View Full Version : Schifani diffamato da Travaglio Il Pdl contro la Rai e Fazio
LucaTortuga
12-05-2008, 15:06
No, ahimé, non è semplice e lineare.
In Italia non è così, anche se ti difendi in maniera completa e circostanziata rimangono tutti i fan ciechi dei vari Travaglio e Santoro, aizzati dagli stessi, che continueranno a smerdarti senza alcuna conseguenza giudiziaria facendosi l'occhiolino tra di loro. Il tutto sulla TV pubblica.
La libertà di parola (e informazione) funziona così:
A è libero di dire ciò che vuole su B (per la strada, al bar, su un giornale, in televisione, non fa alcuna differenza..)
B può denunciare A (e ottenere il risarcimento del danno oltre alla pubblicazione della smentita), se quest'ultimo ha riportato falsità sul suo conto.
A me sembra un sistema ottimamente bilanciato, anche perchè non è possibile impedire preventivamente una diffamazione (o calunnia) senza limitare la libertà d'espressione.
Qualcuno dei difensori di Schifani ha idee migliori, che tutelino la libertà di parola e, contemporaneamente, impediscano a priori che qualcuno possa essere ingiustamente diffamato o calunniato?
Se sì, sono curioso di sentirle.
Se no, cosa state discutendo a fare? Aspettate che un giudice dia ragione a Schifani e poi ne riparliamo...
Per cui anche se vogliamo spaccare il capello in otto stavolta un giudice dovra' sudarsela per assolvere Travaglio e sono proprio curioso di vedere come se ne viene fuori.
da wiki
Schifani è stato nel 1979 tra i fondatori della società Siculabrokers in cui ricoprì anche il ruolo di amministratore. Tra i soci di questa società, c'erano l'ex ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, Benny D'Agostino, Giuseppe Lombardo e Nino Mandalà. Benny D'Agostino è un imprenditore successivamente condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Mandalà è stato condannato per mafia ed è stato definito dai giudici il capocosca di Villabate, Lombardo è stato presidente e consigliere delegato della società di recupero crediti Satris di cui erano soci i discussi esattori ed uomini d'onore della "famiglia" di Salemi Nino e Ignazio Salvo, arrestati da Giovanni Falcone nel 1984
ora possiamo discurete che sono sentenze di primo grado ( credo ) ma finche nn c'e' una senstenza che dice il contrario ...
SquallSed
12-05-2008, 15:07
Non posso far altro che copiaincollare un mio post precedente:
******
Affermazione testuale di Travaglio, "ma scusa, se io sono un giornalista perche' non dovrei scrivere dato che c'e' un clima di pacificazione fra destra e sinistra che Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi?"
Detta cosi' anche un bambino capisce quello che deve capire...
Schifani = amico dei mafiosi.
poi dopo vediamo che schifani nel 79 figurava nel libro soci di una societa' dove fra numerosi altri figurava uno che al momento nemmeno risulta condannato in via definitiva per mafia.
Ma dico, io posso essere socio di enne societa', mi devo pure preoccupare di cosa saranno forse condannati fra trent'anni gli altri soci (che non necessariamente devono essere miei "amici")?
Se appena appena esiste un minimo di diritto questa e' diffamazione se mai ve ne fu una:
infatti dal reato di diffamazione:
Chiunque, [...] comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032.
Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065.
Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516.
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.
Quindi Travaglio dice che Schifani e' amico di mafiosi
Offende la reputazione di una persona? -> SI
Attribuisce un fatto determinato? -> SI
Lo fa con mezzo di pubblicita'? -> SI
Offende un rappresentante di corpo politico? -> SI
Quindi se ci fosse un minimo di giustizia (e al momento non c'e') a occhio Travaglio si dovrebbe beccare almeno tre anni.
Non vale nemmeno la giustificazione di citare per diritto di cronaca un fatto vero in quanto
a) Non risulta al momento alcun "mafioso" nel libro soci in cui c'era Schifani perche' il tipo di cui non ricordo il nome e' al momento solo condannato in primo grado e ce n'e' un altro che risulta "concorrente esterno" qualsiasi cosa cio' voglia dire.
b) La presenza in un libro soci non necessariamente comporta "amicizia" fra le persone
c) Quand'anche il signore (supposto mafioso) in questione venisse condannato in via definitiva non cambia nulla perche' fa fede la condizione al momento in cui l'affermazione viene fatta (1) e poi bisognerebbe provare l'appartenenza alla mafia del signore in questione trent'anni fa (impossibile).
Per cui anche se vogliamo spaccare il capello in otto stavolta un giudice dovra' sudarsela per assolvere Travaglio e sono proprio curioso di vedere come se ne viene fuori.
ancora? travaglio ha detto che ha avuto delle amicizie con dei mafiosi. Punto. E' vero. Cosa ci abbia fatto non si sa. Non vedo il problema.
Ragazzi onestamente, del discorso che ha fatto Travaglio ho capito che si sente il fiato al collo indi vuole buttare fuori piu' che puo' prima di essere "trombato". Che sia nel torto o nella ragione sinceramente non saprei tanto oramai di politici umili ed onesti credo che non esistano piu'. La speranza è solo una che in tutto il caos d'interessi e di piaceri da fare sia fatto qualcosa di buono anche per i cittadini normali.
Non posso far altro che copiaincollare un mio post precedente:
******
Affermazione testuale di Travaglio, "ma scusa, se io sono un giornalista perche' non dovrei scrivere dato che c'e' un clima di pacificazione fra destra e sinistra che Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi?"
Detta cosi' anche un bambino capisce quello che deve capire...
Schifani = amico dei mafiosi.
poi dopo vediamo che schifani nel 79 figurava nel libro soci di una societa' dove fra numerosi altri figurava uno che al momento nemmeno risulta condannato in via definitiva per mafia.
Ma dico, io posso essere socio di enne societa', mi devo pure preoccupare di cosa saranno forse condannati fra trent'anni gli altri soci (che non necessariamente devono essere miei "amici")?
Se appena appena esiste un minimo di diritto questa e' diffamazione se mai ve ne fu una:
infatti dal reato di diffamazione:
Chiunque, [...] comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032.
Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065.
Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516.
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.
Quindi Travaglio dice che Schifani e' amico di mafiosi
Offende la reputazione di una persona? -> SI
Attribuisce un fatto determinato? -> SI
Lo fa con mezzo di pubblicita'? -> SI
Offende un rappresentante di corpo politico? -> SI
Quindi se ci fosse un minimo di giustizia (e al momento non c'e') a occhio Travaglio si dovrebbe beccare almeno tre anni.
Non vale nemmeno la giustificazione di citare per diritto di cronaca un fatto vero in quanto
a) Non risulta al momento alcun "mafioso" nel libro soci in cui c'era Schifani perche' il tipo di cui non ricordo il nome e' al momento solo condannato in primo grado e ce n'e' un altro che risulta "concorrente esterno" qualsiasi cosa cio' voglia dire.
b) La presenza in un libro soci non necessariamente comporta "amicizia" fra le persone
c) Quand'anche il signore (supposto mafioso) in questione venisse condannato in via definitiva non cambia nulla perche' fa fede la condizione al momento in cui l'affermazione viene fatta (1) e poi bisognerebbe provare l'appartenenza alla mafia del signore in questione trent'anni fa (impossibile).
Per cui anche se vogliamo spaccare il capello in otto stavolta un giudice dovra' sudarsela per assolvere Travaglio e sono proprio curioso di vedere come se ne viene fuori.
mah...sono senza parole...:doh:
ho scritto una email al senatore
schifani_r@posta.senato.it
chiedendo che faccia un confronto in tv con Travaglio. Se magari glis crivono in tanti, chi legge le sue email glielo riferirà.
Stigmata
12-05-2008, 15:17
Travaglio considera condannati persone ancora in attesa della fine del processo.
Questo va bene solo in un regime da Santa Inquisizione.
Si sono ridotti a riproporre un fatto di 30 anni per attaccare la seconda carica dello stato.
Un fatto ancora oggi per lo stato non penalmente rilevante.
Poi venerare Di Pietro e Travaglio a prescindere proprio non lo capisco.
Comunque ho il massimo rispetto della vostra religione della legalita'.
Mi sembra semplicemente un po' cieca nei confronti degli altri attori della politica.
La visione manichea della vita non mi appartiene, mentre voi con coraggio riuscite a vedere tutto in bianco e nero.
Tu affideresti tua figlia a un baby-sitter che è sotto processo per pedofilia?
Eppure è ancora in attesa della fine del processo.
claudioborghi
12-05-2008, 15:19
La libertà di parola (e informazione) funziona così:
A è libero di dire ciò che vuole su B (per la strada, al bar, su un giornale, in televisione, non fa alcuna differenza..)
B può denunciare A (e ottenere il risarcimento del danno oltre alla pubblicazione della smentita), se quest'ultimo ha riportato falsità sul suo conto.
A parte che non e' "esattamente" cosi'... perche' si perfezioni il reato di diffamazione basta la lesione dell'onorabilita', anche in presenza di fatto vero. Cioe', se do' in pubblico del cornuto ad uno, poco importa se ho le foto della moglie che tromba, e' diffamazione e basta.
Poi nel caso di giornalisti-personaggi pubblici c'e' il diritto di cronaca, che consente di presentare fatti o frasi diffamanti solo se sono "veri", "di pubblico interesse" "presentati con moderazione".
Alla diffamazione, come dici tu, si risponde solo con la querela che e' cio' che penso fara' Schifani... non ci sono censure "preventive". Basta che le parcelle e le ammende le paghi tutte Travaglio e non la Rai (cioe' noi) cosa che mi farebbe un filo girare...
LucaTortuga
12-05-2008, 15:25
ho scritto una email al senatore
schifani_r@posta.senato.it
chiedendo che faccia un confronto in tv con Travaglio. Se magari glis crivono in tanti, chi legge le sue email glielo riferirà.
Ecco, se dichiarasse di volere un confronto pubblico con Travaglio dimostrerebbe di non avere nulla da nascondere o di cui vergognarsi.
Per ora sta soltanto continuando a piagnucolare, sempre senza smentire nulla.
claudioborghi
12-05-2008, 15:25
ora possiamo discurete che sono sentenze di primo grado ( credo ) ma finche nn c'e' una senstenza che dice il contrario ...
Anche qui hai un concetto giuridico un po' strano...
Articolo 27 della costituzione
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Quindi se un signore e' stato condannato in primo grado vale la presunzione di innocenza e non lo si puo' chiamare "mafioso".
A parte che non e' "esattamente" cosi'... perche' si perfezioni il reato di diffamazione basta la lesione dell'onorabilita', anche in presenza di fatto vero. Cioe', se do' in pubblico del cornuto ad uno, poco importa se ho le foto della moglie che tromba, e' diffamazione e basta.
Poi nel caso di giornalisti-personaggi pubblici c'e' il diritto di cronaca, che consente di presentare fatti o frasi diffamanti solo se sono "veri", "di pubblico interesse" "presentati con moderazione".
Alla diffamazione, come dici tu, si risponde solo con la querela che e' cio' che penso fara' Schifani... non ci sono censure "preventive". Basta che le parcelle e le ammende le paghi tutte Travaglio e non la Rai (cioe' noi) cosa che mi farebbe un filo girare...
le parcelle le sta pagando berlusconi .. con tutte le cause che ha perso contro travaglio ..:D :D
cmq ancora devi mostrarmi un link in cui una condanna in primo grado nn sia da considerare valida .. ( visto che .. finche nn c'e' una sentenza sucessiva che l'annulla questa e' valida )
perche' una cosa e' dira la verita' (e qua nn c'e' calunnia) e una cosa e' dire menzogne
per spiegarmi meglio ti faccio un esempio
travaglio afferma che schifani era socio in affari con delle persone giudicate mafiose
berlusconi dice che la laurea di di pietro e' falsa
ora la prima affermazione e' vera e nn la puoi sementire
la seconda e' falsa ed e' stata smentita
^TiGeRShArK^
12-05-2008, 15:27
E' uno strano modo di ragionare... spetta al diffamato fare chiarezza? Se uno va in tv e dice che sono pedofilo spetta a me dimostrare che mi piacciono le adulte?
In uno stato "normale" come dici tu spetta al diffamatore dimostrare le proprie accuse per poter provare (dato che la diffamazione e' tale indipendentemente dalla verita' del fatto) almeno la verita', il pubblico interesse e il contegno delle proprie affermazioni in modo da poter invocare il diritto di cronaca. Il diffamato dovrebbe querelare e basta.
Di Pietro, tanto per fare un esempio, ha mostrato senza problemi il certificato orginale di laurea.
Schifani, se avesse voluto, avrebbe potuto querelare gli autori del libro da molto tempo.
Se così non ha fatto vuol dire che quei fatti sono veri.
Infatti non mi pare proprio che Schifani abbia detto qualcosa a Travaglio in merito ai "fatti" in questione.. :fagiano:
Stigmata
12-05-2008, 15:29
Anche qui hai un concetto giuridico un po' strano...
Articolo 27 della costituzione
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Quindi se un signore e' stato condannato in primo grado vale la presunzione di innocenza e non lo si puo' chiamare "mafioso".
Mi risulta sia sbagliato, dal momento che non è obbligatorio affrontare tutti i 3 gradi di giudizio.
EDIT: come dice anche brown qui sopra.
imho più continua a comportarsi così, più da voti al PdL
claudioborghi
12-05-2008, 15:32
Tu affideresti tua figlia a un baby-sitter che è sotto processo per pedofilia?
Eppure è ancora in attesa della fine del processo.
Certo che no... giuridicamente e' innocente, ma per prudenza eviterei...
Fatto sta che Schifani quando ha avuto delle "relazioni" o come diavolo le vogliamo chiamare con costoro non c'era il primo grado e nemmeno l'indagine. Stiamo parlando di trent'anni fa.
Quindi la tua domanda e' mal posta: se mi dicessi "tu affideresti tua figlia ad una baby sitter che fra trent'anni finira' sotto processo per pedofilia?" probabilmente, non avendo la palla di vetro ti direi si.
Stigmata
12-05-2008, 15:33
imho più continua a comportarsi così, più da voti al PdL
Chi? Travaglio?
In effetti il rischio è quello... visto che certi CV sono molto apprezzati al PdL e dai suoi votanti.
Di Pietro, tanto per fare un esempio, ha mostrato senza problemi il certificato orginale di laurea.
Schifani, se avesse voluto, avrebbe potuto querelare gli autori del libro da molto tempo.
Se così non ha fatto vuol dire che quei fatti sono veri.
Infatti non mi pare proprio che Schifani abbia detto qualcosa a Travaglio in merito ai "fatti" in questione.. :fagiano:
c'e' poco da querelare .. quando fai una soceta' depositi nomi e cognomi ...
Stigmata
12-05-2008, 15:36
Certo che no... giuridicamente e' innocente, ma per prudenza eviterei...
Fatto sta che Schifani quando ha avuto delle "relazioni" o come diavolo le vogliamo chiamare con costoro non c'era il primo grado e nemmeno l'indagine. Stiamo parlando di trent'anni fa.
Quindi la tua domanda e' mal posta: se mi dicessi "tu affideresti tua figlia ad una baby sitter che fra trent'anni finira' sotto processo per pedofilia?" probabilmente, non avendo la palla di vetro ti direi si.
Da quello che si legge qui, non si tratta solo di episodi di trent'anni fa... e come sostiene tigershark: non credo che schifani fosse all'oscuro.
Per quello penso che, come in tutte le cose, un conto sia la possibilità tecnica di fare qualcosa (leggi: non infrango nessuna legge) mentre diversa sia l'opportunità di farla...
claudioborghi
12-05-2008, 15:39
cmq ancora devi mostrarmi un link in cui una condanna in primo grado nn sia da considerare valida
Boh, piu' dell'articolo 27 della costituzione... non so cosa dirti.
Se lo vuoi sotto forma di link ecco qui
http://www.senato.it/istituzione/29375/131289/131290/131305/articolo.htm
Una condanna diventa definitiva quando non viene proposto appello o una volta esauriti i tre gradi di giudizio.
Chi? Travaglio?
In effetti il rischio è quello... visto che certi CV sono molto apprezzati al PdL e dai suoi votanti.
Come ti permetti di dire una cosa del genere. Allora devo pensare che tutti quelli che hanno votato la Finocchiaro con il programma redatto da Andò, da lei posto su un piedistallo come persona di grande spessore intellettuale e cultore del diritto sono mafiosi oppure apprezzano i mafiosi?
E qui parliamo di processi, di verità giudiziarie sui diretti interessati che fanno attualmente parte del PD. Una cosa che sta dieci volte sopra la gravità delle insinuazioni di cui discutiamo in un questo thread... eppure né corrono fiumi di inchiostro né volano accuse verso gli elettori del PD.
Quindi diamoci una regolata.
Boh, piu' dell'articolo 27 della costituzione... non so cosa dirti.
Se lo vuoi sotto forma di link ecco qui
http://www.senato.it/istituzione/29375/131289/131290/131305/articolo.htm
Una condanna diventa definitiva quando non viene proposto appello o una volta esauriti i tre gradi di giudizio.
quindi stai dicendo che il secondo grado ha sentenziato che nn erano mafiosi?? ok va ben . link?
sommojames
12-05-2008, 15:45
Quanta ingenuità. :rolleyes:
Forse perché ormai la mafia si è radicata da anni nelle nostre istituzioni e nella nostra politica? Forse perché in Italia manca la vera giustizia? Forse perché uno come Cuffaro condannato a 5 anni per aver aiutato dei mafiosi viene promosso al senato come se niente fosse?
La mafia ormai fa parte di noi. L'accettiamo. La vogliamo. E dimostrazione sono i commenti che si indignano per una battuta di Travaglio e trovano scusanti se la nostra seconda carica di Stato faceva società con dei mafiosi.
Con la mafia bisogna conviverci, lo dice pure Lunardi, ex ministro di Berlusconi :read:
alarico75
12-05-2008, 15:46
Boh, piu' dell'articolo 27 della costituzione... non so cosa dirti.
Se lo vuoi sotto forma di link ecco qui
http://www.senato.it/istituzione/29375/131289/131290/131305/articolo.htm
Una condanna diventa definitiva quando non viene proposto appello o una volta esauriti i tre gradi di giudizio.
E la prova di questo e' che Dell'Utri e' senatore della repubblica
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Attsen/00004406.htm
Nonostante sia stato condannato a 9 anni e interdizione dai pubblici uffici.
Fino ad ora non e' un mafioso.
Continuiamo a ricordarlo a chi vorrebbe il contrario contro la nostra costituzione.
kaysersoze
12-05-2008, 15:50
l'unica differenza è che in una società civile un giornalista fa le stesse cose di travaglio, poi il politico personaggio pubblico deve fare chiarezza, non fare in modo che il giornalista venga attaccato. Perchè se schifani in questo caso facesse chiarezza e togliesse ogni dubbio, la reputazione di travaglio cala di molto...purtroppo non sembra essere così, quindi, a maggior ragione ho dubbi su schifani.
il discorso è semplice e lineare.
SUPERQUOTONE
E' uno strano modo di ragionare... spetta al diffamato fare chiarezza? Se uno va in tv e dice che sono pedofilo spetta a me dimostrare che mi piacciono le adulte?
In uno stato "normale" come dici tu spetta al diffamatore dimostrare le proprie accuse per poter provare (dato che la diffamazione e' tale indipendentemente dalla verita' del fatto) almeno la verita', il pubblico interesse e il contegno delle proprie affermazioni in modo da poter invocare il diritto di cronaca. Il diffamato dovrebbe querelare e basta.
No, a Schifani non spetta di dimostrare nulla, gli spetta, se lo vuole, fare chiarezza, PUNTO E BASTA!!!
Io se fossi al suo posto, e qui iniziano già a torcersi le budellla al solo pensiero :D , se mi ritengo innocente direi chiaramente:
"Guardatee Travaglio ha preso una cantonata, io ho conusciuto queste persone, ero in affari con loro come socio insieme ad altre TOT persone (spero per ului che siano a diverse decine, che all'epoca non conoscevo bene costoro" e quant'altro possa scagionarmi, non alzarei un polverone che entra solo nel merito di come è venuta fuori questa cosa anzichè entrare nel merito del fatto se sia veriterio o meno!!!!
Tu affideresti tua figlia a un baby-sitter che è sotto processo per pedofilia?
Eppure è ancora in attesa della fine del processo.
Ma certo che NO, a meno che non abbia la tessera di Forza Italia, chiaramnete in tal caso bisogna fidarsi sempre dell'imputato!!!
Sentiamo Borghi che ci dice invece???? :D
kaysersoze
12-05-2008, 15:53
E la prova di questo e' che Dell'Utri e' senatore della repubblica
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Attsen/00004406.htm
Nonostante sia stato condannato a 9 anni e interdizione dai pubblici uffici.
Fino ad ora non e' un mafioso.
Continuiamo a ricordarlo a chi vorrebbe il contrario contro la nostra costituzione.
legalmente non è ancora colpevole in terzo grado per questo reato, altri invece è passato in giudicato come colpevole anche il terzo grado, MA, tornandoa noi, DOVREBBE COMUNQUE FAR APRIRE GLI OCCHI ALLA GENTE PERCHè SE NON C'E' UNA RESPONSABILITA' LEGALE ACCERTATA, POLITICAMENTE HA IL PESO DI UN MACIGNO ANCHE LA CONDANNA IN PRIMO GRADO, IN UNA DEMOCRAZIA NORMALE , non in italia.....:muro: :muro: :muro:
lukeskywalker
12-05-2008, 15:56
Anche qui hai un concetto giuridico un po' strano...
Articolo 27 della costituzione
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Quindi se un signore e' stato condannato in primo grado vale la presunzione di innocenza e non lo si puo' chiamare "mafioso".
a patto che venga proposto appello.
Boh, piu' dell'articolo 27 della costituzione... non so cosa dirti.
Se lo vuoi sotto forma di link ecco qui
http://www.senato.it/istituzione/29375/131289/131290/131305/articolo.htm
Una condanna diventa definitiva quando non viene proposto appello o una volta esauriti i tre gradi di giudizio.
appunto.
claudioborghi
12-05-2008, 15:57
quindi stai dicendo che il secondo grado ha sentenziato che nn erano mafiosi?? ok va ben . link?
:help:
Non volermene, lo spiego per l'ultima volta perche' altrimenti puo' essere che fai apposta e non necessariamente mi presto a giochetti. :mbe:
Se anche uno viene condannato in primo grado, in attesa dell'appello deve considerarsi innocente. Questo per un principio costituzionale.
Capito? Se anche sei condannato per furto in primo grado, giuridicamente tu non sei un "ladro" fino a quando la sentenza non diventa definitiva.
Pertanto se uno mi dice che sto parlando con un ladro perche' sto parlando con te non dice il vero.
Travaglio di solito a queste cose sta attento e specifica spesso "condannato in primo grado" o formule simili... questa volta ha detto semplicemente "amico di mafiosi" e ha sbagliato in qualsiasi modo la si voglia vedere.
lukeskywalker
12-05-2008, 15:57
legalmente non è ancora colpevole in terzo grado per questo reato, altri invece è passato in giudicato come colpevole anche il terzo grado, MA, tornandoa noi, DOVREBBE COMUNQUE FAR APRIRE GLI OCCHI ALLA GENTE PERCHè SE NON C'E' UNA RESPONSABILITA' LEGALE ACCERTATA, POLITICAMENTE HA IL PESO DI UN MACIGNO ANCHE LA CONDANNA IN PRIMO GRADO, IN UNA DEMOCRAZIA NORMALE , non in italia.....:muro: :muro: :muro:
quotone ;)
alarico75
12-05-2008, 15:58
legalmente non è ancora colpevole in terzo grado per questo reato, altri invece è passato in giudicato come colpevole anche il terzo grado, MA, tornandoa noi, DOVREBBE COMUNQUE FAR APRIRE GLI OCCHI ALLA GENTE PERCHè SE NON C'E' UNA RESPONSABILITA' LEGALE ACCERTATA, POLITICAMENTE HA IL PESO DI UN MACIGNO ANCHE LA CONDANNA IN PRIMO GRADO, IN UNA DEMOCRAZIA NORMALE , non in italia.....:muro: :muro: :muro:
E se in appello lo assolvessero perche' il fatto non sussiste?
Cosa faresti ti metteresti a urlare contro la giustizia ingiusta o accetteresti serenamente la sentenza?
Qua si fanno libelli su sentenze non definitive e questo toglie molta credibilita' agli interlocutori.
E se il primo grado fosse stata un'assoluzione tutti voi a spergiurare che era un vero innocente?
Non credo.
SquallSed
12-05-2008, 15:59
E se in appello lo assolvessero perche' il fatto non sussiste?
Cosa faresti ti metteresti a urlare contro la giustizia ingiusta o accetteresti serenamente la sentenza?
Qua si fanno libelli su sentenze non definitive e questo toglie molta credibilita' agli interlocutori.
E se il primo grado fosse stata un'assoluzione tutti voi a spergiurare che era un vero innocente?
Non credo.
si vabbè allora prendiamolo nel culo e diciamo anche grazie...ma che ragionamenti sono?:(
Stigmata
12-05-2008, 16:00
Se anche uno viene condannato in primo grado, in attesa dell'appello deve considerarsi innocente. Questo per un principio costituzionale.
Ma se non presenta appello?
Resta innocente a tempo indeterminato?
claudioborghi
12-05-2008, 16:02
Ma se non presenta appello?
Resta innocente a tempo indeterminato?
Certo che no, se uno non presenta appello la sentenza diventa definitiva e passa in giudicato.
Io metto un po' di ordine: Schifani ha conosciuto gente che parecchi anni dopo è stata condannata in via non definitiva per reati quali "concorso esterno in associazione mafiosa" ----> Schifani amico dei mafiosi
La Finocchiaro si sceglie come collaboratore principale all'interno del PD Andò già condannato in primo grado e poi prescritto per voto di scambio mafioso oltre che coinvolto in numerosi altri casi giudiziari relativi a tangenti.
Posso dire con maggior ragione che la Finocchiaro è amica dei mafiosi? Perchè qui mi sembra che si facciano due pesi e due misure.
la diffamazione non c'è in quanto trattasi, a quanto pare, di estratti da verbali giudiziari
alarico75
12-05-2008, 16:06
si vabbè allora prendiamolo nel culo e diciamo anche grazie...ma che ragionamenti sono?:(
Ragionamenti di legge contro le forche della piazza.
La giustizia si fa' nei tribunali e da noi ci sono tre gradi di giudizio.
Poi se vogliamo condannare la gente dopo un grado di giudizio cambiamo pure la costituzione.
Ma per ora le cose stanno cosi'.
SquallSed
12-05-2008, 16:12
Ragionamenti di legge contro le forche della piazza.
La giustizia si fa' nei tribunali e da noi ci sono tre gradi di giudizio.
Poi se vogliamo condannare la gente dopo un grado di giudizio cambiamo pure la costituzione.
Ma per ora le cose stanno cosi'.
si, però dimentichi che per concludere i 3 gradi ci vogliono anni ed anni, facendo in modo che cadano in prescrizione o che l'imputato muoia di vecchiaia.
Dai, si sa come vanno queste cose. Poi visto che in questo paese parecchia gente (politici compresi) della costituzione se ne infischiano o ci si puliscono il culo, io non la prendo certo come oro.
E che dire ciò sia la costituzione non significa che l'ha detto dio, la costituzione può rivelarsi anche errata in alcuni punti.
alarico75
12-05-2008, 16:15
Bene se la costituzione e' errata vai in parlamento prendi una maggioranza qualificata e cambiala,sopravvivendo al referendum confermativo.
Poi potremo gestire la giustizia con un solo grado di giudizio.
Fino ad allora, e per fortuna visto i mille errori giudiziari, funziona cosi' il nostro paese.
claudioborghi
12-05-2008, 16:16
la diffamazione non c'è in quanto trattasi, a quanto pare, di estratti da verbali giudiziari
Forse il libro... ma intelevisione Travaglio ha detto che "Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi". Da qui la diffamazione. Un po' succinto come "estratto da verbale", non ti pare?
claudio, ma Schifani t'ha pagato per scrivere tutti i giorni da quando è successo il fatto qui su HWUpgrade?
Sei proprio de coccio...non fai una piega.
alarico75
12-05-2008, 16:20
claudio, ma Schifani t'ha pagato per scrivere tutti i giorni da quando è successo il fatto qui su HWUpgrade?
Sei proprio de coccio...non fai una piega.
Non c'e' bisogno di essere pagati per sostenere le proprie idee con passione.
kaysersoze
12-05-2008, 16:20
E se in appello lo assolvessero perche' il fatto non sussiste?
Cosa faresti ti metteresti a urlare contro la giustizia ingiusta o accetteresti serenamente la sentenza?
Qua si fanno libelli su sentenze non definitive e questo toglie molta credibilita' agli interlocutori.
E se il primo grado fosse stata un'assoluzione tutti voi a spergiurare che era un vero innocente?
Non credo.
PREMESSO CHE NON CREDO NELLA GIUSTIZIA ITALICA, sia per il fatto che come diceva qualcuno, puoi essere anche colpevole, basta avere l'avvocato bravo e sei fuori, oppure basta buttarsi in politica ed il gioco è fatto, oppure ancora basta avere qualche amico altolocato in politica che con le dovute pressioni, la telefonata alla procura, una al palazzo di giustizia, una all'amico che conosce...ecc.ecc... se eri colpevole verrai assolto per uno dei seguenti motivi: prove insufficienti, (salvo poi scoprire che sono state rubate/perse (accade realmente e molto frequentemente)), prescrizione del reato, scadenza del termine per il GIP, dimenticanza di un giudice di depositare la sentenza (incredibile ma vero in diversi casi), depistaggi vari anche as opera dei nostri servizi (logico che non si muovano per noi morti di fame, ma per gli affiliati alla P2 ed amici questo ed altro ;) ) e se non riuscimao ad ottenere niente da tutto questo possiamo sempre sperare di avere atanti soldoni e una faccia come il ( | ) e cercare un avvocato che ci compri un giudice (sentire previti per l'iter burocratico)!!!
HASTA LUEGO amigo dal paese delle Banane!!!!!
AH dimenticavo, se Dell'Utri risulta innocente in appello, molto probabilmente è per uno di quei casi citati sopra, ma ammetendo di essere in una democraiza europea le cose andrebbero + o - cosi:
Ti arriva l'Avviso di Garanzai, se sei un perosnaggio politico o con incarichi di rilievo in amm. pubbliche, ti dimetti ed affronti il processo;
Vieni condannato in primo grado....stai fuori dalle cariche istituzionali, fai l'appelo e lo vinci o vinci l'ultimo grado di giudizio.....bene, torni a fare il politico, ma nel frattempo finchè ci sono sospetti che tu sia colluso, stai a casa e fai un altro lavoro, non il politico!!!!!
