12:02
bene,allora tocca alle università e agli ordini professionali porvi rimedio.Non lo faranno mai perché hanno bisogno incessante di soldi per mantenere il carrozzone.


talmente tanto che sono le università stesse a mettere i numeri chiusi (e la gente a incazzarsi).
sugli ordini non ho capito perchè dovrebbero pagare loro....

johnnyc_84
09-07-2010, 12:02
Se lavorano evidentemente servono.

Nei paesini (ne so qualcosa) il principale hobby di molti e farsi cause e regalare soldi agli avvocati.

non so se hanno vramente tutto questo lavoro...anche perchè la maggior parte sono freschi freschi d'apertura... comunque sono il solo forse a non aver mai messo piede da un'avvocato :asd:

johnnyc_84
09-07-2010, 12:03
Appunto.

Anzi così se un giorno avrai bisogno di un avvocato c'è la probabilità che facendosi concorrenza trovi il modo di avere un buon trattamento sulla parcella......


Perchè mai ci dovrebbe essere un limite al numero di una qualsivoglia attività, sarà poi il mercato a regolare il tutto, di certo se si continua con la logica delle lobby e del numero chiuso, ci si rimette tutti.

ma guarda che io non voglio affatto porre un limite...se sta bene a loro

whistler
09-07-2010, 12:07
Non sei stato in grado di rispondere in merito a quale idraulico sceglieresti, come puoi dire di poter trovare un modo che possa togliere le ingiustizie dal mondo?????

Se parliamo di utopie allora hai ragione, ma poi come ti ho già detto, c'è il mondo reale e con quello ci si deve raffrontare.

Non parlo di ingiustizie del mondo...:mbe: Sceglierei chi mi fa il prezzo migliore:)

the_joe
09-07-2010, 12:09
non so se questo articolo è affidabile,ma pare che solo a roma ce ne siano più che in francia...

http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/27/Roma_citta_avvocati_Piu_che_co_9_080127041.shtml

Non ho capito se è un bene o un male, visto che naturalmente in Francia ci sono più laureati in giurisprudenza rispetto all'Italia, vorrà dire che molti di loro fanno altro come lavoro......

the_joe
09-07-2010, 12:12
Non parlo di ingiustizie del mondo...:mbe: Sceglierei chi mi fa il prezzo migliore:)

No, a parità anche di prezzo, visto che quando assumi un dipendente il contratto è quello che proponi.

:dissident:
09-07-2010, 12:14
non so se hanno vramente tutto questo lavoro...

Beh stai certo che se non lavori non vivi ;)

johnnyc_84
09-07-2010, 12:15
Beh stai certo che se non lavori non vivi ;)

magari campano ancora coi soldi delle famiglie :asd:

whistler
09-07-2010, 12:18
No, a parità anche di prezzo, visto che quando assumi un dipendente il contratto è quello che proponi.

A parità di prezzo sceglierei il 2 se non è in grado chiamo il primo.

marcello1854
09-07-2010, 12:19
Servono anche ottimi operai specializzati che scarseggiano.

Appunto... e ci sono tante braccia rubate all'agricoltura....

:dissident:
09-07-2010, 12:22
magari campano ancora coi soldi delle famiglie :asd:

Mah allora a quel punto neanche aprirebbero uno studio..

Scalor
09-07-2010, 13:05
bene,allora tocca alle università e agli ordini professionali porvi rimedio.Non lo faranno mai perché hanno bisogno incessante di soldi per mantenere il carrozzone.

Vogliamo parlare degli avvocati?O degli psicologi?Date un'occhiata al loro numero e paragonatelo agli altri paesi europei e non,rimarrete sbalorditi.

sei sicuro, mia cugina è diepndente di uno studio,e di soldi nonostante sia in regola con contratto ne vede ben pochi ! tanti saluti, auguri e strette di mano a volontà !

gli ordini non porranno mai rimedio perchè vivono sul numero chiuso.
gli studi professionali stessa cosa,ilpraticante è un lavoratore a basso costo. gratis !

the_joe
09-07-2010, 13:07
A parità di prezzo sceglierei il 2 se non è in grado chiamo il primo.

Intanto hai perso tempo e se intanto l'idraulico bravo ha trovato un altro lavoro, da te non ci può venire, così come un dipendente quando lo hai assunto te lo tieni per il periodo del contratto e se poi quello bravo non è più disponibile?

Lo so, sarebbe bello che chi merita avesse quello che gli spetta, ma come al solito fra il dire e il fare c'è di mezzo la dura realtà.


A questo punto, teoria per teoria e utopia per utopia, sarebbe auspicabile per ogni lavoro, rifare periodicamente le stime sull'idoneità di chi occupa quel posto per vedere e confrontare con altri candidati se ci sia qualcuno più idoneo, credi che sarebbe possibile farlo?

hakermatik
09-07-2010, 13:10
cmq non è vero che i medici sono molti rispetto alla richiesta.
Ci sono studi (molti) che dicono che tra qualche anno, se il numero chiuso resta così restrittivo, ci sarà carenza di medici. Basta cercare un pò in rete e alcuni giornali ne avevano parlato tempo fa.

E secondo me lo stesso succede con gli ingegneri. Finchè parliamo di ingegneri programmatori, allora li magari c'è più "forza lavoro" sulla piazza, ma basta spostarci in campo un pelino più specialistici e già la carenza si vede eccome. E me ne accorgo ai vari "career day" che l'università organizza.

L'ho già scritto su questo forum. Al primo anno di ingegneria riempivamo l'aula magna. Alla fine, agli ultimi corsi, il prof se ci vedeva per strada ci salutava e si ricordava di noi per quanto eravamo pochi.

Scalor
09-07-2010, 13:14
...

L'ho già scritto su questo forum. Al primo anno di ingegneria riempivamo l'aula magna. Alla fine, agli ultimi corsi, il prof se ci vedeva per strada ci salutava e si ricordava di noi per quanto eravamo pochi.

io all'ultimo anno andavo a seguire le lezioni che il prof teneva nel suo ufficio con le sedia fregate dall'aula piu vicina ! tipo 8-10 persone massimo.
e agli esami eravamo ancora di meno !:muro: :muro: :muro:

hakermatik
09-07-2010, 13:16
io all'ultimo anno andavo a seguire le lezioni che il prof teneva nel suo ufficio con le sedia fregate dall'aula piu vicina ! tipo 8-10 persone massimo.
e agli esami eravamo ancora di meno !:muro: :muro: :muro:

appunto! allora dove sta tutta questa abbondanza di ingegneri??

trallallero
09-07-2010, 13:17
la cultura (quel pocherrimo....) me la sono fatta per conto mio e per mio uso e consumo....
Idem con Kartoffel.

di contro ci sono un congruo numero di manager davvero competenti ma ignoranti come capre con riferimento a tutto quello che non riguarda il loro campo.

Non capisco come si possa scegliere, magari anche eccellendo, soltanto un settore nel quale bazzicare. Personalmente preferisco saper fare bene tante cose che molto bene solo una.

cracker_pazzo
09-07-2010, 13:31
Io sono iscritto al primo anno di Ingegneria dell'informazione.
Purtroppo ho dato pochi esami perchè come tutti(o quasi) gli ingegneri del mondo hanno avuto difficoltà con analisi 1, ed ho perso un po' di tempo. Ci sono alcuni miei colleghi che per laurearsi nel minor tempo possibile accettano gli esami con voti bassi(18 e stò), quando potrebbero prendere di più ma per poca voglia/fretta accettano tutto. Io uno dei primi esami che ho dato(dove si è un po' sballottati e quindi non si rende il massimo) ho preso 18 ma non l'ho accettato perchè potevo prendere di più e ho preso 27:D .Preferisco perdere 1 anno ma sapere le cose bene che fare tutto di fretta e non ricordarmi un cavolo delle cose studiate in passato.

Io se avessi soldi a volontà starei sempre a studiare, anche se non è che ho tutta questa voglia ma la curiosità, l'istinto a sapere sempre più mi fa superare la svogliatezza. Purtroppo però non sono né ricco sfondato né povero(ringrazio il cielo), quindi mi devo sbrigare a prendermi la laurea del corso di studio che ho scelto e trovare lavoro per essere indipendente.

Ci sono troppe cose che mi piacerebbe fare e pensare che c'è gente che ritiene lo studio una perdita di tempo mi fa accapponare la pelle.
E' grazie allo studio, all'ingegno, a tantissimi fattori che oggi ci permettono di volare, curarci, vivere meglio, sapere ciò che ci fa male, e cose che se avessimo al tempo evitato di fare e fossimo andati tutti a zappare non ci ritroveremmo in questo punto e con queste conoscenze!

Sono d'accordo con chi dice che molta gente si iscrive in uni tanto per perdere tempo... e ne conosco anche io!
Sono d'accordo anche con il fatto che queste lauree brevi e con tutti i tagli l'università non sia più come una volta, e che forma i giovani in malo modo(il mio prof di analisi ha detto che una volta Analisi 1 si faceva in un anno intero, circa 120 ore, mentre adesso si fa in 90 ore ed ovviamente alcuni argomenti sono stati tagliati). Si stava meglio quando si stava peggio(cit.).
Mi scuso della lunghezza del post.
Ciao a tutti.
Daniele

foxifoxi
09-07-2010, 13:52
Si usava fare la gavetta senza pretendere di fare il dottore il primo giorno di lavoro.

peccato che per qualunque lavoro, escluso l'operatore di call center, richiedano ESPERIENZA PREGRESSA.

Non ho la laurea, l'ho mollata prima l'università.., ma ho una caterva di attatestati e qualifiche professionali, DICO, un annuncio dove non sia richiesta esperienza, NON è contemplato!

Qua al meridione poi è davvero drammatica, sia la situazione delle università, sia soprattutto, per qul che mi riguarda, l'inserimento nel mercato del lavoro..

NON c'è un cavolo e se dico che non c'è un cavolo...non c'è un cavolo, solo desolazione..:muro: :muro:

Sopratutto chi non ha santi terreni pronti a darti una pedatina, se la vede bianca:muro:
La situazione lavorativa italiana, NON è in grado di assorbire i neo laureati.
Al sud vanno per la maggiore le facoltà umanistiche, una volta andava bene per andare su al nord e svolgere la ripsettabile professione di docente, oggi NO. Ho parecchi amici e amiche laureate in facoltà umanistiche, dire che si girnano i pollici è poco. Solo qualcuna si sta salvando con qualche master, per aprirsi qualche altra porta;)

foxifoxi
09-07-2010, 13:52
Si usava fare la gavetta senza pretendere di fare il dottore il primo giorno di lavoro.

peccato che per qualunque lavoro, escluso l'operatore di call center, richiedano ESPERIENZA PREGRESSA.

Non ho la laurea, l'ho mollata prima l'università.., ma ho una caterva di attatestati e qualifiche professionali, DICO, un annuncio dove non sia richiesta esperienza, NON è contemplato!

Qua al meridione poi è davvero drammatica, sia la situazione delle università, sia soprattutto, per qul che mi riguarda, l'inserimento nel mercato del lavoro..

NON c'è un cavolo e se dico che non c'è un cavolo...non c'è un cavolo, solo desolazione..:muro: :muro:

Sopratutto chi non ha santi terreni pronti a darti una pedatina, se la vede bianca:muro:
La situazione lavorativa italiana, NON è in grado di assorbire i neo laureati.
Al sud vanno per la maggiore le facoltà umanistiche, una volta andava bene per andare su al nord e svolgere la ripsettabile professione di docente, oggi NO. Ho parecchi amici e amiche laureate in facoltà umanistiche, dire che si girnano i pollici è poco. Solo qualcuna si sta salvando con qualche master, per aprirsi qualche altra porta;)

deggungombo
09-07-2010, 14:00
Gentili utenti del forum, che ne pensate?

Anche voi pensate che studiare sia spesso una perdita di tempo e che la maggior parte dei laureati usciti dall'università, non sappia fare praticamente nulla? :D
In Italia tanta teoria, zero pratica.

Inoltre a conti fatti la laurea contando i costi e il ritardato inserimento nel mondo del lavoro, è così conveniente?

Nella mia esperienza da studente lavoratore ho notato che per qualcuno l'università è a volte una scusa. Ragazzi bravissimi per carità (tutti esami con 30), ma che vanno avanti all' infinito con master, dottorati ecc e alla fine usciranno a 26 anni e chi li assumerà? :)

Fate le vostre considerazioni!

