View Full Version : Il "Signor" Dell'Utri Marcello
... possibile che il "Signor" Marcello Dell'utri continui a essere stipendiato dallo Stato?
Condanne definitive:
False fatture
falso in bilancio
Frode fiscale.
Condanna di primo grado per per concorso esterno nell'associazione mafiosa Cosa nostra e processato per calunnia aggravata nei confronti di alcuni collaboratori di giustizia (Dell'Utri aveva assoldato due falsi pentiti perchè raccontassero di essere stati convinti in carcere ad accusare Berlusconi e Dell'Utri di mafia).
http://www.*beep*.org/mafia/documenti_sen.htm
http://www.archivio900.it/it/download/file.aspx?id--=135
Le dichiarazioni di salvatore cancemi
P.M.: E queste richieste in quelloccasione disse a chi dovevano essere rivolte?
Cancemi: Lui più volte ha detto che aveva queste persone nelle mani, quindi Berlusconi e DellUtri, quindi queste cose lui le doveva girare a queste persone. Per me era una cosa
P.M.: Sì, ma nel corso di questa, in questa riunione riprese il discorso di, chiarendo
Cancemi: () sì, lui in questa, in questa riunione dice che ci doveva fare avere queste cose a queste persone, Berlusconi e DellUtri, i nomi che ha fatto erano questi qua. Anche dopo diciamo lui parlava sempre di queste persone, anche dopo questincontro mi ricordo che, altre, un paio di volte ha parlato sempre di queste persone.
Le dichiarazioni di Giovanni Brusca
I rapporti tra Brusca e Mangano erano particolarmente qualificati; si erano conosciuti in carcere tra il 1986 e il 1987 e poi Brusca e un suo parente avevano fatto in modo di fargli assegnare la reggenza della famiglia di Porta Nuova, dopo che Cancemi si era consegnato ai Carabinieri.
Brusca gli chiese allora se poteva attivarsi per ripristinare questi contatti e Mangano si rese disponibile. Fece diversi viaggi a Milano per portare a termine il compito affidatogli da Brusca e che consisteva nellavanzare a Berlusconi le richieste che stavano a cuore allassociazione cosa nostra, come ad esempio labrogazione del regime detentivo speciale per i mafiosi e lammissione di costoro ai benefici della legge Gozzini.
Mangano si servì di un altro intermediario, che diceva a Brusca chiamarsi Roberto e che faceva limprenditore allinterno della Fininvestaveva lappalto delle pulizie allinterno della Fininvest; nessun altra informazione su questa persona ha saputo fornire il collaborante, tuttavia ha escluso che Mangano gli abbia detto di avere contattato DellUtri.
Le dichiarazioni di salvatore cucuzza
Secondo Cucuzza, Vittorio Mangano riuscì a tenere stretti a sé Brusca e Bagarella proprio in virtù di questi rapporti con DellUtri e non assunse mai alcuna iniziativa senza tenerli informati. Ha raccontato di avere appreso da Mangano che egli aveva lavorato presso la tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi e che lì aveva addirittura organizzato un sequestro di persona ai danni del padre dellimprenditore; questo sequestro poi non riuscì, in quanto allultimo momento si cambi obiettivo ma senza successo.
Questi finanziamenti di Berlusconi prima a Bontate, poi a Teresi, infine a Pullarà, Cucuzza li ha contestualizzati a cavallo tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90.
Quando il 30/1/1994, Cucuzza venne scarcerato, torn a parlare con Mangano dei suoi rapporti con DellUtri; Mangano gli disse di essere ancora in stretto contatto con lui e che grazie a lui poteva influenzare qualche cosa, di interesse naturalmente di cosa nostra (verb. P.M. Firenze 7/5/1997).
Brusca e Bagarella, per fargli comprendere la necessità di mantenere il ruolo di Mangano, spiegarono a Cucuzza che, attraverso DellUtri, Mangano aveva fatto conoscere in anticipo delle possibilità di ottenere una disciplina favorevole a cosa nostra in relazione al noto decreto Biondi, poi ritirato in seguito a delle polemiche politiche. Mangano inoltre faceva sapere loro quali erano le indicazioni che provenivano da DellUtri e quali le iniziative che egli avrebbe avviato in loro favore.
Per Mangano veniva tenuto in affitto un ufficio a Como, allinterno del quale egli diceva anche di incontrare DellUtri che lo raggiungeva in elicottero.
Le dichiarazioni di tullio cannella
Bagarella ha riferito Cannella era già perfettamente a conoscenza che era in cantiere la discesa in campo di Silvio Berlusconi a capo di un nuovo movimento politico che ci avrebbe assicurato, in virtù di impegni preesistenti, di risolvere le questioni che più stavano a cuore a cosa nostra e cioè: pentiti, carcere duro e reato di associazione mafiosa. Chiarisco che queste erano, per così dire, le priorità che laccordo con Berlusconi ci avrebbe consentito a breve termine di affrontare e risolvere. ...
Cannella ha insistito sugli impegni preesistenti di Berlusconi con uomini di cosa nostra, sottolineando che laccordo era stato coltivato dai fratelli Graviano per conto di tutta quanta lorganizzazione negli anni 1991-1992. Di questo venne a conoscenza grazie alle confidenze di Bagarella.
Le dichiarazioni di maurizio avola
Lo scopo era quello di frenare le iniziative giudiziarie e legislative che avevano fortemente intaccato il potere di cosa nostra e che erano state scandite dallesito del maxiprocesso, dalla disciplina a favore delle collaborazioni con la giustizia e poi dal regime penitenziario instaurato dal noto art.41bis O.P.
Avola ha affermato di aver appreso da DAgata che per sostenere il nuovo partito era necessario portare avanti un attacco violento allo Stato e questo attacco era stato delegato a cosa nostra già allinizio del 1992, prima delle stragi di Capaci e di Via DAmelio. Nulla seppe su quale fosse tale partito nuovo; nel 1994, mentre era detenuto, apprese dalla moglie che gli esponenti di cosa nostra avevano ordinato agli affiliati di votare Forza Italia.
La storia di Marcello Dell'Utri:
http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
fa sempre bene ricordare, ma quindi?
Ora ce lo rimandano al governo, se ne sentiva il bisogno.
Ora ce lo rimandano al governo, se ne sentiva il bisogno.
Direi che è perfetto alla Giustizia, per continuare nel solco di Mastella.
Oppure all'Antimafia, come lo fu Gava.
LuVi
fa sempre bene ricordare, ma quindi?
Come e quindi?
Possibile che nessuno sollevi il caso?
Ci rendiamo conto? :muro:
Tra poco si dovrebbe conoscere la sentenza della corte d'appello per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Cmq ricordo a tutti un episodio davvero terrificante quanto esplicativo di quanto la casta si protegga.
Durante l'istruttoria dei PM di Palermo per il reato di associazione mafiosa,il signor dell'utri venne intercettato sia telefonicamente che con microspie ambientali mentre intratteneva rapporti con mafiosi.
Il frutto di tali intercettazioni fu al quanto inquietante.
Marcello e i suoi amici mafiosi progettvano di discreditare i pentiti (appunto mannoia,cancemi,brusca e quant'altri) che lo accusavano con un metodo davvero singolare.
In pratica dell'utri venne colto mentre progettava una difesa concordata coi mafiosi "finti" pentiti in cui essi avrebbero dovuto,in comune accordo,smentire le accuse dei pentiti "veri",con false accuse,sotenute da tutti gli associati al servizio di Dell'utri.
Un vero e proprio inquinamento probatorio.
ovviamente,scoperta la mossa davver nobile del co-fondatore di FI,i PM chiesero l'immediata autorizzazione a procedere per l'arresto del parlamentare.
Ebbene,volete sapere come ha votato il parlamento d'innazi a questa rischiesta?
Picche,ma picche che proveniva dall'esterma sinistra (si avete capito bene) per spaziare fino all'estrema destra.Fu negato l'arresto con una maggioranza stile indulto.
Questo è il paese in cui viviamo.
subvertigo
30-01-2008, 11:28
Grazie Veltroni. Grazie per aver sfasciato tutto.
Contattiamo i ragazzi che hanno scritto la petizione per chiedere i danni a Cosa Nostra?
Non possiamo fare qualcosa? Qualcosa che parta da NOi,dai cittadini.
Quante altre decine di topic ci sono sull'argomento?....basta non se ne può più di topic su Berlusconi e Dell'Utri...riesumate i vecchi.
Contattiamo i ragazzi che hanno scritto la petizione per chiedere i danni a Cosa Nostra?
Non possiamo fare qualcosa? Qualcosa che parta da NOi,dai cittadini.
sarebbe bello sì.
ci vorrebbe un sito unico o un blog che racchiuda il parere degli italiani nei confonti dei partiti e dei singoli politici con forum annesso.
fabioleroy
30-01-2008, 12:20
Grazie Veltroni. Grazie per aver sfasciato tutto.
che c'entra? :confused:
che c'entra? :confused:
C'entra poco con Dell'Utri, ma il buon vecchio Ualter ci ha messo del suo per far cadere il governo.
dantes76
30-01-2008, 13:48
fa sempre bene ricordare, ma quindi?
e' tutto normale... tutto scorre, tutto va bene... con la mafia bisogna saper convivere, i nomi di falcone e borsellino mettono tristezza per chi arriva volando a palermo...
tutto normale...
Direi che è perfetto alla Giustizia, per continuare nel solco di Mastella.
Oppure all'Antimafia, come lo fu Gava.
LuVi
Per certi ruoli ci vogliono esperti nel campo... :stordita:
E questo delinquente ancora mette piede in senato, vota e decide le sorti nostre e del nostro paese. Da brividi.
dantes76
30-01-2008, 15:08
... possibile che il "Signor" Marcello Dell'utri continui a essere stipendiato dallo Stato?
.
e' togli quel signor, che quelli sotto i ponti ti querelano
E questo delinquente ancora mette piede in senato, vota e decide le sorti nostre e del nostro paese. Da brividi.
non solo...
LO PAGHIAMO NOI per farlo !!! :muro:
e' tutto normale... tutto scorre, tutto va bene... con la mafia bisogna saper convivere, i nomi di falcone e borsellino mettono tristezza per chi arriva volando a palermo...
tutto normale...
non sto assolutamente dicendo quello, il mio tono voleva essere ironico.. oramai sappiamo come questi "signori" si difendono.. aimhè
Crociato111
30-01-2008, 19:15
Marcello è l' ottimo braccio destro di Silvio.
Un mafioso doc., merita
Crociato111
30-01-2008, 19:16
Marcello è l' ottimo braccio destro di Silvio.
Un mafioso doc, merita il posto in politica.
dantes76
30-01-2008, 19:16
Marcello è l' ottimo braccio destro di Silvio.
Un mafioso doc., merita
il fondatore di FI, quello dei cavalli, quello che i cavalli si consegnano nel centro di milano
Crociato111
30-01-2008, 19:17
il fondatore di FI, quello dei cavalli, quello che i cavalli si consegnano nel centro di milano
Tempo fa, ora gli stallieri mangano.:D
Tempo fa, ora gli stallieri mangano.:D
ot: mi piace la tua firma.
L'ultima intervista di Paolo Borsellino ''dedicata'' a Berlusconi.
Ripresentiamo la trascrizione dell'intervista rilasciata dal magistrato Paolo Borsellino il 19 Maggio 1992 ai giornalisti Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi, così come è andata in onda in televisione. L'intervista venne registrata quattro giorni prima dell'attentato di Capaci in cui fu ucciso Giovanni Falcone. Due mesi dopo (il 19 luglio) lo stesso Borsellino fu ucciso nell'attentato di via D'Amelio a Palermo. In questa intervista si parla dei rapporti tra Berlusconi e la mafia.
A seguire troverete il link al decreto d'archiviazione del 3 maggio 2002 del gip di Caltanissetta per le stragi Falcone e Borsellino dopo le indagini su Berlusconi (Alfa) e Dell'Utri (Beta): motivo in più per non credere a quello che ci raccontano sulle stragi di Capaci e via D'Amelio...
Borsellino
Sì, Vittorio Mangano l'ho conosciuto anche in periodo antecedente al maxi-processo e precisamente negli anni fra il 1975 e il 1980, e ricordo di aver istruito un procedimento che riguardava delle estorsioni fatte a carico di talune cliniche private palermitane. Vittorio Mangano fu indicato sia da Buscetta che da Contorno come "uomo d'onore" appartenente a Cosa Nostra.
Giornalista
"Uomo d'onore" di che famiglia?
Borsellino
L'uomo d'onore della famiglia di Pippo Calò, cioè di quel personaggio capo della famiglia di Porta Nuova, famiglia della quale originariamente faceva parte lo stesso Buscetta. Si accertò che Vittorio Mangano, ma questo già risultava dal procedimento precedente che avevo istruito io e risultava altresì da un procedimento cosiddetto procedimento Spatola, che Falcone aveva istruito negli anni immediatamente precedenti al maxi-processo, che Vittorio Mangano risiedeva abitualmente a Milano, città da dove come risultò da numerose intercettazioni telefoniche, costituiva un terminale del traffico di droga, di traffici di droga che conducevano le famiglie palermitane.
Giornalista
E questo Mangano Vittorio faceva traffico di droga a Milano?
Borsellino
Vittorio Mangano, se ci vogliamo limitare a quelle che furono le emergenze probatorie più importanti risulta l'interlocutore di una telefonata intercorsa fra Milano e Palermo, nel corso della quale lui, conversando con un altro personaggio mafioso delle famiglie palermitane, preannuncia o tratta l'arrivo di una partita di eroina chiamata alternativamente, secondo il linguaggio convenzionale che si usa nelle intercettazioni telefoniche, come magliette o cavalli.
Giornalista
Comunque lei in quanto esperto, può dire che quando Mangano parla di cavalli al telefono, vuol dire droga.
Borsellino
Si, tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga, è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga.
Giornalista
Dell'Utri non c'entra in questa storia?
Borsellino
Dell'Utri non è stato imputato del maxi processo per quanto io ne ricordi, so che esistono indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano.
Giornalista
A Palermo?
Borsellino
Sì, credo che ci sia un'indagine che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari.
Giornalista
Marcello Dell'Utri o Alberto Dell'Utri?
Borsellino
Non ne conosco i particolari, potrei consultare avendo preso qualche appunto, cioè si parla di Dell'Utri Marcello e Alberto, di entrambi.
Giornalista
I fratelli
Borsellino
Sì.
Giornalista
Quelli della Publitalia?
Borsellino
Sì.
Giornalista
Perché c'è nell'inchiesta della San Valentino, un'intercettazione fra lui e Marcello Dell'Utri in cui si parla di cavalli.
Borsellino
Beh, nella conversazione inserita nel maxi-processo, si parla di cavalli da consegnare in albergo, quindi non credo potesse trattarsi effettivamente di cavalli, se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo o comunque al maneggio, non certamente dentro l'albergo.
Giornalista
C'è un socio di Marcello Dell'Utri, tale Filippo Rapisarda che dice che questo Dell'Utri gli è stato presentato da uno della famiglia di Stefano Bontade.
Borsellino
Palermo è la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano più numerose, si è parlato addirittura in un certo periodo almeno di duemila uomini d'onore con famiglie numerosissime, la famiglia di Stefano Bontade sembra che in un certo periodo ne contasse almeno 200, si trattava comunque di famiglie appartenenti a una unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, i cui membri in gran parte si conoscevano tutti, e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera.
Giornalista
Lei di Rapisarda ne ha sentito parlare?
Borsellino
So dell'esistenza di Rapisarda, ma non me ne sono mai occupato pesonalmente.
Giornalista
Perché quanto pare, Rapisarda, Dell'Utri, erano in affari con Ciancimino, tramite un tale Alamia.
Borsellino
Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda Rapisarda e Dell'Utri, non so fornirle particolari indicazioni, trattandosi ripeto sempre di indagini di cui non mi sono occupato personalmente.
Giornalista
Non le sembra strano che certi personaggi, grossi industriali come Berlusconi, Dell'Utri, siano collegati a uomini d'onore tipo Vittorio Mangano?
Borsellino
All'inizio degli anni Settanta, Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa, un'impresa nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali, dei quali naturalmente cercò lo sbocco, perché questi capitali in parte venivano esportati o depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza tra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali.
Giornalista
Lei mi dice che è normale che Cosa Nostra si interessi a Berlusconi?
Borsellino
è normale che chi è titolare di grosse quantità di denaro cerchi gli strumenti per poter impiegare questo denaro, sia dal punto di vista del riciclaggio, sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro.
Giornalista
Mangano era un pesce pilota?
Borsellino
Sì, guardi le posso dire che era uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel nord Italia.
Giornalista
Si dice che abbia lavorato per Berlusconi?
Borsellino
Non le saprei dire in proposito o anche se le debbo far presente che come magistrato ho una certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo, so che ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito. Non conosco quali atti siano ormai conosciuti, ostensibili e quali debbano rimanere segreti. Questa vicenda che riguarderebbe i suoi rapporti con Berlusconi, è una vicenda che la ricordi o non la ricordi, comunque è una vicenda che non mi appartiene, non sono io il magistrato che se ne occupa quindi non mi sento autorizzato a dirle nulla.
Giornalista
C'è un'inchiesta ancora aperta?
Borsellino
So che c'è un'inchiesta ancora aperta.
Giornalista (in francese)
Su Mangano e Berlusconi a Palermo?
Borsellino
Sì.
http://it.geocities.com/comedonchisciotte/borsellino.html
Borsellino parla su Berlusconi prima di morire
http://it.youtube.com/watch?v=H3dUAsRljkg
http://www.societacivile.it/memoria/...hiviazione.pdf
LEGGETE! :muro: :muro: :muro:
il fondatore di FI, quello dei cavalli, quello che i cavalli si consegnano nel centro di milano
In hotel i cavalli Dell'Utri li riceveva.
"Cavalli" bianchi e fini. :cool:
http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
http://it.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k
Telefonata di Berlusconi a Dell'utri intercettata
http://www.youtube.com/watch?v=ZqjAuF-eyxU&mode=re-lated&search=
La bomba affettuosa di Mangano :O
Gli incontri con i boss.
I patti segreti.
Le minacce.
I pagamenti.
Gli appoggi elettorali.
Gli atti del processo disegnano le relazioni pericolose di Marcello Dell'Utri
di Peter Gomez e Marco Travaglio
L'Espresso, 26 dicembre 2004
Quando in tv gli hanno chiesto: Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?, lui ha detto: Le risponder con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia. Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze. Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. Ecco i principali.
5 marzo 1974
Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da l'amico di una vita Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come persona pericolosa, poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parl del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano rest ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato. Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare per perché le minacce cessarono.
1976
Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi
condannato.
24 ottobre 1976
Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli present i commensali.
1977, estate-autunno
Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: Era perplesso sulle mie capacità manageriali. Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà uno a cui non si poteva dire di no. Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia per che la raccomandazione ci fu.
1978-79
Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio.
14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere un affare da proporre. Dell'Utri: Questi sono bei discorsi. Poi Mangano parla di un secondo affare per il suo cavallo. Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli al suo principale, Silvio, risponde: Iddu non sura (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi al solito, in via Moneta.
19 aprile1980
Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. È lui stesso a confermarlo sostenendo per di esserci stato portato per caso da Cinà.
1983
Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra.
1986
Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti.
28 novembre 1986
Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto.... Poi dice che gli dispiacerebbe se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano). Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. Poi ti parler di persona. Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura regalo. La mafia per non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi.
17 febbraio 1988
Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America. Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunci l'accaduto? Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non
rispondere.
1990, gennaio-febbraio
Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontr i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania.
1991
Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Tot Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie.
1992, gennaio-febbraio
Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. Mi manda Marcello, spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione.
1992, maggio-giugno
L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli.
15 gennaio 1993
Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto.
1993, estate
Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti.
12 luglio 1993
Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa.
1993, novembre
Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.
31 dicembre 1998
Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: Dell'Utri promise di farmi ricco.
1999
Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr). Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te, dice.
13 maggio 2001
Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: Con Dell'Utri bisogna parlare, anche se alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere. Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato.
guarda che la campagna elettorale è fra 2 mesi
ti bruci tutto subito cosi
guarda che la campagna elettorale è fra 2 mesi
ti bruci tutto subito cosi
Non hai capito.
Gretas, come me e tanti altri cittadini onesti, vorrebbe che questa gente fosse punita per gli innumerevoli reati commessi, non ci interessa che perdano le elezioni, ma che vadano in galera, come sarebbe giusto per i delinquenti.
Non e' campagna elettorale, stiamo solo chiedendo che vengano trattati a norma di legge.
dasdsasderterowaa
05-02-2008, 00:24
... possibile che il "Signor" Marcello Dell'utri continui a essere stipendiato dallo Stato?
[...]
Concordo. E' tra le tante anomalie italiane.
Ma che fine ha fatto la legge popolare sul parlamento pulito sponsorizzata da Grillo?
perché questo governo di centrosinistra non l'ha fatta approvare subito? :(
Questa sì che doveva essere tra le priorità di governo...
marcuz22
05-02-2008, 00:52
cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui :asd:
dasdsasderterowaa
05-02-2008, 00:58
cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui :asd:
Infatti è giusto parlare di tutti. ;)
subvertigo
05-02-2008, 01:03
cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui :asd:
Il fatto non è questo o quello... il fatto è che qui c'è gente che SA BENISSIMO che il fondatore di Forza Italia, Marcello Dell'Utri è un mafioso e nonostante questo continua a votare FI e gli altri partiti che la fanno andare al potere.
Poi se vuoi apri un altro thread e parliamo delle malefatte di Veltroni, se vuoi ti aiuto.
cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui :asd:
Se vuoi possiamo anche parlare delle tangenti di D'Alema, basta che la finiamo con lo stereotipo che l'antiberlusconiano debba per forza essere comunista, o anche solo di sinistra ;)
Uno che vuole silvio in galera (coi suoi amichetti) non puo' essere, ad esempio, un liberale, amante della legalita'?
vedo che i thread sull'altra parte vengono chiusi senza problemi
beh direi agghiacciante...
Così come lo sia il fatto che nonostante tutto alle precedenti elezioni abbia avuto tutti quei voit e sia risultato essere il PRIMO partito in ITA...
Non c'è che dire, garanzie per il futuro...:muro:
vedo che i thread sull'altra parte vengono chiusi senza problemi
Leggi bene la risposta del mod, invece di fare una inutile polemica.
cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui :asd:
Magari venissero fuori certe cose, magari ...
La differenza sta tutta qui.
Infatti del tuo idolo ti va tutto bene vero?
FabioGreggio
05-02-2008, 12:10
cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui :asd:
Puoi darmi un link sul fatto di Veltroni?
Con fonte grazie.
fg
Se vuoi possiamo anche parlare delle tangenti di D'Alema, basta che la finiamo con lo stereotipo che l'antiberlusconiano debba per forza essere comunista, o anche solo di sinistra ;)
Uno che vuole silvio in galera (coi suoi amichetti) non puo' essere, ad esempio, un liberale, amante della legalita'?
Io di sinistra non sono di certo eppure Mr B. lo vedrei benissimo in gattabuia :D
In compagnia di tanti "compagni di merende" di sinistra (moderata ed estrema)
Solo che sò anche che (purtroppo) è materialmente impossibile che ci finiranno.
Quindi non ci credo più...
marcuz22
05-02-2008, 12:14
Puoi darmi un link sul fatto di Veltroni?
Con fonte grazie.
fg
vecchia puntata di matrix durante un servizio
FabioGreggio
05-02-2008, 12:14
Io di sinistra non sono di certo eppure Mr B. lo vedrei benissimo in gattabuia :D
In compagnia di tanti "compagni di merende" di sinistra (moderata ed estrema)
Solo che sò anche che (purtroppo) è materialmente impossibile che ci finiranno.
Quindi non ci credo più...
Ah ma allora c'è gente di destra che è contro Berlusconi?
Me ne avevano parlato di questi marziani....
fg
FabioGreggio
05-02-2008, 12:15
vecchia puntata di matrix durante un servizio
No, voglio elementi per vedere di cosa si tratta.
Una fonte magari non dei media della famiglia berlusconi.
fg
Ah ma allora c'è gente di destra che è contro Berlusconi?
Me ne avevano parlato di questi marziani....
fg
Non per far polemica ma sei tu che hai una visione stereotipata e (sena offesa) un poco ottusa dell'elettorato di dx (io non sono tra questi) quando invece è variegato di opinioni quanto se non più della (a te cara) sx e della presunta "superiorità morale" (sx estrema compresa)
La differenza e' SOSTANZIALE: quelli di sinistra (la maggior parte) non giustifica certi elementi dalla sua parte,legge,si informa,non difende la Mafia.
Voi si'.
Qui stiamo parlando di due,Dell'Utri e Berlusconi,collusi con Cosa Nostra.
Berlusconi e Dell'Utri sapevano benissimo delle stragi del '92.
Voi li difendete e li votate.
Scusatemi,ma non ho visto nessuno dall'altra parte fare altrettanto.
I primi a scandalizzarsi per il caso Unipol sono stati i ragazzi di sinistra.
Voi dove eravate quando il Signor Berlusconi si salvava dalla galera?
Mi spiace,non c'e' paragone tra i due elettorati.
Non c'e' paragone a livello di capacita' critica e di lucidita'.
Veltroni ha pagato meno dei palazzi?
Male!
Ma,ti ripeto che qui stiamo parlando di MAFIA,di due personaggi che voi sostenete collusi da sempre con la MAFIA,che conoscono benissimo come si sono svolte le stragi.
Leggi sotto.
(Smettiamola,poi,di fare il giochino "E nel tuo partito?" e iniziamo a non votare in massa piu' personaggi simili ne' dall'una ne' dall'altra parte.
Sta a noi!
Svegliamoci.
Questo e' il Nostro Paese.
Iniziamo a cambiare mentalita',a non giustificare nulla in nome di altro.)
E' normale che questi fatti non vengano denunciati?
E' normale che gente simile governi?
STIAMO PARLANDO DI MAFIA!!!!!!!!!
(Sentite l'ultima intervista di Borsellino.)
Questi fatti sono riportati nel libro "L'odore dei soldi" di Travaglio,querelato da Berlusconi.
Travaglio ha vinto e Berlusconi ha dovuto pagare le spese,come dice la sentenza "il libro riporta fatti veri". Sono ripresi dai rapporti della Dia.
di Peter Gomez e Marco Travaglio
L'Espresso, 26 dicembre 2004
Quando in tv gli hanno chiesto: Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?, lui ha detto: Le risponder con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia. Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze.
Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. :muro:
Ecco i principali.
5 marzo 1974
Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da l'amico di una vita Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come persona pericolosa, poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parl del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano rest ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato. Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare per perché le minacce cessarono.
1976
Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi
condannato.
24 ottobre 1976
Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli present i commensali.
1977, estate-autunno
Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: Era perplesso sulle mie capacità manageriali. Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà uno a cui non si poteva dire di no. Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia per che la raccomandazione ci fu.
1978-79
Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio.
14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere un affare da proporre.
Dell'Utri: Questi sono bei discorsi. :eek: :eek: :eek:
Poi Mangano parla di un secondo affare per il suo cavallo. Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli al suo principale, Silvio, risponde: Iddu non sura (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi al solito, in via Moneta.
19 aprile1980
Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. :oink:
È lui stesso a confermarlo sostenendo per di esserci stato portato per caso da Cinà.
1983
Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. :eek:
Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra. :muro:
1986
Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti.
28 novembre 1986
Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto.... Poi dice che gli dispiacerebbe se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano). :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek:
Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. :mc:
Poi ti parler di persona. Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura regalo. La mafia per non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi.
17 febbraio 1988
Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America.
Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunci l'accaduto?
Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non
rispondere. :muro:
1990, gennaio-febbraio
Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontr i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania.
1991
Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Tot Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie.
1992, gennaio-febbraio
Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. Mi manda Marcello, spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione.
1992, maggio-giugno
L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli.
15 gennaio 1993
Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto.
1993, estate
Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti.
12 luglio 1993
Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa. :oink:
1993, novembre
Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.
31 dicembre 1998
Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: Dell'Utri promise di farmi ricco.
1999
Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr). Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te, dice.
13 maggio 2001
Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: Con Dell'Utri bisogna parlare, anche se alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere.
Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato.
Guttadauro e' il medico mafioso con cui si accordava anche Toto' Cuffaro.
(le intercettazioni le trovate nel documentario "La mafia e' bianca")
sid_yanar
05-02-2008, 23:15
gretas... e lo dico con amarezza :( ...ricorda che non vi è peggior sordo di chi non vuole sentire:read:
FabioGreggio
06-02-2008, 06:09
No, voglio elementi per vedere di cosa si tratta.
Una fonte magari non dei media della famiglia berlusconi.
fg
Non ho avuto risposta.
Trattasi quindi di palla.
fg
Io comincerei seriamente a pensare a sanzioni per chi usa frasi come "quelli di sinistra" e "quelli di destra" o termini tipo "destri" e "sinistri".
Io vorrei solo vederli tutti al gabbio, destra, sinistra, centro e limitrofi.
Se manca spazio nelle carceri possiamo semplicemente prendere tutti i disoccupati d'italia e dotarli di malta e cazzuola, al lavoro per nuove costruzioni in cui ospitare gentiluomini di siffatta indole.
Io mi offro volontaria per prima.
Io comincerei seriamente a pensare a sanzioni per chi usa frasi come "quelli di sinistra" e "quelli di destra" o termini tipo "destri" e "sinistri".
Io vorrei solo vederli tutti al gabbio, destra, sinistra, centro e limitrofi.
Se manca spazio nelle carceri possiamo semplicemente prendere tutti i disoccupati d'italia e dotarli di malta e cazzuola, al lavoro per nuove costruzioni in cui ospitare gentiluomini di siffatta indole.
Io mi offro volontaria per prima.
Penso che salterebbe fuori la piu' grande associazione di volontariato d'Italia, la prospettiva di tutti al gabbio trasformerebbe tranquilli impiegati in carpentieri navigati!
Penso che salterebbe fuori la piu' grande associazione di volontariato d'Italia, la prospettiva di tutti al gabbio trasformerebbe tranquilli impiegati in carpentieri navigati!
conoscendo gli italiani io invece purtroppo ne dubito...:(
conoscendo gli italiani io invece purtroppo ne dubito...:(
Io ne conosco molti che alla sola idea comincerebbero a lucidare la cazzuola. Fai anche poche persone: quelle del V-Day, sono almeno 300mila, in 300mila ne costruisci di galere!!!
Un up per questo stimatissimo uomo d'onore.
LuVi
Certo che rileggendo questo thread noto che molti piuttosto che il contenuto badano alla forma (in particolare di quali e quanti post aperti su Berlusconi, sul cdx, sul csx)....
lo volete capire ( e lo si può fare solo leggendo ) che i fatti citati (conditi da fonti) sono di una gravità assoluta e che dire "si ma quello ha fatto questo" "anche li c'è questo" non porta proprio a nulla?
non è possibile che siete totalmente accecati da una "non ideologia" tanto da mistificare ciò che è reale da ciò che non lo è...
io sono di csx e quindi non conto...
ma cacchio se fossi di cdx prenderei atto dei FATTI, direi che effettivamente è scandaloso e penserei che probabilmente la destra che voglio non è quella di Mr.B ed i suoi soci...
in quanto non posso credere che le persone di destra (amanti dell'ordine, la legalità e quant'altro per antonomasia) possano accettare tutta questa sequela di scandali, misteri, situazioni incresciose....
p.s. essendo di Napoli qualcuno mi potrebbe venire a parlare di Bassolino e della spazzatura...
prevenendo vi dico che sappiate che ho stigmatizzato il personaggio....anche se di csx io credo che debba dimettersi sebbene sia convinto che la colpa di tutto ciò che è successo e sta succedendo sia trasversale dalla destra alla sinistra passando per i cittadini
dasdsasderterowaa
09-02-2008, 19:19
in quanto non posso credere che le persone di destra (amanti dell'ordine, la legalità e quant'altro per antonomasia) possano accettare tutta questa sequela di scandali, misteri, situazioni incresciose....
Hai ragione: in effetti mi meraviglio come non sia un candidato del CSX
pietro84
09-02-2008, 19:24
Hai ragione: in effetti mi meraviglio come non sia un candidato del CSX
no, infatti è il fondatore di forza italia... non è un candidato di poca importanza che sta a destra tanto per starci
dasdsasderterowaa
09-02-2008, 19:31
no, infatti è il fondatore di forza italia... non è un candidato di poca importanza che sta a destra tanto per starci
Ma Forza Italia non è un partito di destra: è un agglomerato di socialisti, anzitutto.
Hai ragione: in effetti mi meraviglio come non sia un candidato del CSX
questa è una bassissima provocazione che cmq non mi meraviglia affatto...
io scrivo che c'è un problema tra berlusconismo e destra e tu mi rispondi che FI non è a destra... :doh:
Ma Forza Italia non è un partito di destra: è un agglomerato di socialisti, anzitutto.
http://www.shannondale.org/forum/images/smilies/applause.gif
dasdsasderterowaa
09-02-2008, 20:17
questa è una bassissima provocazione che cmq non mi meraviglia affatto...
io scrivo che c'è un problema tra berlusconismo e destra e tu mi rispondi che FI non è a destra... :doh:
Certo, Forza Italia non è assolutamente un partito di destra. Non ha i valori, i principi e le idee di un partito di destra. Tra l'altro, molti membri di Forza Italia provengono direttamente dall'ex Partito Socialista, che era un partito di sinistra.
Certo, Forza Italia non è assolutamente un partito di destra. Non ha i valori, i principi e le idee di un partito di destra. Tra l'altro, molti membri di Forza Italia provengono direttamente dall'ex Partito Socialista, che era un partito di sinistra.
... se non dal PC. (http://it.wikipedia.org/wiki/Sandro_Bondi)
dasdsasderterowaa
09-02-2008, 20:27
http://www.shannondale.org/forum/images/smilies/applause.gif
Ah già, mi sono dimenticato di dire che c'è anche qualche ex comunista del PCI.
EDIT: mi hai preceduto.
Ma Forza Italia non è un partito di destra: è un agglomerato di socialisti, anzitutto.
veramente lo psiconano lo ha definiyo un ectoplasma :sofico: :oink: :ciapet: :read:
http://www.msu.edu/~walltimo/gb/projectimages/slimer.jpg
Hai ragione: in effetti mi meraviglio come non sia un candidato del CSX
Bella cazzata.
Complimenti. Poi non ti lamentare con me dello spam (che ti manda qualcun altro a cui stai simpatico, evidentemente).
LuVi
John Cage
09-02-2008, 23:57
cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui :asd:
ci puoi spiegame meglio di cosa si tratta? Anche in una discussione apposita se è possibile. Suvvia, non puoi lasciarci così!
sid_yanar
10-02-2008, 00:07
ma cacchio se fossi di cdx prenderei atto dei FATTI, direi che effettivamente è scandaloso e penserei che probabilmente la destra che voglio non è quella di Mr.B ed i suoi soci...
in quanto non posso credere che le persone di destra (amanti dell'ordine, la legalità e quant'altro per antonomasia) possano accettare tutta questa sequela di scandali, misteri, situazioni incresciose....
ahimè dovrai abituarti, per quella che è la mia esperienza generalmente costoro hanno un metro di valutazione piuttosto singolare; amano l'ordine, la legalità e quanto altro solo se applicate agli altri, mai a loro stessi. Meno che mai ai loro idoli e/o rappresentanti. Da qui la cecità e l'indifferenza verso i fatti, anche i peggiori possibili.
pietro84
10-02-2008, 00:41
Certo, Forza Italia non è assolutamente un partito di destra. Non ha i valori, i principi e le idee di un partito di destra. Tra l'altro, molti membri di Forza Italia provengono direttamente dall'ex Partito Socialista, che era un partito di sinistra.
ormai AN è una appendice di FI... quindi se non lo è FI, qual è la destra?
pietro84
10-02-2008, 00:43
ahimè dovrai abituarti, per quella che è la mia esperienza generalmente costoro hanno un metro di valutazione piuttosto singolare; amano l'ordine, la legalità e quanto altro solo se applicate agli altri, mai a loro stessi. Meno che mai ai loro idoli e/o rappresentanti. Da qui la cecità e l'indifferenza verso i fatti, anche i peggiori possibili.
il punto è proprio questo
ciuketto
10-02-2008, 10:26
La cosa più grave è l'ignoranza della gente.
La cosa piu grave è che a Natale mi trovo a discutere in famiglia(parentado vario,circa 20 persone,tra cui anche rappresentanti sindacali e politici)e mi si da del matto quando dico che dell'utri ha sentenze passate in giudicato.
Mi si urla contro che sono un comunista che dovrebbe vivere a Cuba.
La cosa più grave è che queste cose non si sanno.
dasdsasderterowaa
10-02-2008, 10:36
ormai AN è una appendice di FI... quindi se non lo è FI, qual è la destra?
Infatti anche AN sta perdendo la sua identità di destra storica italiana. ;)
Credo che Forza Italia sia una forza di centrosinistra, perché basata su alcuni ex DC e molti ex Socialisti e anche qualche ex Partito Comunista. Sono queste le correnti politiche che animano Forza Italia.
LucaTortuga
10-02-2008, 10:49
Infatti anche AN sta perdendo la sua identità di destra storica italiana. ;)
Credo che Forza Italia sia una forza di centrosinistra, perché basata su alcuni ex DC e molti ex Socialisti e anche qualche ex Partito Comunista. Sono queste le correnti politiche che animano Forza Italia.
Quindi cosa dovrebbe votare, secondo te, uno di destra?
PD?
dasdsasderterowaa
10-02-2008, 10:59
Quindi cosa dovrebbe votare, secondo te, uno di destra?
PD?
Se si tratta di un moderato, credo che debba votare La Rosa Bianca.
Se invece è un estremista, allora a destra c'è l'imbarazzo della scelta tra Forza Nuova et similia.
Quindi cosa dovrebbe votare, secondo te, uno di destra?
PD?
Io sono di destra e voto Di Pietro, prediligo l'onesta' allo schieramento politico; il programma dell'Italia dei Valori e' abbatstanza vicino ad una destra liberale, anche se si schierano col centro-sinistra lo ritengo quanto di piu' vicino si possa trovare ora ad un partito di destra.
dasdsasderterowaa
10-02-2008, 11:14
Io sono di destra e voto Di Pietro, prediligo l'onesta' allo schieramento politico; il programma dell'Italia dei Valori e' abbatstanza vicino ad una destra liberale, anche se si schierano col centro-sinistra lo ritengo quanto di piu' vicino si possa trovare ora ad un partito di destra.
Ma come fai votare Di Pietro se ha intenzione di schierarsi con il PD?
come fai a votare uno che dice "un programma politico per battere Berlusconi"?
Agli italiani non serve un programma "'per battere Berlusconi"
ciuketto
10-02-2008, 11:17
Ma come fai votare Di Pietro se ha intenzione di schierarsi con il PD?
come fai a votare uno che dice "un programma politico per battere Berlusconi"?
Agli italiani non serve un programma "'per battere Berlusconi"
E come fa un elettore di AN a votare Fini se poi se che il voto andrà cmq a Berlusca?
Non per altro,ma perchè un mese fa Fini diceva che la CDL non esisteva piu..che non si sarebbe mai piu alleato con Berlusca..E ora un elettore di AN dovrebbe dare il suo voto a B?
Mah.
Ma come fai votare Di Pietro se ha intenzione di schierarsi con il PD?
come fai a votare uno che dice "un programma politico per battere Berlusconi"?
Agli italiani non serve un programma "'per battere Berlusconi"
E' l'unico che cerca di fare qualcosa per dare una pulita al parlamento, vuole affaristi, corrotti, mafiosi etc. dietro le sbarre siano essi poveracci o presidenti operai, tutti in galera senza distinzione. Quella secondo me e' la BASE per una societa' che funzioni, levare i delinquenti ai vertici. Berlusconi e' il protettore di tutta questa gente, e' l'unico in grado di tutelarli e tenerli fuori da San Vittore, quindi per liberare il parlamento italiano dai delinquenti si parte dalla rimozione di Berlusconi.
Di Pietro avra' anche tanti difetti, ma non prende per il culo i suoi elettori, non ha mai detto che non si sarebbe mai messo con Veltroni, per poi schierarcisi, mentre non si puo' dire altrettanto dell'integerrimo Fini, o di Casiniche sta prontamente tornando all'ovile.
Io voto coerenza ed onesta', nella speranza che un giorno abbia numeri sufficienti per riuscire a fare cio' che promette.
dasdsasderterowaa
10-02-2008, 11:33
E' l'unico che cerca di fare qualcosa per dare una pulita al parlamento, vuole affaristi, corrotti, mafiosi etc. dietro le sbarre siano essi poveracci o presidenti operai, tutti in galera senza distinzione. Quella secondo me e' la BASE per una societa' che funzioni, levare i delinquenti ai vertici. Berlusconi e' il protettore di tutta questa gente, e' l'unico in grado di tutelarli e tenerli fuori da San Vittore, quindi per liberare il parlamento italiano dai delinquenti si parte dalla rimozione di Berlusconi.
Di Pietro avra' anche tanti difetti, ma non prende per il culo i suoi elettori, non ha mai detto che non si sarebbe mai messo con Veltroni, per poi schierarcisi, mentre non si puo' dire altrettanto dell'integerrimo Fini, o di Casiniche sta prontamente tornando all'ovile.
Io voto coerenza ed onesta', nella speranza che un giorno abbia numeri sufficienti per riuscire a fare cio' che promette.
Se volesse percorrere davvero queste finalità, dovrebbe correre da solo. ;)
E invece sembra che non lo farà.
P.S:
io non mi riconosco più nell'Udc, soprattutto se entra nel Popolo delle libertà.
dasdsasderterowaa
10-02-2008, 11:36
E come fa un elettore di AN a votare Fini se poi se che il voto andrà cmq a Berlusca?
Non per altro,ma perchè un mese fa Fini diceva che la CDL non esisteva piu..che non si sarebbe mai piu alleato con Berlusca..E ora un elettore di AN dovrebbe dare il suo voto a B?
Mah.
Infatti ho detto che se si tratta di un elettore moderato, che non guarda agli immigrati come se fossero il male della società - come invece fa l'estrema destra - dovrebbe votare la Rosa Bianca.
fsdfdsddijsdfsdfo
10-02-2008, 11:40
Hai ragione: in effetti mi meraviglio come non sia un candidato del CSX
Quando pensi che uno abbia raggiunto il fondo.... prende la pala e si mette a scavare.
Se volesse percorrere davvero queste finalità, dovrebbe correre da solo. ;)
E invece sembra che non lo farà.
P.S:
io non mi riconosco più nell'Udc, soprattutto se entra nel Popolo delle libertà.
Per il paese sono molto meglio Veltroni + Di Pietro al governo, piuttosto che Di Pietro da solo, Veltroni da solo, e Berlusconi al governo.
dasdsasderterowaa
10-02-2008, 11:50
Per il paese sono molto meglio Veltroni + Di Pietro al governo, piuttosto che Di Pietro da solo, Veltroni da solo, e Berlusconi al governo.
Mah, io non li voterei proprio sia Veltroni che Berlusconi. Ma è un opinione personale.
Mah, io non li voterei proprio sia Veltroni che Berlusconi. Ma è un opinione personale.
Con la differenza che uno e' un pregiudicato ed ha dimostrato piu' volte che punta ad una cosa sola: l'impunita'. L'altro no, ed ha anche la fedina penale pulita.
redegaet
10-02-2008, 13:25
Questo è il mio più grande rammarico: a destra oggi non si può votare se si ha un minimo di coscienza e di amore per il proprio paese, ci sono più inquisiti e mafiosi che in carcere. Io voterei a sinistra comunque, per ideologia (anche se oggi ciò non ha più molto senso), ma mi spiace davvero non poter vedere un confronto con una destra che rappresenta solo idee diverse dalle mie, ma alternative ed oneste e non gente collusa, dal passato dubbio e sospetto.
Mi chiedo come facciano gli elettori di destra ad essersi rassegnati a votare per un personaggio e la sua corte, che più volte è stata accostata e giudicata collusa con ambienti veramente poco raccomandabili e che dovrebbero stare il più lontano possibile dalle poltrone del potere.
Casini con che coraggio parla di pulizia della politica, che deve partire dai partiti (visto che sempre il cdx ci impedisce come elettori di scegliere i candidati) se poi ha ricandidato un personaggio come Cuffaro, e che forse adesso lo porterà in parlamento...
Veltroni e Di Pietro magari non saranno la perfezione, ma hanno detto di non candidare gente inquisita o condannata, mi sembra un buon punto di partenza, per tutti quelli stanchi di questa politica, proprio come lo sono io.
Ciao, Alex
Questo è il mio più grande rammarico: a destra oggi non si può votare se si ha un minimo di coscienza e di amore per il proprio paese, ci sono più inquisiti e mafiosi che in carcere. Io voterei a sinistra comunque, per ideologia (anche se oggi ciò non ha più molto senso), ma mi spiace davvero non poter vedere un confronto con una destra che rappresenta solo idee diverse dalle mie, ma alternative ed oneste e non gente collusa, dal passato dubbio e sospetto.
Mi chiedo come facciano gli elettori di destra ad essersi rassegnati a votare per un personaggio e la sua corte, che più volte è stata accostata e giudicata collusa con ambienti veramente poco raccomandabili e che dovrebbero stare il più lontano possibile dalle poltrone del potere.
Casini con che coraggio parla di pulizia della politica, che deve partire dai partiti (visto che sempre il cdx ci impedisce come elettori di scegliere i candidati) se poi ha ricandidato un personaggio come Cuffaro, e che forse adesso lo porterà in parlamento...
Veltroni e Di Pietro magari non saranno la perfezione, ma hanno detto di non candidare gente inquisita o condannata, mi sembra un buon punto di partenza, per tutti quelli stanchi di questa politica, proprio come lo sono io.
Ciao, Alex
Non sappiamo ancora se il PD candidera' condannati o meno, leggi qui. (http://www.instablog.org/ultime/13729.html)
pietro84
10-02-2008, 21:34
Non sappiamo ancora se il PD candidera' condannati o meno, leggi qui. (http://www.instablog.org/ultime/13729.html)
ad anno zero Franceschetti ha dichiarato che il PD non candiderà condannati.
se ha mentito il PD si è giocato il mio voto :D
ad anno zero Franceschetti ha dichiarato che il PD non candiderà condannati.
se ha mentito il PD si è giocato il mio voto :D
Se fosse vero sarebbe un'ottima notizia, non sono un sondaggista, ma tra le persone che frequento percepisco un gran bisogno di legalita', potrebbe rivelarsi un jolly.
Dalla sentenza-bis sulla strage di Via D'Amelio della
corte d'assise d'appello di Caltanissetta (con molte
pagine che riguardano berlusconi)
FONTE:http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/cassazione.html
«Poco prima della strage di Capaci, Ganci gli aveva
confidato (a Cancemi, ndr) che Riina si era incontrato
con persone importanti», scrive la sentenza. «È bene
precisare che Cancemi non ha mai affermato che queste
persone fossero Dell'Utri e Berlusconi, e ha anzi
detto che nessuno gli aveva mai confermato
esplicitamente che questo incontro vi era stato, anche
se il Cancemi non ha nascosto di avere elaborato
quell'idea. Cancemi, quindi, avanzava solo sul piano
deduttivo un collegamento fra la consumazione delle
stragi e gli incontri con "persone importanti", di cui
aveva parlato in precedenza, finalizzati ai mutamenti
legislativi cui Riina aspirava. Cancemi istituiva un
collegamento di tipo logico tra i rapporti personali
che il Riina manteneva, le stragi e i mutamenti
legislativi per bloccare e screditare i pentiti. Per
Cancemi la motivazione principale della strage di via
D'Amelio era di ottenere una modifica immediata della
legislazione sui pentiti. Così Riina spiegava
l'urgenza di portare a termine l'uccisione del dr.
Borsellino. La strage era l'adempimento di un impegno,
di un obbligo che aveva contratto con chi gli aveva
promesso la modifica della legge».[B]
Prosegue la sentenza: «L'accelerazione soggettivistica
che Riina ha dato agli avvenimenti nel corso del 1992,
il concentrarsi dell'interesse spasmodico alla
soppressione di Paolo Borsellino proprio quel 19
luglio del 1992, non si giustifica con il movente
della vendetta per il passato del magistrato. La
scelta dei tempi per assassinare il giudice mette in
luce la complessità della strategia, elaborata dopo la
sentenza del maxiprocesso e la conseguente svolta
epocale che essa rappresentava nei rapporti tra Stato,
politica e mafia. Mette in luce altresì l'esigenza per
Cosa nostra di compiere un'autentica rivoluzione in
tali rapporti, attraverso interventi radicali, per
rispondere alla condanna e alle sue implicazioni.
Nello stesso tempo i contraccolpi della prima strage e
il ruolo che Paolo Borsellino stava assumendo nelle
settimane successive alla strage di Capaci imponeva
l'esigenza della sua immediata soppressione e
l'assunzione consapevole dei costi che ciò avrebbe
comportato per proseguire nella nuova strategia. Tutto
ciò si riflette sul piano esecutivo con il succedersi
frenetico di riunioni e incontri, con la mobilitazione
dell'intero corpo dell'organizzazione e la necessità
per Riina non solo di ordinare la strage, ma anche di
spiegarne la necessità e i tempi. Da qui la riunione
nella villa di Calascibetta alla quale Riina partecipa
non tanto per sollecitare l'esecuzione e verificare lo
stato dell'organizzazione, ma per spiegare l'assoluta
necessità della perfetta riuscita per le sorti
dell'intera organizzazione».
il giudice doveva morire. Borsellino doveva morire. E
subito. A ogni costo: «Non deve sorprendere in
quest'ottica che, come ha spiegato Cancemi, nei mesi
successivi anche dopo la stretta repressiva Riina
ostentasse ottimismo e chiedesse ai suoi pazienza e
che Provenzano dopo l'arresto del Riina avesse
ribadito che la linea di Riina dovesse essere
proseguita, quasi che fosse stato messo in conto un
periodo di indurimento dello Stato che doveva tuttavia
preludere nel tempo a un progressivo ammorbidimento
fino alla conclusione del desiderato accordo di più
ampio respiro, sulla base delle richieste più volte
avanzate (...). [B]Riina aveva messo in conto tutto,
anche il 41 bis, non aveva mai dimostrato sorpresa per
la reazione dello Stato dopo il 19 luglio, la sua era
una prospettiva di lungo periodo: "Alla lunga
vinceremo noi"».
Prosegue la sentenza: «L'omicidio del dr. Borsellino
(era, ndr) da portare a termine in fretta, con
"premura"», perché era in corso «la trattativa sui
benefici che Cosa nostra avrebbe ottenuto da quella
azione. Riina aveva soggiunto che bisognava mettere in
ginocchio le istituzioni e che dovevano dimostrare di
essere i più forti. (...). Ganci, quando la riunione
si era sciolta, nel commentare con Cancemi le parole
di Riina con la frase "questo ci vuole rovinare tutti"
soggiunse che il Riina "aveva una certezza" e che
stava trattando "una cosa enorme". Nel corso di
analoghe successive riunioni nel corso delle quali
Riina aveva assicurato tutti che le cose stavano
procedendo secondo i piani, fu affrontato l'argomento
del carcere duro che nel frattempo era stato
ripristinato per i mafiosi. Riina rispondeva che
quella situazione momentanea sarebbe stata superata
dagli impegni che lui aveva avuto dalle persone con le
quali aveva trattato e che tutto sarebbe stato
superato in futuro; che tutto veniva fatto per il bene
di Cosa nostra. Invitava a stare tranquilli e ad avere
pazienza».
Ma quali erano i motivi di tanta fretta? «La
precipitazione e la concitazione con la quale si
addivenne alla esecuzione del piano contro Borsellino
è da ascrivere, invece, a tre eventi esterni che si
connettono tra loro e assumono senso alla luce delle
inquietanti dichiarazioni dei collaboratori di
giustizia (...). La tradizionale attenzione di Cosa
nostra nel calibrare le proprie azioni in rapporto ai
possibili riflessi sulle decisioni di natura
politico-giudiziaria, avrebbe dovuto comportare
un'astensione da condotte idonee a far precipitare
quelle decisioni in un senso sfavorevole
all'organizzazione. Un'azione eclatante di Cosa
nostra, in pendenza di situazioni incerte che da
quell'azione avrebbero potuto essere pregiudicate (in
effetti la strage di via D'Amelio determinò la
conversione del decreto legge sul carcere duro con
aggravamenti) si giustifica soltanto se, a fronte di
quel costo, si fossero prospettati benefici di ben più
ampia portata e sia pure a lungo termine (...). A
fronte dei malumori dei detenuti nel periodo
successivo alle stragi, Bernardo Brusca, compare di
Riina, soleva ricordare che certamente il suo compare
aveva dovuto con la strage accontentare "qualcuno a
cui non poteva dire di no" e quindi ribadiva il
concetto fondamentale che ciò che poteva apparire un
"male" si sarebbe rivelato nel lungo periodo un bene
per Cosa nostra».
Infatti «fra i vecchi boss detenuti, tutti vecchi
compagni d'arme di Riina (...) era, quindi, diffusa
l'opinione che nella strage di via D'Amelio vi fosse
stato un "suggeritore" esterno, al quale il Riina non
si era potuto sottrarre. Tale "suggeritore" andava
ricercato tra gli interessati all'indagine su mafia e
appalti nella quale il dr. Borsellino aveva
dichiarato, imprudentemente, di volersi impegnare a
fondo, nello stesso momento in cui Tangentopoli
cominciava a profilarsi all'orizzonte. In questo senso
tanto il Brusca che il Calò ritenevano che la
decisione di uccidere il dr. Borsellino, nel momento
meno opportuno, dovesse risalire proprio a Bernardo
Provenzano, dei due capi corleonesi certamente il più
sensibile all'argomento appalti pubblici».
I tre «eventi esterni» che spiegano la fretta di Cosa
nostra nell'eliminare a ogni costo Borsellino, per i
giudici di Caltanissetta sono:
1. L'intervista rilasciata nel 1991 da Borsellino al
giornalista francese Fabrizio Calvi, in cui «racconta
la carriera criminale del Mangano, esponente della
famiglia mafiosa di Porta Nuova, estorsore e grande
trafficante di stupefacenti, ed espone quanto è a sua
conoscenza e quanto ritiene di rivelare sui rapporti
tra Mangano, Dell'Utri e Berlusconi. Nel corso
dell'intervista il dr. Borsellino, pur mantenendosi
cauto e prudente per non rivelare notizie coperte da
segreto o riservate, consultando alcuni appunti in suo
possesso, forniva indicazioni sulla conoscenza di
Mangano con il Dell'Utri e sulla possibilità che il
Mangano avesse operato, come testa di ponte della
mafia a Milano in quel medesimo ambiente (...).