SquallSed
12-05-2008, 16:22
Bene se la costituzione e' errata vai in parlamento prendi una maggioranza qualificata e cambiala,sopravvivendo al referendum confermativo.
Poi potremo gestire la giustizia con un solo grado di giudizio.
Fino ad allora, e per fortuna visto i mille errori giudiziari, funziona cosi' il nostro paese.
molto più semplice cambiare paese. Ciao.
Stigmata
12-05-2008, 16:22
Certo che no, se uno non presenta appello la sentenza diventa definitiva e passa in giudicato.
Ok, quindi non sono obbligatori i 3 gradi di giudizio, è questo appunto che intendevo dire.
Sostenere che "senza i 3 gradi di giudizio" uno non può essere indicato come colpevole è inesatto o incompleto.
claudioborghi
12-05-2008, 16:25
claudio, ma Schifani t'ha pagato per scrivere tutti i giorni da quando è successo il fatto qui su HWUpgrade?
Sei proprio de coccio...non fai una piega.
La responsabilita' penale personale e' un argomento che sento molto e l'uso "travaglico" di distorcere la verita' a suo uso e consumo purtroppo mette la gente in una posizione fastidiosa (e in questo e' abile). Se puntualizzi poi perdi le giornate (come sto facendo io, fortunatamente oggi avevo poco da fare) se pero' non lo fai poi sembra quasi che abbia ragione...
Diciamo che su questo argomento mi scoccia di piu' che si pensi che T. abbia ragione piuttosto della soddisfazione che lui di certo prova nel vedere uno che butta una giornata dietro alle sue assurdita'.
kaysersoze
12-05-2008, 16:25
claudio, ma Schifani t'ha pagato per scrivere tutti i giorni da quando è successo il fatto qui su HWUpgrade?
Sei proprio de coccio...non fai una piega.
Compare sempre quando c'è da difendere un'indagato/accusato berlusconiano di avere amici, appoggi, conoscenza o affari con i mafiosi, secondo me lavora per lo studio di Ghedini, altro che Broker della borsa.....:D :D :D
Si scherza claudio, lo so che sei un bravo economo ed un pessimo avvocato!!!:D :D :D
Ah ci rispondi se prenderesti come Baby sitter una donna/ragazza che è stata accusata di essere pedofila, e condannata solo in prmo grado????:rolleyes: :mbe:
Forse il libro... ma intelevisione Travaglio ha detto che "Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi". Da qui la diffamazione. Un po' succinto come "estratto da verbale", non ti pare?
Anche qui hai un concetto giuridico un po' strano...
Articolo 27 della costituzione
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Quindi se un signore e' stato condannato in primo grado vale la presunzione di innocenza e non lo si puo' chiamare "mafioso".
Insomma , quelli del PDL hanno diritto a 3 gradi di giudizio e forse neanche quello ( Andreotti , Previti e Dell' Utri docet ) per poter essere considerati colpevoli , Travaglio ancora non è stato denunciato e tu l' hai già considerato colpevole di diffamazione ...
Coerenza portami via :asd:
Ma è anche vero che "Il giornale" ha grande esperienza nella diffamazione .
nEmEsIdIvInA
12-05-2008, 16:29
Non chiudiamo gli occhi sul resto però:
http://it.youtube.com/watch?v=lFk7_BW12XU
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_Andò
alarico75
12-05-2008, 16:29
Mi sembra chiaro:
Se uno e' indagato e' colpevole fino a quando non dimostra che non e' innocente.
Per alcuni se dimostrano che sono innocenti allora sono ricchi e hanno dei gran avvocati (colpevoli),si sono comprati la sentenza corrompendo i giudici (colpevoli),e' un complotto dello stato e dei servizi segreti (colpevoli).
Bel concetto di giustizia che avete.
:(
LucaTortuga
12-05-2008, 16:31
Io metto un po' di ordine: Schifani ha conosciuto gente che parecchi anni dopo è stata condannata in via non definitiva per reati quali "concorso esterno in associazione mafiosa" ----> Schifani amico dei mafiosi
Bel modo di mettere ordine.
I due soci di Schifani sono stati:
uno condannato in primo grado per associazione mafiosa;
l'altro condannato, in via definitiva, per concorso esterno.
Visto che qualche utente manifesta dubbi sulla gravità della seconda fattispecie (quella oggetto di condanna definitiva), mi permetto di chiarire cosa s'intende per "concorso esterno in associazione mafiosa":
Il concorso esterno è stato oggetto di varie pronunce giurisprudenziali, dal momento che da più parti ne era stata esclusa in un primo momento la configurabilità.
La controversia è stata poi oggetto di una pronuncia dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. La Corte Suprema ha stabilito che il concorso esterno nel delitto associativo riguarda "quei soggetti che, sebbene non facciano parte del sodalizio criminoso, forniscano, sia pure mediante un solo intervento, un contributo all'ente delittuoso tale da consentire all'associazione di mantenersi in vita, anche limitatamente ad un determinato settore, onde poter conseguire i propri scopi". (Cass. Sezioni Unite Penali, 5 ottobre 1994).
E', pertanto, necessario non solo che il "concorrente esterno" abbia tenuto una condotta chiaramente espressiva della sua disponibilità a partecipare all'associazione, ma anche che abbia agito con la coscienza e la volontà di concorrere alla realizzazione del particolare programma delinquenziale. Se mancano queste condizioni - è stato stabilito - le attività di semplice supporto, agevolazione, fiancheggiamento, compartecipazioni nei singoli reati non possono ritenersi un concorso esterno all'associazione, ma devono essere diversamente qualificate dal punto di vista penale.
Chi viene condannato (dopo 3 gradi giudizio) per questo reato, non mi pare si possa esattamente definire "una brava persona".
claudioborghi
12-05-2008, 16:32
Compare sempre quando c'è da difendere un'indagato/accusato berlusconiano di avere amici, appoggi, conoscenza o affari con i mafiosi, secondo me lavora per lo studio di Ghedini, altro che Broker della borsa.....:D :D :D
Si scherza claudio, lo so che sei un bravo economo ed un pessimo avvocato!!!:D :D :D
Ah ci rispondi se prenderesti come Baby sitter una donna/ragazza che è stata accusata di essere pedofila, e condannata solo in prmo grado????:rolleyes: :mbe:
Mi porto avanti, casomai dovessi sostituire Filippo Facci :D
Comunque sulla baby sitter ho risposto piu' sopra... ciao :)
Chiudo qui, grazie per la chiaccherata!
Ciao, Claudio.
Non c'e' bisogno di essere pagati per sostenere le proprie idee con passione.
Anche Schifani ha avuto molta passione nella sua vita.
Non quanto Marcello Dell'Utri s'intende che addirittura ha fondato il partito! :)
Qualche link per non dimenticare:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/753888&item=2&m1s=n
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=22244104&postcount=52
Stigmata
12-05-2008, 16:33
Mi sembra chiaro:
Se uno e' indagato e' colpevole fino a quando non dimostra che non e' innocente.
Per alcuni anche se dimostrano che sono innocenti allora si sono comprati la sentenza.
Bel concetto di giustizia che avete.
Ma anche no, dai :D
Solo che c'è da discutere sull'opportunità di candidare (o votare) una persona per una carica politica quando in passato ha avuto qualche "periodo oscuro", diciamo così.
Come chiedevo prima riguardo al baby-sitter sotto processo: potrà anche essere innocente, ma nel dubbio io me ne cerco un'altro. Tutto qui.
GUSTAV]<
12-05-2008, 16:38
Ma anche no, dai :D
Solo che c'è da discutere sull'opportunità di candidare (o votare) una persona per una carica politica quando in passato ha avuto qualche "periodo oscuro", diciamo così.
Come chiedevo prima riguardo al baby-sitter sotto processo: potrà anche essere innocente, ma nel dubbio io me ne cerco un'altro. Tutto qui.
http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Schifani
mah... :rolleyes:
Stigmata
12-05-2008, 16:39
<;22417351']http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Schifani
mah... :rolleyes:
???:confused:
kaysersoze
12-05-2008, 16:45
Certo che no... giuridicamente e' innocente, ma per prudenza eviterei...
Fatto sta che Schifani quando ha avuto delle "relazioni" o come diavolo le vogliamo chiamare con costoro non c'era il primo grado e nemmeno l'indagine. Stiamo parlando di trent'anni fa.
Quindi la tua domanda e' mal posta: se mi dicessi "tu affideresti tua figlia ad una baby sitter che fra trent'anni finira' sotto processo per pedofilia?" probabilmente, non avendo la palla di vetro ti direi si.
ops, me l'ero persa......:muro:
Strano però, ti tuteleresti per maggior sicurezza non assumendola anche se non è stata condannata in via definitiva, e poi dai fiducia a Dell'Utri e Berlusconi, uno già condannato in via definitiva per false fatture e frode fisclale mentre solo in primo grado per associazione esterna mafiosa....il curriculum di testa d'asflato lo conosciamo perciò inutile rimetterlo........
Non trovi incoerente questo tuo comportamento????
Io penso che fate tutti i froci col culo degli altri :D , quando poi c'è il vostro culo di mezzo, lì non c'è garantismo che tenga.....:read:
SquallSed
12-05-2008, 16:46
ops, me l'ero persa......:muro:
Strano però ti tuteleresti per maggior sicurezza non assumendola anche se non è stata condannata in via definitiva, ma dai fiducia a Dell'Utri e Berlusconi, uno già condannato in via definitiva per false fatture e frode fisclale mentre solo in primo grado per associazione esterna mafiosa....il curricul di testa d'asflato lo conosciamo perciò inutile rimetterlo........
Non trovi incoerente questo tuo comportamento????
Io penso che fate tutti i froci col culo degli altri :D , quando poi c'è il vostro culo di mezzo, lì non c'è garantismo che tenga.....:read:
il bello è che hanno già condannato travaglio per diffamazione :sofico:
Bel modo di mettere ordine.
I due soci di Schifani sono stati:
uno condannato in primo grado per associazione mafiosa;
l'altro condannato, in via definitiva, per concorso esterno.
Visto che qualche utente manifesta dubbi sulla gravità della seconda fattispecie (quella oggetto di condanna definitiva), mi permetto di chiarire cosa s'intende per "concorso esterno in associazione mafiosa":
Il concorso esterno è stato oggetto di varie pronunce giurisprudenziali, dal momento che da più parti ne era stata esclusa in un primo momento la configurabilità.
La controversia è stata poi oggetto di una pronuncia dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. La Corte Suprema ha stabilito che il concorso esterno nel delitto associativo riguarda "quei soggetti che, sebbene non facciano parte del sodalizio criminoso, forniscano, sia pure mediante un solo intervento, un contributo all'ente delittuoso tale da consentire all'associazione di mantenersi in vita, anche limitatamente ad un determinato settore, onde poter conseguire i propri scopi". (Cass. Sezioni Unite Penali, 5 ottobre 1994).
E', pertanto, necessario non solo che il "concorrente esterno" abbia tenuto una condotta chiaramente espressiva della sua disponibilità a partecipare all'associazione, ma anche che abbia agito con la coscienza e la volontà di concorrere alla realizzazione del particolare programma delinquenziale. Se mancano queste condizioni - è stato stabilito - le attività di semplice supporto, agevolazione, fiancheggiamento, compartecipazioni nei singoli reati non possono ritenersi un concorso esterno all'associazione, ma devono essere diversamente qualificate dal punto di vista penale.
Chi viene condannato (dopo 3 gradi giudizio) per questo reato, non mi pare si possa esattamente definire "una brava persona".
Hai fatto bene a precisare. Detto questo, ti sembra più compromettente la posizione di chi ha avuto rapporti con signori che dopo molto anni sono stati condannati (chi per un reato, chi per un altro, chi in via definitiva e chi no) o di chi si sceglie come collaboratore un compagno di partito che in passato ha già avuto condanna di primo grado e poi prescrizione del reato per voto di scambio mafioso nonché altra roba poco simpatica.
Il tutto mentre ti candidi in Sicilia.
Alla fine ragionando come voi la Finocchiaro è più amica dei mafiosi di Schifani, che almeno è difendibile ricordando che all'epoca della sua collaborazione con certe aziende non esisteva nemmeno la certificazione antimafia e che non esisteva alcun processo in corso con i personaggi che abbiamo citato.
Così come Andò è "più mafioso" di Cuffaro, che all'epoca della sua candidatura alla Presidenza della regione non aveva alcun tipo di condanna ma veniva già etichettato come tale dalla piazza.
Ci sono due pesi e due misure. Negarlo è assurdo... la verità è che quando si tocca il proprio politico a tutti viene un bel mal di pancia, perché l'accusa infamante, specialmente se sproporzionata, non è una cosa corretta.
Questo spesso a sinistra non si capisce, data la disinvoltura con cui si emettono sentenze sommarie verso gli avversari politici e il silenzio che viene riservato a tutte le ombre dei propri esponenti.
SquallSed
12-05-2008, 16:52
Hai fatto bene a precisare. Detto questo, ti sembra più compromettente la posizione di chi ha avuto rapporti con signori che dopo molto anni sono stati condannati (chi per un reato, chi per un altro, chi in via definitiva e chi no) o di chi si sceglie come collaboratore un compagno di partito che in passato ha già avuto condanna di primo grado e poi prescrizione del reato per voto di scambio mafioso nonché altra roba poco simpatica.
Il tutto mentre ti candidi in Sicilia.
Alla fine ragionando come voi la Finocchiaro è più amica dei mafiosi di Schifani, che almeno è difendibile ricordando che all'epoca della sua collaborazione con certe aziende non esisteva nemmeno la certificazione antimafia e che non esisteva alcun processo in corso con i personaggi che abbiamo citato.
Così come Andò è "più mafioso" di Cuffaro, che all'epoca della sua candidatura alla Presidenza della regione non aveva alcun tipo di condanna ma veniva già etichettato come tale dalla piazza.
Ci sono due pesi e due misure. Negarlo è assurdo... la verità è che quando si tocca il proprio politico a tutti viene un bel mal di pancia, perché l'accusa infamante, specialmente se sproporzionata, non è una cosa corretta.
Questo spesso a sinistra non si capisce, data la disinvoltura con cui si emettono sentenze sommarie verso gli avversari politici e il silenzio che viene riservato a tutte le ombre dei propri esponenti.
ancora con sta storia destra e sinistra?:mbe:
ancora con sta storia destra e sinistra?:mbe:
Quando individua realtà diverse del paese, negli atteggiamenti, nell'informazione, nella visione dello Stato, nella cultura civica e anche nella cultura in senso lato... non vedo perché no.
Senza assegnare primati a prescindere a nessuno dei due. Sia chiaro.
SquallSed
12-05-2008, 17:08
Quando individua realtà diverse del paese, negli atteggiamenti, nell'informazione, nella visione dello Stato, nella cultura civica e anche nella cultura in senso lato... non vedo perché no.
Senza assegnare primati a prescindere a nessuno dei due. Sia chiaro.
il problema quà è che chi non è daccordo viene apostrofato come destroso o sinistroso (l'importante è che stia dall'altra parte). Molte volto sono stato apostrofato comunista e berlusconiano su questo forum. Per questo mi scoccio sempre più di postare
il problema quà è che chi non è daccordo viene apostrofato come destroso o sinistroso (l'importante è che stia dall'altra parte). Molte volto sono stato apostrofato comunista e berlusconiano su questo forum. Per questo mi scoccio sempre più di postare
Non era la mia intenzione. Io notavo solo che per cose, anche risibili a volte, sugli esponenti di cdx si motliplicano i thread chilometrici per tutti i forum del web nonché i video su youtube.
Quando succedono cose altrettanto o più gravi dall'altra parte... non se ne parla mai, e se cerchi un video o un documento diventa davvero difficile scovarlo nonostante l'efficienza del sig. Google. Proprio perchè a volte non c'è proprio nessuno che si è scomodato a darne diffusione.
Sarà una cosa che hai notato anche tu, non credo di avere un'impressione così sbagliata.
Solertes
12-05-2008, 17:14
Quando individua realtà diverse del paese, negli atteggiamenti, nell'informazione, nella visione dello Stato, nella cultura civica e anche nella cultura in senso lato... non vedo perché no.
Senza assegnare primati a prescindere a nessuno dei due. Sia chiaro.
Divisione alquanto riduttiva e per nulla rispecchiante la realtà....non esiste solo il bianco e il nero.
La Finocchiaro che ha nel suo staff personaggi di tale risma non è oggetto di discussione, ma tralasciando questo, personalmente trovo che sia una scelta di pessimo gusto (per usare dei termini educati).
Se quindi ci sono dubbi sul fatto che uno che è stato in società con persone in "odore" di mafia sia poco adatto a ricoprire un ruolo istituzionale, lo stesso ragionamento si applicherebbe a qualsiasi politico nella stessa situazione.
Solertes
12-05-2008, 17:15
Non era la mia intenzione. Io notavo solo che per cose, anche risibili a volte, sugli esponenti di cdx si motliplicano i thread chilometrici per tutti i forum del web nonché i video su youtube.
Quando succedono cose altrettanto o più gravi dall'altra parte... non se ne parla mai, e se cerchi un video o un documento diventa davvero difficile scovarlo nonostante l'efficienza del sig. Google. Proprio perchè a volte non c'è proprio nessuno che si è scomodato a darne diffusione.
Sarà una cosa che hai notato anche tu, non credo di avere un'impressione così sbagliata.
Diciamo che il materiale da quelle parti è più abbondante per queste pratiche :asd:
La Finocchiaro che ha nel suo staff personaggi di tale risma non è oggetto di discussione, ma tralasciando questo, personalmente trovo che sia una scelta di pessimo gusto (per usare dei termini educati).
Sì, ma il problema è che non è stata praticamente mai oggetto di discussione per più di cinque minuti, mentre su cose come quella di Schifani si montano casi perpetui.
Concordi sul fatto che ragionando per come è stato fatto in questo topic è più amica dei mafiosi la sig. Finocchiaro che il sig. Schifani?
E non è che voglio andare OT: qui ormai si sta parlando di garantismo, giustizialismo, responsabilità personali et cetera. Non è che la cosa riguarda solo Schifani.
Sì, ma il problema è che non è stata praticamente mai oggetto di discussione per più di cinque minuti, mentre su cose come quella di Schifani si montano casi perpetui.
Concordi sul fatto che ragionando per come è stato fatto in questo topic è più amica dei mafiosi la sig. Finocchiaro che il sig. Schifani?
E non è che voglio andare OT: qui ormai si sta parlando di garantismo, giustizialismo, responsabilità personali et cetera. Non è che la cosa riguarda solo Schifani.
La Finocchiaro non e' socia in affari con certi personaggi, quindi no.
Cio' non toglie che la Finocchiaro mi piaccia davvero poco, e mi perplime che frequenti un certo tipo di personaggi.
Solertes
12-05-2008, 17:26
Sì, ma il problema è che non è stata praticamente mai oggetto di discussione per più di cinque minuti, mentre su cose come quella di Schifani si montano casi perpetui.
Concordi sul fatto che ragionando per come è stato fatto in questo topic è più amica dei mafiosi la sig. Finocchiaro che il sig. Schifani?
Non credo esistano, per lo meno di mia conoscenza, fatti per stimare chi sia "più amico" dell'altro....personalmente trovo che i rapporti tra soci in una società di persone (SRL) siano più stretti rispetto a collaboratori di uno staff (ma non ho idea dei rapporti di potere all'interno del PD Sicialiano, posso dire che a me nel team sono spesso capitate persone che avrei preferito non ci fossero ma di non poter evitare che ci fossero), ma è probabile che questa mia convinzione sia dovuta al fatto di avere esperienze di società con un limitato numero di soci. :stordita:
La Finocchiaro non e' socia in affari con certi personaggi, quindi no.
Cio' non toglie che la Finocchiaro mi piaccia davvero poco, e mi perplime che frequenti un certo tipo di personaggi.
No?
La Finocchiaro ha la libertà di scegliersi il collaboratore che gli aggrada e affidargli la redazione del programma: e sceglie uno che ha avuto le vicende giudiziare di Andò.
Vicende note, vicende passate.
Schifani collabora non a livello politico, ma professionale, con gente che molti anni dopo subisce dei procedimenti giudiziari. Procedimenti futuri.
E tu dici che è più amico dei mafiosi il secondo della prima? Ma con quali criteri?
Aggiungo l'amico Travaglio.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ando-e-torno/1996554/18
e il video della Finocchiaro che parla di Andò
http://it.youtube.com/watch?v=JlZFeFjHnbA
No?
La Finocchiaro ha la libertà di scegliersi il collaboratore che gli aggrada e affidargli la redazione del programma: e sceglie uno che ha avuto le vicende giudiziare di Andò.
Vicende note, vicende passate.
Schifani collabora non a livello politico, ma professionale, con gente che molti anni dopo subisce dei procedimenti giudiziari. Procedimenti futuri.
E tu dici che è più amico dei mafiosi il secondo della prima? Ma con quali criteri?
Aggiungo l'amico Travaglio.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ando-e-torno/1996554/18
e il video della Finocchiaro che parla di Andò
http://it.youtube.com/watch?v=JlZFeFjHnbA
E' inutile che attacchi la Finocchiaro, ho gia' detto che non mi piace, comunque un conto e' scegliere un collaboratore, un altro e' mettersi in affari con un mafioso, mettere i propri soldi nelle mani di uno che non e' un semplice affiliato, ma un boss, che faceva il mafioso anche prima della societa' con Schifani.
Non venire a raccontarmi che Schifani non poteva sapere perche' non c'era una condanna, la conoscenza diretta e' per lo meno profonda come quella che puo' avere un magistrato che indaga sul tuo socio.
Marilson
12-05-2008, 18:39
Un'ultimissima dell'ansa dice che Schifani querelerà Travaglio per calunnia. Avrei potuto comprendere (a fatica) per ingiurie (visto la storia della muffa) ma per calunnia? Travaglio ha citato FATTI e incontri accertati che lui ha avuto, per parlare di cosa nessuno lo sa, neanche travaglio, con persone indagate per mafia. E' un dato di fatto. Sarà un piacere vederlo trionfare in questa ennesima causa, l'amico schifani dovrà lasciarci un bel pacco di quattrini.
Riguardo la finocchiaro, non commento neanche. E questa doveva essere l'alternativa della sinistra in Sicilia. Schifo totale, sono orgoglioso di non aver ceduto votando il PD :)
alarico75
12-05-2008, 18:43
E' inutile che attacchi la Finocchiaro, ho gia' detto che non mi piace, comunque un conto e' scegliere un collaboratore, un altro e' mettersi in affari con un mafioso, mettere i propri soldi nelle mani di uno che non e' un semplice affiliato, ma un boss, che faceva il mafioso anche prima della societa' con Schifani.
Non venire a raccontarmi che Schifani non poteva sapere perche' non c'era una condanna, la conoscenza diretta e' per lo meno profonda come quella che puo' avere un magistrato che indaga sul tuo socio.
Il collaboratore Ando' ha scritto il programma assieme alla Finocchiaro.
Dare la colpa della frequentazione di persone che in futuro si sarebbero rivelate dei mafiosi e' veramente assurdo.
Comunque non c'e' problema ora vedremo come se la cavera' senza santi politici l'amico Travaglio dall'accusa di calunnia.
Stavolta il tendone sotto non ce l'ha.
Per fortuna qualcuno che difende le istituzioni c'e' ancora.
^TiGeRShArK^
12-05-2008, 18:45
Divisione alquanto riduttiva e per nulla rispecchiante la realtà....non esiste solo il bianco e il nero.
La Finocchiaro che ha nel suo staff personaggi di tale risma non è oggetto di discussione, ma tralasciando questo, personalmente trovo che sia una scelta di pessimo gusto (per usare dei termini educati).
Se quindi ci sono dubbi sul fatto che uno che è stato in società con persone in "odore" di mafia sia poco adatto a ricoprire un ruolo istituzionale, lo stesso ragionamento si applicherebbe a qualsiasi politico nella stessa situazione.
*
e tra l'altro la finocchiaro era guarda caso proprio contro Travaglio... :rolleyes:
E, altrettanto guarda caso, l'UNICO che ho visto che difendeva Travaglio era Di Pietro...
Fatemi sapere se ne avete visto qualche altro, perchè io ho visto solo lui....
nekromantik
12-05-2008, 18:51
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_Andò
Sedetevi tranquilli e guardate questo video:
http://it.youtube.com/watch?v=lFk7_BW12XU
Mi autoquoto affinché il video (che fa il paio con quello di Mangano) non passi inosservato. Complimenti a questa pseudo-sinistra.
REPERGOGIAN
12-05-2008, 19:17
travaglio querelato.
ora con Ilvio alle spalle e con il passato di editti bulgari nessuno più potrà dire
"hai pisciato fuori dal cesso" che ti querelano e ti spaventano.
:muro: :muro:
sid_yanar
12-05-2008, 19:24
in fondo leggere thread come questo offre sempre diversi spunti comici :asd:
come quello di un ingenuo schifani, siciliano doc, che per caso si associa con dei mafiosi :asd:
nekromantik
12-05-2008, 19:29
travaglio querelato.
Per lui un invito a nozze ( http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=81607 ). Ad un anno di distanza (queste cose erano state pubblicate dal libro citato da Marco) arriva la vile e squallida querela. Bel posto che è diventata l'Italia.
alarico75
12-05-2008, 19:30
travaglio querelato.
ora con Ilvio alle spalle e con il passato di editti bulgari nessuno più potrà dire
"hai pisciato fuori dal cesso" che ti querelano e ti spaventano.
:muro: :muro:
Era inevitabile.
Non getti fango sulla seconda carica dello stato in TV e la passi liscia.
Vedremo il processo.
^TiGeRShArK^
12-05-2008, 19:31
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_Andò
Sedetevi tranquilli e guardate questo video:
http://it.youtube.com/watch?v=lFk7_BW12XU
Mi autoquoto affinché il video (che fa il paio con quello di Mangano) non passi inosservato. Complimenti a questa pseudo-sinistra.
:mbe:
Hai visto qualcuno che sta difendendo Andò?
Io personalmente non conosco la sua storia, ma tra persone che condannano la finocchiaro per i suoi rapporti con una "persona discutibile" e le persone che si lanciano in arrampicate clamorose (:mc: ) per difendere una persona che MENTE davanti a milioni di persone RIABILITANDO la memoria di un PLURI-OMICIDA MAFIOSO (cosa che mi pare MOLTO + grave nella mia scala di valori del voto di scambio :rolleyes: ) credo che ci sia una differenza notevole.
nekromantik
12-05-2008, 19:34
^TiGeRShArK^ senza ombra di dubbio.
Ma io non scelgo il male minore, li mando a quel paese entrambi, in maniera trasversale.
Il collaboratore Ando' ha scritto il programma assieme alla Finocchiaro.
Dare la colpa della frequentazione di persone che in futuro si sarebbero rivelate dei mafiosi e' veramente assurdo.
Comunque non c'e' problema ora vedremo come se la cavera' senza santi politici l'amico Travaglio dall'accusa di calunnia.
Stavolta il tendone sotto non ce l'ha.
Per fortuna qualcuno che difende le istituzioni c'e' ancora.
E dagli con sta Finocchiaro, cosa devo fare per convincervi che sfondate una porta aperta?
Parlando del nostro buon renato, i suoi soci all'epoca della societa' erano mafiosi in attivita', quindi dimmi un po', se tu dovessi metterti in affari con una persona, partecipando coi TUOI SOLDI, ti fideresti del primo che capita, oppure ti metteresti in societa' con una persona di fiducia, della quale conosci a grandi linee modus operandi e attivita' passate e presenti? Se ti mettessi in affari con tale persona, se fosse un boss mafioso ritieni possibile che tu non ne sappia proprio nulla, manco un flebile dubbio? Ed in presenza di un flebile dubbio che il tuo futuro socio e' un mafioso ti metteresti comunque in affari con lui, se la cosa ti disturbasse?
L'unico modo per farmi tornare sui miei passi sarebbe dimostrarmi che ingenuamente ti sei messo in affari con un boss mafioso dimostrando al contempo che non ne sapevi nulla.
Infine la "calunnia" di Travaglio, nel filmato aferma che e' stato in affari con personaggi condannati per mafia, nulla piu'. Dov'e' la calunnia?
^TiGeRShArK^
12-05-2008, 19:38
^TiGeRShArK^ senza ombra di dubbio.
Ma io non scelgo il male minore, li mando a quel paese entrambi, in maniera trasversale.
si... ma volevo dire che non ho visto nessuno qui che sta difendendo Andò :D
x questo non capivo il tuo post :p
alarico75
12-05-2008, 19:42
E dagli con sta Finocchiaro, cosa devo fare per convincervi che sfondate una porta aperta?
Parlando del nostro buon renato, i suoi soci all'epoca della societa' erano mafiosi in attivita', quindi dimmi un po', se tu dovessi metterti in affari con una persona, partecipando coi TUOI SOLDI, ti fideresti del primo che capita, oppure ti metteresti in societa' con una persona di fiducia, della quale conosci a grandi linee modus operandi e attivita' passate e presenti? Se ti mettessi in affari con tale persona, se fosse un boss mafioso ritieni possibile che tu non ne sappia proprio nulla, manco un flebile dubbio? Ed in presenza di un flebile dubbio che il tuo futuro socio e' un mafioso ti metteresti comunque in affari con lui, se la cosa ti disturbasse?
L'unico modo per farmi tornare sui miei passi sarebbe dimostrarmi che ingenuamente ti sei messo in affari con un boss mafioso dimostrando al contempo che non ne sapevi nulla.
Infine la "calunnia" di Travaglio, nel filmato aferma che e' stato in affari con personaggi condannati per mafia, nulla piu'. Dov'e' la calunnia?
Forse non ti sfiora l'idea che a quel tempo non fosse palese la mafiosita' dei soggetti?
E nel filmato non si dice correttamente che chi e' stato condannato per mafia lo e' stato dopo la costituzione di questa societa',ma si fa una affermazione sommaria che porta a conclusioni sbagliate (Schifani in rapporti con mafiosi)
Comunque vedremo al processo.
nekromantik
12-05-2008, 19:44
Forse non ti sfiora l'idea che a quel tempo non fosse palese la mafiosita' dei soggetti?
Ma visto che successivamente è stata appurata, era proprio necessario mettere il signor Schifani a presidente del senato? Ma d'altronde che discutiamo a fare visto che Mangano è un eroe?...
Forse non ti sfiora l'idea che a quel tempo non fosse palese la mafiosita' dei soggetti?
E nel filmato non si dice correttamente che chi e' stato condannato per mafia lo e' stato dopo la costituzione di questa societa',ma si fa una affermazione sommaria che porta a conclusioni sbagliate (Schifani in rapporti con mafiosi)
Comunque vedremo al processo.
