View Full Version : Conosci il tuo dialetto?
+Benito+
31-01-2010, 10:33
Recentemente mi sono trovato a notare una cosa.
In alcune parti d'italia i giovani (categoria in cui inizio a non appartenere più, ahimè) portano avanti la propria lingua tradizionale, che non è solo un modo di parlare, ma di esprimersi, che ha da sempre caratterizzato i gruppi sociali.
Ad esempio quando ho avuto modo di andare a roma, o in meridione, o in veneto, spesso ho sentito parlare con una forte cadenza e con molti termini dialettali se non proprio in dialetto, anche a spese di una conoscenza e pronuncia lacunosa dell'italiano.
Differentemente non conosco molte persone delle mie parti che apprezzino il dialetto, e ancora meno che possano parlarlo fluentemente.
Non è solo un disinteresse personale, ma anche una sorta di svalutazione culturale, di dispiacere a colloquiare in dialetto.
Sto riflettendo su queste differenze tra la stessa generazione cresciuta in ambienti culturali differenti e non ne trovo una ragione.
Abito in provincia di Vicenza, parlo in dialetto (dialetto vicentino della léngoa veneta :) ) praticamente sempre, a casa, a lavoro (barista), con amici... parlo italiano solo con la morosa (anche se non sempre) e all'università (PD).
Penso in dialetto.
Ciò nonostante ritengo di conoscere bene la lingua italiana, ho sempre avuto una fissa per la correttezza diciamo. Anche se è dovuta più alla lettura che alla vita vissuta.
edit: ah, sono un gggiovane penso, 22 anni.
+Benito+
31-01-2010, 10:44
Cubic84, ma perchè? non te lo hanno "insegnato"? Non te ne frega niente? Ti fa schifo?
I miei genitori fin da piccolo mi hanno parlato solo in italiano.
Il dialetto l'ho imparato alla scuola elementare. L'ho imparato dai compagni ma abbiamo fatto anche delle ricerche guidate dall'insegnante, con interviste ad anziani del paese (si parla dei primi anni '80, non sono più giovincello).
A seconda dell'interlocutore posso ora scegliere se utilizzare l'italiano o il mio dialetto nelle conversazioni quotidiane.
Il dialetto rinsalda il legame con la piccola comunità di cui faccio parte, mi consente di non apparire "distante" se scambio due parole con qualche persona anziana, mi permette di esprimere in modo inequivocabile alcuni concetti.
La conoscenza del dialetto rende una persona culturalmente più "ricca" secondo me!
La conoscenza del solo dialetto no!!
Io conosco il bergamasco della zona di confine con Lecco praticamente al 95 % (e lo parlo anche discretamente :D)
E LO FACEVO PRIMA DELLA STUPIDA MODA DELLE RADICI ODIERNA.
Dico 95 perchè ogni tanto saltano fuori termini realmente assurdi e mai sentiti prima (Mi viene in mente la prima volta che sentii "Rangutàm", che non è africano, è bergamasco per "Cumulo di scarti").
anonimizzato
31-01-2010, 10:51
Me la cavo col dialetto brianzolo.
Dream_River
31-01-2010, 10:51
Capisco il mio dialetto senza problemi, ma non lo parlo per niente bene, e non mi interessa parlarlo, anzi, trovo fastidioso sentire giovani che non sanno parlare bene l'Italiano con un lessico da 5 elementare parlare fra di loro in dialetto
+Benito+
31-01-2010, 10:53
Il dialetto l'ho imparato alla scuola elementare.
:asd: :asd: :asd:
^TiGeRShArK^
31-01-2010, 10:55
Ma chi 'mminghia va ricendu???
'cca u parrunu tutti! :O
:asd:
:asd: :asd: :asd:
Sul serio!
Io parlavo in italiano e quasi tutti gli altri ragazzini mi rispondevano in dialetto.
Quando ho imparato ad esprimermi correttamente, il dialetto è diventato la "lingua ufficiale delle conversazioni non ufficiali".
Parlare in italiano o in dialetto può fare una grande differenza con certe persone!
Qui il dialetto ormai lo parlano solo i vecchi...
"Giù" invece (ndr.sono di origini calabresi) lo parlano tutti, giovani inclusi.
Per quanto mi riguarda, il bolognese non lo parlo e non lo capisco, il calabrese invece lo capisco ma non lo parlo.
Qualche parola mi "scappa" ogni tanto, ma niente di che... "soccia" o "benedica", per dirne due :D
Il bolognese si parla molto poco, io lo capisco ma più di qualche frase non so dire, forse me la cavo meglio con il maceratese :asd:
http://eml.wikipedia.org/wiki/Bul%C3%A5ggna
anonimizzato
31-01-2010, 10:58
Conoscere il dialetto a volte può fare la differenza tra la vita e la morte (http://www.youtube.com/watch?v=XqmTdtoCmEs) :asd:
Io quando mi sono trasferita qui nel 1992 di ritorno da scuola piangevo ogni giorno perché non capivo cosa dicevano i miei compagni e le mie maestre :cry:
{|e;30682865']Io quando mi sono trasferita qui nel 1992 di ritorno da scuola piangevo ogni giorno perché non capivo cosa dicevano i miei compagni e le mie maestre :cry:
Non sei siciliana? :stordita:
Conoscere il dialetto a volte può fare la differenza tra la vita e la morte (http://www.youtube.com/watch?v=XqmTdtoCmEs) :asd:
Da noi si dice "carèga"... Sarei morto? :ciapet:
Il_Grigio
31-01-2010, 11:02
sono di verona.
i giovani di qui non parlano il dialetto. Hanno una loro parlata che vorrebbe imitare grossolanamente il dialetto, ma non ci si avvicina neppure.
in generale, è un mescolamento di:
dialetto (giusto il tono di voce e le parole più comuni)
italiano (con vocaboli deformati, per sembrare termini dialettali)
slang giovanile
inutile dire che questo miscuglio è praticamente incomprensibile per chiunque parli il vero dialetto (i vecchi :p).
quanto a me, conosco assai poco il dialetto. quando provo ad usarlo, il massimo che ottengo è risultare buffo ai parenti. :p
Capisco totalmente il dialetto dell'alto monferrato quando è parlato da non molto anziani, lo parlo non benissimo e solo con determinati interlocutori e più per "frasi fatte" che nell'espressione di concetti complicati
Capisco abbastanza bene il milanese e lo parlo ma solo con i parenti de Milàn.... come fosse una lingua straniera, non lo sento mio naturalmente.
la tradizione dialettale è perduta.
Per questo parlo di "ricchezza culturale" quando una persona conosce bene il suo dialetto!
Il dialetto fa parte della storia di una località (in Trentino il dialetto non è uno scolo, può differire anche tra paesini di 500 anime posti a due km di distanza): perderlo è come dimenticare da dove veniamo no?
non lo so, parlo praticamente solo italiano.. in compenso me la cavo con il cockney :asd:
MesserWolf
31-01-2010, 11:17
no e sinceramente detesto il dialetto . Lo trovo anacronistico , sintomo in generale di ignoranza della lingua italiana e credo che il conoscerlo non arricchisca o dia dei vantaggi marginali.
Giusto conservare la storia delle varie lingue locali, ma in un museo , non tenerle vive . Che si impari meglio l'inglese piuttosto che quello si che è utile .
Sono un leghista atipico ^^
Dream_River
31-01-2010, 11:26
no e sinceramente detesto il dialetto . Lo trovo anacronistico , sintomo in generale di ignoranza della lingua italiana e credo che il conoscerlo non arricchisca o dia dei vantaggi marginali.
Giusto conservare la storia delle varie lingue locali, ma in un museo , non tenerle vive . Che si impari meglio l'inglese piuttosto che quello si che è utile .