«Ma, se così è, non è detto che i contenuti di
quell'intervista non siano circolati tra i diversi
interessati, che qualcuno non ne abbia informato
Salvatore Riina e che questi ne abbia tratto
autonomamente le dovute conseguenze, visto che, come
abbiamo detto in precedenza, questa Corte ritiene,
come Brusca e non come Cancemi, che il Riina possa
aver tenuto presente nel decidere la strage gli
interessi di persone che intendeva "garantire per ora
e per il futuro", senza per questo eseguire un loro
ordine o prendere formali accordi o intese o dover
mantenere promesse. Alla fine di maggio del 1992, dopo
la strage di Capaci, Cosa nostra era in condizione di
sapere che Paolo Borsellino aveva rilasciato una
clamorosa intervista televisiva a dei giornalisti
stranieri, nella quale faceva clamorose rivelazioni su
possibili rapporti di Vittorio Mangano con Dell'Utri e
Berlusconi, rapporti che avrebbero potuto nuocere
fortemente sul piano dell'immagine, sul piano
giudiziario e sul piano politico a quelle forze
imprenditoriali e politiche alle quali fanno esplicito
riferimento le dichiarazioni di Angelo Siino, sulle
quali i capi di Cosa nostra decisamente puntavano per
ottenere quelle riforme amministrative e legislative
che conducessero in ultima istanza ad un
alleggerimento della pressione dello Stato sulla mafia
e alla revisione della condanna nel maxi processo.
«Con quell'intervista Borsellino mostrava di conoscere
determinate vicende; mostrava soprattutto di non avere
alcuna ritrosia a parlare dei rapporti tra mafia e
grande imprenditoria del nord, a considerare normale
che le indagini dovessero volgere in quella direzione;
non manifestava alcuna sudditanza psicologica ma anzi
una chiara propensione ad agire con gli strumenti
dell'investigazione penale senza rispetto per alcun
santuario e senza timore del livello al quale
potessero attingere le sue indagini, confermando la
tesi degli intervistatori che la mafia era non solo
crimine organizzato ma anche connessione e
collegamenti con ambienti insospettabili dell'economia
e della finanza. Riina aveva tutte le ragioni di
essere preoccupato per quell'intervento che poteva
rovesciare i suoi progetti di lungo periodo, ai quali
stava lavorando dal momento in cui aveva chiesto a
Mangano di mettersi da parte perché intendeva gestire
personalmente i rapporti con il gruppo milanese. È
questo il primo argomento che spiega la fretta,
l'urgenza e l'apparente intempestività della strage.
Agire prima che in base agli enunciati e ai propositi
impliciti di quell'intervista potesse prodursi un
qualche irreversibile intervento di tipo giudiziario».
2. La trattativa in corso tra Cosa nostra e uomini
dello Stato: «Per Brusca, Borsellino muore il 19
luglio 1992 per la trattativa che era stata avviata
fra i boss corleonesi e pezzi delle istituzioni. Il
magistrato era venuto a conoscenza della trattativa e
si era rifiutato di assecondarla e di starsene zitto.
Nel giro di pochi giorni dall'avvio della trattativa
Borsellino viene massacrato».
3. L'annuncio pubblico, fatto circolare dopo la morte
di Falcone, che Borsellino sarebbe diventato
procuratore nazionale antimafia.
L'ombra dei servizi segreti. C'è, dunque, una
trattativa in corso tra pezzi dello Stato e Cosa
nostra, sullo sfondo delle stragi del 1992-93. Ma c'è
anche l'ombra dei servizi segreti. Secondo un
consulente tecnico molto valorizzato nella sentenza,
il mago delle analisi dei traffici telefonici
Gioacchino Genchi, personaggi misteriosi (ma non
mafiosi) hanno tenuto sotto controllo i telefoni di
Borsellino e forse hanno controllato dall'alto - dal
monte Pellegrino - la zona della strage.
Sul monte Pellegrino sorge il Castello Utveggio,
bizzarra costruzione in cui ha sede il Cerisde, un
misterioso centro studi che, secondo Genchi, copriva
un centro del Sisde, il servizio segreto civile in
quegli anni controllato a Palermo da Bruno Contrada.
L'analisi dei tabulati delle telefonate di un
indagato, Gaetano Scotto, ha evidenziato una chiamata,
avvenuta qualche mese prima della strage, tra Scotto e
l'utenza del Castello Utveggio. Sul luogo della
strage, poi, scompare misteriosamente l'agenda di
Borsellino, da cui il magistrato non si separava mai.
Un'utenza telefonica clonata, in possesso di boss
mafiosi, chiama uno dei villini che si trovano lungo
il tragitto che l'auto di Borsellino ha percorso la
domenica della strage, ma anche alcune utenze del
Sisde. Pochi secondi dopo l'esplosione, dalla sede del
Sisde (sempre vuota la domenica, tranne quella
domenica) parte una telefonata che raggiunge il
cellulare di Contrada. Ma mentre erano in corso queste
delicatissime indagini, aveva spiegato Genchi in aula,
la pista dei possibili «aiuti esterni» viene bruciata
dall'intempestivo fermo di Pietro Scotto e lo stesso
Genchi è costretto a farsi da parte.
In conclusione, la sentenza afferma che «non vi è
ragione di ricorrere a mandanti occulti o a un terzo
livello per ammettere che nei grandi delitti di mafia
esistono complicità e connivenze che il sistema non
riesce a individuare e a portare alla luce». I
giudici, richiamando il contributo portato nel
processo da Genchi, sottolineano i «condizionamenti e
i veri e propri divieti opposti a quanti all'interno
degli apparati pubblici agivano con l'esclusivo
intento di ricerca della verità, e nel caso di specie
all'indagine su tracce e dati che riconducevano a un
sostegno logistico ed informativo al commando mafioso
di non identificati soggetti appartenenti ad apparati
pubblici».
I giudici così concludono: «Questo processo concerne
esclusivamente gli esecutori materiali, coloro che
hanno attivamente lavorato per schiacciare il bottone
del telecomando. Ma questo stesso processo è
impregnato di riferimenti, allusioni, elementi
concreti che rimandano altrove, ad altri centri di
interessi, a coloro che in linguaggio non giuridico si
chiamano i "mandanti occulti", categoria rilevante non
solo sotto il profilo giuridico, ma anche sotto quello
politico e morale. E quindi qui finisce il processo
agli esecutori della strage di via D'Amelio, ma non
certamente la storia di questa strage annunciata che
deve essere ancora in parte scritta».
ahimè dovrai abituarti, per quella che è la mia esperienza generalmente costoro hanno un metro di valutazione piuttosto singolare; amano l'ordine, la legalità e quanto altro solo se applicate agli altri, mai a loro stessi. Meno che mai ai loro idoli e/o rappresentanti. Da qui la cecità e l'indifferenza verso i fatti, anche i peggiori possibili.
non so se conosci la barzelletta del comunista e della distribuzione dei beni "dei ricchi".
Io me ne rendo conto di quanto ci siano stupidi tifosi dalle mie parti, ma mi rendo conto che non sono la maggioranza.
allo stesso modo, mi rendo conto che ci sono stupidi tifosi a sinistra, ma non credo siano la maggioranza.
Anche perché altrimenti la sfida non sarebbe cercare il centro ma cercare gli estremi.
Se si va per generalizzazioni, si rischia di non esser nulla più che un tifoso o quantomeno uno che non ha voglia di farsi idee proprie ed usa quelle del gruppo.
Up.
Al peggio non c'è mai fine, neppure se il peggio è Ciarrapico; esiste anche Dell'Utri.
LuVi
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