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View Full Version : La battaglia del Corsera contro Di Pietro


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joshua82
05-02-2010, 15:44
Che idea vi siete fatti della vera e propria battaglia mediatica, indipendentemente dalle ragioni o meno di essere, che sta portando avanti il Corriere contro il leader Idv? Mi riferisco alle foto con Contrada, al libro dell'ex Di Domenico, ai rapporti con i servizi segreti, a questa improvvisa necessità di fare luce su Mani Pulite (dopo quindici anni..).

Personalmente la definizione del Corriere come filoberlusconiano mi fa ridere, basta guardare alla storia di questo giornale. E personalmente sono lontano anni luce dalla visione politica di Di Pietro.
Ma sinceramente non riesco a spiegarmi tutto ciò.

_Magellano_
05-02-2010, 15:48
Le cose sono tre,o ti fatti sono in buona parte veri o qualcuno ha interesse a fare pressione in quella maniera,sempre che non sia il fatto che si indaghi di piu su una persona dato che sta diventanto un po importante nel panorama politico.
Non so quale delle tre ma almeno si restringe il campo.

Vincenzo1968
05-02-2010, 15:52
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31

חוה
05-02-2010, 16:05
l'idea che mo sono fatto ( come ho scritto nell'altro 3d) è che è in uscita un libro di una persona molto vicina a dp e ne stanno facendo uno spottone tirandone fuori vari stralci
ma questo non mi sembra avallare quello che c'è scritto

poi se a qualche fan rode il culo affari suoi è un altro discorso,..

all'uscita del libro ( se uscirà ), sarà dp che farà le mosse che riterrà più opportune ovvero querelare l'ex sodale e farci più soldi possibile da questa storia :D

whistler
05-02-2010, 16:11
l'idea che mo sono fatto ( come ho scritto nell'altro 3d) è che è in uscita un libro di una persona molto vicina a dp e ne stanno facendo uno spottone tirandone fuori vari stralci
ma questo non mi sembra avallare quello che c'è scritto

poi se a qualche fan rode il culo affari suoi è un altro discorso,..

all'uscita del libro ( se uscirà ), sarà dp che farà le mosse che riterrà più opportune ovvero querelare l'ex sodale e farci più soldi possibile da questa storia :D

e poi i vari motorini tifosi - schiavi di silvio diranno ma di pietro come compra le case ? :asd:

con i soldi delle querele!:)

H. LeMans
05-02-2010, 16:13
Leggendo l'intervista di Telese a Di Pietro questo Di Domenico (la fonte del Corriere e l'autore del futuro libro) ha un curriculum niente male...


“Questo Di Domenico, ovvero l’uomo che Il Corriere considera attendibile sostegno delle tesi fantastiche secondo cui io sarei un agente segreto, è un uomo che ha ricevuto ben 18 provvedimenti di diffida da parte dell’autorità giudiziaria! Diciotto, ha capito?”.

E cosa dicono questi provvedimenti?
“Che si tratta, cito testualmente, e le mando pure il fax, di un grafomane di pro-fes-sio-ne!”.

Lei lo ha denunciato?
“Denunciato? Sa che gli hanno persino venduto all’asta la casa per pagare le spese processuali? Io le chiedo perché secondo lei il Corriere abbia fatto ricorso a una fonte così screditata”.

(fonte (http://www.lucatelese.it/?p=1616))

Maverick18
05-02-2010, 16:17
Ma sinceramente non riesco a spiegarmi tutto ciò.

*

Jarni
05-02-2010, 16:20
Ma sinceramente non riesco a spiegarmi tutto ciò.

Elezioni regionali. Non è tanto difficile...:D

matteo10
05-02-2010, 16:22
Il PD ha le sue belle gatte da pelare quindi per evitare che tutti i voti dell'opposizione alle regionali vadano all'IdV gli si butta addosso un bel pò di merd@ per fare pari e patta. Semplice semplice.

Detto questo spero che vadano avanti e facciano capire bene la pochezza di sto personaggio.

Jarni
05-02-2010, 16:26
Detto questo spero che vadano avanti e facciano capire bene la pochezza di sto personaggio.

Aggiornaci.

Maverick18
05-02-2010, 16:28
Forse è il modo delle banche di ringraziare il PDL dello scudo fiscale :sofico:

-ZEUS-
05-02-2010, 16:36
tra i nuovi proprietari c'è quel cesso della figlia con le tette rifatte...............figlia di chi? di chi lo sapete tutti:D

Jarni
05-02-2010, 17:19
tra i nuovi proprietari c'è quel cesso della figlia con le tette rifatte...............figlia di chi? di chi lo sapete tutti:D

Questa qua?
http://www.lavalledeitempli.net/costume-e-societa/marina-berlusconi-maggio-2009-montecarlo/marina.jpg

first register
05-02-2010, 17:21
Che idea vi siete fatti della vera e propria battaglia mediatica, indipendentemente dalle ragioni o meno di essere, che sta portando avanti il Corriere contro il leader Idv? Mi riferisco alle foto con Contrada, al libro dell'ex Di Domenico, ai rapporti con i servizi segreti, a questa improvvisa necessità di fare luce su Mani Pulite (dopo quindici anni..).

Personalmente la definizione del Corriere come filoberlusconiano mi fa ridere, basta guardare alla storia di questo giornale. E personalmente sono lontano anni luce dalla visione politica di Di Pietro.
Ma sinceramente non riesco a spiegarmi tutto ciò.

ultimamente si parla anche di un viaggio negli stati uniti per ricercare capitali.

imho il corriere è al servizio del governo (non dell'istituzione, ma di B.).

joshua82
05-02-2010, 17:23
Elezioni regionali. Non è tanto difficile...:D
la vicinanza della regionali mi è chiara,ma non credo che il Corriere faccia questa battaglia per favorire il premier. Magari mi sbaglio, ma leggendo il Corriere (a tempo perso) da anni non ci credo. L'elitè confindustriale non ha mai visto di buon occhio l'arrampicatore di Arcore, quindi dubito una conversione last minute.
Resta valida per me l'ipotesi che sia una strategia per contenere l'espansione a sinistra di dP

Jarni
05-02-2010, 17:28
la vicinanza della regionali mi è chiara,ma non credo che il Corriere faccia questa battaglia per favorire il premier. Magari mi sbaglio, ma leggendo il Corriere (a tempo perso) da anni non ci credo. L'elitè confindustriale non ha mai visto di buon occhio l'arrampicatore di Arcore, quindi dubito una conversione last minute.
Resta valida per me l'ipotesi che sia una strategia per contenere l'espansione a sinistra di dP

Ma dai, tra Berlusconi e Di Pietro secondo te Confindustria a chi vuole più bene?:rolleyes:

Solertes
05-02-2010, 17:52
la vicinanza della regionali mi è chiara,ma non credo che il Corriere faccia questa battaglia per favorire il premier. Magari mi sbaglio, ma leggendo il Corriere (a tempo perso) da anni non ci credo. L'elitè confindustriale non ha mai visto di buon occhio l'arrampicatore di Arcore, quindi dubito una conversione last minute.
Resta valida per me l'ipotesi che sia una strategia per contenere l'espansione a sinistra di dP

Se consideri che 'o RE ora tiene i cordoni della borsa (leggasi governa) a cui il 99% degli imprenditori ambisce accedere...potresti riconsiderare i fatti.

zerothehero
05-02-2010, 18:04
Non c'è alcuna "battaglia" del Corsera contro Antonio di Pietro.
Chi dice il contrario trasferisce le proprie idee e i propi convincimenti (transfert su altri)..il Corriere non è Repubblica.

joshua82
05-02-2010, 18:11
Ma dai, tra Berlusconi e Di Pietro secondo te Confindustria a chi vuole più bene?:rolleyes:
Al PD (ai tempi invitò a votare Prodi..)

first register
05-02-2010, 18:13
Non c'è alcuna "battaglia" del Corsera contro Antonio di Pietro.
Chi dice il contrario trasferisce le proprie idee e i propi convincimenti (transfert su altri)..il Corriere non è Repubblica.

ma si va tutto bene, lasciateli governare, il lodo alfano è costituzionale, il legittimo impedimento permetterà al presidente del consiglio di governare il paese senza preoccuparsi dei suoi processi, antonio di pietro è il leader più presente sulla tv italiana da sempre.

E' evidente che negli ultimi giorni il corriere ha pubblicato una serie di articoli "contro" Antonio Di Pietro, in pieno stile feltriano, tant'è che sugli articoli si legge che il grafologo ha perso ben 19 cause contro ADP e che l'assegno contestato non è stato consegnato ad antonio di pietro e non è mai stato incassato da qualcuno legato ad idv. Forse nei prossimi giorni chiederanno scusa.

John Cage
05-02-2010, 18:19
Non c'è alcuna "battaglia" del Corsera contro Antonio di Pietro.
Chi dice il contrario trasferisce le proprie idee e i propi convincimenti (transfert su altri)..il Corriere non è Repubblica.

beh, questo potrebbe essere un tuo convincimento. :O

Vincenzo1968
05-02-2010, 18:33
Il pompiere della sera
di Marco Travaglio

Ferruccio de Bortoli è un galantuomo. E il Corriere della sera è un grande quotidiano che tenta, grazie al direttore, a molti giornalisti e a pochi editorialisti, di difendere la propria indipendenza. Ora, come ai tempi del fascismo, della P2, del craxismo e del secondo governo Berlusconi, il regime gli ripresenta il conto: o bacia la sacra pantofola, anzi la scarpina con tacchi e rialzo, o è la guerra. Si ripete pari pari la scena del 2003, quando de Bortoli fu costretto ad andarsene dopo mesi di attacchi e lettere minatorie. Il Corriere aveva una sola colpa: non apparteneva al Cavaliere, dunque non passava le sue veline, ma dava le notizie. Ergo era comunista. Poi venne Mieli, ma l’importante era affermare il principio che i direttori sgraditi al Boss saltano. Mieli seguitò a dare le notizie e si permise financo un paio di critiche. Finchè il Boss disse pubblicamente che Mieli e Anselmi, direttore della Stampa, “devono cambiare mestiere”. Lo cambiarono entrambi. Al Corriere tornò de Bortoli e fece un giornale molto più accomodante del precedente: se ieri c’erano Montanelli, Biagi, Sartori, Penati, Grevi e Stella, controbilanciati da Galli della Loggia, Panebianco, Ostellino, Romano, Franco, Battista, oggi strabordano i secondi, intervallati ogni 29 febbraio da qualche pallida critica. Prima un colpo al cerchio e uno alla botte. Ora cento al cerchio e uno alla botte. Ma non basta ancora: il Corriere rimane comunista. Lo scrive de Bortoli, nell’editoriale di ieri: caro Presidente, non le bastano le dosi intensive di Galli della Loggia e Battista? No che non gli bastano. Lui è ingordo, bulimico, totalitario. Pretende sempre di più. Non basta nascondere lo scoop sulla D’Addario; o pubblicare le balle spaziali di Della Loggia sull’inesistente voltafaccia della Consulta o le corbellerie di Cerchiobattista sul regime che non c’è perché 9 giudici costituzionali su 15 non si sono appecoronati ai diktat di palazzo Grazioli; o titolare “ironia del premier” sul volgare insulto alla Bindi; o gridare al vilipendio a ogni battuta di Grillo e a ogni critica di Di Pietro, e poi dar fondo alle riserve di vaselina per minimizzare le sparate eversive di Berlusconi e Bossi (titolo di ieri: “La Lega: la Consulta va abolita. Proposta-provocazione, Pdl più cauto”). Non basta nemmeno intervistare ogni due per tre Tarak ben Ammar e Marina Berlusconi come se fossero osservatori indipendenti, e non azionisti di Mediobanca e dunque del Corriere. Il “terzismo”, semprechè sia esistito, è morto e sepolto. Serviva a tener ferma la sinistra mentre Berlusconi la menava. Ma oggi la sinistra non c’è più, o si tiene ferma da sola. Il Boss non vuole un Corriere ancor più compiacente: lo vuole suo. Lo vuole come Il Giornale, anzi ve lo ingloberebbe volentieri sotto la direzione unica di Littorio Feltri. La riduzione del danno, la modica quantità di critiche, il compromesso quotidiano non gl’interessano. Cedere ogni giorno un centimetro di libertà per salvare il salvabile non è sbagliato: è inutile. Come diceva Paolo Sylos Labini, “chi accetta il meno peggio con Berlusconi si prepara a un peggio ancora peggiore”. Come dice Vittorio Cecchi Gori che l’ha conosciuto bene, “Silvio è fatto così: se gli dai un dito, lui si prende il culo."


.

joshua82
05-02-2010, 18:36
rispetto l'opinione di Travaglio..ma resto dell'idea che dietro a questa azione c'è più la volontà di fare un favore al PD che al premier.

Vincenzo1968
05-02-2010, 18:36
ultimamente si parla anche di un viaggio negli stati uniti per ricercare capitali.

imho il corriere è al servizio del governo (non dell'istituzione, ma di B.).


"Ma quale mistero, ecco la vera storia dell'assegno"

Si aggira di prima mattina nei saloni dell'Hotel Marriot con un diavolo per capello: "Ma perché questa campagna del Corriere contro di me? Perché? Ma ti rendi conto che il Corriere è l'unico giornale che non da nemmeno la notizia di questo congresso?".

Tonino Di Pietro dice di non avere la più pallida idea del motivo per cui da quattro giorni il quotidiano di via Solferino picchia (duro) su di lui.

La notizia del giorno, invece, è l'assegno di cui il Corriere pubblica la foto. Finanziamenti più o meno occulti? Prova di legami con personaggi poco chiari? Dardi avvelenati? La firma sull'assegno è quella di Gino Bianchini, un ex dell'Italia del valori, che aveva intestato la somma al movimento: importo, 50mila dollari. Scadenza, 13 maggio 2001.

L'assegno finisce nelle mani di Mario Di Domenico, un altro ex dell'Italia dei valori (oggi con il dente avvelenato) che prepara un libro contro il suo ex leader.
E dall'archivio di Di Domenico quell'assegno esce fuori proprio oggi, accreditando l'idea di un giro di denaro che ha il movimenti dipietrista come terminale.

Mentre i militanti e i delegati del congresso dibattono sulla storia (e sulla ormai famosa foto con Contrada) Di Pietro ostenta un sorriso smagliante, e grande sicurezza. “È un'altra fregnaccia".

Subito dopo spiega la sua versione: "Qui non c'è nessun mistero, nessuna insinuazione possibile". Però 50mila dollari non sono bruscolini. Risposta: "Sì, però quell'assegno non è stato mai incassato. E il motivo per cui non è stato incassato, che adesso spiego, è quello che mi permette di stare tranquillissimo".

Cioè? L'ex pm racconta: "Alla vigilia delle elezioni del 2006, noi non avevamo in cassa nemmeno una lira per fare la campagna elettorale. Allora chiedemmo un mutuo in banca". Accettato? "No. Le banche ci chiesero di fare un fidejussione per coprire la cifra che ci serviva: volevano tutelarsi nel caso di mancato raggiungimento del quorum".

Prudenza legittima (Infatti il quorum fu mancato per lo zero virgola uno per cento). "La fidejussione quindi - prosegue Di Pietro - doveva essere garantita dai candidati". Ovvero anche da lei? "Caspita! Io e Calò ci accollammo la quota superiore: 100mila euro a testa. Il criterio generale, invece, era che i candidati con maggiori possibilità di essere eletti versassero gli importi più alti".

L'assegno di Bianchini era una di queste quote? "Certo, e non era la sola. Non a caso viene raccolta da Di Domenico, ma non viene incassato. Infatti lui ce l'ha perché se lo è tenuto, no? Se lo avessimo preso noi, l'assegno semplicemente non ci sarebbe".

Ed è per questo che è datato? "Certo. La causale election, suppongo che si riferisse alla fidejussione. La data era quella del giorno del voto, perché allora avremmo saputo se ottenevamo il rimborso o meno".

L'Italia dei valori un eletto lo ebbe: Carrara. Di Pietro sorride amaro: "Come no... Però passò a Forza Italia in meno di 24 ore! Un record. Ottenemmo lo stesso, però una parte di quello che avevamo speso. 400mila euro. Così ci toccò scontare in ogni caso, noi che avevamo le quote più alte, un parte della fidejussione".

E Bianchini? "Non essendo stato eletto non versò nulla". La fidejussione fu estinta tutta da voi? Di Pietro è sicuro: "Sì. Anche perché dopo, visto che non solo noi eravamo rimasti fuori dal proporzionale, fu fatta una leggina che concedeva il rimborso anche a chi aveva ottenuto solo l'uno per cento. Cui arrivarono altri soldi, e la situazione del movimento divenne florida".


http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2433044&yy=2010&mm=02&dd=05&title=title

Vincenzo1968
05-02-2010, 18:56
Illegittimo cedimento
di Marco Travaglio

Fino a tre anni fa, quando passavano porcate incostituzionali come il legittimo impedimento, le persone perbene guardavano fiduciose al Colle. E spesso il Colle dimostrava che era una fiducia ben riposta, rispedendo le porcate al mittente: accadde col decreto Conso (grazie a Scalfaro), con la Gasparri, la Castelli e la Pecorella (grazie a Ciampi).

Da quando c’è Napolitano, non è mai accaduto. Infatti il Giornale scrive che "Napolitano non opporrà ostacoli" neanche stavolta. E’ vero che c’è sempre una prima volta, la speranza è l’ultima a morire, ma insomma. Dunque dove guardare, se anche il Colle è sprofondato?

Alla Consulta certo, ma campa cavallo: ha tempi di reazione da bradipo e quando esaminerà il legittimo impedimento sarà già scattata la nuova porcata, il superlodo Al Nano con legge costituzionale. Che, pur essendo incostituzionale, difficilmente la Corte potrà esaminare.

Dunque Berlusconi è al sicuro? Mica tanto. Il processo breve è congelato alla Camera perché Fini ha dei dubbi e Napolitano (persino lui) pure. In ogni caso è talmente incostituzionale che stopperebbe i processi al Banana per un annetto, poi la Consulta fulminerebbe anche quella porcata e le udienze ripartirebbero da dove si erano interrotte.

Angelino Jolie, noto giureconsulto, dà per scontato che, entro i 18 mesi dalla scadenza del legittimo impedimento, "molto rapidamente" gli verrà agganciato il nuovo lodo per le alte cariche o, in alternativa, la legge costituzionale che ripristina l’autorizzazione a procedere.

Forse non gli hanno spiegato che, anche se e quando saranno approvati a maggioranza da Camera e Senato e firmati dal capo dello Stato, lodo e/o immunità saranno lettera morta: prima dovranno essere sottoposti ai cittadini col referendum confermativo.

Gl’italiani dovranno rispondere a questa domanda: la legge è uguale per tutti i cittadini o quattro sono più uguali degli altri? Stando ai sondaggi, vince la prima risposta 80 a 20, anche fra gli elettori del centrodestra.

L’unica via di scampo per la banda del buco è approvare una delle leggi costituzionali con i due terzi del Parlamento: per raggiungerli, al Pdl non basta il soccorso della finta opposizione dell’Udc, peraltro scontato.

Occorrono i voti del Pd. A questo mira la nuova campagna della stampa berlusconiana, e del Pompiere al seguito, contro Di Pietro, degno corollario della beatificazione di Craxi: demolire la memoria di Mani Pulite, far passare l’idea che i processi ai politici che rubano sono complotti politici, dunque la casta va protetta da nuovi assalti delle toghe politicizzate (quelle che ieri hanno assolto Berruti, per dire).

Lo confessa Massimo Franco sul Pompiere dell’Inciucio: "La lievitazione del caso Di Pietro potrebbe regalare qualche sorpresa". Perciò si continua a montare la panna sul nulla: per azzoppare l’unico ostacolo rimasto sulla via dell’impunità.

Ecco dunque dove gli italiani perbene devono rivolgere lo sguardo: a quel che accade dalle parti di Bersani. Nemmeno un voto del Pd dovrà andare al partito dell’impunità. Dipendesse dalla nomenklatura (quella dei D’Alema che rincorrono sempre il “male minore”, dei Violante che delirano di "squilibrio fra giustizia e politica", dei Letta che giustificano “la difesa dai processi”), l’impunità sarebbe già cosa fatta.

L’altroieri, mentre la Camera votava la porcata, Bersani incredibilmente dichiarava: "Siamo pronti al dialogo sulle riforme se il premier rinuncia alle leggi ad personam" (intanto gliene passava un’altra sotto il naso).

Ma per fortuna ci sono pure gli elettori, che sono molto meglio degli eletti. Spetta a loro premere con ogni mezzo sul vertice Pd – con manifestazioni, mail, fax, telefonate, lettere ai giornali, interventi ai comizi e ai convegni ogni qual volta s’imbattono in un leader di passaggio – per far sapere che con questa gentaglia non vogliono alcun dialogo, tavolo, compromesso sulla giustizia.

Parlando l’unico linguaggio che lorsignori ancora capiscono: la minaccia. Al primo inciucio che fate, non vi votiamo più.


da il Fatto Quotidiano del 5 febbraio 2010

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2433167&yy=2010&mm=02&dd=05&title=illegittimo_cedimento

cat1
05-02-2010, 19:30
Non c'è alcuna "battaglia" del Corsera contro Antonio di Pietro.
Chi dice il contrario trasferisce le proprie idee e i propi convincimenti (transfert su altri)..il Corriere non è Repubblica.

Ieri sera ad anno zero il giornalista del corsera che ha pubblicato le foto si è praticamente ridicolizzato da solo. Vedere per credere ;)

Jarni
05-02-2010, 23:50
Ieri sera ad anno zero il giornalista del corsera che ha pubblicato le foto si è praticamente ridicolizzato da solo. Vedere per credere ;)

Ho visto, ho visto.
Miraboli le sue arrampicate sugli specchi quando cercava di motivare il perché aveva pubblicato una foto che documentava IL NULLA.
Graaaande attore.:D

sander4
05-02-2010, 23:58
Ho visto, ho visto.
Miraboli le sue arrampicate sugli specchi quando cercava di motivare il perché aveva pubblicato una foto che documentava IL NULLA.
Graaaande attore.:D

Doveva prendere qualche lezione di "faccia come il bip" e arrampicamento coatto da maestri della disciplina come Lupi o Ghedini. :asd:

John Cage
06-02-2010, 00:01
La battaglia contro Di Pietro stasera si è trasferita su Rai 2.

jumpermax
06-02-2010, 00:14
riassumendo: il corriere che attacca chiunque, da berlusconi a di pietro, è un giornale di parte
il fatto, che difende solo idv e attacca tutti gli altri è un giornale indipendente.
A leggere travaglio ormai fatico a distinguerlo da feltri...

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 00:23
riassumendo: il corriere che attacca chiunque, da berlusconi a di pietro, è un giornale di parte
il fatto, che difende solo idv e attacca tutti gli altri è un giornale indipendente.
A leggere travaglio ormai fatico a distinguerlo da feltri...
:rotfl::rotfl::rotfl:
Link ad attacchi RECENTI del CDS a berlusconi, magari basati sul NULLA PIU' SPINTO come la PUTTANATA della foto di Di Pietro ad una cena organizzata dai CARABINIERI con gli 007 che LO SPIAVANO? :)

( e da cui hanno ricavato il fatto che di pietro fosse un fantoccio in mano alla CIA :rotfl::rotfl::rotfl: )


..ah max.. ma ce credi per davvero? :asd:

Jabberwock
06-02-2010, 00:29
A leggere travaglio ormai fatico a distinguerlo da feltri...

Il caso Boffo di Travaglio qual'e'?

claudioborghi
06-02-2010, 01:43
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31

Una curiosita' per i filologi del forum... :D

Dato che avevo letto tempo fa "L'arte della guerra" di Sun Tzu e non mi ricordavo di aver letto alcunche' delle robe a lui attribuite che l'amico Vincenzo ci ammannisce con ammirevole pazienza, sono andato a riguardarmelo e in effetti non c'era nulla di tutto cio'.
Io pero' l'avevo letto in inglese e in casa avevo solo il libro in quella lingua, cosi' sono andato a guardare due versioni italiane in internet e in effetti ci sono dei punti (totalmente fuori contesto) dove si citano punti simili a quelli che cita vincenzo intesi come tattiche per danneggiare e spiare l'esercito nemico

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/tao/suntzu.pdf pagina 61

Allora sono andato a cercare la versione migliore che trovassi in rete, inglese con testo cinese a fronte, e corrisponde esattamente alla mia, ovvero di quella roba non c'e' traccia

http://www.chinapage.com/sunzi-e.html#11

:confused:

:boh:

חוה
06-02-2010, 06:18
Una curiosita' per i filologi del forum... :D

Dato che avevo letto tempo fa "L'arte della guerra" di Sun Tzu e non mi ricordavo di aver letto alcunche' delle robe a lui attribuite che l'amico Vincenzo ci ammannisce con ammirevole pazienza, sono andato a riguardarmelo e in effetti non c'era nulla di tutto cio'.
Io pero' l'avevo letto in inglese e in casa avevo solo il libro in quella lingua, cosi' sono andato a guardare due versioni italiane in internet e in effetti ci sono dei punti (totalmente fuori contesto) dove si citano punti simili a quelli che cita vincenzo intesi come tattiche per danneggiare e spiare l'esercito nemico

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/tao/suntzu.pdf pagina 61

Allora sono andato a cercare la versione migliore che trovassi in rete, inglese con testo cinese a fronte, e corrisponde esattamente alla mia, ovvero di quella roba non c'e' traccia

http://www.chinapage.com/sunzi-e.html#11

:confused:

:boh:

Non mi dire che leggi e capisci il cinese :eek:

indelebile
06-02-2010, 06:37
.

indelebile
06-02-2010, 06:41
riassumendo: il corriere che attacca chiunque, da berlusconi a di pietro, è un giornale di parte
il fatto, che difende solo idv e attacca tutti gli altri è un giornale indipendente.
A leggere travaglio ormai fatico a distinguerlo da feltri...

tutto può essere un caso però...
devo dire che la cosa puzza assai..
sembra quasi che il CS stia seguendo una linea ben precisa sopratutto negli ultimi mesi leggerlo...ovvero diamo il salvacondotto perenne a berlusconi e lasciamolo lavorare perchè bisogna fare le riforme, da qui i vari editoriali perchè bersani e il csx non seguino l'antiberlusconismo di di pietro ma che anzi vengano a patti per le riforme irrinunciabili...anche se c'è berlusconi come pdc...dopo un po di prese in giro a di pietro, l'attacco stile "il giornale" sono venuti natuarali questi articoli...perchè ti sorprendi ...stanno seguendo una linea...e il tuo vedere travaglio=berlusconi o di pietro=berlusconi vuol dire che queste persone hanno centrato l'obiettivo...

p.s.
c'è da notare,se ricordo bene che dentro il patto del CS c'è anche per vie traverse la famiglia berlusconi o se ricordo meglio qualche suo amico...in affari...

luxorl
06-02-2010, 07:17
ma questo non mi sembra avallare quello che c'è scritto


Cosa c'è scritto che non sia stato già smentito 1000 volte anche in questo forum? A qualche anti-DP rode il culo ;)

stemanca
06-02-2010, 08:04
A leggere travaglio ormai fatico a distinguerlo da feltri...

La similitudine è che entrambi sono aggressivi nei loro articoli

La differenza... mmm ... la prima che mi viene in mente è che Travaglio non è ancora stato radiato dall'ordine :stordita:

Travaglio non è il mio idolo, tuttavia lo ascolto volentieri, e se non ci fosse lui a mio avviso ci sarebbe un grosso buco nel giornalismo italiano, mentre se non ci fosse Feltri verrebbe facilmente rimpiazzato da qualcuno da cui non lo distingueresti

fine OT :)

STE

חוה
06-02-2010, 08:27
Cosa c'è scritto che non sia stato già smentito 1000 volte anche in questo forum? A qualche anti-DP rode il culo ;)

appunto

resto ancora più convinto che sia tutto un marchettone per il lancio del libro piuttosto che una campagna denigratoria orgaizzata ad hoc dal cds

come pure del fatto che a qualche fan gli rode il culo

zerothehero
06-02-2010, 10:17
Ho visto, ho visto.
Miraboli le sue arrampicate sugli specchi quando cercava di motivare il perché aveva pubblicato una foto che documentava IL NULLA.
Graaaande attore.:D

Un giornalista non deve giustificarsi se pubblica delle foto, si deve giustificare se decide di non pubblicarle.
La campagna mediatica contro Di Pietro (portata avanti dal Corriere, figurarsi :asd: ) la può vedere solo chi è abituato a leggere giornali e blog che abitualmente conducono, sulla base di una linea editoriale politicizzata a senso unico, delle campagne contro i loro avversari politici (Repubblica, il Fatto Quotidiano, l'Unità, il Blog di Grillo e compagnia bella).

La vostra tesi (simile a quella di Travaglio) è così ridicola e insussistente che neanche considera il fatto che una delle firme di punta del Corsera di fatto smonta il "complotto".

http://www.corriere.it/editoriali/10_febbraio_04/sergio_romano_l_ossessione_del_complotto_2d741950-1153-11df-806e-00144f02aabe.shtml

Sto ancora aspettando che Repubblica sul caso Speciale si scusi, dopo le puttanate distribuite a piè mani per mesi e mesi. :fagiano:

zerothehero
06-02-2010, 10:24
( e da cui hanno ricavato il fatto che di pietro fosse un fantoccio in mano alla CIA :rotfl::rotfl::rotfl: )


Link, in cui un giornalista del Corsera afferma che di Pietro, senza ombra di dubbio, è un giornalista della CIA.

:asd:
Io il Corsera lo leggo tutti i giorni, magari mi è sfuggita questa parte. :asd:

natural
06-02-2010, 10:43
riassumendo: il corriere che attacca chiunque, da berlusconi a di pietro, è un giornale di parte
il fatto, che difende solo idv e attacca tutti gli altri è un giornale indipendente.
A leggere travaglio ormai fatico a distinguerlo da feltri...

Queste son belle barzellette :asd:
...La lobotomizzzazzzziòne :asd: ...

natural
06-02-2010, 10:53
Link, in cui un giornalista del Corsera afferma che di Pietro, senza ombra di dubbio, è un giornalista della CIA.

:asd:
Io il Corsera lo leggo tutti i giorni, magari mi è sfuggita questa parte. :asd:

Funziona così:
Il giornale pubblica delle foto dopo un ordine dall'alto senza nessun commento :D
I politici indottrinati dall'alto ci ricamano sopra spalando merda

et voilà la diffamazione è fatta


Ora che ci penso però l'ordine non poteva venire dall'alto... :asd:

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 10:55
Un giornalista non deve giustificarsi se pubblica delle foto, si deve giustificare se decide di non pubblicarle.
La campagna mediatica contro Di Pietro (portata avanti dal Corriere, figurarsi :asd: ) la può vedere solo chi è abituato a leggere giornali e blog che abitualmente conducono, sulla base di una linea editoriale politicizzata a senso unico, delle campagne contro i loro avversari politici (Repubblica, il Fatto Quotidiano, l'Unità, il Blog di Grillo e compagnia bella).

La vostra tesi (simile a quella di Travaglio) è così ridicola e insussistente che neanche considera il fatto che una delle firme di punta del Corsera di fatto smonta il "complotto".

http://www.corriere.it/editoriali/10_febbraio_04/sergio_romano_l_ossessione_del_complotto_2d741950-1153-11df-806e-00144f02aabe.shtml

Sto ancora aspettando che Repubblica sul caso Speciale si scusi, dopo le puttanate distribuite a piè mani per mesi e mesi. :fagiano:
Ma per favore che ultimamente il pompiere della sera le sta facendo passare tutte al nano....
E quell'articolo non smonta assolutamente nulla è anzi il rappresentante emblematico del "terzismo" del corriere.

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 10:59
Link, in cui un giornalista del Corsera afferma che di Pietro, senza ombra di dubbio, è un giornalista della CIA.

:asd:
Io il Corsera lo leggo tutti i giorni, magari mi è sfuggita questa parte. :asd:
questo articolo è degno del rotolo:
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_02/di-pietro-contrada-cavallaro_e059bc54-0fc4-11df-9603-00144f02aabe.shtml


Se la storia non fosse rimasta top secret per 17 anni forse qualche domanda, anche fra gli stessi sostenitori di Di Pietro, sarebbe stata posta prima. Avvertì Di Pietro di quelle curiose coincidenze i suoi colleghi? Se lo chiede anche chi adesso tira fuori le foto considerate tessere di un mosaico chiamato «Il ‘colpo’ allo Stato», per dirla col titolo di un libro quasi ultimato da un ex amico sganciatosi da Di Pietro, l’avvocato Mario Di Domenico, cultore di statuti medievali e, guarda un po’, cooptato dieci anni fa dal magistrato per redigere proprio lo Statuto di Italia dei valori.

Non AFFERMA, INSINUA ovviamente. :)
Ma non vedere dove vuole arrivare con quell'articolo e sostenere che non è stato fatto ad hoc per gettare fango su di pietro vuol dire essere ciechi. :)

whistler
06-02-2010, 11:20
perchè non pubblicano una foto di mangano con silvio?
l avranno fatta qualche foto! abitava con lui....

pubblicano una foto insinuando....

i giudici complottano , ITALIANI VOTATE SI AL REFERENDUM PER DARE A SILVIO NOSTRO L IMMUNITA' TOTALE VITA NATURAL DURANTE!!!!

luxorl
06-02-2010, 11:34
Un giornalista non deve giustificarsi se pubblica delle foto, si deve giustificare se decide di non pubblicarle.
La campagna mediatica contro Di Pietro (portata avanti dal Corriere, figurarsi :asd: ) la può vedere solo chi è abituato a leggere giornali e blog che abitualmente conducono, sulla base di una linea editoriale politicizzata a senso unico, delle campagne contro i loro avversari politici (Repubblica, il Fatto Quotidiano, l'Unità, il Blog di Grillo e compagnia bella).

La vostra tesi (simile a quella di Travaglio) è così ridicola e insussistente che neanche considera il fatto che una delle firme di punta del Corsera di fatto smonta il "complotto".

http://www.corriere.it/editoriali/10_febbraio_04/sergio_romano_l_ossessione_del_complotto_2d741950-1153-11df-806e-00144f02aabe.shtml

Sto ancora aspettando che Repubblica sul caso Speciale si scusi, dopo le puttanate distribuite a piè mani per mesi e mesi. :fagiano:

Ah rieccoti. Chissà se mi rispondi oppure scompari anche da qui.
Un giornalista deve giustificarsi quando scrive (senza fare nomi) "volevano far sparire le foto" oppure "voleva far sparire le foto" basandosi sul nulla? Visto che a quanto pare nessuno ha cercato di far sparire le foto?

Ripeto: cambia giornale, questa non è informazione. :fagiano:

luxorl
06-02-2010, 11:52
Comunque si vede subito la posizione del Corriere guardando la scelta dei titoli, cioè l'unica cosa che legge la maggior parte delle persone e quindi il messaggio più forte dell'articolo.

Per esempio oggi stanno sintetizzando il congresso IDV in:

http://img709.imageshack.us/img709/2540/corrierecongressoidv.jpg

whistler
06-02-2010, 11:58
aahahhahaha il corriere è diventato il giornale ahahahhaha

se sino de magistris ha appogiato la mozione di pietro ieri hahahahha
PAGLIACCI.

seb87
06-02-2010, 11:59
Comunque si vede subito la posizione del Corriere guardando la scelta dei titoli, cioè l'unica cosa che legge la maggior parte delle persone e quindi il messaggio più forte dell'articolo.

Per esempio oggi stanno sintetizzando il congresso IDV in:

http://img709.imageshack.us/img709/2540/corrierecongressoidv.jpg



già...vede DiPietro e DeMagistris che se la ridono su questi titoli fa capire tanto come sono i giornali italiani...

jumpermax
06-02-2010, 12:05
questo articolo è degno del rotolo:
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_02/di-pietro-contrada-cavallaro_e059bc54-0fc4-11df-9603-00144f02aabe.shtml


Non AFFERMA, INSINUA ovviamente. :)
Ma non vedere dove vuole arrivare con quell'articolo e sostenere che non è stato fatto ad hoc per gettare fango su di pietro vuol dire essere ciechi. :)

beh ma nessuno arriva a queste vette di travaglio :O


http://dituttounblog.com/articoli/condanna-a-marco-travaglio-versione-di-filippo-facci

ah ma già.... travaglio è il tuo mito :asd:

John Cage
06-02-2010, 12:08
Funziona così:
Il giornale pubblica delle foto dopo un ordine dall'alto senza nessun commento :D
I politici indottrinati dall'alto ci ricamano sopra spalando merda

et voilà la diffamazione è fatta


Ora che ci penso però l'ordine non poteva venire dall'alto... :asd:

ma cosa vuoi spiegargli.

E' palese il tentativo da parte degli uomini di Berlusconi di gettare fango su Di Pietro. Adesso stanno sparando da più fronti, proprio durante il congresso, per oscurarne i contenuti. Ovunque questi servi si annidano operano per gli interessi del Re. Di solito per i congressi dei partiti (di tutti i partiti) il giornalista della rai va e racconta ciò di cui si è parlato. Ieri sera su rai2 durante il congresso i servizi erano girati nella sede de il giornale. Rai due, al servizio del Re era solo un amplificatore del rotolo e di panorama. Si parlava solo di complotti dei magistrati e di Di Pietro oscuro figuro che tramava nell'ombra, spia e ladro. Riguardo al corriere, non mi si venga a dire che Silvio non ha uomini al suo interno e tra gli editori.

Dato che dalle parti di silvio l'azione è sempre spregiudicata e manca la moderazione, i toni e i modi non possono che essere questi.
Da una parte esiste un giornalismo molto agguerrito contro Silvio, dall'altra parte esiste una politica molto agguerrita contro giornalisti ed opposizione che si serve di ogni mezzo, compresa stampa, tv e giornalisti. Di solio utilizzano anche i servizi deviati e i raccontafrottole prezzolati. Altre volte anche le commissioni parlamentari di inchiesta. Insomma, i falchi hanno preso definitivamente il sopravvento e le colombe si sono estinte o sono state cacciate.

anonimizzato
06-02-2010, 12:11
ah ma già.... travaglio è il tuo mito :asd:

Io trovo che Travaglio sia uno dei migliori giornalisti italiani.

Se poi altri preferiscono: Belpietro, Feltri, Facci, Agente 007 Betulla ...

Tendo sempre a preferire giornalisti non radiati/censurati dall'albo.

Poi ognuno ha i suoi gusti per carità.

gugoXX
06-02-2010, 12:12
Si sono invertite le parti?

... Sono tutti contro di lui... povero 'ntonio... :cry: :cry:

anonimizzato
06-02-2010, 12:12
Dato che leggo quotidianamente "La Repubblica" posso assicurare che non mancano spesso articoli taglienti (a dir poco) nei confronti di Di Pietro.

anonimizzato
06-02-2010, 12:14
... Sono tutti contro di lui... povero 'ntonio... :cry: :cry:

Beh, senza gridare certo al complotto ma allo stato attuale l'IDV (coi voti che prende) è forse l'unica "mina vagante" all'interno del "sistema".

Se potessero farli sparire con un legge stai sicuro che PDL, Lega e PD voterebbero tutti assieme.

jumpermax
06-02-2010, 12:18
Io trovo che Travaglio sia uno dei migliori giornalisti italiani.

Se poi altri preferiscono: Belpietro, Feltri, Facci, Agente 007 Betulla ...

Tendo sempre a preferire giornalisti non radiati/censurati dall'albo.

Poi ognuno ha i suoi gusti per carità.

già, anche gli elettori di forza italia ritengono feltri il miglior giornalista italiano.

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 12:20
già, anche gli elettori di forza italia ritengono feltri il miglior giornalista italiano.

Il tuo paragonare il quasi-radiato feltri con l'ottimo travaglio è oltremodo ridicolo. :)

indelebile
06-02-2010, 12:25
già, anche gli elettori di forza italia ritengono feltri il miglior giornalista italiano.

e lo è ? tutti uguali? maddai....cadi con i piedi nel tranello...non so apri quatidianamente il giornale e leggi...c'è da vergognarsi....

repubblica deve scusarsi per speciale? ma stiamo scherzando? portare le spigole in aereo con i nostri soldi per far contenti i suoi amici è normale? senza contare le altre stupidagini di simil personaggio....suvvia riusciamo ancora a capire la differenza tra le persone o son tutte più o meno uguali?

barros
06-02-2010, 12:26
Che idea vi siete fatti della vera e propria battaglia mediatica, indipendentemente...



Che stanno tentando di delegittimarlo facendolo apparire agli occhi dell' opinione pubblica come un trafficone qualsiasi, un poco di buono...

Tutti colpevoli, nessun colpevole.

sid_yanar
06-02-2010, 12:32
già, anche gli elettori di forza italia ritengono feltri il miglior giornalista italiano.

mah credo che, per quanto ti conosco, tu sia molto intelligente. E quanto scrivi offende la tua intelligenza. Non è che ti stai impegnando in una sterile polemica verso una categoria ( le persone che stimano Travaglio) a te invisa?
Beninteso l'antipatia verso una categoria è cosa del tutto legittima, tuttavia paragonare Travaglio a feltri è ridicolo. Il primo racconta fatti, con pochi errori, il secondo racconta menzogne al soldo del presidente.

Jabberwock
06-02-2010, 12:35
beh ma nessuno arriva a queste vette di travaglio :O


http://dituttounblog.com/articoli/condanna-a-marco-travaglio-versione-di-filippo-facci

Quelli che confezionano i finti dossier devono essere in orbita, altro che vette! :asd:

Simpatico questo articolo (http://www.affaritaliani.it/mediatech/giornalisti-trabv161008.html), sullo stesso fatto, scritto da uno che si dichiara non proprio pro-Travaglio!
C'e' chi ha i dossier, chi le virgolette (maliziose o sfuggite che siano)! :O

claudioborghi
06-02-2010, 12:37
Non mi dire che leggi e capisci il cinese :eek:

Purtroppo no... semplicemente di solito un testo tradotto che ha l'originale a fronte di solito e' affidabile. Leggo in inglese. E il testo con le parti citate a nastro da Vincenzo non c'e'

http://www.chinapage.com/sunzi-e.html#11

Anche qui a parti invertite direbbero che "qualche manina" ha alterato il testo italiano di Sun Tzu per avere argomenti di propaganda e ci tirerebero fuori il mistero... :D

anonimizzato
06-02-2010, 12:40
già, anche gli elettori di forza italia ritengono feltri il miglior giornalista italiano.

