View Full Version : CAGLIARI CALCIO OFFICIAL THREAD STAGIONE 2009/2010
juninho85
28-01-2010, 22:28
Io non riesco a condannarlo, sperava di andare in una "Big" e credo che il 99% dei giocatori avrebbe fatto la stessa cosa....poi lo hanno trattato come un pacco postale.
Considera anche che grazie al suo transito in Rossoblu, Cellino ha potuto pagare Jeda e Matri, che ora sono un patrimonio della società.
Per noi tifosi, Cagliari è un punto di arrivo, ma di Cossu,Zola, Riva e forse anche Conti non ne esistono molti.
Per questi Cagliari è stata una scelta di vita, non si può pretendere che sia così per tutti.....io rimango convinto che in tutta la "giostra" (Inter-Genoa-Cellino-Procuratore) chi la abbia presa in culo sia stato Robert...e scommetto che se tornasse a Cagliari farebbe ottime cose (io lo ho sempre reputato molto più forte di Matri).....e se è vero che Nenè l'anno prossimo vestirà la casacca Rossonera, azzarderei l'arrivo di Paloschi. :)
ricordiamo che lui a gennaio qualsiasi squadra li proponessero i giornalisti a lui e quel coglionazzo del procuratore a lui andava bene tutto,l'importante era giocare...fregava meno di zero del cagliari....su acquafresca ci abbiamo guadagnato ben 2,5 milioni di €,pagata metà 2,5 e rivenduta all'inter a 5,con questa somma ci siamo pagati metà jeda
gli auguro tanta merda da qui fino alla fine della sua carriera,lui e quel venditore di cocciule di renzo contratto
juninho85
28-01-2010, 22:33
Allegri risponde alle vostre domande! "Inter, Milan o Juve? Mi vedo altrove! E per il futuro dico Balotelli"
E' considerato unanimemente uno degli allenatori emergenti più interessanti del calcio italiano. Per lui parlano i risultati, ma non solo: da due anni c'è la sua impronta su un Cagliari spensierato, divertente, sempre piacevole da vedere. Anche per questo spesso finisce per essere accostato alle grandi del nostro calcio, ieri il Milan, oggi la Juventus. Siete stati in tanti, per tutti questi motivi, ad inviarci le vostre domande per Massimiliano Allegri. L'allenatore livornese ha riposto pazientemente a molti di voi: ecco la seconda puntata della nostra intervista ESCLUSIVA...
Alessandro, Quinto di Treviso
Caro Mister Allegri, il suo Cagliari gioca meravigliosamente bene e mi ricorda, nel suo essere ordinatamente spumeggiante, il grande Pescara di Giovanni Galeone. Quanto ha influito, nel suo modo attualissimo di interpretare il calcio, la visione tecnico-tattica di un maestro del genere? Si ispira a lui in qualche accorgimento? O è tutta farina del suo sacco?
"Il mister Galeone è stato senz’altro un elemento importantissimo nella mia crescita tecnica, sia di giocatore che di allenatore. Non è un segreto che mi abbia ispirato. Diciamo che per crescere è fondamentale avere avuto un ottimo maestro".
Franz Rossoblu, Roma (ma super Casteddaio)
Carissimo Mister, premesso che non voglio esagerare nei complimenti perchè sarebbe forse inopportuno però, posto che la Sua saggia mano è evidente nei meccanismi del nostro stupendo giocattolo di nome CAGLIARI, mi sono sempre chiesto, quanto è importante la sinergia, nel Suo lavoro, con il preparatore atletico? Presumo ogni singolo giocatore segua una tabella ben precisa, è corretto? Mi interesserebbe davvero tanto visto che tra breve conieranno i 10 minuti finali del CAGLIARI dove mettiamo sotto tutti! Complimenti e, grazie MISTER!
"Senza il lavoro di gruppo, non si arriva da nessuna parte. Sono fortunato a poter contare su uno staff di prim’ordine che mi dà una grossa mano. Grazie al lavoro di tutti, il Cagliari sta andando bene".
Simone, Genova
A Ferrara ha fatto bene, a Sassuolo ha fatto bene, a Cagliari ha fatto e continua a fare benissimo, quali sono i motivi allora delle difficili stagioni a Grosseto? E poi un'altra cosa: anche a Cagliari non era partito benissimo, ma lei è stato il primo allenatore che ha mantenuto la fiducia di Cellino e non è stato mandato via dopo le prime giornate, e col senno di poi è stata una decisione azzeccattissima. Non è quindi la conferma che a volte gli allenatori meritino più fiducia?
"Penso che in generale sia sbagliato mandare via gli allenatori. A Grosseto, il primo anno venni richiamato e sfiorammo la promozione. Nella stagione successiva, venni esonerato con un bilancio di 1 vittoria, 6 pareggi e 2 sconfitte".
Guido, Cagliari
Caro Massimiliano, vorrei sapere se l'invidiabile forma fisica palesata dal Cagliari ormai da due anni a questa parte dipende anche dal fatto di non aver fatto la preparazione pre campionato in montagna ma a livello del mare nel nostro centro sportivo. Se la risposta è affermativa vorrei sapere qual è la spiegazione a livello medico-sportivo.
"Una volta si pensava che la preparazione in montagna fosse imprescindibile, adesso non è più così. Squadre importanti come Roma e Milan hanno effettuato la preparazione nei loro centri sportivi, senza risentirne. Noi del Cagliari abbiamo potuto seguire l’esempio, in quanto il nostro centro sportivo di Assemini ha attrezzatura e comfort ideali per la preparazione di una stagione agonistica. I risultati hanno confortato la nostra scelta".
Roberto, Cagliari
Una domanda che vuole essere una critica costruttiva: ho come l'impressione delle volte che rimanda troppo il momento del cambio. Non le sembra che alcune partite si sarebbero potute raddrizzare o vincere con meno problemi anticipando di qualche minuto il cambio? lo fa perchè indeciso o per un'altro motivo? Vorrei leggere la risposta, perchè è l'unico difetto evidente che trovo in lei.
"Anche qui, si tratta di momenti. Il calcio non è il basket o il calcetto: una volta effettuato il cambio, non si può tornare indietro. Meglio allora aspettare un minuto in più piuttosto che affrettare il cambiamento".
Davide, CA
Salve mister, vorrei conoscere un anedotto o un movimento/schema particolare che chiede ai giocatori in allenamento.
"Direi che non ci sono movimenti o schemi particolari in allenamento. Tutto è improntato alla massima normalità, che per ora ci sta dando dei buoni frutti".
Francesco, Milano
Salve mister, prima di porle qualsiasi domanda è doveroso farle i complimenti per come gestisce la sua squadra, che, nonostante non si sia fatta notare per la campagna acquisti, mantiene alta la sua posizione in classifica. Vorrei chiederle, quale tra Inter, Milan e Juventus sia la squadra più adatta a lei, e inoltre cosa manca al Cagliari per fare il vero salto di qualità... Un augurio per una carriera piena di successi...
"La squadra più adatta a me? Il Cagliari! Più che fare il salto di qualità, credo che la squadra sia giovane, e stia migliorando quotidianamente. Deve acquisire quel pizzico di consapevolezza nei propri mezzi, mezzi di cui seocndo me dispone in buona misura. Possiamo assecondare la crescita naturale del singolo, e allargo il discorso anche allo staff tecnico e societario, anch’esso tutto giovane e proiettato al futuro".
Federico, Catania
Caro Massimiliano, vorrei sapere come gestirebbe la situazione venutasi a creare alla Juventus. Un gruppo demotivato, spaventato di toccare il pallone come si gestisce? Buon proseguo di carriera. Grande Mister
"Sinceramente non riesco ad esprimere un parere sul conto della Juventus. Non solo perché ho già le mie gatte da pelare al Cagliari! Penso che per risolvere i problemi, occorra esserci dentro e conoscere la vera natura".
Francesco, Pescara
Mister lei è senz altro l'allenatore emergente migliore,dopo spalletti è lei la rivelzione del calcio italiano come allenatore. A parte i complimenti volevo farle una domanda: secondo lei chi è il calciatore italiano piu forte degli ultimi 15 anni e chi quello del futuro... quello dei prossimi 15 anni?la ringrazio e le auguro un buon campionato e una buona carriera.
"Scelgo Roberto Baggio e Balotelli".
Solertes
29-01-2010, 07:06
ricordiamo che lui a gennaio qualsiasi squadra li proponessero i giornalisti a lui e quel coglionazzo del procuratore a lui andava bene tutto,l'importante era giocare...fregava meno di zero del cagliari....su acquafresca ci abbiamo guadagnato ben 2,5 milioni di €,pagata metà 2,5 e rivenduta all'inter a 5,con questa somma ci siamo pagati metà jeda
gli auguro tanta merda da qui fino alla fine della sua carriera,lui e quel venditore di cocciule di renzo contratto
Io continuo a trovarla una cosa giustificabilissima, un comportamento che preferisco a quelli che fanno sempre le stesse dichiarazioni - ora sono un giocatore del/la "squadra" e penso solo a lei - che sono delle balle stratosferiche.
Sicuramente era in imbarazzo per non contrariare l'itner (ed è evidente come non sia un maestro delle pubbliche relazioni) e il comportamento del suo procuratore non gli ha facilitato le cose.
Per quanto riguarda le cifre dell'operazione, io ho sempre sentito numeri più consistenti.....secondo i tuoi calcoli il Cagliari avrebbe pagato (nella migliore delle ipotesi) Jeda 5 milioni di euro?
juninho85
29-01-2010, 07:55
jeda l'abbiamo preso in prestito oneroso se non ricordo male nella sessione invernale a mezzo milione e riscattato a 2,5 nel mercato estivo immediatamente successivo
juninho85
29-01-2010, 09:11
Cellino: "Matri non si muove"
Alessandro Matri non si muove dal Cagliari. Pare essere questo il pensiero del presidente Cellino. La Fiorentina, dopo aver appreso la notizia della positività di Adrian Mutu avrebbe provato a fare un sondaggio con i rossoblù per Matri, già cercato quest'estate. Il presidente del Cagliari ha risposto picche, Matri non si tocca: "Il ragazzo non si muove. Ho grandi progetti per il futuro e tutti saranno contenti". Un segnale forte rispetto al passato: il Cagliari non vende i suoi pezzi migliori, a meno di offerte da capogiro.
Allegri ha deciso: Dessena giocherà a destra
Massimiliano Allegri pare aver sciolto il dubbio difesa: Canini torna al centro al posto di Lopez infortunato e Daniele Dessena prenderà il suo posto come terzino di destra. Niente da fare invece per il dubbio in attacco: Allegri scioglierà le riserve solo dopo la rifinitura. Nenè e Jeda scalpitano e si giocano il posto da titolare accanto a Matri, ormai quasi intoccabile. A centrocampo rientra Conti, con Parola che si riaccomoda in panchina. Bisognerà fare attenzioni ai cartellini gialli: Ariaudo, Biondini e Lazzari sono in diffida e un'ammonizione li costringerebbe a saltare l'Inter.
Unione Sarda - Cagliari, è un super Nenè
Come un leone appena uscito dalla gabbia. Nenè ruggisce, corre, scalpita, si esalta nei dribbling, sforna assist per i compagni e trasforma in gol tutte (o quasi) le palle che gli passano tra i piedi. Scatenato. Non gioca una gara ufficiale da quasi un mese (a Bologna tra l’altro è entrato a dieci minuti dalla fine), così ogni amichevole diventa l’occasione per sfogarsi. Ieri a Ussana è andato a segno ben sette volte. Esagerato. Certo, stavolta lo sparring partner del Cagliari per il collaudo del giovedì (una rappresentativa del Parteolla) è davvero poca roba (il 23-0 finale è inevitabile). «Ma le reti», ama ripetere l’allenatore rossoblù Allegri, «sono sempre importanti, anche in allenamento». Figurarsi nell’ultimo test prima del big match con la Fiorentina. Il bomber brasiliano ha un passo davvero invidiabile e il tocco giusto al momento giusto. Gli basta un tempo (il secondo) per mostrare il suo stato di forma (eccezionale) e candidarsi così per un posto nel tridente antiviola (affollatissimo). Rispetto alla settimana scorsa ha un concorrente in meno (Larrivey è squalificato), eppure la sua presenza dall’inizio domenica al Sant’Elia non è affatto scontata. Anche Jeda (autore ieri di una tripletta) è in grande spolvero, pure lui sacrificato nell’ultimo periodo e sempre decisivo (con i gol o con gli assist) pur giocando scampoli di partite. E allora un dubbio serpeggia: e se stavolta l’escluso fosse Matri? Allegri prende tempo, scioglierà le riserve soltanto domenica mattina. Intanto l’attaccante lombardo (terzo nella classifica marcatori della serie A con dieci gol) non perde occasione per gonfiare la rete, qualunque essa sia. Chiude il giovedì a Ussana con un poker e che assist di tacco per Nenè. Stesso bottino per Larrivey, l’unico, però, a giocare l’intera partita e a calciare due volte dal dischetto. Pomeriggio di gloria per tutti gli attaccanti, insomma, e senza particolari affanni per i difensori orfani di capitan Lopez e Pisano, entrami infortunati. A proposito, Allegri non scioglie il nodo sul terzino destro e mischia le carte tra primo e secondo tempo. Dessena tanto per cominciare, Marzoratti nella ripresa. Il centrocampista appare comunque favorito sull'ex empolese che fa l'esterno di professione. Ventitré gol in tutto come il numero che tanto piace al presidente Cellino, lo stesso numero che portava sulle spalle a Piacenza il belga Nainggolan sino a due giorni fa. Il neo acquisto rossoblù è arrivato in Sardegna in tarda mattinata, giusto in tempo per le visite mediche. Non ha quindi partecipato alla festa del gol di Ussana. Pronti via, rossoblù in campo con Marchetti tra i pali, Canini e Ariaudo al centro della retroguardia, Dessena e Agostini terzini. Conti è il regista, Biondini e Barone le due mezze ali, Cossu trequartista dietro le punte Jeda e Larrivey. Tutto un altro Cagliari nella ripresa con l’eccezione Larrivey. In porta il baby Vigorito (Lupatelli dovrà star fuori ancora un mese circa), la linea difensiva ora è composta (da destra verso sinistra) da Marzoratti, Astori e i due giovani degli Allievi Lasi e Sedda. Parola gioca mediano basso, supportato da Brkljaca e Lazzari, davanti un inedito tridente formato da Matri, Nenè e l’argentino appunto. Ricapitolando: sette reti per Nenè, quattro per Matri e Larrivey, tre per Jeda, una per Barone, Brkljaca, Lazzari, Conti e Cossu. Quest’ultimo è strepitoso, ogni sua giocata è un'ondata di applausi
La Nuova Sardegna - Lazzari, mister prudenza
In un’atmosfera tipicamente da stadio con cori e ovazioni a non finire, Andrea Lazzari ha incontrato i bambini della scuola elementare «Nostra Signora della Mercede» a Cagliari. «Ho un bellissimo rapporto con la città, e i miei compagni di squadra, un ambiente meraviglioso, ideale per poter giocare bene al calcio» dice il calciatore.
- E col mister come procede?
«Ci fa lavorare tanto in allenamento, ma una volta fuori dal campo scherza e si diverte».
- Sei soddisfatto del tuo rendimento?
«Ho realizzato due reti di cui una a Milano nella gara col Milan. Sono nato attaccante, ma il fatto di essere utilizzato più indietro non mi preoccupa, anzi pur di giocare sono disposto a sacrificarmi in qualunque ruolo».
- La gara più difficile di quest’anno?
«Sicuramente quella di Siena, perché avevamo di fronte una squadra molto determinata. Ma ogni partita avrà le sue difficoltà».
- Come quella contro la Fiorentina?
«Non dobbiamo farci ingannare dal fatto che i viola stanno attraversando un periodo non brillantissimo, anzi questo deve metterci in guardia perchè il fatto di avere perso le ultime due partite li renderà pericolosi».
- Possiamo parlare di gara decisiva per un posto in Europa League?
«Mancano ancora nove punti per la salvezza e sinchè non li facciamo qualsiasi altro discorso è proibito».
- Però avrete tanti stimoli giocando in casa.
«Giocheremo con l’obiettivo di centrare i tre punti, perché quest’anno abbiamo sempre fatto così con qualsiasi avversario, tanto fra le mura amiche quanto in trasferta».
- Fra gli avversari chi teme maggiormente?
«Soprattutto Gilardino, un giocatore in grado di trovare la porta con grande facilità».
- Conosce l’ultimo nuovo acquisto, Nainggolan?
«Sì, l’ho conosciuto nel periodo in cui giocavo a Piacenza, tecnicamente è bravo, sa stare in campo e penso possa darci una grande mano, perché ha le qualità giuste».
juninho85
29-01-2010, 10:50
Il Sardegna - Matri va in mondovisione: conquistato il Barça
Le gesta di Matri fino in Spagna. Ieri il presidente del Barça, Juan Laporta, gli ha fatto fischiare le orecchie, seppure l'abbia solo menzionato tra le righe. Parlava di Lionel Messi, ovviamente, il miglior al mondo. «Non ha prezzo, è incedibile», ha commentato il numero uno del club spagnolo. Ma - c'è un bel ma - non è finita qui questa bella chiacchierata in catalano. «In Italia ci sono tanti giocatori interessanti: nell’Inter, nel Cagliari ». Nel Cagliari? «Ci sono diversi giocatori italiani che mi piacciono, questo non vuol dire che voglia comprarli ma mi piacciono». Incredibile ma vero. All'indomani dell'interesse del Milan per enè si scopre che c'è qualche guerriero rossoblù che sta facendo conquiste in Europa. Gli indizi portano tutti al super Matri di questa stagione. Perchèad attirare sono prima di tutto i numeri, e quelli di Matri stavolta erano al limite della leggenda. Sette gol in sette partite consecutive, dieci totali a metà campionato. E non si ferma. E proprio perchè non si ferma neanche in fascia piace tanto a Laporta. La sua miglior dote è che abbina la grande corsa ai gol. Come lo vedreste largo nel tridente di Guardiola? Già, proprio come fa Henry. Sogno o realtà che sia, intanto le voci sul bomber rossoblù hanno varcato i confini. Sia chiaro, non è che Laporta lo voglia comprare. Ma quell'interesse, l'essere tra i preferiti della dirigenza del Barça lo farà andare ancora più forte. Intanto, invece, era quasi sogno per Nenè. Galliani ieri ha confermato l'interesse del Milan per il brasiliano balenato in questa fase di mercato. «Era un'ipotesi interessante se fosse andato via Huntelaar, lo abbiamo chiesto, non lo nascondo, ma Cellino ci ha detto no e non se n'è fatto niente». Affare rimandato a questa estate? Chi lo sa. E siamo a due. Vediamo chi saranno i prossimi rossoblù nel mirino dei grandi club. Allegri resta sempre il preferito della Fiorentina.
Rispunta il nome Valdez
L'infortunio di capitan Lopez, potrebbe costringere il Cagliari a tornare sul mercato. I rossoblù pare abbiamo messo gli occhi sul centrale della Reggina Carlos Valdez, già seguito quest'estate. Sul difensore c'è anche l'interesse del Boca Juniors, ma pare che Valdez voglia rimanere a giocare in Italia. La società sarda aveva dichiarato chiuso il mercato e invece è arrivato Nainggolan. Arriverà anche Valdez o stavolta il mercato è definitivamente chiuso?
Primo allenamento piacentino per Sivakov
Mikhail Sivakov ha cominciato ieri pomeriggio la sua avventura in prestito al Piacenza. Il centrocampista, di proprietà rossoblù, ha svolto il suo primo allenamento piacentino e potrebbe essere addirittura convocato già per il match di domani contro la Triestina dell'altro giocatore ex rossoblù Claudio Pani. Sivakov ha scelto la maglia numero 25 (a Cagliari indossava la 16).
20 mln per Matri sono un'offerta da capogiro...
Solo a me sembra semrpe un segone, che quest'anno sta avendo abbastanza fortuna/periodo positivo che la mette spesso dentro?
juninho85
29-01-2010, 14:40
vabbeh non esageriamo...non è sicuramente un fenomeno,vale meno della metà di questi presunti 20 milioni ma sicuramente ha fatto passi da gigante rispetto all'anno scorso quanto a concretezza sotto porta
juninho85
29-01-2010, 14:49
Pusceddu: "Rispetto per Mutu"
Era già stato interpellato nei giorni scorsi riguardo la sfida tra Cagliari e Fiorentina ma, come tutti, neanche lui, Vittorio Pusceddu (ex di entrambe le squadre) poteva immaginare di doversi pronunciare di nuovo sulla sfida a causa della questione Mutu che potrebbe spostare qualche equilibrio in vista del match.
"Sarebbe meglio non commentare - dice - preferirei non farlo per rispetto del giocatore e della società viola. Mi dispiace molto, per la Fiorentina è una grave perdita e per il giocatore questo punto rappresenta la fine della carriera, qualora le controanalisi confermassero il tutto”.
Dalla gara si aspetta molti gol e spettacolo visto il bel gioco che esprimono entrambe le formazioni e individua nel collettivo l'arma in più dei rossoblù poichè "la squadra di Allegri sta dimostrando di avere una forza interiore micidiale e di poter sopperire ad un organico qualitativamente inferiore rispetto alle grandi squadre”. "La Fiorentina deve invece far leva sullo spirito di rivalsa e di solidarietà per Mutu oltre che alla fame di punti dopo due sconfitte consecutive".
Una battuta anche sugli stadi delle due squadre che, secondo l'ex terzino, "sono due stadi da rendere un poco più moderni… Per fortuna ci sono le tifoserie, che danno emozioni uniche”.
Mutu sospeso
Adrian Mutu è stato sospeso: "Il Tribunale Nazionale Antidoping comunica che, vista la richiesta di sospensione dell'atleta Adrian Mutu, tesserato alla FIGC, presentata dall'Ufficio di Procura Antidoping al TNA il 28 gennaio 2010, rilevato che l'atleta è risultato positivo all'analisi del primo campione - il comunicato del Coni -, il Presidente Plotino ha firmato il relativo provvedimento di sospensione".
Confermata quindi l'assenza del rumeno contro il Cagliari, come previsto non appena si era appresa la notizia nella giornata di ieri.
Ag. F. Lopes: "Bari e Cagliari? Piaceva al Genoa.."
Il nome del centrale brasiliano del Nacional de Madeira, Felipe Lopes (22), è stato accostato in questi ultimi giorni di mercato al Bari, dopo che si era parlato di un interessamento da parte del Cagliari. Contattato in esclusiva da TMW, l'agente del difensore paulista, Danko Dikic, ha dichiarato: "Il Bari? Non mi risulta proprio. Per quanto riguarda il Cagliari, personalmente non sono mai stato contattato, ma può darsi che ci siano stati dei contatti tra i due club che sono in buoni rapporti dopo l'affare Nené. Posso confermare invece che il giocatore è stato seguito in maniera concreta dal Genoa, ma poi non se ne è fatto niente. Possibilità che succeda qualcosa in questi ultimi giorni di mercato? Dubito, più facile se ne riparli a giugno".
20 mln per Matri sono un'offerta da capogiro...
Solo a me sembra semrpe un segone, che quest'anno sta avendo abbastanza fortuna/periodo positivo che la mette spesso dentro?
No, direi che in varie occasioni ho sostenuto le stesse cose, il pasticcione matri qualche volta azzecca la giornata, ma anche io lo venderei immediatamente per anche meno soldi.
juninho85
29-01-2010, 19:17
Nainggolan si presenta: "Gruppo fantastico"
Tempo di presentazione per il nuovo acquisto del Cagliari Radja Nainggolan. Il centrocampista proveniente dal Piacenza è apparso emozionatissimo: "Mi hanno accolto benissimo. Sono emozionato, un po' nervoso. Per me è tutto nuovo, ma mi sono reso conto immediatamente della compattezza di questo gruppo fantastico. Conoscevo già Lazzari e Matri. Sapevo che questo era un gruppo giovane che sta facendo bene".
Nainggolan ha già svolto il primo allenamento con i compagni: "Esiste una differenza notevole, in quanto a valori tecnici tra la serie A e la B".
Un ringraziamento particolare ad Antonio Nocerino, suo ex compagno a Piacenza: "Devo tanto a Nocerino, lui mi ha insegnato parecchie cose. Idolo? Ronaldinho, perchè interpreta il calcio come spettacolo, ovvero come dovrebbe essere. Obiettivi? Voglio lavorare bene e arrivare il più in alto possibile".
Ora la palla passa a mister Allegri, che deciderà se convocarlo già dalla partita di domenica contro la Fiorentina.
juninho85
30-01-2010, 11:00
La Nuova Sardegna - Nuovi guai per Mutu i viola lo difendono
«Mutu è stato sicuramente ingenuo e per questo sono un pò arrabbiato con lui, ma la sua buona fede non è in discussione». Lo ha detto Andrea Della Valle lasciando la sede della Fiorentina, allo stadio Franchi, dove aveva incontrato Prandelli e il vicepresidente Mario Cognigni. «Il ragazzo è distrutto, ha capito la leggerezza commessa, ma siamo fiduciosi». C’è dunque tensione in casa viola, alla vigilia della sfida contro il Cagliari.
Andrea Della Valle spera che per il giocatore ci sia una pena lieve. «Ci auguriamo che l’ipotesi dei tre mesi di squalifica sia possibile. L’ importante è recuperare il ragazzo che ora è a pezzi». Il presidente dimissionario non vuole paragonare il precedente caso doping di Mutu, quando fu trovato positivo alla cocaina durante la sua militanza al Chelsea.
«Non mi piace dire che Adrian c’è ricaduto: sono due storie diverse. In questo caso ha compiuto una grande stupidaggine, ma la cocaina non c’entra. Adrian ha il culto del fisico, lo sapevamo, ma doveva stare più attento». La società concorderà con il giocatore le strategie difensive. «Bisogna stargli vicino perchè ha dato tanto alla squadra - ha detto Andrea Della Valle - speriamo che venga fuori che non c’è dolo. Non credo che chiederà le controanalisi».
Intanto la Fiorentina ha acquistato la giovane punta svizzara Haris Seferovic, 17 anni, preso dal Grasshopper di Zurigo. Seferovic è campione del mondo Under 17, competizione di cui è stato anche capocannoniere. La formalizzazione dell’acquisto avverrà dopo le visite mediche, quindi il giocatore sarà disponibile da lunedì.
La Nuova Sardegna - Ecco Radja Nainggolan, da Bali per un nuovo sogno
Dal paradiso terrestre dell’isola di Bali, dove è nato, al paradiso calcistico della serie A italiana. Radja Nainggolan stenta ancora a credere che il suo sogno si sia trasformato in realtà. «Sono stato accolto molto bene qui a Cagliari, e quindi davvero felicissimo di essere approdato in questa squadra - spiega emozionato - Non ho avuto difficoltà a legare subito con il gruppo».
- Le sue caratteristiche?
«Posso svolgere al meglio tutti i ruoli del centrocampo. Se devo fare una scelta preferisco essere utilizzato nella posizione di esterno sinistro».
- Come è stato il suo primo giorno di allenamento?
«Ho capito subito che fra la serie B dove giocavo sino a poco tempo fa, e la serie A ci sono tante differenze, ma penso di riuscire a superare questo gap grazie all’aiuto dei miei nuovi compagni e dell’allenatore».
- Lei gioca anche nella nazionale under 21 del Belgio: rispetto all’Italia com’è il calcio da quelle parti?
«Beh lì ci sono soltanto tre squadre che lottano per il titolo, e c’è un grande distacco rispetto alle altre squadre della Prima Divisione. In generale il livello è basso, ci sono distanze notevoli soprattutto a livello economico rispetto al vostro paese».
- Conosce qualcuno della sua nuova squadra?
«Lazzari, perché entrambi abbiamo giocato a Piacenza. Sono state le sue parole a convincermi».
- Ha avuto modo di parlare col mister?
«Non ancora, ma ci sarà modo di conoscerlo meglio».
- Spera di giocare contro la Fiorentina?
«Non mi illudo, so di dover lavorare ancora tanto per migliorare».
- Col Piacenza ha realizzato tre gol in cinquanta presenze complessive.
«Sì ma ne avrei potuto fare molti di più e fra le cose che ho da affinare una è proprio la capacità di sfruttare le opportunità sotto porta».
- Ha un modello al quale ispirarsi?
«Mi piace molto Ronaldinho, vederlo in azione è meraviglioso. Ma penso anche al mio compagno di squadra Nocerino, che per me è stato un grande maestro di sport e di vita».
Unione Sarda - Contratti, operazione 2013
Gli ultimi quattro sono stati Pisano, Agostini, Larrivey e il terzo portiere Vigorito. Con queste quattro firme, il Cagliari ha completato l'operazione 2013. In pratica l'intera rosa rossoblù (con appena otto eccezioni, come vedremo dopo) è sotto contratto sino a quell'anno. Una strategia messa a punto dal presidente Cellino alla fine del 2009 e portata a compimento l'altro giorno dal direttore generale, Francesco Marroccu. Il quadro è completato dal riscatto dell'altra metà del cartellino del portiere Marchetti (il documento è nelle mani del Cagliari e sarà depositato lunedì in Lega a Milano), l'ingaggio del giovane centrocampista belga, Radja Nainggolan, e dalla prossima firma di Pinardi, talentuosa mezzala-trequartista in forza al Modena, a scadenza di contratto a giugno e promessosi al Cagliari per la stagione 2010-11. Un'accelerazione imperiosa, giunta all'indomani della delusione West Ham, a cui Cellino ha reagito gettandosi a capofitto nel progetto Cagliari. «Appena tornerò in Italia», ha detto l'altro ieri da Miami, annunciando il no alla Fiorentina che chiedeva Matri per rimpiazzare Mutu, trovato positivo a un controllo antidoping, «illustrerò i miei programmi e vedrete che tutti ne saranno entusiasti».
I CONTRATTI Praticamente tutti i rossoblù sono blindati sino al 2013. Hanno il contratto in scadenza in questa data Marchetti, Vigorito, Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Marzoratti, Pisano, Biondini, Conti, Nenè, Larrivey, Matri e Ragatzu. Sono legati al Cagliari sino al 2012, invece, Lazzari, Jeda, Cossu e Barone; hanno il contratto in scadenza a giugno Lupatelli (si attende il suo recupero dopo il grave infortunio di Palermo per valutare la possibilità di un rinnovo), Parola (che ha molte richieste e probabilmente deciderà di andare in una squadra che gli offra più spazio), Dessena (è in prestito ed è ancora da discutere la compartecipazione con il Parma), e Lopez, che merita un discorso a parte. Il capitano, attualmente infortunato ma in odore di rientro nel giro di due-tre settimane, ha un rapporto speciale con il presidente. A fine stagione, se Lopez se la sentirà di giocare ancora (come appare probabile e come le sue prestazioni confermano), gli basterà comunicare la sua decisione a Cellino che, automaticamente, farà scattare il rinnovo.
L'ALLENATORE Massimiliano Allegri è sotto contratto sino al giugno del 2011, quindi, per un'altra stagione. I risultati parlano per lui ma gli stessi risultati potrebbero suscitare l'interesse di qualche big. Al momento, tutto tace ma è una partita che potrebbe aprirsi a fine torneo. Ma per convincere Cellino e Allegri a dirsi addio, ci vorrà una di quelle proposte che non si possono rifiutare. Altrimenti Allegri batterà il record di permanenza sulla panchina rossoblù detenuto da Ventura (dal '97 al '99) e che, salvo terremoti, Max eguaglierà alla fine di questo campionato.
I NODI A fine stagione, ci sarà qualche grana da risolvere. Astori è in comproprietà con il Milan, che ha assoluto bisogno di rinnovare la sua difesa, piuttosto vecchia e stanca. Inoltre, sinora l'Atalanta ha risposto picche alle richieste del Cagliari di riscattare l'altra metà del cartellino di Lazzari (potrebbe essere lui il successore di Doni, ormai alla soglia dei trentasette anni), mentre la trattativa con il Parma, per trasformare il prestito di Dessena in comproprietà, non è ancora decollata.
IL BLITZ Ritorno di fiamma per un obiettivo dello scorso calciomercato: si tratta di Alex Pinardi, trent'anni, mezzala del Modena, quest'estate in predicato di sostituire Fini. È a scadenza di contratto, il Cagliari, dopo aver informato il Modena, come prescrivono le norme, ha intavolato la trattativa con il giocatore. L'accordo sarebbe già stato raggiunto e nei prossimi giorni il Cagliari potrebbe depositare il pre contratto.
LA SPINA NEL FIANCO La società sta agendo con tempestività e idee chiare. Ha i bilanci in ordine e certificati ormai da quasi due decenni, non è mai stata coinvolta in scandali tipo passaporti e doping, si è ormai stabilizzata nella massima serie. La sensazione è che la questione stadio sia un tappo all'ulteriore crescita del Cagliari che, per struttura, ricchezza della rosa, esperienza e capacità, potrebbe ambire a collocarsi stabilmente nelle posizioni medio-alte della classifica. Il nuovo Sant'Elia - che pareva in dirittura d'arrivo - sembra di nuovo impantanato nella palude burocratica, capace di trasformare in un percorso a ostacoli qualsiasi procedura, anche la più condivisa e convincente. Senza entrare nella complessa questione, non ci sono dubbi che un ulteriore sviluppo del Cagliari passi attraverso la soluzione della ultradecennale questione stadio, che Cellino ha avuto il merito di porre tra i primi in Italia, senza, però, riuscire a portarla a soluzione, per colpe, forse, non solo sue.
Massimiliano Allegri incita i tifosi: «I ragazzi meritano il vostro aiuto. Questa con la Fiorentina è una partita difficile. Ma noi siamo pronti a fare la nostra parte». Il tecnico del Cagliari in settimana ha pigiato sull’acceleratore.
«Questo gruppo ha qualità tecniche e valori morali di prim’ordine - ha detto -. Chi tifa Cagliari deve far sentire la sua voce». Insomma, una chiamata a raccolta che la dice lunga sulle aspettative che circondano la gara con i viola.
Tanto che le varianti tecnico-tattiche, paiono passare in secondo piano rispetto al coinvolgimento totale dell’ambiente. Cagliari-Fiorentina ha il fascino del passato, quando ad esempio sardi e toscani hanno lottato per lo scudetto. Ma anche più di recente, ad esempio, quando Francescoli e Batistuta si guardavano negli occhi. Altri tempi. Domani, con i viola che seguono in Cagliari a un punto, c’è in palio il distacco. I numeri del Cagliari. I rossoblu vanno in gol da 17 turni consecutivi. Sono 31 le reti segnate e l’ultimo turno all’asciutto risale alla trasferta al “Franchi” con la Fiorentina. Inoltre, il Cagliari ha sempre insaccato almeno un gol nelle ultime 14 partite in casa. Tra i marcatori, una curiosità: in A la squadra di Allegri è quella che ha realizzato il maggior numero di reti con i panchinari. Otto dei 32 centri colti nella serie A 2009/10 fanno infatti capo a Jeda, Matri e Nené (2 a testa), Larrivey e Lazzari (1). Sui numeri casca a pennello la striscia positiva: Cossu e compagni raccolgono punti da cinque giornate di fila. L’ultima sconfitta risale al 6 dicembre scorso a Palermo.
Varianti tattiche e infortunati. Dessena è destinato a giocare da terzino destro. Marzoratti e Ariaudo possono aspettare. Allegri,oltre che di fase difensiva, ha necessità di interdizione in mezzo, spinta e aiuto continuo a Biondini e Conti. In attacco, derby brasiliano Jeda-Nenè per affiancare Matri. Nené si è ripreso dai fastidi muscolari che l’hanno condizionato. Le 6 reti del test di giovedì, confermano una buona condizione. Ma anche Jeda sta tornando sui suoi livelli. Ad Allegri la parola decisiva. Per il resto, Pisano segue il programma di recupero che lo terrà fuori per altre tre settimane. Lopez non ha problemi ai legamenti ma la distorsione al ginocchio lo bloccherà per altri 20 giorni. Migliorano anche Lupatelli. Unico assente, Larrivey, squalificato per un turno dopo l’espulsione di Siena.
Cuore e concentrazione. Allegri sta spronando i suoi: con i viola ci sono in palio più dei tre punti. E serve concentrazione e spirito di sacrificio. Con il rientro di Conti, anche se parola è stato perfetto, la squadra ritrova il leader. La Fiorentina, in Champions forte anche del recupero sul Liverpool, ha una rosa progettata per l’Europa. Ma al sant’Elia, da un pezzo, è dura per tutti.
Unione Sarda - Nainggolan ora sogna a occhi aperti
Un centrocampista per un altro, Radja Nainggolan è il volto nuovo del Cagliari di Allegri. Fisico e muscoloso, ecco l'ex piacentino che la società rossoblù cercava da quasi un anno. Via Sivakov, dentro il giocatore belga che tanti estimatori aveva in Italia e fuori. Indosserà la maglia numero 28 e cercherà di ritagliarsi quanto più spazio possibile. Giovedì le visite mediche, ieri il primo allenamento con i compagni. Radja è finito immediatamente sotto l'ala protettrice di capitan Lopez: primi consigli e utili suggerimenti per una tranquilla esperienza a Cagliari. Emozionato, pronto a dare il meglio di sé, Nainggolan si è sentito subito a proprio agio: «Sono stato accolto benissimo», afferma prima serio, poi sempre più rilassato, «sono un po' nervoso, è la prima volta che cambio squadra, adesso però so di poter lavorare tranquillo». Eclettico, Nainggolan può giocare in tutti i ruoli in mezzo al campo e il suo idolo è Ronaldinho, ma stravede anche per Nocerino, che gli ha insegnato tanto: «La serie A è un sogno», continua, «arrivo in un gruppo che lavora sodo; la difficoltà maggiore credo che sarà proprio il salto di qualità, ho già visto che il livello è molto più altro rispetto alla serie B». Conosce Lazzari, per l'esperienza comune al Piacenza, e frequenta Matri, con il quale ha un amico in comune. «Perché ho scelto Cagliari? Gruppo forte e grandi motivazioni». Ma anche una visione ben precisa della realtà, se è vero che d'accordo con il suo agente, Nainggolan ha voluto fortemente il Cagliari nonostante un tentativo di giocare al rialzo da parte di un altro club di serie A. Può giocare trequartista, da interno, ma anche davanti alla difesa: i suoi numeri sono la corsa, la capacità di rompere le azioni avversarie, e il tiro dalla distanza. «Mi piacerebbe arrivare il più in alto possibile», conclude Nainggolan. Come partenza non c'è male.
NOTIZIARIO Fuori Pisano, Lopez e Lupatelli, dentro tutti gli altri nell'allenamento (riscaldamento, tattica e partitella) che il Cagliari ha sostenuto ieri pomeriggio ad Assemini. Per quanto riguarda le condizioni del ginocchio del capitano, se ne dovrebbe sapere qualcosa di più nei prossimi giorni, quando saranno più chiari i tempi di recupero. Oggi la rifinitura, domani c'è la Fiorentina.
Marchetti riscattato, Pisano, Ago e Larrivey rinnovano
Ore di alacre lavoro per il dg del Cagliari Francesco Marroccu, che nelle scorse ore ha messo nero su bianco i rinnovi contrattuali. Hanno prolungato il proprio accordo con la società rossoblù fino al 2013 Francesco Pisano, Joaquin Larrivey, Alessandro Agostini e il terzo portiere Mauro Vigorito.
E, a proposito di estremi difensori, il Cagliari dovrebbe depositare lunedì prossimo il documento che attesta l'acquisizione della seconda metà del cartellino di Federico Marchetti, riscattato dall'AlbinoLeffe: l'accordo con la società seriana risale allo scorso autunno, ma nelle prossime ore è attesa la ratifica dell'atto.
se quest'anno non ci prendiamo minimo l'ottavo posto il passivo diventerà pesante e ci toccherà cedere qualche pezzo pregiato....
juninho85
30-01-2010, 14:48
Allegri: "Domani scontro importantissimo"
"Per loro è una partita che vale il quarto posto, mentre io la considero una tappa fondamentale per arrivare ai 40 punti che vorrebbero dire salvezza". Massimiliano Allegri presenta Cagliari-Fiorentina come uno scontro importantissimo, ma allo stesso tempo non lo considera uno scontro diretto per l'Europa, ma semplicemente una sfida fra due squadre con obiettivi, per il momento, diversi. Fattostà che, qualora dovesse spuntarla il Cagliari, si porterebbe a più quattro sui viola di Prandelli. "La Fiorentina è reduce da due sconfitte, ma vorrà riscattarsi immediatamente", mette le mani avanti il tecnico livornese. Ci vorrà un Cagliari in gran spolvero per tenere testa a Montolivo e compagni.
CI VUOLE UN GRANDE CAGLIARI... - Allegri traccia le linee guida attraverso le quali la sua squadra dovrà mostrare sul campo di essere superiore alla Fiorentina. "Dovremo giocare bene tecnicamente e tenere alta la soglia dell'attenzione. Loro concedono poco". La fiducia nei suoi uomini è pressochè totale. "Ho a disposizione un gruppo fantastico, che saprà giocare con la giusta intensità ed intelligenza".
...CON UN GRANDE TIFO - La prestazione della squadra passa anche attraverso il calore che il pubblico di casa saprà regalare ai rossoblù. E Allegri invita i tifosi ad andare allo stadio numerosi, per appoggiare i loro beniamini. "Questa squadra, per come sta giocando, merita una folta cornice di pubblico".
Per quanto riguarda la formazione Allegri non ha dato indicazioni. Formazione fatta per 9/11, con Marchetti, Canini, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu e Matri certi del posto. Gli unici due ballottaggi riguardano il ruolo di terzino destro, dove tiene banco il ballottaggio fra Dessena e Marzoratti, e quello di spalla di Matri, con un maglia contesa fra i due brasiliani Jeda e Nenè.
Solertes
30-01-2010, 18:33
Il vero Principe, non la copia che hanno all'inter :O :
http://www.youtube.com/watch?v=V9GrohpLamc
Ho dimenticato di citare Matteoli e Francescoli nella lista dei giocatori che fanno scelte di vita...al minuto 2:05 circa si vede una combinazione dei due :cry:
juninho85
30-01-2010, 18:46
peccato fossi troppo giovane,ho giusto qualche ricordo isolato :cry:
conan_75
30-01-2010, 18:51
Gran video :cool:
juninho85
30-01-2010, 22:23
stasera assist di sivakov nel piacenza
juninho85
31-01-2010, 11:01
La Nuova Sardegna - Cagliari, il quinto posto nel mirino
Sessantuno punti in due: la terza di ritorno al Sant’Elia ha numeri per palati fini. E non solo. Il Cagliari formato salvezza che precede di un punto la Fiorentina - quarto anno di fila in Champions e semifinalista di Coppa Italia - è già di per sé un evento.
«Non arriva la Juve, il Milan o l’Inter, ma chi vuol tifare Cagliari non può mancare al Sant’Elia» ha ironizzato Allegri rilanciando la chiamata a raccolta dei tifosi. I temi per assistere a un match spettacolare - alle 15, arbitra Valeri di Roma - ci sono tutti. Anche perché, guarda guarda, il Cagliari, partendo da 31 punti (e con una partita in meno rispetto a chi lo precede in classifica), potrebbe scalare fino al quinto posto, scavalcando Juventus e Palermo. Bisogna però battere i viola scossi dal caso Mutu ripizzicato dall’antidoping: “Un altro motivo per aspettarci una squadra molto determinata” avverte Allegri.
Cagliari-Fiorentina si annuncia piatto prelibato per chi ama tecnica, agonismo e organizzazione tattica. I rossoblù sono alla ricerca del sesto risultato utile di fila. I viola vogliono riscattare le ultime sconfitte. Un mix che garantisce un faccia a faccia opposto a quello dell’andata. Al “Franchi” fu partita scialba. Risolta da Gilardino nell’unica giocata di pregio - cross teso e millimetrico di Vargas - della serata. Il Cagliari perse senza demeritare. I padroni di casa vinsero senza meritare. E non è un contro senso. Di fatto, nel giro di cinque mesi, i rapporti di forza sono cambiati. Conti e soci hanno messo su un meccanismo solido ed elastico. Capaci di attaccare ed essere propositivi al di là delle differenze tecniche e organizzative degli avversari. Per di più, umili e votati al sacrificio, anche quando mancano pedine chiave dello schieramento allestito dal tecnico di Livorno. Insomma, le premesse lasciano intuire un Cagliari garibaldino. Che va a caccia dei tre punti ma senza rischiare.
Allegri chiede pazienza ai suoi. E ripete il solito mantra di una gara pericolosa e decisiva per guadagnare terreno verso la soglia dei 40 punti, ovvero, la matematica salvezza. Al di là delle frasi fatte, il Cagliari con Jovetic e compagni, ha una buona occasione per guardarsi allo specchio. E siamo ai primi undici. Con l’assenza di Lopez è obbligato il duo Canini-Astori al centro, più Agostini a sinistra. A destra, pareva fatta per Dessena. Ma Marzoratti ha riguadagnato qualche chance. In mezzo, capitan Conti in regia, con Biondini e Lazzari sulle fasce. Probabile l’impiego di Parola a gara in corso. In attacco, il secondo dubbio: Jeda, in vantaggio, e Nené corrono per affiancare Matri. Il neo acquisto Naingollan debutta in tribuna. La formazione iniziale dovrebbe essere Marchetti, Dessena, Astori, Canini, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Matri e Jeda.
Unione Sarda - Cagliari-Fiorentina, sfida tra bomber
Con qualche assenza ma tanto entusiasmo, il Cagliari si appresta ad affrontare senza alcun timore reverenziale una delle grandi del campionato, la Fiorentina di Cesare Prandelli. Ormai da quattro anni i viola conquistano l’accesso alla Champions League e in questa edizione sinora sono andati alla grande, tenendo alto il nome del calcio italiano, cosa di cui Inter, Milan e Juventus non sono stati capaci. Per il Cagliari, decisamente un brutto avversario, nonostante arrivi al Sant’Elia non nel suo momento migliore. Il caso Mutu ha scosso la Fiorentina, reduce tra l’altro da due sconfitte consecutive (Bologna in casa e Palermo in trasferta) e piuttosto incerta in campionato, dove naviga in un semi anonimato, testimoniato dal nono posto attuale, seppur con la partita del Milan da recuperare (il 24 febbraio, come Udinese-Cagliari), causato probabilmente degli impegni internazionali che, inevitabilmente, sottraggono qualcosa. Allegri deve rinunciare agli infortunati Lopez e Pisano e allo squalificato Larrivey, ma ritrova Conti, dopo l’infortunio di Bologna che lo aveva costretto a saltare le due partite successive con Livorno e Siena. Gli lascerà il posto Parola, bravo quando è stato chiamato in causa, mentre in difesa e attacco persistono due punti interrogativi. L’assenza di Lopez comporta lo spostamento al centro di Canini, che farà coppia con l’altro baby, Astori, mentre Agostini, recordman di presenze quest’anno (non ha saltato neanche un minuto in campionato), farà da chioccia. Per il ruolo di terzino destro, Allegri sta pensando di ripescare Marzoratti, che aveva giocato l’ultima volta a Catania il 18 ottobre, per poi entrare nel tunnel di un infortunio lunghissimo. Marzoratti è tornato in efficienza durante la pausa di Natale ma solo adesso pare aver riacquistato la forma migliore. Potrebbe essere lui il titolare, mentre Dessena, terzino destro di emergenza, visto che è una mezzala, dovrebbe andare in panchina. Per quanto riguarda la prima linea, sicuri del posto Cossu e Matri. Quest’ultimo dovrebbe essere il misterioso «giocatore del Cagliari che mi piace », di cui ha parlato il presidente uscente del Barcellona, Joan Laporta (le elezioni si svolgeranno il 13 giugno), in un’intervista televisiva. Laporta non è l’unico ad apprezzare il capocannoniere rossoblù, dieci reti, dal momento che proprio la Fiorentina aveva invano cercato un approccio con Cellino, all’indomani della sospensione di Mutu per doping. Tornando alle cose terrene, Jeda (favorito) e Nenè si disputano l’ultima maglia disponibile per l’attacco, mentre il nuovo arrivato Nainggolan è stato convocato ma si accomoderà in tribuna insieme a Brkljaca, la cui avventura al Cagliari terminerà a giugno. Dopo oltre quattro mesi, si rivedrà in panchina Ragatzu (vi mancava dal 23 settembre, Bari-Cagliari 0-1), che due campionati fa segnò proprio alla Fiorentina il suo unico (per ora) gol in serie A.
Unione Sarda - Allegri si nasconde dietro l'obiettivo salvezza
«Sarà una gara importante ma noi abbiamo esigenze diverse rispetto alla Fiorentina ». Allegri nasconde le reali intenzioni della sua squadra a poche ore dalla sfida con la squadra viola. L’Europa è lì, a portata di mano, ma il tecnico di Livorno continua a parlare di un piccolo obiettivo chiamato salvezza. «Loro cercheranno punti per avvicinarsi al quarto posto, noi invece vogliamo arrivare a quota quaranta per restare in A». Piedi ben saldi per terra e animo fiero, Allegri è pronto per la nuova sfida che attende la sua squadra. La Fiorentina non vive un grande momento ma l’allenatore del Cagliari non si fida: «Dopo le ultime deludenti gare, cercheranno sicuramente un riscatto, sarà molto difficile, serviranno attenzione, sacrificio e grande forza di volontà». Allegri non ha dimenticato la partita dell’andata: «Era un altro Cagliari, ma la Fiorentina ha sempre Gilardino, Vargas, Montolivo, Marchionni e Jovetic». Tra i rossoblù non ci saranno Lopez e Pisano ma Conti sarà di nuovo in gruppo. Per affrontare nelle migliori condizioni la formazione toscana Allegri chiede uno sforzo in più ai suoi uomini: «Non sarà semplice, dovremo garantire intensità di manovra e qualità di gioco, la Fiorentina cercherà anche una reazione dopo quello che è capitato a Mutu. Confido nei miei giocatori », sottolinea Allegri, «sono ragazzi intelligenti, professionisti. Possono fare bene anche questa volta, soprattutto con una squadra come quella di Prandelli, molto abile a concedere poco». Fuori gioco Lopez, Allegri non farà comunque rivoluzioni: «In difesa potrebbe giocare Marzoratti», aggiunge, «mentre per l’attacco ho le solite riserve che scioglierò solo all’ultimo momento». La formazione è quasi fatta, comunque, perché Canini dovrebbe prendere il posto del capitano infortunato, mentre esterno a destra agirebbe l’ex empolese, in ballottaggio con Dessena. E davanti? «Stanno tutti bene», afferma Allegri, «deciderò tra Nenè e Jeda». Matri, quindi, appare l’unico sicuro di partire dal primo minuto nella sfida di questo pomeriggio. Tra i panchinari non ci sarà il nuovo acquisto Nainggolan: «Il giocatore è appena arrivato», conclude Allegri, «è giovane e avrà tanto tempo per crescere e conoscere meglio l’ambiente». Oggi inizierà dalla tribuna.
Parola in prestito al Livorno?
Il Livorno è piombato su Andrea Parola. I toscani cercano il centrocampista del Cagliari dall'estate, ma finora Cellino ha sempre risposto in maniera negativa. Spinelli però non molla e secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, avrebbe finalmente trovato l'accordo per il prestito del mediano fino a fine stagione. Sarà vero?
juninho85
31-01-2010, 12:23
Contro la Fiorentina per il 5° posto
Ballottaggio Marzorati-Dessena
Chiudere al meglio un gennaio ricco di soddisfazioni, per affrontare al meglio il rush finale. E una vittoria significherebbe poter centrare il quinto posto. Il Cagliari questo pomeriggio al Sant'Elia ospita la Fiorentina di Claudio Prandelli, reduce da due sconfitte di fila e pronta a scaldare i motori in vista della ripresa delle ostilità europee. Senza Lopez e Pisano infortunati e Larrivey fermato dal giudice sportivo, Massimiliano Allegri recupera Daniele Conti, al quale restituisce le chiavi del centrocampo dopo il fruttuoso interregno di Andrea Parola.
Il dilemma principale riguarda la difesa: l'assenza di capitan Lopez crea qualche grattacapo al tecnico rossoblù, che dovrebbe decidere di ricollocare Canini al centro della terza linea in compagnia di Astori, con Marzorati favorito sull'adattato Dessena come esterno basso. Pochi dubbi in attacco, con Jeda e Matri pronti a far fruttare i tagli di Cossu. In tribuna il neoacquisto Nainggolan.
Nella Fiorentina, scossa dal caso Mutu, si attende l'arrivo di Antonio Cassano, il cui trasferimento in prestito dalla Sampdoria alla corte di Prandelli dovrebbe essere definito nelle prossime ore. Intanto alle spalle di Gilardino giostrerà il trio Marchionni-Jovetic-Vargas.
Queste le probabili formazioni:
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Marzorati, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Lazzari; Cossu; Matri, Jeda.
A disposizione: Vigorito, Ariaudo, Dessena, Parola, Barone, Ragatzu, Nenè. All.: Allegri
Fiorentina (4-2-3-1): Frey; Comotto, Gamberini, Felipe, Pasqual; Montolivo, Donadel; Marchionni, Jovetic, Vargas; Gilardino.
A disposizione: Avramov, De Silvestri, Natali, Gobbi, Bolatti, Santana, Babacar. All: Prandelli.
fly down!:muro:
intanto è stata rinviata parma-inter per cui le squalifiche di lucio e snejder le scontano contro di noi
Due punti buttati... contro un avversario mediocre.
Ci hanno infastidito solo nei primi 15 minuti quando correvano tantissimo. Finita la benzina sono spariti. E Ci hanno nfastidito subito dopo l'espulsione di quel pirla di cossu, poi hanno fatto ben poco.
Cossu deve imparare a fare meno falli inutili.
Solertes
31-01-2010, 16:06
In parità numerica era una bella partita, dopo l'espulsione (forse un tantino esagerata - non ho capito se rosso diretto o somma di ammonizioni, perchè la prima ammonizione non la ricordo) è diventata una sofferenza....contro l'inter mancherà Cossu e presumo Marchetti :muro:
Solertes
31-01-2010, 18:05
mi ero perso il primo cartellino :rolleyes:
juninho85
31-01-2010, 18:20
l'espulsione ci sta tutta,sia per la prima che per la seconda ammonizione...un ragazzo di trentanni dovrebbe avere l'esperienza necessaria per capire che quando sei già ammonito se pure persisti nel dribbling la gamba non la devi mettere PIù,l'avversario non aspetta altro...peccato perchè fino a quel momento andrea li stava facendo diventare matti
ditemi quello che volete ma per me anche oggi allegri ha sbagliato la gestione delle punte,o meglio:ok matri dall'inizio,però a maggior ragione nel secondo tempo con l'uomo in meno poteva dare più frutti tenere in cambo un giocatore di potenza e velocità come matri che non mettere una punta d'area come nenè
onore a conti,giocatore con 4 coglioni quadrati che oggi non s'è risparmiato in un contrasto che uno uscendone quasi sempre vincitore(anche nell'azione dell'ammonizione in cui ha preso netto il pallone con un intervento pazzesco!)
ci andrei cauto comunque a definire la fiorentina di oggi medriocre:)
Beh juno, sono comunque punti persi, ma poteva anche andare peggio, alemno un certo equilibrio anche nelle disavventure l'abbiamo mantenuto....bravi lo stesso...in altre occasioni con uomo in meno e infortuni vari, abbiamo fatto disastri...
juninho85
31-01-2010, 18:46
son comunque convinto che questa partita giocata in 11 e l'avremmo vinta con più d'un gol di scarto
e mi mordo ancora i coglioni dalla rabbia per l'occasione di lazzari...:muro:
juninho85
31-01-2010, 18:48
Con la Fiorentina è 2-2 in dieci
L'Europa dista un punto
Cagliari-Fiorentina mantiene le aspettative della vigilia. Bel calcio e emozioni, un pareggio finale che rispecchia i valori visti in campo. Protagonista autentico, nel bene e nel male, Andrea Cossu, che nel giorno in cui il suo nome viene accostato al Barcellona trova due assist e un espulsione.
Allegri sopperisce all'assenza di Lopez accentrando Canini e rilanciando Marzorati sulla fascia destra. Prandelli sostituisce Mutu con Jovetic, ma la situazione del rumeno, più che dal punto di vista tecnico, preoccupa sotto il profilo psicologico.
I viola sembrano voler partire forte già dai primi minuti e la loro pressione porta i suoi frutti all'ottavo. Jovetic crossa da destra, il rinvio di Canini è maldestro e Marchionni col sinistro può battere Marchetti e portare in vantaggio la sua squadra. Un minuto dopo Felipe stende Cossu lanciato a rete. Valeri lo grazia mostrandogli solo il giallo. I sardi cercano il pareggio ma la Fiorentina si difende molto bene e non soffre. Intorno al ventesimo Allegri deve assorbire un colpo terribile. Marchetti si stira andando a recuperare un pallone a fondo campo e al suo posto entra il giovane Vigorito, accolto dal lungo applauso del Sant'Elia. Il portierino sardo si fa notare per una respinta su una conclusione dal limite di De Silvestri. Alla mezzora il Cagliari affonda con un'azione bellissima, tutta di prima. Il cross di Agostini da sinistra però non trova pronti né Jeda né Matri e l'occasione sfuma. Il pareggio arriva cinque minuti dopo con un'altra azione da manuale. Cossu serve Lazzari in profondità con un tocco di prima e il mancino del numero 10 rossoblù si infila all'incrocio, imparabile per Frey. Il Cagliari continua a fare la partita e nel finale sfiora il vantaggio con un destro impressionante di Cossu che si spegne di poco a lato.
Rossoblù arrembanti anche in avvio di ripresa e trova subito il vantaggio con un colpo di testa di Astori su calcio d'angolo di Cossu. Proprio Cossu però compie un'ingenuità pazzesca al sesto minuto, intervenendo fallosamente su Marchionni e rimediando il secondo cartellino giallo. Al quarto d'ora entra Nené, accolto dall'ovazione del Sant'Elia che saluta con lo stesso calore anche Matri che gli cede il posto. Gli ospiti però trovano il pareggio. Marchionni va via sulla sinistra e mette in mezzo per Jovetic che di piatto sinistro infila Vigorito per il 2-2, prima di esultare mostrando la maglia di Mutu. I padroni di casa non mollano, anche in inferiorità numerica, e vanno ancora vicini al vantaggio con Lazzari. La stanchezza però si fa sentire e i rossoblù vanno in affanno. Così Allegri inserisce Parola al posto di Jeda mentre Prandelli cerca la vittoria e manda in campo Ljajic per Pasqual. Il finale è tutta sofferenza per i rossoblù, che stringono i denti e conquistano un punto importantissimo.
Cagliari-Fiorentina 2-2
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti (21 pt Vigorito), Marzoratti, Canini, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Matri (15 st Nene), Jeda (36 st Parola). All.: Allegri
Fiorentina (4-2-3-1): Frey, De Silvestri, Natali, Felipe (11 st Gamberini), Pasqual (36 st Ljajic ), Donadel, Montolivo, Marchionni (26 st Santana), Jovetic, Vargas, Gilardino. All.: Prandelli
Arbitro: Valeri di Roma
Reti: nel pt 7' Marchionni, 35' Lazzari; nel st 3' Astori, 18' st Jovetic.
Espulso: Cossu (6' st) per doppia ammonizione.
Ammoniti: Felipe, Jovetic, Conti per gioco scorretto; Vargas per comportamento non regolamentare.
Cagliari-Fiorentina, le pagelle
Marchetti s.v. - Ventuno minuti nei quali subisce un gol a freddo, per poi accasciarsi a terra quando i muscoli della gamba lo tradiscono. Si spera non sia niente di grave, San Siro lo attende. (dal 21' Vigorito 6,5 - Classe 90', si ritrova catapultato in campo in uno scontro che vale per l'Europa. Allegri gli rifila un calcio nel sedere mentre si appresta a sostituire Marchetti, lui sul campo risponde con un'invidiabile sicurezza. Qualche problema su alcuni rinvii sbagliati, ma il vento contrario non lo aiuta).
Marzoratti 6,5 - Buon rientro in campo del terzino rossoblù, dopo mesi d'assenza. Ci mette un pò per carburare, poi cresce e corre fino all'ultimo minuto. Un importante recupero.
Canini 7 - Ritrova la sua posizione di centrale e gioca una partita impeccabile su Gilardino e Jovetic. Con un Canini così Lopez può recuperare dal suo infortunio con maggiore tranquillità.
Astori 7 - Nei primi 15 minuti della gara appare un pò spaesato. Poi cresce a dismisura, fino a siglare il gol del vantaggio rossoblù con un gran colpo di testa su calcio d'angolo di Cossu.
Agostini 7 - In gran spolvero, copre, riparte, attacca gli spazi e trascina la squadra nei momenti di difficoltà. L'unica incertezza è quella che costa il gol del pareggio della Fiorentina, con la fascia sinistra rossoblù che si fa cogliere di sorpresa.
Biondini 6,5 - Partita di grande corsa, sopratutto quando la squadra rimane in dieci e c'è bisogno di correre per due. Non molla un centimetro e da una grossa mano a Marzoratti nel finale, quando la Fiorentina attacca sulla sinistra con Vargas e Ljajic.
Conti 7,5 - Non si capisce perchè il signor Valeri lo ammonisca. Partita da leone in mezzo al campo. Chiude con interventi prodigiosi i portatori di palla della Fiorentina, gestisce bene il gioco dei suoi nonostante Jovetic sia sui suoi passi in fase di non possesso. Prestazione da Capitano.
Lazzari 7,5 - Classe e polmoni messe insieme per 90 minuti. Recupera molti palloni e sopratutto regala sempre la giocata. Segna un gol bellissimo e importante, e nel finale rischia la doppietta e il gol partita. Perde lucidità com'è naturale che sia negli ultimi minuti, ma ci mette il cuore fino al fischio finale.
Cossu 6 - Il voto è la media fra la prestazione offerta e le due ingenuità commesse. Il cartellino può starci su entrambi i falli, certo, il primo appare affrettato, però deve imparare a non farsi vendetta da se quando arbitri "poco attenti" non lo tutelano a dovere. Peccato, perchè con lui in campo sarebbero potuti arrivare i tre punti.
Matri 5 - Il bomber rossoblù appare un pò spaesato. Sbaglia molti palloni e non affonda come suo solito. Ogni tanto ci sta anche una partita no. (dal 60' Nenè 5,5 - Il fatto che la squadra si trovi in dieci non lo aiuta, ma il brasiliano non sembra essere in una delle sue giornate migliori).
Jeda 5,5 - Non riesce a dare il suo apporto alla squadra come dovrebbe. Picchiato duro dagli avversari e a momenti avulso dal gioco, si esprime sopratutto di sponda per i compagni, ma non affonda mai il colpo. Fermato in fuorigioco inesistente quando si trovava a tu per tu con Frey. (dall'81' Parola s.v. - Meriterebbe il voto per il bel tunnel che non ci si aspetta da uno come lui. Da una mano ai suoi per controllare il punteggio negli ultimi minuti di gara).
Allegri 7 - La squadra inizia male la gara, poi viene fuori e mette sotto la Fiorentina fino a quando non rimane in dieci. Anche in inferiorità numerica i suoi giocano con cuore e ordine, e nell'unica distrazione subiscono il pari, rischiando poi di trovare il gol vittoria con Lazzari. Lascia il campo nero di rabbia, consapevole dell'occasione persa essendo rimasti in dieci, salvo poi presentarsi davanti alle telecamere con il consueto stile.
Fiorentina - Frey 6; De Silvestri 6,5, Natali 6, Felipe 5,5 (dal 58' Gamberini 6), Pasqual 6 (dall'81' Ljajic s.v.); Donadel 5,5, Montolivo 5; Marchionni 6,5, Jovetic 6,5, Vargas 6; Gilardino 5. All. Prandelli 6,5.
Astori: "Và bene così"
Davide Astori ha trovato contro la Fiorentina il suo primo gol in Serie A. "Una grande emozione. Peccato che la vittoria non sia arrivata, ma per come si erano messe le cose, va bene così". Chissà come sarebbe finita con Cossu ancora in campo. I rossoblù però hanno tenuto bene il campo, e Astori sottolinea i pregi della squadra. "Il risultato è buono, si è giocato bene anche nella ripresa, in inferiorità numerica. Abbiamo concesso pochissimo, purtroppo quel poco che abbiamo concesso è stato sfruttato bene dalla Fiorentina, che è una grande squadra".
Lazzari: "Dobbiamo continuare così"
Andrea Lazzari è stato il migliore in campo nella partita contro la Fiorentina. Autore di un gol d'autore, ha sfiorato la doppietta e il gol partita nel finale. La dedica per la rete segnata è speciale. "Il gol lo dedico a mio nipotino, nato qualche giorno fa". A Lazzari è piaciuta la prestazione della squadra, che ha trovato il sesto risultato utile consecutivo. "La squadra sta andando bene. Non abbiamo avuto paura della Fiorentina, pur con un uomo in meno. Dobbiamo continuare così, siamo consci che la strada per la salvezza è ancora lunga".
Vigorito: "La realizzazione di un sogno"
Mauro Vigorito, classe 90', quando ha visto Marchetti accasciarsi a terra, ha pensato che forse il suo momento era arrivato. Una grande emozione si impadronita di lui quando Allegri lo ha invitato a iniziare il riscaldamento. Pochi minuti e si è ritrovato in campo. "Grande emozione soprattutto al momento del riscaldamento. Poi l'applauso del pubblico, l'incoraggiamento dei compagni, mi hanno rinfrancato". Fra i pali il giovane di Macomer ha mostrato grande sicurezza, effettuando ottime uscite e buone parate. "E' andato tutto bene. Siamo riusciti a pareggiare anche in dieci uomini. Cosa significa per me l'esordio in Serie A? La realizzazione di un sogno".
Allegri: "Complessivamente i ragazzi sono stati eccezionali"
Ha lasciato il campo non appena il direttore di gara ha emesso il triplice fischio. Arrabbiato, pieno di adrenalina, al termine di una gara che si poteva vincere, ma che, una volta rimasti in dieci, ha cambiato completamente il suo copione. Negli ultimi minuti è entrato addirittura in campo per dare indicazioni alla sua difesa, che doveva stringere i denti e ottenere almeno un sacrosanto e meritatissimo punto. Davanti ai microfoni però, lo stile è sempre lo stesso. "La sconfitta sarebbe stata ingiusta per una squadra che ha giocato una grande gara, si è difesa in maniera ordinata. Le uniche sbavature ci sono costate due gol. Anche in dieci, abbiamo retto bene, sfiorando il terzo gol con Lazzari". Secondo Allegri, e non solo, il primo giallo di Valeri a Cossu è esagerato, mentre c'è chiaramente il secondo e decisivo cartellino. "Dispiace esserci ritrovati con un uomo in meno. Abbiamo sbagliato molto tecnicamente, specie al momento dell'ultimo passaggio, ma complessivamente i ragazzi sono stati eccezionali".
Dopo venti minuti il tecnico livornese ha dovuto far esordire il giovane Vigorito. "Volevamo vedere se era all'altezza di difendere la porta del Cagliari", scherza Allegri, salvo poi farsi serio e complimentarsi con il numero 1 rossoblù, "Vigorito è stato bravo, ed è un orgoglio per il settore giovanile". L'allenatore sardo si è anche soffermato sui singoli. "Agostini? Un giocatore di esperienza, che potrebbe tranquillamente calcare palcoscenici più importanti. Lazzari oggi ha sbagliato meno del solito, e ha segnato un gran gol. Matri l'ho visto stanco, eravamo in dieci, e ho messo dentro Nenè. L'ultimo cambio l'ho tenuto per la fine, non volevo rischiare di andare sotto e non poter inserire Ragatzu per recuperare".
I rossoblù stringono per Bentivoglio?
In uscita Andrea Parola verso il Livorno, il Cagliari prova a chiudere per ottenere in prestito il centrocampista del Chievo Simone Bentivoglio, già obbiettivo estivo dei rossoblù e ora cercato anche da Torino e Siena; difficilmente Di Carlo sarà però disposto a rinunciarvi, a meno di poter ottenere una valida contropartita tecnica.
Solertes
31-01-2010, 18:53
Lungi da me considerare la Viola una squadra mediocre, anzi a dirla tutta mi stà pure simpatica.
Però mi trovo concorde sulla seconda parte della analisi di Wesker, i primi 15'/20' in cui la Fiorentina pressava alto e intenso hanno messo in difficoltà il Cagliari, successivamente il Cagliari stava venendo fuori - soffrendo si in difesa, ma Vargas-Gila-Jojo-Marchionni sono avversari di tutto rispetto - seppur faticando, poi con l'espulsione di Cossu è praticamente finita la partita del Casteddu.....espulsione che credo abbia mandato all'aria tutti i progetti di Allegri.
La fiorentina di oggi era mediocre.
Sono riusciti a bloccarci solo con la corsa nei primi minuti, poi non hanno fatto più un tubo fino all'espulsione di Cossu.
Gilardino non l'ha mai vista...
Se questi puntano alla champions noi possiamo allo stesso modo puntare alla partecipazione senza lo spareggio.
TheAeternum
31-01-2010, 21:49
La fiorentina di oggi era mediocre.
Sono riusciti a bloccarci solo con la corsa nei primi minuti, poi non hanno fatto più un tubo fino all'espulsione di Cossu.
Gilardino non l'ha mai vista...
Se questi puntano alla champions noi possiamo allo stesso modo puntare alla partecipazione senza lo spareggio.
sai, quando si giocano partite ogni 3-4 giorni e non si ha la rosa delle strisciate i risultati purtroppo sono questi... :doh:
comunque in generale anche voi avete fatto abbastanza schifo, con tutto il rispetto :asd: sembrava di vedere due squadre dell'oratorio... :rolleyes:
juninho85
31-01-2010, 22:04
Allegri: "Cossu al Barcellona? Ha il cuore rossoblù"
Intervistato ai microfoni di Dahlia Tv, Massimiliano Allegri ha commentato le voci di un interessamento da parte del Barcellona per Andrea Cossu. "Il Barcellona vuole Cossu?Beato lui!" - la battuta con cui il tecnico livornese ha risposto, per poi specificare facendosi serio - "Sicuramente ci starebbe bene, dato che molti di loro sono piccoli e tecnici, però io credo che la maglia rossoblù abbia per Andrea un valore del tutto particolare. Penso che sia molto difficile che in qualsiasi caso possa lasciare il Cagliari".
l'arbitro a voi come v'è parso?a me dalla tribuna m'è sembrato che ha deciso giusto su tutti gli episodi chiave....giusto un cartellino giallo non dato a donadel per un fallaccio a partita appena iniziata su astori e il giallo inesistente dato a conti
TheAeternum
31-01-2010, 22:29
Allegri: "Cossu al Barcellona? Ha il cuore rossoblù"
Intervistato ai microfoni di Dahlia Tv, Massimiliano Allegri ha commentato le voci di un interessamento da parte del Barcellona per Andrea Cossu. "Il Barcellona vuole Cossu?Beato lui!" - la battuta con cui il tecnico livornese ha risposto, per poi specificare facendosi serio - "Sicuramente ci starebbe bene, dato che molti di loro sono piccoli e tecnici, però io credo che la maglia rossoblù abbia per Andrea un valore del tutto particolare. Penso che sia molto difficile che in qualsiasi caso possa lasciare il Cagliari".
l'arbitro a voi come v'è parso?a me dalla tribuna m'è sembrato che ha deciso giusto su tutti gli episodi chiave....giusto un cartellino giallo non dato a donadel per un fallaccio a partita appena iniziata su astori e il giallo inesistente dato a conti
dal nostro punto di vista ha fatto un paio di cazzate (giallo a Vargas spuntato fuori dal nulla dopo che Jeda aveva fatto un tuffo degno della cagnotto) ma tutto sommato direi che gli episodi si pareggiano... IMHO unrbitraggio da 6 scarso...
juninho85
31-01-2010, 22:30
il giallo a vargas mi sa che l'ha dato per una gomitata,o almeno così m'è parso dalla tribuna
TheAeternum
31-01-2010, 22:44
il giallo a vargas mi sa che l'ha dato per una gomitata,o almeno così m'è parso dalla tribuna
no, quello era a jovetic...per Vargas l'unica ipotesi è che l'abbia ammonito per proteste, ma regge poco anche così...
juninho85
31-01-2010, 22:46
no, quello era a jovetic...
hai ragione!;)
TheAeternum
31-01-2010, 22:51
hai ragione!;)
gli ha tirato una stecca mica da ridere :asd:
per un attimo ho seriamente avuto paura che lo avrebbe buttato fuori...
juninho85
01-02-2010, 07:43
a me non è sembrato involontario
per me si anticipa l'arrivo di agazzi per il sostituto di marchetti
juninho85
01-02-2010, 08:54
Unione Sarda - Astori, il bello di far gol a un campione
L'ultima volta Davide Astori se la prese con Ivano Rotoli, portiere del Monza, che ha avuto un momento di celebrità solo quando un anonimo tifoso del Viareggio lo colpì con un polpo. Ieri, invece, ha superato un signore chiamato Sebastian Frey, portiere che non difende la porta della nazionale francese solo perché il ct Domenech sceglie i giocatori da convocare solo in base ai segni zodiacali o alle simpatie personali. Quanta acqua è passata sotto i ponti tra i due gol realizzati, nella sua carriera da professionista, da Davide Astori. Allora era un difensore del Pizzighettone, squadra che tentava, inutilmente, di evitare la retrocessione in serie D. Ora è un giocatore capace di suscitare l'interesse del ct azzurro Lippi e gli appetiti del Milan. Eppure è in grado di stupirsi ancora come il ragazzino di allora. «Il gol? Mica mi ricordo come l'ho segnato. Mi sembra che abbia messo una bella palla Cossu: non so se Frey l'abbia chiamata o meno. Io ho anticipato Natali ma non ricordo granché». Neanche l'emozione provata? «Prima non sapevo che cosa avrei provato se avessi segnato il mio primo gol in A. Non lo so neanche adesso».
Meglio allora riflettere sul pareggio con la Fiorentina. «Mi sarebbe piaciuto se il mio gol fosse servito per conquistare i tre punti. Ma, per come si è messa la partita, è andata comunque bene». Cagliari in dieci per quasi tutto il secondo tempo. «Eppure, nella fase difensiva, siamo stati bravi: alla fine, alla Fiorentina abbiamo concesso solo due palle gol. Purtroppo, quelle nelle quali ha fatto gol». Inutile piangere sul latte versato: meglio pensare al futuro, al prossimo impegno in casa della capolista Inter. «Mica abbiamo dimenticato la partita d'andata: dopo averla dominata, fummo sconfitti per colpa di cinque minuti di black out. Vogliamo riscattare quella gara».
Astori si gode il suo primo gol in serie A. Andrea Lazzari, invece, ha già superato quota dieci. E può anche soffermarsi sulla rete mancata piuttosto che su quella messa a segno. «In effetti», riflette il centrocampista bergamasco, «non sono arrivato molto bene su quella palla. Peccato, sarebbe potuto essere il gol decisivo». Intanto, nel primo tempo, aveva già realizzato la rete del pareggio. «Bello il cambio di gioco di Canini, poi Cossu è stato bravo a saltare De Silvestri. E io mi sono ritrovato tra i piedi la palla buona da calciare in rete». Poi, è arrivato il gol del temporaneo vantaggio realizzato da Astori. La partita sembrava in discesa. Fino all'espulsione di Cossu. «Nulla da dire sul secondo giallo: ci poteva stare. Ma, in occasione della prima ammonizione, l'arbitro sarebbe potuto essere più clemente. Purtroppo, ultimamente, non viene lasciato passare niente. Un peccato. Credo proprio che la partita avrebbe potuto avere una piega differente se avessimo continuano a giocare in undici contro undici». Tra l'altro, a essere cacciato non è stato mica un giocatore qualunque. «Quanto Cossu sia importante per il nostro gioco lo sanno tutti. E, comunque, l'inferiorità numerica, a prescindere dal nome dell'espulso, non poteva che crearci problemi contro una grande squadra come la Fiorentina. Alla fine, il pari non è un risultato da buttare».
Unione Sarda - Il Cagliari più forte di tutto
Al termine, i rossoblù hanno festeggiato come se avessero vinto. E in effetti è stato così, se si considera che il Cagliari ha imposto il 2-2 alla Fiorentina, in superiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo a causa di un'allucinante espulsione di Cossu per doppio giallo, e dopo aver superato guai a non finire, in parte determinati dal peggior arbitro visto quest'anno al Sant'Elia, il mediocre Valeri di Roma, e in parte dalla mala sorte, sotto forma di un grave infortunio a Marchetti, che ha dovuto lasciare il posto al giovane Vigorito, ovvero il terzo portiere, dal momento che il secondo, Lupatelli, è da tempo fermo per un grave problema muscolare e che sarà nuovamente disponibile solo fra tre settimane. Un guaio autentico che costringerà i dirigenti rossoblù a una spericolata operazione di mercato, che chiuderà i battenti oggi alle diciannove. Il Cagliari ha bisogno di un portiere a tamburo battente (impensabile presentarsi a San Siro contro l'Inter con Vigorito in campo e il portiere della Primavera in panchina), da reperire nelle prossime ore. Il candidato numero uno non può che essere Agazzi, già di proprietà del Cagliari e lasciato in prestito alla Triestina. Il club di via La Plaia dovrà convincere i dirigenti giuliani a rinunciare al loro titolare per promuovere il secondo e, nel frattempo, trovare una riserva da spedire a Trieste.
Il Cagliari, se possibile, ha dovuto superare difficoltà ancora più grandi di quelle che si era trovato di fronte sette giorni fa a Siena. Intanto il gol di Marchionni, arrivato dopo appena otto minuti e al primo affondo dei viola, determinato da un imperfetto intervento di Canini su cross dalla sinistra di Jovetic. Sarà uno dei pochi errori della difesa rossoblù.
Subito il gol, il Cagliari ha reagito con determinazione. Matri e Jeda, preferito a Nenè, tenevano in allarme la difesa viola, mentre lo splendido Conti e il solito grande Cossu, si incaricavano di costruire azioni su azioni. Marzoratti, di nuovo in campo dopo oltre tre mesi (l'ultima volta il 18 ottobre a Catania), teneva botta sulla destra, dove Vargas incideva poco. Insomma, un bel Cagliari e una Fiorentina spumeggiante solo nei minuti iniziali e poi sempre più in difficoltà. Gilardino, stretto nella morsa di Astori e Canini (dopo un avvio incerto i due giovani centrali sono cresciuti sino a diventare dominatori della propria area di rigore), non si è mai visto, mentre il solo Jovetic, sostituto di Mutu, sospeso per doping, dava l'impressione di poter far male, come effettivamente accadrà nella ripresa.
L'arbitro è entrato subito in scena, collezionando errori. Ha ammonito Conti e Cossu al primo fallo, ha sorvolato su un intervento da espulsione di Felipe su Jeda lanciato a rete da un tocco di Matri. Per fortuna, il Cagliari ha ostinatamente fatto il suo gioco, con frequenti cambi di campo, incursioni, palleggio rapido. Al 32' Agostini è stato spettacolare in una volata, non conclusa da Matri e Marzoratti che si sono ostacolati con Frey sbilanciato e fuori dai pali. Il sacrosanto pareggio è arrivato al 36' con un'azione esemplare: Canini ha verticalizzato per Cossu, il fantasista ha smarcato con un lieve tocco Lazzari, quest'ultimo, in corsa, ha fatto partire un missile di sinistro che ha annichilito Frey. Spettacolo puro. La Fiorentina è sparita dal campo e Cossu, con un destro dalla distanza, avrebbe potuto affondarla ma la palla ha sibilato nei pressi dell'incrocio dei pali, facendo venire i brividi al portiere francese della Fiorentina.
Nella ripresa, Prandelli ha presentato Gamberini al posto di Felipe, ammonito e in odore di espulsione, date le sue difficoltà su Jeda e Matri. Tutto inutile perché al 3' Astori, con un imperioso stacco sul gigante Natali, ha trasformato in oro un angolo di Cossu. Nessuno ha avuto dubbi che il Cagliari avrebbe dilagato, purtroppo ci ha pensato Valeri a impedirlo, sventolando sotto il naso di Cossu il secondo giallo e poi il rosso. Pur in superiorità numerica, la Fiorentina non si è mai effettivamente resa pericolosa. Il gol di Jovetic al 27' (sinistro sotto misura su cross di Marchionni) è stato più casuale che altro. In tutte le altre circostanze Vigorito se l'è cavata dignitosamente e senza troppe paure.
Allegri ha corretto due volte la squadra. Prima ha inserito Nenè per lo stremato Matri, poi ha richiamato Jeda per inserire Parola. Lazzari si è schierato da trequartista alle spalle di Nenè, mentre il nuovo entrato ha irrobustito la cerniera di centrocampo, in previsione dell'assalto finale dei viola.
Prandelli le ha provate tutte, buttando nella mischia Santana, al posto di Marchionni, e il serbo Ljajic per il terzino Pasqual, potenziando la catena di sinistra con l'arretramento di Vargas nell'antico ruolo di terzino sinistro. La Fiorentina ha attaccato a pieno organico ma non ha cavato un ragno dal buco. Del Cagliari le due migliori occasioni, con Lazzari (sinistro volante a lato su lungo cross di Biondini) e Nenè (destro improvviso ben controllato da Frey), ad accrescere il tasso di amarezza per una vittoria mancata, eppur festeggiata come se effettivamente lo fosse.
Unione Sarda - Quanto è comoda la panchina rossoblù
Pure in dieci contro undici il suo Cagliari regge il passo della Fiorentina. «Fantastica la mia squadra. Alla fine potevamo anche perderla, la partita. Ma sarebbe stata davvero un'ingiustizia». Gongola Max Allegri, domenica bestiale, oscilla tra speranze (sul due a uno già si sentiva quinto della classe) e paure (durante l'assalto finale dei viola ha temuto il peggio). Nel mezzo un pareggio prezioso: «Innanzitutto ci consente di muovere la classifica, poi è il sesto risultato utile consecutivo». Record stagionale per i rossoblù.
No, non è un pomeriggio come tutti gli altri per il tecnico toscano. L'Europa è dietro l'angolo, scontro diretto da brividi, proprio contro la squadra che potrebbe allenare l'anno prossimo (qualora Cesare Prandelli diventasse il nuovo ct della Nazionale). E pure la Juventus gli avrebbe messo gli occhi addosso. «Ma io mi tengo stretto la panchina del Cagliari», ribadisce Allegri, e non perde l'occasione per evidenziare «il valore tecnico e umano» dei giocatori. «Se si parla tanto di me il merito è soprattutto dei ragazzi che vanno in campo e della società», tiene a precisare. Così la mancata vittoria sulla Fiorentina («ma stiamo parlando di una delle squadre più attrezzate della serie A») diventa l'ennesimo trampolino di lancio. «Oggi per la salvezza». Domani chissà.
«Nonostante lo svantaggio numerico», tiene a precisare, «ci siamo difesi senza sbavature, a parte il gol di Jovetic, creando allo stesso tempo diverse occasioni da rete». In quella situazione (tra l'altro il Cagliari era sopra di un gol) molti allenatori al suo posto avrebbero tolto un attaccante e inserito un difensore, al massimo un centrocampista. Lui, invece, non ha arretrato di un solo centimetro la manovra offensiva e ha rilanciato la sfida con Nenè al posto di Matri. «Alessandro era stanco, ho preferito così lasciare in campo Jeda che poteva dare una mano al centrocampo». Cagliari avanti tutta comunque. «Ma questo è possibile grazie al sacrificio dell'intera squadra».
Ancora una volta gli applausi dell'allenatore si sprecano. Marzoratti non giocava una gara ufficiale dallo scorso 18 ottobre. «Bravo, bravissimo. È tornato ai suoi livelli», sottolinea Allegri, poi spiega perché lo ha preferito a Dessena: «Giocavamo contro la Fiorentina, pertanto mi serviva un terzino con caratteristiche più difensive». Devastante Lazzari, che proprio nei giorni scorsi l'allenatore aveva definito geniale e decisivo. Detto, fatto. «Ma non lo scopro io, basta vederlo giocare». Prima insegue per cinquanta metri e passa il viola De Silvestri sino a rubargli il pallone, cinque minuti dopo illumina il Sant'Elia con un gol straordinario. La mezzala ideale, insomma. «Questo ormai è il suo ruolo definitivo se vuole costruire una carriera importante». Magari ricomincerà il suo percorso a centrocampo da lunedì prossimo visto che - presumibilmente - domenica sostituirà sulla trequarti Cossu, ieri espulso e in odore di squalifica. Doppio giallo con giallo. «Mi dispiace soprattutto per il primo fallo dopo appena un minuto, l'ammonizione mi è sembrata quanto meno inopportuna».
Fiato sospeso per Marchetti. «Spero non abbia nulla di grave e che recuperi presto». Intanto l'allenatore si gode il baby Vigorito. «Ha disputato una buona partita, è un ragazzo in gamba e un orgoglio per l'intero settore giovanile del Cagliari». Giù il cappello, poi, di fronte ad Agostini, ieri vice capitano e inesauribile sulla fascia sinistra. Ma questa non è più una novità. «Potrebbe tranquillamente giocare in una squadra che punta a traguardi importanti, e questo l'ho detto anche a lui», rivela Allegri. «Ha tecnica, forza, corsa. Insomma, quello che sta facendo per me è la normalità».
E ora l'Inter. «Partita difficile, sulla carta impossibile. Ma noi ci proviamo».
La Nuova Sardegna - La quota salvezza è più vicina
Può consolare che la Fiorentina ha tasso tecnico superiore, ambisce al quarto posto, è impegnata in champions league ed anche in Coppa Italia e che, contro tale avversario, il Cagliari, in dieci per quaranta minuti, ha saputo resistere subendo il pareggio. Può, altresì, essere di conforto la classifica che vede i rossoblu nei quartieri alti e con il traguardo salvezza - 40 punti - sempre più vicino. Può, forse, avere qualche elemento di conforto anche il cassiere rossoblu. Tuttavia rimane l’amaro per una mancata possibile vittoria. Anche perché, in sintesi, la gara è stata decisa da alcuni episodi, protagonista l’arbitro romano Valeri. Pronti via, non esita ad ammonire Cossu per un fallo a centrocampo, non da giallo. Eccesso di zelo per un arbitro che vuole mostrare polso. Subito dopo il gol del vantaggio viola, però, Felipe placca Cossu lanciato a rete: è da cartellino rosso. Invece il polso di Valeri trema un pò e l’arbitro esibisce soltanto il giallo. Quindi ancora Valeri: ammonisce Conti per un intervento diretto, netto sul pallone! L’episodio decisivo ha protagonisti ancora Valeri e Cossu. Il Cagliari, con il debuttante Vigorito (complimenti!) in campo per sostituire l’infortunato Marchetti, è in vantaggio grazie ai gol di Lazzari e Astori. La Fiorentina, accusato il colpo, ha qualche difficoltà a riorganizzare le idee. La classifica provvisoria vede i rossoblu al quinto posto a 34 punti. Il pubblico del Sant’Elia sta sognando. A riportarlo con i piedi a terra sono l’arbitro e Cossu. Il rossoblu, già ammonito (ingiustamente), interviene in ritardo su Montolivo: manca il pallone, non la caviglia. Seconda ammonizione ed espulsione. Cagliari in 10, la partita cambia. Allegri sostituisce Matri con Nené, arretrando Jeda. La Fiorentina, reduce dalle sconfitte con Bologna e Palermo, ritrova orgoglio e spinta. La difesa rossoblu ha qualche affanno, giustificato anche dal minor tasso d’esperienza (manca Lopez) e dalla preoccupazione di proteggere al meglio Vigorito. Il pareggio viola è nell’aria ed arriva. Peccato per la mancata vittoria rossoblu, con il rammarico per l’espulsione di Cossu, colpevole di eccesso di generosità.
La Nuova Sardegna - Prandelli: «Il risultato è giusto»
«Abbiamo giocato la prima mezz’ora molto bene: siamo stati padroni del campo grazie a giocate lineari». Nonostante qualche recriminazione, Cesare Prandelli è soddisfatto per il pareggio rimediato dalla Fiorentina al Sant’Elia: «Il risultato è giusto - dice l’allenatore della squadra viola - anche se la squadra ha cercato sino alla fine di vincere la gara. Nella ripresa abbiamo commesso un’ingenuità su calcio d’angolo che ha consentito al Cagliari di andare in vantaggio. E’ arrivato il pareggio, grazie anche alla superiorità numerica».
È obiettivo il tecnico della Fiorentina, il quale elogia le doti tecniche del trequartista rossoblu Andrea Cossu: «La sua è stata un’uscita importante - sostiene Prandelli -: è un giocatore che fa la differenza in campo, quello che riesce a trovare la posizione giusta e mettere in grande difficoltà gli avversari. Così come tutto il Cagliari, una squadra ordinata e ricca di idee».
Dopo aver siglato il pareggio viola ha sventolato la maglia n. 10 del suo compagno Adrian Mutu, che rischia una lunga squalifica per doping. Un gesto molto apprezzato dai suoi compagni ma non dai tifosi del Sant’Elia che l’hanno accolto con una bordata di fischi, quello proposto da Stevan Jovetic, il quale ha festeggiato il rientro in squadra dopo un lunga assenza con un gol davvero pesante. «Ho voluto dedicare così il gol al mio amico Mutu - dice il giovane attaccante della Fiorentina -, che sta attraversando un momento difficile. Mi dispiace tantissimo per quello che gli è accaduto mi auguro comunque che tutto si risolva nel migliore dei modi».
Un gol e un assist, davvero una giornata da incorniciare per la punta montenegrina: «Sono contento, non solo per il gol - conclude Jovetic - ma soprattutto per la squadra, che pian piano uscendo da un periodo negativo. Ora dobbiamo conquistare altri punti, bastano poche vittorie per risalire in classifica. Abbiamo disputato una buona partita che, alla fine, potevamo anche vincere. Va bene comunque anche il pareggio perché è stato conquistato contro il Cagliari».
