PDA

View Full Version : Ing @polimi, Finanza in Bocconi o visto l'andazzo... lavoro subito?


nathan91
23-04-2010, 17:15
Fra qualche mese sarò diplomato e mi toccherà scegliere il cdl. Ho una media alta, e conto di uscire dal liceo con un voto > 90, ho interesse per le materie scientifiche e tecniche, l'economia e l'inglese.
Mi piacerebbe essere uno "specialista dell'azienda", crearne una, farla crescere, vedere come l'idea si traduce in soldi... questo almeno nel mondo dei sogni.
Come tale dovrei essere optare per ingegneria gestionale, ma i problemi sono diversi:
1) diatriba "gestionale"=mezzo ingegnere
2) è un corso che si sta inflazionando sempre più
3) meglio scegliere qualcosa di più settoriale es. o economia o ing. meccanica
4) Sostalmente, pochi sbocchi lavorativi (strettamente attinenti alla laurea) cioé il Project Manager (e qui ho i miei dubbi che uno appena laureato faccia il manager) o il Business Analyst (e questo significa avere un curriculum di tutto rispetto per entrare in McK, Bain, BCG etc...).
E a questi dubbi se ne sta aggiungendo un altro...

siamo davvero sicuri che conviene laurearsi???

Mi spiego meglio: non sono uno di quei tipi che dice di studiare "per cultura personale", senza dubbio non mi pesa, ma se proprio dovessi studiare "per cultura" leggerei un libro, cercherei di formarmi da autodidatta, non andrei mica all'università per poi essere appiattito a livello di reddito ad un diplomato.

Cerco di orientarmi nel modo più oggettivo possibile: statistiche su retribuzioni medie, percentuale di contratti a t.i., attinenza studio/lavoro, tempo medio ricerca lavoro, soddisfazione studenti etc ...

Ultimamente però ho letto cose che hanno fatto rovesciare molte mie idee, cioé diverse discussioni sui forum riguardo laurea, lavoro e stipendio:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1164570
http://ingegneridisoccupati.blogspot.com/
(OT: quest'ultimo è interessante soprattutto per le foto:D).

Se conta di più l'esperienza che lo studio, se chi ha diritto a uno stipendio degno di essere chiamato tale sono solo le caste (notai, farmacisti, dentisti, politici) o coloro che vanno all'estero, se neanche il 110 e L e laurea in 5 anni basta, se bisogna farsi il :ciapet: prima a studiare e poi a essere schiavo delle aziende con gli stage, se è meglio imparare dagli errori degli altri, conviene realmente studiare???

Grazie a tutti coloro che mi schiariranno le idee.

Bismark85
23-04-2010, 17:53
uno stipendio da ingegnere neolareato è pari a quello di un cassiere al supermercato (in linea di massima forse di più forse di meno)... si spera che dopo qualche anno alcuni arriveranno a guadagnare molto di più, ma quello che mi chiedo e che mi sto sempre chiedendo di più avvicinandomi alla fine della laurea specialistica: E' davvero conveniente farsi almeno 5-6-7 anni di ingegneria (che equivale a dover lavorare visto il carico di studi) per andare a guadagnare dopo 5-6 anni dalla laurea 1500-1600 euro nette al mese (nel migliore delle ipotesi), quando se ne guadagnano 1000-1100 da subito facendo il cassiere al supermercato? E' vero alla fine sono 400-500 euro in più che possono anche diventare di più andando avanti, ma vale davvero tenendo conto del carico di responsabilità?
Poi è ovvio che all'università non ci si va solo per il guadagno sicuro, che la cultura è importante, che si può emigrare all'estero, che sia bello poter dire "faccio l'ing meccanico presso la società xyz" ecc... ecc... ma tenendo conto dei guadagni questo è...



Fra qualche mese sarò diplomato e mi toccherà scegliere il cdl. Ho una media alta, e conto di uscire dal liceo con un voto > 90, ho interesse per le materie scientifiche e tecniche, l'economia e l'inglese.
Mi piacerebbe essere uno "specialista dell'azienda", crearne una, farla crescere, vedere come l'idea si traduce in soldi... questo almeno nel mondo dei sogni.
Come tale dovrei essere optare per ingegneria gestionale, ma i problemi sono diversi:
1) diatriba "gestionale"=mezzo ingegnere
2) è un corso che si sta inflazionando sempre più
3) meglio scegliere qualcosa di più settoriale es. o economia o ing. meccanica
4) Sostalmente, pochi sbocchi lavorativi (strettamente attinenti alla laurea) cioé il Project Manager (e qui ho i miei dubbi che uno appena laureato faccia il manager) o il Business Analyst (e questo significa avere un curriculum di tutto rispetto per entrare in McK, Bain, BCG etc...).
E a questi dubbi se ne sta aggiungendo un altro...

siamo davvero sicuri che conviene laurearsi???

Mi spiego meglio: non sono uno di quei tipi che dice di studiare "per cultura personale", senza dubbio non mi pesa, ma se proprio dovessi studiare "per cultura" leggerei un libro, cercherei di formarmi da autodidatta, non andrei mica all'università per poi essere appiattito a livello di reddito ad un diplomato.

Cerco di orientarmi nel modo più oggettivo possibile: statistiche su retribuzioni medie, percentuale di contratti a t.i., attinenza studio/lavoro, tempo medio ricerca lavoro, soddisfazione studenti etc ...

Ultimamente però ho letto cose che hanno fatto rovesciare molte mie idee, cioé diverse discussioni sui forum riguardo laurea, lavoro e stipendio:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1164570
http://ingegneridisoccupati.blogspot.com/
(OT: quest'ultimo è interessante soprattutto per le foto:D).

Se conta di più l'esperienza che lo studio, se chi ha diritto a uno stipendio degno di essere chiamato tale sono solo le caste (notai, farmacisti, dentisti, politici) o coloro che vanno all'estero, se neanche il 110 e L e laurea in 5 anni basta, se bisogna farsi il :ciapet: prima a studiare e poi a essere schiavo delle aziende con gli stage, se è meglio imparare dagli errori degli altri, conviene realmente studiare???

Grazie a tutti coloro che mi schiariranno le idee.

mrhanky
23-04-2010, 17:53
La classica domanda da un milione di dollari....
Ci sono troppe variabili in gioco per dire cosa è meglio fare, diciamo che la domanda giusta sarebbe "cosa è meglio fare per te".
Io la vedo in questo modo, se hai un sogno molto preciso e ben definito, inseguilo, il tempo non sarà mai perso, indipendentemente dallo studio.
Altrimenti, se hai modo di iniziare a lavorare in un posto buono, tramite conoscenze, in ambienti in cui si cresce e si impara un mestiere, prendilo al volo.
Se non hai biglietti di ingresso nel mondo del lavoro, sicuramente la laurea ti da maggiori opportunità, ma alla fine dei giochi serve abilità e tanta fortuna, ma esiste anche il rischio di intraprendere un percorso molto lungo per poi scoprire che non è di tuo gradimento.
La chiave rimane avere un obiettivo ben preciso, purtroppo "il sacro fuoco" lo hanno in pochi, e andare allo sbaraglio ti penalizza sempre, e comunque queste scelte le devi fare sempre su te stesso.
Con gli anni ho capito che preferisco fare qualcosa di meno appagante ma essere ricompensato, piuttosto che fare quello che vorrei per 3 noccioline (e i figli, gli eredi delle famose caste che tu citi, lo sanno bene questo).
Poi c'è chi la pensa diversamente, chi ti dice che i sogni non si abbandonano mai.....sarà, ma io ho capito che la fame è veramente brutta, e la soddisfazione non è buona da mangiare ;)

Dopo tutto questo parlare un consiglio lo vuoi? lavora e studia, ti si apriranno nuovi mondi...

dottorzivago
23-04-2010, 18:20
Non sono in grado di rispondere alla tua domanda (credo dipenda molto anche dalle ambizioni e preferenze personali); posso tuttavia dirti che, qualora iniziassi con una triennale Bocconi e poi cercassi l'ammissione alla specialistica Bocconi in finanza (specialmente l'omologo corso in inglese, finance), questa sarebbe sicuramente uno sbocco ottimo.

Il corso di Finance è un po' la punta di diamante della Bocconi (insieme ad esempio a International Management), sappi però che è un corso molto molto competitivo e, ovviamente, molto quantitativo.

Buone possibilità di proseguire la carriera all'estero (Londra).

Qualche dato: http://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/SitoPubblico_IT/Albero+di+navigazione/Home/Scuole+e+Programmi/Scuola+Superiore+Universitaria/Corsi+di+laurea+biennali/Studenti+prospective/Economia+e+management+delle+istituzioni+e+dei+mercati+finanziari+-+Finance/Performance+del+corso/?lang=it (guarda i pdf).

nathan91
23-04-2010, 18:37
Altrimenti, se hai modo di iniziare a lavorare in un posto buono, tramite conoscenze, in ambienti in cui si cresce e si impara un mestiere, prendilo al volo.


Francamente il modo prendere due piccioni con una fava ci sarebbe: ho uno zio imprenditore che lavora a Udine, non ho capito bene di che cosa si occupi, sostanzialmente lavora in subappalto per la telecom e monta pali telefonici, ovviamente non lui ma gli operai, e andrà in pensione fra 10 anni, i miei cugini lavorano o cmq non hanno l'ambizione di lavorare con il padre. Si potrebbe pensare di andare a Udine, fare la triennale in economia e lavorare part-time per lo zio. Poi fare la specialistica magari in Bocconi e se si riesce a trovare di meglio ok, altrimenti si ritorna dallo zio. Anche se mi sa troppo di perdente/opportunista ?

nathan91
23-04-2010, 18:53
Non sono in grado di rispondere alla tua domanda (credo dipenda molto anche dalle ambizioni e preferenze personali); posso tuttavia dirti che, qualora iniziassi con una triennale Bocconi e poi cercassi l'ammissione alla specialistica Bocconi in finanza (specialmente l'omologo corso in inglese, finance), questa sarebbe sicuramente uno sbocco ottimo.

Il corso di Finance è un po' la punta di diamante della Bocconi (insieme ad esempio a International Management), sappi però che è un corso molto molto competitivo e, ovviamente, molto quantitativo.

Buone possibilità di proseguire la carriera all'estero (Londra).

Qualche dato: http://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/SitoPubblico_IT/Albero+di+navigazione/Home/Scuole+e+Programmi/Scuola+Superiore+Universitaria/Corsi+di+laurea+biennali/Studenti+prospective/Economia+e+management+delle+istituzioni+e+dei+mercati+finanziari+-+Finance/Performance+del+corso/?lang=it (guarda i pdf).

Se studiassi finanza non ci penserei due volte a fare il trader: 12.5% di tasse, si può fare anche senza partita iva e rotture di balle varie, se si è bravi si porta a casa un bello stipendio, è un lavoro che si fa da casa e non ci sono capi rompiballe. Ma anche queste non sono cose che si imparano all'università (a quanto ho capito), quindi ritorna ancora la domanda: serve davvero studiare o meglio comprare qualche libro e buttarsi sul campo?

Sulla Bocconi poi, vedo luci e ombre: c'è chi dice che il test d'ammissione è una farsa perché i posti sono per 2000 persone e ogni anno si presentano al test 2000 persone, quindi non è che si faccia tutta questa selezione; la triennale me la consigliano in pochi perchè dicono che il valore aggiunto la dà solo la laurea specialistica... :muro:

C'è qualche gestionale che mi può dire come tira il mercato del lavoro per queste figure? Il gestionale è una figura ancora apprezzata o si sta svalutando?

mamo139
23-04-2010, 18:57
Non sono in grado di rispondere alla tua domanda (credo dipenda molto anche dalle ambizioni e preferenze personali); posso tuttavia dirti che, qualora iniziassi con una triennale Bocconi e poi cercassi l'ammissione alla specialistica Bocconi in finanza (specialmente l'omologo corso in inglese, finance), questa sarebbe sicuramente uno sbocco ottimo.

Il corso di Finance è un po' la punta di diamante della Bocconi (insieme ad esempio a International Management), sappi però che è un corso molto molto competitivo e, ovviamente, molto quantitativo.

Buone possibilità di proseguire la carriera all'estero (Londra).

Qualche dato: http://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/SitoPubblico_IT/Albero+di+navigazione/Home/Scuole+e+Programmi/Scuola+Superiore+Universitaria/Corsi+di+laurea+biennali/Studenti+prospective/Economia+e+management+delle+istituzioni+e+dei+mercati+finanziari+-+Finance/Performance+del+corso/?lang=it (guarda i pdf).

aggiungo che entrare nella specialistica di finanza da esterni è molto piu difficile che entrare da interni. ci sono meno posti (solo il 35% credo) e molti studenti in gamba che confluiscono dai corsi di finanza triennali un po di tutta italia. secondo me è anche questa una cosa da valutare bene.

dottorzivago
23-04-2010, 20:17
Se studiassi finanza non ci penserei due volte a fare il trader: 12.5% di tasse, si può fare anche senza partita iva e rotture di balle varie, se si è bravi si porta a casa un bello stipendio, è un lavoro che si fa da casa e non ci sono capi rompiballe. Ma anche queste non sono cose che si imparano all'università (a quanto ho capito), quindi ritorna ancora la domanda: serve davvero studiare o meglio comprare qualche libro e buttarsi sul campo?


Se parti con questa premessa, ti dico da subito di rinunciare a finance in Bocconi, perché non andresti lontano.


Sulla Bocconi poi, vedo luci e ombre: c'è chi dice che il test d'ammissione è una farsa perché i posti sono per 2000 persone e ogni anno si presentano al test 2000 persone, quindi non è che si faccia tutta questa selezione; la triennale me la consigliano in pochi perchè dicono che il valore aggiunto la dà solo la laurea specialistica... :muro:


In genere, al test per la triennale si presentano circa 5.000-6.000 persone per 2.000-2.500 posti (andando a memoria).

Certo che il valore aggiunto lo genera la specialistica, ma se vuoi fare la specialistica in Bocconi, ti conviene farci pure la triennale.

L'ammissione alla specialistica, poi, come giustamente scritto da mamo139, è abbastanza complicata per gli esterni.

mrhanky
23-04-2010, 20:36
Poi fare la specialistica magari in Bocconi e se si riesce a trovare di meglio ok, altrimenti si ritorna dallo zio. Anche se mi sa troppo di perdente/opportunista ?


