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View Full Version : Cagliari, tre morti sul lavoro


LUVІ
26-05-2009, 19:31
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro-3/sardegna-tre-morti/sardegna-tre-morti.html

Intossicazione da azoto. Il primo è caduto nel serbatoio; i compagni hanno tentato di intervenire
L'incidente alla Saras di Sarroch (gruppo Moratti), una delle più grandi d'Europa
Sardegna, tre morti in raffineria
"Hanno cercato di salvarsi a vicenda"
Dipendenti di una società che ha in appalto la manutenzione. Il cordoglio di Napolitano

Sardegna, tre morti in raffineria "Hanno cercato di salvarsi a vicenda"


CAGLIARI - Sono morti in tre nella grande raffineria Saras a Sarroch vicino a Cagliari. Il primo è caduto nel serbatoio intossicato dall'azoto; gli altri due hanno perso la vita perché volevano salvare il compagno. Dovevano pulire un serbatoio dell'impianto di desolforazione. I vapori letali non hanno lasciato scampo. Alla squadra apparteneva un quarto collega, Gianluca Fazio, intossicato anche lui, ma sopravvissuto: "Il primo ad entrare nella cisterna è stato Pierluigi Solinas, Gigi come lo chiamavamo tutti. Doveva controllare quali strumenti portare per iniziare il lavoro. Si è sentito subito male ed è cascato dentro la cisterna. Ho tirato la corda che lo legava ma non riuscivo ad estrarlo. Un operaio lì vicino ha chiamato gli altri due. Bruno - Bruno Muntoni - non ci ha pensato su ed è entrato ma i vapori hanno ucciso anche lui. Allora è toccato a Daniele Melis che ha indossato una maschera antigas e si calato nel serbatoio, ma è successo qualcosa e anche lui è morto".

Doveva essere un'operazione di routine. Era un'operazione consueta quella ordinata questo pomeriggio agli operai nella grande raffineria Saras della Sardegna. Pulire un serbatoio ma la routine si è trasformata in tragedia. I medici del 118 ma non hanno potuto che constatare il decesso in attesa del medico legale, che dovrà accertarne le cause, e del magistrato di turno cui spetterà il compito di indagare sull'incidente.

Sciopero di otto ore. I tre lavoratori erano dipendenti di una ditta esterna, la Co.me.sa. srl, 170 persone, specializzata proprio nella manutenzione di impianti industriali. Bruno Muntoni, 56 anni, sposato e padre di tre figli; Daniele Melis, 28 anni, e Pierluigi Gigi Solinas, di 27, erano di Villa San Pietro, paese a 30 chilometri da Cagliari e pochi chilometri dagli impianti della Saras. Domani la raffineria resterà chiusa: Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero di otto ore.

"Rischiamo la vita per 900 euro". Già due anni fa, in quella stessa raffineria, morì un altro operaio schiacciato da un crollo di pesanti tubi. "Rischiamo la vita tutti i giorni per 900 euro al mese", denuncia un dipendente di una ditta appaltatrice a cui appartenevano i tre operai morti intossicati. "Facciamo turni massacranti e senza riposi. Non si può morire così".

"Qualcuno non ha bonificato il serbatoio". Il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa, punta l'indice sulla mancata bonifica dell'impianto: "L'unica cosa certa che si può dire è che i tre operai sono stati ammazzati dal gas. Per entrare in un serbatoio come quello, servono prove di esplosività e bonifiche che forse non sono state fatte".

Raffineria tra le più grandi d'Europa. La raffineria Saras appartiene al gruppo della famiglia Moratti, è tra le più grandi d'Europa: rappresenta circa il 15% della capacità totale di raffinazione in Italia, 110 mila barili raffinati al giorno, 3.000 persone impiegate. In queste settimane gli impianti sono interessati da una serie di interventi di manutenzione programmata. La società ha espresso immediatamente il dolore e il cordoglio per l'accaduto. I fratelli Massimo e Gianmarco Moratti sono partiti subito per la Sardegna.