è infatti questo spiega tutto non trovi?

jumpermax
06-02-2010, 12:42
paragonare Travaglio a feltri è ridicolo. Il primo racconta fatti, con pochi errori, il secondo racconta menzogne al soldo del presidente.

eh no. Non raccontano fatti, scelgono i fatti da raccontare che più si addicono a sostenere la loro tesi e li confezionano nel modo più opportuno. Se io prendo un verbale in cui un testimone dice che previti è presente e ometto di scrivere che lo stesso testimone dice che previti era li per caso cambio radicalmente il senso del discorso. Poi certo mica ti ha detto una balla. Ti ha raccontato una mezza verità, sei tu che hai interpretato male... aprite gli occhi gente e pensate con la vostra testa, non con quella di dipietro e soci.

Dream_River
06-02-2010, 12:48
Non c'è alcuna "battaglia" del Corsera contro Antonio di Pietro.
Chi dice il contrario trasferisce le proprie idee e i propi convincimenti (transfert su altri)..il Corriere non è Repubblica.

*

E soprattutto ci si riduce allo stesso livello dei fanatici del PDL che vedono il comunismo in qualsiasi cosa che non gli vada a genio

claudioborghi
06-02-2010, 12:57
Se io prendo un verbale in cui un testimone dice che previti è presente e ometto di scrivere che lo stesso testimone dice che previti era li per caso cambio radicalmente il senso del discorso. Poi certo mica ti ha detto una balla. Ti ha raccontato una mezza verità, sei tu che hai interpretato male... aprite gli occhi gente e pensate con la vostra testa, non con quella di dipietro e soci.

Seh, e poi se dico che uno era in societa' con dei mafiosi e OMETTO di precisare che tipo di societa' era, con quante quote e con quanti soci e che questi erano del tutto incensurati e sarebbero stati inquisiti (e non sono ancora condannati definitivamente) per mafia vent'anni dopo?

E se, parlando dei rapporti fra Dell'Utri e Mangano, tiro in ballo Borsellino e dico che c'e' una telefonata dove mangano parla di cavalli da farsi recapitare in albergo e cavalli significa droga e OMETTO di ricordare che con quella telefonata Dell'Utri non c'entrava nulla?

E se cito delle frasi accusatorie dette da un procuratore e OMETTO di informare che quello stesso procuratore ha gia' chiesto l'archiviazione del caso?

E se dico che una cosa "sta scritta in una sentenza" e OMETTO di precisare che sta scritta nei riepiloghi di parte e non nelle decisioni del tribunale?


Un OMETTO, appunto... :rolleyes:

natural
06-02-2010, 13:05
beh ma nessuno arriva a queste vette di travaglio :O


http://dituttounblog.com/articoli/condanna-a-marco-travaglio-versione-di-filippo-facci

ah ma già.... travaglio è il tuo mito :asd:
per alcuni il mito è mangano invece :asd:

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 13:10
Seh, e poi se dico che uno era in societa' con dei mafiosi e OMETTO di precisare che tipo di societa' era, con quante quote e con quanti soci e che questi erano del tutto incensurati e sarebbero stati inquisiti (e non sono ancora condannati definitivamente) per mafia vent'anni dopo?

E se, parlando dei rapporti fra Dell'Utri e Mangano, tiro in ballo Borsellino e dico che c'e' una telefonata dove mangano parla di cavalli da farsi recapitare in albergo e cavalli significa droga e OMETTO di ricordare che con quella telefonata Dell'Utri non c'entrava nulla?

E se cito delle frasi accusatorie dette da un procuratore e OMETTO di informare che quello stesso procuratore ha gia' chiesto l'archiviazione del caso?

E se dico che una cosa "sta scritta in una sentenza" e OMETTO di precisare che sta scritta nei riepiloghi di parte e non nelle decisioni del tribunale?


Un OMETTO, appunto... :rolleyes:
Se uno è un BOSS MAFIOSO allora è stato MAFIOSO DA SEMPRE. :)
Inutile che tu tenti di riabilitare i tuoi miti OMETTENDO questo *piccolo* particolare *di poco conto*. :)

sid_yanar
06-02-2010, 13:13
eh no. Non raccontano fatti, scelgono i fatti da raccontare che più si addicono a sostenere la loro tesi e li confezionano nel modo più opportuno. Se io prendo un verbale in cui un testimone dice che previti è presente e ometto di scrivere che lo stesso testimone dice che previti era li per caso cambio radicalmente il senso del discorso. Poi certo mica ti ha detto una balla. Ti ha raccontato una mezza verità, sei tu che hai interpretato male... aprite gli occhi gente e pensate con la vostra testa, non con quella di dipietro e soci.

che ci vuoi fare , c'è un collegamento diretto wireless tra la testa di Travaglio e la mia.
Controlla i miei pensieri... :eek:
A jumpeeer :D
La condanna di previti è fatto oramai assodato da tre gradi di giudizio.

claudioborghi
06-02-2010, 13:44
perchè non pubblicano una foto di mangano con silvio?
l avranno fatta qualche foto! abitava con lui....

Mah sai, non sarebbe una gran notizia... di mangano ormai lo sanno anche i sassi e la maggior parte sanno anche cose molto diverse dalla realta' visti i ricamini quotidiani su questa storia che va per i 40 anni... :eek:

E' invece piuttosto curioso che Di Pietro va a cena con contrada (che era un personaggio pubblico), Contrada viene arrestato pochi giorni dopo con enorme clamore mediatico e a quanto pare di pietro non fa mai menzione di quella cena con nessuno, nemmeno con i suoi piu' stretti collaboratori.
Boh, io non sono chiaccherone, pero' se mi fossi trovato a cena per caso che so, con del Turco tre giorni prima del suo arresto l'avrei raccontato a qualcuno, almeno come coincidenza.

Del resto se a Berlusconi e' capitato uno stalliere mafioso pure Tonino non e' stato fortunatissimo con le sue frequentazioni.
A parte la cena con Contrada potremmo ricordare

il suo amico d'infanzia omicida (con conseguente condotta poco edificante del tonino avvocato)
http://www.ilgiornale.it/interni/lavvocato_tonino_tradi_suo_cliente__pure_cassazione/23-01-2010/articolo-id=415922-page=0-comments=1

Va per caso in vacanza alle Seychelles e trova Francesco Pazienza
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/04/18/con-di-pietro-alle-seychelles.html

Si fa "prestare" cento milioni da Gorrini che poi finisce dentro
http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/07/Gorrini_posto_della_cella_chiede_co_0_9701072816.shtml

Si fa "prestare" cento milioni da D'Adamo e poi non e' che pure lui finisce benissimo
http://archiviostorico.corriere.it/2001/febbraio/07/Bancarotta_fraudolenta_arrestato_Adamo_co_0_0102076969.shtml

Del suo giro milanese, i vari Rea, Pillitteri, Radaelli meglio nemmeno parlare

Il suo collaboratore di fiducia ai tempi di mani pulite, l'appuntato roberto Stornelli condannato per corruzione con i mafiosi dell'autoparco
http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/12/Autoparco_colpo_scena_vice_questore_co_0_96121214674.shtml

La societa' all'interno della quale Tonino inizio' a lavorare agli inizi della sua carriera (la Aster, che aveva al suo interno l'ufficio della ustaa che assunse Di Pietro) era di un tal Michele Merlo che verra' condannato per mafia
http://archiviostorico.corriere.it/1996/giugno/26/Casino_assolto_Borletti_co_0_96062613166.shtml

(e questi sono solo i primi che mi vengono in mente) :rolleyes:

seb87
06-02-2010, 13:52
Borghi...ma cavolo!

fatti sentire , feltri è un pivello nei suoi confronti. :D

John Cage
06-02-2010, 14:04
(e questi sono solo i primi che mi vengono in mente) :rolleyes:

poi c'è la laurea dei servizi. Comunque hai la stoffa del giornalista, Dovresti cambiare mestiere.

Vincenzo1968
06-02-2010, 14:20
Purtroppo no... semplicemente di solito un testo tradotto che ha l'originale a fronte di solito e' affidabile. Leggo in inglese. E il testo con le parti citate a nastro da Vincenzo non c'e'

http://www.chinapage.com/sunzi-e.html#11

Anche qui a parti invertite direbbero che "qualche manina" ha alterato il testo italiano di Sun Tzu per avere argomenti di propaganda e ci tirerebero fuori il mistero... :D

Senti Borghi,

io ho l'edizione italiana di quel libro. Se l'hanno tradotto male o hanno aggiunto parti che nell'originale non c'erano non ho che farci. Ma bisognerebbe vedere; parlando di affidabilità non è che possiamo fidarci di uno come te.
So solo che tu applichi alla perfezione le tecniche descritte nell'edizione italiana.

E sei soprattutto fedele al primo dei tredici principi di Sun Tzu: DISCREDITA IL BENE. Basta vedere le vomitevoli insinuazioni e calunnie che vomiti sui magistrati che rischiano la vita per combattere la mafia. Ingroia forniva le carte... metodi da inquisizione...

Vergognati!

http://geneticuslisa.blogspot.com/2008/12/il-montaggio-di-v-volkoff.html

stetteo
06-02-2010, 14:34
Penso stiano solo cercando di far calare i consensi alle regionali, e magari di bruciarlo al congresso, ottenendo inoltre il successo di screditare Tangentopoli.

Vincenzo1968
06-02-2010, 14:37
Una curiosita' per i filologi del forum... :D

Dato che avevo letto tempo fa "L'arte della guerra" di Sun Tzu e non mi ricordavo di aver letto alcunche' delle robe a lui attribuite che l'amico Vincenzo ci ammannisce con ammirevole pazienza, sono andato a riguardarmelo e in effetti non c'era nulla di tutto cio'.
Io pero' l'avevo letto in inglese e in casa avevo solo il libro in quella lingua, cosi' sono andato a guardare due versioni italiane in internet e in effetti ci sono dei punti (totalmente fuori contesto) dove si citano punti simili a quelli che cita vincenzo intesi come tattiche per danneggiare e spiare l'esercito nemico

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/tao/suntzu.pdf pagina 61

Allora sono andato a cercare la versione migliore che trovassi in rete, inglese con testo cinese a fronte, e corrisponde esattamente alla mia, ovvero di quella roba non c'e' traccia

http://www.chinapage.com/sunzi-e.html#11

:confused:

:boh:

Io ho postato passi del romanzo di Volkoff; nella prima parte si fa riferimento a
"l'arte della guerra" di Sun Tzu. Nella seconda vengono illustrati i metodi del KGB per fare disinformazione.

Di quella roba non c'è traccia? Per forza. Io parlo dell'opera di Volkoff, tu di Sun Tzu.

Anche questa è disinformazione, un'arte nella quale sei maestro.

Vergognati!

Ti ricordo che il romanzo di Volkoff è basato su fatti veri, documentati:

Vladimir Volkoff, Il Montaggio, trad. it., Guida, Napoli 1992, p. 78. L’autore è nato a Parigi il 7 novembre 1932 in una famiglia di russi "bianchi", anticomunisti emigrati al tempo della Rivoluzione d’Ottobre. L’opera ha la forma letteraria di un romanzo; pubblicata con il titolo Le Montage. Roman (Juillard/L’Âge d’Homme, Parigi-Ginevra 1982) e tradotta tempestivamente in italiano (Il Montaggio, Rizzoli, Milano 1983), ha uno straordinario spessore documentale, provato fra l’altro dal volume — purtroppo non tradotto in italiano —, che raccoglie il materiale di cui l’autore si è servito per la sua stesura, La Désinformation arme de guerre. Textes de base présentés par Vladimir Volkoff (Juillard/L’Âge d’Homme, Parigi-Ginevra 1986).

http://geneticuslisa.blogspot.com/2008/12/il-montaggio-di-v-volkoff.html

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31

Vincenzo1968
06-02-2010, 15:35
Tonino Di Pietro, davanti e di dietro

di Marco Travaglio - 6 febbraio 2010

Il 6 aprile 2008, vigilia delle ultime elezioni, la polizia penitenziaria ascolta il boss della ‘Ndrangheta di Gioia Tauro, Giuseppe Piromalli, ergastolano al 41-bis, chiacchierare del governo prossimo venturo con altri detenuti di Cosa Nostra nell’ora di “socialità” nel carcere di Tolmezzo.

Piromalli ha un incubo che gli leva il sonno: che rivinca il centrosinistra e che stavolta non metta alla Giustizia un Mastella, ma Di Pietro. Lo dice al medico mafioso Antonino Cinà e i capimafia Carlo Greco e Paolo Amico (killer del giudice Livatino): “Speriamo che non facciano ministro della Giustizia Di Pietro, quello è incorruttibile, è uno come quel Martelli (il Guardasigilli che nel 1992 inventò il 41-bis, ndr) che ci ha rovinati.E questo Di Pietro è ancora più pesante. Quando faceva il giudice ‘sto cornuto condannava tutti senza pietà, figurati se fa il ministro della Giustizia che cazzo combina. Questo ci fa uscire dal carcere dentro alla bara”. Negli stessi giorni il figlio di Piromalli e altri amici poi arrestati per mafia incontravano Marcello Dell’Utri, noto bibliofilo. Lui sì, ottimo per la Giustizia. Piromalli aveva ragione. Infatti Di Pietro non è mai stato né mai sarà ministro della Giustizia, perché rischierebbe di farla funzionare davvero: “Figurati che cazzo combina ‘sto cornuto”. In 15 anni di Seconda Repubblica, se la classe politica non ha ancora smantellato del tutto il Codice penale, lo dobbiamo al fattore Di Pietro. Non si contano le volte che, mentre destra e sinistra erano sul punto di accordarsi sulle peggiori leggi pro-mafia e pro-corruzione, l’ex pm s’è messo a urlare e le ha bloccate in extremis. Senza la concorrenza spietata delle sue truppe raccogliticce, il Pd avrebbe fatto molto peggio del peggio che è sotto gli occhi di tutti. Per questo l’establishment lo detesta, per questo il Corriere lo martella ogni giorno con memorabili patacche tipo la foto con Contrada o le rivelazioni a puntate dell’avvocato ex dipietrista Mario Di Domenico, avvocato si fa per dire perché è stato espulso dall’Ordine (un Ordine di stomaco talmente forte da non aver ancora espulso definitivamente Previti, quattro anni dopo le condanne definitive per corruzione giudiziaria). Il tutto, si capisce, alla vigilia del congresso dell’Idv. L’ha detto il grande Giorgio Bocca l’altra sera ad Annozero: la guerra infinita a Di Pietro, iniziata nell’estate ‘92 col “poker d’assi” di Craxi, proseguita con decine di inchieste-farsa a Brescia sui dossier Gorrini e D’Adamo, distillata ancora un anno fa con le bufale intorno al figlio Cristiano che aveva addirittura raccomandato un elettricista di Termoli, e ora giunta alla comica finale con la cena delle beffe, non è dovuta ai suoi difetti, ai suoi limiti, ai suoi errori. Che pure sono evidenti e numerosi. E’ dovuta ai suoi meriti: al suo ruolo di unica opposizione anti-inciucio, di unica diga che ha frenato in questi anni la soluzione finale, l’impunità totale per le classi dirigenti (anzi, digerenti). Ma proprio qui sta l’errore di Di Pietro, anzi la coazione a ripetere sempre lo stesso errore: ha sottovalutato che, in casa sua, una leggerezza diventa un crimine da ergastolo, una pulce diventa un elefante, una pagliuzza diventa una trave. E ha seguitato a imbarcare di tutto, salvo i pregiudicati: il che già lo distingue da tutti gli altri partiti, ma non basta la fedina penale pulita per rendere affidabile e credibile un partito. Lamentarsi col Tg1 di Scodinzolini perché lo rincorre con domande “del cazzo” su una normalissima cena, mentre censura tutte le porcate del padrone, è comprensibile ma inutile. Si sa come vanno le cose e perché. Occorre prenderne atto e farne tesoro una volta per tutte. Il congresso potrebbe essere l’ultima occasione. Quanti personaggini alla Di Domenico pascolano ancora nell’Idv? E quanti poltronòmani, alla prima astinenza o al primo invito ad Arcore, sono pronti a vendicarsi come Gorrini e D’Adamo? Meglio cacciarli subito, prima del prossimo libro o del prossimo dossier.


http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24802/78/

jumpermax
06-02-2010, 15:57
Anche questa è disinformazione, un'arte nella quale sei maestro.

Vergognati!




E sei soprattutto fedele al primo dei tredici principi di Sun Tzu: DISCREDITA IL BENE. Basta vedere le vomitevoli insinuazioni e calunnie che vomiti sui magistrati che rischiano la vita per combattere la mafia. Ingroia forniva le carte... metodi da inquisizione...

Vergognati!

http://geneticuslisa.blogspot.com/2008/12/il-montaggio-di-v-volkoff.html
la summa del pensiero antropologicamente superiore di sinistra. Borghi come osi tu anche solo voler esprimere la tua opinione? Vergognati! :O
p.s.

Il motivo per cui la maggioranza del paese sta contro la sinistra è perché a sinistra c'è gente che pensa come vincenzo, gente convinta in modo assoluto di essere dalla parte della Verità e che non ritiene il proprio interlocutore degno di altro che non disprezzo assoluto.

MesserWolf
06-02-2010, 16:03
Di pietro secondo me prende lezioni serali (come tattiche, strategie, toni , risposte etc ) da berlusconi ...
adesso è lui la vittima del complotto.
:p


P.S
invece che dedicarvi all'arte della guerra , leggetevi il principe di Machiavelli . Ne esiste una versione con prefazione proprio di Silvio Berlusconi ( e altre con prefezioni invece di Mussolini e di Craxi ... accostamento che piacerà molto agli antiberlusconiani del forum X) )

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 16:07
la summa del pensiero antropologicamente superiore di sinistra. Borghi come osi tu anche solo voler esprimere la tua opinione? Vergognati! :O
p.s.

Il motivo per cui la maggioranza del paese sta contro la sinistra è perché a sinistra c'è gente che pensa come vincenzo, gente convinta in modo assoluto di essere dalla parte della Verità e che non ritiene il proprio interlocutore degno di altro che non disprezzo assoluto.

Ah, a me basta essere contro la MAFIA e la CRIMINALITA', cosa che l'attuale governo ha DIMOSTRATO al di là di ogni ragionevole dubbio di non essere. :)

jumpermax
06-02-2010, 16:08
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/24802/78/


bastano queste 3 righe per capire che questa vicenda puzza

ell’avvocato ex dipietrista Mario Di Domenico, avvocato si fa per dire perché è stato espulso dall’Ordine (un Ordine di stomaco talmente forte da non aver ancora espulso definitivamente Previti, quattro anni dopo le condanne definitive per corruzione giudiziaria).

trattato peggio di boffo sul giornale... perché tanto accanimento da parte di travaglio? chi è di domenico?

http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=6964
Di Domenico e' un avvocato abruzzese di 49 anni che dal 1997 al 2003 e' stato, insieme a Silvana Mura, la persona piu' vicina all'ex magistrato molisano. E' lui l'autore dei tanti statuti del partito ed e' stato lui, nei sette anni in cui ha resistito accanto a Di Pietro, a tenere i cordoni della borsa dell'Italia dei Valori.

ecco... forse iniziamo a capirci qualcosa...

Jabberwock
06-02-2010, 16:13
bastano queste 3 righe per capire che questa vicenda puzza

ell’avvocato ex dipietrista Mario Di Domenico, avvocato si fa per dire perché è stato espulso dall’Ordine (un Ordine di stomaco talmente forte da non aver ancora espulso definitivamente Previti, quattro anni dopo le condanne definitive per corruzione giudiziaria).

trattato peggio di boffo sul giornale...

Boffo e' stato sbeffeggiato usando un documento falso, sbeffeggi seguiti da scuse del "buon" Feltri (ma solo dopo che lo ha fatto dimettere cosi' da non dare piu' fastidio), su Di Domenico e' falsa la storia dell'espulsione dall'ordine? Se no, strano concetto di "peggio" che hai! :mbe:

Vincenzo1968
06-02-2010, 16:24
la summa del pensiero antropologicamente superiore di sinistra. Borghi come osi tu anche solo voler esprimere la tua opinione? Vergognati! :O
p.s.

Il motivo per cui la maggioranza del paese sta contro la sinistra è perché a sinistra c'è gente che pensa come vincenzo, gente convinta in modo assoluto di essere dalla parte della Verità e che non ritiene il proprio interlocutore degno di altro che non disprezzo assoluto.

A sinistra non c'è gente "convinta in modo assoluto di essere dalla parte della Verità".
A sinistra c'è gente alla quale fa schifo vedere come vengono dipinti i magistrati che rischiano ogni giorno la vita per combattere la mafia.

jumpermax
06-02-2010, 16:25
Boffo e' stato sbeffeggiato usando un documento falso, sbeffeggi seguiti da scuse del "buon" Feltri (ma solo dopo che lo ha fatto dimettere cosi' da non dare piu' fastidio), su Di Domenico e' falsa la storia dell'espulsione dall'ordine? Se no, strano concetto di "peggio" che hai! :mbe:

il documento era falso, ma la vicenda giudiziaria era vera ed è stata strumentalizzata al solo fine di screditare il direttore dell'avvenire
Qua la vicenda è la stessa: non sappiamo per quale motivo è stato espulso di domenico (in rete non si trova nulla) ma l'ha inserita nel discorso accostandola alla vicenda di previti serve solo per screditarlo sul piano individuale....
e questo è il giornalista indipendente?

Vincenzo1968
06-02-2010, 16:49
http://www.guidealgoritmi.it/images/ImgForums/assegno.jpg

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2433044&yy=2010&mm=02&dd=05&title=title



Si aggira di prima mattina nei saloni dell'Hotel Marriot con un diavolo per capello: "Ma perché questa campagna del Corriere contro di me? Perché? Ma ti rendi conto che il Corriere è l'unico giornale che non da nemmeno la notizia di questo congresso?".
Tonino Di Pietro dice di non avere la più pallida idea del motivo per cui da quattro giorni il quotidiano di via Solferino picchia (duro) su di lui.

La notizia del giorno, invece, è l'assegno di cui il Corriere pubblica la foto. Finanziamenti più o meno occulti? Prova di legami con personaggi poco chiari? Dardi avvelenati? La firma sull'assegno è quella di Gino Bianchini, un ex dell'Italia del valori, che aveva intestato la somma al movimento: importo, 50mila dollari. Scadenza, 13 maggio 2001.

L'assegno finisce nelle mani di Mario Di Domenico, un altro ex dell'Italia dei valori (oggi con il dente avvelenato) che prepara un libro contro il suo ex leader.
E dall'archivio di Di Domenico quell'assegno esce fuori proprio oggi, accreditando l'idea di un giro di denaro che ha il movimenti dipietrista come terminale.

Mentre i militanti e i delegati del congresso dibattono sulla storia (e sulla ormai famosa foto con Contrada) Di Pietro ostenta un sorriso smagliante, e grande sicurezza. “È un'altra fregnaccia".

Subito dopo spiega la sua versione: "Qui non c'è nessun mistero, nessuna insinuazione possibile". Però 50mila dollari non sono bruscolini. Risposta: "Sì, però quell'assegno non è stato mai incassato. E il motivo per cui non è stato incassato, che adesso spiego, è quello che mi permette di stare tranquillissimo".

Cioè? L'ex pm racconta: "Alla vigilia delle elezioni del 2006, noi non avevamo in cassa nemmeno una lira per fare la campagna elettorale. Allora chiedemmo un mutuo in banca". Accettato? "No. Le banche ci chiesero di fare un fidejussione per coprire la cifra che ci serviva: volevano tutelarsi nel caso di mancato raggiungimento del quorum".

Prudenza legittima (Infatti il quorum fu mancato per lo zero virgola uno per cento). "La fidejussione quindi - prosegue Di Pietro - doveva essere garantita dai candidati". Ovvero anche da lei? "Caspita! Io e Calò ci accollammo la quota superiore: 100mila euro a testa. Il criterio generale, invece, era che i candidati con maggiori possibilità di essere eletti versassero gli importi più alti".

L'assegno di Bianchini era una di queste quote? "Certo, e non era la sola. Non a caso viene raccolta da Di Domenico, ma non viene incassato. Infatti lui ce l'ha perché se lo è tenuto, no? Se lo avessimo preso noi, l'assegno semplicemente non ci sarebbe".

Ed è per questo che è datato? "Certo. La causale election, suppongo che si riferisse alla fidejussione. La data era quella del giorno del voto, perché allora avremmo saputo se ottenevamo il rimborso o meno".

L'Italia dei valori un eletto lo ebbe: Carrara. Di Pietro sorride amaro: "Come no... Però passò a Forza Italia in meno di 24 ore! Un record. Ottenemmo lo stesso, però una parte di quello che avevamo speso. 400mila euro. Così ci toccò scontare in ogni caso, noi che avevamo le quote più alte, un parte della fidejussione".

E Bianchini? "Non essendo stato eletto non versò nulla". La fidejussione fu estinta tutta da voi? Di Pietro è sicuro: "Sì. Anche perché dopo, visto che non solo noi eravamo rimasti fuori dal proporzionale, fu fatta una leggina che concedeva il rimborso anche a chi aveva ottenuto solo l'uno per cento. Cui arrivarono altri soldi, e la situazione del movimento divenne florida".

jumpermax
06-02-2010, 17:21
http://www.youtube.com/watch?v=i2HSAW4QcB4

domande senza risposta....

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 17:46
Vorrai dire PUTTANATE già smentite e controsmentite per caso? :)
Ma apri un pò gli occhi che l'odio contro di pietro ti sta accecando. :)
Allucinate vedere quello che ha scatenato l'attacco del corriere, ecco a cosa serviva veramente, a dare il "la" ai "democratici" contro di pietro. :)
E vediamo se ancora avete il coraggio di negare dopo gli attacchi che stai portando tu stesso sul forum contro di pietro, ESATTAMENTE come il cds, che quella non fosse una campagna con l'unico scopo di screditarlo. :)

zerothehero
06-02-2010, 17:54
questo articolo è degno del rotolo:
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_02/di-pietro-contrada-cavallaro_e059bc54-0fc4-11df-9603-00144f02aabe.shtml


Non AFFERMA, INSINUA ovviamente. :)
Ma non vedere dove vuole arrivare con quell'articolo e sostenere che non è stato fatto ad hoc per gettare fango su di pietro vuol dire essere ciechi. :)

Io ho 10/10..non so quanti gradi hai tu, visto che a domanda non rispondi.
Te la rifaccio: in quale articolo del Corsera è scritto che di Pietro senza dubbio è stato pagato dalla CIA?

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 17:57
Io ho 10/10..non so quanti gradi hai tu, visto che a domanda non rispondi.
Te la rifaccio: in quale articolo del Corsera è scritto che di Pietro senza dubbio è stato pagato dalla CIA?

Basta aprire l'articolo linkato e vedere come c'è l'INSINUAZIONE. :)
Comunque ora dopo l'exploit di max contro di pietro, degno del miglior motorino azzurro, ti sei convinto che questa sia una vera e propria campagna organizzata dal cds contro di pietro per dare il "la" agli elettori del PD? :)

zerothehero
06-02-2010, 18:08
Ah rieccoti. Chissà se mi rispondi oppure scompari anche da qui.
Un giornalista deve giustificarsi quando scrive (senza fare nomi) "volevano far sparire le foto" oppure "voleva far sparire le foto" basandosi sul nulla? Visto che a quanto pare nessuno ha cercato di far sparire le foto?

Ripeto: cambia giornale, questa non è informazione. :fagiano:

Rispondere su cosa?
Sul nulla. :fagiano:
Rispondi tu: Di Pietro è stato accusato da un qualsiasi giornalista del Corsera di essere un agente CIA o di aver fatto sparire le foto?
No.
Quindi le chiacchere stanno a zero.
Mica il Corsera è Repubblica.

jumpermax
06-02-2010, 18:13
Basta aprire l'articolo linkato e vedere come c'è l'INSINUAZIONE. :)
Comunque ora dopo l'exploit di max contro di pietro, degno del miglior motorino azzurro, ti sei convinto che questa sia una vera e propria campagna organizzata dal cds contro di pietro per dare il "la" agli elettori del PD? :)

qua non è question di Pd: quando a sinistra capiranno chi è davvero di pietro forse ci sarà lo spazio per un autentico partito di sinistra, non per questa accozzaglia di magistrati e democristiani che è l'italia dei valori
Sperando che non sia troppo tardi... perché il danno che sta facendo l'idv a sinistra è evidente.

jumpermax
06-02-2010, 18:14
Rispondere su cosa?
Sul nulla. :fagiano:
Rispondi tu: Di Pietro è stato accusato da un qualsiasi giornalista del Corsera di essere un agente CIA o di aver fatto sparire le foto?
No.
Quindi le chiacchere stanno a zero.
Mica il Corsera è Repubblica.

non infierire su... ancora deve riprendersi dallo shock di quella foto, gli è caduto un mito... :O

zerothehero
06-02-2010, 18:16
Basta aprire l'articolo linkato e vedere come c'è l'INSINUAZIONE. :)
Comunque ora dopo l'exploit di max contro di pietro, degno del miglior motorino azzurro, ti sei convinto che questa sia una vera e propria campagna organizzata dal cds contro di pietro per dare il "la" agli elettori del PD? :)

Più che altro sono stupito di come molti fun dell'IDV su hwup per il solo fatto che il Corsera si è permesso di pubblicare una foto strepitino in modo inverecondo contro il giornale sopracitato, ululando su quanto de Bortoli e i giornalisti del Corsera siano dei venduti.
Una spettacolino francamente imbarazzante, appena un pò più dignitoso dei cori della curva dei boys nerazzurri. :fagiano:

jumpermax
06-02-2010, 18:19
Più che altro sono stupito di come molti fun dell'IDV su hwup per il solo fatto che il Corsera si è permesso di pubblicare una foto strepitino in modo inverecondo contro il giornale sopracitato, ululando su quanto de Bortoli e i giornalisti del Corsera siano dei venduti.
Una spettacolino francamente imbarazzante, appena un pò più dignitoso dei cori della curva dei boys nerazzurri. :fagiano:

gli stessi toni degli ultrà di forza italia... io l'ho detto potrebbero fare partito unico, già si scambiano i politici come fossero figurine .. :O

Jabberwock
06-02-2010, 18:24
il documento era falso, ma la vicenda giudiziaria era vera ed è stata strumentalizzata al solo fine di screditare il direttore dell'avvenire

Ahem: <cite>...Il Boffo - si legge - è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione. </cite>

Qua la vicenda è la stessa: non sappiamo per quale motivo è stato espulso di domenico (in rete non si trova nulla) ma l'ha inserita nel discorso accostandola alla vicenda di previti serve solo per screditarlo sul piano individuale....
e questo è il giornalista indipendente?

Ha fatto una considerazione (non giriamoci intorno), non lo ha definito "noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni" per costringerlo al silenzio, inventandosi un documento inesistente per avvalorare l'accusa! Oh, se per te poi e' peggio fare una considerazione, per quanto pesante, invece che inventarsi le prove e i documenti, amen! :mbe:

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 18:24
qua non è question di Pd: quando a sinistra capiranno chi è davvero di pietro forse ci sarà lo spazio per un autentico partito di sinistra, non per questa accozzaglia di magistrati e democristiani che è l'italia dei valori
Sperando che non sia troppo tardi... perché il danno che sta facendo l'idv a sinistra è evidente.

No, è evidente il danno che ha fatto gente come d'alema e violante.
E' SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per colpa loro se il nano è ancora là a fare il bello ed il cattivo tempo, IDV anzi ha fatto di tutto per fermare i VOMITEVOLI INCIUCI del PD e la PORCATA IMMANE dell'indulto. :)

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 18:26
non infierire su... ancora deve riprendersi dallo shock di quella foto, gli è caduto un mito... :O

:rotfl:
E cosa ci sarebbe di male nel partecipare ad una cena organizzata dai CARABINIERI? :asd:

Invece io trovo che ci sia MOLTO di male nel CONFESSARE DAVANTI A TUTTA LA NAZIONE degli accordi segreti presi tra il Pd e il nano. :)
Ma lì devi ringraziare luciano violante che ha avuto anche la faccia tosta di confessare. :)

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 18:28
Più che altro sono stupito di come molti fun dell'IDV su hwup per il solo fatto che il Corsera si è permesso di pubblicare una foto strepitino in modo inverecondo contro il giornale sopracitato, ululando su quanto de Bortoli e i giornalisti del Corsera siano dei venduti.
Una spettacolino francamente imbarazzante, appena un pò più dignitoso dei cori della curva dei boys nerazzurri. :fagiano:

si, divertente. :asd:
Il corsera sta facendo una vera e propria campagna contro IDV e i commenti tuoi e di max lo dimostrano appieno. :)
Infatti max si è messo specularmente a fare tale campagna sul forum postando 28 puttanate, del tutto equivalenti a quella del cds, contro di pietro. :asd:

zerothehero
06-02-2010, 18:37
si, divertente. :asd:
Il corsera sta facendo una vera e propria campagna contro IDV e i commenti tuoi e di max lo dimostrano appieno. :)
Infatti max si è messo specularmente a fare tale campagna sul forum postando 28 puttanate, del tutto equivalenti a quella del cds, contro di pietro. :asd:

Questo spettacolino penoso è epifanico...disvela degli atteggiamenti incomprensibili: quando il Corsera "attacca" Berlusconi (con la D'Addario, i processi, Noemi Letizia, etc), è un giornale comunista (ricordo ancora gli insulti contro Mieli, quando dichiarò che avrebbe votato Prodi :asd: ), quando [non] attacca Di Pietro (perchè di Pietro NON è stato affatto attaccato) il Corsera è diventato un giornale del PDL.

Questo thread mi ricorda i commenti di alcuni utenti pro-ati e pro-nvidia che ogni 2x3 dicevano "redazione prezzolata" :asd:

Perchè tutto questo nervosismo..per una foto? :ciapet:

jumpermax
06-02-2010, 18:40
si, divertente. :asd:
Il corsera sta facendo una vera e propria campagna contro IDV e i commenti tuoi e di max lo dimostrano appieno. :)
Infatti max si è messo specularmente a fare tale campagna sul forum postando 28 puttanate, del tutto equivalenti a quella del cds, contro di pietro. :asd:

povero tonino... ce l'hanno tutti con lui :cry:
http://teatro.lospettacolo.it/gallery/cornacchione%282%29.jpg
leggere te è meglio che guardare il tg4
:O

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 18:42
Questo spettacolino penoso è epifanico...disvela degli atteggiamenti incomprensibili: quando il Corsera "attacca" Berlusconi (con la D'Addario, i processi, Noemi Letizia, etc), è un giornale comunista (ricordo ancora gli insulti contro Mieli, quando dichiarò che avrebbe votato Prodi :asd: ), quando [non] attacca Di Pietro (perchè di Pietro NON è stato affatto attaccato) il Corsera è diventato un giornale del PDL.

Questo thread mi ricorda i commenti di alcuni utenti pro-ati e pro-nvidia che ogni 2x3 dicevano "redazione prezzolata" :asd:

Perchè tutto questo nervosismo..per una foto? :ciapet:

No, per le insinuazioni fatte dal corriere, ma a questo punto mi sorge il dubbio che tu non conosca il significato di quella parola dato che è già la terza volta che te la scrivo. :)

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 18:43
povero tonino... ce l'hanno tutti con lui :cry:
http://teatro.lospettacolo.it/gallery/cornacchione%282%29.jpg
leggere te è meglio che guardare il tg4
:O

Ma guarda che non sono stato io quello che ha aperto un thread su delle puttanate contro di pietro per infangarlo esattamente come fa il fido fede. :)

Vincenzo1968
06-02-2010, 18:44
Questo spettacolino penoso è epifanico...disvela degli atteggiamenti incomprensibili: quando il Corsera "attacca" Berlusconi (con la D'Addario, i processi, Noemi Letizia, etc), è un giornale comunista (ricordo ancora gli insulti contro Mieli, quando dichiarò che avrebbe votato Prodi :asd: ), quando [non] attacca Di Pietro (perchè di Pietro NON è stato affatto attaccato) il Corsera è diventato un giornale del PDL.

Questo thread mi ricorda i commenti di alcuni utenti pro-ati e pro-nvidia che ogni 2x3 dicevano "redazione prezzolata" :asd:

Perchè tutto questo nervosismo..per una foto? :ciapet:

E dopo che Mieli si permise quelle deboli critiche su Silvio, che cosa accadde?
Silvio dichiarò che Mieli avrebbe fatto bene a cambiare mestiere. E subito dopo Mieli fu allontanato dal corsera.

Questo non te lo ricordi?

:)

claudioborghi
06-02-2010, 19:02
Se uno è un BOSS MAFIOSO allora è stato MAFIOSO DA SEMPRE.

Ma piantala con 'sta storia :asd:

Allora arrestiamoli tutti nella culla e non sbagliamo piu'... :asd:

Non lo sapeva Borsellino la data esatta di affiliazione rituale a cosa nostra di Mangano, tutte le testimonianze del processo concordano nell'indicare una data attorno al 1974 e per voi uno neanche "combinato" e' gia' "un boss". :asd:

Quanto al "boss" di Schifani e' tanto evidentemente boss che pure adesso, VENTI ANNI DOPO essere stato socio della Sicula Brokers (di cui Schifani ha avuto per breve tempo il 3% ed era stato inserito nell'azionariato dal titolare dello studio legale dove lavorava), e' serenamente a piede libero, senza condanne definitive e assolto in un altro processo per altri capi di imputazione.

http://www.90011.it/articolo.asp?idnotizia=5951&tags=

Ehhh questi giudici che lasciano andare a spasso i BOSS

Proprio questo stiamo cercando di farvi capire... per voi uno si deve vergognare se per affari incappa da lontano in un INCENSURATO che VENT'ANNI DOPO FORSE si scoprira' essere mafioso e non e' ancora detto.

Pero' se uno va a cena con un tizio che sara' arrestato POCHI GIORNI DOPO con accuse gravissime di mafia e del quale gia' una fila di pentiti (veri, tipo Buscetta) aveva detto di tutto e' assurdo porsi domande perche' "all'epoca era un poliziotto incensurato".

Intendiamoci, a me va meglio la versione "garantista", anche per Di Pietro. Siete VOI che non vedete la contraddizione.

Maverick18
06-02-2010, 19:10
Né burattini, né burattinai, solo informazione

Il «Corriere della Sera» e il caso Di Pietro

Né burattini, né burattinai, solo informazione

Finito il congresso dell’Idv l’onorevole Antonio Di Pietro si metterà «a fare quello che so meglio fare: capire chi c’è dietro ‘sto altarino». Questa «è una storia che dovrà finire con un provvedimento giudiziario», ha detto ai giornalisti. La storia è quella delle foto pubblicate dal Corriere della Sera che ritraggono nel 1992 l’allora pm di Mani Pulite a cena in una caserma dei carabinieri a Roma, accanto a Bruno Contrada, alto dirigente dei servizi da tempo chiacchierato e pochi giorni dopo finito in carcere per mafia.

Torniamo a ribadire, come già fatto dall’autore degli articoli Felice Cavallaro, che il Corriere ha pubblicato solo le anticipazioni delle bozze di un libro dell’avvocato Mario Di Domenico, ex stretto collaboratore dello stesso onorevole Di Pietro, cofondatore e segretario del partito ed estensore dello statuto. E che fin dal primo giorno il nostro giornale ha riportato la versione del leader dell’Idv, ancora più ampiamente pubblicata il giorno successivo. Nota la fonte e subito sentito Di Pietro, il Corriere si è limitato a riportare le due versioni: non ha ordito, né si è prestato a complotti, non ha fatto campagne, non è stato burattino o burattinaio di chicchessia. Ha fatto il suo mestiere come l’ha fatto sempre, quando ad esempio —per primo— ha pubblicato le notizie dell’inchiesta di Bari e le rivelazioni di Patrizia D’Addario, altro caso in cui si è letto un ipotetico complotto.

Piuttosto, riteniamo che l’onorevole Di Pietro, che della trasparenza ha fatto il perno della sua carriera di pm, possa cogliere questa occasione per far chiarezza, da politico, sui quesiti che da molti, non da oggi, gli vengono rivolti, a cominciare dalle ragioni dei suoi viaggi negli Stati Uniti. Non facendo parte di quanti hanno interesse a delegittimare l’attività politica dell’onorevole Di Pietro e ritenendoci tra quanti non rinnegano l’importanza di Mani Pulite— basterebbe rileggere il recente editoriale di Sergio Romano sulla vicenda di Bettino Craxi — ci sentiamo liberi di chiedergli risposte incontrovertibili ai dubbi legati anche al fatto che per lunghi anni le foto sono rimaste ben custodite e che di quella cena nulla abbia mai saputo neanche chi, in quei giorni, lavorava a stretto contatto di gomito con lo stesso Di Pietro. Fin d’ora, comunque, lo invitiamo, quando si sarà chiuso il congresso dell’Italia dei Valori— forza politica della quale, come testimoniano le nostre cronache, abbiamo il massimo rispetto —ad un franco confronto nella sede del nostro giornale

Il CdS non molla :asd:
Si divertono proprio a far perdere tempo a DP.

Jabberwock
06-02-2010, 19:12
Proprio questo stiamo cercando di farvi capire... per voi uno si deve vergognare se per affari incappa da lontano in un INCENSURATO che VENT'ANNI DOPO FORSE si scoprira' essere mafioso e non e' ancora detto.

Pero' se uno va a cena con un tizio che sara' arrestato POCHI GIORNI DOPO con accuse gravissime di mafia e del quale gia' una fila di pentiti (veri, tipo Buscetta) aveva detto di tutto e' assurdo porsi domande perche' "all'epoca era un poliziotto incensurato".


In verita' alle domande hanno risposto in maniera convincente! Senza contare il luogo e chi ha organizzato la festa a cui i due erano semplicemente invitati. Invece pareva quasi che i due fossero soli, in chissa' quale ristorante e a parlare di chissa' che. Se i Carabinieri che lo hanno invitato, Contrada, evidentemente non sapevano delle accuse, ma, chissa' perche', la colpa viene fatta ricadere su DP...

luxorl
06-02-2010, 19:51
Rispondere su cosa?
Sul nulla. :fagiano:
Rispondi tu: Di Pietro è stato accusato da un qualsiasi giornalista del Corsera di essere un agente CIA o di aver fatto sparire le foto?
No.
Quindi le chiacchere stanno a zero.
Mica il Corsera è Repubblica.