Direi che è una buona idea, a meno che non sia il solito lavoro sfruttaparenti, se non cresci e non impari lascia perdere.
Sul perdente/oportunista io mi sono già espresso, lo so a volte lo cose vanno in una direzione diversa e finiamo a fare cose inaspettate (ma non sempre è un male), ma ribadisco, meglio un perdente sazio che un sognatore affamato....questo per quel che mi riguarda.
Ho alcuni amici (e anche io non faccio eccezione), che avevano altri sogni da ragazzi, oggi quelli che stanno meglio sono quelli che si sono adattati, non sarà tutto rose e fiori ma hanno una certa tranquillità.
Con questo non voglio distruggere le tue ambizioni sul nascere, solamente consigliarti di non escludere altre strade e altre opportunità.
Io ho le mie esperienze, tu hai le tue, comunque penso che tu abbia ancora abbastanza tempo per inseguire i tuoi sogni.

frank12
23-04-2010, 21:48
La classica domanda da un milione di dollari....
Ci sono troppe variabili in gioco per dire cosa è meglio fare, diciamo che la domanda giusta sarebbe "cosa è meglio fare per te".
Io la vedo in questo modo, se hai un sogno molto preciso e ben definito, inseguilo, il tempo non sarà mai perso, indipendentemente dallo studio.
Altrimenti, se hai modo di iniziare a lavorare in un posto buono, tramite conoscenze, in ambienti in cui si cresce e si impara un mestiere, prendilo al volo.
Se non hai biglietti di ingresso nel mondo del lavoro, sicuramente la laurea ti da maggiori opportunità, ma alla fine dei giochi serve abilità e tanta fortuna, ma esiste anche il rischio di intraprendere un percorso molto lungo per poi scoprire che non è di tuo gradimento.
La chiave rimane avere un obiettivo ben preciso, purtroppo "il sacro fuoco" lo hanno in pochi, e andare allo sbaraglio ti penalizza sempre, e comunque queste scelte le devi fare sempre su te stesso.
Con gli anni ho capito che preferisco fare qualcosa di meno appagante ma essere ricompensato, piuttosto che fare quello che vorrei per 3 noccioline (e i figli, gli eredi delle famose caste che tu citi, lo sanno bene questo).
Poi c'è chi la pensa diversamente, chi ti dice che i sogni non si abbandonano mai.....sarà, ma io ho capito che la fame è veramente brutta, e la soddisfazione non è buona da mangiare ;)

Dopo tutto questo parlare un consiglio lo vuoi? lavora e studia, ti si apriranno nuovi mondi...

Che dire straquoto !!!!

nathan91
23-04-2010, 21:53
Se parti con questa premessa, ti dico da subito di rinunciare a finance in Bocconi, perché non andresti lontano.


Mi stai dicendo che per un finance bocconiano è riduttivo aspirare ad essere un semplice trader?

A pensarci forse hai ragione: una volta mi venne raccontato di un 27enne, finance bocconiano, che lavorava a Londra in una merchant bank a 500.000 euro/aa. Il rovescio della medaglia? dicono che lavorava 16 ore/gg... leggenda o realtà?

Curiosità: applicativi come Metastock, Tradestation, Murex o gli informativi come Bloomberg o Reuters, si imparano ad usare in finance, o si studia solo teoria?

Forse mi risponderai: "ma certo! stiamo parlando della Bocconi, la migliore università per economia etc etc etc. Se faccio domande scontate o without-bocconi-pride è perchè recentemente il mito della Bocconi mi è caduto (causa: commenti e chiacchiere con studenti non-bocconiani ma cmq milanesi che parlano dell'ateneo, e non sempre bene).

dottorzivago
23-04-2010, 23:54
Mi stai dicendo che per un finance bocconiano è riduttivo aspirare ad essere un semplice trader?


Assolutamente no, anzi.

Ti sto dicendo un'altra cosa: se parti con il presupposto di saper fare tutto da te e non avere bisogno di nessuno, probabilmente fare un corso in cui sputerai anima e sangue e ti troverai alle due di notte a fare i lavori di gruppo non fa per te.

Lavorare nell'investment banking è lo sbocco naturale di finance.

Le domande vere sono: come sei messo con la matematica? con l'econometria? e con l'inglese?


A pensarci forse hai ragione: una volta mi venne raccontato di un 27enne, finance bocconiano, che lavorava a Londra in una merchant bank a 500.000 euro/aa. Il rovescio della medaglia? dicono che lavorava 16 ore/gg... leggenda o realtà?


Se lavori nell'IB, non puoi pensare di finire alle 18 e fare 36 ore a settimana. Lavorare 12 o più ore al giorno è la regola, non l'eccezione.


Curiosità: applicativi come Metastock, Tradestation, Murex o gli informativi come Bloomberg o Reuters, si imparano ad usare in finance, o si studia solo teoria?


MatLab sicuramente sì, Bloomberg forse, per Reuters c'è la possibilità di fare dei corsi esterni (proposti dall'università) credo gratuitamente (ma non sono sicuro), con attestato finale.


Forse mi risponderai: "ma certo! stiamo parlando della Bocconi, la migliore università per economia etc etc etc. Se faccio domande scontate o without-bocconi-pride è perchè recentemente il mito della Bocconi mi è caduto (causa: commenti e chiacchiere con studenti non-bocconiani ma cmq milanesi che parlano dell'ateneo, e non sempre bene).

Prendi i commenti e buttali nella spazzatura. C'è chi addirittura arriva a dire che in Bocconi gli esami sono tutti a scelta multipla.

Quello che conta, poi, non è la triennale, ma la specialistica: finisci la triennale in tempo con tanto di scambio all'estero, tra triennale e specialistica fai uno stage all'estero, inizia finance e il secondo anno fai il primo semestre all'estero e il secondo di stage (sempre all'estero) e non avrai problemi. Certo, è impegnativo. Molto.

migna
24-04-2010, 00:11
è impegnativo, è ovvio....ma eviterei termini come "sputare anima e sangue" perchè son altri quelli che lo fanno. ;)

PS son uno studente magistrale di economia- Management (alla cattolica) ma ho anche un paio di amici bocconiani.

nathan91
24-04-2010, 00:26
Assolutamente no, anzi.

Ti sto dicendo un'altra cosa: se parti con il presupposto di saper fare tutto da te e non avere bisogno di nessuno, probabilmente fare un corso in cui sputerai anima e sangue e ti troverai alle due di notte a fare i lavori di gruppo non fa per te.



Bè forse abbiamo frainteso entrambi il senso di alcune affermazioni. Non sono mai partito dal presupposto di saper fare tutto da solo, solo che bazzicando i forum di finanza sembra quasi bastino i libri giusti e il materiale che si trova su internet per portare a casa qualche risultato... poi sarà anche che lo fanno da dilettanti e sono perennemente in perdita ma l'impressione è quella...
Leggendo i curriculum di vari (presunti?) trader c'è di tutto: periti, ingegneri, architetti, qualche laureato in economia ma eco e commercio non finanza...
può darsi anche che quelli che davvero fanno soldi o sono oberati dal loro lavoro o tengono i loro segreti per sé quindi coloro che infestano i forum siano dilettanti.

Comunque grazie, e un percorso del tipo Ing. Gest+ cl. eco e mercati internazionali è appetibile in ambito IB?

tulifaiv
24-04-2010, 00:45
Se già sei orientato verso le banche di investimento iscriviti ad Economia, non Ingegneria. Con questo non voglio dire che un gestionale non può andare a finire nelle banche, anzi tutt'altro, ma di certo il corso più vicino a questo ambito è economia.

ps.: non credo proprio che le grandi banche accettino persone senza laurea; magari va bene già solo la triennale, che all'estero è vista certamente meglio che in Italia, ma senza laurea non credo proprio...

dottorzivago
24-04-2010, 01:23
è impegnativo, è ovvio....ma eviterei termini come "sputare anima e sangue" perchè son altri quelli che lo fanno. ;)

PS son uno studente magistrale di economia- Management (alla cattolica) ma ho anche un paio di amici bocconiani.

Credimi, per fare finance e laurearti con un'ottima media e un curriculum di rilievo (in modo da avere la possibilità di fare stage in una IB) devi sputare anima e sangue.

In Bocconi, management, marketing, clapi sono corsi meno impegnativi di afc, finance, international management e des.

Fedozzo
24-04-2010, 01:29
Perchè la gente non sa di cosa parla?
Ti interessa economia e finanza, e prendi in considerazione ingegneria gestionale?
Ti sei almeno informato di cosa si occupa un ingegnere gestionale?
Sai cosa studia?

Niente a che fare con economia.

barrakud
24-04-2010, 11:39
Poi mi sa che sta confondendo un po' le cose.
Chi è che fa il trader per conto proprio incominciando a 18 anni senza laurea? Nessuno. La maggior parte (dei seri) lo fa dopo alcuni anni al servizio di investment banks. Se vuoi entrarci fai la Bocconi.
Quel che dice dottorzivago è tutto vero.

migna
24-04-2010, 12:30
Poi mi sa che sta confondendo un po' le cose.
Chi è che fa il trader per conto proprio incominciando a 18 anni senza laurea? Nessuno. La maggior parte (dei seri) lo fa dopo alcuni anni al servizio di investment banks. Se vuoi entrarci fai la Bocconi.
Quel che dice dottorzivago è tutto vero.

o se ci vuoi entrare fai la cattolica che spendi un terzo e ottieni lo stesso risultato :O

nathan91
24-04-2010, 12:52
Perchè la gente non sa di cosa parla?
Ti interessa economia e finanza, e prendi in considerazione ingegneria gestionale?
Ti sei almeno informato di cosa si occupa un ingegnere gestionale?
Sai cosa studia?

Niente a che fare con economia.

Al politecnico c'è l'indirizzo finance alla specialistica in gestionale. So che qualcuno è riuscito a entrare da gestionale in merill lynch e jpmorgan.

tulifaiv
24-04-2010, 13:05
Al politecnico c'è l'indirizzo finance alla specialistica in gestionale. So che qualcuno è riuscito a entrare da gestionale in merill lynch e jpmorgan.

Sì ma che senso ha iscriversi ad una facoltà di ingegneria se l'obiettivo dichiarato fin dall'inizio è la finanza? Nessuno :)

In ogni caso, rileggendo il thread, mi pare che questa "deriva" che hai preso verso le banche d'affari c'entri poco e niente con gli intenti dichiarati nel primo post. Non è che hai cambiato idea?

nathan91
24-04-2010, 13:58
Poi mi sa che sta confondendo un po' le cose.
Chi è che fa il trader per conto proprio incominciando a 18 anni senza laurea? Nessuno. La maggior parte (dei seri) lo fa dopo alcuni anni al servizio di investment banks. Se vuoi entrarci fai la Bocconi.
Quel che dice dottorzivago è tutto vero.

Si, ok, ma c'è chi dice di farlo bene appena essere uscito dall'uni.
http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1021134

Se già sei orientato verso le banche di investimento iscriviti ad Economia, non Ingegneria. Con questo non voglio dire che un gestionale non può andare a finire nelle banche, anzi tutt'altro, ma di certo il corso più vicino a questo ambito è economia.

ps.: non credo proprio che le grandi banche accettino persone senza laurea; magari va bene già solo la triennale, che all'estero è vista certamente meglio che in Italia, ma senza laurea non credo proprio...

Si quest'ultima cosa è vera, ma non mi è mai passato per la testa di poter entrare in banca senza laurea.

Il problema è che non sono affatto orientato verso le banche altrimenti hai ragione, non starei ad arrovellarmi il cervello e punterei su economia. Certo, mi piacerebbe, ma non solo quello. A dirla tutta come programma di studi mi piacerebbe ingegneria gestionale: conoscenze tecniche utili per capire come funziona un'azienda unite a quelle economiche. La consulenza, specie quella d'alta direzione, è invitante, si fa carriera velocemente, è un ottimo luogo in cui continuare a formarsi per poi intraprendere davvero la carriera manageriale, il titolo è più che spendibile, si lavora ogni volta in imprese diverse e si conoscono nuove realtà aziendali.

Forse mi sbaglio, ma se un giorno avessi il privilegio di essere un Business Analyst mi immaginerei così: ci si sposta ogni volta presso il cliente, si visita l'azienda e fatta l'idea su come funziona si elaborano strategie per far crescere i profitti, es. ottimizzare i processi, organizzare meglio la logistica, aumentare il portafoglio clienti, mettere a punto acquisizioni, scorpori o fusioni strategiche, esternalizzare compiti che non fanno parte del core business dell'azienda, adottare sistemi informativi per automatizzare il maggior numero di compiti, aprire una sede nei paesi emergenti per avere nuovi sbocchi etc, etc...
E qui una domanda sorge spontanea: un analista non fa altro che scrivere qual è la direzione lungo cui dovrebbe muoversi l'azienda-cliente, non realizza/mette in atto il progetto, vero?

Se fossi un analista finanziario, mi immaginerei così: il mio ufficio diventerebbe la mia seconda casa, con almeno tre monitor sulla scrivania e tazzone di caffè pronto da bere, mentre sto scrivendo un articolo su... che ne so... la possibile evoluzione del mercato immobiliare negli usa o sul possibile andamento dell'indice azionario x, dò uno sguardo alle ultime notizie sui mercati finanziari e poi lo sguardo va subito a controllare le ultime contrattazioni del nasdaq o dell's&p500.
Probabilmente la mia visione è viziata dall'immagine del trader. Nelle IB si fanno anche IPO, M&A, creazioni di nuovi strumenti finanziari e non credo che il lavoro sia proprio come l'ho descritto io. Fatemi sapere.

Se fosse così, tra i due mi piacerebbe il primo come lavoro, anche se mi rendo conto che il secondo sarebbe imbattibile sul fronte soddisfazione-monetaria.

migna
24-04-2010, 14:03
Si, ok, ma c'è chi dice di farlo bene appena essere uscito dall'uni.
http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1021134



Si quest'ultima cosa è vera, ma non mi è mai passato per la testa di poter entrare in banca senza laurea.