Sono un leghista atipico ^^
E dopo questo sei anche il mio leghista preferito :flower: :mano:
frankytop
31-01-2010, 11:31
Conosco bene il dialetto nord-piemontese,mi piace molto ascoltarlo ma detesto assolutamente parlare in dialetto e non ne sono capace.Pare una contraddizione ma è così.
no e sinceramente detesto il dialetto . Lo trovo anacronistico , sintomo in generale di ignoranza della lingua italiana e credo che il conoscerlo non arricchisca o dia dei vantaggi marginali.
Io non sono per niente d'accordo, la conoscenza del dialetto non implica l'ignoranza dell'italiano. Se volessimo fare un "esperimento", sono convinto che preso un gruppo di x ragazzi che non conoscono il dialetto, dove la conoscenza media della lingua italiana in questo gruppo sia i1, se prendessimo altri x ragazzi che conoscono il dialetto, la loro conoscenza media della lingua i2 non sarebbe >i1.
In effetti, pensa, negli anni la dimestichezza con l'italiano della popolazione giovanile è in calo, come lo è anche la conoscenza del dialetto, ma di sicuro non possiamo assumere che l'ignoranza del dialetto sia correlata all'ignoranza dell'italiano, come non possiamo dire il contrario.
In Friuli è molto diffusa la Lingua Friulana, nelle diverse cadenze locali. Viene parlata indistintamente dai giovani e dai meno giovani, in alcuni casi è conosciuta anche dagli immigrati.
MesserWolf
31-01-2010, 11:47
Io non sono per niente d'accordo, la conoscenza del dialetto non implica l'ignoranza dell'italiano. Se volessimo fare un "esperimento", sono convinto che preso un gruppo di x ragazzi che non conoscono il dialetto, dove la conoscenza media della lingua italiana in questo gruppo sia i1, se prendessimo altri x ragazzi che conoscono il dialetto, la loro conoscenza media della lingua i2 non sarebbe >i1.
In effetti, pensa, negli anni la dimestichezza con l'italiano della popolazione giovanile è in calo, come lo è anche la conoscenza del dialetto, ma di sicuro non possiamo assumere che l'ignoranza del dialetto sia correlata all'ignoranza dell'italiano, come non possiamo dire il contrario.
Lo so che non implica ignoranza , ma quel "in generale" è lì a indicare la maggior parte delle persone che usa il dialetto perchè non sa l'italiano o non sa la differenza tra dialetto e italiano.
Non per nulla i maggiori utilizzatori del dialetto sono i vecchia quasi analfabeti e/o quelli con una bassa scolarizzazione . (chiaramente nulla vieta a un laureato di sapere il dialetto e di parlarlo , ma in generale ....)
Il dialetto lo puoi usare al bar , ma non certo in università o in un posto di lavoro di un certo livello.
Cmq chiaramente sto generalizzando, e forse varrebbe la pena di sottolineare la differenza tra sapere e usare . D'altro canto se uno conosce il dialetto e non lo usa non è che gli sia molto utile.
E dopo questo sei anche il mio leghista preferito :flower: :mano:
Sono un leghista chic :O :sofico: :asd:
Mantis86
31-01-2010, 11:58
Capisco totalmente il dialetto dell'alto monferrato quando è parlato da non molto anziani, lo parlo non benissimo e solo con determinati interlocutori e più per "frasi fatte" che nell'espressione di concetti complicati
Capisco abbastanza bene il milanese e lo parlo ma solo con i parenti de Milàn.... come fosse una lingua straniera, non lo sento mio naturalmente.
Ora ti faccioil test del piemontese che solitamente si fa a chi non lo sa.
Dui purun bagnà nt' l'oli ---> ovver due peperoni bagnati nell' olio.
Comunque io sono del basso piemonte, sto in linea d'aria a 25 km dalla francia e il mio dialetto piemontese è per molti versi cadenzato da r e suoni francesi. Comunque sia lo parliamo spesso, anche se fa molto lavoratore della campagna, ma quando parliamo in italiano, oltre ad usare qualche neee si capisce veramente tutto. Se parliamo in italiano noi della nostra zona ci facciamo capire benissimo e non si nota molto l'influenza del dialetto.
Recentemente mi sono trovato a notare una cosa.
In alcune parti d'italia i giovani (categoria in cui inizio a non appartenere più, ahimè) portano avanti la propria lingua tradizionale, che non è solo un modo di parlare, ma di esprimersi, che ha da sempre caratterizzato i gruppi sociali.
Ad esempio quando ho avuto modo di andare a roma, o in meridione, o in veneto, spesso ho sentito parlare con una forte cadenza e con molti termini dialettali se non proprio in dialetto, anche a spese di una conoscenza e pronuncia lacunosa dell'italiano.
Differentemente non conosco molte persone delle mie parti che apprezzino il dialetto, e ancora meno che possano parlarlo fluentemente.
Non è solo un disinteresse personale, ma anche una sorta di svalutazione culturale, di dispiacere a colloquiare in dialetto.
Sto riflettendo su queste differenze tra la stessa generazione cresciuta in ambienti culturali differenti e non ne trovo una ragione.
Qui in Alto Adige per ovvi motivi storici non c'é un dialetto autoctono, per lo più è importato dal Trentino e dal Veneto.
paolo1974
31-01-2010, 12:05
I miei genitori sono di stampo tradizionale, quindi in casa parlano per lo più il dialetto palermitano e poco l'Italiano, nonostante ciò parlo perfettamente l'italiano senza alcuna cadenza siciliana. Ovviamente il palermitano (non siciliano) lo parlo (malissimo) e lo capisco.
frankytop
31-01-2010, 12:14
...oltre ad usare qualche neee.
Eh beh,il neee è fondamentale,senza di esso ogni discorso perde di "sapore".:D
Mantis86
31-01-2010, 12:17
Eh beh,il neee è fondamentale,senza di esso ogni discorso perde di "sapore".:D
invece di dire eh, infatti, devi dire eh giacche neee :p
da piccolo ho imparato l'italiano, poi mi sono abituato al dialetto
ora "penso" pure in dialetto trentino
e aggiungo che sono uno dei pochi in grado di scriverlo correttamente :O
F1R3BL4D3
31-01-2010, 12:22
mmm no.
SweetHawk
31-01-2010, 12:23
Io sono siciliano, 31 anni, e parlo dialetto praticamente sempre: lavoro, casa, amici.
In Sicilia ci sono diverse cadenze ma ci capiamo tutti bene, anche il calabrese è generalmente un dialetto vicinissimo al siciliano.
In Sicilia e Calabria ho sempre parlato in siciliano.
io odio chi parla sempre il dialetto, è sinonimo di estrema ignoranza e una scolarizzazione più che scadente.
Ammiro invece chi studia il dialetto, ho qualche amico che va a scuola di dialetto bolognese, ho visto spettacoli in dialetto ma è estremamente differente che parlarlo in compagnia...
una settimana fa ad annozero c'era la ripresa di un ragazzo del sud al quale gli avevano arrestato il fratello/cugino/zio e mentre parlava c'erano i sottotitoli :doh:
SweetHawk
31-01-2010, 12:30
io odio chi parla sempre il dialetto, è sinonimo di estrema ignoranza e una scolarizzazione più che scadente.
Ammiro invece chi studia il dialetto, ho qualche amico che va a scuola di dialetto bolognese, ho visto spettacoli in dialetto ma è estremamente differente che parlarlo in compagnia...
una settimana fa ad annozero c'era la ripresa di un ragazzo del sud al quale gli avevano arrestato il fratello/cugino/zio e mentre parlava c'erano i sottotitoli :doh:
Beh sono laureato, parlo tre lingue straniere e faccio un lavoro che richiede importanti competenze.
