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View Full Version : cultura musicale[consigli]


zio noob
28-02-2010, 13:48
consigliatemi qualcosa di BELLO da ascoltare.
sono malatissimo dei Van Halen(sopratutto di eddie che ritengo un GENIO),mi piacciono gli zz top(consigliatemi qualcosa loro,anche singoli),i led zeppelin(anche se ammetto,inizialmente,sono un pò pesantucci),i lynyrd skynyrd(che però in studio mi suonano alle volte un pò "castrati"),qualcosina degli aerosmith, i dire straits,qualcosa degli experience e anche dei cream.
cosa dite ?:D

wiri
28-02-2010, 17:06
Dico che ti mancano tipo due decenni di buona musica da conoscere :D Non saprei manco da dove iniziare...sei aperto a sonorità moderne o sei ancorato agli anni 70-80?

Danny Morali
28-02-2010, 17:23
Dico che ti mancano tipo due decenni di buona musica da conoscere :D

ah si? Non sapevo che la musica fosse nata negli anni settanta. ;)
Comunque Zio noob, visto che ti piacciono i gruppi chitarrosi più o meno southern prova gli Allman brothers, partendo magari dal live at fillmore, dove ci sono alcuni degli assoli più fighi del rock secondo me

http://www.youtube.com/watch?v=TsG5UkSZVFs
pochino per farsi addirittura una cultura musicale, ma viste le coordinate è molto probabile che possano piacerti

zio noob
28-02-2010, 17:48
Dico che ti mancano tipo due decenni di buona musica da conoscere :D Non saprei manco da dove iniziare...sei aperto a sonorità moderne o sei ancorato agli anni 70-80?
no,non son per niente ancorato,consigliatemi un pò di tutto(tenendo conto però dell'OP).
se mi consigliate gruppi in cui c'è la chitarra in primo piano ad esempio..^^

ACEOFSPADES
01-03-2010, 07:44
Rimanendo più o meno nel genere da te delineato tanto per iniziare direi:

Deep Purple:
In Rock
Machine Head
Made in Japan
Perfect Strangers

Rainbow:
Rising
Long Live Rock 'n' Roll
Down to Earth

Whitesnake:
Lovehunter
Saints & Sinners
Live...in the Heart Of The City

Thin Lizzy:
Jailbreak
Bad Reputation
Live and Dangerous
Black Rose: A Rock Legend

UFO:
Phenomenon
Force It
Strangers in the Night

Scorpions:
Fly to the Rainbow
In Trance
Tokyo Tapes

Degli ZZ Top:
Rio Grande Mud
Tres Hombres
Fandango!
Eliminator

Se vai matto per i Van Halen avrai di certo i VERI Van Halen:
Van Halen
Van Halen II
Women and Children First
Fair Warning

netsky3
01-03-2010, 12:34
Dico che ti mancano tipo due decenni di buona musica da conoscere :D Non saprei manco da dove iniziare...sei aperto a sonorità moderne o sei ancorato agli anni 70-80?

bellissimo avatar :D

wiri
01-03-2010, 14:56
Dopo averti ascoltato per bene i gruppi citati da Acesofspades, vai con i Black Sabbath, Deep purple, approfondisci i Led zeppelin, ascoltati gli Uriah Heep, Rush, Blue Oyster Cult. Poi passa a Dio, Iron Maiden, Metallica, Saxon, Accept, Helloween, Judas Priest. Un giorno sarai pronto per i Tool, Pain of SAlvation, Dredg, Opeth, Sieges Even, fates Warning, Faith no More, Rage against the machine e tutta l'allegra compagnia:D

daemon
02-03-2010, 09:18
............. Alice Cooper.............. :cry: :cry: :cry: :cry:

Therinai
03-03-2010, 14:41
consigliatemi qualcosa di BELLO da ascoltare.
sono malatissimo dei Van Halen(sopratutto di eddie che ritengo un GENIO),mi piacciono gli zz top(consigliatemi qualcosa loro,anche singoli),i led zeppelin(anche se ammetto,inizialmente,sono un pò pesantucci),i lynyrd skynyrd(che però in studio mi suonano alle volte un pò "castrati"),qualcosina degli aerosmith, i dire straits,qualcosa degli experience e anche dei cream.
cosa dite ?:D

dei cream da sentire assolutamente disraeli gears!

per gli altri qualcuno ha già datto eccellenti consigli!

diegofio
03-03-2010, 20:26
dai cream puoi transitare su clapton, e da lì ancorarti al blues.... le vie del signore sono infinite :sofico:

Antonio De Rossi
07-03-2010, 21:03
Tu intendi cultura musicale rock (ed un certo rock) o vuoi anche ampliare le tue conoscenze musicali su altri generi?
Tipo blues, jazz, pop, rhythm and blues, funky, soul, dance, latin...?

Highrise
07-03-2010, 22:31
Io non ti faccio un listone di gruppi, ma ti do solo un consiglio: se vuoi farti una cultura musicale seria, NON ascoltare solo i singoli, ma i dischi interi, possibilmente in ordine cronologico di ogni artista che ti interessa, ed ovviamente magari reperisci informazioni su componenti del gruppo, corrente musicale a cui appartengono, influenze nei gruppi a venire ecc...

Therinai
08-03-2010, 00:23
quoto quanto detto sopra. Io lo do per scontato: se si consiglia un gruppo si consigliano i suoi dischi mica i singoli.
Cioé i led zeppelin non sono "stairway to heaven" e "kashmir" e i pink floyd non sono "time" e "wish you were here" eccetera
Mi fa piacere toccare il discorso visto che di recente ne ho parlato con un'amica che non aveva capito bene chi sono i led zeppelin lol :asd:

Antonio De Rossi
08-03-2010, 07:26
Un altro consiglio analogo, da parte mia, è di non chiederti troppo su singoli genere o stili musicali ma di spaziare cercando di ascoltare buona musica in ogni sua forma.
E' un errore che si fa spesso quello di seguire solo un certo tipo di stile musicale senza ascoltare null'altro

ACEOFSPADES
08-03-2010, 12:24
Un altro consiglio analogo, da parte mia, è di non chiederti troppo su singoli genere o stili musicali ma di spaziare cercando di ascoltare buona musica in ogni sua forma.
E' un errore che si fa spesso quello di seguire solo un certo tipo di stile musicale senza ascoltare null'altro


Questa è una delle grandi ipocrisie.
Cosa vuol dire buona musica? Cosa distingue la buona musica dalla cattiva musica? Chi stabilisce qual'è la buona musica e qual’è quella cattiva?
Una persona ascolta quello che gli piace, e lì cerca di approfondire. Il resto lo si può conoscere superficialmente, averlo ascoltato qualche volta e poi finisce.
E’ materialmente impossibile ascoltare la musica in tutte le sue forme, innanzitutto per il tempo che necessiterebbe, e che nessuno di noi ha o potrà mai avere, ma anche per questioni economiche. Avete una vaga idea di quanti cd escono ogni anno?
E’ naturale seguire solo gli stili che ci piacciono e tralasciare il resto.
Il thread musicale che ha più interventi è quello riferito alla “Trance”, che personalmente, per quanto mi riguarda, non considero neanche musica. Sono principalmente appassionato di heavy metal e collaterali (nella più vasta accezione del termine: dal glam al black metal), che già è un genere impossibile da conoscere nella sua completezza: perché dovrei impegnare il mio tempo ad ascoltare trance o jazz che non mi piacciono? Certo, prima di dire che non mi piacciono li ho sentiti, ma poi è finita lì.
Perché dovrei ascoltare cose che non mi piacciono e non mi interessano?
Cosa diversa è conoscere, almeno superficialmente, la storeografia della musica, nel mio caso della musica rock.
Per crearsi una cultura musicale bisogna leggere e ascoltare insieme.

