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View Full Version : Yamaha R6 o Honda CBR??


Burlindo
26-01-2008, 17:28
Ciao a tutti, è da un bel po' che non scrivo qualcosa in questo forum. Colgo l'occasione per chiedere chi di voi ha uno di qesti modelli di moto, visto che mi sto preparando per l'acquisto. Mi interessa soprattutto sapere impressioni di guida e manovrabilità. Poi c'è un dubbio che non riesco a chiarire.... a secco la cbr pesa sui 155 kg e l'r6 166, ma in ordine di marcia si passa a 180 per la honda..... però non si capisce bene quanto pesa effettivamente la yamaha....

CYRANO
26-01-2008, 19:28
LA cbr ha fatto sempre della guidabilità la sua arma vincente.
E' sempre stata la più " facile" e la meno estrema del lotto.
Probabilmente la R6 è più emozionante e penso che in pista sia più performante.


C,kalzla

Grave Digger
26-01-2008, 20:03
immagino CBR,a quanto pare a questo giro è la migliore,anche se ho letto gran bene della zx-6r :) ....

gixxer e yamaha si equivalgono ;) .....

Burlindo
27-01-2008, 08:21
In effetti l'R6 è un mostro di potenza, arriva fino a 135 cv (a parte che solo in pista riesci a sfruttarli...). Tutttavia con il nuovo sistema a condotti variabili, "dovrebbe" essere più fuida anche ai medi regimi. Tuttavia non sono ancora riuscito a trovare dati precisi sul peso in ordine di marcia.....

Grave Digger
27-01-2008, 09:13
In effetti l'R6 è un mostro di potenza, arriva fino a 135 cv (a parte che solo in pista riesci a sfruttarli...). Tutttavia con il nuovo sistema a condotti variabili, "dovrebbe" essere più fuida anche ai medi regimi. Tuttavia non sono ancora riuscito a trovare dati precisi sul peso in ordine di marcia.....

non lasciarti impressionare dai dati dichiarati da yamaha,proprio loro hanno lo scettro di cazzari del secolo ;) .....per dirti,nel 2002 la yamaha r6 era la moto meno potente del lotto di allora,aveva 98 cv alla ruota secondo in moto,però yamaha ne dichiarava 120 al pignone(non esiste che una trasmissione se magna 22 cv ) ;) .....ed i 15500 giri non li vedeva neanche con il binocolo(secondo me anche lì c'erano i presupposti per lo scandalo stile 2006,cmnq non entro nel merito :) )

a scopo puramente eruditivo:

gsx-r 600 k2:105,5
kawa ninja 636:106
honda cbr 600 F Sport:100,5

giusto per mettere i puntini sulle i ;) ....

Black Dawn
27-01-2008, 10:29
Per la Honda il 2008 sarà l'inizio del suo declino, soprattutto in fatto di vendite (CBR1000RR obrobrio-blade docet)...

Le case concorrenti a parità di prezzo offrono decisamente di più, io opterei per la R6 senza colpo ferire. ;)

Zappz
27-01-2008, 11:38
In effetti l'R6 è un mostro di potenza, arriva fino a 135 cv (a parte che solo in pista riesci a sfruttarli...). Tutttavia con il nuovo sistema a condotti variabili, "dovrebbe" essere più fuida anche ai medi regimi. Tuttavia non sono ancora riuscito a trovare dati precisi sul peso in ordine di marcia.....

per il peso considera un 20/30kg in piu' del peso a secco...

_Tore_
27-01-2008, 15:12
I 600 più o meno si equivalgono tutti, cambiano di poco ed è soggettivo dire quale sia migliore.
Non lasciarti fuorviare dai dati dichaiarati, sono sempre da prendere con le molle. ;)

Compra quella che ti piace ed emoziona di più. ;)

Non è il cavallo in più o meno a fare la differenza (piuttosto ci si deve chiedere quanti cavalli si è in grado di sfruttare realmente) e non è il kg di differenza a rendere la moto più o meno manegevole, contano molto le quote ciclistiche e la distribuzione dei pesi.

Se puoi, provale prima e giudica in prima persona. ;)

Burlindo
27-01-2008, 16:59
eh... se potessi provarle non avrei tutti questi dubbi. Si è vero che bisogna prendere i dati con le pinze... e comunque la potenza di 135 cv era riferito con air-box in pressione. Senza dovrebbero essere 129. Comunque non m'interessa tanto il cavallo in più o in meno anche se i 119 della cbr comunque non sono pochi. Il cbr nero mi prende un casino... ma anche la nuova r6 blu con i cerchi dorati... :muro: :muro: :muro: non riesco a decidermi...

Grave Digger
27-01-2008, 17:06
eh... se potessi provarle non avrei tutti questi dubbi. Si è vero che bisogna prendere i dati con le pinze... e comunque la potenza di 135 cv era riferito con air-box in pressione. Senza dovrebbero essere 129. Comunque non m'interessa tanto il cavallo in più o in meno anche se i 119 della cbr comunque non sono pochi. Il cbr nero mi prende un casino... ma anche la nuova r6 blu con i cerchi dorati... :muro: :muro: :muro: non riesco a decidermi...

allora prendi quella che più ti aggrada ;) .......


p.s.:anche i 129 cv dichiarati senza airbox in pressione sono una fandonia non indifferente,alla ruota non superano i 109-110 cv,ma non è questo il problema :) ......ciò che conta è che la moto sia adatta alle tue esigenze,non stare attento al cavallo,fai in modo di provarla e decidi :) ....

non hai considerato il mercato dell'usato :) ????

MM46
27-01-2008, 17:16
Un mio amico si è preso la R6 Limited Edition Laguna Seca.. che dire.. una figata..

Snickers
27-01-2008, 19:39
Posso dire una unica cosa che so per certo, e cioé che le Gixxer 600, modello k6/K7 (il K8 non ho idea di come sia se han cambiato o meno) è la 600 con la rapportatura più corta in assoluto (e non di poco) rispetto alle altre.

Athlon
27-01-2008, 21:09
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:


scegliere una moto in base ai CV o al peso


:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:


spero veramente che tu ci stia prendendo in giro ...

