View Full Version : Rifiutare voto finale laurea
Demin Black Off
31-01-2009, 11:55
E' possibile rifiutare il voto finale della laurea specialistica e rifare la tesi ?
Esiste una legge che lo consente ?
Gingillo
31-01-2009, 12:24
Non credo sia possibile, sinceramente mi sembra una scelta masochista, dato che con ogni probabilità la commssione che ti giudicherebbe la seconda volta potrebbe essere costituita dagli stessi professori.
Arrivati alla tesi l'importante è finire, non può essere il punto in più o in meno a cambiarti la vita. E' anche vero che ci sono facoltà in cui alla tesi vengono assegnati fino a 12 punti che mi sembra una cazzata immane e scorretta. Però credo che poi le aziende grosse siano a conoscenza di questi voti gonfiati.
Demin Black Off
31-01-2009, 13:25
Bhe, non mi sembra tanto masochista, se il lavoro viene valutato in modo mediocre non vedo nulla di male di presentare un'altro lavoro migliore. Se uno già lavora non è che gli interessi più di tanto finire... potrebbe voler finire bene...
Gingillo
31-01-2009, 14:58
Secondo me la tesi non è un'esame quindi una volta che un candidato si iscrive e si presenta ad una sessione di laurea non si può tornare indietro.
Un altro conto è non presentarsi ad una sessione. In tal caso puoi rifarla anche 20 volte la tesi o finchè magari ti accontenti di avere avuto per il tuo lavoro anche una candidatura parallela al Nobel.
beh tecnicamente se ti rifiuti di firmare il verbale al termine della laurea sarebbe un po' come rifiutare il voto...solo che boh mai sentita una cosa del genere prima :fagiano:
beh tecnicamente se ti rifiuti di firmare il verbale al termine della laurea sarebbe un po' come rifiutare il voto...solo che boh mai sentita una cosa del genere prima :fagiano:
quoto...
ma perchè si dovrebbe rifiutare il voto di laurea? :mbe: immagino solo per una soddisfazione personale anche perchè onestamente della tesi/ punti in più che si potrebbero prendere non frega poi niente a nessuno. E se uno non è soddisfatto del lavoro che ha fatto non si iscrive/presenta del tutto all'appello, no?...questo ovviamente è solo il mio modesto pensiero...
in ogni caso penso che una volta che uno si presenta all'appello e firma il verbale non si possa più tornare indietro a meno che ci sia qualche modo per fare ricorso
85francy85
31-01-2009, 16:00
beh tecnicamente se ti rifiuti di firmare il verbale al termine della laurea sarebbe un po' come rifiutare il voto...solo che boh mai sentita una cosa del genere prima :fagiano:
quale verbale? :stordita: io non ho firmato nulla :stordita: :stordita:
io alla triennale il verbale credo di averlo firmato prima della proclamazione del voto...
Da me sicuramente si firma prima
Demin Black Off
31-01-2009, 19:02
Giusto, il verbale, mi ero proprio dimenticato che se non si firma il verbale non ci si laurea
:doh:
Domani dopo la proclamazione se mi mettono 0 su 4 punti faccio una fuga eventualmente.
:stordita:
sto scherzando ovviamente, era solo per curiosità dato che non ho trovato info.
:)
85francy85
31-01-2009, 19:30
io non ho firmato nulla il giorno della laurea, ora mi sto preoccupando :stordita: . Eppure il "foglio di carta" me lo hanno spedito :D
carter100
31-01-2009, 19:32
quale verbale? :stordita: io non ho firmato nulla :stordita: :stordita:
Idem :mc:
Mai messo 1 firma...mi preoccupo?
Abadir_82
01-02-2009, 01:16
Io alla triennale non firmai nulla (2004), mentre alla specialistica (2007) mi fecero firmare dellle carte.
Ad ogni modo il voto di laurea non ti cambia così tanto il voto finale, dato che quest'ultimo è il risultato della media degli anni passati.
io non ho firmato nulla il giorno della laurea, ora mi sto preoccupando :stordita: . Eppure il "foglio di carta" me lo hanno spedito :D
idem, con la differenza che non mi hanno ancora spedito nulla :eek:
ma se fanno come con la triennale mi dovrebbe arrivare fra 6 mesi circa :stordita:
carter100
01-02-2009, 12:24
Io alla triennale non firmai nulla (2004), mentre alla specialistica (2007) mi fecero firmare dellle carte.
idem, con la differenza che non mi hanno ancora spedito nulla :eek:
ma se fanno come con la triennale mi dovrebbe arrivare fra 6 mesi circa :stordita:
Ah, bene, allora siamo in compagnia, sarà quasi normale :asd:
Satviolence
01-02-2009, 21:15
E' possibile rifiutare il voto finale della laurea specialistica e rifare la tesi ?
Esiste una legge che lo consente ?
La questione non ha senso... nella mia esperienza quando consegni la tesi sai in modo abbastanza preciso con che voto uscirai. Se la tesi non ti sembra granché, ne parli prima con il relatore, vedete se ci sono margini di miglioramento; se ne vale la pena non consegni la tesi.
I fatti sono:
Il voto di partenza è noto.
Il punteggio della tesi è anch'esso noto, più o meno. Di solito è una delle cose che vengono messe in chiaro la prima volta che contatti un professore per chiedergli una tesi (Io feci queste tre domande: assegna tesi? quanto tempo richiedono? quanti punti danno?).
Il risultato finale potrà sgarrare di 1, MASSIMO 2 punti (su 8) rispetto a quanto preventivato, ma 1 o 2 punti su 110 sono abbastanza irrilevanti.
Se il tuo relatore è un professore che gode della fiducia dei colleghi, è praticamente sicuro che la commissione si fiderà del punti proposti dal relatore; se il relatore scelto tende a presentare tesi "poco serie", o il professore è sostituito da un collega che non conosce il tuo lavoro, può essere che la tesi venga valutata 1 o 2 punti di meno.
