View Full Version : Volendo dare ripetizioni private “in regola” cosa bisogna fare?
blamecanada
28-12-2009, 22:37
Stavo pensando alla possibilità di dare ripetizioni private, ma vorrei sapere come si deve fare per fare le cose in regola.
In rete è difficile trovare questa semplice informazione, ma da quel che ho capito è sufficiente fare una ricevuta in duplice copia, e poi alla fine dell'anno dichiarare quanto guadagnato nella dichiarazione dei redditi.
È corretto?
Grazie.
clasprea
29-12-2009, 09:16
è corretto ma solo se lo fai occasionalmente, per poche volte all'anno, se lo fai tutti i giorni 8 ore al giorno credo proprio che non sia sufficiente
blamecanada
29-12-2009, 12:41
è corretto ma solo se lo fai occasionalmente, per poche volte all'anno, se lo fai tutti i giorni 8 ore al giorno credo proprio che non sia sufficiente
Da quel che ho visto perché sia un lavoro considerato “occasionale” basta che il guadagno sia inferiore ai 5000 euro.
Escludo categoricamente anche soltanto d'avvicinarmi a una somma simile.
wallytod
29-12-2009, 12:50
Da quel che ho visto perché sia un lavoro considerato “occasionale” basta che il guadagno sia inferiore ai 5000 euro.
Escludo categoricamente anche soltanto d'avvicinarmi a una somma simile.
No, non è così.
Se per un anno emetti ritenute per l'insegnamento è ovvio che il lavoro non può essere considerato "occasionale" ma diventa "continuativo".
Teoricamente non puoi effettuare più di una ricevuta l'anno avente la stessa descrizione\settore d'appartenenza e non puoi emettere più di una ricevuta l'anno per committente.
Es.
1- Non puoi emettere 2 ricevute per "Lezioni private di Matematica"
2 - Non puoi emettere 2 ricevute, anche se con descrizioni differenti, allo stesso destinatario
blamecanada
29-12-2009, 12:53
No, non è così.
Se per un anno emetti ritenute per l'insegnamento è ovvio che il lavoro non può essere considerato "occasionale" ma diventa "continuativo".
Ma qual è il criterio legale per stabilirlo?
Teoricamente non puoi effettuare più di una ricevuta l'anno avente la stessa descrizione\settore d'appartenenza e non puoi emettere più di una ricevuta l'anno per committente.
Es.
1- Non puoi emettere 2 ricevute per "Lezioni private di Matematica"
2 - Non puoi emettere 2 ricevute, anche se con descrizioni differenti, allo stesso destinatario
Ma quindi cosa si dovrebbe fare? :doh:
wallytod
29-12-2009, 13:01
Ma qual è il criterio legale per stabilirlo?
Come detto:
1- Non puoi emettere 2 ricevute per "Lezioni private di Matematica"
2 - Non puoi emettere 2 ricevute, anche se con descrizioni differenti, allo stesso destinatario
Ma quindi cosa si dovrebbe fare? :doh:
Se hai in mente un giro d'affari inferiori ai 5.000e (che comunque si intendono lordi) la vedo un po' difficile...
blamecanada
29-12-2009, 13:04
Ma se uno facesse una ricevuta unica per tre mesi di ripetizioni?
domanda ciclica, a mio avviso molto importante.. molti vorrebbero fare prestazioni di lavoro occasionale e le fanno in nero.
cercherò di essere chiaro, così da dare una informazione corretta ai lettori del forum.
Partiamo dal presupposto che l'obbligo di apertura della partita IVA dipende dal carattere di abitualità o di occasionalità con cui viene svolta l'attività di docente privato (art. 5 DPA 633/1972).
Nel caso di abitualità occorre aprire la partita IVA e le relative prestazioni sono esenti ai sensi dell'art.10 n. 20 dello stesso DPR.
Nel caso di occasionalità non occorre aprire partita IVA.
Come distinguere tra attività abituale o attività occasionale?
Si può fare riferimento alla legge Biagi che stabilisce dei limiti perché l'attività sia da considerare non occasionale e cioé una prestazione di durata inferiore a 30 giorni e un importo massimo annuo di euro 5.000.
Se si supera uno di questi limiti è necessario aprile la partita IVA
Da quanto ho capito lei vorrebbe fare qualche lezione privata ogni tanto senza superare il limite di 5000 euro... giusto?