Il problema è che non sono affatto orientato verso le banche altrimenti hai ragione, non starei ad arrovellarmi il cervello e punterei su economia. Certo, mi piacerebbe, ma non solo quello. A dirla tutta come programma di studi mi piacerebbe ingegneria gestionale: conoscenze tecniche utili per capire come funziona un'azienda unite a quelle economiche. La consulenza, specie quella d'alta direzione, è invitante, si fa carriera velocemente, è un ottimo luogo in cui continuare a formarsi per poi intraprendere davvero la carriera manageriale, il titolo è più che spendibile, si lavora ogni volta in imprese diverse e si conoscono nuove realtà aziendali.

Forse mi sbaglio, ma se un giorno avessi il privilegio di essere un Business Analyst mi immaginerei così: ci si sposta ogni volta presso il cliente, si visita l'azienda e fatta l'idea su come funziona si elaborano strategie per far crescere i profitti, es. ottimizzare i processi, organizzare meglio la logistica, aumentare il portafoglio clienti, mettere a punto acquisizioni, scorpori o fusioni strategiche, esternalizzare compiti che non fanno parte del core business dell'azienda, adottare sistemi informativi per automatizzare il maggior numero di compiti, aprire una sede nei paesi emergenti per avere nuovi sbocchi etc, etc...
E qui una domanda sorge spontanea: un analista non fa altro che scrivere qual è la direzione lungo cui dovrebbe muoversi l'azienda-cliente, non realizza/mette in atto il progetto, vero?

Se fossi un analista finanziario, mi immaginerei così: il mio ufficio diventerebbe la mia seconda casa, con almeno tre monitor sulla scrivania e tazzone di caffè pronto da bere, mentre sto scrivendo un articolo su... che ne so... la possibile evoluzione del mercato immobiliare negli usa o sul possibile andamento dell'indice azionario x, dò uno sguardo alle ultime notizie sui mercati finanziari e poi lo sguardo va subito a controllare le ultime contrattazioni del nasdaq o dell's&p500.
Probabilmente la mia visione è viziata dall'immagine del trader. Nelle IB si fanno anche IPO, M&A, creazioni di nuovi strumenti finanziari e non credo che il lavoro sia proprio come l'ho descritto io. Fatemi sapere.

Se fosse così, tra i due mi piacerebbe il primo come lavoro, anche se mi rendo conto che il secondo sarebbe imbattibile sul fronte soddisfazione-monetaria.
lascia fare che il primo se ti va di culo e sei bravo non ha nulla da invidiare sotto l'aspetto economico :asd:

Oltre al fatto che, parere mio, è molto più stimolante. Speriamo di riuscire ad entrare in una bella società di consulenza fra un annetto. poi se divneto ricco ti faccio sapere :D

tulifaiv
24-04-2010, 14:24
Il problema è che non sono affatto orientato verso le banche altrimenti hai ragione, non starei ad arrovellarmi il cervello e punterei su economia. Certo, mi piacerebbe, ma non solo quello. A dirla tutta come programma di studi mi piacerebbe ingegneria gestionale: conoscenze tecniche utili per capire come funziona un'azienda unite a quelle economiche. La consulenza, specie quella d'alta direzione, è invitante, si fa carriera velocemente, è un ottimo luogo in cui continuare a formarsi per poi intraprendere davvero la carriera manageriale, il titolo è più che spendibile, si lavora ogni volta in imprese diverse e si conoscono nuove realtà aziendali.
Per l'azienda sono adatti sia economia sia ing. gestionale; per le banche, finanza etc. è certamente più indicato economia. Secondo me, per la scelta, devi basarti sul fatto che ing. gestionale, per quanto sia il corso di ingegneria di gran lunga meno tecnico in circolazione, ha comunque un'impronta più tecnica di economia. Tanto per usare uno slogan, mentre quelli di economia studiano i vari diritti privato/pubblico/commerciale etc. quelli di gestionale acquisiscono fondamenti di elettrotecnica, macchine, gestione della produzione (tutte materie in cui si fanno i calcoli). Chiaramente è una grande semplificazione, ma il concetto è proprio questo. Devi scegliere tra i due approcci (uno più economico/legale/strategico, un altro più ingegneristico, più vicino a quello che è il processo vero e proprio), tenendo conto che, alla fine, entrambi possono portare "in alto", sebbene con percorsi diversi e, certamente, background culturale diverso.

mi immaginerei così: ci si sposta ogni volta presso il cliente, si visita l'azienda e fatta l'idea su come funziona si elaborano strategie per far crescere i profitti, es. ottimizzare i processi, organizzare meglio la logistica, aumentare il portafoglio clienti, mettere a punto acquisizioni, scorpori o fusioni strategiche, esternalizzare compiti che non fanno parte del core business dell'azienda, adottare sistemi informativi per automatizzare il maggior numero di compiti, aprire una sede nei paesi emergenti per avere nuovi sbocchi etc, etc...
mi immaginerei così: il mio ufficio diventerebbe la mia seconda casa, con almeno tre monitor sulla scrivania e tazzone di caffè pronto da bere, mentre sto scrivendo un articolo su... che ne so... la possibile evoluzione del mercato immobiliare negli usa o sul possibile andamento dell'indice azionario x, dò uno sguardo alle ultime notizie sui mercati finanziari e poi lo sguardo va subito a controllare le ultime contrattazioni del nasdaq o dell's&p500.
Sticazzi la gioventù di oggi :eek:


A 18 anni, io, mi immaginavo così:

http://images.starpulse.com/Photos/Previews/Hugh-Hefner-cc02.jpg

:stordita:

nathan91
24-04-2010, 17:45
Per l'azienda sono adatti sia economia sia ing. gestionale; per le banche, finanza etc. è certamente più indicato economia. Secondo me, per la scelta, devi basarti sul fatto che ing. gestionale, per quanto sia il corso di ingegneria di gran lunga meno tecnico in circolazione, ha comunque un'impronta più tecnica di economia. Tanto per usare uno slogan, mentre quelli di economia studiano i vari diritti privato/pubblico/commerciale etc. quelli di gestionale acquisiscono fondamenti di elettrotecnica, macchine, gestione della produzione (tutte materie in cui si fanno i calcoli). Chiaramente è una grande semplificazione, ma il concetto è proprio questo. Devi scegliere tra i due approcci (uno più economico/legale/strategico, un altro più ingegneristico, più vicino a quello che è il processo vero e proprio), tenendo conto che, alla fine, entrambi possono portare "in alto", sebbene con percorsi diversi e, certamente, background culturale diverso.

Sticazzi la gioventù di oggi :eek:

A 18 anni, io, mi immaginavo così:

http://images.starpulse.com/Photos/Previews/Hugh-Hefner-cc02.jpg

:stordita:

Bè tra i vari diritto pubblico/privato/comm ecc. e materie tecniche preferisco le seconde.

Sui 18 anni... guarda che non sono l'unico a rimuginare su queste cose, e poi sto parlando di cose che se va bene si (potrebbero) concretizzare tra 5-6 anni :Prrr: ma almeno quello che ho immaginato corrisponde a ciò fanno effettivamente in quei posti???

nathan91
24-04-2010, 17:52
Sì ma che senso ha iscriversi ad una facoltà di ingegneria se l'obiettivo dichiarato fin dall'inizio è la finanza? Nessuno :)

In ogni caso, rileggendo il thread, mi pare che questa "deriva" che hai preso verso le banche d'affari c'entri poco e niente con gli intenti dichiarati nel primo post. Non è che hai cambiato idea?

Si e no. Più che deriva forse è stata una perentesi. Se rileggi l'inizio del 3d ho scritto genericamente che mi piacerebbe occuparmi di questioni relative alle aziende. La finanza è uno di questi alla fin fine. E non è che mi dispiaccia tanto.
In effetti sei stato il primo a farlo notare.

Fedozzo
24-04-2010, 19:21
Per quanto esistano ingegneri gestionali che lavorano in ambiente finanza&co, il loro piu diretto e naturale sbocco lavorativo è la produzione.
Per parlare in soldoni, ad ingegneria gestionale ci sono esami di economia "tecnica", contabilità analitica, esami che non riguardano la macroeconomia e finanza ma la microeconomia industriale dell'impresa.
Per questo, l'ingegnere gestionale studia il processo, a livello tecnologico, lo ottimizza, dimensiona macchinari e ne gestisce l'acquisto e l'ammortamento, lavora in produzione, controlla il flusso logistico e la supply chain ed è a stretto contatto con la " fabbrica" vera e propria.

Io sono un ingegnere gestionale e la cosa piu vicina a finanza che ho mai fatto in vita mia è stata l'equazione di Black&Scholes, che viene usata dai software fizanziari e che richiede per essere ricavata a mano conoscenze di analisi a livello clamoroso assolutamente fini a se stesse (almeno nella mia università hanno avuto la bontà di inserire alla specialistica in gestionale un simpatico corso a metà fra analisi5 e meccanica razionale).
Questo per farti capire cosa studierai e poi probabilmente farai decidendo di seguire ingegneria gestionale

mamo139
24-04-2010, 19:30
Io sono un ingegnere gestionale e la cosa piu vicina a finanza che ho mai fatto in vita mia è stata l'equazione di Black&Scholes,

scusa la curiosità... ma cosa se ne fa un gestionale della Black&Scholes?
per ora l'ho vista solo come formula di valutazione di strumenti finanziari derivati :confused:

Fedozzo
24-04-2010, 19:38
scusa la curiosità... ma cosa se ne fa un gestionale della Black&Scholes?
per ora l'ho vista solo come formula di valutazione di strumenti finanziari derivati :confused:

assolutamente niente.
L'hanno ficcata in un corso di matematica avanzata chiamato " metodi matematici per l'ingegneria".

frank12
25-04-2010, 08:25
Ho lavorato per 3 anni come supporto IT in una piccola banca d'investimento su Murex e che mi ricordi la stragrande maggioranza dei trader avevano tutti studiato matematica oppure economia, comunque di sicuro il lavoro era veramente duro e stressante per tutti, me nell'IT compreso.

nathan91
25-04-2010, 10:05
Ho lavorato per 3 anni come supporto IT in una piccola banca d'investimento su Murex e che mi ricordi la stragrande maggioranza dei trader avevano tutti studiato matematica oppure economia, comunque di sicuro il lavoro era veramente duro e stressante per tutti, me nell'IT compreso.

Duro e stressante per la quantità di lavoro o per la qualità del lavoro? Com'è l'ambiente?

nathan91
25-04-2010, 10:09
Per quanto esistano ingegneri gestionali che lavorano in ambiente finanza&co, il loro piu diretto e naturale sbocco lavorativo è la produzione.
Per parlare in soldoni, ad ingegneria gestionale ci sono esami di economia "tecnica", contabilità analitica, esami che non riguardano la macroeconomia e finanza ma la microeconomia industriale dell'impresa.
Per questo, l'ingegnere gestionale studia il processo, a livello tecnologico, lo ottimizza, dimensiona macchinari e ne gestisce l'acquisto e l'ammortamento, lavora in produzione, controlla il flusso logistico e la supply chain ed è a stretto contatto con la " fabbrica" vera e propria.



A parte il business analyst e il project manager, quali sono le mansioni che può svolgere un gestionale appena laureato? E nelle pmi c'è richiesta di gestionali?

gbhu
25-04-2010, 10:29
Se uno ha fatto il liceo, andare all'università è una scelta quasi obbligata.
Il dubbio se andare avanti o cercare subito lavoro non ha molto senso, diversamente da chi ha un diploma di istituto tecnico già spendibile.
Quale corso di laurea scegliere dipende dalle aspirazioni personali e dal proprio talento. Al limite se uno poi preferisce andare a lavorare si può fermare dopo la laurea breve.
Stare a domandarsi che lavoro uno farà dopo la laurea non serve quando si è ancora alla fase di pre-iscrizione. Per un neo-studente l'unico problema dovrebbe essere quello di studiare e passare gli esami possibilmente senza rifarli 12 volte. Poi al limite quando si è all'ultimo anno o si sta per iniziare la tesi allora ha senso porsi domande sul possibile futuro lavorativo.

nathan91
25-04-2010, 12:01
Se uno ha fatto il liceo, andare all'università è una scelta quasi obbligata.
Il dubbio se andare avanti o cercare subito lavoro non ha molto senso, diversamente da chi ha un diploma di istituto tecnico già spendibile.
Quale corso di laurea scegliere dipende dalle aspirazioni personali e dal proprio talento. Al limite se uno poi preferisce andare a lavorare si può fermare dopo la laurea breve.
Stare a domandarsi che lavoro uno farà dopo la laurea non serve quando si è ancora alla fase di pre-iscrizione. Per un neo-studente l'unico problema dovrebbe essere quello di studiare e passare gli esami possibilmente senza rifarli 12 volte. Poi al limite quando si è all'ultimo anno o si sta per iniziare la tesi allora ha senso porsi domande sul possibile futuro lavorativo.

Sul fatto di andare a lavorare subito ti do ragione, alla fine era solo una provocazione.
Sul fatto che non serve sapere che lavoro si andrà a fare non sono d'accordo: se uno sa che che il lavoro che andrà a fare sarà soddisfacente ci metterà più grinta nello studio (al punto tale da non rifare gli esami 12 volte,no?).
Scegliere senza sapere cosa si farà dopo è un po' come comprare a scatola chiusa.

frank12
25-04-2010, 13:28
Duro e stressante per la quantità di lavoro o per la qualità del lavoro? Com'è l'ambiente?
Quello della borsa è un mestiere frenetico, con forti alti e bassi, l'ambiente ne risente molto di questo e da quello che ho potuto vedere, mi sembra anche molto competitivo, sicuramente però può essere molto più interessante di un tipico lavoro di BackOffice.

nathan91
25-04-2010, 13:44
Quello della borsa è un mestiere frenetico, con forti alti e bassi, l'ambiente ne risente molto di questo e da quello che ho potuto vedere, mi sembra anche molto competitivo, sicuramente però può essere molto più interessante di un tipico lavoro di BackOffice.

