View Full Version : Processo dell'Utri, il pg e lo stalliere di Arcore "Mangano da Berlusconi per i boss"
PALERMO - "Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza". Così il procuratore generale Antonino Gatto entra subito nel vivo della requisitoria del processo di secondo grado al senatore Marcello dell'Utri (Pdl) per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere.
Stamani davanti alla seconda sezione della Corte di appello di Palermo, Gatto ha affrontato subito il tema dello "stalliere di Arcore". "Ma davvero - si è chiesto il Pg - non fu possibile trovare in Brianza persone capaci di sovrintendere alla tenuta di Arcore? Davvero dall'estremo nord ci si dovette spostare a Palermo per trovare una persona che non conosceva la zona e le coltivazioni brianzole? In realtà - ha proseguito Gatto - non solo Mangano di cavalli e di coltivazioni non sapeva nulla: ma se guardiamo i suoi numerosissimi precedenti penali, gli interessi che coltivava erano di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli".
Dell'Utri non è presente in aula. Ad ascoltare l'atto d'accusa del pg ci sono i difensori dell'imputato, gli avvocati Nino Mormino, Giuseppe Di Peri e Pietro Federico.
(25 settembre 2009)
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/processo-dell-utri/processo-dell-utri/processo-dell-utri.html
MadJackal
25-09-2009, 12:03
E' entrata nel vivo la semifinale.
Anche perchè tanto finirà tutto in cassazione al 100%. :D
E' entrata nel vivo la semifinale.
Anche perchè tanto finirà tutto in cassazione al 100%. :D
Per il match finale hanno già messo in campo Carnevale ...
MadJackal
25-09-2009, 12:28
Per il match finale hanno già messo in campo Carnevale ...
Ma non so neanche se faranno in tempo, sai?
Forse cade tutto direttamente in prescrizione, ed avremo come al solito qualcuno che sosterrà che prescrizione == innocenza.
Ma non so neanche se faranno in tempo, sai?
Forse cade tutto direttamente in prescrizione, ed avremo come al solito qualcuno che sosterrà che prescrizione == innocenza.
Giusto! Quel qualcuno sarà senz'altro pagato o avrà interessi personali (o forse sa semplicemente cos'è la prescrizione? :asd: )
Mah!? In ogni caso, si sa che prescrizione == colpevole, vero? Niente mezze misure...
D'altra parte è già stato condannato in primo grado, no?
E poi è amico di Berlusconi - il pluriprescritto per eccellenza! -, quindi...
Spendono soldi inutilmente... Direttamente in galera! :asd: Anzi, pena di morte e con lui anche Berlusconi! :O
:sofico:
Encounter
25-09-2009, 13:00
Ancora con Mangano? E' preistoria. Povera giustizia italiana.
vogliono processare un eroe ??? :O :fagiano:
mi sembra evidente che il fatto non costituisce reato ... :O
http://www.youtube.com/watch?v=LhSUVGQV92M&feature=player_embedded
sashasnow
25-09-2009, 13:16
Ancora con Mangano? E' preistoria. Povera giustizia italiana.
e' strano, ma in italia ci sono 3 gradi di giudizio... intanto dell'utri e' GIA' stato condannato.. questo e' l'appello e probabilmente la cassazione... ergo, mettiti l'animo in pace.... BAU BAU cacca pupu' berluska non c'e' piu'
Encounter
25-09-2009, 13:16
Ma quanti anni sono passati? O chiudevano il processo quando era tempo , oppure se sono inetti che mandano avanti un processo 20 anni lascino perdere.
e' strano, ma in italia ci sono 3 gradi di giudizio... intanto dell'utri e' GIA' stato condannato.. questo e' l'appello e probabilmente la cassazione... ergo, mettiti l'animo in pace.... BAU BAU cacca pupu' berluska non c'e' piu'
vogliono fare il processo in 3D .. :O
Ma quanti anni sono passati? O chiudevano il processo quando era tempo , oppure se sono inetti che mandano avanti un processo 20 anni lascino perdere.
la conosci questa intercettazione :confused: :
http://www.youtube.com/watch?v=G-kpAJ35On0
MadJackal
25-09-2009, 13:20
Giusto! Quel qualcuno sarà senz'altro pagato o avrà interessi personali (o forse sa semplicemente cos'è la prescrizione? :asd: )
Mah!? In ogni caso, si sa che prescrizione == colpevole, vero? Niente mezze misure...
D'altra parte è già stato condannato in primo grado, no?
E poi è amico di Berlusconi - il pluriprescritto per eccellenza! -, quindi...
Spendono soldi inutilmente... Direttamente in galera! :asd: Anzi, pena di morte e con lui anche Berlusconi! :O
:sofico:
E chi ha mai detto che prescrizione == colpevole? :rolleyes:
Se uno viene condannato sia in primo grado sia in appello, però, viene il dubbio. A te no? Non è un dubbio legittimo? Tutto chiaro e limpido e pulito? Oltretutto, mi pare che ci siano state certe "sentenze di prescrizione" in cui veniva scritto che l'imputato era a tutti gli effetti colpevole, ma il reato era caduto in prescrizione.
Non capisco che ragionamento del cappero mi stai facendo fare senza che io l'abbia fatto. :asd:
Oltreutto, non capisco perchè tutto questo garantismo nei confronti di Caino. :O
Ed ad Abele qualcuno ci pensa? :O
PS: la prescrizione non c'entra un fico secco con la colpevolezza o meno di un imputato.
Quotando da wikipedia: "In diritto civile, la prescrizione indica l'estinzione di un diritto conseguente al suo mancato esercizio; in diritto penale, essa determina l'estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo."
Nulla di questo dice che tu abbia o meno commesso il reato di cui sei accusato.
Ed infatti alla prescrizione puoi pure rinunciare per dimostrare la tua innocenza ;)
FabioGreggio
25-09-2009, 13:38
Ancora con Mangano? E' preistoria. Povera giustizia italiana.
Vero. Lui è diventato eroe e l'altro PdC.
E' Cenozoico.
fg
E chi ha mai detto che prescrizione == colpevole? :rolleyes:
Se uno viene condannato sia in primo grado sia in appello, però, viene il dubbio. A te no? Non è un dubbio legittimo? Tutto chiaro e limpido e pulito? Oltretutto, mi pare che ci siano state certe "sentenze di prescrizione" in cui veniva scritto che l'imputato era a tutti gli effetti colpevole, ma il reato era caduto in prescrizione.
Non capisco che ragionamento del cappero mi stai facendo fare senza che io l'abbia fatto. :asd:
PS: la prescrizione non c'entra un fico secco con la colpevolezza o meno di un imputato.
Quotando da wikipedia: "In diritto civile, la prescrizione indica l'estinzione di un diritto conseguente al suo mancato esercizio; in diritto penale, essa determina l'estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo."
Nulla di questo dice che tu abbia o meno commesso il reato di cui sei accusato.
Ed infatti alla prescrizione puoi pure rinunciare per dimostrare la tua innocenza ;)
Sai quanti cittadini vengono ASSOLTI in Cassazione dopo due condanne (non c'entra la prescrizione...)??? In tal caso, che famo? 2 condanne a 1, quindi in galera a maggioranza??? :asd:
Sì, sì... Il dubbio "legittimo"... :asd: Insomma, roba buona solo per chiacchiere da forum e basta (al più, qualche comizio politico o articolo di Travaglio & Co.)...
"Ragionamenti del cappero"... :asd:
Wikipedia... :asd:
Una sola domanda: ma se - come giustamente dici - la prescrizione non c'entra un fico secco con la colpevolezza o l'innocenza, perchè tu stesso dici:
..., ed avremo come al solito qualcuno che sosterrà che prescrizione == innocenza.
Cosa vuoi dire? Che non è vero? Lo sai che in moltissimi casi, c'è proprio innocenza anche in presenza di prescrizione?
Mmm... Ricordo di aver già fatto "ragionamenti del cappero" con uno come te (forse proprio con te)... E non ho alcun interesse a ricominciare...
:sofico:
Ciao! :D
claudioborghi
25-09-2009, 14:10
la conosci questa intercettazione :confused: :
http://www.youtube.com/watch?v=G-kpAJ35On0
Quale, quella dove Berlusconi si rivela talmente mafioso e addentro alle vicende di cosa nostra da incolpare Mangano per una bomba che gli misero sulla recinzione della sua villa SENZA NEMMENO SAPERE CHE IL SIGNOR MANGANO ERA ANCORA SALDAMENTE IN CARCERE?
:sofico:
Ancora con Mangano? E' preistoria. Povera giustizia italiana.
FORZA MAFIA!!!
Quale, quella dove Berlusconi si rivela talmente mafioso e addentro alle vicende di cosa nostra da incolpare Mangano per una bomba che gli misero sulla recinzione della sua villa SENZA NEMMENO SAPERE CHE IL SIGNOR MANGANO ERA ANCORA SALDAMENTE IN CARCERE?
:sofico:
Esatto, quella in cui dice che il suo stalliere manda le bombe come gli altri mandano le raccomandate :mc:
Quello stalliere che nell'ultima intervista Paolo Borsellino descriveva così:
Giornalista
Mangano era un "pesce pilota"?
Borsellino:
Sì, guardi....le posso dire che era uno di quei personaggi che ecco....erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord-Italia.
http://digilander.libero.it/inmemoria/borsellino_parla_di_mangano.htm
MadJackal
25-09-2009, 14:48
Sai quanti cittadini vengono ASSOLTI in Cassazione dopo due condanne (non c'entra la prescrizione...)??? In tal caso, che famo? 2 condanne a 1, quindi in galera a maggioranza??? :asd:
Sì, sì... Il dubbio "legittimo"... :asd: Insomma, roba buona solo per chiacchiere da forum e basta (al più, qualche comizio politico o articolo di Travaglio & Co.)...
"Ragionamenti del cappero"... :asd:
Appunto, vengono assolti in cassazione.
Ma se il processo cade in prescrizione, diventano automaticamente innocenti?
E' sicuro al 101% che non hanno commesso il fatto? No.
E' sicuro al 101% che l'abbiano commesso? Nemmeno.
Diciamo che se è stato condannato due volte la mia bilancia personale pende di più verso la seconda opzione. IMHO, è ragionevole dubitare dell'innocenza (non provata) di quella persona.
Una sola domanda: ma se - come giustamente dici - la prescrizione non c'entra un fico secco con la colpevolezza o l'innocenza, perchè tu stesso dici:
Cosa vuoi dire? Che non è vero? Lo sai che in moltissimi casi, c'è proprio innocenza anche in presenza di prescrizione?
Voglio dire che non è vero, sì. Voglio dire che prescrizione, innocenza e colpevolezza non sono collegate, che non si può dire a priori che un prescritto sia innocente o colpevole, si possono solo avere dei dubbi.
La prescrizione è lo stato che ammette la sua sconfitta, che riconosce di essere stato troppo lento nel fare giustizia.
Dire "è prescritto, quindi è innocente" è errore nello stesso modo di dire "è prescritto, quindi è colpevole". Stai sostenendo il contrario?
PS: mi dispiace deluderti, ma che io abbia memoria non ho mai avuto l'onore di discutere con te di nulla, e spero che in quel "uno come te" non ci sia nulla di offensivo ;)
kaysersoze
25-09-2009, 14:58
ragazzi non vi arrabbiate ma se cercate di far ragionare un fun di berlusconi su etica, morale, e giustizia STATE SOLO PERDENDO TEMPO!!!
SILVIO PER LORO E' TUTTO, PUNTO E BASTA!!!!
:cry: :cry: :cry: :cry: :muro: :muro: :muro:
kaysersoze
25-09-2009, 15:01
Appunto, vengono assolti in cassazione.
Ma se il processo cade in prescrizione, diventano automaticamente innocenti?
E' sicuro al 101% che non hanno commesso il fatto? No.
E' sicuro al 101% che l'abbiano commesso? Nemmeno.
Diciamo che se è stato condannato due volte la mia bilancia personale pende di più verso la seconda opzione. IMHO, è ragionevole dubitare dell'innocenza (non provata) di quella persona.
Voglio dire che non è vero, sì. Voglio dire che prescrizione, innocenza e colpevolezza non sono collegate, che non si può dire a priori che un prescritto sia innocente o colpevole, si possono solo avere dei dubbi.
La prescrizione è lo stato che ammette la sua sconfitta, che riconosce di essere stato troppo lento nel fare giustizia.
Dire "è prescritto, quindi è innocente" è errore nello stesso modo di dire "è prescritto, quindi è colpevole". Stai sostenendo il contrario?
PS: mi dispiace deluderti, ma che io abbia memoria non ho mai avuto l'onore di discutere con te di nulla, e spero che in quel "uno come te" non ci sia nulla di offensivo ;)
ma soprattutto dico io, possibile che dobbiamo farci governare da persone su cui GRAVANO DUBBI GROSSI COME MONTAGNE sulla loro condotta politica, civile, penale....
e qui ritonano a bomba le parole di Borsellino....
:help: :help: :help:
Encounter
25-09-2009, 15:43
ragazzi non vi arrabbiate ma se cercate di far ragionare un fun di berlusconi su etica, morale, e giustizia STATE SOLO PERDENDO TEMPO!!!
SILVIO PER LORO E' TUTTO, PUNTO E BASTA!!!!
:cry: :cry: :cry: :cry: :muro: :muro: :muro:
E' vero, roba da matti!! :mc: :muro: :mbe: :rolleyes: :sofico: :oink: :ciapet: :banned: :doh:
claudioborghi
25-09-2009, 17:05
Esatto, quella in cui dice che il suo stalliere manda le bombe come gli altri mandano le raccomandate
Dopo che era stato DI MOLTO arrestato e DIECI anni dopo che Berlusconi, dopo aver scoperto che si trattava di un poco di buono, lo aveva mandato via da casa sua.
:read:
Appunto, vengono assolti in cassazione.
Ma se il processo cade in prescrizione, diventano automaticamente innocenti?
E' sicuro al 101% che non hanno commesso il fatto? No.
E' sicuro al 101% che l'abbiano commesso? Nemmeno.
Diciamo che se è stato condannato due volte la mia bilancia personale pende di più verso la seconda opzione. IMHO, è ragionevole dubitare dell'innocenza (non provata) di quella persona.
Concordo sulla prima parte... Sulla seconda ho alcuni... dubbi! :p Non saprei come affrontare il discorso compiutamente... O, almeno, ci vorrebbe troppo tempo...
In ogni caso, ongi valutazione riguardante un processo con una condanna seguita da prescrizione, non può prescindere dalle motivazioni scritte nella sentenza che dichiara l'avvenuta prescrizione... Come nel caso che hai già citato (Andreotti)...
Voglio dire che non è vero, sì. Voglio dire che prescrizione, innocenza e colpevolezza non sono collegate, che non si può dire a priori che un prescritto sia innocente o colpevole, si possono solo avere dei dubbi.
La prescrizione è lo stato che ammette la sua sconfitta, che riconosce di essere stato troppo lento nel fare giustizia.
Dire "è prescritto, quindi è innocente" è errore nello stesso modo di dire "è prescritto, quindi è colpevole". Stai sostenendo il contrario?
PS: mi dispiace deluderti, ma che io abbia memoria non ho mai avuto l'onore di discutere con te di nulla, e spero che in quel "uno come te" non ci sia nulla di offensivo ;)
Assolutamente non sto sostenendo il contrario! :) Siamo perfettamente d'accordo! Avevo avuto l'impressione che tu fossi "uno di quelli" che sostengono il contrario... Nessuna offesa per nesuno! Ci mancherebbe...
Avevo male interpretato il tuo post (anche se, a dire il vero, si presta ad essere equivocato, non credi? Sei stato un po' troppo categorico...)
Avevo sbagliato sul tuo conto! Perdonami...
La discussione che ho avuto sul Forum, si fermava al "è pur stato condannato in 1° grado, quindi è PER SEMPRE colpevole" anche se si propone appello o successivamente viene assolto... Non mi ricordo di chi si parlava... Forse di Previti o dello stesso Dell'Utri! Boh!? :doh: :D
Scusa ancora!
Ciao!
MadJackal
25-09-2009, 17:58
Concordo sulla prima parte... Sulla seconda ho alcuni... dubbi! :p Non saprei come affrontare il discorso compiutamente... O, almeno, ci vorrebbe troppo tempo...
In ogni caso, ongi valutazione riguardante un processo con una condanna seguita da prescrizione, non può prescindere dalle motivazioni scritte nella sentenza che dichiara l'avvenuta prescrizione... Come nel caso che hai già citato (Andreotti)...
Mi vengono i dubbi, poi ovviamente ci sarebbe da andare a controllare tante cose per farsi un'idea... In teoria molto di più che le sole sentenze di colpevolezza/assoluzione.
Sono d'accordo per quanto riguarda il discorso sulla sentenza di avvenuta prescrizione.
Assolutamente non sto sostenendo il contrario! :) Siamo perfettamente d'accordo! Avevo avuto l'impressione che tu fossi "uno di quelli" che sostengono il contrario... Nessuna offesa per nesuno! Ci mancherebbe...
Avevo male interpretato il tuo post (anche se, a dire il vero, si presta ad essere equivocato, non credi? Sei stato un po' troppo categorico...)
Avevo sbagliato sul tuo conto! Perdonami...
La discussione che ho avuto sul Forum, si fermava al "è pur stato condannato in 1° grado, quindi è PER SEMPRE colpevole" anche se si propone appello o successivamente viene assolto... Non mi ricordo di chi si parlava... Forse di Previti o dello stesso Dell'Utri! Boh!? :doh: :D
Scusa ancora!
Scuse accettate, e porgo le mie per essere stato un pò aggressivo. Ho sottolineato la cosa dell'innocenza perchè purtroppo mi scontro con molte più persone (non in questo forum, nella "vita reale") che ritengono che la prescrizione equivalga all'assoluzione, di quante dicano il contrario, quindi quella parte del discorso mi sta un poco più a cuore.
Forse hai ragione nel dire che era una cosa un pò ambigua messa in quel modo, sono felice che abbiamo chiarito ;)
... sono felice che abbiamo chiarito ;)
Anche io! :)
Ciao!
-kurgan-
25-09-2009, 18:08
Dopo che era stato DI MOLTO arrestato e DIECI anni dopo che Berlusconi, dopo aver scoperto che si trattava di un poco di buono, lo aveva mandato via da casa sua.
:read:
dieci anni prima però in casa sua l'aveva accolto.
quanto alle motivazioni per cui poi sia stato mandato via ("dopo aver scoperto che si trattava un poco di buono"), sono ipotesi tue.
dieci anni prima però in casa sua l'aveva accolto.
quanto alle motivazioni per cui poi sia stato mandato via ("dopo aver scoperto che si trattava un poco di buono"), sono ipotesi tue.
E' appurato ( ci sono le registrazioni audio ) che è stato Mangano ad andarsene di sua spontanea volontà per non rovinare il nome di Berlusconi dopo che l' avevano arrestato e il suo nome era comparso in un giornale in un articolo in cui si diceva che un noto costruttore si teneva mafiosi in casa , nella stessa intercettazione Dell' Utri gli diceva di fregarsene e tornare .
ma soprattutto dico io, possibile che dobbiamo farci governare da persone su cui GRAVANO DUBBI GROSSI COME MONTAGNE sulla loro condotta politica, civile, penale....
e qui ritonano a bomba le parole di Borsellino....
:help: :help: :help:
*
il link della lezione di Borsellino
http://www.youtube.com/watch?v=wkXCtHHWCwY&feature=related
vi siete mai chiesto cosa direbbe oggi?
Pensate, se la mafia non avesse ucciso Falcone e Borsellino, la situazione nel nostro paese sarebbe sicuramente diversa!!
-kurgan-
25-09-2009, 18:28
se la mafia non avesse ucciso Falcone e Borsellino, la situazione nel nostro paese sarebbe sicuramente diversa!!
sarò pessimista, ma secondo me non sarebbe cambiato niente :(
sarò pessimista, ma secondo me non sarebbe cambiato niente :(
Borsellino era un uomo di AN e Falcone non ha mai nascosto le sue simpatie per la sinistra (eppure erano ottimi amici).
Non posso credere ad una alleanza con Berlusconi, da parte di Fini, con Borsellino vivo!!
-kurgan-
25-09-2009, 18:42
E' appurato ( ci sono le registrazioni audio ) che è stato Mangano ad andarsene di sua spontanea volontà per non rovinare il nome di Berlusconi dopo che l' avevano arrestato e il suo nome era comparso in un giornale in un articolo in cui si diceva che un noto costruttore si teneva mafiosi in casa , nella stessa intercettazione Dell' Utri gli diceva di fregarsene e tornare .
ah, quindi claudioborghi o sapeva delle registrazioni audio e ha scritto una cosa non vera, oppure non lo sapeva neanche lui.
E' appurato ( ci sono le registrazioni audio ) che è stato Mangano ad andarsene di sua spontanea volontà per non rovinare il nome di Berlusconi dopo che l' avevano arrestato e il suo nome era comparso in un giornale in un articolo in cui si diceva che un noto costruttore si teneva mafiosi in casa , nella stessa intercettazione Dell' Utri gli diceva di fregarsene e tornare .
ecco il link
http://www.youtube.com/watch?v=ssFKA5ONrdQ&feature=PlayList&p=F0034C9CA7D9A277&index=13
è anche divertente da guardare
claudioborghi
25-09-2009, 20:23
Pensate, se la mafia non avesse ucciso Falcone e Borsellino, la situazione nel nostro paese sarebbe sicuramente diversa!!
Sicuro, basta ricordare quale fu la prima conseguenza politica di quegli omicidi...
L'elezione di Scalfaro a Presidente della Repubblica :rolleyes:
Ancora con Mangano? E' preistoria. Povera giustizia italiana.
Già, peccato che un criminale italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra, soggiornò per ben due anni nella villa (residenza principale) del nostro attuale presidente del consiglio.
Dopo che era stato DI MOLTO arrestato e DIECI anni dopo che Berlusconi, dopo aver scoperto che si trattava di un poco di buono, lo aveva mandato via da casa sua.
:read:
Nel 1973 tramite Marcello Dell'Utri che l'aveva conosciuto anni prima venne assunto come "stalliere", con funzioni di amministratore, nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi, nella quale visse e lavorò fino al 1975. La Procura della Repubblica di Palermo sostiene che Dell'Utri era a conoscenza dei precedenti penali di Mangano. Al tempo in cui Dell'Utri, infatti, lasciò l'impiego in banca per diventare collaboratore di Berlusconi, e successivamente chiamò Mangano ad Arcore, la locale stazione dei Carabinieri ricevette un'informativa dai loro colleghi palermitani che segnalava Mangano quale persona con precedenti giudiziari e Dell'Utri quale persona che era informato di ciò.[3]
http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Mangano#cite_note-2
Se hai le prove che le fonti contenute nel mio link siano errate, perché non citi in giudizio la procura di Palermo e Wikipedia stessa? Così puoi seguire le orme dell'uomo che ti paga lo stipendio da qualche tempo a questa parte.
Infatti il vostro presidente del consiglio, ha citato di recente due testate italiane (non tutte quelle che riportavano gli stessi articoli) con richieste di risarcimenti milionari (in euro).
Ottimo, non può essere condannato ne tantomeno giudicato grazie alle leggi vergogna che si è fatto creare ad hoc, però cita in giudizio l'informazione a lui ostile.
Complimenti ancora una volta.
claudioborghi
25-09-2009, 22:07
Se hai le prove che le fonti contenute nel mio link siano errate
Le tue fonti sono la procura (che puo' dire quello che vuole ma e' una parte in causa in un processo e quello che afferma vale quanto quello che dice l'avvocato dell'imputato) e wikipedia che... ehm... :rolleyes:
leggiamo un po' quello che si dice nella sentenza del processo dell'utri di primo grado, che pure e' un pedissequo accoglimento delle tesi della procura e non puo' essere certo tacciata di proberlusconismo
Mangano rimase nella villa di Arcore almeno fino al 27 dicembre 1974, data in cui venne tratto in arresto per scontare una pena di mesi dieci e giorni 15 di reclusione (alla quale era stato condannato per il reato di truffa) e in quel luogo fece ritorno quando venne scarcerato il 22 gennaio 1975.
Gli elementi che si ricavano dalle emergenze processuali non sono
invece univoci nel dimostrare il successivo periodo di permanenza del
Mangano nella villa di Arcore e non consentono di datare con certezza il suo allontanamento.
Quindi PURE IN UN PROCESSO DOVE HANNO DATO NOVE ANNI A DELL'UTRI, non ci sono prove di stori differenti rispetto alla sequenza logica: mangano nel personale della casa di berlusconi, emerge a seguito di indagini sul personale per un episodio delittuoso (un tentato rapimento) che si trattava di un pregiudicato (NB. truffatore, non mafioso ne pluriomicida, almeno a quell'epoca) e a seguito di cio' viene allontanato.
Punto
Poi travaglio puo' dire quello che vuole anche lui, di balle ne ha sempre dette a iosa e anche qui ne abbiamo pescate enne...
Sicuro, basta ricordare quale fu la prima conseguenza politica di quegli omicidi...
L'elezione di Scalfaro a Presidente della Repubblica :rolleyes:
Non mi riferivo a Scalfaro che è una degnissima persona
claudioborghi
26-09-2009, 00:04
ecco il link
http://www.youtube.com/watch?v=ssFKA5ONrdQ&feature=PlayList&p=F0034C9CA7D9A277&index=13
è anche divertente da guardare
L'ho guardato, istruttivo, MOLTO ISTRUTTIVO. E' divertente si... e' soprattutto divertente ma di quel divertimento triste, vedere come questo ometto dica delle cose addirittura smentite dalla stessa sentenza che ha condannato dell'utri in primo grado.
Intendiamoci, io non ho idea di cosa sia successo davvero TRENTACINQUE ANNI FA ad Arcore e nemmeno mi frega di solito di cosa c'e' su una sentenza, se la prendo ad esempio e' solo perche' essendo cosi' colpevolista da essere delirante se nemmeno li' e' considerata provata una cosa HO SERI DUBBI che le fonti di Travaglio (che poi sono sempre le stesse, il suo amichetto Ingroia che sosteneva l'accusa in quel processo) siano migliori.
Per intendersi, se in una partita c'e' un arbitro che ha fischiato sei rigori contro una squadra di cui alcuni del tutto inesistenti, e' probabile che se non ne ha fischiato uno vuol dire che proprio non c'era... ecco Travaglio ricama su quello.
BALLA SPAZIALE ad esempio che Mangano sia stato arrestato due volte e sempre riaccolto, nella stessa sentenza come ho trascritto sopra non vi sono prove di cio', anzi, tutto concorre a datare l'allontanamento di Mangano proprio a seguito del primo arresto. La conversazione poi citata da travaglio fra mangano e dell'utri prima e confalonieri dopo non e' di certo "provata" ma e' semplicemente stata riferita da mangano stesso in un interrogatorio in cui voleva difendere la sua dignita' di uomo che "se ne era andato lui" invece di essere "licenziato" (pag. 357 della sentenza). Cosa che dicono piu' o meno tutti i licenziati.
Inoltre VERGOGNOSO come ADESSO per Travaglio salta fuori che la telefonata di Mangano di molti anni dopo l'esperienza ad Arcore, dove diceva dei famosi "cavalli da farsi consegnare in albergo" citata da Borsellino NON ERA con Dell'Utri ma con uno degli Inzerillo.
VIGLIACCAMENTE invece quando si presento' in televisione da Luttazzi per quell'intervista che lo rese ricco e famoso presento' quella conversazione come una telefonata di Dell'Utri.
Confrontare la trascrizione dell' intervista da Luttazzi:
Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo. Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”.
Adesso invece GUARDA CASO, dopo che anni dopo e' stata scoperta la manipolazione dell'intervista di Borsellino, Il signor Travaglio nel video che ci hai graziosamente presentato specifica che quei cavalli da albergo erano per Inzerillo e nonostante tutto ha la faccia tosta di ricamarci su ancora...
Complimenti vivissimi... una carriera fondata su una vigliaccata facendo il tagliaecuci ad un Borsellino convenientemente morto e quindi impossibilitato a smentire..
Contento lui... Io dormo benissimo la notte... :rolleyes:
NB: Come si legge sulla solita sentenza, a seguito della telefonata citata da Travaglio in versione riveduta e corretta, quella con un solo cavallo, Dell'Utri venne indagato e perquisito e il procedimento contro di lui fu archiviato dopo che si dimostro' che proprio di un cavallo si chiamava, per la precisione di una cavalla di nome "Epoca" - l'ometto invece continua ad alludere alla droga.
frankytop
26-09-2009, 01:01
Sarebbe interessante tracciare il profilo psicologico di Travaglio per delineare la sua natura intima.
Credo che si evidenzierebbe una personalità consumata da un complesso di inferiorità che cerca di ritrovare un riscatto dedicando le sue energie al suo "giocattolo" prediletto (Berlusconi) per compensare le sue frustrazioni alimentate dalla consapevolezza di non poter essere ciò che avrebbe voluto,non avendone le caratteristiche e la giusta indole,ovvero appartenere all'elite di coloro che dispongono di un potere finanziario,imprenditoriale.
Non si capisce altrimenti tutte queste energie dedicate a Berlusconi.
Per cui credo che la morale del suo agire si traduca semplicemente in un semplice sillogismo: se non riesci ad essere come loro/lui,allora combattili/o.
Naturalmente io non sono uno psicologo e quindi posso anche sbagliarmi.
Wolfgang Grimmer
26-09-2009, 03:50
Sarebbe interessante tracciare il profilo psicologico di Travaglio per delineare la sua natura intima.
Credo che si evidenzierebbe una personalità consumata da un complesso di inferiorità che cerca di ritrovare un riscatto dedicando le sue energie al suo "giocattolo" prediletto (Berlusconi) per compensare le sue frustrazioni alimentate dalla consapevolezza di non poter essere ciò che avrebbe voluto,non avendone le caratteristiche e la giusta indole,ovvero appartenere all'elite di coloro che dispongono di un potere finanziario,imprenditoriale.
Non si capisce altrimenti tutte queste energie dedicate a Berlusconi.
Per cui credo che la morale del suo agire si traduca semplicemente in un semplice sillogismo: se non riesci ad essere come loro/lui,allora combattili/o.
Naturalmente io non sono uno psicologo e quindi posso anche sbagliarmi.
Mhhhh Falcone e Borsellino combatterono la mafia così energicamente perché non riuscirono a diventare mafiosi?
Mai sentito parlare di onestà, legalità e giornalismo (che è diverso da leccaculismo).
Ma noooo in realtà siamo tutti invidiosi di non essere imprenditori di successo :(
quindi berlusconi voleva essere un comunista ? :asd: :asd: :asd:
C;a;,z;,a;,za
L'ho guardato, istruttivo, MOLTO ISTRUTTIVO. E' divertente si... e' soprattutto divertente ma di quel divertimento triste, vedere come questo ometto dica delle cose addirittura smentite dalla stessa sentenza che ha condannato dell'utri in primo grado.
Intendiamoci, io non ho idea di cosa sia successo davvero TRENTACINQUE ANNI FA ad Arcore e nemmeno mi frega di solito di cosa c'e' su una sentenza, se la prendo ad esempio e' solo perche' essendo cosi' colpevolista da essere delirante se nemmeno li' e' considerata provata una cosa HO SERI DUBBI che le fonti di Travaglio (che poi sono sempre le stesse, il suo amichetto Ingroia che sosteneva l'accusa in quel processo) siano migliori.
Per intendersi, se in una partita c'e' un arbitro che ha fischiato sei rigori contro una squadra di cui alcuni del tutto inesistenti, e' probabile che se non ne ha fischiato uno vuol dire che proprio non c'era... ecco Travaglio ricama su quello.
BALLA SPAZIALE ad esempio che Mangano sia stato arrestato due volte e sempre riaccolto, nella stessa sentenza come ho trascritto sopra non vi sono prove di cio', anzi, tutto concorre a datare l'allontanamento di Mangano proprio a seguito del primo arresto. La conversazione poi citata da travaglio fra mangano e dell'utri prima e confalonieri dopo non e' di certo "provata" ma e' semplicemente stata riferita da mangano stesso in un interrogatorio in cui voleva difendere la sua dignita' di uomo che "se ne era andato lui" invece di essere "licenziato" (pag. 357 della sentenza). Cosa che dicono piu' o meno tutti i licenziati.
Inoltre VERGOGNOSO come ADESSO per Travaglio salta fuori che la telefonata di Mangano di molti anni dopo l'esperienza ad Arcore, dove diceva dei famosi "cavalli da farsi consegnare in albergo" citata da Borsellino NON ERA con Dell'Utri ma con uno degli Inzerillo.
VIGLIACCAMENTE invece quando si presento' in televisione da Luttazzi per quell'intervista che lo rese ricco e famoso presento' quella conversazione come una telefonata di Dell'Utri.
Confrontare la trascrizione dell' intervista da Luttazzi:
Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice ” se ricordo bene nell’inchiesta c’è un’intercettazone fra Mangano e Dell’Utri in cui si parla di cavalli”. Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde “bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo. Quindi non credo che potesse trattarsi effettivanente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all’ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo”.
Adesso invece GUARDA CASO, dopo che anni dopo e' stata scoperta la manipolazione dell'intervista di Borsellino, Il signor Travaglio nel video che ci hai graziosamente presentato specifica che quei cavalli da albergo erano per Inzerillo e nonostante tutto ha la faccia tosta di ricamarci su ancora...
Complimenti vivissimi... una carriera fondata su una vigliaccata facendo il tagliaecuci ad un Borsellino convenientemente morto e quindi impossibilitato a smentire..
Contento lui... Io dormo benissimo la notte... :rolleyes:
NB: Come si legge sulla solita sentenza, a seguito della telefonata citata da Travaglio in versione riveduta e corretta, quella con un solo cavallo, Dell'Utri venne indagato e perquisito e il procedimento contro di lui fu archiviato dopo che si dimostro' che proprio di un cavallo si chiamava, per la precisione di una cavalla di nome "Epoca" - l'ometto invece continua ad alludere alla droga.
Non voglio fare l'esegesi di tutti gli atti del processo di Dell'Utri e discuterne in questo forum, mi fido della Magistratura. Certo però da uno che considerava Mangano un eroe.... mi fa fa portare a credere che forse sia Mangano a dire il vero. Ma toglimi una curiosità, tu, le versioni dell'Utri sulle sue varie cene e rapporti con capi mafiosi te le sei bevute tutte? Oppure qualche dubbio sul fondatore di Forza Italia ti è venuto? E se qualche dubbio ti è venuto ti rimando a quanto ha detto Borsellino che, vedo, stimi anche tu.
http://www.youtube.com/watch?v=wkXCt...eature=related
Per quanto riguarda Travaglio, personalmente non mi va, ma gli sono grato per la sua attività giornalistica che seguo con molto interesse, anche quando attacca la mia parte politica.
FabioGreggio
26-09-2009, 08:11
Le tue fonti sono la procura (che puo' dire quello che vuole ma e' una parte in causa in un processo e quello che afferma vale quanto quello che dice l'avvocato dell'imputato) e wikipedia che... ehm... :rolleyes:
leggiamo un po' quello che si dice nella sentenza del processo dell'utri di primo grado, che pure e' un pedissequo accoglimento delle tesi della procura e non puo' essere certo tacciata di proberlusconismo
Mangano rimase nella villa di Arcore almeno fino al 27 dicembre 1974, data in cui venne tratto in arresto per scontare una pena di mesi dieci e giorni 15 di reclusione (alla quale era stato condannato per il reato di truffa) e in quel luogo fece ritorno quando venne scarcerato il 22 gennaio 1975.
Gli elementi che si ricavano dalle emergenze processuali non sono
invece univoci nel dimostrare il successivo periodo di permanenza del
Mangano nella villa di Arcore e non consentono di datare con certezza il suo allontanamento.
Quindi PURE IN UN PROCESSO DOVE HANNO DATO NOVE ANNI A DELL'UTRI, non ci sono prove di stori differenti rispetto alla sequenza logica: mangano nel personale della casa di berlusconi, emerge a seguito di indagini sul personale per un episodio delittuoso (un tentato rapimento) che si trattava di un pregiudicato (NB. truffatore, non mafioso ne pluriomicida, almeno a quell'epoca) e a seguito di cio' viene allontanato.
Punto
Poi travaglio puo' dire quello che vuole anche lui, di balle ne ha sempre dette a iosa e anche qui ne abbiamo pescate enne...
Il tuo cavillare è comico.
Un PdC ha avuto come dipendente in casa per molti anni un mafioso.
ha affidato la creazione della sua discesa politica ad un altro uomo passato in giudicato e condannato per collusione con la mafia.
La deduzione logica è che ad un uomo retto certe cose non capitano.
Forse perchè dipende dalle sue frequentazioni.
Poi possiamo puntualizzare date, soggetti avvenimenti.
Ma anche un pirla capirebbe di cosa si tratta.
Invece di difenderlo per ufficio, fossi in te mi interrogherei chi sto sostenendo.
Ma soprattutto perchè.
fg
dantes76
26-09-2009, 08:49
tanto prima o poi le cambiali scadranno, e passeranno a riscuotere
dantes76
26-09-2009, 08:52
Il tuo cavillare è comico.
Un PdC ha avuto come dipendente in casa per molti anni un mafioso.
ha affidato la creazione della sua discesa politica ad un altro uomo passato in giudicato e condannato per collusione con la mafia.
La deduzione logica è che ad un uomo retto certe cose non capitano.
Forse perchè dipende dalle sue frequentazioni.
Poi possiamo puntualizzare date, soggetti avvenimenti.
Ma anche un pirla capirebbe di cosa si tratta.
Invece di difenderlo per ufficio, fossi in te mi interrogherei chi sto sostenendo.
Ma soprattutto perchè.
fg
chiedigli della cascinzza di monza
Se vogliamo dirla tutta Dell'Utri è anche q uello che affermava che "La mafia non esiste" (cit.)
Sarà mica una invenzione dei comunisti?
dantes76
26-09-2009, 08:59
Se vogliamo dirla tutta Dell'Utri è anche q uello che affermava che "La mafia non esiste" (cit.)
Sarà mica una invenzione dei comunisti?
anche riina diceva : e' un complotto dei comunisti
claudioborghi
26-09-2009, 09:04
Un PdC ha avuto come dipendente in casa per molti anni un mafioso.
Per molti anni... seh...
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Se vogliamo dirla tutta Dell'Utri è anche q uello che affermava che "La mafia non esiste" (cit.)
Sarà mica una invenzione dei comunisti?
"con la mafia bisogna conviverci" .. anche se non esiste .. :asd:
Per molti anni... seh...
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
guarda caso gli è capitato un mafioso, killer pluriomicida, condannato anche per droga...
E lo va a cercare proprio a Palermo eh... in Sicilia...
