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View Full Version : fuori corso e lavoro?


gesoft
17-07-2009, 20:48
chi è andato fuoricorso ha trovato particolari difficoltà a trovare lavoro?

carter100
18-07-2009, 08:18
chi è andato fuoricorso ha trovato particolari difficoltà a trovare lavoro?

Dipende dal quanto, laurea, per che lavoro, città, competenze.

gesoft
18-07-2009, 08:32
chiedevo infatti esperienze vissute ...in generale....tanto per parlà:D

Gargoyle
18-07-2009, 08:39
Presentarsi da neolaureato ad un colloquio con una laurea presa in più del tempo limite non è un bel biglietto da visita.

Bisogna giustificare le ragioni del ritardo: se si è lavorato sul serio ok (ma non cose tipo "fare i camerieri", è chiaro), se si è perso tempo a cazzeggiare è un problema.

Poi dipende dalla laurea: un ingegnere che ci ha messo 7 anni è un conto, un laureato in DAMS o Filosofia che ci ha messo 7 anni fa ben altra impressione, ahilui.

Poi, dopo qualche contrattino cocopro, uno non è già più un "neo"laureato e quindi anziché tempo e voto di laurea iniziano a pesare sul CV le competenze lavorative acquisite.

carter100
18-07-2009, 08:41
Ok, se è per parlà porto la mia esperienza, pensavo volessi qualcosa di specifico.

Ingegnere informatico triennale, ultimi esami alla specialistica. Fatti 4 colloqui, mai chiesto voto o perchè 4 anni al posto di 3 alla triennale. Credo dipenda in effetti dalla laurea e anche dall'azienda.

[A+R]MaVro
18-07-2009, 09:20
Io sto facendo dei colloqui per assumere una risorsa e il numero di anni impiegati per laurearsi può essere discriminante, non tanto in fase di colloquio (dove al massimo si fa una domandina sulla motivazione) quanto in fase di scrematura dei curricula e quindi di accesso al colloquio. Quello che fa impressione perggiore tuttavia è il connubio tra corso di laurea/facoltà/tempo: sull'anno di fuori corso di un laureato in economia in Bocconi si soprassede, sui 2 anni di un laureato in giurisprudenza all'università del Molise no.

Una volta superate le prime esperienze poi non conta più il tempo impiegato a laurearsi ma le competenze acquistite. Se può incoraggiarti mi sono laureato accademicamente fuori corsi di 1 anno, se contiamo il tempo effettivo è più di 1 anno e mezzo, e ho trovato il mio primo (sottopagato) lavoro dopo un mese. Correva il 2004, ora credo che le condizioni siano un po' più difficili.

screttiu
18-07-2009, 11:53
mi laurerero', non so quando, ma sicuramente fuori corso nonostante nel primo anno abbia gia dato quasi 8 esami con media alta.
ma per ragioni di fisico e di stabilita psichiche non terro' questi ritmi ancora per molto,lavoro a tempo pieno, ovviamente.

Inlogitech
18-07-2009, 12:48
MaVro;28261647']Io sto facendo dei colloqui per assumere una risorsa e il numero di anni impiegati per laurearsi può essere discriminante, non tanto in fase di colloquio (dove al massimo si fa una domandina sulla motivazione) quanto in fase di scrematura dei curricula e quindi di accesso al colloquio. Quello che fa impressione perggiore tuttavia è il connubio tra corso di laurea/facoltà/tempo: sull'anno di fuori corso di un laureato in economia in Bocconi si soprassede, sui 2 anni di un laureato in giurisprudenza all'università del Molise no.

Una volta superate le prime esperienze poi non conta più il tempo impiegato a laurearsi ma le competenze acquistite. Se può incoraggiarti mi sono laureato accademicamente fuori corsi di 1 anno, se contiamo il tempo effettivo è più di 1 anno e mezzo, e ho trovato il mio primo (sottopagato) lavoro dopo un mese. Correva il 2004, ora credo che le condizioni siano un po' più difficili.