Danny Morali
08-03-2010, 17:45
Questa è una delle grandi ipocrisie.
Cosa vuol dire buona musica? Cosa distingue la buona musica dalla cattiva musica? Chi stabilisce qual'è la buona musica e qual’è quella cattiva?
Una persona ascolta quello che gli piace, e lì cerca di approfondire. Il resto lo si può conoscere superficialmente, averlo ascoltato qualche volta e poi finisce.
E’ materialmente impossibile ascoltare la musica in tutte le sue forme, innanzitutto per il tempo che necessiterebbe, e che nessuno di noi ha o potrà mai avere, ma anche per questioni economiche. Avete una vaga idea di quanti cd escono ogni anno?
E’ naturale seguire solo gli stili che ci piacciono e tralasciare il resto.
Il thread musicale che ha più interventi è quello riferito alla “Trance”, che personalmente, per quanto mi riguarda, non considero neanche musica. Sono principalmente appassionato di heavy metal e collaterali (nella più vasta accezione del termine: dal glam al black metal), che già è un genere impossibile da conoscere nella sua completezza: perché dovrei impegnare il mio tempo ad ascoltare trance o jazz che non mi piacciono? Certo, prima di dire che non mi piacciono li ho sentiti, ma poi è finita lì.
Perché dovrei ascoltare cose che non mi piacciono e non mi interessano?
Cosa diversa è conoscere, almeno superficialmente, la storeografia della musica, nel mio caso della musica rock.
Per crearsi una cultura musicale bisogna leggere e ascoltare insieme.

io conosco un sacco di gente che ascolta musica di tantissimi generi, ma basta anche vedere nei forum musicali. Poi è naturale che uno abbia diritto ai suoi gusti, ma il consiglio dato sopra è quello che se uno vuol farsi una cultura musicale (concetto che ha a che fare anche con la curiosità) dovrebbe prima di tutto provare ad ascoltare cose di vari generi senza pregiudizi, e poi decidere se una cosa piace o meno. E' chiaro che è impossibile seguire tutti i dischi che escono, credo sia difficilissimo farlo anche per un solo genere. Ma magari ha più senso (dal mio punto di vista) sentire quelli che vengono considerati i grandi dischi di un genere e poi approfondire, anzichè buttarmi a testa bassa solo in quello che conosco e ravanare sentendosi qualsiasi merda che esce per non si sa bene che motivi (essere aggiornati?). Poi ognuno è libero di sentirsi quel che vuole naturalmente, ma l'essere aperti e curiosi (cosa che non toglie che poi uno possa decidere che certe cose facciano schifo) non mi sembra "ipocrisia"

Antonio De Rossi
08-03-2010, 20:59
@ACEOFSPADES

In un mondo dove tutto viene reso relativo, soggettivo e personalizzato non mi meraviglio che anche il senso del bello (musicalmente parlando) venga ridotto a puro soggettivismo.
Con quello che ne consegue.
D'altronde l'estetica è solo uno degli aspetti del sapere che rispecchia la coscienza sociale.
Cosa è giusto?
Quello che io dico sia giusto, è il motto delle persone di oggi.

A riguardo mi sono arrovellato in discussioni analoghe su forum musicali e non se ne esce mai.

Il mio consiglio che poi ognuno è libero di seguire o no (che poi è banale nella sua universalità) è quello di sentire un po di tutto e soprattutto la musica bene fatta, di qualità

Allora tu rispondi chi stabilisce se una musica è di qualità, ben fatta?

Le orecchie.
E il cervello.

Secondo me, e ripeto il secondo me, dato che ormai la società di oggi è basata sul soggetto al centro dell'universo con il suo punto di vista universale e insindacabile al di sopra della realtà oggettiva, bisogna usare il buon senso.

Quando si parla di cultura significa che uno deve conoscere.

Innanzi tutto conosce poi giudica ed apprezza o rifiuta.
Per conoscere, ed avere cultura, bisogna quindi ascoltare e poi giudicare e gustare.

Anche concetti così elementari, sono oggi, una impresa riuscire a far accettare e scrivere. Come se uno stesse scrivendo eresie o chissà quali grandi concetti.

murillo
08-03-2010, 21:20
Il thread musicale che ha più interventi è quello riferito alla “Trance”, che personalmente, per quanto mi riguarda, non considero neanche musica.


posso sapere il motivo? e se vuoi, puoi spiegarmi la tua definizione di musica?

Adric
08-03-2010, 23:19
perché dovrei impegnare il mio tempo ad ascoltare trance o jazz che non mi piacciono?

Certo, prima di dire che non mi piacciono li ho sentiti, ma poi è finita lì.
Come al solito (e non è la prima volta che lo scrivo) si parla genericamente di "jazz" senza fare alcuna minima distinzione tra stili ed epoche diverse per un macrogenere che è nato mezzo secolo prima del rock (e che quindi abbraccia quasi un secolo di registrazioni) e che (a partire dai primi anni 50, prima era molto più limitato) ha una varietà di configurazioni e di strumenti impiegati ben maggiore del macrogenere 'rock' ed almeno pari al macrogenere 'musica classica'.
Intendo dire, in pratica, che se non piace un disco di jazz tradizionale di una big band nera degli anni 30 non è affatto detto però che non piaccia un disco di jazz-rock britannico degli anni 70 oppure di free jazz bianco degli anni 90 (ci sono rispettivamente "solo" quaranta e sessanta anni di differenza, ma che volete che siano...).
E' come se un non appassionato di rock (come ad esempio me) stabilisse che se non piace l'hard rock dei Led Zeppelin non piacerà neanche il rock progressive dei Genesis (tanto sono tutti e due comunque "rock", o no ?); in fondo si potrebbe desumere che al di là della differenza stilistica sono due gruppi similari sotto diversi aspetti (etnicità - tutti bianchi - lingua e nazionalità - tutti inglesi - ed in attività nello stesso periodo temporale).

E dunque vediamo di non parlare genericamente di jazz, altrimenti si potrebbe parlare genericamente (e a maggior ragione) anche di rock.

Fabiaccio
09-03-2010, 11:49
Oddio trance e jazz sono generi talmente popolati che è impossibile conoscere tutto :fagiano:
Come la Techno e la House (non parlo delle cagate passate in discoteca, anche perchè non sono manco house e techno).
Io reputo persino una scemata fermarsi come ascolti agli anni '60/'70 (e ce n'è molta gente così convinta, manco gli anni '80/'90/'00 gli avesse fatto chissà cosa di male :fagiano: )

Antonio De Rossi
09-03-2010, 11:55
Ogni genere è vasto e pertanto ogni genere, seppur in minima parte, va conosciuto se uno vuole farsi una culture "musicale".
Se poi vuole acculturarsi su uno stile solo o solo alcuni allora sua cultura sarà limitata a quei determinati generi.
E' lapalissiano.

ACEOFSPADES
10-03-2010, 07:42
Ogni genere è vasto e pertanto ogni genere, seppur in minima parte, va conosciuto se uno vuole farsi una culture "musicale".
Se poi vuole acculturarsi su uno stile solo o solo alcuni allora sua cultura sarà limitata a quei determinati generi.
E' lapalissiano.

Se parlo con qualcuno di heavy metal e mi cita soltanto Iron Maiden e Metallica, oppure di punk e dice soltanto Clash e Sex Pistlols, questo non vuol dire avere cultura musicale: questo è pressapochismo maldestramente camuffato.
Se mi chiedono di parlare di jazz o di blues, piuttosto che citare i due o tre artisti più conosciuti solo per far vedere che conosco l'esistenza del genere, preferisco dire la verità, cioè che trattasi di generi che non mi interessano e che non conosco: lo trovo intellettualmente più onesto.

Danny Morali
10-03-2010, 08:29
ma avere una cultura musicale non vuol dire dover partecipare a chi vuol esser milionario e rispondere a domandine, credo che sia un arricchimento personale no? E' chiaro che uno che conosce centomila gruppi metal ne sa di più di uno che ne conosce cento, ma solo in quell'ambito. E' come se uno a scuola studiasse solo ed esclusivamente storia, dopo uno sarebbe storicamente ferratissimo ma non saprebbe nulla di materie come matematica o inglese. Poi di nuovo, ognuno è libero di coltivare i propri interessi, ma conoscere benissimo l'hard e l'heavy (che anche solo nel rock sono una piccola frazione) senza aver neppure assaggiato il resto è la stessa cosa. Poi sul jazz sono d'accordo alla lettera col discorso di Adric, e ci aggiungo che per qualsiasi genere è difficile sviluppare un interesse se non lo si conosce almeno un po', perchè (oltre al fatto che ci si deve anche abituare a sentire suoni differenti da quelli che si ascoltano di solito) anche se non piacciono A kind of Blue e la nona di Beethoven c'è talmente tanta altra roba altrettanto valida e soprattutto estremamente differente nel jazz e nella classica (o in qualsiasi altro tipo di musica) che non si può minimamente pensare di metterci una pietra sopra a cuor leggero, "tanto tutto il resto è così". Poi si può decidere di ignorare e basta, legittimo pure quello, ma vedi sopra. Va da sè che a un certo punto si, ci si rende conto che si sarà sempre ignoranti e penso sia il momento in cui si comincia ad avere una cultura di solito :p

ACEOFSPADES
10-03-2010, 09:30
Il discorso non è dover partecipare a chi vuol esser milionario e rispondere a domandine, ma “conoscere” e quindi avere “cultura musicale”.
Vedi, la questione è che probabilmente attribuiamo un significato diverso alle definizioni di “cultura musicale” o anche “conoscere un genere musicale”.
Conoscere un genere musicale per me è, oltre a conoscerne gli artisti e quindi averli ascoltati “seriamente”, conoscere e saper distinguere i vari stili, conoscere l’evoluzione del genere, poter interloquire non soltanto citando tre o quattro gruppi (o anche 50 o 100 gruppi, quando questo è fare un mero elenco).
Dal tuo intervento, invece, mi pare di capire che per te valga il discorso (e qui magari posso fraintendere), e uso le tue parole, “aver assaggiato” un po’ di tutto: ripeto, per me questa non è cultura musicale.