E l'ambiente della consulenza strategica (Bain, Mck ...)?

migna
25-04-2010, 23:24
Innanzitutto, sii conscio di avere una grandissima fortuna (sicuramente in parte merito tuo, ma magari l'ambiente familiare ti ha aiutato, in una famiglia di operai non senti mai palare di IB e consulenza direzionale): hai idea di cosa sono, cosa fanno e come si fa a diventare alcune delle figure professionali più stimolanti e pagate che esistano ;) Questo è molto importante, perchè molti (me compreso) ne vengono a conoscenza a 22-24 anni, quando magari è più difficile crearsi le carte in regola per accedervi da neolaureato (corso di studio intrapreso, inglese sottovalutato per molto tempo etc.). Detto ciò, il consiglio che ti do è ovviamente laurearti, nei tempi e con 110L ed esperienza all'estero in qualcosa che ti piace molto e in cui sei stimolato. La fortuna è che le aziende prestigiose assumono davvero per il talento e non per il corso di studi: so di fisici normalisti e ingegneri informatici in McK, ingegneri fisici in altre aziende di consulenza direzionale etc. Il problema è che sono molto selettivi e non puoi cmq fare a meno di avere un "piano B", meno ambizioso (occhio, può anche essere quello di entrare in Price, Deloitte, Accenture...lì è molto + fattibile e un 110L in facoltà seria non ha problemi ad entrare, a aprte il 2009 in cui non assumevano :p ). Al massimo poi ci riprovi con le tier1 dopo 1-2-3 anni di esperienza significativa. ;) Questo per realismo e stare tranquillo che cmq qualcosa di interessante farai. :)
Per il resto, le idee le hai molto chiare e fai bene a surfare il web e chiedere nei forum.

non ho capito...in pratica stai dicendo che esiste una classifica fra le società di consulenza? l'argomento mi interessa, potresti essere più chiaro per favore? ;)

frank12
26-04-2010, 13:10
non ho capito...in pratica stai dicendo che esiste una classifica fra le società di consulenza? l'argomento mi interessa, potresti essere più chiaro per favore? ;)

Ho provato ad entrare in McKinsey ma non mi hanno nemmeno fatto fare il colloquio ormai a 30 anni, con loro non ho più possibilità.

wehelloa
26-04-2010, 16:35
Si, ok, ma c'è chi dice di farlo bene appena essere uscito dall'uni.
http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1021134



Si quest'ultima cosa è vera, ma non mi è mai passato per la testa di poter entrare in banca senza laurea.

Il problema è che non sono affatto orientato verso le banche altrimenti hai ragione, non starei ad arrovellarmi il cervello e punterei su economia. Certo, mi piacerebbe, ma non solo quello. A dirla tutta come programma di studi mi piacerebbe ingegneria gestionale: conoscenze tecniche utili per capire come funziona un'azienda unite a quelle economiche. La consulenza, specie quella d'alta direzione, è invitante, si fa carriera velocemente, è un ottimo luogo in cui continuare a formarsi per poi intraprendere davvero la carriera manageriale, il titolo è più che spendibile, si lavora ogni volta in imprese diverse e si conoscono nuove realtà aziendali.

Forse mi sbaglio, ma se un giorno avessi il privilegio di essere un Business Analyst mi immaginerei così: ci si sposta ogni volta presso il cliente, si visita l'azienda e fatta l'idea su come funziona si elaborano strategie per far crescere i profitti, es. ottimizzare i processi, organizzare meglio la logistica, aumentare il portafoglio clienti, mettere a punto acquisizioni, scorpori o fusioni strategiche, esternalizzare compiti che non fanno parte del core business dell'azienda, adottare sistemi informativi per automatizzare il maggior numero di compiti, aprire una sede nei paesi emergenti per avere nuovi sbocchi etc, etc...
E qui una domanda sorge spontanea: un analista non fa altro che scrivere qual è la direzione lungo cui dovrebbe muoversi l'azienda-cliente, non realizza/mette in atto il progetto, vero?

Se fossi un analista finanziario, mi immaginerei così: il mio ufficio diventerebbe la mia seconda casa, con almeno tre monitor sulla scrivania e tazzone di caffè pronto da bere, mentre sto scrivendo un articolo su... che ne so... la possibile evoluzione del mercato immobiliare negli usa o sul possibile andamento dell'indice azionario x, dò uno sguardo alle ultime notizie sui mercati finanziari e poi lo sguardo va subito a controllare le ultime contrattazioni del nasdaq o dell's&p500.
Probabilmente la mia visione è viziata dall'immagine del trader. Nelle IB si fanno anche IPO, M&A, creazioni di nuovi strumenti finanziari e non credo che il lavoro sia proprio come l'ho descritto io. Fatemi sapere.

Se fosse così, tra i due mi piacerebbe il primo come lavoro, anche se mi rendo conto che il secondo sarebbe imbattibile sul fronte soddisfazione-monetaria.

Sembra di vedere me stesso 4-5 anni fa, stessa aria sognante prima di impattare la dura realtà :D.
Personalmente ho sovrastimato le mie capacità (i termini di confronto liceali non sono quelli iper-competitivi di certi ambienti universitari), pensando "se mi impegno al 100%, passo tutto il giorno a studiare avrò uno sbocco fantastico" come quelli che hai descritto te. Ho sovrastimato anche la mia "voglia di lavorare".

Mi spiego. A mio avviso, le possibilità per cui in 5-6 anni guadagnerai molto (e per molto indendo gross income >100.000/annum) sono: 1) consulenza 2) investment banking 3) imprenditoria.
Il terzo punto non lo spiego perché non c'è università che tenga. Puoi avere l'idea imprenditoriale vincente all'ultimo anno di dottorato come al primo semestre di università sviluppandola nel garage di casa e diventando milionario (Steve Jobs).
Le altre due davano grosse possibilità pre-crisi poiché assumevano molti laureati (l'up or out favorisce l'inserimento di continua "carne fresca").
Il primo punto è molto ambito perché dà possibilità d'uscita in ruoli direzionali in azienda, il che può essere "il sogno del bambino" che c'è in ognuno di noi.
Ma non mi sembra che tu abbia questo sogno particolare anche se nella vita non si sa mai.
In consulenza ovviamente bisogna padroneggiare veramente il linguaggio in cui si lavora, quindi a meno che tu non sia un bravissimo madrelingua inglese le possibilità in UK sono nulle (e questo vale per altri paesi non anglofoni). Le posizioni dunque si restringono all'Italia (i.e. Milano) dove la carriera e le retribuzioni sono veloci ma non sono certo folgoranti (nemmeno a McKinsey).
In consulenza passerai i primi mesi a fare presentazioni powerpoint (ovunque) e a fare il lavoro "sporco" di data crunching (analizzare bilanci ecc.).

ci si sposta ogni volta presso il cliente,

Ecco questo sembra all'inizio una figata (o al massimo sopportabile tranquillamente) ma dopo un po' pregherai per non viaggiare come una scheggia impazzita e tutti capiscono prima o poi l'importanza di una sede stabile in cui vivere e lavorare.

si visita l'azienda e fatta l'idea su come funziona si elaborano strategie per far crescere i profitti, es. ottimizzare i processi, organizzare meglio la logistica, aumentare il portafoglio clienti, mettere a punto acquisizioni, scorpori o fusioni strategiche, esternalizzare compiti che non fanno parte del core business dell'azienda, adottare sistemi informativi per automatizzare il maggior numero di compiti, aprire una sede nei paesi emergenti per avere nuovi sbocchi etc, etc...
Questo è vero, di certo però in 5-6 anni nessuna di queste cose viene fatta da solo, le decisioni e le elaborazioni teoriche più importanti vegono prese dai Directors e i compiti meno decisionali e più quantitativi sono svolti dai juniors. Questo vuol dire ripetitività e orari duri.

E qui una domanda sorge spontanea: un analista non fa altro che scrivere qual è la direzione lungo cui dovrebbe muoversi l'azienda-cliente, non realizza/mette in atto il progetto, vero?

Bé dipende se l'azienda ha intenzione di affidare il compito o meno. Ovviamente una acquisizione verrà seguita principalmente dalle IB, il compito delle società di consulenza è (oltre a consigliare l'operazione come hai già citato) magari l'integrazione post-acquisizione ecc.

Se consideriamo le società di consulenza in toto, in media gli stipendi di queste sono più bassi delle IB ma c'è più possibilità di essere assunti.
Se consideriamo le società di consulenza top che danno stipendi paragonabili a quelli delle IB, i posti disponibili sono di meno.
[C'è un simpatico video che accentua la perenne lotta di cosa sia meglio tra IB e C :D http://www.youtube.com/watch?v=ROlDmux7Tk4&feature=player_embedded. ]

Nel mondo della finanza le possibilità di essere assunti in UK sono molto più alte (previa Bocconi). Escludendo hedge funds e private equity firms (dove i pochissimi neolaureati sono lì per qualche motivo, tipo "figli di"), i ruoli nelle investment banks si possono grossomodo distinguere tra "markets" e "investment banking" in senso proprio. Escludo back office e middle office perché qua si sta parlando di carriere con stipendi molto grossi.

In markets gli orari di lavoro sono umani (research 06.00-18.00, trading 7.30-18.30 per esempio) ma ci sono i rovesci della medaglia. Per un posto in Research dovrai competere con tutti i laureati in economics, statistica, matematica applicata, econometria ecc. (così come in Structuring se non hai un PhD in Fisica non entri, per dirne un'altro) e i bonus non sono quelli dei trader. In trading sei sotto una pressione pazzesca (ancora ti invito a non sottostimarla, è difficile essere in una tale situazione precedentemente nella vita), appena sbagli sei fuori (precarietà del posto), bonus 0 se non performi bene. La media è ovviamente alta per la presenza di alcune "stars" che a 30 anni guadagnano i milioni, ma è come giocare nel Verona e sperare nello stipendio di Cristiano Ronaldo (anche se il reddito del "giocatore del verona" è buono per un 23enne!).
Ovviamente non si comincia a fare trading in senso proprio prima di minimo 1 anno (tanti soldi in ballo), c'è molto lavoro di analisi delle securities di cui ti occupi (Bloomberg, Reuters e quindi Excel). Quindi sì "tre schermi sulla scrivania" ma senza 10MM in portafoglio :D

In investment banking in senso proprio gli orari sono assurdi. Nelle IB americane fare le 2.00 am è la regola (e considera che questo fa male alla salute a lungo andare, per questo dicevo che avevo "sovrastimato la mia voglia di lavorare"). Questo è un blog utile per capire questo mondo: http://www.mergersandinquisitions.com/.
Tanto data crunching. Excel: financial modelling, preparazione dei pitch books, presentazioni pp. Come per la consulenza, forse le prime decisioni autonome avvengono se va bene dopo 6 anni (se si resiste e si fa l'up).
C'è da dire che nei good old times 2003-2007 a Londra alcuni riuscivano a guadagnare anche 100.000£ (con il bonus, lorde ma tassazione bassa da straniero a londra) al primo anno e comunque portare a casa 2500£ mensili pulite non è certo male, anche se a livello orario :D ...

Ovviamente come puoi vedere non c'è nessuna formula magica, anche perché la strada per arrivare a queste posizioni è mooolto dura e non è neanche detto che i soldi ottenuti ne valgano la pena, nessuno ti regala niente.

nathan91
27-04-2010, 18:45
Sembra di vedere me stesso 4-5 anni fa, stessa aria sognante prima di impattare la dura realtà :D.
Personalmente ho sovrastimato le mie capacità (i termini di confronto liceali non sono quelli iper-competitivi di certi ambienti universitari), pensando "se mi impegno al 100%, passo tutto il giorno a studiare avrò uno sbocco fantastico" come quelli che hai descritto te. Ho sovrastimato anche la mia "voglia di lavorare".

Mi spiego. A mio avviso, le possibilità per cui in 5-6 anni guadagnerai molto (e per molto indendo gross income >100.000/annum) sono: 1) consulenza 2) investment banking 3) imprenditoria.
Il terzo punto non lo spiego perché non c'è università che tenga. Puoi avere l'idea imprenditoriale vincente all'ultimo anno di dottorato come al primo semestre di università sviluppandola nel garage di casa e diventando milionario (Steve Jobs).
Le altre due davano grosse possibilità pre-crisi poiché assumevano molti laureati (l'up or out favorisce l'inserimento di continua "carne fresca").
Il primo punto è molto ambito perché dà possibilità d'uscita in ruoli direzionali in azienda, il che può essere "il sogno del bambino" che c'è in ognuno di noi.
Ma non mi sembra che tu abbia questo sogno particolare anche se nella vita non si sa mai.
In consulenza ovviamente bisogna padroneggiare veramente il linguaggio in cui si lavora, quindi a meno che tu non sia un bravissimo madrelingua inglese le possibilità in UK sono nulle (e questo vale per altri paesi non anglofoni). Le posizioni dunque si restringono all'Italia (i.e. Milano) dove la carriera e le retribuzioni sono veloci ma non sono certo folgoranti (nemmeno a McKinsey).
In consulenza passerai i primi mesi a fare presentazioni powerpoint (ovunque) e a fare il lavoro "sporco" di data crunching (analizzare bilanci ecc.).



Ecco questo sembra all'inizio una figata (o al massimo sopportabile tranquillamente) ma dopo un po' pregherai per non viaggiare come una scheggia impazzita e tutti capiscono prima o poi l'importanza di una sede stabile in cui vivere e lavorare.


Questo è vero, di certo però in 5-6 anni nessuna di queste cose viene fatta da solo, le decisioni e le elaborazioni teoriche più importanti vegono prese dai Directors e i compiti meno decisionali e più quantitativi sono svolti dai juniors. Questo vuol dire ripetitività e orari duri.



Bé dipende se l'azienda ha intenzione di affidare il compito o meno. Ovviamente una acquisizione verrà seguita principalmente dalle IB, il compito delle società di consulenza è (oltre a consigliare l'operazione come hai già citato) magari l'integrazione post-acquisizione ecc.

Se consideriamo le società di consulenza in toto, in media gli stipendi di queste sono più bassi delle IB ma c'è più possibilità di essere assunti.
Se consideriamo le società di consulenza top che danno stipendi paragonabili a quelli delle IB, i posti disponibili sono di meno.
[C'è un simpatico video che accentua la perenne lotta di cosa sia meglio tra IB e C :D http://www.youtube.com/watch?v=ROlDmux7Tk4&feature=player_embedded. ]

Nel mondo della finanza le possibilità di essere assunti in UK sono molto più alte (previa Bocconi). Escludendo hedge funds e private equity firms (dove i pochissimi neolaureati sono lì per qualche motivo, tipo "figli di"), i ruoli nelle investment banks si possono grossomodo distinguere tra "markets" e "investment banking" in senso proprio. Escludo back office e middle office perché qua si sta parlando di carriere con stipendi molto grossi.