Grazie!se consideri lo studio come un mezzo finalizzato solo alla conquista di un posto di lavoro, beh, allora stiamo passando tempi duri. non dico che non serva, ma spesso lavora gente che ha studiato molto meno e sa fare cose di immediata applicazione pratica. Ad ogni modo non sono pentito di aver studiato (e faccio un lavoro che senza il mio titolo di studio sarebbe stato inaccessibile).


per il resto, studiare dà la possibilità di evitare che il cervello ammuffisca troppo... poi sta all'intelligenza di ognuno sfruttare ciò che si apprende per vivere meglio e più sereni.

dave4mame
09-07-2010, 14:00
Non capisco come si possa scegliere, magari anche eccellendo, soltanto un settore nel quale bazzicare. Personalmente preferisco saper fare bene tante cose che molto bene solo una.


complice la pocherrima cultura mi sono espresso male.

sono oltremodo competenti in ambito lavorativo; ma per tutto quello che riguarda la cultura ehm... culturale? deserto dei tartari...

Deuced
09-07-2010, 14:23
talmente tanto che sono le università stesse a mettere i numeri chiusi (e la gente a incazzarsi).
sugli ordini non ho capito perchè dovrebbero pagare loro....


mica in tutte le facoltà,solo in alcune.E dove mettono il numero chiuso causano veri e propri esodi verso altre università,andrebbe messo ovunque,non a macchia di leopardo o con posti disponibili elevati

Gli ordini potrebbero fare "ordine" evitando troppi abilitati alla professione.Altrimenti tanto vale abolirli

polli079
09-07-2010, 14:41
Se ci si iscrive per studiare veramente e non per provare l'esperienza universitaria (vita mondana degli universitari moderni) è utile.
Scegliere campi dove c'è maggior richiesta può aiutare a trovar poi lavoro, capisco che va in contraddizione con il fatto che uno dovrebbe studiare ciò che veramente gli interessa, però consideriamo che se si sceglie una facoltà dove il rapporto posti disponibili/laureati annuali è sbilanciatissimo verso la seconda parte, o si è tra i migliori, o si ha conoscenze.

mixkey
09-07-2010, 14:50
Se ci si iscrive per studiare veramente e non per provare l'esperienza universitaria (vita mondana degli universitari moderni) è utile.
Scegliere campi dove c'è maggior richiesta può aiutare a trovar poi lavoro, capisco che va in contraddizione con il fatto che uno dovrebbe studiare ciò che veramente gli interessa, però consideriamo che se si sceglie una facoltà dove il rapporto posti disponibili/laureati annuali è sbilanciatissimo verso la seconda parte, o si è tra i migliori, o si ha conoscenze.

Non solo moderni. Quando andavo io i fannulloni erano piu' di adesso. Qui si parla di chi studia seriamente.

La tragedia e' che molti di quei fannulloni sono diventati vostri docenti.

polli079
09-07-2010, 15:02
Non solo moderni. Quando andavo io i fannulloni erano piu' di adesso. Qui si parla di chi studia seriamente.

La tragedia e' che molti di quei fannulloni sono diventati vostri docenti.

Se si parla di chi studia seriamente allora vale la 2° parte del mio discorso, se si sceglie il giusto ramo conviene.
Certo se si sceglie un ramo dove la richiesta di posti di lavoro è bassa allora ritengo che studiare serva a poco (dal punto di vista economico) considerando che o si è tra i migliori (e a volte non basta nemmeno) o si è tra i raccomandati

Collision
09-07-2010, 15:47
Se un individuo non fa un buon percorso culturale/personale... studiare o non studiare è indifferente!

ulk
09-07-2010, 19:23
Serve se hai passione e studi un qualcosa che ti piace con ottimi risultati, andare a parcheggiarsi all'università o anche solo alle superiori è tempo buttato nel cesso, meglio lavorare e fare quello che si crede dei propri soldi.

Freeskis
09-07-2010, 20:04
Considerando che da diplomato ho lo stesso contratto che darebbero ad un neolaureato .... e forse io prendo qualche € in più ... direi proprio di no.

javaboy
09-07-2010, 20:11
Io ho la laurea specialistica in informatica e quando ero al primo anno ero schifato per il fatto che tanti lavorassero in questo settore pur non avendo la laurea. Ora, che lavoro da un pò e di laureati ne ho conosciuti parecchi penso che se avessi una azienda e dovessi assumere qualcuno non darei NESSUN valore alla laurea.

El Macho
09-07-2010, 20:18
Modificato.

El Macho
09-07-2010, 20:19
Modificato.

Lucrezio
09-07-2010, 21:02
Sì, se uno frequenta una facoltà seria e - nel caso in cui non sia uno studente lavoratore, abbia problemi di salute o altre difficoltà di questo genere, ovvero, se va all'università facendo solo l'università - si laurea con non più di un anno di ritardo e una media civile - diciamo del 27.

Altrimenti è una perdita di tempo e di denaro pubblico.

fabio80
09-07-2010, 21:10
per servire, serve, trovi lavoro molto prima a meno di non uscire da scienze dei latticini

per valerne la pena, no, decisamente no, perchè si perdono anni di retribuzione, perchè i primi comntratti possono fare schifo, perchè il bonus salariale riconosciuto è minimo o inesistente.

a chi inizia con le solite cazzate del volere tutto subito rispondo sin da ora di seppellirsi dopo essersi andato a vedere i paragoni con gli altri paesi, dove evidentemente sono scemi a non dare tutto subito ma nemmeno dopo 20 anni...

la componente economica è una stortura solo italiana, dove chiaramente per fare strada conviene fare la meteorina o il corona di turno

El Macho
09-07-2010, 21:13
per servire, serve, trovi lavoro molto prima a meno di non uscire da scienze dei latticini

per valerne la pena, no, decisamente no, perchè si perdono anni di retribuzione, perchè i primi comntratti possono fare schifo, perchè il bonus salariale riconosciuto è minimo o inesistente.

a chi inizia con le solite cazzate del volere tutto subito rispondo sin da ora di seppellirsi dopo essersi andato a vedere i paragoni con gli altri paesi, dove evidentemente sono scemi a non dare tutto subito ma nemmeno dopo 20 anni...

la componente economica è una stortura solo italiana, dove chiaramente per fare strada conviene fare la meteorina o il corona di turno

Ti aspettavo... :asd:

fabio80
09-07-2010, 21:13
Ti aspettavo... :asd:

tanto si sa già come la penso ;)

Maxmel
09-07-2010, 21:24
Serve se non volete finire a fare lavori di merda, non conta solo la busta paga a fine mese, conta anche cosa e come si deve fare per arrivarci. E' una grossa differenza.
Poi, per certe mansioni e ruoli, le grosse cifre arrivano, non subito certo, bisogna mettere in conto ulteriore gavetta dopo la laurea (bisognerebbe anche iniziare a pensare che, il titolo, è un punto di partenza non un punto di arrivo).
Tutti i miei amici ingegnieri adsso hanno stipendi di tutto rispetto anche se all'inizio prendevano meno di un impiegato normaler.

El Macho
09-07-2010, 21:28
Modificato.

Maxmel
09-07-2010, 21:30
Si però bisogna fare una proporzione tra responsabilità e stipendio.

Chi sbaglia un progetto per un ponte che crolla, è rovinato per il resto dei suoi giorni...

Si può sempre cercare di non sbagliare.
Chi entra in catena di montaggio o sale sui ponteggi alle 8 del mattino e finisce alle 18, se va bene, o chi, peggio, fa i turni, pensi che non abbia la vita rovinata?

El Macho
09-07-2010, 21:31
Si può sempre cercare di non sbagliare.
Chi entra in catena di montaggio o sale sui ponteggi alle 8 del mattino e finisce alle 18, se va bene, o chi, peggio, fa i turni, pensi che non abbia la vita rovinata?

Si, se succede un infortunio. Tendenzialmente però ha molte meno responsabilità dai. :D

:dissident:
09-07-2010, 21:33
Si però bisogna fare una proporzione tra responsabilità e stipendio.

Chi sbaglia un progetto per un ponte che crolla, è rovinato per il resto dei suoi giorni...

Ma si vede che non sai di quello di cui stai parlando, perche' quando arrivi a firmare e timbrare il progettto di un ponte, stai tranquillo che l'aspetto economico copre anche la responsabilita'.
Non e' che neolaureato vai in uno studio e timbri e firmi i progetti ;)

Maxmel
09-07-2010, 21:34
Si, se succede un infortunio. Tendenzialmente però ha molte meno responsabilità dai. :D

no no ha la vita rovinata a prescindere perchè fa un lavoro di merda, pesante, logorante, che non da nessun tipo di soddisfazioni e solo per campare. Un conto è il peso delle responsabilita un conto è il peso della trave a T o del sacco di malta.

Maxmel
09-07-2010, 21:37
Ma si vede che non sai di quello di cui stai parlando, perche' quando arrivi a firmare e timbrare il progettto di un ponte, stai tranquillo che l'aspetto economico copre anche la responsabilita'.
Non e' che neolaureato vai in uno studio e timbri e firmi i progetti ;)
Non solo ma ovviamente hai tutta una serie di meccanismi di controllo dei rischi e sai cosa stai facendo. Gli ingenieri civili che conosco non vanno a dormire la notte sperando che non cada qualche ponte...:D

:dissident:
09-07-2010, 21:39
Non solo ma ovviamente hai tutta una serie di meccanismi di controllo dei rischi e sai cosa stai facendo. Gli ingenieri civili che conosco non vanno a dormire la notte sperando che non cada qualche ponte...:D

Ok, ma questo e' un altro discorso. La responsabilita' ha un costo a prescindere dal rischio reale, proprio perche' viene pagata la competenza per ridurre al minimo questo rischio.

Maxmel
09-07-2010, 21:42
Ok, ma questo e' un altro discorso. La responsabilita' ha un costo a prescindere dal rischio reale, proprio perche' viene pagata la competenza per ridurre al minimo questo rischio.

si si stiamo dicendo le stesse cose. :D

:dissident:
09-07-2010, 21:44
si si stiamo dicendo le stesse cose. :D

Si' era solo per chiarire :D

dave4mame
09-07-2010, 21:48
Ok, ma questo e' un altro discorso. La responsabilita' ha un costo a prescindere dal rischio reale, proprio perche' viene pagata la competenza per ridurre al minimo questo rischio.

uhm... se lo studio è di filibustieri e lui è un po' babbeo, magari capita...

:dissident:
09-07-2010, 21:50
uhm... se lo studio è di filibustieri e lui è un po' babbeo, magari capita...

Uhm anche se potrebbe accadere in caso di neolaureato abilitato ma idiota, credo che comunque sia difficile che un titolare faccia firmare qualcuno che non sia un suo socio...

dave4mame
09-07-2010, 22:06
Uhm anche se potrebbe accadere in caso di neolaureato abilitato ma idiota, credo che comunque sia difficile che un titolare faccia firmare qualcuno che non sia un suo socio...

oh... magari al suo socio vuole bene :D
il babbeo è pagato per prendersi le responsabilità :E


oh, non so eh... è solo la solita gag del povero fesso che si piglia le colpe di tutti...

:dissident:
09-07-2010, 22:14
oh... magari al suo socio vuole bene :D
il babbeo è pagato per prendersi le responsabilità :E


oh, non so eh... è solo la solita gag del povero fesso che si piglia le colpe di tutti...

Si ma in questo caso oltre ad eventuali implicazioni penali (che riguardano chi firma il progetto) c'e' anche da considerare il danno all'immagine dello studio...Mi sembra una possibilita' davvero remota....

Freeskis
10-07-2010, 00:11
per servire, serve, trovi lavoro molto prima a meno di non uscire da scienze dei latticini

per valerne la pena, no, decisamente no, perchè si perdono anni di retribuzione, perchè i primi comntratti possono fare schifo, perchè il bonus salariale riconosciuto è minimo o inesistente.

a chi inizia con le solite cazzate del volere tutto subito rispondo sin da ora di seppellirsi dopo essersi andato a vedere i paragoni con gli altri paesi, dove evidentemente sono scemi a non dare tutto subito ma nemmeno dopo 20 anni...

la componente economica è una stortura solo italiana, dove chiaramente per fare strada conviene fare la meteorina o il corona di turno

Aggiungiamoci pure che se ti vuoi riscattare all'inps e compagnia bella gli anni di università devi spendere più di quanto t'è costato laurearti ...

xenom
10-07-2010, 00:15
La mia opinione è che non si studia solo per trovarsi un lavoro , ma per formarsi e conoscere conoscere conoscere.

*

se uno studia solo per trovare lavoro, in italia, ha sbagliato tutto :asd:
a meno che codesta persona non sia abbastanza furba da studiare per lauree con lavoro quasi assicurato.
Di certo se uno si mette a studiare biologia marina, dubito fortemente che lo faccia con la prospettiva di trovare un lavoro in cui gli servirà questa laurea, per esempio

sauro82
10-07-2010, 00:57
Si ma in questo caso oltre ad eventuali implicazioni penali (che riguardano chi firma il progetto) c'e' anche da considerare il danno all'immagine dello studio...Mi sembra una possibilita' davvero remota....

Secondo me rasenta l'impossibilità.