Eppure parlo praticamente solo in dialetto, se non con chi non è siciliano.
Quindi la tua frase "io odio chi parla sempre il dialetto, è sinonimo di estrema ignoranza e una scolarizzazione più che scadente" la trovo ampiamente discutibile. Poi non so, forse ti riferisci alla zona di Bologna?
killercode
31-01-2010, 12:32
Lo capisco perfettamente, lo parlo abbastanza bene, ma non sono assolutamente capace di scriverlo....cosa abbastanza classica visto che i dialetti sono lingue create da e per gente analfabeta che quindi non hanno una grade componente scritta
Abito in provincia di Cuneo però la cadenza "napoletana" si sente pur parlando un italiano corretto. Quando sono arrivato in Piemonte facevo molto attenzione alla dizione, poi col tempo non ne ho sentito più la necessità anche perchè non ho ritenuto giusto "soffocare" la mia cadenza visto che il mio italiano è comprensibilissimo.
Parlo e capisco la lingua napoletana, con mia moglie (stesso paese d'origine) parliamo sempre in napoletano.
Giù tutti parlano il napoletano, dai giovani agli anziani anche se qualche termine più antico sta cadendo in disuso.
anonimizzato
31-01-2010, 12:37
Lo capisco perfettamente, lo parlo abbastanza bene, ma non sono assolutamente capace di scriverlo....cosa abbastanza classica visto che i dialetti sono lingue create da e per gente analfabeta che quindi non hanno una grade componente scritta
Il dialetto è sicuramente anacronistico ad oggi ma ha, a mio modo di vedere, ancora un grande valenza storico culturale.
E' la lingua della cultura contadina e delle vecchie generazioni di per se molto affascinante.
Io personalmente, avedo avuto un forte legame coi miei nonni materni, ho imprato ad usarlo ed apprezzarlo e concordo sul fatto che discutere in dialetto crei spesso un legame sociale maggiore.
Poi è ovvio che nelle scuole vada insegnato l'italiano e le lingue straniere e non il dialetto, ma quelle sono le solite sparate leghiste.
Wolfgang Grimmer
31-01-2010, 12:39
{|e;30682865']Io quando mi sono trasferita qui nel 1992 di ritorno da scuola piangevo ogni giorno perché non capivo cosa dicevano i miei compagni e le mie maestre :cry:
lol anche io quando mi sono trasferito da bologna a napoli.
In compenso ora il napoletano lo capisco bene però non parlo né quello né il bolognese.
Giusto conservare la storia delle varie lingue locali, ma in un museo , non tenerle vive .
e perché mai? Di certo il dialetto napoletano è molto più bello di quella cagata di lingua che è linglese
@lessandro
31-01-2010, 12:40
Dio bono lo conosco si, ma che sei grullo :D :D :D :D
koshchay
31-01-2010, 12:40
io più o meno lo capisco ma non lo saprei proprio parlare...
tuttavia alcune parole uso quotidianamente accanto all'italiano...
l'aspetto più caratteristico dei dialetti italiani cmq, è la bestemmia che sembra enfatizzare e conferire addiritura autorevolezza all'affermazione...:asd:
Lo parlo molto, qui anche a lavoro spesso si parla in dialetto.
L'accento barese si nota anche quando si parla in italiano.
Non sei siciliana? :stordita:
lol anche io quando mi sono trasferito da bologna a napoli.
In compenso ora il napoletano lo capisco bene però non parlo né quello né il bolognese.
Mi sono trasferita in culonia occidentale appena terminata la terza elementare, ma i miei genitori sono di qui (sono stati vent'anni in Veneto per questioni lavorative) e io ormai sono qui da diciotto anni, quindi il siculo lo parlo benissimo mentre il veneto è arabo (qualche giorno fa ero a Venezia da mio cugino (anche lui là per lavoro da sei mesi) e sul vaporetto abbiamo incontrato una signora che parla solo il veneziano..... niente, non ho capito assolutamente niente! In compenso adesso che è da sei anni che sono a Palermo per l'università e sto in un quartiere dove l'italiano non lo parla nessuno, il terronico stretto lo parlo ancora meglio :D
Comunque al liceo, poiché facevamo le ore da cinquanta minuti ( :sofico: ), quindi dovevamo recuperare qualche ora con qualcosa, e un anno abbiamo fatto un'ora alla settimana di dialetto e usanze siciliane....
+Benito+
31-01-2010, 13:10
LUVIIIII
svuota gli MP e comunque vai a cagare :asd:
No, lo capisco a malapena, e raramente uso espressioni dialettali bergamasche. Capisco molto meglio il napoletano o altri dialetti mediterranei, ma preferisco di gran lunga l'italiano.
Punitore
31-01-2010, 13:24
In Friuli è molto diffusa la Lingua Friulana, nelle diverse cadenze locali. Viene parlata indistintamente dai giovani e dai meno giovani, in alcuni casi è conosciuta anche dagli immigrati.
abbastanza vero, anche se conosco diversi giovani che sono friulani "purosangue" ma detestano la lingua friulana e non la parlano :cry:
Eppure parlo praticamente solo in dialetto, se non con chi non è siciliano.
Quindi la tua frase "io odio chi parla sempre il dialetto, è sinonimo di estrema ignoranza e una scolarizzazione più che scadente" la trovo ampiamente discutibile. Poi non so, forse ti riferisci alla zona di Bologna?
e allora bisogna spezzare questa catena. PErchè tu sarai pure istruito e parli ANCHE l'italiano, ma per ognuno come te ce ne sono 10 che parlano solo il dialetto, e non è accettabile che ragazzi nel 2010 non sappiano esprimersi senza usare il dialetto.
L'unica cosa che accetto sono gli intercalari, come dare il tiro, il rusco, piciu, socmel, etc.etc.
Qui il dialetto ormai lo parlano solo i vecchi...
"Giù" invece (ndr.sono di origini calabresi) lo parlano tutti, giovani inclusi.
Per quanto mi riguarda, il bolognese non lo parlo e non lo capisco, il calabrese invece lo capisco ma non lo parlo.
Qualche parola mi "scappa" ogni tanto, ma niente di che... "soccia" o "benedica", per dirne due :D
Mah... a me sembra invece il contrario...
Il dialetto è molto più radicato nel Nord Italia che al Sud, secondo me.
Sono pugliese, ma non lo parlo il mio dialetto, e ho forti difficoltà anche a comprenderlo. Mentre mi trovo assolutamente a mio agio con il siciliano: lo capisco molto bene e lo so anche parlare, anche se con un accento "bastardo".
Senza Fili
31-01-2010, 14:07
Mai parlato dialetto (avendo avi toscani in casa tutti parlano da sempre solo e soltanto italiano), e non mi piacciono i dialetti.
Inoltre noto che stanno sparendo quasi ovunque, a Roma non lo parla piu' nessuno (è rimasta solo la cadenza e qualche termine sparso), idem in altre regioni in cui sono stato recentemente, questa estate in Sardegna, in una zona interna, ho potuto notare ancora una volta come i bambini piccoli parlino ormai tra loro soltanto un italiano con forte accento.
ermejo91
31-01-2010, 14:11
Pochissimo, giusto qualche termine e qualche cadenza..
Senza Fili
31-01-2010, 14:12
e perché mai? Di certo il dialetto napoletano è molto più bello di quella cagata di lingua che è linglese
Peccato che conoscere l'Inglese sia di un'utilità estrema, mentre conoscere il napoletano (o un dialetto qualunque) sia un mero sfizio da un punto di vista pratico.
Ho mandato a quel paese in Piemontese colorito una signora di colore qui a Londra, che mi aveva appena mandato a fuck-off perche' pensava io fossi in fila per la cassa, mentro mi stavo facendo i cassi miei.