Il cordoglio di Napolitano. Il presidente della Repubblica ha espresso ''partecipazione e vicinanza'' ai familiari dei tre operai morti. Giorgio Napolitano, oggi a Firenze, ha avuto un contatto telefonico con il prefetto di Cagliari a cui ha chiesto informazioni sull'incidente. "Un'ennesima tragica notizia", ha detto il presidente della Camera. Partecipando al convegno ospitato a Montecitorio "Il lavoro che cambia", Gianfranco Fini ha invitato i presenti in sala a tributare un minuto di silenzio alle tre vittime.

(26 maggio 2009)

giorno
26-05-2009, 19:53
rip....

paolo1974
26-05-2009, 19:58
MA il signor Moratti anzichè spendere miliardi di euro per comprare e pagare allenatori e giocatori, perchè ogni tanto non li spende per mettere a norma di sicurezza i suoi stabilimenti.:rolleyes:

Korn
26-05-2009, 22:58
:(

first register
26-05-2009, 23:16
Non ho parole. :mad:

Proprio non capisco come fa un operazione di routine a trasformarsi in tragedia. :mad:

Solo due considerazioni a caldo:
1) quegli operai non avevano nessuna misura di sicurezza l'articolo parla di una corda, e di una maschera antigas.
2) L'ultimo caso che ricordavo è quello di 5 operai morti durante la pulizia di un autocisterna:
http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_03/molfetta_cisterna_incidente_lavoro_059a9a4a-e93b-11dc-9255-0003ba99c667.shtml googlando un pò ho trovato che le cisterne e le autocisterne sono la causa di molti incidenti sul lavoro e si tratta di addetti alle pulizie o alle manutenzioni che muoiono intossicati dalle esalazioni.

I precedenti degli ultimi due anni. Appena lo scorso 20 gennaio un operaio è morto a Castel Bolognese, in provincia di Ravenna, precipitando in un silo di stoccaggio di prodotti per la lavorazione della ceramica mentre ne puliva l'imboccatura. Solo due giorni prima, il 18 gennaio, i porti italiani sono stati scossi dalla morte per asfissia di due operai addetti ai lavori di pulizia della stiva di una nave a Porto Marghera. Il 12 ottobre 2007 è stata la volta di un operaio in una cartiera di Varazze (Savona), che è precipitato in una cisterna contenente acqua e solvente, durante operazioni di manutenzione. E il 13 agosto dello stesso anno un altro operaio è perito dopo essere caduto in una cisterna di lavorazione del vino in un'azienda vinicola di Dozza Imolese (Bologna). Il 2 aprile 2007 un uomo è morto asfissiato in un cantiere edile di Noicattaro (Bari), dopo essere caduto in una cisterna colma di sabbia. Mentre il 16 marzo 2007, a morire sono stati due lavoratori di Cogollo di Tregnago (Verona), uccisi dalle esalazioni provenienti dalla cisterna in cui si erano calati per eseguire lavori di manutenzione. L'8 gennaio 2007 altri due operai sono morti a Pegognaga (Mantova) dopo una caduta nell'imbuto di un silo di un'azienda agricola, durante operazioni di pulizia. E l'8 settembre 2006 è toccato a un agricoltore, deceduto a Villachiara (Brescia) dopo essere precipitato all'interno di un silo, stordito dalle esalazioni prodotte dal foraggio. Infine, 1'8 agosto 2006 due operai sono caduti in una cisterna e sono rimasti storditi dalle esalazioni in uno stabilimento oleario di Monopoli, in provincia di Bari. E anche per loro l'infortunio ha avuto esito mortale.
http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=News_prima_pagina/info2039853310.jsp

Non è possibile che non ci sia nessuna "procedura di sicurezza" che eviti il ripetersi di incidenti di questo tipo. :cry: :muro: :mad:

ziozetti
26-05-2009, 23:26
Non ho parole. :mad:

Proprio non capisco come fa un operazione di routine a trasformarsi in tragedia. :mad:
- mancanza di istruzioni sulla sicurezza
- mancanza di dispositivi di sicurezza (rilevatori di O2)
- panico

Sul terzo punto non c'è molto da fare, sui primi due invece si.
Chiunque lavori in cisterne chiuse dovrebbe essere istruito sui rischi: se uno sta male, chi sta fuori deve chiamare aiuto e calarsi nella cisterna solo nel caso abbia un autorespiratore.
L'istinto spingerebbe ad entrare per cercare di dare aiuto, ma come si vede da questi fatti è inutile.