Diciamo che in ogni università vengono commessi reati ad ogni esame, perche' il VOTO DI NESSUN ESAME POTREBBE ESSERE RIFIUTATO
http://www.iacopodegliuberti.ilcannocchiale.it/post/1459524.html
, compreso l'esame di laurea, ovvero la tesi.
E' abbastanza ridicolo che uno possa riprovare l'esame finche' il voto non lo soddisfa, pero' questo avviene normalmente nelle Università italiane, segnale abbastanza evidente del degrado raggiunto.
Segnalo questo articolo
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000622.html
L’anomalia italiana emerge da un rapido confronto con i sistemi universitari di altri paesi. (1)
Un esame per corso ogni anno senza possibilità di appello: Canada.
Un esame per corso ogni anno con possibilità di un appello: Danimarca, Francia, Germania, Messico, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti. (2)
Un esame per corso ogni anno con possibilità di due appelli: Austria, Olanda
Fino a dieci esami per corso per anno con possibilità illimitata di appello: Italia
Diciamo che in ogni università vengono commessi reati ad ogni esame, perche' il VOTO DI NESSUN ESAME POTREBBE ESSERE RIFIUTATO
http://www.iacopodegliuberti.ilcannocchiale.it/post/1459524.html
, compreso l'esame di laurea, ovvero la tesi.
E' abbastanza ridicolo che uno possa riprovare l'esame finche' il voto non lo soddisfa, pero' questo avviene normalmente nelle Università italiane, segnale abbastanza evidente del degrado raggiunto.
la questione è da approfondire......cmq, su due piedi, mi sento di poter muovere due critiche:
1) le sentenze citate riguardano casi in cui si è attestato il falso (un professore attesta di essere stato presente ad un esame quando in realtà era a bere il caffè -- tanto per fare un esempio)
2)ogni candidato ha la possibità di ritirarsi...a questo punto la prova viene considerata non superata.
il rifiuto del voto equivale al ritiro
:dissident:
01-02-2009, 23:28
Segnalo questo articolo
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000622.html
ma l'autore di questo articolo che esperienze universitarie ha visto? solo cose tipo scienze della comunicazione e simili immagino.. :confused:
The_Fragger
01-02-2009, 23:32
oltre al fatto che non mi pare logico...
c'è anche il fatto che non è possibile rifutare il voto...cioè il professore ti fa un piacere a farti prendere una decisione ma lui potrebbe scriverlo anche direttamente a libretto!!
Caso ormai dimenticato della bocciatura che non esiste più, prima anche se meno di 18 veniva scritto a libretto e faceva parte del bagaglio personale...
Quindi non so fino a che punto si può rifutare il voto di laurea!
columbia83
01-02-2009, 23:36
Io ricordo che alla triennale mi hanno fatto firmare, ma prima della discussione della tesi.
:dissident:
01-02-2009, 23:37
mah...guardate che al giorno d'oggi il voto sul libretto non si mette piu' e lo studente riceve una mail in cui puo' accettare o rifiutare il voto, quindi non vedo dove fosse il 'piacere' che ti faceva il professore... :confused:
Abadir_82
02-02-2009, 07:52
mah...guardate che al giorno d'oggi il voto sul libretto non si mette piu' e lo studente riceve una mail in cui puo' accettare o rifiutare il voto, quindi non vedo dove fosse il 'piacere' che ti faceva il professore... :confused:
Dipende dalle università. Da me, a Trento, il libretto si firma ancora, nonostante vi sia anche la procedura elettronica per l'accettazione od il rifiuto del voto.
85francy85
02-02-2009, 07:59
mah...guardate che al giorno d'oggi il voto sul libretto non si mette piu' e lo studente riceve una mail in cui puo' accettare o rifiutare il voto, quindi non vedo dove fosse il 'piacere' che ti faceva il professore... :confused:
la tua facoltà è evoluta. Qui si fa tutto a mano e con fogli di carta :D .
Comunque questa storia che non si puo' rifiutare un voto mi pare strana, mi piacerebbe sapere tempo fa quando venivano verbalizzate anche le insufficienze se oltre a fare media quell'esame doveva essere ridato o no.
Demin Black Off
02-02-2009, 10:47
Supponiamo che ho come voto di partenza 96 ( dati segreteria, firmati ) e alla fine mi mettono 95... ( cioè mi mettono -1 ), per ipotesi... corna facendo...
ho trovato questo girovagando in rete :
Il caso affrontato dal Tribunale di Bologna (sentenza 23 gennaio 2003) era stato oggetto di attenzione anche dei quotidiani: una studentessa con un curriculum strepitoso (aveva raggiunto, con la media degli esami, la possibile votazione di 109,5) sostiene la discussione della tesi e la Commissione (in composizione inspiegabilmente ridotta, 7 membri anziché 11) le dà un voto di laurea di 90/110. Stupefatta, presenta ricorso al TAR, che ordina all'Università di ripetere l'esame di laurea: la Commissione, di nuovo in composizione ridotta (nella quale i membri erano, 6 su 7, gli stessi della prima volta), le assegna 91/110. La studentessa ripresenta ricorso al TAR e, finalmente, in esecuzione di questa seconda sentenza, si riunisce una nuova Commissione in composizione piena e le viene assegnato un voto di laurea di 105/110. Pare infatti che la tesi contenesse effettivamente errori sostanziali, ma che la correlatrice avesse dissuaso la candidata dal rinviare la discussione per provvedere alle correzioni, sostenendone l'irrilevanza.
Al termine di questa strana vicenda la ragazza presenta al Tribunale di Bologna una richiesta di risarcimento dei danni subiti per l'illecito comportamento della Pubblica Amministrazione. I danni lamentati dalla laureata riguardano la perdita di chance per non aver potuto partecipare a pubblici concorsi, la lesione dell'onore, dell'immagine e della vita di relazione (la vicenda, come accennato, era finita sui giornali ed erano state fatte varie illazioni sul conto della studentessa), nonché il danno morale per il fatto che l'Università non aveva ottemperato alla prima sentenza del TAR.