Non so che pensare. A me non è mai sembrato giusto fare pesare gli anni di studio che si sono impiegati per conseguire la laurea, specie in alcune facoltà e città dove, oggettivamente, è difficile arrivare al traguardo nei tempi "giusti"; un esempio concreto: facoltà di giurisprudenza di Catania (con un' unica università nella città, quando altre città ne hanno più di una sia pubbliche che private), vi sono tatissimi iscritti (da quello che sapevo sui 16000 circa, ma non ho fonti attendibili) su una popolazione universitaria totale di 60000 studenti circa. Se si vanno a vedere le statistiche, mediamente, ci si laurea tra i 28-33 anni (in riferimento al vecchio ordinamento e considerando che quelli di questo ordinamento hanno fatto il militare o il servizio civile obbligatorio, con perdita ulteriore di tempo, e se non si ha nessuno alle spalle), questo a causa dell' alto numero di iscritti che fa si che i professori siano eccessivamente severi, con esami assurdi e programmi ancora più assurdi.....non tutti possono laurearsi e se ci si arriva dopo innumerevoli fatiche (tranne i soliti noti), certo vi sono delle mosche bianche che si laureano con soli 2 o 3 anni di fuori corso, ma si possono contare con le dita di una mano. Per non parlare dei voti. Ho fatto questo esempio perchè è la realtà che sto affrontando e che, comunque, può essere applicata a molte altre realtà nazionali con problemi simili. Ci sono poi atenei o istituzioni che sono sopravvalutate, ma questo è un altro problema.

carter100
18-07-2009, 13:52
Non so che pensare. A me non è mai sembrato giusto fare pesare gli anni di studio che si sono impiegati per conseguire la laurea, specie in alcune facoltà e città dove, oggettivamente, è difficile arrivare al traguardo nei tempi "giusti"; un esempio concreto: facoltà di giurisprudenza di Catania (con un' unica università nella città, quando altre città ne hanno più di una sia pubbliche che private), vi sono tatissimi iscritti (da quello che sapevo sui 16000 circa, ma non ho fonti attendibili) su una popolazione universitaria totale di 60000 studenti circa. Se si vanno a vedere le statistiche, mediamente, ci si laurea tra i 28-33 anni (in riferimento al vecchio ordinamento e considerando che quelli di questo ordinamento hanno fatto il militare o il servizio civile obbligatorio, con perdita ulteriore di tempo, e se non si ha nessuno alle spalle), questo a causa dell' alto numero di iscritti che fa si che i professori siano eccessivamente severi, con esami assurdi e programmi ancora più assurdi.....non tutti possono laurearsi e se ci si arriva dopo innumerevoli fatiche (tranne i soliti noti), certo vi sono delle mosche bianche che si laureano con soli 2 o 3 anni di fuori corso, ma si possono contare con le dita di una mano. Per non parlare dei voti. Ho fatto questo esempio perchè è la realtà che sto affrontando e che, comunque, può essere applicata a molte altre realtà nazionali con problemi simili. Ci sono poi atenei o istituzioni che sono sopravvalutate, ma questo è un altro problema.

C'è da dire che, a mia conoscenza, per il VO ci siano meno problemi per i fuoricorso, proprio perchè era la norma (posso sapere male eh). Purtroppo per molti tipi di lauree (o di aziende anche, ci son quelle che esplicitano che voglion solo triennali in 3 anni con 108 almeno...:muro: ) si tende un pò a pretendere troppo (poi, vedendo anche gli stipendi...vabbè lasciamo perdere).

gesoft
18-07-2009, 14:19
interessante quello dite ....:) ecco per fare una domanda più diretta avete mai avuto rimorsi/rimpianti(non so quale dei termini sia il miglior..rimpianto per non essersi sacrificati di più o rimorso per avere cazzeggiato troppo :sofico: ) di essere andati fuoricorso??un mio amico è pure contento di essere andato quel pelo fuoricorso (1 anno e mezzo:D ) "ne approfitto ora che poi quando lavorerò sarà una palla mostruosa"...io mi sento molto in colpa...:rolleyes: sarà che soono fatto così :cry:

Inlogitech
18-07-2009, 14:37
C'è da dire che, a mia conoscenza, per il VO ci siano meno problemi per i fuoricorso, proprio perchè era la norma (posso sapere male eh). Purtroppo per molti tipi di lauree (o di aziende anche, ci son quelle che esplicitano che voglion solo triennali in 3 anni con 108 almeno...:muro: ) si tende un pò a pretendere troppo (poi, vedendo anche gli stipendi...vabbè lasciamo perdere).