In markets gli orari di lavoro sono umani (research 06.00-18.00, trading 7.30-18.30 per esempio) ma ci sono i rovesci della medaglia. Per un posto in Research dovrai competere con tutti i laureati in economics, statistica, matematica applicata, econometria ecc. (così come in Structuring se non hai un PhD in Fisica non entri, per dirne un'altro) e i bonus non sono quelli dei trader. In trading sei sotto una pressione pazzesca (ancora ti invito a non sottostimarla, è difficile essere in una tale situazione precedentemente nella vita), appena sbagli sei fuori (precarietà del posto), bonus 0 se non performi bene. La media è ovviamente alta per la presenza di alcune "stars" che a 30 anni guadagnano i milioni, ma è come giocare nel Verona e sperare nello stipendio di Cristiano Ronaldo (anche se il reddito del "giocatore del verona" è buono per un 23enne!).
Ovviamente non si comincia a fare trading in senso proprio prima di minimo 1 anno (tanti soldi in ballo), c'è molto lavoro di analisi delle securities di cui ti occupi (Bloomberg, Reuters e quindi Excel). Quindi sì "tre schermi sulla scrivania" ma senza 10MM in portafoglio :D

In investment banking in senso proprio gli orari sono assurdi. Nelle IB americane fare le 2.00 am è la regola (e considera che questo fa male alla salute a lungo andare, per questo dicevo che avevo "sovrastimato la mia voglia di lavorare"). Questo è un blog utile per capire questo mondo: http://www.mergersandinquisitions.com/.
Tanto data crunching. Excel: financial modelling, preparazione dei pitch books, presentazioni pp. Come per la consulenza, forse le prime decisioni autonome avvengono se va bene dopo 6 anni (se si resiste e si fa l'up).
C'è da dire che nei good old times 2003-2007 a Londra alcuni riuscivano a guadagnare anche 100.000£ (con il bonus, lorde ma tassazione bassa da straniero a londra) al primo anno e comunque portare a casa 2500£ mensili pulite non è certo male, anche se a livello orario :D ...

Ovviamente come puoi vedere non c'è nessuna formula magica, anche perché la strada per arrivare a queste posizioni è mooolto dura e non è neanche detto che i soldi ottenuti ne valgano la pena, nessuno ti regala niente.

Ti ringrazio davvero molto per la risposta, avrei qualche altra domanda da farti quindi mi riservo la facoltà di romperti le scatole :D tra qualche mese (magari in privato), quando avrò più tempo libero per pensare e fare una scelta decisa.
Al momento mi sento di chiederti se c'è differenza tra le mansioni che ha un ingegnere e un bocconiano nelle società di consulenza, nel senso: fanno le stesse cose o all'ingegnere sono affidati compiti come logistica/ottimizzazione produzione/sistemi informativi e all'economista m&a, analisi bilanci ???

nathan91
27-04-2010, 19:17
Innanzitutto, sii conscio di avere una grandissima fortuna (sicuramente in parte merito tuo, ma magari l'ambiente familiare ti ha aiutato, in una famiglia di operai non senti mai palare di IB e consulenza direzionale): hai idea di cosa sono, cosa fanno e come si fa a diventare alcune delle figure professionali più stimolanti e pagate che esistano ;) Questo è molto importante, perchè molti (me compreso) ne vengono a conoscenza a 22-24 anni, quando magari è più difficile crearsi le carte in regola per accedervi da neolaureato (corso di studio intrapreso, inglese sottovalutato per molto tempo etc.). Detto ciò, il consiglio che ti do è ovviamente laurearti, nei tempi e con 110L ed esperienza all'estero in qualcosa che ti piace molto e in cui sei stimolato. La fortuna è che le aziende prestigiose assumono davvero per il talento e non per il corso di studi: so di fisici normalisti e ingegneri informatici in McK, ingegneri fisici in altre aziende di consulenza direzionale etc. Il problema è che sono molto selettivi e non puoi cmq fare a meno di avere un "piano B", meno ambizioso (occhio, può anche essere quello di entrare in Price, Deloitte, Accenture...lì è molto + fattibile e un 110L in facoltà seria non ha problemi ad entrare, a aprte il 2009 in cui non assumevano :p ). Al massimo poi ci riprovi con le tier1 dopo 1-2-3 anni di esperienza significativa. ;) Questo per realismo e stare tranquillo che cmq qualcosa di interessante farai. :)
Per il resto, le idee le hai molto chiare e fai bene a surfare il web e chiedere nei forum.

Come per wehelloa anche a te faccio la promessa di rompere le OO tra qualche mese, ok? Grazie.

barrakud
27-04-2010, 22:21
Esami eh :D

Comunque per quanto riguarda la consulenza una volta entrati in un certo team, sia gli ingegneri che gli economisti possono svolgere gli stessi compiti.
E' ovvio però che è più probabile che uno studente di finanza venga assegnato al gruppo di consulenti relativi all'industria bancaria, così come magari un ingegnere a quello che si occupa di ottimizzazione della produzione.

Pot
27-04-2010, 23:24
quoto in toto wehelloa :).

Quando ti dicono che in M&A lavorano 16 ore al giorno ti posso assicurare che e' vero.. ho visto di persona ragazze chiamate alle 10 di domenica sera appena uscite dal cinema (in uno dei pochi we teoricamente liberi) a cui veniva detto: " scusa puoi passare di qua che dobbiamo finire una cosa? Non preoccuparti si va a casa prima delle 3".

Io lavoro una media di 13 ore al giorno, e ogni tanto anche il viaggiare e' pesante.... tipo ieri mi sono alzato alle 6.30 a casa dei miei a modena, tra preparare la valigia andare in aeroporto etc..etc.. non ero in albergo prima dell'una e per fare quadrare tutto ho smesso a mezzanotte. Almeno sono fortunato che non ho compiti da segretaria ben pagata e che il lavoro mi piace moltissimo, ma cmq richiede notevoli sacrifici.

nathan91
28-04-2010, 13:54
quoto in toto wehelloa :).

Quando ti dicono che in M&A lavorano 16 ore al giorno ti posso assicurare che e' vero.. ho visto di persona ragazze chiamate alle 10 di domenica sera appena uscite dal cinema (in uno dei pochi we teoricamente liberi) a cui veniva detto: " scusa puoi passare di qua che dobbiamo finire una cosa? Non preoccuparti si va a casa prima delle 3".

Io lavoro una media di 13 ore al giorno, e ogni tanto anche il viaggiare e' pesante.... tipo ieri mi sono alzato alle 6.30 a casa dei miei a modena, tra preparare la valigia andare in aeroporto etc..etc.. non ero in albergo prima dell'una e per fare quadrare tutto ho smesso a mezzanotte. Almeno sono fortunato che non ho compiti da segretaria ben pagata e che il lavoro mi piace moltissimo, ma cmq richiede notevoli sacrifici.

16 ore al giorno significa 16 ore un giorno la settimana e poi 8 ore oppure 16 ore 16 ore???
Ma com'è possibile? Scusate ma se una giornata è di 24 ore allora 24-16= 8. Ammettiamo che uno riesca a dormire 6 ore per notte (impossibile), restano due ore: il tempo per lavarsi, fare colazione/cena, arrivare/tornare in ufficio e basta. E' impossibile reggere a ritmi come questi, si fanno tutti di anfetamina?

tower2
28-04-2010, 14:26
16 ore al giorno significa 16 ore un giorno la settimana e poi 8 ore oppure 16 ore 16 ore???
Ma com'è possibile? Scusate ma se una giornata è di 24 ore allora 24-16= 8. Ammettiamo che uno riesca a dormire 6 ore per notte (impossibile), restano due ore: il tempo per lavarsi, fare colazione/cena, arrivare/tornare in ufficio e basta. E' impossibile reggere a ritmi come questi, si fanno tutti di anfetamina?

beh tante volte dormo anch'io 6 ore (e non lavoro nell'ambito in oggetto).
svegliarsi alle 6 ( anche alle 5 almeno una volta a settimana) per tante persone è la normalità...prima di avere il lavoro attuale facevo (a seconda della giornata) anche 2 o 3 lavori diversi (uno canonico in ufficio di crica 8 ore mal pagato) e altri + fisici ma pagati).
dipende sempre da come si è abituati e ceh cosa si vuol fare/ottenere nella vita. dipende se all'impegno è corrisposto (prima o poi) anche dell gratificazioni (denaro o altro)
anche adesso dopo 5 gironi in ufficio passo i week end a fare diferenti lavori ( da quelli fisici ad altri + intellettuali)

wehelloa
28-04-2010, 16:03
16 ore al giorno significa 16 ore un giorno la settimana e poi 8 ore oppure 16 ore 16 ore???
Ma com'è possibile? Scusate ma se una giornata è di 24 ore allora 24-16= 8. Ammettiamo che uno riesca a dormire 6 ore per notte (impossibile), restano due ore: il tempo per lavarsi, fare colazione/cena, arrivare/tornare in ufficio e basta. E' impossibile reggere a ritmi come questi, si fanno tutti di anfetamina?

Che ci creda o no, in M&A 80 ore/settimana sono la norma.

tulifaiv
28-04-2010, 16:52
16 ore al giorno significa 16 ore un giorno la settimana e poi 8 ore oppure 16 ore 16 ore???
Ma com'è possibile?


Se fossi un analista finanziario, mi immaginerei così: il mio ufficio diventerebbe la mia seconda casa, con almeno tre monitor sulla scrivania e tazzone di caffè pronto da bere

L'hai detto tu stesso eh :p

Che fai, già ti tiri indietro? :asd:

nathan91
28-04-2010, 19:16
L'hai detto tu stesso eh :p

Che fai, già ti tiri indietro? :asd:

No, però uno spera sempre...:rolleyes:

Pot
28-04-2010, 22:37
16 ore al giorno significa 16 ore un giorno la settimana e poi 8 ore oppure 16 ore 16 ore???
Ma com'è possibile? Scusate ma se una giornata è di 24 ore allora 24-16= 8. Ammettiamo che uno riesca a dormire 6 ore per notte (impossibile), restano due ore: il tempo per lavarsi, fare colazione/cena, arrivare/tornare in ufficio e basta. E' impossibile reggere a ritmi come questi, si fanno tutti di anfetamina?

no 16 tutti i giorni che dio manda in terra.. 10 sabato e magari 8 domenica.

Nel mio piccolo stamattina giornata tipo: sveglia alle 6.30, una pio di email e dal cliente alle 8. Alle 17.50 ho preso la macchina per andare in aeroporto mentre ero al telefono. Sono stato al telefono fino a che non ho decollato. Adesso sono a casa a mandare un paio di email. Domani sveglia alle 6.45 e via in ufficio.

Tuttoq uesto epro' sia ccompagna ad un po' di flessibilita', tipo questo lunedi' lavoro da casa dei miei (Modena) e volo a Londra la sera.. questo mi eprmette di passare la domenica sera con la gentil donzella, cosa che altrimenti nn potrei fare.

Fedozzo
28-04-2010, 23:09
no 16 tutti i giorni che dio manda in terra.. 10 sabato e magari 8 domenica.

Nel mio piccolo stamattina giornata tipo: sveglia alle 6.30, una pio di email e dal cliente alle 8. Alle 17.50 ho preso la macchina per andare in aeroporto mentre ero al telefono. Sono stato al telefono fino a che non ho decollato. Adesso sono a casa a mandare un paio di email. Domani sveglia alle 6.45 e via in ufficio.

Tuttoq uesto epro' sia ccompagna ad un po' di flessibilita', tipo questo lunedi' lavoro da casa dei miei (Modena) e volo a Londra la sera.. questo mi eprmette di passare la domenica sera con la gentil donzella, cosa che altrimenti nn potrei fare.

Quanto prendi al mese pulito?

Pot
29-04-2010, 08:36
2.9. ma ci sono ancora un po' di tasse da togliere.. il lordo sono 50k.

dottorzivago
29-04-2010, 12:10
-

(ho sbagliato thread :) )

migna
29-04-2010, 13:57
Puoi partire da qui: http://www.vault.com/wps/portal/usa/companies/rankings?rankingId1=77&rankingId2=-2&rankings=1&rankingYear=2010&regionId=0&showVaultAllRankingPortlet=true&routerSignalFromVaultAllRankingPortlet=false&routerSignalFromViewRankingIndexPage=false&routerControllerName=selectRankingIndividualController
;)

In estrema sintesi, ce ne sono 3...poi una quarta ben distanziata. Queste "posizioni" sono quelle fisse indipendentemente da tutto :D Poi ci sono le altre importanti ;)
oggi chiaccherata in uni con un project leader di BCG....che voglia di andare lì! :ave:

nathan91
29-04-2010, 14:35
Fa piacere che il 3d vada avanti da solo. Tanto per aggiungere un po' di carne al fuoco...

Ammettiamo che le cose non vadano come i progetti impongono. Mettete caso di un ingegnere gestionale laureatosi in 7 anni con 100, o in 6 anni con 95, o di un economista (laurea eco e fin) laurea nei tempi e con le stesse valutazioni già citate; ebbene in una situazione come questa l'ingegnere a che lavoro può aspirare? Quale sarà il suo stipendio a x anno dalla laurea? Idem per l'economista.
Insomma no 110l no mck di sicuro, ma il resto?

Sapete di qualcuno che è riuscito a sviluppare un'idea imprenditoriale a pochi anni dopo la laurea o durante la laurea? Come è riuscito a trovare gli investitori?

Pot, forse mi sono perso un pezzo, se business analyst/consulente,vero?

tulifaiv
29-04-2010, 16:20
Ammettiamo che le cose non vadano come i progetti impongono. Mettete caso di un ingegnere gestionale laureatosi in 7 anni con 100, o in 6 anni con 95, o di un economista (laurea eco e fin) laurea nei tempi e con le stesse valutazioni già citate; ebbene in una situazione come questa l'ingegnere a che lavoro può aspirare? Quale sarà il suo stipendio a x anno dalla laurea? Idem per l'economista.
Insomma no 110l no mck di sicuro, ma il resto?