Aahahahah come non risponde :rotfl:
Ci riprovo: è informazione scrivere esplicitamente "si è cercato di far sparire le foto" basandosi sul nulla? Soprattutto alla luce del fatto che nessuno ha mai cercato di far sparire tali foto?
Dai dai ceh ce la fai :fagiano:

luxorl
06-02-2010, 19:53
non infierire su... ancora deve riprendersi dallo shock di quella foto, gli è caduto un mito... :O

Con tutto il rispetto ti facevo meno infantile :)
Mi sa che mi sbagliavo. :)

PS: A me ADP non piace. Sarei molto più felice con un altro alla guida di IDV.

luxorl
06-02-2010, 19:54
Sono bellissimi da vedere i soliti arrembaggi a testa bassa dei soliti nick... mamma mia che cactus questo ADP :asd:

ConteZero
06-02-2010, 20:01
Aahahahah come non risponde :rotfl:
Ci riprovo: è informazione scrivere esplicitamente "si è cercato di far sparire le foto" basandosi sul nulla? Soprattutto alla luce del fatto che nessuno ha mai cercato di far sparire tali foto?
Dai dai ceh ce la fai :fagiano:

La domanda tra l'altro non nasce per sapere se DP ha tentato di far sparire tali foto o meno, nasce per dire "eh, comunque sia le foto ci sono", senza entrare nel merito, perché altrimenti bisognerebbe parlare delle foto... di quel che sono e di quel che raffigurano (e di come qualcuno cerchi di "caricarle" di significati assurdi).

zerothehero
06-02-2010, 20:26
No, per le insinuazioni fatte dal corriere, ma a questo punto mi sorge il dubbio che tu non conosca il significato di quella parola dato che è già la terza volta che te la scrivo. :)

Tradotto: non posso fornire alcun link in cui viene detto dal Corserache Di Pietro è un agente della CIA, quindi derubrichiamo con le insinuazioni.
Geniale (insomma). Diciamo quindi che la fantomatica campagna contro Di Pietra del Corsera è un parto della vostra (quelle si, notevole) immaginazione. :fagiano:
A forza di leggere certi giornaletti, questi sono i risultati.

zerothehero
06-02-2010, 20:29
E dopo che Mieli si permise quelle deboli critiche su Silvio, che cosa accadde?
Silvio dichiarò che Mieli avrebbe fatto bene a cambiare mestiere. E subito dopo Mieli fu allontanato dal corsera.

Questo non te lo ricordi?

:)

E sostituito da Bortoli, noto berlusconiano.

:asd:

zerothehero
06-02-2010, 20:31
Sono bellissimi da vedere i soliti arrembaggi a testa bassa dei soliti nick... mamma mia che cactus questo ADP :asd:

State facendo tutto voi...compresi i cactus dove non batte il sole. :O

sander4
06-02-2010, 20:32
Aahahahah come non risponde :rotfl:
Ci riprovo: è informazione scrivere esplicitamente "si è cercato di far sparire le foto" basandosi sul nulla? Soprattutto alla luce del fatto che nessuno ha mai cercato di far sparire tali foto?
Dai dai ceh ce la fai :fagiano:

Aspettiamo la risposta!

claudioborghi
06-02-2010, 21:06
Aahahahah come non risponde :rotfl:
Ci riprovo: è informazione scrivere esplicitamente "si è cercato di far sparire le foto" basandosi sul nulla?

Mi ricorda qualcosa...

Luttazzi> Mah, il libro è interessantissimo, è meraviglioso: tu hai avuto minacce dalla pubblicazione di questo libro?
Travaglio> Non ancora.

L> Ok, perfetto, poi fammi sapere.
T> Ho saputo alla libreria di Fiumicino, che un omino di bassa statura…

L> … solerte …
T> … era passato a comprare tutte le copie che c’erano.

:p

claudioborghi
06-02-2010, 21:20
No, per le insinuazioni fatte dal corriere, ma a questo punto mi sorge il dubbio che tu non conosca il significato di quella parola dato che è già la terza volta che te la scrivo. :)

Uah Uah! :D

Secondo te qui non ci sono insinuazioni?

Travaglio: "Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”. Allora, voi immaginate un’intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria."

Con l'aggravante di cambiare le parole in bocca a Borsellino per il proprio tornaconto...

Una volta tanto questa :Puke: la metto io.

ConteZero
06-02-2010, 21:23
Uah Uah! :D

Secondo te qui non ci sono insinuazioni?

Travaglio: "Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”. Allora, voi immaginate un’intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria."

Con l'aggravante di cambiare le parole in bocca a Borsellino per il proprio tornaconto...

Una volta tanto questa :Puke: la metto io.

Saresti così gentile da citare le esatte parole dette da Borsellino ?
Non è che hai sbagliato a chiudere le virgolette ? Secondo me andavano chiuse dopo "albergo".

claudioborghi
06-02-2010, 21:33
Saresti così gentile da citare le esatte parole dette da Borsellino ?

D: Perché se ricordo bene c'è nella San Valentino un'intercettazione tra lui e Marcello Dell'Utri, in cui si parla di cavalli
R: «Sì, comunque non è la prima volta che viene utilizzata, probabilmente non si tratta della stessa intercettazione. Se mi consente di consultare (Borsellino guarda le sue carte, ndr). No, questa intercettazione è tra Mangano e uno della famiglia degli Inzerillo...

OMETTO un particolare da nulla... :D

Jabberwock
06-02-2010, 21:37
Mi ricorda qualcosa...

Luttazzi> Mah, il libro è interessantissimo, è meraviglioso: tu hai avuto minacce dalla pubblicazione di questo libro?
Travaglio> Non ancora.

L> Ok, perfetto, poi fammi sapere.
T> Ho saputo alla libreria di Fiumicino, che un omino di bassa statura…

L> … solerte …
T> … era passato a comprare tutte le copie che c’erano.

:p

Il Corsera e' diventato un spettacolo satirico come il Satyricon? :fagiano:

Tensai
06-02-2010, 21:38
Mi ricorda qualcosa...

Luttazzi> Mah, il libro è interessantissimo, è meraviglioso: tu hai avuto minacce dalla pubblicazione di questo libro?
Travaglio> Non ancora.

L> Ok, perfetto, poi fammi sapere.
T> Ho saputo alla libreria di Fiumicino, che un omino di bassa statura…

L> … solerte …
T> … era passato a comprare tutte le copie che c’erano.

:p

Quella era una battuta, e probabilmente gli unici che non sono stati in grado di capirlo sono giocatori di calcio e persone che hanno subito la rimozione chirurgica del senso dell'umorismo.

ConteZero
06-02-2010, 21:53
L'Espresso la cita differentemente ma parla comunque di Mangano che ordina partite di Eroina da Milano chiamandole "magliette" o "cavalli".
Quindi la colpa di Travaglio quale sarebbe, quella di rendere più "leggera" un intervista pur senza modificarne i contenuti ?

claudioborghi
06-02-2010, 22:26
L'Espresso la cita differentemente ma parla comunque di Mangano che ordina partite di Eroina da Milano chiamandole "magliette" o "cavalli".
Quindi la colpa di Travaglio quale sarebbe, quella di rendere più "leggera" un intervista pur senza modificarne i contenuti ?

C'e' poco da citare differentemente, puoi vedere con i tuoi occhi

http://www.youtube.com/watch?v=N0H-4MB89hw&feature=PlayList&p=FD135E9CEA4EE7DA&index=1

Dal minuto 6,25 al 7.00

La sua colpa e' "solo" di attribuire a Dell'Utri una telefonata dove si parla di "cavalli da portare in albergo" e quindi evidentemente di droga, quando dell'utri non c'entrava nulla ne' con quella telefonata ne' con il maxiprocesso a cui quella telefonata si riferisce.

Una bazzecola

ConteZero
06-02-2010, 22:44
C'e' poco da citare differentemente, puoi vedere con i tuoi occhi

http://www.youtube.com/watch?v=N0H-4MB89hw&feature=PlayList&p=FD135E9CEA4EE7DA&index=1

Dal minuto 6,25 al 7.00

La sua colpa e' "solo" di attribuire a Dell'Utri una telefonata dove si parla di "cavalli da portare in albergo" e quindi evidentemente di droga, quando dell'utri non c'entrava nulla ne' con quella telefonata ne' con il maxiprocesso a cui quella telefonata si riferisce.

Una bazzecola

Qui si parla di cavalli, poi c'è da vedere in tribunale cosa s'è accertato che tali cavalli fossero.

Jabberwock
06-02-2010, 23:08
C'e' poco da citare differentemente, puoi vedere con i tuoi occhi

http://www.youtube.com/watch?v=N0H-4MB89hw&feature=PlayList&p=FD135E9CEA4EE7DA&index=1

Dal minuto 6,25 al 7.00

La sua colpa e' "solo" di attribuire a Dell'Utri una telefonata dove si parla di "cavalli da portare in albergo" e quindi evidentemente di droga, quando dell'utri non c'entrava nulla ne' con quella telefonata ne' con il maxiprocesso a cui quella telefonata si riferisce.

Una bazzecola

Fatto sta che Il Fatto Quotidiano ha messo in vendita il DVD con l'intervista integrale, non si puo' dire che vogliano nascondere nulla!
Per altro, sul sito si legge che nel libro "L'odore dei soldi" (per il quale, se non erro, ha vinto una causa per diffamazione) hanno inserito solo la trascrizione del montaggio breve ed ufficioso e, sempre nelal presentazione sul sito (credo scritta da Travaglio, visto l'avatar) si legge "L’avevano pure intercettato (Mangano, n.d.J.) al telefono con un mafioso, Inzerillo, mentre trattava partite di cavalli e magliette che nel suo gergo volevano dire “eroina”. Non era uno stalliere o un fattore: era la “testa di ponte dell’organizzazione mafiosa al nord”."

Anche per la puntata di Satyricon, in cui si parlava de "L'odore dei soldi", mi pare non sia stato condannato per diffmamazione!

claudioborghi
06-02-2010, 23:27
Qui si parla di cavalli, poi c'è da vedere in tribunale cosa s'è accertato che tali cavalli fossero.

Ossignore, :help: ma chissenefrega di cosa hanno accertato in tribunale, NON C'ENTRAVA DELL'UTRI CON I CAVALLI IN ALBERGO! Qualsiasi cosa fossero questi cavalli! Il fatto e' che travaglio ha fatto credere a tutti nell'intervista che ha dato il via alla sua carriera (prima serata e prima delle elezioni) che Borsellino accusasse Dell'Utri di traffico di droga OMETTENDO il "particolare" che chi parlava di "cavalli in albergo" con Mangano fosse TUTT'ALTRA PERSONA!
Poi ci si lamenta delle "allusioni"... :rolleyes:

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 23:29
Ma piantala con 'sta storia :asd:

Allora arrestiamoli tutti nella culla e non sbagliamo piu'... :asd:

Non lo sapeva Borsellino la data esatta di affiliazione rituale a cosa nostra di Mangano, tutte le testimonianze del processo concordano nell'indicare una data attorno al 1974 e per voi uno neanche "combinato" e' gia' "un boss". :asd:

Quanto al "boss" di Schifani e' tanto evidentemente boss che pure adesso, VENTI ANNI DOPO essere stato socio della Sicula Brokers (di cui Schifani ha avuto per breve tempo il 3% ed era stato inserito nell'azionariato dal titolare dello studio legale dove lavorava), e' serenamente a piede libero, senza condanne definitive e assolto in un altro processo per altri capi di imputazione.

http://www.90011.it/articolo.asp?idnotizia=5951&tags=

Ehhh questi giudici che lasciano andare a spasso i BOSS

Proprio questo stiamo cercando di farvi capire... per voi uno si deve vergognare se per affari incappa da lontano in un INCENSURATO che VENT'ANNI DOPO FORSE si scoprira' essere mafioso e non e' ancora detto.

Pero' se uno va a cena con un tizio che sara' arrestato POCHI GIORNI DOPO con accuse gravissime di mafia e del quale gia' una fila di pentiti (veri, tipo Buscetta) aveva detto di tutto e' assurdo porsi domande perche' "all'epoca era un poliziotto incensurato".

Intendiamoci, a me va meglio la versione "garantista", anche per Di Pietro. Siete VOI che non vedete la contraddizione.

Ilvio si portava i BOSS MAFIOSI in casa. :)
Di Pietro partecipava alle cene organizzate dai CARABINIERI. :)
Le leggi fatte da Ilvio aiutano i CRIMINALI e in particolare i MAFIOSI con le ultime PORCATE. :)
Fare 2 + 2 è piuttosto facile, di solito lo insegnano alle elementari. :)

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 23:32
Tradotto: non posso fornire alcun link in cui viene detto dal Corserache Di Pietro è un agente della CIA, quindi derubrichiamo con le insinuazioni.
Geniale (insomma). Diciamo quindi che la fantomatica campagna contro Di Pietra del Corsera è un parto della vostra (quelle si, notevole) immaginazione. :fagiano:
A forza di leggere certi giornaletti, questi sono i risultati.

Diciamo che è tutto confermato dagli articoli del corriere, dai tuoi commenti, e ANCOR di + dalla reazione di max che ha addirittura aperto un thread per spalare merda su ADP con 28 puttanate per seguire la moda lanciata dal cds. :)

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 23:36
Uah Uah! :D

Secondo te qui non ci sono insinuazioni?

Travaglio: "Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”. Allora, voi immaginate un’intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria."

Con l'aggravante di cambiare le parole in bocca a Borsellino per il proprio tornaconto...

Una volta tanto questa :Puke: la metto io.
La differenza è che quelli sono FATTI ACCERTATI, borsellino ricordava male, e infatti l'inchiesta san valentino, non il maxi-processo, trattava proprio del traffico di droga in quell'albergo. :)
Il corriere invece, usando il perfetto stile del rotolo, vuole insinuare chissà quale complotto ordito da di pietro basandosi su una foto che lo ritrae ad una cena organizzata dai CARABINIERI. :)
Non sapevo che il traffico di droga, o il concorso esterno in associazione mafiosa, non fosse reato e partecipare ad una cena organizzata da un generale dei carabinieri invece lo fosse. :)
anzi.. usando la tua stessa faccina direi :Puke:
Fa letteralmente VOMITARE vedere dove arriviate pur di difendere chi vara delle leggi che servono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ai CRIMINALI e ai MAFIOSI. :rolleyes:
Verrebbe da chiedersi perchè dei cittadini qualunque che non rientrano in queste due categorie si dannino tanto e ci rimettano anche la faccia per difendere queste PORCATE. :rolleyes:

claudioborghi
06-02-2010, 23:42
Fatto sta che Il Fatto Quotidiano ha messo in vendita il DVD con l'intervista integrale, non si puo' dire che vogliano nascondere nulla!

La gallina che canta ha fatto l'uovo! :rolleyes:

Sei capace di ragionare o no? Travaglio nella famosa intervista di Luttazzi ha detto queste precise parole:

[Borsellino] dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell’Utri, Mangano sta contrattando con Dell’Utri a proposito di un cavallo. E Borsellino dice che “nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga”. Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”. Allora, voi immaginate un’intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria.


Dimmi tu cosa capisci fra queste due possibilita':

1) Borsellino ha detto che Dell'Utri con tutta probabilita' trafficava droga

2) Borsellino ha detto che l'interlocutore della telefonata dei cavalli in albergo non era Dell'Utri e ha ricordato che Dell'Utri non era imputato nel maxiprocesso.

:rolleyes:

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 23:43
Ossignore, :help: ma chissenefrega di cosa hanno accertato in tribunale, NON C'ENTRAVA DELL'UTRI CON I CAVALLI IN ALBERGO! Qualsiasi cosa fossero questi cavalli! Il fatto e' che travaglio ha fatto credere a tutti nell'intervista che ha dato il via alla sua carriera (prima serata e prima delle elezioni) che Borsellino accusasse Dell'Utri di traffico di droga OMETTENDO il "particolare" che chi parlava di "cavalli in albergo" con Mangano fosse TUTT'ALTRA PERSONA!
Poi ci si lamenta delle "allusioni"... :rolleyes:
Ma come ti affanni a difendere un probabile AMICO DELLA MAFIA già condannato in primo grado. :)
Ma non ne guadagni niente tu a giocarti la faccia per chi vara leggi a favore dei CRIMINALI? :)

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 23:53
La gallina che canta ha fatto l'uovo! :rolleyes:

Sei capace di ragionare o no? Travaglio nella famosa intervista di Luttazzi ha detto queste precise parole:

[Borsellino] dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell’Utri, Mangano sta contrattando con Dell’Utri a proposito di un cavallo. E Borsellino dice che “nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga”. Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”. Allora, voi immaginate un’intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria.


Dimmi tu cosa capisci fra queste due possibilita':

1) Borsellino ha detto che Dell'Utri con tutta probabilita' trafficava droga

2) Borsellino ha detto che l'interlocutore della telefonata dei cavalli in albergo non era Dell'Utri e ha ricordato che Dell'Utri non era imputato nel maxiprocesso.

:rolleyes:
Ecco la storia delle persone che difendi. :)

Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino ad oggi. E' una persona onesta, scrivetelo.
(Vittorio Mangano, boss della famiglia di Porta Nuova, condannato a due ergastoli per mafia, omicidio e traffico di droga, "Corriere della sera", 14 luglio 2000).
Da "L'Odore dei soldi" di ElioVeltri e Marco Travaglio - Origini e misteri delle fortune
di Silvio Berlusconi. Editori Riuniti - letto 846 volte

uando sia arrivato nella villa di Arcore, nessuno esattamente lo sa. Chi dice nel 1974, chi nel 1975. E anche la data e le modalità del suo allontanamento restano un mistero. Ma una cosa è certa: per alcuni anni un boss di prima grandezza della mafia siciliana, Vittorio Mangano, ha soggiornato nella villa di Silvio Berlusconi, con moglie e due figlioletti, ufficialmente per svolgervi le mansioni di "fattore" o di "stalliere". Grazie alla raccomandazione di un conterraneo e amico di vecchia data: Marcello Dell'Utri.
Nato a Palermo il 18 agosto 1940, giovane emergente della famiglia mafiosa di Porta Nuova (quella di Pippo Calò e Tommaso Buscetta), fin dai primi anni '70 Mangano fa la spola fra la Sicilia e Milano, dove divide un piccolo appartamento con la suocera e il cognato operaio all'Ansaldo. Per gli investigatori, è già un soggetto pericoloso: la prima segnalazione della Questura sul suo conto risale al 1967, dopodiché il giovane boss colleziona denunce, arresti (tre, per l'esattezza) e condanne per ogni sorta di reati: dalla truffa agli assegni a vuoto, dalla ricettazione alle lesioni volontarie, alla tentata estorsione. Mica male, per un uomo che non ha ancora trent'anni.

Il suo curriculum di tutto rispetto lo fa presto notare da Stefano Bontate, "principe di Villagrazia" e numero uno di Cosa nostra. Il suo vestire elegante, i suoi modi raffinati e la sua intelligenza pronta convincono la cosca a promuoverlo sul campo rappresentante degli interessi mafiosi a Milano per tenere i rapporti con gli industriali del Nord. E lui intreccia subito una buona rete di conoscenze e amicizie, grazie anche a uno sponsor d'eccezione: un certo Marcello Dell'Utri, di un anno più giovane di lui, a sua volta amico intimo (ed ex compagno di università) di un certo Silvio Berlusconi, il più rampante fra i giovani palazzinari milanesi dell'epoca. "Io e Marcello - racconterà Mangano ai giudici di Palermo il 4 aprile 1995 - ci siamo conosciuti fra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, quando lui gestiva la squadra di calcio della Bacigalupo all'Arenella [a Palermo]. Dal nostro incontro casuale nacque un rapporto di conoscenza. Dell'Utri venne così a sapere che ero esperto di bestiame e di cavalli. Tre o quattro anni dopo mi telefonò per propormi un lavoro nella villa di Berlusconi. Avrei dovuto dirigere l'azienda agricola e la società ippica di cui Berlusconi era titolare. Ma mi occupavo un po' di tutto: dalla compravendita alla doma, all'addestramento dei cavalli, fino a quando non iniziavano a gareggiare. Con l'aiuto di alcuni artieri ho così allenato decine di puledri per volta [...]. Vedevo Berlusconi ogni giorno e avevo con lui gli ordinari rapporti tra titolare e impiegato. Ero totalmente libero nel mio lavoro perché sia Berlusconi che Dell'Utri non s'intendevano di cavalli. Dell'Utri, che abitava nella villa di Berlusconi, mi veniva a trovare spesso nelle scuderie e a poco a poco gli ho insegnato a montare." Nessuno lo dirà mai ufficialmente, ma in quel periodo tutti i miliardari milanesi temono i sequestri di persona, tanto che Berlusconi manda per un po' i figli all'estero. L'arrivo di Mangano, con i suoi rapporti e le sue conoscenze, non può che rassicurare l'ambiente. E non soltanto perché il Nostro è solito aggirarsi per il parco di villa San Martino con "sei mastini napoletani al guinzaglio" (come rivelano Peter Gomez e Leo Sisti in l'intoccabile, Milano, Kaos, 1997: l'opera più completa e informata sulle frequentazioni mafiose di Berlusconi e Dell'Utri). Insomma, è una sorta di factotum, e viene per questo stipendiato profumatamente: "Guadagnavo 500 mila lire, che poi divennero addirittura un milione in un periodo in cui la paga di un magistrato era 100 mila lire". Lira più, lira meno guadagna l'equivalente di 10 milioni di oggi al mese. E' lui ad accompagnare a scuola ogni mattina i giovani figli di primo letto del futuro Cavaliere, Marina e Pier Silvio detto "Dudu". E i due ragazzi fanno presto amicizia con le due prime figlie del "fattore" siciliano, Loredana e Cinzia. Mangano battezzerà la sua terzogenita Marina, come la figlia di Berlusconi. Anche Berlusconi, nel 1987, verrà chiamato da un giudice, Giorgio Della Lucia (che indaga sul crac della "Bresciano", la società di costruzioni amministrata da Marcello Dell'Utri), a spiegare quella strana presenza nella sua villa: "Ad Arcore - spiegherà il Cavaliere - avevo bisogno di un fattore, di uno che si occupasse dei terreni, dei cavalli, degli animali [...]. Chiesi a Dell'Utri, che mi presentò Vittorio Mangano come persona conosciuta da un suo amico: assumerlo fu una mia scelta, su una rosa di nomi che mi vennero prospettati. Non feci indagini preventive perché Mangano mi diede l'idea di una persona a posto e competente [...]. Avevo in animo di impostare un'attività di allevamento di cavalli che poi non fu realizzata". Strano, perché Mangano dichiarerà il contrario. E anche Dell'Utri smentirà Berlusconi, nel 1996, di fronte ai pm di Palermo: "Quando Berlusconi acquistò villa Casati c'era una bellissima scuderia con un solo cavallo. Berlusconi decise di farla rivivere acquistando numerosi animali. Questa scuderia ben attrezzata esiste ancora". Dell'Utri ha sempre sostenuto di aver scoperto i trascorsi criminali di Mangano soltanto diversi anni dopo la sua assunzione ad Arcore. Ma secondo la procura di Palermo mente: li conosceva almeno fin dal 1973. Lo dimostrerebbe un documento conservato nell'archivio della stazione dei carabinieri di Arcore.

Un rapporto in cui i militari dell'Arma scrivono: "Dell'Utri [...] ha lasciato un impiego in banca [lavorava alla Cassa di Risparmio di Belmonte Mezzagno] per seguire Berlusconi ed una volta qui ha chiamato Mangano, pur essendo perfettamente a conoscenza - è risultato dalle informazioni giunte del Nucleo investigativo del gruppo di Palermo - del suo poco corretto passato". A farli incontrare era stato, oltre alla comune passione per il pallone, un comune amico, Gaetano Cinà detto Tanino, che secondo i giudici è un uomo d'onore palermitano della famiglia di Malaspina. "Cinà - ha raccontato Dell'Utri - era il padre di uno dei tanti ragazzi che imparavano il calcio nella scuola in cui ero istruttore. Mangano assisteva alle partite. Veniva da noi talvolta da solo e talvolta con Cinà del quale era amico" E ancora, sempre dal racconto di Dell'Utri (al "Corriere della sera" del 21 marzo 1994): "Mangano l'ho conosciuto nella Palermo anni '60: ero allenatore della Bacigalupo, squadra di calcio giovanile. Mangano era una specie di tifoso. Commerciava cavalli. Me ne ricordai nel 1975. Berlusconi mi aveva incaricato di cercare una persona esperta di conduzione agricola. Così chiamai Mangano". Mangano racconta che fu proprio Cinà ad accompagnare Dell'Utri quando questi andò a casa sua per chiedergli di prendere servizio a villa Berlusconi. Era, secondo Mangano, il 1973.

Naturalmente Dell'Utri giura di non aver mai neppure sospettato che Cinà fosse un mafioso, e nemmeno "vicino ad ambienti di mafia". Né un quarto di secolo fa, né pochissimi anni or sono, visto che ancora nel '96 diceva: "Cinà lo frequento ancor oggi e sono legato a lui da grande amicizia". Strano. Perché Tanino Cinà, nato a Palermo nel 1930, titolare di una lavanderia e di un negozio di articoli sportivi a Palermo, nonché del titolo di studio di terza elementare, è indicato da tutti i principali collaboratori di giustizia come l'uomo che - scrivono Peter Gomez e Leo Sisti nell'Intoccabile - almeno a partire dal 1980 e sicuramente fino a dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio (1992), attraverso il gruppo Berlusconi avrebbe periodicamente versato alla mafia grosse somme di denaro. Cinà, ovviamente, nega. Ma arrestato e interrogato nel 1996, sarà costretto ad ammettere perlomeno parentele e amicizie con alcuni tra i più bei nomi dell'onorata società come Mimmo Teresi, braccio destro e cugino di Stefano Bontate. Sua moglie, una Citarda, appartiene a una dinastia di gente di rispetto che, almeno fino alla seconda guerra di mafia, ha retto con il pugno di ferro la famiglia mafiosa di Malaspina, alla quale - secondo il pentito Francesco Marino Mannoia - apparteneva il deputato andreottiano Salvo Lima. Quanto a Teresi, è lo stesso Cinà a definirlo "nipote di mio cognato Benedetto Citarda". Un altro parente ingombrante è Salvatore Sbeglia, "con cui - dice Cinà - ho messo in piedi un negozio di articoli sportivi": lo stesso Salvatore Sbeglia che secondo i giudici faceva da prestanome a Raffaele Ganci, cioè al più fedele alleato di Totò Riina, accusato di aver fornito il telecomando usato da Cosa nostra per far saltare l'autostrada Palermo-Punta Raisi in località Capaci al momento del passaggio delle auto di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli uomini della scorta. Mangano, lasciata Arcore, diventa poi il numero uno della famiglia di Porta Nuova dopo l'arresto di Pippo Calò. E lo rimane finché non finisce in carcere per scontare due condanne all'ergastolo per duplice omicidio, associazione mafiosa e traffico di droga. Muore nell'estate del 2000 per un male incurabile. Negli anni '70 era considerato l'anello di congiunzione tra la cosca di Salvatore Inzerillo e quella dei siciliani trapiantati a Milano, legato a pericolosi pregiudicati come i fratelli Fidanzati, Giorgio Bono, Gerlando Alberti, Tommaso Buscetta e Ugo Martello detto "Tanino". Ma negli anni '80, dopo l'ultima guerra di mafia, si era prontamente "convertìto" ai nuovi padroni di Cosa nostra, i corleonesi di Totò Riina. Tantè che il suo nome ricorre spesso negli atti del maxiprocesso. Falcone indagava su di lui per mafia e droga.

E la Procura di Palermo si interessava a lui - come dimostra l'intervista di Paolo Borsellino che pubblichiamo qui di seguito - ancora nel 1992, a proposito dei suoi rapporti con Dell'Utri e Berlusconi. Ma torniamo ad Arcore, nei primi anni '70. Racconta Mangano: "Quando arrivai, la villa - che si componeva di 147 stanze - era ancora in fase di ristrutturazione ed era pertanto abitata solo dalla mia famiglia e da parte della servitù. Dopo qualche tempo arrivò anche il dottor Berlusconi". Dunque la data di arrivo dello "stalliere" mafioso ad Arcore dovrebbe essere i primi mesi del 1974. Nello stesso anno torna a Milano Marcello Dell'Utri, che ha conosciuto Berlusconi all'Università statale nei primi anni '60 e, dopo un periodo trascorso in Sicilia a farsi le ossa in alcune banche, è stato richiamato al Nord dall'amico Silvio per fargli da segretario-tuttofare nella nuova villa (appena acquistata, a prezzo di superfavore, dalla marchesina Annamaria Casati Stampa, grazie ai buoni uffici dell'avvocato Cesare Previti, protutore della ragazza rimasta orfana dei genitori e consulente del futuro Cavaliere). Nei primi anni '70 la Lombardia pullula di pezzi da novanta di Cosa nostra, quasi tutti al soggiorno obbligato, oppure in libertà per espandere riciclaggio e narcotraffico in quel mercato in piena espansione dopo il boom dei '60. La parabola di Michele Sindona, banchiere e riciclatore della mafia, è soltanto una delle tante. E quando, nel 1985, il giornalista del "New York Times" Nick Tosches chiederà a Sindona, in carcere in America, "Quali sono le banche usate dalla mafia?", si sentirà rispondere: "E una domanda pericolosa... In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca di piazza dei Mercanti". Quale? La Banca Rasini, di cui è stato direttore generale fino alla metà degli anni '70 Luigi Berlusconi, padre di Silvio: la banca che - come vedremo più avanti - è all'origine dei primi finanziamenti del palazzinaro in erba Silvio Berlusconi. "Le città giardino di Berlusconi - spiega Paolo Madron in Le gesta del Cavaliere (Milano, Sperling & Kupfer, 1994: l'unica biografia berlusconiana autorizzata) - sono servite [...] per far rientrare le valigie di soldi a suo tempo depositate nella vicina Svizzera. Alla fine degli anni '60 le vie che portano al paese degli gnomi sono intasate di spalloni che vanno a mettere al sicuro il denaro della ricca borghesia terrorizzata dai sequestri (ci provano anche col padre di Berlusconi) [...].

Il Cavaliere va da Rasini e gli chiede di appoggiarlo su quei suoi amici, clienti o meno della banca che hanno portato fuori tanti soldi [...] Berlusconi non ha mai voluto rivelare i nomi di chi lo ha finanziato [...]. In tempi diversi tutti sono stati liquidati da Berlusconi con piena soddisfazione". E questo l'ambiente che trova Mangano quando prende servizio, probabilmente all'inizio del 1974, nella villa di Arcore ancora in fase di restauro. Un clima pesante, per gli imprenditori milanesi: Berlusconi, oltre ai progetti di rapimento del padre Luigi e alle minacce di sequestro del figlio Pier Silvio, ha subito un attentato (una bomba contro la sede delle sue società, l'ex villa Borletti di via Rovani a Milano). Pericoli che cessano come per incanto con l'arrivo in villa dello "stalliere" siciliano. Il che fa pensare ad alcuni biografi del Cavaliere che il suo entourage non abbia raccontato tutto sui veri motivi che portarono all'ingaggio di Mangano. Sospetti avvalorati dal racconto di un mafioso pentito del calibro di Francesco Di Carlo che, se fosse confermato, modificherebbe la ricostruzione del ruolo di Mangano: da quello di fattore-stalliere a quello di garante-guardaspalle. Dal 1974 al 1978 Di Carlo - capo della potente famiglia di Altofonte, poi espulso da Cosa nostra con l'accusa di aver imbrogliato gli amici fingendo il sequestro di una partita di droga e riparato a Londra - racconta di aver conosciuto Dell'Utri perché "Cinà me lo presentò in un bar di via Libertà a Palermo, a metà degli anni '70. Qualche mese dopo rividi Dell'Utri a Milano [...] In un ufficio di via Larga di proprietà di alcuni nostri amici. Lì incontrai Cinà, Mimmo Teresi e Stefano Bontate. Quel giorno erano particolarmente eleganti. Io domandai il perché e loro mi risposero che dovevano andare da un grosso industriale milanese amico di Cinà e Dell'Utri, e mi proposero di seguirli". Il quartetto si reca così nella sede dell'Edilnord dove - secondo Di Carlo - incontra Berlusconi e Dell'Utri. Parla Bontate: "Dottore, lei da questo momento può smettere di preoccuparsi. Garantisco io... Perché piuttosto non pensa a investire nella nostra bellissima isola? Da noi c'è tanto da costruire". E Berlusconi (secondo Di Carlo): "Vorrei, vorrei... Ma sa, già qui al Nord ci sono tanti siciliani che non mi lasciano tranquillo ...". "La capisco - replica Bontate - ma adesso è tutto diverso. Lei ha già al suo fianco Dell'Utri, io le manderò qualcuno che le eviterà qualsiasi problema con quei siciliani" Berlusconi: "Non so come sdebitarmi, resto a sua disposizione per qualsiasi cosa". E Bontate: "Anche noi siamo a sua disposizione. Se c'è un problema basta che ne parli con Dell'Utri". Senonché, sia prima, sia durante il suo soggiorno a villa San Martino, Mangano avrebbe continuato a fare il furbo, organizzando estorsioni, financo ai danni di Berlusconi, e addirittura progettando sequestri ai danni degli ospiti del suo nuovo "padrone". Così almeno racconta un altro pentito, Salvatore Cucuzza, successore di Mangano alla guida del clan di Porta Nuova e suo compagno di cella dal 1983 al 1990. A quel punto - sostiene Cucuzza - Berlusconi si rivolse a Cinà per trattare direttamente con Bontate e Teresi e "raggiunse con loro un accordo per il versamento di una tangente di 50 milioni l'anno. La stessa cifra che veniva prima versata a Mangano". E Mangano, divenuto ormai superfluo per il Cavaliere, sarebbe stato liquidato. Fantasie? Farneticazioni di pentiti ansiosi di compiacere le solite "procure rosse"? Mica tanto. Almeno sui tentativi di sequestro di alcuni ospiti di villa San Martino, visto che sono gli stessi Dell'Utri e Berlusconi a indicarli come la ragione principale dell'allontanamento di Mangano dopo soli due anni di servizio (e dunque, si presume, nel 1976, visto che secondo Dell'Utri egli "rimase ad Arcore due anni").

Ma sull'addio di Mangano le versioni dei protagonisti non potrebbero essere più divergenti, contraddittorie ai limiti dell'inverosimile. Tutto ruota intorno a un misterioso sequestro di persona: quello di Luigi D'Angerio, avellinese trapiantato a Milano e sedicente principe di Sant'Agata, subito dopo una cena a villa San Martino, chez Berlusconi. Un sequestro che risalirebbe alla notte di Sant'Ambrogio (7 dicembre) del 1975. Anche su quell'episodio, il primo rapimento in Brianza, le versioni divergono. E la dicono lunga sull'imbarazzo e la reticenza dei protagonisti di fronte a un capitolo così ingombrante della loro biografia. Eccole, in estrema sintesi.


Primo. Intervistato dal "Corriere della sera" (21 marzo 1994), Marcello Dell'Utri racconta: "Mangano rimase ad Arcore due anni. E si comportò benissimo. Trattava con i contadini, si occupava dei cavalli. Ma la notte di Sant'Ambrogio del 1975, dopo aver cenato con noi, il principe di Sant'Agata fu sequestrato vicino ad Arcore. C'era una nebbia terribile. L'auto dei rapitori andò a sbattere. E il principe riuscì a fuggire. Le indagini lanciarono sospetti su Mangano, svelarono che non aveva un passato immacolato. Fu allontanato. Poi finì in carcere". Ma le date non tornano: se - come dice Dell'Utri - l'avevano assunto nel '75 e l'hanno allontanato nel dicembre dello stesso anno, come faceva Mangano a restare a villa San Martino "due anni"? Infatti Berlusconi racconta una storia un po' diversa.


Secondo. "Avevo bisogno ad Arcore di un fattore, più precisamente di un responsabile della manutenzione dei terreni e della cura degli animali, cioè cavalli, avendo in animo di impostare una attività di allevamento di cavalli, attività poi non realizzata": chi parla è Berlusconi, interrogato il 26 giugno 1987 dal giudice istruttore Giorgio Della Lucia. "Ciò che mi determinò a non portare avanti detta attività fu la difficoltà di reperire uomini fidati, specialmente dopo una per me preoccupante scoperta circa il fatto che Mangano Vittorio si fosse poi rivelato un pregiudicato [...]. Il Mangano si era sistemato con la sua famiglia ad Arcore, cioè nella mia villa [...]. Poco tempo dopo, dopo un pranzo avvenuto nella mia villa, uno dei convitati, il signor Luigi D'Angerio, era stato vittima di un sequestro di persona, casualmente sventato dall'arrivo di una pattuglia dei carabinieri. Nell'ambito delle indagini seguite a questo sequestro emerse che Mangano era un pregiudicato [...]. Non ricordo come il rapporto lavorativo del Mangano cessò, se cioè per prelevamento delle forze dell'ordine o per un suo spontaneo allontanamento. Ricordo comunque che qualche tempo dopo fu tradotto in carcere". Strano che Berlusconi, scoperto di aver assunto e ospitato in casa un mafioso pregiudicato, scarti l'ipotesi più naturale: quella di licenziarlo. E resti nel dubbio se Mangano se ne sia andato con le proprie gambe oppure trascinato a viva forza dai carabinieri. Strano anche che un evento di tale portata - l'irruzione dei carabinieri a villa San Martino per arrestare il factotum del padrone di casa, rivelatosi un pregiudicato mafioso - possa sfuggire alla memoria del padrone di casa medesimo. In ogni caso, secondo il Cavaliere, Mangano non rimase in villa due anni, ma "poco tempo".


Terzo. "Rapporti con la mafia - dichiara Berlusconi il 20 marzo 1994, intervistato dal "Corriere della sera" - ne ho avuti una volta sola, quando tentarono di rapire mio figlio Pier Silvio, che allora aveva cinque anni: portai la mia famiglia in Spagna e lì vissero molti mesi." Il tentato sequestro risale dunque al 1973 (essendo Pier Silvio nato il 28 aprile 1968), prima dell'arrivo di Mangano ad Arcore. Addirittura prima dell'acquisto di villa San Martino. E questa volta, a proposito del "fattore" mafioso, il Cavaliere rivela: "Lo licenziammo non appena scoprimmo che si stava adoperando per organizzare il rapimento di un mio ospite, il principe di Sant'Agata. E poco dopo venne scoperto anche il tentativo di rapire mio figlio". Una contraddizione via l'altra: se il tentato sequestro di Pier Silvio viene dopo quello di Sant'Agata, Pier Silvio doveva avere 7 anni e non 5. E sarebbe stato spedito in Spagna con madre e sorella addirittura nel '76, dopo la partenza di Mangano. E poi: perché, nel 1986, con la memoria molto più fresca per la maggior vicinanza ai fatti, Berlusconi esclude di aver licenziato Mangano, mentre ora afferma di averlo licenziato e scarta le altre due ipotesi formulate nel 1986 (allontanamento spontaneo o arresto da parte dei carabinieri)?


Quarto. I giornalisti Claudio Fracassi e Michele Gambino (Berlusconi. Una biografia non autorizzata, Roma, Avvenimenti, febbraio 1994) hanno raccolto una versione alternativa, di cui tacciono la fonte ma che almeno ha il pregio della coerenza logica e cronologica. Anche perché - come osserva Giuseppe Fiori (Il venditore, Milano, Garzanti, 1995) - "delle tante incriminazioni dello "stalliere" di Arcore, nessuna risulta collegata all'avventura del principe Sant'Agata". Ecco, dunque, la versione di Fracassi e Gambino: "Il fallito sequestro D'Angerio davanti alla villa di Arcore, secondo il nostro testimone, avvenne prima dell'assunzione di Mangano, e anzi ne fu la causa. Secondo questo racconto, Berlusconi rimase terrorizzato da quell'episodio, probabilmente convinto che i sequestratori avessero in mente di prendere lui e si fossero sbagliati. Di certo c'è che, nei giorni successivi a quell'episodio, Berlusconi partì per la Svizzera con l'amico e collaboratore Romano Comincioli, la moglie, i due figli e la governante. L'imprenditore tornò ad Arcore pochi giorni dopo, senza la famiglia [...]. Fu qualche settimana dopo, secondo il racconto del nostro uomo, che Mangano arrivò alla villa, presentato da Dell'Utri su segnalazione di Cinà, un altro uomo di rispetto del clan di Mimmo Teresi e Stefano Bontate. E, stando a questa versione dei fatti, l'arrivo del boss avrebbe tranquillizzato Berlusconi; e infatti, di lì a poco, la famiglia fece rientro in Italia".