la questione dei voti è assurda, lasciando stare i voti delle materie di profitto, parliamo dei voti delle tesi. Ogni facoltà ha un proprio regolamento interno che può attribuire un diverso punteggio massimo per le varie tesi (compilative, semisperimentali e sperimentali). Es: giurisprudenza ( nella mia città in altre so i punteggi assegnati sono differenti) 3 punti max per le compilative 5 o 6 punti max per le sperimentali ( o personalizzate se preferite ); vai a lettere e danno 11 punti max, a scienze politiche 10 o 11 punti, a medicina 10 punti mi pare ect.... considerando che un laureato in giurisprudenza ed uno in scienze politiche parteciperanno agli stessi consorsi pubblici o a colloqui in aziende private, uno che ha avuto, che so, 3 o 4 punti alla tesi venendo da giurisprudenza non è svantaggiato rispetto a chi, a parità di media nei voti delle materie date, ha ricevuto 7,8,n punti? Quando ho chiesto la tesi un prof mi aveva assegnato una argomento semisperimentare (o semi-personalizzato) e potevo ambire a 3 o 4 punti max. Sapete che ho fatto? Sono andato da un altro prof, di una materia infinitamente più abbordabile, ed ho chiesto una tesi compilativa con la possibilità di prendere max 3 punti....a questo punto a parità di punteggio o avendo la possibilità di prendere punteggi simili con mole di fatica e lavoro in meno ho preferito la strada meno impegnativa, anche se non mi garba molto. Adesso mi do l'ultima materia e poi spicco il volo... spero.

interessante quello dite ....:) ecco per fare una domanda più diretta avete mai avuto rimorsi/rimpianti(non so quale dei termini sia il miglior..rimpianto per non essersi sacrificati di più o rimorso per avere cazzeggiato troppo :sofico: ) di essere andati fuoricorso??un mio amico è pure contento di essere andato quel pelo fuoricorso (1 anno e mezzo:D ) "ne approfitto ora che poi quando lavorerò sarà una palla mostruosa"...io mi sento molto in colpa...:rolleyes: sarà che soono fatto così :cry:

Parlo per me. Il mio rimpianto è avere rinunciato al posto in medicina che avevo vinto tramite concorso (sono stato un coglione). Per il resto, ho lavorato saltuariamente, sia messo in regola ma più spesso in nero. Ho fatto il servizio civile obbligatorio (in sostituzione della leva militare) perdendo 1 anno + altri mesi per riprendere il ritmo di studio; infine, ho perso 1 anno e qualche mese dietro una ragazza......però è certo che sono ben preparato in quello che ho studiato.

carter100
18-07-2009, 14:59
interessante quello dite ....:) ecco per fare una domanda più diretta avete mai avuto rimorsi/rimpianti(non so quale dei termini sia il miglior..rimpianto per non essersi sacrificati di più o rimorso per avere cazzeggiato troppo :sofico: ) di essere andati fuoricorso??un mio amico è pure contento di essere andato quel pelo fuoricorso (1 anno e mezzo:D ) "ne approfitto ora che poi quando lavorerò sarà una palla mostruosa"...io mi sento molto in colpa...:rolleyes: sarà che soono fatto così :cry:

Mi son pentito quando, ad una chiamata di 1 azienda, una rarissima delle mie parti circa 6 mesi fa, mi è stato chiesto quanti esami al termine della LS. Mancandomene 7-8, nulla da fare. Senza perdere quell'anno, forse al colloquio ci sarei arrivato.

[A+R]MaVro
22-07-2009, 03:26
Non so che pensare. A me non è mai sembrato giusto fare pesare gli anni di studio che si sono impiegati per conseguire la laurea, specie in alcune facoltà e città dove, oggettivamente, è difficile arrivare al traguardo nei tempi "giusti"; un esempio concreto: facoltà di giurisprudenza di Catania (con un' unica università nella città, quando altre città ne hanno più di una sia pubbliche che private), vi sono tatissimi iscritti (da quello che sapevo sui 16000 circa, ma non ho fonti attendibili) su una popolazione universitaria totale di 60000 studenti circa. Se si vanno a vedere le statistiche, mediamente, ci si laurea tra i 28-33 anni (in riferimento al vecchio ordinamento e considerando che quelli di questo ordinamento hanno fatto il militare o il servizio civile obbligatorio, con perdita ulteriore di tempo, e se non si ha nessuno alle spalle), questo a causa dell' alto numero di iscritti che fa si che i professori siano eccessivamente severi, con esami assurdi e programmi ancora più assurdi.....non tutti possono laurearsi e se ci si arriva dopo innumerevoli fatiche (tranne i soliti noti), certo vi sono delle mosche bianche che si laureano con soli 2 o 3 anni di fuori corso, ma si possono contare con le dita di una mano. Per non parlare dei voti. Ho fatto questo esempio perchè è la realtà che sto affrontando e che, comunque, può essere applicata a molte altre realtà nazionali con problemi simili. Ci sono poi atenei o istituzioni che sono sopravvalutate, ma questo è un altro problema.

