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View Full Version : Cina, i «compagni» vanno in soffitta


Sinclair63
01-06-2010, 19:26
ORMAI LA PAROLA CHE DA SEMPRE IDENTIFICA I COMUNISTI sopravvive solo nel Politburo

Ordine per gli autisti dei bus: i passeggeri sono «signori»

PECHINO — «Compagno, fai passare». «Compagno, perché non mi fai sedere?». «Compagno, la corsa costa un kuai e mezzo». I bus di Pechino non sono luoghi per conversazioni raffinate. Di affanni, piuttosto, e pennichelle eroicamente strappate a frenate e sobbalzi, di selvagge traspirazioni e silenziose mezz’ore nel traffico. Anche di inservienti che si sporgono dai finestrini e fanno cenno alle auto di scansarsi ché, non lo vedono?, c’è la 367 che passa. E dentro, tutti stretti, tutti vicini, tutti nelle stesse condizioni. Tutti uguali. Tutti compagni, in fondo. La condizione del viaggiatore di bus a Pechino restava fotografata dall’uso del termine tongzhi (compagno), parola dalla gloriosa eco rivoluzionaria, per quanto usurata dell’abitudine e anche, fuori dal bus, dall’oblio. Bigliettai e conducenti erano rimasti gli ultimi a rivolgersi legittimamente a chiunque altro capitasse nella loro sfera d’azione con la parola «compagno». Erano. Non più. Perché un nuovo regolamento diramato dall’agenzia municipale dei trasporti della capitale impone di abbandonare l’appellativo che nelle sedute del Politburo del Partito comunista i leader adoperano tuttora per rivolgersi in modo apparentemente egalitario l’uno all’altro, quello che risuona nell’immenso ventre di marmo della Grande sala del popolo quando migliaia di delegati affollano l’unica sessione annuale del parlamento. Nella vita vera, niente più compagni, dunque, neppure sul bus.

PAROLA INADATTA Il termine, scandiscono i funzionari, «non è adatto a un livello di servizio adeguatamente tarato sulla clientela ». Anche nel furore dei trasporti metropolitani non è il caso di abbandonarsi a nostalgie d’un comunismo che fu. In un Paese che nelle sue manifestazioni esteriori fa di tutto per grattar via ciò che sa di marxismo-leninismo, anche l’umanità del mezzo pubblico va convertita e aggiornata. L’obiettivo, ha anticipato il Beijing Youth Daily, è «diversificare i titoli ». Ecco allora che sul bus ci saranno «signore» e «signori », tutt’al più «passeggeri». I bambini saranno «piccoli amici» e su, procedendo con l’età, «scolari» e «studenti». Per chi è avanti negli anni, «anziano maestro», «anziano signore» e, almeno qui, sì, «compagno anziano». Tongzhi, che nel cinese classico indicava chi era accomunato da un ideale, è stato fatto proprio dal primo rivoluzionario moderno, Sun Yat-sen, fondatore della Repubblica del 1911. Con la Repubblica Popolare di Mao Zedong la parola si è assimilata all’uso sovietico. L’impiego, dal 1949 in poi, è stato costante, talvolta affiancato da titoli come «dirigente», «soldato » o altro. Nel 1978, nella Cina dell’incolore Hua Guofeng e non ancora di Deng Xiaoping, venne incoraggiato l’uso a tappeto del termine, «perché così volle il compagno Mao».

IL BALUARDO CADUTO La svolta semantica più significativa, però, viene spesso identificata nel 1989, quando un festival di cinema gay a Hong Kong si qualificò come festival di cinema, appunto, tongzhi, e da allora nell’uso corrente questo è il significato di «compagno». Caduto il baluardo dei bus, sui forum ci si interroga più o meno ironicamente — come l’utente Tear sul sito News.qq.com — se «il cielo cambierà», ovvero se l’abolizione non preluda a un sovvertimento della politica. Il Partito resta l’oasi, la riserva indiana del termine, ma anche il segretario Hu Jintao, al Capodanno 2009, aveva scatenato le ipotesi degli esegeti esordendo con un «Signore, signori, compagni, amici…». Esortava Sun Yat-sen, con una frase divenuta proverbiale: «La rivoluzione non è finita. Compagni, dovete impegnarvi ». Ma forse la rivoluzione è finita da un pezzo, e sono finiti anche i compagni.

Marco Del Corona
01 giugno 2010

Fonte: http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_01/cina_compagni_in_soffitta_7ec478a8-6d3e-11df-b7b4-00144f02aabe.shtml

blamecanada
01-06-2010, 19:51
Se quelli del politburo credono davvero di essere comunisti, mi sa che hanno qualche problema.

Aggiungo che è meglio cosí, perché se “compagni” identifica chi dirige un Paese in cui i lavoratori lavorano 12 ore al giorno e senza diritti, è meglio che usino altri nomi.

Dream_River
02-06-2010, 00:29
Il termine, scandiscono i funzionari, «non è adatto a un livello di servizio adeguatamente tarato sulla clientela ».

Mi sembra la migliore della motivazioni

Non per il livello richiesto ad un certo servizio, ma perchè un "cliente" non è un "compagno", su qualsiasi aspetto linguistico

shambler1
02-06-2010, 00:43
Non cancella certo tutte le schifezze del comunismo.

El Macho
02-06-2010, 07:21
Edit.

ConteZero
02-06-2010, 07:41
Era ora che s'accorgessero di non essere più comunisti.