Ad una domanda del genere penso che manco l'oracolo di Delfi saprebbe rispondere... :p

ps.: beh dai perché vuoi farti tanto male? ing. gestionale in 7 anni con 100? :doh: potresti puntare anche un po' più in alto eh... :D

eletto666
29-04-2010, 16:21
Se rimani in italia secondo me queste sono le scelte migliori (in ordine d'importanza):

1) Medicina: alla fine i medici lavorano sempre e c'è molta carenza, lo stipendio netto al mese per uno specializzato che lavora in un ospedale è di circa 3.000€

2) Ingegnere Edile: il mattone tira sempre, se conosci poi qualche palazzinaro sono soldi a palate...

3) Avvocato/Notaio: l'avvocato solo se conosci uno che ti può infilare in uno studio ben avviato. Il notaio conviene sempre perchè lavoreresti in un mercato chiuso senza concorrenza quindi con alti guadagni

wehelloa
29-04-2010, 17:23
Si ma qua si sta parlando del massimo return possibile in 5-6 anni, ambito economico.
Tra quelli che hai citato forse Medicina ha un "ritorno dell'investimento" migliore a breve termine, poiché a quanto pare dopo i 6 anni si cominicia la specializzazione a 1800/mese (dipende dalla specializzazione dai turni ecc., magari si parte da meno e si arriva a più boh). Avvocato/notaio durante il tirocinio la paga tende a zero (e non guadagnare fino a 27 anni non è bello). Ingegneria edile si finisce quasi sempre in un tempo >5 anni e i primi stipendi non sono certo alti. Senza considerare che il mattone di questi tempi...

Per il quesito di nathan, secondo me ci sono troppe variabili non considerate (quale Università, ad esempio).
Pensa che le banche d'investimento londinesi considerano la nostra triennale come il loro bachelor (anche se sono 3 anni e non 4) quindi danno la possibilità di fare uno stage (con possibilità di essere confermati) a studenti di specialistiche di pregio (bocconi, polimi ad es.) guardando il solo voto di triennale.
Quindi dipende molto anche di che istituzioni si parla. Alcuni sono fissati col voto per questioni di immagine (MCK ovviamente minimo 110) altri lo considerano molto poco (se hai fatto uno stage in una IB, vale molto di più di qualsiasi voto per essere chiamati ad un colloquio ad una IB. Poi lì per lì il voto non conta nulla ma solo quello che sai dimostrare agli intervistatori).

Un consiglio finale: se sai bene l'inglese, guarda anche all'estero.
Stockholm School of Economics (pagata dallo stato svedese, ed è cosa buona e giusta :D )o LSE (l'undergraduate costa meno della Bocconi) per dirne due.
Anche se, se sei in quinta, forse è troppo tardi...

nathan91
29-04-2010, 20:25
Se rimani in italia secondo me queste sono le scelte migliori (in ordine d'importanza):

1) Medicina: alla fine i medici lavorano sempre e c'è molta carenza, lo stipendio netto al mese per uno specializzato che lavora in un ospedale è di circa 3.000€

2) Ingegnere Edile: il mattone tira sempre, se conosci poi qualche palazzinaro sono soldi a palate...

3) Avvocato/Notaio: l'avvocato solo se conosci uno che ti può infilare in uno studio ben avviato. Il notaio conviene sempre perchè lavoreresti in un mercato chiuso senza concorrenza quindi con alti guadagni

Si ma hai mancato...

Odontoiatria: dura cinque e non c'è bisogno di ulteriore specializzazione, se ci si mette uno studio proprio e ci sai fare lo stipendio può arrivare senza troppi problemi a quello del notaio.

Oppure farmacia, a patto che uno miei genitori ce ne abbia una di proprietà:D (questo vale anche per il notaio).

Anche se il mio sogno, se la mettiamo su questo piano, è Chirurgia plastica... stipendi stratosferici per rifare tette e culi:D:D:D

Fedozzo
29-04-2010, 20:57
Ma che andate cianciando?
Medicina?
il peggior investimento, soprattutto in italia: corso di studi lunghissimo, per essere qualcuno di minimamente considerabile devi fare laurea (6 anni) + specializzazione (3-4) e dopo 9-10 anni(che sono 9-10 solo se non hai intoppi) di studio inizierai a fare lo schiavo, sottopagato, presso ASL statali.
I primi soldi arriveranno a 30 anni suonati e fino ad allora dovrai farti mantenere da mamma e papà.
Tutto questo a meno che tu non abbia uno studio medico avviato ed un parente che ti dia in eredità i suoi clienti.
Considera che iniziare carriera privata da medico in italia è un suicidio, dato che l'italia è il paese con il piu grande rapporto medici/abitanti del mondo, altro che carenza.

Medicina si fa per vocazione, non per i soldi, che non si fanno.

(parlo avendo un medico in famiglia con brillante curriculum ma senza agganci,parole sue)

Fedozzo
29-04-2010, 20:58
Si ma hai mancato...

Odontoiatria: dura cinque e non c'è bisogno di ulteriore specializzazione, se ci si mette uno studio proprio e ci sai fare lo stipendio può arrivare senza troppi problemi a quello del notaio.

Oppure farmacia, a patto che uno miei genitori ce ne abbia una di proprietà:D (questo vale anche per il notaio).

Anche se il mio sogno, se la mettiamo su questo piano, è Chirurgia plastica... stipendi stratosferici per rifare tette e culi:D:D:D

si, peccato che si rif le tette ed il culo ha tette e culo di merd@ :O

wehelloa
29-04-2010, 21:10
Mah lo schiavo sottopagato lo fai da tutte le parti, lì almeno sei statale.
Poi ripeto, dopo 6 anni di studi essere già pagato bene per gli standard italiani (a patto di essere abbastanza bravo da essere preso in una scuola di specializzazione) non è mica male.
Poi ovvio Medicina si fa per vocazione etc etc etc...

Stavamo parlando di altro mi sembra comunque :D

eletto666
30-04-2010, 11:12
Ma che andate cianciando?
Medicina?
il peggior investimento, soprattutto in italia: corso di studi lunghissimo, per essere qualcuno di minimamente considerabile devi fare laurea (6 anni) + specializzazione (3-4) e dopo 9-10 anni(che sono 9-10 solo se non hai intoppi) di studio inizierai a fare lo schiavo, sottopagato, presso ASL statali.
I primi soldi arriveranno a 30 anni suonati e fino ad allora dovrai farti mantenere da mamma e papà.
Tutto questo a meno che tu non abbia uno studio medico avviato ed un parente che ti dia in eredità i suoi clienti.
Considera che iniziare carriera privata da medico in italia è un suicidio, dato che l'italia è il paese con il piu grande rapporto medici/abitanti del mondo, altro che carenza.

Medicina si fa per vocazione, non per i soldi, che non si fanno.

(parlo avendo un medico in famiglia con brillante curriculum ma senza agganci,parole sue)

forse non hai amici medici.....
il medico più fesso (anche senza specializzazione) per una notte in una clinica prende 250€ anche 500€....
I primi soldi non li vedi a 30 perchè se un medico riesce ad entrare in un corso di specializzazione viene pagato e se 1800€ netti ti sembrano pochi non so, se poi vince un concorso da specializzato in un ospedale lo stipendio da neo assunto è circa il doppio....

eletto666
30-04-2010, 11:18
Si ma hai mancato...

Odontoiatria: dura cinque e non c'è bisogno di ulteriore specializzazione, se ci si mette uno studio proprio e ci sai fare lo stipendio può arrivare senza troppi problemi a quello del notaio.

Oppure farmacia, a patto che uno miei genitori ce ne abbia una di proprietà:D (questo vale anche per il notaio).

Anche se il mio sogno, se la mettiamo su questo piano, è Chirurgia plastica... stipendi stratosferici per rifare tette e culi:D:D:D

Odontoiatria è molto costoso avviare uno studio, però poi si recupera.....

Il farmacista non è semplice se non hai un genitore perchè se ne vuoi aprire una devi andare in qualche posto sperduto dove è possibile aprirla e fai i salti mortali altrimenti se lavori come dipendente non navighi nell'oro....
E' una lobby molto forte non se ne possono aprire quante se ne vuole, sono in rapporto con la popolazione...già Bersani gli ha fatto girare le scatole con le parafarmacie aperte nei centri commerciali.

limpid-sky
30-04-2010, 11:29
forse non hai amici medici.....
il medico più fesso (anche senza specializzazione) per una notte in una clinica prende 250€ anche 500€....
I primi soldi non li vedi a 30 perchè se un medico riesce ad entrare in un corso di specializzazione viene pagato e se 1800€ netti ti sembrano pochi non so, se poi vince un concorso da specializzato in un ospedale lo stipendio da neo assunto è circa il doppio....

insomma fare medicina ti sistemi. a saperlo ci provavo.
alla storia della vocazione mica ci credo tanto. alla fine è un lavoro di responsabilità come altri.

migna
30-04-2010, 12:02
insomma fare medicina ti sistemi. a saperlo ci provavo.
alla storia della vocazione mica ci credo tanto. alla fine è un lavoro di responsabilità come altri.

io avrei voluto. ma non me la son sentita di pesare sui miei genitori per 10 anni...

Deuced
30-04-2010, 14:43
forse non hai amici medici.....
il medico più fesso (anche senza specializzazione) per una notte in una clinica prende 250€ anche 500€....
I primi soldi non li vedi a 30 perchè se un medico riesce ad entrare in un corso di specializzazione viene pagato e se 1800€ netti ti sembrano pochi non so, se poi vince un concorso da specializzato in un ospedale lo stipendio da neo assunto è circa il doppio....


credo che dipenda da molti fattori.Ho lavorato anni in una asl con i medici del 118 (definiti sfigati dai colleghi perché guadagnano "poco" nonostante facciano parte della categoria,senza contare i vari rischi),lo stipendio medio è 2500€.A cui vanno aggiunti i soldi di eventuali studi privati/cliniche,ma a quelle cifre ci arrivi,come detto,almeno a 28 anni e con qualche conoscenza.I medici di base (senza specializzazione) ormai non li considera più nessuno,gli specializzati sono in buon numero e vengono pagati le stesse cifre.

Il corso di specializzazione viene pagato 1750€ lordi,non netti

Non la definirei una categoria in crisi,rispetto alla crisi di tutte le altre vivono ancora abbastanza bene.Il difficile è avere la costanza di dedicarsi agli studi e rinunciare ad una vita sociale per una decina d'anni...

wehelloa
30-04-2010, 16:50
Dire "Non avere vita sociale" però non credo renda giustizia a tanti altri laureati che guadagnano meno.
Un ragazzo che ha fatto ingegneria seriamente e che va a lavorare, ad esempio, in una società di consulenza, la vita sociale non ce l'ha nemmeno lui per dieci anni (e più...). E gli stipendi sono inferiori ai medici nonché la precarietà più elevata.
Poi ripeto, la leggenda per cui medicina sia molto costosa per i genitori secondo me è una cazzata... cosa cambia col pagare un figlio che studi in una qualsiasi altra università per 6 anni (cosa che accade spesso)? I libri illustrati?

Per uno studente bravo e diligente secondo me l'ostacolo più grande in Medicina è il fatto stesso di dover fare il medico; non tutti ritengono che aiutare il prossimo (con un buon stipendio) sia un beneficio superiore di dover essere in costante contatto con i malati, col dolore e la sofferenza, con magari scene truculente.

Per chi può piacere e per chi ha un certo pelo sullo stomaco può essere una bella carriera. Sono in molti infatti che fanno i test di ammissione.

limpid-sky
30-04-2010, 17:57
beh capire come realmente stanno le cose da te che hai un familiare credo che sia molto utile ai fini della discussione.
In effetti non mi è chiaro finita la specializzazione cosa succede...ma io sono un futuro ingegnere che al tempo di scegliere pensai, forse sbagliando che sicuramente sarei stato bravo, ma che forse non avrei retto il dolore e la sofferenza. (anche se a vedere alcuni medici credo di essere madreteresa a confronto :rolleyes: )
In effetti cioò che hai scritto fa pensare. Purtroppo ancora oggi basta dire che sei iscritto a medicina e la gente ti ammira magari a torto.
Sinceramente sono in dubbio se fare il medico sia una vocazione come sento dire ovunque e da chiunque, questa cosa mi ha sempre dato da riflettere.

nathan91
30-04-2010, 19:12
Segnalo una discussione interessante che si ricollega alla mia.
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2184803

mamo139
01-05-2010, 00:29
io in vita mia non ho mai trovato una persona che mi consigliasse il suo lavoro :doh:
sono giunto alla conclusione che quasi tutti si lamentano di ciò che fanno!

nathan91
01-05-2010, 10:30
ok,ok ma basta con medicina. E' un corso di studio pensante, il lavoro è pieno di responsabilità (c'è in ballo la vita di persone) e lo stipendio è adeguato ai compiti richiesti.

Rinnovo l'invito a rispondere a queste domande:
Conoscete persone che si sono laureate in gestionale in 7 anni con 100, o in 6 anni con 95?
O di un laureato di economia e finanza con gli stessi risultati accademici?
Cosa fanno?

Sapete di qualcuno che è riuscito a sviluppare un'idea imprenditoriale a pochi anni dopo la laurea o durante la laurea? Come è riuscito a trovare gli investitori?

limpid-sky
01-05-2010, 10:36
ok,ok ma basta con medicina. E' un corso di studio pensante, il lavoro è pieno di responsabilità (c'è in ballo la vita di persone) e lo stipendio è adeguato ai compiti richiesti.

Rinnovo l'invito a rispondere a queste domande:
Conoscete persone che si sono laureate in gestionale in 7 anni con 100, o in 6 anni con 95?
O di un laureato di economia e finanza con gli stessi risultati accademici?
Cosa fanno?