Quindi affermi che finche' uno non e' condannato non e' un mafioso? Oppure che finche' non e' condannato non hai alcuna possibilita' di sapere che compie attivita' illecite? Non stiamo parlando di me o di te, ma di uno che si conosce al punto di avere fiducia sufficiente da concluderci affari insieme.
Dov'e' la calunnia nell'affermare che fosse in rapporti con un mafioso? All'epoca dei fatti, Mandala' era gia' mafioso di prima caratura, la condanna e' seguente, ma non l'affiliazione mafiosa.
Jabberwock
12-05-2008, 19:58
Un'ultimissima dell'ansa dice che Schifani querelerà Travaglio per calunnia. Avrei potuto comprendere (a fatica) per ingiurie (visto la storia della muffa) ma per calunnia? Travaglio ha citato FATTI e incontri accertati che lui ha avuto, per parlare di cosa nessuno lo sa, neanche travaglio, con persone indagate per mafia. E' un dato di fatto. Sarà un piacere vederlo trionfare in questa ennesima causa, l'amico schifani dovrà lasciarci un bel pacco di quattrini.
Comunque vada, sara' un successo... nel senso che se Travaglio dovesse perdere, sara' dato ampio spazio alla cosa, tacciandolo di essere un diffamatore; se dovesse vincere, non ne parleranno e per tutti rimarra' colui che ha diffamato il presidente del Senato e che e' stato querelato per questo, oltre ovviamente al fatto che il giudice sara' tacciato di essere una toga rossa! :rolleyes:
sid_yanar
12-05-2008, 20:10
Ma visto che successivamente è stata appurata, era proprio necessario mettere il signor Schifani a presidente del senato? Ma d'altronde che discutiamo a fare visto che Mangano è un eroe?...
schifani è stato piazzato in quella posizione con uno scopo, che poi è quello che ha giustificato la sua esistenza in questi anni: la più totale e servile devozione al proprio capo ed ai suoi interessi. Pur in una situazione di maggioranza bulgara è fondamentale che l'agenda del senato diventi coincidente con quella berlusconiana. Cose già viste ahimè con il pera.
Altrettanto vergognosi tuttavia i fatti ricordati da Travaglio, evidentemente in italia frequentare o mettere su una società con determinati soggetti...paga.
alarico75
12-05-2008, 20:19
Quindi affermi che finche' uno non e' condannato non e' un mafioso? Oppure che finche' non e' condannato non hai alcuna possibilita' di sapere che compie attivita' illecite? Non stiamo parlando di me o di te, ma di uno che si conosce al punto di avere fiducia sufficiente da concluderci affari insieme.
Dov'e' la calunnia nell'affermare che fosse in rapporti con un mafioso? All'epoca dei fatti, Mandala' era gia' mafioso di prima caratura, la condanna e' seguente, ma non l'affiliazione mafiosa.
Semplicemente affermo che dare le colpe a qualcuno per qualcosa che accadra' in futuro non e' manco nei sogni del piu' feroce dei giustizialisti.
Pensateci bene a dove porta questo discorso.
Mandiamo in galera preventiva qualcuno perche' in futuro potrebbe commettere dei reati o associarsi con poco di buono?
Secondo me state attaccando il Presidente del Senato sul nulla.
Auguri.
Il silenzio di Schifani
Nei Paesi di ordinaria democrazia, dove l’informazione esercita il suo ruolo (guardare, controllare, raccontare) sono all’ordine del giorno le polemiche, anche aspre, e gli scontri, anche scomposti, tra i giornalisti e gli uomini del potere politico. Il conflitto, com’è ovvio, avviene sui fatti. Se siano veri o falsi, prima di tutto, se abbiano una rilevanza penale, oppure solo politica. Tradire la propria moglie con una giovane stagista non è proprio un reato tra le eleganti elites di Washington. Ma può diventare un notevole guaio politico se a farlo è l’inquilino della Casa Bianca quando per di più prova a negarlo, - “mentendo al popolo americano”, secondo l’accusa – fino a rischiare l’impeachment.
Marco Travaglio si è limitato a raccontare un fatto che riguarda la biografia di Renato Schifani. Quel fatto è vero o è falso? Ha una rilevanza penale? Ha una rilevanza politica? Interessa l’opinione pubblica, visto che nel frattempo Schifani è stato eletto presidente del Senato? Interessa l’opposizione che pure siede in Senato? Interessa il giornalismo italiano che in certi casi ha persino studiato alla Columbia University?
Renato Schifani, seconda carica istituzionale italiana, ha tutti i diritti del caso, naturalmente, compreso quello di sentirsi offeso e di replicare ai fatti raccontati. Ha persino il diritto di rimanere in silenzio, come pure ha fatto con il Tg1, divagando al solito sulla politica, quando il tema era la cronaca. Il silenzio, però, non fa onore alla sua carica e neppure alla sua prossima biografia.
Schifani, indignandosi quanto crede, dovrebbe invece dire il necessario e disdire l’ingiusto. Sempre che non adotti la linea di condotta del suo capo, il presidente Berlusconi, che quando vuol sottolineare domande proibite a sè o ai propri amici, lietamente mima il mitra.
Pino Corrias
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/
Fantastico, leggete qui:
Notizia del giorno: un esponente dell’assemblea costituente del partito democratico si dissocia dagli attacchi bipartisan a Marco Travaglio, reo di aver accennato in tv al fatto che il presidente del Senato Renato Schifani detto Lodo, è stato frequentatore e socio di personaggi in odore di mafia. Niente paura: la stecca nel coro è del mio amico Riccardo Lenzi, un infiltrato.
Caro Piero,
ritengo moralmente vergognosi e politicamente insostenibili gli attacchi “bipartisan” a Marco Travaglio, scagliati contro il giornalista dopo la sua citazione di fatti (non di opinioni) riguardanti l’attuale Presidente del Senato. Altrettanto grave fu la reazione del presidente “bipartisan” della RAI Petruccioli, dopo le polemiche suscitate dalla famosa puntata di Anno Zero.
Come membro dell’Assemblea costituente nazionale del PD, voglio dissociarmi pubblicamente dalla posizione espressa dal capogruppo PD in Senato Finocchiaro, reduce da una gravissima sconfitta elettorale in Sicilia e approdata in Parlamento solo grazie al vizio italico delle pluricandidature “blindate”. Quel che è davvero “inaccettabile”, infatti, non è la critica documentata di Travaglio, bensì la ostinazione di alcuni nel voler considerare normale quello che la stragrande maggioranza degli elettori del PD considera preoccupante: il fatto che la seconda carica dello Stato sia oggi ricoperta da un fedelissimo servitore di Berlusconi, anziché da un imparziale servitore dello Stato. Dopo aver difeso l’indifendibile indulto ed aver riportato in Parlamento personaggi di dubbia moralità come Vladimiro Crisafulli, sarebbe bene che il PD imparasse la severa lezione del 13-14 aprile: per essere credibili, bisogna essere coerenti. Travaglio ha citato le fonti delle sue dichiarazioni, come fece anche nella famosa e “incriminata” trasmissione di Luttazzi. Ben altre sono le cose inaccettabili: dai fucili di Bossi all’apologia del fascismo del pluricondannato Ciarrapico.
Riccardo Lenzi
(membro Assemblea costituente nazionale PD)
E bravo questo Lenzi :)
http://www.pieroricca.org/
Semplicemente affermo che dare le colpe a qualcuno per qualcosa che accadra' in futuro non e' manco nei sogni del piu' feroce dei giustizialisti.
Pensateci bene a dove porta questo discorso.
Mandiamo in galera preventiva qualcuno perche' in futuro potrebbe commettere dei reati o associarsi con poco di buono?
Secondo me state attaccando il Presidente del Senato sul nulla.
Auguri.
No no no no, mi stai fraintendendo, io non ho affermato che Schifani sia un mafioso, a differenza di Dell'Utri (ad esempio) non ci sono prove che lo sia, sto affermando invece cio' che e' documentato: Schifani ha intrapreso affari (legali) con dei mafiosi, quasi sicuramente sapendo che fossero tali. Nessun reato, nessuna galera, nessun giustizialismo. L'alternativa, che non mi convince neanche un po', e' che il renato sia cosi' allocco da essersi messo in affari con dei mafiosi senza sapere assolutamente nulla sul conto dei propri soci, nonostante l'associazione mafiosa sia un tipo di reato che viene reiterato per lungo periodo e che coinvolge molte persone, soprattutto se si tratta di un boss.
Quindi scegli: secondo te e' un allocco oppure ha un bel pelo sullo stomaco e non disdegna di fare affari (legali si intende) con mafiosi affermati? A te la scelta, per rispetto dell'intelligenza del soggetto io opto per la prima.
cut...
Schifani ha aggiunto: “Se c’è qualcuno che deve pagare dei prezzi li pagherà”.
Inizierei dalla Spagna. Frattini ritiri gli ambasciatori e La Russa si predisponga per una nuova Guernica. E’ la giusta risposta a El Pais, il quotidiano spagnolo più diffuso con mezzo milione di copie, che ha scritto il 29 aprile 2008, due settimane prima che Travaglio andasse dallo stuoino Fazio:
“Il suo nome (Schifani ndr) è stato associato dalla stampa italiana con la criminalità organizzata siciliana, dato che negli anni ottanta fu socio in una compagnia nella quale figuravano Nino Mandalà, boss del clan mafioso di Villabate, e Benny d’Agostino, imprenditore legato allo storico dirigente di Cosa Nostra, Michele Greco”.
Bombardiamo Zapatero e la stampa indipendente spagnola. ¡Que viva Franco!
Leggi l'articolo su "El Pais": http://www.elpais.com/articulo/internacional/Schifani/colaborador/Berlusconi/nuevo/presidente/Senado/italiano/elpepuint/20080429elpepuint_17/Tes
Leggi la traduzione in italiano dell'articolo de "El Pais": http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/ElPais_Schifani.pdf
http://www.beppegrillo.it/
alarico75
12-05-2008, 20:30
No no no no, mi stai fraintendendo, io non ho affermato che Schifani sia un mafioso, a differenza di Dell'Utri (ad esempio) non ci sono prove che lo sia, sto affermando invece cio' che e' documentato: Schifani ha intrapreso affari (legali) con dei mafiosi, quasi sicuramente sapendo che fossero tali. Nessun reato, nessuna galera, nessun giustizialismo. L'alternativa, che non mi convince neanche un po', e' che il renato sia cosi' allocco da essersi messo in affari con dei mafiosi senza sapere assolutamente nulla sul conto dei propri soci, nonostante l'associazione mafiosa sia un tipo di reato che viene reiterato per lungo periodo e che coinvolge molte persone, soprattutto se si tratta di un boss.
Quindi scegli: secondo te e' un allocco oppure ha un bel pelo sullo stomaco e non disdegna di fare affari (legali si intende) con mafiosi affermati? A te la scelta, per rispetto dell'intelligenza del soggetto io opto per la prima.
Secondo me sapeva che queste persone erano brillanti, ma era all'oscuro della loro mafiosita'.
Opinione lecita tanto quanto la tua visto che la magistratura su questo non ha ne sentenze ne istituito un processo, come avrebbe fatto di sicuro se avesse prove dei rapporti fra queste persone.
Poi hai letto che io contesto il legame diretto che porta ad equivoci specificato da Travaglio e secondo me sara' quello che lo portera' a perdere la causa.
Tutto qui.
claudioborghi
12-05-2008, 22:20
Un'ultimissima dell'ansa dice che Schifani querelerà Travaglio per calunnia. Avrei potuto comprendere (a fatica) per ingiurie (visto la storia della muffa) ma per calunnia? Travaglio ha citato FATTI e incontri accertati che lui ha avuto, per parlare di cosa nessuno lo sa, neanche travaglio, con persone indagate per mafia. E' un dato di fatto. Sarà un piacere vederlo trionfare in questa ennesima causa, l'amico schifani dovrà lasciarci un bel pacco di quattrini.
Passo velocemente e poi chiudo...
Ma scusa, tu e altri che scrivete questa cosa dei fatti... ma l'avete vista la puntata incriminata? Travaglio dice e ripete una cosa molto semplice.
Testuale (andate a rivedere il video).
"Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi" (2 volte)
Tutto qui.
L'affermazione e' non provata e basta... non ha citato nessun fatto, non ha specificato condannati in primo grado, concorsi esterni, societa' periodi verbali.
Era amico di mafiosi e stop.
Dato che l'affermazione non e' provata e se anche ci si riferisce alla ben nota vicenda passata al setaccio in questo thread e' inesatta in quanto non risultano al momento passati rapporti (e amicizie e' un passo ulteriore!) con mafiosi, dove con mafioso si intende uno che ha incassato una condanna definitiva per associazione mafiosa. Altrimenti devi (almeno!) premettere la parola "presunto".
Se qualcuno pensa di replicare su cio' suggerisco di postare nome cognome di persona condannata in via definitiva per mafia (il concorso esterno non vale in quanto qualifica un delinquente ma non un "mafioso" e il primo grado nemmeno vale in quanto vale la presunzione di non colpevolezza) provatamente "amica" di Schifani.
Dato che questo nome e cognome non esiste...
la frase di Travaglio, in punta di diritto (come piace a lui) non puo' essere in alcun modo considerata vera e secondo me verra' condannato dritto come un fuso. Vedremo il processo.
buonanotte :rolleyes:
nekromantik
12-05-2008, 22:32
Si si, verrà condannato come tutte le altre volte... :D
Tra l'altro si fa finta di non capire che quando detto da Travaglio è semplicemente una citazione da un libro di un giornalista adesso sotto scorta elogiato persino da Napolitano... Mi raccomando, teniamo gli occhi sempre chiusi eh.
alarico75
12-05-2008, 22:35
Che sia una citazione e' solo una mossa per difendersi dopo aver fatto un errore di giudizio.
Basterebbe ammetterlo e ci risparmieremmo tante allegre polemiche e un processo dove potrebbe essere la parte perdente.
Vedremo,buona notte.
nekromantik
12-05-2008, 22:40
Il processo SI DEVE FARE.
E così magari i giudici chiederanno conto all'amico Schifani di quelle frequentazioni... Come dice Travaglio, nei tribunali le chiacchiere stanno a zero. Bene così, avanti così.
sommojames
12-05-2008, 23:07
Marco Tavaglio alla fiera del libro parla di Schifani ed anche del bacio del nuovo ministro della giustizia con il boss di Palma di Montechiaro (video acquisito dalla procura di Palermo)
parte 1 http://it.youtube.com/watch?v=mYWJ9A8aLdY
parte 2 http://it.youtube.com/watch?v=ZTY53tsh4KI
Informazione oscurata
E' proprio vero: la lingua batte dove il dente duole!
Gli attacchi che sta subendo il giornalista Marco Travaglio solo per aver raccontato la cronaca di fatti veri ed accaduti e che riguardano nientemeno la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Schifani, dimostrano che, come al solito, quando si tratta di difendere la Casta, i vari esponenti di partito di destra e di sinistra fanno quadrato e diventano un tutt’uno (come accadde ai tempi dell’indulto).
Allora mi domando e domando: ma un giornalista che rivela circostanze sconosciute alla maggioranza dei cittadini adempie al proprio dovere di cronaca e di critica o no? Se Schifani risulta essere stato socio di persone di malaffare, allora il presidente del Senato, proprio per l'alta carica che ricopre ne spieghi le ragioni o contesti i fatti. E' un suo dovere morale.
Ed ancora mi domando e domando, questa volta ai tanti benpensanti del Partito Democratico: ma sapete chi sono i condannati per mafia Nino Mandalà e Benny D’Agostino? E sapete cosa vuol dire essere stati soci con costoro ai tempi d’oro della mafia, come lo fu Schifani? Ed allora, che male c’e’ se un giornalista indipendente pone delle domande trasparenti ed altrettanto trasparentemente informa l’opinione pubblica?
Che senso ha attaccare Travaglio per aver solo detto ciò che è vero? Invece di prendersela con lui non sarebbe meglio prendere spunto da questo fatto per impostare una campagna di informazione capillare e veritiera su chi sta al Parlamento, al Governo o nelle altra istituzioni controllate dalla politica? Oppure il silenzio è dovuto al fatto che anche tra le file del centrosinistra ci sono alcune posizioni imbarazzanti per cui è meglio far finta di niente e schierarsi con l’avversario nella speranza che un giorno il favore possa tornare?
http://www.antoniodipietro.it/
3 anni prima di saltare in aria in via Amelio per una bomba messa dalla mafia, Paolo Borsellino, che di mafiosi e amici dei mafiosi se ne intendeva, diceva:
"L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato quindi quel politico è un uomo onesto. E no, questo discorso non va perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire, beh, ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso.
Però siccome dalle indagini sono emersi altri fatti del genere altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.
Questi giudizi non sono stati tratti perchè ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Il sospetto dovrebbe indurre soprattutto i partiti politici quantomeno a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati."
3 anni prima di saltare in aria in via Amelio per una bomba messa dalla mafia, Paolo Borsellino, che di mafiosi e amici dei mafiosi se ne intendeva, diceva:
:ave:
Secondo me sapeva che queste persone erano brillanti, ma era all'oscuro della loro mafiosita'.
Opinione lecita tanto quanto la tua visto che la magistratura su questo non ha ne sentenze ne istituito un processo, come avrebbe fatto di sicuro se avesse prove dei rapporti fra queste persone.
Poi hai letto che io contesto il legame diretto che porta ad equivoci specificato da Travaglio e secondo me sara' quello che lo portera' a perdere la causa.
Tutto qui.
Siamo seri, un conto e' trovare materiale per incriminare una persona, un altro e' sapere con chi hai a che fare, se non avesse saputo con chi aveva a che fare sarebbe uno sprovveduto, ma allora non farebbe il politico.
Comunque finira' come le altre cause, perche' e' vero che fece affari con questa gente, come e' vero che questa gente all'epoca fosse mafiosa, ed erano mafiosi anche se il nostro ingenuo renato non sapeva che lo fossero, per induzione e' vero che si mise in affari con dei mafiosi, anche se gli affari condotti fossero legali e lui non sapesse nulla.
3 anni prima di saltare in aria in via Amelio per una bomba messa dalla mafia, Paolo Borsellino, che di mafiosi e amici dei mafiosi se ne intendeva, diceva:
le parole di un grandissimo uomo.
mi manca.
-kurgan-
13-05-2008, 01:31
sono tutti indignati perchè ha detto la verità.. :D
come la favola del bambino che si alza in piedi e dice "il re è nudo".
come la favola del bambino che si alza in piedi e dice "il re è nudo".
:rotfl: e' vero!!!!
Travaglio è stato liberamente intervistato in tv e ha detto delle cose vere, come sempre, condite da un pò di sarcasmo (che peraltro è abbondantemente giustificabile).
Non ha detto, come han fatto invece altri la cui presenza in tv non è mai stata messa in discussione, che il il presidente della repubblica "è un cadavere", o "un golpista", o che gli italiani sono dei coglioni, ha solo detto che l'attuale presidente del senato era in affari con un mafioso, cosa verissima.
Perchè non si ha il coraggio di ammettere che dà fastidio un giornalista che va in tv a dire le cose che il volgo non sa, invece che ricorrere ad assurdi giri di parole?
In altre parole: PERCHE' SIETE COSI' VILI?!?
Perche' non alla gente non piace affrontare i problemi e farsi un esame di coscienza.
Implicherebbe anche l'ammissione di molti sbagli.
Perche' e piu comodo mettere la spazzatura sotto al tappeto che scomodarsi per andarla a gettare giu' nel bidone.
Perche' fondamentalmente alla gente non gliene frega na mazza di come o di chi gestisce i suoi affari, salvo poi lamentarsi che le cose vanno.
Hey non dimentichiamoci dove anche i TG parlano di gossip..
Vivendo in Irlanda mi appare ancora piu' evidente di prima, in che vergognoso stato mentale vivono gli italiani.
alarico75
13-05-2008, 08:00
Siamo seri, un conto e' trovare materiale per incriminare una persona, un altro e' sapere con chi hai a che fare, se non avesse saputo con chi aveva a che fare sarebbe uno sprovveduto, ma allora non farebbe il politico.
Comunque finira' come le altre cause, perche' e' vero che fece affari con questa gente, come e' vero che questa gente all'epoca fosse mafiosa, ed erano mafiosi anche se il nostro ingenuo renato non sapeva che lo fossero, per induzione e' vero che si mise in affari con dei mafiosi, anche se gli affari condotti fossero legali e lui non sapesse nulla.
Vedremo a me lascia perplesso la forma con la quale Travaglio ha comunicato in TV il tutto, la sua semplificazione da' adito a degli equivoci che potevano essere colmati facendo un discorso piu' complesso.
Grazie per la discussione.
Vedremo a me lascia perplesso la forma con la quale Travaglio ha comunicato in TV il tutto, la sua semplificazione da' adito a degli equivoci che potevano essere colmati facendo un discorso piu' complesso.
Grazie per la discussione.
se avesse fatto un discorso più complesso lo si starebbe qui ad accusare di aver supereabusato della tv pubblica e di essere stato messo li dalla Rai comunista appositamente per diffamare dalla A alla Z..
Se non ha detto granchè è per via del fatto che tutti possono leggere i fatti su un libro da ben più di un anno e perchè ed essendo equilibrato non si è soffermato solamente su questo fatto.
Solo che allora nessuno si scandalizzò per i fatti raccontati, probabilmente perchè nessuno li legge i libri, o almeno i nostri cari amici fanno finta di nno leggere e stanno in silenzio per ovvi motivi.
Probabilmente con il tempo che aveva a disposizione altro non poteva fare.
E quando si parla in tv o comunque in generale bisogna fare dei discorsi e approfondirli in relazione al tempo che si ha a disposizione per esporli, altrimenti si rischia di essere inconcludenti.
E Marco non lo è stato.
dalla parte di schifani, perchè come sempre detto le figure istituzionali (per quanto antipatiche) ritengo che vadano rispettate.
Quindi secondo la tua logica anche se ci mettessero un vero e proprio mafioso bisognerebbe rispettarlo?
Non capisco questo rispetto divino che dobbiamo portare a questi politicanti che si sono mangiati l'Italia, nemmeno fossero i nostri imperatori.
Sono nostri dipendenti e lavorano una merda da 30 anni e non possiamo licenziarli.. pure rispetto divino gli dobbiamo portare?
Come mai negli USA i giornalisti possono dire quel che vogliono sui politici senza rischiare di essere linciati? Perché in Italia dobbiamo sempre chinarci a 90 e accettare ad occhi chiusi che le cariche dello stato sono intoccabili?
SONO NOSTRI DIPENDENTI.
LI PAGHIAMO NOI.
NON SONO NOSTRI SUPERIORI DA RISPETTARE ASSOLUTAMENTE.
Per educazione se lavorano bene si meritano rispetto e elogi, ma qui si parla di uno che se la faceva con i mafiosi.
Fin quando li vedremo con questa ottica dal basso verso l'alto non cambierà mai niente in questo paese.
Stigmata
13-05-2008, 09:38
...
SONO NOSTRI DIPENDENTI.
LI PAGHIAMO NOI.
NON SONO NOSTRI SUPERIORI DA RISPETTARE ASSOLUTAMENTE.
Per educazione se lavorano bene si meritano rispetto e elogi, ma qui si parla di uno che se la faceva con i mafiosi.
Fin quando li vedremo con questa ottica dal basso verso l'alto non cambierà mai niente in questo paese.
Questo te lo quoto alla grande.
Quindi secondo la tua logica anche se ci mettessero un vero e proprio mafioso bisognerebbe rispettarlo?
Non capisco questo rispetto divino che dobbiamo portare a questi politicanti che si sono mangiati l'Italia, nemmeno fossero i nostri imperatori.
Sono nostri dipendenti e lavorano una merda da 30 anni e non possiamo licenziarli.. pure rispetto divino gli dobbiamo portare?
Come mai negli USA i giornalisti possono dire quel che vogliono sui politici senza rischiare di essere linciati? Perché in Italia dobbiamo sempre chinarci a 90 e accettare ad occhi chiusi che le cariche dello stato sono intoccabili?
SONO NOSTRI DIPENDENTI.
LI PAGHIAMO NOI.
NON SONO NOSTRI SUPERIORI DA RISPETTARE ASSOLUTAMENTE.
Per educazione se lavorano bene si meritano rispetto e elogi, ma qui si parla di uno che se la faceva con i mafiosi.
Fin quando li vedremo con questa ottica dal basso verso l'alto non cambierà mai niente in questo paese.
se riuscissi a mantenere la calma lo avrei detto anche io...
Quindi secondo la tua logica anche se ci mettessero un vero e proprio mafioso bisognerebbe rispettarlo?
Non capisco questo rispetto divino che dobbiamo portare a questi politicanti che si sono mangiati l'Italia, nemmeno fossero i nostri imperatori.
Sono nostri dipendenti e lavorano una merda da 30 anni e non possiamo licenziarli.. pure rispetto divino gli dobbiamo portare?
Come mai negli USA i giornalisti possono dire quel che vogliono sui politici senza rischiare di essere linciati? Perché in Italia dobbiamo sempre chinarci a 90 e accettare ad occhi chiusi che le cariche dello stato sono intoccabili?
SONO NOSTRI DIPENDENTI.
LI PAGHIAMO NOI.
NON SONO NOSTRI SUPERIORI DA RISPETTARE ASSOLUTAMENTE.
Per educazione se lavorano bene si meritano rispetto e elogi, ma qui si parla di uno che se la faceva con i mafiosi.
Fin quando li vedremo con questa ottica dal basso verso l'alto non cambierà mai niente in questo paese.
Il fatto e' che l'italiano e' mediamente propenso allo zerbinaggio e al leccaculismo.
Fondamentalmente e' senza dignita', sopratutto questo fenomeno si accentua man mano che scendi giu' verso il sud (dal quale provengo ). Lo si respire nell'aria che la mentalita' e' ancora proiettata verso il feudalesimo.
Lo vedi quando la gente riverisce "avvocati" o "dottori" etc etc,e poi la stessa gente non ha rispetto verso il vicino di casa che esercita una professione "umile".
Famiglie di professionisti quali "dottori" avvocati,notai etc etc sono chiamate sempre e cmq buone famiglie, mentre della stessa non gode ad esempio una famiglia di pescatori.
E come dei perfetti cretini, chiamiamo onorevoli,chi nonostante venga profumatamente pagato per svolgere il suo lavoro (che gli garantira' una pensione a vita!ma in quale altro lavoro dopo soli 2 anni viene garantita una pensione faraonica a vita?), nonostante questo lavoro lo svolga male (vedi le polemiche sul bagno che doveva essere usato da Luxuria anziche' pensare alle cose gravi ,o alla lettera mandata da un parlamentare per avere il gelato nel ristorante (ovviamente gratuito) del parlamento, in quanto" avrebbe migliorato la vita dei parlamentari cit.") o non lo svogla affatto (vedi l'assenteismo diffuso in parlamento,diffusissimo al parlamento europeo),questi si dedicano ad altri affari (personali, o pubblici, entando in 1000 e passa cda si societa' pubbliche )prendendo altri soldi, poi si scopre che usano i nostri soldi per andare a donnine,usano il loro potere per rubare ancor di piu' gli ingordi (e magare regalare qualche casa anche ai figli a Roma,vero Mastella?), infine scopri che almeno il 10% ha legami certi con la mafia,e sicuramente non sono i soli, e qui c'e' pure chi dice "che bisogna rispettare le figure istituzionali sempre e cmq"?
Ma io prima di fare un esame di cultura e quoziente intellettivo ai parlamentari, lo farei prima di tutto agli italiani, davvero assurdo e senza parole quanto la gente sia stupida.
Vi potrebbero fregare in tutti i modi, e stereste ancora li a tifare ora per uno ora per l'altro, a credere nel riccone che e' sceso in politica per salvarvi dal comunismo, o al raccomandato con le cravatte firmate e la r moscia o da quello che ha come editore il riccone che sono dalla parte degli operai o delle persone meno abbienti.
Effettivamente mi sto convincendo anch'io che dall'alto dei loro villoni abusivi in costa smaralda, o yatch megagalattici, stiano li tutti afflitti a pensare a come risolvere i vostri problemi.
alarico75
13-05-2008, 11:10
Ci vorrebbe secondo l'esame mentale per votare,magari fatto dai tuoi amici.
Non ti rendi neanche conto di quanto antidemocratica possa essere questa idea di selezionare la gente a seconda di come pensa.
E' il germe delle dittature.
EarendilSI
13-05-2008, 11:11
Ecco perché Travaglio è un pessimo giornalista (e un ottimo giustizialista della peggior specie):
Bugie e dimenticanze
E ora Schifani querela
Roma - «Calunniate, calunniate: qualcosa, resterà» predicava Beaumarchais. Passano gli anni, ma non la tentazione. Una volta lo si faceva con discrezione, per non farsi scoprire. Usi e costumi di oggi portano invece dritti sui teleschermi come accade a Marco Travaglio. Che l’altra sera, se n’è uscito da Fabio Fazio con sfumate ma assassine accuse sulle conoscenze mafiose del neo-presidente del Senato.
A Palermo, casualmente davanti alla tv con moglie (già funzionaria della procura generale di Palermo) e figlio, dopo la torta di un compleanno andato a male - ne ha compiuti 58 - Renato Schifani, è rimasto basito dalle allusioni. A chi lo chiamava, offriva spiegazioni politiche dell’agguato: è noto il legame tra Travaglio e Di Pietro che sta sgomitando di brutto per evitare il dialogo tra Pdl e Pd, che Schifani non si stanca di apparecchiare ovunque. Ma agli intimi confessava «una grande amarezza». Un po’ perché il suo è tra i nomi più specchiati nella lotta alla mafia - tant’è che gli si riconosce appieno l’aver trasformato il 41bis (il carcere duro per i mammasantissima) in una normativa stabilizzata, mentre prima si rinnovava di biennio in biennio - ma soprattutto per il «non detto» da Travaglio che, si sa, è uomo d’onore. E che ha deciso di querelare.
Già: perché render noto che nella società di brokeraggio di cui fece parte, c’erano anche Nino Mandalà e Benny D’Agostino che anni dopo sono stati riconosciuti come mafiosi, poteva anche starci. Ma a patto che si rendesse noto pure che nella società, messa su grazie ad accordi con autorevoli broker assicurativi del Nord, Schifani era entrato nel ’79 su richiesta dell’avvocato ed onorevole dc, La Loggia, uno che con la mafia non aveva assolutamente nulla a che fare. Aveva anzi cercato di tirarsi indietro dall’invito a partecipare, accampando scuse economiche da giovane di studio qual era. Ma poi fu convinto a farvi ingresso, versando i 3 decimi di quel 3 per cento di cui risultò proprietario: 1 milione e mezzo o poco più. Non solo: appena un anno e mezzo dopo, liquidò la sua quota (dicembre ’80). E all’epoca Mandalà era rispettato e noto concessionario delle benzine Fina, mentre D’Agostino faceva parte di una famiglia ben conosciuta che costruiva porti e banchine in tutta la Sicilia. Entrambi incensurati e senza macchia alcuna.
«Potevo sapere io, che 18 anni dopo, i due sarebbero risultati collusi? Avevo forse una sfera di cristallo?» s’è lamentato ieri Schifani con chi - come la Finocchiaro o il suo predecessore Marini - ha voluto fargli pervenire un chiaro segnale di solidarietà.
Ma questo Travaglio non l’ha raccontato. E si sa che lui è uomo d’onore. Come non ha specificato, il grimaldello dipietrista (come sempre di più si sostiene a Montecitorio e a Palazzo Madama) che lasciato lo studio La Loggia, Schifani era divenuto un brillante urbanista. Tanto da essere nominato dagli avvocati palermitani (e non dai politici) come loro rappresentante nella speciale commissione urbanistica del capoluogo siciliano. Cominciarono a chiamarlo un po’ ovunque, Schifani, per collaborare alla stesura dei piani regolatori di comuni piccoli e grandi, di centrodestra e centrosinistra. Il sindaco di Lercara Friddi, Biagio Favaro, esponente della Rete di Orlando, se ne servì spesso. Ma Travaglio questo non l’ha ricordato, lui è uomo d’onore. Si è soffermato invece, l’ospite di Fazio, su presunte rivelazioni del pentito Francesco Campanella (già Udeur) secondo il quale Schifani avrebbe avuto una consulenza urbanistica dal comune di Villabate il cui consiglio sarebbe stato sciolto d’autorità più tardi. Corretto, come no! Peccato Travaglio non abbia però fatto notare come non solo esistano relazioni scritte e firmate da Schifani nel corso della sua consulenza di 12 mesi. E che non abbia ricordato come lo stesso Schifani, eletto in Senato nel ’96, lasciò l’incarico. E non è ancora tutto: nel piccolo comune si rivotò nel ’98, ma solo nel ’99 il ministero dell’Interno decise di intervenire e di sciogliere il consiglio comunale in odore di mafia.
Insomma, raccontando un pezzettino di verità, mischiando le date e ignorando (ed è il caso di cominciare a chiedersi se volutamente...) fatti che erano rintracciabili ovunque come è il caso della Sicilia Brokers i cui soci con rispettive quote si possono chiedere alla Camera di Commercio di Palermo, ecco che si crea il nuovo spazio talebano, in cui il mullah Tra-vahglio esplode pallettoni in nome e per conto di Osama Di Pietroh. Schifani non ci sta. Annuncia querele per «l’azione altamente diffamatoria per il presidente del Senato». Si morde la lingua per non poter strillare la sua, visto l’incarico super-partes. E ci soffre non poco. Anche perché tra le sue carte restano assieme alle minacce mafiose («Ti faremo saltare in aria» gli scrissero, condannandolo a un paio d’anni di scorta rigida) dichiarazioni di stima di molti presidenti dell’Antimafia, di parenti di vittime di Cosa Nostra. E persino di Giancarlo Caselli che ricordò come, in presenza del rischio di scarcerazione di pericolosi criminali, si attivò con il mondo politico segnalando la cosa anche al senatore Schifani «che subito si attivò efficacemente». Ma anche questo Travaglio, che è uomo d’onore, non l’ha detto.
di Alessandro M. Caprettini
Specialmente la frase in grassetto, sottolineata e in grande sono cose che per Travaglio sono normali e che le fa abitualmente, l'importante per lui è descrivere la SUA verità...
Vedremo a me lascia perplesso la forma con la quale Travaglio ha comunicato in TV il tutto, la sua semplificazione da' adito a degli equivoci che potevano essere colmati facendo un discorso piu' complesso.
Grazie per la discussione.
Il fatto che Travaglio ai berluscones va bene solo quando non parla, perche' se fosse sceso nel dettaglio minuto (come accadde da Luttazzi) avrebbe scatenato polemiche ancora piu' furibonde, anche perche' sarebbe stato ancora piu' difficile rispondere a fatti accertati, peggio ancora se ben documentati.
Penso che tu non avresti voluto davvero che facesse "un discorso piu' complesso" per colmare gli equivoci ;)
Ecco perché Travaglio è un pessimo giornalista (e un ottimo giustizialista della peggior specie):
Specialmente la frase in grassetto, sottolineata e in grande sono cose che per Travaglio sono normali e che le fa abitualmente, l'importante per lui è descrivere la SUA verità...
Manca la fonte, ossia il giornale, ma perche' non citare direttamente il sito di forza italia, no?
Manca la fonte, ossia il giornale, ma perche' non citare direttamente il sito di forza italia, no?
:rotfl:
Ecco perché Travaglio è un pessimo giornalista (e un ottimo giustizialista della peggior specie):
Specialmente la frase in grassetto, sottolineata e in grande sono cose che per Travaglio sono normali e che le fa abitualmente, l'importante per lui è descrivere la SUA verità...
Il primo articolo su Schifani, di due giornalisti dell'Espresso è del 2002.
Capigruppo d'assalto: Una vita da Schifani,
società con presunti uomini d'onore e usurai. Consulenze ricevute dai Comuni in odore di mafia. E poi l'ascesa ai vertici di Forza Italia. Berlusconi? «Per me è come Cavour»
di Franco Giustolisi e Marco Lillo
Quando, dopo una settimana di nottate, blitz e tranelli ha portato a casa l'approvazione della legge sul legittimo sospetto, Renato Schifani ha sottolineato con il consueto senso delle istituzioni la sua vittoria sull'Ulivo: «Li abbiamo fregati». Il capo dei senatori forzisti è fatto così. «È la mia chiarezza che dà fastidio alla sinistra», ha detto a un settimanale che gli ha dedicato un editoriale lodando «lo stile Schifani». Questo avvocato di 52 anni, nonostante il riporto e gli occhiali da archivista, è l'uomo prescelto da Silvio Berlusconi come volto ufficiale di Forza Italia. E lui lo ripaga come può. In un articolo sul "Giornale di Sicilia" dal titolo "Cavour e il conflitto di interessi" afferma che anche lo statista piemontese era «in potenziale macroscopico conflitto di interessi perché aveva il giornale "Il Risorgimento", partecipazioni bancarie, grandi proprietà terriere e un'intensa attività affaristica». Proprio come Berlusconi, insomma, eppure nessuno gli disse nulla. Peccato che, come scrive Rosario Romeo a pagina 451 della sua biografia, Cavour appena diventò ministro «decise in primo luogo di liquidare gli affari nei quali era stato attivo fino ad allora». Ma Schifani per amore del capo è disposto a sfidare anche il ridicolo. Come quando si fa riprendere in tv accanto al santino del leader neanche fosse Padre Pio. Avvocato civilista e amministrativista, 52 anni, sposato e padre di due figli, amante delle isole Egadi, è stato eletto nel collegio di Corleone, cuore di quella Sicilia che ha dato il cento per cento degli eletti a Forza Italia. Per descrivere l'eroe del legittimo sospetto, l'uomo che ha scavato nottetempo la via di fuga dal processo milanese per Berlusconi e Previti, si potrebbe partire dalle sue radici democristiane. Ma applicando alla lettera il suo credo, «non bisogna usare il politichese ma parlare con serenità il linguaggio dell'uomo comune», sarà meglio partire da una constatazione: il capo dei senatori di Forza Italia è stato socio di affari (leciti) con presunti usurai e mafiosi.
Sua eccellenza Filippo Mancuso, solitamente bene informato, ha definito così il suo ex compagno di partito: «Un avvocato del foro di Palermo specializzato in recupero crediti». Schifani gli ha risposto con una lettera in cui difende la sua «onesta e onorata carriera» e nega di avere mai svolto una simile attività. Negli archivi della Camera di commercio di Palermo risulta però una società, oggi inattiva, costituita nel 1992 da Schifani con Antonio Mengano e Antonino Garofalo: la Gms. L'avvocato Antonino Garofalo (socio accomandante come Schifani) è stato arrestato nel 1997 e poi rinviato a giudizio per usura ed estorsione nell'ambito di indagini condotte dal sostituto Gaetano Paci della Procura di Palermo. L'ex socio di Schifani è ritenuto il capo di un'organizzazione che prestava denaro nella zona di Caccamo chiedendo interessi del 240 per cento. Schifani non è stato coinvolto nelle indagini ma certo non deve essere piacevole scoprire di essere stato socio con un presunto usuraio in un'impresa che come oggetto sociale non disdegnava: «L'attività esattoriale per conto terzi di recupero crediti e l'attività di assistenza nell'istruttoria delle pratiche di finanziamento...».
Schifani è stato sempre sfortunato nella scelta dei compagni delle sue imprese. In un rapporto dei carabinieri del nucleo di Palermo, di cui "L'Espresso" è in grado di rivelare i contenuti, si ricostruisce la storia di un'altra strana società di cui il capogruppo di Forza Italia è stato socio e amministratore per poco più di un anno. Si chiama Sicula Brokers, fu istituita nel 1979 e oggi ha cambiato compagine azionaria. Tra i soci fondatori, accanto a un'assicurazione del nord, c'erano Renato Schifani e il ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, nonché soggetti come Benny D'Agostino, Giuseppe Lombardo e Nino Mandalà. Nomi che a Palermo indicano quella zona grigia in cui impresa, politica e mafia si confondono. Benny D'agostino è un imprenditore condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e, negli anni in cui era socio di Schifani e La Loggia, frequentava il gotha di Cosa Nostra. Lo ha ammesso lui stesso al processo Andreotti quando ha raccontato un viaggio memorabile sulla sua Ferrari da Napoli a Roma assieme a Michele Greco, il papa della mafia.
Giuseppe Lombardo invece è stato amministratore delle società dei cugini Ignazio e Nino Salvo, i famosi esattori di Cosa Nostra arrestati da Falcone nel lontano 1984 e condannati in qualità di capimafia della famiglia di Salemi. Nino Mandalà, infine, è stato arrestato nel 1998 ed è attualmente sotto processo per mafia a Palermo. Questo ex socio di Schifani e La Loggia era il presidente del circolo di Forza Italia di Villabate, un paese vicino a Palermo e proprio di politica parlava nel 1998 con il suo amico Simone Castello, colonnello del boss Bernardo Provenzano mentre a sua insaputa i carabinieri lo intercettavano. Mandalà riferiva a Castello l'esito di un burrascoso incontro con il ministro Enrico La Loggia, allora capo dei senatori di Forza Italia. Mandalà era infuriato per non avere ricevuto una telefonata di solidarietà dopo l'arresto del figlio (poi scagionato per un omicidio di mafia). E così raccontava di avere chiuso il suo colloquio con La Loggia: «Siccome io sono mafioso ed è mafioso anche tuo padre che io me lo ricordo quando con lui andavo a cercargli i voti da Turiddu Malta che era il capomafia di Vallelunga. Lo posso sempre dire che tuo padre era mafioso. A quel punto lui si è messo a piangere». La Loggia ha ammesso l'incontro ma ne ha raccontato una versione ben diversa. E anche Mandalà al processo ha parlato di millanteria. Nella stessa conversazione intercettata Mandalà parlava di Schifani in questi termini: «Era esperto a 54 milioni all'anno, qua al comune di Villabate, che me lo ha mandato il senatore La Loggia».
Schifani è stato sentito dalla Procura e, senza falsa modestia ha spiegato con la sua bravura la consulenza e lo stipendio: «Il mio studio è uno dei più accreditati in campo urbanistico in Sicilia». Ma per La Loggia sotto sotto c'era una raccomandazione: «Parlai di Schifani con Gianfranco Micciché (coordinatore di Forza Italia in Sicilia) e dissi: sta sprecando un sacco di tempo e quindi avrà dei mancati guadagni facendo politica. Vivendo lui della professione di avvocato dico se fosse possibile fargli trovare una consulenza. È un modo per dirgli grazie. E allora parlammo con il sindaco Navetta». Il sindaco Navetta è il nipote di Mandalà e il suo comune è stato sciolto per mafia nel 1998.
Il capogruppo di Forza Italia è stato sfortunato anche nella scelta dei suoi assistiti. Proprio un suo ex cliente recentemente ne ha fatto il nome in tribunale. La scena è questa: Innocenzo Lo Sicco, un mafioso pentito, il 26 gennaio del 2000 entra in manette in aula a Palermo e viene interrogato sulla vicenda di un palazzo molto noto in città, quello di Piazza Leoni. Le sue parole fanno balenare pesanti sospetti: «L'avvocato Schifani ebbe a dire a me, suo cliente, che aveva fatto tantissimo ed era riuscito a salvare il palazzo di Piazza Leoni facendolo entrare in sanatoria durante il governo Berlusconi perché, così mi disse, fecero una sanatoria e lui era riuscito a farla pennellare sull'esigenza di quegli edifici. Era soddisfattissimo. Perché lo diceva a me? Ma perché io lo avevo messo a conoscenza di qual era la situazione, l'iter, le modalità del rilascio della concessione...».
La Procura dopo aver analizzato le parole del pentito non ha aperto alcun fascicolo per la genericità del racconto. Comunque la storia di questo palazzo, scoperta dal giornalista de "la Repubblica" Enrico Bellavia, è tutta da raccontare. Comincia alla fine degli anni Ottanta quando Pietro Lo Sicco, imprenditore finanziato dalla mafia e zio di Innocenzo, mette gli occhi su un terreno a due passi dal parco della Favorita, una delle zone più pregiate di Palermo. Lo Sicco vuole costruirci un palazzo di undici piani ma prima bisogna eliminare due casette basse che appartengono a due sorelle sarde, Savina e Maria Rosa Pilliu, che non vogliono svendere. Pietro Lo Sicco le minaccia e le sorelle si rivolgono alla polizia. Ma la mafia è più lesta della legge: Lo Sicco ottiene la concessione edilizia grazie a una mazzetta di 25 milioni di lire e comincia ad abbattere l'appartamento a fianco. Quando le sorelle vedono avvicinarsi il bulldozer cominciano ad arrivare nel loro negozio i fusti di cemento. Il messaggio è chiaro: finirete lì dentro. Lo Sicco smentisce di essere il mandante ma la Procura offre alle Pilliu il programma di protezione. Oggi le sorelle sono un simbolo dell'antimafia: vivono proprio nel palazzo costruito da Lo Sicco e confiscato dallo Stato. Il costruttore è stato condannato a 2 anni e otto mesi per truffa e corruzione a cui si sono aggiunti sette anni per mafia.
All'inaugurazione del nuovo negozio costruito grazie al fondo antiracket, il senatore Schifani non c'era. Era dall'altra parte in questa vicenda. Il suo studio ha difeso l'impresa Lo Sicco davanti al Tar. Il pentito Innocenzo Lo Sicco, ha raccontato che lui stesso accompagnava l'avvocato Schifani negli uffici per seguire la pratica. Certo all'epoca l'imprenditore non era stato inquisito e il senatore non poteva sapere con chi aveva a che fare anche se il genero di Lo Sicco era sparito nel 1991 per lupara bianca. In quegli stessi anni Schifani assisteva anche altri imprenditori che sono incappati nelle confische per mafia, come Domenico Federico, prestanome di Giovanni Bontate, fratello del vecchio capo della cupola Stefano. Un settore quello delle confische che il senatore non ha dimenticato in Parlamento. Quando ha presentato un progetto di legge (il numero 600) per modificare la legge sulle confische e sui sequestri.
ha collaborato Giuseppe Lo Bianco
13.08.2002
lukeskywalker
13-05-2008, 11:26
Passo velocemente e poi chiudo...
Ma scusa, tu e altri che scrivete questa cosa dei fatti... ma l'avete vista la puntata incriminata? Travaglio dice e ripete una cosa molto semplice.
Testuale (andate a rivedere il video).
"Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi" (2 volte)
Tutto qui.
L'affermazione e' non provata e basta... non ha citato nessun fatto, non ha specificato condannati in primo grado, concorsi esterni, societa' periodi verbali.
Era amico di mafiosi e stop.
Dato che l'affermazione non e' provata e se anche ci si riferisce alla ben nota vicenda passata al setaccio in questo thread e' inesatta in quanto non risultano al momento passati rapporti (e amicizie e' un passo ulteriore!) con mafiosi, dove con mafioso si intende uno che ha incassato una condanna definitiva per associazione mafiosa. Altrimenti devi (almeno!) premettere la parola "presunto".
Se qualcuno pensa di replicare su cio' suggerisco di postare nome cognome di persona condannata in via definitiva per mafia (il concorso esterno non vale in quanto qualifica un delinquente ma non un "mafioso" e il primo grado nemmeno vale in quanto vale la presunzione di non colpevolezza) provatamente "amica" di Schifani.
Dato che questo nome e cognome non esiste...
la frase di Travaglio, in punta di diritto (come piace a lui) non puo' essere in alcun modo considerata vera e secondo me verra' condannato dritto come un fuso. Vedremo il processo.
buonanotte :rolleyes:
ah ok non hai letto il libro.
3 anni prima di saltare in aria in via Amelio per una bomba messa dalla mafia, Paolo Borsellino, che di mafiosi e amici dei mafiosi se ne intendeva, diceva:
:ave:
Quindi secondo la tua logica anche se ci mettessero un vero e proprio mafioso bisognerebbe rispettarlo?
Non capisco questo rispetto divino che dobbiamo portare a questi politicanti che si sono mangiati l'Italia, nemmeno fossero i nostri imperatori.
Sono nostri dipendenti e lavorano una merda da 30 anni e non possiamo licenziarli.. pure rispetto divino gli dobbiamo portare?
Come mai negli USA i giornalisti possono dire quel che vogliono sui politici senza rischiare di essere linciati? Perché in Italia dobbiamo sempre chinarci a 90 e accettare ad occhi chiusi che le cariche dello stato sono intoccabili?
SONO NOSTRI DIPENDENTI.
LI PAGHIAMO NOI.
NON SONO NOSTRI SUPERIORI DA RISPETTARE ASSOLUTAMENTE.
Per educazione se lavorano bene si meritano rispetto e elogi, ma qui si parla di uno che se la faceva con i mafiosi.
Fin quando li vedremo con questa ottica dal basso verso l'alto non cambierà mai niente in questo paese.
quotone
kintaro oe
13-05-2008, 11:33
Manca la fonte, ossia il giornale, ma perche' non citare direttamente il sito di forza italia, no?
Comodo attaccare la fonte, invece di entrare nel merito di quello che si e' scritto.......vero ?:rolleyes:
alarico75
13-05-2008, 11:35
Il fatto che Travaglio ai berluscones va bene solo quando non parla, perche' se fosse sceso nel dettaglio minuto (come accadde da Luttazzi) avrebbe scatenato polemiche ancora piu' furibonde, anche perche' sarebbe stato ancora piu' difficile rispondere a fatti accertati, peggio ancora se ben documentati.
Penso che tu non avresti voluto davvero che facesse "un discorso piu' complesso" per colmare gli equivoci ;)
Meglio un discorso piu' puntuale ma corretto che peccare di omissione e finire nel torto.
Manca la fonte, ossia il giornale, ma perche' non citare direttamente il sito di forza italia, no?
Potresti anche leggerlo l'articolo prima di dichiarare la tua fede in Marco :)
Poi ogni giornale ha una sua dignita', anche se molti vorrebbero bearsi solo della triade Manifesto-Repubblica-Unita'.
Comodo attaccare la fonte, invece di entrare nel merito di quello che si e' scritto.......vero ?:rolleyes:
Aspettiamo la querela pure per Abbate e i due giornalisti dell'Espresso.
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 11:40
Semplicemente affermo che dare le colpe a qualcuno per qualcosa che accadra' in futuro non e' manco nei sogni del piu' feroce dei giustizialisti.
Pensateci bene a dove porta questo discorso.
Mandiamo in galera preventiva qualcuno perche' in futuro potrebbe commettere dei reati o associarsi con poco di buono?
Secondo me state attaccando il Presidente del Senato sul nulla.
Auguri.
:eek:
ma secondo te si diventa boss mafiosi così da un giorno all'altro??? :muro:
ma mi chiedo come diamine possiate parlare così tranquillamente di cose di cui non avete la benchè minima cognizione. :rolleyes:
Visto che ci siamo potremmo anche fare un discorsetto sulla meccanica quantistica e sulle implicazioni della programmazione funzionale sul Test Driven Development...
Tanto le tue nozioni in merito sono esattamente uguali a quelle che hai dell'ambiente mafioso.
Meno di zero.
E visto che parli con tanta convinzione della mafia sarei curioso di sapere cosa ne pensi degli altri due argomenti :)
alarico75
13-05-2008, 11:44
Banalmente non credo che tu sia l'unica autorita' in materia.
Buona fortuna a convincere la gente delle tue opinioni con gli argomenti che gli altri non sanno nulla!
:)
Comodo attaccare la fonte, invece di entrare nel merito di quello che si e' scritto.......vero ?:rolleyes:
Meglio un discorso piu' puntuale ma corretto che peccare di omissione e finire nel torto.
Potresti anche leggerlo l'articolo prima di dichiarare la tua fede in Marco :)
Poi ogni giornale ha una sua dignita', anche se molti vorrebbero bearsi solo della triade Manifesto-Repubblica-Unita'.
L'articolo e' un bell'esercizio di chiacchiera, racconta tante belle cose che ha fatto san renato, ma non smentisce, perche' non puo', le due cose fondamentali della vicenda: fu socio di questa gente, e questa gente era mafiosa gia' all'epoca. E non e' neanche tanto lusinghiero nei confronti di schifani, che per parargli le terga lo fa passare per un po' sprovveduto nell'essersi messo in societa' con persone sulle quali era poco informato.
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 11:46
Secondo me sapeva che queste persone erano brillanti, ma era all'oscuro della loro mafiosita'.
Opinione lecita tanto quanto la tua visto che la magistratura su questo non ha ne sentenze ne istituito un processo, come avrebbe fatto di sicuro se avesse prove dei rapporti fra queste persone.
Poi hai letto che io contesto il legame diretto che porta ad equivoci specificato da Travaglio e secondo me sara' quello che lo portera' a perdere la causa.
Tutto qui.
No, la tua opinione in merito vale esattamente quanto quella sull'opportunità di eliminare gli IF nella programmazione ad oggetti per diminuire la complessità ciclomatica.
E immagino che su questo argomento non oseresti proferrire parola.
Perchè, mi chiedo, dai le tue opinioni, spacciandole per autorevoli, su cose che non hai la MINIMA idea di come funzionino?
Stai solo dicendo falsità.
E chiunque conosce davvero la mafia, la 'ndrangheta &co. lo capirebbe.
Come ho detto un pò di tempo fa, ti auguro vivamente, nel caso esista la reincarnazione, di rinascere in una città con centinaia di morti l'anno per le guerre di mafia.
Forse, e dico forse, in quel caso capiresti come funzionano le cose.
Stigmata
13-05-2008, 11:47
Aspettiamo la querela pure per Abbate e i due giornalisti dell'Espresso.
Questo effettivamente non lo capisco.
Se Travaglio ha semplicemente riportato ciò che altri avevano già scritto, come mai questi altri signori non sono stati a loro volta querelati? O la querela c'è stata, ma non si è saputo mai nulla?
Questo effettivamente non lo capisco.
Se Travaglio ha semplicemente riportato ciò che altri avevano già scritto, come mai questi altri signori non sono stati a loro volta querelati? O la querela c'è stata, ma non si è saputo mai nulla?
Lo dice Travaglio stesso a Fazio, chi querela non legge, ma guarda la tv :D
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 11:49
Banalmente non credo che tu sia l'unica autorita' in materia.
Buona fortuna a convincere la gente delle tue opinioni con gli argomenti che gli altri non sanno nulla!
:)
chiunque dica che un boss mafioso non è stato mafioso praticamente da sempre non sa assolutamente nulla di mafia.
E questa è una semplice constatazione.
Avrei constatato la stessa cosa se mi avessi detto che in natura esiste il monopolo magnetico :)
alarico75
13-05-2008, 11:50
Ti ringrazio per gli auguri cosi' fervidi che mi rivolgi ogni giorno.
Detto questo augurare del male a qualcuno perche' la pensa diversamente da te non ti fa' onore davvero.
E sugli argomenti tecnici sui quali non ho esperienza ovviamente non parto con la discussione.
Sulle mie opinioni, ahime' continuo a parlare quanto mi pare,vedremo se i tribunali ci daranno ragione o torto.
Buon proseguimento.
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 11:53
Ti ringrazio per gli auguri cosi' fervidi che mi rivolgi ogni giorno.
Detto questo augurare del male a qualcuno perche' la pensa diversamente da te non ti fa' onore davvero.
E sugli argomenti tecnici sui quali non ho esperienza ovviamente non parto con la discussione.
Sulle mie opinioni, ahime' continuo a parlare quanto mi pare,vedremo se i tribunali ci daranno ragione o torto.
Buon proseguimento.
Non è un augurio malvagio.
E' un augurio che forse ti potrebbe aprire gli occhi.
Io CI VIVO in una città del genere, quindi spero che un'esperienza simile ti possa aprire gli occhi :)
fracarro
13-05-2008, 12:01
Ecco perché Travaglio è un pessimo giornalista (e un ottimo giustizialista della peggior specie):
Visto il pulpito dal quale arrivano le critiche ci si può scompisciare dalle risate. Credo che neanche i dirigenti di quel giornale si reputano giornalisti visto che quando il padrone schiocca le dita loro devono scrivere quello che lui vuole. Se domani Berlusconi dichiarerà che gli asini volano state pur certi che sul giornale ci sarà la dimostrazione scientifica che la cosa è possibile.
Comodo attaccare la fonte, invece di entrare nel merito di quello che si e' scritto.......vero ?:rolleyes:
Il discorso di attaccare la fonte a prescindere, IMHO è sbagliato perchè è quello che ultimamente si fa per evitare di rispondere a quello che c'è scritto. Detto questo citare il giornale come fonte fa perdere molto alla notizia in se visto che in passata ci ha regalato perle di articoli da far cadere le braccia in quanto a realtà dei fatti e credibilità. Detto questo per commentare l'accaduto ne cito un'altra fonte sicuramente migliore del giornale (ma da quello che ho capito comunque di parte): ( http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/lezione-schifani/lezione-schifani.html )
La lezione del caso Schifani
di GIUSEPPE D'AVANZO
E' utile ragionare sul "caso Schifani". E - ancora una volta - sul giornalismo d'informazione, sulle "agenzie del risentimento", sull'antipolitica.
Marco Travaglio sostiene, per dirne una, che fin "dagli anni Novanta, Renato Schifani ha intrattenuto rapporti con Nino Mandalà il futuro boss di Villabate" e protesta: "I fascistelli di destra, di sinistra e di centro che mi attaccano, ancora non hanno detto che cosa c'era di falso in quello che ho detto". Gli appare sufficiente quel rapporto lontano nel tempo - non si sa quanto consapevole (il legame tra i due risale al 1979; soltanto nel 1998, più o meno venti anni dopo, quel Mandalà viene accusato di mafia) - per persuadere un ascoltatore innocente che il presidente del Senato sia in odore di mafia. Che il nostro Paese, anche nelle sue istituzioni più prestigiose, sia destinato a essere governato (sia governato) da uomini collusi con Cosa Nostra. Se si ricordano queste circostanze (emergono da atti giudiziari) è per dimostrare quanto possono essere sfuggenti e sdrucciolevoli "i fatti" quando sono proposti a un lettore inconsapevole senza contesto, senza approfondimento e un autonomo lavoro di ricerca. E' un metodo di lavoro che soltanto abusivamente si definisce "giornalismo d'informazione".
Le lontane "amicizie pericolose" di Schifani furono raccontate per la prima volta, e ripetutamente, da Repubblica nel 2002 (da Enrico Bellavia). In quell'anno furono riprese dall'Espresso (da Franco Giustolisi e Marco Lillo). Nel 2004 le si potevano leggere in Voglia di mafia (di Enrico Bellavia e Salvo Palazzolo, Carocci). Tre anni dopo in I complici (di Lirio Abbate e Peter Gomez, Fazi). Se dei legami dubbi di Schifani non si è più parlato non è per ottusità, opportunismo o codardia né, come dice spensieratamente Travaglio a un sempre sorridente Fabio Fazio, perché l'agenda delle notizie è dettata dalla politica ai giornali (a tutti i giornali?).
Non se n'è più parlato perché un lavoro di ricerca indipendente non ha offerto alcun - ulteriore e decisivo - elemento di verità. Siamo fermi al punto di partenza. Quasi trent'anni fa Schifani è stato in società con un tipo che, nel 1994, fonda un circolo di Forza Italia a Villabate e, quattro anni dopo, viene processato come mafioso.
I filosofi ( Bernard Williams, ad esempio) spiegano che la verità offre due differenti virtù: la sincerità e la precisione. La sincerità implica semplicemente che le persone dicano ciò che credono sia vero. Vale a dire, ciò che credono. La precisione implica cura, affidabilità, ricerca nello scovare la verità, nel credere a essa. Il "giornalismo dei fatti" ha un metodo condiviso per acquisire la verità possibile. Contesti, nessi rigorosi, fonti plurime e verificate e anche così, più che la verità, spesso, si riesce a capire soltanto dov'è la menzogna e, quando va bene, si può ripetere con Camus: "Non abbiamo mentito" (lo ha ricordato recentemente Claudio Magris).
Si può allora dire che Travaglio è sincero con quel dice e insincero con chi lo ascolta. Dice quel che crede e bluffa sulla completezza dei "fatti" che dovrebbero sostenere le sue convinzioni. Non è giornalismo d'informazione, come si autocertifica. E', nella peggiore tradizione italiana, giornalismo d'opinione che mai si dichiara correttamente tale al lettore/ascoltatore. Nella radicalità dei conflitti politici, questo tipo di scaltra informazione veste i panni dell'asettico, neutrale watchdog - di "cane da guardia" dei poteri ("Io racconto solo fatti") - per nascondere, senza mai svelarla al lettore, la sua partigianeria anche quando consapevolmente presenta come "fatti" ciò che "fatti", nella loro ambiguità, non possono ragionevolmente essere considerati (a meno di non considerare "fatti" quel che potrebbero accusare più di d'un malcapitato).
L'operazione è ancora più insidiosa quando si eleva a routine. Diventata abitudine e criterio, avvelena costantemente il metabolismo sociale nutrendolo con un risentimento che frantuma ogni legame pubblico e civismo come se non ci fosse più alcuna possibilità di tenere insieme interessi, destini, futuro ("Se anche la seconda carica dello Stato è oggi un mafioso..."). E' un metodo di lavoro che non informa il lettore, lo manipola, lo confonde. E' un sistema che indebolisce le istituzioni. Che attribuisce abitualmente all'avversario di turno (sono a destra come a sinistra, li si sceglie a mano libera) un'abusiva occupazione del potere e un'opacità morale. Che propone ai suoi innocenti ascoltatori di condividere impotenza, frustrazione, rancore. Lascia le cose come stanno perché non rimuove alcun problema e pregiudica ogni soluzione. Queste "agenzie del risentimento" lavorano a un cattivo giornalismo. Ne fanno una malattia della democrazia e non una risorsa. Si fanno pratica scandalistica e proficuamente commerciale alle spalle di una energica aspettativa sociale che chiede ai poteri di recuperare in élite integrity, in competenza, in decisione. Trasformano in qualunquismo antipolitico una sana, urgente, necessaria critica alla classe politico-istituzionale.
Nel "caso Schifani" non si può stare dalla parte di nessuno degli antagonisti. Non con Travaglio che confonde le carte ed è insincero con i tanti che, in buona fede, gli concedono fiducia. Non con Schifani che, dalle inchieste del 2002, ha sempre preferito tacere sul quel suo passato sconsiderato. Non con chi - nell'opposizione - ha espresso al presidente del Senato solidarietà a scatola chiusa. Non con la Rai, incapace di definire e di far rispettare un metodo di lavoro che, nel rispetto dei doveri del servizio pubblico, incroci libertà e responsabilità. In questa storia, si può stare soltanto con i lettori/spettatori che meritano, a fronte delle miopie, opacità, errori, inadeguatezze della classe politica, un'informazione almeno esplicita nel metodo e trasparente nelle intenzioni.
(13 maggio 2008)
L'articolo e' un bell'esercizio di chiacchiera, racconta tante belle cose che ha fatto san renato, ma non smentisce, perche' non puo', le due cose fondamentali della vicenda: fu socio di questa gente, e questa gente era mafiosa gia' all'epoca. E non e' neanche tanto lusinghiero nei confronti di schifani, che per parargli le terga lo fa passare per un po' sprovveduto nell'essersi messo in societa' con persone sulle quali era poco informato.
Scusa ma che sia stato socio in affari è vero non lo nega, ma che la gente era mafiosa gia al tempo mi pare propio il contrario..:read:
"Potevo sapere io, che 18 anni dopo, i due sarebbero risultati collusi?"
:eek:
ma secondo te si diventa boss mafiosi così da un giorno all'altro??? :muro:
ma mi chiedo come diamine possiate parlare così tranquillamente di cose di cui non avete la benchè minima cognizione. :rolleyes:
Visto che ci siamo potremmo anche fare un discorsetto sulla meccanica quantistica e sulle implicazioni della programmazione funzionale sul Test Driven Development...
Tanto le tue nozioni in merito sono esattamente uguali a quelle che hai dell'ambiente mafioso.
Meno di zero.
E visto che parli con tanta convinzione della mafia sarei curioso di sapere cosa ne pensi degli altri due argomenti :)
Ma per capire, uno o ci nasce mafioso o non lo potrà mai diventare?:mbe:
alarico75
13-05-2008, 12:05
Vi riporto il discorso di Severgnini notoriamente non Berlusconiano
Caro Surrente, molte lettere sulla questione. Che è la stessa da tempo, e mi sembra male impostata. Provo a dire la mia, sapendo che scontenterò tutti. Dividiamo il ragionamento in tre: la sede, l'opportunità, il contenuto. La sede. «Che tempo che fa» è un buon programma - a me piace - ma Fabio Fazio non è un giornalista, né finge di esserlo (lo stesso vale per Daniele Luttazzi). Ha più volte dette che le sue non sono «interviste», ma conversazioni. Era possibile, per non dire probabile, che quell'ospite, con quel libro, dicesse quelle cose. E' stato saggio invitarlo? Più delicata la seconda questione: l'opportunità. Possiamo sempre dire quello che ci passa per la testa? Forse sì. Dobbiamo farlo? Marco, Beppe Grillo e Sabina Guzzanti pensano di sì. Io dico, invece, di no. Possiamo farlo (quindi, abbasso la censura); ma non DOBBIAMO farlo.
Quando parlo all'estero, ogni volta che nomino Berlusconi, devo ricordare che recentemente ha definito «eroe» un condannato per mafia (Mangano)? Posso farlo, se l'argomento è la criminalità organizzata o se mi rivolgono una domanda nel merito. Ma Berlusconi ha fatto anche altre cose - per fortuna - ed esordire con una affermazione così, per quanto vera, sarebbe discutibile. L'uomo è stato votato dalla maggioranza dei miei concittadini, è il mio primo ministro: lo posso criticare, ma perché accanirmi ogni volta che vedo un microfono? Per lo stesso motivo un giornalista americano, anche se non ama Bush, non esordisce sempre citando il numero di morti in Iraq o gli amici in affari o i problemi con l'alcol in gioventù; un francese a cui avessero chiesto un'opinione su Chirac non sarebbe stato un cattivo giornalista se avesse scelto di non ricordare ogni volta gli scandali in cui s'è cacciato. Eccetera. Marco ritiene che, se un fatto è vero, si debba raccontare sempre, comunque e dovunque. Alcuni ritengono invece che certi fatti non si debbano raccontare MAI, se imbarazzano la propria parte politica: e questo è ben più grave. Ma siamo sicuri che quanti sono perplessi su quelle frasi da Fazio siano tutti vigliacchi criptoberlusconiani? Non è possibile che alcuni pensino sinceramente che, dopo un voto, ci sia bisogno di un armistizio? E un armistizio comporti anche alcune scelte? Vogliamo chiamarle autocensure? Benissimo. Quante ne facciamo ogni giorno, sul lavoro, in società, in famiglia?
Detto questo: la maggioranza di governo sbaglia a strillare. Potrebbe fare magari un discorso come quello che ho fatto io, ma se ne guarda bene. E' troppo difficile: in Italia, come qui in Libano, è meglio puntare alle viscere della propria fazione, piuttosto che alla testa di tutti. Saluti da una stranamente mite Beirut (ma dura?).
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 12:08
Scusa ma che sia stato socio in affari è vero non lo nega, ma che la gente era mafiosa gia al tempo mi pare propio il contrario..:read:
"Potevo sapere io, che 18 anni dopo, i due sarebbero risultati collusi?"
Ma per capire, uno o ci nasce mafioso o non lo potrà mai diventare?:mbe:
....secondo te si arriva a diventare BOSS mafioso da un giorno all'altro?
per tua informazione, ti dico una cosa che per me è OVVIA come due + due = quattro.
Per arrivare a certi livelli nelle gerarchie mafiose devi passare UNA VITA INTERA al servizio della famigghia.
spero che ora sia + chiaro il perchè dei miei toni accesi.
Mi sembra semplicemente inconcepibile che non si conosca quest'ovvietà e si diano le proprie opinioni partendo da premesse completamente errate. ;)
Scusa ma che sia stato socio in affari è vero non lo nega, ma che la gente era mafiosa gia al tempo mi pare propio il contrario..:read:
"Potevo sapere io, che 18 anni dopo, i due sarebbero risultati collusi?"
Ma per capire, uno o ci nasce mafioso o non lo potrà mai diventare?:mbe:
Ma uno diventa mafioso per magia quando gli arriva la condanna in cassazione? Prima di quella e' un uomo onesto e un nanosecondo dopo e' un mafioso? Qui si parla di un BOSS, non un mafioso qualsiasi, ma uno che alla mafia ha dedicato la vita, come mai sara' possibile che uno si mette in affari con un pezzo grosso di cosa nostra e non ne sappia assolutamente nulla????? Ma che rispetto avete dell'intelligenza di Schifani? Lo credete davvero ingenuo al punto di non essersi accorto di nulla?
indelebile
13-05-2008, 12:21
Occhio che a molti giornalisti, se non tutti di destra o sinistra sta sulle balle Travaglio...poi con l'appoggio al v. di grillo sull informazione e il clima bipartisan in parlamento si è scavato la fossa..basta vedere come uno dei migliori giornalisti ultraantiberlusconiano come d'avanzo lo continui da un po a criticare...
non gliene perdoneranno una e in poco tempo faranno di tutto per demolirlo, soprattutto per le sue parole grillesche e ritenute saccenti...
Sulla faccenda di Lirio Abbate il tanto odiato Facci puntualizza:
Il libro ormai datato da cui Travaglio ha copiato le sue accuse, inoltre, diversamente da come ha fatto in trasmissione da Fabio Fazio, riporta la questione in maniera corretta: tanto che Schifani il libro non l’ha mai querelato. Ecco perché è particolarmente odioso che Travaglio abbia cercato e cerchi di ripararsi dietro Lirio Abbate, autore del libro e ottimo cronista già minacciato dalla mafia: «Devono avere il coraggio di dire che Abbate è un mascalzone» ha infatti detto Travaglio da Fazio. Ma Abbate non è un mascalzone, e Travaglio invece sì, perché mente. Travaglio, in trasmissione, ha dolosamente e genericamente citato delle amicizie di Schifani come se corrispondessero a una notizia, a una rivelazione che tutti nascondono tranne lui: «I giornalisti non scrivono che Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi, perché non lo vuole né la destra né la sinistra, ma io faccio il giornalista, devo raccontarlo» ha detto testualmente il nostro eroe. I giornalisti normali, in effetti, non hanno tirato fuori una vicenda notoriamente vecchia, penalmente irrilevante e già pubblicata più volte: vicenda che ora Travaglio si è reinventata da capo per trasformarla in una primizia molto vaga e peraltro spolverata con lombrichi e muffe: e questo solo perché Schifani intanto è diventato presidente del Senato.
Il vizio di tirare per la giacchetta gli "eroi" veri e presunti Travaglio non se lo è mai tolto. Inoltre se dobbiamo elencare le persone minacciate dalla mafia nella lista ci finiscono sia Abbate che Schifani. Inoltre in tutti questi pettegolezzi il carcere duro per i mafiosi, l'opposizione al tentativo bellamente intrapreso dal csx di togliere l'ergastolo dal codice penale stranamente spariscono.
Sulla cosa del "non poteva non sapere" che tentano di impaccarvi i vari palermitani, reggini etc. Sono stupidate. Non è così.
Mia madre lavora per una nota azienda italiana a Palermo: gli agenti generali della sede palermitana probabilmente hanno anche altre attività. Magari in una di queste riescono (o riusciranno tra cinque, dieci anni) a fare di nascosto cose poco pulite. E un'impiegata, o dirigente o anche un socio di questi nell'attività lecita che cavolo ne deve sapere?
La gente lavora (almeno alcuni) mica si passa il tempo a scartabellare nelle carte dei tribunali a cui non ha nemmeno accesso, e in cui magari non esiste nemmeno un fascicolo perché una persona è incensurata.
Qui, come molti hanno fatto notare, si vuole difendere l'indifendibile. Non a caso sia i politici che soprattutto i giornalisti stanno tutti scaricando Travaglio, che ha avuto un comportamento chiaramente scorretto e doloso.
Gli articoli di D'Avanzo e di altri dovrebbero indurre ad un po' di riflessione.
Che poi Travaglio voglia fare il donchisciotte e la vittima ormai si è capito. Questo è quello che dichiara oggi (su tutti i giornali)
"Nessuno dice che quanto ho affermato sia falso". Quanto alla decisione del Garante, prevede: "L'Authority sanzionerà 'Che tempo che fa' di Fazio con un provvedimento diretto alla Rai che mi ha consentito di dire cose vere. Poi la Rai mi denuncerà e così io non potrò più partecipare a 'Anno Zero'. E così si saranno tolti il problema".
....secondo te si arriva a diventare BOSS mafioso da un giorno all'altro?
per tua informazione, ti dico una cosa che per me è OVVIA come due + due = quattro.
Per arrivare a certi livelli nelle gerarchie mafiose devi passare UNA VITA INTERA al servizio della famigghia.
spero che ora sia + chiaro il perchè dei miei toni accesi.
Mi sembra semplicemente inconcepibile che non si conosca quest'ovvietà e si diano le proprie opinioni partendo da premesse completamente errate. ;)
Ho capito ho capito, in pratica secondo te e ho appena letto di Rip82 è impossibile che Schifani non sapesse che prima o poi il tizio che c'era nella società sarebbe diventato un boss. Da qui il fatto di essere un mafioso pure lui.. o cmq almeno di aver avuto rapporti di mafia.
Sono ancora molto indeciso sul cosa pensare della vicenda, sono orientato a stare dalla parte di Travaglio un po per partito preso e un po in nome della libera informazione, ma delle volte come in questo caso comniciano a venerti dei dubbi.
Ma secondo voi Schifani potrebbe essere entrato nell'azienda non sapendo la reale inopportunità ad entrarci e appena se ne rese conto decise di lasciare la società? infatti è stato socio solo un anno.
Smontami la tesi con qualcosa di convincente please.. Xkè in effetti se cosi fosse schifani è un ingenuo ma è stato in buona fede.
Poi come diveva Luxor qui non si parla di atti illeciti ma solo di atti moralmente sconvenienti. giusto?
Un po come le intercettazioni di d'Alema e Fassino..
lukeskywalker
13-05-2008, 12:32
Commette invece il reato di diffamazione (art. 595 c.p.) chi offende l'altrui reputazione in assenza della parsona offesa. In questo caso la pena è della reclusione fino ad un anno e della multa fino a € 1032,91.
Dall'ingiuria e dalla diffamazione deve distinguersi il reato di calunnia (art. 368 c.p.) che si ha quando taluno, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'Autorità giudiziaria o ad altra Autorità che abbia l'obbligo di riferire all'Autorità giudiziaria, incolpa di un reato una persona che egli sa essere innocente, oppure simula a carico di una persona le tracce di un reato. Per il reato di calunnia la pena è della reclusione da due a sei anni, salvo i casi di aggravante. La giurisprudenza ha chiarito che non è necessario che sia iniziato un procedimento penale a carico della persona offesa dal reato, essendo sufficiente la mera potenzialità che un tale procedimento si avvii.
comunque sarà diffamazione non calunnia. hanno toppato reato :asd:
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 12:36
Ho capito ho capito, in pratica secondo te e ho appena letto di Rip82 è impossibile che Schifani non sapesse che prima o poi il tizio che c'era nella società sarebbe diventato un boss. Da qui il fatto di essere un mafioso pure lui.. o cmq almeno di aver avuto rapporti di mafia.
Sono ancora molto indeciso sul cosa pensare della vicenda, sono orientato a stare dalla parte di Travaglio un po per partito preso e un po in nome della libera informazione, ma delle volte come in questo caso comniciano a venerti dei dubbi.
Ma secondo voi Schifani potrebbe essere entrato nell'azienda non sapendo la reale inopportunità ad entrarci e appena se ne rese conto decise di lasciare la società? infatti è stato socio solo un anno.
Smontami la tesi con qualcosa di convincente please.. Xkè in effetti se cosi fosse schifani è un ingenuo ma è stato in buona fede.
Poi come diveva Luxor qui non si parla di atti illeciti ma solo di atti moralmente sconvenienti. giusto?
Un po come le intercettazioni di d'Alema e Fassino..
:mbe:
ma se era uno dei soci fondatori... e non era anche amministratore?
E comunque successivamente ha anche fatto un progetto per il piano regolatore del comune dove sarebbe diventato boss mafioso il suo socio d'affari.
Comune dove poi avrebbe ricoperto l'incarico di esperto sui piani regolatori...
Se IO me ne fosse reso conto di certo non mi sarei messo a fare un progetto del genere con certe persone.....
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 12:39
Sulla faccenda di Lirio Abbate il tanto odiato Facci puntualizza:
Il vizio di tirare per la giacchetta gli "eroi" veri e presunti Travaglio non se lo è mai tolto. Inoltre se dobbiamo elencare le persone minacciate dalla mafia nella lista ci finiscono sia Abbate che Schifani. Inoltre in tutti questi pettegolezzi il carcere duro per i mafiosi, l'opposizione al tentativo bellamente intrapreso dal csx di togliere l'ergastolo dal codice penale stranamente spariscono.
Sulla cosa del "non poteva non sapere" che tentano di impaccarvi i vari palermitani, reggini etc. Sono stupidate. Non è così.
Mia madre lavora per una nota azienda italiana a Palermo: gli agenti generali della sede palermitana probabilmente hanno anche altre attività. Magari in una di queste riescono (o riusciranno tra cinque, dieci anni) a fare di nascosto cose poco pulite. E un'impiegata, o dirigente o anche un socio di questi nell'attività lecita che cavolo ne deve sapere?
La gente lavora (almeno alcuni) mica si passa il tempo a scartabellare nelle carte dei tribunali a cui non ha nemmeno accesso, e in cui magari non esiste nemmeno un fascicolo perché una persona è incensurata.
Qui, come molti hanno fatto notare, si vuole difendere l'indifendibile. Non a caso sia i politici che soprattutto i giornalisti stanno tutti scaricando Travaglio, che ha avuto un comportamento chiaramente scorretto e doloso.
Gli articoli di D'Avanzo e di altri dovrebbero indurre ad un po' di riflessione.
Che poi Travaglio voglia fare il donchisciotte e la vittima ormai si è capito. Questo è quello che dichiara oggi (su tutti i giornali)
Cos'è una vendetta personale contro travaglio che ha smontato con i suoi scritti completamente la merda che stavi gettando a vagonate su Biagi?
Secondo te tu diventi socio di un'azienda e non ti informi su chi sono i soci?
Ma sei serio?
Stai praticamente affermando che schifani è completamente IDIOTA dato che solo un'idiota si metterebbe in affari col primo che passa.
Tu vivi a palermo?
In caso positivo mi chiedo come tu faccia a non sapere come funzionino le cose.
Mah...
veramente scandaloso.... :sob:
LucaTortuga
13-05-2008, 12:44
Ma secondo voi Schifani potrebbe essere entrato nell'azienda non sapendo la reale inopportunità ad entrarci e appena se ne rese conto decise di lasciare la società? infatti è stato socio solo un anno.
Se così fosse, davvero non si spiega perchè, quando questi fatti sono stati resi noti nel 2002, egli non abbia semplicemente chiarito quanto sopra (non sapevo, ma appena ho saputo me ne sono andato), uscendone lindo, pulito e quasi eroe-antimafia.
Pensare che Schifani potesse non essere a conoscenza degli articoli dell'Espresso e del libro di Abate, è un'ipotesi puramente fantascientifica (se anche lui non leggesse, non è credibile che, nello spazio di anni, nessuno del suo entourage l'abbia informato di pubblicazioni che parlavano di lui).
Perchè, allora, è sempre stato zitto, per svegliarsi soltanto ora che Travaglio ha citato alcune frasi di questi libri in tv?
whistler
13-05-2008, 12:49
perchè questi politici sanno che i libri non li leggono tutti (specilamente quelli che parlano di politica) ma la tv la gurdano più o meno tutti... c è poco da dire o da fare l italia è in declino e sprofonda sempre più velocemente....:cry: :cry:
Stigmata
13-05-2008, 12:50
Perchè, allora, è sempre stato zitto, per svegliarsi soltanto ora che Travaglio ha citato alcune frasi di questi libri in tv?
O Travaglio ha riportato una parte non completa della questione, o a Schifani va bene che si dica la (scomoda) verità... ma purchè resti a conoscenza di pochi.
Altro non mi viene in mente :boh:
è anche compito nostro cercare di diffondere la verità, soprattutto a chi guarda solo la televisione.
sommojames
13-05-2008, 12:56
Se così fosse, davvero non si spiega perchè, quando questi fatti sono stati resi noti nel 2002, egli non abbia semplicemente chiarito quanto sopra (non sapevo, ma appena ho saputo me ne sono andato), uscendone lindo, pulito e quasi eroe-antimafia.
Pensare che Schifani potesse non essere a conoscenza degli articoli dell'Espresso e del libro di Abate, è un'ipotesi puramente fantascientifica (se anche lui non leggesse, non è credibile che, nello spazio di anni, nessuno del suo entourage l'abbia informato di pubblicazioni che parlavano di lui).
Perchè, allora, è sempre stato zitto, per svegliarsi soltanto ora che Travaglio ha citato alcune frasi di questi libri in tv?
Se fa una denuncia per diffamazione su un libro che pochi leggono rischia di perderla e rischia che i media si interessino alla cosa, finchè resta sul libro è più conveniente far finta di niente.
ma se era uno dei soci fondatori... e non era anche amministratore?
E comunque successivamente ha anche fatto un progetto per il piano regolatore del comune dove sarebbe diventato boss mafioso il suo socio d'affari.
Comune dove poi avrebbe ricoperto l'incarico di esperto sui piani regolatori...
Se IO me ne fosse reso conto di certo non mi sarei messo a fare un progetto del genere con certe persone.....
:
Sapevo che lui è entrato nella società e poi ne è uscito dopo un anno, ma non sono fonti certe al 100%.
Per il discorso comunale non sono assolutamente informato sui fatti quindi non ti so dire.. in effetti sembrerebbe un tantino sfigato per essere sempre capitato in luoghi mafiosi a sua insaputa.. pero come dicevo non sono informato. Anzi invito chi sa di spiegare meglio la situazione.
si ma adesso (andando un po OT e mi scuso) la fotografia che viene fuori dai tuoi post sulla sicilia è quella di una società completamente pervasa dalla mafia, dilagante nelle amministrazioni comunali come nelle aziende private. Questo è deprimente, in pratica se posso continuare per assurdo il ragionameto uno per non avere rapporti con la mafia non deve fare assolutamente nulla!!
Deve fare il muratore o ancora meglio fare il disoccupato. Al massimo puoi trasferirti al nord.
E' una tragedia pazzesca..:(
Edit: Azz ho quotato il post sbagliato!!!
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 13:13
si ma adesso (andando un po OT e mi scuso) la fotografia che viene fuori dai tuoi post sulla sicilia è quella di una società completamente pervasa dalla mafia, dilagante nelle amministrazioni comunali come nelle aziende private. Questo è deprimente, in pratica se posso continuare per assurdo il ragionameto uno per non avere rapporti con la mafia non deve fare assolutamente nulla!!
Deve fare il muratore o ancora meglio fare il disoccupato. Al massimo puoi trasferirti al nord.
E' una tragedia pazzesca..:(
Edit: Azz ho quotato il post sbagliato!!!
ehmmm..
in sicilia non ho esperienza diretta, ma immagino che non sia tanto dissimile da qui in calabria..
e ti assicuro che di comuni commissariati per giunte mafiose ce ne sono una marea...
e il dramma è che tutti quelli sono solo quelli che sono venuti fuori...
la mafia/'ndrangheta è praticamente in ogni luogo dove ci siano interessi finanziari/politici.
EDIT: comunque era nelle dichiarazioni del pentito Campanella che Schifani avesse fatto il progetto in collaborazione con i suoi stessi soci in affari rivelatisi poi mafiosi (o concorrenti in associazione mafiosa x i + pignoli)
alarico75
13-05-2008, 13:16
Quindi la tua soluzione e' di non fare nulla che sia impresa in Sicilia e Calabria a causa di possibili infiltrazioni mafiose.
Mah.
:(
Jabberwock
13-05-2008, 13:22
:mbe:
ma se era uno dei soci fondatori... e non era anche amministratore?
Cosi' dice anche Wikipedia (il link e' stato piu' volte postato in questa discussione)!
dave4mame
13-05-2008, 13:24
e non ci sarebbe niente di strano.
per essere socio fondatore basta una manciata di euro....
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 13:26
Quindi la tua soluzione e' di non fare nulla che sia impresa in Sicilia e Calabria a causa di possibili infiltrazioni mafiose.
Mah.
:(
:mbe:
Dove avrei detto una cazzata del genere?
Io sono socio in una società.
Conosco PERFETTAMENTE i miei soci, e non mi sarei MAI E POI MAI messo in società con certe "persone ben note".
Speravo che la mia idea fosse ormai chiara, ma a quanto vedo è necessario ribadirla visto che viene continuamente distorta...
Quindi la tua soluzione e' di non fare nulla che sia impresa in Sicilia e Calabria a causa di possibili infiltrazioni mafiose.
Mah.
:(
in verità Tiger non ha dipinto un bel panorama in Sicilia.
Posso dirti che cis ono tanti imprenditori e commercianti onesti, che spesso si trovano a dover sottostare a pressioni mafiose.
Chi non cede al pizzo denuncia, ma lo Stato essendo assente praticamente li lascia a se stessi, a volte vengono uccisi, a volte si limitano a trovarsi l'esercizio rovinato per incendio doloso.
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 13:27
e non ci sarebbe niente di strano.
per essere socio fondatore basta una manciata di euro....
...e per essere amministratore? :fiufiu:
ehmmm..
in sicilia non ho esperienza diretta, ma immagino che non sia tanto dissimile da qui in calabria..
e ti assicuro che di comuni commissariati per giunte mafiose ce ne sono una marea...
e il dramma è che tutti quelli sono solo quelli che sono venuti fuori...
la mafia/'ndrangheta è praticamente in ogni luogo dove ci siano interessi finanziari/politici.
EDIT: comunque era nelle dichiarazioni del pentito Campanella che Schifani avesse fatto il progetto in collaborazione con i suoi stessi soci in affari rivelatisi poi mafiosi (o concorrenti in associazione mafiosa x i + pignoli)
ah scusa ho capito male io..:D
Eh questo è un grosso problema non solo per voi che vivete in quelle zone ma per tutta italia, dovrebbe essere uno dei principali obbiettivi dei governi questo.
Ma in effetti ho da poco letto su una rivista che la mafia è entrata d'apertutto, anche nell'agroalimentare e in tutte le sue piu svariate articolazioni. Si fanno pagare il pizzo ai coltivatori fino ad arrivare ai ristoranti.. e il giro d'affari arriva fino a 20 miliardi di euro che spesso sono utilizzati in affari regolari per il riciclaggio. Sinceramente ero un po perplesso su quell'articolo ma forse non era poi cosi campato in aria..
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 13:34
in verità Tiger non ha dipinto un bel panorama in Sicilia.
Posso dirti che cis ono tanti imprenditori e commercianti onesti, che spesso si trovano a dover sottostare a pressioni mafiose.
Chi non cede al pizzo denuncia, ma lo Stato essendo assente praticamente li lascia a se stessi, a volte vengono uccisi, a volte si limitano a trovarsi l'esercizio rovinato per incendio doloso.
:mbe:
ma dove avrei parlato di aziende? :fagiano:
e ti assicuro che di comuni commissariati per giunte mafiose ce ne sono una marea...
e il dramma è che tutti quelli sono solo quelli che sono venuti fuori...
la mafia/'ndrangheta è praticamente in ogni luogo dove ci siano interessi finanziari/politici.
forse in effetti può essere fraintesa la seconda frase grassettata, ma, come sottolinei anche tu, non intendevo assolutamente dire che TUTTE LE IMPRESE sono colluse coi mafiosi (e sarei davvero idiota a dire una cosa del genere dato che anch'io sono in una società), ma piuttosto volevo porre l'accento sulla presenza quasi invisibile della mafia/'ndrangheta che estende i suoi tentacoli un pò dappertutto.
E mentre accade tutto questo c'è chi ha il coraggio di minimizzare dicendo che la mafia non esiste o che anche i pluri-omicidi mafiosi possono essere a loro modo eroi... :doh:
Cos'è una vendetta personale contro travaglio che ha smontato con i suoi scritti completamente la merda che stavi gettando a vagonate su Biagi?
Secondo te tu diventi socio di un'azienda e non ti informi su chi sono i soci?
Ma sei serio?
Stai praticamente affermando che schifani è completamente IDIOTA dato che solo un'idiota si metterebbe in affari col primo che passa.
Tu vivi a palermo?
In caso positivo mi chiedo come tu faccia a non sapere come funzionino le cose.
Mah...
veramente scandaloso.... :sob:
Ma anche no. Le sacre scritture di Travaglio non smontano nulla dato che io ho riportato roba scritta da Biagi, in cui si conferma che rifiuta il programma su Rai1 per motivi che qualunque persona equilibrata potrebbe definire inconsistenti.
Evito di rispondere ancora in quel topic visto che il vostro atteggiamento lambisce la fede per un santino.
Tornando IT. Non c'è bisogno di essere idioti: avere una quota in una società legale non implica andare a fare le pulci su cose su cui nemmeno la magistratura indaga nonché su cose future di tutti i suoi altri membri. E' una cosa assurda, solo in questo thread può diventare una ridicola accusa di collusione mafiosa.
dave4mame
13-05-2008, 13:55
...e per essere amministratore? :fiufiu:
potrebbe anche non essere socio.
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 13:56
Tornando IT. Non c'è bisogno di essere idioti: avere una quota in una società legale non implica andare a fare le pulci su cose su cui nemmeno la magistratura indaga nonché su cose future di tutti i suoi altri membri. E' una cosa assurda, solo in questo thread può diventare una ridicola accusa di collusione mafiosa.
:eek:
ma ti stai rendendo conto di quello che dici???
un socio fondatore nonchè amministratore non dovrebbe conoscere le persone su cui è in società????
Ma in che mondo vivete???
Io definisco in un solo modo una persona del genere: COMPLETO IDIOTA.
Se tu sei un'amministratore di una società COME MINIMO ti informi su chi siano i vari soci.
E comunque, dopo non ti metti certo a fare un progetto di un piano regolatore GUARDA CASO tra i supposti milioni di soci proprio con quelle due persone "ben note".
Mah..
mi chiedo con che coraggio si possa ancora negare l'evidenza dei fatti... :muro:
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 13:57
potrebbe anche non essere socio.
e per essere socio e amministratore? :fiufiu:
Tu ti fideresti ad essere socio ed amministratore di una società di cui a quanto pare non conosci nessuno? :)
Io sicuramente no. :)
dave4mame
13-05-2008, 13:58
valo solo per i mafiosi o anche per gli assassini?
ps.
da dove si desume che l'amministratore era schifani?
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 14:01
valo solo per i mafiosi o anche per gli assassini?
ps.
da dove si desume che l'amministratore era schifani?
da qui:
Schifani è stato nel 1979 tra i fondatori (con il 3%) della società Siculabrokers, di cui ricoprì anche il ruolo di amministratore[6].
Jabberwock
13-05-2008, 14:04
Ma anche no. Le sacre scritture di Travaglio non smontano nulla dato che io ho riportato roba scritta da Biagi, in cui si conferma che rifiuta il programma su Rai1 per motivi che qualunque persona equilibrata potrebbe definire inconsistenti.
Certo, un'offerta inferiore, anche fosse di poco, la scusa del programma da opporre a Striscia che poi si dimostra un tappabuchi, la scusa del budget, ecc. ecc. sono motivi inconsistenti!
Tu, se facessi bene il tuo lavoro (e cio' e' innegabile) e portassi vantaggi alla tua azienda (idem, visto che gli ascolti c'erano e non erano bassi), accetteresti un rinnovo che ti azzoppa, come tu stesso hai detto?
Tornando IT. Non c'è bisogno di essere idioti: avere una quota in una società legale non implica andare a fare le pulci su cose su cui nemmeno la magistratura indaga nonché su cose future di tutti i suoi altri membri. E' una cosa assurda, solo in questo thread può diventare una ridicola accusa di collusione mafiosa.
Era anche amministratore, oltre che socio fondatore, a quanto pare!
Ma poi, Travaglio ha sostenuto che Schifani e' colluso con la mafia?
dave4mame
13-05-2008, 14:08
no, ha detto che ha amici (soci) mafiosi.
non dice che è stato socio di questa gente una ventina d'anni prima che questi fossero accusati di mafia...
Era anche amministratore, oltre che socio fondatore, a quanto pare!
Ma poi, Travaglio ha sostenuto che Schifani e' colluso con la mafia?
Sì, ma di una società perfettamente legale. Il che vuol dire che ha del lavoro da fare, un lavoro vero a differenza di altri... non è tenuto ad indagare su tutti gli altri soci e su cosa fa ognuno di essi al di fuori della società.
Oltretutto è stato spiegato che a chiamarlo in causa lì fu La Loggia.
E ' inutile. Se gli anticorpi verso determinati comportamenti non si sviluppano nei partiti e nei cittadini, solo con la giustizia non si va lontano.
Visto che non sembra essere stato preso in considerazione riporto ancora le parole di Paolo Borsellino sui limiti dell'attività giudiziaria e sulla necessità d'impegno dei partiti e dei cittadini nello stigmatizzare determinati comportamenti. Sono passati 20 anni da queste parole e di strada mi sembra se ne sia fatta poca.
"L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato quindi quel politico è un uomo onesto. E no, questo discorso non va perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire, beh, ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso.
Però siccome dalle indagini sono emersi altri fatti del genere altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.
Questi giudizi non sono stati tratti perchè ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Il sospetto dovrebbe indurre soprattutto i partiti politici quantomeno a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati."
Sì, ma di una società perfettamente legale. Il che vuol dire che ha del lavoro da fare, un lavoro vero a differenza di altri... non è tenuto ad indagare su tutti gli altri soci e su cosa fa ognuno di essi al di fuori della società.
Oltretutto è stato spiegato che a chiamarlo in causa lì fu La Loggia.
Dici delle cose che non stanno ne in cielo, ne in terra!
Ma metti che tu ti metta in societa' con dei mafiosi con l'intento di compiere azioni perfettamente legali, metti anche che tu sia un allocco, come volete far passare schifani, e non ti accorgi che i tuoi soci sono dei delinquenti, bene, un bel giorno ti capita una visita della D.I.A. che ha scoperto prima di te che i tuoi soci, con la tua societa', compiono operazioni illecite. Vai un po' a spiegare ai magistrati che non sapevi che fossero mafiosi, anche se sei innocente rischi la galera!!!
Pero' a detta tua no, anche se sei socio ed amministratore di una societa' non e' necessario conoscere i propri soci.
dave4mame
13-05-2008, 15:31
metti che uno non ha scritto in fronte "sono mafioso"...
specialmente se poi si scopre 20 anni dopo.
Sì, ma di una società perfettamente legale. Il che vuol dire che ha del lavoro da fare, un lavoro vero a differenza di altri... non è tenuto ad indagare su tutti gli altri soci e su cosa fa ognuno di essi al di fuori della società.
Oltretutto è stato spiegato che a chiamarlo in causa lì fu La Loggia.
Ma infatti nessuno sta dicendo che ha compiuto fatti illeciti.:read:
Stiamo parlando di opportunità morale ed etica nel collaborare con persone malavitose... tutto qui. Oppure per i Forzisti il caso limite per credere alla sua onestà è credere che Schifani sia tanto tanto sfortunato, cosi tanto che ogni volta che fa qualcosa lo fa circondato da mafiosi. Che sfigato..:D
Travaglio direi che ha fatto un po di sana propaganda per sputtanare un schifani, alla fine direi che c'è anche riuscito e tutto sommato non è neanche negativo che si sentano un po si voci fuori dal coro nella tv pubblica. Tanti secondo me non saranno d'accordo con lui, tanti altri si. Schifani ha ritenuto opportuno denunciarlo e Travaglio dovrà rispondere di quanto affermato.
Come rissunto della situazione mi sembra ormai più che soddisfacente. Tutti devono essere liberi di dire cio che ritengono opportuno, tanto poi saranno loro stessi a risponderne.
Io personalmente sto con travaglio per i motivi che ho già detto ma immagino che purtroppo ci siano i limiti per beccarsi una bella multa.. ma vabbè ha fatto bene lo stesso, e oltretutto sarà lui a rispondere o meno di quanto affermato.
Direi che ci dovrebbero essere molti più travaglio. Non vedo nessun problema di qualsiasi tipo. Questa signori credo che sia uno spiraglio di libera informazione..
Secondo il vostro ragionamento allora anche Montanelli è un colluso, un poco di buono... moralmente deprecabile... ha lavorato quindici anni per uno che è mafioso. O comunque anche se non l'ha detto la magistratura si sapeva che era mafioso.
Montanelli non era stupido, non poteva non sapere. Il Giornale era una cosa legale, ma lui aveva un rapporto di lavoro con questa gentaglia, che schifo.
E la cosa si potrebbe estendere anche a Travaglio.
Ma certamente ora mi spiegherete con la consueta lucidità che un rapporto di quindici anni con l'imprenditore più in vista d'Italia da parte di un uomo maturo e profondo conoscitore della realtà italiana è ben diverso da quello di un ragazzo che per un anno ha una quota e un incarico in una società dove ci stanno pure signori in seguito indagati.
E' tutta un'altra cosa.
metti che uno non ha scritto in fronte "sono mafioso"...
specialmente se poi si scopre 20 anni dopo.
Quindi affermi che un magistrato, che inizia a conoscere il mafioso nel momento in cui comincia le indagini sulle sue attivita' illecite, ha un livello di conoscenza comunque piu' profondo rispetto ad uno che col mafioso fa affari?
Se la pensi cosi' dillo chiaramente, cosi' evito di sprecare il mio tempo.
Jabberwock
13-05-2008, 15:55
Secondo il vostro ragionamento allora anche Montanelli è un colluso, un poco di buono... moralmente deprecabile... ha lavorato quindici anni per uno che è mafioso. O comunque anche se non l'ha detto la magistratura si sapeva che era mafioso.
Montanelli non era stupido, non poteva non sapere. Il Giornale era una cosa legale, ma lui aveva un rapporto di lavoro con questa gentaglia, che schifo.
[...]
E' tutta un'altra cosa.
Montanelli e Travaglio non sono stati presidente del Senato, ovvero non hanno ricoperto la seconda carica della Repubblica Italiana! Che, guarda caso, e' il discorso che faceva proprio Tavaglio! :eek:
dave4mame
13-05-2008, 15:57
Quindi affermi che un magistrato, che prima che indagasse sul mafioso non sapeva neanche chi fosse, conosce il mafioso meglio di un suo socio, che per lo meno lo conosce di persona?
Se la pensi cosi' dillo chiaramente, cosi' evito di sprecare il mio tempo.
vorrei poterlo confermare o smentire, se solo riuscissi a capire cosa hai scritto.
edit
se comunque, come forse sono riuscito in qualche modo a capire, stai cercando di dirmi che uno NON può non sapere che un suo socio sia un poco di buono, mi piacerebbe mi spiegassi come mai capita spesso che qualche furbone fa fesso il suo socio e scappa con la cassa.
come poteva non sapere il truffato che il suo socio non era un galantuomo?
Montanelli e Travaglio non sono stati presidente del Senato, ovvero non hanno ricoperto la seconda carica della Repubblica Italiana! Che, guarda caso, e' il discorso che faceva proprio Tavaglio! :eek:
E chissene. Voi state dicendo qui a parole chiare che una cosa del genere è una colpa che degrada la tua persona e la tua reputazione sulla scorta del "avere rapporti economici con certa gente non è illegale, ma è immorale" "perché non poteva non sapere"... mentre altri dicono che è un'infamia che non sta né in cielo né in terra.
O vale per tutti o non vale per nessuno. Non usiamo la solita scappatoia alla Grillo che dice "ma io non mi candido".
Comunque come volevasi dimostrare: "è tutta un'altra cosa". Montanelli è di specchiata moralità, Schifani è un mezzo mafioso. (e lo dice uno che ha la massima ammirazione per Montanelli, ma mi diverte a cosa conducono i vostri ragionamenti assurdi da manettari)
Le conoscenza di certi personaggi possono sfuggire ad una persona qualunque ma se permettete, stiamo parlando di un avvocato.
Vuoi che non sapesse tutto.
Poi la mafiosità dei soggetti è stata accertata 18 anni piu tardi.
Vorrei che qualcuno sapesse dirmi se tali sentenza giudiziarie abbiamo accertato che 18 prima erano degli stimati cittadini a tal punto che anche un avvocato non poteva arrivare a sospettare alcunchè?
Raga stiamo parlando della seconda carica dello stato.
Dovrebbe essere assolutamente al di sopra di ogni sospetto e per quel che mi riguarda non dovrebbe mai essere un avvocato.
Jabberwock
13-05-2008, 16:08
E chissene. Voi state dicendo qui a parole chiare che una cosa del genere è una colpa che degrada la tua persona e la tua reputazione sulla scorta del "avere rapporti economici con certa gente non è illegale, ma è immorale" "perché non poteva non sapere"... mentre altri dicono che è un'infamia che non sta né in cielo né in terra.
O vale per tutti o non vale per nessuno. Non usiamo la solita scappatoia alla Grillo che dice "ma io non mi candido".
E no, ci sono situazioni in cui una storia irreprensibile conta piu' che in altre, e essere la seconda carica dello Stato e' una di quelle! Poi se a te piace e non hai problemi a farti governare da gente con il passato poco fulgido, buon per te: tanti non ci stanno! Non parliamo mica di un Corona di turno o di un un Mosley che saranno anche persone pubbliche, ma che non decidono nella mia e della tua vita!
In America, quella ritenuta la piu' grande democrazia del mondo da tanti anche qui, il presidente, la piu' importante carica di quel paese, oltre che l'uomo piu' potente del mondo, ha attraversato un'inferno per una storia di sesso con la stagista! Qui abbiamo gente condannata per mafia, con condanne che attendono di divenire definitiva per mafia, con condanne per resistenza a pubblico ufficiale, con frequentazioni mafiose piu' o meno chiare... ed e' tutto normale? :muro:
dave4mame
13-05-2008, 16:09
peccato che al momento in cui avvenivano i fatti in contestazione era un giovane avvocato di belle speranze...
dave4mame
13-05-2008, 16:10
Montanelli è di specchiata moralità
già.
si limitava solo, in guerra, a trombarsi le ragazzine :)
vorrei poterlo confermare o smentire, se solo riuscissi a capire cosa hai scritto.
edit
se comunque, come forse sono riuscito in qualche modo a capire, stai cercando di dirmi che uno NON può non sapere che un suo socio sia un poco di buono, mi piacerebbe mi spiegassi come mai capita spesso che qualche furbone fa fesso il suo socio e scappa con la cassa.
come poteva non sapere il truffato che il suo socio non era un galantuomo?
Non stiamo parlando di un fessacchiotto, ma di una persona istruita, che ha dimostrato la propria scaltrezza intraprendendo una una brillante carriera politica culminata nelle vesti del presidente del senato. Se fosse tonto come cerchi di farlo passare non sarebbe arrivato neanche nella giunta comunale di un buco di paese.
Jabberwock
13-05-2008, 16:30
peccato che al momento in cui avvenivano i fatti in contestazione era un giovane avvocato di belle speranze...
Avvocato di belle speranze che venne messo ad amministrare la societa'... quindi proprio incapace non doveva essere!
Poi, volendo, ci sarebbe quella storia, riferita da un pentito (ok, e' un pentito... ma sono gia' due coincidenze... strano), del piano regolatore di Villabate e quella e' piu' recente, se non erro!
sommojames
13-05-2008, 16:49
Montanelli e Travaglio non sono stati presidente del Senato, ovvero non hanno ricoperto la seconda carica della Repubblica Italiana! Che, guarda caso, e' il discorso che faceva proprio Tavaglio! :eek:
Esatto, dice che non è una questione morale, per lui uno può fare la vita che vuola, basta che non lo faccia con i suoi (nostri) soldi.
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 17:02
metti che uno non ha scritto in fronte "sono mafioso"...
specialmente se poi si scopre 20 anni dopo.
:rotfl:
uno che diventa boss mafioso fidati che è BEN NOTO.
E per arrivare a ricoprire quella "carica" ha passato un'intera vita nella mafia.
Non è certo diventato "boss" da un giorno all'altro.
Solo uno COMPLETAMENTE IDIOTA potrebbe non conoscerlo..
Esattamente come uno TANTO IMBECILLE da non informarsi nemmeno sui suoi soci in affari.
A quanto pare per voi Schifani sarebbe una specie di minorato mentale.. :doh:
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 17:06
Secondo il vostro ragionamento allora anche Montanelli è un colluso, un poco di buono... moralmente deprecabile... ha lavorato quindici anni per uno che è mafioso. O comunque anche se non l'ha detto la magistratura si sapeva che era mafioso.
Montanelli non era stupido, non poteva non sapere. Il Giornale era una cosa legale, ma lui aveva un rapporto di lavoro con questa gentaglia, che schifo.
E la cosa si potrebbe estendere anche a Travaglio.
Ma certamente ora mi spiegherete con la consueta lucidità che un rapporto di quindici anni con l'imprenditore più in vista d'Italia da parte di un uomo maturo e profondo conoscitore della realtà italiana è ben diverso da quello di un ragazzo che per un anno ha una quota e un incarico in una società dove ci stanno pure signori in seguito indagati.
E' tutta un'altra cosa.
Ora ti spiegheremo con profonda lucidità che il tuo ragionamente non c'entra assolutamente NIENTE :)
Non hai capito niente della cultura mafiosa, non sai come si vive nel sud (e mi verrebbe da chiedere com'è che tua madre lavora a palermo e tu non hai la minima idea di queste cose), secondo te uno diventa boss mafioso da un giorno all'altro, e per te ora anche Montanelli è colluso coi mafiosi.
Bene.
Mi pare che le tue parole si commentino da sè.
Oltre ad aver provato in tutti i modi di spalare merda a vagonate su Biagi, non contento oggi provi a fare il tuo giochetto anche con Montanelli.
Mi chiedo... ma cosa ti hanno fatto i + importanti giornalisti italiani dell'ultimo secolo che ce l'hai tanto con loro? :confused:
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 17:09
vorrei poterlo confermare o smentire, se solo riuscissi a capire cosa hai scritto.
edit
se comunque, come forse sono riuscito in qualche modo a capire, stai cercando di dirmi che uno NON può non sapere che un suo socio sia un poco di buono, mi piacerebbe mi spiegassi come mai capita spesso che qualche furbone fa fesso il suo socio e scappa con la cassa.
come poteva non sapere il truffato che il suo socio non era un galantuomo?
Esempio che non c'entra assolutamente nulla dato che un boss mafioso è mafioso da sempre.
I truffatori in genere *apparentenemente* sono persone pulite.
Io stesso non potrei sapere se qualcuno è un truffatore, ma stai tranquillo che se qualcuno è mafioso si sa benissimo.
Ammesso che io non lo conosca basta chiedere alle persone giuste.
alarico75
13-05-2008, 17:16
Esempio che non c'entra assolutamente nulla dato che un boss mafioso è mafioso da sempre.
I truffatori in genere *apparentenemente* sono persone pulite.
Io stesso non potrei sapere se qualcuno è un truffatore, ma stai tranquillo che se qualcuno è mafioso si sa benissimo.
Ammesso che io non lo conosca basta chiedere alle persone giuste.
Beato te che hai tutti questi contatti con la mala dei tuoi posti e che ti raccontano chi e' mafioso e chi no!
Gia' che ci sei chiama anche le forze dell'ordine e fai le regolari denunce del caso.
I sentito dire in tribunale non valgono e possono trasformarsi in fretta in diffamazione se non hai uno straccio di prova concreta.
Comunque bella questa ideologia del partito delle manette, ha tutto un suo fascino.
Leggetevi l'articolo su Repubblica fra una sbornia giustizialista e l'altra:
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/lezione-schifani/lezione-schifani.html
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 17:23
Beato te che hai tutti questi contatti con la mala dei tuoi posti e che ti raccontano chi e' mafioso e chi no!
Gia' che ci sei chiama anche le forze dell'ordine e fai le regolari denunce del caso.
I sentito dire in tribunale non valgono e possono trasformarsi in fretta in diffamazione se non hai uno straccio di prova concreta.
Comunque bella questa ideologia del partito delle manette, ha tutto un suo fascino.
Leggetevi l'articolo su Repubblica fra una sbornia giustizialista e l'altra:
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/lezione-schifani/lezione-schifani.html
le forze dell'ordine conoscono perfettamente le persone "ben note" che conoscono tutti :)
E comunque io non ho alcun contatto con la "mala".
Opinioni contro fatti. Estratto delle intercettazioni fatte a Nino Mandalà dai Carabinieri dal libro "I complici" di Abbate e Gomez. Nulla di penalmente rilevante. Politicamente chissà.
"Schifani disse a La Loggia: ‘senti Enrico, dovresti telefonare a Nino Mandalà, perché ha detto che a Villabate Gaspare Giudice non ci deve mettere piede... e quindi c'è la possibilità di recuperare Nino Mandalà, telefonagli'. Il mafioso è quasi divertito. Tanta confusione intorno al suo nome in fondo lo fa sentire importante. Alzare la voce con i politici è sempre un sistema che funziona. E, secondo lui, anche Renato Schifani ne sa qualcosa. Dice Mandalà: ‘Simone, hai presente che Schifani, attraverso questo [il candidato di Misilmeri]... aveva chiesto di avere un incontro con me, se potevo riceverlo. E io gli ho detto no, gli ho detto che ho da fare e che non ho tempo da perdere con lui. Quindi, quando ha capito che lui con me non poteva fare niente, si è rivolto al suo capo Enrico La Loggia che, secondo lui, mi dovrebbe telefonare. Ma vedrai che lui non mi telefonerà. Mi può telefonare che io, una volta, l'ho fatto piangere?
Nell'auto di Simone Castello la domanda del boss di Villabate è seguita da qualche secondo di silenzio. Poi le microspie dei carabinieri registrano la storia di un'amicizia tradita. Una storia di mafia in cui i capibastone minacciano e i politici, terrorizzati, chiedono piangendo perdono.
Mandalà la narra con astio, tutta d'un fiato. Torna con la mente al 1995, l'anno in cui suo figlio Nicola era stato arrestato per la prima volta. Accusa La Loggia di averlo lasciato solo, di averlo ‘completamente abbandonatoì, forse nel timore che qualcuno scoprisse un segreto a quel punto divenuto inconfessabile: lui e Nino Mandalà non solo si conoscevano fin da bambini, ma per anni erano anche stati soci, avevano lavorato fianco a fianco in un'agenzia di brokeraggio assicurativo.
‘Non mi aspettavo che dovesse fare niente, che dovesse fare dichiarazioni alla stampa, ma almeno un messaggio, ‘ti do la mia solidarietà', [mr lo poteva mandare]. Stiamo parlando di un rapporto che risale alla notte dei tempi, quando eravamo tutti e due piccoli - lui è più piccolo di me - [nemmeno] mi ricordo quando ci siamo conosciuti. [Ma] suo padre... era mio padre, lui era un cristiano con i cazzi, non [come] questo pezzo di merda... [Poi siamo stati] soci in affari perché abbiamo avuto assieme una società di brokeraggio assicurativo, lui presidente e io amministratore delegato. [Andavamo] in vacanza assieme...'
Il portaordini di Provenzano cerca d'interromperlo, sembra voler tentare di calmarlo: ‘Va bene, magari è il presidente [dei senatori di Forza Italia e non si può esporre]...'
‘D'accordo, però, dico, in una situazione come questa... Dio mio mandami un messaggio. [Poteva farlo attraverso] ‘sto cornuto di Schifani che [allora] non era [ancora senatore], [ma faceva] l'esperto [il consulente in materie urbanistiche] qua al Comune di Villabate a 54 milioni [di lire] l'anno. Me lo aveva mandato [proprio] il signor La Loggia. Lui [Schifani] mi poteva dire, mi chiamava e mi diceva: ‘Nino vedi che, capisci che non si può esporre però è con te, ti manda [i saluti]'. No, e invece non solo non mi manda [a dire] niente lui, ma Schifani...'
‘Dice che non ti conosce...'
‘Schifani, quando quelli là in Forza Italia, gli chiedono ‘ma che è successo all'amico tuo, al figlio dell'amico tuo' risponde ‘amico mio?...no, manco lo conosco, lo conosco a mala pena'. [Così] il signor Schifani [quando veniva a Villabate] per motivi di lavoro [la consulenza per il Comune] vedeva a me e, minchia, scantonava, scivolava, si spaventava come se... come se prendeva la rogna, capisci? Poi, un giorno, dopo la scarcerazione di Nicola, [io e La Loggia] ci siamo incontrati a un congresso di Forza Italia. Lui viene e mi dice: ‘Nino, io sai per questo incidente di tuo figlio...'.
Gli ho detto: ‘Senti una cosa, tu mi devi fare una cortesia, pezzo di merda che sei, di non permetterti più di rivolgermi la parola'.
‘Ma Nino, ma è mai possibile che tu mi tratti così?'.
‘E perché come si deve trattare? Perché non è possibile spiegarmelo. Chi sei?'
‘No, ma io non dico questo, ma i nostri rapporti...'
‘Ma quale rapporto.'
‘Senti possiamo fare una cosa, ne possiamo parlare in ufficio da me?', ‘Si perché no...' E ci siamo trasferiti in via Duca della Verdura [lo studio di La Loggia].
Fonte (http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=293:il-vostro-presidente-del-senato&catid=2:editoriali&Itemid=4)
DonaldDuck
13-05-2008, 17:40
Beato te che hai tutti questi contatti con la mala dei tuoi posti e che ti raccontano chi e' mafioso e chi no!
Gia' che ci sei chiama anche le forze dell'ordine e fai le regolari denunce del caso.
I sentito dire in tribunale non valgono e possono trasformarsi in fretta in diffamazione se non hai uno straccio di prova concreta.
La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar.
Rossini - Il Barbiere di Siviglia
Comunque bella questa ideologia del partito delle manette, ha tutto un suo fascino.
Fascino molto "sinistro". Però solo sulle altrui cause.
peccato che al momento in cui avvenivano i fatti in contestazione era un giovane avvocato di belle speranze...
L'ultimo avvocaticchio del kaiser in un contesto come quello sa gia tutto quello deve sapere. Matematico. Perche inizia a fare pratica in uno studio, perche è nato e vissuto li perchè frequenta avvocati piu esperti.
-kurgan-
13-05-2008, 17:49
Mi chiedo... ma cosa ti hanno fatto i + importanti giornalisti italiani dell'ultimo secolo che ce l'hai tanto con loro? :confused:
si sono schierati contro berlusconi.
DonaldDuck
13-05-2008, 17:50
Leggetevi l'articolo su Repubblica fra una sbornia giustizialista e l'altra:
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/lezione-schifani/lezione-schifani.html
Postiamo per esteso l'articolo tratto dall'unico Verbo riconosciuto :D
L'ANALISI
La lezione del caso Schifani
di GIUSEPPE D'AVANZO
E' utile ragionare sul "caso Schifani". E - ancora una volta - sul giornalismo d'informazione, sulle "agenzie del risentimento", sull'antipolitica.
Marco Travaglio sostiene, per dirne una, che fin "dagli anni Novanta, Renato Schifani ha intrattenuto rapporti con Nino Mandalà il futuro boss di Villabate" e protesta: "I fascistelli di destra, di sinistra e di centro che mi attaccano, ancora non hanno detto che cosa c'era di falso in quello che ho detto". Gli appare sufficiente quel rapporto lontano nel tempo - non si sa quanto consapevole (il legame tra i due risale al 1979; soltanto nel 1998, più o meno venti anni dopo, quel Mandalà viene accusato di mafia) - per persuadere un ascoltatore innocente che il presidente del Senato sia in odore di mafia. Che il nostro Paese, anche nelle sue istituzioni più prestigiose, sia destinato a essere governato (sia governato) da uomini collusi con Cosa Nostra. Se si ricordano queste circostanze (emergono da atti giudiziari) è per dimostrare quanto possono essere sfuggenti e sdrucciolevoli "i fatti" quando sono proposti a un lettore inconsapevole senza contesto, senza approfondimento e un autonomo lavoro di ricerca. E' un metodo di lavoro che soltanto abusivamente si definisce "giornalismo d'informazione".
Le lontane "amicizie pericolose" di Schifani furono raccontate per la prima volta, e ripetutamente, da Repubblica nel 2002 (da Enrico Bellavia). In quell'anno furono riprese dall'Espresso (da Franco Giustolisi e Marco Lillo). Nel 2004 le si potevano leggere in Voglia di mafia (di Enrico Bellavia e Salvo Palazzolo, Carocci). Tre anni dopo in I complici (di Lirio Abbate e Peter Gomez, Fazi). Se dei legami dubbi di Schifani non si è più parlato non è per ottusità, opportunismo o codardia né, come dice spensieratamente Travaglio a un sempre sorridente Fabio Fazio, perché l'agenda delle notizie è dettata dalla politica ai giornali (a tutti i giornali?).
Non se n'è più parlato perché un lavoro di ricerca indipendente non ha offerto alcun - ulteriore e decisivo - elemento di verità. Siamo fermi al punto di partenza. Quasi trent'anni fa Schifani è stato in società con un tipo che, nel 1994, fonda un circolo di Forza Italia a Villabate e, quattro anni dopo, viene processato come mafioso.
I filosofi ( Bernard Williams, ad esempio) spiegano che la verità offre due differenti virtù: la sincerità e la precisione. La sincerità implica semplicemente che le persone dicano ciò che credono sia vero. Vale a dire, ciò che credono. La precisione implica cura, affidabilità, ricerca nello scovare la verità, nel credere a essa. Il "giornalismo dei fatti" ha un metodo condiviso per acquisire la verità possibile. Contesti, nessi rigorosi, fonti plurime e verificate e anche così, più che la verità, spesso, si riesce a capire soltanto dov'è la menzogna e, quando va bene, si può ripetere con Camus: "Non abbiamo mentito" (lo ha ricordato recentemente Claudio Magris).
Si può allora dire che Travaglio è sincero con quel dice e insincero con chi lo ascolta. Dice quel che crede e bluffa sulla completezza dei "fatti" che dovrebbero sostenere le sue convinzioni. Non è giornalismo d'informazione, come si autocertifica. E', nella peggiore tradizione italiana, giornalismo d'opinione che mai si dichiara correttamente tale al lettore/ascoltatore. Nella radicalità dei conflitti politici, questo tipo di scaltra informazione veste i panni dell'asettico, neutrale watchdog - di "cane da guardia" dei poteri ("Io racconto solo fatti") - per nascondere, senza mai svelarla al lettore, la sua partigianeria anche quando consapevolmente presenta come "fatti" ciò che "fatti", nella loro ambiguità, non possono ragionevolmente essere considerati (a meno di non considerare "fatti" quel che potrebbero accusare più di d'un malcapitato).
L'operazione è ancora più insidiosa quando si eleva a routine. Diventata abitudine e criterio, avvelena costantemente il metabolismo sociale nutrendolo con un risentimento che frantuma ogni legame pubblico e civismo come se non ci fosse più alcuna possibilità di tenere insieme interessi, destini, futuro ("Se anche la seconda carica dello Stato è oggi un mafioso..."). E' un metodo di lavoro che non informa il lettore, lo manipola, lo confonde. E' un sistema che indebolisce le istituzioni. Che attribuisce abitualmente all'avversario di turno (sono a destra come a sinistra, li si sceglie a mano libera) un'abusiva occupazione del potere e un'opacità morale. Che propone ai suoi innocenti ascoltatori di condividere impotenza, frustrazione, rancore. Lascia le cose come stanno perché non rimuove alcun problema e pregiudica ogni soluzione. Queste "agenzie del risentimento" lavorano a un cattivo giornalismo. Ne fanno una malattia della democrazia e non una risorsa. Si fanno pratica scandalistica e proficuamente commerciale alle spalle di una energica aspettativa sociale che chiede ai poteri di recuperare in élite integrity, in competenza, in decisione. Trasformano in qualunquismo antipolitico una sana, urgente, necessaria critica alla classe politico-istituzionale.
Nel "caso Schifani" non si può stare dalla parte di nessuno degli antagonisti. Non con Travaglio che confonde le carte ed è insincero con i tanti che, in buona fede, gli concedono fiducia. Non con Schifani che, dalle inchieste del 2002, ha sempre preferito tacere sul quel suo passato sconsiderato. Non con chi - nell'opposizione - ha espresso al presidente del Senato solidarietà a scatola chiusa. Non con la Rai, incapace di definire e di far rispettare un metodo di lavoro che, nel rispetto dei doveri del servizio pubblico, incroci libertà e responsabilità. In questa storia, si può stare soltanto con i lettori/spettatori che meritano, a fronte delle miopie, opacità, errori, inadeguatezze della classe politica, un'informazione almeno esplicita nel metodo e trasparente nelle intenzioni.
(13 maggio 2008)
la Repubblica.it
-kurgan-
13-05-2008, 17:53
Postiamo per esteso l'articolo tratto dall'unico Verbo riconosciuto :D
la Repubblica.it
a parte il fatto che il tuo post è totalmente inutile, il parere di un giornalista di repubblica non vale di più di quello di altri che scrivono qui.
edit: lasciam perdere il patetico edit per mettere a font 92 la parola "repubblica" :asd:
edit2: caspita ho sbagliato pure io, non avevo messo un "non" :asd:
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 17:54
La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar.
Rossini - Il Barbiere di Siviglia
Fascino molto "sinistro". Però solo sulle altrui cause.
Molto bella.
Rappresenta con chiarezza la storia delle toghe rosse, le calunnie su Biagi, l'opposizione bi-partisan contro Travaglio.
Io stesso non sarei riuscito a rappresentare con un'immagine migliore le camionate di merda che vengono lanciate giornalmente sui giudici, su Travaglio, su Biagi, su Santoro e in generale su tutti "gli oppositori del quasi-regime mediatico" in cui siamo :)
DonaldDuck
13-05-2008, 17:59
a parte il fatto che il tuo post è totalmente inutile, il parere di un giornalista di repubblica vale di più di quello di altri che scrivono qui.
Naaaa, meglio scriverlo a chiare lettere :D . Ora neanche Repubblica fa più testo :eek: ? Ma siete incontentabili :read:
edit: lasciam perdere il patetico edit per mettere a font 92 la parola "repubblica" :asd:
:what:
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 18:01
Postiamo per esteso l'articolo tratto dall'unico Verbo riconosciuto :D
la Repubblica.it
:rotfl:
quindi secondo te per noi la repubblica sarebbe "il verbo" ? :rotfl:
guarda che ti stai confondendo...
Mi pare che non è una certa parte politica quella che posta ACRITICAMENTE articoli di una certa carta-igienica solo per fare la cosa che si fa di solito con la carta-igienica: raccogliere merda :)
Io non sono per niente d'accordo con quell'articolo della repubblica, ma posso capire che per chi è abituato a vedere come le parole di Dio quanto detto nella velina del partito tutto questo possa risultare inconcepibile :)
-kurgan-
13-05-2008, 18:01
Naaaa, meglio scriverlo a chiare lettere :D . Ora neanche Repubblica fa più testo :eek: ? Ma siete incontentabili :read:
fa più testo per cosa?
che senso ha poi quotare qualcuno per riscrivere l'articolo che ha linkato?
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 18:02
Naaaa, meglio scriverlo a chiare lettere :D . Ora neanche Repubblica fa più testo :eek: ? Ma siete incontentabili :read:
:what:
eh lo so..
è DAVVERO dura comprendere che non tutti sono come una certa parte politica che sa solo ripetere acriticamente quanto detto dalla velina del partito e dagli slogan del partito azienda :)
eh lo so..
è DAVVERO dura comprendere che non tutti sono come una certa parte politica che sa solo ripetere acriticamente quanto detto dalla velina del partito e dagli slogan del partito azienda :)
Semplicemente ha sbagliato soggetto. Infatti quello che viene difeso e citato acriticamente anche quando la fa fuori dal vaso è Travaglio, non Repubblica. E' lui il Verbo.
Repubblica e D'Avanzo si fa presto a scaricarli quando non convengono: si potranno citare come autorevoli in altre occasioni.
dave4mame
13-05-2008, 18:18
L'ultimo avvocaticchio del kaiser in un contesto come quello sa gia tutto quello deve sapere. Matematico. Perche inizia a fare pratica in uno studio, perche è nato e vissuto li perchè frequenta avvocati piu esperti.
cazzarola, ma allora i più tonti sono quelli con cui ho lavorato io?
magari perchè anzichè essere meri avvocati erano anche notai.
mi sa che non hai ben chiaro chi e cosa sia l'avvocato medio a 30 anni, tu.
DonaldDuck
13-05-2008, 18:35
Semplicemente ha sbagliato soggetto. Infatti quello che viene difeso e citato acriticamente anche quando la fa fuori dal vaso è Travaglio, non Repubblica. E' lui il Verbo.
Repubblica e D'Avanzo si fa presto a scaricarli quando non convengono: si potranno citare come autorevoli in altre occasioni.
Come dire...ruote di scorta :D
-kurgan-
13-05-2008, 18:37
Repubblica e D'Avanzo si fa presto a scaricarli quando non convengono: si potranno citare come autorevoli in altre occasioni.
non capisco, non si può pensarla diversamente? ritieni la cosa così inconcepibile?
ora mi spiego tante cose, sul giornale.. emilio fede.. ecc
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 18:58
Semplicemente ha sbagliato soggetto. Infatti quello che viene difeso e citato acriticamente anche quando la fa fuori dal vaso è Travaglio, non Repubblica. E' lui il Verbo.
Repubblica e D'Avanzo si fa presto a scaricarli quando non convengono: si potranno citare come autorevoli in altre occasioni.
Semplicemente Travaglio riporta dei fatti che non sono stati smentiti da Schifani in quanto sono assolutamente veri :)
O forse dovrei dire che non è vero che Schifani era socio fondatore e amministratore in un azienda che tra i soci annoverava anche un boss mafioso e una persona condannata per concorso esterno in associazione mafiosa? :)
E magari dovrei anche negare le dichiarazioni di un certo pentito che riportava i rapporti tra quelle stesse persone nel comune di villabate in merito al progetto per il piano regolatore.
E, tanto per concludere in bellezza, anche le trascrizioni delle intercettazioni riportate in questo thread :)
Guarda, mi dispiace, ma io non mi metto certo a negare fatti ben precisi e documentati come state facendo voi da un thread intero :)
E Travaglio, in questo caso, e anche in molti altri, dice la verità in quanto ha riportato fatti VERI. :)
^TiGeRShArK^
13-05-2008, 19:01
non capisco, non si può pensarla diversamente? ritieni la cosa così inconcepibile?
ora mi spiego tante cose, sul giornale.. emilio fede.. ecc
eh si..
per qualcuno è proprio inconcepibile che si possa avere un cervello che ragioni per conto proprio e che non stia a sentire ACRITICAMENTE le parole del giornale/giornalista/politico/santone di turno :)
Semplicemente Travaglio riporta dei fatti che non sono stati smentiti da Schifani in quanto sono assolutamente veri :)
O forse dovrei dire che non è vero che Schifani era socio fondatore e amministratore in un azienda che tra i soci annoverava anche un boss mafioso e una persona condannata per concorso esterno in associazione mafiosa? :)
E magari dovrei anche negare le dichiarazioni di un certo pentito che riportava i rapporti tra quelle stesse persone nel comune di villabate in merito al progetto per il piano regolatore.
E, tanto per concludere in bellezza, anche le trascrizioni delle intercettazioni riportate in questo thread :)
Guarda, mi dispiace, ma io non mi metto certo a negare fatti ben precisi e documentati come state facendo voi da un thread intero :)
E Travaglio, in questo caso, e anche in molti altri, dice la verità in quanto ha riportato fatti VERI. :)
C'e' da aggiungere che se per Repubblica scrivono alcune penne di buon livello non e' detto che tutte le penne siano altrettanto buone.
In pratica non e' mica strano dissentire da un quotidiano che talvolta si legge volentieri.
Ma il padre di Mandala' (del figlio sappiamo) e la sua famiglia che lavoro facevano nel 79 ?
indelebile
13-05-2008, 19:12
Ancora con d'avanzo? se ne è parlato pagine fa...comunque è un po miserevole il giochino" l'ha scritto repubblica e mi gaso ora" ...come se non si sapesse che i sinistri sono i più autocritici....
Occhio che a molti giornalisti, se non tutti di destra o sinistra sta sulle balle Travaglio...poi con l'appoggio al v. di grillo sull informazione e il clima bipartisan in parlamento si è scavato la fossa..basta vedere come uno dei migliori giornalisti ultraantiberlusconiano come d'avanzo lo continui da un po a criticare...
non gliene perdoneranno una e in poco tempo faranno di tutto per demolirlo, soprattutto per le sue parole grillesche e ritenute saccenti...
sid_yanar
13-05-2008, 23:12
travaglio è inviso a tutti, destra e sinistra, per il semplice fatto che non risparmia stoccate a nessuna delle due parti. Ecco come si spiega l'articolo di repubblica, che può essere condiviso o meno; sicuramente è uno specchio del definitivo clima di inciucio presente nel nostro paese. L'unico che credo farà opposizione vera alla banda di governo sarà, isolatissimo e per questo facilmente riconducibile al silenzio, il solito Di Pietro.
sid_yanar
13-05-2008, 23:15
cut- E Travaglio, in questo caso, e anche in molti altri, dice la verità in quanto ha riportato fatti VERI. :)
non ti preoccupare; come si suol dire non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.
travaglio è inviso a tutti, destra e sinistra, per il semplice fatto che non risparmia stoccate a nessuna delle due parti. Ecco come si spiega l'articolo di repubblica, che può essere condiviso o meno; sicuramente è uno specchio del definitivo clima di inciucio presente nel nostro paese. L'unico che credo farà opposizione vera alla banda di governo sarà, isolatissimo e per questo facilmente riconducibile al silenzio, il solito Di Pietro.
Io invece leggo sempre D'Avanzo e riconosco all'istante la tua lettura come di comodo, campata sul nulla. Troppo facile degradare chiunque non sia d'accordo: che Travaglio abbia toppato facendo male il suo lavoro sulla tv pubblica non vi passa per la testa?
Credo che nell'articolo di Repubblica un signor giornalista abbia qualificato per come merita uno scribacchino che marcia sull'ignoranza della gente.
Uno che cita le carte processuali senza sottolineare se sta citando la sentenza o delle dichiarazioni di una parte (la gente manco sa cosa è un PM), che rimesta dichiarazioni di pentiti anche quando la verità processuale le ha sconfessate, che si permette di sindacare sulle sentenze di proscioglimento completo rifacendo il processo in articoli di dieci righe.
Quello di D'Avanzo è un ritratto cristallino, e del personaggio e dei suoi perniciosi effetti sulla società.
Con voi purtroppo funziona solo la ruffianeria, e l'hanno capito Travaglio e il suo sodale Di Pietro.
sid_yanar
13-05-2008, 23:31
Io invece leggo sempre D'Avanzo e riconosco all'istante la tua lettura come di comodo, campata sul nulla. Credo piuttosto che un signor giornalista abbia qualificato per come merita uno scribacchino che marcia sull'ignoranza della gente.
Uno che cita le carte processuali senza sottolineare se sta citando la sentenza o delle dichiarazioni di una parte (la gente manco sa cosa è un PM), che rimesta dichiarazioni di pentiti anche quando la verità processuale le ha sconfessate, che si permette di sindacare sulle sentenze di proscioglimento completo rifacendo il processo in articoli di dieci righe.
Quello di D'Avanzo è un ritratto cristallino, e del personaggio e dei suoi perniciosi effetti sulla società.
Con voi purtroppo funziona solo la ruffianeria, e l'hanno capito Travaglio e il suo sodale Di Pietro.
se permetti un consiglio, quando dici voi semplifichi molto le cose; identifichi chi non condivide il tuo pensiero come appartenente ad un unica categoria. Sinistroidi? comunisti? peggio ancora? e chi lo sa?
Aggiungo poi che invidio un pò la beata sicurezza con la quale definisci di comodo, basata sul nulla, la mia lettura degli eventi. Probabilmente hai capacità e qualità superiori, tali da permetterti di affermare ciò :asd:
detto questo, fa benissimo travaglio a sottolineare le virtù (poche) ed i vizi (molti) dei politici italiani. Personalmente provo solo vergogna per un paese dove mafiosi, corruttori, falsificatori di bilanci e quant'altro siedono nel parlamento, a mangiare a spese nostre. Mie e probabilmente anche tue...:doh:
detto questo, fa benissimo travaglio a sottolineare le virtù (poche) ed i vizi (molti) dei politici italiani. Personalmente provo solo vergogna per un paese dove mafiosi, corruttori, falsificatori di bilanci e quant'altro siedono nel parlamento, a mangiare a spese nostre. Mie e probabilmente anche tue...:doh:
Sono vergogne che purtroppo a quanto pare non riescono a superare il tifo politico di molti (dx e sx) :(
risposta di travaglio a d'avanzo.
Su Schifani ho raccontato solo fatti
di MARCO TRAVAGLIO
Caro direttore, ringrazio D'Avanzo per la lezione di giornalismo che mi ha impartito su Repubblica di ieri. Si impara sempre qualcosa, nella vita.
Ma, per quanto mi riguarda, temo di essere ormai irrecuperabile, avendo lavorato per cattivi maestri come Montanelli, Biagi, Rinaldi, Furio Colombo e altri. I quali, evidentemente, non mi ritenevano un pubblico mentitore, un truccatore di carte che "bluffa", "avvelena il metabolismo sociale" e "indebolisce le istituzioni", un manipolatore di lettori "inconsapevoli", quale invece mi ritiene D'Avanzo. Sabato sera sono stato invitato a "Che tempo che fa" per presentare il mio ultimo libro, "Se li conosci li eviti", scritto con Peter Gomez, che in 45 giorni non ha avuto alcun preannuncio di querela.
E mi sono limitato a rammentare un fatto vero a proposito di uno dei tanti politici citati nel libro: e cioè che, raccontando vita e opere di Renato Schifani al momento della sua elezione a presidente del Senato, nessun quotidiano (tranne l'Unità e, paradossalmente, Il Giornale di Berlusconi) ha ricordato i suoi rapporti con persone poi condannate per mafia, come Nino Mandalà e Benny D'Agostino (ho detto testualmente: "Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi. rapporti con signori che sono poi stati condannati per mafia"; la frase "anche la seconda carica dello Stato è oggi un mafioso", falsamente attribuitami da D'Avanzo, non l'ho mai detta né pensata).
Quei rapporti, contrariamente a quanto scrive D'Avanzo, sono tutt'altro che "lontani nel tempo", visto che ancora a metà degli anni 90 Schifani fu ingaggiato, come consulente per l'urbanistica e il piano regolatore, dal Comune di Villabate retto da uomini legati al boss Mandalà e di lì a poco sciolto due volte per mafia. Rapporti di nessuna rilevanza penale, ma di grande rilievo politico-morale, visto che la mafia non dimentica, ha la memoria lunghissima e spesso usa le sue amicizie, anche risalenti nel tempo, per ricattare chi tenta di scrollarsele frettolosamente di dosso. In qualunque altro paese, casomai capitasse che il titolare di certi rapporti ascenda alla seconda carica dello Stato, tutti i giornali e le tv gli rammenterebbero quei rapporti: per questo, negli altri paesi, il titolare di certi rapporti difficilmente ascende ai vertici dello Stato.
Che cosa c'entri tutto questo con le "agenzie del risentimento" e il "qualunquismo antipolitico" di cui parla D'Avanzo, mi sfugge.
Secondo lui i giornali, all'elezione di Schifani a presidente del Senato, non hanno più parlato di quei rapporti perché nel frattempo non s'era scoperto nulla di nuovo. Strano: non c'era nulla di nuovo neppure sul riporto di Schifani, eppure tutti i giornali l'hanno doviziosamente rammentato. I lettori giudicheranno se sia più importante ricordare il riporto, oppure il rapporto con D'Agostino e Mandalà (che poi, un po' contraddittoriamente, lo stesso D'Avanzo definisce "sconsiderato"). Ora che - pare - Schifani ha deciso di querelarmi, un giudice deciderà se quel che ho detto è vero o non è vero.
Almeno in tribunale, si bada ai fatti e le chiacchiere stanno a zero: o hai detto il vero o hai detto il falso. Io sono certo di avere detto il vero, e tra l'altro solo una minima parte. Oltretutto c'è già un precedente specifico: quando, per primo, Marco Lillo rivelò queste cose sull'Espresso nel 2002, Schifani lo denunciò. Ma la denuncia venne archiviata nel 2007 perché - scrive il giudice - "l'articolo si presenta sostanzialmente veritiero".
Approfitto di questo spazio per ringraziare i tanti colleghi e lettori (anche di Repubblica) che in questi giorni difficili mi hanno testimoniato solidarietà. Tenterò, pur con tutti i miei limiti, di continuare a non deluderli.
(14 maggio 2008)
controreplica di d'avanzo.
Non sempre i fatti sono la realtà
di GIUSEPPE D'AVANZO
Non so che cosa davvero pensassero dell'allievo gli eccellenti maestri di Marco Travaglio (però, che irriconoscenza trascurare le istruzioni del direttore de il Borghese). Il buon senso mi suggerisce, tuttavia, che almeno una volta Montanelli, Biagi, Rinaldi, forse addirittura Furio Colombo, gli abbiano raccomandato di maneggiare con cura il "vero" e il "falso": "qualifiche fluide e manipolabili" come insegna un altro maestro, Franco Cordero.
Di questo si parla, infatti, cari lettori - che siate o meno ammiratori di Travaglio; che siate entusiasti, incazzatissimi contro ogni rilievo che gli si può opporre o soltanto curiosi di capire.
Che cos'è un "fatto", dunque? Un "fatto" ci indica sempre una verità? O l'apparente evidenza di un "fatto" ci deve rendere guardinghi, più prudenti perché può indurci in errore? Non è questo l'esercizio indispensabile del giornalismo che, "piantato nel mezzo delle libere istituzioni", le può corrompere o, al contrario, proteggere? Ancora oggi Travaglio ("Io racconto solo fatti") si confonde e confonde i suoi lettori. Sostenere: "Ancora a metà degli anni 90, Schifani fu ingaggiato dal Comune di Villabate, retto da uomini legato al boss Mandalà di lì a poco sciolto due volte per mafia" indica una traccia di lavoro e non una conclusione.
Mandalà (come Travaglio sa) sarà accusato di mafia soltanto nel 1998 (dopo "la metà degli Anni Novanta", dunque) e soltanto "di lì a poco" (appunto) il comune di Villabate sarà sciolto. Se ne può ricavare un giudizio? Temo di no. Certo, nasce un interrogativo che dovrebbe convincere Travaglio ad abbandonare, per qualche tempo, le piazze del Vaffanculo, il salotto di Annozero, i teatri plaudenti e andarsene in Sicilia ad approfondire il solco già aperto pazientemente dalle inchieste di Repubblica (Bellavia, Palazzolo) e l'Espresso (Giustolisi, Lillo) e che, al di là di quel che è stato raccontato, non hanno offerto nel tempo ulteriori novità.
E' l'impegno che Travaglio trascura. Il nostro amico sceglie un comodo, stortissimo espediente. Si disinteressa del "vero" e del "falso". Afferra un "fatto" controverso (ne è consapevole, perché non è fesso). Con la complicità della potenza della tv - e dell'impotenza della Rai, di un inerme Fazio - lo getta in faccia agli spettatori lasciandosi dietro una secrezione velenosa che lascia credere: "Anche la seconda carica dello Stato è un mafioso...". Basta leggere i blog per rendersene conto. Anche se Travaglio non l'ha mai detta, quella frase, è l'opinione che voleva creare. Se non fosse un tartufo, lo ammetterebbe.
Discutiamo di questo metodo, cari lettori. Del "metodo Travaglio" e delle "agenzie del risentimento". Di una pratica giornalistica che, con "fatti" ambigui e dubbi, manipola cinicamente il lettore/spettatore. Ne alimenta la collera. Ne distorce la giustificatissima rabbia per la malapolitica. E' un paradigma professionale che, sulla spinta di motivazioni esclusivamente commerciali (non civiche, non professionali, non politiche), può distruggere chiunque abbia la sventura di essere scelto come target (gli obiettivi vengono scelti con cura tra i più esposti, a destra come a sinistra). Farò un esempio che renderà, forse, più chiaro quanto può essere letale questo metodo.
8 agosto del 2002. Marco telefona a Pippo. Gli chiede di occuparsi dei "cuscini". Marco e Pippo sono in vacanza insieme, concludono per approssimazione gli investigatori di Palermo. Che, durante le indagini, trovano un'ambigua conferma di quella villeggiatura comune. Prova maligna perché intenzionale e non indipendente. Fonte, l'avvocato di Michele Aiello. Il legale dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco. Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia.
Michele Aiello, ingegnere, fortunato impresario della sanità siciliana, protetto dal governatore Totò Cuffaro (che, per averlo aiutato, beccherà 5 anni in primo grado), è stato condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Pippo è Giuseppe Ciuro, sottufficiale di polizia giudiziaria, condannato a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d'ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano. Marco è Marco Travaglio.
Ditemi ora chi può essere tanto grossolano o vile da attribuire all'integrità di Marco Travaglio un'ombra, una colpa, addirittura un accordo fraudolento con il mafioso e il suo complice? Davvero qualcuno, tra i suoi fiduciosi lettori o tra i suoi antipatizzanti, può credere che Travaglio debba delle spiegazioni soltanto perché ha avuto la malasorte di farsi piacere un tipo (Giuseppe Ciuro) che soltanto dopo si scoprirà essere un infedele manutengolo?
Nessuno, che sia in buona fede, può farlo. Eppure un'"agenzia del risentimento" potrebbe metter su un pirotecnico spettacolino con poca spesa ricordando, per dire, che "la mafia ha la memoria lunghissima e spesso usa le amicizie, anche risalenti nel tempo, per ricattare chi tenta di scrollarsele frettolosamente di dosso" . Basta dare per scontato il "fatto", che ci fosse davvero una consapevole amicizia mafiosa: proprio quel che deve essere dimostrato ragionevolmente da un attento lavoro di cronaca.
Cari lettori, anche Travaglio può essere travolto dal "metodo Travaglio". Travaglio - temo - non ha alcun interesse a raccontarvelo (ecco la sua insincerità) e io penso (ripeto) che la sana, necessaria critica alla classe politico-istituzionale meriti onesto giornalismo e fiducia nel destino comune. Non un qualunquismo antipolitico alimentato, per interesse particolare, da un linciaggio continuo e irrefrenabile che può contaminare la credibilità di ogni istituzione e la rispettabilità di chiunque.
(14 maggio 2008)
FONTE 1 (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/replica-travaglio/replica-travaglio.html)
FONTE 2 (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/fatti-verita/fatti-verita.html)
:asd:
Scusate ma cosa cambia tra quello che ha detto Travaglio su Schifani con quello che ha detto Berlusconi su Di Pietro (caso laurea falsa e paese natale di Di Pietro pecorone) sempre su TV Pubblica di Stato?
Io non vedo sinceramente differenze, anzi...mi sembra più grave il discorso del Silvio nazionale...
:O
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 10:08
Scusate ma cosa cambia tra quello che ha detto Travaglio su Schifani con quello che ha detto Berlusconi su Di Pietro (caso laurea falsa e paese natale di Di Pietro pecorone) sempre su TV Pubblica di Stato?
Io non vedo sinceramente differenze, anzi...mi sembra più grave il discorso del Silvio nazionale...
:O
Cosa cambia?
semplice.
Ilvio ha MENTITO davanti a tutti gli italiani per l'ennesima volta ed è stato sbugiardato prontamente da Di Pietro che ha mostrato il certificato originale di laurea.
Travaglio ha riportato solo dei fatti veri che non sono mai stati smentiti da Schifani (e non vedo come potrebbe smentirli tra l'altro.... :rolleyes: )
Ma si sa che in italia come su questo forum vigono due pesi e due misure...
ah...
e poi il bello è che qualcuno accusa la sinistra di sentirsi "moralmente e intellettualmente superiore" mentre poi vari personaggi chiaramente di cdx si sentono anche al di sopra di Biagi... :rolleyes:
Cosa cambia?
semplice.
Ilvio ha MENTITO davanti a tutti gli italiani per l'ennesima volta ed è stato sbugiardato prontamente da Di Pietro che ha mostrato il certificato originale di laurea.
Travaglio ha riportato solo dei fatti veri che non sono mai stati smentiti da Schifani (e non vedo come potrebbe smentirli tra l'altro.... :rolleyes: )
Ma si sa che in italia come su questo forum vigono due pesi e due misure...
ah...
e poi il bello è che qualcuno accusa la sinistra di sentirsi "moralmente e intellettualmente superiore" mentre poi vari personaggi chiaramente di cdx si sentono anche al di sopra di Biagi... :rolleyes:
Infatti è proprio quello che intendevo...
Dunque stiamo assistendo proprio ad un tentativo di delegittimare la vera e libera informazione.
:O
fracarro
14-05-2008, 10:15
Dal corriere: ( http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_14/mandala_villabate_boss_a7739462-2189-11dd-b258-00144f486ba6.shtml )
Lo ha detto il collaboratore di giustizia Mario Cusimano, d'aula bunker di Firenze
Pentito: «I Mandalà intascavano
tangenti per la mafia e per i politici»
«Gli imprenditori che avevano ottenuto appalti dal Comune di Villabate costretti a pagare due volte il pizzo»
PALERMO - «I boss Nino e Nicola Mandalà di Villabate intascavano dal 1994 fino al 2004 tangenti pagate dagli imprenditori per lavori svolti su appalti dati dal Comune». Lo ha detto il collaboratore di giustizia Mario Cusimano, deponendo nel pomeriggio di martedì nel processo alla cosca mafiosa di Villabate la cui udienza si è svolta per ragioni di sicurezza, nell'aula bunker di Firenze. L'udienza è a carico di 19 persone, tra le quali sono annoverati i vertici della cosca, accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione.
VILLABATE - Il pentito, rispondendo alle domande del pm Nino Di Matteo, ha aggiunto: «Gli imprenditori che avevano ottenuto appalti dal Comune di Villabate erano costretti a pagare due tangenti che erano il 3% per la famiglia mafiosa e un altro 3% per i «politici». Entrambe, però, le intascavano Nicola e Nino Mandalà». Il collaboratore ha spiegato che la tangente destinata ai «politici», i Mandalà in alcune occasioni la distribuivano anche a vari dipendenti e funzionari del Comune.
RIPRESA UDIENZA - Stamani l'udienza è ripresa nell'aula bunker di Firenze, davanti alla quinta sezione penale del tribunale di Palermo presieduta da Maria Patrizia Spina (a latere Fabrizio Anfuso e Samuele Corso). I fatti si riferiscono alla creazione del maxicentro commerciale di Villabate (Palermo) e delle tangenti che sarebbero state pagate. Il collaboratore di giustizia Mario Cusimano, che depone protetto da un paravento, sarà controesaminato dalle difese e, eventualmente, dal pubblico ministero.
CASO SCHIFANI - La notizia si collega in qualche modo alle polemiche di questi giorni tra il giornalista Marco Travaglio e il presidente del Senato Renato Schifani. A metà degli anni 90 Schifani fu ingaggiato, come consulente per l'urbanistica e il piano regolatore, dal Comune di Villabate retto da uomini legati al boss Mandalà e di lì a poco sciolto due volte per mafia. Rapporti di nessuna rilevanza penale per l'attuale presidente del Senato. Secondo Travaglio, «un amico dei Mandalà non può fare il presidente del Senato». Schifani ha annunciato querela nei confronti del giornalista.
Comunque secondo me la malafede del cabarettista D'Avanzo sta in questa affermazione:
"Mandalà (come Travaglio sa) sarà accusato di mafia soltanto nel 1998 (dopo "la metà degli Anni Novanta", dunque) e soltanto "di lì a poco" (appunto) il comune di Villabate sarà sciolto. Se ne può ricavare un giudizio? Temo di no."
EarendilSI
14-05-2008, 10:15
Per una volta si può dare persino ragione al direttore del quotidiano già post-rutelliano Europa, quando scrive che «in ballo c’è la pretesa di una fazione intellettuale e giornalistica di condizionare e orientare l’opposizione, ricattando apertamente il Pd persino sui suoi stessi giornali, come capita alla povera Unità... ». Insomma, gratta gratta, le ultime scorie di giustizialismo affliggono il nuovo corso veltroniano, e l’uscita di quel partito dall’«estremismo alimentato per lustri» (sempre Stefano Menichini dixit) sarà tutta da vedere.
Anche perché è stato proprio Walter Veltroni a voler concedere onori e amplissimo diritto di tribuna al gruppo di facinorosi che ormai fa capo apertamente all’Italia dei valori di Antonio Di Pietro. Un gruppo che trova nel giovane barricadiero Marco Travaglio il proprio alfiere e protomartire in servizio permanente effettivo. Le accuse in tv senza contraddittorio di Travaglio al presidente del Senato, Renato Schifani, toccano nervi mai disinfiammati. E al di là della vicenda oggi all’ordine del giorno del Cda Rai e della riunione dell’Agenzia per le garanzie nelle Comunicazioni - vicenda che Schifani liquida con una querela per calunnia e un «sorriso» - in ballo c’è anche un modo di fare informazione ben spiegato sulla Repubblica dal principe dei giornalisti d’inchiesta, Giuseppe D’Avanzo. Sarà che l’onestà di fondo non ammette confini, D’Avanzo impartisce una bella lezione all’idolo dei «vaffa» Travaglio, svelandone il trucco e il profondo inganno.
Spiega il giornalista di Repubblica: i fatti citati, che inducono un «ascoltatore innocente» a ritenere che Schifani sia «in odore di mafia», erano a conoscenza (se non altro) degli addetti ai lavori fin dal 2002. «Non se n’è più parlato perché un lavoro di ricerca indipendente non ha offerto alcun - ulteriore e decisivo - elemento di verità». Quando però «i fatti sono proposti a un lettore inconsapevole senza contesto, senza approfondimento e autonomo lavoro di ricerca» diventano «sfuggenti e sdrucciolevoli». Frutto cioè di «un metodo di lavoro che soltanto abusivamente si definisce giornalismo d’informazione». Travaglio, sostiene D’Avanzo, «è sincero» nel dire ciò che crede lui, ma «insincero con chi lo ascolta». In una parola: «Bluffa». Non informa il lettore, «lo manipola, lo confonde». Altro che giornalismo d’inchiesta, lo «scaltro» Travaglio «confonde le carte» e si inserisce nella «peggiore tradizione italiana del giornalismo d’opinione che mai si dichiara apertamente come tale».
Ricapitolando: Travaglio manipola e confonde i suoi ascoltatori con un metodo di lavoro che non ha nulla del giornalismo d’inchiesta. Fa politica attiva, cercando di condizionare l’agenda dell’opposizione. Basti pensare all’imbarazzo delle prese di distanza di molta parte del Pd (Anna Finocchiaro in testa), e la natura fin troppo nota dei suoi difensori strenui. Primo tra tutti, ovviamente, Di Pietro. Che parla di «bavaglio all’informazione, cui fa sponda un tacito consenso di questa finta opposizione». Tesi fatta propria da Dario Fo, che ravvede un’«azione bipartisan per imporre il silenzio alla satira e alla denuncia di ogni illecito». Ma che quella di Travaglio non intendesse essere satira è confermato dal classico Paolo Flores d’Arcais, secondo il quale le accuse a Schifani sarebbero «verità di fatto». Semmai colpevole è la Finocchiaro, che «dovrebbe aver letto in Gramsci che la verità è rivoluzionaria».
Si cerca così di condizionare il Pd tenerello di Veltroni, e nel contempo di ricadere nel cliché del martirio. Bice Biagi, da figlia, dice di temere «un nuovo editto bulgaro». Travaglio, da gran furbone, si associa volentieri a quella grande figura di giornalismo televisivo e se ne fa scudo: «Mi fa piacere la solidarietà di Bice Biagi. Peccato che adesso suo padre Enzo non c’è più: un baluardo in meno». Al caro Marco Travaglio, che al Giornale si è visto in erba, andrebbe suggerito però di piantarla con l’usurpazione del nome dei gran vecchi post mortem. L’ha già fatto con Montanelli, costruendoci su una bella carriera. E un gruzzolo bello sonante. Il giochino è durato fin troppo, incredibile che ci sia ancora chi ci caschi.
di Roberto Scafuri
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=261341
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 10:23
cmq vedo che fanno davvero male in maniera bi-partisan le parole di Travaglio.
Fosse per i poteri che controllano l'italia, o "la casta" se preferite, dovrebbe essere epurato fisicamente.. :rolleyes:
cmq vedo che fanno davvero male in maniera bi-partisan le parole di Travaglio.
Fosse per i poteri che controllano l'italia, o "la casta" se preferite, dovrebbe essere epurato fisicamente.. :rolleyes:
suvvia, l'epurazione fisica ormai è fuori moda...troveranno un modo meno mediaticamente sconveniente.
la reazione bi-partisan a quello che ha detto travaglio è sintomo di come dx e sx siano due facce della stessa medaglia. se qualcuno del clan è a rischio di sputtanamento in pubblico, tutti subito a fare quadrato intorno a lui.
i giornalisti di repubblica e del giornale non sono mai stati tanto vicini...
Jabberwock
14-05-2008, 10:54
Scusate ma cosa cambia tra quello che ha detto Travaglio su Schifani con quello che ha detto Berlusconi su Di Pietro (caso laurea falsa e paese natale di Di Pietro pecorone) sempre su TV Pubblica di Stato?
Io non vedo sinceramente differenze, anzi...mi sembra più grave il discorso del Silvio nazionale...
:O
Silvio era in campagna elettorale e poteva dire quello che voleva... almeno cosi' sostengono in questo thread! :eek:
piccolo OT:
stamattina Di Pietro in Parlamento gliene ha cantate quattro al Presidente del Coniglio, ha fatto un discorso di 10 minuti veramente malmenante!
Se avessi potuto lo avrei registrato, perchè era memorabile!
Spero lo mettano su Youtube.
Berlusca è stato 45 minuti con una faccia da cadavere e le mani in faccia, in testa e dappertutto!
Sono contento che gli abbia rovinato la giornata, soprattutto per i contenuti del discorso di Antonio.
piccolo OT:
stamattina Di Pietro in Parlamento gliene ha cantate quattro al Presidente del Coniglio, ha fatto un discorso di 10 minuti veramente malmenante!
Se avessi potuto lo avrei registrato, perchè era memorabile!
Spero lo mettano su Youtube.
Berlusca è stato 45 minuti con una faccia da cadavere e le mani in faccia, in testa e dappertutto!
Sono contento che gli abbia rovinato la giornata, soprattutto per i contenuti del discorso di Antonio.
berlusca ha pure fatto "no,no" con la testa...:D
cmq siamo ot...apriamo una discussione a riguardo ?
Maverick18
14-05-2008, 11:23
piccolo OT:
stamattina Di Pietro in Parlamento gliene ha cantate quattro al Presidente del Coniglio, ha fatto un discorso di 10 minuti veramente malmenante!
Se avessi potuto lo avrei registrato, perchè era memorabile!
Spero lo mettano su Youtube.
Berlusca è stato 45 minuti con una faccia da cadavere e le mani in faccia, in testa e dappertutto!
Sono contento che gli abbia rovinato la giornata, soprattutto per i contenuti del discorso di Antonio.
Ho letto sul Corriere ed ho visto qualche spezzone dell'intervento di Di Pietro. La scena in cui Fini dice al leader di Idv che le interruzioni dipendono anche da quello che viene detto è stata fenomenale. Viva la libertà d'informazione!!!
Stigmata
14-05-2008, 11:25
(ANSA)- ROMA, 14 MAG - Di Pietro va all'attacco di Berlusconi e nell'Aula della Camera, durante le dichiarazioni di fiducia, promette un'opposizione decisa. Il leader dell'Idv assicura che il suo partito 'non cadra' nella tela del ragno'.L'attacco e' in particolare sulla giustizia: 'Lei e' sceso in politica per i suoi interessi personali e giudiziari. Lei vuole una giustizia forte con i deboli e debole con i forti. A suo uso e consumo. Lei e' in conflitto di interessi con se stesso'.
Apperò :asd:
zerothehero
14-05-2008, 11:47
"Su Schifani ho raccontato solo fatti" (e come no, come se i fatti fossero "neutrali e si può essere avalutativi..certo :D ).
Bisogna vedere come li racconti.
Ad es. se io riporto il fatto che alcune organizzazioni sioniste collaborarono con Eichmann (vero e documentato), posso dire che lo STato di Israele è uno stato nazista, ignorando il contesto e le contingenze?
O: due miei cugini hanno aperto una società (ristorante) con una terza persona che poi si è rivelata un delinquente: Travaglio cosa direbbe..che i due miei cugini sono dei delinquenti e dei collusi con la mafia?
Idem per Mastella, accusato addirittura di aver presenziato ad un matrimonio di un boss..che adesso, esiste il radar antimafioso?
Non escludo di esserci andato anch'io a dei matrimoni in cui ci potevano essere dei mafiosi, francamente.
Si accusa Schifani di aver fatto società con uno che 18 anni dopo risulterà mafioso..minchia, davvero scandaloso.. :p ..minority report e la precrimine a Travaglio fanno un baffo.
zerothehero
14-05-2008, 11:53
Ho letto solo ora d'Avanzo..stranamente sono d'accordo con lui. :O
Sostenere: "Ancora a metà degli anni 90, Schifani fu ingaggiato dal Comune di Villabate, retto da uomini legato al boss Mandalà di lì a poco sciolto due volte per mafia" indica una traccia di lavoro e non una conclusione.
Mandalà (come Travaglio sa) sarà accusato di mafia soltanto nel 1998 (dopo "la metà degli Anni Novanta", dunque) e soltanto "di lì a poco" (appunto) il comune di Villabate sarà sciolto. Se ne può ricavare un giudizio? Temo di no. Certo, nasce un interrogativo che dovrebbe convincere Travaglio ad abbandonare, per qualche tempo, le piazze del Vaffanculo, il salotto di Annozero, i teatri plaudenti e andarsene in Sicilia ad approfondire il solco già aperto pazientemente dalle inchieste di Repubblica (Bellavia, Palazzolo) e l'Espresso (Giustolisi, Lillo) e che, al di là di quel che è stato raccontato, non hanno offerto nel tempo ulteriori novità.
E' l'impegno che Travaglio trascura. Il nostro amico sceglie un comodo, stortissimo espediente. Si disinteressa del "vero" e del "falso". Afferra un "fatto" controverso (ne è consapevole, perché non è fesso). Con la complicità della potenza della tv - e dell'impotenza della Rai, di un inerme Fazio - lo getta in faccia agli spettatori lasciandosi dietro una secrezione velenosa che lascia credere: "Anche la seconda carica dello Stato è un mafioso...". Basta leggere i blog per rendersene conto. Anche se Travaglio non l'ha mai detta, quella frase, è l'opinione che voleva creare. Se non fosse un tartufo, lo ammetterebbe.
Qua si pretende che un cittadino sappia chi è mafioso o non è mafioso, prima che lo accerti la magistratura o che addirittura la persona diventi mafiosa..incredibile.
Maverick18
14-05-2008, 12:02
Mi viene da chiedere come mai Travaglio sia libero di lanciare simili accuse gratuite senza subire poi alcuna grana particolare, mentre altra gente per continuare il proprio lavoro, e la propria vita in libertà, debba modificare le leggi. Che vergogna. :)
fracarro
14-05-2008, 12:02
"Su Schifani ho raccontato solo fatti" (e come no, come se i fatti fossero "neutrali e si può essere avalutativi..certo :D ).
Bisogna vedere come li racconti.
I fatti sono fatti punto e basta. Non sono opinioni.
L'inter domenica ha pareggiato con il siena è un fatto appurato oppure ognuno può dare la sua opinione a riguardo?
Comunque tu lo voglia raccontare rimane IL FATTO che l'inter ha pareggiato, o no?
Ad es. se io riporto il fatto che alcune organizzazioni sioniste collaborarono con Eichmann (vero e documentato), posso dire che lo STato di Israele è uno stato nazista, ignorando il contesto e le contingenze?
"...alcune organizzazioni sioniste collaborarono con Eichmann (vero e documentato)..." = FATTO;
"...posso dire che lo STato di Israele è uno stato nazista,..."=giudizio tuo.
Capito la differenza?
Riguardo a Travaglio lui ha detto testualmente: "Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi. rapporti con signori che sono poi stati condannati per mafia".
Questo è un FATTO accertato. Invece per far polemica qualcuno ha AGGIUNTO dei "giudizi" alla questione come il giornalista di Repubblica che riporta la frase: "anche la seconda carica dello Stato è oggi un mafioso", mai detta da Travaglio.
O: due miei cugini hanno aperto una società (ristorante) con una terza persona che poi si è rivelata un delinquente: Travaglio cosa direbbe..che i due miei cugini sono dei delinquenti e dei collusi con la mafia?
Idem per Mastella, accusato addirittura di aver presenziato ad un matrimonio di un boss..che adesso, esiste il radar antimafioso?
Non escludo di esserci andato anch'io a dei matrimoni in cui ci potevano essere dei mafiosi, francamente.
:rotfl: Si vede che sei di Milano e nmon sai come funziona in certi ambienti.
Si accusa Schifani di aver fatto società con uno che 18 anni dopo risulterà mafioso..minchia, davvero scandaloso.. :p ..minority report e la precrimine a Travaglio fanno un baffo.
Hai letto l'articolo del corriere che ho postato poco sopra?
zerothehero
14-05-2008, 12:10
Israele è uno stato nazista,..."=giudizio tuo.
No, è qui che sta l'errore. (l'errore dell'avalutazione, che è una sciocchezza a cui nessun giornalista serio crede)
Se io riporto semplicemente che alcune organizzazioni sioniste collaborarono con i nazisti, non dicendo nient'altro (o omettendo le contingenze e i motivi), implicitamente mi rendo complice dell'interpretazione che il sionismo spalleggiava i nazisti...altro che "fatto". :D
Infatti i nazisti quando parlavano di complotto giudaico riportavano solamente i fatti...cioè che moltissimi bolscevichi erano di organizzazioni "ebraiche".. anche loro si attenevano ai fatti :asd:
Riguardo a Travaglio lui ha detto testualmente: "Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi. rapporti con signori che sono poi stati condannati per mafia".
Il che è una cazzata. :D
Perchè dire "ho avuto amicizie con mafiosi" è com dire che Schifani sapeva scientemente che le persone con cui era in società (che cmq non sono amici, altro svarione) erano mafiose.
Questo è un FATTO accertato. Invece per far polemica qualcuno ha AGGIUNTO dei "giudizi" alla questione come il giornalista di Repubblica che riporta la frase: "anche la seconda carica dello Stato è oggi un mafioso", mai detta da Travaglio.
Travaglio ha riportato i fatti "in quel modo", perchè vuole dire che Schifani avando conosciuto dei mafiosi non è degno di ricoprire quella carica.
Non è un fatto, è un giudizio di valore (che lui ribadisce, parlando di lombrichi. :D )
:rotfl: Si vede che sei di Milano e nmon sai come funziona in certi ambienti.
Tu come lo vedi che uno è mafioso?
Non hanno la scritta in fronte. :p
fracarro
14-05-2008, 12:21
No, è qui che sta l'errore. (l'errore dell'avalutazione, che è una sciocchezza a cui nessun giornalista serio crede)
Se io riporto semplicemente che alcune organizzazioni sioniste collaborarono con i nazisti, non dicendo nient'altro (o omettendo le contingenze e i motivi), implicitamente mi rendo complice dell'interpretazione che il sionismo spalleggiava i nazisti...altro che "fatto". :D
Infatti i nazisti quando parlavano di complotto giudaico riportavano solamente i fatti...cioè che moltissimi bolscevichi erano di organizzazioni "ebraiche".. anche loro si attenevano ai fatti :asd:
Domanda. "Alcune organizzazioni sioniste collaborarono con i nazisti". SI O NO?
Se l'affermazione è vera allora è un fatto appurato se è falsa è una bugia TUTTO QUI.
Le motivazioni omissioni ecc.ecc. servono per DARE UN'INTERPRETAZIONE di quel fatto ma ciò non toglie che quello resta un fatto appurato (se l'affermazione è verà).
Il che è una cazzata. :D
Perchè dire "ho avuto amicizie con mafiosi" è com dire che Schifani sapeva scientemente che le persone con cui era in società (che cmq non sono amici, altro svarione) erano mafiose.
Ti rimando ancora al mio articolo e alle discussioni fatte in questo topic. Solo un ingenuo può pensare di mettersi in società con "certa gente" SENZA accorgersene.
Travaglio ha riportato i fatti "in quel modo", perchè vuole dire che Schifani avando conosciuto dei mafiosi non è degno di ricoprire quella carica.
Non è un fatto, è un giudizio di valore (che lui ribadisce, parlando di lombrichi. :D )
Su questo sono d'accordo ma ciò non toglie che quello che ha riportato è vero. E poi quali giornalisti o TG non riportano le notizie (quando va bene che le riportano) ognuno con la proprio sfaccettatura?
Tu come lo vedi che uno è mafioso?
Non hanno la scritta in fronte. :p
Nemmeno il presidente del consiglio ce l'ha scritto in fronte eppure in Italia quasi tutti sanno che Berlusconi è presidente del consiglio. ;)
Stigmata
14-05-2008, 12:22
Qua si pretende che un cittadino sappia chi è mafioso o non è mafioso, prima che lo accerti la magistratura o che addirittura la persona diventi mafiosa..incredibile.
A me invece pare plausibile che una persona che vive in determinate situazioni lo sappia, anche se non è un fatto ufficialmente accertato.
FastFreddy
14-05-2008, 12:25
Nemmeno il presidente del consiglio ce l'ha scritto in fronte eppure in Italia quasi tutti sanno che Berlusconi è presidente del consiglio. ;)
Scusa, ma che esempio è?
Il PDC è una figura pubblica, è ovvio che lo conoscano tutti senza bisogno di etichette....
Ma il tipo che abita nella palazzina di fronte al 4° piano non ho la minima idea di chi sia, magari potrebbe essere un qualche esponente del narcotraffico internazionale, chi lo sa?
nekromantik
14-05-2008, 12:26
Il punto della questione non è questo. Ma: era veramente necessario, visto questi precedenti (ricordiamoci anche i fatti del 1995), eleggere come seconda carica dello stato tale Schifani?
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Stigmata
14-05-2008, 12:27
Il punto della questione non è questo. Ma: era veramente necessario, visto questi precedenti (ricordiamoci anche i fatti del 1995), eleggere come seconda carica dello stato tale Schifani?
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Giustissimo, e vale per qualsiasi carica politica... intervento, il tuo, che riporta alla frase di Borsellino già citata diverse volte in questo thread.
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 12:34
Si accusa Schifani di aver fatto società con uno che 18 anni dopo risulterà mafioso..minchia, davvero scandaloso.. :p ..minority report e la precrimine a Travaglio fanno un baffo.
:mbe:
ma la precrimine de che? :mbe:
uno per diventare BOSS mafioso è MAFIOSO da TUTTA UNA VITA.
E magari vieni a dirmi che Schifani, nato e cresciuto in quella realtà, non sapesse niente dei suoi soci in affari..:rolleyes:
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 12:36
Qua si pretende che un cittadino sappia chi è mafioso o non è mafioso, prima che lo accerti la magistratura o che addirittura la persona diventi mafiosa..incredibile.
Vedi sopra.
Lui era GIA' mafioso per forza di cose altrimenti non sarebbe MAI E POI MAI potuto diventare boss mafioso.
Tu quanti cittadini comuni conosci che diventano boss mafiosi da un giorno all'altro senza fare tutta la "carriera" mafiosa prima.. :rolleyes:
E un cittadino che vive in una certa realtà sa benissimo chi sono certi personaggi.
Se non vivi in quella stessa realtà ho amaramente scoperto che non lo concepisci nemmeno.
Ma ti assicuro che è così.
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 12:37
Scusa, ma che esempio è?
Il PDC è una figura pubblica, è ovvio che lo conoscano tutti senza bisogno di etichette....
Ma il tipo che abita nella palazzina di fronte al 4° piano non ho la minima idea di chi sia, magari potrebbe essere un qualche esponente del narcotraffico internazionale, chi lo sa?
ecco..
perfetto.
E tu entri in affari con una persona che non conosci minimamente? :mbe:
FastFreddy
14-05-2008, 12:41
ecco..
perfetto.
E tu entri in affari con una persona che non conosci minimamente? :mbe:
Non ho mai chiesto il casellario giudiziario ai miei amici e/o conoscenti, ne al concessionario dove ho acquistato la macchina....
Quindi francamente, a parte ciò che conosco di loro, cadrei proprio dalle nuvole nel caso fossero accusati di attività illecite di qualsiasi tipo....
fracarro
14-05-2008, 12:48
Scusa, ma che esempio è?
Il PDC è una figura pubblica, è ovvio che lo conoscano tutti senza bisogno di etichette....
Ma il tipo che abita nella palazzina di fronte al 4° piano non ho la minima idea di chi sia, magari potrebbe essere un qualche esponente del narcotraffico internazionale, chi lo sa?
Infatti io non mi riferisco ai delinquenti qualunque ma quelli appartenenti ai clan mafiosi.
Giusto un esempio: http://www.biagiosimonetta.it/?tag=killer
LA FIGLIA di Luca Megna ha cinque anni. Alla sua età la Pasqua è magia, regali, cioccolata. A Papanice come a Milano. A cinque anni le distanze si annullano. Se nasci in terra di ‘ndrangheta non noti la differenza. Se tuo nonno, padre di tuo padre, appartiene al sistema, se è un boss, non puoi saperlo. Te ne accorgi più in là, quando a scuola i rapporti coi compagni di classe sono inevitabilmente diversi. Te ne accorgi crescendo, quando noti le facce che frequentano casa tua. A cinque anni la vita è uguale. A dodici cominci a capire che non è così. Il futuro di chi nasce a Papanice, piccola frazione di Crotone, non può essere uguale a quello di chi nasce a Pordenone. In Calabria si cresce in fretta. Si cresce prima. Devi sapere come muoverti, come comportarti, già alle medie. Gli adolescenti puliti frequentano gli stessi bar di potenziali killer, spacciatori, ‘ndranghetisti di ogni rango. Giochi al “calcetto”, sudi, cresci, e loro ti guardano. Sanno chi sei, cosa diventerai, quando ancora sei un bambino. A vent’anni sai già tutto, e in quei bar entrerai sempre meno spesso. Dalla Piana di Gioia alla Sibaritide, dalla Locride al Crotonese: la ‘ndrangheta è un cancro le cui metastasi si sono diffuse in ogni angolo, in ogni quartiere. Morti ammazzati, cocaina, appalti, estorsioni: più virus di un solo ceppo. La figlia di Luca Megna è attaccata a una macchina che la tiene in vita....
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 12:50
Non ho mai chiesto il casellario giudiziario ai miei amici e/o conoscenti, ne al concessionario dove ho acquistato la macchina....
Quindi francamente, a parte ciò che conosco di loro, cadrei proprio dalle nuvole nel caso fossero accusati di attività illecite di qualsiasi tipo....
Non si sta parlando di "attività illecite" di un qualunque tipo.
Si sta parlando di un BOSS mafioso.
E ti assicuro che quelli sono BEN NOTI. :rolleyes:
Non ho mai chiesto il casellario giudiziario ai miei amici e/o conoscenti, ne al concessionario dove ho acquistato la macchina....
Quindi francamente, a parte ciò che conosco di loro, cadrei proprio dalle nuvole nel caso fossero accusati di attività illecite di qualsiasi tipo....
Non lo hai mai chiestoooo ???
Strano...
Se non hanno nulla da nascondere dovrebbero venire loro da te con il certificato penale in mano.
E se non te lo portano loro sponte, tu glielo devi chiedere.
Se non hanno nulla da nascondere saranno ben felici di esibirtelo in qualsiasi occasione.
E' una questione di trasparenza e di civiltà.
Che poi non è nemmeno detto che basti: ci vorrebbe una bella indagine indietro fino alla settima generazione ed una visura col cronoscopio sul futuro avanti almeno vent'anni.
Non si sa mai...
:D :rotfl:
I familiari delle vittime di mafia: con Travaglio
L'Associazione nazionale dei familiari delle vittime della mafia esprime "la
più sincera solidarieta' a Marco Travaglio incoraggiandolo ad andare avanti nella propria attivita' d'informazione". "Travaglio - si legge nel comunicato - incarna l'espressione piu' nobile del giornalismo libero da ogni servilismo nei
confronti del potere politico. Inoltre, essendo membri della nostra associazione alcuni familiari di giornalisti uccisi dalla mafia e morti in nome della liberta' di stampa, non possiamo tacere di fronte alle annunciate sanzioni, che corrispondono ad una vera e propria ciensura, da parte della televisione di Stato nei confronti di chi ha svolto in maniera impeccabile e corretta il proprio dovere di giornalista".
stemanca
14-05-2008, 14:23
Scusate, ma... :stordita:
http://www.corriere.it/politica/08_maggio_14/complici_abate_gomes_5d1f8ab4-21b2-11dd-b258-00144f486ba6.shtml
un passaggio del libro, citato da Marco Travaglio in tv, nel quale si parla di Schifani
Peter Gomez, de «L’espresso», e Lirio Abbate, cronista dell’Ansa, raccontano gli intrecci tra mafia e politica
Dal libro «I complici», Fazi Editore, 2007
«Enrico tu sai da dove vengo e che cosa ero con tuo padre… Io sono mafioso come tuo padre, perché con tuo padre me ne andavo a cercare i voti vicino a Villalba da Turiddu Malta che era il capomafia di Vallelunga… Ora (lui) non c’è (più), ma lo posso sempre dire io che tuo padre era mafioso…». Una frase del genere, anche loro che per lavoro erano abituati ad ascoltare ogni giorno ore e ore d’intercettazioni, non l’avevano mai sentita. Sembravano le parole di un film. Dentro c’era tutto: la minaccia - «io sono mafioso» - il ricatto - «lo posso sempre dire io che tuo padre era mafioso» - i riferimenti ai capi storici di Cosa Nostra - Turiddu Malta, capofamiglia liberato dal carcere nel ’43 dagli americani - e la politica. Sì, la politica. Quella con la P maiuscola, perché Enrico era il figlio del senatore fanfaniano Giuseppe La Loggia: era Enrico La Loggia, dal 1996 al 2001 capogruppo di Forza Italia al Senato e poi ministro degli Affari Regionali nel governo Berlusconi.
IL BOSS DI VILLABATE - Ma a pronunciare quelle parole non era stato un attore: a scandirle con voce forte e chiara era stato, appena un mese prima di finire in manette, l’avvocato Nino Mandalà. È il 4 maggio 1998. Quel giorno il boss di Villabate sale, verso le 11 del mattino, sulla Mercedes turbodiesel di un uomo d’onore grande e grosso, dalla folta barba scura. È l’auto di Simone Castello, l’imprenditore che, fin dagli anni Ottanta, per conto di Provenzano recapita i suoi pizzini in tutta la Sicilia. I carabinieri l’hanno imbottita di microspie perché sanno che parlare con Castello significa parlare direttamente con l’ultimo Padrino. Mandalà è su di giri. Le elezioni amministrative sono alle porte, nel direttivo provinciale di Forza Italia di cui fa parte c’è fermento, le riunioni per preparare la lista dei candidati si succedono alle riunioni. Gaspare Giudice lo ha consultato per trovare un uomo da presentare per la corsa al consiglio provinciale a Misilmeri, un paesino a pochi chilometri da Villabate.
SCHIFANI - Lui gli ha fornito un nome: all’ultimo momento però l’accordo è saltato, perché Renato Schifani, neoeletto senatore nel collegio di Corleone, «ha preteso, giustamente, che il candidato di Misilmeri alla provincia fosse suo, visto che Gaspare Giudice ne aveva già quattro», spiega Nino a Simone. (…) La sua prima piccola rivincita, Nino, se l’è comunque già presa. Il candidato proposto da Schifani si è presentato in paese ma è stato respinto in malo modo. Ridendo, Mandalà racconta di avergli detto a brutto muso: «Caro mio io non do indicazioni a nessuno, non mi carico nessuno, Misilmeri non è Villabate, è inutile che vieni da me. Di voti qui non ce n’è per nessuno…». La dura reazione del capomafia ha preoccupato i vertici di Forza Italia, tanto che Gaspare Giudice lo ha immediatamente chiamato: «Mi ha telefonato dicendo che stamattina a casa di Enrico La Loggia c’è stata una riunione. (C’erano) La Loggia, Schifani, Giovanni Mercadante (l’allora capogruppo di Forza Italia in Comune a Palermo, arrestato per mafia nel 2006) e Dore Misuraca, l’assessore regionale agli Enti Locali. (Giudice mi ha raccontato che) Schifani disse a La Loggia: «Senti Enrico, dovresti telefonare a Nino Mandalà, perché ha detto che a Villabate Gaspare Giudice non ci deve mettere più piede… e quindi c’è la possibilità di recuperare Mandalà, telefonagli…». Il mafioso è quasi divertito. Tanta confusione intorno al suo nome in fondo lo fa sentire importante. Alzare la voce con i politici è sempre un sistema che funziona. E, secondo lui, anche Renato Schifani ne sa qualcosa. Dice Mandalà: «Simone, hai presente che Schifani, attraverso questo (il candidato di Misilmeri)… aveva chiesto di avere un incontro con me, se potevo riceverlo. E io gli ho detto no, gli ho detto che ho da fare e che non ho tempo da perdere con lui. Quindi, quando ha capito che lui con me non poteva fare niente, si è rivolto al suo capo Enrico La Loggia che, secondo lui, mi dovrebbe telefonare. Ma vedrai che lui non mi telefonerà. Mi può telefonare che io, una volta, l’ho fatto piangere?».
LA CONSULENZA - Mandalà (…) torna con la mente al 1995, l’anno in cui suo figlio Nicola era stato arrestato per la prima volta. Accusa La Loggia di averlo lasciato solo, di averlo «completamente abbandonato», forse nel timore che qualcuno scoprisse un segreto a quel punto divenuto inconfessabile: lui e Nino Mandalà non solo si conoscevano fin da bambini, ma per anni erano anche stati soci, avevano lavorato fianco a fianco in un’agenzia di brokeraggio assicurativo (…). Il portaordini di Provenzano cerca d’interromperlo, sembra voler tentare di calmarlo: «Va bene, magari è il presidente (dei senatori di Forza Italia e non si può esporre)…». «D’accordo, però, dico, in una situazione come questa… Dio mio mandami un messaggio. (Poteva farlo attraverso) ’sto cornuto di Schifani che (allora) non era (ancora senatore), (ma faceva) l’esperto (il consulente in materie urbanistiche) qua al Comune di Villabate a 54 milioni (di lire) l’anno. Me lo aveva mandato (proprio) il signor La Loggia».
LA LOGGIA - «Poi, un giorno, dopo la scarcerazione di Nicola, (io e La Loggia) ci siamo incontrati a un congresso di Forza Italia. Lui mi dice: “Nino, io sai per questo incidente di tuo figlio…”. Gli ho detto: “Senti una cosa, tu mi devi fare la cortesia, pezzo di merda che sei, di non permetterti più di rivolgermi la parola”. Lui si è messo a piangere, si è messo a piangere, ma non si è messo a piangere perché era mortificato, si è messo a piangere per la paura. Siccome gli ho detto “ora lo racconto che tuo padre veniva a raccogliere con me daTuriddu Malta”, e l’ho fatto proprio per farlo spaventare, per impaurirlo, per fargli male, ’sto cretino, minchia, ha pensato che io andassi veramente a fare una cosa del genere. Vedi quanto è cornuto e senza onore…».
Se questo è scritto su un libro da un anno (leggo ediz. 2007), come mai tutto questo fracasso adesso?
Stigmata
14-05-2008, 14:26
Scusate, ma... :stordita:
http://www.corriere.it/politica/08_maggio_14/complici_abate_gomes_5d1f8ab4-21b2-11dd-b258-00144f486ba6.shtml
Se questo è scritto su un libro da un anno (leggo ediz. 2007), come mai tutto questo fracasso adesso?
eheheh... bella domanda :D
Scusate, ma... :stordita:
http://www.corriere.it/politica/08_maggio_14/complici_abate_gomes_5d1f8ab4-21b2-11dd-b258-00144f486ba6.shtml
Se questo è scritto su un libro da un anno (leggo ediz. 2007), come mai tutto questo fracasso adesso?
gli italiani non leggono i libri :stordita:
Se questo è scritto su un libro da un anno (leggo ediz. 2007), come mai tutto questo fracasso adesso?
Forse perchè gli italiani i libri non li leggono, la loro fonte di "cultura" è la televisione
dave4mame
14-05-2008, 14:31
gli italiani non leggono i libri :stordita:
tranquillo... che ad ogni rivelazione di travaglio le vendite dei suoi libri subiscono un'impennata :cool:
tranquillo... che ad ogni rivelazione di travaglio le vendite dei suoi libri subiscono un'impennata :cool:
già, quelle 20-30 copie in più scaricate su emule :D
tranquillo... che ad ogni rivelazione di travaglio le vendite dei suoi libri subiscono un'impennata :cool:
e beh..qualcosa nella pentola si deve pur mettere..ognuno in itaglia s'arrangia come può :asd:
dave4mame
14-05-2008, 14:45
già, quelle 20-30 copie in più scaricate su emule :D
ho un ex collega che ora lavora in centro a milano; praticamente tutti i giorni passa davanti alla mondadori in galleria del duomo.
un paio di giorni fa, dal nulla è apparso davanti all'entra un intero PALLET dell'ultimo "travaglio di travaglio"...
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 14:56
Non lo hai mai chiestoooo ???
Strano...
Se non hanno nulla da nascondere dovrebbero venire loro da te con il certificato penale in mano.
E se non te lo portano loro sponte, tu glielo devi chiedere.
Se non hanno nulla da nascondere saranno ben felici di esibirtelo in qualsiasi occasione.
E' una questione di trasparenza e di civiltà.
Che poi non è nemmeno detto che basti: ci vorrebbe una bella indagine indietro fino alla settima generazione ed una visura col cronoscopio sul futuro avanti almeno vent'anni.
Non si sa mai...
:D :rotfl:
tutto questo panegirico per dire che secondo te è possibile che un comune cittadino diventi così di punto in bianco un BOSS mafioso? :)
bene.
DIMOSTRALO allora :)
^TiGeRShArK^
14-05-2008, 14:59
I familiari delle vittime di mafia: con Travaglio
L'Associazione nazionale dei familiari delle vittime della mafia esprime "la
più sincera solidarieta' a Marco Travaglio incoraggiandolo ad andare avanti nella propria attivita' d'informazione". "Travaglio - si legge nel comunicato - incarna l'espressione piu' nobile del giornalismo libero da ogni servilismo nei
confronti del potere politico. Inoltre, essendo membri della nostra associazione alcuni familiari di giornalisti uccisi dalla mafia e morti in nome della liberta' di stampa, non possiamo tacere di fronte alle annunciate sanzioni, che corrispondono ad una vera e propria ciensura, da parte della televisione di Stato nei confronti di chi ha svolto in maniera impeccabile e corretta il proprio dovere di giornalista".
Ovviamente ;)
Peccato che qui invece sappiano solo riempirsi la bocca con fatti che non conoscono MINIMAMENTE... :rolleyes:
Ma sicuramente il loro parere sarà ben + autorevole di chi ci vive tutti i giorni in quelle realtà e di chi ha avuto familiari ASSASSINATI dai mafiosi... :doh:
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