Allora faccia cosi:
Da un punto di vista fiscale lei dovrebbe rilasciare ricevuta per le ripetizioni effettuate.
Una ricevuta di questo tipo:
Dott. Paperino PAOLINO Ricevuta n. 1
Via Col Vento, 1 1 aprile 1996
12345 PAPEROPOLI
Cod. fisc. PLN PPR 99Z01 A987?
Rilasciata a:
Preg.mo Sig.
Pietro GAMBADILEGNO
Via del Corso, 5
TOPOLINIA
Il sottoscritto Paperino PAOLINO ha ricevuto in data odierna dal
Sig. Pietro GAMBADILEGNO la somma di Euro 100 (cento)
quale compenso per lezioni private, impartite a titolo personale,
su materie scolastiche o universitarie;
La prestazione ha carattere occasionale ai senti dell’art.67, lettera l, del TUIR
Tale compenso è esente da I.V.A. ai sensi dell'art. 10, comma 20 del D.P.R. 633/1972.
(firma)
si ricordi che:
1) Non c'è iva per due motivi: Per la natura delle prestazioni: sono prestazioni esenti da iva, come ricorda giustamente la fattura quando dice: "tale compenso è esente da I.V.A. ai sensi dell'art. 10, comma 20 del D.P.R. 633/1972."
In secondo luogo sono esenti da iva anche per il fatto di essere prestazioni occasionali, a prescindere dunque dalla loro natura.
(infatti, in questo caso, alternativamente, lei potrebbe sostituire la precedente dicitura con questa " la prestazione non è soggetta ad IVA, ai sensi dell’art.5 del dPR 633/72."
2)Non c'è nessuna ritenuta d'acconto da apporre in fattura, visto che lo studente non è sostituto di imposta.
La ritenuta deve essere operata qualora il compenso sia erogato da enti e società soggetti ad IRES, da società semplici, in nome collettivo e in accomandita semplice, da persone fisiche che esercitano imprese commerciali o agricole o da persone fisiche che esercitano arti e professioni.
In questo caso, trattandosi di studenti, non ci sarà nessuna ritenuta d'acconto da porre in fattura. Lei pagherà tutto in sede di dichiarazione dei redditi.
3)E' neccessaria una Marca da bollo di euro 1.81 per importi superiori a Euro 77,47; lei appone la marca sulla fattura, fa una fotocopia e da la copia allo studente e lei tiene l'originale con la marca da bollo.
4)Si ricordi di numerare le fatture in modo progressivo, rispettando la data apposta in fattura. Esse non vanno allegate alla dichiarazione dei redditi ma vanno conservate accuratamente nel caso l'agenzia delle entrate ne richieda la visione.
5)L’art.67 del TUIR considera redditi diversi, i redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente e i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente.
A fino anno poi dovrebbe sommare l'ammontare totale degli importi percepiti e dichiararli nella sezione "redditi diversi" nel modello Unico, nel quadro RL. (oppure nel 730, qualora possa farlo)
Su questo ammontare pagherà l'irpef.
Ps. si faccia aiutare da un contabile o da un caf in sede di dichiarazione dei redditi se ha difficoltà.
vedo che vengono in contro alle persone che vogliono pagare le tasse... :rolleyes:
blamecanada
29-12-2009, 19:28
Come distinguere tra attività abituale o attività occasionale?
Si può fare riferimento alla legge Biagi che stabilisce dei limiti perché l'attività sia da considerare non occasionale e cioé una prestazione di durata inferiore a 30 giorni e un importo massimo annuo di euro 5.000.
Se si supera uno di questi limiti è necessario aprile la partita IVA
Innanzitutto La ringrazio per la spiegazione, ma mi servirebbero alcuni ulteriori chiarimenti sulla parte sopra riportata.
Per durata inferiore a 30 giorni s'intende che ogni attività può avere durata massima di 30 giorni, o che il totale di tutte le attività occasionali deve stare entro tale limite?
Nel secondo caso sarebbe sufficiente specificare l'argomento specifico delle ripetizioni per allungare il limite all'infinito.
Sussiste il limite di un massimo di due fatturazioni per attività e due fatturazioni per persona?
Grazie per la risposta.
Innanzitutto La ringrazio per la spiegazione, ma mi servirebbero alcuni ulteriori chiarimenti sulla parte sopra riportata.
1)Per durata inferiore a 30 giorni s'intende che ogni attività può avere durata massima di 30 giorni, o che il totale di tutte le attività occasionali deve stare entro tale limite?