Sapete di qualcuno che è riuscito a sviluppare un'idea imprenditoriale a pochi anni dopo la laurea o durante la laurea? Come è riuscito a trovare gli investitori?

ne + ne meno di un qualsiasi ingegnere civile che faccia bene il suo lavoro.
poi scusa cosa credi che a gestionale non ci siano responsabilità?
non voglio flammare.e come ho riaperto richiudo.

per rispondere alle tue domande. purtroppo non conosco nessuno.
di solito le imprese preferiscono prendere un gestionale piuttosto che un laureato in economia di pari livello.

mamo139
01-05-2010, 10:41
Rinnovo l'invito a rispondere a queste domande:
Conoscete persone che si sono laureate in gestionale in 7 anni con 100, o in 6 anni con 95?
O di un laureato di economia e finanza con gli stessi risultati accademici?
Cosa fanno?

non credo abbia molto senso confrontare un gestionale con uno laureato in finanza. sono due cose diverse e portano a lavori diversi.
forse il confronto ha piu senso fra un gestionale e uno che si è laureato in aziendale.

economia aziendale ed economia e finanza sono diverse, a parte le nozioni di economia di base e una materia che hanno un po in comune, ovvero corporate finance, anche se affrontata sotto ottiche diverse.

limpid-sky
01-05-2010, 10:49
non credo abbia molto senso confrontare un gestionale con uno laureato in finanza. sono due cose diverse e portano a lavori diversi.
forse il confronto ha piu senso fra un gestionale e uno che si è laureato in aziendale.

economia aziendale ed economia e finanza sono diverse, a parte le nozioni di economia di base e una materia che hanno un po in comune, ovvero corporate finance, anche se affrontata sotto ottiche diverse.

azz vero. avevo letto male.
sono caduto nella cosa poichè spesso si confronta ing gestionale con economia aziendale.

nathan91
01-05-2010, 11:09
ne + ne meno di un qualsiasi ingegnere civile che faccia bene il suo lavoro.
poi scusa cosa credi che a gestionale non ci siano responsabilità?
non voglio flammare.e come ho riaperto richiudo.

per rispondere alle tue domande. purtroppo non conosco nessuno.
di solito le imprese preferiscono prendere un gestionale piuttosto che un laureato in economia di pari livello.

su questo ti do ragione: il medico incompetente ammazza la gente uno per uno, l'ingegnere ne ammazza più di uno per volta (costruzioni che crollano, batterie di portatili che si incendiano, automobili con freni/acceleratori che non rispondono ai comandi).

Le responsabilità sono simili, ma tieni conto che il medico studia 11 anni e sta a contatto con i malati (=maggiore possibilità di contrarre malattie) l'ingegnere studia di fatto 6 anni e se lavora in ufficio non è esposto a virus/batteri.

Non c'è nulla di male ad ammettere ciò e a continuare a credere che fare il medico sia più oneroso che fare l'ingegnere (volendo portare acqua al mio mulino, potrei dire che i tassi di suicidio tra i medici sono molto alti anche rispetto alle altre categorie professionali).

nathan91
01-05-2010, 11:29
ne + ne meno di un qualsiasi ingegnere civile che faccia bene il suo lavoro.
poi scusa cosa credi che a gestionale non ci siano responsabilità?
non voglio flammare.e come ho riaperto richiudo.

per rispondere alle tue domande. purtroppo non conosco nessuno.
di solito le imprese preferiscono prendere un gestionale piuttosto che un laureato in economia di pari livello.

su questo ti do ragione: il medico incompetente ammazza la gente uno per uno, l'ingegnere ne ammazza più di uno per volta (costruzioni che crollano, batterie di portatili che si incendiano, automobili con freni/acceleratori che non rispondono ai comandi).

Le responsabilità sono simili, ma tieni conto che il medico studia 11 anni e sta a contatto con i malati (=maggiore possibilità di contrarre malattie) l'ingegnere studia di fatto 6 anni e se lavora in ufficio non è esposto a virus/batteri.

Non c'è nulla di male ad ammettere ciò e a continuare a credere che fare il medico sia più oneroso che fare l'ingegnere.

nathan91
01-05-2010, 11:36
ne + ne meno di un qualsiasi ingegnere civile che faccia bene il suo lavoro.
poi scusa cosa credi che a gestionale non ci siano responsabilità?
non voglio flammare.e come ho riaperto richiudo.

per rispondere alle tue domande. purtroppo non conosco nessuno.
di solito le imprese preferiscono prendere un gestionale piuttosto che un laureato in economia di pari livello.

su questo ti do ragione: il medico incompetente ammazza la gente uno per uno, l'ingegnere ne ammazza più di uno per volta (costruzioni che crollano, batterie di portatili che si incendiano, automobili con freni/acceleratori che non rispondono ai comandi).

Le responsabilità sono simili, ma tieni conto che il medico studia 11 anni e sta a contatto con i malati (=maggiore possibilità di contrarre malattie) l'ingegnere studia di fatto 6 anni e se lavora in ufficio non è esposto a virus/batteri.

Non c'è nulla di male ad ammettere ciò e a continuare a credere che fare il medico sia più oneroso che fare l'ingegnere.

tulifaiv
01-05-2010, 11:48
Le responsabilità sono simili, ma tieni conto che il medico studia 11 anni e sta a contatto con i malati (=maggiore possibilità di contrarre malattie) l'ingegnere studia di fatto 6 anni e se lavora in ufficio non è esposto a virus/batteri.

Non c'è nulla di male ad ammettere ciò e a continuare a credere che fare il medico sia più oneroso che fare l'ingegnere (volendo portare acqua al mio mulino, potrei dire che i tassi di suicidio tra i medici sono molto alti anche rispetto alle altre categorie professionali).

Ma scherzi?

Dove stanno questi ingegneri che lavorano in ufficio? ;)

Gli Ingegneri (quelli che fanno veramente l'ingegnere, e hanno le retribuzioni che dici tu) lavorano:

In cantiere (edili, civili & simili)
Negli impianti di produzione (ing. industriali, elettrici & simili)

...tutti posti ad altissimo rischio di infortunio.

Il lavoro esclusivamente d'ufficio lo fa solo una manciata di ingegneri progettisti; gli altri, semplicemente, non fanno l'ingegnere :)

nathan91
01-05-2010, 12:34
Ma scherzi?

Dove stanno questi ingegneri che lavorano in ufficio? ;)

Gli Ingegneri (quelli che fanno veramente l'ingegnere, e hanno le retribuzioni che dici tu) lavorano:

In cantiere (edili, civili & simili)
Negli impianti di produzione (ing. industriali, elettrici & simili)

...tutti posti ad altissimo rischio di infortunio.

Il lavoro esclusivamente d'ufficio lo fa solo una manciata di ingegneri progettisti; gli altri, semplicemente, non fanno l'ingegnere :)
:cry: :cry: :cry:
Possiamo tornare on-topic?

Deuced
01-05-2010, 15:20
nathan,ma allora scusa la franchezza,mi pare di capire che tu vuoi studiare una materia

1)non esageratamente impegnativa
2)che dia accesso ad un buon stipendio terminati gli studi
3)scevra di responsabilità

Con queste aspettative ti consiglierei i prossimi provini del grande fratello :asd:

In Italia l'unico modo per fare davvero soldi in maniera lecita e senza raccomandazioni è mettersi in proprio ed avere un buon background culturale.L'essere laureato in materie scientifiche aiuta molto di più che essere laureato in materie umanistiche (tranne alcune eccezioni).Altrimenti è meglio "imparare un mestiere",il mio idraulico e il mio elettricista non se la passano male...

Il consiglio che posso darti è: pensa bene sui tuoi interessi e scegli la facoltà che maggiormente li riflette.Sia filosofia o sia medicina l'importante è studiare ed avere costanza e passione,al termine della specialistica tiri le somme,da qui a 5 anni potrebbe essere cambiato tutto oppure niente.

nathan91
01-05-2010, 16:36
nathan,ma allora scusa la franchezza,mi pare di capire che tu vuoi studiare una materia

1)non esageratamente impegnativa
2)che dia accesso ad un buon stipendio terminati gli studi
3)scevra di responsabilità

Con queste aspettative ti consiglierei i prossimi provini del grande fratello :asd:

In Italia l'unico modo per fare davvero soldi in maniera lecita e senza raccomandazioni è mettersi in proprio ed avere un buon background culturale.L'essere laureato in materie scientifiche aiuta molto di più che essere laureato in materie umanistiche (tranne alcune eccezioni).Altrimenti è meglio "imparare un mestiere",il mio idraulico e il mio elettricista non se la passano male...

Il consiglio che posso darti è: pensa bene sui tuoi interessi e scegli la facoltà che maggiormente li riflette.Sia filosofia o sia medicina l'importante è studiare ed avere costanza e passione,al termine della specialistica tiri le somme,da qui a 5 anni potrebbe essere cambiato tutto oppure niente.

1)Voglio che l'impegno richiesto (sia prima - negli studi, sia dopo - a lavoro) sia commisurato alla paga.
2)Si, quest'è vero. Non necessariamente subito, ma almeno dopo tre anni di gavetta voglio la possibilità di accendere un mutuo per comprare casa e avere una macchina. (Vi sembra molto:mbe: ?)
3)Assolutamente non vero. E non capisco cosa te l'abbia fatto pensare:confused: .

"mettersi in proprio ed avere un buon background culturale" concordo appieno :mano:
Un ingegnere gestionale può mettersi in proprio???

corso di laurea -> libera professione
ing.civile -> progettazione costruzioni edili
ing.elettrico -> prog. impianti elettrici industriali e non (fotovoltaico)
ing.energia -> prog. impianti termici/elettrici/condizionamento
ing. mecc. -> progettista Cad
ing. inform. -> consulente Sap freelance, software-house.
finanza -> consulente finanziario indip., trader.
ing. gest. -> consulente Sap (?)

potete aggiungere altre professioni che si possono esercitare da autonomo?

nathan91
01-05-2010, 18:49
perdonami, ma mi sembra di capire che questa sia una discussione volta alla scelta della facoltà. la domanda principale da porti sarebbe: cosa mi piace fare? cosa mi appassiona? cosa mi interessa? invece leggo tutt'altro... scegliendo l'università tenendo in conto "quanto guadagnerò alla fine" (che mi sembra questo il succo del discorso, mascherato, ma sempre quello..) ci metterai un botto di tempo per laurearti se non ti piace, sempre se arriverai alla fine... :)

Alcune domande le faccio per curiosità.
Ad ogni modo sono tutte domande sull'ambito ingegneria/finanza, su cui mi sento molto portato.
Se fosse stato per i soldi avrei scelto altro (Odontoiatria).

tulifaiv
01-05-2010, 19:08
1)Voglio che l'impegno richiesto (sia prima - negli studi, sia dopo - a lavoro) sia commisurato alla paga.
2)Si, quest'è vero. Non necessariamente subito, ma almeno dopo tre anni di gavetta voglio la possibilità di accendere un mutuo per comprare casa e avere una macchina. (Vi sembra molto:mbe: ?)


emigra.

blindwrite
01-05-2010, 19:16
emigra.

Io avrei risposto impegnati

blindwrite
01-05-2010, 20:01
l'ingegneria e la finanza non hanno nulla in comune. e soprattutto l'ingegneria ha tanti rami e molti di loro non hanno nulla in comune... alla fine se ti piace tutto, non ti piace niente..

Ci sono delle persone che riescono a studiare qualunque cosa gli si metta davanti. Mio fratello è un esempio:
Liceo classico ing. ambientale master MBA.
E devo dire che ha trovato un lavoro che implica tutte e tre le cose.

Anche io se dovessi decidere di continuare a studiare (cosa decisamente improbabile) farei economia finanza o marketing (forse sarei più propenso per marketing), senza ombra di dubbio.

blindwrite
01-05-2010, 23:01
beh, perdonami ma nel caso di tuo fratello sono 3 "livelli" di istruzione diversi.. qua il succo è la scelta di uno solo dei tre livelli...

Volevo solo sottolineare che ad alcune persone può piacere più di una materia, non tutti hanno idee chiarissime, oppure vogliono fossilizzarsi su una sola opportunità, ma le vogliono vagliare tutte.

Ad esempio mio fratello ha seriamente perso in considerazione giornalismo prima di scegliere ing. ambientale.

mamo139
02-05-2010, 00:10
farei economia finanza o marketing

molto interessante, sono due cose completamente diverse e di solito gli studenti di finanza odiano marketing e quelli di marketing preferirebbero spararsi piuttosto che addentrarsi della finanza.

io ad esempio studio finanza ed preferirei andare a lavorare piuttosto che fare marketing.

comunque condivido in pieno il fatto che possano piacere cose fra loro diverse.

quando ho dovuto scegliere l'uni ero indeciso fra: ingegneria elettronica, ingegneria aerospaziale, matematica e finanza.
ho scelto finanza, ed era l'unica di cui non sapevo un gran che (facendo un liceo non si sa cos'è l'economia).
ora come ora oltre a finanza non mi dispiacerebbe neppure l'economia pura.
ho deciso che farò la specialistica in finanza scegliendo opzionali incentrati sull'economia monetaria internazionale. :)

il consiglio è di non scervellarti troppo sul lavoro. per ora pensa alla facoltà che ti piace, che esistono tanti lavori di cui ancora non sei neanche a conoscenza :sofico:

blindwrite
02-05-2010, 00:31
molto interessante, sono due cose completamente diverse e di solito gli studenti di finanza odiano marketing e quelli di marketing preferirebbero spararsi piuttosto che addentrarsi della finanza.

io ad esempio studio finanza ed preferirei andare a lavorare piuttosto che fare marketing.

comunque condivido in pieno il fatto che possano piacere cose fra loro diverse.

quando ho dovuto scegliere l'uni ero indeciso fra: ingegneria elettronica, ingegneria aerospaziale, matematica e finanza.
ho scelto finanza, ed era l'unica di cui non sapevo un gran che (facendo un liceo non si sa cos'è l'economia).
ora come ora oltre a finanza non mi dispiacerebbe neppure l'economia pura.
ho deciso che farò la specialistica in finanza scegliendo opzionali incentrati sull'economia monetaria internazionale. :)

il consiglio è di non scervellarti troppo sul lavoro. per ora pensa alla facoltà che ti piace, che esistono tanti lavori di cui ancora non sei neanche a conoscenza :sofico:

Il continuare a studiare si riferiva ad un master non tecnico da fare al termine del mio master attuale che già mi ha allontanato un po' da quello che è la mia vera specializzazione.

Tutto dipende da quando riesco a chiudere sta specialistica. Se per luglio termino con l'ultimo esame italiano, il problema della scelta non si pone dato che ho già un contratto interessante pronto da firmare.

Deuced
02-05-2010, 14:35
1)Voglio che l'impegno richiesto (sia prima - negli studi, sia dopo - a lavoro) sia commisurato alla paga.
2)Si, quest'è vero. Non necessariamente subito, ma almeno dopo tre anni di gavetta voglio la possibilità di accendere un mutuo per comprare casa e avere una macchina. (Vi sembra molto:mbe: ?)
3)Assolutamente non vero. E non capisco cosa te l'abbia fatto pensare:confused: .