Comunque borghi, sei fantastico, degno dipendente del giornale per cui scrivi :)
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Una qualsiasi persona che conosce le regole della mafia però potrebbe leggerla così:
"il picciotto non ha fatto la spia e quindi è stato premiato"
per quanto riguarda i termini, quando sono infelici, si smentiscono. E per via di smentite abbiamo davanti un professionista
...Quando sia arrivato nella villa di Arcore, nessuno esattamente lo sa. Chi dice nel 1974, chi nel 1975. E anche la data e le modalità del suo allontanamento restano un mistero. Ma una cosa è certa: per alcuni anni un boss di prima grandezza della mafia siciliana, Vittorio Mangano, ha soggiornato nella villa di Silvio Berlusconi, con moglie e due figlioletti, ufficialmente per svolgervi le mansioni di "fattore" o di "stalliere". Grazie alla raccomandazione di un conterraneo e amico di vecchia data: Marcello Dell'Utri.
Nato a Palermo il 18 agosto 1940, giovane emergente della famiglia mafiosa di Porta Nuova (quella di Pippo Calò e Tommaso Buscetta), fin dai primi anni '70 Mangano fa la spola fra la Sicilia e Milano, dove divide un piccolo appartamento con la suocera e il cognato operaio all'Ansaldo. Per gli investigatori, è già un soggetto pericoloso: la prima segnalazione della Questura sul suo conto risale al 1967, dopodiché il giovane boss colleziona denunce, arresti (tre, per l'esattezza) e condanne per ogni sorta di reati: dalla truffa agli assegni a vuoto, dalla ricettazione alle lesioni volontarie, alla tentata estorsione. Mica male, per un uomo che non ha ancora trent'anni.
Il suo curriculum di tutto rispetto lo fa presto notare da Stefano Bontate, "principe di Villagrazia" e numero uno di Cosa nostra.
Il suo vestire elegante, i suoi modi raffinati e la sua intelligenza pronta convincono la cosca a promuoverlo sul campo rappresentante degli interessi mafiosi a Milano per tenere i rapporti con gli industriali del Nord. E lui intreccia subito una buona rete di conoscenze e amicizie, grazie anche a uno sponsor d'eccezione: un certo Marcello Dell'Utri, di un anno più giovane di lui, a sua volta amico intimo (ed ex compagno di università) di un certo Silvio Berlusconi, il più rampante fra i giovani palazzinari milanesi dell'epoca.
"Io e Marcello - racconterà Mangano ai giudici di Palermo il 4 aprile 1995 - ci siamo conosciuti fra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, quando lui gestiva la squadra di calcio della Bacigalupo all'Arenella [a Palermo]. Dal nostro incontro casuale nacque un rapporto di conoscenza. Dell'Utri venne così a sapere che ero esperto di bestiame e di cavalli. Tre o quattro anni dopo mi telefonò per propormi un lavoro nella villa di Berlusconi. Avrei dovuto dirigere l'azienda agricola e la società ippica di cui Berlusconi era titolare. Ma mi occupavo un po' di tutto: dalla compravendita alla doma, all'addestramento dei cavalli, fino a quando non iniziavano a gareggiare. Con l'aiuto di alcuni artieri ho così allenato decine di puledri per volta [ ... ]. Vedevo Berlusconi ogni giorno e avevo con lui gli ordinari rapporti tra titolare e impiegato. Ero totalmente libero nel mio lavoro perché sia Berlusconi che Dell'Utri non s'intendevano di cavalli. Dell'Utri, che abitava nella villa di Berlusconi, mi veniva a trovare spesso nelle scuderie e a poco a poco gli ho insegnato a montare."
Nessuno lo dirà mai ufficialmente, ma in quel periodo tutti i miliardari milanesi temono i sequestri di persona, tanto che Berlusconi manda per un po' i figli all'estero. L'arrivo di Mangano, con i suoi rapporti e le sue conoscenze, non può che rassicurare l'ambiente. E non soltanto perché il Nostro è solito aggirarsi per il parco di villa San Martino con "sei mastini napoletani al guinzaglio" (come rivelano Peter Gomez e Leo Sisti in l'intoccabile, Milano, Kaos, 1997: l'opera più completa e informata sulle frequentazioni mafiose di Berlusconi e Dell'Utri). Insomma, è una sorta di factotum, e viene per questo stipendiato profumatamente: "Guadagnavo 500 mila lire, che poi divennero addirittura un milione in un periodo in cui la paga di un magistrato era 100' mila lire". Lira più, lira meno guadagna l'equivalente di 10 milioni di oggi al mese. E' lui ad accompagnare a scuola ogni mattina i giovani figli di primo letto del futuro Cavaliere, Marina e Pier Silvio detto "Dudu". E i due ragazzi fanno presto amicizia con le due prime figlie del "fattore" siciliano, Loredana e Cinzia. Mangano battezzerà la sua terzogenita Marina, come la figlia di Berlusconi.
Anche Berlusconi, nel 1987, verrà chiamato da un giudice, Giorgio Della Lucia (che indaga sul crac della "Bresciano", la società di costruzioni amministrata da Marcello Dell'Utri), a spiegare quella strana presenza nella sua villa: "Ad Arcore - spiegherà il Cavaliere - avevo bisogno di un fattore, di uno che si occupasse dei terreni, dei cavalli, degli animali [ ... ]. Chiesi a Dell'Utri, che mi presentò Vittorio Mangano come persona conosciuta da un suo amico: assumerlo fu una mia scelta, su una rosa di nomi che mi vennero prospettati. Non feci indagini preventive perché Mangano mi diede l'idea di una persona a posto e competente [ ... ]. Avevo in animo di impostare un'attività di allevamento di cavalli che poi non fu realizzata". Strano, perché Mangano dichiarerà il contrario. E anche Dell'Utri smentirà Berlusconi, nel 1996, di fronte ai pm di Palermo: "Quando Berlusconi acquistò villa Casati c'era una bellissima scuderia con un solo cavallo. Berlusconi decise di farla rivivere acquistando numerosi animali. Questa scuderia ben attrezzata esiste ancora".
Dell'Utri ha sempre sostenuto di aver scoperto i trascorsi criminali di Mangano soltanto diversi anni dopo la sua assunzione ad Arcore. Ma secondo la procura di Palermo mente: li conosceva almeno fin dal 1973. Lo dimostrerebbe un documento conservato nell'archivio della stazione dei carabinieri di Arcore. Un rapporto in cui i militari dell'Arma scrivono: "Dell'Utri [ ... ] ha lasciato un impiego in banca [lavorava alla Cassa di Risparmio di Belmonte Mezzagno] per seguire Berlusconi ed una volta qui ha chiamato Mangano, pur essendo perfettamente a conoscenza - è risultato dalle informazioni giunte del Nucleo investigativo del gruppo di Palermo - del suo poco corretto passato".
A farli incontrare era stato, oltre alla comune passione per il pallone, un comune amico, Gaetano Cinà detto Tanino, che secondo i giudici è un uomo d'onore palermitano della famiglia di Malaspina. "Cinà - ha raccontato Dell'Utri - era il padre di uno dei tanti ragazzi che imparavano il calcio nella scuola in cui ero istruttore. Mangano assisteva alle partite. Veniva da noi talvolta da solo e talvolta con Cinà del quale era amico”. E ancora, sempre dal racconto di Dell'Utri (al "Corriere della sera" del 21 marzo 1994): "Mangano l'ho conosciuto nella Palermo anni '60: ero allenatore della Bacigalupo, squadra di calcio giovanile. Mangano era una specie di tifoso. Commerciava cavalli. Me ne ricordai nel 1975. Berlusconi mi aveva incaricato di cercare una persona esperta di conduzione agricola. Così chiamai Mangano".
Mangano racconta che fu proprio Cinà ad accompagnare Dell'Utri quando questi andò a casa sua per chiedergli di prendere servizio a villa Berlusconi. Era, secondo Mangano, il 1973. Naturalmente Dell'Utri giura di non aver mai neppure sospettato che Cinà fosse un mafioso, e nemmeno "vicino ad ambienti di mafia". Né un quarto di secolo fa, né pochissimi anni or sono, visto che ancora nel '96 diceva: "Cinà lo frequento ancor oggi e sono legato a lui da grande amicizia".
Strano. Perché Tanino Cinà, nato a Palermo nel 1930, titolare di una lavanderia e di un negozio di articoli sportivi a Palermo, nonché del titolo di studio di terza elementare, è indicato da tutti i principali collaboratori di giustizia come l'uomo che - scrivono Peter Gomez e Leo Sisti nell'Intoccabile - almeno a partire dal 1980 e sicuramente fino a dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio (1992), attraverso il gruppo Berlusconi avrebbe periodicamente versato alla mafia grosse somme di denaro. Cinà, ovviamente, nega. Ma arrestato e interrogato nel 1996, sarà costretto ad ammettere perlomeno parentele e amicizie con alcuni tra i più bei nomi dell'onorata società come Mimmo Teresi, braccio destro e cugino di Stefano Bontate. Sua moglie, una Citarda, appartiene a una dinastia di gente di rispetto che, almeno fino alla seconda guerra di mafia, ha retto con il pugno di ferro la famiglia mafiosa di Malaspina, alla quale - secondo il pentito Francesco Marino Mannoia - apparteneva il deputato andreottiano Salvo Lima. Quanto a Teresi, è lo stesso Cinà a definirlo "nipote di mio cognato Benedetto Citarda". Un altro parente ingombrante è Salvatore Sbeglia, "con cui - dice Cinà - ho messo in piedi un negozio di articoli sportivi": lo stesso Salvatore Sbeglia che secondo i giudici faceva da prestanome a Raffaele Ganci, cioè al più fedele alleato di Totò Riina, accusato di aver fornito il telecomando usato da Cosa nostra per far saltare l'autostrada Palermo-Punta Raisi in località Capaci al momento del passaggio delle auto di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli uomini della scorta.
Mangano, lasciata Arcore, diventa poi il numero uno della famiglia di Porta Nuova dopo l'arresto di Pippo Calò. E lo rimane finché non finisce in carcere per scontare due condanne all'ergastolo per duplice omicidio, associazione mafiosa e traffico di droga. Muore nell'estate del 2000 per un male incurabile. Negli anni '70 era considerato l'anello di congiunzione tra la cosca di Salvatore Inzerillo e quella dei siciliani trapiantati a Milano, legato a pericolosi pregiudicati come i fratelli Fidanzati, Giorgio Bono, Gerlando Alberti, Tommaso Buscetta e Ugo Martello detto "Tanino". Ma negli anni '80, dopo l'ultima guerra di mafia, si era prontamente "convertìto" ai nuovi padroni di Cosa nostra, i corleonesi di Totò Riina. Tant'è che il suo nome ricorre spesso negli atti del maxiprocesso. Falcone indagava su di lui per mafia e droga. E la Procura di Palermo si interessava a lui - come dimostra l'intervista di Paolo Borsellino che pubblichiamo qui di seguito - ancora nel 1992, a proposito dei suoi rapporti con Dell'Utri e Berlusconi.
Ma torniamo ad Arcore, nei primi anni '70. Racconta Mangano: "Quando arrivai, la villa - che si componeva di 147 stanze - era ancora in fase di ristrutturazione ed era pertanto abitata solo dalla mia famiglia e da parte della servitù. Dopo qualche tempo arrivò anche il dottor Berlusconi". Dunque la data di arrivo dello "stalliere" mafioso ad Arcore dovrebbe essere i primi mesi del 1974. Nello stesso anno torna a Milano Marcello Dell'Utri, che ha conosciuto Berlusconi all'Università statale nei primi anni '60 e, dopo un periodo trascorso in Sicilia a farsi le ossa in alcune banche, è stato richiamato al Nord dall'amico Silvio per fargli da segretario-tuttofare nella nuova villa (appena acquistata, a prezzo di superfavore, dalla marchesina Annamaria Casati Stampa, grazie ai buoni uffici dell'avvocato Cesare Previti, protutore della ragazza rimasta orfana dei genitori e consulente del futuro Cavaliere).
Nei primi anni '70 la Lombardia pullula di pezzi da novanta di Cosa nostra, quasi tutti al soggiorno obbligato, oppure in libertà per espandere riciclaggio e narcotraffico in quel mercato in piena espansione dopo il boom dei '60. La parabola di Michele Sindona, banchiere e riciclatore della mafia, è soltanto una delle tante.
E quando, nel 1985, il giornalista del "New York Times" Nick Tosches chiederà a Sindona, in carcere in America, "Quali sono le banche usate dalla mafia?", si sentirà rispondere: "E una domanda pericolosa... In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca di piazza dei Mercanti". Quale? La Banca Rasini, di cui è stato direttore generale fino alla metà degli anni '70 Luigi Berlusconi, padre di Silvio: la banca che - come vedremo più avanti - è all'origine dei primi finanziamenti del palazzinaro in erba Silvio Berlusconi. "Le città giardino di Berlusconi - spiega Paolo Madron in Le gesta del Cavaliere (Milano, Sperling & Kupfer, 1994: l'unica biografia berlusconiana autorizzata) - sono servite [ ... ] per far rientrare le valigie di soldi a suo tempo depositate nella vicina Svizzera. Alla fine degli anni '60 le vie che portano al paese degli gnomi sono intasate di spalloni che vanno a mettere al sicuro il denaro della ricca borghesia terrorizzata dai sequestri (ci provano anche col padre di Berlusconi) [ ... ]. Il Cavaliere va da Rasini e gli chiede di appoggiarlo su quei suoi amici, clienti o meno della banca che hanno portato fuori tanti soldi [ ... ] Berlusconi non ha mai voluto rivelare i nomi di chi lo ha finanziato [ ... ]. In tempi diversi tutti sono stati liquidati da Berlusconi con piena soddisfazione".
E questo l'ambiente che trova Mangano quando prende servizio, probabilmente all'inizio del 1974, nella villa di Arcore ancora in fase di restauro. Un clima pesante, per gli imprenditori milanesi: Berlusconi, oltre ai progetti di rapimento del padre Luigi e alle minacce di sequestro del figlio Pier Silvio, ha subito un attentato (una bomba contro la sede delle sue società, l'ex villa Borletti di via Rovani a Milano). Pericoli che cessano come per incanto con l'arrivo in villa dello "stalliere" siciliano. Il che fa pensare ad alcuni biografi del Cavaliere che il suo entourage non abbia raccontato tutto sui veri motivi che portarono all'ingaggio di Mangano. Sospetti avvalorati dal racconto di un mafioso pentito del calibro di Francesco Di Carlo che, se fosse confermato, modificherebbe la ricostruzione del ruolo di Mangano: da quello di fattore-stalliere a quello di garante-guardaspalle.
Dal 1974 al 1978 Di Carlo - capo della potente famiglia di Altofonte, poi espulso da Cosa nostra con l'accusa di aver imbrogliato gli amici fingendo il sequestro di una partita di droga e riparato a Londra - racconta di aver conosciuto Dell'Utri perché "Cinà me lo presentò in un bar di via Libertà a Palermo, a metà degli anni '70. Qualche mese dopo rividi Dell'Utri a Milano [ ... ] In un ufficio di via Larga di proprietà di alcuni nostri amici.
Lì incontrai Cinà, Mimmo Teresi e Stefano Bontate. Quel giorno erano particolarmente eleganti. Io domandai il perché e loro mi risposero che dovevano andare da un grosso industriale milanese amico di Cinà e Dell'Utri, e mi proposero di seguirli".
Il quartetto si reca così nella sede dell'Edilnord dove - secondo Di Carlo - incontra Berlusconi e Dell'Utri. Parla Bontate: "Dottore, lei da questo momento può smettere di preoccuparsi. Garantisco io... Perché piuttosto non pensa a investire nella nostra bellissima isola? Da noi c'è tanto da costruire".
E Berlusconi (secondo Di Carlo): "Vorrei, vorrei... Ma sa, già qui al Nord ci sono tanti siciliani che non mi lasciano tranquillo...". "La capisco - replica Bontate - ma adesso è tutto diverso. Lei ha già al suo fianco Dell'Utri, io le manderò qualcuno che le eviterà qualsiasi problema con quei siciliani> Berlusconi: "Non so come sdebitarmi, resto a sua disposizione per qualsiasi cosa".
E Bontate: "Anche noi siamo a sua disposizione. Se c'è un problema basta che ne parli con Dell'Utri".
Senonché, sia prima, sia durante il suo soggiorno a villa San Martino, Mangano avrebbe continuato a fare il furbo, organizzando estorsioni, financo ai danni di Berlusconi, e addirittura progettando sequestri ai danni degli ospiti del suo nuovo "padrone". Così almeno racconta un altro pentito, Salvatore Cucuzza, successore di Mangano alla guida del clan di Porta Nuova e suo compagno di cella dal 1983 al 1990. A quel punto - sostiene Cucuzza - Berlusconi si rivolse a Cinà per trattare direttamente con Bontate e Teresi e "raggiunse con loro un accordo per il versamento di una tangente di 50 milioni l'anno. La stessa cifra che veniva prima versata a Mangano". E Mangano, divenuto ormai superfluo per il Cavaliere, sarebbe stato liquidato. Fantasie? Farneticazioni di pentiti ansiosi di compiacere le solite "procure rosse"? Mica tanto. Almeno sui tentativi di sequestro di alcuni ospiti di villa San Martino, visto che sono gli stessi Dell'Utri e Berlusconi a indicarli come la ragione principale dell'allontanamento di Mangano dopo soli due anni di servizio (e dunque, si presume, nel 1976, visto che secondo Dell'Utri egli "rimase ad Arcore due anni").
Ma sull'addio di Mangano le versioni dei protagonisti non potrebbero essere più divergenti, contraddittorie ai limiti dell'inverosimile.
Tutto ruota intorno a un misterioso sequestro di persona: quello di Luigi D'Angerio, avellinese trapiantato a Milano e sedicente principe di Sant'Agata, subito dopo una cena a villa San Martino, chez Berlusconi. Un sequestro che risalirebbe alla notte di Sant'Ambrogio (7 dicembre) del 1975. Anche su quell'episodio, il primo rapimento in Brianza, le versioni divergono. E la dicono lunga sull'imbarazzo e la reticenza dei protagonisti di fronte a un capitolo così ingombrante della loro biografia. Eccole, in estrema sintesi.
Primo. Intervistato dal "Corriere della sera" (21 marzo 1994), Marcello Dell'Utri racconta: "Mangano rimase ad Arcore due anni. E si comportò benissimo. Trattava con i contadini, si occupava dei cavalli. Ma la notte di Sant'Ambrogio del 1975, dopo aver cenato con noi, il principe di Sant'Agata fu sequestrato vicino ad Arcore. C'era una nebbia terribile. L'auto dei rapitori andò a sbattere. E il principe riuscì a fuggire. Le indagini lanciarono sospetti su Mangano, svelarono che non aveva un passato immacolato. Fu allontanato. Poi finì in carcere". Ma le date non tornano: se - come dice Dell'Utri - l'avevano assunto nel '75 e l'hanno allontanato nel dicembre dello stesso anno, come faceva Mangano a restare a villa San Martino "due anni"? Infatti Berlusconi racconta una storia un po' diversa.
Secondo. "Avevo bisogno ad Arcore di un fattore, più precisamente di un responsabile della manutenzione dei terreni e della cura degli animali, cioè cavalli, avendo in animo di impostare una attività di allevamento di cavalli, attività poi non realizzata": chi parla è Berlusconi, interrogato il 26 giugno 1987 dal giudice istruttore Giorgio Della Lucia. "Ciò che mi determinò a non portare avanti detta attività fu la difficoltà di reperire uomini fidati, specialmente dopo una per me preoccupante scoperta circa il fatto che Mangano Vittorio si fosse poi rivelato un pregiudicato [ ... ]. Il Mangano si era sistemato con la sua famiglia ad Arcore, cioè nella mia villa [ ... ]. Poco tempo dopo, dopo un pranzo avvenuto nella mia villa, uno dei convitati, il signor Luigi D'Angerio, era stato vittima di un sequestro di persona, casualmente sventato dall'arrivo di una pattuglia dei carabinieri. Nell'ambito delle indagini seguite a questo sequestro emerse che Mangano era un pregiudicato [ ... ]. Non ricordo come il rapporto lavorativo del Mangano cessò, se cioè per prelevamento delle forze dell'ordine o per un suo spontaneo allontanamento. Ricordo comunque che qualche tempo dopo fu tradotto in carcere". Strano che Berlusconi, scoperto di aver assunto e ospitato in casa un mafioso pregiudicato, scarti l'ipotesi più naturale: quella di licenziarlo. E resti nel dubbio se Mangano se ne sia andato con le proprie gambe oppure trascinato a viva forza dai carabinieri. Strano anche che un evento di tale portata - l'irruzione dei carabinieri a villa San Martino per arrestare il factotum del padrone di casa, rivelatosi un pregiudicato mafioso - possa sfuggire alla memoria del padrone di casa medesimo. In ogni caso, secondo il Cavaliere, Mangano non rimase in villa due anni, ma "poco tempo".
Terzo. "Rapporti con la mafia - dichiara Berlusconi il 20 marzo 1994, intervistato dal "Corriere della sera" - ne ho avuti una volta sola, quando tentarono di rapire mio figlio Pier Silvio, che allora aveva cinque anni: portai la mia famiglia in Spagna e lì vissero molti mesi." Il tentato sequestro risale dunque al 1973 (essendo Pier Silvio nato il 28 aprile 1968), prima dell'arrivo di Mangano ad Arcore. Addirittura prima dell'acquisto di villa San Martino. E questa volta, a proposito del "fattore" mafioso, il Cavaliere rivela: "Lo licenziammo non appena scoprimmo che si stava adoperando per organizzare il rapimento di un mio ospite, il principe di Sant'Agata. E poco dopo venne scoperto anche il tentativo di rapire mio figlio". Una contraddizione via l'altra: se il tentato sequestro di Pier Silvio viene dopo quello di Sant'Agata, Pier Silvio doveva avere 7 anni e non 5. E sarebbe stato spedito in Spagna con madre e sorella addirittura nel '76, dopo la partenza di Mangano. E poi: perché, nel 1986, con la memoria molto più fresca per la maggior vicinanza ai fatti, Berlusconi esclude di aver licenziato Mangano, mentre ora afferma di averlo licenziato e scarta le altre due ipotesi formulate nel 1986 (allontanamento spontaneo o arresto da parte dei carabinieri)?
Quarto. I giornalisti Claudio Fracassi e Michele Gambino (Berlusconi. Una biografia non autorizzata, Roma, Avvenimenti, febbraio 1994) hanno raccolto una versione alternativa, di cui tacciono la fonte ma che almeno ha il pregio della coerenza logica e cronologica. Anche perché - come osserva Giuseppe Fiori (Il venditore, Milano, Garzanti, 1995) - "delle tante incriminazioni dello "stalliere" di Arcore, nessuna risulta collegata all'avventura del principe Sant'Agata". Ecco, dunque, la versione di Fracassi e Gambino: "Il fallito sequestro D'Angerio davanti alla villa di Arcore, secondo il nostro testimone, avvenne prima dell'assunzione di Mangano, e anzi ne fu la causa. Secondo questo racconto, Berlusconi rimase terrorizzato da quell'episodio, probabilmente convinto che i sequestratori avessero in mente di prendere lui e si fossero sbagliati. Di certo c'è che, nei giorni successivi a quell'episodio, Berlusconi partì per la Svizzera con l'amico e collaboratore Romano Comincioli, la moglie, i due figli e la governante. L'imprenditore tornò ad Arcore pochi giorni dopo, senza la famiglia [ ... ]. Fu qualche settimana dopo, secondo il racconto del nostro uomo, che Mangano arrivò alla villa, presentato da Dell'Utri su segnalazione di Cinà, un altro uomo di rispetto del clan di Mimmo Teresi e Stefano Bontate. E, stando a questa versione dei fatti, l'arrivo del boss avrebbe tranquillizzato Berlusconi; e infatti, di lì a poco, la famiglia fece rientro in Italia".
Quinto. La quarta versione si integra perfettamente con la cronologia ricostruita dai giornalisti Peter Gomez e Leo Sisti (L'intoccabile, cit.): il fallito sequestro D'Angerio avvenne sì nella notte di Sant'Ambrogio, ma non del 1975, bensì del 1974.
Ma l'incastro finisce qui. Perché, secondo Gomez e Sisti, in quel periodo Mangano era già da tempo alloggiato in villa, e forse quella sera a tavola con il Cavaliere, il principe e alcuni amici del Cavaliere (Fedele Confalonieri e Dell'Utri) c'era seduto anche lui, il "fattore" mafioso. Le indagini, comunque, lasciarono molto a desiderare, e non appurarono neppure con certezza l'elenco completo dei commensali. Anche perché la testimonianza di Berlusconi fu molto reticente: il futuro Cavaliere, al magistrato che gli chiedeva la lista completa degli invitati, "dimenticò" addirittura di nominare il suo stalliere mafioso. Una dimenticanza che lo rende poco credibile quando racconta di non aver sospettato, allora, chi veramente si era messo in casa. Il pentito Salvatore Cucuzza, poi, nel 1996 ha sostenuto che il vero obiettivo del tentato sequestro era Luigi Berlusconi, padre di Silvio e direttore generale della Banca Rasini: "Il sequestro era stato ideato da Nino e Gaetano Grado [due mafiosi siciliani amici di Mangano, Teresi e Bontate, residenti abitualmente a Milano in quegli anni], assieme a Totuccio Contorno [guardia del corpo di Bontate e futuro pentito, il secondo grande pentito dopo Buscetta] e Pietro Vernengo [altro boss palermitano]. Mangano doveva fare il basista. Ma quella sera Contorno, che guidava l'auto con a bordo i sequestratori, ebbe un incidente a causa della nebbia. Il padre di Berlusconi non venne rapito, ma fu sequestrato un altro ospite della villa". Il principe di Sant'Agata, appunto, che però riuscì a fuggire dopo pochi minuti, proprio grazie all'improvviso incidente.
Le indagini sull'”invito a cena con sequestro" non portano praticamente a nulla. Ed è per puro caso che gli inquirenti scoprono, il 27 dicembre 1974, che a villa San Martino abita il noto pregiudicato Vittorio Mangano: grazie al fatto che i carabinieri vanno a prelevarlo chez Silvio, sotto gli occhi della moglie e delle figlie, per eseguire la condanna appena subita dal "fattore" di Berlusconi a 10 mesi e 15 giorni di reclusione per truffa. Mangano resterà comunque in carcere appena tre settimane. Tant'è che il 22 gennaio 1975 è di nuovo a villa San Martino. Dove - rivelano Gomez e Sisti - "rimane ancora per un mese. Poi, a metà del 1975, quando il suo spessore criminale è ormai evidente anche agli occhi poco allenati degli investigatori di Milano, spontaneamente decide di fare le valigie. Una decisione motivata - questo è almeno quanto sosterrà lui con i magistrati - da ragioni di "sensibilità"". Una sensibilità che evidentemente non hanno avuto né Berlusconi né il suo segretario Dell'Utri, che si sono ben guardati dal cacciarlo, anche dopo il suo arresto.
"Un giornale locale - ricorda Mangano - pubblicò un articolo nel quale venivo descritto come un soggetto pericoloso collegato con ambienti di mafia. Mi preoccupai molto, soprattutto per l'immagine del dottor Berlusconi, che rischiava di uscirne offuscata. Ne parlai quindi con il dottor Dell'Utri, che mi fissò un appuntamento col dottor Confalonieri. Nel colloquio con lui io gli espressi la mia intenzione di lasciare la villa per lo stato di disagio che si era creato. Confalonieri mi lasciò libero di decidere e non mi chiese di andarmene." Quando però se ne sia andato per davvero, Mangano, da villa San Martino, non si sa con certezza. Basti pensare che nel tardo autunno del 1975 fu di nuovo arrestato. E quando fu scarcerato, il 6 dicembre 1975, elesse domicilio "in Arcore - via Villa San Martino 42". Una circostanza che Dell'Utri, smentito dallo stesso Mangano su tutta la linea, non riesce a spiegare con i giudici: "Mangano continuò comunque a frequentare Arcore e più precisamente la scuderia, dove teneva a pensione il suo cavallo, di nome Epoca".
Certo, tagliare i ponti con un personaggio del suo calibro, che aveva respirato per un paio d'anni l'aria di casa Berlusconi, non era facile. In quei due anni, aveva goduto di una certa libertà di azione. E, secondo le rivelazioni di alcuni pentiti, aveva addirittura preso l'abitudine di ricevere in villa uomini d'onore, alcuni dei quali latitanti. "Mangano mi spiegò - ha rivelato Salvatore Cancemi, già ottimo amico di Mangano - che nella tenuta di Arcore furono nascosti anche dei latitanti, fra cui i fratelli Grado, Giuseppe Contorno [soltanto omonimo di Totuccio] e Francesco Mafara." Anche il medico palermitano Gioacchino Pennino, ex politico democristiano nonché mafioso doc, che collabora da anni con la giustizia, ha confermato le accuse: "Gaetano Zarcone [un avvocato siciliano intimo amico di Bontate] mi spiegò che Mangano teneva i rapporti con Silvio Berlusconi, visto che faceva fittiziamente il guardiano in una sua villa vicino a Monza. Lì venivano ospitati tutti i latitanti della famiglia di Santa Maria del Gesù e forse di altre. A un certo punto però Berlusconi aveva interrotto questa consuetudine perché qualcuno di questi ospiti aveva trafugato dalla villa oggetti di valore. Ricordo che commentando queste vicende lo Zarcone diceva: "Come al solito, ni facimmu canusciri e schifari"...".
Dell'Utri, anziché smentire sdegnato queste ricostruzioni, fornisce loro a suo modo un certo grado di credibilità. E' vero, sostiene, che Mangano riceveva a villa San Martino un sacco di amici siciliani, ma lui non sapeva chi fossero e, riservato com'era, non faceva domande indiscrete: "C'erano molte persone che andavano a trovarlo... Io ebbi modo di vederne alcune, perché in quel periodo trascorrevo molto tempo in villa, visto che Berlusconi mi aveva incaricato di seguirne la ristrutturazione. Mangano a volte mi presentava delle persone dicendo che erano dei suoi amici, ma non mi faceva nessun nome. Non si fanno mai nomi quando si presenta una persona nel modo di Mangano ... ". Nulla da stupirsi se poi, nel numero, qualcuno se ne andava dalla villa con l'argenteria sotto la giacca: "Effettivamente nel 1974, quando Mangano stava già ad Arcore, furono rubati quadri e altri oggetti. L'episodio venne regolarmente denunciato".
Tutto sembra combaciare anche con il racconto di un altro collaboratore, Antonino Galliano, uomo d'onore del clan della Noce, di professione impiegato di banca, anch'egli citato da Gomez e Sisti: "Mangano venne licenziato col consenso di Cosa nostra, perché aveva finto un furto di quadri per potersi adoperare poi per ritrovarli, allo scopo di accrescere la propria credibilità agli occhi di Berlusconi ... ".
Nel 1977, a 36 anni, Marcello Dell'Utri lascia Berlusconi che - dirà lui stesso (vedi la sua deposizione al processo di Torino, che pubblichiamo da pagina 182) - lo pagava troppo poco. E trasloca da Arcore a Milano per andare a lavorare come dirigente nel gruppo di un siciliano di Sommatino (Caltanissetta) di 11 anni più anziano di lui: Filippo Alberto Rapisarda, uno spregiudicato finanziere amico di molti mafiosi, con alle spalle vari precedenti penali e persino un arresto. La sua holding, la Inim, ha sede nello splendido palazzotto di via Chiaravalle 7. E qui Marcello Dell'Utri e suo fratello gemello Alberto vanno ad abitare. La paga è buona - il doppio di quel che offre Berlusconi, allora piuttosto a corto di liquido - e il lavoro è tanto, visti i capitali che miracolosamente affluiscono nelle scatole cinesi rapisardiane dalla Sicilia degli "amici". Il gruppo Inim e la consorella Raca vengono definiti, in un rapporto della Criminalpol del 1981, "società commerciali gestite dalla mafia e di cui la mafia si serve per riciclare il denaro sporco provento di illeciti". Soci occulti sarebbero Vito Ciancimino, l'ex sindaco-imprenditore-mafioso di Palermo, e il suo amico e socio Francesco Paolo Alamia.
A raccomandare Marcello e Alberto all'amico Rapisarda presso quella simpatica compagnia di galantuomini è il solito Tanino Cinà. Uno che - spiegherà Rapisarda - "rappresentava il gruppo in odor di mafia facente capo a Bontate-Teresi-Marchese" e dunque "era difficilissimo potergli dire di no".
Ma l'esperienza dirigenziale dei due gemelli (Marcello alla Bresciano Costruzioni e Alberto alla Nuova Venchi Unica) durerà poco, meno di due anni. Sia la Bresciano che la Venchi finiranno in bancarotta (ovviamente fraudolenta): Alberto finirà in carcere a Torino insieme a Rapisarda e Alamia, mentre Marcello resterà indagato a piede libero, ma disoccupato. Solo, però, per pochi mesi. Poi, nel 1980, verrà riassunto dall'amico Silvio. Come dirigente alla Publitalia 80, la neonata concessionaria pubblicitaria dell'impero Fininvest. E negli anni '80, proprio per quel popò di frequentazioni mafiose o paramafiose, finirà sotto inchiesta per associazione mafiosa. L'inchiesta verrà poi archiviata nel 1989 dal giudice milanese Giorgio Della Lucia (tutt'oggi indagato con l'accusa di essersi fatto corrompere, in quegli anni, da Rapisarda).
Mangano, intanto, si è messo definitivamente in proprio. Risiede in pieno centro a Milano, albergo Gran Duca di York. E di lì dirige i suoi loschi traffici. Sempre in contatto con i vecchi amici. Almeno con Marcello Dell'Utri. Che, nel 1980, finisce sotto inchiesta del giudice Della Lucia per concorso in associazione mafiosa. Come pure Mangano, i cui telefoni vengono intercettati dal 5 al 15 febbraio '80. Dalle bobine salta fuori che, lungi dall'aver raffreddato i loro rapporti, l'epilogo delle vicende di Arcore li ha vieppiù riscaldati. Marcello e Vittorio si danno affettuosamente del tu ("Caro Marcello", "Caro Vittorio"). Ecco il racconto di quella istruttiva conversazione, tratto dal rapporto della Criminalpol del 13 aprile 1981: "Mangano parla cordialmente con tale dottor Dell'Utri e, dopo averlo salutato cordialmente, gli chiede se ha telefonato Tony Tarantino [uno che Dell'Utri definirà "uno che faceva affari di vario tipo, di piccolo cabotaggio, ma leciti"]. L'interlocutore risponde affermativamente e aggiunge che Tony Tarantino ha lasciato detto che avrebbe chiamato il Mangano in albergo alle ore 16. E Mangano riferisce allora a Dell'Utri che ha un affare da proporgli e che ha anche il "cavallo" [espressione spesso usata da Mangano per indicare partite di droga, come ricorderà Paolo Borsellino nell'intervista che pubblichiamo qui di seguito] che fa per lui. Dell'Utri sorride e gli risponde che per il cavallo occorrono i "piccioli" [cioè soldi] e lui non ne ha. Mangano non ci crede. Dell'Utri spiega allora che ha avuto dei problemi. Mangano con tono scherzoso gli dice di farsi dare i "piccioli" dal suo amico Silvio. Dell'Utri risponde che "quello "nu'sura" ["non paga", oppure - secondo Dell'Utri - "è un santo che suda, che significa: inutile insistere"] e gli spiega che, per via di suo fratello, ha dovuto pagare 8 milioni solo per le perizie contabili; nello stesso tempo lui stesso ha bisogno di soldi per gli avvocati perché è nei guai, sempre per via "d'u pazzu... dà"... Mangano chiede allora se suo fratello si trovi sempre a Torino [in carcere]. Dell'Utri risponde che suo fratello Alberto è sempre a Torino e che spera gli venga tolta la "camurrìa" [che si risolva il problema giudiziario], così potrà muoversi e lavorare [ ... ]. La conversazione si chiude e i due interlocutori fissano un appuntamento [ ... ] in albergo da Mangano, e cercheranno di "sbrogliare" una _situazione".
Interpellato dal pool di Palermo ("Come mai lei nel 1980 continuava a intrattenere questo tipo di rapporto con Mangano?"), Dell'Utri risponde con evidente imbarazzo: "Se nella telefonata ho adoperato un tono amichevole, ciò è stato solo perché in quel periodo Mangano faceva paura, ero cosciente della sua personalità criminale [ ... ]. Mi telefonava di tanto in tanto ed io – data la sua personalità - non potevo non rispondergli". Quanto al "cavallo", Dell'Utri sostiene che "Mangano voleva vendere il cavallo a Berlusconi, non voleva venderlo a me, anche perché in quel periodo ero sostanzialmente senza lavoro. Mangano si rivolgeva a me perché facessi da intermediario con Berlusconi". Una versione che lascia molto perplessa la Procura di Palermo, visto che "la frase di Mangano concernente "cavalli" da vendere al Dell'Utri è in altre coeve intercettazioni utilizzata dal Mangano per riferirsi a partite di droga. Ma anche da altre prove raccolte da questo Ufficio viene esattamente definita la natura dei rapporti fra il Mangano e il Dell'Utri, natura perfettamente corrispondente a quanto dichiarato dal Rapisarda". Il quale Rapisarda assicura che Dell'Utri riciclò al Nord svariati miliardi sporchi per conto della mafia. Un'accusa, questa, ripetuta da diversi collaboratori di giustizia. Impossibile, ovviamente, inseguire tutte le accuse, i sospetti, le ipotesi investigative che sono al centro del processo che vede imputato Marcello Dell'Utri a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa (per chi volesse saperne di più, c'è il libro L'onore di Dell'Utri, edito da Kaos nel 1997, che riporta il testo integrale della richiesta di rinvio a giudizio della Procura, poi accolta dal gip).
Abbiamo lasciato Mangano e Dell'Utri al telefono, nel 1980, a parlare di "cavalli". Passa il tempo e cambiano le alleanze (Mangano passa dal clan perdente della guerra di mafia, quello dei Bontate e degli Inzerillo, a quello vincente dei corleonesi).
Ma non le amicizie. E così, quando la Procura di Torino fa arrestare Marcello Dell'Utri nel maggio del '95 per le false fatture di Publitalia, e gli fa perquisire gli uffici e sequestrare le agende, scopre un appunto della sua segretaria in data 2 novembre 1993 (quand'era in piena gestazione il nuovo partito di Forza Italia). Un appunto che dice: "Mangano Vittorio sarà a Milano per parlare problema personale". E, nel foglio seguente: "Mangano verso il 30-11". Interrogato su quelle annotazioni, Dell'Utri confesserà serafico: "Mangano era solito venirmi ogni tanto a trovare, prospettandomi questioni di carattere personale, spesso attinenti a motivi di salute ... ".