P.S. Nessuno conosce benissimo tutto l’hard and heavy: è un mondo talmente vasto che neanche te lo immagini.

Danny Morali
10-03-2010, 10:03
Il discorso non è dover partecipare a chi vuol esser milionario e rispondere a domandine, ma “conoscere” e quindi avere “cultura musicale”.
Vedi, la questione è che probabilmente attribuiamo un significato diverso alle definizioni di “cultura musicale” o anche “conoscere un genere musicale”.
Conoscere un genere musicale per me è, oltre a conoscerne gli artisti e quindi averli ascoltati “seriamente”, conoscere e saper distinguere i vari stili, conoscere l’evoluzione del genere, poter interloquire non soltanto citando tre o quattro gruppi (o anche 50 o 100 gruppi, quando questo è fare un mero elenco).

ma il fatto è che dell'interlocquire o del dimostrare ad altri uno può farne a meno, se ascolto musica lo faccio perchè mi piace, non perchè debba poi andare a bullarmene con qualcuno e dimostrare chissachè.
Il discorso è riassunto molto semplicemente nel paragone scolastico. Se fai matematica al liceo non hai la preparazione di uno che si è laureato proprio in matematica, ma hai sicuramente le basi (geometria, derivate, integrali) per sapere di che si parla, non conosci solo le tabelline. Da lì puoi decidere se approfondire o meno, e lo stesso discorso vale per la musica



Dal tuo intervento, invece, mi pare di capire che per te valga il discorso (e qui magari posso fraintendere), e uso le tue parole, “aver assaggiato” un po’ di tutto: ripeto, per me questa non è cultura musicale.

Il discorso dell'assaggio è questo
(oltre al fatto che ci si deve anche abituare a sentire suoni differenti da quelli che si ascoltano di solito) anche se non piacciono A kind of Blue e la nona di Beethoven c'è talmente tanta altra roba altrettanto valida e soprattutto estremamente differente nel jazz e nella classica (o in qualsiasi altro tipo di musica) che non si può minimamente pensare di metterci una pietra sopra a cuor leggero, "tanto tutto il resto è così".

che non vuol dire conoscere due/tre dischi di un genere.
Diciamo che su mille dischi io preferisco ascoltarne cento di dieci generi che mille di uno solo, e dopo probabilmente ho sentito cose più interessanti scoprendo musicisti enormi di generi diversi che sentendomi l'ennesimo gruppetto di secondo o terzo piano più o meno clone degli Zeppelin o dei Sabbath che ha fatto due/tre cose davvero valide.
Poi si, è ovvio che nrll'underground esistono le chicche, i capolavori nascosti validi quanto i dischi famosi, è anche vero che per qualsiasi genere a fronte di un grande disco ci sono un sacco di dischi non così validi, quando non mediocri o proprio brutti. Ogni appassionato di qualsiasi tipo di musica sa quanto si deve ravanare per trovare le cose che piacciono. Quel tempo secondo me si può impiegare meglio sentendo almeno i capolavori di generi diversi. Per se stessi, se si è curiosi, non per andare a dimostrare a qualche amico che conosci fino all'ultimo side project del bassista del più inutile gruppo black metal che ha fatto una canzone bellina in un demo nascostissimo che ha venduto due copie


P.S. Nessuno conosce benissimo tutto l’hard and heavy: è un mondo talmente vasto che neanche te lo immagini.

che non me lo immagino cosa te lo fa pensare? :Prrr:
E comunque se per il metal mi cominci a dire che ci sono il trash, il death, il grind, il black, doom, speed, prog, epic, nu metal eccetera (più ridicoli sottosottogeneri tipo romantic death'n'roll), ti rispondo che vale lo stesso discorso (anzi, vale al quadrato) per altri generi, visto che per esempio il jazz esiste da cent'anni e non dalla fine degli anni sessanta, della classica non ne parliamo, idem la musica brasiliana (un mondo enorme quasi a se stante) o la black music o la musica da discoteca.

ACEOFSPADES
10-03-2010, 12:48
ma il fatto è che dell'interlocquire o del dimostrare ad altri uno può farne a meno, se ascolto musica lo faccio perchè mi piace, non perchè debba poi andare a bullarmene con qualcuno e dimostrare chissachè.

E’ vero che la musica è principalmente ascolto ma, siccome siamo fatti anche di relazioni interpersonali, interagiamo con altre persone su quelli che sono i nostri interessi e passioni.
Interloquire non è, come dici tu, “bullarsene con qualcuno e dimostrare chissachè” ma interagire con altri, ad esempio su un forum, come stiamo facendo noi adesso.
La conoscenza, e non citare due o tre gruppi, come ho già detto, consente una discussione che arricchisce tutti i partecipanti. Altrimenti si finisce a fare affermazioni come quella nel thread “sopravvalutati” che diceva che “I Queen tolto Freddy effettivamente erano ben poca cosa”, che è di una banalità sconcertante: che poi a qualcuno i Queen possano fare schifo e considerarli insignificanti ci sta, ma ridurli ad essere la mera band di Mercury denota la non conoscenza dei Queen.

Diciamo che su mille dischi io preferisco ascoltarne cento di dieci generi che mille di uno solo, e dopo probabilmente ho sentito cose più interessanti scoprendo musicisti enormi di generi diversi che sentendomi l'ennesimo gruppetto di secondo o terzo piano più o meno clone degli Zeppelin o dei Sabbath che ha fatto due/tre cose davvero valide.

Ok, e dopo questo hai trovato 10 generi che forse ti piacciono, e che allo stato conosci molto superficialmente, e che magari approfondirai (o solo una parte di essi): poi ti rimangono altre decine di generi di cui non sai assolutamente nulla.
Diciamo che per ascoltare questi mille dischi ci hai impiegato qualche anno (e li hai ascoltati solo una volta), se decidi di “assaggiare” anche tutti gli altri generi ci impiegherai qualche altro anno, e nel frattempo non avrai approfondito i generi che hai già scoperto e apprezzato (e neanche riascoltato quei dischi che ti sono piaciuti): sai, il tempo è quello che è.
Se invece decidi di approfondire i generi che ti piacciono, non avrai tempo per approcciare ciò di cui non sai ancora nulla.
Alla fin fine bisogna decidere come impiegare il proprio tempo, non si può fare tutto.

Danny Morali
10-03-2010, 13:36
Ok, e dopo questo hai trovato 10 generi che forse ti piacciono, e che allo stato conosci molto superficialmente, e che magari approfondirai (o solo una parte di essi): poi ti rimangono altre decine di generi di cui non sai assolutamente nulla.

si ma voglio dire, anche se mi approccio superficialmente alla black music, alla musica brasiliana o al jazz tra i primi musicisti che saltano fuori c'è gente come Stevie Wonder, Caetano Veloso o Miles Davis. Per me uno che perde del tempo per sentirsi un disco a testa di sti signori magari non avrà una conoscenza approfondita del genere (chi se ne frega, se alla fine il senso del sentire musica è il godersela), ma sicuramente si fa del bene come ascoltatore (poi possono pure non piacere oh), più che sentendosi l'ennesimo gruppetto brutal death per completismo.
E' questione di curiosità soprattutto, sapere quello che si può fare coi suoni, detto terra terra, visto che si parlava di cultura musicale e non di specialismo su un genere (anzi, un sottogenere, che non va inteso in senso spregiativo), e per me curiosità e cultura sono due concetti che vanno sempre a braccetto.
Poi per l'ennesima volta, chiaramente ognuno si sente quel che vuole.

