View Full Version : LuciaStove: stufa a pirolisi da biomasse low cost
Non sò se è gia stato postato però penso sia abbastanza interessante:
http://www.youtube.com/watch?v=QsH_Gh-n2Mg
Se ho capito bene è una stufa a pirolisi da biomasse low cost
Nessun Uaaauh? quando ho visto il video non mi sembrava così banale, o sì?
Xalexalex
25-08-2009, 20:32
Domani me lo rivedo meglio e provo a buttare giu' due commenti. :D
RiccardoS
26-08-2009, 08:22
Nessun Uaaauh? quando ho visto il video non mi sembrava così banale, o sì?
beh... se magari invece di intitolare la discussione "LuciaStove" che per quanto ci riguarda potrebbe essere il nome e cognome della tua ragazza :D scrivevi quello che hai scritto nel primo post, qualcosa del tipo "LuciaStove: stufa a pirolisi da biomasse low cost" magari qualcuno si interessa al thread ed entra a leggerlo. ;)
p.s. io sono entrato giusto perchè ho esaurito tutto il resto da leggere e non c'ho un cacchio da fare! :D
beh... se magari invece di intitolare la discussione "LuciaStove" ...
Hai ragione, ci sono arrivato troppo tardi e adesso non posso modificare il titolo ;)
Hai ragione, ci sono arrivato troppo tardi e adesso non posso modificare il titolo ;)
Il titolo si può modificare sempre. O modifichi il primo post, o gli strisci sopra il mouse quando il titolo è elencato con gli altri.
A me ha dato la sensazione di un puro esercizio di stile.
Quale sarebbe il vantaggio di "comprarsi" sta stufa? Io non l'ho mica capito...
Come funziona è chiaro, sia in termini di principi utilizzati, sia in termini di applicazione tecnica, resta però da rispondere ad una domanda. Perchè mai utilizzarla al posto di una caldaia tradizionale? Voglio dire, il principio su cui si basa, la gassificazione del carbone, ha una sua ragion d'essere se lo applichi in campo industriale. In ambito domestico che senso avrebbe? Di per se il syngas non è assolutamente una novità http://it.wikipedia.org/wiki/Syngas ma ha una sua ragion d'essere. Lo produci dove è più comodo produrlo (dove hai il carbone o le biomasse), e lo trasporti via condotta dove serve, il che abbatte i costi e l'inquinamento della distribuzione di carbone e legna. Su scala industriale è anche possibile filtrare i composti solforati ed abbattere tali inquinanti e fare tante altre cosette.
Se in una caldaia, partendo dal combustibile prima separi la parte combustibile dalle ceneri e poi la bruci, o la bruci senza separla dalle ceneri cosa dovrebbe cambiare? Magari questa soluzione disperde meno fuliggine e meno polveri sottili, non saprei, ma al di la di questo non vedo altri vantaggi tangibili.
Volendo entrare nel merito del video meglio spalmare un velo pietoso...
Il fatto che dica delle cose che poi nel video non si verificano ( tipo la fiamma blu ) di per se alimenta molti sospetti. La poca chiarezza nella presentazione del dispositivo allo stesso modo non aiuta a fugare i dubbi. Per fortuna cercando altri video su internet si trova maggiore riscontro di quello che dice e quindi il tutto assume più senso, ma è l'utente che deve cercarli per capire. Per quanto riguarda quello che con termini anglofoni viene chiamato "snakeoil & technobabble" che non da ragione assolutamente di nulla, tipo la fissa della serie Fibonacci, non c'è nulla da fare: tocca sorbirsele e filtrarle e capire che cappero sta dicendo.
Andando ad effettuare una scrematura abbiamo che:
tanto per cominciare il fatto che ti resta il biochar, ovvero carbone, significa che la combustione non è completa, semplicemente perchè il carbone è un combustibile, e se è li vuol dire che non è bruciato. In altri termini quella caldaia spreca biomassa, che tu paghi sotto forma di pellets, in alternativa possiamo dire che una caldaia tradizionale ha un'efficienza di combustione maggiore.
Il fatto che il biochar sequestri co2 è anch'esso falso, se mi dici che la combustione di biomasse è a bilancio di co2 nullo, perchè la biomassa si è sviluppata sequestrando co2 mi sta bene, ma se mi dici che è il biochar che sequestra co2 questo non è vero, tant'è che se la biomassa la brucio con una caldaia tradizionale e non produco biochar, il bilancio zero in termini di co2 non varia...