Il Sardegna - Allegri sorride e regala numeri
Chissà cosa sarebbe successo in parità numerica. Allegri se lo domanda ripetutamente. E vede il bicchiere mezzo pieno. «E' il sesto risultato utile consecutivo. Non capita spesso ai massimi livelli. Soprattutto per le squadre della nostra fascia». Non sfiora il discorso sull'arbitro. Come al solito evita di tirarlo in ballo. Anche per il doppio giallo a Cossu. «Preferisco guardare i miei. Il Cagliari ha un grosso pregio: non si tira mai indietro. Anche se eravamo in dieci, tuttavia non abbiamo rischiato più di tanto. Anzi, con Lazzari avremmo potuto andare addirittura in vantaggio. Nel primo tempo loro faticavano a starci dietro». Sarebbe stata un'impresa centrare i tre punti alla fine. «Se non ci fosse stata l'espulsione del nostro giocatore, probabilmente avremmo avuto maggiori possibilità. Con Cossu in campo e undici contro undici si poteva realmente vincere. Tutto poi è diventato molto più difficile. Ci hanno schiacciato, senza però impensierire più di tanto il nostro portiere. Quello che mi lascia soddisfatto è che ci siamo difesi con ordine, evitando di andare in affanno. Abbiamo inoltre contenuto adeguatamente Gilardino, uno degli attaccanti più forti in circolazione». E l'uscita di Marchetti ha fatto correre un brivido lungo la schiena. E' entrato Vigorito, all'esordio in A. «Per ciò che riguarda il nostro portiere titolare penso che non sia nulla di grave. Credo di poterlo utilizzare già a Milano domenica prossima». Parole di compiacimento per il giovane titolare della Primavera. Che già a Palermo rischiò di esordire, ai primi di
dicembre, quando si infortunò Lupatelli. In quell'occasione andò in porta Canini, poiché si erano già esaurite le sostituzioni. «Vigorito ha buone qualità. mi fido ciecamente di lui, altrimenti non sarebbe il secondo. Ha mostrato sicurezza in ogni intervento, in modo particolare nelle uscite». Imbattuto nel 2010, il Cagliari prosegue la serie. E' riduttivo, a questo punto, tirare in ballo ancora la salvezza. «La classifica è buona. Non dobbiamo abbassare concentrazione. Potrebbe essere pericoloso. Lo abbiamo visto anche l'anno scorso».
Cagliari, si stringe con il Chievo per il prestito di Bentivoglio
Simone Bentivoglio (24), centrocampista del Chievo Verona, seguito da Siena, Livorno e Bologna, potrebbe passare in prestito al Cagliari. Il club sardo che si era interessato già nelle scorse settimane al giocatore clivense, proverà nelle ultime battute di mercato ad ottenere il prestito con diritto di riscatto dai dirigenti del Chievo. Bentivoglio andrebbe a sostituire Parola vicino al Livorno.
Cattiveria:
Hanno fatto espellere (espulgere :D ) Cossu, così non giocherà domenica a Milano.
juninho85
01-02-2010, 10:04
ingenuo lui,altro che complotto!
juninho85
01-02-2010, 11:32
Oggi esami per Marchetti
Dopo venti minuti di gioco si accasciato a terra mentre inseguiva un pallone uscito fuori. "Ho sentito un pizzicore alla coscia sinistra. Si è trasformato in dolore", ha detto a fine partita Federico Marchetti. Il Sant'Elia tutto ha sperato che non fosse niente di grave, e che il portierone rossoblù avrebbe ripreso di li a poco il gioco. Quando il dottor Scorcu ha chiamato il cambio però, tutti hanno capito che in realtà i muscoli di Marchetti avevano ceduto. "Ma Vigorito se l'è cavata alla grande", ha precisato, complimentandosi con il suo giovane sostituto. Ora c'è da capire se il vice Buffon in nazionale sarà disponibile per l'importante trasferta di Milano, sponda Inter, che attende i rossoblù domenica prossima. Il medico sociale Scorcu ha manifestato un cauto ottimismo sulla possibilità di recupero, fermo restando che decisivi saranno gli esami a cui si sottoporrà oggi. "Faremo una risonanza, ma sono fiducioso. Non mi sembra ci sia una lesione muscolare importante. Fermo restando che qualche problema c'è", ha dichiarato al termine del match. Il Cagliari, in attesa di conoscere l'esito della risonanza, si sta informando sulla possibilità di anticipare di sei mesi l'arrivo in Sardegna di Michael Agazzi, portiere della Triestina di cui Cellino ha acquistato la metà del cartellino nella scorsa sessione di mercato.
Il ballo del debuttante
Senza dubbio le ginocchia avranno tremato. D'altronde, il compito non era mica da poco: sostituire il secondo portiere della Nazionale campione del Mondo in carica, cercare di non farlo rimpiangere eccessivamente. Gli avversari poi, mica i soliti diciottenni con tanta voglia di sfondare, immaturi e volitivi. No di certo: il centravanti titolare della medesima Nazionale di cui sopra (secondo tradizione, un vero falco contro i rossoblu), la stellina più lucente del calcio balcanico i più vicini, per non parlare di ali guizzanti e di quel biondo regista dalla bordata facile. Insomma, non proprio un esordio comodo. Ma la fortuna era in credito con Mauro Vigorito, 19 anni, prodotto del Marghine che ora dai “continentali” verrà forse ricordato per un motivo in più, oltre che per la presenza del 5° Reggimento Genio Guastatori, di stanza a Macomer. Qual'è la ragione del credito? Il 7 dicembre 2009, Vigorito va in panchina a Palermo, stante l'assenza di Marchetti e la promozione a titolare di Cristiano Lupatelli. “Lupo” disputa un'egregia partita, dimostrando che la ruggine accumulata in panchina non è poi tale da fargli perdere lo smalto che lo rese celebre con la Roma prima e col Chievo poi. Ma...Accade l'imprevisto. A metà del secondo tempo, a risultato ormai acquisito, nell'effettuare un rilancio Lupatelli si procura una lesione al retto femorale destro, vedendosi costretto ad abbandonare la tenzone. Vigorito scalpita, vorrebbe andare a riscaldarsi, ma...Disdetta! Il Cagliari ha già effettuato tre sostituzioni (già dentro Lazzari, Pisano e Nenè), per cui il giovane portierino di Macomer deve rinviare l'appuntamento col sogno. Ieri, 31 gennaio, la Dea bendata decide di “risarcire” Mauro della delusione siciliana. Stavolta è il titolare Marchetti ad alzare bandiera bianca al 21' del primo tempo: in tutto il Sant'Elia (e tra i tifosi a casa) si respira un'atmosfera mista di rabbia, paura ma anche di sana curiosità. D'altronde, si commenta, se Allegri non ha cercato un nuovo portiere in questa finestra di mercato un motivo ci sarà. All'ingresso in campo di Vigorito, si alza un bell'applauso d'incoraggiamento da parte di tutto lo stadio. E il giovane Mauro si carica: un paio di respinte coi pugni, due belle parate in presa – mirabile quella in tuffo plastico sul colpo di testa di Gilardino – e soprattutto sicurezza sulle uscite alte, dote non comune tra i giovani portieri. Al termine è 2-2, con l'amarezza di aver subito il gol di Jovetic, quasi coetaneo, su cui nulla però si poteva fare. In sala stampa si vive una nuova fase, con le prime domande della stampa nazionale: «Mi sono concentrato al massimo. Certo, avevo un po' di paura, ma ho pensato solo a calarmi nell'atmosfera della partita. E poi l'incoraggiamento dei tifosi mi ha dato più forza». Arrivano pure i complimenti di Marchetti: «Ho sentito un pizzicore alla coscia sinistra. Si è trasformato in dolore, ma Vigorito se l'è cavata alla grande». E ora? Domenica pomeriggio si va a Milano, avversaria l'Inter tritatutto di Josè Mourinho. Al momento appare difficile un recupero lampo di Marchetti, per cui si vaglia l'ipotesi Agazzi. E Vigorito? Di sicuro, il buon Mauro non disdegnerebbe una conferma per la prossima trasferta, avendo dalla sua l'ottima prestazione di ieri. Cosa farà Allegri? Di certo, Vigorito un'idea ce l'avrebbe...
Marchetti ai box. In arrivo Agazzi?
In attesa di conoscere l'entità dell'infortunio occorso a Federico Marchetti e dato anche il perdurare dell'assenza di Cristiano Lupatelli, dodicesimo “titolare” (ancora ai box dopo la lesione del tendine riflesso del retto femorale destro, relativa alla gara di dicembre contro il Palermo), il Cagliari si trova costretto a buttarsi sul mercato alla ricerca di un nuovo portiere, nonostante la solida prestazione offerta ieri da Mauro Vigorito, che appare tuttavia ancora inesperto per affrontare un match delicato come quello di domenica prossima a Milano contro l'Inter capolista. Secondo la voce che circola da ieri pomeriggio, riportata da vari quotidiani questa mattina, il candidato numero uno sarebbe Michael Agazzi, 25 anni, portiere della Triestina, di cui la società di viale La Playa è proprietaria di metà del cartellino, bloccato la scorsa estate in attesa di un suo arrivo dopo i mondiali sudafricani. Di fatto si tratterebbe di una scelta “sicura”, dato che si anticiperebbe di un semestre l'arrivo in Sardegna di un giocatore che società e allenatore conoscono e stimano, avendolo reputato il probabile titolare del Cagliari del “dopo Marchetti”. Gli unici ostacoli alla riuscita della trattativa sono anzitutto il pochissimo tempo rimasto per intavolare trattative e le resistenze della Triestina, cui bisognerebbe trovare un altro portiere titolare o quantomeno un dodicesimo, in caso di promozione dell'esperto David Dei: ad ogni modo entro le 19 di questa sera, orario di chiusura ufficiale del calciomercato invernale, si conosceranno con certezza le mosse di Cellino e Marroccu.
Ds Triestina: "Agazzi a Cagliari già a gennaio? Difficile, ma..."
Con l'infortunio di Marchetti e con Lupatelli ancora ai box, il Cagliari è alla ricerca di un portiere per Massimiliano Allegri. In rosa è rimasto il baby Vigorito, che peraltro ha esordito e convinto ieri contro la Fiorentina. L'ipotesi più verosimile per i rossoblù è quella di anticipare l'arrivo di Michael Agazzi, portiere della Triestina già bloccato in estate. TuttoCagliari.net ha sentito in esclusiva il direttore sportivo triestino Francesco De Falco per chiedere lumi su un'eventuale trattativa: "E' una trattativa difficile. Siamo all'ultimo giorno di mercato e bisognerebbe fare tutto di fretta. Non ci si libera del miglior portiere della B a cuor leggero. Però nel calcio mai dire mai. Il Cagliari lo ha richiesto? Diciamo che ci sono state delle chiacchierate"
Marroccu: "Nenè non si muove"
Tmw ha intervistato, direttamente dalla hall dell'Atahotel Quark, il direttore sportivo del Cagliari Marroccu. Queste le sue dichiarazioni in merito al paventato trasferimento di Nenè al Milan: "Nenè non si muove dal Cagliari per questa sessione di mercato. Questa è la decisione presa dalla società".
Di Livio in tribuna per Lippi. Novità rossoblu-azzurre?Ieri in tribuna al Sant'Elia si è visto Angelo Di Livio, da qualche tempo osservatore e collaboratore di Marcello Lippi in Nazionale. Oltre ai soliti nomi viola (Gamberini, Montolivo e Gilardino su tutti) e rossoblu (Marchetti e Biondini) potrebbe essere arrivato un rapporto anche su altri elementi della squadra allenata da Allegri, impostata su uno zoccolo duro di italiani. I primi due nomi che vengono in mente sono senza dubbio quelli di Alessandro Matri, vera rivelazione del campionato rossoblu, che sembra aver finalmente trovato quella continuità di segnature che ne aveva condizionato la crescita nei due campionati passati e Davide Astori, che ieri ha coniugato la solita prestazione di spessore con il gol del momentaneo vantaggio del Cagliari. Pure altri però sarebbero meritevoli della considerazione del Ct viareggino: il capitano Daniele Conti, che ammonizioni a parte, da anni non presenta difetti nel suo modo di giocare, che mescola interdizione e creatività; Alessandro Agostini, che più lo si vede giocare, più ci si chiede come un tecnico ritenuto dotato di grande sagacia tattica come Marco Giampaolo gli preferisse l'onesto Cristiano Del Grosso, incapace di proporre il lavoro di chiusura e di ripartenza che svolge ogni domenica il buon “Ago”; last but not the least Andrea Cossu, croce e delizia degli aficionados rossoblu, in grado di proporre giocate geniali, evidentemente briciole agli occhi (miopi?) dei grandi manager calcistici nazionali e internazionali – vedasi il recente interesse nientemeno che del Barcellona – ma anche espulsioni inutili come quella di ieri pomeriggio. Sarebbe ancora ben lungo l'elenco di rossoblu (Lazzari, Canini etc.) da proporre a Lippi: per questo “giro”, sembra che i posti siano già da tempo esauriti. Chissà se il suo successore, ancora non identificato, saprà cogliere i suggerimenti di questo e del prossimo campionato e, perchè no, magari dell'Europa League...
juninho85
01-02-2010, 14:38
Livorno e Cagliari trattano per Parola
E' in corso in questi momenti all'Ata Hotel Quark la trattativa tra Cagliari e Livorno per la cessione ai toscani di Andrea Parola. Il ds livornese Ricci sta provando a convincere il dg Marroccu per avere subito il mediano pisano, in scadenza di contratto al termine di questa stagione. Il Cagliari vorrebbe trattenere il giocatore, ma data l'insistenza di Ricci potrebbe essere decisiva la volontà del giocatore.
Livorno, il ds Ricci: "Difficile che Cellino si privi di Parola"
E' un obiettivo inseguito ormai da mesi. Il Livorno vuole Andrea Parola, ma ancora non è riuscito a piegare le resistenze del presidente rossoblù Cellino. Lo confermano anche le parole del direttore sportivo livornese Ricci, impegnato nell'ultima giornata di trattative. "Stiamo cercando un centrocampista che copra il ruolo di centrale e interno destro. Uno di questi potrebbe essere Parola ma non penso che Cellino si priverà di questo giocatore. Stiamo cercando di accontentare Cosmi", ha dichiarato dall'Ata Hotel Quark. Nelle prossime ore sicuramente la società di Spinelli proverà a parlare con il Cagliari, ma difficilmente i rossoblù si priveranno della prima alternativa in rosa a Daniele Conti, salvo eventuali altre sorprese sul mercato in entrata oltre che in uscita.
STUDIO SPORT, Pressing viola su Matri
Secondo quanto emerso dalla prima edizione odierna di Studio Sport, la Fiorentina sarebbe in pressing su Alessandro Matri. Il ds Corvino avrebbe più volte contattato il presidente Cellino, e dopo i rifiuti del patron, alla terza chiamata ricevuta da Corvino, il numero uno di Viale la Playa avrebbe invitato la Fiorentina a presentare un'offerta, riservandosi la possibilità di prenderla in considerazione. Pare però che Cellino considererà l'offerta solo a partire da una base di 20 milioni.
Allegri vince la Panchina d'Oro
Massimiliano Allegri è il vincitore della Panchina d'Oro, il premio annuale riservato al miglior allenatore del Campionato di calcio di Serie A della stagione precedente che viene assegnato in base ai voti degli altri tecnici colleghi. Allegri ha vinto il ballottaggio con l'allenatore dell'Inter Mourinho, ed è così il primo allenatore del Cagliari a vincere l'ambizioso premio, che viene assegnato dalla stagione 1990/1991. Succede nell'albo d'oro all'ex allenatore dell'Inter e attuale allenatore del Manchester City Roberto Mancini.
Per Allegri è il secondo riconoscimento proveniente da Coverciano. L'anno scorso era stato infatti premiato con la Panchina d'Oro Prima Divisione, per i successi ottenuti alla guida del Sassuolo nella stagione 2007/2008. Un pò di Cagliari anche nella vittoria della Panchina d'Oro Prima Divisione, con il premio che è stato vinto da Pierpaolo Bisoli, ex bandiera rossoblù, e da molti indicato come futuro, più o meno prossimo, successore di Allegri.
Questi i premi assegnati quest'oggi a Coverciano:
PANCHINA D'ORO SERIE A: Massimiliano Allegri
PANCHINA D'ARGENTO SERIE B: Antonio Conte
PANCHINA D'ORO 1ª DIVISIONE: Pierpaolo Bisoli
PANCHINA D'ARGENTO 2ª DIVISIONE: Leonardo Semplici
Calderoni-Triestina è fatta, via libera ad Agazzi in rossoblù
Dopo la conferma del ds Marroccu sul fatto che il Cagliari richiamerà Michael Agazzi nelle prossime ore stante l'infortunio di Marchetti, arriva un altro indizio che porta il giovane portiere della Triestina in Sardegna con sei mesi di anticipo. Come dichiarato dal ds del Torino Petrachi, la società alabardata ha infatti chiuso coi granta la trattativa per portare a Trieste Alex Calderoni, portiere che in Piemonte era il vice di Sereni.
Allegri su Agostini: "Potrebbe giocare in qualsiasi squadra"
E' uno dei migliori giocatori del Cagliari in questa stagione. Veterano rossoblù, attaccato come pochi alla maglia e alla terra di Sardegna, Alessandro Agostini sta stupendo la critica con prestazioni sempre convincenti, tanto da essere stato inserito tra i calciatori potenzialmente osservabili dagli uomini di Lippi che spesso seguono le partite del Cagliari. Ieri Allegri ha speso parole di grande stima per il terzino che sta disputando sotto la sua guida la miglior stagione della sua carriera. "Potrebbe tranquillamente giocare in una squadra che punta a traguardi importanti, e questo l'ho detto anche a lui" - ha rivelato il tecnico che non si è mai privato del terzino toscano - Ha tecnica, forza, corsa. Insomma, quello che sta facendo per me è la normalità".
Marroccu a Tmw: "Richiamiamo in ogni caso Agazzi"
Il dg del Cagliari, presente di prima mattinata all'Ata Hotel Quark, sede del calciomercato invernale, ha ammesso che Michael Agazzi è prossimo a vestire, nelle prossime ore, la maglia del Cagliari. ""Richiameremo comunque Agazzi, starà poi al mister stabilire le gerarchie nel ruolo - ha dichiarato ai microfoni di TuttoMercatoWeb - Tanto più che a minuti dovrebbero arrivare novità dalle analisi di Marchetti, non dovrebbe essere nulla di grave".
L'altro nome per la porta è quello di Frezzolini
Impazza il toto nomi per il possibile vice Marchetti che potrebbe sbarcare nelle prossime ore in Sardegna. L'infortunio del portierone, sommato alla lunga indisponibilità di Lupatelli, sta portando il Cagliari a studiare delle alternative, per non dover far gravare sulle spalle del giovane Vigorito il peso della difesa dei pali della porta rossoblù. Il nome nuovo che circola, oltre a quello di Agazzi, è quello di Giorgio Frezzolini, 34 anni, attualmente in forza all'Ascoli.
juninho85
01-02-2010, 16:48
Acosta va in Grecia
Il Cagliari ha comunicato di aver ceduto in prestito fino al 30 giungo al Diagoras, formazione greca che milita nel campionato di Seconda Divisione, il centrocampista venezuelano Rafael Acosta.
Allegri: "Con Cellino abbiamo iniziato un ciclo"
Massimiliano Allegri è l'allenatore del giorno. A Coverciano ha ricevuto la Panchina d'Oro, il prestigioso premio come miglior allenatore della massima serie per la stagione 2008/2009. Votato dai suoi colleghi, il tecnico toscano ha avuto la meglio sul suo principale rivale nella corsa al premio, quel Josè Mourinho che si ritroverà di fronte domenica pomeriggio nella sfida di San Siro tra Cagliari e Inter. Umile come suo solito, Allegri ha commentato così il premio ricevuto. ''Sono felice di questo riconoscimento - ha detto - non l'ho vissuto come un duello con Mourinho, non sono contento perché l'ho battuto, ma perché sono stato votato da allenatori importanti. E' un motivo di grande soddisfazione anche perché non è facile ottenere questo premio se non hai giocatori di qualità e io nella mia squadra ne ho. Dedico questo riconoscimento a mia figlia Valentina che ha 15 anni".
Imprescindibili le domande sul suo futuro, con i rumors di mercato che lo accostano alle panchine di Fiorentina e Juventus per la prossima stagione. "Sono cose che fanno piacere - ha riconosciuto Allegri - è ipocrita non ammetterlo, ma ho ancora molto da lavorare, è appena un anno e mezzo che sono in serie A e mi aspettano da qui a giugno 5 mesi importanti. Col Cagliari stiamo facendo bene ma la quota salvezza, fissata a 40 punti, non l'abbiamo ancora raggiunta". Quindi è possibile che l'anno prossimo Allegri si sieda ancora sulla panchina del Cagliari? ''Credo che con Cellino, che ringrazio per avermi voluto alla guida della squadra, sia iniziato un ciclo che ancora non si è concluso'', la risposta data dal tecnico toscano. I tifosi del Cagliari sono ancora autorizzati a sognare un futuro roseo, con il loro allenatore prediletto a guidare Conti e compagni verso nuovi e importanti traguardi.
E' fatta: a Cagliari sbarca Agazzi
Manca solo l'annuncio ufficiale, che arriverà probabilmente a minuti, ma Michael Agazzi è il nuovo portiere del Cagliari. L'estremo difensore, che sarà il vice di Marchetti, arriva dalla Triestina, dalla quale il Cagliari aveva già rilevato la comproprietà durante la sessione di mercato estiva. La Triestina contestualmente ha acquistato Alex Calderoni dal Torino, che andrà dunque a prendere il posto di primo portiere lasciato libero da Agazzi.
Solertes
01-02-2010, 17:23
Per la panchina d'oro pare che Allegri abbia beneficiato di un complotto ai danni dello Special one ordito da tutti i restanti tecnici di A che lo invidiano, si sospettano pure implicazioni della Massoneria,i Pluto-Giudaici, servizi segreti deviati,CIA, Mi6, Mossad e voci non confermate coinvolgerebbero i Vulcaniani....sapevatelo :O
juninho85
01-02-2010, 17:55
sicuramente seguirà un interessantissima conferenza stampa a riguardo,almeno lì giustifica il suo onorario :asd:
Solertes
01-02-2010, 18:50
Nonostante Moufrigno mi faccia ridere - i suoi adepti di più - trovo Allegri persino più comico....anche se, purtroppo per lui, non ha quella comicità che funziona in TV...di certo Allegri non ha futuro come opinionista, è troppo umile ed ha troppa classe...che si sà, non è acqua :D
juninho85
01-02-2010, 21:59
Alghero, dal Cagliari arriva Cotza
Il Cagliari ha reso nota la cessione all'Alghero del centrocampista Enrico Cotza (21). Il giocatore si trasferisce in prestito fino al termine della stagione
Cagliari, riscattata la seconda metà di Agazzi
Il Cagliari ha ufficializzato l'acquisto dalla Triestina della seconda metà del cartellino del portiere Michael Agazzi (25). Il calciatore è ora interamente dalla società rossoblù.
Cagliari, riscattato Marchetti
Il Cagliari Calcio annuncia la risoluzione anticipata dell'accordo di partecipazione con l'Albinoleffe per il portiere Federico Marchetti, a favore della Società rossoblu.
juninho85
01-02-2010, 22:06
Esami per Marchetti
Leggera lesione ai flessori
Il giocatore Federico Marchetti si è sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato una lesione di modesta entità ai flessori della coscia sinistra.
Per un quadro più preciso, bisognerà aspettare i prossimi giorni. Difficile comunque un recupero per la partita di domenica a Milano.
DEU GRAZIASA!!!:ave:
juninho85
01-02-2010, 22:08
Agazzi: "Stupito e felice"
"Non me l'aspettavo"
Un fulmine a ciel sereno: ecco cosa è stata la notizia del trasferimento anticipato di Michael Agazzi dalla Triestina al Cagliari. "Stavo a casa, in famiglia, quando è arrivata la chiamata del mio procuratore che ha ventilato la possibilità di venire a giocare in Sardegna. Non sapevo dell'infortunio di Marchetti, non avevo visto le partite. La mia prima reazione? Stupito e felice. Sapevo che la Società ha investito dei soldi su di me, ma pensavo di arrivare a giugno. Sono comunque contento e onorato che il Cagliari abbia puntato su di me".
Arriva in rossoblu con la massima umiltà. "Conosco la situazione. Posso solo dire che voglio dare il meglio di me stesso in ogni allenamento per rendermi utile".
La sua storia ricalca abbastanza quella di Marchetti. "Ho fatto la gavetta nelle serie inferiori. A Sassuolo in C1 stavamo vincendo il campionato, poi mi sono fatto male ad un polso, e sono andato a Foggia, per fare una nuova esperienza, in una realtà calda come quella del Sud, dove la pressione è maggiore".
Non vuole parlare di sè dal punto di vista strettamente tecnico (pur riconoscendosi una certa abillità nelle uscite basse), ma assicura "di essermi creato giorno dopo giorno, migliorandomi il più possibile. La mia qualità principale è proprio questa: mettercela tutta, sempre o ovunque".
E' stato avversario del Cagliari in tre occasioni, in Coppa Italia. Nel 2004 parò un rigore a Zola, nel 2008 gli andò male fronteggiando dal dischetto Matri. Quest'estate invece la sua Triestina passò il turno a spese dei rossoblu.
Cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta, conosce Lazzari, Canini e Parola: di quest'ultimo è stato compagno di squadra alla Triestina.
juninho85
02-02-2010, 08:51
L'Unione Sarda - Per Marchetti almeno due settimane di stop
Un problema non troppo grave ma neanche di poco conto. A circa ventiquattro ore di distanza dall'infortunio di Marchetti, la diagnosi del responsabile medico del Cagliari, Marco Scorcu, non cambia. La risonanza magnetica, a cui è stato sottoposto ieri il portiere rossoblù, ha evidenziato un danno muscolare al flessore della coscia sinistra. Lo stop potrebbe andare da due a quattro settimane. Il responso definitivo lo si avrà solo fra tre giorni, quando il giocatore sarà sottoposto a un'altra risonanza. Allora, si potrà vedere se si è trattato di una elongazione (danno meno grave) o di una distrazione, con rottura di fibre e, quindi, tempi di recupero più lunghi.
Il guaio di Marchetti va ad aggiungersi a quello patito dal secondo portiere, Lupatelli, l'ormai lontano sei dicembre a Palermo, quando Canini fu costretto a schierarsi tra i pali perché Allegri aveva già effettuato le tre sostituzioni a disposizione. Lupatelli è ormai guarito, oggi sarà nuovamente a Cagliari e inizierà con cautela gli allenamenti. Sarà pronto a giocare fra almeno due settimane. Solo fisioterapia per Lopez, infortunatosi al ginocchio a Siena e anche lui in campo tra non meno di quindici giorni. Oggi ripresa della preparazione in vista della trasferta sul campo dell'Inter, a cui non parteciperà Cossu, che oggi sarà squalificato. San Siro stregato per il trequartista rossoblù, che aveva saltato per squalifica anche la gara con il Milan.
La Nuova Sardegna - La panchina di Allegri è d'oro
Massimiliano Allegri è l’allenatore più bravo della serie A. Migliore anche dello “Special One”. Il mister del Cagliari è stato il più votato dai colleghi (in riferimento alla passata stagione) vincendo la “Panchina d’oro”, premio istituito dal settore tecnico della Figc.
Quasi tutti davano per scontata la vittoria di Josè Mourinho, invece, i 42 tecnici che hanno espresso la preferenza (tra i quali Lippi, Vicini e Ulivieri) hanno scelto un collega emergente. Un «giovanotto» di Livorno partito dal basso, che in Sardegna da due anni sta facendo un lavoro eccellente, ottenendo risultati inattesi.
«Sono felice di questo riconoscimento. Non l’ho vissuto come un duello con Mourinho e non sono contento perchè l’ho battuto, ma perchè sono stato votato da allenatori importanti». Così un felicissimo e anche un po’ sorpreso Massimiliano Allegri ha reagito alla notizia del riconoscimento ottenuto. «E’ un motivo di grande soddisfazione anche perchè non è facile ottenere questo premio se non hai giocatori di qualità - ha aggiunto il tecnico del Cagliari - e io nella mia squadra ne ho. Dedico questo riconoscimento a mia figlia Valentina che ha 15 anni». Allegri non ha voluto dire per chi ha votato, ha comunque ammesso che la squadra migliore in questo momento in Italia è l’Inter «perchè la squadra migliore è sempre quella che vince».
Sul futuro (da qualche tempo il suo nome è accostato a diversi importanti club tra cui Juventus e Fiorentina) ha tagliato corto: «Sono cose che fanno piacere, è ipocrita non ammetterlo, ma ho ancora molto da lavorare, è appena un anno e mezzo che sono in serie A e mi aspettano da qui a giugno 5 mesi importanti. Col Cagliari stiamo facendo bene ma la quota salvezza, fissata a 40 punti, non l’abbiamo ancora raggiunta. Se c’è un accordo con il presidente Cellino per liberarmi se mi chiama una grande squadra? Con lui ho un ottimo rapporto, sono una “sua” creatura, mi ha sostenuto dopo cinque ko di fila, penso che ne sarebbe orgoglioso. Ora comunque tra me e il Cagliari c’è molto amore».
Inter-Cagliari ci sarà domenica ma Massimiliano Allegri ha già battuto Josè Mourinho, a Coverciano. Al giovane tecnico dei rossoblù è andato il 40% delle preferenze degli allenatori presenti, all’interista il 20%. A fine premiazione Mourinho è scappato via senza aprire bocca: «Perdo l’aereo», si è giustificato. Di sicuro non ci è rimasto bene. Insomma, Allegri e il suo lavoro da un anno e mezzo a Cagliari sono stati più apprezzati di Mourinho e del suo scudetto con l’Inter. «Perchè io sì e Mourinho no? Non lo so. Di certo quando arrivi in un paese straniero non è mai facile integrarsi, lui comunque lo sta facendo abbastanza bene. Domenica a San Siro cercheremo di vendere cara la pelle». Allegri che ammira Ancelotti e Wenger, non ha svelato per chi ha votato.
Ma dopo questo riconoscimento, nonostante sia sotto contratto fino al 2011, sarà più difficile per Cellino trattenerlo in Sardegna. E’ certo che la Juventus gli farà una corte spietata e altrettanto farà la Fiorentina. Due piazze importanti, due società ambiziose, per un allenatore che sta dimostrando con i fatti di avere capacità, personalità e uno sobrietà incosueta per il mondo del calcio.
La Nuova Sardegna - Riscattato Marchetti, preso il giovane Agazzi
Massimo Cellino è in rientro da Miami. Agazzi che arriva per rimpiazzare Marchetti, riscattato dall’Albinoleffe. Nené resta a Cagliari. Allegri smentisce le avance di Juve e Fiorentina. La settimana che precede la visita all’Inter, si apre con temi che mettono in secondo piano il sesto risultato utile.
E sminuiscono anche il secondo exploit consecutivo: a Siena e con la Fiorentina in 10 per il «rosso» a Larrivey e Cossu. Risultati che confermano un aspetto: il Cagliari che l’anno scorso aveva mollato la corsa Uefa, non c’è più. In questa stagione, i motivi per dare il massimo fino alla fine sembrano esserci.
32 punti. Il Cagliari con i viola ha colto il sesto risultato utile di fila. Inoltre, segnando no stop da 18 gare, ha allungato il proprio record. Ottavi in classifica, i rossoblù recuperano al «Friuli» il 24 febbraio la gara con l’Udinese. Dopo la sfida all’Inter, c’è il test con Bari e Parma in casa.
L’entusiasmo di Cellino. Sembra proprio che la delusione per il mancato acquisto del West Ham si possa tradurre in linfa per il Cagliari. Il presidente ha condotto le ultime ore di mercato al telefono dagli States con il dg Francesco Marroccu. A San Siro sarà in tribuna. L’idea è che il magone per l’iter legato allo stadio e l’affare sfumato a Londra si stiano trasformando in voglia di accelerare con i colori rossoblù. Aver tenuto Nenè, detto no per Matri e Canini, aver preso Agazzi, sono fatti indicativi.
Il mercato. Arriva Agazzi. «Sono molto contento, ero in preallarme dalle 23.30 di domenica, ma il mio arrivo al Cagliari era concordato per fine stagione. Mi dispiace per Marchetti, non sapevo si fosse infortunato», queste le prime frasi di Michael Agazzi. Ieri, il Cagliari ha preso dalla Triestina la seconda metà del cartellino del portiere. Agazzi, bloccato da Cellino l’estate scorsa, arriva oggi in città. «Vengo per dare una mano. La mia scheda? Tutto quel che sto facendo è frutto del lavoro e del mio sudore». Come annunciato da tempo, è stata risolta anche la partecipazione con l’Albinoleffe per Marchetti: il portiere è del Cagliari al 100 per cento. Ieri, il dg Marroccu ha chiuso anche i passaggi della mezzala venezuelana Rafael Acosta, in prestito sino al 30 giugno al Diagoras, formazione della B greca, e del mediano Enrico Cotza, in prestito all’Alghero.
Notiziario. Con l’Inter, è certo il forfait di Marchetti. Gli esami clinici confermano una modesta lesione ai flessori della coscia sinistra. A San Siro sarà assente anche Cossu, per lui si prevede un turno di squalifica.
La Nuova Sardegna - «Non sono sorpreso, è uno che farà strada»
«Allegri merita la Panchina d’oro, è bravo e lo ha dimostrato già l’anno scorso a Cagliari. Non sono sorpreso». E’ il commento del ct azzurro, Marcello Lippi, presente a Coverciano per la riunione degli allenatori di A, B, Prima e Seconda Divisione conclusosi con l’assegnazione della Panchina d’oro e d’argento. «E’ un premio che viene assegnato dai tecnici - ha ricordato Lippi - a maggior ragione è una scelta che va rispettata».
«E’ un riconoscimento a un allenatore che ha fatto molto bene - commenta Abete -. Le qualità di Mourinho sono note a tutti, lui rimane un allenatore di primissimo livello e l’ho ringraziato per essere stato presente, nonostante i numerosi impegni dell’Inter. Bisogna solo rispettare quelle che sono le volontà che arrivano dall’interno della categoria. Per Massimiliano Allegri si tratta di un successo, ma in Italia, fortunatamente, i bravi tecnici non mancano».
Ventura e Colomba hanno raccontato di aver votato per Allegri. «Se lo merita - hanno detto -, ha dimostrato di avere competenza e grande professionalità. Un mister che sicuramente è pronto per una grande squadra».
E’ una Panchina d’oro che si sviluppa tra sentimenti e psicologia. A parlare dell’ importanza di questa scienza nello spogliatoio è Mourinho. «All’università un insegnante mi disse che chi sa solo di calcio sa poco di calcio, ecco noi allenatori dobbiamo conoscere altre scienze, il nostro lavoro è diventato più complesso di prima e quindi occorre essere preparati». Per Demetrio Albertini, attuale vicepresidente federale «l’allenatore deve essere prima di tutto un costruttore di uomini». Leonardo ha affermato che «nel suo calcio conta la parte sentimentale e psicologica». Chissà se Allegri avrà fatto ricorso a tutto questo per convincere i colleghi a premiarlo. Intanto, stupito, ritira il premio mentre Mourinho fugge via e fa fatica a nascondere una delusione che non avrebbe voluto provare. Tra i due, rivincita domenica a San Siro.
La Panchina d’argento per il miglior allenatore della serie B è andata ad Antonio Conte, nella passata stagione alla guida del Bari. Per quanto riguarda la Prima Divisione, Panchina d’oro a Pier Paolo Bisoli, tecnico del Cesena, che nella passata stagione ha riportato la squadra in serie B (già nel mirino di Massimo Cellino per sostituire Massimiliano Allegri); e Panchina d’argento, per la Seconda Divisione a Leonardo Semplici che aveva vinto il campionato con il Figline.
Un riconoscimento speciale è stato assegnato a Sergio Campana, presidente dell’Associazione calciatori, che è stato nominato «direttore tecnico ad honorem». «Sono particolarmente grato per questo riconoscimento - ha detto Campana - perchè i direttori tecnici sono pochi ed io vado a raggiungere personaggi come Bearzot, Cesare Maldini, Sacchi, Trapattoni e Azeglio Vicini»
L'infortunio di Marchetti qualcuno sa come è avvenuto?
juninho85
02-02-2010, 09:45
stava rincorrendo blandamente una palla destinata a fondo campo
Credevo in una rimessa dal fondo come con Lupatelli....certo che non ci voleva...comunque vigorito non mi è dispiaciuto, meglio di Dida sicuramente:D
Credevo in una rimessa dal fondo come con Lupatelli....certo che non ci voleva...comunque vigorito non mi è dispiaciuto, meglio di Dida sicuramente:D
Stava andando a prendere il pallone e si è fatto male... Proprio sfiga bisogna dire :asd:
Comunque la partita è stata bella ed emozionante, dobbiamo evitare però di farci espellere un giocatore ogni partita... In 11 vs 11 potevamo vincerla.
Stava andando a prendere il pallone e si è fatto male... Proprio sfiga bisogna dire :asd:
Comunque la partita è stata bella ed emozionante, dobbiamo evitare però di farci espellere un giocatore ogni partita... In 11 vs 11 potevamo vincerla.
Abbiamo troppe teste di minchia per poter evitare di beccarci qualche rosso. Dobbiamo solo incorciare le dita e sperare in bene.
E meno male che non abbiamo più gente come langella e abejon, che oltre alle entrate da bastardi, reagivano pure.
juninho85
02-02-2010, 14:58
Marroccu: "Agazzi pronto a giocarsela"
Raggiunto in esclusiva dai microfoni di Tuttomercatoweb, il direttore generale del Cagliari, Francesco Marroccu, è tornato sulle trattative delle ultime ore di mercato.
Avete completato la squadra con l'arrivo di Agazzi?
"Sì, Agazzi è arrivato in comproprietà ed oggi è già con noi. Il giocatore sarà inserito nella rosa dei portieri e poi spetterà al mister fare le proprie scelte".
Alla fine non è partito nemmeno Matri
"Per noi è stato sempre un giocatore incedibile e lo ha dichirato più volte anche il nostro presidente".
Lazzari: "Andiamo a San Siro determinati"
Andrea Lazzari è stato domenica senza dubbio uno dei protagonisti contro la Fiorentina. Il suo splendido gol ha permesso ai rossoblù di agguantare il pareggio ma ancora si rammarica per l'errore che poteva dare la vittoria ai ragazzi di Allegri: "Peccato, non ci sono arrivato bene, perché avrei di sicuro inquadrato la porta". Adesso però bisogna guardare avanti, domenica ci sarà l'Inter di Josè Mourinho: "Abbiamo messo un ottimo punto in cascina contro la formazione viola e ora andiamo a San Siro con la solita voglia di fare risultato e strappare più punti possibile".
che gobbo che c'abbiamo :oink:
Melis e Landucci in coro: "Vigorito farà molta strada"
A soli 19 anni, Mauro VIgorito di Macomer, ha esordito domenica in serie A nella delicata sfida con la Fiorentina. Entrato a gara in corso per l'infortunio muscolare occorso a Marchetti il ragazzo ha messo in campo la sicurezza di un veterano con uscite sicure e ottimi interventi. Il preparatore dei portieri Michele Landucci è sicuro delle potenzialità del ragazzo: "Ha il carattere del portiere. Questa è la caratteristica principale di Vigorito, perché se hai solo buone qualità tecniche ma non riesci a dare sicurezza al reparto non vai molto lontano. Lui si è fatto vedere freddo e deciso, anche se non era facile entrare al posto di Marchetti, ma lo ha fatto con grande tranquillità ed è subito entrato in partita con alcune buone prese che gli hanno dato ancora più coraggio. E anche se hai qualche tentennamento, è fondamentale che i tuoi compagni della difesa non lo vedano e lui, che in settimana aveva avuto qualche difficoltà nelle prese, è stato bravissimo a tenere sempre in mano la palla". Gli fa eco l'allenatore della Primavera Giorgio Melis, che lo ha allenato per lungo tempo: "L'esordio è il frutto di un miglioramento costante di un giocatore che è sempre stato molto serio ed ha lavorato con grande determinazione. Ci ha colpito subito, fin dal suo primo giorno ad Assemini, ed è stato sempre il titolare, anche se ha avuto qualche problema fisico che però ha superato brillantemente. Ora deve ancora migliorare, soprattutto con i piedi, ma ha la grande qualità di riuscire a far diventare semplici anche le parate più difficili".
juninho85
02-02-2010, 14:59
Abbiamo troppe teste di minchia per poter evitare di beccarci qualche rosso. Dobbiamo solo incorciare le dita e sperare in bene.
vabbeh fino a due giornate fa non ce ne avevano espulso manco uno...si è trattato di due ingenuità che ci son costate 4 punti :muro:
Solertes
02-02-2010, 15:21
Abbiamo troppe teste di minchia per poter evitare di beccarci qualche rosso. Dobbiamo solo incorciare le dita e sperare in bene.
E meno male che non abbiamo più gente come langella e abejon, che oltre alle entrate da bastardi, reagivano pure.
A me il fallo di Cossu è parso solo un eccesso di generosità, aveva appena sbagliato il passaggio ed ha cercato di recuperare la palla...ma se la squadra non avesse questa combattività sarebbe gia in B da un paio di anni, saranno i miei trascorsi da incontrista, ma a me l'agonismo non dispiace - quello che non mi piace è che si usino misure diverse per valutarlo - ed il Cagliari tutto è fuorchè una squadra "cattiva"....lo stesso Abe non sono mai riuscito a considerarlo cattivo....mentre Langella per la sua esuberanza fisica, l'incapacità totale nella fase difensiva si rendeva protagonista di entrate sopra le righe...diverso il discorso sulla reazione, da questo punto di vista Arrogutottu aveva un carattere terribile :asd:
A me il fallo di Cossu è parso solo un eccesso di generosità, aveva appena sbagliato il passaggio ed ha cercato di recuperare la palla...ma se la squadra non avesse questa combattività sarebbe gia in B da un paio di anni, saranno i miei trascorsi da incontrista, ma a me l'agonismo non dispiace - quello che non mi piace è che si usino misure diverse per valutarlo - ed il Cagliari tutto è fuorchè una squadra "cattiva"....lo stesso Abe non sono mai riuscito a considerarlo cattivo....mentre Langella per la sua esuberanza fisica, l'incapacità totale nella fase difensiva si rendeva protagonista di entrate sopra le righe...diverso il discorso sulla reazione, da questo punto di vista Arrogutottu aveva un carattere terribile :asd:
Cossu, conti e Lopez sono persone che sanno benissimo come si fa un'entrata cattiva. Lo sanno molto bene...
Spesso le loro entrate cattive sono la risposta a quella che loro considerano un'ingiustizia, es fallo subito e non fischiato.
Come è possibile che un trequrtista sia ai primi posti della classifica ammonizoni? NOn certo per eccesso di generosità, ma più per eccesso di pirlaggine. Un giocatore di CSI è in grado di capire quando può prendere la palla ad un avversario e quando sicuramente prende le gambe. Ma a Cossu il cervello si spegne in certi momenti. Conti è un po' migliorato, ma a volte perde anche lui la testa. C'è da dire che certe ammonzioni, però, sono anche legate al ruolo che ricopre in campo.
L'altro che, da centravanti, riesce a farsi espellere per doppia ammonizione poi....
Solertes
02-02-2010, 16:31
Cossu, conti e Lopez sono persone che sanno benissimo come si fa un'entrata cattiva. Lo sanno molto bene...
Spesso le loro entrate cattive sono la risposta a quella che loro considerano un'ingiustizia, es fallo subito e non fischiato.
Come è possibile che un trequrtista sia ai primi posti della classifica ammonizoni? NOn certo per eccesso di generosità, ma più per eccesso di pirlaggine. Un giocatore di CSI è in grado di capire quando può prendere la palla ad un avversario e quando sicuramente prende le gambe. Ma a Cossu il cervello si spegne in certi momenti. Conti è un po' migliorato, ma a volte perde anche lui la testa. C'è da dire che certe ammonzioni, però, sono anche legate al ruolo che ricopre in campo.
L'altro che, da centravanti, riesce a farsi espellere per doppia ammonizione poi....
Chi ha giocato un minimo, sà come si fa una entrata cattiva.
Bisogna distinguere però le entrate decise da quelle cattive.
Nel Cagliari in fase di non possesso palla i giocatori danno il loro contributo alla fase difensiva, ci può stare che un attaccante becchi una ammonizione quando tenta di difendere, d'altronde non è la sua specialità.
Cossu è un n°10 di altri tempi, di quelli che svariano per tutto il campo, più centrocampista che rifinitore...per come interpreta il ruolo è abbastanza normale che incappi in ammonizioni....che poi si spenga il cervello sono parzialmente d'accordo, ma io attribuisco alla sua generosità e attaccamento alla squadra questi temporanei appannamenti....sinceramente preferisco i giocatori d'attacco che combattono anche in difesa piuttosto che gli avvoltoi che non aiutano la fase difensiva e si svegliano solo in quella offensiva....se ci fai caso i giocatori più sostituiti nel Cagliari sono quelli d'attacco, perchè pressando molto e in costante inferiorità numerica si sfiniscono presto. Per Conti, credo che in parte sia dovuto anche all'idea che la classe arbitrale si è fatta di lui...domenica per esempio è stato ammonito a casaccio.
Chi ha giocato un minimo, sà come si fa una entrata cattiva.
Bisogna distinguere però le entrate decise da quelle cattive.
Nel Cagliari in fase di non possesso palla i giocatori danno il loro contributo alla fase difensiva, ci può stare che un attaccante becchi una ammonizione quando tenta di difendere, d'altronde non è la sua specialità.
Cossu è un n°10 di altri tempi, di quelli che svariano per tutto il campo, più centrocampista che rifinitore...per come interpreta il ruolo è abbastanza normale che incappi in ammonizioni....che poi si spenga il cervello sono parzialmente d'accordo, ma io attribuisco alla sua generosità e attaccamento alla squadra questi temporanei appannamenti....sinceramente preferisco i giocatori d'attacco che combattono anche in difesa piuttosto che gli avvoltoi che non aiutano la fase difensiva e si svegliano solo in quella offensiva....se ci fai caso i giocatori più sostituiti nel Cagliari sono quelli d'attacco, perchè pressando molto e in costante inferiorità numerica si sfiniscono presto. Per Conti, credo che in parte sia dovuto anche all'idea che la classe arbitrale si è fatta di lui...domenica per esempio è stato ammonito a casaccio.
Completamente d'accordo, basta esaminare una partita del Milan, loro possono permettersi di entrare come li pare, rompere tutte le azioni con un fallo, da Amobrosini a Pirlo, senza avere quasi mai ammoniti o espulsi. Il centrocampo deve per forza essere leggermente cattivo, l'unico problema è la siduttanza psicologica che purtroppo coinvolge parte della classe arbitraria...tanti giocatori possono permettersi di mandare al diavolo, altri se respirano sono ammoniti.
Da vecchio difensore, avere dei compagni che contrastano a metà campo, facilità il compito del difensore agevolandolo per gli anticipi di un bel pò...
Ben venga qualche ammonizione se intelligente, ma chiaramente senza l'esagerazione degli ultimi tempi...
juninho85
02-02-2010, 22:10
Allegri: "Con l'Inter dovremo essere propositivi"
© foto di Gianfranco Orrù
Nella consueta conferenza stampa del martedì Massimiliano Allegri ha parlato del prossimo match in casa dell'Inter ma inevitabili sono state le domande sul prestigioso premio ricevuto ieri e sulle voci di mercato che lo vogliono lontano dalla Sardegna.
Sul riconoscimento datogli dai colleghi si schermisce e vuole condividere i complimenti con la squadra: "Un premio che fa piacere, anche in considerazione del fatto che alleno in Serie A da un anno e mezzo. Il merito è di questa squadra, che sta facendo ottime cose".
Dopo aver scacciato le voci sull'interessamento delle grandi squadre, in particolare della Fiorentina, ("Sono solo voci prive di fondamento. Il mio futuro è legato alla panchina del Cagliari. Inoltre, la Fiorentina ha già un ottimo allenatore") presenta la gara di domenica dicendo che "Sulla carta è un impegno proibitivo, ma dovremo cercare di fare quel che facciamo tutte le domeniche. Troveremo un avversario in gran forma, ci vorrà anche quel briciolo di fortuna sempre indispensabile per fare risultato. Dovremo comunque essere propositivi: è utopia sperare che in 90' l'Inter non segni un gol. L'assenza di Sneijder? E' un giocatore importante, ma hanno una rosa talmente vasta da sopperire a qualsiasi assenza".
Il benvenuto al nuovo arrivato Agazzi e una carezza a Vigorito: "E' arrivato in anticipo, ci darà una mano, perchè eravamo rimasti praticamente senza portieri. Vigorito è stato bravo, ha giocato un'ottima partita, ma per me non è una sorpresa. Ha dimostrato grande personalità, entrando in un momento difficile".
Allegri non replica a Mourinho
Nessuna polemica con Josè Mourinho, battuto a sorpresa nella classifica della Panchina d'oro. Massimiliano Allegri, piuttosto, sorride. "Forse lui che allena l'Inter ed è sempre sotto i riflettori è tenuto a commentare tutto, o è fatto così. Io invece preferisco non parlare degli altri, già devo pensare a fare la formazione per la domenica e cercare di sbagliare il meno possibile", dice il tecnico del Cagliari in vista della sfida di domenica al Meazza.
Contro i più forti per continuare il sogno
L'avversario più difficile d'Italia (e tra i più proibitivi anche d'Europa) aggiunto a un gruppo di indisponibili rendono la partita di domenica ad alto coefficiente di difficoltà ma quest'anno il gruppo rossoblù ha mostrato di saper far fronte a tutto, avversari, distrazioni, infortuni e squalifiche ed è quindi lecito avere fiducia.
Certo,a Milano sarà un'altra prova di maturità, ennesimo “step” da affrontare nel percorso di crescita che porta a obbiettivi ancora innominabili nell'ambiente rossoblù. Un salto di qualità, come quelli compiuti con la vittoria sul Livorno, che era minata dalle distrazioni della trattativa Cellino-WestHam, o come quelli fatti mantenendo l'imbattibilità nelle trasferte di Siena e Bologna dove occorreva dimostrare solidità e non snobbare ingenuamente squadre con meno punti in classifica.
A S.Siro forse il compito sarà impossibile ma allo stesso tempo anche dei più facili perchè, come dicono spesso gli addetti ai lavori in questi casi, queste partite non c'è bisogno di “motivarle” particolarmente, gli stimoli vengono dall'avversario che affronti; inoltre in queste sfide non c'è nulla da perdere, sola da guadagnare in punti e prestigio; una sconfitta a Milano sarebbe delle più indolori. Ma appunto per questo sarà importante provarci, con quella sfrontatezza che ha permesso di ridicolizzare la Juventus, di mettere paura al Milan nello stesso scenario di domenica prossima, di andare a un passo dal battere la Fiorentina (ah se non ci fosse stata l'inferiorità numerica).
Nulla da perdere e la consueta voglia di stupire dunque per il Cagliari, ma questo va di pari passo con l'essere pragmatici e la quadratura tattica della squadra di Allegri che in settimana preparerà al solito nel dettaglio la sfida cercando di adeguarsi alle assenze che colpiranno l'organico rossoblù. Infortunati Marchetti, Lopez, Lupatelli e squalificato Cossu, si può sorridere per il rientro di Larrivey e sarà presumibilmente Lazzari a prendere il posto del trottolino sardo a ridosso dell'attacco dove ci sarà il solito valzer per occupare due posti, cosiccome in difesa dove però la coppia centrale Canini-Astori ha mostrato grande affidabilità.
Da notare come Andrea Cossu dovrà saltare la seconda sfida stagionale e ancora una volta non potrà calcare il prestigioso palcoscenico del “Meazza” come accaduto nella gara contro il Milan.
Un vero peccato per uno dei giocatori più spettacolari del Cagliari non esserci alla Scala del calcio e rammarico anche per la mancata sfida tra quelli che sono i due trequartisti migliori del torneo, ovvero Cossu e Sneijder entrambi appiedati dal giudice sportivo.
Allenamento, si rivede Lupatelli
Ripresa degli allenamenti questo pomeriggio per i rossoblu ad Assemini.
Il programma prevedeva riscaldamento, quindi parte atletica e tecnica.
E' tornato Cristiano Lupatelli, che è avviato verso il recupero. Il portiere ha effettuato lavoro differenziato, così come Francesco Pisano.
Per quanto riguarda Diego Lopez, una decisione verrà presa nelle prossime ore, mentre si avrà un quadro più preciso domani per Federico Marchetti.
Allegri: "Sulla carta non c'è partita, ma..."
Massimo Allegri, Panchina d’oro della scorsa stagione, è determinato in vista della gara contro l’Inter di domenica prossima in quel di S.Siro. Il tecnico cagliaritano ha detto: "Sulla carta non c’è partita e dovremmo fare molto di più rispetto a quanto facciamo ogni domenica. Avremmo bisogno anche di un po’ di fortuna per fare un bel risultato". Allegri non sottovaluta l’assenza di Sneijder: "L’olandese è un giocatore importante per l’Inter, ma hanno tanti giocatori che per loro non sarà un problema sostituirlo". Il tecnico rossoblù non avrà a disposizione Cossu, espulso domenica scorsa e Marchetti infortunato. Al suo posto ci sarà Michel Agazzi, arrivato in anticipo per dare una mano al Cagliari che, domenica affronterà un’Inter vogliosa di fare punti scudetto.
juninho85
02-02-2010, 22:10
Chi ha giocato un minimo, sà come si fa una entrata cattiva.
Bisogna distinguere però le entrate decise da quelle cattive.
Nel Cagliari in fase di non possesso palla i giocatori danno il loro contributo alla fase difensiva, ci può stare che un attaccante becchi una ammonizione quando tenta di difendere, d'altronde non è la sua specialità.
Cossu è un n°10 di altri tempi, di quelli che svariano per tutto il campo, più centrocampista che rifinitore...per come interpreta il ruolo è abbastanza normale che incappi in ammonizioni....che poi si spenga il cervello sono parzialmente d'accordo, ma io attribuisco alla sua generosità e attaccamento alla squadra questi temporanei appannamenti....sinceramente preferisco i giocatori d'attacco che combattono anche in difesa piuttosto che gli avvoltoi che non aiutano la fase difensiva e si svegliano solo in quella offensiva....se ci fai caso i giocatori più sostituiti nel Cagliari sono quelli d'attacco, perchè pressando molto e in costante inferiorità numerica si sfiniscono presto. Per Conti, credo che in parte sia dovuto anche all'idea che la classe arbitrale si è fatta di lui...domenica per esempio è stato ammonito a casaccio.
Completamente d'accordo, basta esaminare una partita del Milan, loro possono permettersi di entrare come li pare, rompere tutte le azioni con un fallo, da Amobrosini a Pirlo, senza avere quasi mai ammoniti o espulsi. Il centrocampo deve per forza essere leggermente cattivo, l'unico problema è la siduttanza psicologica che purtroppo coinvolge parte della classe arbitraria...tanti giocatori possono permettersi di mandare al diavolo, altri se respirano sono ammoniti.
Da vecchio difensore, avere dei compagni che contrastano a metà campo, facilità il compito del difensore agevolandolo per gli anticipi di un bel pò...
Ben venga qualche ammonizione se intelligente, ma chiaramente senza l'esagerazione degli ultimi tempi...
mi trovate d'accordo
juninho85
02-02-2010, 22:44
MAX (Allegri)-MOU (Ringhio), sono già SCINTILLE: "Non capisco perché all'Inter si debba commentare sempre TUTTO"
Se Josè Mourinho finge, polemicamente, di accontentarsi di aver ricevuto 6-7 voti dai giocatori, che non sono bastati per valergli la Panchina d'oro, Massimiliano Allegri evita di polemizzare con lui.
"Forse lui che allena l'Inter ed è sempre sotto i riflettori è tenuto a commentare tutto, o è fatto così. Io invece preferisco non parlare degli altri, già devo pensare a fare la formazione per la domenica e cercare di sbagliare il meno possibile", spiega il tecnico del Cagliari.
"Per farmi innervosire di battute ne deve fare un bel po', perchè per farmi perdere la pazienza ce ne vuole", aggiunge il tecnico del Cagliari, forte del trofeo vinto esser stato sconfitto, proprio da Mou, agli oscar del calcio.
Il campo offrirà comunque presto un'occasione per capire che è il migliore: una sorta di 'bella' visto che il 'punteggio' adesso è sull'1-1. Domenica infatti a San Siro andrà in scena lo scontro diretto tra i due, che sabato, in conferenza stampa torneranno a parlare. E si preparano a fare scintille...
:ave:
:ave:
:ave:
:ave:
juninho85
03-02-2010, 08:55
La Nuova Sardegna - Quattro mori e una maglia da portiere
Non sono tanti i portieri sardi che hanno avuto l’onore di salire sul palcoscenico più importante del pallone. Domenica il grande passo lo ha fatto Mauro Vigorito che ha sostituito dopo 20’ Federico Marchetti nella gara che il Cagliari ha giocato contro la Fiorentina. Il giovane talento rossoblù è nato a Macomer e il 22 maggio compirà vent’anni. Era dato in partenza verso l’Olbia, ma lo stop di Lupatelli ha fatto saltare il trasferimento. La soddisfazione per l’esordio in serie A l’ha raccontata ai suoi familiari, soprattutto a papà Giuseppe, comandante della polizia stradale di Macomer e grande supporter del Cagliari.
Prima di lui, l’ultimo sardo a difendere i pali del Cagliari nella massima serie era stato Renato Copparoni. A quest’ultimo, sbagliando, qualche almanacco attribuisce la prodezza di aver parato un rigore a Diego Armando Maradona. In realtà, il protagonista di quell’intervento è stato Grudina. Quest’ultimo è rimasto in Sardegna e fa l’allenatore nei campionati dilettantistici.
Un altro che ha fatto il grande salto è Salvatore Sirigu. 23 anni, di Posada, è titolare intoccabile del Palermo e conta diverse convocazioni con l’Under 21. Sirigu è un ragazzo modesto, che si è distinto sul campo per l’autorevolezza con la quale dirige la difesa, l’agilità tra i pali e il grande tempismo nelle uscite. Guardando al futuro, lui è uno dei pretendenti, insieme a Marchetti, a sostituire Gigi Buffon in nazionale. Ha giocato nelle giovanili del Posada e del Siniscola, nel 2002 è stato ceduto dalla Puri e Forti Nuoro al Venezia dove è rimasto per tre anni. Poi l’approdo in Sicilia e nel 2006 l’esordio in Coppa Italia e in Coppa Uefa. L’anno dopo il prestito alla Cremonese (C1) e poi all’Ancona in serie B.
Quest’anno è partito come secondo di Rubinho, ma alla sesta giornata è toccato a lui giocare dall’inizio. Da quel momento non è più uscito, conquistando i gradi da titolare con prestazioni super.
La serie A la sogna anche Cristian Puggioni, 29 anni, dopo la parentesi non proprio fortunata con la Reggina. Attualmente al Piacenza (serie B), lui non è proprio sardo essendo nato a Genova, ma alla Sardegna è legatissimo avendo tanti parenti che ancora risiedono nell’isola.
Puggioni vanta uno strabiliante record tra i professionisti. Nella stagione 2006-07, con la maglia del Pisa, incassò solo cinque gol nelle prime venti giornate di campionato. Alla fine i toscani furono promossi in B.
Ma c’è anche chi la serie A, per ora, la può solo guardare in televisione. E’ il caso di Tore Pinna e Simone Deliperi. Il primo, ex Torres, ha giocato in serie B con la Salernitana ed è stato vicino al grande salto quando Massimo Cellino aveva fatto un pensierino per portarlo a Cagliari. Ora è a Pescara, in Prima Divisione e sta lottando per tornare in B. Ad agosto compirà 34 anni ma essendo un portiere non è mai troppo tardi. E lui, al ritiro, non ci pensa nemmeno.
Simone Deliperi, invece, ha 28 anni e dopo alcune stagioni poco fortunate (è stato il numero 1 della Torres in un momento di grandi difficoltà economiche per la società sassarese) adesso è sbarcato in Sicilia e gioca con l’Igea Virtus in Seconda Divisione. Forse in serie A sarà difficile arriverci ma anche per Deliperi c’è ancora il tempo per prendersi qualche soddisfazione importante.
La Nuova Sardegna - Allegri: "Un gol subito e poi chissà..."
«Le battute di Mourinho? È fatto così, concentra su di se le attenzioni e copre la squadra. Comunque sia, è impossibile che riesca a farmi innervosire». Max Allegri taglia corto sulle parole dello Special one. «Allegri è stato eletto dagli allenatori italiani. Normale, no!». Il sunto del tecnico portoghese sulla “panchina d’oro” vinta al collega rossoblù. «Non ho sentito quel che detto. Ho problemi a fare la formazione del Cagliari, figuriamoci se sto appresso alle chiacchiere». San Siro è lontano. Eppure, l’atmosfera si scalda.
Anche perché il Cagliari garibaldino di Allegri è imprevedibile. «Con l’Inter due gol prima o poi li prendi. Dobbiamo essere perfetti tecnicamente e tatticamente per provare a farne qualcuno anche noi.
- Dunque, a Milano per provarci?
«Come sempre. Sulla carta è una partita proibitiva ma noi siamo sempre stati e continueremo a essere propositivi. I ragazzi stanno bene e anche domenica con la Fiorentina hanno vinto un’altra battaglia difficilissima: l’errore sul primo gol, l’infortunio di Marchetti, il debutto del portiere Primavera, l’espulsione di Cossu. Un insieme che avrebbe potuto stendere un toro. Invece, abbiamo confermato di essere una squadra matura che sa reagire con tranquillità anche quando le cose si mettono male. Ho fatto i complimenti ai ragazzi».
- Senza Cossu, qual è la risposta?
«Ho varie soluzioni. Ci penserò in settimana. Ma quel che conta è il gruppo: stiamo bene fisicamente, lo spirito è bello tosto e non vediamo l’ora di fare questi 40 punti».
- L’arbitro Valeri è stato troppo fiscale?
«Non commento gli arbitraggi. Diciamo che siamo stati 20 giornate senza un espulso e adesso ne abbiamo avuto due in due partite».
- Raggiunta la salvezza, cosa accade?
«Che ci possiamo levare qualche soddisfazione. Nel 2009 dopo il 2-2 con la Roma in casa, l’Uefa è sfumata. Ora, appena conquistata la salvezza, ci riproviamo con più esperienza».
- Ancora Inter: domenica ha riposato. Un problema in più?
«No, può schierare due squadre. Rientrano Eto’o, Milito, Pandev, Balotelli. Hanno preso Mariga: speriamo in una loro giornata storta mentre a noi tutto deve filare liscio».
- Agazzi è pronto al debutto?
«Sì, serviva un portiere più esperto. Ma Vigorito è stato davvero bravo: ha mostrato calma, carattere in un momento difficile e consapevolezza nei propri mezzi».
- Al rientro di Marchetti (stamani esami clinici, ndr) e Lupatelli (ieri primo allenamento col gruppo) avrà tre portieri. Considerazioni?
«La scelta di Agazzi era obbligata. Pensiamo di recuperare gli altri due, poi vedremo».
- Allegri, continuano a darla sulla panchina della Fiorentina.
«Ho già detto che penso solo al Cagliari. Ho un contratto che mi scade nel 2011. Inoltre, mi sembra poco riguardoso anche per loro: Prandelli sta facendo un lavoro egregio».
- Torniamo alla sua “panchina d’oro”. Sensazioni?
«Sono molto contento. Ma giro il premio alla squadra per quel che ha fatto e sta facendo, alla società e al presidente.
-Tra i tecnici emergenti chi ritiene più interessante?».
«Moriero e Bisoli stanno facendo un buon lavoro.
- Allegri, a chi dedica la panchina d’oro?».
«A mia figlia Valentina».
Unione Sarda - Allegri regala sorrisi e pizzicotti
Dalla panchina d'oro a quella di Assemini, Allegri si riprende il suo Cagliari dopo una settimana intensa. Verso l'Inter con un occhio alle emergenze, anche quelle più importanti che vanno risolvendosi. Il tecnico di Livorno non sta benissimo, ha mal di testa e un'infreddatura, ma le idee restano chiarissime all'inizio di quella che potrebbe essere una delle settimane più importanti della stagione. A San Siro il Cagliari potrebbe ricevere le conferme per capire quali sono le reali possibilità della squadra: «Sulla carta potrebbe sembrare una partita proibitiva», esordisce il tecnico toscano, «andremo a Milano per cercare di fare quello che facciamo ogni domenica. L'Inter attraversa un ottimo stato di forma ma noi proveremo a fare, come sempre, la nostra gara».
È arrivato Agazzi, Allegri è contento per le scelte societarie: «Sì, sono soddisfatto, anche perché la rosa originaria non è stata toccata». Resta l'incognita dei portieri, Allegri comunque non appare preoccupato: «Agazzi mi è parso un portiere valido, giovane. Anche Vigorito offre le stesse garanzie. Contro la Fiorentina ha disputato una buona partita. Io ero e sono sereno perché Mauro ha dato segni di tranquillità e consapevolezza nei propri mezzi. Il ragazzo ha carattere».
L'accelerazione con Agazzi ha spiazzato tutti ma non Allegri: «Il portiere serviva», sottolinea, «rischioso acquistarlo? Fosse rimasto solo Vigorito non avrei saputo nemmeno chi convocare come secondo». Vigorito e Agazzi sullo stesso piano: «Ma esistono cose più preoccupanti di un esordio. Entrambi hanno buone qualità, quindi sono sereno».
La panchina d'oro è rimasta in macchina, gli impegni e le necessità hanno distratto Allegri dalla confusione venutasi a creare dopo la sua incoronazione: «Ma è un premio che fa piacere, sia chiaro», dice subito, «anche perché alleno in serie A da appena un anno e mezzo. Le parole di Mourinho? Non saprei, non ascolto queste cose e sulla possibilità che siano state delle battute dette per farmi innervosire, in quel caso allora l'allenatore dell'Inter ne dovrà dire parecchie per farmi arrabbiare veramente». Nessuna emozione sulle voci che lo darebbero alla Fiorentina come sostituto di Prandelli: «Solo voci, non ci penso. Non è corretto, penso al Cagliari perché ho un altro anno e mezzo di contratto e la Fiorentina ha già un allenatore importante». Cossu squalificato, Allegri non è tranquillo: «La prima ammonizione non c'era, poi l'arbitro l'ha mandato via. Ci può stare. Abbiamo subito due espulsioni in due gare e nessuna nella prime diciannove partite. Sono cose che capitano». E ora c'è l'Inter: «La pausa per loro non influirà. Giocano in Coppa Italia, ma c'è da dire che hanno una rosa talmente ampia da non avere nessuna preoccupazione. Dovremo essere propositivi e soprattutto dovremo cercare di fare almeno un gol». Chiosa con i suoi possibili eredi, guarda caso, due ex rossoblù: «In serie B ci sono tanti allenatori bravi. I migliori? Bisoli e Moriero».
Lopez vola in Uruguay per operarsi
Purtroppo i timori sono stati confermati: Diego Lopez, capitano rossoblù, dovrà operarsi al ginocchio. L'uruguaiano era dovuto uscire anzitempo nel match di Siena. Nonostante le terapie degli ultimi giorni, il ginocchio non si è sgonfiato e lo staff sanitario del Cagliari ha optato per l'operazione. Il capitano è già partito per Montevideo, dove dovrà sottoporsi a un intervento di ripulitura del menisco. Non si conoscono con certezza i tempi di recupero, ma si parla di almeno un mese di stop.
Agazzi, un'operazione macchinosa
Un'operazione più complessa del previsto, quella che ha portato Michael Agazzi in rossoblù con sei mesi d'anticipo. Il Cagliari la scorsa estate aveva rilevato la metà del cartellino per circa 600 mila euro: per liberare immediatamente il proprio portiere, la Triestina ha chiesto di ridiscutere le modalità di trasferimento del ragazzo. Così, secondo quanto emerge dai documenti della Lega Calcio e al contrario di quanto affermato in un primo momento dalla società rossoblù, Agazzi è sbarcato in Sardegna con la formula del prestito con diritto di riscatto a una cifra già prefissata.
A spiegare nel dettaglio la vicenda è stato il presidente alabardato Stefano Fantinel: "Domenica e alle 3 di notte mi ha chiamato da Miami il presidente Cellino per chiedermi la disponibilità della società a cedere Agazzi - ha dichiarato Fantinel a Il Piccolo -. Il Cagliari aveva il 50% del cartellino del giocatore. Si rischiava, vista anche la tempra di Cellino, che un no avrebbe fatto saltare l’operazione a giugno con danno per la società e per Michael. Per tutelarci abbiamo chiesto di tornare in possesso del cartellino e di cederlo in prestito con diritto di riscatto, a fronte di un adeguato conguaglio in denaro. L’operazione è stata proficua per noi e per il ragazzo".
juninho85
03-02-2010, 10:14
Bruno Conti: "Orgoglioso di Daniele"
Bruno Conti, a distanza di un mese da Cagliari-Roma, torna a parlare del figlio Daniele, che quel 6 gennaio ha segnato il gol del pareggio al 93': "Ci sono rimasto male per quel gol? No, sono state travisate o enfatizzate alcune mie parole. Io sono orgoglioso dei miei figli e del fatto che Daniele si sprema fino all'ultima goccia in ogni partita. Il punto è questo: qualche romanista pensa che Daniele, cresciuto nel vivaio della Roma, dovrebbe impegnarsi di meno quando gioca contro la sua ex squadra. Mi spiace, non funziona così. Il professionismo è una cosa seria. Negli ultimi anni Daniele, a noi della Roma, ha segnato dei gol pesanti. E allora? Ha fatto il suo mestiere. Io a Cagliari ero contento per lui, un papà non può remare contro un figlio. Mai".
Parole dolci di papà Bruno che racconta qualche aneddoto legato ai suo figli, entrambi calciatori: "Non li ho mai forzati. A un certo punto, erano bambini, si allontanarono dal pallone. Altri interessi, altri sport. Non feci una piega, da soli decisero di riprendere a giocare. Oggi di pallone discutiamo pochissimo. Ci sentiamo due-tre volte al giorno e si parla di famiglia. Le nuore, i nipotini. Ed è vietato telefonarsi la vigilia dei match in cui siamo avversari. Andrea è stato sfortunato, ha subito due interventi a una caviglia. Tecnicamente Andrea mi somiglia più di Daniele. Ha inventiva, Daniele è un centrocampista di temperamento. Tutti e due si sono costruiti da soli quello che hanno ottenuto, io non li ho raccomandati né spinti. Andrea ha fatto una gavetta mostruosa: Fano, Nocera, Castel di Sangro, Brescello, Lanciano, Ancona, il giro d'Italia della serie C. Daniele è a Cagliari da undici anni e si è conquistato la stima di una città intera. Da solo. Nelle storie dei miei ragazzi sono state fondamentali le mogli. Daniele e Andrea hanno sposato due ragazze eccezionali, senza grilli per la testa. Innamorarsi delle donne giuste è importante, nel calcio più che in altri settori".
E ora si aspetta la terza generazione dei Conti: "E come no, il mio nipotino: Brunetto, il figlio di Daniele. Ha sette anni, si diverte nella scuola calcio del Cagliari. Col pallone tra i piedi assomiglia al nonno e allo zio, non al padre. E' un mancino naturale. E' creativo, va all'attacco. Sono fiero di lui, mi dà gioia e tenerezza".
Ultima battuta su una possibile chiamata di Daniele in Nazionale: "Non creiamo a Lippi più problemi di quanti ne abbia. Posso dire che Daniele è un centrocampista completo, maturo. La sua Nazionale è il Cagliari. Giriamola così".
juninho85
03-02-2010, 14:43
TuttoB.com -Cagliari, già messo a segno il primo acquisto
Clamorosa rivelazione proveniente dalla Sardegna: il fantasista del Modena Alex Pinardi avrebbe già firmato un pre-contratto con il Cagliari per la prossima stagione. Questo è quanto si apprende da fonti sarde, appunto, che parlano di un accordo già firmato e depositato in Lega. Da parte sua il giocatore smentisce di aver trovato qualsiasi tipo di accordo, ma è indubbio che il suo contratto sia in scadenza e che un rinnovo con il club gialloblu appare, al momento, decisamente lontano.
Corvino: "Cagliari, mercato da 6"
Pantaleo Corvino, direttore sportivo della Fiorentina, ha dato quest'oggi i voti al mercato delle squadre di serie A attraverso le pagine di Tuttosport. Regina del mercato è a suo avviso la Lazio di Lotito, seguita da Inter, Roma; Napoli e Fiorenti. Per il Cagliari un mercato da 6, condotto con poche mosse oculate, che denotano coerenza e fiducia nel proprio patrimonio.
Comunicato ironico dell'Inter sulla Panchina d'oro: " A Mourinho è andata fin troppo bene"
La vittoria della panchina d'oro di Massimiliano Allegri ai danni di Josè Mourinho non è proprio andata giù alla società interista che ha quest'oggi diramato un comunicato stampa, che inizia così:
Allegri ha conquistato 18 preferenze su 42. Le cronache da Coverciano raccontano che hanno votato più gli allenatori di Serie B che quelli di Serie A, che non c'è stata coda ai seggi, che Josè Mourinho ha conquistato 7 voti, così tanti da sorprendersi...
La società ha fatto inoltre notare che il premio è stato creato da Massimo Moratti, e curiosamente non è mai arrivato ai tecnici nerazzurri, tranne in due situazioni particolari:
Caso sfortunato per Gigi Simoni (nel 1998, nel giorno dell'esonero), mentre Roberto Mancini vince quando già non lavora più ad Appiano Gentile.
Il comunicato si chiude quindi con una battutina velenosa:
Detto fra noi interisti, forse a Josè Mourinho è andata anche sin troppo bene...
Agazzi: "Nessun timore, darò il massimo"
Questa mattina si è tenuta la presentazione di Michael Agazzi. Il portiere appena arrivato alla Triestina, apre la sua conferenza con i ringraziamenti: "Il gruppo mi ha accolto benissimo. Ringrazio pubblicamente il presidente Cellino che mi ha voluto a ogni costo, accelerando il mio arrivo qui dopo l'infortunio capitato a Marchetti. Sono carico e motivato. Col lavoro si migliora, non conosco altre ricette".Sul possibile esordio in serie A dice: "Non ho paura. Sono un ragazzo positivo. Ce la metterò tutta". Poi una piccola parentesi anche sui suoi colleghi, Marchetti e Lupatelli: "Mi onora il fatto che siano compagni di squadra. Sono ottimi giocatori, Marchetti per me è il miglior portiere in Italia". Infine Agazzi parlà di sè e si presenta così: "Nell'uno contro uno è difficile superarmi. Ma queste sono parole, l'unico giudice è il campo".
Astori: "Che emozione il primo gol in A"
E' una delle rivelazioni di questo campionato, seguito dai grandi club e a quanto pare anche dal ct della Nazionale Marcello Lippi. Davide Astori, scuola Milan, dopo le ottime prestazioni nella prima parte di questo campionato, domenica ha trovato anche il suo primo gol in serie A, che ha commentato così: "Uno strano effetto, però allo stesso tempo una grande emozione perché era il primo in serie A. Peccato che poi sia arrivato il loro pareggio". Un risultato che per come si era messa la partita può anche star bene al Cagliari secondo Astori: "Abbiamo giocato per quaranta minuti in dieci contro undici e siamo andati un po' in sofferenza perché loro ci attaccavano costantemente. Però siamo riusciti a concedere poco e alla fine abbiamo meritato un risultato positivo". Nonostante l'ottima stagione l'obiettivo minimo per il giovane centrale rimane la salvezza: "Dobbiamo arrivare prima di tutto ai quaranta punti che ci garantirebbero la salvezza. Quando poi li avremo in tasca, allora vedremo se potranno esserci altri obiettivi alla nostra portata". Domenica ci sarà la difficile gara a San Siro contro l'Inter, partita ancora più particolare per un ragazzo cresciuto nelle giovanili rossonere: " Sarà una partita molto importante per tutti noi, perché per arrivare alla quota salvezza non dobbiamo guardare in faccia nessuno. C'è, poi, il rammarico della gara di andata, che abbiamo dominato noi, ma poi abbiamo perso per quei cinque minuti di distrazione durante i quali loro ci hanno puniti. Questa volta cercheremo di non ripeterci e di centrare un risultato positivo”.
A Milano con l'artiglieria pesante?
Massimiliano Allegri è stato chiaro: "Andiamo a Milano per giocarcela". E come dargli torto. L'anno scorso i rossoblù riuscirono a strappare un pari a San Siro, raggiunti da un gol di Ibrahimovic dopo essere passati in vantaggio con Acquafresca. E' vero, i numeri sono tutti a sfavore dei rossoblù. L'Inter non perde in casa da un anno e mezzo. Mourinho non perde in casa (sommando le esperienze con Porto, Chelsea e Inter) da un'infinità di partite. La rosa nerazzurra è fortissima, ma mai come stavolta il Cagliari può fare il colpaccio. I rossoblù hanno dimostrato di non temere il confronto con nessuno, nemmeno in uno stadio da brividi come San Siro. Con il Milan è andata male, ma il 4-3 rimediato con i rossoneri è un risultato bugiardo. Il Cagliari non meritava di uscire sconfitto, dopo aver messo in seria difficoltà Ronaldinho e compagni, che solo a sprazzi erano riusciti a esprimersi al meglio. E allora ci si riprova con l'Inter, convinti di poter far bene. Mancherà Marchetti, infortunato. Ci sarà Agazzi, alla sua prima in A e alla sua prima con il Cagliari. In difesa confermati Canini e Astori al centro con Agostini a sinistra. A destra favorito Marzoratti su Dessena. Centrocampo intoccabile con Conti, Biondini e Lazzari. Mancherà anche Andrea Cossu, appiedato dal Giudice Sportivo. E allora davanti spazio all'artiglieria pesante: Jeda trequartista con Nenè-Matri coppia d'attacco. Oppure Dessena a centrocampo, con Lazzari trequartista dietro il duo Jeda-Matri. I dubbi li scioglierà Allegri, probabilmente solo alla vigilia. Intanto i tifosi gongolano ripensando alle parole del mister: "A Milano per giocarcela". E chissà quanti sognano lo scherzetto a Mourinho e la sua Inter.
Solertes
03-02-2010, 15:06
Comunicato ironico dell'Inter sulla Panchina d'oro: " A Mourinho è andata fin troppo bene"
La vittoria della panchina d'oro di Massimiliano Allegri ai danni di Josè Mourinho non è proprio andata giù alla società interista che ha quest'oggi diramato un comunicato stampa, che inizia così:
Allegri ha conquistato 18 preferenze su 42. Le cronache da Coverciano raccontano che hanno votato più gli allenatori di Serie B che quelli di Serie A, che non c'è stata coda ai seggi, che Josè Mourinho ha conquistato 7 voti, così tanti da sorprendersi...
La società ha fatto inoltre notare che il premio è stato creato da Massimo Moratti, e curiosamente non è mai arrivato ai tecnici nerazzurri, tranne in due situazioni particolari:
Caso sfortunato per Gigi Simoni (nel 1998, nel giorno dell'esonero), mentre Roberto Mancini vince quando già non lavora più ad Appiano Gentile.
Il comunicato si chiude quindi con una battutina velenosa:
Detto fra noi interisti, forse a Josè Mourinho è andata anche sin troppo bene...
E poi sono gli altri che rosicano :asd:
juninho85
03-02-2010, 15:16
in piena linea col loro stile insomma
Poverini... Neanche vincendo negli ultimi anni hanno capito come ci si comporta.
Qualcuno mi spiega cosa avrebbe fatto mourinho per meritare la panchina d'oro?
Ha vinto meno di mancini con una squadra più forte. Poi?
Se deve essere automatico che il vincitore del campionato vinca la panchina d'oro tanto vale evitare di assegnare il premio.
juninho85
03-02-2010, 15:23
beh almeno un pò di spettacolo in sala stampa l'ha dato
juninho85
03-02-2010, 21:07
Astori: "Il mio sogno è tornare al Milan"
Dichiarazioni ambiziose quelle rilasciate alla stampa locale sarda quelle di Davide Astori, difensore centrale di proprietà del Milan, che sta disputando un'ottima stagione nelle file del team di Allegri.
Astori ha dichiarato di volersi migliorare costantemente durante questa seconda parte di stagione col Cagliari, e di attirare la stima e l'attenzione del Milan per poter far ritorno da protagonista il prossimo anno.
"Il mio più grande desiderio è tornare al Milan ed impormi nel club rossonero, giocare al fianco di campioni come Nesta e Thiago Silva a chi non piacerebbe, qui a Cagliari sto imparando tanto, soprattutto grazie ad un allenatore bravo e capace come Allegri, devo molto a lui".
Panchina d'oro: Corvino sta con Allegri
Nella discussione nata a seguito dell'assegnazione della Panchina d'oro al tecnico rossoblù Massimiliano Allegri, il ds della Fiorentina Pantaleo Corvino si schiera apertamente dalla parte dell'allenatore livornese. Intervistato da Tuttosport, Corvino ritiene legittima la decisione dei tecnici italiani, perché "fare bene a Cagliari ha un valore, vincere scudetti a Milano è scontato. Mourinho vinca la Champions con l'Inter e allora avrà fatto qualcosa di straordinario...".
Allegri: "Inter proibitiva? Solo sulla carta"
Reduce dagli onori della "Panchina d'Oro 2009" conseguita appena due giorni fa, Massimiliano Allegri, senza tanti fronzoli come di consueto, analizza l'impegno di San Siro di domenica prossima: «Sulla carta è un impegno proibitivo, ma dovremo cercare di fare quel che facciamo tutte le domeniche. Troveremo un avversario in gran forma, ci vorrà anche quel briciolo di fortuna sempre indispensabile per fare risultato. Dovremo comunque essere propositivi: è utopia sperare che in 90' l'Inter non segni un gol. Sneijder, che sarà assente, è un giocatore importante, ma hanno una rosa talmente vasta da sopperire a qualsiasi assenza». Sulla situazione-portieri: «Agazzi è arrivato in anticipo: ci darà una mano, perché eravamo rimasti praticamente senza portieri, con Lupatelli vicino al recupero e Marchetti da valutare. Vigorito è stato bravo, ha giocato un'ottima partita, ma per me non è una sorpresa. Ha dimostrato grande personalità, entrando in un momento difficile».
Agazzi: "Non ho paura dell'Inter"
"Non ho paura. Sono un ragazzo positivo. Ce la metterò tutta: il gruppo mi ha accolto benissimo". Così il nuovo portiere del Cagliari, Michael Agazzi, durante la presentazione ufficiale stamani ad Assemini.
"Ringrazio pubblicamente il presidente Cellino che mi ha voluto a ogni costo - ha aggiunto il neoacquisto -, accelerando il mio arrivo qui dopo l'infortunio capitato a Marchetti. Sono carico e motivato. Col lavoro si migliora, non conosco altre ricette. Questa è un'occasione importante, non vedo il motivo per essere agitati". Classe 1984, passato dalla Triestina a Cagliari l'ultimo giorno di calciomercato con qualche mese di anticipo rispetto ai programmi, Agazzi potrebbe esordire in A domenica: battesimo di fuoco al Meazza contro l'Inter.
Incontrando i giornalisti, ha parlato anche dei colleghi Marchetti e Lupatelli, entrambi infortunati. "Mi onora il fatto che siano compagni di squadra. Sono ottimi giocatori, Marchetti per me è il miglior portiere in Italia. Questa squadra ha un'ottima tradizione di portieri". E i punti di forza di Agazzi? "Le uscite basse - ha chiarito l'interessato - Nell'uno contro uno è difficile superarmi. Ma queste sono parole, l'unico giudice è il campo". Nella stagione 2004-2005, il neoacquisto rossoblù aveva parato un rigore a Zola in Coppa Italia in una gara al Sant'Elia finita 3-1 per i sardi.
Ganz: "Allegri tra i migliori allenatori in Italia"
Intervistato da Violanews.com, l'ex attaccante viola Maurizio Ganz, analizza il pareggio di domenica scorsa tra Cagliari e Fiorentina: "Secondo me ha dato indicazioni positive, il Cagliari è una squadra difficile da affrontare perché propone un bel calcio e non molla mai. Ho visto una buona Fiorentina anche se il momento è difficile". Una battuta anche sul premio Panchina d'oro ricevuto da Allegri, secondo Ganz meritato: "E' uno dei migliori allenatore e guida, insieme al Bari, la squadra più divertente d'Italia. Tra queste c'è anche la Fiorentina, quella attuale non è la vera squadra".
juninho85
03-02-2010, 22:01
"..Emblematico il caso del Cagliari che ha stabilito una specie di record negativo: i 6 falli commessi (minimo stagionale eguagliato, stesso tabellino del Bari contro l'Atalanta alla quarta giornata) gli sono costati 3 ammonizioni, due della quali hanno portato all'espulsione di Cossu). Curiosamente la squadra più fallosa della giornata è stata proprio la Fiorentina, di scena a Cagliari: 25 falli fischiati per 3 gialli.."
considerate anche che il fallo da ammonizione di conti era chiaramente inesistente!
OvErClOck82
03-02-2010, 22:11
considerate anche che il fallo da ammonizione di conti era chiaramente inesistente!
e che molti di quei 25 falli fischiati contro di noi erano leggere spintarelle da dietro sulle quali i giocatori si accasciavano a terra...
comunque si, l'arbitro aveva esagerato con il mirto mi sa :asd:
conti non andava ammonito...
juninho85
04-02-2010, 08:38
La Nuova Sardegna - È Mourinho a rischiare di più
In ordine di tempo, gli ha portato via la “Panchina d’oro”. Ma quel che Mourinho non ha scordato di Allegri, sono i quattro punti su sei incassati dai sardi l’anno scorso. Il pari firmato a San Siro nel gennaio magico del 2009, fu una piccola lezione per il portoghese e i suoi. Acquafresca fece gol a Julio Cesar. Poi, l’ex centravanti ebbe anche un’altra chance. Ma fu meno freddo. Nella gara di ritorno al Sant’Elia, con Ibra e soci già campioni d’Italia, fu festa grande per i colori rossoblù. Cossu e Acquafresca si presero l’intera posta.
Dato che a Mourinho non piace perdere, è comprensibile che appena sente avvicinarsi il match con il Cagliari, drizza le antenne. E non solo perché Conti e soci hanno finora sconfitto, tra le altre, Juve, Bari, Parma, Samp. Ma soprattutto, per l’atteggiamento propositivo, il pressing alto sui portatori di palla, le giocate in rapidità, la buona vena degli attaccanti. All’andata di questo campionato, la partita fu un po’ strana. La squadra di Allegri non fu cinica sotto porta. Milito sì. Ma domenica è un’altra storia. Allegri ha già scoperto le carte: «Loro stanno bene e vantano una rosa di campioni. Ma anche noi attraversiamo un buon momento e non andiamo a Milano in gita: dobbiamo arrivare quanto prima a quota 40».
Un tema che la squadra sta metabolizzando. Pur con le assenze di Marchetti (un mese circa di stop per la lesione ai flessori) e Cossu (squalificato per un turno), a San Siro sarà battaglia. Intanto, il club di Massimo Cellino conferma l’interesse per Alex Pinardi, il capitano del Modena. Il fantasista è in scadenza di contratto. Il dg Francesco Marroccu ha comunicato al dg. degli emiliani, Fausto Pari, di essere in contatto con il giocatore che dalla prossima stagione è candidato a vestire il rossoblù.
Unione Sarda - Marchetti, niente Inter, Bari e forse Parma
A Milano senza Lopez e Marchetti. Adesso è definitivo: per domenica contro l'Inter Allegri dovrà fare a meno dei suoi due giocatori.
Il capitano martedì sera è partito in Uruguay, dove verrà sottoposto ad una serie di accertamenti, al termine dei quali presumibilmente sarà operato al ginocchio. «Si deve tenere conto anche di questa possibilità», spiega il medico del Cagliari Marco Scorcu. «Diego è andato nel suo paese, rispettiamo la sua scelta e attendiamo notizie. In base ai suggerimenti dei medici vedrà se sottoporsi ad un lavoro di pulizia».
Ieri Lopez aveva ancora l'articolazione gonfia, a questo punto l'intervento chirurgico al menisco è quasi inevitabile. Il capitano rossoblù terrà aggiornato lo staff sanitario del Cagliari e relazionerà ogni giorno il dottor Scorcu su quanto stabilito di comune accordo. «Non ho né tempi né tabelle», sottolinea il medico della società, «e non so a questo punto quando Lopez rientrerà dal suo paese».
Situazione diametralmente opposta per Marchetti il portiere del Cagliari anche ieri è stato sottoposto a degli accertamenti. Per quanto riguarda il vice di Buffon in Nazionale le sensazioni sono buone: «C'è ottimismo», continua Scorcu, «presto ne sapremo molto di più, dovrebbe comunque trattarsi di un'elongazione del muscolo. Niente di grave, sia chiaro, ma un minimo danno c'è». Marchetti comunque salterà sicuramente le partite con l'Inter e con il Bari e, forse, anche quella con il Parma. Il rientro potrebbe avvenire a Verona contro il Chievo: «Vediamo, dopo la sfida con l'Inter valuteremo i miglioramenti o meno del giocatore e applicheremo le dovute terapie», aggiunge Scorcu, «per ora il giocatore non è in grado di scendere in campo e calciare, quindi domenica non ci sarà».
Ieri il resto della truppa di Allegri (particolarmente soddisfatto per la nascita della figlia di Landucci, Ginevra) ha svolto una doppia seduta di allenamento: palestra, tecnica e partitella finale per tutti, a parte Pisano e Lupatelli, che hanno svolto un lavoro differenziato. Per il laterale selargino i tempi di ripresa dovrebbero essere ancora piuttosto lunghi. Per Lupatelli, che già corre e ha messo i guanti, potrebbero essere necessarie due settimane.
Per la gara con l'Inter Allegri si affiderà quindi alle mani di Agazzi e Vigorito, il nuovo che avanza tra i pali del Cagliari. L'allenatore toscano domenica dovrà fare ameno anche di Cossu, squalificato per una giornata. Oggi nuova seduta nel pomeriggio, anche domani i rossoblù si alleneranno nel pomeriggio.
Unione Sarda - Agazzi, la prima cosa bella
Subito la prova sul campo contro Milito e Pandev, poi quella di canto davanti ai nuovi compagni. «Quasi quasi San Siro mi spaventa meno». Sorriso di cortesia, una battuta per rompere il ghiaccio e ogni parola al posto giusto. Benvenuto nel mondo Cagliari, Michael Agazzi si aggrappa al destino (se Marchetti e Lupatelli non si fossero infortunati contemporaneamente lui sarebbe ancora a Trieste, in serie B) e assapora ogni piccolo istante rossoblù prima dell'esordio, domenica con l'Inter capolista.
«Oggi mi sono allenato con Lupatelli, presto lo farò anche con il mio idolo Marchetti. È tutto così... fantastico». Portiere della provvidenza, ha scelto il numero 25 che non troppo tempo fa fu di Chimenti. «Speriamo che mi porti bene allo stesso modo», dice. Ma non sembra certo uno scaramantico, tutt'altro. «Sono un ragazzo fortunato», ripete semmai ogni volta che ne ha l'occasione. «Vai in porta che non riesci nemmeno a correre, mi dissero quando avevo sei anni. Poi Massimo Biffi, il più bravo ancora oggi tra i preparatori, mi ha costruito facendomi diventare un portiere vero». Con la Primavera dell'Atalanta, evidentemente destinata a lasciare il segno col tempo. Era la squadra di Agazzi, ma anche di Pazzini, Montolivo e del rossoblù Lazzari. Tanta roba, insomma, come si usa dire nel calcio.