Da come ha reagito dopo penso che abbia capito ogni singola parola. :asd:
Comunque potrei parlare piemontese quando voglio, anche se lo faccio solo con qualche amico. Mia moglie non lo parla (conosce gia' Italiano, Inglese e Spagnolo), i miei genitori si'.
cdimauro
31-01-2010, 14:26
e allora bisogna spezzare questa catena. PErchè tu sarai pure istruito e parli ANCHE l'italiano, ma per ognuno come te ce ne sono 10 che parlano solo il dialetto, e non è accettabile che ragazzi nel 2010 non sappiano esprimersi senza usare il dialetto.
L'unica cosa che accetto sono gli intercalari, come dare il tiro, il rusco, piciu, socmel, etc.etc.
Non vedo perché. L'importante è conoscere l'italiano E il dialetto.
Qui al sud il dialetto rimane la lingua più parlata, da quel che vedo, ma perfino mio nonno di 93 anni si sforza di parlare italiano con chi non conosce il siciliano. ;)
ilguercio
31-01-2010, 14:35
Parlo il dialetto a casa sempre e spesso con qualche amico.
Con la ragazza parlo italiano ma a volte è bello confrontare la differenza fra i dialetti di due paesi calabresi.
In compenso non so scrivere in dialetto.
Odio però sentire la cadenza dialettale quando si cerca di parlare in italiano(vedi la miss italia 2009).
Mi piace tanto il dialetto siciliano,che ho iniziato a conoscere grazie a Camilleri.
I dialetti del nord non li conosco proprio,troppe differenze con il sud.
_BlackTornado_
31-01-2010, 14:47
Mai parlato dialetto (avendo avi toscani in casa tutti parlano da sempre solo e soltanto italiano), e non mi piacciono i dialetti.
Inoltre noto che stanno sparendo quasi ovunque, a Roma non lo parla piu' nessuno (è rimasta solo la cadenza e qualche termine sparso), idem in altre regioni in cui sono stato recentemente, questa estate in Sardegna, in una zona interna, ho potuto notare ancora una volta come i bambini piccoli parlino ormai tra loro soltanto un italiano con forte accento.
Per curiosità, ma tu per "dialetto romano" cosa intendi?
Perchè a me sembra che a Roma il dialetto si parli ancora parecchio rispetto ad altri posti, complice anche il fatto che il dialetto romano rimane più simile all'italiano che quello di altre località.
Certo, io non parlo come una poesia di Trilussa manco se mi ci metto d'impegno, però la calata e molti termini sono quelli, e non faccio fatica a capire le poesie.
Considerando il secolo buono di differenza tra me e Trilussa, non mi pare un cattivo risultato...
Al contrario, se mia nonna (sabina DOC) si mette a parlare in dialetto stretto, faccio fatica a capirla, e mio cugino, che pure è nato e cresciuto li, al contrario di me, se la cava solo poco meglio. E devo dire che li c'è stato un cambiamento drastico... Il dialetto dei giovani li è stato ampiamente contaminato da quello romano, e di tanti termini "sabini" si è perso proprio l'uso. Ormai, dai 60 anni in giù, li si parla italiano.
Comunque, io parlo prevalentemente italiano, romanizzato ma italiano, tranne che in qualche occasione dove scendo decisamente nel romanaccio "stretto".
Ultimamente sto un pò perdendo l'uso dell'italiano corretto, quello con i congiuntivi in ordine e i tempi azzeccati, però credo sia solo questione di "perdita di allenamento" dovuto alla fine delle superiori :D
Diciamo che quando sbaglio almeno me ne rendo conto :D
In compenso, ho guadagnato in inglese, anche se parlo pure quello con la calata romana :D
Senza Fili
31-01-2010, 15:02
Non bisogna confondere un italiano condito con qualche parola di romanesco con il vero romanesco...io in una vita l'ho sentito parlare solo da un anziano trasteverino, e da un signore romano di generazioni, propietario di una trattoria tipica...per il resto romani di generazioni ormai ne sono rimasti davvero pochi in %, quando andavo a scuola, tra elementari e medie, solo una ragazza aveva nonni romani, gli altri avevano tutti origini del sud, qualcuno del Lazio, e due del centro Italia...
willywilly77
31-01-2010, 15:13
Capisco e "sbiascico" il ravennate perché lo parlavano i miei nonni, infatti spesso mi prendono in giro i sammarinesi perché cadenza e parole differiscono :D
Ora ti faccioil test del piemontese che solitamente si fa a chi non lo sa.
Dui purun bagnà nt' l'oli ---> ovver due peperoni bagnati nell' olio.
ma sa chi son i purun...qui sono i puvreu...o puvron spostandosi un pochino verso nord o verso ovest (l'acquese è piuttosto diverso dal "piemontese puro" che parlate nel cuneese o nelle langhe)
ma sa chi son i purun...qui sono i puvreu...o puvron spostandosi un pochino verso nord o verso ovest (l'acquese è piuttosto diverso dal "piemontese puro" che parlate nel cuneese o nelle langhe)
L'unico piemontese vero e' quello reale. Quello della Torino Sabauda (da pronunciarsi ovviamente molto marcato)
Gli altri sono imbastardimenti volgari. :asd:
L'unico piemontese vero e' quello reale. Quello della Torino Sabauda (da leggersi ovviamente molto marcato)
Gli altri sono imbastardimenti volgari. :asd:
vero, però nel resto del piemonte è simile.......cuneo, canavese, astigiano, torinese, vercelli....siete molto simili (tutta gentaglia :D :D ) invece mandrogni e novaresi sono enormemente imbastarditi, qui dal ligure, a novara dal lombardo......
cdimauro
31-01-2010, 15:55
Mi piace tanto il dialetto siciliano,che ho iniziato a conoscere grazie a Camilleri.
Se parli della fiction, quello è siciliano come io posso parlare piemontese. :D
vengo dall'Italia e parlo l'italiano...
in ogni caso sono di bologna, ma il bolognese non lo parlo e non lo capisco... e in ogni caso a cosa mi sarebbe servito? a niente...
piuttosto che imparare un (inutile) dialetto, non sarebbe meglio imparare un (utile) lingua straniera??
Non vedo perché. L'importante è conoscere l'italiano E il dialetto.
Qui al sud il dialetto rimane la lingua più parlata, da quel che vedo, ma perfino mio nonno di 93 anni si sforza di parlare italiano con chi non conosce il siciliano. ;)
e infatti è quello che ho scritto nel primo post :D
ma sapere il dialetto e NON l'italiano è sinonimo di bassa scolarizzazione.
dantes76
31-01-2010, 16:34
Conosco bene il dialetto nord-piemontese,mi piace molto ascoltarlo ma detesto assolutamente parlare in dialetto e non ne sono capace.Pare una contraddizione ma è così.
un ti scantari, basta ca sa pararri u sicilianu e si apposto.
cdimauro
31-01-2010, 17:21
e infatti è quello che ho scritto nel primo post :D
ma sapere il dialetto e NON l'italiano è sinonimo di bassa scolarizzazione.
Ah, ok. Non ricordavo il tuo primo messaggio. :D Concordo. :)
un ti scantari, basta ca sa pararri u sicilianu e si apposto.
Nun ti scantari, basta ca sai parrari 'u sicilianu e ssi 'a ppostu.
:O
dantes76
31-01-2010, 17:38
Ah, ok. Non ricordavo il tuo primo messaggio. :D Concordo. :)
Nun ti scantari, basta ca sai parrari 'u sicilianu e ssi 'a ppostu.