L'ignorante giornalista sappia inoltre che l'azoto NON è tossico, altrimenti l'intera umanità non potrebbe sopravvivere all'aria aperta; l'azoto è un "asfissiante semplice", ovvero causa danni/morte solo se l'ossigeno è in percentuale troppo bassa (inferiore al 20% circa).

PS: ...intossicato dall'azoto... ...I vapori letali... :rolleyes:

first register
26-05-2009, 23:33
- mancanza di istruzioni sulla sicurezza
- mancanza di dispositivi di sicurezza (rilevatori di O2)
- panico

Sul terzo punto non c'è molto da fare, sui primi due invece si.
Chiunque lavori in cisterne chiuse dovrebbe essere istruito sui rischi: se uno sta male, chi sta fuori deve chiamare aiuto e calarsi nella cisterna solo nel caso abbia un autorespiratore.
L'istinto spingerebbe ad entrare per cercare di dare aiuto, ma come si vede da questi fatti è inutile.

L'ignorante giornalista sappia inoltre che l'azoto NON è tossico, altrimenti l'intera umanità non potrebbe sopravvivere all'aria aperta; l'azoto è un "asfissiante semplice", ovvero causa danni/morte solo se l'ossigeno è in percentuale troppo bassa (inferiore al 20% circa).

PS: ...intossicato dall'azoto... ...I vapori letali... :rolleyes:


Leggo ora hai scritto mentre editavo il post precedente.
Ma XD! quello che volevo dire è che se finire dentro una cisterna è letale nel 100% dei casi per via delle esalazioni o della mancanza di ossigeno, si dovrebbe approvare una legge che impone il rispetto di una procedura di sicurezza standard per la pulizia delle cisterne.


Negli ultimi due anni è stata una strage, oltrettuto molto spesso i primi a morire sono proprio i colleghi di lavoro che tentano di prestare soccorso.

:mad: :mad: :mad: :mad: :mad: :mad: :mad:

ziozetti
26-05-2009, 23:35
Ma XD! quello che volevo dire è che se finire dentro una cisterna è letale nel 100% dei casi per via delle esalazioni o della mancanza di ossigeno, si dovrebbe approvare una legge che impone il rispetto di una procedura di sicurezza standard per la pulizia delle cisterne.
E chi paga rilevatori di ossigeno, rilevatori di gas tossici, rilevatori si esplosività, autorespiratori, imbragature, bonifiche, formazione... non pensi sia molto più veloce ed economico mandare a morire della gente "da 900 € al mese"? ;)

cocis
26-05-2009, 23:39
tempo fa erano morte altre 3 4 persone .. x esalazioni tossiche di un'altra cisterna ... avevano un contrato a tempo determinato x 3 giorni .. che formazione potevano avere in 3 giorni ??? :confused: :mad:

kikino
27-05-2009, 07:19
- mancanza di istruzioni sulla sicurezza
- mancanza di dispositivi di sicurezza (rilevatori di O2)
- panico

Sul terzo punto non c'è molto da fare, sui primi due invece si.
Chiunque lavori in cisterne chiuse dovrebbe essere istruito sui rischi: se uno sta male, chi sta fuori deve chiamare aiuto e calarsi nella cisterna solo nel caso abbia un autorespiratore.
L'istinto spingerebbe ad entrare per cercare di dare aiuto, ma come si vede da questi fatti è inutile.

L'ignorante giornalista sappia inoltre che l'azoto NON è tossico, altrimenti l'intera umanità non potrebbe sopravvivere all'aria aperta; l'azoto è un "asfissiante semplice", ovvero causa danni/morte solo se l'ossigeno è in percentuale troppo bassa (inferiore al 20% circa).

PS: ...intossicato dall'azoto... ...I vapori letali... :rolleyes:

Inizio ad associarmi al cordoglio verso le tre vittime della ennesima morte bianca.

avendo riletto meglio il tuo post aggiungo solo una precisazione:
per brevi periodi il corpo umano tollera anche il 17% in volume di O2, si ha solo aumento del ritmo respiratorio per compensare la carenza dell'ossigeno legato all'emoglobina.
E' ora che in occasione delle frequenti morti sul lavoro la stampa smetta di scrivere fregnacce, se si predica tanto di formazione e informazione non si può lasciare anche ai gironalisti la penna libera.

zanardi84
27-05-2009, 08:01
MA il signor Moratti anzichè spendere miliardi di euro per comprare e pagare allenatori e giocatori, perchè ogni tanto non li spende per mettere a norma di sicurezza i suoi stabilimenti.:rolleyes:

ALT.