E tanta gavetta in C per Agazzi, tra Sassuolo, Foggia, Sudtirol, poi il salto di qualità in B con la Triestina, vero e proprio trampolino di lancio verso il calcio che conta. Il Cagliari gli aveva messo gli occhi addosso già la scorsa estate acquistando la metà del suo cartellino, con l'obiettivo di portarlo poi nell'Isola il prossimo campionato. Il ko di Marchetti contro la Fiorentina ha stravolto i programmi e accelerato i tempi proprio in chiusura di mercato. «Trattativa lampo, e non semplice», rivela lo stesso venticinquenne portiere nato a Ponte San Pietro, una manciata di chilometri da Bergamo. «Ringrazio il presidente Cellino che ha creduto in me». Pronti via, c'è l'Inter sulla strada di Agazzi. «È un'occasione importante, e come tale la prendo. Io sono una persona positiva e non mi agito affatto», tiene a sottolineare l'ex numero uno della Triestina, che ha firmato un contratto con il Cagliari sino al 2013. È alto un metro e 89 centimetri. Segni particolari: «La mia caratteristica principale è senza dubbio l'attacco palla nelle uscite basse. Mi esalto poi nell'uno contro uno».
L'ultima gara l'ha giocata due sabati fa al Rocco contro il Piacenza, domenica dovrà respingere l'assalto dell'Inter. «Incredibile, no?». Tra l'altro da bambino tifava il Milan. E allora chiamiamolo anche derby. Comunque un debutto col botto. «Sono pronto a prendermi le mie responsabilità». E non solo tra i pali. Chi vuole far parte dello spogliatoio rossoblù deve, infatti, superare una sorta di esame canoro. L'idea è venuta ad Agostini e Cossu la scorsa estate ed è stata subito sottoscritta dal resto della squadra. L'esibizione avviene nel ristorante della Club House di Assemini dove i rossoblù si trattengono a pranzo il mercoledì. Dai giovani della Primavera a Barone passando per Sivakov (che ha cantato l'inno russo), Nenè (repertorio brasiliano) e Marzoratti (quanti applausi per 'O Sarracino di Renato Carosone). Uno spettacolo. Ieri è toccato a Nainggolan con un (presunto) vecchio tormentone belga, mercoledì prossimo sarà la volta di Agazzi che ancora non ha scelto il pezzo. «Sono indeciso tra Vasco Rossi e i Nomadi. Meglio non pensarci troppo, però, altrimenti mi preoccupo davvero». Sorriso disarmante e una missione: fermare l'Inter. Tanto per cominciare.
e che molti di quei 25 falli fischiati contro di noi erano leggere spintarelle da dietro sulle quali i giocatori si accasciavano a terra...
Che sono i falli che si fischiano sempre in italia e che hanno fischiato anche a noi, mica solo a voi...
juninho85
04-02-2010, 18:24
Esclusiva TC - Ganz: "Cagliari, credici e attacca l'Inter"
In vista della sfida del “Meazza” di domenica prossima tra Inter e Cagliari Tuttocagliari.net ha sentito il parere e le considerazioni, sul match ma non solo, di Maurizio Ganz, ex centravanti nerazzurro che ha vestito la maglia dell'Inter dal '95 al' 97 e con la quale ha segnato 37 reti in 98 gare disputate. In quelle due stagioni ebbe modo anche di trafiggere i rossoblù, prima nel 4-0 del 1995-1996 poi nel 2-2 della stagione successiva in una partita che tanto fece arrabbiare Carlo Mazzone nell'anno della retrocessione quando Djorkaeff pareggiò al 91'. Ganz, che al Cagliari segnerà altri due gol nel 1999-2000 allorchè giocava nel Venezia, è uno dei pochi giocatori ad essere stato osannato da entrambe le tifoserie di Milano. Infatti una volta scaricato da Moratti, nel 1998-1999 si toglierà la grande soddisfazione di vincere da protagonista lo scudetto nel Milan sotto la guida di Alberto Zaccheroni.
Ecco come “el segna semper lù” (così lo chiamavano a Milano per via della vena realizzativa) vede la gara di domenica.
Un Inter-Cagliari dal pronostico chiuso o questo Cagliari dei miracoli può “disturbare” i campioni d'Italia?
Il Cagliari può mettere in difficoltà l'Inter, ma per farlo deve giocarsela senza paura come ha già fatto con le altre grandi, come col Milan qua a S.Siro o con la Juventus in casa; ma anche con le squadre del suo livello non si è mai messo sulla difensiva. D'altronde da quando c'è Allegri sta dimostrando di non avere timori reverenziali e questa spavalderia sta portando grandi risultati quindi perchè cambiare.
Dal punto di vista tattico quale arma dovranno usare i rossoblù?
L'arma deve essere quella di andare ad attaccare l'Inter “alti” occupando la metà campo nerazzurra esercitando un pressing intenso, senza chiudersi pensando solo di ripartire in contropiede perchè in quel caso, con la qualità che ha, l'Inter ti schiaccia e il gol prima o poi lo subisci.
L'Inter potrebbe patire la stanchezza a causa dell'impegno infrasettimanale della Coppa Italia?
Potrebbe verificarsi che, soprattutto nella ripresa, l'Inter accusi un po' di fatica e per questo cercherà magari di vincere il match nei primi quarantacinque minuti per poi abbassare i ritmi a suo piacimento. D'altronde ha giocato con la Fiorentina e coi viola non sono mai passeggiate, inoltre Mourinho ha dimostrato di tenere alla manifestazione schierando la migliore formazione che non credo sarà molto diversa da quella che vedremo domenica.
Assenti i due uomini di fantasia Cossu e Sneijder, quale delle due defezioni peserà di più?
Senza dubbio quella di Cossu per il Cagliari non fosse altro perchè l'Inter ha talmente tanti giocatori che qualsiasi uomo manchi lo può sostituire degnamente. Questo non vuol dire che l'assenza dell'olandese non sia pesante, anzi. Ha dimostrato di essere decisivo in ogni momento che ha giocato e inoltre non ci sono in rosa giocatori che, come Sneijder, abbinino qualità e quantità; lo stesso Stankovic, qualora fosse il serbo a doverlo sostituire, non ha sicuramente la tecnica di Sneijder.
Dopo il derby e il mercato invernale che ha consacrato l'Inter regina della sessione con gli acquisti di Pandev e Mariga, campionato chiuso o ci sono ancora possibilità per le inseguitrici?
No, campionato assolutamente chiuso, in particolare dopo il derby che ha dimostrato una superiorità schiacciante dei nerazzurri. Ormai l'attenzione si sposterà sulla corsa alla Champions League e all'Europa League di cui, a questo punto, può far parte benissimo anche il Cagliari.
Come valuta l'attacco del Cagliari dove tutti ruotano con grande profitto e tutti si sacrificano? Matri per il senso del gol dimostrato e la corsa può ricordare Maurizio Ganz?
Allegri ha a disposizione quattro attaccanti di ottimo livello e soprattutto li sta gestendo alla grande tirando fuori il meglio da ognuno. Matri è nettamente meglio di quanto non fossi io, sono sempre stato molto simile a Inzaghi e ai grandi opportunisti come Pippo; lui ha grande corsa e sta segnando tanto, anche perchè ora ha più spazio dopo la partenza di Acquafresca. Rappresenta sicuramente uno dei grandi attaccanti del futuro.
Infine, sul piano personale, come procede il lavoro coi ragazzini e cosa farà Ganz da grande?
Beh con l'Aldini Bariviera(società vicina al Milan) stiamo lavorando bene, forgiando ottimi elementi. Abbiamo da poco dato un ragazzo all'Atalanta e un attaccante ci è stato richiesto anche dall'Inter. Per ora quindi sto bene così, lavorando coi giovani e cercando di trasmettere loro quanto ho imparato da giocatore.
Allegri studia l'undici anti-Inter
Niente amichevole infrasettimanale questo giovedì per il Cagliari. I rossoblù si ritroveranno alle 15 ad Assemini per svolgere una seduta di allenamento, nella quale Allegri curerà i dettagli tattici e sperimenterà la formazione da mandare in campo contro l'Inter. Assente lo squalificato Andrea Cossu, il mister livornese dovrà decidere come rimodellare il settore avanzato della squadra, di cui Cossu è allo stesso tempo cardine imprescindibile e mina vagante. Due i candidati alla sua sostituzione nella posizione di fantasista a ridosso delle punte: Andrea Lazzari, il cui raggio d'azione verrebbe avanzato rispetto all'abituale posizione di mezz'ala, come successo sempre a San Siro contro il Milan, o in alternativa il brasiliano Jeda, spesso utilizzato in questo ruolo nello scorso campionato, ma mai schierato in questa stagione da inizio partita congiuntamente alle due punte. Molto dipenderà dall'atteggiamento che il Cagliari vorrà avere in campo. L'utilizzo di Jeda a ridosso delle punte comporterebbe un Cagliari molto offensivo e aggressivo, con Nenè e Matri davanti al numero 27, e con il trio Biondini-Conti-Lazzari in mediana. Una soluzione non certo utopistica, dato che i rossoblù a San Siro hanno poco da perdere e tutto da guadagnare. Sul sacrificio che gli attaccanti sono in grado di mettere a disposizione della squadra in fase non possesso, nessuno può avere più dubbi, perchè il Cagliari di Allegri ha dimostrato come tutti i giocatori si muovano sempre e principalmente in favore dei compagni di squadra. L'unica incognita, l'unico dubbio che potrebbe portare Allegri a non optare per questa scelta, sarebbe rappresentato dalla possibilità di conservarsi un giocatore fra Jeda e Nenè per buttarlo nella mischia fra il 60' e il 70', con l'obiettivo di dare nuova verve al settore avanzato. A disposizione però torna, dopo la squalifica, Larrivey, che, salvo eventuali strascichi lasciati dall'espulsione di Siena, gode della stima e della fiducia del tecnico. La soluzione più abbottonata, se così la si può definire, è appunto quella di schierare Lazzari come trequartista, con Matri e Nenè o Jeda in avanti, e l'utilizzo di Dessena come mezz'ala destra, con conseguente spostamento di Biondini a sinistra. Si rivedrebbe così in campo la formazione che perse 4-3 a San Siro contro il Milan, offrendo però una grande prestazione, tanto da mettere sotto per ampi tratti della partita il quattro-due e fantasia rossonero nel momento di suo maggior splendore. Allegri proverà queste soluzioni da qui fino alla partenza per Milano. L'idea dell'utilizzo congiunto di Lazzari, Jeda, Matri e Nenè lo stuzzica non poco, memore anche della grande vittoria della passata stagione all'Olimpico di Roma contro la Lazio, quando, con gli stessi interpreti, e con l'unica variante di Acquafresca in luogo di Nenè, i rossoblù giocarono forse la più bella partita dell'era Allegri, per stessa ammissione dell'allenatore. La voglia di stupire a San Siro è tanta, così come tanta è la voglia di giocarsi a viso aperto, senza esclusione di colpi, la sfida nella sfida fra il tecnico rossoblù e Mourinho, caricatasi di significati dopo che l'emergente Allegri ha soffiato al più affermato collega di Setubal la Panchina d'Oro per la passata stagione. Il resto della formazione è pressochè fatta. Agazzi difenderà per la prima volta i pali della porta rossoblù, e davanti a lui si schiereranno Agostini, Astori, Canini e presumibilmente Marzoratti. Qualora Dessena non dovesse essere utilizzato a metà campo, allora potrebbe aprirsi il ballottaggio con Marzoratti per occupare la posizione di terzino destro.
Altre tre sedute di allenamento a disposizione di Allegri per compiere le proprie scelte. Tutti saranno carichi a mille e avranno voglia di giocare, da parte sua il tecnico, pur nella sua proverbiale umiltà, sogna di far saltare il pluriennale record di imbattibilità casalinga dello Special One. L'anno scorso furono una manciata di centimetri a far si che questo non accadesse. Quest'anno il Cagliari ci riprova, con la forza di chi ha poco da pretendere, ma molto per sorprendere.
Allegri dribbla le voci di mercato
Massimiliano Allegri torna sulle voci di mercato che lo vorrebbero al termine della stagione come nuovo allenatore della Fiorentina. Ad una precisa domanda in tal senso, il tecnico livornese ha risposto: "Sono solo voci prive di fondamento. Il mio futuro è legato alla panchina del Cagliari. Inoltre, la Fiorentina ha già un ottimo allenatore". In questi mesi si è fatto un gran parlare della possibilità che il "Conte Max" lasci la Sardegna, corteggiato dalle offerte di società più blasonate (Fiorentina e Juventus in primis) che vorrebbero sfruttare le capacità di un allenatore emergente, vincitore di due premi specifici consecutivi (Allegri ha vinto la Panchina d'Oro anche per la Lega Pro, relativa al periodo in cui allenava il Sassuolo), capace di sviluppare un gioco produttivo e spettacolare al tempo stesso. Lui però nicchia, consapevole di essere artefice di una creatura miracolosa (il Cagliari appunto) che vorrebbe a tutti i costi traghettare verso lidi europei. Per continuare a stupire.
Allegri: "Le battute di Mourinho non mi innervosiscono"
Ha appena conquisto la Panchina d'Oro, perché mai dovrebbe spaventarsi di andare a giocare a San Siro? Massimiliano Allegri, tecnico del Cagliari, palesa tutta la sua sicurezza a pochi giorni dal match contro l'Inter e fa riferimento al collega Mourinho e lo fa attraverso le pagine de la Gazzetta dello Sport: "Le sue battute secondo me sono un modo per tenere coperta la squadra. Ma sbaglia se pensa di innervosirmi. Non andiamo a San Siro in gita, ci servono punti per raggiungere quota 40. La forza del Cagliari è il gruppo. Alla base dei risultati di oggi ci sono lo spirito di sacrificio e la disponibilità dei ragazzi, più una società attenta. Anche per questo giro la Panchina d'Oro 2009 alla squadra e al club. Domenica? Sarebbe una follia pensare di affrontare l'Inter e non prendere due gol. Proveremo a farne subito uno anche noi"
Marroccu smentisce: "Nessun accordo con Pinardi"
Francesco Marroccu, direttore generale del Cagliari, ha smentito, intervistato da TuttoMercatoWeb, di aver già raggiunto un accordo con Alex Pinardi, centrocampista del Modena in scadenza di contratto a fine stagione: "Assolutamente non abbiamo trovato un accordo con il giocatore e tantomeno abbiamo depositato documenti in Lega come ho letto su alcuni organi di stampa. Come si sa le norme federali prevedono che si possa trattare un giocatore in scadenza dal 2 febbraio, ma bisogna sempre avvisare la squadra che detiene il cartellino e noi questo non l'abbiamo fatto. Questo giusto per far capire che noi per adesso non pensiamo a Pinardi e a nessun altro giocatore per la prossima stagione. Ora stiamo pensando solo al campionato in corso, alla prossima stagione penseremo più avanti".
Tanti auguri a Brkljaca
Il Cagliari oggi festeggera il 25° compleanno di Mario Brkljaca. Il centrocampista croato, arrivato quest'estate alla corte di Max Allegri, non ha ancora avuto la possibilità di scendere in campo per via di diversi infortuni. Da una settimana è tornato ad allenarsi con il gruppo, voglioso di mettersi in discussione. Tanti auguri Mario
Lopez, operazione riuscita
Marchetti fuori un mese
Arrivano delle news dall'infermeria del Cagliari. Il capitano Diego Lopez è stato operato al corno posteriore del menisco esterno . L'intervento fatto in Uruguay è perfettamente riuscito. Novità anche per Marchetti: il portiere rossoblù si è sottoposto a dei controlli che hanno evidenziato un'elongazione ai flessori della coscia sinistra. Per lui è previsto un mese di stop.
Biondini: "Non pensiamo più a domenica"
La sfida con la Fiorentina ha lasciato l'amaro in bocca nell'ambiente rossoblù. L'ultimo a riprendere il discorso è Davide Biondini: "Il rammarico c’è e è pure tanto perché vincendo, considerando i risultati delle altre squadre, avremmo fatto un bel balzo in avanti in classifica. Purtroppo giocare l’intero secondo tempo in inferiorità numerica non è facile, al cospetto di una grande squadra come la Fiorentina diventa poi particolarmente duro. Non ci sono dubbi che la partita sia stata condizionata dall’espulsione di Cossu, perché fino a quel momento ce la stavamo giocando, eravamo in vantaggio e avremmo potuto portare in porto il risultato. Nel secondo tempo loro hanno fatto un solo tiro, quello del gol del pareggio. Peccato, ma ormai è andata così e, tutto considerato, è comunque un buon punto che ci avvicina al nostro traguardo". Domenica ci sarà l'Inter, quindi il centrocampista mette in archivio la sfida con i viola per concentrarsi al massimo nella difficile sfida con i Campioni d'Italia: "Ora questa partita è giusto lasciarcela alle spalle, perché bisogna cominciare a pensare unicamente alla prossima, che tutti ben sappiamo sarà a dir poco difficilissima".
Riccardo Ferri sulla Panchina d'oro: "Mourinho deluso"
Il premio Panchina d'oro quest'anno ha scatenato un vero e proprio tormentone. Stavolta a dire la sua è l'ex nerazzurro Riccardo Ferri: "'Credo gli sia dispiaciuto, perché è un ambizioso. Arrivare secondo per lui non è il massimo. Allegri è stato premiato perché non ha una macchina perfetta come quella di Mourinho'.
Il Tempo - La Panchina d'oro spettava a Ranieri
In questi giorni le polemiche per la concessione della Panchina d'oro a Massimiliano Allegri invece che a Josè Mourinho, ha scatenato una vera e propria polemica. Ad inserirsi stavolta è stato il quotidiano Il Tempo, che ha così commentato:
"Quel premio spettava di diritto a Ranieri . Per una questione di solidarietà dopo la vergognosa cacciata dalla Juventus, di ammirazione per quel che sta facendo alla Roma: soprattutto per premiare uno stile che comprende eleganza, misura, self control, intensità nel lavoro, distacco nelle polemiche più roventi, disponibilità al dialogo con i media. Ma siccome la gran parte dei votanti erano tecnici delle serie minori, ecco ben identificato in Allegri il giovane rampante che interpreta il calcio con forti intuizioni tecniche e ben riveste il ruolo di Davide contro Golia".
Test di un tempo al Sant'Elia
Quest'oggi allo stadio Sant'Elia si è disputata una partitella in famiglia a porte chiuse. Il test è stato di soli 45 minuti, utili ad analizzare lo stato fisico degli uomini di Allegri, che domani si ritroveranno di pomeriggio ad Assemini per una nuova seduta
juninho85
04-02-2010, 22:15
Toldo: "Contro il Cagliari massima concentrazione"
Il portiere dell'Inter Francesco Toldo non si fida del Cagliari, che domenica andrà a far visita ai nerazzuri a San Siro. Queste le sue parole: "Il Caglari domenica agirà come tutte le altre squadre venute al Meazza: cercheranno maggior copertura per impedire il nostro gioco e per questi, per noi non sarà facile. La ricetta per vincere? Semplice, essere sempre concentrati."
credici poldo,credici :asd:
Iffhs - Cagliari al 243° posto
E' stata stilata dall' Istituto di Storia e Statistica del Calcio la classifica delle migliori squadre del mondo tra il 1 febbraio 2009 al 31 gennaio 2010. A farla da padrona rimane il Barcellona, che precede Chelsea e Manchester United. L'Inter prima tra le italiane e 13. Il Cagliari di Massimiliano Allegri si trova al 243° posto alla pari con Espanyol, Trabzonspor, Dinamo Mosca e Monterrey.
OvErClOck82
04-02-2010, 23:00
Che sono i falli che si fischiano sempre in italia e che hanno fischiato anche a noi, mica solo a voi...
sono i falli che imho rovinano lo spettacolo... quando lo fanno i nostri mi incazzo come una iena, ma domenica i coglioni che commettevano fallo su quelle situazioni erano proprio i fiorentini :stordita:
juninho85
05-02-2010, 08:13
Unione Sarda - Cagliari, il tridente anti-Inter
Nel ruolo di mezzala costruirà una carriera importante, ha detto nei giorni scorsi Allegri, uno dei suoi più grandi estimatori. Il futuro è segnato. Domenica contro l'Inter intanto Lazzari proverà a prendersi la scena di San Siro da trequartista al posto dello squalificato Cossu. Destino. Già è successo, infatti, lo scorso 22 novembre nella partita con il Milan, forse la migliore del giocatore bergamasco (suo, tra l'altro, uno dei tre gol rossoblù nel 4-3 finale) da quando indossa la maglia del Cagliari.
Lavori in corso tra le linee. L'espulsione di Cossu ha condizionato non solo il match con la Fiorentina ma anche la prossima trasferta. Inutile aggirare l'ostacolo: il fantasista sardo è una pedina fondamentale dello scacchiere rossoblù. Recupera palloni su palloni in fase di interdizione, detta i tempi alla manovra offensiva e, soprattutto, è un punto di riferimento per gli attaccanti (non a caso è il terzo assistman della serie A dopo Ronaldinho e Cassano). Insostituibile, insomma. Ma l'allenatore, sinora, è riuscito a fare di necessità virtù nelle emergenze (prima con Jeda, ultimamente con Lazzari) senza stravolgere l'assetto tattico della squadra.
Le gerarchie sono cambiate. Anche per la sfida di domenica l'ex atalantino è in vantaggio sul brasiliano. Questione tecnica, ma soprattutto fisica e mentale. Lazzari sta attraversando uno stato di forma straordinario. Geniale e decisivo. E all'occorrenza operaio. Sta, infatti, interpretando nel migliore dei modi il ruolo che Allegri ha scelto per lui. In entrambe le fasi. Domenica scorsa contro la Fiorentina il suo miglior biglietto da visita: prima insegue per cinquanta metri e passa il viola De Silvestri sino a rubargli il pallone, cinque minuti dopo illumina il Sant'Elia con un gol da capogiro. La mezzala ideale, insomma. Per la felicità di Allegri, che prima lo ha segnalato al presidente Cellino (quando ancora giocava nel Grosseto), poi lo ha lanciato nel calcio che conta pur tra tante incognite. Se dovesse davvero essere lui (e non Benitez) il prossimo allenatore della Juventus dopo Zaccheroni, potrebbe addirittura portarlo con sé a Torino. Intanto insieme fanno bello il Cagliari e domenica proveranno a fermare la corsa dell'Inter di Mourinho.
Con Lazzari trequartista, Biondini si sposterebbe a sinistra e a sua volta verrebbe sostituito a destra da Dessena. Confermatissimo Conti, devastante domenica scorsa e di nuovo ad altissimi livelli. Ma i dubbi di Allegri non finiscono qui. Due maglie per quattro in attacco ora che anche Larrivey è a disposizione dopo aver scontato un turno di squalifica. L'argentino morde il freno, l'espulsione di Siena non ha certo affievolito la sua voglia di riscatto. Nelle ultime settimane, però, sono risalite le quotazioni di Jeda che ha ritrovato il posto da titolare proprio contro la Fiorentina dopo tanta panchina. Certo i dieci gol segnati sinora da Matri (capocannoniere rossoblù, meglio in serie A hanno fatto solo Milito, Di Natale, Barreto e Pazzini) peseranno, e non poco, nella scelta finale di Allegri. Tra l'altro per lui è quasi un derby essendo cresciuto nel Milan. Poi c'è Nenè, forse il più sacrificato negli ultimi due mesi. E se fosse proprio il brasiliano ex Nacional de Madeira la sorpresa di San Siro?
Giochi fatti, invece, in difesa dove l'assenza di Lopez (ieri l'uruguaiano si è operato al menisco) riduce al minimo le alternative per Allegri. Se contro la Fiorentina il tecnico livornese ha preferito Marzoratti a Dessena «per avere maggior contenimento», figurarsi contro l'Inter. Sciolto il nodo del terzino destro, dunque, il resto della retroguardia vien da sé: i due centrali saranno Astori e Canini, a sinistra stakanov Agostini, l'unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite dall'inizio del campionato, minuti di recupero compresi.
La vera novità sarà tra i pali. Il ko di Marchetti si è rivelato più importante del previsto. Non solo la gara con Inter: il portiere salterà anche quelle con Bari, Parma e Chievo. Il suo vice Lupatelli è ancora out e lo staff tecnico rossoblù non se l'è sentita di puntare sul giovane di Macomer Vigorito, che pure contro la Fiorentina non ha sfigurato affatto, tutt'altro. Spazio, dunque, ad Agazzi, acquistato in chiusura di mercato dalla Triestina ed esordiente in serie A. «Non conosco il significato della parola paura, per me questa è un'occasione importante e sono pronto a prendermi le mie responsabilità», il guanto della sfida del neo rossoblù, cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta assieme a Lazzari, Canini, Montolivo e Pazzini.
Ricapitolando: Cagliari in casa della capolista senza il giocatore più rappresentativo (Cossu), il capitano (Lopez), il secondo portiere della Nazionale (Marchetti). E all'appello manca pure Pisano. Ma proprio nelle situazione di emergenza i rossoblù hanno dimostrato una compattezza di squadra disarmante. Palla al centro e avanti tutta.
La Nuova Sardegna - Domenghini: "E' un Cagliari con le bollicine"
Cinque stagioni all’Inter, quattro al Cagliari. Chi meglio di Angelo Domenghini, 69 anni ad agosto, può focalizzare l’obiettivo sulla sfida del Meazza? In maglia nerazzurra ha vinto due scudetti, una Coppa dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Con quella rossoblù lo storico scudetto nel 1970. Campione d’Europa nel 1968 con la nazionale e vice campione del mondo a Messico ’70. “Domingo”, gioca in anticipo il match di domenica.
- Il Cagliari non ha nessuna chance di fare punti?
«Non direi. Nel calcio non ci sono risultati scontati. Certo, è una partita difficile per i rossoblù, ma anche per l’Inter che non avrà vita facile contro un avversario che non ha nulla da perdere».
- E questo può essere un piccolo vantaggio?
«Lo è senza dubbio. La squadra di Allegri andrà in campo con entusiasmo, sapendo che può anche andare male».
- L’Inter col Cagliari ha sempre sofferto, succederà anche questa volta?
«Quella sarda è una realtà del calcio italiano. Una formazione che gioca bene e ha un modo di stare in campo che ai nerazzurri può dare molto fastidio. Senza dimenticare Allegri, un tecnico che sta dimostrando di avere grandi capacità».
- Nel Cagliari mancheranno Marchetti, Lopez e Cossu, Mourinho dovrà fare a meno di Lucio e Sneijder.
«Quella di Cossu è un’assenza pesante, perchè si tratta di un giocatore che può fare la differenza. L’Inter ha tanti giocatori in rosa ma quello dell’olandese è un forfait che si farà sentire».
- A proposito di Cossu, in molti sostengono che meriterebbe la maglia azzurra. Lei che cosa ne pensa?
«Per quello che sta dimostrando, credo che questo ragazzo dovrebbe essere premiato con una convocazione. Ma nel calcio ci sono simpatie e antipatie, è sempre stato così. Cossu è penalizzato perchè non ha mai fatto parte del gruppo di Marcello Lippi e in vista dei Mondiali, il ct difficilmente inserirà facce nuove. Secondo me in Sudafrica non ci va nemmeno Antonio Cassano».
- Uefa League, parola che Allegri non pronuncia mai. Il Cagliari ha qualche possibilità di centrare il prestigioso obiettivo?
«Ci deve credere. Semplicemente perchè se non ci risce non succede proprio nulla. I sardi il loro campionato lo hanno già vinto salvandosi con largo anticipo. E su questo non ci piove».
- Se lei fosse sulla panchina del Cagliari, come preparerebbe questa sfida?
«Non cambierei di una virgola il modo di giocare. Direi ai ragazzi di andare in campo con la voglia di meravigliare e tanta determinazione. Guai ad avere paura».
- Allegri ha vinto la Panchina d’Oro e Mourinho non l’ha presa bene.
«A me non sembra che Josè abbia fatto polemiche. Ha accettato il verdetto dei colleghi serenamente, anche se gli è dispiaciuto non vincere. Nel calcio bisogna accettare anche le sconfitte, anche se non ritengo che per lui possa considerarsi tale».
- Massimo Cellino è considerato un “killer” di allenatore, ma con Allegri ha avuto molta pazienza.
«E’ vero. Il primo anno, dopo cinque sconfitte di fila, pensavo lo esonerasse. Invece gli ha dato fiducia e ha fatto bene visto come stanno andando le cose. Io penso che quando si sceglie un tecnico bosognerebbe tenerselo fino al termine della stagione e non dare ascolto ai media».
- Come finirà la sfida Mourinho-Allegri?
«Non lo so e non faccio mai pronostici. Sarà una bella partita, il pubblico si divertirà. Dico solo che se i sardi faranno il colpaccio per me non sarà una sorpresa».
juninho85
05-02-2010, 10:18
Sonetti: "Allegri merita la Panchina d'Oro"
Il buon momento del Cagliari tiene concentrati parecchi addetti ai lavori sul campionato sin qui compiuto dalla squadra di Allegri. Quando poi si tratta di ex illustri e dalla battuta pronta come Nedo Sonetti, gli spunti di riflessione diventano ancor più interessanti. Sonetti, che nel suo curriculum vanta ben sette promozioni e che per ben tre volte è stato chiamato al capezzale di un Cagliari in difficoltà, ha accettato di dire la sua ai microfoni di TuttoCagliari.net.
Iniziamo parlando di Allegri: quanto la inorgoglisce che un suo concittadino sia stato recentemente insignito della "Panchina d'Oro"?
Al di là del fatto che sia livornese, sono molto contento perché se lo merita. In genere la "Panchina d'Oro" è sempre stata assegnata agli allenatori che hanno vinto lo scudetto, mentre lui ha dimostrato di poterla vincere anche allenando una squadra con diverse ambizioni di classifica come il Cagliari.
Di questo Cagliari lei conosce tanti giocatori, che ha avuto occasione di allenare nelle sue varie esperienze in Sardegna: trova che ci sia qualcuno che deve ancora completamente esprimere il proprio potenziale?
Tutti quanti stanno facendo abbastanza bene, l'unico di quelli che io ho avuto che forse non è ancora esploso del tutto è Canini, che è stato piuttosto penalizzato dall'annata trascorsa a recuperare dall'infortunio. Per il resto, sono contentissimo di constatare che i vari Cossu, Conti, Jeda che è stato con me a Catania, Matri stanno tutti avendo un gran rendimento.
Passando a quelli che invece lei non ha avuto modo di allenare, ce n'è uno che le piace in particolare?
Dico Marchetti, che conosco comunque abbastanza bene dai tempi dell'Albinoleffe.
Dove può arrivare questo Cagliari?
Anzitutto deve distanziare il più possibile la cosiddetta "zona rossa", fino a quel momento non si potrà parlare d'altro. Tuttavia, continuando a giocare in questa maniera, non gli è assolutamente precluso un posto in Europa.
Domenica c'è Inter-Cagliari: si sente di farci un pronostico?
Per me finirà in pareggio.
Generalizziamo un po' il discorso spostandoci sul campionato. In questi giorni si è chiusa la campagna di trasferimenti: dividendo il campionato in tre ideali fasce rappresentate da Champions League, Europa League e zona salvezza, quale squadra si è rinforzata di più per ciascuna fascia?
Queste griglie mi lasciano in verità un tantino perplesso, perché i nomi interessanti sono tanti ma bisogna anche vedere come si inseriscono a campionato in corso. Dico semplicemente che la squadra più forte delle altre, l'Inter, è diventata ancora più forte da quando ha preso un giocatore come Pandev.
Supponiamo che lei sia l'allenatore di una squadra con budget illimitato sul mercato: quali giocatori chiederebbe al suo presidente?
Non chiederei niente, tanto ormai i presidenti fanno tutto di testa loro. Se anche chiedessi un giocatore, probabilmente me ne comprerebbero un altro!
Come ultima domanda, concentriamoci sui prossimi mondiali. Chi vede come favorita?
C'è una favorita a livello "costituzionale" che è naturalmente il Brasile. Per il resto i nomi sono sempre quelli, vale a dire Italia, Germania e Argentina, oltre all'Inghilterra che quest'anno vedo particolarmente bene.
Cossu e la maledizione di Milano
Andrea Cossu non ci sarà domenica a San Siro. Non è una novità, si sapeva da una settimana, dopo l'espulsione rimediata contro la Fiorentina. La cosa curiosa è che Cossu ha saltato una sola partita in questa stagione e guardacaso sempre a San Siro, contro il Milan. Un peccato anche per il pubblico, che con la contemporanea assenza di Sneijder nelle file dell'Inter, non potrà vedere le giocate sempre spettacolari dei due trequartisti folletti.
Cagliari, contro l'Inter è Mission Impossible
Per il Cagliari la sfida di domenica a San Siro con l'Inter è una "Mission Impossible". I ragazzi di Allegri dovranno sfatare diversi tabù: il Cagliari non vince a San Siro da 15 anni, precisamente dal 21 maggio 1995. L'Inter non perde una partita casalinga (coppe comprese) dall'arrivo di Mourinho, quindi circa un anno e mezzo. Lo stesso Mourinho non perde una partita casalinga dal 23 febbraio del 2002, quando ancora allenava il Porto. Infatti sia con il Chelsea che con l'Inter, non hai mai perso in casa. Il Cagliari dal canto suo, va in gol consecutivamente da 18 partite, non perde da 6 turni e non perde in trasferta da due mesi.
Dal punto di vista dei numeri, non c'è partita. L'Inter è super favorita. Ma si sa, i pronostici spesso vengono smentiti. Sarà questo il caso?
juninho85
05-02-2010, 15:58
Roberto Murgita: "Anche il Cagliari per l'Europa"
Roberto Murgita è stato un prolifico bomber di Genoa e Vicenza nei primi anni '90; ora è il secondo di Mimmo Di Carlo sulla panchina del Chievo. Il quarantaduenne ligure fa il punto, per Pianetagenoa1893.net, sulla lotta per l'Europa League: "Sarà una bella battaglia fino all'ultimo. Il Genoa, rispetto al cammino compiuto finora, potrà trovare una maggiore continuità visto che ormai è impegnato su un solo fronte. Sono tante, comunque le avversarie da cui dovrà guardarsi: il Napoli, ad esempio, è in grandissima crescita, la Fiorentina si è mossa bene sul mercato, mentre Cagliari e Bari si candidano a diventare le sorprese del campionato".
Cagliari, domani allenamento mattutino
In casa Cagliari prosegue la preparazione per la delicatissima partita di domenica a Milano contro la capolista Inter. Per domani è stata fissata un'unica seduta di allenamento alle 10 e 30. Saranno assenti gli indisponibili Lopez e Marchetti. Gli uomini di Allegri domani alle 13 partiranno per il capoluogo lombardo.
Allegri: "Mourinho noioso"
Domenica si riproporra la sfida fra Max Allegri e lo Special One Josè Mourinho che ha caratterizzato anche l'assegnazione della Panchina d'oro relativa alla stagione scorsa.
Il tecnico livornese, dalle pagine de Il Giornale, lancia stilettate sul rivale portoghese. Il match di San Siro vedrà il Cagliari senza Cossu e Marchetti: "Queste importanti assenze sono la conferma che Mourinho è fortunato. Bravo, non si discute. Ma la componente fortuna è fondamentale. Poi, anche al completo, avremmo perso lo stesso... Cosa invidio a Mourinho? Non invidio per natura. Lui può piacere oppure no, spesso è noioso. Lo scherzo è bello quando dura poco, lui è come quei tipi che la fa troppo lunga. Ma i risultati sono dalla sua parte. Spesso è estroso. È attento a tutto, si vede che lavora 24 ore su 24. Non so nel resto: è più difficile capirne la gestione tattica e il modo di vedere le partite, non conoscendolo. Infine nella gestione mediatica è il numero uno: passa le giornate a pensare a questo...".
Tante stilettate con qualche parola di stima in mezzo nei confronti del tecnico di Setubal. Ammirazione totale, invece, per Diego Milito: "E' assolutamente fantastico - ha ammesso Allegri, premiato dai colleghi con la Panchina d'oro -. Dato per scontato che la società è determinante, l'argentino è straordinario nell’interpretare il calcio: propositivo, segna goal, sa sacrificarsi, lavora molto per la squadra. Quest’anno l’Inter soffre meno perché le punte lavorano bene nella fase difensiva".
che dire....:ave:
juninho85
06-02-2010, 12:20
Cellino teme che Moratti si sia 'trasformato'...
Massimo Cellino lo conosciamo tutti; è un personaggio molto esuberante, senza peli sulla lingua che dice quello che pensa incondizionatamente, infischiandosene talvolta delle conseguenze. Questa volta nulla è cambiato; tra i tanti complimenti all’Inter e a Moratti, è spiccata una critica, una frecciatina molto velenosa. “Non capisco perché i nerazzurri, a termine di un derby dominato, abbiamo reagito così", si chiede il numero uno sardo.
“Snejider doveva sapere che un gesto come l’applauso è punito col rosso, ma ciò che più mi ha dato fastidio sono state le parole della dirigenza nerazzurra, che han definito l’arbitraggio di Rocchi ‘grottesco’. Ora con Collina designatore, tutto va bene e gli arbitri devono essere lasciati tranquilli. Non vorrei che Massimo Moratti, simbolo di onestà e pulizia, a seguito delle tante vittorie di questi anni, sia diventato proprio come quelli uomini contro i quali si è sempre battuto con fermezza negli anni passati”, ha concluso Cellino.
MATRI, Primo obiettivo viola per l'estate
Chiuso il mercato di gennaio, i club iniziano le grandi manovre in vista di quello estivo. Per quanto riguarda la Fiorentina, il direttore sportivo Pantaleo Corvino ha portato in viola alcuni fra i più interessanti stranieri arrivati in Italia in questa sessione: Bolatti, Ljajic, Keirrison e Seferovic.
Lo stop forzato di Adrian Mutu è stata una tegola pesante, alla quale Corvino ha avuto poco tempo per rimediare. Ha provato anche in extremis a ingaggiare Antonio Cassano, ma l’affare alla fine è sfumato e così ha virato sul brasiliano Keirrison. Ma nella testa del ds viola c'è un attaccante che potrà arrivare a Firenze a fine campionato: si tratta di Alessandro Matri.
Quest'anno, Matri ha compiuto il salto di qualità definitivo. Nella scorsa stagione ha realizzato sei reti in trentuno presenze in serie A; adesso è già a quota dieci marcature in diciotto apparizioni. Cresciuto nelle giovanili del Milan, Matri ha fatto una lunga gavetta a Prato, Lumezzane e Rimini, prima di trasferirsi al Cagliari. Il suo sogno è quello di tornare al Milan, ma la destinazione più probabile è Firenze: i tifosi viola sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte.
riscattate gherrison e non rompete la fava :rolleyes:
Astori vicino al ritorno in rossonero
Secondo il Corriere dello Sport, il Milan, nel mercato estivo, punterà molto a rinforzare la difesa. Da verificare, la trattativa per Vidic, sembra molto più probabile che i dirigenti rossoneri provino a portare a Milano, Davide Astori, ora al Cagliari. Il 23enne, potrebbe essere un'importante alternativa ai già collaudati Thiago Silva e Nesta.
Unione Sarda - Squadra incerottata, ma...
Un Cagliari incerottato si prepara alla difficile trasferta di Milano sul campo della capolista. Il tecnico rossoblù, Massimiliano Allegri, dovrà fare a meno di Pisano e Lupatelli, in infermeria ormai da qualche settimana, ai quali si sono aggiunti di recente Marchetti e Lopez. Agli infortunati si aggiunge lo squalificato Cossu, in una lista di indisponibili particolarmente lunga. Pronto, intanto, all'esordio il portiere Agazzi, prelevato in fretta e furia dalla Triestina. Ieri, Pisano, Lopez, Lupatelli e Marchetti erano gli assenti assenti alla seduta pomeridiana di allenamento, dedicata soprattutto alla tattica. Questa mattina la rifinitura, poi la partenza per Milano nel primissimo pomeriggio.
I NUMERI L'Inter ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 16 sfide ufficiali casalinghe disputate contro il Cagliari, per un totale di 38 reti all'attivo. L'ultimo digiuno nerazzurro risale all'8 marzo 1992 quando, in serie A, fu pareggio per 0-0.
L'Inter non ha segnato solo in una delle ultime 23 gare ufficiali disputate in assoluto: è accaduto lo scorso 24 novembre quando venne sconfitta per 0-2 in casa del Barcellona. Nelle altre 22 partite prese in esame i nerazzurri hanno complessivamente realizzato 44 reti. L'Inter non perde una gara ufficiale in casa dal 26 novembre 2008 quando, in Champions League, venne sconfitta per 0-1 dal Panathinaikos. Nelle seguenti 34 gare interne, i nerazzurri hanno un bilancio di 25 vittorie e 9 pareggi. Samuel Eto'o e Diego Milito sono due dei tre calciatori pi decisivi della serie A 2009/10, assieme a Di Natale (Udinese): sono 14 i punti portati alla causa interista grazie ai loro gol determinanti.
Massimiliano Allegri ha in febbraio il mese dell'anno solare in cui le sue squadre hanno, in sole gare di campionati professionistici, il peggior rendimento in termini di media-punti per gara: 0.92, frutto di 4 successi, 1 pareggio e 9 sconfitte, in 14 panchine.
Il Cagliari ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 18 giornate di campionato, per un totale di 33 reti all'attivo. L'ultimo digiuno risale al 13 settembre scorso quando, in serie A, i rossoblù furono sconfitti per 0-1 in casa della Fiorentina. Michele Canini, se scenderà in campo, festeggerà la centesima presenza ufficiale con la maglia del Cagliari.
Unione Sarda - Domenica speciale a San Siro
Il primo round se l'è aggiudicato lunedì scorso a Coverciano, Panchina d'oro e pure speciale per Max Allegri, miglior allenatore della serie A proprio davanti a Josè Mourinho. Così la partita di domani a San Siro con l'Inter diventa quasi un esame di maturità per il tecnico livornese e - di conseguenza - per il suo Cagliari che proverà a fermare la corsa della capolista.
Sfida nella sfida in panchina, ma non solo. In campo contemporaneamente ci saranno, infatti, Matri e Milito, vale a dire il capocannoniere rossoblù e quello dell'intera serie A. Trequartisti per caso Lazzari e Stankovic, sostituiranno i titolari Cossu e Sneijder, entrambi squalificati. Canini e Astori di nuovo in coppia al Meazza contro i nerazzurri dopo il clamoroso 1-1 dello scorso campionato. E particolare sarà soprattutto la domenica di Agazzi, esordiente proprio in casa della prima della classe. Magari a fine gara potrà scambiare la maglia con Julio Cesar, uno dei portieri più forti al mondo.
PANCHINE VINCENTI Allegri è stato il più votato dai colleghi, Mourinho, invece, ha fatto il pieno di consensi tra i calciatori. «E questo mi inorgoglisce parecchio», ha tenuto a precisare nei giorni scorsi il tecnico nerazzurro, lanciando una sottile stoccata al rossoblù che, però, ha preferito non raccogliere la provocazione. Stile Allegri, composto e moderato nella buona come nella cattiva sorte. Lui preferisce giocarsela sul campo questa sfida speciale. E così speciale non lo è mai stata nemmeno quando ancora giocava con la maglia del Pescara o dello stesso Cagliari. Si presenta a Milano da protagonista e con un pensiero stupendo: interrompere l'incredibile striscia dell'Inter di Mou che non perde in casa da ben trentaquattro partite (l'ultimo ko interno in Champions League, il 26 novembre del 2008 contro il Panathinaikos).
A SUON DI GOL Con dieci reti Matri è il quinto marcatore del campionato assieme a Totti, meglio di lui hanno fatto soltanto Pazzini, Barreto, Di Natale e, naturalmente, Milito (primo a quota tredici con il capitano dell'Udinese) che domani guiderà l'attacco nerazzurro. Magari la punta rossoblù avrebbe preferito giocarsela con Balotelli, suo compagno ai tempi del Lumezzane. «Mario, all'epoca quindicenne, la sera usciva quando c'ero io. La madre, infatti, si fidava soltanto di me», svelò l'anno scorso Matri. Dalla C1 al calcio che conta, cinque stagioni dopo è tutta un'altra storia per entrambi, anche se Supermario potrebbe disertare l'appuntamento per motivi disciplinari (mercoledì in Coppa Italia durante la semifinale con la Fiorentina si è consumato l'ennesimo battibecco con il suo allenatore). Per Matri sarà anche una sorta di derby essendo cresciuto nelle giovanili del Milan assieme a un altro attuale rossoblù, il terzino Marzoratti, che ha ritrovato il posto da titolare - evidentemente - sul più bello.
BOMBER IN VETRINA Milito e Matri fanno parecchio rumore in area di rogore, ma domani a San Siro di attaccanti ce ne saranno per tutti i gusti. Pandev è scatenato da quando si è liberato dalla Lazio e, soprattutto, il presidente biancoceleste Lotito. Eto'o scalpita dopo le delusioni in Coppa d'Africa con il suo Camerun. Quanti stimoli, poi, dall'altra parte. Dopo la prodezza (purtroppo inutile) dello scorso novembre contro il Milan, Nenè proverà a ripetersi con l'Inter. E quale occasione migliore di San Siro per Larrivey per riprendersi la scena dopo l'espulsione di Siena e la conseguente squalifica che lo ha costretto a saltare la gara con la Fiorentina. E anche Jeda vorrà dimostrare di essersi lasciato definitivamente alle spalle il periodo grigio.
LA BABY COPPIA Ventitré anni Astori, ventiquattro Canini. Insieme hanno già superato l'esame nerazzurro la passata stagione nonostante le perplessità legate all'assenza di un difensore esperto come Lopez. La storia si ripete un campionato dopo: l'uruguaiano è ko, i due giovani centrali guideranno la difesa, tra l'altro sono molto legati anche fuori dal campo. E pure Astori già sente il profumo del derby. Metà del suo cartellino è di proprietà del Milan, che sembra già intenzionato a scommettere su di lui per il futuro.
IL DEBUTTANTE Ma domani a San Siro sarà soprattutto la domenica speciale di Agazzi, ingaggiato dal Cagliari in chiusura in mercato (complice il contemporaneo ko di Marchetti e Lupatelli) e subito in trincea. Venticinque anni, nemmeno una partita in serie A, ma un un guanto di sfida senza riserve. «Io non ho paura», ha dichiarato il giorno della presentazione nel centro sportivo di Assemini. Ex Triestina, l'ultima partita in B l'ha giocata due sabati fa proprio al Nereo Rocco. Dal Piacenza all'Inter, scusate se è poco.
La Nuova Sardegna - Le tentazioni tattiche di Max
Un Cagliari elastico quanto mai, abile a curare i dettagli tecnici e tattici, pronto a sacrificarsi e a non mollare la presa sugli avversari, qualsiasi sia il risultato, fino al 95’. L’identikit del gruppo che si prepara a rendere difficile la partita di domani pomeriggio conttro l’Inter pluricampione e lanciatissimo in campionato, è grosso modo questo.
Il tema tattico, a 24 ore dalla gara, tenuto conto delle pesanti assenze di Marchetti, Lopez e Cossu, si snocciola su quelle che sono le caratteristiche di Conti e soci. Oltre a un atteggiamento granitico e forti di una concentrazione eccezionale, i rossoblù sbarcano a San Siro con la tentazione di provarci senza se e senza ma. Ad esempio, sarebbe reato cercare di fronteggiare con acume l’Inter anche sul piano fisico, oltre che basando la gara sulla rapidità, sul pressing e l’inventiva? Si vedrà. Intanto, Max Allegri sembra intenzionato a scuotere il cilindro.
Le tentazioni tattiche. Due le soluzioni a 24 ore dal match che mette di fronte l’Inter (imbattuta in casa dal 26 novembre 2008, 1-0 per il Panathinaikos). La prima ricalca grosso modo gli undici che hanno pareggiato con la Fiorentina pur con un uomo in meno per 40’. A centrocampo, Biondini, Conti e Lazzari, con Jeda trequartista, più Nenè (in vantaggio) e Larrivey a giocarsi il ruolo di spalla per Matri. La seconda è più vicina al Cagliari che osa e propone. Infatti, oltre a Conti in regia, si ipotizza lo slittamento di Biondini a sinistra con l’ingresso di Dessena. Lazzari giostrerebbe al posto di Cossu con l’avanzamento di Jeda e Matri. Ulteriore modifica, Jeda in panca e Nené con il bomber rossoblù. Infine, da non scordare Larrivey: l’argentino in settimana si è mosso bene. E dopo la poco brillante partenza dal via con il Bologna, si candida per il rilancio. Tenendo conto che in tribuna d’onore ci sarà anche il presidente Cellino, la soluzione è meno peregrina di quanto non sembri.
Numeri da record. Inter-Cagliari ha un fascino speciale. Se i rossoblù hanno allungato a 18 partite la serie in cui si è sempre segnato, Milito e soci nelle ultime 23 gare ufficiali sono rimasti a secco solo una volta: sconfitta con il Barcellona. L’Inter, con la Roma, è la squadra che ha raccolto più punti nei secondi tempi: +10. Il Cagliari, invece, vanta un ruolino di sei partite senza sconfitte: è record stagionale. L’ultimo passaggio a vuoto risale al 6 dicembre scorso, 2-1 con il Palermo in Sicilia.
Nelle mani del presidente. Massimo Cellino è rientrato da Miami. Domani sarà a San Siro. Trascurando, ma mica tanto, l’esito del match con i nerazzurri, sarà interessante vedere quale input voglia dare ai suoi. Dopo l’Inter i rossoblù giocano in casa con Bari e Parma, vanno poi a trovare il Chievo e, il 7 marzo, ospitano il Catania. E’ banale notare che non ci vuole molto, con gli stimoli e le motivazioni giuste, per ritrovarsi tra un mese tra il settimo e quinto posto. Per facilitare il discorso, si attende la mossa del patron. Ad esempio: se fatte dieci punti nelle prossime cinque partite vi dividete un bel premio in denaro. Fantascienza? Mai dire mai.
"Max, vuoi una grande? Ti lascio andare"
Allegri ha il contratto sino al 2012, ma se chiede d'andar via? "Io non costringo nessuno. Il nostro rapporto è di stima, prescinde dal contratto. Quindi se me lo chiede...".
Si parla della Nazionale. "Cazzate". Ma anche di Juve e Fiorentina. "Meglio il Cagliari. Ma se non cambiano certe cose, io non posso più garantire un certo progetto". Si riferisce allo stadio? "Chiaro. Se il Comune e i tifosi non sposano certi investimenti nel prossimo triennio, dovremo ridimensionare il progetto".
Superata la delusione West Ham? "Lo chieda a loro. I delusi sono loro".
Unione Sarda - Domenica speciale a San Siro
Il primo round se l'è aggiudicato lunedì scorso a Coverciano, Panchina d'oro e pure speciale per Max Allegri, miglior allenatore della serie A proprio davanti a Josè Mourinho. Così la partita di domani a San Siro con l'Inter diventa quasi un esame di maturità per il tecnico livornese e - di conseguenza - per il suo Cagliari che proverà a fermare la corsa della capolista.
Sfida nella sfida in panchina, ma non solo. In campo contemporaneamente ci saranno, infatti, Matri e Milito, vale a dire il capocannoniere rossoblù e quello dell'intera serie A. Trequartisti per caso Lazzari e Stankovic, sostituiranno i titolari Cossu e Sneijder, entrambi squalificati. Canini e Astori di nuovo in coppia al Meazza contro i nerazzurri dopo il clamoroso 1-1 dello scorso campionato. E particolare sarà soprattutto la domenica di Agazzi, esordiente proprio in casa della prima della classe. Magari a fine gara potrà scambiare la maglia con Julio Cesar, uno dei portieri più forti al mondo.
PANCHINE VINCENTI Allegri è stato il più votato dai colleghi, Mourinho, invece, ha fatto il pieno di consensi tra i calciatori. «E questo mi inorgoglisce parecchio», ha tenuto a precisare nei giorni scorsi il tecnico nerazzurro, lanciando una sottile stoccata al rossoblù che, però, ha preferito non raccogliere la provocazione. Stile Allegri, composto e moderato nella buona come nella cattiva sorte. Lui preferisce giocarsela sul campo questa sfida speciale. E così speciale non lo è mai stata nemmeno quando ancora giocava con la maglia del Pescara o dello stesso Cagliari. Si presenta a Milano da protagonista e con un pensiero stupendo: interrompere l'incredibile striscia dell'Inter di Mou che non perde in casa da ben trentaquattro partite (l'ultimo ko interno in Champions League, il 26 novembre del 2008 contro il Panathinaikos).
A SUON DI GOL Con dieci reti Matri è il quinto marcatore del campionato assieme a Totti, meglio di lui hanno fatto soltanto Pazzini, Barreto, Di Natale e, naturalmente, Milito (primo a quota tredici con il capitano dell'Udinese) che domani guiderà l'attacco nerazzurro. Magari la punta rossoblù avrebbe preferito giocarsela con Balotelli, suo compagno ai tempi del Lumezzane. «Mario, all'epoca quindicenne, la sera usciva quando c'ero io. La madre, infatti, si fidava soltanto di me», svelò l'anno scorso Matri. Dalla C1 al calcio che conta, cinque stagioni dopo è tutta un'altra storia per entrambi, anche se Supermario potrebbe disertare l'appuntamento per motivi disciplinari (mercoledì in Coppa Italia durante la semifinale con la Fiorentina si è consumato l'ennesimo battibecco con il suo allenatore). Per Matri sarà anche una sorta di derby essendo cresciuto nelle giovanili del Milan assieme a un altro attuale rossoblù, il terzino Marzoratti, che ha ritrovato il posto da titolare - evidentemente - sul più bello.
BOMBER IN VETRINA Milito e Matri fanno parecchio rumore in area di rogore, ma domani a San Siro di attaccanti ce ne saranno per tutti i gusti. Pandev è scatenato da quando si è liberato dalla Lazio e, soprattutto, il presidente biancoceleste Lotito. Eto'o scalpita dopo le delusioni in Coppa d'Africa con il suo Camerun. Quanti stimoli, poi, dall'altra parte. Dopo la prodezza (purtroppo inutile) dello scorso novembre contro il Milan, Nenè proverà a ripetersi con l'Inter. E quale occasione migliore di San Siro per Larrivey per riprendersi la scena dopo l'espulsione di Siena e la conseguente squalifica che lo ha costretto a saltare la gara con la Fiorentina. E anche Jeda vorrà dimostrare di essersi lasciato definitivamente alle spalle il periodo grigio.
LA BABY COPPIA Ventitré anni Astori, ventiquattro Canini. Insieme hanno già superato l'esame nerazzurro la passata stagione nonostante le perplessità legate all'assenza di un difensore esperto come Lopez. La storia si ripete un campionato dopo: l'uruguaiano è ko, i due giovani centrali guideranno la difesa, tra l'altro sono molto legati anche fuori dal campo. E pure Astori già sente il profumo del derby. Metà del suo cartellino è di proprietà del Milan, che sembra già intenzionato a scommettere su di lui per il futuro.
IL DEBUTTANTE Ma domani a San Siro sarà soprattutto la domenica speciale di Agazzi, ingaggiato dal Cagliari in chiusura in mercato (complice il contemporaneo ko di Marchetti e Lupatelli) e subito in trincea. Venticinque anni, nemmeno una partita in serie A, ma un un guanto di sfida senza riserve. «Io non ho paura», ha dichiarato il giorno della presentazione nel centro sportivo di Assemini. Ex Triestina, l'ultima partita in B l'ha giocata due sabati fa proprio al Nereo Rocco. Dal Piacenza all'Inter, scusate se è poco.
juninho85
06-02-2010, 12:32
I convocati
Per la gara di Milano
Sono 20 i convocati da Massimiliano Allegri per la sfida del "Meazza" contro l'Inter.
Questa la lista completa
Portieri: Agazzi e Vigorito
Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Marzoratti
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Dessena, Nainggolan, Lazzari, Parola
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè, Ragatzu
qualora loro non giocassero col tridente mi piacerebbe giocassimo a facci manna,così:
agazzi
dessena canini astori agostini
biondini conti lazzari
jeda
matri nenè
juninho85
06-02-2010, 12:42
I convocati: non ci sono Stankovic e Sneijder
Ecco la lista dei convocati nerazzurri in vista di Inter-Cagliari. Tutti disponibili gli attaccanti, emergenza a centrocampo dove mancheranno Sneijder e Stankovic. Ecco i 20 prescelti:
Portieri: 1 Francesco Toldo, 12 Julio Cesar, 21 Paolo Orlandoni;
Difensori: 2 Ivan Cordoba, 4 Javier Zanetti, 13 Maicon, 23 Marco Materazzi, 25 Walter Samuel, 39 Davide Santon;
Centrocampisti: 7 Ricardo Quaresma, 8 Thiago Motta, 11 Sulley Muntari, 15 Rene Krhin, 17 Mariga, 19 Esteban Cambiasso;
Attaccanti: 9 Samuel Eto'o, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev, 45 Mario Balotelli, 89 Marko Arnautovic.
juninho85
06-02-2010, 12:45
Allegri: "Entusiasmo e incoscienza"
"Per far bene a Milano"
Chiara consapevolezza della difficoltà dell'impresa, ma anche tanta fiducia elle possibilità dei suoi ragazzi. Massimiliano Allegri è realista, alla vigilia della grande sfida di Milano contro l'Inter: "Sulla carta è una missione impossibile, ma sono sicuro che faremo un'ottima prestazione. In pratica, per fare risultato dovremo essere perfetti e sperare che loro siano in giornata no. Tuttavia, non ho mai visto giocare l'Inter tanto bene. Attraversano un ottimo momento, fisico e psicologico, sono più forti dell'anno scorso".
I punti deboli sono pochissimi, anche se l'assenza di Sneijder, secondo Allegri, è un vantaggio per i rossoblu. "Dovremo avere spirito e sacrificio in fase di possesso e di non possesso. Saranno importanti entusiasmo ed incoscienza, le nostre qualità, quelle che ho sempre riconosciuto a questa squadra. Il clima è sereno, i presupposti per far bene ci sono tutti". Sempre con la massima considerazione delle qualità dell'avversario. "Apparentemente il risultato è scritto: cercheremo di ribaltare i pronostici".
Nessun problema con Mourinho ("Anzi, gli stringerò la mano volentieri, ci mancherebbe"), mentre per la sostituzione di Cossu, due le soluzioni possibili: Lazzari o Jeda. "Dipenderà dalla lettura che darò alla gara".
Solertes
06-02-2010, 13:49
I convocati
Per la gara di Milano
Sono 20 i convocati da Massimiliano Allegri per la sfida del "Meazza" contro l'Inter.
Questa la lista completa
Portieri: Agazzi e Vigorito
Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Marzoratti
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Dessena, Nainggolan, Lazzari, Parola
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè, Ragatzu
qualora loro non giocassero col tridente mi piacerebbe giocassimo a facci manna,così:
agazzi
dessena canini astori agostini
biondini conti lazzari
jeda
matri nenè
agazzi
marzoratti canini astori agostini
dessena conti biondini
lazzari
jeda nenè
Certo il Cagliari non ha nulla da perdere, ma temo che l'inter vincerà facilmente :cry:
juninho85
06-02-2010, 16:17
vi prego,marzoratti NO!:muro:
juninho85
06-02-2010, 16:23
Cellino: "Inter troppo forte"
Domani a San Siro andrà in scena la sfida tra l'Inter ed il Cagliari. Il presidente Cellino però non è molto fiducioso, come ha confessato ai taccuini di Tuttosport.
"L'anno scorso le condizioni erano diverse, quest'anno l'Inter mi sembra troppo forte. Non parlo di allenatori, dico solo che il punto forte dell'Inter è Massimo Moratti. L'Inter ha mostrato grande forza nel derby, ma noi a differenza loro non ci permettiamo di applaudire gli arbitri. Da quando c'è Collina le cose sono migliorate, quindi non capisco perchè Sneijder si sia permesso di fare un gesto del genere, lo sanno tutti che non è consentito. Quello che però non mi è piaciuto è stato il comportamento dei dirigenti dell'Inter, che hanno avuto parole troppo pesanti. Moratti ha portato tante cose positive nel calcio, su tutti pulizia e serietà, ma non vorrei che si stesse troppo abituando a vincere e ad avere quei comportamenti uguali a quelli di coloro che lui ha voluto combattere in passato".
Sul futuro del Cagliari: "L'organico è tutto nostro, ma il nostro futuro dipende dallo stadio. Se dovessimo sprecare questa possibilità, significherebbe tarpare le ali al futuro più roseo del Cagliari. Cossu? Posso assicurare che resterà con noi".
Mourinho: "Cagliari difficile da affrontare"
In conferenza stampa Josè Mourinho, tecnico della corazzata nerazzurra, è apparso disteso: l'allenatore dell'Inter ha chiarito che non esiste alcun caso Balotelli e che molto probabilmente schiererà il tridente in partenza. Riguardo al Cagliari, sono queste le parole del mister portoghese: "Ci sono squadre che, vista la loro classifica, giocano in tranquillità, senza paura di perdere e senza pressioni. Il Cagliari è una squadra di qualità grazie ai giocatori e all'allenatore. Hanno equilibrio e sono avversari difficili da affrontare".
Simoni elogia Allegri. "Ma domani sarà dura!"
Luigi Simoni, attuale tecnico del Gubbio ed ex allenatore dell'Inter, in esclusiva per Tuttocagliari.net parla della partita di domani tra Inter e Cagliari. "Il Cagliari gioca un bel calcio, è guidato molto bene da Allegri, un bravo tecnico che ha velocemente bruciato le tappe. Dall'altra parte l'Inter è davvero una grande squadra, con un organico eccellente, che permette di affrontare al meglio ogni tipo di problema di infortuni o squalifiche: una squadra ovviamente temibilissima". Simoni parla anche dei due tecnici a confronto, Allegri e Mourinho: "Allegri mi piace sia come allenatore sia come carattere, essendo davvero simpatico e brillante. Mourinho è un bravo allenatore, aldilà di discorsi sulla simpatia, che lasciano il tempo che trovano: i suoi giocatori lo stimano e lo seguono tantissimo, il che crea una grande armonia dentro lo spogliatoio". Sulla gara di domani: "Penso che sarà l'Inter a decidere le sorti dell'incontro: questa squadra ha dimostrato quest'anno che con un paio di accelerazioni delle sue punte può ribaltare qualsiasi tipo di risultato, in qualunque momento della gara; è lei che decide quando vincere. Ma anche se il pronostico può essere del 80-90% a favore dei nerazzurri, Allegri non va certo a Milano per perdere".
Relativamente all'assegnazione della Panchina d'oro ad Allegri Simoni afferma: "Bisogna riconoscere che se il portoghese non è stato premiato da noi, come suoi colleghi, per due anni consecutivi, qualcosa vorrà dire. Solitamente la Panchina d'Oro andava al tecnico la cui squadra era vincitrice dello scudetto o della Champions League: negli ultimi due anni, ciò non è avvenuto, con Cesare Prandelli prima, con Massimiliano Allegri quest'anno. E questo perchè, a mio parere giustamente, nell'assegnazione del premio sta passando un concetto diverso: non è obbligatorio premiare chi vince, ma è giusto evidenziare chi è che lavora meglio". Parlando di Champions League, per Simoni l'Inter quest'anno può puntare in alto: "Con la rosa che ha, con gli innesti di quest'anno, può sicuramente ambire a tutti i traguardi che insegue".
juninho85
06-02-2010, 16:30
per l'angolo dei piangina:
Sospetti su Moratti? Sospetti sull'insospettabile
Appaiono davvero stonate le parole del Presidente cagliaritano Massimo Cellino, sulla presunta trasformazione di Massimo Moratti in tutto quello contro cui il presidente nerazzurro si è sempre battuto con fermezza, considerando il fatto che lo stesso Cellino, sempre nella stessa intervista, ha definito Moratti un faro di giustizia, un uomo giusto e leale. Può essere anche una strategia, quella del presidente degli isolani, per caricare al massimo la gara di domani, ma fatto sta che le parole di Cellino fanno storcere un po’ il naso. Massimo Moratti si sta godendo ora tutti i successi che meritava e che solo per colpa di qualcuno (tutti i riferimenti a persone sono puramente casuali) non è riuscito a cogliere. Moratti era visto come il presidente che ha in mano il suo ‘giocattolino’, come il presidente spendaccione, incapace di avere successo nonostante i campioni acquistati, oltre ad essere considerato, da alcuni, un simpatico e signorile perdente. Ora è il tempo di gioire di quest’Inter saggiamente costruita, con un mercato ogni anno sempre mirato, grazie all’onestà e alla trasparenza, doti naturali del presidente, tanto signore nelle sconfitte quanto nelle vittorie.
Dispiace davvero quindi che certe parole siano venute fuori dalla bocca di Massimo Cellino, al suo tempo uno dei critici maggiori dello scandalo che colpì il calcio italiano. Sospettare dell’insospettabile è davvero un qualcosa di incredibile, segno che nel calcio italiano non vi è più religione, segno chiaro che in Italia non si riesce a sconfiggere quella maledetta “Cultura del sospetto”, quella stessa che avvelena lo sport più bello del mondo, e che non lascia gioire i tifosi nerazzurri, meritevoli di questi successi dopo anni di soprusi comprovati.
Solertes
06-02-2010, 17:00
vi prego,marzoratti NO!:muro:
Mi stai dando del Voi? :confused: O Vostè in Sardo :D
Marzoratti come terzino non piace nemmeno a me, però se su quella fascia c'è Dessena, può fare a meno di proiettarsi in attacco e così lo ritengo alla altezza lasciando ad Ago la possibilità di avanzare e cercare di preoccupare Maicon costringendolo il più possibile nella fase difensiva.....sarà comunque una partita proibitiva, l'inter è molto fisica e il Cagliari soffre molto questo tipo di squadre....speriamo in un arbitraggio giusto :stordita:
juninho85
07-02-2010, 11:28
Unione Sarda - A Milano senza barricate
Comunque vada, il Cagliari ha già vinto, perché riuscirà nella difficile impresa di presentarsi sul campo della capolista incontrastata del campionato e giocare a viso aperto.
Merito di una classifica che guarda più all'Europa che alla salvezza, di un allenatore bravo e coraggioso, di un ambiente che ha permesso ai rossoblù di dimostrarsi una delle realtà più apprezzabili del nostro calcio. Nessuna barricata, nessun atteggiamento ostruzionistico: il Cagliari oggi a San Siro (o Meazza, se preferite) affronterà l'Inter sul piano del gioco, senza contare sulla italica furbizia o sull'aiuto della buona sorte.
Spregiudicatezza, voglia di stupire o che altro? Semplicemente, la logica conseguenza di un modo di intendere il calcio che prevede il tentativo di "fare" la partita sempre e comunque. Grazie a questa mentalità, il Cagliari è cresciuto durante la stagione in corso, nonostante la squadra sia stata profondamente modificata dall'andamento del calciomercato estivo.
Adesso, Allegri, il Cagliari e tutti i suoi giocatori sono al centro dell'attenzione. Si fantastica un po' (il Barcellona che segue Cossu e Abete che pensa ad Allegri per sostituire Lippi sulla panchina azzurra dopo i mondiali in Sudafrica), ma la verità è che i rossoblù sono un esempio positivo per tutto il calcio italiano: giocano bene, divertono il pubblico, hanno conoscenze, organizzazione, entusiasmo e voglia di imparare.
La società non è da meno, avendo compiuto un prodigioso salto di qualità in pochi mesi. Dopo la terribile altalena di allenatori (Giampaolo, Sonetti, Giampaolo da dimissionario, Ballardini), Cellino ha impresso la svolta, sostenendo il suo tecnico, Allegri, appunto, nei momenti più difficili e gettando un poderoso sguardo al futuro: il presidente ha portato tutti i contratti al 2012-13 (tranne qualche eccezione), ha individuato tempestivamente il successore di Marchetti (Agazzi, il cui arrivo è stato anticipato a causa dell'infortunio del titolare), si è assicurato il centrocampista più interessante della serie B (Nainggolan), ha già messo sotto contratto il talentuoso Pinardi, in scadenza a giugno con il Modena. Una svolta visibile anche nei comportamenti e nei risultati della squadra.
Unione Sarda - Cagliari a trazione anteriore
Allegri gioca a rischiatutto, schiera una squadra iper offensiva e sfida l'Inter a viso aperto, contando sulle proprie qualità e nascondendo gli inevitabili timori per le numerose assenze.
In pratica, il tecnico rossoblù, questo pomeriggio in un Meazza che dovrebbe essere baciato da un convincente sole di febbraio (che da queste parti e in questa stagione non è che sia particolarmente caldo), dovrà rinunciare a quattro titolari: Marchetti, Pisano, Lopez, tutti infortunati, e Cossu, squalificato. Un problema per tutti (pensate che ieri Mourinho si è lamentato perché ha pochi centrocampisti) ma non per Allegri, che non ne ha fatto cenno e che era pronto anche a schierare tra i pali il baby Vigorito nel caso non fosse arrivato, nelle ultime ore di calciomercato, Michael Agazzi, prelevato in fretta e furia dalla Triestina e che oggi sarà gettato nelle fauci del leone.
Ma se l'avvicendamento tra Marchetti e Agazzi è scontato, lo sono molto meno tutte le altre scelte del tecnico rossoblù, che pescherà a piene mani dal suo bagaglio di coraggio per contrastare il 4-3-3 di Mourinho, fresco sconfitto nella corsa alla Panchina d'oro, con conseguente caduta di stile del portoghese che, una volta appreso l'esito della votazione, ha abbandonato il centro tecnico di Coverciano senza salutare nessuno. Ma quella di Mourinho non è stata l'unica stecca nerazzurra. A ruota, il sito internet del club di Moratti ha denigrato la Panchina d'oro «che una volta aveva un respiro internazionale mentre adesso...». Tutto perché non ha vinto Mourinho.
Torniamo alla formazione anti Inter. Sarà un Cagliari a trazione anteriore, con Jeda (di professione attaccante) nel ruolo di trequartista in sostituzione dello squalificato Cossu. Il posto accanto all'intoccabile Matri andrà a Nenè, che sogna un rilancio in grande stile dopo un periodo di appannamento (al Milan qua a San Siro ha segnato uno dei sei gol realizzati sinora), mentre il centrocampo sarà identico a quello di domenica scorsa: Conti il centromediano, Biondini e Lazzari le mezzeali. Scelta spregiudicata anche in difesa, dove Dessena, mezzala di ruolo, sarà schierato terzino destro, al posto di Marzoratti a cui Allegri vuole risparmiare due partite consecutive dopo una lunga assenza per infortunio. I giovani Canini e Astori saranno i centrali, mentre il super Agostini di questi tempi avrà il compito di contrastare Eto'o, attaccante esterno destro nel tridente dell'Inter, mentre le altre due maglie della prima linea andranno a Milito e, probabilmente, a Balotelli, perdonato dopo la sceneggiata in Coppa Italia e preferito a Pandev, leggermente affaticato.
La Nuova Sardegna - Impossibile? Non per il Cagliari
Una sfida impossibile. Tra una squadra, l’Inter, costruita con una montagna di milioni di euro, e un’altra, il Cagliari, che arriva a Milano senza pensieri. Una sfida tra due tecnici, Mourinho e Allegri, dagli stili diversi, che si rispettano ma non si amano.
Una partita dal risultato scontato? Per niente. Nelle ultime stagioni se c’è un avversario che ha fatto soffrire i nerazzurri, è stato proprio il Cagliari. Una vittoria in casa e un pareggio (1-1) allo stadio Meazza nello scorso campionato per i rossoblù, sconfitta al Sant’Elia (1-2) nella partita di andata, ma con tante recriminazioni.
I dubbi. Tanti quelli di Massimiliano Allegri. A partire dal sostituto dello squalificato Cossu: Jeda o Lazzari dietro gli attaccanti? E chi affiancherà Matri in avanti: Nenè o Larrivey? Oppure sarà Jeda a fare la seconda punta? In porta giocherà il nuovo arrivato Agazzi, mentre al centro della difesa ci saranno Canini e Astori, entrambi scuola Milan, con il primo che taglierà il traguardo delle cento presenze in maglia rossoblù. Tutti i nodi verranno sciolti solo a poche ore dall’inizio della gara. E’ stata una notte di riflessione per l’allenatore del Cagliari, consapevole che in casa della squadra che sta dominando il torneo sarebbe un suicidio pensare solo a difendersi.
Gli avversari. Vincono sempre, eppure le polemiche sono all’ordine del giorno. Tra Mourinho e Balotelli i rapporti restano tesi, nonostante le «carezze» del portoghese nella conferenza stampa di ieri. Difficile che l’attaccante giochi dall’inizio, per lui la panchina è quasi certa. E’ invece probabile che Mou schieri il tridente, proponendo Pandev ed Eto’o insieme a Milito. Zanetti sarà avanzato a centrocampo, con Cambiasso e Thiago Motta formerà una diga a protezione della difesa. Mancheranno Lucio e Snejider, entrambi squalificati. Pesante l’assenza dell’olandese, mancando anche Stankovic, Mourinho è praticamente obbligato a cambiare modulo.
La sfida nella sfida. Allegri ha già vinto il primo round contro il suo collega portoghese, in settimana ha vinto la Panchina d’oro. Riconoscimento al grande lavoro svolto la scorsa stagione, con risultati di rilievo. A Milano non l’hanno presa bene e, addirittura, hanno ironizzato. Mourinho ci è rimasto male, non lo ha detto ma lo ha fatto capire. Normale che oggi sia ancora più motivato a vincere, per dimostrare che è lui il più bravo. Ma Allegri ha già dimostrato di avere una grande qualità, quella di saper leggere le partite in corsa. Oggi potrebbe rivelarsi determinante.
Cellino. Il presidente oggi dovrebbe essere in tribuna. Vuole godersi lo spettacolo e sotto sotto spera di fare un dispetto al suo amico Massimo Moratti. Ieri, interpellato su un possibile addio di Allegri al termine della stagione, ha confermato che se il tecnico fosse chiamato da una grande squadra, lo lascerebbe andare. Evidentemente ha già individuato il sostituto (Bisoli?). Dopo la delusione per il mancato acquisto del West Ham, tre punti alla Scala del calcio sarebbero un risarcimento coi fiocchi.
Allegri aggredisce Mourinho
Jeda-Matri-Nenè per intimorire l'Inter
Lancia un messaggio chiaro e forte Max Allegri: a Milano senza paura. E, alle parole, unisce i fatti: a San Siro il tecnico livornese si presenterà con un tridente puro, consegnando a Jeda le chiavi della trequarti (Cossu è squalificato) e rispolverando il duo Nenè-Matri. A centrocampo Conti sarà affiancato da Biondini e Lazzari, mentre in difesa Dessena pare addirittura favorito su Marzorati: un Cagliari dunque a trazione completamente anteriore per fronteggiare la corazzata nerazzurra di Josè Mourinho, al quale Allegri ha soffiato la panchina d'oro come miglior allenatore.
Queste le probabili formazioni:
Inter (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Santon; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Eto´o, Milito, Pandev. In Panchina: Toldo, Materazzi, Mariga, Muntari, Quaresma, Balotelli, Arnautovic. Allenatore: Mourinho.
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Dessena, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Lazzari; Jeda; Matri, Nenè. In Panchina: Vigorito, Marzorati, Ariaudo, Parola, Barone, Ragatzu, Larrivey. Allenatore: Allegri
e per non dimenticare,la disanima sulla partita dell'ex giocatore poldo,che ha capito tutto del cagliari :asd:
Toldo: "Col Cagliari sarà dura"
Francesco Toldo, tornato tra i pali nella sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina, è intervenuto questo pomeriggio al Winterstore e, intervistato da inter.it, ha lanciato un importante monito ai propri compagni: "Il Caglari domenica agirà come tutte le altre squadre venute al Meazza: cercheranno maggior copertura per impedire il nostro gioco e per questi, per noi non sarà facile. La ricetta per vincere? Semplice, essere sempre concentrati. La Coppa Italia? Ieri sera è stata una bella gara ma guai a pensare di aver chiuso ogni discorso. La gara di ritorno al Franchi sarà ancora più impegnativa".
3 punte,lazzari e dessena terzino,se questo è fare barricate....:rotfl:
juninho85
07-02-2010, 11:34
Sognando l'impresa
Rossoblu a S.Siro contro l'Inter
Il Cagliari sogna. Di riuscire dove nessuno è riuscito da ben 34 partite ufficiali: battere l'Inter a domicilio. Per la verità, anche un pareggio sarebbe oro colato e motivo di prestigio per i ragazzi di Allegri. Ma visto che al momento è solo un sogno, e sognare non costa niente, perchè non farlo in grande?
E' un Cagliari un po' rabberciato, quello che si presenta sul grande palcoscenico del "Meazza". Non ci saranno Marchetti, Pisano, Lopez e Cossu: in pratica, la spina dorsale della squadra. Tuttavia non si ci lascia andare allo scoramento. Sia perchè i sostituti, qualunque siano, fanno dormire sonni tranquilli; sia perchè gli attaccanti, che cifre alla mano stanno trascinando la squadra ben oltre il semplice traguardo della salvezza, saranno tutti a disposizione. Quattro giocatori per due maglie, che permetteranno ad Allegri il solito gioco di alternanze, in grado di sparigliare l'equilibrio e decidere la partita. L'assenza di Cossu priva la squadra di un giocatore abilissimo a rilanciare l'azione velocemente
L'Inter del resto ha anch'essa assenze gravi. Sneijder, Lucio, Eto'o: nonostante la vastità oceanica della rosa, sono titolari fissi, cui nessun allenatore vorrebbe mai rinunciare. Allegri, dopo aver ribadito che non si tratta assolutamente di una sfida personale tra lui e Mourinho, ha già enunciato il copione tattico. Guai a pensare ad una partita di esclusivo contenimento, guai a rinunciare a far male. Il Cagliari dovrà essere il solito Cagliari, impavido e spregiudicato. Poi vada come vada. Il Milan ha rischiato di pagare dazio alla sfacciataggine dei rossoblu, la Juventus ci ha rimesso le penne, la stessa Inter all'andata, quasi. Non c'è ragione di abbandonare un atteggiamento fin qui vincente.
Debutta Agazzi tra i pali: non male come battesimo del fuoco. In bocca al lupo, Michael.
Queste le probabili formazioni:
INTER: Julio Cesar, Maicon, Cordoba, Samuel, Santon, Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta, Stankovic, Pandev, Milito.
CAGLIARI: Agazzi, Marzoratti, Canini, Astori, Agostini, Dessena, Conti, Biondini, Lazzari, Jeda, Matri.
ARBITRO: Gervasoni di Mantova.
juninho85
07-02-2010, 13:28
Formazioni ufficiali,alla faccia del giocare abbottonati!
Inter: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 2 Cordoba, 25 Samuel, 39 Santon; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 8 Thiago Motta; 27 Pandev, 22 Milito, 9 Eto'o;
A disposizione: 1 Toldo, 7 Quaresma, 11 Muntari, 15 Krhin, 17 Mariga, 23 Materazzi, 45 Balotelli;
Allenatore: José Mourinho
Cagliari: 25 Agazzi; 4 Dessena, 13 Astori, 21 Canini, 31 Agostini; 8 Biondini, 5 Conti, 10 Lazzari; 27 Jeda; 32 Matri, 9 Nenè;
A disposizione: 12 Vigorito, 3 Ariaudo, 15 Marzoratti, 18 Parola, 20 Barone, 23 Larrivey, 28 Nainggolan
GRANDE MAX:cool:
juninho85
07-02-2010, 14:42
non so se provare più schifo per il nostro atteggiamento e la nostra difesa o per l'errore assist della terna arbitrale a favore dell'inter.
nel dubbio meglio spegnere sky,tanto come al solito è già tutto scritto prima che inizi la partita,vergogna
Sylvester
07-02-2010, 14:54
non so se provare più schifo per il nostro atteggiamento e la nostra difesa o per l'errore assist della terna arbitrale a favore dell'inter.
nel dubbio meglio spegnere sky,tanto come al solito è già tutto scritto prima che inizi la partita,vergogna
E contro l'Inter che ti aspetti? I primi 4 posti sono già assegnati: Inter Milan Roma Juve :muro:
Se vuoi vedere un altro scempio vediti gli highlights del 1° tempo di Udinese-Napoli :D
Dispiace, sinceramente, per il gol NETTAMENTE regolare annullato al Cagliari. E' evidente che l'abbia toccata Santon :read:
Mi rifiuto però di credere che sia frutto di un complotto sinceramente, altrimenti non si esce più da certi discorsi passati.Da dire anche che per il guardalinee era impossibile vedere il tocco di Santon, secondo me,invece, l'arbitro avrebbe dovuto. Lampante comunque il fatto che, con la moviola in campo, si sarebbe, in pochi secondi, risolto tutto.
anonimizzato
07-02-2010, 15:03
Dispiace, sinceramente, per il gol NETTAMENTE regolare annullato al Cagliari. E' evidente che l'abbia toccata Santon :read:
Mi rifiuto però di credere che sia frutto di un complotto sinceramente, altrimenti non si esce più da certi discorsi passati.Da dire anche che per il guardalinee era impossibile vedere il tocco di Santon, secondo me,invece, l'arbitro avrebbe dovuto. Lampante comunque il fatto che, con la moviola in campo, si sarebbe, in pochi secondi, risolto tutto.
Da tifoso interista non posso che quotare.
Sono episodi che macchiano una partita e non fanno altro che alimentare le polemiche.
Assolutamente a favore della moviola in campo ma basta vedere cosa ne pensano i vertici del calcio internazionale per avere poche speranze.
Su tutti Platini ed il caso Henry.
Dalla partita di oggi si capisce perchè l'inter non riuscirà a vincere nulla in champions.
E si è capito che le prossime mosse di mercato del cagliari devono puntare al miglioramento della difesa. In questo momento è il nostro punto debole.
juninho85
07-02-2010, 16:07
Dalla partita di oggi si capisce perchè l'inter non riuscirà a vincere nulla in champions.
E si è capito che le prossime mosse di mercato del cagliari devono puntare al miglioramento della difesa. In questo momento è il nostro punto debole.
abbiamo comprato ariaudo,uno dei più promettenti in italia,per farli scaldare la panchina...a oggi non ha fatto manco un secondo
che sia arrivata l'ora di dare qualche calcio in culo a canini e farli fare un pò di panca?
Solertes
07-02-2010, 16:10
Partita persa meritatamente (certo che però il primo goal preso praticamente in contropiede nei primi minuti, è stato degno del flipper della sfiga), a sinistra Ago si è trovato la coppia Zanetti-Maicon che senza l'ausilio di Lazzari hanno avuto la meglio.
Il centrocampo si staccava troppo dalla difesa lasciando diversi giocatori interisti tra le linee e Canini è andato in affanno sembrando un giocatore diverso da quello che ero solito vedere (anche Dessena ha patito parecchio nello scalare), ma in generale è mancato il sincronismo della cerniera difesa-centrocampo.
Jeda interpreta il ruolo di Cossu in maniera inadatta ai meccanismi del Cagliari, spesso era in linea con le altre due punte, quando riceveva palla era sempre spalle alla porta per cui l'azione ripartiva troppo lentamente per impensierire l'inter.
Se a tutto questo aggiungiamo un arbitraggio pessimo (perchè è stato ammonito Milito?) abbiamo la mia visione della partita odierna.
juninho85
07-02-2010, 16:52
Bastano Pandev, Samuel e Milito
L'Inter ne fa tre, ma c'è da recriminare
Un Cagliari ingenuo e sfortunato cede senza attenuanti ad un'Inter cinica che ipoteca la vittoria nella prima frazione di gioco e la chiude in apertura di ripresa, amministrando poi il risultato senza alcun patema d'animo. Non erano partiti male gli uomini di Allegri, con Nené che dopo appena tre minuti ha tentato la conclusione da fuori senza però impensierire Julio Cesar. Tuttavia alle grandi squadre spesso basta un episodio per cambiare le sorti di un incontro, e l'Inter ha la bravura e la fortuna di mettere in pratica questo assioma già nei primissimi minuti di gara. Zanetti sfugge a Lazzari e mette in mezzo per Eto'o, il camerunense strozza il tiro dando luogo a un flipper in area di rigore che vede protagonisti Dessena e Canini, con il pallone che finisce docile sui piedi di Pandev il quale non ha difficoltà a controllare e insaccare da pochi passi.
La rete ha il potere di stroncare la veemenza dei rossoblu (oggi in maglia bianca) che subiscono le iniziative nerazzurre nei minuti a venire. Pandev è assatanato e dopo aver ricevuto palla al centro dell'area chiama Agazzi al primo importante intervento, trovando il portiere ex-Triestina reattivo sulla botta da distanza ravvicinata. Al 20', tuttavia, arriva inesorabile il raddoppio: angolo dalla destra, Canini perde Samuel che svetta solo in area battendo imparabilmente Agazzi con un colpo di testa perentorio.
Lo strapotere interista rende frastornati i sardi, incapaci di costruire una reazione concreta almeno sino al minuto numero 34: Lazzari entra in contrasto con Santon che tocca la palla rimettendo in gioco Matri, che si trovava oltre la linea dei difensori interisti. L'attaccante di scuola Milan fredda Julio Cesar con un preciso pallonetto, ma l'arbitro non si avvede del tocco del difensore interista e, ritenendo evidentemente che sia stato l'interno cagliaritano a servire Matri, annulla ingiustamente precludendo al Cagliari la possibilità di riaprire la partita. Due minuti dopo Nené trova sulla sua strada un grande Julio Cesar, in grado di respingere in angolo una violenta girata del centravanti brasiliano del Cagliari da pochi passi. Poco altro da segnalare nel primo tempo, se non una punizione dalla destra di Cambiasso che esalta il riflesso di Agazzi e una conclusione debole di Thiago Motta.
Già a inizio ripresa l'Inter chiude la gara: al termine di una combinazione sul breve che chiama in causa tutto il tridente interista, è Milito a battere Agazzi su pregevole suggerimento di Pandev che ha consentito al centravanti argentino di trovarsi solo davanti al portiere cagliaritano. Il resto della partita è pura accademia, con il Cagliari che non riesce a trovare un'organizzazione tale da poter impensierire la retroguardia nerazzurra e l'Inter che non ha interesse ad affondare. Da segnalare giusto una conclusione di Matri che non trova la porta dopo una bella discesa sulla sinistra di Agostini. Inter sempre più lanciata verso il tricolore, Cagliari che ora deve capitalizzare al massimo la doppia sfida interna contro Bari e Parma.
Inter-Cagliari, le pagelle
Agazzi 5,5 - Qualche discreta uscita, e tre gol raccolti dal sacco sui quali ha poche responsabilità. Forse sulla prima rete di Pandev avrebbe potuto uscire meglio sui piedi del macedone.
Dessena 5 - Sfortunato in occasione del primo gol, con il primo dei due rimpalli che favoriscono Pandev, sbaglia invece in occasione del terzo, quando non chiude la diagonale come dovrebbe e favorisce così la comoda conclusione di Milito. Generoso in fase di spinta e di contenimento, non commette altri errori, ma pesa, anche suo malgrado, sul risultato finale.
Canini 5 - Anche il centrale rossoblù pesa in maniera importante sul risultato finale. Serve involontariamente l'assist a Pandev, poi dimentica Samuel sul calcio piazzato da cui l'argentino metterà a segno il raddoppio. Diversi lanci fuori misura, quando si riprende il risultato è già ampiamente compromesso.
Astori 6,5 - Nonostante i tre gol subiti gioca una bella partita sugli attaccanti nerazzurri difficilissimi da marcare. Fa quel che può, e non ha responsabilità sulle reti subite.
Agostini 5,5 - Meno brillante del solito, soffre un pò la velocità di Eto'o e Maicon, senza però abbassare mai la testa.
Biondini 5,5 - Qualche buona apertura e alcuni spunti di pressing che provano a dare una scossa alla squadra. Ma ci si aspettava di più. (dal 56' Barone 5 - Non coglie l'occasione. La partita, virtualmente chiusa, non lo aiuta, ma potrebbe fare di più. Manca di cattiveria).
Conti 6 - Discreta prova per il capitano del Cagliari, che sa chiudere la manovra offensiva avversaria e sa far giocare la squadra. Il Cagliari, al di là del risultato, costruisce. Conti fa quanto può, chiuso spesso da Pandev ed Eto'o che per indicazione di Mourinho stanno sempre sui suoi passi.
Lazzari 6 - Sbagli qualcosa, ma è la logica conseguenza ai tanti, tantissimi palloni che gioca. Fa il suo, con meno precisione del solito, ma con la solita voglia di stupire.
Jeda 6 - Fa la grande giocata, e poi sbaglia l'ultimo tocco. Questo il motivo comune della partita di Jeda. Non dispiace nel complesso, ma con un passivo di 3-0 è difficile avere una più alta considerazione della sua prestazione. (dall'85' Nainggolan s.v. - Dieci minuti per bagnare l'esordio in Serie A. Ci saranno altre e più probanti occasioni per vederlo all'opera).
Nenè 5,5 - Nel primo tempo è l'attaccante rossoblù che si muove di più. Samuel e Cordoba lo prendono a sportellate, lui cerca spazi da aggredire. Julio Cesar compie il miracolo sul sinistro al volo che avrebbe riaperto la partita. (dal 60' Larrivey 5 - Non sfrutta le poche occasioni che gli capitano. Non si fa preferire ai compagni di reparto).
Matri 5,5 - Statico nel primo tempo, più mobile nella ripresa. Segna un bel gol, ingiustamente annullato, e prova più volte nella ripresa ad accorciare le distanze.
Allegri 6 - Stavolta vince Mourinho. La formazione iniziale, molto aggressiva e offensiva sulla carta, và in difficoltà sopratutto a causa degli episodi. Il Cagliari gioca la palla, l'Inter punge in ripartenza. Due carambole valgono l'uno a zero di Pandev, una dormita di Canini chiude la partita. Se poi ci si mette la terna arbitrale ad annullare il validissimo gol dell'1-2 che avrebbe riaperto i giochi, bè, allora tanto vale incassare la sconfitta, rimboccarsi le maniche, e pensare a Bari e Parma. La squadra non rinuncia mai a giocare, questo è il punto di partenza per ricostruire una striscia di imbattibilità fermatasi oggi a sei risultati utili consecutivi. Col senno di poi, Marzoratti avrebbe potuto garantire più attenzione difensiva rispetto a Dessena.
Inter - Julio Cesar 6,5; Maicon 6,5, Cordoba 6,5, Samuel 7, Santon 6,5; Zanetti 6,5, Cambiasso 6,5, Motta 5,5; Eto'o 6,5, Milito 7, Pandev 7,5. All. Mourinho 7.
Allegri ammette: "Affrontare questa Inter è difficile"
È realista e rassegnato Massimiliano Allegri in sala stampa nel dopo partita di Inter-Cagliari: “Oggi era difficile portare via punti da San Siro contro questa Inter – ha detto – e credo che in questo momento sia difficile per tutti far punti qui. Al momento l’Inter è nettamente la squadra più forte in Italia. Trovarsi poi sotto di 2-0 dopo appena 20 minuti ha reso tutto più difficile. Se ci mettiamo il gol annullato, la grande parata di Julio Cesar, il terzo gol dopo 2 minuti del secondo tempo, non tutto ci è girato per il meglio oggi. Penso comunque che la mia squadra abbia fatto la sua partita, ha cercato sempre il gol, certo ha commesso anche degli errori ma ci sono partite in cui tutto ti va storto, e se di fronte trovi l’Inter lo paghi.