:mbe: :mbe:

Athlon
27-01-2008, 21:14
copiata ed incollata da IHM.... vecchia ma sempre attuale




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Il motociclista da giornaletto

Questo individuo, non appena passata la sbronza di Capodanno, corre in
edicola ad acquistare i vari giornali di moto per vedere come saranno le
nuove moto, ed incomincia a costruire castelli in aria e sognare di vincere
il Gran Premio della Flaminia che si correrà la prima domenica di maggio.
Attende con ansia il numero di Motociclismo dove viene fatta la prova
comparativa delle 600 sportive, lo legge avidamente, e scarta in
successione:
la Ducati 749, perchè è bicilindrica e poi le moto italiane gli stanno antipatiche;
la Kawasaki 600 perchè, oltre ad essere orribilmente verde, sulla
pista di Calafat (che lui non sa neanche dove sia), è più lenta sul giro di
ben 2 decimi di secondo rispetto la Honda; la Yamaha 600, perchè i freni
nell'uso gravoso in pista allungano di 40 cm lo spazio di frenata rispetto
la Honda; la Suzuki 600, perchè a causa del peso superiore di ben 700
grammi, è più lenta di 15 millisecondi in accelerazione sui 400 metri
rispetto la Honda.

Dopo questa approfondita analisi, corre dal concessionario per permutare la
sua Suzuki GSXR 600 vecchia di 7 mesi, ormai sorpassata dalle nuove
tecnologie Honda, con la nuova CBR 600R; il concessionario gli mostra una
lista d'attesa lunga come la via Appia, ma lui lo corrompe offrendogli la
Suzuki in permuta 3000 euro, un prezzo pari alla metà del valore di mercato,
purchè sia il primo ad avere il nuovo gioiello di Hamamatsu. Il
concessionario ci sta, però vuole la Suzuki subito come pegno in conto
vendita, il motociclista da giornaletto accetta, 2 ore dopo il
concessionario ha rivenduto la Suzuki a 6000 euro, dopo 2 mesi telefona al
motociclista dicendo: le moto stanno arrivando, a proposito ho un cliente
interessato per il tuo Suzuki ma mi offre 2800 euro, che faccio, gliela do?
Il motociclista da giornaletto, strappando la promessa che gli immatricolino
la moto entro il prossimo fine settimana, accetta. Il giorno fatidico si
reca dal concessionario, firma cambiali per 10000 euro, incassa i 2800 euro
della vendita della Suzuki, e sale in sella del nuovo gioiello di Hamamatsu
tra gli sguardi perplessi dei meccanici e del concessionario e,
specchiandosi nella vetrina, si accorge con orrore di avere indosso una tuta
bianco-azzurra ed un casco Fujiwara che non sono pandant con la scritta che
porta sul serbatoio. Torna a casa, e dopo una notte insonne passata a
sfogliare Motosprint, compila una lista della spesa così fatta: tuta
Dainese; casco Shoei; guanti Spidi; stivali Alpinestars. Torna dal
concessionario, che dopo una rapida trattativa gli procura la mercanzia
richiesta in cambio del vecchio abbigliamento (vecchio per modo di dire,
l'aveva comprato 7 mesi prima) e dei 2800 euro ottenuti dalla vendita della
Suzuki; dopo pochi minuti che lui se n'è andato, l'acquirente del Suzuki,
appostato come un falco all'angolo della strada, entra ed acquista tutta
l'attrezzatura usata al prezzo di 400 euro. Felice per essere vestito come i
piloti che tutte le domeniche fanno palpitare i cuori degli appassionati,
inizia la delicatissima fase del rodaggio secondo quanto letto nei manuali
di tecnica motociclistica di Massimo Clarke: si mette sul raccordo anulare,
e ne esegue 16 volte il giro (totale 990 km) ad una velocità compresa tra i
100 ed i 120 km/h. Dopo 10 ore torna a casa distrutto, e dopo aver letto su
Mototecnica i valori di serraggio delle testate del suo CBR, si addormenta
sognando Erv Kanemoto che gli fa il primo tagliando. In realtà il meccanico
del concessionario si chiama Righetto, e quando lo vede entrare in officina
per il tagliando dei 1000 km dopo solo 2 giorni dall'acquisto della moto si
frega le mani: dopo che il motociclista si è raccomandato tanto sulle coppie
di serraggio della testata, gli cambia l'olio e il filtro, e gli presenta il
conto facendogli credere che gli ha smontato le testate per lucidargli i
condotti; il motociclista da giornaletto è costretto a vendersi il cellulare
per pagare i 500 euro del primo tagliando; nel frattempo la moto è stata
usata per tutta una settimana da Righetto ed i suoi amici, con impennate,
sfrizionate e fuorigiri a più non posso. E' arrivato il giorno della prima
uscita ufficiale: il motociclista da giornaletto ha tenuto nascosto a tutti
l'acquisto del nuovo bolide di Hamamatsu, e si reca al punto di ritrovo
(benzinaio Esso della Flaminia) per sbalordire gli amici del gruppo con la
sua nuova cavalcatura; arrivato lì, lo sbalodirmento viene a lui, perchè ben
14 dei 18 componenti del gruppo sono in sella alla nuova, fiammante,
introvabile CBR 600R, ed essendo tutte le moto uguali, ed anche vestiti
praticamente uguali, nessuno riesce a distinguersi.

Dopo aver fatto benzina, preso il caffè, e regolato le sospensioni secondo
quanto suggerito nell'articolo di In Moto, il gruppo selvaggio parte con
destinazione Narni, sgasando come e più che nei box della MotoGP, e
zigzagando fino al secondo ingresso del cimitero di Prima Porta per scaldare
le gomme sui fianchi, dove un vigile li ferma per permettere alle auto di
uscire dal cimitero; mentre aspetta il via libera, il motociclista guarda i
cipressi, si alza sulle punte dei piedi e si tocca i maroni, subito
imitato dagli altri amici perchè questo gesto fa tanto Valentino Rossi, si
da una grattatina al kulo, controlla per l'ultima volta con la coda
dell'occhio lo stato della spalla del pneumatico posteriore, ingrana la
prima e parte.