Uno studio non si suicida sputtanandosi e dando responsabilità a persone che non sanno lavorare.

elevul
10-07-2010, 01:09
Parlando in generale si, la conoscenza è un ottimo investimento.
In Italia relativamente poco, ma per fortuna l'Italia è un'infinitesima parte del mondo.

profetico
10-07-2010, 05:04
Secondo me, come spesso mi sembra di vedere, c'è un problema di fondo, si considera lo studio e l'imparare come una cosa fine a se stessa, rinchiusa nelle mura di un università. Almeno mi sembra che la domanda posta sia aderente a tale filosofia di pensiero.
Il vero problema, o semmai la miglior risposta che riesco a dare, è che in ambito lavorativo, così come nella vita privata, lo studio, l'apprendimento, sono continui. Non si smette mai, o ancora meglio chi non smette progredisce.
Parlo per esperienza, non sono laureato ma ho iniziato l'università. E sicuramente ho in progetto di riprenderla appena posso, sebbene la cosa sarebbe solamente fine alla mia personale conoscenza.
LAvorativamente sono abbastanza affermato, se parlaimo di palanchi non va male, e inoltre le opportunità della vita mi hanno portato a procedere con progetti paralleli al mio lavoro, con la speranza che questo in futuro porti a una indipendenza economico lavorativa. Il lalvoro attuale lo ho iniziato giusto un anno fa, insomma, è una storia fatta di impegno.
Sicuramente non sono al livello di un ingegnere, e conosco bene i miei limiti di formazione, ma a livello pragmatico l'esperienza ti può aiutare a poter parlare la stessa lingua, perchè alla fine questo è il mondo del lavoro.
Tutto questo per dire che non esiste un momento preciso in cui si smette di studiare, o almeno se c'è non è un punto di arrivo ma semmai l'inizio di un declino personale.
Studiare significa apprendere e comprendere, assimilare un concetto, farlo proprio; studiare all'università significa (o meglio significherebbe) iniziare un percorso di studio coerente e concedetemelo "piramidale" per cui progressivamente si costruisce una struttura fortemente specializzata in un ambito, e questa conoscenza viene riconosciuta e giustamente premiata da un titolo che pone in una condizione di superiorità (parola forte ma voglio essere sintetico).
Quindi secondo me la domanda fondamentalmente non ha senso, perchè non è questione se studiare serve o meno, ma semplicemente è SEMPRE necessario continuare a studiare e apprendere. Solo così possiamo migliorarci.
Mi fa rabbia pensare che persone che hanno qualche anno meno di me e una vita davanti vedano in maniera così limitativa lo studio, studiare è un opportunità incredibile, studiare all'università un esperienza di vita e formativa a mio modo di vedere non fondamentale ma per chi vuole eccitante e arricchente.

paditora
10-07-2010, 09:22
Mi fa rabbia pensare che persone che hanno qualche anno meno di me e una vita davanti vedano in maniera così limitativa lo studio, studiare è un opportunità incredibile, studiare all'università un esperienza di vita e formativa a mio modo di vedere non fondamentale ma per chi vuole eccitante e arricchente.
Bè non è che quello che è giusto per uno deve essere giusto per tutti.
Documentarmi o leggere cose che mi interessano si lo faccio continuamente e piacevolmente, ma mettermi a studiare un argomento, magari anche forzatamente perchè non mi piace (così come avveniva ai tempi della scuola) mai e poi mai.
Cmq ognuno fa le proprie scelte di vita.

Ciccio17
10-07-2010, 09:26
Studiare non è MAI una perdita di tempo, anche in un paese a pezzi come il nostro ;)

mixkey
10-07-2010, 09:28
Si però bisogna fare una proporzione tra responsabilità e stipendio.

Chi sbaglia un progetto per un ponte che crolla, è rovinato per il resto dei suoi giorni...

Se sei su un'impalcatura e cadi sei messo ancora peggio.

E un progetto non si sbaglia per un attimo di distrazione.

fabio80
10-07-2010, 09:32
Si ma in questo caso oltre ad eventuali implicazioni penali (che riguardano chi firma il progetto) c'e' anche da considerare il danno all'immagine dello studio...Mi sembra una possibilita' davvero remota....

remota? ci sono migliaia di aziende che campano sulla filosofia della barca che va per inerzia

prendono il primo pollo neolaureato, lo pagano 100 euro in più del magazziniere ma gli danno da fare robe che non fan dormire la notte. questo inizia a lavorare 12 ore al giorno, tanto è abituato a sgobbare, e 9 volte su 10 manda avanti tutto.

fabio80
10-07-2010, 09:35
Se sei su un'impalcatura e cadi sei messo ancora peggio.

E un progetto non si sbaglia per un attimo di distrazione.

dovrebbero esistere i dpi

un progetto, se non ci sono i controlli incrociati e le approvazioni a più livelli (in italia credo mai), si sbaglia anche per un attimo di distrazione

emetto un ordine per fusioni con un materiale non a specifica e ho bruciato centinaia di migliaia di euro di materiale + un progetto che andrà in ritardo e su cui dovrò pagare penali (magari % su milioni di euro)

mixkey
10-07-2010, 09:38
dovrebbero esistere i dpi

un progetto, se non ci sono i controlli incrociati e le approvazioni a più livelli (in italia credo mai), si sbaglia anche per un attimo di distrazione

emetto un ordine per fusioni con un materiale non a specifica e ho bruciato centinaia di migliaia di euro di materiale + un progetto che andrà in ritardo e su cui dovrò pagare penali (magari % su milioni di euro)

Va beh, io a spalare il catrame comunque lascio gli altri. La responsabilita' e' un piacere.

El Macho
10-07-2010, 09:44
Modificato.

fabio80
10-07-2010, 09:44
Va beh, io a spalare il catrame comunque lascio gli altri. La responsabilita' e' un piacere.

il catrame lo lascio pire io ad altri. un piacere? ma ne farei a meno, se non ben retribuita.

dormire male la notte per cosa? almeno avere una bmw in garage...;)

fabio80
10-07-2010, 09:45
Questa retorica sugli operai ha veramente stufato...

grazie a questa retorica i nuovi schiavi han la laurea :D

mixkey
10-07-2010, 09:46
Questa retorica sugli operai ha veramente stufato...

La verita' viene chiamata retorica da coloro ai quali da fastidio.

mixkey
10-07-2010, 09:48
il catrame lo lascio pire io ad altri. un piacere? ma ne farei a meno, se non ben retribuita.

dormire male la notte per cosa? almeno avere una bmw in garage...;)

Certo che deve essere retribuita.

fabio80
10-07-2010, 09:51
Certo che deve essere retribuita.

qua casca l'asino ;)

mixkey
10-07-2010, 09:53
qua casca l'asino ;)

Intelligenza non e' mica solamente essere bravi a scuola ma anche e soprattutto saper farsi pagare.

fabio80
10-07-2010, 09:59
Intelligenza non e' mica solamente essere bravi a scuola ma anche e soprattutto saper farsi pagare.

l'intelligenza si piega alle offerte del mercato

al limite, prendi e te ne vai

nickyride
10-07-2010, 10:00
E' già stato detto che il sondaggio è sbagliato? Nel titolo si fa una domanda e poi nel sondaggio la si pone in termini del tutto opposti, così uno non sa se votare sì oppure no. Sarebbe da rifare...

fabio80
10-07-2010, 10:03
io l'avrei fatto così:

sono laureato e non lo ritengo un buon investimento

sono laureato e lo ritengo un buon investimento

non sono laureato e non lo ritengo un buon investimento

non sono laureato e lo ritengo un buon investimento


ho una mia teoria :D

mixkey
10-07-2010, 10:06
l'intelligenza si piega alle offerte del mercato

al limite, prendi e te ne vai

Appunto te ne vai e cerchi di meglio.

Oppure resti e accetti condizioni da fame.

fabio80
10-07-2010, 10:09
Appunto te ne vai e cerchi di meglio.

Oppure resti e accetti condizioni da fame.

sicuramente

c'è un ma

in italia in media tutte le offerte sono livellate verso il basso, impossibile per un ingegenre italiano prendere come il suo alter ego londinese a parità di esperienza e mansione

questo lo dicono le statistiche, motivo per cui asserisco che in italia lo studio economicamente non conviene

parlo di ing perchè è il mio settore ma credo sia equipollente anche per altre figure, a meno dei soliti scienziati dei latticini che per me possono pure stare nei call centers a vita :O

mixkey
10-07-2010, 10:12
sicuramente

c'è un ma

in italia in media tutte le offerte sono livellate verso il basso, impossibile per un ingegenre italiano prendere come il suo alter ego londinese a parità di esperienza e mansione

questo lo dicono le statistiche, motivo per cui asserisco che in italia lo studio economicamente non conviene

parlo di ing perchè è il mio settore ma credo sia equipollente anche per altre figure, a meno dei soliti scienziati dei latticini che per me possono pure stare nei call centers a vita :O

L'importante nella vita e' essere al di fuori delle statistiche.

fabio80
10-07-2010, 10:16
L'importante nella vita e' essere al di fuori delle statistiche.

l'importante è avere la possibilità per. in italia ci riescono i commercianti con cayenne e 15000 euro annui di reddito.

dai non giriamoci attorno, se il mercato offre X, difficile ottenere Y...

un ing italiano prende molto meno di un tedesco o inglese o americano...

anonimizzato
10-07-2010, 12:14
Io ho la laurea specialistica in informatica e quando ero al primo anno ero schifato per il fatto che tanti lavorassero in questo settore pur non avendo la laurea. Ora, che lavoro da un pò e di laureati ne ho conosciuti parecchi penso che se avessi una azienda e dovessi assumere qualcuno non darei NESSUN valore alla laurea.

Io lavoro da poco in una società informatica dove facciamo sviluppo software per web application, mobile: IPhone, Android, IPad, ecc. e non sono laureato.
Sono in mezzo ad informatici, ingegneri o tirocinanti in attesa di laurea.

Prima ho lavorato per altre due aziende e faccio questa professione da circa 6 anni, ho imparato tutto sul campo e studiando per conto mio nel tempo libero. Ho a casa una biblioteca di manuali informatici di ogni tipo e me ne è appena arrivato un altro.

Sò che mi manca il background accademico e quindi devo cercare di colmare sempre eventuali nuovi gap.

Quella che stò vivendo ora è un'esperienza molto interessante e formativa visto che stò imparando tecnologie nuove ma ho anche avuto modo di verificare come, sotto diversi aspetti, non sono affatto indietro a molti "dottori" e a volte anzi ...

La cosa mi fà piacere, dall'altro un pò mi inquieta.

Speriamo bene perchè a fine mese mi scade il contratto e spero mi assumano.

:dissident:
10-07-2010, 12:29
remota? ci sono migliaia di aziende che campano sulla filosofia della barca che va per inerzia

prendono il primo pollo neolaureato, lo pagano 100 euro in più del magazziniere ma gli danno da fare robe che non fan dormire la notte. questo inizia a lavorare 12 ore al giorno, tanto è abituato a sgobbare, e 9 volte su 10 manda avanti tutto.

si parlava di responsabilita', non di mole di lavoro ;)

fabio80
10-07-2010, 12:37
si parlava di responsabilita', non di mole di lavoro ;)

le due cose spesso van di pari passo

paditora
10-07-2010, 12:38
Va beh, io a spalare il catrame comunque lascio gli altri. La responsabilita' e' un piacere.
Ma da come parlate pare che se non hai la laurea devi per forza fare il lavoro più merdoso e schifoso che esista :D
Ci sono una infinità di lavori manuali che si possono fare anche con un semplice diploma di scuola superiore o con la scuola media.
Idraulico, elettricista, meccanico, tornitore, giardiniere, imbianchino e tanti altri lavori che non è che devi stare piegato con la schiena per 9-10 ore al giorno o stare a 40 gradi sotto il sole tutto il giorno.
Anche per fare l'impiegato è richiesto semplicemente un diploma in ragioneria o un diploma di scuola superiore mica la laurea.
Quei lavori che qualcuno ha citato non li farei manco morto pure io.

:dissident:
10-07-2010, 13:05
Idraulico, elettricista, meccanico, tornitore, giardiniere, imbianchino e tanti altri lavori che non è che devi stare piegato con la schiena per 9-10 ore al giorno o stare a 40 gradi sotto il sole tutto il giorno.

Oddio, di quelli che citi almeno la meta' sono lavori piuttosto impegnativi fisicamente: idraulico, giardiniere e imbianchino (provati di persona)...

Maxmel
10-07-2010, 16:49
Questa retorica sugli operai ha veramente stufato...