ACEOFSPADES
10-03-2010, 15:09
Certo che ognuno fa e sente quello che vuole.
Noi ci siamo scambiati quattro battute e abbiamo confrontato le nostre visioni su una questione, che per me è l'obiettivo principale di un forum (lo scambio di idee): l'importante è non scadere in offese o arrabbiarsi perchché qualcuno ribatte alle nostre tesi, cosa di cui abbiamo ampi esempi in giro.
In vita mia di musica ne ho sentita tantissima (non mi azzardo a dire tutti i generi, ma andiamo dalla musica giapponese o i canti gregoriani al grind-core, che detesto), sia per scelta (cioè i dischi/cd che ho acquistato, tra i quali anche qualcosa di grind: se sei appassionato di metal a tutto tondo bisogna avere qualcosa di Napalm Death e Carcass prima di dire che mi fanno schifo) sia casualmente (programmi tv, radio, colonne sonore di film ecc.), ma per i generi che non mi interessano non riesco a prendermi un cd, anche senza acquistarlo, e mettermi ad ascoltarlo per intero: sarà un mio limite ma se una musica non mi interessa non riesco a seguirla con attenzione, dopo qualche minuto o mi metto a leggere oppure penso ad altro, e il cd finisce senza che me ne accorga.

Danny Morali
10-03-2010, 15:54
per i generi che non mi interessano non riesco a prendermi un cd, anche senza acquistarlo, e mettermi ad ascoltarlo per intero: sarà un mio limite ma se una musica non mi interessa non riesco a seguirla con attenzione, dopo qualche minuto o mi metto a leggere oppure penso ad altro, e il cd finisce senza che me ne accorga.

no ma quello è un limite che hai tu come ce l'ho io e se non ce l'hanno tutti di sicuro ce l'hanno moltissimi, ma è anche normale. Però insomma, quando avevo tredici anni a me piacevano un sacco i queen e mi facevano cagare i metallica, probabilmente perchè non capivo i metallica, adesso che li "capisco" mi piacciono infinitamente di più i secondi. Poi magari per un altro è il contrario, ma il succo è esserci "entrati" per poter dare un giudizio.

Per dire che spesso è anche questione di disponibilità, di mettersi lì con l'idea pure di capire: se qualcosa che non conosco piace a molta gente che penso che abbia bei gusti mi viene da vedere se ci trovo del buono pure io, anche se sulle prime non mi attrae per qualsiasi motivo.
Insomma se io da ragazzino fossi venuto da te e ti avessi detto "i metallica fanno cagare" o semplicemente "non mi piacciono" mi avresti probabilmente detto di ascoltarli meglio, e giustamente.
Poi a posteriori hanno senso tutte le critiche del mondo, certi gruppi mi facevano cagare un tempo e mi fanno cagare tutt'ora e penso di averli capiti, ha meno senso dire che non possano piacere interi generi che sono per giunta immensamente vari e senza averci passato il tempo necessario per capirli, perchè non si può capire tutto subito.
Per esempio per me fino a che non ho saputo districarmici un po', jazz e classica per anni sono stati sinonimo di noia, ma dopo che ho imparato da una parte a entrare in quei suoni (cosa che però secondo me dipende più dal singolo musicista che dal genere) e dall'altra a capire cosa mi interessava soprattutto è cambiato tutto.
E non so per te, ma se è vero che alcuni dei miei musicisti preferiti mi hanno preso moltissimo da subito, altri per un bel po' di tempo non mi hanno detto assolutamente nulla...

Therinai
10-03-2010, 17:17
no ma quello è un limite che hai tu come ce l'ho io e se non ce l'hanno tutti di sicuro ce l'hanno moltissimi, ma è anche normale. Però insomma, quando avevo tredici anni a me piacevano un sacco i queen e mi facevano cagare i metallica, probabilmente perchè non capivo i metallica, adesso che li "capisco" mi piacciono infinitamente di più i secondi. Poi magari per un altro è il contrario, ma il succo è esserci "entrati" per poter dare un giudizio.

Per dire che spesso è anche questione di disponibilità, di mettersi lì con l'idea pure di capire: se qualcosa che non conosco piace a molta gente che penso che abbia bei gusti mi viene da vedere se ci trovo del buono pure io, anche se sulle prime non mi attrae per qualsiasi motivo.
Insomma se io da ragazzino fossi venuto da te e ti avessi detto "i metallica fanno cagare" o semplicemente "non mi piacciono" mi avresti probabilmente detto di ascoltarli meglio, e giustamente.
Poi a posteriori hanno senso tutte le critiche del mondo, certi gruppi mi facevano cagare un tempo e mi fanno cagare tutt'ora e penso di averli capiti, ha meno senso dire che non possano piacere interi generi che sono per giunta immensamente vari e senza averci passato il tempo necessario per capirli, perchè non si può capire tutto subito.
Per esempio per me fino a che non ho saputo districarmici un po', jazz e classica per anni sono stati sinonimo di noia, ma dopo che ho imparato da una parte a entrare in quei suoni (cosa che però secondo me dipende più dal singolo musicista che dal genere) e dall'altra a capire cosa mi interessava soprattutto è cambiato tutto.
E non so per te, ma se è vero che alcuni dei miei musicisti preferiti mi hanno preso moltissimo da subito, altri per un bel po' di tempo non mi hanno detto assolutamente nulla...

ma si va anche a periodi... secondo me non ha alcun senso sforzarsi ad alscoltare un gruppo o un genere, ascolta semplicemente quello che ti va di ascoltare, tanto col tempo si cambia e, come tu stesso hai detto, quello che una volta non piaceva potrebbe diventare qualcosa di fantastico.
Però sforzarsi ad ascoltare non ha senso. E' come leggere un libro che non hai voglia di leggere o stare con una persona con la quale non vuoi stare. Che senso ha?

Antonio De Rossi
10-03-2010, 21:49
Se parlo con qualcuno di heavy metal e mi cita soltanto Iron Maiden e Metallica, oppure di punk e dice soltanto Clash e Sex Pistlols, questo non vuol dire avere cultura musicale: questo è pressapochismo maldestramente camuffato.
Se mi chiedono di parlare di jazz o di blues, piuttosto che citare i due o tre artisti più conosciuti solo per far vedere che conosco l'esistenza del genere, preferisco dire la verità, cioè che trattasi di generi che non mi interessano e che non conosco: lo trovo intellettualmente più onesto.

E sbagli alla grande.
Seppur rimanendo quasi ignorante in materia, chi conosce almeno qualche canzone o artista ne sa sempre più di chi non ne conosce neanche una.

Queste banalità e ovvietà che scrivo non credevo che per alcuni possano essere una conquista.

Conoscere 3 significa conoscere più di uno che sa zero, anche se tre è poco.

Nell'universo musicale esistono migliaia di stili, generi e modi di fare musica.
Chi conosce almeno qualche cosa di ogni stile già sa più di chi ignora parecchi stili musicali.

Qui non si tratta di fare il figo al bar con gli amici.
La cultura non è cosa di cui vantarsi o facile da acquisire come la Kultura.

Antonio De Rossi
10-03-2010, 21:52
Però sforzarsi ad ascoltare non ha senso. E' come leggere un libro che non hai voglia di leggere o stare con una persona con la quale non vuoi stare. Che senso ha?

Dipende.

Se vuoi sentire musica solo per diletto è un conto se lo devi fare per studio e per cultura allora è un altro.
Altro che non ha senso.

Quando facevo il conservatorio studiavo anche otto ore al giorno.
Il diletto se ne andava a farsi benedire dopo qualche ora...qualsiasi musica suonassi da Mozart a Chopin a Beethoven, Miles Davis o Santana o Vasco Rossi

Antonio De Rossi
10-03-2010, 21:57
Il discorso non è dover partecipare a chi vuol esser milionario e rispondere a domandine, ma “conoscere” e quindi avere “cultura musicale”.
Vedi, la questione è che probabilmente attribuiamo un significato diverso alle definizioni di “cultura musicale” o anche “conoscere un genere musicale”.
Conoscere un genere musicale per me è, oltre a conoscerne gli artisti e quindi averli ascoltati “seriamente”, conoscere e saper distinguere i vari stili, conoscere l’evoluzione del genere, poter interloquire non soltanto citando tre o quattro gruppi (o anche 50 o 100 gruppi, quando questo è fare un mero elenco).
Dal tuo intervento, invece, mi pare di capire che per te valga il discorso (e qui magari posso fraintendere), e uso le tue parole, “aver assaggiato” un po’ di tutto: ripeto, per me questa non è cultura musicale.

Senti hai sbagliato persona.
Se vogliamo parlare di cultura musicale stai prendendo una bella cantonata.