In ultimo c'è una grossa incognita dal punto di vista della manutenzione:
come togli il residuo della combustione? Smonti interamente il bruciatore?
cosa succede se si otturano i venturi? Non funziona più come previsto?
cosa succede se ci va per sbaglio materiale improprio? Tipo la plastica? Si squaglia tutto si blocca li e butti via tutto?
In ultimo, visto che la combustione è forzata attraverso un ventilatore a turbina, ci sarebbe da valutare l'efficienza di un'ipotetica caldaia realizzata con quel tipo di bruciatore, perchè forzando il passaggio dell'aria, non è improbabile che si spingano fuori i fumi anche molto caldi..
Per concludere, anche se quello è uno dei prototipi meglio realizzati, non è l'unico caso di bruciatore pirolitico, qualcuno lo ha addirittura realizzato senza dare alla fiamma la simpatica forma a tortiglione, e funziona lo stesso, prova che avere la fiamma che "segue la serie fibonacci" è giusto un vezzo estetico, e non certo l'elemento chiave...
Il carbone di legna tutto è fuorchè una scoperta recente...
PS
Dimenticavo: il fatto che un economista, o presunto tale, abbia cambiato mestiere e si sia messo a fabbricare stufette pirolitiche è l'aspetto probabilmente più inquietante, e non venite a dirmi il contrario perchè quello è alan friedman, certamente dimagrito, con più barba e più capelli, ma è lui... Stesso stile, stesso accento, stessa cadenza...
http://snepdev.panorama.it/media/foto/2008/03/03/482f46b15be43_normal.jpg
Hai ragione, ci sono arrivato troppo tardi e adesso non posso modificare il titolo ;)
Titolo modificato! :p
- CRL -
A me ha dato la sensazione di un puro esercizio di stile.
Quale sarebbe il vantaggio di "comprarsi" sta stufa? Io non l'ho mica capito...
Come funziona è chiaro, sia in termini di principi utilizzati, sia in termini di applicazione tecnica, resta però da rispondere ad una domanda. Perchè mai utilizzarla al posto di una caldaia tradizionale? Voglio dire, il principio su cui si basa, la gassificazione del carbone, ha una sua ragion d'essere se lo applichi in campo industriale. In ambito domestico che senso avrebbe? Di per se il syngas non è assolutamente una novità http://it.wikipedia.org/wiki/Syngas ma ha una sua ragion d'essere. Lo produci dove è più comodo produrlo (dove hai il carbone o le biomasse), e lo trasporti via condotta dove serve, il che abbatte i costi e l'inquinamento della distribuzione di carbone e legna. Su scala industriale è anche possibile filtrare i composti solforati ed abbattere tali inquinanti e fare tante altre cosette.
Se quello che si dice è vero, sta stufa dovrebbe avere un rendimento di circa il 93%, cosa che una stufa a biomasse tradizionale raggiunge a fatica (quelle più alte che ho visto in commercio arrivano a 91% con legna di faggio e umidità<10% ) a patto di spendere ingenti cifre e non dimentichiamoci che per abbattere i fumi vari (pm10/5 e altri) sono neccessariamente dotate di camere aggiuntive (una specie di FAP) complicandone la struttura, i costi, l'ingombro e la pesantezza.
Se in una caldaia, partendo dal combustibile prima separi la parte combustibile dalle ceneri e poi la bruci, o la bruci senza separla dalle ceneri cosa dovrebbe cambiare? Magari questa soluzione disperde meno fuliggine e meno polveri sottili, non saprei, ma al di la di questo non vedo altri vantaggi tangibili.
Volendo entrare nel merito del video meglio spalmare un velo pietoso...
Il fatto che dica delle cose che poi nel video non si verificano ( tipo la fiamma blu ) di per se alimenta molti sospetti. La poca chiarezza nella presentazione del dispositivo allo stesso modo non aiuta a fugare i dubbi. Per fortuna cercando altri video su internet si trova maggiore riscontro di quello che dice e quindi il tutto assume più senso, ma è l'utente che deve cercarli per capire. Per quanto riguarda quello che con termini anglofoni viene chiamato "snakeoil & technobabble" che non da ragione assolutamente di nulla, tipo la fissa della serie Fibonacci, non c'è nulla da fare: tocca sorbirsele e filtrarle e capire che cappero sta dicendo.
Andando ad effettuare una scrematura abbiamo che:
tanto per cominciare il fatto che ti resta il biochar, ovvero carbone, significa che la combustione non è completa, semplicemente perchè il carbone è un combustibile, e se è li vuol dire che non è bruciato. In altri termini quella caldaia spreca biomassa, che tu paghi sotto forma di pellets, in alternativa possiamo dire che una caldaia tradizionale ha un'efficienza di combustione maggiore.