Mourinho? Ci siamo stretti la mano e ci siamo salutati come è giusto che sia, non c’è alcun tipo di problema tra di noi”.
juninho85
07-02-2010, 16:58
Mou: "Vittoria ottima, Pandev super. Le nostre punte fanno paura..."
La sua Inter ha disintegrato con un perentorio 3-0 il Cagliari, e così Josè Mourinho ha parlato della splendida gara dei suoi a Sky Sport: “Abbiamo vinto una partita importante, gennaio ci ha dato fiducia, abbiamo vinto gare importanti come contro Fiorentina, Milan, Juve, e siamo scesi in campo anche oggi con gioia e fiducia, l’allenatore sente la sua squadra e la squadra sente il tecnico. Contro il Cagliari non è mai facile, loro hanno creato più possibilità anche sul 3-0, ma noi siamo sempre stati compatti, sono tre punti importanti anche perché il Milan ne ha persi due. Controllo totale della partita, oggi? Loro hanno fatto un grande lavoro anche negli inserimenti dal centrocampo, però noi abbiamo fatto benissimo, Pandev è stato spettacolare e dietro di lui tutti hanno fatto una partita ottima, tranquilla, davanti a lui Milito ed Eto’o hanno fatto un lavoro meraviglioso, mi sembra che abbiamo vinto senza problemi, batterli così è stato importante. Pandev anche vice-Sneijder? Dipende dalla partita, Wesley è un centrocampista offensivo, Pandev è un attaccante che può essere un po’ difensivo: sapevamo che Conti è importante per loro, che organizza il gioco, dunque ho chiesto a Goran di abbassarsi anche un pochino a coprire, oltre che a fare il lavoro offensivo, ma anche Milito ed Eto’o hanno fatto un lavoro difensivo molto positivo. Il nostro terzo gol? Simile a quello del derby d’andata di Motta, è il nostro gioco, abbiamo la capacità di fare benissimo anche negli spazi ridotti, questa è una qualità importante che ha anche Balotelli, e quest’arma può mettere in difficoltà molto avversari.
La gestione delle nostre quattro punte? Sarà un problema di avversario, delle caratteristiche dei singoli match, della forma dei ragazzi, molti dicono che un tecnico è un difficoltà quando deve prendere queste decisioni ma io amo avere questo problema, adoro leggere la situazione ed adattare le quattro punte. E’ un privilegio per me, abbiamo tante gare e quindi è importante, però ripeto, dipende dalla pianficazione delle singole partite, però so che posso giocare anche con tre punte, so che sono attaccanti che fanno paura, se mi arrivano Milito, Eto’o e Pandev davanti se sono il tecnico avversario ho paura…. Il Chelsea vince con gol di Drogba? E’ normale che vinca, ed è normale che segni Drogba!”, ha concluso lo ‘Special One’.
notare l'onestà intellettuale del merdone,parliamo dell'arbitro solo quando la direzione è stata a sfavore...
juninho85
07-02-2010, 17:14
Cellino: "Spero di dare entro giugno una notizia importante"
Il presidente del Cagliari Cellino parla a Sky e svela un suo progetto per far crescere le prospettive del Cagliari:
"Penso e spero che entro giugno darò qualche notizia importante su un operazione che ho in mente, e che mi permetterà di trattenere i migliori giocatori, ma devo dare a gente come marchetti prospettive importanti altrimenti faremo gli sparring partner di serie A e cederemo i migliori."
anonimizzato
07-02-2010, 18:40
notare l'onestà intellettuale del merdone
Complimenti.
juninho85
07-02-2010, 18:41
grazie
juninho85
07-02-2010, 18:45
anzi,ha parlato a riguardo,ma fosse stato zitto avrebbe fatto bella figura(sai che novità...)
Mou: "Panchina d'oro? Guardate quanto ho vinto individualmente"
ltra ricca conferenza di Mourinho dopo il passaggio televisivo, nella sala stampa di San Siro. “Come dico sempre ai miei giocatori – ha spiegato Mou – non sono le partite con Juve, Milan, Roma e farti vincere gli scudetti. Magari ti danno soddisfazione, gioia, ma gli scudetti si vincono battendo anche Cagliari, Palermo, Chievo e così via. Sono le partite in cui non devi perdere punti. La squadra oggi ha vinto giocando bene e sempre con rispetto per gli avversari, tenendo alta la concentrazione senza mai credere che la partita fosse già chiusa, errore commesso un passato.
Ma credo che ci sia sempre un margine di miglioramento: oggi per esempio ho visto Santon chiudere su un avversario risolvendo una situazione molto difficile; un anno fa forse non lo avrebbe saputo fare. Da cosa dipende la sua maturazione? Dai neuroni – risponde il tecnico con una grande risata – e lui ne ha tanti. Scherzi a parte, ci sono allenatori privilegiati che hanno il tempo di lavorare e migliorare, altri che vivono sempre nel fuoco e dopo sei mesi sono già in discussione. Moratti per fortuna mi ha dato questo tempo, altre società non fanno così”.
Poi una battuta su Mancini: “Perché trova spazio al Milan? Perché lì giocano con due ali ed è più facile per lui trovare posto, noi giochiamo con due attaccanti e con questo gioco diventa difficile per lui”. Restando sul Milan: “Fa bene a crederci, il campionato non è ancora chiuso, aspettano il nostro momento di difficoltà che magari arriverà anche, ma una cosa è arrivarci con una squadra senza gioco, un’altra con una squadra che giova bene. Mi piace la classifica attuale ma mi piace di più la sicurezza che la squadra mi da al momento”.
Il discorso si sposta poi sulle critiche piovute in passato sul tecnico e sulle sue capacità: “Non mi piace parlare di tecnica perché in Italia si dice che non sono un bravo allenatore ma un bravo comunicatore. Per me non è un problema perché, se un giorno andrò ad allenare in un altro Paese, spero che il comunicatore porti con sé anche un bel po’ di titoli.
Rivalsa verso Allegri per la panchina d’oro? Ma non scherziamo, se avete tempo elenco cosa ho vinto in carriera a titolo individuale, poi capirete quanto mi interessa la panchina d’oro. Penso che lo stesso Allegri la cambierebbe volentieri con i tre punti di oggi”.
Sul gol annullato: “Il passaggio era di Santon lo ammetto e non ho difficoltà a dirlo, così come non ho difficoltà a dire che una cosa è andare al riposo in vantaggio 2-0, un’altra andarci 2-1. Ma sono sicuro che con questo gioco oggi avremmo vinto comunque senza difficoltà. Anche il Cagliari ha giocato bene, certo, infatti abbiamo visto una bella partita e le partite sono belle quando a giocare bene si è in due”.
La mancata segnalazione del fuorigioco fa cadere l’ipotesi del cosiddetto ‘complotto’, ma Mourinho spiega: “Io non ho mai parlato di complotti ma solo di episodi strani capitati in partite ravvicinate. Posso capire che vedere il tocco di Santon oggi era difficile, il guardalinee è stato già bravo a vedere la posizione irregolare di Nené e se fosse capitato contro di me non avrei avuto nulla da ridire, ma gli episodi di cui mi sono lamentato erano un po’ più evidenti”.
Infine sull’ottimo momento di Pandev: “E’ dettato dalla fame di calcio che ha. Lui ne ha tanta e si vede ogni volta che va in campo. Ancora non so che voce ha perché parla poco, ma parla tantissimo in campo, e bene. E a me questo basta”.
conan_75
07-02-2010, 19:22
Boh, dai, oggi poco da dire...abbiamo preso una sussa e che ci serva da lezione.
La mia impressione è che sia finita 3-0 solo perchè l'inter non abbia voluto infierire...e se il gol di matri fosse stato assegnato ce ne avrebbero fatto altri due...
Canini, a mio avviso, stava meglio in fascia dove dessena oggi più che mai ha mostrato attitudini offensive e non difensive.
Sarà il caso di sperimentare ariaudo al centro?
Poi, stiamo prendendo troppi gol con tocchi e tocchetti dentro la nostra area, praticamente su assist dei nostri difensori.
Sarà il caso di iniziare a spazzare quando si tocca palla in area?
juninho85
07-02-2010, 19:26
esattamente....oltretutto,ogni tanto qualche fallo tattico si può fare
Solertes
07-02-2010, 21:26
Complimenti.
In Cagliaritano significa "ratto dalle dimensioni ragguardevoli".
C'era pure una cantante che ne aveva fatto il suo nome d'arte: Su-mmerDonna :O
Boh, dai, oggi poco da dire...abbiamo preso una sussa e che ci serva da lezione.
La mia impressione è che sia finita 3-0 solo perchè l'inter non abbia voluto infierire...e se il gol di matri fosse stato assegnato ce ne avrebbero fatto altri due...
Canini, a mio avviso, stava meglio in fascia dove dessena oggi più che mai ha mostrato attitudini offensive e non difensive.
Sarà il caso di sperimentare ariaudo al centro?
Poi, stiamo prendendo troppi gol con tocchi e tocchetti dentro la nostra area, praticamente su assist dei nostri difensori.
Sarà il caso di iniziare a spazzare quando si tocca palla in area?
Imho è stata persa anche a livello tattico. :O
juninho85
07-02-2010, 22:33
http://www.youtube.com/watch?v=HPOYWcT2P_Q
verolenny
07-02-2010, 22:35
notare l'onestà intellettuale del merdone,parliamo dell'arbitro solo quando la direzione è stata a sfavore...
5 gg per insulti a personaggio pubblico.
Solertes
08-02-2010, 14:29
Bastano Pandev, Samuel e Milito
L'Inter ne fa tre, ma c'è da recriminare
Un Cagliari ingenuo e sfortunato cede senza attenuanti ad un'Inter cinica che ipoteca la vittoria nella prima frazione di gioco e la chiude in apertura di ripresa, amministrando poi il risultato senza alcun patema d'animo. Non erano partiti male gli uomini di Allegri, con Nené che dopo appena tre minuti ha tentato la conclusione da fuori senza però impensierire Julio Cesar. Tuttavia alle grandi squadre spesso basta un episodio per cambiare le sorti di un incontro, e l'Inter ha la bravura e la fortuna di mettere in pratica questo assioma già nei primissimi minuti di gara. Zanetti sfugge a Lazzari e mette in mezzo per Eto'o, il camerunense strozza il tiro dando luogo a un flipper in area di rigore che vede protagonisti Dessena e Canini, con il pallone che finisce docile sui piedi di Pandev il quale non ha difficoltà a controllare e insaccare da pochi passi.
La rete ha il potere di stroncare la veemenza dei rossoblu (oggi in maglia bianca) che subiscono le iniziative nerazzurre nei minuti a venire. Pandev è assatanato e dopo aver ricevuto palla al centro dell'area chiama Agazzi al primo importante intervento, trovando il portiere ex-Triestina reattivo sulla botta da distanza ravvicinata. Al 20', tuttavia, arriva inesorabile il raddoppio: angolo dalla destra, Canini perde Samuel che svetta solo in area battendo imparabilmente Agazzi con un colpo di testa perentorio.
Lo strapotere interista rende frastornati i sardi, incapaci di costruire una reazione concreta almeno sino al minuto numero 34: Lazzari entra in contrasto con Santon che tocca la palla rimettendo in gioco Matri, che si trovava oltre la linea dei difensori interisti. L'attaccante di scuola Milan fredda Julio Cesar con un preciso pallonetto, ma l'arbitro non si avvede del tocco del difensore interista e, ritenendo evidentemente che sia stato l'interno cagliaritano a servire Matri, annulla ingiustamente precludendo al Cagliari la possibilità di riaprire la partita. Due minuti dopo Nené trova sulla sua strada un grande Julio Cesar, in grado di respingere in angolo una violenta girata del centravanti brasiliano del Cagliari da pochi passi. Poco altro da segnalare nel primo tempo, se non una punizione dalla destra di Cambiasso che esalta il riflesso di Agazzi e una conclusione debole di Thiago Motta.
Già a inizio ripresa l'Inter chiude la gara: al termine di una combinazione sul breve che chiama in causa tutto il tridente interista, è Milito a battere Agazzi su pregevole suggerimento di Pandev che ha consentito al centravanti argentino di trovarsi solo davanti al portiere cagliaritano. Il resto della partita è pura accademia, con il Cagliari che non riesce a trovare un'organizzazione tale da poter impensierire la retroguardia nerazzurra e l'Inter che non ha interesse ad affondare. Da segnalare giusto una conclusione di Matri che non trova la porta dopo una bella discesa sulla sinistra di Agostini. Inter sempre più lanciata verso il tricolore, Cagliari che ora deve capitalizzare al massimo la doppia sfida interna contro Bari e Parma.
Solertes
08-02-2010, 14:31
Una sconfitta utile
Primo dato di fatto: il Cagliari ha perso. Secondo dato di fatto: l'avversario non era la Longobarda di Lino Banfi, ma l'Inter di Josè Mourinho, campione d'Italia in carica. Terzo dato di fatto: l'Inter ha meritato di vincere, perchè è ed è stata ieri più forte.
Ora, il quesito è uno. I tifosi del Cagliari devono essere delusi? Risposta: certo, una sconfitta fa sempre male, in ogni modo e con chiunque essa arrivi. Ma. C'è un ma, che permette di vedere le cose con una prospettiva positiva. La gara di ieri ha fornito un bello spettacolo: due squadre che giocano un bel calcio, che non buttano mai la palla, che cercano sempre il gol. Lazzari ha dispensato tocchi di classe assoluta, Conti e Jeda non sono stati da meno di Motta ed Eto'o.
Allegri ha dimostrato ancora una volta di saper leggere in anticipo le partite, dichiarando in settimana, che “l'Inter prima o poi due gol in casa li fa sempre, per cui dovremmo essere bravi noi a segnare”: il gol c'è stato, solo che la svista della terna non l'ha ritenuto valido. E vabbè, pace. In più, c'è da dire che contro una squadra con un portiere “umano”, la mezza rovesciata di Nenè sarebbe entrata. L'undici di Allegri ci ha provato, ha disputato una gara coriacea, ma ha perso più che per suoi limiti, per i meriti dell'avversario, dotato di autentici fuoriclasse, specialmente nel reparto offensivo.
Basti un dato per comprendere il tutto. Al 38' del secondo tempo, Mourinho ha tolto Milito per fare entrare Balotelli (uno che se imparasse ad essere un po' più umile sarebbe ben più forte di Ibrahimovic o Rooney, per fare due nomi a caso). Allegri, un minuto dopo, ha sostituito l'esausto Jeda con il promettente Nainggolan. Non è il caso di mettersi a fare paragoni, però anche questo è un dato di fatto. Come ha giustamente detto il buon Max, battere l'Inter non è impossibile, ma è molto difficile: il Cagliari ieri ha provato a giocarsela, ma ha trovato di fronte una squadra che, reputando i rossoblu una buona squadra, capace di metterla in difficoltà, ha deciso di partire a razzo, cercando – e riuscendoci - di ottenere subito qualcosa di concreto (leggasi 2-0 in venti minuti). Così si potrebbe comprendere l'andamento della gara. Contro il Siena, i nerazzurri hanno commesso l'errore di sottovalutare gli avversari, che fino a un paio di minuti dal termine, hanno rischiato di portare a casa l'intera posta. Stavolta Mourinho e la sua squadra hanno mangiato la foglia e, temendo il gioco del Cagliari, han deciso di “ammazzare” subito la partita, con un uno-due micidiale. D'altronde, l'aveva già anticipato su queste pagine Gigi Simoni: “L'Inter decide quando vuole chiudere la partita, le bastano due accelerazione delle punte per vincere”.
Dopo tutto ciò, qual è la prospettiva positiva? Beh, la risposta è facile. Con pochissimi correttivi, ossia evitando certi errori banali (marcature più decise sui calci piazzati, maggiore attenzione in area di rigore), riproponendo la coraggiosa prestazione di ieri pomeriggio, con Bari e Parma si vince a mani basse. Perchè non sempre i guardalinee sono “sfortunati” e, soprattutto, non tutti hanno Julio Cesar in porta...
Solertes
08-02-2010, 14:35
Agazzi, tre gol all'esordio. A Marchetti andò peggio
L'esordio in serie A di Michael Agazzi ha visto l'ex portiere alabardato raccogliere per ben tre volte il pallone dalla propria rete: insomma, a guardare il risultato, un secco 3-0, non ci sarebbe proprio nulla per cui sorridere. Eppure il nuovo portiere rossoblù ha fornito una prova discreta, incolpevole sulle tre realizzazioni nerazzurre e autore di qualche bell'intervento. C'è poi un altro precedente in qualche modo incoraggiante: il 31 agosto 2008 Federico Marchetti fece il suo esordio nella massima serie incassando quattro gol per mano della Lazio; una scoppola che ha forgiato il buon Federico, arrivato addirittura a ricoprire il ruolo di vice-Buffon in Nazionale.
Corriere dello Sport - Milan, Astori nel mirino
Per il Corriere dello Sport, Vidic non sarà l'unico centrale che il Milan ingaggerà a fine stagione. Anche perchè, confermatissimi Thiago Silva e Nesta, verranno quasi certamente meno i due attuali sostituti naturali Favalli (che a fine stagione darà addio al calcio giocato) e il partente Kaladze (piace al Rubin Kazan). Per questo motivo potrebbe essere rivalutato Davide Astori (23), che sta contribuendo alla fortuna del Cagliari di Max Allegri. Bisognerà poi vedere se lo sfortunato Bonera riuscirà a tornare sui livelli di rendimento precedenti il 2008, quando si è innescata l'incredibile catena di infortuni che l'ha tenuto fermo oltre quasi un anno.
Nenè apre al Milan: "Vediamo a fine campionato"
A San Siro aveva già segnato in Milan-Cagliari 4-3 lo scorso novembre; ieri solo un prodigioso intervento del suo connazionale Julio Cesar gli ha negato uno splendido gol in acrobazia. Ma Nenè è soddisfatto: "L'Inter è una grande squadra, ma il Cagliari ha fatto una buona partita - ha dichiarato ai microfoni di GazzettaTV -. Abbiamo messo in campo una bella determinazione. Ora vinciamo la prossima gara col Bari".
Nella finestra di mercato appena conclusasi il centravanti brasiliano è stato avvicinato al Milan: "Sono felice di giocare nel Cagliari. Certo, San Siro è un bello stadio: vediamo alla fine del campionato se è possibile andare in una squadra bellissima come il Milan".
Solertes
08-02-2010, 14:39
Tutta colpa di Max
Ieri, durante tutta la partita tra Inter e Cagliari, sentivo una tensione pazzesca e al fischio finale ho provato, per almeno un’ora, l’amarissimo sapore della sconfitta. Non ci stavo proprio ad aver perso 3-0 in casa di una squadra che sta dominando il campionato come ha dominato gli ultimi tre di fila. Non accettavo che ci avessero tolto la speranza di una rimonta con quel gol (regolarissimo) annullato a Matri. C’è voluto un po’ di tempo perché realizzassi il significato di quella rabbia.
Quello che sta succedendo è che l’approccio dei tifosi sardi nei confronti delle partite del Cagliari è completamente cambiato. Pensateci bene, quanti di noi, appena tre anni fa, si sarebbero rovinati anche solo un pezzo di domenica per una sconfitta a San Siro contro la capolista? Quanti avrebbero anche solo osato sperare in un risultato utile contro la lanciatissima Inter e l’invincibile Mourinho, l’uomo che non perde una partita in casa in campionato dal 2004 (129 partite di fila senza una sola sconfitta!)? La risposta è molto semplice: nessuno. Eppure sono altrettanto sicuro di non esser stato l’unico ieri a inviperirsi da morire per come sono andati quei 90 minuti.
Il responsabile di tutto questo è solo uno: Massimiliano Allegri. Detesto quell’uomo, perché ci ha fatto uscire dalla mediocrità di chi crede che sia più facile vincere in casa che in trasferta, con le piccole che con le grandi, perché ci ha tolto quella mentalità da provinciale che va all’Olimpico (che sia di Roma o di Torino), a San Siro o al Franchi per fare catenaccio e strappare un punticino. Lo detesto perché ieri ha deciso di sopperire all’assenza di Cossu schierando contemporaneamente in campo Lazzari, Jeda, Matri e Nené, e perché ha preferito Dessena a Marzorati sulla fascia destra. Un tempo fare il tifoso del Cagliari era meno impegnativo.
Avevi quelle tre o quattro partite all’anno in cui partivi già rassegnato a una sconfitta e se per sbaglio pareggiavi segnando con l’unico tiro in porta in 90 minuti e con il nostro portiere che il giorno dopo si ritrovava la foto sulla prima pagina della Gazzetta era una festa. Poi è arrivato Allegri, ha iniziato a imbottire la squadra di giocatori offensivi, ci ha insegnato che si può battere la Juve a Torino e pareggiare in casa dell’Inter solo perché Mourinho ha un fondoschiena che fa provincia. Ci ha messo in testa che non bisogna avere paura di nessuno, perché comunque gli altri un gol te lo fanno e l’unica speranza che ti resta e quella di farne tu uno in più. Ci ha fatto sentire di nuovo almeno l’odore dell’alta classifica e dell’Europa.
Ora è ovvio che un allenatore così piaccia a tutti, è naturale che prima o poi andrà via da Cagliari, che forse comincia a diventare troppo piccola per lui, e penso che prenderò quell’addio con tanta tristezza e un po’ di sollievo.
Forse quel giorno essere tifosi del Cagliari tornerà ad essere semplice come una volta, forse smetteremo di soffrire per una sconfitta in casa dell’invincibile armata, ma una cosa è certa: Max mi mancherà almeno quanto ora lo sto odiando.
:asd:
Solertes
08-02-2010, 14:49
Il Sardegna - Allegri: " Ingenui sui due gol"
Il Meazza bunker inespugnabile. Per i rossoblù prima sconfitta del 2010, e nessun gol dopo 18 turni nei quali aveva sempre segnato. Nessun accenno alle assenze. Anche se pesanti. «Preferisco parlare di chi ha giocato». Poi puntualizza: «Chiunque mandi in campo ha la mia fiducia. Del resto, ciascuno dei componenti la rosa è stato scelto da me e dalla società. Per cui mi fido». Ma c'era l'Inter. «Avevamo però di fronte una squadra forte. Giocano bene e sono riusciti a trovare subito la via della rete». Dopo venti minuti già 2-0. «Siamo stati ingenui. Abbiamo subito il primo gol su un contropiede. Mentre nella seconda realizzazione ci siamo persi l'uomo. Samuel ha trovato il corridoio giusto con troppa facilità». C'è stata poi una reazione, che ha portato all'annullamento della rete che avrebbe potuto riaprire la gara. «Effettivamente non mi spiego perchè l'arbitro abbia riscontrato un'irregolarità. La palla a Matri l'ha data Santon. La squadra ha comunque reagito e sulla girata di Nenè, da due passi, Julio Cesar ha compiuto un miracolo. In quel frangente la squadra mi è piaciuta. Ha saputo motivarsi, nonostante lo svantaggio». Conti ha faticato, perchè Pandev lo tamponava già sul nascere dell'azione. «Avevano studiato questa mossa. Certo, il nostro regista ha dovuto lavorare più del solito per questo fatto. Però oramai è abituato ad essere marcato a vista». Parole di incoraggiamento per l'esordiente Agazzi. «Sicuro nelle uscite. Incolpevole sui gol». Si era un po' “beccato” con Mourinho in settimana. «Nessuna polemica. Ognuno ha voluto dire la sua». Cagliari col fiatone. Ora c'è da misurarsi con due pari grado in altrettanti confronti interni. «Saranno gare con avversarie che verranno a cercare di non farci giocare. Diametralmente opposte le situazioni, rispetto a ciò che è accaduto a Milano. L'intenzione è quella di proseguire il cammino e di arrivare in fretta a quota quaranta». Poi conferma: «Dopo il 7 marzo potrò dire dove potremmo arrivare. Per quella data sarà stata recuperata anche la partita di Udine».
La carica degli esordienti
Premessa: passare dal “Tombolato” di Cittadella alla Scala del calcio (leggi Meazza di Milano) non è semplice per nessuno, ancor di più se non si è mai esordito nella massima serie. E fronteggiare giocatori come – non ce ne voglia nessuno – Ginestra o Martinetti, onesti mestieranti, non è come trovarsi davanti, peraltro tutti insieme, gente del calibro di Eto'o, Milito, Motta, Pandev, Zanetti e compagnia cantante. Per Michael Agazzi i primi sei minuti di gioco devono essere stati qualcosa di magico, esordio in Serie A a San Siro, contro i campioni d'Italia in carica. Ma il gol di Goran Pandev ha svegliato tutti dal sonno: quel maledetto rimpallo che ha permesso al macedone di trovarsi da solo davanti al portiere rossoblu ha spianato la strada al successo nerazzurro. Dopo nemmeno un quarto d'ora la replica, col gol di Samuel, lasciato libero di staccare dentro l'area piccola. Bel trauma, venti minuti e già 2-0. Ma il buon Michael non si è lasciato intimorire, sfoderando una discreta prestazione, con un paio di parate decisive e tanta ordinaria amministrazione. Al termine dell'incontro, Agazzi è l'unico della difesa a non avere colpe sui gol e dimostra la bontà della scelta societaria di puntare su di lui per il futuro.
L'altra faccia sorridente è quella dai tratti orientali di Radja Nainggolan, ultima scommessa di Cellino, arrivato in prestito da Piacenza. Anche il belga dimostra di poter stare nella squadra di Allegri, sfruttando i dieci minuti sul prato milanese per mettersi al servizio dei compagni, schierato dietro le punte in un ruolo non suo. La tecnica c'è, serviranno ben altre prove per capire bene quale potrà essere il suo apporto all'undici rossoblu, ma le premesse sembran buone. Di certo, Allegri può essere soddisfatto per il mercato di gennaio: pochi innesti, ma di qualità e di sicuro affidamento. A lui l'arduo compito di farli rendere a dovere.
Quando gli ex calciatori hanno la memoria corta
Caro (si fa per dire) Sandro Mazzola, alcune sere fa m’è capitato di sentire la tua voce a Zona Cesarini, storica trasmissione di Radio Rai. Parlavi dello scudetto conquistato dall’Inter nella stagione 1970/71 ed esaltavi in maniera tutt’altro che veritiera la cavalcata vincente della tua amatissima Inter. T’ho sentito parlare con enfasi di Burgnich e Facchetti, d’Invernizzi e d’una tabella che i vecchi dello spogliatoio nerazzurro stilarono per arrivare primi al traguardo finale. Tutto romanticissimo, oserei aggiungere “tutto molto bello”, come esternerebbe un ex cronista della tv di Stato, Bruno Pizzul. Peccato solo che tu, brizzolato “baffo” dell’opinionismo nazionalpopolare, non abbia sottolineato, nel corso dell’amabile chiacchierata con quelli di Saxa Rubra, che si trattava d’un amarcord di parte, surreale. Inverosimile, distante dalla realtà, mi viene d’aggiungere. E’ come se avessi raccontato la favoletta dei tre porcellini spiegando che il lupo scappa da loro e non viceversa. O, altro paragone, è come se Pinocchio non avesse mai detto bugie. Chiaro il riferimento alle favole, visto che nella tua descrizione mi pare d’aver ascoltato irrealtà, e non la constatazione dei fatti avvenuti. L’Italia in bianco e nero, ricordi, caro Sandro Mazzola? Ti dice nulla la data 25 ottobre 1970? A noi, fede rossoblù, fa pensare a una nostra vittoria ottenuta nel tuo stadio, fu un tre a uno che ridicolizzò la Beneamata. Strana dimenticanza la tua visto che c’eri, segnasti il gol dell’onore, a due minuti dalla fine, dopo che Riva due volte e Domenghini avevano fissato il blitz cagliaritano. Per la cronaca, ti ricordo pure che al termine di quella sfida domenicale, il Cagliari consolidò la prima piazza, mentre l’Inter stazionava a centro classifica, settima posizione. Sì, è vero, s’era appena alla quarta giornata di campionato, ma sai perfettamente – da grande sportivo quale sei stato – che il Cagliari all’epoca era un ciclone temuto da tutti, solo la “sfiga” l’avrebbe potuto castigare. Già, la sfiga… Ricordi pure cosa accade sei giorni dopo quell’ubriacatura di gioco e gol offerta dai rossoblù nel tuo stadio? Maledetta “sfiga”, Riva fu azzoppato da un difensore austriaco (Hof, morto qualche anno fa vittima d’un male incurabile) al Prater nel corso d’una partita che neanche avrebbe dovuto giocare, visto che aveva la febbre. Ma pure la Nazionale non poteva rinunciare a uno come lui, Valcareggi lo sapeva bene. Così Riva, offeso a un arto per la seconda volta in Azzurro, rimase lontano dai campi tutto il campionato. Che, certo, fu vinto dall’Inter. Ma solo per gli annali. Il Cagliari, senza l’uomo simbolo e col morale sotto i tacchi, chiuse quel campionato al settimo posto. Tòh, guarda il caso, la stessa piazza occupata dalla tua squadra dopo quell’1 a 3 che ti sei (casualmente?) dimenticato di citare a Radio Rai.
Ogni riferimento è puramente casuale :O
Solertes
08-02-2010, 14:51
Illuminaci :)
http://www.ckappa.it/wp-content/uploads/2008/02/sole.jpg
Solertes
08-02-2010, 14:51
Illuminaci :)
http://www.ckappa.it/wp-content/uploads/2008/02/sole.jpg
Solertes
08-02-2010, 15:21
Pessima foto, l'orizzonte è storto :)
Per le lamentele rivolgersi qui: http://www.ckappa.it/
A me non piacciono quelle con l'orizzonte diritto e reputo quelle pessime. :O
Avevo già capito che qui siete di gusti strani... dire che l'inter non vincerà mai la champions perchè ha vinto solo 3-0 col cagliari :asd:
Non è per quello, è che si da per scontato che in Champions i guardalinee e gli arbitri debbano superare un esame oculistico per poter arbitrare ;)
PS: è una risposta stupida ad una provocazione altrettanto stupida ;)
Solertes
08-02-2010, 16:43
Avevo già capito che qui siete di gusti strani... dire che l'inter non vincerà mai la champions perchè ha vinto solo 3-0 col cagliari :asd:
Anche alcuni tra i vostri sono di gusti strani - che poi a seconda dei punti di vista tutti i gusti sono strani, fossero stati tutti di gusti "normali" Picasso sarebbe stato classificato come uno che non sapeva dipingere :asd: - gli piace vinere senza alcuna macchia.
La correlazione: vittoria sul cagliari=figuraccia in champions la hai fatta tu.....io non so se Wesker intendesse proprio quello.
In effetti può rientrare anche tra le stranezze il tifare per una squadra che ambisce a salvarsi, ma nel contempo diverte il suo pubblico e proprio per questo non invidia nessuno.....anche se a taluni piace crederlo....ma fortunatamente alcuni bambini crescono e capiscono, altri sfortunatamente no. :D
Non è per quello, è che si da per scontato che in Champions i guardalinee e gli arbitri debbano superare un esame oculistico per poter arbitrare ;)
PS: è una risposta stupida ad una provocazione altrettanto stupida ;)
Non era per quello che dico che l'inter non vincerà la champions. Ma perchè ha poco gioco e si affida alla vena o alle azioni dei singoli che contro il cagliari possono fare la differenza, contro altre grandi no.
Ai tempi la juve o il milan non ci avrebbero mai fatto fare quello che abbiamo fatto domenica, ci avrebbero chiuso nel nostro centrocampo.
L'inter invece va a sprazzi e a folate, non è continua manco un po'.
Non è un caso che in champions, quando vengono eliminati, vengono sempre eliminati in maniera vergognosa...
Non era per quello che dico che l'inter non vincerà la champions. Ma perchè ha poco gioco e si affida alla vena o alle azioni dei singoli che contro il cagliari possono fare la differenza, contro altre grandi no.
Ai tempi la juve o il milan non ci avrebbero mai fatto fare quello che abbiamo fatto domenica, ci avrebbero chiuso nel nostro centrocampo.
L'inter invece va a sprazzi e a folate, non è continua manco un po'.
Non è un caso che in champions, quando vengono eliminati, vengono sempre eliminati in maniera vergognosa...
Si, io non conosco il tuo pensiero, per questo poi ho specificato che la mia:
PS: è una risposta stupida ad una provocazione altrettanto stupida ;)
semplicemente mi urta il fatto che non appena una persona come te (ma sarei potuto benissimo essere anche io) esprime una critica nel proprio clan nei confronti di un'altra squadra debba vedersi rispondere con maldestri tentativi di flame come questo
Avevo già capito che qui siete di gusti strani... dire che l'inter non vincerà mai la champions perchè ha vinto solo 3-0 col cagliari :asd:
come se qualcuno qui ha detto che l'Inter non vincerà la Champions perchè ha vinto solo 3 a 0 col Cagliari...mah!
Come al solito qualche utente con poco spirito segnala ai moderatori ogni minima scemenza con il risultato che vari utenti vengono sospesi.
Invece di disturbare i moderatori che sicuramente hanno di meglio da fare, perchè non risolvere le cose da adulti?
Mi pare che gli utenti di questa discussione non vanno in altre discussioni a segnalare qualsiasi cosa o a innescare polemiche.
Correggetemi se sbaglio.
Nessun flame. Infatti ho chiesto semplicemente di chiarire quale fosse il suo pensiero. A limite la risposta stupida (anche se simpatica) è stata di Solertes, con l'immagine postata ;)
In effetti è stata una mia deduzione, ma non pensavo voleste criticare il gioco di una squadra che vince 3-0, e che pochi giorni fa ha fatto a polpettine la juve e il milan in 10 contro 11 :p
Passo e chiudo, buona continuazione ;)
Vedi, io ora cosa dovrei fare? Segnalare il tuo messaggio perchè definisci le risposte di un utente di questa discussione stupide?
Solertes
09-02-2010, 12:17
Cellino annuncia: "Contro il Bari tifosi gratis allo stadio, pagano i giocatori"
Un po' per farsi perdonare l’incolore prova di Milano, un po’ per fare gruppo, «un po’ per dare un segnale ai nostri tifosi», spiega il presidente rossoblù, Massimo Cellino. Fatto sta che tutti coloro che acquisteranno un biglietto per assistere a Cagliari-Bari, in programma domenica prossima al Sant’Elia, dal lunedì successivo, presentandosi al Cagliari Point di via La Plaia con il tagliando in mano, potranno ottenere il rimborso della cifra spesa per l’acquisto. Ma la cosa strabiliante - come annuncia Cellino - è che a farsi carico della spesa saranno i giocatori rossoblù. «In questo modo, i ragazzi daranno un segnale forte ai nostri tifosi. Di solito, siamo noi a chiedere un gesto d’affetto al pubblico. Questa volta, accadrà il contrario. Così dimostreremo ai nostri sostenitori che gli vogliamo bene e che ci dispiace per non essere stati all’altezza del compito nella partita con l’Inter». Come farà Cellino a ottenere dai giocatori questo contributo, è un piccolo mistero. «Questi sono problemi interni», taglia corto il presidente rossoblù, non nuovo a iniziative clamorose, capaci di catturare l’attenzione dei media. Chi deciderà di assistere alla partita con il Bari, quindi, lo potrà fare a titolo gratuito. «Nel caso vincessimo», aggiunge il presidente rossoblù, «proporremo, a chi si presenterà al Cagliari Point, o il rimborso del biglietto o un tagliando per assistere alla successiva gara con il Parma».
Sarà importante, quindi, non buttare via la matrice del biglietto, che resterà nelle mani dello spettatore dopo aver superato i controlli all’ingresso del Sant’Elia. Un pezzo di carta valido per il rimborso o per ottenere l’accesso alla successiva gara interna del Cagliari. Che il doppio appuntamento al Sant’Elia sia fondamentale per il futuro del Cagliari è certo. Archiviata la sconfitta con l’Inter, la strada che porta all’Europa è tutt’altro che impraticabile. E le due partite consecutive in casa con Bari e Parma potrebbero permettere al Cagliari di imprimere un colpo d’ala al suo campionato. Da qui la decisione di Cellino di chiamare a raccolta il popolo rossoblù. I biglietti per il Bari sono già in vendita al Cagliari Point (orario continuato dalle 9 alle 20) e nelle rivendite autorizzate. I botteghini dello stadio resteranno aperti domenica dalle 11 alle 15,20. Varranno le solite regole stabilite dalle norme anti violenza: gli acquirenti dovranno esibire un documento di identità e potranno acquistare un massimo di quattro tagliandi.
Solertes
09-02-2010, 12:21
Nessun flame. Infatti ho chiesto semplicemente di chiarire quale fosse il suo pensiero. A limite la risposta stupida (anche se simpatica) è stata di Solertes, con l'immagine postata ;)
Era volutamente stupida :D
Simo presumo si riferisse alla segnalazione per l'epiteto a Mourigno.....che però spesso istiga certi comportamenti, anche perchè fù lui fare un discorso sull'onestà intellettuale....degli altri. ;)
A me risulta soltanto che ogni volta che si parla di Mourinho o dell'inter "IN QUESTA DISCUSSIONE" si incorre in qualche sospensione.
Le tue risposte non sono ne flame ne stupide, ma se con tanta leggerezza si segnala qualsiasi cosa detta da noi, altrettanto potremmo fare noi...
Il risultato di questa condotta parla da se, di conseguenza questi miei post sono rivolti esclusivamente a coloro che con poco spirito e tanta infantilità "disturbano" i moderatori per segnalare e costringere ad una sospensione tutti coloro che anche ironicamente rilasciano messaggi critici nei confronti di alcuni personaggi.
Non ho nessuna intenzione di segnalarti, non mi interessa, era solo un esempio, spero ora abbia capito cosa intendo.
Si accomodi (oppure rileggi il tuo stesso post).
E poi io non posso definire una risposta "stupida", ma le mie risposte possono essere definite "flame"?
Non ho segnalato nessuno, ne avrei avuto motivo.
Mamma mia ragazzi manco qualche giorno e cosa mi ritrovo? Un vespaio...
Parlando della partita, non mi è piaciuta la sconfitta non tanto per il risultato ma per il carattere... Secondo me ci è mancata quella solita grinta, eravamo come spaventati... Ci rifaremo contro il Bari comunque :)
Solertes
10-02-2010, 13:51
Cossu il re degli assist, Conti tra i "cattivi"
Andrea Cossu, fino a questo punto del campionato, è il re degli assist. Il fantasista rossoblù ne ha in conto 9, davanti a nomi altisonanti come Ronaldinho e Cassano a quota 8. Un rossoblù è presente anche nelle prime posizioni della classifica marcatori. Medaglia di legno, appena giù dal podio, per Alessandro Matri con i suoi 10 gol, a pari merito con Totti. Se non gli fosse stato annullato ingiustamente il gol contro l'Inter, Matri sarebbe stato sul podio a pari merito con Pazzini e Barretto. Secondo posto solitario per il Principe Milito con 14. Primo con 16 gol è Totò Di Natale.
Per quanto riguarda i cattivi, la medaglia d'argento va al rossoblù Daniele Conti. Il centrocampista del Cagliari ha rimediato 10 cartellini gialli. Peggio di lui solo Paolo Cannavaro, che ne ha preso 11 in 23 partite. Al terzo gradino del podio troviamo Cristiano Doni con 9 ammonizioni.
Allenamento, affaticamento per Jeda
Ripresa degli allenamenti per il gruppo rossoblu ad Assemini.
La seduta si è svolta sul campo in fondo sintetico, a causa della forte pioggia caduta incessantemente.
Si è fermato Jeda, per affaticamento muscolare ai flessori della gamba sinistra.
Domani è prevista una doppia seduta.
Jeda in forte dubbio per il Bari
Jeda rischia seriamente di saltare il match di domenica contro il Bari. Il brasiliano ha riportato un problema ai flessori della gamba sinistra e dopo i controlli è spuntato fuori un piccolo versamento di sangue. Il controllo verrà ripetuto venerdì, per verificare lo stato di salute di Jeda. Il suo recupero per domenica appare però molto difficile.
Solertes
10-02-2010, 13:55
Unione Sarda - Il signor Max è finito nel frullatore delle panchine. Ne uscirà tutto intero?
Allegri in pole position per la panchina della Juventus. Anzi no, per quella della Nazionale. «Caz...», sbotta Cellino, che inizia a essere infastidito dal tam tam mediatico sul suo allenatore. Massimiliano Allegri è finito nel frullatore delle panchine, per uscirne intero dovrà avere nervi saldi e contare su un patto di ferro con il suo presidente. Che è stato stipulato la settimana scorsa, qualche giorno prima di Inter-Cagliari. Cellino, intuito che a giugno si aprirà il gran valzer degli allenatori, ha avuto un colloquio chiarificatore con Allegri. Gli ha chiesto quali fossero le sue intenzioni e Allegri - con una risposta che ha inorgoglito Cellino - ha messo le carte in tavola: non mi ha cercato nessuno e, in ogni caso, io resto più che volentieri al Cagliari. Con il quale ha un contratto sino al giugno 2011.
L'intenzione del signor Max è chiara: le panchine di Fiorentina, Udinese, Sampdoria, Lazio non hanno più appeal di quella del Cagliari, soprattutto se Cellino darà corso «al grande progetto» che ha detto di avere in testa senza, peraltro, scendere in particolari. E se chiamasse una grande? Allegri ha intenzione di affidarsi a Cellino, che non gli negherebbe di cogliere la chance della vita ma che, allo stesso tempo, cercherebbe di ottenere, in cambio del via libera, qualche vantaggio. Quindi, chi fosse interessato al tecnico rossoblù - è il messaggio che scaturisce dall'intesa tra Cellino e Allegri - si rivolga al numero uno di via La Plaia.
Ma quante sono le possibilità che una grande si metta sulle tracce di Allegri? Molte. La Juve non confermerà Zaccheroni e arrivare a Benitez appare sempre più problematico. Si libererebbe anche la panchina della Roma, nel caso che Ranieri battesse Prandelli nella corsa alla Nazionale. Infine, alla Fiorentina c'è aria di cambiamento (Prandelli alla Juve o in azzurro?), anche se la Viola non è una big in senso stretto. E siamo sicuri che il Milan sia contentissimo di Leonardo, specie dopo che il tecnico ha insistito per avere Mancini, pubblicamente bocciato da Berlusconi? Nel gran valzer delle panchine, Allegri (non ce ne voglia per l'accostamento irriverente) sarà la dama più ricercata. Se accetterà o meno l'invito al ballo, impossibile dirlo. Per il momento.
La Juve vuole Allegri. Bisoli a Cagliari?
La Juventus vuole Max Allegri. La Vecchia Signora, vista la stagione pessima fin quì disputata, vorrebbe ripartire il prossimo anno con un nuovo progetto e un nuovo tecnico. La prima scelta rimane sempre quelle di Rafa Benitez, tecnico del Liverpool,. che però ha un lungo contratto con i Reds. L'alternativa è proprio Allegri, che tanto bene sta facendo a Cagliari. Anche il tecnico toscano ha un contratto fino al 2011, ma a cifre molto più abbordabili di quelle di Benitez. Chissà se Cellino vorrà privarsi del mister che ha lanciato in A la stagione corsa. Intanto pare che il Cagliari abbia fatto un timido sondaggio con Pierpaolo Bisoli, indimenticato ex rossoblù, per un'eventuale partenza di Allegri. Nei prossimi mesi sapremo qualcosa in più.
Allegri: "Teniamo i piedi per terra"
Consueta conferenza stampa del martedì per Max Allegri che ha esaminato la sconfitta di Milano ostendando tranquillità e fugando ogni tipo di preoccupazione: "Si può perdere una partita, sul campo della squadra dominatrice del campionato. Non dimentichiamo quanto di buono fatto sino a questo momento. E' vero che sognare non costa nulla, ma dobbiamo essere realisti e tenere i piedi ben piantati a terra. Il nostro obbiettivo rimangono i 40 punti, e la salvezza. Niente voli pindarici".
Il tecnico rossoblù è tornato sulla partita di S.Siro. "La squadra ha giocato discretamente, e ha cercato il gol anche quando si è trovato sotto 3-0. Abbiamo scoccato ben 11 tiri in porta, ed eravamo riusciti a segnare. Se fosse stato convalidato il gol di Matri, forse avremmo perso comunque, ma la partita avrebbe anche potuto riaprirsi. L'Inter è l'Inter: non sta solo stravincendo il campionato, ma attraversa un grande momento di forma".
Insomma nessun dolore per i rossoblù e si riparte. "Sono soddisfatto. Certamente, dispiace avere interrotto la serie positiva e si può sempre migliorare. Ci aspetta un mese molto impegnativo, e sarà bene tenere alta la tensione. Come avevo già detto, cominceremo a fare un paio di conti dopo il 7 marzo".
Solertes
10-02-2010, 21:24
Cagliari, Allegri: "Niente Juventus, io resto qui"
Fonte: L'Unione Sarda
La neo-"Panchina d'Oro 2008/09" Massimiliano Allegri, nell'ambito di una lunga intervista durante la quale, incalzato sulle dichiarazioni di José Mourinho nel dopopartita di Inter-Cagliari («Ha lasciato sola la squadra sconfitta per andare in televisione, io non lo avrei mai fatto»), ha replicato senza proseguire la polemica, ha rasserenato l'ambiente, in conformità al suo abituale stile, chiarendo lapidariamente anche la sua attuale posizione riguardo alle tante voci di mercato che lo darebbero come possibile candidato alla guida tecnica della Juventus per il 2010/11: «Non c'è nulla da dire sulla Juventus, perché io resto al Cagliari; e con questo è chiuso il discorso».
Solertes
10-02-2010, 21:25
Cellino: "Resta a Cagliari chi condivide le mie aspettative"
Evitare che la tensione scemi. Massimo Cellino è sceso già in campo subito dopo la sconfitta in casa Inter. La prima del Cagliari nel 2010. Prestazione scialba per gran parte della gara e fi*glia, oltre che della reale su*periorità dei campioni d’Italia, anche dell’incompletezza dell’organico.
Presidente, non le sembra di esser stato un po’ troppo duro?
«Non si tratta di bastone o carota. Io voglio capire cosa ci attenderà in futuro, quale strada intraprendere. Sarò sincero fino in fondo: della partita contro la squadra di Mourinho a me interessava poco, così anche quando vincemmo al Sant’Elia con la Juventus e fu una clamorosa cassa di risonanza. E’ l’atteggiamento che stavolta non mi è piaciuto».
Scattata la multa, i giocatori saranno responsabilizzati.
«Non la vedrei come una sorta di sanzione ma piuttosto un invito. Ho deciso che, in occasione della partita di domenica contro il Bari, i tifosi debbano conservare la ricevuta del tagliando e poi presentarsi in sede. Saranno rimborsati a spese degli stessi giocatori, che organizzeranno una colletta e si sobbarcheranno le spese. A prescindere da ciò che accadrà in campo. Che si vinca, si perda o si pareggi».
Una novità, almeno per il calcio italiano. A memoria d’uomo non si ricorda nulla di simile.
«Certo, non è un fatto che accade tutti i giorni. Vorrei però che la gente apprezzasse. Il Sant’Elia si riempie solo ed esclusivamente per le sfide di cartello. Mi farebbe piacere che il pubblico rispondesse anche in occasione dei confronti con le pari grado. Il Cagliari ha due milioni di tifosi, equamente sparsi da tutte le parti, per cui il bacino d’utenza è illimitato. Certamente superiore a quello del West Ham, che tentai di comperare. Se con questa azione lo stadio resta ancora semideserto, allora hanno ragione i giocatori».
Già. Il calcio inglese e la formazione di Zola. Trattativa poi saltata.
«Non per colpa mia. Di mezzo c’erano cose abbastanza gravi che verranno fuori a breve, penso. Mi attirava, in Inghilterra, in modo partico*lare il calore delle persone presenti allo stadio. A Londra l’atmosfera era eccezionale e il clima durante la partita davvero coinvolgente».
Inghilterra addio e, in Italia, da risolvere l’annosa questione-stadio.
«Importantissima in prospettiva. Al momento sto lavorando su un progetto importante che rivelerò solo a giugno. Sarà una sorpresa. Inattesa per molti e che coinvolgerà anche il pubblico. Per ora non posso dire altro. Però va di pari passo con la costruzione della nuova struttura, che dovrà essere accogliente e avere certi requisiti indispensabili al giorno d’oggi. Non ultimo quello di portare senza problemi le famiglie a vedere le partite, senza rischi».
Con quale squadra?
«Vorrei ovviamente che restassero solo coloro che condividono le mie stesse aspettative. I giocatori vanno via da Cagliari poiché c’è un bilan*cio da salvaguardare e le possibilità economiche certamente limitate. Certo, a me dà un po’ fastidio quando si cambia, dato che è sempre un’impresa difficile trovare altri elementi che rimpiazzino i partenti. La politica è questa. Siamo in attivo e questo è importante per una società che ha ambizioni, per ora, solo di salvezza».
Diciotto anni al timone di comando. Un po’ stanco?
«Neppure per sogno. Mi ha fatto piacere essere il presidente dei novant’anni della società, compiuti l’anno scorso, e ho ancora tanto entusiasmo. Però non mi posso più illudere. Devo per forza di cose essere realista. Non si vive perennemente di sogni. Per questa ragione devo capire su chi puntare per traguardi più ambiziosi».
Troppe chiacchiere sull'allenatore in questi giorni...
Troppe chiacchiere sull'allenatore in questi giorni...
Si, veramente troppe...
conan_75
11-02-2010, 13:52
Stasera passo al cagliari point...secondo voi l'offerta vale per la tribuna?
conan_75
11-02-2010, 13:58
Stasera passo al cagliari point...secondo voi l'offerta vale per la tribuna?
Stasera passo al cagliari point...secondo voi l'offerta vale per la tribuna?
Non so sinceramente, prova a chiedere direttamente lì.
conan_75
11-02-2010, 19:08
Non so sinceramente, prova a chiedere direttamente lì.
Fatto...acquistato 3 biglietti tribuna centrale, se vi interessa ci sono ancora molti posti.
Boh, non mi pare abbia riscosso molto successo questa iniziativa, il cagliari point era semideserto.
Forse è stato poco pubblicizzato.
Comunque a me sinceramente della tribuna me ne frega poco, vado li perchè è coperto.
Se ci fosse una minima copertura, anche solo uno stupido telone sulle curve o sui distinti lo stadio sarebbe molto più pieno.
Sedersi sopra una pedana di ferro inciusta con bustoni di alliga perchè non ti fanno portare l'ombrello mette a dura prova la gente...
Comunque ho deciso di addebitare queste 150E al Bati :D:D
juninho85
13-02-2010, 10:25
L'Unione Sarda - Cagliari, staffetta sudamericana
Matri intoccabile, Jeda ko. Saranno così Nenè e Larrivey a contendersi l'unico posto disponibile nell'attacco del Cagliari per la sfida di domani al Sant'Elia con il Bari dell'ex Ventura. Il brasiliano è in leggero vantaggio sull'argentino. Qualunque sarà la scelta di Allegri, sarà comunque sudamericana la staffetta che si consumerà nella ripresa.
Sino a ieri sera il tecnico livornese era combattuto. Per questo si è preso un altro allenamento di tempo (oggi è in programma la rifinitura) prima di sciogliere le riserve. Ufficialmente lo farà soltanto domani mattina, durante la tradizionale riunione con la squadra che precede di poche ore la partita. In parte ha scelto per lui anche il medico. L'ennesima risonanza magnetica alla quale si è sottoposto Jeda, infatti, ha confermato il problema ai flessori della coscia sinistra che lo tormenta dall'inizio della settimana. Inutile forzare. Il brasiliano salterà quindi l'appuntamento con il Bari nella speranza che il dolore passi nel week end per poi ricominciare assieme al resto del gruppo la settimana che porta alla gara con il Parma.
Sta benone, invece, Matri, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Sinora ha realizzato dieci gol (l'undicesimo, regolarissimo, gli è stato annullato domenica scorsa a San Siro), è il capocannoniere rossoblù e il quinto marcatore della serie A dopo Di Natale, Milito, Barreto e Pazzini. Conserva così gelosamente la maglia da titolare e scalpita all'idea di segnare una rete al Bari per poi dedicarla alla fidanzata (la velina Federica Nargi) che nei giorni scorsi ha compiuto vent'anni.
Tra le linee torna Cossu dopo la squalifica. Ballottaggio tra Nenè e Larrivey, invece, per l'altro posto davanti. Contro l'Inter l'ha spuntata il brasiliano, l'argentino è poi subentrato nella ripresa. Allegri pare essere intenzionato a ripetere anche domani l'avvicendamento tra i due, puntando subito sull'ex bomber del Nacional, forse il più sacrificato del reparto nel 2010. Eppure dopo Matri, è lui il più prolifico sotto porta. Pur essendo questo il suo primo anno in Italia, ha già realizzato sei reti, la prima proprio al Bari nella gara d'andata. Rete preziosissima perché aveva consentito al Cagliari di conquistare la prima vittoria stagionale e spazzare via sul nascere i fantasmi che stavano minacciando la panchina di Allegri e la squadra rossoblù in generale. A seguire il rigore trasformato contro il Genoa, la doppietta con l'Atalanta, l'inutile perla col Milan e infine l'eurogol con la Juve. «Ho una voglia matta di giocare, ma aspetto con serenità le decisioni del mister», ha confidato Nenè giovedì ai giovani studenti della scuola di via Garavetti.
Scalipta, e non poco, anche Larrivey, destinato alla panchina, almeno in un primo momento. L'argentino si è allenato bene tutta la settimana. Tra l'altro il suo ingresso nel finale al Meazza ha vivacizzato parecchio la manovra del Cagliari. In più di un'occasione ha dimostrato di essere prezioso a gara in corso.
Ma in generale le riserve hanno consentito ad Allegri di cambiare spesso volto al match. Non a caso 8 dei 34 gol segnati finora dal Cagliari portano la firma di subentranti: Jeda, Matri e Nenè (due ciascuno), Larrivey e Lazzari (uno a testa). Tradotto: la panchina rossoblù è la più prolifica di tutta serie A. E domani ci sarà pure Ragatzu, quarto attaccante della domenica che negli ultimi mesi ha trovato poco spazio in prima squadra.
E se per l'attacco Allegri conserva ancora qualche dubbio, a centrocampo ha poche alternative. Dessena è infortunato (ne avrà per un mese), Biondini e Lazzari saranno le due mezze ali al fianco del regista Conti. A dir il vero un'incognita ci sarebbe anche in difesa, è legata all'utilizzo o meno di Ariaudo, convocato proprio ieri dal ct dell'Under 21 Casiraghi per uno stage che si terrà nel centro federale di Coverciano dal 15 al 17. Qualora Allegri decidesse di far esordire l'ex juventino (in coppia con Astori), Canini verrebbe dirottato sulla fascia. Molto più probabile, tuttavia, la soluzione più naturale: Canini e Astori centrali, Marzoratti terzino destro, Agostini a sinistra.
Nessun dubbio, invece, sul portiere complice il contemporaneo ko di Marchetti e Lupatelli. Dopo lo sfortunato esordio in serie A di domenica scorsa a Milano (ma sui tre gol dell'Inter ha avuto ben poche responsabilità) domani Agazzi debutterà al Sant'Elia, e per l'ex numero uno della Triestina sarà il primo vero esame di maturità nel calcio che conta. E per l'occasione lo stadio sarà caldo è pieno. Sta andando a gonfie vele la prevendita grazie anche all'iniziativa dei giocatori rossoblù che si sobbarcheranno i costi di un'eventuale risultato negativo. Chi, infatti, non sarà soddisfatto lunedì potrà presentarsi ai botteghini e chiedere o il rimborso del biglietto o un posto gratuito per la successiva sfida con il Parma. Ieri sera erano già stati venduti 7.000 tagliandi, più del doppio di quelli staccati (per esempio) due giorni prima della gara con la Fiorentina. Profumo d'Europa.
L'Unione Sarda - Meggiorini unica punta invece nel Bari
Il Bari si nasconde. Secondo giorno di lavoro a porte chiuse per la squadra di Giampiero Ventura: l'allenatore dei pugliesi cerca la strategia giusta da contrapporre alla sua ex squadra e prova più soluzioni per arrivare alla formazione tipo che domani sarà impegnata al San'Elia.
Molto probabilmente il tecnico dei biancorossi utilizzerà un modulo diverso dal solito 4-4-2. Con Barreto squalificato c'è la concreta possibilità che Ventura a Cagliari si presenti con un'unica punta nell'undici di partenza. Dentro De Vezze a centrocampo e Meggiorini in avanti a creare scompiglio tra Canini e Astori. Ieri si è allenato con il resto del gruppo anche Bonucci, ormai pienamente ristabilito e di nuovo a disposizione per la trasferta sarda. Il giovane difensore, operato alla mano destra all'inizio della settimana, giocherà con un tutore.
Con il recupero di Bonucci, calano quindi le possibilità che Ventura utilizzi Stellini in quella zona del campo. Niente da fare invece per Rivas: l'argentino ha sempre noie all'anca e quasi sicuramente non verrà nemmeno convocato. Out anche Pedro Kamata, che ieri ha svolto lavoro differenziato per un affaticamento muscolare. Sarà assente anche Almiron, che probabilmente recupererà per la gara contro il Catania.
Nel 4-3-2-1 possibile, Ventura manderebbe in campo Gillet in porta, i due Masiello, Bonucci, e Diamoutene in difesa, Donati, Gazzi e De Vezze a centrocampo, con Koman e Alvarez a ridosso dell'unica punta Meggiorini. (fe.fo.)
La Nuova Sardegna - Ariaudo convocato da Casiraghi
C’è anche il rossoblù Ariaudo tra gli azzurrini convocati per uno stage di tre giorni con l’Under 21 di Casiraghi, in vista della partita di qualificazione agli Europei 2009/2011 Italia-Ungheria in programma a Rieti mercoledì 3 marzo.
Un appuntamento importante per il futuro degli azzurrini, che sarà preceduto dal raduno di lunedì prossimo, 15 febbraio, a Coverciano, dove l’Under si allenerà fino a mercoledì 17. Ventuno sono i giocatori convocati dal tecnico e nella lista ci sono ben cinque novità: quattro difensori, Gianluigi Bianco del Sassuolo, Giulio Donati dell’Inter, Daniele Gasparetto del Padova, Antonio Mazzotta del Lecce, e un centrocampista, Andrea Mazzarani del Crotone, tutti alla prima convocazione con la maglia dell’Under 21. Nel gruppo, anche Davide Di Gennaro, al rientro dopo una lunga assenza.
Questi i convocati in ordine alfabetico: Angella (Empoli), Ariaudo (Cagliari), Balotelli (Inter), Bellusci (Catania), Bianco (Sassuolo), Bolzoni (Frosinone), Cremonesi (Cremonese), Crisetig (Inter), Di Gennaro (Livorno), Donati (Inter), Fiorillo (Reggina), Gasparetto (Padova), Marilungo (Lecce), Mazzarani (Crotone), Mazzotta (Lecce), Okaka (Fulham), Paloschi (Parma), Perin (Genoa), Poli (Sampdoria), Schelotto (Cesena), Soriano (Sampdoria).
La Nuova Sardegna - Si ferma anche Jeda, rientra Cossu
Dopo Dessena, Jeda. I due acciaccati si aggiungono a Marchetti, Lupatelli, Pisano e Lopez (in Uruguay per la riabilitazione post intervento di pulizia al menisco). Il Cagliari di Allegri non ha molti motivi per sorridere. Ma va segnalata l’ottima risposta dei tifosi: oltre settemila biglietti venduti in due giorni in risposta all’iniziativa “soddisfatti o rimborsati”.
Intanto, tra cerotti e interrogativi il gruppo vuole riscattare l’impasse di San Siro. Mentre il patron - dato di nuovo sulle tracce di un club della Premiership, il Qeens Park Ranger - pare intenzionato a sviluppare un progetto che porti il Cagliari dalle sabbie mobili della salvezza a piazzamenti stabili tra le prime dieci squadre d’Italia.
Il cammino salvezza? Lo stesso che porta in Europa. Le prossime cinque partite, con scadenza al 7 marzo, come puntualizza appena può Allegri, sono decisive per capire cosa farà il Cagliari da grande. Bari e Parma in casa, recupero al “Friuli” con l’Udinese, trasferta a Verona per sfidare il Chievo, Catania al Sant’Elia. Quindici punti in palio per capire dove si va a parare. E forse, anche per stanare il presidente. Ma questa è un’altra storia. Di certo, Il gruppo ha un ruolo chiave. Soprattutto, per motivazioni, determinazione ed entusiasmo. Provare a cogliere nei prossimi 25 giorni una decina di punti è obiettivo legittimo e possibile per Conti e soci.
Le mosse presidenziali. Il patron non ha ancora digerito il fallito assalto al West Ham. Da giorni si parla di contatti riguardanti il Qeens park ranger, il club in cui era socio Flavio Briatore. Le trattative pare fossero anche avanzate. Poi, il tutto sembra essersi arenato. In casa Cagliari il primo approccio ha riguardato l’invito ai tifosi, che hanno risposto convinti, con l’operazione biglietti rimborsati se non si è soddisfatti dopo la gara con il Bari. I giocatori sarebbero quelli chiamati in causa. Non solo per offrire una prestazione a prova di bomba.
Infortunati e risorse anti Bari. Problemi ai flessori per Jeda: ieri il brasiliano ha avuto conferma dei guai muscolari dall’ecografia effettuata dall’equipe del dottor Pilleri all’ospedale Marino. Sarà fuori causa col Bari mentre per la prossima, sempre al Sant’Elia con il Parma, se ne saprà di più in settimana. Intanto, Allegri tira dritto. Domani rientra Cossu che ha scontato il turno di squalifica. E dietro si può ripartire con Marzoratti terzino destro. Obbligato anche il centrocampo col trio Biondini-Conti-Lazzari. Rimane un leggero ballottaggio in attacco: dando per scontata la presenza di Matri ci si chiede chi deve affiancarlo tra Nenè e Larrivey. Il carioca pare leggermente favorito.
juninho85
13-02-2010, 10:25
il fatto che si riesca a riempire lo stadio solo con iniziative del genere mi fa veramente ribrezzo
il fatto che si riesca a riempire lo stadio solo con iniziative del genere mi fa veramente ribrezzo
Ben tornato Juno. (le sospensioni quest'anno son finite, come le partite con l'inter)
Credo che se si parlasse più spesso d'europa anche il tifoso sarebbe spronato, la gente credo sia stufa di andare a vedere scontri diretti per la salvezza....oppure il cagliaritano ha preso il vizietto dei "carlofortini" di stuggiarsi i soldi tutta la vita...
L'articolo dice che in caso negativo il tifoso può richiedere il rimborso...nel senso che se lo spettaccolo non è piaciuto o in caso di sconfitta? Credo proprio che li vedremo tutti chiedere il rimborso a prescindere.
Non ho capito perchè sono i giocatori a dover pagare. Non avere un vice cossu (lazzari mi perdonerà ma è più una punta o comunque non fa il movimento di cossu), o un terzino destro naturale, o decidere di giocare a 3 punte contro l'inter....non credo proprio sia colpa dei giocatori.
L'Unione Sarda - Cagliari, staffetta sudamericana
Rimane un leggero ballottaggio in attacco: dando per scontata la presenza di Matri ci si chiede chi deve affiancarlo tra Nenè e Larrivey. Il carioca pare leggermente favorito.
A me fa ribrezzo questo... Leggermente favorito? Ma stiamo scherzando?
juninho85
13-02-2010, 19:16
Ben tornato Juno. (le sospensioni quest'anno son finite, come le partite con l'inter)
Credo che se si parlasse più spesso d'europa anche il tifoso sarebbe spronato, la gente credo sia stufa di andare a vedere scontri diretti per la salvezza....oppure il cagliaritano ha preso il vizietto dei "carlofortini" di stuggiarsi i soldi tutta la vita...
beh,che si parli di salvezza o europa penso che questa squadra da 2-3 anni a questa parte il calore e l'affetto dei tifosi se lo sia ampiamente meritato....contro la fiorentina per esempio se si vinceva si andava vicinissimi alla zona champions...quanti eravamo?15000 esagerando?;)
cazzarola vi incendierei le poltrone del salotto e prenderei le vostre parabole a colpi di mazza chiodata,vedreste come vi muovereste per andare allo stadio!:D
L'articolo dice che in caso negativo il tifoso può richiedere il rimborso...nel senso che se lo spettaccolo non è piaciuto o in caso di sconfitta? Credo proprio che li vedremo tutti chiedere il rimborso a prescindere.
a prescindere dal risultato chi vuole può chiedere il rimborso oppure il biglietto per il parma
Non ho capito perchè sono i giocatori a dover pagare. Non avere un vice cossu (lazzari mi perdonerà ma è più una punta o comunque non fa il movimento di cossu), o un terzino destro naturale, o decidere di giocare a 3 punte contro l'inter....non credo proprio sia colpa dei giocatori.
con l'inter purtroppo ancora possiamo permetterci di perdere,però c'è modo e modo...con il milan per esempio seppure sia una squadra di caratura inferiore abbiamo sì perso ma da leoni,giocandoci la nostra partita dal primo minuto anche con una direzione arbitrale un pò avversare,e combattendo fino all'ultimo minuto(ricordate il passaggio del battisega al 90esimo?)....domenica siam scesi in campo col culo strinto dal primo minuto e non abbiamo nemmeno osato provare a prendere le redini del gioco,ogni volta che ci attaccavano era cazzi amari,e non è che avessero fenomeni a centrocampo a impostare,eppure ci hanno sovrastato in qualsiasi zona del campo
in parole povere abbiamo fatto una figura barbina e cellino da tifoso qual'è è il primo ad esserne dispiaciuto,anche per chi si è macinato kilometri per andare a vedere la squadra...iniziative del genere invece andrebbero fatte più spesso per me ;)
juninho85
13-02-2010, 19:17
A me fa ribrezzo questo... Leggermente favorito? Ma stiamo scherzando?
baggianate della stampa,allegri in conferenza stampa ha detto chiaro e tondo giocheranno matri e nenè(e ci mancherebbe pure!)
juninho85
13-02-2010, 19:20
Allegri annuncia la formazione anti Bari
"Agazzi in porta, Marzoratti, Canini, Astori e Agostini in difesa. A centrocampo Biondini, Conti e Lazzari. Cossu dietro le punte che saranno Matri e Nenè". Il tecnico del Cagliari, Max Allegri, ha già annunciato in conferenza stampa l'undici titolare che domani affronterà il Bari al Sant'Elia. Scelte in alcuni casi obbligate, anche a causa degli infortuni rimediati in settimana da Jeda e Dessena. "Faremo la nostra partita, pensiamo a noi - prosegue Allegri -. Ciò che mi preme è non sbagliare l'approccio. Dovremo essere sereni, non farci prendere dall'ansia del risultato. Considerando le caratteristiche delle due squadre, penso che ne uscirà fuori una bella partita". La sfida è fondamentale per i rossoblù. Il successo permetterebbe alla Allegri-band di uscire (quasi) definitivamente dalla lotta salvezza: "E' quasi come una finale. Se facciamo risultato, possiamo chiudere mezza porta della salvezza. Conosciamo tutti le qualità del Bari. Un ottimo collettivo con diverse buone individualità".
juninho85
13-02-2010, 19:36
http://www.youtube.com/watch?v=pnTKfNpa49U:sofico:
Solertes
14-02-2010, 05:28
http://photos-h.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs238.snc3/22555_1295210390716_1544019874_752330_1888000_n.jpg :D
Pangasius
14-02-2010, 08:07
http://www.youtube.com/watch?v=pnTKfNpa49U:sofico:
Bentornato Boss ;)
E adesso fai il bravo.....:angel:
Almeno fino a stasera........:Perfido:
juninho85
14-02-2010, 10:42
http://photos-h.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs238.snc3/22555_1295210390716_1544019874_752330_1888000_n.jpg :D
:sofico:
Bentornato Boss ;)
E adesso fai il bravo.....:angel:
Almeno fino a stasera........:Perfido:
grazie,stasera mi sfogherò con un mio amico barese allo stadio,quando mi connetterò su hwu avrò già smaltito l'adrenalina :D
juninho85
14-02-2010, 10:46
Avete ragione purtroppo ma se vi può consolare è una cosa assai comune in tutti gli stadi. Anche noi qui a Bari facciamo massimo 20k con le squadre "normali", mentre con le grandi ci impieghiamo 1 giorno a vendere tutti i biglietti.
Un pò è colpa delle paytv (con 20 euro ti stai comodo sul divano di casa con amici e parenti e ti vedi tutto il calcio), l'altra colpa è dei prezzi. 20 euro la curva e 35 la tribuna est sono una cifra che una famiglia normale non può spendere. (con le big la nostra società ha messo prezzi più alti ma ovviamente ha venduto tutto e subito):rolleyes:
vabbeh ma un abbonamento in settori popolari da voi quanto costa?qui da noi in regalo per ogni abbonamento ne danno 1 under 14 a 1€ per le poltroncine...poi son d'accordo che il nostro stadio attualmente è più scomodo di un bidet da asile,però...
juninho85
14-02-2010, 10:52
Unione Sarda - Allegri avanti tutta, appuntamento con la svolta
Stavolta fa un mezzo passo in avanti. «La partita con il Bari è come una finale, possiamo socchiudere la porta», mostra il petto Max Allegri dietro la scrivania della piccola sala stampa del centro sportivo di Assemini. Venti minuti più tardi, intervistato da una radio nazionale, va addirittura oltre. «Possiamo chiudere il discorso salvezza», si sbilancia apertamente «Questo è il crocevia del nostro campionato».
Appuntamento con la svolta. «Seguiranno poi le gare con Parma, Udinese, Chievo e Catania: se una volta finito questo ciclo avremmo centrato quota quaranta», la solita premessa al guanto di sfida europeo, «potremmo giocarci le nostre carte nelle restanti dieci giornate e come va va».
L'allenatore non si nasconde, figurarsi la squadra, che già scalpita all'idea di riscattare la batosta di San Siro e dare così una spallata alla stagione. «I ragazzi stanno bene, non hanno mai perso l'entusiasmo ed è un piacere vederli allenare. E le prestazioni non sono mai venute meno, anche contro l'Inter». Ottimista Allegri, neppure le assenze (ben sei, record stagionale) sembrano scalfire le sue convinzioni. Così aggira l'ostacolo con una battuta: «Situazione difficile da una parte ma più facile dall'altra perché stavolta non possono dirmi che ho sbagliato la formazione». In effetti ha gli uomini contati, giusto un nodo in attacco, ma è lui stesso a scioglierlo prima che - eventualmente - la notte porti consiglio snocciolando l'intera formazione in anteprima: «Contro il Bari giocheranno Agazzi, Marzoratti, Astori, Canini, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Matri e Nenè». Escluso Larrivey, dunque. «Ma avrà sicuramente anche lui l'occasione per essere decisivo a gara in corso, come è già successo, del resto».
Bentornato Cossu tra le linee dopo la squalifica. «Andrea è importante per noi, ha caratteristiche diverse da tutti gli altri. È un giocatore straordinario», sottolinea orgoglioso il tecnico livornese, «è cresciuto molto dal punto di vista della tenuta, ci dà molte soluzioni là davanti ed è preziosissimo anche durante la fase difensiva». Fondamentale per questo Cagliari, insomma, e lo sarà anche oggi contro il Bari. «Avversario con ottime qualità tecniche e un gruppo di altissimo livello, veloce e pericoloso in contropiede». La ricetta è quella di sempre. «Vietato farsi prendere dalla fretta, cattiva maestra, porta ansia e rende nevrotici». Cagliari avanti tutta con intelligenza, dunque. Il sogno europeo è proprio dietro l'angolo.
Unione Sarda - Cagliari tra cerotti e speranze
Una cosa è certa, questa volta Allegri non sbaglierà formazione, cosa che, peraltro, gli è capitata rarissimamente, per non dire mai. Questo perché la sfortuna ha inferto colpi di maglio alla rosa rossoblù, sfoltita a causa di infortuni piuttosto gravi. Contro il Bari, Allegri dovrà, infatti, rinunciare a ben sei elementi: Marchetti, Lupatelli, Pisano, Lopez, Dessena e Jeda. Lo spazio di manovra del tecnico rossoblù è, quindi, ridottissimo. Anzi, nullo. La formazione è scritta da mercoledì, da quando Dessena, ricadendo male su una gamba durante la partitella che chiudeva l'allenamento, ha riportato una forte contusione alla parte superiore della tibia, che lo costringerà a quasi un mese di inattività. Una mazzata aggiuntasi all'infortunio muscolare di Jeda, non grave ma sufficiente per fargli saltare il Bari e mettere in discussione la sua presenza anche per la successiva gara con il Parma.
Dessena avrebbe potuto permettere a Allegri, per esempio, di dare un turno di riposo a Biondini (a San Siro particolarmente giù di tono), oppure di avere un'alternativa a Marzoratti, unico difensore di fascia rimasto, oltre ad Agostini, recordman di presenze del campionato (è uno dei dieci calciatori di serie A, sei portieri più Mantovani del Chievo, Cassani del Palermo e Bonucci proprio del Bari, ad aver giocato tutte le partite dal primo all'ultimo minuto). E Jeda, uno dei pochi brillanti contro l'Inter, sarebbe potuto essere utilissimo, in una partita che non sarà facile sbrogliare.
Inutile recriminare, il primo a non averlo fatto è Allegri («undici li trovo di sicuro»), che non ha intenzione di cambiare obiettivo (la vittoria) e il modo per raggiungerlo (il gioco) a causa delle assenze. Quindi, Agazzi tra i pali, linea difensiva composta da Marzoratti, Canini, Astori e Agostini. Centrocampo formato da Conti, Biondini e Lazzari, Cossu, al rientro dopo la squalifica, dietro le due punte, Nenè e Matri.
All'andata il Cagliari interpretò benissimo la gara. Con un pressing alto e molta aggressività, i rossoblù disturbarono il palleggio basso della squadra di Ventura, impedendole di rendersi pericolosa e colpendola nella fase finale dell'incontro con una zampata di Nenè, entrato quattro minuti prima al posto di Matri. I rossoblù dovranno ripetersi, stando bene attenti a non scoprirsi, perché le “frecce” a disposizione di Ventura (tra cui l'honduregno Edgar Alvarez, troppo frettolosamente scaricato dal Cagliari al termine della stagione 2004-05) hanno spesso punito un atteggiamento troppo spregiudicato dell'avversario.
Un altro motivo di interesse è il ritorno di Ventura al Sant'Elia, dove ha vissuto momenti esaltanti, come la promozione in A nel 1998 e la successiva salvezza, e altri infelici, come il mediocre campionato di B del 2003 e quello ancor peggiore dell'anno successivo (raddrizzato poi da Reja con una fantastica promozione nel segno di Esposito-Zola-Suazo). Sembra passato un secolo.
La Nuova Sardegna - Tre punti per continuare a sognare
C’era una volta la sfida al Bari. Ad esempio, quella del 12 aprile del 1970: scudetto matematico. Eppure, anche dopo quarant’anni, le pallonate tra Sardegna e Puglia sono ricche di fascino. E non si tratta solo, come questo pomeriggio, di ritrovare con la maglia biancorossa “Arrogotottu” Langella, dalla C in nazionale con il Cagliari di Zola.
E neanche il velocissimo Alvarez dalle tre mogli che appena arrivato in Italia Cellino minacciò di far lavorare come cameriere se non si fosse dato una mossa. No, neppure il rientro di Giampiero Ventura, “passione” vera del patron, è ragione assoluta per un match che si annuncia combattuto e acceso. Quel che dà il giusto sapore alla partita odierna - alle 15 fischio d’avvio di Velotto di Grossetto - è la qualità del calcio espresso dai due team. Club di provincia che hanno fatto tremare le grandi con un gioco arioso, propositivo, equilibrato. Cagliari e Bari vantano 32 a punti a testa che valgono il nono posto in classifica. E i rossoblù hanno anche una partita in meno, con l’Udinese si gioca il 24 febbraio. A dirla tutta, l’occasione per richiamare i tifosi in gran numero è stata davvero una bella trovata. Al Sant’Elia si annuncia il tutto esaurito che accompagna l’arrivo di Juve, Milan o Inter. E’ già questo, in tempi grami e gelidi, è un bel risultato.
Allegri è stato nitido: “I ragazzi meritano il sostegno della tifoseria. Il Sant’Elia al completo sarà un motivo fondamentale per fare bene in una partita molto importante”. Ecco, il cuore della questione è proprio qui. Cagliari-Bari per Conti e soci vale come una finale. Novanta minuti che assomigliano a un bivio. Da una parte la corsa verso l’Europa League. Dall’altra i grigiori di una retrocessione impossibile con altri tre mesi di noioso e triste tran tran. Ma i supporter stiano tranquilli: il tecnico livornese e il gruppo vogliono provare a dare la sterzata. Più complicato è intuire dove, tra annunci di grandi sorprese e qualche segnale di nervosismo, voglia andare a parare la proprietà. Vedremo. Intanto, c’è da battere i pugliesi. Allegri si ritrova con cinque titolari fuori uso: Marchetti, Pisano, Lopez, Jeda e Dessena senza problemi fisici avrebbero giocato. Per fortuna, il modello impostato dal mister non ha mai riservato zone d’ombra: chi è stato chiamato ha sempre risposto al meglio. Di fatto, i primi undici sono Agazzi, Marzoratti, Astori, Canini, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Matri e Nenè. Da segnalare il debutto casalingo dell’ex portiere della Triestina, il rientro di Cossu dopo lo stop per squalifica, il ballottaggio vinto da Nené su Larrivey per affiancare Matri. Tre motivi di estremo interesse. Su Agazzi la società aveva investito per tempo: sta bruciando le tappe. Cossu è talmente cresciuto che - dopo i complimenti del Barcellona e di numerosi allenatori di A e B - ha dentro di sé la fiducia che gli permette di osare e fare la differenza. E divertire il pubblico.
Su Nenè - che ormai viene dato al Milan a fine stagione - basti ricordare che ha segnato il primo gol in Italia proprio al Bari. Infine, Larrivey. Il suo ingresso “portafortuna” è scontato. L’argentino non molla. Non ha voluto lasciare Cagliari per dimostrare quel che vale. Il tutto si salda con la voglia di riscatto dopo la sconfitta con l’Inter. Da Biondini a Lazzari, passando per Conti e Agostini, oggi è caccia ai tre punti.
conan_75
14-02-2010, 16:56
La realtà è che, ora come ora, le società come il Cagliari (basso bacino d'utenza e molti tifosi emigrati per lavoro) hanno più introiti dai diritti televisivi piuttosto che dagli abbonamenti...
La partita è stata piacevolissima nel primo tempo, meno nel secondo ma era ovvio un tentativo di sedare il gioco.
Ancora errori banali di Canini, dovrebbe acquistare maggiore sicurezza...unica nota negativa credo.
Sarà un peccato perdere Astori...
Detto questo...in tribuna la visione è veramente ottimale, si apprezzano tutti i movimenti, cosa impossibile da vedere in tv.
Nell'occasione del gol di cossu ero a 1m dal presidente :D:D
Il bar della tribuna con le poltroncine morbidose fa molto fighetto, e nei cessi c'è anche la carta igienica :eek: :eek:
La realtà è che, ora come ora, le società come il Cagliari (basso bacino d'utenza e molti tifosi emigrati per lavoro) hanno più introiti dai diritti televisivi piuttosto che dagli abbonamenti...
La partita è stata piacevolissima nel primo tempo, meno nel secondo ma era ovvio un tentativo di sedare il gioco.
Ancora errori banali di Canini, dovrebbe acquistare maggiore sicurezza...unica nota negativa credo.
Sarà un peccato perdere Astori...
Detto questo...in tribuna la visione è veramente ottimale, si apprezzano tutti i movimenti, cosa impossibile da vedere in tv.
Nell'occasione del gol di cossu ero a 1m dal presidente :D:D
Il bar della tribuna con le poltroncine morbidose fa molto fighetto, e nei cessi c'è anche la carta igienica :eek: :eek:
Canini rilassato, come Lazzari, Cossu si è dannato l'anima pressando anche da solo...mi sembra che abbiamo sempre difficoltà ad inizare l'azione, facciamo sempre giocare la palla ai difensori che son costretti a lanciare...mah..
juninho85
14-02-2010, 18:40
Canini rilassato, come Lazzari, Cossu si è dannato l'anima pressando anche da solo...mi sembra che abbiamo sempre difficoltà ad inizare l'azione, facciamo sempre giocare la palla ai difensori che son costretti a lanciare...mah..
quest'anno conti si imbosca parecchio,va meno incontro ai difensori per iniziare l'azione...fortuna che ci sono i lanci millimetrici di canini e dare il là :asd:
juninho85
14-02-2010, 18:44
Conti-Nenè-Cossu
I rossoblù stendono il Bari
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Con due reti nella prima mezz'ora il Cagliari sbriga la pratica Bari, vola a trentacinque punti in classifica, quattro dalla zona Champions, e guarda con più ottimismo ai prossimi impegni di un febbraio di fuoco. Bella prova dei rossoblù, che mostrano di aver ben preparato la partita in settimana. Pressing alto degli attaccanti, buona manovra e ordine tattico. Il Bari non assorbe i nuovi dettami tattici di Ventura e nel primo tempo non riesce ad impensierire gli avversari, ad eccezione di un colpo di testa di Alvarez su cui Agazzi è chiamato alla parata in avvitamento. I rossoblù passano al 13', quando Matri, servito da Lazzari, si incunea in area in mezzo a quattro avversari, danza sulla palla, e sfruttando anche la prestanza fisica mette dentro un pallone che Conti, in inserimento, deve solo poggiare in rete di testa. Al 30' ecco il raddoppio: punizione da fuori guadagnata da Cossu, batte Nenè che, con la complicità della barriera, porta i suoi sul 2-0. Il Cagliari domina, il Bari deve ricorrere spesso al fallo per non rischiare il tracollo.
La ripresa si apre con i padroni di casa che provano a gestire, mentre il Bari prova il recupero. Così al 7' Salvatore Masiello, sfruttando l'ennesima sfortunata carambola con Canini protagonista, pesca il jolly e accorcia le distanze. Passa un minuto e il Cagliari ristabilisce le distanze. Cossu crossa dalla sinistra, Gazzi ci mette la testa e Gillet è sorpreso. Primo gol in campionato per il fantasista sardo, sebbene aiutato dalla deviazione determinante del centrocampista del Bari. Con il 3-1 in tasca i rossoblù abbassano il ritmo della gara, che perde di significato e che scorre fino alla sua conclusione con una sola occasione pericolosa per il Bari, con Castillo che a porta sguarnita manca il tap in vincente su cross di Donati. Il Cagliari respinge il pericolo Bari, regala tre punti ai suoi tifosi, e si proietta verso il prossimo incontro, sempre al Sant'Elia, contro il Parma, oggi sconfitta in casa dalla Lazio.
CAGLIARI(4-3-1-2): Agazzi; Marzoratti, Canini, Astori, Agostini; Biondini (dal 71' Parola), Conti, Lazzari; Cossu (dall'89' Nainggolan); Matri (dal 71' Larrivey), Nenè. All. Allegri.
BARI (4-3-1-2): Gillet; Masiello, Belmonte (dall'89' Stellini), Bonucci, Masiello; Gazzi, Donati, Koman; Allegretti (dal 58' De Vezze); Alvarez (dal 65' Castillo), Meggiorini. All. Ventura.
RETI: al 13' Conti, al 30' Nenè, al 52' Masiello, al 53' Cossu.
AMMONITI: Agostini, Biondini, Koman.
ARBITRO: Velotto di Grosseto.
Cagliari-Bari, le pagelle
Agazzi 6,5 - Una bella parata sul punteggio di zero a zero, in risposta a un insidioso colpo di testa di Alvarez. Poi diverse uscite puntuali e poco altro da sbrigare fra i pali.
Marzoratti 6 - Attenta prestazione difensiva, in avanti oggi non c'è grande bisogno di spinta, e allora pensa bene di mantenere la posizione.
Canini 6,5 - Altra sfortunata deviazione da cui scaturisce il gol del Bari. In difesa fa la guardia a Meggiorini, nel finale và un pò in difficoltà come tutta la squadra, che perde lucidità e rischia qualcosa in più.
Astori 6,5 - Come Canini, prestazione attenta sugli attaccanti baresi.
Agostini 6 - Spinge di più rispetto a Marzoratti, con la consueta velocità abbinata a l'ottima tecnica. Rimedia un giallo evitabilissimo.
Biondini 6,5 - Determinante il suo ruolo, sopratutto nel primo tempo. Con Nenè, Matri e Cossu pressa i difensori baresi che amano impostare il gioco, mandando in confusione la loro manovra. Spende molte energie, viene ammonito e salterà la partita contro il Parma. (dal 71' Parola 6 - Ordinaria amministrazione in mezzo al campo. Sempre presente).
Conti 7 - Un grande primo tempo, con il gol dell'1-0 e continui inserimenti nell'area avversaria. Nella ripresa riduce il suo raggio d'azione, con la squadra che sul 3-1 pensa principalmente a gestire il risultato.
Lazzari 6 - Sbaglia diversi palloni ma sa sempre come rendersi pericoloso. Una prestazione dignitosa.
Cossu 7,5 - Pressing asfissiante sui portatori di palla avversaria, una miriade di palloni recuperati, e le solite serpentine. Subisce tanti falli, e trova, fortunosamente, il suo primo gol in questo campionato. Chissà che non serva a sbloccarlo, fino ad ora aveva segnato solo nell'ultima partita della stagione. (dall'89' Nainggolan s.v. - Secondo scampolo di partita per il nuovo arrivato a metà campo. E' il segnale che Allegri ha grossa considerazione di lui).
Matri 6,5 - Gioca un buon inizio di partita, poi va via via perdendo lucidità. La caparbietà e la tecnica con cui serve l'assist a Conti però è una perla che sblocca il risultato. Anche lui determinante nella fase di non possesso palla. (dal 71' Larrivey 6 - Pressing e gioco di sponda. La partita, già chiusa, non offre altro).
Nenè 6,5 - Tanto lavoro di pressing che manda in confusione la manovra del Bari e una rete alla prima punizione calciata da quando è arrivato a Cagliari. Certo, c'è la deviazione della barriera, ma è un buon inizio.
Allegri 7 - Prepara benissimo la gara, curando nel dettaglio la fase di non possesso palla. Due attaccanti, Cossu e Matri, perennemente sui passi dei centrali del Bari che solitamente fanno partire la manovra biancorossa, con Nenè e Biondini pronti ad aggredire lo scarico sui terzini. Così gli ospiti non riescono a creare, e i rossoblù riescono ad ottenere il massimo risultato pur senza creare tantissime occasioni. Inizia a riconoscere che la salvezza è cosa fatta, ora si deve guardare avanti.
Bari - Gillet 6; Belmonte 5,5 (dall'89' Stellini s.v.), Masiello A. 5, Bonucci 5,5, Masiello S. 6; Gazzi 5,5, Donati 6, Koman 5; Allegretti 5 (dal 58' De Vezze 5,5); Alvarez 5,5 (dal 65' Castillo 5,5), Meggiorini 5,5. All. Ventura 5.
Allegri: "Io cercato dai grandi club? Non ci penso"
Modesto come al solito, il tecnico del Cagliari, Massimiliano Allegri, intervenuto ai microfoni della RAI, ha commentato così la vittoria sul Bari: "L'Interesse dei grossi club? Io penso solo al Cagliari. Abbiamo 35 punti e tra qualche partita saremo in grado di capire dove potremo arrivare. Se con questo continuo a sostenere che il nostro obiettivo resta la salvezza? Penso che con la gara di oggi quel discorso sia chiuso, diciamo che sarebbe bello restare nella parte sinistra della classifica. La partita di oggi? Siamo stati premiati da alcuni episodi fortunati, ma abbiamo meritato di vincere".
Ventura: "Il Cagliari non ha mai tirato in porta"
Queste le dichiarazioni del tecnico del Bari, Giampiero Ventura, ai microfoni della RAI, dopo la sconfitta col Cagliari: "Se ha pesato l'assenza di Barreto? Di assenze ne avevamo sei, ed abbiamo disputato lo stesso una grande gara contro un'ottima squadra che però non ha mai tirato in porta. Abbiamo preso tre gol solo per degli episodi. Quindi onore al Cagliari ma niente da rimproverare ai miei ragazzi. Questo risultato non conta, spero di chiudere il girone di ritorno così come avevamo chiuso quello di andata".
Cossu: "Io al Barcellona? Fantacalcio, sto troppo bene a Cagliari"Andrea Cossu ancora una volta ha dato spettacolo. Un'ovazione ha salutato la sua uscita dal campo. "Stiamo facendo bene. Con la vittoria di oggi ci avviciniamo a quota 40, questi sono tre punti importantissimi. Andiamo avanti alla giornata. Io nelle mire del Barcellona? Facciamoci una bella risata, è fantacalcio. Sto troppo bene qui al Cagliari, la squadra della mia città".
Nenè: "Pressing arma vincente"
Nenè ha segnato il settimo gol stagionale, con un numero nuovo: il calcio di punizione, sebbene deviato da Koman in barriera. "Ho parlato con Daniele Conti, me l'ha lasciato. Ci ho provato, è andata bene. Una vittoria importantissima. Il pressing è stata la nostra arma vincente, abbiamo fatto come ci aveva chiesto il mister. Ora pensiamo al Parma. Il Bari evidentemente mi porta bene".
juninho85
14-02-2010, 18:45
per la cronaca,alla voce "tiri in porta":3 a 2 per il cagliari
quest'anno conti si imbosca parecchio,va meno incontro ai difensori per iniziare l'azione...fortuna che ci sono i lanci millimetrici di canini e dare il là :asd:
Mi faceva ridere perchè stava in mezzo al campo fermo a dire ai difensori dove dovevano dare la palla...alla fine Allegri ha messo Parola nella sua posizione, almeno lui si fà vedere...
Canini deve ringraziare che Ventura non stava bene oggi visto che ha tolto Alvarez che lo stava facendo spompare parecchio ed era il più pericoloso.
juninho85
14-02-2010, 19:03
io mi sto chiedendo cosa stia aspettando a dare una chance ad ariaudo?!c'è un mese e mezzo e ancora non ha giocato un secondo...pur con pisano e lopez assenti:mbe:
io mi sto chiedendo cosa stia aspettando a dare una chance ad ariaudo?!c'è un mese e mezzo e ancora non ha giocato un secondo...pur con pisano e lopez assenti:mbe:
Ci ha messo un pò anche ad inserire Astori..forse non vuole alterare troppo gli equilibri, forse se ci fosse Lopez che è più esperto si fiderebbe di più..
juninho85
14-02-2010, 19:18
Inter 53
Roma 47
Milan 45
Sampdoria 39
Juve 38
Napoli 38
Palermo 37
Cagliari 35
Genoa 35
Bari 32
Fiorentina 31
Parma 30
Chievo 29
Bologna 28
Lazio 25
Udinese 24
Catania 24
Livorno 23
Atalanta 21
Siena 16
...e io mi lucido il pellicano:oink:
juninho85
14-02-2010, 19:40
Allegri giura fedeltà al Cagliari ed alza l'asticella: "Il discorso salvezza è chiuso"
Il Cagliari supera di slancio anche il Bari e si conferma nelle zona altissime della classifica a quattro soli punti dal quarto posto.