Come potete ben capire, sono appena iniziate le prove libere del Gran Premio
della Flaminia che si correrà la prima domenica di maggio. Le prove vengono
usate per testare le moto da poco arrivate dalla factory di Hamamatsu,
metterle a punto, controllare se l'asfalto della Flaminia sia stato rifatto
in qualche curva e verificare le velocità massime con i rapporti di serie,
cosa cui provvedono con l'autovelox alcuni poliziotti travestiti da
commissari di corsa. Non trattandosi di una corsa vera e propria, arrivare
primi non porta alla gloria ma solo ad una grande soddisfazione morale, e
qui tra tutte le CBR600 R 2003 svetta un tipo con la CBR600 del 1987, tuta
gialla con scritta blu, che sta un pò sul culo agli altri del gruppo perchè
si lamenta di essere l'unico con la moto vecchia, e suo padre non gli vuole
comprare almeno la carenatura come quella nuova. Ma torniamo al protagonista
della storia: partito come un razzo, con tanto di impennata e saluto con la
mano al pubblico che assiste lo show (ovvero contadine che ai bordi della
strada raccolgono cicoria e lumache), stira le marce fino alla sesta fino
all'entrata del limitatore di giri, viene flashato dalla polizia a 230 km/h
alla fine del primo rettilineo, e viene sorpassato da tutto il gruppo alla
prima staccata, che anticipa clamorosamente di 100 metri perchè spaventato
dalla troppa velocità; arriva in curva a 40 km/h con la sesta ancora
inserita, apre il gas e scopre quanto avesse ragione il test di Motorcycle
News, secondo il quale la CBR600 R è un pò vuota in basso; scala di getto 5
marce, riapre il gas e la moto gli si impenna a 90 gradi, chiude il gas e
pinza il freno davanti invece che quello dietro, la ruota davanti tocca
terra bloccata e scarta, lui lascia il freno e il manubrio inizia ad
oscillare impazzito, anche la ruota posteriore inizia a saltare, si fa 100
metri in preda alle convulsioni della moto, infine lo sbacchettamento
termina e la moto si ferma a 10 cm dal fosso che costeggia la strada. Il
nostro eroe scende, guarda con terrore se c'è qualcuno che ha assistito alla
scena, fa pipì nel fosso (non senza difficoltà, vista la tuta intera), da
un'occhiata sprezzante all'avantreno della moto, si dice che un'ammortizzare
di sterzo migliore potevano pure montarcelo, regola le sospensioni
indurendole al massimo (così la moto oscillerà di meno), e riparte
all'inseguimento del gruppo, ormai scomparso all'orizzonte. Mentre si
produce nel suo massimo sforzo per recuperare il distacco, durante una piega
inaudita alla esse di Morlupo, viene superato all'esterno da una Suzuki
GSXR600 guidata da uno vestito in maniera familiare... Arrivato ai tornanti
che precedono Civita Castellana, viene passato sul primo tornante da un
monocilindrico Gilera Saturno 600 (quello però col motore 4 valvole ad
acqua, che vi credevate!), e nel secondo tornante da UDITE! UDITE! un
bicilindrico Monster 600 col bauletto; punto nell'orgoglio, tenta una
reazione al terzo tornante, ma dopo aver piegato leggermente più del solito
ed aver aperto il gas un attimo prima, la ruota posteriore perde leggermente
aderenza, la moto scoda dietro di 10 cm, ed invece di mantenere il gas semi
aperto e chiudere la curva in leggera derapata, il cretino chiude tutto
facendo riprendere bruscamente aderenza alla gomma posteriore, che inizia a
scodinzolare (avendo indurito al massimo le
sospensioni) leggermente a destra e sinistra. Stringendo forte le mani sul
manubrio, raddrizza la moto e attraversa frenando tutta la carreggiata
stradale, fermandosi contromano sull'orlo del fosso che costeggia la
Flaminia, mentre i Carabinieri che sono sempre appostati all'uscita di quel
tornante per fare le multe anche se non hai fatto niente, si fregano le
mani. Dopo esser stato multato per guida pericolosa, non senza aver tentato
di spiegare ai Carabinieri che la colpa non era sua, ma delle gomme già
finite, si rimette in sella e si avvia lentamente ai box di Sassacci; lì
trova gli amici del gruppo, riuniti a controllare le gomme, regolare le
sospensioni, e domandarsi chi fossero quel Saturno e quel Monster che li
avevano passati; dopo essersi scambiati le impressioni di guida, aver
sentito il tipo con la tuta gialla lamentarsi perchè la sua moto non ha la
marmitta sotto il codone come quelle nuove, aver concordato che la CBR600 ha
bisogno di un ammortizzatore di sterzo migliore, visto che il tempo si sta
annuvolando le prove libere vengono chiuse lì ed il gruppo decide di tornare
a casa. Sulla via del ritorno, il nostro intravede a metà di un rettilineo
un casco Fujiwara che guida lentamente un Suzuki GSXR600, scala due marce,
apre il gas, si mette in carena, lo passa sverniciandolo, e viene nuovamente
flashato dalla polizia a 230 km/h. Il lunedi, incurante di quanto gli
costerà l'uscita del giorno prima (2 autovelox da 250 euro ciascuno + 100
euro per la guida pericolosa), vende l'enciclopedia Treccani rilegata in
pelle e oro e scende nuovamente nell'antro di Righetto. Dopo aver letto
nella notte le prove comparative di Tuttomoto, decide di montare le Pirelli
Diablo SuperCorsa ed un ammortizzatore di sterzo WP. Quando ritira la moto,
lascia al meccanico 1200 euro più le vecchie gomme, e 10 minuti dopo una
suzuki GSXR 600 entra per cambiare le gomme... Mentre percorre i 5 km per
tornare a casa, il suo istinto fine di colladuatore gli fa apprezzare la
progressività della discesa in piega dei nuovi pneumatici, la tenuta in
accelerazione e la tenacia in frenata; prova a girare qualche pomello
dell'ammortizzatore di sterzo, anche se non sa bene a cosa serva; è contento
perchè ha capito che con questi piccoli particolari la moto sarà molto più
prestazionale. La domenica si presenta sulla pista di Vallelunga dove "si
gira", con tutti i pelucchi di gomma sulla spalla delle gomme nuove,
convinto che a fine giornata non ce ne sarà più traccia causa le grandi
pieghe: tra l'altro dalla lettura del numero di Motociclismo dove viene
fatta la prova comparativa delle 600 sportive sul circuito di Calafat
(chissà dove sarà 'sto posto) capisce che Vallelunga è una pista molto
simile perchè corta e contorta, e quindi potrà stare davanti agli altri 600.
Arriva alle nove di mattina, si prenota per il turno delle 17 perchè gli
altri sono tutti pieni, nell'attesa si mette sul muretto dei box a prendere
il tempo di quelli che girano, poi gira per i box e cerca di attaccare
bottone facendo sfoggio di grande cultura motociclistica, sbircia sulle
forcelle altrui i clic di regolazione del freno idraulico, si nutre solo di
gatorade per reintegrare i sali minerali ed evitare di appesantirsi troppo,
ricontrolla 100 volte la taratura delle proprie sospensioni afferrando il
manubrio di lato e spingendo la forcella, alla 101 volta si accorge che la
forcella si impuntava a metà perchè non aveva tolto il cavalletto laterale,
allora toglie il cavalletto, da un'affondata bestiale, la moto rimbalza come
una palla di gomma e gli scappa di mano, si inclina dalla parte opposta in
cui lui si trova e si adagia per terra. Terrorizzato passa dall'altro lato,
tira su la moto, fa il check-in dei danni e scopre UN graffio sulla
carenatura, ma non c'è tempo per piangere, stanno chiamando il suo turno. Si
avvicina al cancello pista insieme ad altri 30 esaltati, stanno lì fermi 5
minuti e più stanno fermi e più sgasano, e quando il biossido di carbonio ha
ormai sostituito l'ossigeno il cancello si apre ed entrano in pista! Prima
regola, quando si gira in pista, scaldare bene le gomme, e così si fa 2 giri
zigzagando mentre gli altri bestemmiano mentre lo schivano, poi altri 2 giri
ad andatura ridotta per prendere i riferimenti delle staccate, poi decide di
lanciarsi. Esce dalla Roma a 50 km/h, spalanca il gas, mette 4 marce sul
rettilineo e frena per il Curvone, almeno 100 metri prima del Cagiva 125
Mito che lo passa interno a tutta manetta; piega la moto, la mette in
appoggio, da il gas progressivamente in uscita, le gomme tengono
meravigliosamente, inizia a raddrizzare la moto e spalanca il gas, il motore
sale di giri e ................... Porca donna di mali costumi, c'è la curva del semaforo,
sono veloce e sono ancora piegato, se freno adesso mi sdraio, che faccio?
Raddrizza la moto, poi frena, arriva lunghissimo alla curva del semaforo ma
riesce a tenere la moto in pista e mentre la gira a 40 km/h gli scooter
modificati lo sverniciano all'interno. Arriva al tornantino senza infamia e
senza lode, lo gira fiero di perdere solo 2 o 3 metri dagli altri (che alla
velocità del tornantino significa 3 decimi di secondo) apre il gas per la
esse, e nonostante i consigli di Guido Meda e Loris Reggiani va subito a
prendere la corda; ora, prendere la corda nella prima curva di una esse
significa che o devi chiudere il gas per fare bene la seconda oppure che
uscirai larghissimo dalla seconda, pur di non farsi passare dal Garelli VIP
che lo tallona tiene aperto, in uscita vede avvicinarsi il cordolo, chiude
il gas, ma ormai è salito sul cordolo, poi sul prato, 20 metri di prato, poi
riesce a rientrare in pista, gira la Roma larghissimo, si prende altri 2
giri a ridotta andatura per pulire le gomme, ricomincia a tirare, riesce
fare il semaforo tenendo la corda (mentre un aprilia 125 RS sdraiato a
sogliola lo sorpassa all'esterno), si fa un paio di giri ingarellandosi con
un UDITE! UDITE! Monster 600 con bauletto e valigie laterali, quindi il
turno finisce, ed il guerriero torna a casa, non senza beccarsi un autovelox
sulla Cassia bis.