Ma quel retorica?
Guarda che sono scelte tue la formazione è una scelta tua. Di posti da cameriere, manovale, operatore in call center, bracciante agricolo, operaio generico ce n'è sempre eh.
Preferisci prendere 1200 da impiegato laureato dietro una scrivania o prenderne 1300 da imbianchino o in catena di montaggio o 8 ore a prendere chiamate di clienti incazzati? Questo SENZA prendere in considerazione infortuni e sfighe varie ma la normale attività svolta per qui ruoli.
Prova, poi vediamo la retorica.
Ti assicuro che, per quanto mi riguarda, avendo provato una serie di lavori di merda, preferisco di gran lunga prendere 100-200-300 euro in meno anche da laureato ma svolgere mansioni migliori. E gli ordini preferisco darli che riceverli.
Tutto ciò al netto delle considerazioni sulla valenza culturale dello studio sia per capire la realtà che ti circonda (fisica o sociale che sia) sia per non essere uno schiavo preda delle opinioni e degli errori altrui.

blamecanada
10-07-2010, 18:22
Questa retorica sugli operai ha veramente stufato...
Soltanto in Italia:
Piú di 1.000 morti l'anno;
Piú di 30.000 incidenti con danni permanenti
Piú di 600.000 incidenti con danni temporanei.

Ovviamente è facile chiamarla “retorica” se la cosa non riguarda direttamente :rolleyes:.

El Macho
10-07-2010, 19:16
Modificato.

fabio80
10-07-2010, 20:21
Soltanto in Italia:
Piú di 1.000 morti l'anno;
Piú di 30.000 incidenti con danni permanenti
Piú di 600.000 incidenti con danni temporanei.

Ovviamente è facile chiamarla “retorica” se la cosa non riguarda direttamente :rolleyes:.

si ma diciamo le cose come stanno

in italia la tuta blu è ALLERGICA ai dpi, manco con l'imposizione stile gestapo si riesce ad avere un'officina in piena sicurezza, poi quando scappa il ferito il sindacato cavalca l'onda

è anche una questione di cultura

blamecanada
10-07-2010, 22:15
si ma diciamo le cose come stanno

in italia la tuta blu è ALLERGICA ai dpi, manco con l'imposizione stile gestapo si riesce ad avere un'officina in piena sicurezza, poi quando scappa il ferito il sindacato cavalca l'onda

è anche una questione di cultura

Sta di fatto che fare l'operaio è un lavoro pessimo: pesante, ripetitivo, alienante, che non dà nessuna soddisfazione.

Anche se fosse pagato tanto io non vorrei farlo comunque un lavoro cosí.

blamecanada
10-07-2010, 22:20
Aggiungo che in molti casi le misure di sicurezza sono disincentivate dalla stessa azienda.

Loro la forniscono, ma poi pretendono un livello di produttività tale da essere irraggiungibile rispettando le norme di sicurezza.

In altri casi invece è semplice negligenza.


Le aziende hanno tutta la possibilità di sanzionare il dipendente che non rispetta le norme di sicrezza, se non lo fanno e gli operai fanno incidenti per questo dev'essere una loro responsabilità.

Senza Fili
11-07-2010, 01:12
Nella mia comitiva i diplomati lavorano da quando erano poco piu' che maggiorenni, mentre i laureati rimbalzano, da anni, da un call center all'altro...una mia amica laureata, per essere chiamata dalle interinali, ha dovuto addirittura omettere la laurea dal cv...per cui si, eccezion fatta per lauree particolari conseguite con voti altissimi, solitamente una normale laurea non solo non aiuta, ma spesso è d'impiccio; nella mia azienda ad esempio, per ruoli impiegatizi, vengono scelti solo diplomati, mentre quadri e dirigenti vengono scelti solo in base ad amicizie, e non in base ai titoli di studio (pensate che abbiamo un dirigente che ha la terza media).

Lorekon
11-07-2010, 02:08
parlo di ing perchè è il mio settore ma credo sia equipollente anche per altre figure, a meno dei soliti scienziati dei latticini che per me possono pure stare nei call centers a vita :O

prendi poco per il culo amico... l'agroalimentare è un settore coi controcazzi, dal contenuto tecnologico piuttosto elevato e ingenti investimenti nella ricerca nel controllo della qualità :sofico:

per la cronaca, il direttore dello stabilimento Danone/Galbani di Corteolona è un ingegnere (nel 2002 quando la visitai, adesso non so).


"scienza dei latticini"... TZE! :sofico:

killercode
11-07-2010, 03:36
spero proprio di no, mi dispiacerebbe aver perso una notte di sonno per niente....

Ja]{|e
11-07-2010, 04:15
spero proprio di no, mi dispiacerebbe aver perso una notte di sonno per niente....

UNA? :eekk: Ma cosa studi? :asd:

anonimizzato
11-07-2010, 07:48
Parlavo della retorica da parte dell'utente quotato.

Purtroppo gli incidenti sono colpa di poca e frettolosa formazione soprattutto...

Mettici anche di molta e cosciente inosservanza di regole e norme da parte dei datori di lavoro ma anche degli operai stessi.

Lucrezio
11-07-2010, 08:18
Scusate, ma mi sembra davvero che non facciate attenzione ad alcune cose fondamentali (lasciando perdere gli studenti lavoratori ed altri casi particolari):
- il tempo per laurearsi
- la media
- il voto di laurea
- la sede
- la disciplina.

Un laurea che non sia conseguita in un tempo ragionevole (diciamo non più di un anno fuori corso), con una media civile (almeno 27), con il massimo dei voti (110) in un'università come dio comanda e in una materia tradizionale (quando le facoltà erano poche e i corsi di laurea anche: lettere, scienze, ingegneria, economia, giurisprudenza, medicina e le altre facoltà vere) è una perdita di tempo soprattutto per chi paga (ovvero lo stato italiano).

paditora
11-07-2010, 09:51
Scusate, ma mi sembra davvero che non facciate attenzione ad alcune cose fondamentali (lasciando perdere gli studenti lavoratori ed altri casi particolari):
- il tempo per laurearsi
- la media
- il voto di laurea
- la sede
- la disciplina.

Un laurea che non sia conseguita in un tempo ragionevole (diciamo non più di un anno fuori corso), con una media civile (almeno 27), con il massimo dei voti (110) in un'università come dio comanda e in una materia tradizionale (quando le facoltà erano poche e i corsi di laurea anche: lettere, scienze, ingegneria, economia, giurisprudenza, medicina e le altre facoltà vere) è una perdita di tempo soprattutto per chi paga (ovvero lo stato italiano).
Bè ma allora ho ragione quando dico che per la maggior parte degli studenti universitari è una perdita di tempo :D
Quanti saranno quelli che si laureano a pieni voti, con un'ottima media e senza andare troppo fuori corso?
Credo la minima parte no? Per cui per la maggior parte è solo una perdita di tempo.

jestermask
11-07-2010, 10:03
Io principalmente studio per una cultura personale che altrimenti non avrei mai potuto avere se non frequentassi la mia facoltà. Poi mi piacerebbe lavorare in determinati campi, ai quali posso avvicinarmi solo con la mia laurea e poche altre.

Sicuramente andrò un anno fuori corso, e mi sento in colpa perchè vedo i miei che mi pagano l'università ed in cambio porto pochi esami...però è un sacrificio che verrà ricompensato almeno con la possibilità di partecipare ai concorsi dove è richiesta una laurea (senza specificare quale).

Finchè ho la possibilità continuero' a studiare, poi mi troverò un lavoretto e cosi' se voglio metterci 5 anni per la triennale quantomeno me la pago da solo.

Quindi io sono per lo studio, anche se la butto lì: e se a 19 anni fossi entrato in una società/azienda ed avessi iniziato a formarmi/specializzarmi, ora a 22 anni avrei già 3 anni di esperienza in un determinato campo...sarebbe convenuto fare così?

fabio80
11-07-2010, 10:24
Sta di fatto che fare l'operaio è un lavoro pessimo: pesante, ripetitivo, alienante, che non dà nessuna soddisfazione.

Anche se fosse pagato tanto io non vorrei farlo comunque un lavoro cosí.

in certe aziende è un posto d'oro ;)

aziende che sono destinate a chiudere, si intende...

fabio80
11-07-2010, 10:25
prendi poco per il culo amico... l'agroalimentare è un settore coi controcazzi, dal contenuto tecnologico piuttosto elevato e ingenti investimenti nella ricerca nel controllo della qualità :sofico:

per la cronaca, il direttore dello stabilimento Danone/Galbani di Corteolona è un ingegnere (nel 2002 quando la visitai, adesso non so).


"scienza dei latticini"... TZE! :sofico:

mi riferivo ad altri tipi di scienziati e prendevo i latticini come metafora, era per non urtare la sensibilità dei preziosissimi cattolicini e iulm vari

ho urtato quella di un casaro :asd:

Gos
11-07-2010, 10:44
dipende ovviamente dalla professione.
Per alcuni lavori è inutile conseguire la laurea, per altri è una condizione imprescindibile

mixkey
11-07-2010, 10:48
in certe aziende è un posto d'oro ;)

aziende che sono destinate a chiudere, si intende...

Tipo alla Thyssenkrupp?

fabio80
11-07-2010, 10:51
Tipo alla Thyssenkrupp?

chiaramente no, tipo aziende dove l'operaio prende bene e lavora 6 ore pagate 8 se quelle 6 le fa, e la produttività è garantita coi terzisti che nel frattempo crescono e crescono e crescono...

mixkey
11-07-2010, 10:53
chiaramente no, tipo aziende dove l'operaio prende bene e lavora 6 ore pagate 8 se quelle 6 le fa, e la produttività è garantita coi terzisti che nel frattempo crescono e crescono e crescono...

Conosco impiegati che su 8 ore ne lavorano 0 e passano il tempo in Internet.

Andateci in fabbrica, per molti che scrivono senza sapere quelle sei ore potrebbero pesare quanto tutto il corso di studi.

El Macho
11-07-2010, 10:56
Modificato.

Phantom II
11-07-2010, 10:56
Studiare è un buon investimento?
Direi di sì, fermo restando che le considerazioni di Lucrezio sono sacrosante (infatti in Italia siamo pieni di laureati in ogni disciplina che hanno meno cervello di un operaio degli anni '70).

Scusate, ma mi sembra davvero che non facciate attenzione ad alcune cose fondamentali (lasciando perdere gli studenti lavoratori ed altri casi particolari):
- il tempo per laurearsi
- la media
- il voto di laurea
- la sede
- la disciplina.

Un laurea che non sia conseguita in un tempo ragionevole (diciamo non più di un anno fuori corso), con una media civile (almeno 27), con il massimo dei voti (110) in un'università come dio comanda e in una materia tradizionale (quando le facoltà erano poche e i corsi di laurea anche: lettere, scienze, ingegneria, economia, giurisprudenza, medicina e le altre facoltà vere) è una perdita di tempo soprattutto per chi paga (ovvero lo stato italiano).

Phantom II
11-07-2010, 10:57
Ma basta per favore dai, sembra che gli operai siano gli unici che lavorano... :rolleyes:
Ce n'è una caterva che non fa un cazzo, soprattutto nei carrozzoni parastatali.

mixkey
11-07-2010, 11:02
Ma basta per favore dai, sembra che gli operai siano gli unici che lavorano... :rolleyes:

Mah, italiani non se ne trovano piu'.

fabio80
11-07-2010, 11:02
Conosco impiegati che su 8 ore ne lavorano 0 e passano il tempo in Internet.

Andateci in fabbrica, per molti che scrivono senza sapere quelle sei ore potrebbero pesare quanto tutto il corso di studi.

mi bastano 5 minuti a piedi e in reparto ci sono spesso quindi so che dico non preoccuparti

El Macho
11-07-2010, 11:03
Ce n'è una caterva che non fa un cazzo, soprattutto nei carrozzoni parastatali.

Per fortuna sempre meno... :D

mixkey
11-07-2010, 11:05
mi bastano 5 minuti a piedi e in reparto ci sono spesso quindi so che dico non preoccuparti

Ma se chiude la fabbrica non vanno a casa operai, capini, capetti, supervisori e coordinatori? In quelle fabbriche che dici di capini e capetti ce ne sono quattro per ogni operaio.

fabio80
11-07-2010, 11:06
Ma basta per favore dai, sembra che gli operai siano gli unici che lavorano... :rolleyes:

purtroppo è una mentalità diffusa i cui risultati si vedono

il colletto bianco sta seduto, sta al fresco con l'ac, non si spacca la schiena, e poi che diamine a scrivere al pc non ci si affatica

ci credo che poi li prendono a calci in culo come stipendio. in italia, almeno, un paese di mentalità ferma al 1800, altrove li pagano bene :D

mixkey
11-07-2010, 11:09
purtroppo è una mentalità diffusa i cui risultati si vedono

il colletto bianco sta seduto, sta al fresco con l'ac, non si spacca la schiena, e poi che diamine a scrivere al pc non ci si affatica

ci credo che poi li prendono a calci in culo come stipendio. in italia, almeno, un paese di mentalità ferma al 1800, altrove li pagano bene :D

Io non sono operaio, infatti passo il mio tempo come te.