Ogni domenica che passa, la squadra sarda si conferma sempre più un'autentica certezza con Massimiliano Allegri che ha iniziato ad alzare l'asticella: "E' vero mancano ancora cinque punti, ma credo che con la vittoria di oggi abbiamo chiuso il discorso salvezza. L'Europa? Inizieremo a parlarne solo tra qualche giornata, qualche settimana ancora e capiremo dove possiamo arrivare".
Grande protagonista della gara con il Bari è stato Cossu, un giocatore per il quale Allegri non ha lesinato complimenti: "Oggi siamo stati bravi ad attaccare nella propria area un Bari che comunque ci ha messo in difficoltà. Cossu sta facendo ancora meglio della scorsa stagione, aiuta in fase difensiva ed apre il gioco, è un valore aggiunto".
Infine un accenno sul suo futuro: "Ho firmato un contratto fino al 2011 con il Cagliari, non sono un allenatore libero, lasciatemi lavorare".
Promossi&Bocciati di Cagliari-Bari: Allegretti sbaglia TUTTO, Cossu e Matri STELLARI!
Cossu: Rientra dal turno di squalifica e nel primo tempo fa danzare le punte che è una meraviglia, con aperture in profondità ad innescare la velocità di Matri, che propizia l’1-0, e la potenza di Nenè. Nella ripresa trova il successo personale con la collaborazione dell' involontaria deviazione di Gazzi, che spinge nella porta barese un cross dalla sinistra del fantasista sardo. Voto 7
S.Masiello: Punge sulla sinistra, dove dà del filo da torcere a Biondini e Marzoratti e trova anche lo spazio per trafiggere l’ incolpevole Agazzi con una bella conclusione dal limite dell’area, dopo che il primo tentativo era stato ribattuto da Canini. Voto 6,5
Matri: Il suo assist a Conti nell’azione che porta in vantaggio il Cagliari vale come un goal. Riceve palla da Cossu e si libera in sequenza di Belmonte e dei due Masiello, difende il pallone dall’ assalto di Bonucci e scodella al centro per Conti un pallone su cui c’è scritto “basta spingere”. Voto 6,5
De Vezze: Il suo ingresso in campo avviene sull’1-3, ma entra subito in partita, porta scompiglio nella metà campo dei padroni di casa e serve a Castillo un assist al bacio che viene clamorosamente divorato dall’attaccante argentino. Voto 6,5
Astori: Non concede nulla a Meggiorini e vince tutti i duelli aerei sugli attaccanti baresi. Dalle sue parti non passa uno spillo. Voto 6,5
Alvarez: Si propone all’avvio con un colpo di testa beffardo su cui Agazzi si salva in corner. Poi Canini e Marzoratti gli prendono le misure e non gli riesce più nulla. Voto 5
Agostini: Puntuale nelle chiusure difensive, fa mangiare la polvere al suo diretto avversario Koman quando riparte dalla sua metà campo. Voto 6,5
Allegretti: Sbaglia tutto. Dai lanci lunghi ai passaggi di qualche metro. Giustamente sostituito. Voto 4,5
Il tributo a Valery Melis: Splendida commemorazione di Valery Melis, il caporal maggiore dell’Esercito Italiano, che è scomparso sei anni fa a causa del morbo di hodcking. Valery amava seguire le partite del Cagliari proprio dalla Curva Nord ed è stato ricordato prima dell’ inizio con le sciarpe innalzate al cielo e il coro “Valery vive!”, mentre tutto il Cagliari ha deposto due mazzi di rose rosse davanti alla Nord tra gli applausi scroscianti dei tifosi. Voto 10
Il trenino dei tifosi del Bari a fine gara: A cinque minuti dal termine e sotto di due reti, con un Cagliari che ormai sembrava irraggiungibili, i tifosi del Bari presenti nel settore ospiti hanno inscenato un simpatico trenino sugli spalti. Voto 8
:sofico:
juninho85
15-02-2010, 08:40
La Nuova Sardegna - Un Cagliari che emoziona e ferma sul nascere "il calcio totale" del Bari
Il Cagliari di Massimiliano Allegri, alla prima vittoria seduto sulla panchina d’oro, ha fatto fuori anche la «Giuventus del Sud». Sul prato del Sant’Elia, è caduto il Bari di Giampiero Ventura che, per sua ammissione, ormai allena «solo per libidine». Ieri, il giorno di San Valentino, il mister con il bavero della polo sempre su, ha goduto poco. I rossoblù hanno ipnotizzato i galletti baresi, guardandoli fissi negli occhi dal primo minuto.
Il Bari è arrivato al Sant’Elia considerato, per unanime valutazione dei commentatori, la rivelazione della stagione, la squadra che ha espresso il miglior calcio del campionato, sacchiana e corridora. Poi, però, non è facile per nessuno far fuori quella specie di «Ragazzi della via Pal», che è il Cagliari di Allegri, soprattutto quando a trascinarlo è un Andrea Cossu che va in giro per il campo, veloce come un’automobilina Politoys degli anni Settanta.
Che le cose si sarebbero messe bene per i rossoblù si intuisce fin dall’inizio. Al primo retropassaggio, trascorsi solo pochi minuti, verso il portiere Gillet, il brasiliano Nenè si fionda in area avversaria a far capire come si stanno mettendo le cose e a costringere l’estremo difensore a una precipitosa respinta in fallo laterale.
Poche volte si era visto un Cagliari pressare così alto, senza lasciare alla squadra ospite il tempo di ragionare. Nel caso del Bari, impedendo di impostare il «bel gioco totale» e andando ad aggredire ogni pallone, con gli scarpini rossi di Nenè, con le zampate di Matri, con gli inserimenti di Biondini e via elencando i giocatori di una formazione determinata a chiudere, sul nascere, ogni spazio ai biancorossi.
Il gol del vantaggio è una prova di forza di Alessandro Matri che avanza in un minilocale d’area di pochi metri quadrati, palla al piede, con la determinazione di un Caterpillar.
Gli altri due arrivano per intercessione della Fortuna che premia gli audaci e molte volte ama il genio e la sregolatezza. Prima punizione di Nenè, in violazione (condivisa con capitano e allenatore) della regola che affida il tiro alla castagna di Conti, e la buona sorte premia il brasiliano con una deviazione fatale. Stessa, benevola concessione, sul tiro di Cossu che ammette, onestamente divertito: «era un cross» e torna la calma al Sant’Elia, dopo un due a uno che sembrava aver riaperto la partita.
La condotta di gara del Cagliari mostra due volti distinti per tempo.
Primi quarantacinque minuti impeccabili, un piccolo capolavoro tattico che oscura il Bari di Ventura. Seconda frazione di gioco più sofferta, con qualche difficoltà a ripartire in contropiede. Quando succede, i rossoblù esprimono ancora bel gioco e, in particolare, mettono in evidenza una condizione atletica di grande spessore. La squadra totale che corre, inverte i ruoli, combatte su tutte le palle, al Sant’Elia, ha la maglia rossoblù e gioca un bel calcio. Come dice il suo tecnico, quando alza gli occhi al cielo prima di parlare, un po’ come Verdone ma più magro: «Il Cagliari è bello da vedere, ti emoziona e ti trascina». Condivide Andrea Cossu che, più sbrigativo, svela il segreto: «Il Cagliari gioca sempre bene».
Unione Sarda - Cagliari, tutto in 50 minuti
Dopo due pareggi (Siena e Fiorentina) e una sconfitta (Inter), il Cagliari è tornato alla vittoria sbarazzandosi del Bari dell'ex Giampiero Ventura con facilità irrisoria. Ai rossoblù è bastato giocare per una cinquantina di minuti e tirare tre volte in porta per segnare altrettanti gol. Fissato il punteggio sul 3-1, dopo le reti di Conti e Nenè, Salvatore Masiello aveva dato l'illusione di riaprire i giochi, subito chiusi da un fendente di Cossu deviato, la partita si è trasformata in una guazzabuglio difficilmente descrivibile, dove le emozioni sono state rarissime e tutte causate da qualche confusa iniziativa degli ospiti. Il Cagliari è stato a guardare, tanto sicuro di sé da rinunciare ad attaccare e infliggere una lezione ancor più severa ai pugliesi.
Allegri non ha sbagliato formazione né poteva farlo, dal momento che gli mancavano ben sei uomini: Marchetti, Lupatelli, Pisano, Lopez, Dessena e Jeda. Quindi, il tecnico rossoblù ha riportato nell'undici titolare il terzino destro Marzoratti, ha richiamato in servizio Cossu, il migliore in campo, che aveva scontato la giornata di squalifica saltando la trasferta di Milano con l'Inter, e ha confermato la coppia d'attacco Nenè-Matri.
Anche Ventura ha dovuto fare i conti con infortuni e squalifiche, che lo hanno privato di Ranocchia, Almiron, Barreto, Kutuzov e dell'ex Langella. Le scelte dell'allenatore del Bari, però, non sono sembrate convincenti. Scottato dalla partita d'andata, che il Cagliari aveva dominato e vinto con il primo gol italiano di Nenè, ha rinunciato al solito 4-4-2 per infoltire il centrocampo. L'ex allenatore del Cagliari (stagioni '97 e '98 e poi '02 e '03, quest'ultima a metà scarsa causa esonero) ha affidato la fase offensiva al solo Meggiorini, spalleggiato dall'altro ex Alvarez, schierato stranamente nell'inconsueto e inadatto ruolo di seconda punta, e non in quello più congeniale di ala destra, forse nel tentativo di sottrarlo alla marcatura di Agostini, l'uomo più veloce del Cagliari. Fatto sta, che il temutissimo Alvarez non l'ha mai presa e ha finito per essere sostituito per colpe non certo sue.
Le intenzioni del Bari sono apparse subito chiare: baricentro basso, prolungato e stucchevole palleggio che partiva dalle retrovie (portiere compreso, in perenne difficoltà con i piedi), nel tentativo di far scoprire il Cagliari.
Allegri ha stravinto la sfida tattica. Il Cagliari ha portato il pressing solo in determinate circostanze, quando, cioè, la palla finiva tra i piedi di Gillet o la circolazione del pallone era difficoltosa. Allora, sospinti da un magnifico Cossu e dagli altrettanto generosi Nenè e Matri, la squadra rossoblù accorciava decisamente, togliendo spazio vitale ai baresi e costringendoli all'errore.
Tra l'altro, dopo appena tredici minuti, Conti ha spezzato l'equilibrio segnando il suo terzo gol stagionale. Il colpo di testa in tuffo a porta vuota è stato favorito da un'ubriacante serpentina in piena area di Matri, entrato in azione in seguito a una punizione battuta furbescamente da Cossu e rifinita da Lazzari.
Il Bari non ha cambiato atteggiamento: nove uomini dietro la linea della palla, nessuna iniziativa di rilievo, prudenza eccessiva. E il Cagliari ha raddoppiato, con una punizione di Nenè che Koman, in barriera, ha reso imprendibile per il povero Gillet.
Chi nella ripresa si aspettava un Bari arrembante, è rimasto deluso. Ventura non ha mosso un dito e la partita è scivolata via senza sussulti sino al 7', quando Salvatore Masiello, appostato al limite dell'area, ha tirato una prima volta, ritrovandosi la palla sul sinistro dopo una carambola tra Biondini e Canini. Il secondo tentativo è stato decisamente più azzeccato, visto che la palla si è infilata nell'angolo alla sinistra di un esterrefatto Agazzi. Il Bari ha sognato il miracoloso recupero ma neanche sessanta secondi dopo Cossu ha pennellato un tiro cross dalla sinistra, che ha incocciato sulla testa di Gazzi e si è infilato alle spalle di Gillet.
Il Cagliari ha tirato i remi in barca, lasciando la partita a un Bari talmente male in arnese che ha impensierito Agazzi solo con una percussione di Donati con tiro sul fondo e una scivolata di Castillo (subentrato a Alvarez) con palla a lato.
Anche le decisioni di Allegri hanno destato qualche perplessità. Per sostituire Biondini, obiettivamente stanco, anziché ricorrere a Nainggolan, mezzala destra di ruolo, ha buttato nella mischia Parola. Dopo pochi minuti, il tecnico è stato costretto a dirottare il nuovo entrato nel più naturale ruolo di centrale, costringendo, però, Conti a giocare da mezzala destra, cosa che non gli capitava dai tempi della promozione in serie A. Stiamo parlando del 2004. Confusione rimediata nel finale, con Nainggolan (sostituto di Cossu) a destra, Parola a sinistra e Lazzari trequartista, alle spalle di Nenè e Larrivey che ha rimpiazzato Matri. Poco male quando si vince 3-1, al termine di una partita che ha avuto poca storia e tutta marchiata di rossoblù.
Unione Sarda - Ventura e la partita che nessuno ha visto
«L'anno scorso, il Bari giocava con l'Albinoleffe; il Cagliari andava a vincere a Torino contro la Juventus». Giampiero Ventura non cambia mai: se vince ha difficoltà a dividere i meriti con gli altri; quando perde, riesce sempre a trovare qualche giustificazione. Soprattutto in questo caso: la sua avventura cagliaritana, evidentemente, non gli ha lasciato un buon ricordo. Si presenta in sala stampa, finge di non vedere cronisti che gli stanno antipatici. E distribuisce. «Per come è andata la partita, do un dieci a lode a tutti. Sì, alla squadra e anche a me».
Davvero rimane uguale a se stesso l'attuale tecnico del Bari. Sciorina la lista degli indisponibili (proprio come faceva quando sedeva sulla panchina rossoblù). «Magari, per qualcuno, i nostri assenti non sembrano giocatori importanti. Ma, per il nostro gioco, sono fondamentali». Ed esalta la prova dei suoi, sminuendo quella degli avversari. «Il Cagliari ha vinto, quindi onore al Cagliari. Ma non riesco proprio a spiegarmi questa partita e soprattutto i tre gol, di due, in realtà, sono autoreti. Gillet non ha fatto neanche una parata, i nostri avversari non hanno tirato una volta in porta e non hanno costruito neanche una palla-gol. Merito nostro. Chiedete», dice rivolto ai cronisti pugliesi, «quante azioni pericolose costruisce il Cagliari in ogni partita: cinque, sei, a volte sette. Contro di noi, neanche una»
Eppure la partita è finita con il successo, netto, dei rossoblù. Soltanto una concessione alla squadra di Allegri. «Cossu è giocatore che va oltre la media di questo campionato». E poi, di nuovo, il peana autoelogiativo. «Certo che provo un po' di rammarico. So bene che i nostri obiettivi non possono non essere diversi da quelli del Cagliari. Ma io sono orgoglioso della prestazione del Bari. Fare una partita come quella che abbiamo giocato contro un'avversaria come il Cagliari non può non rendermi felice».
Inutile tentare di mettere in discussione le sue scelte, come fa qualche giornalista barese. «È vero che non avevamo mai usato questo modulo. Ma siamo riusciti a mettere in difficoltà il Cagliari proprio perché abbiamo giocato con questo assetto». Non ha convinto molto neanche la scelta di far giocare in avanti l'ex rossoblù Alvarez. «Mi aspettavo qualcosa di diverso. Se, non so come, avessimo segnato, la sua presenza ci avrebbe fatto molto comodo. Purtroppo, invece, abbiamo preso gol dopo pochi minuti. E sono stato costretto a sostituirlo».
Unione Sarda - Allegri, la nuova sfida comincia adesso
Tra le mani le chiavi della speranza. Max Allegri chiude la porta della salvezza una volta per tutte. Prima di aprire quella dell'Europa, però, preferisce scollinare la soglia dei quaranta punti. «Se lo avremo fatto entro il 7 marzo», ribadisce l'allenatore del Cagliari, «potremo provare a giocarci qualcosa di importante».
La partita con il Bari è il crocevia del nostro campionato, aveva detto alla vigilia. «Questa vittoria ci consente di chiudere il discorso salvezza», gongola orgoglioso adesso il tecnico livornese, che prova così a dare una spallata alla stagione stando, però, molto attento a non bruciare le tappe. «Le gare con Parma, Udinese, Chievo e Catania ci schiariranno meglio le idee».
Spazzata via a suon di gol la batosta di San Siro. «Primo tempo di altissimo livello, grande ritmo e pressione in ogni zona del campo contro un grande Bari». Fisiologico un leggero calo nella ripresa. «Abbiamo sofferto un pochino, ma il risultato non è stato mai in discussione». Nonostante il gol di Masiello. «Sul due a uno ho pensato che ci sarebbe stato da soffrire sino alla fine», ammette Allegri ora che i tre punti sono in cassaforte, «poi è arrivata subito la perla di Cossu». L'ennesima perla di un giocatore straordinario. L'intero stadio si è alzato in piedi ad applaudire il fantasista cagliaritano al momento del cambio, compreso Allegri. «È il giusto riconoscimento», sottolinea il tecnico. «Come sempre Andrea ha fatto una partita generosa senza mai risparmiarsi. Poi ha delle qualità tecniche eccezionali. Ci sono momenti in cui riesce a portare da solo la palla in giro per tutto il campo».
Soddisfatto l'allenatore, Max Allegri, e pure rimborsato. Lui certo oggi non andrebbe al Cagliari Calcio a farsi restituire i soldi del biglietto (l'iniziativa è nata dai giocatori subito dopo la sconfitta di Milano ed è stata subito sposata dal presidente Cellino) perché deluso dalla prestazione. «A dir il vero io ero soddisfatto anche della prova offerta dai miei ragazzi contro l'Inter». Uno schiaffo alle critiche che hanno accompagnato l'ultimo ko. «Questo Cagliari è proprio bello da vedere. Ti emoziona, ti trascina. E i tifosi non possono che essere contenti». Figurarsi lui che - non perde occasione per ripeterlo - ha «l'onore di allenarlo». E spera di farlo il più a lungo possibile, quasi mette le mani avanti ogni volta che il discorso scivola sul futuro spesso accostato a panchine eccellenti (quelle di Juve e Fiorentina tra tutte). «Sono ancora legato al club rossoblù e di questo sono orgoglioso. In ogni caso», taglia corto Allegri, «di futuro preferisco non parlare. La stagione è ancora in corso e può diventare molto importante per il Cagliari». In bilico tra i sogni e la realtà. «Abbiamo trentacinque punti e una partita ancora da recuperare, è una bella situazione, merito di tutti e di un grande spirito di sacrificio».
Rossoblù più forti anche della sfortuna. «Sei infortunati ma nessuno se n'è accorto. Questo perché chi ha giocato non ha fatto rimpiangere gli assenti. Ho un gruppo fantastico di venti giocatori che hanno in testa solo il bene della squadra». Cagliari stellare e operaio allo stesso tempo. «Qui tutti fanno tutto e si sacrificano». A cominciare dagli attaccanti. «Nenè ha rincorso gli avversari sino all'ultimo minuto di recupero, Matri ha giocato per i compagni, per non parlare di Cossu. È una squadra davvero encomiabile». A proposito di attaccanti e di Nenè in particolare: in occasione del secondo gol è stato proprio Allegri a indicare il brasiliano per battere la punizione. «L'importante è che sia andato tutto bene», prova a minimizzare il tecnico rossoblù, sin troppo umile e modesto.
E ora la sfida con il Parma, sempre al Sant'Elia. «Vincere due partite di fila in casa non è mai semplice, ma dobbiamo cercare di sfruttare il momento». E non scendere più dal treno che porta in Europa.
juninho85
15-02-2010, 22:01
Il Sardegna - Nenè: "Sogno dieci gol"
Sogno europeo non più chimerico. Il brasiliano Nenè però mostra tendenza aziendalista. «Prima i quaranta punti. Poi si vedrà». Il Bari gli porta bene. Al San Nicola, all'andata, in campionato. «Caso fortuito. Spero poi di segnarne altri cinque. Come è capitato dopo quella rete. Per adesso mi accontento di quello che ho fatto. In settimana, ai bambini della scuola, un gol l'avevo promesso. Devo andarci più spesso». Un obiettivo potrebbe essere la doppia cifra. «E chi lo sa? Potrebbe anche accadere. Del resto l'anno scorso, in Portogallo, ne realizzai venti». Punizione-gol contro il Bari. Settimo sigillo stagionale per Nenè. Gentile concessione di Conti che, per antonomasia, è colui che si incarica di calciarle. «Aveva già realizzato il gol del vantaggio. Poi l'ho preceduto.
Quando ho visto il portiere leggermente fuori dai pali ho tirato senza pensarci su. Forse la palla sarebbe entrata lo stesso senza la deviazione della barriera». Ed il paulista è già proiettato nel futuro. «Spero di ripetermi già contro il Parma». Il Cagliari dovrà giocare senza Biondini. Ammonito, sarà squalificato. Ma la squadra ha mostrato di saper sopperire alle assenze. «Tutti danno il loro contributo, in ogni momento della gara - dice Andrea Cossu- Contro il Bari abbiamo vinto una partita importantissima. Volevamo i tre punti. Avevamo preparato bene situazione tattica». Con un pressing alto, che ha messo in difficoltà i portatori avversari. «Il mister aveva studiato proprio questo accorgimento di gioco». Un'ovazione lo ha accompagnato al momento dell'uscita dal terreno di gioco. «È una soddisfazione immensa ricevere gli applausi da parte del proprio pubblico. Sono strafelice anche per questo». La rete? «È stata deviata, se non me la danno non importa, tanto ne ho già poche. L'importante era vincere». Abilmente mascherato fra gli spettatori della “centrale”, un emissario del Barcellona si è scomodato per seguirlo. Ha preso appunti e dispensato apprezzamenti sul giocatore rossoblù. «Forse osservava qualcun altro - scherza Cossu – Siamo seri e facciamoci una risata». E Lippi quando si accorgerà di lui? «Spero sia il Cagliari ad accorgersi di me». Poi una dedica. «Il gol è tutto per Valery. Era la sua giornata».
La Nuova Sardegna - Astori: "Un primo tempo impeccabile"
Fiumi di entusiasmo e crescente convinzione nei propri mezzi. Col Bari di Ventura riflettori puntati non soltanto sull’attacco rossoblù. «Abbiamo interpretato l’approccio e la prima parte di gara nel migliore dei modi - dice il difensore Davide Astori».
Astori è la prova della raggiunta consapevolezza di sé e dell’autostima che i rossoblù hanno traovato in questo campionato. «Dopo sessanta minuti di gioco credo impeccabili - prosegue - siamo incappati in un piccolo calo ma è normale. La nota positiva è che abbiamo dimostrato di aver davvero superato in fretta il ko di Milano».
Soddisfazione che va a braccetto con quella di Michael Agazzi, esordiente al Sant’Elia. «Sono felice - dice - non sono uno che si emoziona facilmente in queste occasioni ma aver chiuso la prima gara casalinga con una vittoria è per me motivo d’orgoglio».
L’estremo difensore svela poi senza mezzi termini i segreti di questa e delle future vittorie della sua nuova squadra.
«In questo gruppo, a partire da Cossu, ci sono almeno sei giocatori di una qualità incredibile - continua - è un piacere allenarsi e giocare ogni giorno con loro.
Marchetti è per me un grande punto di riferimento ma preferisco tenere riservate le cose che mi ha detto appena arrivato a Cagliari».
Dal portiere al centrocampo. Anche per Radja Nainggolan battesimo felice.
«Sono contento. Per me si tratta di un piccolo cambiamento perché ero abituato a giocare molto di più - dice - pian piano e col lavoro quotidiano sono però sicuro di riuscire a ritagliarmi lo spazio adeguato».
Nell’ attesa il centrocampista ex Piacenza ha iniziato ad assaporare ieri il gusto della serie A.
«Con la serie cadetta c’è una grande differenza - dice - la velocità del gioco è superiore e i difensori in serie A non buttano mai la palla».
Neanche quelli rossoblù, anche ieri diligenti e ordinati fino al novantesimo.
«Dalla panchina il primo tempo è parso giocato davvero bene - conclude - poi abbiamo lasciato un pochino di spazio a loro ma una volta in vantaggio abbiamo amministrato con ordine e personalità il risultato».
Unione Sarda - Un gol e mezzo con il gioco delle coppie
Almeno questa settimana ha avuto il compito facilitato: con Jeda indisponibile, Allegri si è ritrovato a dover scegliere solo una punta da lasciare in panchina. Chi sacrificare tra Matri, Nenè e Larrivey? Il tecnico rossoblù ha scelto di non far giocare l'argentino. E i due prescelti hanno confermato la validità delle sue decisioni: Matri ha confezionato l'assist per l'uno a zero di Conti, Nenè, aiutato dall'involontaria deviazione di Gazzi, ha messo a segno la rete del due a zero. Non solo: su quel gol c'è un ulteriore zampino del tecnico rossoblù: Conti si stava già sistemando il pallone sul punto di battuta; due parole dalla panchina sono, invece, servite a dare il via libera a Nenè. «Ho parlato con il capitano», minimizza il brasiliano, «e abbiamo deciso che battessi io».
Ne è valsa la pena. Ma, d'altronde, Nenè immaginava che gli astri fossero dalla sua parte: il suo primo gol italiano è arrivato proprio nella partita di andata contro i pugliesi. «È vero, con il Bari segno sempre. Ho deciso di tirare in quel modo perché ho visto il portiere spostato da una parte. No, non lo so se la palla sarebbe entrata senza la deviazione del difensore del Bari. Ma ormai questa è storia. Io sono già concentrato sulla partita di domenica prossima con il Parma». C'è da scrivere la parola fine sul discorso salvezza. E c'è anche un traguardo da raggiungere. «Non sarebbe male chiudere il mio primo campionato italiano con dieci gol».
Un traguardo che, invece, è stato già tagliato dal compagno di reparto. A proposito, Matri, a che quota arriverai? «Il mio primo obiettivo», risponde il numero 32 rossoblù, «era arrivare in doppia cifra. Ora ne ho un altro». Quale? «Per scaramanzia, preferisco non dirlo». Ma qualcosa deve avere a che fare con i gol: Matri lo ammette raccontando il film della sua partita. «Sono soddisfatto di quello che ho fatto. Però, sarebbe stato meglio segnare una rete».
Il suo nome non appare nel tabellino di Cagliari-Bari. Però, Conti deve fargli un monumento per quel gol segnato al 13': Matri ha portato a passeggio mezza difesa e ha crossato permettendo al capitano rossoblù di insaccare di testa. «Come è andata? Francamente non me lo ricordo: ho provato a entrare in area e, quando mi sono trovato quasi sul fondo, ho deciso di rimettere la palla in mezzo». Tanti altri giocatori, al suo posto, racconterebbero chissà quale colpo di genio. Matri, invece, vola basso. «Ho messo in mezzo senza guardare. Francamente non sapevo se lì ci fosse un mio compagno. È stato molto bravo Daniele a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto».
Non si monta la testa l'attaccante rossoblù. Eppure avrebbe tante ragioni per farlo. In questi giorni, gira su Youtube un filmato con la sintesi di un Real Madrid-Milan giovanile: c'è un imberbe Matri. E c'è anche il coetaneo Fernando Torres. Uno spettacolo. «Vedere lui», minimizza il rossoblù, «mica me». Inutile tentarci: Matri è proprio umile. «È vero, ho eguagliato la striscia di gol di Gigi Riva. Ma, francamente, mi sembra esagerato paragonarmi a un giocatore di quel calibro».
La Nuova Sardegna - Cellino senza parole: prende i punti e scappa
A fine gara, avrebbe avuto più di un motivo per gongolare. Oltre alla vittoria e all’ottavo posto con 35 punti, ad esempio, c’è stato il debutto casalingo di due giovanotti promettenti: Agazzi e Naingollan. O magari, la settima rete di Nené, altra sua scoperta nei meandri della seria A portoghese.
Per non parlare delle prove sontuose offerte in questo campionato da Cossu, Astori e Matri. E invece, no. Massimo Cellino ha salutato come da copione gli arbitri e se l’è filata. Niente carne e verdure fritte. Neanche mezza parola con i cronisti. Con Stefano Arrica - da qualche giorno messo a capo delle relazioni esterne del club rossoblù - si è diretto velocemente alla saletta di Asseminello - quella con la super collezione di chitarre - a provare Dylan, Santana, Eagles. Della sorpresa annunciata, manco mezzo ba. Eppure, le condizioni per approfondire il discorso aperto con i tifosi - in ottomila hanno aderito all’operazione “soddisfatti o rimborsati” - c’erano tutte. Pazienza.
Intanto, la squadra migliora una performance che vale oro. Proseguita battendo il Bari, neopromossa con 32 punti all’attivo, senza patire le assenze di Marchetti, Pisano, Lopez, Jeda, Dessena. Soffrendo nel secondo tempo ma con i tifosi che non hanno dubitato dell’impegno e dello spirito di sacrificio. Anche il patron rossoblù si è alzato per unirsi alla standing ovation dedicata a Cossu.
Ma il dilemma rimane. Cellino ha davvero intenzione di far fare il salto di qualità al Cagliari? Intende tenersi il poker Marchetti-Astori-Matri-Lazzari per un progetto che porti dalle nebbie della lotta salvezza alla zona dei primi dieci club d’Italia? E ancora, quanto c’entra in tutto questo la lauta ripartizione dei diritti tv, il mancato acquisto del West Ham e la costruzione del nuovo stadio? Vedremo.
Allegri e i suoi record
Ottantotto. Sono questi i punti che ha racimolato Max Allegri sulla panchina del Cagliari. Ottantotto punti in due stagioni, supponendo di farne 44 un anno e 44 l'altro anno, vorrebbero dire due salvezze abbastanza tranquille. E invece Allegri ne ha timbrato 88 in una stagione e mezza. 53 punti alla prima sulla panchina del Cagliari, sfiorando la qualificazione in Europa League dopo aver perso le prime cinque partite di campionato. E 35 punti quest'anno,. quando siamo appena alla 5° di ritorno, con ancora 15 partite da giocare. Dove può arrivare questo Cagliari? Prima di tutto alla fatidica quota dei 40 punti che vorrebbero dire quasi certamente salvezza. Poi, come dice sempre anche Allegri, si potrà ambire a qualcosa di più. Con 88 punti in 61 panchine, Allegri ha una media di 1,44 punti a partita. Una media altissima, una media da Europa.
Intanto il mister toscano è terzo come numero di vittorie in serie A da allenatore del Cagliari, a sole tre vittorie da Mazzone, che però ha 30 panchine più di lui. Primo e per ora irraggiungibile è Manlio Scopigno con 67 vittorie.
Parma, un altro avversario in difficoltà sulla strada dei rossoblù
Se si esclude l'Inter, una costante di quesrto periodo per i rossoblù è quella di dover affrontare avversari che senza ombra di dubbio non sono nel momento migliore della loro stagione.
E' stato il caso del Livorno alla prima di ritorno, proseguendo con il Siena e poi anche le ultime due squadre affrontate al S.Elia, Fiorentina e Bari hanno attraversato il Tirreno con un carico di problemi tecnici e ambientali emersi nelle ultime settimane.
Anche il Parma che domenica farà visita ai rossoblù non vive un momento d'oro e la sconfitta subita ad opera della Lazio è solo l'ultima di una striscia che l'ha vista conquistare appena due punti nelle ultime sette partite con un rendimento esterno disastroso. In Emilia il pareggio ottenuto nel recupero contro l'Inter aveva illuso tutti ma ieri sono arrivati anche i primi mugugni dagli spalti del "Tardini" uniti alle lamentele sull'arbitraggio da parte del ds Leonardi che tradiscono un certo nervosismo e alle dichiarazioni di un Guidolin dubbioso sulla sua permanenza a Parma che senza dubbio non hanno contribuito a rasserenare l'ambiente.
Dunque un altro avversario "spaesato" da un momento di magra si affaccerà in Sardegna e, come già si era detto alla vigilia delle sfide con le squadre citate, occorrerà se possibile ancora più attenzione e solidità per approfittare delle difficoltà altrui.
Da notare come nella gestione Allegri esista una differenza sostanziale rispetto alle stagioni passate in cui eravamo abituati a vedere un Cagliari che quando incontrava squadre allo sbando, e date come "abbordabili" alla vigilia, molto spesso sfigurava dando la possibilità agli avversari di riprendersi conquistando punti importanti e nei giornali del giorno dopo e soprattutto nei bar sport non era insolito sentire affermazioni come "abbiamo resuscitato anche questi..." e altre espressioni di questo tenore.
Quest' anno non accadono distrazioni contro la pericolante di turno, segno della maturità ottenuta dal gruppo forgiato da Allegri e una solidità di squadra sempre più marcata che è l'arma basilare per tenere testa a compagini, le quali affrontando un momento di difficoltà, giocano la partita puntando sull' emotività e su "sfuriate" occasionali che solo una squadra quadrata e con l'istinto "da assassino sportivo" può fronteggiare con successo.
juninho85
15-02-2010, 22:33
stasera c'era la fila di gente che chiedeve il rimborso del biglietto,anzichè chiedere il biglietto per il parma
pessimi,il cagliari non ha bisogno di gente così,buttatevi a mammarranca,vergogna
juninho85
16-02-2010, 15:07
La Nuova Sardegna - Le otto giornate rossoblù
Le «otto giornate rossoblù» per coltivare il sogno Uefa League. Un’istantanea che fotografa il momento felice del Cagliari, sempre più squadra rivelazione del campionato. La vittoria sul Bari ha ridato slancio alle ambizioni dei sardi e nonostante Allegri getti continuamente acqua sul fuoco, è evidente che tra un mese e mezzo si saprà se il sogno è stato spezzato, oppure i tifosi potranno vivere un finale di stagione appassionante.
Il calendario. Tre partite in casa e cinque in trasferta. Come spiega la tabella che pubblichiamo sotto, l’avventura comincia domenica in casa col Parma e, si concluderà il 28 marzo con la trasferta di Genova, con la Sampdoria. Un percorso pieno di difficoltà che i rossoblù dovranno affrontare con la determinazione e la personalità mostrata contro i pugliesi. La pesante sconfitta subita con l’Inter è stata archiviata senza traumi. E’ il segnale di maturità che ci si aspettava, la conferma che il Cagliari è una squadra a cui non manca nulla per combattere con chi ambisce a un posto in Europa. L’importante è crederci e avere coraggio.
Tour de force. I rossoblù dovranno giocare tre partite in sette giorni. Domenica il Parma, il mercoledì successivo a Udine (nel recupero), quattro giorni dopo a Verona col Chievo. Un trittico di sfide difficile, con avversari tutti alla portata del Cagliari, ma con grandi motivazioni. Il Parma è reduce dalla sconfitta in casa con la Lazio, ma soprattutto da un periodo negativo che ha rimesso in discussione quanto di buono gli uomini di Guidolin hanno fatto nella prima parte della stagione. L’Udinese è in una zona pericolosa della classifica e non può certo fare regali. La «cura» De Biasi ha dato i primi frutti ma la salvezza è tutt’altro che sicura. La gara di Verona, invece, nasconde molte insidie perchè di fronte ci sarà una formazione «lunatica», che se incappa nella giornata giusta può crearti problemi.
Un mese di fuoco. Cinque le partite che il Cagliari dovrà giocare a marzo. Saranno queste le sfide decisive. Nell’ordine: Catania, Genoa, Lazio, Atalanta (nell’ultimo turno infrasettimanale della stagione) e Sampdoria. Con le due liguiri saranno scontri diretti, le altre sono formazioni che navigano in acque agitate e giocheranno col coltello tra i denti.
L’uomo in più. Andrea Cossu è il giocatore in grado di fare la differenza. E’ lui la «chiave» per aprire la porta che conduce in Europa. Se il trequartista si esprime come sa, il Cagliari ha a dispozione un’arma letale. Al Meazza non c’era e la sua assenza si è fatta sentire. Col Bari ha rimesso le cose a posto quando la partita si stava complicando. Allegri di lui non può proprio fare a meno.
Unione Sarda - Jeda non recupera, l'emergenza continua
Nessuna speranza per Marchetti, Lupatelli, Lopez, Pisano e Dessena, quasi nulle le chance di Jeda di poter recuperare in tempo per la sfida di domenica prossima con il Parma. L'infermeria resta affollatissima e l'emergenza continua. Più grave di domenica scorsa, perché Biondini, ammonito nella gara con il Bari, oggi sarà squalificato dal giudice sportivo.
Notizie attese e che perciò non hanno tolto il sorriso a Massimiliano Allegri, che ieri ha trascorso la giornata a analizzare la partita con il Bari e a buttare giù il programma della settimana. La squadra tornerà al lavoro questo pomeriggio, poi continuerà la preparazione con i soliti ritmi: domani doppia seduta, giovedì partitella in famiglia, che sostituisce il test del giovedì con una squadra dilettanti (stanno ritornando le grandi piogge, provocate dal vento di libeccio che, se non altro, provocherà un rialzo delle temperature), venerdì seduta tattica, sabato mattina la rifinitura.
ARIAUDO AZZURRO Ieri, il giovane difensore Lorenzo Ariaudo ha raggiunto il Centro tecnico di Coverciano, per rispondere alla convocazione del ct dell'Under 21, Pierluigi Casiraghi, che terrà uno stage di tre giorni, in vista della partita di qualificazione al Campionato europeo Italia-Ungheria, in programma a Rieti mercoledì 3 marzo. Domani, gli azzurrini disputeranno un'amichevole con la Primavera del Siena. All'ultimo istante, l'interista Mario Balotelli, infortunato, non ha raggiunto Firenze e non è stato neppure sostituito. Domenica l'infortunio del parmense Paloschi, rimpiazzato dall'empolese Diego Fabrini.
BIGLIETTI Sono già in vendita i biglietti per la gara con il Parma di domenica prossima. Intanto, come promesso, è iniziato il rimborso dei tifosi che hanno conservato la matrice del tagliando per la partita con il Bari. In alternativa, gli spettatori possono ottenere un biglietto gratis per l'incontro con il Parma.
PARMA Problemi in casa dei gialloblù, ancora scottati per la sconfitta interna con la Lazio. Una battuta d'arresto inaspettata, dopo la buona prova con l'Inter, fermata sul pareggio nel recupero della settimana scorsa. Guidolin al Sant'Elia dovrà fare a meno di Jimenez, che oggi sarà squalificato dopo l'espulsione per proteste subita domenica, e di Paloschi, che si è stirato sette minuti dopo essere entrato in campo. Guidolin, ieri, non ha chiarito se la squadra andrà in ritiro anticipato: «Lo valuteremo con un attimo di calma, io sono contrario alle clausure, anche se qualche volta possono fare bene. Sono comunque convinto che a Cagliari faremo una bella gara».
Unione Sarda - Per il Cagliari inizia il folle volo
Diciamo la verità, chiara e netta: non ci credeva nessuno. Salvezza in cassaforte alla quinta giornata di ritorno (con la partita di Udine da recuperare), zona Europa League a due passi, gioco scintillante e potenza dell'attacco inimmaginabile all'inizio della stagione. Il 3-1 rifilato al Bari ha confermato la forza della squadra di Allegri, a cui è bastato giocare per cinquanta minuti per ridurre ai minimi termini la tanto celebrata squadra dell'ex Ventura. La supremazia territoriale dei pugliesi, dopo il terzo gol rossoblù, è stata determinata più dall'incapacità del Cagliari di ripartire che dall'effettiva forza degli ospiti. Il bilancio dei biancorossi è stato deprimente: un gol dopo un doppio rimpallo e nessun altro tiro in porta. La vittoria del Cagliari non è mai stata in discussione, se non per sessanta secondi, il tempo intercorso, cioè, dalla rete di Salvatore Masiello (che aveva dimezzato lo svantaggio dopo l'uno-due di Conti e Nenè) a quello realizzato da Cossu con l'involontaria partecipazione del barese Gazzi.
Il Cagliari è riuscito nell'impresa di ripetere la splendida stagione scorsa, nonostante i problemi non siano mancati. La squadra - è bene ricordarlo - è uscita profondamente modificata dal calciomercato estivo. Allegri, infatti, ha dovuto ridisegnarla dopo aver perduto, per motivi diversi, tre titolari: Bianco, Fini e Acquafresca.
La maggiore preoccupazione riguardava l'attacco, perché non era facile affrontare un torneo insidioso come la serie A senza un bomber di sicuro affidamento. Invece, ecco il miracolo. Matri è esploso (dieci reti), Nenè lo ha seguito a ruota (sette), Jeda non si è tirato indietro (cinque), mentre i centrocampisti stanno garantendo un buon contributo, grazie a Conti e Lazzari (tre reti ciascuno) e Dessena (due). L'attacco rossoblù, con trentasette reti all'attivo, è il sesto del campionato dopo quelli di Inter, Roma, Milan, Juventus e Genoa. Ma è al Sant'Elia che la prima linea di Allegri si esprime ai massimi livelli. Nello stadio amico, infatti, gli attaccanti rossoblù sono andati a segno ventisei volte. Ha fatto meglio soltanto l'Inter dei fenomeni, con ventisette gol. Praticamente, una macchina da guerra mentre Acquafresca (le cui qualità sono indiscutibili) è ancora fermo a quota un gol, segnato con la maglia dell'Atalanta e per giunta su rigore. Il calcio, a volte, è davvero incomprensibile.
Non ci sono dubbi che questo sia il trionfo del gruppo, parola con cui allenatori e giocatori si riempiono la bocca senza eccezione alcuna, ma che non sempre è facile costruire. Il Cagliari, invece, ormai da tre stagioni, può contare su una ferrea unità di intenti di tutte le sue componenti (società, squadra, tecnici), fattore che ha determinato un ambiente positivo e un grande sostegno del pubblico. La squadra trascina i tifosi che, a loro volta, trascinano la squadra. Un circolo virtuoso che fa da sfondo ai successi rossoblù.
In tale situazione, le qualità dei singoli non solo si esprimono compiutamente ma vengono addirittura accresciute. La maturazione di Matri è sotto gli occhi di tutti. Ma è visibile anche all'osservatore più distratto la conferma di Biondini, la prepotente crescita di Astori e Canini, la lenta ma costante presa di possesso del ruolo di Lazzari, che deve solo eliminare alcuni errori banali (frutto di scarsa attenzione) per riuscire a dare un contributo ancor più importante alla squadra.
La società non è da meno, con una gestione oculata e serena di cui gli amanti del gossip pallonaro non riescono a capacitarsi, ricamando su presunte tensioni tra presidente e allenatore, con sconcertanti fughe in avanti per la paura di restare indietro. Cellino, oltre al rock 'n roll, pensa continuamente alla squadra, muovendosi tempestivamente per rispondere alle esigenze del presente (preso dal Piacenza Nainggolan per mettere a disposizione di Allegri una mezzala di qualità) e del futuro (già sotto contratto il modenese Pinardi, con il duplice scopo di tamponare l'eventuale perdita di Lazzari, in comproprietà con l'Atalanta, e per avere un'alternativa valida a Cossu, sempre più anima di questo Cagliari).
Cellino dice di avere un grande progetto per il Cagliari. Staremo a vedere. Nel frattempo, però, la sua squadra sta già permettendo ai suoi tifosi di fare un grande sogno, quello di competere, nei piani alti della classifica, con squadre che hanno bilanci nemmeno paragonabili con quelli del Cagliari, come la Fiorentina, il Genoa, il Palermo, la Sampdoria e, perché no, la Juventus, che avrà fior di campioni ma che gioca infinitamente peggio del Cagliari.
Il furetto con la maglia numero 7
Ieri anche la "Gazzetta dello Sport" reputava Andrea Cossu il migliore in campo della gara di domenica tra Cagliari e Bari. Finalmente anche i quotidiani nazionali si stanno accorgendo della classe cristallina del fantasista cagliaritano, dopo anni di gavetta sui campi di B e C sta dimostrando tutto il suo valore. É la rivincita di un ragazzo cresciuto sul campo della Johannes, in Via Is Mirrionis, bocciato dal Cagliari negli anni dell'adolescenza e costretto prima a percorrere tutta la SS 131 fino ad Olbia, dove esordisce in C2, poi ad emigrare per continuare a inseguire il sogno del pallone, dopo aver conquistato gli scout del Verona, trovando posto nella squadra primavera degli scaligeri.
Digitando su Google le parole "Cossu Johannes" il secondo risultato rimanda ad un trafiletto dell'Unione Sarda del 14 gennaio 1998, oltre dodici anni fa, che recita testualmente: "Un ragazzo cagliaritano, Andrea Cossu, ex Johannes ed ora tesserato col Verona è stato convocato per il 18 gennaio a Coverciano per un raduno della nazionale Under 17. Un grosso riconoscimento per il giovanissimo calciatore che partito dalla Sardegna la scorsa estate, si è conquistato un suo spazio nella Primavera del Verona, meritandosi questa convocazione, voluta da Rocca". Quasi un'anticipazione del futuro. Chissà se dodici anni fa, chi scrisse l'articolo, Marco Serreli, avrebbe mai immaginato l'attuale presente di Cossu. Dopo gli anni veronesi, conditi da prestiti in tutta Italia (tre stagioni a Lumezzane, una a Sassari con la Torres) e dopo il ruolo da protagonista in serie B, con 6 gol all'attivo nel 2004-05, il primo arrivo a Cagliari, serie A, sotto le “gestioni” Tesser, Arrigoni, Ballardini e Sonetti. Il buon Cossu si gioca un posto con Andrea Capone, ma non riesce ad esplodere, decidendo di lasciare Cagliari l'anno dopo, per tornare a Verona. Dopo alterne fortune, più personali che di squadra, torna a Cagliari nel gennaio del 2008. E a partire da quella eroica salvezza, con Ballardini al timone, Cossu è diventato il trascinatore dei rossoblu.
“Nemo propheta in patria”, dice il Vangelo. Ma, fatte le debite proporzioni, al buon Andrea è riuscito il contrario: lui, tifoso, amato dai suoi tifosi, visto come uno di loro, è il fiore all'occhiello dell'anima cagliaritana (lui, Pisano, la vecchia guardia ormai “adottata”) dell'undici di Allegri. Con questo spirito da “ultrà” si spiega la dedica della rete di domenica, a quel Valery Melis che per l'ingiustizia e il clamore suscitato dalla sua morte (Valery era un ex militare deceduto a causa di un male incurabile, contratto probabilmente in missione, ndr), non è stato certamente dimenticato, né dai suoi compagni di curva, né dai calciatori rossoblu. In campo dà tuttociò che ha, uscendo spesso alle prese con i crampi. I numeri dicono di lui che è il più sostituito del campionato, ma anche uno dei migliori assistmen (al plurale,ndr) del campionato, alle spalle di calciatori di ben altro blasone, Ronaldinho e Cassano su tutti. Eppure su di lui si son posati gli occhi del Barcellona, campione d'Europa e del Mondo in carica, che pur di fantasisti abbonda: proprio su di lui, che ha forse l'unico difetto di essere “troppo” generoso negli ultimi sedici metri, difettando di cattiveria. Andrea tende a schivare le voci, ritenendole “fantacalcio”. E per questo non si preoccupano i tifosi rossoblu, che se lo coccolano affettuosamente e lo difendono a spada tratta, come accaduto nel caso dell'espulsione (evitabile, da parte sua e dell'arbitro, soprattutto) contro la Fiorentina: se fosse anche un goleador, allora davvero la maglia numero sette sarebbe blaugrana, e non più rossoblu...
Ad ogni modo, anche i tecnici avversari temono ormai la forza del furetto Cossu, cercando tattiche per ingabbiarlo ed impedirgli di tessere le sue trame: per lui timore ed elogi. Gli ultimi in ordine di tempo giungono da Giampiero Ventura, tecnico del Bari, il quale ieri in sala stampa ha avuto belle parole per il numero sette rossoblu, dichiarando: "Andrea è al di sopra della media nazionale". Parole al miele, quelle del genovese, che ha parlato bene dell'ambiente cagliaritano in tutta la settimana che ha preceduto la gara. Probabilmente Ventura ricorda con piacere gli anni trascorsi all'ombra della Sella del Diavolo, nonostante i dissapori del suo ultimo periodo con Cellino. Una curiosità? Se andiamo a rileggere gli altri articoli di calcio di quel numero dell'Unione, datato 18 gennaio 1998, ci si imbatte in un'intervista al tecnico rossoblu di allora, sulla partita contro l'Ancona. Chi era il destinatario delle domande? Proprio Giampiero Ventura. Sarà un caso? Ah, come passa il tempo...
juninho85
16-02-2010, 21:42
Corriere dello Sport - Nenè contento come un bambino
A vederlo dagli spalti sembra che tutto gli riesca molto semplicemente, come calciare quasi da fermo una punizione che si insacca alle spalle del por*tiere e finisce in rete ma probabilmente il merito è del*la sua filosofia di vita che gli fa prendere tutto con il sorriso e con la fede.
Missione compiuta per Nenè che giovedì scorso, nel*la scuola di via Garavetti a Cagliari, aveva promesso un gol da dedicare ai suoi piccoli tifosi.
E il bomber brasiliano ha mantenuto la sua parola rompendo un digiuno che durava da ormai quasi tre mesi. Dal destro imprendibile che inchiodò Gigi Buffon sono passate un bel po' di domeniche, otto per la preci*sione, senza che l'attaccante del Cagliari riuscisse a ri*trovare la gioia della rete. Dopo esserci andato vici*nissimo la settimana scor*sa a Milano, Nenè questa volta non ha sbagliato e, anche con un pizzico di fortuna, è riuscito a fare centro.
« Secondo me sarebbe en*trata lo stesso anche senza deviazione, perché avevo visto il portiere un po' fuo*ri e ho cercato di piazzarla » .
Sembrava che la sua spe*cialità fosse quella di cal*ciare con potenza e invece questa volta l'attaccante ha spiazzato tutti scegliendo di tirare con minore forza e maggiore precisione: ha avuto ragione lui e ha potu*to festeggiare con le mani al cielo per una rete parti*colarmente importante nell'economia della gara.
« Sono contento per aver aiutato la squadra a vince*re e la dedica per questo mio gol va sicuramente ai bambini della scuola che mi hanno dato il loro incitamento giovedì » .
La settima perla della sua prima stagione nella mas*sima serie è arrivata contro una squadra che sembra portargli particolarmente fortuna, visto che anche al*l'andata Nenè riuscì ad andare a bersaglio per la prima volta in Italia. « E spero di farne ancora tanti altri per*ché l'obiettivo che mi ero posto a inizio campionato era quello di realizzare almeno dieci reti. Se poi ne arrivas*sero undici, dodici o anche di più non sarebbe certo un problema » .
Ma già arrivare in doppia cifra dopo essere passato dal campionato portoghese a quello della serie A italia*na, sarebbe un ottimo traguardo per l'attaccante rosso*blù che comincia a far gola a parecchi grandi club che hanno assistito alla sua ascesa.
« Io sono concentrato per far bene con il Cagliari e per cercare di dare una mano. Mi sono ritagliato il mio spazio, ma è ovvio che tutti vogliono giocare quindi quando abbiamo l'occasione dobbiamo cercare di ren*dere al massimo » .
Prima di tutto si dovranno chiudere i conti con la sal*vezza e poi, con una eventuale scalata all'Europa, anche le quotazioni dei singoli rossoblù schizzerebbero alle stelle. « Ma ora - taglia corto Nenè - dobbiamo solo pen*sare a far bene anche contro il Parma. La vittoria sul Bari è stata importante però anche la prossima parti*ta sarà fondamentale per continuare a guardare avan*ti con ottimismo » .
Anche il Parma, quindi, è avvisato, perché ormai Ne*nè, dopo aver rotto il ghiaccio in questo nuovo anno so*lare, cercherà di non fermarsi più. La concorrenza nel reparto offensivo rossoblù è particolarmente agguerri*ta ma chi, come lui, segna, non si tocca e si guadagna la riconferma.
Corriere dello Sport - Marchetti, il rientro è alle porte
Per il rush finale di que*sta stagione, giunta al suo momento più delicato, Massimiliano Allegri cerche*rà di avere a disposizione tutto l'orga*nico del suo Cagliari che sembra avere tutte le carte in regola per chiudere con largo anticipo il discorso salvezza e sognare altri traguardi più prestigio*si.
Sarà, quindi, fondamentale, riuscire a recuperare quanti più giocatori pos*sibile nel minor tempo possibile. La li*sta degli indisponibili, infatti, è lunga, ma con il passare dei giorni dovrebbe assottigliarsi, per la gioia del tecnico rossoblù.
A sorpresa, infatti, Marchetti potreb*be riuscire a fare un recupero lampo ed essere disponibile già per la gara contro il Parma. Fino a questo momen*to il suo giovane sostituto Agazzi non ha demeritato, ma ovviamente avere il titolare a disposizione è tutta un'altra cosa.
Dopo lo stop per l'elongazione ai fles*sori della coscia sinistra, rimediata il 31 gennaio scorso contro la Fiorentina, il numero uno rossoblù sta cercando di bruciare i tempi di recupero e a metà settimana, dopo alcune sedute di lavo*ro differenziato, si sottoporrà ad ulte*riori accertamenti che, se dovessero avere esito positivo, permetterebbero al medico sociale Marco Scorcu di scio*gliere le riserve. Per il momento né ottimismo né pes*simismo, ma un clima di attesa per l'evolversi della situazione che potreb*be portare Marchetti in campo contro il Parma.
Stesso discorso per Lupatelli e Jeda, anche loro alle prese con problemi mu*scolari, di diversa entità. Sia il portie*re che l'attaccante, verranno valutati nel corso della settimana e non è d escludere che per entrambi arrivi il di*sco verde per domenica.
Niente da fare, invece, almeno per il momento, per Pisano, Lopez e Dessena che ne avranno ancora per un bel po'. Il centrocampista, infortunatosi al ginoc*chio destro mercoledì scorso, non potrà tornare in campo prima di un mese e dovrà avere molta pazienza così come Pisano che procede con il suo lavoro di potenziamento aerobico. Ancora ci sa*rà parecchio da fare per il terzino sini*stro che spera, comunque, di essere a disposizione per il rush finale.
Nessuna nuova notizia, invece, per capitan Lopez che è atteso in Sardegna per il fine settimana o, al massimo, per l'inizio della prossima. Il difensore ha già iniziato in Uruguay la riabilitazione dopo l'intervento al menisco del ginoc*chio destro, ma fino a quando non sarà a disposizione dei sanitari rossoblù, sa*rà difficile avere un quadro preciso dei suoi tempi di recupero.
L'operazione, effettuata il 4 febbraio scorso, dovrebbe permettergli di tor*nare in corsa per un posto in squadra dopo un mese e mezzo, ma difficilmen*te prima di aprile Lopez sarà in campo. Massimiliano Allegri dovrà, quindi, cercare di gestire al meglio gli uomini che ha, soprattutto in alcuni reparti particolarmente colpiti dall'emergen*za, come la difesa, per poi ritrovarsi il gruppo completo e compatto per il rush finale che potrebbe regalare parecchie sorprese visto che, anche se forzata*mente, alcuni dei suoi elementi, hanno avuto un po' di tempo per recuperare le forze e presentarsi al meglio nel mo*mento più importante della stagione.
Corriere dello Sport - Cagliari, l'Europa nella testa
Le giornate passano, ma il sogno Europa League è sempre ad un pas*so per il Cagliari di Massimiliano Allegri che ormai sembra pronto a gettare la spu*gna. La data ufficiale, più volte ripetuta dal tecnico, dopo la quale si faranno i pri*mi bilanci e cambieranno, eventualmente, gli obiettivi, resta quella del 7 marzo. I rossoblù sfideranno il Catania prima del rush finale e, al novantesimo della gara contro i siciliani, avranno un quadro più preciso della situazione e dei nuovi tra*guardi da tagliare. La vittoria ottenuta sul Bari, infatti, ha permesso ai cagliaritani di fare un altro deciso balzo in avanti in classifica lasciando, per chi ancora resta del parere che si debba avere paura di vo*lare, il terz'ultimo posto a ben dodici lun*ghezze. Verrebbe da chiedersi quali pos*sano essere le preoccupa*zioni di squadre come Udinese e Lazio, costruite per lottare ai vertici e in piena lotta per non retro*cedere, se ancora mister Allegri non ha deciso di gettare la maschera.
Una piccola ammissio*ne il tecnico rossoblù l'ha fatta sottolineando che « la vittoria contro il Bari è molto importante per la classifi*ca. Prima arriviamo ai quaranta punti che chiuderanno matematicamente il di*scorso, e più potremmo divertirci nel fi*nale di stagione » .
Ripresa degli allenamenti: Marchetti, Lupatelli e Jeda a parte
I rossoblù di Allegri hanno ripres gli allenamenti questo pomeriggio ad Assemini. Hanno svolto lavoro differenziato Jeda, Lupatelli e Marchetti. I tre giocatori domani si sottoporranno ad ulteriori visite, per definire meglio i tempi di recupero.
Come di consueto per il mercoledì, domani è prevista una doppia seduta.
Allegri: "Una bella classifica"
Come ogni martedì, Massimiliano Allegri si presenta ai microfoni per analizzare l'ultimo match dei suoi ragazzi e per iniziare ad inoltrarsi nella settimana che porterà alla gara successiva, in questo caso quella interna col Parma. E' soddisfatto il tecnico livornese, e non potrebbe essere altrimenti vista la classifica che sorride ai rossoblù: "Ha un bell'aspetto: 35 punti sono tanti. Ora sarà importante non perdere posizioni, ma ribadisco che il prossimo 7 marzo conosceremo il nostro futuro".
Le cose stanno andando nel migliore dei modi, anche se pure quest'anno si era partiti con un pò' di titubanza: "Normale, dato che c'erano tanti giocatori nuovi. Era una squadra tutta da scoprire. Il primo segno di riscossa si è avuto contro l'Inter. Perdemmo, ma da lì in avanti la squadra è cresciuta fisicamente e tecnicamente".
Col 3-1 al Bari è arrivata la pronta risposta dopo la sconfita di San Siro: "Abbiamo giocato un ottimo primo tempo. Nella ripresa, il Bari ha attaccato in prevalenza, ma era logico, doveva recuperare la partita. Avrei messo la firma per stare sopra di due gol dopo mezz'ora".
Contro i pugliesi Nenè ha realizzato il secondo gol, ma soprattutto ha svolto un grande lavoro per la squadra: "Si è calato in una realtà nuova come quella del campionato italiano, ha fatto grandi cose, segnando gol importanti"; ma Allegri allarga il discorso sui singoli anche ad altri componenti della rosa rossoblù, chi per un modo chi per un altro chiamati a fornire delle prove convincenti: "Lo stesso Larrivey si è ritrovato. Di Canini avevo già detto altre volte. Tutto il gruppo si è riconfermato". Anche Michael Agazzi sta confermando sul campo le sue buone credenziali: "E' stato sicuro, ha disputato un'ottima prova".
Domenica al Sant'Elia sarà di scena il Parma. Con la defezione di Biondini, squalificato. Allegri non fa una piega: "Abbiamo Barone, Brkljaca, Nainggolan: giocatori pienamente all'altezza della situazione che non fanno rimpiangere gli assenti".
I ducali, malgrado la crisi di risultati degli ultimi tempi, non saranno un avversario facile: "Tutt'altro. Proprio perchè reduce da un paio di risultati negativi, mi aspetto una squadra che verrà qui decisa a far punti. Non dovremo farci trovare impreparati".
juninho85
17-02-2010, 08:08
Unione Sarda - - Cagliari ai confini dell'Europa
I primi tre posti sono ormai decisi. «Inter, Milan e Roma non le prende più nessuno». Entreranno quindi in Champions League dalla porta principale, assicura Max Allegri. Per la quarta piazza (che vale i preliminari) sarà, invece, una lotta a due. «In questo momento c’è in corsa anche la Sampdoria, il Palermo potrebbe essere la sorpresa, ma alla fine se la giocheranno Juventus e Napoli, almeno credo». E il Cagliari? Sulla carta ha le stesse possibilità dei blucerchiati, dei rosanero, degli azzurri e persino dei bianconeri. Ha, infatti, trentacinque punti, deve ancora recuperare la partita con l’Udinese e sta attraversando un periodo di forma straordinario. C’è dentro sino al collo, insomma. Come minimo potrebbe ambire all’Europa League. Eppure il tecnico rossoblù - ancora una volta - preferisce non bruciare le tappe. Almeno sino al 7 marzo quando, ha ribadito anche ieri, tirerà le somme ed eventualmente lancerà la sfida alle grandi del campionato. «Fa un certo effetto questa classifica, lo ammetto,ma confermarla non è semplice, per questo dobbiamo mantenere altissima la concentrazione e non perdere di vista l’obiettivo ». Che non è più la salvezza, questo Allegri lo ha già chiarito domenica subito dopo il successo sul Bari. «Il discorso è chiuso», ha detto. Allora quale nuovo traguardo da inseguire? «Già chiudere la stagione con un punto in più rispetto allo scorso anno sarebbe un grande risultato ». Arrivando a quota 54 (a giugno del 2009 furono appunto 53) però il Cagliari sfiorerebbe appena l’Europa. Smorfia impenetrabile, braccia incrociate e tono perentorio: «Noi continueremo a dare il massimo per cercare di ottenere il massimo, poi si vedrà». Appuntamento al 7 marzo, insomma. Inutile pretendere ora di conoscere le ambizioni di Allegri. Entro quella data il Cagliari avrà affrontato, nell’ordine, Parma, Udinese, Chievo e Catania, dopodiché mancheranno altre undicipartite. Tempo al tempo. E nel frattempo l’allenatore si gode l’attimo e l’ennesima vittoria. Forse nemmeno lui si attendeva questa classifica alla vigilia del campionato. «Ciò che abbiamo fatto lo scorso anno è stato qualcosa di straordinario e quasi irripetibile, metterei subito una firma per salvarmi all’ultima giornata», ripeteva sino alla nausea a settembre, e ancora a ottobre. «Avevamo cambiato molto, certe incognite erano pertanto inevitabili», afferma oggi orgoglioso. «Abbiamo iniziato il campionato con giocatori nuovi, giovani e con caratteristiche diverse». E soprattutto senza Acquafresca (il capocannoniere), Fini (valvola di sfogo della manovra offensiva) e Bianco (difensore esperto e collaudato). «Una squadra tutta da scoprire». La svolta il 28 settembre al Sant’Elia contro l’Inter. «Pur perdendo, ci siamo resi conto delle nostre potenzialierano pertanto inevitabili», afferma oggi orgoglioso. «Abbiamo iniziato il campionato con giocatori nuovi, giovani e con caratteristiche diverse». E soprattutto senza Acquafresca (il capocannoniere), Fini (valvola di sfogo della manovra offensiva) e Bianco (difensore esperto e collaudato). «Una squadra tutta da scoprire». La svolta il 28 settembre al Sant’Elia contro l’Inter. «Pur perdendo, ci siamo resi conto delle nostre potenzialità ». La crescita poi è stata costante. «Sia a livello tecnico che fisico ». E che spettacolo. «Partita dopo partita abbiamo trovato un equilibrio e i risultati ci hanno consentito di non perdere mai l’entusiasmo, l’ottimismo e la fiducia ». Ecco il Cagliari che (non?) ti aspetti. «E bello persino vederlo allenarsi», ha ammesso la settimana scorsa Allegri. Il rossoblù che più lo ha sorpreso? «Senza dubbio Nenè. Arrivava da un campionato dal calcio portoghese, nulla a che vedere con quello italiano, eppure si è ambientato subito e addirittura ha già segnato sette gol». Non solo il brasiliano, però. «Anche il fatto che Larrivey si sia ritrovato è stata una piacevole sorpresa». E ancora: «Sorpreso, ma solo in parte, da Canini che è tornato a essere un giocatore importante». Poi c’è Matri, ma questa è tutta un’altra storia. «Pian piano sta raggiungendo la piena maturità e sfruttando le proprie potenzialità ». È il capocannoniere del Cagliari con dieci reti, domenica scorsa contro il Bari si è sacrificato, soprattutto, per la squadra, e che assist per Conti. «Ma che Alessandro sia generoso non lo scopro certo ora». Forse la nota dolente (una delle poche a dir il vero) resta Barone, protagonista nell’Italia che quattro anni fa ha vinto i Mondiali in Germania e comparsa nel Cagliari che oggi diverte e si diverte. «Quando è stato chiamato in causa ha dato il suo contributo», mette subito le mani avanti Allegri. «Contro il Parma avrà pure lui la sua chance viste le tante assenze tra infortuni e squalifiche ». Subito protagonista, invece, Agazzi dopo l’esordio choc di San Siro. Superato il primo, vero, esame di maturità nel calcio che conta con il Bari dell’ex Ventura. «Ha fatto davvero una bella partita dando sicurezza al reparto e dimostrando di essere un buon portiere». Nuovo gioiello della ricca vetrina rossoblù.
La Nuova Sardegna - Allegri: "Europa League? Guai a rilassarci"
Se volete farlo arrabbiare, parlategli di Juve o di Europa. O ditegli che è banale parlare ancora di corsa salvezza: «Questa classifica con i 35 punti è bellissima. Ma metterei la firma per farne uno in più dei 53 dell’anno scorso. Il resto, da qui al 7 marzo, deve essere concentrazione, lavoro e forza di volontà».
«Sapete cosa succede se pensiamo di aver svoltato? Inconsapevolmente si molla e si fanno figuracce. Noi vogliamo evitarle».
Allegri non molla e rilancia: «Abbiamo quattro partite delicate. Con il Bari abbiamo fatto benissimo. Adesso, ci attendono il Parma in casa, la trasferta a Udine mercoledì sera, il Chievo a Verona domenica prossima e infine, il Catania in casa. Ripeto, chiunque intuisce che si tratta di quattro gare decisive anche per il futuro».
- Discorso chiaro. Ma avere ambizioni non guasta.
«I tifosi devono sognare e starci vicino. È semplice pensare che se vinciamo le prossime quattro gare si va a 47. Allora cambia tutto. Puntiamo a fare il massimo ma anche così è dura vincerne due di fila, figuriamoci quattro».
- Torniamo allla vittoria sul Bari. Cosa ha detto alla squadra?
«Sono stati bravi a interpretare la partita. Hanno accelerato quando serviva, gestito la palla con i tempi giusti e mantenuto gli equilibri. Una vittoria importante che ha mostrato un’altra volta che siamo una squadra matura».
- A Bari dicono: Il Cagliari? Tre tiri, tre reti.
«Spieghino cosa avremmo dovuto fare dopo il 2-0. Dovevano attaccarci ma abbiamo pressando alto e non li abbiamo fatti ripartire».
- Come spiega il calo nel secondo tempo?
«Ci sta. Nel primo abbiamo speso tanto andando a prendere il portatore di palla anche nella loro area. Comunque, fatte salve due occasioni, abbiamo sofferto poco o nulla anche nel secondo tempo. Poi, il gol del 3-1 ci ha dato fiducia».
- Qual è la pagella di Michael Agazzi?
«Ottimo. Ha mostrato e dato sicurezza».
- Dopo Federico Marchetti ha avuto buon fiuto anche con Agazzi.
«Le scelte di mercato vengono fatte dalla società e del presidente Cellino».
- Matri non ha segnato ma ha giocato una grande gara. E’ d’accordo?
«È stato generoso e bravissimo sull’1-0. Sta trovando la sua dimensione e mettendo a frutto le doti che possiede».
- A 15 gare dalla fine qual è la sorpresa?
«Nené. Proviene dal Portogallo, non parla la lingua e si è già integrato segnando gol importanti. E aggiungo anche Canini e Larrivey, ritrovatisi al meglio».
- Domenica arriva il Parma, in quasi caduta libera.
«Vedrete che giocheranno la partita della vita».
- Senza Biondini e Dessena, in mezzo c’è da inventare qualcosa.
«Sono sereno, Barone, Brkljaca e Naingollan sono pronti. La forza del gruppo è proprio questa, chi viene chiamato si fa sempre trovare pronto».
- Allegri, chi va in Champions?
«I primi tre posti sono praticamente andati. Per il quarto corrono Juve, Napoli, forse la Sampdoria, ma penso anche al Palermo di Delio Rossi, sta ottenendo ottimi risultati».
- E in Europa League?
«Grazie e buona serata».
juninho85
17-02-2010, 15:58
Il Sardegna - Ora Allegri cala la maschera: "Che bello essere così in alto"
Sguardo furtivo alla classifica. Allegri la scorre velocemente. «Stiamo meglio di altri. Trentacinque punti sono tanti. Fa un bell'effetto essere così in alto». Ed archivia la gara con il Bari. «Non vedo perchè dopo il due a zero avremmo dovuto forzare. L'unico neo, per me, è stato nelle ripartenze. Che nella ripresa non abbiamo praticamente mai fatto». Potenzialmente il Cagliari, vincendo ad Udine, potrebbe appaiare la Juventus. «Fatto contingente. Penso che i bianconeri giocheranno per le prime posizioni». Poi tocca i singoli. Matri per primo. «E' un generoso. Lo ha sempre dimostrato. Per questo è utile anche quando non segna». La sorpresa piacevole è Nenè. «Ha saputo ambientarsi in fretta. Sono sincero, non me l'aspettavo. Anche perchè arriva da un campionato come quello portoghese, di diverso spessore». Impagabile Canini. «Anche lui ha fatto progressi. L'ho utilizzato spesso in fascia e non ha mai deluso». Una carezza anche al nuovo arrivato Agazzi. «E' freddo. Per questo da sicurezza a tutto il reparto». Un po' deludente Barone. Almeno stando alle referenze. «Ha giocato meno di altri. Però devo fare delle scelte. Comunque ha mostrato di essere pronto quando l'ho chiamato». All'orizzonte il Parma che zoppica vistosamente. «Non avranno Paloschi e Jimenez, ma sono sicuro che Lanzafame e Biabiany ci creeranno problemi con la loro velocità. Non dobbiamo far scemare la concentrazione credendo che tutto sia facile. Quando le squadre sono in difficoltà tirano fuori la gara importante». Biondini non ci sarà, appiedato dal Giudice Sportivo. «Ma ho svariate soluzioni. Oltre allo stesso Barone, anche Brkljaca potrebbe agire in quella fascia. Senza dimenticare
Parola, che mi permette di schierare la squadra con il 4-4-2 in assenza di Cossu. Domenica contro il Bari è successo e non si sono registrati squilibri tattici». La ripresa degli allenamenti ha visto Jeda, Marchetti e Lupatelli in “differenziato”. Pisano si sta curando a parte, mentre il capitano Lopez è ancora in Uruguay, dove continua la riabilitazione. Sabato prossimo sarà nuovamente a Cagliari. Domani Matri andrà in via Stoccolma, ospite della scuola Regina Elena. Nel pomeriggio è stata fissata un'amichevole con il Sanluri. Da decidere dove si disputerà, viste le piogge insistenti. Nel frattempo il Cagliari Calcio comunica che continuerà il rimborso dei biglietti della gara con il Bari sino a venerdì 19 compreso. Chi volesse il biglietto in sostituzione per il confronto
con il Parma potrà ritirarlo presso il Cagliari Point sino a domenica 21, oppure solo domenica presso i botteghini dello stadio, dove ve ne sarà uno apposito, soprattutto per i tanti tifosi rossoblù non residenti nel capoluogo.
Dubbi a centrocampo: Barone per Biondini?
Vista l'indisponibilità di Davide Biondini, appiedato dal Giudice Sportivo Tosel per una giornata, il “Conte Max” si ritrova con quattro possibili alternative al “rosso” di Cesena come mezzala destra. L'infortunio di Daniele Dessena non rende possibile quello che sarebbe stato il cambio più naturale, dato che il centrocampista parmense, a segno nella gara di andata, dovrà rimanere fermo ancora per un mese circa. L'indiziato principale alla sostituzione è Simone Barone, che già contro l'Inter ha dimostrato una buona forma: la sua esperienza potrebbe essere davvero utile domenica, contro un centrocampo offensivo come quello dei ducali. L'altro nome caldo è quello di Andrea Parola: in questo caso però, il tecnico livornese sarebbe costretto ad usare il pisano fuori ruolo, se non addirittura a cambiare modulo, come nel finale della gara contro il Bari. Gli altri nomi in ballo sono quelli del croato Mario Brkljiaca, mezzala naturale, o del belga-indonesiano Radja Nainggolan, già due presenze da subentrato: queste due ipotesi sembrano però al momento quelle meno probabili. Si saprà qualcosa di più preciso nei prossimi giorni, specie dopo l'amichevole di domani contro il Sanluri, capolista del girone G del campionato di Serie D.
Dametto convocato in Under 18
Come riporta il sito ufficiale della società rossoblu, il difensore della Primavera Paolo Dametto, classe 1993, di Arborea (come la punta Mattia Gallon) è stato convocato dal commissario tecnico della Nazionale Under 18 Pasquale Salerno per uno stage in programma a Coverciano, a partire dal 21 febbraio fino al 24. Ancora una soddisfazione quindi per il settore giovanile rossoblu, che già in passato ha avuto modo di mettere a disposizione diversi elementi alla causa della maglia azzurra.
juninho85
17-02-2010, 22:49
Cagliari, accertamenti per Jeda e Marchetti
Nel corso della doppia seduta d'allenamento di Assemini l'attaccante Jeda e il portiere Marchetti sono stati sottoposti a ulteriori accertamenti medici in vista della gara casalinga di domenica contro il Parma. I due proseguono parallelamente il lavoro differenziato, ed entrambi detengono discrete probabilità di essere recuperati in tempo per prendere parte all'impegno che opporrà il Cagliari ai gialloblù/crociati. Frattanto, prosegue la riabilitazione dell'altro portiere Lupatelli, per cui invece potrebbe essere necessaria una settimana in più prima del rientro nei ranghi.
Il Cagliari Calcio sostiene i dipendenti Alcoa
"Nella giornata odierna, il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha contattato personalmente il presidente del Cagliari Calcio Massimo Cellino, chiedendo l'esplicito sostegno della Società rossoblu verso i dipendenti dell'Alcoa, impegnati in una difficile vertenza per salvaguardare i loro posti di lavoro.
Il presidente Cellino, sensibile al delicato momento vissuto dai lavoratori, ha assicurato che il Cagliari Calcio manifesterà il proprio appoggio morale domenica prossima prima della partita col Parma."
Questa è la nota apparsa sul sito ufficiale della squadra rossoblù, che quindi ufficializza le voci che circolavano nei giorni scorsi: si era parlato infatti della possibilità che i giocatori del Cagliari scendessero in campo domenica con i caschetti dei lavoratori dell'Alcoa attualmente messi in cassa integrazione. Vedremo se sarà questa l'iniziativa proposta dal Cagliari Calcio oppure se la solidarietà ai lavoratori del Sulcis Iglesiente verrà mostrata in qualche altro modo.
Solertes
18-02-2010, 00:22
E' stata una proposta di un gruppo di facebook.
Brigungia Cappellacci....perchè non cancella l'acquisto di 125 mln di euro in palazzi dagli amici e li da agli operai invece di farsi bello con idee altrui senza riconoscerne la paternità :rolleyes:
juninho85
18-02-2010, 07:45
siamo veramente alla frutta...
juninho85
18-02-2010, 08:26
L'Unione Sarda - Paloschi ko tiene Guidolin con il fiato sospeso
il rischio di non poter schierare nemmeno Alberto Paloschi. Si allunga la lista degli assenti nella squadra gialloblù in vista dell’incontro con il Cagliari di domenica al Sant’Elia.
Oltre a Blerim Dzemaili, tenuto a riposo (per lui comunque la stagione dovrebbe essere finita), niente da fare anche per il giovane e promettente attaccante della Nazionale Under 21, alle preso con un infortunio. Paloschi è l’unica vera prima punta in organico e la sua defezione mette in allarme lo staff tecnico. Scalpita a questo proposito Hernan Crespo, ritornato in Emilia dopo l’esperienza di Genova. Crespo è apparso pienamente recuperato e se Guidolin dovesse consegnargli una maglia da titolare, sarà proprio lui lo spauracchio della difesa del Cagliari. Crespo martedì ha segnato l’unico gol della partitella in famiglia e appare in grande condizione. Guidolin valuta se scegliere l’ex intersita o affidarsi ad uno schieramento più raccolto. Le chance per Crespo crescono, comunque, con il passare delle ore.
Ieri seduta di lavoro pomeridiana per il Parma nel centro sportivo di Collecchio: oltre a Paloschi e Dzemaili, ha lavorato a parte anche Antonio Mirante, che ha svolto una seduta differenziata. L’ex portiere della Juvenus, in ogni caso, non appare a rischio per la gara contro i rossoblù. Sicuro assente invece Jimenez, il giocatore infatti è stato squalificato per due turni dal giudice sportivo. Alla luce di questa situazione, Guidolin potrebbe schierare così il suo 5-3-2: Mirante tra i pali, Castellini, Paci, Lucarelli, Panucci e Zaccardo in retroguardia, Galoppa, Valiani e Morrone in mezzo al campo, e Biabiany (o Crespo) e Bojinov in attacco. Oggi per il Parma è prevista una seduta di allenamento pomeridiana a porte aperte.
Ieri per i gialloblù ha parlato il difensore Massimo Paci: «Stiamo preparando la sfida con il Cagliari come tutte le altre», ha detto il giocatore di Guidolin, «non è un bel momento ma riusciremo a risollevarci. E solo con il lavoro possiamo tirarci fuori da questo periodo. I fischi di domenica sono arrivati da una piccola parte del pubblico: la curva ci ha sostenuto per tutta la partita, anzi alla fine della gara siamo andati sotto la curva e ci hanno fatto l’applauso. Sicuramente i fischi non fanno piacere», conclude Paci, «perché io capisco la gente che paga il biglietto e vorrebbe vedere sempre vincere il Parma, però vorrei anche che la gente capisse che a noi non fa piacere perdere le partite e non fa piacere quando le cose vanno male ».
L'Unione Sarda - Cagliari, centrocampo da rifare
Dessena infortunato, Biondini squalificato. L’emergenza si sposta dalla difesa al centrocampo, dove gli unici superstiti sono Lazzari nel ruolo di mezzala sinistra e Conti in quello di regista. I dubbi dell’allenatore del Cagliari Allegri si concentrano così sul centrodestra. E in vista della sfida di domenica contro il Parma il grande favorito è proprio un ex, Barone. In corsa anche Nainggolan. Il problema alla mano non agevola, invece, Brkljaca, mentre Parola si ritroverebbe fuori ruolo.
Lavori in corso nel cuore della manovra rossoblù. Barone grande favorito nel maxi-ballottaggio che entra nel vivo oggi (durante una partitella in famiglia a porte chiuse che sostituirà il collaudo con il Sanluri) e quasi certamente si trascinerà sino a sabato mattina (giorno di rifinitura). Quale occasione migliore, insomma, per il campione del mondo (nel 2006 in Germania con l’Italia c’era anche lui) per riscattare una stagione sin qui anonima. Eppure è stato l’investimento più importante dell’estate scorsa, sia sotto il profilo tecnico che economico. Subito titolare contro il Livorno, nella gara d’esordio, ma l’ingaggio in extremis (proprio l’ultimo giorno di mercato) di Dessena (pure lui diventato grande con la maglia parmigiana) gli ha complicato non poco il cammino rossoblù, poi Biondini gli ha addirittura sbarrato la strada. Sacrificato in panchina per sei mesi, comportamento impeccabile, però, mai una parola di troppo, umile e disponibile, professionista sino in fondo. Solo scampoli di partite. «Ogni volta che è stato chiamato in causa ha dato sempre il suo contributo», ha tenuto a precisare Allegri giusto martedì scorso, senza, però, svelare in anteprima la soluzione del rebus del centrocampo anti-Parma. Strano davvero il destino per Barone, che potrebbe giocarsi le sue carte proprio contro il Parma, società nella quale ha svolto l’intero settore giovanile e con la quale ha raggiunto il grande palcoscenico, Nazionale compresa.
La prima alternativa a Barone sarebbe Brkljaca, centrocampista croato che nelle amichevoli del giovedì si mette spesso in evidenza senza, però, poi trovare spazio nelle partite ufficiali (non ha collezionato nemmeno un minuto nel campionato italiano). Mezzala destra di ruolo pure lui, e questo gli consente di avere qualche possibilità in più rispetto all’ultimo arrivato Nainggolan che, invece, si trova più a suo agio dall’altra parte del campo. Ma l’infortunio alla mano di ieri potrebbe sparigliare le carte e rimettere in corsa anche Parola. In questo caso, però, la posizione del campo (centrodestra appunto) non si addice particolarmente al pisano che nel Cagliari di Allegri si è ormai ritagliato il ruolo di vice-Conti come mediano basso davanti alla difesa.
L'Unione Sarda - Cossu trequartista Il duo Matri-Nenè verso la conferma
Cagliari che vince non si tocca, per quanto possibile e soprattutto in attacco. C’è aria di conferma per la coppia Matri-Nenè davanti al trequartista Cossu in vista della prossima partita con il Parma. Al suo primo anno in Italia il brasiliano è già arrivato a quota sette gol, l’ultimo lo ha realizzato proprio domenica scorsa contro il Bari. È in grande spolvero, nei giorni scorsi lo ha sottolineato anche l’allenatore Allegri, il quale ha addirittura ammesso di essere rimasto sorpreso dal rendimento dell’ex bomber del Nacional Madeira. Pure Matri non smette di stupire, nell’ultima gara anche in versione assist-man (e che giocata in occasione del vantaggio di Conti). È il capocannoniere del Cagliari con dieci reti, è già nel mirino di alcune big (tra queste ci sarebbe persino la Juventus), intanto Allegri se lo tiene stretto e lo schiera titolare. Dovrebbe partire dalla panchina per poi entrare a gara in corso, invece, Larrivey. Jeda aspetta il via libera del medico. Qualora non dovesse arrivare è pronto il baby Ragatzu. (f.g.)
L'Unione Sarda - Marchetti e Jeda sono sulla via del recupero Ma ora rischia Brkljaca
Un infortunio dietro l’altro per il Cagliari. Ieri è toccato a Brkljaca, sospetta frattura a una mano dopo uno scontro fortuito in allenamento. Il centrocampista croato ha continuato comunque ad allenarsi. Ora attende l’esito della radiografia per capire se potrà scendere in campo o no domenica contro il Parma.
Ieri intanto nuovi esami hanno dimostrato che Jeda e Marchetti sono sulla via della più completa guarigione e potrebbero anche farcela contro i gialloblù, partendo almeno dalla panchina. Ma sono ancora diverse e importanti le defezioni nell’organico del tecnico di Livorno. Pisano, Lopez e Dessena, infatti, sono sempre out. E per l’esterno di Selargius i tempi non potranno essere necessariamente brevi, perché il giocatore questa volta punta a curarsi e bene. Le continue ricadute per problemi muscolari hanno convinto lo staff medico del Cagliari a programmare un lavoro specifico e molto accurato per Pisano che, in occasione degli ultimi infortuni, spesso ha pagato la sua esplosività muscolare, troppo spesso legata, purtroppo, ad una certa fragilità.
Tempi lunghi anche per Dessena, che secondo i medici potrebbe rimanere fuori anche per un mese. Migliorano e molto le condizioni di Lupatelli: il portiere si era infortunato nella gara esterna persa dal Cagliari contro il Palermo. Le cure ricevute in Emilia Romagna e un’attenta degenza hanno riportato in gruppo un portiere utilissimo, soprattutto se si pensa all’infortunio e agli impegni azzurri di Marchetti. Lupatelli continua con profitto la sua riabilitazione e dovrebbe ricominciare ad allenarsi con il resto dei compagni a partire dalla settimana prossima.
Sabato invece sarà Lopez a rientrare in Sardegna. Il giocatore uruguaiano, operato al menisco, sta bene e comincerà la sua riabilitazione ad Assemini. Ieri Allegri ha fatto disputare una doppia seduta: palestra e lavori sulla sabbia in mattinata, riscaldamento e partitella nel pomeriggio. Oggi nuova seduta che sostituirà la prevista amichevole contro il Sanluri, saltata a causa del maltempo e delle pessime condizioni dei campi da gioco della provincia.
Rossoblù aperti anche alla solidarietà: domenica i giocatori del Cagliari sosterranno i dipendenti dell’Alcoa, impegnati nella difficile vertenza per la salvaguardia dei propri posti di lavoro.
La Nuova Sardegna - Ariaudo convocato da Casiraghi
Dal doppio record a un rapporto gol fatti/subiti da limare. Il Cagliari di Allegri vola. E il tecnico tiene in tiro i suoi: guai a chi molla mentalmente in questa fase che potrà dire cosa riserva il futuro.
Fino al 7 marzo i rossoblù sono in piena corsa. Verso dove, lo si può immaginare, ma non lo si dice.
Scaramanzia a parte, si attende «la sorpresa» del presidente Cellino. Intanto, il gruppo con la vittoria al Bari festeggia le nove partite di fila in cui segna almeno due volte. Numeri che testimoniano la forza del collettivo. E di un poker di attaccanti che in cinque mesi è stato capace di far dimenticare Acquafresca.
I marcatori. Matri (10 reti), Nenè (7), Jeda (5), Larrivey, Lazzari e Conti 3. Il Cagliari sigla con l’intero pacchetto avanzato. Per minutaggio, fa storia a sé la performance di Nené, giustamente elogiato da Allegri. Il portoghese, in rapporto ai minuti giocati - due sole gare intere - è la punta con il maggior feeling nell’impallinare gli avversari.
Difesa/attacco. Delle nove gare con almeno due reti si è detto. L’ultima volta che il Cagliari in casa non ha segnato almeno due gol risale al girone d’andata quando perse 2-1 al Sant’Elia con il Chievo. Ma desso Allegri è concentrato anche sul rapporto gol fatti/subiti. La difesa rossoblù con 30 gol - alla pari con il Catania - in 23 partite, paga dazio e si ritrova al decimo posto. Agostini (non salta una gara dal 23 agosto a Livorno) e soci seguono i colleghi di reparto di Inter, Roma, Milan, Napoli, Samp, Bari, Fiorentina, Chievo e Lazio. Una posizione che non rende merito al lavoro minuzioso senza palla dell’intera squadra.
Il sesto attacco. Con 37 reti Matri e compagni conquistano il sesto posto assoluto dietro Inter, Roma, Milan, Juventus e Genoa. Il Cagliari crea molte palle gol e ne sigla altrettante. Ad esempio, dal 3-1 al Bari - Panini Digital - si nota che il Cagliari è stato pericoloso per il 47,5 per cento della gara, i pugliesi il 45,3. Eppure, gli ospiti hanno avuto più possesso palla (55 per cento contro 45) e hanno tirato 19 volte in porta (solo 3 nello specchio). Cossu e soci hanno tirato sei volte. Tre trasformate in gol.
La Nuova Sardegna - Salta l'amichevole con il Sanluri
Doppio allenamento ieri per il Cagliari. Fuori causa Diego Lopez, Francesco Pisano e Daniele Dessena, hanno svolto attività differenziata Jeda, Marchetti e Lupatelli. Il brasiliano e il portiere potrebbero riunirsi al gruppo già domani, in vista della gara casalinga contro il Parma. Anche il rientro in squadra di Lupatelli è vicino. Assente sicuro invece Biondini, squalificato per un turno.
L’amichevole contro il Sanluri (serie D) in programma oggi alle 15, è stata annullata a causa del maltempo. Intanto, il difensore della Primavera Paolo Dametto è stato convocato dal Ct della nazionale under 18 per uno stage che si terrà a Coverciano dal 21 al 24 febbraio.
juninho85
18-02-2010, 10:45
Marroccu: "Matri alla Juve? E' presto"
I microfoni di Tuttomercatoweb hanno raggiunto il ds sardo, Francesco Marroccu, per commentare le voci che vorrbbero la Juventus molto vicina all'attaccante rossoblu Alessandro Matri: "Per ora sono solo chiacchiere giornalistiche, a noi la Juventus non lo ha mai richiesto. Il Cagliari pensa solo a godersi questo momento".
Marchetti come sta?
"Sta bene, oggi dovrebbe fare un ultimo differenziato e poi da domani rientrare nel gruppo".
juninho85
18-02-2010, 14:28
Matri: "Segnare fa piacere, gioco per la squadra"
Alessandro Matri, attaccante del Cagliari, in visita ai ragazzi della scuola media "Regina Elena" del capoluogo sardo, nel quadro dell'iniziativa "Lo stadio ai bambini" promossa dala Società rossoblu, ha risposto alle numerose domande degli alunni che, invocando il giocatore, hanno esclamato. "Matri, facci un gol". Ecco quanto riportato dal sito ufficiale della Società, cagliaricalcio.net:
"Se domenica segno, ve lo dedico".
Alessandro, a grande richiesta, si è esibito nella celebre esultanza della papera, con l'addetto stampa Marcello Sanfelice nel ruolo di Lazzari
"E' una scaramanzia iniziata quest'anno - ha raccontato il numero 32 rossoblu - Il motivo non lo svelo. Sperando di ripeterla anche domenica"
Altre domande e curiosità hanno riguardato la tendenza a sbagliare gol facili
"E' vero, ma sono migliorato tantissimo sotto quest'aspetto. Gioco per la squadra, far gol fa piacere. Da piccolo tifavo Milan, ora sono per il Cagliari"
I migliori amici all'interno della squadra?
"Per ovvi motivi, esco con gli scapoli: Lazzari, Biondini, Marchetti"
Alla fine, tanti autografi e foto di rito ad immortalare una bella mattinata.
Il Sardegna - Conti: "Giochiamo in casa? Dobbiamo allungare"
Fascia di capitano ben stretta. Daniele Conti, in effetti, è “leader” predestinato. Per il regista romano un'altra annata da incorniciare. Continuità di rendimento, propensione al sacrificio anche in fase di ripiegamento e carisma oramai riconosciuto. E poi gol pesanti. «Contro il Bari ho rischiato grosso - ha detto non appena concluso l'incontro - Inserendomi di testa a pochi centimetri dalla scarpa dell'avversario che stava intervenendo. Una rete per la quale devo dire grazie ad Alessandro Matri, che è riuscito a divincolarsi fra un nugolo di avversari. Sono sincero. Me lo aspettavo. Lui ha queste giocate». Una vita a Cagliari: 282 presenze fra serie A e B, 28 gol complessivi. «Che soddisfazione però quello realizzato alla Roma praticamente a tempo scaduto.