Non voglio dire io qua io la perché sarebbe fastidioso e antipatico ma ti assicuro che su alcuni musicisti potrei scrivere libri e suonare libri interi.
Non vado oltre.

Antonio De Rossi
10-03-2010, 22:01
Conoscere un genere musicale per me è, oltre a conoscerne gli artisti e quindi averli ascoltati “seriamente”, conoscere e saper distinguere i vari stili, conoscere l’evoluzione del genere, poter interloquire non soltanto citando tre o quattro gruppi (o anche 50 o 100 gruppi, quando questo è fare un mero elenco).


Conoscere un genere musicale è un conto un'altra cosa è assimilarlo e farlo proprio, un'altra ancora è superarlo.

Non basta ascoltare e leggere.
Bisogna suonarlo, viverlo, assimilarlo nel sangue e nell'anima: essere quello stile e creare in quello stile ad un buon livello.
Poi magari superarlo anche.

Therinai
10-03-2010, 22:43
Dipende.

Se vuoi sentire musica solo per diletto è un conto se lo devi fare per studio e per cultura allora è un altro.
Altro che non ha senso.

Quando facevo il conservatorio studiavo anche otto ore al giorno.
Il diletto se ne andava a farsi benedire dopo qualche ora...qualsiasi musica suonassi da Mozart a Chopin a Beethoven, Miles Davis o Santana o Vasco Rossi

si vabbeh non parlo di studiare musica... e credo neanche chi ha aperto la discussione.
Stiamo parlando di cultura musicale per passione personale mi sembra. Per questo dico che non ha senso sforzarsi ad ascoltare qualcosa... col tempo se c'è la passione si ascolta con piacere di tutto.

Gnubbolo
11-03-2010, 05:47
Conoscere un genere musicale è un conto un'altra cosa è assimilarlo e farlo proprio, un'altra ancora è superarlo.

Non basta ascoltare e leggere.
Bisogna suonarlo, viverlo, assimilarlo nel sangue e nell'anima: essere quello stile e creare in quello stile ad un buon livello.
Poi magari superarlo anche.
è un po' quello che volevo scrivere io, ma io non essendo un esecutore, mi limito studiare i suoni con scilab e sequencer vari
tutto è iniziato quando mi sono appassionato alla microtonalità ed alla musica orientale.

ACEOFSPADES
11-03-2010, 07:46
E sbagli alla grande.
Seppur rimanendo quasi ignorante in materia, chi conosce almeno qualche canzone o artista ne sa sempre più di chi non ne conosce neanche una.
Queste banalità e ovvietà che scrivo non credevo che per alcuni possano essere una conquista.
Conoscere 3 significa conoscere più di uno che sa zero, anche se tre è poco.

Certamente, hai detto delle banalità e ovvietà: ripeto questo è pressapochismo, è l’attuale mentalità del “tuttologo”, e possiamo vedere tutti i giorni i danni che sta’ facendo.
Il fatto che io conosca chi è Planck determina che ne sappia più di chi non l’ha mai sentito nominare, ma rimaniamo comunque entrambi ignoranti di fisica quantistica.

Dipende.
Se vuoi sentire musica solo per diletto è un conto se lo devi fare per studio e per cultura allora è un altro.
Altro che non ha senso.
Quando facevo il conservatorio studiavo anche otto ore al giorno.
Il diletto se ne andava a farsi benedire dopo qualche ora...qualsiasi musica suonassi da Mozart a Chopin a Beethoven, Miles Davis o Santana o Vasco Rossi

Quando tu studiavi otto ore al giorno al conservatorio, io lavoravo otto ore al giorno. Per me la musica è sempre stata una passione, e non è mai stato facile trovare il tempo per coltivarla.
Come ha detto Therinai non stiamo parlando di professione ma di passione.
Se poi volete fare un discorso tra professionisti e operatori del settore, ditelo chiaramente che mi faccio da parte.

Senti hai sbagliato persona.
Se vogliamo parlare di cultura musicale stai prendendo una bella cantonata.
Non voglio dire io qua io la perché sarebbe fastidioso e antipatico ma ti assicuro che su alcuni musicisti potrei scrivere libri e suonare libri interi.
Non vado oltre.

Non ho sbagliato persona, in quanto non stavo interloquendo con te, ma con Danny Morali.
Non lo vuoi dire ma intanto l'hai detto.

Antonio De Rossi
11-03-2010, 10:48
Certamente, hai detto delle banalità e ovvietà: ripeto questo è pressapochismo, è l’attuale mentalità del “tuttologo”, e possiamo vedere tutti i giorni i danni che sta’ facendo.
I

Le banalità e ovvietà sono state tirate fuori dal tuo livello di discorso.

Altra cantonata.
Non sono tuttologo, ma musicista professionista da 20 anni.
Poi di alcuni generi di musica ne so poco e nulla purtroppo perché i generi musicali sono tantissimi.
Non confondere i tuttologhi (televisivi e digitali web) con quelli che effettivamente le cose le sanno.

Ad esempio, di musica punk e heavy metal ne so pochissimo quasi nulla.
E questo, non è bene riferendomi a me stesso
Dovrei almeno conoscere cosa significa musica punk o heavy metal, riconoscerne gli aspetti che la caratterizzano, peculiari.
Almeno.

E già è molto di più che ignorarli completamente.

Antonio De Rossi
11-03-2010, 10:51
è un po' quello che volevo scrivere io, ma io non essendo un esecutore, mi limito studiare i suoni con scilab e sequencer vari
tutto è iniziato quando mi sono appassionato alla microtonalità ed alla musica orientale.

Anche questi sono un universo affascinante che ignoro (la microtonalità) quella orientale un po meno

ACEOFSPADES
11-03-2010, 11:46
Altra cantonata.
Non sono tuttologo, ma musicista professionista da 20 anni.
Poi di alcuni generi di musica ne so poco e nulla purtroppo perché i generi musicali sono tantissimi.
Non confondere i tuttologhi (televisivi e digitali web) con quelli che effettivamente le cose le sanno.

Nessuna cantonata.
Qua probabilmente hai frainteso, oppure mi sono espresso male io.
Non ho assolutamente inteso dire che tu sei un tuttologo, ma era riferito al discorso generale del conoscere poco di molto.
Che fossi un professionista della musica mi è parso chiaro e ritengo di averlo anche evidenziato.


Dovrei almeno conoscere cosa significa musica punk o heavy metal, riconoscerne gli aspetti che la caratterizzano, peculiari.
Almeno.
E già è molto di più che ignorarli completamente.

Se non conosci cosa significa musica punk o heavy metal è più di trent’anni che ignori due generi musicali fondamentali della storia del rock, che poi piacciano o meno è un altro discorso.

Wolfgang Grimmer
11-03-2010, 14:14
Mah, anche io non concordo sull'idea di cultura musicale allargata. Preferisco tutto di poco che poco di tutto. Mi sembrerebbe, personalmente, una perdita di tempo mettermi ad ascoltare musica che non mi interessa (per non dire peggio) solo per poter essere cosciente di conoscere questa o quella corrente stilistica.
Il mio range musicale principale va dagli anni 50 del 700 ai primi anni 20-30 dell'800, circa 80 anni dunque e già così non mi basterà una vita probabilmente.
Ogni tanto faccio brevi incursioni nei secoli precedenti ma dell'800 non conosco praticamente nulla, 900 giusto qualcosa. Ma d'altronde non ne ho proprio il bisogno, anche quando studio scelgo pezzi del 700.
(sia ben chiaro che però non ignoro come si sia evoluta la musica fino ad oggi)
Non vedo dunque perché la non conoscenza di certi periodi o stili debba essere considerata sempre una mancanza, in molti casi può essere una virtù visto che il tempo speso per ascoltare un disco di un genere non preferito lo si potrebbe usare per approfondire quello preferito.

Antonio De Rossi
11-03-2010, 16:26
Mi sembrerebbe, personalmente, una perdita di tempo mettermi ad ascoltare musica che non mi interessa (per non dire peggio) solo per poter essere cosciente di conoscere questa o quella corrente stilistica.

Ma uno non è che si deve fare una cultura musicale per passare un esame o fare il figo con gli amici o poter dire a se stesso che conosce anche quel determinato stile

Ogni tanto faccio brevi incursioni nei secoli precedenti ma dell'800 non conosco praticamente nulla, 900 giusto qualcosa. Ma d'altronde non ne ho proprio il bisogno, anche quando studio scelgo pezzi del 700.