2)Nel secondo caso sarebbe sufficiente specificare l'argomento specifico delle ripetizioni per allungare il limite all'infinito.
3)Sussiste il limite di un massimo di due fatturazioni per attività e due fatturazioni per persona?
Grazie per la risposta.
Capisco le sue perplessità.. purtroppo deve capire alcuni punti fermi:
a) non esiste chiarezza nella legislazione in merito. Ma se lei fà lezioni private per 2000 o 3000 mila euro, stia certo che l'agenzia delle entrate non le dirà nulla circa la natura occasionale della sua attività di insegnamento.
per il punto 1) il limite di 30 giorni è stato fatto per i co.co.co, oggi co.co.pro.
Lei faccia le sue saltuarie lezioni senza far riferimento a questo elemento, ma soffermandosi principalmente sul limite di 5000 euro.
punto 2) decade visto il punto 1
punto 3) mai sentito di un limite massimo di fatturazioni.
blamecanada
29-12-2009, 23:55
Non ho mai pensato di poter avere problemi coll'agenzia dell'entrate, è piú che altro una questione di principio.
La ringrazio per l'aiuto, ora ho le idee abbastanza chiare.
(Anch'io sono un estimatore di South Park, come se evincerà dallo pseudonimo).
wallytod
30-12-2009, 07:29
3) mai sentito di un limite massimo di fatturazioni.
In caso di controllo fiscale dubito si riesca a dimostrare l'occasionalità di N fatture annue rilasciate ad un unico committente.
Non sono comunque un esperto in materia ma mi ritrovo spesso a lavorare nel settore.
Io credo che tutto dipenda da:
a) quanti clienti avrai
b) quante lezioni e per quanti mesi le darai ad ogni cliente
Se, ad esempio, darai lezione a 4/5 ragazzi per 3/4/5 mesi cadauno, io ti consiglierei di farti dare da ognuno degli acconti senza ricevuta ogni "tot" per poi sanare il tutto con una sola ricevuta finale che per oggetto avrà: "lezioni a domicilio (?) di XXX".
In questo modo dovresti cercare di restare sotto le 6/8 ricevute, evitando IMHO di superare i 3.000 euro complessivi all'anno.
Mi raccomando di non scordare la marca da 1,81 euro sulla ricevuta di importo superiore a 77,47 euro.
Se abitualmente redigi una dichiarazione dei redditi basta aggiungere tali somme nell'apposita sezione, altrimenti NON so se sei tenuto a fare una dichiarazione apposta, con la conseguente spesa, o meno....
wallytod
30-12-2009, 09:00
Se abitualmente redigi una dichiarazione dei redditi basta aggiungere tali somme nell'apposita sezione, altrimenti NON so se sei tenuto a fare una dichiarazione apposta, con la conseguente spesa, o meno....
Modello 740
^TiGeRShArK^
30-12-2009, 14:48
Mah...
che futuro può avere un paese in cui chi VUOLE pagare le tasse onestamente si trova di fronte tutte queste difficoltà? :doh:
E' inutile, non c'è spazio per gli onesti in italia. :muro:
mitico80
30-12-2009, 15:08
ma che te frega.
guarda se per 1000 euro ne devi spendere 1500 di commercialista.
a fanculo l'italia. come ha detto giustamente qualcuno non c'è spazio per gli onesti..
ma che te frega.
guarda se per 1000 euro ne devi spendere 1500 di commercialista.
a fanculo l'italia. come ha detto giustamente qualcuno non c'è spazio per gli onesti..
se passa nel mio studio gli chiedo 50 euro a fine anno per tutte le pratiche, e un caffè per ogni volta che viene in studio per una consulenza.
ciò che vi spaventa è la disinformazione...
è pieno di giovani commercialisti in giro, pronti a farvi la prima consulenza assolutamente gratuita per chiarirvi le idee e farvi un eventuale preventivo, sempre gratuito..
Raccontaci come funziona negli USA :D
eeehemmmmm non lo so mica sai! pero' mi posso informare da quello che mi fa le tasse :D
se passa nel mio studio gli chiedo 50 euro a fine anno per tutte le pratiche, e un caffè per ogni volta che viene in studio per una consulenza.
ciò che vi spaventa è la disinformazione...