1) I poveri lavoratori lavoravano per una ditta in appalto, quindi casomai la responsabilità è dell'azienda per cui lavoravano, non della raffineria.

2) Mi ricorda tanto l'incidente capitato in Puglia, che non era il primo. Entra un primo operaio e va in difficoltà, entrano altri per salvarlo e finiscono male tutti.

Bisogna stabilire con precisione se:
- Gli operai sono entrati dotati dei dispositivi di sicurezza
- Se erano sprovvisti, questo è un caso di mancanza di dotazione oppure di negligenza dei lavoratori che sono entrati "alla leggera", magari senza neanche controllare attraverso strumenti, se era tutto in regola o se c'era qualcosa di strano? Nel primo caso la responsabilità è dell'azienda di pulizia, nel secondo la responsabilità è del capo squadra che ha il dovere di accertarsi che i suoi collaboratori utilizzino le dotazioni messe a disposizione.

ziozetti
27-05-2009, 08:27
avendo riletto meglio il tuo post aggiungo solo una precisazione:
per brevi periodi il corpo umano tollera anche il 17% in volume di O2, si ha solo aumento del ritmo respiratorio per compensare la carenza dell'ossigeno legato all'emoglobina.
Suppongo però che i tempi di sopportazione siano minimi e, soprattutto, a riposo; con una concentrazione così bassa d'ossigeno penso sia impossibile uscire da soli da una cisterna.
E comunque, purtroppo, sono solo sofismi: per lavorare in sicurezza ci vuole il 20%... ed ho il timore che il valore in quella cisterna fosse ben lontano.
E' ora che in occasione delle frequenti morti sul lavoro la stampa smetta di scrivere fregnacce, se si predica tanto di formazione e informazione non si può lasciare anche ai gironalisti la penna libera.
Concordo: che non si improvvisino chimici, biologi, medici, scienziati... è sufficiente la notizia in sé, non agghindata da particolari morbosi che spesso sono colossali minchiate.

Wee-Max
27-05-2009, 08:30
ALT.

1) I poveri lavoratori lavoravano per una ditta in appalto, quindi casomai la responsabilità è dell'azienda per cui lavoravano, non della raffineria.

2) Mi ricorda tanto l'incidente capitato in Puglia, che non era il primo. Entra un primo operaio e va in difficoltà, entrano altri per salvarlo e finiscono male tutti.

Bisogna stabilire con precisione se:
- Gli operai sono entrati dotati dei dispositivi di sicurezza
- Se erano sprovvisti, questo è un caso di mancanza di dotazione oppure di negligenza dei lavoratori che sono entrati "alla leggera", magari senza neanche controllare attraverso strumenti, se era tutto in regola o se c'era qualcosa di strano? Nel primo caso la responsabilità è dell'azienda di pulizia, nel secondo la responsabilità è del capo squadra che ha il dovere di accertarsi che i suoi collaboratori utilizzino le dotazioni messe a disposizione.

il problema infatti è proprio questo, sembra che il rilevatore non fosse stato tarato alla perfezione, la mancanza di manutenzione ha fatto dare un valore errato al rilevatore ed è successo quel che è successo, ora bisognerà vedere se il rilevatore è di proprietà Saras o di proprietà dell'azienda che puliva le cisterne.

the_joe
27-05-2009, 08:35
Comunque si legge che erano operai di una ditta ESTERNA che aveva preso l'appalto.......

Detto questo, dico che è ora di mettere un po' pesantemente mano alle leggi ed ai regolamenti del mondo del lavoro, perchè fra appalti esterni, finte cooperative, contratti a progetto, lavoro interinale, negli ultimi anni hanno dato il colpo di grazia al mondo del lavoro, gente che lavora con contratti giorno per giorno, ditte di pulizie che appaltano lavori da infermiere negli ospedali, operai che un giorno fanno gli elettricisti e il giorno dopo affettano il salame, aziende che appaltano i lavori a ditte esterne e se ne lavano le mani.......