Il Tribunale di Bologna riconosce il danno da "perdita di chance": risulta dimostrato, anche per testi, che la valutazione di laurea ha come punto di partenza la media dei voti riportati durante l'intero corso degli studi, per cui uno scostamento ingiustificato ha leso la legittima aspettativa della studentessa al voto massimo; ciò si è riverberato sulle possibilità di successo della partecipazione a concorsi pubblici (trattandosi di una laurea in lettere, lo sbocco naturale era l'insegnamento); viene inoltre risarcito il danno non patrimoniale subito dalla protagonista in seguito alla pubblicità non voluta; è invece rigettata la richiesta di risarcimento del danno morale per omessa e ritardata esecuzione delle sentenze del TAR da parte dell'Università perché non è stata dimostrata l'esistenza di un reato.
La vicenda probabilmente non finirà qui, se una delle parti presenterà appello; di fatto, la studentessa, dopo 8 anni dallo sfortunato giorno della discussione della tesi e dopo 2 ricorsi innanzi al TAR ha ora ottenuto un risarcimento di circa 42.000 Euro.
In una vicenda del genere la polizza di Tutela Giudiziaria per la famiglia sarebbe potuta intervenire per coprire le spese necessarie nell'azione civile di richiesta di risarcimento danni; non tutte le polizze, però, coprono le vertenze aventi ad oggetto violazioni di diritto amministrativo.
85francy85
02-02-2009, 10:54
Robe mai sentite. Nella mia facoltà il voto base è la media ponderata dei voti moltiplicata per 110 e divisa per 30
+ un tot di punti per la tesi ( da 0 a 5 triennale da 0 a 8 specialistica mi pare) e non è raro che diano 2 o 3 punti alla triennale e 5-6 alla specialistica.
+ eventuale "bonus" di 1 pto se ti laurei entro l'anno accademico di fine corso.
e questo c'e scritto a chiare lettere nel regolamento di facoltà.
Non pensavo potessero andare anche al ribasso. :mbe:
:dissident:
02-02-2009, 11:08
Dipende dalle università. Da me, a Trento, il libretto si firma ancora, nonostante vi sia anche la procedura elettronica per l'accettazione od il rifiuto del voto.
si', anche da noi per un breve periodo e' stato cosi', come fase transitoria, ma piu' che altro era per dire che se rifiutare il voto e' contemplato dalle mail istituzionali, di certo non e' un "piacere" che ti fa il professore
Abadir_82
02-02-2009, 11:17
si', anche da noi per un breve periodo e' stato cosi', come fase transitoria, ma piu' che altro era per dire che se rifiutare il voto e' contemplato dalle mail istituzionali, di certo non e' un "piacere" che ti fa il professore
Non è un piacere, è un tuo DIRITTO rifiutare un voto. Io alla specialistica rifiutai un 29 perché volevo 30 (poi preso), ed il prof non potè fare altro che dirmi: "ci vediamo al prossimo appello".
Ad ogni modo la bellezza di firmare il libretto non ha prezzo.
Per l'autore del thread... io alla discussione di specialistica partivo da 112, con una media del 29,2. Fai così, non avrai problemi di abbassamento di voi, anche facendo scena muta prenderai il massimo :D.
Abadir_82
02-02-2009, 11:20
edit, doppio post
Satviolence
02-02-2009, 12:19
Diciamo che in ogni università vengono commessi reati ad ogni esame, perche' il VOTO DI NESSUN ESAME POTREBBE ESSERE RIFIUTATO
http://www.iacopodegliuberti.ilcannocchiale.it/post/1459524.html
, compreso l'esame di laurea, ovvero la tesi.
E' abbastanza ridicolo che uno possa riprovare l'esame finche' il voto non lo soddisfa, pero' questo avviene normalmente nelle Università italiane, segnale abbastanza evidente del degrado raggiunto.
Segnalo questo articolo
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000622.html
L’anomalia italiana emerge da un rapido confronto con i sistemi universitari di altri paesi. (1)
Un esame per corso ogni anno senza possibilità di appello: Canada.
Un esame per corso ogni anno con possibilità di un appello: Danimarca, Francia, Germania, Messico, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti. (2)
Un esame per corso ogni anno con possibilità di due appelli: Austria, Olanda
Fino a dieci esami per corso per anno con possibilità illimitata di appello: Italia
Ma non è assolutamente vero! Perché si inventano cose che non stanno ne in cielo ne in terra?
Dicono che quella del rifiuto del voto sia una pratica "normale" al fine di ottenere, tentando e ritentando, un voto più alto. In realtà, facendo mente locale, credo che forse 1 o 2 persone su 100 rifiutano un voto alla fine dell'esame, e questo di certo ha un'influenza minima sulla media dei voti.
Se rifiuti un voto significa che ti devi ripresentare minimo 3 mesi dopo, perdendo tempo a ristudiare tutto da capo e non avendo la certezza di prendere un voto migliore. Per questo alla fine c'è pochissima gente che rifiuta i voti.
Sul fatto che l'università in Italia abbia dei tempi molto più lunghi rispetto agl altri paesi europei, è perché la difficoltà degli esami è mal bilanciata, almeno in ingegneria: ci sono diversi esami che rappresentano uno scalino durissimo, con una difficoltà molto elevata, che non si riscontra mai negli esami delle altre università in Europa. Non è per niente che molti andavano a fare questi esami in Erasmus!
Il fatto che all'estero gli appelli siano dati con il contagocce significa poco, visto che le Università e i corsi funzionano in modo diverso, come mi hanno riferito amici e parenti che sono stati in Erasmus in Spagna, Francia, Inghilterra, tant'è che alla fine non è neppure immediato convertire i voti presi all'estero nel sistema italiano.
Abadir_82
02-02-2009, 13:07
da noi se hai la media del 30 parti da 110. non capisco come ci possano essere facoltà in cui con la media inferiore al 30 parti da un voto superiore a 110 comunque... NB le "lodi" non fanno media noi, come è giusto che sia...