Quinto. La quarta versione si integra perfettamente con la cronologia ricostruita dai giornalisti Peter Gomez e Leo Sisti (L'intoccabile, cit.): il fallito sequestro D'Angerio avvenne sì nella notte di Sant'Ambrogio, ma non del 1975, bensì del 1974. Ma l'incastro finisce qui. Perché, secondo Gomez e Sisti, in quel periodo Mangano era già da tempo alloggiato in villa, e forse quella sera a tavola con il Cavaliere, il principe e alcuni amici del Cavaliere (Fedele Confalonieri e Dell'Utri) c'era seduto anche lui, il "fattore" mafioso. Le indagini, comunque, lasciarono molto a desiderare, e non appurarono neppure con certezza l'elenco completo dei commensali. Anche perché la testimonianza di Berlusconi fu molto reticente: il futuro Cavaliere, al magistrato che gli chiedeva la lista completa degli invitati, "dimenticò" addirittura di nominare il suo stalliere mafioso. Una dimenticanza che lo rende poco credibile quando racconta di non aver sospettato, allora, chi veramente si era messo in casa. Il pentito Salvatore Cucuzza, poi, nel 1996 ha sostenuto che il vero obiettivo del tentato sequestro era Luigi Berlusconi, padre di Silvio e direttore generale della Banca Rasini: "Il sequestro era stato ideato da Nino e Gaetano Grado [due mafiosi siciliani amici di Mangano, Teresi e Bontate, residenti abitualmente a Milano in quegli anni], assieme a Totuccio Contorno [guardia del corpo di Bontate e futuro pentito, il secondo grande pentito dopo Buscetta] e Pietro Vernengo [altro boss palermitano]. Mangano doveva fare il basista. Ma quella sera Contorno, che guidava l'auto con a bordo i sequestratori, ebbe un incidente a causa della nebbia. Il padre di Berlusconi non venne rapito, ma fu sequestrato un altro ospite della villa". Il principe di Sant'Agata, appunto, che però riuscì a fuggire dopo pochi minuti, proprio grazie all'improvviso incidente. Le indagini sull'"invito a cena con sequestro" non portano praticamente a nulla. Ed è per puro caso che gli inquirenti scoprono, il 27 dicembre 1974, che a villa San Martino abita il noto pregiudicato Vittorio Mangano: grazie al fatto che i carabinieri vanno a prelevarlo chez Silvio, sotto gli occhi della moglie e delle figlie, per eseguire la condanna appena subita dal "fattore" di Berlusconi a 10 mesi e 15 giorni di reclusione per truffa. Mangano resterà comunque in carcere appena tre settimane. Tant'è che il 22 gennaio 1975 è di nuovo a villa San Martino. Dove - rivelano Gomez e Sisti - "rimane ancora per un mese. Poi, a metà del 1975, quando il suo spessore criminale è ormai evidente anche agli occhi poco allenati degli investigatori di Milano, spontaneamente decide di fare le valigie. Una decisione motivata - questo è almeno quanto sosterrà lui con i magistrati - da ragioni di "sensibilità"". Una sensibilità che evidentemente non hanno avuto né Berlusconi né il suo segretario Dell'Utri, che si sono ben guardati dal cacciarlo, anche dopo il suo arresto. "Un giornale locale - ricorda Mangano - pubblicò un articolo nel quale venivo descritto come un soggetto pericoloso collegato con ambienti di mafia. Mi preoccupai molto, soprattutto per l'immagine del dottor Berlusconi, che rischiava di uscirne offuscata. Ne parlai quindi con il dottor Dell'Utri, che mi fissò un appuntamento col dottor Confalonieri. Nel colloquio con lui io gli espressi la mia intenzione di lasciare la villa per lo stato di disagio che si era creato. Confalonieri mi lasciò libero di decidere e non mi chiese di andarmene." Quando però se ne sia andato per davvero, Mangano, da villa San Martino, non si sa con certezza. Basti pensare che nel tardo autunno del 1975 fu di nuovo arrestato. E quando fu scarcerato, il 6 dicembre 1975, elesse domicilio "in Arcore - via Villa San Martino 42". Una circostanza che Dell'Utri, smentito dallo stesso Mangano su tutta la linea, non riesce a spiegare con i giudici: "Mangano continuò comunque a frequentare Arcore e più precisamente la scuderia, dove teneva a pensione il suo cavallo, di nome Epoca". Certo, tagliare i ponti con un personaggio del suo calibro, che aveva respirato per un paio d'anni l'aria di casa Berlusconi, non era facile. In quei due anni, aveva goduto di una certa libertà di azione. E, secondo le rivelazioni di alcuni pentiti, aveva addirittura preso l'abitudine di ricevere in villa uomini d'onore, alcuni dei quali latitanti. "Mangano mi spiegò - ha rivelato Salvatore Cancemi, già ottimo amico di Mangano - che nella tenuta di Arcore furono nascosti anche dei latitanti, fra cui i fratelli Grado, Giuseppe Contorno [soltanto omonimo di Totuccio] e Francesco Mafara." Anche il medico palermitano Gioacchino Pennino, ex politico democristiano nonché mafioso doc, che collabora da anni con la giustizia, ha confermato le accuse: "Gaetano Zarcone [un avvocato siciliano intimo amico di Bontate] mi spiegò che Mangano teneva i rapporti con Silvio Berlusconi, visto che faceva fittiziamente il guardiano in una sua villa vicino a Monza. Lì venivano ospitati tutti i latitanti della famiglia di Santa Maria del Gesù e forse di altre. A un certo punto però Berlusconi aveva interrotto questa consuetudine perché qualcuno di questi ospiti aveva trafugato dalla villa oggetti di valore. Ricordo che commentando queste vicende lo Zarcone diceva: "Come al solito, ni facimmu canusciri e schifari"...". Dell'Utri, anziché smentire sdegnato queste ricostruzioni, fornisce loro a suo modo un certo grado di credibilità. E' vero, sostiene, che Mangano riceveva a villa San Martino un sacco di amici siciliani, ma lui non sapeva chi fossero e, riservato com'era, non faceva domande indiscrete: "C'erano molte persone che andavano a trovarlo... Io ebbi modo di vederne alcune, perché in quel periodo trascorrevo molto tempo in villa, visto che Berlusconi mi aveva incaricato di seguirne la ristrutturazione. Mangano a volte mi presentava delle persone dicendo che erano dei suoi amici, ma non mi faceva nessun nome. Non si fanno mai nomi quando si presenta una persona nel modo di Mangano ... ". Nulla da stupirsi se poi, nel numero, qualcuno se ne andava dalla villa con l'argenteria sotto la giacca: "Effettivamente nel 1974, quando Mangano stava già ad Arcore, furono rubati quadri e altri oggetti. L'episodio venne regolarmente denunciato". Tutto sembra combaciare anche con il racconto di un altro collaboratore, Antonino Galliano, uomo d'onore del clan della Noce, di professione impiegato di banca, anch'egli citato da Gomez e Sisti: "Mangano venne licenziato col consenso di Cosa nostra, perché aveva finto un furto di quadri per potersi adoperare poi per ritrovarli, allo scopo di accrescere la propria credibilità agli occhi di Berlusconi ... ".

Nel 1977, a 36 anni, Marcello Dell'Utri lascia Berlusconi che - dirà lui stesso (vedi la sua deposizione al processo di Torino, che pubblichiamo da pagina 182) - lo pagava troppo poco. E trasloca da Arcore a Milano per andare a lavorare come dirigente nel gruppo di un siciliano di Sommatino (Caltanissetta) di 11 anni più anziano di lui: Filippo Alberto Rapisarda, uno spregiudicato finanziere amico di molti mafiosi, con alle spalle vari precedenti penali e persino un arresto. La sua holding, la Inim, ha sede nello splendido palazzotto di via Chiaravalle 7. E qui Marcello Dell'Utri e suo fratello gemello Alberto vanno ad abitare. La paga è buona - il doppio di quel che offre Berlusconi, allora piuttosto a corto di liquido - e il lavoro è tanto, visti i capitali che miracolosamente affluiscono nelle scatole cinesi rapisardiane dalla Sicilia degli "amici". Il gruppo Inim e la consorella Raca vengono definiti, in un rapporto della Criminalpol del 1981, "società commerciali gestite dalla mafia e di cui la mafia si serve per riciclare il denaro sporco provento di illeciti". Soci occulti sarebbero Vito Ciancimino, l'ex sindaco-imprenditore-mafioso di Palermo, e il suo amico e socio Francesco Paolo Alamia. A raccomandare Marcello e Alberto all'amico Rapisarda presso quella simpatica compagnia di galantuomini è il solito Tanino Cinà. Uno che - spiegherà Rapisarda - "rappresentava il gruppo in odor di mafia facente capo a Bontate-Teresi-Marchese" e dunque "era difficilissimo potergli dire di no". Ma l'esperienza dirigenziale dei due gemelli (Marcello alla Bresciano Costruzioni e Alberto alla Nuova Venchi Unica) durerà poco, meno di due anni. Sia la Bresciano che la Venchi finiranno in bancarotta (ovviamente fraudolenta): Alberto finirà in carcere a Torino insieme a Rapisarda e Alamia, mentre Marcello resterà indagato a piede libero, ma disoccupato. Solo, però, per pochi mesi. Poi, nel 1980, verrà riassunto dall'amico Silvio. Come dirigente alla Publitalia 80, la neonata concessionaria pubblicitaria dell'impero Fininvest. E negli anni '80, proprio per quel po' po' di frequentazioni mafiose o paramafiose, finirà sotto inchiesta per associazione mafiosa. L'inchiesta verrà poi archiviata nel 1989 dal giudice milanese Giorgio Della Lucia (tutt'oggi indagato con l'accusa di essersi fatto corrompere, in quegli anni, da Rapisarda). Mangano, intanto, si è messo definitivamente in proprio. Risiede in pieno centro a Milano, albergo Gran Duca di York. E di lì dirige i suoi loschi traffici. Sempre in contatto con i vecchi amici. Almeno con Marcello Dell'Utri. Che, nel 1980, finisce sotto inchiesta del giudice Della Lucia per concorso in associazione mafiosa. Come pure Mangano, i cui telefoni vengono intercettati dal 5 al 15 febbraio '80.

Dalle bobine salta fuori che, lungi dall'aver raffreddato i loro rapporti, l'epilogo delle vicende di Arcore li ha vieppiù riscaldati. Marcello e Vittorio si danno affettuosamente del tu ("Caro Marcello", "Caro Vittorio"). Ecco il racconto di quella istruttiva conversazione, tratto dal rapporto della Criminalpol del 13 aprile 1981: "Mangano parla cordialmente con tale dottor Dell'Utri e, dopo averlo salutato cordialmente, gli chiede se ha telefonato Tony Tarantino [uno che Dell'Utri definirà "uno che faceva affari di vario tipo, di piccolo cabotaggio, ma leciti"]. L'interlocutore risponde affermativamente e aggiunge che Tony Tarantino ha lasciato detto che avrebbe chiamato il Mangano in albergo alle ore 16. E Mangano riferisce allora a Dell'Utri che ha un affare da proporgli e che ha anche il "cavallo" [espressione spesso usata da Mangano per indicare partite di droga, come ricorderà Paolo Borsellino nell'intervista che pubblichiamo qui di seguito] che fa per lui. Dell'Utri sorride e gli risponde che per il cavallo occorrono i "piccioli" [cioè soldi] e lui non ne ha. Mangano non ci crede. Dell'Utri spiega allora che ha avuto dei problemi. Mangano con tono scherzoso gli dice di farsi dare i "piccioli" dal suo amico Silvio. Dell'Utri risponde che "quello "nu'sura" ["non paga", oppure - secondo Dell'Utri - "è un santo che suda, che significa: inutile insistere"] e gli spiega che, per via di suo fratello, ha dovuto pagare 8 milioni solo per le perizie contabili; nello stesso tempo lui stesso ha bisogno di soldi per gli avvocati perché è nei guai, sempre per via "d'u pazzu... dà"... Mangano chiede allora se suo fratello si trovi sempre a Torino [in carcere]. Dell'Utri risponde che suo fratello Alberto è sempre a Torino e che spera gli venga tolta la "camurrìa" [che si risolva il problema giudiziario], così potrà muoversi e lavorare [...]. La conversazione si chiude e i due interlocutori fissano un appuntamento [...] in albergo da Mangano, e cercheranno di "sbrogliare" una situazione". Interpellato dal pool di Palermo ("Come mai lei nel 1980 continuava a intrattenere questo tipo di rapporto con Mangano?"), Dell'Utri risponde con evidente imbarazzo: "Se nella telefonata ho adoperato un tono amichevole, ciò è stato solo perché in quel periodo Mangano faceva paura, ero cosciente della sua personalità criminale [...]. Mi telefonava di tanto in tanto ed io - data la sua personalità - non potevo non rispondergli". Quanto al "cavallo", Dell'Utri sostiene che "Mangano voleva vendere il cavallo a Berlusconi, non voleva venderlo a me, anche perché in quel periodo ero sostanzialmente senza lavoro. Mangano si rivolgeva a me perché facessi da intermediario con Berlusconi". Una versione che lascia molto perplessa la Procura di Palermo, visto che "la frase di Mangano concernente "cavalli" da vendere al Dell'Utri è in altre coeve intercettazioni utilizzata dal Mangano per riferirsi a partite di droga.

Ma anche da altre prove raccolte da questo Ufficio viene esattamente definita la natura dei rapporti fra il Mangano e il Dell'Utri, natura perfettamente corrispondente a quanto dichiarato dal Rapisarda". Il quale Rapisarda assicura che Dell'Utri riciclò al Nord svariati miliardi sporchi per conto della mafia. Un'accusa, questa, ripetuta da diversi collaboratori di giustizia. Impossibile, ovviamente, inseguire tutte le accuse, i sospetti, le ipotesi investigative che sono al centro del processo che vede imputato Marcello Dell'Utri a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa (per chi volesse saperne di più, c'è il libro L'onore di Dell'Utri, edito da Kaos nel 1997, che riporta il testo integrale della richiesta di rinvio a giudizio della Procura, poi accolta dal gip). Abbiamo lasciato Mangano e Dell'Utri al telefono, nel 1980, a parlare di "cavalli". Passa il tempo e cambiano le alleanze (Mangano passa dal clan perdente della guerra di mafia, quello dei Bontate e degli Inzerillo, a quello vincente dei corleonesi). Ma non le amicizie. E così, quando la Procura di Torino fa arrestare Marcello Dell'Utri nel maggio del '95 per le false fatture di Publitalia, e gli fa perquisire gli uffici e sequestrare le agende, scopre un appunto della sua segretaria in data 2 novembre 1993 (quand'era in piena gestazione il nuovo partito di Forza Italia). Un appunto che dice: "Mangano Vittorio sarà a Milano per parlare problema personale". E, nel foglio seguente: "Mangano verso il 30-11". Interrogato su quelle annotazioni, Dell'Utri confesserà serafico: "Mangano era solito venirmi ogni tanto a trovare, prospettandomi questioni di carattere personale, spesso attinenti a motivi di salute ... ".

Un anno e mezzo prima i corleonesi amici di Mangano hanno assassinato i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, memorie storiche del pool antimafia di Palermo, che si erano occupati di Mangano e dei suoi traffici al Nord. Borsellino, nella primavera del '92 lascia la Procura di Marsala (di cui era il capo) per ritornare in quella di Palermo con i gradi di procuratore aggiunto. E ha appena preso possesso del nuovo ufficio e ripreso in mano vecchi fascicoli quando, il 21 maggio 1992, rilascia un'intervista, la sua ultima intervista televisiva, al giornalista Fabrizio Calvi (pseudonimo di jeanClaude Zagdoun) e al regista jean-Pierre Moscardo per una tv francese. Un'intervista che avrà tante, forse troppe disavventure. "Nel 1992 - racconta Calvi ai pm di Palermo che lo sentono come testimone il 26 aprile 1994 - conducevo una inchiesta giornalistica con jean-Pierre Moscardo sull'argomento dei rapporti fra criminalità e finanza in Europa. Per quanto riguarda l'Italia la nostra attenzione si soffermò in particolare sull'inchiesta giudiziaria milanese comunemente nota come indagine "San Valentino": indagine nel cui ambito erano emersi i nomi di importanti esponenti della criminalità organizzata, tra i quali quelli di Bono Giuseppe, Bono Alfredo, Zaza Michele, ecc. Ci interessavamo di questa inchiesta, poiché sapevamo che la stessa aveva riguardato anche un episodio francese, cioè la compravendita del casinò di Beaulieu in relazione al quale si era sospettata la ingerenza di personaggi vicini alla criminalità organizzata. Nel corso di questa inchiesta giornalistica, a un certo punto, abbiamo appreso che le indagini avevano accertato l'esistenza di rapporti tra un presunto mafioso, tale Mangano Vittorio e Dell'Utri Marcello, un uomo che lavorava o aveva lavorato alle dipendenze dell'imprenditore Silvio Berlusconi. La cosa naturalmente ci incuriosi, e per questo motivo studiammo più attentamente gli atti del processo San Valentino che erano ormai consultabili perché pubblici. Per quanto riguardava la personalità di Mangano Vittorio pensammo di chiedere notizie al dott. Paolo Borsellino, che io personalmente conoscevo da dieci anni come uno dei magistrati più impegnati e più esperti in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso. Fu questa l'origine dell'intervista che il dott. Borsellino accettò di darci, e che fu registrata nella sua casa di Palermo in via Cilea, il 21-5-1992, due giorni prima della strage di Capaci, in cui persero la vita il dott. Giovanni Falcone, la dott. Francesca Morvillo e gli uomini della loro scorta [...]. Il dott. Borsellino non disse, fuori dall'intervista, nulla che io ricordi allo stato come particolarmente rilevante, all'infuori di una osservazione riguardante il possibile coinvolgimento del Mangano in sequestri di persona. Il dott. Borsellino disse, se ricordo bene, che il Mangano "era legato all'Anonima sequestri insieme a Pietro Vernengo"."

L'operazione San Valentino, scattata a Milano nella notte del 14 febbraio 1983, porta all'arresto di decine di mafiosi, fra i quali i fratelli Bono, Gaetano Fidanzati, Vittorio Mangano e Ugo Martello, ma anche al sequestro di conti correnti bancari, libretti al portatore, titoli di credito, azioni in capo a personaggi e imprese collusi con la mafia. Alcuni dei boss colpiti da mandato di cattura risultano correntisti della Banca Rasini, diretta per anni dal padre di Berlusconi e appartenente al finanziere Carlo Rasini che aveva concesso i primi crediti e le prime fidejussioni al giovane Silvio. L'operazione San Valentino nasce da un rapporto della Criminalpol di Milano, che si occupa a lungo dei rapporti fra Dell'Utri e Mangano, definito "pericolosissimo pregiudicato, schedato mafioso, coinvolto, interessato o cointeressato in imprese commerciali e finanziarie con vorticosi volumi d'affari su scala nazionale e internazionale". L'operazione riguarda varie città e varie procure d'Italia. Compresa quella di Palermo, dove se ne occupano personalmente Falcone e Borsellino (e molti atti di quell'indagine confluiranno nel processo a Dell'Utri, tutt'oggi in corso). Il 13 settembre 1991 un altro rapporto di polizia, questa volta del Servizio informazioni droga della Polizia cantonale di Bellinzona, inviato fra l'altro al procuratore ticinese Carla Del Ponte, va ben oltre: "Per quanto riguarda il denaro da ricevere in provenienza dall'Italia, il medesimo apparterrebbe al clan di Silvio Berlusconi. Già si dispone del codice di chiamata (per il trasferimento del denaro in Italia): dovranno unicamente designare una persona di fiducia di tale gruppo. Il nome di Berlusconi non deve impressionare più di quel tanto, poiché anni fa, segnatamente ai tempi della Pizza Connection [la mega-inchiesta, condotta da Falcone, sugli affari sporchi della mafia turca e siciliana, e sui loro rapporti con la finanza svizzera e con il maestro venerabile della loggia P2 Licio Gelli], lo stesso era fortemente indiziato di essere il capolinea dei soldi riciclati. All'epoca si interessava dell'indagine il giudice [Francesco] Di Maggio, che era stato anche in Ticino per conferire con l'ex procuratore pubblico on. Dick Marty". Il funzionario della polizia di Bellinzona che scoprì quel giro di riciclaggio, infiltrato nel giro del narcotraffico internazionale, è stato intervistato dal giornalista Giovanni Ruggeri (Gli affari del Presidente, Milano, Kaos, 1994). E ha riferito: "Attraverso uno stratagemma sono entrato in contatto con il finanziere brasiliano juan Ripoll Mari, personaggio che in Brasile gode di poderosi appoggi politici [...] e dispone di quattro società-paravento panamensi dislocate a Lugano, dove tra l'altro è in contatto con un avvocato fiduciario con funzione di amministratore [...]. L'intenzione di Ripoll Mari era quella di riciclare 300 milioni di dollari provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dall'Italia [...]. A suo dire il denaro fermo in Italia e da riciclare proveniva dall'impero finanziario di Silvio Berlusconi, attualmente alle prese con grosse difficoltà finanziarie ... ". Il nastro con la registrazione dell'intervista a Borsellino (registrazione "in presa diretta", senza tagli né montaggi) scompare per otto anni. Fabrizio Calvi e il suo regista affermano che di quel documentario sulla criminalità e l'alta finanza in Europa, di cui faceva parte il colloquio con Borsellino, non se n'era più fatto nulla, per il venir meno dei finanziatori.

Improvvisamente la televisione francese aveva perduto l'interesse a occuparsi di quegli argomenti. E tutto il materiale già accumulato era andato disperso. Ne rimaneva soltanto una traccia scritta, grazie alla trascrizione riportata dall'"Espresso" l'8 aprile 1994 (con qualche imprecisione rispetto al testo originale). Senonché, nella primavera del 2000, Rai News 24, canale satellitare della tv di Stato, decide di preparare un programma speciale per commemorare l'ottavo anniversario delle stragi. Il curatore, Sigfrido Ranucci, si rivolge alla famiglia Borsellino, e apprende che Mammetta, una delle figlie, conserva una copia della cassetta con l'intervista del padre. Il documento è talmente eccezionale per le parole esplicite di un uomo prudente come Borsellino, che il direttore di Rai News 24 Roberto Morrione lo offre ai telegiornali e ai principali anchormen della Rai, perché lo trasmettano nei loro programmi di prima o seconda serata, con l'evidenza che merita. Ma niente da fare: nessuno lo vuole. Così Morrione decide di preparare uno speciale sul nastro ritrovato, sia pure in terza serata. E appena in Rai si diffonde la notizia, accade di tutto. Uno dei difensori di Dell'Utri, avvocato Enzo Trantino (deputato di An), chiede alla Procura di Caltanissetta di sequestrare il nastro e bloccare la trasmissione, per "non intralciare" l'indagine sui "mandanti a volto coperto" delle stragi del '92, che vede indagati Dell'Utri e Berlusconi. Il procuratore Giovanni Tinebra sulle prime accetta, poi però - di fronte al parere negativo del suo sostituto Luca Tescaroli, pm dell'indagine - fa marcia indietro. Tescaroli lascerà la Procura di Caltanissetta un mese più tardi, spiegando che "non ci sono più le condizioni per lavorare". E qualche settimana dopo Tinebra chiederà l'archiviazione dell'inchiesta sui mandanti occulti.

Il programma con la clamorosa intervista a Borsellino va in onda, fra mille difficoltà e sotterranee polemiche, alle ore 23 del 19 settembre. L'ora dei sonnambuli. In studio i sostituti procuratori Luca Tescaroli e Antonio Ingroia (pupillo di Borsellino, pm a Palermo nel processo Dell'Utri). Presente, con un'intervista registrata, l'avvocato Trantino. In qualunque paese civile, tutto questo susciterebbe dibattiti accesi e approfonditi. Invece in Italia passa sotto silenzio. Sia prima che dopo la trasmissione. A parte una tragicomica campagna del "Giornale" di Berlusconi, che accusa la Rai di avere niente meno che "manipolato" le parole di Borsellino. Manca poco che il povero giudice venga querelato post mortem.
A futura memoria.


Ma scommetto che hai insegnato anche ai tuoi figli a considerarli degli EROI, visto quanto ti batti per loro. :)

claudioborghi
06-02-2010, 23:54
Le leggi fatte da Ilvio aiutano i CRIMINALI e in particolare i MAFIOSI

:asd: sisi... in particolare quella sui sequestri dei beni e la stretta al 41bis... gradiscono proprio i mafiosi :asd:

http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/2100_500_ministro/00971_2009_12_09_agenzia_beni_confiscati.html

http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_04/carcere_inasprimento_41bis_fcdc7682-f2b0-11dd-8878-00144f02aabc.shtml

^TiGeRShArK^
06-02-2010, 23:58
:asd: sisi... in particolare quella sui sequestri dei beni e la stretta al 41bis... gradiscono proprio i mafiosi :asd:

http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/2100_500_ministro/00971_2009_12_09_agenzia_beni_confiscati.html

http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_04/carcere_inasprimento_41bis_fcdc7682-f2b0-11dd-8878-00144f02aabc.shtml

La stretta del 41bis ha portato all'annullamento di questo regime per DECINE di boss, la confisca dei beni mafiosi sarà resa inutile dalla possibilità di venderli. :)
In compenso DECINE di processi di mafia in QUALSIASI grado di giudizio saranno AZZERATI per passare alla corte d'assise grazie alla vostra legge SCANDALOSA, avete calendarizzato l'emendamento di Valentino per AZZERARE i pentiti, avete RICICLATO i soldi dei CRIMINALI e dei MAFIOSI con lo scudo fiscale, volete DEVASTARE la giustizia con l'AMMAZZA PROCESSI. :)
Io mi sarei cancellato dal forum e mi sarei vergognato ad uscire di casa se solo avessi provato anche a difendere minimamente persone del genere, tu invece persisti nel difendere chi aiuta i CRIMINALI. :)
Come dicevo prima viene da chiedersi chi te lo fa fare... :)

claudioborghi
07-02-2010, 00:01
Ma come ti affanni a difendere un probabile AMICO DELLA MAFIA già condannato in primo grado.

:asd: E da chi lo dovrei difendere, da voi? :rotfl:

Penso che abbia ben altre preoccupazioni...

Nessuna difesa, faccio solo notare la contraddizione di chi, come te, si indigna per le fantomatiche allusioni del corsera e non batte ciglio davanti ad una colossale mistificazione fatta da Travaglio USANDO il povero Borsellino che non poteva smentirlo perche' un po' morto... :rolleyes:
Per me Dell'Utri puo' anche essere l'anticristo, non lo conosco, ma gli occhi per vedere una VIGLIACCATA come quella che ha fatto travaglio ce li ho (e li hai anche tu, ma ti scoccia ammetterlo).

claudioborghi
07-02-2010, 00:11
La stretta del 41bis ha portato all'annullamento di questo regime per DECINE di boss

BALLE :read:

http://www.agi.it/cronaca/notizie/200912091224-cro-rt10063-alfano_record_di_detenuti_al_41_bis

ConteZero
07-02-2010, 00:14
La stretta del 41bis ha portato all'annullamento di questo regime per DECINE di boss, la confisca dei beni mafiosi sarà resa inutile dalla possibilità di venderli. :)
In compenso DECINE di processi di mafia in QUALSIASI grado di giudizio saranno AZZERATI per passare alla corte d'assise grazie alla vostra legge SCANDALOSA, avete calendarizzato l'emendamento di Valentino per AZZERARE i pentiti, avete RICICLATO i soldi dei CRIMINALI e dei MAFIOSI con lo scudo fiscale, volete DEVASTARE la giustizia con l'AMMAZZA PROCESSI. :)
Io mi sarei cancellato dal forum e mi sarei vergognato ad uscire di casa se solo avessi provato anche a difendere minimamente persone del genere, tu invece persisti nel difendere chi aiuta i CRIMINALI. :)
Come dicevo prima viene da chiedersi chi te lo fa fare... :)

Magari glielo fa fare un po'di gratitudine visto che scrive in un giornale "di famiglia" ed ha avuto (ce l'ha ancora ?) una poltrona comoda alla banca Arner ( http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30618252&postcount=122 ).

claudioborghi
07-02-2010, 00:33
Magari glielo fa fare un po'di gratitudine visto che scrive in un giornale "di famiglia" ed ha avuto (ce l'ha ancora ?) una poltrona comoda alla banca Arner

:asd: Fra tutte e due le cose siamo nemmeno al 3% dei miei redditi (verificabile, basta consultare il mio 730) e sembrera' strano ma per scrivere degli articoli bisogna dedicarci tempo, cosi' come per fare il consigliere di una sgr (anche se al momento inattiva) bisogna aprire gli occhi altrimenti si finisce in galera (vedi vecchia gestione) quindi non so chi debba gratitudine a chi...

Voi invece? Che ci state a fare qui? Vi paga qualcuno? :nono:

ConteZero
07-02-2010, 00:40
:asd: Fra tutte e due le cose siamo nemmeno al 3% dei miei redditi (verificabile, basta consultare il mio 730) e sembrera' strano ma per scrivere degli articoli bisogna dedicarci tempo, cosi' come per fare il consigliere di una sgr (anche se al momento inattiva) bisogna aprire gli occhi altrimenti si finisce in galera (vedi vecchia gestione) quindi non so chi debba gratitudine a chi...

Voi invece? Che ci state a fare qui? Vi paga qualcuno? :nono:

...edit va, alcuni non hanno il senso dell'umorismo...

Rilassati, non ci sarebbe niente di male se parte delle tue "battaglie" fosse dovuta a qualche specie di riconoscenza.

Peraltro penso che parte del restante 97% sia venuto se non altro dalla fama di quei primi punti.

Jabberwock
07-02-2010, 00:53
La gallina che canta ha fatto l'uovo! :rolleyes:

Sei capace di ragionare o no? Travaglio nella famosa intervista di Luttazzi ha detto queste precise parole:

So benissimo cosa ha detto: ho visto l'intervista in TV quel giorno!
So benissimo anche cosa leggo ora, a firma sempre della stessa persona (l'ho citato prima), come so che quel video ora e' disponibile per l'acquisto in versione integrale da parte del giornale per ci scrive quella persona, come so che per quella trasmissione quella persona e' stata giudicata innocente in un processo che lo vedeva accusato di diffamazione, come so che e' stato giudicata come sopra per quello che ha scritto nel libro...

Quello che ha riportato Travaglio e' la versione che e' "passata" in TV, la cui trascrizione e' questa (http://www.indicius.it/archivio/borsellino.htm) (altro link (http://www.repubblica.it/online/politica/sati/intervista/intervista.html)): non si nomina Inzerillo e la frase e' come e' riportata nel libro e nel programma Satyricon. Chiaramente non si e' scandalizzato nessuno perche' quella l'hanno mandata in onda a orari in cui pochi guardano la TV e magari con poca attenzione, mentre Satyricon aveva piu' ascolti ed ecco che salta fuori il caso (mesi dopo)! Eppure...

Dimmi tu cosa capisci fra queste due possibilita':

1) Borsellino ha detto che Dell'Utri con tutta probabilita' trafficava droga

2) Borsellino ha detto che l'interlocutore della telefonata dei cavalli in albergo non era Dell'Utri e ha ricordato che Dell'Utri non era imputato nel maxiprocesso.

:rolleyes:

... nonostante tutto, per quello che ha scritto, non e' stato condannato (no, la scusa dei giudici conniventi non regge: Travaglio ha anche perso delle cause per diffamazione)! Che poi Dell'Utri non contrattasse droga, ma avesse altri contatti con quella "testa di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord-Italia", poco cambia, francamente! Quindi, si, riesco a ragionare, grazie per essertene preoccupato! :O

Edit: questo (http://quattrostracci.altervista.org/SforzaItalia/borsellino.htm) (altro link (http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1834128.html)) e' quello che era scritto sull'Espresso nel '94, unico altro documento, AFAIK, al momento della redazione del libro e della puntata di Satyricon: il passaggio sui cavalli in un discorso attribuito a Dell'Utri e Mangano (Rapporto Criminalpol) c'e'... ma Borsellino e il giornalista parlano, evidentemente, di due intercettazioni diverse (come dice anche il Magistrato)! Ora, mi pare che Travaglio, nel 2001, riporti quello che contegono le due fonti disponibili, la versione TV e la versione integrale de L'Espresso del '94!

claudioborghi
07-02-2010, 01:11
Peraltro penso che parte del restante 97% sia venuto se non altro dalla fama di quei primi punti.

Sbagli, semmai e' il contrario. Ho lavorato in borsa da quando ho 19 anni cominciando da fattorino e mi sono fatto un mazzo cosi'... al "giornale" non mi hanno certo accettato articoli perche' postavo su hwu :asd: (dato che manco sapevo esistesse, il primo post qui l'ho scritto proprio perche' mi avevano detto che su questo forum si stava ferocemente commentando un mio articolo). Hanno semmai preso i miei commenti in quanto docente di economia e a sua volta l'universita' mi aveva preso per chiara fama proprio per il mio lavoro in borsa. Di sicuro scrivere per il giornale non aiuta ne nella carriera ne nell'universita'... (Ti ricordo che nell'istituto al vertice della cattolica c'e' Boffo :rolleyes: )

Ma sveglia, Di Pietro lo vota il 6% degli italiani, il centrodestra il 50%. Va beh che berlusconi e' ricco ma e' anche manina... non e' che paga meta' degli italiani per pensarla come lui eh? Non vi sfiora il sospetto che la cosa strana, tanto da chiedersi se sia pagato, non e' trovare uno che vota centrodestra ma piuttosto trovare un dipietrista? Qui al Nord non se ne trova mezzo... tutti pdl, lega e qualche radical chic con il suv che pero' vota bertinotti... Quelli insoliti siete voi (motivo per cui mi interessa questo forum), non io. Sarei io semmai a dovermi domandare se vi paga la Casaleggio e associati o agenzie simili. Se lo fate voi e' come uno che va contromano in autostrada che chiede agli altri se qualcuno li paga ad andare in quella direzione...

Comunque adesso smetto di rispondere a robe su di me, cosi' forse ritorniamo IT.

Si parlava delle allusioni del corsera confrontate con alcune allusioni di Travaglio mi pare...

claudioborghi
07-02-2010, 01:28
... nonostante tutto, per quello che ha scritto, non e' stato condannato

No, scusa, la seconda domanda e': ce la fai a guardare con i tuoi occhi o hai bisogno di un giudice che ti aiuti a guardare? Se vedi una macchina che ti viene addosso ti sposti o aspetti la sentenza? Non e' stato condannato perchè il giudice e' riuscito nella (poco onorevole) impresa di affermare che si, Travaglio ha citato un'intervista manipolata, ma l'ha citata bene :doh: proprio bella manipolata come da cassetta presentata.

Per lo stesso fatto un altro giudice, meno creativo, non ha avuto problemi ad affermare la stessa cosa che possiamo vedere tutti senza bisogno di alcuna sentenza, ma dato che ti piacciono...

http://www.paologuzzanti.it/wp-content/uploads/2008/03/sentenza.pdf in particolar modo pagina 6

Quanto alla trascrizione dell'espresso contiene sia l'indicazione che la telefonata dei cavalli era con un inzerillo e non con dell'utri e nel caso ci fossero dubbi si ribadisce che dell'utri non era imputato nel maxiprocesso (in cui si trovava la telefonata dei cavalli), quindi Travaglio non ha proprio scuse. Ha fatto una MISTIFICAZIONE bella e buona USANDO Borsellino, questo a prescindere da qualsiasi potranno essere le colpe di Dell'Utri.

Tornando IT direi che se non si ammettono queste cose mi pare inutile discutere sulle eventuali allusioni del corriere su di pietro.

Jabberwock
07-02-2010, 01:54
No, scusa, la seconda domanda e': ce la fai a guardare con i tuoi occhi o hai bisogno di un giudice che ti aiuti a guardare? Se vedi una macchina che ti viene addosso ti sposti o aspetti la sentenza?

Caro, io l'intervista l'ho vista in diretta nel 2001 (evidentemente e' sfuggito che la cosa sia gia' stata detta), poi ho seguito le critiche alla trasmissione, poi sono arrivate le querele, anni dopo la sentenza... nel frattempo io la mia idea me l'ero gia' fatta, la sentenza le ha solo dato piu' forza! Again, si riesco a guardare con i miei occhi, ri-grazie per l'interessamento! Spero che ora il concetto sia chiaro e non venga piu' riproposto perche' sta diventando una cosa piuttosto stantia!

Quanto alla trascrizione dell'espresso contiene sia l'indicazione che la telefonata dei cavalli era con un inzerillo e non con dell'utri e nel caso ci fossero dubbi si ribadisce che dell'utri non era imputato nel maxiprocesso (in cui si trovava la telefonata dei cavalli), quindi Travaglio non ha proprio scuse. Ha fatto una MISTIFICAZIONE bella e buona USANDO Borsellino, questo a prescindere da qualsiasi potranno essere le colpe di Dell'Utri.

Sia una nota della Criminalpol che riporta un'altra intercettazione in cui Mangano parla con Dell'Utri di cavalli: "dal rapporto Criminalpol: «Mangano parla con tale dott. Dell'Utri e dopo averlo salutato cordialmente gli chiede di Tony Tarantino. L'interlocutore risponde affermativamente... il Mangano riferisce allora a Dell'Utri che ha un affare da proporgli e che ha anche "il cavallo" che fa per lui. Dell'Utri risponde che per il cavallo occorrono "piccioli" e lui non ne ha. Mangano gli dice di farseli dare dal suo amico "Silvio". Dell'Utri risponde che quello lì non "surra" [non c'entra, ndr]»)."

Poi, Travaglio non dice che Dell'Utri e' indagato nel Maxiprocesso, che e' una conclusione che trai, ma dice che Borsellino dice "nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all'ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo",
che e' pari pari quello scritto sul L'Espresso:
Sì, ma nella conversazione con Dell'Utri poteva trattarsi di cavalli?
«La conversazione inserita nel maxiprocesso, se non piglio errori, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo (Borsellino sorride, ndr). Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli. Se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo, o comunque al maneggio. Non certamente dentro l'albergo».

Tornando IT direi che se non si ammettono queste cose mi pare inutile discutere sulle eventuali allusioni del corriere su di pietro.

Se quelle sono le trascrizioni dell'articolo de L'Espresso, non si capisce cosa c'e' da ammettere!

claudioborghi
07-02-2010, 02:29
:nono:
Niente, non si ammette nemmeno l'evidenza.

Quindi uno che sentiva travaglio da luttazzi non sentiva la BALLA che borsellino accusasse dell'utri di traffico di droga ma capiva benissimo per osmosi divina che la telefonata dei cavalli in albergo era con inzerillo (mai nominato) e che dell'utri con il maxiprocesso non c'entrava (mai precisato).

Ma che parlo a fare?

:ronf:

Jarni
07-02-2010, 05:15
:nono:
Niente, non si ammette nemmeno l'evidenza.

Quindi uno che sentiva travaglio da luttazzi non sentiva la BALLA che borsellino accusasse dell'utri di traffico di droga ma capiva benissimo per osmosi divina che la telefonata dei cavalli in albergo era con inzerillo (mai nominato) e che dell'utri con il maxiprocesso non c'entrava (mai precisato).

Ma che parlo a fare?
:ronf:

Ce lo domandiamo in molti.:rolleyes:

luxorl
07-02-2010, 08:18
Ce lo domandiamo in molti.:rolleyes:

:asd:

HenryTheFirst
07-02-2010, 09:24
Magari glielo fa fare un po'di gratitudine visto che scrive in un giornale "di famiglia" ed ha avuto (ce l'ha ancora ?) una poltrona comoda alla banca Arner ( http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30618252&postcount=122 ).

Tu ancora non hai capito che i commenti e le illazioni sugli altri utenti vanno assolutamente evitati.
Vediamo se con 3 giorni di sospensione riesci ad apprendere il concetto.

Jabberwock
07-02-2010, 09:39
:nono:
Niente, non si ammette nemmeno l'evidenza.

Quindi uno che sentiva travaglio da luttazzi non sentiva la BALLA che borsellino accusasse dell'utri di traffico di droga ma capiva benissimo per osmosi divina che la telefonata dei cavalli in albergo era con inzerillo (mai nominato) e che dell'utri con il maxiprocesso non c'entrava (mai precisato).

Ma che parlo a fare?

:ronf:

L'evidenza e' che un discorso tra Mangano e Dell'Utri in cui si parla di cavalli c'e', che poi non sia Borsellino a riportarlo, ma un'altra entita', cambia poco o nulla! E' cosi' o no?
Quindi, Inzerillo o non Inzerillo, il dialogo tra di due in cui si parla di cavalli c'e' o non c'e'?! Sul Maxiprocesso ti ho gia' fatto notare che non e' quello che riporta, se non nella tua interpretazione: dice solo che "Mangano, quando parla di cavalli al telefono, intende droga (riassumento il concetto) e questo e' emerso nel Maxiprocesso"! Il soggetto e' Mangano: da cosa si capisce? Dalla frase che Travaglio dice esattamente prima: nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga! La risposta alla domanda che fa il giornalista francese (Sì, ma nella conversazione con Dell'Utri poteva trattarsi di cavalli?) e' sostanzialmente "nel Maxiprocesso e' emerso che con cavalli Mangano intendeva partite di droga"!
Aggiungiamo anche che, dalle parole, Travaglio non parla di cavallI, ma di UN cavallO ([Borsellino] dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell'Utri, Mangano sta contrattando con Dell'Utri a proposito di un cavallo), guarda caso, il rapporto Criminalpol cita UN cavallO (EDIT: e, stranamente, pare proprio dell''81 quel rapporto: link (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/12/rapporti-della-criminalpol-sulla-mafia-degli.html))!

Qunidi cosa c'e' da ammettere, che doveva dire "la Criminalpol dice" invece che "Borsellino dice"?

^TiGeRShArK^
07-02-2010, 10:53
BALLE :read:

http://www.agi.it/cronaca/notizie/200912091224-cro-rt10063-alfano_record_di_detenuti_al_41_bis

Le BALLE sono as usual le tue. :)

Il detenuto poteva presentare ricorso e riottenere l'ammissione al normale regime carcerario, mentre i magistrati potevano richiedere la riapplicazione del carcere a regime duro ogni volta che il Parlamento prorogava il provvedimento, con delle varianti rispetto alla legge precedente, varianti che la rendevano riapplicabile.
Quando un provvedimento viene rinnovato di sei mesi in sei mesi i tempi burocratici necessari per il mafioso recluso per chiedere la revoca dell'isolamento, sono talmente lunghi che di solito la risposta alla domanda non arriva in tempo in sei mesi, e quando arriva la risposta, c'è già stato un nuovo provvedimento semestrale, contro il quale si deve di nuovo ricorrere.
Dopo la stabilizzazione del 41-bis, il detenuto può presentare più volte nel tempo richiesta di sospensione perché non sussistono più le condizioni, mentre a seguito di una sospensione non può essere nuovamente sottoposto a questo regime carcerario.

a cui si aggiunge anche questa:

Alleggerito il 41 bis a Giuseppe Graviano
Il boss sta scontando l'ergastolo a Milano
01 gennaio, 19:03
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Una foto segnaletica di Giuseppe Graviano

PALERMO - Il boss Giuseppe Graviano, che sta scontando l'ergastolo nel carcere milanese di Opera, esce dall'isolamento assoluto che gli imponeva il regime del carcere duro: la Corte d'assise d'appello di Palermo, infatti, ha revocato al capomafia del quartiere palermitano di Brancaccio una parte delle prescrizioni previste dal 41 bis. Graviano in particolare non sarà più sottoposto all'isolamento diurno e potrà così fare vita comune con i detenuti che non abbiano condanne per mafia e usufruire dell'ora d'aria. I giudici hanno accolto il ricorso del suo avvocato, Gaetano Giacobbe, contro la decisione della procura generale di prorogare l'isolamento, assunta a settembre, all'indomani della condanna definitiva del boss ad altri due ergastoli. Il legale di Graviano ha spiegato che esiste un tetto massimo di tre anni per l'isolamento assoluto e che la proroga non poteva essere applicata, in quanto le nuove condanne si riferivano a fatti accaduti prima dell'arresto del boss, avvenuto il 27 gennaio '94.