Un anno e mezzo prima i corleonesi amici di Mangano hanno assassinato i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, memorie storiche del pool antimafia di Palermo, che si erano occupati di Mangano e dei suoi traffici al Nord. Borsellino, nella primavera del '92 lascia la Procura di Marsala (di cui era il capo) per ritornare in quella di Palermo con i gradi di procuratore aggiunto. E ha appena preso possesso del nuovo ufficio e ripreso in mano vecchi fascicoli quando, il 21 maggio 1992, rilascia un'intervista, la sua ultima intervista televisiva, al giornalista Fabrizio Calvi (pseudonimo di Jean Claude Zagdoun) e al regista jean-Pierre Moscardo per una tv francese. Un'intervista che avrà tante, forse troppe disavventure.
"Nel 1992 - racconta Calvi ai pm di Palermo che lo sentono come testimone il 26 aprile 1994 - conducevo una inchiesta giornalistica con Jean Pierre Moscardo sull'argomento dei rapporti fra criminalità e finanza in Europa. Per quanto riguarda l'Italia la nostra attenzione si soffermò in particolare sull'inchiesta giudiziaria milanese comunemente nota come indagine "San Valentino": indagine nel cui ambito erano emersi i nomi di importanti esponenti della criminalità organizzata, tra i quali quelli di Bono Giuseppe, Bono Alfredo, Zaza Michele, ecc. Ci interessavamo di questa inchiesta, poiché sapevamo che la stessa aveva riguardato anche un episodio francese, cioè la compravendita del casinò di Beaulieu. in relazione al quale si era sospettata la ingerenza di personaggi vicini alla criminalità organizzata.
Nel corso di questa inchiesta giornalistica, a un certo punto, abbiamo appreso che le indagini avevano accertato l'esistenza di rapporti tra un presunto mafioso, tale Mangano Vittorio, e Dell'Utri Marcello, un uomo che lavorava o aveva lavorato alle dipendenze dell'imprenditore Silvio Berlusconi. La cosa naturalmente ci incuriosì, e per questo motivo studiammo più attentamente gli atti del processo San Valentino che erano ormai consultabili perché pubblici. Per quanto riguardava la personalità di Mangano Vittorio pensammo di chiedere notizie al dott. Paolo Borsellino, che io personalmente conoscevo da dieci anni come uno dei magistrati più impegnati e più esperti in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso. Fu questa l'origine dell'intervista che il dott. Borsellino accettò di darci, e che fu registrata nella sua casa di Palermo in via Cilea, il 21-5-1992, due giorni prima della strage di Capaci, in cui persero la vita il dott. Giovanni Falcone, la dott. Francesca Morvillo e gli uomini della loro scorta [ ... ].
Il dott. Borsellino non disse, fuori dall'intervista, nulla che io ricordi allo stato come particolarmente rilevante, all'infuori di una osservazione riguardante il possibile coinvolgimento del Mangano in sequestri di persona. Il dott. Borsellino disse, se ricordo bene, che il Mangano "era legato all'Anonima sequestri insieme a Pietro Vernengo"."
L'operazione San Valentino, scattata a Milano nella notte del 14 febbraio 1983, porta all'arresto di decine di mafiosi, fra i quali i fratelli Bono, Gaetano Fidanzati, Vittorio Mangano e Ugo Martello, ma anche al sequestro di conti correnti bancari, libretti al portatore, titoli di credito, azioni in capo a personaggi e imprese collusi con la mafia. Alcuni dei boss colpiti da mandato di cattura risultano correntisti della Banca Rasini, diretta per anni dal padre di Berlusconi e appartenente al finanziere Carlo Rasini che aveva concesso i primi crediti e le prime fidejussioni al giovane Silvio. L'operazione San Valentino nasce da un rapporto della Criminalpol di Milano, che si occupa a lungo dei rapporti fra Dell'Utri e Mangano, definito "pericolosissimo pregiudicato, schedato mafioso, coinvolto, interessato o cointeressato in imprese commerciali e finanziarie con vorticosi volumi d'affari su scala nazionale e internazionale". L'operazione riguarda varie città e varie procure d'Italia. Compresa quella di Palermo, dove se ne occupano personalmente Falcone e Borsellino (e molti atti di quell'indagine confluiranno nel processo a Dell'Utri, tutt'oggi in corso)...
("L'Odore dei soldi: origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi", di Elio Veltri e Marco Travaglio, Editori Riuniti)
L'ultima intervista di Paolo Borsellino >> http://www.youtube.com/watch?v=2z_adJrX7vE
-kurgan-
26-09-2009, 10:34
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
ci sono delle condanne per qualcuno per queste affermazioni gravi che hai scritto? anche in primo grado?
Quindi PURE IN UN PROCESSO DOVE HANNO DATO NOVE ANNI A DELL'UTRI, non ci sono prove di stori differenti rispetto alla sequenza logica: mangano nel personale della casa di berlusconi, emerge a seguito di indagini sul personale per un episodio delittuoso (un tentato rapimento) che si trattava di un pregiudicato (NB. truffatore, non mafioso ne pluriomicida, almeno a quell'epoca) e a seguito di cio' viene allontanato.
DELL’UTRI, LE ACCUSE DEL PG
Nella requisitoria di Nino Gatto al processo d’appello la ricostruzione dei rapporti con Cosa Nostra e Berlusconi
di Giuseppe Lo Bianco
Cosa Nostra spa, agenzia protettiva per gli imprenditori milanesi terrorizzati dall’anonima sequestri. Nasce così il contatto tra la mafia e Silvio Berlusconi attraverso Vittorio Mangano, il fattore di Arcore, inviato da Palermo per “proteggere” Silvio Berlusconi, stella nascente dell’imprenditoria milanese, grazie all’interessamento di Marcello Dell’Utri e Tanino Cinà, che si erano conosciuti nel capoluogo siciliano negli anni ’60 sui campi di calcio della Bacigalupo, società sportiva semiprofessionista. Nella seconda giornata di requisitoria del processo d’appello a Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a nove per associazione mafiosa, il procuratore generale Nino Gatto parte dalle origini del rapporto tra Dell’Utri e le cosche per raccontare alla Corte presieduta da Claudio Dell’Acqua il lungo percorso di frequentazione dei boss del giovane bancario siciliano poi attratto dall’estro e dalle fortune del futuro presidente del Consiglio.
Restano fuori dall’aula le polemiche che hanno segnato l’altro processo a Dell’Utri, quello in cui è stato assolto e che rischia di saltare per la designazione a consulente della commissione Antimafia da parte del centro destra del suo presidente, Salvatore Scaduti.
Gatto parte appunto dal ruolo di Vittorio Mangano e Tanino Cinà, quest’ultimo uomo d’onore della famiglia di Palermo Centro che negli anni successivi, con il rapporto ormai stabilizzato con il gruppo Fininvest, invierà a Berlusconi una cassata di undici chili e ottocento grammi in segno di riconoscenza , come è emerso dalle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura. E per superare le obiezioni della difesa sulle date delle affiliazioni mafiose (Mangano, è’ stato detto, in quel periodo non era uomo d’onore) il pg sostiene che il rapporto venne avviato all’inizio a titolo personale, con Cinà e Dell’Utri comunque consapevoli della caratura del personaggio e della sua assoluta fedeltà.
E’intorno alla metà degli anni Settanta, sostiene il pg, che Mangano, ormai diventato uomo d’onore, si trasforma nell’ambasciatore di Cosa Nostra ad Arcore per proteggere, adesso con l’avallo di Cosa Nostra, il futuro presidente del Consiglio. Una data che il pg colloca tra il 1974 e il 1975 nell’incontro alla Edilnord raccontato da Franco Di Carlo, al quale avrebbe partecipato Berlusconi in persona insieme con Stefano Bontade e Mimmo Teresi, i capi di Cosa Nostra di quel periodo, giunti da Palermo. Avviene qui la consacrazione, dice il pg, della protezione mafiosa, avallata dalla presenza dei massimi vertici di Cosa Nostra. Così Berlusconi si consegna a Cosa Nostra, che pretende sempre una contropartita. E che il futuro premier fosse perfettamente consapevole della caratura dei personaggi con cui aveva a che fare, Gatto lo evince dall’intercettazione telefonica del 28 novembre del 1986, quando Berlusconi e Dell’Utri commentano un attentato subito dall’imprenditore in via Rovani.
Berlusconi sospetta di Vittorio Mangano, già’ andato via da Arcore, ma a telefono minimizza, dice è stato un atto quasi ‘’gentile’’, una cosa da nulla; Dell’Utri promette di informarsi e lo chiama due giorni dopo per rassicurarlo: Mangano è dentro, in prigione, e quindi non può’ essere stato lui. “Ma comunque non preoccuparti, c’è da stare tranquilli”.
E Berlusconi non si sorprende, nè minaccia denunce, sostiene il pg, dando quindi l’impressione di conoscere perfettamente la caratura e le dinamiche di quei personaggi.
Il pg cita anche le dichiarazioni del pentito Giuseppe Calderone, fratello del capo-mafia di Catania poi assassinato, che ha rivelato di essere stato presente ad una cena, al ristorante di Milano Le Colline Pistoiesi, gestito dal fratello del calciatore Gori: era il giorno del suo compleanno, al tavolo, con lui, c’era il boss Nino Grado, ad un certo punto entrarono Vittorio Mangano e Marcello Dell’Utri, quest’ultimo vestito in modo elegante. “Mangano me lo presentò dicendo: è il mio principale’’. La requisitoria riprende il 9 ottobre
(il Fatto Quotidiano 26 settembre 2009)
:)
Questo (http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/?r=85820) era stato postato?
Salvate il soldato Dell’Utri
di Marco Travaglio
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/48512/Armadi_web.jpg
“Nei processi non patteggiate mai, non parlate mai e fate passare più tempo possibile: magari intanto muore il pm, o il giudice, o un testimone...”. Così dieci anni fa Marcello Dell’Utri erudiva i colleghi imputati e i discepoli in un circolo delle Marche. Aveva appena patteggiato 2 anni e mezzo definitivi in Cassazione per false fatture e frode fiscale. Poi se n’era pentito e aveva licenziato i suoi avvocati. I fatti successivi gli han dato ragione. Da allora ha subìto vari processi: estorsione, calunnia aggravata, mafia. Ma ad oggi non ha riportato condanne definitive (gliene basterebbe una sola per superare i 3 anni di cumulo-pena e finire in carcere).
Tirare in lungo, a dispetto dei programmi e proclami del Pdl per una giustizia più rapida, gli è convenuto parecchio. Il processo di Milano che lo vedeva imputato per estorsione insieme al boss Vincenzo Virga s’è chiuso dopo due condanne, un annullamento in Cassazione e una nuova sentenza d’appello che ha riformulato l’accusa in “minaccia grave”, ormai caduta in prescrizione. L’appello a Palermo per concorso esterno in mafia ha appena imboccato una fulminea dirittura d’arrivo, con l’incredibile rifiuto della Corte di ammettere le nuove prove emerse dal fronte Ciancimino (compresa le lettere che Provenzano avrebbe scritto a Berlusconi per fargliele recapitare da Dell’Utri): il presidente Guido Dell’Acqua ha una gran fretta di raggiungere il Tribunale di Caltanissetta, dov’è stato promosso. E, a furia di “far passare più tempo possibile”, rischia addirittura di evaporare in zona Cesarini l’appello del “Dell’Utri-bis”, in corso a Palermo per un presunto complotto di falsi pentiti che l’onorevole imputato avrebbe imbeccato per calunniare i veri pentiti che accusano lui. In primo grado Dell’Utri era stato generosamente assolto. In appello però s’è imbattuto in un presidente inflessibile: Salvatore Scaduti, giudice conservatore di Magistratura Indipendente, celebre per aver ribaltato in appello le assoluzioni di Andreotti (prescrizione per il reato commesso fino al 1980) e Contrada (condanna a 9 anni). Sentenze inossidabili, poi confermate in Cassazione. Ora anche Dell’Utri rischia grosso. Ma, proprio in extremis, Scaduti è stato nominato consulente della commissione Antimafia. Se il Csm desse l’ok alla sua nomina, collocandolo subito fuori ruolo, il processo ripartirebbe da zero e riposerebbe in pace grazie alla solita prescrizione.
A rendere più imbarazzante il tutto, c’è un dettaglio: a proporre Scaduti all’Antimafia è stato il Pdl. Cioè il partito di Dell’Utri e di alcuni suoi avvocati. Scaduti, per la sua carriera, merita questa e altre promozioni. Ma, per un’esigenza di giustizia e per risparmiargli inutili malignità, il Csm dovrebbe autorizzarla a condizione che, prima, il giudice concluda il suo lavoro. Altrimenti si consacrerebbe una singolare versione dell’antico “promoveatur ut amoveatur”: l’imputato fa promuovere il suo giudice per far saltare il suo processo.
(Vignetta di Franzaroli (http://franzaospagnapurchesemagna.blogspot.com/))
Max 9000
26-09-2009, 11:51
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Certo, se lo hanno detto Berlusconi e Dell'Utri che i magistrati con "metodi da inquisizione" hanno fatto di tutto per indurre l'eroico Mangano ad inventarsi accuse contro Berlusconi, dobbiamo sicuramente pendere dalle loro labbra coma fai tu, giusto?
Ma non ti vergogni almeno un po' di quello che scrivi?
HenryTheFirst
26-09-2009, 13:48
Sicuro, basta ricordare quale fu la prima conseguenza politica di quegli omicidi...
L'elezione di Scalfaro a Presidente della Repubblica :rolleyes:
Stai insinuando relazioni tra Scalfaro e la mafia?
claudioborghi
26-09-2009, 15:27
Stai insinuando relazioni tra Scalfaro e la mafia?
No, noto che lo stesso metodo allusivo che si applica a berlusconi potrebbe applicarsi con molta più' suggestione ad altra parte politica.
Esempio:
Il risultato politico immediato delle stragi di mafia e' stata la nomina di scalfaro.
Scalfaro ha sempre combattuto per dare potere alla sinistra, anche con nomine mirate dei senatori a vita e membri della consulta, senza contare la trappola del governo dini, non votato dagli italiani.
La sinistra non ha mai approvato nessun provvedimento fondamentale contro la mafia, in compenso ha promosso l'indulto, nominato ministro della giustizia il testimone di nozze del boss campanella e nominato come sottosegretario alla giustizia "kavvocato del killer di falcone, giovanni brusca, di nomina IDV.
L'idv ha come riferimento travaglio, che e' amico di ingroia, un pm che si e' distinto nella costruzione di processi contro gli avversari di sinistra ed idv.
Ingroia aveva come braccio destro un fiancheggiatore di provenzano, esistono sue telefonate mentre parla con un fior di mafioso che gli stava ristrutturando la casa e ha messo sotto inchiesta eroi che hanno catturato i capi della mafia come il capitano ultimo.
Ingroia ha guidato il processo contro dell'utri.
Come va? Suona bene?
Ecco, la maggior parte delle cose che leggo qui sull'accostamento Berlusconi - mafia suonano molto più tirate per i capelli di un accostamento scalfaro mafia.
Certo che riuscire a far passare Ingroia per delinquente ce ne vuole, eh....
MANGANO: http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Mangano
Nel 1957 abbandonò gli studi al terzo anno di istituto tecnico industriale; nel 1964 si sposò ed ebbe la prima figlia (la seconda nel 1967). Dal 1965 in poi entrò nelle cronache giudiziarie. Cinque anni prima di trasferirsi a Milano subì tre arresti e vari procedimenti penali per truffa, emissione di assegni a vuoto, ricettazione, lesioni volontarie, tentata estorsione; subisce le prime condanne[1]: per assegni a vuoto dalla Pretura di Milano (15 gg di reclusione), per truffa dalla Corte d'appello di Palermo (1 anno e 4 mesi; pena condonata).[2]
Nel 1973 tramite Marcello Dell'Utri che l'aveva conosciuto anni prima venne assunto come "stalliere", con funzioni di amministratore, nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi, nella quale visse e lavorò fino al 1975. La Procura della Repubblica di Palermo sostiene che Dell'Utri era a conoscenza dei precedenti penali di Mangano. Al tempo in cui Dell'Utri, infatti, lasciò l'impiego in banca per diventare collaboratore di Berlusconi, e successivamente chiamò Mangano ad Arcore, la locale stazione dei Carabinieri ricevette un'informativa dai loro colleghi palermitani che segnalava Mangano quale persona con precedenti giudiziari e Dell'Utri quale persona che era informato di ciò.[3]
Mangano lasciò la villa di Arcore nel 1976 (a suo dire di propria iniziativa), mentre Berlusconi con la famiglia si trasferì prima in Svizzera e poi in Spagna.[4]
Lo stesso Berlusconi, in un'intervista[5] al Corriere della Sera rilasciata nel 1994, dirà che "rapporti con la mafia ne ho avuti una volta soltanto, vent'anni fa, quando tentarono di rapire mio figlio Piersilvio, che allora aveva 5 anni: portai la mia famiglia in Spagna, e vissero lì molti mesi" e, in riferimento specifico a Mangano, aggiunse che "è lo stesso uomo che licenziammo non appena scoprimmo che si stava adoperando per organizzare il rapimento di un mio ospite, il principe di Santagata. E fu poco dopo che venne scoperto anche il tentativo di rapire mio figlio".
Il 28 novembre 1986 una bomba esplose nella villa di Berlusconi in via Rovani a Milano, provocando ingenti danni con lo sfondamento dei muri perimetrali e il crollo del pianerottolo del primo piano. Berlusconi parlando al telefono con Dell'Utri accusò Mangano,[6] [7] il quale in realtà si trovava in carcere in Sicilia a scontare una condanna (l'attentato è ascrivibile altresì alla mafia catanese, come risulta dalle dichiarazioni del pentito Antonino Galliano, un affiliato del clan della Noce).[8][9]
Tommaso Buscetta e Totò Contorno, durante il maxiprocesso di Palermo (1986-1987), lo indicarono come "uomo d'onore" appartenente a Cosa Nostra, nella "famiglia" di Pippo Calò, il capo della "famiglia" di Porta Nuova (della quale aveva fatto parte lo stesso Buscetta).
Il nome di Mangano viene citato per la prima volta dal Procuratore della Repubblica Paolo Borsellino in una intervista rilasciata il 19 maggio 1992[10] (due mesi prima di essere ucciso nell'attentato di via d'Amelio), riguardante i rapporti tra mafia, affari e politica. Borsellino affermò che Mangano era "uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia".[11] [12]
Il 19 luglio 2000 Mangano fu condannato all'ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppe Pecoraro e Giovambattista Romano, quest'ultimo vittima della "lupara bianca" nel gennaio del 1995. Di questo secondo omicidio Mangano sarebbe stato l'esecutore materiale.[13]
Mangano, malato di tumore, morì pochi giorni dopo la sentenza, il 23 luglio 2000, in carcere, dove già da cinque anni stava scontando la pena a cui era stato precedentemente condannato (traffico di stupefacenti, estorsione).[14]
Verrà inoltre sospettato di aver rapito il principe Luigi D'Angerio dopo una cena alla villa di Silvio Berlusconi, il 7 dicembre 1974.
Il pentito Salvatore Cancemi divulgò la notizia che la compagnia Fininvest di Berlusconi, attraverso Marcello Dell'Utri e Mangano, pagò a Cosa Nostra 200 milioni di lire (100.000 €) annualmente e in base agli accordi presi con Cancemi.[15]
L'8 aprile 2008 Marcello Dell'Utri durante un’intervista ha suscitato molte polemiche definendo Mangano un uomo che fu "a suo modo un eroe" perché, a suo dire, pur malato terminale di tumore si rifiutò di inventare dichiarazioni contro Berlusconi o lo stesso Dell'Utri nonostante i benefici che ciò avrebbe potuto portargli.[16] Il giorno dopo (9 aprile) lo stesso Berlusconi durante la trasmissione televisiva Omnibus su La7 sostiene questa tesi commentando: "Su Vittorio Mangano ha detto bene Dell'Utri: quando era in carcere ed era malato, i pm gli dicevano che se avesse detto qualcosa su Berlusconi sarebbe andato a casa e lui eroicamente non inventò mai nulla su di me, i pm lo lasciarono andare a casa solo il giorno prima della sua morte. Mangano era una persona che con noi si è comportata benissimo, stava con noi e accompagnava anche i miei figli a scuola. Poi ha avuto delle disavventure che lo hanno portato nelle mani di una organizzazione criminale, ma non mi risulta che ci siano sentenze definitive nei suoi confronti. Poi quando era in carcere fu aggredito da un male che lo fece gonfiare in maniera spropositata. Quindi bene dice Dell'Utri nel considerare eroico un comportamento di questo genere", posizione ribadita poi intervenendo a 28 minuti, trasmissione di RadioDue dello stesso giorno.
Se Mangano fosse stato "stroncato" già all'inizio della sua carriera criminale ne avremmo guadagnato tutti! L'unico modo per porre fine alla mafia è usare i suoi metodi. O righi dritto secondo le regole dello Stato o ti stronco la vita alla prima caxxata! E per me niente pentiti!
Vincenzo1968
26-09-2009, 16:41
Per molti anni... seh...
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Marco Travaglio è così bravo a inventare bugie! Al punto da infinocchiare associazioni come DJV(l'associazione dei giornalisti tedeschi):
http://italiadallestero.info/archives/3612
I sette membri del consiglio direttivo federale della DJV, l’associazione dei giornalisti tedeschi, quest’anno hanno assegnato il premio per la libertà di stampa al giornalista e autore italiano Marco Travaglio.
Michael Konken, presidente federale della DJV, ha motivato la decisione dichiarando: “Assegnamo il premio a Marco Travaglio, un collega che si è contraddistinto per il coraggio critico e l’impegno dimostrato nel combattere per la libertà di stampa in Italia.”
Travaglio ha saputo denunciare pubblicamente i tentativi dei politici italiani, in particolare di Silvio Berlusconi, di influenzare il lavoro dei media e di ostacolare lo sviluppo di un giornalismo critico. Le critiche di Travaglio si sono orientate anche ai colleghi italiani con lo scopo di incoraggiarli a non sottomettersi alla censura. “Il premio della DJV per la libertà di stampa è il riconoscimento più adatto a Marco Travaglio,” ha dichiarato Konken. “Travaglio deve dare coraggio ai giornalisti italiani affinché possano svolgere la loro funzione di vigilanza e non cadano vittima di intimidazioni”.
Il premio della DJV per la libertà di stampa consiste in 7.500 Euro e sarà conferito a Marco Travaglio a Berlino alle 18:30 del 28 aprile 2009 presso il Palazzo della Bundespressekonferenz (ufficio stampa federale). I rappresentanti dei media sono invitati a partecipare alla cerimonia.
Con questo premio la DJV onora personalità o istituzioni che si impegnano in prima persona in battaglie per il mantenimento e la creazione della libertà di stampa. I precedenti vincitori sono stati il giornalista serbo Miroslav Filipovic, la giornalista russa Olga Kitowa e la redazione del giornale “Berliner Zeitung”. Filipovic ha ricevuto il premio per aver scoperto i crimini di guerra serbi in Kosovo, Kitowa è stata premiata per la sua difficile battaglia contro la corruzione in Russia e la redazione del “Berliner Zeitung” per l’impegno dimostrato nel difendere la libertà di stampa in Germania e l’indipendenza editoriale da Mecom Group, la casa editrice che l’ha rilevata.
Pensa un po': gli hanno assegnato il premio per la libertà di stampa!
E non solo! All'epoca riuscì a infinocchiare anche Montanelli. Guarda questo video dove Montanelli chiama in diretta(Raggio Verde) e ringrazia Travaglio per aver detto la verità(facendo fare una figura di m..da a Feltri):
http://www.youtube.com/watch?v=1BoJtPp9oQY
Sarei curioso di sentire una tua risposta a questa domanda:
Certo, se lo hanno detto Berlusconi e Dell'Utri che i magistrati con "metodi da inquisizione" hanno fatto di tutto per indurre l'eroico Mangano ad inventarsi accuse contro Berlusconi, dobbiamo sicuramente pendere dalle loro labbra coma fai tu, giusto?
anonimizzato
26-09-2009, 16:50
Per molti anni... seh...
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Che Mangano venne "assunto" per sbaglio è una storia a cui solo tu puoi credere.
{|e;29040631']Certo che riuscire a far passare Ingroia per delinquente ce ne vuole, eh....
Anche accostare Scalfaro alla mafia:muro: :muro:
Scalfaro non ha mai nominato Senatori a Vita, Ha nominato Dini su imbeccata di Berlusconi come governo tecnico provvisorio e poi claudioborghi vatti a leggere quanto era di sinistra Scalfaro!!!
Sottolineerei il fatto, mi sembra non irrilevante, che, in questi tempi di querela facile facile, il buon Marco Travaglio può continuare a vantare al casellario giudiziale un bel NULLA nella riga delle risultanze a carico!
Tante balle mi sa che non ne racconta, caro ClaudioBorghi.
claudio stai oltrepassando il limite della decenza e della sopportabilità...
claudioborghi
26-09-2009, 17:12
Sottolineerei il fatto, mi sembra non irrilevante, che, in questi tempi di querela facile facile, il buon Marco Travaglio può continuare a vantare al casellario giudiziale un bel NULLA nella riga delle risultanze a carico!
Tante balle mi sa che non ne racconta, caro ClaudioBorghi.
Non ho mica bisogno di una sentenza per vedere una balla gravissima come ad esempio quella della telefonata inesistente di dell'utri e i cavalli da farsi portare in albergo, vista con i miei occhi in diretta da luttazzi. Voi travagli adesso siete entrati in questo universo parallelo dove le cose esistono solo se lo dicono le sentenze.
Ma che brutto vivere, stare con il cervello svitato e attaccarci quello del giudice xyz...
Ovvio che lui punti a quello, guadagna nel vendere brani di verbali passati dai suoi amichetti in procura, figurarsi se non tifa per un mondo "certificato" dall'ultracasta giudiziaria.
Comunque anche nel vostro universo parallelo lui e' condannato in primo grado alla galera, io non ho mai nemmeno messo piede in tribunale. Significa che ho più' ragione io? :nono:
Non ho mica bisogno di una sentenza per vedere una balla gravissima come ad esempio quella della telefonata inesistente di dell'utri e i cavalli da farsi portare in albergo, vista con i miei occhi in diretta da luttazzi. Voi travagli adesso siete entrati in questo universo parallelo dove le cose esistono solo se lo dicono le sentenze.
Hai ragione, viviamo in un universo parallelo, quello in cui LE SENTENZE ESISTONO e dicono COSE. Politicamente poi, per noi ha una certa valenza anche una sentenza di primo grado in cui si condanna colui che ha fondato, insieme all'attuale presidente del consiglio, il partito Forza Italia per CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO
Si evince che per te questa cosa non abbia alcuna rilevanza politica, etica e morale. Non mi aspetto risposte diverse da un farfugliamento su toghe rosse, giudici da periziare psichiatricamente ecc ecc...
Ma che brutto vivere, stare con il cervello svitato e attaccarci quello del giudice xyz...
Hai ragione anche qui, deve essere molto più semplice vivere con l'attacco standard (tipo E27 delle lampadine) su cui puoi avvitare indifferentemente la testa dei vari Fede, Bondi, Capezzone ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc.
Elevata luminosità di pensiero garantita, basso consumo energetico...
Ovvio che lui punti a quello, guadagna nel vendere brani di verbali passati dai suoi amichetti in procura, figurarsi se non tifa per un mondo "certificato" dall'ultracasta giudiziaria.
Ovvio che lui punti a fare il giornalista (di destra peraltro), mestiere in disuso ultimamente tipo il calzolaio o l'arrotino. Va molto più di moda il giornalaio o pennivendolo (più fico e più remunerato) oppure l'attacco standard da lampadina E27
Comunque anche nel vostro universo parallelo lui e' condannato in primo grado alla galera, io non ho mai nemmeno messo piede in tribunale. Significa che ho più' ragione io? :nono:
Significa che è stato condannato in primo grado per un errore (grave) che non avrebbe dovuto commettere scambiando FININVEST con MEDIASET.
Tra l'altro la sentenza non accoglie gran numero delle richieste delle parti attrici CONFALONIERI FEDELE e MEDIASET S.p.a. Se la sentenza verrà confermata nei gradi successivi pagherà come giusto che sia.
E' un vero peccato che 'sto Travaglio sia solo un privato cittadino che tenta di fare il giornalista. Caspita, fosse stato almeno un sottosegretario, un portaborse, qualcosina insomma... Mica si può dire sennò che si tratta di capi d'imputazione della stessa gravità delle accuse* mosse al fondatore di Forza Italia.
O no?
E se lo diciamo lo stesso?
Ma si dai, diciamolo lo stesso, anzi gridiamolo forte forte, TRAVAGLIO sei un delinquente, racconti balle, hanno condannato anche te.
Che dici? Funziona?
Ma si, funziona funziona, al limite facciamo una modifichina all'attacco E27 e ci mettiamo direttamente la SUA testa (la SUA SUA, SUA di LUI, proprio lui)
*CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO.
Hai ragione, viviamo in un universo parallelo, quello in cui LE SENTENZE ESISTONO e dicono COSE. Politicamente poi, per noi ha una certa valenza anche una sentenza di primo grado in cui si condanna colui che ha fondato, insieme all'attuale presidente del consiglio, il partito Forza Italia per CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO
Si evince che per te questa cosa non abbia alcuna rilevanza politica, etica e morale. Non mi aspetto risposte diverse da un farfugliamento su toghe rosse, giudici da periziare psichiatricamente ecc ecc...
Hai ragione anche qui, deve essere molto più semplice vivere con l'attacco standard (tipo E27 delle lampadine) su cui puoi avvitare indifferentemente la testa dei vari Fede, Bondi, Capezzone ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc.
Elevata luminosità di pensiero garantita, basso consumo energetico...
Ovvio che lui punti a fare il giornalista (di destra peraltro), mestiere in disuso ultimamente tipo il calzolaio o l'arrotino. Va molto più di moda il giornalaio o pennivendolo (più fico e più remunerato) oppure l'attacco standard da lampadina E27
Significa che è stato condannato in primo grado per un errore (grave) che non avrebbe dovuto commettere scambiando FININVEST con MEDIASET.
Tra l'altro la sentenza non accoglie gran numero delle richieste delle parti attrici CONFALONIERI FEDELE e MEDIASET S.p.a. Se la sentenza verrà confermata nei gradi successivi pagherà come giusto che sia.
E' un vero peccato che 'sto Travaglio sia solo un privato cittadino che tenta di fare il giornalista. Caspita, fosse stato almeno un sottosegretario, un portaborse, qualcosina insomma... Mica si può dire sennò che si tratta di capi d'imputazione della stessa gravità delle accuse* mosse al fondatore di Forza Italia.
O no?
E se lo diciamo lo stesso?
Ma si dai, diciamolo lo stesso, anzi gridiamolo forte forte, TRAVAGLIO sei un delinquente, racconti balle, hanno condannato anche te.
Che dici? Funziona?
Ma si, funziona funziona, al limite facciamo una modifichina all'attacco E27 e ci mettiamo direttamente la SUA testa (la SUA SUA, SUA di LUI, proprio lui)
*CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO.
*
Certa gente, per tornaconto personale o ignoranza di base, vive in un universo parallelo: la P2 era una associazione di amici di scuola, mangano è un eroe perchè non ha accusato il galantuomo per cui lavorava, la mafia non esiste. :rolleyes:
:Puke:
Un mafioso in casa per anni ed un condannato per mafia come braccio destro. Il sinistro processato per corruzione di giudici. In un paese normale e civile tanto basterebbe a rendere il nostro impresentabile.
bart_simpson
28-09-2009, 13:59
Ma perchè per questa storia processano solo Dell'Utri e non anche Berlusconi?
Non credo serva andare alle sentenze di Tribunale per richiedere a chi sostiene il centrodestra di fare un atto di coraggio e cercare all'interno del loro schieramento qualcuno che riesca a rappresentarci agli occhi di tutto il mondo. Anche oggi Napolitano è stato costretto ad intervenire per ripristinare la verità. Anche oggi troviamo su giornali esteri (anche conservatori) commenti poco simpatici per chi un po' di orgoglio nazionale ha. E' un invito serio che vi faccio, governateci per altri 4 anni all'altezza degli altri governi di destra Europei. Non me ne frega niente del programma che realizzerete, di questo son felice di discuterne con voi, ma non sopporto essere offeso ogni altro giorno dall'attuale PdC. :(
La presenza del mafioso Vittorio Mangano ad Arcore rappresentava il simbolo della protezione accordata da Cosa Nostra a Silvio Berlusconi.
Sono le parole del Procuratore Generale di Palermo, Antonino Gatto, che ha proseguito davanti ai Giudici della seconda sezione penale della Corte dAppello di Palermo, la sua requisitoria nel processo che vede imputato il senatore del Popolo della Libertà, Marcello dellUtri, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa per il quale ha già subito la condanna in primo grado a nove anni e sei mesi di reclusione.
Perché si domanda il PG per trovare un uomo adatto alla gestione del parco di Villa Casati Stampa o dei cavalli del maneggio si deve andare dellestremo nord della Brianza allestremo sud della Sicilia? Non è credibile che in tutta la Pianura Padana non si trovasse uno stalliere - ha detto.
E meno che mai, ha proseguito il PG, è credibile che Mangano fosse esperto di cavalli considerato che negli anni 70 coltivava ben altri interessi.
Nel corso delludienza a cui, a differenza di quella precedente, limputato DellUtri non ha assistito, il Procuratore Generale ha spiegato la genesi dei rapporti tra Marcello DellUtri ed i mafiosi Vittorio Mangano e Gaetano Cinà risalenti ai tempi della squadra di calcio dilettantistica Bagicalupo che Mangano seguiva perché, già allora, garantiva protezione ai figli delle famiglie bene di Palermo.
E di come, successivamente, DellUtri, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi, abbia presentato a questultimo mafiosi del calibro di Stefano Bontate e Francesco di Carlo.
Un elemento di novità che il Procuratore Generale introduce rispetto alla sentenza di primo grado riguarda lindividuazione del periodo storico in cui collocare il famoso incontro di Milano, avvenuto presso la sede della Edilnord in via Foro Bonaparte a Milano.
Silvio Berlusconi, Marcello DellUtri ed i mafiosi Nino Grado, Stefano Bontate, Mimmo Teresi e Gaetano Cinà parlarono di edilizia, della costruzione di Milano2. Ma non solo.
Negli anni 70 a Milano la mafia si dedicava ai sequestri di persona e Berlusconi temeva per sé ed i propri figli così grazie al suo amico Marcello DellUtri poté ottenere la protezione di Cosa Nostra.
Il 26 maggio del 1975 a Milano viene fatto esplodere un ordigno che danneggia i muri perimetrali e parte del primo piano di una villa in fase di ristrutturazione. Si tratta di una Villa di Silvio Berlusconi. Che al telefono con DellUtri, in un primo momento, riconduce il gesto intimidatorio a Vittorio Mangano secondo loro in stato di libertà. Ma successivamente sarà DellUtri a comunicare allamico Berlusconi di avere parlato con Tanino che gli ha assicurato che Mangano, a differenza di quanto allepoca a conoscenza dei Carabinieri e della DIGOS di Milano, era in carcere.
Berlusconi sapeva benissimo chi fosse Tanino, ovvero Gaetano Cinà, eppure negherà la circostanza ai Giudici che lo interrogarono allepoca come persona informata sui fatti.
La requisitoria è proseguita ripercorrendo la continuità dei rapporti tra Marcello DellUtri e mafiosi di notevole spessore. Perfino la partecipazione al matrimonio di Jimmy Fauci, a Londra, dove a fare da testimone dello sposo vi era un mafioso, Francesco Di Carlo, per giunta latitante.
Poi il PG ha ricordato il pizzo pagato da Fininvest per i ripetitori in Sicilia. Versamenti regolari di ingenti somme di denaro versate sui conti di Cosa Nostra.
Una serie di fatti inquietanti già cristallizzati nella sentenza di primo grado che il Procuratore Generale ha ripercorso evidenziando davanti alla Corte la loro valenza accusatoria a carico dellimputato DellUtri che non poteva non conoscere la caratura criminale dei suoi amici con i quali continuava a mantenere stabili rapporti.
Lo ha detto a chiare lettere il Procuratore Nino Gatto nella sua requisitoria: Marcello DellUtri si è comportato come un mafioso.
Palermo, 28 Settembre 2009
Palermo, 28 Settembre 2009
Video: http://www.youtube.com/watch?v=iD1KvGoiwNE
Steinoff
29-09-2009, 12:49
Palermo, 28 Settembre 2009
*
Non si puo' seriamente pensare che Dell'Utri & C. cadessero dal fico ignorando la reale "professionalita' " di Mangano.
andrealf
29-09-2009, 13:19
La mafia è solo uno dei protagonisti del successo di Berlusconi (-> Forza Italia) Spesso ci dimentichiamo dell'aiuto bianco del Vaticano e del plagio mentale delle TV.
Berlusconi, come ricco imprenditore, veicolava cosa nostra ma prima o poi il conto te lo presentano....ed ecco scattare le leggi di favore ai mafiosi.
claudioborghi
29-09-2009, 15:00
:blah: Palermo, 28 Settembre 2009
Eccerto e' il pm, che vuoi che dica? La solita confusione fra quello che dice il procuratore e la verita'.
Il pm e' l'avvocato dell'accusa e quello che dice lui "dovrebbe" valere quanto quello che dice l'avvocato dell'imputato, poi il giudice decide.
Non mi pare di vedere nessuna nuova prova rispetto al delirante processo di primo grado. In particolar modo desolante e' l'argomento "ma non c'era in lombardia uno stalliere, bisognava andarlo a prendere in sicilia" e mi pare che non vi debba spiegare perche' un ragionamento del genere e' da manicomio. Aspetto che qualcuno in tribunale mi chieda se non c'era in lombardia una colf se dovevo proprio andarla a prendere in sudamerica per farmi cadere definitivamente le braccia.
Ma che discorso e', Dell'Utri era siciliano, appena arrivato in brianza, aveva avuto mandato di assumere personale, non mi sembra impossibile che gli siano venuti in mente prima i nomi di persone che conosceva.
Oppure facciamo cosi', i siciliani non li assumiamo piu' da nessuna parte perche e' meglio non rischiare, anche se adesso sono a piede libero potrebbero rivelarsi in futuro mafiosi o conoscenti di mafiosi e poi Travaglio mi fa il culo :doh: Facciamo cosi'? :read:
Stante poi che il presunto incontro con Bontate che qui e' dato come fatto storico e' raccontato solo da UN pentito e sappiamo che non e' che sia gran che come prova, altrettanto triste e' la presenza ad un matrimonio... se dobbiamo dare nove anni a tutti i siciliani che sono stati presenti ad un matrimonio di uno vicino alla mafia svuotiamo l'isola. Giova ricordare che il fatto di essere stato TESTIMONE DI NOZZE di un mafioso, non genericamente presente ad un matrimonio, non mi pare abbia impedito a Mastella di essere scelto da PRODI come MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, ne a DI PIETRO di governare insieme a lui.
andrealf
29-09-2009, 15:12
Eccerto e' il pm, che vuoi che dica? La solita confusione fra quello che dice il procuratore e la verita'.