Edit... ho scritto una cavolata... Sono andato a ricontrollare il foglio excel che avevo fatto 2 anni fa:
con la media del 29,2 sono partito da 107, mentre sono arrivato a 112 perchè ho preso 30 anche della tesi (che veniva contata come un esame).
chiedo venia.
columbia83
02-02-2009, 14:04
Edit... ho scritto una cavolata... Sono andato a ricontrollare il foglio excel che avevo fatto 2 anni fa:
con la media del 29,2 sono partito da 107, mentre sono arrivato a 112 perchè ho preso 30 anche della tesi (che veniva contata come un esame).
chiedo venia.
Sei sicuro che da te non si faccia un altro calcolo, non media del voto per 11 diviso 3, ma, come detto da Antonio23, un altro sistema, per la precisione media del voto per 4,1 meno 7,8?
Perchè altrimenti sarebbe impossibile giungere a 112. Pure se ti contano la tesi come esame, è matematicamente impossibile (facendo la media per 11 diviso 3) giungere a 112.
Il 30 e lode, mi pare di ricordare, valesse 33 per la media pesata finale, almeno quando studiavo io (anni 2000 - 2006) (come e' giusto che sia, altrimenti non si capisce quale vantaggio porti il 30 e lode rispetto al 30).
Non sono assolutamente d'accordo sulla prassi di poter rifiutare il voto d'esame (ti devi tenere quello che prendi) e sulla possibilità di appelli infiniti.
:dissident:
02-02-2009, 14:09
Il 30 e lode, mi pare di ricordare, valesse 33 per la media pesata finale, almeno quando studiavo io (anni 2000 - 2006) (come e' giusto che sia, altrimenti non si capisce quale vantaggio porti il 30 e lode rispetto al 30).
dipende dalle universita'
Abadir_82
02-02-2009, 14:40
Sei sicuro che da te non si faccia un altro calcolo, non media del voto per 11 diviso 3, ma, come detto da Antonio23, un altro sistema, per la precisione media del voto per 4,1 meno 7,8?
Perchè altrimenti sarebbe impossibile giungere a 112. Pure se ti contano la tesi come esame, è matematicamente impossibile (facendo la media per 11 diviso 3) giungere a 112.
No no, funzionava così: il trenta e lode valeva 31, mentre il voto della discussione della tesi sarebbe stato il voto assegnato più un terzo del voto stesso, da cui a me venne 40 di voto di tesi.
Il voto finale poi era: [sommatoria per i che va da 1 ad n di (voto i_esimo*credito_esame_iesimo)]/(crediti totali.)
Abadir_82
02-02-2009, 14:42
Il 30 e lode, mi pare di ricordare, valesse 33 per la media pesata finale, almeno quando studiavo io (anni 2000 - 2006) (come e' giusto che sia, altrimenti non si capisce quale vantaggio porti il 30 e lode rispetto al 30).
Non sono assolutamente d'accordo sulla prassi di poter rifiutare il voto d'esame (ti devi tenere quello che prendi) e sulla possibilità di appelli infiniti.
appelli infiniti no, neanche io, farei massimo 3 appelli. Il rifiutare però si. In fondo capita la volta che hai i cavoli tuoi e rendi male.
Demin Black Off
02-02-2009, 15:41
Ma ora il 30 e lode non vale più ?
:eek:
io ne ho visti assegnati di 30 e lode ( non a me :cry: ) li ho sempre invidiati, ma se mi dite che non valgono nulla :stordita:
85francy85
02-02-2009, 16:07
Il 30 e lode, mi pare di ricordare, valesse 33 per la media pesata finale, almeno quando studiavo io (anni 2000 - 2006) (come e' giusto che sia, altrimenti non si capisce quale vantaggio porti il 30 e lode rispetto al 30).
Non sono assolutamente d'accordo sulla prassi di poter rifiutare il voto d'esame (ti devi tenere quello che prendi) e sulla possibilità di appelli infiniti.
No no, funzionava così: il trenta e lode valeva 31, mentre il voto della discussione della tesi sarebbe stato il voto assegnato più un terzo del voto stesso, da cui a me venne 40 di voto di tesi.
Il voto finale poi era: [sommatoria per i che va da 1 ad n di (voto i_esimo*credito_esame_iesimo)]/(crediti totali.)
invidia :D Da me il 30 lode conta come un 30:stordita:
Abadir_82
02-02-2009, 16:44
invidia :D Da me il 30 lode conta come un 30:stordita:
Da me ad economia il 30 e lode vale 30, però per la media non considerano l'esame o i 2 esami, non ricordo, con il voto più basso...
Ogni università ha il suo modo di fare la media :D.
Ogni università ha il suo modo di fare la media :D.
Purtroppo si, ed e' una cosa abbastanza ridicola, visto il valore legale della laurea (per la legge una laurea all'Università di Torino e' uguale a quella di Palermo, perche' le 2 università devono calcolare il voto di laurea in modo diverso ?)
columbia83
02-02-2009, 18:32
Purtroppo si, ed e' una cosa abbastanza ridicola, visto il valore legale della laurea
Quello che dico sempre io.
hakermatik
02-02-2009, 22:36
Diciamo che in ogni università vengono commessi reati ad ogni esame, perche' il VOTO DI NESSUN ESAME POTREBBE ESSERE RIFIUTATO
http://www.iacopodegliuberti.ilcannocchiale.it/post/1459524.html
, compreso l'esame di laurea, ovvero la tesi.
E' abbastanza ridicolo che uno possa riprovare l'esame finche' il voto non lo soddisfa, pero' questo avviene normalmente nelle Università italiane, segnale abbastanza evidente del degrado raggiunto.
Segnalo questo articolo
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000622.html
L’anomalia italiana emerge da un rapido confronto con i sistemi universitari di altri paesi. (1)
Un esame per corso ogni anno senza possibilità di appello: Canada.