Immediate le reazioni al provvedimento: Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, spiega che "Graviano non ha diritto a nessuno sconto né di giorno né di notte. Le leggi durante questi sedici anni troppo spesso sono andate in una sola direzione, in favore della mafia terrorista, e oggi si vedono i risultati". "Se il buongiorno si vede dal mattino, 'mala tempora currunt'. Il nuovo anno non inizia bene", dice il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro. "E' un segnale inquietante, pochi giorni dopo il silenzio omertoso del boss e, al di là delle intenzioni, rischia di apparire come una ricompensa". Lo scorso 11 dicembre, davanti ai giudici della Corte d'appello di Palermo che stanno giudicando il senatore Marcello Dell'Utri, Giuseppe Graviano - sentito insieme al fratello Filippo - aveva lamentato uno stato di salute precario, a suo dire provocato dai rigori del 41 bis, e per questo si era avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dell'accusa sulla veridicità delle dichiarazioni rese dal pentito Gaspare Spatuzza, che aveva parlato di rapporti tra il senatore e i due fratelli Graviano tirando in ballo anche il premier Silvio Berlusconi. Ma il boss condannato all'ergastolo aveva spiegato che la decisione poteva essere rivista qualora le sue condizioni fossero migliorate, lasciando intendere che questo sarebbe dipeso dal miglioramento del regime carcerario. Filippo Graviano, invece, aveva smentito la ricostruzione fatta da Spatuzza circa le stragi mafiose del '93 a Firenze, Roma e Milano. Intanto, il vicepresidente della commissione Antimafia, Fabio Granata (Pdl), chiede al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di ''accertare la legittimità delle procedure". Preoccupazione analoghe vengono espresse anche da Laura Garavini del Pd: "Non vorremmo - dice - che nel sistema del 41 bis si fosse aperta una falla come già avvenuto nel 2005".

ARRESTATO A MILANO GIOACCHINO MATRANGA - E' stato arrestato ieri pomeriggio a Milano dalla polizia Gioacchino Matranga, 64 anni, noto pregiudicato in traffici di droga e ritenuto esponente di Cosa Nostra nel capoluogo lombardo. L'uomo era evaso dal suo appartamento a San Giuliano Milanese (Milano) nell'ottobre scorso. Matranga si trovava in regime di detenzione domiciliare per motivi di salute ma improvvisamente si era allontanato e aveva fatto perdere le sue tracce. Deve scontare un residuo di pena di 17 anni.

Matranga, nato a Piana degli Albanesi (Palermo), era inserito nell'elenco dei trenta latitanti piu' pericolosi. E' stato sorpreso verso le 18.30 di ieri mentre era a bordo di una Panda rossa nei pressi di piazzale Ferrara, nella zona di piazzale Corvetto. Alla guida della vettura c' era un extracomunitario in fase di identificazione. Al momento del fermo, Matranga ha mostrato documenti contraffatti. La cattura e' il risultato della collaborazione tra la squadra mobile e il Nucleo Investigativo centrale della Polizia Penitenziaria Gioacchino Matranga era evaso il 26 ottobre dalla detenzione domiciliare. Quasi contemporaneamente e' evaso anche il fratello Pietro che non e rientrato nel carcere di Milano Bollate da un permesso premio.

complimenti per aver permesso tutto questo col tuo voto, vanne fiero. :)

^TiGeRShArK^
07-02-2010, 10:57
Sbagli, semmai e' il contrario. Ho lavorato in borsa da quando ho 19 anni cominciando da fattorino e mi sono fatto un mazzo cosi'... al "giornale" non mi hanno certo accettato articoli perche' postavo su hwu :asd: (dato che manco sapevo esistesse, il primo post qui l'ho scritto proprio perche' mi avevano detto che su questo forum si stava ferocemente commentando un mio articolo). Hanno semmai preso i miei commenti in quanto docente di economia e a sua volta l'universita' mi aveva preso per chiara fama proprio per il mio lavoro in borsa. Di sicuro scrivere per il giornale non aiuta ne nella carriera ne nell'universita'... (Ti ricordo che nell'istituto al vertice della cattolica c'e' Boffo :rolleyes: )

Ma sveglia, Di Pietro lo vota il 6% degli italiani, il centrodestra il 50%. Va beh che berlusconi e' ricco ma e' anche manina... non e' che paga meta' degli italiani per pensarla come lui eh? Non vi sfiora il sospetto che la cosa strana, tanto da chiedersi se sia pagato, non e' trovare uno che vota centrodestra ma piuttosto trovare un dipietrista? Qui al Nord non se ne trova mezzo... tutti pdl, lega e qualche radical chic con il suv che pero' vota bertinotti... Quelli insoliti siete voi (motivo per cui mi interessa questo forum), non io. Sarei io semmai a dovermi domandare se vi paga la Casaleggio e associati o agenzie simili. Se lo fate voi e' come uno che va contromano in autostrada che chiede agli altri se qualcuno li paga ad andare in quella direzione...

Comunque adesso smetto di rispondere a robe su di me, cosi' forse ritorniamo IT.

Si parlava delle allusioni del corsera confrontate con alcune allusioni di Travaglio mi pare...

Ah certo, siamo arrivati anche al punto che essere a favore della LEGALITA' è insolito, mentre votare chi aiuta i CRIMINALI, i MAFIOSI, chi DEVASTA la giustizia non solo è assolutamente NORMALE ma è anche l'unica scelta giusta. :)
Non so se ti rendi conto delle BOIATE che scrivi. :)

Solertes
07-02-2010, 11:24
Ah certo, siamo arrivati anche al punto che essere a favore della LEGALITA' è insolito, mentre votare chi aiuta i CRIMINALI, i MAFIOSI, chi DEVASTA la giustizia non solo è assolutamente NORMALE ma è anche l'unica scelta giusta. :)
Non so se ti rendi conto delle BOIATE che scrivi. :)

Il concetto di legalità è relativo :O
Anche il termine difendere che hai usato prima non è appropriato, se x e y fanno finta di essere nemici - o al più si ignorano - nessuno dei due si deve difendere dall'altro, appunto perchè amici. ;)

Vincenzo1968
07-02-2010, 14:22
Min 6.19
http://www.youtube.com/watch?v=N0H-4MB89hw&feature=PlayList&p=FD135E9CEA4EE7DA&index=1

Calvi: "Quando Mangano, al telefono, parlava di droga diceva 'cavalli'"

Borsellino: "Diceva cavalli e diceva magliette, talvolta"

Calvi: "Perché c'è, se ricordo bene, nell'inchiesta della San Valentino, un'intercettazione tra lui e Marcello Dell'Utri, in cui si parla di cavalli"

Borsellino: "Si, comunque non è la prima volta che viene utilizzata... Probabilmente non so se si tratti della stessa intercettazione... Se mi consente di consultare... No questa intercettazione in cui si parla di cavalli è un'intercettazione che avviene fra lui e uno della famiglia degli Inzerillo"

Calvi: "Ma ce n'è un'altra, nella San Valentino con lui e Dell'Utri"

Borsellino: "Si, il processo di San Valentino sebbene io l'abbia gestito per qualche mese poiché mi fu assegnato a Palermo allorché i giudici romani si dichiararono incompetenti e lo trasmisero a Palermo, io mi limitai a sollevare a mia volta un conflitto di competenza davanti alla cassazione; conflitto di competenza che fu accolto, quindi il processo ritornò a Roma o a Milano; ora, in questo momento, non lo ricordo conseguentemente non è un processo che io conosca bene in tutti i suoi dettagli perché, appunto, non l'ho istruito, mi sono dichiarato incompetente"

Calvi: "Comunque, lei, in quanto esperto, lei può dire che quando Mangano parla di cavalli al telefono vuol dire droga"

Borsellino: "Si. Tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga, è una tesi che fu asseverata nella nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta in dibattimento tant'è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxiprocesso per traffico di droga".




L'inchiesta "San Valentino":

Il quotidiano palermitano "L'Ora" pubblica ampi stralci del rapporto di polizia datato 13 aprile 1981 - si tratta del rapporto Criminalpol che porta al blitz della "Notte di San Valentino" (14 febbraio 1983) contro la "mafia dei colletti bianchi" radicatasi in varie città: tra gli arrestati, personaggi "insospettabili", come l'industriale Luigi Monti, l'albergatore Antonio Virgilio (proprietario dell'hotel Plaza di Milano), e altri, tutti sospettati dì riciclare in attività lecite centinaia e centinaia di miliardi provenienti dai sequestri di persona, dallo spaccio di stupefacenti e dalle bische clandestine.
Nel rapporto, tra le molte intercettazioni telefoniche riportate ve n'è una nella quale tra i sospetti mafiosi Claudio Giliberti e Giovanni Ingrassia si cita il nome "Berlusconi": "Conversazione tra Ingrassia e Giberti. Quest'ultimo chiede al suo interlocutore se ha letto l'articolo su Berlusconi. L'Ingrassia risponde negativamente, poi aggiunge: "Porca puttana, ragazzi... è il massimo no?... ma difatti è la nostra prossima pedina... perché, ti vergogni a dirlo?..." Giliberti risponde di no" il senso della conversazione rimane oscuro.
Ma più avanti, nel rapporto della Criminalpol, emerge un "Silvio"; anche questa volta si tratta di un'intercettazione. Al telefono sono Vittorio Mangano (già denunciato per attività mafiose, poi condannato per traffico di stupefacenti, residente ad Arcore, dove risiede anche Silvio Berlusconi), e Marcello Dell'Utri (che di Berlusconi è strettissimo collaboratore). Che cosa si dicono Mangano e Dell'Utri? Il primo propone l'acquisto di un "cavallo", l'altro dice che non dispone di denaro a sufficienza; "Fattelo dare da Silvio", suggerisce Mangano; Dell'Utri risponde: "Silvio non sura".

http://berlmafia.splinder.com/tag/berlusconi+politica+mafia+voto
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/processo-dell-utri/mangano/mangano.html




Min. 2.27
http://www.youtube.com/watch?v=DRoomYHtkRY&NR=1

Calvi: "C'è un socio di Marcello Dell'Utri, tale Filippo Rapisarda, che dice che questo Dell'Utri gli è stato presentato da uno della famiglia di Stefano Bontate"

Borsellino: "... non saprei individuare chi potesse averglielo presentato. Comunque tenga presente che nonostante Palermo sia la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano più numerose, si è parlato addirittura, in certi periodi almeno, di duemila uomini d'onore, con famiglie numerosissime: la famiglia di Stefano Bontate mi sembra che in certi periodi ne contasse almeno duecento; si trattava comunque di famiglie appartenenti ad un'unica organizzazione, cioè 'cosa nostra' i cui membri, in gran parte, si conoscevano tutti e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera."

claudioborghi
07-02-2010, 14:24
L'evidenza e' che un discorso tra Mangano e Dell'Utri in cui si parla di cavalli c'e', che poi non sia Borsellino a riportarlo, ma un'altra entita', cambia poco o nulla! E' cosi' o no?

E come no! Tutto uguale.

Senti, te lo rispiego un'ultima volta e poi basta, ok?

Prendiamo l'intervento di Travaglio:

[Borsellino] dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell’Utri, Mangano sta contrattando con Dell’Utri a proposito di un cavallo. E Borsellino dice che “nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga”. Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”. Allora, voi immaginate un’intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria.


Nessuno, se non in completa malafede, puo' negare che chi senta questa affermazione capisca che Borsellino sarcasticamente abbia detto che Dell'Utri trafficava droga con Mangano.

Analizziamo le balle e le omissioni.

1) Borsellino dice che c'e' una telefonata fra dell'utri e mangano in cui si parla di un cavallo.

Balla: Borsellino non fa mai cenno di essere a conoscenza di alcuna telefonata fra dell'Utri e Mangano.

2) Mangano se parla di cavalli intende droga.

Mistificazione per far credere che OGNI volta che parlava di cavalli parlava di droga: puo' capitare che intenda droga ma Borsellino specifica che Mangano trattava anche cavalli veri

D: "E si sa cosa faceva... lei sa cosa faceva a Milano?"
PB: "A Milano credo che lui dichiarò di gestire un'agenzia ippica o qualcosa del genere. E comunque che avesse questa passione di cavalli risulta effettivamente la verità perché anche nel processo questo delle estorsioni di cui ho parlato, non ricordo a che proposito, venivano fuori dei cavalli effettivamente cavalli, non cavalli come parola che mascherava il traffico di stupefacenti".
(parte accuratamente tagliata nell'intervista manipolata ma presente nella trascrizione dell'espresso)

3) Per togliere ogni dubbio si richiama la telefonata fra mangano e dell'utri e Borsellino dice che nella telefonata del maxiprocesso si parlava di cavalli da recapitare in albergo e quindi per forza si trattava di altro.

Manipolazione, mistificazione e omissione:

Si omette che dell'utri non c'entrava nulla nel maxiprocesso

D: "E Dell'Utri non c'entra in queste schede?"
PB: "Dell'Utri non è stato imputato del maxiprocesso per quanto io ne ricordi.

Si manipola la sequenza delle domande per associare la telefonata di Dell'Utri alla risposta sarcastica di Borsellino tagliando due particolari da nulla specificati dal giudica quali che la telefonata dei cavalli in albergo non era con dell'utri e che lui era estraneo a quei procedimenti.

Si mistifica il senso del discorso per far credere cio' che non e'. Dato che e' impossibile che un telespettatore potesse sapere l'esistenza di altre telefonate al di fuori di quella inequivocabile dei cavalli in albergo, che dell'utri non c'entrava nulla con il maxiprocesso citato, che dell'utri non e' mai stato inquisito per droga.


La somma di tutti questi IMBROGLI e' far credere che il giudice ritenesse evidente che Dell'Utri trafficasse droga :mad:

Peccato pero' che nonostante l'insistenza ammirevole degli intervistatori la sequenza delle risposte di Borsellino riguardanti Dell'Utri fu:

I: "E Dell'Utri non c'entra in queste schede?"
PB: "Dell'Utri non è stato imputato del maxiprocesso per quanto io ne ricordi".

(...)

I: "E tornando a Mangano... la connessione tra Mangano e Dell'Utri?"
PB: "Si tratta di atti processuali dei quali non mi sono personalmente occupato, quindi sui quali non potrei riferire nulla con cognizione di causa".

(...)

I: "Lei sa come Mangano e dell'Utri si sono conosciuti?"
PB: "No. Non lo so perché questa parte dei rapporti di Mangano, ripeto, non fa parte delle indagini che ho svolto io personalmente, conseguentemente quello che ne so io è quello che può risultare dai giornali o da qualsiasi altra fonte di conoscenza. Non è comunque mai una conoscenza professionale mia e sul punto peraltro non ho ricordi".

(...)

FC: "Perché a quanto pare Rapisarda e Dell'Utri erano in affari con Ciancimino tramite un tale Alamia".
PB: "Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda Dell'Utri e Rapisarda non so fornirle particolari indicazioni trattandosi, ripeto, sempre di indagini di cui non mi sono occupato personalmente".

(...)

I: "Lei in quanto uomo, non più in quanto giudice, come giudica la fusione che si opera, che abbiamo visto operarsi, tra industriali al di sopra di ogni sospetto come Berlusconi o Dell'Utri e uomini di onore di Cosa Nostra. Cioè Cosa Nostra si interessa all'industria?"
PB: "Beh, a prescindere da ogni riferimento personale perché ripeto con riferimento a questi nominativi che lei ha fatto, io non ho personali elementi tali da poter esprimere opinioni"

:rolleyes:

Un atto di accusa pesantissimo... :sofico:

L'unica cosa che dice e' che gli risulta che ci siano indagini in corso su Dell'utri a Palermo nelle mani del giudice istruttore Guarnotta, ma a quanto pare su questo punto vaneggiava :D perche' quando questa cosa e' venuta fuori qualcuno ha fatto un salto sulla sedia dato che questo Guarnotta casualmente ha fatto il giudice giudicante proprio nel processo dell'utri (che quindi risulterebbe invalido) :read:

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=136883

Ma il tribunale ha detto che non c'era nessun'inchiesta e che gli accenni di Borsellino erano solo "vaghi" :sofico:

Quindi dal NIENTE a carico di Dell'Utri denunciato da Borsellino siamo passati secondo convenienza al VUOTO PNEUMATICO ma il vostro Travaglio ha costruito una carriera facendo credere IN MODO INEQUIVOCABILE che Borsellino (convenientemente morto :mad: ) accusasse dell'Utri di trafficare stupefacenti.

ALTRO CHE LE ALLUSIONI DEL CORSERA!!!



Adesso pero' basta davvero... finora ho voluto credere che non capissi, ma se sei della categoria di quelli che non vogliono capire e' tempo perso...
Per la cronaca, ricordando che in ogni caso con Borsellino non c'entra niente, nella telefonata (peraltro casuale, dell'utri prende il telefono ma e' evidente che mangano non si aspettava di trovarlo e che non si sentivano da tempo) del cavallo (cavallo, non cavalli e non da portare in albergo) a quanto pare si tratto' proprio di un cavallo (di nome epoca), infatti dell'utri venne perquisito e dovette recarsi a dare spiegazioni al giudice Isnardi che le riscontro' come vere e infatti non prosegui' le indagini su quella pista.

luxorl
07-02-2010, 14:32
Mi ricorda qualcosa...

Luttazzi> Mah, il libro è interessantissimo, è meraviglioso: tu hai avuto minacce dalla pubblicazione di questo libro?
Travaglio> Non ancora.

L> Ok, perfetto, poi fammi sapere.
T> Ho saputo alla libreria di Fiumicino, che un omino di bassa statura…

L> … solerte …
T> … era passato a comprare tutte le copie che c’erano.

:p

OH MIO DIO :eek: :eek:
Ma non coprirti da solo di ridicolo ti prego... :rolleyes:

^TiGeRShArK^
07-02-2010, 14:40
E come no! Tutto uguale.

Quindi dal NIENTE a carico di Dell'Utri denunciato da Borsellino siamo passati secondo convenienza al VUOTO PNEUMATICO ma il vostro Travaglio ha costruito una carriera facendo credere IN MODO INEQUIVOCABILE che Borsellino (convenientemente morto :mad: ) accusasse dell'Utri di trafficare stupefacenti.

ALTRO CHE LE ALLUSIONI DEL CORSERA!!!



Adesso pero' basta davvero... finora ho voluto credere che non capissi, ma se sei della categoria di quelli che non vogliono capire e' tempo perso...
Per la cronaca, ricordando che in ogni caso con Borsellino non c'entra niente, nella telefonata (peraltro casuale, dell'utri prende il telefono ma e' evidente che mangano non si aspettava di trovarlo e che non si sentivano da tempo) del cavallo (cavallo, non cavalli e non da portare in albergo) a quanto pare si tratto' proprio di un cavallo (di nome epoca), infatti dell'utri venne perquisito e dovette recarsi a dare spiegazioni al giudice Isnardi che le riscontro' come vere e infatti non prosegui' le indagini su quella pista.

Guarda caso riporti la versione di Dell'Utri credendogli ciecamente ed ometti di dire che Mangano spacciasse effettivamente droga e chiamava la droga cavalli come sostiene anche borsellino. :)
Leggiti il testo dell'intercettazione che ho riportato nel post precedente:

Sempre in contatto con i vecchi amici. Almeno con Marcello Dell'Utri. Che, nel 1980, finisce sotto inchiesta del giudice Della Lucia per concorso in associazione mafiosa. Come pure Mangano, i cui telefoni vengono intercettati dal 5 al 15 febbraio '80.

Dalle bobine salta fuori che, lungi dall'aver raffreddato i loro rapporti, l'epilogo delle vicende di Arcore li ha vieppiù riscaldati. Marcello e Vittorio si danno affettuosamente del tu ("Caro Marcello", "Caro Vittorio"). Ecco il racconto di quella istruttiva conversazione, tratto dal rapporto della Criminalpol del 13 aprile 1981: "Mangano parla cordialmente con tale dottor Dell'Utri e, dopo averlo salutato cordialmente, gli chiede se ha telefonato Tony Tarantino [uno che Dell'Utri definirà "uno che faceva affari di vario tipo, di piccolo cabotaggio, ma leciti"]. L'interlocutore risponde affermativamente e aggiunge che Tony Tarantino ha lasciato detto che avrebbe chiamato il Mangano in albergo alle ore 16. E Mangano riferisce allora a Dell'Utri che ha un affare da proporgli e che ha anche il "cavallo" [espressione spesso usata da Mangano per indicare partite di droga, come ricorderà Paolo Borsellino nell'intervista che pubblichiamo qui di seguito] che fa per lui. Dell'Utri sorride e gli risponde che per il cavallo occorrono i "piccioli" [cioè soldi] e lui non ne ha. Mangano non ci crede. Dell'Utri spiega allora che ha avuto dei problemi. Mangano con tono scherzoso gli dice di farsi dare i "piccioli" dal suo amico Silvio. Dell'Utri risponde che "quello "nu'sura" ["non paga", oppure - secondo Dell'Utri - "è un santo che suda, che significa: inutile insistere"] e gli spiega che, per via di suo fratello, ha dovuto pagare 8 milioni solo per le perizie contabili; nello stesso tempo lui stesso ha bisogno di soldi per gli avvocati perché è nei guai, sempre per via "d'u pazzu... dà"... Mangano chiede allora se suo fratello si trovi sempre a Torino [in carcere]. Dell'Utri risponde che suo fratello Alberto è sempre a Torino e che spera gli venga tolta la "camurrìa" [che si risolva il problema giudiziario], così potrà muoversi e lavorare [...]. La conversazione si chiude e i due interlocutori fissano un appuntamento [...] in albergo da Mangano, e cercheranno di "sbrogliare" una situazione". Interpellato dal pool di Palermo ("Come mai lei nel 1980 continuava a intrattenere questo tipo di rapporto con Mangano?"), Dell'Utri risponde con evidente imbarazzo: "Se nella telefonata ho adoperato un tono amichevole, ciò è stato solo perché in quel periodo Mangano faceva paura, ero cosciente della sua personalità criminale [...]. Mi telefonava di tanto in tanto ed io - data la sua personalità - non potevo non rispondergli". Quanto al "cavallo", Dell'Utri sostiene che "Mangano voleva vendere il cavallo a Berlusconi, non voleva venderlo a me, anche perché in quel periodo ero sostanzialmente senza lavoro. Mangano si rivolgeva a me perché facessi da intermediario con Berlusconi". Una versione che lascia molto perplessa la Procura di Palermo, visto che "la frase di Mangano concernente "cavalli" da vendere al Dell'Utri è in altre coeve intercettazioni utilizzata dal Mangano per riferirsi a partite di droga.


E ora mi spiegheresti per quale assurdo motivo mangano parla a dell'utri di un generico cavallo se dell'utri conosceva PERFETTAMENTE Epoca, il cavallo di mangano, dato che è stato per BEN DUE ANNI ospite delle scuderie di Ilvio? :)
Perchè si riferiscono ad un generico "cavallo che fa per te" anzichè dirgli che gli avrebbe venduto Epoca, a lui già ben noto? :)

Fa sorridere vedere quante PUTTANATE vogliate far passare pur di difendere i vostri miti. :)

Ti ricordo però che qui non stai scrivendo sul rotolo, il livello è *lievemente* + alto e puttanate del genere vengono facilmente rispedite al mittente. :)

claudioborghi
07-02-2010, 14:47
L'inchiesta "San Valentino"

Dell'utri e' stato imputato nella San Valentino SI o NO?

Estratto dalla sentenza di condanna in primo grado:

E’ opportuno chiarire subito che questa conversazione, pur avendo ad
oggetto il riferimento a “cavalli”, termine criptico usato dal Mangano nelle
conversazioni telefoniche per riferirsi agli stupefacenti che trafficava, non
presenta un significato chiaramente afferente ai traffici illeciti nei quali il
Mangano era in quel periodo coinvolto e costituisce il solo contatto
evidenziato, nel corso di quelle indagini, tra Marcello Dell’Utri e i diversi
personaggi attenzionati dagli investigatori.
Ne ha dato conferma, all’udienza del 19 aprile 1999, il dott. Fiori
Antonio, già dirigente della Criminalpol Lombardia.

Infatti Dell'Utri non venne imputato nella San Valentino. :read:


Quanto a Rapisarda, Borsellino dice semplicemente che non e' impossibile che uno sia stato presentato ad un altro da un Bontade perche' i Bontade erano meta' di mille... ma specifica CHIARAMENTE di non avere informazioni su lui Dell'Utri.
:read: :read:

^TiGeRShArK^
07-02-2010, 14:48
Dell'utri e' stato imputato nella San Valentino SI o NO?

Estratto dalla sentenza di condanna in primo grado:

E’ opportuno chiarire subito che questa conversazione, pur avendo ad
oggetto il riferimento a “cavalli”, termine criptico usato dal Mangano nelle
conversazioni telefoniche per riferirsi agli stupefacenti che trafficava, non
presenta un significato chiaramente afferente ai traffici illeciti nei quali il
Mangano era in quel periodo coinvolto e costituisce il solo contatto
evidenziato, nel corso di quelle indagini, tra Marcello Dell’Utri e i diversi
personaggi attenzionati dagli investigatori.
Ne ha dato conferma, all’udienza del 19 aprile 1999, il dott. Fiori
Antonio, già dirigente della Criminalpol Lombardia.

Infatti Dell'Utri non venne imputato nella San Valentino. :read:


Quanto a Rapisarda, Borsellino dice semplicemente che non e' impossibile che uno sia stato presentato ad un altro da un Bontade perche' i Bontade erano meta' di mille... ma specifica CHIARAMENTE di non avere informazioni su lui Dell'Utri.
:read: :read:
Ovviamente il termine era ambiguo. :)
Ma basterebbe mezzo neurone per comprendere che la versione fornita da dell'utri è MENZOGNERA leggendo il testo dell'intercettazione che ho appena riportato. :)

luxorl
07-02-2010, 15:15
Che scelta "casuale" di foto di ADP da parte del solito Corriere di Berlusconi:

http://img15.imageshack.us/img15/5391/corriereidv.jpg

luxorl
07-02-2010, 15:17
AAA Cercasi disperatamente risposta di zero.

Come sempre, quando gli conviene, sparisce :fagiano:


Ci riprovo: è informazione scrivere esplicitamente "si è cercato di far sparire le foto" basandosi sul nulla? Soprattutto alla luce del fatto che nessuno ha mai cercato di far sparire tali foto?
Dai dai ceh ce la fai :fagiano:

Jabberwock
07-02-2010, 16:39
Analizziamo le balle e le omissioni.

E rianalizziamole!

1) Borsellino dice che c'e' una telefonata fra dell'utri e mangano in cui si parla di un cavallo.

Balla: Borsellino non fa mai cenno di essere a conoscenza di alcuna telefonata fra dell'Utri e Mangano.

Infatti la trascrizione de L'Espresso cita un rapporto della Criminalpol, questo e' l'errore: non e' Borsellino, ma la Criminalpol!

2) Mangano se parla di cavalli intende droga.

Mistificazione per far credere che OGNI volta che parlava di cavalli parlava di droga: puo' capitare che intenda droga ma Borsellino specifica che Mangano trattava anche cavalli veri

D: "E si sa cosa faceva... lei sa cosa faceva a Milano?"
PB: "A Milano credo che lui dichiarò di gestire un'agenzia ippica o qualcosa del genere. E comunque che avesse questa passione di cavalli risulta effettivamente la verità perché anche nel processo questo delle estorsioni di cui ho parlato, non ricordo a che proposito, venivano fuori dei cavalli effettivamente cavalli, non cavalli come parola che mascherava il traffico di stupefacenti".
(parte accuratamente tagliata nell'intervista manipolata ma presente nella trascrizione dell'espresso)

Leggiamo piu' sopra:
Comunque lei in quanto esperto, lei può dire che quando Mangano parla di cavalli al telefono vuol dire droga?
«Sì. Tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga è una tesi che fu asseverata nella nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta in dibattimento, tant'è che il Mangano fu condannato al dibattimento del maxiprocesso per traffico di droga».

3) Per togliere ogni dubbio si richiama la telefonata fra mangano e dell'utri e Borsellino dice che nella telefonata del maxiprocesso si parlava di cavalli da recapitare in albergo e quindi per forza si trattava di altro.

Come si passi da affermare che in un dibattimento (il maxiprocesso) si sia accertato che Mangano con cavalli intendeva certe cose a interpretare che Dell'Utri sia stato implicato nel maxiprocesso... :boh:! La frase faceva, invece, sorgere il dubbio che quel cavallo di cui si parlava fosse altro (che e' poi quello che il francese chiede)! Infatti poi l'intervento a Satyricon continua: Allora, voi immaginate un'intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che e' una toga rossa, che e' arrivata la cavalleria comunista, che non a caso e' un complotto politico, la giustizia a orologeria. Con la storia del maxiprocesso non suona bene, vero?

Si omette che dell'utri non c'entrava nulla nel maxiprocesso

D: "E Dell'Utri non c'entra in queste schede?"
PB: "Dell'Utri non è stato imputato del maxiprocesso per quanto io ne ricordi.

Continuazione: So che esistono indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano.

Si manipola la sequenza delle domande per associare la telefonata di Dell'Utri alla risposta sarcastica di Borsellino tagliando due particolari da nulla specificati dal giudica quali che la telefonata dei cavalli in albergo non era con dell'utri e che lui era estraneo a quei procedimenti.

Infatti parla di UN cavallO (singolare), quindi si riferisce chiaramente all'intercettazione dell' '81, come riportata sulla trascrizione integrale del '94! Poi riporta che nel maxiprocesso e' saltato fuori che con cavalli Mangano intendesse altro! L'ovvia conclusione: che cosa era quel cavallO?

Ah, per altro, mi rendo conto che i quella puntata di Satyricon si parlava proprio della trascrizione del '94, non di quella manomessa, altro che scagionato perche' ha citato quella manomessa, ma l'ha citata bene: tra le prove prodotte a discolpa, infatti, c'era appunto quella trascrizione!

Si mistifica il senso del discorso per far credere cio' che non e'. Dato che e' impossibile che un telespettatore potesse sapere l'esistenza di altre telefonate al di fuori di quella inequivocabile dei cavalli in albergo, che dell'utri non c'entrava nulla con il maxiprocesso citato, che dell'utri non e' mai stato inquisito per droga.

La somma di tutti questi IMBROGLI e' far credere che il giudice ritenesse evidente che Dell'Utri trafficasse droga :mad:

Mentre il magistrato, a domanda precisa, risponde che nel maxiprocesso quei cavalli erano droga... di grazia, un lettore che leggesse la trascrizione cosi' com'e', che penserebbe invece? Che Borsellino sta parlando di un altro? O che quel cavallo poteva essere sospetto?

Peccato pero' che nonostante l'insistenza ammirevole degli intervistatori la sequenza delle risposte di Borsellino riguardanti Dell'Utri fu:


Un atto di accusa pesantissimo... :sofico:

Invece di postare stralci, per di piu' parziali, mettiamo tutta la trascrizione pubblicata su L'Espresso nel '94, no?

Tra queste centinaia di imputati ce n'è uno che ci interessa: tale Vittorio Mangano, lei l'ha conosciuto?
«Sì, Vittorio Mangano l'ho conosciuto anche in periodo antecedente al maxiprocesso, e precisamente negli anni fra il '75 e l'80. Ricordo di avere istruito un procedimento che riguardava delle estorsioni fatte a carico di talune cliniche private palermitane e che presentavano una caratteristica particolare. Ai titolari di queste cliniche venivano inviati dei cartoni con una testa di cane mozzata. L'indagine fu particolarmente fortunata perché - attraverso dei numeri che sui cartoni usava mettere la casa produttrice - si riuscì rapidamente a individuare chi li aveva acquistati. Attraverso un'ispezione fatta in un giardino di una salumeria che risultava aver acquistato questi cartoni, in giardino ci scoprimmo sepolti i cani con la testa mozzata. Vittorio Mangano restò coinvolto in questa inchiesta perché venne accertata la sua presenza in quel periodo come ospite o qualcosa del genere - ora i miei ricordi si sono un po' affievoliti - di questa famiglia, che era stata autrice dell'estorsione. Fu processato, non mi ricordo quale sia stato l'esito del procedimento, però fu questo il primo incontro processuale che io ebbi con Vittorio Mangano. Poi l'ho ritrovato nel maxiprocesso perché Vittorio Mangano fu indicato sia da Buscetta che da Contorno come uomo d'onore appartenente a Cosa Nostra».

Uomo d'onore di che famiglia?
«L'uomo d'onore della famiglia di Pippo Calò, cioè di quel personaggio capo della famiglia di Porta Nuova, famiglia della quale originariamente faceva parte lo stesso Buscetta. Si accertò che Vittorio Mangano, ma questo già risultava dal procedimento precedente che avevo istruito io e risultava altresì da un procedimento cosiddetto procedimento Spatola, che Falcone aveva istruito negli anni immediatamente precedenti al maxi-processo, che Vittorio Mangano risiedeva abitualmente a Milano, città da dove come risultò da numerose intercettazioni telefoniche, costituiva un terminale del traffico di droga, di traffici di droga che conducevano le famiglie palermitane».

E questo Vittorio Mangano faceva traffico di droga a Milano?
«Il Mangano, di droga... (Borsellino comincia a rispondere, poi si corregge, ndr), Vittorio Mangano, se ci vogliamo limitare a quelle che furono le emergenze probatorie più importanti, risulta l'interlocutore di una telefonata intercorsa fra Milano e Palermo nel corso della quale lui, conversando con altro personaggio delle famiglie mafiose palermitane, preannuncia o tratta l'arrivo di una partita d'eroina chiamata alternativamente, secondo il linguaggio convenzionale che si usa nelle intercettazioni telefoniche, come "magliette" o "cavalli"».

Comunque lei in quanto esperto, lei può dire che quando Mangano parla di cavalli al telefono vuol dire droga?
«Sì. Tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga è una tesi che fu asseverata nella nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta in dibattimento, tant'è che il Mangano fu condannato al dibattimento del maxiprocesso per traffico di droga». (Il Mangano è stato sottomesso al processo dibattimentale ed è stato condannato per questo traffico di droga. Credo che non venne condannato per associazione mafiosa - beh, sì per associazione semplice - riporta in primo grado una pena di 13 anni e 4 mesi di reclusione più 700 milioni di multa... La sentenza di Corte d'Appello confermò questa decisione di primo grado..., ndr).

Quando ha visto per la prima volta Mangano?
«La prima volta che l'ho visto anche fisicamente? Fra il '70 e il '75».

Per interrogarlo?
«Sì, per interrogarlo».

E dopo è stato arrestato?
«Fu arrestato fra il '70 e il '75. Fisicamente non ricordo il momento in cui l'ho visto nel corso del maxiprocesso, non ricordo neanche di averlo interrogato personalmente. Si tratta di ricordi che cominciano a essere un po' sbiaditi in considerazione del fatto che sono passati quasi 10 anni».

Dove è stato arrestato, a Milano o a Palermo?
«A Palermo la prima volta (è la risposta di Borsellino; ai giornalisti interessa capire in quale periodo il mafioso vivesse ad Arcore, ndr)».

Quando, in che epoca?
«Fra il '75 e l'80, probabilmente fra il '75 e l'80».

Ma lui viveva già a Milano?
«Sicuramente era dimorante a Milano anche se risulta che lui stesso afferma di spostarsi frequentemente tra Milano e Palermo».

E si sa cosa faceva a Milano?
«A Milano credo che lui dichiarò di gestire un'agenzia ippica o qualcosa del genere. Comunque che avesse questa passione dei cavalli risulta effettivamente la verità, perché anche nel processo, quello delle estorsioni di cui ho parlato, non ricordo a che proposito venivano fuori i cavalli. Effettivamente dei cavalli, non "cavalli" per mascherare il traffico di stupefacenti».

Ho capito. E a Milano non ha altre indicazioni sulla sua vita, su cosa faceva?
«Guardi: se avessi la possibilità di consultare gli atti del procedimento molti ricordi mi riaffiorerebbero...».

Ma lui comunque era già uomo d'onore e negli anni Settanta?
«... Buscetta lo conobbe già come uomo d'onore in un periodo in cui furono detenuti assieme a Palermo antecedente gli anni Ottanta, ritengo che Buscetta si riferisca proprio al periodo in cui Mangano fu detenuto a Palermo a causa di quell'estorsione nel processo dei cani con la testa mozzata... Mangano negò in un primo momento che ci fosse stata questa possibilità d'incontro... ma tutti e due erano detenuti all'Ucciardone qualche anno prima o dopo il '77».

Volete dire che era prima o dopo che Mangano aveva cominciato a lavorare da Berlusconi? Non abbiamo la prova...
«Posso dire che sia Buscetta che Contorno non forniscono altri particolari circa il momento in cui Mangano sarebbe stato fatto uomo d'onore. Contorno tuttavia - dopo aver affermato, in un primo tempo, di non conoscerlo - precisò successivamente di essersi ricordato, avendo visto una fotografia di questa persona, una presentazione avvenuta in un fondo di proprietà di Stefano Bontade (uno dei capi dei corleonesi, ndr)».

Mangano conosceva Bontade?
«Questo ritengo che risulti anche nella dichiarazione di Antonino Calderone (Borsellino poi indica un altro pentito ora morto, Stefano Calzetta, che avrebbe parlato a lungo dei rapporti tra Mangano e una delle famiglie di corso dei Mille, gli Zanca, ndr)...».

Un inquirente ci ha detto che al momento in cui Mangano lavorava a casa di Berlusconi c'è stato un sequestro, non a casa di Berlusconi però di un invitato (Luigi D'Angerio, ndr) che usciva dalla casa di Berlusconi.
«Non sono a conoscenza di questo episodio».

Mangano è più o meno un pesce pilota, non so come si dice, un'avanguardia?
«Sì, le posso dire che era uno di quei personaggi che, ecco, erano i ponti, le "teste di ponte" dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia. Ce n'erano parecchi ma non moltissimi, almeno tra quelli individuati. Un altro personaggio che risiedeva a Milano, era uno dei Bono (altri mafiosi coinvolti nell'inchiesta di San Valentino, ndr) credo Alfredo Bono che nonostante fosse capo della famiglia della Bolognetta, un paese vicino a Palermo, risiedeva abitualmente a Milano. Nel maxiprocesso in realtà Mangano non appare come uno degli imputati principali, non c'è dubbio comunque che... è un personaggio che suscitò parecchio interesse anche per questo suo ruolo un po' diverso da quello attinente alla mafia militare, anche se le dichiarazioni di Calderone (nel '76 Calderone è ospite di Michele Greco quando arrivano Mangano e Rosario Riccobono per informare Greco di aver eliminato i responsabili di un sequestro di persona avvenuto, contro le regole della mafia, in Sicilia, ndr) lo indicano anche come uno che non disdegnava neanche questo ruolo militare all'interno dell'organizzazione mafiosa...».

Dunque Mangano era uno che poi torturava anche?
«Sì, secondo le dichiarazioni di Calderone».

Dunque quando Mangano parla di "cavalli" intendeva droga?
«Diceva "cavalli" e diceva "magliette", talvolta».

Perché se ricordo bene c'è nella San Valentino un'intercettazione tra lui e Marcello Dell'Utri, in cui si parla di cavalli (dal rapporto Criminalpol: «Mangano parla con tale dott. Dell'Utri e dopo averlo salutato cordialmente gli chiede di Tony Tarantino. L'interlocutore risponde affermativamente... il Mangano riferisce allora a Dell'Utri che ha un affare da proporgli e che ha anche "il cavallo" che fa per lui. Dell'Utri risponde che per il cavallo occorrono "piccioli" e lui non ne ha. Mangano gli dice di farseli dare dal suo amico "Silvio". Dell'Utri risponde che quello lì non "surra" [non c'entra, ndr]»).
«Sì, comunque non è la prima volta che viene utilizzata, probabilmente non si tratta della stessa intercettazione. Se mi consente di consultare (Borsellino guarda le sue carte, ndr). No, questa intercettazione è tra Mangano e uno della famiglia degli Inzerillo... Tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga è una tesi che fu asseverata nella nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta in dibattimento, tant'è che Mangano fu condannato».

E Dell'Utri non c'entra in questa storia?
«Dell'Utri non è stato imputato nel maxiprocesso, per quanto io ricordi. So che esistono indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano».

A Palermo?
«Sì. Credo che ci sia un'indagine che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari».

Dell'Utri. Marcello Dell'utri o Alberto Dell'Utri? (Marcello e Alberto sono fratelli gemelli, Alberto è stato in carcere per il fallimento della Venchi Unica, oggi tutti e due sono dirigenti Fininvest, ndr).
«Non ne conosco i particolari. Potrei consultare avendo preso qualche appunto (Borsellino guarda le carte, ndr), cioè si parla di Dell'Utri Marcello e Alberto, entrambi».

I fratelli?
«Sì».

Quelli della Publitalia, insomma?
«Sì».

E tornando a Mangano, le connessioni tra Mangano e Dell'Utri?
«Si tratta di atti processuali dei quali non mi sono personalmente occupato, quindi sui quali non potrei rivelare nulla».

Sì, ma nella conversazione con Dell'Utri poteva trattarsi di cavalli?
«La conversazione inserita nel maxiprocesso, se non piglio errori, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo (Borsellino sorride, ndr). Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli. Se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo, o comunque al maneggio. Non certamente dentro l'albergo».

In un albergo. Dove?
«Oddio i ricordi! Probabilmente si tratta del Plaza (l'albergo di Antonio Virgilio, ndr) di Milano».

Ah, oltretutto.
«Sì».

C'è una cosa che vorrei sapere. Secondo lei come si sono conosciuti Mangano e Dell'Utri?
«Non mi dovete fare queste domande su Dell'Utri perché siccome non mi sono interessato io personalmente, so appena... dal punto di vista, diciamo, della mia professione, ne so pochissimo, conseguentemente quello che so io è quello che può risultare dai giornali, non è comunque una conoscenza professionale e sul punto non ho altri ricordi».

Sono di Palermo tutti e due...
«Non è una considerazione che induce alcuna conclusione... a Palermo gli uomini d'onore sfioravano le 2000 persone, secondo quanto ci racconta Calderone, quindi il fatto che fossero di Palermo tutti e due, non è detto che si conoscessero».

C'è un socio di Dell'Utri tale Filippo Rapisarda (i due hanno lavorato insieme; la telefonata intercettata di Dell'Utri e Mangano partiva da un'utenza di via Chiaravalle 7, a Milano, palazzo di Rapisarda, ndr) che dice che questo Dell'Utri gli è stato presentato da uno della famiglia di Stefano Bontade (i giornalisti si riferiscono a Gaetano Cinà che lo stesso Rapisarda ha ammesso di aver conosciuto con il boss dei corleonesi, Bontade, ndr).
«Beh, considerando che Mangano apparteneva alla famiglia di Pippo Calò... Palermo è la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano le più numerose - almeno 2000 uomini d'onore con famiglie numerosissime - la famiglia di Stefano Bontade sembra che in certi periodi ne contasse almeno 200. E si trattava comunque di famiglie appartenenti a un'unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, i cui membri in gran parte si conoscevano tutti e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera... So dell'esistenza di Rapisarda ma non me ne sono poi occupato personalmente».