"Non ne ho proprio bisogno..."
:muro:

Antonio De Rossi
11-03-2010, 16:30
Se non conosci cosa significa musica punk o heavy metal è più di trent’anni che ignori due generi musicali fondamentali della storia del rock, che poi piacciano o meno è un altro discorso.

Vero.
Sai indicarmi qualcosa da cui cominciare?

Sex Pistols?
David Bowie?

Heavy Metal è un po una violenza per le mie orecchie abituate al classico, jazz, pop e rock dolce (Pink Floyd e altri simili) ma voglio provarci.

Sono curioso

Danny Morali
11-03-2010, 17:12
Mah, anche io non concordo sull'idea di cultura musicale allargata. Preferisco tutto di poco che poco di tutto. Mi sembrerebbe, personalmente, una perdita di tempo mettermi ad ascoltare musica che non mi interessa (per non dire peggio) solo per poter essere cosciente di conoscere questa o quella corrente stilistica.
Il mio range musicale principale va dagli anni 50 del 700 ai primi anni 20-30 dell'800, circa 80 anni dunque e già così non mi basterà una vita probabilmente.
Ogni tanto faccio brevi incursioni nei secoli precedenti ma dell'800 non conosco praticamente nulla, 900 giusto qualcosa. Ma d'altronde non ne ho proprio il bisogno, anche quando studio scelgo pezzi del 700.
(sia ben chiaro che però non ignoro come si sia evoluta la musica fino ad oggi)
Non vedo dunque perché la non conoscenza di certi periodi o stili debba essere considerata sempre una mancanza, in molti casi può essere una virtù visto che il tempo speso per ascoltare un disco di un genere non preferito lo si potrebbe usare per approfondire quello preferito.

io penso una cosa: spesso il genere "preferito" è semplicemente quello con cui si è cominciato ad ascoltare musica, e dove si è già fatta la gavetta e lo si comprende facilmente, mentre molti altri generi non sono preferiti perchè semplicemente li si conosce poco e male, quando a volte basta un pezzo che acchiappa per stimolare la curiosità.
A parte questo una cosa che mi ha sempre fatto pensare è che per il cinema per esempio questo tipo di barriere esistono in maniera molto minore. L'appassionato generico al di là delle preferenze spessissimo si guarda il film drammatico come il comico, il western come l'horror). Sul fatto che non ignori come si è evoluta la musica sino a oggi se hai vent'anni come mi pare tu abbia detto, immagino che lo possa dire davvero per sommi capi, per aver letto, e certamente non per ascolti approfonditi. Non per sembrare brutale, ma da appassionato che ascolta ore di musica al giorno credo che forse una persona di settant'anni con ascolti continuati potrebbe cominciare ad affermare una cosa del genere con una certa cognizione di causa.

jointrasher
11-03-2010, 17:59
no ma quello è un limite che hai tu come ce l'ho io e se non ce l'hanno tutti di sicuro ce l'hanno moltissimi, ma è anche normale. Però insomma, quando avevo tredici anni a me piacevano un sacco i queen e mi facevano cagare i metallica, probabilmente perchè non capivo i metallica, adesso che li "capisco" mi piacciono infinitamente di più i secondi. Poi magari per un altro è il contrario, ma il succo è esserci "entrati" per poter dare un giudizio.

*

è una cosa normale per tutti...
sono sempre stato patito di musica classica grazie a mio padre che fin da piccolo è riuscito a farmela "capire"....poi nell'adolescenza fino ai 17 anni la musica elettronica mi faceva cagare, ascoltavo solo rock, metal e punk (dai led zeppelin, rush, crosby still nash & young a carcass, death, marduk, mayhem, burzum, metallica, ecc....)...ora sono sei anni che mi sono innamorato del mondo dell'elettronica (inizialmente techno, hardcore poi drum'n'bass, hardtekno, breakbeat e dubstep)....e ora mi sono completamente smarrito nella psytrance....

....e penso sia normale, sia una cosa comune a molti....anche molti miei amici hanno ascoltato vari generi nella loro vita...generi magari differenti da quelli che io conosco...
i generi musicali che ho ascoltato finora penso di poter dire di conoscerli abbastanza bene, anche perchè non ne ho sentiti due o tre artisti....e perchè quando mi piace un genere musicale mi ci butto ascoltando e imparando più che posso, per me e per godimento personale....;)

Wolfgang Grimmer
12-03-2010, 06:57
io penso una cosa: spesso il genere "preferito" è semplicemente quello con cui si è cominciato ad ascoltare musica, e dove si è già fatta la gavetta e lo si comprende facilmente, mentre molti altri generi non sono preferiti perchè semplicemente li si conosce poco e male, quando a volte basta un pezzo che acchiappa per stimolare la curiosità.
A parte questo una cosa che mi ha sempre fatto pensare è che per il cinema per esempio questo tipo di barriere esistono in maniera molto minore. L'appassionato generico al di là delle preferenze spessissimo si guarda il film drammatico come il comico, il western come l'horror). Sul fatto che non ignori come si è evoluta la musica sino a oggi se hai vent'anni come mi pare tu abbia detto, immagino che lo possa dire davvero per sommi capi, per aver letto, e certamente non per ascolti approfonditi. Non per sembrare brutale, ma da appassionato che ascolta ore di musica al giorno credo che forse una persona di settant'anni con ascolti continuati potrebbe cominciare ad affermare una cosa del genere con una certa cognizione di causa.

Io sono semi-fermo anche sul cinema :D
Cambio genere ma rimango quasi sempre in area nipponica preferibilmente tra anni 40 e anni 80-90 (gli anni d'oro del cinema giapponese :o).
L'evoluzione della musica ovvio che la conosco per lettura e non tanto per ascolto. Poi dipende da cosa si intende per conoscenza, diciamo che so ben inquadrare cronologicamente autori e stili, se mi chiedessero parlami della loro musica non saprei che dire.

"Non ne ho proprio bisogno..."
un cuoco ha bisogno di conoscere tutte le ricette del mondo? Non penso.
Si chiamano specializzazioni e a me interessa specializzarmi nel periodo classico per ora. Quando avrò finito forse passerò altrove.

ACEOFSPADES
12-03-2010, 09:02
Vero.
Sai indicarmi qualcosa da cui cominciare?
Sex Pistols?
David Bowie?
Heavy Metal è un po una violenza per le mie orecchie abituate al classico, jazz, pop e rock dolce (Pink Floyd e altri simili) ma voglio provarci.
Sono curioso


Posso provare a darti qualche consiglio giusto per iniziare a sentire i due generi per farti un’idea di massima:

Hard Rock e Heavy Metal:
Led Zeppelin – Led Zeppelin 2 (1969) GB
Black Sabbath – Paranoid (1970) GB
Deep Purple – Machine Head (1972) GB
Rainbow – Rising (1978) GB
Whitesnake – Lovehunter (1979) GB
Judas Priest – British Steele (1980)
Iron Maiden – Iron Maiden (1980) GB
Motorhead – Ace Of Spades 1980) GB
Blue Oyster Cult – Secret Treaties (1974) USA
Aerosmith – Toys in the Attic (1975) USA
Kiss – Deatroyer (1976) USA
Van Halen – Van Halen (1978) USA
Motley Crue – Too Fast for Love (1981) USA
Dokken – Tooth and Nail (1985) USA
Savatage – Sirens (1983) USA
Metallica – Kill ‘em All (1983) USA
Megadeth – Peace Seels … but Who’s Buying? (1986) USA
AC/DC – Highway to Hell (1979) Australia
Scorpions – In Trance (1975) Germania
Rush – 2112 (1976) Canada

Punk (nella più ampia accezione del termine: dal punk melodico all’hardcore):
Sex Pistols – Never Mind the Bollocks (1977) GB
The Clash – The Clash (1977) GB
The Damned – Damned, Damned, Damned (1977) GB
Sham 69 – Tell Us the Truth (1978) GB
Exploited – Punk’s Not Dead (1981) GB
GBH - City Baby Attacked By Rats (1982) GB
Discharge - Hear Nothing See Nothing Say Nothing (1982) GB
Ramones – Rocket to Russia (1977) USA
Dead Kennedys - Fresh Fruit for Rotting Vegetables (1980) USA
X – Los Angeles (1980) USA
Circle Jerks – Group Sex (1980) USA
Black Flag – Damaged (1981) USA
Adolescents – The Adolescents (1981) USA
Descendents – Milo Goes to College (1982) USA
Germs – MIA: The Complete Antology (1993 – dischi dal 1977 al 1980) USA
Minor Threat – Complete Discography (2003 – dischi dal 1981 al 1983) USA
Bad Brains – Rock for Light (1983) USA
Agnostic Front – Victim in Pain (1984) USA
Youth of Today – Break Down the Walls (1987) USA
Bag religion – No Control (1989) USA

Per entrambi ho cercato di darti una visione d’insieme in un arco limitato di tempo e con più stili.
Più che l’heavy metal ti saranno ostici alcuni dischi di punk (e più precisamente hardcore) che ti ho segnalato (es. Agnostic Front). Prova a dare un ascolto, vedi se riesci a digerirli.