Il fatto che il biochar sequestri co2 è anch'esso falso, se mi dici che la combustione di biomasse è a bilancio di co2 nullo, perchè la biomassa si è sviluppata sequestrando co2 mi sta bene, ma se mi dici che è il biochar che sequestra co2 questo non è vero, tant'è che se la biomassa la brucio con una caldaia tradizionale e non produco biochar, il bilancio zero in termini di co2 non varia...
Facendo un ragionamento prettamente ecologico, la CO2, contribuisce al surriscaldamento globale se liberata nell'aria infatti mi pare che c'era qualcuno che aveva ipotizzato addirittura di stoccarla sottoterra nelle miniere dismesse anche se ignoro come... va bè. In teoria se rimane stoccata nel biochar e questo viene usato come fertilizzante, il ciclo si accorcia.
In ultimo c'è una grossa incognita dal punto di vista della manutenzione:
come togli il residuo della combustione? Smonti interamente il bruciatore?
cosa succede se si otturano i venturi? Non funziona più come previsto?
cosa succede se ci va per sbaglio materiale improprio? Tipo la plastica? Si squaglia tutto si blocca li e butti via tutto?
In ultimo, visto che la combustione è forzata attraverso un ventilatore a turbina, ci sarebbe da valutare l'efficienza di un'ipotetica caldaia realizzata con quel tipo di bruciatore, perchè forzando il passaggio dell'aria, non è improbabile che si spingano fuori i fumi anche molto caldi..
Per concludere, anche se quello è uno dei prototipi meglio realizzati, non è l'unico caso di bruciatore pirolitico, qualcuno lo ha addirittura realizzato senza dare alla fiamma la simpatica forma a tortiglione, e funziona lo stesso, prova che avere la fiamma che "segue la serie fibonacci" è giusto un vezzo estetico, e non certo l'elemento chiave...
Ovviamente quello è un protoprototipo quasi ridotto all'osso per spiegare alla massa come funziona però con un leggero slancio di fantasia si può pensare ad una stufa o meglio in una caldaia automatizzata per il riscaldamento e acqua sanitaria (niente di fantascentifico eh come lo sono quelle a pellet di oggi), con in più un raccoglitore di biochar.
PS
Dimenticavo: il fatto che un economista, o presunto tale, abbia cambiato mestiere e si sia messo a fabbricare stufette pirolitiche è l'aspetto probabilmente più inquietante, e non venite a dirmi il contrario perchè quello è alan friedman, certamente dimagrito, con più barba e più capelli, ma è lui... Stesso stile, stesso accento, stessa cadenza...
Non sò se è vero però quì si qualifica come ing
http://www.energoclub.it/doceboCms/news/3_476/336/Biochar_e_LuciaStove_nascono_sei_Tavoli_di_lavoro.html
Titolo modificato! :p
- CRL -
:cincin:
Se quello che si dice è vero... ---cut---
Scusa se te lo chiedo, ma stai cercando di esaminare l'effettiva bontà del progetto o ti limiti a difenderlo a spada tratta?
Perchè vedo che non hai nemmeno preso in considerazione le mie osservazioni. Al contrario hai brillantemente dribblato tutti i dubbi che ho sollevato confrontando mere con pere.
Scusa se te lo chiedo, ma stai cercando di esaminare l'effettiva bontà del progetto o ti limiti a difenderlo a spada tratta?
Perchè vedo che non hai nemmeno preso in considerazione le mie osservazioni. Al contrario hai brillantemente dribblato tutti i dubbi che ho sollevato confrontando mere con pere.
Forse è meglio aspettare qualche prova sperimentale perchè effetivamente stò ragionando su sue dichiarazioni.
Forse è meglio aspettare qualche prova sperimentale perchè effetivamente stò ragionando su sue dichiarazioni.
Beh...
In giro di caldaie che sfruttano la pirolisi e il tubo di venturi ce ne sono tante... non ho confrontato le specifiche punto per punto con quelle delle caldaie tradizionali, ma non mi pare, almeno a grandi linee, che ci siano vantaggi tangibili nell'usare la pirolisi. In compenso ci sono significativi problemi di manutenzione e non solo.
Per avere la pirolisi serve un ventilatore, quindi senza corrente la caldaia si spegne, per avere un buon rendimento la caldaia deve essere continuamente pulita. Per non parlare dei problemi di condenza, del "regime forzato" e quant'altro.
Nel complesso trovo strano che sia una gran rivoluzione.
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