A Palermo c'è un giudice che se n'è occupato?
«Credo che attualmente se ne occupi..., ci sarebbe un'inchiesta aperta anche nei suoi confronti...».

A quanto pare Rapisarda e Dell'Utri erano in affari con Ciancimino, tramite un tale Alamia (Francesco Paolo Alamia, presidente dell'immobiliare Inim e della Sofim, sede di Milano, ancora in via Chiaravalle 7, ndr).
«Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda Dell'Utri e Rapisarda non so fornirle particolari indicazioni trattandosi, ripeto sempre, di indagini di cui non mi sono occupato personalmente».

Si è detto che Mangano ha lavorato per Berlusconi.
«Non le saprei dire in proposito. Anche se, dico, debbo far presente che come magistrato ho una certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo poiché ci sono addirittura... so che ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito, per le quali non conosco addirittura quali degli atti siano ormai conosciuti e ostensibili e quali debbano rimanere segreti. Questa vicenda che riguarderebbe i suoi rapporti con Berlusconi è una vicenda - che la ricordi o non la ricordi -, comunque è una vicenda che non mi appartiene. Non sono io il magistrato che se ne occupa, quindi non mi sento autorizzato a dirle nulla».

Ma c'è un'inchiesta ancora aperta?
«So che c'è un'inchiesta ancora aperta».

Su Mangano e Berlusconi? A Palermo?
«Su Mangano credo proprio di sì, o comunque ci sono delle indagini istruttorie che riguardano rapporti di polizia concernenti anche Mangano».

Concernenti cosa?
«Questa parte dovrebbe essere richiesta... quindi non so se sono cose che si possono dire in questo momento».

Come uomo, non più come giudice, come giudica la fusione che abbiamo visto operarsi tra industriali al di sopra di ogni sospetto come Berlusconi e Dell'Utri e uomini d'onore di Cosa Nostra? Cioè Cosa Nostra s'interessa all'industria, o com'è?
«A prescindere da ogni riferimento personale, perché ripeto dei riferimenti a questi nominativi che lei fa io non ho personalmente elementi da poter esprimere, ma considerando la faccenda nelle sue posizioni generali: allorché l'organizzazione mafiosa, la quale sino agli inizi degli anni Settanta aveva avuto una caratterizzazione di interessi prevalentemente agricoli o al più di sfruttamento di aree edificabili. All'inizio degli anni Settanta Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa. Un'impresa nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali. Una massa enorme di capitali dei quali, naturalmente, cercò lo sbocco. Cercò lo sbocco perché questi capitali in parte venivano esportati o depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza fra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali, contestualmente Cosa Nostra cominciò a porsi il problema e ad effettuare investimenti. Naturalmente, per questa ragione, cominciò a seguire una via parallela e talvolta tangenziale all'industria operante anche nel Nord o a inserirsi in modo di poter utilizzare le capacità, quelle capacità imprenditoriali, al fine di far fruttificare questi capitali dei quali si erano trovati in possesso».

Dunque lei dice che è normale che Cosa Nostra s'interessi a Berlusconi?
«E' normale il fatto che chi è titolare di grosse quantità di denaro cerca gli strumenti per potere questo denaro impiegare. Sia dal punto di vista del riciclaggio, sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro. Naturalmente questa esigenza, questa necessità per la quale l'organizzazione criminale a un certo punto della sua storia si è trovata di fronte, è stata portata a una naturale ricerca degli strumenti industriali e degli strumenti commerciali per trovare uno sbocco a questi capitali e quindi non meraviglia affatto che, a un certo punto della sua storia, Cosa Nostra si è trovata in contatto con questi ambienti industriali».

E uno come Mangano può essere l'elemento di connessione tra questi mondi?
«Ma, guardi, Mangano era una persona che già in epoca ormai diciamo databile abbondantemente da due decadi, era una persona che già operava a Milano, era inserita in qualche modo in un'attività commerciale. E' chiaro che era una delle persone, vorrei dire anche una delle poche persone di Cosa Nostra, in grado di gestire questi rapporti».

Però lui si occupava anche di traffico di droga, l'abbiamo visto anche in sequestri di persona...
«Ma tutti questi mafiosi che in quegli anni - siamo probabilmente alla fine degli anni '60 e agli inizi degli anni '70 - appaiono a Milano, e fra questi non dimentichiamo c'è pure Luciano Liggio, cercarono di procurarsi quei capitali, che poi investirono negli stupefacenti, anche con il sequestro di persona».

(A questo punto Paolo Borsellino consegna dopo qualche esitazione ai giornalisti 12 fogli, le carte che ha consultato durante l'intervista) «Alcuni sono sicuramente ostensibili perché fanno parte del maxiprocesso, ormai è conosciuto, è pubblico, alcuni non lo so...». Non sono documenti processuali segreti ma la stampa dei rapporti contenuti dalla memoria del computer del pool antimafia di Palermo, in cui compaiono i nomi delle persone citate nell'intervista: Mangano, Dell'Utri, Rapisarda, Berlusconi, Alamia.

E questa inchiesta quando finirà?
«Entro ottobre di quest'anno...».

Quando è chiusa, questi atti diventano pubblici?
«Certamente...».

Perché ci servono per un'inchiesta che stiamo cominciando sui rapporti tra la grossa industria...
«Passerà del tempo prima che...», sono le ultime parole di Paolo Borsellino.

(Palermo, 21 maggio, 1992)

Che poi, se non conteneva pesanti affermazioni, perche' non mandarla in onda, rimpallandola tra le varie redazioni? Sara' che proprio leggero l'atto di accusa non era? :mbe:

E le cose nel mezzo, tipo:

L'unica cosa che dice e' che gli risulta che ci siano indagini in corso su Dell'utri a Palermo nelle mani del giudice istruttore Guarnotta, ma a quanto pare su questo punto vaneggiava :D perche' quando questa cosa e' venuta fuori qualcuno ha fatto un salto sulla sedia dato che questo Guarnotta casualmente ha fatto il giudice giudicante proprio nel processo dell'utri (che quindi risulterebbe invalido) :read:

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=136883

Ma il tribunale ha detto che non c'era nessun'inchiesta e che gli accenni di Borsellino erano solo "vaghi" :sofico:

Guarnotta nella trascrizione de L'Espresso non viene nominato! :confused:

Quindi dal NIENTE a carico di Dell'Utri denunciato da Borsellino siamo passati secondo convenienza al VUOTO PNEUMATICO ma il vostro Travaglio ha costruito una carriera facendo credere IN MODO INEQUIVOCABILE che Borsellino (convenientemente morto :mad: ) accusasse dell'Utri di trafficare stupefacenti.

Beh si, in effetti c'e', tra le altre, una domanda specifica del giornalista in cui viene nominato! Nulla, che sara' mai! :stordita:

Adesso pero' basta davvero... finora ho voluto credere che non capissi, ma se sei della categoria di quelli che non vogliono capire e' tempo perso...

Quindi uno dovrebbe ragionare con la sua testa, senza dare credito alle sentenze, ma se non e' d'accordo con te, e' uno che non vuole capire? :rotfl: Dai su, una discussione e' fatta di due che si confrontano, non di uno che dice la verita' rivelata e l'altro che o si accoda o non e' in grado di capire! Detto poi da uno sostiene che le sentenze non vanno prese in considerazione... :nonsifa:
Cosi' la chiudiamo del tutto: questa (http://www.articolo21.org/1332/editoriale/la-sentenza-completa-che-scagiona-travaglio-e.html) e' la sentenza con cui Travaglio, Luttazzi, Freccero, Rai2, la regista di Satyricon e non ricordo chi altri vengono scagionati dall'accusa di diffamazione rivoltagli da Berlusconi (non devo Dell'Utri: eppure gli ha dato del trafficante)! Riporta la trascrizione della puntata di Satyricon: basta confrontare con la trascrizione de L'Espresso del '94 per farsi un'idea!

Per la cronaca, ricordando che in ogni caso con Borsellino non c'entra niente, nella telefonata (peraltro casuale, dell'utri prende il telefono ma e' evidente che mangano non si aspettava di trovarlo e che non si sentivano da tempo) del cavallo (cavallo, non cavalli e non da portare in albergo)

Che fosse UN cavallO te l'ho fatto notare un paio di post fa, a dimostrazione di come quel passo facesse riferimento alla trascrizione de L'Espresso del '94 e non alla versione manomessa dell'intervista, come sostenevi nel post #141 (ma ammetto che il mio post precedente potrebbe aver tratto in inganno :fiufiu:)! :read:

a quanto pare si tratto' proprio di un cavallo (di nome epoca), infatti dell'utri venne perquisito e dovette recarsi a dare spiegazioni al giudice Isnardi che le riscontro' come vere e infatti non prosegui' le indagini su quella pista.

A una domanda su quella telefonata, Borsellino risponde con la storia dei cavalli nel maxiprocesso, e' scritto li' sopra!

claudioborghi
07-02-2010, 16:52
Ovviamente il termine era ambiguo. :)
Ma basterebbe mezzo neurone per comprendere che la versione fornita da dell'utri è MENZOGNERA leggendo il testo dell'intercettazione che ho appena riportato. :)

Evidentemente il giudice che si occupo' di quell'indagine (Isnardi) e gli inquirenti non avevano il tuo mezzo neurone, perche' fecero i loro riscontri e scagionarono Dell'Utri che infatti non venne imputato nell' inchiesta.
:read:

claudioborghi
07-02-2010, 17:08
E rianalizziamole!

A questo punto comincio a sospettare che tu mi stia prendendo per il culo.

Ma secondo te un telespettatore che ascoltava Travaglio aveva davanti versioni e trascrizioni? Secondo te sapeva chi era imputato al maxiprocesso e chi no? Secondo te sapeva che esisteva un'altra telefonata e che non era quella dei cavalli in albergo?

Vediamo due versioni, una corretta e una MISTIFICATA.

1)

Nell'ambito di un'inchiesta a Milano del 1981, in un'intercettazione Dell'Utri e Mangano parlano di un cavallo. Dell'Utri ha affermato essere un cavallo vero e gli inquirenti gli hanno creduto dato che non e' stato imputato. Pero' esiste un'intervista di Borsellino che dice che Mangano, che pure aveva la passione dei cavalli (veri), a volte usava la parola cavalli per identificare le partite di droga, tant'e' vero che in un'altra telefonata con uno della famiglia inzerillo, presente nel maxiprocesso, mangano parla di cavalli da consegnarsi in albergo e quindi e' evidente che quanto meno quelli non potevano essere davvero cavalli.

Si tratta di una versione tendenziosa perche' insinua un dubbio ma i fatti riportati cosi' sono veri e completi.

Invece il pubblico si e' sciroppato questa (e tre)

2)

Borsellino dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell’Utri, Mangano sta contrattando con Dell’Utri a proposito di un cavallo. E Borsellino dice che “nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga”. Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”. Allora, voi immaginate un’intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria


Confrontare le due versioni... proprio uguale il messaggio? Proprio identica l'allusione?

:nono:



.

Maverick18
07-02-2010, 17:21
Oltre al danno anche la beffa

"Berlusconi non si sottrarrà alla giustizia"

Alfano: «Il premier vorrebbe andare in tribunale sempre ma dovrebbe sottrarre tempo al governo»

MILANO - «Berlusconi non si sottrarrà alla giustizia» né «sottrarrà tempo al governo». Ad assicurarlo è il ministro della Giustizia Angelino Alfano. «Berlusconi vorrebbe andare in tribunale sempre - ha detto il Guardasigilli ospite di Lucia Annunziata in tv alla trasmissione In mezz'ora - ma il tribunale è un luogo dove si studiano i processi e dove ci si difende dalle accuse studiando le carte. Lui avrebbe studiato i faldoni e sottratto tempo al governo». «Ecco dunque il perché di un provvedimento che interrompe i processi del premier. Ma Berlusconi -ha assicurato Alfano - non si sottrarrà ai processi: quando avrà finito di governare si farà processare dai tribunali italiani». Non solo. Sempre in tema di giustizia e riforme, il ministro ha voluto sottolineare che la legge sul legittimo impedimento, recentemente approvata dalla Camera, «non è una legge ad personam» in favore del presidente del Consiglio, «né pone Silvio Berlusconi al riparo dalla giustizia» «Il bivio - ha aggiunto il Guardasigilli - è tra il dovere del presidente del Consiglio di governare e il diritto di difendersi dai processi: basti pensare che Berlusconi avrebbe presto dovuto affrontare 23 udienze in 65 giorni. Ma non è al riparo della giustizia, perché sarà giudicato quando avrà finito di governare».

DUE IPOTESI - Il governo, ha spiegato il titolare della Giustizia, sta lavorando sia all'immunità che al Lodo Alfano bis. «Stiamo studiando l'approdo migliore. Non siamo dell'idea di improvvisare una soluzione» ha detto il ministro, aggiungendo che il'esecutivo è alal ricerca di una soluzione condivisa. «L'espressione immunità - ha voluto poi sottolineare Alfano - è diventata un sinonimo di illegalità. Questa equazione va smontata». Quanto al processo breve, esso, secondo il Guardasigilli, non è su un binario morto come sostenuto dal presidente della Camera Gianfranco Fini. «Il processo breve non ha nessuna urgenza di essere approvato, però - ha spiegato Alfano in tv- abbiamo intenzione di mantenere saldo il principio che i cittadini debbano sapere il momento in cui si è condannati o dichiarati innocenti». Dal Guardasigilli anche un monito ai giudici: «Devono avere un atteggiamento parco e sobrio», non devono mostrare «una tendenza politica altrimenti fanno danno alla giurisdizione alla quale fanno parte». «I magistrati devono apparire terzi», ha aggiunto il ministro, «ci sono invece magistrati che dichiarano da ogni dove».

DECRETO CONTRO LA SENTENZA BEFFA - In tv il Guardasigilli ha anche affrontato la questione della sentenza beffa della Cassazione che favorisce i boss, confermando che il ministero della Giustizia sta mettendo a punto un decreto che sarà approvato mercoledì mattina dal Consiglio dei ministri per mantenere ai tribunali la competenza per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, comunque aggravato.

I PENTITI - Un intervento a tutto campo quello del ministro, ospite della Annunziata in tv. Alfano ha anche risposto ad alcune domande della giornalista sui pentiti e sulle polemiche relative al Ddl Valentino, che mira a modificare la legislazione sull'uso dei collaboratori di giustizia, confermando il suo "no" alla proposta del senatore del Pdl. I pentiti sono «utili» ma essendo anche dei criminali sono da «maneggiare con cura» è la tesi del Guardasigilli. «Bisogna ricordare che i pentiti hanno solitamente dei curricula criminali straordinari, ma bisogna riconoscere che hanno aiutato la giustizia italiana a ricostruire l'organizzazione di Cosa Nostra e a risolvere tantissimi casi che altrimenti non si sarebbero risolti», ha aggiunto. «Quindi - ha chiarito - posto che sono utili e che sono dei criminali, bisogna maneggiarli con cura: la mia opinione è che bisogna applicare bene le leggi che ci sono, ma sono contrario a un intervento sulla legislazione in materia di pentiti oggi perchè rappresenterebbe un segnale di allentamento della tensione nel contrasto della criminalità organizzata, tensione che invece noi stiamo tenendo alta».

AFFONDO SU DI PIETRO - Infine, un affondo del Guardasigilli sul leader Idv Antonio Di Pietro. «Ha candidato De Luca. Per me De Luca è un presunto innocente, ma Di Pietro è un conclamato incoerente» ha detto Alfano. «Il Pd e l'Idv sono uniti ancora di più, ma è il Pd che vira verso Di Pietro», ha detto il Guardasigilli criticando l'ex pm: «Vuole fare la morale agli altri senza averne una propria».

Ma dico io con quale coraggio queste persone riescono a dire queste cose ? Con quale coraggio ?
Veramente incredibile, rido per non piangere :asd:

Jabberwock
07-02-2010, 17:33
A questo punto comincio a sospettare che tu mi stia prendendo per il culo.

Considerazione reciproca, non ti preoccupare! :doh:

Io pero' ho postato quello che ha scritto L'Espresso nel '94 e quello che ha detto Travaglio nel 2001, entrambe in "edizione integrale", non mi sono inventato versioni piu' o meno ben congegnate per supportare la mia tesi: con quel giochino dialettico possiamo dimostrare tutto e il contrario di tutto!

Che poi, e' a dir poco comico che il tuo interlocutore non possa usare le conclusioni di un giudice in una sentenza (no, quando abbiamo iniziato a discutere non l'avevo letta: l'ho fatto oggi :asd:) a sostegno della sua tesi, mentre tu possa inventarti di sana pianta esempi per dimostrare che hai ragione!

I documenti ci sono, le obiezioni a tutte le affermazioni fatte sono state mosse (ho la brutta abitudine di cercare di tagliare il meno possibile), non ho altro da aggiungere: la mia posizione e' chiara! La tua pure, e dovrebbero avere pari dignita'... ah no, io sono uno che non vuole capire perche' devo rifiutare le sentenze (salvo che non dimostrino quello che vuole l'interlocutore, quelle vanno bene :asd:), altrimenti dimostro di non saper ragionare, ma non la tua intrepretazione, altrimenti dimostro di non capire! :asd:

Buona domenica, Borghi! :rolleyes:

zerothehero
07-02-2010, 18:20
Aahahahah come non risponde :rotfl:
Ci riprovo: è informazione scrivere esplicitamente "si è cercato di far sparire le foto" basandosi sul nulla? Soprattutto alla luce del fatto che nessuno ha mai cercato di far sparire tali foto?
Dai dai ceh ce la fai :fagiano:

Ripeto: il Corsera ha accusato di Pietro di aver fatto sparire le foto?
No.
Potete insistere all'infinito con questo vittimismo, ma poi se di fatto non riuscite a dimostrare nulla, che continuate a fare?

Povero Tonino. :cry:

^TiGeRShArK^
07-02-2010, 18:30
Evidentemente il giudice che si occupo' di quell'indagine (Isnardi) e gli inquirenti non avevano il tuo mezzo neurone, perche' fecero i loro riscontri e scagionarono Dell'Utri che infatti non venne imputato nell' inchiesta.
:read:

probabilmente non erano a conoscenza del fatto che il cavallo Epoca, che dell'utri sosteneva che mangano gli volesse vendere, dell'utri lo conoscesse BENISSIMO essendo stato per ben due anni nelle stalle di Ilvio. :)
E se io parlo con qualcuno che conosco di un animale che conosciamo entrambi e che gli voglio vendere non parlo in maniera generica dicendo "il cavallo che fa per te", ma dico "Epoca", o quanto meno "il MIO cavallo", facendogli capire che lui lo conosceva già. :)
Riesci ancora a negare alla luce di questi semplici fatti che la deposizione di dell'utri ai tempi deve essere stata SICURAMENTE FALSA? :)

^TiGeRShArK^
07-02-2010, 18:35
Ripeto: il Corsera ha accusato di Pietro di aver fatto sparire le foto?
No.
Potete insistere all'infinito con questo vittimismo, ma poi se di fatto non riuscite a dimostrare nulla, che continuate a fare?

Povero Tonino. :cry:
Il corsera sta facendo una campagna contro di pietro, negarlo vuol dire avere i prosciutti sugli occhi. :)

claudioborghi
07-02-2010, 19:57
probabilmente non erano a conoscenza del fatto che il cavallo Epoca, che dell'utri sosteneva che mangano gli volesse vendere, dell'utri lo conoscesse BENISSIMO essendo stato per ben due anni nelle stalle di Ilvio.

Sveglia! La telefonata e' dell' '80 e Dell'Utri non e' piu' da Berlusconi dal '77, tant'e' vero che riceve la telefonata in un ufficio abitazione abborracciato e ricorda di essere seppellito dai debiti... figurati se con i fallimenti e i casini di Rapisarda e del fratello che gli occorsero tra il '77 e l'80 aveva modo di ricordarsi dei nomi cavalli, dovunque essi fossero depositati.

Comunque CHISSENEFREGA se si ricordava del cavallo o meno, Borsellino NON PARLA DI QUESTA TELEFONATA, l'unica che viene citata in dettaglio da travaglio e' quella dei cavalli in albergo che e' ovviamente indubitabile nel significato ma NON C'ENTRA UN FICO CON DELL'UTRI (particolare che rientra nel trascurabile dell' OMETTO).
Questa puo' essere un cavallo o anche una renna di babbo natale, gli inquirenti hanno preso riscontri e non hanno imputato dell'utri, chiusa la storia, poi si possono fare tutte le illazioni del mondo, io non lo so se era un cavallo e non lo sai tu, ma so che BORSELLINO NON NE PARLA, invece il grande OMETTO lo USA come un ventriloquo con un pupazzo per i casi suoi. :mad:

Complimenti vivissimi

claudioborghi
07-02-2010, 20:36
Che poi, e' a dir poco comico che il tuo interlocutore non possa usare le conclusioni di un giudice in una sentenza

Puo' usare quello che vuole, dimostrando cosi' quello che dico io, vale a dire che nelle sentenze (prese per oro colato da molta gente qui) ci sono spesso CAZZATE SPAVENTOSE e quindi e' molto meglio ragionare con la nostra testa, specialmente quando abbiamo davanti gli stessi documenti posti di fronte al giudice.

La sentenza che assolve Travaglio infatti dice:

essendosi limitato Travaglio a sostenere che Borsellino, nella suddetta intervista, aveva dichiarato che la Procura di Palermo stava indagando sui rapporti tra Berlusconi, Dell'Utri e il mafioso Mangano e aveva riferito l'esistenza di una intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra il Mangano e il Dell'Utri, in cui i due parlavano di cavalli, che risultava sospetta...

Cosa che spero che PURE TU possa concordare che e' una SCIOCCHEZZA ASSOLUTA in quanto MAI nell'intervista Borsellino "riferisce" di una telefonata fra Mangano e Dell'Utri. Vedi quindi quanto puo' valere quella sentenza... :rolleyes:

Anche perche' ha pure il coraggio di affermare che "non può ritenersi che il giornalista Travaglio abbia inteso accusare in modo subdolo l'on. Berlusconi di biechi interessi privati, di illeciti societari e di collusione con la mafia" :sofico:

E comunque se noterai, anche nella sentenza che giunge a conclusioni opposte (e almeno minimamente logiche), vale a dire questa:

http://www.paologuzzanti.it/wp-content/uploads/2008/03/sentenza.pdf

pure qui il giudice dimostra di non aver capito alcune cose perche' confonde il maxiprocesso con l'inchiesta san valentino tant'e' vero che pensa siano la stessa cosa e dice "il maxiprocesso c.d. San Valentino" :doh: anche se almeno poi riavvita la testa e dichiara l'ovvio, vale a dire che "si attribuisce a Dell'Utri di essere stato interlocutore di una telefonata, avente oggetto stupefacenti, in realta' intervenuta con un soggetto diverso". :rolleyes:

Le sentenze, oro colato... :doh:
Uscire da questo loop e cominciare a ragionare con la propria testa!

claudioborghi
07-02-2010, 20:47
Le BALLE sono as usual le tue. :)

Dimenticavo questa...

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30779861&postcount=148

Mi spiace ma NESSUNA BALLA... sto parlando della stretta al 41 bis varata da alfano l'estate scorsa, non della stabilizzazione del 41 bis di cui parla l'autorevole wikipedia che tu citi e che risale a molto tempo fa e fu depotenziata da numerose sentenze della corte costituzionale (da molto tempo a maggioranza di sinistra). Il provvedimento di stretta al 41 bis ha proprio stretto le maglie che si erano aperte.
Tu dicevi che uscivano tutti e io ti ho dimostrato che era una BALLA in quanto i detenuti sotto 41bis sono al record come numero. Stop.

Quanto a Graviano anche i sassi hanno ammesso che il "regalino" che il tribunale gli ha fatto non dipende in alcun modo ne dal 41bis ne da alcun provvedimento riferibile anche da lontano a governi Berlusconi... evidentemente pero' ci sono cose piu' dure dei sassi... :p

Jabberwock
07-02-2010, 21:29
Puo' usare quello che vuole, dimostrando cosi' quello che dico io, vale a dire che nelle sentenze (prese per oro colato da molta gente qui) ci sono spesso CAZZATE SPAVENTOSE e quindi e' molto meglio ragionare con la nostra testa, specialmente quando abbiamo davanti gli stessi documenti posti di fronte al giudice.

La sentenza che assolve Travaglio infatti dice:

essendosi limitato Travaglio a sostenere che Borsellino, nella suddetta intervista, aveva dichiarato che la Procura di Palermo stava indagando sui rapporti tra Berlusconi, Dell'Utri e il mafioso Mangano e aveva riferito l'esistenza di una intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra il Mangano e il Dell'Utri, in cui i due parlavano di cavalli, che risultava sospetta...

Cosa che spero che PURE TU possa concordare che e' una SCIOCCHEZZA ASSOLUTA in quanto MAI nell'intervista Borsellino "riferisce" di una telefonata fra Mangano e Dell'Utri. Vedi quindi quanto puo' valere quella sentenza... :rolleyes:

Infatti non e' quello che c'e' scritto, che e': Travaglio dice che Borsellino ha detto che... ed e' vero: e' quello che dice Travaglio in trasmissione (Borsellino dice alcune cose: a) che la procura di Palermo in quel momento sta indagando sui rapporti tra Berlusconi, Dell'Utri e Mangano; e poi dice un'altra cosa: dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell'Utri, Mangano sta contrattando con Dell'Utri a proposito di un cavallo.)!
Ma, ed e' qui il dettaglio, Travaglio parla di una intercettazione dell' '81, tra Mangano e Dell'Utri, in cui contrattano UN cavallO (singolare): ha citato il rapporto della Criminalpol (indicato nella fonte, la trascrizione del '94 pubblicata su L'Espresso) attribuendolo a Borsellino!

Anche perche' ha pure il coraggio di affermare che "non può ritenersi che il giornalista Travaglio abbia inteso accusare in modo subdolo l'on. Berlusconi di biechi interessi privati, di illeciti societari e di collusione con la mafia" :sofico:

Si, ma i periodi quotiamoli per intero: parendo evidente che detto giornalista intese invece stigmatizzare, sicuramente con toni forti, sarcastici e sdegnati, il comportamento dell'odierno attore laddove questi, candidatosi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, non aveva ritenuto necessario chiarire nelle opportune sedi - giudiziarie, politiche ovvero in pubblici dibattiti - alcune vicende della sua attivita' imprenditoriale oggetto di indagini penali, quali la provenienza dei finanziamenti che resero possibile la costituzione delle societa' del gruppo Fininvest da lui controllate ed i rapporti asseritamente trattenuti da lui e da alcuni suoi stretti collaboratori con esponenti di vertice della malavita mafiosa siciliana;

Ricordi (se non lo ricordi, basta leggere la trascrizione) che Luttazzi fece una battuta dicendo che lui aveva cercato di invitare B, ma lui non rispondeva? E quella sulla prima domanda che avrebbe voluto fargli (Cavaliere, dove ha preso i soldi)?

E comunque se noterai, anche nella sentenza che giunge a conclusioni opposte (e almeno minimamente logiche), vale a dire questa:

http://www.paologuzzanti.it/wp-content/uploads/2008/03/sentenza.pdf

Se e' quella che hai postato in uno dei tuoi precedenti interventi, riguardava la versione manipolata, che non riguarda il processo per diffamazione contro Travaglio, Luttazzi, Freccero e tutti gli altri, perche' li' la fonte era la trascrizione completa de L'Espresso (dove compare *quel* rapporto)!

Le sentenze, oro colato... :doh:
Uscire da questo loop e cominciare a ragionare con la propria testa!

E, ragionando con la propria testa, e' ammesso arrivare alle stesse conclusioni di un giudice senza farsi dare del fazioso incapace di capire? Giudice la sentenza del quale, per altro, non avevo mai letto fino ad oggi pomeriggio, giusto per dare l'idea di quanto possa averla presa per oro colato!

claudioborghi
07-02-2010, 22:04
Ma, ed e' qui il dettaglio, Travaglio parla di una intercettazione dell' '81, tra Mangano e Dell'Utri, in cui contrattano UN cavallO (singolare): ha citato il rapporto della Criminalpol (indicato nella fonte, la trascrizione del '94 pubblicata su L'Espresso) attribuendolo a Borsellino!

MA E' QUELLO CHE DICO IO!!!!!!!!!!! :help: :help:

E che cos'e' se non una CLAMOROSA MISTIFICAZIONE?

E' O NON E' DIVERSO se borsellino fa tutto un ragionamento sui cavalli che vogliono dire droga riferito ad una telefonata con i cavalli che finiscono in albergo in astratto o se l'avesse fatto RIFERENDOSI A QUELLA SPECIFICA TELEFONATA della criminalpol (di cui invece non fa menzione?)

SI/NO

SI CAPISCE O NON SI CAPISCE che senza il fondamentale dettaglio che Borsellino NON "RIFERISCE" DI ALCUNA TELEFONATA fra Mangano e Dell'Utri tutte le frasi di Borsellino, compresi i cavalli in albergo, SEMBRANO RIFERIRSI PROPRIO A DELL'UTRI?

SI/NO

SI CAPISCE O NON SI CAPISCE che tutti gli elementi che avrebbero aiutato a capire l'equivoco (il fatto che mangano trattasse anche cavalli veri, che la conversazione dei cavalli in albergo non era con dell'utri, che dell'utri non c'entrava col maxiprocesso) SONO STATI OMESSI?

SI/NO

sid_yanar
07-02-2010, 22:17
Oltre al danno anche la beffa


Ma dico io con quale coraggio queste persone riescono a dire queste cose ? Con quale coraggio ?
Veramente incredibile, rido per non piangere :asd:

beh il tutto è stato ovviamente strombazzato dai telegiornali ...;)
il telerincoglionito medio, in fondo si tratta del loro target, non avrà motivo di dubitare che, scaduto il proprio mandato, silvio sarà giudicato :O

Jabberwock
07-02-2010, 22:53
MA E' QUELLO CHE DICO IO!!!!!!!!!!! :help: :help:

E che cos'e' se non una CLAMOROSA MISTIFICAZIONE?

Proviamo a riscrivere l'intervento cambiando Borsellino con Criminalpol:

Borsellino dice alcune cose: a) che la procura di Palermo in quel momento sta indagando sui rapporti tra Berlusconi, Dell'Utri e Mangano; e poi la Criminalpol dice un'altra cosa: dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell'Utri, Mangano sta contrattando con Dell'Utri a proposito di un cavallo. E Borsellino dice che "nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga". Quando poi il giornalista, che e' un francese, quindi fa domande, gli dice " se ricordo bene nell'inchiesta c'e' un'intercettazone fra Mangano e Dell'Utri in cui si parla di cavalli". Borsellino, che evidentemente e' un fine umorista, risponde "be', nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo.Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all'ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo".

E' O NON E' DIVERSO se borsellino fa tutto un ragionamento sui cavalli che vogliono dire droga riferito ad una telefonata con i cavalli che finiscono in albergo in astratto o se l'avesse fatto RIFERENDOSI A QUELLA SPECIFICA TELEFONATA della criminalpol (di cui invece non fa menzione?)

SI/NO

A dire il vero, il giornalista francese chiede proprio di quella intercettazione con Dell'Utri (inchiesta San Valentino), due volte! Il rapporto Criminalpol viene menzionato sull'articolo de L'Espresso, plausibilmente con lo scopo di aiutare il lettore a capire di cosa si stesse parlando!

SI CAPISCE O NON SI CAPISCE che senza il fondamentale dettaglio che Borsellino NON "RIFERISCE" DI ALCUNA TELEFONATA fra Mangano e Dell'Utri tutte le frasi di Borsellino, compresi i cavalli in albergo, SEMBRANO RIFERIRSI PROPRIO A DELL'UTRI?

SI/NO

Anche qui, la domanda del giornalista francese si riferisce a quella telefonata con Dell'Utri, lo nomina proprio, la risposta e' la battuta dei cavalli in albergo: incomprensione tra i due? Voleva dire quello che ha detto? Chi lo sa, fatto sta che risponde in quel modo a una domanda su quella intercettazione!

SI CAPISCE O NON SI CAPISCE che tutti gli elementi che avrebbero aiutato a capire l'equivoco (il fatto che mangano trattasse anche cavalli veri, che la conversazione dei cavalli in albergo non era con dell'utri, che dell'utri non c'entrava col maxiprocesso) SONO STATI OMESSI?

SI/NO

Mi sono gia' espresso in altri post!

claudioborghi
08-02-2010, 00:17
A dire il vero, il giornalista francese chiede proprio di quella intercettazione con Dell'Utri (inchiesta San Valentino), due volte! Il rapporto Criminalpol viene menzionato sull'articolo de L'Espresso, plausibilmente con lo scopo di aiutare il lettore a capire di cosa si stesse parlando!


Niente, non ce la fate a rispondere SI o NO, sempre il giro di parole :asd:

Chiede proprio due volte di quell'intercettazione. La prima volta Borsellino consulta le carte e scopre che l'intercettazione dei cavalli che conosce lui e' fra mangano e inzerillo (E NON dell'Utri) e la seconda volta, quando gli dicono che ce n'e' un'altra, specifica che quell'inchiesta non l'ha seguita lui e non ne conosce i dettagli. Per soprammercato poi dice ESPLICITAMENTE che:

I: "E tornando a Mangano... la connessione tra Mangano e Dell'Utri?"
PB: "Si tratta di atti processuali dei quali non mi sono personalmente occupato, quindi sui quali non potrei riferire nulla con cognizione di causa.

A me sembra che di dubbi ce ne siano MOLTO POCHI, :read:

Voler far credere che Borsellino, che esplicitamente dice di non sapere niente dei rapporti fra mangano e dell'utri salvo la presenza di un'indagine, potesse riferirsi all'ALTRA telefonata e', e'... come dire... non mi viene la parola... :rolleyes:

Mi tocca essere brutale, scusate il turpiloquio.

Vado in televisione e dico:

"La signora pina racconta che c'e' una telefonata fra il marito rocco e la segretaria dove il marito nomina una banana. La signora ricorda che suo marito chiama il suo cazzo "banana". Ho detto alla signora pina che mi sembrava ci fosse una telefonata fra suo marito e la segretaria dove si cita una banana e la signora, con un sorrisetto, mi ha detto: "nella telefonata che conosco io Rocco diceva di quanto gli fosse piaciuto infilarle la banana nella figa, non mi pare che stesse parlando di frutta, che dite?"

TU COSA CAPISCI? CHE IL MARITO DELLA SIGNORA PINA SCOPA CON LA SEGRETARIA O NO?

Ebbene e' ESATTAMENTE quanto ha fatto Travaglio.

Peccato che la storia e' diversa, dato che

1) La signora pina non ha mai raccontato che esiste una telefonata fra suo marito e la segretaria, piuttosto da altre fonti si sa che esiste una telefonata fra rocco e la segretaria dove si nomina una banana per fare la macedonia

2) Chiedendo alla signora pina se esiste una telefonata fra suo marito e la segretaria dove si parla di banane lei risponde che no, la telefonata che conosce lei e' fra suo marito e la domestica brasiliana

3) Chiedendo alla signora se ne esiste un'altra dove rocco parla con la segretaria risponde di non saperlo

4) Chiedendo dei rapporti fra il marito e la segretaria la signora pina dice di non saperne nulla.

5) La signora Pina ricorda che al marito in effetti piacciono le banane, intese come frutto, non come cazzo

6) Chiedendo alla signora Pina se nella telefonata del marito con la segretaria potesse trattarsi in effetti di una banana la signora risponde: "nella telefonata con la domestica mio marito rocco dice quanto gli e' piaciuto infilarle la banana nella figa, quindi mi sa che non stava parlando di frutta, che dite?"


Ecco, sapendo questi elementi, CON CHI SCOPA ROCCO? Con la segretaria o con la domestica? Magari scopa anche con la segretaria, ma e' impossibile saperlo con questi elementi, mentre con la storia montata alla Travaglio chi ascolta NON HA DUBBI e capisce che Rocco se la fa con la segretaria.

Piu' chiaro di cosi' non so essere.

:ronf:

.

^TiGeRShArK^
08-02-2010, 00:20
Sveglia! La telefonata e' dell' '80 e Dell'Utri non e' piu' da Berlusconi dal '77, tant'e' vero che riceve la telefonata in un ufficio abitazione abborracciato e ricorda di essere seppellito dai debiti... figurati se con i fallimenti e i casini di Rapisarda e del fratello che gli occorsero tra il '77 e l'80 aveva modo di ricordarsi dei nomi cavalli, dovunque essi fossero depositati.

Comunque CHISSENEFREGA se si ricordava del cavallo o meno, Borsellino NON PARLA DI QUESTA TELEFONATA, l'unica che viene citata in dettaglio da travaglio e' quella dei cavalli in albergo che e' ovviamente indubitabile nel significato ma NON C'ENTRA UN FICO CON DELL'UTRI (particolare che rientra nel trascurabile dell' OMETTO).
Questa puo' essere un cavallo o anche una renna di babbo natale, gli inquirenti hanno preso riscontri e non hanno imputato dell'utri, chiusa la storia, poi si possono fare tutte le illazioni del mondo, io non lo so se era un cavallo e non lo sai tu, ma so che BORSELLINO NON NE PARLA, invece il grande OMETTO lo USA come un ventriloquo con un pupazzo per i casi suoi. :mad:

Complimenti vivissimi

Intanto era Mangano che sapeva benissimo che dell'utri conosceva il cavallo, dato che è stato lui a proporgli l'affare, e non credo che la sua memoria si facesse influenzare dai debiti di dell'utri senza contare che erano passati nemmeno tre anni dal periodo in cui per BEN DUE anni tale cavallo è stato NELLE STALLE DI BERLUSCONI, la persona a cui secondo dell'utri voleva vendere il cavallo.

Inoltre nel DVD integrale i giornalisti nominano a borsellino ESPLICITAMENTE l'inchiesta San Valentino, ovvero l'inchiesta in cui saltò fuori l'intercettazione che ho postato. :)

Jabberwock
08-02-2010, 00:47
Niente, non ce la fate a rispondere SI o NO, sempre il giro di parole :asd:

No, no e no, pensavo fosse chiaro dopo i fiumi di bit gia' utilizzati per spiegare ogni singolo punto, ma tant'e'...

Chiede proprio due volte di quell'intercettazione. La prima volta Borsellino consulta le carte e scopre che l'intercettazione dei cavalli che conosce lui e' fra mangano e inzerillo (E NON dell'Utri) e la seconda volta, quando gli dicono che ce n'e' un'altra, specifica che quell'inchiesta non l'ha seguita lui e non ne conosce i dettagli.

Ma anche no:
D: Sì, ma nella conversazione con Dell'Utri poteva trattarsi di cavalli?
R: «La conversazione inserita nel maxiprocesso, se non piglio errori, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo (Borsellino sorride, ndr). Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli. Se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo, o comunque al maneggio. Non certamente dentro l'albergo».

La domanda e' *precisamente* su quella intercettazione della Criminalpol, la risposta puoi vedere da te quale sia!

Per soprammercato poi dice ESPLICITAMENTE che:

I: "E tornando a Mangano... la connessione tra Mangano e Dell'Utri?"
PB: "Si tratta di atti processuali dei quali non mi sono personalmente occupato, quindi sui quali non potrei riferire nulla con cognizione di causa.

A me risulta essere:
D: E tornando a Mangano, le connessioni tra Mangano e Dell'Utri?
R: «Si tratta di atti processuali dei quali non mi sono personalmente occupato, quindi sui quali non potrei rivelare nulla».

seguito poi dalla domanda-risposta di cui sopra!

A me sembra che di dubbi ce ne siano MOLTO POCHI, :read:

Voler far credere che Borsellino, che esplicitamente dice di non sapere niente dei rapporti fra mangano e dell'utri salvo la presenza di un'indagine, potesse riferirsi all'ALTRA telefonata e', e'... come dire... non mi viene la parola... :rolleyes:

Intanto quella sequenza domanda-risposta c'e', inutile negare l'evidenza!

Taglio il tulurpiloquio, non parliamo della signora Pina, del signor Rocco o di chissa' chi altro: i nostri personaggi sono Borsellino e la Criminalpol, gente un po' piu' affidabile del panettiere o del pescivendolo! Come dicevo, con questi giochetti dialettici possiamo dimostrare tutto e il contrario di tutto!

claudioborghi
08-02-2010, 01:11
Ma anche no:
D: Sì, ma nella conversazione con Dell'Utri poteva trattarsi di cavalli?
R: «La conversazione inserita nel maxiprocesso, se non piglio errori, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo (Borsellino sorride, ndr). Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli. Se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo, o comunque al maneggio. Non certamente dentro l'albergo».

La domanda e' *precisamente* su quella intercettazione della Criminalpol, la risposta puoi vedere da te quale sia!


La vedo si'... :asd: Anche qui Borsellino cita esplicitamente la TELEFONATA DEL MAXIPROCESSO, l'unica che ha dichiarato di conoscere. E il senso e' inequivocabile: se parla di quadrupedi o di droga si capisce, basta vedere il contesto.

Guarda che magari la signora Pina e Rocco non ti piacciono, ma non ho usato nessun "giochetto dialettico", ho trasposto tutta la situazione pari pari. La signora Pina e' Borsellino, che conosce bene Rocco (Mangano), la Segretaria e' Dell'Utri e la domestica Brasiliana e' Inzerillo.
Con parole un po' piu' crude il concetto arriva prima, ma e' tutto ESATTAMENTE UGUALE.

claudioborghi
08-02-2010, 01:33
Intanto era Mangano che sapeva benissimo che dell'utri conosceva il cavallo, dato che è stato lui a proporgli l'affare, e non credo che la sua memoria si facesse influenzare dai debiti di dell'utri senza contare che erano passati nemmeno tre anni dal periodo in cui per BEN DUE anni tale cavallo è stato NELLE STALLE DI BERLUSCONI, la persona a cui secondo dell'utri voleva vendere il cavallo.