:O
veramente non sono riuscito ad editarlo.. piu' che apposto.. n'ca stai friscu:O
Siddhartha
31-01-2010, 17:44
lo capisco e lo parlo anche se quotidianamente parlo italiano poichè il napoletano, se strascicato, risulta cafone!!! :fagiano:
comprendo e parlo anche il leccese visto che ho una casa in salento praticamente da sempre! :D
A me piacerebbe molto imparare il Veneto, visto le mie radici, e il fiorentino :D
e-commerce84
31-01-2010, 18:02
Recentemente mi sono trovato a notare una cosa.
In alcune parti d'italia i giovani (categoria in cui inizio a non appartenere più, ahimè) portano avanti la propria lingua tradizionale, che non è solo un modo di parlare, ma di esprimersi, che ha da sempre caratterizzato i gruppi sociali.
Ad esempio quando ho avuto modo di andare a roma, o in meridione, o in veneto, spesso ho sentito parlare con una forte cadenza e con molti termini dialettali se non proprio in dialetto, anche a spese di una conoscenza e pronuncia lacunosa dell'italiano.
Differentemente non conosco molte persone delle mie parti che apprezzino il dialetto, e ancora meno che possano parlarlo fluentemente.
Non è solo un disinteresse personale, ma anche una sorta di svalutazione culturale, di dispiacere a colloquiare in dialetto.
Sto riflettendo su queste differenze tra la stessa generazione cresciuta in ambienti culturali differenti e non ne trovo una ragione.
A Roma...NESSUNO parla il dialetto romanesco che è morto da tantissimi anni....semmai si parla il romaccio che è uno storpiamento dell'italiano spesso condito con espressioni volgari che lo rendono particolarmente piccante e colorito...ma chi parla romanaccio (a meno che non lo faccia per gioco come il sottoscritto) in genere ha fortissime carenze nella conoscienza della lingua italiana, appartiene ad una categoria disagiata (sottoproletariato urbano o giù di lì) e probabilmente ha anche grossi buchi culturali in tutti gli altri aspetti...
Solertes
31-01-2010, 18:39
Sono Sardo e capisco il Sardo nella maggioranza delle parlate locali, purtroppo ho imparato prima l'italiano e poi il Sardo, per cui fatico a formulare pensieri complessi in Sardo perchè il mio vocabolario nella "fase" espositiva è limitato...insomma, non mi vengono le parole che però se sentite capisco senza problemi.
Purtroppo è dall'era del fascismo (che vietò anche le tradizionali gare di improvvisazione poetica in ottave, una sorta di free-style a tema) che le istituzioni italiane han cercato di disincentivarne l'uso (prima sa ricchesa, poi s'istoria e como sa limba no che sun furande), seppur imbarbarito è ancora parlato correntemente fino dalla tenera età e si tende a parlare italiano solo con gli "stranzos" (stranieri).
Era talmente radicato che persino la chiesa nella sua opera di evangelizzazione oltre alla messa in Latino prevedeva in Sardegna la messa in Sardo. Il vero problema è la mancanza di una corposa tradizione scritta (nonostante si trovino intere opere tradotte in Sardo...Iliade e Odissea incluse) e la varietà delle parlate locali a cui ultimamente si stà cercando di porre rimedio con l'istituzione di una lingua "unica" - una sorta di esperanto del Sardo - per gli atti pubblici.
In Sardegna è possibile presentare anche atti pubblici in Sardo, nei comuni dell'area Nuorese - che è quella che probabilmente tenta maggiormente di conservare la nostra lingua - spesso anche la toponomastica è bilingue.
Il Sardo (mi riferisco alla variante Logudorese) è una lingua con una costruzione latina molto rigorosa ed è un ausilio discreto per parlare l'italiano, aiuta nella comprensione dello Spagnolo e la sua conoscenza non impedisce l'apprendimento di altre lingue come l'inglese o il cinese.
+Benito+
31-01-2010, 18:40
non era mia intenzione confondere l'aulico romanesco con il volgare romanaccio, di solito se parlo con un italico che non mi sta parlando in italiano immagino che stia parlando in dialetto, che poi sia il dialetto certificato dall'accademia della crusca non so...:stordita:
ASL sportello pazienti alta padovana,
ufficio anagrafecomune dell'alta padovana:
ufficio postale comune dell'alta padovana:
in tutti e tre i casi gli impiegati capendo che son veneto han parlato con me in veneto ...
ovviamente con cittadini di altre nazionalità o non veneti si sarebbero espressi in italiano.
direi serenamente che qui in veneto la lingua madre è il veneto, anche fra i giovani.
sento serenamente nordafricani e romeni che vivon qui da un decennio parlare con abbondanti termini ed inflessioni VENETE.
direi che da sto punto di vista la identità culturale e linguistica è abbastanza integra.
stano morendo termini dialettali legati ad oggetti e lavori tipicamente agricoli visto che non vengono più usati nella vita quotidiana della maggior parte delle persone... ma credo sia dovuto alla tecnologia che avanza, ad un mondo che è più tecnologico e meno manuale più che ad una perdita del veneto come lingua madre.
certo per mio padre era normale usare il veneto prima e l'italiano poi, mentre io devo valutare chi è l'interlocutore ...
ma le radici credo per ora siano salve.
almeno qui a nordest.
in generale ADORO i dialetti, se posso imparo il più possibile di ognuno quando ne ho occasione, non solo dialetti simili al veneto come posson essere il lombardo o il friulano, ma pure quelli molto lontani, in particolare mi affascinano le parlate pugliesi...
i dialetti hannouna tavolozza di colori che l'italiano non ha imho.
vengo dall'Italia e parlo l'italiano...
in ogni caso sono di bologna, ma il bolognese non lo parlo e non lo capisco... e in ogni caso a cosa mi sarebbe servito? a niente...
piuttosto che imparare un (inutile) dialetto, non sarebbe meglio imparare un (utile) lingua straniera??
bhè... dipende... imho è MOLTO importante esse legati ad una terra ad una cultura a delle tradizioni, o più d'una...
è come "sapere chi sei e da dove vieni" ti dà una identità, una forza, un senso di appartenenza.
non è questione di sentirsi migliori di altri, ma è una sensazione di sentirsi più a proprio agio nella propria pelle, simile ad avere un nome un cognome ed un volto piuttosto ceh non averli.
comunque non vedo il problema dialetto VS lingua straniera,
io ne parlo due di lingue straniere, con gli italiani non veneti parlo in italiano, con i veneti in veneto...
mi spiace non sapere la terza lingua straniera... ma vabbhè ... fino ad ora me la son sempre cavata all'estero.
il cervello non ha mica un limite di lingue imparabili, e soprattutto se apprese in giovane età se ne imparano diverse molto facilmente.
Mi cugnùsi benìsim al mè dialèt!!:O
Mi cugnùsi benìsim al mè dialèt!!:O
e ... sarebbe quale?
e-commerce84
31-01-2010, 19:01
non era mia intenzione confondere l'aulico romanesco con il volgare romanaccio, di solito se parlo con un italico che non mi sta parlando in italiano immagino che stia parlando in dialetto, che poi sia il dialetto certificato dall'accademia della crusca non so...:stordita:
no ma il dialetto sarebbe il romanesco che però non è più parlato dai tempi di Trilussa :-/
Il romanaccio...beh...è il non saper parlare italiano e formulare pensieri maccheronici e sgangherati...per carità...io trovo sconvolgenemente divertenti moltissime uscite in romanaccio...hanno qualcosa di geniale tanto sanno essere volgari...però...non è il dialetto di Roma
per me adesso è un problemone
rientrato in italia dopo 15 anni mi sono piazzato in un posto dove , benchè a soli 7 km da dove sono nato e cresciuto, parlano un dialetto completamente diverso nei termini nelle inflessioni da quello mio 'nativo', che parlo perlatro molto bene anche se non lo uso spesso perchè è molto 'duro' come suono
mi paice molto la parlata veneta, bellunese in particolare
sono uno dei pochi brindisini che parla spesso italiano,forse perchè faccio spesso brindisi-roma.