è pieno di giovani commercialisti in giro, pronti a farvi la prima consulenza assolutamente gratuita per chiarirvi le idee e farvi un eventuale preventivo, sempre gratuito..
domattina son da te!
stesso trattamento? :O :O
:sofico: :sofico:
giacomo_uncino
30-12-2009, 21:17
http://www.inps.it/newportal/default.aspx?sID=%3b0%3b5224%3b&lastMenu=5224&iMenu=1&iNodo=5224 dai un'occhiata qui ;)
:dissident:
30-12-2009, 21:38
ma che te frega.
guarda se per 1000 euro ne devi spendere 1500 di commercialista.
a fanculo l'italia. come ha detto giustamente qualcuno non c'è spazio per gli onesti..
Guarda che non ne spendo 1500 io che ho la partita iva :rolleyes:
A me non sembra per niente una procedura complessa, non so come sia negli altri paesi, ma in questo caso proprio non vedo la difficolta'..
@less@ndro
30-12-2009, 21:50
su un forum non ci si da del lei. :O :nonsifa:
blamecanada
30-12-2009, 23:14
su un forum non ci si da del lei. :O :nonsifa:
Beh, dipende da forum a forum, invero, anche se il tu va per la maggiore.
Che sia bene o male non saprei.
su un forum non ci si da del lei. :O :nonsifa:
:O
Sicuramente è un extra di educazione che, se sentita, può solo essere ben accetta. :)
Ha capito? :O :sofico:
gamberetto
26-04-2010, 07:23
domanda ciclica, a mio avviso molto importante.. molti vorrebbero fare prestazioni di lavoro occasionale e le fanno in nero.
cercherò di essere chiaro, così da dare una informazione corretta ai lettori del forum.
Partiamo dal presupposto che l'obbligo di apertura della partita IVA dipende dal carattere di abitualità o di occasionalità con cui viene svolta l'attività di docente privato (art. 5 DPA 633/1972).
Nel caso di abitualità occorre aprire la partita IVA e le relative prestazioni sono esenti ai sensi dell'art.10 n. 20 dello stesso DPR.
Nel caso di occasionalità non occorre aprire partita IVA.
Come distinguere tra attività abituale o attività occasionale?
Si può fare riferimento alla legge Biagi che stabilisce dei limiti perché l'attività sia da considerare non occasionale e cioé una prestazione di durata inferiore a 30 giorni e un importo massimo annuo di euro 5.000.
Se si supera uno di questi limiti è necessario aprile la partita IVA
Da quanto ho capito lei vorrebbe fare qualche lezione privata ogni tanto senza superare il limite di 5000 euro... giusto?
Allora faccia cosi:
Da un punto di vista fiscale lei dovrebbe rilasciare ricevuta per le ripetizioni effettuate.
Una ricevuta di questo tipo:
Dott. Paperino PAOLINO Ricevuta n. 1
Via Col Vento, 1 1 aprile 1996
12345 PAPEROPOLI
Cod. fisc. PLN PPR 99Z01 A987?
Rilasciata a:
Preg.mo Sig.
Pietro GAMBADILEGNO
Via del Corso, 5
TOPOLINIA
Il sottoscritto Paperino PAOLINO ha ricevuto in data odierna dal
Sig. Pietro GAMBADILEGNO la somma di Euro 100 (cento)
quale compenso per lezioni private, impartite a titolo personale,
su materie scolastiche o universitarie;
La prestazione ha carattere occasionale ai senti dell’art.67, lettera l, del TUIR
Tale compenso è esente da I.V.A. ai sensi dell'art. 10, comma 20 del D.P.R. 633/1972.
(firma)
si ricordi che:
1) Non c'è iva per due motivi: Per la natura delle prestazioni: sono prestazioni esenti da iva, come ricorda giustamente la fattura quando dice: "tale compenso è esente da I.V.A. ai sensi dell'art. 10, comma 20 del D.P.R. 633/1972."
In secondo luogo sono esenti da iva anche per il fatto di essere prestazioni occasionali, a prescindere dunque dalla loro natura.
(infatti, in questo caso, alternativamente, lei potrebbe sostituire la precedente dicitura con questa " la prestazione non è soggetta ad IVA, ai sensi dell’art.5 del dPR 633/72."
2)Non c'è nessuna ritenuta d'acconto da apporre in fattura, visto che lo studente non è sostituto di imposta.