Il pm e' l'avvocato dell'accusa e quello che dice lui "dovrebbe" valere quanto quello che dice l'avvocato dell'imputato, poi il giudice decide.
Non mi pare di vedere nessuna nuova prova rispetto al delirante processo di primo grado. In particolar modo desolante e' l'argomento "ma non c'era in lombardia uno stalliere, bisognava andarlo a prendere in sicilia" e mi pare che non vi debba spiegare perche' un ragionamento del genere e' da manicomio. Aspetto che qualcuno in tribunale mi chieda se non c'era in lombardia una colf se dovevo proprio andarla a prendere in sudamerica per farmi cadere definitivamente le braccia.
Ma che discorso e', Dell'Utri era siciliano, appena arrivato in brianza, aveva avuto mandato di assumere personale, non mi sembra impossibile che gli siano venuti in mente prima i nomi di persone che conosceva.
Oppure facciamo cosi', i siciliani non li assumiamo piu' da nessuna parte perche e' meglio non rischiare, anche se adesso sono a piede libero potrebbero rivelarsi in futuro mafiosi o conoscenti di mafiosi e poi Travaglio mi fa il culo :doh: Facciamo cosi'? :read:
Stante poi che il presunto incontro con Bontate che qui e' dato come fatto storico e' raccontato solo da UN pentito e sappiamo che non e' che sia gran che come prova, altrettanto triste e' la presenza ad un matrimonio... se dobbiamo dare nove anni a tutti i siciliani che sono stati presenti ad un matrimonio di uno vicino alla mafia svuotiamo l'isola. Giova ricordare che il fatto di essere stato TESTIMONE DI NOZZE di un mafioso, non genericamente presente ad un matrimonio, non mi pare abbia impedito a Mastella di essere scelto da PRODI come MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, ne a DI PIETRO di governare insieme a lui.
Puoi usare tutti i sofismi del mondo per giustificare dell'utri.
Puoi usare tutte le parole del globo per smontare l'accusa.
Puoi raccontare tutte le balle possibili per tentare di infinocchiare le persone.
Puoi provare a delegittimare gli apparati statali come la magistratura per salvare il tuo eroe.
Puoi anche metterti ad urlare piu' forte di tutti, per reggere il gioco di chi ti paga.
Resta una ed una sola verità di fondo: Non sei credibile.
Vincenzo1968
29-09-2009, 15:40
Eccerto e' il pm, che vuoi che dica? La solita confusione fra quello che dice il procuratore e la verita'.
Il pm e' l'avvocato dell'accusa e quello che dice lui "dovrebbe" valere quanto quello che dice l'avvocato dell'imputato, poi il giudice decide.
Non mi pare di vedere nessuna nuova prova rispetto al delirante processo di primo grado. In particolar modo desolante e' l'argomento "ma non c'era in lombardia uno stalliere, bisognava andarlo a prendere in sicilia" e mi pare che non vi debba spiegare perche' un ragionamento del genere e' da manicomio. Aspetto che qualcuno in tribunale mi chieda se non c'era in lombardia una colf se dovevo proprio andarla a prendere in sudamerica per farmi cadere definitivamente le braccia.
Ma che discorso e', Dell'Utri era siciliano, appena arrivato in brianza, aveva avuto mandato di assumere personale, non mi sembra impossibile che gli siano venuti in mente prima i nomi di persone che conosceva.
Oppure facciamo cosi', i siciliani non li assumiamo piu' da nessuna parte perche e' meglio non rischiare, anche se adesso sono a piede libero potrebbero rivelarsi in futuro mafiosi o conoscenti di mafiosi e poi Travaglio mi fa il culo :doh: Facciamo cosi'? :read:
Stante poi che il presunto incontro con Bontate che qui e' dato come fatto storico e' raccontato solo da UN pentito e sappiamo che non e' che sia gran che come prova, altrettanto triste e' la presenza ad un matrimonio... se dobbiamo dare nove anni a tutti i siciliani che sono stati presenti ad un matrimonio di uno vicino alla mafia svuotiamo l'isola. Giova ricordare che il fatto di essere stato TESTIMONE DI NOZZE di un mafioso, non genericamente presente ad un matrimonio, non mi pare abbia impedito a Mastella di essere scelto da PRODI come MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, ne a DI PIETRO di governare insieme a lui.
È una colossale sciocchezza che il PM sia l'avvocato dell'accusa. Lo sarebbe se fosse in vigore la norma sulla separazione delle carriere dei magistrati, di ispirazione piduista e tanto cara al nostro presidente del consiglio.
Attualmente, invece
http://blog.chiarelettere.it/post/1978955.html
...
il PM tutela gli interessi della collettività, l’avvocato quelli del suo cliente. Per il PM non è importante che l’imputato venga condannato; è importante che il colpevole venga condannato. E quindi, se l’imputato non è colpevole (perché le prove raccolte contro di lui si rivelano non convincenti, insufficienti, contraddittorie) il PM ha l’obbligo di chiedere che venga assolto. In realtà, al di là dell’obbligo, al PM non salta nemmeno in testa di chiedere la condanna di un imputato che ritiene innocente o per il quale le prove raccolte gli sembrano insufficienti. Alla fine, nel PM, si riassume il ruolo di accusatore e difensore: egli cerca di capire se l’imputato è colpevole o innocente; e, quando crederà di aver capito (perché sempre di giustizia umana si tratta) chiederà al Giudice la condanna o l’assoluzione.
L’avvocato difensore, lui si, è uomo di parte; nel senso che egli ha un obbligo ben preciso: far assolvere il proprio cliente oppure, alla peggio, fargli avere la pena più ridotta che sia possibile. Per capire bene questa differenza (che però è talmente ovvia da non meritare commenti) basta un esempio: se un PM sa che è possibile acquisire una prova che dimostra l’innocenza dell’imputato, la deve acquisire; se un avvocato difensore sa che esiste una prova che dimostra la colpevolezza del suo cliente, deve (proprio deve) evitare (con mezzi leciti si capisce, ma qui il discorso si fa lungo e complicato) impedire che venga scoperta.
...
http://ilgiornalieri.blogspot.com/2009/09/separazione-delle-carriere-2.html
...
Ecco, questo vuol dire un PM che sostiene l’accusa: un processo in cui il PM è un altro avvocato. Quello difensore sostiene la difesa e se per caso si imbatte in una prova che accusa il suo cliente fa finta di non vederla e (magari gli riesce ma spesso sarebbe un reato e gli avvocati onesti non lo fanno) la nasconde; comunque evita di evidenziarla. Quello accusatore sostiene l’accusa: e, se per caso si imbatte in prove che contrastano la sua tesi, le nasconde etc. etc.
Poi, davanti al giudice, che a questo punto fa davvero un altro mestiere, ognuno dei due tirerà l’acqua al suo mulino; ognuno dei due sosterrà la sua tesi, senza chiedersi se è giusta o no, semplicemente cercando di farla prevalere. E il giudice cercherà di decidere per il meglio.
Vi piace questo sistema? Io lo trovo folle.
...
È una colossale sciocchezza che il PM sia l'avvocato dell'accusa. Lo sarebbe se fosse in vigore la norma sulla separazione delle carriere dei magistrati, di ispirazione piduista e tanto cara al nostro presidente del consiglio.
Attualmente, invece
http://blog.chiarelettere.it/post/1978955.html
*
bart_simpson
29-09-2009, 15:44
Eccerto e' il pm, che vuoi che dica? La solita confusione fra quello che dice il procuratore e la verita'.
Il pm e' l'avvocato dell'accusa e quello che dice lui "dovrebbe" valere quanto quello che dice l'avvocato dell'imputato, poi il giudice decide.
Non mi pare di vedere nessuna nuova prova rispetto al delirante processo di primo grado. In particolar modo desolante e' l'argomento "ma non c'era in lombardia uno stalliere, bisognava andarlo a prendere in sicilia" e mi pare che non vi debba spiegare perche' un ragionamento del genere e' da manicomio. Aspetto che qualcuno in tribunale mi chieda se non c'era in lombardia una colf se dovevo proprio andarla a prendere in sudamerica per farmi cadere definitivamente le braccia.
Ma che discorso e', Dell'Utri era siciliano, appena arrivato in brianza, aveva avuto mandato di assumere personale, non mi sembra impossibile che gli siano venuti in mente prima i nomi di persone che conosceva.
Oppure facciamo cosi', i siciliani non li assumiamo piu' da nessuna parte perche e' meglio non rischiare, anche se adesso sono a piede libero potrebbero rivelarsi in futuro mafiosi o conoscenti di mafiosi e poi Travaglio mi fa il culo :doh: Facciamo cosi'? :read:
Stante poi che il presunto incontro con Bontate che qui e' dato come fatto storico e' raccontato solo da UN pentito e sappiamo che non e' che sia gran che come prova, altrettanto triste e' la presenza ad un matrimonio... se dobbiamo dare nove anni a tutti i siciliani che sono stati presenti ad un matrimonio di uno vicino alla mafia svuotiamo l'isola. Giova ricordare che il fatto di essere stato TESTIMONE DI NOZZE di un mafioso, non genericamente presente ad un matrimonio, non mi pare abbia impedito a Mastella di essere scelto da PRODI come MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, ne a DI PIETRO di governare insieme a lui.
ma non c'era uno stalliere in brianza?
ma cosa ne sa un siciliano dei terreni da coltivare in brianza?
e da quando gli stallieri sono dei coltivatori o devono conoscere la composizione dei terreni?
Steinoff
29-09-2009, 15:52
Che poi, la sua mansione "sarebbe stata" di responsabile della sicurezza, non di stalliere.
Se io dovessi assumere un responsabile della sicurezza, indagherei mooolto a fondo sui candidati e saprei vita, morte e miracoli del prescelto.
Mangano, non sapevano?
Piu' sicuri di cosi'!!! :eek:
-kurgan-
29-09-2009, 15:53
ma c'è qualcuno che crede a questa colossale baggianata che il boss mafioso mangano stava ad arcore a spalare lo sterco dei cavalli? :rolleyes:
claudioborghi
29-09-2009, 16:50
ma c'è qualcuno che crede a questa colossale baggianata che il boss mafioso mangano stava ad arcore a spalare lo sterco dei cavalli? :rolleyes:
Beh, basterebbe trovare qualcuno che testimoniasse che costui non avesse mai spalato, anzi, invece di spalare, stava in un ufficio di mogano con coppola e lupara... dato che la proprieta' era stata comprata in stato di semiabbandono e di personale che ci ha lavorato dentro pare che ce ne fosse piu' di un po' non dovrebbe essere difficile per un brillante inquirente no?
Invece in 1770 pagine di sentenza una testimonianza di questo tipo non c'e'
Come mai?
andrealf
29-09-2009, 17:55
.
Falso, Enzo Cartotto. (Cerca chi è)
Ha dichiarato davanti ai giudici che a casa Berlusconi ci sono state almeno 3 cene in cui, oltre ai fedelissimi Dell'Utri, Confalonieri e Cartotto stesso, ha partecipato anche Mangano.
Due di queste cene sono avvenute DOPO l'arresto del Boss mafioso.
Se ometti/non conosci certe notizie, come puoi pretendere di mettere in dubbio l'accusa del PM ?
Se non sbaglio sei anche un giornalista.....:nono:
:eek:
claudioborghi
29-09-2009, 22:10
Falso, Enzo Cartotto. (Cerca chi è)
Ha dichiarato davanti ai giudici che a casa Berlusconi ci sono state almeno 3 cene in cui, oltre ai fedelissimi Dell'Utri, Confalonieri e Cartotto stesso, ha partecipato anche Mangano.
Due di queste cene sono avvenute DOPO l'arresto del Boss mafioso.
Se ometti/non conosci certe notizie, come puoi pretendere di mettere in dubbio l'accusa del PM ?
Se non sbaglio sei anche un giornalista.....:nono:
Segnalato il delirio. Non mi metto nemmeno a smentire perche' chi se ne esce con una simile diffamazione va smentito con lo stesso impegno di uno che dice che siamo su Saturno.
Vladimiro Bentovich
29-09-2009, 22:23
Beh, basterebbe trovare qualcuno che testimoniasse che costui non avesse mai spalato, anzi, invece di spalare, stava in un ufficio di mogano con coppola e lupara... dato che la proprieta' era stata comprata in stato di semiabbandono e di personale che ci ha lavorato dentro pare che ce ne fosse piu' di un po' non dovrebbe essere difficile per un brillante inquirente no?
Invece in 1770 pagine di sentenza una testimonianza di questo tipo non c'e'
Come mai?
Io non sono affatto informato in materia,per cui mi limito a rispondere alla domanda per come è posta,secondo logica.
Supponendo la validità della tesi,ci può essere la classica omertà da parte di chi poco o nulla ha da guadagnarci e tanto da perderci,oltre che nei fatti poter cambiare poco (la parola di una persona...figuriamoci..),o il soggetto può aver svolto comunque mansioni pratiche per inserirsi nell'ambiente e non passare le giornate a grattarsi.
Il concetto di mafioso con coppola e lupara seduto in ufficio proviene dalla cultura popolare,spero fosse un modo di scherzare :asd:
Il concetto di mafioso con coppola e lupara seduto in ufficio proviene dalla cultura popolare,spero fosse un modo di scherzare :asd:
No, non scherzava. E' la sua linea di difesa che tende a sminuire la figura del mafioso se accostata al suo datore di lavoro.
Ma quanti anni sono passati? O chiudevano il processo quando era tempo , oppure se sono inetti che mandano avanti un processo 20 anni lascino perdere.
Della serie "buttiamo al cesso 2000 anni di diritto"; posso sapere quando era il tempo? Nonostante brunetta dia dei fannulloni ai magistrati è utile ricordare che i codici di procedura li fa il parlamento, poi se nel parlamento ci sono anche quelli che difendono gli imputati (anche loro in parlamento) mi viene difficile pensare che questi siano intenti a fare leggi che garantiscano un processo che si svolga in tempi ragionevoli (111 cost scritto per prenderti per il culo da difensori/imputati).
Io penso che la soluzione migliore sia mettere una targa davanti montecitorio/madama con su scritto "casa circondariale", in un attimo avremmo messo al posto loro consono i delinquenti più pericolosi che ci sono in circolazione.
Kurgan wrote: ma c'è qualcuno che crede a questa colossale baggianata che il boss mafioso mangano stava ad arcore a spalare lo sterco dei cavalli?
Non credo...che lo streco fosse di cavallo...certo che di merda in quel posto ce n'era/c'è tanta...
Beh, basterebbe trovare qualcuno che testimoniasse che costui non avesse mai spalato, anzi, invece di spalare, stava in un ufficio di mogano con coppola e lupara... dato che la proprieta' era stata comprata in stato di semiabbandono e di personale che ci ha lavorato dentro pare che ce ne fosse piu' di un po' non dovrebbe essere difficile per un brillante inquirente no?
Invece in 1770 pagine di sentenza una testimonianza di questo tipo non c'e'
Come mai?
Dubito che i magistrati abbiano potuto scoprire qualcosa di più pesante di quello che c’è scritto in quella sentenza: probabilmente se qualcuno, in questi giorni, scrivesse su un giornale - cito a caso -
“ ho le prove inoppugnabili che Dell’Utri per trenta anni, prima come ideatore e creatore del movimento politico di Publitalia e poi del movimento politico Forza Italia, è stato l’anello di congiunzione tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Abbiamo le prove della posizione assunta da Dell’Utri nei confronti di noti esponenti di Cosa Nostra, dei suoi contatti diretti e personali con alcuni di essi (Stefano Bontate, Mimmo Teresi, Vittorio Mangano, Tanino Cinà), abbiamo le prove del ruolo ricoperto da Dell’Utri nell’attività di costante mediazione tra il sodalizio criminoso, cioè la mafia, il più pericoloso e sanguinario nel panorama delle organizzazioni criminali operanti al mondo e gli ambienti imprenditoriali e finanziari milanesi, con particolare riguardo alla Fininvest. Abbiamo le prove sulle funzioni di garanzia svolte da Dell’Utri nei confronti di Silvio Berlusconi, il quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona. Abbiamo le prove che si adoperò affinché Berlusconi assumesse un mafioso nella sua villa, come responsabile o fattore, o soprastante, come si dice in siciliano e non come mero stalliere, pur conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano fin dai tempi di Palermo: anzi, proprio per tale sua qualità delinquenziale Dell’Utri fece assumere Mangano da Silvio Berlusconi”.
“abbiamo le prove che, quando fece assumere Mangano, perché era un delinquente, da Berlusconi, ottenne l’avallo compiaciuto di Stefano Bontate e Girolamo Teresi che, all’epoca, erano i due uomini d’onore più importanti di Cosa Nostra a Palermo. E poi abbiamo le prove sugli ulteriori rapporti di Dell’Utri con Cosa Nostra, favoriti, in alcuni casi, dalla fattiva opera di mediazione del suo amico Tanino Cinà, protrattisi per un trentennio”.
Pensate se ci fosse qualcuno che dice che, per 30 anni, Dell’Utri ha avuto rapporti con Cosa Nostra! Per trenta anni, non per qualche giorno o per qualche mese!
“Nel corso di quel trentennio abbiamo le prove che Dell’Utri ha continuato la sua amichevole relazione con il mafioso Cinà e con il mafioso Mangano che, nel frattempo, era diventato il capo del mandamento di Porta Nuova, il mandamento mafioso di Porta Nuova a Palermo e palesava, a Mangano, una disponibilità non solo fittizia: lo incontrava ripetutamente nel corso del tempo, consentendo che Cosa Nostra percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo dall’azienda milanese facente capo a Berlusconi”, ossia Dell’Utri consentiva che la mafia prendesse dei soldi dalla Fininvest, intervenendo nei momenti di crisi tra l’organizzazione mafiosa e il gruppo Fininvest, per esempio quando la mafia mette le bombe alla Standa Berlusconi interviene.. scusate, Dell’Utri interviene per fare cessare gli attentati, però l’azienda di Berlusconi paga il pizzo alla mafia, quindi Dell’Utri non si sa mai bene da che parte sta: sta da tutte e due le parti, dell’estorto e dell’estortore, promettendo appoggi in campo politico e giudiziario alla mafia.
Abbiamo le prove che queste condotte sono state dimostrate da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche e ambientali, conversazioni tra lo stesso Dell’Utri e Silvio Berlusconi, Mangano, Cinà, dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Insomma, abbiamo la prova che la sua attività in quei trenta anni ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo a mantenere, consolidare e rafforzare Cosa Nostra, alla quale è stata, tra l’altro, offerta l’opportunità, sempre con la mediazione di Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell’economia e della finanza, per esempio la Fininvest, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che, lato sensu, politici.
Oltre a essere un reato l’associazione mafiosa in concorso esterno, queste cose sono ancora più gravi in quanto Dell’Utri ha favoreggiato un’associazione armata, un’associazione e un’organizzazione criminale armata e poi un’organizzazione che opera anche nel campo economico, utilizzando e investendo i profitti dei delitti che, tipicamente, pone in essere in esecuzione del suo programma criminoso.
E quindi tutto ciò è gravissimo, perché? Perché abbiamo la prova che Dell’Utri ha voluto mantenere vivo per circa 30 anni il suo rapporto con la mafia, anche dopo le stragi del 92 e 93, quando persino i tradizionali referenti, non più affidabili, venivano raggiunti dalla vendetta di Cosa Nostra, quando persino Andreotti tentò di staccarsi, in extremis, dalla mafia: Dell’Utri no, coerente nei secoli e fedele e ciò nonostante il mutare della coscienza sociale, di fronte al fenomeno mafioso nel suo complesso. Dell’Utri continuò a avere rapporti con la mafia anche dopo le stragi, pur avendo a motivo delle sue conclusioni personali, sociali, culturali e economiche tutta la possibilità per distaccarsene e per rifiutare ogni richiesta da parte di soggetti intranei o vicini a Cosa Nostra. Si ricordi, sotto questo profilo, l’indubbio vantaggio di essersi allontanato dalla Sicilia fin dagli anni giovanili e di aver impiantato altrove la sua attività professionale.
E ancora tutto ciò è gravissimo, in quanto il suo consapevole contributo a Cosa Nostra, reiteratamente prestato con diverse modalità a seconda delle esigenze del momento, in relazione ai singoli episodi esaminati nel racconto della sua vita, ha creato innumerevoli vantaggi alla mafia: prima, quando la mafia aveva interesse a rapportarsi con una grossa azienda e un grosso gruppo finanziario come la Fininvest e poi quando la mafia aveva necessità di rapportarsi a un nuovo partito, visto che quelli vecchi erano scomparsi Dell’Utri mise addirittura a disposizione un partito e l’idea, nel 93, la ebbe lui.
E è grave il tentativo di inquinare le prove nel suo processo e, anche questo, è dimostrato e è grave che, contando sull’amicizia di Mangano, la mafia gli abbia chiesto favori legati alla sua attività imprenditoriale. E infine, è dimostrata la sua disponibilità verso l’organizzazione mafiosa nel campo della politica, in un periodo storico, dopo il 92, in cui Cosa Nostra aveva dimostrato la sua efferatezza criminali attraverso le stragi gravissime, espressioni di un disegno eversivo contro lo Stato e inoltre quando la sua figura di uomo pubblico e le responsabilità connesse ai suoi incarichi istituzionali - Dell’Utri era entrato in Senato, è Senatore, diventa Europarlamentare, membro del Consiglio d’Europa - avrebbero dovuto imporgli una maggiore accortezza e rigore morale, inducendolo a evitare ogni contaminazione con quell’ambiente mafioso le cui dinamiche lui conosceva molto bene, per tutta la sua storia pregressa.
http://www.beppegrillo.it/2009/09/passaparola_lun_34.html#pp5
Prima o poi verrà il tempo della giustizia caro Borghi.. e sarà troppo tardi per saltare nel barcone dei vincenti... quel giorno, se potrai, passa a salutare qui sul forum ;)
Prima o poi verrà il tempo della giustizia
Ma va là , ma va là , son tutte invenzioni della magistratura eversiva , antidemocratica e comunista , come fai a credere a queste storielle quando non c' è un solo giornalista in Italia che dà loro credito ? ( a parte il solito antiberlusconiano rosso di Travaglio )
Lo sanno tutti che ha ragione la TV
Questo è solo gossip becero a cui non si deve neanche rispondere per non dare soddisfazione a quei quattro disperati detrattori del più grande presidente da 150 anni , amato dalla stragrande maggioranza della popolazione , rispettato in campo internazionale , che ha portato l' Italia tra i grandi , ha sconfitto la crisi , portato la pace nel mondo e debellato la fame in Africa :O
dantes76
29-09-2009, 23:40
a me piacerebbe sentire qualcosa sulla cascinazza di monza....
ma forse, per scriverne non bisognerebbe essere lisci fra le gambe com big jim....
claudioborghi
29-09-2009, 23:49
Prima o poi verrà il tempo della giustizia caro Borghi.. e sarà troppo tardi per saltare nel barcone dei vincenti... quel giorno, se potrai, passa a salutare qui sul forum ;)
Ue' savonarola, queste si' che sono frasi da mafiosetto, quindi che dici, le evitiamo?
Quanto alla sbrodolata che hai postato e' come il gatto che si morde la coda, il tuo amico travaglio considera come prove i deliri della sentenza di primo grado (che io, probabilmente al contrario di te mi sono letto in tutte le sue fulgide 1700 pagine).
Da qui capiamo la mente bacata. Allora che si fanno a fare gli altri gradi? Se una sentenza di primo grado diventa una prova e gli consente di starnazzare "ABBIAMO LE PROVE ABBIAMO LE PROVE", beh, allora essendo lui condannato alla galera in primo grado che facciamo, lo sbattiamo subito dentro perche' "ABBIAMO LE PROVE"? Ah, no, dimenticavo, la scamperebbe per l'indulto :asd:
Vladimiro Bentovich
29-09-2009, 23:57
Prima o poi verrà il tempo della giustizia caro Borghi.. e sarà troppo tardi per saltare nel barcone dei vincenti... quel giorno, se potrai, passa a salutare qui sul forum ;)
Non conosco questo borghi,ma mi pare di capire che scrive sul giornale giusto?
Vorrei sfatare il mito che questa gente sia venduta solo perché di diversa ideologia,è veramente un po' ottuso pensare che siano tutti "comprati",qualche pecora nera ci sarà come in tutti i luoghi,ma è evidente che se sono in una testata di parte è perché CREDONO in ciò che scrivono.
Quindi io consiglio di non rapportarsi come con una persona dalla dubbia integrità ma come con qualcuno che ha idee diverse.
E,per dare un tocco di clichè al tutto,la verità sta nel mezzo :asd:
dantes76
29-09-2009, 23:57
Ue' savonarola, queste si' che sono frasi da mafiosetto, quindi che dici, le evitiamo?
*
dantes76
30-09-2009, 00:00
allora essendo lui condannato alla galera
invece chi condannato ma assolto non perche' innocente, ma perche' il reato e' prescritto lo facciamo presidente del consiglio....
claudioborghi
30-09-2009, 00:12
è evidente che se sono in una testata di parte è perché CREDONO in ciò che scrivono.
:eek:
Il forum non e' piu' quello di una volta...
dantes76
30-09-2009, 00:17
:eek:
Il forum non e' piu' quello di una volta...
curiosita': e' vero che nel muro della sede de Ilrotolo a milano, ci sta la scritta;fatta mano: "cosa nostra esiste"??
StefAno Giammarco
30-09-2009, 01:51
Segnalato il delirio.
È vietato segnalare le segnalazioni per intuibili motivi per cui non facciamoci pizzicare di nuovo...
Andrealf ha editato quindi si è reso conto di aver esagerato.
StefAno Giammarco
30-09-2009, 01:57
a me piacerebbe sentire qualcosa sulla cascinazza di monza....
ma forse, per scriverne non bisognerebbe essere lisci fra le gambe com big jim....
Edmond, vediamo di non innescare polemiche personali. Se poi ci tieni ad essere sospeso..
Ue' savonarola, queste si' che sono frasi da mafiosetto, quindi che dici, le evitiamo?
Era solo per dire che secondo me a volte si difende l'indifendibile e che quando finalmente in Italia arriverà un po' di giustizia... sarà il caso di girare con gli ombrelli per l'alto numero di monetine che pioveranno ;) (NB: ovviamente è tutto un parere personale che potrebbe risultare errato :O)
Quanto alla sbrodolata che hai postato e' come il gatto che si morde la coda, il tuo amico travaglio considera come prove i deliri della sentenza di primo grado (che io, probabilmente al contrario di te mi sono letto in tutte le sue fulgide 1700 pagine).
Da qui capiamo la mente bacata. Allora che si fanno a fare gli altri gradi? Se una sentenza di primo grado diventa una prova e gli consente di starnazzare "ABBIAMO LE PROVE ABBIAMO LE PROVE", beh, allora essendo lui condannato alla galera in primo grado che facciamo, lo sbattiamo subito dentro perche' "ABBIAMO LE PROVE"? Ah, no, dimenticavo, la scamperebbe per l'indulto :asd:
1)Tu cercavi le prove (un testimone) che Mangano fosse stato assunto non come stalliere. Io ho postato una sentenza che fa capire che evidentemente le prove ci stanno. Quindi è la tua difesa a prescindere che risulta nettamente fuori luogo. Aspettiamo sentenza definitiva.
2)Certo che non è una sentenza definitiva. Ma leggendola viene la pelle d'oca e un alto tasso di dubbio che non si può correre il rischio di affidare la cosa pubblica a questa gente.. che ne dici? E se poi questa sentenza risulterà definitiva? Abbiamo affidato la politica per anni a dei mafiosi?
Ti faccio una domanda, rispondi sinceramente.
Stai cercando una baby sitter.. si presenta uno alla tua porta e ti dice di avere una condanna in primo grado per pedofilia. Glieli affidi i tuoi figli tutta la notte?
Poi lo so che sto parlando con uno che della questione morale se ne infischia.
« L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. »
(Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa 26/01/1989)
Era solo per dire che secondo me a volte si difende l'indifendibile e che quando finalmente in Italia arriverà un po' di giustizia... sarà il caso di girare con gli ombrelli per l'alto numero di monetine che pioveranno ;)
Io non ho più fiducia che tale giorno arriverà.
La moralità italiana è troppo corrotta nell'intimo ormai per provare moti di dissenso di quell'irripetibile misura.
1)Tu cercavi le prove (un testimone) che Mangano fosse stato assunto non come stalliere. Io ho postato una sentenza che fa capire che evidentemente le prove ci stanno. Aspettiamo sentenza definitiva.
2)Certo che non è una sentenza definitiva. Ma leggendola viene la pelle d'oca e un alto tasso di dubbio che non si può correre il rischio di affidare la cosa pubblica a questa gente.. che ne dici? E se poi questa sentenza risulterà definitiva? Abbiamo affidato la politica per anni a dei mafiosi?
Ti faccio una domanda, rispondi sinceramente.
Stai cercando un baby sitter.. si presenta uno alla tua porta e ti dice di avere una condanna in primo grado per pedofilia. Glieli affidi i tuoi figli tutta la notte?
Poi lo so che sto parlando con uno che della questione morale se ne infischia.
*
Io non ho più fiducia che tale giorno arriverà.
La moralità italiana è troppo corrotta nell'intimo ormai per provare moti di dissenso di quell'irripetibile misura.
Vero. Credo sia il nostro più grave problema, non c'è più capacità di indignazione.
Vedo il caro Borghi attivo su altri thread ma pare che qui sia scappato in ritirata.
Mi auto quoto per vedere se mi degna di una risposta.
Ue' savonarola, queste si' che sono frasi da mafiosetto, quindi che dici, le evitiamo?
Era solo per dire che secondo me a volte si difende l'indifendibile e che quando finalmente in Italia arriverà un po' di giustizia... sarà il caso di girare con gli ombrelli per l'alto numero di monetine che pioveranno ;) (NB: ovviamente è tutto un parere personale che potrebbe risultare errato :O)
Quanto alla sbrodolata che hai postato e' come il gatto che si morde la coda, il tuo amico travaglio considera come prove i deliri della sentenza di primo grado (che io, probabilmente al contrario di te mi sono letto in tutte le sue fulgide 1700 pagine).
Da qui capiamo la mente bacata. Allora che si fanno a fare gli altri gradi? Se una sentenza di primo grado diventa una prova e gli consente di starnazzare "ABBIAMO LE PROVE ABBIAMO LE PROVE", beh, allora essendo lui condannato alla galera in primo grado che facciamo, lo sbattiamo subito dentro perche' "ABBIAMO LE PROVE"? Ah, no, dimenticavo, la scamperebbe per l'indulto :asd:
1)Tu cercavi le prove (un testimone) che Mangano fosse stato assunto non come stalliere. Io ho postato una sentenza che fa capire che evidentemente le prove ci stanno. Quindi è la tua difesa a prescindere che risulta nettamente fuori luogo. Aspettiamo sentenza definitiva.
2)Certo che non è una sentenza definitiva. Ma leggendola viene la pelle d'oca e un alto tasso di dubbio che non si può correre il rischio di affidare la cosa pubblica a questa gente.. che ne dici? E se poi questa sentenza risulterà definitiva? Abbiamo affidato la politica per anni a dei mafiosi?
Ti faccio una domanda, rispondi sinceramente.
Stai cercando una baby sitter.. si presenta uno alla tua porta e ti dice di avere una condanna in primo grado per pedofilia. Glieli affidi i tuoi figli tutta la notte?
Poi lo so che sto parlando con uno che della questione morale se ne infischia.
« L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. »
(Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa 26/01/1989)
claudioborghi
02-10-2009, 01:52
1)Tu cercavi le prove (un testimone) che Mangano fosse stato assunto non come stalliere. Io ho postato una sentenza che fa capire che evidentemente le prove ci stanno. Quindi è la tua difesa a prescindere che risulta nettamente fuori luogo. Aspettiamo sentenza definitiva.
No caro, perche' (dato che, come ti ripeto, la sentenza l'ho letta -tutta-) anche quei pentiti che vengono presi per oro colato (e c'e' da mettersi le mani nei capelli a leggere i commenti del giudice: preciso riconoscimento dello stabile: - eravamo a Milano, non ricordo la strada, non era una villa ma un palazzo, ne' moderno ne' vecchissimo - :doh: ) concordano sul fatto che il tizio si occupasse di cavalli e anche la famigerata intervista di Borsellino (quella integrale, non quella tagliata travaglio style) dice:
"Comunque che avesse questa passione dei cavalli risulta effettivamente la verità, perché anche nel processo, quello delle estorsioni di cui ho parlato, non ricordo a che proposito venivano fuori i cavalli. Effettivamente dei cavalli, non "cavalli" per mascherare il traffico di stupefacenti»
E in ogni caso io dicevo un'altra cosa, che manca nella sentenza la testimonianza di qualcuno dei millemila lavoranti della villa che dicesse che costui evitasse sempre accuratamente di sporcarsi le mani... se tu mi posti come "prova" proprio la sentenza che io sto criticando mi spieghi dov'e' il contributo alla discussione?
Ti faccio una domanda, rispondi sinceramente.
Stai cercando una baby sitter.. si presenta uno alla tua porta e ti dice di avere una condanna in primo grado per pedofilia. Glieli affidi i tuoi figli tutta la notte?
Gia' fatta e gia' risposto: se non lo conosco NO perche' la considero una referenza negativa... se lo conosco molto bene e SO che e' stato condannato ingiustamente, magari perche' la sera del fatto che gli viene contestato era con me e il giudice non mi ha creduto, SI, perche' non sussidio la mia testa a quella di un giudice e preferisco uno che conosco bene a uno sconosciuto che pur se incensurato puo' essere un serial killer.
Dato che non conosco dell'utri se dovesse essere in lista con preferenze non lo voterei perche' voto sempre chi conosco, ma se lo conoscessi e fossi sicuro della sua innocenza non avrei problemi, indipendentemente dalla condanna.
^TiGeRShArK^
02-10-2009, 08:00
Gia' fatta e gia' risposto: se non lo conosco NO perche' la considero una referenza negativa... se lo conosco molto bene e SO che e' stato condannato ingiustamente, magari perche' la sera del fatto che gli viene contestato era con me e il giudice non mi ha creduto, SI, perche' non sussidio la mia testa a quella di un giudice e preferisco uno che conosco bene a uno sconosciuto che pur se incensurato puo' essere un serial killer.
Dato che non conosco dell'utri se dovesse essere in lista con preferenze non lo voterei perche' voto sempre chi conosco, ma se lo conoscessi e fossi sicuro della sua innocenza non avrei problemi, indipendentemente dalla condanna.
Guarda che Mangano, checchè tu ne dica, aveva già subito svariate condanne ed era già stato condannato per vari illeciti ben prima di andare a milano. :)
Ilvio in pratica si è portato senza remore in casa un criminale SAPENDO che fosse tale. :)
E in ogni caso io dicevo un'altra cosa, che manca nella sentenza la testimonianza di qualcuno dei millemila lavoranti della villa che dicesse che costui evitasse sempre accuratamente di sporcarsi le mani... se tu mi posti come "prova" proprio la sentenza che io sto criticando mi spieghi dov'e' il contributo alla discussione?
In pratica manca la testimonianza di un dipendente di Berlusconi come te? Stiamo freschi allora :asd:
Gia' fatta e gia' risposto: se non lo conosco NO perche' la considero una referenza negativa...
Ohhh... ci siamo arrivati. Noi, popolo italiano, NON CONOSCIAMO DELL'UTRI. NON CONOSCIAMO MANGANO E NON CONOSCIAMO BERLUSCONI. Quindi la referenza è da vedersi nettamente negativa e la cosa pubblica non gli si dovrebbe affidare.
Mi fa piacere che sei arrivato alla conclusione giusta. Stammi bene...
claudioborghi
02-10-2009, 16:35
Guarda che Mangano, checchè tu ne dica, aveva già subito svariate condanne ed era già stato condannato per vari illeciti ben prima di andare a milano. :)
Ilvio in pratica si è portato senza remore in casa un criminale SAPENDO che fosse tale. :)
Persino nel delirio di quel processo di primo grado non c'e' il minimo accenno al fatto che berlusconi sapesse dei trascorsi di mangano, anzi, risulta che una volta scoperta la cosa Mangano viene allontanato.
Se tu hai informazioni diverse e SAI che invece berlusconi era del tutto conscio che il fattore che stava assumendo aveva avuto precedenti penali... beh, che aspetti? Trotta da Ingroia che non aspetta altro. Magari ti assume al posto di Ciuro. Altrimenti ehm, come dire... che hai detto una... ehm... sciocchezza? :stordita:
Persino nel delirio di quel processo di primo grado non c'e' il minimo accenno al fatto che berlusconi sapesse dei trascorsi di mangano, anzi, risulta che una volta scoperta la cosa Mangano viene allontanato.
Se tu hai informazioni diverse e SAI che invece berlusconi era del tutto conscio che il fattore che stava assumendo aveva avuto precedenti penali... beh, che aspetti? Trotta da Ingroia che non aspetta altro. Magari ti assume al posto di Ciuro. Altrimenti ehm, come dire... che hai detto una... ehm... sciocchezza? :stordita:
a Palermo siete pieni di rifiuti.
^TiGeRShArK^
02-10-2009, 16:40
Persino nel delirio di quel processo di primo grado non c'e' il minimo accenno al fatto che berlusconi sapesse dei trascorsi di mangano, anzi, risulta che una volta scoperta la cosa Mangano viene allontanato.
Se tu hai informazioni diverse e SAI che invece berlusconi era del tutto conscio che il fattore che stava assumendo aveva avuto precedenti penali... beh, che aspetti? Trotta da Ingroia che non aspetta altro. Magari ti assume al posto di Ciuro. Altrimenti ehm, come dire... che hai detto una... ehm... sciocchezza? :stordita:
E' scritto che Dell'Utri era pienamente consapevole e, guardacaso, secondo te perchè ha scelto mangano se non proprio per le sue connessioni mafiose? :)
Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
E meno male che asserisci anche di averla letta tutta la condanna. :)
Steinoff
02-10-2009, 16:43
Persino nel delirio di quel processo di primo grado non c'e' il minimo accenno al fatto che berlusconi sapesse dei trascorsi di mangano, anzi, risulta che una volta scoperta la cosa Mangano viene allontanato.
Se tu hai informazioni diverse e SAI che invece berlusconi era del tutto conscio che il fattore che stava assumendo aveva avuto precedenti penali... beh, che aspetti? Trotta da Ingroia che non aspetta altro. Magari ti assume al posto di Ciuro. Altrimenti ehm, come dire... che hai detto una... ehm... sciocchezza? :stordita:
Insomma, il sig. b non sa che ha un mafioso (e neanche un picciotto qualunque...) come responsabile della sicurezza di casa sua, non sa che nelle sue feste popolate esclusivamente da donnine allegre almeno una e' una prostituta professionista (mentre lo sapevano tutte le altre), non sa che un suo avvocato corrompe coi suoi soldi i giudici di Roma, non sa che sempre coi suoi soldi viene "ringraziato" un altro avvocato (stavolta all'estero)... Quanto non sa...