Io pero' l'operaio l'ho fatto e piuttosto che rifarlo vado in galera.

fabio80
11-07-2010, 11:09
Ma se chiude la fabbrica non vanno a casa operai, capini, capetti, supervisori e coordinatori? In quelle fabbriche che dici di capini e capetti ce ne sono quattro per ogni operaio.

hai beccato l'anello debole della catena :D

blamecanada
11-07-2010, 12:42
Ma basta per favore dai, sembra che gli operai siano gli unici che lavorano... :rolleyes:

Gli operai non sono gli unici che lavorano.

Però sicuramente fanno un lavoro peggiore degli altri.

fabio80
11-07-2010, 12:45
Gli operai non sono gli unici che lavorano.

Però sicuramente fanno un lavoro peggiore degli altri.

dissento fortemente, non ci sono solo quelli che stanno alla colata continua e i tempi dal film di chaplin sono profondamente cambiati

questa storia dell'operaio vittima è dura a morire, tanto dura che ormai le vere vittime sono colletti bianchi di cui nessuno parla, i nuovi proletari del terzo millennio

El Macho
11-07-2010, 12:46
Modificato.

Scalor
11-07-2010, 12:48
Gli operai non sono gli unici che lavorano.

Però sicuramente fanno un lavoro peggiore degli altri.

verissimo, ma.....

io guardo fuori di casa e vedo una fabbrica, in fabbrica presumo faccia caldo visto che hanno le porte aperte ed escono sudati come lumache, niente aria condizionata; negli uffici amministgrativi, però noto che gli impiegati non escono sudati, c'è l'aria condizionata e a volte fanno pure capannello guardando fuori dalle finestre !

killercode
11-07-2010, 12:58
Scusate, ma mi sembra davvero che non facciate attenzione ad alcune cose fondamentali (lasciando perdere gli studenti lavoratori ed altri casi particolari):
- il tempo per laurearsi
- la media
- il voto di laurea
- la sede
- la disciplina.

Un laurea che non sia conseguita in un tempo ragionevole (diciamo non più di un anno fuori corso), con una media civile (almeno 27), con il massimo dei voti (110) in un'università come dio comanda e in una materia tradizionale (quando le facoltà erano poche e i corsi di laurea anche: lettere, scienze, ingegneria, economia, giurisprudenza, medicina e le altre facoltà vere) è una perdita di tempo soprattutto per chi paga (ovvero lo stato italiano).

Appena un pò esagerato, hai appena scartato il 90% di tutti i laureati del mondo

profetico
11-07-2010, 13:11
Io mi chiedo, ma vi immaginate che tutti gli ingegneri siano al fresco nel loro bell'ufficio con 16mq e piante facendo il loro bel lavoro dalle 9 alle 17? Mi sembra che siate fuori un pò dalla realtà del lavoro (per chi pensa questo).
Ho lavorato in almeno 5 aziende, sono passato per una 30ina con esperienze di almeno un mese, nella maggior parte dei casi ho visto ingegneri e dottori a lavoro in stretta collaborazione con operai tecnici e una altra serie di persone e qualifiche. In gabbiotti prefabbricati attaccati a un pc, alle dipendenze di superiori e con responsabilità sui sottoposti. Persone queste che lavorano alacremente dalle 8 alle 19.
E ho visto anche persone con la terza media con 40 anni di esperienza essere in posizioni (meritate) superiori a quelle di più blasonati ingegneri e diplomati.
Il mondo del lavoro è fatto di una miriade diposti, ma la maggior parte di questo sono diversi da quelli che descrivete a volte.
L'unica cosa che fa la differenza nel mondo del lavoro è lo studio, l'impegno e la serietà. Questo i datori di lavoro premiano, e questo se vi importa di stipendio e lavoro secondo me va inseguito.
Inoltre se volete i soldi allora sappiate che ad oggi le figure degli operai e tecnici super specializzati sono forse uno dei mercati ancora aperti e con possibilità di impiego anche in periodi di crisi.
Giusto un paio di anni fa avevo visto un annuncio per esempio, di una ricerca a livello nord italia per un posto di operaio addetto al montaggio di un particolare gruppo meccanico, guadagno 6000 euro/mese e unico neo tasferimento in zona azienda.
La cultura così come la laurea sono una ricchezza in primo luogo personale, laurearsi al solo scopo di lavorare secondo il mio avviso tradisce il puro fine accademico (peraltro personi nella nostra amata nazione).
E la vita per quanto alcuni non lo credano, ci mette di fronte ad una continua oppoetunità di apprendere, che se sfruttiamo ci può portare più in alto di quanto possa farlo un titolo.
E lo dice un operaio, diplomato, che brama di poter ricominciare a studiare per portarsi a casa una laurea non a fini lavorativi, ma per il gusto di apprendere.
Studiare non è mai una perdita di tempo. Non studiare è perdere sempre un opportunità.

Scalor
11-07-2010, 13:26
Originariamente inviato da Lucrezio Guarda i messaggi
Scusate, ma mi sembra davvero che non facciate attenzione ad alcune cose fondamentali (lasciando perdere gli studenti lavoratori ed altri casi particolari):
- il tempo per laurearsi
- la media
- il voto di laurea
- la sede
- la disciplina.

Un laurea che non sia conseguita in un tempo ragionevole (diciamo non più di un anno fuori corso), con una media civile (almeno 27), con il massimo dei voti (110) in un'università come dio comanda e in una materia tradizionale (quando le facoltà erano poche e i corsi di laurea anche: lettere, scienze, ingegneria, economia, giurisprudenza, medicina e le altre facoltà vere) è una perdita di tempo soprattutto per chi paga (ovvero lo stato italiano).

Appena un pò esagerato, hai appena scartato il 90% di tutti i laureati del mondo


appunto, francamente ho conosciuto parecchi studenti non in regola con i tempi dei corsi che erano molto piu adatti e preparati a svolgere il lavoro che numerosi laureati in corso a 110 ! che sanno tutto teoricamente ma non sanno cambiare una lampadina !
siccome poi mi è capitato piu volte di vedere una tipa che si presentava all'esame col sorriso sulle labbra, minigonna e bocce col pushup mezze di fuori e l'esaminatore che chiedeva domande del piffero e dava 30..... il che mi ha fatto riflettere sull'effettiva valutazione.
per non parlare della migrazione verso sedi distaccate al fine di superare certi esami....e poi ritornare magicamente.... con gli esami superati e riconosciuti !

il tutto mi fa riflettere sulla serietà del voto ... !

Scalor
11-07-2010, 13:37
...
Giusto un paio di anni fa avevo visto un annuncio per esempio, di una ricerca a livello nord italia per un posto di operaio addetto al montaggio di un particolare gruppo meccanico, guadagno 6000 euro/mese e unico neo tasferimento in zona azienda.
...

si, bravo ! ma se uno abita nella città X ha moglie che lavora nella città X, figli che vanno a scuola nella città X genitori anziani nella città X, casa appena comprata col mutuo nella città X, che fa ? se gli offrono lavoro nella città Y a 1000km di distanza ?
lavori ben retribuiti sono per esempio con sede lavorativa in cina ? e che fai lasci famiglia per trasferirti 3 mesi in cina poi ritorni a casa stai qualche giorno con la fmaiglia e figli e poi riparti ? che vita è ? puoi farlo una volta, due se il ritorno economico è importante ma non continuativo.

blamecanada
11-07-2010, 13:47
dissento fortemente, non ci sono solo quelli che stanno alla colata continua e i tempi dal film di chaplin sono profondamente cambiati

questa storia dell'operaio vittima è dura a morire, tanto dura che ormai le vere vittime sono colletti bianchi di cui nessuno parla, i nuovi proletari del terzo millennio
:ave:

Penso che invece gli operai siano rimasti i più tutelati oramai.
Ma allora cos'aspettate a correre a fare gli operai, visto che è un lavoro cosí bello, interessante e remunerativo? :D

I colletti bianchi sono dipendenti come gli operai, però fare un lavoro manuale è comunque peggio che farne uno intellettuale.
Un operaio, giusto per fare un esempio molto concreto, vive mediamente 5 anni in meno della media nazionale.

I colletti bianchi hanno tutto il diritto di lamentarsi, se ritengono le loro condizioni di lavoro cattive, però dovrebbero puntare migliorare le proprie condizioni in quanto tali, non per distinguersi dagli operai (ma a cosa gliene dovrebbe fregare ai colletti bianchi di quanto prendono gli operai?).

Sembra che a voi piú che di essere pagati poco, dia fastidio che il vostro stipendio sia troppo basso rispetto a quello dell'operaio.

Per voi è una questione di prestigio sociale: voi attribuite al vostro lavoro un valore superiore a quello che lo stipendio vi attribuisce, non sentite riconosciuta la vostra funzione sociale (con l'unità di misura con la quale nella società vigente viene riconosciuto il prestigio: il denaro).

Il capitalismo è un'organizzazione economica razionalizzata, e lo stipendio non dipende da forme di riconoscimento da parte del padrone. L'azienda straniera non è che paghi di piú i colletti bianchi per mostrar loro la sua riconoscenza per il buon lavoro svolto, li paga di piú per semplice calcolo economico.
Chi non lo capisce vive in un mondo di sogni romantici.

Se in Italia si è pagati meno, non dipende da questioni di “mentalità” od altre sciocchezze simili, ma da motivazioni puramente economiche. In Italia il comportamento piú razionale è questo, o perlomeno chi lo tiene crede sia cosí. Quindi al massimo è una questione di ignoranza (gl'imprenditori non si rendono conto di attuare un comportamento irrazionale), ma piú probabilmente è una scelta dettata dalle semplici leggi del mercato: ci sono piú laureati di quanto ne servano (visto che per questioni di prestigio molte persone si laureno, anche se non ci sono sufficienti posti di lavoro per assorbire tutti i laureati), la domanda supera l'offerta, quindi gli stipendi sono basso.

Anche in Unione Sovietica negli anni '30 c'erano problemi di questo tipo, Stalin li risolse mandando periodicamente nei gulag i quadri dirigenti delle aziende (che venivano utilizzati anche come capro espiatorio dei malfunzionamenti ed accusati di sabotaggio), cosicché si liberavano posti per i neolaureati.
Questo capita quando le strutture dell'istruzione sono migliori di quelle produttive, ed è per questo che le riforme scolastiche tendono a peggiorare l'istruzione: la scuola attuale produce troppi laureati rispetto ai posti di lavoro presenti, quindi bisogna crere una scuola che produca meno persone istruite, conformemente alle necessità del mercato.
Col vantaggio accessorio che la maggioranza delle persone essendo poco istruita, rimarrà priva degli strumenti intellettuali per comprendere la realtà (e le loro proteste potranno soltanto essere spontanee, frammentarie, prive di qualsiasi prospettiva sul medio e lungo termine, come i tumulti fiorentini del Trecento), mentre i pochi istruiti saranno in una condizione economica tale da sentirsi riconosciuti e quindi da riconoscersi nella società.

profetico
11-07-2010, 13:52
Non si parla di cina, l'offerta vista era una selezione rivolta al nord italia con sede nel veneto se non ricordo male, e nessuno ti impone la scelta, ma con 6000 euro per esempio puoi anche vivere bene in un altro posto. Dipende sempre dalla persona in se. E non sono qui per convincere qualcuno, solo per portare esempi e esperienze. Sono d'accordo con chi dice che ci sono troppi laureati, o meglio ci sono troppi laureati che pensano che la laurea gli darà maggiori opportunità di lavoro.

El Macho
11-07-2010, 15:41
Modificato.

fabio80
11-07-2010, 15:45
Ma allora cos'aspettate a correre a fare gli operai, visto che è un lavoro cosí bello, interessante e remunerativo? :D

perchè sarebbe come dire di avere buttato nel cesso dieci anni di vita, mi spiace ma ho altre vie da percorrere ;)

I colletti bianchi sono dipendenti come gli operai, però fare un lavoro manuale è comunque peggio che farne uno intellettuale.
Un operaio, giusto per fare un esempio molto concreto, vive mediamente 5 anni in meno della media nazionale.

ti ribadisco di riaggiornarti, ci sono mansioni manuali che logoranti poi tanto non lo sono. operaio è una categoria che va dal controllo alla colata continua a chi si mette ad attaccare una scheda al banco di prova, stampa un report e lo imbusta, al fresco in una camera bianca

I colletti bianchi hanno tutto il diritto di lamentarsi, se ritengono le loro condizioni di lavoro cattive, però dovrebbero puntare migliorare le proprie condizioni in quanto tali, non per distinguersi dagli operai (ma a cosa gliene dovrebbe fregare ai colletti bianchi di quanto prendono gli operai?).

Sembra che a voi piú che di essere pagati poco, dia fastidio che il vostro stipendio sia troppo basso rispetto a quello dell'operaio.