Anche se originato da un goffo tentativo di rinvio di Juan. Gara che sembrava perduta e rimediata in extremis. Come altre del resto». Con buona pace di papà Bruno, che quel giorno fece buon viso a cattivo gioco come già gli capitò in passato per colpa (o merito) di quel figlio birichino. Mai un segnale da parte di Marcello Lippi. Il Commissario Tecnico della Nazionale non ha mai preso in considerazione l'eventualità di premiarlo. Anche con una sola chiamata. Forse i trentuno anni hanno un peso specifico elevato. «Io mi accontento di far bene con il Cagliari. - ha sempre detto il centrocampista -Poi, se mi si dovessero prospettare altre possibilità, sarei il primo ad esserne lusingato». E, proprio con la sua squadra, sta disputando una stagione esaltante, che fa il paio con quella scorsa. Sempre con Allegri in panchina. Un tecnico che ha saputo salvaguardare gli equilibri ed affidargli il timone del comando, senza limitazioni. Ruolo di play-maker basso, davanti alla difesa, che detta i tempi dell'azione a proprio piacimento e cura le ripartenze. E' anche grazie a lui che i rossoblu - viaggiano a vele spiegate. «Prima arriviamo alla quota salvezza e meglio sarà. Poi sì che potremo cominciare a divertirci e vedremo quali eventuali traguardi raggiungere. Però evitiamo voli pindarici, che potrebbero essere dannosi e destabilizzanti. Il fattore positivo è che ci alleniamo con più serenità. Quando si vince è sempre così». Parole da saggio. E guarda oltre. Già alla sfida con il Parma, che si avvicina a grandi falcate. «Ci alleniamo sempre con il massimo puntiglio. Il calendario ci offre l'ennesima opportunità, giocando in casa, di migliorare la nostra già buona posizione di classifica. Possiamo proseguire la marcia». Per arrivare dove? «Ma ai quaranta punti, naturalmente! ». Lezione digerita. Nel frattempo, la squadra prosegue la solita “routine” settimanale. Doppio allenamento del mercoledì, con palestra la mattina e gare a tema nel pomeriggio. Jeda e Marchetti si sono sottoposti a nuovi esami. Potrebbero riunirsi al gruppo venerdì, poi la parola passa ad Allegri per sapere se sono in condizione di essere convocati per la gara con la formazione di Guidolin. Annullata l'amichevole di oggi contro il Sanluri, viste le disastrose condizioni dei campi del Centro Sportivo di Assemini. Il tecnico farà disputare una partitella in famiglia.
per domenica voglio parola in mediana e conti a fare la mezzala :O
Conti mezzala solo se ha voglia di correre...perchè se no può accomodarsi in panchina e far giocare gente fresca.
Matri: "Segnare fa piacere, gioco per la squadra"
Alessandro Matri, attaccante del Cagliari, in visita ai ragazzi della scuola media "Regina Elena" del capoluogo sardo, nel quadro dell'iniziativa "Lo stadio ai bambini" promossa dala Società rossoblu, ha risposto alle numerose domande degli alunni che, invocando il giocatore, hanno esclamato. "Matri, facci un gol". Ecco quanto riportato dal sito ufficiale della Società, cagliaricalcio.net:
"Se domenica segno, ve lo dedico".
Alessandro, a grande richiesta, si è esibito nella celebre esultanza della papera, con l'addetto stampa Marcello Sanfelice nel ruolo di Lazzari
"E' una scaramanzia iniziata quest'anno - ha raccontato il numero 32 rossoblu - Il motivo non lo svelo. Sperando di ripeterla anche domenica"
Altre domande e curiosità hanno riguardato la tendenza a sbagliare gol facili
"E' vero, ma sono migliorato tantissimo sotto quest'aspetto. Gioco per la squadra, far gol fa piacere. Da piccolo tifavo Milan, ora sono per il Cagliari"
I migliori amici all'interno della squadra?
"Per ovvi motivi, esco con gli scapoli: Lazzari, Biondini, Marchetti"
Alla fine, tanti autografi e foto di rito ad immortalare una bella mattinata.
Il Sardegna - Conti: "Giochiamo in casa? Dobbiamo allungare"
Fascia di capitano ben stretta. Daniele Conti, in effetti, è “leader” predestinato. Per il regista romano un'altra annata da incorniciare. Continuità di rendimento, propensione al sacrificio anche in fase di ripiegamento e carisma oramai riconosciuto. E poi gol pesanti. «Contro il Bari ho rischiato grosso - ha detto non appena concluso l'incontro - Inserendomi di testa a pochi centimetri dalla scarpa dell'avversario che stava intervenendo. Una rete per la quale devo dire grazie ad Alessandro Matri, che è riuscito a divincolarsi fra un nugolo di avversari. Sono sincero. Me lo aspettavo. Lui ha queste giocate». Una vita a Cagliari: 282 presenze fra serie A e B, 28 gol complessivi. «Che soddisfazione però quello realizzato alla Roma praticamente a tempo scaduto.
Anche se originato da un goffo tentativo di rinvio di Juan. Gara che sembrava perduta e rimediata in extremis. Come altre del resto». Con buona pace di papà Bruno, che quel giorno fece buon viso a cattivo gioco come già gli capitò in passato per colpa (o merito) di quel figlio birichino. Mai un segnale da parte di Marcello Lippi. Il Commissario Tecnico della Nazionale non ha mai preso in considerazione l'eventualità di premiarlo. Anche con una sola chiamata. Forse i trentuno anni hanno un peso specifico elevato. «Io mi accontento di far bene con il Cagliari. - ha sempre detto il centrocampista -Poi, se mi si dovessero prospettare altre possibilità, sarei il primo ad esserne lusingato». E, proprio con la sua squadra, sta disputando una stagione esaltante, che fa il paio con quella scorsa. Sempre con Allegri in panchina. Un tecnico che ha saputo salvaguardare gli equilibri ed affidargli il timone del comando, senza limitazioni. Ruolo di play-maker basso, davanti alla difesa, che detta i tempi dell'azione a proprio piacimento e cura le ripartenze. E' anche grazie a lui che i rossoblu - viaggiano a vele spiegate. «Prima arriviamo alla quota salvezza e meglio sarà. Poi sì che potremo cominciare a divertirci e vedremo quali eventuali traguardi raggiungere. Però evitiamo voli pindarici, che potrebbero essere dannosi e destabilizzanti. Il fattore positivo è che ci alleniamo con più serenità. Quando si vince è sempre così». Parole da saggio. E guarda oltre. Già alla sfida con il Parma, che si avvicina a grandi falcate. «Ci alleniamo sempre con il massimo puntiglio. Il calendario ci offre l'ennesima opportunità, giocando in casa, di migliorare la nostra già buona posizione di classifica. Possiamo proseguire la marcia». Per arrivare dove? «Ma ai quaranta punti, naturalmente! ». Lezione digerita. Nel frattempo, la squadra prosegue la solita “routine” settimanale. Doppio allenamento del mercoledì, con palestra la mattina e gare a tema nel pomeriggio. Jeda e Marchetti si sono sottoposti a nuovi esami. Potrebbero riunirsi al gruppo venerdì, poi la parola passa ad Allegri per sapere se sono in condizione di essere convocati per la gara con la formazione di Guidolin. Annullata l'amichevole di oggi contro il Sanluri, viste le disastrose condizioni dei campi del Centro Sportivo di Assemini. Il tecnico farà disputare una partitella in famiglia.
per domenica voglio parola in mediana e conti a fare la mezzala :O
Solertes
18-02-2010, 16:41
siamo veramente alla frutta...
No, siamo verso l' amaro
Fusi (ridendo): «Te hai anche una bellissima terra...».
Cappellacci: «È la più bella d'Italia ... non una “bellissima terra”. Semplicemente la più bella d’Italia».
Fusi: «Io sono innamorato di quella terra lì». (Cappellacci ride). Un po’ meno dei sardi...».
Cappellacci: «Guarda... sfondi una porta aperta... perché ho la consapevolezza del vero grande limite della Sardegna: noi sardi. E quindi...» (ride ancora) I due si salutano, non prima che il presidente, ricambiato da un laconico «grazie», abbia detto: «Spero di poterti conoscere presto di persona». La conversazione tra Fusi e Verdini riprende. Ma parlano ancora di Cappellacci.
:rolleyes:
juninho85
19-02-2010, 08:31
La Nuova Sardegna - Ale Matri, rossoblù per sempre
Allo specchio con Gigi Riva. Il bomber di Lodi prima eguaglia con sette reti di fila il record di Rombo di Tuono, poi emula l’indimenticato campione di Leggiuno confidando il desiderio di un lungo futuro tinto di rossoblù.
«Sono arrivato a Cagliari quando avevo 22 anni e mezzo e non sapevo quanto sarei rimasto - ha detto ieri nella palestra della scuola elementare Regina Elena di via Stoccolma a Cagliari, nel corso della consueta iniziativa Lo stadio dei bimbi - consideravo questa società un trampolino di lancio, oggi invece penso sia una bella realtà della serie A italiana che potrebbe avere un futuro ricco di soddisfazioni».
Tre campionati, uno più bello dell’altro, che sono serviti al centravanti lodigiano a stringere in maniera forse indissolubile il legame con l’isola e la città intera. «Mi piacerebbe rimanere a Cagliari il più a lungo possibile - ha continuato - proprio come fece colui che regalò l’unico scudetto della sua storia a questa società». E la Juventus, che proprio ieri avrebbe manifestato interesse per l’attaccante rossoblù nell’ottica di una sua alternativa a Iaquinta? «Non ne so niente ma aggiungo: anche Riva rinunciò alla Juve per fare grande questi colori». Intanto c’è da migliorare il già soddisfacente bottino stagionale. Per farlo, nella ricetta del bomber rossoblù c’è posto anche per un pizzico di scaramanzia. «Per tre volte chi ha fatto visita agli alunni della città ha segnato la domenica successiva - ha proseguito - ma aver già fatto dieci reti significa anche altro». Il gol manca però da tre giornate. «Sono tranquillo, ogni attaccante vorrebbe ovviamente segnare ma in serie A non è facile. L’importante è che la squadra continui a girare come sta facendo». A partire da domenica, quando al Sant’Elia arriverà il Parma. «Dovremo stare attenti alla loro voglia di riscatto. Per noi sarà invece una gara importante come lo era quella contro il Bari. Dobbiamo arrivare a quota 40, abbiamo 35 punti, sono tanti, il morale èalto e ci sono i presupposti per far bene».
Analisi nell’analisi. Rispetto al passato, quando il Cagliari resuscitava le squadre in difficoltà, la nuova caratteristica dei rossoblù è invece il killer istinct da vero assassino sportivo. «Siamo maturati, affrontiamo le partite consapevoli della nostra forza e abbiamo una manovra più fluida e articolata rispetto al passato, quando facevamo più contropiede. Anche per questo riusciamo ad andare subito in vantaggio o segnare nei minuti finali delle partite». Infine il capitolo Nazionale. Dieci gol sono un bottino importante: «Penso che quel gruppo sia troppo collaudato per fare spazio a nuovi elementi prima dei mondiali - conclude il bomber rossoblù - fa fatica Totti a rientrare, immaginate un giocatore del Cagliari».
Unione Sarda - Anche Marzorati ko, è emergenza totale
D'accordo non lamentarsi per gli assenti, ma se ieri Allegri si fosse presentato ai giornalisti denunciando «l'emergenza totale», non avrebbe avuto tutti i torti. Ieri pomeriggio, infatti, si è fermato anche Lino Marzoratti, che durante l'allenamento ha accusato un dolore al tallone destro. La sua presenza nella gara contro il Parma è in forte dubbio, per non dire impossibile. Allegri sarà costretto a riportare Canini nel ruolo di terzino destro e far esordire Ariaudo, giovane difensore centrale prelevato dalla Juventus a gennaio, al fianco di Astori.
Il probabile forfait di Marzoratti va ad aggiungersi a quello di Brkljaca, che martedì si è infortunato alla mano destra a causa di una banale pallonata. Sconfortante l'esito della radiografia eseguita ieri: frattura del secondo metacarpo. Il centrocampista croato oggi sarà sottoposto a intervento chirurgico, il rientro in campo è previsto tra circa un mese.
A questo punto, l'elenco degli assenti è sterminato: oltre agli ultimi due, comprende anche Lupatelli, Pisano, Lopez e lo squalificato Biondini. Marchetti sta molto meglio ma il suo utilizzo domenica è improbabile. Stesso discorso per Jeda, che oggi potrebbe unirsi al gruppo ma che difficilmente sarebbe pronto per giocare. Allegri sarà costretto a puntellare la difesa con Ariaudo e il centrocampo con Barone. In attacco, Matri-Nenè, con Larrivey pronto a subentrare.
PARMA Il Parma sta vivendo un periodo di risultati poco brillanti. Il gruppo di Guidolin è compatto e in questi giorni sta preparando la trasferta di Cagliari. «Nello spogliatoio parliamo di come uscire da questo momento difficile e arrivare il prima possibile ai 40 punti», è il pensiero di Luca Antonelli, uno dei migliori nella gara contro la Lazio. «Di questo periodo di crisi ne parliamo sempre, perchè è vero che abbiamo fatto 28 punti nella prima parte del campionato, ma poi ne abbiamo totalizzato soltanto due nelle ultime otto gare. È ovvio dunque che stiamo cercando di uscirne e sono convinto che lo faremo presto».
Antonelli presenta il prossimo avversario: «Sono forti ma noi siamo agguerriti per prenderci i tre punti. Cosa che abbiamo fatto sia quando le cose andavano bene sia adesso che dobbiamo migliorare. A me interessa fare tre punti a Cagliari e raggiungere la salvezza il prima possibile. Andiamo sempre in campo per vincere senza calcoli e speriamo di arrivare il prima possibile ai 40 punti». Ieri, allenamento pomeridiano, al centro sportivo di Collecchio, per la squadra di Gudolin. Hanno svolto una seduta differenziata sia il portiere Mirante che il difensore Panucci.
Unione Sarda - Matri sulle orme di Riva
L'affetto per Cagliari, per la gente di Cagliari e per quei colori rossoblù glielo si legge in faccia. Alessandro Matri sta bene in Sardegna, si sta affezionando ai suoi tifosi e al capoluogo isolano. A prescindere dai gol (tanti) segnati, il bomber rossoblù vive il suo anno migliore, per rendimento, continuità e voglia di fare. Il record di Riva eguagliato (sette gol di seguito per i due attaccanti), un lombardo vero mito per almeno tre generazioni di sardi, l'altro che studia per diventarlo. Il parallelo tra i due attaccanti del Cagliari continua anche grazie alla presunta offerta per Matri da parte della Juve. Rifiutò Riva, Matri sta bene dove sta: l'ha detto ieri ai ragazzi della scuola media incontrati alla Regina Elena di via Stoccolma nell'ambito dell'iniziativa “Lo stadio dei bambini”, promossa dalla società rossoblù.
Riva arrivò giovanissimo nell'Isola, proprio come Alessandro, che qui ci sta alla grande e, considerati i presupposti, vuole mettere radici: «Juventus? Anche Riva la rifiutò. Io sto bene qui, l'ho detto e lo ribadisco, mi piacerebbe fare la storia di questa squadra. Cagliari è una grande realtà calcistica, chi vieni qui si trova bene».
Terza stagione in rossoblù, per Matri uno più bello dell'altro: «Gruppo fantastico, miglioriamo, prima eravamo specializzati nel far risorgere squadre morenti, adesso dalla nostra abbiamo un istinto killer, segniamo tanto e soprattutto vinciamo le gare, spesso negli ultimi minuti». Dieci gol finora, ma da un paio di partite a secco, la visita settimanale alla scuola e la scaramanzia (gli ultimi tre rossoblù invitati dagli studenti delle scuole sono andati a segno) conta poco, Matri ama stare in mezzo ai ragazzi, quando l'attaccante entra nella palestra della scuola, l'indice di gradimento raggiunge livelli altissimi.
Sorrisi e strette di mano, ma adesso bisogna anche pensare al nuovo impegno in campionato. Domenica al Sant'Elia arriva il Parma: «Attenzione alla loro voglia di riscatto. Per noi sarà una gara importante, così come quella contro il Bari. La salvezza è vicina: dobbiamo arrivare a quota 40, abbiamo 35 punti che sono tanti, il morale è alto. Io spero di far gol, per un attaccante segnare è fondamentale».
Prima la salvezza, poi si vedrà: lo dice Allegri, lo ripetono i suoi giocatori all'unisono. Da un sogno ad un altro, da una qualificazione per l'Europa alla Nazionale, il nome dell'attaccante lombardo è stato accostato più volte alla maglia azzurra: «Mi piacerebbe, è un sogno», sottolinea, «ma quello attuale appare come un gruppo chiuso, entrare è molto difficile». Meglio pensare al Cagliari e a una squadra che, in ogni caso, i sogni riesce a trasformarli in realtà: «La mia realtà è Il Cagliari. Voglio rimanere qui per crescere ancora, e continuare a far parte di questo gruppo. Siamo maturati, stiamo capendo la nostra forza».
Dai sogni agli obiettivi, Matri non vuole svelarli tutti, un primo traguardo comunque esiste, semplice ma entusiasmante (per tutti): «Voglio segnare il più possibile con questa maglia», conclude il numero 32 (omaggio all'idolo Vieri e all'amico Brocchi) rossoblù, «già domenica, dovessi fare un gol al Parma, lo dedicherei sicuramente agli studenti di via Stoccolma, che mi hanno accolto in maniera straordinaria, che non dimenticherò tanto facilmente».
Juno, volevi Ariaudo in campo? Eccotelo..certo però che a sfiga siam messi bene eh...
juninho85
19-02-2010, 09:20
vedrete che dopo domenica lo vorrete sempre in campo pure voi!
astori-ariaudo...che cazzo di coppia :ave:
vedrete che dopo domenica lo vorrete sempre in campo pure voi!
astori-ariaudo...che cazzo di coppia :ave:
Lo spero bene, ma ciò che temo non è Ariaudo, ma Canini sulla destra:asd:
Tutti quelli che hanno giocato in quella fascia si sono sfasciati, tranne lui :D
juninho85
19-02-2010, 09:35
Lo spero bene, ma ciò che temo non è Ariaudo, ma Canini sulla destra:asd:
Tutti quelli che hanno giocato in quella fascia si sono sfasciati, tranne lui :D
tu immagina biabiany,100 metri in 10 secondi e 8,che manda col culo per aria canini :asd:
tu immagina biabiany,100 metri in 10 secondi e 8,che manda col culo per aria canini :asd:
..immagino lui e barone attorcigliati e biabiany che se ne và solo solo:asd:
juninho85
19-02-2010, 14:47
Simon Laner: "Il Cagliari? L'interesse dei club serve a crescere"
Scuola Hellas Verona, l'ala dell'Albinoleffe Simon Laner ha analizzato, ai microfoni di TuttoMercatoWeb, la stagione sua e della squadra seriana. Si parlava di un interessamento del Cagliari nei mesi estivi, in vista di un possibile trasferimento in Sardegna
"L'interesse dei club fa sempre piacere - confida il centrocampista classe 1984 - Il Cagliari? E' stato uno dei team che mi ha voluto ad inizio stagione, così come è lecito aspettarsi gli interessi nel momento in cui si lavori bene al servizio della squadra. Dopo una partenza difficile in campionato - racconta - per motivi fisici, ora sto ritornando sui miei livelli e voglio completarmi ulteriormente".
Per quanto riguarda il futuro?
"Come ho già detto - puntualizza Laner - le voci di mercato aumentano la mia voglia di mettermi in discussione e dare valore aggiunto al club che mi sta permettendo di esprimere le mie qualità. Penso a centrare la salvezza e l'obiettivo della squadra, il resto si vedrà..."
Cellino, lettera agli abbonati rossoblù
Massimo Cellino, presidente del Cagliari, ha scritto, tramite il sito ufficiale della società rossoblù, una lettera aperta agli abbonati, ringraziandoli per il sostegno. Ecco il testo integrale della lettera:
"Desidero comunicare ai nostri abbonati che siete i nostri soci principali. Scegliendo di sottoscrivere l'abbonamento all'inizio di stagione, avete usufruito di tutta una serie di vantaggi, tra cui: un comodo pagamento rateale, la promozione famiglie, intero+Under 14 a 1 € in tutti i settori.
Sono sicuro che siete tifosi veri, non perchè volete risparmiare 1 euro, ma per affetto e lealtà nei confronti della Società e della Squadra.
Come potete certamente comprendere, le attuali disagevoli condizioni del Sant'Elia fanno sì che sia necessario coinvolgere tutti i tifosi per avere uno stadio pieno di sostenitori che possano incitare la nostra Squadra, e spingerla verso il raggiungimento di traguardi più prestigiosi.
Voi abbonati siete sempre nei miei pensieri. Sono onorato di avervi vicino e apprezzo la vostra partecipazione. Non potrò mai sdebitarmi abbastanza con voi, perchè siete i più appassionati e impagabili sostenitori del Cagliari Calcio. Sono previsti per voi altri privilegi, vantaggi e gratificazioni. A breve l'amore che avete dimostrato per i colori rossoblu sarà ricambiato".
juninho85
19-02-2010, 23:54
Corriere dello Sport - Cagliari, l'Europa in 8 giorni
Una prima fase di campionato in appena otto giorni per poi guardare avanti e provare a spiccare il volo. Con la sfida di domenica pomeriggio al Sant'Elia contro il Parma, si apre per il Cagliari di Massimiliano Allegri una settimana decisiva che potrebbe permettere al tecnico rossoblù di chiudere i conti con la salvezza, in anticipo di una giornata rispetto alla iniziale tabella da lui stesso stilata. Con la vittoria ottenuta contro il Bari, infatti, i cagliaritani sono schizzati a quota trentacinque ed ora sono si trovano ad appena cinque lunghezze dalla fatidica quota quaranta che garantirebbe la quasi matematica certezza di restare in A. Con dodici partite ancora da giocare, sarebbe un ottimo risultato perchè permetterebbe alla formazione rossoblù di scendere in campo con la massima serenità e con la voglia di divertirsi e far entusiasmare i tifosi. Ovviamente prima di tutto, però, andranno conquistati questi benedetti cinque punti e le prossime tre gare, pur da prendere con l'atteggiamento mentale giusto, sembrano essere alla portata di una squadra come il Cagliari che in questa stagione ha dimostrato, sia in casa che in trasferta, di non temere nessuno.
Si comincia domenica contro il Parma al Sant'Elia in una gara nella quale, pur prendendo con le molle un avversario in netta difficoltà, si può puntare all'intera posta in palio. In settimana ci sarà il recupero della diciassettesima giornata di campionato, con la trasferta di Udine, in programma mercoledì 24 alle 18. Con gli eventuali tre punti in tasca ottenuti contro gli emiliani, basterebbe strappare un pareggio in casa dei bianconeri e ripetersi quattro giorni dopo a Verona, per chiudere definitivamente tutti i giochi e cambiare obiettivi stagionali.
Fermo restando che cinque punti potrebbero essere addirittura pochi, a patto che la squadra mantenga la stessa concentrazione e la stessa fame di vittorie che ha avuto fino a questo momento. Sarebbe una settimana praticamente perfetta che, pur con grande fatica, consentirebbe al Cagliari di chiudere il conto definitivamente con la salvezza e affrontare con ancora maggiore serenità la
partita del 7 marzo contro il Catania.
Nella sala stampa del Sant'Elia, dopo i novanta minuti di gioco, spetterà a mister Allegri fare il punto della situazione e svelare, secondo il suo parere, fin dove può arrivare il suo Cagliari. La curiosità è tanta anche perchè lo stesso tecnico ha più volte sottolineato come la sua squadra, capace di regalare emozioni, abbia ancora parecchi margini di miglioramento. Quasi a voler
sottolineare che nemmeno lo stesso Allegri sa bene fino a dove i suoi ragazzi possono e vogliono arrivare, ma di sicuro ci sono in palio tante altre soddisfazioni che sembrano decisamente alla portata.
Però la condizione necessaria affinché si possa iniziare a pensare in grande, è affrontare con decisione la settimana di fuoco, cercando di ottenere il massimo e chiudere i conti con la bassa classifica, in largo anticipo. E in quest'ottica sarà indispensabile partire nel miglior modo possibile con un successo sul Parma che consentirebbe al Cagliari di iniziare questo mini tour de force, con un grande slancio, per chiuderlo alla grande.
Tattica e schemi
In gruppo anche Jeda
Allenamento pomeridiano del venerdì per il Cagliari ad Assemini. Come di consueto, Allegri ha concentrato l'attenzione della seduta sulla tattica e sugli schemi in vista del match di domenica contro il Parma. Dopo un riscaldamento tecnico, il gruppo si è infatti esercitato sulla linea difensiva e su quella offensiva con conclusioni in porta, prima di collaudare il tutto con una partitina finale.
Notizie contrastanti dall'infermeria. Il borsino medico rossoblù vede infatti salire Jeda, che come previsto è tornato in gruppo, e Lopez, che domani sarà nuovamente a Cagliari, pronto a riprendere il lavoro dalla prossima settimana dopo l'intervento al ginocchio a cui si è sottoposto in Uruguay. Le notizie negative riguardano invece Marzoratti, che a causa del fastidio al tallone ha dovuto lavorare ancora a parte, e Brkljaca, che si è dovuto sottoporre a un intervento chirurgico per ridurre la frattura del metacarpo della mano destra.
Domani mattina è prevista la rifinitura, nella quale Allegri scioglierà le ultime riserve su una formazione che pare comunque fatta. In porta c'è il dubbio legato al rientro di Marchetti, che potrebbe tornare titolare o lasciare il posto ad Agazzi per presentarsi dall'inizio nel recupero infrasettimanale a Udine. In difesa dovrebbe esordire Ariaudo al centro della difesa, affiancando così Astori in un'inedita e giovanissima coppia di centrali, con Canini a destra e Agostini a sinistra. A centrocampo insieme a Conti e Lazzari potrebbe rivedersi Barone, che pare avvantaggiato su Nainggolan per sostituire Biondini. In avanti, Cossu con Matri e Nenè, con Larrivey pronto a subentrare e Jeda che punterà a farsi trovare pronto per la partita di mercoledì a Udine.
juninho85
20-02-2010, 00:04
http://www.youtube.com/watch?v=wcjQj2gDx1A
juninho85
20-02-2010, 12:05
L'Unione Sarda - C'è mezzo Cagliari in infermeria
L'ennesima mazzata a tre giorni dalla partita con il Parma, tappa fondamentale nella corsa che porta in Europa. Con il ko giovedì di Marzoratti sono saliti, infatti, a otto gli infortunati nel Cagliari, record stagionale. E domani al Sant'Elia non ci sarà nemmeno Biondini, squalificato.
Infermeria stracolma e uomini contati per Allegri, anche se qualcuno è sulla via del recupero. A cominciare da Jeda che ieri ha ripreso ad allenarsi con il resto della squadra. Il brasiliano potrebbe essere addirittura convocato per la gara con i gialloblù, ma difficilmente scenderà in campo. Inutile affrettare i tempi. Tra l'altro mercoledì è in programma il recupero della sfida con l'Udinese (non disputata lo scorso 20 dicembre per neve) e l'attacco è il reparto più in salute. L'emergenza è soprattutto a centrocampo e in difesa. Significativo il contemporaneo ko dei due portieri Marchetti e Lupatelli, al punto che la società è dovuta intervenire in chiusura di mercato ingaggiando il numero uno della Triestina Agazzi (comunque già precettato per la prossima stagione).
Certo le condizioni dei terreni di gioco (inzuppati dalle piogge) in questo periodo non agevolano i calciatori che, spesso sono costretti ad allenarsi sul sintetico. Fisiologici acciacchi nell'arco di una stagione, scontri fortuiti, anche tra compagni durante la settimana. Impossibile, insomma, prevedere (e quindi evitare) l'ondata di infortuni che sta colpendo il Cagliari e che - inevitabilmente - sta condizionando il lavoro dell'intero staff che muove ogni giorno i fili: dal medico Scorcu al tecnico Allegri passando per il preparatore atletico Folletti. Il forfeit più delicato è senza dubbio quello di Pisano, costretto a convivere con una tendinopatia ai flessori della coscia destra dall'inizio della stagione. Appena sei presenze, 377 minuti in tutto, quest'anno per l'esterno selargino che sta svolgendo un lavoro di potenziamento muscolare e dovrà star fuori minimo un altro mese. Oggi intanto rientra Lopez dall'Uruguay dove si è sottoposto a un intervento chirurgico per una lesione al menisco esterno del ginocchio destro. Il capitano ha già iniziato la riabilitazione a Montevideo, ora la proseguirà nel centro sportivo di Assemini, ma in campo potrà tornare soltanto tra quattro settimane. Che poi sono (più o meno) gli stessi tempi di recupero previsti per Dessena (contusione del piatto tibiale della gamba destra) e Brkljaca (frattura del metacarpo della mano sinistra).
Sta pian piano finendo il periodo nero di Lupatelli (lesione del tendine riflesso retto femorale destro) out dal 6 dicembre, fatale un'uscita durante il match con il Palermo. Sotto osservazione Marzoratti, che già in passato è dovuto star fuori per acciacchi fisici vari. Ora il problema è una tallonite al piede destro: lunedì potrebbe, però, ricominciare ad allenarsi con regolarità. Già lo fa Marchetti (ormai alle spalle l'elongazione ai flessori della coscia sinistra) che mercoledì a Udine dovrebbe addirittura ritrovare il suo posto tra i pali e il sorriso.
L'Unione Sarda - Parma, Panucci ancora in dubbio per domani
Il Cagliari più vicino ai suoi abbonati. Il presidente Cellino strizza l'occhio ai veri tifosi rossoblù e promette. In attesa che si sblocchi la situazione per lo stadio, il massimo dirigente del Cagliari apprezza pubblicamente gli sforzi di chi ogni anno sostiene la causa della società e acquista il tagliando per tutte le gare casalinghe.
«Desidero comunicare agli abbonati che sono i nostri soci principali», afferma Cellino, «scegliendo di sottoscrivere l'abbonamento all'inizio di stagione, i sostenitori usufruiscono e usufruiranno di tutta una serie di vantaggi». Agevolazione che sono una spinta per le nuove generazioni, Cellino infatti ha rimarcato una volta di più quali e quanti possano essere le opportunità per i giovani e per le famiglie che vanno allo stadio: «L'abbonamento può essere pagato ratealmente, continueremo a tenere la promozione per le famiglie, inoltre ci sarà sempre la formula "biglietto intero più un under 14" a un euro in tutti i settori dello stadio. Sono sicuro che saranno sempre veri tifosi, non perché vogliono risparmiare un euro ma per l'affetto e la lealtà nei confronti della società e della squadra».
Cellino fa leva sulla situazione logistica non proprio agevole del Sant'Elia: «Le attuali condizioni dello stadio fanno sì che sia necessario coinvolgere tutti i tifosi per avere uno stadio sempre pieno di sostenitori». La riconoscenza e l'abbraccio simbolico sono per quelle persone che ancora una volta hanno comprato a scatola chiusa l'abbonamento durante l'estate: «Gli abbonati sono sempre nei miei pensieri. Sono onorato di poter stare vicino a loro, apprezzo la loro partecipazione. Non potrò mai sdebitarmi abbastanza, perché sono i più appassionati e impagabili sostenitori del Cagliari, ma posso assicurare», conclude il presidente, «che per loro sono previsti altri privilegi, ulteriori vantaggi e gratificazioni. A breve l'amore che gli abbonati hanno dimostrato per i colori rossoblù verrà ricambiato».
QUI PARMA Panucci resta in dubbio per la sfida di domani. Ieri a Collecchio il Parma ha disputato un allenamento pomeridiano. Ancora in differenziato Mirante, e soprattutto l'ex milanista. Sugli scudi il bomber gialloblù Hernan Crespo: «Non sono il salvatore della patria, ma ho tanta fiducia in questo gruppo». L'attaccante argentino ha svolto l'intera settimana di allenamenti con il gruppo e ora si prepara all'esordio contro il Cagliari: «Sono felice, ho i 90 minuti nella testa. L'allenatore può contare su di me». Oggi è prevista la rifinitura a porte chiuse.
L'Unione Sarda -Mini rivoluzione in difesa Canini torna a destra E scatta l'ora di Ariaudo
Dal vortice di infortuni che ha travolto il Cagliari negli ultimi giorni spuntano Barone e Ariaudo. Sinora comparse nel Cagliari che vince e diverte, il centrocampista e il difensore saranno protagonisti nella partita di domani al Sant'Elia con il Parma di Guidolin.
I tanti forfeit (otto per ko; uno, quello di Biondini, per squalifica) costringono l'allenatore Allegri a una mini rivoluzione nelle zone nevralgiche del campo. L'unico dubbio (quasi un rito scaramantico ormai) in attacco, anche se il capocannoniere Matri (con dieci reti) e Nenè (in gol domenica scorsa contro il Bari) sono nettamente favoriti. Larrivey dovrebbe quindi partire dalla panchina (per poi entrare a gara in corso), dove potrebbe trovare posto anche Jeda, che, però, ha ripreso ad allenarsi ieri dopo l'infortunio. L'allenatore deciderà solo oggi al termine della rifinitura se convocarlo o meno.
Sarà ancora una volta Agazzi a difendere la porta del Cagliari dopo la buona prova contro il Bari che ha subito cancellato l'amaro esordio di San Siro. Chance importante per l'ex portiere della Triestina in vista del ritorno di Marchetti (che potrebbe avvenire mercoledì prossimo a Udine).
In difesa Allegri sposta alcune pedine e butta nella mischia Ariaudo. Il giovane difensore acquistato durante il mercato di gennaio dalla Juventus esordirà così con la maglia del Cagliari. Giocherà al centro della retroguardia in coppia con Astori, mentre Canini si travestirà da terzino destro per coprire il buco lasciato vacante, nell'ordine, da Pisano, Marzoratti, Dessena e ancora Marzoratti. A sinistra l'inesauribile Agostini, l'unico rossoblù a non aver saltato nemmeno una gara dall'inizio della stagione.
Scelte forzate anche a centrocampo dove scatta l'ora di Barone. Subito titolare a Livorno, poi tanta panchina e giusto qualche finale di match per l'ex granata campione del mondo che sostituirà Biondini sul centrodestra. Dall'altra parte Lazzari, mentre Conti e Cossu saranno i due vertici del rombo che ha fatto la felicità del Cagliari (prima con Ballardini, poi con Allegri) negli ultimi due anni. In panchina largo ai giovani.
La Nuova Sardegna - Marchetti e Jeda bruciano le tappe
L’infermeria affollata per un match che potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro. Domani arriva il Parma e Allegri ha la formazione già fatta. Con la solita falla in difesa e affanni a centrocampo. Facile intuire il debutto di Ariaudo e quello del Primavera Dametto in panchina.
Per fortuna, in casa Cagliari si registra anche qualche notizia col segno più. Oggi ritorna in città Diego Lopez, operato al menisco a Montevideo e, dopo il rientro nel gruppo, Jeda potrebbe anche essere convocato. Tra gli acciaccati, anche il portiere Marchetti sta decisamente meglio. Infine, Massimo Cellino ha coccolato gli abbonati dal sito societario.
Cerotti. Il Cagliari va a segno al Sant’Elia da sedici giornate di fila. E nelle ultime nove ha sempre segnato almeno due reti.
Ma adesso, con le tre partite in otto giorni (dopo il Parma, mercoledì alle 18.30 Conti e soci giocano a Udine il recupero e domenica si trasferiscono a Verona per sfidare il Chievo, ndr), sarebbe stato meglio poter contare sulla rosa a pieno organico. E invece no. Ai lungodegenti Pisano, Dessena, Lopez, Brkljaca, (operato ieri alla mano: ne avrà per un mese) e Lupatelli si è aggiunto Marzoratti che ieri ha lavorato in differenziato.
Per fortuna, Marchetti e Jeda hanno bruciato le tappe. I due da giovedì lavorano col gruppo. Il brasiliano potrebbe anche essere tra i convocati. Agli acciaccati va aggiunto Biondini, squalificato per un turno. Insomma, si annuncia il debutto di Ariaudo al centro con Canini che slitta a destra. Mentre Barone gioca a centrocampo al posto di Biondini. Per il resto, squadra obbligatoriamente fatta. Con Nené, in vantaggio su Larrivey, al fianco di Matri.
Il Parma. Da Allegri che dice “Giocheranno la partita della vita” a Matri che sottolinea come il Cagliari non sia più “la squadra che resuscita i morti ma sia diventata un killer implacabile”. La squadra di Guidolin, dopo un avvio super, è in difficoltà. Gli emiliani non vincono da otto gare: vittoria con il Bologna in casa il 13 dicembre scorso. Ovvio, pensare a una gara cattiva e delicata.
Abbonati. “Desidero comunicare ai nostri abbonati che siete i nostri soci principali” si apre così il messaggio di Massimo Cellino ai super tifosi. “Voi abbonati siete sempre nei miei pensieri. Sono onorato di avervi vicino e apprezzo la vostra partecipazione. Non potrò mai sdebitarmi abbastanza con voi, perché siete i più appassionati e impagabili sostenitori del Cagliari. Sono previsti per voi - dice il patron - altri privilegi, vantaggi e gratificazioni. A breve l’amore che avete dimostrato per i colori rossoblù sarà ricambiato”. L’uscita fa il paio con l’operazione “soddisfatti o rimborsati” dedicata ai tifosi della scorsa gara con il Bari.
La Nuova Sardegna - Ma Guidolin ci crede
Due punti in 8 partite, una vittoria in 11. Il Parma sta vivendo il momento peggiore dal ritorno in serie A: in meno di due mesi è precipitata dal quarto al tredicesimo posto, con un +7 sulla zona retrocessione che a 14 giornate dal termine non è ancora tranquillizzante.
«Personalmente - racconta l’allenatore Francesco Guidolin - la classifica non mi preoccupa, ho passato stagioni più difficili. Abbiamo un buon vantaggio, dobbiamo cercare di tenercelo stretto. Evitiamo di farci prendere dalla paura, serve una reazione per tirarci fuori il prima possibile».
- Crespo è prossimo al rientro?
«È un acquisto importantissimo, ci aspettiamo molto. Siamo pronti a farlo lavorare in gruppo, ci deve dare una grande mano».
- Il Parma ha ceduto Mariga all’Inter, Amoruso all’Atalanta e il cagliaritano Pisanu al Bologna. Dal mercato invernale è uscito indebolito dal punto di vista fisico?
«Il problema è stato l’infortunio a Palermo di Dzemaili. Mariga da tempo sentiva le sirene di un cambiamento, non sarebbe rimasto con la testa fra noi. Si è aggiunto un giocatore di qualità, Jimenez, non al top della condizione ma già utile, perché sul piano della qualità in mezzo al campo fatichiamo, peccato che sia squalificato. Contro l’Inter Valiani si è rivelato di notevole importanza».
- Domenica la partita in casa dei rossoblù, che al Tardini nella gara di andata si erano imposti per 2-0.
«Da due mesi il Cagliari ha fatto più punti, in precedenza eravamo stati più bravi noi. Stanno bene, hanno esperienza, sono forti, convinti e bene allenati. Sarà una partita difficile, la prepariamo con lo scrupolo abituale, per andare in campo con fiducia. Ci stiamo approcciando - garantisce il difensore centrale Massimo Paci - come a tutte le altre, niente di speciale. Come avevamo fatto quando eravamo in zona Champions o l’anno scorso quando vincemmo la serie B. Il lavoro ci ha sempre portato risultati, ci impegnamo allo stesso modo, possiamo tirarci fuori da questo periodo».
- Al Sant’Elia il Cagliari è fra le squadre più forti, il rischio per il Parma è di prolungare la striscia esterna di 4 sconfitte di fila.
«Abbiamo un buon vantaggio su chi ci insegue - conclude Paci, veterano gialloblù -, dobbiamo farne tesoro e fare più punti il prima possibile per arrivare al più presto a 40. Non sottovalutiamo alcuna gara, sono tutte allo stesso livello».
La Nuova Sardegna - Cagliari sempre a segno al Sant'Elia
Febbraio nero per Massimiliano Allegri? L’allenatore rossoblù proverà a sfatare le statistiche ma è vero che in febbraio le sue squadre hanno il peggior rendimento in termini di media-punti per gara: appena 1, frutto di 5 successi, 1 pareggio e 10 sconfitte, su 16 partite in panchina. Il Cagliari, però, ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 16 gare casalinghe per un totale di 33 reti all’attivo (oltre 2 di media per gara). L’ultimo match chiuso senza segnare risale al 14 marzo 2009 quando il Genoa si impose per 1-0 al Sant’Elia. Il Cagliari è la squadra della serie A 2009/10 ad aver finora subito il maggior numero di reti in avvio di ripresa: dal 46’ al 60’ sono 9 i gol al passivo per i rossoblù. Il Parma è invece una delle tre squadre della serie A 2009/10 che segna di più nei 15’ seguenti all’intervallo tra primo e secondo tempo, dal 46’ al 60’: 7 le reti emiliane, come quelle di Palermo e Inter. L’ultimo successo ottenuto dal Parma in campionato risale al 13 dicembre scorso quando si impose in casa per 2-1 contro il Bologna: da allora lo score emiliano è di 2 pareggi e 6 sconfitte. Per il Parma si tratta della serie negativa record stagionale in corso, in campionato. In particolare, quella contro il Bologna è la sola gara vinta dai gialloblù negli ultimi 11 turni, con bilancio completato da 4 pareggi e 6 sconfitte. Il Parma ha sempre subito almeno un gol in ciascuna delle ultime 16 trasferte disputate.
La Nuova Sardegna - In campo per l'Alcoa
Il Cagliari scende in campo a fianco dei lavoratori dell’Alcoa. La società rossoblù ha accolto l’invito della Regione autorizzando l’esposizione di uno striscione che ricordi il dramma di chi rischia di perdere il lavoro. E’ probabile che anche i giocatori diano un segnale di solitarietà entrando in campo con il caschetto giallo degli operai.
juninho85
20-02-2010, 13:54
Allegri vuole il 12° uomo
"Vincere con l'aiuto dei tifosi"
Suona la carica, e, malgrado non immagini una partita spettacolare, Massimiliano Allegri vuole che la sua squadra domani sia sostenuta dai propri tifosi, imprescindibili per infilare la seconda vittoria di fila e portarsi a -2 dalla quota 40. "Spero che verranno numerosi allo stadio per darci una mano. Ne avremo bisogno. Anche se immagino una brutta partita", ha dichiarato nella consueta conferenza stampa che si tiene dopo la seduta di rifinitura. La partita non sarà spettacolare perchè il Parma è affamato di punti, e farà di tutto pur di non uscire sconfitta dal Sant'Elia, risultato che altrimenti ne amplificherebbe il momento critico. "E' sempre una bella squadra, fisica in difesa, che ha delle qualità a centrocampo con Galloppa, e degli attaccanti rapidi e insidiosi. Non illudiamoci che si ripeta la partita dell'andata. Sono sicuro che si chiuderanno, pronti a ripartire, e ci presseranno. E' una gara molto molto insidiosa", ha sentenziato Allegri.
Le tante assenze tra le fila rossoblù non preoccupano eccessivamente il tecnico, che per lo meno non lascia intravedere segni di preoccupazione, e anzi conferma la sua grande fiducia in ogni componente del gruppo. "In 11 ci saremo. I 19 convocati stanno tutti bene", tra i quali il tecnico ha inserito Jeda, di ritorno dall'affaticamento ai flessori della coscia sinistra, e i due giovani Dametto e Verachi. Dametto è bravetto - ha detto il tecnico con una scherzosa rima - Un ragazzo che si allena con noi da un pò. Verachi invece era stato convocato altre volte. E' un premio alla determinazione e alla voglia dimostrata dai ragazzi".
Con molte assenze la formazione risulta essere pressochè decisa, con Agazzi in porta, difesa obbligata con Canini e Agostini terzini e Astori in coppia con l'esordiente Ariaudo. A centrocampo insieme a Conti ci sarà il ritorno di Barone nel ruolo di mezz'ala destra, mentre a sinistra Lazzari potrebbe lasciar spazio a Parola, anche se la sensazione è che Allegri non si priverà inizialmente dell'estrosa mezz'ala bergamasca. Il tecnico livornese ha speso parole di fiducia e stima proprio per Ariaudo, esordiente, e Barone, che non gioca dall'inizio dalla prima di campionato a Livorno. "Ariaudo è un ragazzo con delle grandi doti, è all'esordio, deve stare tranquillo e fare quel che sa fare. Sono sicuro che Barone darà il suo apporto tecnico e di personalità: ogni volta che è stato chiamato in causa, ha sempre risposto bene".
L'obiettivo di Allegri per domani saranno i tre punti, in modo tale da avvicinare ulteriormente la quota 40 e sancire così definitivamente la salvezza acquisita. Il tecnico ha invitato la squadra a non distrarsi in inutili calcoli, ma a pensare piuttosto di raccogliere più punti possibili ragionando partita per partita. "Niente conti, altrimenti diventano conticini", ha chiosato con una battuta che fa ben capire quale debba essere la mentalità del suo Cagliari nelle prossime gare.
juninho85
20-02-2010, 19:05
il genoa vince e per ora va sopra di 3 punti,zapata espulso salterà il recupero contro di noi mercoledì
in serie b sivakov ha fatto un bellissimo gol col piacenza a quanto pare...guardatevi questo (http://www.youtube.com/watch?v=NRxqPp1MbeI) video già che ci siamo
juninho85
21-02-2010, 11:15
Unione Sarda - Il Cagliari tenta il magnifico bis
Un trittico di partite nel giro di una settimana, Parma, Udinese e Chievo che se ben sfruttato, potrebbe garantire al Cagliari anche la certezza di giocare in serie A con quasi tre mesi di anticipo sulla conclusione del torneo. Massimiliano Allegri però si rifiuta di fare tabelle e progetti a lungo termine, preferisce concentrarsi sulla partita della domenica.
«I conti li faremo dopo il sette marzo, così come avevo già anticipato qualche tempo fa- dice il tecnico - Guardiamo il Parma, squadra che arriva da un periodo poco felice. Questo spingerà gli emiliani a scendere in campo decisi a interrompere la serie negativa».
- All’andata è stata forse la migliore prestazione in campo esterno.
«Sì ma questa sarà una partita completamente diversa, perché non troveremo sicuramente i tanti spazi avuti quando avevamo giocato in casa loro. Mi aspetto un avversario molto chiuso che cercherà di ripartire sfruttando la velocità dei suoi uomini migliori».
- Dove si nascondono le insidie più grandi?
«Loro sono una squadra molto fisica, soprattutto nel reparto difensivo, e posseggono elementi di buona tecnica e qualità da centrocampo in su. Mi riferisco a Galloppa, Biabiany, Lanzafame e Bojinov, senza dimenticare l’esperienza e la classe di Hernan Crespo, sempre molto pericoloso in zona gol».
- Una coppia inedita al centro della difesa, Astori-Ariaudo.
«Astori le volte in cui è stato impiegato ha dimostrato di avere grandi numeri e soprattutto sicurezza nei suoi mezzi. Ariaudo, che farà il suo debutto con la maglia del Cagliari, ed è alla sua quarta gara in assoluto in A, è un ragazzo con delle doti ugualmente importanti, deve stare tranquillo e fare le cose semplici, senza esagerare».
- Come ha ovviato invece alla mancanza di Biondini a centrocampo?
«Il suo posto sarà preso da Barone, è un professionista esemplare e lo ha dimostrato le volte in cui è stato chiamato in causa e credo sarà così anche questa volta».
- Sono stati convocati diversi giovani provenienti dalla Primavera.
«Dametto è un ragazzo molto promettente e già da qualche tempo si allena con noi. Verachi sta facendo bene quest’anno, le loro convocazioni rappresentano un premio alla loro determinazione. Viceversa Vigorito non è una novità e ha già debuttato con ottimi risultati nella massima serie».
- Quanto potrà essere determinante l’apporto del pubblico?
«C’è sempre bisogno dell’aiuto dei tifosi. Certo non saranno 90’ di spettacolo, anzi ho il presentimento che assisteremo a una gara brutta tecnicamente».
La Nuova Sardegna - Cagliari, decidi il tuo futuro
I rossoblù dei miracoli contro la neopromossa partita a mille e sgonfiatasi strada facendo. L’insidia della seconda delle quattro partite che possono indicare il futuro di Conti e compagni, a ben guardare, è tutta qui. Con un carico mentale strepitoso. L’abilità del gruppo verrà messa a nudo dal test con Biabiany e soci.
Allegri ha già preparato le contromisure: «Vedrete, con noi faranno la partita della vita» dice dal dopo Bari il tecnico livornese. In breve, gara combattuta. Forse, un faccia a faccia più solido agonisticamente che per lo spettacolo. Ma non è detto. Il Cagliari cerca la seconda vittoria di fila in casa e nel farlo, dovrà irrobustire il record delle 16 partite consecutive in cui ha sempre segnato. Tra queste, le ultime 9 sono state marchiate con almeno una doppietta.
Il Parma - dodicesimo con 30 punti, reduce dalla sconfitta nel derby emiliano con il Bologna - non può permettersi passi falsi. Allegri insiste su concentrazione, equilibrio tra reparti e spirito di sacrificio: nulla di nuovo rispetto alla miscela che ha permesso di conquistare 35 punti e l’ottavo posto a 15 partite dal termine. Pur bersagliato da infortuni a catena e concomitanti, tanto che si ripropone il problema di un organico difensivo sottodimensionato, il Cagliari deve trovare la forza per godersi il buon momento, le ambizioni per pensare alla zona europea, l’attenzione a non farsi condizionare dalla tensione del risultato a tutti i costi. Un menu che non ammette sbavature. E infatti, Allegri, proprio sul tema “pazienza” ha costruito l’assalto al Parma. E siamo ai primi undici. Con una premessa: Marchetti è pienamente recuperato. Il portiere azzurro ha guadagnato almeno 10 giorni ma il tecnico ha deciso di non convocarlo per precauzione. Ma è certa la sua presenza al “Friuli” mercoledì 24 alle 18.30 per il recupero con l’Udinese. Dunque, per la sfida al Parma Agazzi, Canini, Ariaudo, Astori, Agostini, Barone, Conti, Lazzari, Cossu, Matri e Nenè partono dal via. A dire il vero, Allegri tiene in tiro Lazzari e Parola. Ma il primo è favorito. Dunque, esordio casalingo dal 1’ per Ariaudo: l’ex difensore della Juventus giocherà al centro con Astori. Di certo, una delle coppie centrali più giovani della A. A destra, squalificato per un turno Biondini, ecco Barone. Ultima novità, lo scivolamento a destra di Canini. Il centrale ha già rotto il ghiaccio anche sulla fascia e oltre a qualche avversario particolarmente ostico (Maccarone, ad esempio), ha mostrato una maturazione incoraggiante. Per il resto, panchina baby.
Sull’approccio alla gara Allegri ha chiesto aiuto anche ai tifosi. L’appello fa il paio con l’operazione “soddisfatti o rimborsati” inaugurata la scorsa settima.
La Nuova Sardegna - Allegri non si perde in calcoli
Un trittico di partite nel giro di una settimana, Parma, Udinese e Chievo che se ben sfruttato, potrebbe garantire al Cagliari anche la certezza di giocare in serie A con quasi tre mesi di anticipo sulla conclusione del torneo. Massimiliano Allegri però si rifiuta di fare tabelle e progetti a lungo termine, preferisce concentrarsi sulla partita della domenica.
«I conti li faremo dopo il sette marzo, così come avevo già anticipato qualche tempo fa- dice il tecnico - Guardiamo il Parma, squadra che arriva da un periodo poco felice. Questo spingerà gli emiliani a scendere in campo decisi a interrompere la serie negativa».
- All’andata è stata forse la migliore prestazione in campo esterno.
«Sì ma questa sarà una partita completamente diversa, perché non troveremo sicuramente i tanti spazi avuti quando avevamo giocato in casa loro. Mi aspetto un avversario molto chiuso che cercherà di ripartire sfruttando la velocità dei suoi uomini migliori».
- Dove si nascondono le insidie più grandi?
«Loro sono una squadra molto fisica, soprattutto nel reparto difensivo, e posseggono elementi di buona tecnica e qualità da centrocampo in su. Mi riferisco a Galloppa, Biabiany, Lanzafame e Bojinov, senza dimenticare l’esperienza e la classe di Hernan Crespo, sempre molto pericoloso in zona gol».
- Una coppia inedita al centro della difesa, Astori-Ariaudo.
«Astori le volte in cui è stato impiegato ha dimostrato di avere grandi numeri e soprattutto sicurezza nei suoi mezzi. Ariaudo, che farà il suo debutto con la maglia del Cagliari, ed è alla sua quarta gara in assoluto in A, è un ragazzo con delle doti ugualmente importanti, deve stare tranquillo e fare le cose semplici, senza esagerare».
- Come ha ovviato invece alla mancanza di Biondini a centrocampo?
«Il suo posto sarà preso da Barone, è un professionista esemplare e lo ha dimostrato le volte in cui è stato chiamato in causa e credo sarà così anche questa volta».
- Sono stati convocati diversi giovani provenienti dalla Primavera.
«Dametto è un ragazzo molto promettente e già da qualche tempo si allena con noi. Verachi sta facendo bene quest’anno, le loro convocazioni rappresentano un premio alla loro determinazione. Viceversa Vigorito non è una novità e ha già debuttato con ottimi risultati nella massima serie».
- Quanto potrà essere determinante l’apporto del pubblico?
«C’è sempre bisogno dell’aiuto dei tifosi. Certo non saranno 90’ di spettacolo, anzi ho il presentimento che assisteremo a una gara brutta tecnicamente».
Un Cagliari rattoppato ospita il Parma
Allegri rilancia Barone in mediana
Marchetti, Marzorati, Lopez, Pisano, Dessena, Brkljaca, Biondini, Lupatelli. Una lista quasi interminabile di assenti con la quale deve fare i conti Massimiliano Allegri nell'immediata vigilia del match contro il Parma. Il tecnico rossoblù, alle prese con le tante assenze, è costretto a rivedere i propri piani, affidandosi a una formazione inedita nella prima gara di un trittico che dovrà dire molto delle ambizioni del Cagliari in questo campionato.
Contro i ducali nuova rivoluzione in difesa: davanti ad Agazzi (Marchetti potrebbe tornare con l'Udinese), Allegri lancia Ariaudo dal 1' con Astori, affiancati sugli esterni da Canini e Agostini. A centrocampo, senza lo squalificato Biondini, si profila il rilancio di Simone Barone, titolare solo all'esordio in campionato contro il Livorno: con lui in mediana ci saranno Conti e Lazzari, con Cossu a suggerire per il duo Nenè-Matri. In panchina Larrivey, Parola e Jeda, assieme ai baby Dametto, Nainggolan e Ragatzu.
Queste le probabili formazioni:
Cagliari (4-3-1-2): 25 Agazzi, 15 Marzoratti, 21 Canini, 13 Astori, 31 Agostini, 20 Barone, 5 Conti, 10 Lazzari, 7 Cossu, 32 Matri, 9 Nene'. (22 Marchetti, 3 Ariaudo, 18 Parola, 28 Nainggolan, 23 Larrivey, 27 Jeda, 30 Ragatzu). All.: Allegri.
Parma (5-3-2): 1 Pavarini, 19 Zenoni, 24 Paci, 5 Zaccardo, 6 Lucarelli, 3 Antonelli, 4 Morrone, 14 Galloppa, 80 Valiani, 20 Biabiany, 86 Bojinov. (22 Russo, 15 Dellafiore, 7 Castellini, 8 Lunardini, 90 Galassi, 9 Lanzafame, 77 Crespo). All.: Guidolin
Arbitro: Russo di Nola.
juninho85
21-02-2010, 12:02
Gol di Sivakov (http://www.youtube.com/watch?v=1DApPLnrttI)
Ciao raga, scusate se non sono venuto in questi giorni, sono stato impegnato...
Oggi bella vittoria, siamo partiti a razzo (ma solo a me sembra che il gol al 3° minuto fosse regolare? insomma non l'ha deviata Matri ma un difensore del Parma, quindi non era fuorigioco), poi abbiamo rallentato i ritmi pur controllando benissimo... Nel 2° tempo abbiamo sofferto un pò, ma nel finale si poteva chiudere la partita con quell'occasione per Larrivey.
Comunque grande partita di Agazzi! Cossu semplicemente perfetto, lo voglio in Nazionale!! :D
juninho85
21-02-2010, 18:10
Lazzari e Matri fanno volare il Cagliari
Col Parma finisce 2-0
Altri tre punti prima di andare a Udine a togliere quel fastidioso asterisco dalla classifica. Il Cagliari batte il Parma e lo fa con una delle prestazioni migliori della stagione, annichilendo gli avversari e soffrendo molto poco. La partita di mercoledì ora può significare aggancio al quarto posto.
Cagliari-Parma si gioca in un'atmosfera particolare, con un Sant'Elia che incita la squadra in campo e supporta la protesta dei dipendenti dell'Alcoa sugli spalti.
Allegri si affida a due debuttanti. Ariaudo è all'esordio assoluto in rossoblu e gioca al centro della difesa insieme ad Astori, mentre Canini è dirottato sulla fascia destra. Barone scende in campo da subito per la prima volta in stagione. Guidolin si affida alla coppia d'attacco formata da Crespo, al secondo debutto con la maglia del Parma, e Biabiany.
Cossu e Lazzari sono ispiratissimi, Matri sembra in giornata e il Cagliari parte alla grande creando tre occasioni nei primi sei minuti. Prima Lazzari vede il suo tiro deviato in angolo da Lunardini, poi Russo annulla un gol a Matri per fuorigioco. La terza è la volta buona: Lazzari scappa a sinistra ed entra in area, cerca Nené e trova la deviazione di Zaccardo che infila alle spalle di Mirante. I padroni di casa dominano e vanno vicini al raddoppio con Cossu e Nené, ma il Parma si sveglia al ventottesimo. Prima Agazzi deve impegnarsi per deviare un cross basso di Biabiany, poi Valiani centra il palo a portiere battuto. È un fuoco di paglia però. Il Cagliari torna a condurre le danze e trova il raddoppio con uno splendido colpo di testa di Matri su assist di Nené.
Guidolin corre ai ripari nella ripresa inserendo Galloppa per l'ammonito Lunardini e Antonelli per Castellini. Il Parma prova a riaprire la partita, sfruttando le disattenzioni del Cagliari. L'occasione propizia capita a Biabiany che di testa manca il bersaglio grosso su cross di Valiani. Al quarto d'ora gli ospiti esauriscono i cambi con Bojinov che prende il posto di Biabiany. Allegri inserisce Jeda per Matri. Al ventiduesimo Agazzi si supera su Crespo dopo aver respinto un po' goffamente una conclusione di Morrone. Entra Larrivey per Nené e solo Zaccardo gli impedisce di segnare il 3-0 respingendo sulla linea di porta una sua conclusione a botta sicura al termine di una splendida azione di contropiede. Il Parma risponde con una percussione di Antonelli fermata da un'altra grande uscita di Agazzi. Dall'altra parte Jeda si divora un'occasione clamorosa mandando fuori di testa su cross di Cossu. È l'ultima occasione della partita. Il Cagliari vince 2-0 e vola sempre più in alto. La Champions dista 3 punti, con una partita da recuperare.
CAGLIARI PARMA 2-0 (2-0)
MARCATORI: 6' Lazzari, 39' pt Matri.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Canini, Ariaudo, Astori, Agostini; Barone, Conti, Lazzari (26' st Parola); Cossu; Nenè (35' st Larrivey), Matri (17' st Jeda). (Vigorito, Dametto, Naingoolan, Ragatzu. All. Allegri.
PARMA (3-5-2): Mirante; Paci, Zaccardo, Lucarelli; Zenoni, Valiani, Lunardini (1' st Galloppa), Morrone, Castellini (1' st Antonelli); Biabiany (17' st Bojinov), Crespo. (Pavarini, Lanzafame, Dellafiore, Galassi). All. Guidolin
ARBITRO: Russo di Nola.
NOTE: pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori: 16mila circa. Angoli: 13-4 per il Parma. Ammoniti: Lunardini (P), Conti (C), Bojinov (P). Recupero: 1'; 2'.
Cagliari-Parma, le pagelle
Agazzi 7 - Da sicurezza alla difesa gestendo con tranquillità le uscite sulle palle alte, e regala due prodezze in uscita su Crespo e Antonelli pronti a siglare a tu per tu con il numero 25. Un lusso avere un secondo portiere così.
Canini 6,5 - Gioca una bella gara nel complesso. Peccato per la distrazione che per poco non regala il gol a Biabiany, e per gli appoggi sbagliati. Però è un generoso, e per abnegazione e volontà, merita il voto.
Ariaudo 7 - Esordio in rossoblù con la sicurezza di un veterano. Crespo non lo impensierisce mai, dimostra di essere un centrale di sicuro affidamento e un difensore importantissimo in prospettiva futura.
Astori 7,5 - Il giovane Beckenbauer impressiona per la lucidità e la prontezza con cui gestisce tutti i 90 minuti. Lui, classe '87, si trova in a fianco Ariaudo, classe '89, e deve giocoforza diventare il leader e la guida del pacchetto arretrato. Prova superata a pieni voti.
Agostini 7 - Ottimo in difesa, dove l'esperienza lo aiuta a non farsi mai superare da Bibiany. Si concede molte volate sulla fascia sinistra, e conferma di disputare una stagione straordinaria per forma fisica e continuità di rendimento.
Barone 6,5 - Nei primi minuti gira un pò a vuoto, poi prende dimestichezza col campo, e non fa rimpiangere gli assenti. Conferma di essere un grande professionista.
Conti 6,5 - Solito cartellino giallo al primo fallo commesso. Guida la squadra con classe e spirito di sacrificio, e nel finale sale in cattedra bloccando sul nascere ogni iniziativa avversaria.
Lazzari 7 - Prima mezz'ora deliziosa. Trova il gol del vantaggio con la collaborazione di Zaccardo, gioca molti palloni e regala tante giocate al pubblico che sugli spalti si diverte nel vedere come la mezz'ala riesca a disegnare calcio con il suo delizioso mancino. Esce quando la benzina sta ormai terminando. (dal 71' Parola 6,5 - Entra e non sbaglia nulla. Si concede anche qualche giocata per lui insolita. E' in ottima condizione).
Cossu 8 - Che dire? Semplicemente Cossu. Novanta minuti di fantasia pura. Gli avversari non lo vedono nemmeno, dispensa assist e giocate per i compagni, prova la soluzione personale con Mirante che non gli concede il gol. Il tutto con il consueto spirito di sacrificio. Encomiabile quando và a fare il terzino per proteggere la posizione di Agostini che si trovava nell'altra metà campo.
Matri 7 - Entra nell'azione del vantaggio con un uno due delizioso con l'amico Lazzari, sigla il gol del raddoppio con una splendida girata di testa. Aggiunge al tutto corsa e sacrificio per la squadra. Lascia il campo per recuperare un pò di energie e tenersi un pò di fame di gol per la trasferta di mercoledì a Udine. (dal 62' Jeda 6 - Una mezz'ora per ritrovare una buona condizione fisica dopo l'infortunio. Qualche palla persa ma anche diverse buone giocate, fra cui un assist per Larrivey e una conclusione ribattuta dai difensori crociati).
Nenè 6,5 - Partita di sacrificio con due acuti. Un colpo di testa splendido ma centrale su assist di Cossu e l'assist con cui manda in gol Matri. (dall'80' Larrivey s.v. - Pochi minuti in campo, ma un gol mancato solo per il salvataggio sulla linea di Zaccardo).
Allegri 7,5 - La squadra scende in campo sapendo esattamente cosa deve fare. Cambiano gli interpreti ma non cambia il risultato, a confermare quanto l'allenatore sappia lavorare bene su tutto il gruppo. Ariaudo e Barone sono l'esempio lampante di questo. Il Cagliari a momenti è travolgente e spettacolare. Ogni tanto stacca la spina e abbassa un pò il ritmo, ma il calo è fisiologico, certi ritmo non si possono reggere per 90 minuti. Ora Udine e Verona. Da queste due trasferte passano le ambizioni europee di Allegri e della sua banda.
Parma - Mirante 5,5; Zenoni D. 5, Lucarelli 5,5, Paci 6, Zaccardo 5,5, Castellini 5 (dal 46' Antonelli 6,5); Valiani 6, Morrone 5,5, Lunardini 5 (dal 46' Galloppa 5,5); Biabiany 5 (dal 61'Boijnov 5), Crespo 5,5. All. Guidolin 5,5.
juninho85
21-02-2010, 18:12
Allegri: "Successi del gruppo, possiamo toglierci belle soddisfazioni"
Massimiliano Allegri, cclta l'importante vittoria contro il Parma, mette il suo splendido gruppo in cima alla lista dei ringraziamenti. "Chiunque entri, fa bene. C'è equilibrio in rosa, molto spirito di sacrificio e attenzione durante la settimana. I giocatori si danno una mano, durante la settimana c'è attenzione, anche da parte di chi gioca meno. Non mollano di un centimetro". Diventa così possibile che Ariaudo, all'esordio, e Barone, una sola volta titolare in questa stagione, giochino un'ottima partita, contribuendo alla conquista di tre preziosissimi punti. Ma anche che Jeda, Parola e Larrivey entrino dalla panchina e diano il massimo per la propria squadra. "Tutti bravi. Barone non giocava da tempo, è stato prezioso tatticamente e tecnicamente. Ariaudo era al debutto, un'ottima prestazione". Lui, classe '89, in coppia con Astori, classe '87. "Qualche errore per l'inesperienza ci può stare. Si migliora giocando".
Il mister rossoblù ha analizzato la partita, riconoscendo l'ottima prestazione dei suoi, ma anche i meriti degli avversari. "Nel primo tempo siamo partiti bene, trovando buone soluzioni offensive e imprimendo ritmo alla partita. Abbiamo avuto anche un briciolo di fortuna nel gol del vantaggio, arrivato su un rimpallo. Sul 2-0, abbiamo sfiorato la terza rete. Eravamo stanchi nella ripresa, avevamo difficoltà a ripartire, ma sottolineo anche la pressione del Parma. E' stato bravo Agazzi in un paio d'occasioni. Nel finale siamo di nuovo usciti fuori, e abbiamo ancora sfiorato il terzo gol".
Sugli obiettivi futuri Allegri è sicuro che il Cagliari "si può togliere belle soddisfazioni". La classifica è splendida, e se si dovessero fare punti nel recupero di mercoledì a Udine, lo diventerebbe ancora di più. "In questo momento siamo in una posizione di classifica che nessuno si aspettava. In questo momento va bene così. Questa squadra ci sta dando delle buone soddisfazioni". L'anno scorso il sogno europeo venne coltivato sotto traccia e inseguito fino a poche giornate dal termine, quest'anno, momentaneamente, le cose sembrano essersi messe ancora meglio. "L'anno scorso fino alla partita con la Roma ci credevamo - ha ricordato il tecnico - Ora la classifica è diversa e ci proveremo fino alla fine. Il gruppo è importante, facciamo qualche errore di ingenuità ma possiamo solo crescere".
Di Livio osserva i rossoblù
C'era anche questo pomeriggio Angelo Di Livio sugli spalti del Sant'Elia. Ormai un habituè dello stadio cagliaritano, uno dei più stretti collaboratori di Marcello Lippi, continua a seguire le gesta dei ragazzi di Allegri. Due di loro fanno già parte del giro azzurro, Marchetti e Biondini, guardacaso quest'oggi assenti. Altri potrebbero entrarne a far parte considerata l'assiduità con la quale il ct fa seguire le partite dei rossoblù dai suoi osservatori. Il candidato principale, a giudicare dalle prestazioni, non potrebbe che essere Andrea Cossu. Oltre al fantasista numero 7 però, anche Matri, Conti e Astori potrebbero fare al caso del
Agazzi: "Grande Cagliari
La vittoria del Cagliari sul Parma è stata ampiamente meritata, ma se non ci fosse stato Agazzi a sventare due clamorose occasioni per gli ospiti, forse la gara avrebbe regalato qualche grattacapo in più a Conti e compagni. "Penso di aver disputato una prova soddisfacente - ha dichiarato il portiere rossoblù -. Grande vittoria davanti al nostro grande pubblico. Per migliorare, bisogna lavorare giorno per giorno. L'unica cosa che posso fare è mettercela tutta quotidianamente in allenamento".
Ariaudo: "Ringrazio i compagni e il mister"
All'esordio in maglia rossoblù è stato fra i migliori in campo, comportandosi da veterano con un avversario temibile e assai più esperto di lui quale Hernan Crespo. Lorenzo Ariaudo non poteva sperare in un esordio migliore davanti al pubblico di casa, e per celebrare la sua bella prestazione ringrazia i compagni e il mister, che l'hanno aiutato nel migliore dei modi a sentirsi a proprio agio. "Nessun segreto, mi ha aiutato molto la squadra - ha dichiarato a fine partita l'ex juventino-. E' un periodo nel quale stiamo facendo bene. Sono felice della prestazione, devo ringraziare i compagni che mi hanno aiutato e il mister che mi ha dato fiducia. Crespo? un grande giocatore, all'inizio ero preoccupato, poi gli ho preso le misure".
Cossu: "Dedica ai lavoratori Alcoa"
Anche oggi è stato il migliore in campo, deliziando il pubblico amico e Angelo Di Livio, osservatore della nazionale presente sugli spalti. Andrea Cossu ha voluto però dedicare il primo pensiero a fine gara ai lavoratori dell'Alcoa, ormai in eterna lotta per salvare il proprio posto di lavoro. "Questa vittoria è per i lavoratori dell'Alcoa. Speriamo che domani ricevano buone notizie per il loro futuro". Passando all'analisi della partita, uno soddisfatto Cossu ha sottolineato l'importanza della vittoria ottenuta senza però nominare traguardi più ambiziosi dell'ormai centrato obiettivo salvezza. "Sono contento per la mia prova personale, ma anche e sopratutto per la vittoria della squadra. Ci avviciniamo ancora di più a quella quota 40 che vuol dire salvezza".
Ci vorrebbe Di Liviu tutte le settimane.
juninho85
21-02-2010, 21:45
che v'avevo detto di ariaudo?che diavolo di centrale :ave:
juninho85
21-02-2010, 22:10
ah,oggi abbiam giocato senza marchetti,lupatelli,lopez,pisano,marzoratti,biondini e jeda a mezzo servizio...in totale emergenza come col bari!
Solertes
22-02-2010, 00:03
che v'avevo detto di ariaudo?che diavolo di centrale :ave:
Vittorio Sanna si è sperticato nel tesserne le lodi per tutta la cronaca.
juninho85
22-02-2010, 07:32
se lopez tiene botta ancora per un altro anno,dovessero prendere astori abbiamo già in rosa chi lo sostituisce degnamente!
juninho85
22-02-2010, 08:25
Unione Sarda - Domenica speciale per l'ex Barone
L'ultima partita da titolare l'aveva giocata il 23 agosto a Livorno. Quasi un campionato fa. Sacrificato per mesi in panchina, giusto qualche finale di partita, non proprio il massimo per un campione del mondo che in Sardegna sperava di riprendersi la scena e la Nazionale.
«Un calciatore non deve mai mollare, anche quando gioca poco o quasi niente. È nel mio dna impegnarmi e lavorare tutti i giorni». Così la penultima domenica di febbraio ha qualcosa di speciale per Simone Barone, di nuovo protagonista in campo proprio contro il Parma, squadra dove è nato e cresciuto.
Finalmente in trincea complice la contemporanea assenza di Biondini (squalificato) e Dessena (infortunato). «Quando non giochi da tanto tempo è normale avere qualche difficoltà nel trovare il ritmo partita», ammette a fine gara il centrocampista rossoblù, «ma nel complesso sono contento, penso di aver dato un contributo alla squadra e questo mi gratifica».
Nel Cagliari che vince e convince, dunque, c'è anche il sorriso ritrovato di Barone che si gode la nuova classifica e taglia corto: «Trentotto punti sono parecchi, ormai non ha più senso parlare di salvezza». Ma nemmeno di Europa, almeno davanti ai microfoni e ai taccuini che affollano il piazzzale davanti agli spogliatoi.
Tutti per uno e uno per tutti. «Questo è un gruppo importantissimo che ha iniziato un lavoro con Ballardini tre anni fa e lo ha proseguito nel migliore dei modi con Allegri. Ormai non si può più parlare di fortuna, tanto meno di sorpresa». Lui, Barone, si è subito inserito, anche se fatica a trovare spazi la domenica. «Il bene della squadra viene prima di tutto. Poi ci sono giocatori importanti». Tra questi molti giovani. «Ma di grande valore». Professionale, sincero, e persino altruista.
Il quarto posto dista appena tre punti e mercoledì c'è il recupero con l'Udinese. «Se molliamo l'osso è facile rallentare», quasi mette le mani avanti Barone, «per questo non dobbiamo pensare troppo a dove possiamo arrivare, ma giocarci partita per partita con spensieratezza».
La Nuova Sardegna - Stupisce il «Cagliari 2» bello e vincente come il «Cagliari 1»
Tommaso Ghiradi, presidente del Parma, che nella vita produce cuscinetti a sfera, lascia il Sant’Elia con l’espressione truce di un culatello mannaro. È l’atteggiamento un po’ così di chi ha visto il Cagliari. Domenica dopo domenica, i rossoblù stendono sul campo vittime più o meno illustri. Nove assenze non si vedono neppure. Sul terreno di gioco scende un Cagliari 2 uguale al Cagliari 1: ordinato, brillante, seducente e farabutto.
A dire il vero sembra non esserci una squadra 2, i rossoblù giocano un calcio veloce, imprevedibile che non dà punti di riferimento agli avversari: comunque si schieri il Cagliari sorprende.
Contro un Parma neopromosso, partito con il finto obiettivo della salvezza, forte di una campagna acquisti da mete ben più ambiziose, la squadra di Allegri ha fatto en plein: ha centrato il risultato, portandosi a due punti dalla salvifica quota quaranta, ha messo in mostra un paio di campioncini nuovi di zecca ed esibito quelli d’autore che non deludono mai.
Grande partita tra i pali di Michael Agazzi, corroborato da un Lorenzo Ariaudo, difensore centrale di piedi più che buoni e di bella personalità. Un reparto difensivo solido, un muro completato da Davide Astori, Alessandro Agostini e Daniele Canini. Il centrocampo gira che è una bellezza, con Andrea Lazzari che trova, con caparbietà e una fortunata deviazione, anche il gol. Daniele Conti, capitano nostro capitano e, Simone Barone, rientrato per 90 minuti, recuperano palloni, impostano gioco, si sacrificano e mettono ordine. Il reparto marcia come un orologio anche con l’inserimento di Andrea Parola, per il principio che nel collettivo rossoblù cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia.
Davanti, Capucho Jeda, prova il rientro dall’infermeria e fa il suo in scioltezza. Joaquin Larrivey vede un possibile terzo gol sfumare sulla linea di porta a portiere battuto: Alessandro Matri e Anderson Nenè escono tra gli applausi del Sant’Elia, tributati alla qualità, al coraggio e alla tempra dei lottatori.
Un discorso a parte merita Andrea Cossu, per almeno due motivi: il primo di carattere tecnico il secondo sull’importanza dei piccoli gesti. Di lui, l’affranto tecnico del Parma, Guidolin, dice che è «uno che spacca la partita», piglia il pallone in mezzo al campo e si porta a spasso un pezzo di squadra avversaria, ha i numeri del campione e li concede al piacere dei tifosi. Va in giro con il pallone attaccato al piede, si infila tra i difensori avversari, mette in mostra un calcio elegante dal fascino classico: alla concretezza unisce la raffinatezza del cesello. Da due domeniche, Andrea Cossu esce dal terreno di gioco con tutto lo stadio in piedi a rendergli doveroso omaggio e con il tributo di un coro «Cossu, Cossu», che riporta a un calcio fatto anche di eroi del cuore. Un’altra partita, il centrocampista rossoblù l’ha vinta nel campionato delle persone per bene e della sensibilità. Una prima volta nel portare, insieme a capitan Conti, la solidarietà agli operai dell’Alcoa, la seconda volta nel salutare, prima dell’inizio della partita, anche i bambini in divisa, schierati accanto agli arbitri.
La Nuova Sardegna - Cellino sogna l'Europa e sostiene gli operai Alcoa
«Se a giugno mi fanno fare lo stadio, assumo 50 dipendenti dell’Alcoa». Massimo Cellino, solidarietà e concretezza: «Sono vicino agli operai, stanno vivendo un incubo». Il patron del Cagliari brinda ai suoi, a un gruppo «che sa sacrificarsi, conosce le regole e lo spirito di sacrificio».
«Ragazzi maturi - insiste Massimo Cellino - che potrebbero misurarsi su altri fronti». Il discorso è noto a tutti. Il Cagliari che vanta 38 punti con una gara in meno, cova un futuro che fiuta sempre più vicino l’Europa. Cellino avverte. «Dopo 19 anni posso ragionare diversamente. Sognare non costa nulla, vedremo se lasciare la corsa salvezza e lanciarci verso altri traguardi. Però, sarà o tutti dentro o tutti fuori».
Il messaggio criptico riguarda anche l’amministrazione comunale di Cagliari: «Se le cose non dovessero andare come penso - dice - a partire dallo stadio, considereremo un impegno altrove». In Premier league, innanzi tutto.
Ma per ora, non in Italia (“Sarebbe una follia. Ho preso il Cagliari perché è la squadra della mia città”), né al Queen Park Rangers. «Briatore è un amico - ricorda Cellino -, mi ha chiesto una mano per il suo club. Ma nel calcio l’esperienza non basta. Abbiamo anche altre offerte, vedremo a fine stagione. Mai dire mai».
In breve, il tutto è legato al futuro del Cagliari. Cellino non molla. In diretta televisiva, con il casco bianco dell’Alcoa in testa, invita Claudio Lippi a cantare. «L’aspetto per la prossima partita in casa contro il Catania, dopo suoniamo e cantiamo assieme».
Insomma, rock e pallone. E una scommessa su scenari intriganti. Senza vendere nessuno: «Non siamo milionari ma abbiamo il bilancio in regola e paghiamo gli stipendi puntualmente. Noi non dobbiamo risanare e possiamo tenerci i nostri pezzi migliori».
Unione Sarda - Allegri, è il tempo delle «soddisfazioni»
«Nessuno se l'aspettava», ma il Cagliari è sul trampolino di una stagione magica. L'Europa a un passo, quella nobilissima della Champions addirittura a portata di recupero (tre punti con l'Udinese regalerebbero il quarto posto ai rossoblù). Massimiliano Allegri si mette in tasca la vittoria limpida col Parma e non nasconde più i sogni di gloria: «Siamo in un'ottima posizione. Giochiamo sino al 16 maggio e vediamo cosa sappiamo fare».
Nessuna intenzione di forzare il giocattolo: «Dobbiamo vivere felici questo momento, dobbiamo divertirci. Possiamo toglierci delle belle soddisfazioni». Ricetta semplice. Una partita alla volta, senza troppi assilli: «Se ci pensiamo su troppo», sottolinea Allegri, «rischiamo di fare danni».
Dalla sfida di mercoledì in Friuli arriva la chance di migliorare la classifica: «Affrontremo la gara con l'Udinese con tutta la voglia di fare risultato». I tempi di recupero strettissimi avranno il loro peso: «Tre giorni sono pochi e poi dovremo vedercela con una squadra in crisi di risultati, che però ha giocatori di grande qualità».
Per ora il tecnico toscano può accontentarsi dell'ennesima conferma del campo. I rossoblù hanno messo sotto il Parma con una facilità impressionante: «Siamo partiti molto bene, trovando quasi subito il gol e siamo stati anche un po' fortunati in occasione del palo colpito da Valiani», che avrebbe potuto riaprire la partita. «La fortuna a volte non guasta, ma la gara non è mai stata messa in discussione». Vittoria netta, accompagnata da chilometri di corsa. «Nella ripresa abbiamo creato alcune occasioni, ma abbiamo anche sofferto il ritorno del Parma». Sotto di due reti, gli emiliani «hanno condotto il gioco per provare a recuperare».
E dire che il Cagliari ha dovuto fare i conti con l'assenza di molti titolari: «Non bado ai giocatori assenti», chiarisce Allegri, «perché sono convinto che i risultati arrivino grazie all'equilibrio nella rosa e all'armonia del gruppo. Tutti i giocatori, anche quelli che scendono poco in campo, lavorano sempre con grande intensità e si fanno trovare pronti quando serve».
L'allenatore rossoblù elogia i singoli. Non può mancare Cossu, autore di una partita strepitosa: «La qualità non si discute, ma sta crescendo anche in quantità. Ormai riesce a portare avanti le partite sino in fondo con lucidità». Poi c'è Agazzi, il portiere del futuro per i rossoblù: «Si è comportato benissimo, ha compiuto due o tre interventi decisivi». Col Parma è scattata l'ora di Ariaudo: «È giovane ma ha grande personalità e l'ha subito messa in mostra». Anche Barone ha risposto bene alla chiamata: «Ha rispettato le consegne a livello tattico e si è sacrificato molto per recuperare palloni in mezzo al campo».
Neanche il tempo di rifiatare e domani sarà già in viaggio verso Udine in vista della partita di mercoledì sera: «Dovremo entrare in campo concentrati», avverte Allegri, «senza pensare troppo ai punti, altrimenti si possono commettere errori». D'altronde, «i friulani meritano ben altra classifica. Quando sono in forma possono mettere sotto qualunque squadra».
Unione Sarda - Con Lazzari e Matri si vola
Il solito Cagliari ha preso a pallonate il Parma per tutto il primo tempo (salvo un episodio isolato), poi ha controllato la scontata reazione con sufficiente disinvoltura (e con l'aiuto di un grande Agazzi), portando a casa la seconda vittoria consecutiva e, quindi, capitalizzando al massimo il doppio turno interno, che precede le trasferte di mercoledì a Udine, per il recupero della diciassettesima giornata, e di Verona con il Chievo, domenica prossima.
È stato il giorno del giovane sostituto di Marchetti (che mercoledì riprenderà il suo posto tra i pali), per la prima volta imbattuto alla sua terza apparizione in serie A, di un Agostini stratosferico, di un Cossu sempre più decisivo e di un Matri che, dopo il digiuno con Inter e Bari, è tornato a timbrare il cartellino del gol e alla sua amata paperetta. Lo score della giornata è stato aperto da Lazzari (l'altro comproprietario del gesto della paperetta), che ha avuto una partenza travolgente, meritando di segnare la sua quarta rete stagionale.
Allegri ha dovuto fare le acrobazie per rimpiazzare i numerosi assenti, da Marchetti a Pisano, da Lopez a Marzoratti, da Biondini a Dessena, per chiudere con Brkljaca. Scelte a dir poco obbligate, con Canini di nuovo terzino destro e la coppia di difensori centrali Ariaudo-Astori, per la prima volta insieme. In mezzo al campo, accanto ai soliti Conti e Lazzari, c'è stato il gran ritorno da titolare di Simone Barone, che non figurava nell'undici di partenza dal lontano 13 settembre 2009, quando il Cagliari incassò a Firenze la seconda di tre sconfitte consecutive.
La scelta di Allegri è risultata azzeccata, perché l'ex granata è stato convincente sia dal punto di vista tattico che agonistico. Il resto lo ha fatto il solito Cossu. Giostrando ora da una parte, ora dall'altra, il fantasista ha fatto impazzire il munitissimo centrocampo gialloblù. Guidolin, infatti, per fronteggiare la crisi della sua squadra, ha deciso di infoltire la cerniera difensiva, con un 5-3-2 che prevedeva Crespo punta centrale, supportato da Biabiany, schierato piuttosto largo a destra e abbastanza basso, in modo da prendere velocità e sfruttare la sua migliore caratteristica. In realtà, il giovane francese non è quasi mai riuscito a innestare la quinta e quando lo ha fatto, ha avuto la pessima idea di involarsi sulla fascia di competenza di un Agostini in formato mondiale. Il terzino rossoblù è stato impeccabile in fase difensiva, nei disimpegni e nelle (poche) volte in cui ha superato la metà campo.
L'avvio del Cagliari è stato scoppiettante, come testimoniano le numerose occasioni, tra cui un gol annullato a Matri per fuorigioco. Non ha stupito, così, la rete-lampo di Lazzari, dopo un ottimo pressing sulla trequarti e una incursione dello stesso autore del gol, agevolato da una sfortunata deviazione di Zaccardo.
Il Parma non ha mutato atteggiamento. Baricentro basso, rare fiondate alla ricerca di Crespo (all'esordio con la maglia del Parma dopo il trasferimento dal Genoa, dove è arrivato Acquafresca, sabato autore di una doppietta dopo un digiuno lunghissimo), poche incursioni dei due terzini, Zenoni e Castellini. Nonostante questo, gli ospiti sono arrivati a pochi centimetri dal pareggio. Proprio su un'azione passata attraverso i piedi di Crespo, Valiani ha concluso dal limite dell'area, centrando il palo alla destra di Agazzi.
È stato un episodio isolato, un lampo gialloblù in un panorama interamente colorato di rossoblù. Il Cagliari ha concretizzato la sua superiorità al 39', quando Matri, perfettamente servito da Nenè, bravo a portare il pressing alto insieme a Barone, ha radiocomandato il pallone nell'angolo lontano alla sinistra di Mirante, perfetto nel ruolo di bella statuina.
Guidolin nella ripresa ha stravolto la sua squadra. Ha sostituito il centrocampista centrale Lunardini con Galloppa e il terzino Castellini con l'attaccante esterno Antonelli, passando così al 4-2-3-1, con il trio Biabiany (poi rimpiazzato da Bojinov), Valiani, Antonelli alle spalle di Crespo. Dopo qualche minuto di difficoltà, il Cagliari ha congelato la partita, lasciando agli avversari solo due chance. Al 22', Crespo è stato sconfitto da un Agazzi in versione superman quando si tratta di ingaggiare duelli individuali con gli attaccanti; stessa sorte ha subito al 40' Antonelli che, per la rabbia, ha sferrato un calcio al palo rischiando la distorsione alla caviglia.
Il Cagliari, nel frattempo con Parola al posto di Lazzari, Jeda in quello di Matri e Larrivey per Nenè, ha avuto le sue belle occasioni per rimpinguare il bottino. Zaccardo ha salvato sulla linea su una stoccata di Larrivey, bravo nel proporre a Jeda l'assist e nella conclusione; Jeda ha sprecato una specie di rigore, con un goffo colpo di testa a lato, procurato da un'incursione sulla destra di Cossu che aveva ubriacato Lucarelli con finte e controfinte.
È finita con l'ennesima festa a cui hanno partecipato trecento operai dell'Alcoa di Portovesme, in lotta per il posto di lavoro, assiepati nei distinti e sostenuti da tutto lo stadio che ha urlato: «Oggi siamo tutti operai», suscitando un'emozione pari a quella per i gol di Lazzari e Matri.
Unione Sarda - Agazzi decisivo, nuova certezza tra i pali
Il Cagliari vince, la porta resta chiusa a chiave. Un tempo e mezzo di sicurezza e prese alte, prima di tre interventi decisivi su Crespo, Antonelli e Morrone. Dal gruppo delle risorse rossoblù spunta Michael Agazzi, la scommessa vincente della società dopo il doppio forfait Marchetti-Lupatelli. Terza partita di fila, ma quella col Parma è la più convincente.
Il ragazzone arrivato a gennaio dalla Triestina (era già nei piani, ma solo dopo giugno) si regala un pomeriggio di grande sicurezza tra i pali rossoblù: «È andata bene, sono contentissimo di aver contribuito alla vittoria del Cagliari».
Un futuro certo in rossoblù (ha firmato un contratto quadriennale), ma un presente da vivere in panchina appena rientrerà (forse già mercoledì o domenica) il portiere della Nazionale Federico Marchetti: «Io sono venuto qua in punta di piedi, perché ho tantissimo da imparare», spiega il portiere venticinquenne di origini bergamasche. «È già importantissima l'esperienza del passaggio dalla Serie B al massimo campionato. Il livello è nettamente più alto, per la qualità dei calciatori e anche per l'intensità di gioco».
Agazzi non nasconde la sorpresa per il livello di maturità raggiunto del Cagliari. A braccetto con le più forti, con l'Europa a portata di mano. «Sono rimasto obiettivamente a bocca aperta, senza parole, appena ho visto come giocano i miei compagni. Sono professionisti di altissimo livello e si allenano con un impegno incredibile».
Il numero venticinque rossoblù sapeva che sarebbe dovuto arrivare a Cagliari, ma non così presto: «L'infortunio di Marchetti ha accelerato i tempi, così ho lasciato in fretta e furia la Triestina per arrivare in Sardegna». Il salto è ampio: «Ringrazio il presidente Cellino che mi ha dato questa opportunità. Ha creduto in me, mi ha voluto fortemente a Cagliari».
C'è stato l'esordio choc di San Siro, con i tre gol incassati dall'armata Inter (ma Agazzi era incolpevole), poi subito le due vittorie di fila al Sant'Elia. Nessuna sbavatura col Bari (nonostante un gol subito), fino agli interventi decisivi col Parma: «La parata più difficile? Su Morrone. Ma la squadra ha giocato benissimo e la vittoria è stata netta». Il Cagliari vince, Agazzi sogna: «È bellissimo essere qui, accanto a campioni che considero stratosferici. Cercherò di far sempre la mia parte, impegnandomi al massimo e cercando di imparare il più possibile dai miei compagni».
Unione Sarda - Cossu, è forte il profumo d'azzurro
Ha la palla incollata al piede e corre senza mai fermarsi. Ogni azione è una standing ovation, il suo calcio un semplice capolavoro. Emozioni minuto per minuto. Andrea Cossu ha la maglia rossoblù appiccicata sulla pelle e un talento straordinario. Gioca, diverte e vince. Oggi per l'Europa, domani chissà.
Cossu-Cossu-Cossu , urla lo stadio Sant'Elia in preda al delirio a un quarto d'ora dalla fine. Orgoglio di Sardegna e magari dell'Italia intera. Mimetizzato tra gli spettatori in tribuna centrale c'è anche l'osservatore della Nazionale, Di Livio, osserva e ascolta divertito, forse avrà scritto pure questo in coda agli appunti che tra oggi e domani consegnerà al commissario tecnico Lippi.
Stavolta il profumo di Nazionale è davvero forte per il fantasista cagliaritano, miglior trequartista della serie A assieme all'interista Sneijder, meglio persino dello juventino Diego. Cossu, infatti, interpreta il ruolo nel migliore dei modi sia in fase offensiva che difensiva. E dopo qualche riserva (lo ha sempre considerato troppo gracile) ora il ct sta pensando di convocarlo per vederlo personalmente in allenamento. E quale occasione migliore dell'amichevole in programma il 3 marzo a Montecarlo contro il Camerun di Eto'o.
Inutile pretendere indiscrezioni da Di Livio, tanti sorrisi e autografi per i suoi vecchi tifosi (è stata una bandiera della Juve prima e della Fiorentina poi), ma la bocca cucita quando di mezzo c'è la Nazionale. Certo la sua presenza al Sant'Elia non è casuale vista la contemporanea assenza degli azzurri rossoblù Marchetti e Biondini (il primo per infortunio, il secondo per squalifica), nel Parma poi non c'è alcun giocatore appetibile in vista dei prossimi Mondiali in Sudafrica. Così le attenzioni di Lippi (attraverso uno dei suoi sei più stretti collaboratori) sono concentrate su Agostini (il titolare Grosso fatica a trovare spazio persino in bianconero), Astori (Cannavaro è in evidente difficoltà e il viola Gamberini infortunato), ma anche su Conti (sempre di moda a Coverciano), Matri (i suoi gol, undici, cominciano ad avere un peso non indifferente), ma soprattutto su Cossu che potrebbe garantire all'Italia un'ulteriore variabile tecnico-tattica (al momento non esiste in rosa un trequartista puro come lui).