Danny Morali
12-03-2010, 09:50
Io sono semi-fermo anche sul cinema :D
Cambio genere ma rimango quasi sempre in area nipponica preferibilmente tra anni 40 e anni 80-90 (gli anni d'oro del cinema giapponese :o).

anche io ho le mie fisse comunque, per le quali di solito c'è anche un motivo. Posso chiederti cosa trovi nella classica di quel periodo e nel cinema giappo che pensi di non trovare da altre parti?

Gnubbolo
12-03-2010, 13:03
Io sono semi-fermo anche sul cinema :D
Cambio genere ma rimango quasi sempre in area nipponica preferibilmente tra anni 40 e anni 80-90 (gli anni d'oro del cinema giapponese :o).

uao sparo un OT CLAMOROSO.
mi sai dire il titolo di 2 films :
- anni 40/50 che parla di un ragazzo che faceva parte di una gang giovanile di collegiali in battaglia con un altra scuola, con il padre che cercava di dissuaderlo, alla fine si vede una scena di soldati che marciano ( inteso come nascita del militarismo giapponese come serbatoio dell'odio giovanile ).
cerco il titolo da secoli.
- idem quello della caccia al tesoro dell'esercito, che una gang di furbi cercava scavando sotto le case di un quartiere prossimo alla demolizione per il piano di riqualificazione edilizia.

sono 2 pietre miliari sicuramente ma non conosco i titoli azz rispondimi in pm ciao.

Wolfgang Grimmer
12-03-2010, 15:27
anche io ho le mie fisse comunque, per le quali di solito c'è anche un motivo. Posso chiederti cosa trovi nella classica di quel periodo e nel cinema giappo che pensi di non trovare da altre parti?
Della musica di quel periodo apprezzo le forme squadrate e tutto sommato prevedibili. Mi piace sapere quando inizia un tema, quando c'è una ripetizione, le armonie "perfette" ecc.
Nel cinema giapponese non penso ci sia nulla che manchi ad altre nazioni però è pieno di gemme sconosciute che meritano di essere viste e visto che ormai ci sono dentro ci resto fino a quando non termino i film che ho.

uao sparo un OT CLAMOROSO.
mi sai dire il titolo di 2 films :
- anni 40/50 che parla di un ragazzo che faceva parte di una gang giovanile di collegiali in battaglia con un altra scuola, con il padre che cercava di dissuaderlo, alla fine si vede una scena di soldati che marciano ( inteso come nascita del militarismo giapponese come serbatoio dell'odio giovanile ).
cerco il titolo da secoli.
- idem quello della caccia al tesoro dell'esercito, che una gang di furbi cercava scavando sotto le case di un quartiere prossimo alla demolizione per il piano di riqualificazione edilizia.

sono 2 pietre miliari sicuramente ma non conosco i titoli azz rispondimi in pm ciao.

uhm così su due piedi non saprei.
Anni50-violenza giovanile mi viene in mente Bad Boys di Susumu Hani, ma non penso sia quello.
Oppure http://www.youtube.com/watch?v=ZMynWmGTj3Q
Sicuro fossero jap? Dove li hai visti? Bianco e nero o colore? Doppiato o sottotitolato? Conteneva magari scene di violenza un po' splatter o erotiche?

Danny Morali
12-03-2010, 16:00
Della musica di quel periodo apprezzo le forme squadrate e tutto sommato prevedibili. Mi piace sapere quando inizia un tema, quando c'è una ripetizione, le armonie "perfette" ecc.

davvero? Giuro che non mi sarei mai aspettato una risposta del genere.
Immagino che il quartetto delle dissonanze di Mozart non debba essere tra i tuoi preferiti


Nel cinema giapponese non penso ci sia nulla che manchi ad altre nazioni però è pieno di gemme sconosciute che meritano di essere viste e visto che ormai ci sono dentro ci resto fino a quando non termino i film che ho.

quello è vero

pistacchio89
12-03-2010, 16:06
uao sparo un OT CLAMOROSO.
- anni 40/50 che parla di un ragazzo che faceva parte di una gang giovanile di collegiali in battaglia con un altra scuola, con il padre che cercava di dissuaderlo, alla fine si vede una scena di soldati che marciano ( inteso come nascita del militarismo giapponese come serbatoio dell'odio giovanile ).
cerco il titolo da secoli.


Kenka Erejii di Seijun Suzuki (1966).
In Italia dovrebbe essere uscito col titolo Elegia della violenza.

Gnubbolo
12-03-2010, 16:33
si è Kenka Erejii, il film delle risse, altro che i ragazzi della via pal, questi si mazzulavano con asce chiodate ahah
grazie, è un film strepitoso, lo prendo in DVD Criterion proprio instant

Antonio De Rossi
12-03-2010, 21:38
Posso provare a darti qualche consiglio giusto per iniziare a sentire i due generi per farti un’idea di massima:

Hard Rock e Heavy Metal:
Led Zeppelin – Led Zeppelin 2 (1969) GB
Black Sabbath – Paranoid (1970) GB
Deep Purple – Machine Head (1972) GB
Rainbow – Rising (1978) GB
Whitesnake – Lovehunter (1979) GB
Judas Priest – British Steele (1980)
Iron Maiden – Iron Maiden (1980) GB
Motorhead – Ace Of Spades 1980) GB
Blue Oyster Cult – Secret Treaties (1974) USA
Aerosmith – Toys in the Attic (1975) USA
Kiss – Deatroyer (1976) USA
Van Halen – Van Halen (1978) USA
Motley Crue – Too Fast for Love (1981) USA
Dokken – Tooth and Nail (1985) USA
Savatage – Sirens (1983) USA
Metallica – Kill ‘em All (1983) USA
Megadeth – Peace Seels … but Who’s Buying? (1986) USA
AC/DC – Highway to Hell (1979) Australia
Scorpions – In Trance (1975) Germania
Rush – 2112 (1976) Canada

Punk (nella più ampia accezione del termine: dal punk melodico all’hardcore):
Sex Pistols – Never Mind the Bollocks (1977) GB
The Clash – The Clash (1977) GB
The Damned – Damned, Damned, Damned (1977) GB
Sham 69 – Tell Us the Truth (1978) GB
Exploited – Punk’s Not Dead (1981) GB
GBH - City Baby Attacked By Rats (1982) GB
Discharge - Hear Nothing See Nothing Say Nothing (1982) GB
Ramones – Rocket to Russia (1977) USA
Dead Kennedys - Fresh Fruit for Rotting Vegetables (1980) USA
X – Los Angeles (1980) USA
Circle Jerks – Group Sex (1980) USA
Black Flag – Damaged (1981) USA
Adolescents – The Adolescents (1981) USA
Descendents – Milo Goes to College (1982) USA
Germs – MIA: The Complete Antology (1993 – dischi dal 1977 al 1980) USA
Minor Threat – Complete Discography (2003 – dischi dal 1981 al 1983) USA
Bad Brains – Rock for Light (1983) USA
Agnostic Front – Victim in Pain (1984) USA
Youth of Today – Break Down the Walls (1987) USA
Bag religion – No Control (1989) USA

Per entrambi ho cercato di darti una visione d’insieme in un arco limitato di tempo e con più stili.
Più che l’heavy metal ti saranno ostici alcuni dischi di punk (e più precisamente hardcore) che ti ho segnalato (es. Agnostic Front). Prova a dare un ascolto, vedi se riesci a digerirli.

Infinite grazie.
:)
Ne ho da sentire...la maggior parte li conosco solo per sentito dire.

Antonio De Rossi
12-03-2010, 21:43
un cuoco ha bisogno di conoscere tutte le ricette del mondo? Non penso.
Si chiamano specializzazioni e a me interessa specializzarmi nel periodo classico per ora. Quando avrò finito forse passerò altrove.

Ma come si fa a rinunciare a Debussy, Ravel, Cesar Frank, Brahms e tanti tanti altri della seconda metà dell'ottocento?

(Mi sembra che fino al 1830 lo copri, giusto?)