E tu giustamente sai benissimo dov'era questa cavalla e quanto e come se la ricordassero al momento della telefonata... :asd:

Per Dell'Utri la cavalla stava "in deposito" da Berlusconi, per Mangano (cosi' come per un noto libro inchiesta contro Berlusconi) stava "in deposito" in un allevamento vicino. Stanno cercando di ricordarsi di una telefonata e una situazione di VENTIQUATTRO ANNI PRIMA, non si ricordano loro vuoi saperlo tu? :asd: Che ti ricordi tu delle tue telefonate del 1986? A ricordi ed indagini fresche, gli inquirenti giudicarono Dell'utri estraneo ai traffici di stupefacenti, tant'e' che non fu imputato.

Lilunyel
08-02-2010, 02:03
Hai ragione, saranno stati pony, non cavalli, per poter esser recapitati in hotel. :D

claudioborghi
08-02-2010, 02:08
Hai ragione, saranno stati pony, non cavalli, per poter esser recapitati in hotel. :D

:asd:

Ecco quello che ha capito tutto...

Jason Kay
08-02-2010, 06:49
Niente, non ce la fate a rispondere SI o NO, sempre il giro di parole :asd:

Chiede proprio due volte di quell'intercettazione. La prima volta Borsellino consulta le carte e scopre che l'intercettazione dei cavalli che conosce lui e' fra mangano e inzerillo (E NON dell'Utri) e la seconda volta, quando gli dicono che ce n'e' un'altra, specifica che quell'inchiesta non l'ha seguita lui e non ne conosce i dettagli. Per soprammercato poi dice ESPLICITAMENTE che:

I: "E tornando a Mangano... la connessione tra Mangano e Dell'Utri?"
PB: "Si tratta di atti processuali dei quali non mi sono personalmente occupato, quindi sui quali non potrei riferire nulla con cognizione di causa.

A me sembra che di dubbi ce ne siano MOLTO POCHI, :read:

Voler far credere che Borsellino, che esplicitamente dice di non sapere niente dei rapporti fra mangano e dell'utri salvo la presenza di un'indagine, potesse riferirsi all'ALTRA telefonata e', e'... come dire... non mi viene la parola... :rolleyes:

Mi tocca essere brutale, scusate il turpiloquio.

Vado in televisione e dico:

"La signora pina racconta che c'e' una telefonata fra il marito rocco e la segretaria dove il marito nomina una banana. La signora ricorda che suo marito chiama il suo cazzo "banana". Ho detto alla signora pina che mi sembrava ci fosse una telefonata fra suo marito e la segretaria dove si cita una banana e la signora, con un sorrisetto, mi ha detto: "nella telefonata che conosco io Rocco diceva di quanto gli fosse piaciuto infilarle la banana nella figa, non mi pare che stesse parlando di frutta, che dite?"

TU COSA CAPISCI? CHE IL MARITO DELLA SIGNORA PINA SCOPA CON LA SEGRETARIA O NO?

Ebbene e' ESATTAMENTE quanto ha fatto Travaglio.

Peccato che la storia e' diversa, dato che

1) La signora pina non ha mai raccontato che esiste una telefonata fra suo marito e la segretaria, piuttosto da altre fonti si sa che esiste una telefonata fra rocco e la segretaria dove si nomina una banana per fare la macedonia

2) Chiedendo alla signora pina se esiste una telefonata fra suo marito e la segretaria dove si parla di banane lei risponde che no, la telefonata che conosce lei e' fra suo marito e la domestica brasiliana

3) Chiedendo alla signora se ne esiste un'altra dove rocco parla con la segretaria risponde di non saperlo

4) Chiedendo dei rapporti fra il marito e la segretaria la signora pina dice di non saperne nulla.

5) La signora Pina ricorda che al marito in effetti piacciono le banane, intese come frutto, non come cazzo

6) Chiedendo alla signora Pina se nella telefonata del marito con la segretaria potesse trattarsi in effetti di una banana la signora risponde: "nella telefonata con la domestica mio marito rocco dice quanto gli e' piaciuto infilarle la banana nella figa, quindi mi sa che non stava parlando di frutta, che dite?"


Ecco, sapendo questi elementi, CON CHI SCOPA ROCCO? Con la segretaria o con la domestica? Magari scopa anche con la segretaria, ma e' impossibile saperlo con questi elementi, mentre con la storia montata alla Travaglio chi ascolta NON HA DUBBI e capisce che Rocco se la fa con la segretaria.

Piu' chiaro di cosi' non so essere.

:ronf:

.

Scopare un po di più invece di parlare dei cazzi degli altri facendo i salti mortali carpiati per difendere criminali e mafiosi vari no eh?

^TiGeRShArK^
08-02-2010, 09:45
E tu giustamente sai benissimo dov'era questa cavalla e quanto e come se la ricordassero al momento della telefonata... :asd:

Per Dell'Utri la cavalla stava "in deposito" da Berlusconi, per Mangano (cosi' come per un noto libro inchiesta contro Berlusconi) stava "in deposito" in un allevamento vicino. Stanno cercando di ricordarsi di una telefonata e una situazione di VENTIQUATTRO ANNI PRIMA, non si ricordano loro vuoi saperlo tu? :asd: Che ti ricordi tu delle tue telefonate del 1986? A ricordi ed indagini fresche, gli inquirenti giudicarono Dell'utri estraneo ai traffici di stupefacenti, tant'e' che non fu imputato.

La telefonata era riferita a fatti di TRE anni prima e tu sostieni che mangano non si ricordasse dopo SOLO tre anni di aver lasciato il cavallo nelle stalle di berlusconi per BEN DUE ANNI.
Diciamo che la tua malafede a questo punto è più che evidente:

Basti pensare che nel tardo autunno del 1975 fu di nuovo arrestato. E quando fu scarcerato, il 6 dicembre 1975, elesse domicilio "in Arcore - via Villa San Martino 42". Una circostanza che Dell'Utri, smentito dallo stesso Mangano su tutta la linea, non riesce a spiegare con i giudici: "Mangano continuò comunque a frequentare Arcore e più precisamente la scuderia, dove teneva a pensione il suo cavallo, di nome Epoca".

:)

claudioborghi
08-02-2010, 10:34
La telefonata era riferita a fatti di TRE anni prima e tu sostieni che mangano non si ricordasse dopo SOLO tre anni di aver lasciato il cavallo nelle stalle di berlusconi per BEN DUE ANNI.
Diciamo che la tua malafede a questo punto è più che evidente:

:)

:asd: Ma che stai a di'


Ripeto, CHE NE SAI TU DI DOVE STAVA EPOCA E DI COSA SI RICORDASSERO AL MOMENTO DELLA TELEFONATA I DUE?

Non puo' essere che al momento della telefonata Dell'Utri (che mancava da tempo da Arcore) non sapesse nulla di questa cavalla e, DOPO LA TELEFONATA, dopo essersi incontrato di persona con Mangano per parlarne, viene informato del fatto che c'era ad Arcore il quadrupede ancora di proprieta' di Mangano e del suo interesse alla vendita?

Ma figurati... per te (che non sei in malafede :asd: ) e' evidente che si trattava di droga :rotfl: e quei fessi degli inquirenti che intercettavano, pedinavano e perquisivano si sono fatti fregare :asd:
Pure quei berlusconiani del processo di primo grado, che gli hanno contestato pure i buchi dei calzini non hanno nemmeno preso in considerazione l'ipotesi e arrivi tu e sai tutto :asd:

A Tiger... :asd:

Jabberwock
08-02-2010, 12:20
La vedo si'... :asd: Anche qui Borsellino cita esplicitamente la TELEFONATA DEL MAXIPROCESSO, l'unica che ha dichiarato di conoscere. E il senso e' inequivocabile: se parla di quadrupedi o di droga si capisce, basta vedere il contesto.

Borsellino, se ci atteniamo all'intervista, a quella domanda, come si puo' leggere, non risponde ne' si ne' no, ma ricorda che, nel maxiprocesso, quando Mangano parla di cavalli, e' accertato intendesse droga. La conseguenza dovrebbe essere la domanda sulla reale natura di quel cavallo: l'hai detto tu stesso che Dell'Utri e' stato convocato per spiegare la cosa!

Non si puo' neppure dire che l'intercettazione sia successiva al maxiprocesso e quindi Mangano avesse cambiato codice!

Guarda che magari la signora Pina e Rocco non ti piacciono, ma non ho usato nessun "giochetto dialettico", ho trasposto tutta la situazione pari pari. La signora Pina e' Borsellino, che conosce bene Rocco (Mangano), la Segretaria e' Dell'Utri e la domestica Brasiliana e' Inzerillo.
Con parole un po' piu' crude il concetto arriva prima, ma e' tutto ESATTAMENTE UGUALE.

Gia' il cambiare situazioni e nomi e' un giochetto dialettico, perche' i signori sono dei perfetti signor nessuno, quelli di cui parliamo sono individui con una storia ben nota dietro! ;)

claudioborghi
08-02-2010, 13:17
Gia' il cambiare situazioni e nomi e' un giochetto dialettico, perche' i signori sono dei perfetti signor nessuno, quelli di cui parliamo sono individui con una storia ben nota dietro! ;)

Eh, no... perche' il modo (corretto o TRUFFALDINO) di presentare un fatto e' OGGETTIVO, indipendentemente dai nomi coinvolti, poi, una volta presentato correttamente il fatto uno "conoscendo la storia dei soggetti" si puo' fare la sua idea anche di quello che i fatti non dicono.

:read:

Jabberwock
08-02-2010, 13:33
Eh, no... perche' il modo (corretto o TRUFFALDINO) di presentare un fatto e' OGGETTIVO, indipendentemente dai nomi coinvolti, poi, una volta presentato correttamente il fatto uno "conoscendo la storia dei soggetti" si puo' fare la sua idea anche di quello che i fatti non dicono.

:read:

E i signori rocco, pina e segretaria chi li conosce? Chiaro che se una frase la dice Borsellino ha un valore, se la dice rocco un altro (gia' che me lo hanno ricordato: prima di calciopoli, la frase "la juve compra gli arbitri" era la classica chiacchiera da bar, dopo e durante no, eppure la frase sempre quella e', solo che la prima era detta dal signor rocco, la seconda da un procuratore federale)! ;)

claudioborghi
08-02-2010, 14:01
E i signori rocco, pina e segretaria chi li conosce? Chiaro che se una frase la dice Borsellino ha un valore, se la dice rocco un altro

:mc:

Nessuno (tranne i magistrati di palermo a quanto pare) mette in dubbio la verita' delle affermazioni di borsellino e nel mio esempio non si discute sul vero o falso.

Si sta parlando del MODO di riferire un fatto che induce l'ascoltatore a conclusioni opposte DATO PER AFFIDABILE L'INTERLOCUTORE (Se non si crede a nessuno di che parliamo a fare?).

Jabberwock
08-02-2010, 14:26
:mc:

Nessuno (tranne i magistrati di palermo a quanto pare) mette in dubbio la verita' delle affermazioni di borsellino e nel mio esempio non si discute sul vero o falso.

Si sta parlando del MODO di riferire un fatto che induce l'ascoltatore a conclusioni opposte DATO PER AFFIDABILE L'INTERLOCUTORE (Se non si crede a nessuno di che parliamo a fare?).

Le conclusioni dipendono anche dalla reputazione che uno ha: se rocco e' un famoso puttaniere, l'ascoltatore sara' propenso a credere che sia in un modo, se e' uno che ha la nomea di persona fedelissima, un'altra!
Idem per la fonte che comunica la cosa... date tutte le variabili, i risultati possono essere molto diversi cambiando anche solo un elemento, e lo sai benissimo! Praticamente e' il giochino che si faceva quando, all'inizio della storia della foto con Contrada, qualcuno si chiedeva cosa sarebbe successo se al posto di DP ci fossero stati Dell'Utri o Berlusconi, come se cambiare gli attori, ma anche solo uno, non potesse cambiare completamente la situazione!

claudioborghi
08-02-2010, 15:15
Le conclusioni dipendono anche dalla reputazione che uno ha: se rocco e' un famoso puttaniere, l'ascoltatore sara' propenso a credere che sia in un modo, se e' uno che ha la nomea di persona fedelissima, un'altra!

Eh no... se rocco e' un mandrillo senza dubbio uno potra' pensare che oltre alla domestica si sia fatto anche la segretaria (e magari pure la suora, nemmeno nominata), ma questo non c'entra NULLA su come vengono riportati i fatti. In ogni caso a Dell'Utri hanno detto di tutto tranne che si drogasse o che spacciasse, quindi la "nomea" non conta in rapporto alla droga. Comunque:

I fatti riportati "alla travaglio" fanno pensare all'interlocutore che Rocco si faceva SENZA DUBBIO la segretaria (senza dir nulla della domestica)

Cosi' come lo spettatore veniva indotto a pensare che Mangano SENZA DUBBIO trafficava droga con Dell'Utri (senza dir nulla di Inzerillo)

La VERITA' invece sarebbe stata che Rocco si faceva SENZA DUBBIO la domestica (ma per la segretaria bisognava vedere)

Cosi' come Mangano SENZA DUBBIO trafficava droga con Inzerillo (ma con Dell'Utri bisognava vedere)

:read:

Vincenzo1968
08-02-2010, 15:47
Fatto sta che Il Fatto Quotidiano ha messo in vendita il DVD con l'intervista integrale, non si puo' dire che vogliano nascondere nulla!
Per altro, sul sito si legge che nel libro "L'odore dei soldi" (per il quale, se non erro, ha vinto una causa per diffamazione) hanno inserito solo la trascrizione del montaggio breve ed ufficioso e, sempre nelal presentazione sul sito (credo scritta da Travaglio, visto l'avatar) si legge "L’avevano pure intercettato (Mangano, n.d.J.) al telefono con un mafioso, Inzerillo, mentre trattava partite di cavalli e magliette che nel suo gergo volevano dire “eroina”. Non era uno stalliere o un fattore: era la “testa di ponte dell’organizzazione mafiosa al nord”."

Anche per la puntata di Satyricon, in cui si parlava de "L'odore dei soldi", mi pare non sia stato condannato per diffmamazione!

.

Jabberwock
08-02-2010, 16:57
Eh no... se rocco e' un mandrillo senza dubbio uno potra' pensare che oltre alla domestica si sia fatto anche la segretaria (e magari pure la suora, nemmeno nominata), ma questo non c'entra NULLA su come vengono riportati i fatti.

Assodato che rocco sia un mandrillo, e la segretaria? E la suora, nemmeno menzionata? Vedi quante variabili hai trascurato?

In ogni caso a Dell'Utri hanno detto di tutto tranne che si drogasse o che spacciasse, quindi la "nomea" non conta in rapporto alla droga.

Ma ha la nomea di persona con il passato decisamente poco limpido, come per altro traspare dall'intervista: piu' facile che si creda che, comunque, abbia qualcosa d'altro da nascondere o no?

Comunque:

I fatti riportati "alla travaglio" fanno pensare all'interlocutore che Rocco si faceva SENZA DUBBIO la segretaria (senza dir nulla della domestica)

Cosi' come lo spettatore veniva indotto a pensare che Mangano SENZA DUBBIO trafficava droga con Dell'Utri (senza dir nulla di Inzerillo)

La VERITA' invece sarebbe stata che Rocco si faceva SENZA DUBBIO la domestica (ma per la segretaria bisognava vedere)

Cosi' come Mangano SENZA DUBBIO trafficava droga con Inzerillo (ma con Dell'Utri bisognava vedere)

:read:

Ecco, queste sono le conclusioni a cui arrivi tu da spettatore, conclusioni dettate anche da un certo tipo di "stima" che nutri verso chi ha riportato quelle cose in TV!

Ma, se vogliamo, l'"insinuazione" era presente gia' nell'intervista: correggimi se sbaglio, ma Dell'Utri dovra' chiarire proprio di quel cavallo diversi anni dopo la morte di Borsellino (e quindi dopo l'intervista), no?

Edit: ma per quella intervista a Satyricon, Dell'Utri ha querelato Travaglio? Se si, com'e' finita?

Vincenzo1968
08-02-2010, 17:29
Dal Passaparola di oggi:

http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2010/02/08/la_diretta_con_marco_travaglio.html

La svolta, il ricatto
La domanda che avevamo fatto all’inizio era: perché sono successe tutte queste cose, la foto di Di Pietro, il presunto complotto della D'Addario, perché siamo di fronte a una svolta cruciale, vi ricordate quello che abbiamo detto prima, c’è stata un’inchiesta archiviata a Palermo a carico di Berlusconi e di Dell'Utri per mafie e per riciclaggio, capite la paura che possono averi questi, ogni giorno viene fuori un pizzino, una lettera, una dichiarazione di Ciancimino, un’altra di Spatuzza etc.
Temono ovviamente che le inchieste archiviate vengano riaperte, esattamente come temono che vengono riaperte come quelle nelle quali erano imputati a Firenze e a Caltanissetta per concorso nelle stragi, intanto mettono lì un Disegno di Legge che stabilisce che non basta la parola anche di più testimoni o collaboratori di giustizia, per formare un elemento probante, è la famosa legge Valentino rivelata la Repubblica l’altro giorno che poi è stata subito smentita dai Ministri Alfano e Maroni, ma intanto è lì e non c’è solo il governo che può approvare le leggi, anche se praticamente fa solo quello, ma il legislatore con i decreti, c’è anche il Parlamento che può andare avanti e loro possono benissimo dire “il Governo non c’entra” ma liberamente la maggioranza parlamentare la porta avanti, la tengono lì come una pistola carica, puntata, come a dire: o fate i bravi e la smettete di fare certe domande a Ciancimino e a altri e a Spatuzza e a altri, oppure noi vi vogliamo dalle mani la possibilità di utilizzare i mafiosi pentiti e i testimoni dichiaranti, qual è Massimo Ciancimino e così i processi per mafia per ve li sognate, perché tutti i processi per mafia, checché se ne dica, salvo quelli in cui hai la fortuna di riuscire a vedere o a filmare il mafioso mentre commette dei delitti, si basano sulla parola di pentiti e di eventuali testimoni votati al carachiri, come Ciancimino Massimo, al quale converrebbe tutto, tranne tirare in ballo Berlusconi e Dell'Utri, ve lo posso assicurare, gli converrebbe mangiarseli certi pizzini, invece di portarli o di commentarli in udienza.
...

Il complotto contro Di Pietro
Dall’altra parte abbiamo il complotto di Di Pietro, complotto di Di Pietro che non a caso, alla vigilia di Natale del 1995 si ritrova a cena con dei Carabinieri, con un agente, con un detective le La Kroll, un’agenzia di investigazione americana, secondo alcuni forse in odore di Cia che gli dà un premio, addirittura un fermacarte, in più Bruno Contrada, quest’ultimo quello che poi 9 giorni dopo è stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa e anni dopo è stato condannato, Di Pietro, avete capito?
Non lo frequenta dopo che è stato arrestato o condannato, quando si sapeva che quello era un amico della mafia, no, lo frequenta prima, è questo il peccato originale, Di Pietro frequenta le persone quando sono incensurate, questo è imperdonabile, meno male che l’hanno beccato! Sapete chi l’ha beccato? Un giornalista de Il Corriere della Sera che ha scritto un libro in cui sostiene che Contrada è innocente, anche se invece è stato giudicato colpevole fino alla Cassazione, aiutava i mafiosi a farla franca dei blitz che altri poliziotti, però per bene, organizzavano, li chiamava e quelli scappavano, questa era la sua funzione!
Prima non lo si sapeva, si è saputo dopo, Di Pietro è andato a cena una volta con lui, con 3 Carabinieri, tutti incensurati, tutti insospettabili in quel momento e quindi ci sarà qualcosa dietro, altrimenti farebbe come tutti gli altri che frequentano i servitori dello Stato una volta che sono stati condannati, ovviamente! Gli stessi che hanno difeso Contrada fino all’ultimo dicono: è se Di Pietro è a cena con Contrada ci sarà qualcosa di male, alla fine rimprovereranno a Contrada di essere andato a cena con Di Pietro, perché questo è l’andazzo, come ci fosse qualcosa di strano che un magistrato va a cena in una caserma dei Carabinieri, circondato da Carabinieri, da un investigatore americano che lo voleva conoscere e da Contrada che essendo il N. 3 del Sisde, voleva conoscere l’uomo dell’anno e davanti, nella foto però non si vede, non ve l’hanno detto che ci sono, c’erano 80 reclute e 80 Carabinieri non graduati, che cenavano tutti intorno e immaginate in quel momento 92, il giorno dell’avviso di garanzia a Craxi, saranno stati tutti lì con le macchine fotografiche e non c’erano i telefonini ancora con la macchina fotografica o con la webcam interna, per cui tutti che fotografavano e si fotografavano con Di Pietro, immaginate come si va a nascondere un evento che è avvenuto davanti a 80 testimoni, ma è quello che abbiamo letto per una settimana: chissà che fine hanno fatto, chissà dove sono sparite, chi le ha fatte sparire e perché, forse mani pulite, scrive autorevolmente Feltri, è un complotto voluto da servizi segreti stranieri, legati a quelli americani, per portare al Governo il PC, dopo avere distrutto il pentapartito, pensate alla Cia, uno dice che sono fessi, sono furbissimi, hanno organizzato il complotto di mani pulite per rovesciare tutti i partiti filo americani in Italia e portare al governo i comunisti!
A parte che anche Feltri deve avere anche un pizzico di Alzheimer perché non ricorda che dopo mani pulite al governo c’è andato Berlusconi, non i comunisti, ma questi sono dettagli, li fa il Direttore di giornale, non è mica tenuto a sapere queste cose, è difficile saperle! Sono tenute segrete anche queste cose, ma soprattutto Feltri rivela che la Cia ha lavorato e bene, devo dire, per rovesciare la prima repubblica, tutti i partiti filo americani sono scomparsi e lasciarne in piedi uno, il Partito Comunista che, naturalmente, rubava di meno e questa è la ragione per cui gli elettori l’hanno pulito di meno, anche perché i suoi dirigenti non hanno mai messo una lira in tasca, le mettevano semmai nelle tasche del partito, il che è anche più grave dal punto di vista politico, ma la gente ovviamente reagisce in modo diverso, rispetto a quelli che hanno le ville, le mignotte, gli aerei privati, i conti etc., ma questo è il bello, la Cia ha portato al governo i comunisti distruggendo tutti i partiti filo americani, è un’operazione che a pensarci bene, neanche il KGB sarebbe riuscito a realizzare così bene, bene ci ha pensato la Cia, quest’ultima e il KGB forse agivano insieme, forse la Cia è il servizio segreto sovietico travestito da americano e adesso naturalmente è dietro anche al complotto della D'Addario perché sapete che Berlusconi è amico di Putin, di Luca***, di Gheddafi e quindi la Cia ce l’ha con lui e quindi è probabile che l’amata *** del tavoliere, la D'Addario, sia stata infilata nel suo letto da uomini della Cia, anche perché un uomo così illibato e così santo come lui, lo potevano giusto sputtanare mettendogli una donna nel letto, perché? Perché è una cosa talmente insolita che si sono scandalizzati tutti, è un po’ come tentare di fare un complotto contro Mara dona, mettendogli una bustina di droga nella macchina, ne ha altre 100 e quella non si nota, immaginate a chi potrebbe venire in mente in una ipotetica centrale spionistica mondiale, cosa facciamo? A Berlusconi perfetto, gli mettiamo una prostituta in casa che è proprio la cosa più lontana che potrebbe mai capitare in quella casa, così la gente si scandalizza e lui è screditato a livello mondiale!
Nello stesso periodo purtroppo sono uscite le foto, dove di queste se ne vedevano a ventine, che venivano aviotrasportate nei voli di Stato sulle sue residenze, ma queste cose restando seri, i giornali le pubblicano e le televisioni le replicano, vedi scodinzolii con il TG1, perché? Perché devono fare pari e patta con le rivelazioni vere che stanno uscendo sul vero punto nero della seconda repubblica, la nascita di Forza Italia e i rapporti con la mafia, tutto il resto è una conseguenza.
...

claudioborghi
08-02-2010, 18:22
Dal Passaparola di oggi:

(...) Perché devono fare pari e patta con le rivelazioni vere che stanno uscendo...


:rotfl: Eggia', sono cose vere! Lo sa lui! :asd:

Perfino Arlacchi (che almeno qualcosa di pentiti conosce) lo sbeffeggia...

Arlacchi: Non credo a Ciancimino. "Non credo a una parola di quanto detto da Ciancimino. E queste storie le abbiamo già viste e sentite. Sono parole che non giovano altri che a Berlusconi, si vuole sollevare un gran polverone e screditare così la figura dei pentiti in generale". Così l'eurodeputato dell'Italia dei Valori Pino Arlacchi, tra i creatori della Direzione Investigativa Antimafia e amico di Falcone, commenta a CNRmedia la deposizione di oggi di Massimo Ciancimino. "Ciancimino - continua Arlacchi - ha una posizione giudiziaria interessata ed ha una scarsa attendibilità, a tanti anni di distanza. Lavorando insieme a Falcone so che questo tipo di dichiarazioni vanno prese con grande cautela e non vanno sbandierate. Non sono d'accordo nemmeno con Di Pietro che parla di governo paramafioso. Proprio Di Pietro che ha avuto a che fare con casi molto delicati sa che queste dichiarazioni vanno prese con grande prudenza. Infine, trovo paranoide il discorso di Forza Italia che nasce da una trattativa Stato-mafia. Forza Italia è stata una operazione di marketing politico molto lucida, sofisticata e di successo ed è con questo che dobbiamo fare i conti dal '94. La presunta trattativa tra Stato e mafia - conclude - non c'entra nulla".

Vincenzo1968
08-02-2010, 18:27
Senti Borghi,

tu definisci Marco Travaglio un OMETTO (http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30786907&postcount=167). Posso chiederti come definiresti chi fa "servizi giornalistici" sul colore dei calzini di un magistrato?

claudioborghi
08-02-2010, 18:58
Assodato che rocco sia un mandrillo, e la segretaria? E la suora, nemmeno menzionata? Vedi quante variabili hai trascurato?

:mc: :mc: :mc:

Per farsi un'idea propria di un fatto ignoto piu' elementi ci sono e meglio e'.
Peccato che qui si appioppi semplicemente a uno il comportamento di un'altro, cosa un po' diversa.
Ai miei tempi si diceva che e' come raccontare che "nei libri sta scritto che Cesare mori' accoltellato ai piedi". Dato che si OMETTEVA di aggiungere "ai piedi della statua di Pompeo" :asd:



Ecco, queste sono le conclusioni a cui arrivi tu da spettatore, conclusioni dettate anche da un certo tipo di "stima" che nutri verso chi ha riportato quelle cose in TV!

Ma, se vogliamo, l'"insinuazione" era presente gia' nell'intervista: correggimi se sbaglio, ma Dell'Utri dovra' chiarire proprio di quel cavallo diversi anni dopo la morte di Borsellino (e quindi dopo l'intervista), no?

Edit: ma per quella intervista a Satyricon, Dell'Utri ha querelato Travaglio? Se si, com'e' finita?


Nessuna "stima", io (come molti) all'epoca non sapevo nemmeno chi fosse ne travaglio ne dell'utri.

Che l'insinuazione fosse presente nell'intervista e' probabile, ma borsellino diede ben poche soddisfazioni agli insinuatori, tant'e' vero che la dovettero manipolare per renderla insinuante... :read: Travaglio e' riuscito pure a far meglio della manipolazione... tanto che vuoi che sia, Borsellino non poteva smentire... :mad:

Comunque le spiegazioni per il cavallo le diede nel 1981, ben PRIMA dell'intervista, al giudice Isnardi che coordinava le indagini, dato che dopo quella telefonata la sua casa venne perquisita, fu invitato a comparire e ritenuto estraneo ai traffici. Dettagli, che vuoi che sia.

Non mi risulta infine che dell'utri abbia querelato travaglio, mi pare avesse detto che essendo sotto processo dal '97 :mad: gli bastava un tribunale per parlare di quelle cose... (nb, andiamo per i tredici anni e costui non ha ancora il piacere di sapere se e' innocente o meno) :mad:

claudioborghi
08-02-2010, 19:05
tu definisci Marco Travaglio un OMETTO (http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30786907&postcount=167). Posso chiederti come definiresti chi fa "servizi giornalistici" sul colore dei calzini di un magistrato?

Travaglio lo chiamo OMETTO perche' "omette" informazioni secondo convenienza. (E in ogni caso anche la mia stima sulla moralita' di uno che ha fatto carriera cambiando le parole in bocca a Borsellino non e' alta).

Chi fa servizi sul colore dei calzini di un magistrato come vuoi che lo chiami? Perditempo? Sciocco? Vedi tu... ma tra il far credere che uno e' un po' strano perche' ha i calzini turchesi e far credere che uno e' un TRAFFICANTE DI DROGA attribuendo addirittura l'affermazione a Borsellino... beh... ci passa un oceano.

Vincenzo1968
08-02-2010, 19:20
Senti Borghi,

questo tuo squallido tentativo di gettare fango su giornalisti seri che fanno il loro mestiere qui non funziona.

Borsellino si sta rivoltando nella tomba a vedere le porcate che fanno(o che vorrebbero fare) i tuoi eroi(processo-morto, scudo fiscale, leggi anti pentiti, legge anti intercettazioni, etc).

Per non dire dei vomitevoli attacchi ai giudici che, come Ingroia, rischiano la vita per combattere la mafia.

Jabberwock
08-02-2010, 19:23
:mc: :mc: :mc:

Per farsi un'idea propria di un fatto ignoto piu' elementi ci sono e meglio e'.
Peccato che qui si appioppi semplicemente a uno il comportamento di un'altro, cosa un po' diversa.
Ai miei tempi si diceva che e' come raccontare che "nei libri sta scritto che Cesare mori' accoltellato ai piedi". Dato che si OMETTEVA di aggiungere "ai piedi della statua di Pompeo" :asd:

Guarda che il :mc: lo stai facendo tu: ignori una marea di dettagli per poi dire che altri, che possono non influire dati quelli che ignori, vengono omessi!
Non si appioppa niente a nessuno: se di uno che e' un truffaldino riferiscono che ha fatto qualcosa di cui non e' mai stato accusato, la prima cosa che viene in mente non e' "oh, ma non l'hanno mai accusato di una simile cosa, probabilmente non e' cosi'", ma "e che ci sarebbe di sorprendente se..."!

Nessuna "stima", io (come molti) all'epoca non sapevo nemmeno chi fosse ne travaglio ne dell'utri.

All'epoca, ma questa storia la (ri)tiri fuori oggi, mica allora!

Che l'insinuazione fosse presente nell'intervista e' probabile, ma borsellino diede ben poche soddisfazioni agli insinuatori, tant'e' vero che la dovettero manipolare per renderla insinuante... :read: Travaglio e' riuscito pure a far meglio della manipolazione... tanto che vuoi che sia, Borsellino non poteva smentire... :mad:

Le insinuazioni migliori sono quelle velate, non le plateali! :D

Quanto alle smentite, la frase l'ho quotata tante volte! Vabbe' che al giorno d'oggi siamo abituati a sentir dire una cosa in TV e a sentire la relativa smentita mezz'ora dopo (sono stato frainteso :asd:)!

Comunque le spiegazioni per il cavallo le diede nel 1981, ben PRIMA dell'intervista, al giudice Isnardi che coordinava le indagini, dato che dopo quella telefonata la sua casa venne perquisita, fu invitato a comparire e ritenuto estraneo ai traffici. Dettagli, che vuoi che sia.

Link? Io l'unico che ho trovato e' questo (http://www.nonsolonews.it/thread-363-0-969496-10803/sentenza-dellutri-condannato-a-9-a.htm) e dice '96!

Non mi risulta infine che dell'utri abbia querelato travaglio, mi pare avesse detto che essendo sotto processo dal '97 :mad: gli bastava un tribunale per parlare di quelle cose...

Che uomo di buon cuore, non gli interessava il risarcimento! :fagiano:

(nb, andiamo per i tredici anni e costui non ha ancora il piacere di sapere se e' innocente o meno) :mad:

Ah no, adesso non mi metto a parlare di processo "breve", fondi, riforme della giustizia (passate, presenti e future) e quant'altro! :asd:

Vincenzo1968
08-02-2010, 19:40
Senti Borghi,

Borsellino sarebbe stato contento di una porcata simile?

http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2140114

Vincenzo1968
08-02-2010, 19:42
Guarda che il :mc: lo stai facendo tu: ignori una marea di dettagli per poi dire che altri, che possono non influire dati quelli che ignori, vengono omessi!
...


La Désinformation arme de guerre. Textes de base présentés par Vladimir Volkoff (Juillard/L’Âge d’Homme, Parigi-Ginevra 1986).

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31

Jason Kay
08-02-2010, 19:57
La Désinformation arme de guerre. Textes de base présentés par Vladimir Volkoff (Juillard/L’Âge d’Homme, Parigi-Ginevra 1986).

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31

Eh ma nella sua copia originale del 1799 con il testo in indocinese e testo a fronte in francese non c'è :sofico:

claudioborghi
08-02-2010, 23:24
Link? Io l'unico che ho trovato e' questo (http://www.nonsolonews.it/thread-363-0-969496-10803/sentenza-dellutri-condannato-a-9-a.htm) e dice '96!

Nello stesso tuo link puoi leggere:

L’intercettazione telefonica fatta per fatti di Mangano, naturalmente
coinvolge anche me, per cui mi fanno una perquisizione in casa, proprio
qualche giorno dopo, allora abitavo in via Chiaravalle, nello stesso palazzo di
Rapisarda e ricevo anche lì un avviso di garanzia o qualcosa.
Vado a parlare con il Giudice Isnardi a Milano, al quale spiego come sono
avvenute le cose, spiego il contenuto della telefonata, chiarissimo, non
avevo… mi porto anche, mi pare, il certificato della cavalla Epoca, cioè era
proprio tutto talmente chiaro, per cui il Giudice Isnardi archivia questo
provvedimento senza che ci siano problemi di sorta, come non potevano
essercene.


Infatti dell'utri non fu imputato di nulla...

LUVІ
09-02-2010, 06:38
Hai ragione, saranno stati pony, non cavalli, per poter esser recapitati in hotel. :D

LOL :D

LUVІ
09-02-2010, 06:40
Ho lavorato in borsa da quando ho 19 anni cominciando da fattorino e mi sono fatto un mazzo cosi'... al "giornale" non mi hanno certo accettato articoli perche' postavo su hwu ...

http://www.habitationofjustice.com/wp-content/uploads/simpsons_nelson_haha.jpg

Ma LOL! Giusto alla facoltà di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore un trascorso da trader, da Gekko dei poveri, può essere considerato meritevole di una cattedra... che dico, un dottorato, che dico, un posto come ricercatore, che dico, un posto come fotocopiatore :asd: :asd: :asd:

Detto ciò, che parla a fare? Per portare voti all'IDV, è evidente.
Sono talmente elevati in qualità e quantità, i fail in cui si produce, questo personaggio a metà fra Gasparri e Lurch-Ghedini, da risultare evidente il suo intento di spostare voti dal PDL all'IDV come, in effetti, in alcuni forumistici casi, è riuscito :)

LuVi

Jabberwock
09-02-2010, 11:26
Nello stesso tuo link puoi leggere:

L’intercettazione telefonica fatta per fatti di Mangano, naturalmente
coinvolge anche me, per cui mi fanno una perquisizione in casa, proprio
qualche giorno dopo, allora abitavo in via Chiaravalle, nello stesso palazzo di Rapisarda e ricevo anche lì un avviso di garanzia o qualcosa.
Vado a parlare con il Giudice Isnardi a Milano, al quale spiego come sono
avvenute le cose, spiego il contenuto della telefonata, chiarissimo, non
avevo… mi porto anche, mi pare, il certificato della cavalla Epoca, cioè era
proprio tutto talmente chiaro, per cui il Giudice Isnardi archivia questo
provvedimento senza che ci siano problemi di sorta, come non potevano
essercene.


Infatti dell'utri non fu imputato di nulla...

Quindi nel '92 era cosa nota...

BTW, chissa' perche' poi ha sentito la necessita' di riparlarne anni dopo! :mbe:

claudioborghi
09-02-2010, 12:13
BTW, chissa' perche' poi ha sentito la necessita' di riparlarne anni dopo! :mbe:

Ehm... forse perche' era cominciato il processo per concorso esterno e gli hanno chiesto ragione di tutti i contatti con persone sospette? :stordita:

Jackari
09-02-2010, 13:08
Leggendo l'intervista di Telese a Di Pietro questo Di Domenico (la fonte del Corriere e l'autore del futuro libro) ha un curriculum niente male...

l'avrà letto anche il buon tonino prima di decidersi a partite con lui per l'amerika:sofico:

Jabberwock
09-02-2010, 14:20
Ehm... forse perche' era cominciato il processo per concorso esterno e gli hanno chiesto ragione di tutti i contatti con persone sospette? :stordita:

E si mette a parlare spontaneamente dell'unica circostanza che parrebbe chiara!

claudioborghi
09-02-2010, 18:16
E si mette a parlare spontaneamente dell'unica circostanza che parrebbe chiara!

Mica parla a caso! Era sotto interrogatorio e gli stavano chiedendo proprio dei rapporti con mangano...

HenryTheFirst
09-02-2010, 21:45
LUVI e caludioborhi: o la smettete subito di flammare o vi fate 7 giorni di sospensione a testa.

luxorl
13-02-2010, 07:27
Continuate a leggere il Corrierone :fagiano:

(..cut..) Certo, poi si può fingere, come fa il presidente del Consiglio che tutto questa avvenga perché gli uomini politici partecipano a trasmissioni televisive definite “pollaio”. E magari ci si può persino compiacere se il maggiore quotidiano italiano, come ha fatto ieri il Corriere della Sera, decida di non dare spazio in prima pagina alla notizia dell’arresto in flagranza di reato del presidente della Commissione urbanistica del comune di Milano, Milko Pennisi, impegnato proprio in questi giorni nell’esame del nuovo piano regolatore della città. Ma la realtà è quella che è. Diciotto anni dopo Mani Pulite, l’Italia è tornata ad essere un paese di ladri. Con una importante differenza. Legislatura dopo legislatura alle guardie sono state progressivamente tolte le armi.(..cut..)

Peter Gomez -IFQ di oggi

Wikkle
13-02-2010, 07:33
vergogna! :muro:

LUVІ
13-02-2010, 08:51
Continuate a leggere il Corrierone :fagiano:



Peter Gomez -IFQ di oggi

Non ci credo :eek:
Se lo sono proprio comprato :muro: :muro:

Wikkle
13-02-2010, 09:10
rispetto tutti gli ideali politici.... ma mio dio.... i personaggi della dx sono fenomenali....

quando li sento parlare in tv penso che sia tutto uno scherzo.... i loro ragionamenti, le dicisioni, i commenti :doh:

bochino....cichito....bonaiuto.... OMG :doh: :doh: :doh: :doh:

luxorl
19-02-2010, 07:50
Continuate a leggere il Corrierone :fagiano:

Si vergogni, è incensurato

Marco Travaglio

(...cut...) Dopo aver linciato Di Pietro per una foto che lo ritraeva a cena, nel 1992, con carabinieri e investigatori incensurati, il quotidiano di via Solferino l’ha molto elogiato per l’appoggio a De Luca, definito “svolta moderata”. Come se la moderazione fosse direttamente proporzionale ai capi d’imputazione. Poi però Di Pietro ha candidato, come capolista dell’Idv in Puglia, un magistrato barese, Lorenzo Nicastro, che aveva addirittura osato indagare sul ministro Fitto (poi rinviato due volte a giudizio da altrettanti gip) e su esponenti del centrosinistra. Anziché felicitarsi perché, dopo tanti ladri, la Puglia rischia di avere un uomo di legge come assessore alla Sanità, il Pompiere ha istruito un processo vagamente staliniano contro il povero pm candidato con l’ex pm. “Davvero lei non prova imbarazzo?”, gli ha domandato nell’intervista-terzo grado l’inviato pompieresco, “nemmeno un filo?”, “ci pensi bene”, “a lei che è un giudice sembra morale candidarsi?” (il pezzo si conclude con un decisivo accenno alla “calvizie che lo tormenta inesorabile”). Ecco: se uno candida un imputato o un condannato, è morale. Se uno candida un magistrato, è immorale.

Ha detto qualcosa del genere, perdendo un’ottima occasione per tacere, anche l’Anm, che già si era segnalata per un vibrante attacco alla candidatura di De Magistris, peraltro cacciato dalla sua Procura nel silenzio o col plauso della magistratura associata (silente, invece, sulle decine di magistrati, quasi mai dimissionari, che siedono nelle file del Pd, del Pdl e persino dell’Udc). E così, mentre nessuno dice nulla sui 22 pregiudicati che siedono in Parlamento e sugli 80 fra indagati, imputati, condannati in via provvisoria e miracolati dalla prescrizione, si scatena la caccia al magistrato candidato al consiglio regionale. Una cosa orrenda. Il povero Nicastro non credeva ai suoi orecchi, dinanzi a quelle domande: “Io non sono mica un contrabbandiere o uno spacciatore…”, provava a rispondere. Beata ingenuità: se fosse un delinquente, nessuno gli darebbe dell’immorale. Il guaio è che è un uomo di legge, perdipiù incensurato. Dunque si vergogni. Come dice Davigo, gli altri paesi tolgono i diritti civili ai condannati, in Italia vogliono levarli ai magistrati.

IFQ di oggi

חוה
19-02-2010, 08:19
Continuate a leggere il Corrierone :fagiano:

Si vergogni, è incensurato

Marco Travaglio



IFQ di oggi

quindi è sicuro che nicastro farà l'assessore alla sanità in puglia?
ottimo :asd:

MesserWolf
19-02-2010, 08:30
Cmq non è un bell'andazzo quello di pm , magistrati,giudici che entrano in politica. Ieri ad anno zero si criticava la vicinanza tra politici e imprenditori, tra controllori e controllati ... qui non è qualcosa di analogo ?

Essere un magistrato o ex tale ... non è mica sinonimo di onesto . Se poi è corrotto non è che ha anche degli amici nella giustizia che lo mettono in guardia o che evitano di controllare come dovrebbero ?

La separazione dei poteri in uno stato è importante.

Senza contare che si avvalla la tesi che ci sia un bel numero di magistrati e giudici che sono politicizzati al punto che appena possono entrano in politica.

ConteZero
19-02-2010, 08:34
Cmq non è un bell'andazzo quello di pm , magistrati,giudici che entrano in politica. Ieri ad anno zero si criticava la vicinanza tra politici e imprenditori, tra controllori e controllati ... qui non è qualcosa di analogo ?

Essere un magistrato o ex tale ... non è mica sinonimo di onesto . Se poi è corrotto non è che ha anche degli amici nella giustizia che lo mettono in guardia o che evitano di controllare come dovrebbero ?

La separazione dei poteri in uno stato è importante.