Ma se non sa tutte queste cose, come puo' un ingenuo simpatico tontolone del genere fare seriamente il PdC????????
E se invece le sa, moralmente come si fa ad accettare un simile losco figuro come PdC????
Insomma, il sig. b non sa che ha un mafioso (e neanche un picciotto qualunque...) come responsabile della sicurezza di casa sua, non sa che nelle sue feste popolate esclusivamente da donnine allegre almeno una e' una prostituta professionista (mentre lo sapevano tutte le altre), non sa che un suo avvocato corrompe coi suoi soldi i giudici di Roma, non sa che sempre coi suoi soldi viene "ringraziato" un altro avvocato (stavolta all'estero)... Quanto non sa...
Sarebbe allora da chiedersi se uno che non sa niente e non vede niente di quello che ha davanti gli occhi sia adatto a fare il presidente del consiglio ...
Persino nel delirio di quel processo di primo grado non c'e' il minimo accenno al fatto che berlusconi sapesse dei trascorsi di mangano, anzi, risulta che una volta scoperta la cosa Mangano viene allontanato.
Parlare di processo di primo grado definendolo delirio non è proprio una cosa leggera, l'importante e che tutti voi che attaccate in questo modo la magistratura ve ne assumiate la piena responsabilità (insomma non accetteri un "sono stato frainteso" a posteriori, che è la locuzione più frequente che fuoriesce dalla boccuccia santa di silvietto d'assisi). Poi io rispetto ogni vostra presa di posizione/pensiero basta che ve ne assumete la paternità/responsabilità.
Io già so dove andrete a parare se non riuscirete ad evitare la prescrizione, il marcio è dell'utri (e vorrei vedere) silvietto non ci entra nulla (poi che è lui che ha fatto i miliardi e vabbè è un caso). Ci è già passato il fratello scemo ricordi? Quanti martiri ancora prima di arrivare a dire che quell'omuncolo ignorante, quello di romolo e remolo, quello che studiava alla sorbona (prrrrrr!), quello del "sono il miglior pdc della storia", è sporco dentro e fuori?
dark_fit
02-10-2009, 19:53
qualcuno che sosterrà che prescrizione == innocenza.
purtroppo qui in italia la prescrizione vuol dire innocenza. come per il caso andreotti mafia, a chiunque dici che andreotti secondo il processo ha avuto rapporti con la mafia per i quali è stato anche condannato ti dice "no no è stato prescritto non lo sai?" come se volesse dire "hanno riconosciuto la sua innocenza" quando invece si sa benissimo che essere prescritti vuol dire che per un processo per il quale sei imputato scadono i termini e quindi cade ma non sei ne colpevole (anche se in molti casi ci sono prove eloquenti) ne tantomeno innocente. ma si sa nella storia politica italiana ci sono stati talmente tanti prescritti che ormai va di moda prescritti=innocente e non prescritto=innocente/colpevole o colpevole.
comunque sia io spero tanto che in queste battute finali esca tutto così che si sappia anche del suo padroncino berlusconi oltre che mandare in carcere un senatore mafioso
claudioborghi
02-10-2009, 21:47
Parlare di processo di primo grado definendolo delirio non è proprio una cosa leggera, l'importante e che tutti voi che attaccate in questo modo la magistratura ve ne assumiate la piena responsabilità
Guarda che non siamo ancora in dipietrolandia dove chiunque critica sua santita' il giudice viene decapitato in piazza ed e' giusto che sia cosi' perche' lo stabilisce la sentenza stilata da un giudice sulla base delle leggi fatte da un governo guidato da un giudice e ratificate da un parlamento composto di giudici nominati da una commissione di giudici :asd:
PER ORA si puo' ancora definire un decreto, una legge o una sentenza (tanto per citare atti dei tre poteri dello stato) un po' come si vuole... Non si capisce perche' il lodo alfano puo' tranquillamente essere definito una porcata (quando va bene) e una sentenza invece e' sacra e indiscutibile :asd:
Si puo' dire di tutto del vangelo ma non di una sentenza? :rotfl: posto che faccia comodo, ovviamente, perche' quando la sentenza dice ad esempio che de magistris e" *biiiiiiip* allora e' una cazzata.
Non solo SPERO di essere ancora libero di ritenere un delirio una sentenza di primo grado, ma SPERO di poterlo dire anche di una di secondo e financo di cassazione, vedi caso di quella che ha mandato assolto il tipo beccato con una tonnellata di fumo "perche' di religione rastafari" :eek: o di quella in cui la disciplinare ha mandato assolto un COLLEGA magistrato beccato nei bagni di un cinema con un ragazzino adescato perche' "aveva battuto la testa un anno prima, ma ora e' guarito e quindi non era in grado di intendere e va assolto ma adesso intende e quindi puo' continuare a fare il giudice" :eek:
Le sentenze si eseguono e le leggi si applicano ma non implicano necessariamente ne' la verita' ne la logica.
StefAno Giammarco
03-10-2009, 00:43
In pratica manca la testimonianza di un dipendente di Berlusconi come te?
Questa storia del "dipendente di Berlusconi" ha francamente seccato perché viene usata a mo' di insulto e con malcelato disprezzo verso un utente del forum per cui da come viene "brandita" è evidente l'intento offensivo, cosa proibita dal regolamento in qualsiasi forma. Tradotto in soldoni da ora in poi sarà sanzionata per quello che è, un insulto (fanno minimo tre giorni). Uomini avvisati...
claudioborghi
03-10-2009, 09:20
Questa storia del "dipendente di Berlusconi" ha francamente seccato perché viene usata a mo' di insulto
Mi permetto sommessamente di far notare che più che altro e' una cosa falsa, e se un nuovo utente puo' avere il dubbio, un assiduo frequentatore non puo' non saperlo e quindi ci si ricollega a quanto dici tu.
sid_yanar
03-10-2009, 09:27
Guarda che Mangano, checchè tu ne dica, aveva già subito svariate condanne ed era già stato condannato per vari illeciti ben prima di andare a milano. :)
Ilvio in pratica si è portato senza remore in casa un criminale SAPENDO che fosse tale. :)
infatti, le possibiltà sono due; o b. era un idiota totale, tale da portarsi in casa un delinquente senza saperlo... :asd:
oppure lo ha portato con se per motivi precisi ed ovvi.
Sorprendente questa capacità di b di frequentare nel corso degli anni delinquenti vari, mi viene in mente a titolo di esempio il previti, oppure la accurata scelta del ciarrapico nel ruolo di senatore della repubblica... :read:
gigio2005
03-10-2009, 09:47
differenze tra destro e sinistro:
a me basterebbe sapere che il cognato di un cugino dello zio del bisnonno del viceassessore ai giardini pubblici del mio paese abbia avuto dei contatti casuali con un mafioso (ma volendo anche con un ladro di automobili) per non farmi votare MAI PIU' quella giunta comunale!
altri invece riescono a sopportare
condanne per associazioni mafiose
frequentazioni mafiose
prescrizioni per reati gravissimi
p2
leggi ad personam
affari nel torbido
corruzione di giudici
dubbia provenienza di capitali
scudi fiscali
condoni
etc..
BEATI LORO!
Aggiorniamo:
LINK (http://www.antoniodipietro.com/2009/10/processo_dellutri_4.html)
Processo Dell'Utri: l'emissario di Cosa Nostra
http://www.antoniodipietro.com/immagini2/dellutriproc2.jpg (http://www.youtube.com/watch?v=_K5eeoQB3aE)
Riporto il servizio girato dell'ultima udienza del processo a Marcello Dell'Utri di oggi venerdì 9 ottobre.
Testo dell'intervento
E' proseguita anche oggi davanti alla seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo la requisitoria del Procuratore Generale, Nino Gatto, nel processo di secondo grado a carico del senatore del PDL Marcello Dell’Utri.
Nel corso della scorsa udienza il PG si era soffermato sul ruolo svolto dal mafioso Vittorio Mangano presso la residenza di Silvio Berlusconi. Mangano è stato descritto come “il simbolo della protezione accordata da Cosa Nostra a Berlusconi”.
Grazie all’intermediazione dell’imputato Marcello Dell’Utri, infatti, Berlusconi conobbe – secondo la testimonianza del pentito Galliano – rimanendone affascinato, il capo mafia Stefano Bontate. Così, stringendo una mano dopo l’altra, quel giovane imprenditore, che poi sarebbe diventato l’uomo più potente d’Italia, poté dormire sonni tranquilli.
Oggi il Procuratore Generale si è soffermato sull’analisi delle eccezioni della difesa sull’attendibilità di alcuni collaboratori che hanno permesso nel processo di primo grado di dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, il ruolo di cerniera svolto da Marcello Dell’Utri tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Da qui la condanna in primo grado a 9 anni e sei mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
Gli avvocati della difesa hanno messo in discussione l’attendibilità delle testimonianze alcuni collaboratori. In particolare contro Francesco Di Carlo il collegio difensivo, composto dagli avvocati Di Peri, Federico, Mormino e Sammarco, produceva una sentenza della Cassazione che – secondo il loro parere – sancendo la mancanza di pentimento del Di Carlo per i reati commessi ne avrebbe compromesso la credibilità in ordine alle dichiarazioni rese alla Corte. Ma il PG Nino Gatto, leggendo la stessa sentenza avrebbe riscontrato che l’affermazione secondo la quale Di Carlo non avrebbe mostrato segni di pentimento in realtà era diversa: la Cassazione non era in grado di rilevare, né poteva farlo, se Di Carlo fosse o meno pentito per i reati commessi.
La discussione si è poi spostata su ulteriori episodi che dimostrerebbero l’ampio ventaglio di amicizie mafiose di Dell’Utri e di come chi lo conoscesse utilizzasse i suoi buoni uffici per ottenere favori o posti di lavoro.
E’ il caso, ad esempio, del provino al Milan ottenuto per l’allora giovanissimo, ma già promettente, calciatore Gaetano D’Agostino oggi in forza all’Udinese e con qualche presenza in Nazionale.
Tra il 1992 ed il 1994 il padre Giuseppe D’Agostino, che all’epoca faceva l’allenatore dilettante, si rivolge a tale Carmelo Barone che gli parla della possibilità di un provino al Milan per il giovane figlioletto.
Provino che avvenne senza il concretizzarsi dell’ingaggio a causa dell’età del piccolo Gaetano e del regolamento federale che imponeva ai familiari il trasferimento a Milano della famiglia. Una condizione che non rientrava nelle possibilità economiche dei D’Agostino ma che Dell’Utri avrebbe potuto favorire offrendo un posto di lavoro.
Ma Carmelo Barone, del quale Dell’Utri nega la conoscenza nonostante il suo nome comparisse nelle sue agende, avrebbe perso la vita poco tempo dopo ridimensionando le aspirazioni di Giuseppe D’Agostino.
Tempo dopo però questi favorì la latitanza dei fratelli Graviano. Saranno loro ad intercedere nuovamente presso Marcello Dell’Utri facendo ottenere, nel 1994, un nuovo provino al giovane Gaetano.
La ricostruzione dei fatti del Procuratore Generale è stata contestata da Marcello Dell’Utri con una nota nella quale afferma di non conoscere i fratelli Graviano.
Ma secondo il PG ed i Giudici di primo grado la morte di Carmelo Barone lascia al D’Agostino, come unico canale verso la dirigenza del Milano, quindi di Dell’Utri, quello dei fratelli Graviano.
Marcello Dell’Utri segnalò il calciatore e la circostanza è stata già confermata dal teste Francesco Zagatti all’epoca capo degli osservatori del Milan.
La requisitoria è poi proseguita con la ricostruzione degli attentati incendiari subiti dai magazzini Standa di Catania. Una vicenda che comproverà ulteriormente la commissione, da parte dell’imputato Dell’Utri, di un’ennesima condotta di mediazione tra gli interessi di “Cosa Nostra” e quelli del gruppo imprenditoriale nel quale egli era (e continua ad essere) inserito.
Prossima udienza, forse l’ultima dedicata alla requisitoria, venerdì16 ottobre.
claudioborghi
10-10-2009, 17:30
:eek:
Accuse pesantissime!!!
Avrebbe addirittura fatto fare un provino (pure andato male) ad un ragazzino non mafioso figlio di un non mafioso
:eek:
Un furfante, un boss! :doh:
^TiGeRShArK^
10-10-2009, 17:31
OT
Ma t'è arrivata la mail? :mbe:
Chi deve delle bottiglie a chi :asd:
^TiGeRShArK^
10-10-2009, 17:33
Io ho vinto la scommessa del lodo alfano e aspetto un paio di bottiglie di la chouffe, ma se mi risponde alla mail e mi manda il suo indirizzo gli mandi i fichi col cioccolato. :p
...ma se mi risponde alla mail e mi manda il suo indirizzo...
Permettimi di dubitarne!!!! :D:D:D
entanglement
10-10-2009, 18:14
No, noto che lo stesso metodo allusivo che si applica a berlusconi potrebbe applicarsi con molta più' suggestione ad altra parte politica.
Esempio:
Il risultato politico immediato delle stragi di mafia e' stata la nomina di scalfaro.
Scalfaro ha sempre combattuto per dare potere alla sinistra, anche con nomine mirate dei senatori a vita e membri della consulta, senza contare la trappola del governo dini, non votato dagli italiani.
La sinistra non ha mai approvato nessun provvedimento fondamentale contro la mafia, in compenso ha promosso l'indulto, nominato ministro della giustizia il testimone di nozze del boss campanella e nominato come sottosegretario alla giustizia "kavvocato del killer di falcone, giovanni brusca, di nomina IDV.
L'idv ha come riferimento travaglio, che e' amico di ingroia, un pm che si e' distinto nella costruzione di processi contro gli avversari di sinistra ed idv.
Ingroia aveva come braccio destro un fiancheggiatore di provenzano, esistono sue telefonate mentre parla con un fior di mafioso che gli stava ristrutturando la casa e ha messo sotto inchiesta eroi che hanno catturato i capi della mafia come il capitano ultimo.
Ingroia ha guidato il processo contro dell'utri.
Come va? Suona bene?
Ecco, la maggior parte delle cose che leggo qui sull'accostamento Berlusconi - mafia suonano molto più tirate per i capelli di un accostamento scalfaro mafia.
:mc: :mc:
DOVE CAZZO HA PRESO I SOLDI ?
claudioborghi
10-10-2009, 19:11
OT
Ma t'è arrivata la mail? :mbe:
No... Ho avuto la mail ferma per due giorni. Mi rimandi perfavore?
:mc: :mc:
DOVE CAZZO HA PRESO I SOLDI ?
Sono piovuti dal cielo, dal piano di sopra, una valigia piena.
http://www.youtube.com/watch?v=jXREX3jdxHQ&hl=it
claudioborghi
10-10-2009, 21:11
:mc: :mc:
DOVE CAZZO HA PRESO I SOLDI ?
La domanda e' ottima... infatti se si prende per vera la sentenza di Dell'Utri (E CE NE VUOLE) secondo quanto affermano i pentiti considerati AFFIDABILISSIMI dal giudice, la prima volta che Berlusconi vede in faccia un mafioso e' nel '74 quando a seguito di minacce chiede a Dell'Utri (non mafioso cfr. Di Carlo "Dell'utri non e' cosa nostra") di organizzagli un incontro con qualche sicilano che conta e lui a sua volta chiede al suo amico maneggione Cina' (non mafioso, cfr sempre Di Carlo "Cina' non era cosa nostra") che allora fa venire su i mafiosi per incontrarlo e offrirgli protezione.
Bene, delle due l'una, o e' una BALLA SPAZIALE che berlusca abbia cominciato con i soldi della mafia, dato che nel '74 aveva gia' costruito mezzo mondo, comprato villa san martino ed era lanciatissimo, o e' una BALLA SPAZIALE questa ricostruzione della sentenza dell'utri o TUTTE E DUE LE COSE. :read:
Invece una certa propaganda, confidando che uno non abbia voglia di leggersi millesettecento pagine di delirio continua ad insinuare proprio sulla base dei teoremi dei procuratori che siano valide tutte e due le ipotesi, cosa come visto sopra non possibile.
entanglement
10-10-2009, 21:24
La domanda e' ottima... infatti se si prende per vera la sentenza di Dell'Utri (E CE NE VUOLE) secondo quanto affermano i pentiti considerati AFFIDABILISSIMI dal giudice, la prima volta che Berlusconi vede in faccia un mafioso e' nel '74 quando a seguito di minacce chiede a Dell'Utri (non mafioso cfr. Di Carlo "Dell'utri non e' cosa nostra") di organizzagli un incontro con qualche sicilano che conta e lui a sua volta chiede al suo amico maneggione Cina' (non mafioso, cfr sempre Di Carlo "Cina' non era cosa nostra") che allora fa venire su i mafiosi per incontrarlo e offrirgli protezione.
Bene, delle due l'una, o e' una BALLA SPAZIALE che berlusca abbia cominciato con i soldi della mafia, dato che nel '74 aveva gia' costruito mezzo mondo, comprato villa san martino ed era lanciatissimo, o e' una BALLA SPAZIALE questa ricostruzione della sentenza dell'utri o TUTTE E DUE LE COSE. :read:
Invece una certa propaganda, confidando che uno non abbia voglia di leggersi millesettecento pagine di delirio continua ad insinuare proprio sulla base dei teoremi dei procuratori che siano valide tutte e due le ipotesi, cosa come visto sopra non possibile.
ok. non li ha presi dalla mafia ?
allora chi sano di mente presterebbe ad un venditore porta a porta di scope soldi a sufficienza per costruire, tra gli altri, milano 2 e buona parte di brugherio ?
e tra l'altro, quanti esattamente ? sono stati messi a bilancio ?
io da qualche parte ho letto "la banca rasini", se hai informazioni diverse, ti pregherei di farcene partecipi. magari facci partecipi anche dei nomi dei correntisti ed amministratori di suddetta banca o della banca, se diversa da quella da me indicata, che secondo te ha supportato finanziariamente il silvione nei suoi primi passi nell'edilizia ...
ti ricordo che quanto ti riporto è stato scritto in un libro, che tu conosci, i cui autori sono stati chiamati in giudizio per diffamazione ed assolti. il querelante è stato condannato a pagare le spese processuali.
No no, ma non sa di mafia il nano...
Su, continuare a crocettare il suo nome e tutto andrà per il meglio ^^
claudioborghi
10-10-2009, 22:00
ok. non li ha presi dalla mafia ?
allora chi sano di mente presterebbe ad un venditore porta a porta di scope soldi a sufficienza per costruire, tra gli altri, milano 2 e buona parte di brugherio ?
Eggia', pensa che deficienti questi qui che hanno prestato dei soldi ad un giovane Berlusconi.
Proprio "insani di mente".
Mica come quegli scienziati che li hanno prestati alla Cirio, alla Parmalat o alla Liman che ci aveva pure la sua bella doppia A :rolleyes:
Ma pure quello che li ha prestati a quello, come si chiamava quello miope che trafficava con i fili in un garage... Bill Ghets... pensa che scemo.
Comunque a voi che piacciono le sentenze non c'e' mai stato nemmeno il materiale minimo per iniziare un processo per riciclaggio e pure quelle otto operazioni che il perito di parte della procura non fece a tempo a ricostruire sono poi state riconosciute dal perito medesimo.
http://www.fininvest.it/comunicati/75_attoditransazione.pdf
Delle querele per diffamazione e dei loro esiti possiamo serenamente fregarcene perche' come dimostrato dalla vicenda travaglio-luttazzi, in cui l'eroe del giornalismo sincero cito' un'intervista di Borsellino manipolata (che uomo eh?), basta che uno citi correttamente una fonte falsa e ne esce bello come il sole.
Nervosetten :asd:
Sta crollando il terreno sotto i piedi? Dai che pian pianino...
Mi presti un par di milioni di euro, borghi? E' per un progetto editoriale di sicuro successo :)
LuVi
Eggia', pensa che deficienti questi qui che hanno prestato dei soldi ad un giovane Berlusconi.
Proprio "insani di mente".
Mica come quegli scienziati che li hanno prestati alla Cirio, alla Parmalat o alla Liman che ci aveva pure la sua bella doppia A :rolleyes:
Ma pure quello che li ha prestati a quello, come si chiamava quello miope che trafficava con i fili in un garage... Bill Ghets... pensa che scemo.
Comunque a voi che piacciono le sentenze non c'e' mai stato nemmeno il materiale minimo per iniziare un processo per riciclaggio e pure quelle otto operazioni che il perito di parte della procura non fece a tempo a ricostruire sono poi state riconosciute dal perito medesimo.
http://www.fininvest.it/comunicati/75_attoditransazione.pdf
Delle querele per diffamazione e dei loro esiti possiamo serenamente fregarcene perche' come dimostrato dalla vicenda travaglio-luttazzi, in cui l'eroe del giornalismo sincero cito' un'intervista di Borsellino manipolata (che uomo eh?), basta che uno citi correttamente una fonte falsa e ne esce bello come il sole.
eccone un altro', ale':rolleyes:
ti manca di scrivere che anna maria casati stampa e' stata miracolata da un lascito del grande B. per villa San Martino, che in realta' valeva mille lire perche' nelle fondamenta era scoppiata una bomba nucleare.
Quello che mi preoccupa e' che spuntate come i funghi, piu' chiara risulta la verita' piu' arrivano i motorini.
no ma e' un complotto mondiale in effetti, anche quei comunisti del times, tutta la stampa inglese, americana, spagnola, francese ecc., e i comunisti dell'avvenire! tutti comunisti invidiosi del successo dell'utilizzatore finale, santo subito!
Ormai se lo dice da solo menomale che Silvio c'e', quando iniziera' a usare il pluralia maiestatis permanentemente?
Comunque ho una sola richiesta, glie lo dite voi motorini azzurri per favore di evitare di nominare ogni 0.5 secondi le sinistre? L'unica cosa che e' rimasta di sinistra in Italia e' la macchina quando non si mette la freccia a destra ma dall'altro lato.
E' che mi sembra convinto che Prodi, Rutelli e Veltroni sono tre pericolosi komunisti, aiutatelo poveretto.
claudioborghi
10-10-2009, 23:04
Nervosetten :asd:
Tranquillissimo :cool:
Chissa' mai che questi numeri d'alta scuola facciano scendere dalla nuvoletta il centrodestra e si metta finalmente in cantiere la riforma secondo programma della giustizia, motivo principale del mio voto
Tranquillissimo :cool:
Chissa' mai che questi numeri d'alta scuola facciano scendere dalla nuvoletta il centrodestra e si metta finalmente in cantiere la riforma secondo programma della giustizia, motivo principale del mio voto
Sogna :D
E poi... motivo principale del tuo voto.... :D
Me li presti sti due milioncini allora? Dai che con tutti i soldi che vi arriveranno in scudodb .... quello si che è un MOTIVO interessante per decidere per chi votare.
la riforma secondo programma della giustizia, motivo principale del mio voto
Cazzo sei un genio, chi può meglio del Berlusca? :cool:
Cazzo sei un genio, chi può meglio del Berlusca? :cool:
Beh, devo dire la verità, Mastella non avrebbe potuto, allo stesso modo.
Ma con al fano e al berlusca sono riusciti a fare anche peggio.
ah raga non c'è nulla da fare l'italia è un covo di comunisti antisilvio, è ovvio che sia stai cercando d'incastrare il miglior presidente del consiglio di sempre, tra l'altro unto dal signore (durante un orgia)
Eggia', pensa che deficienti questi qui che hanno prestato dei soldi ad un giovane Berlusconi.
Proprio "insani di mente".
Mica come quegli scienziati che li hanno prestati alla Cirio, alla Parmalat o alla Liman che ci aveva pure la sua bella doppia A :rolleyes:
Ma pure quello che li ha prestati a quello, come si chiamava quello miope che trafficava con i fili in un garage... Bill Ghets... pensa che scemo.
Comunque a voi che piacciono le sentenze non c'e' mai stato nemmeno il materiale minimo per iniziare un processo per riciclaggio e pure quelle otto operazioni che il perito di parte della procura non fece a tempo a ricostruire sono poi state riconosciute dal perito medesimo.
http://www.fininvest.it/comunicati/75_attoditransazione.pdf
Delle querele per diffamazione e dei loro esiti possiamo serenamente fregarcene perche' come dimostrato dalla vicenda travaglio-luttazzi, in cui l'eroe del giornalismo sincero cito' un'intervista di Borsellino manipolata (che uomo eh?), basta che uno citi correttamente una fonte falsa e ne esce bello come il sole.
:stordita:
claudioborghi
11-10-2009, 09:49
piu' chiara risulta la verita' piu' arrivano i motorini.
Emmenomale che ci sei tu, apostolo di verita' ad illuminarci :ave:
:doh:
:stordita:
Fra l'altro non è che gli abbiano fatto chissà quale prestito, a Guglielmo Cancelli.
Ha comprato a pochi dollari una mezza specie di so, l'ha modificato e rivenduto alla ibm, ed ha cominciato a far soldi, quasi truffando, dal punto di vista intellettuale.
Beh, certo, delle similitudini con il nostro ci sono :D
Uno comprava pezzi di software per farne di migliori, l'altro compra tenute a due lire per farsi garanzie bancarie inaudite.
LuVi
Fra l'altro non è che gli abbiano fatto chissà quale prestito, a Guglielmo Cancelli.
Ha comprato a pochi dollari una mezza specie di so, l'ha modificato e rivenduto alla ibm, ed ha cominciato a far soldi, quasi truffando, dal punto di vista intellettuale.
Beh, certo, delle similitudini con il nostro ci sono :D
Uno comprava pezzi di software per farne di migliori, l'altro compra tenute a due lire per farsi garanzie bancarie inaudite.
LuVi
:D :D
mi sa che il tipo del rotolone ha confuso steve jobs con zio bill...avrà visto pirates of silicon valley ...:D
cdimauro
11-10-2009, 10:50
Fra l'altro non è che gli abbiano fatto chissà quale prestito, a Guglielmo Cancelli.
Ha comprato a pochi dollari una mezza specie di so, l'ha modificato e rivenduto alla ibm, ed ha cominciato a far soldi, quasi truffando, dal punto di vista intellettuale.
Beh, certo, delle similitudini con il nostro ci sono :D
Uno comprava pezzi di software per farne di migliori, l'altro compra tenute a due lire per farsi garanzie bancarie inaudite.
LuVi
Lucio, ne abbiamo parlato qui (http://www.appuntidigitali.it/3070/gary-kildall-il-vero-padre-del-dos/), e lo sai che non è andata esattamente così. :read: :Prrr:
:D :D
mi sa che il tipo del rotolone ha confuso steve jobs con zio bill...avrà visto pirates of silicon valley ...:D
Già. Un film di "indubbio" valore storico. :asd:
entanglement
11-10-2009, 10:58
Eggia', pensa che deficienti questi qui che hanno prestato dei soldi ad un giovane Berlusconi.
Proprio "insani di mente".
Mica come quegli scienziati che li hanno prestati alla Cirio, alla Parmalat o alla Liman (non sarà mica Lehman brothers ?) che ci aveva pure la sua bella doppia A :rolleyes:
Ma pure quello che li ha prestati a quello, come si chiamava quello miope che trafficava con i fili in un garage... Bill Ghets... pensa che scemo.
Comunque a voi che piacciono le sentenze non c'e' mai stato nemmeno il materiale minimo per iniziare un processo per riciclaggio e pure quelle otto operazioni che il perito di parte della procura non fece a tempo a ricostruire sono poi state riconosciute dal perito medesimo.
http://www.fininvest.it/comunicati/75_attoditransazione.pdf
Delle querele per diffamazione e dei loro esiti possiamo serenamente fregarcene perche' come dimostrato dalla vicenda travaglio-luttazzi, in cui l'eroe del giornalismo sincero cito' un'intervista di Borsellino manipolata (che uomo eh?), basta che uno citi correttamente una fonte falsa e ne esce bello come il sole.
infatti puntualmente delle persone coinvolte negli scandali finanziari da te citati, si trovano attualmente in galera, ma non abbiamo colto il punto. io ti ho chiesto chi. è stata la banca rasini SI O NO ?
e la banca rasini ha o no avuto o ha nel consiglio di amministrazione signori come Sindona, Calvi, Gelli e come correntisti Provenzano, totò Riina, pippo Calò ?
certo c'è da dire che se è vero, il Nostro si è scelto un partner d'affari a tripla A. :D :D gliel'avranno suggerito gli amici degli amici...
e si che fai il giornalista di professione eh ... la domanda è chiara, la risposta è meschina e infantile. e smontabile in maniera altrettanto elementare.
poi non mi è chiaro a che intervista a borsellino ti riferisci... potresti dirci quale e dove è manipolata ? :cool:
entanglement
11-10-2009, 11:09
È vietato segnalare le segnalazioni per intuibili motivi per cui non facciamoci pizzicare di nuovo...
Andrealf ha editato quindi si è reso conto di aver esagerato.
andrealf ha riportato una notizia con dei riscontri prima di editare
poi è stato bannato. che succede ?
Lucio, ne abbiamo parlato qui (http://www.appuntidigitali.it/3070/gary-kildall-il-vero-padre-del-dos/), e lo sai che non è andata esattamente così. :read: :Prrr:
Va beh... tu ci metti il carico sopra! :D
claudioborghi
11-10-2009, 13:22
infatti puntualmente delle persone coinvolte negli scandali finanziari da te citati, si trovano attualmente in galera, ma non abbiamo colto il punto. io ti ho chiesto chi. è stata la banca rasini SI O NO ?
e la banca rasini ha o no avuto o ha nel consiglio di amministrazione signori come Sindona, Calvi, Gelli e come correntisti Provenzano, totò Riina, pippo Calò ?
MA CHE DICI!!!!!
Che Berlusconi a VENTICINQUE ANNI abbia avuto una garanzia dalla Rasini puo' anche essere vero, del resto ci lavorava il padre, da chi doveva farsela dare?
Il resto e' DELIRIO PURO.
MAI avuto la Banca Rasini in cda sindona gelli calvi
E Provenzano :doh:
Posto che uno se ne puo' anche fregare di chi sono i correntisti della banca di cui si serve... voglio vedere se tu sai chi sono i correntisti della tua banca...
Latitante dal '63, e' naturale no che sia TITOLARE DI CONTO CORRENTE e quindi beccabile anche dalla procura piu' sfigata... Ma su...
Il bello che continuate a dire queste enormita' e poi andate a guardare il capello (sbagliando) nelle cose che dico io...
entanglement
11-10-2009, 14:02
MAI avuto la Banca Rasini in cda sindona gelli calvi
E Provenzano :doh:
Posto che uno se ne puo' anche fregare di chi sono i correntisti della banca di cui si serve... voglio vedere se tu sai chi sono i correntisti della tua banca...
Latitante dal '63, e' naturale no che sia TITOLARE DI CONTO CORRENTE e quindi beccabile anche dalla procura piu' sfigata... Ma su...
ok allora nel libro che conosciamo e che sto leggendo c'è un'altra calunnia ai danni della banca rasini !
che ne dici di fare un'altra querela per diffamazione ? la prima sai com'è finita ?
:asd: :asd: :asd:
http://www.youtube.com/watch?v=3SKTRjnZuNU
:asd:
claudioborghi
11-10-2009, 14:25
poi non mi è chiaro a che intervista a borsellino ti riferisci... potresti dirci quale e dove è manipolata ? :cool:
Dato che voi capite solo le sentenze...
http://www.paologuzzanti.it/wp-content/2008/03/sentenza.pdf
Buona lettura
:cool:
claudioborghi
11-10-2009, 14:37
che ne dici di fare un'altra querela per diffamazione ?
facciamo cosi', o posti qualcosa (e se e' vero non dovrebbe essere difficile) che dimostri che Sindona Gelli e Calvi erano NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE della banca Rasini come hai scritto tu
Ah, mi raccomando, per evitare :mc: non amici del fratello di una societa' che forse... O UNO E' NEL CONSIGLIO (organismo pubblico) O NON C'E' , poche balle.
Quindi o provi quest'affermazione o prendi atto di aver scritto una sciocchezza (una delle tante) e andiamo avanti.
Sempre per la precisione va ricordato che i contatti fra la banca Rasini e la mafia documentati nei vari processi risalgono agli anni '80, dopo che la stessa era stata ceduta dal vecchio Rasini.
Il padre di Berlusconi mi risulta si ritiro' nel 1973 contestualmente alla cessione della banca agli Azzaretto che POI fecero quel bel casino.
Ma si sa che in Travaglioland il prima e il poi non fa differenza... uno deve evitare di prendere fideiussioni da una banca che VENT'ANNI DOPO avra' a che fare con la mafia... sempre girare con la palla di vetro... pero' quando gli fanno notare (a Travaglio) che si accompagnava con un fiancheggiatore di Provenzano LUI poteva tranquillamente non saperlo... :rolleyes:
Vincenzo1968
11-10-2009, 16:02
facciamo cosi', o posti qualcosa (e se e' vero non dovrebbe essere difficile) che dimostri che Sindona Gelli e Calvi erano NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE della banca Rasini come hai scritto tu
Ah, mi raccomando, per evitare :mc: non amici del fratello di una societa' che forse... O UNO E' NEL CONSIGLIO (organismo pubblico) O NON C'E' , poche balle.
Quindi o provi quest'affermazione o prendi atto di aver scritto una sciocchezza (una delle tante) e andiamo avanti.
Sempre per la precisione va ricordato che i contatti fra la banca Rasini e la mafia documentati nei vari processi risalgono agli anni '80, dopo che la stessa era stata ceduta dal vecchio Rasini.
Il padre di Berlusconi mi risulta si ritiro' nel 1973 contestualmente alla cessione della banca agli Azzaretto che POI fecero quel bel casino.
Ma si sa che in Travaglioland il prima e il poi non fa differenza... uno deve evitare di prendere fideiussioni da una banca che VENT'ANNI DOPO avra' a che fare con la mafia... sempre girare con la palla di vetro... pero' quando gli fanno notare (a Travaglio) che si accompagnava con un fiancheggiatore di Provenzano LUI poteva tranquillamente non saperlo... :rolleyes:
Travaglioland?
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2018725
Il 14 maggio 2008 Giuseppe D’Avanzo, commentando le cose da me dette qualche giorno prima a “Che tempo che fa” sul neopresidente del Senato Renato Schifani e i suoi rapporti con alcuni personaggi poi risultati mafiosi, mi dava una lezione di giornalismo sulla prima pagina di Repubblica. Mi spiegava che “non sempre i fatti sono la verità”. Poi rivelava un sensazionale scoop, citando fantomatici “investigatori di Palermo” e la loro “fonte, l’avvocato di Michele Aiello”: “Il legale dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco. Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia. Michele Aiello, ingegnere, fortunato impresario della sanità siciliana, protetto dal governatore Totò Cuffaro (che, per averlo aiutato, beccherà 5 anni in primo grado), è stato condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Pippo è Giuseppe Ciuro, sottufficiale di polizia giudiziaria, condannato a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d'ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano”.
Se D’Avanzo avesse letto la sentenza di condanna di Ciuro, saprebbe che Ciuro non è stato condannato per aver favorito la latitanza di Provenzano, ma per aver passato informazioni ad Aiello che all’epoca era un imprenditore incensurato e mai condannato per alcunchè. Questo per dire la cura con cui il noto maestro di giornalismo investigativo verifica le sue fonti. Ma questo riguarda lui, non me. Quel che riguarda me è che gli “investigatori di Palermo” non “dicono” un bel niente a proposito del sottoscritto (dove? in quali atti giudiziari? Mistero). E non dice un bel niente nemmeno l’avvocato di Aiello, Sergio Monaco, che non è “fonte” di un bel nulla, come egli stesso preciserà nei giorni seguenti con una lettera a Repubblica: “… Tengo a precisare di non essere mai stato la ‘fonte’ del Giuseppe D'Avanzo, che non conosco personalmente e col quale non ho avuto mai alcuna interlocuzione, né di altri su tale episodio”.
Eppure qualcuno - D’Avanzo, messo alle strette dalla smentita del legale, si rifugia in imprecisate “fonti vicine all’inchiesta” - ha messo in giro la falsa notizia che, ”su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco”: l’hotel Torre Artale di Trabia (Palermo), dove soggiornai con la mia famiglia nell’estate del 2002 (Ciuro non c’era, Aiello non l’ho mai visto né sentito in vita mia). D’Avanzo potrebbe verificarla presso l’hotel. Ma, da buon giornalista investigativo, non lo fa. Potrebbe, visto che siamo colleghi, scriviamo sullo stesso giornale e ha il mio numero di cellulare, telefonarmi per sapere come andò quella vacanza su cui qualcuno ha messo in giro quelle voci avvelenate. Non lo fa. Scrive, in prima pagina, quella notizia falsa. Che l’indomani viene ripresa da decine di quotidiani e di siti internet. Il Corriere della sera le dedica addirittura due pagine dal titolo: “Travaglio, la talpa dei boss e il giallo della vacanza siciliana”. Ma ha almeno la buona creanza di sentire la mia versione dei fatti. Il Giornale e Il Riformista la sbattono in prima pagina. Il tam-tam prosegue per giorni e giorni sulla stampa, in tv e sulla rete. Ad Annozero il viceministro Roberto Castelli rende noto che frequento “mafiosi”. Luciano Moggi, in una tv privata piemontese, mi trasforma addirittura in un amico “dei peggiori boss mafiosi”. Totò Cuffaro, appena condannato per favoreggiamento di Aiello e di alcuni mafiosi, dichiara alle agenzie: “… Abbiamo appreso che Travaglio ama fare le sue vacanze sulle nostre coste, specie se a pagare il suo conto sono altri”. Ancora un paio di mesi dopo Riccardo Arena, sul “Foglio” di Giuliano Ferrara (famiglia Berlusconi), insinua che io sia in affanno, per aver promesso di pubblicare ricevute di pagamento di quella vacanza, ma non sia in grado di farlo. Sottinteso: perché la vacanza me la pagò il “mafioso”, la “talpa dei boss”, cioè Aiello.
Bene, sono spiacente di informare lorsignori che, dopo lunghe ricerche, ho finalmente trovato l’assegno e l’estratto conto della carta di credito Diners con cui pagai il conto di quella vacanza all’hotel Torre Artale di Trabia. L’assegno, emesso il 19 agosto 2002 dal mio conto presso il San Paolo-Imi di Torino e poi negoziato dal Banco di Sicilia (che lo conservava nei suoi archivi di Palermo), ammonta a 2.526,70 euro. I restanti 2 mila euro li pagai con la carta Diners (versamento datato 18 agosto 2002).
Certo, è curioso che io debba render conto di una mia passata vacanza, soltanto per aver osato raccontare in tv alcuni fatti veri e documentati sul presidente del Senato (il quale naturalmente non ha mai voluto chiarirli, anche perché nessuno gli ha mai chiesto di farlo). Ma pubblico entrambi i documenti, infischiandomene della privacy, perché non ho nulla da nascondere e mi auguro che chi diffuse e amplificò quella falsa notizia voglia renderli noti ai suoi lettori per riparare, sia pur tardivamente e parzialmente, all’enorme danno fatto alla mia onorabilità personale. So che nessuno mi chiederà scusa per aver messo in circolo quelle menzogne sul mio conto. Ma spero almeno che, in cuor suo, si vergogni.