Per voi è una questione di prestigio sociale: voi attribuite al vostro lavoro un valore superiore a quello che lo stipendio vi attribuisce, non sentite riconosciuta la vostra funzione sociale (con l'unità di misura con la quale nella società vigente viene riconosciuto il prestigio: il denaro).

difatti non me ne frega nulla, non pretendo che dimezzino i contratti degli altri per fare contento me e altri, e dici bene che mi da fastidio il gap minimo a fronte di un gap di responsabilità non indifferente. più che di prestigio sociale parlerei di riconoscimento di competenze e abilità che non avviene. nessuno lavora per la gloria checchè agli amici della marciaquaglia piacerebbe

difatti molti miei colleghi lamentano l'assenza di un contratto dedicato che distingua chi fa mansioni diverse

Il capitalismo è un'organizzazione economica razionalizzata, e lo stipendio non dipende da forme di riconoscimento da parte del padrone. L'azienda straniera non è che paghi di piú i colletti bianchi per mostrar loro la sua riconoscenza per il buon lavoro svolto, li paga di piú per semplice calcolo economico.
Chi non lo capisce vive in un mondo di sogni romantici.

nessun romanticismo, ma l'azienda straniera che tu dici te a volte sta a trecento chiolemtri da casa e in un contesto assolutamente comparabile. è assolutamente romantico da parte di altri pensare che si accetti di farsi sfruttare come babbei a vita. li vedo molti come iniziano a tirare i remi in barca, forti di un bel TI. le cose non vanno avanti? pazienza...

Se in Italia si è pagati meno, non dipende da questioni di “mentalità” od altre sciocchezze simili, ma da motivazioni puramente economiche. In Italia il comportamento piú razionale è questo, o perlomeno chi lo tiene crede sia cosí. Quindi al massimo è una questione di ignoranza (gl'imprenditori non si rendono conto di attuare un comportamento irrazionale), ma piú probabilmente è una scelta dettata dalle semplici leggi del mercato: ci sono piú laureati di quanto ne servano (visto che per questioni di prestigio molte persone si laureno, anche se non ci sono sufficienti posti di lavoro per assorbire tutti i laureati), la domanda supera l'offerta, quindi gli stipendi sono basso.

solita balla confutata più e più volte, quel che manca è una valorizzazione delle HR come investimento e non come voce di spesa, tutto lì. ma d'altronde non abbiamo esattamente una classe imprenditoriale lungimirante

Anche in Unione Sovietica negli anni '30 c'erano problemi di questo tipo, Stalin li risolse mandando periodicamente nei gulag i quadri dirigenti delle aziende (che venivano utilizzati anche come capro espiatorio dei malfunzionamenti ed accusati di sabotaggio), cosicché si liberavano posti per i neolaureati.
Questo capita quando le strutture dell'istruzione sono migliori di quelle produttive, ed è per questo che le riforme scolastiche tendono a peggiorare l'istruzione: la scuola attuale produce troppi laureati rispetto ai posti di lavoro presenti, quindi bisogna crere una scuola che produca meno persone istruite, conformemente alle necessità del mercato.
Col vantaggio accessorio che la maggioranza delle persone essendo poco istruita, rimarrà priva degli strumenti intellettuali per comprendere la realtà (e le loro proteste potranno soltanto essere spontanee, frammentarie, prive di qualsiasi prospettiva sul medio e lungo termine, come i tumulti fiorentini del Trecento), mentre i pochi istruiti saranno in una condizione economica tale da sentirsi riconosciuti e quindi da riconoscersi nella società.

ancora, ti ripeto che non è vero. dieci anni fa erano pochi ora sono troppi? prima li si assumeva per pietà perchè non sapevano fare niente ora perchè ci sono troppi concorrenti? girala come vuoi ma se vuoi trovare una scusa per sottopagare la trovi sempre, se poi questo comportamento è generalizzato allora vinci anche, perchè l'offerta è quella.

fortunatamente non viviamo nella russia anni 30, adesso i nuovi posti si creano da soli, perchè molti si stancano e se ne vanno altrove in paesi più seri. altri, banalmente, vanno avanti per inerzia.

conviene alle aziende avere dipendenti scazzati che fanno il minimo o anche meno? certo che no, perchè poi attaccano con la storia della produttività...

è un sistema economico di stampo simil cinese che ha funzionato bene prima dell'euro, adesso con lo scempio economico e sociale sta andando in crisi. quando il volano finanziario della generazione precedente finirà, sarà il botto, perchè molti presunti borghesi si accorgeranno di essere dei poveri spiantati. col dottorato alla parete però

statistiche alla mano, stipendi italiani inferiori del 30 40%, altro che siamo troppi... sono troppi forse quelli che prendono lauree non spendibili ma quelli, scusa, non li considero nel computo, mi limito al considerare chi ha qualcosa da offrire al datore di lavoro

forse una sedicente laurea in scienze cinematografiche non interessa poi a molti

fabio80
11-07-2010, 15:46
Perchè gli operai allora non fanno i colletti bianchi? :asd:

perchè il passaggio è unidirezionale, uno può fare una cosa ma non viceversa :D

potrebbe essere una spiegazione banale della differenza di competenze, ottimo esempio :D

Lucrezio
11-07-2010, 16:58
Appena un pò esagerato, hai appena scartato il 90% di tutti i laureati del mondo

Forse sono abituato male perché ho fatto una facoltà scientifica, ma quelli che si laureano, di solito, lo fanno entro l'anno di fuori corso e con una media - almeno alla specialistica - alta. E la percentuale di gente che si laurea è almeno del 30% (che mi sembra una cifra più che buona).

appunto, francamente ho conosciuto parecchi studenti non in regola con i tempi dei corsi che erano molto piu adatti e preparati a svolgere il lavoro che numerosi laureati in corso a 110 ! che sanno tutto teoricamente ma non sanno cambiare una lampadina !
siccome poi mi è capitato piu volte di vedere una tipa che si presentava all'esame col sorriso sulle labbra, minigonna e bocce col pushup mezze di fuori e l'esaminatore che chiedeva domande del piffero e dava 30..... il che mi ha fatto riflettere sull'effettiva valutazione.
per non parlare della migrazione verso sedi distaccate al fine di superare certi esami....e poi ritornare magicamente.... con gli esami superati e riconosciuti !
il tutto mi fa riflettere sulla serietà del voto ... !

Togliamo pure il 110, ma lasciamo la media del 27. Avere la media del 27 vuol dire fare gli esami bene, non in modo eccezionale! Mi sembra che sia un requisito tranquillamente da pretendere.
In più questa storia del 110 e lode che non sa cambiare una lampadina mi sa un po' di cliché... E' chiaro che se una persona fa uno stage sul campo di un anno sarà più in grado di fare quello specifico lavoro rispetto ad uno appena uscito dall'università, ma quello appena uscito può fare a sua volta lo stage: se è più preparato probabilmente farà meglio.
Riguardo al fattore "bocce"... suvvia, non mi dire che è una cosa che capita normalmente... ben più serio è il problema delle università del bingo bongo: tant'è che sono convinto che bisognerebbe abolire il valore legale della laurea in modo che nei concorsi il prestigio dell'università da cui si proviene possa essere tenuto in considerazione.

El Macho
11-07-2010, 17:55
Modificato.

Lucrezio
11-07-2010, 17:57
Per favore dai... :asd:

Succede ad ogni esame... :)

:stordita:
Giuro, mai visto!
Anzi, fra le due conosco un sacco di professori misogeni, che pensano che le donne debbano stare a far da mangiare e non studiare chimica :asd:

matmat
11-07-2010, 18:20
SI se poi si emigra

NO se si rimane nel bel paese:O

matmat
11-07-2010, 18:30
Forse sono abituato male perché ho fatto una facoltà scientifica, ma quelli che si laureano, di solito, lo fanno entro l'anno di fuori corso e con una media - almeno alla specialistica - alta. E la percentuale di gente che si laurea è almeno del 30% (che mi sembra una cifra più che buona).



Togliamo pure il 110, ma lasciamo la media del 27. Avere la media del 27 vuol dire fare gli esami bene, non in modo eccezionale! Mi sembra che sia un requisito tranquillamente da pretendere.
In più questa storia del 110 e lode che non sa cambiare una lampadina mi sa un po' di cliché... E' chiaro che se una persona fa uno stage sul campo di un anno sarà più in grado di fare quello specifico lavoro rispetto ad uno appena uscito dall'università, ma quello appena uscito può fare a sua volta lo stage: se è più preparato probabilmente farà meglio.
Riguardo al fattore "bocce"... suvvia, non mi dire che è una cosa che capita normalmente... ben più serio è il problema delle università del bingo bongo: tant'è che sono convinto che bisognerebbe abolire il valore legale della laurea in modo che nei concorsi il prestigio dell'università da cui si proviene possa essere tenuto in considerazione.

Penso che dare voti agli esami sia totalmente inutile, primo perchè non sempre rispecchia la realtà, non è democratico visto le diverse situazioni di vita e sociali che ognuno ha, le diverse caratteristiche comprensive (chi è più portato o meno, chi capisce subito chi dopo...)
...poi il raggiungimento di voto fa perdere un sacco di tempo agli studenti e soldi allo stato
preferirei esami totali su tutto il programma senza un voto
in Belgio mi pare non ci siano voti
uno che prende 30 non vuol sempre dire che sa tutto ma ci sono una pluralità di fattori: culo sulla domanda, simpatia, bellezza (non ditemi che non è così perchè è sempre stato così... le ragazze lo sanno bebe :asd:)
quindi il voto spesso non c'azzecca una mazza

Yaro86
11-07-2010, 18:34
NO se c'è un ramo che vuoi approfondire che ti interessa o di qui sei appassionato.

SI per tutto il resto

edit. riferito alla domanda del titolo del 3d

gigio2005
11-07-2010, 18:46
up

Domande pratiche e non distaccate dalla realtà.
ti ripropongo la questione:
immagina un paese i cui abitanti non studiano piu': matematica, fisica, chimica, ingegneria, arte e lettere, medicina

secondo te? cosa succede a questo paese?
Buttare anni in facoltà "inutili"...

Adesso direte eh tutte le facoltà son serie e importanti... :asd:

ma prima ovviamente dobbiamo chiarire questo punto.... se la domanda faceva riferimento alle facolta'/puttanate tipo scienze del bicchiere, filosofia forestale del diritto o arredamento urbano applicato alla metempsicosi

ALLORA SIAMO D'ACCORDO AL 101%!

fabio80
11-07-2010, 18:48
up


ti ripropongo la questione:
immagina un paese i cui abitanti non studiano piu': matematica, fisica, chimica, ingegneria, arte e lettere, medicina

secondo te? cosa succede a questo paese?


[/B]

diventa un paese dove per fare strada devi fare il tronista o la meteorina

ti ricorda qualcosa? :D

El Macho
11-07-2010, 18:51
Modificato.

barrakud
11-07-2010, 19:03
A me sinceramente fanno ridere quelli che associano ignoranza a mancanza di istruzione, per di più universitaria (cioè istruzione specialistica).

Secondo me l'università deve formare le figure professionali in un numero adeguato alla domanda lavorativa per quelle figure, sono quindi per il numero chiuso assoluto e per lo stage obbligatorio durante gli anni di studio (e NON dopo) per TUTTE le facoltà (la formazione prettamente teorica italiana secondo me contraddistingue i suoi studenti nel mondo in maniera non necessariamente negativa e lo stage potrebbe sopperire alla mancanza di praticità).

Per chi vuole approfondire le proprie conoscenze o la propria cultura in un particolare settore, ci sono le biblioteche (pubbliche e gratutite).
E' ovvio che seguire una lezione universitaria è un'altra cosa, ma le risorse disponibili dallo Stato sono limitate ed è meglio razionarle e dedicarle a chi è veramente motivato e meritevole.

Rispondendo alla domanda, siccome allo stato attuale delle cose il sistema universitario italiano non è come sopra, io consiglio sempre facoltà che soddisfano i requisiti di una certa elitarietà (medicina in una buona università ad esempio).
Se no direttamente a lavorare.
Nella mia zona (nord-est), ad esempio, le alternative uscendo da economia all'università sono: 1) commercialista 2) banca 3) ragioneria in PMI. Se non si aspira alle prime due, tanto vale incominciare con la terza mansione subito dopo il diploma, si risparmia tempo, soldi, fatica e si guadagnano 5 anni in più di carriera (e non è che senza laurea si è stupidi o ignoranti...).
Questo è uno dei tanti esempi che si possono fare...