"mettersi in proprio ed avere un buon background culturale" concordo appieno :mano:
Un ingegnere gestionale può mettersi in proprio???

corso di laurea -> libera professione
ing.civile -> progettazione costruzioni edili
ing.elettrico -> prog. impianti elettrici industriali e non (fotovoltaico)
ing.energia -> prog. impianti termici/elettrici/condizionamento
ing. mecc. -> progettista Cad
ing. inform. -> consulente Sap freelance, software-house.
finanza -> consulente finanziario indip., trader.
ing. gest. -> consulente Sap (?)

potete aggiungere altre professioni che si possono esercitare da autonomo?

ma è un discorso assurdo,che allo stato delle cose è totalmente fuori dal mondo.Per assurdo il mutuo potresti accenderlo anche da semplice operaio al primo anno di lavoro,basta avere un contratto a tempo indeterminato!Ci sono laureati eccelsi che sono precari a 40 anni e tu speri di sapere ora quale laurea ti darà agio economico?Come ti ho (e ti hanno) già detto non possiamo sapere oggi cosa accadrà domani.Tutte le lauree possono fare di te un libero professionista!Ti sembrerà una cavolata,ma pensa alla laurea in filosofia:messa giù così pensi ad una laurea che non ti dà nessuno sbocco e che non vale la pena prendere,eppure persone come Travaglio,Saviano e tanti altri giornalisti e scrittori noti sono laureati in filosofia e sono liberi professionisti ben retribuiti (bé,se vuoi vivere tranquillo Saviano è l'ultimo esempio da prendere in considerazione...).

Il mio consiglio è uno,scegli una cosa che ti piace,studiala,impegnati e datti da fare,quando sarai dottore penserai al lavoro.Studiare qualcosa che non ti appassiona ti frena pesantemente,soprattutto se l'unico obiettivo è il conto in banca

nathan91
02-05-2010, 20:37
emigra.
Volendo essere noioso, potrei replicare: tra ingegneria gestionale e finanza qual è il cdl più adatto per emigrare?

l'ingegneria e la finanza non hanno nulla in comune. e soprattutto l'ingegneria ha tanti rami e molti di loro non hanno nulla in comune... alla fine se ti piace tutto, non ti piace niente..

Io non ho il fuoco sacro, come l'ha definito qualcuno. Di base c'è una forte vocazione per le materie scientifiche e quantitative e una propensione a sacrificare parte del mio tempo libero per andare avanti nel mondo lavorativo/professionale.

Ci sono delle persone che riescono a studiare qualunque cosa gli si metta davanti. Mio fratello è un esempio:
Liceo classico ing. ambientale master MBA.
E devo dire che ha trovato un lavoro che implica tutte e tre le cose.

Anche io se dovessi decidere di continuare a studiare (cosa decisamente improbabile) farei economia finanza o marketing (forse sarei più propenso per marketing), senza ombra di dubbio.

Sarei curioso di sapere quale lavoro fa tuo fratello?
Ma l'MBA gliel'ha sponsorizzato qualche azienda?
Non è la prima volta che un ingegnere (sei ingegnere, vero?) dice che, col senno di poi, avrebbe scelto economia, come mai ?:confused:
molto interessante, sono due cose completamente diverse e di solito gli studenti di finanza odiano marketing e quelli di marketing preferirebbero spararsi piuttosto che addentrarsi della finanza.

io ad esempio studio finanza ed preferirei andare a lavorare piuttosto che fare marketing.

comunque condivido in pieno il fatto che possano piacere cose fra loro diverse.

quando ho dovuto scegliere l'uni ero indeciso fra: ingegneria elettronica, ingegneria aerospaziale, matematica e finanza.
ho scelto finanza, ed era l'unica di cui non sapevo un gran che (facendo un liceo non si sa cos'è l'economia).
ora come ora oltre a finanza non mi dispiacerebbe neppure l'economia pura.
ho deciso che farò la specialistica in finanza scegliendo opzionali incentrati sull'economia monetaria internazionale. :)

il consiglio è di non scervellarti troppo sul lavoro. per ora pensa alla facoltà che ti piace, che esistono tanti lavori di cui ancora non sei neanche a conoscenza :sofico:

ma è un discorso assurdo,che allo stato delle cose è totalmente fuori dal mondo.Per assurdo il mutuo potresti accenderlo anche da semplice operaio al primo anno di lavoro,basta avere un contratto a tempo indeterminato!Ci sono laureati eccelsi che sono precari a 40 anni e tu speri di sapere ora quale laurea ti darà agio economico?Come ti ho (e ti hanno) già detto non possiamo sapere oggi cosa accadrà domani.Tutte le lauree possono fare di te un libero professionista!Ti sembrerà una cavolata,ma pensa alla laurea in filosofia:messa giù così pensi ad una laurea che non ti dà nessuno sbocco e che non vale la pena prendere,eppure persone come Travaglio,Saviano e tanti altri giornalisti e scrittori noti sono laureati in filosofia e sono liberi professionisti ben retribuiti (bé,se vuoi vivere tranquillo Saviano è l'ultimo esempio da prendere in considerazione...).

Il mio consiglio è uno,scegli una cosa che ti piace,studiala,impegnati e datti da fare,quando sarai dottore penserai al lavoro.Studiare qualcosa che non ti appassiona ti frena pesantemente,soprattutto se l'unico obiettivo è il conto in banca


potresti accenderlo anche da semplice operaio
Si per comprare un box per mettere la macchina che non ho.
pensa alla laurea in filosofia
Esempio statisticamente poco rilevamente.
scegli una cosa che ti piace
Si ma cavolo non è che mi piace una sola cosa:muro::muro::muro:
quindi non mi sembra un peccato mortale scegliere in base a fattori un pò più ... veniali.
Come dire: non si vive di solo pane... ma manco di aria fritta.

A me vengono i brividi se penso a quelli che, solo perchè hanno scelto lettere o filosofia, saranno senza casa, figli, pensione, lavoro o precari a vita:cry:

Se sapeste che ogni ora che dedicate allo studio sarà ricompensata non studiereste con più passione?
Se tenete conto del fatto che la scelta influenzerà almeno 5 anni della vostra vita o persino il fatto che a 80 anni avrete la pensione o no, non prendereste le cose maledettamente sul serio?
Se pensate che il vostro tempo è una risorsa limitata, non cerchereste di investirlo cercando di ottenere il massimo ritorno (non per forza economico)?.

Secondo me quando si parla di soldi c'è molta ipocrisia a causa del nostro retaggio cristiano: il ricco è tale perché è avido, egoista o seguace dell'anticristo; il denaro è lo sterco del demonio e arricchirsi è esecrabile e disdicevole. Ma andiamo...

Avere i soldi per crescere dei figli o avere un tetto sotto cui far crescere quei figli o avere una base per vivere con serenità e non sopravvivere vi sembra demoniaco?

C'è chi ha il fegato spappolato a 16 anni perché beve troppo, chi fuma al punto che non riesce a fare due gradini senza avere il fiatone, chi non sa più dove bucarsi perché c'ha le vene a colabrodo, chi il sabato sera si schianta contro un platano e via dicendo.

Se uno riesce ad andare avanti senza "cadere in tentazione" è perché ha interessi, passioni e ambizioni che lo spingono ad andare avanti, ma nel momento in cui, vieni sapere che quello non si può fare perché il settore è saturo, quell'altro si può ma fanno solo contratti a progetto, quell'altro si può fare ma solo se vai all'estero... e che ca**o.

E con questo non voglio essere frainteso e far credere che appartengo alla generazione grande fratello, isola dei famosi, xfactor, amici, uomini e donne e cavolate varie.

^TiGeRShArK^
02-05-2010, 23:19
io in vita mia non ho mai trovato una persona che mi consigliasse il suo lavoro :doh:
sono giunto alla conclusione che quasi tutti si lamentano di ciò che fanno!

beh, a me piace davvero molto quello che faccio. :)
Ma qui in uk, non certo in italia dove c'è una differenza di almeno 10 anni col resto del mondo civile nel mio campo. :doh:

^TiGeRShArK^
02-05-2010, 23:23
perdonami, ma mi sembra di capire che questa sia una discussione volta alla scelta della facoltà. la domanda principale da porti sarebbe: cosa mi piace fare? cosa mi appassiona? cosa mi interessa? invece leggo tutt'altro... scegliendo l'università tenendo in conto "quanto guadagnerò alla fine" (che mi sembra questo il succo del discorso, mascherato, ma sempre quello..) ci metterai un botto di tempo per laurearti se non ti piace, sempre se arriverai alla fine... :)

quoto. :O
Se non si ha la passione è inutile fare l'università e soprattutto il lavoro di una vita...
io quantomeno non sarei in grado di fare un lavoro che non mi piace.. :mbe:

^TiGeRShArK^
02-05-2010, 23:29
CUT
E scegli quello che ti piace di + alla fine.
Io ero indeciso tra fisica, ingegneria e lingue e alla fine ho fatto ingegneria che era la cosa che mi piaceva di +.
Se avessi dovuto studiare tutte le cose che mi piacciono non mi sarebbero bastate due o tre vite mi sa.. :fagiano:

limpid-sky
02-05-2010, 23:48
beh, a me piace davvero molto quello che faccio. :)
Ma qui in uk, non certo in italia dove c'è una differenza di almeno 10 anni col resto del mondo civile nel mio campo. :doh:

Ciao tiger.
Volevo sapere cosa hai studiato e se sei emigrato dopo la laurea.
Ti sei laureato in uk o in italia?
Credo che l'uk è il mio paese ideale. :)

^TiGeRShArK^
02-05-2010, 23:52
Ciao tiger.
Volevo sapere cosa hai studiato e se sei emigrato dopo la laurea.
Ti sei laureato in uk o in italia?
Credo che l'uk è il mio paese ideale. :)

Ingegneria delle TLC in italia e sono stato lì fino a tre mesetti fa. :p
Il primo anno dopo la laurea mi sono fatto uno stage a 850 al mese ma mi avevano offerto alla fine un indeterminato a 1400 che ho rifiutato, il secondo anno un contratto a tempo determinato a 1200 che mi avrebbero passato ad indeterminato a 28K e anche quello l'ho rifiutato e poi gli ultimi due anni in italia ero su una media dei 2000 / 2200 con due lavori (indeterminato + consulenza).
Diciamo che qui è molto molto molto meglio. :p

Deuced
03-05-2010, 14:42
.

A me vengono i brividi se penso a quelli che, solo perchè hanno scelto lettere o filosofia, saranno senza casa, figli, pensione, lavoro o precari a vita:cry:



secondo te perché si dice che siamo un paese in crisi?pensi solo i laureati in filosofia facciano una brutta vita?leggi il mio topic in sezione,conosco architetti,ingegneri chimici,elettronici e civili semidisoccupati o quasi.La situazione in Italia attualmente è questa,rassegnati perché non sappiamo come finirà tra 5-7 anni,si possono solo azzardare previsioni.Tra l'altro con le tue aspirazioni non puoi permetterti di guardare alle statistiche,devi sperare di essere al di sopra di quelle,perché le statistiche italiane sono sconfortanti per i giovani e per i laureati,molti si considererebbero fortunati pur guadagnando quanto un operaio

Le facoltà che ti permetterebbero di guadagnare bene in Italia per come la vedo io sono,in ordine casuale,medicina,odontoiatria,ingegneria aereonautica/aereospaziale.

La differenza enorme la fa il posto in cui scegli di vivere e lavorare,indipendentemente dagli studi.Conosco laureati in fisica che qui in italia fanno la fame mentre all'estero gli stenderebbero banconote da 500€ in terra e di contro persone con la terza media alla guida di aziende e stipendi da parecchi zeri.

Oltre agli studi prenderei in considerazione un buon corso d'inglese seguito da un'esperienza in un paese dove puoi affinare la lingua.Auguri :)

El Macho
04-05-2010, 06:55
Francamente il modo prendere due piccioni con una fava ci sarebbe: ho uno zio imprenditore che lavora a Udine, non ho capito bene di che cosa si occupi, sostanzialmente lavora in subappalto per la telecom e monta pali telefonici, ovviamente non lui ma gli operai, e andrà in pensione fra 10 anni, i miei cugini lavorano o cmq non hanno l'ambizione di lavorare con il padre. Si potrebbe pensare di andare a Udine, fare la triennale in economia e lavorare part-time per lo zio. Poi fare la specialistica magari in Bocconi e se si riesce a trovare di meglio ok, altrimenti si ritorna dallo zio. Anche se mi sa troppo di perdente/opportunista ?

Hai una fortuna del genere e non la sfrutti. Magari avessi io uno zio così... :(

Affiancare un imprenditore (ancora meglio se parente che vuole il tuo bene) è la cosa migliore che possa esistere (se vuoi fare l'imprenditore logico). ;)

Inoltre fai del bene per la società, non come quelli che lavorano nel campo finanziario che se fosse per me li... :bsod: :bsod:

El Macho
04-05-2010, 07:03
beh tante volte dormo anch'io 6 ore (e non lavoro nell'ambito in oggetto).
svegliarsi alle 6 ( anche alle 5 almeno una volta a settimana) per tante persone è la normalità...prima di avere il lavoro attuale facevo (a seconda della giornata) anche 2 o 3 lavori diversi (uno canonico in ufficio di crica 8 ore mal pagato) e altri + fisici ma pagati).
dipende sempre da come si è abituati e ceh cosa si vuol fare/ottenere nella vita. dipende se all'impegno è corrisposto (prima o poi) anche dell gratificazioni (denaro o altro)
anche adesso dopo 5 gironi in ufficio passo i week end a fare diferenti lavori ( da quelli fisici ad altri + intellettuali)

Ma è vita questa?

Coltivo ortofrutta che mi da più soddisfazioni e almeno la notte dormo... :D

tulifaiv
04-05-2010, 07:48
Hai una fortuna del genere e non la sfrutti. Magari avessi io uno zio così... :(

Affiancare un imprenditore (ancora meglio se parente che vuole il tuo bene) è la cosa migliore che possa esistere (se vuoi fare l'imprenditore logico). ;)

Inoltre fai del bene per la società, non come quelli che lavorano nel campo finanziario che se fosse per me li... :bsod: :bsod:

Sì ma nel frattempo magari studi e ti prendi una laurea adeguata... il tempo c'è.