Passa la sera della domenica vedendosi la videocassetta registrata del gran
premio del Mugello, ascoltando le dotte dissertazioni di Guido Meda e Loris
Reggiani sul telaio a traliccio, studia le traiettorie di Valentino Rossi
per poterle replicare su strada, invidia il motore di Capirossi, dà ragione
a Biaggi che si lamenta perchè la sua moto è inferiore alle altre,
compatisce Yamaha, Suzuki e Kawasaki che non vincono un gran premio ed
inoltre (come confermato dalla comparativa di Motociclismo sul circuito di
Calafat) costruiscono delle 600 sportive che fanno cacare. Lunedì mattina è
già dal carrozziere per far sistemare il graffio sulla carenatura, ma visto
che c'è per essere originale si fa anche riverniciare tutta la moto coi
colori ufficiali di Rossi, ed un bel numero 46 sul cupolino; quando la
ritira, visto che il conto sono 400 euro di verniciatura + 400 euro di
adesivi, deve lasciare in pegno al carrozziere l'orologio d'oro che gli
avevano regalato per la prima comunione. Decide di uscire il sabato, perchè
c'è meno traffico, e di fare la Tiburtina perchè "più tecnica"; dopo aver
passato all'esterno un ciclista poco dopo Tivoli, sverniciato alcuni
motocarro Ape 125 nei pressi di Vicovaro, esser rimasto in scia ad un UDITE!
UDITE! Monster 600 con bauletto, valigie laterali, passeggero e borsa sul
serbatoio nella salita dopo il bivio per Subiaco, arriva al curvone di
Arsoli dove sono soliti radunarsi gli smanettoni per controllare la
temperatura delle gomme; scende dalla moto, la parcheggia, entra nel bar per
fare rifornimento di gatorade e con la coda dell'occhio vede con fierezza 2
bambini che guardano estasiati la sua moto come quella di Valentino. Beve il
gatorade, con la cannuccia perchè fa tanto pilota ai box, entra nel bagno
per fare pipì, cosa sempre scomoda causa la tuta intera, poi lava la visiera
e quando esce trova parcheggiate davanti al bar ben 46 Honda CBR600 R coi
colori ufficiali di Rossi, ed un bel numero 46 sul cupolino; l'unica moto
che si distingue dalle altre è un vecchio (per modo di dire) Suzuki GSXR 600
del 2002. Il mucchio selvaggio risale in sella, non senza qualche difficoltà
nel ritrovare la propria moto in mezzo a 46 moto uguali, e riparte rombando
alla volta di Tagliacozzo, tutti rigorosamente attaccati come alla partenza
di un gran premio, per cui anche se superi qualcuno la mischia è talmente
folta che devi subito chiudere il gas per non tamponare il successivo; e
così il serpentone inizia la salita lungo i colli di Montebove, strada molto
bella, piena di curve, ma stretta ed anche un pò scivolosa. E infatti, dopo
qualche chilometro, molti dritti per fortuna senza conseguenze (la strada è
poco trafficata, perchè c'è una variante molto più veloce che corre
parallela), uno del gruppo si sdraia. Tutti fermi per tirare fuori la moto
dal fosso, constatare i danni (carenatura, semimanubrio storto, freccia,
leva del freno), discutere sulle cause (asfalto sporco? aghi di pino? ha
tirato troppo la staccata? gomme dure?) ammorbidire le sospensioni
(SuperWheels dice che così la gomma lavora meglio negli asfalti a bassa
aderenza) ed il gruppo riparte ad andatura ridotta per Tagliacozzo. Il
motociclista da giornaletto si offre eroicamente di chiudere il gruppo,
seguendo la moto danneggiata, così almeno ha la scusa per non tirare;
nonostante il gruppo vada ad andatura di passeggio, non mancano svariati
dritti lungo i tornanti in discesa; si arriva a Tagliacozzo, si lascia la
moto danneggiata ad un meccanico, si va tutti in piazza, dove si intravede
un gruppo di MOTOCICLISTI ESPERTI (oggetto delle prossime puntate), si
passeggia ingobbiti nella tuta come banane disquisendo sulla necessità di
montare freni al carbonio per frenare meglio in discesa, poi si torna a casa
facendo la variante veloce, dove in fondo ai rettilinei sono in agguato come
falchi gli autovelox che anche stavolta scattano al nostro protagonista una
foto ricordo della splendida giornata.