Senza contare che si avvalla la tesi che ci sia un bel numero di magistrati e giudici che sono politicizzati al punto che appena possono entrano in politica.

Ti sfugge che un imprenditore in politica continua ad essere imprenditore (e quindi a lavorare nel privato).
Un giudice appena entra in politica viene sospeso, per cui pur avendo il posto "conservato" non è più giudice e perde temporaneamente i privilegi relativi al suo status di giudice.

MesserWolf
19-02-2010, 08:40
Ti sfugge che un imprenditore in politica continua ad essere imprenditore (e quindi a lavorare nel privato).
Un giudice appena entra in politica viene sospeso, per cui pur avendo il posto "conservato" non è più giudice e perde temporaneamente i privilegi relativi al suo status di giudice.

embè ?

Mi sa che non hai colto il mio punto .

Perchè uno è sospeso dalla carica non ha più contatti , amicizie , colleghi ? La commistione c'è eccome. Il mondo è fatto di relazioni personali alla fine....

Anche nel caso politico / imprenditore , non erano tanto i politici gli imprenditori,ma erano semplicemente "amici" gli uni e gli altri, e si scambiavano tanti bei favori.

bho per carità la questione è complessa perchè cmq anche vietare l'accesso alla politica ai magistrati sarebbe una decisione probabilmente sbagliata , ma che la commistione tra poteri non sia salutare mi pare innegabile.

ConteZero
19-02-2010, 08:46
embè ?

Mi sa che non hai colto il mio punto .

Perchè uno è sospeso dalla carica non ha più contatti , amicizie , colleghi ? La commistione c'è eccome. Il mondo è fatto di relazioni personali alla fine....

Vero, ma quelle ce le ha chiunque, e non è che uno dev'essere giudice per avere amici giudici, esattamente come non è detto che se sei giudice gli altri giudici sono tutti amici tuoi.

Anche nel caso politico / imprenditore , non erano tanto i politici gli imprenditori,ma erano semplicemente "amici" gli uni e gli altri, e si scambiavano tanti bei favori.

bho per carità la questione è complessa perchè cmq anche vietare l'accesso alla politica ai magistrati sarebbe una decisione probabilmente sbagliata , ma che la commistione tra poteri non sia salutare mi pare innegabile.

Il conflitto d'interessi, tanto evocato, stà nel non essere sia A sia chi ha potere su A.
La separazione dei poteri stà nel fatto che se sei colui che promulga A non puoi essere anche chi fa rispettare A.
E qui un giudice in politica non è né in conflitto d'interessi né in commistione di poteri.

Se poi vogliamo preoccuparci di possibili amicizie & co allora dobbiamo rivedere TUTTO, a partire dai legami familiari dei politici...

claudioborghi
21-02-2010, 13:59
Il conflitto d'interessi, tanto evocato, stà nel non essere sia A sia chi ha potere su A.
La separazione dei poteri stà nel fatto che se sei colui che promulga A non puoi essere anche chi fa rispettare A.
E qui un giudice in politica non è né in conflitto d'interessi né in commistione di poteri.

E come no... io sono un pm a xxxx

Indago il politico e tutto il partito che governano a xxxx con accuse infamanti, li scredito davanti all'opinione pubblica e li faccio dimettere (tanto poi se queste accuse si riveleranno vere o inventate si sapra' fra una decina d'anni). Meglio ancora se ci ficco dentro un po' di intercettazioni che non hanno nulla di penalmente rilevante ma che sputtanano un po'... roba sessuale in primis, tanto a me non intercetta nessuno.

Una volta dimessi mi candido per il partito di opposizione e, grazie allo sputtanamento da me orchestrato con denaro pubblico vinco le elezioni e ciao.

nel 2040 poi il politico verra' assolto ma ora di alora la gente non si ricordera' nemmeno la faccia e per intanto in sella ci sono io...

Proprio nessun conflitto di interesse... :rolleyes:

ConteZero
21-02-2010, 15:03
E come no... io sono un pm a xxxx

Indago il politico e tutto il partito che governano a xxxx con accuse infamanti, li scredito davanti all'opinione pubblica e li faccio dimettere (tanto poi se queste accuse si riveleranno vere o inventate si sapra' fra una decina d'anni). Meglio ancora se ci ficco dentro un po' di intercettazioni che non hanno nulla di penalmente rilevante ma che sputtanano un po'... roba sessuale in primis, tanto a me non intercetta nessuno.

Una volta dimessi mi candido per il partito di opposizione e, grazie allo sputtanamento da me orchestrato con denaro pubblico vinco le elezioni e ciao.

nel 2040 poi il politico verra' assolto ma ora di alora la gente non si ricordera' nemmeno la faccia e per intanto in sella ci sono io...

Proprio nessun conflitto di interesse... :rolleyes:

Quindi stai sostenendo non si può indagare su personaggi della politica perché ci potrebbe essere, in futuro, un tentativo da parte di chi indaga di monetizzare scendendo in politica ? Anzi, dici che qualsiasi giudice indaghi OGGI su un politico è in conflitto d'interessi perché DOMANI potrebbe decidere di candidarsi ?
Questa la posso mettere in firma ?

Vincenzo1968
21-02-2010, 15:25
Giusto Borghi,

togliamole le intercettazioni che, in Italia, gli unici a non essere intercettati sono quei cattivoni dei PM.

Borghi, hai fatto una "settimanella di vacanza" o hai partecipato a un corso di aggiornamento sulle tecniche di disinformazione (http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=30686061&postcount=31)?

Ohé Borghi, lo sai che i sequestri dei beni alla mafia, di cui tanto si vanta il cavaliere (http://www.youtube.com/watch?v=8DqlShSiq0E&NR=1), avvengono grazie alle intercettazioni?

Borghi, a proposito di denaro pubblico, hai dato un'occhiata a questo?:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/silvio-quanto-ci-costi/2119170&ref=hpsp

E le baldracche aviotrasportate in Sardegna?

Ohé Borghi, lo sai che nel resto del mondo(o, almeno, nei paesi seri) le società telefoniche debbono fornire gratuitamente i servizi per le intercettazioni?

http://www.osservatoriosullalegalita.org/08/numeri/002intercett.htm

Ohé Borghi, e il Premiolino (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2146995)?

fabry1981
21-02-2010, 16:02
E come no... io sono un pm a xxxx

Indago il politico e tutto il partito che governano a xxxx con accuse infamanti, li scredito davanti all'opinione pubblica e li faccio dimettere (tanto poi se queste accuse si riveleranno vere o inventate si sapra' fra una decina d'anni). Meglio ancora se ci ficco dentro un po' di intercettazioni che non hanno nulla di penalmente rilevante ma che sputtanano un po'... roba sessuale in primis, tanto a me non intercetta nessuno.

Una volta dimessi mi candido per il partito di opposizione e, grazie allo sputtanamento da me orchestrato con denaro pubblico vinco le elezioni e ciao.

nel 2040 poi il politico verra' assolto ma ora di alora la gente non si ricordera' nemmeno la faccia e per intanto in sella ci sono io...

Proprio nessun conflitto di interesse... :rolleyes:

Ah ah ah! E bravo Borghi!!! :sofico:
In effetti queste cattiverie le fanno solo questi porconi comunisti, vero?
O i motorini azzurri dimenticano, ad esempio, la montagna di intercettazioni, faldoni, testimonianze assunte durante le indagini sui casi Mitrokhin e Telekom Serbia?!?!
Salvo scoprire che Scaramella era un pallista impresentabile, Farina un prezzolato di Pio Pompa e del SISDE, Feltri "abboccava" volutamente a qualunque cretinata inventata da Guzzanti e i P2isti, tutti in coro, dal primo dei nanetti all'ultimo Cicchitto, invocavano la testa di Prodi & Co....
Eppure, malgrado le molte e delicate indagini, non ho mai sentito Prodi accusare i PM incaricati dell'inchiesta di essere delle squallide "Toghe Nere"... :ciapet:

Sai, io spero che almeno ti paghino per sparare certe castronerie, ti rispetterei di più...
Il problema è che alcuni di voi prestano la loro opera di disinformazione "gratuitamente", anzi, credendoci davvero quando il capo dice: "Sono stato eletto dal popolo sovrano, e quindi faccio un pò come cazzo mi pare..."
Ricordiamoci che, come diceva quel giurista a Ballarò, in uno Stato democratico, sovrano non è il popolo, ma la legge!!!
Il popolo ha eletto Mussolini, Hitler, se vogliamo anche Saddam e Kohmeini...
In uno stato democratico, soprattutto con questa pessima qualità dell'informazione, il "popolo sovrano" dovrebbe essere considerato un pò di meno... :rolleyes:

claudioborghi
21-02-2010, 16:08
Quindi stai sostenendo non si può indagare su personaggi della politica perché ci potrebbe essere, in futuro, un tentativo da parte di chi indaga di monetizzare scendendo in politica ? Anzi, dici che qualsiasi giudice indaghi OGGI su un politico è in conflitto d'interessi perché DOMANI potrebbe decidere di candidarsi ?
Questa la posso mettere in firma ?

Metti in firma un po' quello che vuoi :boh:

Basta che non mi metti in bocca cose che non ho detto... e si che non mi sembra di scrivere in modo contorto.

Dico solo che il conflitto di interessi di un giudice che si candidi al volo in un territorio in cui le sue inchieste ancora calde e' evidente, e il fatto che tu non lo veda puo' dipendere o da difetti di vista o da difetti di onesta' intellettuale.
Sembra che la cosa sia stata notata di striscio pure da quei noti berluscones dell'anm.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2010/02/15/visualizza_new.html_1704275127.html

Poi che al momento la legge non lo impedisca e' evidente, ma come si fanno notare i possibil conflitti di interesse di Berlusconi (anche se consentiti dalla legge) non mi pare un sacrilegio far notare quelli dei magistrati e dei pericoli nel "salto della quaglia" fra un potere e l'altro.
Ti piacerebbe all'opposto un politico che passa l'esame da magistrato e poi va ad arrestare l'ex avversario?

Soluzioni? Semplice: un magistrato per essere eleggibile deve aver lasciato la magistratura da almeno cinque anni. Risolto il problema.

MesserWolf
21-02-2010, 16:22
Metti in firma un po' quello che vuoi :boh:

Basta che non mi metti in bocca cose che non ho detto... e si che non mi sembra di scrivere in modo contorto.

Dico solo che il conflitto di interessi di un giudice che si candidi al volo in un territorio in cui le sue inchieste ancora calde e' evidente, e il fatto che tu non lo veda puo' dipendere o da difetti di vista o da difetti di onesta' intellettuale.
Sembra che la cosa sia stata notata di striscio pure da quei noti berluscones dell'anm.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2010/02/15/visualizza_new.html_1704275127.html

Poi che al momento la legge non lo impedisca e' evidente, ma come si fanno notare i possibil conflitti di interesse di Berlusconi (anche se consentiti dalla legge) non mi pare un sacrilegio far notare quelli dei magistrati e dei pericoli nel "salto della quaglia" fra un potere e l'altro.
Ti piacerebbe all'opposto un politico che passa l'esame da magistrato e poi va ad arrestare l'ex avversario?

Soluzioni? Semplice: un magistrato per essere eleggibile deve aver lasciato la magistratura da almeno cinque anni. Risolto il problema.

ah ecco .... non l'avevo vista quella news. Sono le mie medesime perplessità e quello che volevo esprimere nella pagina precedente.

claudioborghi
21-02-2010, 16:36
Ah ah ah! E bravo Borghi!!! :sofico:
In effetti queste cattiverie le fanno solo questi porconi comunisti, vero?
O i motorini azzurri dimenticano, ad esempio, la montagna di intercettazioni, faldoni, testimonianze assunte durante le indagini sui casi Mitrokhin e Telekom Serbia?!?!

(seguono righe e righe di robe che non c'entrano nulla)

:confused:

A parte che i magistrati che hanno avuto in mano i casi da te citati mi pare che si siano affrettati ad archiviare tutto, fra cui spicca Bruno Tinti, da allora prolifico autore di libri per chiarelettere (l'editore di travaglio) e collaboratore de "il fatto quotidiano"

http://www.radicalparty.org/it/content/telekom-serbiamanfredi-e-palma-radicali-%E2%80%9Cla-procura-di-torino-ha-richiesto-l%E2%80%99archiviazione-s

a parte questo, dicevamo, che ci azzecca quello che hai scritto con la questione di un magistrato super partes :sofico: che si candida per un partito?

ConteZero
21-02-2010, 16:37
Metti in firma un po' quello che vuoi :boh:

Basta che non mi metti in bocca cose che non ho detto... e si che non mi sembra di scrivere in modo contorto.

Dico solo che il conflitto di interessi di un giudice che si candidi al volo in un territorio in cui le sue inchieste ancora calde e' evidente, e il fatto che tu non lo veda puo' dipendere o da difetti di vista o da difetti di onesta' intellettuale.
Sembra che la cosa sia stata notata di striscio pure da quei noti berluscones dell'anm.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2010/02/15/visualizza_new.html_1704275127.html

Poi che al momento la legge non lo impedisca e' evidente, ma come si fanno notare i possibil conflitti di interesse di Berlusconi (anche se consentiti dalla legge) non mi pare un sacrilegio far notare quelli dei magistrati e dei pericoli nel "salto della quaglia" fra un potere e l'altro.
Ti piacerebbe all'opposto un politico che passa l'esame da magistrato e poi va ad arrestare l'ex avversario?

Soluzioni? Semplice: un magistrato per essere eleggibile deve aver lasciato la magistratura da almeno cinque anni. Risolto il problema.

Già, così si evitano i problemi stile De Magistris.
Ma com'è che quando fa comodo è tutto un "il popolo sovrano elegge e decide chi gli pare e quel qualcuno è legittimato dalla volontà del popolo" ed in altri casi si estende oltremodo il concetto di "conflitto d'interessi" ?
Se Nicastro è in conflitto d'interessi Berlusconi in che posizione lo metti ?

Vincenzo1968
21-02-2010, 16:52
(seguono righe e righe di robe che non c'entrano nulla)

:confused:

A parte che i magistrati che hanno avuto in mano i casi da te citati mi pare che si siano affrettati ad archiviare tutto, fra cui spicca Bruno Tinti, da allora prolifico autore di libri per chiarelettere (l'editore di travaglio) e collaboratore de "il fatto quotidiano"

http://www.radicalparty.org/it/content/telekom-serbiamanfredi-e-palma-radicali-%E2%80%9Cla-procura-di-torino-ha-richiesto-l%E2%80%99archiviazione-s

a parte questo, dicevamo, che ci azzecca quello che hai scritto con la questione di un magistrato super partes :sofico: che si candida per un partito?

http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2146995

claudioborghi
21-02-2010, 18:01
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2146995

Ah, si... il premiolino... quello che ha vinto anche Alessandro Sallusti (o anche striscia la notizia)? :asd:

http://archiviostorico.corriere.it/1992/gennaio/30/inchiesta_via_Bianchi_premiato_Corriere_co_0_92013011184.shtml

Complimenti... non sono d'accordo ma che ci vuoi fare, anche al bayern contro la fiorentina hanno dato buono un gol in fuori gioco di due metri... succede... :rolleyes:
D'altra parte con in giuria la Aspesi, la D'Argentine, la Gabanelli e la Righetti... beh... :rolleyes:

Detto cio', che c'entra con le candidature dei magistrati? Ah, si, la disinformazione... :asd:

claudioborghi
21-02-2010, 18:06
Già, così si evitano i problemi stile De Magistris.

Ecco, si, magari si eviterebbero.

Si e' guadagnato le prime pagine con inchieste mirabolanti... prontamente candidato e passato all'incasso... condannato con sentenza passata in giudicato dal csm per gravissime irregolarita', tutti i suoi inquisiti archiviati ma ormai ciao ciao...

ConteZero
21-02-2010, 18:11
Intanto elettoralmente nel CDX ha dato una bella batosta (ed il CDX di tizi anche peggiori, come Speciale, se n'è assicurati molti).

Oh, hai saltato un pezzo...

Ma com'è che quando fa comodo è tutto un "il popolo sovrano elegge e decide chi gli pare e quel qualcuno è legittimato dalla volontà del popolo" ed in altri casi si estende oltremodo il concetto di "conflitto d'interessi" ?
Se Nicastro è in conflitto d'interessi Berlusconi in che posizione lo metti ?

Vincenzo1968
21-02-2010, 18:48
Ah, si... il premiolino... quello che ha vinto anche Alessandro Sallusti (o anche striscia la notizia)? :asd:

http://archiviostorico.corriere.it/1992/gennaio/30/inchiesta_via_Bianchi_premiato_Corriere_co_0_92013011184.shtml

Complimenti... non sono d'accordo ma che ci vuoi fare, anche al bayern contro la fiorentina hanno dato buono un gol in fuori gioco di due metri... succede... :rolleyes:
D'altra parte con in giuria la Aspesi, la D'Argentine, la Gabanelli e la Righetti... beh... :rolleyes:

Detto cio', che c'entra con le candidature dei magistrati? Ah, si, la disinformazione... :asd:

Ah! Alessandro Nosferatu-Sallusti il premio lo vinse nel 1992:


inchiesta su via Bianchi: premiato il Corriere

assegnato a Fabrizio Gatti e Alessandro Sallusti del " Corriere della Sera " il premio " giornalista del mese " (Premiolino) patrocinato dalla Parmalat, uno dei piu' importanti della carta stampata. a Gatti e Sallusti il riconoscimento e' andato per la " coraggiosa e documentata inchiesta sulla casbah di via Bianchi (nella foto) " che ha contribuito al rilancio della cronaca come protagonista della vita cittadina. premiati anche Marisa Rusconi, Pietro Radius, Claudio Sabelli Fioretti, Attilio Bolzoni, Barbara Spinelli

http://archiviostorico.corriere.it/1992/gennaio/30/inchiesta_via_Bianchi_premiato_Corriere_co_0_92013011184.shtml

Borghi, niente niente volevi farci credere che Nosferatu-Sallusti il premio l'ha vinto per le puttanate che scrive attualmente sul rotolo?

Il 1992; Mani Pulite. Bei tempi. Non sono riuscito a trovare articoli(dell'epoca) di Nosferatu-Sallusti su Tangentopoli.
Littorio Feltri scriveva queste cose:


Vittorio Feltri, annate 1992-’93 (l’Indipendente) e ’94 (sul Giornale):

“Mai provvedimento giudiziario fu più popolare, più atteso, quasi liberatorio di questo firmato contro Craxi (il primo avviso di garanzia, nda) … Di Pietro non si è lasciato intimidire dalle critiche, dalle minacce di mezzo mondo politico (diciamo pure del regime putrido di cui l’appesantito Bettino è campione suonato) e ha colpito in basso e in alto, perfino lassù dove non osano nemmeno le aquile. Ha colpito senza fretta, nessuna impazienza di finire sui giornali per raccogliere altra gloria. Craxi ha commesso l’errore… di spacciare i compagni suicidi (per la vergogna di essere stati colti con le mani nel sacco) come vittime di complotti antisocialisti… E’ una menzogna, onorevole: che cosa vuole che importi a Di Pietro delle finalità politiche… I giudici lavorano tranquilli, in assoluta serenità: sanno che i cittadini, ritrovata dignità e capacità critica, sono dalla loro parte. Come noi dell’Indipendente, sempre” (16-12-92).

“Quegli onorevoli che oggi si stracciano il doppiopetto (pagato verosimilmente con le mazzette) perché molti politici finiscono in galera sino a che non dicono la verità, sbagliano di grosso a prendersela con Borrelli e compagnia bellissima. I magistrati fanno solo il loro dovere. E noi siamo con loro” (10-7-93).

“Ammesso e non concesso che un magistrato abbia sbagliato, ecceduto, ciò non deve autorizzare i ladri e i tifosi dei ladri... gli avvoltoi del garantismo... a gettare anche la più piccola ombra sulla lodevole e mai sufficientemente applaudita attività dei Borrelli e dei Di Pietro” (21-7-93).

“La cella è il luogo migliore per servire la giustizia, per riflettere e ricordare” (9-3-93).

“Ma questa è una pacchia, un godimento fisico, erotico. Quando mai siamo stati tanto vicini al sollievo? Che Dio salvi Di Pietro” (15-6-92).

“Sui 70 e passa finiti in galera, e su altrettanti che sono sul punto di finirci, soltanto tre si sono ammazzati, gli altri si godono il bottino” (30-7-92).

“Non si può pretendere di guidare un partito... avendo in tasca un avviso di garanzia. L’avviso di garanzia è un modo gentile per dire ‘caro mio, sei dentro fino al collo nell’inchiesta sulle tangenti’” (20-7-92).

“Il governo non può permettersi di schierare un personaggio chiacchierato” (4-7-92).

“Decine di politici sono stati trovati dai giudici con le mani nelle tasche piene di tangenti. Ma invece di prendersela con i ladri loro amici, se la prendono con il giudice che li ha smascherati” (29-6-92).

“Non ho mai scritto che Di Pietro e colleghi hanno graziato il Pds; che prove avrei per affermare una cosa simile?” (25-11-94).

“La realtà è che il marcio è venuto fuori per primo a Milano grazie a una Procura con i nervi saldi e un profondo senso di giustizia: giudici che non si sono fermati dinanzi alla prima intimidazione socialista... Ecco l’Italia che non ci piace. E che Mani Pulite, speriamo, demolisca sino all’ultimo mattone” (8-9-92).


"Caro Di Pietro, è meglio che si riguardi. Le faranno la guerra con disonestà, che è la loro
arma migliore... Già hanno detto che lei è manovrato di Tizio, Caio e Sempronio... che lei fa il
gioco oscuro di oscuri golpisti... che lei è un esaltato e agisce non per spirito di giustizia, ma
per farsi bello con le folle... Ora diranno che lei in fondo non è uno stinco di santo e
troveranno qualche calunniatore disposto a buttare lì qualche pettegolezzo velenoso... Se
riescono a smontare lei, smontano anche l'inchiesta. La sua fortuna è di essere bravo e libero:
cioè invidiato". (Vittorio Feltri, L'INDIPENDENTE, 15 giugno 1992).

"Delegittimando i pentiti, gli imputati dei processi di mafia si assicurano l'impunibilità...
Svalutare la deposizione di chi ha commesso un reato e si è ravveduto significa smantellare
interi castelli accusatori. Ecco perché i socialisti sono tra quelli che urlano con maggior vigore
contro i pentiti... Nelle deposizioni dei pentiti (che non vanno scambiati per oracoli, ma
neppure respinti a priori, e sottoposti a meticolose verifiche) vi saranno forzature e falsità, ma
non solo quelle. E' impossibile che tutto il castello accusatorio su Andreotti sia parto della
fantasia (malata o remunerata) dei picciotti passati dalla piovra alla Giustizia" (Vittorio Feltri,
L'INDIPENDENTE, 4 dicembre 1992 e 21 aprile 1993).



Senti Borghi, è inutile che cerchi di screditare il premio. "Il Premiolino" è riconosciuto da tutti come uno dei più prestigiosi premi per il giornalismo. Perfino Il Rotolo è d'accordo:


Sarà Palazzo Marino, a Milano, ad accogliere la cerimonia di premiazione della 47ª edizione del «Premiolino», il premio giornalistico più antico d’Italia, che si svolgerà l’8 novembre prossimo. Ad ospitare la serata di premiazione sarà infatti la prestigiosa sede istituzionale di Sala Alessi, a rinnovare l’interesse e l’attenzione del sindaco Letizia Moratti e della città per l’importante ruolo svolto dai giornalisti. Nato 47 anni fa proprio nella capitale dell’editoria, il Premiolino verrà consegnato, come ogni anno, ai sei giornalisti che si sono distinti per il proprio impegno personale e per aver difeso la libertà di stampa da qualsiasi condizionamento. Tra i vincitori dell’edizione 2006 è già confermata la presenza di David Grossman, uno dei più celebri e amati scrittori contemporanei, mentre tra i membri della giuria sarà presente l’amministratore delegato di Heineken Italia, Peter Heilbron, oltre al presidente onorario, al presidente, al vicepresidente e a molti noti giornalisti, scrittori e politici.

http://www.ilgiornale.it/milano/premiolino_giornalisti_piu_sinceri/18-10-2006/articolo-id=127130-page=0-comments=1


Quoto ConteZero; hai saltato un pezzo:
Già, così si evitano i problemi stile De Magistris.
Ma com'è che quando fa comodo è tutto un "il popolo sovrano elegge e decide chi gli pare e quel qualcuno è legittimato dalla volontà del popolo" ed in altri casi si estende oltremodo il concetto di "conflitto d'interessi" ?
Se Nicastro è in conflitto d'interessi Berlusconi in che posizione lo metti ?

fabry1981
21-02-2010, 19:27
(seguono righe e righe di robe che non c'entrano nulla)

:confused:

A parte che i magistrati che hanno avuto in mano i casi da te citati mi pare che si siano affrettati ad archiviare tutto, fra cui spicca Bruno Tinti, da allora prolifico autore di libri per chiarelettere (l'editore di travaglio) e collaboratore de "il fatto quotidiano"

http://www.radicalparty.org/it/content/telekom-serbiamanfredi-e-palma-radicali-%E2%80%9Cla-procura-di-torino-ha-richiesto-l%E2%80%99archiviazione-s

a parte questo, dicevamo, che ci azzecca quello che hai scritto con la questione di un magistrato super partes :sofico: che si candida per un partito?

Allora diciamo che volevo farlo entrare a forza nel discorso...
Visto che nella tua ipotetica ricostruzione dai per scontato che un magistrato si muova, e con lungimiranza, per fini politici, volevo ricordarti che, se mai ciò è avvenuto, è successo da entrambe le parti, ma solo la destra cavalca la questione con martirio e vittimismo.
Tu mi dici che Tinti e Maddalena archiviarono in fretta (ma non prima di aver ascoltato attentamente Prodi, Dini e Fassino che, a differenza dei tuoi idoli azzurri, in tribunale ci andarono "di corsa", a testimoniare... mica come i Berluscones che ce li devi trascinare con la forza, fino alla prescrizione)..
Però delle Commissioni d'inchiesta, che mi dici?
Vuoi dirmi che un intenditore come te non si ricorda che a spalleggiare Guzzanti nella sua persecuzione delle "spie rosse" c'erano i fidi Enrico di Nicola e il suo scudiero Paolo Giovagnoli, all'epoca Procuratore e sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna?

http://www.parlamento.it/bicamerali/43006/44436/43169/43176/43178/43275/schedasedutacommissione.htm

E forse non ricordi che è riconosciuto che gli stessi fecero ampiamente "uso politico della magitratura", erano conosciuti come "il giudice dal 270 bis facile" e "il novello Torquemada" , accusarono di eversione, in quegli anni, chiunque si impegnasse in una pacifica battaglia, per il costo dei biglietti al cinema piuttosto che per quello delle ferrovie, furono accusati di eversione violenta addirittura 200 studenti che occuparono la mensa universitaria, salvo finire con l'essere puntualmente cassati in appello..
Ricordiamo qualche aneddoto:

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/04_Aprile/22/bologna.shtml
http://archive.globalproject.info/IMG/pdf/cartella_2.pdf
http://insorgenze.wordpress.com/2009/01/01/paolo-giovagnoli-lo-smemorato-di-bologna/

Eppure, visti i soggetti, pur essendocene (ipoteticamente) gli estremi, non mi pare di aver mai sentito, da sinistra, accuse verso i giudici fascisti, i golpisti neri, quei biechi vetero-monarchici P2isti, che usarono le istituzioni dello Stato per colpire un povero mortadellaio emiliano...


Per quanto riguarda il trovare un conflitto di interessi nel magistrato che "si candida", poi, si rasenta il ridicolo...
Forse che una persona che ha potuto vedere, da dentro, tutto il marcio che si annida nella società, non è titolato ad impegnarsi per cambiarla?!?!?!
Guarda a me fanno più paura, invece, quelli che restano al loro posto e magari continuano a formulare accuse non più imparziali o a spifferare notizie riservate, vedi Achille Toro, roba di questi giorni...
Non ti viene da pensare che i magistrati scesi in politica contro il Cavaliere e i suoi amici (DeMagistris e Di Pietro in testa) lo abbiano fatto perchè ormai nauseati dalle nefandezze su cui erano costretti ad indagare e dall'ostruzionismo incontrato presso i loro stessi colleghi? La battaglia delle procure ti ricorda nulla?

No, figuriamoci, per te il giudice ha sempre sognato fin da bambino di fare il Senatore!!! :muro:
Il suo scopo, fin dai sedici anni, è stato quello di entrare in transatlantico, a fare giochini di potere, ad usurpare il posto dei legittimi titolati, nobili e capitani d'industria, altrochè... :rolleyes:
Ha studiato legge per anni, ha superato concorsi quasi impossibili, ha giurato fedeltà, ha guardato negli occhi assassini, mafiosi, stupratori, qualche vittima piangente e persino qualche innocente perseguitato, col solo scopo di accusare furbescamente Berluska & co, trovare la popolarità necessaria per raccattare qualche voto (cosa nemmeno scontata) e finire dritto dritto in parlamento... un percorso per nulla contorto, e che necessita di una certa preveggenza, non c'è che dire... :doh:

Evidentemente non sapevano, da ragazzini, che era tutta fatica sprecata... Forse il piccolo DeMagistris non sospettava che sarebbe bastato un servizietto orale qualunque per il "ministero delle pari opportunità"... una gioventù sprecata....

claudioborghi
21-02-2010, 20:52
Allora diciamo che volevo farlo entrare a forza nel discorso...

A beh... allora... :rolleyes:


Visto che nella tua ipotetica ricostruzione dai per scontato che un magistrato si muova, e con lungimiranza, per fini politici, volevo ricordarti che, se mai ciò è avvenuto, è successo da entrambe le parti, ma solo la destra cavalca la questione con martirio e vittimismo.

Io non d' affatto per scontato che un magistrato si muova per fini politici (o per desiderio di notorieta', o per semplice stupidita'), molto semplicemente mi sembra evidente che ALCUNI magistrati lo facciano, e non mi interessa se da destra o da sinistra, e' grave allo stesso modo e penso ai modi di porvi rimedio. Se quelli di sinistra non lo vedono o fanno finta di non vedere (magari perche' *illusi* pensano di avere qualcosa da guadagnare dato che appare evidente che di speranze di vincere con il voto ne hanno poche) e' un problema loro, mica mio.
Dovrebbero ben ricordarsi di Del Turco (scaricato come un calzino e vedremo di che cosa era colpevole :rolleyes: ) oppure di questo bel soggettino qui che ha di fatto provocato la caduta di Prodi

http://www.youtube.com/watch?v=onyh6yvQO98


Tu mi dici che Tinti e Maddalena archiviarono in fretta (ma non prima di aver ascoltato attentamente Prodi, Dini e Fassino

Io? A dire dei vostri fieri alleati radicali non mi pare proprio che li abbiano ascoltati ne attentamente ne distrattamente.

http://www.radicalparty.org/it/content/telekom-serbia-ciampi-prodi-dini-e-fassino-nulla-da-dichiarare-domani-mattina-manifestazione

Quanto alle commissioni di inchiesta sono un organo politico e direi che almeno le apparenze sono salve.


Guarda a me fanno più paura, invece, quelli che restano al loro posto e magari continuano a formulare accuse non più imparziali o a spifferare notizie riservate, vedi Achille Toro, roba di questi giorni...

Fabry, se volevi battere il record di sfondi in un post potevi dirmelo prima... Ma dico, come esempio di uno che resta al suo posto mi vai a prendere proprio l'unico che si e' dimesso? :eek:

http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_17/toro-dimissioni-inchiesta-g8_60e2ec32-1be7-11df-a6d3-00144f02aabe.shtml

Quanto alle illazioni su Toro, beh, se tu sei convinto che lui abbia fatto quello di cui lo accusi, beh, fila in procura a dire quello che sai, penso che gradiranno...


Ha studiato legge per anni, ha superato concorsi quasi impossibili, ha giurato fedeltà, ha guardato negli occhi assassini, mafiosi, stupratori

:rotfl:

Ha visto cose che voi umani...

http://blog.nj.com/whitty/2007/12/large_rutger.jpg

Ma come no... concorsi impossibili...

http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_25/confessione_concorso_magistrati_a540941a-bb21-11dd-9dae-00144f02aabc.shtml

Basta sentir parlare Di Pietro e De Magistris per capire l'attenta selezione svolta :asd:
Di Pietro poi, salvato da CARNEVALE perche' "impietosito" dalla sua umile condizione... :doh:

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=586463

Sveglia, di magistrati ce n'e' qualcuno bravissimo, ma la meta' sono sotto la media! :D

cat1
22-02-2010, 09:06
Sveglia, di magistrati ce n'e' qualcuno bravissimo, ma la meta' sono sotto la media! :D

Sveglia, di giornalisti ce n'è qualcuno bravissimo (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2146995).
Quanti sono quelli sotto la media? Tu dove ti collochi?

Chi cavolo sei per dare i voti ai magistrati?
Se dovessi dare dei voti ai giornalisti come tu li dai ai magistrati finiresti molto male e credo che non sarei il solo a valutarti così.. magari qualcuno non ti includerebbe nemmeno nella categoria :asd:

claudioborghi
22-02-2010, 09:16
Sveglia, di giornalisti ce n'è qualcuno bravissimo (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2146995).
Quanti sono quelli sotto la media?

Esattamente quanto i magistrati... la meta' :D

Dream_River
22-02-2010, 09:42
Metti in firma un po' quello che vuoi :boh:

Basta che non mi metti in bocca cose che non ho detto... e si che non mi sembra di scrivere in modo contorto.

Dico solo che il conflitto di interessi di un giudice che si candidi al volo in un territorio in cui le sue inchieste ancora calde e' evidente, e il fatto che tu non lo veda puo' dipendere o da difetti di vista o da difetti di onesta' intellettuale.
Sembra che la cosa sia stata notata di striscio pure da quei noti berluscones dell'anm.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2010/02/15/visualizza_new.html_1704275127.html

Poi che al momento la legge non lo impedisca e' evidente, ma come si fanno notare i possibil conflitti di interesse di Berlusconi (anche se consentiti dalla legge) non mi pare un sacrilegio far notare quelli dei magistrati e dei pericoli nel "salto della quaglia" fra un potere e l'altro.
Ti piacerebbe all'opposto un politico che passa l'esame da magistrato e poi va ad arrestare l'ex avversario?

Soluzioni? Semplice: un magistrato per essere eleggibile deve aver lasciato la magistratura da almeno cinque anni. Risolto il problema.

In effetti è un ottima proposta, e condivido il discorso sul conflitto di interesse fra magistratura e politica

חוה
22-02-2010, 09:53
nel caso di nicatro ( elezioni amministrative) basterebbe non candidarsi nello stesso collegio ( e regione) dove ha esercitato fino alla settimana scorsa

ConteZero
22-02-2010, 09:57
Esattamente quanto i magistrati... la meta' :D

Riformuliamo: Quanti sono i giornalisti italiani sotto la media europea ?

^TiGeRShArK^
22-02-2010, 12:35
Ecco, si, magari si eviterebbero.

Si e' guadagnato le prime pagine con inchieste mirabolanti... prontamente candidato e passato all'incasso... condannato con sentenza passata in giudicato dal csm per gravissime irregolarita', tutti i suoi inquisiti archiviati ma ormai ciao ciao...

Cioe' hai il coraggio di paragonare un magistrato assolutamene INCENSURATO e senza la benche' minima condanna penale come De Magistris con un pluri-prescritto, auto-assolto, che riabilita mentendo i pluri-omicidi mafiosi in diretta tv, che sostiene l'eroicita' dei suddetti in accordo col suo braccio destro, nonche' cofondatore del suo partito e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, il cui braccio sinistro e' stato condannato DEFINITIVAMENTE perche' si divertiva a corrompere i giudici con i soldi di Ilvio, il quale riconoscente si adoperava per fare le varie leggi salva-previti, che ha ospitato senza il benche' minimo problema l'assassino mafioso di cui sopra per ANNI in casa sua, che ha fatto i regali + grandi alla criminalita'?

ce ne vuole di faccia tosta devo dire. :)

^TiGeRShArK^
22-02-2010, 12:48
Basta sentir parlare Di Pietro e De Magistris per capire l'attenta selezione svolta :asd:
Di Pietro poi, salvato da CARNEVALE perche' "impietosito" dalla sua umile condizione... :doh:

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=586463

Sveglia, di magistrati ce n'e' qualcuno bravissimo, ma la meta' sono sotto la media! :D

Basta vedere le castronerie che scrivi per capire molte altre cose invece. :)
ecco chi e' il tuo adorato carnevale. :)

Le polemiche nei confronti dei giudici antimafia [modifica]
Sin dai primi anni ottanta Carnevale si schiera apertamente contro le attività del pool antimafia, che definisce "giudici sceriffo", con dichiarazioni quali:[11]

« La Costituzione vuole il magistrato in toga e non in divisa [...] Io sono un giudice e mi rifiuto di essere un combattente anche contro la mafia, il mio compito non è quello di lottare. »


Dichiara inoltre che i giudici "sono scansafatiche e incompetenti, non conoscono i codici e pensano solo alla carriera. Ai magistrati non piace lavorare, questa è la verità"[11]. Arriva ad affermare: "Il pasticcio dell'antimafia professionista è nato per colpire gli avversari politici della sinistra di matrice comunista[12]".

In seguito alle stragi del 1992, nel corso di intercettazioni, vennero registrati pesanti insulti rivolti a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, uccisi da Cosa Nostra. Carnevale, in quelle telefonate intercettate, li chiamava - Falcone e Borsellino, i martiri dell'antimafia - "i Diòscuri", prendendoli in giro e dichiarando che erano "due incapaci, con un livello di professionalità prossimo allo zero".[13] Chiamava Falcone "quel cretino", "faccia da caciocavallo" e aggiungeva: "io i morti li rispetto, ma certi morti no". Aggiungeva: "a me Falcone non è mai piaciuto".[14][15] Poi insinuava che Falcone avesse messo sua moglie, Francesca Morvillo morta anche lei a Capaci, nella corte d'Appello di Palermo per far confermare le condanne che Falcone otteneva in primo grado[11]. Lo accusava di aggiustare i processi, diceva al telefono, per "fregare qualche mafioso". Durante gli interrogatori, a chi gli chiedeva se confermasse o meno tali dichiarazioni, ribadì: "Sì sì, io contro di loro ho un'avversione che non è venuta meno neanche dopo che la mafia li ha ammazzati".[11]

Se permetti ritengo sia un ONORE essere insultato da uno del genere.
Comunque e' sempre bello vedere con che gente ti schieri pur di abbattere il tuo + acerrimo nemico: la magistratura. :)

claudioborghi
22-02-2010, 13:52
Cioe' hai il coraggio di paragonare un magistrato assolutamene INCENSURATO e senza la benche' minima condanna penale come De Magistris con un pluri-prescritto :blah:

:sofico:

E come no... come politico mentre Berlusconi e' stato rieletto tre volte presidente del consiglio dalla maggioranza degli italiani, il caro Demagistris deve ancora imparare non dico l'alfabeto ma anche a tenere in mano la biro... vedremo quello che sapra' fare... :rolleyes:
Per adesso mi pare sbertucciato persino dal capo del suo stesso partito... e' arrivato al congresso scodinzolando nell'attesa di ottenere una qualche carica nell'IDV ed e' tornato fuori con le pive nel sacco, senza nemmeno essersi iscritto, portandosi a casa la nomina di de luca e improvvisando conferenze stampa a tempo scaduto con i giornalisti che correvano tutti dalle altre parti...

Dal punto di vista delle sentenze (che mi frega assai poco) quello la' sara' pluriprescritto ecc. ecc. pero' intanto fra i due l'unico ad avere una sentenza di condanna passata in giudicato e' De Magistris

http://img258.imageshack.us/img258/1483/foto84.jpg

Dal punto di vista professionale Berlusconi ha creato un impero dal nulla e mediaset e' probabilmente la nuova iniziativa imprenditoriale di maggior successo in Italia negli ultimi decenni, le inchieste di De Magistris invece sono state un buco nell'acqua via l'altro con un numero impressionante di archiviazioni.

Si, direi che non c'e' proprio paragone... :rolleyes:

claudioborghi
22-02-2010, 13:58
Se permetti ritengo sia un ONORE essere insultato da uno del genere.

Come al solito non leggi... :p

Questo tipaccio di Carnevale e' l'ARTEFICE dell'ingresso di Di Pietro in magistratura, dato che presiedeva la commissione esaminatrice che a quanto pare era contraria all'ammissione, viste le gravi carenze di preparazione :asd: ma decise di salvarlo per il rotto della cuffia.

Ecco la testimonianza di un altro membro di quella commissione

http://www.ilgiornale.it/interni/una_manina_salvo_lex_pm_esami_di_pietro_ripescato_grazie_pressioni_esterne/23-01-2010/articolo-id=416149-page=0-comments=1

Quindi nessun insulto... anzi, dovrebbe dire grazie carnevale :asd:

stetteo
22-02-2010, 14:03
Dal punto di vista professionale Berlusconi ha creato un impero dal nulla e mediaset e' probabilmente la nuova iniziativa imprenditoriale di maggior successo in Italia negli ultimi decenni, le inchieste di De Magistris invece sono state un buco nell'acqua via l'altro con un numero impressionante di archiviazioni.


Dal nulla :asd:
Parli di sentenza definitiva e porti una sentenza disciplinare?

NexusMM
22-02-2010, 14:04
mentre Berlusconi e' stato rieletto tre volte presidente del consiglio dalla maggioranza degli italiani

Mi chiedo cos'avresti detto se al posto di SB ci fosse stato Fausto Bertinotti.

Ma so già la risposta.

sid_yanar
22-02-2010, 14:07
Dal nulla :asd:
Parli di sentenza definitiva e porti una sentenza disciplinare?


anche in sicilia hanno costruito ponti e viadotti "dal nulla". Chissà che l'origine dei denari non sia la stessa? :asd:

stetteo
22-02-2010, 14:10
anche in sicilia hanno costruito ponti e viadotti "dal nulla". Chissà che l'origine dei denari non sia la stessa? :asd:

C'è qualcuno non conosce nemmeno la legge di Lavoisier :asd:

sid_yanar
22-02-2010, 14:17
C'è qualcuno non conosce nemmeno la legge di Lavoisier :asd:

nella storia solo un tizio la ha violata, moltiplicando pane e pesci :asd:
ora invece scopro grazie a cb che sono due :doh:

first register
22-02-2010, 14:33
http://img28.imageshack.us/img28/9295/imperodalnulla.jpg


:D :D :D