Ecco, spero che, almeno in cuor tuo, tu ti vergogni.
entanglement
11-10-2009, 16:09
facciamo cosi', o posti qualcosa (e se e' vero non dovrebbe essere difficile) che dimostri che Sindona Gelli e Calvi erano NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE della banca Rasini come hai scritto tu
Ah, mi raccomando, per evitare :mc: non amici del fratello di una societa' che forse... O UNO E' NEL CONSIGLIO (organismo pubblico) O NON C'E' , poche balle.
Quindi o provi quest'affermazione o prendi atto di aver scritto una sciocchezza (una delle tante) e andiamo avanti.
Sempre per la precisione va ricordato che i contatti fra la banca Rasini e la mafia documentati nei vari processi risalgono agli anni '80, dopo che la stessa era stata ceduta dal vecchio Rasini.
Il padre di Berlusconi mi risulta si ritiro' nel 1973 contestualmente alla cessione della banca agli Azzaretto che POI fecero quel bel casino.
Ma si sa che in Travaglioland il prima e il poi non fa differenza... uno deve evitare di prendere fideiussioni da una banca che VENT'ANNI DOPO avra' a che fare con la mafia... sempre girare con la palla di vetro... pero' quando gli fanno notare (a Travaglio) che si accompagnava con un fiancheggiatore di Provenzano LUI poteva tranquillamente non saperlo... :rolleyes:
http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Rasini
pronti.
non era difficile ma in effetti hai un po' ragione: i soggetti da me menzionati nel CDA non erano "fisicamente" nel CDA, ma in un gruppo di investimento di cui delle quote sono state acquisite dalla suddetta banca. nel 1970
e non ho notizie di dimissioni dei suddetti membri, per inciso ...
nel 1983 l'operazione san valentino: la banca è risultata un centro per il riciclaggio di denaro di origine mafiosa.
tra il 1978 e il 1983 la banca rasini si fa mediatrice del prestito a Fininvest (occhio, si fa mediatrice, non ci mette soldi suoi, non so di chi fossero sti soldi, magari tu si ?) per l'equivalente di 300 milioni di euro. ma gli occhi per leggere li hai anche tu
vogliamo scommettere che anche questo articolo di wikipedia farà la fine di questo (http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Fiore), questo (http://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Saya) o questo (http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Facci) ?
sul foglio di pennivendoli dove scrivi perchè non pubblichi questo ?
entanglement
11-10-2009, 16:25
mi verrebbe da chiudere con una dotta citazione:
"Fanatico è colui che non può cambiare idea e non intende cambiare argomento."
churchill
claudioborghi
11-10-2009, 16:48
Se D’Avanzo avesse letto la sentenza di condanna di Ciuro, saprebbe che Ciuro non è stato condannato per aver favorito la latitanza di Provenzano, ma per aver passato informazioni ad Aiello che all’epoca era un imprenditore incensurato e mai condannato per alcunchè. Questo per dire la cura con cui il noto maestro di giornalismo investigativo verifica le sue fonti.
:rotfl:
HAHAHAHAHA grazie, questa mi mancava... MA POVERINO, CONDANNANO L'AMICO DI TRAVAGLIO solo per PASSAGGIO DI INFORMAZIONI...
Travaglio non ha la fccia di bronzo, ce l'ha DI GHISA! :rotfl:
Si e' inventato pure il reato, e dove sta nel codice penale il "passaggio di informazioni"?
POVERINO!!! Non si puo' nemmeno avvertire uno che NASCONDEVA IN CLINICA PROVENZANO che c'erano in corso indagini su di lui!!! :rotfl:
In compenso quando riguardano Travaglio e i suoi amici il discorso che "allora erano incensurati" va benone vero? Quando riguarda invece le farneticazioni su banche che ALLORA erano normalissime e che POI avrebbero avuto guai con la mafia si puo' dire tutto vero? Si Si
Oppure quando si dice a Schifani che "e' stato in societa' con mafiosi" quando si parla di gente che verra' inquisita TREMILA anni dopo (e nemmeno condannata in via definitiva) va bene no?
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/processo-dell-utri/processo-dell-utri/processo-dell-utri.html
PALERMO - "Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza". Così il procuratore generale Antonino Gatto entra subito nel vivo della requisitoria del processo di secondo grado al senatore Marcello dell'Utri (Pdl) per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere.
Stamani davanti alla seconda sezione della Corte di appello di Palermo, Gatto ha affrontato subito il tema dello "stalliere di Arcore". "Ma davvero - si è chiesto il Pg - non fu possibile trovare in Brianza persone capaci di sovrintendere alla tenuta di Arcore? Davvero dall'estremo nord ci si dovette spostare a Palermo per trovare una persona che non conosceva la zona e le coltivazioni brianzole? In realtà - ha proseguito Gatto - non solo Mangano di cavalli e di coltivazioni non sapeva nulla: ma se guardiamo i suoi numerosissimi precedenti penali, gli interessi che coltivava erano di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli".
Dell'Utri non è presente in aula. Ad ascoltare l'atto d'accusa del pg ci sono i difensori dell'imputato, gli avvocati Nino Mormino, Giuseppe Di Peri e Pietro Federico.
(25 settembre 2009)
Basta! Evitate di cadere nella trappola di chi vuole buttarla in caciara per non dover discutere nel merito.
LuVi
claudioborghi
11-10-2009, 17:13
non era difficile ma in effetti hai un po' ragione: i soggetti da me menzionati nel CDA non erano "fisicamente" nel CDA, ma in un gruppo di investimento di cui delle quote sono state acquisite dalla suddetta banca.
Perdonami, ma io non ho "UN PO'" di ragione, in compenso tu CONTINUI a dire sciocchezze
Non sto nemmeno a verificare le fonti di wikipedia :doh: che di solito su questi argomenti sono MOLTO dubbie, ma limitandosi a quello che dicono (e l'hai linkato tu)
" la banca acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figurano nomi destinati a divenire famosi, come Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus."
Abbiamo NON che questi tizi fossero nel cda della Rasini come hai scritto tu :doh: :doh:
E NEMMENO che questi tizi fossero "nel cda di un gruppo di investimento le cui quote furono acquisite dalla rasini" :doh:
Bensi' che la rasini acquisto' UNA quota (su quante?) di una societa' LEGATA (da cosa? erano amici? :doh: ) ad una banca dove c'erano quei tizi che peraltro all'epoca erano (per dirla con Travaglio) "finanzieri incensurati".
A che giochiamo? Ai sei gradi di separazione? Non si puo' avere UN PRESTITO da una banca che ha COMPRERA' UNA QUOTA in una societa' di investimento LEGATA ad una banca dove c'erano dei tipi che IN FUTURO finiranno negli scandali?
Ma vi rendete conto?
Poi voi semplificate tutto dicendo che nel cda della rasini c'era sindona... tanto se non c'e' quel pirla del Borghi a smentire va tutto bene e parte la ola...
:nono:
claudioborghi
11-10-2009, 17:28
PALERMO - "Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza". Così il procuratore generale Antonino Gatto
Neanche da dire che si tratta delle parole dell'accusa che valgono quanto quelle dell'avvocato di Dell'Utri che ovviamente dira' il contrario...
Sempre piu' travaglioland, si riportano le parole del pm come se fossero gia' verita' accertate...
Altro IGNOBILE TRUCCHETTO usato da travaglio nella famosa intervista da luttazzi, quando cito' le parole di un pm omettendo non solo di spiegare cosa cio' significasse ad un pubblico che non necessariemente conosce la differenza fra un'accusa e una sentenza, ma SOPRATTUTTO (sempre piu' vero uomo) omettendo che quello stesso pm aveva gia' chiesto l'archiviazione.
(e nella causa di diffamazione il giudice ha guarda caso dato ragione al portavoce della casta dei magistrati dicendo che si', il pm aveva chiesto l'archiviazione, ma l'archiviazione non era ancora stata registrata dal tribunale e quindi l'informazione poteva anche essere omessa :doh: )
Cosi' come magari e' vero che l'intervista di borsellino era stata manipolata ma lui "ha citato correttamente" il testo manipolato :doh: :doh:
E lui e quel guitto di Luttazzi si vantano pure...
UN milione di volte meglio Travaglioland di papilandia, sempre.
sid_yanar
11-10-2009, 17:43
PALERMO - "Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza". Così il procuratore generale Antonino Gatto entra subito nel vivo della requisitoria del processo di secondo grado al senatore Marcello dell'Utri (Pdl) per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere.
Stamani davanti alla seconda sezione della Corte di appello di Palermo, Gatto ha affrontato subito il tema dello "stalliere di Arcore". "Ma davvero - si è chiesto il Pg - non fu possibile trovare in Brianza persone capaci di sovrintendere alla tenuta di Arcore? Davvero dall'estremo nord ci si dovette spostare a Palermo per trovare una persona che non conosceva la zona e le coltivazioni brianzole? In realtà - ha proseguito Gatto - non solo Mangano di cavalli e di coltivazioni non sapeva nulla: ma se guardiamo i suoi numerosissimi precedenti penali, gli interessi che coltivava erano di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli".
LuVi
la questione in grassetto, nella sua apparente semplicità, suggerisce che l'arrivo di un delinquente mafioso in casa berlusconi non sia stato casuale ma accuratamente scelto. Per assumere uno stalliere in brianza non si fa un job posting a palermo. A meno che... ;)
Vincenzo1968
11-10-2009, 17:53
:rotfl:
HAHAHAHAHA grazie, questa mi mancava... MA POVERINO, CONDANNANO L'AMICO DI TRAVAGLIO solo per PASSAGGIO DI INFORMAZIONI...
Travaglio non ha la fccia di bronzo, ce l'ha DI GHISA! :rotfl:
Si e' inventato pure il reato, e dove sta nel codice penale il "passaggio di informazioni"?
POVERINO!!! Non si puo' nemmeno avvertire uno che NASCONDEVA IN CLINICA PROVENZANO che c'erano in corso indagini su di lui!!! :rotfl:
In compenso quando riguardano Travaglio e i suoi amici il discorso che "allora erano incensurati" va benone vero? Quando riguarda invece le farneticazioni su banche che ALLORA erano normalissime e che POI avrebbero avuto guai con la mafia si puo' dire tutto vero? Si Si
Oppure quando si dice a Schifani che "e' stato in societa' con mafiosi" quando si parla di gente che verra' inquisita TREMILA anni dopo (e nemmeno condannata in via definitiva) va bene no?
Come ti è già stato fatto notare, le farneticazioni, come le chiami tu, sono state descritte in un libro che il cavaliere ha tentato di bloccare in tutti i modi: cercando di corrompere gli autori, di bloccarne la diffusione e, infine, attraverso il tribunale. Tribunale che, in cassazione, ha definitivamente dato ragione agli autori del libro.
Il libro in questione è:
Berlusconi - Inchiesta sul signor tv
di Giovanni Ruggeri e Mario Guarino(KAOS Edizioni)
Questa è la prefazione del libro:
Premessa
Questo libro - alla sua seconda edizione, accuratamente approfondito e aggiornato, dopo la travagliata prima edizione del marzo 1987- non avrebbe mai dovuto uscire, poiché il personaggio che vi è biografato gli ha dichiarato guerra prima ancora che venisse edito, e durante e dopo la sua pubblicazione.
Il primo attacco di Berlusconi al presente libro è stato sferrato quando non era ancora stato edito. Il 25 e 26 settembre 1986, il quotidiano "Il Mattino" pubblicava un'inchiesta in due puntate del giornalista Roberto Napoletano intitolata Chi sarà il padrone di Berlusconi?; Napoletano aveva intervistato tra gli altri Marco Borsa (allora direttore di "Italia Oggi") e Giovanni Ruggeri, quali "esperti" dell'ambigua materia berlusconiana: i temi trattati spaziavano dal sodalizio del Cavaliere con il Venerabile maestro piduista Gelli alle erogazioni creditizie che le banche guidate da piduisti avevano a suo tempo accordato alla Fininvest dalla controversa e per più aspetti oscura "avventura edilizia" del primo Berlusconi, ai suoi spericolati rapporti con il chiacchierato faccendiere Flavio Carboni dagli ingenti debiti del gruppo Fininvest, al fiasco di "La Cinq" in Francia, eccetera.
Il Cavaliere reagiva con un'irata lettera al quotidiano, esigendo la pubblicazione di una chilometrica rettifica, nella quale scriveva: "Tutte le affermazioni che il servizio del "Mattino" avrebbe materialmente desunto da questa incombente opera (di imminente pubblicazione da parte degli Editori Riuniti [il riferimento è al nostro futuro libro, citato nell'articolo, NdA] sono assolutamente false", e seguivano le sue contestazioni articolate in 18 punti, ciascuno dei quali cominciava con "È falso che...".
"Il Mattino" replicava confermando tutte le notizie pubblicate nell'inchiesta del proprio inviato. A quel punto, Berlusconi querelava il direttore Pasquale Nonno, e l'inviato Roberto Napoletano nonché "altri che avessero concorso al reato", e cioè anche Giovanni Ruggeri e Mario Guarino (stavamo per l'appunto ultimando la "incombente opera" menzionata dal Cavaliere).
Ma il giudice istruttore del Tribunale di Napoli stabilirà l'infondatezza delle doglianze di Berlusconi, firmando l'ordinanza di archiviazione della sua querela.
L'uscita del nostro libro Berlusconi. Inchiesta sul signor Tv era prevista per il successivo ottobre 1986, presso gli Editori Riuniti (con i quali avevamo stipulato regolare contratto) ma l'inchiesta pubblicata dal "Mattino" e le polemiche che ne erano seguite avevano suscitato non meglio precisate "difficoltà tecniche" da parte degli Editori Riuniti la casa editrice rimandava infatti l'uscita del libro di mese in mese (verrà edito solo nel marzo 1987). Le ragioni delle "difficoltà tecniche" accampate dagli Editori Riuniti emergeranno alcuni anni dopo, cioè nel settembre 1993 nell'ambito della inchiesta giudiziaria "Mani pulite". Il sostituto procuratore Tiziana Parenti, interrogando Flavio Di Lenardo (imprenditore editoriale, già socio della Ecolibri - società collegata agli Editori Riuniti), apprenderà di "spericolate manovre tentate da Silvio Berlusconi per bloccare la pubblicazione di una biografia dedicata a Sua Emittenza". Di Lenardo racconta al giudice Parenti di avere appreso dall'avvocato Bruno Peloso (al tempo amministratore delegato degli Editori Riuniti) di un furente Berlusconi, il quale alternava minacce e profferte: "Peloso mi disse che Fedele Confalonieri cercò di evitare in tutti i modi l'uscita del volume perché raccontava l'inizio dell'ascesa dì Berlusconi... Il braccio destro del padrone della Finìnvest arrivò addirittura a ipotizzare l'acquisto della Editori Riuniti, pur di non vedere quel libro in vendità"; "I tentativi erano accompagnati da offerte di denaro".
Le dichiarazioni di Di Lenardo vengono riprese da tutti i quotidiani; "Avvenire" scrive: "Il libro è il celeberrimo (e ormai introvabile) Berlusconi. Inchiesta sul signor Tv, scritto a quattro mani dai giornalisti Giovanni Ruggeri e Mario Guarino. Il fatto, emerso due giorni fa, oggi sembra sia diventato un caso nazionale. Uno dei due autori, Giovanni Ruggeri. dichiara: Per impedire l'uscita della biografia presso gli Editori Riuniti, Berlusconi fece di tutto. Un giorno si presentò uno stretto collaboratore di Confalonieri e mi offrì un assegno in bianco in cambio dei diritti del libro". Infatti, come abbiamo denunciato più volte pubblicamente (senza ricevere alcuna querela), nel febbraio. Fedele Confalonieri ci aveva telefonato presso la Rusconi Editore (dove lavoravamo) chiedendo di incontrarci 'per trovare un accordo": benché noi avessimo respinto l'offerta, ci mandò in ufficio il funzionario della Fininvest Sergio Roncucci, il quale, ostentando un carnet di assegni, ci aveva detto: "Compriamo noi il nostro libro, a scatola chiusa. La cifra la scrivete voi...", e aveva anche ventilato di un possibile incarico a "Tv sorrisi e canzoni"...
Nel corso della sua deposizione al giudice Parenti, Flavio Di Lenardo ha inoltre dichiarato "Il libro uscì ugualmente, e Berlusconi querelò la societa editrice. Però la querela rientra quando Berlusconi fece un grosso affare in Unione Sovietica, relativo a contratti pubblicitari". Effettivainente, la Fininvest ha ottenuto l'esclusiva della raccolta pubblicitaria delle imprese occidentali destinata ai palinsesti televisivi sovietici: Di Lenardo ipotizza, in base alle presunte confidenze fattegli da Peloso, che l'affare sia stato propiziato dagli Editori Riuniti (casa editrice controllata dal Pci), e che in cambio Berlusconi abbia tra l'altro nome una sua querela.
Fatto è che, finalmente edito nel marzo 1987, Berlusconi. Inchiesta sul signor Tv andava esaurito in pochi giorni. Una immediata ristampa (aprile '87) esauriva la tiratura in tre settimane. Benché il successo di vendite fosse comprensibile ed evidente, forte era il sospetto che parte della tiratura tosse stata sottoposta a una sistematica opera di "rastrellamento" da parte di "mani ignote".
Non essendo riuscito a impedirne la pubblicazione, Berlusconi tentava comunque di condannare il libro all'anonimato. Alla sua uscita nelle librerie (20 marzo 1987), subito il gruppo Fininvest diramava un comunicato minacciando azioni legali a carico degli autori ("colpevoli" di attentare alla reputazione di Berlusconi) e contro "gli organi di stampa e d'informazione che in qualunque forma e a qualunque titolo diano risalto al libro in questione". Ma il Consiglio dell' Ordine dei giornalisti della Lombardia respingeva "l'intimidazione preventiva e generalizzata della Fininvest", e in un suo comunicato intitolato L' Ordine sull'intimidazione della Fininvest alla stampa dichiarava: "Presa conoscenza del comunicato diffuso dalla Fininvest Comunicazioni dopo la pubblicazione del volume-pamphlet dedicato a Silvio Berlusconi dai giornalisti Giovanni Ruggeri e Mario Guarino per i tipi degli Editori Riuniti l'Ordine dei giornalisti della Lombardia respinge la manifesta inammissibilità dell'intimidazione preventiva e generalizzata rivolta nel comunicato stesso agli organi di stampa e d'informazione che in qualunque forma e a qualunque titolo daranno risalto al libro in questione".
La polemica Fininvest-Ordine dei giornalisti della Lombardia veniva registrata dai quotidiani con accenti critici per le arroganti intimidazioni della Finìnvest; scriveva ad esempio "la Repubblica": "Forse i troppi viaggi all'estero gli hanno dato alla testa. Dal tempo in cui Craxi voleva scacciare il corrispondente di "Le Monde" da Roma, non si era vista una cosa più insensata e in fondo, anche autolesionista" e "La Notte": "Il contenuto del libro, scritto dai giornalisti Giovanni Ruggeri e Mario Guarino, ha mandato in bestia Sua Emittenza spingendolo all'incauta mossa giudicata come un inaccettabile tentativo di censura preventiva".
Ma come è noto - Berlusconi è un tipo tenace e dunque aggirava il comunicato dell'Ordine dei giornalisti contattando personalmente alcuni direttori di giornali. Ad esempio, il compianto Pietro Giorgianni direttore de "La Notte", il quale ci ha raccontato la seguente telefonata di Sua Emittenza: "Direttore parlando di quel libro lei si è giocato la mia stima... Io la riduco in povertà", e Giorgianni: "Non può sono già povero...".
Dopodiché, prende avvio l'offensiva legale. Il 12 maggio 1987, Berlusconi presenta due querele alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dì Milano alle quali farà seguire anche la costituzione di parte civile "per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali tutti". Il potentissimo Sua Emittenza sodale del potentissimo presidente del Consiglio Bettino Craxi) si ritiene diffamato dal contenuto di due interviste che gli autori di Berlusconi. Inchiesta sul signor Tv hanno rilasciato in occasione dell'uscita del libro a "l'Unità" e a La Notte.
Per il servizio apparso sul quotidiano del Pci il 28 marzo 1987 la querela berlusconiana coinvolge oltre agli intervistati l’estensore dell'articolo Francesco Bucchieri, e - limitatamente alla quetione dell"omesso controllo" il direttore del quotidiano comunista Giancarlo Bosetti. L'illustre querelante lamenta che nell'intervista sia stata affermata l'esistenza di un procedimento penale a suo carico per reati valutari; inoltre, si duole del passo dell'intervista che tratteggia il suo impero come un "colosso d'argilla" costituito da "scatole cinesi" spesso vuote.
Anche la querela del 28 marzo 1987, relativa all'articolo pubblicato da "La Notte" il 20 marzo, è sporta per "diffamazione aggravata dall'uso del mezzo della stampa e dall'attribuzione difatti determinati (quello di avere un processo pendente per reati valutari)". Vi si legge: "Sul numero del quotidiano "La Notte" del 20 marzo 1987 appariva in prima pagina e a caratteri cubitali il titolo annunciante un Libro-bomba su Berlusconi. Nel sottotitolo si specificava, tra l'altro, essere il libro il risultato di una "lunga indagine che mette a fuoco gli interessi di Berlusconi con le loro luci e le loro ombre". Il tutto, corredato da una foto "a mezzo busto" del sottoscritto e dal rinvio "a pag. 3". Il testo della querela prosegue citando brani della nostra intervista (""Dal nostro libro saltano fuori cose spiacevoli: fallimenti, società ombra, mafia bianca, Ciancimino, Calvi, Gelli""); dopodiché il megaeditore craxiano e piduista argomenta: "Il testo dell'intervista è tale da far ritenere che tutto questo ben di Dio [cioè fallimenti società ombra, mafia bianca, Ciancimino, Calvi, Gelli, NdA] sia posto nel libro "a carico" del sottoscritto. Per la verità, non è precisamente così, perché il libro è costruito, dal punto di vista della diffamazione, in maniera più subdola ma più accorta... L'intervista invece è più brutale, sotto il profilo della metodologia diffamatoria: va giù dura e diretta, perché le "cose spiacevoli" non possono non significare un coinvolgimento di Berlusconi nell'elencazione sopra riportata [e cioè fallimento società ombra, mafia bianca Ciancimino, Calvi, Gelli, NdA]". Ma la querela sporta dall'ex palazzinaro affiliato alla Loggia P2 riserva un finale "colpo di scena":
"... Ed ecco la sorpresa: l'articolista è nientedimeno lo stesso direttore del quotidiano "La Notte" Pietro Giorgianni, che agisce evidentemente in sospetta sincronia con il suo editore Rusconi: quest'ultimo è già stato querelato dal sottoscritto per un'altra intervista, rilasciata ad un settimanale nello stesso lasso di tempo in cui veniva pubblicato l'articolo di cui sopra. Anche Ruggeri e Guarino sono giornalisti di casa Rusconi".
Berlusconi ritiene dunque che i "rusconiani" abbiano ordito una "strategia della diffamazione" a suo danno, come sostiene nella querela; ma in seguito cambierà idea e rimetterà la querela sporta a carico dell'editore Edilio Rusconi. Rimetterà anche la querela a carico di Pietro Giorgianni, il quale era stato querelato sia come estensore dell'articolo, sia nella sua veste di direttore de "La Notte" (Giorgianni verrà in seguito invitato a cena nella villa di Arcore, e quando il giornalista lascerà la direzione de "La Notte" gli verrà affidata la direzione del periodico della Silvio Berlusconi editore "Telepiù"); ma il "presunto diffamato" chiede espressamente che l'effetto della remissione della querela a carico di Giorgianni non si estenda agli altri due querelati, e cioè a Ruggeri e Guarino: lui il direttore lo perdona, ma "quei due" li vuole in galera...
Tuttavia, il Tribunale (presieduto da Giorgio Caimmi, giudice relatore Fabio De Pasquale) è di diverso avviso. "La richiesta del querelante", si legge nella sentenza del 27 aprile 1988, "deve giudicarsi quantomeno singolare. A fondare l'effetto estensivo basterebbe infatti il rilievo dell'unicità dei fatti contestati". Il Tribunale dichiara dunque il non luogo a procedere nei confronti di tutti i querelati, e condanna Berlusconi al pagamento delle spese processuali.
Stessa sorte subisce, l'anno dopo la quercIa relativa all'intervista pubblicata da "l'Unità". Berlusconi la rimette, e con sentenza del 20 novembre 1989 il Tribunale (presidente Paolo Carfi, giudici Fabio De Pasquale e Claudio Gittaredi) gli accolla le spese del procedimento. Secondo alcuni, la querela che stando alla deposizione del Di Lenardo sarebbe stata rimessa quando "Berlusconi fece un grosso affare pubblicitario in Unione Sovietica" sarebbe proprio quest'ultima.
Berlusconi sporge un'altra querela a nostro carico per un'ulteriore intervista pubblicata dàl settimanale "Epoca". Il giornalista Carlo Verdellì aveva trascritto, nel numero di "Epoca" del 26 marzo 1987, il colloquio-intervista che aveva avuto con noi in merito al libro appena pubblicato. Gli argomenti dell'intervista erano stati anticipati dalla edizione de "La Notte" del 20 marzo Berlusconi era al corrente di questo particolare ("quella a "La Notte" è un'intervista... in seconda battuta" puntualizzava infatti nella sua querela); e dunque la "presunta diffamazione" era contenuta in entrambe le testate: e tuttavia, il querelante rimetteva solo la querela a carico de "La Notte", mentre confermava quella a 'Epoca". Sarà questa evidente contraddizione, questa giuridicamente inammissibile difformità. a segnare la sconfitta finale del Cavaliere, dopo una battaglia legale durata anni e combattuta in Lutti e tre i gradi di giudizio, fino alla Cassazione.
Berlusconi sporgeva querela per l'articolo di "Epoca" il 12 maggio 1987.11 processo si teneva nell'autunno del 1988 presso il Tribunale penale di Verona, competente per territorio (in quanto "Epoca" si stampava in quella città). Imputati di diffamazione aggravata a mezzo stampa erano i soliti Ruggeri e Guarino, il collega Carlo Verdelli, e per "omesso controllo" il direttore del settimanale Alberto Statera .
La vicenda merita di essere seguita attraverso il testo della sentenza datata 16 novembre 1988 del Tribunale penale (presidente Mario Resta, giudici a latere Giovanni Tamburino e Giovanni Pietro Pascucci, estensore): "Si dolse, in particolare, nell'atto di querela, il Berlusconi, di due brani contenuti in detto articolo... In primo luogo ritenne diffamatorio l'articolo laddove, dopo che gli autori avevano spiegato il perché della scelta della casa editrice Editori Riuniti ("Abbiamo scelto la casa editrice del Pci perché ci piaceva una loro collana, I libri bianchi, quella che pubblica gli atti di accusa dei giudici impegnati nei processi più importanti: mafia, Sindona strage di Bologna"), con un ardito accostamento e in risposta alla domanda che sorgeva spontanea di come c'entrasse Berlusconi coi processi riferiva come testualmente dichiarato dagli autori del libro che "un procedimento penale in corso ce l'aveva anche lui: dal 1983, per reati valutari commessi insieme a Flavio Carboni. E una vicenda poco risaputa ma la si evince, incontrovertibilmente dalla relazione della Commissione parlamentare sulla P2". In secondo luogo gravemente diffamatoria, a giudizio del querelante, doveva ritenersi la frase successivamente riportata nell'articolo anch'essa come testuale dichiarazione degli autori del libro: "Dal nostro libro su Berlusconi saltano fuori cose spiacevoli: fallimenti, società ombra, mafia bianca, Ciancimino Calvi Gelli" [...]".
Sì dà il caso che all'inizio della fase dibattimentale noi imputati avessimo subito chiarito che Carlo Verdellì aveva riportato fedelmente le nostre dichiarazioni, e che la notizia del procedimento penale a carico di Berlusconi era poi risultata infondata. Infatti, nel procedimento penale cui ci eravamo riferiti erano imputati il faccendiere Flavio Carboni e il suo braccio destro Emilio Pellicani, e deponendo davanti alla Commissione d'inchiesta sulla Loggia P2, Pellicani aveva chiamato in causa anche Berlusconi: si trattava di una chiamata di correità, tant'è vero che il faccendiere il 19 luglio 1984 aveva promosso causa civile contro Berlusconi esigendo la restituzione di 545 milioni che avrebbe speso per suo conto e in suo nome e chiedendo di "essere manlevato da tutte le conseguenze a lui derivanti e da derivare dal procedimento penale pendente davanti alla Procura di Trieste": questo era quanto noto al momento dell'uscita del nostro libro e dell'intervista a "Epoca". Mentre al Tribunale di Verona era in corso il processo per la querela di Berlusconi, ignoravamo ancora che il 6 ottobre 1988 la Prima sezione civile del Tribunale di Milano, presieduta dal giudice Diego Curtò , aveva respinto le richieste di Pellicani (ed è singolare che Berlusconi abbia ritenuto di non informare il Tribunale di Verona della sentenza a lui favorevole e avversa a Pellicani - ma forse più strano ancora è il merito della sentenza...).
Nella prima edizione del nostro libro, a pagina 102, avevamo scritto: "Pellicani sostiene trattarsi di procedimenti per reati valutari che vedrebbero coinvolto, oltre a due società di Carboni, anche Silvio Berlusconi. Se ciò che Pellicani afferma corrìspondesse al vero, significherebbe che contro Berlusconi sarebbe in corso (1983) un procedimento penale. Non ci è consentito soffermarci ulteriormente su questo punto e di approfondirlo, poiché scatterebbe il reato di violazione di segreto istruttorio"; al collega Verdelli non potevamo aver dichiarato altro - a scanso di equivoci, lo avevamo pregato di riferirsi alla pagina 102 del libro, ed egli lo aveva puntualmente scritto, sia pure con l'inevitabile imprecisione delle sintesi troppo sommarie.
La prima udienza del processo di Verona si teneva il 27 settembre 1988, ma nel frattempo si erano verificati fatti nuovi. Il procedimento di Trieste pendente in istruttoria a carico del duo Carboni-Pellicani era approdato in aula per il pubblico dibattimento, e quindi era caduto il segreto istruttorio; presa visione delle carte processuali, avevamo potuto constatare che Berlusconi non figurava tra i rinviati a giudizio, circostanza che infatti subito dichiaravamo in apertura del processo di Verona.
La sentenza ce ne darà atto: "Ruggeri ha precisato di aver potuto recentemente accertare l'infondatezza della notizia... Ma dì quali altri elementi erano in possesso gli autori del libro su tale informazione? Lo si ricava dalla memoria oggi prodotta a firma del Ruggeri: "Ma dove la prudenza, il senso della misura la cautela nel trattare siffatta materia vengono da noi esercitati al massimo è a proposito dell'affare Calderugia-Nova Nuraghe. Le due società -di diritto estero - possedevano vaste aree edificabili in Sardegna;
Carboni e Berlusconi le acquisirono per destinare i terreni alla realizzazione, in società tra loro, del gigantesco progetto di insediamento turistico noto come Olbia 2... Il cav. Berlusconi ha dichiarato di non aver mai sentito parlare della Calderugia e della Nova Nuraghe. Che smemorato! In sostanza Berlusconi sapeva che i terreni erano di società estere, sapeva che volevano il pagamento 'in nero', sapeva che Carboni-Comincioli avevano ingannato l'Ufficio italiano cambi, e frodato il fisco, ecc. Berlusconi aveva fornito il denaro per i terreni in questione, e questi sono regolarmente finiti a lui con rogito del notaio Zito di Milano dell'aprile 1981. Questi i fatti. Che poi Pellicani gli abbia attribuito una comunicazione giudiziaria è un errore deprecabile, ma non cambia la sostanza dei fatti".
"Tali elementi", si legge più avanti nella sentenza, "se giustifica-vano la conclusione del cointeressamento di Berlusconi all'acquisto dei terreni e del suo coinvolgimento nella complicata vicenda giudiziaria, non autorizzavano certo la conclusione di un suo concorso nei reati valutari addebitati al Carboni". Era questa considerazione che determinava la nostra condanna a un milione di lire di multa ciascuno. Per le residue imputazioni venivamo invece assolti per insufficienza di prove. Il collegio giudicante perveniva alla nostra assoluzione "con riserva" in merito alla frase "società ombra, mafia bianca, Ciancimino, Calvi, Gelli", in considerazione del fatto che "sono effettivamente esistiti dei punti di contatto o dei legami del Berlusconi con dette persone e con fatti del genere giungendosi anche a qualificare tali rapporti come non irrilevanti", e inoltre perché quanto da noi affermato "non appare ispirato da motivi contrari ai doveri professionali del giornalista".
Le motivazioni della sentenza del Tribunale di Verona erano un duro colpo per il dan berlusconiano, già contrariato dalla parzialissima e momentanea "vittoria di Pirro". il mensile "Prima comunicazione" nel febbraio 1989 pubblicava un inserto speciale con il testo completo della sentenza, e segnalava: "Il Tribunale di Verona condanna i quattro giornalisti ma molta stampa scrive che lo sconfitto è Berlusconi".
Infatti "L'Espresso" scriveva di "clamorosa sconfitta giudiziaria di Berlusconi a Verona". "Il manifesto" gli dedicava questo colorito articolo: "In galera! Il grido bracardiano è risuonato mercoledì pomeriggio nell'aula di giustizia del Tribunale di Verona ex caserma asburgica con vista sul carcere. A lanciarlo è l'avvocato Domenico Contestabile a nome di Silvio Berlusconi e all'indirizzo di Carlo Verdelli, Alberto Statera, Giovanni Ruggeri e Mario Guarino. Era la quarta e ultima udienza del processo per diffamazione aggravata [...]. Berlusconi, che alla sua immagine tiene molto, si era presentato in persona alla terza udienza, nonostante tutto quello che ha da fare. Alla giuria aveva raccontato delle lagrime di mammà alla lettura dell'articolo. Il suo avvocato ha raccontato anche delle lagrime dei Berlusconi babies alla lettura del libro, incautamente lasciato da papà in bella evidenza sulla libreria della villa di Arcore. "Il sospetto come strumento della diffamazione", ha tuonato l'avvocato di parte civile, e per questa pratica da "diffamatori di professione" ha chiesto una riparazione pecuniaria dì 100 milioni. Il pubblico ministero, da parte sua ha chiesto 9 mesi di reclusione per Verdelli, 8 per Ruggeri-Guarino, 5 per Statera direttore di "Epoca". Punizione esemplare per chi lede l'immagine di Berlusconi? La giuria, dopo 4 ore e mezza, ha deciso che non era il caso... Una sentenza che certo non può soddisfare Berlusconi"
Anche "l'Unità", in un articolo intitolato Berlusconi amico di Gelli querela ma igiudici assolvono, evidenziava come il magnate di Arcore avesse chiesto, tramite il suo avvocato, un risarcimento di 100 milioni a testa, respinto dal Tribunale, e condanne per tutti tra i 5 e i 9 mesi: "Il Tribunale a tarda sera ha invece emesso una sentenza diversa, assolvendo gli imputati proprio sulle contestazioni più gravi, sia pure per insufficienza di prove".
Ai nostri avvocati Corso Bovio, Caterina Malavenda e Paolo Maruzzo (che sono anche colleghi pubblicisti, e ci hanno assistito con competenza e passione), davamo mandato dì ricorrere avverso la sentenza del Tribunale di Verona. Il 22 ottobre 1992, la Corte d'Appello di Venezia (presidente Michele Curato, consiglieri Lionello Marini e Umberto Mariani) trasformava l'assoluzione per insufficienza di prove in assoluzione piena, e riduceva a 700 mila lire la multa per avere attribuito a Berlusconi il coinvolgimento in reati valutari in concorso con Carboni.
Dunque, risultava vieppiù legittimo, e con l'autorevolissimo avallo del Tribunale, accostare il nome e le gesta di Silvio Berlusconi al Venerabile maestro piduista Licio Gelli, al mafioso Vito Ciancimino, al bancarottiere piduista Roberto Calvi, e a vicende di fallimenti, società ombra, "mafia bianca". Rimaneva l'infinitesimale neo della multa per una svista non nostra un minuscoio neo del quale volevamo comunque liberarci.
L'ultimo atto è del 30 marzo 1993. La Corte suprema di Cassazione (presidente Guido Guasco, consiglieri Giuseppe Ciufo, Guido letti, Alfonso Malinconico, Carlo Cognetti) accoglieva il nostro ricorso, giusto l'articolo 90 del vecchio Codice di procedura penale: "L'impugnata sentenza dev'essere annullata senza rinvio", sentenziava la Cassazione. Era la vittoria finale e completa. Di tutti e tre i gradi di giudizio, niente è rimasto a nostro carico, neppure la pur modestissima multa.
L'onnipotente Cavaliere, da parte sua, non solo doveva prendere atto della completa sconùtta ma finiva nei guai per falsa testimonianza - cioè a dire. l'accusatore finiva sul banco degli imputati, ai sensi dell'art. 372 del Codice di procedura penale.
Al Tribunale di Verona, nel corso dell'udienza dcl 27 settembre 1988, Berlusconi aveva deposto sotto giuramento; interrogato in merito alla sua affiliazione alla Loggia massonica P2 l'aveva temporalmente collocata neU'anno 1981 (invece che nel 1978, come noi avevamo scritto), e aveva affermato - mentendo - di non avere corrisposto al Venerabile maestro Licio Gelli alcuna quota di iscrizione alla Loggia, al momento dell'affiliazione. Al cospetto di queste clamorose menzogne, avevamo inoltrato un esposto alla Pretura di Verona.
Il 22 luglio 1989, il pretore Gabriele Nigro firmava una sentenza istruttoria di "non doversi procedere contro l'imputato [Berlusconi, NdA] perché il fatto non costituisce reato". Avverso la decisione del pretore si appellava il Procuratore generale della Corte d'Appello di Venezià Stefano Dragone.
Il processo d'Appello aveva luogo nel maggio 1990. Dal nostro esposto alla Pretura erano trascorsi venti mesi, nel corso dei quali era stata varata dal Parlamento l'ennesima amnistia (la ventitreesima della storia repubblicana); essa diveniva operante il 12 aprile 1990, e riguardava i reati commessi fino a tutto il 24 ottobre 1989-per Berlusconi era un provvidenziale salvagente. Quando i magistrati lo avevano convocato a Venezia per rispondere del reato di falsa testimonianza, l'editore piduista aveva dichiarato: "Spero che la prossima amnistia, che si annunzia non rinunziabile non mi tolga il piacere di vedere confermata la sentenza di proscioglimento [della Pretura, NdA] dalla Sezione istruttoria presso la Corte di Appello di Venezia". Amnistia non rinunziabile? Berlusconi farà tutto meno che rinunciarvi, e la Corte d'Appello (presidente G. Battista Stigliano, consiglieri Luigi Nunziante e Luigi Lanza, relatore) non gli toglierà alcun piacere: "Ritiene il Collegio che le dichiarazioni dell'imputato non rispondano a verità... Ne consegue quindi che il Berlusconi, il quale, deponendo davanti al Tribunale di Verona nella sua qualità di teste-parte offesa, ha dichiarato il falso su questioni pertinenti alla causa ed in relazione all'oggetto della prova, ha reso affermazioni non estranee all'accertamento giudiziale e idonee in astratto ad alterare il convincimento del Tribunale stesso e ciò (a prescindere dal mancato utilizzo processuale delle dichiarazioni menzognere medesime da parte del giudicante) ha compiutamente realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del contestato delitto... il reato attribuito all'imputato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia".