Arriva l'estate, ed il motociclista da giornaletto va in vacanza, avendo
finito i soldi, a casa degli zii a Ladispoli. Zainetto in spalla con i pochi
indumenti necessari, vestito come compete alla stagione (canottiera e
calzoncini corti, sandali da frate), sale in sella alla fida cavalcatura ed
imbocca l'Aurelia, tutta dritta tranne 3 curve sulle quali concentra tutta
la sua ars piegatoria. Viene massacrato da: moscerini, zanzare, calabroni,
particolato espulso dai camion non catalizzati, cicche di sigarette accese
gettate dai finestrini delle auto, spruzzi di lavavetri ed anche un
temporale estivo. Arrivato a Ladispoli quasi irriconoscibile, si lava, poi
lava la moto, poi va in spiaggia a rimorchiare con la moto, rimorchia una
alta 1.50 e pesante 70 chili, la porta a fare un giro sulla moto, arriva in
un prato, la tizia per metterlo a suo agio gli fa dei complimenti sui colori
della moto, e lui attacca facendogli tutta la storia di Valentino Rossi da
quando aveva 16 anni in poi, il profilo delle Pirelli Diablo SuperCorsa, chi
era Mick Doohan; quando lei dice che gli piaceva fare su e giù sulle buche,
lui le spiega il funzionamento dell'ammortizzatore Ohlins; quando lei gli
dice che ha un certo calore nelle parti basse, lui le spiega che è dovuto
alla marmitta sotto la sella, e le spiega anche tutti i vantaggi di questa
originale soluzione tecnica; insomma, quando la nana grassa capisce che
questo è un tonto che non si accorge di come gliela sta sbattendo in faccia,
si fa riaccompagnare a casa, ed il cretino si produce in robuste frenate per
sentire le tette di lei sbattergli sulla schiena; finchè, all'ultima
staccata sul lungomare, strada sulla quale è sempre depositato un
impercettibile velo di sabbia, la ruota davanti non si blocca, la moto gli
prende sotto ed il tapino scivola per terra. Incurante delle bestemmie che
gli lancia la nana grassa, guarda la propria coscia sanguinante, e non sa se
piangere più per le ferite o per la carenatura spaccata... Passa il tempo,
siamo ad ottobre, sono ormai 3 mesi che la carenatura è stata riparata e
ridipinta nei colori originali, il motociclista però va in giro senza
carenatura per evitare di romperla, la moto va conservata bene per essere
rivenduta al meglio l'anno prossimo: le anticipazioni del 2004 pubblicate su
Motociclismo parlano già di una kawasaki con le pinze freno radiali, la
forcella rovesciata e 5 valvole per cilindro; occorre mettere i soldi da
parte....

Che fine fa il motociclista da giornaletto?
Le alternative sono 2: o si suicida dopo aver dichiarato bancarotta, oppure
diventato grande si vendica; diventa giornalista, si fa assumere da un
giornale di moto, ed incomincia a scrivere un pò di balle; il culmine lo
raggiunge quando, ebbro dei fumi dell'alcool e delle carezze di Macio
Melandri, mette quattro voti a caso nelle sue pagelle del dopogara; tanto,
qualche motociclista che ci crede si trova sempre...

Grave Digger
27-01-2008, 21:16
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scegliere una moto in base ai CV o al peso


:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:


spero veramente che tu ci stia prendendo in giro ...

:mbe: :mbe:

i motobaristi infatti sanno solo girare la manetta in rettilineo,ma che vuoi farci,la moto in genere si sceglie sulla base del fatto che secondo la rivista tal de tali va 3 decimi di secondo più veloce sul giro rispetto alle altre,vuoi mettere :D ????

Black Dawn
27-01-2008, 21:52
Straquotone per Athlon e rilancio:

Che goduria immensa veder stà gente in pista con i modelli "ultimo grido" e sverniciarli con un cbr600rr k3 con forche e pinze freno tradizionali. :asd:

Vash88
27-01-2008, 22:36
copiata ed incollata da IHM.... vecchia ma sempre attuale




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Il motociclista da giornaletto ... cut


ODDIO!! ti prego recuperami anche quella dei motociclisti esperti!!! :D

Harvester
28-01-2008, 07:45
quale ti ispira di più?


>bYeZ<

igiolo
28-01-2008, 09:23
eh... se potessi provarle non avrei tutti questi dubbi. Si è vero che bisogna prendere i dati con le pinze... e comunque la potenza di 135 cv era riferito con air-box in pressione. Senza dovrebbero essere 129. Comunque non m'interessa tanto il cavallo in più o in meno anche se i 119 della cbr comunque non sono pochi. Il cbr nero mi prende un casino... ma anche la nuova r6 blu con i cerchi dorati... :muro: :muro: :muro: non riesco a decidermi...

Provale..soprattutto in termini di ergonomia differiscono,per esempio io sulla R6 my06 nn ci sto...:mad:

Radagast82
28-01-2008, 09:44
ODDIO!! ti prego recuperami anche quella dei motociclisti esperti!!! :D

anche io!!!

Radagast82
28-01-2008, 11:36
ODDIO!! ti prego recuperami anche quella dei motociclisti esperti!!! :D

eccola!!