Io non lo parlo spesso , che poi non credo che il mio sia dialetto puro ma italianizzato...
comunque non ho problemi a capire un documento in dialetto vicentino...
Cò,aò,.z,òaò,za
FabioGreggio
31-01-2010, 20:58
In casa mia si parlava veneto stretto.
Io sono nato in Lombardia e parlo milanese e pavese perchè mio padre è venuto qui da piccolo e si è spostato per motivi di lavoro.
Il veneto lo parlo al 60%
Il milanese e pavese al 95%.
Poi parlo anche lo slang dell'Hinterland :D che è ormai una lingua.
Un miscuglio di milanese italianizzato, terronico a prescindere.
In attesa che romeni, moldavi e ucraini
che nella mia zona sono la maggioranza,
apportino la loro parte....:Prrr:
fg
Lilunyel
31-01-2010, 20:59
Io lo conosco abbastanza bene il "dialetto" veneziano... anche se ormai lo parlo di rado, solo tra amici a cena o con qualche collega del posto.
Naturalmente molte parole saranno state sicuramente italianizzate negli anni. :)
Parlo il dialetto Torinese quando capita (sempre più raramente) ma non lo so scrivere. Conoscevo il Bergamasco per averlo imparato dai nonni materni, ma ormai son passati molti anni e ne ho perso l'esercizio. Me la cavo con Francese ed Inglese.
Anni fa entrando in una confetteria del centro di Torino, il proprietario, in giacca e cravatta (farfallino), mi chiede in perfetto Torinese e con accento adeguato: IL SIGNORE DESIDERA? Purtroppo non posso scrverlo in Torinese. Mi sono sentito catapultato per un momento, e con nostalgia, in quella che doveva essere la Torino raffinata del tempo andato, e mi ha fatto piacere.
ps: ho 70 anni.
;)
yorkeiser
01-02-2010, 10:16
I nni sacc' lu dialett di li part a mì :asd:
Comunque, non vedo proprio la correlazione tra il parlare in dialetto ed il livello d'istruzione, perlomeno parlando di generazioni giovani, che si suppone aver studiato la lingua italiana almeno fino all'età dell'obbligo scolastico.
Non vedo l'ora di andare in pensione per dimenticare l'inglese e ritornare a parlare il vernacolo della mia Terra.
LucaTortuga
01-02-2010, 10:42
Conosco bene il vercellese e il torinese, tramite i nonni.
Ovviamente non li uso mai parlando con estranei, dal momento che è molto facile trovarsi di fronte qualcuno che non capirebbe nulla.
Però una volta mi è capitato di fare un'intera udienza in dialetto dal giudice di pace, per una questione di campi e macchinari agricoli.
La parte in questione, un agricoltore di 80 anni, parlava solo vercellese: io e il giudice ci siamo adeguati.
Il collega di controparte, di origine napoletana, s'è poi amaramente pentito d'aver detto "fate pure, vivo qui da 40 anni e capisco tutto". :D
dave4mame
01-02-2010, 23:11
mio padre parla un buon dialetto brianzolo; oltre quello mia madra parlava il mantovano.
in casa tuttavia non l'hanno mai parlato; io ho sbocconcellato entrambi dai nonni.
ora capisco bene l'uno e discretamente l'altro... ma parlo, da schifo, solo il primo.
non ne ho mai sentito la mancanza fintanto che non mi sono trasferito... e ora mi rendo conto che è un pezzetto delle mie radici che non ho.
spero di riuscire a passare quel poco che ancora ricordo a mio figlio... anche perchè col cazzo che il piccoletto dovrà impararsi il veneto! :Prrr:
LUVIIIII
svuota gli MP e comunque vai a cagare :asd:
Si dice VA A CAGHER! GNURANT! :asd:
Comunque parlo correntemente il romanaccio de borgata, el ciosotto e il Ladino. :O
+Benito+
02-02-2010, 07:01
si dirà così a casa tua, a casa mia si dice và'a chèga o al massimo và'a caghè :asd:
In casa mia si parlava veneto stretto.
fg
vecio, quando xe che ti vien a la zena dei veneti, giuro che no semo massa leghisti... (no veerdi-verdoni, ma verdoini nsomma)
comunque dopo un par de fiaschi se voemo ben de tuti i coeori....:D :D :D :D
Io non lo parlo spesso ,
Cò,aò,.z,òaò,za
no, dai Cyrano... no ti pol dirme cussì... perdemo le raiZe... :sofico: :sofico: :sofico: :sofico:
pistacchio89
02-02-2010, 08:05
il veneziano, che non è un dialetto dell'italiano, lo capisco e lo parlo senza problemi, però non saprei bene come scriverlo. Parlo preferibilmente italiano perché è comprensibile a tutti.
Della lingua friulana dei nonni (Udine) ogni tanto comprendo qualche parola e a volte il senso generale, molte altre non capisco niente.
Spesso mi capita di andare in uffici e biglietterie e trovarmi gente che parla in veneziano e anche se rispondevo in italiano andavano avanti col veneziano come se niente fosse, oppure cominciavano a parlare in italiano e poi continuavano in veneziano. Visto che c'è gente da un po' tutto il mondo non mi sembra proprio il massimo.
Tante volte sento parlare un veneziano italianizzato, spesso dai più giovani, che usano parole prese dall'italiano anziché usare quelle veneziane.
In certe isole non ho ancora capito che cosa credano di parlare (soprattutto a Burano e al Lido).
pistacchio89
02-02-2010, 08:06
Comunque parlo correntemente il romanaccio de borgata, el ciosotto e il Ladino. :O
:banned:
il veneziano, che non è un dialetto dell'italiano, lo capisco e lo parlo senza problemi, però non saprei bene come scriverlo. Parlo preferibilmente italiano perché è comprensibile a tutti.
Della lingua friulana dei nonni (Udine) ogni tanto comprendo qualche parola e a volte il senso generale, molte altre non capisco niente.
Spesso mi capita di andare in uffici e biglietterie e trovarmi gente che parla in veneziano e anche se rispondevo in italiano andavano avanti col veneziano come se niente fosse, oppure cominciavano a parlare in italiano e poi continuavano in veneziano. Visto che c'è gente da un po' tutto il mondo non mi sembra proprio il massimo.
Tante volte sento parlare un veneziano italianizzato, spesso dai più giovani, che usano parole prese dall'italiano anziché usare quelle veneziane.
In certe isole non ho ancora capito che cosa credano di parlare (soprattutto a Burano e al Lido).
da padovano quando son in trasferta lo noto
prassi comune anche qua in Friuli, soprattutto tra i meno giovani.
Tu parli in italiano e loro continuano a risponderti in Friulano.
ciuketto
02-02-2010, 08:39
Capisco abbastanza bene il sardo, o meglio, il dialetto della mia zona (in sardegna ci sono almeno 5-6 dialetti diversi, mooooolto diversi tra loro), ma non lo parlo praticamente mai.
bluelake
02-02-2010, 08:45
Recentemente mi sono trovato a notare una cosa.
In alcune parti d'italia i giovani (categoria in cui inizio a non appartenere più, ahimè) portano avanti la propria lingua tradizionale, che non è solo un modo di parlare, ma di esprimersi, che ha da sempre caratterizzato i gruppi sociali.
Ad esempio quando ho avuto modo di andare a roma, o in meridione, o in veneto, spesso ho sentito parlare con una forte cadenza e con molti termini dialettali se non proprio in dialetto, anche a spese di una conoscenza e pronuncia lacunosa dell'italiano.