E' ora di ri-iniziare a dare il giusto valore al LAVORO e basta, se vogliamo che il futuro non sia tutto un arrangiarsi alla meno peggio.....

Wee-Max
27-05-2009, 08:41
Comunque si legge che erano operai di una ditta ESTERNA che aveva preso l'appalto.......

Detto questo, dico che è ora di mettere un po' pesantemente mano alle leggi ed ai regolamenti del mondo del lavoro, perchè fra appalti esterni, finte cooperative, contratti a progetto, lavoro interinale, negli ultimi anni hanno dato il colpo di grazia al mondo del lavoro, gente che lavora con contratti giorno per giorno, ditte di pulizie che appaltano lavori da infermiere negli ospedali, operai che un giorno fanno gli elettricisti e il giorno dopo affettano il salame, aziende che appaltano i lavori a ditte esterne e se ne lavano le mani.......

E' ora di ri-iniziare a dare il giusto valore al LAVORO e basta, se vogliamo che il futuro non sia tutto un arrangiarsi alla meno peggio.....

Quoto, bisogna anche iniziare a pensare di fare qualche corso in più ai lavoratori che vanno a fare queste cose, mio padre ha lavorato per 10 anni alla ex farmitalia, lì una volta alla settimana pulivano i fermentatori della penicillina e il rischio era alto, ma TUTTI erano obbligati a fare dei corsi di aggiornamento ogni 3 mesi e dovevano passare una prova pratica, facendo così nei 10 anni in cui ha lavorato lì non c'è mai stato nessun problema, ora evidentemente per risparmiare si taglia sulla sicurezza e succedono cose di questo tipo.

xenom
27-05-2009, 08:59
RIP...

però non posso fare a meno di dirlo:

INTOSSICAZIONE DA AZOTO?? :doh:

cmq se il problema era l'azoto capisco perché le maschere antigas non sono servite... servivano bombole d'ossigeno

ora c'è da capire:
- se gli operai sapevano che nel serbatoio l'aria era satura di azoto
- se ci sia stato veramente solo azoto, perché non mi fido molto di questi giornalisti ignoranti
- se l'impresa forniva ai lavoratori tutte le indicazioni, istruzioni e dotazioni di sicurezza per lavorare in sicurezza.

the_joe
27-05-2009, 09:03
RIP...

però non posso fare a meno di dirlo:

INTOSSICAZIONE DA AZOTO?? :doh:

Forse mancanza di ossigeno faceva meno effetto......

xenom
27-05-2009, 09:07
Inizio ad associarmi al cordoglio verso le tre vittime della ennesima morte bianca.

avendo riletto meglio il tuo post aggiungo solo una precisazione:
per brevi periodi il corpo umano tollera anche il 17% in volume di O2, si ha solo aumento del ritmo respiratorio per compensare la carenza dell'ossigeno legato all'emoglobina.
E' ora che in occasione delle frequenti morti sul lavoro la stampa smetta di scrivere fregnacce, se si predica tanto di formazione e informazione non si può lasciare anche ai gironalisti la penna libera.


si ma se l'O2 nell'emoglobina comincia a calare cominciano i sintomi da carenza di ossigeno... dai giramenti di testa allo svenimento e poi morte...
Il cervello muore in pochi minuti senza ossigeno


cmq io al tg ho sentito parlare di IDROGENO SOLFORATO (acido solfidrico)... si mettessero d'accordo.
Quanto odio i giornalisti :doh:

ziozetti
27-05-2009, 09:14
cmq io al tg ho sentito parlare di IDROGENO SOLFORATO (acido solfidrico)... si mettessero d'accordo.
Quanto odio i giornalisti :doh:
L'H2S è potenzialmente presente nelle raffinerie, tanto che (almeno all'Eni/Agip) è necessario portare sempre con sé un rilevatore di H2S e una mascherina filtrante.

Comunque se non è zuppa è pan bagnato, sia N2 che H2S in una cisterna portano allo stesso risultato... :(

xenom
27-05-2009, 09:17
L'H2S è potenzialmente presente nelle raffinerie, tanto che (almeno all'Eni/Agip) è necessario portare sempre con sé un rilevatore di H2S e una mascherina filtrante.