2-3 anni di fuori corso non sono giustificabili dalla difficoltà della facoltà. Nelle altre sedi italiane di giurisprudenza in quanti anni medi ci si laurea? Se, come penso, il numero di anni è inferiore vuol dire che l'università di Catania è di basso livello (foss'anche solo per l'organizzazione), se puoi cambia sede universiataria perchè il binomio anni fuori corso/università scadente sono l'anticamera della disoccupazione o della sottoccupazione.

Inlogitech
22-07-2009, 08:08
MaVro;28304467']2-3 anni di fuori corso non sono giustificabili dalla difficoltà della facoltà. Nelle altre sedi italiane di giurisprudenza in quanti anni medi ci si laurea? Se, come penso, il numero di anni è inferiore vuol dire che l'università di Catania è di basso livello (foss'anche solo per l'organizzazione), se puoi cambia sede universiataria perchè il binomio anni fuori corso/università scadente sono l'anticamera della disoccupazione o della sottoccupazione.

l' università di catania, almeno per giurisprudenza, è di buon livello a livello di insegnamento e preparazione (ho i miei cugini che hanno studiato a trento e padova, la sorella della mia fidanzata che studia in bocconi e parlando con loro ho notato che differenze di preparazione non ve ne sono molte, anzi... l'eccessiva pressione alla quale sono sottoposto mi ha reso più puntiglioso e preciso specie nel sapere e scovare i particolari). Il problema si pone per il fatto che essendo molti gli iscritti si crea una situazione tale per cui si fa una eccessiva scrematura e quindi volente o nolente si entra fuori corso. Questi problemi non ci sono in facoltà dove gli iscritti sono pochi, o perchè nella città vi sono più università (pubbliche o private) e quindi da un lato vi è una migliore distribuzione della popolazione studentesca tra le varie università esistenti e sia per il fatto che la presenza di più opportunità di studio crea più concorrenza.

scorpionkkk
24-07-2009, 12:34
MaVro;28304467']2-3 anni di fuori corso non sono giustificabili dalla difficoltà della facoltà. Nelle altre sedi italiane di giurisprudenza in quanti anni medi ci si laurea? Se, come penso, il numero di anni è inferiore vuol dire che l'università di Catania è di basso livello (foss'anche solo per l'organizzazione), se puoi cambia sede universiataria perchè il binomio anni fuori corso/università scadente sono l'anticamera della disoccupazione o della sottoccupazione.

si ma è un conteggio forfettario che lascia fuori anche i meritevoli. Un mio amico ingegnere stava all'epoca laureandosi con un conteggio complessivo di 6 anni quando un aneurisma l'ha tagliato fuori per un anno e mezzo.
Per carità, un caso su 1 milione però dopo essersi laureato è stato penalizzato da questo meccanismo macroscopico.
E meno male che non ha detto nel cv della malattia, altrimenti non avrebbe fatto neanche quei pochi colloqui.

~FullSyst3m~
24-07-2009, 20:00
Io sono dell'idea che le valutazioni dei colloqui, basati su: voto, tempo, ateneo siano delle emerite buffonate. Ed è un complimento.

Ci sono ragazzi che lavorano, ragazzi (come me) che hanno avuto problemi alle superiori e hanno perso uno o più anni, ragazzi che rinunciano ad un 28 perchè vogliono il massimo o ragazzi che magari accettano qualunque voto per laurearsi in corso. Cosi come ci sono laureati con 110L che non sanno davvero nulla.
Si dovrebbe cambiare il metro di giudizio che fa pena.

Darmur
25-07-2009, 11:15
Si dovrebbe cambiare il metro di giudizio che fa pena.

ripeto quello che ho scritto nell' altro thread... su cosa dovrebbero basarsi per fare una scrematura dei curricola? sulla faccia simpatica?

~FullSyst3m~
25-07-2009, 11:23
ripeto quello che ho scritto nell' altro thread... su cosa dovrebbero basarsi per fare una scrematura dei curricola? sulla faccia simpatica?

Se per te va bene giudicare in base al tempo, al voto o all'ateneo ok. Non consideriamo gli altri 1000 fattori che possono influire su queste cose. L'importante prendere laureati che ad un colloquio non ti sanno nemmeno dire cosa sia la programmazione ad oggetti.
Ma per favore va.