Qualcuno ha poi sollevato il problema del valore legale del titolo di studio.
Da quanto ne so dovrebbe servire solo nei concorsi pubblici: secondo me è giusto finché la laurea viene utilizzata solo come "requisito". Mi spiego meglio: ad un concorso per me ogni concorrente ammesso alle prove deve avere certi requisiti (come appunto la laurea nella matera XYZ, in una università riconosciuta e quindi con valore legale) poi il punteggio per la classifica verrà calcolato solo in base alle prove del concorso, non in base ai voti di laurea o altre categorie del genere. Riconoscere un peso al voto di laurea favorirebbe le Università peggiori, riconoscere pesi distinti ai voti di laurea a seconda delle università creerebbe le solite polemiche su come stilare la classifica "migliori università".

killercode
11-07-2010, 19:04
Forse sono abituato male perché ho fatto una facoltà scientifica, ma quelli che si laureano, di solito, lo fanno entro l'anno di fuori corso e con una media - almeno alla specialistica - alta. E la percentuale di gente che si laurea è almeno del 30% (che mi sembra una cifra più che buona).


Anch'io, faccio una facoltà scientifica, ma non la penso come te; escludendo il fatto degli anni fuori corso che è incide di poca voglia di studiare, le altre sono assurdità: sembra quasi che ci sia lavoro solo per quelli usciti dalla bocconi con 110 e per tutto il resto basta il liceo.
Che alla specialistica di chimica ci siano solo persone determinate mi pare evidente, ma quanti eravate? 20-40 massimo pensate di poter coprire tutta la domanda di chimici d'Italia?

blamecanada
11-07-2010, 19:12
Perchè gli operai allora non fanno i colletti bianchi? :asd:
Perché non possono, semplice.

Non hanno gli studi, le competenze, oppure le capacità per farlo. Di sicuro non è una scelta.

perchè sarebbe come dire di avere buttato nel cesso dieci anni di vita, mi spiace ma ho altre vie da percorrere
Appunto: nessuno studierebbe per diventare operaio, mentre ci sono persone disposte a studiare per diventare quadro di un'azienda (e non lo farebbero se lo studio non desse questa possibilità). Questo significa che, essere un colletto bianco è piú allettante che non essere un colletto blu, fermo restando che ovviamente piú lo stipendio è alto, piú chi lo riceve è contento.

difatti non me ne frega nulla, non pretendo che dimezzino i contratti degli altri per fare contento me e altri, e dici bene che mi da fastidio il gap minimo a fronte di un gap di responsabilità non indifferente. più che di prestigio sociale parlerei di riconoscimento di competenze e abilità che non avviene. nessuno lavora per la gloria checchè agli amici della marciaquaglia piacerebbe
Sí, ma quello che ti aspetti è uno stipendio basato su un parametro etico: ho una responsabilità, quindi è giusto che venga pagato di piú.
Questo però non ha nulla a che fare con la legge della domanda e dell'offerta, che invece spiega benissimo la situazione italiana.

nessun romanticismo, ma l'azienda straniera che tu dici te a volte sta a trecento chiolemtri da casa e in un contesto assolutamente comparabile. è assolutamente romantico da parte di altri pensare che si accetti di farsi sfruttare come babbei a vita. li vedo molti come iniziano a tirare i remi in barca, forti di un bel TI. le cose non vanno avanti? pazienza...
Beh, se questo avverrà, prima o poi gli stipendi saliranno.

solita balla confutata più e più volte, quel che manca è una valorizzazione delle HR come investimento e non come voce di spesa, tutto lì. ma d'altronde non abbiamo esattamente una classe imprenditoriale lungimirante
Infatti ho detto che magari i motivi per i quali siete pagati poco, dipendono dall'ignoranza degl'imprenditori italiani. È possibile.

ancora, ti ripeto che non è vero. dieci anni fa erano pochi ora sono troppi? prima li si assumeva per pietà perchè non sapevano fare niente ora perchè ci sono troppi concorrenti? girala come vuoi ma se vuoi trovare una scusa per sottopagare la trovi sempre, se poi questo comportamento è generalizzato allora vinci anche, perchè l'offerta è quella.
Ancora...
Insisto sul fatto che tu sembri dare una valenza morale allo stipendio.
All'estero le aziende pagano di piú perché credono che sia conveniente (per avere i tecnici migliori, che permettono maggiori profitti che compensano ampiamente maggiori stipendi).
In Italia invece credono che non convenga, che sia vero o falso.

D'altronde ci sono due modi per aumentare la produttività, o aumentare il valore del prodotto, o diminuire i costi. Gl'imprenditori italiani credono sia piú conveniente la seconda strategia, e direi che la peculiare struttura industriale del nostro Paese (basata sulla piccola e media impresa) spinge molto in tal senso.

Gos
11-07-2010, 19:20
Secondo me l'università deve formare le figure professionali in un numero adeguato alla domanda lavorativa per quelle figure, sono quindi per il numero chiuso assoluto

potrebbe anche andarmi bene se, terminata l'università, coloro che si sono laureati trovassero la strada aperta. Oggi si va nel senso opposto: si vuole il numero chiuso e allo stesso tempo si introducono nuovi "paletti" ogni anno, con il rischio di far studiare una persona per minimo 7-8 anni e poi bloccarlo

Lucrezio
11-07-2010, 19:30
Secondo me l'università deve formare le figure professionali in un numero adeguato alla domanda lavorativa per quelle figure, sono quindi per il numero chiuso assoluto e per lo stage obbligatorio durante gli anni di studio (e NON dopo) per TUTTE le facoltà (la formazione prettamente teorica italiana secondo me contraddistingue i suoi studenti nel mondo in maniera non necessariamente negativa e lo stage potrebbe sopperire alla mancanza di praticità).


Quindi eliminiamo i fisici teorici, chiudiamo lettere, affoghiamo i chimici non farmaceutici....

Non credo che "LO" scopo dell'università sia quello che dici tu ;)

Anch'io, faccio una facoltà scientifica, ma non la penso come te; escludendo il fatto degli anni fuori corso che è incide di poca voglia di studiare, le altre sono assurdità: sembra quasi che ci sia lavoro solo per quelli usciti dalla bocconi con 110 e per tutto il resto basta il liceo.
Che alla specialistica di chimica ci siano solo persone determinate mi pare evidente, ma quanti eravate? 20-40 massimo pensate di poter coprire tutta la domanda di chimici d'Italia?

Ti rispondo su due punti.
- Non si tratta di trovare lavoro, si tratta di aver fatto l'università seriamente. Mi devo limitare a parlare di facoltà scientifiche perché sono quelle che conosco meglio, ma se uno studia chimica, fisica, matematica et al e il meglio che può fare è tirar su un 18 secondo me fa meglio a lasciar perdere: ha sbagliato facoltà. Non voglio dire che si debba avere la media del trenta o che non si possa scazzare un esame (anche perché sarei ipocrita in entrambi i casi!), ma laurearsi in corso non è impossibile, tenere una media buona nemmeno. Tenere una media buona andando fuori corso di un anno non è nemmeno troppo difficile a mio parere.

- Riguardo a quanti eravamo... beh, siamo partiti al primo anno in una quarantina e siamo arrivati in corso alla specialistica in 13. Del mio ramo eravamo in 5 (chimica fisica), ci siamo laureati tutti in corso e tutt con lode, che vuol dire avere per forza una media almeno del 27 (che, per carità, è stato impegnativo, molto impegnativo, ma non ha rovinato la vita a nessuno né fa di noi dei geni o degli alienati). Non saprei dire con precisione come sono state le tempistiche per quelli degli altri curricula, ma immagino che contando anche i fuori corso di un anno, non si arrivi a 20 laureati.
Hai perfettamente ragione nel dire che siamo pochi, ma il problema sta alla base: eravamo pochissimi all'inizio. Fortunatamente chimica è di nuvo in crescita e adesso al primo anno si vedono anche 80-100 studenti!


Penso che dare voti agli esami sia totalmente inutile, primo perchè non sempre rispecchia la realtà, non è democratico visto le diverse situazioni di vita e sociali che ognuno ha, le diverse caratteristiche comprensive (chi è più portato o meno, chi capisce subito chi dopo...)
...poi il raggiungimento di voto fa perdere un sacco di tempo agli studenti e soldi allo stato
preferirei esami totali su tutto il programma senza un voto
in Belgio mi pare non ci siano voti
uno che prende 30 non vuol sempre dire che sa tutto ma ci sono una pluralità di fattori: culo sulla domanda, simpatia, bellezza (non ditemi che non è così perchè è sempre stato così... le ragazze lo sanno bebe :asd:)
quindi il voto spesso non c'azzecca una mazza

Perché mai un esame deve essere democratico nel senso che dici tu?
Non ci devono essere favoritismi, questo è ovvio, ma se uno "è meno portato", "fa più fatica a capire", "è meno intelligente" sono affari suoi.

Scalor
11-07-2010, 19:39
Originariamente inviato da gigio2005 Guarda i messaggi
up


ti ripropongo la questione:
immagina un paese i cui abitanti non studiano piu': matematica, fisica, chimica, ingegneria, arte e lettere, medicina

secondo te? cosa succede a questo paese?


ma prima ovviamente dobbiamo chiarire questo punto.... se la domanda faceva riferimento alle facolta'/puttanate tipo scienze del bicchiere, filosofia forestale del diritto o arredamento urbano applicato alla metempsicosi

ALLORA SIAMO D'ACCORDO AL 101%!

ma siamo vicini, nei corsi da ing se al primo anno si inizia in 200, a natale si rimane in 150, alla fine del secondo anno ne rimangono 100, alla fine del 5 anno..... ci sono corsi obbligatoricon 40 persone !
però se vai in altre facoltà.... vanno a fare lezione nell'aula magna !

killercode
11-07-2010, 19:47
Ti rispondo su due punti.
- Non si tratta di trovare lavoro, si tratta di aver fatto l'università seriamente. Mi devo limitare a parlare di facoltà scientifiche perché sono quelle che conosco meglio, ma se uno studia chimica, fisica, matematica et al e il meglio che può fare è tirar su un 18 secondo me fa meglio a lasciar perdere: ha sbagliato facoltà. Non voglio dire che si debba avere la media del trenta o che non si possa scazzare un esame (anche perché sarei ipocrita in entrambi i casi!), ma laurearsi in corso non è impossibile, tenere una media buona nemmeno. Tenere una media buona andando fuori corso di un anno non è nemmeno troppo difficile a mio parere.

- Riguardo a quanti eravamo... beh, siamo partiti al primo anno in una quarantina e siamo arrivati in corso alla specialistica in 13. Del mio ramo eravamo in 5 (chimica fisica), ci siamo laureati tutti in corso e tutt con lode, che vuol dire avere per forza una media almeno del 27 (che, per carità, è stato impegnativo, molto impegnativo, ma non ha rovinato la vita a nessuno né fa di noi dei geni o degli alienati). Non saprei dire con precisione come sono state le tempistiche per quelli degli altri curricula, ma immagino che contando anche i fuori corso di un anno, non si arrivi a 20 laureati.
Hai perfettamente ragione nel dire che siamo pochi, ma il problema sta alla base: eravamo pochissimi all'inizio. Fortunatamente chimica è di nuvo in crescita e adesso al primo anno si vedono anche 80-100 studenti!


Si, ma tra il 18 e il 27 ci sono un bel pò di voti in mezzo, per un fisico, o un chimico teorico come te, sono un fallimento, visto l'obbiettivo prettamente teorico dei nostri studi. Ma un ingegnere in corso che ha una media di 24 è un buon ingegnere per il 90% degli usi. Uno che esce da economia con 24 non andrà a fare il top manager alla ING, andrà nel reparto vendite di una azienda del terriorio; ma sono due lavori che richiedono entrambe una laurea. Il primo richiede anche la voglia di vincere, il secondo no. Questa è l'unica differenza.

gigio2005
11-07-2010, 20:31
Ma le seconde non le contiamo neppure come lauree... ;)
e quindi? ancora non ho capito la tua risposta eh....
sembra quasi che ci sia lavoro solo per quelli usciti dalla bocconi con 110
non ho mai capito quest'aura di onnipotenza sempre intorno la "bocconi" (ohhhhhhhh :eek: )


ricordiamo anche che la bocconi e' un'universita' a "pagamento" ;)

ma siamo vicini, nei corsi da ing se al primo anno si inizia in 200, a natale si rimane in 150, alla fine del secondo anno ne rimangono 100, alla fine del 5 anno..... ci sono corsi obbligatoricon 40 persone !
però se vai in altre facoltà.... vanno a fare lezione nell'aula magna !

mah....sinceramente io ultimamente sto vedendo gente che si laurea in facolta' scientifiche senza arrivare alla tabellina dell'8...

dave4mame
11-07-2010, 20:48
Secondo me rasenta l'impossibilità.