Un esame per corso ogni anno con possibilità di un appello: Danimarca, Francia, Germania, Messico, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti. (2)
Un esame per corso ogni anno con possibilità di due appelli: Austria, Olanda
Fino a dieci esami per corso per anno con possibilità illimitata di appello: Italia
ma chi le scrive queste sciocchezze?
E perchè è un segnale di degrado?
hakermatik
02-02-2009, 22:39
Il 30 e lode, mi pare di ricordare, valesse 33 per la media pesata finale, almeno quando studiavo io (anni 2000 - 2006) (come e' giusto che sia, altrimenti non si capisce quale vantaggio porti il 30 e lode rispetto al 30).
Non sono assolutamente d'accordo sulla prassi di poter rifiutare il voto d'esame (ti devi tenere quello che prendi) e sulla possibilità di appelli infiniti.
da me funziona così:
il 30 e Lode vale come un trenta normale. Però ogni 3 trenta e lode la commissione di laurea può decidere di darti un punto in più nel voto finale...tutto qui.
In realtà il 30 e lode è solo una gratificazione per la persona....
mark41176
02-02-2009, 23:32
E' possibile rifiutare il voto finale della laurea specialistica e rifare la tesi ?
Esiste una legge che lo consente ?
per carità... sono convinto che tu possa trovare un lavoro importante anche rifiutando il voto di tesi e rifare la tesi alla prossima seduta.......
spero però che tu sia consapevole che mai come in questo momento di recessione lavorativa si difficile entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale.......... si prospettano 60000 posti di lavoro in meno per questo fantastico 2009............
tutto questo per dire che invece di pensare al voto di laurea io mi preoccuperei di trovarmi subito un buon lavoro
ma chi le scrive queste sciocchezze?
E perchè è un segnale di degrado?
Suppongo per il fatto che consentire la ripetizione "esagerata" degli esami produce una massa di laureati incompetenti. Nel senso che per tentativi chiunque ci arriva alla laurea. La vera bravura sta nel sapersi preparare a dovere e andare a fare l'esame e passarlo. Infatti poi nel mondo del lavoro (e nella vita) non è che ci sia sempre una seconda o una terza chance per ottenere il risultato previsto. "Failure is not an option".
Demin Black Off
03-02-2009, 14:45
Rifiutare un voto E' SACROSANTO.
Il giorno prima avevano rubato la macchina al prof ( da come ho capito dall'assistente ) e stava come una belva, ricordo che appena entrò disse : "Oggi sono altamente incazzato"... alcuni non avevano studiato, altri invece la paura..., altri invece... lascio immaginare...
Sembrava di stare in un film :
Attimi di paura... disse un ragazzo !
Una ragazza inizio' a piangere e si fece pure male quel giorno cadendo dalle scale, che giornata, mio dio.
E' passato tanto tanto tempo, ma il ricordo è da brivido...
Satviolence
03-02-2009, 15:12
Suppongo per il fatto che consentire la ripetizione "esagerata" degli esami produce una massa di laureati incompetenti. Nel senso che per tentativi chiunque ci arriva alla laurea. La vera bravura sta nel sapersi preparare a dovere e andare a fare l'esame e passarlo. Infatti poi nel mondo del lavoro (e nella vita) non è che ci sia sempre una seconda o una terza chance per ottenere il risultato previsto. "Failure is not an option".
Ma siamo sicuri che si tratti di vera bravura, se all'estero alla fine tutti passano gli esami al primo colpo?
Comunque quell'articolo si basi su una conoscenza molto parziale dell'argomento...
Di solito negli altri paesi europei un esame può essere dato in due occasioni: alla fine del corso (o durante il corso stesso tramite provette e lavori) e nella sessione di recupero di settembre. Questo numero di sessioni è sufficiente perché in genere gli esami possono essere impegnativi, ma non cadono mai nell'eccesso come talvolta succede qui in Italia (almeno in Ingegneria).
Penso ad alcuni esami che ho fatto come analisi 1-2 (anche detta matematica 1-2), geometria, algebra lineare, meccanica razionale, fisica matematica, scienza delle costruzioni 1-2, elettrotecnica, macchine 1-2, progetto di macchine... Nonostante ci sia la possibilità di provare e riprovare un esame, esami come analisi, geometria, e meccanica razionale sono la causa per la quale tantissimi studenti abbandonano l'università.
A questo bisogna aggiungere che in moltissimi esami c'è una parte scritta di esercizi e una parte orale di teoria che richiedono una preparazione molto diversa. Praticamente in ogni esame è come se ci fossero 2 esami. All'estero non mi risulta che ci sia uno sdoppiamento di questo tipo, e l'importanza data alla teoria è limitata. Non si chiedono dimostrazioni dettagliate, ma più o meno di capire quali sono i passaggi logici principali.
Insomma, il moto delle università all'estero non è solo l'altisonante "failure is not an option", ma anche "ti piace vincere facile?".
Demin Black Off
03-02-2009, 15:38
Ti quoto pure le virgole !
Alcuni esami : Scitto - Orale - Progetto
sembra di fare una gara a chi sopravvive...
Consegni il progetto -> passi / non passi
[0-15]
Scritto -> passi ok, non passi devi riconsegnare il progetto se lo scritto è sotto una certa soglia di voto
[15-25]
Orale -> Passo ok , non passi devi rifare lo scritto e se vai proprio male anche il progetto !
[25-30]
Ricordo ancora ad ingegneria quando si parlava di "Primo step", "Secondo step" ....
DEVO DIRE, che se si studiava era difficile non passarlo, ma il cammino era troppo lungo ! potevi fallire tranquillamente uno step.
Alla fine, in questo modo, all'esame si presentavano solo persone che conoscevano anche le virgole del libro.
...
Nonostante ci sia la possibilità di provare e riprovare un esame, esami come analisi, geometria, e meccanica razionale sono la causa per la quale tantissimi studenti abbandonano l'università.
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Il problema non sono quelli che abbandonano, ma quelli che non abbandonano (tanto dietro ci sono papà e mamma che danno la paghetta e vogliono il loro pargolo laureato), sapendo che prima o poi provando e riprovando un 18 o un 20 se lo beccano, magari giusto perché il prof non ne può più di vedere la loro faccia, e alla laurea ci arrivano andando poi ad inflazionare la categoria.
Infatti poi nel mondo del lavoro, soprattutto all'inizio, il pezzo di carta vale e l'ingegnere per tentativi (per fare un esempio) fa concorrenza al vero ingegnere.
Questo è uno dei motivi per cui alla fine un laureato viene pagato solo poco più di un diplomato (soprattutto all'inizio). In pratica è quasi come se un laureato fosse semplicemente un diplomato che si è iscritto all'università ed ha avuto la pazienza di arrivare all'ultimo esame, non uno che ha testa più di un diplomato.
Satviolence
03-02-2009, 22:24
Il problema non sono quelli che abbandonano, ma quelli che non abbandonano (tanto dietro ci sono papà e mamma che danno la paghetta e vogliono il loro pargolo laureato), sapendo che prima o poi provando e riprovando un 18 o un 20 se lo beccano, magari giusto perché il prof non ne può più di vedere la loro faccia, e alla laurea ci arrivano andando poi ad inflazionare la categoria.
Non è così, ma non credo che tu abbia esperienza diretta degli esami di ingegneria. Non stiamo mica parlando di esami a crocette!
Assolutamente non esiste che solamente provando e riprovando uno riesca a passare un esame tipo Analisi 1. Non è possibile che per caso uno studente riesca allo scritto a far giusti limiti, integrali, serie numeriche e studi di funzione. E sopratutto non è possibile che, dopo aver passato lo scritto per caso, all'orale sempre per caso riesca a dimostrare 3 o 4 teoremi matematici di una certa complessità.
C'è gente che ripete molte volte alcuni esami, ma non perché vada a tentativi, ma perché ha difficoltà oggettive nello studio della materia (sbaglia metodo, non è concentrato a sufficienza, ha carenze pregresse da colmare, non è sufficientemente dotata di natura).
Infatti poi nel mondo del lavoro, soprattutto all'inizio, il pezzo di carta vale e l'ingegnere per tentativi (per fare un esempio) fa concorrenza al vero ingegnere.
Questo è uno dei motivi per cui alla fine un laureato viene pagato solo poco più di un diplomato (soprattutto all'inizio). In pratica è quasi come se un laureato fosse semplicemente un diplomato che si è iscritto all'università ed ha avuto la pazienza di arrivare all'ultimo esame, non uno che ha testa più di un diplomato.
Io non credo che ci sia questo problema: il voto di laurea e il tempo impiegato vorranno pur dire qualcosa?
Comunque un laureato all'inizio prende come un diplomato che lavora da qualche anno... non mi pare un cattivo punto di partenza.
E non svalutare diplomati e periti: ce ne sono alcuni che mettono a frutto ogni riga che hanno studiato alle superiori e tengono tranquillamente testa a molti laureati...
Vabbè... poi in realtà ci sono anche quelli che con il diploma si accontentano di fare l'operaio generico... c'è molta variabilità.
hakermatik
04-02-2009, 00:34
Suppongo per il fatto che consentire la ripetizione "esagerata" degli esami produce una massa di laureati incompetenti. Nel senso che per tentativi chiunque ci arriva alla laurea. La vera bravura sta nel sapersi preparare a dovere e andare a fare l'esame e passarlo. Infatti poi nel mondo del lavoro (e nella vita) non è che ci sia sempre una seconda o una terza chance per ottenere il risultato previsto. "Failure is not an option".
Quello che dici tu è giusto. Il problema è che delle volte può capitare (e capita spesso) che il prof. si intestardisce su qualcosa che non sai a dovere. Magari sai tutto il resto del programma...ma c'è sempre qualcosa che hai letto velocemente...e magari ti da un 20. Onestamente in questi casi mi rode un pò...
L'altro giorno ne parlavamo in facoltà. Il problema è che quando si fa un esame non c'è mai una commissione intera che ti giudica (come dovrebbe essere). C'è un solo professore che ti ascolta. E magari se la notte prima non ha dormito perchè il figlio di due mesi aveva fame...sono cazzi.
hakermatik
04-02-2009, 00:43
poi è anche vero quello che ha scritto qualcuno più sopra.
Qui in italia gli esami sono divisi in più parti. Io per esempio ad ingegneria, in quasi tutti gli esami dal 2° anno in poi ho sempre scritto, orale, progetto, discussione del progetto.
cioè...dal passare lo scritto alla registrazione del voto ci metto 3 settimane!!! all'estero questo non succede, almeno così mi è parso di capire da quello che alcuni studenti erasmus mi hanno raccontato.
Qui per un esame di 6 miseri crediti ti tocca fare uno scritto di due ore, un ora di orale, un progetto che ti prende minimo una settimana, una relazione del progetto di minimo 15 pagine e poi andare a discutere il progetto col prof per un'altra mezzoretta...
E permetti che alla fine se il prof mi da un 20 dopo che mi sono fatto un mazzo così, solo perchè magari il progetto secondo lui andava fatto in un altro modo io rifiuti l'esame!!!
hakermatik
04-02-2009, 00:47
Suppongo per il fatto che consentire la ripetizione "esagerata" degli esami produce una massa di laureati incompetenti. Nel senso che per tentativi chiunque ci arriva alla laurea. La vera bravura sta nel sapersi preparare a dovere e andare a fare l'esame e passarlo. Infatti poi nel mondo del lavoro (e nella vita) non è che ci sia sempre una seconda o una terza chance per ottenere il risultato previsto. "Failure is not an option".
non è così, non se tu hai esperienza universitaria, ma ti assicuro che preparare 3 esami più qualche laboratorio a trimestre non è facile. E' proprio impossibile, la giornata è di 24 ore e minimo 8 ore devi dormire...Aggiungici che devi seguire 6 ore di lezione al giorno...vedi tu. Può capitare che un appello lo vai a fare lo stesso, anche se magari non sai tutto quello che devi sapere
Abadir_82
04-02-2009, 08:29
non è così, non se tu hai esperienza universitaria, ma ti assicuro che preparare 3 esami più qualche laboratorio a trimestre non è facile. E' proprio impossibile, la giornata è di 24 ore e minimo 8 ore devi dormire...Aggiungici che devi seguire 6 ore di lezione al giorno...vedi tu. Può capitare che un appello lo vai a fare lo stesso, anche se magari non sai tutto quello che devi sapere
Quoto ciò che dici, ma è anche vero che ci vorrebbe un numero massimo di tentativi per esame.
C'è un ragazzo che cominciò con me (2001-2002) ed ora deve ancora finire la triennale. Ogni esame va tutti e 5 gli appelli annuali sperando di passare...
Prima o poi per la legge dei grandi numeri passerà e diventerà ingegnere!!!!!!
Una cosa così non è possibile.
Posso capire rifiutare per stare in media o perché quel giorno si ha avuto un colpo di sfortuna, ma andare per tentativi è inconcepibile!
Quello che dici tu è giusto. Il problema è che delle volte può capitare (e capita spesso) che il prof. si intestardisce su qualcosa che non sai a dovere. Magari sai tutto il resto del programma...ma c'è sempre qualcosa che hai letto velocemente...e magari ti da un 20. Onestamente in questi casi mi rode un pò...
L'altro giorno ne parlavamo in facoltà. Il problema è che quando si fa un esame non c'è mai una commissione intera che ti giudica (come dovrebbe essere). C'è un solo professore che ti ascolta. E magari se la notte prima non ha dormito perchè il figlio di due mesi aveva fame...sono cazzi.
Sì, infatti io parlavo di "ripetizione esagerata". Cosa credete? Che io non sappia di cosa sto parlando? Io mi sono laureato in Informatica a Milano diversi anni fa (sono un pò avanti con l'età) con 110. Anche a me è capitato di prendere un 18 (Analisi II, però passata al primo colpo con una percentuale del 90% di bocciati allo scritto e con un orale fatto da una prof del corso di matematica mai vista prima). E mi è capitato anche di essere segato ad un altro esame (Metodi) e ripassarlo poi con 28 al secondo tentativo.
Io non mi riferivo agli incidenti di percorso, che possono capitare a chiunque, ma alla regolamentazione troppo blanda che consente comunque di andare avanti per tentativi senza effettuare una selezione seria.
Mi è capitato di vedere ad esempio diversi compagni di corso, poi laureati un paio d'anni dopo di me, che erano veramente negati e hanno passato Analisi I dopo 6 o 7 tentativi, semplicemente dicendo "vabbè, ci riprovo il prossimo mese". Per non parlare di Analisi II e le Fisiche. Esami che dovrebbero essere propedeutici magari lasciati all'ultimo (molti lasciavano Fisica II come ultimo esame sperando nella clemenza del prof).
Infatti lo so benissimo che certi esami sono difficili ma alla fine gli esercizi proposti sono varianti di un set abbastanza preciso e, andando per tentativi, verificando gli errori e studiando qualcosa uno l'esame lo passa (se non è proprio ottuso).
Almeno bisognerebbe secondo me ampliare i vincoli sul fatto che certi esami debbano essere fatti per forza prima di altri (in modo che chi non è portato per l'università non venga stimolato a restarci comunque temporeggiando). Poi costringere ad un'attesa più lunga prima della ripetizione (in modo da stimolare la preparazione attenta e non il "riprova, sarai più fortunato") e introdurre anche una tassazione che disincentivi gli studenti meno motivati e premi i più meritevoli.
hakermatik
04-02-2009, 10:10
Sì, infatti io parlavo di "ripetizione esagerata". Cosa credete? Che io non sappia di cosa sto parlando? Io mi sono laureato in Informatica a Milano diversi anni fa (sono un pò avanti con l'età) con 110. Anche a me è capitato di prendere un 18 (Analisi II, però passata al primo colpo con una percentuale del 90% di bocciati allo scritto e con un orale fatto da una prof del corso di matematica mai vista prima). E mi è capitato anche di essere segato ad un altro esame (Metodi) e ripassarlo poi con 28 al secondo tentativo.
Io non mi riferivo agli incidenti di percorso, che possono capitare a chiunque, ma alla regolamentazione troppo blanda che consente comunque di andare avanti per tentativi senza effettuare una selezione seria.
Mi è capitato di vedere ad esempio diversi compagni di corso, poi laureati un paio d'anni dopo di me, che erano veramente negati e hanno passato Analisi I dopo 6 o 7 tentativi, semplicemente dicendo "vabbè, ci riprovo il prossimo mese". Per non parlare di Analisi II e le Fisiche. Esami che dovrebbero essere propedeutici magari lasciati all'ultimo (molti lasciavano Fisica II come ultimo esame sperando nella clemenza del prof).
Infatti lo so benissimo che certi esami sono difficili ma alla fine gli esercizi proposti sono varianti di un set abbastanza preciso e, andando per tentativi, verificando gli errori e studiando qualcosa uno l'esame lo passa (se non è proprio ottuso).
Almeno bisognerebbe secondo me ampliare i vincoli sul fatto che certi esami debbano essere fatti per forza prima di altri (in modo che chi non è portato per l'università non venga stimolato a restarci comunque temporeggiando). Poi costringere ad un'attesa più lunga prima della ripetizione (in modo da stimolare la preparazione attenta e non il "riprova, sarai più fortunato") e introdurre anche una tassazione che disincentivi gli studenti meno motivati e premi i più meritevoli.
ma si, so questo penso che tutti siamo d'accordo. ma in quasi tutte le uni questi vincoli (propedeuticità) ci sono già, e sono già una grossissima selezione. Ad esempio analisi 2 con analisi 1, fisica 2 con fisica 1, elettrotecnica 1 con elettrotecnica 2....e via dicendo. E in più in molte uni se non hai un certo numero di crediti non puoi iscriverti all'anno successivo. Questo per dire che non è che ci fanno fare quello che vogliamo...La selezione c'è eccome. Io ricordo che a seguire analisi 1 il primo anno eravamo in 250..ora di quel corso ne siamo rimasti si e no 50, capisci?
ma si, so questo penso che tutti siamo d'accordo. ma in quasi tutte le uni questi vincoli (propedeuticità) ci sono già, e sono già una grossissima selezione. Ad esempio analisi 2 con analisi 1, fisica 2 con fisica 1, elettrotecnica 1 con elettrotecnica 2....e via dicendo. E in più in molte uni se non hai un certo numero di crediti non puoi iscriverti all'anno successivo. Questo per dire che non è che ci fanno fare quello che vogliamo...La selezione c'è eccome. Io ricordo che a seguire analisi 1 il primo anno eravamo in 250..ora di quel corso ne siamo rimasti si e no 50, capisci?
Bè allora se funziona già tutto bene tanto meglio. Speriamo che avvenga in tutte le università.
Traveller23
04-02-2009, 11:25
Sì, infatti io parlavo di "ripetizione esagerata".
Cosa intendi per ripetizione esagerata? Rifare tutti o quasi gli esami 7-8 volte, o che capitino quei 3-4 esami nella carriera universitaria che si finisce per ripetere 3-4 volte?
hakermatik
04-02-2009, 13:47
Bè allora se funziona già tutto bene tanto meglio. Speriamo che avvenga in tutte le università.
per quello che so è pratica comune in tutte le università...almeno così sento in giro. Addirittura in alcune uni ci sono degli esami che ti precludono l'iscrizione all'anno successivo. Ad esempio, del primo anno tu puoi aver fatto tutti gli esami con una media del trenta meno uno (fisica ad esempio) e non puoi iscriverti al secondo...
in alcune università se non si passa l'esame non è possibile presentarsi all'appello successivo (se all'interno della stessa sessione)
in altre questo vale solo se si ottiene un voto troppo basso (<15)
IMHO queste sono le soluzioni migliori
è giusto avere più appelli per potersi organizzare al meglio ed è anche comprensibile rifiutare un voto che si giudica troppo basso, in questo modo però almeno non si favorisce quelli che provano giusto per provare
hakermatik
04-02-2009, 14:20
in alcune università se non si passa l'esame non è possibile presentarsi all'appello successivo (se all'interno della stessa sessione)
in altre questo vale solo se si ottiene un voto troppo basso (<15)
IMHO queste sono le soluzioni migliori
è giusto avere più appelli per potersi organizzare al meglio ed è anche comprensibile rifiutare un voto che si giudica troppo basso, in questo modo però almeno non si favorisce quelli che provano giusto per provare
ecco...questa è un'altra cosa che esiste già in tutte le uni. Però nessun prof (o quasi) la applica alla terra....quando bocciano qualcuno non registrano la bocciatura...strappano il compito e fanno finta di niente, permettendoti di fare l'appello successivo della stessa sessione.
che poi è anche vero che se oggi vieni bocciato perchè hai fatto l'esame ad cazzum, giusto per provare, difficilmente tra 15 giorni ti andrà bene...
Il problema secondo me e' molto anche nel MERCATO DEL LAVORO ITALIANO:
gli ingegneri per tentativi lavorano insieme agli ingegneri bravissimi, tutti e 2 vengono messi a fare le stesse cose, entrambi verranno sottopagati allo stesso modo, perche' ai CLIENTI la qualità (ho notato) interessa poco. Nel senso che spesso una cosa basta che funzioni, anche se fa schifo dal punto di vista della progettazione (inesistente), dell'implementazione (in fretta e furia), dei test (inesistenti), della documentazione (pressoche' inesistente).
Tutte le belle cose che ti raccontano ad un esame come ingegneria dei sistemi software rimangono favolette nel mercato informatico italiano.
Anzi a volte (spesso) non c'e' bisogno di essere neppure ingegneri.
HO visto gente che NON AVEVA MAI VISTO JAVA in vista sua messa a programmare in Java (su progetti enormi e importanti) da una settimana a quell'altra, senza corsi ne niente.
hakermatik
05-02-2009, 18:56
però onestamente, di ingegneri laureati per tentativi io non ne ho visti.
Certo, ci sono quelli bravi e quelli meno bravi. Quelli che ci mettono più tempo di altri...Ma è così in tutto
Ma dire che ci si può laureare in ingegneria solo perchè il prof non ne può più di vederti e ti da l'esame è una sciocchezza.
però onestamente, di ingegneri laureati per tentativi io non ne ho visti.
Certo, ci sono quelli bravi e quelli meno bravi. Quelli che ci mettono più tempo di altri...
Ma sì, è ovvio. Basta avere un pò di pazienza ed il pezzo di carta non si rifiuta a nessuno. Ci mancherebbe.
In fondo l'università è cultura, e la cultura è di tutti. Sennò che democrazia sarebbe? :)
Infatti alla fine, se uno ci pensa bene, è anche giusto che un operaio specializzato con un pò di esperienza su macchine a controllo numerico venga valutato anche di più di un ingegnere. In fondo è anche lui un ingegnere, anche se solo "in pectore" :) . Probabilmente sarebbe bastato i genitori l'avessero mandato all'università.
85francy85
06-02-2009, 09:19
Ma sì, è ovvio. Basta avere un pò di pazienza ed il pezzo di carta non si rifiuta a nessuno. Ci mancherebbe.
In fondo l'università è cultura, e la cultura è di tutti. Sennò che democrazia sarebbe? :)
Infatti alla fine, se uno ci pensa bene, è anche giusto che un operaio specializzato con un pò di esperienza su macchine a controllo numerico venga valutato anche di più di un ingegnere. In fondo è anche lui un ingegnere, anche se solo "in pectore" :) . Probabilmente sarebbe bastato i genitori l'avessero mandato all'università.
che vada il mondo vada cosi è un discorso, che sia giusto è ben diverso:stordita:
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