Differentemente non conosco molte persone delle mie parti che apprezzino il dialetto, e ancora meno che possano parlarlo fluentemente.
Non è solo un disinteresse personale, ma anche una sorta di svalutazione culturale, di dispiacere a colloquiare in dialetto.
Sto riflettendo su queste differenze tra la stessa generazione cresciuta in ambienti culturali differenti e non ne trovo una ragione.
almeno tu hai un dialetto... io a parte qualche termine specifico (che so, il ramerino per il rosmarino, l'acquaio per il lavello o la ragia per la resina) ho solo una cadenza e il "tic" di eliminare le C e troncare le desinenze verbali, per il resto il mio dialetto non esiste :boh: :cry:
dave4mame
02-02-2010, 09:06
almeno tu hai un dialetto... io a parte qualche termine specifico (che so, il ramerino per il rosmarino, l'acquaio per il lavello o la ragia per la resina) ho solo una cadenza e il "tic" di eliminare le C e troncare le desinenze verbali, per il resto il mio dialetto non esiste :boh: :cry:
non voglio ridurre ulteriormente il tuo perimetro vernacolare...
ma acquaio e ragia sono termini italiano.
di etimo "nobile", per di più... :D
bluelake
02-02-2010, 09:37
non voglio ridurre ulteriormente il tuo perimetro vernacolare...
ma acquaio e ragia sono termini italiano.
di etimo "nobile", per di più... :D
ah sì? :eek: devo informare il consorte allora, alla frase "metti la ciccia a scongelare nell'acquaio" mi ha guardato come se fossi un cavernicolo del Mesozoico :mbe:
Comunque, a me piace parlare in dialetto con chi mi capisce, è la "lingua" in cui riesco a esprimere meglio i (pochi, ok) concetti e sentimenti profondi. Ma so parlare benissimo l'italiano senza nessuna inflessione, oltre a 3-4 lingue straniere...
+Benito+
02-02-2010, 12:47
il tuo LUI ha la CICCIA? O_O
:asd:
dave4mame
02-02-2010, 12:58
ah sì? :eek: devo informare il consorte allora, alla frase "metti la ciccia a scongelare nell'acquaio" mi ha guardato come se fossi un cavernicolo del Mesozoico :mbe:
Comunque, a me piace parlare in dialetto con chi mi capisce, è la "lingua" in cui riesco a esprimere meglio i (pochi, ok) concetti e sentimenti profondi. Ma so parlare benissimo l'italiano senza nessuna inflessione, oltre a 3-4 lingue straniere...
in compenso ciccia si che è dialettale :D
da sardo capisco benissimo il logudorese (zona centrale) anche se lo parlo poco e nemmeno tanto bene, il campidanese (sud) lo capisco in parte e non lo parlo mentre il gallurese (nord est) e' praticamente arabo!
purtroppo anche il sardo, considerata una lingu a tutti gli effetti, sta subendo mutazioni per colpa di persone che, pur non sapendolo parlare, lo vogliono parlare ad ogni costo e per questo "sardizzano" molte parole italiane avendo loro un vocabolario limitato.
il sardo che parlano le persone anziane, come mia nonna, e' diverso da quello che provano a parlare i ragazzetti di oggi.
mi chiedo quanto poco tempo dovra' ancora passare perche' il sardo, quello vero, scompaia del tutto.
"metti la ciccia a scongelare nell'acquaio" mi ha guardato come se fossi un cavernicolo del Mesozoico
bhà ... aulico direi, non so manco se sia dialettale, forse solo "ciccia".
poi scusate:
com'è che la "carne" italiana cioè prevalentemente "muscolo magro" si trasforma in "ciccia" cioè prevalentemente grasso in toscano??
:confused: :rolleyes: :confused:
bluelake
02-02-2010, 13:28
il tuo LUI ha la CICCIA? O_O
:asd:
bhà ... aulico direi, non so manco se sia dialettale, forse solo "ciccia".
poi scusate:
com'è che la "carne" italiana cioè prevalentemente "muscolo magro" si trasforma in "ciccia" cioè prevalentemente grasso in toscano??
:confused: :rolleyes: :confused:
la ciccia è la carne in generale, il grasso si chiama grasso... anche se per definire una persona grassa più che "ciccione" si usano termini come "botrione", "botte" o "buzzone" :stordita:
whistler
02-02-2010, 13:30
u canusciu perfattamenti!
secondo me è bene parlare entrambi sia l italiano che il dialetto!
il mio è forse il più cantanto della sicilia insieme al catanese : aaaaa capiiiiiiiituuuuuuuu
per dire hai capito?
Parlo indistintamente sia l'Italiano che il dialetto ( destra Piave :O ), sebbene la forma attuale abbia perso parte della terminologia arcaica.
Da noi ( Conegliano e paesi limitrofi ) la percentuale dei giovani che si esprime ( anche ) in dialetto è pittosto consistente e ciò non significa solo mantenere vivo il dialetto locale ( e purtroppo anche la bestemmia ogni 3x2 ) ma pemette agli anziani di relazionare con più facilità.
Dae me parti se parla in diaeto a sbregabaeon :D
Poi dipende dalle persone e dal contesto, ma in genere... in Veneto il dialetto è molto radicato ed apprezzato.
" a sbregabaeon :D "
desso prova tradurlo in 'taljan
desso prova tradurlo in 'taljan
A tagliapallone :D
+Benito+
02-02-2010, 18:26
la ciccia è la carne in generale, il grasso si chiama grasso... anche se per definire una persona grassa più che "ciccione" si usano termini come "botrione", "botte" o "buzzone" :stordita:
da me la ciccia è proprio il grasso, anche umano, ma mi riferivo al modo di chiamare ciccia anche la patata, nel qual caso avrei avuto dubbi sulla tua reale preferenza per i figaless :D
>|HaRRyFocKer|
02-02-2010, 18:56
Parlo ottimamente italiano, abbastanza bene il napoletano. A distanza di altri luoghi, qui il dialetto è presentissimo, anche se in una forma molto diversa.
Attualmente il napoletano diventa sempre più biascicato e pesante. Il napoletano di tempo fa era invece una delizia da ascoltare. Era semplicemente musica...
VirusITA
02-02-2010, 21:11
Benito qua in Emilia il dialetto non lo parla più nessuno, tra i giovani. Da un lato è un bene, dall'altro una perdita di qualcosa di valore.. Diciamo che tra giovani del nord e del sud, la differenza principale è saper parlare bene l'italiano :asd: Senza offesa eh :D
Credo che la priorità della lingua debba essere: Italiano > Inglese > Dialetto :D
+Benito+
02-02-2010, 22:15
Penso anch'io che l'italiano sia la priorità, ma vedere che degli italiani non conoscono la lingua con cui si sono parlati i loro avi per 1000 anni fino a 20 anni fa mi dispiace sinceramente.
Poi benvenga l'inglese fintanto che la cina non ci invaderà tutti.
VirusITA
02-02-2010, 22:42
:asd: Per la Cina. Poi hai ragione sul dialetto, io sono "fortunato" perchè vengo da una famiglia contadina e "po' à g'ho me nòna c'a sa sol qual lè" :asd: Per capirlo lo capisco alla perfezione. Però faccio una fatica cane a parlarlo e sbaglio molti suoni (maledetto italiano :asd: ), ma alla fine è giusto così.