Wolfgang Grimmer
13-03-2010, 08:10
Ma come si fa a rinunciare a Debussy, Ravel, Cesar Frank, Brahms e tanti tanti altri della seconda metà dell'ottocento?

(Mi sembra che fino al 1830 lo copri, giusto?)

il problema è che dall'800 in poi si è andati sempre di più verso il soggettivismo. Non c'era più l'idea di "forma oggettiva" come nel 700, dove da napoli a stoccolma componevano tutti secondo le stesse regole. Io, in musica, necessito di modelli superiori da seguire mentre nell'800 ognuno iniziava a comporre a modo suo. Debussy e Ravel pur vivendo nello stesso periodo scrivevano musica completamente diversa, e non parliamo delle derive del 900 con la nascita di millemima generi, sottogeneri, personalismi vari. Secondo me tutto ciò ha portato ad una visione troppo egocentrica della musica per cui ogni compositore tende a comporre secondo ciò che il suo ego gli detta e non secondo modelli prestabiliti (non considero le pop stars, tutte ugualmente pessime). Per dirla in breve: dei deliri psicologici di tizio o caio messi in musica a me interessa meno di 0.
Ma a parte ciò se ascolto un bel pezzo moderno non mi faccio problemi ad apprezzarlo e sono anche tendenzialmente progressista quindi accetto qualsiasi tipo di avanguardia, però preferirei che si tornasse ad un sistema codificato e quanto più possibile oggettivo ed uniforme. E magari anche un ritorno in auge dell'Italia quale centro musicale d'Europa :D

Danny Morali
13-03-2010, 13:44
il problema è che dall'800 in poi si è andati sempre di più verso il soggettivismo. Non c'era più l'idea di "forma oggettiva" come nel 700, dove da napoli a stoccolma componevano tutti secondo le stesse regole. Io, in musica, necessito di modelli superiori da seguire mentre nell'800 ognuno iniziava a comporre a modo suo. Debussy e Ravel pur vivendo nello stesso periodo scrivevano musica completamente diversa, e non parliamo delle derive del 900 con la nascita di millemima generi, sottogeneri, personalismi vari. Secondo me tutto ciò ha portato ad una visione troppo egocentrica della musica per cui ogni compositore tende a comporre secondo ciò che il suo ego gli detta e non secondo modelli prestabiliti (non considero le pop stars, tutte ugualmente pessime). Per dirla in breve: dei deliri psicologici di tizio o caio messi in musica a me interessa meno di 0.
Ma a parte ciò se ascolto un bel pezzo moderno non mi faccio problemi ad apprezzarlo e sono anche tendenzialmente progressista quindi accetto qualsiasi tipo di avanguardia, però preferirei che si tornasse ad un sistema codificato e quanto più possibile oggettivo ed uniforme. E magari anche un ritorno in auge dell'Italia quale centro musicale d'Europa :D

devo dire che mi sembra un discorso stranissimo (per non dire che ricorda pericolosamente quelli sull'arte degenerata), a parte che vorrebbe dire che tutta la musica precedente al periodo classico fosse soggettiva, per poi "oggettivizzarsi" (in base a che criterio?) in un certo periodo e poi di nuovo soggettivizzarsi. Secondo me ha davvero poco senso, ma vabbè.

Wolfgang Grimmer
13-03-2010, 17:37
devo dire che mi sembra un discorso stranissimo (per non dire che ricorda pericolosamente quelli sull'arte degenerata), a parte che vorrebbe dire che tutta la musica precedente al periodo classico fosse soggettiva, per poi "oggettivizzarsi" (in base a che criterio?) in un certo periodo e poi di nuovo soggettivizzarsi. Secondo me ha davvero poco senso, ma vabbè.

no, prima del periodo classico ci sono quasi sempre stati criteri di base, non portati all'estremo come nel classicismo ma c'erano. Se guardiamo alla musica moderna abbiamo solo all'interno del genere "classico": sperimentalisti di ogni sorta, gente che scrive musica barocca, gente che scrive messe in stile Palestrina, gente che scrive come Mozart, gente ancora attaccata a radici romantiche/tonali. Se poi ci aggiungiamo anche gli altri generi e sottogeneri ci vorrebbero 300 pagine solo per elencarli tutti. E' molta di quella musica non segue strutture fisse ma variabili da pezzo a pezzo.
Non credo alla degenerazione dell'arte nel senso di "una volta si che..." e come ho detto ogni progresso è buono e giusto, è la non uniformità e la frammentarietà che critico, la non esistenza di criteri oggettivi con cui valutare l'opera d'arte. Anche perché ritengo che tutto questo abbia portato a un relativismo estremo che con l'arte secondo me dovrebbe avere poco a che fare.

Gnubbolo
14-03-2010, 07:07
no, prima del periodo classico ci sono quasi sempre stati criteri di base, non portati all'estremo come nel classicismo ma c'erano. Se guardiamo alla musica moderna abbiamo solo all'interno del genere "classico": sperimentalisti di ogni sorta, gente che scrive musica barocca, gente che scrive messe in stile Palestrina, gente che scrive come Mozart, gente ancora attaccata a radici romantiche/tonali. Se poi ci aggiungiamo anche gli altri generi e sottogeneri ci vorrebbero 300 pagine solo per elencarli tutti. E' molta di quella musica non segue strutture fisse ma variabili da pezzo a pezzo.
Non credo alla degenerazione dell'arte nel senso di "una volta si che..." e come ho detto ogni progresso è buono e giusto, è la non uniformità e la frammentarietà che critico, la non esistenza di criteri oggettivi con cui valutare l'opera d'arte. Anche perché ritengo che tutto questo abbia portato a un relativismo estremo che con l'arte secondo me dovrebbe avere poco a che fare.
mai lette motivazioni più assurde di queste.
credo che tu non abbia capito cosa è la musica, il perchè della sua esistenza,
il suo legame con il linguaggio, con la semantica, con gli accenti, il collegamento di essa con le altre arti espressive, il legame con la matematica e fisica.
secondo me sei una persona di poca cultura generale e questo si ripercuote sulla scarsa curiosità musicale.
oppure sei uno che si atteggia.. e questo è peggio :oink:


ma sopratutto la musica è arte* ? ma che dici, la musica è INTRATTENIMENTO.
e lo studio teorico di essa dà al compositore gli strumenti per scrivere sequenze originali o riarrangiare ricomporre arie del passato ed inserirle nel contesto che gli viene richiesto, concerto all'aperto, musica da camera, films, videogiochi, sigla TV etc
Morricone è l'esempio perfetto, vuoi la tensione, ti scrive la tensione, vuoi l'ammore, ti scrive l'ammore, la malinconia etc
si puo' scrivere l'ansia con i mezzi teorici di 300 anni fa ? è tutto molto cheesy.. che cade subito nello stucchevole.
Ligeti sa mettere su carta l'ansia, i tuoi non lo sanno fare, hanno mezzi limitati.

*certo che si, ma credo che tu abbia un concetto limitato di essa

letsmakealist
18-03-2010, 00:23
Anche perché ritengo che tutto questo abbia portato a un relativismo estremo che con l'arte secondo me dovrebbe avere poco a che fare.

io invece da relativista estremo in tutti i campi (soprattutto in quello estetico) sono di parere diametralmente opposto al tuo, e benedico ogni dissacrazione della forma oggettiva, felicissimo che questa sia stata distrutta nel secolo scorso.
ma la cosa più bella è che, sempre da relativista estremo, accetto pure la tua "estetica" oggettiva, perchè è pur sempre una tua opinione! ;)

Antonio De Rossi
31-03-2010, 21:53
io invece da relativista estremo in tutti i campi (soprattutto in quello estetico) sono di parere diametralmente opposto al tuo, e benedico ogni dissacrazione della forma oggettiva, felicissimo che questa sia stata distrutta nel secolo scorso.
ma la cosa più bella è che, sempre da relativista estremo, accetto pure la tua "estetica" oggettiva, perchè è pur sempre una tua opinione! ;)

Se tu fai scomparire l'oggetto allora fai scomparire anche il soggetto.
Pertanto la tua opinione non conta perché non esisti in base al tuo credo.

letsmakealist
31-03-2010, 23:44
Se tu fai scomparire l'oggetto allora fai scomparire anche il soggetto.
Pertanto la tua opinione non conta perché non esisti in base al tuo credo.

al contrario affermo l'esistenza dell'oggetto in quanto tale, e ne celebro le sue ennesime interpretazioni da parte degli ennesimi soggetti! :)
compresa la tua opinione.