Comunque se non è zuppa è pan bagnato, sia N2 che H2S in una cisterna portano allo stesso risultato... :(

si ma se devono dare una notizia la devono dare bene. Non è così scontata la cosa, cambia radicalmente da N2 ad H2S.
Nel primo caso la maschera antigas non serve ad una ceppa, nel secondo è utile.

Cmq è più probabile che sia H2S in effetti... e in questo caso è anche più pericoloso. Una sola sniffata di H2S concentrato e sei una persona morta

ziozetti
27-05-2009, 09:31
si ma se devono dare una notizia la devono dare bene. Non è così scontata la cosa, cambia radicalmente da N2 ad H2S.
Nel primo caso la maschera antigas non serve ad una ceppa, nel secondo è utile.

Cmq è più probabile che sia H2S in effetti... e in questo caso è anche più pericoloso. Una sola sniffata di H2S concentrato e sei una persona morta

Per chi vuole fare chiarezza:
H2S, acido solfidrico, idrogeno solforato: http://www.siad.com/docs_siad_ita/MS073.pdf
N2, azoto: http://www.absitalia.net/sicurezza/Scheda%20Sicurezza%20azoto.pdf

ziozetti
27-05-2009, 09:33
si ma se devono dare una notizia la devono dare bene. Non è così scontata la cosa, cambia radicalmente da N2 ad H2S.
Nel primo caso la maschera antigas non serve ad una ceppa, nel secondo è utile.

Cmq è più probabile che sia H2S in effetti... e in questo caso è anche più pericoloso. Una sola sniffata di H2S concentrato e sei una persona morta
Concordo, l'ho scritto anche sopra.

Ma chi ha il coraggio di spiegare al giornalista che, ogni volta che respiriamo, ci intossichiamo con aria all'80% di azoto?!?

zerothehero
27-05-2009, 10:08
Ma si può andare a pulire una cisterna con una semplice mascherina antipolvere, senza aver verificato in precedenza che non vi fossero esalazioni di gas pericolosi? :confused:

xenom
27-05-2009, 10:12
Ma si può andare a pulire una cisterna con una semplice mascherina antipolvere, senza aver verificato in precedenza che non vi fossero esalazioni di gas pericolosi? :confused:

c'è la possibilità che i sistemi di rilevazione non funzionassero in modo corretto...

zerothehero
27-05-2009, 10:15
Per chi vuole fare chiarezza:
H2S, acido solfidrico, idrogeno solforato: http://www.siad.com/docs_siad_ita/MS073.pdf
N2, azoto: http://www.absitalia.net/sicurezza/Scheda%20Sicurezza%20azoto.pdf

Io da profano l'acido solfidrico lo escluderei a priori..quell'acido produce una puzza immonda di uova marce (in genere è un gas che deriva dalla decomposizione di batteri in ambiente fortemente anossico, capita di averlo presente negli acquari qualora la sabbietta sia troppo compattata, ad es.), non è possibile che gli operai non se ne siano accorti, anche senza avere una strumentazione specifica.
Deve essere stato qualche tipo di gas incolore ed inodore.
A meno che l'operaio in questione non sia caduto accidentalmente dentro la cisterna. :confused:

zerothehero
27-05-2009, 10:19
Concordo, l'ho scritto anche sopra.

Ma chi ha il coraggio di spiegare al giornalista che, ogni volta che respiriamo, ci intossichiamo con aria all'80% di azoto?!?

Vero, ma bisogna vedere quanto ossigeno c'era nella cisterna. :fagiano:

xenom
27-05-2009, 10:28
Io da profano l'acido solfidrico lo escluderei a priori..quell'acido produce una puzza immonda di uova marce (in genere è un gas che deriva dalla decomposizione di batteri in ambiente fortemente anossico, capita di averlo presente negli acquari qualora la sabbietta sia troppo compattata, ad es.), non è possibile che gli operai non se ne siano accorti, anche senza avere una strumentazione specifica.
Deve essere stato qualche tipo di gas incolore ed inodore.
A meno che l'operaio in questione non sia caduto accidentalmente dentro la cisterna. :confused:

si in effetti l'H2S si dovrebbe sentire anche da lontano...
Però è verosimile la presenza di H2S in un impianto di raffinazione

Mah, a questo punto aspettiamo una fonte decente. Vorrei capire di che gas si tratta

ziozetti
27-05-2009, 10:39
Io da profano l'acido solfidrico lo escluderei a priori..quell'acido produce una puzza immonda di uova marce, non è possibile che gli operai non se ne siano accorti, anche senza avere una strumentazione specifica.