Per la cronaca l'anno scorso m'è capitato di chiedere info a una vecchia, passando per Cortemaggiore (PC).. Ero da solo e devo ringraziare i miei nonni se ho trovato il posto :asd:
+Benito+
02-02-2010, 23:02
I vecchi soprattutto nelle zone montanare sono una roba da essere proprio concentrati se no ciaoooo che capisci :asd: cortemaggiore cosa vuoi che sia a confronto :D
SunShine_3
02-02-2010, 23:36
almeno tu hai un dialetto... io a parte qualche termine specifico (che so, il ramerino per il rosmarino, l'acquaio per il lavello o la ragia per la resina) ho solo una cadenza e il "tic" di eliminare le C e troncare le desinenze verbali, per il resto il mio dialetto non esiste :boh: :cry:
Il nostro dialetto non esiste perchè l'italiano nasce in Toscana.
Ci sono piccole modifiche tipo "un" invece che "non" (esempio: Oh! ragazzi io UN posso venì! bona!)
Altri esempi:
-Vell'altri han ditto che un venghin.
-Io un no so, s'anderà verso hasa.
-Lascelo stà lulli che un si rinvien.
E così via.
Io amo la Toscana ed il nostro accento. :)
p.s. Parlo da lucchese, il Fiorentino penso che sia leggermente può complesso ma comprensibile.
no e sinceramente detesto il dialetto . Lo trovo anacronistico , sintomo in generale di ignoranza della lingua italiana e credo che il conoscerlo non arricchisca o dia dei vantaggi marginali.
io la vedo una cosa tristissima.
comunque parlo dialetto a casa a lavoro e con amici, con le persone con cui non ho confidenza parlo italiano,così come nei locali ecc.
Nelle Marche ci sono almeno 5 dialetti...:rolleyes:
ALBIZZIE
03-02-2010, 07:32
sono di verona.
i giovani di qui non parlano il dialetto. Hanno una loro parlata che vorrebbe imitare grossolanamente il dialetto, ma non ci si avvicina neppure.
in generale, è un mescolamento di:
dialetto (giusto il tono di voce e le parole più comuni)
italiano (con vocaboli deformati, per sembrare termini dialettali)
slang giovanile
inutile dire che questo miscuglio è praticamente incomprensibile per chiunque parli il vero dialetto (i vecchi :p).
beh, questo è quello che accade anche a roma.
cut
Attualmente il napoletano diventa sempre più biascicato e pesante. Il napoletano di tempo fa era invece una delizia da ascoltare. Era semplicemente musica...
*
Aggiungo che il napoletano odierno risulta alquanto "sguaiato" :(
*
Aggiungo che il napoletano odierno risulta alquanto "sguaiato" :(
Non solo il napoletano.
Questo avviene da quando essere ignoranti appare come un vanto.
Un ignorante usera' venti parole del dialetto come usa venti parole e non di piu' dell'italiano.
"... quando una lingua muore non ne soffre soltanto la tradizione che in quella lingua si esprimeva, ma l'umanità intera, che si vede così privata di un elemento di diversità, di fantasia, di invenzione. All'indomani di quella morte ci si scopre tutti un po' più poveri, un po' più imbelli, un po' più soli"
da Società e Cultura de La Stampa 2 luglio 2007
Abito da sempre la Valle d'Aosta, come i miei genitori, ed i loro pure. E considero il patois la mia lingua del cuore.
Le prime parole che ho udito erano in quella lingua... e pure le prime che ho emesso.
Così come mia figlia che ora ha 4 anni.
E' naturale che non potrei avere rapporti sociali o di lavoro se non conoscessi l'italiano, ma ritengo che il mantenimento dei dialetti non sia assolutamente di ostacolo alla conoscenza della lingua nazionale.
Insert coin
03-02-2010, 13:12
Nelle Marche ci sono almeno 5 dialetti...:rolleyes:
Ho fatto il "car" a Falconara Marittima nel 1992, l'accento della gente del posto era davvero curioso, non facilmente definibile, ma credo che fosse affine all'anconetano, già a Senigallia si iniziava a sentire la vicinanza del confine romagnolo e la cadenza era mista, a Pesaro era già romagnolo direi, la parlata e l'accento erano più o meno come quelli di Valentino Rossi....:D
MesserWolf
03-02-2010, 14:53
ah volevo precisare che io odio il dialetto usato in contesti quotidiani, non certo quando viene usato per ragioni artistiche ....
http://www.youtube.com/watch?v=GEzBwiqpXYY
:ave: è davvero un grande (quando non fa politica )!
VirusITA
03-02-2010, 15:06
"... quando una lingua muore non ne soffre soltanto la tradizione che in quella lingua si esprimeva, ma l'umanità intera, che si vede così privata di un elemento di diversità, di fantasia, di invenzione. All'indomani di quella morte ci si scopre tutti un po' più poveri, un po' più imbelli, un po' più soli"
da Società e Cultura de La Stampa 2 luglio 2007
Abito da sempre la Valle d'Aosta, come i miei genitori, ed i loro pure. E considero il patois la mia lingua del cuore.
Le prime parole che ho udito erano in quella lingua... e pure le prime che ho emesso.
Così come mia figlia che ora ha 4 anni.
E' naturale che non potrei avere rapporti sociali o di lavoro se non conoscessi l'italiano, ma ritengo che il mantenimento dei dialetti non sia assolutamente di ostacolo alla conoscenza della lingua nazionale.
Quotissimo
Ho fatto il "car" a Falconara Marittima nel 1992, l'accento della gente del posto era davvero curioso, non facilmente definibile, ma credo che fosse affine all'anconetano, già a Senigallia si iniziava a sentire la vicinanza del confine romagnolo e la cadenza era mista, a Pesaro era già romagnolo direi, la parlata e l'accento erano più o meno come quelli di Valentino Rossi....:D
Se vai verso Macerata o Ascoli ti sembrerà di essere in un'altra nazione.:asd:
PhilAnselmo@Superjoint
04-02-2010, 16:46
Io sono pugliese (zona Messapica), vivo in Friuli da 4 anni e credetemi, qui conoscere il Friulano (perchè qui non è un dialetto ma una lingua, e guai a dire il contrario che si incazzano) fa davvero la differenza......
zerothehero
04-02-2010, 17:32
Se devo essere sincero giudico piuttosto negativamente chi parla in dialetto. :stordita:
Stigmata
04-02-2010, 19:31
capisco e parlo (non benissimo, a dire il vero) il dialetto della mia città, nel senso che i paesi distanti anche solo pochi km hanno alcuni termini differenti
Mr.AudioIsIviItumIre
04-02-2010, 19:57
Attualmente il napoletano diventa sempre più biascicato e pesante. Il napoletano di tempo fa era invece una delizia da ascoltare. Era semplicemente musica...
Quotone grande come una casa.
Qui in Puglia, nel nord barese ( sono di Andria ) ci sono quasi tanti dialetti quante sono le città. Basta spostarsi anche solo di 8 km per trovare cambiamenti anche pesanti tra Andria e Trani o Barletta o Corato...Senza scomodare i 55 km di Bari... Io sono un estimatore delle tradizioni e il dialetto è senza dubbio uno di questi ( una scrittrice della mia città ha anche pubblicato un dizionario italiano-dialetto andriese e viceversa :) ) e per fortuna so parlarlo abbastanza bene :)
*sasha ITALIA*
04-02-2010, 20:27
Qui a Bolzano l'unico dialetto "ufficiale" è tedesco...
noi di madrelingua italiana siamo tutti figli di immigrati, perlopiù del nord italia.. ergo conosco veneto/trentino ma normalmente parliamo tutti un italiano da vocabolario senza cadenze.
http://www.youtube.com/watch?v=uxvzE06ipBE&feature=related
p.s. c'è un abisso di differenze tra noi di madrelingua italiana e loro di madrelingua tedesca nè...
Se devo essere sincero giudico piuttosto negativamente chi parla in dialetto. :stordita:
Forse chi parla in dialetto CON TE.
Avrò il sacrosanto diritto di parlare in dialetto coi miei genitori e i miei amici?:rolleyes:
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