Il motociclista esperto è abituato sin dall'infanzia a mettere mano personalmente alla propria moto per qualsiasi intervento, dal rifornimento di carburante alla sostituzione dell'albero motore. Da quando smanettava con il suo ciclomotore 50cc all'età di 12 anni, perchè il motociclista esperto è di solito molto precoce, nessuno oltre a lui ha mai potuto provare a mettere mano al suo destriero. Si narra di concessionari a cui sono state amputate di netto alcune dita perchè alla consegna hanno provato a spingere la moto per alcuni metri fuori dall'officina o dal salone in presenza del nostro eroe! Questa specie è purtroppo in via di estinzione, ed ora cercheremo di capire perchè.
Nel tempo non solo le sue capacità di guida, che sono innegabili, ma anche le capacità di meccanico si sono affinate allo stesso ritmo in cui i residui carboniosi e vari lubrificanti hanno finito per saturare abiti e pelle. Solitamente il motociclista esperto non è mai a bordo di una moto nuova o tantomeno un ultimo modello. Lui infatti sa perfettamente che con poca spesa si trovano occasionissime ogni volta che c'è la presentazione del nuovo modello di qualsiasi casa grazie ai tanti motociclisti da giornaletto, inoltre le nuove moto non sono adatte al fai da te, troppa elettronica e troppe diavolerie strane... La sua tipica moto è un modello collaudato ed affidabile a cui ha personalmente apportato le necessarie modifiche per ovviare ai difetti di progettazione di quegli incapaci di ingegneri che bivaccano sfaccendati nelle sedi delle varie case costruttrici.
Arriva sempre però l'inevitabile momento in cui la vecchia affidabile moto, ahimè, finisce la sua gloriosa carriera, ed è questo il momento cruciale della vita del motociclista esperto: il cambio della moto!
Ai suoi occhi la vecchia moto è un gioiello simbolo di perfezione meccanica e precisione, per molti un vecchio rottame inguardabile a cui sono state apportate modifiche strutturali tali da renderlo irriconoscibile al suo stesso progettista. Non appena il motociclista esperto ha puntato il modello dei propri sogni si apposta presso un concessionario ed attende fiducioso. Prima o poi sicuramente qualcuno ne lascierà in permuta un esemplare, e lui la comprerà in condizioni smaglianti spendendo metà del valore del nuovo.
Appena ritirata la moto fin dai primi chilometri la sua grande esperienza gli farà capire che quella moto tanto agognata è sì quasi perfetta, ma che necessita di qualche piccolo lavoretto per renderla veramente perfetta in tutto. Dopo 12 anni passati a guidare la sua moto precedente, infatti, si è ormai assuefatto a tutti i difetti della propria moto, che lui chiamava "carattere", e non trovandoli più si trova inizialmente spaesato. Invece di adattare il proprio stile al nuovo modello preferisce tentare di trasferire il carattere della sua vecchia moto su quella nuova.
Arrivato a casa posteggia la moto nel box e la fissa pensieroso (il motociclista esperto ha sempre un box in cui seviziare la propria moto in tutta tranquillità, le ricerche immobiliari di un motociclista esperto spesso sono del tenore "cercasi box privato minimo 45 mq, annesso appartamento qualsiasi taglio"). Subito per prima cosa comincia a pensare che la guida con i semimanubri nel misto stretto non è redditizia, che le carene appesantiscono troppo il mezzo, la frenata ha poco mordente e come ripresa e accelerazione si può fare di meglio, sotto è proprio morta. Inoltre il reparto sospensioni può sicuramente essere migliorato. Dal più vicino ricambista compra subito:

manubrio da cross
piastra superiore in ergal ricavata dal pieno
pignone con un dente in meno
corona con due denti in più
catena (la trasmissione o si cambia tutto o niente!)
kit completo molle-pompanti-olio
ammortizzatore di sterzo
pastiglie brembo racing grigie
kit completo di tubi in treccia con giunti in ergal
Il costo dei pezzi acquistati lo manda quasi in pari con quanto ha risparmiato nell'acquisto iniziale e gli permetteva quasi di comprare da subito il tipo di moto che ha in mente di creare, ma la soddisfazione personale di farlo da sè, per un vero motociclista esperto, non ha prezzo. Torna a casa felice pronto per trasformare l'elegante supersportiva in una cattivissima streetfighter. L'ora di cena è ormai vicina ma il motociclista esperto dall'alto della sua esperienza sa di poter smontare la carenatura completa in tempo per il risotto e si accinge coraggiosamente all'opera. In 12 minuti infatti plexiglas, cupolino e fianchi sono già a terra, ma solo dopo 5 ore di bestemmioni apocalittici che provocano vistose crepe sui muri delle chiese entro 2 km di distanza, finalmente il motociclista esperto realizza che quella vitarella bastarda che regge il puntale sul telaio è proprio bloccata e ormai spanata irrimediabilmente.
La cena ormai ghiacciata se l'è magiata il cane e tutti i componenti della famiglia sono ormai a dormire da un pezzo, a parte il cane che, lo stomaco appesantito, non riesce a prendere sonno e non lo riconoscerà tentando di morderlo quando rincasa.
Il giorno successivo, anzi, ormai lo stesso, decide che il puntale in fondo può rimanere, anzi non stona affatto con il progetto che ha in mente, anzi può essere perfino un miglioramento. Appena rientrato a casa dal lavoro passa subito a smontare i semimanubri e piastra per installare il manubrio largo da cross e la piastra in ergal. Per questo ha ripescato dal fondo del garage i riser del suo vecchio Fantic Caballero, ma quando ormai i semimanubri sono smontati si accorge che quei riser sono troppo larghi per la piastra che ha preso.
La ricerca dei riser intanto lo ha tenuto occupato per alcune ore rovistando in giganteschi scatoloni pieni di oggetti vari la cui natura appare incomprensibile ai più (spesso anche a lui, ma non lo ammetterà mai). Anche stanotte dormirà non più di 5 ore e a stomaco vuoto, il cane stavolta sta russando felice e satollo (lui) dopo aver nuovamente spazzolato la cena fredda avanzata; se non altro stasera si dovrà pensare solo ai morsi della fame e non quelli del cane.
La sera seguente torna dal ricambista e ordina i riser adatti che però non saranno disponibili fino al martedì successivo. Rientrato nel box si trova di fronte alla moto priva di carena, cupolino, piastra di sterzo superiore. In attesa del manubrio mette la moto sul cavalletto anteriore e procede a smontare le forche per fare la modifica molle-pompanti, roba da un'ora o poco più (pensa l'illuso).
Tutto sembra procedere per il meglio fin quando la moto inizia a cadere dal cavalletto sbilanciata dalle manovre di rimozione degli steli. Lui si butta per afferrarla ma è costretto a lasciare la presa sugli steli, la moto si adagia lentamente addosso a lui mentre le forche si sfilano da sole cadendo a terra e graffiando sia steli che fodero. Stavolta i bestemmioni arrivano a intaccare edifici sacri poco oltre i 5 Km, stanotte si dorme prima ma il cane ha ormai ingurgitato anche questa cena, comunque non importa, del resto il giubbotto della tuta iniziava a tirare un po' sul davanti...
La fase successiva consiste nell'acquisto di un avantreno completo, dal momento che gli steli bozzati e graffiati ormai sono inutilizzabili, e il kit molle-pompanti-olio verrà rivenduto ad un asta su e-bay per un terzo del suo valore iniziale dopo soli 4 giorni dall'acquisto.
Le varie fasi successive tengono impegnato il motociclista esperto per circa 3 mesi sui 4 giorni inizialmente preventivati, ma alla fine il bolide è pronto non senza aver costretto però il nostro eroe all'acquisto di altri 4500 euro di attrezzature e ricambi. Il povero cane intanto è morto a causa del colesterolo, grasso ma felice; quando rientra a casa la moglie ormai non lo identifica più e continua sempre a dire: "Desidera? Ah, sei tu, non ti avevo riconosciuto...".
Al termine la supersportiva è diventata un oggetto misterioso. Al posto del cupolino un parastrumenti da scooter con plexiglas doppia curvatura, due fari sovrapposti di una Skoda Octavia al posto delle luci originali, che secondo il nostro fanno tanto un misto tra Speed Triple e 999 e in effetti ne uniscono il peggio, telaio a vista come del resto tutti i cablaggi e le tubazioni, forche racing da 50 mm rosso bordeaux con fodero dorato che fanno a cazzotti con la colorazione della moto, puntale originale perchè proprio quella bastarda di vite non ne vuole sapere, portatarga e frecce minimaliste molto apprezzate dalle forze dell'ordine che non mancheranno di manifestare tangibilmente l'apprezzamento dell'intero corpo, coprisella monoposto in vtr ancora da verniciare, niente pedane passeggero che aggiungono solo peso (350 grammi) per nulla (anche se nel vano sottosella c'è un catenone in lega polimeroantanizzata di duranio da 12 Kg), portatarga in alluminio "leggermente" rialzato (cioè visibile unicamente da meteosat).
Il cambio di corona e pignone garantiranno alla moto prestazioni da brivido in accelerazione e il nuovo scarico 2 cv in più, ma da 12800 a 13100 giri... tra 3000 e 8000 ne perde 12 ma il vero motociclista esperto, in quanto tale, è perfettamente in grado di mantenere il regime di rotazione sempre nel range utile per fruire della miglioria, anche sulla A14 tra Cesena e Rimini Sud la domenica prima di ferragosto.
Siamo ormai a metà giugno quando finalmente tutto è pronto per provare le modifiche. Il cambio di avantreno ha modificato drasticamente l'avancorsa della moto, che ora è diventata stabilissima sul dritto ma non curva nemmeno sotto tortura. Il mono posteriore originale, tutt'altro che disprezzabile di per sè, ora in confronto all'anteriore racing è un budino e rimbalza come un pallone sulle minime asperità.
Appena ingranata la prima, aprendo normalmente, grazie alla nuova trasmissione, la moto si alza a candela, e anche in seconda e in terza. In compenso la velocità di punta si è ridotta così tanto che anche una neopatentata sedicenne sul Leonardo 125 riesce a tenergli dietro agevolmente fino alla prima curva, curva in cui il tachimetro indica 130 ma grazie alla modifica a corona e pignone la velocità reale è circa 75 km/h. Mentre si produce in una staccata degna della San Donato riducendo la velocità a 80 Km/h (indicati, non reali), in perfetto stile e con movenze elegantissime, il Leonardo lo passa all'esterno senza scomporsi.
Perplesso ma non domo, dopo 12 tentativi riesce a partire al semaforo senza ribaltare la moto, continua il suo giro prefissato e rientra in serata convinto che le modifiche sono quelle che servivano ma ancora c'è qualcosetta di marginale da mettere a posto. Ordina un mono racing che sia adatto alle nuove prestazioni garantite dal granitico anteriore, pinze radiali e nuovi piedini predisposti per il loro montaggio.
Nonostante i tubi in treccia la frenata è ancora un po' spugnosa, decide quindi di procedere con uno spurgo. Smonta una pinza e sblocca la molletta, che ne approfitta per schizzare via e cadere nel tombino di fronte alla saracinesca del box. Visto che tanto le doveva cambiare e arriveranno tra un paio di giorni smonta entrambe le pinze e decide di aspettare per rimontare quelle nuove. La moto con cui dopo 3 mesi ha fatto finalmente 50 km è nuovamente dissezionata ed inutilizzabile.
Le pinze dei freni arrivano ovviamente in ritardo, il montaggio provoca l'abbattimento anche di un paio di campanili del paese confinante ma dopo soltanto un altro mese la moto è nuovamente in assetto di marcia, anche se il mono, purtroppo, non è ancora arrivato. Finalmente per un intero week-end il nostro eroe può dedicarsi alla sua moto e percorrere tutte le strade più belle e panoramiche gustandosi le sensazioni della guida maschia e rude che solo una vera streetfighter può dare, sia pur rovinati parzialmente dal solito mono rimbalzante ancora da sostituire.
Una pattuglia della stradale lo vede arrivare ma impietosita dallo stato del mezzo lo crede appena scampato ad un incidente e non lo ferma per un controllo che avrebbe evidenziato almeno 12 parti non omologate causando l'immediato ritiro del libretto. Al suo ritorno a casa non trova nemmeno più la moglie che è fuggita con un allevatore di cani conosciuto poco dopo la scomparsa del fedele e famelico quadrupede, che mentre lui era fuori per il week-end in moto, aspettando che la moglie preparasse le valige gli ha anche svuotato il frigorifero lasciandolo un'altra volta digiuno.
Finalmente arriva il mono, quello vecchio viene smontato e immediatamente rivenduto ad un "motociclista comune" che vuole trapiantarlo sulla sua hornet; in fondo quello originale di una supersportiva è senz'altro meglio del suo e prima di arrivare a sfruttarlo al limite ce ne vuole, pensa giustamente!
Il montaggio del mono nuovo sembra semplice e tutto procede speditamente finchè nel fissare il serbatoio pressurizzato dell'olio, tirando per portarlo in posizione, il tubo improvvisamente si stacca e tutto l'olio viene schizzato a velocità ultrasoniche su 2 pareti del box, sulla moto e sul motociclista. Grondando olio per ogni dove il motociclista tenta di rialzarsi ma ovviamente scivola e cade urtando la moto che cade contro il muro provocando piccoli ma visibili danni sul serbatoio, mentre contemporaneamente si avvertono alcune scosse telluriche con epicentro in Vaticano.
Il giorno seguente, con la moto priva di sospensioni posteriori e quindi nuovamente abbandonata e inutilizzabile, porta a far ricaricare il suo mono nuovo che verrà trattenuto per circa altri 2 mesi nonostante poco virili pianti e lacrime nel vano tentativo di sveltire la pratica. Quando finalmente recupera e riesce a rimontare il resuscitato mono siamo ormai in pieno inverno.
La moto è finalmente pronta e il vero motocicilsta esperto è comunque perfettamente in grado di padroneggiare le situazioni più avverse. Pioggia, freddo, vento, nulla lo può fermare! Perchè mai non andare in moto alla cena aziendale di fine anno? Che importa se per terra ci sono 2 dita d'acqua e la temperatura è sotto i 5 gradi? In auto non troverebbe di sicuro parcheggio e in fondo al brutto tempo è abituato. Fiero e felice inforca la sua fedele cavalcatura infagottato nella tuta antipioggia e percorre con sicurezza tutti i 25 km fino al locale prescelto scortato da lupi siberiani e orsi polari sotto il peggior nubifragio degli ultimi 40 anni.
Arrivato a destinazione scopre che inevitabilmente nel cavallo dei pantaloni dell'antipioggia è comunque passata acqua, che il casco ha gocciolato per tutto il tempo nel colletto e non appena sfila la giacca un rivolo di ghiaccio appena sciolto gli cola dentro la camicia lungo tutta la schiena. Quando entra nel locale un cameriere tenta di cacciarlo scambiandolo per un "vu cumprà". Trascorre la serata evitato da tutti, bagnato fradicio, in condizioni impresentabili, vestito con jeans chiazzati dall'umido e maglioncino infeltrito a guardare la nuova segretaria carina su cui aveva fatto una lunghissima serie di sogni ad occhi aperti, la quale invece lo ignora completamente e accetta un passaggio fino a casa da parte dell'antipatico collega, lampadato e vestito griffato dalla testa ai piedi, sulla sua nuova "potente" stescionvuagon da ben 90 CV!
Rientra a casa a notte fonda da solo in preda ai sintomi della polmonite e finalmente realizza di non avere più 20 anni; si rifugia sotto le coperte con un febbrone da cavallo che lo accompagnerà fino al 7 gennaio quando finalmente potrà tornare a lavorare. Nel frattempo il collega lampadato ha sposato la segretaria carina, è in licenza matrimoniale e tutto il suo lavoro sarà aggiunto a quello normale che attendeva il povero motociclista esperto.
Il motociclista esperto a questo punto simula una precaria situazione di salute che lo costringe a rinunciare alla sua adorata moto. In alcuni casi arriva anche a lesionarsi un menisco a martellate per rendere la cosa più credibile. Compra un SUV e si iscrive a quanche forum o newsgroup sul quale dispenserà ai motociclisti "niubbi" i più saggi consigli, grazie ai quali potranno anche loro, un giorno, diventare finalmente motociclisti esperti.