Profano si! :D

http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_solfidrico
Ad alte concentrazioni paralizza il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell'arco di pochi minuti

Al corso sui rischi relativi alle raffinerie è ben specificato questa cosa; ovviamente è normale che un non addetto non lo sappia, ma chi ci lavora non può non saperlo.

Vero, ma bisogna vedere quanto ossigeno c'era nella cisterna. :fagiano:
Mancanza di O2 = asfissia
Presenza di H2S > 15 ppm = intossicazione
Le conseguenze sono comunque letali, ma già sento che sta per partire la psicosi da azoto... :help:

zerothehero
27-05-2009, 10:41
Profano si! :D

http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_solfidrico
Ad alte concentrazioni paralizza il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell'arco di pochi minuti

Al corso sui rischi relativi alle raffinerie è ben specificato questa cosa; ovviamente è normale che un non addetto non lo sappia, ma chi ci lavora non può non saperlo.

Non metto in dubbio che l'acido solfridico sia tossico, nè che sia presente nelle raffinerie.
Quello che mi sembra strano è che gli operai non se ne siano accorti, perchè l'odore dell'acido solfidrico si sente immediatamente ed ha un tipico odore (nauseabondo) di uova marce.
Anche al buio e senza strumentazione, nessuno sentendo la puzza si sarebbe calato giù nelle cisterne.
Edit: però non sapevo che ad alte concentrazioni non lo si senta..che strano.

ziozetti
27-05-2009, 10:46
Non metto in dubbio che l'acido solfridico sia tossico, nè che sia presente nelle raffinerie.
Quello che mi sembra strano è che gli operai non se ne siano accorti, perchè l'odore dell'acido solfidrico si sente immediatamente ed ha un tipico odore (nauseabondo) di uova marce.
Anche al buio e senza strumentazione, nessuno sentendo la puzza si sarebbe calato giù nelle cisterne.
Edit: però non sapevo che ad alte concentrazioni non lo si senta..che strano.
Sei di Milano, un giorno che non hai niente da fare vai a Sannazzaro de' Burgondi (PV) e passa davanti all'Eni: sul provinciale c'è già una puzza... pensa un po' dentro all'impianto! :D

kikino
27-05-2009, 10:56
Comunque si legge che erano operai di una ditta ESTERNA che aveva preso l'appalto.......

Detto questo, dico che è ora di mettere un po' pesantemente mano alle leggi ed ai regolamenti del mondo del lavoro, perchè fra appalti esterni, finte cooperative, contratti a progetto, lavoro interinale, negli ultimi anni hanno dato il colpo di grazia al mondo del lavoro, gente che lavora con contratti giorno per giorno, ditte di pulizie che appaltano lavori da infermiere negli ospedali, operai che un giorno fanno gli elettricisti e il giorno dopo affettano il salame, aziende che appaltano i lavori a ditte esterne e se ne lavano le mani.......

E' ora di ri-iniziare a dare il giusto valore al LAVORO e basta, se vogliamo che il futuro non sia tutto un arrangiarsi alla meno peggio.....

L'attuale legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ha fatto un passo avanti considerevole in questo campo.
I Duvri (Documento unico sulla valutazione dei rischi da interferenza) dovrebbero servire a questo, comunicare alle stazioni appaltatrici i rischi dei luoghi presenti presenti presso la stazione appaltante, nonchè quelli che la stazione appaltarice introduce con le sue attività/lavorazioni
Nella fase di coordinamento di un Duvri dovrebbe essere compresa anche la formazione e la diffusione delle informazioni...ma fallo capire a chi considera la sicurezza un onere

xenom
27-05-2009, 10:58
Profano si! :D

http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_solfidrico
Ad alte concentrazioni paralizza il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell'arco di pochi minuti

Al corso sui rischi relativi alle raffinerie è ben specificato questa cosa; ovviamente è normale che un non addetto non lo sappia, ma chi ci lavora non può non saperlo.


Mancanza di O2 = asfissia
Presenza di H2S > 15 ppm = intossicazione
Le conseguenze sono comunque letali, ma già sento che sta per partire la psicosi da azoto... :help:

Non metto in dubbio che l'acido solfridico sia tossico, nè che sia presente nelle raffinerie.
Quello che mi sembra strano è che gli operai non se ne siano accorti, perchè l'odore dell'acido solfidrico si sente immediatamente ed ha un tipico odore (nauseabondo) di uova marce.
Anche al buio e senza strumentazione, nessuno sentendo la puzza si sarebbe calato giù nelle cisterne.
Edit: però non sapevo che ad alte concentrazioni non lo si senta..che strano.

Anestetizza il naso come avviene per i NOx in alte concentrazioni, ma comunque lo senti..
mi spiego: se ho una fonte che emana H2S ad alta concentrazione distante parecchie decine di metri, sento il forte odore perché l'H2S che arriva al mio naso è in bassa concentrazione. più mi avvicino, più il gas diventa concentrato.. dopo un po' il naso non lo sente più.

Però effettivamente l'H2S si sente, prima che esso anestetizzi il naso...

ziozetti
27-05-2009, 11:22
Anestetizza il naso come avviene per i NOx in alte concentrazioni, ma comunque lo senti..
mi spiego: se ho una fonte che emana H2S ad alta concentrazione distante parecchie decine di metri, sento il forte odore perché l'H2S che arriva al mio naso è in bassa concentrazione. più mi avvicino, più il gas diventa concentrato.. dopo un po' il naso non lo sente più.

Però effettivamente l'H2S si sente, prima che esso anestetizzi il naso...
Bisogna vedere se si sente in raffineria.
In casa, senza altri odori, si avverte subito.
In raffineria, con tutti gli odori schifosi che ci sono nell'aria, non escludo che si avverta meno; spero comunque di non scoprirlo mai... :eekk:

giacomo_uncino
27-05-2009, 12:13
Macchine da soldi, alimentate a Cip6

Tre morti alla raffineria Saras di Sarroch. Chi paga? Noi.

No, non intendo che saremo noi a pagare per questa tragedia. I responsabili saranno puniti, forse, mai, all'italiana insomma. Intendevo proprio "chi è che paga per quella raffineria?" I Moratti? Altri ricchi petrolieri? Oscure multinazionali?

L'impianto, tutta l'operazione, esiste perché pagata da noi, con gli ormai famigerati contributi Cip6 per le "energie rinnovabili ed assimilate" che troviamo nella bolletta. Ecco, "assimilate": questa incriminatissima paroletta, su cui infinitamente si è discusso, che mille volte è stata cancellata di giorno e riscritta fuggevolmente di notte (aggiunta persino a Capodanno, per passare inosservata!). La stessa paroletta che finanzia i tanto convenienti inceneritori, tanto per capirci.

Ecco cosa raccontava Leonardo Libero, direttore di Energia dal Sole, in un suo articolo da noi ospitato tre anni fa dal titolo "Macchine da soldi, alimentate a Cip6":

Fra le “fonti assimilate” fu quindi fatto passare di tutto e soprattutto scarti di raffineria petrolifera e rifiuti non biodegradabili, che sono fonti non rinnovabili e molto inquinanti. Col risultato che la maggior parte dei fondi Cip6 sono sempre andati alle fonti “assimilate” anziché alle rinnovabili vere; e anche da qui il grave gap italiano in quel settore. (...) Ma c’è almeno un caso che in proporzione è ancor più grave. E’ quello della Sarlux, del gruppo Saras - Moratti; che produce elettricità ricavandola dagli scarti petroliferi più inquinanti ed è palesemente stata creata per lucrare sul “regime Cip6”. Nel 2004, ad esempio, essa ha avuto ricavi da vendite per 490.460.049 euro (pagina 338 del bilancio SARAS 2005), dei quali 361.670.000, cioè ben il 73,74% di provenienza "assimilate Cip6".

Chi ha sulla coscienza quei morti? I soliti nostri prenditori, che creano come sempre aziende inutili al solo scopo di prelevare soldi pubblici? Oppure quei politici che si mostrano, come sempre di nuovo, proni e al loro servizio? Oppure ancora, perché no, tutti noi capaci soltanto di subire ogni cosa?

Fino a quando continueremo a subire senza alzare la testa?

http://petrolio.blogosfere.it/2006/05/macchine-da-sol.html