Uno studio non si suicida sputtanandosi e dando responsabilità a persone che non sanno lavorare.

mi riferivo al classico caso in cui ti pari il culo per una cagata già fatta...

killercode
11-07-2010, 21:01
non ho mai capito quest'aura di onnipotenza sempre intorno la "bocconi" (ohhhhhhhh :eek: )


ricordiamo anche che la bocconi e' un'universita' a "pagamento" ;)



E' sicuramente la miglior facolta di economia italiana e una delle 20 migliori al mondo, in più ha degli ottimi alumni nel panorama italiano

paditora
11-07-2010, 22:37
ti ripropongo la questione:
immagina un paese i cui abitanti non studiano piu': matematica, fisica, chimica, ingegneria, arte e lettere, medicina

secondo te? cosa succede a questo paese?
E invece immagina un Paese dove tutti gli abitanti vanno all'università a studiare matematica, fisica, chimica, ingegneria, arte ecc. e nessuno vuol far più un qualsiasi lavoro manuale.
Chi te la costruisce la casa o chi te la mette apposto la caldaia quando si rompe?
Viene il laureato? Seeee col cavolo. Quello siccome ha la laurea manco si vuole sporcare le mani di grasso.
Secondo me la questione si può risolvere in modo molto semplice: Chi è portato per lo studio e va bene a scuola che studi anche fino a 30-35 anni, chi invece no che vada a lavorare invece di buttare anni e soldi in università.
Una società per funzionare perfettamente ha bisogno sia del mega dottore con mille mila lauree e sia dell'operaio che raccoglie i pomodori.

gigio2005
12-07-2010, 01:47
E invece immagina un Paese dove tutti gli abitanti vanno all'università a studiare matematica, fisica, chimica, ingegneria, arte ecc. e nessuno vuol far più un qualsiasi lavoro manuale.
Chi te la costruisce la casa o chi te la mette apposto la caldaia quando si rompe?
Viene il laureato? Seeee col cavolo. Quello siccome ha la laurea manco si vuole sporcare le mani di grasso.
Secondo me la questione si può risolvere in modo molto semplice: Chi è portato per lo studio e va bene a scuola che studi anche fino a 30-35 anni, chi invece no che vada a lavorare invece di buttare anni e soldi in università.
Una società per funzionare perfettamente ha bisogno sia del mega dottore con mille mila lauree e sia dell'operaio che raccoglie i pomodori.

scusa ma cosa ti scaldi? non ho mica affermato il contrario...

pensavo fosse superfluo sottolineare che sono necessari entrambi

balint
12-07-2010, 09:12
E' sicuramente la miglior facolta di economia italiana e una delle 20 migliori al mondo, in più ha degli ottimi alumni nel panorama italiano

Per il post-laurea, forse (master, dottorati, ecc.)

Scalor
12-07-2010, 09:25
Si, ma tra il 18 e il 27 ci sono un bel pò di voti in mezzo, per un fisico, o un chimico teorico come te, sono un fallimento, visto l'obbiettivo prettamente teorico dei nostri studi. Ma un ingegnere in corso che ha una media di 24 è un buon ingegnere per il 90% degli usi. Uno che esce da economia con 24 non andrà a fare il top manager alla ING, andrà nel reparto vendite di una azienda del terriorio; ma sono due lavori che richiedono entrambe una laurea. Il primo richiede anche la voglia di vincere, il secondo no. Questa è l'unica differenza.

laurea nel reparto vendite.... la vedo un po superflua !

R4iDei
12-07-2010, 10:15
laurea nel reparto vendite.... la vedo un po superflua !

Vabbe, superflua o no il discorso era semplice: non é detto che bisogna essere ingegneri o economisti con 110 e lode e laureati in tempo. Chiunque viva una vita fuori dal forum (non mi riferisco precisamente a te parlo in generale) sa che non é necessario questo per essere dei buoni lavoratori.
Ovviamente se uno esce da ingegneria col massimo dei voti in breve tempo avrà probabilmente maggiori successi lavorativi, se non altro perché sarà una persone intelligente e con voglio di smazzarsi tanto sul lavoro/studio :)

M.Planck
12-07-2010, 10:22
Imho il "capetto" delle costruzioni edilizie e famiglia, non hanno neanche la 3a media,
ma ha in casa 2 Alfa 159 una mini turbo e cambia camion ogni 2 anni.
robba che passa i 200.000€ , oltre a 2 ville, e altri appartamenti in città. :Prrr:

invece l'ingegnere agrituristico non riesce neanche a prendere l'insegnamento alle
squole medie :rolleyes: vedi un pò tu.. :D

dave4mame
12-07-2010, 10:33
siamo tornati ai fisici? :D

killercode
12-07-2010, 10:43
laurea nel reparto vendite.... la vedo un po superflua !

nel reparto contabilità va meglio?

entanglement
12-07-2010, 10:53
Imho il "capetto" delle costruzioni edilizie e famiglia, non hanno neanche la 3a media,
ma ha in casa 2 Alfa 159 una mini turbo e cambia camion ogni 2 anni.
robba che passa i 200.000€ , oltre a 2 ville, e altri appartamenti in città. :Prrr:

invece l'ingegnere agrituristico non riesce neanche a prendere l'insegnamento alle
squole medie :rolleyes: vedi un pò tu.. :D

si, per un capetto che arriva lì ce n'è 4 che sono falliti e a cui le banche hanno portato via tutto però...

El Macho
12-07-2010, 11:01
Modificato.

barrakud
13-07-2010, 20:16
Quindi eliminiamo i fisici teorici, chiudiamo lettere, affoghiamo i chimici non farmaceutici....

Non credo che "LO" scopo dell'università sia quello che dici tu ;)



Io invece credo che lo scopo, per la società, sia principalmente quello.
Con questo non voglio dire che bisogna chiudere Fisica Teorica o Lettere.

Nel primo caso probabilmente già gli iscritti sono pochi e la selezione porta ad una naturale conseguenza che solo i migliori si laureano con già il posto da ricercatore assicurato (che in Italia non sia assicurato e che non sia ben remunerato è un altro discorso, ma il meccanismo dovrebbe essere questo).

Nel secondo caso si dovrebbe imporre la selezione che non avviene naturalmente. Se dati statistici ci confermano che solo il 10% di laureati in Lettere trovano impiego statale (musei, scuole, istituti), il 5% nel privato e i rimanenti si arrangiano in impieghi non attinenti la sua laurea, bé allora l'offerta universitaria è sovradimensionata e bisognerebbe mettere a disposizione solo, per eccesso, un 20% dei posti a Lettere prima disponibili.

Il discorso che una laurea comunque ti costruisca la famigerata "forma mentis" ed è utile ecc. ecc. per me non esiste.
Utilizzare una laurea solo per "certificazione che ci si sa fare il mazzo e si è capaci di ragionare" per me è veramente assurdo.

Ovviamente ora come ora le università hanno interesse a sfruttare oltre il dovuto le proprie aule e i propri corsi (fornendo quindi servizi scarsi) poichè vengono finanziate a seconda del numero di studenti, non incentivando assolutamente il numero chiuso.

tdi150cv
14-07-2010, 01:08
Gentili utenti del forum, che ne pensate?

Anche voi pensate che studiare sia spesso una perdita di tempo e che la maggior parte dei laureati usciti dall'università, non sappia fare praticamente nulla? :D
In Italia tanta teoria, zero pratica.

Inoltre a conti fatti la laurea contando i costi e il ritardato inserimento nel mondo del lavoro, è così conveniente?

Nella mia esperienza da studente lavoratore ho notato che per qualcuno l'università è a volte una scusa. Ragazzi bravissimi per carità (tutti esami con 30), ma che vanno avanti all' infinito con master, dottorati ecc e alla fine usciranno a 26 anni e chi li assumerà? :)

Fate le vostre considerazioni!

Grazie!

be se ascolti gli utenti del forum sicuramente diranno che è una perdita di tempo in quanto oramai Berlusconi ha distrutto anche la scuola , della serie piove governo ladro , personalmente invece ti diro' che studiare non è una perdita di tempo se si mette da parte la voglia di studiare una passione e invece ci si focalizza su quelle lauree che possono garantire un futuro.
Chiaro che al giorno d'oggi se ti metti a fare 3 anni di informatica butti via il tempo , del resto di dottori in informatica ne abbiamo una infinità , ma se fai i 5 anni , un master o comunque una serie di mesi in qualche paese estero dove la laurea scelta risulta interessante allora le cose cambiano.

In poche parole se fai lettere , storia antica o roba simile lascia perdere e vai in fabbrica. Diversamente medicina , farmacia , scienze della nutrizione , ti garantiscono SPESSO un futuro , spece l'ultima ipotesi citata ... sta davvero sfondando. In particolare chi ad oggi è capace di diversificare l'offerta offrendo appunto sia la consulenza nutrizionale che la consulenza sportiva sta davvero facendo grana. Certo servono studi , corsi e soldi ma si riesce e ci si assicura un futuro.

fabio80
14-07-2010, 08:08
be se ascolti gli utenti del forum sicuramente diranno che è una perdita di tempo in quanto oramai Berlusconi ha distrutto anche la scuola , della serie piove governo ladro , personalmente invece ti diro' che studiare non è una perdita di tempo se si mette da parte la voglia di studiare una passione e invece ci si focalizza su quelle lauree che possono garantire un futuro.
Chiaro che al giorno d'oggi se ti metti a fare 3 anni di informatica butti via il tempo , del resto di dottori in informatica ne abbiamo una infinità , ma se fai i 5 anni , un master o comunque una serie di mesi in qualche paese estero dove la laurea scelta risulta interessante allora le cose cambiano.

In poche parole se fai lettere , storia antica o roba simile lascia perdere e vai in fabbrica. Diversamente medicina , farmacia , scienze della nutrizione , ti garantiscono SPESSO un futuro , spece l'ultima ipotesi citata ... sta davvero sfondando. In particolare chi ad oggi è capace di diversificare l'offerta offrendo appunto sia la consulenza nutrizionale che la consulenza sportiva sta davvero facendo grana. Certo servono studi , corsi e soldi ma si riesce e ci si assicura un futuro.

ti garantiranno pure un futuro ma in media prendi come un diplomato,quindi l vantaggio dove sta? trattasi di buttare 5 anni di stipendio ed entrare nel mondo del lavoro dopo senza un bonus per questo

solo in italia, chiaramente

Scalor
14-07-2010, 08:32
Io invece credo che lo scopo, per la società, sia principalmente quello.
Con questo non voglio dire che bisogna chiudere Fisica Teorica o Lettere.

Nel primo caso probabilmente già gli iscritti sono pochi e la selezione porta ad una naturale conseguenza che solo i migliori si laureano con già il posto da ricercatore assicurato (che in Italia non sia assicurato e che non sia ben remunerato è un altro discorso, ma il meccanismo dovrebbe essere questo).

Nel secondo caso si dovrebbe imporre la selezione che non avviene naturalmente. Se dati statistici ci confermano che solo il 10% di laureati in Lettere trovano impiego statale (musei, scuole, istituti), il 5% nel privato e i rimanenti si arrangiano in impieghi non attinenti la sua laurea, bé allora l'offerta universitaria è sovradimensionata e bisognerebbe mettere a disposizione solo, per eccesso, un 20% dei posti a Lettere prima disponibili.

Il discorso che una laurea comunque ti costruisca la famigerata "forma mentis" ed è utile ecc. ecc. per me non esiste.
Utilizzare una laurea solo per "certificazione che ci si sa fare il mazzo e si è capaci di ragionare" per me è veramente assurdo.

Ovviamente ora come ora le università hanno interesse a sfruttare oltre il dovuto le proprie aule e i propri corsi (fornendo quindi servizi scarsi) poichè vengono finanziate a seconda del numero di studenti, non incentivando assolutamente il numero chiuso.

non vedo tutto sto problema, la laurea serve per cultura personale, essere laureato non significa avere il posto di lavoro.

una volta laureato si va sul mercato, e i piu meritevoli, e capaci troveranno lavoro, gli altri faranno un lavoro diverso dai propri studi.
l'unica cosa che possiamo lamentarci è se nei posti di lavoro vengono assunti inetti o raccomandati nei concorsi fuffa.

mixkey
14-07-2010, 08:35
non vedo tutto sto problema, la laurea serve per cultura personale, essere laureato non significa avere il posto di lavoro.

una volta laureato si va sul mercato, e i piu meritevoli, e capaci troveranno lavoro, gli altri faranno un lavoro diverso dai propri studi.
l'unica cosa che possiamo lamentarci è se nei posti di lavoro vengono assunti inetti o raccomandati nei concorsi fuffa.

Se gli altri verranno assunti.

Se mi serve un diplomato perche' dovrei assumere un laureata, persona potenzialmente frustrata perche' riterrebbe di meritare di piu'?

litocat
14-07-2010, 09:17
non vedo tutto sto problema, la laurea serve per cultura personale, essere laureato non significa avere il posto di lavoro.

una volta laureato si va sul mercato, e i piu meritevoli, e capaci troveranno lavoro, gli altri faranno un lavoro diverso dai propri studi.
l'unica cosa che possiamo lamentarci è se nei posti di lavoro vengono assunti inetti o raccomandati nei concorsi fuffa.
Concordo.