Il diretto interessato dribbla la tentazione come se fosse un difensore del Parma. «Che c'entro io? In questo momento», dice mentre si lascia alle spalle lo stadio stremato ma evidentemente su di giri per la vittoria, «qualsiasi giocatore del Cagliari non sfigurerebbe in azzurro. Se inizio a elencarli non finisco più. Conti, Astori, Agostini, Matri, Lazzari tanto per cominciare...». Sin troppo umile a parole, devastante, invece, quando si ritrova la palla tra i piedi. Persino La Porta, presidente del Barcellona campione del mondo e non proprio l'ultimo arrivato, ha ammesso di aver apprezzato le sue giocate in televisione (eppure è abituato a quelle di Messi, Ibrahimovic, Xavi, Iniesta, Henry tanto per cominciare...).
Tutti pazzi per Cossu. E Allegri se lo tiene stretto dopo avergli consegnato le chiavi della manovra rossoblù. «In questa squadra è facile giocare bene», taglia corto il fantasista salito alla ribalta del calcio italiano dopo aver toccato il fondo, in serie C con il Verona sul campo della Pro Sesto. Decisivo il ruolo scelto per lui dal tecnico Ballardini. «In questo modo posso toccare una marea di palloni. Prima, invece, giocando sulla fascia, mi capitava ogni dieci minuti». Tutto è cominciato il 3 febbraio del 2008 a Torino contro la Juventus. «Ero appena tornato al Cagliari, avevo fatto giusto otto allenamenti, nell'intervallo il mister mi ha detto "ora entri al posto di Foggia e fai il trequartista". E così ho fatto». Un esperimento, un successo per lui e per tutto il Cagliari.
E non finisce qui. Mercoledì alle 18.30 i riflettori sono tutti puntati su Udinese-Cagliari, recupero della diciassettesima giornata. I rossoblù si giocano l'Europa, super Cossu il mondo intero.
Unione Sarda - Matri, undici gol e un sogno rossoblù
Che ormai Alessandro Matri sia diventato un calciatore da copertina lo conferma un fatto: ieri, appena finita la partita, è scappato via per permettere al fratello di prendere in tempo il volo per casa. L'addetto stampa Marcello Sanfelice gli ha fatto strappare la promessa di tornare per sottoporsi alle interviste. Ebbene, intorno alle 18,15, le telecamere delle varie televisioni a pagamento erano ancora accese in attesa del bomber rossoblù. In un Sant'Elia ormai deserto, solo cronisti in attesa di Matri.
Un trattamento riservato esclusivamente ai giocatori da grandi squadre. Non a caso, lui è finito nel mirino di Milan e Juventus. Ma chi ha detto che il Cagliari non è una grande? «Ovvio», riflette l'attaccante, «che l'interessamento delle squadre più importanti faccia piacere. Ma, se il Cagliari continua ad avere ambizioni come quelle che ha adesso, non ci si può non trovare bene qui». Radiomercato lo dà in partenza. «È eccessivo parlare adesso di mercato. Comunque, io sono legato al Cagliari da un contratto. E mi fa piacere poterlo rispettare».
D'altronde, la squadra rossoblù può davvero pensare da grande: è vero che mancano ancora due punti alla fatidica quota 40, però... «continuare a parlare di salvezza sarebbe troppo. Dobbiamo vivere alla giornata: alla fine faremo i conti per capire dove siamo arrivati. Ma non dobbiamo lasciarsi andare a voli pindarici». Facile a dirsi. Ma ora c'è il rischio di soffrire di vertigini: se (qualunque scongiuro è legittimo) il Cagliari vincesse il recupero di mercoledì a Udine, raggiungerebbe la Juventus a quota 41, proprio in quel quarto posto che garantisce un posto in Champions' League. «Non dobbiamo pensarci: godiamoci la vittoria con il Parma e concentriamoci subito per la partita con l'Udinese. Certo che sarebbe molto importante almeno riuscire a non perdere».
Un momento magico per il Cagliari. E un momento magico per Matri. Già per quell'attaccante che all'inizio della stagione si stava ritagliando l'etichetta di bomber dalla panchina. «E, francamente, non piaceva per niente. La gente legge i giornali e, magari, si convince che riesca a segnare soltanto entrando a partita in corso». Le cose sono cambiate completamente: quegli undici gol parlano non di un bomber di scorta. Ma addirittura di un attaccante che può vedere l'azzurro all'orizzonte. «Magari, se giocassi in un altro ruolo, potrei anche farci un pensierino. Ma avete un'idea di quanti ottimi attaccanti ci siano in Italia? Ovvio che raggiungere la Nazionale sia il mio sogno».
L'ultima battuta, casualmente, è per chi in Nazionale c'è già stato. Ed è anche campione del mondo, Simone Barone. «Contro il Parma ha dimostrato che la vera forza del Cagliari è il gruppo. Non giocava da tanto tempo ma, chiamato in causa, si è fatto trovare perfettamente pronto. Non si può dire altro: quando si parla del Cagliari, si deve parlare del gruppo».
La Nuova Sardegna - Ma i rossoblù pensano già a Udine
Salvezza in tasca e apoteosi. Il Cagliari si gode la seconda vittoria consecutiva anche per merito delle galoppate di Cossu, instancabile folletto rossoblù. «Sono felice soprattutto per la vittoria della squadra - dice -. Abbiamo avuto qualche momento di difficoltà durante la partita ma è normale. Non si può correre con quell’intensità per tutti i novanta minuti».
Una sola rete in ventidue apparizioni in questa stagione. La sensazione è che però da qualche giornata a questa parte anche il numero sette rossoblù cerchi con sempre meno timida insistenza la via del gol. «Ma no, io gioco sempre allo stesso modo - continua - l’importante è il successo del gruppo. Adesso Udine: proveremo come al solito a fare la partita, sperando di chiudere una volta per tutte il discorso salvezza».
Argomento che secondo Simone Barone, titolare ieri per la seconda volta in campionato, non ha già più bisogno di alcuna prova d’appello. «Inutile girarci intorno - spiega il campione del mondo - con 38 punti possiamo tranquillamente affermare che la salvezza è raggiunta. Adesso però viene il bello, mancano due mesi e mezzi e mollare l’osso sarebbe sbagliato. Continuiamo a giocare senza pensare più del dovuto agli obiettivi e potremmo raggiungere traguardi importanti».
Concetto sacrosanto, figlio di esperienza e professionalità encomiabile nella sua prima stagione al Cagliari. «Nel mio dna c’è l’impegno a lavorare ogni giorno - continua - la cosa più importante per un calciatore è non mollare mai. Questo è un gruppo importante che ha iniziato un grande lavoro con Ballardini e che ha tra le sua fila giovani di qualità ed elementi d’esperienza. I risultati arrivati non sono dovuti alla fortuna ma alla chimica dei suoi componenti».
Concetto evidenziato anche da Michael Agazzi, ultimo arrivato alla corte di Allegri ma implacabile nello sbarrare almeno per due volte la porta agli emiliani. «Il Parma è una grande squadra ma noi abbiamo disputato una partita super mettendo in campo tutto il lavoro preparato in settimana». Dalla parata più difficile sul tiro di Morrone alla probabile “tribuna” di dopodomani a Udine. Per l’ex triestina la gestione dell’esaltante momento in rossoblù non deve essere cosa facile. «Io sono qui per migliorarmi di giorno in giorno - ribatte - ho trovato un gruppo e una organizzazione societaria straordinaria. Devo ringraziare il presidente Cellino per aver anticipato il mio arrivo a Cagliari».
Dal portiere agli attaccanti. Per Alessandro Matri, ad esempio, l’undicesimo gol ha sempre più il sapore dello zucchero. «E’ ovvio che il morale sia altissimo - dice - ma il vero protagonista di questa partita è il collettivo. Guardate Barone come ha saputo giocare dal primo all’ultimo minuto». Poi la risposta all’imbeccata sugli obiettivi prossimi e sul capitolo Nazionale. «Non pensiamo all’eventuale quarto posto in caso di vittoria a Udine ma soltanto ai 40 punti che varrebbero la salvezza - conclude - la Nazionale è un sogno ma penso sia davvero difficile, spero soltanto di continuare a fare gol». «Andiamo a Udine per vincere - chiude il brasiliano Nenè - siamo già concentrati e sappiamo di potercela fare».
ma solo a me sembra che il gol al 3° minuto fosse regolare? insomma non l'ha deviata Matri ma un difensore del Parma, quindi non era fuorigioco
Mi sa di sì. Matri è in fuorigioco attivo nel momento in cui Barone calcia la palla. Il tocco successivo del difensore non lo rimette in gioco.
Comunque... se mercoledì si vince... meglio non dirlo...
juninho85
22-02-2010, 08:56
Comunque... se mercoledì si vince... meglio non dirlo...
la perderemo per via del duello impari canini-di natale :cry:
Mi sa di sì. Matri è in fuorigioco attivo nel momento in cui Barone calcia la palla. Il tocco successivo del difensore non lo rimette in gioco.
Comunque... se mercoledì si vince... meglio non dirlo...
Mmm probabilmente hai ragione... Comunque strano che non ne abbia parlato NESSUNA moviola... Fosse stato gol annullato alla Juventus o all'Inter ne avrebbero parlato per settimane... :rolleyes:
juninho85
22-02-2010, 22:25
Sconcerti sul Cagliari: "Può essere la sorpresa del campionato"
Mario Sconcerti, nelle vesti di commentatore nella puntata pomeridiana di Radio Radio Lo Sport, che và in onda sull'omonima radio romana, ha speso parole d'elogio per il Cagliari. Analizzando la rosa ha riconosciuto "l'unicità tecnico tattica di una mezz'ala come Lazzari", la qualità assoluta di Cossu, "prototipo del trequartista moderno", l'importanza di Daniele Conti, "con la sua intelligenza tattica e la sua mobilità è uno dei migliori centro mediani italiani", e l'affidabilità della difesa, "un mix di giovani importanti come Marzoratti, Canini, Astori, e anziani esperti, quali Lopez e Agostini, uno che gioca sempre e che, pur senza strafare, non disputa mai una partita da 5". A conclusione del suo ragionamento Sconcerti ha asserito che "in un campionato in cui il livello medio non è particolarmente elevato, le grandi qualità del Cagliari, unite alla tranquillità e spensieratezza con la quale giocano, potrebbero farne la vera rivelazione del campionato, non solo in termini di gioco, ma di classifica. Per questo non mi sento di precludere un piazzamento Europeo per la squadra di Allegri".
Subito in campo, c'è l'Udinese
Lunedì di lavoro ad Assemini. Allegri e i suoi ragazzi subito in campo, pronti per preparare il match di recupero di mercoledì contro l'Udinese. Allenamento mattutino, che verrà ripetuto domani nel pomeriggio, prima della partenza per Udine. Dovrebbero essere tutti a disposizione di Allegri, a parte Pisano, Dessena e Lopez, infortunati di lungo corso.
A Udine per vendicare il 6-2 della passata stagione
Una vittoria a Udine vorrebbe dire quarto posto, salvezza matematicamente acquisita e terza vittoria consecutiva per il Cagliari di Allegri. Tanta carne a fuoco per far si che la sfida del Friuli rappresenti uno snodo importantissimo del campionato dei rossoblù. Non ci sono solo questi temi però a rendere elettrizzante e ricca di motivazioni l'attesa per Udinese-Cagliari. Conti e compagni infatti non hanno dimenticato il sonoro 6-2 rifilato dai bianconeri al Cagliari nell'ultima giornata della passata stagione, non certo il modo migliore per chiudere un campionato ricco di soddisfazioni per i rossoblù. L'Udinese di Marino annientò gli avversari, scesi in campo senza mordente e con la testa già proiettata alle vacanze, e gli staccò in classifica. Ora però il campionato è nel vivo, e da una parte il Cagliari lotta per le posizioni nobili della graduatoria, dall'altra l'Udinese deve trovare il modo per venir fuori da una situazione che si sta facendo sempre più difficile. L'esonero di De Biasi è solo l'ultima puntata in ordine di tempo di una stagione sfortunata che vede i friulani impegnati nella lotta salvezza.
Insomma, se ci fosse bisogno di qualche motivazione in più, la sete di vendetta, sportiva s'intende, del Cagliari, potrebbe essere la molla decisiva per far scattare l'assalto all'ennesima impresa. Sei gol non si digeriscono tanto facilmente, e Allegri in primis vorrà ben figurare di fronte a chi ha inflitto la peggior sconfitta al Cagliari sotto la sua gestione.
juninho85
22-02-2010, 22:26
Mmm probabilmente hai ragione... Comunque strano che non ne abbia parlato NESSUNA moviola... Fosse stato gol annullato alla Juventus o all'Inter ne avrebbero parlato per settimane... :rolleyes:
meglio...meno baccano=più tranquillità e serenità per il gruppo,queste cazzate lasciamole ai bancarellieri come mazzari o ai fenomeni da baraccone tipo squarausinho
juninho85
22-02-2010, 22:49
Il Punto sul Cagliari – Non rimane che osare!
E ora non rimane che osare. Il 2-0 secco rifilato a quel che rimane della bella squadra di avvio di campionato di Guidolin, impone al Cagliari di pensare in grande, di guardare al prossimo obiettivo, a quel quarto posto che già in settimana potrebbe non essere più un'utopia. Pensare in grande è d'obbligo oggi più che mai, per un Cagliari che si comporta da grande senza troppi giri di parole. La gara con il Parma è l'ultima di una lunga serie, cominciata con un lieve ritardo dalla data di inizio campionato, ma che dalla quinta giornata in poi non ha conosciuto pause, nemmeno all'indomani di (più o meno) pesanti (Inter) e brucianti (Fiorentina e Catania) sconfitte che non hanno scalfito minimamente la cavalcata di un Cagliari sempre più sorprendente.
Le ultime due gare casalinghe ne sono l'emblema. Vittorie non tanto schiaccianti nei numeri, quanto invece nei contenuti di due partite in cui i rossoblù hanno portato a casa due successi con una semplicità disarmante, nonostante due squadre scorbutiche come Bari e Parma seppur in fase molto calante. A posteriori è facile parlare di successi facili, ma a sorprendere è proprio la facilità con cui il Cagliari anche ieri contro il Parma è riuscito a imporre il proprio gioco, affondando i colpi per due volte nel primo tempo e amministrando il doppio vantaggio con grande intelligenza, lasciando anche campo all'avversario, ma avvicinandosi a più riprese al colpo del ko definitivo. Che non è servito, visto che nonostante la grande emergenza (sei titolari fuori), il successo è arrivato (eccome), puntuale come non mai e senza grandi patemi. E se poi l'Agazzi di turno fa il Marchetti della situazione, o se il rispolverato Barone non fa rimpiangere Biondini e via discorrendo, con i Canini fuori ruolo e gli Ariaudo versione “veterano” al cospetto di Crespo, per finire con i soliti noti senza eccezione alcuna, beh allora non rimane che puntare in alto e vedere cosa succede.
Perché semmai ce ne fosse ancora bisogno, si è avuta l'ennesima conferma che il Cagliari può e deve giocarsi le sue credenziali in chiave Europa. Difficile poter competere con squadre costruite per puntare ai piani alti (Genoa, Palermo, Napoli, Fiorentina e Sampdoria). Probabile che il sogno europeo finisca ancora prima di cominciare come successe un anno fa. Ma perchè non provarci?
I numeri sono dalla parte di Allegri, il resto potrebbero farlo l'entusiasmo e le qualità di un gruppo solido che con un anno di esperienza in più sulle spalle potrebbe continuare a stupire fino a quel 16 maggio data in cui si tireranno le somme. E se i risultati non arriveranno, ci si consolerà con una salvezza conquistata con larghissimo anticipo, e con una prospettiva nel brevissimo termine che, salvo rivoluzioni, non potrà che riservare traguardi ben più ambiziosi della semplice permanenza in serie A.
La squadra è giovane e al top della maturità, si regge su una solida capacità di gioco ed è guidata da un signor allenatore, che al di là del “rosicare” e delle chiacchiere da primadonna di qualche suo collega (ben più pagato, ma non per questo migliore), si può dire si sia confermato a distanza di un anno come migliore allenatore del campionato.
Certamente un'ottima base di (ri)partenza in chiave futura, nonostante i dubbi sulla permanenza di uni e altri. Al di là della conferma del timoniere le ambizioni dei rossoblù passano anche per altri componenti di una rosa (Marchetti, Lazzari, Matri, Nené) che con qualche innesto in difesa e a centrocampo potrebbe fare il definitivo salto di qualità. E allora ci sarà da divertirsi davvero. Difficile sapere come andranno le cose da qui a qualche mese.
Per adesso godiamoci il presente, con un occhio (e la dovuta attenzione) all'Udinese.
Cellino pensa ancora allo stadio, Allegri elogia il gruppo Cagliari: "E' la vittoria di TUTTI"
Al termine della gara vinta contro il Parma, il tecnico del Cagliari Massimiliano Allegri e’ soddisfato non solo del risultato (che permette ai rossoblu’ di continuare a sognare un posto in Europa), ma anche della prestazione della sua squadra: “Siamo partiti molto bene e andati in gol, abbia*mo raddoppiato e avuto inoltre l’occasione per tri*plicare. Abbiamo anche un po’ patito con il loro palo, situazione nella quale sia*mo stati fortunati e ciò non guasta – ha spiegato sulle pagine del ‘Corriere dello Sport’ - Nella ripresa ab*biamo sprecato qualche palla di troppo, il Parma, che doveva re*cuperare, ha fatto più di noi ed è stato anche bravo il nostro portiere a dire di no. Abbiamo comunque sfiorato il terzo gol e non ci sono dubbi che la nostra sia stata una buona prestazione”.
Nei rossoblu’, oltre allo squalificato Biondini, c’erano altre numerose assenze per infortunio: “Oltre all’equilibrio nella rosa, da noi esiste un grande spiri*to di sacrificio – prosegue Allegri - C’è un gruppo di ragazzi che si danno sempre una mano l’un l’al*tro, chi entra è sempre pronto a dare il massimo. Il Cagliari è unito quando c’è da soffrire tutti insieme, questo è lo spi*rito che non dobbiamo mai perdere”.
Ora i sardi hanno la possibilita’ di allungare in classifica visto che mercoledi’ ci sara’ il recupero in trasferta contro l’Udinese, Allegri pero’ conosce bene la forza degli avversari: “Per goderci questa vittoria abbiamo solo un paio di giorni, poi dovremo giocare contro una squadra di qualità che at*traversa una crisi di risul*tati. Ci aspetta un impegno molto difficile e dovremo essere bravi nel disputare con attenzione la nostra partita”.
La vittoria ha esaltato anche il presidente Cellino che sull’idea di un Cagliari in Europa dice: “Vedremo se lanciarci verso altri traguardi. Però, o tutti dentro o tutti fuori”, poi il numero uno del sodalizio rossoblu’ lancia una messaggio al comune: “Se le cose non andranno come penso, a partire dallo stadio, considereremo un impegno altrove...”.
conan_75
22-02-2010, 22:59
Io non parlo fino alla partita con il chievo...
meglio...meno baccano=più tranquillità e serenità per il gruppo,queste cazzate lasciamole ai bancarellieri come mazzari o ai fenomeni da baraccone tipo squarausinho
Ma si infatti...
juninho85
23-02-2010, 08:51
La Nuova Sardegna - Con Biondini rientra Marchetti
Il Cagliari già ieri mattina ha ripreso la preparazione in vista del recupero in programma domani sera alle 18.30 sul campo dell’Udinese. Lavoro defaticante e sciogli muscoli per chi ha giocato e vinto domenica al Sant’Elia contro il Parma, normale seduta invece per tutti gli altri.
Rispetto a due giorni fa le novità principali sono costituite dal ritorno fra i pali di Federico Marchetti, dopo l’infortunio patito il 31 gennaio nella sfida interna con la Fiorentina, e di Davide Biondini, che ha scontato la squalifica.
Non sono attesi provvedimenti disciplinari nei confronti di giocatori rossoblù da parte del giudice sportivo.
Dovrebbe rientrare a tempo pieno anche il brasiliano Jeda, il quale peraltro aveva già giocato uno spezzone di partita contro il Parma.
Nessuna novità per il resto sotto il profilo del bollettino medico, continueranno a seguire le tabelle di recupero dai rispettivi problemi fisici Diego Lopez, Francesco Pisano, Cristiano Lupatelli, Daniele Dessena e Mario Brkliaca.
Tutti gli altri sono in ottime condizioni di salute.
Oggi alle 14.00 è in programma la rifinitura pre gara, al termine sarà ufficializzata la lista dei convocati, mentre la partenza alla volta di Udine è prevista dall’aeroporto di Elmas alle 17.30. Considerati gli impegni ravvicinati dettati dal calendario e dal recupero, sarà una settimana particolare: dopo la sfida con i friulani e il successivo rientro in città, la squadra giovedì pomeriggio sosterrà solo un leggero allenamento. Venerdì lavoro esclusivamente tattico, mentre sabato mattina i rossoblù svolgeranno l’ultima sessione lavorativa ad Assemini, prima di trasferirsi a Verona, sede della prossima partita di campionato, che domenica li vedrà opposti al Chievo di Domenico Di Carlo.
La Nuova Sardegna - "Squadra e tecnico da Europa League"
Una cascata di elogi. Il Cagliari è sulla bocca di tutti e nessuno si sorprende nel vedere i rossoblù a un tiro di schioppo dalla zona Champions League. Opinionisti autorevoli e i commentatori di tutte le reti televisive e radiofoniche, riempiono di complimenti i rossoblù e il tecnico Massimiliano Allegri, il cui nome è sempre più avvicinato a panchine importanti: Juventus e Milan le ultime indiscrezioni.
Arrigo Sacchi. «Il Cagliari ha un’organizzazione di gioco invidiabile e un allenatore bravo e preparato. Sono due stagioni che questa squadra fa grandi cose e nonostante i tanti infortunati, le prestazioni sono di altissimo livello. Sono questi i momenti in cui si apprezza il lavoro di un tecnico e Allegri sta dimostrando di avere grandi capacità. Cossu sta giocando su livelli altissimi da due stagioni. Sento dire che meriterebbe una convocazione in nazionale. Forse sì, però siamo alla vigilia del Mondiale e non avendo mai fatto parte del gruppo, non so se Lippi lo tiene in considerazione. Se devo limitare il mio giudizio alle prestazioni, allora dico che merita l’ azzurro».
Beppe Bergomi. «Il Cagliari mi sta impressionando per continuità e attenzione. E’ una squadra che non solo gioca benissimo, ma ha un allenatore con le idee molto chiare. Sono sempre più convinto che Allegri merita una grande squadra e prima o poi farà il salto di qualità».
Fulvio Collovati. «Non mi sorprenderebbe se il Cagliari dovesse conquistare uno dei posti per l’Europa League. Se domani vince il recupero con l’Udinese, e può riuscirci benissimo, raggiunge la Juventus al quarto posto. E’ una squadra che gioca a memoria e chiunque va in campo sa cosa deve fare. E’ questo il grande merito di Allegri».
Salvatore Bagni. «Mi piace il modo in cui il Cagliari interpreta le partite. In questa squadra ci sono individualità importanti, Cossu, Conti e Matri sono giocatori di qualità. Non so se Lippi li segue e non credo entreranno a far parte del gruppo che andrà in Sudafrica, però sono calciatori che se continuano ad avere un rendimento così alto, avranno una chance in maglia azzurra>>.
La Nuova Sardegna - Cagliari, c'è da completare l'opera
Trentotto punti in 24 partite. Il Cagliari che cercava la salvezza è già arrivato alla meta. Dopo il 2-0 che ha steso il Parma, è quasi inutile girarci attorno: matematica o meno, la serie A per il club di Cellino è in cassaforte. Adesso, c’è solo da completare l’opera al meglio. Per la città, i tifosi, il gruppo e gli staff che hanno contributo a una performance eccellente.
Per la città, i tifosi, il gruppo e gli staff che hanno contributo a una performance eccellente. Con Allegri i rossoblù si sono imposti per la qualità del gioco e la personalità, hanno rinforzato un’identità di squadra mai doma e propositiva, incapace di speculare e fare barricate. Insomma, il futuro, e la sorpresa annunciata dal patron per la fine della stagione, è già dietro l’angolo.
I numeri. Agostini e soci guadagnano posizioni sia nella classifica delle reti subite, sia in quelle dei gol all’attivo. Con 30 gol al passivo il Cagliari è l’ottava difesa della A. In attacco va anche meglio: quinti assoluti con 39 reti. A rileggere le pieghe della vittoria con il Parma si scopre che i rossoblù hanno protetto la loro area di rigore per il 58,3% della gara contro il 57,4 degli ospiti. Inoltre, Cossu e soci sono stati pericolosi per il 54,9% (40,8 il Parma) e - stando alle elaborazioni PaniniDigital - hanno attaccato per il 42,6 contro il 41,7.
Il recupero. Poco tempo per gioire dall’essere a tre punti dalla zona Champions: domani al “Friuli” non sarà facile. Il Cagliari vola oggi a Udine via Trieste, dove domani recupera la gara rinviata per neve prima delle feste natalizie. I bianconeri sono in difficoltà. Tanto che i Pozzo hanno esonerato De Biase per richiamare Marino: il tecnico cacciato proprio dopo la partita non giocata con il Cagliari. Rabbia in più per un gruppo scivolato al quint’ultimo posto con 24 punti.
Le novità. Jeda, completamente recuperato, Biondini che ha scontato la squalifica e Marchetti che ha bruciato i tempi del recupero dall’infortunio. Queste le news in casa rossoblù. Per Barone, ma soprattutto per l’eccellente Agazzi, si intravede la panchina dopo una prestazione niente male. Probabile una sorta di turnover in attacco e in mezzo al campo. Jeda potrebbe far rifiatare Nené. Ma anche Larrivey si candida a partire dal via. Mentre Biondini dovrebbe riandare a destra. Per quanto riguarda il portiere la logica dice che le gerarchie sono nitide: se Marchetti c’è e sta bene, nell’anno dei mondiali, ha poco senso lasciarlo in panca. Allegri deciderà solo a poche ore dalla sfida che si gioca alle 18.30.
Giornalista in erba. Lorenzo Guitto, in quarta elementare alla scuola di via Stoccolma, è il vincitoredell’iniziativa “Giornalista per un giorno”, promossa dal Cagliari. Il baby cronista stasera prenderà parte, ponendo il primo quesito, alla conferenza stampa di Allegri.
Unione Sarda - Una squadra sola al comando del calcio spettacolo
Con un primo tempo di calcio di livello europeo, il Cagliari ha bissato a spese del Parma il successo colto sette giorni prima sul Bari e ha conquistato l'undicesima vittoria della sua fantastica stagione. È stata una giornata indimenticabile, per la qualità della prestazione dei rossoblù, per la solidarietà del Sant'Elia, che si è stretto intorno agli operai dell'Alcoa di Portovesme in lotta per il posto di lavoro (ospitati dal Cagliari in un settore riservato dei distinti), per la conferma del sogno europeo della squadra di Allegri, con le carte in regola per stare tra le grandi del calcio italiano. Questo in virtù non di bilanci “pesanti” né di investimenti azzardati del presidente, ma di un progetto tecnico-societario sensato.
Fra le tante note liete che hanno caratterizzato il pomeriggio di domenica, se ne possono isolare due: la prestazione di due delle cosiddette riserve, Barone e Parola; la soddisfazione dei tifosi rossoblù al termine di ogni prestazione della loro squadra, a prescindere al risultato. I casi di Barone e Parola consentono di affermare che il Cagliari è una squadra autentica. Barone è stato esemplare. La sua ultima apparizione da titolare risaliva alla terza giornata di andata (13 settembre 2009, Fiorentina-Cagliari 1-0), poi un lungo periodo in panchina e, negli ultimi tempi, alcune sporadiche apparizioni: undici minuti contro il Livorno, cinque a Siena, trentotto a Milano con l'Inter. Cinquantaquattro minuti complessivi, poco più di un tempo. Eppure, la sua prestazione è stata esemplare per tecnica e agonismo. Ma non è tanto questo a stupire, quanto la capacità di Barone (ma verrebbe da dire dello staff tecnico) di allenarsi con impegno non avendo la prospettiva di giocare che pochi minuti. Quanti ci sarebbero riusciti? Quanti avrebbero mollato? Lo stesso discorso vale per Parola (il cui contributo, al momento del suo ingresso in campo, è stato prezioso), per niente scoraggiato dall'aver perso il ballottaggio con Lazzari per il posto di mezzala sinistra.
E i tifosi rossoblù godono. In tempi di calcio legnoso e avaro di emozioni, il Cagliari è una delle poche squadre che fa divertire il suo pubblico, sempre e comunque. E questa è la vittoria più bella.
Unione Sarda - Cagliari, è il giorno di Marchetti
A Udine sarà il giorno del gran ritorno di Federico Marchetti, il portierone rossoblù costretto a saltare per infortunio le gare con Inter, Bari e Parma. I medici del Cagliari sono stati di parola, avevano previsto uno stop di quattro settimane, sono riusciti a ridurre i tempi di recupero a ventiquattro giorni.
Grazie anche al rientro di Biondini, assente per squalifica contro il Parma, si allevierà l'emergenza che ha attanagliato la squadra rossoblù domenica scorsa. La lista degli indisponibili resta chilometrica, Lupatelli, Lopez, Pisano, Marzoratti, Dessena e Brkljaca ma, se non altro, a centrocampo Allegri avrà a disposizione qualche cambio in più. In attacco, ampia possibilità di scelta, soprattutto adesso che Jeda può essere considerato pienamente dopo la breve apparizione contro il Parma.
La notizia del giorno è il rientro di Marchetti, che rileverà Agazzi, peraltro bravissimo contro il Parma. Il vice di Buffon in Nazionale si era infortunato il 31 gennaio scorso al 21' del primo tempo di Cagliari-Fiorentina ed era stato sostituito (bene) da Vigorito. Uno stiramento alla coscia accusato mentre si apprestava a recuperare un pallone a fondo campo. Un autentico colpo di sfortuna, che ha costretto Marchetti a saltare tre partite. Il colmo è stato che il secondo portiere rossoblù, Lupatelli si era gravemente infortunato a Palermo il 6 dicembre (dove Marchetti era assente per un lieve acciacco e dove tra i pali, avendo Allegri esaurito le sostituzioni, era andato Canini e non Vigorito) e che, quindi, all'ultimo giorno di mercato, la società era stata costretta a una operazione in extremis, portando a casa Agazzi, in forza alla Triestina, di cui il Cagliari deteneva già la comproprietà.
Adesso, Marchetti torna al suo posto, così come Biondini nel ruolo di mezzala destra, nel quale Barone con il Parma si è disimpegnato bene. Sono questi gli unici due recuperabili per domani, quando a Udine verrà giocata la gara della diciassettesima giornata, saltata per la neve che il 20 dicembre aveva paralizzato gran parte del nord Italia, determinando il rinvio di altre due partite: Genoa-Bari e Fiorentina-Milan. La prima è stata già recuperata (1-1 il risultato), la seconda si giocherà domani alle 18.30, in contemporanea con Udinese-Cagliari.
Ieri, giornata di quasi relax per i rossoblù. Solo massaggi e bagni termali per chi ha giocato con il Parma, un lavoro un po' più intenso per gli altri sul campo dell'“Ercole Cellino”. Allegri ha ritoccato il programma di lavoro anche per oggi. Allenamento all'insolito orario delle 14 del pomeriggio, per poi partire alla volta di Udine alle 17.30 con un volo charter. L'arrivo all'aeroporto del Friuli “Ronchi dei Legionari” è previsto per le 18.45, da lì trasferimento in pullman a Udine, sede del ritiro pre gara. Il rientro nella notte tra domani e giovedì, giorno in cui inizierà la preparazione della trasferta con il Chievo Verona di domenica prossima. Sarà un tour de force che si concluderà con la gara interna contro il Catania. Allora sarà, finalmente, il 7 marzo, data fissata da Allegri per fare il punto della situazione.
juninho85
23-02-2010, 14:39
Agazzi: "Grazie Cellino"
Michael Agazzi ha raccolto tantissimi complimenti dopo la gara con il Parma, ma il ragazzo non si sofferma sulla sua prestazione: "Sono molto contento della mia prestazione ma non mi soffermo su ciò, bensì sulla grande vittoria contro una squadra con ottimi giocatori. Tre punti per noi importanti, che ci avvicinano al nostro traguardo". Il nuovo portiere rossoblù si è dimostrato una valida alternativa a Marchetti pronto al suo rientro, ma Agazzi non fa drammi: "Quando ciò avverrà non ci sarà nessun problema da parte mia. Io posso solo desiderare di migliorare giorno dopo giorno e, quando chiamato in causa, farmi trovare pronto. Sono arrivato in punta di piedi e cerco di apprendere più che posso da tutti i miei compagni. Qui ho trovato un gruppo bellissimo dal quale posso imparare tanto, esattamente ciò che devo e voglio fare per migliorare". Un ringraziamento speciale và al presidente Cellino: "Il presidente non posso che ringraziarlo per avermi fatto arrivare a Cagliari, dandomi la possibilità di giocare in questa categoria, che rappresenta l’ambizione di qualsiasi calciatore".
Galeone: "Allegri è un predestinato"
Udinese-Cagliari è una delle sue partite per tanti motivi. Giovanni Galeone ha scritto pagine importanti della storia bianconera, in passato è stato avvicinato ai rossoblù anche se poi nulla si concretizzò (sia il tecnico che il patron Cellino hanno sempre manifestato la stima reciproca) e soprattutto in Sardegna allena colui che da sempre è il delfino di Galeone, prima come giocatore allorchè "acciuga" era protagonista nel Pescara-spettacolo di inizio anni '90 (e anche al Perugia di Gaucci) poi come aspirante allenatore quando nel 2006 Allegri venne chiamato dal suo padre calcistico come "ottimizzatore del gruppo" della sua Udinese. E, del resto, da sempre Massimiliano Allegri ammette come abbia tratto ispirazione dagli insegnamenti del maestro Giovanni.
Intervistato da Udineseblog.it Galeone ha speso parole d'elogio per Allegri. "Spero di avergli insegnato qualcosa in tutti questi anni! A Udine è rimasto poco con me ma penso che già allora avesse dimostrato il suo valore. La sua dote è il carisma che sa esprimere, i modi di trasmetterlo e la personalità. Sembra uno tranquillo, ma è uno attento a tutto, ad ogni particolare, e fin da subito pensavo potesse fare strada".
Poi aggiunge che "tatticamente era già bravo da giocatore: sapeva leggere la partita vedendo i punti deboli dell'avversario. Oggi si è affinato. A differenza mia gioca con la mezza punta, ma l'inserimento dei centrocampisti e l'aspetto offensivo in generale assomiglia molto al mio modo di fare calcio. In questo mi rivedo. Poi come detto ha molto carisma: a Perugia fu un regalo di Gaucci, e lui in una settimana aveva già guadagnato la stima di tutto lo spogliatoio".
Parole al miele anche per la squadra e la società: "E' l'unica squadra ad essere andata sempre in gol in casa, e in fase offensiva fa vedere cose bellissime. E poi ha fatto crescere molti giocatori che oggi giocano con una tranquillità disarmante".
Secondo il tecnico l'Udinese è superiore a molte squadre del campionato di serie A visti gli elementi a disposizione ma, secondo lui, il problema è mentale. "Oggi non è nemmeno giudicabile. Fa male dirlo ma è imbarazzante. Dà l'impressione all' inizio delle partite di giocare, poi al primo gol preso si scioglie e va in balia dell'avversario. Non voglio entrare nel merito di quanto successo in questi giorni, dico solo che l'anno scorso Pozzo difese Marino in maniera insolita. Poi si è modificato il gioco per favorire Totò, ma io continuo a credere che debba giocare sulla sinistra per dare una mano da quella parte dove mancano i punti di riferimento. L'anno scorso tutto funzionava perché c'era D'Agostino a dare riferimento in mezzo, Inler e Asamoah che facevano diga e a destra e sinistra, Di Natale e Pepe che facevano lo stesso. Oggi mancano, mentre gente come Inler è calata tanto. Non so onestamente chi può sostituire D'Agostino se si continua col 4-3-3. Il centrocampo oggi è senza lucidità e dietro quindi si soffre. Prima non succedeva perché c'era tanto possesso palla. E' chiaro che quando vai sotto pressione prima o poi il gol lo prendi".
Quindi una battuta: molti tifosi vedendo come stavano andando le cose pensavano a un Galeone tris in panchina. Lui scherza e risponde che "sono l'uomo delle ultime sei gare! A parte gli scherzi questa squadra non può non salvarsi, a meno che non faccia harakiri. Gianni De Biasi aveva lavorato molto bene, ma contano i risultati e questi non sono arrivati. A Parma e col Catania serviva vincere perché erano alla portata. L'Udinese non è inferiore a nessuna di quelle squadre che lottano per la salvezza, nemmeno al Cagliari se vogliamo. Ma serve fare punti. Con i sardi non sarà facile specie se vanno in gol per primi. Ma tecnicamente non c'è storia. Quella di oggi comunque ricorda molto la mia Udinese che si salvò poi in scioltezza. Da quasi in B arrivammo a salvarci con anticipo. Era assurdo allora pensare a retrocedere lo è oggi, ma questa squadra deve togliersi di dosso le paure. Serve più ottimismo. Poi se invece se si vuole accoppare da sola c'è poco da fare."
Infine una curiosità: Galeone ha visto quattro partite dell'Udinese quest'anno e sono arrivate altrettante vittorie. Ma, fortunatamente per i tifosi rossoblù, stavolta non sarà al "Friuli": "Non ci sarò alle prossime gare. Si arriverà presto a fare 40 punti, anche senza di me in tribuna a vedere la partita!".
Cellino: "Questa classifica è un sogno"
Massimo Cellino è al settimo cielo. Il suo Cagliari gioca bene e vince, e la classifica sorride ai rossoblù, che se dovessero vincere con l'Udinese si proietterebbero addirittura in zona Champion's League. Il patron Cellino quasi non ci crede: ""A dir la verità, quasi non mi sembra vera. E’ così bella che sembra un sogno e non vorrei proprio svegliarmi". Il presidente non pensa al futuro ma vive alla giornata, pensando in primis alla gara di Udine: "A Udine prima di tutto dobbiamo arrivarci. E poi ogni partita fa storia a sé: inutile fare progetti su quelle che si devono ancora giocare. Non ci sono gare facili. Per giunta, le altre squadre stanno viaggiando a ritmi pazzeschi". Cellino fa anche un pronostico sulle convocazioni di Lippi per i mondiali: "«In Sudafrica andrà solo un giocatore del Cagliari: Marchetti. Io credo che Lippi abbia fatto le sue scelte: ci sono tanti giocatori italiani che meriterebbero il Mondiale ma non credo che il ct stravolgerà i suoi piani". Il presidente parla poi dell'ottima stagione, maturata grazie ad un idea precisa: "Nella vita si lavora, si fanno scelte. La programmazione è fondamentale, i successi non sono mai frutto del caso. E’ la continuità il nostro valore aggiunto. Io non sono un commerciante di giocatori: punto a tenerli, non a venderli". Ed Allegri si è rivelato la persona giusta per rimanere al timone della squadra rossoblù: ""Allegri sa dare concretezza ai programmi. Lavora per l’azienda, per la squadra, per il Cagliari, non per se stesso". A fine stagione il presidente tirerà le somme: "In due anni tanti valori sono maturati. Alla fine di questa stagione dovremo fare una valutazione attenta, capire bene quale futuro può avere il Cagliari. Non posso andare da giocatori che sono enormemente cresciuti nella considerazione tecnica generale e invitarli a rimanere soltanto per affetto, per simpatia. A fine stagione capiremo se questo club avrà un suo stadio, uno stadio che consenta di programmare qualcosa di più ambizioso di una semplice salvezza o se, al contrario, dovremo considerare questo livello come irreversibile"
Ariaudo: "Il segreto? L'Allegri...a"
alvanizzato dall'esordio in rossoblù e dalla conseguente ottima prestazione fornita il difensore Lorenzo Ariaudo ha rilasciato una battuta al quotidiano torinese Tuttosport (attento alle sorti del giovane che è di proprietà della Juventus) riguardo gruppo del Cagliari, dove si è integrato subito e molto bene, e su quel traguardo europeo che prima era innominabile e adesso diventa sempre più concreto e visibile all'orizzonte.
"Sogno la Champions. Il segreto? L'Allegri...a. Per me Conti e Agostini sono da nazionale».
Marino: "Temo più il Cagliari dell'Inter"
Pasquale Marino torna proprio dove aveva lasciato: fu esonerato dopo il rinvio di Udinese-Cagliari e domani, curiosa coincidenza, torna sulla panchina friulana proprio contro Daniele Conti e compagni. A chi gli chiede dell'eventualità di un nuovo ribaltone in caso di sconfitta, il tecnico bianconero risponde: "Penso di no, il presidente mi ha assicurato la conferma sino al termine del campionato. Io a Udine sto bene, ci resterei a vita. Molto dipende dal Cagliari, dalle invenzioni di Cossu, dalla voglia di gol di Matri e Nenè. Per non parlare della duttilità tattica di Conti, che meriterebbe la Nazionale". Insomma, un vagone di elogi partito in direzione Sardegna, quasi ad esorcizzare i pericoli che l'incontro di domani riserva: "Sabato ho visto Inter-Sampdoria a San Siro, domenica l’Udinese ospiterà al Friuli proprio i nerazzurri, credo di aver capito come fermarli. Intanto ho l’obbligo di fermare il Cagliari, e non sarà facile: In questo momento temo più il Cagliari che l’Inter, troppo nervosa".
juninho85
23-02-2010, 16:45
Corriere dello Sport - Allegri: "Cagliari, tieni vivi i tuoi sogni"
«Mancano ancora tante partite, anche belle e importanti. Sta a noi tener vivi i nostri sogni, cercare di arrivate più in alto possibile. Non sarà facile perchè abbiamo speso tante energie nervose, e altre ce ne vorranno». Il Cagliari è a un passo dai 40 puti per la quota salvezza, primo obiettivo stagionale e, per il tecnico rossoblù Massimiliano Allegri, ora non è vietato "sognare".
L'importante è mantenere alta la condizione fisica. «L'abbiamo dimostrato anche domenica col Parma. Se perdiamo quella, che insieme alla tecnica, è la nostra forza, non va bene», spiega Allegri. Domani c'è l'Udinese, per il recupero della 17° giornata. Un avversario temibile, secondo l'allenatore degli isolani: «Hanno cambiato allenatore (è tornato Marino ndr), avranno stimoli maggiori. Davanti hanno così tanta qualità che possono far male in ogni momento. Anche a Genova, sabato, avevano giocato una buona mezz'ora». Allegri potrà contare sui rienti di Marchetti e Biondini, ma ci tiene a sottolineare: «Mai come domani sarà importante la panchina»
Su Mourinho. «Ognuno è libero di comportarsi come vuole, e non sarò certo io a dare giudizi sugli altri, ma credo che questo non sia un buon momento per il calcio, probabilmente ci vorrebbe maggiore educazione sportiva». Così Allegri ha poi commentato il "caso Mourinho". E sulla squalifica di tre giornate dopo Inter-Sampdoria, Allegri ha detto: «Se il giudice sportivo ha deciso così, vuol dire che è giusto così».
Cossu nelle grazie di Lippi?
La presenza di Angelo di Livio, in tribuna domenica pomeriggio al Sant'Elia, non è passata certamente inosservata. Come riporta la Gazzetta dello Sport, lo scout di Marcello Lippi avrebbe offerto al ct la consueta relazione più che positiva sul numero sette rossoblu. Cossu sarebbe quindi, sempre secondo la Rosea, in predicato di essere presente nella lista dei convocati del commissario tecnico viareggino per la gara amichevole contro il Camerun di Paul le Guen, prevista per il 3 marzo nello stadio Louis II di Monaco. In caso di convocazione, Cossu sarebbe il terzo rossoblu convocato nel Lippi-bis, dopo Federico Marchetti e Davide Biondini.
Gazzetta - Agostini l'intoccabile vede l'azzurro
Tolti i portieri, solo alcuni calciatori hanno disputato ogni gara del campionato, senza perdere nemmeno un minuto di gioco. Tra questi c'è anche Alessandro Agostini, il trentenne terzino sinistro rossoblu, che Max Allegri non ha mai dispensato dai suoi doveri di esterno mancino, né per squalifiche o infortuni. Il buon “Ago” ha sempre fatto il suo dovere, riuscendo sotto la cura del tecnico livornese, a limare qualche limite tecnico del passato. Come riporta la Gazzetta dello Sport, nell'edizione odierna, Agostini racconta che la ricetta di questo miglioramento dipende dal “lavoro, tanto lavoro, anche se la fase difensiva per noi che attacchiamo con le mezze ali resta la più importante. Con Allegri, partiamo da un rispetto della zona, ma i raddoppi sono fondamentali”.
E pensare che Marco Giampaolo gli preferiva Cristiano del Grosso, onesto terzino marchigiano, ora titolare della fascia mancina del Siena.
Di “Ago” si parla pure in prospettiva azzurra, anche se lui si schermisce: “Proprio non ci penso. Ci sono Grosso e Criscito. Piuttosto, credo che Andrea Cossu meriti una convocazione, dato che è il giocatore più incisivo del campionato”. Ma il suo idolo è John Arne Riise, stantuffo romanista, con un passato red a Liverpool: tramite Daniele Conti, il terzino toscano ha chiesto una sua maglietta. Sembra quasi di non parlare con un calciatore di Serie A: le altre sue passioni, oltre al figlio Daniele sono la caccia e la pesca, anche se la prima non è tanto semplice da praticare (“mi piace la caccia al cinghiale, ma riesco a farla solo qualche lunedì; la pesca invece è più facile, anche se mi immergo solo per i polpi”).
Udinese, Marino: "Domani voglio vedere cattiveria agonistica"
Il tecnico di Marsala è tornato da pochi giorni alla guida dell'Udinese ma ha già le idee molto chiare: "Quando domenica ho incontrato la squadra, aveva il morale sotto i tacchi per la sconfitta di Genova, ma già ieri ho visto un altro spirito. C'è grande voglia di rivincita".
I compiti che l'Udinese vuole darsi ruotano attorno a un concetto: migliorare per migliorarsi: "Lavorare per portare a termine bene il campionato. Il pubblico mai come in queste occasioni può essere determinante, però sta a noi fare in modo di trascinarlo, mettendo in mostra il massimo impegno e la voglia di lottare su ogni pallone".
In momenti come questi l'unica ricetta è concentrarsi unicamente sui prossimi 90 minuti di gioco. "Il tempo stringe e dobbiamo isolarci da tutto. Dalle voci, dalle notizie, da tutto. Pensare solo al campo per divertirci e giocare come nel finale della passata stagione".
Quanto al Cagliari, classifica e caratura dei singoli dicono molto. "Vanta la stessa intelaiatura da anni e lo stesso sistema di gioco. Aveva fatto bene con Ballardini e ha poi avuto continuità sotto Allegri. E' fortissimo in fase di ripartenza e dispone di un grande potenziale offensivo: parliamo di una squadra predisposta al gioco con un Cossu straordinario per continuità di rendimento".
Analogie tecniche – soprattutto per quanto concerne la vocazione offensiva - che riportano il discorso sull'Udinese. "La mia è una squadra che deve giocare a calcio. Se mantieni gli avversari nella loro metà campo e li allontani dalla tua porta, tutto diventa più semplice. L'Udinese ha sempre fatto bene quando ha cercato di imporre il suo gioco".
L'ultima considerazione è su Totò Di Natale. "Sta facendo molto bene. E' un valore aggiunto per la sua voglia di migliorarsi e per la dedizione alla causa che ha sposato. Adesso cerchiamo di andare a segno anche con i centrocampisti e con gli attaccanti esterni".
I convocati di Allegri: solo quattro in difesa
Ecco la lista con i 19 convocati di Massimiliano Allegri per la partita di domani sera, alle 18.30 al Friuli di Udine. Ancora in lista i due ragazzi della Primavera di Melis, Verachi e Ragatzu, mentre l'altro dato significativo è la presenza di soli quattro difensori di ruolo.
Portieri: Agazzi e Marchetti
Difensori: Ariaudo, Agostini, Astori, Canini
Centrocampisti: Barone, Biondini, Conti, Cossu, Lazzari, Nainggolan, Parola, Verachi
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè, Ragatzu
juninho85
24-02-2010, 09:57
La Nuova Sardegna - Il Cagliari vuole tuffarsi nel sogno
Gli esami non finiscono mai, ma quello di oggi è del tipo che vale la promozione. Il Cagliari scende in campo al Friuli di Udine per il recupero della sfida saltata il 20 dicembre per neve. Per la squadra di Allegri la prospettiva è quella di fare un tuffo nel sogno.
Se i rossoblù superassero i bianconeri, in piena crisi e nuovamente affidati a Pasquale Marino, scollinerebbero quota 40 (attualmente i punti sono 38). Tre punti significherebbero salvezza raggiunta con diversi mesi d’anticipo, ma soprattutto porterebbero il Cagliari al quarto posto in coabitazione con la Juventus. Zona Champions, in soldoni, anche se soltanto l’idea fa tremare le gambe dei tifosi.
Tutto questo, ovviamente, soltanto in via teorica. Prima c’è da pensare a regolare la pratica Udinese. Sul campo che due stagioni fa (nell’era Ballardini) decretò la miracolosa salvezza rossoblù, Conti e compagni troveranno una squadra assetata di punti, che deve assolutamente tirarsi fuori dai confini del baratro. I friulani, infatti, con 24 punti, sono al limite della zona retrocessione.
Una situazione particolarmente complicata per una squadra costruita per navigare nelle zone medio alte della graduatoria. Mister Marino, rientrato in panchina dopo l’esperienza di De Biasi, ha parlato chiaro. «C’è grande voglia di rivincita - ha detto -. Quando domenica ho incontrato la squadra, aveva il morale sotto i tacchi per la sconfitta di Genova, ma già lunedì ho visto un altro spirito. Lavorare per portare a termine bene il campionato. Il pubblico mai come in queste occasioni può essere determinante, però sta a noi fare in modo di trascinarlo, mettendo in mostra il massimo impegno e la voglia di lottare su ogni pallone».
Il Cagliari però ha dimostrato di non guardare in faccia a nessuno, nè in casa nè in trasferta. Questo pomeriggio, oltretutto, Allegri recupera due pedine fondamentali come Marchetti e Biondini. Quest’ultimo rientra dopo la squalifica, mentre il portiere riprende il suo posto tra i pali, riprendendo il testimone dall’ottimo Agazzi.
In difesa confermata la coppia baby centrali formata da Ariaudo e Astori, con Agostini e Canini sull’esterno. A centrocampo, oltre a Biondini, sono pronti a dare il solito contributo e qualità Conti e Lazzari. Qualche metro più avanti il Cagliari avrà la fantasia di Cossu, mentre le uniche incognite riguardano il due d’attacco. L’opzione più probabile è Matri-Nenè, con Jeda in panchina, ma anche Larrivey ha qualche chance di avere una maglia da titolare. Per il resto la squadra di Allegri potrà contare sul solito spirito di gruppo che ha permesso di giocare a testa alta contro qualsiasi avversario anche schierando molti dei cosiddetti rincalzi.
Unione Sarda - Ora anche ad Allegri è venuta voglia di volare
Non a caso la partita che vale l'aggancio al quarto posto si gioca di mercoledì, giorno di Champions League. È l'Udinese l'avversario, ma potrebbe essere il Marsiglia, il Cska, persino il Barcellona. «Meglio non pensarci, altrimenti facciamo danni». Già l'aveva detto domenica sera, dopo il successo sul Parma, evidentemente lo pensa davvero Max Allegri, allenatore ai confini con l'Europa. Così normale, lui. Così speciale, però. Ma soprattutto vincente. E chissà quale pensiero stupendo si nasconde dietro quel sorriso contagioso, che poi è lo stesso di un anno e mezzo fa quando il tecnico livornese, esordiente in serie A, non riusciva a conquistare nemmeno un-punto-uno e il suo Cagliari era l'ultimo della classe.
«Questa è una sfida importante, ricca di fascino, sarebbe stupido negarlo, ma noi abbiamo affrontato il campionato sempre con i piedi per terra, pensando a dare il meglio senza mai perdere l'umiltà, anche per questo siamo arrivati così in alto», la lunga premessa, composta, razionale. «Sarebbe bello, anzi fantastico, ritrovarsi quarti a fine febbraio, e ci proveremo in tutti i modi. Certo che ci pensiamo alla classifica, alla fine di ogni gara la guardiamo subito. Ora, però, dobbiamo avere la capacità di tenere vivo questo sogno, se tale si può chiamare».
Ancora tutto d'un fiato per non farsi trascinare dalle emozioni che segnano il passo di una trasferta non proprio come tutte le altre. Per l'occasione il tecnico ritrova i due azzurri Marchetti e Biondini (ma presto il ct Lippi potrebbe allungare la lista rossoblù) e non nasconde la sua soddisfazione. Ridotta ai minimi termini e pertanto scontata la difesa, il solito rebus in attacco. «Stanno tutti bene, mi prendo quindi una notte di riflessione».
Cagliari su di giri e in grande spolvero. «Ma attenzione all'Udinese», dice e ripete Allegri ogni volta che ne ha l'occasione. «Non inganni la classifica, questa è una rosa di altissimo livello. Giocatori di qualità, possono risolvere la gara in qualsiasi momento. Bravi, tecnici, veloci». E magari con una marcia in più dopo l'ennesimo ribaltone in panchina (è tornato Marino al posto di De Biasi). «In questi casi una scossa è inevitabile, soprattutto dal punto di vista nervoso. Servirà, insomma, un'altra prestazione importante».
Unione Sarda - Incredibile ma vero, c'è la Juventus nel mirino
Incredibile ma vero, se oggi il Cagliari sbancasse il campo dell'Udinese non solo supererebbe la quota salvezza di quaranta punti (obiettivo ripetutamente dichiarato di Allegri) ma aggancerebbe la Juventus al quarto posto, collocandosi in piena zona Champions League. Roba da fantascienza. Come abbia potuto fare questo una squadra come il Cagliari resterà, se non un mistero, un lucido esempio di programmazione, serietà e capacità di tutte le componenti del club. Ragionamento valido qualunque sia il risultato del recupero di questa sera, perché comunque il Cagliari giocherà una gara all'altezza, mettendo in mostra tutto il suo ricco repertorio di conoscenze, organizzazione, volontà.
Non sarà una gara facile. L'Udinese, spazzata via tre giorni fa dal Genoa, tornato "ammazzasette" sul proprio, rassicurante campo, è ripiombata nella crisi che l'avvento di De Biasi sembrava aver contribuito a superare. Invece, i Pozzo (quest'anno piuttosto in confusione, e i risultati si vedono) hanno promosso l'ennesimo ribaltone: via De Biasi, squadra di nuovo affidata a Pasquale Marino, che era stato esonerato all'indomani della mancata partita con il Cagliari. Un segno del destino, Marino riparte da dove aveva lasciato.
L'Udinese deve vincere, a tutti i costi, non ci sono storie. Domenica, infatti, ospiterà un'Inter avvelenata dalle polemiche e pericolosissima, nonostante le squalifiche di Mourinho, Muntari, Cambiasso, Samuel e Cordoba. I friulani questa sera devono mettere in cascina i tre punti e poi raccogliere quel che viene contro la capolista. Altrimenti, il caotico progetto-salvezza del club che sino a qualche anno fa frequentava i palcoscenici europei (compreso quello prestigiosissimo della Champions League) si trasformerebbe in una chimera.
L'obbligo di vincere potrebbe essere una spinta formidabile per l'Udinese ma anche una palla al piede. Toccherà ai bianconeri "fare" la partita e questo significherà assumersi rischi e lasciare inevitabilmente ampi spazi al Cagliari. Concentrazione e partecipazione di tutti alla fase difensiva e velocità nelle ripartenze, quindi, dovranno essere gli elementi chiave della prestazione dei rossoblù.
Unione Sarda - Cagliari, pazza idea Champions
Con Marchetti e Biondini all'assalto dell'Udinese e al quarto posto che significherebbe Champions League. Sarà un mercoledì da leoni per il Cagliari, chiamato ad affrontare una squadra con l'acqua alla gola in una serata che profuma d'Europa. Sia perché subito dopo si giocherà un intrigante Inter-Chelsea, sia perché l'altro recupero, in contemporanea con quello di Udine, è Fiorentina-Milan, altre due formazioni di Champions.
Le squadre arrivano al recupero della gara rinviata a dicembre per la neve da sponde opposte. Il Cagliari ha centrato due successi consecutivi con Bari e Parma, l'Udinese è tornata all'antico, richiamando Marino (esonerato il giorno dopo la partita non giocata con i rossoblù) dopo il deludente interregno di De Biasi. Nell'anno horribilis per le panchine della serie A (sinora ne sono saltate quindici e quella di Guidolin a Parma è tutt'altro che solida), uno dei pochi immuni dal virus dell'esonero è stato Cellino, che sino a qualche anno fa contendeva a Zamparini la leadership dei presidenti “mangiallenatori”. Niente più di questo rappresenta la svolta rossoblù.
Nonostante il recupero di due pezzi importanti dello scacchiere, Marchetti e Biondini, appunto, l'emergenza in casa rossoblù non è finita. Mancheranno ancora Lupatelli, Pisano, Lopez, Marzoratti, Dessena e Brkljaca. Inoltre, due difensori su quattro, Astori e Agostini, sono in diffida e un cartellino giallo sarebbe devastante, anche se Marzoratti potrebbe recuperare per la successiva trasferta a Verona col Chievo.
Allegri, come sempre, ha elegantemente sorvolato sulle assenze, che riducono enormemente il suo spazio di manovra. Il recupero di Marchetti, che dopo l'infortunio patito con la Fiorentina ha saltato Inter, Bari e Parma, è importantissimo, anche se Agazzi ha dimostrato di essere all'altezza. Il portiere, prelevato in fretta e furia dalla Triestina, ha fatto vedere di che pasta è fatto, rassicurando tutti: se Marchetti a giugno dovesse andare via (sono in fila Milan, Napoli, Bayern Monaco e un paio di club inglesi, Manchester United compreso), la sua sostituzione non sarebbe un problema.
Biondini, scontata la squalifica, riprenderà il suo posto, aumentando il dinamismo della squadra, in una partita dove bisognerà correre parecchio per togliere il fiato all'Udinese. Barone, ottimo contro il Parma, tornerà in panchina, dove ci sarà anche Jeda, per lasciare il posto a quella che può essere considerata la coppia titolare d'attacco Nenè-Matri, sostenuta da Cossu. L'unico dubbio della vigilia è lo stesso che ha preceduto Cagliari-Parma: Lazzari o Parola nel ruolo di mezzala sinistra. Nessun dubbio, invece, in difesa. Giocano gli unici quattro disponibili: Canini, Astori, Ariaudo e Agostini. In panchina non c'è neanche, perché convocato nell'Under 18, il Primavera Dametto. Uno che si farà, parola di Allegri. Uno che ci prende.
Per scaramanzia evito di fare commenti sulla partita di stasera (anche se io in verità non sono scaramantico :asd:), dico solo SPERIAMO BENE!!! :D
juninho85
24-02-2010, 16:11
io da pessimista dico che c'è troppo entusiasmo in giro e siamo solo alla 25esima giornata :D
juninho85
24-02-2010, 16:29
Sky Sport 24 - Jeda-Nenè coppia d'attacco contro l'Udinese
Arrivano notizie a sorpresa da Udine dove alle 18.30 scenderanno in campo Cagliari e Udinese. Massimiliano Allegri manda, a sorpresa, in panca Matri. La coppia d'attacco titolare sarà formata da Jeda e Nenè. A centrocampo ballottaggio Lazzari-Parola.
juninho85
24-02-2010, 17:03
Allegri sceglie Parola e Jeda
Lazzari e Matri in panchina
Il Cagliari è sceso pochi istanti fa sul terreno di gioco dello stadio Friuli di Udine per iniziare il proprio riscaldamento. Massimiliano Allegri schiererà Andrea Parola e Jeda dal primo minuto, relegando inizialmente in panchina Andrea Lazzari e Alessandro Matri. Tra i pali rientra Federico Marchetti.
Questa la formazione ufficiale dei rossoblù:
22 Marchetti; 21 Canini, 3 Ariaudo, 13 Astori, 31 Agostini; 8 Biondini, 5 Conti, 18 Parola; 7 Cossu; 9 Nenè, 27 Jeda.
Solertes
24-02-2010, 17:39
io da pessimista dico che c'è troppo entusiasmo in giro e siamo solo alla 25esima giornata :D
Il rischio è che allentino la tensione ;)
juninho85
24-02-2010, 19:27
giusto così,stasera siamo stati l'anticalcio
Solertes
24-02-2010, 19:31
giusto così,stasera siamo stati l'anticalcio
Sono d'accordo....il Cagliari ha fatto di tutto per regalare la partita agli avversari, che sono il ricordo della squadra degli anni scorsi.
E' una vergogna!! Una partita venduta, giochicchiata appositamente per favorire l'Udinese, ogni volta che spiengevamo RISCHIAVAMO di segnare, erano assolutamente completamente imbambolati quelli dell'udinese, bastava un soffio di vento per buttarli giù!!!Noi invece dopo il gol sembrava che giocassimo l'ultimo minuto della partita!!
Uno schifo, non vogliamo appositamente andare da nessuna parte, mettetevi il cuore in pace, c'è qualcosa più importante del Cagliari in Europa.
juninho85
25-02-2010, 07:49
Il Cagliari dura un tempo
Sanchez-Di Natale rispondono a Jeda
Il Friuli si conferma campo maledetto per il Cagliari, ma stavolta i rossoblu danno una grossa mano alla storia e agli almanacchi. La sconfitta per 2-1 è infatti frutto di una gestione scriteriata della partita, di un atteggiamento troppo rinunciatario dopo il vantaggio iniziale, di una sveglia troppo tardiva dopo il secondo gol dell'Udinese. Ai sardi non basta un grande Marchetti per resistere agli assalti friulani.
In porta torna Marchetti, a centrocampo Biondini, ma le sorprese vere sono le esclusioni di Lazzari e Matri. Al posto della mezzala sinistra c'è Parola, mentre la coppia d'attacco è formata dai due brasiliani Jeda e Nené. Marino, oggi al ritorno sulla panchina friulana, si affida a Di Natale, Floro Flores e Sanchez.
L'Udinese sembra voler fare la partita, ma il Cagliari va in vantaggio dopo appena due minuti con Jeda che insacca di testa su cross di Biondini. Il gol dei sardi arriva subito dopo che Cossu aveva già sfiorato la rete impegnando Handanovic in calcio d'angolo. I padroni di casa reagiscono e con un'azione di Pasquale mettono in apprensione la retroguardia sarda. Marchetti è bravo a chiudere lo specchio prima a Sanchez e poi a Floro Flores che da posizione defilata e in precario equilibrio calcia fuori. L'Udinese preme ma sembra mancare un po' di lucidità. Il Cagliari invece no e trova il gol ancora con Jeda, ma il brasiliano si trova in posizione di fuorigioco e il risultato rimane sullo 0-1. Al ventottesimo Ariaudo rischia di fare la frittata ciccando il pallone due volte di fila, ma Marchetti compie un autentico miracolo deviando in angolo la conclusione di Floro Flores. Nel finale di tempo i bianconeri sfiorano ancora il gol prima con Floro Flores e poi con Sanchez, ma il risultato non cambia.
L'Udinese parte all'attacco anche nella ripresa e il solito Floro Flores sfiora il pareggio con un destro dal limite che esce di poco. Marino inserisce Pepe per Asamoah, e Trefoloni prende una cantonata pazzesca quando non vede un fallo di mani in area di Nené nettissimo. Lo stesso Nené pochi minuti dopo lascia il posto a Matri. In campo però c'è solo l'Udinese e Marchetti deve compiere un altro miracolo su Di Natale per salvare il vantaggio. I padroni di casa si scoprono moltissimo e rischiano il tracollo definitivo. Ci pensa Handanovic a salvare su Matri.
Il pareggio dei bianconeri arriva al ventitreesimo della ripresa da un'azione di mischia. A risolvere sotto porta è Sanchez. Passano due minuti e Di Natale trova anche il gol del vantaggio meritatissimo. Isla va via a destra e mette in mezzo, per il fantasista dell'Udinese è un gioco da ragazzi mettere alle spalle di Marchetti.
Allegri vuole il pareggio e inserisce Lazzari al posto di Parola e Larrivey per Jeda. È proprio l'argentino a sfiorare il pareggio poco dopo la mezz'ora, ma Handanovic gli chiude lo specchio della porta con una grande uscita. Anche Matri sfiora il pari, ma non inquadra lo specchio. Finisce così, con l'Udinese che festeggia una vittoria meritata e il Cagliari che rimpiange gli errori commessi e quel quarto posto assaporato per un'ora.
Udinese-Cagliari, le pagelle
Marchetti 7 Rientro travagliato, ma è la solita sicurezza. Un paio di parate delle sue, poi deve arrendersi all'uno-due friulano.
Canini 6 Dopo un quarto d'ora rimedia una brutta botta, che lo frena per il resto della gara. Mantiene la posizione, senza spingersi in avanti.
Ariaudo 6 Primo tempo senza sbavature: non ha paura a rinviare il pallone, come da italica tradizione. Nel secondo tempo, quando Marino schiera l'Udinese con quattro punte, patisce la vivacità di Di Natale e Geijo.
Astori 6 Nel momento dell'assalto udinese ha il merito di non perdere la testa
Agostini 6 Comprensibilmente meno pimpante del solito, è tra i più vivaci nel secondo tempo. Fatica ad arginare la furia Sanchez nel secondo tempo.
Biondini 6,5 Uomo-ovunque. Taglia e cuce la stoffa del gioco rossoblù, proponendosi con continuità anche in fase offensiva.
Conti 5,5 Opaco. E, nel finale, rimedia un cartellino pesantissimo, che gli costerà la trasferta di Verona.
Parola 5,5 In difficoltà fin dall'inizio, specie nei raddoppi di marcatura. Lascia colpevolmente Agostini in balia del funambolico Sanchez, motore di tutte le azioni offensive dei friulani.
(dal 74' Lazzari s.v. un paio di botte delle sue, troppo poco per giudicarlo).
Cossu 6,5 Imprendibile. Non appena gli avversari gli concedono qualche metro, Andrea mette in scena il consueto repertorio fatto di giocate mai fini a se stesse. Meno incisivo del solito, ma c'è un motivo: la pressione esercitata dai padroni di casa ad inizio ripresa costringe il Cagliari in difesa.
Jeda 6,5 Un primo tempo tutto sostanza, impreziosito dalla gemma che regala il vantaggio fulmineo ai rossoblù. Cala nella ripresa.
(dal 78' Larrivey s.v. Entra e ha subito sul piede la palla del pari. Poi non si vede più)
Nenè 5,5 Spende molto, prende tante botte e tante ne restituisce. Ma incide meno del solito.
(dal 55' Matri 6 Un paio di fughe delle sue, un'occasione d'oro ma poco altro)
Allegri 6 Partita nata bene, poi sviluppatasi secondo binari imprevedibili. Sostanzialmente corrette le valutazioni a inizio gara e in corso d'opera.
Allegri: "Non abbiamo chiuso la gara"
Il tecnico del Cagliari, Massimiliano Allegri, ai microfoni di Sky Sport ha commentato la sconfitta con l'Udinese: "Nella ripresa loro hanno fatto una grande prestazione. Siamo partiti bene, abbiamo segnato, purtroppo però - ha detto Allegri - non siamo stati lucidi nel chiudere la partita. Nel primo tempo abbiamo avuto occasioni che non abbiamo sfruttato. Accettiamo il risultato, alla fine del primo tempo potevamo chiudere la partita. Niente da rimproverare ai miei ragazzi".
Jeda: "Pagata un pò di fatica"
Nella sconfitta del Cagliari ad Udine, uno dei protagonisti in positivo dei rossoblù si è rivelato senz'altro Jeda, autore del gol che ha portato in vantaggio i sardi. Il centravante brasiliano ha commentato così la sconfitta: "Dopo il gol iniziale, abbiamo perso incisività. Non riuscivamo più a capovolgere l'azione, facevamo fatica a salire. Forse abbiamo pagato un po' la fatica di domenica. Non dobbiamo comunque deprimerci per questa battuta d'arresto. Siamo ancora a 3 punti dal quarto posto. Io non sono ancora al cento per cento, l'infortunio mi ha spezzato il ritmo".
Parola: "Udinese con una marcia in più"
Andrea Parola, nell'immediato dopo gara, non nasconde le difficoltà incontrate dal Cagliari nel match del Friuli: "L'Udinese aveva una marcia in più. Ci ha pressato molto, non ci faceva uscire. Sanchez era vivacissimo, non so da dove abbia potuto tirare fuori tutta quell'energia. Alla fine abbiamo pagato per i loro attacchi, anche se abbiamo avuto l'occasione per il raddoppio. L'arbitro? Non ne parlo".
Marino: "Reazione importante nella ripresa"
Di ritorno sulla panchina dell'Udinese, Pasquale Marino è soddisfatto per la reazione della sua squadra dopo il gol del momentaneo vantaggio del Cagliari: "Una gara in salita. Quando si viene da lunghi periodi di scarsi risultati - ha detto Marino - il morale è a terra e andare in svantaggio ti complica la partita. Temevo che i ragazzi si disunissero ma hanno avuto una buona reazione: timida nel primo tempo, importante nella ripresa. Sono molto legato a questo club, due anni e mezzo di lavoro non si possono dimenticare, siamo cresciuti insieme con questo gruppo straordinario, bravi ragazzi. Facevo il tifo per l'Udinese anche da fuori, però adesso sono tornato e cercherò di dare il meglio".
Il problema è che abbiamo deciso di giocare con due falegnami a centrocampo (biondini e parola) invec di puntare sulla qualità con Lazzari.
la scelta è stat fatta di sicuro per risparmiare il giocatore, ma alla fine si è rivelata sbagliata. Se non attacchiamo rischiamo molto...
Il problema è che abbiamo deciso di giocare con due falegnami a centrocampo (biondini e parola) invec di puntare sulla qualità con Lazzari.
la scelta è stat fatta di sicuro per risparmiare il giocatore, ma alla fine si è rivelata sbagliata. Se non attacchiamo rischiamo molto...
Su Parola hai perfettamente ragione, non è uomo capace di tener palla e andar via, appena cerca di difendere la palla la perde...Biondini invece bene o male sa farlo.
Ma il problema non è questo, chiunque abbia visto la partita ha capito che potevamo affondare quando volevamo ma non lo facevamo, fare melina dal primo tempo per far cosa, per risparmiare le energie? ma allora perchè sfiancare Cossu e Nené in un pressing inutile?Era forse solo un iniziativa personale, mentre gli altri frenavano come da disposizioni?
Volevamo il pareggio senza spendere troppo e siamo rimasti fregati, tutta questa stanchezza nel finale non l'ho proprio vista, abbiamo fatto 20 minuti nel loro centrocampo con salvataggi a porta vuota con numerosi cross non sfruttati perchè si è preferito sfiancare Nenè nella fase inutile della partita.
2 son le cose, partita venduta o si è cercato il pareggio andando al risparmio delle energie.
Qualsiasi cosa sia è stato uno spettacolo penoso, era meglio perdere 6 a 2 come lo scorso anno, almneo non ci sarebbe stato nulla da recriminare.
juninho85
25-02-2010, 22:39
Unione Sarda - Cagliari, il sogno dura un'ora
Venticinque minuti di black-out sono stati fatali al Cagliari che ha accarezzato il sogno della vittoria per poi cadere sotto i colpi dell'Udinese. Il vantaggio di Jeda è stato illusorio, Sanchez e il capocannoniere del campionato Di Natale (diciotto gol sinora) hanno rovesciato le sorti del recupero della diciassettesima giornata, saltata per la neve di dicembre. Allegri, a causa degli impegni ravvicinati, ha pensato di distribuire le forze e perciò ha inizialmente dirottato in panchina Lazzari e Matri, preferendo impiegare i più freschi Parola e Jeda. Scontate le altre scelte a causa dei numerosi indisponibili (Pisano, Marzoratti, Lopez, Dessena e Brkljaca), emergenza attenuata dai rientri di Marchetti (assente nelle precedenti tre partite dopo l'infortunio patito contro la Fiorentina) e Biondini, reduce da un turno di squalifica. Linea difensiva identica a quella di domenica scorsa, con Canini, Ariaudo, Astori e Agostini; centrocampo stravolto e attacco ritoccato, con la coppia brasiliana davanti al trequartista Cossu.
L'inizio della partita è stato scoppiettante e al termine dei rapidi fuochi d'artificio il Cagliari è passato in vantaggio. Prima l'Udinese si è resa pericolosa con Di Natale, poi ha subito un'improvvisa fiammata del Cagliari con Cossu, smarcato da Parola, che si è presentato solo davanti a Handanovic, bravo a mettere in angolo. Dalla bandierina, la palla è finita a Biondini che ha pescato Jeda in beata solitudine al centro dell'area e questa volta il brasiliano non ha sbagliato, al contrario di quanto aveva fatto domenica scorsa. Capitan Di Natale si è dannato l'anima per tirare su di morale i suoi ma per una decina di minuti il Cagliari si è disteso magnificamente in contropiede, dando l'impressione di poter colpire ancora. Invece, a causa di qualche imprecisione e di qualche leziosità di troppo, al Cagliari è rimasto in canna il gol del 2-0. L'Udinese ha preso coraggio e ha cercato di ristabilire l'equilibrio. Poco gioco, però, da parte della squadra di Marino e anche molta confusione. Il Cagliari ha rintuzzato agevolmente tutti gli attacchi e i friulani hanno avuto una sola occasione, ma per colpa di Ariaudo che, anziché lasciare la palla a Marchetti che la chiamava a gran voce, ha incredibilmente svirgolato il rinvio dando a Floro Flores una grande chance, annullata da super Marchetti.
Dopo l'intervallo, dagli spogliatoi è uscita un'Udinese trasformata sia nell'impianto di gioco (con l'ingresso di Pepe per Asamoah, Marino è passato a un rischiosissimo ma arrembante 4-2-4) che nella determinazione. Il Cagliari prima ha sfiorato il 2-0 con Matri, subentrato a Nenè, che si è visto negare il gol da un recupero disperato sulla linea di Lukovic, poi è andato in tilt. Ha subito il pareggio di Sanchez al 25', al termine di una mischia innescata, e poi il sorpasso, firmato da Di Natale, abile sotto misura su invito di Isla, al 25'. In precedenza l'Udinese aveva giustamente protestato per un clamoroso fallo di mano in area di Nenè, non visto dal mediocre Trefoloni che si è fatto sfuggire un episodio simile nell'area dell'Udinese, questa volta a carico di Isla. Il Cagliari, fatta la frittata, ha reagito con veemenza, sostenuto da Lazzari, sostituto di Parola, e Larrivey, che ha fallito un paio di buone occasioni. Un assalto inutile. Domenica col Chievo sarà dura, per la pericolosità dell'avversario, per il grande dispendio fisico di ieri sera e per la squalifica di Conti, diffidato e ieri ammonito.
Unione Sarda - Niente turn over: squadra tradita dalla stanchezza
Il sogno di agganciare la Juventus al quarto posto in classifica è durato sessantotto minuti, il tempo intercorso dalla rete di Jeda a quella di Sanchez, a cui ha fatto seguito il raddoppio di Di Natale. Il Cagliari è caduto a Udine e adesso dovrà stringere i denti. Ieri ha perduto la partita perché l'avversario, per buona parte della gara, è stato superiore dal punto di vista atletico e temperamentale, mettendo a nudo l'autentico limite attuale della squadra rossoblù: la stanchezza.
Gli infortuni di lungo corso stanno impedendo da tempo a Allegri un turn-over ragionato. Ecco perché ieri molti rossoblù non hanno retto all'assalto dell'Udinese, inconcludente nel primo tempo, arrembante nella prima mezzora della ripresa. E le prospettive per domenica non sono incoraggianti. Il Chievo è una squadra molto dinamica, aggressiva e, soprattutto, ieri non ha giocato. I rossoblù, invece, hanno speso molto nel tentativo di riacciuffare il risultato. Ci saranno da verificare le condizioni di Canini e Conti sarà squalificato. Un guaio dopo l'altro. A Verona servirà un grande Cagliari.
Unione Sarda - Il gusto amaro di quell'inutile gol-lampo
Stavolta gli bastano due minuti per battere il portiere Handanovic e realizzare così la sesta rete stagionale. Magra consolazione in un mercoledì infelice. «In effetti non mi piace perdere tempo, poi il calcio corre e bisogna sempre sfruttare al volo le occasioni», ci scherza su Capucho Neves Jedaias (per tutti Jeda), di nuovo in grande spolvero e non a caso titolare, ieri al Friuli. Anche contro Napoli e Livorno era stato velocissimo, giusto il tempo di alzarsi dalla panchina, entrare a gara in corso e segnare.
«Una coincidenza», mette ora le mani avanti l'attaccante brasiliano, preferito ieri al capocannoniere Matri dall'allenatore. «Sto meglio fisicamente, sono carico e, soprattutto, voglio dare il mio contributo in questa fase cruciale della stagione. Ma una cosa è certa: avrei preferito restare a secco contro l'Udinese e portare a casa almeno un pareggio».
La premessa di Jeda sul match: «Non siamo stati abbastanza bravi nelle ripartenze. Soprattutto dopo il vantaggio dovevamo sfruttare meglio il momento di difficoltà dell'Udinese». Resta la sensazione di aver disputato una partita importante: «Abbiamo tenuto a lungo un buon ritmo e la gara di domenica con il Chievo arriva giusto a pennello. In questi casi è meglio scendere subito in campo».
Polemica, invece, la premessa di Parola: «Lasciamo perdere l'arbitraggio che preferisco non commentare». Ma la sua smorfia (di rabbia) vale più di mille parole. «Per l'Udinese era la partita della disperazione, ha pressato con un ritmo incredibile, poi ha tanta qualità là davanti e nelle nostre gambe», ammette il centrocampista pisano, «la stanchezza si è fatta sentire».
L'intera squadra è tornata nell'Isola ieri subito dopo la gara attraverso un volo charter messo a disposizione dalla società e partito dall'aeroporto di Trieste. I rossoblù si ritroveranno già oggi ad Assemini per preparare la trasferta di Verona. Per l'occasione Allegri potrebbe recuperare Marzoratti. Ancora indisponibili, invece, Lopez (che, però, punta alla prossima gara in casa con il Catania), Brkljaca, Dessena, Pisano e Lupatelli. E non ci sarà nemmeno Conti. Diffidato, il regista romano ieri è stato ammonito e verrà pertanto squalificato per un turno dal Giudice sportivo. Contro il Chievo sarà quindi Agostini il capitano del Cagliari.
Unione Sarda - Cagliari, il paradiso può attendere
L'occasione fallita da Matri sullo zero a uno gli resta sul groppone. «Non abbiamo avuto la forza di chiudere la gara». Aggancio fallito, il quarto posto resta lì, tre lunghezze sopra. «Ma l'Udinese non è mica l'ultima arrivata, ci giocano tanti nazionali», taglia corto, almeno ci prova, Max Allegri, evidentemente deluso, però, dall'andamento del match. E non potrebbe essere altrimenti. «Potevamo essere più precisi in certe situazioni e più attenti in altre». E vista la sconfitta un rammarico, per quanto sottile, serpeggia dietro la sua voce rauca e sofferta: «Considerato il risultato, magari sarebbe stato meglio giocarla il 20 dicembre, questa partita». Dettagli. «La mia, ovviamente, resta una battuta», tiene a precisare. «Abbiamo comunque avuto le opportunità per portare la sfida dalla nostra parte, non le abbiamo sfruttate. E in ogni caso il nostro campionato non cambia».
Mostra il petto, l'allenatore del Cagliari, mentre attraversa l'immensa sala stampa del Friuli, lo stesso stadio dove non troppi anni fa ha iniziato la carriera in panchina nello staff di Giovanni Galeone. «Del resto non possiamo vincere tutte le partite», la premessa. «L'importante è che la squadra giochi sempre con questo spirito. Abbiamo 38 punti, gli stessi del Genoa e la Juventus, ora quarta, non è poi così lontana. Insomma, siamo qui per giocarcela sino alla fine».
Pronti via, in campo il Cagliari che non ti aspetti. Scontata la difesa (viste le tante assenze), la presenza di Parola a centrocampo è, invece, una novità (comunque annunciata). In attacco la sorpresa più grande: il capocannoniere Matri in panchina per far posto a Jeda e Nenè. «Questa squadra dalla quinta giornata sta viaggiando a un ritmo altissimo, e quando ci sono tre partite in sette giorni è inevitabile dosare le energie. Poi ero convinto che l'inserimento di Matri e Lazzari nella ripresa mi potesse consentire di dare una spallata al match». E ancora una volta la scelta dell'allenatore toscano sembra rivelarsi subito vincente visto il gol dopo appena due minuti del brasiliano ex Rimini. All'8' del secondo tempo ecco la carta Matri: «Nenè l'ho visto stanco, aveva perso quattro-cinque palloni e non era più reattivo. E in quel momento Alessandro poteva garantirmi più profondità alla manovra».
Sull'arbitraggio il solito no comment di Allegri. «Bisogna accettare le valutazioni del direttore di gara», sottolinea l'allenatore del Cagliari. «Una volta finita la partita non serve più a nulla recriminare. Questo è il modo migliore per uscire dal vortice in cui siamo entrati senza volerlo».
Nemmeno il tempo di tirare il fiato e leccarsi le ferite, fra tre giorni a Verona è di nuovo campionato. «Un'altra partita non semplice, contro una squadra in ripresa dopo un periodo delicato. Ma noi dobbiamo pensare soprattutto a noi stessi. Ancora una volta ce la giocheremo. Stiamo bene, lo abbiamo dimostrato anche oggi al di là del risultato finale. La classifica è dalla nostra parte e il Cagliari è pronto a ripartire». Dietro la sconfitta il nuovo guanto di sfida.
Unione Sarda - Marino ammette: "Gara in salita, ci è andata bene"
«Una gara in salita, per fortuna è andata bene. Quando si viene da lunghi periodi di scarsi risultati il morale è a terra e andare in svantaggio ti complica la partita. Temevo che i ragazzi si disunissero ma hanno avuto una buona reazione: timida nel primo tempo, importante nella ripresa». Pasquale Marino rilegge il match contro i rossoblù di Allegri. «Sono molto legato a questo club, due anni e mezzo di lavoro non si possono dimenticare, siamo cresciuti insieme con questo gruppo straordinario, bravi ragazzi. Facevo il tifo per l'Udinese anche da fuori, però adesso sono tornato e cercherò di dare il meglio».
«Sono contento per me, per il mio bottino di gol in campionato ma credo che sia stata gara difficile. Siamo stati bravissimi a pareggiare e poi a vincere. Andiamo avanti così, la strada è lunga». Questa la lettura del match da parte di Antonio Di Natale. «Per il nostro club è un anno così, con tanti errori da parte di tutti. La squadra si conosce da tre anni, usciremo fuori da questa situazione. La nostra vittoria sarà la salvezza», ha aggiunto il centravanti bianconero.
L'ex Simone Pepe è entrato nel corso del match che l'Udinese ha vinto in rimonta sul Cagliari: «Abbiamo reagito allo svantaggio del nostro avversario, siamo contenti per la vittoria e per la prestazione. Cosa è cambiato con il ritorno di Marino in panchina? La cattiveria e la determinazione, che sono mancate in alcuni momenti, questa sera si sono riviste». Pepe non vuole abbandonare il sogno di far parte della spedizione azzurra in Sudafrica. «Sì, cercherò di mettere in difficoltà il ct Lippi. Spero che l'Udinese possa centrare la salvezza».
La Nuova Sardegna - L'Udinese spegne l'illusione rossoblù
Un ko da mangiarsi le mani, maturato in una gara dominata per lunghi tratti. Il vantaggio iniziale è stato gestito bene dai rossoblù, che dopo avere passato indenni il momento di massima pressione dei bianconeri, e sfiorato la rete del ko con un contropiede di Matri, sono andati nel pallone per un minuto. Pochi secondi di confusione, un paio di distrazioni che a cavallo del 23’ della ripresa hanno permesso all’Udinese del Marino bis di riagguantare la partita.
Il Cagliari, reduce dal successo sul Parma, aveva la chance di portarsi al quarto posto raggiungendo la Juventus. Per il recupero infrasettimanale Allegri, a sorpresa, lascia in panchina Lazzari e consegna una maglia da titolare a Parola. L’altra sorpresa è la scelta di Jeda, preferito a Matri. L’inizio di gara è tambureggiante. Dopo un minuto, assist del friulano Isla per Di Natale, che calcia al volo verso il primo palo ma fallisce la mira di poco. Il Cagliari non si fa intimorire e bussa subito alla porta dell’Udinese: Parola smarca Cossu, tutto solo, che calcia di sinistro ma trova la risposta di Handanovic. Sull’angolo conseguente, la palla finisce nei piedi di Biondini, che controcrossa e pesca la testa di Jeda. Stacco da centro area e vantaggio rossoblù.
L’Udinese non si abbatte e al 6’ potrebbe già pareggiare: sgroppata di Pasquale sulla sinistra e doppio tentativo di Sanchez. Sul primo si oppone Marchetti, poi la palla finisce sul fondo. I friulani, alla disperata ricerca di punti, provano a gettarsi in avanti più con il cuore che con la testa. Infatti la difesa rossoblù, guidata da uno strepitoso Astori, non corre nessun pericolo.
L’unico brivido lo procura un’incomprensione tra Marchetti e lo stesso Astori, ma sul tiro di Floro Flores il portierone si distende e devia in angolo con la punta delle dita. Dall’altra parte c’è però un gol annullato per fuorigioco a Jeda, su perfetto assist sottomisura di Biondini.
A cavallo dei due tempi i friulani ci provano ancora con Floro Flores, che per due volte sfiora il palo della porta di Marchetti. L’avvio di ripresa dell’Udinese è arrembante. Al 6’ su angolo dalla destra, Nenè tocca platealmente la palla con la mano nella sua area, ma Trefoloni non assegna un rigore solare ai friulani.
La squadra di Marino si lancia all’assalto, ma al Cagliari basta un colpetto sull’acceleratore per sfiorare il 2-0: al 15’ Cossu ruba palla a Lukovic e lancia Matri, tutto solo, Handanovic si tuffa e compie un miracolo.
La gara cambia all’improvviso dopo il 20’. Prima Sanchez segna di rapina il gol del pari, poi un minuto dopo Isla si invola sulla destra e serve un assist al bacio per Di Natale, capocannoniere del campionato, che non ha difficoltà a realizzare il 2-1.
Una doccia gelata che non stende i rossoblù: Allegri torna sui suoi passi e ricorre a Lazzari e Larrivey per l’assalto finale. L’argentino sfiora subito il gol, mentre Matri ci prova in tutti i modi.
L’Udinese però resiste sino alla fine, pur sudando tutte le camicie a disposizione.
Per il Cagliari è un’occasione d’oro gettata alle ortiche. Ma la fame di salvezza, qualche volta, è più forte di un semplice appetito d’Europa.
La Nuova Sardegna - Bocciati alla maturità
Per più di un’ora, dal gol di Jeda al 3’ del primo tempo al gol del pareggio di Sanchez, al 23’ della ripresa, il Cagliari si è trovato appaiato in classifica alla Juventus a quota 41 punti. In zona Champions League. Un sogno che stava trovando consistenza. Poi il mistero. In due minuti una squadra che aveva giocato con intelligenza, con padronanza del palleggio, dominando un avversario frastornato, ha perso l’orientamento. Due gol in due minuti con una difesa che, nelle due circostanze è andata letteralmente in confusione.
Si può discutere su un gol annullato a Jeda per fuorigioco, per un mani di Sanchez in area friulana, per le occasioni capitate a Matri e poi a Larrivey. Rimane il fatto che il Cagliari ha mancato ad Udine una importante prova di maturità. Sia chiaro. I rossoblù sono protagonisti di un campionato comunque splendido, da applausi. Contro un’Udinese in difficoltà, che ritrovava in panchina Marino, ci si attendeva maggiore consapevolezza delle proprie qualità tecniche e fisiche. Tutto questo c’è stato, è durato però soltanto un’ora. A nulla è valsa, questa volta, la consueta reazione né sono valsi i cambi compiuti di Allegri. Rimane da capire cosa è accaduto sul piano psicologico, prima ancora che sul piano tecnico. Forse il vantaggio e la lunga inconsistenza dell’Udinese ha illuso qualcuno che la gara fosse in pugno e quindi la vittoria fosse un fatto acquisito. Un brutto errore di percorso proprio quando si ammetteva di puntare ad obiettivi importanti.
Nulla è compromesso, tuttavia. si tratta di far tesoro degli errori già domenica sul campo del Chievo.
La Nuova Sardegna - "Ci siamo complicati la vita da soli"
«La chiave della partita - dice l’allenatore del Cagliari - è nel periodo di metà ripresa. Siamo riusciti a passare indenni i primi venti minuti del secondo tempo, nei quali ci attendevamo l’ovvia pressione dell’Udinese che doveva cercare il pareggio. In quel frangente abbiamo anche avuto l’occasione per segnare il gol del 2-0. Invece all’improvviso la gara ha svoltato».
Il tecnico livornese si mostra sereno davanti ai microfoni, ma il rammarico per aver gettato alle ortiche tre punti pesantissimi è evidente. «Abbiamo avuto la forza di andare immediatamente in vantaggio - sottolinea Allegri -, abbiamo gestito abbastanza bene la gara, sapendo che l’Udinese ha a disposizione giocatori capaci di riaprire una partita in qualsiasi momento. E così è successo, dopo che Matri poteva segnare la rete che avrebbe spento la loro reazione. Potevamo anche pareggiare nel finale. La sconfitta ovviamente dispiace, ma siamo comunque sereni, perchè stiamo lavorando bene e sappiamo che non si possono vincere tutte le partite. Quello che conta è continuare a giocare in un certo modo».
Per la sfida di Udine, saltata per neve il 20 dicembre, Allegri aveva annunciato una sorta di turnover, anche in vista della partita in programma domenica a Verona in casa del Chievo. Il terzo impegno in otto giorni. Ieri a Udine sono rimasti inizialmente in panchina Matri e Lazzari, tra i più positivi nell’ultimo periodo. «È dalla quinta giornata che stiamo giocando a ritmi molto elevati - aggiunge Allegri - e i ragazzi si sono sempre comportati bene. Qualcuno naturalmente accusa un po’ di stanchezza, quindi in una situazione di impegni ogni tre giorni ho permesso loro di tirare un po’ il fiato».