Complimenti, Cavaliere!
Marco Travaglio, da buon giornalista, aveva tra le sue fonti un sottufficiale di polizia giudiziaria. Su rai3, qualche tempo fa, è andato in onda un docu-film sulle indagini tra le talpe che passavano informazioni ai mafiosi. E in un passaggio del docu-film si vede lo sgomento e l'angoscia degli investigatori alla scoperta che tra le talpe, ci fosse anche il maresciallo Ciuro. Prima di quella scoperta(avvenuta grazie alle intercettazioni telefoniche) il maresciallo Ciuro mai aveva dato alito a sospetti sulla sua collaborazione con la mafia.
E quel gran maestro del giornalismo ha tentato di gettare fango su Travaglio sostenendo che le vacanze in Sicilia gliele avesse pagate Aiello su richiesta del maresciallo. Cosa che Travaglio ha prontamente smentito pubblicando le ricevute di pagamento:
http://ia311217.us.archive.org/0/items/vacanze_travaglio_1/assegno.JPG
http://ia311243.us.archive.org/3/items/vacanze_travaglio_2/DinersClubEstratto.jpg
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2018725
Continua a sparare cavolate, come, per esempio, qui:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29078769&postcount=78
dove hai tentato di far passare l'idea che il PM sia l'avvocato dell'accusa.
Non è Travaglio che si è opposto allo scioglimento del comune di Fondi; e non è Travaglio che ha proposto lo scudo fiscale. Se cerchi contiguità e complicità con la mafia, prova a cercare da qualche altra parte.
bart_simpson
11-10-2009, 17:53
Se le parole del p.g. Gatto sono il meglio che sta facendo al processo, c'è da preoccuparsi, non verrà mai condannato Dell'Utri.
Ma quanti meridionali ci sono in Lombardia?
Davvero la Montedison non trovava un operaio a Busto Arsizio?
Doveva andare a pescare mio suocero in Basilicata?
E cosa ne sapeva uno della Basilicata dei terreni del bustocco?
Ma un operaio deve intendersi di terreni?
Boh
Se le parole del p.g. Gatto sono il meglio che sta facendo al processo, c'è da preoccuparsi, non verrà mai condannato Dell'Utri.
Ma quanti meridionali ci sono in Lombardia?
Davvero la Montedison non trovava un operaio a Busto Arsizio?
Doveva andare a pescare mio suocero in Basilicata?
E cosa ne sapeva uno della Basilicata dei terreni del bustocco?
Ma un operaio deve intendersi di terreni?
Boh
:sbonk: ...
:rolleyes:
^TiGeRShArK^
11-10-2009, 18:15
Mi riquoto, dato che qualcuno, come al solito preferisce sviare arrampicandosi sugli specchi. :)
QUESTA è la realtà:
Guarda che Mangano, checchè tu ne dica, aveva già subito svariate condanne ed era già stato condannato per vari illeciti ben prima di andare a milano. :)
Ilvio in pratica si è portato senza remore in casa un criminale SAPENDO che fosse tale. :)
E' scritto che Dell'Utri era pienamente consapevole e, guardacaso, secondo te perchè ha scelto mangano se non proprio per le sue connessioni mafiose? :)
Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
E meno male che asserisci anche di averla letta tutta la condanna. :)
claudioborghi
11-10-2009, 18:33
Per assumere uno stalliere in brianza non si fa un job posting a palermo. A meno che... ;)
Dato che l'incaricato delle assunzioni era un siciliano appena arrivato a Milano non puo' capitare che andasse a pescare fra i suoi compaesani fra i quali non mi pare che ci fosse piena occupazione eh?
Ripeto, io non lo so come e' andata veramente ma trovare implausibile questa cosa e' da folli.
claudioborghi
11-10-2009, 18:44
Mi riquoto, dato che qualcuno, come al solito preferisce sviare arrampicandosi sugli specchi. :)
QUESTA è la realtà:
A Tiger, da nessuna parte "e' scritto" (tipo bibbia) che Berlusconi e dell'utri quando lo assunsero "sapessero dei precedenti giudiziari di Mangano", nemmeno nella sentenza di primo grado. Non confondere anche tu il passato con il futuro, e' ovvio che dopo anni, quando il mangano ormai era stato acciuffato e carcerato, in occasione della bomba ne parlassero come di un criminale, grazie al... ehm... E ricordo che erano tanto consapevoli da dargli la colpa anche se lui se ne stava al fresco.
Comunque mi rimandi la mail?
claudioborghi
11-10-2009, 18:47
Se le parole del p.g. Gatto sono il meglio che sta facendo al processo, c'è da preoccuparsi, non verrà mai condannato Dell'Utri.
Ma quanti meridionali ci sono in Lombardia?
Davvero la Montedison non trovava un operaio a Busto Arsizio?
Doveva andare a pescare mio suocero in Basilicata?
E cosa ne sapeva uno della Basilicata dei terreni del bustocco?
Ma un operaio deve intendersi di terreni?
Boh
*
^TiGeRShArK^
11-10-2009, 18:48
A Tiger, da nessuna parte "e' scritto" (tipo bibbia) che Berlusconi e dell'utri "sapessero dei precedenti giudiziari di Mangano", nemmeno nella sentenza di primo grado.
Comunque mi rimandi la mail?
rimandata pom..
te la devo reinviare di nuovo? :mbe:
Quanto alla sentenza ora non ho voglia di cercare, ma che Dell'Utri fosse pienamente consapevole di chi fosse Mangano si trova proprio lì.
skywalker77
11-10-2009, 18:51
Dato che l'incaricato delle assunzioni era un siciliano appena arrivato a Milano non puo' capitare che andasse a pescare fra i suoi compaesani fra i quali non mi pare che ci fosse piena occupazione eh?
Ripeto, io non lo so come e' andata veramente ma trovare implausibile questa cosa e' da folli.
Ammazza che onestà intellettuale Borghi: quindi cercano in brianza uno stalliere e Dell'Utri incaricato del problema assume consapevolmente il primo criminale mafioso che ha sotto mano, così perchè non conosce nessun'altro e non sa dove cercare un stalliere..... a Borghi ma va a lavorare va, roba che manco se le passi al rotolo te le fanno scrivere ste peraccotate....Ti faccio i miei complimenti, siamo all'apoteosi, bravo!
sid_yanar
11-10-2009, 19:16
Dato che l'incaricato delle assunzioni era un siciliano appena arrivato a Milano non puo' capitare che andasse a pescare fra i suoi compaesani fra i quali non mi pare che ci fosse piena occupazione eh?
Ripeto, io non lo so come e' andata veramente ma trovare implausibile questa cosa e' da folli.
anche questo è possibile sebbene molto strano, incrociando il tutto con il curriculum del mangano. Nessuno assumerebbe un soggetto del genere a caso, lo si cerca per le sue "qualità".
claudioborghi
11-10-2009, 19:28
anche questo è possibile sebbene molto strano, incrociando il tutto con il curriculum del mangano. Nessuno assumerebbe un soggetto del genere a caso, lo si cerca per le sue "qualità".
Ma che ne so... Dell'utri dice che il tipo l'aveva conosciuto fra i genitori di una squadretta giovanile che seguiva in sicilia (circostanza confermata un po' da tutti gli interessati) e sapendo che si occupava di cani e cavalli ha pensato a lui... (non dimentichiamo che le testimonianze, anche quelle "attendibili" per i giudici concordano nel dire che il tipo all'epoca dei fatti era appena diventato mafioso, quindi chiamarlo "boss" e' uno dei soliti giochi passato - futuro)
Magari e' una balla, ma non mi sembra inverosimile. In ogni caso non sufficiente per dare nove anni a uno.
matrizoo
11-10-2009, 19:36
Ma che ne so... Dell'utri dice che il tipo l'aveva conosciuto fra i genitori di una squadretta giovanile che seguiva in sicilia (circostanza confermata un po' da tutti gli interessati) e sapendo che si occupava di cani e cavalli ha pensato a lui... (non dimentichiamo che le testimonianze, anche quelle "attendibili" per i giudici concordano nel dire che il tipo all'epoca dei fatti era appena diventato mafioso, quindi chiamarlo "boss" e' uno dei soliti giochi passato - futuro)
Magari e' una balla, ma non mi sembra inverosimile. In ogni caso non sufficiente per dare nove anni a uno.
una storiella la devono pur inventare, o no?
altrimenti che dica pure che lo conosceva, era un mafioso e tutti a casa, fine del processo:O
ma veramente vuoi che crediamo a tutte le cazzate che dicono questi?:mbe:
claudioborghi
11-10-2009, 19:41
UN milione di volte meglio Travaglioland di papilandia, sempre.
Ma anche no...
In Papilandia il peggio che ti puo' capitare e' finire in un festone pieno di gnocca a cantare menomale che silvio c'e', terribile, capisco, ma almeno poi esci, ti fai una doccia fredda e ti passa...
In Travaglioland se esci dalle simpatie ti sparano un libro dove dice che "in un documento pubblico mai smentito (n.b. questo thread) il tuo nome si legge accostato a quello di Provenzano e altri mafiosi", tutti i fanboy fanno buuu e ti segnano a dito, provi a querelare e il suo amico giudice constata che e' proprio cosi' e quindi dato che hai perso la causa ormai sei un mafioso perche' travaglio aveva ragione, arriva il suo amico ingroia, ti processa e il giudice di primo grado annuisce a tutte le boiate che sente come un equino e ti condanna, a quel punto sei un boss e cosi' via...
Sempre pensare al worst case scenario... tutti quelli che auspicavano la dittatura pensavano che sarebbero stati dalla parte di quelli che comandavano, salvo poi trovarsi in ginocchio a baciare gli anfibi davanti al mitra spianato.
bart_simpson
11-10-2009, 19:42
una storiella la devono pur inventare, o no?
altrimenti che dica pure che lo conosceva, era un mafioso e tutti a casa, fine del processo:O
ma veramente vuoi che crediamo a tutte le cazzate che dicono questi?:mbe:
discorso perfettamente ribaltabile
con il piccolo problema che esiste la presunzione di innocenza, non quella di colpevolezza
Ma anche no...
In Papilandia il peggio che ti puo' capitare e' finire in un festone pieno di gnocca a cantare menomale che silvio c'e', terribile, capisco, ma almeno poi esci, ti fai una doccia fredda e ti passa...
In Travaglioland se esci dalle simpatie ti sparano un libro dove dice che "in un documento pubblico mai smentito (n.b. questo thread) il tuo nome si legge accostato a quello di Provenzano e altri mafiosi", tutti i fanboy fanno buuu e ti segnano a dito, provi a querelare e il suo amico giudice constata che e' proprio cosi' e quindi dato che hai perso la causa ormai sei un mafioso perche' travaglio aveva ragione, arriva il suo amico ingroia, ti processa e il giudice di primo grado annuisce a tutte le boiate che sente come un equino e ti condanna, a quel punto sei un boss e cosi' via...
Sempre pensare al worst case scenario... tutti quelli che auspicavano la dittatura pensavano che sarebbero stati dalla parte di quelli che comandavano, salvo poi trovarsi in ginocchio a baciare gli anfibi davanti al mitra spianato.
ti voglio direttore del TG1 , subito!
Matteo Trenti
11-10-2009, 19:44
Ma anche no...
In Papilandia il peggio che ti puo' capitare e' finire in un festone pieno di gnocca a cantare menomale che silvio c'e', terribile, capisco, ma almeno poi esci, ti fai una doccia fredda e ti passa...
In Travaglioland se esci dalle simpatie ti sparano un libro dove dice che "in un documento pubblico mai smentito (n.b. questo thread) il tuo nome si legge accostato a quello di Provenzano e altri mafiosi", tutti i fanboy fanno buuu e ti segnano a dito, provi a querelare e il suo amico giudice constata che e' proprio cosi' e quindi dato che hai perso la causa ormai sei un mafioso perche' travaglio aveva ragione, arriva il suo amico ingroia, ti processa e il giudice di primo grado annuisce a tutte le boiate che sente come un equino e ti condanna, a quel punto sei un boss e cosi' via...
Sempre pensare al worst case scenario... tutti quelli che auspicavano la dittatura pensavano che sarebbero stati dalla parte di quelli che comandavano, salvo poi trovarsi in ginocchio a baciare gli anfibi davanti al mitra spianato.
Complimenti, ragionamento di alto rango culturale... :rolleyes:
Mordicchio83
11-10-2009, 19:45
Dato che l'incaricato delle assunzioni era un siciliano appena arrivato a Milano non puo' capitare che andasse a pescare fra i suoi compaesani fra i quali non mi pare che ci fosse piena occupazione eh?
Ripeto, io non lo so come e' andata veramente ma trovare implausibile questa cosa e' da folli.
Ma infatti.... uno può pensare ciò che vuole, ma che Dell'Utri avesse scelto Mangano (che allora non si dava proprio ad attività tipiche dei mafiosi....assegni a vuoto, mi pare di ricordare...) e non altri non è una cosa così strana.
A quanto ricordo, e credo fosse vero (lo racconta anche Travaglio, mi pare), il figlio di Mangano giocava nella squadra di calcio giovanile di Dell'Utri... potrebbe anche avergli chiesto un lavoro.
Ma sapete quanti casi simili ci sono stati? Mio zio è andato a Milano (più di 30 anni fa) a lavorare per un conoscente di un suo amico (amico napoletano, conosciuto durante il militare). Cos'è, c'era mancanza di impiegati a Milano? :rolleyes:
Travaglio racconta i fatti come gli fanno comodo... ci tira su lo spettacolino quasi satirico, ma non è detto che non sia possibile fare, sui quei fatti, tanti altri ragionamenti, molti dei quali anche più plausibili di quelli che racconta lui.
Ma poi Mangano non voleva tentare anche un rapimento al padre di Berlusconi? Non era quello che gli fotteva l'argenteria dalla villa? :p Un amicone proprio
matrizoo
11-10-2009, 19:50
discorso perfettamente ribaltabile
con il piccolo problema che esiste la presunzione di innocenza, non quella di colpevolezza
vero anche questo, ma non stiamo parlando di un furtarello in una casa.
si parla di mafia...
l'accusa, se fosse vero che sono tutti innocenti, meriterebbe come minimo il premio oscar.
nemmeno spielberg arriverebbe a tanto:O
bart_simpson
11-10-2009, 19:56
vero anche questo, ma non stiamo parlando di un furtarello in una casa.
si parla di mafia...
l'accusa, se fosse vero che sono tutti innocenti, meriterebbe come minimo il premio oscar.
nemmeno spielberg arriverebbe a tanto:O
l'intervista manipolata andata in onda sulla rai
realizzata da finti giornalisti
gli originali smarriti perchè la casa di produzione è fallita e poi i magazzini sono andati a fuoco
un caso?
matrizoo
11-10-2009, 20:32
l'intervista manipolata andata in onda sulla rai
realizzata da finti giornalisti
gli originali smarriti perchè la casa di produzione è fallita e poi i magazzini sono andati a fuoco
un caso?
no no, avete ragione voi.
continuiamo con la pagliacciata del complotto di sinistra;)
se al governo, invece di berlusconi, ci fosse tremonti...anche in questo caso la magistratura si inventerebbe qualcosa non è vero?
perchè sono tutti i destri che hanno 2500 processi vero?
perchè la stampa estera ce l'ha con tutti i destri vero?
ebbasta dai, smettiamola di assecondare queste tesi ridicole:O
claudioborghi
11-10-2009, 21:17
Se le parole del p.g. Gatto sono il meglio che sta facendo al processo, c'è da preoccuparsi, non verrà mai condannato Dell'Utri.
Qui ti sbagli... puo' tranquillamente essere condannato, possono dargli anche 30 anni, tanto a loro che gli frega?
Ripeto, consiglio la lettura della sentenza di primo grado perche' e' istruttivo di come si possano prendere nove anni sul niente.
Tutto ruota attorno ad un supposto incontro organizzato da dell'utri con dei capi mafiosi e berlusconi nel '74 di cui parla solo un pentito, tale di carlo, considerato "affidabile".
In sostanza pure prendendo per buono quello che dice 'sto qui (e sappiamo che se un pm vuole "convincere" un pentito ha molti mezzi per farlo) la situazione ricostruita sarebbe che berlusconi, imprenditore rampante, riceve minacce di rapimenti ai figli dalla malavita siciliana... a quel punto domanda a Dell'utri (non mafioso) se non conosce qualche maggiorente siciliano con cui parlare per allontanare dalla sua famiglia i pericoli. Dell'utri ha un amico (Cina') non mafioso ma che sa essere ben introdotto negli affari siciliani e gli gira la richiesta. Cina' organizza un incontro con un boss che viene a milano per ascoltare che vuole 'sto berlusconi. Ecco il racconto dell'incontro.
No, appena arrivo'... a parte tutto che poi e' arrivato anche il caffe',
che hanno fatto arrivare il caffe' e ci hanno offerto il caffe', e quando
arriva il BERLUSCONI poi cominciano a parlare di cose piu'
serie. Piu' serie che cosa erano? Anzi, parlando di lavoro, ognuno che
attivita' faceva, piu' o meno, mi ricordo un particolare su
MIMMO TERESI, che MIMMO TERESI stava facendo due palazzi in
quel periodo a Palermo, e MIMMO TERESI non mi ricordo se ha
detto: certo, dice, lei dottore ne sta facendo una citta' intera, dice...
E lui diceva: ma guardi, amministrativamente non c'e' molta
differenza, amministrare due, se uno si deve organizzare un'amministrazione e curarne due e curarne venti non c'e'
differenza, percio'...
Berlusconi. Comunque, ha fatto... pero', io lo dico in due parole, in
sintesi, ma ha fatto 10 minuti, 20 minuti di parlare e ci ha dato una
lezione economica e amministrativa, per quello che era la
situazione di costruzione, perche' forse aveva finito, o aveva finito o aveva in costruzione una citta' 2, come chiamavano Milano 2, per
quello che ho capito, perche' ancora non sapevo niente, e hanno
cominciato a parlare in questo modo…”.
“E poi hanno .. sono andati nel discorso di garanzia, perché era .. dice: eh,
ma oggi è preoccupante a Milano, perché forse … forse, io lo sapevo non
forse, a Milano succedevano un sacco di rapimenti, io ne sapevo parlare
perché quando c’era Liggio fuori quello aveva intenzione di portarsi tutti i
soldi del nord a Corleone.”
… aveva ragione Berlusconi di essere preoccupato per quello che era la
situazione.
e hanno parlato che lui aveva dei bambini, dei familiari che non stava
tranquillo, avrebbe voluto una garanzia che qua Marcello m’ha detto che
lei è una persona che mi può garantire questo ed altro.
Allora Stefano (bontate, il boss convenientemente morto quindi non puo' ne confermare ne smentire, Ndb), modesto, ha detto no, io sa …
qua e là, sa come sono, però lei può stare tranquillo se dico io può stare
tranquillo deve dormire tranquillo, lei avrà persone molto vicine che
qualsiasi cosa lei chiede avrà fatto e lei … rassicurandolo. Poi ci ha un
Marcello qua vicino per qualsiasi cosa si rivolge a Marcello, perché a questo punto cerca di alzare un po’ il Dell’Utri, insomma, le solite parole di circostanza quando una persona deve fare uno più importante di quella che è di fronte agli altri.
BONTATE... BONTATE quando si ragionava la' ci ha detto, dice: ma
perche' non viene a costruire - visto che si parlava un po' prima del
fattore del sequestro dei figli, dei familiari, che poi figli proprio non ha
detto, familiari per quello che ricordi miei, si parlava di costruzione e
cose e STEFANO ci ha detto alla fine: ma perche' non viene a
costruire a Palermo? In Sicilia?
Ma, [Berlusconi ha risposto] con una battuta, un sorriso sornione, ci ha detto: ma come, debbo venire proprio in Sicilia? Ma come , qua i meridionali e i siciliani ho problemi qua e debbo venire... E STEFANO ci ha detto: ma lei e' il
padrone quando viene la', siamo a disposizione per qualsiasi cosa.
Cosi', e' stato... battute queste sono, sa com'e' il discorso.
Fuori, non mi ricordo, perché realmente, siccome non era una cosa che
mi interessava molto, capita … mi ricordo se già c’era andato Mangano, ho
sentito parlare di Mangano, ma visto che Stefano aveva detto ci mando una
persona, sia Tanino sia Dell’Utri, quando si sono guardati, poi fuori Cinà
ha detto a Stefano e a Teresi, dice, ma Vittorio … già c’è Vittorio, o
avevamo pensato a Vittorio, perché questo Vittorio era amico anche di
Dell’Utri,. Dice va bene. Allora Stefano dice, tanto per quello che deve fare,
per quello che vale, perché in cosa nostra non è la presenza di uno di cosa
nostra, è tutto … ci potevano mandare pure a nessuno, ma c’è cosa nostra
che protegge, basta che si sa che è protetto di cosa nostra e ci viene
difficile, o chi lo fa il sequestro ci viene pure difficile a viverlo il sequestro.
E allora dice va bene il Mangano per quello che deve fare”
Notare che poi il pentito specifica che "cosa nostra non conosceva Berlusconi", che Dell'utri non era cosa nostra e che cina' non era cosa nostra
Quindi PRENDIAMO PURE PER BUONO TUTTO :sofico: , abbiamo questo genio del male di Berlusconi che e' cosi' dentro fino al collo con la mafia dato che secondo il nostro amico Travaglio i soldi per cominciare negli anni '60 venivano da li', che ha bisogno di parlare con un non mafioso perche' chieda ad un altro non mafioso di organizzagli un incontro da operetta con un boss (che se avesse incontrato gli amici suoi Travaglio avrebbe specificato che allora era un "affarista incensurato" :asd:) per chiedere di essere lasciato in pace come un qualsiasi poveretto minacciato.
Per tutto cio', posto che sia vero (e ricordiamo che si sta parlando di roba di quarant'anni fa, quando qui a milano la mafia la conoscevano perche' forse avevano visto "il padrino" che poteva essere come "guerre stellari" per un milanese)... diamo a Dell'Utri un bel nove anni.
Notare che se aggredisci e violenti una ragazza sotto l'effetto di stupefacenti te ne danno due
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/violenza-sessuale-6/condanna-capodanno/condanna-capodanno.html
Si ritorna comunque al punto.
O e' vera 'sta storia (e a quel punto il fatto che berlusconi abbia cominciato grazie ai soldi della mafia e' una stronzata), o 'sta storia e' falsa (e allora sto processo e' una bufala) o e' una stronzata SIA che berlusconi abbia cominciato con i soldi della mafia SIA quanto descritto in questo processo...
Una quarta possibilita' non c'e'.
:read:
^TiGeRShArK^
11-10-2009, 21:34
rimandata pom..
te la devo reinviare di nuovo? :mbe:
Quanto alla sentenza ora non ho voglia di cercare, ma che Dell'Utri fosse pienamente consapevole di chi fosse Mangano si trova proprio lì.
quella @ymail.com è tornata indietro ora l'altra ancora no....
Ammazza che onestà intellettuale Borghi: quindi cercano in brianza uno stalliere e Dell'Utri incaricato del problema assume consapevolmente il primo criminale mafioso che ha sotto mano, così perchè non conosce nessun'altro e non sa dove cercare un stalliere..... a Borghi ma va a lavorare va, roba che manco se le passi al rotolo te le fanno scrivere ste peraccotate....Ti faccio i miei complimenti, siamo all'apoteosi, bravo!
No, credo le abbiano già pubblicate più volte... sta roba :D:D
LuVi
Ma anche no...
In Papilandia il peggio che ti puo' capitare e' finire in un festone pieno di gnocca a cantare menomale che silvio c'e', terribile, capisco, ma almeno poi esci, ti fai una doccia fredda e ti passa...
In Travaglioland se esci dalle simpatie ti sparano un libro dove dice che "in un documento pubblico mai smentito (n.b. questo thread) il tuo nome si legge accostato a quello di Provenzano e altri mafiosi", tutti i fanboy fanno buuu e ti segnano a dito, provi a querelare e il suo amico giudice constata che e' proprio cosi' e quindi dato che hai perso la causa ormai sei un mafioso perche' travaglio aveva ragione, arriva il suo amico ingroia, ti processa e il giudice di primo grado annuisce a tutte le boiate che sente come un equino e ti condanna, a quel punto sei un boss e cosi' via...
Sempre pensare al worst case scenario... tutti quelli che auspicavano la dittatura pensavano che sarebbero stati dalla parte di quelli che comandavano, salvo poi trovarsi in ginocchio a baciare gli anfibi davanti al mitra spianato.
Ok, scelgo papilandia.
Allora, me li fai avere sti due milioni di euro come anticipo sui miliardi di scudodb che vi arrivano a breve? :)
Grazie.
LuVi
P.S: Ho passato un brutto periodo a causa di un GIP che, leggendo male un verbale dei CC ha pensato bene di procedere per direttissima e condannarmi, due anni con la condizionale, per una cosa che non avevo commesso. Ho incaricato un avvocato penalista di difendermi, ho scritto una memoria, e sono andato a processo. Ne sono uscito perfettamente pulito.
Questo fanno le persone civili e che hanno a cuore la democrazia; non mi sono candidato alle politiche per farmi eleggere per poi sfruttare l'immunità.
Ecco perchè, in Travagliolandia, io vivrei SEMPRE, e bene, è chiaro Claudio? :) Tu, invece, che problemi hai con la giustizia?
claudioborghi
11-10-2009, 21:38
quella @ymail.com è tornata indietro ora l'altra ancora no....
Omminchia... ma non e' che hai qualche peste bubbonica nella mail? ho provato adesso e ymail funziona!
bart_simpson
11-10-2009, 21:41
ma poi mi sembra che una delle accuse che vengono rivolte a berlusconi sia quella di aver pagato il pizzo per le antenne in sicilia
strano comportamento per uno che dovrebbe essere il capo o anche solo un socio della mafia
quanto all'affidabilità dei pentiti è sotto agli occhi di tutti la vicenda dei processi per la strage di via d'amelio, nove sentenze da rifare perchè basate sulle parole di un pentito manovrato e sottolineo manovrato
in un'altra situazione c'è un magistrato, olindo canali, che si è autoaccusato di aver manovrato un pentito
poi c'era il pentito che in seguito all'interessamento di falcone fu processato e condannato per essersi inventato tutto
poi se uno pensa che il fine giustifica i mezzi, vanno bene anche i pentiti
^TiGeRShArK^
11-10-2009, 21:42
Omminchia... ma non e' che hai qualche peste bubbonica nella mail? ho provato adesso e ymail funziona!
sicuro che l'indirizzo non sia @yahoo.com? :mbe:
Gli unici record MX che vedo per quel dominio sono TUTTI relativi @yahoo.com
claudioborghi
11-10-2009, 21:48
vi arrivano a breve
VI? guarda che non ho mai avuto a che fare con clientela privata in vita mia (e nemmeno con la giustizia, visto che ti interessa, il peggio che mi sia capitato e' una patente ritirata perche' andavo a 100 su un vialone a quattro corsie d'agosto).
Io poi ormai mi occupo quasi a tempo pieno di universita' come da mia biografia chiesta da un altro che voleva i "milioni facili" http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29023514&postcount=11
In ogni caso una banca non italiana da provvedimenti come lo scudo ha solo da perdere. Quello che arriva qui e' una frazione di quello che prelevano di la', va tutto a finire nelle banche domestiche.
VI? guarda che non ho mai avuto a che fare con clientela privata in vita mia (e nemmeno con la giustizia, visto che ti interessa, il peggio che mi sia capitato e' una patente ritirata perche' andavo a 100 su un vialone a quattro corsie d'agosto).
Io poi ormai mi occupo quasi a tempo pieno di universita' come da mia biografia chiesta da un altro che voleva i "milioni facili" http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29023514&postcount=11
In ogni caso una banca non italiana da provvedimenti come lo scudo ha solo da perdere. Quello che arriva qui e' una frazione di quello che prelevano di la', va tutto a finire nelle banche domestiche.
Non lavori più in db? Non ti occupi di scudodb? Ora lavori solo all'università? :confused:
In effetti una mail @db mi è tornata indietro.
Cavolo comunque.. a me non hanno neppure mai ritirato la patente... ed ho ancora 26 punti....
LuVi
claudioborghi
11-10-2009, 22:58
Non ti occupi di scudodb?
No, non mi occupo di scudi e non ne usufruisco.
Al massimo ci ho scritto due articoli.
So che vi risulta difficile pensare che uno di centrodestra non abbia chissa' quali tornaconti, ma non importa... :p
Oltretutto che mentre il centrosinistra tende a premiare l'intellighenzia che li sostiene (premi, posti, concorsi, pubblicazioni) insisto che uno al momento abbia tutto da perdere a fare pubblico outing di centrodestrismo.
nomeutente
12-10-2009, 10:00
Emmenomale che ci sei tu, apostolo di verita' ad illuminarci :ave:
:doh:
Abbassiamo i toni.
(Nevione è sospeso, altrimenti varrebbe anche per lui).
nomeutente
12-10-2009, 10:19
Complimenti, ragionamento di alto rango culturale... :rolleyes:
Vale anche per te l'invito ad abbassare i toni (e ad essere maggiormente costruttivo).
entanglement
12-10-2009, 13:18
Perdonami, ma io non ho "UN PO'" di ragione, in compenso tu CONTINUI a dire sciocchezze
Non sto nemmeno a verificare le fonti di wikipedia :doh: che di solito su questi argomenti sono MOLTO dubbie, ma limitandosi a quello che dicono (e l'hai linkato tu)
" la banca acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figurano nomi destinati a divenire famosi, come Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus."
Abbiamo NON che questi tizi fossero nel cda della Rasini come hai scritto tu :doh: :doh:
E NEMMENO che questi tizi fossero "nel cda di un gruppo di investimento le cui quote furono acquisite dalla rasini" :doh:
Bensi' che la rasini acquisto' UNA quota (su quante?) di una societa' LEGATA (da cosa? erano amici? :doh: ) ad una banca dove c'erano quei tizi che peraltro all'epoca erano (per dirla con Travaglio) "finanzieri incensurati".
A che giochiamo? Ai sei gradi di separazione? Non si puo' avere UN PRESTITO da una banca che ha COMPRERA' UNA QUOTA in una societa' di investimento LEGATA ad una banca dove c'erano dei tipi che IN FUTURO finiranno negli scandali?
Ma vi rendete conto?
Poi voi semplificate tutto dicendo che nel cda della rasini c'era sindona... tanto se non c'e' quel pirla del Borghi a smentire va tutto bene e parte la ola...
:nono:
a questo punto mi viene sponaneo riproporti la domanda a cui non mi hai dato una risposta soddisfacente prima:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=29228181#post29228181
p.s. la fonte di quell'articolo di wikipedia è scritta in calce e la dovresti conoscere molto bene. altrimenti specificami tu una fonte più attendibile. magari non una in cui si sbatte in prima pagina una sentenza falsificata ed anonima in cui si diffama un direttore di un altro giornale ...
[cut]
In sostanza pure prendendo per buono quello che dice 'sto qui (e sappiamo che se un pm vuole "convincere" un pentito ha molti mezzi per farlo) [cut]
E' questo il punto... pensare che un magistrato della Repubblica Italiana sia un eversore è eversivo... siamo uno stato di diritto e fino a prova contraria il magistrato fa il suo lavoro, che siano solo magistrati di sinistra lo dice la destra ed il PDC, strano però che prove non ce ne siano, ed il fatto che Berlusconi sia il più processato/indagato di Italia non è indicatore che lo siano, o che lo facciano solo perchè è leader dell'opposizione. All'estero se uno è indagato si fa il suo processo e aspetta la conclusione dei procedimenti, nessuno si sogna di gridare a persecuzioni... ah, ma siamo in Italia.
claudioborghi
12-10-2009, 13:27
E' questo il punto... pensare che un magistrato della Repubblica Italiana sia un eversore è eversivo... siamo uno stato di diritto e fino a prova contraria il magistrato fa il suo lavoro, che siano solo magistrati di sinistra lo dice la destra ed il PDC, strano però che prove non ce ne siano
Non sono "solo" magistrati di sinistra, ma IL magistrato in questione e' il solito Ingroia, l'amicone di Travaglio, quindi, permettimi ma mi sembra che le sue idee politiche siano piu' che trasparenti.
E quindi? un magistrato non deve avere idee politiche? Avere idee politiche non significa non essere un buon magistrato...
claudioborghi
12-10-2009, 13:40
a questo punto mi viene sponaneo riproporti la domanda a cui non mi hai dato una risposta soddisfacente prima:
Per quanto riguarda le fonti di wikipedia noterai che ho sostenuto i miei argomenti pure prendendoli per buoni :sofico: quindi non devo nemmeno perdere tempo a smentirli.
Quanto a dove ha preso i soldi penso li abbia presi nello stesso posto dove li hanno presi tutti quelli che hanno fatto fortuna con iniziative imprenditoriali. Prestiti, garanzie (avere un padre bancario aiuta) e ipoteche sugli immobili in costruzione. Se le case le dovessero fare solo i nati ricchi ci sarebbero solo i caltagironi di turno e non mi pare vi piacciano neppure loro. I soldi veri poi li ha fatti intuendo e realizzando prima e meglio degli altri un enorme business quale quello della televisione commerciale.
Se ci fosse stato qualcosa di men che limpido nei suoi finanziatori tranquillo che ci sarebbero stati fior di processi, invece ci sono solo le allusioni costruite ad arte nei soliti libri.
claudioborghi
12-10-2009, 13:47
E quindi? un magistrato non deve avere idee politiche? Avere idee politiche non significa non essere un buon magistrato...
Il buon magistrato si vede dai fatti, e tra i fatti ci sta anche il "sembrare" imparziale... nemmeno un arbitro di serie B si sognerebbe di continuare a comparire di fianco ad un capo ultras di una squadra...
Su "questo" magistrato poi...
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29245801&postcount=37
entanglement
12-10-2009, 13:47
Per quanto riguarda le fonti di wikipedia noterai che ho sostenuto i miei argomenti pure prendendoli per buoni :sofico: quindi non devo nemmeno perdere tempo a smentirli.
Quanto a dove ha preso i soldi penso li abbia presi nello stesso posto dove li hanno presi tutti quelli che hanno fatto fortuna con iniziative imprenditoriali. Prestiti, garanzie (avere un padre bancario aiuta) e ipoteche sugli immobili in costruzione. Se le case le dovessero fare solo i nati ricchi ci sarebbero solo i caltagironi di turno e non mi pare vi piacciano neppure loro. I soldi veri poi li ha fatti intuendo e realizzando prima e meglio degli altri un enorme business quale quello della televisione commerciale.
Se ci fosse stato qualcosa di men che limpido nei suoi finanziatori tranquillo che ci sarebbero stati fior di processi, invece ci sono solo le allusioni costruite ad arte nei soliti libri.
guarda che non ti chiedo una risposta che mi debba piacere per forza. non mi spiego poi il "vi". ho dichiarato (e dovresti trovarlo nei miei post) di votare idv, in quanto sono di destra si ma onesto e non potrei votare ne il caro silvione nè un suo alleato. voterei molto più volentieri un bossi se non fosse alleato col silvione.
e il fior di processi c'è stato eccome ... ma è un disegno dei giudici eversivi. poi tanto un ghedini o un ghedoni trova l'inghippo o la maniera di fare andare tutto in prescrizione, che è DIVERSO da "assoluzione per non aver commesso il fatto".
vogliamo parlare delle leggi ad personam o sono solo un'invenzione dei giornali bolscevichi ?
skywalker77
12-10-2009, 14:02
Non sono "solo" magistrati di sinistra, ma IL magistrato in questione e' il solito Ingroia, l'amicone di Travaglio, quindi, permettimi ma mi sembra che le sue idee politiche siano piu' che trasparenti.
Ma come ti permetti tu di insinuare un condizionamento politico di un magistrato come Ingroia che rischia la vita per fare il suo mestiere.
Questa per un servitore dello Stato è un'affermazione di una gravità inaudita e altamente diffamatoria, se non puoi provare che Ingroia agisca nel suo mestiere in modo condizionato rispetto a qualsiasi idea politica, stai zitto.
Questo tuo modo di spalare cacca sui servitori dello Stato mi fa vomitare, vergognati.
claudioborghi
12-10-2009, 14:11
e il fior di processi c'è stato eccome ... ma è un disegno dei giudici eversivi. poi tanto un ghedini o un ghedoni trova l'inghippo o la maniera di fare andare tutto in prescrizione, che è DIVERSO da "assoluzione per non aver commesso il fatto".
vogliamo parlare delle leggi ad personam o sono solo un'invenzione dei giornali bolscevichi ?
Io continuo cortesemente a rispondere, poi pero' se vai avanti facciamo un elenco riassuntivo delle sciocchezze che hai scritto in questo thread, ti va?
In NESSUN processo dove possano avuto aver gioco prescrizioni "dubbie" o la nuova (sacrosanta) legge sul falso in bilancio si trattava di riciclaggio o dei finanziamenti all'origine delle fortune di Berlusconi.
L'indagine per riciclaggio con la famosa perizia giuffrida e' stata archiviata.
bluelake
12-10-2009, 14:14
Il buon magistrato si vede dai fatti, e tra i fatti ci sta anche il "sembrare" imparziale... nemmeno un arbitro di serie B si sognerebbe di continuare a comparire di fianco ad un capo ultras di una squadra...
Su "questo" magistrato poi...
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29245801&postcount=37
beh, giudicare una persona da quanto scrive un articolo del "Foglio" (attendibile quanto il vincitore del campionato della bugia delle Piastre) è impresa quantomai ardua e temeraria... tantopiù dire che l'azione professionale di un Servitore dello Stato sia condizionata politicamente se presenzia alla presentazione di un giornale è abbastanza squalificante, soprattutto per chi rischia la vita tutti i giorni e vede la propria esistenza mortificata solo per servire lo Stato.
P.S.: che la legge sul falso in bilancio sia sacrosanta mi sembra molto :rotfl: , visto che chi falsifica i bilanci arreca un danno sia allo stato (e quindi alla collettività) che al mercato (e quindi agli imprenditori onesti e ai dipendenti delle loro aziende), oltre ad essere un falso e quindi persona spregevole. Più che legge sacrosanta mi sembra una legge di merda.
entanglement
12-10-2009, 14:22
Io continuo cortesemente a rispondere, poi pero' se vai avanti facciamo un elenco riassuntivo delle sciocchezze che hai scritto in questo thread, ti va?