La ritenuta deve essere operata qualora il compenso sia erogato da enti e società soggetti ad IRES, da società semplici, in nome collettivo e in accomandita semplice, da persone fisiche che esercitano imprese commerciali o agricole o da persone fisiche che esercitano arti e professioni.
In questo caso, trattandosi di studenti, non ci sarà nessuna ritenuta d'acconto da porre in fattura. Lei pagherà tutto in sede di dichiarazione dei redditi.
3)E' neccessaria una Marca da bollo di euro 1.81 per importi superiori a Euro 77,47; lei appone la marca sulla fattura, fa una fotocopia e da la copia allo studente e lei tiene l'originale con la marca da bollo.
4)Si ricordi di numerare le fatture in modo progressivo, rispettando la data apposta in fattura. Esse non vanno allegate alla dichiarazione dei redditi ma vanno conservate accuratamente nel caso l'agenzia delle entrate ne richieda la visione.
5)L’art.67 del TUIR considera redditi diversi, i redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente e i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente.
A fino anno poi dovrebbe sommare l'ammontare totale degli importi percepiti e dichiararli nella sezione "redditi diversi" nel modello Unico, nel quadro RL. (oppure nel 730, qualora possa farlo)
Su questo ammontare pagherà l'irpef.
Ps. si faccia aiutare da un contabile o da un caf in sede di dichiarazione dei redditi se ha difficoltà.
Faccio risorgere questa discussione perché l'ho trovata utile. D'altro canto, il mio commercialista (mio padre) ha trovato delle inesattezze nell'interpretazione che ho quotato.
Ci sono due casi:
1) Le lezioni private non hanno carattere abituale. In questo caso, ai sensi dell'articolo 5 comma 1 del DPR 633/72 il contribuente non è soggetto iva (al di là della natura della professione). Quindi basta fare una ricevuta con la marca da bollo se supera i 77 euro e rotti.
2) Le lezioni private hanno carattere abituale. In questo caso, sempre per lo stesso articolo, il contribuente è soggetto iva. Deve quindi avere patita iva ed emettere fattura e non ricevuta. Poi, per l'articolo 10, comma 1, numero 20 del DPR 633/72 il soggetto iva è esente iva. Pur non pagando l'iva il contribuente deve comunque assolvere a degli adempimenti legati all'iva; adempimenti a me ignoti perché non è il mio caso, comunque dovrebbe occuparsene il vostro commercialista.
Come discriminare tra esercizio per professione abituale e non abituale? Mio padre è stato "illuminato" da qualcuno che gli fece notare il significato della parola abituale e cioè di chi veste l'abito. In parole povere se non avete la targhetta fuori da casa che dice che voi impartite lezioni private, la professione non è esercitata in modo abituale.
Riporto di seguito le parti della legge che ho menzionato:
1. Per esercizio di arti e professioni si intende l'esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di qualsiasi attività di lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di società semplici o di associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l'esercizio in forma associata delle attività stesse.
20) le prestazioni educative dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l'aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da ONLUS, comprese le prestazioni relative all'alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e materiali didattici, ancorché fornite da istituzioni, collegi o pensioni annessi, dipendenti o funzionalmente collegati, nonché le lezioni relative a materie scolastiche e universitarie impartite da insegnanti a titolo personale;
l'art. 67 lettera l (elle) del TUIR nella ricevuta non centra nulla: sono delle regole che entrano in campo nel momento in cui il contribuente deve compilare il modulo per pagare le tasse.
Una nota per essere più chiari: se voi dichiarate nella ricevuta di essere esenti iva ai sensi dell'articolo 10, comma 1, numero 20 del DPR 633/72, implicitamente dichiarate di essere soggetti iva (anche se esenti) e quindi dovreste avere partita iva e fare la fattura: una contraddizione perché l'avete scritto su una ricevuta.
Se praticate lezioni private in modo non abituale vi fermate prima: non siete soggetti iva e non vi interessa nulla di essere esenti o meno.
Spero di essere stato chairo e di aver aiutato qualcuno a capire come procedere.
Non avevano inventato una sorta di "buono" che il committente comprava pagando il netto+tasse e poi dava al lavoratore che risquoteva poi il netto?
giacomo_uncino
26-04-2010, 23:23
Non avevano inventato una sorta di "buono" che il committente comprava pagando il netto+tasse e poi dava al lavoratore che risquoteva poi il netto?
http://www.inps.it/newportal/default.aspx?sID=%3b0%3b5481%3b&lastMenu=5481&iMenu=1&p3=2
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