L’emergenza in difesa invece continua: Canini si è fatto male dopo pochi minuti ma ha dovuto stringere i denti per l’assenza di sostituti in quel ruolo. «Canini ha ricevuto un colpo a un polpaccio, ma è rimasto in campo per 90 minuti e ha anche dato un contributo importante».
Allegri, come suo solito, preferisce non soffermarsi troppo sulla direzione arbitrale. Ieri Trefoloni sembra avere scontentato un po’ tutti. L’Udinese si è vista negare un rigore netto per il fallo di mano di Nenè, mentre ai rossoblù è stato annullato il gol del 2-0. «Il gol l’ha fatto Jeda - sottolinea Allegri -, dunque se mi dite che lui era in posizione irregolare l’arbitro ha fatto bene ad annullarlo. Ma credo proprio che parlare degli errori arbitrali non serva a niente, si rischia di entrare in una spirale dalla quale è difficile uscire. Una volta finita la partita, ci interessa solo guardare avanti. E domenica c’è un altro impegno importante».
La Nuova Sardegna - Jeda: "E' stata un'occasione buttata al vento"
La rabbia di Jeda, la soddisfazione a metà di Parola. E’ la sintesi dei sentimenti in casa Cagliari dopo la sconfitta in rimonta al Friuli. “E’ stata un’occasione buttata al vento. Non era facile, ma non siamo riusciti a gestire come sappiamo il vantaggio” attacca Jeda.
Il brasiliano, sei gol in stagione, ha fatto centro dopo 2’: “Sì, mi sono fatto trovare pronto. Certo, sono contento ma avrei preferito un risultato positivo”.
Analisi pacata da Andrea Parola. Il centrocampista rende merito all’Udinese: “Per loro era la partita della disperazione. Hanno fatto una pressione incessante e, specie davanti, vantano grandi qualità tecniche. Mi ha sorpreso Sanchez”. Nel secondo tempo il mancino, con Conti e Biondini, ha sudato come non mai per arginare le ondate dei padroni di casa. “Dispiace perché siamo andati subito in vantaggio e la partita si era messa al meglio. Non è stato facile contrastarli. Hanno spinto e nel secondo tempo - spiega Parola - tutto si è complicato”.
Ma il Cagliari ha avuto anche le occasioni per raddoppiare (Matri) e a seguire per pareggiare. Un pizzico di stanchezza e l’adrenalina a mille dell’Udinese hanno fatto il resto. Jeda guarda il bicchiere mezzo pieno: “Adesso, non dobbiamo deprimerci. La classifica continua a rimanere buona. Dobbiamo dimenticare questa sconfitta e concentrarci per la trasferta di Verona con il Chievo. Domenica dovremo essere perfetti” sentenzia il brasiliano.
Spirito positivo anche da Parola: “Lasciamo perdere l’arbitraggio e pensiamo alla prossima con il Chievo” aggiunge il centrocampista. Che spiega anche la partenza dal 1’: “Per me è stata una mezza sorpresa. Da domenica con il Parma, avevo avuto sentore che avrei potuto giocare”.
In casa Cagliari, tra le preoccupazioni in vista della seconda trasferta di fila - terza gara in otto giorni, preoccupano le condizioni di Canini. Il difensore lamenta un fastidio alla caviglia. La penuria di terzini complica tutto.
La Nuova Sardegna - In campo e fuori: Pepe, che sceneggiata
FAIR play? Non pervenuto. Pepe svirgola la palla e calcia per terra. Sta giù e chiede il fallo. Canini non l’ha neppure sfiorato. Anche perché poi si rialza lestissimo quando l’Udinese riprende l’azione.
Gemellaggio tra avvocati. “Giuristi rossoblu” ha stretto un buon rapporto con i colleghi tifosi di mezza Italia. Anche al “Friuli” il gruppo di tifosi del Cagliari, rappresentato da Luca Pennisi, ha dialogato con i “legali” bianconeri. Pace.
Capitani contro. Daniele Conti e Antonio Di Natale, partita da incorniciare. Nell’intervallo, hanno discusso a lungo. Poi, si sono abbracciati. Conti per un’ora abbondante, specie in interdizione, è stato sontuoso. Purtroppo, ha preso il “giallo”. Era in diffida: a Verona domenica, col Chievo, non ci sarà.
Umori diversi. Nella solita saletta a vetri, i Pozzo padre e figlio hanno vissuto 100’ da infarto. Dalle stelle alle stalle per i patron dell’Udinese: i bianconeri hanno riacciuffato la vittoria con il rientrante Marino. In tribuna centrale, anche Massimo Cellino. Il presidente, con al fianco l’amico Sandro Mamusa e il figlio Edoardo, è stato colto dalle telecamere al telefonino per lunga parte della gara. Un mix di gioia e rabbia.
Jeda, mister missile. I suoi gol di testa sono oramai un must. In più, li trova sempre più spesso in avvio di gara. Sia che cominci dai primi undici, come ieri, sia che entri dalla panchina. Neves Capucho Jedais, noto Jeda, è il bomber della rapidità. Handanovic scuote ancora la testa. Peccato che l’1-0 i rossoblù non l’abbiano saputo difendere.
Il Sardegna - Passo indietro
Ogni volta che si parla di prova di maturità, di Juve a un passo, il Cagliari non regge il peso della responsabilità e fallisce l'obiettivo. E' successo anche ieri a Udine, dove pure le cose si erano messe benissimo considerato il vantaggio al riposo. Eppure nonostante il gol di Jeda i rossoblù sono sembrati impauriti, raramente capaci di ripartire in contropiede, mai così succubi degli avversari. Quasi aspettassero la rimonta dei friulani che puntualmente è arrivata con il terribile uno-due a metà della ripresa, grazie anche all'ingresso dell'ex Pepe. Allegri concede un turno di riposo a Lazzari e Matri, peraltro tra i rossoblù più in forma e schiera Parola e Jeda con risultati opposti. Di Natale, capocannoniere della A si mette subito in luce in mezza rovesciata, poi Cossu si fa parare un sinistro da ottima posizione. Ma al 2' Jeda porta in vantaggio i rossoblù colpendo di testa in perfetta solitudine a centroarea sul cross di Biondini. Floro Flores prova a pareggiare sul cross dal fondo di Pasquale, ma calcia fuori dopo che Marchetti aveva fatto muro in uscita a valanga. L'Udinese che un paio di giorni fa ha ripreso in panchina Marino dopo il breve interregno di De Biasi, attacca con veemenza perchè sa bene che non può permettersi un altro passo falso. Di Natale da pochi passi calcia a lato, il Cagliari sembra un po' in difficoltà ma mette dentro il raddoppio al 24' con Nenè. Il gol viene annullato per un fuorigioco di Jeda che non partecipa all'azione. L'Udinese ringalluzzita dallo scampato pericolo quasi approfitta di un doppio
errore di Ariaudo che prima non salta e poi si fa precedere nel rinvio da Di Natale. Palla a Floro Flores in piena area e tiro immediato sul quale si distende Marchetti per la difficile deviazione in angolo. Il Cagliari non riesce a ripartire e l'Udinese impegna ancora Marchetti con un tiro di Asamoah da fuori area che per poco non trova la deviazione vincente dell'indemoniato Di Natale. Prima del riposo Canini fa rimbalzare un pallone pericoloso e per poco Floro Flores non ne approfitta. Si torna in campo con il vantaggio rossoblù forse un po' largo anche se resta il mistero del gol annullato. Al 50' Floro Flores scatta in contropiede e si libera al tiro dal limite che finisce di poco a lato. Nenè commette un fallo di mano incredibile in area ma Trefoloni lascia correre. Il
Cagliari smette di giocare e lascia a Di Natale un'incredibile palla gol che Marchetti devia miracolosamente in corner. Catenaccio d'altri tempi, ma Matri in contropiede su lancio di Cossu per poco non raddoppia. E' un attimo, perchè Pepe gira di poco a lato. L'Udinese pareggia al 67' con un gol di Sanchez che segna dopo la chiara posizione di fuorigioco di Di Natale che partecipa all'azione. E lo stesso Totò raddoppia un minuto dopo su assist di Isla. Allegri finalmente si decide a cambiare Parola, ieri in grossissima difficoltà, con Lazzari, poi giusto per non farsi mancare nulla inserisce anche Larrivey (mah!).
Matri dal limite fallisce una palla gol calciando a lato. Amen.
Il Corriere dello Sport - Capitan Lopez brucia i tempi
Domenica scorsa in tribuna, ieri pomeriggio davanti alla tv, ma potrebbe presto terminare il ruolo da spettatore di Diego Lopez che sta cercando di bruciare le tappe per l suo rientro. Il capitano, dopo l'operazione al menisco destro effettuata il 4 febbraio scorso in Uruguay e la successiva riabilitazione svolta sempre in Sudamerica, è sbarcato in Sardegna sabato e cercherà di rimettersi al passo con gli altri per essere a disposizione già dalla prossima sfida interna col Catania.
Dal punto di vista medico, infatti, il difensore centrale ha ottenuto il via libera e ora si tratta solo di recuperare la migliore condizione fisica. Abbandonate ben presto le stampelle, Lopez si è messo sotto col lavoro di riabilitazione e si è presentato già in splendida forma domenica al Sant'Elia. Ad appena 24 ore di distanza dal suo arrivo a Cagliari, ha subito indossato la sua attrezzatura da allenamento e, mentre i suoi compagni erano impegnati nell'ultima riunione tecnica della domenica mattina, lui ha lavorato ad Assemini. Un primo contatto con il suo mondo, tanto per riprendere confidenza con il manto erboso di casa e poi nel pomeriggio subito allo stadio ad assistere alla gara contro il Parma. Alla fine, nel tentativo di mimetizzarsi tra i tifosi, ha atteso, coperto da un cuffia blu con lo stemma del Cagliari, che la tribuna si svuotasse per raggiungere l'uscita.
Tentativo vano, però, perché in tanti lo hanno riconosciuto e hanno voluto stringerli la mano, invitandolo a rientrare presto. Disponibile come sempre, capitan Lopez ha sorriso a tutti, ma non ha voluto fare particolari promesse se non quella che presto sarà di nuovo in campo. Impossibile anche strappargli qualche battuta sul suo Cagliari. Ormai di Canini si sa già che ha i numeri per essere un difensore da grande squadra, ma a sorprendere sia Lopez che gli altri tifosi sono stati Astori e Ariaudo che, a dispetto della giovanissima età, hanno saputo tenere testa a giocatori esperti. Un successo per la società ma anche per gli elementi più esperti dello spogliatoio, con in testa il capitano, che con i loro consigli cercano di contribuire alla maturazione dei più giovani. Normale che poi il resto lo facciano le qualità tecniche dei singoli, ma anche avere degli esempi all'interno della squadra è un fatto importante per chi si affaccia in A.
Un ruolo, quello di chioccia, che Diego Lopez incarna alla perfezione, ma che non può essere l'unico per un giocatore che ancora sa di poter dare tanto al Cagliari. Le partite da spettatore, sia quando era in Uruguay che ora, sono una sofferenza e per questo il difensore più esperto di Allegri potrebbe tentare di stringere i tempi. Un rientro in campo a Verona sarebbe quasi un sogno, rivedere il capitano di nuovo al suo posto per la sfida al Catania un evento molto più probabile in un Cagliari che, nel momento più esaltante della sua stagione, sta ritrovando tutti i suoi pezzi.
juninho85
25-02-2010, 22:41
Su Parola hai perfettamente ragione, non è uomo capace di tener palla e andar via, appena cerca di difendere la palla la perde...Biondini invece bene o male sa farlo.
Ma il problema non è questo, chiunque abbia visto la partita ha capito che potevamo affondare quando volevamo ma non lo facevamo, fare melina dal primo tempo per far cosa, per risparmiare le energie? ma allora perchè sfiancare Cossu e Nené in un pressing inutile?Era forse solo un iniziativa personale, mentre gli altri frenavano come da disposizioni?
Volevamo il pareggio senza spendere troppo e siamo rimasti fregati, tutta questa stanchezza nel finale non l'ho proprio vista, abbiamo fatto 20 minuti nel loro centrocampo con salvataggi a porta vuota con numerosi cross non sfruttati perchè si è preferito sfiancare Nenè nella fase inutile della partita.
2 son le cose, partita venduta o si è cercato il pareggio andando al risparmio delle energie.
Qualsiasi cosa sia è stato uno spettacolo penoso, era meglio perdere 6 a 2 come lo scorso anno, almneo non ci sarebbe stato nulla da recriminare.
mi trovi d'accordo...però non voglio credere quello che pensi te....sarebbe un bluff troppo grande,come anche quello che si vocifera sulla questione stadio
io dico che questo cagliari è un costruito per imporre il proprio gioco,non è in grado di andare avanti e soffrire passivamente il gioco avversario per grandi fasi della partita....dobbiamo temete solo noi stessi perchè se giochiamo come sappiamo o comunque cerchiamo di farlo poche squadre di posson tenere testa
juninho85
25-02-2010, 22:57
Il Punto sul Cagliari - Sbagliando s'impara
Il vecchio adagio funziona sempre. A sbagliare si impara. E l'auspicio è che il Cagliari impari in fretta la lezione del Friuli per non dover tutto ad un tratto abbandonare troppo presto un sogno europeo costruito faticosamente. Sarebbe una disgrazia buttare tutto al vento proprio ora almeno tanto quanto è stata una disgrazia buttare al vento i tre punti di ieri che avrebbero potuto portare i rossoblù in piena zona Champions. E i presupposti c'erano proprio tutti. Il solito avvio arrembante di un Cagliari sbarazzino come suo solito, con tanto di gol (forse arrivato troppo presto) dopo due minuti del solito implacabile Jeda, che in qualche modo rimedia al (solito) errore da matita rossa di Cossu a tu per tu con il portiere avversario. Tutto troppo bello sarà sembrato ai rossoblù di Allegri che non si capisce se per pietà o per qualsivoglia altro motivo non hanno voluto infierire su un avversario in bambola, ormai alle corde, con il pubblico contro. Insomma una condizione ideale per ammazzare una partita già nel primo tempo (così come accaduto con Bari e Parma) invece di giocherellare con un ordinato e spettacolare fraseggio a centrocampo, molto fine a se stesso nel momento in cui poi non si affondavano i colpi come si doveva e poteva fare.
Questa è stata l'anticamera di una sconfitta che al termine del primo tempo nessuno avrebbe pronosticato. Ma si poteva pure ipotizzare una minima reazione dell'avversario che puntualmente si è materializzata, confusionaria ma in fin dei conti efficace. Sono bastati due minuti per capovolgere il risultato e il destino di una gara ormai in cassaforte che invece il Cagliari ha saputo perdere. Perchè Udinese-Cagliari sembrava una partita già segnata fin dal principio (a favore dei rossoblù). Da una parte la palla non aveva la minima intenzione di entrare dentro, dall'altra tutto andava per il verso giusto, con il vantaggio immediato e la compiacenza di un arbitro che sorvolava sul netto mani di Nenè in area (salvo poi rimediare, più che generosamente convalidando il gol del pareggio dell'Udinese con ben due giocatori in netto fuorigioco e lasciando correre pure sul mani di Sanchez per una assurda par condicio che in fin dei conti ha penalizzato comunque il Cagliari).
Ma niente assurde provocazioni mediatiche da teatrino (modello Mourinho) per carità. Non è proprio il caso di recriminare sugli episodi. Perchè le cause di questa sconfitta sono da ricercare altrove: per esempio nell'atteggiamento di una squadra che certamente ha peccato di presunzione. Errore che è costato carissimo unito ad un disegno tattico che non ha convinto. Già nel primo tempo si vedeva che Agostini soffriva la rapidità di Sanchez. Qualche accorgimento proprio su quella zona del campo prima del patatrac di Di Natale sarebbe stato più che opportuno, anche perchè Parola non era certamente nella sua giornata migliore. Per fortuna che Ariaudo e uno stratosferico Astori hanno fatto la parte dei leoni, anche se non è servito a evitare l'uno-due di Sanchez e Di Natale. Ma lasciando pure stare i due minuti di completo blackout che sono valsi i due gol e la sconfitta, fa riflettere il comportamento di una squadra che anche nella ripresa (nonostante le avvisaglie dell'avversario) ha continuato a giocare con troppa sufficienza, convinto dell'effimera certezza di poter comunque giungere al gol (e a dire il vero Matri ci è andato pure vicinissimo) che però non è arrivato.
Né è nata una sconfitta esemplare, che deve servire da lezione. Bisogna impararla in fretta. La trasferta di Verona è già alle porte.
Allegri ABBASSA I TONI: "Se un arbitro sbaglia bisogna accettarlo, usciamo da questo vortice pericoloso"
Arrivato sulla soglia del quarto posto che significa sogno Champions, il Cagliari viene ricacciato indietro da un'Udinese assetata di punti. Un match, quello del Friuli, caratterizzato da decisioni dell'arbitro Trefoloni che non sono sembrate molto ispirate, come si evince dai votacci che l'arbitro toscano ha rimediato su tutti i giornali.
Contestati in particolare i due falli di mano nelle opposte aree da parte di Nenè e Sanchez, non sanzionati con il rigore, e la posizione irregolare di Di Natale sulla rete del 'Nino Maravilla'.
Inutile tuttavia chiedere a Massimiliano Allegri di attizzare il fuoco delle polemiche ultimamente sempre più violente. Il tecnico rossoblù non ci sta: "Credo sia inutile discutere. Se un arbitro sbaglia bisogna accettarlo e prendere il risultato a prescindere da quello che può offuscarlo, anche per uscire da questo vortice che è sempre più pericoloso".
Allegri non si tira invece indietro quando gli si contestano le esclusioni iniziali di Lazzari e Matri: "Il Cagliari si comporta bene dall'inizio del campionato, ha sempre dato tutto, ha speso non poche energie e io devo tener conto di questo, anche perchè ho valide alternative. Io devo elogiare tutti, non abbiamo raggiunto la Juve ma siamo a meno tre dalla zona Champions, abbiamo gli stessi punti del Genoa e vogliamo più che mai chiudere nel modo migliore questa stagione".
juninho85
26-02-2010, 09:57
La Nuova Sardegna - Il Cagliari ha già la testa a Verona
Il ko di mercoledì sera non pregiudica il cammino della squadra di Massimiliano Allegri verso le zone “proibite” della classifica, ma lascia l’amaro in bocca per più di una ragione. Fortuna che, come ha ammesso lo stesso tecnico rossoblù nel dopogara, non c’è tempo per rammaricarsi ma bisogna immediatamente proiettarsi sul prossimo impegno.
La partita. A Udine i rossoblù sono stati bravi a far sì che la gara si incanalasse sul binario giusto già dai primi minuti. Il gol lampo di Jeda ha fatto tremare i padroni di casa di mister Marino, alla disperata ricerca di punti dopo l’ennesimo avvicendamento in panchina. Poteva essere la situazione ideale per assestare il colpo del ko a un avversario tramortito dallo svantaggio e dai fischi dei propri tifosi. Avere mancato in più circostanze il raddoppio ha permesso a Di Natale e compagni di riprendere lentamente a guadagnare metri, sino a trovare un insperato uno-due che ha ribaltato la situazione proprio nel momento in cui la reazione friulana andava spegnendosi.
L’arbitraggio. Trefoloni è riuscito nell’impresa di fare andare su tutte le furie persino il compassato pubblico del Friuli. Il fallo di mano di Nenè in area rossoblù era solare e forse lui e i suoi collaboratori sono stati gli unici a non vederlo in tutto lo stadio. Il Cagliari, però, a conti fatti ci ha rimesso più dell’Udinese. Perchè si è visto annullare il 2-0 in maniera quanto meno dubbia, negare un rigore per un fallo di mano di Sanchez e convalidare il gol del pareggio dello stesso Sanchez, viziato da un fuorigioco di Di Natale (che ha partecipato all’azione ostacolando Marchetti). Allegri non ha fatto il gesto delle manette e a fine gara non ha commentato i fischi arbitrali. Non è la classifica che fa la signorilità.
Le certezze. Marchetti rientrava tra i pali dopo tre settimane. Il vice Buffon in azzurro (nel frattempo sostituito in maniera egregia da Agazzi) si è ripresentato con un paio di tuffi dei suoi e con uscite sempre decise e puntiali. L’altra nota lietissima di Udine è la prestazione di Astori, sempre più a suo agio nel ruolo di leader della difesa. Se non si monta la testa (ma non sembra affatto il tipo), tra non molto si inizierà a parlare di lui come il nuovo Cannavaro.
Le emergenze. La difesa rossoblù è ridotta all’osso. A Udine Allegri poteva contare su quattro-difensori-quattro. Neppure un sostituto in panchina. Quando Canini è stato azzoppato con una botta a un polpaccio, nei primi minuti della gara, in tribuna stampa le elucubrazioni si sono sprecate: con Barone che si scaldava, in tanti hanno provato a giocare in tempo reale con le pedine, ipotizzando nell’ordine: Barone o Biondini terzino, oppure Parola, “ma lui è mancino, e allora come si fa?”. Si fa che Canini stringe i denti e gioca tutta la partita. Ed è andata bene, tutto sommato. L’emergenza però resta reale: con Marzoratti, Pisano e Lopez fermi ai box, c’è solo da sperare che i quattro superstiti riescano a tenere in piedi la baracca.
E ora il Chievo. Si parte dall’assenza di Daniele Conti, che era in diffida ed è stato ammonito. Napoli, Palermo e Sampdoria, che attualmente precedono il Cagliari di 2 punti, hanno impegni difficilissimi. Che sia la volta buona per fare il “salto triplo” fallito mercoledì?
La Nuova Sardegna - Canini acciaccato Nainggolan in under 21
I giocatori del Cagliari hanno ripreso la preparazione ieri pomeriggio in vista della gara esterna di domenica sul campo del Chievo. Chi ha giocato ad Udine ha svolto soltanto lavoro di scarico e sciogli muscoli, consistito in bagni e massaggi. Tutti gli altri invece hanno effettuato una normale seduta, a base di combinazioni e tiri in porta.
La partita di mercoledì ha lasciato qualche strascico a livello disciplinare e fisico. Daniele Conti, ammonito e già diffidato, è stato squalificato per una giornata. Michele Canini ha riportato una contusione al polpaccio sinistro. Lino Marzoratti, già assente contro i friulani, ha lavorato in differenziato a causa di una fastidiosa tallonite. Al momento i due sono in dubbio per dopodomani.
Il centrocampista Radja Nainngolan è stato convocato nella nazionale under 21 del Belgio, che il 3 marzo affronterà a Lokeren la rappresentativa di Malta nella sfida di qualificazione agli europei di categoria. Oggi alle 15 nuovo allenamento a carattere esclusivamente tattico.
Unione Sarda - Il malumore è legittimo ma non chiediamo troppo alla squadra rossoblù
Inutile nascondere che dopo la sconfitta di Udine fra i tifosi del Cagliari serpeggi una certa delusione. Hanno lasciato sconcertati l'incapacità della squadra di affondare i colpi su un'Udinese tramortita dal gol di Jeda; la facilità con cui i friulani hanno posto l'assedio alla porta di Marchetti; la poca incisività dei rossoblù nel finale di gara, con l'Udinese ormai stremata per lo sforzo della rimonta, concretizzata dai gol di Sanchez (con evidente fuorigioco di Di Natale) e dello stesso capocannoniere del campionato, autore sinora di diciotto reti. Ma siamo sicuri di non chiedere troppo a questa squadra? Alla vigilia del campionato qualcuno pensava di poter giocare, dopo ventiquattro partite, per raggiungere la Juventus al quarto posto? O c'è chi adesso crede che il Cagliari debba precedere squadre dai bilanci e dalle potenzialità infinitamente superiori quali Genoa, Napoli, Fiorentina, Lazio e la stessa Udinese, che schierava un tridente d'attacco tutto formato da nazionali e che dispone di giocatori di spessore come Handanovic, Inler e Asamoah, anch'essi tutti nazionali? Meglio stare con i piedi per terra.
Il Cagliari è stato costruito per salvarsi e, grazie alla concomitanza di numerosi fattori (competenza del presidente, bravura di tecnici e giocatori, compattezza dell'ambiente), è andato al di là delle più rosee aspettative, generando sogni e speranze, legittimi per carità, ma che non debbono essere un fardello gettato sulle spalle di giocatori e allenatore. Essersi salvati a metà febbraio e aver raggiunto l'obiettivo attraverso il gioco è un risultato impagabile.
Certo, a Udine si poteva fare di più. Allegri è stato un po' lento nei cambi (alla fine del primo tempo gli ingressi di Lazzari e Matri avrebbero forse dato alla squadra lo sprint per raddoppiare e chiudere la gara), Matri non perfetto davanti a Handanovic, Larrivey poco abile a sfruttare la chance capitatagli appena entrato in campo. Ma da qui a tramutare in tragedia ogni sconfitta ce ne corre. Il Cagliari resta una delle realtà più belle del campionato, tutto il resto è noia.
Unione Sarda - Il Cagliari con la difesa a pezzi
Marzoratti alle prese con la tallonite, Canini con un polpaccio viola per una dolorosissima contusione muscolare subita nei primi minuti del recupero con l'Udinese, Pisano pronto (forse) tra un mese, Lopez di nuovo in campo (se tutto va bene) con il Catania, domenica sette marzo, Astori e Agostini diffidati, solo Ariaudo non ha alcun condizionamento fisico o disciplinare. Ma ha appena vent'anni e una manciata di presenze in serie A.
Definire a pezzi la difesa del Cagliari è poco dal momento che, a oggi, ci sono solo tre uomini disponibili per quattro posti. E domenica, cioè quattro giorni dopo la gara di Udine, i rossoblù dovranno affrontare la scivolosa trasferta di Verona, sul campo di un Chievo brillante dal punto di vista fisico e entusiasta per la vittoria sull'Atalanta a Bergamo. Per completare il quadro, ieri, come previsto, è stato squalificato Daniele Conti, che a Udine ha subito la dodicesima ammonizione della stagione, collezionando così la terza sanzione da parte del giudice sportivo. La prossima squalifica, ora arriverebbe dopo tre soli cartellini gialli e non più quattro.
Ieri, leggero allenamento pomeridiano al centro sportivo di Assemini per i rossoblù reduci dalla amara trasferta di Udine. È stata la prima tappa di avvicinamento alla gara di Verona e, per il momento, non c'è alcuna certezza sui recuperi di Marzoratti e Canini. Il primo ieri ha svolto un allenamento differenziato. Per sperare di vederlo in campo a Verona, sarà necessario che oggi si alleni con la squadra, altrimenti, niente da fare. Canini, al Friuli, ha subito una forte contusione al polpaccio sinistro che, per poco, non ha costretto Allegri alla sostituzione con Barone, cosa che avrebbe costretto Biondini a giocare nell'inedito ruolo di terzino destro. Il rischio persiste. Se né Marzoratti né Canini recuperassero, toccherebbe proprio alla mezzala arretrare sulla linea della difesa, con conseguente stravolgimento del centrocampo, già privo, appunto, di Conti.
Nessuna speranza di recuperare qualcuno degli altri infortunati (Lupatelli, Pisano, Lopez, Dessena e Brkljaca) e quindi Allegri dovrà arrampicarsi sugli specchi per mettere insieme difesa e centrocampo. Abbondanza, invece, in attacco, dove sono tutti disponibili, Cossu compreso che, però, sta tirando la carretta da troppo tempo e che sta, inevitabilmente, accusando la fatica. Nonostante ciò, Allegri non ha alcuna intenzione di rinunciarvi, ben sapendo che in rosa non c'è un giocatore che per caratteristiche possa garantire lo stesso rendimento.
Questo pomeriggio il primo allenamento vero e proprio in preparazione della partita con il Chievo. Il responsabile medico rossoblù, il dottor Marco Scorcu, spera di avere buone notizie per Allegri. Sabato mattina, dopo la rifinitura, le convocazioni e la partenza per Verona.
juninho85
26-02-2010, 11:49
E se il Cagliari emigrasse a Carbonia?
Il S.Elia prima o poi andrà riammodernato o ricostruito in toto, quanto ci sia da attendere non si sa visto che, tra conferme e smentite, dal punto di vista burocratico si fa un passo avanti e tre indietro, ma la voce che viene fuori da un' interpellanza presentata dai consiglieri comunali di Carbonia Alberto Floris e Gianluca Arru è suggestiva.
Visto che il Cagliari, qualora dovessero iniziare i lavori di rifacimento del S.Elia, sarebbe costretto a emigrare, secondo i due politici la soluzione della cittadina sulcitana sarebbe la migliore per evitare uno spostamento della squadra oltre Tirreno. Basterebbe solo qualche accorgimento: "Basterebbero alcuni interventi minori – affermano – e l’installazione delle tribune innocenti sulle due curve". Le altre condizioni favorevoli esisterebbero già: "Ampio parcheggio, la stazione ferroviaria vicina, lo stadio all’ingresso della città".
Uno dei problemi principali resta quello della capienza, che attualmente si aggira intorno ai 4 mila posti e potrebbe essere aumentata a diecimila con l'installazione di tribune in ferro.
I due consiglieri chiedono dunque al sindaco Tore Cherchi di inoltrare la richiesta al Cagliari Calcio al fine di presentare una candidatura ufficiale di Carbonia qualora si presentasse la necessità dello spostamento dei rossoblù durante il periodo dei lavori.
Solertes
26-02-2010, 23:18
Si ferma Agazzi, ottimismo per Canini e Marzoratti
Seduta pomeridiana per il Cagliari quest'oggi ad Assemini. L'allenamento diretto da Allegri è stato prevalentemente tattico. Dopo il riscaldamento, Conti e compagni hanno svolto esercitazioni sulla linea difensiva e offensiva con conclusioni in porta, al termine delle quali si è svolta la partitina finale.
Sul fronte infermieria da registrare l'infortunio accorso ad Agazzi. Il vice Marchetti ha rimediato una forte contusione alla mano destra in uno scontro di gioco, ed è pertanto difficile che possa essere inserito tra i convocati per la trasferta di Verona. Diverso il discorso per Canini e Marzoratti. I due difensori hanno svolto un lavoro differenziato, ma c'è un notevole ottimismo riguardo a un loro recupero in vista dell'incontro con il Chievo.
juninho85
26-02-2010, 23:32
fortuna che marchetti è già tornato alla grande:doh:
La maledizione dei portieri e terzini destri....
:O
juninho85
27-02-2010, 11:46
La Nuova Sardegna - Parola d'ordine: dimenticare Udine
A Verona con l’amaro in bocca ma senza esagerare. La squadra e il suo tecnico, nonostante la delusione dei tifosi, meritano un lungo applauso. La società pure. E’ assurdo che in 100’ si possa verificare un testa coda emotivo come quello di mercoledì va datto merito ai rossoblù di aver conquistato la salvezza con tre mesi d’anticipo.
A Udine si poteva gestire meglio il vantaggio, si doveva ripartire con il passo giusto immaginando la rabbia dei padroni di casa, spacciati in caso di sconfitta. E magari, si doveva avere più cinismo sotto porta. Di fatto, si è persa una partita difficile. Forse, la corsa al quarto posto andava posta con meno enfasi. Ma ci sarà ancora da divertirsi.
La rosa corta. Al “Friuli” la differenza l’ha fatta la panchina. Allegri, ed è questa la riflessione che chi tifa Cagliari dovrebbe fare, ha dall’inizio dell’anno la difesa contata. Finora è andata bene, con Agostini sempre in campo e i babies Astori e Ariaudo al top. Ma sono bastati due infortuni concomitanti (oltre Pisano, Lopez e Marzoratti) per svelare la falla nota da un pezzo.
La tecnica e l’identità. Per reagire al meglio con l’Udinese indiavolata sarebbe servita tecnica e qualità in mezzo al campo. Lazzari è rimasto solo. L’anno scorso, con i piedi buoni, c’era Fini. A Parola, Conti e Biondini non si può chiedere la luna. Per fortuna, il gruppo è solido.
Dalla sconfitta al riscatto con il Chievo. A tre giorni dal 2-1 rimediato con i bianconeri, c’è il Chievo. Seconda trasferta di fila e terza gara in otto giorni. Partita molto ostica: il Cagliari è uscito stanco dal “Friuli”. Mentalmente non dovrebbero esserci strascichi. Ma Allegri deve fare un bel lavoro nel mettere in campo una formazione equilibrata.
I probabili undici. Canini (contusione polpaccio) e Marzoratti (tallonite) tengono in ansia il tecnico. L’idea è che Canini possa recuperare. In caso contrario, Biondini scala per fare il terzino destro. Tris di centrocampo con Barone, Conti e Lazzari. Sarà la rifinitura in programma oggi, prima di partire per il Veneto, a dire chi la spunterà tra Matri, Jeda, Nené e Larrivey. Intanto Lorenzo Ariaudo è stato convocato nalla nzionale under 21 per la sfida di mercoledì a Rieti contro l’Ungheria. (mf)
La Nuova Sardegna - Cuccureddu: «Il Cagliari merita l'Europa»
Dal calcio ha avuto tante soddisfazioni. Antonello Cuccureddu ha vinto sei scudetti, la Coppa Uefa, la Coppa Italia e indossato per tredici volte la maglia della nazionale. Ma l’ex difensore bianconero ha un cruccio: non aver mai allenato in serie A.
- Cominciamo da Josè Mourinho: lei sta dalla parte del tecnico portoghese, oppure è tra quelli che lo criticano?
«Certi atteggiamenti sono da evitare. Lui è un personaggio e sul piano della comunicazione non ha rivali, però deve ricordarsi che ci sono delle regole e vanno rispettate. A volte esagera».
- Ma ha detto che nonostante le squalifiche lui non cambierà?
«Io dico che quel gesto delle manette è stato bruttissimo e molto grave. Non mi sembra che l’Inter possa lamentarsi degli arbitri».
- Milan a quattro punti dai nerazzurri, campionato riaperto?
«L’Inter può solo perderlo lo scudetto, è la squadra più forte. E’ vero che nelle ultime tre partite ha sempre pareggiato, ma Milan e Roma hanno dei limiti».
- Champions League, chi va avanti delle italiane?
«L’Inter può farcela, anche se a Londra sarà una battaglia. Anche la Fiorentina può eliminare il Bayern Monaco. Mentre il Milan dovrebbe compiere un miracolo contro il Machester United. Ha pochissime chance».
- Arbitri nel mirino, c’è una spiegazione a tutti questi errori?
«Ci sono sempre stati. E adesso, mi sia consentita la battuta, Moggi non c’è».
- Lei è favorevole alla moviola in campo?
«Per niente. Sono favorevole ai sensori o agli arbitri di linea per valutare il gol o non gol. Con la moviola si perderebbe troppo tempo e qualche volta nemmeno rivedendola più volte si capisce che cosa è successo in area».
- Ai suoi tempi si diceva che la Juventus riceveva solo favori dagli arbitri.
«Tutte stupidaggini. La verità è una sola, eravamo i più forti, ecco perchè vincevamo tanto.
- Parliamo del Cagliari, la sconfitta di Udine frena i sogni europei?
«Vanno tenuti i piedi per terra e non farsi condizionare. Allegri sta facendo un bel lavoro, aiutato da un presidente che ha fiducia in lui. Ho l’impressione che da questa squadra ci si aspetti un po’ troppo, forse è meglio ricordarsi che i rossoblù non possono vincere sempre. Comunque sarà fondamentale la gara di Verona col Chievo».
- Oppure la parola Europa League ha creato troppa pressione?
«Difficile giudicare dall’esterno. Penso che ci debbano credere, soprattutto perchè ormai la salvezza è raggiunta e possono andare in campo tranquilli. Non è un vantaggio da poco».
- Si è parlato di Allegri alla Juventus. Lei vive a Torino, che si dice?
«Se ne parla, ma credo dsia ancora presto per fare una valutazione attendibile. Allenare la Juve non è semplice, ho l’impressione che punteranno su un tecnico esperto, anche se Allegri piace molto alla dirigenza».
- Lei come giudica l’allenatore del Cagliari?
«E’ bravo, ha una bella immagine e non c’è dubbio che fa giocare bene le sue squadre. Se siederà sulla panchina di una grande squadra, il merito dovrà dividerlo con Cellino. Il presidente del Cagliari ha creduto in lui».
- Segue l’Alghero?
«Certo, è la squadra della mia città. Vedo che è in corsa per i playoff, ma può lottare anche per il primo posto».
- La società ha un futuro?
«Corrado Sanna e Mauro Parsani sono persona serie, ma hanno bisogno di altri imprenditori per sostenere un progetto ambizioso. Per essere protagonisti è necessario unire le forze e non farsi la guerra come spesso è accaduto in questi anni».
- A Pescara è andata male, una ferita aperta?
«E’ andata male perchè la dirigenza ha avuto fretta. Il progetto era biennale e quando sono stato esonerato la squadra era a quattro punti dalla vetta. Il problema è che in quella società sono in troppi a comandare, con me non si sono comportati bene».
- La Torres è in Eccellenza e i segnali che arrivano per il futuro non sono certo incoraggianti.
«Mi dispiace e provo fastidio nel vedere questa club in difficoltà. Sassari ha tante potenzialità ma vale il discorso fatto per l’Alghero, se gli imprenditori non si mettono insieme, diventa difficile tornare tra i professionisti».
- Ha un desiderio da esprimere per il futuro?
«Mi sarebbe piaciuto allenare il Cagliari ma so che non succederà mai. Ho ancora voglia di mettermi in gioco, ma prenderò in considerazione soltanto progetti seri».
La Nuova Sardegna - Lippi apre la porta a Cossu
Andrea Cossu, dal “Bentegodi” alla maglia azzurra. Da una vigilia consumata ad archiviare la sconfitta di Udine alla concentrazione per affrontare la sfida di domenica con il Chievo. Con la testa e le gambe a posto. Pensando ai dribbling e agli assist per Matri, che potrebbero trasformarsi nel trampolino per l’amichevole dell’Italia che mercoledì sfida il Camerun.
Fantascienza? No, le probabilità che Marcello Lippi convochi il fantasista del Cagliari crescono di ora in ora. Di ufficiale, ovviamente non trapela nulla. Bocche blindate in casa Italia e nella sede di viale La Playa. In casa rossoblù si lavora con rigore per la delicata trasferta con la squadra di Di Carlo. Ma il tema è ghiotto e i soliti bene informati sono pronti a scommettere che dopo la sfida col Chievo il fantasista partirà direttamente per Coverciano.
Cossu, interpellato dopo il recupero con l’Udinese, ha tagliato corto: «Non ci penso, se ci sarà l’occasione la sfrutterò». E via a dannarsi per il suo Cagliari. Come sempre, realista e umile. Da oltre un anno, però, il fantasista cresciuto alla Johannes (ma maturato con la maglia rossoblù della Torres e con quella gialloblù del Verona) vola leggero. Divertendo i tifosi, regalando tecnica e invenzioni, deliziando - mai come in questa stagione - gli appassionati del pallone. È lui una delle anime pregiate del gruppo guidato da Allegri. Tanto da far sì che Angelo Di Livio, osservatore del commissario tecnico azzurro, abbia vergato con parole d’oro le pagelle sul “Maradona di Sardegna”, come è stato battezzato dai sostenitori.
Tra l’altro, pare che Lippi lo stia seguendo fin dalla scorsa stagione. E adesso, dopo aver notato la solidità fisica e agonistica, avrebbe deciso di rompere gli indugi e chiamarlo nel gruppo azzurro. Insomma, l’ora del terzo cagliaritano dell’anno in nazionale pare stia per scoccare. Dopo Marchetti e Biondini, è giunto il momento di Andrea Cossu, maglia 7 e calzettoni abbassati alla Gorge Best e tanta voglia continare a crescere. Con l’Italia, per annusare l’atmosfera dei grandi e centrare il sogno di chiunque da ragazzino abbia dato un calcio a un pallone.
Si vedrà che cosa ha deciso Lippi. Le convocazioni verranno diramate domani sera al termine del posticipo del campionato. Il commissario tecnico aspetta i giocatori lunedì mattina alle 12 a Coverciano. Alle 13.15 verrà presentata la nuova maglia Puma studiata apposta per i mondiali. Quindi, la partita con i Leoni capitanati dal bomber (44 reti) Eto’o. L’amichevole con il Camerun si disputa mercoledì alle 20,45 nella splendida bomboniera di Montecarlo. Scongiuri a parte, se tutto va per il verso giusto, un debutto mica male.
Unione Sarda - Difesa, è una maledizione
Emergenza totale, praticamente una maledizione per la difesa del Cagliari che continua a perdere pezzi. Ieri si è fermato persino Agazzi, il recupero di Marzoratti è assai difficile, fiato sospeso anche per Canini, ultimo baluardo nel ruolo di terzino destro visto il contemporaneo ko Pisano, Dessena e Lopez.
È allarme rosso nel quartier generale di Assemini, l'allenatore Allegri, il medico Scorcu e il preparatore atletico Folletti lavorano a stretto contatto minuto per minuto. Sotto osservazione, soprattutto, Marzoratti e Canini. Il primo è alle prese con una tallonite già da una settimana, le possibilità che scenda in campo domani contro il Chievo sono ridotte al lumicino, decisiva sarà comunque la rifinitura che si svolgerà oggi prima della partenza per il Veneto. Spera di recuperare in extremis anche il bresciano, che ha subito una brutta botta mercoledì a Udine in avvio di gara (ha poi stretto i denti sino alla fine). La presenza di Canini al Bentegodi è fondamentale. Pur essendo un difensore centrale, è l'unico in questo momento in grado di coprire il buco sulla destra lasciato vacante, nell'ordine, da Pisano, Marzoratti, Dessena e ancora Marzoratti. Ecco perché farà il possibile per esserci.
Intanto Allegri studia soluzioni alternative, per non rimanere spiazzato all'ultimo momento, ma anche da utilizzare - eventualmente - a gara in corso. Biondini è una di queste, anche se l'utilizzo del romagnolo nel ruolo di terzino sarebbe una scelta forzata che - tra l'altro - priverebbe il centrocampo di una pedina chiave.
Ma le note dolenti per la retroguardia rossoblù non finisco qui. Ancora un infortunio in allenamento durante uno scontro (fortuito) di gioco. Stavolta la vittima è proprio l'ultimo arrivato, Agazzi, che quindi diserterà l'appuntamento di Verona (il titolare Marchetti ha recuperato giusto in tempo). Il portiere bergamasco si è procurato un forte trauma contusivo alla mano destra. Lo staff medico - escludendo comunque a priori la sua presenza per domani contro il Chievo - preferisce non sbilanciarsi sui tempi di recupero. In panchina spazio a Lupatelli, uno dei pochi sorrisi in queste ore nell'infermeria rossoblù. L'esperto portiere perugino si è finalmente lasciato alle spalle un infortunio che si trascinava dal 6 dicembre: lesione al tendine riflesso del retto femorale destro, fatale un'uscita nel match con il Palermo. L'altro estremo difensore in rosa (il baby Vigorito) sarà, invece, impegnato a Piacenza con la Primavera.
Un ko dietro l'altro e difesa in continuo movimento. Con due certezze, però: Astori e Agostini. Il centrale stupisce ogni partita di più. Nonostante la giovane età, sta mostrando una personalità disarmante. Non salta nemmeno un minuto e ha un rendimento alto e costante il terzino toscano, l'unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite dall'inizio della stagione senza esser mai stato sostituito. Come lui soltanto altri dieci giocatori in serie A, la maggior parte portieri. Si tratta di Handanovic (Udinese), Sorrentino (Chievo), Muslera (Lazio), Mirante (Parma), Julio Cesar e Zanetti (Inter), Bonucci e Masiello (Bari) e Cassani (Palermo).
Nuova opportunità, dunque, per Ariaudo. L'ex juventino (convocato in Under 21 per Italia-Ungheria in programma mercoledì prossimo a Rieti) giocherà al fianco di Astori. Coppia baby (quarantatré anni in due) nel cuore della retroguardia. Aspettando capitan Lopez che, dopo l'intervento al menisco, sta forzando i tempi e già scalpita.
Unione Sarda - Di Carlo: "Cagliari, sei un modello"
Quattro assenti certi. Il tecnico del Chievo Mimmo Di Carlo fa i conti a poche ore dalla sfida con il Cagliari: gli squalificati Rigoni e Morero più gli infortunati Abbruscato e Moro sono gli indisponibili per la gara di domani al Bentegodi.
Ieri pomeriggio la seduta di allenamento sul campo sintetico di via Sogare ha definito gli ultimi dettagli per l'allenatore gialloblù. Momento buono in casa veronese, il Cagliari viene dalla cocente sconfitta di Udine, la squadra di Di Carlo vuole sfruttare al meglio la situazione. Ieri non si è allenato Rigoni, colpito da una leggera influenza. Lezione tattica e lavoro sulla velocità per chi sta bene, differenziato per Abbruscato e Moro. Indicazioni certe sono arrivate per quanto riguarda la formazione: Di Carlo ha fatto capire che in attacco ci sarà la riconferma di De Paula, mentre in difesa a destra agirà Frey, elogiato dal tecnico per l'atteggiamento propositivo: «Nicholas domenica con l'Atalanta è passato in pochi minuti dalla tribuna al campo, quando si è fatto male Sardo. Questo è il manifesto dello spirito-Chievo». Oggi rifinitura a porte chiuse e attenzione allo schieramento anti-Cagliari, a quel punto Di Carlo avrà pochissimi dubbi. «Domenica scorsa ho visto in campo il Chievo che volevo», ha detto ieri il tecnico dei veneti, «i ragazzi avevano voglia di reagire e ci sono riusciti. Abbiamo portato a casa una vittoria di carattere, ancora più bella perché su un campo caldo e contro una diretta concorrente». L'attacco bomba del Cagliari contro la retroguardia scaligera: «Abbiamo la seconda miglior difesa: a pari merito con il Milan e sotto l'Inter. È vero, non abbiamo uno dei migliori attacchi ma ognuno ha le proprie caratteristiche. Noi dobbiamo pensare a coprire le nostre debolezze facendo leva sui punti di forza che conosciamo».
Solo parole d'oro per l'avversario di turno: «L'anno scorso ho preso il Cagliari come modello per spronare i ragazzi a compiere una rimonta miracolosa», sottolinea Di Carlo, «Cagliari e Chievo hanno mentalità e gioco simili. Considerando i loro punti, mi auguro che le analogie in futuro siano sempre di più».
Non ci sarà intanto la coreografia prevista per ricordare Jason Mayelè, il giocatore scomparso in un incidente stradale, che in passato aveva militato sia con il Cagliari che con il Chievo. I tifosi gialloblù hanno comunque deciso di devolvere tutti i soldi raccolti all'Associazione Vittime della Strada di Verona. Domani, prima della sfida con il Cagliari, verrà consegnato in campo al presidente dell'associazione Alberto Pallotti, l'assegno con il ricavato.
Cossu e Matri, Lippi ci pensa
La lista sarà diramata domani sera, ma il Ct Marcello Lippi conta di annotare gli ultimi nomi sul taccuino già stasera. Ancora qualche dubbio nella testa dell'allenatore viareggino per la composizione del gruppo che andrà a sfidare mercoledì prossimo a Montecarlo il Camerun di Eto'o: dubbi che possiedono anche venature rossoblù, se è vero che Lippi sta pensando di pescare in Sardegna, tra i protagonisti del Cagliari di Allegri.
Pressochè certa la presenza di Marchetti (l'unico dubbio riguarda le condizioni del portiere, rientrato solo mercoledì dopo un mese di stop), il Ct starebbe pensando ad Andrea Cossu e Alessandro Matri per dare slancio alla propria prima linea, colpita dalle assenze certe di Iaquinta e Gilardino e da quella probabile di Giuseppe Rossi, che la scorsa settimana ha perso il papà. Difficile invece la convocazione di Alessandro Agostini, che paga un'età non più verdissima e la predilezione di Lippi per lo juventino De Ceglie.
juninho85
27-02-2010, 14:39
Ecco i 19 convocati per Verona
ritorna capitan Lopez
Massimiliano Allegri ha diramato la lista dei convocati per il match di domenica contro il Chievo. C'è il lieto ritorno di capitan Lopez, assente dalla trasferta di Siena. Non recupera Marzoratti, mentre c'è Canini. Convocati anche i giovani Dametto e Verachi.
Portieri: Lupatelli e Marchetti
Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Dametto, Lopez
Centrocampisti: Barone, Biondini, Cossu, Lazzari, Nainggolan, Parola, Verachi
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
Allegri è ottimista: "Nulla è perduto"
Due giorni dopo il recupero di Udine è già vigilia di campionato: il Cagliari sarà di scena al Bentegodi di Verona contro l'ostico Chievo. Malgrado la sconfitta di mercoledì, il morale in casa rossoblù è alto: "Merito dei giocatori, dell'ambiente e soprattutto del Presidente", dice Massimiliano Allegri, che aggiunge: "Così come non dovevamo esaltarci dopo la serie di vittorie, non è giusto ora deprimerci per una sconfitta. Noi non dobbiamo fare programmi, ma pensare giorno dopo giorno, partita dopo partita. Il che non significa accontentarci di quanto fatto finora. Non dobbiamo perdere lo spirito".
Neanche le tante assenze preoccupano il tecnico livornese: "Anzi, le assenze ti agevolano nella scelta della formazione". Una bella notizia è data poi dal recupero di Lopez: "Il Capitano non è ancora in grado di disputare una partita intera, ma è giusto che faccia parte del gruppo".
I gialloblù di Di Carlo costituiscono un avversario di tutto livello: "Vorranno vincere per allontanarsi dalle zone pericolose. Hanno un'ottima posizione di classifica. All'andata fu decisivo un episodio: il gol di Marcolini da 30 metri, che pareggiò subito quello di Matri. Poi loro trovarono la zampata vincente in contropiede, ma noi non giocammo male".
ha già detto che formazione scenderà in campo:a differenza di udine ci sarà soltanto lazzari per conti e parola in mediano anzichè mezzala
Spero sia stata l'ultima volta di parola come mezzala, con tutto il rispetto lo vedo molto meglio come interditore in mezzo senza dover portare troppo palla...
Eccomi in ritardo di qualche giorno, a commentare...
Credo e spero di non essere l'unico a non voler mai più rivedere un Cagliari così rinunciatario... Non è veramente nel nostro DNA. Secondo me è stato sottovalutato l'impegno.
Spero che domani vada meglio :)
Solertes
27-02-2010, 23:59
Eccomi in ritardo di qualche giorno, a commentare...
Credo e spero di non essere l'unico a non voler mai più rivedere un Cagliari così rinunciatario... Non è veramente nel nostro DNA. Secondo me è stato sottovalutato l'impegno.
Spero che domani vada meglio :)
A salvezza raggiunta di solito il Cagliari è calato moltissimo, non vorrei che domani si regalassero tre punti in cambio di uno sconto su Bentivoglio.:O
A salvezza raggiunta di solito il Cagliari è calato moltissimo, non vorrei che domani si regalassero tre punti in cambio di uno sconto su Bentivoglio.:O
è esattamente la stessa sensazione che ho avuto a Udine, una partita venduta per chissà quale scopo.
juninho85
28-02-2010, 10:22
La Nuova Sardegna - Il Cagliari prova a ripartire
In archivio la sconfitta di Udine, scongiuri per l’ecatombe di infortuni in difesa, entusiasmo immutato. Per Chievo-Cagliari Max Allegri non solo non ammette ipotesi di smobilitazione, ma rilancia con forza: “Abbiamo ancora tante soddisfazioni da levarci, vogliamo divertirci e far divertire i tifosi. Non si può passare dall’euforia alla depressione per una sconfitta che può starci”.
E via con la solita lista che vede in cima le motivazioni a stare dalla parte sinistra della classifica. La sfida ai veneti di Mimmo Di Carlo parte da qui. I rossoblù approdano al “Bentegodi” dall’alto dei loro 38 punti. Traduzione: salvezza in cassaforte. I padroni di casa, reduci dalla vittoria con l’Atalanta a Bergamo, vantano 32 punti, ovvero cercano il dettaglio per chiudere la faccenda retrocessione. Da qui, una gara che si annuncia spettacolare e, conoscendo gli allenatori, intrigante anche dal punto di vista tattico. Ma si diceva degli infortuni. In casa Cagliari l’infermeria potrebbe essere dotata a breve di una porta girevole: venerdì si è fatto male il nuovo arrivato Agazzi. In panchina, torna Lupatelli, assente da mesi. Per fortuna, Canini stringe i denti (botta al polpaccio rimediata al “Friuli”) e Allegri può piazzarlo da terzino destro. Biondini stava già pregustando la sfida da difensore alle prese con Pellissier e De Paula. Comunque, sia col gruppo dei 19 convocati c’è il Primavera Dametto. E siamo ai primi undici: Marchetti, Canini, Ariaudo, Astori, Agostini, Biondini, Parola, Lazzari, Cossu, Matri e Nenè partono dal via. In panca, tra gli altri, Jeda, Barone e Larrivey: trio candidato a entrare a gara in corso.
Le novità obbligate, sono sostanzialmente tre: Parola prende il posto dello squalificato Conti e si piazza di fronte alla difesa pronto a riorganizzare le ripartente. Lazzari torna a sinistra. La sua assenza, e anche il tardivo ingresso, a Udine hanno messo a nudo i limiti qualititativi e tecnici dei rossoblù. Contro Luciano e soci Allegri non vuol correre rischi e mette da subito in campo la squadra migliore. Infine, il tandem d’attacco Matri-Nené (diciotto reti in due) che garantisce forza fisica, velocità e abilità nel gioco aereo. Di fatto, un Cagliari competitivo, sbarazzino e disinvolto che proverà comunque a fare la partita.
D’altronde, non occorrono conferme al fatto che la squadra non abbia nel dna la possibilità di gestire il gioco e vivere di rimessa. Inoltre, al terzo turno in otto giorni, Allegri garantisce solidità e fisicità: la fatica spesa con l’Udinese non dovrebbe pesare. La gara, oltre ad avere interesse per la corsa che riguarda la zona delle coppe europee, ha diversi motivi di interesse. Si parte col voler riscattare l’anomala sconfitta dell’andata (“segnarono un gol da 30 metri mentre noi stavamo ancora festeggiando l’1-0” ha ricordato Allegri) fino a ribadire un messaggio nitido alla tifoseria: il Cagliari non molla. E proverà ad accelerare. A dirla tutta, Chievo-Cagliari - alle 15 fischio d’avvio di Doveri di Roma - ha anche un altro tema doc: la gara potrebbe sancire la quasi certa chiamata di Andrea Cossu in nazionale. Un assist mica male per le magie del fantasista.
Unione Sarda - Assalto al Chievo e alla fortunaCon l'infermeria sempre piena e il morale sotto i tacchi dopo la sconfitta nel recupero di mercoledì a Udine, il Cagliari prova a ripartire, affrontando una squadra niente affatto facile: ovvero, il Chievo Verona. Ci sono pochi dubbi sul fatto che quella di oggi sia una delle partite più difficili di questo scorcio di stagione. Il Cagliari è stanco a causa degli impegni ravvicinati, sta facendo i conti con una serie impressionante di guai e Allegri è costretto a utilizzare con il contagocce il sistema del turn-over, necessario per dosare le energie.
L'ultima pessima notizia riguarda il secondo portiere Michael Agazzi, che in allenamento si è procurato la frattura dello scafoide della mano destra. Ieri, il portiere è stato visitato a Sassuolo dal professor Gigi Pederzini, considerato il miglior specialista di chirurgia della mano in Italia, e nei prossimi giorni sarà operato. Per lui la stagione è finita.
Allegri ha recuperato in tutta fretta Lupatelli, di nuovo convocato dopo l'infortunio subito il 6 dicembre a Palermo. In pratica, tutti e tre i portieri rossoblù hanno avuto guai piuttosto seri e anche Vigorito, che ha esordito in serie A sostituendo Marchetti nella partita con la Fiorentina, a inizio stagione era stato bloccato a lungo da un problema alla spalla.
Nella lista dei convocati è tornato il capitano, Diego Lopez, bloccatosi prima della pausa natalizia a causa della rottura di un menisco. Dopo l'operazione, subita a Montevideo, in Uruguay, Lopez ha completato il programma di recupero e oggi andrà in panchina. Sarà pienamente disponibile per la partita di domenica prossima, in casa, contro il Catania, ed è una notizia splendida. Marzoratti e Pisano, infatti, sono ancora infortunati, mentre degli altri quattro difensori, ben due sono diffidati, Astori e Agostini. Oltre a quella di Lopez, l'altra bella notizia è il recupero lampo di Canini, a Udine vittima di una forte contusione al polpaccio, che ne aveva condizionato la prestazione. In un modo o nell'altro, lo staff medico rossoblù ha rimesso in sesto il difensore, oggi schierato da terzino destro d'emergenza. Alla lista degli indisponibili, che comprende, oltre a Marzoratti e Pisano, anche Brkljaca e Dessena, va aggiunto Conti, squalificato.
Stando così le cose, la formazione è bella che fatta, al punto che Allegri l'ha snocciolata nella conferenza stampa della vigilia: Marchetti tra i pali; Canini, Ariaudo, Astori e Agostini in difesa; Biondini, Parola e Lazzari a centrocampo; Cossu trequartista alle spalle delle due punte, che saranno Nenè e Matri. Finita la partita, Marchetti, Cossu, Matri e, forse, Biondini, partiranno per Coverciano per rispondere alla chiamata del ct Lippi per l'impegno amichevole che la Nazionale mercoledì sosterrà a Montecarlo contro il Camerun. Sarà l'ultimo test premondiale. Per loro, una chance clamorosa di salire sull'aereo che porta in Sudafrica.
Unione Sarda - Allegri avanti tutta
«Vogliamo stare nella parte sinistra della classifica». Non è più la salvezza l'obiettivo dell'allenatore del Cagliari. Per la prima volta Massimiliano Allegri parla senza l'ossessione del risultato. La sconfitta di Udine non ha lasciato il segno, perché per il tecnico rossoblù la voglia dei suoi giocatori è ancora tanta.
Dopo i bianconeri, ecco il Chievo, squadra rognosa, che vive, tra l'altro, un ottimo momento. Nonostante i problemi di formazione (sono numerosi gli assenti), Allegri vive serenamente il momento, mantiene intatto il suo entusiasmo e rilancia la sfida. «Il merito è dei giocatori, dell'ambiente e del presidente Cellino», afferma, «non ci siamo esaltati per la serie di vittorie, non ci buttiamo giù adesso dopo una sconfitta». L'idea di fondo resta quella di far bene, di eguagliare quanto costruito nella passata stagione, davanti i rossoblù hanno ancora tante partite, sognare a questo punto è lecito: «Abbiamo chiuso in crescita mercoledì, non ho visto un Cagliari stanco o appagato. Andiamo avanti, non dobbiamo fare programmi, ma pensare giorno dopo giorno, partita dopo partita. Il che non significa accontentarci di quanto fatto finora», sottolinea, «lo spirito deve essere quello di sempre». E le assenze? «Mettiamola così, le assenze mi agevolano nella scelta degli uomini», dice scherzando (ma poi nemmeno tanto) Allegri, «giocherò con Marchetti tra i pali, difesa con Canini, Ariaudo, Astori e Agostini, centrocampo formato da Biondini, Parola e Lazzari, con Cossu dietro le due punte che saranno Matri e Nenè».
Nessun problema per Canini, che ha recuperato, in panchina ritornerà Lupatelli, mentre Ragatzu è rimasto in Sardegna a causa di un attacco influenzale. Out anche Marzoratti. Convocato anche Lopez: «Diego non può ancora giocare una partita intera ma farà parte del gruppo».
L'allenatore del Cagliari non si è dimenticato dell'avversario di turno: «Affrontiamo una squadra serena, che sta facendo bene, sono molto bravi in difesa, cercheranno di vincere per allontanarsi ulteriormente dalla zona retrocessione». Il Cagliari, considerata la gara dell'andata, ha però un debito con i propri tifosi: «Al Sant'Elia fu decisivo un episodio, il gol di Marcolini da 30 metri, che pareggiò subito quello di Matri. Poi loro trovarono la zampata vincente in contropiede, ma noi non giocammo male».
La Nuova Sardegna - Un emissario di Cellino a Londra
Per Massimo Cellino la passione per le atmosfere, ma anche per il business e le opzioni, della Premier League non si è assopita dopo il fallito tentativo di shopping in casa West Ham. In città, da qualche giorno circola voce che a Londra ci sarebbe un emissario del patron rossoblù. Top secret i club papabili ma è difficile pensare al solito Queen Park Rangers o al Crystal palace, entrambi in First division, la B inglese, e pure messe male in classifica.
Tegola Agazzi, stagione finita
E' un periodo nero per il Cagliari, almeno sotto il profilo degli infortuni. L'ultima tegola in ordine di tempo, quella che ha colpito Michael Agazzi, giovane portiere che i rossoblù hanno prelevato dalla Triestina lo scorso gennaio per sopperire alla temporanea assenza (anche in questo caso per infortunio) del titolare, Federico Marchetti. L'ex estremo difensore alabardato si è procurato in allenamento la frattura dello scafoide della mano destra. Nella scorse ore Agazzi si è sottoposto a una visita specialistica a Sassuolo, dove opera il professor Gigi Pederzini, considerato il miglior specialista di chirurgia della mano in Italia. Nei prossimi giorni il portiere rossoblù dovrà sottoporsi a una delicata operazione: per lui, stagione finita.
Solertes
28-02-2010, 11:58
Ieri sera, Camp Nou, Barcellona-Malaga (Malaga 12esimo in classifica nella Liga) Biglietto cat3:27 €
http://www.pctunerup.com/up/results/_201002/20100228125323_front.jpeg
:eek:
pardon per la qualità della foto fatta con il cell
Pessimo campo a Verona, ma almeno la partita è vera.
juninho85
28-02-2010, 15:31
perdiamo pure questa che è meglio,almeno capiscono che si devono dare una svegliata e cambiare atteggiamento,tutti,a iniziare da allegri
juninho85
28-02-2010, 15:57
ecco,e ora che si facciano un bagno d'umiltà che qualcuno si dev'essere montato un pò troppo la testa...
Solertes
28-02-2010, 16:18
CVD...chissà perchè me lo sentivo :mad:
Era una partita difficile,ma vera, un campo brutto, qualche giovane troppo focoso ed un arbitro pronto a ammonire i nostri dopo l'espulsione loro.
Lacune in difesa nella palle alte, i difensori che devono sempre portare palla..azioni lente..un bravo a biondini servito poco e spesso libero, ma siamo incapaci con i difensori di cambiare gioco.
lazzari deve soffrire tutta la partita perchè è grasso oltre al fatto che almeno lui tira in porta.
Le sponde di Matri belle, ma nessuno pronto al tiro...
Nenè si consuma facendo pressing...da solo...bho..
Abbiamo parlato di eufa, o champions, e ci siamo sciolti come delle merde.
juninho85
28-02-2010, 18:04
Italia-Camerun,i convocati di Lippi
Tre novità per l’Italia di Marcello Lippi, nell’amichevole contro il Camerun in programma mercoledì sera nel Principato di Monaco: sono il portiere del Palermo Sirigu, il difensore del Bari Bonucci e il centrocampista del Cagliari Cossu. Tra i 23 convocati dal ct azzurro torna Pazzini, come Bonera, Maggio, Montolivo e Borriello. Questa la lista dei 23 convocati azzurri, che si dovranno trovare entro le 12 di domani a Firenze, presso il centro tecnico di Coverciano:
Portieri: Morgan De Sanctis (Napoli), Federico Marchetti (Cagliari), Salvatore Sirigu (Palermo) DIFENSORI: Daniele Bonera (Milan), Leonardo Bonucci (Bari), Fabio Cannavaro, Giorgio Chiellini, Nicola Legrottaglie (Juventus), Mattia Cassani (Palermo), Domenico Criscito (Genoa), Christian Maggio (Napoli)
Centrocampisti: Andrea Cossu (Cagliari), Daniele De Rossi (Roma), Andrea Pirlo e Rino Gattuso (Milan), Claudio Marchisio (Juve), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Angelo Palombo (Sampdoria), Simone Pepe (Udinese)
Attaccanti: Antonio Di Natale (Udinese), Fabio Quagliarella (Napoli), Giampaolo Pazzini (Samp), Marco Borriello (Milan).
juninho85
01-03-2010, 10:17
La Nuova Sardegna - Allegri: "Puniti dagli episodi"
Serenità. Questo il messaggio che esce dallo spogliatoio del Cagliari dopo il secondo ko di fila. Allegri fa fatica a digerire il boccone amaro ma cerca di trovare i lati positivi di una partita che i rossoblù avrebbero dovuto gestire meglio. Il tecnico dice di essere soddisfatto della prestazione dei suoi e assolve Nainggolan per l’espulsione. Ma soprattutto precisa che le due sconfitte non devono cancellare quanto di buono è stato fatto fino a questo momento.
«Siamo stati condannati da due episodi - l’esordio del tecnico toscano -, sui quali, forse, dovevamo stare più attenti. La mia analisi è però complessiva, per questo non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, che hanno provato a vincere. Purtroppo è un momento che non gira bene. Oltre agli infortuni, in campo capitano della situazioni che ci stanno penalizzando. Abbiamo perso con una squadra con la quale è difficile giocare contro. Un mese fa, probabilmente, queste partite non le avremmo mai perse, gli episodi sarebbero magari stati a nostro favore. Dobbiamo avere la maturità di accettare i risultati negativi e non fare drammi».
L’espulsione di Nainggolan, in campo da soli 8’, ha pesanto moltissimo visto che il Cagliari aveva l’uomo in più dopo il cartellino rosso mostrato dall’arbitro Doveri a Marcolini e la partita avrebbe potuto assumere una piega favorevole alla formazione isolana. «Questo è un ragazzo che ha appena 35’ di serie A sulle gambe. Sarebbe sbagliato e ingeneroso addossargli le responsabilità. Diciamo che ha pagato l’inesperienza, anche queste cose servono per maturare. L’ho fatto entrare al posto di Lazzari perchè quest’ultimo mi sembrava stanco. Nainggolan ha ottima tecnica e un gran tiro, poteva darci una mano. Purtroppo non è andata così, ma avrà altre occasioni per dimostrare quanto vale e quanto la società punta su di lui».
Allegri sorride, anche se è facile intuire che non può essere contento. «Nel finale - aggiunge - abbiamo avuto la possibilità di pareggiare con Larrivey, quella deviazione di testa poteva avere una sorte migliore. Ma mi preme sottolineare una cosa: nessuno deve perdere di vista la realtà. Se lo si facesse, mi dispiacerebbe moltissimo. Noi abbiamo 38 punti e visti i risultati odierni, la salvezza è praticamente acquisita. Dispiace non aver portato a casa i tre punti, guardando la classifica con una vittoria la squadra sarebbe in zona Champions League e credo che sarebbe stato un bel premio per questo gruppo. Ma noi dobbiamo essere felici di quanto siamo riusciti a fare fino a questo momento, anche se non ci accontentiamo e non ci sentiamo ancora appagati».
Resta la soddisfazione della convocazione di Andrea Cossu in nazionale. L’amaro, in qualche modo, diventa dolce. «E’ un onore per tutti noi e soprattutto per il presidente Cellino, che il ct Marcello Lippi segua con interesse il Cagliari. Un riconoscimento al lavoro di tutti noi. Avere dei giocatori che indossano la maglia azzurra è bellissimo, oltre che gratificante. Mi auguro che tornino con la giusta carica e tante motivazioni. Domenica ci aspetta una partita difficilissima col Catania e dobbiamo assolutamente fare punti».
Unione Sarda - Matri rilancia: "Mica ci demoralizziamo"
Due vittorie in casa regalano le vertigini da alta classifica e magari due sconfitte in trasferta spengono un po' l'entusiasmo. Alessandro Matri, però, cerca un'altra strada e prova a non guardare i numeri: «Così come non ci siamo esaltati prima, non dobbiamo demoralizzarci adesso. Nulla è cambiato. Il nostro campionato deve andare sempre nella stessa direzione, d'altronde abbiamo tutto il tempo per levarci qualche soddisfazione». Ma «è importante scendere in campo pensando solo alla singola partita».
Al Bentegodi l'attaccante rossoblù gioca novanta minuti, resta però stretto nella morsa dei difensori del Chievo e non riesce a incidere più di tanto nella manovra offensiva del Cagliari. Non arriva il gol numero dodici, «ma soprattutto non arriva un risultato positivo per il Cagliari che era ampiamente alla nostra portata», sottolinea l'attaccante. «Purtroppo, a un certo punto, sembrava che la partita si fosse incanalata bene per noi, ma alla fine non è stato così». Nel finale il Chievo si mostra più affamato: «Purtroppo in queste partite non puoi distrarti un attimo, perché altrimenti paghi un conto salato».
In tribuna al Bentegodi ci sono il fratello Alberto e il padre Luigi: «Non è una novità, mi seguono spessissimo. Ma stavolta, forse, mi brucia di più per il risultato mancato. Era il compleanno di papà e avrei voluto fargli un regalo». L'occasione potrà arrivare tra qualche giorno. Domenica si torna al Sant'Elia, arriva il Catania: «Dovremo ritrovare subito la concentrazione giusta per affrontare una squadra in forma».
Andrea Parola manda giù a fatica il risultato di Verona: «È una sconfitta ingiusta, decisa soltanto da alcuni episodi sfortunati». Il Cagliari «ha giocato un calcio migliore, tenendo la palla a terra e comandando a lungo la manovra». Il Chievo vince e rilancia la legge del Bentegodi: «Ormai i gialloblù sono diventati la nostra bestia nera. Da queste parti il Cagliari non ha mai vinto e in più, quest'anno, abbiamo perso anche il confronto in casa». Assenze decisive nell'ultima sfida? «Non credo proprio», sottolinea il centrocampista pisano, «perché, ripeto, abbiamo tenuto benissimo il campo. Se solo certe cose fossero andate in un'altra direzione, non saremmo qui a parlare di una sconfitta». Nella ripresa il Cagliari ha avuto per un po' anche l'uomo in più: «E tale doveva restare, perché su due mezzi falli, soprattutto il primo, è arrivata l'espulsione di Nainggolan».
Unione Sarda - Cossu, dalla Curva nord all'azzurro
La prima convocazione in Nazionale passa per Verona, dove si è consumata gran parte della sua carriera, quasi dieci stagioni, versante Hellas. Strano davvero il destino di Andrea Cossu, 29 anni, cuore rossoblù e primo cagliaritano a vestire la maglia dell'Italia. «Non è possibile. Ma io? Proprio io?».
Quasi gli cedono le gambe quando Max Allegri glielo sussurra, in anteprima, subito dopo la gara con il Chievo. «Mi sembra tutto così strano», la prima reazione del fantasista negli spogliatoi dello stadio Bentegodi. Appena prima di salire sull'aereo, poi, il fiocco azzurro è ufficiale. «Incredibile». C'è anche lui (e naturalmente il portiere Federico Marchetti) nella lista dei ventitré diramata dal ct Marcello Lippi per l'amichevole (la penultima prima dei Mondiali in Sudafrica) che si disputerà mercoledì sera a Montecarlo contro il Camerun di Samuel Eto'o. «Sì, è qualcosa di incredibile, per questo indescrivibile».
Occhi lucidi, sguardo spaesato, sorriso sofferto complice la sconfitta. «Questo è un successo di tutto il Cagliari. Perché io sarò lì fisicamente, ma il merito è della società che ha creduto in me e dei compagni senza i quali nessuno si sarebbe mai accorto di Andrea Cossu». Dedicato alla moglie Carlotta, ma non solo. «Voglio condividere questo momento con l'intera città».
Cagliaritano doc, costretto a emigrare, proprio qui in Veneto, per costruirsi una carriera importante. Senza, però, mai perdere la passione per il Cagliari, che poi è una vera e propria fede che la lontananza ha semmai rafforzato. Spesso la domenica andava a vedere i rossoblù in trasferta dopo aver giocato il sabato in B con il Verona. Prima tifoso, poi calciatore, cresciuto in Curva nord e diventato addirittura protagonista in campo. «Io resto uno di loro», ha confidato una volta Cossu in un'intervista. E anche per loro oggi si presenterà entro mezzogiorno nel centro federale di Coverciano. Con lui i vari Pirlo, De Rossi, Quagliarella, Pazzini, Cannavaro, Chiellini. Insomma, il top del top tricolore.
Andrea orgoglio di Sardegna, per tre giorni lo sarà dell'Italia intera. Dalla serie C alla Nazionale in due anni e mezzo. «È una storia clamorosa», già faticava a metterla a fuoco qualche mese fa, figurarsi ora che riporta addirittura l'Isola nel calcio che conta (assieme al portiere nuorese del Palermo Salvatore Sirigu, originario di Siniscola). L'ultimo sardo a indossare l'azzurro (tenuto conto del fatto che Antonio Langella pur essendo cresciuto a Sorso sin da bambino, è nato a Napoli) era stato Gianfranco Zola, in Italia-Inghilterra l'11 ottobre del 1997. Quasi un passaggio di consegne, prima in rossoblù, ora in azzurro. «Non scherziamo. Lui era un campione, io faccio il mio, punto e basta». Sin troppo umile Cossu, che ha sempre evitato i paragoni con Magic Box. Anche per questo - tornato a Cagliari per la seconda volta - ha preferito il 7 al 10, finito poi sulle spalle di Lazzari.
Fantasia rossoblù al potere, in questo momento Cossu è considerato il miglior trequartista assieme all'interista Sneijder. E dopo aver conquistato la sua gente (che è pazza di lui), riportato il Cagliari ai vertici della serie A e stregato persino il commissario tecnico, prova ora a inseguire un sogno mondiale. «Cammino in punta di piedi, già essere arrivato sin qui è una grande gioia».
Magari avrebbe preferito festeggiarla con una vittoria del Cagliari. «La sconfitta è immeritata, c'è stato un momento in cui avevamo la partita in pugno, diciamo che non siamo stati troppo fortunati in certi episodi». Domenica al Sant'Elia l'occasione per un pronto riscatto contro il Catania. «Cercheremo di riprenderci i punti persi mercoledì a Udine e qui a Verona». Nel frattempo Cossu ha un appuntamento con la storia.
La Nuova Sardegna - Cossu, fantasia al servizio di Lippi
La notizia gli è stata comunicata poco dopo le 18. Andrea Cossu è il primo cagliaritano a indossare la maglia azzurra. E con lui ci sarà un altro sardo, il portiere del Palermo Salvatore Sirigu. Entrambi sono stati convocati per l’amichevole di mercoledì col Camerun.
«Non me l’aspettavo - le prime parole del fantasista -. E’ una soddisfazione per me, ma credo anche per la città e per il presidente Cellino. In questo momento non riesco a spiegare le sensazioni che provo, posso solo dire che mi giocherò le mie carte dando il massimo, così come faccio tutti i giorni per il Cagliari». La sconfitta col Chievo, in qualche modo, guasta la festa a Cossu. «Perchè è immeritata - spiega - e arrivata quando ormai le due squadre si stavano accontentando del pareggio. Peccato, siamo stati puniti da un rimpallo sfavorevole».
Il trequartista rossoblù giù da un paio di giorni era stato messo in allarme. Sapeva di essere nella lista ampia del commissario tecnico, ma non pensava che alla fine oggi si sarebbe dovuto presentare a Coverciano. «Sono abituato a lavorare - aggiunge -, a guadagnarmi sul campo tutto quello che riesco a conquistare. Vado in azzurro con la consapevolezza di aver fatto bene in questi mesi, ma senza farmi illusioni. Sono fortunato ad avere questo onore, mi riempie di gioa essere il primo cagliaritano ad avere un privilegio simile. Ho dentro una carica notevole e la voglia di ripagare la fiducia di Lippi».
Mercoledì avrà una grande opportunità e non ha nessuna intenzione di farsela sfuggire. «Intanto se sono in azzurro il merito va diviso con il presidente, l’allenatore e tutti i miei compagni. Questa convocazione è anche merito loro. Se gioco bene è perchè sono sereno, sento la fiducia della società e del mister, la squadra mi mette nella condizione di esprimermi al meglio».
Da due anni Andrea Cossu sta giocando benissimo. Un rendimento costante. Su di lui hanno espresso giudizi lusinghieri un po’ tutti, la sua convocazione è stata più volte invocata e finalmente e arrivata. «Io al Mondiale? E’ già tanto che entro a far parte del giro azzurro - dice - figuriamoci se penso al futuro. Per me è motivo d’orgoglio sapere che il ct mi segue e mi tiene in considerazione. E’ il premio per il lavoro svolto, per i risultati ottenuti dal Cagliari, per i progressi che ho fatto grazie ai consigli e agli insegnamenti di mister Allegri. Sono felice».
E le scariche di adrenalina arriveranno al massimo quando oggi varcherà i cancelli del centro tecnico di Coverciano. Probabilmente accompagnato da Gigi Riva.
La Nuova Sardegna - La delusione rossoblù: "Troppi errori in difesa"
Il rammarico di Ariaudo che si mischia al dispiacere di Cossu. L’analisi di Parola che condisce la rabbia di Nainggolan. Dopo partita grigio andante per i rossoblù. Il Cagliari lascia il Bentegodi dopo aver avuto anche le chance per fare bottino pieno. “Sì, loro hanno dominato sui palloni alti ma noi ci siamo mossi meglio palla a terra. Siamo stati condannati da due episodi» taglia corto Parola. La mezzala, piazzata da Allegri di fronte alla difesa al posto di Conti squalificato, non ha dubbi: «Il gol di Granoche matura da un intervento di un nostro difensore (Ariaudo, ndr). Non siamo stati fortunati e l’abbiamo pagata cara. Sono convinto - dice Parola - che se avessimo chiuso in undici avremmo commentato un altro risultato». La sconfitta di misura - anche se maturata nella ormai abituale emergenza: infortuni e forfait si inseguono da mesi - brucia. I commenti rimbalzano sul momento chiave: Cagliari con un uomo in più che perde Nainggolan espulso per doppio giallo nel giro di pochi minuti. «Ho cercato di rendermi utile da subito e sono partito forte. Forse, mi sono fatto trascinare dalla foga» spiega il mediano belga, mercoledì con l’under 21 del suo paese. «Però - aggiunge Nainggolan - l’arbitro sul primo fallo è stato eccessivamente severo. Mi dispiace molto». Sull’espulsione taglia corto Ariaudo: «Così come le punte sbagliano gol fatti e noi difensori ci facciamo punire dagli attaccanti, anche i centrocampisti possono commettere delle leggerezze. Radja (Nainggolan, ndr) ha pagato l’inesperienza. La mia rete? Avrei preferito non segnare e rientrare a casa con un risultato positivo». Amarezza anche per Andrea Cossu. Il fantasista si è sacrificato anche in fase di contenimento. Ma non è bastato. “Abbiamo perso immeritatamente. Tra l’altro, sembrava che il pari fosse il risultato che stava bene sia a noi sia a loro. Il 2-1 nasce da un episodio in cui sono stati fortunati. Peccato».
Unione Sarda - Astori: "Il gol? Preferivo fare punti"
Un lampo in avanti aggiusta la partita, una deviazione sfortunata in difesa lancia il Chievo verso la vittoria. In poco meno di mezz'ora Davide Astori si ritrova due volte protagonista al Bentegodi e alla fine mastica amaro: «Altro che gol, avrei preferito che il Cagliari tornasse a casa con qualche punto».
L'ennesima difesa inventata da Allegri per far fronte agli infortuni (stavolta tocca a Biondini giocare a destra per l'improvviso attacco influenzale di Canini) non balla più di tanto, ma cade sulle due uniche vere incursioni del Chievo: «Siamo stati condannati dagli episodi», sottolinea Astori, «perché per il resto il reparto si è ben comportato nel corso di tutti i novanta minuti».
Al sesto del secondo tempo, il centrale rossoblù azzecca la zampata che beffa Sorrentino e aggiusta la partita dopo il vantaggio di De Paula: «Mi sono avvicinato sul secondo palo seguendo uno schema, ritrovandomi nel punto giusto al momento giusto». Tocco istintivo ma efficace: «Come l'ho colpita? Fortuitamente», ammette il giocatore bergamasco. «Non ricordo neanche se l'ho presa col fianco o con la coscia». La palla entra. Secondo gol in campionato (dopo quello con la Fiorentina) e partita che sembra andare per il verso giusto: «Dopo il pareggio abbiamo cominciato a giocare bene e l'espulsione di Marcolini ci ha dato anche la marcia in più per portare a termine la partita nel migliore dei modi».
Ma il secondo giallo per Nainggolan rimette tutto in equilibrio e il Chievo si fa trovare più pronto nella sfida dieci contro dieci. «Sul loro secondo gol ho avuto sfortuna», racconta Astori. «Sono saltato in mezzo a Granoche e Pellissier per impedire un loro intervento di testa, ma non sono riuscito a indirizzare la palla dove volevo». Palla che arriva sul palo e corre alle spalle di Marchetti: «A quel punto Granoche è stato il primo ad arrivarci e non c'è stato più niente da fare».
Due trasferte in quattro giorni e un Cagliari che vede allontanarsi i posti che contano in classifica: «In otto giorni abbiamo giocato tre partite e forse le assenze hanno pesato», sottolinea Astori, «anche se la difesa in emergenza si è ben comportata. In particolare, ha svolto benissimo la sua parte Biondini sulla fascia destra».
Sta diventando quasi stregata la casella del terzino destro nel Cagliari di quest'anno. C'è voluta quasi mezza squadra per coprire gli infortuni. Ha iniziato la stagione Pisano, costretto poi a cedere il passo a Marzoratti. Dopo è finito fuori gioco anche il difensore milanese e Allegri ha dovuto arretrare Dessena. Nuovo giro di infortuni ed è arrivato il turno di Canini, che nelle ultime partite ha preso confidenza col ruolo da esterno. Nei giorni scorsi, peraltro lo staff rossoblù ha fatto di tutto per farlo recuperare da un infortunio muscolare rimediato nella sfida di mercoledì con l'Udinese. Ma ieri mattina è arrivata la doccia fredda. Canini si è svegliato a Verona con un virus influenzale. Febbre e conati di vomito. Impossibile mandarlo in campo. Da qui la decisione di Allegri di puntare su Biondini, anche perché a disposizione c'era solo Lopez, al rientro in panchina ma non ancora al meglio dopo l'intervento al menisco.
Unione Sarda - Cagliari, un mese crudele
Il Cagliari ha confezionato il suicidio perfetto, riuscendo a perdere contro il Chievo incapace, per quasi tutta la partita, di rendersi pericoloso. È una sconfitta figlia dei tanti guai che stanno affliggendo la squadra rossoblù in questo periodo, della fatica accumulata in una settimana massacrante, contrassegnata dal recupero di Udine, ma anche dell'incredibile prestazione di Nainggolan che, dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, è riuscito nell'impresa di meritarsi due cartellini gialli nel giro di sessanta secondi. L'espulsione del belga-indonesiano è andata a pareggiare quella subita dal Chievo al 16' della ripresa, quando Marcolini era stato cacciato per doppia ammonizione. Il Cagliari, sul punteggio di 1-1 per effetto delle reti di De Paula nel primo tempo e Astori nella ripresa, e con un uomo in più, avrebbe potuto controllare agevolmente la partita e pensare anche di piazzare il colpo del ko. Invece, tutto è precipitato. E al 33' il neo entrato Granoche ha infilato in porta il pallone della vittoria per i veronesi.
Nel preparare la partita, Allegri si è imbattuto in una serie di contrattempi, l'ultimo dei quali lo ha privato dell'unico terzino destro a disposizione, ovvero, Michele Canini, recuperato in extremis dopo la contusione al polpaccio subita a Udine e colto da un attacco di gastroenterite nel cuore della notte. ll dottor Marco Scorcu, ieri mattina, dopo averlo visitato, non ha potuto fare altro che dichiararlo indisponibile e rispedirlo a casa con i genitori, giunti dalla vicina Brescia per vederlo giocare. Il tecnico rossoblù ha dovuto inventarsi Biondini terzino destro, stravolgendo il centrocampo, già privo dello squalificato Conti, rimpiazzato da Parola. Anche la panchina è stata allestita facendo i salti mortali. Si è rivisto Lupatelli, dopo tre mesi di infortunio, e anche capitan Lopez, aggregato, però, più per fare gruppo che altro. Dentro anche i baby Dametto e Verachi, al fianco degli unici tre cambi reali: Nainggolan, Larrivey e Jeda. In pratica, solo l'attacco è stato risparmiato dall'allucinante serie di guai che ha colpito la squadra nelle ultime settimane. Con queste poche forze, il Cagliari si è contrapposto al dinamico 4-3-1-2 del Chievo, ringalluzzito dal colpo esterno di domenica scorsa sull'Atalanta, e con in vista ben più di una salvezza anticipata.
Proprio grazie alla tranquilla posizione di classifica, i veronesi hanno accuratamente evitato di sbilanciarsi, lasciando che la partita scivolasse via senza sussulti. Altrettanto ha fatto il Cagliari, tralasciando il dispendioso pressing alto per attendere gli eventi stando ben coperto nella propria metà campo. Tuttavia, i rossoblù hanno avuto qualche occasione mica male per passare. Lazzari ha concluso alto da ottima posizione, Matri e Nenè non hanno avuto la prontezza di spedire in porta un pallone radente di Cossu, mentre ancora Lazzari ha esitato nel tiro sciupando un'altra buona chance.
Il Chievo si è ritrovato in vantaggio al 34' senza praticamente aver fatto nulla per meritarlo. Il tocco di De Paula sull'uscita di Marchetti è stato vincente a causa della decisione dei rossoblù di difendersi, su una punizione dalla opposta metà campo, stando in linea e piuttosto distanti dalla propria area. Sulla sponda aerea di Pellissier, De Paula si è avventurato nella terra di nessuno capitalizzando al massimo l'opportunità. E tanto per gradire, due minuti dopo, Marcolini (autore dei due gol della vittoria del Chievo all'andata) ha stuzzicato Marchetti con una fiondata dalla distanza, trovando la pronta risposta del portiere.
Al Cagliari non è restato altro da fare che chiudere il primo tempo senza altri danni, dando l'impressione di avere poche energie per dare ritmo e velocità al suo tentativo di rimonta.
La sorte ha voluto che al 6' della ripresa Astori, su lunga punizione di Cossu dalla destra, punisse il goffo tentativo di uscita di Sorrentino e ristabilisse la parità. Poco dopo, Marcolini è stato espulso e a quel punto al Cagliari non restava altro da fare che amministrare la situazione. Di Carlo ha preferito mantenere le due punte, affidando a Pinzi i compiti di Marcolini, mentre Allegri spediva in campo Nianggolan al posto di Lazzari per immettere energie fresche. Mai decisione fu più fatale. Il belga è entrato al 17' e al 25' era già sotto un'immeritata doccia. E siccome i colpi di sfortuna non vengono mai soli, al 33' Astori, nel tentativo di anticipare Pellissier, ha colpito male, spedendo la palla sul palo alla destra di Marchetti, sul pallone che danzava sulla linea è piombato Granoche, che aveva rilevato De Paula, realizzando la rete del definitivo 2-1. Inutili le mosse di Allegri, che ha inserito Larrivey per Nenè e Jeda per uno stremato Cossu, fresco azzurro. Il Cagliari non ha mai trovato il bandolo della partita che, pure avrebbe potuto pareggiare, con due fiammate nei pressi del 90': un sinistro di Agostini da due passi è stato fortunosamente deviato in angolo da Frey; sul successivo calcio dalla bandierina, Larrivey ha anticipato il movimento, impattando male il pallone a due passi dalla porta di uno spaurito Sorrentino. L'ultima parola l'ha detta il Chievo, con un destro di Granoche respinto di pugno da Marchetti che ieri, stranamente, non ha brillato per sicurezza e pulizia degli interventi.
juninho85
01-03-2010, 22:36
Cossu: "E qualcuno diceva che non avevo il fisico..."
“È un'occasione importante, sono felice di essere qua. Non capita tutti i giorni arrivare in Nazionale. Io ho fatto tanta gavetta e ora che sono qua spero di dimostrare il mio valore. Due anni fa ero a Verona in Serie C e ora sono contento di essere qui, ma non ci avevo mai pensato." Sono le prime parole di Andrea Cossu vestito d'azzurro,arrivato stamattina in ritiro a Coverciano, in provincia di Firenze. Nel ragazzo si intravede l'emozione della prima volta e anche tanta meraviglia, non pensava veramente di attrarre le attenzioni del CT Marcello Lippi.
Ma allo stesso tempo il trequartista cagliaritano ha il tempo per lanciare qualche piccola frecciatina e alla domanda su chi "dedica" questa convocazione risponde: "Quando sono arrivato a Coverciano, la prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella in cui i dirigenti del Cagliari, a 14 anni, mi mandarono via perchè non avevo il fisico”.
Astori: "Puniti da un episodio"
La sua seconda rete stagionale stavolta non è servita a Cagliari per agguantare un risultato positivo. A fine gara Davide Astori dice la sua e descrive il suo go: "Siamo stati puniti da un episodio. Sono saltato, ho colpito, è stato un gesto istintivo. Purtroppo è andata male".
Parola: "Prestazioni positive nonostante le sconfitte"
Le sconfitte subite nell'ultima settimana contro Udinese e Chievo non scoraggiano Andrea Parola che non sente aria di crisi ed analizza così il momento della sua squadra: Due partite dove è andato male il risultato, ma le prestazioni sono state positive. Le assenze? Non sono determinanti. Chi entra, fa bene".
secondo me questi si sono fumati completamente la materia grigia...anche sforzandomi e volendo pensare positivo non riesco a trovare una frazione di 5 minuti in entrambe le partite che mi possa far pensare che il cagliari abbia giocato bene...ma dove cazzarola vogliamo andare?!:mbe:
juninho85
01-03-2010, 22:36
Mai prima d'ora due sardi in Nazionale
Due giocatori sardi in Nazionale. Non era mai successo prima d'ora. Le convocazioni di Marcello Lippi hanno regalato una piccola soddisfazione all'Isola, con la presenza nella lista dei 23 di Andrea Cossu, cagliaritano doc, e Salvatore Sirigu, di Siniscola, in provincia di Nuoro. L'ultimo sardo a vestire la maglia azzurra era stato Gianfranco Zola. Con la convocazione di Cossu è stato stabilito anche un altro curioso record, essendo il fantasista rossoblù il primo giocatore di Cagliari ad essere convocato in azzurro.
Lippi prova il 3-4-3. Cossu c'è
Cossu-Borriello-Di Natale. Questo il tridente offensivo che il Ct della Nazionale, Marcello Lippi, ha provato nel primo allenamento che gli azzurri hanno sostenuto a Coverciano. Il tecnico viareggino ha sperimentato un inedito 3-4-3, con Bonucci, Cannavaro e Chiellini in difesa; due esterni (Maggio a destra e Criscito a sinistra) e De Rossi e Pirlo a centrocampo.
La Nazionale giocherà mercoledì al Louis II di Montecarlo contro il Camerun.
http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Calcio/100403/I+sogni+di+Cossu+si+avverano%3A+Cagliari+e+la+Nazionale
Una delle più grandi soddisfazioni dopo aver battuto la Juve in casa sua...Unu Casteddaiu in nazionale...mercoledi le lacrime si sprecheranno.
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