In NESSUN processo dove possano avuto aver gioco prescrizioni "dubbie" o la nuova (sacrosanta) legge sul falso in bilancio si trattava di riciclaggio o dei finanziamenti all'origine delle fortune di Berlusconi.
L'indagine per riciclaggio con la famosa perizia giuffrida e' stata archiviata.
la domanda è "chi" e tu mi hai risposto
Quanto a dove ha preso i soldi penso li abbia presi nello stesso posto dove li hanno presi tutti quelli che hanno fatto fortuna con iniziative imprenditoriali. Prestiti, garanzie (avere un padre bancario aiuta) e ipoteche sugli immobili in costruzione.
tradotto "non lo so" più un po' di inutile aria fritta nota a chiunque sappia cosa sono i soldi.
ti costava tanto dire "io non so da dove il presidente del consiglio ha avuto il primo prestito per le sue iniziative immobiliari" ? non ti ho chiesto un molare eh ...
:dissident:
12-10-2009, 14:25
Il buon magistrato si vede dai fatti, e tra i fatti ci sta anche il "sembrare" imparziale... nemmeno un arbitro di serie B si sognerebbe di continuare a comparire di fianco ad un capo ultras di una squadra...
Cioe' quando Berlusconi e' accompagnato da mafiosi non conta nulla, quando un magistrato va alla presentazione di un quotidiano invece e' motivo sufficiente per sospettarne la lealta' alle leggi e allo stato...Ottimo ragionamento ;)
Il buon magistrato si vede dai fatti, e tra i fatti ci sta anche il "sembrare" imparziale... nemmeno un arbitro di serie B si sognerebbe di continuare a comparire di fianco ad un capo ultras di una squadra...
Su "questo" magistrato poi...
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29245801&postcount=37
Più imparziale agli occhi di chi? Non basta gridare al complotto e e dire che è della parte avversa per aver ragione.
Com'è che nessuno di questi magistrati è indagato per atti eversivi? Lo dice anche la stessa destra che i magistrati di sinistra sono un minoranza anche se ben organizzata... tutti gli altri che fanno? Dormono?
Cioe' quando Berlusconi e' accompagnato da mafiosi non conta nulla, quando un magistrato va alla presentazione di un quotidiano invece e' motivo sufficiente per sospettarne la lealta' alle leggi e allo stato...Ottimo ragionamento ;)
:sofico: :sofico: :sofico:
claudioborghi
12-10-2009, 14:41
Ma come ti permetti tu di insinuare un condizionamento politico di un magistrato come Ingroia che rischia la vita per fare il suo mestiere.
Questa per un servitore dello Stato è un'affermazione di una gravità inaudita e altamente diffamatoria, se non puoi provare che Ingroia agisca nel suo mestiere in modo condizionato rispetto a qualsiasi idea politica, stai zitto.
Questo tuo modo di spalare cacca sui servitori dello Stato mi fa vomitare, vergognati.
Caro amico, le idee sulla politica di Ingroia non le invento io ma le esplicita lui stesso andando addirittura in TOURNEE' con Travaglio...
per questo escludo "condizionamenti politici", penso che il signore in questione abbia idee molto chiare gia' di suo e dubito che si faccia "condizionare".
Silvio Berlusconi sarebbe entrato in politica dopo le minacce subite da Cosa nostra con la richiesta di mettere a disposizione della mafia una della sue reti televisive. È quanto scrive oggi il quotidiano britannico Independent citando il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia che ha detto al giornale: "Non solo credo che sia possibile che Berlusconi sia entrato in politica per questa ragione, credo sia probabile".
Quanto a definire un giudice a priori un "servitore dello stato" beh, ci sono stati giudici che sono stati martiri e fior di servitori dello stato, cosi' come ci sono stati grandi carabinieri e militari, si pensi a Calipari.
Nel caso del signore in questione MI PERMETTO di dubitare che si tratti di un buon magistrato, sia per le sue inchieste sia per la spettacolarizzazione del suo ruolo, costellato di spettacoli, libri, presentazioni pubbliche e cosi' via.
Se poi passa l'idea che i magistrati oltre che essere l'unica categoria irresponsabile per gli errori gravi nel loro lavoro (e c'e' una sentenza della corte europea che denuncia questa assurdita' italiana), l'unico ordine autoreferenziale, l'unica categoria che ha il privilegio di autogiudicarsi anche per le querele, sono anche a priori INCRITICABILI... beh... fatevi un piedistallo e adorateli, che devo dire... del resto molti di loro lo sono diventati con grandi meriti...
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_25/confessione_concorso_magistrati_a540941a-bb21-11dd-9dae-00144f02aabc.shtml
bart_simpson
12-10-2009, 14:42
Mi arresteranno. Su questo non ho dubbi. Non so quale sarà l'imputazione.
Escludo omicidi, droga, escudo rapine, pedofilia, estorsioni, usura,
falsi. Escludo quasi tutto il codice penale. Tranne il 416-bis. E' in
fondo il reato più facile (è un paradosso) da contestare. Terme
Vigliatore? Rugolo? O cosa di altro? Sarò senza difesa. Questo è certo.
Conosco le regole del gioco. Quando ti accusano di qualcosa che non hai
fatto, quando i tuoi comportamenti sono letti in una visione che tutti
li organizza secondo (lecite, per carità!) ipotesi di lettura, non puoi
difenderti. Ho lavorato anch'io da PM così. Ci lavoriamo tutti, così.
Toccherà a me, come è toccato a molti. Quasi tutti giustamente
arrestati. E anche il mio arresto sembrerà giusto, sacrosanto, provato
e fondato. E sarà così.
...
E' un Leninista. Me lo fece capire un suo accenno, politicamente
corretto e segno di grande conoscenza dell'ideologia marxista. Disse,
una volta, (non ricordo a proposito di chi) ';E' un leninista, farebbe
qualsiasi cosa per il potere' . Aveva ragione, ma questa frase va
intesa bene, e credo di averla intesa giusta. Come Lenin con gli ideali
puri del marxismo e della rivoluzione bolscevica, che erano da far
trionfare in qualsiasi modo (e giustamente, ritengo io), anche Repici
farebbe qualsiasi cosa pur di affermare la sacrosanta vittoria della
Verità e della Giustizia sulla Mafia. Qualsiasi cosa, a qualunque
costo. La vittoria finale fa passare in secondo piano i mezzi e,
soprattutto, le convinzioni personali.
...
Come sempre, finisco sempre nella parte dei perdenti. In fondo faccio il
P.M., sono di sinistra e tengo all'Inter. Tra i vincenti proprio mai!
Non so quando succederà. Ma succederà. Quando questa lettera sarà resa
più o meno pubblica, sarò in galera. A nessuno venga in mente di
difendermi. Non ne vale la pena.
Caro amico, le idee sulla politica di Ingroia non le invento io ma le esplicita lui stesso andando addirittura in TOURNEE' con Travaglio...
per questo escludo "condizionamenti politici", penso che il signore in questione abbia idee molto chiare gia' di suo e dubito che si faccia "condizionare".
Silvio Berlusconi sarebbe entrato in politica dopo le minacce subite da Cosa nostra con la richiesta di mettere a disposizione della mafia una della sue reti televisive. È quanto scrive oggi il quotidiano britannico Independent citando il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia che ha detto al giornale: "Non solo credo che sia possibile che Berlusconi sia entrato in politica per questa ragione, credo sia probabile".
Quanto a definire un giudice a priori un "servitore dello stato" beh, ci sono stati giudici che sono stati martiri e fior di servitori dello stato, cosi' come ci sono stati grandi carabinieri e militari, si pensi a Calipari.
Nel caso del signore in questione MI PERMETTO di dubitare che si tratti di un buon magistrato, sia per le sue inchieste sia per la spettacolarizzazione del suo ruolo, costellato di spettacoli, libri, presentazioni pubbliche e cosi' via.
Se poi passa l'idea che i magistrati oltre che essere l'unica categoria irresponsabile per gli errori gravi nel loro lavoro (e c'e' una sentenza della corte europea che denuncia questa assurdita' italiana), l'unico ordine autoreferenziale, l'unica categoria che ha il privilegio di autogiudicarsi anche per le querele, sono anche a priori INCRITICABILI... beh... fatevi un piedistallo e adorateli, che devo dire... del resto molti di loro lo sono diventati con grandi meriti...
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_25/confessione_concorso_magistrati_a540941a-bb21-11dd-9dae-00144f02aabc.shtml
Nessun o sta dicendo di non dubitare, ma dopo 15 anni qualche prova?
Possibile che non esistano intercettazioni, testimonianze dirette od altro su cui in magistrato onesto abbia potuto perseguire il disegno di questo PM?
claudioborghi
12-10-2009, 14:52
Cioe' quando Berlusconi e' accompagnato da mafiosi non conta nulla, quando un magistrato va alla presentazione di un quotidiano invece e' motivo sufficiente per sospettarne la lealta' alle leggi e allo stato...Ottimo ragionamento ;)
Con permesso, "Berlusconi accompagnato da mafiosi" lo dici tu, e anche quando ne aveva uno nella stalla negli anni '70 salta fuori ancora adesso.
Il favoreggiatore di mafiosi (quello vero) invece Ingroia ce l'aveva sia nell'ufficio e in vacanza assieme (con Travaglio) e guarda caso raccoglieva prove contro dell'Utri...
Ecco, di questo non mi capacito... abbiamo uno che da una parte passava informazioni pr salvare il culo ad Aiello (che nascondeva provenzano) e dall'altra parte si faceva in quattro per trovare prove contro dell'utri...
ma, se dell'utri fosse "mafioso", come si spiega sto fatto?
:dissident:
12-10-2009, 14:55
Con permesso, "Berlusconi accompagnato da mafiosi" lo dici tu, e anche quando ne aveva uno nella stalla negli anni '70 salta fuori ancora adesso.
No lo stai dicendo anche tu, non e' che perche' e' un fatto degli anni 70 allora magicamente non conta ;)
Il favoreggiatore di mafiosi (quello vero) invece Ingroia ce l'aveva sia nell'ufficio e in vacanza assieme (con Travaglio) e guarda caso raccoglieva prove contro dell'Utri...
Ecco, di questo non mi capacito... abbiamo uno che da una parte passava informazioni pr salvare il culo ad Aiello (che nascondeva provenzano) e dall'altra parte si faceva in quattro per trovare prove contro dell'utri...
ma, se dell'utri fosse "mafioso", come si spiega sto fatto?
Sentenza?
entanglement
12-10-2009, 14:59
Sentenza?
ma figurati :asd: :asd: :asd: :asd:
claudioborghi
12-10-2009, 15:06
Possibile che non esistano intercettazioni, testimonianze dirette od altro su cui in magistrato onesto abbia potuto perseguire il disegno di questo PM?
Aridaje... ma per voi se non c'e' una sentenza o un'intercettazione una cosa non esiste?
Farsi delle idee proprie e' cosi' aberrante?
Se per ipotesi, per solidarieta' corporativa o altro nessuno apre un indagine contro un collega vale tutto?
Senza contare che la totale discrezionalita' concessa al magistrato dietro la foglia di fico dell'obbligatorieta' dell'azione penale gli consente di fare legalmente quello che vuole.
Puo' tranquillamente essere che arrivino MILLE denunce per fatti di mafia ma il procuratore scelga di buttarsi a capofitto contro il Capitano Ultimo, Dell'Utri, Mori, Berlusconi (che non si sbaglia mai) ecc. ecc.
Scelta sua, mica eversione... :rolleyes:
Se un politico invece di fare azioni per risolvere le emergenze decide di legiferare esclusivamente sulla cinciallegra verde perche' ha la fissa, mica e' eversione, pero' quello non sara' rieletto... il magistrato invece e' inamovibile...
:dissident:
12-10-2009, 15:07
Aridaje... ma per voi se non c'e' una sentenza o un'intercettazione una cosa non esiste?
Farsi delle idee proprie e' cosi' aberrante?
No guarda che sei TU che hai instillato questo modus operandi eh...
Aridaje... ma per voi se non c'e' una sentenza o un'intercettazione una cosa non esiste?
Farsi delle idee proprie e' cosi' aberrante?
Certo le sentenze su dell'utri non valgono nulla perché non sono definitive.
Dare invece del collaboratore mafioso ad altri é invece lecito (quando utile agli obiettivi dell'azienda). Cosi basandosi su una opinione personale:doh: :doh:
claudioborghi
12-10-2009, 15:11
Sentenza?
Secondo me avete seri problemi di sentenzite... immagino che senza una sentenza dubitiate che piova...
Comunque, serviti pure...
http://www.90011.it/articolo.asp?idnotizia=3498&tags=
Che sia lui quello che raccoglieva le "prove" nel processo dell'utri e' cosa nota, comunque...
http://www.radioradicale.it/scheda/184975/seguito-dellesame-del-teste-giuseppe-ciuro-maresciallo-della-dia-strong
Secondo me avete seri problemi di sentenzite... immagino che senza una sentenza dubitiate che piova...
Comunque, serviti pure...
http://www.90011.it/articolo.asp?idnotizia=3498&tags=
Che sia lui quello che raccoglieva le "prove" nel processo dell'utri e' cosa nota, comunque...
http://www.radioradicale.it/scheda/184975/seguito-dellesame-del-teste-giuseppe-ciuro-maresciallo-della-dia-strong
Tu hai detto che Ingroia é un favoreggiatore di Mafia.
dove sarebbe la sentenza su Ingroia?
E se non la sentenza almeno l'indagine?
claudioborghi
12-10-2009, 15:20
Tu hai detto che Ingroia é un favoreggiatore di Mafia.
Ma che stai a di? Ho detto che "Il favoreggiatore di mafiosi (quello vero) invece Ingroia ce l'aveva sia nell'ufficio e in vacanza assieme (con Travaglio) e guarda caso raccoglieva prove contro dell'Utri..."
Riallinea soggetti e predicati:
"Ingroia aveva in ufficio e in vacanza il favoreggiatore" (Ciuro)
Aridaje... ma per voi se non c'e' una sentenza o un'intercettazione una cosa non esiste?
Farsi delle idee proprie e' cosi' aberrante?
non è che non esiste, è che ci vorrebbero fatti a supporto oltre al fatto che lo gridi il PDC ed i suoi...
Se per ipotesi, per solidarieta' corporativa o altro nessuno apre un indagine contro un collega vale tutto?
Se per ipotesi uno si mette a gridare al complotto il complotto è provato?
Come vedi è un discorso che si può capovolgere, poi un uomo di stato non può far passare prima la solidarietà corporativa. Anche perchè con l'obbligatorietà dell'azione penale con tute le volte che il PDC ha gridato al complotto sai quante volte un PM ha avuto la possibilità di prendere questa notizia di reato e provare ad indagare?
Senza contare che la totale discrezionalita' concessa al magistrato dietro la foglia di fico dell'obbligatorieta' dell'azione penale gli consente di fare legalmente quello che vuole.
Puo' tranquillamente essere che arrivino MILLE denunce per fatti di mafia ma il procuratore scelga di buttarsi a capofitto contro il Capitano Ultimo, Dell'Utri, Mori, Berlusconi (che non si sbaglia mai) ecc. ecc.
Scelta sua, mica eversione... :rolleyes:
Se un politico invece di fare azioni per risolvere le emergenze decide di legiferare esclusivamente sulla cinciallegra verde perche' ha la fissa, mica e' eversione, pero' quello non sara' rieletto... il magistrato invece e' inamovibile...
Sinceramente mi cascano le braccia a leggere certe cose... pensare che esista una parte dello sto al completo pronta a fare manocre eversive... certo, non hanno amici fratelli mogli, niente, non è uscito niente... son dei mostri bravissimi a fare tutto in segreto, solo il nostro PDC se ne è accorto... :mbe:
Ma che stai a di? Ho detto che "Il favoreggiatore di mafiosi (quello vero) invece Ingroia ce l'aveva sia nell'ufficio e in vacanza assieme (con Travaglio) e guarda caso raccoglieva prove contro dell'Utri..."
Riallinea soggetti e predicati:
"Ingroia aveva in ufficio e in vacanza il favoreggiatore" (Ciuro)
no tu stai facendo illazioni su Ingroia
Se per ipotesi, per solidarieta' corporativa o altro nessuno apre un indagine contro un collega vale tutto?
Senza contare che la totale discrezionalita' concessa al magistrato dietro la foglia di fico dell'obbligatorieta' dell'azione penale gli consente di fare legalmente quello che vuole.
Puo' tranquillamente essere che arrivino MILLE denunce per fatti di mafia ma il procuratore scelga di buttarsi a capofitto contro il Capitano Ultimo, Dell'Utri, Mori, Berlusconi (che non si sbaglia mai) ecc. ecc.
claudioborghi
12-10-2009, 15:51
. pensare che esista una parte dello sto al completo pronta a fare manocre eversive...
Ma chi e' che parla di manovre eversive coordinate! :doh:
Stiamo parlando qui del comportamento di UN signore... vabbe' che l'ego di Ingroia penso sia ben sviluppato, ma da qui a farlo diventare una "parte dello stato al completo" ce ne vuole.
Poi se vogliamo allargare il discorso ad una parte di magistratura politicizzata e militante e' un altro discorso, e basta leggersi qualche atto di un convegno di Magistratura Democratica per farsi la propria idea (senza bisogno di sentenze) ma in questo caso si sta parlando d'altro.
entanglement
12-10-2009, 15:51
borghi, vai a vederti le motivazioni del ban dell'utente MARCA.
Ma chi e' che parla di manovre eversive coordinate! :doh:
Stiamo parlando qui del comportamento di UN signore...
Che tu accusi di eversion e e di coprire favoreggiatori di mafia, basandoti sul fatto che questa persona é amica di Travaglio.
In pratica per te frequentare Travaglio é una prova per sospettare complotti e abusi...
Mentre invece frequentare Mangano é solo una coincidenza...
entanglement
12-10-2009, 15:56
Che tu accusi di eversion e e di coprire favoreggiatori di mafia, basandoti sul fatto che questa persona é amica di Travaglio.
In pratica per te frequentare Travaglio é una prova per sospettare complotti e abusi...
Mentre invece frequentare Mangano é solo una coincidenza...
con la "piccola" differenza degli SCHEI.
di cui non abbiamo ad ora appurato l'origine
Ma chi e' che parla di manovre eversive coordinate! :doh:
Stiamo parlando qui del comportamento di UN signore... vabbe' che l'ego di Ingroia penso sia ben sviluppato, ma da qui a farlo diventare una "parte dello stato al completo" ce ne vuole.
Poi se vogliamo allargare il discorso ad una parte di magistratura politicizzata e militante e' un altro discorso, e basta leggersi qualche atto di un convegno di Magistratura Democratica per farsi la propria idea (senza bisogno di sentenze) ma in questo caso si sta parlando d'altro.
Ho affermato quello perché hai ipotizzato che non ci sono indagini in merito grazie alla solidarietà corporativa tra magistrati, che quest'ultima prevalga sul senso dello stato che un rappresentante delle istituzioni, eletto o meno, dovrebbe avere.
claudioborghi
12-10-2009, 15:59
no tu stai facendo illazioni su Ingroia
Nessuna "illazione". L'ho detto chiaro e tondo che costui non mi sembra AFFATTO un magistrato modello e ne ho spiegato alcuni dei motivi che sostengono questa mia idea.
Cio' non implica affatto che un magistrato che a mio parere fa male il proprio lavoro favorisca la mafia... SECONDO ME ci sarebbero metodi piu' proficui di combattere la mafia piuttosto che mettere sotto processo il CAPITANO ULTIMO. SECONDO ME ci sono frasi piu' felici da usare, anche come messaggio, piuttosto che "Il Capitano Ultimo dovrebbe chiedere scusa agli italiani". Magari secondo lui invece il metodo giusto e' questo. Libero lui di fare cosi', libero io di criticarlo. O no?
Se siamo in un mondo dove di tutti si puo' dire peste e corna, dal papa in giu', ma non si puo' criticare un magistrato, poveretti noi.
Nessuna "illazione". L'ho detto chiaro e tondo che costui non mi sembra AFFATTO un magistrato modello e ne ho spiegato alcuni dei motivi che sostengono questa mia idea.
No tu fai illazioni ben piu pesanti, nascondendo poi la manina, quando ipotizzi collusioni ed eversione. Una cosa é dire che un magistrato sbaglia. Cosa ben diversa é dire, come fai tu, che il magistrato per spirito corporativo o peggio, copre favoreggiatori di mafia o che conduce campagne politicizzate ed eversive.
Per il resto tutte queste "ipotesi", ovvero fango, lo tiri fuori per un semplice motivo.
Questo magistrato ha indagato Dell'utri, e altri personaggi che fanno capo al tuo berlusconi.
Evidentemente per te indagare le magagne del tuo idolo, nonché datore di lavoro, significa lavorare male.
claudioborghi
12-10-2009, 16:05
Ho affermato quello perché hai ipotizzato che non ci sono indagini in merito grazie alla solidarietà corporativa tra magistrati, che quest'ultima prevalga sul senso dello stato che un rappresentante delle istituzioni, eletto o meno, dovrebbe avere.
E beh, adesso non posso "ipotizzare"? :doh:
Ti faccio un altro esempio e lo prendo dal PDL cosi' stempero la mia ben nota faziosita'.
Quando e' stata negata l'autorizzazione a procedere nei confronti di costui
http://www.crimeblog.it/post/930/caso-nicola-di-girolamo-negata-dalla-giunta-la-possibilita-di-arresto
Secondo te e' cosa ha prevalso, la solidarieta' corporativa o il senso dello stato?
Quando in TANTI casi di querela un magistrato e' stato giudicato dal collega di ufficio secondo te prevaleva il senso dello stato?
E beh, adesso non posso "ipotizzare"? :doh:
Ti faccio un altro esempio e lo prendo dal PDL cosi' stempero la mia ben nota faziosita'.
Quando e' stata negata l'autorizzazione a procedere nei confronti di costui
http://www.crimeblog.it/post/930/caso-nicola-di-girolamo-negata-dalla-giunta-la-possibilita-di-arresto
Secondo te e' cosa ha prevalso, la solidarieta' corporativa o il senso dello stato?
Quando in TANTI casi di querela un magistrato e' stato giudicato dal collega di ufficio secondo te prevaleva il senso dello stato?
Continui ad ipotizzare che Ingroia sapesse e coprisse volontariamente talpe mafiose.
Quello che ipotizzi sono reati gravissimi. dove sono le prove di quello che dici? Perché si tratta senno di diffamazione.
E il fatto che Ingroia frequenti Travaglio non vale certo come prova.
claudioborghi
12-10-2009, 16:11
Una cosa é dire che un magistrato sbaglia. Cosa ben diversa é dire, come fai tu, che il magistrato per spirito corporativo o peggio, copre favoreggiatori di mafia o che conduce campagne politicizzate ed eversive.
La finisci per favore di attribuirmi frasi che non ho detto?
Trovami dove ho scritto che un magistrato "copre favoreggiatori di mafia".
Ho semmai detto che il favoreggiatore di mafia il magistrato l'aveva in ufficio (ed e' vero), la qual cosa se mai implica qualche DUBBIO nel suo "fiuto" per scovare i mafiosi (cosa che dovrebbe essere il suo lavoro). Ma non mi risulta alcuna "copertura".
Quanto alle campagne politicizzate sono sotto gli occhi di tutti e a volte la politica e' approdo naturale di questi magistrati (tonino docet).
L' "eversione" come al solito l'hai aggiunta solo tu.
claudioborghi
12-10-2009, 16:13
Continui ad ipotizzare che Ingroia sapesse e coprisse volontariamente talpe mafiose.
Smetto di risponderti, scusa eh ma il gioco di mettere in bocca ad altri cose non dette e' alla lunga stucchevole.
La finisci per favore di attribuirmi frasi che non ho detto?
Trovami dove ho scritto che un magistrato "copre favoreggiatori di mafia".
Ho semmai detto che il favoreggiatore di mafia il magistrato l'aveva in ufficio (ed e' vero), la qual cosa se mai implica qualche DUBBIO nel suo "fiuto" per scovare i mafiosi (cosa che dovrebbe essere il suo lavoro). Ma non mi risulta alcuna "copertura".
correzione progressiva, perché sai che hai detto una cosa da querela e ora aggiusti il tiro.
Ma da nessuna parte hai parlato di fiuto.
Invece subito dopo il caso Ciulo, e il riferimento a Ingroia hai parlato di magistrati che per "spirito collaborativo o altro" non aprono indagini su colleghi, anche se hanno notizia di reato.
Quanto alle campagne politicizzate sono sotto gli occhi di tutti e a volte la politica e' approdo naturale di questi magistrati (tonino docet).
Il caso di Pietro dimostra che quando un magistrato va a toccare certi ambienti, diventa l'obiettivo di una campagna diffamatoria volta ascreditare il suo operato.
E' esattamente quello che stai facendo qua, e in ogni indagine che riguarda l'entourage di Berlusconi. Appari sempre per screditare gli inquirenti ogni qualvolta si tocca l'innominabile. Ogni qualvolta una indagine lo riguarda piu o meno direttamente i magistrati diventano inevitabilmente incapaci, politicizzati, disonesti.
Fango gettato sistematicamente senza uno straccio di prova.
Smetto di risponderti, scusa eh ma il gioco di mettere in bocca ad altri cose non dette e' alla lunga stucchevole.
Questo é quello che hai scritto.
Se per ipotesi, per solidarieta' corporativa o altro nessuno apre un indagine contro un collega vale tutto?
Senza contare che la totale discrezionalita' concessa al magistrato dietro la foglia di fico dell'obbligatorieta' dell'azione penale gli consente di fare legalmente quello che vuole.
Puo' tranquillamente essere che arrivino MILLE denunce per fatti di mafia ma il procuratore scelga di buttarsi a capofitto contro il Capitano Ultimo, Dell'Utri, Mori, Berlusconi (che non si sbaglia mai) ecc. ecc.
Ipotizzi tanto la notizia di reato, quanto il fatto che la scelta di non indagare fosse disonesta (spirito corporativo o altro).
Se uno si rifiuta di indagare su un favoreggiatore di mafia con motivazioni non valide, di fatto lo sta coprendo. Ed é quello che tu hai affermato.
Il tutto senza prove.
E beh, adesso non posso "ipotizzare"? :doh:
Se mi trovi dove ho scritto che non puoi ipotizzare...
Aridaje... ma per voi se non c'e' una sentenza o un'intercettazione una cosa non esiste?
Farsi delle idee proprie e' cosi' aberrante?
non è che non esiste, è che ci vorrebbero fatti a supporto oltre al fatto che lo gridi il PDC ed i suoi...
Se per ipotesi, per solidarieta' corporativa o altro nessuno apre un indagine contro un collega vale tutto?
Se per ipotesi uno si mette a gridare al complotto il complotto è provato?
Come vedi è un discorso che si può capovolgere, poi un uomo di stato non può far passare prima la solidarietà corporativa. Anche perchè con l'obbligatorietà dell'azione penale con tute le volte che il PDC ha gridato al complotto sai quante volte un PM ha avuto la possibilità di prendere questa notizia di reato e provare ad indagare?
Senza contare che la totale discrezionalita' concessa al magistrato dietro la foglia di fico dell'obbligatorieta' dell'azione penale gli consente di fare legalmente quello che vuole.
Puo' tranquillamente essere che arrivino MILLE denunce per fatti di mafia ma il procuratore scelga di buttarsi a capofitto contro il Capitano Ultimo, Dell'Utri, Mori, Berlusconi (che non si sbaglia mai) ecc. ecc.
Scelta sua, mica eversione... :rolleyes:
Se un politico invece di fare azioni per risolvere le emergenze decide di legiferare esclusivamente sulla cinciallegra verde perche' ha la fissa, mica e' eversione, pero' quello non sara' rieletto... il magistrato invece e' inamovibile...
Sinceramente mi cascano le braccia a leggere certe cose... pensare che esista una parte dello sto al completo pronta a fare manocre eversive... certo, non hanno amici fratelli mogli, niente, non è uscito niente... son dei mostri bravissimi a fare tutto in segreto, solo il nostro PDC se ne è accorto... :mbe:
Ti faccio un altro esempio e lo prendo dal PDL cosi' stempero la mia ben nota faziosita'.
Quando e' stata negata l'autorizzazione a procedere nei confronti di costui
http://www.crimeblog.it/post/930/caso-nicola-di-girolamo-negata-dalla-giunta-la-possibilita-di-arresto
Secondo te e' cosa ha prevalso, la solidarieta' corporativa o il senso dello stato?
Quando in TANTI casi di querela un magistrato e' stato giudicato dal collega di ufficio secondo te prevaleva il senso dello stato?
[/quote]
Però mi pare assodato da Tangentopoli la poca voglia dei politici di farsi giudicare... sinceramente non vedo un nesso diretto. oltretutto stiamo paragonando le poche centinaia di politici che hanno votato con le migliaia di magistrati, tra i quali c'è gente che fa il suo dovere imperterrita, rimettendoci del suo...
Vincenzo1968
12-10-2009, 16:27
La finisci per favore di attribuirmi frasi che non ho detto?
Trovami dove ho scritto che un magistrato "copre favoreggiatori di mafia".
Ho semmai detto che il favoreggiatore di mafia il magistrato l'aveva in ufficio (ed e' vero), la qual cosa se mai implica qualche DUBBIO nel suo "fiuto" per scovare i mafiosi (cosa che dovrebbe essere il suo lavoro). Ma non mi risulta alcuna "copertura".
Quanto alle campagne politicizzate sono sotto gli occhi di tutti e a volte la politica e' approdo naturale di questi magistrati (tonino docet).
L' "eversione" come al solito l'hai aggiunta solo tu.
Mi pare che tu, i dubbi, te li faccia venire a senso unico. Non ti sfiora il dubbio che non perquisire l'abitazione di Riina, immediatamente dopo il suo arresto, sia stato un grosso regalo alla mafia? Fare passare parecchi giorni prima della perquisizione... non ti assale nessun dubbio? Ed è un fatto accertato che, quando finalmente si decisero a farla questa benedetta perquisizione, gli investigatori trovarono le pareti ridipinte(a cancellarne le impronte).
È, senza alcun dubbio, un fatto gravissimo che al capitano sia stata tolta la scorta. Grave la mancata perquisizione. Ma senza dubbio grande il lavoro per la cattura. Ed è certo che la mafia lo consideri un nemico. Spero tu sia d'accordo su questo punto. Perché Maroni ha preso questa decisione? Forse frequenta, in gran segreto, Marco Travaglio?
Mordicchio83
12-10-2009, 16:49
no tu stai facendo illazioni su Ingroia
Se per ipotesi, per solidarieta' corporativa o altro nessuno apre un indagine contro un collega vale tutto?
Senza contare che la totale discrezionalita' concessa al magistrato dietro la foglia di fico dell'obbligatorieta' dell'azione penale gli consente di fare legalmente quello che vuole.
Puo' tranquillamente essere che arrivino MILLE denunce per fatti di mafia ma il procuratore scelga di buttarsi a capofitto contro il Capitano Ultimo, Dell'Utri, Mori, Berlusconi (che non si sbaglia mai) ecc. ecc.
Sono ipotesi, come se ne fanno a centinaia qui dentro...
Sono ipotesi, come se ne fanno a centinaia qui dentro...
Ipotesi, o meglio illazioni, fatte per un motivo evidente. Delegittimare chiunque indaghi su Berlusconi e il suo entourage.
Mai visto nessuno fare illazioni sulla Bocassini quando questa smantella le nuove BR. quando invece indaga su Berlusconi diventa di colpo l'obiettivo di una valanga di fango.
Chiunque si trovi ad essere in qualche modo dannoso agli interessi di Berlusconi, diventa sempre oggeto di "ipotesi" complottiste. Che sia il Times, Murdoch, la magistratura, la Consulta,
^TiGeRShArK^
12-10-2009, 17:03
Nessuna "illazione". L'ho detto chiaro e tondo che costui non mi sembra AFFATTO un magistrato modello e ne ho spiegato alcuni dei motivi che sostengono questa mia idea.
Cio' non implica affatto che un magistrato che a mio parere fa male il proprio lavoro favorisca la mafia... SECONDO ME ci sarebbero metodi piu' proficui di combattere la mafia piuttosto che mettere sotto processo il CAPITANO ULTIMO. SECONDO ME ci sono frasi piu' felici da usare, anche come messaggio, piuttosto che "Il Capitano Ultimo dovrebbe chiedere scusa agli italiani". Magari secondo lui invece il metodo giusto e' questo. Libero lui di fare cosi', libero io di criticarlo. O no?
Se siamo in un mondo dove di tutti si puo' dire peste e corna, dal papa in giu', ma non si puo' criticare un magistrato, poveretti noi.
ah, quindi tentare di fare luce sul PERCHE' nessuno ha pensato di perquisire il covo di Riina, esattamente come a quanto pare era richiesto all'interno delle trattative tra stato e mafia, non è di importanza FONDAMENTALE? :doh:
Mordicchio83
12-10-2009, 17:09
Ipotesi, o meglio illazioni, fatte per un motivo evidente. Delegittimare chiunque indaghi su Berlusconi e il suo entourage.
Mai visto nessuno fare illazioni sulla Bocassini quando questa smantella le nuove BR. quando invece indaga su Berlusconi diventa di colpo l'obiettivo di una valanga di fango.
Chiunque si trovi ad essere in qualche modo dannoso agli interessi di Berlusconi, diventa sempre oggeto di "ipotesi" complottiste. Che sia il Times, Murdoch, la magistratura, la Consulta,
Ellamiseria :O
Claudio è sempre molto corretto. Se fa ipotesi che non vi piacciono potete sempre rispondergli nel merito. Ho letto invece qualche messaggio intimidatorio... parole come querela e simili che è bene evitare.
La storia di Ciuro poi è vera, quindi, per quanto una ipotesi possa sembrare irrealistica, è sempre possibile farla.
Riguardo i complotti, Murdoch c'entra sempre.... c'entra sempre :O (lo dice anche Obama)
Vincenzo1968
12-10-2009, 17:33
Ellamiseria :O
Claudio è sempre molto corretto. Se fa ipotesi che non vi piacciono potete sempre rispondergli nel merito. Ho letto invece qualche messaggio intimidatorio... parole come querela e simili che è bene evitare.
La storia di Ciuro poi è vera, quindi, per quanto una ipotesi possa sembrare irrealistica, è sempre possibile farla.
Riguardo i complotti, Murdoch c'entra sempre.... c'entra sempre :O (lo dice anche Obama)
La storia di Ciuro è vera. Bisogna vedere quale storia. Perché qualcuno aveva scritto che a pagare le vacanze di Travaglio in Sicilia fosse stato l'imprenditore Michele Ajello dietro interessamento di Ciuro.
Marco Travaglio ha ampiamente dimostrato la falsità di tali accuse:
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2018725
Certo, è curioso che io debba render conto di una mia passata vacanza, soltanto per aver osato raccontare in tv alcuni fatti veri e documentati sul presidente del Senato (il quale naturalmente non ha mai voluto chiarirli, anche perché nessuno gli ha mai chiesto di farlo). Ma pubblico entrambi i documenti, infischiandomene della privacy, perché non ho nulla da nascondere e mi auguro che chi diffuse e amplificò quella falsa notizia voglia renderli noti ai suoi lettori per riparare, sia pur tardivamente e parzialmente, all’enorme danno fatto alla mia onorabilità personale. So che nessuno mi chiederà scusa per aver messo in circolo quelle menzogne sul mio conto. Ma spero almeno che, in cuor suo, si vergogni.
E queste sono le ricevute di pagamento che travaglio ha pubblicato:
http://ia311217.us.archive.org/0/items/vacanze_travaglio_1/assegno.JPG
http://ia311243.us.archive.org/3/items/vacanze_travaglio_2/DinersClubEstratto.jpg
claudioborghi
12-10-2009, 18:07
ah, quindi tentare di fare luce sul PERCHE' nessuno ha pensato di perquisire il covo di Riina, esattamente come a quanto pare era richiesto all'interno delle trattative tra stato e mafia, non è di importanza FONDAMENTALE? :doh:
Se ci si fida di una persona (e penso che di un eroe dell'antimafia come il capitano De Caprio ci si potesse fidare) c'erano mille modi per "fare luce" senza fargli patire l'onta di un processo ed evitandosi parole come "il Capitano Ultimo dovrebbe chiedere scusa ai cittadini Italiani"...
Mi piacerebbe che si potessero mettere su due piatti di una bilancia quanto ha fatto e rischiato Ultimo contro la mafia e quanto ha fatto e rischiato Ingroia, che ha avuto il coraggio di dirgli queste parole...
Magari vedendo questo test potrei ricredermi, ma al momento non credo proprio.
claudioborghi
12-10-2009, 18:14
qualcuno aveva scritto che a pagare le vacanze di Travaglio in Sicilia fosse stato l'imprenditore Michele Ajello dietro interessamento di Ciuro.
Quel "qualcuno" ha nome e cognome, si tratta di Giuseppe D'Avanzo sul quotidiano "la Repubblica", lo stesso che qui viene idolatrato quando parla delle fighe di Berlusconi.
Anche tu, perfavore, non mettermi di mezzo con cose che non ho detto, figurati se mi frega di dissertare su chi pagava le vacanze a Travaglio... il fatto pero' che telefonasse alla moglie di Ciuro per farsi portare i cuscini a casa mi pare assodato.
In ogni caso avrai notato che qui si parla di Ciuro come braccio destro di Ingroia, per quella storia delle vacanze si sono gia' ampiamente scannati loro due (travaglio e d'avanzo) e per me chi dei due sia risultato un mentitore su questa vicenda rappresenta, dal punto di vista delle simpatie personali, una win win situation.
^TiGeRShArK^
12-10-2009, 18:16
Se ci si fida di una persona (e penso che di un eroe dell'antimafia come il capitano De Caprio ci si potesse fidare) c'erano mille modi per "fare luce" senza fargli patire l'onta di un processo ed evitandosi parole come "il Capitano Ultimo dovrebbe chiedere scusa ai cittadini Italiani"...
Mi piacerebbe che si potessero mettere su due piatti di una bilancia quanto ha fatto e rischiato Ultimo contro la mafia e quanto ha fatto e rischiato Ingroia, che ha avuto il coraggio di dirgli queste parole...
Magari vedendo questo test potrei ricredermi, ma al momento non credo proprio.
Certo, ora un processo, il cui UNICO scopo è fare giustizia, sarebbe un'onta. :doh:
Come avrebbero dovuto scoprirlo senza fargli subire quella grandissima "onta", con la bacchetta magica o meglio con la sfera di cristallo? :rolleyes:
claudioborghi
12-10-2009, 18:28
Certo, ora un processo, il cui UNICO scopo è fare giustizia, sarebbe un'onta. :doh:
Eh si, evidentemente secondo te ti rinviano a giudizio per premio... :O
nomeutente
12-10-2009, 18:38
Chiudo temporaneamente.
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