Burlindo
28-01-2008, 16:22
Il problema è che mi piacciono tutte e due... il fatto dei cavalli e del peso era una curiosità mia. Io do per scontato che i dati della casa sono da prendere con le molle... soprattutto quelli della yamaha... mi sembrano un po' troppo da sboroni. Ho pensato anche all'usato, ma quando ti siedi su questi due gioielli nuovi... ahhhhh goduria. Do qualche punto in più alla honda per la posizione di guida con cuoi mi sono subito sentito a mio agio.

Vash88
28-01-2008, 16:38
ha risparmiato nell'acquisto iniziale e gli permetteva quasi di comprare da subito il tipo di moto che ha in mente di creare, ma la soddisfazione personale di farlo da sè, per un vero motociclista esperto, non ha prezzo. Torna a casa felice pronto per trasformare l'elegante supersportiva in una cattivissima streetfighter. L'ora di cena è ormai vicina ma il motociclista esperto dall'alto della sua esperienza sa di poter smontare la carenatura completa in tempo per il risotto e si accinge coraggiosamente all'opera. In 12 minuti infatti plexiglas, cupolino e fianchi sono già a terra, ma solo dopo 5 ore di bestemmioni apocalittici che provocano vistose crepe sui muri delle chiese entro 2 km di distanza, finalmente il motociclista esperto realizza che quella vitarella bastarda che regge il puntale sul telaio è proprio bloccata e ormai spanata irrimediabilmente.
La cena ormai ghiacciata se l'è magiata il cane e tutti i componenti della famiglia sono ormai a dormire da un pezzo, a parte il cane che, lo stomaco appesantito, non riesce a prendere sonno e non lo riconoscerà tentando di morderlo quando rincasa.
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Una pattuglia della stradale lo vede arrivare ma impietosita dallo stato del mezzo lo crede appena scampato ad un incidente e non lo ferma per un controllo che avrebbe evidenziato almeno 12 parti non omologate causando l'immediato ritiro del libretto.

6 mesi di lavoro e tanti soldini, migliaia di bestemmie, staffe dello scarico in arrivo da 6 mesi, una vite quasi spanata delle valvole, moto rappezzata ,cene saltate (non ho il cane)...
Quasi quasi mi riconosco... :cry: :cry: :cry: :D :D

Radagast82
28-01-2008, 16:47
6 mesi di lavoro e tanti soldini, migliaia di bestemmie, staffe dello scarico in arrivo da 6 mesi, una vite quasi spanata delle valvole, moto rappezzata ,cene saltate (non ho il cane)...
Quasi quasi mi riconosco... :cry: :cry: :cry: :D :D

guarda quando leggevo i punti delle bestemmie che scrostavano i muri delle chiese a 5 km di distanza ho iniziato a ridere come un dannato in ufficio...

Milosevik
28-01-2008, 17:34
Straquotone per Athlon e rilancio:

Che goduria immensa veder stà gente in pista con i modelli "ultimo grido" e sverniciarli con un cbr600rr k3 con forche e pinze freno tradizionali. :asd:

sai che goduria il fatto di sverniciare modelli più nuovi oh... bhà :rolleyes:
non è che rosichi perchè quelli c'hanno la motina nuova ( non che la tua sia na zundapp poi ) ?

Milosevik
28-01-2008, 17:39
6 mesi di lavoro e tanti soldini, migliaia di bestemmie, staffe dello scarico in arrivo da 6 mesi, una vite quasi spanata delle valvole, moto rappezzata ,cene saltate (non ho il cane)...
Quasi quasi mi riconosco... :cry: :cry: :cry: :D :D

:D mi ci rivedo anch'io purtroppo :cry: , sopratutto sul fatto delle viti spanate ( dadi , brugole e chi più ne ha più ne metta , riesco a svirgolare di tutto :doh: ) e del girare con la moto rattoppata alla bell'emeglio :D

Burlindo
01-02-2008, 11:49
Penso che opterò per l'Honda cbr rr. Ho visto in giro un porta targa e delle frecce bellissime... solo che non riesco a trovarle in internet.... erano a led e quelle davandi non erano sporgenti come le altre... s'integravano perfettamente con il buco delle frecce originali nella carena... non sono capace di trovarle in internet...

Black Dawn
01-02-2008, 15:38
non è che rosichi perchè quelli c'hanno la motina nuova ( non che la tua sia na zundapp poi ) ?

Si si non sai quanto rosico...:rotfl: