View Full Version : Missioni EI all'estero
Ciao,
ho una domanda riguardo la quale ho ricevuto risposte opposte.
I militari italiani che vanno in missione all'estero (Kosovo, Afghanistan etc...etc...) sono totalmente volontari?
Io sapevo che alcuni sceglievano di andarci, ma altri erano obbligati. Invece mi è stato detto che da poco tutti quelli che vanno in missione all'estero lo scelgono loro volontariamente di andarci, nessuno è più obbligato.
Come funziona esattamente?
Grazie mille :)
simone1980
13-01-2009, 19:20
Ciao,
ho una domanda riguardo la quale ho ricevuto risposte opposte.
I militari italiani che vanno in missione all'estero (Kosovo, Afghanistan etc...etc...) sono totalmente volontari?
Io sapevo che alcuni sceglievano di andarci, ma altri erano obbligati. Invece mi è stato detto che da poco tutti quelli che vanno in missione all'estero lo scelgono loro volontariamente di andarci, nessuno è più obbligato.
Come funziona esattamente?
Grazie mille :)
improvvisa voglia di uranio impoverito???:sofico:
improvvisa voglia di uranio impoverito???:sofico:
Da quello che ho capito, stipendio più alto :)
stipendio decisamente piu' alto e per ufficiali e sottufficiali balzi in avanti in carriera...
per il resto si: si da la propria disponibilita' a partire... non e' nemmeno detto che te lo permettano eh.
in genere decide in tuo diretto superiore e, visto che andare in missione per gli italiani, e' quasi un premio (in virtu' di indennita' decisamente alte e possiblita' di carriera), se "hai fatto il bravo" accettera' la tua "candidatura".
per dire che non tutti i volontari partono, ma quelli che partono sono tutti volontari.
mattia.pascal
13-01-2009, 22:00
Se si sceglie la carriera militare e non si ha l'ambizione di partecipare a missioni militari all'estero si è fatto un grosso errore.
stipendio decisamente piu' alto e per ufficiali e sottufficiali balzi in avanti in carriera...
per il resto si: si da la propria disponibilita' a partire... non e' nemmeno detto che te lo permettano eh.
in genere decide in tuo diretto superiore e, visto che andare in missione per gli italiani, e' quasi un premio (in virtu' di indennita' decisamente alte e possiblita' di carriera), se "hai fatto il bravo" accettera' la tua "candidatura".
per dire che non tutti i volontari partono, ma quelli che partono sono tutti volontari.
dispiace dirlo ma è così..
Fradetti
13-01-2009, 22:02
Se si sceglie la carriera militare e non si ha l'ambizione di partecipare a missioni militari all'estero si è fatto un grosso errore.
perchè?
rubare uno stipendio può esser l'ambizione di molti :O
apocalypsestorm
13-01-2009, 22:15
Se si sceglie la carriera militare e non si ha l'ambizione di partecipare a missioni militari all'estero si è fatto un grosso errore.
QUOTO..
W L'Esercito Italiano ! :sofico:
stipendio decisamente piu' alto e per ufficiali e sottufficiali balzi in avanti in carriera...
per il resto si: si da la propria disponibilita' a partire... non e' nemmeno detto che te lo permettano eh.
in genere decide in tuo diretto superiore e, visto che andare in missione per gli italiani, e' quasi un premio (in virtu' di indennita' decisamente alte e possiblita' di carriera), se "hai fatto il bravo" accettera' la tua "candidatura".
per dire che non tutti i volontari partono, ma quelli che partono sono tutti volontari.
ma assolutamente no!
1) in missione si viene "comandati", ovvero quando il battaglione/reggimento/compagnia viene taskata dal COI (comando operativo interforze) per un determinato teatro operativo partono TUTTI, gli unici esclusi sono coloro che hanno gravi problemi personali oppure i nuovi che secondo un comandante non hanno ancora raggiunto un esperienza sufficente.
2)se fosse unicamente su base volontaria ci sarebbe un accrocchio di gente che non si conosce e che non ha mai operato insieme proveniente da tutte le forze armate con conseguente enorme danno per l'operatività.
La preparazione ad una missione richiede mesi di preparazione specialistica e di amalgama
3)tutti i reparti prima o poi vanno in missione, quindi volendo o non volendo ci si va, in caso di assetti specialistici (NBC, forze speciali, trasmissioni ecc) vi è il principio della rotazione se non parte l'intero reggimento.
Eventualmente un militare può esprimere la propria preferenze per partire con la prima aliquota di personale del reparto o magari per altri problemi con aliquote successive.
4)per i carabinieri, ad esclusione dei reparti "core" delle MSU, ovvero 7° e 13° reggimento carabinieri e 1° reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania è il singolo carabinieire che può chidere di andare in missione (e quindi possiamo dire che sia un "vero" volontario)
5) il discorso di "va in missione chi lo richiede" al massimo valeva durante la leva, ai tempi della prima missione in libano, del mozambico o della somalia....ma anche li se c'era bisgono di personale, ti facevano trovare l'elmetto dipinto di bianco ONU e potevi anche piangere in arabo ma partivi.
Conosco gente che dopo la quarta missione in cinque anni starebbe volentieri a casa con la moglie ma deve partire....
paulus69
14-01-2009, 20:26
ma assolutamente no!
1) in missione si viene "comandati", ovvero quando il battaglione/reggimento/compagnia viene taskata dal COI (comando operativo interforze) per un determinato teatro operativo partono TUTTI, gli unici esclusi sono coloro che hanno gravi problemi personali oppure i nuovi che secondo un comandante non hanno ancora raggiunto un esperienza sufficente.
2)se fosse unicamente su base volontaria ci sarebbe un accrocchio di gente che non si conosce e che non ha mai operato insieme proveniente da tutte le forze armate con conseguente enorme danno per l'operatività.
La preparazione ad una missione richiede mesi di preparazione specialistica e di amalgama
1)ciò è esatto per i reparti.
2)'nsomma:i 4 avieri sottufficiali che conosco partono ogni anno(cioè...devono lasciar pasare 12 mesi fra una missione e l'altra),partono come volontari e ricoprono posti o operano nei comandi interforze.(praticamente un porto di mare...:sofico: )
da notare come si prendano a botte fra di loro per poter partire prima...eh...i dindi.
Come Folgore dal cielo
14-01-2009, 23:27
E' facile dire che i soldi delle missioni fanno comodo quando non si ha la minima idea di quale sia la situazione reale. I rischi sono sempre tanti (l'Afghanistan al momento è il teatro più caldo). Molti soldati sono stati vittime di attentati e si sono salvati grazie ai nuovi mezzi in dotazione (VTLM Lince dell'Iveco), ma siccome non ci è scappato il morto, questo non ha fatto notizia.
Escludiamo per un attimo i rischi e pensiamo a cosa può significare dover stare 6 mesi fuori area, lontani dalla moglie, dai figli, dai genitori e dagli affetti. Tornare a casa, fare uno o due mesi in Italia e ripartire per altri 6 mesi....
Vi garantisco che non c'è nessuna cifra che possa ripagare il tempo trascorso lontano da casa, lontano dai figli che crescono e che hanno bisogno del loro padre. Quelli che partono "volentieri" in missione sono i giovani dai 20 ai 30 anni, a cui i soldi fanno comodo e che hanno tanta voglia di fare... poi con il passare del tempo le priorità diventano altre.
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